Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare:...

68
Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio IPASVI di Roma N° 3/4 CONTRIBUTI La stimolazione cognitiva e la depressione negli anziani ospiti in residenze sanitarie EDITORIALE Sanità, non aspettiamo il botto FOCUS Il Collegio Ipasvi a Sanit 2015 Il Cecri al ministero della Salute NOTIZIE DAL COLLEGIO Nightingale medico? “Svista” del Comune di Roma Anno XXV - N. 3/4 - ottobre/dicembre 2015 - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro. Poste italiane SpA - Spedizione in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in. L. 27/02/2004 n°46) art.1. comma2. DCB Roma

Transcript of Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare:...

Page 1: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio IPASVI di Roma

N° 3/4

CONTRIBUTILa stimolazione cognitiva e la depressione

negli anziani ospiti in residenze sanitarie

EDITORIALESanità, non aspettiamo il botto

FOCUSIl Collegio Ipasvi a Sanit 2015

Il Cecri al ministero della Salute

NOTIZIE DAL COLLEGIONightingale medico?

“Svista” del Comune di Roma

Anno XXV - N. 3/4 - ottobre/dicembre 2015 - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro. Poste italiane SpA - Spedizione in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in. L. 27/02/2004 n°46) art.1. comma2. DCB Roma

Page 2: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

S O M M A R I OEDITORIALE

1 Sanità, non aspettiamo il bottodi Ausilia M.L. PulimenoCONTRIBUTI

3 EBP CORNERLa stimolazione cognitiva è capace di migliorare lo stato cognitivoe ridurre la depressione negli anziani ospiti in residenze sanitarie?di Lucia Mauro, Angela Peghetti, Stefano Casciato, Maria Matarese

6 Analisi della qualità assistenziale percepita dagli utenti nell’ambito del Pronto Soccorso di Sara Chiappini, Santo Anastasi

10 Il work environment oncologicodi Chiara Labbadia

16 Quanto sappiamo e quanto trasmettiamo sul potenziale della donazionedel cordone ombelicale?di Paola Scotti

20 I fitoestrogeni e l’attività fisica: soluzioni alternative per il trattamentodelle vampate di calore nelle donne in climateriodi Giovanni DÊAnna, Marica Falini

25 Studio osservazionale di coorte prospettica per determinare il fabbisogno infermieristico in un Terapia Intensiva Rianimazione polivalente per adultidi Valentina Maggiora

29 Ebola in Italia un’esperienza formativadi Fabio Di Giambattista

36 LA VIGNETTA DEL MESEFOCUS

37 Il Collegio Ipasvi a Sanit 2015Il Cecri al ministero della Salute

38 Gli infermieri conquistano Sanit42 Al forum brillano Cives e infermieri volontari43 Il fotoracconto di Sanit 201546 Al Ministero, il Cecri presenta il Report dello studio sull’infermiere

di famiglia e di comunità48 Enpapi a sostegno del progetto sulla libera professione infermieristica

DICONO DI NOI49 La rivoluzione digitale mai davvero iniziata

NOTIZIE DAL COLLEGIO52 Nightingale medico? La Federazione nazionale Ipasvi e il Collegio

correggono la “svista” del Comune di Roma54 Obbligo per i professionisti di dotarsi della casella Pec

NOTIZIE DALLA REGIONE55 Si torna ad assumere a partire dal 201656 Nicola Barbato presidente del Comitato Infermieri Dirigenti57 Il nuovo Consiglio Direttivo del Comitato Infermieri Dirigenti 2016-201958 La memoria del Santa Maria della Pietà rivive in un doc-film59 Bilancio positivo per Nurse4Expo60 Gli infermieri sostengono la promozione della clownterapia61 Un premio internazionale all’ambulatorio di stomacare

dell’ospedale di Albano LazialeLETTO PER VOI

62 Scardinare le modalità della didattiva tradizionale con l’I-learningL’AVVOCATO DICE

63 La responsabilità dell’infermiere per il reato di rifiuto di atti d’ufficio

Organo Ufficiale di Stampadel Collegio IPASVI di RomaAnno XXV - N. 3/4 - OTTOBRE-DOCEMBRE 2015Rivista Trimestrale registrata al Tribunale di Roman. 90 del 09/02/1990

Direzione - Redazione - Amministrazione

Viale Giulio Cesare, 78 - 00192 ROMATel. 06.37511597 - Fax 06.45437034

Direttore responsabile

Ausilia Pulimeno

Segreteria di redazione

Stefano Casciato, Claudia Lorenzetti, Matilde Napolano,Alessandro Stievano, Carlo Turci

Comitato di redazione

Simonetta Bartolucci, Marinella Carnevale, Girolamo De Andreis,Maurizio Fiorda, Emanuele Lisanti, Roberta Marchini, Natascia Mazzitelli,Ilma Molinaro, Mariagrazia Montalbano, Maria Grazia Proietti, Cinzia Puleio,Francesco Scerbo, Marco Tosini, Maurizio Zega

Stampa

Consorzio AGE - Arti Grafiche EuropaVia Vaccareccia, 57 - 00071 (Roma)e-mail: [email protected] grafico: EDS RomaImpaginazione: Consorzio AGE - Arti Grafiche EuropaFoto: Shutterstock

Finito di stampare: dicembre 2015

Tiratura: 34 242 copie.

Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A.Spedizione in abb. post. - D.L. 353/2003(conv. in. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Roma

„Infermiere Oggi‰ pubblica articoli inediti di interesse infermieristico, previa ap-provazione del Comitato di Redazione. LÊarticolo è sotto la responsabilità dellÊAu- tore o degli Autori, che devono dichiarare: nome, cognome, qualifica professionale,ente di appartenenza, recapito postale e telefonico. Il contenuto non riflette ne-cessariamente le opinioni del Comitato di Redazione e dei Consigli Direttivi.Quando il contenuto esprime o può coinvolgere la responsabilità di un Ente, oquando gli Autori parlano a suo nome, dovrà essere fornita anche lÊautorizzazionedei rispettivi responsabili.Il testo deve essere il più conciso possibile, compatibilmente con la chiarezza diesposizione. Le bozze verranno corrette in redazione. I lavori non richiesti e nonpubblicati non verranno restituiti.Le citazioni bibliografiche devono essere strettamente pertinenti e riferirsi a tuttigli Autori citati nel testo.Le citazioni da periodici devono comprendere: il cognome e lÊiniziale del nomedellÊAutore o dei primi due Autori, nel caso di più di due Autori, verrà indicato ilnome del primo, seguito da „et al‰; il titolo originale dellÊarticolo, il titolo del perio -dico; lÊanno di pubblicazione, il numero del volume, il numero della pagina iniziale.Le citazioni di libri comprendono: il cognome e lÊiniziale del nome degli Autori, il ti-tolo del libro (eventualmente il numero del volume e della pagina, se la citazionesi riferisce ad un passo particolare), lÊeditore, il luogo e lÊanno di pubblicazione. GliAutori che desiderano la riserva di un certo numero di copie del numero contenen-te il loro articolo, devono farne richiesta esplicita al momento dellÊinvio del testo.Tutto il materiale deve essere spedito o recapitato al Collegio IPASVI di Roma,Viale Giulio Cesare, 78 - 00192 Roma.

Gerenza-Sommario_n3_Layout 1 02/12/15 15:11 Pagina 1

Page 3: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

1

Sanità,non aspettiamo il botto

EDITORIALE

NNon cÊè dubbio che siano tante e tutte potenzialmente disa-strose. Di certo, però, non sono nuove e arrivano da lontano.Le criticità del Servizio sanitario regionale ci spaventano ma an-cor di più ci preoccupa il tempo che passa senza che questevengano affrontate e risolte una volta per tutte.La strada è tracciata da tempo, lineare e corroborata dai risulta-ti. Gli infermieri la indicano ormai da anni incassando consensie rassicurazioni. Tuttavia, quando si tratta di stringere spuntanoimprovvisi tornanti e lunghe salite, così finisce che non si arrivamai alla meta. Il sistema sembra chiudersi a riccio e non muo-versi di un millimetro. Una palude che speravamo superata.La realtà suona come uno schiaffo in faccia a chi, come gli in-fermieri, sÊimpegna e sÊingegna ogni giorno per salvare la ba-racca. Che poi è di tutti, cittadini e operatori, del resto lÊunica sa-nità pubblica che abbiamo e che vogliamo difendere. Unoschiaffo, appunto, a chi studia e propone soluzioni che altri nonhanno il coraggio di adottare fino in fondo.Siamo stufi di ripetere che le parole e le buone intenzioni nonbastano più. Le difficoltà sono divenute ormai emergenze, lÊin-soddisfazione dei cittadini e degli stessi operatori sanitari ha su-perato il livello di guardia. La rete dei servizi va riformata in pro-fondità: meno ospedali e più territorio, dÊaccordo. Di ospedalichiusi ne vediamo, ma dovÊè il territorio? Gli infermieri sono po-chi, e i concorsi? Attenzione, così la barca affonda. Non si puòpiù indugiare. Per cosa poi? O per chi?Con la Regione Lazio e la Cabina di Regia del Ssr abbiamo vissu-to una stagione promettente segnata dal confronto e dalle inte-se. Ci è parso finalmente di aver sfondato il muro che bloccavaogni tentativo di innovazione e perfino il banale buon senso. Tut-ti concordi nel liberare le straordinarie potenzialità degli infermie-ri per ricostruire una rete di assistenza partendo dal cittadino, dadove questo vive, lavora, si ammala e dove vuole curarsi. Un obiettivo a più riprese dichiarato e condiviso con lÊAmmini-strazione regionale che, conseguentemente, necessita di scel-

te precise e risorse dedicate. Il punto è che a distanza di mesinon riusciamo a scorgere né le une né le altre. Tutto pare es-sersi impantanato e la promessa riorganizzazione dei serviziospedalieri e delle cure primarie procede al rallentatore e conpochi quanto timidi risvolti concreti. Perché? A chi giova questopericoloso slow motion?

Chi lavora sul campo sa quanto la situazione sia allarmante. LÊin-tero sistema sanitario pubblico è in grossa difficoltà e rischia dinon sopportare il peso di eventi straordinari come il Giubileo onovità dagli effetti dirompenti come lÊapplicazione della norma-tiva europea sugli orari di lavoro degli operatori sanitari che li-mita il ricorso agli straordinari per infermieri e medici. In Italiamancano ventimila infermieri, almeno tremila a Roma e nel La-zio. La situazione è già esplosiva e ogni nuova emergenza puòfungere da miccia. Noi non vogliamo aspettare inermi il botto.Quasi tutti i servizi sono in sofferenza e molti di questi vengo-no assicurati solo grazie al sacrificio e al senso di responsabili-tà degli infermieri che si sobbarcano turni massacranti e man-sioni improprie pur di dare risposta alle esigenze dei pazienti. Ilrischio è troppo alto anche in termini di sicurezza per chi operae per chi viene assistito, come confermano numerosi studi in-ternazionali acquisiti ormai al patrimonio scientifico di tutti i Pae-si a sanità avanzata. La corda è tesissima e non si può pensareche tenga ancora a lungo. Per una sanità commissariata come la nostra la gestione finanzia-ria rappresenta il nodo cruciale ma anche lo scalino più scivoloso.Colpire gli sprechi, che pure restano enormi, è un imperativo ca-tegorico ma non basta. Le risorse disponibili vanno riprogramma-te secondo un modello più equo e moderno di assistenza.

La spesa va indirizzata dove serve davvero. Significa, tanto perintenderci, che la deroga del 15% al blocco del turn over con-cessa alla Regione Lazio e il piano di stabilizzazione dei precari

di Ausilia M.L. Pulimeno

01-02_Editoriale_n3_Layout 1 02/12/15 07:52 Pagina 1

Page 4: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

vanno impiegati rapidamente e bene, dando priorità alle emer-genze più stringenti come quella infermieristica.

Dunque la Regione non si limiti a tamponare le criticità nei Pron-to Soccorso. Per questo ribadiamo con forza la richiesta di ban-dire subito i concorsi già previsti, di fissare un cronoprogrammadi quelli necessari in vista della fine del commissariamento edello sblocco del turn over, di stabilizzare immediatamente unnumero ben maggiore dei 500 operatori precari annunciati.La lentezza con cui si procede sul fronte delle assunzioni fa il pa-io con la faticosa marcia di decisioni già assunte che però stenta-no a tradursi nella realtà. EÊ il caso dellÊistituzione delle Dirigenzee dei Dipartimenti delle Professioni Sanitarie che, sebbene previ-sti espressamente nelle linee dÊindirizzo degli Atti Aziendali ema-nate dalla Regione, molte Aziende non hanno ancora attivato. CÊè unÊesasperante lentezza anche nel recepire le buone prati-che, quelle sperimentate e certificate dalla comunità scientificamondiale, che gli infermieri offrono alla causa di quanti non sirassegnano al definitivo tramonto di un servizio sanitario pub-blico e universale. EÊ questo il caso dellÊottimo studio multicentrico sulla figura del-lÊinfermiere di famiglia e di comunità realizzato dal Centro di Ec-cellenza del nostro Collegio e presentato il 17 novembre scor-so a Roma davanti a 250 colleghi. Un report che illumina a gior-no il percorso per migliorare lÊambito delle cure primarie, oggi in

forte crisi, gestendo al meglio i pazienti cronici, riducendo i ri-coveri ospedalieri e contendo la spesa sanitaria.Si tratta di individuare i nuovi bisogni di salute dei cittadini in unasocietà in rapido cambiamento, in cui la domanda cresce inevita-bilmente per ragioni demografiche e culturali. Questo profilo di in-fermiere specialista garantisce ciò che manca oggi al nostro si-stema: unÊassistenza garantita da personale altamente formato eintegrato nel nucleo familiare e nelle comunità, in grado di inter-venire per assistere, curare e prevenire. Una soluzione di tipo or-ganizzativo che, al pari di altre, è a portata di mano ma che tutta-via stenta a passare a causa della levata di scudi corporativa daparte di chi teme di perdere privilegi e posizioni di rendita a van-taggio degli infermieri.Non per questo ci scoraggiamo. Siamo determinati a giocaretutte le nostre carte per dimostrare che una sanità diversa èpossibile, che i modelli di riferimento non mancano, che le ener-gie e le competenze professionali ci sono. Ciò che preoccupa èquesta sorta di attendismo che impasta e imbriglia tutto, cherallenta ogni tentativo di cambiamento proprio quando lÊevi-denza suggerisce una decisa accelerata.

Incalzeremo ancora la Regione Lazio e la Cabina di Regia delSsr su questi temi. In prima linea ogni giorno ci sono gli infer-mieri e con il loro generoso contributo le cose possono cam-biare sul serio. Basta ascoltarli e lasciarli fare.

2

EDITORIALE

01-02_Editoriale_n3_Layout 1 02/12/15 20:28 Pagina 2

Page 5: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

LABSTRACTLÊinvecchiamento della popolazione hadeterminato un aumento della prevalen-za delle malattie cronico degenerative e,in particolare, delle demenze. Il Rapporto mondiale Alzheimer del 2010ha stimato, ad esempio, che 35,6 milio-ni di persone in tutto il mondo vivonocon una demenza e questo dato è de-stinato a raddoppiare ogni 20 anni, rag-giungendo i 65,7 milioni nel 2030, e i115,4 milioni nel 2050.Gli anziani soffrono frequentemente disintomi depressivi, che, a loro volta, pos-sono aumentare il rischio di svilupparedeficit cognitivi e funzionali. Inoltre, laletteratura suggerisce che circa il 16%di questi senza demenza è interessatoda decadimento cognitivo lieve. Studi internazionali spiegano che la sti-molazione cognitiva è in grado di ridurreil deterioramento cognitivo sia nellÊin-vecchiamento normale che nel caso dideficit cognitivi lievi-moderati, aumen-tando la riserva cognitiva del cervello.Quindi, un precoce intervento di stimola-zione cognitiva può contribuire al miglio-ramento della qualità di vita degli anzianie aumentare la capacità di auto-cura. Per „stimolazione cognitiva‰ si intendonotutte quelle attività (svolte singolarmente

o più spesso in gruppo) che hanno lÊobiet-tivo di stimolare il funzionamento cogniti-vo, soprattutto nellÊambito della memoria,della concentrazione e dellÊideazione delpensiero in un contesto sociale.Proprio per confermare lÊefficacia di unintervento di stimolazione cognitiva sul-lo stato cognitivo e sui sintomi di de-pressione, Apostolo e colleghi hanno de-ciso di effettuare uno studio clinico mul-ticentrico su anziani ospiti di residenzesanitarie portoghesi.

VALUTAZIONE CRITICAGli autori definiscono chiaramente nel-lÊarticolo il problema trattato, i prece-denti risultati di ricerca, lo scopo, la po-polazione presa in esame, il setting e lametodologia utilizzata. NellÊarticolo sono facilmente identifica-bili: la popolazione studiata, lÊinterventoerogato e i risultati considerati.Popolazione: anziani ospiti in residenzesanitarie assistenziali (Rsa) in Portogallocon deficit cognitivi lievi-moderati.Intervento: lÊintervento era costituito daun programma di stimolazione cognitiva,conosciuto come Making a difference,ideato negli Stati Uniti da Spector e col-leghi (2006) e tradotto dagli autori in por-toghese, della durata di sette settimane,

con due sessioni di gruppo a settimana,per un totale di 14 sessioni, che inclu-devano da sei ad otto anziani. Comparazione: il trattamento consuetoera costituito da attività non strutturateche erano variamente offerte nelle Rsa,come ad esempio attività fisica, infor-matica, o pittura. Outcome primario: stato cognitivo valu-tato attraverso il Montreal Cognitive As-sessment (MoCa) che misura otto fun-zioni cognitive: attenzione e concentra-zione, funzioni esecutive, memoria, usodel linguaggio, costruzione visiva, pen-siero concettuale, calcolo e orientamen-to. Il valore uguale o superiore a 26 indi-ca lÊassenza di deficit cognitivi.Come outcome secondario è stato con-siderato lo stato depressivo, valutato at-traverso il Geriatric Depression Scale a15 item (GDS-15). Inoltre, è stata inserita lÊattività di vitaquotidiana di base (Adl), valutata attra-verso il Barthel index, come covariataper valutarne lÊinfluenza sugli outcomeprimari e secondari. strumenti utilizzati, MoCa, GDS-15 eBarthel Index, sono ampiamente valida-ti e appropriati per valutare le variabili og-getto di studio. La valutazione dello stato cognitivo e deisintomi depressivi è stata effettuata pri-

3

La stimolazione cognitivaè capace di migliorare lo stato cognitivoe ridurre la depressione negli anzianiospiti in residenze sanitarie?di Lucia Mauro, Angela Peghetti, Stefano Casciato, Maria Matarese

Revisione critica dell’articolo: Apóstolo J. L. A, Cardoso D.F.B, Rosa A.I, Paúl C, “The effect of cognitive stimulation on nursing homeelders: a randomized controlled trial”. Journal of Nursing Scholarship, 46:157-166.doi:10.1111/jnu.12072. 2014.

EBP CORNER

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 3

Page 6: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

ma e dopo il trattamento, sia nel grupposperimentale che in quello di controllo. I ricercatori hanno utilizzato un disegnodi tipo sperimentale randomizzato, insingolo cieco, multicentrico. Il disegno di studio è appropriato alla do-manda di ricerca che riguarda lÊefficaciadi un intervento e la descrizione del di-segno è sufficientemente esplicita dapermettere la riproducibilità.Ogni partecipante è stato assegnato aduno dei due gruppi - sperimentale o di con-trollo - in modo casuale. LÊassegnazionecasuale è stata effettuata da un ricercato-re indipendente attraverso una applicazio-ne informatica.Per evitare bias di rilevamento, le valuta-zioni degli outcome sono state effettuateda un diverso team di assistenti di ricercache non hanno partecipato attivamente alprogramma di stimolazione cognitiva, mache sono stati addestrati specificatamen-te alla compilazione degli strumenti di va-lutazione (cecità dei valutatori).Inoltre, i partecipanti erano stati avverti-ti di non dichiarare lÊintervento a cui era-no stati sottoposti ai valutatori e le valu-tazioni delle sessioni di gruppo sono sta-te effettuate in stanze private.

MATERIALI E METODILo studio è stato condotto da marzo2012 ad aprile 2013 in quattro Rsa dellaregione centrale del Portogallo: una col-locata nel centro città, e le altre tre inpaesi situati rispettivamente a 15, 25, e33 km di distanza, assicurando la rap-presentatività di partecipanti provenien-

ti da zone rurali, semirurali e urbane.Non viene indicato se tali Rsa siano sta-te scelte in maniera casuale.La dimensione campionaria è stata cal-colata da un investigatore indipendenteutilizzando un software specifico che haindicato che era necessario reclutare 44persone per avere un livello di significa-tività dello 0,05, per un potere dello stu-dio pari allÊ80%. Per lÊinclusione i partecipanti, dovevano ri-spondere a cinque criteri specifici: la pos-sibilità di rimanere in un gruppo dai 45 ai60 minuti, la capacità di avere una con-versazione significativa, sentire abbastan-za bene per partecipare ad una discussio-ne, avere una buona visione, ed avere unpunteggio tra 10 e 25 alla valutazione del-lo stato cognitivo effettuata con il MoCA.Per evitare fattori di confusione, gli an-ziani che, al momento del reclutamento,assumevano inibitori della colinesterasio farmaci antipsicotici sono stati esclusi.Sulla base dei criteri di inclusione edesclusione sono stati selezionati 56 par-tecipanti (20 maschi e 36 femmine, etàmedia 81,44, DS= 5,79), poi suddivisi inquattro blocchi di 14 partecipanti per cia-scuna delle quattro Rsa (Rsa A =14; RsaB =14; Rsa C =14; Rsa D =14).AllÊinterno di ogni blocco, i partecipantisono stati assegnati in modo casuale algruppo sperimentale e di controllo da unricercatore esterno. La terapia di stimolazione cognitiva eraeffettuata da persone appositamentepreparate, diverse dai valutatori degliesiti sui pazienti.

Le caratteristiche socio-demografiche ecliniche del campione sono state analiz-zate e confrontate: i due gruppi speri-mentale e di controllo non differivano si-gnificativamente rispetto a sesso, istru-zione, stato civile, età, livello di autono-mia, sintomi depressivi e stato cognitivo. Dieci anziani usavano farmaci antidepres-sivi e, durante tutta la durata del program-ma di stimolazione cognitiva, è stato man-tenuto lo stesso farmaco antidepressivo. Lo studio è stato concluso da 48 perso-ne, rispetto alle 56 di partenza, a causa ditrasferimento, morte o perdita di più didue sessioni di stimolazione cognitiva.Gli autori dichiarano di non aver effet-tuato lÊanalisi dei risultati secondi i prin-cipi dellÊintention to treat. Le tabelle e la flow chart sono presen-tate in modo comprensibile.

RISULTATII risultati sono riportati in modo chiaro esintetico. Nel gruppo sperimentale, si è registratauna differenza statisticamente significa-tiva in senso migliorativo dei parametrinella modifica dello stato cognitivo, manon nellÊambito dei sintomi depressivi;mentre, nel gruppo di controllo le diffe-renze non sono statisticamente signifi-cative, né per lo stato cognitivo né per isintomi depressivi.LÊanalisi delle misure ripetute ha mostra-to che il gruppo sperimentale rispetto algruppo di controllo ha ottenuto un pun-teggio più alto al MoCA (media=1,78 vs -1.00; F=8,581; p=0,005; potenza=0,82),mentre nessun effetto si è riscontrato nelpunteggio del Gds (F=1,090; p= 0,302).Questo risultato dimostra che la stimola-zione cognitiva è efficace nel migliorarelo stato cognitivo. Quando il valore delBarthel Index è stato utilizzato come co-variante, i risultati hanno dimostrato cheil livello di autonomia non influenza lÊef-fetto della stimolazione cognitiva sullostato cognitivo (F=1.046; p=0,312) o suisintomi depressivi (F=0,325; p=0,571),indicando che il miglioramento cognitivonon è influenzato dal livello di dipenden-za nelle attività di vita quotidiana.

4

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 4

Page 7: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

Le persone anziane studiate da Aposto-lo e colleghi mostrano caratteristiche si-mili a quelle ospitate nelle Rsa italiane:sono presenti, infatti, anziani con diversigradi di compromissione cognitiva ed etàavanzata. I programmi di stimolazionecognitiva non sono particolarmente one-rosi e richiedono una breve formazionedel personale e quindi potrebbero esse-re introdotti facilmente nelle Rsa italiane,portando ad un miglioramento dello sta-to cognitivo degli anziani ospitati.

CONCLUSIONIQuesto studio conferma con un buon gra-do di evidenza, come già riportato in let-teratura, che un programma di stimola-zione cognitiva è in grado di migliorare lostato cognitivo degli anziani che presen-tano deficit cognitivi da lievi a moderati.Per quanto riguarda, invece, lÊeffetto suisintomi depressivi, la letteratura mostra

risultati contrastanti, e lo studio di Apo-stolo e colleghi evidenzia come la sti-molazione non riesca a migliorare il tonodellÊumore negli anziani ospiti in Rsa. Lo studio presenta alcuni limiti: il cam-pione proveniente da una specifica areageografica del Portogallo e il genere pre-valente femminile (68,75%) con un li-vello di istruzione molto basso limita lageneralizzazione dei risultati. Inoltre, non è stato valutato lÊeffetto alungo termine della stimolazione cogni-tiva sullo stato cognitivo degli anziani masolo alla fine del programma di stimola-zione (sette settimane).Sarebbe opportuno, quindi, ampliare la ri-cerca ad un campione di anziani più vastoe rappresentativo in cui valutare lÊefficaciadella stimolazione cognitiva prevedendoun follow-up più lungo e, in particolar mo-do, quando vi sia la concomitanza di de-cadimento cognitivo lieve e depressione.

Oltre allÊimpatto sulla qualità di vita e sul-la capacità di cura di sé delle persone an-ziane, gli interventi di stimolazione co-gnitiva possono anche avere una impor-tante ricaduta economica, riducendo icosti diretti ed indiretti correlati al tratta-mento e allÊassistenza di anziani con sin-tomi di demenza.

AUTORI:Lucia Mauro, infermiera Ao San Camillo-Forlanini, Polo Pratica Clinica del Cecri; Stefano Casciato, coordinatore infer-mieristico, direttore Polo Pratica Clinicadel Cecri; Angela Peghetti, Governo Clinico e Cen-tro Ebp S. Orsola Malpighi, componentePolo Pratica Clinica del Cecri; Maria Matarese, professore associatoScienze Infermieristiche presso lÊUniver-sità Campus Biomedico di Roma, Com-ponente Polo Pratica Clinica del Cecri.

5

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 5

Page 8: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

6

L

Analisi della qualità assistenziale percepita dagli utenti nell’ambito del Pronto Soccorsodi Sara Chiappini, Santo Anastasi

ABSTRACTLÊindagine svolta ha lo scopo di ana-lizzare il livello di qualità assisten-ziale percepita dai pazienti, in uncontesto caotico - e spesso sovraf-follato - quale può essere il ProntoSoccorso di un Dea di II livello.Negli ultimi anni, si è assistito ad uncostante aumento del numero di ac-cessi in Pronto Soccorso a cui si èsommata una sempre maggior ri-chiesta, da parte dei cittadini, in ter-mini di qualità e tempistica delleprestazioni, sostenuta, oltretutto,da diversi problemi che, nella stes-sa area, finiscono con lÊintralciareperfino la normale assistenza.LÊanalisi si è svolta somministrandoun questionario validato: „Valutazio-ne della qualità percepita dal perso-nale sanitario in ambiente di lavoro‰che abbiamo modificato in: „Valuta-zione della qualità assistenziale per-cepita dagli utenti in un Pronto Soc-corso‰.Sono stati distribuiti 110 questiona-ri ai pazienti degenti presso il Dea diII livello dellÊAzienda ospedalieraUniversitaria Policlinico Umberto I diRoma, in un periodo di tempo di tremesi, e precisamente da settembrea novembre 2014.Dai risultati emersi risulta che, no-nostante i diversi problemi che alPronto Soccorso intralciano la nor-

male assistenza infermieristica,lÊutenza si ritiene comunque soddi-sfatta della qualità assistenziale ero-gata dagli infermieri.

INTRODUZIONEDiversi sono i fattori concomitantiche hanno determinato la necessi-tà di analizzare quanto questo in-cremento del grado di pressione edel carico di lavoro (elementi carat-teristici di quanti lavorano in un am-biente frenetico quale il Dea) provo-chi unÊalterazione dellÊassistenzaerogata dagli infermieri e, di conse-guenza, quanto ciò influenzi il livellodi soddisfazione dei pazienti tra cui: • un sempre maggior bisogno delcittadino di ottenere dal ServizioSanitario una risposta immediataad un bisogno di salute urgente opercepito come tale;

• il progresso in campo scientifico etecnologico che ha determinato unaumento dellÊaspettativa di vita eduna sopravvivenza in pazienti af-fetti da pluri-patologie che, consempre maggior frequenza, ne-cessitano di intervento in emer-genza/urgenza;

• il ruolo di rete di sicurezza rivestitodal pronto soccorso per le catego-rie socialmente deboli;

• la convinzione del cittadino di po-ter ottenere in pronto soccorso un

inquadramento clinico-terapeuticomigliore e in tempi più brevi;

• le lunghe liste di attesa per visitespecialistiche ed accertamenti dia-gnostici che spesso portano il pa-ziente a rivolgersi al pronto soc-corso per abbattere i tempi di at-tesa.

Tutto questo ha portato ad un au-mento dei tempi di attesa in prontosoccorso soprattutto per i codici mi-nori con un elevato grado di „pres-sione‰ sul personale, sia dal puntodi vista del carico di lavoro, sia suquello informativo e relazionale.Il Pronto Soccorso, infatti, non rap-presenta più un punto di riferimen-to solo per casi di emergenza e/ourgenza, ma vi afferiscono anchepazienti con patologie minori an-dando, dunque, ad incrementare ilcarico di lavoro, e determinando,così, una maggiore difficoltà nella ri-sposta assistenziale. Nasce anche per questo motivo lanecessità di analizzare quanto que-sto incremento del grado di pres-sione e del carico di lavoro (ele-menti caratteristici di coloro che la-vorano in un ambiente freneticoquale è il Dea) provochi unÊaltera-zione dellÊassistenza erogata daglistessi infermieri e, di conseguenza,quanto ciò influenzi il livello di sod-disfazione dei pazienti.

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 6

Page 9: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

7

STRUMENTI E METODI Lo studio è stato condotto presso ilDea di II livello dellÊAzienda ospe-daliera Universitaria Policlinico Um-berto I di Roma.Tale dipartimento è la risposta previ-sta dalla legge per affrontare tutte lesituazioni dÊemergenza ed urgenza:di fatto, oltre alle prestazioni di Pron-to Soccorso, esso eroga interventiin emergenza per altre specialità. Questo dipartimento è riferimentoHub per le attività di: Cardiochirur-gia, Neurochirurgia, trauma severoe del trattamento dellÊictus, ed è unriferimento di secondo livello di unbacino dÊutenza di oltre un milionedi persone.Lo studio si è orientato sullÊanalisidella qualità assistenziale percepitadagli utenti in questo contesto,comprensibilmente di elevatissimacomplessità.

