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1 “LA COMUNICAZIONE POLITICA” di Gianpietro Mazzoleni PREFAZIONE La politica ha sempre avuto una forte dimensione simbolica e comunicativa. Oggi il rapporto tra politica e comunicazione ha raggiunto livelli di interdipendenza impensabili sino a un secolo fa. Con la conquista da parte dei mass media, e soprattutto della televisione, del palcoscenico della politica, è difficile immaginare una politica che non sia anche mediatica. La natura dello spazio pubblico si trasforma da luogo del dialogo a luogo del consumo. Il campo della comunicazione politica è interdisciplinare, vi confluiscono infatti scienza politica, sociologia della comunicazione, psicologia sociale, scienze del linguaggio etc. Si parte dall’idea della comunicazione politica come prodotto dell’interazione fra i tre attori della polis: sistema politico (istituzioni, partiti, politici), sistema dei media (imprese di comunicazione, giornalisti), cittadino-elettore. M = SISTEMA DEI MEDIA C = CITTADINO-ELETTORE P = SISTEMA POLITICO Questa interazione è un processo molto complesso e multidimensionale dove il terzo attore, cioè il cittadino, riveste piuttosto il ruolo di destinatario. CAP. 1 – IL CAMPO DELLA COMUNICAZIONE POLITICA 1. Un settore dagli incerti confini M C P

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“LACOMUNICAZIONEPOLITICA”diGianpietroMazzoleni

PREFAZIONELapoliticahasempreavutounafortedimensionesimbolicaecomunicativa.Oggi il rapporto tra politica e comunicazione ha raggiunto livelli diinterdipendenzaimpensabilisinoaunsecolofa.Con la conquista da parte deimassmedia, e soprattutto della televisione, delpalcoscenicodellapolitica,èdifficileimmaginareunapoliticachenonsiaanchemediatica.La natura dello spazio pubblico si trasforma da luogo del dialogo a luogo delconsumo.Ilcampodellacomunicazionepoliticaèinterdisciplinare,viconfluisconoinfattiscienza politica, sociologia della comunicazione, psicologia sociale, scienze dellinguaggioetc.Sipartedall’ideadellacomunicazionepoliticacomeprodottodell’interazionefraitreattoridellapolis:sistemapolitico(istituzioni,partiti,politici),sistemadeimedia(impresedicomunicazione,giornalisti),cittadino-elettore.

M=SISTEMADEIMEDIA C=CITTADINO-ELETTOREP=SISTEMAPOLITICOQuestainterazioneèunprocessomoltocomplessoemultidimensionaledoveilterzoattore,cioèilcittadino,rivestepiuttostoilruolodidestinatario.CAP.1–ILCAMPODELLACOMUNICAZIONEPOLITICA1.Unsettoredagliincerticonfini

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L’espressionecomunicazionepoliticastabilisceunnessodireciprocitàtraiduemondidellacomunicazioneedellapolitica.Lacomunicazionepoliticahacarattereinterdisciplinare.2.Unosguardoallastoria:dallaretoricaallavideopoliticaLastoriadellacomunicazionepoliticainizianelmomentoincuilafilosofiagrecacomincia a riflettere sul potere, sull’autorità, sulla democrazia, sui rapportipoliticitraimembridiunacomunità.I greci, in prima linea Platone e Aristotele, analizzano l’effetto del discorsopersuasivosulpubblicodeicittadini,ovveroilpoteredellaretorica.Retorica=artedellapersuasionecuiipensatorigreciattribuisconounagrandeimportanza nel determinare la qualità dei rapporti di forza e della lotta per ilpoterenellasocietà.Lacomunicazionepolitica,quale formaciviledi interazionepolitica,precede lastessa riflessione sul suo uso e suoi abusi, laddove esiste un embrione diorganizzazionesocialedicarattereurbanoedinaturademocratica.Nelleelezionie campagnaelettorali aRomasi fondono le regoledella retoricaconleartidellapersuasioneditipoclientelare.Piùdellacomunicazionescrittaovisivaerapraticatalapropagandaorale.Es.romanoèparadigmatico:candidato,comizio,letteradalfratelloaCicerone.Da una prospettiva storiografica, a fianco del dispotismo e soffocamento dellevoci libere da parte dei sovrani e delle chiese, c’è anche la sistematicamanipolazione della cultura e dell’informazione. Solo dopo la rivoluzioneamericana,conilvarodellaCostituzione,econlarivoluzionefrancese,dunqueconlarinascitadegliidealilibertariedemocratici,possiamoritrovarel’eserciziodiformedicomunicazionepolitica.NelXIX°secoloconlarivoluzioneindustriale,l’urbanesimo,lascolarizzazionedimassa,sihannoanchelelibereelezionisucuisibasanoledemocraziedimassadeinuovistati.Lecampagneelettoraliprendonopiede,contribuendoallamodernacomunicazionepolitica=democratizzazione+comunicazione,Maè solonelXX° secolochesipuòparlaredi comunicazionepolitica in sensopieno,grazieallanascitadeimezzidicomunicazionedimassa.Lacomunicazionepoliticasubisceunadrammaticabattutad’arresto tra ledueguerre mondiali e negli anni della guerra fredda, quando prevalgonopropagandaemanipolazione.Negli Stati Uniti (grande laboratorio di comunicazione politica grazie allastabilitàdelleistituzionieall’ampialibertàdelsistemadiinformazione)nasceilmarketing politico come connubio tra pubblicità, marketing, informazione,sondaggid’opinione.Negli anni 50 e 60, poi, la diffusione della televisione dà un forte input allacomunicazionepolitica,tantochelavideopoliticaèdiventatailvoltopiùnotoepiùpopolaredellapolitica.

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3.SferapubblicaecomunicazionepoliticaNel concetto di comunicazione politica è fondamentale il modello di spaziopubblicodiHannahArendtedisferapubblicaborghesediJurgenHabermas,entrambi improntati su una visione che riconosce nel pubblico dei cittadini lapresenza dei processi di democrazia, del controllo e gestione del potere, dellavolontà popolare, della discussione e dell’opinione pubblica, della pubblicità.Entrambi ribadiscono l’importanzadiun’opinionepubblica informatae critica,connessaallapartecipazioneconsapevoledeicittadini.Dahlgrendistinguelanozionedisferapubblicainsferapubblicaculturale(vi circolano le idee e le discussioni sulla letteratura e sulle arti e non è inrelazioneconlademocraziaelapolitica) sferapubblicapoliticaIl concettodi sferapubblica richiamaal concettodimercatodelle idee, cioè lapluralitàdifontiinformativecheconsentonoalcittadinodifarsiproprieidee.Il pessimismo francofortese vede nell’azione dei moderni mass media unimpedimento alla crescita della consapevolezza dei cittadini e alla loropartecipazionealdibattitopubblico.Sicontrappongonoaltristudiosi,tracuiMeyrowitz,iqualisostengonocheconimoderni media si realizza effettivamente uno spazio pubblico allargato(ammetteanchechinonsaleggere).Nel concetto di spazio pubblico mediatizzato i media occupano il ruolo dipernodellacomunicazioneascendenteediscendentetrapubblicodeicittadiniesistemadellapolitica.Lo spaziodeimassmedianonesaurisce lo spaziopubblico inquanto esiste lasocietàcivile(Habermasladefinisceperifericaalcentropolitico)alcuiinterno

Ø nasconosensibilitàversoissues(es.pace,nucleare,terzomondo,etc.)Ø sisviluppaundibattitotraintellettuali,piccoligruppiØ vieneraccoltoediffusodaassociazioniedaunastampaspecializzataØ sitrasformainmovimentiesubcultureØ raggiunge,permezzodeimassmedia,l’opinionepubblicapiùampia.

