APPUNTI ALESSANDRINI N.2-11

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ANN L'ep Sul fro cratici bliotec volti p storico non m declin esserlo Il signi via, ap attuale to, sp come mento E in e prebe mocra ne pol traeva sfondo stiana cattoli in tutt Scudo di fro vamen Dissolt spezzo sogget tentat legittim Venut posizio partito nella s sagi e tarsi, NO 5 N. 2 FE poca del "d CATT T ADU U Dario onte, sul tem i” continuano che di testi, per lo più all’ o (come siam mancano ma nate al prese o ancora). ificato di que pplicato alla e, tende a fa pecie presso di un fenom o o del tutto s effetti, a pa elliche, quell atici” è stato litico-cultura a evidenza o compatto a, allorché,t ici-gerarchia to o in gran o Crociato. N ontiera, ma i nte efficace. to lo sfond oni del vecch tto si è sco tivi apprezza mi eredi. te meno la one, la “ne o cristiano, i società sono e disorientam a comportar EBBRAIO 20 disorientam T TOLICI U ULTI Fornaro ma “cattolic o ad affastel , note e co indietro, al v mo stati), a acerate med ente (come p esta etichett a topografia arsi incerto e l’uditorio gi meno in via d superato. arte le asce lo dei “catto o un importa ale che risalta e significat o dell’era d tra l’altro, i r a ecclesiastic parte media Non senza p in modo com do, moltipli hio tronco, olorito nono abili di evide mediazione, ecessità stori cattolici in p o tornati, tra menti, a rap arsi come un (segue 011 ww mento" ci demo- llarsi bi- ontributi, versante anche se ditazioni potremo ta, tutt a- politica e sbiadi- iovanile, di esaur i- endenze olici d e- ante fil o- ava, che to sullo democr i- rapporti ca erano ati dal lo problemi mpless i- icati gli anche il ostante i enziarne , l’ inter - ica” del politica e a vari di- ppresen- n gregge a pag.4) Pubblicazione ww.issuu.com Per non Tre vitt Beata Re della Mo della Cari rante dell’Austri di sala op sta nell’o dling. Vien poluogo d tedesco, s cazione. S turalment versa a tu sti tolgon ospedali, rimettere, comandi e mercoledì dannata a po 5 mesi 30 marzo Alle conso gio: "Per Cristo vog assassini, la manna cappellano fronte il s Giovanni 21 giugno Beato Fra a Pirano ( 7 figli. Dop trasferì a rio. Il 13 cappellano anche com quadro l’occupazi guardare lingua ital collaboraz in partico tembre 19 ucciso. Se egli fu so Newsle e non destinata m/appuntia n diment time inno Carlo Picc estituta Kaf oravia, Suora ità Cristiana, l’annession ia, lavora co peratoria e c ospedale reg nna si ritrov di una provi sottoposta a Suor Restitut te e fisiolog utto questo. Q no il Crocifiss lei tranqui lla , a testa a e comandan ì delle Cener a morte nell’ i nel braccio o 1943 muo orelle mand Cristo sono glio morire". prima che il aia, suor Res o: "Padre, m segno della Paolo II l’ha o 1998. ancesco Bon (oggi Sloven po le scuole Capodistria luglio 1939 o di Villa G me Crassizza politico in ione jugosla con sospetto liana, viste zionisti del n olare i religio 946 Francesc econdo le orpreso lung etter m a alla vendita a alessandrin ticare: iln ocenti. U cini fka, originar a Francesca , nel 1938 d ne nazis ome infermie come aneste gionale di M va di colpo c incia del Rei brutale nazi ta si trova n gicamente a Quando i na so anche da amente lo va alta, sfidand nti. Arrestata ri 1942, è co ’ottobre e, d della morte ore decapitat da un messa o vissuta, p E in faccia a l carnefice a stituta dice mi faccia su Croce". Pa a beatificata nifacio nacq nia) secondo dell’obbligo per il semin 9 fu nomina Gardossi (no a). Dopo il ’45 n Istria, co ava, portò o le persone come possib nazifascismo, osi. L'11 se co Bonifacio testimonian go la strada mensile a circolazione ni app nazifascis Un impeg ria ana du- sta era es i- Mö- ca- ich if i- na- av- az i- agli aa do a il on- do- e, il ta. ag- per agli alzi al ulla apa ai l que di o si na- ato ota 5 il on a e di bili ,e et- fu nze di casa d tine, p Prima riso, p infine tellate non h propri la ». P ficato Don G borgat cortile 1937. nomin propri dall'ot che l'i presso Palerm nella bre 19 pleann Duran versar Pappa contes bertà calpes nome educat cava d prende ogni p la pro asserv schiav ricono Puglisi 27 ge per le scista ( 10 feb per le 21 ma le vitti e di pol e interna media punti.alessa smo, le fo gno com da quattro g picchiato a m sarebbe sta preso a pugn lapidato e f e. Don Franc ha il coraggio ia Fede è ind Papa Benedet il 4 ottobre 2 Giuseppe Pu ta palermita e Faraone, Il 29 sette nato parroco io nella su ttobre del 1 incarico di d o il seminari mo. Viene u stessa borg 993, giorno no. nte l'omelia p rio della m alardo sottol sto mafioso umane ven state, mentr del Vangelo trice da ess di ottenere c esse la neces pesante giogo opria esistenz vimenti. Pe vi, uomini libe oscimento de i è iniziata ne ennaio, giorn vittime dello (Shoah). bbraio, giorn vittime delle arzo, giorno ime innocent litica e ante diffusione andrini@ali oibe, le m mune per guardie popo morte e info ato spogliato ni e calci in finito con du cesco scrisse o di morire degno di prof tto XVI lo ha 2008. uglisi nasce ana di Branc il 15 sette embre 1990 o di San Gae ua Brancacc 1992, assum direttore spir io arcivesco ucciso dalla gata il 15 se del suo 56° per il primo morte il Car lineò come la dignità e ngono ignor re don Pug o e della mi so affidatagl che ciascuno ssità di sottra o e di dispor za senza um er diventare eri". La causa el martirio d el 1998. no della me o sterminio n no della me e foibe. della memor ti delle mafie (segue a e attua e on-line ice.it mafie r noi olari t i- oibato. oede- faccia, ue col- e « Chi per la fessa r- a beat i- e nella caccio, embre viene etano, cio e, me a n- rituale ovile di maf ia ette m- ° co m- o anni- rdinale "in un e la l i- rate e glisi, in issione li, cer- o com- arsi ad rre del- milianti e, da a per il di don emoria nazif a- emoria ria per e. pag.4) alità