Sono stati somministrati 110 que-stionari a pazienti degenti presso ilDea, di età compresa tra i 19 e gli81 anni (56 uomini e 54 donne), aiquali è stato chiesto di rispondere a19 domande chiuse, al fine di sti-mare e poter valutare la qualità as-sistenziale percepita dagli utenti. Come si evince dal grafico 7, sololÊ1% degli utenti intervistati non siritiene „soddisfatto‰ del rapportocon il personale infermieristico,mentre lÊ88% si ritiene „abbastan-za/molto soddisfatto‰ e soltanto il2% non ritiene „adeguato‰ il livelloprofessionale del personale, mentrelo ritiene tale il 91% degli intervi-stati. (Grafico 6) LÊ88% degli utenti presi in esamehanno dichiarato che la considera-zione della loro persona, durante lapermanenza allÊinterno del prontosoccorso, da parte del personale sa-nitario, è stata „soddisfacente‰, il

10% sostiene che lo sia stato „po-co‰ e il 2% „per niente‰. (Grafico 5).Mentre, per quanto riguarda i datiinerenti lÊascolto prestato ai pazien-ti dagli infermieri, emerge che nes-suno ha dichiarato di „non aver ri-cevuto ascolto‰, lÊ88% dichiara diaverlo ricevuto „abbastanza/molto‰e il 12% „poco‰. (Grafico 2).Dal grafico 3 emerge che nessunpaziente ritiene inadeguate le infor-mazioni ricevute dagli infermieri du-rante la loro permanenza, lÊ87% leritiene „abbastanza/molto adegua-te‰ e il 13% „poco‰. Altro dato mol-to positivo si evince dal grafico 4 dacui risulta che solo lÊ1% non consi-dera motivato il personale sanitarioimpegnato presso il Dea, il 5% lo ri-tiene „poco motivato‰ e il 94% loritiene „motivato‰.Per quanto riguarda, invece, lÊadegua-tezza del numero delle risorse umaneimpegnate nellÊassistenza presso il

etaugdeA

esroisrelldeazze

nemau

etneinreP

ocoP

anzatsaAbb

Grafico 1

adzzetaugdeA

ireimrefniligaerpotlocs'alldeaz

otatse

etneinreP

ocoP

aznatsaAbb

Grafico 2

iveicretaugdeA

ocsireimrefni

lanosrpeladetuvmarofnielldeazze

elinoizma

etneinreP

ocoP

aznatsaAbb

otloM

Grafico 3

P

atvomelanosre

%1

oat

etneinreP

ocoP

ocoP

Grafico 4

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 20:32 Pagina 7

Page 10: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

8

Pronto Soccorso, il 52% degli intervi-stati ritiene che siano „poco o perniente sufficienti‰ rispetto al carico dilavoro e al numero dei degenti, men-tre il 43% ritiene di sì. (Grafico 1) Inoltre, è stato chiesto cosa do-vrebbe essere curato per migliora-re il rapporto con il personale infer-mieristico, e i pazienti hanno sotto-lineato: la comunicazione, lÊambien-te lavorativo, i corsi di formazionee/o aggiornamento, le regole più di-namiche e precise e le gratificazionieconomiche. (Grafico 8)Pertanto, è possibile fornire una va-lutazione complessiva del livello disoddisfazione di coloro che usufrui-scono dei servizi erogati dal ProntoSoccorso di questa azienda. E sipuò notare che: solo il 4% non ritie-ne che lÊazienda soddisfi lÊutenza, il34% ritiene che lo faccia „poco‰, il62% reputa invece che lo faccia„abbastanza/molto‰. (Grafico 9)

CONCLUSIONIPossiamo sostenere, prendendospunto dai risultati emersi e rappre-sentati nei grafici, che, nonostante idiversi problemi che al Pronto Soc-

corso ostacolano la normale assi-stenza infermieristica, gli utenti si ri-tengano soddisfatti della qualità as-sistenziale erogata dal personale.Abbiamo infatti considerato che, ri-

ardesinoC

osrpealldeenoiz

%2

ano

etneinreP

ocoP

aznatsaAbb

Grafico 5

nossieforpaugdeA

2

lanosrpeldeelan

ollevlildeazzet

%2

e

etneinreP

ocoP

aznatsaAbb

otloM

Grafico 6 e 7

nosrpeizafsiddoS

1

sireimrefnielan

otropparldeenoi

%1

oc

ilnoco

etneinreP

ocoP

aznatsaAbb

otloM

Grafico 8

ddS

lidifi

he

isurfusuddoS

aendiz'allad

izivresideonocisrolocidenoizafsi

%4

agorehecor

etneinreP

ocoP

aznatsaAbb

otloM

Grafico 10

90gimuncepAs

nocotropparroligeorebbervodhe

elanosrpeilnrpearuceresse

908070605040302010

0

is

0

on

Grafico 9

8

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 8

Page 11: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

9

Alligood M, Empathy, the importance of recognizing two types. Journal of psychosocial nursing 30: 14-17. 1992.Backy L, OÊDonnel C, Journal of advanced nursing. 29(6): 1351-9. 1999.Bassetti, Lo specifico relazionale infermieristico. Ed Rosini 2001.Bennet-Lennard C.J, Legon J. & Zilberfein F, The significance of empathy in current hospital based practice. Social work in he-alth care 14: 27-41. 1989.Bucci R, Loiudice M, Contributi per una gestione manageriale della sanità. I quaderni Mecosan, Ed. Sipis, 18: 156-167.1996Capaldo G, La relazione con il paziente: dal to cure al to car. Scienza riabilitativa, vol.8,3: 5-12. 2007.Cunico L, La comunicazione nellÊassistenza al paziente. Ed. Milano McGraw-Hill. 2002.Di Giulio, Standard del nursing dellÊ emergenza. Ed. Masson Milano. 1995.Hingley P & Cooper C. L, Stress and the nurse manager.Marchi R, La comunicazione terapeutica: interazione infermiere-paziente. Ed Sorbona, 1993.May R, LÊarte del counseling. Ed. Astrolabio, Roma. 1991.Miller K, Stiff J & Ellis B.H, Communication and empathy as precursor to burnout among human service workers. Communi-cation Monographs, 55: 250-265. 1988.Morse et al, Exploring empathy: a conceptual fit for nursing practice. Image; 24: 273-280. 1992.Mucchielli R, Apprendere il counseling. II Ed, Centro Studi Erikson. 1993.Pacifici M, Appunti di pronto soccorso. II Ed, 1-88. Eumed.it. 2007.Quaglino G.P, Casagrande S, Castellano A.M, Gruppo di lavoro, lavoro di gruppo. Raffaello Cortina Editore; Milano. 1992.Watson J, Nursing, the philosophy and science of caring. Ed. Little Brown. 1979.

BIBLIOGRAFIA

spetto ad un normale reparto di de-genza, il tempo da dedicare alla co-municazione con il paziente è note-volmente ridotto nellÊambito delDea, con il risultato che non semprelÊinfermiere riesce ad instaurare unadeguato rapporto di counselingcon il malato, e di conseguenza nonriesce ad identificare i bisogni e lepreoccupazioni degli utenti.

Tuttavia, i questionari somministra-ti ai pazienti hanno dimostrato quan-to il loro giudizio riguardo lÊassisten-za ricevuta presso il Pronto Soccor-so lÊUmberto I di Roma sia „positi-vo e soddisfacente‰, malgrado losvantaggioso rapporto tra risorseumane impegnate e carico di lavo-ro richiesto, stante il soprannumerodi cittadini che, ogni giorno, accede

presso la struttura ospedaliera allaricerca di un soccorso immediato equalificato.

AUTORI:Sara Chiappini, infermiera;Santo Anastasi, coordinatore infer-mieristico del Dea di II livello pressolÊAzienda Ospedaliera UniversitariaPoliclinico Umberto I, Roma.

Concorso nazionale di ricerca bandito dal Collegio di PaviaIl Collegio Ipasvi della Provincia di Pavia ha bandito un concorso di ricerca infermieristica dal titolo: „LÊevoluzione del ruolo dellÊinfermiere nel soccorso extrao-spedaliero: quali strategie per valorizzarne le competenze avanzate‰, destinato agli infermieri iscritti agli albi provinciali di tutta Italia. Il significato della scelta del tema del bando, dedicato alla memoria di Carlo Montanari, scaturisce dalla volontà di ricercare, attraverso lÊanalisi storica dellÊevoluzione del-le competenze e della professionalità dellÊinfermiere nellÊambito del soccorso territoriale, i possibili sviluppi del ruolo attraverso strategie di valorizzazione. Le domande di partecipazione e gli elaborati, che devono corrispondere ai criteri previsti dal bando, devono essere presentati entro e non oltre venerdì 8 Aprile 2016.Al primo classificato andrà un premio in denaro di 1.200 euro ed buono acquisto di 100 (), al secondo classificato un premio di 600 euro ed un buono acquisto di 100(), al terzo classificato un premio di 300 euro ed un buono acquisto di 100 (). La graduatoria degli elaborati proposti sarà formulata dal Presidente della commissioneesaminatrice, dai rappresentanti del Consiglio Direttivo del Collegio IpasviI della Provincia di Pavia e da commissari esperti nominati dal Presidente stesso. Il testo completo del bando è pubblicato sul sito istituzionale del Collegio () e sulla pagina Facebook „Collegio Ipasvi della Provincia di Pavia‰.

NOTIZIE IN PILLOLE

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 20:30 Pagina 9

Page 12: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

10

S

Il work environment oncologicoAnalisi del contesto e dei fattori determinanti della salute lavorativa degli infermieri

di Chiara Labbadia

INTRODUZIONESul work environment infermieristico èstato scritto molto e, in particolare, ri-guardo alcune problematiche di salutecorrelate al lavoro svolto come lÊesauri-mento emotivo (sindrome da burnout), idisordini muscoloscheletrici, il rischiobiologico e chimico. In questa revisione, si è voluto appro-fondire un contesto specifico: il work en-vironment oncologico. Si tratta di un am-bito delicato, sia per chi vi lavora che perchi necessita delle prestazioni erogate.Lo scopo di questa revisione è ricercarei fattori che influenzano positivamente -o negativamente - la percezione del-lÊambiente di lavoro (specificatamenteoncologico), sul benessere lavorativo esulla soddisfazione lavorativa.La presente revisione è stata effettuatasui database elettronici Medline, Cochra-ne Library, Cinahl e, per condurla, sonostate delimitate le seguenti domande diricerca: Come si definisce il work envi-ronment oncologico? Quali fattori minanola salute lavorativa degli infermieri nelcontesto oncologico? Quanto e come in-fluisce il work environment sul benesse-re lavorativo degli infermieri in Oncologia?

Parole-chiave: work environment; Oncology nursing

MATERIALI E METODIDi ogni parola-chiave sono stati cercatianche possibili sinonimi e diversi modidi dire. (Tab. 1)

Nei database che li prevedevano sono sta-ti cercati, oltre alle parole di testo libero,anche i descrittori di Thesaurus, qualimesh terms su PubMed e Cinahl Hea-dings su Cinahl. Tali parole-chiave sono state opportuna-mente combinate tramite gli operatoribooleani „or‰ e „and‰ in modo da otte-nere una ricerca che presentasse unbuon equilibrio tra specificità (alta pro-porzione di item pertinenti) e sensibilità(alta proporzione di item ritrovati tra quel-li pertinenti indicizzati nelle banche dati). La strategia di ricerca è stata adattata al-le peculiarità dei diversi database.Per poter rispondere alla domanda di ef-ficacia dello studio, la revisione preve-deva di includere, tra gli studi primari:Rct, studi quasi sperimentali e trial clini-ci; tra gli studi secondari: meta-analisi erevisioni sistematiche di Rct.Per essere considerati nelle analisi, gliarticoli dovevano soddisfare il seguentecriterio di inclusione: analisi del contestodel work environment e dei fattori di ri-schio per il benessere lavorativo degli in-fermieri che operano accanto a pazienti

affetti da malattia oncologica.I criteri di esclusione sono stati: studi chesperimentano strumenti di valutazione ointerventi volti a migliorare lÊfambiente dilavoro e a risolvere complicanze comefatigue, depressione, sindrome di bur-nout, stress ecc.; studi che analizzanolÊambiente di lavoro infermieristico, manon specificatamente quello oncologico. Per primo, è stato esaminato il databaseCochrane Library.Di 45 Cochrane reviews (n=45) risulta-te, nessuna di queste (n=0) rispondevaai criteri di selezione della revisione. Laricerca sul database Cochrane si è limi-tata ad individuare articoli scritti in ingle-se, seppure provenienti da ogni partedel mondo, dal 1990 al 10 maggio 2014.Tra i lavori più recenti ritrovati su Medline,si annovera lÊIntegrative Review di Bak-ker, Strickland, MacDonald et al. (2013) Si tratta di una selezione di studi chevuole indagare il contesto ambientaledel nursing oncologico e delineare le for-ze che modellano lÊambiente dellÊassi-stenza infermieristica oncologica.Gli autori hanno ricercato studi che riflet-

Tabella 1. Parole-chiave utilizzate per la ricerca sui database

WORK ENVIRONMENT ONCOLOGY NURSING NURSE

Workplace Cancer nurs Nursing staffWork Place Nurs oncolog NursWork Location Personnel NursWorksiteJob Site

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 10

Page 13: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

11

tono lÊambiente (ambiente strutturale,mondo di cura del cancro) e le condizionie le circostanze (clima organizzativo, na-tura del lavoro degli infermieri di oncolo-gia, interazioni e relazioni) del setting on-cologico di pratica clinica infermieristica. La suddetta revisione ha ricercato arti-coli dal 1990 al settembre 2010, sui da-tabase elettronici Academic Search Pre-

mier, Cancerlit, Cinahl Full-Text, Cochra-ne Library, PsychInfo, e Medline. Esa-minato lo studio e considerata la qualità,si è scelto, nellÊimmediato, di includerloin questa revisione aggiornata.Ne è conseguita, perciò, la decisione di re-stringere la ricerca con un nuovo criterio ditempo sulle pagine di citazioni risultate daidatabase Medline e Cinahl presi in esame. I limiti sono stati: lingua inglese, articolida ogni Paese del mondo, dallÊottobre2010 al 10 maggio 2014.La ricerca su Medline ha fornito inizial-mente articoli (n=145); tra questi si èscelto di non includere un articolo (n=1)perché in lingua spagnola. La ricerca su Cinahl ha fornito articoli(n=104) e, tra questi, quattro (n=4) sonostati ritrovati in Medline. La procedura di selezione degli articoliottenuti è iniziata con lÊesame dei titoliche sono stati selezionati allorché con-siderati potenzialmente pertinenti.UnÊulteriore cernita si è basata sulla let-tura dellÊabstract e quindi dei full-text.

RISULTATILa ricerca focalizzata sul contesto onco-

logico, ha fornito 294 articoli in totale, dicui quattro duplicati. (Tab. 2)Sono stati, perciò, 11 gli articoli (n=11)attinenti allo scopo della revisione, cioéche rispondono alle domande di ricercae che soddisfano i criteri dÊinclusione edesclusione.A conclusione della ricerca, le informazio-ni sono state organizzate mediante lÊuso

di una „tavola estrazione dati‰. (Tab. 3)Così raccolti, i dati hanno permesso una vi-sione riassuntiva e globale della quantità diinformazioni trovate riguardanti le caratte-ristiche del work environment oncologico.

CARATTERISTICHE GENERALILa revisione ha incluso dieci studi de-scrittivi (n=10) ed uno secondario (n=1)che hanno indagato il work environmentoncologico e la salute lavorativa degli in-fermieri. La maggior parte degli articoli provieneda riviste prettamente infermieristiche(n=8) ad eccezione di tre studi (n=3), dicui uno pubblicato su una rivista di psico-oncologia. Otto studi (n=8) sono stati condotti da Re-gistered Nurses e infermieri con dottora-to di ricerca. Tre articoli (n=3) sono staticondotti da equipe di medici e psicologi;cinque articoli (n=5) sono stati prodotti inUsa; due (n=2) in Canada; uno (n=1) a Sin-gapore, in Italia, in Inghilterra e in Israele(pubblicato su una rivista europea).La maggior parte degli articoli (n= 5) èstata pubblicata nel 2013. Dieci studi (n=10) hanno studiato un

campione di infermieri oncologici. Gli ar-ticoli (n=2) di Friese C. et al. (2012; 2012)hanno studiato il setting ambulatoriale. LÊarticolo (n=1) di Jones M.C. et al.(2013) è lÊunico tra quelli inclusi ad averconsiderato un campione multidiscipli-nare di infermieri, tecnici, medici, per-sonale di supporto.Lo studio di Bakker et al. (2013) è una re-

visione della letteratura che include 29 stu-di. La maggior parte degli studi utilizza ilquestionario come strumento di raccoltadati (n=6); uno studio adotta il focus group(n=1); tre impiegano scale per indagareburnout, ansia e depressione (n=3). Dei lavori inclusi, lÊarticolo di Bakker et.Al. (2012) riporta i risultati di follow up diuno studio condotto in un periodo di dueanni in Canada; lÊarticolo di Cumming etal. (2013) è uno studio prospettico cana-dese durato tre anni.

I CONCETTI CHIAVELÊautore di questa revisione ha voluto farluce su uno specifico ambiente di prati-ca clinica infermieristica: il work envi-ronment oncologico. LÊobiettivo perseguito è stato di chiarirele caratteristiche definenti lÊambiente dilavoro oncologico, ricercando i fattoriche agiscono sulla salute lavorativa degliinfermieri nonché le loro conseguenze. Il work environment oncologicoIl contesto del nursing oncologico pre-senta delle unicità che possono essereattribuiti ai complessi e dinamici proces-si di cura del cancro.

Tabella 2. Risultati della ricerca su ciascun database

N. ARTICOLI N. ARTICOLI N. ARTICOLI N. ARTICOLI SELEZIONATI

DOPO VISIONE TITOLI DOPO LETTURA DOPO VISIONE

ABSTRACT FULL TEXT

COCHRANE 45 (dal 1990 ad oggi) 0 0 0PUBMED 145 85 / /PUBMED / 28 (dal 01.10.2010 12 8

al 10.05.2014)CINAHL 104 (dal 01.10.2010 58 10 7

al 10.05.2014)TOTALE 294 86 22 15 (4 duplicati)

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 20:35 Pagina 11

Page 14: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

12

Tabe

lla 3

. Est

razi

one

dati

Bakk

er D

. et a

l, Us

a, 20

13

Bakk

er e

t. al,

Cana

da, 2

012

Fries

e C.

R. e

t al,

Usa,

2012

Fries

e C.

R. e

t al,

Usa,

2012

Kam

imur

a A. e

t al,

Usa,

2012

Inte

grat

ive R

eview

Stud

io de

scrit

tivo

di fo

llow

-up

Stud

io d

escr

ittivo

tras

vers

ale c

he ra

cco-

glie

dati

quan

ti/qu

alita

tivi

Stud

io de

scrit

tivo

Stud

io de

scrit

tivo

Rice

rca

su A

cade

mic

Sear

ch P

rem

ier,

Can-

cerlit

, Cina

hl. C

pchr

ame

Libra

ry, P

sych

Info

,Pu

bMed

dal

1990

al 2

010

Ques

tiona

rio

Ques

tiona

rio; P

ract

ice E

nviro

nmen

t Sca

le og

the

Nurs

ing W

ork I

ndex

(Pes

-Nw

i) per

misu

-ra

re la

per

cezio

ne d

egli i

nfer

mier

i

Ques

tiona

rio

2 fo

cus g

roup

con

mod

erat

ore

29 a

rtico

li di c

ui 21

rese

arch

repo

rt +

8 th

e-or

etica

larti

cles

397/

615 i

nfer

mier

i del

T1 ha

nno r

ispos

to al

T2.

1339

infe

rmier

i ope

rant

i in am

bulat

ori o

nco-

logici

1339

Infe

rmier

i ope

rant

i in s

ette

am

bulat

ori

onco

logici

13 in

ferm

ieri

Quali

tativ

e fin

dings

critic

al Ap

prais

al Sc

ale o

chec

klist

for

ass

essin

g th

e va

lidity

of

de-

scrip

tive

stud

ies (J

oann

a Brig

gs In

stitu

te)

Spss

(Sta

tistic

al pa

ckag

e fo

r Soc

ial S

cienc

e-so

ftwar

e)

Chi-s

quar

e te

st

/ Tras

crizi

one

dei d

ati o

ttenu

ti co

n m

ezzi

au-

dio-

vid

eo. I

nter

pret

azio

ne d

ei te

mi e

mer

sico

n gu

ida se

mist

ruttu

rata

Dete

rmina

re e

ntità

e q

ualità

dell

a let

tera

tura

circ

a il n

ursin

gon

co-

logico

.

NellÊO

ncol

ogia

vi so

no in

tens

e re

lazio

ni tr

a pr

ofes

sioni

sta

e pa

-zie

nte.

Am

bient

e st

ruttu

rale

Unità

osp

edali

ere,

ambu

lator

i, hos

pice

e ho

me-

care

setti

ng.

Risc

hio ch

imico

, car

enza

di p

erso

nale,

dop

pi tu

rni, a

ssun

zioni

tem

-po

rane

e tra

mite

agen

zie, t

agli d

ei co

sti c

ausa

no in

sodd

isfaz

ione

in-fe

rmier

istica

. Il m

ondo

dell

ÊOnc

ologia

Prog

ress

i scie

ntific

i, cam

bi de

mog

rafic

i e cu

re p

iù am

bulat

orial

i.Cl

ima o

rgan

izzat

ivoNe

l con

front

o tra

il se

tting

onco

logico

ed

altre

unit

à, il p

rimo

è più

posit

ivo p

er u

na m

iglior

e re

lazion

e m

edico

-infe

rmier

e e

caric

hi di

la-vo

ro in

ferio

ri.

Natu

ra d

el nu

rsing

onco

logico

Gli in

ferm

ieri d

escr

ivono

il lor

o lav

oro

grat

ifican

te e

sign

ificat

ivo.

Le re

lazion

iLa

relaz

ione

tra in

ferm

ieri e

paz

ienti

è „u

nica‰

e „

diver

sa d

a qu

el-la

con

altri

pazie

nti‰.

EÊ l

a ric

ompe

nsa,

boa

di so

steg

no n

el w

ork

place

caot

ico.

Conf

ront

are

la so

ddisf

azion

e lav

orat

iva in

ferm

ieri c

irca

il lor

o am

-bie

nte

di lav

oro

onc.,

in d

ue an

ni.

Al fo

llow

-up,

il 6%

del

cam

pione

ha

lascia

to il

nurs

ing o

ncolo

gico.

La p

erce

ntua

le ch

e vu

ole la

sciar

e è

aum

enta

ta d

al 6,

4% al

26%

. Ide

cisor

i dev

ono

utiliz

zare

le co

nosc

enze

sul w

ork e

nviro

nmen

ton-

colog

ico p

er in

cent

ivare

il re

cluta

men

to e

il m

ante

nimen

to n

el po

-st

o di

lavor

o.

Esplo

rare

la p

erce

zione

del

pers

onale

infe

rmier

istico

rigu

ardo

la re

-laz

ione

infer

mier

i-med

ici in

un

ambu

lator

io on

colog

ico.

Il ra

ppor

to in

ferm

ieri-m

edici

è, g

ener

almen

te, f

avor

evole

. Inf

luen-

zano

il ra

ppor

to: c

ompo

rtam

enti

del m

edico

ed

fatto

ri st

ruttu

rali.

La co

llabo

razio

ne in

ferm

iere-

med

ico b

asat

a su

buon

e re

lazion

i mi-

glior

a gli a

mbie

nti d

i pra

tica e

mini

mizz

a gli e

vent

i avv

ersi.

Iden

tifica

re la

relaz

ione

tra

le s

truttu

re e

il n

ursin

g am

bulat

orial

eon

colog

ico co

n il r

ischio

di c

onta

mina

zione

chem

ioter

apica

.

Il ris

chio

di es

posiz

ione

dipen

de d

alla

perc

ezion

e de

lla q

ualità

del

wor

k env

ironm

ent,

dai c

arich

i i lav

oro

e da

gli st

anda

rd d

i sicu

rezz

a.

Esam

inare

gli a

mbie

nti d

i pra

tica

infer

mier

istica

che

por

tano

a c

u-re

di q

ualità

e so

ddisf

azion

e lav

orat

iva.

Ecce

ssivi

car

ichi d

i lavo

ro e

turn

over

cont

ribuis

cono

a in

sodd

isfa-

zione

e b

assa

qua

lità d

i cur

e. M

anag

er p

rese

nti,

che

com

pren

do-

no, a

scolt

ano,

rico

nosc

ono

gli in

ferm

ieri p

orta

no a

d un

a pe

rcez

io-ne

più

posit

iva. L

a man

canz

a di m

ater

iali o

stac

ola lÊa

ssist

enza

. Nel

rapp

orto

coi

dirige

nti,

gli in

ferm

ieri s

ono

in co

nflitt

o co

n po

litica

di

prof

itto

e il d

eside

rio d

i for

nire

assis

tenz

a di q

ualità

.

Setti

ngfa

vore

voli,

caric

hi di

lavor

o eq

ui, m

anag

er p

rese

nti, m

odel-

Auto

re/i,

Paes

e, an

noDi

segn

o de

llo s

tudi

oM

etod

o di

racc

olta

dat

iCa

mpi

one

Met

odo

di a

nalis

i dei

dat

iO

biet

tivi d

i rice

rca,

tem

i e c

once

tti e

mer

si

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 12

Page 15: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

13

Tabe

lla 3

. Est

razi

one

dati

(seg

ue)

Toh

Shir

Gi e

t al,

Sing

apor

e, 2

013

Cum

ming

s G. e

t al,

Cana

da, 2

013

Osta

coli L

. et a

l,Ita

lia, 2

010

Davis

S. e

t al, U

sa,

2013

(9)

Emold

C. e

t al,

Israe

le, 2

011

Jone

s M.C

et al

; UK

; 201

3

Stud

io de

scrit

tivo

con

diseg

no tr

asve

rsa-

le Stud

io de

scrit

tivo

pros

petti

co

Stud

io de

scrit

tivo

Stud

io de

scrit

tivo

Stud

io de

scrit

tivo

Stud

io de

scrit

tivo

Ques

tiona

rio S

cala

Liker

t con

30

item

Ques

tiona

rio d

istrib

uito

in du

e te

mpi

(T1

nel

2004

e T

2 ne

l 200

6)

3 se

l rep

ort s

cales

: Mas

lach

Burn

out I

nven

-to

ry (M

bi) H

ospit

al An

xiety

and

Dep

ress

ionSc

ale (H

ands

); At

tach

men

t Sty

le Q

uest

ion-

naire

(Asq

)

Sche

da d

emog

rafia

; Nu

rsin

g Sa

tisfa

ctio

nan

d Re

tent

ion S

urve

y: M

bi

Sche

da d

emog

rafic

a; M

bi; c

omm

unica

tion

skills

self-

effic

acy i

nven

tory

; Wes

Ques

tiona

rio

171

onco

logy

nur

ses,

ope

rant

i nel

le U

nità

del N

ation

al Un

ivers

ity C

ance

r Ins

titut

e

338

infer

mier

i onc

ologic

i di d

ivers

e as

socia

-zio

ni ca

nade

si

59 in

ferm

ieri o

ncolo

gici o

sped

ale d

i Tor

ino e

33 in

ferm

ieri d

i tre

hos

pice

piem

onte

si

74 in

ferm

ieri o

pera

nti in

un

cent

ro o

ncolo

gi-co

met

ropo

litano

39 in

ferm

ieri

di s

ei u

nità

onc

olog

iche

di u

nos

peda

le is

raeli

ano

85 tr

a il p

erso

nale

mult

idisc

iplina

re ch

e lav

o-ra

in u

n ce

ntro

onc

ologic

o in

Scoz

ia.

Spss

Spss

vers

ion 1

7

Spss

vers

ion 1

5.0

for W

indow

s

Spss

Spss

Spss

li di c

omun

icazio

ne c

ondu

cono

a s

icure

zza,

sodd

isfaz

ione

del p

a-zie

nte

e de

gli in

ferm

ieri.

Desc

river

e ilw

ork

envir

onm

ento

ncolo

gico

degli

infe

rmier

i di S

in-ga

pore

.

LÊam

bient

e di

lavor

o è

perc

epito

pos

itivam

ente

. Qua

lifica

zione

, ri-

cono

scim

ento

e g

ratif

icazio

ni s

ocial

i, re

spon

sabi

lità

e au

tono

mia

nel la

voro

influ

enza

no ta

le pe

rcez

ione

dellÊa

mbie

nte

di pr

atica

.

Stud

iare

i fat

tori

lavor

ativi

- am

bient

ali le

gati

ai ca

mbia

men

ti di

sod-

disfa

zione

lavo

rativ

a in O

ncolo

gia de

gli in

ferm

ieri tr

a il 2

004 e

il 20

06.

Influ

enza

no po

sitiva

men

te: m

aggio

re au

tono

mia

e com

pete

nze;

pre-

sa d

i dec

ision

i di c

ura n

ei te

am m

ulti d

iscipl

inari;

aum

enta

ta id

entit

àpr

ofes

siona

le; m

iglior

rapp

orto

con

i med

ici; le

ader

ship

relaz

ionale

.

Chiar

ire i f

atto

ri ch

e ca

usan

o bu

rnou

t in d

ue g

rupp

i di in

ferm

ieri o

n-co

logici

ope

rant

i in o

sped

ale e

in h

ospic

e.

Burn

outp

iù ele

vato

nel

grup

po d

i infe

rmier

i onc

ologic

i che

lavo

ra-

no in

osp

edale

risp

etto

ai c

olleg

hi in

hosp

ice.I

l set

ting

clinic

o ne

lqu

ale la

vora

no g

li inf

erm

ieri o

ncolo

gici g

ioca

un ru

olo c

hiave

nel-

lÊinso

rgen

za d

ei sin

tom

i del

burn

out.

Inda

gare

le d

iffer

enze

dib

urno

uttra

infe

rmier

i onc

ologic

i per

tipo

di w

ork e

nviro

nmen

t, st

rate

gie d

icop

ing, s

oddis

fazio

ne su

l lavo

ro.

Stra

tegie

dic

oping

più u

sate

son

o la

spirit

ualità

e il

conf

ront

o tra

colle

ghi.

LÊes

aurim

ento

em

otivo

è p

iù ba

sso

tra i g

iovan

i e p

iù alt

o ne

gli am

-bu

lator

i. La

reali

zzaz

ione

pers

onale

è p

iù alt

a tra

gli i

nfer

mier

i che

lavor

ano

in se

tting

di ad

ulti. L

a sod

disfa

zione

lavo

rativ

a è in

vers

a-m

ente

pro

porzi

onale

al b

urno

ute

la vo

glia

di las

ciare

lÊIn

ferm

ieri-

stica

onc

ologic

a.

Esam

inare

lÊass

ociaz

ione t

ra co

mun

icazio

ne ef

ficac

e, pe

rcez

ione d

elw

ork e

nviro

nmen

te b

urno

uttra

gli i

nfer

mier

i onc

ologic

i in Is

raele

.

> 60

% d

ei pa

rtecip

anti

ha s

egna

lato

esau

rimen

to e

mot

ivo; 2

8%cin

ismo;

80%

sen

timen

ti di

aut

orea

lizza

zione

. Vi è

una

relaz

ione

tra le

com

pete

nze

indi

vidua

li di

com

unica

zione

effi

cace

e il

bur

-no

ut, t

ra ci

nism

o e

segn

alazio

ni po

sitive

circ

a lÊam

bient

e di

lavor

o.LÊ

esau

rimen

to e

mot

ivo e

lÊaut

o-re

alizz

azion

e po

sson

o es

sere

esp

e-rie

nze

sepa

rate

e d

istint

e ch

e, p

erò,

pos

sono

verif

icars

i ass

ieme.

Co

mun

icazio

ne e

ffica

ce e

per

cezio

ne p

ositiv

a de

llÊam

bient

e di

la-vo

ro p

rom

uovo

no lÊa

uto-

reali

zzaz

ione

Inda

gare

i cor

relat

i di s

tress

e le

asso

ciazio

ni tra

la so

ddisf

azion

e su

llav

oro

e il s

oste

gno

socia

le.

Per g

li inf

erm

ieri, s

cars

i live

lli di

cont

rollo

decis

ionale

e so

ddisf

azion

e.Co

ntro

llo d

ecisi

onale

e ri

com

pens

e so

no fa

ttori

prot

ettiv

i. Il

sup-

porto

dei

colle

ghi è

lega

to al

la pe

rcez

ione

di m

inor f

atica

, m

aggio

-re

sodd

isfaz

ione.

