Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come...

72

Transcript of Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come...

Page 1: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere
Page 2: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere
Page 3: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

Atti

del convegno Martinsicuro (te) 14 aprile 2012

AA. VV.

teAtro come formAzione educAtiVA:

itinerAri pedAgogici di mons. mArcucci

A cura di

Stefania Giudice

Page 4: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

in copertina: Francesco antonio Marcucci, Nicola Monti, olio su tela,1770, Museo-Biblioteca F.a. Marcucci.

revisione testi, impaginazione e copertinaa cura dello staff della Di Felice Edizioni.

proprietà letteraria riservata.© 2012 Di Felice Edizioni

Martinsicuro - italia

stampato in italia nel mese di ottobre 2012

via c. colombo, 67 – 64014 – Martinsicuro (te) www.edizionidifelice.ite-mail: [email protected]

isBn: 978-88-97726-10-4

Page 5: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

presentAzionedi

Valeria Di Felice(editrice di Felice edizioni)

Questa pubblicazione raccoglie gli atti del convegno dal titolo Tea-

tro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Mar-

cucci che si è tenuto il 14 aprile 2012, presso la sala consiliare delcomune di Martinsicuro, grazie allo spirito organizzativo della scuolaprimaria paritaria Maria immacolata di san Benedetto del tronto edello stesso comune di Martinsicuro con il patrocinio delle provincedi ascoli piceno e di teramo.

l’idea di questo incontro di studio e di approfondimento, è natasotto un duplice intento, di matrice motivazionale. da un lato, ci si èposti un obiettivo culturale, vale a dire valorizzare e promuovere ilpensiero di Mons. Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carismae grande attenzione si fece promotore già nel 1700 di ideali, metodie valori di notevole spessore validi ancora oggi proprio in virtù dellaloro connotazione spiccatamente culturale, anche in ambito laico. at-traverso la sua opera e la sua operatività, egli non si è limitato alla “se-dimentazione” della percezione collettiva del religioso, del “trascen-dente”, ma ha indagato, con metodo e cognizione di causa, la suacomponente “umana”, la sua capacità di costruire, modellare, rap-presentare uno scenario di vita ideale, chiamando in gioco diversi am-biti disciplinari quali appunto il teatro.

dall’altra parte, si è partiti da questa preziosa fonte culturale per“estrarre” un modello didattico-formativo adeguato alle nuove esi-genze scolastiche e centrato sull’importanza del teatro come formazioneeducativa, con una valenza non ideologica, teorica, ma concreta, fattiva,esperienziale, pensata tenendo conto dell’uomo e della sua crescita.

Fare teatro a scuola non significa sospendere la pratica consue-tudinaria accademica dell’insegnamento, ma integrarla, ottimizzarla,prendersi cura di aspetti della maturazione che la sola istruzione tra-

Page 6: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

dizionale non riuscirebbe a soddisfare. Educazione-teatro significachiamare in gioco due dimensioni profondamente legate: l’attività pe-dagogica che pone al centro dell’azione educativa la persona con tuttele sue potenzialità da sviluppare, e l’attività teatrale che persegue lostesso obiettivo attraverso la creatività, la comunicazione, la socia-lità, rivelandosi un potente mezzo di mediazione che evoca e si fa in-terprete della “complessità”, caratteristica strutturale dell’ambientescolastico del nostro territorio, e ne tenta una sintesi, una ricompo-sizione dialogica.

partendo da questi intenti, come moderatrice del convegno e an-cor più come editrice di questa raccolta di atti, ringrazio coloro chesi sono adoperati al meglio per realizzare questa giornata di studi, inparticolare la scuola primaria paritaria Maria immacolata di san Be-nedetto del tronto e il comune di Martinsicuro, il sindaco abramodi salvatore, il consigliere con delega alla cultura Massimo va-gnoni, l’assessore ai servizi sociali Marcello Monti, il dirigente sco-lastico della scuola Maria immacolata di san Benedetto del trontosuor sandra scarafoni, la responsabile area sviluppo socio-culturaledel comune di Martinsicuro stefania giudice, e tutti i relatori chehanno dato il loro prezioso contributo: d.ssa simona Flammini, prof.emilio di vito, suor Maria paola giobbi, suor concettina sessa, avv.sabina gaspari, dott. daniele vittori, d.ssa Franca Maroni.

Page 7: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

integrazione scolastica: teatro come facilitatore delle relazioni

di

Simona Flammini(ufficio scolastico regionale – ufficio v ambito terr. ascoli piceno/Fermo)

parliamo di Teatro come facilitatore delle relazioni, un desideriodi molti e un obiettivo da raggiungere che nasce dall’analisi dei bi-sogni emergenti, sia dalla società nella sua evoluzione storica, sia dallastessa pratica educativo-didattica del sistema scuola.

la scuola, oggi, si sente più che mai chiamata a rendere operanteil dettato dell’art. 3 della costituzione della repubblica italiana dovesi afferma la pari dignità sociale di tutti i cittadini e la loro uguaglianzadavanti alla legge.

un’analisi del fenomeno generazionale, ci permette di rilevare, trale nuove generazioni, un senso di insicurezza, disorientamento, in-certezza, perdita di identità e di ideali, indebolimento del sentimentodi solidarietà.

si conviene, tra psicologi e sociologi, che esiste una sinergia di fat-tori tra loro interattivi, di natura sociale, culturale, emotiva che de-terminano negli adolescenti e pre-adolescenti, un malessere esisten-

ziale che si manifesta, principalmente, come disagio, incapacità di

comunicare e di integrarsi nel tessuto sociale.da tempo il teatro è entrato nel mondo della formazione e del-

l’educazione e le peculiarità dell’attività teatrale sono, oggi, ampia-mente riconosciute per la loro valenza ed efficacia nel lavoro con ledinamiche psicologiche, relazionali e sociali.

«l’arte non è né una condizione dell’anima né una condizione del-l’uomo. l’arte è una maturazione, un’evoluzione, un elevamento checi permette di emergere dall’oscurità in un bagliore di luce» (gro-towsky).

il teatro, come forma educativa sperimentata dall’uomo sin daitempi più remoti, permette il contatto immediato e diretto con la parteemotiva e istintiva di ognuno, facilitandone la libera espressione e au-

7Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

Page 8: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

mentando la consapevolezza del proprio stile di contatto. Quest’ultimoè uno degli elementi che influenza l’interazione soggetto-ambiente.ogni individuo ha un suo stile di contatto che definisce il modo concui si espone al mondo esterno. il percorso, è un invito ad ascoltare ericonoscere i propri stati emotivi come risorse e parti integranti dellapropria esperienza, al fine di consentire un miglioramento della qua-lità della comunicazione e l’instaurarsi di una intensa relazione.

emerge, chiaramente, in questa situazione quella che è una carat-teristica fondamentale del teatro in situazione pedagogica, esistenteanche nel passato quando l’ambito giovanile ha praticato l’attività tea-trale con un’efficacia che ha dato contributi importanti alla cultura tea-trale del tempo. È ampiamente riconosciuto, infatti, che il nostro tea-tro rinascimentale, per esempio, è per molti versi debitore del teatrogoliardico del Xiv e Xv secolo e che nel corso del seicento gli spet-tacoli divennero autentici avvenimenti culturali cittadini, una vera epropria “vetrina” di un metodo educativo attento alla formazione glo-bale dell’individuo, nell’interazione armonica di intelligenza, senti-mento, comportamento esteriore.

ebbene il denominatore comune di queste diverse esperienze è lostesso che caratterizza anche ora il teatro nella scuola: una sorta di“protagonismo operativo”, cioè la consapevolezza di essere protago-nisti di un teatro che corrisponde ai desideri e ai bisogni di chi lo fae non ai modelli precostituiti.

Questa consapevolezza nasce all’interno di una comunità omoge-nea, che accetta una disciplina organizzativa ed è animata da una ten-sione o progetto comune. le stesse caratteristiche sono presenti intutte quelle forme di teatralità, oggi in via di espansione, che po-tremmo definire “teatro sociale” o di “comunità”. un teatro che na-sce dal “basso” che dà voce a categorie sociali, di solito esclusedalla sfera artistica: carcerati, persone disabili… protagonisti di si-tuazioni di disagio che “vogliono prendere la parola” per farsi emit-tenti attivi della comunicazione teatrale.

Quando si ha a che fare con la diversità e soprattutto con la disa-bilità, viene da chiedersi che cosa renda l’uomo veramente uomo, checosa lo faccia riconoscere ai suoi occhi e a quelli degli altri come es-sere unico e irripetibile. l’essere qualcosa di importante per qualcun

8 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

Page 9: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

altro, essere in rapporto con, avere una relazione con qualcuno, è si-curamente ciò che restituisce dignità alla persona, chiunque essa siama, ancora prima, l’essenza dell’uomo consiste nel percepire la pro-pria individualità e identità. egli si deve percepire come protagoni-sta indiscusso dei suoi gesti e delle sue azioni, come vero fautore dellescelte e dei cambiamenti, come un creatore e un modificatore della re-altà e, soprattutto, come artista della sua stessa vita.

Queste potenzialità dell’azione teatrale riescono, tuttavia, a rea-lizzarsi solo attraverso un intervento, teoricamente supportato e me-todologicamente strutturato, che consideri la complessità della per-sona e dei processi di gruppo e la dimensione artistica possa coniugarecon quella psicologica, relazionale, sociale e comunitaria.

nella scuola viene svolta un’attività teatrale che si propone anzi-tutto come laboratorio (il francese atelier): non tanto e non solo in vi-sta di una rappresentazione finale, ma come “cantiere” in cui farsiesperienza dell’uso espressivo del corpo, del valore del gioco, dellamolteplicità dei linguaggi. La realizzazione di un laboratorio teatrale

nell’ambito scolastico, con il coinvolgimento di tutti gli studenti, rap-presenta un’occasione per comunicare, esprimere, capire, conosceregli altri e se stessi. un’opportunità, dunque, per maturare, liberarsi daritrosie e inibizioni presenti nei rapporti sociali, all’interno del mondoscolastico, riscoprendo gradualmente il piacere e il valore del teatrocome gioco, socializzazione, aggregazione e relazione, quale stru-

mento privilegiato di integrazione scolastica e delle specialità, quali,ad esempio, la timidezza. il teatro come laboratorio ha il potere dicoinvolgere i partecipanti, siano essi animatori, attori o insegnanti, inun’esperienza integrale che ne mette in gioco le componenti affettiva-espressiva-emozionale, razionale e relazionale.

nella sua poetica, aristotele individua la recitazione come formad’arte fondamentale per la crescita e la maturazione di un giovane:«l’uomo porta congenito, fin da fanciullo, l’istinto dell’imitazione edun senso del piacere di fronte a ciò che viene imitato.»

L’attività teatrale rivela attitudini potenziali degli individui, liaccomuna, li conduce all’aiuto reciproco, promuove il senso sociale,armonizza tendenze diverse in un’attività che ha bisogno del contri-buto di tutti; essa favorisce la libera espressione della persona e, so-

9Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

Page 10: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

prattutto, le capacità di rispondere in modo creativo agli stimoli pro-dotti dall’ambiente culturale in cui vive.

il teatro può essere inteso come una palestra per l’adattamento re-

lazionale; esso infatti, al pari di altre attività ludiche, allena gli indivi-dui ad affrontare con maggior sicurezza il reale, li aiuta a comprenderela difficile realtà sociale e li sostiene nel loro cammino di crescita.

È importante che i ragazzi fin dalla scuola siano in grado di com-prendere il linguaggio teatrale, dal momento che si ritiene il teatro un

elemento indispensabile alla formazione di una libera ed armonica per-

sonalità umana; esso infatti può aiutare gruppi e persone a riscoprireil piacere di agire, di sperimentare forme diverse di comunicazione fa-vorendo una crescita integrata di tutti i livelli della personalità. si im-pone quindi la necessità di un’educazione al teatro ed alla comprensionedel suo linguaggio, sempre vivo e ricco di umanità perché soggetto al-l’interpretazione dell’attore ed a quella dello spettatore. in quest’otticail teatro non deve essere considerato fine a se stesso, ma deve svilup-pare un’attività che ponga, come fine ultimo, uno scopo educativo diformazione umana e di orientamento, credendo incondizionatamentenelle potenzialità di ogni individuo: si tratta, in sostanza, di supportarela persona nella presa di coscienza della propria individualità e nella ri-scoperta del bisogno di esprimersi al di là delle forme stereotipate.

Fare teatro in situazione pedagogica può significare incursione nel-l’immaginario, allenarsi alla flessibilità dei ruoli, conquistare l’atti-tudine a leggere la realtà in forma divergente, aprirsi alle dinamichedella comunicazione.

L’educazione alla teatralità, che mette al centro la dignità e l’au-tonomia della persona umana da tutte le dipendenze che impedi-scono la sua piena realizzazione, può rivestire alcune funzioni parti-colari all’interno del sistema sociale e culturale:

– l’adattamento, in quanto favorisce la comunicazione e la ridu-zione dei conflitti per mezzo della partecipazione ad attività ecompiti collettivi;

– la coesione tra i membri, costituendo un’occasione di confrontoe di ascolto che viene a realizzare un fattore di crescita;

– lo sviluppo culturale e critico, contribuendo all’autonomia in-dividuale su un piano socioculturale e psicoaffettivo;

10 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

Page 11: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

– l’azione regolatrice degli scambi sociali e culturali, favorendoun confronto su più livelli per arricchirsi vicendevolmente.

L’educazione teatrale deve, pertanto, aiutare la persona a realiz-zarsi come individuo e come soggetto sociale attraverso una serie ditappe fondamentali:

– la ricerca di un equilibrio individuale;– la costituzione di una soggettività sociale attraverso lo scambio

culturale tra i membri del gruppo;– la capacità di agire progettualmente, guidati da un fine;– la rielaborazione dei significati.

per compiere questo tipo di percorso è importante creare un set-

ting di accoglienza, uno spazio formativo che generi quella condizionedi fiducia, necessaria, ad una disponibilità relazionale, e porre l’at-tenzione su un piccolo gruppo.