Nell’epocamodernailpoterevieneconquistato,gestitoecontestatoattraversoistituzioni e processi che basano la propria legittimità e il propriofunzionamentosulconsensoottenutopermezzodiformedidibattitopubblico,come le campagne elettorali, ma anche la dialettica tra rappresentanze diinteressi (partiti e gruppi di pressione) e naturalmente la circolazione diinformazioni.

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4.ModellidellacomunicazionepoliticaILMODELLOPUBBLICISTICO-DIALOGICOLa comunicazione politica, nello spazio pubblico moderno, si inquadra in uncontestodinamico, inuno schema relazionale tra gli attori della scenapoliticamoderna:istituzionipolitiche,massmedia,cittadini.Imassmedianonsonodunquelospaziopubblico;contribuisconoacrearlo,nesonounodeiprincipalimotori;la loro azione va a sommarsi all’azione dialogica degli e tra gli altri dueattori (cittadini e politici) che mantengono la capacità autonoma dicomunicazionechepossedevanogiànellapolisgreca.

COMUNICAZIONEPOLITICAMEDIATIZZATA

M=SISTEMADEIMEDIA Spaziocondiviso“c”,ditipo Informativo.Lacomunicazione TraMeCèasensounico.Spaziocondiviso“b"diP/M C=CITTADINO-ELETTOREP=SISTEMAPOLITICO(=governo,partiti,leader,candidatinelleelezioni)Spazio condiviso “a” che nasce dall’interazione, ovvero dalla comunicazioneimmediatadiPeC.I trespazicomunicativia,b,c,costituisconounaretediscambidinaturapolitica,sonocioèCOMUNICAZIONEPOLITICA.Lo spaziod, chea-b-c- creanosovrapponendosi,ossiaquando lo scambiocomunicativo coinvolge contemporaneamente tutti e tre gli attoridell’arena politica, costituisce invece la COMUNICAZIONE POLITICAMEDIATIZZATA.Questo si chiama dunque MODELLO PUBBLICISTICO-DIALOGICO dellacomunicazionepoliticaperché colloca tale comunicazione all’internodi unpiù

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ampio processo di interazioni discorsive tra tutte le componenti dello spaziopubblicopolitico,dellospaziopubblicomediatizzatoedellasocietàcivile.I tre attori sono primi inter pares, la loro comunicazione prende formanell’interazione che stabiliscono di volta in volta con l’uno o l’altro attore. Sitrattaquindidiunospaziopubblicoditipotradizionaleincuiimassmediasonosoltantounodegliattoridell’interazione–comunicazionepolitica.ILMODELLOMEDIATICONella sfera politica contemporanea, tra i tre attori, il pesomaggiore spetta aimassmedia.Secondo la tesi della mediatizzazione della politica, oggi (pensiamoall’importanzadell’avventodella televisione) l’azionepoliticapubblica avvieneall’interno dello spaziomediale o comunquedipende in gran parte dall’azionedeimedia.Atalproposito,esistonoduescuoledipensieropolitologico:1) quella chepropone la concezione competitiva edimercato:media comearenapubblicaincuihannoluogoloscambioeirapportidiforzatraitreattori;

2) quella della democrazia del pubblico: a fronte della crisi dei partiti, imedia, i sondaggi di opinione e l’immagine, sono il nuovo foro delladeliberazioneedellarappresentanzapolitica.

Sistemapolitico Media CittadiniQuestafiguradenotalafunzioneinclusivadeimedia:isoggettipolitici(P)comunicanotradiloroeconicittadini-elettori(C)eviceversa,inuncontestomediale.Secondoquestomodello,cosiddettomediatico,lacomunicazione/interazionepolitica che avviene tra i tre attori si verifica all’interno dello spaziopubblicomediatizzato.

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IMEDIAFUNGONODARIBALTADELL’AZIONEPOLITICAEALCONTEMPOSONO INTERLOCUTORI DI ENTRAMBI GLI ATTORI, condizionando i lororapporti e obbligandoli ad adattarsi alle logiche che governano lacomunicazionedimassa.Rispettoalmodelloprecedente,incuiimediasonounodegliattoridellospaziopubblico,nelmodellomediaticoimediasiidentificanolargamenteconlospaziopubblico.Perquesto lacomunicazionepoliticaappare ilprodottodell’interazioneedellacompetizionetraidiversiattorinellospaziopubblicomediatizzato.La mediatizzazione della politica non è solo ricorso massiccio ai media maprocessochemodificaleformeelasostanzadellacomunicazionetraitreattori:la comunicazione tra candidato ed elettore; il dibattito intra e interpartitico; irituali, simboli e linguaggi politici; la narrazione giornalistica; l’agenda delleissuespolitiche;l’elaborazioneepubblicizzazionedell’offertapolitica,etc.5.AttorieformedellacomunicazionepoliticaIL SISTEMA POLITICO: si intende generalmente l’insieme delle istituzionipolitiche.Attivanounacomunicazioneistituzionalecioèespressionedellestesseistituzionienondellepersonechericopronoivariuffici.Nefaparteanchel’areanon istituzionale, ovvero i soggetti politici (=comunicazione politico-partitica,prodotto della libertà di manifestazione del pensiero, di associazione e dicompetizioneperlarappresentanzaeladifesadegliinteressi).ILSISTEMADEIMEDIA:molteplicitàdiattori,comeemittentieproduttoridimessaggi.Siintendel’insiemedelleistituzionimedialichesvolgonoattivitàdiproduzione e di distribuzione del sapere (informazioni, idee, cultura).Tradizionalmentesono igrandimassmedia.Tutti si rapportanocon il sistemapolitico, sono oggetto di misure legislative e amministrative. I mezzi diintrattenimentohannounoscambiopiù limitato con il sistemapoliticomapiùintensoconicittadini.IL CITTADINO-ELETTORE: a parte il singolo cittadino, le suerappresentazioni collettive (opinione pubblica ed elettorato) sono piùnominalistichechereali.L’opinionepubblicaesisteinquantorilevataattraversounsondaggioel’elettoratoalmomentodelvoto.5.IflussieleformedellacomunicazionepoliticaFormecheassumelacomunicazionepoliticaasecondadelladirezionedeiflussidiinterazione:

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sistema politico sistema deimedia: Niklas Luhmann identifica il poterenella comunicazionechedefiniscecome “facoltàdi influenzare la selezionedeisimboli e degli atti”. Questo tipo di comunicazione può essere visto comerapportodipotereperestenderelapropriainfluenza(poterechehannoancheimediaattraverso laselezionedeisimboli).Questoflussodicomunicazionepuòassumerediverseforme:

Ø regolamentazione: direttive UE, leggi come la Mammì e la Gasparri, lanominadeimembridelCdAdellaRai;

Ø media e news management: quando il sistema della politica cerca dicondizionare l’attività dei media, es. relazioni pubbliche, conferenzestampa,lottizzazione;

Ø fonte di informazione: quando alcune componenti del sistema politicostabilisconorapportidicollaborazioneodiscambioconinewsmedia.

