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Associazioni Senza Fini di Lucro: “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Genova” ANNO XXX - Numero 3 MAGGIO - GIUGNO 2017 Periodico dell’Opera Diocesana “VILLAGGIO DEL RAGAZZO” www.villaggio.org - e mail: [email protected] «Questa festa è stata condivisa da davvero tante persone del quar- tiere e anche da qualche senza dimora nascosto in mezzo alla folla di tante autorità e di tante persone semplici. È davvero bello poter- si prendere cura gli uni degli altri! Oggi, grazie a quest’opera, pos- siamo farlo un po’ di più noi, e forse domani magari saranno le per- sone che abbiamo aiutato a curarsi di noi quando invecchieremo, quando saremo noi ad avere problemi o a essere sconfitti o depres- si. Avanti così verso nuove realizzazioni!» prete Rinaldo Alberto Tanasini, Vescovo di Chiavari, in occasione della inaugurazio- ne del Dormitorio: «Per me questo è un momento di consolazione, data innanzitutto dalla grande presenza di istituzioni del nostro territorio, che espri- me un'attenzione e penso anche una condivisione del fatto che fos- Finalmente! Finalmente!

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Associazioni Senza Fini di Lucro: “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Genova”ANNO XXX - Numero 3 MAGGIO - GIUGNO 2017

Periodico dell’Opera Diocesana “VILLAGGIO DEL RAGAZZO”www.villaggio.org - e mail: [email protected]

«Questa festa è stata condivisa da davvero tante persone del quar-tiere e anche da qualche senza dimora nascosto in mezzo alla folladi tante autorità e di tante persone semplici. È davvero bello poter-si prendere cura gli uni degli altri! Oggi, grazie a quest’opera, pos-siamo farlo un po’ di più noi, e forse domani magari saranno le per-sone che abbiamo aiutato a curarsi di noi quando invecchieremo,quando saremo noi ad avere problemi o a essere sconfitti o depres-si. Avanti così verso nuove realizzazioni!»

prete Rinaldo

Alberto Tanasini, Vescovo di Chiavari, in occasione della inaugurazio-ne del Dormitorio:«Per me questo è un momento di consolazione, data innanzituttodalla grande presenza di istituzioni del nostro territorio, che espri-me un'attenzione e penso anche una condivisione del fatto che fos-

Finalmente!Finalmente!

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ritas ha l'esperienza quotidianadell'incontro con loro. Anch’io,personalmente, sono stato acontatto con loro, sia nei pranziqui al Centro Franco Chiarellache durante degli incontri per-sonali, in cui emergeva la do-manda di poter avere un luogodove trovare rifugio e insieme ilrammarico di non trovarlo, equindi di dover cercare riparonei palazzi dismessi, negli atridelle stazioni.Essi hanno chiesto, proposto edespresso delle necessità anchemolto concrete. Quindi, inqualche modo, hanno parteci-pato in prima persona alla rea-lizzazione di quest’opera e, seme lo permettete, io vorreichiedere loro scusa del ritardocon cui siamo riusciti, tra buro-crazie e cambiamenti, ad arri-vare fin qui, mentre loro conti-nuavano a dormire per strada,al freddo. Penso che avremmo dovuto ar-rivare prima.Un’altra cosa che vorrei sottoli-

se necessario realizzare un'opera di questo genere. Vi ringraziodunque mentre vi saluto.La consolazione c’è anche perché il Dormitorio per Senza Dimorasi è potuto realizzare attraverso una sinergia tra le istituzioni e, citengo a dirlo, anche all'interno della comunità ecclesiale. Il Villag-

gio del Ragazzo ha messo a disposizione sia i locali che l’impegnoe l’energia progettuali, ma tutto questo l’ha portato avanti attraver-so un rapporto diretto con Caritas diocesana, la quale continua-mente ha l'esperienza delle necessità e si interfaccia con le personeche hanno bisogno e chiedono. Caritas si è impegnata poi a forma-re i volontari che lavoreranno nel Dormitorio del Centro FrancoChiarella. Questa sinergia, secondo me, è molto importante.C’è però anche un altro soggetto che ha contribuito alla realizza-zione di quest'opera, ovvero i senza dimora.Il Villaggio è uno dei luoghi a cui si rivolgono i senza dimora e Ca-

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Il 5 aprile scorso, ilPrefetto di Genovadott.ssa FiammaSpena ha incontrato ilVescovo e il Villaggioper evidenziare il biso-gno di accoglienza dirifugiati e profughi etrovare soluzioni ade-guate nel nostro terri-torio.

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ci ha insegnato l’accoglienzacome servizio alla persona, inquesto caso i senza dimora, daogni punto di vista. Noi vogliamo seguire questostesso criterio: la persona deveessere accolta anche se non ap-pare sempre economicamentevantaggioso, perché pensiamoche sia comunque economica-mente vantaggioso il servire lepersone dando il meglio chepossiamo, e non in modo risi-cato.E poi, oggi, siamo impegnatinell’accoglienza dei profughi.La Diocesi di Chiavari ha unapropria iniziativa, in cui il Vil-laggio è nuovamente capofila,che ci vede impegnati in unprogetto di accoglienza nonsoltanto materiale delle perso-ne, ma anche di formazione,aiutando i richiedenti asilo atrovare integrazione attraversoborse lavoro e altri strumenti,in modo che non venga menola loro dignità.Anche in questo caso, come intanti altri progetti, siamo apertialla collaborazione con le istitu-zioni. Le istituzioni, nel loro la-voro, sappiano che ci trovanodisponibili a ogni collaborazio-ne, proprio perché con pienadignità avvenga questa acco-glienza, secondo quello che og-gi è necessario.Ringraziamo il Signore perquello che abbiamo realizzato,ringraziamolo per ciò che po-tremo realizzare e grazie anco-ra a tutti.»