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APPUNTI ALESSANDRINI N.2-11

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ANNO 5 N. 2

L'epoca del

Sul fronte, sul tema “cattolici demcratici” continuano ad affastellarsi bblioteche di testi, note e contributi,volti per lo più all’indietro, al versantestorico (come siamo stati), anche senon mancano macerate meditazionideclinate al presente (come potremoesserlo ancora).Il significato di questa etichetta, tuttvia, applattuale, tende a farsi incerto e sbiadto, specie presso l’uditorio giovanile,come di un fenomeno in via di esaurmento o del tutto superato.E in effetti, a parte le ascendenzeprebelliche, quello dei “cattolici dmocraticne politicotraeva evidenza e significato sullosfondo compatto dell’era democrstiana,cattoliciin tutto o in gran parte mediati dalScudo Crociato. Non senza problemidi frontiera, ma in modo complessvamente efficace.Dissolto lo sfondo, moltiplicati glispezzoni del vecchio tronco, anche ilsoggetto si è scolorito nonostante itentativi apprezzabili di evidenziarnelegittimi erediVenute meno la mediazione, l’interposizione, la “necessità storica” delpartito cristiano, i cattolici in politica enella società sono tornati, tra vari dsagi e disorientamenti, a rappresetarsi, a comportarsi come un gregge

ANNO 5 N. 2 FEBBRAIO

L'epoca del "disorientamento

CCAATTTT

AADDUU

Dario Fornaro

Sul fronte, sul tema “cattolici demcratici” continuano ad affastellarsi bblioteche di testi, note e contributi,volti per lo più all’indietro, al versantestorico (come siamo stati), anche senon mancano macerate meditazionideclinate al presente (come potremoesserlo ancora).Il significato di questa etichetta, tuttvia, applicato alla topografia politicaattuale, tende a farsi incerto e sbiadto, specie presso l’uditorio giovanile,come di un fenomeno in via di esaurmento o del tutto superato.E in effetti, a parte le ascendenzeprebelliche, quello dei “cattolici dmocratici” è stato un importante filne politico-culturale che risaltava, chetraeva evidenza e significato sullosfondo compatto dell’era democrstiana, allorché, tra l’altro, i rapporticattolici-gerarchia ecclesiastica eranoin tutto o in gran parte mediati dalScudo Crociato. Non senza problemidi frontiera, ma in modo complessvamente efficace.Dissolto lo sfondo, moltiplicati glispezzoni del vecchio tronco, anche ilsoggetto si è scolorito nonostante itentativi apprezzabili di evidenziarnelegittimi eredi.Venute meno la mediazione, l’interposizione, la “necessità storica” delpartito cristiano, i cattolici in politica enella società sono tornati, tra vari dsagi e disorientamenti, a rappresetarsi, a comportarsi come un gregge

FEBBRAIO 201

disorientamento

TTOOLLIICCII

UULLTTII

Dario Fornaro●

Sul fronte, sul tema “cattolici demcratici” continuano ad affastellarsi bblioteche di testi, note e contributi,volti per lo più all’indietro, al versantestorico (come siamo stati), anche senon mancano macerate meditazionideclinate al presente (come potremo

Il significato di questa etichetta, tutticato alla topografia politica

attuale, tende a farsi incerto e sbiadto, specie presso l’uditorio giovanile,come di un fenomeno in via di esaurmento o del tutto superato.E in effetti, a parte le ascendenzeprebelliche, quello dei “cattolici d

i” è stato un importante filculturale che risaltava, che

traeva evidenza e significato sullosfondo compatto dell’era democr

, tra l’altro, i rapportigerarchia ecclesiastica erano

in tutto o in gran parte mediati dalScudo Crociato. Non senza problemidi frontiera, ma in modo compless

Dissolto lo sfondo, moltiplicati glispezzoni del vecchio tronco, anche ilsoggetto si è scolorito nonostante itentativi apprezzabili di evidenziarne