Sistemapoliticocittadino-elettore:Ø comunicazione pubblica o istituzionale: quando a comunicare sono leistituzioni,comeleamministrazionicentralieperiferiche;

Ø contatto personale: quando i politici nelle campagne elettorali o inoccasionipubblicheincontranodirettamenteicittadini;

Ø propaganda-pubblicità:quandopartitiecandidatisirivolgonoall’opinionepubblica o all’elettorato, attraverso imezzi di comunicazionedimassa, inuovi media, gli strumenti del marketing. Comunicazione pubblica =risposta a un dovere di informazione e trasparenza nei confronti deicittadini; contatti personali e pubblicità = richiesta al cittadino diconcedereascolto,consensoeaccettazione.

Cittadino-elettore sistema politico: il flusso di ritorno (bottom-up) sisviluppaattraversotrefondamentalimodalità:

Ø ilvoto:massimaespressionedellavolontàdelcittadino;Ø il dibattito pubblico: richiama l’agorà greca e per Habermas lacaratteristicafondantedellasferapubblica,consistenellapartecipazionealla discussione delle questioni di interesse generale, anche attraversomanifestazioni,inviodifax,telefonatealleradioditendenzapolitica;

Ø l’interazionediretta:incontritracandidatiecittadini;Ø il sondaggio di opinione: da molti è però considerato una formaimpropriadicomunicazione.

Sistemadeimediasistema politico: è un flusso di comunicazionemoltoconsistente e prende forme diverse a seconda dei contesti culturali edistituzionali.SImanifestacome:

Ø informazione: quando il sistema dei media svolge la sua tradizionalefunzione,veicolandoinformazioniedatidinaturaeinteressepolitico;

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Ø vigilanza/critica:quandosvolgonolafunzionediportavoceepaladinideicittadini,controllandoegiudicandol’operatodelleistituzioniedeipartiti;

Ø partigianeria:quandoèdallapartedelleistituzioniepartiti;Ø mediatizzazione:quandoimediaimpongonoiproprilinguaggieipropriformati alla comunicazione degli attori politici, come nel caso dellaspettacolarizzazioneedellacostruzionedelleimmagini.

Sistemadeimediacittadino-elettore:Ø informazione:puòesserereferenziale(es.itelegiornali)oppuremisto(c.d.infotainment);

Ø informazionepartigiana:prodottodellaeventualefaziositàdeimediacheveicolanomessaggirispondentiagliinteressidiunaopiùpartidelsistemapolitico;

Ø pubblicità: quando i media prestano i propri canali alle comunicazionidell’attorepoliticorivolteaicittadini.

Cittadino-elettore sistemadeimedia: la comunicazionedi ritornoalsistema dei media assume le forme di un generico feedback. La “quasiinterazionemediata”(Thompson)permetteformedi interventoindirettocomedecidere se accendere o spegnere la tv, cambiare canale, acquistare o no ungiornale. Le forme più comuni di quasi interazione attiva possono essere lapartecipazione di membri del pubblico a trasmissioni televisive su tematichepoliticheolelettereaigiornali.Peralcuniautorivirientraancheilsondaggiodiopinionesvoltodaopercontodelletestategiornalistiche.6.DefinizionidellacomunicazionepoliticaComunicazione politica = lo SCAMBIO e il CONFRONTO dei contenuti diinteresse pubblico-politico prodotti dai sistemi politico, dei media e delcittadino-elettore.Lanaturaibridadellacomunicazionepoliticaèdaricondurrealfattochesiponesullospartiacquetraduegrandisferedell’attivitàumana:lacomunicazioneelapolitica.Traglistudiosi:DominiqueWoltoneBrianMcNairsonosociologidellacomunicazione;DanNimmo,DavidSwansoneJacquesGerstlésonodiformazionepolitologiamasisonodedicatiquasiesclusivamenteallostudiodellacomunicazionepolitica.Woltonèattentoagliintreccitrailcampodellacomunicazionepoliticaequellodellospaziopubblico.Attribuisceunfortepesoaimassmediaeaisondaggi.Lacomunicazione politica non sopprime la politica ma la rende possibile nellademocrazia dimassa. PerWolton la comunicazione politica è lo spazio dove siscambiano i discorsi contraddittori dei tre attori che hanno la legittimità di

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esprimersipubblicamentesullapoliticaechesonogliuominipolitici,igiornalistiel’opinionepubblicaattraversoisondaggi.NimmoeSwanson lavoranoalladefinizionediunpuntodi incontro tra ivariapprocci di studio per dare alla comunicazione politica la compattezzaconcettualedialtrescienze.Gerstléritienechelacomunicazionepoliticasipuòmegliodefinireosservandolesuetredimensioni:PRAGMATICA(perl’interazionetraemittenteericeventenellevarieformediinformare,convincere,dominare),SIMBOLICA(attraversoiriti del consenso e del conflitto) e STRUTTURALE (quella che passa dai canaliistituzionali,organizzazioni,canalimedialieinterpersonali).McNaircostruiscelasuadefinizioneattornoaitreelementichecompongonoilflussocomunicativo:EMITTENTE(leformedicomunicazioneusatedaesponentipolitici e altri attori politici), RICEVENTE (la comunicazione rivolta a quegliattori da soggetti non politici quali elettori e giornalisti) e il MESSAGGIO (lacomunicazione su di essi e le loro attività contenuta nelle notizie, editoriali ealtreformedidibattitogiornalistico).7.CampodiricercainterdisciplinareLascienzapoliticaha,perdecenni,trascuratonellesuecategorieinterpretativedeifenomenipoliticilavariabilecomunicazionedimassaeinterpersonale.ORIGINIESVILUPPODELLADISCIPLINALa comunicazionepolitica comeareadi ricerca edisciplinadi insegnamento ènatanegliStatiUnitineglianni50.Nel1956troviamounodeiprimitentatividiindicare la “comunicazione politica” come uno dei processi intervenienti,assieme alla leadership politica ed ai gruppi sociali, della mobilitazione etrasmissionedell’influenzapolitica.NimmoeSanders,nel1981,compionounaricognizionecompletadellacrescitadelladisciplinadaglianni50aglianni80,abbozzandounprimocatalogodelleareedi interessescientificodellacomunicazionepolitica:retorica,propaganda,cambiamento degli atteggiamenti, voto, rapporto tra governo e organi diinformazione,analisifunzionalista,cambiamentinelletecnologie.Nel 1991 i due autori tracciano un bilancio, indicando come si sia passati dalparadigma della persuasione elettorale allo studio di come i messaggi politiciinfluenzano le cognizioni, i sentimenti e le decisioni elettorali del pubblico. Learee di interesse sono, sostanzialmente, quelle del decennio precedente, conl’uscitadelfunzionalismoedellapropaganda.Laclassificazioneriguardaora:lacomunicazioneelettorale,lacomunicazionepoliticael’informazione,laretoricapolitica,l’informazioneegliatteggiamentiecomportamentipolitici.In Europa, tra il 1965 e il 1990, si registra una notevole crescita della ricercasulla comunicazione politica. Nel 1990 Blumler, Dayan e Wolton elencano, inottoelementi,ilcontributoeuropeoallaricercasullacomunicazionepolitica:1) superamentodelmodellolazarsfeldianodeglieffettilimitati;

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2) prospettivasolistica;3) approcciocognitivomisto;4) prospettivenormative;5) interazionetrasistemideimediaesistemipolitici;6) influenzaamericanasullaricercasulpubblico;7) analisilongitudinale;8) focalizzazioneancoratroppointernaenazionale.