Il laboratorio teatrale, infatti, è un intervento rivolto a piccoligruppi teso allo sviluppo delle capacita creative, della socializzazionee di una più intensa e consapevole relazione interpersonale, attraversola proposta di un itinerario formativo basato su esercizi di comuni-cazione verbale e non verbale.

l’incontro con l’altro è uno degli aspetti fondamentali che caratte-rizza lo strumento laboratoriale che, appunto, si rivolge ad un gruppodi persone: è nel gruppo che l’individuo si può rispecchiare, può con-frontarsi e ricevere stimoli per cambiamenti o conferme della propriaidentità. il gruppo è per sua natura luogo di comunicazione, di condi-visione e di relazionalità: lo stile di conduzione è empatico e l’atten-zione è rivolta al bisogno di un’evoluzione personale verso una mag-giore maturità a più dimensioni. l’intervento laboratoriale opera inquegli organismi viventi che sono i piccoli gruppi, formati dall’insiemedelle interazioni in cui i singoli accettano di dipendere dal gruppo, ap-prendendo a coniugare insieme autonomia personale e appartenenzaad un’entità più grande di loro. in tale ottica il gruppo ha la funzionedi aiutare il singolo ad individuarsi, ad acquisire un’identità in cui l’es-sere se stessi riesce a coniugarsi con l’essere parte.

nello specifico, gli obiettivi che si prefigge il laboratorio teatralesono:

11Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

Page 12: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

– un aiuto alla formazione di un’identità personale, tramite lapresa di coscienza delle proprie potenzialità, la conoscenza di sécome unità psicofisica e, in quanto tale, come essere in relazione;

– lo sviluppo della creatività per la promozione di capacità criticae di partecipazione attiva nella modificazione della realtà;

– la facilitazione della comunicazione interpersonale, per un rap-porto più autentico con gli altri e con l’ambiente;

– l’accostamento del giovane al quotidiano come al luogo in cuisi dispiega a poco a poco il senso della sua vita.

all’interno del laboratorio di teatro è possibile, per ciascuno,esprimere la propria specificità e diversità: ognuno ha un messag-gio da comunicare mediante il suo corpo e la sua voce, il che glipermette di trovare la sua identità e di accogliere l’altro come unapersona che ha qualcosa da dire; la reciprocità diventa il luogo dellamanifestazione dei significati, in quanto la persona scopre la sua di-mensione vitale partendo dall’altro. il laboratorio teatrale, comeprocesso di attribuzione di significati, riesce a collegare l’azione colpensiero e viceversa: pur essendo in una prima fase centrato sulfare, non trascura l’essenziale momento della riflessione che per-mette di acquisire una maggior consapevolezza su ciò che è statocompiuto; la riflessione come sviluppo del confronto, è pensatacome elemento centrale affinché la conoscenza permetta l’elabo-razione di comunanze e differenze sui contenuti dell’esperienza perrealizzare, in alcuni casi, specifiche teorizzazioni su nuovi bisognied attuali problemi. la concettualizzazione dovrebbe consentire lacomprensione degli eventi e accomunare le persone nella ricerca disignificati condivisi.

nella scuola, dunque, troviamo un teatro che non è definito pro-grammaticamente da una formula estetica, accetta di essere perituro esolubile nella vita sociale del gruppo, si rivolge ad un pubblico carat-terizzato da una forte coesione sociale e “teatralizza” gli spazi casuali:palestre, aule scolastiche, sale parrocchiali, piazze, cortili… da un latola circolazione di valori costruita in funzione di un discorso culturale,dall’altra la circolazione del desiderio che ha come obiettivo la comu-nicazione dell’identità di un gruppo e della sua visione del mondo.

la scuola è una comunità educante che accoglie ogni alunno nello

12 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

Page 13: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

sforzo quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni pe-dagogiche tali da consentire il massimo sviluppo.

una scuola non solo per sapere ma anche per crescere attraversol’acquisizione di conoscenze, competenze, abilità, autonomia, neimargini delle capacità individuali, mediante interventi specifici da at-tuare sullo sfondo, costante ed imprescindibile, dell’istruzione e dellasocializzazione.

«l’arte, che consiste nel dare forma concreta sensorial-corporea al-l’esperienza (visiva, acustica, tattile-manipolativa), non può esisterecome processo indipendente dalle funzioni fondamentali dell’io: co-gnitive, immaginative, emozionali, nel contesto di una gestione spa-ziale concreta della propria corporeità»; attraverso un lavoro sull’im-maginario e sulle modificazioni degli atteggiamenti posturali concretisi procede all’integrazione delle funzioni psicofisiche.

l’utilizzo di strumenti e tecniche legate al teatro, stimolerà queiprocessi trasformativi di grande aiuto in un percorso di integrazionea vantaggio della relazione. il percorso che può essere proposto, ascuola, non vuole dare valore al prodotto artistico risultante ma al pro-cesso che interviene durante le diverse fasi delle attività, che si svol-geranno in un clima di assenza di giudizio.

Il Teatro è gioco, sorgente d’azione e motore di cambiamento. tra-mite lo strumento teatrale si offre un contesto sufficientemente lon-tano da quello strettamente professionale, in cui sia più facile accet-tarsi, riflettere su se stessi e pensare ad un miglioramento.

tra le Metodologie utilizzate, si possono evidenziare:Drammaterapia

Process Drama

Teatro dell’Oppresso

Teatro Sociale

Playback-theatre

personalmente ho utilizzato alcune metodologie sopra citate perrealizzare, nella provincia di ap, due progetti teatrali destinati allescuole secondarie di i e ii grado.

nello specifico Scrivere il teatro a scuola rivolto agli studenti dellescuole sec. di i grado, ha visto più di cinquecento studenti accettare

13Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

Page 14: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

la sfida e mettersi in gioco, totalmente, elaborando dei veri e propri

testi teatrali con il loro punto di vista rispetto alla quotidianità, allesituazioni che incontrano sul loro cammino e al mondo che li circonda.gli studenti sono stati invitati a scrivere e realizzare una drammatur-gia attraverso un’esperienza di gruppo/classe con la finalità di pren-dere contatto con il proprio stile personale ed esistenziale.

la realizzazione di testi teatrali in gruppo, mediante un lavoro fo-calizzato sul processo di creazione e sull’analisi delle dinamiche in-terpersonali emergenti, si sono rivelati utili strumenti per favorirel’espressione emotiva e contattare i propri atteggiamenti relazionali,consentendo di diventare autori della propria libertà espressiva.

il lavoro con il testo ha rappresentato un punto di partenza, per fa-cilitare un dialogo emozionale, interno, fatto di ricordi, sensazioni edemozioni del passato con il “qui ed ora” della relazione, in cui il con-tenuto emozionale si è strutturato in nuovi bisogni emergenti.

nel nostro paese la scrittura teatrale è ben poco considerata.il nostro teatro è fatto di attori, immagini, scenografie e, so-prattutto, registi. l’autore, quello che scrive il testo, non vienequasi mai coinvolto. scrivere per il teatro, a scuola, è stata quasi una scommessa:incentivare la scrittura di opere che sappiano rappresentare, at-traverso gli oggetti della vita quotidiana e dei media, il tempoe la società in cui viviamo, esprimere le contraddizioni, con te-sti contemporanei per aprire prospettive significative. la finalità è stata quella di proporre le molteplici voci, pro-muovendo un teatro pensato e scritto dai ragazzi... stimolandola riflessione sul valore fondamentale dei diritti, che sono pro-pri del vivere civile, facendo leva sulla loro identità autorefe-renziale e facilitare la consapevolezza del proprio modo di co-municare e proporsi all’altro, tramite, anche, la gestione deipropri vissuti emozionali, fornendo una conoscenza del-l’aspetto emotivo della persona nel contesto delle relazioni.(Scrivere il teatro a scuola di simona Flammini, capponieditore, 2010).

le opere realizzate dovevano raccontare la Responsabilità, le

Emozioni e i Diritti dei ragazzi, per consentire al mondo adulto, di ri-

14 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

Page 15: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

scoprire con prudenza, l’adolescenza scomparsa. sono stati scritti inun sereno e tranquillo contesto laboratoriale utilizzando una duplicedimensione:

– quella letteraria “camminare dentro le parole alla scoperta dellatradizione nelle istanze della modernità”;

– quella sociologica “comunicare con la parola, saperi ed espe-rienze”.

il progetto/concorso ha fornito, agli alunni, la possibilità di spe-rimentare i propri vissuti interiori, in un contesto protetto e libero dalgiudizio critico e creare “nuovi copioni” affini alle diverse sensibilitàindividuali e diversi dai copioni che siamo, quotidianamente, tenutia recitare nella nostra vita abituale.

opere inedite, realizzate dagli studenti, ed un unico tema: in-terni. un riconoscimento agli interni di ognuno di noi, ai sentimentiuniversali, al luogo simbolo che unisce le generazioni, creando e mol-tiplicando possibilità di incontro.

credo che non sia stata solo un’idea atemporale di società, quellache gli studenti hanno evocato, ma che si sia svolta, ora implicita, oraesplicita, una discussione sulla vita moderna.

Nelle Scuole secondarie di II grado è stata utilizzata la metodo-

logia del Teatro dell’Oppresso per esplorare la vita quotidiana e i pro-blemi sociali, col fine di favorire processi di cambiamento nell’otticadella pedagogia di paulo Freire.

il teatro Forum, attraverso lo spettacolo “Bulli, vittime e astanti”si è focalizzato su cinque scene problematiche, tipiche di un conte-sto scolastico, come stimolo ed il successivo intervento degli “spett-attori”, per risolvere la situazione o comunque cercare delle stradepossibili, tramite la loro sostituzione al protagonista.

alcuni attori hanno presentato azioni di bullismo a scuola, inte-grazioni, dinamiche conflittuali, con il contributo degli adulti, edu-catori, insegnanti e genitori.

il Jolly conduceva il dialogo e il gioco con il pubblico, per esplo-rare strategie, emozioni e comportamenti alternativi che potevano por-tare ad una situazione migliore, dal punto di vista delle relazioni.

il Forum può essere considerato anche una sorta di brainstorming

15Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

Page 16: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

su temi sociali, durante il quale si provano a scegliere le “meccaniz-

zazioni” che guidano le nostre risposte ai problemi.il teatro è uno strumento efficacissimo che permette di giocare

e diventare qualcun altro, di assumere un’identità diversa e di agirein nome del nuovo io. attraverso il potere della finzione letteraria escenica, i ragazzi hanno la possibilità di giocare con le maschere delloro io, di guardarsi da orizzonti differenti, di raccontare a se stessila loro vita, di definirsi in maniera non predeterminata e di assumereidentità multiple.

È fondamentale partire da quelle che sono le diversità dei ra-gazzi, i loro limiti, le loro difficoltà e le loro realtà, sfruttare partico-lari pronunce, dialetti locali o lingue diverse dall’italiano. e in classe?

i vari modi di agire un testo possono diventare momenti diversi perfar interagire i ragazzi, in aula, con la parola scritta.

«la parola può condannarci oppure esaltarci; in ogni caso, che siaparlata o scritta, o semplicemente taciuta, è l’elemento strutturale dellagrande rete che avvolge ogni cosa, che lega le persone, che cuce in-sieme la storia del singolo e della collettività, il passato al presente eal futuro» (vittorio venuti).

16 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

Page 17: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

il pensiero politico, filosofico e religioso di mons. francesco Antonio marcucci

di

Emilio Di Vito(professore emerito di lettere e Filosofia)

senso della tradizione e razionalismo illuministico sono i terminidel processo di formazione di Marcucci, come evidenziano la suaazione di fondatore di un ordine religioso e di educatore e il suo im-pegno speculativo nel ripensamento dei temi filosofici sintetizzati dal-l’enciclopedismo di d’alembert e diderot. la sua adesione all’esi-genza di ispirare l’azione pratica, esercitata nell’adempimento dei suoidoveri di intellettuale, ai principi illuministici della responsabilità edell’autonomia della ragione si concilia con la sua affermazione delladignità dell’uomo come creatura illuminata dalla verità rivelata qualeè tramandata dal magistero della chiesa.

tradizione per Marcucci non significa adesione a una verità atem-porale, che ignora i mutamenti storici, ma riconoscimento che glieventi che accadono nel tempo hanno senso e sono tra di loro connessida principi che non sono assoggettati al divenire e quindi non sonocontingenti. la ragione umana può rivendicare con pieno diritto la suacompetenza conoscitiva sugli eventi che accadono nel tempo e sonocontenuti nello spazio, perché è capace di riconoscere in essi i prin-cipi assoluti che li definiscono nel loro significato, anche se essi nonsono da essa stessa creati. la ragione umana è libera e autonoma gra-zie a principi assoluti, che, in quanto ispirano la morale e la politicacostituiscono il contenuto delle sue determinazioni pratiche. taliprincipi implicano il riconoscimento che la verità nella sua interezza,configurata come conoscenza di tutte le cose reali e possibili, è pro-pria e solo di dio.

la dignità della ragione nella sua attività conoscitiva e pratica è perMarcucci un aspetto della realtà ontologica dell’uomo, creatura finitapartecipe della ragione divina. da questa premessa ontologica di-scendono molte conseguenze. innanzi tutto, proprio il riconosci-

17Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

Page 18: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

mento dei limiti oggettivi della conoscenza razionale legittima l’af-fermazione che i fatti reali non debbono mai essere sacrificati alle teo-rie. un solo fatto, ci ha insegnato l’epistemologia popperiana, è suf-ficiente per confutare una teoria scientifica. l’abito proprio delloscienziato critico e non dogmatico è quello dell’apertura ai fatti anchee soprattutto se essi contraddicono le teorie elaborate dalla ragione.

Marcucci dichiara che egli non intende sacrificare i fatti a nessunateoria e, con coerenza non priva d’ironia, si definisce “eclettico”. ilsuo riconoscimento dei diritti dell’esperienza non si limita ai fatti fi-sici ma si estende alla storia, alla cui conoscenza egli prepone il gu-sto che lo guida nell’apprezzamento delle narrazioni storiche, in unmodo che nessuna precettistica di “ars historica” gli ha insegnato.

se la ragione umana è capace di abbracciare la totalità dei principidelle scienze e delle arti che hanno come loro oggetto l’esperienzaumana, la brevità della vita dell’uomo in quanto singolo individuo li-mita la sfera delle conoscenze acquisibili. Ars longa, vita brevis. lamortalità non è tuttavia intesa come limite naturalistico, che dal-l’esterno definisca l’arco dell’esistenza ma come condizione creatu-rale. la morte è “stipendium peccati” ma costituisce la premessa del-l’impegno etico che impone a ciascuno di dedicare lo studio, il tempoe la materia della ricerca alla conoscenza richiesta dai compiti checonseguono dalla sua condizione sociale.

