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Appendice 1 Collegio dei Professori Universitari e dei Ricercatori di Psicologia Clinica delle Università italiane Stralcio dallo Statuto Art. 1 – Costituzione. È costituita ai sensi degli articoli 36 e seguenti del Codice Civile l’Associazione denominata “Collegio dei Professori universitari e dei Ricercatori di Psicologia Clinica delle Università Italiane” (di seguito “l’Associazione”). L’Associazione è apartitica, aconfessionale e non ha scopo di lucro. La sede legale dell’Associazione è presso la sede Universitaria del Segretario. Art. 2 – Scopo. L’Associazione ha lo scopo di promuovere, nel pieno rispetto dell’autonomia degli Atenei e delle Facoltà, lo sviluppo scientifico, culturale, formativo e operativo della Psicologia Clinica e di tutelarne la specificità, in ambito universitario, nelle istituzioni pubbliche, assistenziali, sociali, sanitarie, nonché nelle strutture formative riconosciute. L’Associazione si propone di delineare, sostenere, garantire le prerogative cul- turali, scientifiche, deontologiche ed etiche attinenti al ruolo professionale dello psicologo clinico. L’Associazione può svolgere ogni attività strumentale al raggiungimento dello scopo. […] Art. 4 - Soci dell’Associazione e rapporto associativo. Possono divenire soci dell’Associazione i professori e i ricercatori inquadrati nel settore scientifico- disciplinare di Psicologia Clinica (attualmente M PSI 08). Sono soci ordinari dell’associazione i professori e i ricercatori di ruolo inqua- drati nel settore disciplinare Psicologia Clinica che ne facciano richiesta al con- siglio direttivo. […] 219 A. Imbasciati, La mente medica Che significa “umanizzazione” della medicina? © Springer 2008

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Appendice 1Collegio dei Professori Universitari edei Ricercatori di Psicologia Clinicadelle Università italiane

Stralcio dallo Statuto

Art. 1 – Costituzione. È costituita ai sensi degli articoli 36 e seguenti delCodice Civile l’Associazione denominata “Collegio dei Professori universitarie dei Ricercatori di Psicologia Clinica delle Università Italiane” (di seguito“l’Associazione”).L’Associazione è apartitica, aconfessionale e non ha scopo di lucro.La sede legale dell’Associazione è presso la sede Universitaria del Segretario.Art. 2 – Scopo. L’Associazione ha lo scopo di promuovere, nel pieno rispettodell’autonomia degli Atenei e delle Facoltà, lo sviluppo scientifico, culturale,formativo e operativo della Psicologia Clinica e di tutelarne la specificità, inambito universitario, nelle istituzioni pubbliche, assistenziali, sociali, sanitarie,nonché nelle strutture formative riconosciute. L’Associazione si propone di delineare, sostenere, garantire le prerogative cul-turali, scientifiche, deontologiche ed etiche attinenti al ruolo professionaledello psicologo clinico.L’Associazione può svolgere ogni attività strumentale al raggiungimento delloscopo.[…]Art. 4 - Soci dell’Associazione e rapporto associativo. Possono divenire socidell’Associazione i professori e i ricercatori inquadrati nel settore scientifico-disciplinare di Psicologia Clinica (attualmente M PSI 08).Sono soci ordinari dell’associazione i professori e i ricercatori di ruolo inqua-drati nel settore disciplinare Psicologia Clinica che ne facciano richiesta al con-siglio direttivo.[…]

219A. Imbasciati, La mente medicaChe significa “umanizzazione” della medicina? © Springer 2008

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Stralcio dal Regolamento

Art. 1. Nell’ambito dei suoi scopi statutari, il Collegio si propone di tutelare laspecificità della Psicologia Clinica e le sue delimitazioni dai settori scientificodisciplinari contigui e/o affini.Art. 2. La Psicologia Clinica è caratterizzata da una pluralità di modelli, dimetodi e di tecniche, ciascuno con una sua propria ragione storica, cui sotten-de come comune denominatore, indispensabile e centrale, un’attività clinica,sia essa rivolta al singolo, ai gruppi, ai collettivi.Art. 3. L’attività clinica è la matrice dell’indagine scientifica della PsicologiaClinica e della configurazione dei suoi oggetti di studio. La ricerca scientificasi qualifica in funzione della sua rilevanza applicativa. Definizione più artico-lata dell’ambito di pertinenza disciplinare denominato Psicologia Clinica èriportato nell’appendice n. 1 che è parte integrante del presente Regolamento.Art. 4. La Psicologia Clinica implica una clinica essenzialmente psicologica,che si differenzia dalla clinica di tipo medico. Gli interventi clinici si configu-rano come metodiche atte a modificare stati mentali, schemi di comportamen-to e sistemi di relazione. Variamente denominate, le metodiche della PsicologiaClinica, hanno il fine di realizzare migliori condizioni funzionali e adattative,lungo la processualità del “caso singolo”, sia esso costituito da uno o più indi-vidui, in situazioni di gruppo e/o istituzionali. Occupano posizione centrale intale attività le psicoterapie propriamente dette.Art. 5. Gli ambiti di intervento della Psicologia Clinica riguardano una molte-plicità di situazioni problematiche, rilevanti sul piano personale e/o sociale, incui la psicopatologia si costituisce come una, ma non esclusiva, indicazioneaccanto alle situazioni di disagio, comunque evidenziate, e alle aspirazioni per-sonali e sociali al cambiamento.[…]

Pertinenze disciplinari

Definizione. La psicologia clinica è un settore della psicologia i cui obiettivisono la spiegazione, la comprensione, l’interpretazione e la riorganizzazione deiprocessi mentali disfunzionale o patologici, individuali e interpersonali, unita-mente ai loro correlati comportamentali e psicobiologici. La psicologia clinica èidentificabile con le metodiche psicologiche volte alla consulenza, diagnosi, tera-pia o comunque intervento sulla struttura e organizzazione psicologica individua-le e di gruppo, nei suoi aspetti problematici, di sofferenza e di disadattamento enei suoi riflessi interpersonali, sociale e psicosomatici. La psicologia clinica èaltresì finalizzata agli interventi atti a promuovere le condizioni di benesseresocio-psico-biologico e i relativi comportamenti, anche preventivi, nelle diversesituazioni cliniche e ambientali. La psicoterapia nelle sue differenti strategie emetodiche costituisce l’ambito applicativo che più caratterizza la psicologia cli-nica, come punto di massima convergenza tra domanda, conoscenze psicologichedisponibili, fenomeni indagati e metodi utilizzabili.

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Ambiti di pertinenza. Appartengono a questo settore gli ambiti di ricerca ed’insegnamento identificati a livello nazionale e internazionale e condivisi dalCollegio dei docenti di psicologia clinica delle Università italiane. Le aree diricerca e di intervento clinico del settore sono altresì identificabili con leseguenti competenze, di seguito denominate come: 1. Psicologia Clinica; 2.Metodi e tecniche per la ricerca in psicologia clinica; 3. Psicopatologia; 4.Neuropsicologia clinica; 5. Psicofisiologia clinica; 6. Psicosomatica; 7.Psicologia delle dipendenze; 8. Psicologia clinica forense; 9. Psicosessuologia;10. Psicologia della Salute; 11. Psicologia ospedaliera; 12. Psicologia dellariabilitazione; 13. Psicoterapia.

Obiettivi. La psicologia clinica è uno specifico ambito di competenze finaliz-zato alla ricerca e all’intervento per la valutazione e la prevenzione, il tratta-mento e la cura di stati mentali e di sistemi disfunzionale o patologici, nonchéal miglioramento ottimale delle condizioni comportamentali e biologichedipendenti da variabili psicologiche soggettive, situazionali e sistemiche. Lapsicologia clincia configura i suoi “oggetti” di studio e di intervento nei pro-cessi che possono limitare o disturbare anche gravemente le capacità di adatta-mento intrapsichico, interpersonale o di gruppo, generando situazioni di disa-gio, di sofferenza e di devianza. Lo studio e l’intervento sul “caso”, ovvero lapersona e i suoi contesti interattivi, costituiscono l’ambito elettivo della psico-logia clinica.

Criteri scientifici. La psicologia clinica è una disciplina scientifica che mira alcontrollo e alla falsificazione dei propri asserti, mediante criteri propri sia dellescienze della natura che delle scienze della cultura, impiegando in modo perti-nente sia metodi sperimentali ed empirici, sia semiologici e storico-ermeneu-tiic. La legittimità e pertinenza dei criteri usati e dei metodi è data dal tipo diconfigurazione dei processi studiati.

Modelli. La tradizione di ricerca e intervento della psicologia clinica è profi-cuamente alimentata da una pluralità di modelli. Tali modelli sono guidati dadifferenti presupposti epistemologici e teorico-metodologici, e connotati dairrinunciabili differenze nelle strategie cliniche e di ricerca, peraltro in costan-te evoluzione scientifica e culturale.

Metodi. Le metodiche della psicologia clinica sono codificate da protocollioperativi, riconosciuti e legittimati dalle diverse tradizioni di studio, di ricercae di applicazione clinica. I differenti procedimenti diagnostici, valutativi, e diterapia, pur utilizzando anche metodiche psicobiologiche o socio-psicologiche,si qualificano come “psicologici” in virtù dei mezzi impiegati e degli effettiperseguiti. Tra le metodiche presenti nella Psicologia Clinica assume partico-lare rilevanza, come strumento d’intervento, il sistema soggettivo dello psico-logo clinico. Sistema emotivo, cognitivo e relazionale costruito attraverso laformazione specifica e l’attività clinica.