Daglianni90laricercasullacomunicazionepoliticaèpiùintegratagrazieadunapprocciocomparatotraidiversiPaesi.8.LetrefasidellacomunicazionepoliticaLacomunicazionepoliticaèstrettamenteconnessaaprocessipiùampicomelatrasformazione dei valori e dei sistemi sociali, il progresso tecnologico e dellacomunicazione, la crisi delle ideologie e dei sistemi politici, la globalizzazionedell’economia e della cultura, etc. Sono tre le fasi della comunicazionepoliticaindividuatedalsecondodopoguerraadoggi:1° fase: IL DOPOGUERRA E GLI ANNI 50. La comunicazione politica erasubordinata a un sistema di istituzioni e di fedi politichemolto salde, in cui ipartitisvolgevanoleprincipalifunzionidicinghieditrasmissionetrailsistemapoliticoeicittadini.Sivotavaperidentificazionidigruppo.2° fase: DAGLI ANNI 60 AGLI ANNI 80. Diffusione della televisione eallentamentodelletradizionalifedeltàpartitiche.GliinglesiBlumlereKavanagh(autori della tripartizione dei periodi) individuano alcuni cambiamenti checaratterizzanoquestafase:

Ø attenuazione del meccanismo della selettività nell’esposizione delcittadino-telespettatore in quanto in tv appaiono tutti i leader politici,grandiepiccoli;

Ø lapossibilitàdiraggiungereanchequeisegmentidell’elettoratocheeranoscarsiconsumatorideivecchimedia;

Ø con l’informazione televisiva si adottano tecnicheper sfruttarealmeglioquestomezzo,ancheattraversounacomunicazionepiùattentaaiclimidiopinioneel’organizzazione“scientifica”dellecampagneelettorali.

3° fase: DAGLI ANNI 90 AD OGGI. Grande proliferare dei mezzi dicomunicazione. Per Blumler e Kavanagh si assiste a una mutazione geneticasecondocinquedirettrici:

1) professionalizzazionedelrapportoconl’opinionepubblica(es.spindoctors)cosìchel’artedelgovernaresitrasformanell’artedigestirel’informazione pubblica. Metodi rigettati da alcuni media che liritengonotecnichemanipolatorie.

2) Aumentata competizione tra contenuti dei media ecomunicazione/informazione politica: molta informazionegiornalistica è sempre più attenta al business, alla moda, alpettegolezzo per la crescente commercializzazione dei sistemi di

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comunicazione. I media cambiano quindi la loro visione dellapolitica:aumentoditalk-showovarietàconpasserelledipolitici.

3) Populismo: prima le issues dell’agenda politica erano discusse trapolitici, oggi con il declino delle ideologie, correnti di populismoattraversano la società, i media, i territori della politica. I mediapuntanosemprepiùsuisentimenti,sulprivato,popolarizzanoanchelapolitica,conloscopodirenderlapiùconformeaigustieallemodecorrenti.Ilruolodelleelitedidetentoridellacompetenzapoliticastatornando al pubblico che sembra giocare un ruolo più attivo nellacostruzione dei significati sociali e politici traendo spunti dallanarrativamediatica.

4) Comunicazione centrifuga: la moltiplicazione dei canali e laframmentazione dei pubblici permette agli attori politici diconfezionareeindirizzareiproprimessaggiadeterminatenicchiedidestinatari.Unacomunicazioneperconquistareilconsensodifascedi elettori distratti dai media nazional-popolari. Contribuiscono aquestaformaleindaginidimercato,l’individuazionedeiprofilideglielettori,lapostaelettronicael’informazioneviasitiweb.

5) Consumooccasionaledicomunicazionepolitica:lapoliticaèsemprepiù diluita nella programmazione televisiva, in una specie dicontaminazioneconaltrigeneri.

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CAP.2–SISTEMAPOLITICOEMASSMEDIA1.LamediatizzazionedellapoliticaSecondo quanto detto, dunque, la comunicazione politica è il prodotto delloscambio fra i tre attori dello spaziopubblico: il sistemapolitico, il sistemadeimedia, i cittadini-elettori. Uno scambio che, avvenendo in massima parteattraversoicanalidellacomunicazionedimassa,presupponeunruolocentraledeimedia.Moltiparlanodicittadinospettatorepiùcheattore,consideratocheloscambioèsbilanciatoafavoredisistemapoliticoemedia.Nelmodellopubblicistico-dialogicoimediasonoalcentrodell’interazionetraglialtri due attori; nel modello mediatico i media sono lo spazio dove vienerappresentatalapoliticaedoveavvieneloscambiotraitreattori.Imedia acquistano una centralità nell’arena politica, grazie al fatto che hannoconquistatoilruolodiagenziadisocializzazionesemprepiùalpostodiquelletradizionali (chiesa, scuola, partito). Per questo prima della mediatizzazionedellapoliticaavvienequelladellasocietà.L’avventodellatelevisione,mezzochesomma in sé le funzioni di intrattenimento e di svago del cinema e diinformazionedellastampa,rappresentamegliodiqualsiasialtrol’insediamentodeimedianeltessutosocialeeculturale.Imediahannoassuntouncaratteredinecessità,conquestecaratteristiche:

Ø Fonte di potere: strumento di influenza, controllo e innovazione nellasocietà, fonte di informazione indispensabile al funzionamento di quasitutteleistituzionisociali;

Ø arena dove si svolgono molti fatti della vita pubblica nazionale einternazionale;

Ø fonte di immagini della realtà sociale, dove si costruiscono,conservanoemanifestanoicambiamenticulturalieivaloridellasocietàedeigruppi;

Ø chiaveperraggiungerevisibilitàpubblica;Ø fontedisignificatiperlasferapubblica.

Questacentralitàhafattovedereimediacomequartoramodelgoverno,dopoipoteriesecutivo, legislativoegiudiziario.Tantopiùche imedianonfannosoloda tramite tra politici e cittadini, ma il sistema politico deve sempre piùnegoziareconessitempi,modalità,registriecontenuti.Hannograndepotereinquantointerlocutorie/ocontrolloridelpoterepolitico.Anchelapoliticaènecessariaaimediapertreragioni:

1) loroattivitàoggettodiregolamentazione2) spessopartedellastessaelitedipotere3) dipendenzadallefontipoliticheperl’informazionepolitica.

Sidicechec’èvideocraziaquandosiassisteaunasupplenzadeimediaoaunaconfiscadapartedeglistessidifunzionipropriedelsistemapolitico.