Venute meno la mediazione, l’interposizione, la “necessità storica” delpartito cristiano, i cattolici in politica enella società sono tornati, tra vari dsagi e disorientamenti, a rappresetarsi, a comportarsi come un gregge

(segue a pag.4)

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disorientamento"

Sul fronte, sul tema “cattolici demo-cratici” continuano ad affastellarsi bi-blioteche di testi, note e contributi,volti per lo più all’indietro, al versantestorico (come siamo stati), anche senon mancano macerate meditazionideclinate al presente (come potremo

Il significato di questa etichetta, tutta-icato alla topografia politica

attuale, tende a farsi incerto e sbiadi-to, specie presso l’uditorio giovanile,come di un fenomeno in via di esauri-

E in effetti, a parte le ascendenzeprebelliche, quello dei “cattolici de-

i” è stato un importante filo-culturale che risaltava, che

traeva evidenza e significato sullosfondo compatto dell’era democri-

, tra l’altro, i rapportigerarchia ecclesiastica erano

in tutto o in gran parte mediati dalloScudo Crociato. Non senza problemidi frontiera, ma in modo complessi-

Dissolto lo sfondo, moltiplicati glispezzoni del vecchio tronco, anche ilsoggetto si è scolorito nonostante itentativi apprezzabili di evidenziarne

Venute meno la mediazione, l’inter-posizione, la “necessità storica” delpartito cristiano, i cattolici in politica enella società sono tornati, tra vari di-sagi e disorientamenti, a rappresen-tarsi, a comportarsi come un gregge

(segue a pag.4)

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Per non

Tre vittime innocenti. Un impegno comune per noi

Beata Restituta Kafkadella Moravia, Suora Francescanadella Carità Cristiana, nel 1938 drante l’annessione nazistadell’Austria, lavora come infermieradi sala operatoria e come anestessta nell’ospedale regionale di Mdling. Viennapoluogo di una provincia del Reichtedesco, sottoposta a brutale nazifcazione. Suor Restituta si trova nturalmente e fisiologicamente aversa a tutto questo. Quando i nazsti tolgono il Crocifisso anche dagliospedali, lei tranquirimettere, a testa alta, sfidandocomandi e comandanti. Arrestata ilmercoledì delle Ceneri 1942, è codannata a morte nell’ottobre e, dpo 5 mesi nel braccio della morte, il30 marzo 1943 muore decapitata.Alle consorelle manda un messagio: "Per Cristo sono vissuta, perCristo voglio morire". E in faccia agliassassini, prima che il carnefice alzila mannaia, suor Restituta dice alcappellano: "Padre, mi faccia sullafronte il segno della Croce". PapaGiovanni Paolo II l’ha beatificata i21 giugno 1998.Beato Francesco Bonifacioa Pirano (oggi Slovenia) secondo di7 figli. Dopo le scuole dell’obbligo sitrasferì a Capodistria per il seminrio. Il 13 luglio 1939 fu nominatocappellano di Villa Gardossi (notaanche come Crassizza).quadro politico in Istria, conl’occupazione jugoslava, portò aguardare con sospetto le persone dilingua italiana, viste come possibilicollaborazionisti del nazifascismo, ein particolare i religiosi. L'11 setembre 1946 Francesco Bonifaucciso. Secondo le testimonianzeegli fu sorpreso lungo la strada di

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Per non dimenticare: i

Tre vittime innocenti. Un impegno comune per noi

Carlo Piccini●

Beata Restituta Kafkadella Moravia, Suora Francescanadella Carità Cristiana, nel 1938 drante l’annessione nazistadell’Austria, lavora come infermieradi sala operatoria e come anestessta nell’ospedale regionale di Mdling. Vienna si ritrova di colpo cpoluogo di una provincia del Reichtedesco, sottoposta a brutale nazifcazione. Suor Restituta si trova nturalmente e fisiologicamente aversa a tutto questo. Quando i nazsti tolgono il Crocifisso anche dagliospedali, lei tranquillamente lo va arimettere, a testa alta, sfidandocomandi e comandanti. Arrestata ilmercoledì delle Ceneri 1942, è codannata a morte nell’ottobre e, dpo 5 mesi nel braccio della morte, il30 marzo 1943 muore decapitata.Alle consorelle manda un messa

io: "Per Cristo sono vissuta, perCristo voglio morire". E in faccia agliassassini, prima che il carnefice alzila mannaia, suor Restituta dice alcappellano: "Padre, mi faccia sullafronte il segno della Croce". PapaGiovanni Paolo II l’ha beatificata i21 giugno 1998.Beato Francesco Bonifacioa Pirano (oggi Slovenia) secondo di7 figli. Dopo le scuole dell’obbligo sitrasferì a Capodistria per il seminrio. Il 13 luglio 1939 fu nominatocappellano di Villa Gardossi (notaanche come Crassizza).quadro politico in Istria, conl’occupazione jugoslava, portò aguardare con sospetto le persone dilingua italiana, viste come possibilicollaborazionisti del nazifascismo, ein particolare i religiosi. L'11 setembre 1946 Francesco Bonifaucciso. Secondo le testimonianzeegli fu sorpreso lungo la strada di

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dimenticare: il nazifascismo, le foibe, le mafie

