Arte al Centro / Art at the Centre 2014

8
Via Serralunga 27 - 13900 Biella - Italy - tel. +39 015 28400 - [email protected] - www.cittadellarte.it XVII 2014 WHAT’S THE PROBLEM? ECONOMY IL GIOCO DEL LOCO p. 4 VISIBLE. ON DISPLAY p. 4 CITTADELLARTE UFFIZI p. 5 UNIDEE p. 7 TERZO PARADISO - COLTIVARE LA CITTÀ p. 6 L a rassegna Arte al Centro di una Trasformazione Sociale Responsabile (giunta quest’an- no alla XVII edizione) è un con- tenitore in cui confluisce la gran parte delle attività di Cittadellar- te attualmente in corso. È come una forma aperta e trasparente di “bilancio e rilancio” con cui la nostra organizzazione condivide i progressi realizzati dall’anno precedente sui progetti già av- viati oppure le ragioni e i modi dei nuovi cantieri che si sono aperti dall’edizione precedente o che si avviano proprio con l’inaugura- zione della rassegna stessa. Diversamente dall’attuale moda dell’audience development, sia- mo concentrati sul coinvolgi- mento e sulla condivisione delle spazio conviviale a Cittadellar- te), con Corpo Locale e Concept (progetti rivolti alle arti del cor- po), con l’inaugurazione dell’a- rea co-working, con lo sviluppo dei corsi di musica Suzuki, con la collaborazione con il GasB e Agrozero, il FAI delegazione di Biella, Viaggiemiraggi, Biellese in Transizione, Fondo Tempia e Finisterrae; realtà, quest’ultime, indipendenti, connesse operati- vamente (e a varia intensità) con la nostra attività, ma profon- damente con la nostra visione. Naturalmente, poi, coltiviamo il rapporto con decine di scuole di ogni ordine attraverso i labora- tori didattici che portano, a vol- te, a progetti specifici come nel caso del Liceo Artistico di Biella e dell’installazione dedicata al Terzo Paradiso, realizzata con e sviluppa un programma mirato a definire standard internazionali per le filiere della moda sostenibile in collaborazione con il Diparti- mento Foreste del Settore Eco- nomia delle Nazioni Unite di Gi- nevra, insieme all’Authority Tessile e Salute e alla Camera Nazionale della Moda Italiana. Oppure con il progetto Visible, in partnership con Fondazione Zegna, che, nella “giuria come evento pubblico” tenutasi al Van Abbemuseum di Eindhoven, ha attribuito il Visible Award al pro- getto The Silent University (attivo a Londra, Stoccolma e Parigi), che offre ai rifugiati e agli emigranti in esilio la possibilità di condividere le loro competenze professionali nei paesi di emigrazione. L’intreccio globale e locale si sviluppa anche, in modo evi- comunità con cui siamo o en- triamo in contatto, ma soprattut- to sulla collaborazione nell’atti- vare cantieri di democrazia in prima persona (Demopraxia). La dimensione locale, natural- mente, è essenziale: si sviluppa sul territorio del Biellese e della Regione Piemonte con i progetti Let Eat Bi (recentemente costitu- itosi in associazione e in procin- to di inaugurare il primo nuovo campo) e ARTInRETI (che dopo un anno di incontri di autoforma- zione ha attivato un tavolo di la- voro con le università di Milano e Torino sulla legge del 2% e lan- cia la prima sessione de Il gioco del loco - il gioco dell’arte pub- blica), con il Cantiere Hackunito in cooperazione con l’Università di Torino, con la Cooperativa L’al- tromercato (che cogestisce lo sedute ideate dai ragazzi stessi e destinate al terrazzo del nuovo ospedale di Biella; senza dimen- ticare la rubrica I Cantieri della Trasformazione pubblicata per 30 settimane sul giornale La Nuo- va Provincia di Biella. Coerentemente con il progetto guida del Terzo Paradiso, i pro- grammi di Cittadellarte conside- rano proprio territorio il Pianeta: le nostre attività si svolgono, dun- que, anche in contesti molto lon- tani, oppure attraverso reti glo- bali o, infine, in rapporto con enti e istituzioni di livello mondiale. Spesso, invero, i piani si intrec- ciano: come nel caso della piat- taforma Cittadellarte Fashion B.E.S.T. (Bio Ethical Sustainable Trend) che aggrega decine di aziende prevalentemente biellesi dente, nel progetto Geografie della Trasformazione, disegnate da soggetti che di fatto stanno praticando un diverso modello di sviluppo nei più vari settori, dall’energia alla salute, dai sistemi urbani alle filiere produttive (ma- nifatturiere, agroalimentari e del- la conoscenza), fino ai sistemi di governance e all’economia. In ri- ferimento a questo progetto, nelle mostre di quest’anno diamo con- to del risultato di un esperimento che corrisponde alla natura di Cit- tadellarte come organismo atti- vo e non accademico. Abbiamo considerato i più di 700 soggetti che compongono la piattaforma Geographies of Change come dei neuroni e li abbiamo “messi in funzione” tutti sul medesimo “pensiero”, rivolgendo loro una domanda: “in che modo state af- frontando nella vostra pratica il problema economico globale?” Abbiamo ricevuto un centinaio di feedback e decine di risposte molto articolate. Un workshop di designer e artisti (Alejandro Vá- squez Salinas, Lana+Savettiere Architetti, Marcella Toninello e Patrizio Cardella, ARDES Pro- getti, AndreaScarpellini), sempre coordinato da un economista, ha rielaborato i segnali ricevuti in un “discorso” (che abbiamo intitolato What’s the problem? Economy), e nei prossimi mesi la mostra svilup- perà un percorso di interazione con soggetti locali attivi sulla medesi- ma lunghezza d’onda del discorso stesso, che diventerà dunque un 5 PERCORSI ATTRAVERSO LE GEOGRAFIE DELLA TRASFORMAZIONE dialogo su due piani contempora- nei: da una parte, a livello locale, nel lavoro con le e su le reti di sog- getti impegnati nella trasformazio- ne sociale responsabile; dall’altra parte nell’obiettivo di rivisitare, partendo dal basso, i codici di Agenda 21 in sinergia con i deci- sori internazionali. Il confronto con quest’ultimi sog- getti è sempre più frequente nelle pratiche che Cittadellarte realizza, come nel caso del Cantiere della Trasformazione el Puente_lab in corso a Medellín ormai da diver- si anni che ha portato quest’an- no nell’ambito del Programma Culturale Collaterale all’evento WUF-World Urban Forum (or- ganizzato dall’ONU proprio a Medellín) il progetto A Life in Common, laboratorio di ricerca e di intervento nello spazio urbano avviato nell’ambito della rasse- gna Arte al Centro, XV edizione. Questo intreccio locale globa- le caratterizza gran parte delle PROSEGUE A PAG. 2 Lana + Savettiere Architetti: infografica che rappresenta la percentuale di progetti in ogni categoria di Geografie della Trasformazione, in ogni continente. Lana + Savettiere Architetti: info-graphic representing the percentage of projects in each category of Geographies of Change for each continent. CANTIERI DI TRASFORMA- ZIONE URBANA p. 3

description

Catalogo delle mostre "Arte al Centro 2014", a Cittadellarte - Fondazione Pistoletto. Catalog of the exhibitions "Art at the Centre 2014", in Cittadellarte - Fondazione Pistoletto.

Transcript of Arte al Centro / Art at the Centre 2014

Page 1: Arte al Centro / Art at the Centre 2014

via Ser ra lunga 27 - 13900 B ie l l a - i ta l y - te l . +39 015 28400 - fondaz ionep is to le t to@c i t tade l la r te . i t - www.c i t tade l la r te . i t

XVII

2014

What’s the ProbleM? econoMy

il gioco del locop.4

visible. on displayp.4

cittadellarte uffizip.5

unideep.7

terzo paradiso - coltivare la città p.6

la rassegna arte al centro di una trasformazione Sociale

responsabile (giunta quest’an-no alla Xvii edizione) è un con-tenitore in cui confluisce la gran parte delle attività di cittadellar-te attualmente in corso. è come una forma aperta e trasparente di “bilancio e rilancio” con cui la nostra organizzazione condivide i progressi realizzati dall’anno precedente sui progetti già av-viati oppure le ragioni e i modi dei nuovi cantieri che si sono aperti dall’edizione precedente o che si avviano proprio con l’inaugura-zione della rassegna stessa.

diversamente dall’attuale moda dell’audience development, sia-mo concentrati sul coinvolgi-mento e sulla condivisione delle

spazio conviviale a cittadellar-te), con corpo locale e concept (progetti rivolti alle arti del cor-po), con l’inaugurazione dell’a-rea co-working, con lo sviluppo dei corsi di musica Suzuki, con la collaborazione con il gasB e agrozero, il fai delegazione di Biella, viaggiemiraggi, Biellese in transizione, fondo tempia e finisterrae; realtà, quest’ultime, indipendenti, connesse operati-vamente (e a varia intensità) con la nostra attività, ma profon-damente con la nostra visione. naturalmente, poi, coltiviamo il rapporto con decine di scuole di ogni ordine attraverso i labora-tori didattici che portano, a vol-te, a progetti specifici come nel caso del liceo artistico di Biella e dell’installazione dedicata al terzo paradiso, realizzata con

e sviluppa un programma mirato a definire standard internazionali per le filiere della moda sostenibile in collaborazione con il Diparti-mento foreste del Settore Eco-nomia delle nazioni Unite di gi-nevra, insieme all’authority tessile e Salute e alla camera nazionale della moda italiana.oppure con il progetto visible, in partnership con fondazione zegna, che, nella “giuria come evento pubblico” tenutasi al van abbemuseum di eindhoven, ha attribuito il visible award al pro-getto The silent university (attivo a londra, Stoccolma e parigi), che offre ai rifugiati e agli emigranti in esilio la possibilità di condividere le loro competenze professionali nei paesi di emigrazione.l’intreccio globale e locale si sviluppa anche, in modo evi-

comunità con cui siamo o en-triamo in contatto, ma soprattut-to sulla collaborazione nell’atti-vare cantieri di democrazia in prima persona (demopraxia).la dimensione locale, natural-mente, è essenziale: si sviluppa sul territorio del Biellese e della regione piemonte con i progetti let eat bi (recentemente costitu-itosi in associazione e in procin-to di inaugurare il primo nuovo campo) e arTinreTi (che dopo un anno di incontri di autoforma-zione ha attivato un tavolo di la-voro con le università di milano e torino sulla legge del 2% e lan-cia la prima sessione de il gioco del loco - il gioco dell’arte pub-blica), con il cantiere hackunito in cooperazione con l’università di torino, con la cooperativa l’al-tromercato (che cogestisce lo

sedute ideate dai ragazzi stessi e destinate al terrazzo del nuovo ospedale di Biella; senza dimen-ticare la rubrica i cantieri della Trasformazione pubblicata per 30 settimane sul giornale la nuo-va provincia di Biella.