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2.LacomunicazionedegliattoripoliticiPROPAGANDA quando i comunicatori sono soggetti politici impegnati nellacompetizioneperilpotere.COMUNICAZIONE PUBBLICA quando i soggetti politici rivestono funzioniistituzionali,quindifannoconoscerel’azionedigoverno.IL PRESIDENTE. Grande peso della comunicazione del presidente negli StatiUnitiperlafortepersonalizzazionechecontraddistinguequestacaricapoliticaeistituzionale.L’azionedicomunicazionepresidenziale,perpoterstabilireuncontattodirettoedefficaceconilpubblico,segueduestrategie:l’aggiramento(ovveroevitarli)el’imbonimento(atteggiamentoamichevoleecollaborativo)deinewsmedia.E’ilclassicomediamanagementche,nelcasoamericano,prendeleformedellaA)concessione o rifiuto ai giornalisti di essere ammessi alla presenza delpresidente, B) della scaltra gestione del segreto per alcuni giornalisti (pococollaborativi,spessoattackdogsovverocanid’assalto)edelleindiscrezioniperaltri(piùaccomodanti).IL GOVERNO. La comunicazione prodotta dal potere esecutivo si distingue tracomunicazione pubblica e comunicazione politica. Come nel caso dellepresidenze americane e francesi, l’azione di governo non è disgiuntadall’interesse della propria parte politica. Le decisioni del potere esecutivo, lapolicy, che attiene all’interesse pubblico, deve avere una traduzionecomunicativa e di pubblicizzazione (es. Dipartimento per l’informazione el’editoriadellaPresidenzadelconsiglioe,alivellolocale,Urp).Dal punto di vista della comunicazione politica, due sono le strategiecomunicative:media management: consiste nello stabilire rapporti collaborativi con ilsistemadeimediadelPaeseperaverelamassimavisibilitàdeiministriepolitici(conferenzestampa,partecipazioniatrasmissionitv,comunicatistampa,etc.).Informationmanagementonewsmanagement:consisteinmetodidipaleseodoccultamanipolazionedell’informazionedapartedeipoliticialpotere.Sivadalla censura al tentativo di influenzare le nomine, dalle pressioni personali aquelleindirette(sussidiesgravifiscali).Tra le strategie più diffuse, quella che nei Paesi anglosassoni è chiamata spindoctoring:lospindoctorèunconsulentedelleaderdigovernochehailcompitodi“massaggiareilmessaggio”,cioèdiestrarreilmegliodaqualsiasisituazioneincuièimplicatoilleader.Sitrattadiunafiguracheoperaaiconfinitrailsistemadella politica e quello della comunicazione, sa anticipare, simulare e stimolarel’azionedelgiornalista.Marketing elettorale = quando, negli anni 60, si comincia ad applicare allapolitica le regole della pubblicità. Il termine spin doctor viene introdottodefinitivamente nel 1992, con il candidato democratico Bill Clinton. Le regole

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dello spin doctor attengono a: messaggio, portamento, portavoce, amici(trattamentodifavore),avversari,preparazione.ILPARLAMENTO.E’ lasededovesiattuaconcretamentelasovranitàpopolare,espressaattraversol’istitutodellarappresentanza.Lacomunicazionecheattienealparlamentoècomplessaesidistinguein:comunicazioneistituzionale=pubblicitàdeldibattitoinaulaedelleleggi;comunicazioneinformale=dialetticatragruppiparlamentari,fuoridall’aula;comunicazionegiornalistica=perecoinformativachecertedecisionihannosuimassmedia.Comunicazione istituzionale: è il primo prodotto comunicativo elaborato dagliorgani direttivi e amministrativi dei parlamenti, attraversopubblicazioni degliatti, bollettini ufficiali, comunicati stampa e briefings. E’ una comunicazionecertificata perché la fonte è pubblica e immediatamente accessibile a tutti icittadini.Comunicazioneinformale:prodottononufficiale,nonpubblicoeaccessibilesoloaigiornalisti.Nefannoparteinterpretazioni,indiscrezioni,veline.Hannofinalitàdiparteespessomanipolatorie.Sicreaunasimbiositrapoliticiegiornalisti,divitacomune,dibrotherhood.Lastampaassumeunpoteredifiltro,decidelanotiziabilitàdiuneventoalpostodelparlamento.Questoancheperchéiparlamentisonoincapacidicomunicarese stessi, senonaunpubblicodi iniziati.Unmodoperaggirare lamediazionegiornalisticaèladirettatvdalparlamento.IPARTITI.Si ha un declino delle reti e deimodelli di comunicazione interna ai partiti dimassa,conlamigrazionedipartedelladialetticaintrapartiticasuimassmedia.Effetto che ha riguardato anche la dialettica interpartitica passata dalle auleparlamentariallepaginedeigiornalioneitalkshowtelevisivi.Crescitadiimportanzaedipoteredeileaderedeipersonaggiconbuoneabilitàcomunicative.Ilpartitomediale non ha radicamento né storico né organizzativo per cui ilconsensoprovienedallasuaforzamediatica(es.ForzaItalia).Haunagerarchiainterna meno burocratica di quella dei partiti tradizionali, mancando imeccanismi di mobilità verticale e applicando modelli aziendali legati allaperformance.ForzaItaliavieneanchedefinitopartitopersonaleperchéhaalsuoverticeunaforte leadership personalizzata che trae forza dal carisma personale, dallacostantevisibilitàassicuratadaimedia,dallamancanzadidialetticainterna.IGRUPPIDIINTERESSEEIGRUPPIDIPRESSIONE.Con attori politici si intende l’insieme dei soggetti che interagiscono in unsistemapoliticoallargato,anchesenonsonosubitoidentificabilicomepolitici:

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gruppidiinteresse:associazionidicategoria,sindacati(comerappresentanzediinteressisvolgonoattivitàdipressionesuidecisoripubblici);

gruppiemovimenticheagiscononellalegalitàemanifestanopubblicamenteepacificamente

leproprieideeeposizioni(NoGlobal,Greenpeace,ambientalisti,prodiritticivili)

gruppiconfinalitàpolitiche:

gruppiemovimenticheoperanonell’illegalitàeavoltenellaclandestinità:movimentiterroristici(Ira,BrigateRosse

professanoideologiepolitiche)ofondamentalistireligiosi(AlQaeda

esercitanolaviolenzapersovvertirel’ordinepubblicoepercolpiremodellidiciviltà)

I gruppi di interesse e di pressione, politici e non, sono resource poor, ossiasvantaggiatinell’accessoallerisorsemedianiche.Todd Gitlin distingue tra copertura informativa dei media e accesso ai media(poteredidefinizionedeglieventi).Imovimentifannospessoricorsoa:immaginedelleadermaltrattatodaimedia,manifestazionispettacolarididissenso,linguaggiotrasgressivo,etc.Populismodeimedia:stampaetelevisionitabloidpuntanoasensazionalismo,titolazionishock,scandalismo(c’èconcordanzadibisognitraquestetestatee imovimenti).Mediamainstream,alcontrario,indicaimediadiqualità,attentialleposizionidelleeliteintellettualiepolitiche(attenzioneallostatusquo).Rapporto tra movimenti terroristici e media: Picard (1986) obiettivi deiterroristinellaricercadellacoperturadeimedia:ottenerepubblicità,acquistarelegittimità,status,consenso,eliminareglioppositori,scatenareeffettocontagioperindurrealtrigruppieindividuiadassociarsi,forzareleautoritàanegoziare.Tipologiedelterrorismo:TERRORISMODICHIARATIVO:rendepubblicheleproprieposizioniTERRORISMOCONPOST-SCRIPTUM:adattifaseguirespiegazioneTERRORISMO ERMENEUTICO: nasconde le proprie ragioni, lascia nel dubbioperingeneraremaggioresensodiinsicurezza.LAMAGISTRATURA.In Italia (dove procuratori e giudici sono formalmente indipendenti dagli altripoteri e scelti attraverso concorsi pubblici) si assiste a un rapporto a tre:politica/giustizia/massmedia.