Tre vittime innocenti. Un impegno comune per noi

Piccini

Beata Restituta Kafka, originariadella Moravia, Suora Francescanadella Carità Cristiana, nel 1938 drante l’annessione nazistadell’Austria, lavora come infermieradi sala operatoria e come anestessta nell’ospedale regionale di M

si ritrova di colpo cpoluogo di una provincia del Reichtedesco, sottoposta a brutale nazifcazione. Suor Restituta si trova nturalmente e fisiologicamente aversa a tutto questo. Quando i nazsti tolgono il Crocifisso anche dagli

llamente lo va arimettere, a testa alta, sfidandocomandi e comandanti. Arrestata ilmercoledì delle Ceneri 1942, è codannata a morte nell’ottobre e, dpo 5 mesi nel braccio della morte, il30 marzo 1943 muore decapitata.Alle consorelle manda un messa

io: "Per Cristo sono vissuta, perCristo voglio morire". E in faccia agliassassini, prima che il carnefice alzila mannaia, suor Restituta dice alcappellano: "Padre, mi faccia sullafronte il segno della Croce". PapaGiovanni Paolo II l’ha beatificata i

Beato Francesco Bonifacio nacquea Pirano (oggi Slovenia) secondo di7 figli. Dopo le scuole dell’obbligo sitrasferì a Capodistria per il seminrio. Il 13 luglio 1939 fu nominatocappellano di Villa Gardossi (notaanche come Crassizza). Dopo il ’45 ilquadro politico in Istria, conl’occupazione jugoslava, portò aguardare con sospetto le persone dilingua italiana, viste come possibilicollaborazionisti del nazifascismo, ein particolare i religiosi. L'11 setembre 1946 Francesco Bonifacio fuucciso. Secondo le testimonianzeegli fu sorpreso lungo la strada di

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l nazifascismo, le foibe, le mafie

Tre vittime innocenti. Un impegno comune per noi

, originariadella Moravia, Suora Francescanadella Carità Cristiana, nel 1938 du-rante l’annessione nazistadell’Austria, lavora come infermieradi sala operatoria e come anestesi-sta nell’ospedale regionale di Mö-

si ritrova di colpo ca-poluogo di una provincia del Reichtedesco, sottoposta a brutale nazifi-cazione. Suor Restituta si trova na-turalmente e fisiologicamente av-versa a tutto questo. Quando i nazi-sti tolgono il Crocifisso anche dagli

llamente lo va arimettere, a testa alta, sfidandocomandi e comandanti. Arrestata ilmercoledì delle Ceneri 1942, è con-dannata a morte nell’ottobre e, do-po 5 mesi nel braccio della morte, il30 marzo 1943 muore decapitata.Alle consorelle manda un messag-

io: "Per Cristo sono vissuta, perCristo voglio morire". E in faccia agliassassini, prima che il carnefice alzila mannaia, suor Restituta dice alcappellano: "Padre, mi faccia sullafronte il segno della Croce". PapaGiovanni Paolo II l’ha beatificata il

nacquea Pirano (oggi Slovenia) secondo di7 figli. Dopo le scuole dell’obbligo sitrasferì a Capodistria per il semina-rio. Il 13 luglio 1939 fu nominatocappellano di Villa Gardossi (nota

Dopo il ’45 ilquadro politico in Istria, conl’occupazione jugoslava, portò aguardare con sospetto le persone dilingua italiana, viste come possibilicollaborazionisti del nazifascismo, ein particolare i religiosi. L'11 set-

cio fuucciso. Secondo le testimonianzeegli fu sorpreso lungo la strada di

casa da quattro guardie popolari ttine, picchiato a morte e infoibato.Prima sarebbe stato spogliato e driso, preso a pugni e calci in faccia,infine lapidato e finito con duetellate. Don Francesco scrisse « Chinon ha il coraggio di morire per lapropria Fede è indegno di professala ». Papa Benedetto XVI lo ha beatficato il 4 ottobre 2008.Don Giuseppe Puglisiborgata palermitana di Brancaccio,cortile Faraon1937. Il 29 settembre 1990 vienenominato parroco di San Gaetano,proprio nella sua Brancaccio e,dall'ottobre del 1992, assume ache l'incarico di direttore spiritualepresso il seminario arcivescovile diPalermo. Viene ucciso dalla mafnella stessa borgata il 15 settebre 1993, giorno del suo 56° copleanno.Durante l'omelia per il primo annversario della morte ilPappalardocontesto mafioso la dignità e la lbertà umane vengono ignorate ecalpestate, mentre don Puglisi, innome del Vangelo e della missioneeducatrice da esso affidatagli, cecava di ottenere che ciascuno coprendesse la necessità di sottrarsi adogni pesante giogo e di disporre dela propria esasservimenti. Per diventare, daschiavi, uomini liberi".riconoscimento del martirio di donPuglisi è iniziata nel 1998.27 gennaioper le vittime dello sterminio nazifscista (Shoah).10 febbrper le vittime delle foibe.21 marzole vittime innocenti delle mafie.