Auto

re/i,

Paes

e, an

noDi

segn

o de

llo s

tudi

oM

etod

o di

racc

olta

dat

iCa

mpi

one

Met

odo

di a

nalis

i dei

dat

iO

biet

tivi d

i rice

rca,

tem

i e c

once

tti e

mer

si

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 13

Page 16: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

14

Gli infermieri, protagonisti di questi pro-cessi, instaurano unÊintensa e peculiarerelazione con i pazienti e le loro famiglie,traendone spesso esperienze di crescitapersonale e professionale.LÊassistenza infermieristica ai pazienticon patologie oncologiche è erogata in di-versi tipi di ambienti di lavoro: unità me-diche in ospedali per acuti, ambulatori eDay Hospital, hospice e centri di cure pal-liative, a domicilio sul territorio.Nella maggior parte dei casi, il modello diassistenza è rappresentato da infermieriparte di un equipe multidisciplinare, e, daPrimary Nurses o Case Manager per lo piùin contesti sanitari come quello americano. La totalità degli studi riporta che le ca-ratteristiche legate allÊambiente di lavo-ro esercitano una forte influenza sullasoddisfazione lavorativa degli infermierie sulla qualità stessa dellÊassistenza ero-gata ai pazienti oncologici. Rischi ed effetti per la salute psico-fisicaFattori negativi legati allÊambiente di la-voro possono avere ripercussioni anchegravi sulla salute psicofisica degli opera-tori sanitari. Il work environment degli infermieri inoncologia è legato alla sindrome del bur-nout e al rischio chimico più di altri set-ting assistenziali. Il termine „burnout‰ indica il risultato fi-nale di un significativo processo di logo-ramento emotivo ed è tipicamente carat-terizzato da sintomi di esaurimento fisicoed emotivo, un marcato senso di deper-sonalizzazione e di una diminuita realizza-zione personale. Solitamente, lÊesauri-mento emo tivo e lo stress legato al lavo-ro spinge gli operatori sanitari verso la de-personalizzazione, vale a dire, al tentativodi „prendere le distanze‰ emotivamentedai loro pazienti, nonché verso bassi livel-li di realizzazione personale che è la capa-cità di vedere se stessi come competen-ti e professionali.Vari studi hanno comprovato i fattori cheportano al burnout e le sue conseguen-ze nel settore sanitario. McVicar (2003), Medland et al (2004),Sherman et al. (2006) hanno dimostratosignificativi livelli di burnout nei profes-

sionisti oncologici. La ricerca di Ostacoli et al. (2010) ha stu-diato il fenomeno del burnout in duegruppi di infermieri operanti in due di-versi setting oncologici assistenziali:lÊhospice, dove lÊassistenza palliativa èrivolta a malati oncologici terminali; lÊuni-tà di cura ospedaliera, dove per i pazien-ti vi è la speranza di cura e guarigionedalla malattia. Il risultato dello studio coincide con quel-lo atteso: gli infermieri che lavorano inospedale mostrano un livello più elevatodi sintomi di burnout rispetto ai colleghioperanti in hospice. Plausibilmente, ciò si spiega perché nel-la realtà ospedaliera, pur fornendo curedi successo, gli obiettivi possibili posso-no non coincidere con quelli ideali; si au-menta così il livello di frustrazione e diburnout fra gli operatori. Davis et al. (2013) ha evidenziato ch,e ol-tre che il contesto sociale allÊinterno del-lÊambiente di lavoro, anche la demogra-fia del personale può avere un impattosullÊesaurimento emotivo e nella deper-sonalizzazione.LÊesaurimento emotivo è più basso tragli infermieri più giovani e più alto tra gliinfermieri ambulatoriali. Strategie di co-ping più utilizzate sono „spiritualità‰ e„confronto/supporto tra colleghi‰. Buone competenze individuali relaziona-li ed una percezione positiva del workenvironment contrastano il verificarsi diburnout e promuovono sentimenti di au-torealizzazione tra gli infermieri. Rischio peculiare di chi opera nellÊambi-to dellÊoncologia è il rischio chimico dacontaminazione da chemioterapici. I chemioterapici antiblastici sono farma-ci noti per avere proprietà mutagene, te-ratogene e cancerogene. La tossicitàacuta e cronica per lÊuomo può tradursiin azione irritante, vescicante o allergiz-zante sulle mucose e sullÊepidermide,mentre gli effetti sistemici riportati in let-teratura sono a carico del sistema emo-poietico o di diversi organi e apparati.Gli effetti avversi dovuti allÊesposizione atali preparati sono stati prevalentementeevidenziati nei pazienti in trattamento

con farmaci chemioterapici, mentre po-chi e non sempre significativi sono glistudi volti ad accertare il fenomeno tragli addetti esposti alla manipolazione ditali sostanze in ambiente ospedaliero co-me farmacisti ospedalieri ed infermieri. Nel recente studio di Friese (2012), circail 17% degli infermieri riporta esposizio-ne di pelle e occhi alla chemioterapia.Carichi di lavoro eccessivi, doppi turni,insufficienza di personale, disistima nelproprio ambiente di lavoro, scarsità dimateriale e di dispositivi di protezione,mancata aderenza o totale mancanza distandard di sicurezza nella somministra-zione di chemioterapia nel work envi-ronment aumentano la probabilità diesposizione agli antiblastici. ˚ necessario, quindi, adottare strategieatte a garantire unÊadeguata dotazione dirisorse umane e materiali e ad assicura-re lÊaderenza agli standard: il fine è di pre-venire il rischio e proteggere dal danno. Relazione e aspetti comunicativiIn uno studio descrittivo, Friese e colla-boratori (2012) hanno indagato la rela-zione tra infermieri e medici oncologi nelwork environment ambulatoriale. Il rapporto è, generalmente, favorevoleed è avvertito dagli infermieri come unprocesso rilevante allÊinterno del model-lo assistenziale.Tuttavia, rispetto al rapporto infermieri-pazienti, quello fra infermiere-mediconon è molto forte e, questo è un fattore-base di un clima organizzativo percepitopositivamente. Vanno, quindi, affrontatele cause profonde dei rapporti sfavore-voli tra infermiere e medico per miglio-rare gli ambienti di pratica e minimizzaregli eventi avversi.In accordo con i dati raccolti da Kami-mura et al., modelli di comunicazione ec-cellenti conducono ad maggiore sicu-rezza e soddisfazione degli infermieri edei loro pazienti.Come in ogni contesto, non solo per ilwork environment oncologico, è sempreauspicabile una leadership relazionaleche valorizza le risorse del personale,tende alle innovazioni, coinvolge i colla-boratori e risolve i conflitti.

14

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 14

Page 17: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

15

Bakker D, Strickland J, Macdonald C et al, The context of oncology nursing practice: an integrative review. Cancer Nursing. 2013;36 (1):72-88.Bakker D, Conlon M, Fitch M, Green E, Butler L, Olson K, Cummings G, Canadian oncology nurse work environments: part II.Canadian Journal of Nursing Leadership, 2012; 25 (1): 68-89.Black L.A, Presson A.C, Hazardous drugs. Occup Med 1997; 12 (4): 669-685.Cummings G, Olson K, Raymond-Seniuk C et.al, Factors influencing job satisfaction of oncology nurses over time. Canadian On-cology Nursing Journal, 2013; 23 (3): 162-71.Ciura P, Furlan P.M, Comparison of experienced burnout symptoms in specialist oncology nurses working in hospital oncologyunits or in hospices. Palliative and Supportive Care. 2010 Dec;8(4):427-32. Davis S, Lind Bonnie K, Sorensen C, A comparison of burnout Among Oncology Nurses Working in adult and pediatric inpatientand outpatient settings. Oncology Nursing Forum, 2013; 40.Emold C, Schneider N, Meller I, Yagil Y, Communication skills, working environment and burnout among oncology nurses. Eu-ropean Journal of Oncology Nursing, 2011; 15 (4): 358-63.Friese C.R, Nurse-physician relationships in Ambulatory Oncology Settings. Journal Nursing Scholarship. 2012; 44 (3): 258-265. Friese C.R, Himes-Ferris L, Frasier M.N, McCullagh M.C, Griggs J.J, Structures and processes of care in ambulatory oncologysettings and nurse-reported exposure to chemotherapy. BMJ Quality & Safety, 2012 Sep; 21 (9): 753-9.Jones M.C, Wells M, Gao C, Cassidy B, Davie J, Work stress and well-being in oncology settings: a multidisciplinary study ofhealth care professionals. Psychooncology. 2013; 22(1): 46-53.Kamimura A, Schneider K, Lee C.S, Crawford S.D, Friese C.R, Practice environments of nurses in ambulatory oncology settings:a thematic analysis. Cancer Nursing, 2012; 35 (1): E1-7.Merler E, Villa L, Lucchini R, Effetti patologici causati da chemioterapici antiblastici nei lavoratori addetti alla loro produzione,preparazione o somministrazione. Med Lav 1996; 87 (3): 207-221.Ostacoli L, Cavallo M, Zuffranieri M, Negro M, Sguazzotti E, Picci R.L, Tempia P, La Toh S.G, Neo K, Ang E, Kamala D, Ziv L, Nee N.G, Perception of work environmental conditions among oncology nurses at atertiary hospital in Singapore. Singapore Nursing Journal, 2013; 40 (4): 3-9.

BIBLIOGRAFIA

Infine, con riferimento ai dati emersi dalleinterviste di Bakker et al. (2013), la relazio-ne tra infermieri oncologici e persone as-sistite è vista come „unica nel suo gene-re‰ e „diversa da quella con altri pazienti‰.Spesso un buon rapporto con il pazien-te, fatto di fiducia reciproca, rispetto estima, è la ricompensa del lavoro svoltoed il sostegno ad andare avanti in unwork environment caotico e disperato. Percezione infermieristica del work envi-ronment oncologico e soddisfazione la-vorativaOtto articoli (n=8), fra quelli inclusi, de-scrivono ampiamente come gli infermie-ri percepiscono il loro work environmentfinanche la loro soddisfazione lavorativa. La soddisfazione sul lavoro è inversamen-te proporzionale al burnout ed alla volontàdi lasciare lÊinfermieristica oncologica. I fattori che influenzano positivamente unapercezione positiva dellÊambiente di lavo-ro sono: maggiore autonomia, responsa-bilità ed identità professionale ed aumen-tate competenze; ampio coinvolgimentoinfermieristico nelle decisioni di cura al-lÊinterno di team multidisciplinari; ottimalerapporto con medici e pazienti attraversomodelli di comunicazione efficaci; mana-

ger e dirigenti presenti nellÊambiente di la-voro, in grado di coinvolgere, supportaree gratificare il loro personale; ambienti dipratica favorenti lÊespletamento di unÊas-sistenza di qualità con adeguate risorse emateriali, carichi di lavoro equi.Cumming et al. (2013) descrivono comedei cambiamenti notevoli, succedutisinel tempo, circa il work environment e imodelli assistenziali, hanno fatto sì cheil ruolo dellÊinfermiere evolvesse daquello di esecutore al definitivo ruolo diprofessionista.

CONCLUSIONIUn ambiente di lavoro percepito positi-vamente è lÊideale per ogni professioni-sta, sanitario o non. Lavorare, però, in un contesto che è giàdi per sé esposto a forti agenti stresso-geni, come può essere quello oncologi-co, può condurre problematiche di salu-te, anche gravi, nel personale sanitario. LÊassistenza a malati terminali e lÊimpo-tenza nel non poter curare (laddove ilcancro spazza via ogni speranza) rappre-sentano un forte peso sulla psiche degliinfermieri.

Se, poi, a questo si aggiungono turni e ora-ri di lavoro pesanti, mancanza di affiata-mento del team, distanza di leader e diri-genti, scarso riconoscimento sociale edeconomico, rischio chimico e molto altro,è possibile che lÊinsorgenza di problemati-che di salute, talora gravi, diventino reali. I risultati della revisione bibliografica sug-geriscono che i decisori devono utilizza-re il crescente corpo di conoscenze circail work environment oncologico e gli in-put forniti dagli infermieri per influenzarepositivamente gli infermieri e favorire illoro mantenimento nel posto di lavoro. La ricerca futura dovrebbe concentrarsisulla realizzazione di strategie che af-frontino i problemi sul posto di lavoro co-me lÊinadeguatezza del numero di infer-mieri, la leadership infermieristica e unmaggiore impegno da parte dei verticiorganizzativi.

AUTORE:Chiara Labbadia, laureata in Infermieri-stica, infermiera policlinico Gemelli estudentessa in CdL magistrale in Scien-ze Infermieristiche ed Ostetriche, II an-no, Università di Tor Vergata, Roma.

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 15

Page 18: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

16

Q

Quanto sappiamo e quanto trasmettiamo sul potenziale della donazione del cordone ombelicale?di Paola Scotti

ABSTRACTQuesto lavoro nasce allo scopo di svilup-pare un progetto di sensibilizzazione al-la donazione solidaristica di sangue pla-centare che difende alcuni fondamentidella professione infermieristica: la ricer-ca critica, la collaborazione con altre pro-fessioni sanitarie e lo sviluppo educati-vo inteso a rafforzare la motivazioneutile ad assumere, consapevolmente,decisioni verso il mantenimento ed ilmiglioramento della propria salute.Qui, sarà spigato come il sangue prele-vato dal cordone ombelicale sia unafonte preziosissima, inesauribile e gra-tuita di cellule staminali ematopoietiche,utili al trapianto di midollo osseo.Quindi, la differenza tra trapianto allo-genico e autologo e come si pronunciala normativa italiana in materia.Verranno presentati i report di attività del-lÊIbmdr (registro dei donatori italiani di mi-dollo osseo) e dellÊinventario delle Banchedi sangue del cordone ombelicale (Scom)nella consapevolezza dello sviluppo diuna, purtroppo, sterile ricerca della letter-atura infermieristica in ambito.Tutto, attraverso un questionario per ver-ificare sul campo il grado di conoscenzadi questa opportunità sia negli „addettiai lavori‰ - che potrebbero veicolare lecorrette informazioni - che negli altri.

INTRODUZIONELe cellule staminali ematopoietiche(Cse) sono progenitori cellulari in gradodi auto-rinnovarsi e di dare origine a tutte

le cellule specializzate che costituisconovari tessuti e organi.Possono essere ottenute da sangueperiferico da midollo osseo o da Sco.LÊinteresse nei confronti del sangue cor-donale deriva da unÊincidenza inferioredi rigetto in caso di trapianto.Il Trapianto di midollo osseo (Tmo) consistenellÊinfusione Ev di un numero adeguato diCse in un paziente in regime di condizion-amento, cui, cioè, si è distrutto il midolloosseo che contiene le cellule neoplasticheo affette da difetto congenito - o acquisito- per sostituirle con le cellule staminaliemopoietiche sane.Le cellule del donatore, nel caso di untrapianto allogenico sostituendosi al Model paziente, hanno il compito specificodi eliminare le cellule malate reduci dal-la chemio e/o radioterapia, grazie ai Gbdel donatore di riconoscere ,come es-tranee, e distruggere le cellule malateresidue: questa pulizia non può ovvia-mente verificarsi se fossero state infusele cellule proprie (che, oltretutto, nel ca-so cioè di trapianto autologo potrebberoanche contenere cellule malate residue).I vantaggi derivati dallÊuso delle cellulestaminali-sorgente risultano scientifica-mente provati su tantissime patologieesaminate annualmente dallÊEuropeansociety for blood and marrow transplan-tion (Ebmt).Altri canali di ricerca ne descrivono unpossibile utilizzo nel trattamento di ictus,traumi cranici, lesioni midollari, infarti ediabete.

Al contrario, non ci sono evidenze scien-tifiche riguardo ad un suo impiego ascopo personale, né vi sono certezze dimantenere le caratteristiche biologiche efunzionali di queste cellule oltre i 10 an-ni e la possibilità della necessità ditrapianto entro questi risulta assai remo-ta (Kline). Detto ciò, la normativa italiana si pro-nuncia col Dm 18/11/2009 consentendo,nellÊambito dei sevizi garantiti a caricodel Ssn:- la conservazione allogenica del cor-

done ai fini solidaristici; - la conservazione dedicata al neonato oa consanguineo con patologia in atto almomento della nascita o evidenziata inepoca prenatale;

- la conservazione dedicata in famiglie arischio di avere figli affetti da malattiegeneticamente determinate.

E vieta: - la conservazione ad uso autologo in as-senza di tali condizioni;

- lÊistituzione di banche private sul terri-torio nazionale;

- ogni forma di pubblicità connessa allebanche private.

˚ prevista lÊesportazione di campioni aduso personale presso banche private op-eranti allÊestero.Dai report nazionali del registro italianoosserviamo addirittura un calo nellÊap-provvigionamento di unità cordonali tan-to che nelle ultime quattro annualità il re-cupero è inferiore rispetto alle due prece-denti. (Grafico 1)

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 16

Page 19: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

17

Ma analizziamo questo secondo grafico.

Le percentuali che andiamo a calcolaresono delle Allo-Dedicate (cioè, delleunità cordonali ad esclusiva disposizionedel soggetto al quale sono state dedi-cate in ragione della sua patologia),preziosissima risorsa da distingueredalle unità a disposizione altruistica del-la comunità.A Milano ne sono conservate: 3,3%; aRoma: 18,26%; a Napoli: 71,42%.

Ciò sovverte il concetto di donazionecome patrimonio sociale e risorsa del Ssn

a garanzia dellÊart.32: „La Repubblicatutela la salute come fondamentale dirittodellÊindividuo e interesse della collettività,e garantisce cure gratuite agli indigenti‰.

Di seguito, proponiamo i risultati dellarevisione bibliografica da cui si sviluppalÊurgenza di direzionare una ricerca in-fermieristica sul tema. Consultando i principali motori di ricer-

ca, infatti, non compaiono documenti coicriteri selezionati semplicemente in-serendo tra i mesh il termine „nurse‰, ameno di eliminare tutti i limiti chedefiniscono la scientificità di una ricerca.(Tabella 1)

OBIETTIVILe domande che compongono il ques-tionario dellÊintervista nascono alloscopo di misurare i livelli di conoscenza,accordo e coerenza di popolazioni di-verse intorno lÊargomento della don-azione del cordone ombelicale e dellecellule staminali. Dai risultati di questa analisi si potrebbe,

poi, delineare un progetto educativo chetenga conto dei numerosi nodi dasciogliere.Il ministero della Salute e delle PoliticheSociali si è dichiarato espressamente inun documento informativo - „Uso ap-propriato della cellule staminali del cor-done ombelicale‰ - del 26 marzo 2009che si è tradotto nel decreto ministeri-ale del 18 novembre 2009 - legge 219 -

56%

43%

2008 2009 2010 2011 2012 2013

Grafico 1

Grafico 2

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 20:36 Pagina 17

Page 20: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

18

con le „Disposizioni in materia di con-servazione di sangue cordonale‰. In questi trovo la chiave per tradurre irisultati delle interviste proposte sem-plicemente in riferimento alla distanza omeno dal dato di realtà. Il disegno auspicherebbe un post-testche segue il progetto di educazione san-itaria e sarebbe molto interessante an-che ripetere la somministrazione delquestionario in regioni italiane diverse.

MATERIALI E METODIIl lavoro si sviluppa rispetto alla sommin-istrazione di 205 interviste, effettuate aRoma, su soggetti di 23=<età <=53.Il questionario raccoglie informazionianagrafiche che qualificano il soggettoprima in uno dei cinque sotto-campioni:„professionali‰ (60 persone comuni, 60colleghi infermieri neo-laureati e di ruolo;35 farmacisti; 30 medici di famiglia especialisti, fra cui un ginecologo; 20 os-tetriche di cui 3 allieve del III anno. Tutto il campione è poi rivalutato come:86 genitori (di cui 35 nel primo gruppo e51 tra i gruppi „sanitari‰) e 119 non gen-itori (25/94). Le domande sono 12, 11 su scala Likertordinale; le risposte, considerate variabilialeatorie, possono assumere valori da 0(il minimo del consenso o della conoscen-za) a 10 (il massimo). LÊultima domanda

prevede risposte categoriali.Si è preferito somministrare il questionariocontestualmente al suo ritiro (cosa possi-bile nellÊ80% dei casi) per evitare che lacorrettezza delle risposte non fosse dariferire a consultazioni di circostanza. Confrontando i risultati delle diversepopolazioni, è emerso che la statistica de-scrittiva (determinando una descrizionematematica dei dati) ne fornisce unÊim-magine sintetica, utilizzando metodi nu-merici (per i dati quantitativi): le sue affer-mazioni, essendo relative a dati certi,sono, quindi, certe.Verranno usate misurando la media e ladeviazione standard per le frequenze dipunteggi delle diverse popolazioni, ri-cordandocene il significato quale vari-abile aleatoria e distribuzione di proba-bilità. La statistica inferenziale, invece,si propone di fare nuove affermazioni aproposito di dati che non possediamoper mezzo di unÊelaborazione matemat-ica derivata dalla teoria delle probabilità.Le sue affermazioni, quindi, sono proba-bilistiche: di questa utilizzeremo il testdel 2, del t di Student e il coefficiente dicorrelazione. Andremo poi a verificarecol test del 2 se le differenze riscon-trate tra le popolazioni potessero essereriferibili al caso (cosa che viene rifiutata).In un secondo disegno andiamo ad ipo-tizzare che chi avesse avuto figli ne

avrebbe sicuramente saputo di più, es-sendosi trovato a stretto contatto con gliaddetti del settore: purtroppo, anchequesta ipotesi non viene confermata. Vediamo col test t di student che i duecampioni di genitori e non appartengonoalla stessa popolazione di riferimento,non manifestando alcuna differenza sig-nificativa.

RISULTATIOsserviamo, ora, nello specifico alcunidati interessanti rilevati dal questionario.(Tabella 2)Alla domanda: „Quanto credi di sapereriguardo la donazione di sangue del cor-done ombelicale?‰, si osserva come, inparticolar modo, profani e infermieri siauto-valutino mediocremente, mentreil mondo ostetrico si valuta quasi conun 9! Ora, verifichiamo le risposte relative al-lÊimmaginario della spesa prevista rispet-to al dato di realtà („Quale è il tuo gradodi accordo alla ricerca e allÊutilizzomedico di cellule staminali?‰): la conser-vazione ad uso altruistico o dedicato cheabbiamo visto sarebbe completamentea carico del Ssn, ma la maggioranzacrede che abbia un costo quasi inacces-sibile, ostetriche comprese. Perfino ilcampione dei genitori non si distingueper accesso allÊinformazione. (Tabella 3)

Tabella 1

Pubmed

Cinhal (Medline)

Scopus

PAROLE CHIAVE

Cord blood

Cord blood stem cells

Cord blood

Cord blood

Cord blood stem cells

stem cells

MESH

& stem cells

& nurse

& stem cells

& stem cells& nurse

& nurse

cord blood

LIMITI

Rct 5 yearsSistematic reviews 5 years/RctSistematic reviews2010-2014 RctReview 2010-2014/2010-20142010-2014 Rcts2010-2014 review/RctSistematic reviews2010-2014 reviews

REFERENZE TOT

82390042094100300132

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 18

Page 21: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

19

Il grado di accordo allÊutilizzo di Cse è pi-uttosto controverso, con deviazioni stan-dard molto ampie: è stato interessantenotare che, tra i sanitari, il campione deifarmacisti è quello più sfavorevole.Gli infermieri si aggiudicano, invece, il pri-mato sul peso che attribuiscono alla con-fessione religiosa come limite alla don-azione di organi e tessuti: più dellÊ83%dichiara un valore > 7,5/10 con la più bas-sa deviazione standard tra i gruppi. Se confrontiamo queste risposte conquelle relative al grado dÊaccordo con laricerca e i trattamenti con cellule stami-nali considerate le cinque popolazioni, ilrisultato del coefficiente è rs= -0.8, unÊen-tità inversa molto alta. Alla domanda in cui si chiedeva se sifosse disposti alla donazione altruistica(allogenica) i sottocampioni dimostra-vano le stesse altissime medie, e tal-

volta anche maggiori, ottenute in unÊal-tra che chiedeva qualcosa riguardo allaconservazione ad uso personale (au-tologa).Ecco i risultati controversi emersi alladomanda: „Preferiresti che il Ssn soste-nesse a conservare gratuitamente per ilproprio bambino?‰. (Tabella 4)Come già evidenziato dallÊanalisi dei re-port del Registro nazionale del sangue,ciò non è altro che lo specchio dellÊinac-cessibilità alle giuste informazioni in unapopolazione intelligente.Dalle osservazioni fatte, cresce lÊintentodi operare ad una campagna di edu-

cazione che parta, intanto, proprio da noioperatori a vari titoli di qualifica. Un progetto educativo si propone dipotenziare e sostenere la „cultura del-la donazione‰ in modo da poter garan-tire, anche per il futuro, un volontariatoche mantenga o potenzi il tasso an-nuale delle donazioni di organi tessuti ecellule. Scopo di un progetto è tenere alti lÊin-teresse e la disponibilità alla donazione,intesa nella sua accettazione più ampia:una sensibilizzazione che comincia daipeer educator, allÊinterno dei programmiformativi delle professioni sanitarie ecrediti per chi già opera, nelle farmacie,nei consultori, nei seminari alle scuolemedie e superiori, nelle palestre, neglioratori, augurandoci di ottenere unÊin-versione di tendenza frutto semplice-mente dellÊaccesso ad unÊinformazioneche, automaticamente, desterebbe unimpegno civile.La promozione della salute, lÊempower-ment del paziente e la facilitazione diunÊefficace educazione sono elementiessenziali del nursing.Interessante sarebbe la revisione dei re-port Ibmdr nei prossimi semestri, a di-mostrazione dellÊaumento di compliance.

AUTORE:Paola Scotti, laureata in Infermieristica.Tesi discussa presso lÊUniversità LaSapienza, Roma; relatore, EmanuelaCescutti; validazione statistica a cura delprofessor Marcello Pelosi.

Tabella 2. Il questionario proposto, popolazione e risultati rispetto alla prima domanda

CAMPIONI RISPOSTE MEDIA DS

Popolazione 41x2,5 12x5 7x7,5 3,6 1,48

Infermieri 2x0 30x2,5 22x5 6x7,5 3,9 1,66

Farmacisti 10x2,5 14x5 11x7,5 5,1 1,47

Medici 11x5 15x7,5 4x10 6,9 1,05

Ostetriche 1x5 7x7,5 12x10 8,9 0,85

Tabella 3. Il questionario proposto, popolazione e risultati rispetto alla seconda domanda

CAMPIONI RISPOSTE MEDIA DS

Popolazione 3x0 9x2,5 35x5 13x7,5 4,9 1,77

Infermieri 3x0 5x2,5 20x5 29x7,5 3x10 5,8 2,26

Farmacisti 7x2,5 14x5 12x7,5 2x10 5,6 2,1

Medici 1x2,5 5x5 9x7,5 15x10 8,1 2,13

Ostetriche 1x2,5 4x5 10x7,5 5x10 7,4 2,04

Tabella 4. Il questionario proposto, popolazione e risultati rispetto alla terza domanda

POPOLAZIONE SANITARI GENITORI REALT¤

9,5 8,67 9,16 0

Ad integrazione degli autori Sondra Badolamenti e Cristina Borghesi, riguardo all’articolo: “I diversi livelli di assistenza nel parto anonimo: il ruolo del professio-nista sanitario”, pubblicato a pag. 20 del n.2 di questa rivista, vanno inseriti anche: Fernanda Di Foggia, ostetrica capo, dottoranda di ricerca in Filosofia, Univer-sità Pontificia San Giovanni Lateranense; Lucia De Arcangelis Del Forno, infermiera sala operatoria policlinico Umberto I; Benedetta Colombo, infermiere coor-dinatore Sale Endoscopiche, policlinico Universitario Campus Biomedico, Roma; Anna Maria Pieraccini, collaboratore Ufficio infermieristico, P.O. Frascati; Ma-ria Luisa Scannella, infermiera in Cardiologia e Utic, Ospedali Riuniti Anzio/Nettuno, Asl RmH; Renato Rosignoli, collaboratore Ufficio infermieristico, OspedaleSan Sebastiano, Frascati; Stefano Amodio, infermiere Stirs, Az. San Camillo, Roma; Ernesta Lucani, infermiera, P.S. Pediatrico, policlinico Umberto I, Roma;Valentina Vender, coordinatore infermieristico, Campus Bio Medico, Roma; Vincenzo D’Auria, infermiere in Ortopedia, Azienda ospedaliera Lecco.

ERRATA CORRIGE

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 19

Page 22: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

20

LINTRODUZIONELÊOrganizzazione Mondiale della Sanitàdefinisce la menopausa come: „la ces-sazione definitiva ed irreversibile del fe-nomeno mestruale e lÊespressione clini-ca dellÊesaurimento funzionale dellÊova-io che segna la fine della capacità ripro-duttiva di una donna‰ (Blake, 2006).Di fatto, la menopausa è lÊultima me-struazione e si può riconoscere solo inmaniera retrospettiva dopo 12 mesi con-secutivi di amenorrea, una volta esclusealtre possibili cause patologiche o fisio-logiche di amenorrea stessa.LÊetà di insorgenza della menopausa èpredeterminata geneticamente: fattorietnici, familiari ed ambientali possonocondizionarne la comparsa.Da sondaggi fatti in diversi Paesi, emer-ge che lÊetà di insorgenza della meno-pausa è variabile nel mondo: età mediedi 50-51 anni sono state registrate in Ita-lia, Iran, Slovenia e Stati Uniti; 47-50 an-ni in Corea, Libano, Singapore, Grecia,Marocco, Messico, Taiwan e Turchia(Nelson, 2008); nel Regno Unito è di 50anni e 9 mesi (Bruce & Rymer, 2009). Si definisce climaterio: „un vasto perio-do che comprende pre-menopausa, me-nopausa e post-menopausa, cioè tuttolÊarco di tempo da quando iniziano a

quando si completano le modificazioniinvolutive legate al progressivo decadi-mento della funzione ovarica e al conse-guente marcato mutamento dellÊasset-to endocrino dellÊorganismo dovuto allascomparsa di estrogeni e progesterone‰(Chieffi, Bonfirraro, & Fimiani, 1999). I sintomi più precoci e caratteristici delperiodo post-menopausale sono quelli ditipo neurovegetativo (vampate di calore,sudorazioni, palpitazioni, vertigini, tachi-cardia), psicoaffettivo (insonnia, ansia,depressione, pigrizia, cambiamenti diumore, perdita della concentrazione edella memoria, irritabilità, mancanza dimotivazioni) ed i disturbi della sfera ses-suale (riduzione della libido, secchezzavaginale). Sono, inoltre, comuni dolori osteoartico-lari diffusi, cefalea, tendenza allÊincre-mento ponderale. Esiste oggi la possibi-lità di valutare la gravità del quadro clini-co attraverso varie scale di autovaluta-zione a punteggio, tra le quali di largouso è la scala di Kupperman (Chieffi etal.,1999).Tuttavia, negli studi epidemiologici solole vampate di calore (VdC) e la secchez-za vaginale sono costantemente asso-ciati a questo periodo della vita e nume-rosi autori li definiscono come i più an-

goscianti per le donne (Bruce et al.,2009;Nelson, 2008). Le VdC, di origine vasomotoria, si mani-festano con un senso di calore intensolungo tutto il corpo, come unÊonda chesi propaga dal basso verso lÊalto e si con-clude con sudorazione profusa al viso, alcollo e al torace, vasodilatazione periferi-ca, aumento immediato della tempera-tura cutanea, un transitorio aumento del-la frequenza cardiaca, variazioni nella li-nea di base dellÊelettrocardiogramma,con leggera discesa della temperaturacorporea interna. Durano per quattro,cin-que minuti. La loro intensità e la loro fre-quenza sono molto variabili e possonoessere anche molto invalidanti dal puntodi vista sociale e lavorativo. Sono fre-quenti durante la notte, sono responsa-bili di risvegli e di insonnia e possono es-sere causa di irritabilità, difficoltà di me-moria e di concentrazione (Bruce et al.,2009). Possono presentarsi fino a cinqueanni dopo la menopausa naturale ed inuna piccola percentuale di donne posso-no persistere fino a 15 anni. Nelle donne che hanno avuto una me-nopausa indotta chirurgicamente, gli epi-sodi di vampate tendono a durare più alungo ed essere più gravi (Bruce et al.,2009). Le cause non sono note: la ridu-

I fitoestrogeni e l’attività fisica:soluzioni alternative per il trattamentodelle vampate di calore nelle donnein climaterioUna revisione della letteratura

di Giovanni D’Anna, Marica Falini

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 20

Page 23: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

21

zione delle VdC con la terapia sostitutivaestrogenica, suggerisce unÊeziologia or-monale. Sembra che il tasso di variazio-ne delle concentrazioni plasmatiche diestrogeni influenzi il sistema di termo-regolazione ipotalamico (Andrikoula &Prelevic, 2009).Le VdC si verificano nel 75% delle don-ne in postmenopausa e soltanto il 30%sceglie il trattamento medico rappre-sentato da terapie sostitutive farmaco-logiche a base di ormoni, estrogeni dasoli o associati a progestinici (Bruce etal., 2009). Di queste, il 70% circa inter-rompe la terapia dopo il primo anno ditrattamento a causa degli effetti colla-terali, come spotting, mastalgia, nau-sea, emicrania, aumento di peso e ri-tenzione idrica, oltre che per la paura delcancro al seno. Per altre, la terapia ormonale sostitutivaè controindicata. Tutto questo ha portato le donne ad op-tare per terapie naturali ritenute sicure eprive di effetti collaterali e a rivolgersi afigure professionali sanitarie non medi-che, come lÊostetrica (Nahas, Nahas, Or-satti, Cavalho, Oliveira & Dias, 2007). DaunÊapprofondita revisione di back-ground, tra i rimedi più popolari applica-bili ed accessibili per il trattamento del-le VdC sono stati individuati lÊeserciziofisico e i fitoestrogeni.LÊesercizio fisico svolto prevalentemen-te dalle donne in climaterio comprendeattività individuali „fai-da-te‰, sessioni in-dividuali di allenamento cardiovascolare(ad esempio, camminare a ritmo soste-nuto, jogging, aerobica, nuoto, ciclismoe tennis) – da svolgere presso struttureper il fitness e sotto la supervisione diistruttori qualificati e certificati – e lo yo-ga, che consiste in un insieme di eserci-zi di respirazione, posizioni composte dapiegamenti e torsioni e, al tempo stes-so, meditazione guidata. I fitoestrogeni sono estratti e compostisteroidei vegetali, presenti in alimenti ointegratori alimentari di origine vegetale,come la soia, lÊerba medica e il trifogliorosso, con struttura molecolare simile aquella degli estrogeni endogeni prodotti

dalle ovaie, che si legano ai recettori de-gli estrogeni, imitandone o modulando-ne lÊazione. Questa somiglianza strutturale con gliestrogeni endogeni ha sostenuto lÊipo-tesi che i fitoestrogeni possano essereunÊalternativa alimentare alla terapia or-monale sostitutiva, Tos (Duncan, Phipps,& Kurzer, 2003). I principali sono gli iso-flavoni e di tutte le piante la soia ne con-tiene la più alta concentrazione. Gli iso-flavoni presenti nella soia sono ginestei-na, daidzeina e gliciteina (Cederroth &Nef, 2009).Gli obiettivi di questa revisione sono: ve-rificare lÊefficacia dellÊesercizio fisico edei fitoestrogeni per la riduzione delleVdC ed individuare i rischi potenziali.

Parole-chiave: menopause, postmenopause,climacteric, premenopause, perimenopause,phytoestrogens, soy foods, equol, hot flash-es, vasomotor symtomps e motor activity,combinate con gli operatori booleani: „and‰e „or‰.

MATERIALI E METODILa Tabella 1 mostra il quesito di ricercain forma analitica secondo il metodo Pi-com.Per reperire la letteratura scientifica èstata eseguita una facet analysis, al finedi individuare le key words o voci di The-saurus, e una ricerca con parole di testolibero in modo da unire i vantaggi di en-trambe e ottenere un buon equilibrio dispecificità e sensibilità (Vellone & Pired-da, 2008). Le parole-chiave sono state ricercate neltitolo, nel testo e nellÊabstract e nei recorddei database. Nella banca dati di Pubmedsono state utilizzate anche la funzione ditroncamento rappresentata dal simboloasterisco (*) e le virgolette („ ‰).