coerentemente con il progetto guida del Terzo Paradiso, i pro-grammi di cittadellarte conside-rano proprio territorio il pianeta: le nostre attività si svolgono, dun-que, anche in contesti molto lon-tani, oppure attraverso reti glo-bali o, infine, in rapporto con enti e istituzioni di livello mondiale.Spesso, invero, i piani si intrec-ciano: come nel caso della piat-taforma cittadellarte fashion B.e.S.t. (Bio ethical Sustainable trend) che aggrega decine di aziende prevalentemente biellesi

dente, nel progetto geografie della Trasformazione, disegnate da soggetti che di fatto stanno praticando un diverso modello di sviluppo nei più vari settori, dall’energia alla salute, dai sistemi urbani alle filiere produttive (ma-nifatturiere, agroalimentari e del-la conoscenza), fino ai sistemi di governance e all’economia. in ri-ferimento a questo progetto, nelle mostre di quest’anno diamo con-to del risultato di un esperimento che corrisponde alla natura di cit-

tadellarte come organismo atti-vo e non accademico. abbiamo considerato i più di 700 soggetti che compongono la piattaforma geographies of change come dei neuroni e li abbiamo “messi in funzione” tutti sul medesimo “pensiero”, rivolgendo loro una domanda: “in che modo state af-frontando nella vostra pratica il problema economico globale?” abbiamo ricevuto un centinaio di feedback e decine di risposte molto articolate. un workshop di

designer e artisti (alejandro vá-squez Salinas, lana+Savettiere architetti, marcella toninello e patrizio cardella, ardeS pro-getti, andreaScarpellini), sempre coordinato da un economista, ha rielaborato i segnali ricevuti in un “discorso” (che abbiamo intitolato What’s the problem? economy), e nei prossimi mesi la mostra svilup-perà un percorso di interazione con soggetti locali attivi sulla medesi-ma lunghezza d’onda del discorso stesso, che diventerà dunque un

5 Percorsi attraverso le GeoGrafie della trasforMazione

dialogo su due piani contempora-nei: da una parte, a livello locale, nel lavoro con le e su le reti di sog-getti impegnati nella trasformazio-ne sociale responsabile; dall’altra parte nell’obiettivo di rivisitare, partendo dal basso, i codici di agenda 21 in sinergia con i deci-sori internazionali. il confronto con quest’ultimi sog-getti è sempre più frequente nelle pratiche che cittadellarte realizza, come nel caso del cantiere della trasformazione el puente_lab in

corso a medellín ormai da diver-si anni che ha portato quest’an-no nell’ambito del programma culturale collaterale all’evento wUf-world Urban forum (or-ganizzato dall’onu proprio a medellín) il progetto a life in common, laboratorio di ricerca e di intervento nello spazio urbano avviato nell’ambito della rasse-gna arte al centro, Xv edizione.Questo intreccio locale globa-le caratterizza gran parte delle

prosegue a pag. 2

Lana + Savettiere Architetti: infografica che rappresenta la percentuale di progetti in ogni categoria di Geografie della Trasformazione, in ogni continente.lana + savettiere architetti: info-graphic representing the percentage of projects in each category of geographies of change for each continent.

cantieri di trasforma-zione urbana p.3

Page 2: Arte al Centro / Art at the Centre 2014

2 2014What’s the ProbleM? econoMy

attività di cittadellarte: il pro-getto rebirth-day è costituito dall’insieme di centinaia di iniziative che si sono attivate per dare vita (prevalentemente, ma non soltanto, nella giornata delle rinascita, il 21 dicembre) a un’opera globale, naturalmente dedicata al terzo paradiso, il cui Simbolo è reinterpretato in tutte le suddette iniziative.il progetto del terzo paradiso è, forse per eccellenza, l’attività in cui il globale si compenetra nel locale: la rassegna è l’occasio-ne per raccontare come prenda quest’anno corpo la sperimen-tazione dell’organismo costituito dalle Ambasciate del Terzo Pa-radiso, presidi che rispondono alla visione globale espressa dal Simbolo sulla base di una propria vocazione, indirizzata (per esem-pio) alla cura della terra (come con l’iniziativa coltivare la città inaugurata a milano con il can-tiere Superortopiù e già estesa a venezia e venaria) o all’educazio-ne o al paesaggio, e realizzano un programma/progetto che assume il significato di cantiere del Ter-zo Paradiso.

Bilancio e rilancio, infine, sono parole chiave per descrivere gli sviluppi del programma dell’uni-versità delle idee: è passato quasi un ventennio da quando esso si è costituito rispondendo alle sce-nario degli anni ’90, caratterizzato dalla globalizzazione. il modello di residenza unidee offriva ai giovani artisti l’opportunità di fare un’esperienza in un gruppo al-tamente differenziato per pro-venienza e cultura, l’occasione di “entrare nel mondo globalizzato”. Questo modello è ormai molto diffuso, tanto che molti artisti ri-schiano di venirne intrappolati e passare di residenza in residen-za, vivendo dunque in uno stato di sospensione e distacco dal contesto al quale apparteneva-no. eppure è oggi massimamente necessario che gli artisti siano in grado di abitare il contesto e di svolgere in esso il loro ruolo di ar-tivatori: la nuova università delle idee risponde a questa necessità e passa da un modello di residen-za / palestra temporanea, dedica-ta a un ristretto gruppo di parteci-panti, a una centrale Energetica di costante riferimento per una sempre più ampia comunità di practitioners che sviluppano nelle proprie “ecologie locali” progetti di impegno del potenziale tra-sformatore che la responsabilità comporta. i moduli formativi sono brevissimi, intensi e altamente specifici. Sono come dei corsi di aggiornamento che consen-tono ai partecipanti di prendere le distanze dall’operatività ravvi-cinata della propria pratica e di riflettere insieme a un “gruppo di pari”, con la guida di un mentore che trasmetta loro alcune speci-fiche tecniche o metodologie. I partecipanti non devono pertan-to abbandonare il proprio con-testo, se non per una settimana alla volta, seguendo un percor-so di interazione con cittadel-larte che può dipanarsi secondo la categoria della durata, parola chiave nell’elaborazione concet-tuale che pistoletto e cittadel-larte conducono attualmente (le cui tracce si possono raccogliere online nel manifesto omniteismo e democrazia) e che risuona con il termine francese per indicare la sostenibilità, durabilitè.

è dunque una strategia di du-rabilità che guida il programma di cittadellarte nel 2014 e che la Xvii edizione di arte al centro di una trasformazione Sociale re-sponsabile racconta e riporta non tanto all’attenzione del pubblico, quanto alla condivisione con le comunità che hanno co-realizzato il programma stesso e con quelle che vorranno progettare e realiz-zare insieme quello dell’anno in corso e prossimo futuro.

Paolo naldini direttore cittadellarte - fondazione pistoletto

T he event art at the centre of a responsible social Transfor-

mation (this year at its Xvii edition) is a vessel which collects most of cittadellarte’s ongoing activities. it is like an open and transparent form of “report and relaunch” through which our organization shares the progress of the previ-ous year on already active projects, or the reasons and methods be-hind the new working sites which are in fact taking off with the open-ing of the event itself.

contrary to the current trend of audience development, we con-centrate on involving and sharing with the communities we are or get in contact with, but mainly on cooperating for the activation of working sites of democracy in first person (demopraxy).The local dimension is of course essential: it develops on the biel-lese / piedmontese territory with the projects let eat Bi (recently established and about to open its first new field) and artinreti (which after a year of self-edu-cational meetings has activated a collaboration with milan and Turin universities on the 2% law, and launches the first session of il gioco del loco - the game of public art), with the hackunito working site, in cooperation with Turin university, with the co-operative l’altromercato (which co-manages a convivial space in cittadellarte), with corpo locale and concept (projects dedicated to the arts of the body), with the opening of a co-working space, with the development of suzuki

nations in geneva, with the Textile and health authority and with the italian national chamber for fashion.or in the case of visible project, in partnership with fondazione Ze-gna, which, in the “panel as public event” held at the van abbemu-seum in eindhoven, assigned the visible award to the project the Silent university (active in lon-don, stockholm and paris), which gives refugees and exiled emigrants the opportunity to put to good use their professional skills in the countries receiving them.The coexistence of global and local is evidently expressed in the project geographies of change, outlined by subjects actually prac-tising a new development model in the most diverse sectors, from power to health, from urban sys-tems to productive supply chains (manufacturing, agricultural and cultural) to governance systems and economy. in reference to this project, this year’s exhibitions show the results of an experiment in line with cittadellarte’s nature of an active (as opposed to academic) organism. We have considered the over 700 subjects part of the platform geographies of change as neurons and we have “acti-vated” all of them on the same “thought”, asking them: “in what way are you facing the global eco-nomic problem in your practice?”. We have received about a hundred feedbacks and dozens of very articulated answers. a workshop of designers and artists (alejandro vásquez salinas, lana+savettiere architetti, marcella Toninello e patrizio cardella, ardes progetti, andreascarpellini), coordinated by

courses of music, with the collab-oration with gasb and agrozero, the local fai delegation, viaggi-emiraggi, biellese in Transizione, fondo Tempia and finisterrae; these last are independent reali-ties in various degrees logistically connected with our activity, but deeply connected with our vision. of course we cultivated a relation-ship with dozens of schools of every order through didactic labo-ratories, sometimes generating specific projects, like in the case of the artistic high school of bi-ella and the installation dedicated to the Third paradise realized with seats designed by the students and destined to the terrace of the new hospital; also we don’t have to forget the column the working Sites of transformation, published for 30 weeks on the local newspa-per la nuova provincia di biella.

in line with the leading project of the third paradise, cittadel-larte’s programmes consider the planet their territory: our activities sometimes take therefore place in faraway contexts, on global net-works or in collaboration with or-ganizations and institutions at an international or worldwide level.The two levels often intertwine, like in the case of the platform cittadellarte fashion b.e.s.T. (bio ethical sustainable Trend), which gathers dozens of companies main-ly from biella and at the same time develops a programme aimed at defining international standards for supply chains of sustainable fashion, in collaboration with the Department of Forests of the Economy sector of the united

an economist, has elaborated the signals received into a discourse (which we have called What’s the problem? economy), and in the next months the exhibition will de-velop an interactive path with local subjects active on the same wave-length of the discourse, which will then become a dialogue at two different levels: on one side, at a local level, working with and on the network of subjects engaged in responsible social transforma-tion; on the other, with the objec-tive of revisiting, starting from the bottom, the codes of agenda 21, in synergy with international deci-sion makers.The dialogue with the latters is more and more frequent in the practices cittadellarte realizes, for example in the context of the Working site of Transformation el puente_lab, which has been in progress in medellín for years. earlier this year el puente_lab has presented the project a life in common (a laboratory of re-search and action in urban space started as part of the Xv edition of art at the centre) at the WuF (World urban Forum, organized by the united nations in medel-lín itself), as part of the collateral cultural programme.The local-global dichotomy char-acterizes most of cittadellarte’s activities; the project rebirth-day consists of hundreds of initia-tives which generated (mainly, but not only, on the 21st december, the day of rebirth) a really global work dedicated to the Third para-dise, whose symbol is interpreted throughout all these actions. The project of the Third paradise is

segue da pag. 1

What’s the problem? economy 5 paths through

the geographies of change

probably the activity par excellence in which the global penetrates into the local: art at the centre is the occasion to tell how we are at the moment experimenting with a new organism represented by the Embassies of the third para-dise, strongholds answering to the global vision expressed by the symbol on the basis of a vocation addressed, as an example, to the care of the earth (like with the ini-tiative farming the city, launched in milan through the Working site superortopiu’ and which has al-ready reached venice and venaria) to education or to the landscape, and realizing a programme/project representing a Working site of the third paradise.