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Autonomia e settori disciplinari limitrofi. La psicologia clinica è caratteriz-zata da contiguità e rapporti interdisciplinari con altri settori scientifici e pro-fessionali. Tali contiguità a vario titolo alcuni settori della medicina, tra cui laneurologia e la psichiatria, delle scienze sociali, tra cui la sociologia e l’antro-pologia culturale e altre discipline storiche, filosofiche e pedagogiche attinen-ti al comportamento umano. Nonostante queste contiguità, la psicologia clini-ca mantiene una sua autonoma caratterizzazione di ricerca, di metodo e diassunti metateorici, per cui le sue competenze e pratiche operative non sono dipertinenza dei settori limitrofi, né di altre discipline psicologiche non finaliz-zate alla pratica clinica diretta.

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Domanda: Da quando hanno cominciato a operare, gli psicologi si sono spes-so trovati in contrasto coi medici, talora con vertenze giuridiche che hannocoinvolto i rispettivi organismi rappresentativi. Un contrasto storico è statoquello riguardante la psicoterapia, parzialmente risolto dalla legge del 1989.Ma le contestazioni circa le competenze e le prerogative professionali non sonocessate: così per i ruoli ospedalieri e negli altri Servizi, così, anche recente-mente per la Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica, per la qualesono in atto vertenze legali. Spesso gli psicologi lamentano una subordinazio-ne ai medici, agli psichiatri in particolare, nei servizi dove dovrebbero inveceintegrarsi. Da anni si può rilevare una sorta di rivalità, che spesso confondel’utenza, che non sa a chi rivolgersi. Cosa ne pensa in proposito? Lei è unmedico, originariamente, che si è sempre occupato di psicologia e che è oraOrdinario di Psicologia Clinica in una Facoltà medica; ha scritto molti libri.Perché c’è questa contesa, così ricorrente, tra medici e psicologi? È una que-stione di potere? Di gelosia? O di mercato?

Risposta: Personalmente tenderei a escludere le ragioni economiche, o per lomeno a pensare che non c’entrino più di quanto non si verifichi per molte altrequestioni. Potere e gelosia c’entrano sempre, d’altra parte, quando c’è unaqualche contesa. Credo piuttosto che la ragione principale stia in un malintesoculturale su cosa si intenda per psicologia e soprattutto sulle sue applicazioniall’area di competenza medica. Nella cultura medica è radicato il pregiudizioche la psicologia sia l’affinamento dell’intuito, della sensibilità e della capaci-tà di comprensione dei suoi simili che ogni uomo più o meno possiede: un affi-namento di una “psicologia del senso comune”. Tutti siamo un po’ psicologi, sipensa: lo psicologo avrebbe fatto di questa capacità la sua professione o megliola sua arte. Che si tratti di “scienza” viene ammesso a parole, ma in sostanzatra i medici è diffusa la concezione, che del resto permea il senso comune, che

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Appendice 2Medici e Psicologi (e perché nonaltri?): intervista al Prof. Imbasciati

A cura di Tania Fiorini, Psicologia Toscana, 2007, XIII, 1:7-13 (con autorizzazione)

A. Imbasciati, La mente medicaChe significa “umanizzazione” della medicina? © Springer 2008

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psicologia significhi capire la gente nel senso più semplice di tale “capire”, eche lo psicologo sia quella persona che si è addestrata a coltivare questa capa-cità per poi poterla esercitare in maniera più appropriata.

D: Quindi lei sostiene che non si è assimilato il fatto che la psicologia è unascienza?

R: La psicologia non è una scienza, ma un insieme di scienze: tra di loro diver-se, ognuna col suo metodo, il suo campo di ricerca, il suo campo di applicazio-ne. È questo che non si è assimilato. Dire “psicologia” è come dire “medicina”;quante discipline diverse ci sono oggi che fan parte della Medicina? Gli ordi-namenti ministeriali contemplano una cinquantina di “settori scientifico-disci-plinari” di tipo medico: all’interno di ognuno di questi ci sono poi, per ogni set-tore, diverse discipline mediche, chirurgiche, biologiche; e tutte, compongonoil corpus scientifico che si chiama Medicina. Lo stesso discorso si potrebbefare per la giurisprudenza, o per l’economia, o per l’ingegneria: quante sono lediscipline che rientrano sotto ognuno di tali nomi? La mancata assimilazione,nella cultura generale così come in quella medica, che la psicologia sia unascienza dipende dal fatto che la si riduce a un unico semplice “sapere”, igno-randone invece la complessità e la poliedricità delle molteplici sue discipline.

D: Quanto lei dice può valere per l’uomo della strada, ma non le sembra esa-gerato attribuirlo ai medici?

R: No. Nella mia esperienza ventennale in Facoltà di Medicina, nonché perquella più remota quando diventai medico, ho riscontrato che il riconoscimen-to delle scienze psicologiche è solo formale: l’atteggiamento, inteso questo ter-mine nella specifica accezione della Psicologia Sociale, è invece quello di con-siderarle riduttivamente, come un corpus unico, riconducibile alla psicologiadel senso comune. Gli atteggiamenti, come è noto in Psicologia Sociale, sonoradicati, poco consapevoli, e duraturi oltre le smentite della realtà. D’altra partel’atteggiamento suddetto si fonda sul fatto che i medici nel loro curriculum nonhanno avuto, e in gran parte non hanno tuttora, una formazione psicologicaadeguata. Spesso è stata loro impartita una pseudopsicologia. Per maggior det-taglio su questa complessa vicenda, storica e ancora attuale, possono essereconsultate diverse mie opere (Imbasciati, 1986, 1991b, c, 1993, 1995a, b,1996b, 1997, 1998b, 1999a, b, 2000a, b, 2001b, Imbasciati, Margiotta, 2005).

D: Ma la psicologia dovrebbe essere insita nella Medicina, per comprenderela sofferenza del paziente!

R: Ecco, questo è un esempio di come il vasto panorama delle scienze (e dicoscienze al plurale) venga ridotto all’aspetto che più appare al senso comune.Avere comprensione – un’effettiva partecipata comprensione – del paziente faparte di una adeguata competenza medica: per corroborarla, oltre l’esperienza

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medica, è stata ritenuta necessaria anche una adeguata formazione psicologica.Non bisogna però confondere questo tipo di formazione, auspicabile ma noninsita nella scienza medica, con la professione dello psicologo: questo è unprofessionista diverso dal medico, specificamente e scientificamente formatoper fare un’altra professione. Anche un avvocato deve avere competenze ditipo psicologico, ma non per questo può fare lo psicologo. Auspicabile è unaformazione psicologica per il medico, e che sia adeguata, così come deve esse-re, diversa, per un avvocato, o, ancora diversa, per un insegnante, ma non perquesto tali formazioni conferiscono a questi professionisti la competenza diuno psicologo. Tanto meno si può sostenere che una tale competenza sia insi-ta, in una di queste professioni, per esempio in quella medica: qui il professio-nista può semplicemente sperimentare di avere bisogno anche di una formazio-ne psicologica relativa al proprio campo professionale.

D: Esiste una disciplina chiamata “Psicologia medica”: non è questa la spe-cifica competenza psicologica che ha il medico verso i suoi pazienti?

R: La dizione “psicologia medica” è il fulcro di annosi equivoci e mistificazio-ni. Un intero mio volume è dedicato al tema (Imbasciati, 1993). Con PsicologiaMedica si deve intendere quell’insieme di nozioni delle varie scienze psicolo-giche che dovrebbero far parte dell’equipaggiamento formativo del medicoaffinché egli possa fare al meglio il medico; ma non perché egli possa fare lopsicologo con i pazienti. La psicologia medica deve pertanto essere centrata sulmedico e non sul paziente; è una parte della formazione dei medici perché essipossano fare meglio i medici. Purtroppo c’è il malinteso per cui la si intendecome un intervento rivolto ai pazienti che presentino ai medici problemi parti-colari: è questa una concezione riduttiva di cosa può fare uno psicologo, ancheperché talora si risolve in una delega allo psicologo per qualcosa che al medi-co gli è comodo non affrontare. Altro equivoco è credere che esistano pazientiche necessitano di intervento psicologico di natura medica. Se un pazientenecessita di un intervento specifico di psicologia mentre è oggetto di curemediche o chirurgiche, questo esige l’opera di uno psicologo, non del medicostesso, che deve invece rimanere nel ruolo di favorirla e corroborarla con unacomprensione del disagio psichico concomitante alla patologia fisica. In que-sto senso l’intervento medico può essere auspicabilmente anche psicologico,ma un intervento psicologico di natura medica è un controsenso. L’opera dellopsicologo, da affiancarsi al medico, è psicologia clinica, non psicologia medi-ca. Se un paziente di tipo medico è anche affetto da disagi o malattie psichici,sarà oggetto di un intervento coordinato: e del medico, con i vari specialisti, edello psicologo clinico; o dello psicoterapeuta; o eventualmente dello psichia-tra. Non bisogna mescolare competenze che, allo stato attuale della scienza,non possono essere cumulate nella stessa persona. Sotto questo equivoco sta lostereotipo del “dottore” che sa tutto e che cura comunque tutto; e l’atteggia-mento per cui il disagio psichico viene frainteso come fosse una malattia, dacurarsi pertanto da parte del medico.

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D: Lei parla di psicologia clinica: in che cosa differisce allora dalla psicolo-gia medica? Sembra inoltre che lei faccia una distinzione tra malattia e disa-gio psichico: non esistono allora malattie psichiche?