neare oggi è come quest'opera rifletta quel carisma tipico di donNando, che vedeva le necessità e nello stesso tempo alimentava lospirito di accoglienza. Questa mattina, mentre non me l'aspettavo,mi è stata consegnata un’immagine raffigurante un ricordo di donNando Negri nell’anniversario della sua ordinazione presso NostraSignora dell'Orto di Chiavari il 22 aprile 1945. Esattamente oggipiù di settant’anni fa. Da un certo punto di vista possiamo dire difare un regalo a don Nando in occasione della sua ordinazione,qualche anno dopo, ma glielo facciamo ugualmente volentieri. Egli

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1 FASE PREPARATORIA PER DORMITORIOIMPORTO LAVORI

Totale lavori ed oneri 118.000,00€

2 FASE DORMITORIO IMPORTO LAVORI

Totale lavori, oneri ed arredi 392.000,00€

Totale lavori ed arredi 510.000,00€

Contributo Regione Liguria 200.000,00€

Cofinanziamento Ente 310.000,00€

Rotary Club Portofino 6.534,77€Associazione don nando Negri Onlus 129.043,07€Offerte sottoscrizioni eventi cene…. 57.866,60€Diocesi (8xmille) 30.000,00€Hotel Mignon (omaggio arredi)Totale risorrse ricevute 223.444,44€

Risorse da reperire 86.555,56€

50.000,00€Diocesi di Chiavari 8x1000 per la gestione

RENDICONTO "DORMITORIO"

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ma subìto senza possibilità disviluppo  professionale. Tuttociò è fonte di disagio, di stress,di ipercompetizione. Per i gio-vani programmare il futuro èsempre più problematico. Lecoppie procrastinano il matri-monio e la nascita del primo fi-glio. Per molte donne le garan-zie e le sicurezze tanto in entra-ta quanto in uscita dal mercatodel lavoro  non sono miglioratedi molto.Nel contempo aumentano ledisuguaglianze e le discrimina-zioni. Sono colpiti i più deboli,i meno dotati, i meno capaci diiniziativa personale. Tra nonlavoro ed esclusione i confinidiventano progressivamentepiù labili. Il lavoro remunerato(anche stabile) non sempre ègaranzia contro l’indigenza. In-fine dal lavoro non scaturisco-no automaticamente solidarie-tà e socialità. Emergono in nonpochi casi dinamiche di con-trapposizione e chiusure cor-porative.In che modi e in che termini af-frontare questi problemi?I margini di manovra sono og-gettivamente modesti. Tra Ita-lia ed Europa vi è un differen-ziale negativo che pesa e riduceconsiderevolmente le risorse(non soltanto finanziarie) dis-ponibili e spendibili sulla strada

Lorenzo Caselli

Pubblichiamo la prima parte dell’intervento del dott. Caselli all’incon-tro pubblico “Lavoro, profitto e fragilità”.

Dietro i numeri delle statistiche sull’occupazione e sul lavoro stan-no delle persone e delle famiglie con i loro bisogni, esigenze, pau-re, speranze. La constatazione è ovvia fino a un certo punto. Sem-pre più in economia i processi fanno premio sui soggetti, questinella migliore delle ipotesi restano sullo sfondo. Ma i processi sen-za soggetto rischiano di  diventare  processi senza etica. Mai comeal presente occorre mettere all’ordine del giorno la rivisitazionedelle basi morali, culturali, politiche, sociali e ovviamente econo-miche della questione lavoro, ponendola a fondamento diuna buona società in cui vivere.È agevole constatare che tra lavoro (che non c’è; che per alcuni ètroppo; che è aleatorio; che si perde) ed esperienze di vita dei di-versi soggetti si stanno producendo fratture preoccupanti, quasi ditipo ontologico. Per molte famiglie il lavoro non è tale da garantireun’esistenza dignitosa. Ciò fa diminuire l’integrazione sociale nelmentre si sviluppano fenomeni di frantumazione e isolamento. Co-me già evidenziava Von Hayek, all’inizio degli anni ‘60, il lavoro arischio genera anche una “perdita o razionamento di libertà”. Chi non ha più il lavoro o teme di perderlo soffre sotto il profilo so-ciopsicologico e la sofferenza si ricollega non soltanto alla perditadi reddito, ma piuttosto alla perdita di status, di capacità di fare, diapprendere. È dimostrato che il sussidio da disoccupazione non so-stituisce il reddito da lavoro. La disoccupazione indebolisce i lega-mi sociali e genera comportamenti opportunistici. Le zone ad altadisoccupazione strutturale sono sovente zone ad alta criminalità.Ma non basta un lavoro purchessia. Occorre un lavoro decentecapace da un lato di valorizzare le capacità e le potenzialità diciascuno e dall’altro di fornire le condizioni per un affidabileprogetto di vita. Flessibilità è oggi una parola di moda, ma caricadi grande ambiguità. In particolare non è uguale per tutti. Per isoggetti forti, con elevate dotazioni di risorse, può essere occasionedi crescita, di arricchimento attraverso la diversità delle esperien-ze. Per i soggetti deboli la flessibilità rischia di essere una condan-na. Dietro di essa stanno forme di vera e propria precarietà: lavoroa termine senza sapere cosa succederà dopo, part-time non scelto