Evaluation and relaunch are, final-ly, key words to describe the devel-opment of the programme of the university of ideas: it was consti-tuted almost 20 years ago, on the background of the ’90s, a period characterized by globalization. The model of the unidee residency of-fered young artists the opportunity to experience a highly differenti-ated group of proveniences and cultures, the opportunity to “enter into a globalized world”. This mod-el is now very common, so much so that the artists are running the risk to become entrapped in it, moving from one residency to the next, living in a suspended state of detachment from the environment they belonged to. and yet, today it is absolutely necessary for the artists to be able to experience the context and to play their role of artivators in it: the new uni-versity of ideas answers to this needs and moves from a model of temporary residency / training ground dedicated to a restricted group of participants, to a power plant working as a constant point of reference for a wider and wider community of practitioners, who develop projects of commitment to the power of transformation which responsibility entails, in their own “local ecologies”. The formative modules are extreme-ly short, intense and specific; they are like refresher courses allowing the participants to dis-tance themselves from the actual operations of their own practices and to reflect together with a peer group guided by a mentor passing on a few specific techniques and methodologies. The participants need to abandon their environ-ments only for a week, following an interactive path with cittadel-larte, which can unravel accord-ing to a duration, key word in the conceptual elaboration that pisto-letto and cittadellarte are currently carrying out (whose traces can be found in the manifest omnitheism and democracy, available online), and resounding with the french word for sustainability, durabilitè.

leading cittadellarte’s 2014 pro-gramme is therefore a strategy of durability which the Xvii edition of art at the centre of a respon-sible social Transformation reveals, bringing it not so much to the at-tention of the public as to a sharing with the community who has co-realized the programme itself and with the subjects who might want to plan together the current and future programme.

paolo naldini director cittadellarte - fondazione pistoletto

Mappatura dei progetti di Geografie della trasformazione / geographies of change projects’ mapping.

Page 3: Arte al Centro / Art at the Centre 2014

2014 3Cantieri / Working sites

Cantieri di trasforMazione urbana U r b a n t r a n s F o r M at i o n

W o r k i n g s i t e s

I n occasione di Hackathon, manifestazione che si è svolta a Torino tra il 12 e il 17 maggio 2014,

Cittadellarte - Fondazione Pistoletto ha realizzato il progetto ART_WORKS?, invitando constructLab, Progetto Diogene e Roberto Fassone/Dotventi come attivatori di un processo artistico capace di intervenire nel rapporto città-università. A partire dagli abitanti del quartiere Aurora di Tori-no, confinante con il nuovo Campus Luigi Einaudi e con la partecipazione di alcune scuole di quartiere, di studenti universitari, della Facoltà di Architettura di Torino e dell’Accademia di Belle Arti, sono stati orga-nizzati incontri attraverso cui si è cercato di tracciare una mappatura dei bisogni sociali del territorio, con l’obiettivo di portare la grammatica dell’arte contem-poranea all’interno dell’Università, permeandone i luoghi e contaminandoli. Il progetto ART_WORKS? si è, quindi, articolato in un processo di progettazio-ne partecipata di installazioni, coprodotte dagli ar-tisti e dai diversi soggetti coinvolti.Durante la settimana di Hackathon, il collettivo di constructLab si è trasferito nella rotonda di Corso Verona, sede del tram di Progetto Diogene, per re-alizzare le strutture/oggetti/mobili/arredi urbani de-cisi negli incontri pubblici con la cittadinanza che, al termine dell’Hackathon, sono stati installati in luoghi pubblici del quartiere e in parte rimarranno come spazi funzionali all’interno del Campus.ConstructLab, a partire dagli input di Cittadellarte e attraverso un workshop di autocostruzione, ha realiz-zato un luogo d’incontro, un’aulaAperta, dove un pro-gramma di dis-corsi ha coinvolto, tra i diversi relatori, anche le facoltà dell’università; il programma ha titolo Art Prism, ed è dedicato al tema del cibo che, come un raggio di luce attraverso un prisma, viene scompo-sto dall’approccio artistico in diverse sfumature (po-tenzialmente infinite) ciascuna delle quali è portatrice di specifiche illuminanti caratteristiche.Contemporaneamente, in via Po, negli spazi di UNI-TO, il progetto sibi ha allestito sibi Gymnasium. sibi, progetto di Roberto Fassone, che per #HackUni-TO è stato affiancato dagli urban game designer di Dotventi, è un software in grado di generare miliardi di set di istruzioni per creare artefatti creativi. L’incontro con UNITO è incentrato sull’ipotesi che la vision e la pratica sviluppate da Cittadellarte possano trovare forme e metodi per sciogliere il proprio poten-ziale di innovazione e trasformazione sociale nelle articolazioni dell’organismo dell’Università di Torino, raccogliendo il potenziale innovativo e demopratico di percorsi artistici co-realizzati, favorendo momenti di ripensamento delle metodologie didattiche tradi-zionali all’interno dei dipartimenti UniTo.

Nell’aprile 2014, si è svolto il World Urban Forum (WUF) a Medellín (Colombia). Per la sua settima

edizione, l’evento biennale, organizzato da UN HABI-TAT (United Nations Human Settlements Programme), ha riunito più di 10,000 partecipanti – capi di stato, governatori, sindaci, la comunità internazionale, pro-fessionisti e settore privato – da oltre 130 paesi del mondo per discutere il futuro globale dell’ambiente urbano. L’evento si è concentrato principalmente sullo sviluppo di progetti “dall’alto verso il basso” che af-frontano e discutono di “equità urbana” e “città per la vita”. Per il WUF, Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, STEALTH.unlimited ed El_puente Lab hanno sviluppa-to ulteriormente e presentato la mostra-ricerca A Life in Common, che espone esempi stimolanti di trasfor-mazioni urbane “dal basso verso l’alto”, partite da pratiche e organizzazioni artistiche e culturali. Il risul-tato è stato una mostra itinerante (che ha sfruttato mezzi locali e materiali riciclati) che si è presentata in molteplici luoghi – cominciando dalla sala conferenze del centro convegni Plaza Mayor, spostandosi nelle università e all’interno di alcuni dei quartieri esemplari della città (come Moravia). La mostra ha costituito un luogo di incontro per la mediazione degli esem-pi in esposizione, dedicato ai partecipanti al WUF e alle diverse comunità, partendo dall’idea che le città sono il terreno dove i nuovi conflitti sociali divengono evidenti – e saranno in definitiva risolti. La mostra A Life in Common guarda ad aspetti chiave della vita urbana ed esamina alcune delle vie più spre-giudicate (o a volte solo provocatoriamente pragmati-che) attraverso cui l’arte e la cultura possono ridefini-re le nostre città in termini di come viviamo – abitazioni, di come produciamo – economia, delle risorse che abbiamo a disposizione – cibo, di energia o di politiche della città – la presa di decisioni in modo collettivo, tra le altre. La mostra non ha solo evidenziato l’impegno dei soggetti presentati ma ha guardato anche a come fun-zionino tali iniziative che coinvolgono punti di vista dal basso sulle città e sulle energie – che non partano da un impulso professionale – dei loro abitanti, com-parandole ai progetti amministrativi verticistici su quali siano le nuove competenze ottenute e i motivi per cui esse siano importanti da coinvolgere nel pensa-re al futuro delle nostre città.

torino / turin Medellín

I n April 2014 the World Urban Forum (WUF) took place in Medellín, Colombia. For the 7th time this

bi-annual event, organised by UN HABITAT (United Nations Human Settlements Programme), brought together more than 10,000 participants – heads of state, governors, mayors, the international com-munity, professionals and the private sector – from over 130 countries, to discuss the future of urban environment worldwide. The event predominantly focuses on top-down development projects that tackle and discuss “urban equity” and “cities for life”. For the WUF, Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, STEALTH.unlimited and El_puente Lab further de-veloped and presented the research exhibition A Life in Common, which features inspiring examples of bottom-up urban transformations, initiated through cultural and artistic practices and organisa-tions. The result was a mobile exhibition (using local trucks and recycled materials) taking place at differ-ent sites – starting from the conference site Plaza Mayor convention centre, moving to universities and entering also some of the most paradigmatic neigh-bourhoods (like Moravia). The exhibition constituted a meeting place for mediation of the exhibited ex-amples, dedicated to the WUF participants and the different communities, starting from the idea that cit-ies are the terrain where the new conflicts in society are becoming visible – and will ultimately get settled. The exhibition A Life in Common looks at key aspects of urban life and examines some of the daring or sometimes just provokingly pragmatic ways in which art and culture can re-define our cities, in terms of how we live – housing, how we produce – economy, the resources we have at hand – food, the ener-gy or the politics of the city – collective decision making, to name a few. The exhibition did not just highlight the commitment, but also looked at how such initiatives, involving bottom-up views on the cities and on the energies – not starting from a professionally determined drive – of their inhabit-ants work compared to top-down, administra-tion initiated projects, what their newly gained competences are, and why it is important to take them into consideration when thinking about the future of our cities.

O n the occasion of Hackathon, an event which took place in Turin from 12th to 17th May 2014,

Cittadellarte - Fondazione Pistoletto realized the project ART_WORKS?, inviting constructLab, Pro-getto Diogene and Roberto Fassone/Dotventi as activators of an artistic project able to intervene in the relationship between city and university. The inhabitants of Turin neighbourhood Aurora, an area bordering with the new Campus Luigi Einaudi, with the participation of a few schools from the lo-cal area and university students from Turin Depart-ment of Architecture and the Fine Arts Academy, arranged meetings in which they tried to map the social needs of the territory, with the objective of taking the grammar of contemporary art into universities, pervading and contaminating the places. The project ART_WORKS? is articulated in a process of participative planning of installa-tions, co-produced by the artists and the various subjects involved.During the Hackaton week the collective construct-Lab moved into the roundabout in Corso Verona, site of the tram of Progetto Diogene, to realize the struc-tures/objects/furniture/urban furniture agreed with the citizenry over public meetings. At the end of the Hackaton, the works were installed in public areas of the neighbourhood, where some of them will remain as functional spaces within the Campus.ConstructLab, prompted by Cittadellarte and through a workshop of self-construction, created a meeting place, an aulaAperta, where a programme of dis-courses involved, among other speakers, the uni-versity departments; the programme is named Art Prism, and it’s dedicated to nourishment that, as a ray of light going through a prism, is decomposed by the artistic approach in diverse hues (theoreti-cally an unlimited number of them), each bearing specific illuminating features.At the same time, in via Po, in UNITO’s spaces, the project sibi set up sibi Gymnasium. sibi, a project by Roberto Fassone, who on the occasion of #Hack-UniTO collaborated with Dotventi urban game de-signers, is a software able to generate billions of sets of instructions to make creative objects.The co-operation with UNITO is centred around the theory that the vision and the practice developed by Cittadellarte can find forms and ways to release their innovative power of social transformation into the articulations of the organism of the University of Turin, gathering the innovative and demopracti-cal potentials of co-realized artistic paths, favouring opportunities to rethink traditional didactic meth-odologies within UniTO’s departments.