La ricerca bibliografica è stata effettuatasulle principali banche dati medico-scientifiche ed infermieristiche: Pub-med, Cinhal, Cochrane, Ilisi e Scopus. La prima ad essere stata consultata èstata Cochrane allo scopo di individuarela data dellÊultima metanalisi relativa alPicom di questa revisione per poterlautilizzare come filtro temporale nella ri-cerca nelle altre banche dati, così daescludere citazioni precedenti già stateoggetto di revisioni. Le date individuatesono state novembre 2014 per lÊeserci-zio fisico e luglio 2013 per i fitoestroge-ni. Sono state condotte due ricerche,ognuna specifica per il tipo di interventoconsiderato. In totale sono stati reperiti 47 articoli.Dopo una lettura approfondita dellÊab-stract, sono stati esclusi 27 articoli nonritenuti pertinenti al quesito di ricercaper le seguenti motivazioni: riportavanostudi fatti su donne in climaterio, manon in buono stato di salute; valutavanolÊefficacia dellÊesercizio fisico e dei fi-toestrogeni combinati con altri rimedi;lÊefficacia degli interventi consideratinon veniva valutata relativamente al sin-tomo VdC. Laddove lo stesso articolo era riportatoin un più database è stato consideratouna sola volta. (Tabella 2)

RISULTATI In totale, sono stati selezionati 20 arti-coli, di cui sette relativi allÊesercizio fisi-co (una metanalisi, una review di Rct,quattro Rct, uno studio osservazionaletrasversale) e 13 relativi ai fitoestrogeni(due revisioni sistematiche e metanalisisu Rct, quattro review di Rct, un Rct,uno studio trasversale, un trial retro-spettivo, uno studio pilota randomizza-to, uno studio osservazionale, un clinical

Tabella 1. Metodo Picom

POPOLAZIONE INTERVENTO CONFRONTO OUTCOME METODOLOGIADI RICERCA

Donne in climaterio Attività fisica Fitoestrogeni Miglioramento Rct, Review e delle vampate Metanalisidi calore

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 21

Page 24: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

22

article, un editoriale).Gran parte degli studi reperiti sono, dalpunto di vista metodologico, al verticedella piramide delle evidenze. Tuttavia, alcuni di questi includono cam-pioni di studio ridotti, con conseguentecostituzione di braccia di studio troppopiccole: per questo, sono stati conside-rati solamente gli studi con i campionipiù attendibili. In quelli analizzati, si è osservato che lavalutazione dei sintomi post-trattamen-to è stata effettuata utilizzando il diariogiornaliero auto-compilato o questionario scale di misurazione dei sintomi dellamenopausa a punteggio numerico. In particolare, per la valutazione dellÊef-ficacia dellÊesercizio fisico alcuni studihanno utilizzato anche scale di misura-zione di indicatori della qualità della vita. LÊesercizio fisicoDa alcuni studi, emerge che lo yoga mi-gliora significativamente lÊindice di Kup-perman (Newton, et al., 2014). Due piccoli studi non randomizzati riferi-scono che lo yoga riduce la frequenzadelle VdC. LÊefficacia dello yoga a lungotermine è relativa alla frequenza setti-manale e alla durata della pratica neltempo (Reed, Guthrie, Newton, Ster-nfeld, & LaCroix, 2014). Nelle donne che praticano esercizio ae-robico non si rileva una riduzione né del-la frequenza né della gravità delle VdC ri-spetto alle donne sedentarie, mentrestudi osservazionali hanno riportato unmiglioramento della sintomatologia del-le VdC e delle sudorazioni notturne nel-le donne che esercitano regolarmenteattività fisica (MacArthur, et al., 2015). Negli studi considerati i sintomi delleVdC, a seguito della pratica fisica, sono

descritti soggettivamente, in diari gior-nalieri, ed emerge la necessità della va-lutazione del sintomo in termini oggetti-vi (Stojanovska, Apostolopoulos, Pol-man, & Borkoles, 2014). Una diversa risposta allÊesercizio fisicopotrebbe esser dovuta a differenze raz-ziali: è stato osservato, infatti, che lÊeser-cizio ha ridotto la frequenza delle VdCnelle donne bianche, ma non ha sortitoeffetti nelle afroamericane (Newton, etal., 2014). Gli autori degli studi hanno posto moltaattenzione allÊaderenza delle pazienti alprotocollo di studio: è stato visto che ilsovrappeso, influenzando negativamen-te lÊagilità, porta le donne ad abbando-nare lo studio. La facoltà delle donne di poter sceglierelÊattività fisica da svolgere aumenta laprobabilità che esse porteranno a termi-ne il protocollo di studio (Stojanovska, etal.,2014). Lo studio che ha confrontato lÊeserciziofisico con la Tos riporta una riduzionedelle VdC statisticamente significativanei gruppi trattati con Tos (P<0.05).Non sono documentati effetti negativirelativi allÊesercizio fisico sulla popola-zione di studio osservata (Daley, Stokes-Lampard, & MacArthur, 2014). FitoestrogeniUna revisione sistematica fatta su 43Rct (per un campione totale di 4084 par-tecipanti) dimostra che gli alimenti e gliintegratori alimentari a base di soia ridu-cono la frequenza e la gravità delle VdCe delle sudorazioni notturne, in partico-lare, quelli contenenti dosaggi di gine-steina compresi tra i 30 e i 60 mg al gior-no, con un trattamento che va dai 12 ai24 mesi, anche se in misura minore ri-

spetto alla Tos (ginesteina VS placebo:riduzione del 24% VdC gravi o modera-te con ginesteina, P<0,005; ginesteinaVS TOS: riduzione del 30% delle VdCcon TOS, P< 0,005).Una funzione estrogenica particolar-mente evidente viene attribuita agli iso-flavoni produttori di equolo, sostanzaprodotta dal metabolismo intestinaledella daidzeina con alta biodisponibilità econ una clearance più lenta degli isofla-voni primari (estratti di equolo vs place-bo: riduzione VdC del 62,8% rispetto al23,6% del placebo) (Messina, 2014; Le-thaby, et al., 2013). Anche uno studio-pilota randomizzato,fatto su un campione di 130 donne, do-cumenta che gli episodi di sudorazioninotturne migliorano con la produzioneendogena di equolo oppure con la som-ministrazione di equolo esogeno comesupplemento (Sybil, et al., 2013). LÊefficacia dei fitoestrogeni vs placeboviene confermata da unÊulteriore meta-nalisi fatta su 15 trial randomizzati e con-trollati su campioni di grandezza variabi-le compresa tra 30 e 252 donne (P<0.005) (Chen, Lin & Liu, 2015). Secondo alcuni autori (es. Messina,2014; Sybil, et.al, 2013), si ha una mag-giore riduzione percentuale di VdC som-ministrando dosaggi di isoflavoni pari osuperiori ai 100-200 mg per due, tre vol-te al giorno. Sono anche dimostrate riduzioni del46% delle VdC in donne che assumonoun dosaggio compreso tra i 76 e i 90 mgdi isoflavoni (Lethaby, et al., 2013). Uno studio trasversale fatto su 1513donne di diverse etnie riporta che, aparità di quantità e qualità di isoflavonisomministrati ai gruppi sperimentali,dopo aggiustamento del dosaggio peretà e indice di massa corporea, le don-ne asiatiche, ispaniche e latinoameri-cane riferiscono di soffrire meno diVdC rispetto alle donne bianche, men-tre le donne nere ne sono affette inmodo simile a quelle bianche. (Read, etal., 2013). Il consumo di alimenti e integratori ali-mentari con alti livelli di fitoestrogeni

Tabella 2. Articoli reperiti

BANCADATI FITOESTROGENI ARTICOLI ATTIVIT¤ ARTICOLI CONSULTATI INCLUSI FISICA INCLUSI

COCHRANE 1 1 1 1ILISI 0 0 0 0CINAHL 0 0 1 0SCOPUS 7 0 11 2PUBMED 17 12 9 4TOTALI 25 13 22 7

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 22

Page 25: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

23

non causa stimolazione endometriale néproduce effetti negativi sulla citologia va-ginale (Lethaby, et al., 2013). Raramente sono stati riscontrati effetticollaterali come gonfiore addominale,nausea, diarrea, bruciore di stomaco,mastodinia e eruzioni cutanee (Chen etal., 2015).Un trial retrospettivo osservazionale su190 questionari di donne che consuma-no abitualmente fitoestrogeni di diversatipologia e dosaggio riporta, tra gli effet-ti collaterali a lungo termine (oltre un an-no di trattamento), la ritenzione di liqui-di (P = 0,04) (Girardi, et al., 2014). Nelle Rct analizzate, non viene riportatose vengono effettuati dei controlli sulconsumo di fitoestrogeni provenienti daaltre fonti alimentari, né tanto meno vie-ne definito un regime alimentare speci-fico per le donne randomizzate. Tuttavia, escludono le vegetariane, quel-le che hanno assunto o assumono TOSe/o antibiotici nei tre mesi precedenti,quelle che soffrono di patologie cronichee/o di male assorbimento intestinale.

DISCUSSIONENon sono stati reperiti studi che consi-derino, contemporaneamente, i due in-terventi: esercizio fisico e fitoestrogenicombinati tra loro.La risposta alla comparazione propostanel quesito di ricerca si può, quindi, so-lo ipotizzare: dalla letteratura disponibilepossiamo dedurre che i fitoestrogenisiano più efficaci dellÊesercizio fisico nelridurre le VdC. I dati, infatti, provengono da studi di di-versa durata, fatti su campioni di diversagrandezza e gli esiti non sono misuraticon gli stessi metodi o scale di valuta-zione. Un altro importante fattore limitante ilconfronto è la diversità dei Paesi dovesono stati svolti gli studi. ˚ stato dimostrato che lÊarea geografica,il clima, la cultura, lÊetnia, il grado di istru-zione e lo stile di vita possono essere„variabili di confusione‰ nella valutazio-ne degli esiti di ogni singolo intervento:lÊefficacia della soia per la riduzione del-

le VdC nelle donne in climaterio giappo-nesi non può essere paragonata vs al-lÊefficacia dello yoga per la riduzione del-le VdC nelle donne in climaterio italiane. Inoltre, è stato reperito un numero disu-guale di studi per ogni intervento (setteesercizio fisico, 13 fitoestrogeni). Tutta-via, gli autori riconoscono come punto diforza di questa revisione lÊaver riscon-trato che nei database medico-scientifi-ci cÊè un ampio corpo di letteratura sulruolo dellÊesercizio fisico e dei fitoestro-geni nellÊaffrontare una serie di condi-zioni e malattie associate alla transizio-ne menopausale, in particolare alle VdC. ˚ stato soddisfacente constatare che siastato riconosciuto alle VdC un ruolo in-validante sul benessere olistico delladonna in climaterio (Bruce et al., 2009) eche, per il relativo trattamento, si sia stu-diato e sperimentato anche nellÊambitodella medicina complementare ed alter-nativa. Di notevole rilevanza, infatti, il dato che,per ogni donna che ricorre alla Tos perrimediare ai disturbi del climaterio, cin-que ricorrono spontaneamente a terapienon mediche (Buhling, Daniels, Studnitz,Eulenburg, & Mueck, 2014), comelÊesercizio fisico e lÊassunzione dei fitoe-strogeni.Un dato stimolante per investire in pro-getti di ricerca futuri.Considerando la letteratura reperita perogni singolo intervento, comparato connessun trattamento o con altri, perlÊesercizio fisico si è constatato che cÊèancora molta confusione sulla sua effi-cacia nella riduzione delle VdC, dati i ri-sultati contrastanti osservati che posso-no essere paragonabili a quelli dellÊulti-ma revisione di Cochrane che, a causadi insufficienti evidenze, non riusciva adimostrare lÊipotesi di partenza (Daley etal., 2014). Esistono, invece, prove concrete a di-mostrazione che gli alimenti e gli inte-gratori alimentari a base di soia riduco-no la frequenza o la gravità delle VdC edelle sudorazioni notturne, come adesempio il fatto che la maggior partedelle evidenze cliniche sullÊuso di isofla-

voni provengono da studi epidemiologi-ci: nelle zone dove il consumo di soia èelevato, come il Giappone, si registrauna bassa incidenza di VdC.

CONCLUSIONILÊefficacia dellÊesercizio fisico vs i fitoe-strogeni nella riduzione delle VdC puòessere solo ipotizzata.SullÊefficacia di ogni singolo interventosi può concludere che, mentre vi è unconsenso unanime sullÊinefficacia del-lÊesercizio fisico nella riduzione delleVdC, è stata dimostrata, invece, lÊeffica-cia dei fitoestrogeni. Una straordinaria quantità di prove indi-ca che gli integratori di isoflavoni, so-prattutto se contenenti ginesteina, alle-viano le VdC in misura clinicamente rile-vante e hanno un profilo di sicurezza ac-cettabile. Pertanto, gli operatori sanitari e i medicipossono raccomandare alle donne in cli-materio, in buono stato di salute, lÊas-sunzione di isoflavoni di soia per il trat-tamento delle VdC. Altresì, lÊesercizio fisico deve essere co-munque incoraggiato e consigliato per ilruolo indiscusso che ha sul benesserepsico-fisico e sociale: dalla revisione so-no emersi gli effetti positivi che lo yogae lÊattività aerobica hanno sul migliora-mento dellÊinsonnia e dei sintomi de-pressivi, con conseguente miglioramen-to della qualità della vita. Tuttavia è evidente che la Tos, se noncontroindicata, risulta ancora lÊinterventopiù efficace per il sollievo dei sintomi as-sociati alla menopausa. Per rispondere in modo appropriato alquesito di ricerca, sarebbe auspicabileuno studio futuro che metta a confrontoi due interventi utilizzando uno stessostrumento validato per la misurazionedegli esiti. Considerando, inoltre, che,per entrambi gli interventi, è stato attri-buito un ruolo determinante al fattoregeografico-razziale, si ritiene necessarioconsiderare come popolazione le donnein climaterio, in buono stato di salute, re-sidenti in Italia e che seguono una dietamediterranea.

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 23

Page 26: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

24

AUTORI:Giovanni DÊAnna, infermiere in serviziopresso Policlinico Tor Vergata di Roma,presso lÊUnità Operativa „Liver Unit‰,iscritto al II anno del CdL Magistrale in

Scienze Infermieristiche e Ostetriche,Università di Tor Vergata, Roma;Marica Falini, ostetrica in servizio pres-so lÊAzienda ospedaliera Santa Mariadella Misericordia di Perugia, iscritta al II

anno del CdL Magistrale in Scienze In-fermieristiche e Ostetriche, Università diTor Vergata, Roma.

Andrikoula M, Prelevic G, Menopausal hot flushes revisited. Climacteric, 12(1), 3-15. 2009.Blake J, Menopause: evidence-based practice. Best Practice & Research Clinical Obstetrics and Gynaecology, 20(6), 799-839. 2006.Bruce D, Rymer J, Symptoms of the menopause. Best Practice & Research Clinical Obstetrics and Gynaecology, 23, 25-32. 2009.Buhling K, Daniels B, Studnitz F, Eulenburg C, Mueck A, The use of complementary and alternative medicine by women transitioning trough menopause in Ger-many: results of survey of women aged 45-60 years. Complementary Therapies in Medicine, 94-98. 2014.Cederroth C, Nef S, Soy, phytoestrogens and metabolism: a review. Molecular and Cellular Endocrinology, 30-42. 2009.Chen M, Lin C, Liu C, Efficacy of phytoestrogens for menopausal symptoms: a meta-analysis and systematic review. Climacteric, 260-269. 2015.Chieffi O, Bonfirraro G, Fimiani R, La menopausa. (B. Giovanni, A cura di) Caleidoscopio Italiano, 5-10. 1999.Daley A, Stokes-Lampard H, MacArthur C, Exercise for vasomotor menopausal symptoms (Review). Cochrane Database Syst Rew, 28, 1-41. 2014.Duncan A, Phipps W, Kurzer M, Phyto-oestrogens. Best Practice & Research Clinical Endocrinology and Metabolism, 253-71. 2003.Girardi A, Piccinni C, Raschi E, Koci A, Vitamia B, Poluzzi E, De Ponti F, Use of the phytoestrogens and effects perceived by postmenopausal women: result ofa questionnaire-based survey. BMC Complementary & Alternative Medicine, 14, 262. 2014.Grazziottin A, http://www.ostetriche.rc.it/portale/view.php?id=ÊArchivio%20tesiÊ&id_tesi=3HYPERLINK‰„http://www.ostetriche.rc.it/portale/view.php?id=ÊArchivio tesiÊ&id_tesi=3‰ „http://www.ostetriche.rc.it/portale/view.php?id=ÊArchivio%20tesi?&id_tesi=3„„http://ostetriche.rc.it/portale/view.php?id=ÊArchivio%20tesiÊ&id_tesi=3HYPERLINK‰„http://www.ostetriche.rc.it/portale/view.php?id=ÊArchivio tesiÊ&id_tesi=3‰„http://www.ostetriche.rc.it/portale/view.php?id=ÊArchivio20tesi?&id_tesi=3. 2013.Hickey M, Davis S, Sturdee D, Treatment of menopausal symptoms: What shall we do now? Lancet, 409-21. 2005.Jackson E, Crawford S, Churchil L, Lampe J, Leung K, Ockene J, The impact of dose, frequency of admistration, and equol production on efficacy of isoflavonesfor menopausal hot flashes: a pilot randomized trial. Menopause, 911-921. 2013.Kim M, Ahn Y, Yim G, Park H, Cho J, Association betwenn physical activity and menopausal symptoms in perimenopausal. BMC Woomens Healt, 14, 122. 2014.Lethaby A, Marjoribanks J, Kronemberg F, Roberts H, Eden J, Brown J, Phytoestrogens for menopausal vasomotor symptoms. The Cochrane Collaboration. 2013.Luotto R, Moiolanen J, Heinonen R, Mikkola T, Raitanen J, Tomas E, Nyg A. R.D C, Effect of aerobic training on hot fl ushes and quality of life a.Annals of Medicine, 44, 616-626. 2012.MacArthur C, Daley A, Thomas A, Roalfe A, Stohes-Lampard H, Hunter S, Coleman S, The effectiveness of exercise us treatment for vasomotor menopausalsymptoms: randomised controlled trial. Bjog, 122, 565-75. 2015.Marcie K, Richardson M, Alternatives to hormone terapy for hot flashes: many choices but science is lacking. Menopause: The Journal of The North AmericanMenopause Society, 980-982. 2013.Messina M, Soy foods, isoflavones and the healt of postmenopausal women. 2014.Messina M, Soybean isoflavones warrant greater consideration as a treatment for the alleviation of menopausal hot flashes. WomenÊ s Health, 549-553.2014Nahas E, Nahas N, Orsatti F, Carvalho E, Oliveira E, Dias R, Efficacy and safety of a soy isoflavone extract in postmenopausal women: A rondomized, double-blind, and placebo-controlled study. Maturitas, 58, 259-258. 2007.Nelson H, Menopause. Lancet, 760-770. 2008.Newton K, Reed S, Guthrie K, Sherman K, Booth-LaForce C, Caan B, Sternfeld B, Efficacy of yoga for vasomotor symptoms: a randomized controlled trial.Menopause, 21, 339-46. 2014.Read S, Lampe J, Qu C, Copeland W, Gundersen G, Fuller S, Newton K, Premenopausal vasomotor symptoms in an ethnically diverse population.The Journal of American Menopause Society, 1, 153-158. 2013.Reed S, Guthrie K, Newton K, Sternfeld B, LaCroix A, Menopausal quality of life: RCT of yoga, exercise and omega 3 supplements. Am J Obstet Jynecol, 241-244. 2014.Sternfeld B, Guthrie K, Ensord K, LaCroix A, Larson J, Dunn A, Anderson J, Efficacy of exercise for menopausal symptoms: randomized controlled trial.Menopause, 21, 330-8. 2014.Stojanovska L, Apostolopoulos V, Polman R, Borkoles E, To exercise, or, not to exercise, during menopause and beyond. Maturitas, 318-323. 2014.Sybil L, Crawford S, Jackson E, Churchil L, Lampe J, Leung K, Ockene J, The impact of dose, frequency of admistration, and equol production on efficacy ofisoflavones for menopausal hot flashes: a pilot randomized trial. Menopause, 911-921. 2013.Tarantelli L, Costa E, La menopausa oggi. Tratto da Psichedonna: http://www.psichedonna.com/articoli/MenopausaTarantelli.pdf. 2015.Vellone E, Piredda M, La ricerca bibliografica: Strumenti e metodi per trovare e utilizzare la letteratura sanitaria. Roma: McGraw-Hill Education. 2008.

BIBLIOGRAFIA

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 24

Page 27: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

25

LABSTRACTLa complessità dei malati, lÊassistenzache necessitano, lÊesigenza di adeguaree ottimizzare le risorse infermieristichehanno determinato la necessità di ricer-care uno strumento di maggiore rilevan-za scientifica per valutare lÊeffettivo ca-rico di lavoro infermieristico.Misurare il carico di lavoro infermieristicoper valutare il numero di infermieri ne-cessari correlato ai bisogni di assistenzadei pazienti ricoverati presso Uo Riani-mazione ha determinato la nascita diquesto Studio Osservazionale di coorteprospettica della durata di 12 mesi (1maggio 2013-30 aprile 2014) con analisiattraverso la scala Nems dei pazienti am-messi presso Uo oggetto dello studio.I pazienti ammessi, nel periodo oggettodello studio, sono risultati 431, con un etàcompresa tra 15 e 94 anni (media 63.6),tasso di occupazione 87.79%, indice dirotazione 48.78%, degenza media, 6,57giornate, tasso di mortalità 14.61%.

Sono stati analizzati con il Nems 396/431pazienti, aderenza allo studio 91,87%,49/396 politraumi 12,37%, 118/396 neu-rochirurgici 29,82%, 92/396 patologiemediche 22,97%, 138 pazienti chirurgici34,84%.Il Nems complessivo medio dei 12 mesi èrisultato essere 29.47 (deviazione Standard± 0,167), con risultati pressochè sovrappo-nibili per il turno del mattino 29.58 (D.S. ±1,114), per il turno del pomeriggio 29.56(D.S. ± 1,116), notte 29.28 (D.S. ± 0.948).Il Nems è risultato essere uno strumen-to flessibile, di rapida compilazione, fa-cile da interpretare: caratteristiche chelo hanno reso ideale per la valutazionedelle necessità assistenziali dei malatidella Rianimazione. Il suo utilizzo ha per-messo di determinare il fabbisogno in-fermieristico, di oggettivare il carico dilavoro, identificare il rapporto infermierepaziente ottimale secondo le diverse ti-pologie di malati e fase di degenza in cuisi trovano.

INTRODUZIONEIl primo studio osservazionale relativo al-lÊorganizzazione del personale infermie-ristico e sul carico di lavoro nelle TerapieIntensive europee è stato realizzato nel1996 dalla Fondazione per la Ricerca sul-le Cure Frice.Lo studio ha prodotto - ed elaborato - unmetodo per la rilevazione dei carichi dilavoro e le prestazioni infermieristiche ilNems (Nine Equivalent of ManpowerScore).Veloce e semplice da compilare, il Nemspermette di determinare il carico di la-voro e di identificare il personale infer-mieristico necessario in rapporto alle ef-fettive necessità di ogni utente. Composto da nove indicatori a punteg-gio (un punto equivale a 10 minuti di as-sistenza per turno da otto ore; 46 puntiequivalgono ad una necessità die di1440 minuti di assistenza il massimo),deve essere rilevato attraverso tre cal-coli giornalieri, a fine turno lavorativo.

Studio osservazionale di coorte prospettica per determinare il fabbisogno infermieristicoin una Terapia Intensiva Rianimazione polivalente per adultiCon il sistema di rilevazione Nems (Nine equivalent of manpower score)di Valentina Maggiora

„In Italia ogni cittadino secondo la Costituzione ha diritto allÊassistenza sanitaria. Lo Stato attraverso il Ssn garantisce risposta ai bisogni di Salute della popolazione‰

(Articolo 32 della Costituzione)„Per complessità assistenziale si intende lÊinsieme degli interventi che si riferiscono

alle diverse dimensioni della assistenza espressi in termini di intensità, di impegno e quantità di lavoro...‰(Moiset 2003)

„Rivedere lÊorganizzazione del lavoro incentivando modelli di assistenza personalizzata‰ (Legge 251/2000)

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 20:37 Pagina 25

Page 28: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

26

Dalla somma degli indicatori deriva unpunteggio collocato nei tre livelli assi-stenziali Loc; si identifica il rapporto in-fermiere/paziente ottimale per quel ma-lato. (Tabella 1)LÊapplicazione del Nems stabilisce un„indice di complessità assistenziale‰,ossia un metro di misura definito in ter-mini numerici che determina le attività, ibisogni e le necessità assistenziali deri-vate dalle condizioni cliniche dei malati. Obiettivo principale è misurare il caricodi lavoro infermieristico per valutare ilnumero di infermieri necessari correlatoai bisogni-assistenza dei pazienti ricove-rati presso Ti Rianimazione polivalente.Obiettivi Secondari, invece, sono: valu-tare lÊassistenza necessaria secondo lecomplessità assistenziali delle diverse ti-pologie di pazienti nel periodo di degen-za in cui si trovano; identificare il rappor-

to ottimale nei diversi turni di lavoro trainfermiere-paziente secondo gravità-complessità del malato; coinvolgere ilteam infermieristico attraverso una par-tecipazione attiva nella ricerca scientificae pratica clinica volta allÊidentificazionedella complessità assistenziale e misu-razione del carico di lavoro.

Parole-chiave: nursing role, Nems, work-load in intensive care, complexity ofcare.

MATERIALI METODILo studio condotto presso la „Rianima-zione Polivalente del Piemonte Orientale‰composta da nove posti letto (+1 letto perle urgenze) ha avuto una durata annuale:dal 1 maggio 2013 al 30 aprile 2014.Prima di iniziare il monitoraggio si è prov-veduto ad una accurata revisione biblio-

grafica, attraverso lÊinterrogazione dibanche dati primarie e secondarie, siti diistituti per Ebn Ebm e siti di revisioni bio-mediche. In particolare, Ovid Cinhal, PubMed, Medline, Evidence based nursing.Dalla ricerca sono risultati articoli scien-tifici comprendenti studi sperimentali cli-nici osservazionali, revisioni sistemati-che. Gli articoli considerati di cui si è vi-sionato lÊabstract sono serviti per unÊ ini-ziale valutazione, mentre il full text è ser-vito per visionare in modo completo gliarticoli utili per la ricerca. Il limite tem-porale della ricerca è stato il periodo2002-2014.Lo strumento con maggiore rilevanzascientifica e utilizzato per quantificare ilcarico di lavoro nelle Ti Rianimazionimondiali è il Nems, Nine Equivalent ofNursing Manpower Score.Successivamente, si è provveduto adelaborare uno strumento in forma carta-cea con rilevazione quotidiana a fine tur-no, per tre turni lavorativi composto dal-la scala Nems, patologia del paziente,giornata di degenza e il rapporto infer-miere/paziente presente in quel turno.Il calcolo del fabbisogno infermieristicoè stato ottenuto attraverso una formula:Nems/46 x 9 dove 46 è il rapporto 1:1, enove i posti letto.

Tabella 1. Livelli assistenziali Loc Rapporto Infermiere Assistito

RANGE DI RIFERIMENTO LOC LIVELLI ASSISTENZIALI

NEMS < 21 PRIMO LIVELLO CON RAPPORTOINFERMIERE ASSISTITO 1:3

NEMS 21-30 SECONDO LIVELLO CON RAPPORTOINFERMIERE ASSISTITO 1:2

NEMS > 30 TERZO LIVELLO CON RAPPORTOINFERMIERE ASSISTITO 1:1

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 26

Page 29: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

27

Il campione dei malati è stato suddivisonelle seguenti categorie di pazienti inRianimazione:1. internistici: setticemie, shock settici,

insufficienze respiratorie, Ards, pan-creatiti, scompenso cardio-respiratori;

2. chirurgici: molteplici tipi di chirurgietra cui chirurgia generale, toracica, va-scolare, maxillofacciale, plastica sia inregime di urgenza che elezione;

3. cranici: neurochirurgia elezione ur-genza e elezione, compreso il traumacranico puro, Neurologia;

politraumi.

RISULTATII pazienti ammessi per il periodo dal 1maggio 2013 al 30 aprile 2014, oggettodello studio Nems presso la Ti sono ri-sultati essere 431, con un età compresatra 15 e 94 anni (media 63.6), mediana66. Il tasso di occupazione è dellÊ87.79%,indice di rotazione del 48.78%, degenzamedia 6,57 giorni, tasso di mortalità,14.61%. Su 431 malati, 309 sono statitrasferiti presso reparti dellÊAo, 126risul-tano essere dimessi presso altri ospeda-li, generalmente di competenza territo-riale (il malato era residente nellÊarea ter-ritoriale di quellÊospedale) o presso centridi riabilitazione.In questÊarco temporale sono stati ana-lizzati, con il Nems, 396 pazienti su 431,con unÊaderenza allo studio del 91,87 %.Su 396 malati oggetto dello studio, 49sono risultati politraumi (12,37%), 138pazienti chirurgici (34,84%), 118 pazien-ti neurochirurgici (29,82%) e 92 pazien-ti con patologie mediche (22,97%).Il Nems complessivo dei 12 mesi è del29,47 (deviazione standard ± 0,167), con

andamento nei turni lavorativi per il tur-no del mattino 29.58 (D.S. ± 1,114), peril turno del pomeriggio 29.56 (D.S.±1,166) e della notte 29.28 (D.S. ± 0,948).

DISCUSSIONEIl Nems è risultato uno strumento fles-sibile, di rapida compilazione facile im-piego ed interpretazione: queste sue ca-ratteristiche lo hanno reso ideale per lavalutazione delle necessità assistenzialidei malati della Rianimazione oggettodello studio.I dati hanno permesso e dimostrato chelÊorganico infermieristico sia da adegua-re alle necessità dei pazienti. Secondo lostudio Nems vi è una discrepanza tra in-fermieri in organico e infermieri neces-sari di 12 unità. La proposta elaborata dal gruppo di stu-dio e supportata dai vertici del reparto eal vaglio della Direzione Sanitaria medi-co-infermieristico, vista la difficile situa-zione economico sanitaria del nostropaese, è di portare il numero di turnistida tre a quattro unità per ogni turno: treinfermieri assistono sei malati (rapporto

di un infermiere ogni due pazienti e ilquarto infermiere assiste tre pazienti,con Nems più basso, inserendo la figu-ra fuori turno, ad orario intermedio diur-no, per tutti i turni festivi feriali). Il Nems, rispetto allÊattuale distribuzio-ne, ha indicato, in modo oggettivo, la ne-cessità di inserire in questa tipologia diRianimazione a nove posti letto, per tut-ti i turni della settimana (sia festivi cheferiali) cinque infermieri turnisti, ed,eventualmente, la figura del fuori turnoad orario intermedio (8.30-15.30), giàpresente, che non prede in carico i ma-lati, ma supporta gli infermieri turnistinelle attività straordinarie (tracheotomie,tac assistenza a medici specialisti⁄).(Tabella 2)

CONCLUSIONILÊutilizzo della scala Nems ha permessodi determinare il fabbisogno infermieri-stico allÊinterno della Terapia intensivapolivalente, di oggettivare il carico di la-voro per poi proporre ai vertici dellÊazien-da una riorganizzazione delle risorse.Per il raggiungimento dellÊobiettivo, im-portante è stata la sinergia con cui ilgruppo infermieristico compatto ha con-dotto lo studio e il sostegno da parte deivertici aziendali.Un adeguamento delle risorse portereb-be ad un netto miglioramento dellÊorga-nizzazione allÊinterno dellÊUo una miglio-re assistenza infermieristica, soprattut-to personalizzata; una distribuzione con-grua dei malati secondo complessità,gravità, infezioni; una distribuzione cor-retta dei carichi di lavoro ed un sicuro

Tabella 2

ATTUALE RISULTATO PROPOSTADISTRIBUZIONE OTTENUTOINFERMIERI NEMS

MATTINO 3 turnisti + 1 FT 5 + 1 FT 4 +1 FT

POMERIGGIO 3 5 + 1 FT 4

NOTTE 3 5 4

FESTIVI FERIALI 3 +1 FT solo mattino 5 +1 solo mattino 4 + 1 solo mattino

Grafico 1. Andamento NEMS Medio Mensile

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 27

Page 30: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

28

miglioramento dellÊoutcome dei malati.Va, comunque, sottolineato che sonoemerse delle criticità nella rilevazione deicarichi di lavoro con il metodo Nems, inquanto viene esclusa tutta una parte diassistenza infermieristica che impegnaenormemente lÊinfermiere, come: lÊin-continenza fecale, la somministrazione diperette evacuative, il cavo orale. O atti-vità eseguite per più di tre volte al giorno:la rilevazione del peso dellÊattività svoltaattraverso uno strumento esterno poi-ché non si è dotati di letti con il peso e,per necessità clinica, allÊinterno di que-sta Uo, i malati si pesano quotidiana-mente, il delirium in Ti e altro ancora.Andrebbe, perciò, aggiunto alla rileva-zione dei carichi di lavoro con il metodoNems, il metodo Nas (Nursing Activi-ties), strumento più specifico e più com-plesso da compilare, ma che darebbe unpeso diverso allÊassistenza erogata al pa-

ziente come il monitoraggio evacuazio-ni, igiene, mobilizzazione sostegno e cu-ra dei pazienti e dei parenti.La rilevazione quotidiana andrebbe ese-guita sia per il Nas che per il Nems su si-stemi software dedicati inviati alla Dire-zione Infermieristico-Sanitaria, come,peraltro, avviene in molti ospedali di se-condo/terzo livello del Piemonte perlÊelaborazione dei dati e per un continuoadeguamento delle risorse.