Il lavoro tra sviluppo e solidarietà

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più ricchi, affidato a una realizzazione antropologica nella qualecoesistono benessere materiale e ricerca di senso. Ne discendonodue implicazioni ben precise.La prima: sviluppo e lavoro richiedono di essere assunti in terminicontestuali. Il lavoro non viene “dopo” lo sviluppo, come portato  oconseguenza dello stesso. Al contrario, ne costituisce un elementocoessenziale al pari di altri fattori quali l’innovazione, la qualità, lacreatività che proprio nelle persone trovano il loro radicamento ela possibilità di piena esplicazione. Il gap tra dinamiche produttiveed esigenze quantitative e qualitative del lavoro richiede di esserericomposto nell’ambito di una concezione allargata di sviluppo,

nella quale la valorizzazione delle risorse umane non è un costo daminimizzare, ma al contrario una grande opportunità, sia per au-mentare la qualificazione e la competitività dell’intero sistema-pae-se sia per ampliare la gamma di beni e servizi ad alto valore ag-giunto. Con altre parole potremmo dire che per stare sulla scenamondiale il nostro Paese non deve costare di meno (ci sarannosempre realtà con costi inferiori), ma al contrario valere di più.La seconda: va sottolineato con forza che gli obiettivi dianzi richia-mati non possono essere perseguiti con l’armamentario di politi-che economiche cui ha fatto ricorso il nostro Paese in tutti questianni. Trattasi di politiche traguardate sul breve periodo, centratesu poche variabili aggregate e di carattere prevalentemente finan-ziario; di politiche subalterne alle vicende congiunturali interna-zionali e nel contempo incapaci di fornire un orientamento ai mol-ti vitalismi locali; di politiche latitanti sul versante dell’offerta ov-vero della predisposizione e gestione di un sistema articolato di in-terventi nell’ambito reale dell’economia (settori, sistemi di impre-se, territori).

1 - Continua

dello sviluppo. Con altre paro-le l’Italia è costretta a fare i con-ti con una divaricazione sem-pre più marcata tra la raggiun-ta omogeneità monetaria (ade-sione al sistema Euro) e la pos-sibilità di sostenerla sul pianodell’economia reale, della strut-tura e organizzazione del mer-cato del lavoro, dei fattori dicompetitività del sistema pro-duttivo. Siamo in presenza diuna circolarità viziosa che legaquantità e qualità dell’occupa-zione; tasso di crescita del PIL eproduttività dei fattori; dimen-sione delle imprese, specializ-zazione produttiva; partecipa-zione al commercio internazio-nale e processi di internaziona-lizzazione in entrata e in uscita;investimenti in conoscenza, ri-cerca, formazione e innovazio-ne; fiscalità ed efficienza ed ef-ficacia del settore pubblico;competitività e rendite più omeno parassitarie. Nelle gra-duatorie europee ci troviamosistematicamente nella partebassa della classifica, precedutiabbondantemente da Francia,Germania, Gran Bretagna e an-che, in molti casi, dalla Spagna.Chiediamoci come il lavoro puòdiventare perno di una convi-venza solidale tra persone cheoperano per accrescere le risor-se disponibili nella prospettivadi una loro più equa distribu-zione. In quest’ottica il lavoronon è fine a se stesso, ma di-venta momento di un percorsodotato di significati più ampi e 55

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Il Giovedì Santo è un giorno “bello”. Importante per tutti i cristia-ni: è il giorno in cui Gesù insegna a farsi servi, a mettere il grem-biule e a lavarsi i piedi gli uni con gli altri e soprattutto a coloroche non hanno nulla per contraccambiare.È anche una giornata di vacanza scolastica, pertanto ilpersonale dell’Area Educazione Formazione Lavoro del Villag-gio del Ragazzo, da parecchi anni, approfitta di questo tempo perun momento di formazione. Quest’anno ci siamo riuniti presso il Monastero delle Carmelita-ne a San Bartolomeo di Leivi, molto accogliente ed ospitale non-ostante la giornata non proprio limpidissima, ma che ha permessoanche di stare all’aperto.

Abbiamo lavorato sulla Giornata di Gesù come ce la presentano ivangeli sinottici all’inizio della sua predicazione. Una giornata in-tera in cui Gesù si vede insegnare, agire e pregare nella notte, ac-cogliere e guarire i malati. Quindi abbiamo cercato di capire comela giornata di Gesù  possa stimolare, provocare e illuminare le no-stre giornate sia quotidiane che di festa, perché quel giorno cheviene descritto dai Vangeli è sabato (quindi per gli ebrei giorno difesta), e noi abbiamo capito che il quotidiano è festa e ha bisognodel giorno di festa per motivarsi ulteriormente.