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l nazifascismo, le foibe, le mafie

Tre vittime innocenti. Un impegno comune per noi

casa da quattro guardie popolari ttine, picchiato a morte e infoibato.Prima sarebbe stato spogliato e driso, preso a pugni e calci in faccia,infine lapidato e finito con duetellate. Don Francesco scrisse « Chinon ha il coraggio di morire per lapropria Fede è indegno di professala ». Papa Benedetto XVI lo ha beatficato il 4 ottobre 2008.Don Giuseppe Puglisiborgata palermitana di Brancaccio,cortile Faraone, il 15 settembre1937. Il 29 settembre 1990 vienenominato parroco di San Gaetano,proprio nella sua Brancaccio e,dall'ottobre del 1992, assume ache l'incarico di direttore spiritualepresso il seminario arcivescovile diPalermo. Viene ucciso dalla mafnella stessa borgata il 15 settebre 1993, giorno del suo 56° copleanno.Durante l'omelia per il primo annversario della morte ilPappalardo sottolineò comecontesto mafioso la dignità e la lbertà umane vengono ignorate ecalpestate, mentre don Puglisi, innome del Vangelo e della missioneeducatrice da esso affidatagli, cecava di ottenere che ciascuno coprendesse la necessità di sottrarsi adogni pesante giogo e di disporre dela propria esistenza senza umiliantiasservimenti. Per diventare, daschiavi, uomini liberi".riconoscimento del martirio di donPuglisi è iniziata nel 1998.27 gennaio, giorno della memoriaper le vittime dello sterminio nazifscista (Shoah).10 febbraio, giorno della memoriaper le vittime delle foibe.21 marzo, giorno della memoria perle vittime innocenti delle mafie.

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Tre vittime innocenti. Un impegno comune per noi

casa da quattro guardie popolari ttine, picchiato a morte e infoibato.Prima sarebbe stato spogliato e driso, preso a pugni e calci in faccia,infine lapidato e finito con duetellate. Don Francesco scrisse « Chinon ha il coraggio di morire per lapropria Fede è indegno di professala ». Papa Benedetto XVI lo ha beatficato il 4 ottobre 2008.Don Giuseppe Puglisi nasce nellaborgata palermitana di Brancaccio,

e, il 15 settembre1937. Il 29 settembre 1990 vienenominato parroco di San Gaetano,proprio nella sua Brancaccio e,dall'ottobre del 1992, assume ache l'incarico di direttore spiritualepresso il seminario arcivescovile diPalermo. Viene ucciso dalla mafnella stessa borgata il 15 settebre 1993, giorno del suo 56° co

Durante l'omelia per il primo annversario della morte il Cardinale

sottolineò comecontesto mafioso la dignità e la lbertà umane vengono ignorate ecalpestate, mentre don Puglisi, innome del Vangelo e della missioneeducatrice da esso affidatagli, cecava di ottenere che ciascuno coprendesse la necessità di sottrarsi adogni pesante giogo e di disporre de

istenza senza umiliantiasservimenti. Per diventare, daschiavi, uomini liberi". La causa per ilriconoscimento del martirio di donPuglisi è iniziata nel 1998.

, giorno della memoriaper le vittime dello sterminio nazif

, giorno della memoriaper le vittime delle foibe.

, giorno della memoria perle vittime innocenti delle mafie.

(segue a pag.4)

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casa da quattro guardie popolari ti-tine, picchiato a morte e infoibato.Prima sarebbe stato spogliato e de-riso, preso a pugni e calci in faccia,infine lapidato e finito con due col-tellate. Don Francesco scrisse « Chinon ha il coraggio di morire per lapropria Fede è indegno di professar-la ». Papa Benedetto XVI lo ha beati-

nasce nellaborgata palermitana di Brancaccio,

e, il 15 settembre1937. Il 29 settembre 1990 vienenominato parroco di San Gaetano,proprio nella sua Brancaccio e,dall'ottobre del 1992, assume an-che l'incarico di direttore spiritualepresso il seminario arcivescovile diPalermo. Viene ucciso dalla mafianella stessa borgata il 15 settem-bre 1993, giorno del suo 56° com-

Durante l'omelia per il primo anni-Cardinale

sottolineò come "in uncontesto mafioso la dignità e la li-bertà umane vengono ignorate ecalpestate, mentre don Puglisi, innome del Vangelo e della missioneeducatrice da esso affidatagli, cer-cava di ottenere che ciascuno com-prendesse la necessità di sottrarsi adogni pesante giogo e di disporre del-

istenza senza umiliantiasservimenti. Per diventare, da

La causa per ilriconoscimento del martirio di don

, giorno della memoriaper le vittime dello sterminio nazifa-

, giorno della memoria

, giorno della memoria perle vittime innocenti delle mafie.