R: L’equivoco fondamentale per cui si crede che pazienti che soffrono didisturbi psichici abbiano bisogno del medico poggia sulla falsa concezione chela sofferenza psichica sia una malattia. Malattia si definisce un’alterazionedelle funzioni biologiche dettate dagli automatismi genetici propri della specie,dovuta a un qualche agente esogeno (virus, batteri, traumi) di cui si riconoscela patogenesi. È questa la patologia, contrapposta a una norma biologica. Senon si conoscono eziologia e patogenesi, la comparsa di sintomi o segni ano-mali si definisce “sindrome”: alcuni sintomi si ritrovano spesso insieme (syn-dromos=correre insieme), senza che si riconoscano cause, cioè eziologia epatogenesi. Nella sfera dello psichico non esistono malattie (a parte le intossi-cazioni o i traumi del cervello), ma solo sindromi. Anche le cosiddette malat-tie mentali, di pertinenza psichiatrica, non sono malattie nel vero senso dellaparola, ma sindromi; la cura farmacologia è essenzialmente sintomatica, noncolpisce, né tanto meno eradica le cause del disturbo. Né si può a rigore parla-re di cause: la mente e una costruzione funzionale individualmente irrepetibi-le, che si è costruita in quel modo, ottimale o disfunzionale, patologica o nor-male che la si voglia etichettare, a seguito delle esperienze di quel singolo indi-viduo. Il cervello non è uguale per tutti: la sua macroanatomia sì, ma la micro-morfologia, e dunque il funzionamento, è squisitamente individuale. Per il cer-vello non si può parlare di normalità come per il fegato. Per questo qualsiasidevianza psichica dalla media delle prestazioni mentali, non può dirsi malattia.Occorre dunque tenere separato il concetto di sofferenza psichica, grave o lieveche sia, disturbante o no, dal concetto di malattia. Il disagio psichico non c’en-tra dunque col “dottore”. Se un tal disagio sopravviene in seguito o insieme auna malattia di competenza medica, occorrerà il concorso integrato e del medi-co e dello psicologo clinico. Qui veniamo alla differenza tra Psicologia Medicae Psicologia Clinica: la prima consiste nella formazione anche psicologica delmedico; perché questi possa fare il medico con un certo grado di comprensio-ne dello stato di sofferenza del paziente e perché possa capire quando questanecessita che col medico si integri l’operato dello psicologo clinico. LaPsicologia Medica, quindi, è una disciplina psicologica che deve essere idoneaalla formazione dei medici. Per i pazienti interviene invece la PsicologiaClinica. Questa non opera intervenendo a curare una malattia, o a eliminaresupposte “cause” di un disturbo mentale, ma a far fare una esperienza al sog-getto che possa almeno in parte modificare l’insieme di quelle esperienze che,a cominciare dall’età infantile hanno concorso a costruire “quella mente”, di“quell’individuo”.

D: Ma se un paziente presenta un problema, soprattutto se è in Ospedale, è ilmedico o lo psicologo clinico che se ne deve occupare?

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R: Il termine “problema” si usa spesso nel linguaggio corrente: esso indica cheil soggetto si lamenta di qualcosa, o più spesso che crea problemi agli altri.Occorre a questo proposito sottolineare che ci possono essere situazioni psichi-che disturbate che non sono avvertite, né dal soggetto, né dagli altri. Poichéspesso proprio queste situazioni sono le più gravi, tra i compiti dello psicolo-go clinico c’è quello di individuarle precocemente, cioè prima che creino ilproblema, in appositi servizi di screening. Venendo al “problema”, quando si èmanifestato, se questo si evidenzia quando un soggetto è in ospedale, questinecessita sia del medico, sia dello psicologo clinico. Ma quali sono i “proble-mi” dei pazienti in ospedale? Possono essere opposizione ai trattamenti, prote-ste, irrequietezza, lamentele continue, angosce, o, qualche volta risposte deltutto anomale ai farmaci. Tutti questi sono però spesso più problemi dei curan-ti, o dell’organizzazione ospedaliera, che del paziente. Occorre allora tenerpresente la relazionalità di questi problemi, attribuiti invece al paziente. È que-sto un altro non facile compito dello psicologo clinico.Ma ancor più, parlando di medici e psicologi, occorre tener presente che spes-so, proprio nella cultura medica, si considerano i problemi che si rilevano neipazienti affetti da malattie fisiche dimenticando che questi sono una minimaparte dei “problemi” psichici che affliggono le persone. Ne deriva l’idea che ilmedico faccia esperienza, e dunque possa acquisire competenza, di tutta laPsicologia Clinica. In realtà, fuori dall’area medica ci sono i più grossi proble-mi psicologici: crisi di coppia, crisi genitori/figli, maltrattamenti, abusi, impo-tenza e frigidità, perversioni, droga, abbandoni, delinquenza. Si verifica nellacultura medica una visione ridotta di quanto con termine già di per se stessovago si definisce problema: questo riduzionismo porta a pensare: a) che lo psi-cologo clinico non sia clinico se non ha fatto esperienza nei servizi sanitari; b)che l’esperienza in questi sia sufficiente a conferire competenze di psicologoclinico, che pertanto sarebbe posseduta anche dal medico.

D: Quindi la Psicologia Clinica sarebbe curativa più fuori dai Servizi Sanitariche in ambito medico?

R: Sì, è così; anche se spesso si vuol riservare il termine cura soltanto all’areamedica. La Psicologia Clinica fa parte di uno degli otto settori scientifico-disci-plinari che concorrono a formare il curriculum della laurea in psicologia.Questo settore non fa parte dei settori medici, anche se di Psicologia Clinica sidovrebbe dare una qualche nozione ai medici. La Psicologia Clinica informainoltre una specifica Specializzazione degli psicologi. Ciò premesso la psico-logia clinica è curativa, ma in un senso diverso da come si cura in medicina.Qui “cura” vuol dire intervenire sulle cause che hanno provocato la malattia.Per lo psichico, come detto, non esistono cause, che abbiano interferito su fun-zioni che altrimenti sarebbero state “normali” in base alla biologia; la biologiaè condizione necessaria ma sufficiente a dettare una normalità; è invece l’otti-malità di uno sviluppo esperienziale che determina la normalità. Per curare lapsiche occorre offrire al soggetto una esperienza che possa modificare il suo

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funzionamento. Poiché questo si è costruito per tutte le sue pregresse esperien-ze interpersonali (essenzialmente emotive), occorre offrire al soggetto unanuova esperienza, che possa modificare il suo funzionamento: occorre unanuova esperienza interpersonale a pregnanza emotiva. Cura, allora, ha il signi-ficato di “prendersi cura di” e non del verbo transitivo “io curo te!”. In ingleseci sono due verbi, e due sostantivi differenti; “cure” e “care”. L’aggettivo “cli-nico” in Psicologia Clinica assume allora un significato molto diverso da quel-lo che ha in Medicina: questa diversità viene misconosciuta e tale misconosci-mento è fonte di equivoci, tra medici e psicologi. Sul tema ho scritto in propo-sito (Imbasciati, 2006e, 2007a).

D: Ma allora la Psicologia Clinica è la psicoterapia?

R: Non esiste “la” psicoterapia, ma tante e diverse psicoterapie. Una psicotera-pia è una tecnica specialistica, differente secondo varie Scuole, per prendere incarico continuativamente e intensivamente un paziente da parte di un certo psi-coterapeuta, adeguatamente specializzato. Una psicoterapia è una superspecia-lizzazione della specializzazione in Psicologia Clinica. Quest’ultima ha uncampo molto più vasto. Infatti si occupa non soltanto di inquadrare e compren-dere il funzionamento psichico nello sviluppo specifico che ha avuto per ogniindividuo, ma anche inquadrarlo in un contesto interpersonale e sociale, perindividuare se è o no il caso di intraprendere una specifica psicoterapia, quan-to piuttosto di intervenire a modificare il contesto sociale e ambientale. Così lapsicologia clinica opera sulle organizzazioni sanitarie, in quelle di lavoro, suigruppi, sulle istituzioni, in compiti che riguardano spesso la prevenzione, inte-sa nel suo senso più ampio, oltre l’area sanitaria.

D: Ma si riesce a fare tutto ciò?

R: L’impresa si presenta difficile: non per questo è rinunciabile. L’interventopsicologico-clinico è sempre lungo e laborioso. Si tratta di creare le condizio-ni per cui le persone possano fare un’esperienza che modifichi nel loro cervel-lo il funzionamento che si è venuto a costruire in base a tutte le esperienze dellaloro vita: a cominciare da quando si era neonati. Oggi sappiamo questo.L’intervento psicologico clinico, e quello psicoterapeutico in particolare, devedunque modificare una grande massa di funzioni dovute a esperienze pregres-se, che a suo tempo e lungo tutto il corso di una vita hanno condizionato certestrutture cerebrali. Questo condizionamento non riguarda solo i singoli, macoinvolge le considerazioni di tutte le relazioni e interazioni che si creano tragli individui, i gruppi, il sociale. Dunque l’intervento psicologico clinico è tut-t’altro che facile. Tutt’altro che breve. Le psicoterapie durano anni. Gli inter-venti socioambientali incontrano mille resistenze.

D: Si dice che le psicoterapie abbiano tempi biblici; è vero?

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R: Sì, si tratta di anni.

D: Ma allora vale la pena?

R: Quali altre strade? Riempire le persone di psicofarmaci cosicché, per attuti-re alcune funzionalità disturbanti si compromettano altre funzioni?

D: Ma come è possibile, allo psicologo clinico, individuare le vie più adegua-te per inquadrare, comprendere lei diceva, lo psichismo di un paziente?