Marcucci è tuttavia contrario alla conoscenza monodisciplinare, siaperché utilitaristica sia perché non permette la formazione dell’uomonella sua integralità. l’esigenza umanistica e cristiana della forma-zione dell’uomo nella sua integralità è la premessa dell’adesione diMarcucci dell’ideale illuministico del philosophe così diverso dal let-terato dell’accademia arcadica. il sapere non è per lui un abbellimentoesteriore da esibire ma il dovere di assumere se stesso nella propriastoricità riconoscibile e definibile come responsabilità nei confrontidei contemporanei nello spazio sociale in cui è chiamato a vivere. lacura posta da Marcucci nell’educazione della donna è la realizzazionevisibile della inscindibilità che egli pone tra formazione culturale “en-ciclopedica” e azione sociale. egli è un audace riformatore perché nel-l’apertura al dibattito culturale illuministico del suo tempo vede la

18 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

Page 19: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

possibilità di impegnarsi in modo coerente e adeguato al suo status disacerdote e uomo di cultura.

l’adesione alla rivendicazione illuministica dell’autonomia e di-gnità della ragione trova la sua motivazione più profonda e autenticanell’impegno etico e religioso nel quale Marcucci realizza e defini-sce la sua personalità, senza che le sue certezze metafisiche e religiosesiano messe in discussione. che non spettasse alla ragione di esten-dere il suo dominio oltre l’esperienza umana, era verità condivisa dalocke e dallo stesso voltaire. essi insegnano che l’uomo deve ac-cettare di vivere in una quieta ignoranza, senza avventurarsi nei do-mini del metempirico, e saggiamente accontentarsi di coltivare ilsuo orticello. l’agnosticismo presupposto da tale saggezza non co-stituisce una negazione esplicita del metempirico, perché si limita adasserire l’impossibilità per la ragione di oltrepassare i suoi limiti. d’al-tra parte, la filosofia implicita nell’enciclopedismo e nel giacobinismoperde progressivamente la consapevolezza del dubbio metodico car-tesiano e la prudenza dell’empirismo lockiano e la negazione dellapossibilità per la ragione di avventurarsi oltre il sensibile e il relativosi trasforma così nell’affermazione che unica realtà è il sensibile e ilrelativo. la metafisica materialistica, che è la coerente conseguenzadell’empirismo e del relativismo, diventa la base del progetto di ri-formare in modo radicale e definitivo l’uomo, mediante una rivolu-zione che non si propone semplicemente di creare una nuova società.

la via breve di questa svolta passa attraverso l’assolutizzazionedella ragione modellata secondo il metodo matematico e fisico. com-pito della ragione non è più la comprensione della realtà, la riflessionesu se stessa, la consapevolezza dei propri limiti. come ragione tuttadispiegata e pervenuta a se stessa, la ragione illuministica si erge comegiudice del passato, del presente e di ogni progetto di futuro. non èancora giunta la lezione kantiana che la pretesa della ragione di giu-dicare tutto deve legittimarsi razionalmente, deve cioè presentarsi di-nanzi al tribunale della ragione stessa.

il senso del mutamento radicale della filosofia illuministica si ri-vela a Marcucci sul piano politico, etico e religioso, anche se non man-

19Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

Page 20: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

cano nei suoi scritti riflessioni di natura speculativa sui problemi po-sti dall’enciclopedismo. la critica radicale degli esiti dell’illuminismosi trova nel suo scritto sul progetto giacobino di una repubblica di atei-sti. esso non è semplicemente la reazione di un credente agli eccessirivoluzionari francesi. Marcucci comprende che la svolta annunziatadal progetto di imporre una nuova religione fondata sul culto della dea“ragione” non è un fatto limitato nel tempo e nello spazio. la ragionepresupposta dall’ateismo, che propone se stessa come nuova religione,non è la vittoria dello stato laico ma l’assunzione della politica comereligione. la civiltà occidentale si è formata sulla distinzione delle isti-tuzioni politiche e delle istituzioni religiose. il conflitto di stato echiesa, conflitto di istituzioni e di principi, è la condizione inelimi-nabile della libertà.

una chiesa che disponga del potere coercitivo dello stato o unostato che si attribuisca il carattere sacro della verità sono il modo dinegare la libertà dei cittadini. la domanda posta da Marcucci riguarda,infatti, non la possibilità astrattamente logica di fondare uno stato“ateo”, come si propongono i giacobini. la questione è se uno statofondato su una religione materialistica, coercitiva e intollerante, siacapace di riconoscere la libertà e la stessa razionalità dell’uomo, checostituiscono l’eredità tramandata dalla tradizione umanistica e cri-stiana sulla quale si fonda l’idea di civiltà occidentale. in questo brevescritto, Marcucci ha espresso la sua qualità di storico, capace di in-terpretare il significato di un mutamento in atto che mette ancora indiscussione il senso stesso della civiltà occidentale.

20 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

Page 21: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

Aspetti della pedagogia del Venerabile francescoAntonio marcucci e attualità del suo metodo

di

Suor Maria Paola Giobbi(dirigente scolastico istituto comprensivo Maria immacolata di ascoli piceno)

il venerabile Francesco antonio Marcucci nacque a Force, paesedell’entroterra collinare ascolano, il 27 novembre 1717 e morì adascoli piceno il 12 luglio 1798. l’interesse più grande della sua vitaè stato quello dell’educazione e della formazione della mente e delcuore della gente, specialmente della donna.

visse questo ideale in tutte le fasi della sua vita: sacerdote, fon-datore, vescovo e vicegerente coniugandolo con gli uffici e le re-sponsabilità che gli furono affidati.

Figlio di una nobile e religiosa famiglia ascolana, fin dalla giovi-nezza sentì il desiderio di condividere con gli altri ciò che stava im-parando, soprattutto il vangelo. cominciò perciò a catechizzare e apredicare in città e nei centri rurali della provincia ascolana e del-l’abruzzo, con passione, linguaggio chiaro e metodo appropriato. Findalle prime esperienze, costatò l’ignoranza del popolo e ne provògrande compassione, come gesù, mentre predicava alle folle.

rimase colpito in particolare dalla situazione di abbandono in cuiviveva la donna che egli riteneva, invece, come colei che ha le

chiavi della famiglia e avrebbe potuto rinnovare la società, se istruitaed educata1.

Francesco antonio cominciò subito a seguire l’illuminazione ri-cevuta; coinvolse altri nel suo ideale e a soli ventisette anni, con il per-

21Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

1 Mons. Marcucci combatte lo stereotipo della donna frivola e salottiera proponendo unmodello di donna colta, partecipe del cammino sapienziale e spirituale dell’umanità,cfr. g. Maraglino, “Mons. Marcucci educatore e civilizzatore”, in Donna, educa-zione, società. Esperienza e proposte del Vescovo Francesco Antonio Marcucci (1717-1798) Atti dei Convegni,torino, sei, 1995, pp. 214 sg.; F.a. Marcucci, archivio suoreconcezioniste (asc), n. 76/a, Dell’impegno dei Padri della Chiesa nel bene istruirele donne cristiane, Brieve ragguaglio dato da un Prelato della Curia Romana in unalettera di risposta ad un giovine Arciprete Provinciale, roma 31 luglio 1779.

Page 22: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

messo del vescovo della città tommaso Marana, l’8 dicembre 1744,fondò la congregazione delle suore pie operaie dell’immacolataconcezione e trasformò le suore in maestre con dedizione e amore.

non fu facile avviare e consolidare una comunità religiosa edu-catrice: era un ideale di vita impopolare e faticoso, ma ci riuscì conla sua sensibilità, dedizione e costanza, grazie soprattutto all’inter-cessione di Maria immacolata cui si era affidato con totale fiducia.

il 6 marzo 1745 aprì, all’interno del monastero delle concezioni-ste, la prima scuola femminile della città, con due sezioni: una per lenobili e una per le popolane, gratuita per entrambi i gruppi.

continuò per tutta la vita a curare la sua opera educativa istruendole suore in varie discipline; compose per loro libri e programmi di-dattici e fondò l’Accademia dell’Immacolata Concezione, un centrodi studi organizzato sullo stile di una piccola università. anticipandoi tempi, diede all’accademia un ampio respiro culturale, aprendonela partecipazione, oltre che alle suore, a donne laiche virtuose, allequali chiese di dirigere il loro impegno all’onore e alla gloria del mi-stero dell’immacolata concezione di Maria e di promettere di crederee difendere tale mistero.

diventato vescovo di Montalto, istituì in diocesi l’Accademia

Scritturale dell’Immacolata Concezione per arricchire la formazioneteologico-culturale dei sacerdoti.

così fece a roma, nel palazzo della vicegerenza, un mese dopoil suo arrivo nella capitale per svolgere l’incarico di vicegerente.

per Mons. Marcucci la formazione della mente e l’educazione insenso ampio avevano la finalità di aiutare le persone a realizzare l’im-magine di dio scolpita nel loro cuore2.

22 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

2 cfr. a. rossi-Brunori, La vita e la istituzione di Mons. Francesco Antonio Marcuccidell’Immacolata Concezione, ascoli piceno 1917; congregatio de causis sancto-ruM, Asculana in Piceno beatificationis et canonizationis Servi Dei Francisci AntoniiMarcucci, Archiepiscopi – Episcopi Montis Alti e Tertio Ordine Sancti Francisci, Fun-datoris Congregationis Sororum Piarum Operariarum ab Immaculata Conceptione(1717-1798). Positio Super Fama Sanctitatis et Virtutibus, 2 vol., romae 2003; M.p.gioBBi – r. BarBieri, Guardando Lei: la proposta di Francesco Antonio Marcucci,ascoli piceno, centro stampa piceno, 2007; M.p. gioBBi, Venerabile Francesco An-tonio Marcucci. Educatore alla scuola di Maria, gorle (Br), velar, 2011; sito web:www.monsignormarcucci.com.

Page 23: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

il 27 marzo 2010 il papa ha autorizzato la promulgazione del de-creto che riconosce le sue virtù eroiche e autorizza il titolo di vene-rabile.

cercherò di seguito di individuare alcune linee pedagogiche del no-stro autore estrapolando dai suoi scritti alcune immagini e frasi di-rette alle suore e alle educande per sostenerle nel cammino educativoe aiutarle a migliorarsi, certa che esse contengano una forza vitale perraggiungere lo stesso scopo oggi.

La visione della persona umana

il punto forza della proposta educativa marcucciana è la visionedella persona umana come opera di dio, da lui creata a sua imma-gine e somiglianza, depositaria di verità, bontà e bellezza e per que-sto “alternativa del sentire comune”3. egli crede che l’opera educa-tiva accompagni e favorisca la crescita delle dimensioni più autentichedell’essere umano fino alla loro pienezza. per questo motivo consi-dera il lavoro educativo il più gradito a dio, ancor più delle penitenzee di lunghe preghiere, com’era in uso presso molti monasteri deltempo. nelle costituzioni scrive:

dio ha promesso di far «risplender eternamente in cielo,come stella lucente nel Firmamento, chiunque con vera caritàe zelo si eserciterà in così santo nobilissimo impiego (dan.12,3) [quello dell’educazione] il quale perciò è ancor di un me-rito sì sublime, che supera assai quello di lunghe asprissime pe-nitenze: tanto è vero che il grande aeropagita [...] giunse a dire,che tra tutte le opere sante, quella di cooperare ed impiegarsiper la salvezza delle anime, era l’opera più santa e divina».4

le religiose di buona voglia ammettano in Monastero le Edu-

cande, particolarmente quando ne abbiano il comodo; e con

23Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

3 cfr. conFerenza episcopale italiana, Educare alla vita buona del Vangelo, orienta-menti pastorali dell’episcopato italiano per il decennio, 2010-2020, art. 8.

4 F.a. Marcucci, “dello zelo della salute delle anime”, in Costituzioni per le suore PieOperaie dell’Immacolata Concezione, ascoli 1752, libro terzo, cap. 1, pp. 243 sg.

Page 24: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

molto zelo e carità si applichino a ben educarle in tutto; con-siderandole come tenere piante, mandate loro da dio, affin permezzo della loro diligentissima premura crescano sempreverdi e floride di virtù cristiane, e producano poi a suo tempodelle ottime frutta in ogni stato.5

il fine dell’educazione è come abbellire stelle per il firmamento

Mons. Marcucci usa un linguaggio chiaro e simbolico, che riadattacontinuamente all’interlocutore per stimolare, incoraggiare, ralle-grarsi e correggere. sceglie l’immagine delle stelle per esprimere ilda dove veniamo e verso dove andiamo. la persona umana è comeuna stella che viene dal cielo e al cielo è destinata a tornare. da Mon-talto così scrive alla superiora:

godo che siano entrate le Comunicande mie predilette di co-desta nostra congregazione. io le saluto, e le benedico [...] in-vidio la bella sorte della mia petronilla, che s’impiega in ab-bellir tante stelle pel beato Firmamento.6

alla stessa suor petronilla, sua giovane alunna, mentre si trovavanella casa di campagna ad appignano, qualche anno prima, avevascritto:

guarda il cielo, desidera il cielo; mentre conti le stelle, invi-tale a lodare dio. le stelle infatti sono i simboli dei Beati incielo e dei giusti sulla terra. sii anche tu una stella, affinchépossa brillare con le stelle.7

24 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

5 F.a. Marcucci, Costituzioni per le suore Pie Operaie dell’Immacolata Concezione,cit., libro terzo, cap. 2, p. 246.

6 id., Lettere alle suore e alle educande, a cura di suor M.p. gioBBi, lettera n. 16, AllaMadre Prefetta, Montalto, 23 marzo 1771, roma, lev, 2012.

7 id., asc, Epistolario, vol. i, n. 20, A Suor M. Petronilla (trad. dal latino), ascoli, 1°maggio 1766.

Page 25: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

e alle educande così si rivolge:

Mie buone Figliuole, se le premure di un buon padre tendonoa preservar le Figlie, per quanto egli possa, da ogni maligna in-fezione, e somministrar loro quei mezzi che valgano a renderlesane e robuste; non sarei io padre, se in tal guisa non mi por-tassi con tutte voi; né voi sareste Figliuole mie predilette, seda me non foste così provvedute. chi dirige al Mondo, dà cosedi Mondo, che con il Mondo finiscono. chi indirizza al cielo,dà cose di cielo, che con il cielo si eternano. voi altre tuttesiete l’ornamento e le gemme di cotesta minima mia congre-gazione: or è dovere di chi ha l’onore di esserne primo servo,adoprarsi, che tale ornamento resti traslatato in cielo a suotempo, e che tali gemme sieno intersiate nell’empireo. a ciòtendono le istruzioni, le dottrine, i libri divoti, le pie scuole, idivoti esercizi, e tutta la santa educazione.8

educare la mente e il cuore

Mons. Marcucci si propone di educare tutte le dimensioni dellapersona e di realizzare una stretta armonia tra mente e cuore, teoriae pratica, desiderio e volontà.

Fai in modo che, qualunque cosa di quelle verità l’intelletto ab-bia percepito, rimanga scolpita nel cuore. per questo san Bo-naventura fu nominato serafico.9

che significa, per favore, o Figlia, studiare? niente altro cheoccuparsi con impegno delle scienze e delle arti. Ma le scienzealcune sono speculative o teoretiche, altre pratiche o operative.cosa mi gioverà indagare sempre, se non ricondurrò le mie in-dagini alla prassi e all’istruzione dei costumi? sarò come cem-balo sonante e accarezzante gli orecchi. che cosa gioverà co-noscere e trattare argomenti meravigliosi di agricoltura se poi

25Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

8 F.a. Marcucci, Lettere alle suore e alle educande, cit., n. 220, Alle Educande, roma,28 luglio 1781.

9 id., asc, Epistolario, 136/a, A Suor M. Petronilla, vol. i, n.16, fine luglio 1766.