AUTORE: Valentina Maggiora, infermiera di TerapiaIntensiva Rianimazione Azienda ospeda-liera SS. Antonio e Biagio e Cesare Arri-go, Alessandria.

Un sincero ringraziamento a quanti han-no permesso e sostenuto lo svolgersi diquesto studio e, in particolare, al gruppoinfermieristico che vi ha collaborato inmodo attivo e professionale.

Grafico 2. Andamento punteggio NEMS nei tre turni lavoratovi

Urso A, Colombo S, Votta R, Complessità assistenziali in T.I. Agorà (Collegio Ipasvi di Como), n. 34, marzo 2007.Wiskow C, I metodi per la determinazione dei carichi di lavoro infermieristico finalizzati alla definizione del fabbisogno di personale infermieristico. Professioniinfermieristiche, I parte gennaio-marzo. Bertarelli D, Coordinamento assistenziale: adozione e sperimentazione del metodo Nems in Uti. LÊinfermiere, 2010.Saiani L, Atti dei congressi nazionali Aniarti. 1998.Ferrari B, Rilevazione dei carichi di lavoro in Rianimazione e Terapia intensiva. Coordinamento nazionale dei Caposala Regione Emilia Romagna, 2009.Utilizzo dei sistemi di rilevazione Nems e Nas (Nursing Activities Scores) per determinare il fabbisogno infermieristico in una terapia intensiva polivalente, AOSan Gerardo Monza Lucchini, 2008.Miranda D.R, Moreno B, Lapichino G, Nine equivalenti of nursing manpower use score (Nems). Intensive Care Med, 1997. Basile J, New strategies for improving heart failure management: a primary care perspective. South Med J, 2001.Archibald L.K, Manning M.L, Bell L.M, Banerjees S, Jarvis W.R, Patient density, nurse to patient ratio and nosocomial infection risk in a pediatric cardiac inten-sive care unit. The pediatric infectious disease journal. 1997.Bernat A.A, Abizanda Campos R, Yvars Bou M, Quintana Bellmunt J, Gascó García C, Soriano Canuto M et al, Care work load in critical patients.Comparative study Nems vs Nas. Enferm Intensiva, 2006. Bray K, Wren I, Baldwin A, St Ledger U, Gibson V, Goodman S, Walsh D, Standards for nurse staffing in critical care units determined by: The British Associa-tion of Critical Care Nurses, The Critical Care Networks National Nurse Leads, Royal College of Nursing Critical Care and In-flight Forum. Nurse Critical Care,2010 May-Jun.Buckley T, Short T, Row bottom Y, Oh T, Critical incident reporting in the intensive care unit. Anesthesia 52: 403-409. 1997.Cimiotti J.P, Staffing level: a determinant of late-onset ventilator-associated pneumonia. Critical Care, 2007; 11:154 Temistocle study. Am Heart J, 2003.Endacott R, Staffing intensive care units: a consideration of the contemporary issue. Intensive and Critical Care Nursing, 1996.Gina (Global Iniziative for asthma-national institute of health-Usa-The world health Organization- Who), Gold, Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Dis-ease, time to act.NHLBI/WHO Workshop Report 2001 e successivi aggiornamenti. Eur Respir J, 2001.Kiekkas P, Brokalaki H, Manolis E, Askotiri P, Karga M, Baltopoulos G, Fever and standard monitoring parameters of Icu patients: a descriptive study. IntensiveCrit Care Nurs, 2007 Oct; 23(5):281-8. Epub 2007 may 24.Kovner C, Gengen P.J, Nurse staffing levels and adverse events following surgery in US hospital. Image, journal of nursing Scholarship, 1998. Mackinnon E, Clarke T, England K, Burr G, Fowler S, Fair service L, Intensive Care Nursing Staffino Review. Sydney, Australia: Central Sydney Area Health, 1998.Maurer W.G, Walsh M, Viazis Digestion Basic requirements for monitoring sedated patients: blood pressure, pulse oximetry, and Ekg, 82(2):87. 2010.McGain F, Cretikos M.A, Jones D, Van Dyk S, Buist M.D, Opdam H, Pellegrino V, Robertson M.S, Bellomo R, Documentation of clinical review and vital signsafter major surgery. Med J Aust, 2008.Pinsky M.R, Cardiovascular issues in respiratory care. Chest. 2005 Nov; - Reis Miranda D, Moreno R, Iapichino G, Nine equivalents of nursing manpower usescore (Nems). Intensive care med, 1997.

BIBLIOGRAFIA

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 28

Page 31: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

29

LABSTRACT Lo scopo del presente lavoro è di de-scrivere lÊesperienza maturata nellÊassi-stere il primo caso di Ebola in Italia. AllÊinterno dellÊarticolo sono riportati i va-ri processi lavorativi che hanno rappre-sentato il percorso svolto da tutta lÊequi-pe infermieristica, dalla fase di forma-zione allÊassistenza e al trasporto, fino al-la gestione del paziente.Al termine dellÊarticolo sono inseriti glielaborati di alcuni colleghi che ben ri-specchiano il vissuto, facendo com-prendere quanto questa esperienza siastata qualificante professionalmente ecoinvolgente dal punto di vista emotivo.

INTRODUZIONE Nel continente africano, la recrudescen-za della Malattia da Virus Ebola (Mve) dalprimo semestre dello scorso anno e laconcomitante comparsa di nuovi casi inNigeria (con la quale lÊItalia è collegatacon voli diretti tri-settimanali), hanno in-dotto il ministero della Salute ad alzare illivello di attenzione su tutto il territorionazionale. In questa prima fase, si sentiva lontanolÊarrivo di un viaggiatore contagiato daMve, in ragione degli strettissimi con-trolli sanitari predisposti dalle autorità ni-geriane e italiane negli aeroporti. Tuttavia, la collaborazione della comuni-tà internazionale, compresa lÊItalia, neiPaesi colpiti dal fenomeno Mve (Congo,Guinea-Conakry, Liberia, Nigeria, SierraLeone) ha evidenziato che la possibilitàdi eventuali rimpatri di personale coope-rante, contagiato o con sospetto di con-tagio, era possibile. Si è potuto così aver modo di ricoverare

allÊospedale Spallanzani due casi di ope-ratori sanitari (risultati poi negativi) cheerano stati a contatto con un soggettoaffetto da Mve. Contemporaneamente,arrivavano notizie riguardanti infermieriche si erano infettati (in Spagna e StatiUniti) durante lÊassistenza fornita a con-tagiati. Lo Spallanzani, pertanto, ha predispostolÊattivazione della reperibilità per i mem-bri della task force (medici e infermieri)e riprese sedute di addestramento teo-rico/pratiche per raggiungere il miglior li-vello possibile di operatività, minimiz-zando al massimo i rischi derivanti daunÊattività straordinaria e di potenziale al-ta contagiosità.

FORMAZIONE, TRASPORTO ISOLAMENTO IN OSPEDALE Formazione Nel nostro istituto, dal 2001, è iniziata laformazione teorica/pratica del personaleinfermieristico dedicato al trasporto e as-sistenza dei pazienti affetti da malattieemorragiche, con costanti re-training eaggiornamenti (giova ricordare che la tra-smissione del virus avviene per contattodiretto con cute/secreti/escreti/droplet). Le esercitazioni pratiche sono state svol-te sia in sede che presso lÊaeroporto mi-litare di Pratica di Mare a Roma, in si-nergia con i colleghi dellÊAeronautica.Inoltre, al porto civile di Civitavecchia, èstata fatta una simulazione dÊisolamen-to/prelievo e trasporto di casi sospetti abordo di una nave. QuestÊoperazione havisto coinvolti diversi organismi statali enon (Marina, Esercito, Protezione Civile,Croce Rossa, Vigili del Fuoco, Polizia diStato⁄ E noi, naturalmente).

Elemento centrale del trasporto è lÊam-bulanza. LÊInmi ne ha in dotazione due.(Figura 1)

Tali veicoli hanno un requisito „atipico‰rispetto a quelli contemplati dallÊattualenormativa in materia di ambulanze e disoccorso per emergenze speciali.Sono la risultante di modifiche tecnicheche, in ragione del loro impiego, sonostate formulate e approvate da appositaCommissione costituita da tecnici delDipartimento di Protezione Civile, infet-tivologi e medici esperti in organizzazio-ne sanitaria e sanità pubblica, anche delnostro istituto. Il mezzo è costituito da tre vani (Figura2): guida, tecnico e sanitario.Il vano guida ospita lÊautista ed eventualidue passeggeri; quello tecnico il team lea-der ed è dotato di telefono veicolare, radioVhf-Uhf, computer, stampante, monitordove arrivano le immagini riprese da unamini telecamera puntata sul paziente enumerosi armadietti dove sono collocatimateriali dÊuso; il vano sanitario, isolatodal vano tecnico con cui comunica con si-stema viva voce e, in caso di necessità,con un sistema di tubi a chiusura ermeti-ca per il passaggio di materiali (Figura 3).Qui, siedono quattro infermieri addetti altrasporto e la barella isolatore, denomina-ta Stretcher Transit Isolator (Sti).

Ebola in Italiaun’esperienza formativadi Fabio Di Giambattista

Figura 1

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 20:37 Pagina 29

Page 32: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

30

Il mezzo è dotato dÊimpianto O2, ariacompressa, pompa del vuoto, serbatoiacque chiare, generatore di corrente 220V. Altra particolarità è la dotazione di so-spensioni modulabili per abbassare e al-zare lÊassetto del veicolo facilitando co-sì, il carico e lo scarico dello Sti che haun peso a vuoto di oltre 50 Kg. (Figura 4)Il trasporto in biocontenimento La mattina del 24 novembre 2014 il no-stro istituto ha ricevuto, tramite i canalipredisposti dal Ministero, lÊallerta per ilpossibile rimpatrio di un operatore sani-tario dellÊorganizzazione Emergency,proveniente dalla Sierra Leone, con con-fermata positività al virus Ebola. LÊUnità di Crisi dello Spallanzani si è,quindi, attivata per accogliere il paziente. Il primo step per il gruppo incaricato deltrasporto in biocontenimento è statoquello di allestire lÊambulanza con i pre-sidi necessari e secondo le indicazionidel coordinatore dellÊUnità di Crisi del-lÊInmi basate sulle notizie inerenti allostato clinico del paziente, seguendo lenorme previste dai protocolli e dallachecklist predisposta per verificare ilfunzionamento di tutti gli apparati e del-le dotazioni di bordo. Ciò è importante poiché, data la difficol-

tà ad operare sul paziente at-traverso la barriera rappre-sentata dallÊisolatore, questideve essere preventivamen-te preparato con tutti i mate-riali che potrebbero tornareutili durante il trasporto, postial suo interno. Lo Sti, isolatore a pressionenegativa utilizzato per il tra-sporto di pazienti su mezzigommati (ambulanze), è rive-

stito da un sacco contenitivo in Pvc (en-velopes) costituito da: otto fori laterali(quattro per lato) dotati di manica conguanto sostituibile, per permettere leoperazioni di trasbordo e di assistenzadel paziente; un foro ovoide, posto al-lÊestremità podale, per permettere lÊin-gresso/uscita del paziente; due boc-chette dÊimmissione e aspirazione diaria che è garantita da due ventilatori ali-mentati a batteria e dotati di filtri Hepanella parte caudale del sacco; un foronella parte superiore che, grazie ad unaparticolare tecnica, permette di trasferi-re, per una sola volta, eventuale mate-riale (medicinali/presidi) allÊinterno del-

lÊisolatore. E, attraverso piccoli coni diaccesso, si può far passare, ad esem-pio, un tubicino necessario per erogareossigeno, ma solo se preventivamenteallocato.Verifiche importanti sono state: il con-trollo della tenuta degli elastici che ga-rantiscono la chiusura ermetica dei varifori di accesso; il corretto funzionamen-to dei ventilatori; il corretto alloggia-mento dei filtri Hepa; la verifica della ca-rica delle batterie; il corretto ancoraggiodel sacco isolatore al telaio della barella;il controllo del funzionamento delle ruo-te e del meccanismo di ripiegamentodella barella; la preparazione del mate-rassino su cui sarebbe stato sistemato ilpaziente. Tutti i preparativi sono stati ultimati la se-ra del 24 novembre e lÊappuntamentoper recarci a prendere il paziente pressolÊaeroporto militare di Pratica di Mare èstato fissato per le 4 del giorno dopo. Almomento della partenza dallÊIstituto, siè costituito un convoglio formato daimezzi delle forze dellÊordine (preziosi perlÊapertura di un canale stradale sulla viadel ritorno) e dei Vigili del fuoco. Rag-giunta la destinazione, siamo stati ac-colti dal responsabile medico della basemilitare che ci ha accompagnati nellÊareaprevista per lo sbarco del paziente. Al-lÊarrivo dellÊaereo e una volta spenti imotori, il personale dellÊaeronauticaprovvedeva allo sbarco del paziente ada-giato nellÊAircraft Transit Isolator (Ati,corrispettivo del nostro Sti) utilizzato peril trasporto in aereo.

Figura 2

Figura 3

Figura 4

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 30

Page 33: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

31

Per il trasbordo in sicurezza del pazientedallÊAti allo Sti, i due isolator sono statiposti in modo che ai due fori ovoidi dÊin-gresso/uscita potesse applicarsi un tun-nel di collegamento in Pvc, fissato conappositi elastici. (Figura 5)Una volta verificata la tenuta del colle-gamento, acceso il ventilatore di aspira-zione e rimosso il tappo dellÊAti dallÊin-terno dello stesso, il paziente, posto sudi un apposito telo, è stato fatto scivola-re dallÊAti verso lo Sti. Dopo sigillaturacon due robuste fascette di plastica, iltunnel di collegamento è stato tagliatoin modo che entrambi gli isolatori fosse-ro sigillati. Tuttavia, a maggior garanzia, sullÊoblòdÊingresso è stato posto un altro tappo.Non appena caricato lo Sti sullÊambulan-za, è iniziato il viaggio di ritorno versolÊospedale, durante il quale, date le „di-screte‰ condizioni del paziente, abbiamoiniziato con lui un dialogo per sondare ilsuo stato emotivo oltre che per acquisi-re informazioni necessarie al ricovero. LÊarrivo in istituto è stato accolto da nu-merosi giornalisti assiepati allÊingresso etenuti fuori dal perimetro dellÊospedaleda un cordone di polizia.Seguito il percorso identificato per rag-giungere la stanza di degenza, attraver-so un ascensore dedicato siamo entratinel reparto dÊisolamento. Trasferito a let-to il paziente, è stato riposizionato il tap-po di sicurezza allo Sti per poterlo met-

tere in sicurezza in un deposito attiguodove, in seguito, è stato sanificato. Nei giorni successivi, a causa del peg-gioramento delle condizioni cliniche, ilpaziente è stato trasferito nella rianima-zione dellÊistituto, in una stanza predi-sposta, per garantirgli lÊassistenza respi-ratoria meccanica. Per lÊoccasione, lostaff dei trasporti è stato messo a duraprova, dovendo affrontare una situazio-ne difficile poiché il paziente presentavauna severa sindrome diarroica, distressrespiratorio, stato confusionale e unÊele-vata viremia che innalzava il rischio dicontagiosità. Per questi motivi, lo Sti èstato allestito con bombola di O2, pul-siossimetro e teli cerati. Dopo alcuni giorni, le condizioni del pa-ziente sono migliorate a tal punto da far-lo uscire dalla terapia intensiva. Anche inquesto caso, è intervenuta la squadradei trasporti che ha eseguito a ritroso,quanto era stato fatto allÊandata. Le differenze riscontrate tra i tre diversimomenti che hanno coinvolto la squadratrasporti non sono state soltanto ricon-ducibili ad aspetti tecnici, ma ancheemotivi.Nel primo trasporto, dallÊaeroporto al-lÊospedale, lÊansia di commettere errorie di poterci contagiare ha garantito unelevato livello di concentrazione a tuttala squadra donando alla stessa, para-dossalmente, una serenità operativa conla consapevolezza del fatto che, data la

collaborazione del paziente, il trasferi-mento sarebbe stato agevolato. Nei suc-cessivi trasporti ci sentivamo più sicuri,vista lÊesperienza precedente, nono-stante la pericolosità per il contagio fos-se notevolmente maggiore date le gravicondizioni del paziente. Isolamento Per la gestione del caso, lo Spallanzaniha previsto due soluzioni in grado di sod-disfare le diverse necessità assistenzia-li: una per la degenza ordinaria (repartodedicato, con stanze provviste di varicomfort, circuito chiuso dellÊaria conn.12 ricambi/ora, circuito audio/videocollegato con la medicheria per un mo-nitoraggio h24) ed unÊaltra per la degen-za in rianimazione (stanza con postazio-ne di lavoro „a vista‰ sul paziente, cir-cuito audio/video, percorso di svestizio-ne con possibilità di doccia di pulizia). In via di ultimazione una terza soluzione,totalmente distaccata dal corpo del-lÊospedale, che racchiude in sé entram-be le caratteristiche.

L’ASSISTENZA Come detto, la formazione ricevuta elÊaggiornamento costante dei protocollisono stati preziosi per superare le inevi-tabili problematiche che un caso vero ciha presentato, ad iniziare dallÊaspettodella tensione con cui si sono svolte levarie fasi di vestizione e/o dÊassistenzadiretta. In ciò, si è rivelato fondamentale il lavo-ro di equipe, dove sia lÊinfermiere sia ilmedico, pur provenendo da realtà lavo-rative diverse allÊinterno dellÊIstituto edovendo concentrare le attività da svol-gere nel più ristretto numero dÊingressipossibile, si sono messi a disposizionelÊuno dellÊaltro, consentendo di supera-re il momento dÂimpasse. E di momentiveramente difficili se ne sono attraver-sati. Per circa quindici giorni si è temutoil peggio. Dai grafici allegati, in particolare quelloestratto dalla scheda multidimensionalein uso presso il nostro hospice, si puòevincere come, allÊaumentare dei sinto-mi, sia corrisposto un aumento di tempo

Figura 5

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 31

Page 34: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

32

dÊassistenza diretta infermieristica (noncomprensiva di quella medica) e dellacomplicanza emotivo/psicologica del pa-ziente il quale, come medico infettivolo-go, era consapevole dellÊaumentato ri-schio di morte. LÊequipe di assistenza,composta da dieci infermieri e dieci me-dici tutti turnanti in cinque giorni (volon-tari e di lunga esperienza nellÊambito del-le malattie infettive, con possibilità di so-stituzioni per entrambe le figure), è sta-ta modulata in ragione delle necessitàdÊassistenza, partendo da una maggiorepresenza medica nella prima fase di ri-covero (1+2 vista la quasi autonomia delpaziente), per poi passare a un 2+2 (con

lÊinserimento di un rianimatore) durantela fase critica, per terminare con un so-lo infermiere e un medico reperibile po-co prima della dimissione. Un punto ritenuto critico per unÊeven-tuale contaminazione è certamente la fa-se di vestizione/svestizione. LÊelementochiave è stato la figura del tutor esterno(indifferentemente svolto dallÊinfermie-re o dal medico in turno) che aveva ilcompito di seguire la vestizione (in spe-cial modo attento a che ogni parte dellacute fosse coperta), controllare il tempodi permanenza nella stanza e dettare ipassaggi della procedura di svestizione,mentre irrorava dÊipoclorito i vari Dpi in-

dossati. La vestizione prevedeva lÊutiliz-zo, in sequenza, di stivali di gomma, tu-ta completa idrorepellente con cappuc-cio, doppi guanti lunghi di tipo ginecolo-gico (uno sotto e uno sopra la tuta), ma-scherina FFP3, due diversi sistemi per lacopertura del volto: cappuccio a mantel-lina con utilizzo di occhiali goggles (que-sto sistema ha presentato talvolta dellecriticità legate al tempo di indosso chegenera una eccessiva sudorazione conconseguente possibile appannamento(utile lÊutilizzo di spray antiappannante) euna sporadica ipoventilazione); oppureun casco Papr (Powered Air Purifing Re-spirator) che prevede lÊutilizzo di un mo-tore (dotato di filtro) per una ventilazioneinterna forzata (sistema utilizzato per leprocedure invasive/aerosolizzanti o per-ché previsto un tempo lungo di perma-nenza nella stanza, sicuramente più con-fortevole, che necessita, però, di una sa-nificazione attenta e più lunga rispetto aigoggles), grembiule plastificato (utilissi-mo specialmente durante la fase di diar-rea profusa (foto in allegato). La svesti-zione, svolta allÊinverso della vestizione,è dettata e seguita attentamente dal tu-tor esterno. La sanificazione, incentrata sullÊutilizzodellÊipoclorito di sodio 5% g/l, a due di-verse diluizioni (o,5% g/l per la sanifica-zione dei presidi riutilizzabili, dei conteni-tori rigidi utilizzati per lo smaltimento deirifiuti e per lÊirrorazione durante la svesti-zione; allo 0,05% g/l per la disinfezionedelle mani dopo la rimozione dei guanti).Per la sanificazione della stanza di de-genza, durante il ricovero, è stato utiliz-zato lÊipoclorito di sodio allo 0,5% g/l. Dopo la dimissione del paziente, si èproceduto con la rimozione e sanifica-zione dei materiali recuperabili, lo smal-timento degli effetti letterecci (previa sa-nificazione e successivo autoclavaggio),mentre la stanza ha subito un primo trat-tamento a base dÊipoclorito sempre al5% g/l e una successiva fumigazionecon prodotto idoneo. A garanzia della corretta procedura ef-fettuata, sono stati eseguiti, in tempi di-versi, tamponi ambientali in più punti

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 32

Page 35: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

33

della stanza che hanno escluso ogni pre-senza di virus. Altro aspetto che ha determinato la buo-na riuscita dellÊassistenza sono state lecollaborazioni interne (il personale di vi-gilanza che, presidiando lÊingresso del-lÊarea dedicata, ci ha consentito di nonavere intralci dai curiosi; i virologi con iquali si sono potuti concordare i tempidÊinvio dei campioni prelevati; i dirigentidei servizi di economato e di farmaciache, con solerte attenzione, ci hanno for-nito i materiali richiesti). Da ultimo, ma non certo per importan-za, ha rivestito un aspetto determinantela gestione dellÊemotività: ognuno di noiha, nel proprio intimo, un modo diffe-rente di gestire le tensioni, ma il sentir-si parte di un gruppo che condivide letue stesse preoccupazioni facilita il su-peramento delle stesse. Abbiamo cosìattivato una linea di comunicazione at-traverso la quale scambiarci messaggi diogni genere, dal pesante turno lavorati-vo fatto, alla felicità di una risposta ne-gativa ad un prelievo eseguito.

MATERIALI E METODI Si è deciso di elaborare questo articoloscegliendo un disegno di studio retro-spettivo attraverso lÊutilizzo della cartel-la clinica e infermieristica del paziente 0.Tutti i dati raccolti durante il periodo didegenza sono stati illustrati, riconsulta-ti, visionati e valutati da tutto il gruppoinfermieri della task force. Oltre alla parte descrittiva dellÊassisten-za al paziente, alle procedure e protocolliriguardanti il trasporto e lÊassistenza alpaziente in Alto Isolamento, per la rac-colta dati abbiamo utilizzato anche stru-menti quali: la scheda di ValutazioneMultidimensionale del nostro hospice;lÊindice di Barthel; la scala di Karnofsky;la scheda giornaliera di rilevazione para-metri e il diario infermieristico giornalie-ro del paziente.Alcuni componenti del gruppo hannoraccolto ed inserito tutti questi dati in ta-belle (database) dalle quali sono stati ge-nerati i grafici allegati. Il nostro elaborato ha dato così dei valo-

ri numerici che speriamo possano esse-re utili per stimolare successivi studi sul-lÊassistenza ad un paziente in Alto Isola-mento.

CONCLUSIONI La conclusione è affidata al pensiero e al-le emozioni che alcuni elementi del grup-po hanno voluto esternare, allo scopo difar comprendere quanto questa espe-rienza sia stata vissuta pienamente. Vogliamo ringraziare quanti hanno dimo-strato il loro concreto apprezzamentoper il lavoro svolto, a cominciare dalle fi-gure Istituzionali (Presidente della Re-pubblica, Ministro della Salute, presi-dente della Regione Lazio, Commissariostraordinario per lo Spallanzani) per poipassare a quelle interne al nostro istitu-to (colleghi e amici). Nonché, a quantihanno avuto „paura‰ di noi... „Questa esperienza ci ha sicuramentearricchito dal punto di vista professiona-le e ci ha gratificato del duro addestra-mento teorico/pratico svolto negli anniprecedenti. Inoltre, il clima di fattiva col-laborazione tra tutti i componenti dellatask force, ha permesso che questaesperienza diventasse una ÂpiacevoleesperienzaÊ raggiungendo il massimo delrisultato ottenibile ed ha dimostrato co-me sia possibile e gratificante, adottareun nuovo modello organizzativo basatosul lavoro di equipe interdisciplinare‰.

Mario, Nicola e Paolo(incaricati del trasporto)

„EÊ iniziato tutto il 3 dicembre2014, miero preparata attraverso la simulazionegià da agosto ma, stavolta, era tutto ve-ro, era arrivato il paziente 0 ed io ero lì⁄.Sarei stata capace di affrontare i milledubbi, le mille paure? Sarei stata capa-ce di lavorare in modo efficace senza ca-dere in errore? Ero veramente pronta olÊadrenalina mi avrebbe giocato un brut-to scherzo? Avevo un nodo alla gola, misudavano le mani, mi tremava la voce,mi ripassavo mentalmente la procedura,mi ripetevo: ÂDevi stare calmaÊ, mi ripe-tevo che: Ânon sei solaÊ, Âsei stata for-mata, puoi farcelaÊ. La cosa più difficile?

Lo stress mentale, costante, di sentirtiin qualche modo sempre circondato daun virus così nuovo, così letale. Bisognaindossare scrupolosamente lÊequipag-giamento protettivo: io controllo il miocollega, lui controlla me, un controllorecontrolla entrambi. Si lavora in equipe,medici e infermieri: un sodalizio magico,speciale, un rapporto di fiducia e di ri-spetto. Si lavora insieme e non per com-piti, per svolgere un lavoro estrema-mente duro, sia dal punto di vista fisicoche psicologico. Mai staccare la mente,ripetere fino alla nausea la procedura disvestizione (la più pericolosa poiché po-tenzialmente infetta), non perdere maila calma: la tecnica da sola non basta enon ti rende più sicura. Prendere co-scienza che non è unÊesercitazione, mala realtà. In quella stanza di alto isola-mento cÊè Ebola, virus che uccide. Pen-si e ripensi alla tua scelta volontaria di farparte della task force Â⁄ E se avessi so-pravvalutato la mia preparazione? E semÊinfettassi? E se infettassi la mia fami-glia?...Ê. La paura mi blocca un poÊ lamente e il corpo, faccio un respiro pro-fondo. Entro. Inizia la mia avventura.LÊimpatto emotivo è fortissimo: la tutami rende goffa, impacciata, avanzo ver-so il paziente. Mi presento, provo a co-municare con lui, ma non è facile supe-rare la paura ÂEbolaÊ, cerco di rimanerecalma. Mi muovo lentamente, controlla-ta dal mio collega e dalla mia dottoressa;osservo attentamente ogni procedura:disinfetto i guanti ogni volta che eseguouna manovra⁄ Mi ripetono in continua-zione di disinfettare i guanti⁄ Rimangocon le mani abbassate per non sporcar-le e per non sporcarmi, osservo il miocollega. Avendo iniziato lÊassistenza unasettimana dopo i miei colleghi, ho subi-to vissuto la fase di aggravamento clini-co di Fabrizio: non ho avuto il tempo diabituarmi al decorso della malattia, allafebbre alta, alla diarrea profusa, alla cre-scente insufficienza respiratoria. Mi sen-tivo quasi inutile. Sono infermiera da tan-ti anni e mi sentivo come se stessi cam-minando su un campo minato. Cercavogli sguardi della mia squadra, ma non mi

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 33

Page 36: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

34

erano di conforto, purtroppo. Mi sentivostordita. Siamo rimasti nella stanza perpiù di unÊora: quando sei dentro, non tirendi conto del tempo che scorre via,cerchi di fare tutto, cerchi di non far sen-tire solo e perso il tuo paziente⁄ Unavolta eseguita la svestizione, ho avutolÊesigenza di fare una doccia, come perscrollarmi di dosso quel senso di man-canza che avevo avvertito. Ho esterna-to questa mia sensazione alla squadra eloro mi hanno capito, la dottoressa mi haabbracciato e mi ha detto: ÂLoredana, seistata bravaÊ. Non so se erano le paroleche volevo sentirmi dire, ma sono statameglio, mi sono sentita pronta⁄ Eropronta. Poche ore dopo, Fabrizio è stato trasfe-rito in rianimazione: non so spiegare ildolore che ho provato vedendolo intu-bato, con rabbia ho battuto i pugni con-tro un vetro. Non doveva finire così, nonbisognava smettere di lottare, non biso-gnava lasciarlo andare. La permanenza in rianimazione è duratasette giorni. Giorni difficili, giorni dove laterapia sembrava non avere effetto, do-ve cercavo di essere positiva e, quandoentravo da Fabrizio, gli stringevo forte lamano e lo incitavo a non mollare. Ho ac-quisito una sorta di autocontrollo, nuovetecniche e manovre assistenziali che nonconoscevo. Ho capito che, se la menterimane serena, si lavora meglio e si vivo-no meglio i momenti di sfiducia. QuandoFabrizio è stato estubato, devo ammet-terlo: mi sono commossa. Ho provatouna sensazione di vita, di gioia, di forza⁄Ho preso il citofono e gli ho urlato: ÂDaiFabrizio, ce lÊabbiamo fatta!Ê. EÊ davverostrano come ci si possa legare a una per-sona che non conosci, ma Fabrizio avevasuscitato in me diversi sentimenti. Vole-vo vederlo stare meglio, non farlo senti-re solo, non farlo sentire sconfitto. Io erolì anche per questo, incitarlo a reagire ea dargli un poÊ della mia speranza. Nonho la presunzione di credere di averglisalvato la vita, ma sono certa che lÊinco-raggiamento, la mia risata e le mie con-tinue chiacchiere gli abbiano dato unaspinta. Lui ci ha messo il resto. Vorrei fi-

nire prendendo a copia le parole di Ceci-lia Strada, mentre stringo forte la manodella mia collega: ÂQuanto sono belli isorrisi degli infermieri dello Spallanzanimentre salutano Fabrizio, sorrisi di affet-to e di giusto orgoglioʉ.