R: Qui sta appunto una preparazione specifica e adeguata dello psicologo cli-nico, diversa da quella del medico e diversa anche dalla formazione psicologi-ca auspicabile nel medico. Poiché si tratta di comprendere come le vicende diuna vita siano state elaborate a formare le funzionalità di una certa “mente”,occorre uno studio longitudinale e l’intervento non può che esserlo anch’esso,cioè lungo. Inoltre le strutture funzionali che si sono venute a costruire noncorrispondono specularmente alle vicende di vita attraversate dalla persona,bensì a come questa le ha “elaborate”. L’anamnesi, in senso medico, ha pocovalore: si tratta di individuare una storia di vicende interiori, così come “quel-la mente” le ha elaborate. Tale elaborazione è essenzialmente emotiva. È il cer-vello emotivo (emisfero destro, cervello limbico) che regola tutta la cortecciacerebrale e quindi tutta la condotta, e la “storia” di un individuo. Occorre allo-ra che lo psicologo clinico abbia una formazione che gli consenta di capire leemozioni: queste sono nella maggior parte non coscienti e spesso sono ineffa-bili, cioè non esprimibili con le parole. Le emozioni sono inconsapevoli, per lopiù, al soggetto che le attraversa, e d’altra parte comunicano emotività(anch’essa poco consapevole) a chi si occupa di lui. Come è dunque possibilecomprenderle, per un operatore, senza esserne “emozionati”? Di qui l’adde-stramento emotivo di un training per diventare psicoterapeuta.Una tale capacità di comprensione lo psicologo clinico la può acquisire per unduplice percorso: da un lato un training personale che gli permette di sentire unpo’ di più delle sue emozioni (ricordo che le emozioni sono per la massimaparte inconsapevoli: noi non siamo coscienti del lavoro che sta facendo ilnostro cervello limbico), dall’altro una adeguata conoscenza delle ricerche chesono state effettuate sull’origine e lo sviluppo delle funzioni mentali a partiredall’esperienza; anche da quella neonatale.Quest’area di ricerche è condotta con quanto viene denominato “metodo clini-co”, specifico dell’essenza della Psicologia Clinica, e diverso da quanto siintende per “clinico” in area medico-biologica. Pertanto è assai discutibile chericerche condotte con metodi sperimentali della biologia possa costituire effet-tiva psicologia clinica; anche se tali studi possono essere utili per inquadrarealcune funzioni, soprattutto in campo patologico. Ma un’effettiva psicopatolo-gia la si può inquadrare soltanto con metodi psicologici, ovvero con le tecni-che interpersonali che sono state approntate per comprendere la soggettivitàdelle persone. Di qui si ritorna alla formazione “personale” dell’operatore.

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D: E quando, invece che su un paziente, si tratta di intervenire sull’ambiente,sulle istituzioni, sulle organizzazioni sanitarie?

R: Anche qui scorrono le emozioni: collettive, diverse dalla somma di quelleindividuali. Anche qui occorre uno specifico addestramento. Da tutto ciò deri-va che “clinico”, per la psicologia clinica, non vuole o non può essere sinoni-mo di curativo così come lo si intende in medicina. Riguarda il metodo: meto-do clinico, studio longitudinale con presa in carico, emotiva, e del paziente edelle istituzioni, e della propria emotività di operatore che opera in contattocon le emozioni.

D: Ma allora la Psicologia Clinica è totalmente diversa, e lontana, dalla cli-nica medico-chirurgica?

R: Sì, e questo è fonte di difficoltà con i medici. Per questo occorre che que-st’ultimi abbiano una formazione psicologica: per poter lavorare accanto aglipsicologi, senza equivoci e incomprensioni. Le annose contese tra medici e psi-cologi, anche se come tutte le contese investono gelosie di potere, sono basate,a mio avviso essenzialmente, su misconoscenze: i medici sono in buona fede,quando criticano gli psicologi. Li criticano perché non sanno cosa gli psicolo-gi possono fare e cosa non possono; e, avendo i medici una concezione estre-mamente riduttiva e grossolana del campo di studi e di metodi dello psicologo,restano spesso delusi e pensano di far meglio di lui; salvo poi non aver spazioe tempo per constatare che in realtà non possono.

D: Ma ci sono studi di tipo medico biologico che rientrano nella Psicologia?Per esempio che cos’è la psicofisiologia e la psicobiologia?

R: Tra gli otto settori scientifico-disciplinari sopra menzionati ce n’è uno cheriguarda appunto queste discipline: non si tratta però di discipline definibilicome mediche, ma semplicemente biologiche. Le scienze biologiche servonosia alla medicina che alla psicologia; servono soprattutto alla ricerca di base.Così per le scienze psicologiche è necessario conoscere i processi biologici,oltre che psicologici, soprattutto cerebrali e umorali, che vanno in parallelo coni processi psichici, che li condizionano, così come a loro volta questi condizio-nano quelli. Entriamo qui nel campo della psicosomatica. Spesso però, occor-re qui rilevare, che le ricerche psicofisiologiche diventano nella cultura comu-ne e in quella medica le uniche ricerche “forti”: succede allora che si puòdimenticare che tali ricerche, perché abbiano valore, devono essere convalida-te dalla loro ricaduta nel campo più specificatamente interumano, interpersona-le; nelle “persone”, e nelle loro relazioni. C’è attualmente una tendenza ridut-tiva, in seno agli stessi psicologi: si pensa che ricerche di questo tipo abbianovalore di per se stesse, perché sono simili a quelle dei medici: in realtà, al disotto, c’è il pensiero che, appoggiandosi al potere, culturale e politico, deimedici, si possa essere maggiormente considerati; alcuni psicologi pensano

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che, mascherandosi da medici o da biologi, possano avere più credito. Questoserve loro a sorvolare su una loro più specifica e più difficile formazione psi-cologica.

D: Lei però ha nominato la psicosomatica: qui dovrebbero entrare in pieno lescienze medico-biologiche.

R: Certamente, in un’integrazione effettiva, non riduttiva o prevaricante, equindi non facile: occorrono medici internisti, microbiologi, farmacologi esoprattutto immunologi, che lavorino in tandem con gli psicologi clinici, e congli psicometristi e gli psicologi sociali. Il campo è qui quanto mai complesso.

D: Ma in sostanza, pensa che tutte queste divergenze possano essere sanate?

R: Certo, ma il lavoro è complesso. Occorrono tempi e risorse. Occorre che lenuove leve di medici e di tutti gli altri operatori sanitari siano davvero forma-ti, e non solo informati, per quello che delle scienze psicologiche serve allaloro professione. Per questo occorrono risorse nel sistema formativo universi-tario. Occorre inoltre che in tutti i servizi assistenziali, l’organizzazione favo-risca l’integrazione, in una formazione permanente, tra gli operatori e appositipsicologi: per questo però occorre che l’organizzazione preveda appositi spazidell’orario lavorativo in cui possa avvenire tale integrazione. Anche per questooccorrono risorse per le organizzazioni sanitarie.

D: Crede davvero che ciò avverrà?

R: Capisco lo scetticismo, nel clima italiano attuale. Ma si vuol davvero cura-re la gente? O solo per finta? O arrabattarsi al meglio?

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Indice analitico ragionato

Francesca Dabrassi

Questo indice è stato compilato per concetti e non per parole, ovvero non semplicementericercando al computer parole cui si voleva rimandare, bensì tenendo presente i concetti,anche e soprattutto quando sono esposti con parole diverse, o con circonlocuzioni: pertan-to le pagine indicate possono non riportare la “voce” indicata, ma un discorso che con altreparole descrive il concetto. Complementarmente sono state omesse le parole laddove illoro ricorrere era pleonastico o non congruente. In tal modo si è voluto offrire al lettoreuno strumento per una migliore comprensione dei collegamenti dei termini e quindi perun’adeguata assimilazione di concetti; nonché per una rapida rimemorizzazione di quantogià letto nel testo.

AAffetti/affettività (vedi anche Emozioni) 4,

5, 8, 16e alessitimia 108, 109, 213e angosce di morte 168, 169, 171e apprendimento 56, 80, 81, 83, 109e cognizione 53, 54, 64e comunicazione 62, 68, 154

non verbale 63, 68, 69, 70, 154e cura 6e formazione 216e inconscio 16, 54, 55, 62, 63, 67, 68, 69,

70, 71, 72, 154, 168e Istituzione 166, 167e medicus ipse farmacum 69e memoria 48e mente/cervello 8, 25, 59, 80, 100, 101,

105, 107sviluppo della mente 82, 154, 156

e metacognizione 82e obiettività 24, 41, 55e psicosomatica 70, 82, 111, 168, 213e relazione 4, 5, 16, 46, 64, 70, 71, 153,

154, 170analitica 62medico (operatore)/paziente 71, 72, 151,

155, 158, 213e rêvérie 82e transfert/controtransfert 62, 67, 68, 70

Aiutocome prodotto 161

e controllo-qualità 182, 183le professioni di aiuto 205-217

e alessitimia 157e burnout 179, 180-183, 217e capacità relazionali 161, 180e formazione 160, 186e professione medica 188, 203, 206, 210e psicoterapia 202, 203e relazione 156, 180e Salute 179, 182, 208e transfert/controtransfert 74

psicoterapeutico 200, 203Alessitimia 61, 108

come funzione mentale 108e affetti 108, 109e capacità relazionali 159, 212e comunicazione non verbale 155, 213e coscienza 60, 82, 108e formazione 212e metacognizione 82, 113e professioni di aiuto 157e psicosomatica 61, 106e rêvérie 82tratto della personalità 108

Analisi 197della domanda 20, 120, 124, 196, 201e inconscio 67, 68, 69, 128, 167e Istituzione 166, 167, 186, 187e Psicologia Clinica 133e relazione analitica 69e transfert/controtransfert 68