Page 26: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

mai semino, mai pianto, mai raccolgo frutti? ottimo studio èdunque insegnare agli altri e a se stesso, stabilire santamente icostumi suoi propri e degli altri e indirizzarli alla vita eterna.10

la grandezza dell’uomo si misura più dai fatti, che dalle pa-role.11

fatica e gioia dell’educazione: come chi semina e raccoglie neicampi

realizzare il bene è faticoso, a maggior ragione il bene più alto cheè la crescita e la perfezione della persona. Mons. Marcucci scegliel’immagine del seminatore per descrivere la speranza che sostiene lasemina generosa, la cura materna verso i semi gettati e l’umile attesadel loro rigoglio.

l’educar Fanciulle è come un seminar ne’ campi a forza di su-dori e di lacrime. Ma poi al tempo della raccolta, oh come simiete con festosa esultante allegrezza. perciò diceva davide(sal. 125): chi semina nelle lacrime, mieterà con giubilo. si fa forza l’agricoltore e si porta ad arare il campo, a spar-ger la semina, a ricoprirla; e gemendo tutto lasso dice, ahimè,chissà, che indarno io non semini, e non getti al vento le po-vere mie fatiche. Ma che? vedendo nati e cresciuti bene i ger-mogli, e divenuti carichi di frumento e di biada, sen corre esul-tando l’agricoltore, convoca dell’aiuto, e tanto più si rallegra,quanto più sente pesanti i fascicoli ed i manocchi.tal è, mia buona Figliuola, la serie delle Fatiche, e del Frutto dellabuona educazione. confidate dunque in dio, e fate coraggio.12

non è meraviglia, che s’incontrino degli ostacoli allo studio dachi per anche lo fa materialmente senza gustarlo. l’uomo na-sce alla fatica; ma di tal fatica ciascuno se ne duole, sinché non

26 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

10 F.a. Marcucci, Lettere alle suore e alle educande, cit., n. 184, A Suor Maria Ema-nuele (trad. dal latino), roma, 5 aprile 1780.

11 Ivi, n. 219, A Suor Maria Emanuele, roma, 22 giugno 1781. 12 Ivi, n. 144, A Suor M. Emanuele, roma, 2 settembre 1778.

Page 27: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

ne raccoglie il Frutto. allor si benedicono i sudori. tempo altempo, giacché ogni cosa ha il suo tempo.13

educare come uno scultore

l’educatore Marcucci insegna a vedere nelle persone da educarel’opera d’arte che possono diventare e, con cura minuziosa, dolce, pa-ziente e coinvolgente accettano l’impresa, senza creare ansia, suscitandopiuttosto risposte coraggiose e allegre perché fondate sulla totale fidu-cia in dio e nell’immacolata sua Madre. anche oggi c’è qualcuno checrede che l’educazione richieda pazienza, tranquillità e lentezza e chel’educazione lenta faccia parte del rinnovamento pedagogico.14

Mia buona Figliuola, una bella statua di un santo non può farsicon quattro colpi; ce ne vogliono molti, e replicati, sino al-l’ultima perfezione. così accade del nostro spirito, che affindi metterlo al sodo della perfezione, ci voglion de’ colpi e de-gli anni. lo stesso dite del nostro intelletto, che per istruirlosi richiede dello studio, della fatica, e del tempo. tutte le cosein tal guisa si rendon perfette. dio per sua misericordia ci aiuta,e nostra immacolata signora ci assiste, ma vuole, che anchenoi ci aiutiamo, fatichiamo, ci abilitiamo, facendo un po’ pervolta al miglior modo che possiamo, e senza perderci mai disperanza né di coraggio.15

Figliuola mia, camminate con santa semplicità alla meglio,che potete, e con cuore allegro e coraggioso portatevi a dio.la grazia si concede per andar contro il proprio naturale, econtro se stessa. il regno de’ cieli si acquista con il farsiforza, non un giorno, ma sino alla morte. l’aiuto di Maria im-

27Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

13 F.a. Marcucci, Lettere alle suore e alle educande, cit., n. 181, Ad una Suora, roma,12 febbraio 1780.

14 cfr. J.d. Francesch, Elogio dell’educazione lenta, Barcellona, la scuola, 2009, trad.di B. Materzanini, p. 9; pp. 87 sgg.

15 F.a. Marcucci, Lettere alle suore e alle educande, cit., n. 183, Ad una Suora, roma,11 marzo 1780.

Page 28: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

macolata farà, che ci veniate acquistando un abito buonosenza tante difficoltà!16

educare come chi coltiva tenere piante

È ricorrente nell’educatore Marcucci la raccomandazione alla de-licatezza dell’intervento educativo quale strategia vincente per sestessi e per gli altri. egli stesso ne dà l’esempio rispondendo conamore alle richieste delle suore e delle loro alunne.

le piante tenere convien coltivarle con mano gentile, pazientee piacevole. le mani ruvide le spezzano, e perdono indarno iltempo. lo spirito delle costituzioni è fondato sulla dolce carità.chi pensa diversamente non coglie il punto. convien farsi fan-ciulla talora con le fanciulle per guadagnarle a dio, e farle di spi-rito allegro, e docile. procurate, Figliuola mia, così portarvi conle educande. il caro gesù benedica voi, e loro. amen.17

sebbene occupato in molte faccende, soddisferò, per quantopotrò, alle tue lettere e richieste nella lingua latina perché tuabbia almeno uno, con cui possa esercitare lo studio. di que-sta sola cosa frattanto voglio ammonirti, che cioè, dopo che ab-bia scritto la lettera, la legga attentamente e la esamini parolaper parola, prima di inviarla. così correggerai gli errori da testessa prima che un’altra mano ti corregga.18

tentare mille strade per adattarsi alle capacità e all’indole di

ognuno

se lo scopo educativo è così alto, necessario e irrinunciabile, èchiaro che per raggiungerlo occorra continuamente ricercare la stra-

28 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

16 F.a. Marcucci, Lettere alle suore e alle educande, cit., n. 552, A Suor M. Emidia,ascoli, 12 gennaio 1792.

17 Ivi, n. 144, A Suor M. Emanuele, roma, 2 settembre 1778. 18 Ivi, n. 79, A Suor M. Emanuele (trad. dal latino), Montalto, 11 aprile 1776.

Page 29: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

tegia migliore, la motivazione e il metodo appropriato per ognuno,senza mai accontentarsi di un solo tentativo.

non dico, che la vostra Maestra non sia buona; dico bene, ch’ètroppo secca, troppo adagiata. chi insegna, convien tentimille strade, dia mille stimoli, usi mille termini, pensi millemodi, e con una chiara ed affluente e varia comunicativa siadatti, sproni, risvegli, ripeta; e adopri ogni maniera, che an-che i sassi per così dire ricevan dell’im-pressione. Bella le-zione per la Maestra.19

ogni persona ha bisogno su di varie cose di essere regolata condifferente maniera. potrebbe dio con la grazia sua onnipotentesuperar la capacità e la indole di ogni anima, che si dà al suodivino servizio. si degna tuttavia la divina Misericordia,quasi accomodarsi all’indole ed abilità di ciascuna, venendolapoco a poco disponendo, e perfezionando: a riserva di certe mi-racolose e repentine mutazioni di genio e di cuore, che suoledio operare con qualche anima per occulti e sempre giustigiudizi dell’infinita sua sapienza. Quanto più dunque chi re-gola le anime deve sapersi con destrezza accomodare alle dif-ferenti indoli naturali; non già per lasciarle nello imperfetto,che hanno; ma per venirle portando alla virtù, ed alla perfe-zione cristiana.20

nell’istruir le Fanciulle si abbia sempre l’avvertenza di adat-tarsi con ogni carità alla loro capacità, dividendole in più Classi

sì in riguardo alla dottrina cristiana, che ai lavori manuali. laparzialità non si usi mai con veruna, se non con chi abbiamaggior bisogno. tutte dunque siano trattate con uguale amo-revolezza materna e premura ad onor di Maria immacolata.21

29Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

19 F.a. Marcucci, Lettere alle suore e alle educande, cit., n. 21, A una Suora, Montalto,27 luglio 1771.

20 id., La conoscenza delle persone presupposto dell’educazione, Una lettera inedita diF.A. Marcucci (a cura di M.p. giobbi), rivista di scienze dell’educazione, annoXli/2, 2003, pp. 382-393.

21 id., Costituzioni delle pie Operaie dell’immacolata Concezione, ascoli 1794, p. 175.

Page 30: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

ricordati della celeberrima espressione di agostino: L’umiltà

renderà a te comune ciò che Natura non ha fatto comune. sela tua Maestra per natura fu di ingegno più perspicace, di piùsottile intelletto, di memoria più pronta e felice, ringrazia dioperché sei di più bassa condizione. Ma sii umile di cuore el’umiltà a te renderà comune con la tua Maestra ciò che na-tura non fece comune.22

si rallegra per i progressi, incoraggia e si coinvolge per soste-nere la crescita altrui

l’educatore Marcucci sa rimanere accanto alla persona che educa,si coinvolge nel suo cammino, collabora, si rallegra per i suoi pro-gressi e invita a donare agli altri ciò che ha ricevuto e conquistato agloria di dio.

Mia buona Figliuola, l’eleganza e il bel legame della vostralettera, molto mi ha rallegrato; poiché ne scorgo il profittodello studio; il quale servir dovendo per glorificare iddio el’immacolata sua Madre, e per tirare al cielo le anime, dedurrepotete, se quanto riesca grato all’altissimo, e di qual conso-lazione ed insiem tenerezza mi sia. evviva la mia emanuele!23

ho ricevuto con molto mio gradimento il compendio da voi ti-rato de’ santi esercizi, dati dal nostro pacifici24. l’ho letto su-bito, e mi è molto piaciuto, perché conciso, sugoso, e conte-nente tutto l’essenziale delle istruzioni e delle Meditazioni. Midite, che la vostra Maestra letteraria vi ha in ciò diretta. Bene.approvo la direzione, come necessaria ne’ principi; ma lodola diretta mano, che ha così bene eseguita la direzione avuta.

30 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

22 F.a. Marcucci, Lettere alle suore e alle educande, cit., n. 79, A Suor M. Emanuele(trad. dal latino), Montalto, 11 aprile 1776.

23 Ivi, n. 34, A Suor M. Emanuele, valchifento, 22 luglio 1772. 24 don giuseppe pacifici fu scelto da mons. Marcucci nel settembre 1770 come primo

confessore ordinario del monastero delle pie operaie dell’immacolata concezione.esercitò tale incarico per oltre trentasei anni con grande carità e zelo. Morì il 12 ago-sto 1835 (cfr. asc, Memorie della Congregazione, vol. i, pp. 198 sg.).

Page 31: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

Benedica iddio e la Maestra, e la discepola, e le faccia gransante, e sante dotte ed utili.25

Mie buone Figliuole, l’aver ambedue dato principio ai fami-liari sermoni alle donne nella domenica nel vostro privatooratorio, risveglia nell’animo mio un non so che di contento,perché vedo, che iddio e l’immacolata sua Madre incomin-ciano a servirsi anche di voi due per la sua gloria, e per il Benedei prossimi. Me ne congratulo dunque grandemente con am-bedue, ed affin seguitar possiate a glorificare iddio, ed aiutarle anime nel modo a voi altre permesso, seguitate il vostro stu-dio a tenore dell’ubbidienza, procurando poco per volta disempre più abilitarvi.26

Mi son poi molto rallegrato in sentire, che abbiate incominciatoa far la lezione e spiegazione della divina scrittura. santaMarcella, santa paola, santa eustochia, santa Macrina, tuttedame piissime, non ebbero altro studio più profittevole, chequello della sacra scrittura. santa Febronia la spiegava alle suereligiose, ed alle dame, che si portavano ad udirla. e la re-gina isabella di castiglia trovava le sue delizie nel conferirevari passi delle scritture col gran cardinale Ximènez. sicchéfatevi coraggio, Figliuola mia; e sotto la istruzione della vo-stra Maestra venitevi poco a poco abilitando per la gloria didio, e per il Bene delle anime. Fate quel che potete, ma contutta pace, con tutta carità, con tutto coraggio. Quella gran re-gina del cielo, che vi ha prescelta per sua Figlia, quella viaprirà la mente, vi regolerà la lingua, e vi darà forza per glo-rificare il suo divin Figlio con la santità de’ costumi, e conl’aiuto de’ prossimi del vostro sesso. state allegra. il caro gesùvi benedica.27

Mi rallegro, e mi consolo in leggere e trovar le vostre alunnee discepole così avanzate nello studio lor proprio. l’epistola

31Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

25 F.a. Marcucci, Lettere alle suore e alle educande, cit., n. 183, Ad una Suora, roma,11 marzo 1780; cfr. Ivi, lettera n. 42, Montalto, 6 marzo 1773.

26 Ivi, n. 36, A due Suore, Montalto, 28 novembre 1772.27 Ivi, n. 139, A M. Emidia Tuzi, roma, 8 giugno 1778.

Page 32: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

carsidonica28 è ben tirata e con sodi argomenti. le letterine dellealtre dimostrano rispettivamente il loro spirito e profitto. Bene-diciamone dio e la sua ss.ma Madre. tutto è suo dono. voi poi,Figliuola mia, non dovete sgomentarvi nel parlare, e nello scri-vere. col divino aiuto, e per la gloria sua andrete migliorando.in quest’anno scrivete meglio dell’anno scorso. ci vuol pa-zienza, attenzione, e riflessione. io son vecchio; eppure sempretrovo da correggermi in parlando, e scrivendo. siam uomini, nonangeli. del resto, amiamo e serviamo dio di tutto cuore.29

or io credo, Figliuola mia, che nostra immacolata signora viabbia eletta per sua Figlia, affinché voi foste e diveniste unadi quelle zelanti per la buona istruzione e santificazione delledonne ascolane di ogni ceto. non dovete spaventarvi, ma con-fidare in dio e abilitarvi. nelle spagne una sola teresa bastòa portare alla perfezione innumerabili donne. in Francia unasola Coletta. in svezia una sola Brigida. in germania una Gel-

trude. Qui in roma una sola Francesca. e per favellare diascoli, ognun sa quanto gran bene fece a’ tempi suoi una Gi-

rolama Veramonti.30

offre strumenti

Mons. Marcucci offre tutti gli strumenti di cui dispone per favo-rire la crescita delle persone, primi fra tutti i libri che considera “sa-cri e sapientissimi precettori”. normalmente li inviava alle suorenelle festività natalizie accompagnati da simpatiche lettere.

32 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

28 si tratta della lettera scritta dalla contessa caterina carsidoni di Montalboddo, nata acamerino il 13 luglio 1767. entrò in monastero come educanda il 21 settembre 1775,all’età di otto anni e nel 1784 vestì l’abito religioso con il nome di suor Maria gel-trude della ss.ma trinità; l’8 settembre 1786 fece la solenne professione religiosa.Morì il 30 dicembre 1847. cfr. Le sorelle che ci hanno preceduto dal 1754 al 1992, acura di suor M.p. giobbi, (città di castello 1993), pp. 95-97.