prete Rinaldo

La giornata di Gesù

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Dopo la splendida serata di beneficen-za in favore del Villaggio del Ragazzo,che il 10 marzo scorso ha visto avvicen-darsi sul palco del  Teatro Cantero  diChiavari numerosi politici e pubbliciamministratori del Tigullio, nelle pa-role di Giovanna Tiscornia, il ringra-ziamento di tutto l’ente: «Sento il dovere, come AmministratriceDelegata del Villaggio, di ringraziaretutte le persone presenti al Teatro Cante-ro per godere dello spettacolo, che que-st’anno, alla sua 18ª edizione, ha rag-giunto la maggiore età. Voglio ringrazia-re chi ha avuto la costanza di lavorare aitesti, chi ha organizzato le prove, i musi-cisti, il Banco di Chiavari e gli altri spon-sor, e naturalmente tutti gli amministra-tori che hanno partecipato alla serata,mettendo insieme uno spettacolo davverodivertente e molto godibile. Mi piace an-che sottolineare come questo show sia se-gno del fatto che per un bene più grandesi può lavorare insieme, anche se si pensain maniera diversa e si hanno idee diffe-renti  sulle cose. Questo credo sia vera-mente un messaggio molto forte, soprat-tutto in un momento come questo. Ungrazie anche alla dottoressa Sonia Viale,Vicepresidente della Regione Liguria, cheper vicinanza ai politici ma anche al Vil-laggio è venuta a godere la serata.»

Insieme si può

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consumato con noi perchè non si doveva dar problema alcuno allosvolgersi del pellegrinaggio. Il gruppetto consumò i panini imbot-titi portati dal Villaggio. Don Nando si unì ai sacerdoti e confessòtutta la mattina. Posso testimoniare che la fila dei penitenti in at-tesa di essere confessati da don Nando era interminabile. Comedon Nando arrivò, così ripartì, senza chiasso e senza aver disturba-to minimamente lo svolgersi del pellegrinaggio, com'era suo desi-derio. Pochi si resero conto che quel santo sacerdote non facevaparte del pellegrinaggio. Questo era don Nando: il problema era-no le confessioni? Ecco io ho portato il mio contributo. Pocoimporta se ho dovuto affrontare 2400 chilometri. Mi è statochiesto aiuto e io ho risposto. 

Enrico Chiarella

Una sorpresa alla don Nando...

In risposta all’invito lanciatodalla Associazione “Don NandoNegri Onlus”: “70 anni di Vil-laggio... Anch’io ho qualcosada raccontare...” ci è arrivatoquesto ricordo:Preparando uno dei consuetipellegrinaggi Unitalsi del mesedi giugno, constatammo la ca-renza di sacerdoti per le confes-sioni. Telefonai a don Nandochiedendogli se poteva parteci-pare al pellegrinaggio, espo-nendo il problema. Il sacerdote,consultata l'agenda degli impe-gni di quella settimana, dispia-ciutissimo, dovette rinunciare.Tuttavia mi chiese: «Quandoavete programmato la funzionepenitenziale?». Diedi risposta etutto finì lì. Partì il pellegrinag-gio senza don Nando, ma nelgiorno della funzione peniten-ziale, alle 7 del mattino, spuntòdon Nando con alcune villaggi-ne. In una saletta i pellegrinigiunti dal Villaggio consumaro-no la colazione portata con sé efu difficile offrire una sola tazzadi caffè. Neppure il pranzo fu

sabato 8 luglio

dalle ore 18Centro

San Salvatore

11° anniversarioAD-DIO a don Nando⁕ S. Messa presieduta dal Vescovo A. Tanasini⁕ Consegna “Premio Bontà don Nando Negri”⁕ Consegna attestati di qualifica IeFP⁕ Rinfresco

vi aspettiamo

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Proviamo ad analizzarla….sco-priremo il volto di Andrea.“Quando senti una musica lovedi che si illumina e comin-cia a muoversi su e giù’”Raccontare di Andrea slegando-lo dal suo amore per la musicaè praticamente impossibile; ta-lento naturale, autodidatta, conun orecchio speciale e un gustoraffinato e coltivato con anni dimusica suonata e ascoltata, An-drea ha riempito la sua solitudi-ne e ravvivato i numerosi mo-menti di aggregazione graziealle canzoni che amava cantaree suonare. In particolare era lamusica italiana la sua preferita;Nomadi, cantautori, pop, canzo-ni di Chiesa, ogni occasione erabuona per emozionarsi al suonodi una canzone. E l’emozionesfociava sempre nel suo movi-mento su e giù… una reazione

Ricordare Andrea Guglielmelli è certamente molto semplice perchiunque abbia avuto l’occasione e il privilegio di poterlo incontra-re sulla propria strada. Troppi gli aneddoti, i ricordi, i momenti in-dimenticabili condivisi che guardando nel proprio intimo ritornanoalla mente lasciando, nascosto dietro un velo di inevitabile tristez-za, il dono meraviglioso e sorridente di un cuore buono e di unAmico indimenticabile.

C’è però un modo originale e che lui avrebbe apprezzato assai perdescrivere chi è stato e chi resterà per sempre per noi: ricordareAndrea Guglielmelli analizzando strofa per strofa la “canzone fo-tografia” che lo contraddistingue, che ha cantato e amato in modoparticolare: Dividiamo un brivido.