Angosce di morte 167-169e accanimento terapeutico 172e burnout 168e capacità di pensare 170

241

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e concetto di riparazione 172e formazione 174, 213e funzionamento protomentale 169e inconscio 168, 169, 170, 171e Istituzione 167e malattia 171e meccanismi di difesa 172e oggetti interni 169, 170e operatori sanitari 171e organizzazione 168e patologia psichica 173e psicosomatica 168e sviluppo della mente 170e teoria del protomentale 170persecutorie 172, 173

Apprendimento (vedi anche Esperienza) 31,32, 36, 39

ad apprendere 26, 32, 76, 82dall’esperienza 25, 26, 39, 42, 56 e affetti 56, 80e capacità relazionali 207e caregiver 37, 44, 56, 76e comunicazione non verbale 27, 76e coscienza 76, 118e engramma 84e esperienza 27, 31, 32, 36, 39e funzioni mentali 25, 26, 34, 37, 38, 40,

43, 76, 80, 117e maturazione neurale 27e memoria 35, 44, 45, 47, 56, 79, 83, 117e pensiero 117 e percezione 79, 80e Protomentale 84, 170e relazione 27, 56, 76, 79e rêvérie 27, 37, 44e significato/significanti 43, 44, 80, 83, 117e sviluppo della mente 27, 29, 36, 37,

38, 40, 84emotivo 158, 207, 212fetale 38incidentale 76, 85

Atteggiamento 73identificatorio 15, 16manipolativo 15, 16verso la Psicologia Clinica 224

BBurnout 174, 175, 179, 181, 182, 186

e angosce di morte 168, 173e capacità relazionali 161

e collettivo 178, 180, 182, 183, 184, 186e formazione 183, 186e Istituzione 186e operatori dell’aiuto 179, 180-182, 183,

185e organizzazione 168, 173, 174, 175, 178,

179, 184-186e processi psichici 183e professioni sanitarie 174, 179, 180, 181,

183e relazioni interpersonali 180, 183, 217e sindrome 180, 181, 184e stress 174, 180, 181, 182, 184, 186e studi gruppoanalitici 183prevenzione del – 183

CCare/Cure IX, 147, 150, 228

e angosce di morte 172e clinico 135, 228e dottore 205e guarigione 150e intervento 138e psiche 135e relazione 135, 147e transitivismo 135

Cervello (vedi anche Mente)e affetti 101, 109e apprendimento 26, 27, 35, 36, 38, 109,

117, 155e coscienza 14, 53, 68, 77e emozioni 109, 215, 229e esperienza 25, 26, 31, 32, 40, 42, 98,

99, 117, 155, 228e inconscio 54, 64, 77e “lo psicologico” 28, 30, 98e maturazione 31, 39e mente 24, 25, 99e memoria 49, 51e percezione 31-34, 41e psicosomatica 6, 77, 100, 101e psicoterapie 128e relazione 36e sessualità 41emotivo 215, 229guasto nel – 24-26osservazione del – 7, 98sviluppo del – 24-26, 98variabilità interindividuale del – 41, 98,

99, 116, 118, 146, 197, 226

Indice analitico242

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Clinico 134, 135, 228e caring 135, 228e curing 135, 228e inconscio 59, 127e patologia 127, 135, 136, 145e Psicologia Clinica 127, 131, 133, 134,

135, 139, 150, 196, 228e relazione 135, 141, 145, 147, 192equivoci 93, 138-140, 144, 145, 147, 148intervento 145, 151, 197, 221, 225, 228medico – 95, 135, 138-140, 144metodo – 58, 135, 192, 229, 230psicologo – 93-95, 127, 211, 139, 145,

147, 152, 219, 226-229Cognitivismo 57, 58

e psicoanalisi 57, 58e soggettività 57

Collettività/collettivo 1, 13, 144e affetti 71, 150, 230e burnout 161, 173, 175, 179, 180, 182,

183, 186e comunicazione 164e inconscio 89, 144, 167, 172, 188e interventismo 18e psicoanalisi 165e psicologia della Salute 187e psicosomatica 165e sindrome da stress 179strutture psichiche del – 21, 74, 163-168

Comunicazione XIaffettiva 68, 70e apprendimento 75, 76, 158e diagnosi 212, 213e memoria implicita 70e oggettività/soggettività 9, 10, 13, 15e operatori sanitari 77

formazione degli – 77, 213e percezione 77e processi mentali 6e relazione 4, 9, 76

medico-paziente 16, 18, 71, 154e significati 4e sofferenza 125e transfert/controtransfert 70, 71interpersonale

e collettivo 164madre-bambino 74-76, 109, 110

regolatore biologico e comportamentale 109, 110

non verbale 6, 15, 64, 68, 69, 71, 74-77,

154, 164e affetti 62, 68-71, 155e coscienza 18, 61-65e formazione 77e memoria 70e operatori sanitari 71, 77, 154, 155,

156, 213e osservazione 5, 9e percezione 5, 77e psicosomatica 154, 164, 165e relazione 6, 37, 57, 154-156, 158, 213e sensorialità 74, 154e sessualità 76, 77 e sviluppo della mente 109, 110, 118,

163paraverbale 74verbale 6, 74, 75, 156, 164, 213

Concretismo 14, 18, 20, 209Coscienza 53, 63, 64

capacità di – 7, 14, 50, 61, 83e rêvérie 82, 83

e alessitimia 60e ambiguità linguistica 60e comunicazione 18e funzione riflessiva 61e inconscio 53, 54, 59, 68e memoria 50e mente 5, 8e osservazione 5e presente ricordato 50, 63e relazione 62

Coscienzialismo 17, 18e inconscio 17e prassi medica 18

Cultura medicae Psicologia Clinica 131-152, 227e psicoterapia 191e scienze psicologiche 89, 91, 116, 131,

140, 223equivoci della – 5, 31, 93, 116, 191, 223

e interventismo 18e osservazione 5

isolamento della – 88, 89riduzionismo della – 227

DDiagnosi 72, 124, 130, 146

comunicazione della – 175, 213DSM 140, 146e alessitimia 108

Indice analitico 243

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e atteggiamenti 73e compliance 147e formazione degli operatori 188, 213,

214e inconscio 65e interventismo 18, 19e osservazione 2e malattia 2, 115, 206e oggettivismo 69e normalità/patologia 123, 130, 136, 145,

151, 200, 206, 209e psichico 93, 115, 116, 119, 123, 130e Psicologia Clinica 136, 137, 140, 147,

220e psicoterapia 196e relazione medico-paziente 6, 135, 147e strumenti 6e terapia 136false – 214valore epidemiologico della – 146

Disturbo 124chi turba il – 120, 121, 124-126, 196distonico 124-126egosintonico 124-126e dolore mentale 124, 130, 169e malattie psicosomatiche 97, 125e mente 128, 226e norma/guasto 122, 138e psicologia clinica 94, 137e psicosomatica 128e psicoterapie 196e rapporto medico-paziente 147e stress 175inconscio/latente 126, 127, 128, 129, 137,

196, 198mentale 120, 128, 129, 226obiettivo 126, 128

Dottore/Medico 87, 88autorevolezza del – 87-89, 93, 131, 195,

209, 210, 225cultura medica 89, 93, 94, 141, 151, 179,

184, 206, 207curriculum del – 91, 141, 194e caring/curing 1, 135, 138, 205e capacità relazionali 153, 208, 209, 212,

213e concetto di “clinico” 134, 135, 139, 144,

197e concretismo 14e coscienzialismo 17, 18

e diagnosi 72, 123, 146, 147e disagio psichico 125, 127, 129, 136,

225, 226e infermiere 16, 21, 212, 213e inconscio 69, 129, 130e interventismo 18-20, 209e le altre professioni sanitarie 88, 157,

188, 203, 205, 206, 209, 216, 217e le professioni non sue 94, 139, 140, 188,

203, 205, 209, 216, 217e lo psichico 29, 116, 225e normalità/patologia 115, 116, 118-120,

123, 124, 129, 136, 140e organizzazione dei servizi sanitari 88,

209e osservazione 2, 4, 5

e comunicazione 4e psicologia 93, 94, 120, 138, 139, 143,

144, 146, 151, 211, 220, 224-227e psicoanalista 193, 194e psicoterapie 140, 193, 195, 197, 203e rapporto medico-paziente 6, 15-17, 71,

88, 89, 153, 157e affetti 16, 17e inconscio 71

e Salute 147e scienze umane 89, 209e transitivismo 15-17, 93, 94, 141, 146,

147, 188, 194, 209formazione del – 9, 10, 88, 95, 142, 144,

194, 195, 209, 224, 225, 229pseudopsicologica 9, 10, 89, 91, 95, 194,

195, 209-211, 224Medicus ipse farmacum IX, 6, 10, 21, 69,

153e affetti 69e comunicazione non verbale 6, 7, 10e empatia 153e inconscio 69e psicosomatica 6, 21, 212e relazione 153

mente del – 2, 3, 5, 6, 9modello – 92, 124, 130, 140, 157, 179,

188, 206, 229e burnout 179, 184e cultura sanitaria 93

DSMe assessment 146e diagnosi 140, 146e intervento 146

Indice analitico244

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e terapia 146valore epidemiologico del – 136

EEmozioni (vedi anche Affetti)

e alessitimia 60, 61, 106-108e apprendimento 44e burnout 181, 182e comunicazione 154, 164e inconscio 164, 229e memoria 47e mente 25, 41, 42, 44

e sviluppo della mente 108, 109e organizzazioni sanitarie 230e percezione 35e presente ricordato 63e psicologo clinico 229e psicoterapia 151e relazione 154, 164e stress 175-177e transfert 67regolazione delle – 101, 108, 109