29 F.a. Marcucci, Lettere alle suore e alle educande, cit., n. 151, A Suor M. Emanuele,roma, 21 ottobre 1778.

30 Ivi, n. 135, Ad una Suora, roma, 21 marzo 1778; cfr. Ivi, n. 405, Montalto, 30 giu-gno 1786.

Page 33: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

ricorrendo il felice anniversario del natale di nostro signore,a buon diritto vi ringrazio immensamente, o [libri], sacri e sa-pientissimi miei precettori, dei tanti e così grandi doni dellaMente e del corpo, ricevuti per mezzo vostro con l’aiuto didio in ogni momento e specialmente adesso che, senza mieimeriti, mi vedo ornato di Mitra e vicegerente dell’urbe. as-secondando dunque doni con doni, secondo la mia frugalità,tramite le mani dell’amministratrice di codesta congrega-zione darò volentieri alcunché alla vostra Bibliotecaria per lavostra salute e potenziamento. Frattanto state bene, padri e pre-cettori miei illustrissimi, e accogliete ripetutamente con bat-timani altri compagni.31

per concludere

Mons. Marcucci non è un teorico dell’educazione, è uno che si pre-occupa dell’educativo, di accompagnare cioè la crescita della personafino alla sua pienezza perché, come dice gesù, porti molto frutto nellasituazione dove è posta e tale frutto rimanga, rinnovi e porti gioia nellasocietà. la persona istruita ed educata è chiamata a donare agli altriciò che ha ricevuto e conquistato.

il nostro pone alla base del successo educativo un rapporto di fiduciae di stima; crede che a nessuno sia preclusa la possibilità di istruirsi edi migliorarsi; insegna ad adattarsi alla capacità di ognuno e ad atten-dere da ognuno la risposta, la decisione di fare la propria parte.

Marcucci è un educatore dalla mano piacevole e gentile, ma an-che forte, determinata, minuziosa e instancabile, come quella di unoscultore. non si lascia sfuggire l’errore e invita a correggerlo sul na-scere perché non diventi troppo difficile estirparlo; si coinvolge, col-labora e indica il compito, anche quello di rileggere attentamente lalettera scritta, esaminandola parola per parola, per correggere da solagli errori, prima di inviarla, evitando che un’altra mano li corregga32.

33Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

31 F.a. Marcucci, Lettere alle suore e alle educande, cit., n. 103, trad. dal latino, roma,25 dicembre1776; cfr. Ivi, lettere n. 433, n. 181, n. 210, ecc.

32 Ivi, n. 79, A Suor M. Emanuele (trad. dal latino), Montalto, 11 aprile 1776.

Page 34: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

riconosce e si rallegra dei progressi fatti da chi sta educando, inco-raggia, offre strumenti, sostiene la crescita e chiede collaborazione achi sa dargliela.

rispetta la libertà, la vocazione e le caratteristiche irrepetibili diognuno, ma crede al compito indispensabile della guida e del maestroche accompagnano il processo di crescita e considera tale missionela forma più alta di carità.

ringrazio quanti hanno avuto la pazienza di leggere questo scrittocon il quale ho cercato di abbozzare solo alcune linee della pedago-gia marcucciana. sono certa che la riflessione dei lettori e degli edu-catori di oggi aiuterà a coglierne nuovi elementi e rendercene più con-sapevoli per arricchire con essa la proposta educativa contemporanearivolta ai giovani e meno giovani.

34 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

Page 35: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

il teatro come formazione educativaperché un laboratorio di formazione teatrale: motivazioni,

premesse e obiettivi del progettodi

Suor Concettina Sessa(docente scuola primaria Maria immacolata di san Benedetto del tronto)

l’idea della giornata di studi nasce dall’esperienza pratica dellescuole del nostro istituto che dal lontano passato 1745 ad oggi ha po-sto il teatro come laboratorio di formazione educativa. sia come at-tività curriculare in alcuni periodi dell’anno, che in occasioni exstra-curriculari, per alunni, ex alunni e genitori. la scuola primaria “Mariaimmacolata” di san Benedetto del tronto ha aperto uno scrigno anticodove era contenuto un aspetto prezioso del venerabile Mons. Marcucci;le operette teatrali, esse sono perle che hanno in sé un valore forma-tivo ed educativo prezioso. lo scorso anno, insieme al corpo docente,ai genitori, alunni e amici come daniele vittori, rosy apicella e an-drea Berardinelli che ha curato la copertina del libretto, abbiamomesso in scena un poemetto festoso e grazioso Bertoldino Sapiente

scritto da Mons. Marcucci nel 1735 e riproposto in un semplice testoteatrale Chi si vanta d’essere Maestà più dice di sapere e meno sa!

Quest’anno, visto l’entusiasmo e l’esito positivo, abbiamo ripresoun altro testo, una burletta in dialetto ascolano dal titolo L’astrolo-

ghessa Ravveduta del 1757, ed è stato riadattato da rosa Maria api-cella e daniele vittori, dal titolo La Sorte, la Giustizia e una Gallina

che questa sera vi proponiamo in un assaggio di teatro.il mio breve intervento pone l’attenzione sull’aspetto formativo del

teatro, che oggi chiamiamo nuova prospettiva educativa, ma ab-biamo scoperto che il messaggio marcucciano del teatro dal lontano1745 è sempre stato nuovo per la sua intenzionalità, cioè quella di for-

mare, istruire, per tutto l’arco dell’età evolutiva Divertendo, in mododivertente.

nelle scuole della nostra congregazione il teatro infatti è consi-derato un’attività didattica a tutti gli effetti, dove, in modo più o meno

35Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

Page 36: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

esplicito, è inserito nella programmazione, perché è ormai acquisitoche i bambini apprendono meglio attraverso una metodologia comu-nicativa concreta. del resto la cultura del nostro tempo mette al suocentro la comunicazione come bisogno primario, e quindi il teatro, cheper sua natura è uno strumento di comunicazione, non solo di conte-nuti e di idee, ma anche di sentimenti ed emozioni, è a buon dirittoun veicolo eccellente di cultura.

vogliamo così invitare i docenti (presenti) pur non avendo una spe-cifica preparazione teatrale, ponendo attenzione alla potenziale creati-vità del bambino, ragazzo, adolescente, a favorire nell’alunno l’acqui-sizione della consapevolezza di sé, e così inserire l’attività teatrale nellanormale programmazione. spesso nella mia esperienza didattica, svolgoattività teatrale nell’ora di italiano con il gioco dell’espressività dellalettura o il gioco dei sinonimi e contrari, oppure nella disciplina di sto-ria. infatti quest’anno affrontando l’epoca egiziana, i bambini hanno in-terpretato con i costumi dell’epoca un’assemblea di corte egizia doveil Faraone aveva introdotto a palazzo reale una giornalista moderna, per-mettendole di intervistarlo. ne possono dare testimonianza i mieialunni che sono presenti qui in questa assemblea del convegno.

partendo da tali semplici considerazioni sono giunta all’idea cheil teatro possa essere utilizzato nell’ambiente scuola come formazione

educativa, dalle molteplici potenzialità, così schematizzabili:a) miglioramento della consapevolezza del ruolo delle proprie

emozioni nelle relazioni sociali;b) potenziamento della lingua italiana;c) aumento delle capacità relazionali in ragazzi con difficoltà lin-

guistiche e sensoriali (non solo con riferimento agli alunni di-versamente abili, ma anche all’integrazione degli alunni extra-comunitari);

d) aumento della consapevolezza e del rispetto delle regole sociali,mediante l’apprendimento e il gioco;

e) s’impara ad esprimersi, comunicare e porsi verso l’altro da sé.

il 6 settembre 1995 è stato pubblicato il Protocollo d’intesa rela-tivo all’Educazione al Teatro voluto dal Ministro della pubblicaistruzione, giancarlo lombardi, e firmato con lui dal sottosegretario

36 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

Page 37: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

di stato alla presidenza del consiglio dei Ministri delegato per il tu-rismo e lo spettacolo e dal commissario straordinario dell’ente tea-trale italiano. in tale documento si sostiene la valenza educativa delteatro come risposta ai diversi bisogni formativi che la scuola deve ga-rantire, e ci si impegna a valorizzare l’Educazione al Teatro come unacomponente significativa della formazione dei giovani, e quindi ad in-dividuare le modalità possibili per offrire l’opzione di tale educazioneagli scolari e agli studenti di ogni ordine e grado. i punti principali ditale fondamentale documento sono stati ribaditi ed esplicitati in unnuovo Protocollo d’intesa per l’educazione alle discipline dello spet-

tacolo del 12 giugno 1997. tra le osservazioni più significative di taledocumento possiamo citare le seguenti: «l’educazione della personacomprende anche la capacità di cogliere, insieme con il significato,la dimensione estetica dei linguaggi, di sviluppare l’attitudine criticae la consapevolezza delle proprie emozioni; le attività espressive edartistiche hanno dato prova di offrire un contributo significativo perl’arricchimento dell’offerta formativa e per contrastare il disagiogiovanile, [...] le discipline dello spettacolo e i linguaggi multimedialipossono svolgere una funzione orientativa verso nuovi sbocchi pro-fessionali; le opportunità formative offerte dalle discipline dello spet-tacolo e delle relative didattiche debbono caratterizzare e essere ac-quisite nella ordinaria dimensione professionale dei docenti.» da ciòconsegue che è fondamentale «favorire l’educazione all’espressionee alla fruizione delle arti dello spettacolo; promuovere all’interno deiprogrammi di istituto la realizzazione di iniziative tese allo sviluppodelle capacità espressive dei giovani» e a tale scopo «occorre preve-dere l’inserimento degli insegnamenti delle discipline dello spettacolonei curricoli scolastici...»

La produzione teatrale del marcucci

la produzione delle operette teatrali del Marcucci trova i suoi fon-damenti in una educazione integrale della donna. egli si impegna alrecupero del femminile, vuole una donna partecipe alla vita socialema diversa da quella proposta e stereotipata dalla società del tempo,

37Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

Page 38: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

amante dello svago e del chiasso, della frequentazione dei salotti edelle feste. Ma il Marcucci intende conseguire l’obiettivo, prestandoattenzione alle fasi evolutive delle alunne.

egli comprende quanto la cultura sia un potente mezzo di aposto-lato e trasmette alle suore il suo amore per lo studio, formando cosìmaestre capaci e professionalmente abili per la loro missione di edu-catrici, proponendo un metodo di formazione integrale della donna,potenziando tutte le facoltà umane spirituali, ed ecco che tra i mezzididattici inserisce nel piano di studio anche il sano divertimento at-traverso il teatro.

Nel calendario annuale che oggi chiamiamo piano dell’offertaFormativa pop, piano di studio personalizzato, oppure programma-zione annuale, il Marcucci scrive: «in tempo di natale e dell’epifa-nia e in settembre si faccia qualche pastorale o altra insieme allegrarecita.» importante notare che il Marcucci lo scrive nelle costituzioni,nella regola delle suore (cost. 1752 libro iii, cap. ii); così le suoreattraverso l’obbedienza alla regola potevano inserire il teatro nella pro-grammazione didattica.

il Marcucci non ha scritto opere teatrali di rilievo, la sua produ-zione era mirata all’aspetto didattico ed educativo che il teatro co-munica ed esercita nel trittico di chi lo scrive, di chi lo interpreta, dichi assiste all’opera.

le operette teatrali sono:

– L’Amore in Trionfo, operetta sacra 1745.

– Dialogo sul Natale, operetta sacra 1750.

– L’Epifania e l’Adorazione dei Magi, operetta sacra1751.

– Dialogo sull’Epifania dell’Anno, tetralogo sacro 1754.

– Dialogo sul Natale di Gesù Bambino, operetta sacra1756.

– La Sposa di Gesù Sagramentato, tragedia sacra 1757(operetta vocazionale).

– L’Astrologhessa Ravveduta, burletta 1757 (quella che

38 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

Page 39: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

vi proponiamo nell’assaggio di teatro nella sede diquesto convegno).

– La Disputa dell’Ingegno, dialogo 15 ottobre 1757,vuole mettere in evidenza la disputa tra l’ingegno e ilgiudizio! sono entrambi importanti perché «l’ingegnosenza il giudizio s’inganna spesso, ma l’ingegno va im-piegato in bene con buon giudizio».

– Santa Dinna Vergine e Martire, tragedia sacra, 1757esempio eroico di virtù cristiane.

– Pieghevole trovato nel manoscritto Direttorio della

Musica, incerta la datazione si tratta di un dialogo let-terario o filosofico, la forma è dialogica, utilizzata conl’intento di istruire divertendo. adatto per un testo tea-trale.

– Bertoldino Sapiente, poemetto in quartine, festoso egrazioso, scritto all’età di diciotto anni, 1735, è statotrasformato in un semplice testo teatrale per bambini eragazzi da daniele vittori.

per il Marcucci il teatro significa distensione, sano divertimento,innocente sollievo, allegria e gioia nello spirito. alle docenti suoreconsiglia di far recitare alle alunne, qualche massima della sacra scrit-tura o di catechesi su una panca ben ornata e al termine l’alunna siapremiata con una corona d’alloro o di fiori come una principessa peraver ben declamato. la corona doveva passare da alunna ad alunnaperché tutte, ricche e povere, potessero aver accesso a esprimersi bene,ricevendo il meritato applauso.

le costituzioni del 1777 così si esprimono: «a quattro scolare, so-pra i panchetti, si faccia recitare a mente, la dottrina corrente dellascuola, in seguito si faccia la dottrina generale ripartita nelle loroclassi; a capo di ciascuna delle quali sieda la propria principessa concorona di fiori in capo, e con lo strato sotto i piedi. abbiano poi lescolare il premio» (cost. 1777 pag.179).

affinché le discipline apprese nel corso di studio non finiscano neldimenticatoio, Marcucci istituisce un’accademia letteraria che egli

39Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

Page 40: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

stesso definisce «adunanza di gente virtuosa congregata per disputeo recite letterarie [...] affin di recitare cose poetiche o disputar di cosescientifiche» (cost. dell’accademia 1747 pag. 1 e 3) (recite, s’in-tende dibattito di argomenti poetici scientifici e letterari).

lo spirito, la motivazione dei componimenti teatrali che il Mar-cucci si accinge a scrivere viene spiegato nella premessa della rap-presentazione L’Amore in Trionfo:

non vi rechi meraviglia, mie reverende madri se dallecomposizioni di prediche, catechismi esortazioni e libri oraascetici ora scolastici, mi vedete al presente fa passaggio acomponimenti meno seri di cantici, poesie, ariette burlette e didialoghi. voi sapete che il nostro spirito ogni tanto ha bisognodi onesto sollievo affinché rallegrato ripigli con maggior fer-vore l’applicazione alla perfezione cristiana. or quale inno-cente sollievo più proprio può aver che quello di dialoghi edelle canzoni sacre? Questi ricreativi componimenti, poetici oprosatici hanno la virtù mirabile di sollevare lo spirito e es-sendo sacri fanno talvolta certi colpi di compunzione nelcuore... molti santi compresero questo innocente sollievo... equal meraviglia può mai sorprendervi madri mie stimatissimese io voglia seguir tali esempi? riprendo in mano l’operal’amore in trionfo per riscriverla nella villeggiatura di otto-bre,... anche se a mia insaputa sia stata recitata qui in città inun monastero e alcune copie sono andate a Fermo e ancona...questo testo possa servire per l’innocente sollievo vostro edelle vostre scolare.