Campus Luigi Einaudi durante gli interventi, Torino / Interventions in Campus Luigi Einaudi, Turin. Photo: auroraMeccanica

Tram di Progetto Diogene, rotonda di Corso Verona, Torino / Progetto Diogene’s Tram, roundabout in Corso Verona, Turin. Photo: auroraMeccanica

Allestimento itinerante di A Life in Common, Medellín / A Life in Common’s mobile setting up, Medellín. Photo: J.E.S.

Allestimento itinerante di A Life in Common, Medellín / A Life in Common’s mobile setting up, Medellín. Photo: J.E.S.

Page 4: Arte al Centro / Art at the Centre 2014

20144 il gioCo del loCo • Visible. on display

N el 2012, nell’ambito della XV edizione della rassegna Arte al

Centro di una Trasformazione So-ciale Responsabile, Cittadellarte ha realizzato la mostra ARTInRETI: pra-tiche artistiche e trasformazione ur-bana in Piemonte, con l’obiettivo di mappare pratiche e ricerche ar-tistiche ideate e prodotte da re-altà istituzionali e indipendenti operanti in Piemonte, regione in cui, da anni, sono attivi numerosi progetti che indagano la relazione complessa tra arte e sfera pubblica. A partire da tale mostra/ricerca, ARTInRETI è, oggi, una piattafor-ma discorsiva aperta, percorso di auto-formazione e di condi-visione che si sviluppa attraverso incontri itineranti volti alla messa a fuoco di concetti e di progettua-lità che si misurano con i muta-menti dell’esistente.Le metodologie attivate nell’ambito di ARTInRETI documentano quan-to, in tempi di pre-crisi, il territorio abbia dato forma a un milieu cul-turale diffuso di esperienze signifi-cative in merito all’immaginario di eterogenee comunità urbane.è a partire da queste pratiche che ARTInRETI intende interro-garsi sul ruolo delle istituzioni, e in particolare sulle politiche cul-turali intese come forma di cul-tural responsibility. Dialettiche responsabili che l’artista – come il curatore e tutti gli operatori della cultura – mettono in gioco quan-do decidono di attivare situazioni nell’ambito della sfera pubblica.

I l progetto Visible: quando l’arte esce dal suo ambito e diventa visi-bile come parte di qualcos’altro è un premio internazionale di ri-

cerca e produzione dedicato alla pratica artistica nella sfera sociale, il cui obiettivo è realizzare e sostenere pratiche artistiche impegnate nel sociale in un contesto globale. Visible è un progetto intrapreso da Cittadellarte - Fondazione Pistoletto in collaborazione con Fondazio-ne Zegna e curato da Matteo Lucchetti e Judith Wielander. Visible. On Display è una mostra itinerante che ruota attorno alla piattaforma di dialogo e produzione, networking e azione; è stata commissionata a Leftloft, un’azienda di design con sede a Milano che si occupa preva-lentemente di comunicazione. La mostra racconta le storie di oltre 60 professionisti dell’arte che hanno partecipato alle prime due edizioni del Visible Award, che stanno operando in altrettante località a livello internazionale, cambiando quotidianamente i confini attraverso i quali percepiamo il visibile. Il 14 dicembre 2013, la seconda edizione del Visible Award è stata vinta da Ahmed Öğüt e il suo progetto, L’Università Silenziosa. La giu-ria, presieduta da Charles Esche, direttore del Van Abbemuseum a

Al termine ormai abusato di par-tecipazione, il gruppo di lavoro ha sostituito un’idea di trasforma-zione nella quale è attiva una di-namica dialogica che, senza mai rimuovere il conflitto – elemento costitutivo di un reale processo di emancipazione civica – interroga il concetto di sfera pubblica, intesa come terreno capiente e permea-bile che accoglie riflessioni mosse da urgenze e desideri di tante e differenti comunità temporanee.Nel corso di tre anni, ARTInRETI si è interrogata – invitando a giornate di autoformazione esperti e pro-getti artistici sia italiani sia interna-zionali – su alcuni temi strategici per quel che concerne le politiche del futuro urbano e della cultura.Dagli interrogativi sollevati e dalla volontà di restituire al pubblico l’in-tero processo di ARTInRETI, nasce nel 2014 Il gioco del loco, presen-tato durante la XVII edizione di Arte al Centro, con l’obiettivo di por-tare alla luce le criticità sottese all’operare nello spazio pubblico, non limitandosi ai luoghi semantici intorno cui costruire una possibile condivisione di significati.Il gioco costruisce un ambiente dialogico con al centro 6 argomen-tatori che propongono il proprio pensiero per 15 minuti, a parti-re dalle carte da gioco riportanti ciascuna una delle 30 domande sul’arte pubblica generate dal dibattito interno di ARTInRETI. At-torno agli argomentatori si trovano 30 practitioner (professori, artisti,

Eindhoven e curatore della Biennale di San Paolo, ha discusso i dieci progetti finalisti e i criteri di valutazione di fronte a un’audience, riuni-ta al Van Abbemuseum per unirsi al dibattito ed esprimere la propria preferenza nella fase finale della selezione. Il premio di 25,000 euro è andato a favore delle sedi dell’Università già esistenti a Londra, Stoc-colma e Parigi, e contribuirà a rafforzare l’infrastruttura attraver-so cui L’Università Silenziosa e i suoi membri operano. La cerimonia ufficiale di assegnazione del Visible Award si è tenuta all’Università di Oxford, dove Paolo Naldini e Andrea Zegna – rappresentanti rispet-tivamente di Cittadellarte - Fondazione Pistoletto e della Fondazione Zegna – hanno consegnato il premio ad Ahmed Öğüt. L’Università Si-lenziosa è una piattaforma autonoma di scambio di conoscenze gestita da rifugiati, immigrati e persone richiedenti asilo politico. I membri dell’Università Silenziosa hanno avuto una vita professionale e una formazione accademica nei loro paesi d’origine, ma non possono far uso delle loro competenze e della loro formazione professionale per una serie di questioni legate al loro status. Ogni gruppo contribu-isce al programma in modi diversi, che consistono nello sviluppo di corsi relativi alle loro qualifiche e in specifiche ricerche su temi chiave, così come in riflessioni personali su cosa significhi essere un rifugiato o in cerca di asilo politico. La sede londinese dell’Università Silenzio-sa ha anche realizzato un evento di due giorni in collaborazione con la Società per gli Studi sull’Immigrazione di Oxford, e il Centro Studi sui Rifugitati dell’Università di Oxford e con lo spazio d’arte contem-poranea The Showroom, a Londra. Scopo dell’Università Silenziosa e quello di sfidare il concetto di silenzio come stato passivo, e di esplorare il suo grande potenziale attraverso una riflessione di gruppo che evidenzi il sistematico fallimento e la perdita di informazioni a cui si giunge non dando voce alle persone che chiedono asilo.

T he Visible: when art leaves its field and becomes visible as part of something else project is an international research and produc-

tion award dedicated to art in the social sphere, which aims at pro-ducing and sustaining socially engaged artistic practices in a global context. Visible is a project undertaken by Cittadellarte - Fondazi-

il gioCo del loCo

the game of public art

il gioco dell’arte pubblica

a Cura di / CUrated by artinreti

one Pistoletto in collaboration with Fondazione Zegna, and curated by Matteo Lucchetti and Judith Wielander. Visible. On Display is a travelling exhibition that revolves around the platform for discourse-production, networking and action; it was commissioned to Leftloft, a design company based in Milan that focuses on communication. The display tells the stories of over 60 art practitioners featured in the first two editions of the Visible Award, who are operating in as many different locales all over the world, changing on a daily basis the boundaries through which we perceive the visible. On the 14th of December 2013 the second edition of the Visible Award was awarded to Ahmet Öğüt and his project, The Silent Uni-versity. The jury, chaired by Charles Esche – Director of the Van Abbemuseum, Eindhoven and curator of the upcoming Sao Paolo Biennial – assessed the ten shortlisted projects and the criteria for their evaluation before an audience who gathered at the Van Abbe-museum to join the lively discussion and express their preference in the final round of votes. The 25,000 euros prize went towards the existing branches of the University in London, Stockholm, and Paris, and will work to strengthen the infrastructure through which The Silent University and its members operate. The 2013 Visible Award official ceremony took place as part of an event at the University of Oxford, where Paolo Naldini and Andrea Zegna – representa-tives of Cittadellarte - Pistoletto Foundation and Fondazione Ze-gna – presented the award to Ahmet Öğüt. The Silent University is an autonomous knowledge exchange platform led by refugees, asylum seekers and migrants. The Silent University members have had a professional life and academic training in their home coun-tries, but are unable to use their skills or professional training due to a variety of reasons related to their status. Each group is con-tributing to the programme in different ways, which include devel-oping courses connected to their qualifications, specific research on key themes as well as personal reflections on what it means to be a refugee and asylum seeker. The London branch of the Silent University produced also a two day event in collaboration with the Oxford Migration Studies Society and the Refugee Studies Centre at the University of Oxford, and with the contemporary art space The Showroom, London. The Silent University’s aim is to challenge the idea of silence as a passive state, and to explore its power-ful potential through group re-flection, making apparent the systemic failure and the loss of knowledge experienced through the silencing process of people seeking asylum.

curatori, dirigenti di istituzioni cul-turali, amministratori regionali e co-munali, giornalisti…) il cui ruolo è di scrivere, in un minuto, una risposta alla prima esposizione; ogni argo-mentatore sceglie poi una o più ri-sposte da commentare per altri 10 minuti. Finita questa fase si passa all’argomentatore successivo e si continua a sviluppare il dialogo.