Engramma 84e capacità di pensare 170e sviluppo della mente 84, 85e relazioni 85

Epidemiologiae diagnosi 122, 146e DSM 136, 146

Esperienza (vedi anche Apprendimento) 31,32, 39

e apprendimento 25-27, 29, 31, 34, 38, 39,42, 56, 57, 79, 98, 117, 226funzionale 32, 46

e atteggiamento 73e capacità relazionali 156, 159, 160, 208,

227e cervello 26, 98, 99, 155, 228e coscienza 118, 154e Istituzione 165, 178e maturazione neurologica 25, 27, 31, 38-

40, 42, 83, 98, 101, 226e memoria 47, 59, 83, 117

implicita 36e normalità/patologia 118, 137, 226, 227e psicoterapia 191e significati/significanti 43

e sviluppo della mente 39, 42, 46, 98, 99,117, 118, 123, 146, 226-229

e organi sensoriali 31, 35

fetale 31, 98relazionale 27, 36, 56, 79, 84, 228

FFormazione 10, 212

alla relazione 152, 158, 159, 161e gruppi Balint 158, 159

e angosce di morte 174e cultura medica 89, 90, 92, 93, 141, 188,

193, 209-211e inconscio 68e laurea 132, 133e oggettivismo 10delle figure sanitarie 88, 142, 145, 148,

160, 180-188, 194, 203, 205, 209, 210,229dell’educatore professionale 215dell’infermiere 212dell’infermiere pediatrico 212dell’ostetrica 214delle scienze motorie 216dello psicologo 10, 89, 92, 94, 95, 127,

132, 142, 150-152, 221, 229e soggettività attrezzata 147

del logopedista 214del medico 11, 141, 225, 226, 229del tecnico della riabilitazione psichia-

trica 215del terapista della neuropsicomotricità

dell’età evolutiva 213dello psicoterapeuta 193, 202, 203permanente 69, 77, 160, 161, 180-183,

186, 187, 207, 212-215, 231e burnout 180-186, 216, 217

psicologica 92, 95, 142, 152, 174, 207,210, 211, 215, 216, 224-226, 230, 231

GGruppi Balint 158, 212

IImpact Factor 148, 151Identificazione proiettiva 171Inconscio 17, 58, 68, 77, 99, 229

affetti 54, 67, 68collettivo 89, 144descrizione/spiegazione dell’– 47, 54, 55,

58, 77disturbo – 126, 127, 130

Indice analitico 245

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e diagnosi 130esplorazione dell’– 58, 59, 62e angosce di morte 171, 180e cognitivismo 57e comunicazione non verbale 165e coscienza 47, 53, 54, 59, 60, 62, 63, 68

e relazione 59e coscienzialismo 17e Istituzione 166e medicus ipse farmacum 69e mente 47e psicosomatica 99, 100e sessualità 77e soggettività 55

attrezzata 57e transfert/controtransfert 68, 73esplorazione dell’ – 58perché l’–? 54

e perché la coscienza? 54Intelligenza

e normalità psichica 121sviluppo della – 57

Interventismo 18e concretismo 20, 21e incertezza 20, 72e dottore/medico 18, 20, 209e onnipotenza 72e operatore 20e organizzazione 19e Sanità 19e spirito salvifico 21ragioni dell’– 19

Istituzionee affetti 71, 166e angosce di morte 167, 173, 174e burnout 181, 184, 186e cultura medica 89, 92, 95, 141, 149,

188, 211e formazione 210, 215e inconscio 166, 167e medicalizzazione 211e metodo clinico 230e operatori sanitari 21, 94, 167, 187, 205e Organizzazione 163, 166, 167, 174, 179,

186-188, 207Psicoanalisi dell’– 165, 167, 187e Psicologia Clinica 139, 144, 145, 219,

220e riforme 141malate 95, 161, 165

spirito dell’– 21, 163, 174, 188, 209

LLaurea

e capacità relazionali 157, 207e competenze psicologiche 95, 142e cultura medica 90in Medicina e chirurgia 91, 132, 138, 141,

143, 144, 157declaratorie 132-134insegnamenti psicologici 138, 143

in Psicologia 90, 132, 147, 148, 193, 210,227

e psicoterapie 202, 203sanitarie X, 88, 91, 92, 95, 141, 143, 152,

206-209, 211, 212, 214-216SSD (settore scientifico disciplinare) 132,

133, 141, 142

MMalattia 2, 226

della civiltà 177e accanimento terapeutico 172e affetti inconsci 71, 72, 106e angosce di morte 168, 171, 173e burnout 179, 180, 183e concetto di “clinico” 135, 136e diagnosi 72, 130, 136, 137, 146e disagio psichico 226e identificazione proiettiva 171e dottore/medico 1, 6, 87, 211, 212, 225

alessitimico 213e medicus ipse farmacum 6, 69e modello medico 92, 206, 227

e normalità/patologia 123-125, 137, 138,145, 196

e obiettività 125, 126e osservazione 2e psicologia 119, 129, 136, 139, 151e relazione

madre-bambino 110-112medico-paziente 6

e rêvérie 82e Salute 92, 101, 102e sindrome 2, 3, 115, 116, 124, 136, 137,

226dello stress 177

e spirito salvifico 21e transfert/controtransfert 71

Indice analitico246

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e transitivismo 15, 16inguaribile 2, 3, 20, 71incurabile 2, 3, 212latente 126, 129mentale 173, 196, 200, 201, 226psicosomatica 97, 100, 101, 106

e conflitti inconsci 106pluricausalità della – 92, 100

Maturazione 98, 127, 136e apprendimento 27, 32e emozioni 108, 109e esperienza 25-27e strutturazione di funzioni 26, 29neurologica 25, 29, 31, 38, 39

Medico (vedi Dottore)Medicalismo 92, 140

e altre professioni sanitarie 157, 188, 206e burnout 179e diagnosi 130, 140e nosografia 124

Medicalizzazionedelle altre figure sanitarie 88, 91, 157,

206, 210, 211degli psicologi 148-152, 211dei Servizi 151, 207, 215della cultura sanitaria 92, 93della Psicologia 115-130, 211

Memoriaa breve termine 50a lungo termine 50e affetti 48, 70e apprendimento 26, 35, 36, 37, 44, 45,

47, 50, 56, 79, 80, 85, 117e consapevolezza/inconsapevolezza 47-

50, 53e coscienza 50, 64e emozioni 47e engramma 84e esperienza 31, 42, 56, 57, 118e inconscio 53-55e mente 57, 84e modelli operativi interni (MOI) 49e osservazione 3, 4e percezione 33, 35-37, 63, 79, 80, 104,

105e relazioni 36, 48, 49, 70e ricordo 47-49, 51, 72, 118e significati/significanti 48, 80, 83dichiarativa 51di lavoro 51

di riconoscimento 50di rievocazione 50episodica 51esplicita 50, 51funzionale 32, 35, 42, 59, 79gustative 48, 49implicita 4, 5, 32, 36, 37, 50, 51, 70, 83,

84, 100motoria 47, 48, 50, 51olfattiva 48, 49procedurale 51semantica 51spaziale 51verbale 47, 48, 56ingannevolezza della – 3, 4, 51

Mente 57, 101catabolismo psicotico 130come funziona la – 39-51, 53, 57, 117,

118, 155, 163costruzione della – 84, 123, 129, 172dell’operatore/osservatore 3, 4, 7, 8, 10,

11, 20, 23, 58, 183, 197e concretismo 20

del paziente 4, 197disturbo mentale 120, 128dolore mentale 129e affettività 4, 5, 41, 154e anabolismo mentale 130e alessitimia 61e apparato neurale 24e apprendimento 36, 56, 117e burnout 183e capacità relazionali 157, 158e cervello 98, 99, 109, 117e collettivo 163e comunicazione 118e condotta 57e consapevolezza 5, 8, 17, 18, 23, 46, 47,

53, 54, 58, 59e corpo 97, 99, 101, 104, 105, 109e coscienza 5, 7, 14, 44, 61, 64, 65, 68e emozioni 41e esperienza 26, 31, 36, 39, 42, 56, 79,

117, 123, 156e genetica 116, 117, 118e inconscio 47, 68e Istituzione 94e memoria 29, 42, 79, 117e normalità/patologia 40, 118, 119e oggettività/soggettività 7, 8, 14, 99

Indice analitico 247

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e osservazione 3, 7, 8, 24e percezione 14, 79e psicoanalisi 68, 127e psicologia 98, 226, 229e psicosomatica 97-100, 111-113e psicoterapia 191, 194, 196-198, 200e relazione 56, 61, 62, 64, 118, 158

medico-paziente 6, 197, 198e sessualità 41, 42e significati/significanti 43-45, 80, 84e SNC 25, 101, 117e stress 177e strumento di osservazione 10, 23esperienza della – 42“guasto della –“ 24-27, 115, 116, 127irripetibilità della – 40-42, 46, 64, 98,

115, 118, 126, 127, 146, 226gruppale 163medica 2, 119, 156, 183, 229implicita 50osservazione della – 98, 99pregiudizi sulla – 24, 25sofferenza della – 129, 130, 196sviluppo della – 24, 30-33, 36, 43-45, 54,

55, 59, 76, 80-84, 111, 117, 118, 168,169, 214e angosce di morte 170, 171e engrammi 84e equilibrio psicosomatico 111, 112e relazione madre-bambino 55, 56, 59,