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Sièrealizzatouncircuitomediatico-giudiziariochehaesaltatoilpoterepoliticodellamagistraturaitaliana.Lamagistraturahaattivamentecercatol’attenzioneeiriflettorideimediaoltrechel’appoggiomoraleepolitico.Uncircuitonelqualesipongonoanchelecommissioniparlamentaridiinchiesta,talvoltaoggettodistrumentalizzazioni.I rapporti tra l’avvocato penalista e i media sono improntati all’interesse delcliente più che all’etica professionale (codice di comportamento dell’avv.Shapiro).3–ImassmediaLo studio sul rapporto tra mass media e politica ha nell’istituzione dellaCommissiononFreedomofthePress(1947)unimportantepuntodipartenza.Sianalizzainnanzituttoilruolodeimedianellasocietà.1)IlruolodeimedianellapoliticaSipossonodistinguere–secondoRobinsoneLevy–quattrograndiconcezioniteorichedacuipartirepercomprenderelaformazionedelquadronormativo, ipoterieilimitideimedianellasocietàpoliticastatunitense.Teorialibertaria–oteoriadellaliberastampa-sibasasullafilosofiapoliticadiJohnMiltone JohnStuartMill.Potevanascereunnuovoordinesociale solo sevenivano a cadere i vincoli innaturali e artificiali (es. censure) impostidall’autoritàtradizionale.Teoria delmercatodelle idee – o teoria liberistica – le idee possono esseretrattatecomebenichepossonoesserecompratiovendutiinunmercatoapertoecosìleideemiglioriavrannolamegliosulmercato.Il giornalismo impegnato – la caccia agli scandali politici, ai malaffari, agliabusi fu una ideologia che ha lasciato una traccia profonda nella professionegiornalisticaamericana.Teoria della responsabilità sociale – fu formalizzata dalla Commission onFreedom of the Press, attraverso dei criteri cui dovrebbe attenersi la stampa(resocontocompleto,tribunaperloscambiodelleopinioni,etc.).Siassisteaunaprogressivacrescitadell’autoconsapevolezzadeidirittiedoverideimedia.Questeleprincipalifunzionideimassmediainrelazionealsistemapolitico:

Ø informazioneoggettivaØ farcomprendereatuttilecosepolitiche(advocacyjournalismperfareilcittadinopartecipedellavitapolitica)

Ø informazione attiva, di indagine e sorveglianza nei confronti del poterepolitico(giornalismocomewatchdogovverocanedaguardia)

Ø interventodirettoneldibattitopolitico,tematizzandolequestioni(issues)Ø resistenzaaitentativideisoggettipoliticidilimitarel’indipendenzaØ tenereicontieconomiciinpareggio,anchecomegaranziadilibertà

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Questiimotividifrizionetramediaepolitica:Ø compromessotraindipendenza/accessoallevocidellasocietàeobiettivodiseguireigustidelpubblico

Ø farpartediunasortadielite(“Millecinquecentolettori”diEnzoForcella)Ø competizionedialtreinformazioniedesigenzadispettacolarizzare

Un contributo al dibattito sulle funzioni dei media nella società e nella sferapolitica è stato quello della scuoladiBirminghamdeiCultural Studies. Unaprospettiva,diispirazionemarxista,chehainfluenzatolaricercasuimassmediain Gran Bretagna e in diversi altri Paesi. Respinge l’idea che i media devonopresentare apertamente una ideologia o controllare i comunicatori perconservare lo status quo. Al contrario, sostiene che lo status quo vieneassicurato da una sottile influenza sulla cultura pubblica e in particolare sullinguaggio.Stuart Hall, caposcuola dei Cultural Studies, osserva che i moderni mediapermettonol’emergerediun“foropubblico”incuivengonodiscussiiproblemidella società ma che può essere controllato e manipolato per rispondere agliinteressidelleelite.E’certoche l’apparatoteoricoenormativosulruolodeimedia,conferisce lorouna centralità e un potere che hanno avuto importanti conseguenze sulla vitademocraticadimoltiPaesi.2.LastampaIl giornale è il più antico strumento di informazione politica, un attoreimportante dell’arena politica. A differenza di radio e tv (servizio pubblico) lacarta stampata è sempre stata più faziosa, libera di riflettere solo alcuneopinioni, di essere portavoce di alcuni interessi economici, sociali, politici,regolata solo dalle leggi del mercato e da quelle dell’adesione politica edideologica.Ivaritipidistampahannounpesodiversonelmercatopolitico:

Ø giornalidiqualità:riflettonoleopinionieleposizionidelleeliteculturaliepolitiche

Ø tabloid: giornali popolari che non hanno ambizioni culturali, seguono igusti del pubblico, ha obiettivi esclusivamente commerciali, unisce gliingredienti della narrativa popolare, ovvero storie di vita, scandali,pettegolezzo, spettacolo, disastri e tragedie, crimine e violenza, cioè ilsensazionale. La ricerca critica dei Cultural Studies ha dimostrato comequesta stampa rafforzi nel pubblico o il disimpegno, la disaffezione,l’avversioneallapolitica,ocontribuiscaadiffonderecorrentidiopinionequali il favore per la pena di morte, la discriminazione etnica, ideepopuliste,etc.

Il macro-genere di news di questo tipo di stampa è l’informazione-spettacolo(infotainment) che è praticato soprattutto dalmezzo televisivo, tutt’altro chepoliticamenteasettico.

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3.LatelevisioneLatelevisioneèdivoltainvolta:

• co-protagonista assieme ai grandi attori che l’hanno usata ostrumentalizzata

• testimone a volte suo malgrado, di drammi spaventosi o di eventieccezionali

• agentedeipiccoliegrandicambiamentichehannomodificatogliscenaripoliticinazionaliemondiali

Latelevisionehacambiatoprofondamentelapoliticaelaleadershippoliticaatalpunto che non è esagerato affermare che l’invenzione della televisione è stataunadellepietremiliaridella storiadellapoliticaedellademocrazia (alparidieventicomelarivoluzionefranceseelacadutadelmurodiBerlino).Ilfattochelatelevisioneècontemporaneamentemezzodiintrattenimentoediinformazionefiniscepercondizionareilfunzionamentodellapolitica.Latelevisionehagiocatounruoloimportanteperilsistemapoliticograzieancheallasuafunzionedifonteprimariadiinformazioneediformazionepoliticaperilpubblicogeneraledeicittadini-elettori.La televisione vive una rivoluzione tecnologicanon solo per la suanascitamasoprattutto per la tecnologia digitale che, oltre a moltiplicare i canali e icontenuti,consenteunainterattività.Effettidellatelevisionedigitale:

Ø la frammentazionedei canalipotrebbeportareaquelladelpoteredellatelevisione

Ø maggioredifficoltàdeipoliticiaconquistarevisibilitàpubblicaØ il pubblicoverrebbea frammentarsi in tantenicchie con caratteristicheimprevedibiliesempremutevoli

Ø la televisione frammentata perderebbe quindi la sua antica funzione difonteunicaoprimariadiinformazionepolitica.