Indimenticabile Andrea

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I VOLONTARI SI... CONTANOI volontari del Villaggio si sono riuniti,il 27 marzo scorso, per l’annuale incontrodi verifica. Il gruppo, nella maggior parte“canuto e stanco” ma non domo, cercaforze più fresche, magari anche più giova-nili, soprattutto per la stireria e il dormi-torio, per ciò fa un appello a chi volessededicare un po’ del suo tempo libero alleattività del Villaggio e ricorda che gli spa-zi di intervento sono tanti e variegati eognuno potrebbe trovare l’“angolo” piùadatto a sé. L’“aspirante volontario” può rivolgersiper informazioni ed altro ad un nostro re-sponsabile che riceve il martedì dalle10:30 alle 12:30 presso l’Acquarone.

Fabrizio Pagliettini

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Mercoledì 5 aprile la dott. ssa Bruna Rebagliati,direttrice generale dell’ASL4 Chiavarese, accompa-gnata dalla dott.ssa Maria Grazia Stagnaro, referen-te della S.S. Dipartimento Disabili – Neuropsi-chiatria infantile, dal direttore Giuseppe Grigoni eda Serenella Orsini, neuropsichiatra infantile e Di-rigente Medico del Centro ha visitato l’Acquarone.«Sono assolutamente contenta di essere venuta oggi invisita in questo Centro, che offre veramente un sup-porto a bisogni diversificati del territorio ed è un Cen-tro con il quale la nostra Azienda ha un rapporto dicollaborazione ormai storico. Averlo visitato mi ha ri-empito di soddisfazione, anche nell’ottica di proseguirenel rapporto di collaborazione che è attivo da tantotempo.»

A volte poi, prendendo spuntoda qualche episodio condiviso oda qualche passione distintiva,l’interlocutore usava una frase“personalizzata” che immedia-tamente consentiva ad Andreadi riconoscerlo senza esitazio-ne. Una caratteristica indubbia-mente particolare così comel’incredibile capacità di orienta-mento nelle più disparate situa-zioni che coinvolgevano luoghidove magari era stato soltantomolti mesi. A lui, tutto quelloche a noi sfugge, forse perché loriteniamo, sbagliando, super-fluo, non sfuggiva mai.“Esser come Te è essere spe-ciale, tu non sei diverso seiuguale a me e se non ci credie per dispetto mi sorridi,prendi questa musica dividia-mo un brivido…”In fondo per tutti noi Andreaera una persona speciale, certa-mente non diverso. Stavi conlui e ti dimenticavi il suo handi-cap; spesso ti diceva “se hai bi-sogno chiamami, ci penso io, tiaiuto….”.

istintiva che lasciava percepire chiaramente il suo coinvolgimento. “e in quel dondolio riconosco la purezza e scopro ciò che ionon sento quasi più…”E proprio quel movimento è sempre stato lo specchio della sua pu-rezza interiore; senza scudi, senza maschere, senza le stupide dife-se di chi non vuole trasferire le proprie emozioni; Andrea era quelloche spesso non siamo noi, che temiamo il manifestarci agli altri per-ché temiamo i giudizi e i pregiudizi. Andrea era in fondo un bimbonel suo intimo, nel significato più nobile e puro.“occhi senza sguardo ma cuore sempre aperto, insegnami a di-fendere il buono che c’è in me”C’è una foto meravigliosa che è stata usata sui social per ricordareAndrea e che ritrae il suo sguardo spento, che si accende grazie allaluminosità del suo sorriso; quel sorriso che spesso si trasformavanella più autentica e indimenticabile risata è in fondo l’espressionepiù chiara del suo cuore aperto verso il prossimo, della sua dispo-nibilità. Andrea era incapace di provare gelosie e invidia. Amavaascoltare gli altri musicisti, per esempio; amava ricordare, suonarele canzoni di altri, provava sincera stima e rispetto verso chi, a suogiudizio, era capace di toccargli il cuore con la sua arte. Questa suacaratteristica è rara e incarna il buono che c’è in ognuno di noi eche, a volte, perde la battaglia interiore con l’esaltazione dell’egopersonale.“Basta niente per conoscerti, basta la sua voce e lui, lui ti salutasubito “come va?”Che grande capacità aveva Andrea di riconoscere le persone... Qua-li speciali stratagemmi gli consentivano di “vedere” al di là del buio.Gli aneddoti si sprecano… di sicuro gli bastava poco, toccare conuna mano o ascoltare poche parole per capire il nome del suo in-terlocutore.

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Ma la sua forza non è mai man-cata, sino all’ultimo. Ho negliocchi il suo ultimo viaggio a Ge-nova, provato dalla malattia haaccettato di buon grado un pas-saggio alla stazione di Chiavarie, caracollando come “un dol-cissimo Charlot”, ha raggiuntoil binario per prendere l’abitua-le treno per raggiungere il ca-poluogo. Tornato a casa, solopochi giorni dopo, ha raggiuntol’ospedale dal quale non sareb-be più uscito. Fino all’ultimo, non si è mai se-duto, non ha mai lasciato spa-zio alla sconfitta. Questa forza,questa energia vitale sono il ri-cordo che rimarrà sempre den-tro di noi; noi ci siamo nutriti diquesta forza e l’abbiamo tra-sformata in amore. E penso chequesta sia la vera risposta alladomanda a cui fa riferimento lacanzone: non c’è senso del vive-re senza amore e Andrea era edè amore puro e leggero, come ilvento di febbraio, che ha ac-compagnato il suo viaggio“senza sguardo ma con il cuo-re aperto” verso il cielo.