(segue a pag.4)

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APPUNTI ALESSANDRINI Ap ● PER UN DIBATTITO POLITICO2

L QUI ALESSANDRIA L Alcune riflessioni sullo stato dell'arte ad Alessandria

Una amministrazione con evidenti carenze e un'opposizione che stenta

Roberto Massaro●

Il mezzobusto sorridente di Piercar-lo Fabbio sui manifesti alle portedella città e nelle pagine centrali deimedia locali ci hanno indotto, perun attimo, a credere che fosse giàstato nuovamente rieletto sindacodel capoluogo.In realtà si è trattato di una forma diautocelebrazione per aver avuto, inun autorevole sondaggio di opinio-ne, un alto indice di gradimento tragli intervistati.Eppure alcune riflessioni di meritosullo stato della città ci inducono ameno sorrisi e più preoccupazioni.Uno sguardo sulla politica economi-ca dell’attuale giunta, ci richiamal’immagine del nobile decaduto che,anziché ridurre il proprio tenore divita, vende i beni di famiglia.Questa amministrazione nei 4 anni digoverno ha ceduto l’80% della ARI-STOR e progressivamente alienatoparte del patrimonio immobiliaredella città vendendo i terreni nellazona San Michele, le farmacie, ilmercato ortofrutticolo, la casa di ri-poso Basile; ora si appresta a mette-re all’asta l’ex educatorio Borsalino ei magazzini dell’ex Consorzio Agrario.Nonostante questo e nonostantel’aumento immotivato del costo deibuoni pasto delle mense scolasti-che, delle rette per gli asili nido edella tassa per i rifiuti, il bilancio delComune è sull’orlo del dissesto fi-nanziario. Non è un caso, forse, chesiano già 4 i ragionieri capo succe-dutisi a Palazzo Rosso.La città di Alessandria, all’inizio delmandato di questa amministrazio-ne, aveva il ponte Cittadella, preci-pitosamente abbattuto nell’estate2009; dopo 18 mesi di banali slogangli automobilisti si trovano quoti-dianamente congestionati nel traffi-co del ponte Tiziano e gli abitantidella zona costretti a subire unmaggior inquinamento acustico edell’aria.

La città, nel 2007, aveva completa-to l’implemento della raccolta dif-ferenziata dei rifiuti con il metododel “porta a porta”, secondo unindirizzo ormai diffuso in moltecittà. L’attuale amministrazionecomunale ha modificato in partequesta attività, in quanto econo-micamente non vantaggiosa, conla creazione delle cosiddette isoleecologiche. L’ultimo assestamentodi bilancio relativo all’anno 2010certifica, però, un incremento deicosti di circa 2 milioni di euro ri-spetto al 2007.Cavallo di battaglia della campa-gna elettorale del centrodestra nel2007 è stata l’avversione alla ZTLnel centro storico, ritenuta causa eorigine dei problemi del commer-cio cittadino. Ora, dopo averne ri-pristinata una parte, abbiamo uncentro storico economicamentepiù depresso e più invivibile.Questa città aveva un teatro fun-zionante e motore della vita cultu-rale della città.Oggi abbiamo un edificio chiuso atempo indeterminato per la pre-senza di polveri d’amianto; la ge-stione della bonifica è stata affi-data, dopo quattro mesi di incom-prensibile ritardo, ad un gruppo dilavoro coordinato dalla presidenteFondazione TRA dottoressa Man-cuso, non immune da rilevanti re-sponsabilità nella querelle.In altre città la riapertura di teatrie sale cinematografiche è salutatacome un evento di rilievo. Da noiavviene il contrario; del resto… lacultura non si mangia!Nelle settimane scorse si è costi-tuito il comitato “RIDATECILTEA-TRO” composto da esponenti del-la società civile e della politica,con lo scopo di mantenere destal’attenzione della città e incalzarele istituzioni a prendere le deci-sioni necessarie (per chi vuol sa-perne di più segnaliamo il sitowww.ridatecilteatro.it).

Il sindaco ha risposto alla prima ini-ziativa pubblica del comitato ecce-pendo sulla sua composizione per lapresenza di esponenti dei partiti diopposizione e comunicando che ilComune metterà a disposizione 2milioni di euro per la messa in sicu-rezza e la bonifica del teatro. Qual-che domanda: perché con i soldidella collettività bisogna pagare idanni procurati da una azienda pri-vata? Da quale altro capitolo di spe-sa saranno sottratti? I diritti di par-tecipazione e manifestazione deicittadini sono concessi su richiesta osono ancora garantiti dall’attualeCarta Costituzionale?Nonostante tutto questo il sindaco,stando ai sondaggi, gode ancoradella fiducia della maggioranza deglialessandrini. Un segnale, ad un an-no dalle elezioni comunali, che do-vrebbe inquietare il sonno dei parti-ti di opposizione, in particolare delPD che, come a Roma, sconta pro-blemi generati da personalismi edinadeguatezza.E’evidente che manca un’alternati-va credibile che, pur nelle ristrettez-ze di bilancio, sappia proporre unprogramma di svolta.Un programma che guardi alle esi-genze, ai bisogni primari di tutti icittadini e, in particolare, di quelliche vivono più intense situazioni didisagio; che sappia tirare fuori la cit-tà dall’anonimato e le restituiscauna sua identità; che stimoli il cit-tadino alla partecipazione attivacoinvolgendolo nel disegno genera-le di città che si vuole perseguire;che sappia pensare e progettare ilfuturo di Alessandria; che sappia so-stenere e promuovere quel “pattodi convivenza” su cui si basa la co-mune cittadinanza. Un progettocomplessivo, insomma, fatto nonsolo di muri, ma anche di idee, dicultura, di possibilità soprattuttoper le nuove generazioni, di sicurez-za e di serenità per l’avvenire deisingoli e delle famiglie.