4.InuovimediaInsiemeeterogeneodimezzidicomunicazione:Internet,televisioneviasatellite,reticiviche,pay-tv,numeriverdi,talkshow,etc.I nuovi media permettono ai cittadini di accedere più agevolmenteall’informazionepoliticaediparteciparepiùattivamente.Il ruoloprincipale spetta ad Internet cheha, tra le altre cose, stimolatonuoveformediaggregazionedelconsensoedimobilitazionepolitica,haresopossibiliforme di democrazia diretta, ha tolto il monopolio dell’informazione algiornalismo tradizionale, ha offerto spazi inediti al terrorismo, ha aggravato ildivariotecnologico-culturaletrachipuòehaechinonpuòenonha.SeInternetprenderàsemprepiùspazio,cisaràunindebolimentodelpoteredinegoziazionedelsistemadeimediatradizionalineiconfrontidellapoliticaeunrafforzamento del potere di propaganda emobilitazione dei partiti, candidati,

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gruppidipressionecheavrannosemprepiùadisposizionestrumenti flessibili,rapidi e interattivi con i quali stabilire contatti e scambi con i pubblici diriferimento.5.IcommentatoriegliespertidipoliticaS tratta dei c.d. politologi od opinionmakers, ovvero intellettuali, accademici,giornalisticonallespallefrequentazionedipalazzidellapolitica,exdiplomaticiedexpolitici.La figuradelcommentatorepoliticoè l’evoluzionemodernadelconsiglieredelprincipe.L’hanno studiata in particolare i politologi Nimmo e Combs nel volume “ThePoliticalPundits”,dovepunditsignificauomodiscienza,maestri.Tipidiopinionmakers:

Ø sacerdoti:membridelleelitepoliticheeculturali,ilorointerlocutorisonogli altri membri di quelle elite. Es. editorialisti le cui analisi sonoindirizzateaigovernantioaileaderpolitici;

Ø bardi:parlanounlinguaggiopiùpopulista,utilizzanoappelliemotivi,sonoromantici,guardanoconsospettocolorochedetengonoilpotere.Parlanodelleeliteeconleelitemanonperesse,anzitendonoaparlarnemale.Unadelleloroforzeèl’humor;

Ø oracoli: hanno capacità o presunzione di prevedere gli eventi. Sono expolitici o leader di minoranze politiche con scarso seguito popolare macon prestigio personale, oppure esperti di grande richiamo che possonodareconsigliabeneficiodelleeliteedell’opinionepubblica.

Aquestitre“punditsvenerabili”chetraggonolaloroforzadalprestigiodicetoodi esperienza e la esibiscono attraverso i media, si aggiungono i tre tipi di“trendypundits”cheinvecesonocreaturedell’industriadellospettacolo:

Ø pensatori:intellettualidiventatistartelevisive;Ø parlatori: spesso gli stessi pundits della categoria precedente mapresenzefisseintuttiitalkshowtelevisivi;

Ø critici:deimediachealorovoltacommentanoicommentatorieipoliticioggettodell’attenzionedeimedia.

Nimmo e Combs considerano questa particolare attività di comunicazionepoliticacomeun“quintopotere”,essendosi trasformata in“una industriadellaconoscenza, in una forza politica che reclama di essere riconosciuta, capita eascoltata”.

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CAP.3–MODELLIEDEFFETTIDELL’INTERAZIONEMEDIA-POLITICA1.ParametriedimensioniSi prende in esame l’interdipendenza tra politici e professionisti dei media equindiunaseriediparametriemodellidelrapportotramezzidiinformazioneemondodellapolitica.Parametrosistemico-normativo(analizzailfenomenodalpuntodivistadellasubordinazione-autonomia dei media in un dato sistema politico) - prevedequattrodiversigradidiintegrazionetragiornalismoepoterepolitico:1. ilgradodicontrollostatalesulleistituzionimediali2. ilgradodipartisanshipdeimedia3. ilgradodiintegrazionenell’elitepolitico-mediale4. il grado di convincimento circa la funzione sociale e politica dellaprofessionegiornalistica.

1. CONTROLLO STATALE: fa differenza se il governo possiede strumentiistituzionali o di altra natura per tenere sotto stretta vigilanza il sistema deimediaoppureseallostatoèinibitaqualsiasipoliticadilimitazionedellalibertàdeimedia.Areedelcontrollogovernativo-politico/strategiadifensivadeimedia:

• nomine dei vertici delle organizzazioni dei media (giornali pubblici eprivati, case editrici, istituzioni culturali, emittenti pubbliche ecommerciali,agenziedistampa);

• finanziamentieagevolazionifiscali;• lineeeditorialidelletestate.

2.PARTISANSHIP:BlumlereGurevitchindividuanocinquelivellidiintensitàdelgradodipartigianeria/affinitàpolitica/parallelismopolitico:

1. massimo grado: partiti direttamente coinvolti nelle impreseeditoriali comeproprietari, amministratori, finanziatori (stampadipartito);

2. forte grado: influenza indiretta dei partiti per la prossimitàideologica dei professionisti dei media (fiancheggiamento,giornalismodimezzato);

3. grado medio: appoggio per un dato partito sulla base di unavalutazionecriticadell’operatodeipolitici;

4. basso grado: l’appoggio varia a seconda delle evoluzioni dellevicendepolitiche(es.inItalia,movimentoreferendariopro-divorzionel1974);

5. gradozero:pienaautonomiapoliticaededitoriale,sinoalpuntodievitarepresediposizionechepossanoconvergereconquellediunqualsiasipartito.

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3.INTEGRAZIONETRAELITE:condivisionedeglistessiinteressi,coincidenzadiruoli (giornalisti che fanno attività politica e parlamentari che vengono dairanghidelgiornalismo),frequentazionedeglistessiambientichecontribuiscearafforzareamicizieecomplicità,rendendogliattoripiùsensibiliallereciprocheesigenze.4.COSCIENZAPROFESSIONALE:livellodiconsapevolezzacheiprofessionistideimediahannodellafunzionedelgiornalismonellademocrazialiberaleeilgradodiadesioneaglistatutinormativiedeticidiquestaprofessione.Parametromassmediale(orientamentoprofessionaledeinewsmedia).Daunlato un atteggiamento laico della professione giornalistica (distacco ideale ecomportamentaledallelogichedellapolitica),dall’altroun’informazionemedialepiùattentaallelogicheealleesigenzedellapolitica.1. ORIENTAMENTOPRAGMATICO:propriodel giornalismochepersegue lefinalità della logica dei media e che applica i criteri di selezione e diproduzionetipicidelnewsmaking(interessipubblico).