Loredana De Marchis

„Spruzzatevi le mani. Il 25 novembre, fi-ne turno del reparto. Arriva la comunica-zione da parte del Sai che sta arrivando,dalla Sierra Leone, il primo caso per noiitaliani di un connazionale affetto da Ebo-la. Ecco ci siamo! Primo pensiero: ÂSpe-riamo di non fare cavolate!Ê. Secondopensiero: ÂNon abbassare mai la guar-dia!Ê. Terzo pensiero: ÂTranquilla, sai ge-stire un malato di malattie infettive, co-nosci il nursing quindi non devi aver pau-ra!‰. Poi, devi entrare! Il primo contattocon Ebola. La vestizione: prima la tuta, poi le ma-scherine FPP3 e quel⁄ mantello in te-sta, che ti copre fino al petto, i Gogglessopra gli occhiali. Altro che depersona-lizzazione da divisa! Entri camminandoimpacciata, la respirazione corta a causadella doppia mascherina e in più i Gog-gles. Hai voglia a mettere lo spray an-tiappannante sui Goggles e sugli oc-chiali!...Entri in stanza e F., nonostantela febbre altissima (ha quasi 40°!), è vi-gile. Già dal secondo-terzo giorno iniziala diarrea e il vomito. Entri, sei in turno con due medici che saiessere i migliori, ma che di nursing pos-siedono necessariamente conoscenzeapprossimative. Ti aiutano e capisci inquel momento che state lavorando tuttiassieme e non ci sono diversificazioni diruoli. Sono i nostri medici dello Spalli!!! Comunque, il paziente è spossato dallafebbre, dalla diarrea e dal vomito. Cam-bi il letto, cambi la biancheria personaledel paziente, fai i prelievi, monti la tera-pia. Svolgi tutte le mansioni che in re-parto svolgeresti in un turno completo,ma hai solo pochi minuti! ˚ tassativo:non possiamo rimanere a lungo nellastanza del paziente, per la nostra tutela.Il paziente continua a evacuare e a vo-mitare. Lo fai bere, nonostante lÊidrote-

rapia continua. Inizia a non alimentarsi ei medici decidono di mettergli la paren-terale. Tu sai che allÊinterno cÊè il Ringerlattato che sollecita lÊevacuazione. Il pa-ziente ha bisogno di proteine e lipidi. De-ve, in qualche modo, essere sostenutocon terapie di supporto. Gli chiedo incontinuazione se ha bisogno di qualco-sa. Vorresti fare, ma il tempo fugge. Unapersona con vomito e diarrea persisten-te, 39.8 gradi di tc non può essere la-sciato da solo. Invece, devi uscire. Fuo-ri cÊè lÊaltro medico vestito di tutto pun-to che, con lÊinnaffiatoio carico dÊipoclo-rito di sodio, controlla e aspetta che tuesca per farti la doccia con ipoclorito al-lo 0,5%. NellÊattesa, da dietro la porta,ti segue, ti ricorda le cose importanti dafare: terapia, prelievi, Ecg e quantÊaltroe, nel frattempo, ti urla: „Stai attenta!Spruzzati! Spruzzati le mani con lÊipoclo-rito di sodio! Spruzzati le mani con lÊipo-clorito di sodio!‰. Ti dice che è ora diuscire, ma tu non hai ancora finito. Luinon sente ragioni. Ed esci. Quante sto-rie: in fin dei conti sarà un quarto dÊorache sono entrata! Invece, è trascorsaquasi unÊora e a volte anche molto, mol-to di più! Finalmente, dopo qualche giorno arriva-no altri colleghi in turno. Il turno adessoè composto di due medici e due infer-mieri. Le coppie non sono casuali. Io, di-sordinata e frettolosa, sono accompa-gnata da Gianni, ordinato e tranquillo.LÊassistenza diventa più fluida. Anche sela prima volta che entra il collega, ti sen-ti un poÊ responsabile che non si facciamale e ti viene naturale guidarlo nei mo-vimenti. Fortuna che è un tipo tranquilloe non se la prende! Nel frattempo, fuorici sono due medici. Uno è dietro la por-ta sempre vestito, pronto per farti unadoccia di cloro quando esci, o eventual-mente ad entrare se ne avessimo biso-gno. LÊaltro è alla consolle in medicheria. E insieme urlano: „Spruzzatevi con lÊipo-clorito! Spruzzatevi con lÊipoclorito! Haitoccato il letto, hai toccato il paziente,hai toccato quellÊaltro, spruzzatevi conlÊipoclorito! Spruzzatevi con lÊipoclori-to!‰. Intanto, il paziente continua a de-

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 34

Page 37: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

35

saturare e non cÊè modo di fargli tenerelÊossigeno nemmeno quando siamo noinella stanza. Desatura⁄ desatura. Biso-gna portarlo in rianimazione, sedarlo efarlo ventilare meccanicamente. Lo spa-zio adibito per lÊAlto Isolamento non èproprio confortevole e le diverse vesti-zioni si trovano a dover coesistere. Glianestesisti usano i caschi. A guardarli,sembrano dei cosmonauti, noi invececontinuiamo con il nostro metodo. Il pa-

ziente continua ad avere diarrea persi-stente e la paura dellÊulcera da decubito

per noi infermieri è costante.Riusciamo ad avere da un al-tro nosocomio delle sonde ret-tali per evitare che F. sia conti-nuamente sporco e per preve-nire le piaghe da decubito.Muoversi allÊinterno della ria-nimazione è difficile, soprat-tutto per chi ha avuto pocaesperienza, con questa. E al-cuni di noi proprio nulla. Perfortuna, due colleghi in forza al

C.R. dello Spallanzani e il primario deimedici anestesisti ci affiancano nellÊas-sistenza. ˚ stata una lunga settimana inrianimazione, a cercare una coesistenzatra due diverse realtà di cura. E il nostropaziente, finalmente, piano piano, torna. Torna, prima, a svegliarsi, poi, a respira-re autonomamente. Anche questa bat-taglia F. lÊha vinta! Anche noi torniamo: si torna su, nel no-stro reparto dÊisolamento. Il paziente è

astenico. Non ce la fa ad alzar-si. Ha il corpo dolorante a cau-sa della posizione forzata sulletto della rianimazione. Ora lefeci iniziano a colorarsi di bru-no (prima erano biliari). Esultia-mo: da lì a 36 ore le feci torna-no ad essere formate (rimuo-viamo la sonda rettale) e, final-mente, dopo il catetere vesci-cale riusciamo a togliere anche

quello venoso centrale, messo in riani-mazione dagli anestesisti. Solo che al-zarsi dal letto è difficile. Allora, lo aiutia-mo prima a sedersi sul letto, poi sulla se-dia. Gli ricordiamo che deve mettere ipiedi per terra, in modo da tornare aprendere coscienza di sé. Mentre fuori ilmedico strilla: „Spruzzatevi con lÊipoclo-rito! Spruzzatevi con lÊipoclorito!‰. Da quel momento, F. è in continuo mi-glioramento: Ebola, su plasma e sudore,è ormai negativo da quando stava in ria-nimazione. La positività è sulle urine. Cisono voluti più di 20 giorni prima cheavessimo il secondo campione di urinenegativo. Era il 31 dicembre: erano tra-scorsi 36 giorni! Alle 18, su per giù, in re-parto il medico mi chiama e mi comuni-ca la bella notizia. Al mio: ÂPronto? AltoIsolamento... Lui risponde: ÂEÊ finita!Ê.Esultiamo, poi lui chiama il paziente percomunicarglielo di persona ed io mi pre-cipito nella stanza di F., ma sempre fuorila porta, a scambiarci di là dalla linea gial-la di confine tra pulito e sporco, la felicenotizia. Ancora non possiamo abbrac-ciarci, non posso nemmeno stringergli lamano. E mi ritornano in mente le giorna-te, ma soprattutto le notti, trascorse die-tro la porta del pulito, nonostante potes-simo seguirlo dalla telecamera. Ci sem-brava di potergli essere più vicini. A guar-darlo da dietro la porta del pulito, tra letendine della sua stanza, nelle sue conti-nue e forsennate corse al bagno temen-do che non cadesse, o si sentisse male,tanto da dover entrare immediatamente.Con Ebola lÊavverbio immediatamente èbandito. Prima bisogna andare a vestirsie poi, solo allora, si può entrare. Ebola,anche in questo, ti lascia una frustrazio-ne impotente che solo noi colleghi (tuttii colleghi, senza distinzione di funzioni)conosciamo. Quella di Âvoler, poter fareÊ.Non cÊè nulla da fare, perché la malattiadeve seguire il suo corso‰.

Alessandra Coppola

AUTORE:Fabio Di Giambattista, infermiere InmiSpallanzani.

03-35_Articoli_Scientifici_n3_Layout 1 02/12/15 10:27 Pagina 35

Page 38: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

36

LA VIGNETTA MESE

36_vignetta_Layout 1 02/12/15 18:25 Pagina 36

Page 39: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

Il Collegio Ipasvi a Sanit 2015Il Cecri al ministero della Salute

37-48_FOCUS_n3_Layout 1 02/12/15 18:05 Pagina 37

Page 40: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

38

Edizione numero dodici per Sanit, ilForum internazionale patrocinatodal ministero della Salute, che, dal

20 al 22 novembre scorso, ha messo incontatto cittadini, studiosi ed operatoridi settore col mondo della salute regio-nale e non solo. Realtà onlus, enti pub-blici e privati.UnÊedizione dai grandi numeri soprattut-to per lÊIpasvi Roma: nei primi due gior-ni della kermesse, infatti, tanto lÊaulamagna dellÊauditorium del Palazzo deiCongressi dellÊEur, quanto le altre sedidedicate, sono state praticamente pre-se dÊassalto da professori, infermieri estudenti di Infermieristica, arrivati daogni parte della regione per assistereagli eventi formativi voluti dal comitatoscientifico del Collegio. Alla giornata inaugurale, la presidente,Ausilia Pulimeno, ha presenziato alla ce-rimonia dÊapertura con le altre autoritàintervenute, facendo sentire il suo en-dorsement allÊaffollato convegno dal ti-tolo: „Il diritto alla salute dei più picco-li‰. Convegno quanto mai azzeccato vi-sto che, questÊanno, lÊinaugurazione diSanit è concisa con la Giornata mondia-le dei diritti dellÊinfanzia e dellÊadole-scenza. „Sono felicissima che oggi siatein tanti – ha detto la professoressa An-gela Basile, rivolgendosi alla platea -.Perchè? Perchè vorrei che vi fosse chia-ro, sin dÊora, che il vostro non sarà soloun lavoro, ma una missione fra la gente.Voi avete scelto di dedicare la vostra vi-ta agli altri, allÊaccoglienza dellÊaltro. Lavostra prima qualità deve essere, dun-

que, la tenerezza, lÊempatia,perchè solo così potretecomprendere le sofferenzeed autare il prossimo nel suopercorso di cura. Siamo or-gogliosi di tutti voi, perchè lavostra non è una mera sceltaprofessionale e scientifica,ma un cammino, anche per-sonale, che è anzitutto unascelta del cuore. E se parlia-mo di bambini, poi, questodiscorso vale ancora di più‰.LÊoccasione è stata importante anche perdiscutere di prevenzione e di alcune ma-lattie diffuse in età pediatrica e pre pube-rale, come obesità e disturbi alimentari.Al Palazzo dei Congressi, oltre agli in-contri, anche convegni a tema e check-up, lezioni di cucina, la possibilità di vac-cinarsi gratuitamente, sportelli informa-tivi, specialisti, visite e controlli per sen-sibilizzare sul tema della prevenzione esulle malattie cardiache, soprattutto neiragazzi, sport, attività fisica e alcol. Que-sto, strizzando lÊocchio allÊattualità, con ifocus sul mondo vegan e sui possibili ri-schi di unÊalimentazione a base di troppacarne rossa. Il Collegio Ipasvi di Roma continua a di-stinguersi per la qualità degli eventi pro-posti e continuando a rilasciare creditiEcm per formare - e/o aggiornare - gli in-fermieri romani e non, che, in questomodo, possono apprendere lo stato del-lÊarte e le novità, perfezionare le proprieconoscenze e capacità, condividere stra-tegie e venire in contatto con i massimi

esperti delle materie scelte. Tutto, ad in-gresso gratuito.

LA PRIMA GIORNATAVenerdì 20 novembre, riflettori puntati su:„Le competenze infermieristiche nellagestione delle maxi emergenze in sanità:realtà civile e militare a confronto‰. Un te-ma che ha visto impegnati un gran nu-mero di esperti per entrambe le parti del-la giornata, dalle ore 9 alle 16.30. Moderati, nella prima sessione, dal vice-presidente Ipasvi, Stefano Casciato, e dalluogotente Francesco Campagna, com-poente del Comitato Scientifico del con-gresso e storica figura dellÊinfermieristi-ca militare, e nella seconda, sempre daCampagna, e dalla consigliera Ipasvi, Na-stascia Mazzitelli, sono scese in campole esperienze dei professionisti di setto-re, quelli dallÊospedale San Camillo di Ro-ma, i rappresentati di Cives, di Emergen-cy e delle quattro forze armate. Non a caso, accanto agli interventi diapertura della presidente Pulimeno e delvice, Casciato, si è espresso quello del

IL COLLEGIO IPASVI DI ROMA PROTAGONISTA DELLA XII EDIZIONE

DEL FORUM INTERNAZIONALE DELLA SALUTE

Gli infermieri conquistano Sanit

Angela Basile

37-48_FOCUS_n3_Layout 1 02/12/15 18:05 Pagina 38

Page 41: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

rappresentante dellÊispettorato genera-le della sanità militare, Contrammiragliomedico Gerardo Anastasio. Le maxi emergenze sono eventi dannosie imprevedibili che determinano gravidanni alle popolazioni colpite. Per questomotivo, ai sistemi di soccorso richiedonomodalità di intervento diverse da quelleutilizzate nelle situazioni ordinarie. ˚ ne-cessaria unÊaccurata programmazioneche definisca i compiti e le modalità di in-tervento per ciascuna delle diverse com-ponenti della catena dei soccorsi: quellasanitaria, quella tecnica e quella costitui-ta dalle forze dellÊordine ed armate.A parlarne, dallÊAO San Camillo Forlaninidi Roma: Angelo Orelli, infermiere coordi-natore PO Procedure esercitazioni per leEmergenze e Roberta Delle Fratte, infer-miere coordinatore Dea II Livello („La ge-stione delle maxi emergenze in ambito ci-vile‰ e „La formazione per le competen-ze infermieristiche negli scenari emer-genziali civili-il Peimaf‰); i consiglieri Ipa-svi Roma, Maurizio Fiorda e Gino De An-dreis („Le esperienze di Cives-Infermieriper lÊemergenza‰); Massimo Spalluto in-fermiere di Emergency („Le maxi-emer-genze in ambito civile: ÂMass casualty

PlanÊ e fattore Ebola,lÊesperienza di Emer-gency Ngo‰); il primomaresciallo infermie-re-Istituto di medicinaAerospaziale Simonet-ti („Management in-fermieristico nel tra-sporto aereo in altobiocontenimento‰); iSottotenenti infermie-ri della Scuola di Sani-tà e Veterinaria Milita-re di Roma Chialà e Di Palma („Lo svilup-po del core competence relativo alle ma-xi- emergenze negli infermieri militarti‰); eancora Chialà con il Capitano infermiereGiaconella, della stessa Scuola, („Simula-zioni in altà fedeltà e skill mix applicati ascenari di emergenza in ambienti ostilinon permissivi: stato dellÊarte e prospet-tive future‰); il Capitano infermiere, caposervizio coordinamento infermieristico po-liclinico militare Celio, Roma, Andreozzi(„Il personale infermieristico dellÊEsercitoitaliano negli scenari operativi nazionali edinternazionali. Competenze tecniche easpetti relazionali‰); il primo Mrs infer-miere della Marina, Sacco („Gli infermie-

ri di Marina nellÊoperazione ÂMare no-strumʉ) e, in conclusione, il marescialloCa. infermiere dellÊArma dei Carabinieri,Porcedda („Le missioni dei Carabinierinelle aree operative‰).Nella seconda parte di venerdì, le tema-tiche trattate sono state mostrate ai pre-senti anche attraverso immagini di re-pertorio di campagne di solidarietà, al-lÊestero e in Italia, nonché con docu-menti audio-video. Gli stessi esperti che si sono avvicenda-ti al mattino si sono cimentati in un se-condo intervento anche nel pomeriggio,per contribuire a far conoscere meglio larealtà civile e militare che lavorerà sem-

39

Francesco Campagna

37-48_FOCUS_n3_Layout 1 04/12/15 17:56 Pagina 39

Page 42: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

pre fianco a fianco per la tutela della sa-lute del cittadino. Eccoli: „Le maxi-emergenze in ambitocivile: fattore umano e tecnico‰ (Orelli,Delle Fratte); „Esperienze di Emergen-cy‰ (Spalluto); „Esperienza ospedalieracampale dellÊEsercito Italiano nella mis-sione in Ciad‰ (Andreozzi); „LÊevoluzio-ne dellÊapproccio al paziente traumatiz-zato in combattimento‰ e „LÊapproccioalle maxi-emergenze in contesto Com-bined Joint‰ (Di Palma, Chialà); „Le mis-sioni della Marina militare italiana‰ (Sac-co) e „Il trasporto aereo in alto biocon-tenimento‰ (Simonetti).

LA SECONDA GIORNATASabato 21 novembre, sono stati dueeventi in contemporanea a caratterizzarela presenza del Collegio di Roma a Sanit. In una aula magna gremitissima, è an-dato in scena il convegno: „Promuoverela cultura del ÂbenessereÊ. LÊimpegnoformativo e professionale dellÊinfermie-re‰. Con la „storica‰ partecipazione ditutte e quattro le Università capitoline,sono state presentate alcune esperien-ze di ricerca condotte allÊinterno dei cor-si di laurea base, post-base e dottorato

di ricerca di Scienze infermieristiche.Denominatore comune: la concreta ap-plicabilità nellÊambito della pratica quoti-diana, nei diversi setting di assistenza.La novità dellÊevento è stata la presenza,sul palco, di giovanissimi laureati e lau-reati magistrali, come relatori, introdottidalla lettura magistrale della professo-ressa Elisabetta Marfoli su: „Evoluzionedelle politiche educative nella professio-ne infermieristica, nella prevenzione enella promozione della salute‰. I lavori, moderati da Stefano Casciato,David Guente, Giovanni Pisu e NoemiCittadini hanno consentito alla platea diconoscere ed ap-prezzare i seguentiprogetti di ricerca:„LÊinfermiere moder-no e la prevenzione:dal progetto PASSIalle tecnologie mobi-li‰ (Cecilia AnastasiaEsposito); „Il self ca-re del paziente Hivpositivo: uno studiodescrittivo‰ (Ales-sandro Bonanni); „Ladipendenza dalle cu-

re infermieristiche‰ (Silvia Ranfone eSofia Cavani); „Ruolo educativo dellÊin-fermiere nellÊaddestramento alla riani-mazione cardiopolmonare‰ (Jessica Ric-ciardi); „Progetto Cuore sicuro a casa‰(Ilaria Giubbotti); „Il ruolo dellÊeserciziofisico nel self care del paziente conscompenso cardiaco‰ (Fabio Ottaviani);„Strategie per la promozione della salu-te e degli stili di vita‰ (Mauro Giordani);„La gestione infermieristica del pazien-te con stroke dimesso dallÊospedale‰(Valentina Grossi); „Farmaci e preven-zione‰ (Alessia De Angelis); „Co-designin sanità: progetto per la partecipazione

40

Stefano Casciato

L’incontro con le associazioni infermieristiche

37-48_FOCUS_n3_Layout 1 04/12/15 17:57 Pagina 40

Page 43: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

41

del paziente al ridisegno del percorsoospedaliero‰ (Raffaella Gualandi). Un ulteriore evento, come di consueto,è stato dedicato alle associazioni infer-mieristiche che, a vario titolo, collabora-no con lÊIpasvi. „Non cÊè stato modo diaverle tutte in unÊunica sessione - haspiegato nella sua introduzione la presi-dente del Collegio, Ausilia Pulimeno -ma sappiamo quale sia la loro importan-za e quanto sia radicata la loro presenzain tutto il Paese, al fianco di pazienti esemplici cittadini‰.Il parterre presente sabato 21 novembrea Sanit era comunque assai significativodi questa realtà. Ciascuna società scientifica, poi, oltre aisaluti di rito, ha messo a fuoco un proprioprogetto di punta, offrendo numerosispunti di riflessioni ai partecipanti. Il tema della giornata è stato: „Creareper cambiare‰.LÊAiom, con Adriana Pignatelli, ha pre-sentato i risultati del lavoro portato avan-ti dal Working Group Nursing sul temadellÊAdvocacy, elemento cruciale nellaqualità dellÊassistenza infermieristica re-sa al paziente oncologico, con evidenti ri-ferimenti al ruolo dellÊetica. Aiuro ha illu-

strato il progetto Eras (En-hanced Recovery After Sur-gery) per il paziente affetto dacancro vescicale. La relazioneè stata affidata a Rosina Cec-carelli ed Elena Lattanzi. Dinuovi modelli di ambulatoriinfermieristici hanno inveceparlato Caterina Schirò e Roc-co Paradiso, dellÊassociazio-ne Aioss. ˚ stata, quindi, lavolta di Aiuc-onlus, che si èdefinita, per bocca di Andrea Frasca eMassimo Fornaciari: „unÊassociazione incostante movimento‰.Aniarti, con Alessandro Mitidieri, ha pre-sentato il progetto Stemi sul percorso cli-nico-assistenziale del paziente. In chiu-sura, la relazione a cura di Fernando Bar-berini e Annalisa Barbato. LÊAssociazione Infermieristica Transcul-turale (Ait), che il 28 novembre ha tenu-to il suo Congresso nazionale, invece, hapresentato le esperienze infermieristichepresso il „banco della salute‰ dello stori-co mercato romano dellÊEsquilino, quar-tiere particolarmente caratterizzato dallaconvivenza di diverse etnie. I lavori, moderati dalla presidente Pulime-

no e dal presidente di Ait, Alessandro Stie-vano, e dal neo presidente del Cid, NicolaBarbato, sono proseguiti con altre, signifi-cative esperienze: „LÊambulatorio di neu-rochirugia pediatrica‰ (Paola Tonetti e Si-mona Vergna per Anin); „Sperimentazio-ne di nuovi modelli assistenziali‰ (FabioConti per Sigiav); „Riconoscimento e ge-stione del biofilm nelle lesioni cutanee cro-niche‰ (Angela Peghetti per Aislec); „We-ek surgery e day surgery come modelli or-ganizzativi assistenziali in chirurgia‰ (Da-niele Trinca e Bernardino Tomei per Aico).

LA TERZA GIORNATADomenica 22 novembre, Sanit si è chiu-so con la „Cardio Race‰, una corsa de-

dicata alla salute del cuore deigiovani. Una corsa non com-petitiva di cinque chilometri ocompetitiva di dieci. Tutti i partecipanti, con la quo-ta dÊiscrizione, hanno contri-buito alla lotta alla morte im-provvisa nei giovani sportivi ealla prevenzione cardiovasco-lare in generale. La quota di partecipazione, in-fatti, è a sostegno dei proget-ti di prevenzione cardiovasco-lare della Fondazione italianaCuore e Circolazione, presie-duta da Francesco Fedele,professore ordinario di Cardio-logia, direttore della Scuola dispecializzazione in Cardiologiaal policlinico Umberto I di Ro-ma (Università di Roma La Sa-pienza).

Ausilia Pulimeno

La partenza della Cardio Race che ha chiuso l’edizione 2015 di Sanit

37-48_FOCUS_n3_Layout 1 04/12/15 17:57 Pagina 41

Page 44: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

42

Non è certo la prima volta che lostand Ipasvi si distingue daglialtri anche per i servizi gratuiti

offerti ai cittadini: a Sanit, la misura zionegratuita della pressione arteriosa a curadegli studenti dei corsi di In fermieristicadelle Università romane ha riscossotantissimo successo. Tra le novità diquestÊanno, invece, cÊè stata la po -stazione di Emergency (asso ciazioneumanitaria italiana, fondata il 15 maggio1994, a Milano, da Gino Strada e dallamoglie, Teresa Sarti, insieme con CarloGarbagnati e Giulio Cristoffanini) ospita -ta nella stessa area del Collegio.

Emergency ha ottenuto il ricono -scimento giuridico di Onlus nel 1998 edi Ong nel 1999. Dal 2006, è partnerufficiale del Dipartimento dellÊin -formazione pubblica delle Nazioni Uni -te. Fra i suoi obiettivi: offrire curemediche e chirurgiche gratuite e di altaqualità alle vittime della guerra, dellemine antiuomo e della povertà. Anchegrazie al coordinamento e allÊattività deivolontari sul territorio, lÊassociazionepromuove attivamente i valori di pace,solidarietà e rispetto dei diritti umani.Nata per fornire soccorso chirurgico neiPaesi in guerra, lÊassociazione, neltempo, ha esteso il raggio delle sue

attività alla cura dellevittime della povertàin paesi in cui nonesistono strutturesanitarie gratuite. Dal2005, Emergencyopera anche in Italia.Obiettivi quanto maivicini a Cives che,quando si parla diemergenze sanitarie,leva per prima la suavoce. Costituita nel1998 per volontà del -la Federazione nazionale Collegi Ipasvi,

Cives è unÊasso -ciazione di vo lonta ria -to nazionale, arti colatasu base provinciale,formata esclusiva -mente da infermieriiscritti ai Collegi pro -vin ciali Ipasvi. LÊideache nasce con Civesè di organizzare lospirito di solidarietàdei professionisti co -struendo un sistemadi intervento vo -

lontario che sappia esaltare la com -petenza e le spe -cializzazioni che gliinfermieri sono ingrado di esprimere(vi partecipano tut -te le profes sionalitàinfer mier ist icheche possono garan -tire una presenzaqualificata nei set -tori della sanità).Proprio alle espe -rienze di Cives inItalia (e, in par -ticolare, alla cam -

pagna „Iononri schio‰, al fianco dellaprotezione civile, di cui sono stateproiettate anche delle immagini) è statodedicato lÊintervento del consigliereIpasvi Roma, Maurizio Fiorda, durantela prima giornata di Sanit: „Sarebbeimportante riuscire a fare rete con glialtri colleghi europei. Magari, perchèno, costituire una gran de famigliacontinentale che rientrasse nellÊalveodella stessa Protezione civile. Durantele maxi emergenze, stabilire bene chi ecosa fa, significa ridurre i tempidÊintervento, ottimizzare le risorse erisparmiare il sacrificio di molte viteumane‰.

Al forum brillano Civese infermieri volontari

Lo spazio di Emergency nello stand Ipasvi

La presidente Pulimeno con i consiglieri Fiorda e Mazzitelli

Il gazebo della campagna “Iononrischio”

37-48_FOCUS_n3_Layout 1 02/12/15 18:07 Pagina 42

Page 45: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

43

Il fotoracconto di Sanit 2015

L'enorme fila di iscritti all'apertura dell'auditorium del Palazzo dei Congressi

Lo zainetto Ipasvi riservato ai partecipanti

37-48_FOCUS_n3_Layout 1 02/12/15 18:07 Pagina 43

Page 46: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

44

Il consigliere Tosini cura cura la registrazione dei partecipanti Un momento del convegno sulle maxi emergenze

Il coordinatore Aiuc Andrea Frasca Il presidente Ait Alessandro Stievano

Il presidente nazionale Sigiav Alberto Gasperoni La presidente Aiuro Rosina Ceccarelli

37-48_FOCUS_n3_Layout 1 02/12/15 18:08 Pagina 44

Page 47: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

45

Lo stand Ipasvi fornisce informazioni

Il gruppo di lavoro del Collegio a Sanit 2015

Allo stand Ipasvi misurazione gratuita della pressione arteriosa

37-48_FOCUS_n3_Layout 1 02/12/15 18:08 Pagina 45

Page 48: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

Un convegno davvero partecipatoquello organizzato dal Cecri (Cen-tro di Eccellenza per la cultura e

la ricerca infermieristica) del CollegioIpasvi di Roma, il 17 novembre 2015.„La risposta ai bisogni di salute dei cit-tadini: il contributo dellÊinfermiere di fa-miglia e di comunità‰ ha attirato lÊatten-zione di tanti al ministero della Salute diviale Giorgio Ribotta, desiderosi di sco-prire dai dati del Report presentato e da-gli ospiti intervenuti lo stato dei fatti suun argomento che interessa, mai comeprima, lÊintera classe professionale. Perchè, di fatto: „Ancora non si intrave-de la luce‰, ha detto in apertura di lavo-ri la presidente Ipasvi Roma, Ausilia Pu-limeno. „Infatti, malgrado il sostegnodel Ministero a questo progetto del Ce-cri (sostegno che si è esplicitato anchenel finanziamento accordato) e lÊappro-vazione della comunità scientifica, sten-tiamo ad uscire dai consueti modelli as-sistenziali basati sullÊottica di tipo pre-stazionale. Il Cecri e il Collegio Ipasvi diRoma, da tempo, favoriscono lÊinnova-zione e la ricerca, forti dellÊattivazione diben 90 progetti in cinque anni‰.E se è vero che la popolazione italiana ètra le più vecchie del mondo ed è destina-ta a sviluppare multipatologie; è vero pu-re che il momento di capire come rispon-dere a queste nuove esigenze di salutenon è più procrastinabile. „˚ necessarioconsentire a tutti di accedere ai servizi sa-nitari attraverso politiche intelligenti che sifondino, anzitutto, sulla prevenzione‰, haspiegato Gennaro Rocco, direttore scien-tifico del Cecri. „Dai giorni nostri e fino al2060, fonti autorevoli di ricerca hanno di-mostrato che la spesa socio-sanitaria saràdi gran lunga più alta del fondo del Pil, og-gi, a esso destinato. Senza dimenticare le

condizioni economiche sfavorevoli dellenostre famiglie, costrette a barcamenarsinella giungla dei servizi offerti – o non of-ferti - dal territorio. Non sbalordisce, dun-que, che in tanti rinuncino alle cure o spen-dano di tasca propria, out of pocket per in-tenderci – ha continuato -. LÊospedale èdavvero lÊunica risposta che siamo capacidi fornire al malato nel 2015 sul suo terri-torio, contribuendo a far aumentare così ilgià notevole deficit del nostro Ssn? Io cre-do proprio di no, ma bisogna avere il co-raggio di immaginare strategie Ârivoluzio-narieÊ rispetto allÊInfermieristica. Se gli in-fermieri italiani sapranno, e saranno mes-si nella condizione di: stare sul territorio;progettare interventi assistenziali ed ero-garli con competenza; fare ricerca ed indi-viduare nuove modalità organizzative, so-no certo che in tanti impareranno a nonvedere nel Pronto Soccorso la sola rispo-sta alle proprie esigenze‰.Insomma, bisogna lavorare nella direzio-ne che porta lÊinfermiere ad essere „ilprotagonista di un modello sanitario me-no obsoleto‰, come ha spiegato il vice-presidente del Collegio Ipasvi Roma,Stefano Casciato:„Noi siamo pronti:nel nostro Paese dipersonale formatoad hoc ce nÊè a iosa.Dobbiamo solo dive-nire operativi‰.Al fianco del Colle-gio Ipasvi di Roma edel Cecri, la Federa-zione nazionale:„Questo progettointeressa tutti – hadetto la presidente,Barbara Mangiaca-valli – e bisognerà

estenderlo a tutti, portarlo ovunque inItalia. Il Collegio di Roma è da sempreantesignano di cambiamenti, ma è lÊin-tero territorio nazionale che si deve ac-corgere di non poter più fare a meno del-le competenze degli infermieri. ˚ ne-cessario creare dei contesti organizzati-vi in cui professionisti sanitari preparativengano supportati, che possano intera-gire con tutte le altre forze in campo.Mai in opposizione, mai in una logica diÂdominanzaÊ per Âprendere spazi di altriÊ,ma assieme, per il bene comune. Non èuna novità che ovunque si avverta lÊur-genza della Âmessa in reteÊ del territorioe della rivisitazione degli attuali quadrisanitari‰.LÊobiettivo di questo evento, dunque, ol-tre a delineare il ruolo dellÊinfermiere nel-lÊambito delle cure primarie e alla luce del-lÊevoluzione delle competenze infermieri-stiche, è stato di ridefinire i paradigmi cli-nico-organizzativi in un contesto nazionalein cui non ci può essere miglior continuitàassistenziale se non quella frutto di unÊas-sistenza erogata nel contesto di vita delcittadino. „Pensiamo ad un infermiere che

46

Al Ministero, il Cecri presenta il Report dello studio sull’infermiere di famiglia e di comunità

La presidente nazionale Ipasvi Barbara Mangiacavalli

interviene al convegno Cecri

37-48_FOCUS_n3_Layout 1 02/12/15 18:09 Pagina 46

Page 49: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

47

agisca fuori dallÊambito ospedaliero – hadetto Rocco -. Uno che sia presente neiprocessi di educazione alla salute, peresempio‰. „Un infermiere che sia capacedi prendersi cura di una popolazione fragi-le – gli ha fatto eco Alessandro Stievano,ricercatore del Cecri –, di quanti vivono incondizioni di marginalità sociale. Il model-lo sanitario in cui opera lÊinfermiere di fa-miglia e di comunità è quello in cui si cer-ca di aumentare la qualità dei servizi ero-gati perchè si sono identificate le fasce daÂproteggereÊ e dove la prestazione mera-mente tecnica lascia il passo ad un ap-proccio olistico alla persona. Secondoquanto emerso dai dati del nostro Report,gli infermieri andrebbero coinvolti nellÊin-tero percorso di cura, anche in fase di spe-rimentazione e management. In futuro,sarebbe auspicabile che lÊinfermiere di fa-miglia e quello di comunità convergesse-ro in un unico ruolo che gli consentisse diintervenire tanto sulla moltitudine quantosul singolo‰, ha concluso.„I nostri studi sono finalizzati ad inter-cettare i bisogni di salute prima che sipalesino in maniera eclatante – ha spie-gato Maria Grazia Proietti, direttore delPolo per la Formazione dei Ricercatoridel Cecri –. LÊinfermiere di famiglia è lapersona che trascorre più tempo a con-tatto con malati e caregiver, ed è perquesto che deve aiutarli a gestire, in au-tonomia, la malattia cronica. Non è erra-to definirlo come una sorta di Âpotenzia-mento dei servizi territorialiʉ.Tutte le relazioni della giornata hannoevidenziato le potenzialità di un nuovoparadigma sanitario fondato su profes-sionisti sempre più preparati e radicatisul territorio, ma anche sulla possibilitàche si crei una rete interdisciplinare chepossa sostenerli e „dargli un senso‰.Sì, perchè Linda Lombi, ricercatrice del-lÊUniversità Cattolica del Sacro Cuore diMilano e Silvia Marcadelli, studente dot-torale in Scienze Infermieristiche allÊUni-versità di Roma, Tor Vergata, hanno ap-profondito la tematica dellÊevoluzione deibisogni di salute nel contesto nazionale enel contesto specifico di alcune regionicon: „LÊinfermiere di famiglia: una ricercanazionale‰, dimostrando che, oltre allamancanza comune di un riconoscimentoformale del titolo acquisito con la forma-zione complementare, cÊè anche la per-cezione che lÊinfermiere di famiglia non

si possa realizzare per una serie innume-revole di motivi (compresa la mancanzadi unÊidea di welfare di comunità sottesache manca in molte parti dÊItalia). Gli esempi di infermieri di famiglia in re-gioni virtuose (come il Friuli Venezia Giu-lia o il Piemonte) sono il contraltare diuna sanità nazionale ancorata a vecchimodelli che non riconoscono le nuoveforze uscite dal mondo accademico. ˚emerso che non cÊè unÊidea comunedellÊinfermiere di famiglia e/o di comu-nità: o è in totale sovrapposizione, o inmarcata distanza, con lÊeccezione delcaso dellÊAusl di Bologna in cui lÊinfer-miere di famiglia si è reso protagonistadel passaggio concettuale che lÊha ride-finito come un Case manager a tutti glieffetti. LÊoptitum per la ricerca della Lombi eMarcadelli? Un infermiere di famiglia,professionista consapevole del suoruolo, capace di ritagliarsi uno spazioorganizzativo nellÊalveo di un team in-terdisciplinare, limitando al massimo iproblemi di conflitto e coordinandosi ilpiù possibile con tutti gli altri attori sa-nitari coinvolti. Un infermiere incluso inuna „rete‰ che lo faccia agire veloce-mente e bene, collaborando con medi-ci e pediatri, non necessariamente fa-cendo, ma anche facendo fare, ben in-serito in un modello assistenziale-rela-zionale.Intanto, in videoconferenza, dallÊUniver-sità dellÊHertfordshire, la professoressaSally Kendall ha illustrato „Il modello delfamily nursing in UK‰, condotto, con ot-timi risultati, da anni.