I n 2012, in the context of the XV edition of the event Art at

the Centre of a Responsible So-cial Transformation, Cittadellarte realized the exhibition ARTInRE-TI: artistic practices and urban transformation in Piedmont, with the objective of mapping artistic practices and researches de-vised and produced by institu-tional and independent realities operating in Piedmont, a region in which a lot of projects investi-gating the complex relationship between art and public sphere have been activated for years. Starting from this exhibition/re-search, ARTInRETI has become an open discoursive platform, a path of self-education and shar-ing which develops through itiner-ant meetings focused on concepts and projectualities tackling the changes the world is undergoing.The methodologies activated in the context of ARTInRETI reveal how, in time of pre-crisis, this territory has generated a spread cultural mi-lieu of meaningful experiences with regards to the ideals of the most diverse urban communities.Starting from these practices AR-TInRETI means to question the role of the institutions, and in particular cultural politics, seen as a form of cultural responsibility. These are responsible dialectics which the artist – like the curator and all the cultural operators – takes into consideration when he decides to act in the public sphere. The work group has replaced the abused term of “participation” with an idea of transformation, in which they activate a dialogic dynamic which, without removing the conflict – a constitutive element of any real process of civic eman-cipation –, questions the idea of public sphere, seen as a vast and permeable ground able to receive reflections prompted by urges and desires of many and different tem-porary communities.In the course of the past three years, ARTInRETI has discussed – inviting Italian and international experts and actors in artistic projects to self-

educational days – a few strategic topics related to the politics govern-ing the urban and cultural future.From the issues raised and the will to give the whole process of ARTInRETI back to the public, in 2014 we have created Il gioco del loco, presented on the occasion of the XVII edition of Art at the Centre, with the objec-tive of bringing to light the difficul-ties encountered when working in

public spaces and elaborating on them in order to share knowledge, not simply create it. The game cre-ates a dialogic environment centred around six debaters expressing their thoughts for 15 minutes, taking their cue from playing cards, each show-ing one of thirty questions about public art generated in the course of ARTInRETI internal discussion. Around the debaters are 30 practi-

tioners (professors, artists, curators, directors of cultural institutions, lo-cal and regional administrators, journalists...) whose role is the one of writing, in a minute, an answer to the first presentation; each debater then chooses one or more answers to comment for another 10 minutes. At the end of this first phase it’s over to the next debater, further develop-ing the dialogue.

Visible. on display

Ahmet Ögüt, The Silent University, recipient of the 2013 Visible Award.

Page 5: Arte al Centro / Art at the Centre 2014

2014 5Cittadellarte uffizi

I n occasione della Giornata Internazionale delle Foreste, il 21 marzo 2014, UNECE e FAO

hanno organizzato un evento in collaborazione con Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, che ha coinvolto attivamente Michelangelo Pistolet-to nel realizzare un disegno per l’occasione e nell’ideare la sua scenografia: il Rebirth Tree ri-flette simbolicamente sia significato sia lo sco-po dell’evento. L’opera d’arte è stata presentata attraverso la celebrazione che si è concentrata sui collegamenti tra le foreste (il reame natu-rale) e la moda (l’artificio umano) per ricordarci il bisogno di un’alleanza tra i due che consenta alla natura di prosperare e al genere umano di vivere una vita più equilibrata. L’evento si è svolto anche “fisicamente” sotto un simbolo gigante del Terzo Paradiso, allestito nella Sala dei Passi Perduti del Pa-lazzo delle Nazioni di Ginevra. L’installazione, lunga 20 metri, larga 8 e alta 4, circondata da alberi viventi, è stata avvolta in tessuti che riprendeva-no i colori della foresta, prodotti della rete di Cittadel-larte Fashion B.E.S.T.Sotto il grande Terzo Para-diso si sono svolti molti eventi, inclusa una sfilata-perfor-mance – du-rante la quale ballerine hanno indossato abiti prodotti in fibre di origine forestale – una mostra di abiti e accessori in fibre derivate dal legno e una giornata di di conferenze internazionali sui temi di foreste, moda e sostenibilità.La bellezza dell’istallazione e il suo messaggio hanno avuto un impatto maggiore di qualunque parola e l’ampia copertura mediatica dell’evento ha diffuso il messaggio ben oltre i muri del Palazzo delle Nazioni.

On the occasion of the International day of Forests on 21 March 2014 UNECE and FAO

organized an event in cooperation with Cittadel-larte - Pistoletto Foundation, which actively involved the artist in drawing the symbol for the event and in conceptualizing its scenography. In fact, the meaning and purpose of the event were symbolically reflected in the Rebirth Tree drawn by Michelangelo Pistoletto. The art work was present throughout the celebration which focused on the linkages between forests (the natural realm) and fashion (the human artifice) to remind us of the need for an alliance between the two that will allow nature to thrive and hu-mankind to live a more balanced life.The event was also “physically” located under a gi-ant symbol, assembled in the Salle Des Pas Perdus

at the Palais de Nations. The symbol, 20 meter long, 8 meter wide and

4 meter high, surrounded by living trees, was

wrapped in fabrics of the colors of the forest pro-duced by companies part of B.E.S.T. network.

Under it, many events took place, includ-

ing a fashion

show with danc-

ers wearing clothes made

of wood-derived fibers, a policy talk, an exhibit

of wood-derived clothes

and accessories and a one day pro-

gramme of international conferences on forests, fashion and sustainability

The beauty of the installa-tion and its meaning

spoke louder than any words and the wide media cover-age of the event spread the mes-sage beyond the wall of the Palais.

le porte di Cittadellartethe doors of Cittadellarte

Cittadellarte uffizib.e.s.t.

L’installazione Le porte di Citta-dellarte (ideata da Juan Este-

ban Sandoval e Paolo Naldini per Cittadellarte e da Michelangelo Pistoletto, con la collaborazione di Studio Azzurro) è stata pre-sentata come parte della mostra Année 1 - Le Paradis sur Terre di Michelangelo Pistoletto al Musée du Louvre, Parigi. L’opera introduceva i visitatori alla Fondazione Pistoletto, facendone

I l progetto/cantiere Let Eat Bi, il Terzo Paradiso in terra biellese, nasce dalla messa in rete della filiera alimentare per attivare il potenziale produttivo e solidale costituito dalla terra intesa come bene comune.

Il progetto ha l’obiettivo di aggregare, promuovere e contribuire a organizzare le risorse e le attività (saperi, azioni, progettualità) operanti sul territorio biellese, il cui denominatore comune sono il cibo e la cura della terra e del paesaggio sociale e naturale, partendo da tali risorse per favorire un meccanismo virtuoso di solidarietà e di inclusione sociale. Le colonne portanti del progetto sono:La Coltura — attraverso il Catasto solidale, piattaforma in progress degli orticoltori/produttori aderenti, atta a facilitare il recupero di terreni incolti attraverso il lavoro condiviso.La Cultura — attraverso l’attivazione dell’Accademia Verde, percorsi formativi e teorico-pratici collegati alle progettualità dei campi-pilota nascenti.La Convivialità — attivando luoghi di socialità e aggregazione intorno al tema del cibo sano e della terra.

T he project/working site Let Eat Bi, the Third Paradise in the Biellese territory, starts from a net-working of the food production and supply chain, and aims at activating the productive and sup-

portive resources represented by land intended as common good.The project aims at bringing together, promoting and helping organizing the resources and the activi-ties operating in the Biellese territory whose common denominators are food and the care of the land and of the social and natural landscape, facilitating the virtuous mechanism of solidarity and social inclusion these resources can bring about. The key features of the project are:Colture — through the Ethical Land Register, the platform in progress of the farmers/producers who have joined the initiative, aimed at facilitating the reclamation of fallow land through common work.Culture — through the launch of the Green Academy, educational and practical courses linked to the projectuality of the new born pilot-sites.Conviviality — opening venues for people to socialize and collaborate in the name of healthy food and farming.

let eat bi

“l’autoritratto” in un video inte-rattivo, accanto ad alcuni artisti e collaboratori di Cittadellarte, le cui azioni rappresentano sim-bolicamente quattro delle aree-chiave dell’attività di Fondazione Pistoletto: condivisione della co-noscenza (educazione), il riciclare come forma di sviluppo sostenibile (produzione), l’architettura naturale (habitat) e la produzione e il consu-mo di cibo a km zero (nutrimento).

T he installation The Doors of Cittadellarte (conceived by

Juan Esteban Sandoval and Paolo Naldini for Cittadellarte and by Mi-

chelangelo Pistoletto, in collabo-ration with Studio Azzurro) was presented as a part of Michelan-gelo Pistoletto’s solo exhibition An-née 1 - Le Paradis sur Terre at the Musée du Louvre, Paris. It introduced the visitors to Pistolet-to’s Foundation, “self-portraiting” them in an iteractive video, along with some artists and employees whose acting symbolically repre-sent four key-areas of Cittadel-larte’s activity: sharing knowledge (education), recycling as a prac-tice of sustainable development (production), natural architecture (habitat) and locally produced and consumed food (nourishment).

Sfilata-performance nella Galerie des pas perdu, Palais des Nations, ONU Ginevra / Fashion show-performance at the Galerie des Pas Perdu, Palais des Nations, UN Geneva. Photo by A. Lacirasella.

Sopra a sinistra: Rebirth Tree, Michelangelo Pistoletto, 2014.On the upper left: Rebirth Tree, Michelangelo Pistoletto, 2014.

Page 6: Arte al Centro / Art at the Centre 2014

20146 terzo paradiso - rebirth day

I n questi anni, da quando abbia-mo lanciato il progetto del Terzo

Paradiso, abbiamo incontrato cen-tinaia di persone che ne condivi-dono la filosofia ma che si sono anche attivate per realizzare even-ti, iniziative, programmi e opere. Le abbiamo raccolte (non tutte, poiché ne nascono di nuove ogni settimana) su piattaforme online e in video o pubblicazioni presen-tate in importanti contesti come il Musée du Louvre o il Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra, che rappresentano l’uno il “mito” di un’arte universale patrimonio dell’umanità, l’altro il “sogno” di un governo mondiale fondato sui diritti umani.Ma, perché il Terzo Paradiso di-venti una realtà concreta, non è sufficiente coinvolgere i soggetti istituzionali. Alla fine degli anni ‘90 fu chiesto a Gorbacev se avesse speranze per il futuro del mondo; rispose di no, se doveva pensare soltanto alla politica, mentre, se guardava alla società civile, qual-che speranza, sì, l’aveva.Se la società civile sembra avere la capacità di trovare le soluzioni alla sfida epocale che le nostre genera-zioni stanno affrontando, essa non sa aggregare l’impatto delle sue migliaia di azioni: non sa organizzarsi.Abbiamo così pensato di reinter-

Il tema dell’Expo Universale, che avrà luogo a Milano nel 2015 col titolo “Nutrire il Pianeta-Energie per la Vita” e il Congresso mondiale di architettura del paesaggio di IFLA, International Federation of Landscape Architects, dal titolo “Nutrirsi di Paesaggio”, in programmazione a Torino nel 2016 e organizzato da AIAPP - Associazione Italiana Architettura del Paesaggio, sono il pretesto per dare vita a un orto urbano collocato sul terrazzo del Superstudiopiù in via Tortona 27, a Milano.Grazie al contributo degli sponsor tecnici, che si sono impegnati nella costruzione di questo fazzoletto agricolo di 750 metri quadrati, è stato ideato Superortopiù - Coltivare la città vicino al cielo di Milano. Intorno al segno del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, in collaborazione con n.o.v.a.civitas e Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, lo spazio è stato animato per tre mesi con iniziative mirate alla diffusione di una cultura etica della trasformazione sociale e del territorio, a partire dalla simbiosi tra architettura e agricoltura. Un modello di casa in paglia collocato nell’area, integrando ai materiali gli scarti della paglia di riso, è diventato il simbolo della svolta culturale e pragmatica che reintegra l’architettura al ciclo della natura e sostiene la qualità dell’ambiente, riducendo i consumi e rimettendo in circolo gli avanzi inutilizzati.