10 luglio 1745

L’aspetto formativo-educativo del teatro marcucciano

per il Marcucci il teatro significa distensione, sano divertimento,innocente sollievo, allegria e gioia nello spirito.

si intende bene il suo obbiettivo formativo del teatro all’internodella scuola.

leggendo le operette teatrali si colgono chiaramente quattro aspettieducativi. il teatro è:

40 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

Page 41: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

– un mezzo formativo. il laboratorio di formazione teatralepuò essere rappresentato dalla formula:

espressività + metodologia = Sviluppo della creatività indi-

viduale e di gruppo

il ragazzo nel laboratorio teatrale ha bisogno di essere aiu-tato a scoprire il valore di se stesso, delle cose e della realtà,così il teatro diventa luogo di divertimento, luogo di in-contro e di espressione di ciò che si è nella relazione con glialtri; luogo dove scoprire il rispetto di sé e del gruppo.

– un mezzo di comunicazione. egli scrive per le suore do-centi il ristretto della retorica, opuscolo1749 con 53 punti,dove sono indicati i gesti, le parole, l’espressione del porta-mento, il tono di voce, i generi letterari affinché «l’arte delbel parlare possa persuadere e muovere chi ascolta»: «l’in-segnare è di necessità, il dilettare è di utilità, il muovere è divittoria.»comunicare anche attraverso l’utilizzo delle lingue straniere,risulta interessante nei testi teatrali del natale che le fanciullesi esprimono con frasi in spagnolo, tedesco, francese e di con-seguenza si conoscono usi e costumi di altri popoli.

– un mezzo che trasmette gioia, nel trittico di chi lo scrive,di chi lo interpreta e nello spettatore.

– un mezzo che propone un insegnamento. le operette edi-ficano e insegnano; inoltre, hanno una conclusione che portalo spettatore ad una gioiosa riflessione.

il passato chiama il presente e il futuro

il futuro della scuola italiana si chiama autonoMia e poF(piano dell’offerta Formativa). la legge infatti ha sancito dall’annoscolastico 1998/99 l’autonomia delle istituzioni scolastiche. l’articolo1 del regolamento relativo recita:

le istituzioni scolastiche sono autonomie funzionali alla de-finizione e alla realizzazione dell’offerta formativa. a tal fineinteragiscono tra loro e con le comunità locali promuovendo

41Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

Page 42: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

il raccordo e la sintesi tra le esigenze e le potenzialità indivi-duali e gli obiettivi nazionali del sistema di istruzione. l’au-tonomia delle istituzioni scolastiche si sostanzia nella proget-tazione e nella realizzazione di interventi di educazione,formazione e istruzione mirati allo sviluppo della personaumana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle fami-glie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, alfine di garantire loro il successo formativo, coerentemente conle finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e conl’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegna-mento e di apprendimento.

nei vari documenti ministeriali molte sono le osservazioni che so-stengono e incoraggiano l’inserimento del teatro tra le attività scola-stiche. nei Documenti dei Saggi sui saperi e i contenuti essenziali per

la formazione di base del 1997 e del 1998, tra le altre cose si affermache «va apertamente denunciata e conseguentemente rimossa la con-dizione marginale alla quale sono relegate, nella nostra scuola, le artisonore e visive, e tutto ciò che le integra (come il teatro e il cinema).ciò è per un verso scandaloso, per un altro verso è espressione di unpiù generale atteggiamento autolesionistico, considerata l’immagine eu-ropea e mondiale della nostra cultura e delle nostre tradizioni...». e poi:«grande importanza va attribuita all’interazione fra i linguaggi dellamente e i linguaggi del corpo, che abbatte la tradizionale barriera fraprocessi cognitivi e emozioni, facendo emergere un’idea di personacome sistema integrato, alla cui formazione e al cui equilibrio dinamicoconcorrono la componente percettivo-motoria, quella logico-razionalee quella affettivo-sociale. ne consegue un’impostazione della didatticavolta a favorire l’integrazione tra le diverse matrici di cui si componel’esperienza quotidiana, riconoscendo pari dignità al segno di scrittura,all’immagine, al suono, al colore, all’animazione.» si ribadisce quindiche compito della scuola è quello di individuare e di ricorrere a meto-dologie didattiche che sappiano valorizzare e coniugare tutti gli aspettidell’apprendimento, non escluso quello affettivo ed emozionale. appareopportuno perciò che accanto alle discipline tradizionali siano previstipercorsi alternativi, e in alcuni casi opzionali, che favoriscano l’indi-viduazione e il potenziamento di capacità altrimenti trascurate. grande

42 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

Page 43: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

importanza hanno poi nell’ambito dell’autonomia le disposizioni checonsentono alle varie scuole di organizzare le proprie attività secondouna pluralità di offerte che superano la tradizionale rigidità che avevacaratterizzato la scuola italiana fino a questo momento. infatti «l’atti-vità didattica può essere programmata anche per moduli o unità didat-tiche destinate ad alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi, re-golando, nel modo più adeguato al tipo di studi e in relazione ai ritmidi apprendimento degli alunni, i tempi dell’insegnamento e dello svol-gimento delle singole discipline e attività. possono essere programmati,anche sulla base degli interessi manifestati dagli alunni, percorsi for-mativi che coinvolgano più discipline e attività destinate ad alunni pro-venienti dalla stessa o da più classi.» anche l’orario scolastico può es-sere modificato a seconda delle necessità; infatti «l’orario complessivoe quello destinato alle singole attività e discipline è organizzato in modoflessibile, anche sulla base di una programmazione plurisettimanale.»in una prima fase di attuazione dell’autonomia scolastica, le attività tea-trali nella scuola possono essere svolte secondo diverse modalità:in ora-rio curricolare, all’interno delle discipline, prevedendo collaborazionie compresenze tra diversi insegnanti di discipline affini e non. natu-ralmente si potranno prevedere accorpamenti di ore e rimaneggia-menti dell’orario, per svolgere attività con ritmo più o meno intenso.in orario extracurricolare, con gruppi di studenti di varie classi verti-cali e orizzontali, per realizzare progetti mirati che prevedano un nu-mero prestabilito di ore e con l’impegno di più docenti, preferibilmentedi differenti discipline. inoltre, secondo le indicazioni stesse dei pro-tocolli d’intesa le suddette attività delle scuole potranno essere soste-nute e seguite da specifiche figure professionali che, in un’ottica di par-tenariato, siano in grado con le loro specifiche competenze di sostenerela produzione e la fruizione delle attività teatrali delle scuole.

la nostra scuola accetta il manifesto del teatro della scuola eu-ropea, compilato da Maria pia Muscarello, che è frutto dell’esperienzadi collaborazione tra scuola e professionisti del settore, maturata inpiemonte dal 1995 al 1997. tale manifesto è stato ridiscusso in tuttii suoi punti con i partners europei del progetto ed è stato da loro pie-namente condiviso.

43Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

Page 44: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

manifesto del teatro nella scuola europea

il teatro è cultura, libertà della cultura e cultura della libertà,gioco e fantasia, espressività e immaginazione.

il teatro è armonia di linguaggi, è disciplina, è scoperta di tuttele potenzialità umane.

il teatro si esprime attraverso la voce, il corpo, il gesto, il si-lenzio, le pause, i suoni, le luci, gli oggetti.

il teatro racconta storie, esprime sentimenti e sensazioni checomunica al pubblico.

il teatro è passione e passionalità ma anche controllo ed equi-librio.

il teatro apre nuove prospettive e punti di vista.

il teatro è gradevole, sgradevole, divertente, può sconvolgerema anche consolare, fa pensare e solleva lo spirito.

il teatro è arte, grandi autori, opere immortali della cultura delmondo ma è anche drammatizzazione di piccole cose.

il teatro può essere eterno e universale ma anche consumarsiin un’esperienza di brevi momenti.

il teatro educa perché non è dogmatico, non impone regole mala sua regola è quella di creare vari aspetti di armonia.

il teatro deve entrare nella scuola come cultura, come lin-guaggio, come possibilità creativa.

il teatro può far parte dello studio della letteratura, ma va an-che studiato in sé per le sue caratteristiche di veicolo di co-municazione.

il teatro nella scuola può essere uno strumento trasversale dicollegamento tra le discipline.

il teatro nella scuola deve anche essere educazione dello spet-tatore consapevole.

comunque venga introdotto nella scuola non bisogna mai di-menticarsi che il teatro è un piacere ed un gioco.

44 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

Page 45: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

la cultura del teatro non è destinata ad una élite ma deve es-sere diffusa tra tutti senza escludere nessuno.

È necessario formare insegnanti ed operatori teatrali che sianoconsapevoli del ruolo educativo del teatro in generale e dellaspecificità del teatro nella scuola.

in un mondo in cui ha sempre più rilievo la tecnologia, la cul-tura del teatro è viva e dinamica e la scuola ha il dovere di tra-smetterla alle nuove generazioni.

Ragioni culturali ma soprattutto ragioni economiche allontanano

il popolo dal teatro, mentre il teatro per la sua intrinseca sostanza,

è fra le arti la più idonea a parlare direttamente al cuore e alla sen-

sibilità della collettività, il miglior strumento di elevazione spirituale

e di educazione culturale che la società ha a disposizione.

45Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

Page 46: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere
Page 47: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

47Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

perché reciti? per chi reciti?di

Sabina Gaspari(scrittrice, attrice, regista teatro amatoriale)

Mi capita spesso di incontrare genitori che ipotizzano l’esperienzadel teatro come possibile strada per il superamento di atteggiamentidi insicurezza, timidezza, chiusura dei propri figli.

non ho mai studiato didattica teatrale, e neanche tecnica del tea-tro, non sono perciò la persona adatta a dare consigli con finalità te-rapeutiche. per sentito dire, so che frequentare corsi di teatro aiuti asuperare blocchi emotivi, o atteggiamenti di timidezza: ma io nonposso testimoniarlo, perché fin da piccola ho avuto il problema op-posto (anzi, lo hanno avuto i miei genitori!): ovvero quello di conte-nere la mia esuberanza espressiva. a tre anni già calcavo il palco delteatrino della parrocchia per recitare la poesia al parroco in occasionedel suo onomastico: ero alta quanto il mazzo di gladioli che avevo inmano! in compenso in v elementare fui l’unica, in una classe di ven-tisette alunni, a non prendere parte alla recita di natale: fu quella lapunizione per la mia esuberanza, immagino, ma di certo non ne sonouscita traumatizzata! (ci sarebbe voluto ben altro!) piccolissima(sette/otto anni) rimanevo sveglia sino a tardi insieme a mia nonna,per vedere in tv le commedie di de Filippo, in bianco e nero. e sinda allora ogni volta che leggo un libro, me ne figuro la trasposizioneteatrale. vocazione? una deviazione, dicevano.

così la lunga opera di repressione di cui sono stata fatta oggetto,in famiglia e nella scuola, mi ha indotto ad auto-classificarmi comepersona egocentrica, con una spiccata propensione all’esibizioni-smo, sebbene non patologica perché consapevole (altrimenti sarei fi-nita come i maniaci che si aprono l’impermeabile nel parco).

Fino a che, ad uno stage di teatro sulla maschera neutra ho sentitoil maestro Michele Monetta dire che l’attore non si esibisce, ma sidona! ho pensato: lo volevo dire io che c’era qualcosa di buono per-sino in me!

Page 48: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

48 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

l’ho sentita calzante questa lettura dal punto di vista psicologico.per la prima volta corrispondente a ciò che provo davvero ogni voltache salgo sul palco (anche su una sedia!). a cominciare dalla poesiaal parroco in occasione del suo onomastico! È un regalo quello chel’attore fa al pubblico, un dono che porge a chi ha la sensibilità di ac-coglierlo, un’occasione di guardare la realtà attraverso una lente di in-grandimento (come dice Majakovskij)!

così ho trovato pace. Mi sono assolta dall’accusa di esibizionismo,purificata dall’etichetta di egocentrica, e finalmente ho cominciato ariconoscermi: una persona altruista generosa e caritatevole... (oltre chemodesta!)

* * *

c’è un fuoco dentro ciascuno di noi. il fuoco è vita , è amore, èespressione di sé. «il fuoco arde nel mio cuore» diceva s. teresad’avila, e caterina da siena diceva: «la mia natura è il fuoco.»

il fuoco abita dentro l’anima di ognuno di noi, non per distruggerla,ma per farla vivere.

«dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi.egli infatti ha creato tutto per l’esistenza; le creature del mondo sonosane, in esse non c’è veleno di morte» (Libro della Sapienza).

allora il punto diventa: dare ascolto a ciò che è in grado di far vi-brare il nostro cuore, non reprimerlo, non resistergli, ma ricono-scerlo, assecondarlo, lasciarlo bruciare, vivere, respirare, perché seQualcuno ce l’ha messo nel tuo cuore, è cosa buona: non solo per te.

Qualcuno ha acceso quel fuoco, non te lo sei dato da solo. devisolo avere l’umiltà di riconoscerlo: niente ci diamo da soli; siamo fatti.«signore io sono tu che mi fai» diceva s. teresina del Bambin gesù.Quel fuoco, quella scintilla, quel talento, non ce l’hai messo tu nel tuocuore, perciò non è tuo e non è per te. Quello è il talento.

e di quello sarai chiamato a rendere conto. di quel talento, quelfuoco buono: che cresce e ti fa crescere, che si alimenta e ti alimenta,che si rigenera e ti rigenera. Quell’energia che è sempre nuova e checontagia chi ti è intorno. e come si capisce che è un fuoco buono?Quando porta frutti: di amicizia, di solidarietà, di comunione, di con-cordia, di entusiasmo e di allegria. se genera frutti, allora è un talento.

Page 49: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

49Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

e su quello sarai giudicato. se lo avrai messo a frutto, o se lo avraiseppellito nell’orto del gatto e la volpe.

perciò è importante non confondere il talento con la passione. sonodue cose diverse.

al meeting di rimini qualche anno fa ho assistito ad una confe-renza di pupi avati in cui lui raccontava di aver sempre avuto una sfre-nata passione per il Jazz. e spendeva tutto quello che guadagnava inlezioni di saxofono con i migliori maestri di Bologna, e comprava isax più costosi sul mercato, ma ogni volta che usciva in strada gli ca-pitava di incontrare ragazzini ignoranti di Jazz, incapaci di leggere unospartito, che soffiavano dentro sax sgangherati, ma dieci volte piùbravi di lui. Fino a che non si convinse ad abbandonare il saxofono.se ne andò a Milano, dove a lungo ha fatto il rappresentante di piselliFindus. lì ha incontrato il cinema. o forse il cinema lo ha incontrato.Quello era il suo talento. e i frutti li conosciamo. gli è rimasta la pas-sione per il sax, ma il cinema è il suo talento. e su questo, sono certa,verrà giudicato al momento della resa dei conti, davanti a chi ha ac-ceso quella fiammella nel suo cuore.

poi, perché ognuno abbia un talento piuttosto che un altro, questoè un Mistero.

ricordate il film amadeus? salieri, che era il musicista di corte,chiedeva a dio: «signore, io sono un brava persona, educata, retta, ti-morosa di dio; ho studiato, ti ho servito fedelmente. perché hai datoquello straordinario talento a quel pazzo di amadeus e non a me?»

lo spirito soFFia dove vuole! Questa è la risposta.Ma la mia storia è venuta a dirmi che il mio talento non è tanto re-

citare quanto far recitare!e questo non l’ho deciso io. io non lo sapevo. la realtà è venuta

a dirmelo.c’è un proverbio che ho sentito a Macerata che dice: i figli nascono

con la pagnotta sotto il braccio.Boh! mi sono sempre detta. Finché ho fatto i conti di quanto mi è

costato e mi costa mio figlio ora dodicenne in termini economici, disacrificio, e di lavoro, sinceramente ho ritenuto questo detto una fol-lia. se non fosse nato lorenzo, forse sarei stata un brillante avvocato,e non una dei settecento mediocri iscritti al Foro di ascoli e s. Be-

Page 50: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

50 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

nedetto. immaginate cosa significhi farsi sostituire in udienza dalprimo che capita, perché il bambino esce da scuola e non c’è nessunoche vada a prenderlo. Questa come altre cose. intanto un avvocato ma-schio non avrebbe mai avuto di questi problemi, comunque è stato edè pesante. Ma se esco dalla tentazione di ridurre la vita a qualcosa disuscettibile di valutazione economica, (che in diritto è il concetto sot-teso alla risarcibilità del danno) vedo la pagnotta che mi ha portatomio figlio. non una sola pagnotta, da centellinare durante tutta la vita.e neanche mille pagnotte da vendere in fretta, prima che si secchino,per realizzare un guadagno da starci tranquilli. lui mi ha portato ilpane quotidiano.