APPUNTI ALESSANDRINI Ap ● PER UN DIBATTITO POLITICO3

LL’INTERVISTAL L'ombra della 'ndrangheta si allunga anche sui nostri territori

L'opinione del Sostituto procuratore alla Direzione Nazionale Antimafia

A cura di Paola Sultana●

Le cronache di questi ultimi tempiraccontano di azioni criminali pro-gettate ai danni di rappresentantidelle forze dell’ordine, di minacceal Sindaco di Bordighera, di crimineorganizzato nel centro storico diGenova. Rispetto al livello di infil-trazione che hanno raggiunto lemafie al Nord, in particolare in Li-guria, la risposta dello Stato e delleIstituzioni, anche a tutela dei magi-strati e delle forze di polizia, è ade-guata secondo lei?Le notizie di infiltrazioni della crimi-nalità organizzata in Liguria sono ri-salenti nel tempo. Già negli anni '90la risposta delle istituzioni è stataferma. Dal punto di vista giudiziarioci furono processi e condanne. Nonbisogna però abbassare la guardia oritenere il fenomeno sconfitto. Co-noscenza, consapevolezza e risorsesono essenziali per fornire risposteadeguate.Il Financial Times, autorevole orga-no di stampa inglese, ha indicatotra le cinque cause del declino so-cio-politico ed economico dell’Italiala presenza della criminalità orga-nizzata, che oltre a controllare difatto vaste porzioni del territorionazionale, si è ormai diffusa in tut-to il Paese, inquinando anche l’eco-nomia un tempo sana del nord esviluppando collusioni con il poterepolitico e con le amministrazionilocali: condivide questa analisi equali sono oggi le mafie più attivenel nord-ovest?Sicuramente la criminalità organiz-zata rappresenta un problema perl’Italia e le inchieste – da ultimo,quella portata avanti nel 2010 dallaA.G. di Milano e Reggio Calabriadenominata “Il Crimine” - hannomostrato con tutta evidenza che ilproblema coinvolge anche il Norddel Paese.

Il magistrato ANNA CANEPA

Il problema però ormai non riguardapiù solo l’Italia. Altri paesi, per ri-manere in Europa basta pensare allaGermania ed alla strage di Duisburgdell’agosto del 2007 – sono stati in-teressati dal fenomeno, che non de-ve essere mai sottovalutato. Ad ogginessuno può ritenersi immune, so-prattutto le regioni od i Paesi coneconomie più floride che diventanoterreno di conquista degli immensicapitali illeciti delle mafie con finali-tà di riciclaggio e reinvestimento.Per quello che sono le conoscenze alivello investigativo e giudiziario, almomento la “’ndrangheta” calabre-se è la mafia più in espansione so-prattutto nei territori del Nord Italia,Liguria e Piemonte compresi.Libera ed Avviso Pubblico hannolanciato una campagna contro lacorruzione, e chiedono, con unaraccolta di firme, che la normativasulla confisca dei beni introdottaper i mafiosi venga estesa ancheai condannati per corruzione,

concussione ed altri reati contro laP.A.: le sembra uno strumento effi-cace per arginare la piaga dilagantedella corruzione nel nostro Paese?La corruzione deve essere combat-tuta con altrettanto impegno rispet-to a quanto sono combattute le ma-fie e la campagna di Libera è una ot-tima iniziativa. Spesso la corruzioneè anche il migliore terreno di colturadelle mafie.

ANNA CANEPA

Nata a Sanremo il 12 aprile 1959.Nominata magistrato nel 1987, dopo iltirocinio viene trasferita alla procura diCaltagirone. Dal 1992 torna a Genova,alla Direzione distrettuale antimafia,

dove rimane fino al 2001. È stata titola-re anche dei procedimenti originatidagli scontri del G8 di Genova. Nel

2009 torna volontariamente per diecimesi in Sicilia, alla procura di Gela. Oggi

è sostituto procuratore alla DNA -Direzione Nazionale Antimafia, il centrodell'attività giudiziaria contro la crimi-

nalità organizzata, con il ruolo di analisie coordinamento su Lombardia e Liguria.

La 'ndrangheta in Piemonte

«Si può affermare che lo storico e stabileradicamento della ‘ndrangheta sul terri-torio piemontese ha fatto di essa unacomponente, ovviamente marginale manon trascurabile, del tessuto sociale edeconomico della regione. Le principalicosche operanti in Piemonte sono:i Pesce-Bellocco, i Marando-Agresta-Trimboli, che fanno parte della coscaBarbaro di Platì, gli Ursini e i Mazzaferrodi Gioiosa Ionica, i Morabito-Bruzzaniti-Palamara di Africo. Tutte cosche impor-tanti della provincia di Reggio Calabria,alle quali si sono affiancate le vibonesidei Mancuso di Limbadi, dei De Fina edegli Arono di Sant’Onofrio».

Fonte: Commissione Parlamentare diInchiesta sul fenomeno della criminalitàorganizzata mafiosa o similare. Relazio-ne annuale sulla ’ndrangheta del 18 feb-braio 2008, pag. 218.

APPUNTI ALESSANDRINI Ap ● PER UN DIBATTITO POLITICO4

CCAATTTTOOLLIICCII AADDUULLTTII(Editoriale - continua da pagina 1)

disperso e, in pari tempo, la Gerarchia

a riprendere, nei fatti, la funzione, pe-

raltro mai attenuata in teoria, del pa-

store che raduna e guida, con mano

ferma, le sue pecore nello scosceso

panorama degli eventi italiani.