pretare alcune delle strategie e degli strumenti sviluppati dagli Stati – come società organizzate efficacemente – al fine di carpire un po’ di tale efficacia e di metter-la in gioco non solo a beneficio di una “nazione” rispetto alle altre, ma per il vantaggio di tutte.Se il Terzo Paradiso fosse uno Stato, avrebbe degli Ambasciato-ri che lo rappresenterebbero negli altri Stati difendendone gli interes-si e diffondendone la cultura. Ma il Terzo Paradiso non è uno Stato; a ben vedere, esso è l’insieme di tutti gli Stati, non nella loro attuale situazione, ma in quella che si vuo-le (o si deve) raggiungere. Abbia-mo così capito che quelle perso-ne, che tanto avevano già fatto in nome del Terzo Paradiso, erano i migliori candidati immaginabili per svolgere questo ruolo così impor-tante. E che le loro organizzazioni e sedi avrebbero potuto assumere il ruolo di Ambasciate del Terzo Paradiso.Ciascuna sviluppa un aspetto (o più d’uno) del progetto, seguendo una propria vocazione legata per esempio all’energia, o alla moda, alla musica, agli interventi artistici nello spazio pubblico, al campo giuridico, a quello scientifico, così come effet-tivamente è avvenuto in questi anni.Le attività che le Ambasciate svi-

terzo paradiso - rebirth dayt h i rd pa r a d is e - reb i rt h dayambasciate e cantieri / embassies and Working sites

luppano rappresentano dei can-tieri, in cui il Terzo Paradiso si “manifesta” e prende forma. Potrebbero essere di più. E ognu-no dei lettori può prendere queste parole come un invito a seguire la propria vocazione e partecipare in prima persona.E questo è il senso dell’invito – ac-colto da centinaia di soggetti in tutto il mondo – a prendere parte al Rebirth Day (rebirth-day.org), la festa della Rinascita. Ispirandosi alla credenza che il mondo dovesse finire il 21.12.2012, Pistoletto e Cit-tadellarte hanno lanciato una chia-mata a celebrare, invece, l’impegno a ritrovare un equilibrio sostenibile tra la natura e l’umanità, che già molti sentono e praticano quotidia-namente. è come se il Terzo Para-diso – dal futuro – ci inviasse i suoi ambasciatori. Sono migliaia di ini-ziative dedicate al cambiamento in senso responsabile di ogni ambito della nostra vita che disegnano una geografia della trasformazione (geographiesofchange.net) effettiva in ogni continente. Questa geogra-fia rende visibile e pratico il mito del Terzo Paradiso. Le Ambasciate ne sono le Centrali Energetiche.

Paolo Naldini Direttore Cittadellarte - Fondazione Pistoletto

F or the past years, since we launched the project Third

Paradise, we have met hundreds of people who not only share its philos-ophy, but have been active in realiz-ing events, initiatives, programmes, performances and works. We have collected them (not all of them, since there are new ones every week) on platforms online and on videos or publications pre-sented also in prestigious venues like the Louvre in Paris or the Palace of United Nations in Ge-neva, the former representing the “myth” of a universal art heritage of humanity, the latter represent-ing the “dream” of a world gov-ernment based on human rights.But, in order for the Third Para-dise to become a concrete real-ity, involving the institutions is not enough. At the end of the ‘90s, Gorbachev was asked whether he had any hopes for the future of the world; he said that he didn’t, if he took into consideration politics only, while he said he had some if he looked at civic society.Civic society seems to have the ability to find solutions even to the epochal challenge our gen-erations are facing but it can’t group together the impacts of its thousands of actions, it can’t get organized.

We have therefore thought to rein-terpret some of the strategies and instruments developed by Coun-tries – seen as effectively organized forms of society – with the aim of getting hold of a bit of that effec-tiveness and deploy it to the advan-tage of not just one “nation” among the others, but of all of them.If the Third Paradise were a Coun-try, it would have Ambassadors representing it in other Coun-tries, defending its interests and spreading its culture. But the Third Paradise is not a Country, it’s rather the totality of all Countries, not in their present situations, but in the one we want (or must) achieve. We understood that the people who had already done so much in the name of the Third Paradise were the best possible candidates to play this extremely important role. And that their or-ganizations and spaces could as-sume the roles of Embassies of the Third Paradise.Each of them develops one or more aspects of the project, ac-cording to its own vocation, for example in the field of energy, fash-ion, music, artistic interventions in public spaces, law, science, as it has in fact happened throughout the past years.The activities the Embassies de-

velop represent working sites in which the Third Paradise mani-fests itself and takes shape.There may be more. And every one of the readers can take these words as an invitation to follow his voca-tion and to participate in person.And this is the meaning of the invi-tation – welcomed by hundreds of people all over the world – to take part in the Rebirth Day (rebirth-day.org), the festival of rebirth. In the belief that the world would end on 21.12.2012, Pistoletto and Cittadellarte have launched a call to celebrate, however, the commit-ment to find a sustainable balance between nature and humanity that many already feel and prac-tice on a daily basis. It’s as though the Third Paradise – from the fu-ture – sent us its ambassadors. There are thousands of initiatives for change toward responsibil-ity in every aspect of our lives that create a geography of the change (geographiesofchange.net) effective on every continent. This geography makes it visible and concrete the myth of the Third Paradise. Its Embassies are the its Power Plants.

Paolo Naldini Director Cittadellarte - Fondazione Pistoletto

superortopiù - Coltivare la cittàMilano-Venezia-Venaria reale

superortopiù - Farming the CityMilan-Venice-Venaria reale

n.o.v.a.civitas

The theme of the Universal Expo that will take place in Milan in 2015 with the title “Feeding the Planet, Energy for Life” and the International Federation of Landscape Architects’ meeting “The Landscape Feeds Humanity” being held in Turin in 2016 and organized by AIAPP - Associazione Italiana Architettura del Paesaggio, are all an excuse to create a vegetable garden in the city, placed on the roof of Superstudiopiù on via Tortona 27, Milan.Thanks to the contribution of the technical sponsors, who have been involved in the construction of this agricultural tiny plot of only 750 square meters, Superortopiù - Farming the City has been created right under the sky of Milan. In the sign of the Third Paradise of Michelangelo Pistoletto, in collaboration with n.o.v.a.civitas and Cittadellarte - Fon-dazione Pistoletto, the space has been busy for three months with events aimed at spreading the ethical culture of social and territorial changes, starting from the harmony between architecture and agriculture. A model of a house built of wood is placed in the area, integrating the materials with rice straw scraps, and has become the symbol of the cultural and pragmatic turning point that reintegrates architecture to the cycle of nature and supports the quality of the environment reducing consumption and recycling the unused wastes.

Fortunato D’Amico

n.o.v.a.civitas Nuovi Organismi di Vita Abitativa è una società creata da Cittadellarte che si occupa di ricerca, progettazione, costruzione e ristrutturazione di edifici, con materiali di origine naturale o riciclati. L’obiettivo primario è la promozione della cultura sostenibile, la progettazione e la realizzazione di nuovi organismi di vita abitativa che fondano sulla responsabilità e la sostenibili-tà il rapporto tra l’uomo e l’ambiente. “n.o.v.a.civitas è una dichiarazione di impegno che arte e architettura as-sumono nel processo globale di trasformazione sociale responsabile”. (Michelangelo Pistoletto)L’Architettura di Svolta, così n.o.v.a.civitas chiama il proprio approccio progettuale, deve rispettare due fon-damenti indispensabili: il rispetto per l’uomo e il rispetto per l’ambiente, che si concretizzano mettendo al primo posto la vita degli esseri viventi e la loro salvaguardia nel rispetto reciproco del vivere sociale, utilizzando materiali di origine naturale o riciclati.n.o.v.a.civitas progetta, costruisce e ristruttura edifici secondo i principi della bioarchitettura. L’architettura è il fulcro della società, motore glocale di microeconomia emergente esportabile e ripetibile.L’abitare, la casa, rappresenta lo snodo primario del rapporto organico tra la persona e l’ambiente, spazio in cui si forma e si organizza la società.L’abitazione è considerata cosa viva, parte della natura, punto di incontro tra l’uomo e il mondo che lo circonda. “Abitare”, dunque, è inteso come terza pelle dell’uomo dopo l’epidermide e l’abito.Uno degli obiettivi di n.o.v.a.civitas è quello di adottare la tecnologia costruttiva della paglia di riso. La paglia, sottoprodotto dell’agricoltura, è utilizzata come materia prima e primaria per realizzare nuovi organismi di vita abitativa che imitino il più possibile gli ecosistemi naturali, quindi, che durino nel tempo, che siano sosteni-bili dal punto di vista economico, ambientale e sociale, in grado di auto-mantenersi con un basso input di energia trasformando queste architetture da case passive a emis-sioni zero a case attive a impatto zero.

n.o.v.a.civitas New Organisms of Inhabiting Life is a company, created by Cittadellarte, that deals with research, planning, realizing and restoring building with materials of natural origin or recycled. The main objec-tive is promoting a sustainable culture, planning and re-alizing new organisms of inhabiting life which base the relationship between the human being and his environ-ment on responsibility and sustainability. “n.o.v.a.civitas is a declaration of the commitment which art and archi-tecture assume in the global process of a responsible social transformation”. (Michelangelo Pistoletto)Turning Point Architecture, which is how n.o.v.a.civitas defines its planning approach, has to respect two es-sential elements: respect for the human being and respect for the environment, which can both be achieved giving top priority to the lives of living beings and their protection in a mutual respect of the social living and using materials of natural origin or recycled. n.o.v.a.civitas plans, realizes and restores buildings according to the principles of bio-architecture. Architecture is the hub of society, a glocal driving force of emerging, exportable and repeatable micro-economy.Inhabiting (i.e. the house) represents the primary piv-otal element of the organic relationship between the person and the environment, a space in which society is formed and organized. The house is considered a living thing, as part of nature, a meeting point between the human being and the world surrounding him. Therefore “inhabiting” is seen as mankind’s third skin, after the epidermis and clothing.One of the objectives of n.o.v.a.civitas is to adopt the constructing technology of straw rice. Straw, one of the by-products of agriculture, is used as primary and raw material in realizing new organisms of inhabiting life as similar as possible to the natural ecosystems, i.e. long last-ing, economically, environmentally and socially sustainable, and able to support themselves with a low energy input, transforming these buildings from no emission passive houses to no impact active houses.