60, 61, 64, 76, 82, 109-111, 168, 169e Teoria del Protomentale 170fetale 214

Metacognizione 44e alessitimia 154e capacità autoriflessiva 44, 113, 154e psicosomatica 108, 109, 112, 113e rêvérie 82

Metapsicologia 84, 99e Teoria dell’Attaccamento 64e Teoria del Protomentale 83-85e Teoria Energetico-pulsionale 54, 85

Metodoe lauree 132, 133clinico 58, 134, 135, 137, 150, 192, 220-

222, 229, 230e psicoterapie 192, 198, 200, 210

freudiano 17, 18, 53, 84, 85medico 94, 101psicoanalitico 58, 64, 165, 197

psicologico 68, 101, 120, 140, 193, 220-222, 224, 229

scientifico 28, 229

NNormalità/patologia 40, 81, 115, 122, 123

e categorizzazioni 115e concetto di “guasto” 115-119, 123, 124e concetto statistico 122, 123e coscienza 61e diagnosi 115, 116e disturbo mentale 121, 122

chi turba il disturbo? 196e funzionalità/disfunzionalità 122, 123e intelligenza 121e intervento 123e lo “psichico” 27, 93, 115, 119, 123, 124,

137, 145, 196, 197e mente 81, 119, 147e modello medico 206, 209e norma 40, 122, 123, 147, 196

sociale 123, 196e ottimalità 81, 227e prevenzione 206e Psicologia Clinica 137, 145e psicologia medicalizzata 118, 119e psicoterapia 196e transitivismo 206e umanizzazione della medicina 151

OObiettività/Oggettività 7, 8, 15

e concretismo 14e consapevolezza 8, 24e coscienza 30, 64, 65, 72-74, 99e disturbi 125, 127, 128e inconscio 54, 55, 57, 58, 99e interventi 72e lo “psichico” 7, 8, 58, 93e oggettivismo 13, 14, 18, 148, 209e osservatore/operatore 9, 120, 148e osservazione 9, 13, 14, 24, 98e soggettività 8, 9, 58, 177, 180

inter-soggettività 13, 17, 93, 148attrezzata 57, 58, 147del paziente 137, 147, 148, 229

e strumento 7, 8, 14, 58, 85della mente umana 14

mito dell’ – 7, 8, 14, 20, 150

Indice analitico248

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obiettivizzazione/oggettivizzazione della soggettività 9, 10, 69, 120

Oggetto 55, 147, 168-170di produzione 180teorie oggettuali 55, 56

Operatori sanitari 210, 211e alessitimia 157e angosce di morte 171e burnout 179e capacità relazionali 153-155, 207, 209e dottore/medico 2, 205

modello medico 188e formazione 142, 157, 231

psicologica 174e gruppi Balint 158e medicus ipse farmacum 21, 153e psicoterapia 200-202e rêvérie 82e scienze psicologiche 92, 95, 142, 174,

209lauree – 206

Organizzazione 161, 163, 164, 166e angosce di morte 172e burnout 161, 179-181, 184-186e capacità relazionali 157, 158, 207e coscienza 167e difese istituzionali 167, 168, 172-174e disturbi 124, 125e emozioni 230e formazione degli operatori sanitari 161,

207-209, 231e intervento 180, 186, 187e Istituzione 163, 166, 167, 174, 186, 187,

207e medicalizzazione 88, 89, 207e mente 23e metodo clinico 230e psicoanalisi 166e psicosomatica 164, 177e resistenza al cambiamento 167e Salute 161, 164, 167e stress 177, 178prodotto dell’– 19, 160, 164

e controllo qualità 160, 161, 165, 178Osservazione 2, 98, 120

e affettività 4e competenza 5e comunicazione non verbale 5e concetto di “guasto” 24, 25e concretismo 14

e coscienza 5e disturbo inconscio 128e interazione 4, 5e mente 4, 5, 7, 8, 23, 72, 97, 99e organizzazione 19e psicosomatica 73e relazione medico-paziente 6, 65inadeguatezza dell’ – 2osservatore come strumento di – 3, 4, 23,

68, 69, 71, 72, 119, 120pregiudizi sull’ – 3-5, 6, 7processo dell’ – 3, 4

intersoggettivo 4, 9strumenti di – 5, 8

obiettività/oggettività/oggettivismo 3,14, 15, 24oggettivizzazione della soggettività 9

soggettività 9, 58

PPatologia/Psicopatologia

e alessitimia 108e burnout 179e “chi turba il disturbo?” 196e concetto di “clinico” 136, 229e concetto di “guasto” 116, 118, 119, 123,

124, 127, 136, 206e diagnosi 115, 136e funzioni mentali 46, 50, 98, 101e intervento 123, 129, 145e norma 120, 226e normalità 40, 50, 81, 93, 115, 137, 145,

206e Psicologia Clinica 136, 137, 140, 220,

221e psicoterapia 196-198, 200e significati/significanti 40, 41e stress 176mentale 26, 27, 40, 115, 116, 119, 124,

130, 136, 137e operatori sanitari 173e patologia neurologica 26, 27

silente 127Psicologia del patologico 193, 225

e patologia dello psichico 193Percezione 31-35, 39-41

acustica 38e angosce di morte 171e apprendimento 79, 80e comunicazione non verbale 77

Indice analitico 249

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e correlato neurologico 30e esperienza 34, 35, 39, 79e effetto cocktail-party 33, 34e memoria 63, 79e mente 14e recezione 34

olfattiva 37e ricordo 81

dello stress 178Prevenzione

del burnout 183, 186e competenze relazionali 153, 155e cura 115, 129, 137, 138, 186e disturbo latente 127, 129e engrammi 87e formazione permanente 183e modello medico 92e Psicologia Clinica 127, 133, 138, 221,

228e transitivismo 15e promozione della Salute 86, 92, 138,

139, 159, 206, 212, 213, 216e Sanità 179

Professioni sanitarie 206e burnout 174, 175, 179e capacità relazionali 157e cultura medica 92, 188, 206, 209e formazione

formatori 143, 144, 152, 157, 159permanente 77, 159, 160psicologica 142, 209-217

e istituzione universitaria 92, 131-134e medico 188e professionisti dell’aiuto 205-208

Proiezionee esportazione del male 202identificazioni proiettive 171

Psiche 97, 191disturbi psichici 129e affetti 54e biologia 29, 30, 100e caring 135e coscienza 53e equilibrio psicosomatico 101e modello medico 131e Psicologia Clinica 147, 227, 228e psicoterapia 191, 192, 196e soma 6, 100, 101, 113, 160irrepetibilità della – del singolo 40vita psichica fetale 38

Psicoanalisiclinica psicoanalitica 81di gruppo 159e affettività 56e angosce di morte 168e coscienza 61-63, 68e disturbi mentali 127, 128, 130, 165e funzione riflessiva 61, 62e inconscio 53, 54, 59, 168e Istituzione 165, 166e meccanismi di difesa 30e memoria 56e mente 99e Metapsicologia 85e psicoterapie 165, 193, 197e relazionalità 56, 59, 61-64, 197e resistenza vs. rimozione 58e soggettività 57, 58e Teoria dell’Attaccamento 64e teorie oggettuali 55, 56e transfert/controtransfert 67-69, 74, 77

in gruppo 127metodo psicoanalitico 64, 165psicoanalista come strumento 68, 97, 127

training personale dello psicoanalista 69Psicologia

categorie mediche in – 145-148Clinica 90, 132, 134, 148, 151, 152, 211,

225, 226, 227ambiti di intervento 220ambiti di pertinenza 221Collegio dei Professori Universitari e

dei Ricercatori di Psicologia Clinica delle Università Italiane 152, 219-222

criteri scientifici della – 221e Clinica Psicologica 140, 211e concetto di “clinico” 134-138, 140,

145e concetto di “guasto” 127e coscienza 63e diagnosi 130, 137, 146e disagio psichico 94e disturbo latente 127, 128, 137, 147e formazione medica 141-145e intersoggettività 141, 147, 227e mentalità medica 119, 138-140, 149e medicina 134, 135, 137, 138, 140, 145,

147, 231e normalità/patologia 118, 119, 122,

123, 129, 136, 137

Indice analitico250

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e prendersi cura 146, 147e Psichiatria 94, 132, 133, 140 e promozione della Salute 147e sindromi 124, 137e soggettività

attrezzata 147del paziente 118, 137

e sviluppo in Facoltà non mediche 90,91, 94, 131-134

in ambito medico 138-142metodi della – 221modelli della – 221negli Ordinamenti universitari 131-134obiettivi della – 127, 196, 221specificità della – 137, 220, 229strumenti della – 127Perinatale 214, 215

competenza psicologica 139e capacità relazionali 208, 209e comunicazione non verbale 164e concetto di “clinico” 93e coscienza 53, 60e cultura medica 89-92, 137, 140, 149,

210e Evidence Based Medicine 149e formazione medica 90-92e Impact Factor 148, 151e Medicina 90, 92, 119, 120, 137, 139,

140, 210, 223, 227e Neurobiologia 29, 99, 110e Psicoanalisi 54e scientificità 91, 92, 148, 224e psicoterapie 128, 228formazione 10formazione psicologica 92, 210, 229Metapsicologia 54, 64, 83-86pregiudizi sulla – 28, 139, 148Pseudo- 156, 209del senso comune 191, 209, 210, 223della Riabilitazione 133della Salute 187, 188, 208della Testimonianza 51delle Organizzazioni 159, 164-166Generale 89, 140Infantile 76Medica 144, 225, 226Sociale 69, 73, 74, 159, 187Psicologi Medicalizzati 148-152, 211Scuole di Specializzazione in – 193speculativa vs. sperimentale 28, 30, 93,