In Inghilterra, la formazione accademicaprevede una sorta di „specializzazione‰in Infermieristica di famiglia e di comuni-tà. Lì, gli infermieri possono prescrivereanche un certo genere di farmaci, tantonelle cure primarie, quanto nelle acuzie. In chiusura, la tavola rotonda, moderatadal giornalista Paolo Romano, a cui, oltrealla presidente della Federazione, Man-giacavalli, hanno preso parte: AlessandroGhirardini e Saverio Proia, dirigenti del mi-nistero della Salute; Rosario Mete, vice-presidente di Card (Confederazione As-sociazioni Regionali di distretto) e ToninoAceti del Tribunale per i Diritti del Malato.„Sono soddisfatta di questa giornata - hachiosato la presidente Pulimeno -, per glispunti di riflessione e per il seguito ri-scontrato dai lavori presentati. Mi preoc-cupa, però, il fatto che il cittadino debbapagare di tasca propria una Sanità che glidovrebbe essere garantita, ovunque ebene, dal Ssn. Vorrei che la politica fossepiù sensibile verso questi temi ed av-viasse un modello nuovo ed efficace diassistenza territoriale: noi siamo pronti!Possiamo ancora affidarci alla fortuna intema di salute? Non posso credere chele aspettative di buoni livelli di cura deb-bano essere legati alla regione di nascita:una volta determinati certi standard, bi-sogna lasciare che lÊassistenza al pazien-te non sia a carico solo del medico di ba-se. Gli infermieri, oggi, sono preparati adaccettare nuove sfide, lavorando accan-to agli altri professionisti della salute. Tut-ti noi stiamo dalla parte di chi soffre e tut-ti dobbiamo collaborare per aiutarlo adavere il meglio possibile‰.

Il direttore scientifico del Cecri Gennaro Rocco con la presidente del Collegio Ipasvidi Roma Ausilia Pulimeno e il vicepresidente Stefano Casciato

37-48_FOCUS_n3_Layout 1 02/12/15 18:09 Pagina 47

Page 50: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

48

DallÊEnte nazionale di previdenzadegli infermieri, Enpapi, arriva unforte sostegno al progetto „La li-

bera professione infermieristica nel La-zio‰, a cura del Coordinamento dei Colle-gi Ipasvi del Lazio e del Polo per lÊIstruzio-ne del Centro di Eccellenza per la Culturae la Ricerca Infermieristica (Cecri). Enpapi, infatti, ha accordato un finanzia-mento a parziale copertura del progettoche prevede la creazione di uno strumen-to per la conoscenza dellÊesercizio liberoprofessionale attraverso unÊindagine co-noscitiva sugli studenti del III anno delcorso di laurea in Infermieristica del Lazio.NellÊattuale contesto politico, economi-co e sociale europeo e del nostro Pae-se, il tasso di disoccupazione non ac-cenna a diminuire. Ed è proprio in que-sto nuovo scenario che risulta, più chemai, opportuno che laureandi e neolau-reati infermieri, siano informati e forma-ti sulle possibilità modalità di intrapren-dere (e modalità) di intraprendere la li-bera professione infermieristica, consi-derandola unÊopportunità di sbocco erealizzazione professionale.A metà degli anni Novanta, a tutela del la-voratore libero professionista, nacque lacassa nazionale di previdenza (Decreto Le-gislativo 10 febbraio 1996, n.103), Enpapi. Ma, malgrado queste positive modificheper il lavoro infermieristico, e nonostan-te il nuovo assetto normativo e il ricono-scimento dellÊattività libero professiona-le dellÊinfermiere, si assiste ancora aduna grande difficoltà nellÊimplementa-zione di questa forma di esercizio occu-pazionale.In questo nuovo scenario, è opportunoche il neolaureato infermiere sia forma-

to sulla possibilità e modalità di intra-prendere la libera professione, conside-randola unÊopportunità di realizzazioneprofessionale che risponde al profilo pro-fessionale e alla transizione epidemiolo-gica in atto. LÊobiettivo del progetto è:fornire agli studenti del III anno del cor-so di laurea in Infermieristica le cono-scenze minime per potere attivare la lib-era professione nel rispetto delle nor-mative che la regolamentano. Per farlo,è stato validato uno strumento per la va-lutazione delle conoscenze degli stu-denti al III anno di corso sulla libera pro-fessione infermieristica in una fase pre epost seminariale. Tra i risultati attesi van-no annoverati: una risposta concreta aibisogni di salute della popolazione;unÊopportunità di inserimento del neo-laureato nel ciclo produttivo; unÊoppor-tunità di visibilità e riconoscimento diidentità specifica di una professione, na-ta per offrire un aiuto alla persona e alla

collettività e per soddisfare i suoi biso-gni di salute.In questo modo, il neolaureato in infer-mieristica potrà interfacciarsi più consa-pevolmente con la realtà dinamica delmondo del lavoro pubblico e privato-li-bero professionale che caratterizza la so-cietà italiana degli ultimi anni.

Enpapi a sostegno del progettosulla libera professione infermieristica

La Presidente del Collegio Ipasvi di Roma Ausilia Pulimeno con il presidente Enpapi, Mario Schiavon

37-48_FOCUS_n3_Layout 1 04/12/15 18:02 Pagina 48

Page 51: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

49

DICONO NOI

La rivoluzione digitalemai davvero iniziata

Dopo unÊestate convulsa, segnata dallÊincertezza sui contisanitari e sulla sopravvivenza di molti servizi, la ripresaautunnale porta con sé qualche significativa novità.

Lo sforzo è concentrato soprattutto sul doppio fronte dellenuove tecnologie e della risposta degli operatori coinvolti in unarivoluzione digitale sempre annunciata ma mai decollata. Un aspetto che anche i media, finora piuttosto distratti sul tema,finalmente mostrano di scoprire.

Il quotidiano economico Italia Oggi (4/9/2015)titola „Al via il Fascicolo sanitario elet -

tronico‰. E spiega: „Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin hafirmato il regolamento inserito nel quadro della nuova sanità digitale.Il Fascicolo sanitario elettronico è lÊinsieme di dati e documentidigitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinicipresenti e trascorsi, riguardanti lÊassistito, che ha come scopoprincipale quello di agevolare lÊassistenza al paziente, facilitarelÊintegrazione delle diverse competenze professionali, fornire unabase informativa consistente, contribuendo al miglioramento ditutte le attività assistenziali e di cura‰.

Intanto, a Roma si lavora allÊaccorpamentodelle Asl. La Repubblica (7/9/2015)

annuncia: „La rivoluzione delle Asl romane: da cinque diventanotre‰. „Dopo oltre venti anni viene aggiornata lÊultima mappa - silegge nel servizio - Dopo lÊintegrazione della Asl RmA con la RmE,ora verranno accorpate la Asl RmB con la RmC, realizzando unnuovo assetto territoriale delle aziende sanitarie locali che vaincontro alle esigenze del territorio dopo la riduzione dei municipi.E consentendo di tagliare sulle spese‰.Proprio il nodo dei costi di una sanità troppo cara e pocoefficiente resta al centro delle attenzioni dei quotidiani.

La Stampa (8/9/2015) titola „Sanità, cosìla tecnologia fa risparmiare 6,9 miliardi‰.

LÊarticolo spiega: „Dal capitolo di spesa pubblica riguardante lasanità potrebbero essere risparmiati 6,9 miliardi lÊanno, ovveropiù del doppio della Tasi, migliorando al contempo i livelli diassistenza. A sostenerlo è uno studio - realizzato a partire daidati del ministero della Salute - che verrà presentato giovedì aRoma al Forum della sanità digitale. LÊidea è semplice: introdurrele tecnologie per coniugare la salute dei cittadini con lasostenibilità del Servizio sanitario nazionale‰.

AllÊorizzonte sÊintravvede la prossima legge finanziaria e puntualesi scatena il balletto delle cifre sui tagli alla sanità. Soliti annunci,solite smentite, il caos di sempre che disorienta tutti gli operatorisanitari.

Il Messaggero (15/9/2015) è tra i primia lanciare lÊallarme titolando „Manovra

da 27 miliardi, tagli alla sanità‰. Al momento non si sa di più e ilquotidiano romano si limita a spiegare: „Per quanto riguarda itagli alla spesa, voce dalla quale lÊesecutivo punta a recuperare10 miliardi di euro, una parte arriveranno dalla sanità‰. Sisbilancia di più sulle cifre lÊAvvenire (16/9/2015) che titola „Lasanità torna nel menù della manovra‰. Si legge: „Verso un tagliodi 3 miliardi rispetto al Patto Salute‰. Inizia così un tira e molla di numeri e ipotesi sulla spendingreview sanitaria che ancora oggi impazza sulle colonne deiprincipali giornali e che accende un clima già surriscaldato.

Il Messaggero (23/9/2015) annuncia:„Sanità, stop agli esami inutili: nel

decreto le 208 prestazioni nel mirino. Multe ai medici‰. Ilservizio spiega: „Tagli agli esami ÂinutiliÊ, Tac e analisi. Sanzioniper i medici che non rispettano le regole‰.

La Repubblica (24/9/2015) aggiunge: „Illibro nero dei test inutili: sprecato un

esame su quattro‰. E riferisce di „un dossier sul lÊinappropriatezzache ogni giorno diventa sempre più corposo e serve da supportoallÊelenco di 208 prestazioni a rischio spreco presentato ai sindacati.Paura di sbagliare e finire davanti al giudice, pressioni dei pazienti,dellÊindustria, scarsa conoscenza: lÊinappropriatezza è figlia di tantifattori e, dicono le stime, riguarda un quarto delle prestazionisanitarie. Secondo stime probabilmente non precise varrebbe 13miliardi, molto di più dei 180 milioni che il ministero vorrebberecuperare con il suo decreto‰. Non tarda a farsi sentire la reazione dei medici, finitipesantemente nel mirino. Il Tempo (25/9/2015) titola „Tagli allasanità, medici in rivolta‰. Si legge: „Il decreto che vuole tagliarei 208 esami ÿinutiliŸ e dunque gli sprechi non piace a nessuno.I sindacati sono sul piede di guerra, pronti a incrociare le braccia.Le rassicurazioni del ministro Lorenzin che non ci sarà alcunacaccia al medico non convincono i camici bianchi‰. Sulleripercussioni del decreto lo stesso quotidiano romano

Page 52: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

50

DICONO NOI

(26/9/2015) ha pochi dubbi: „Esami a peso dÊoro: il decretoLorenzin obbligherà i pazienti a sborsare fino a 1.200 euro perun intervento dal dentista, per alcuni ticket anche 700. Ma cÊèla beffa: con liste dÊattesa infinite cÊè il rischio di pagare e nonfare il controllo‰.

Il Sole24Ore (26/9/2015) lavora sulle indiscrezionidella manovra e titola „Tagli, almeno 4,5 miliardi

da sanità e acquisti Pa‰. LÊarticolo chiarisce: „Un cantiere nelcantiere della manovra. E quello della spending review 2.0. Conalcuni punti fermi, come il recupero di almeno 4-4,5 miliardi dallacentralizzazione degli acquisti di beni e servizi (per via diretta eindiretta) e dalla sanità‰.

Il Fatto Quotidiano (1/10/2015) è piùperentorio: „˚ ufficiale: nel 2016 altri 2miliardi di tagli alla sanità‰. Si legge: „Il

premier alla Camera si rimangia le cifre scritte nel Def solo il 18settembre. Le risorse per il Fondo Sanitario Nazionale siattesteranno a 110 miliardi questÊanno e a 111 lÊanno prossimo(nel Def, due settimane fa, cÊera scritto 113)‰.Ancora, è il Sole24Ore (9/10/2015) ad entrare nei dettagli:„Ospedali, risparmi fino a un miliardo‰. Il servizio fa i conti: „Tra800 milioni e i miliardo di risparmi con acquisti di beni e servizi- dalle lavanderie ai pasti in ospedale fino alle manutenzioni, manon solo - tassativamente accentrati a livello regionale. Piani dirientro di 3 anni sotto la regia delle Regioni per Asl e ospedaliin rosso, pena la rimozione dei manager con lo stop allÊingressodi personale e un freno agli acquisti‰. Due settimane dopo lostesso quotidiano (14/10/2015) aggiorna il quadro: „Alla sanità111 miliardi ma si tratta ancora‰. Si legge: „Fondo ridotto di 2,3miliardi ma il governo apre allÊalleggerimento di vecchi tagliextra sanitari‰.

Il Corriere della Sera(24/10/2015) aggiunge:

„Sanità, tagli per 15 miliardi in tre anni‰. E rilancia lÊipotesidellÊaumento dei ticket: „Per il 2016 tutto sommato è andata bene- si legge - Invece di 113,1 miliardi il Fondo Sanitario nazionale nericeverà 111, uno in più di questÊanno. Per il futuro, però, il contoche la sanità sarà chiamata a pagare rischia di essere molto, moltopiù salato. Sulla carta, scritto nellÊultima bozza della legge di Stabilità,ci sono tagli di spesa che potrebbero arrivare a 15 miliardi di eurotra il 2017 e il 2019‰. Cifre che spaventano e un futuro che preoccupa gli operatorisanitari. Nuovi tagli ma ancora tanti sprechi.

Il Tempo (22/10/2015) pubblica undossier sui debiti degli ospedali romani.

„Tutti gli sprechi degli ospedali di Roma‰ è il titolo. Esplicitoanche il sommario: „Deficit da 660 milioni per gli otto principalinosocomi e il 118. Consulenze dÊoro, spese pazze per i farmacie liste dÊattesa di 300 giorni‰. Si legge: „Conti da Âcodice rossoÊper le aziende ospedaliere del Lazio: nel 2014 hanno subitoperdite complessive per 660 milioni e 867 mila euro. Un

Âprofondo rossoÊ, perché il disavanzo ha colpito tutte le 9aziende romane ed una, la San Camillo-Forlanini, ha raggiuntoanche il primato del peggior deficit italiano: 158 milioni e 627mila euro‰.Eppure, non mancano strategie alternative per contenere laspesa.

Italia Oggi (6/10/2015) titola „Sanità, comerisparmiare ma in ben altri modi‰. E scrive:

„Un modo per tagliare è la digitalizzazione della sanità. Se ne parlada tempo. Ma la svolta non cÊè stata nonostante il Politecnico diMilano abbia stimato che le strutture sanitarie, grazie ai processidi digitalizzazione, potrebbero risparmiare circa 3,8 miliardi lÊanno:2,2 miliardi grazie al fascicolo sanitario elettronico, alla cartellaclinica elettronica e alla dematerializzazione dei referti, 800 milionidalla riduzione di ricoveri dovuti a errori evitabili attraverso sistemidi gestione informatizzata dei farmaci, 400 milioni grazie allaconsegna dei referti via web, 160 milioni con la prenotazioneonline delle prestazioni, 150 milioni attraverso la razionalizzazionedei data center, e così via. La previsione del Politecnico includeulteriori possibili risparmi (5,4 miliardi) per i cittadini, a cominciaredai 4,6 miliardi che si otterrebbero con la ricezione informaticadei referti‰.Per fortuna, la mannaia dei tagli sanitari non è lÊunica ad attirarelÊattenzione dei media.CÊè anche qualche bella notizia e qualche inaugurazione: sullosfondo il grande evento del Giubileo della Misericordia chemetterà alla prova la tenuta e la qualità della sanità romana. Il free press Leggo Roma (17/09/2015) titola „Al San Camillo ilcentro dialisi più grande della regione‰. Si legge: „QuellodellÊospedale San Camillo diventerà, prima dellÊinizio del Giubileo,il più grande centro pubblico di dialisi del Lazio, dotato di 41 postitecnici e delle più nuove e moderne tecnologie dialitico-informatiche di monitoraggio elettronico di macchina. Nuovi 19posti, il cui decreto di accreditamento è stato firmato proprio ieri,si aggiungeranno infatti ai 22 già attivi‰. Novità positive anche per la rete dellÊemergenza.

Il Corriere della Sera(20/09/2015) riferisce della

„Ricognizione aerea del governatore del Lazio in cerca di nuovepiazzole per lÊelisoccorso‰. Il titolo è „Elisoccorso, le piazzolesaranno 58‰.Il Giubileo di Papa Francesco mobilita tutta la rete sanitaria dellacapitale. Ci si prepara al grande evento che richiamerà a Romapellegrini da tutto il mondo. Leggo Roma (5/10/2015) annuncia:„Per il Giubileo potenziato lo Spallanzani‰. E spiega: „Un teamdi infettivologi, specializzato per le emergenze, scende incampo a Roma per monitorare il Giubileo e la maxi affluenza dipellegrini in città. Un piano di sorveglianza, messo nero subianco in un decreto firmato dal presidente della Regione LazioNicola Zingaretti, per limitare al massimo possibili contagi. PerlÊoccasione, sono stati assunti, a tempo determinato, 10

Page 53: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

51

DICONO NOI

infettivologi e 2 biologi: il centro, operativo 24 ore su 24, saràallestito nelle mura dellÊospedale Spallanzani che, a livellonazionale, si conferma così leader nel settore delle malattieinfettive‰.Nonostante tutte le difficoltà, la sanità romana e i suoi operatorirestano un punto di riferimento, tra luci e ombre. Lo dice unostudio pubblicato da Il Tempo (30/09/2015) con il titolo„Rapporto Lazio - Una regione di eccellenze nel campo dellasanità‰. Il quotidiano cita i dati del ministero della Salute edescrive „un quadro variegato, che si traduce per i cittadini, daun lato, in unÊofferta di cura diversa per luogo di residenza,dallÊaltro, nelle difficoltà di orientamento in un labirinto nonancora diventato ÂsistemaÊ, nonostante il dato, sulla base deltrend nazionale, del calo dei ricoveri ospedalieri, fotografato dalRapporto annuale sullÊattività del ministero della Salute (996.460le schede di dismissione nel Lazio lo scorso anno, -4,56% delvolume di attività rispetto al 2013). Con lÊimpegno regionale ditenere la spesa sotto controllo, che si scontra spesso, nei fatti,con tagli decisi su servizi importanti, il risultato è ancora, perbuona parte, tanta sanità ospedaliera, meno territorio‰.Una nuova indagine del Censis pubblicata da La Repubblica(20/10/2015) fotografa il livello di gradimento dei cittadini: „Lasanità soddisfa il 43% dei romani. Ma 4 laziali su 5 scelgono iprivati‰ titola il quotidiano. Nel servizio si legge: „Buona partedei romani (il 42,7 per cento) apprezza la sanità regionale, alcontrario dei residenti nel resto del Lazio, che scuotono il capo(solo il 20,1 per cento è contento dellÊassistenza assicurata daospedali, ambulatori, centri per la riabilitazione, per lalungodegenza, etc.). Romani o no, comunque, quasi quattrolaziali su cinque (il 79,1 per cento), sono costretti a rivolgersi aicentri sanitari privati, complici le attese lunghe per esamidiagnostici e visite specialistiche del servizio sanitario‰.Intanto, lÊemergenza infermieristica resta una piaga. Al grido dÊallarme reiterato dal Collegio Ipasvi si aggiunge quellodei pazienti e delle loro famiglie. Toccante lÊappello raccolto aOstia da Il Tempo (12/10/2015) tra i genitori dei bambini ricoveratial Grassi. Il titolo è „Mancano gli infermieri per i nostri figli‰. Si

legge: „Braccio di ferro tra i genitori dei bimbi ricoverati al Grassie lÊAsl RmD. I piccoli guerrieri si trovano ad affrontare la loroennesima battaglia. Stavolta per ottenere un maggior numero diinfermieri e una più adeguata assistenza infermieristica. ÂNoigenitori abbiamo inviato lettere allÊAsl, fatto un esposto in poliziae ci rivolgeremo anche a Zingaretti e al ministro Lorenzin - spiegaValter Mazza, papà di Mirko, uno dei sei bambini ricoverati nellaHome in Hospital -. Negare un adeguamento del personale apiccoli pazienti ad alta intensità assistenziale, significa reprimerei loro bisogni. Le istituzioni continuano a ignorare le nostrerichieste e siamo pronti a iniziare lo sciopero della fameŸ.Infermieri protagonisti, loro malgrado, anche a Villa DoriaPamphili, dove va in scena il ridicolo, con la clamorosa svistadel Comune di Roma che intitola un viale del parco a FlorenceNightingale con un errore madornale sulla targa, anzi due: lascritta „Medico (1823-1910)‰. CosÊè: una beffa? La madre della professione infermieristicadefinita „medico‰ e per di più con la data di nascita sbagliata(1820 quella giusta). Immediata e furibonda la reazione delCollegio, della Federazione e di tantissimi colleghi che hannosubito segnalato lÊinqualificabile sfondone. La presidente della Federazione, Barbara Mangiacavalli e quelladel Collegio Ipasvi di Roma, Lia Pulimeno, scrivono al sindacodi Roma (ancora in carica) e al presidente del XII Municipio dicui Villa Pamphili fa parte: „Chiediamo formalmente eufficialmente come organi rappresentativi e legalmenteresponsabili della professione infermieristica - conclude lalettera congiunta - il vostro sollecito e puntuale interventoperché sia ripristinata la corretta dizione e informazione sulleorigini di Florence Nightingale, rimuovendo lÊindicazione stradalescorretta e sostituendola con quella corretta: viale FlorenceNightingale - Infermiera (1820-1910). Veglieremo affinché lacorrezione sia rapida e daremo conto ai nostri 423mila iscritti,di cui il Collegio di Roma assorbe circa il 10%, del riscontro chedarete a questa nostra richiesta, riservandoci in caso di mancatarisposta ogni azione possibile a difesa e tutela del decoro e dellastoria della nostra professione‰.

Page 54: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

52

NOTIZIE COLLEGIO

“Svista‰ (leggerezza o ignoranza?) clamorosa del Co-mune di Roma. Un viale allÊinterno della Villa DoriaPamphili che fa parte di una rete di strade dedi-

cate a donne che si sono distinte nella storia per la loro attivitàe per i risultati della loro professionalità è stato intitolato a Flo-rence Nightingale, fondatrice della moderna ed efficiente istru-zione infermieristica, ma con un errore madornale: „VialeFlorence Nightingale – Medico (1823-1910)‰. „Più che in unasoddisfazione e un lustro per la nostra professione, una beffa‰,hanno commentato lÊerrore Barbara Mangiacavalli, presidenteFnc Ipasvi e Ausilia Pulimeno, presidente del Collegio Ipasvi diRoma, in una lettera a doppia firma inviata al sindaco di Romae al presidente del XII Municipio della Capitale di cui Villa Pam-phili fa parte.LÊerrore è stato prontamente segnalato al Collegioe alla Federazione da un numero elevatissimo di infermieri e diloro associazioni, contrariati – per non dire indignati - nel vedereun pezzo della loro storia confuso a tutto campo con altro, conestrema leggerezza, visto che sarebbe bastata una banale ri-cerca on line o la consultazione di qualunque enciclopedia per

reperire le giuste attribuzioni demografiche e professionali.Anzi, un doppio errore, visto che Florence Nightingale non è ov-viamente medico , ma non è nata nemmeno nel 1823, bensì nel1820 (a Firenze, appunto). Federazione e Collegio di Roma sot-tolineano nelle lettera „lÊimmediata necessità di un interventocorrettivo per ripristinare ciò che la storia da sempre riconosce‰.„Chiediamo formalmente e ufficialmente come organi rappre-sentativi e legalmente responsabili della professione infermie-ristica – scrivono a sindaco e presidente del XII municipio - ilVostro sollecito e puntuale intervento perché sia ripristinata lacorretta dizione e informazione sulle origini di Florence Nightin-gale, rimuovendo lÊindicazione stradale scorretta e sostituendolacon quella corretta: Viale Florence Nightingale – Infermiera(1820-1910). Veglieremo – aggiungono - affinché la correzionesia rapida e daremo conto ai nostri 423mila iscritti di cui il Col-legio di Roma assorbe circa il 10%, del riscontro che darete aquesta nostra richiesta, riservandoci in caso di mancata rispo-sta, ogni azione possibile a difesa e tutela del decoro e dellastoria della nostra professione‰.

Nightingale medico? La Federazione nazionale Ipasvi e il Collegio correggono la “svista” del Comune di Roma

Page 55: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

53

NOTIZIE COLLEGIO

Page 56: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

54

COLLEGIONOTIZIE

La posta elettronica certificata (Pec) è uno strumento che per-mette di dare ad un messaggio di posta elettronica lo stessovalore di una raccomandata con avviso di ricevimento.

La legge n.2/2009 ha introdotto, per le imprese e i professionisti,lÊobbligo di dotarsi di una casella Pec: nello specifico, il comma 7dell'art.16 della citata legge – coordinato ed aggiornato secondole modifiche apportate – stabilisce che: „I professionisti iscritti inalbi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettiviordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata oanalogo indirizzo di posta elettronica di cui al comma 6 entro unanno dalla data di entrata in vigore del presente decreto. Gli ordinie i collegi pubblicano in un elenco riservato, consultabile in via te-lematica esclusivamente dalle pubbliche amministrazioni, i datiidentificativi degli iscritti con il relativo indirizzo di posta elettronicacertificata‰.I professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Statodevono comunicare, quindi, ai rispettivi Ordini o Collegi il proprioindirizzo di Pec.Le comunicazioni tra PA e professionisti possono avvenire attra-verso la Pec senza che il destinatario debba dichiarare la propriadisponibilità ad accettarne l'utilizzo. Dal canto loro, gli Ordini e i Col-legi devono pubblicare in un elenco riservato, consultabile in via te-lematica esclusivamente dalle pubbliche amministrazioni, i datiidentificativi degli iscritti con il relativo indirizzo di Pec.Il termine per dotarsi della Pec per tutti i professionisti iscritti in unordine o collegio, e quindi anche per tutti gli infermieri iscritti al Col-legio Ipasvi, è decorso già dal 30 gennaio 2010 e il Collegio Ipasvidi Roma, sin da quella data, offre gratuitamente a tutti i propriiscritti la casella Pec (con dominio @PEC.IPASVI.ROMA.IT).Nel 2013, è stato istituito lÊIni-Pec (Indice nazionale degli indirizzidi Posta elettronica certificata) presso il ministero dello SviluppoEconomico allo scopo di offrire un punto unico di accesso istitu-zionale in cui effettuare le ricerca degli indirizzi di Pec anche di tuttigli altri professionisti italiani. Non a caso, l'indice nazionale si com-pone di due sezioni: quella dei Professionisti e quella delle Imprese.La sezione Imprese viene costruita a partire dallÊestrazione massivadegli indirizzi di Pec e dei dati contenuti nel Registro delle Imprese,mentre la sezione dei Professionisti viene costruita a partiredagli indirizzi di Pec detenuti dalle migliaia di Ordini e Collegiprofessionali che svolgono la propria attività sul territorio ita-

liano, come previsto dal decreto legge del 18 ottobre 2012, con-vertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012 che ha san-cito lÊobbligo, da parte di tutti i professionisti iscritti in albi edelenchi istituiti con Legge dello Stato, di attivare e comunicare lapropria Pec agli Ordini o ai Collegi professionali di appartenenza.In forza di tale decreto ministeriale, a partire dal 2013, ogni Ordinee Collegio operante sul territorio italiano deve comunicare allÊIni-Pec gli indirizzi Pec in proprio possesso.Conseguentemente, la raccolta di questi indirizzi rientra tra le fun-zioni istituzionali del Collegio Ipasvi e ciascun iscritto ha lÊobbligodi dotarsi di un indirizzo Pec, comunicandone al Collegio lÊavvenutaattivazione, mentre, parallelamente, il Collegio Ipasvi vigilerà sulcorretto adempimento di tale obbligazione.Per dar pieno adempimento alla normativa vigente il Collegio Ipasvidi Roma ha deliberato che:1) a partire dal 1.4.2015, al momento dellÊiscrizione al Collegio, lÊin-fermiere dovrà sottoscrivere anche la domanda di attivazione dellacasella Pec (messa gratuitamente a sua disposizione dal Collegiostesso) firmando il modulo (presente sul sito del Collegio alla se-zione „Servizi agli iscritti‰) con cui comunica lÊadozione della pre-detta casella quale proprio indirizzo Pec che verrà comunicato allaFederazione nazionale Ipasvi per la successiva comunicazione al-lÊIni-Pec;2) entro e non oltre la data del 30 giugno 2015, ciascun iscritto al-lÊalbo Ipasvi di Roma, dovrà attivare la casella Pec secondo le mo-dalità indicate sul sito.Stante la rilevanza pubblicistica della normativa, il Collegio ha sta-bilito che non potranno essere esaminate domande di iscrizioneprive della domanda di attivazione della casella Pec e che verrannoadottati provvedimenti disciplinari nei con fronti degli iscritti che nonprovvedano ad attivare e a comunicare al Collegio il proprio indirizzodi Pec entro il 30 giugno 2015.

Obbligo per i professionisti di dotarsi della casella Pec

Si avvisano tutti gli iscritti al Collegio Ipasvi di Roma che la certificazione dei crediti formativi di tutti gli eventi accreditati

Ipasvi dal primo ottobre 2015 sarà spedita esclusivamente tramite POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA (Pec). Pertanto si

invitano gli iscritti a comunicare esclusivamente alla segreteria Ecm del Collegio ([email protected]) il proprio

indirizzo di posta elettronica certificata o di attivare gratuitamente una casella Pec utilizzando il servizio messo a disposi-

zione dal Collegio stesso accedendo dal portale istituzionale http://www.ipasvi.roma.it (banner in alto a destra).

Page 57: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

Buone notizie per i professionisti sanitari del Lazio: dopoanni di digiuno si torna ad assumere a tempo indetermi-nato. Saranno 1.200 i medici, gli infermieri e i tecnici che

nei prossimi tre anni firmeranno un contratto per entrare in ruolonelle strutture regionali. E la metà saranno precari stabilizzati.Il via libera è stato dato il 12 novembre scorso dal presidente ecommissario alla sanità del Lazio. Nicola Zingaretti, che ha fir-mato un decreto per lo sblocco del turn over, una delle conse-guenze più severe del commissariamento, che di fatto nonconsentiva nuovi ingressi in Asl e strutture ospedaliere. „Abbiamo programmato con 21sigle sindacali lÊavvio delle as-sunzioni‰, ha dichiarato Zingaretti citando „due svolte‰. Chesono da una parte il blocco del turn over che per anni è stato al10% (cioè, solo dieci sostituti ogni cento operatori usciti dal si-stema), salito al 30% e che passerà al 40% nel 2017 e poi al

50% nel 2018. La „seconda svolta – ha ag-giunto - è lÊinizio della stabi-

lizzazione del

personale precario dopo dieci anni‰. Inoltre sarà data una sfor-biciata drastica alle consulenze, a cui si è fatto ricorso in molticasi negli anni passati, assieme allÊesternalizzazione dei servizi,per tamponare le esigenze operative degli ospedali con il per-sonale ridotto allÊosso dal blocco del turn over: „In corsia – hasottolineato Zingaretti - cÊera personale che magari faceva lostesso lavoro, ma con condizioni diverse. Ci sarà più trasparenzae qualità‰. In dicembre le Asl dovranno consegnare le previsionidelle piante organiche „che ci permetteranno di assumere chiserve‰.Le tappe saranno le seguenti: ai primi del 2016 sarannostabilizzati 425 precari ÂstoriciÊ, che lavorano da oltre tre anni.Grazie alle deroghe crescenti al blocco del turn over, poi, si po-tranno assumere altre 425 persone a tempo indeterminato tra-mite concorso pubblico. Altre 300, infine, saranno assuntestabilmente grazie ai risparmi sulle consulenze (che oggi pesanoper 41 milioni), e di queste lametà saranno tra i pre-cari.