E se a volte c’era qualche attimo di esitazione o di insicurezza ba-stava una canzone, una chitarra, una tastiera e tutto si materializ-zava in una alchimia che soltanto la musica riesce a trasmettere,creando uguaglianza e integrazione facilmente, perché in fondo,quando si canta o si suona, siamo veramente tutti uguali…“Sono come te, sarò i tuoi occhi, io per te sentirò profumi esuoni più speciali/ Sono come te sarò i tuoi occhi, io per teascolterò il battito lieve delle ali che non senti più”Ed ecco che questa frase dà il senso della diversità che accomunaognuno di noi e che invece che disgregarci è capace di unirci e anzidi consentirci di usufruire di valori aggiunti. Questa la forza della di-versità per chi è capace di andare oltre le stupide e futili apparenze.Andrea, ad esempio, aveva bisogno di aiuto e non si vergognavacerto di chiederlo ad un amico; ma per contro ha saputo dare tan-tissimo a chi lo aiutato, trasferendo con gli interessi ogni goccia diattenzione avuta. Il suo funerale lo ha dimostrato in modo tangibile e inequivocabile.Quanto amore in quella Chiesa stracolma; quanto amore in queivolti pieni di “lacrime sorridenti”. Volti di persone a cui mancava emanca l’attenzione e l’affetto sincero di un Amico.“Certo la vita non è facile e nascono domande a cui non sai ri-spondere, lo so”La canzone si chiude con questa frase che mi è rimbalzata nella te-sta nell’ultima settimana di vita di Andrea, quando la malattia hamesso a dura prova le sue resistenze e lo ha piano piano allontana-to da noi. Ripercorrere la sua vita, e non fare una riflessione sulleinnumerevoli prove che ha dovuto affrontare, è impossibile.La nostra vita ha un disegno prestabilito di cui noi possiamo proba-bilmente provare soltanto a colorare i contorni ma indubbiamenteAndrea ha dovuto affrontare molte salite alle quali trovare un sensoo un perché.

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Il 23 marzo si è svolto presso l’Aula Magna del CentroSan Salvatore il seminario dal titolo I terremoti e laprevenzione dei rischi naturali, incontro che la ScuolaAlberghiera Città di Lavagna ha condiviso con il nostroCentro in quanto argomento d’esame delle classi terzedei percorsi triennali di IeFP di entrambi gli enti.La finalità dell’incontro è stata quella di educare alcomportamento corretto che si dovrebbe assumere afronte di una catastrofe naturale. L’incontro ha visto gliinterventi del sismologo Stefano Solarino, primo ricer-catore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanolo-gia e di Franco Marco Elter, docente di geodinamica egeologia strutturale presso l’Università di Genova.

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te Medico del Centro Acquarone, ha presentato il progetto del Vil-laggio del Ragazzo “L’isola che c’è”:«Il progetto, avviato dal 2014, si rivolge a undici persone e si basaprincipalmente sulla creazione di una modalità di comunicazione ef-ficace, su una chiara condivisione di regole dello stare insieme conun’altrettanto chiara evidenziazione della conseguenza del non ri-spetto delle regole, e sull’instaurare una relazione che non sia soltantoeducativa ma anche affettiva.»

Il convegno è poi proseguito passando la parola a Egle Folgori, pre-sidentessa A.N.F.F.A.S. Tigullio Est, che ha presentato il modo dioperare su situazioni di autismo più stabilizzate e più adulte, mo-strando un filmato che mette in luce, grazie alle testimonianze de-gli utenti, cosa sia e come si vive l’autismo insieme a ragazzi affettida altre patologie.La dott.ssa Maria Grazia Stagnaro, referente della S.S. Dipartimen-to Disabili – Neuropsichiatria infantile dell’ASL4 Chiavarese, hachiuso i lavori della mattinata presentando i progetti di inserimen-to lavorativo che possono coinvolgere le persone con autismo at-traverso un progetto rivolto a casi di media gravità e il “ProgettoAladino”, dedicato a chi ha bisogno di un supporto educativo e alquale afferiscono alcuni ragazzi ospiti del Centro Acquarone.Il pomeriggio è stato dedicato ad approfondire l’applicazione deiprincipi del metodo ABA – VB nei contesti di vita quotidiana delbambino con autismo con l’intervento di due relatori giunti dal La-zio, il dott. Adriano Demofonti e il dott. Fabio Brandi, consulentiABA-VB dell’Associazione Onlus La Fenice di Anzio, i quali hannoquindi portato un contributo specifico formativo.

Per l’autismo un lavorodi squadra

Nell’ambito della  GiornataMondiale per la Consapevolez-za dell’Autismo, quest’anno, aChiavari, presso il  Centro Ac-quarone, domenica 2 aprile  èstato organizzato dall’“OfficinaImparo e Vado” l’evento for-mativo “Conoscere, compren-dere, vivere l’autismo”.Hanno aperto i lavori l’assesso-re ai Servizi Sociali del Comunedi Chiavari Nicola Orecchia,che ha fornito tutte le informa-zioni aggiornate sull’autismo inmateria normativa e giurispru-denziale e Anna Milvio, presi-dentessa dell’Angsa, l’Associa-zione Nazionale Genitori Sog-getti Autistici, la quale ha por-tato invece il contributo di ideedei familiari.Il convegno ha racchiuso leesperienze degli ultimi anni sultema nel nostro territorio,creando un filo conduttore che,a partire dalla primissima in-fanzia fino ad arrivare all’etàadulta, ha visto condividere ilmodo di operare.Le dottoresse Michela Stagna-ro e Alessia La Barbera, dell’Of-ficina “Imparo e Vado”, hannoproseguito i lavori descrivendoil loro progetto “Batti il cin-que” dedicato alla prima infan-zia. Successivamente, ladott.ssa Serenella Orsini, neu-ropsichiatra infantile e Dirigen-