* * *

sono nata a Maltignano, in casa per altro, da famiglia maltignaneseda generazioni (c’erano già nel 1600). casa dei miei è al centro delpaese, sul cucuzzolo più alto. dalle finestre scopro il gran sasso,ascoli, l’ascensione, la vallata del tronto e la val vibrata. È una casadi non so quanti mq, su più livelli, con tre portoni di ingresso, scale,corridoi… lì hanno sempre vissuto i miei nonni e poi le famiglie dimio padre e suo fratello. insieme. io dico di avere una famiglia nu-merosa, in realtà ho un solo fratello, ma sono cresciuta con i cuginicome fossero fratelli. Mia madre e mia zia le credono sorelle, arrivanoaddirittura a dire che si somigliano fisicamente: in realtà sono cognate.a casa mia c’è sempre la chiave sulla porta, e c’è sempre da mangiareper chi arrivi anche all’improvviso a qualsiasi ora del giorno o dellanotte. Questo è l’imprinting lasciato da mia nonna livia, perché cosìera sua madre e così sono state le sue sorelle. Quando siamo a tavolasiamo in sedici, e parliamo tutti ad alta voce, ognuno con il dichiaratointento di soverchiare l’altro per indurlo a tacere. appena c’è un pre-testo si litiga: ci piace tanto! di ritorno dal pranzo della domenica hosempre mal di testa.

da sposata sono andata a vivere al centro di ascoli, in un appar-tamento di 90 mq, con le finestre che danno sul cortile interno e suuna ruetta larga 2 metri. nel mio condominio abitano in totale cinquepersone, escluso me. c’è un silenzio mortale. nessuno con cui par-lare; nessuno con cui litigare, perché non te ne danno motivo (oltre

Page 51: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

51Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

ad essere anziani sono anche nobili: figurarsi se attaccano briga conme). non si litiga neanche alle riunioni di condominio! inutile tenerela chiave sulla porta: tanto non entra nessuno. inutile tenere il frigo-rifero pieno: tanto non capita nessuno a cui preparare da mangiare al-l’improvviso. per sapere che tempo fa devi accendere la televisione:dalle finestre non vedi che uno spicchio di cielo. niente gran sasso,niente mare. Quando è nato lorenzo trascorrevo molto tempo incasa. Mi sono data al punto a croce e al decupage, (delle schifezze).l’unica con cui scambiassi due parole durante tutta la giornata era lamoglie del pizzicagnolo, con la quale mi intrattenevo in maniera evi-dentemente morbosa ogni volta che andavo a comprare mezzo chilodi pane, e che non riusciva a sfuggirmi perché non essendo io un’abi-tudinaria, non riusciva a prevedere gli orari dei miei blizz: inutili i suoitentativi di nascondersi dietro al bancone!

poi lorenzo è andato all’asilo, dalle suore: e lì mi si è spalancatoil mondo! Quella era la pagnotta che mi ha portato. Mi sembrava divivere in un film. avevo la sensazione che tutti mi venissero incon-tro, a rallentatore, che tutti mi sorridessero, come nelle pubblicità deidentifrici, che tutti mi stessero aspettando, che mi applaudisseroquando passavo, che mi stendessero il tappeto rosso, e mi chiedesserogli autografi… evidente residuo del mio egocentrismo infantile! tut-tavia a me è cambiata la vita. come avrei potuto non corrispondereai doni che ricevevo? come avrei potuto non mettere a disposizionei miei talenti? Mi stavano aspettando!!! anzi: mi stavano già ap-plaudendo!

due settimane prima del carnevale 2005, mi sono ritrovata sedutasu un banco dell’asilo, con accanto un’altra mamma, clara, a metterele mani su un copione in vernacolo di Marco scatasta. le idee veni-vano di getto, e in due ore abbiamo imbastito un atto unico intitolatoFrattasecca.

uscite dallo stanzino in cui ci eravamo messe a scrivere, abbiamoinvitato chiunque a recitare. tra i tanti scandalizzati dalla proposta,una dozzina (thò! che coincidenza!), hanno aderito, e siamo partiticon le prove. da lì è nata un’avventura senza eguali.

* * *

Page 52: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

due anni dopo eravamo sul palco del ventidio, con un pubblico diseicentocinquanta persone: solo giovanni allevi ne ha avute di più!(non è la verità, ma mi piace pensarlo).

ricordo nitidamente la sensazione che ho provato nel momento de-gli applausi finali di quello spettacolo. era previsto che al momentodei saluti, anch’io, che non recito, uscissi per raccogliere il mio ap-plauso: e così è stato. una sola mia uscita era prevista, e due uscitedi ogni attore, per raccogliere il meritato applauso. alla fine del se-condo giro di uscite degli attori, io non ho potuto resistere: sono uscitadi nuovo per raccogliere applausi, con sorpresa degli attori che nonse l’aspettavano e sono scoppiati a ridere: conoscendomi. eppure,mentre raccoglievo gli applausi, e sentivo scandire il mio nome dalpubblico, come allo stadio, e mandavo baci al pubblico come una divadel cinema muto, mi sono risuonati nella mente i versi di una poesiadi clemente rebora (Sacchi a terra per gli occhi): non È per Que-sto! non È per Questo! QualunQue cosa tu dica oFaccia, c’È un grido dentro: non È per Questo, nonÈ per Questo! e cosÌ tutto riManda a una segretadoManda: l’atto È un pretesto.

Quello che io dico o faccio nel teatro, non è per gli applausi. È ilmodo in cui rispondo a ciò a cui sono stata chiamata. È il modo in cuirendo conto del dono che mi è stato fatto. Quel talento non me lo sonodato da sola, né è per me. È il gancio che il creatore mi ha teso per-ché io possa collaborare alla costruzione del suo regno. e il modoin cui lui mi consente di partecipare alla gloria del creato.

ecco perché ogni volta che inizio a scrivere un copione, in alto, alcentro, prima ancora del titolo, in stampato grande, scrivo semprenon noBis doMine sed noMini tuo da gloriaM!

Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 201252

Page 53: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

piccoli attori: storie di vitadi

Daniele Vittori(scrittore, attore, regista teatro amatoriale)

volevo cominciare questo mio breve intervento con una citazionedi uno dei più grandi attori di teatro a cui il nostro paese può vantarsidi aver dato i natali, gigi proietti. egli era solito dire: «Benvenuti ateatro, dove tutto è finto ma niente è falso...»

penso che questo breve aforisma racconti un po’ tutto quello cheè il teatro, tutto ciò che racchiude questo mondo. occorre costruirsiuna Maschera che, fingendo, racconti la verità, un Personaggio che,esasperando atteggiamenti, sensazioni, emozioni, riesca a farle arri-vare e percepire vere a chi ascolta; è un po’ quello che sosteneva an-che vittorio gassman, altro meraviglioso interprete di questo mondo:«l’attore è un bugiardo al quale si richiede la massima sincerità.»

vedete come questo pensiero sia estremamente trasversale a chivive e si nutre di questo cibo, e penso, potendolo purtroppo solo im-maginare, che questo sia stato anche ciò che ha mosso nell’animo delvenerabile Francesco antonio Marcucci la ricerca e l’utilizzo cosìmassiccio del teatro nel suo percorso formativo e pedagogico, tantodell’animo quanto del corpo.

e proprio questo è il bello e il difficile allo stesso tempo da tra-smettere da parte di noi che cerchiamo, e insisto cerchiamo, di inse-gnare teatro a chi lo apprende: la ricerca di aiutare l’allievo educan-dolo all’utilizzo dello strumento corpo che egli stesso, con la suacorteccia esterna più o meno spessa, racchiude. occorre che si imparia governare la propria sensibilità, percependo come il nostro corpo ri-sponde agli stimoli emotivi del nostro cuore e ai freni razionali del no-stro cervello e una volta conosciuta la risposta, la si comandi... dicevaeduardo de Filippo: «un’estrema sensibilità fa gli attori mediocri; unasensibilità mediocre fa la folla dei cattivi attori; e l’assoluta mancanzadi sensibilità è il presupposto degli attori grandissimi.»

controllando quindi la propria sensibilità si ottiene la capacità di

Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci 53

Page 54: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

dare, consapevoli di ciò che si sta dando, non essendo mai né esage-rati, né aridi, permettendo a chi osserva di percepire la giustezza delleproporzioni, l’armonia, l’equilibrio, la bellezza.

Johann goethe, illustre letterato e filosofo tedesco, affermavache: «gli attori conquistano il nostro cuore ma non danno il loro; peròingannano con grazia.» ed in questo percorso così impegnativo, pro-prio perché strettamente legato alla sfera dell’emotività e della sen-sibilità di ognuno di noi, si pongono come ostacoli insormontabili tuttiquei blocchi che il nostro cervello ci innalza di fronte: la timidezza,la vergogna, la paura di rendersi ridicoli, i nostri tabù... e ognuno dinoi li affronta in modo diverso, ed è proprio questo il nocciolo del miointervento.

dal momento che ho cercato di impostare il mio contributo a que-sto convegno sotto una luce esperienziale e non certo teorica o tec-nica, anche perché non ne avrei le competenze specifiche, vorrei par-tire dalla mia esperienza che da un paio d’anni si è intrecciata in unastretta collaborazione con le suore pie operaie dell’immacolata con-cezione sotto la supervisione, concedetemi il termine, protettiva delMarcucci. e da questa stretta sinergia sono nate due splendide realtà,una che vede un gruppo di bambini e ragazzi dagli otto ai dodici, tre-dici anni cimentarsi con un corso di avviamento alla tecnica teatrale,e un’altra che ha unito un gruppo di adulti, di cui non dico l’età al-trimenti mi linciano, comunque giovanissimi, visto che sono genitoridi alunni della scuola primaria, in una esperienza di contatto direttocol palcoscenico e con il pubblico. con entrambi i gruppi si è intra-preso un percorso di condivisione prima di tutto e di conseguenza ine-vitabilmente anche di crescita individuale.

e con entrambi i gruppi, per tornare a quello che dicevo prima, cisiamo imbattuti nei muri cerebrali posti a difesa della nostra sensibi-lità. col gruppo dei ragazzi si è sperimentato l’imbarazzo diretto,senza veli, senza quelle coperture che chi deve ancora crescere inesperienze umane non può aver costruito: ed ecco che si notano ros-sori nel doversi ad esempio abbracciare, o parlare di sentimenti,amore, affetto, o ancora più semplicemente, dover assumere ed in-terpretare ruoli scenici di marito-moglie, genitore-figlio... tutto ciò ri-chiede un utilizzo della sfera dei sentimenti ancora poco razionaliz-

Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 201254

Page 55: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

zata dal cervello e molto spontanea, e quindi per forza di cose im-pacciata. di contro è un piacere lavorare con i ragazzi sull’autoironia,sul ridicolo, sul grottesco: ci troviamo di fronte a personalità come diresenza un nome da proteggere, difendere e portare come un fardello...il bambino è se stesso, non il personaggio che l’esperienza gli ha co-struito accanto, non teme l’ironia e il giudizio altrui, non deve tornare,dopo le prove o lo spettacolo, a ricoprire un ruolo... e dunque non sipone freni particolari di fronte al ridicolo. e ne escono situazioni di-vertenti, di crescita, di spettacolo... d’altronde il maestro della lette-ratura italiana g. pascoli affermava che per poter interpretare l’artee la vita più in generale occorreva guardarle con gli occhi del fan-ciullino, ossia senza le nostre costruzioni mentali ma liberi da ognischema logico, come fossimo un foglio bianco pronto a ricevere unoschizzo di penna, qualsiasi esso sia.

col gruppo degli adulti, invece, ci troviamo di fronte ad una realtàgià temprata dalla vita e dalle esperienze che questa ci pone ognigiorno innanzi… ed ecco che le risposte sono le più variegate, pro-prio in considerazione di ciò che ognuno di noi si è trovato a vivere.Ma se volessimo trovare una chiave di lettura il più generale possi-bile, notiamo che di fronte ad interpretazioni di ruoli più o meno le-gati alla sfera affettiva, a meno di traumi personali non superati cheperò non rientrano in una situazione di normalità, voglio dire casi spo-radici e del tutto isolati, questi non riscontrano tutto l’imbarazzo in-genuo del bambino, bensì si comportano con un’apparente naturalezzae tranquillità. la situazione cambia abbastanza quando viene chiestoloro di far uscire la loro metà grottesca e ridicola... e qui nasce la lottatra il nostro nucleo, come quello terrestre caldo e fluido che tende aduscire, e la nostra corteccia, fredda ed irsuta che, come una barriera,frena e tappa. le esperienze che da un lato fortificano, dall’altro in-deboliscono e magari feriscono.

concludendo, la mia esperienza a servizio del Marcucci e in col-laborazione con le suore concezioniste, non può che avermi arricchitoda ogni punto di vista, così come spero sia stato per tutti i partecipantiai corsi: ho ancora in mente i sorrisi, gli abbracci spontanei dei bam-bini ad ogni incontro, le lettere scritte di loro pugno, la voglia di es-sere presenti, partecipare e mettersi in gioco, il gruppo meraviglioso

Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci 55

Page 56: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

56 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

che si è creato: pensate, siamo partiti quasi per gioco con sette/ottoragazzi ad inizio anno ed ora il gruppo ne conta più di venti... ma ol-tre a questo mi piace ricordare anche le piccole sfide vinte, gli imba-razzi superati, gli scogli abbattuti dal punto di vista della crescita edu-cativa, morale e di gruppo di tutti i ragazzi.

e mi vengono ancora in mente le espressioni tra il soddisfatto e ilmeravigliato degli adulti dopo l’emozione di aver calcato per laprima volta un palcoscenico e di averlo fatto di fronte ad un pubblicovero e proprio, la realizzazione di aver affrontato i propri presunti li-miti, sia tecnici, come la memoria e i movimenti, che emotivi, comel’imbarazzo o la vergogna; e ancora l’affiatamento, le risate alleprove, il gruppo, i ringraziamenti...

vedete credo che il teatro sia tutto qui, e parlarne credetemi, in que-sto caso più che mai, non può riuscire ad esprimerlo a fondo. d’al-tronde come diceva Mario scaccia, attore italiano di cinema e teatroscomparso solo l’anno passato a roma alla florida età di novan-tun’anni: «il teatro va fatto: meno si parla e meglio è!»