Salvo che non è (non è stato) sempli-

ce, forse neanche corretto, al postut-

to neppure produttivo, trasporre, in

linea diretta e immediata, le alte fi-

gure evangeliche del pastore e del

gregge, nel quadro movimentato e

contradditorio della cosiddetta se-

conda repubblica.

Può accadere che il gregge, nonostan-

te i richiami, resti indeciso e frastorna-

to, dedito, quasi ipnotizzato, a valuta-

re le millimetriche oscillazioni tra le

indicazioni della Segreteria di Stato e i

messaggi della CEI sul delinearsi della

politica italiana e, implicitamente,

sull’affidabilità dei suoi protagonisti.

E può del pari accadere, in questi

frangenti, che altri sbrigativi pastori

si prendano, con grande potenza e

disinvoltura, la briga di radunare il

gregge cattolico, o almeno il voto

cattolico preponderante, e presen-

tarsi Oltretevere con le bandiere al

vento della “missione compiuta!”.

Sarà pure interpretabile, tale even-

to, come possibile e conveniente

“sinergia”, ma sul retro della meda-

glia si imprime un dubbio robusto:

alla fine chi sarà, politicamente, il

gestore del gregge cattolico e in

quale ovile andrà o sarà indirizzato

il corteo pecorile?

Non pretendo ovviamente di spiega-

re un fenomeno ben più complesso

con quattro battute estemporanee,

ma c’è da chiedersi perché i ripetuti

appelli dell’Alta Gerarchia per la “di-

scesa in campo” di nuove leve di cat-

tolici, più attenti al bene comune e

più refrattari alle lusinghe del pote-

re, non sortiscano, almeno per ora,

effetti apprezzabili, anzi continui, alla

base, una presa di distanza dalla po-

litica e il dirottamento dell’impegno

personale verso finalità laterali o eli-

tarie (o settarie, come avverte qual-

che studioso).

Greggi e guinzagli, tradizionali o ag-

giornati che siano, non sembrano re-

alizzare, in particolare, l’orizzonte

più accattivante per un nuovo ap-

proccio dei cattolici alla politica.

Qualche anno fa, Romano Prodi, non

proprio un eversore, un Lutero alle

soglie di San Petronio, evocò, en pas-

sant, la figura dei “cattolici adulti”,

come necessitata dai tempi presenti

e si guadagnò, per l’ardire, tra le

Porpore e dintorni, un pezzo della

sua fine politica. Vedi un po’che non

meritasse invece, e meriti, di parlar-

ne e di approfondire un profilo, una

opportunità, che bussano comunque

alle porte dei nostri giorni convulsi?

Questa Newsletter non é una testata giornalistica, pertanto non deve essere considerato un prodotto editoriale soggetto alla disciplina della legge n. 62 del 7.3.2001Questa Newsletter non é una testata giornalistica, pertanto non deve essere considerato un prodotto editoriale soggetto alla disciplina della legge n. 62 del 7.3.2001

(continua da pagina 1)

Tre religiosi uccisi, ma potevamoscegliere tre magistrati, tre carabi-nieri, tre sindacalisti, tre insegnanti,tre operai, oppure tre madri. Nes-suna categoria è immune dall’or-rore. Figure da non dimenticare, as-sieme a centinaia, migliaia, milionidi altre vittime dell’ingiustizia, dellacrudeltà e dei diritti calpestati. Unpopolo più di altri: quello ebraico.Tre storie diverse, ma con tanto incomune: il valore della Memoria.Una Memoria che dovrebbe serviread unire, perché tutti possiamo edobbiamo apprendere dagli orrori edagli errori del passato come sia in-dispensabile difendere il nostro og-gi, a non dare per scontato quelloche di straordinario la reazione ver-so le ingiustizie passate ci ha porta-to: la nostra Costituzione e la Di-chiarazione Universale dei Dirittidell’Uomo innanzitutto.Una Memoria che ci aiuti anche aprogettare, con chi ci sta, quello chela reazione ai mali di oggi potrà cer-tamente produrre di buono domani.Certo Gianpaolo Pansa può scriverei suoi libri revisionisti e guadagnarcisopra in notorietà e denari:l’articolo 21 della Costituzione develaicamente valere per tutti. In que-sto 150° dell’Unità d’Italia però,non si può pensare di usare la Me-moria come alibi, nella mal celatasperanza di alimentare nuovi con-trasti, come pretesto per dividereancora gli Italiani, magari per tenta-re di infangare i Caduti della Resi-stenza in occasione del 25 aprile...Più che mai in questo 2011 è untentativo che ci appare così profon-damente vecchio. Così grossolana-mente anti-italiano.

APPUNTI ALESSANDRINIAp per un dibattito politico

ANNO 5 N.2 Febbraio 2011

Coordinatore: Agostino Pietrasanta

Staff: Marco Ciani ● Walter FiocchiDario Fornaro ● Roberto Massaro

Carlo Piccini●

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Giornata di Studi in Onore di

Maurilio GUASCO

16 febbraio 2011 ore 10-18

Sala Lauree PALAZZO BORSALINO

Facoltà di SCIENZE POLITICHE

Via Cavour, 84 Alessandria