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Come tutti gli anni lo staff degli Educatori del Villaggio è già all’o-pera per preparare il Centro Estivo Giochinsieme, che si articole-rà su sette settimane, a partire dal 19 giugno fino al 4 di agosto.Saranno settimane sicuramente incredibili, fatte di giochi, piscina,gite, musica… Saremo pronti ad accogliervi tutti i giorni dalle 9.00alle 16.30, ma se avrete voglia di stare un po’ di più con noi saràpossibile prolungare l’orario a partire dalle 7.30 del mattino finoalle 17.30 nel pomeriggio, e avrete a disposizione un servizio gra-

tuito di trasporto andata e ritorno.È previsto come sempre il servizio mensa, con la possibilità di ac-cedere a menù differenziati per eventuali problemi di allergie o in-tolleranze alimentari.E ci sarà naturalmente la nostra grande piscina, 12 metri per 6…pronta per fantastiche giornate acquatiche!È importante ricordare che per il terzo anno continua la collabora-zione col Comune di Rezzoaglio, “esportando” in questo modo ilnostro centro estivo anche in Val d’Aveto.Come sempre, tutto il periodo e tutte le attività saranno connotateda una ambientazione fantastica, con momenti di teatralizzazioneall’inizio e alla fine della settimana. Basta dare un’occhiata al titolo per capire quale sarà il tema di que-st’anno!Seguiteci quindi sul nostro profilo Facebook: Giochinsieme Vil-laggio del Ragazzo; troverete immagini, novità, anticipazioni, epotrete naturalmente lasciare i vostri commenti. Vi aspettiamo numerosi!

Luca Guerrini

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Età: dai 4 ai 14 anniPeriodo: 19 giugno - 4 agostoGiornata intera: dal lunedì alvenerdì 8,30 - 16, 30 Mezza giornata: dal lunedì alvenerdì 8,30 - 13,00 (senzapranzo)Anticipo orario: dalle 7,30Prolungamento orario: finoalle 17,30

Ogni settimana avremo unaGIORNATONA speciale, che po-trà essere una gita, una giornataal mare, giochi d’acqua!

INFO: Ufficio area socio-educativa0185.375219 - 0185.375275Centralino: 0185-3751 Fax: 0185-375262Web: [email protected]: Giochinsieme Villaggio delRagazzo

informazioni

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Genova tutta per noi... ... con quella faccia un po’ così...

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Gli alunni di prima in visita di istruzione. Come i grandi!

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Negli ultimi anni la nostraassociazione ha intrapreso al-cune collaborazioni con le altrerealtà del territorio, convintache con la cooperazione si pos-sano ottenere buoni risultati.In ambito maschile siamo ri-usciti a partecipare ai campio-nati di under grazie al supportologistico e societario della TreStelle Moneglia e della nuova3Stars Segesta; queste societàoperano soprattutto nei comunidi Moneglia, Riva Trigoso, Ca-sarza Ligure e Sestri Levante. È stato per ciò adottato un nuo-vo logo e le prime squadre se-nior e under hanno preso il no-me di “3 stelle Villaggio”.Per quanto riguarda la primasquadra, che quest’anno sta mi-litando in serie C regionale li-gure, abbiamo avuto buoni rap-porti di collaborazione conl’ADMO Lavagna conclusasicon uno scambio di giocatorinelle varie categorie.In ambito femminile continuadall’anno scorso la collabora-zione con il VBC Casarza Ligu-re nel progetto “On Volley”, chevede l’utilizzo della palestra diSan Martino di Cogorno per ilsettore Minivolley e per la serieD femminile e della palestra delCentro di San Salvatore perl’under 12 e per la prima squa-dra della Polisportiva Golfo

Alessandro Assarini

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IVolley incollaborazione

del Tigullio.Nello specifico, la Polisportiva Golfo del Tigullio opera soprattuttonell’ambito del calcio giovanile maschile e femminile e dallo scorsoanno ha aperto anche la sessione della pallavolo; quest’anno alcu-ne giocatrici del Villaggio Volley, provenienti dalla serie D del VBCCasarza, e il gruppo della Polisportiva hanno unito le forze racco-gliendo anche altre ragazze e partecipando al campionato di se-conda divisione.

Il progetto “On volley” utilizza anche le palestre di Mezzanego eCasarza Ligure per il Minivolley.Alcune ragazze della Polisportiva Golfo del Tigullio e del VillaggioVolley hanno collaborato nel progetto Scuola grazie ad AlbertoMortola, coinvolgendo le classi di San Salvatore di Cogorno, Con-scenti e Cogorno Alta dell’Istituto Comprensivo Cogorno, progettoche si è concluso con la manifestazione del 18 marzo scorso.Una collaborazione che ormai è attiva da diversi anni è quella chepemette di allenarsi una volta alla settimana, al venerdì, al gruppodi amatori misto; la squadra vede ex atleti e non del Villaggio Vol-ley e l’epico gruppo del Tap Volley, gruppo di amici cui non mancail senso dell’umorismo, e che scende in campo per far ricordare allenuove leve la pallavolo giocata.