108, 120, 140, 148strumenti della – 127

Psicosomatica 6, 97, 100, 230, 231Clinica – 113, 114e alessitimia 61, 106-109, 154, 212e affetti inconsci 70, 71, 213e angosce di morte 168, 171-174e comunicazione non verbale 75-77e corpo-mente 97-100, 113e medicus ipse farmacum 21e metacognizione 154e normalità/patologia 125e psiconeuroendocrinoimmunologia 106e Psicologia Clinica 221e psicoterapia 106, 113e regolazione degli affetti 101e relazione 180

e buona – 153-155e capacità relazionali 180, 212

medico-paziente 6, 65, 77e rêvérie 82e sistema immunitario 106e stress 176, 177e transfert/controtransfert 73equilibrio psicosomatico 101, 109, 111,

112e sviluppo della mente 111

della gestazione 214pazienti psicosomatici 60, 61, 106-108,

113, 128regolazione – 100, 101, 111

del sistema immunitario 106della Salute 164, 165e cure materne 109-113

struttura – XI, 75, 76, 81, 97-99, 104, 105Psicoterapie 128, 191, 192, 220, 229

caos delle – 198-203correggere un deficit o sviluppare una

persona? 128, 129, 196-198e capacità relazionali 192e Clinica Psicosomatica 113e concretismo 197e cultura medica 93, 129, 140, 151, 191-

195e diagnosi 196e disturbi

egosintonici 196latenti 127

e effetto psicoterapeutico 192e inconscio 46, 47, 106

Indice analitico 251

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e intervento 191e invio 202, 203e dottore/medico 193-195, 203e Istituzione 165e logopedista 214e metodo clinico 192e normalità/patologia 196, 200e Psicoanalisi 165, 193e Psicologia Clinica 133, 220, 221, 225,

228e psicopatologia 193e relazione 197e scuole di specializzazione 193, 195, 199e sofferenza psichica 130e “soggettività attrezzata” 147e terapie 192, 197, 198e transitivismo 194formazione 152, 202, 229Ordine degli – 194, 199psicodinamiche 54, 198quadri teorici 198scientificità delle – 192, 209, 210

RRelazione 56, 67

analitica 56, 59, 61, 67, 68, 70buona – X, 153-155, 183capacità relazionali 153, 157, 160

e alessitimia 157-159e apprendimento 56, 207e medico 1, 208, 209e professioni sanitarie 203, 207, 208,

215-217e psicologi 208e psicoterapeuta 192, 193, 197e psicoterapia 192, 197formazione della – 155-161

e alessitimia 108e apprendimento 76, 79, 155

emotivo 158e burnout 178-181, 183, 216, 217e comunicazione non verbale 71, 76, 154,

155, 213e coscienza 17, 50, 59, 61-65, 68e esperienza 27, 84e formazione 157e funzione riflessiva 61e inconscio 69, 73e memoria implicita 36, 49e metacognizione 112, 113, 154

e modelli operativi interni 49e obiettività 7, 8, 15e osservazione 4e percezione 41, 48e processi mentali 17, 60e significati/significanti 46e sviluppo mentale 56, 118e teorie oggettuali 55, 56e transfert/controtransfert 67, 68, 70, 71madre-bambino 63, 76, 110, 214, 215

come regolatore biologico e comporta-mentale 109-111

e alessitimia 109e modelli operativi interni 49e rêvérie 82, 212e stili di attaccamento 64

medico/operatore-paziente IX, 6, 70-73,88, 89, 119, 120, 173, 174e caring/curing 135, 147e concetto di “clinico” 145, 146e osservazione 4, 5e medicus ipse farmacum 6, 10, 69 153,

211e metodo clinico 134, 135e Psicologia Clinica 147, 220, 221, 228,

230e psicosomatica 6, 7, 77, 155, 156, 164,

165, 180e Salute 155, 165e senso comune 150, 151, 155e terapia 6

nei/tra i gruppi 70, 74, 163precoce 59, 63, 64, 85, 86, 109, 214sessuale/erotica 42, 48

Rêvérie 82e alessitimia 82, 212e capacità di coscienza 82e metacognizione 82e operatori sanitari 82e sviluppo infantile 82

Rimozione 54, 55, 62e resistenza 58, 62teoria della – 59, 60

SSalute XI, XII, 131controllo di qualità del prodotto – 19, 160,

161, 164, 165, 167, 179, 182diritto di – 1e affetti inconsci 71

Indice analitico252

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e interventi psicologici 149e lo “psichico” 6e medicus ipse farmacum 69e psicosomatica 71, 82, 86, 97, 100, 101,

114, 164, 165e relazione medico-paziente 6e Sanità 19, 88, 91, 93, 131, 147, 155e Scienza 150e stress 177educazione alla – 187, 188, 209operatori della – 65, 92, 155, 168, 191,

203, 212promozione della – 92, 138, 139, 147,

150, 159, 188, 206, 216Psicologia della – 161, 187, 208, 221mentale 150, 173, 174

Sanità 19e buona relazione 153-155e burnout 180e compliance 147e controllo di qualità 19, 179e cultura medicalizzata 93, 147e interventismo 19e Salute 88, 91, 92-95, 147, 155, 208operatori della – 21, 131, 153, 186, 187,

211Scientificità 9, 10

della professione di psicologo 93e concetto di “clinico” 151e scienze biologiche 28e scienze psicologiche 10, 90, 91, 149e scienze “umane” 89, 91delle psicoterapie 192, 202pregiudizio della – 28, 149

Sessualità come emozione 215competenza sessuologia 215e comunicazione non verbale 75-77e disturbo 124, 125e relazioni sessuali 42e struttura mentale 41, 215omosessualità 125Psicosessuologia 221

Significato e significanti 43-48, 80, 83costruzione di – 43-46, 83

e relazione 38, 44e apprendimento 43, 80, 117e comunicazione non verbale 15, 16, 75,

118e engramma 84

e funzioni neurali 45, 46e memoria 48e percezione 49, 117, 176protosignificato 43

Sindrome 2, 3, 124, 226e alessitimia 61, 108e burnout 174, 175, 178, 179, 181-184e concetto di “clinico” 145e diagnosi 2, 72, 124e malattia 2, 3, 115, 124, 135-137e nosografia 124e psicosomatica 61, 113, 114, 177e stress 176, 177, 179, 180, 182, 185, 186

da stress 105, 173, 175-177 Sofferenza

e angosce di morte 171-173, 212e burnout 182e disturbo mentale 121e disturbo obiettivo 125, 126e disturbo latente 196e dolore mentale 124, 130, 169e patologia 123, 124, 129e psicoterapia 192, 193psichica 112, 124-126, 129, 226

e anabolismo mentale 130e catabolismo psicotico 130inconscia 127, 128, 130

somatica 112, 113, 129e metacognizione 112

soggettiva 126Soggettività 8

e coscienza 55, 64, 65, 99e inconscio 58, 99e mente 97-99e Metapsicologia 85e osservazione 9, 14, 177e patologia 118e Psicologia Clinica 137, 148, 149, 195e psicoterapia 197, 198, 229e transitivismo 17, 93inter-soggettività 9, 17, 93, 148oggettivazione della – 9, 10, 69, 120attrezzata 57-59, 147, 148, 229

Specializzazionee parcellizzazione del sapere IX, 88e scienze psicologiche 94, 95scuole di – 94, 199

di psicoterapia 199, 228riconosciute 195

in Psicologia 193-195,

Indice analitico 253

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Clinica 90, 134, 145, 210, 223, 227,228

tecnologizzazione della – 89Spirito salvifico 21Stress 175, 176

disturbi da – 177e burnout 161, 174-184e emozioni 176e organizzazione 178, 186e professioni di aiuto 180-186e psicosomatica 114, 177e Salute 177e stressor 175-178, 185percezione dello – 178lavorativo 177, 178, 180-182, 185, 186psicologico 176sindrome da – 105, 175-177, 179, 184-186

Sviluppoe norma 40embrionale e fetale 25, 85, 214, 215della mente 24-26, 30, 37, 49, 55, 56, 59,

64, 76, 84e angosce di morte 170, 171e apprendimento di funzioni 82, 98, 99,

229e comunicazione non verbale 76e funzione riflessiva 61 e normalità/patologia 98e oggetto “buono” 168, 169e significato/significanti 83e rêvérie 82

delle capacità metacognitive 109, 112, 113e alessitimia 112, 113

dell’intelligenza 57

TTeoria 9, 84

Cognitivismo 57e funzionamento protomentale 169, 171

dell’Attaccamento 49, 50, 64del Protomentale 84, 85, 170, 171

di Bion 170di Edelman 63e Metapsicologia 54, 55, 84, 85e modello teorico 84e psicoterapie 198e scoperta 84e significanti 84Energetico Pulsionale 54, 58, 85esplicativa 58, 84, 89oggettuale 55, 56psicoanalitica 59-63psicologica 119, 120

Terapiae relazione medico-paziente 6e transitivismo 140psicoterapie 191-203

Transfert 67e affetti inconsapevoli 53, 54, 67, 68e controtransfert 62, 67, 68, 70, 73, 213,

214e inconscio 73e relazione 70, 71effetto placebo/nocebo 73

Transitivismo 15, 16, 146e dottore 93, 209e intersoggettivismo 15e normalità/patologia 206e prevenzione 15e rapporto medico-paziente 15, 16e terapia 140reciproco 16

UUmanizzazione della medicina XI, 2, 151

assistenza umana 1disumanizzazione

del servizio 182e psicologi 148

e normalità/patologia 151e senso comune 92, 93, 188, 189

Indice analitico254