Tiziana Monterisi

Venezia / VeniCe Venaria realePhoto: Lorenza Daverio Photo: Lorenza Daverio

Photo: Lorenza Daverio Milano / Milan

Page 7: Arte al Centro / Art at the Centre 2014

72014 unidee

• un AmbiEntE diScorSivo chE ESplorA lA nEcESSITà E I MODI DEllA PRATIcA ARTISTIcA nEl SOcIAlE E DEI PROGRAMMI DI RESIDEnZA

• unA piAttAformA EducAtivA SpErimEntAlE ARTIcOlATA SUllE METODOlOGIE DEll’ARTE PER lA TRASfORMAZIOnE SOcIAlE E fInAlIZZATA AllA RIcOllOcAZIOnE DEGlI ARTISTI nEI lORO cOnTESTI SOcIAlI

• un AmbizioSo progEtto EditoriAlE cHE SEMPlIcEMEnTE MAncAVA

• a discursive environment investigating the needs and formats of contemporary art practice in the social field and residence programs

• an experimental educational platform focusing on methodologies of art for social transformation aimed at re-localising artists in their social context

• an ambitious editorial project that simply Was missing

nel 2014, in occasione della sua quindicesima edizione, unidee - uni-versità delle idee cambia forma, proponendosi con un nuovo pro-

gramma mirato alla riflessione, alla ricerca e alla progettualità per rinno-vare il discorso globale intorno all’arte per la trasformazione sociale, nel cui ambito è stata uno dei primi modelli.

la nuova formula unidee è scaturita da una serie di incontri di proget-tazione, durante l’inverno 2013-2014 che hanno visto la partecipazione di esperti internazionali impegnati a confrontarsi, a esplorare lo stato delle residenze d’artista nel mondo e le prospettive che si aprono alle piattaforme educative in relazione ai profondi cambiamenti che han-no caratterizzato questi ultimi anni. dopo essere stato per 15 anni un contesto di sviluppo, studio e scoperta dedicato a giovani artisti im-pegnati nella sfera sociale, che si stavano confrontando, vivendola, con la globalizzazione iniziata negli anni ’90, unidee vuole, oggi, rispondere alle questioni che la globalizzazione stessa ha generato. in tutto il mondo ai giovani artisti si offre prevalentemente una dimensione lavorativa ma anche esistenziale precaria, che li vede transitare da un programma di residenza all’altro in location disparate, senza la possibi-lità di “mettere radici” in alcun luogo e di sviluppare nel contesto locale il proprio ruolo di artivatore di processi di trasformazione sociale. la nuova forma di unidee, con moduli di residenza di durata più breve e con la sua struttura flessibile, vuole dare la possibilità di condividere, imparare e fare esperienza, senza alimentare quel senso di precarietà e sradicamento che rende gli artisti fortemente cosmopoliti ma deci-samente meno efficaci nella loro azione. Lo scopo è dare il via a una “re-location” (ricollocazione) – vedi appropedia.org – degli artivatori, rendendoli in grado di rimettere radici senza perdere la crescita di po-tenzialità dovuta all’esperienza e alla condivisione in un contesto inter-nazionale. l’università delle idee si pone non tanto come scuola, ma come centrale energetica in costante connessione con chi vi partecipa.coerentemente con la radice del pensiero di pistoletto, cittadellarte propugna per l’artista un ruolo nella società contemporanea sempre più impegnato nel contribuire a una progressiva riappropriazione di una po-sizione attiva e creativa in ogni ambito del vivere comune.nel panorama di una crisi generalizzata non solo dei sistemi economici, ma anche dei riferimenti culturali e identitari, i movimenti di cittadinanza attiva da una parte si diffondono in ogni angolo del globo, dall’altra non sembrano avere sufficiente massa critica e incidenza concreta.cittadellarte sente la necessità di formare una visione e delle compe-tenze che sappiano sia articolarsi nella dimensione locale dei singoli contesti, sia riconoscersi in un movimento globale di progressiva riap-propriazione di sovranità, rinnovando la nozione di democrazia attraver-so un impegno quotidiano e attivo, ciò che noi chiamiamo demopraxia.

wORKSHOP InTRODUTTIVO: le pratiche artistiche impegnate so-cialmente e l’educazione nel contesto contemporaneo.

Il progetto inizia con un workshop di 3 giorni che mira a riflettere sulle pratiche emergenti e sulle sfide che il modello Artists In Residence ha svi-luppato e sta sviluppando; obiettivo di questa sessione è il fornire una vi-sione informata e ispiratrice del panorama e delle esperienze visionarie emergenti nell’incontro dei campi della pratica sociale e della formazione; questo dovrebbe nutrire gli sviluppi futuri (e presenti) di unidee e servire come sguardo d’insieme sui temi, le istanze, i problemi e le opportunità.il workshop si sviluppa secondo 3 linee di ricerca corrispondenti a 3 questioni principali:• Qual è il significato, il bisogno, lo scopo dell’educazione all’arte

nel contesto attuale?• Partendo dal presupposto che ci sia un bisogno di educazione

artistica, quali luoghi e organizzazioni possono essere ambiente e scenografia coerente per tale necessità?

• come si è ridefinita la relazione tra estetica e politica e quali con-seguenze ha questa ridefinizione sull’educazione artistica?

i partecipanti al workshop sono curatori, artisti, direttori di centri e istituzioni culturali, giornalisti, attivisti, pedagoghi, docenti, architetti come alessio antoniolli, a.titolo, lorenzo Benedetti, charlotte Bon-duel, Beatrice catanzaro, viviana checchia, andrea degl’innocenti, cecilia guida, pablo helguera, mattehew mazzotta, chus martinez, Federica Martini, Jasmina Metwaly, Monica Narula, Sofia Olascoaga, ruggero poi, davide Quadrio, Sara rifky, carla rinaldi, ian alden rus-sel, nicola Setari, Stealth.unlimited, Sakiko Sugawa, caterina tiaz-zoldi, Jason waite e, naturalmente, i responsabili di cittadellarte che sviluppano l’università delle idee.

UnIDEE in Residence: EcOlOGIA DI ScAMBIO (vedi box a fianco) Un programma aperto, sviluppato all’interno di una struttura flessibile di alcuni mesi, che si espande e ritrae in base al numero e all’identità dei partecipanti e al numero e alla tipologia delle attività previste, basate su periodi di durata settimanale, guidate da mentori che propongono argo-menti e formati specifici. I mentori del 2014 fanno parte dei partecipanti al workshop introduttivo, del gruppo degli ex residenti unidee e della rete di esperti in contatto con cittadellarte.

All THREADS wEAVInG EDITORIAl PROJEcTil progetto produce (ed è allo stesso tempo mosso da) un’intensa ri-flessione e una ricerca estesa sui temi della “Pratica sociale e l’edu-cazione nel contesto contemporaneo” in forma di progetto editoriale, su carta, stampabile a richiesta e disponibile online. la pubblicazione uscirà a fine anno.

unidee partnerS:

i n 2014, on the occasion of its 15th edition, unidee - university of ideas changes its shape, presenting itself as a new program aimed at

triggering a reflection, a research and a projectuality which can renew the global discourse on art for social transformation, an area in which it has been one of the first models.

unidee’s new formula originated over the course of last winter through a series of planning meetings in which international experts debated and explored the status of artists’ residences around the world and the per-spectives open to educational platforms in relation to the deep transfor-mations characterizing the last few years. after 15 years of being a con-text of development, study and discovery dedicated to socially engaged young artists, who have been facing and living the increasing globaliza-tion started in the ’90s, unidee wants now to deal with the issues that globalization has generated. all over the world young artists are mainly of-fered uncertain working and existential dimensions that bring them wan-dering in diverse locations from one residency programme to another, never being able to root in a place and to develop their role of artivator of social change processes in a local context. The new format of unidee, with its shorter residency modules and its flexible structure, wants to give a chance to share, learn and experience without feeding that sense of uncertainty and uprooting that makes artists very cosmopolitan but far less effective in their action. The aim is to prompt a new “re-location” (see appropedia.org) of artivators, making them able to re-root without loosing the empowerment of experience and sharing in an international context. The university of ideas thus presents itself not as a school but as a power station, continuously linked with its participants. in line with the origin of pistoletto’s thought, cittadellarte supports a more and more committed role of the artist in contemporary society to contributing to a progressive re-appropriation of an active and creative position in every area of ordinary living. in the panorama of a genera-lized crisis not only of the economical systems but of the cultural and identity points of reference too, on one hand the movements of active citizenship are spreading all over the world, on the other hand they don’t seem to have enough critical mass and concrete effects.cittadellarte feels the need to form a vision and a set of skills able both to find an expression in the single local contexts and to identify themsel-ves as part of a global movement, of progressive reclamation of soverei-gnty renewing the notion of democracy through an active daily engage-ment, what we call demopraxia.

ground setting WorKshop: Socially Engaged Art Practices and Education in contemporary Discourse

The project starts with a 3 day workshop aimed at reflecting upon the emerging practices and challenges that the artists in residency model has been and is developing; aim of this session is to provide an informed and inspiring vision on the landscape and on the emerging visionary ex-periences in the encounter of the two fields of Social Practice and Edu-cation; this should feed unidee’s future (and current) developments and serve as an overview of topics, issues, problems and opportunities.The workshop is developed following 3 research courses responding to 3 main issues:• what is the meaning, the need, the aim of art education in such a

landscape?• assuming that there is need for art education, what kind of places

and organizations can provide environments and settings consi-stent with such need?

• how is the relation between aesthetics and politics being redefi-ned and does this affect art education?

participants in the workshop are curators, artists, cultural centres’ and institutions’ directors, activists, pedagogues, teachers and architects as alessio antoniolli, a.titolo, lorenzo benedetti, charlotte bonduel, beatrice catanzaro, viviana checchia, andrea degl’innocenti, cecilia guida, pablo helguera, mattehew mazzotta, chus martinez, federica Martini, Jasmina Metwaly, Monica Narula, Sofia Olascoaga, Ruggero poi, davide Quadrio, sara rifky, carla rinaldi, ian alden russel, nico-la setari, sTealTh.unlimited, sakiko sugawa, caterina Tiazzoldi, ja-son Waite together with, of course, the Cittadellarte’s staff developing the university of ideas.

unidee in residence: exchange ecology (see box on the left)

An open programme unfolding into a flexible structure stretching for a period of a few months, expanding and shrinking its intensity de-pending on number / identity of participants and number / kind of planned activities, based on weekly time-units, leaded by a mentor proposing specific topic/s and format/s; 2014 mentors are partici-pants to the ground setting Workshop, former unidee residents and experts from cittadellarte’s network.

all threads Weaving editorial projectThe project produces (and is at the same time driven by) an inten-se reflection and an extensive research around the issue of “Social practice and education in contemporary discourse” in the form of an editorial project, both paper published with a print-on-demand option and available online. The publication will be out in late 2014.

wEEKlY UnITSIScRIVITI / sign up at www.cittadellarte.it/unidee/

sensing the commons: listening for alicemonday 28th July - friday 1st august

Jason waite (curator at Casco - Office for Art, Design and theory in utrecht, the netherlands) and christian nyampeta (artist - mphil/phd candidate at the visual cultures depart-ment of goldsmiths, university of london)

participation in the artistic and curatorial practicemonday 1st September - friday 5th September

cecilia Guida (curator - professor of history of contemporary art at l’aquila fine arts academy and of communication pro-cess analysis at florence fine arts academy)

inter-subjectivity in participatory practicemonday 8th September - friday 12th September

Beatrice catanzaro (artist - teacher at the international art academy in ramallah, palestine)

the architecture of social space: Creating spaces of cri-tique within the places we livemonday 15th September - friday 19th SeptemberMatthew Mazzotta (artist - teacher at mit’s program in art, culture and technology)

implicities and Complicities; Convivially mapping our praxismonday 22nd Septermber - friday 26th September