Una formazione della serie C maschile della stagione 2016/17

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Don Nando Negri onlus

Massimo Santoro - Marcello Nicolini - Maria Teresa Li-tani i.m. di Stefano Defilippi - Sergio Parella i.m. di tuttii suoi cari - Giuliana Romeni e suor Luigia Passoni i.m.di don Nando - Maria Rosa Olivari - Fam. Ghio, Rosellae Alberto Campodonico i.m. di Mariuccia Rocca Sangui-neti - Fam. Razzetti-Bisso i.m. di Lucia Maserotti - An-dreina Trabucco i.m. di Aldo - Sandro Olcese - LauraUva e Matteo Cassol - Carlo Borinato - Daniela Botto -Lucina Lombardo - Marco Agrizzi - Fam. Tiscornia - Sil-via Del Corso - Silvano Massa - Milly Zolezzi Figone -Sergio e Mary Benetti - Anna Gazzolo i.m. di Maria Ire-ne e Teresita Zapettini - Domenico Pendola - Anna GloriaDellucca - Stefania Delucchi - Ernesto Domenicale i.m.della moglie Etta - Maria Carla Menchi i.m. di don Nan-do e dei suoi genitori - Marco Pezzi - Maria Silvia Lago-marsino - Dounia Sahraoui - Marino Zolezzi - Rosa Ca-demartori i.m. dei propri defunti - Francesco Bavestrello- Nelly Chiappe - Stefano Segale - Attilia Carpani - Sol-porini 1913 di Sestri Levante

Per il Villaggio

I.m. di Angelo Garibaldi - i.m. di Mariuccia Rocca San-guineti: i figli Giuseppe, Lorenzo e Giacomo, Alma e LuigiSanguineti, Giorgio Sannino, le cognate Angela, Luisitae Rita, Davide e Cinzia Quartini, i dipendenti della dittaSanguineti - N.N. - Maria Valeria e Andrea i.m. di Emilio- Elena Malfanti i.m. di Rodolfo e Lorenzo - Fam. Cecconii.m. di Luigi - Laura Lauri i.m. di Luisa Lauri - Carla Del-lepiane - Delfina Baudino - Angela Queirolo Canessa -Maria Isabella Terzi - Guido Bondi e Paola Sala

Periodico

Direzione e Redazione • 16030 -San Salvatore(Ge)

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Direttore • PRETE RINALDO ROCCADirettore Responsabile • GIACOMO FERRERAResponsabile di Redazione • ANGELO CORIANDOLORedazione • Adriana Aiello• Emilio don Arata•

Alessandro Assarini• Raffaele Girlando•

Alessandro Rio• Giovanna Tiscornia•

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Impaginazione• “GOLFO TIGULLIO”a.r.l. Coop Sociale • 16043 Chiavari (Ge) Via dei Lertora 41

Stampa• MICROART srl 16036 Recco (Ge) Via dei Fieschi 1/A • Tel 0185/730111

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2. Indicazione per il 5 x mille del n. di codice fiscale 90054900106

3. Una donazione in vita con atto notarile(esente da imposte di registro)

4. Una polizza assicurativa5. Una donazione o un lascito testamentario

per informazioni: - tel 0185 375201

[email protected]

Le vostre offerte il nostro grazie

Grazie a...

... dott. Francesco Brunetti che ha donato uova di cioc-colato ai nostri ragazzi... 1515

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Altri corsi in avvio:Corso “Installatore e manutentore

straordinario di tecnologie energetiche alimentate da fonti rinnovabili -FER”

aggiornamento obbligatorio per titolari e dipendenti di imprese che effettuano installazione e manutenzione straordinaria di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili. durata: 16 o 24 ore

(per info complete scheda infomativa all’indirizzo: www.villaggio.org/online/vrs )

AREA SOCIOSANITARIA ��Prima formazione e riqualifica OSS

AREA SICUREZZA (livello base e aggiornamenti) ��Formazione generale e specifica D. Lgs 81/08��RSPP datore di lavoro (rischio basso, medio e alto)��RLS ��Addetto alla Prevenzione Incendi ��Addetto al Primo Soccorso

��Operatore carrelli elevatori, gru per autocarro, piattaforme elevabili, escavatore pala e terna

��Ponteggi

��Lavori in ambienti confinati

Tel. +39 0185.375230mail [email protected]

www.villaggio.org/online/vrs

Attività riconosciuta da Alfa Liguria con D.D. n. 313 del 16/03/2017

Alcuni Corsi aziendali possono essere finanziati attraverso Fondi Interprofessionali

Corsi di Istruzione e Formazione Professionale

FORMAZIONE AZIENDALE

Operatore del Legno(San Salvatore di Cogorno)

Villaggio del Ragazzo www.villaggio.org

Operatore Meccanico(Genova - Molassana)

Operatore Elettrico(San Salvatore di Cogorno)

modulo B1 (macrotipologia elettrica - 8 ore)

modulo B2(macrotipologia termoidraulica - 8 ore)

Anno scolastico 2017-2018

Per informazioni sulle iscrizioni rivolgersi alla segreteria: 0185.375230

modulo A(area trasversale - 8 ore)