55

NOTIZIE REGIONE

Si torna ad assumerea partire dal 2016

NUOVI DIRETTORI GENERALI DELLE ASLEntra nel vivo la discussione sulla proposta di legge della Giunta Zingaretti che prevede la riduzione, tramite accorpamento, delle Asldi Roma a tre sole aziende (Roma 1, Roma 2 e Roma 3).In parallelo, continuano a rincorrersi le ipotesi riguardanti i nomi dei manager che dirigeranno le nuove Asl. La fusione tra RmA e RmEè già stata affidata alla guida di Angelo Tanese, mentre resta da definire chi gestirà quella tra Rm/B e Rm/C. Da riempire anche lacasella della Asl Rm/G: il Direttore generale, Giuseppe Caroli, dal primo novembre scorso ha infatti assunto lÊincarico di Commissariostraordinario presso lÊOspedale SantÊAndrea di Roma. A Frosinone, dopo la non riconferma di Isabella Matrobuono, è stato nominatoCommissario Luigi Macchitella, che aveva già svolto analogo incarico alla Asl di Viterbo.

Page 58: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

Nuovo corso per il Comitato infermieri dirigenti (Cid), cheha concluso con le elezioni del board 2016-2019 il suoXXI Congresso nazionale a Roma.Le consultazioni si

sono svolte al termine dei tre giorni di lavoro da cui è emersa lavolontà di costruire i presupposti per favorire e sviluppare un ta-volo di condivisione sulla tematica della dirigenza infermieristicanel Ssn, perché „i continui rinvii e le diverse posizioni regionalinei confronti dellÊapplicazione della L.251/2000 hanno inesora-bilmente creato realtà in cui la dirigenza acquisisce più i caratterie la soggettività di chi la voluta che una forma organizzativa egestionale uniforme e autonoma‰, come ha commentato il Cid.Durante il Congresso, oltre al messaggio del sottosegretario alministero della Salute, Vito De Filippo, che ha annunciato laprossima costituzione di un tavolo tecnico al Ministero della Sa-lute per riprendere le fila del Comitato nazionale delle scienzeinfermieristiche e ostetriche che realizzò il governo Prodi 2 conil ministro Turco, sono intervenuti i rappresentanti dei presidentidella Federazioni Nazionali dei Collegi Ipasvi, delle Ostetriche edei Tecnici di radiologia medica, il vice presidente della Fnom-CeO e i presidenti della Associazioni delle professioni sanitarie.I temi caldi del comma 566 della legge di stabilità e le realtà or-ganizzative innovative come i reparti a conduzione infermieristicao il See&treat infermieristico hanno alimentato il dibattito, conposizioni divergenti tra medici e infermieri ma anche la volontàdi trovare punti di condivisione nel rispetto dellÊappropriatezzadelle prestazioni e della sostenibilità del sistema. La SenatriceAnnalisa Silvestro e Saverio Proia, dirigente del mini-stero della Salute, hanno commentato e argomentatola relazione del neo presidente Cid Nicola Barbato„sulla necessità di una dirigenza vicina al cittadinoove è necessaria la decisione e il corretto utilizzodelle risorse per dare risposte appropriate e veloci‰,riferisce il Comitato Infermieri Dirigenti. Spiegandopoi che „le numerose esperienze di direzione infer-mieristica, sia nel pubblico che nel privato accredi-tato, le diverse espressioni della dirigenza delleprofessioni sanitarie, hanno contribuito ad alimentareil dibattito e la conoscenza reciproca di obiettivi e stra-tegie per la risoluzione dei problemi organizzativi emanageriali che spesso ostacolano i processi clinici,assistenziali, diagnostici e riabilitativi‰.„Si è convenuto – spiega ancora il Comitato - che la di-rigenza nel Ssn per le professioni sanitarie non è soloquella professionale dellÊorganizzazione e del manage-

ment ma anche e soprattutto per la gestione e il governo di processiassistenziali, diagnostici, riabilitativi, formativi e di ricerca, della qua-lità e della gestione delle risorse. Questo sarà possibile attraversola valorizzazione delle competenze già messe sul campo e di quellefuture che saranno a breve implementate nei percorsi di specializ-zazione‰.Il Comitato infermieri dirigenti, attraverso il consiglio direttivo na-zionale e i coordinamenti regionali, ha quindi ribadito la necessità„del dialogo e della relazione professionale con tutti gli attori delSsn, in tutti gli ambiti sia istituzionali che non, con le associazionidi cittadini e dei malati‰. „Intendiamo favorire il cambiamento pro-muovendo lÊinnovazione e la ricerca, garantendo la continuitàesperienziale fino ad ora utilizzata che ha prodotto risultati di ri-sparmio economico e soddisfazione del cittadino‰. Il progettonellÊimmediato futuro è „lo studio di un nuovo modello di Diri-genza che integri e diversifichi quella organizzativa e formativa conquella professionale, gestionale e dei processi nella valorizzazionedei percorsi formativi; desidera inoltre condividere con le forsesindacali, lÊAran e lÊEnpapi nuove forme contrattuali e previdenzialiche sostengano i diversi livelli di dirigenza, al fine di consentire ipercorsi di carriera degli infermieri e delle professioni sanitarie‰.Nella parte conclusiva delle giornate congressuali è stato pre-sentato in Codice Etico dei Dirigenti Infermieristici Italiani, chesi propone come linea guida di comportamento professionalidei dirigenti specialmente quando la decisione deve rispettarei valori di giustizia sociale ed equità.

56

NOTIZIE REGIONE

Nicola Barbato presidentedel Comitato Infermieri Dirigenti

Il neo presidente Cid Barbato con la consigliera Tartaglini

Page 59: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

Presidente: Nicola Barbato, Dirigente dellÊAssistenza Infermie-ristica Formazione allÊUniversità Tor Vegata di Roma

57

NOTIZIE REGIONE

Il nuovo Consiglio Direttivodel Comitato Infermieri Dirigenti 2016-2019

Vice Presidente: Rita Patrizia Tomasin, Dirigente InfermieristicodellÊIstituto Clinico Humanitas di Milano (Lombardia)

Segretario: Fabrizio Polverini, Dirigente Infermieristico della Asldi Torino (Piemonte e Valle dÊAosta)

Tesoriere: Mariagrazia Montalbano, Dirigente Infermieristicodella società Lusan (Lazio)

Consigliere Bruno Cavaliere, Dirigente Infermieristico Ircc-Saou „San Martino‰ di Genova (Liguria)

Consigliere: Marina Iemmi, Dirigente Infermieristico della Ausldi Reggio Emilia (Emilia Romagna)

Consigliere: Pietro Lopez, Dirigente Infermieristico dellÊAsp diCatanzaro (Calabria)

Consigliere: Raffaella Piro, Responsabile Governo Assisten-ziale, Programmazione e Sviluppo Asl Napoli 2Nord (Campania)

Consigliere: Daniela Tartaglini, Dirigente Infermieristico e Pro-fessore Associato Med 45 Policlinico Universitario

Campus biomedico (Lazio)

Page 60: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

Un docu-film per raccontare ciò che avvenne a Roma nel-lÊestate del 1975, quando un gruppo di infermieri dellÊisti-tuto manicomiale Santa Maria della Pietà di Roma decise

di autogestire uno dei padiglioni di quello che allora era a tutti glieffetti un manicomio. „Padiglione 25‰ è il titolo del lavoro a firma del regista MassimilianoCarboni: un titolo che evoca subito il numero del padiglione sceltoper essere arredato e attrezzato secondo quanto „predicava‰Franco Basaglia. LÊiniziativa aveva come obiettivo la definitiva dimissione dei de-genti: così, quegli infermieri abbatterono la contenzione farmaco-logica e meccanica; reintrodussero lÊuso di oggetti quotidiani comele posate, gli abiti civili, il sapone; decisero di pagare i pazienti im-pegnati in lavori allÊinterno della struttura. LÊesperienza durò quasidue anni: il gruppo originario era composto da 8 infermieri, primadella chiusura se ne contavano 14. I primi 12 mesi tutto il loro ope-rato fu raccolto in un diario che prese il posto dal rapporto sanitarioverbalizzato: „Siamo partiti da lì, dallÊidea di rileggere quel diario -

poi pubblicato nel 1978 da Marsilio editore - attraverso le voci degliinfermieri che diedero vita a quellÊoccupazione rimasta unica nelsuo genere‰, spiega Carboni.‰PerchéÊ lÊho fatto? In modo consa-pevole, sicuramente per liberare i pazienti. In modo meno consa-pevole, per liberare me stesso. Alla fine credo di essere riuscito

più a liberare i pazienti chea liberare me stesso‰, è latestimonianza dellÊinfer-miere che chiude . Carboni sottolinea con ildocu-film abbia voluto rac-contare proprio lÊemancipa-zione degli infermieri,quando sembrava che la ri-voluzione fosse solo inmano ai medici: „Il nostronon è un racconto di reduci,ma di un inizio: alcuni diquegli infermieri poi, sonodiventati stretti collaboratoridi Franco Basaglia. In tempidi passaggio dagli Opg alleRems, la loro scelta conti-nua a stupire: forse il loroesempio mostreràlÊinutilitàdi alcuni passaggi istituzio-nali‰.Per saperne di più:www.padiglione25.it

58

NOTIZIE REGIONE

La memoria del Santa Maria della Pietà rivive in un docu-film

Uno degli ex infermieri protagonisti del documentario

Page 61: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

59

NOTIZIE REGIONE

Expo 2015 ha chiuso i battenti con un bilancio più che posi-tivo. E con la sottoscrizione dei partecipanti della „Carta diMilano‰ in cui alcuni punti salienti si sovrappongono ai cin-

que obiettivi sottoscritti nel Manifesto „Nurses4Expo‰ dagli in-fermieri e dallo stesso Comitato ExpoVillage2015.La qualità e lasicurezza dellÊalimentazione, vale a dire la sicurezza di avere ciboa sufficienza per vivere e la certezza di consumare cibo sano eacqua potabile; unÊalimentazione sana e di qualità a tutti gli esseriumani per eliminare la fame, la sete, la mortalità infantile e la mal-nutrizione; educare a una corretta alimentazione per favorirenuovi stili di vita in particolare per i bambini, gli adolescenti, i di-versamente abili e gli anziani; prevenire le nuove grandi malattiesociali della nostra epoca, dallÊobesità alle patologie cardiovasco-lari, dai tumori alle epidemie più diffuse, valorizzando le praticheche permettono la soluzione di queste malattie sono alcuni targetcomuni del Manifesto e della Carta, su cui gli infermieri hannogià avviato, proprio con Expo 2015, unÊattività di confronto e pro-grammazione.Gli infermieri che hanno aderito a Nurses4Expo,infatti, tutto questo lo hanno già messo in campo, con una seriedi incontri e convegni – che ancora proseguiranno fino a fine annoin varie città italiane – sia di carattere generale sulle politiche del-lÊalimentazione che a livello di singoli settori disciplinari. I temi dei

convegni nazionali organizzati dagli infermieri e dalle loro asso-ciazioni, hanno anticipato fin dal 2014 quelli propri di Expo. „AExpo 2015 – spiega Cecilia Sironi, presidente della Cnai(Conso-ciazione Nazionale Associazioni Infermieri ) che con Gruppo Per-manente delle Associazioni Infermieristiche Nazionali (Gpain) e iCollegi Ipasvi della Lombardia sono stati promotori di iniziativenazionali e internazionali con il comune logo di Nurses4EXPO – èstato ben delineato il ruolo che gli infermieri hanno nellÊalimenta-zione in tutte le età della vita, anche rispetto alla prevenzionedelle patologie dismetaboliche, cardiovascolari, geriatriche chepossono avere proprio nel cibo un loro punto di debolezza. Siamociò che mangiamo: e questo lo hanno definito e puntualizzato aExpo le associazioni infermieristiche che si occupano di oncolo-gia, neuroscienze, cardiologia, diabetologia e così via, illustrandoanche una serie di best practice infermieristiche in questo senso.I cittadini – conclude Sironi - sono i più sensibili a queste evidenzee sono sempre più attenti a cosa mangiano‰. Le Associazioni egli Enti che hanno sottoscritto il Manifesto Nurses4EXPO si sonoimpegnate a collaborare e a sostenere le reciproche iniziative inmodo da inviare un messaggio univoco e forte a favore della sa-lute dei cittadini e della maggior valorizzazione della figura pro-fessionale dellÊinfermiere in Italia.

Bilancio positivo perNurse4Expo

Page 62: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

Il Policlinico Tor Vergata (Ptv) di Roma ha ospitato il convegno„Il valore del clownterapeuta in ospedale‰, organizzato conil Consiglio regionale del Lazio e in collaborazione con lÊasso-

ciazione „Sorrisiamo‰, presieduta da Ottavia Cantuti Castelvetri.Nel corso dellÊevento, il presidente della commissione Politichesociali e Salute della Pisana, Rodolfo Lena, ha presentato la pro-posta di legge regionale a sua firma: „Disposizioni in materia diclownterapia‰, che intende promuoverne la conoscenza, la validitàe lÊutilizzo quale strumento di supporto ed integrazione delle cureclinico terapeutiche. „Desideriamo – ha dichiarato Lena - riconoscere lÊimportanteruolo svolto da quanti operano in questo ambito, individuandoil percorso formativo che dovranno seguire. Un sorriso aiuta aguarire meglio, ne sono profondamente convinto. Inoltre – haaggiunto - prevediamo da parte della Regione Lazio lÊimpegnoa riconoscere e divulgare la clownterapia presso le strutture delnostro sistema sanitario attraverso bandi a cadenza annualeaperti alle associazioni‰.La proposta di Lena prevede lÊimpiego della clownterapia anchein occasione di eventi calamitosi in cui si renda necessario lÊin-tervento della protezione civile.Il direttore generale del Policlinico, Tiziana Frittelli, in aperturadei lavori, ha lodato i progressi compiuti dal personale sanitarionella gestione della sofferenza, annunciando che, dal 2016, siè deciso di riportare a Tor Vergata il reparto di Neuropsichiatriainfantile, attualmente dislocato alla clinica SantÊAlessandro,dovÊè decisivo il fattore empatico con i piccoli pazienti.Ma qual è lo stato dellÊarte della clownterapia oggi nel Lazio, inassenza di una normativa di riferimento? Attualmente, ci si af-fida a singoli casi virtuosi, illustrati durante il convegno. Il dottorValerio Nobili ha raccontato, per immagini, gli ambienti del-lÊospedale pediatrico Bambino Gesù: dallÊastroTac a episodi di

pettherapy.Il direttore della UocOncoema-tologia del Ptv, Maria Can-tonetti, ha riepilogato i dirittidei pazienti, specie se minori,nonché la storia dei gruppiteatrali nati allÊinterno di os-pedali romani.Agnese Valacchi, respons-abile di Pediatria e Neona-tologia allÊospedale „ConiugiBernardini‰ di Palestrina, haspiegato come i clownter-

apeuti rendano „magico e speciale ogni reparto in cui entrino‰.A rappresentare i 6.500 clown dottori italiani e a raccontare laloro storia, il presidente della Federazione nazionale che li riu-nisce, lo psicoterapeuta Alberto Dionigi: „Per noi è decisiva laformazione, lÊequilibrio del professionista sanitario, così comedel singolo volontario, in quanto si tratta di unÊattività a forte im-patto emotivo‰.Il risvolto psicologico della clownterapia è stato perciò affrontatoda Manuela Tomai, ricercatrice alla Sapienza.Decisivo anche il ruolo degli infermieri. Il loro punto di vista èstato illustrato da Cinzia Dulizia e Maria Rita Mauroni, coordinatriciinfermieristiche, rispettivamente, del reparto Pediatria dellÊUm-berto I di Roma e dellÊArea di Ematologia del Ptv.DallÊUmberto I si è levata pure la voce dellÊinfermiera GuendalinaSacconi, che ha dato conto della stretta collaborazione con onluscome „Teodora‰ e „Andrea Tudisco‰ (questÊultima rappresentatada Martina Giorgi) .Presente in sala unÊaltra realtà molto attiva in questo ambito:AncisPoliteia, presieduta daDaniela Pascolini.Ai numerosi partecipanti haportato il saluto della Diocesidi Palestrina il Vescovo,Domenico Sigalini.Folta anche la delegazione inrappresentanza del CollegioIpasvi di Roma, rappresen-tato in sala dalla presidenteAusilia Pulimeno e dai con-siglieri Girolamo De Andreise Francesco Scerbo.

60

NOTIZIE REGIONE

Gli infermieri sostengonola promozione della clownterapia

Guendalina SacconiRodolfo Lena

Page 63: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

LÊambulatorio di stomacare alla Chirurgiagenerale dellÊospedale San Giuseppe di Al-bano Laziale Caterina Schirò, la direttrice,

nonché per tutto il personale infermieristico emedico (che ha maturato una notevole espe-rienza nella gestione di ogni aspetto del per-corso diagnostico- terapeutico del pazienteaffetto da neoplasia del colon-retto), arriva unprestigioso riconoscimento internazionale.La loro attività, infatti, ha vinto la XIV edizione del„Great Comebacks™ Awards-Il valore dellavolontà‰ ed il premio gli è stato consegnato du-rante una cerimonia tenutasi a Milano il 10 otto-bre scorso, durante lÊExpo, presso la CascinaTriulza nel Padiglione della Società Civile, in occa-sione della Giornata mondiale dello Stomizzato.Il pinternazionale nasce per far conoscere - epremiare – le storie di grandi „ritorni alla vita‰ dopoun intervento di stomia, affinché siano condiviseda tutti, anche da quanti stanno vivendo la stessa esperienza,cercando di infondergli le speranza e la forza per migliorare la loroqualità di vita. La vincitrice, Lo Po, infatti, ha indicato nella dot-toressa Schirò, la sua stomaterapista„dagli occhi gentili e lagrinta di un uragano‰, una figura fondamentale nel recupero del

suo quotidiano, dopo lÊintervento di stomia cui si era sottoposta.E grazie ai suoi consigli ha ritrovato la gioia di vivere. Da anni, ladottoressa Schirò, affiancata dallÊinfermiera Rosa Pasquariello,gestisce, presso lÊospedale San Giuseppe di Albano Laziale, AslRoma H Polo H2, lÊambulatorio infermieristico di stomacaredoveaccedono pazienti con enterostomie (colostomie-ileostomie), ne-

frostomie ed urostomie. Attraverso un percorsoterapeutico e riabilitativo di presa in carico, ilpaziente che ha subito un intervento di questogenere viene seguito nei suoi problemi quotidi-ani per il miglioramento generale della sua qual-ità di vita. Il servizio è organizzato e gestito direttamenteda personale infermieristico in possesso di com-petenze avanzate, capace di pianificare, gestiree valutare lÊintervento assistenziale infermieris-tico, soddisfare i bisogni assistenziali, favorire ilself care, lÊautonomia, la customersatisfactiondel paziente garantendo la continuità assisten-ziale con riduzione delle liste di attesa, edu-cazione terapeutica al corretto utilizzo dei presidistomali per contenere la spesa sanitaria. E nonsono escluse attività come la prevenzione, la di-dattica e la ricerca.

61

NOTIZIE REGIONE

Un premio internazionale all’ambulatorio di stomacare

dell’ospedale di Albano Laziale

Mirella Lo Po (a destra) e la dottoressa Caterina Schirò

Un momento della premiazione

Page 64: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

VOILETTO

62

Scardinare le modalità della didattica tradizionale con l’I-learning

La radicalità dei cambiamentiche caratterizzano la nostraepoca reclama una trasforma-

zione anche nei modi di agire. In ambito educativo, il cambiamentopiù urgente consta nel progettarepercorsi di apprendimento a partiredalla relazione. Il modello didattico dellÊI-learningsollecita processi formativi etica-mente responsabili, costruiti intornoalla centralità della relazione e allavalorizzazione della narrazione. Questo volume propone unÊinter-pretazione innovativa dellÊapprendi-mento, per ripensare il problemadella conoscenza e favorire unanuova soggettività, più relazionale emeno egocentrica. Di storie ce ne sono moltissime, vis-sute personalmente dallÊautore e daisuoi giovani collaboratori, o riferite„attraversando‰ il pensiero dei numerosissimi autori citati (Gre-gory Bateson e Marshall MacLuhan, in primis).Tutti sono fatti di storie: il pensiero narrativo contribuisce acreare un contesto adeguato (culturale, storico, emotivo) per glielementi del sapere, un sapere che non è „dato‰ una volta pertutte, congelato in blocchi decontestualizzati da „trasmettere‰come un pacco agli allievi, al contrario.

Si tratta di un sapere da vivere in-sieme, in unÊincessante „costruzionecollaborativa della conoscenza‰, attra-verso attività esperienziali condivise.La relazione educativa è vista,quindi, nellÊottica del paradigma co-struttivista dellÊapprendimento incui gli insegnanti sono educatori-narratori di storie che delineano lanostra cultura e gli studenti respon-sabili educatori della società futura,quindi, invitati ad uscire dallÊanoni-mato e ad impegnarsi in prima per-sona in attività collaborative miste,in presenza e on line.Per questo, il volume reca in sé unaproposta operativa che è una vera epropria rivoluzione, destinata a scar-dinare le ripetitive modalità della di-dattica tradizionale.Alberto Quagliata insegna Progetta-zione didattica per la formazione in

rete e Storia sociale dellÊeducazione presso il Dipartimento diScienze della Formazione dellÊuniversità Roma Tre.

Alberto QuagliataI-Learning. Storie e riflessioni sulla relazione educativa

Armando Editore, 2014 pp. 336 (26,00 euro)

Page 65: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

In questo numero, vogliamo sottoporre alla vostra attenzioneuna sentenza con cui la Suprema Corte di Cassazione nel-lÊanno 2014 ha ravvisato in capo a due infermieri una respon-

sabilità per il reato di indebito rifiuto di atti di ufficio ai sensidellÊart. 328 del Codice penale.Questi, brevemente, i fatti da cui ha tratto origine la vicenda.Una paziente ricoverata in un reparto psichiatrico ospedalierodopo aver assunto una consistente dose di farmaci, lamentavauna forte e progressiva emicrania e riportava una contusioneallÊarcata sopraccigliare per effetto di una caduta causata da uncapogiro.Nonostante fossero a conoscenza delle condizioni cliniche dalladonna, gli infermieri non provvedevano a chiamare il medico diturno per la rivalutazione della sua situazione clinica.Ai due infermieri in servizio veniva contestato di essersi, in con-corso tra loro, indebitamente rifiutati di eseguire un atto del loroufficio (ovvero di loro competenza), consistente nel prestare as-sistenza sanitaria alla paziente, nella specie chiamando il medicodi guardia.In primo grado i due imputati, ritenuti responsabili dei fatti loroascritti, e di non aver attuato quei „comportamenti che, per ra-gioni di sanità, dovevano essere compiuti senza ritardo‰, veni-vano condannati, previa concessione delle attenuanti generiche,alla pena di quattro mesi di reclusione.Avverso tale pronuncia gli infermieri proponevano appello rile-vando, in primo luogo, che il Giudice di primo grado aveva erratonel fondare la propria decisione ritenendo credibile ledichiarazioni rese dalla paziente, tenuto conto che la stessa erastata ricoverata a seguito di una sconsiderata ingestione di far-maci e per problemi di salute mentale, e che comunque la ver-sione dei fatti fornita da questa fosse da ritenersi, in ogni caso,inattendibile.La difesa dei sanitari evidenziava, inoltre, come nessun medicoavesse prescritto alcunché per la paziente, né fosse stata com-pilata alcuna cartella; veniva sottolineata, altresì‰, la circostanzache il personale infermieristico non possa somministrare di pro-pria iniziativa farmaci e come la patologia mentale di cui la donnaera affetta potesse ragionevolmente far ricondurre i sintomilamentati ad unÊordinaria „crisi isterica‰, che normalmente può

manifestarsi sotto forma di isteria o crisi di vomito. Si contestava, infine, la riferibilità, agli infermieri, dello statusdi incaricati di pubblico servizio, sul presupposto che questisvolgano „sotto le direttive del medico mansioni dÊordine, enon altro‰.La Corte di Appello condivideva il giudizio di responsabilitàespresso già in primo grado, ritenendo che gli imputati si fos-sero rifiutati indebitamente di chiamare il medico reperibile,volontariamente lasciando „cadere nel vuoto le richieste loro ri-volte dalla persona offesa‰.Con specifico riferimento, poi, alle riconosciute funzioni di in-caricati di pubblico servizio, i Giudici di secondo grado ribadivanocome tale status fosse proprio anche del personale infermieris-tico, chiarendo che la tutela dei malati ricoverati compete nonsolo ai medici ma anche agli infermieri, i quali esercitano una„funzione di garanzia e svolgono un compito cautelare essen-ziale nella salvaguardia del paziente‰.Sulla base di tali premesse, da cui discende il dovere anche incapo agli infermieri di controllare il decorso clinico dei pazienti,la Corte di Appello concludeva che la particolare situazione didubbio che aveva caratterizzato la fattispecie (si trattava di unapersona spedalizzata ma non in terapia farmacologica, colpitada forte emicrania accompagnata da vomito, perdita di equilibrioe caduta a terra determinante una contusione) imponesse,senza ritardo, lÊintervento del medico.Con la conseguenza che la condotta omissiva data dal rifiuto dichiamare il medico di guardia, ad avviso dei Giudici di Appelloera idonea ad integrare gli estremi del reato di cui allÊart. 328C.p., il quale recita testualmente, al comma 1: „Il pubblico uffi-ciale o lÊincaricato di un pubblico servizio, che indebitamente ri-

63

La responsabilità dell’infermiere per il reato di rifiuto di atti d’ufficio

L’AVVOCATO

Page 66: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

fiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di si-curezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deveessere compiuto senza ritardo, É punito con la reclusione da seimesi a due anni‰.Con ricorso per Cassazione gli imputati hanno censurato la sen-tenza della Corte di Appello per avere, in sintesi, erroneamenteinquadrato il personale infermieristico nellÊambito del ritenutodelitto di omissione, e per non avere adeguatamente consider-ato (nel valutare la mancata richiesta di intervento del medico)la patologia manifestata dalla paziente, nonché la circostanzache dalla contestata omissione non fosse comunque derivatoalcun danno.In ordine alla prima censura, la Suprema Corte di Cassazione,sez. VI penale, con la sentenza n. 49537/2014, ha ribadito cheallÊinfermiere, per risalente e immodificata giurisprudenza, É at-tribuita la qualità di incaricato di pubblico servizio: e ciò, inquanto la circostanza che anche la disciplina del rapporto di la-voro del personale sanitario dipendente di aziende pubbliche sirinvenga nelle disposizioni del codice civile non „vale a rendereprivatistica la natura delle prestazioni dei suddetti soggetti‰, lequali sono inserite nellÊattività, certamente di natura pubblica,del servizio sanitario per tutte quelle persone, infermieri edanche operatori tecnici addetti allÊassistenza, con rapporto di-retto e personale, del malato.La Cassazione ha, quindi, sottolineato la correttezza della pro-nuncia di appello laddove ha evidenziato che rientra nelle fun-zioni dellÊinfermiere il controllo del decorso della malattia ovverodella convalescenza del ricoverato, „fungendo da necessariotramite con il medico del reparto a fronte di situazioni, comequella di specie suscettibili di spiegazioni plurime in termini diragionevoli sviluppi patologici, tali comunque da esigere lÊinter-

vento di mediazione ed interpretazione professionale delmedico del reparto‰.Sul punto, condividendo integralmente la prospettiva dei Giudicidel merito, hanno precisato i Giudici di legittimità che il solo ri-fiuto di provvedere in tal senso è sufficiente ad integrare la ma-terialità e la soggettività richieste dallÊart. 328 C.p.Ciò, senza che sia necessario che lÊatto omesso o ritardato pro-duca un danno al paziente, tenuto conto che il delitto di omis-sione di atti dÊufficio è „un reato di pericolo la cui previsionesanziona il rifiuto, non già di un atto urgente, bensì di un „attodovuto che deve essere compiuto senza ritardo, ossia con tem-pestività, in modo da conseguire gli effetti che gli sono propriin relazione al bene oggetto di tutela, indipendentemente dalnocumento che in concreto possa derivarne‰.In conclusione, dalla sentenza della Suprema Corte, possonoessere tratti i seguenti principi:- il rifiuto, lÊomissione o il ritardo di un atto dÊufficio, per esseregiuridicamente rilevante ed essere punibile penalmente, nondeve necessariamente cagionare un danno materiale alla pub-blica amministrazione o ledere interessi legittimi di privati, es-sendo sufficiente il mero pregiudizio allÊufficio o al servizio,insito nella condotta illegittima dellÊincaricato del pubblicoservizio, tra cui vi rientra, come sopra si é visto, anche il per-sonale infermieristico;

- la condotta di rifiuto si verifica non solo a fronte di una richiestao di un ordine, ma anche quando (come nella specie in esame),a prescindere dalla incalzante invocazione di assistenza e curadella persona ricoverata, „sussista unÊurgenza sostanziale im-positiva del compimento dellÊatto‰.

Avv. Nicoletta Galli

64

L’AVVOCATO

Page 67: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

NORME EDITORIALI

Quali regole seguire per pubblicare un articolo su “Infermiere Oggi”

“Infermiere Oggi” pubblica articoli inediti di interesse infermieristico, previa approvazione del Comitato di Redazione. L’articolo è sotto la responsabilità dell’autore o degli autori, che devono dichiarare: nome, cognome, qualifica professionale, ente di appartenenza, reca-pito postale e telefonico. Il contenuto non riflette necessariamente le opinioni del Comitato di Redazione e dei Consigli direttivi.Gli articoli devono essere strutturati secondo il seguente schema: 1) riassunto/abstract; 2) introduzione; 3) materiali e metodi; 4) risul-tati; 5) eventuali discussioni; 6) conclusioni; 7) bibliografia.

CITAZIONI BIBLIOGRAFICHELa bibliografia dovrà essere redatta secondo le norme riportate nel Vancouver Style (consultabili al sito internethttp://www.icmje.org).Il vantaggio dell’uso del Vancouver Style è nel fatto che la lettura di un testo non interrotto dalla citazione risulta più facile e scorre-vole. Solitamente, i rimandi alla bibliografia sono affidati a numeri posti ad esponente (es. parola2 ) che rimandano alla bibliografia riportata alla fine dell’elaborato. Il Vancouver Style prevede:– iniziali dei nomi degli autori senza punto, inserite dopo il cognome; – iniziale maiuscola solo per la prima parola del titolo del lavoro citati;– in caso di un numero di autori superiori a sei, può essere inserita la dicitura et al.

CITAZIONI DA INTERNETPer citare un articolo su una rivista on line, è bene riportare: cognome, nome. “Titolo Articolo.” Titolo Rivista. Volume: fascicolo (anno). Indirizzo internet completo (con ultima data di accesso).Per un documento unico disponibile in rete: Titolo Principale del Documento. Eventuale versione. Data pubblicazione/copyright o data ultima revisione. Indirizzo internet completo (data di accesso).

FIGURE E TABELLELe figure e le tabelle devono essere scelte secondo criteri di chiarezza e semplicità; saranno numerate progressivamente in cifre arabe e saranno accompagnante da brevi ma esaurienti didascalie. Nel testo deve essere chiaramente indicata la posizione d’inserimento. Diagrammi e illustrazioni dovranno essere sottoposti alla redazione in veste grafica accurata, tale da permetterne la riproduzione senza modificazioni.

ABBREVIAZIONI, ACRONIMI E MAIUSCOLELimitarsi alle abbreviazioni più note: ad es. per “ad esempio”n. per “numero”p./pp. per “pagina/pagine”vol./voll. per “volume/volumi”et al. per indicare altri autori dopo il sesto nelle bibliografie.

L’acronimo è un genere particolare di abbreviazione. La prima volta che si incontra un acronimo in un testo è sempre necessario citare per esteso tutti i termini della locuzione, facendoli seguire dall’acronimo tra parentesi - ad es. Associazione Raffredati d’Italia (Ari). Evidentemente, ciò non vale per sigle oramai entrate nell’uso comune, come tv, Usa, Aids, Fiat, Cgil, Ecm. Gli acronimi non conter-ranno mai punti – ad es. Usa e non U.S.A.

DATE E NUMERILe date vanno sempre scritte per esteso, per evitare incomprensioni nella lettura. Ad es. lunedì 28 luglio 2006 e 1° gennaio (non I gennaio o 1 gennaio). I giorni e i mesi hanno sempre la prima lettera minuscola.I numeri da uno a dieci vanno scritti in lettere (tranne che nelle date!). Per tutti gli altri, l’importante è separare sempre con un punto i gruppi di tre cifre. Per le grosse cifre “tonde”, usare “mila”, “milioni” e “miliardi” invece di “000”, “000.000”, “000.000.000”.

PAROLE STRANIERELe parole straniere vanno sempre indicate in corsivo, soprattutto se non sono ancora entrate nell’uso comune italiano. Se si decide di usare un termine straniero, è bene ricordare che non si declina mai (ad es. i computer e non i computers).

MODALITÀ E TERMINI PER L’INVIO DEI LAVORIGli autori che desiderano la riserva di un certo numero di copie del numero contenente il loro articolo, devono farne richiesta esplici-ta al momento dell’invio del testo.Tutto il materiale (una copia in formato elettronico, una copia in formato cartaceo) deve essere spedito o recapitato al Collegio Ipasvi di Roma, viale Giulio Cesare, 78 - 00192 Roma.

Page 68: Periodico di idee, informazione e cultura del Collegio ... OGGI n3-4 … · Finito di stampare: dicembre 2015 Tiratura: 34 242 copie . Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste

www.centrodieccellenza.eu