Sakiko Sugawa (artist - working in auckland as a St paul St gallery’s inaugural research fellow)

Cittadellarte, an in-depth experience of its history and cur-rent activitiesmonday 29th September - friday 3rd octobermonday 3rd november - friday 7th november

artists, curators and project managers from cittadellarte’s main projects

art in public spacemonday 6th october - friday 10th octobermonday 13th october - friday 17th october

artinreti – 6secondsTO, a.titolo, Acting Out, Asilo Bianco, Banca della Memoria, Eco e narciso, Kaninchenhaus, Par coii bsogna semnà/ chi semina raccoglie, PAV - Parco Arte Vivente, Progetto Diogene, URBE - Rigenerazione Urbana

methodology of the urban spacemonday 20th october - friday 24th october

a.titolo - Giorgia Bertolino, francesca comisso, nicoletta leonardi, lisa Parola, luisa Perlo (curator - artistic directiors for the visual arts of the acteurs transculturels project and co-curator of we-traders. Swapping crisis for city project)

Working together: mapping a collective memorymonday 10th november - friday 14th november

Sofía Olascoaga (curator, also collaborated with international laboratories for public programs at art21, inc and moma new york, experimental nucleus for art and pedagogy in rio de Ja-neiro, independent curators international in new york, street public program la galeria de comercio and museo universi-tario de arte contemporáneo in mexico city)

Page 8: Arte al Centro / Art at the Centre 2014

2014MiniMuM Prize8

cittadellarte edizioni, Biella, 2014.Stampa Su carta certificata / printed on paper certified f.S.c. foreSt StewardShip council, e.c.f. elemental chlorine free

ORARI DI APERTURA MOSTRE / Exhibition opEning timE: dal martedì al venerdì Su prenotazione / from Tuesday To friday by booking in advance: +39 015 0991461 - [email protected] (dalle 10.00 alle 17.00 / from 10 am To 5 pm) SaBato e domenica dalle 11.00 alle 19.00 / saTurday and sunday from 11 am To 7 pm. lunedì chiuSo / closed on mondaycAfETERIA: aperto tutti i giorni a pranzo. Serate Su prenotazione e “a progetto” / open every day for lunch, only on reservaTion and for projecTual evenTs in The evenings

PER cOnTATTI / ContaCt us: [email protected] - +39 015 28400 - www.cITTADEllARTE.IT

è un laboratorio creativo fondato da michelangelo pisto-letto a Biella nel 1998 con sede in un complesso di arche-ologia industriale, una ex manifattura laniera.il nome rimanda allo stesso tempo all’idea di “cittadella”, luogo in cui l’arte è protetta e difesa, e a quello di “città”, spazio aperto, in relazione complessa con il mondo. Questa esperienza si sviluppa a partire dal manifesto progetto arte del 1994, in cui veniva indicata la necessità di un nuovo specifico ruolo per l’artista: mettere l’arte in diretta interazione con tutti gli ambiti dell’attività umana che formano la società.obiettivo di cittadellarte è quindi “collocare l’arte al centro del processo responsabile di trasformazione della società”, stimolando la partecipazione attiva della cittadinanza. cittadellarte è una comunità aperta in cui le energie individuali e collettive sono attivate, verso la realizza-zione del bene comune, nei diversi settori che costitu-iscono la struttura sociale: dall’architettura e urbani-

presidentGiuliana carusi Setari

vice president Maria Pioppi

artistic directorMichelangelo Pistoletto

director Paolo naldini

exhibition coordinationJuan Esteban Sandovalassistants Grazia Amendola,Giulia cirliniexhibition setting upValentina Albanese, Ketty Denaro, José farneda, Marta Morino

exhibition project managerAlessandro lacirasella

Press and Communications OfficeMargherita cuginiassistant camilla Basanese

museum mediator luca furlan

graphic design liudmila Ogryzko

web Daniele Garella

System administration Andrea Oitana

Architecture Office | n.o.v.a.civitasEmanuele Bottigella, Tiziana Monterisi, Armona Pistolettoassistants Elia Sbaraini, Michele Severini, Dario Zordan

Education Office | unideelinda Mercandinoassistant Miriam caccavo

Cittadellarte – Fondazione Pistoletto via Serralunga 27 - 13900 Biella - italy

M i n i M u M P r i z e

euro 0,50

stica alla moda sostenibili, dal design e produzione industriale allo sviluppo dell’artigianato, dalle relazioni di politica internazionale alla comunicazione, al nu-trimento e alla spiritualità.cittadellarte è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale, riconosciuta dalla regione piemonte e con essa convenzionata. ha sede a Biella in un’ex manifattura la-niera (sec. XiX), complesso di archeologia industriale, tu-telato dal ministero dei Beni culturali.

it’s a creative laboratory founded by michelangelo pisto-letto in biella in 1998, situated in an industrial archaeologi-cal complex, a former wool factory.The name incorporates two meanings: that of the citadel or rather an area where art is protected and well defend-ed, and that of the city, which corresponds to the idea of openness and interrelational complexities with the world. This experience develops from 1994 progetto arte mani-festo, pointing at the need for a new specific role for the artist: that of placing art in direct interaction with all the areas of human activity which form society. cittadellarte’s objective is therefore “to place art in the centre of the process of a responsible transformation of society”, encouraging the citizens’ active participation. cittadellarte is an open community where individual and collective energies get activated towards the achieve-ment of a common good in the different areas that con-stitute the social structure: from sustainable architecture and town planning to sustainable fashion, from indus-trial design and production to the development of crafts-manship, from international political relations to com-munication, nourishment and spirituality.Cittadellarte is a non-profit organization of social utility, recognized by and under the patronage of the region of piedmont. its headquarters are in biella, in a 19th century former wool mill, itself a piece of industrial archeology and protected by the ministry of cultural assets.

didactics Elena Rosina

cittadellarte fashion B.e.S.t.Olga Pirazziassistant Martina lazzarotto

Politics Office | Love Differencefilippo fabbrica, Emanuela Baldi

Production & Design Officeand Nourishment Office Armona Pistoletto, Enrico Rey

geographies of changefrancesco Bernabeiassistant Mjriam Gallo

Corpo Locale | C.L.I.C. | ConceptSimona Bellino,Saїd Ait Elmoumen,Imad chtaibi

cafeteria luogocomunecooperativa l’altromercato

administrationRoberto Melis, luciana friaglia,Annalisa Marchioro

archive Marco farano

Store Elena Pasquali

facilitiesSalvatore falcone,Sandra Ottino

in partnership withRegione Piemonte, compagnia di San Paolo, fondazione cRT,fondazione cRB

il Minimum Prize è un premio che si pone al minimo grado rispetto ai massimi premi destinati ai grandi personaggi che hanno dedicato la loro vita alla causa della pace o del progresso civile nel mondo. il minimum prize vuole essere alla base della ricerca, lo stimolo e il movente di un processo che punta ad un traguardo di valori nelle nuo-ve prospettive di civiltà. è un pre-mio di partenza anziché di arrivo. è un riconoscimento che celebra chi si fa promotore di una trasforma-zione sociale responsabile.è inteso come rapporto primario tra le persone che, attraverso l’in-terazione delle differenti singolari-tà, produce la grande svolta della civiltà umana.minimum come embrione, come principio generativo di nuova socie-tà, come chiave d’ingresso ad uno stadio evolutivo in cui la creatività e la scienza umana trovano i modi per convivere con l’intelligenza della natura. giunto alla decima edizione,

il minimum prize viene assegnato quest’anno a emergenza primavera.

MOTIVAZIOnIEmergenza Primavera provvede all’accoglienza e all’inserimento nel contesto sociale biellese dei mi-granti richiedenti asilo, il cui arrivo sulle coste italiane è particolar-mente aumentato nel 2013 e 2014. emergenza primavera lavora in sinergia con gli organi di governo centrali e territoriali. Capofila del progetto è il consorzio sociale il filo da Tessere.il progetto si è distinto per la ca-pacità di guardare oltre la gestio-ne dell’emergenza, interrogando il contesto locale sulla necessità di rispondere alla sfida umanita-ria posta dal progetto stesso, co-gliendone il potenziale di rinnova-mento dei codici culturali e sociali tradizionali in un territorio in pro-fonda crisi identitaria, demogra-fica, economica come il biellese.in riferimento al concetto del ter-

zo paradiso, inteso come stadio di equilibrio tra l’intelligenza umana e la natura, dobbiamo oggi prendere coscienza della necessità di una migrazione globale, a cui tutti noi siamo chiamati a prendere parte, verso un traguardo che potremo raggiungere solo se sapremo nu-trire e impegnare i medesimi valori di civiltà, di coraggio e di creatività che animano lo spirito del migrante e della comunità che sa accoglierlo.

The minimum prize is a prize placed at the minimum level com-pared to the ones destined to big personalities who have dedicated their lives to the peace or the ci-vil progress cause. The minimum price wants to be at the basis of the research, the incentive and the motive of a process aiming at the values of new civilization perspec-tives as an objective. it is a starting rather than an achievement award. it is an acknowledgement celebra-ting who promotes a responsible social transformation.it is meant as a primary relationship among people producing a big chan-ge in human civilization through the interaction of single units.minimum like an embryo, like a principle generating a new society, like an access key to an evolutio-nary stage where creativity and human science find ways to live with the intelligence of nature. This year at the 10th edition, the prize is awarded to emergenza primavera.

motivationEmergenza primavera receives, integrating them into the local con-text of biella, asylum seekers, who-se arrival on italian shores has par-ticularly increased throughout 2013 and 2014. emergenza primavera works in synergy with central and territorial government authorities. leader of the project is the social consortium Il filo da Tessere (The thread to weave)The project has distinguished itself for its ability to look beyond the ma-nagement of an emergency, que-stioning the social context on the need to respond to a humanitarian challenge generated by the project itself, recognizing the potential to renew the traditional cultural and social codes of a territory in a deep identity, demographic and econo-mic crisis as biellese is.in reference to the concept of the Third paradise, intended as a phase of balance between human intelli-gence and nature, we must acquire awareness of the need for a global migration, in which all of us are in-vited to take part, towards a finish line we will be able to reach only if we commit to feeding and pledging the same values of civility, courage and creativity animating the spirit of a migrant and of the community receiving him.

MInIMUM PRIZE EDITIOnS:

2001 i edition Sislej Xhafa con / with DIAfA

2002 ii edition Tal Adler2003 iii edition progettozingonia2004 iv edition Jamil Hilal

e / and Ilan Pappe2005 v edition Richard Stallman2006 vi edition ReMida2009 vii edition Dipartimento

Educazione castello di Rivoli

2012 viii edition Jeanne van Heeswijk

2013 ix edition charles Esche

Rebirth-day

www.rebirth-day.org

giornata mondiale del cambiamento

The Worldwide day of change

21.12.2014

“Terzo paradiso l’acquila” 10.04.2014photo: gino di paolo

immagini e campagna creativa realizzate da Socializers per #worldrefugeeday

immages and creative campaign realized by socializers for #Worldrefugeeday