Page 57: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

57Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

conclusionidi

Franca Maroni(scrittrice e ricercatrice scienze umane)

Monsignor Marcucci è un personaggio di spicco nel panorama cul-turale del ’700, ponendosi come cerniera tra la tradizione cristiana eil pensiero logico dell’illuminismo. il convegno su Il Teatro come For-

mazione Educativa, coagulandosi attorno all’opera di questo grandeMaestro spirituale, ne ha focalizzato l’alto contributo offerto in campoeducativo e l’attualità della pedagogia. una rosa di relatori scelta adhoc, con personali contributi di esperienza e di studio, in un intrec-cio felice di testimonianze concrete e verbali, ha dimostrato l’impor-tanza e l’efficacia dell’arte come ineludibile strumento educativo, stig-matizzandone peculiarità ed effetti. interventi di religiose e laiciprocedendo da strade diverse e con linguaggi diversi sono giunti allastessa meta, nel nome del Marcucci e di un pensiero comune. simonaFlammini, ricordando l’introduzione della drammaturgia nella scuolaper risolvere problemi sociali (il “teatro dell’oppresso” ha messo inscena il bullismo tra gli adolescenti), ha sottolineato come l’attivitàteatrale possa migliorare la comunicazione, attraverso l’espressionee il controllo delle emozioni. emilio di vito ha scolpito il pensierodel Marcucci, rimarcandone la novità nel contesto illuministico.stando alle sue parole, il Marcucci, muovendosi entro la tradizionecattolica, si apre a voci innovative ma non prescinde da dio. l’uomodi chiesa accetta l’idea che la ragione è libera e autonoma, ma sostieneche la ragione da sola non possa bastare all’uomo che voglia evolvereperché l’evoluzione richiede una conoscenza generale. e questo per-ché il sapere umano è ignoranza rispetto a un sapere unitario e asso-luto e l’unità del sapere vuole l’incontro dell’uomo con dio. senzadio, ha ribadito, non c’è storia.

suor paola giobbi ha richiamato l’attenzione sul Marcucci comeuomo di fede, mostrando come il pensiero cristiano si coniughi feli-cemente con una avanzata pedagogia. primo a dedicare alla donna un

Page 58: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

58 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

progetto formativo e primo nella didattica individuale, il Marcucciamava le arti e alle arti riservava il compito di alleggerire la scuola,rendendola giocosa. più volte e con convinzione suor paola è ritor-nata sulle mille strade educative che l’insegnante può percorrere(una per ognuno di noi), sull’educazione intesa come la maggioreforma di carità e sulle stelle come metafora delle donne. poi si è pas-sati dalla teoria alla pratica. suor concettina sessa è stata concreta:ha portato esempi di lavoro teatrale introdotto con successo all’internodi una programmazione scolastica (interpretazione animata di poesie,di elementi grammaticali come sinonimi e contrari e scene di storiain costume/un esempio la storia egiziana). tutta una attività varia-mente articolata e scandita che ha coinvolto allegramente i ragazzi,rendendo facile e piacevole lo studio di nozioni anche complesse.

l’attenzione sul teatro ha chiuso il cerchio di un’ampia e aperta ri-flessione su come rinnovare la scuola sull’esempio di un grande. unariflessione che ha puntato l’obbiettivo sul ruolo dell’emozione nel-l’apprendimento, facendo luce sulla necessità di non operare scissionitra gioco e lavoro (così come Marcucci non scindeva luce ed ombra),perché i ragazzi pongano in campo ogni volta tutte le potenzialitàenergetiche, perché l’uomo è un intero e non evolve a frammenti.

Page 59: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

59Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

intermezzo

L’AstroLogHessA rAVVedutA Burletta in trialoghetto tra un’Astrologhessa,

una teologhessa ed una contadinadi

Anonimo di Ascoli

ad uso delle religiose dell’immacolata concezione di Ascoli

sabato 22 gennaio 1757

Francesco antonio Marcucci, Intermezzo. L’astrologhessa ravve-

duta, Burletta in Trialoghetto tra un’Astrologhessa, una Teologhessa,

ed una Contadina, di anonimo di ascoli, ad uso delle religiose del-l’immacolata concezione di ascoli, sabato 22 gennaio 1757, ff.11.

il testo sopra indicato è conservato nell’archivio suore conce-zioniste di ascoli piceno (via san giacomo, 3) e fa parte della mi-scellanea n. 14, che raccoglie nove operette teatrali. il volume misuramm 210×150. la legatura è in cartone, ricoperta da carta decorata confiorellini rossi e foglie verdi su sfondo color paglierino. il dorso è an-ch’esso in cartone, manca la quarta di copertina. il volume è compo-sto di 13 fascicoli cuciti con filo di refe contenenti un numero varia-bile di fogli, alcuni dei quali bianchi che misurano mm 190×13. ilprimo fascicolo non è autografo e i fogli sono di dimensione legger-mente più grande degli altri.

la numerazione è originale e ricomincia per ogni operetta; mancaquella progressiva del volume. la carta utilizzata è filigranata e pro-viene dalla cartiera di ascoli. la grafia è chiara, ben leggibile e di-stribuita a piena pagina; ci sono varie cancellature. il primo fascicolodel volume è scritto da altra mano. lo stato di conservazione del vo-lume è discreto; ci sono alcune cancellature e macchie di umidità. iltesto è stato trascritto dall’autografo originale di Francesco antonioMarcucci da suor M. vanessa hilario Fabiane: la revisione della tra-scrizione e la descrizione del manoscritto è di suor M. paola giobbi.

Page 60: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

60 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

interlocutrici:

Astrologhessa, che va vestita di torchino, e con ferra-iuolo nero lungo, ed una fascia rossa attraversata al petto:in capo ha un fazzoletto torchino di seta legato dietro;nella mano sinistra porta un cannocchiale (o sia occhia-lone).

teologhessa, che va vestita di fiorato alla tedesca: ha gliocchiali al naso; in capo un berrettoncino torchino conpiume: e sotto il braccio sinistro porta un libro ben legatoin oro.

contadina Ascolana.

può servir per intermezzo ancora, tantopiù che a tal effetto è stata dal-l’autore composta.

Page 61: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

61Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

astrologhessa (ch’esce sola, e canta in recitativo zingaresco moderato)

ecco l’astrologhessa,ogni tempo venturo,ed ogni arcano oscuro

vi indovina:

e quel ch’il ciel destinaa ciaschedun vivente,essa lo vede e sente

invariabile.Arietta

su, gente amabile,vi sia gradevolel’arte giovevoledi astrologar, (si ripete)

qua tutti, affabile,gemme crisolite,e cose insolite,vi vo’ mostrar. (si ripete)

contadina (ch’esce quando l’astrologhessa canta l’arietta)

oh che scì ben trevata! (in recitativo rusticale)Je tu l’astreleghessa,cha mo’ so ntise dice? e me par essa. siente, che m’è secciessa;li ladre jò ncantinaciert’ aglie m’ ha ferate, e na gallina.i pense a na vecina;ma nce verriè cuntenne,dimmela npuoca tu, cha te n’entienne.

Arietta

Quanne lava se ne vennencasa miè, diè stu recuorde;meglie è fa nu triste accuorde,che nen è de letecà. (si ripete)

Page 62: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

62 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

teologhessa (ch’esce quando la contadina canta l’arietta; si mette in mezzo;e canta anch’essa in recitativo andante)

a tempo venni qua!Misera e sfortunata, (dice alla contadina)in man di vagabonda eri cascata.sciocca se raffidatasei in quest’astrologhessa,credilo pure a me, son teologhessa.certo, quel che dice essa,se il poni alle bilance,paglie sono, e menzogne, e tutte ciance.

Arietta

se talor gonfi le guance,par ch’in bocca abbi gran cosa:se le premi curiosafuor che vento udrai uscir. (si ripete)

astrologhessacome con tanto ardirderider me potete?giuro, vi pentiretea vostro danno.

non passerà quest’anno,che piangerete al certo;degno del vostro mertoè al basso scendere.

Arietta

non più risplenderecon chiaror fulgido,ma tutto turgidoben si vedrà. (si ripete)

Quel volto, e prendereun color pallido,

Page 63: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

63Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

e tutto squallidose ne starà. (si ripete)

contadinanel sacche che te ammuorbe,astreleghessa miè:veletela finì na votta nbè?Quelle che preme a me,è la gallina, e l’aglie,che m’ è state ferate, se ne sbaglie.chisce vostre travaglie,nen me deve mpertà:la robba miè verriè npuò retrevà.

Arietta

nen è suolete sbagliàlu pruvierbie quanne dice,che tra do’ che cuntradice,vè lu tierza pe gudì. (si ripete)

teologhessaÈ vero signorsì.la giusta astrologiapuò darsi ancor in buona teologia.Ma allor convien che siala sola naturale,che la cause seconde ha il suo natale.Quindi quel bene, o male,che da cause non pende,invan lo cerca il Mago, e non l’intende.il saper suo si estendea soli quegli effettiche per natura a cause sono addetti.

Arietta

il saper, pare che alletti

Page 64: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

64 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

ogni mente anche più strana:ma se l’arte non è umana,sol divina esser potrà. (si ripete)

che se dio ci vuol ristrettinel saper qualunque arcano;ogni sforzo allor è vano,e vera arte non si dà. (si ripete)

astrologhessadunque dir si dovrà,la luna, il sol, le stellehanno un influsso imbellein noi mortali?

dell’uom dunque i natali,lo stato, oppur la morte,dovvassi dir, la sortenon è fissa?

dunque non è prefissala cabalistici arte,che ben per ogni parte si coltiva?

con essa eppur si arrivaa trovar de’ tesori;e spesso vengon fuoriascosi numeri.

non son già stùmerii bravi astrologi:tutti i teologilo sappian pur. (si ripete)

Page 65: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

65Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

non son cocomeriche non san reggersi:ma san proteggersi,porsi in sicur. (si ripete)

contadinaore che serve moche faccie quisse picche,se bo che te lu dica, nen c’azzicche.dice cha sciete ricchede cuscì gran dettrina,e manche sa trevà na miè gallina.o vattele a nevìna!chi trova li tesuore,se more può de fame a tutte l’ore.o vide se lu corevò penetrà dell’ome;o leje su le stelle, com’ha nome.

Arietta

deciè bè nu Jentelome:tiè lu livre a te lentane,lu sapè fa l’ome vane,lu reduce npevertà. (si ripete)

teologhessaa dirla, come sta,ha qualche influsso ogni astronei morbi, o pioggie, o simile disastro.Ma neppur certo il Mastropuò darsi in tali cose,per esser molte cause a noi ascose.empio fu chi propose,che il costume dell’uomosoggetto agli astri fosse, come un pomo.

Page 66: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

66 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

potrei far anche un tomo,che libero è lo statochi elegge l’uom; e che bugiardo è il fato.libero è dio beatosempre ne’ suoi decreti,che giustamente a se tiensi segreti.no, che da bei pianetila vita, o il Fin s’intende,né il lotto; perché ciò da dio dipende.neppure a ciò si estendela cabalistic’ arte,benché tante promesse ai suoi comparte.Quel ch’essa dice a parte,e i stolti ha persuaso, o è falso sempre, o è puro caso.a dir sol mi è rimaso:trovar cosa nascosta.o caso è pur, o di satàn risposta.dunque più sottopostanon star a questo inganno, (dice all’astrologhessa)péntiti dell’error; fuggi il tuo danno.

Arietta

chi sen vive in grave affanno,e dal cuor può tor la pena;egli è stolto da catena,se potendo non lo fa. (si ripete)vive seco da tiranno;vuò morir sulle ritorte;e da se chiude le porte,per fuggir la libertà. (si ripete)

(qui rientra la teologhessa)

astrologhessache serve a finger qua? (dice a se stessa)l’inganno è già scoperto.

Page 67: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

67Teatro come formazione educativa: itinerari pedagogici di Mons. Marcucci

non più gabbando al certoandar io voglio.ecco, che già mi spogliodi ogni empietà, e pazzia:fallace astrologia,io ti detesto!e qui ancor protesto,la cabalistic’ arteè un van giuoco di carteche sa smungere.

contadina (mezzo piangendo)

Jemme fatte chempugnenchessa nova dettrina:nen pens’ all’aglie più, né a la gallina.s’è stata la vecina,i pr me glie lu done,e so capace ancò gredà perdone.hai tante core buone!siente la sore miè,vuoce menì ad avetà chemmè?nen voglie attre da te;che vive unestamente,e aduopre npuò la zappa, e lu biudente.viettene allegramente,sore miè benedetta;dimme se buò menì, cha vaghe nfretta.

astrologhessaArietta

tal dir mi alletta, (dice a se stessa)famm’ il cuor vòlvere,mi fa risolvere… (pensa un poco)ci voglio andar. (si ripete)

Bench’ io sì inetta

Page 68: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

68 Atti del convegno Martinsicuro (TE) - 14 aprile 2012

con zappa scrivere… (pensa un poco)meglio è un tal vivere,che astrologar. (si ripete)

contadinaAria Pugliese

diciette bè na votta na chemmare,la lengua trista è peje de lu fuoche.cuscì crede che sciè l’astrelegare,la gabbala, lu lotte, e ancò lu juoche.crede che a diè nen piaccia che s’ empare:lu segnariè sbannì npiù d’ un luoghe.ci nquiste Munne npace vò campare,sogna che se cuntente de lu puoche.

(rientra l’astrologhessa insieme colla contadina)

il fine.viva gesù.

Page 69: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

indice

presentazione a cura di valeria di Felice .............................. pag. 5

integrazione scolastica: teatro come facilitatore delle relazioni – simona Flammini ..................................................... » 7

il pensiero politico, filosofico e religioso di Mons. Francesco antonio marcucci – emilio di vito........................................... » 17

aspetti della pedagogia del venerabile Francesco antonio Marcucci e attualità del suo metodo – suor Maria paola giobbi ... » 21

il teatro come formazione educativa – suor concettina sessa ......... » 35

perché reciti? per chi reciti? – sabina gaspari................................ » 47

piccoli attori: storie di vita – daniele vittori .................................. » 53

conclusioni – Franca Maroni ......................................................... » 57

intermezzo. l’astrologhessa ravveduta, Burletta in trialoghetto tra un’astrologhessa, una teologhessa,ed una contadina........................................................................ » 59

Page 70: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere

Finito di stampare nel mese di ottobre 2012tipografia universal Book s.r.l.

rende (cs)

per conto della Di Felice Edizionivia c. colombo 67 - 64014 Martinsicuro (te)

www.edizionidifelice.it

Page 71: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere
Page 72: Atti - Venerabile Francesco Antonio Marcucci · Francesco antonio Marcucci, non tanto come per-sonalità religiosa, quanto come pedagogo e studioso, che con carisma ... il consigliere