2. ORIENTAMENTO SACERDOTALE: giornalismo sensibile ai bisogni delsistema politico e solo secondariamente alle finalità commerciali(giornalismopaladinodellostatusquo).

2.ModellidiinterazioneQuesti iprincipalimodellidellerelazioniche imedia intreccianocon isoggettipolitici:a) Il modello avversario – è quello della letteratura romantica sulgiornalismopaladinodeicittadinicontroipotenti,delgiornalismowatch-dog(canedaguardia)oadvocacy(portavocedellacittadinanza).Sihaunmaggiorecinismo,disprezzoanti-politico,derisione,ricercadelloscandaloedelsensazionale.L’atteggiamentodicanedaguardianonèdeterminatodaun’ostilitàstrutturaledelmondodell’informazioneversoilmondodellapolitica ma è una funzione dell’autoconsapevolezza del proprio poterecome distinto da quello politico e quindi di difenderlo dai tentativi dimedia management. Le pressioni dei politici vanno dalle proteste c/o idirettori, alle minacce di togliere le agevolazioni fiscali, dalle denuncepenaliaifavoritismoversoipiùaccomodanti.Lastrategiadicontrattaccodeimediapuòesseredirenderepubblichequestepressioni.

b) Ilmodellodel collateralismo – quando vi è concordanzadi interessi escopi,giornalismoschierato,portavocedigruppiepartiti.Unparallelismoche può sfociare nel giornalismo plagiato. I media non si pongonopermanentementeeprimariamentecomecontropartidegliattoripolitici,LanceBennettparladell’indexing,praticacheconsistenelcriticareipartitisolo quando vi sono divisioni nella compagine governativa o sconti tragovernoeparlamento.Riguardoalgiornalismoitaliano,GiampaoloPansa

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definì, alla fine degli anni 70, giornalismo dimezzato quella posizionecollaborativaneiconfrontidiquestaoquellaparte. Imedia,dunque,nonsono un quarto potere in sé e per sé, perché non sono al di sopra degliinteressi politici ed economici ma in questa subalternità del sistemadell’informazioneèevidentelacentralitàdelsistemapolitico.

c) Ilmodellodelloscambio–Ipoliticihannobisognodeimediaeviceversa,quindiquestareciprocanecessitàinduceentrambiapreferirealconflittoilnegoziato, lo scambio di risorse. Questo modello prevede chel’interdipendenzasiacompatibileconlapreservazionedelledistanzetraidue attori, quindi si connota come il “modello normale” dell’interazionemedia-politica: i politici, ricercando l’accesso ai canali di comunicazione,ricorrono agli strumenti normali delle pressioni e concessioni, mentre igiornalisti, alla ricerca di materiali informativi freschi, barattanol’ottenimentodiquelleconlaconcessionedell’accessoaicanali.

d) Ilmodellodellacompetizione–E’ improntatoalle ideedelconfrontoedella sfida tra il potere dei media e quello politico. C’è una visione chepresupponelaricercadapartedeimediadiunpoterediinfluenzapoliticaalternativo a quello che in democrazie detengono istituzioni e soggettipolitici. Esistono molte imprese editoriali e molte testate giornalisticheche fanno politica, cioè scendono sullo stesso terreno su cui si muovel’attorepolitico, contendendogli lo spazio. Lo schemadella competizioneconfigura una parità tra i due soggetti e talvolta una presunzione disuperioritàdeimediarispettoaipartitieagliattoridellapolitica.InItalia,ades.,laRepubblicaeL’Espressosicomportanocomeveriepropripartiti,ingradodimobilitarel’opinionepubblicasudeterminateissues.

e) Ilmodello delmercato – In America si ha il distacco deimedia da chicomanda, a differenza della simbiosi tra media e politica in molti Paesieuropei, per la lunga storia di giornalismo impegnato nelle battagliepolitiche. I giornali americani si sono sviluppati in un contesto diconcorrenza per il profitto, quelli europei hanno coniugato politica emercato,conunaprevalenzadellaprimama,con il tempoedopo la finedella guerra fredda, conuna riscopertadelmercato edella concorrenza.Tresonoglieffettidellalogicacommerciale:

• Valutazionecommercialesull’opportunitàditrattaretemipolitici• Il modo di trattare la politica viene coniugata con l’esigenza diintrattenere il pubblico, tanto da dare vita all’infotainment che è ilrisultato di una politica editoriale sensibile agli indici dell’Auditel.Quindi si assiste a una maggiore inclinazione di giornali etelegiornaliatrattarelesoftnews(notizieleggere)

• Laposizionepoliticadiunatestatacommercialepuòesseredettatadall’interesseaziendaleadotteneredall’interlocutorepoliticofavorilegislativi (es. antitrust, esenzioni fiscali, agevolazioni finanziarie,etc.).

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3.Glieffettisistemicidellamediatizzazione

effettisistemici=sonoilrisultatodell’azionemedialesulfunzionamentodelsistemapolitico

Effettideimedia:

effetti psicosociali = sono l’impatto che i mediaesercitano su atteggiamenti, opinioni e comportamentipoliticidelpubblicodeicittadini

Siparladipoliticamediatainquantoimediahannofornitoalsistemapoliticolospazio,glistrumentieicanalinecessarialsuofunzionamento.Il poteredeimedia è datodalla capacità di incidere sul corsodegli eventi, suipersonaggi, sulla formazione dell’opinione pubblica, insomma i media nonesercitanoilpoteremapossonoinfluiresull’eserciziodellostesso.La mediatizzazione è quindi l’insieme degli effetti, empiricamente osservabili,prodottidaimediasulsistemapolitico.Glieffettisistemicisidividonoin:a) effettimediatici ossiaquelli che riguardanoprevalentementegli aspettimedialidellacomunicazionepolitica:

Ø spettacolarizzazioneØ costruzionedell’agendapoliticaØ frammentazionedell’informazionepolitica

LA TABLOIDIZZAZIONE DELL’INFORMAZIONE POLITICA Howard Kurtz indica tre elementi che contraddistinguono il processo di tabloidizzazione:

1) un generale decadimento degli standard del giornalismo

2) una diminuzione delle notizie “hard” come la politica e l’economia a fronte di un aumento delle notizie “soft” come pettegolezzi, scandali, etc.

3) un generale cambiamento nella definizione che i media danno di ciò che i cittadini vogliono sapere per giudicare l’idoneità di una persona a cariche politiche.

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b) effetti politici che toccano il modo di essere e di porsi del sistemapolitico:

Ø personalizzazioneØ leaderizzazioneØ selezionedelleelitepolitiche.

GLIEFFETTIMEDIATICIVengono presi in considerazione i cambiamenti del discorso politico, nellemodalitàdiproduzione,articolazioneediffusionedelmessaggiopolitico.Prima dell’avvento dei mass media il discorso politico era un processocomunicativo a circuito chiuso tra le elite politiche. Poi con la nascita di unasferapubblicaborghese,con l’aumentodellascolarizzazioneecon l’estensionedelsuffragiouniversale,ilcircuitosiapreadinputesterni.IlXIX°secolosegnailpassaggiodallapoliticadelleeliteallademocraziadimassa.Nellasecondametàdelsecolo,lemassevengonoorganizzatedaiprimipartitioperaiesocialisticheattuano un’opera di formazione politica utilizzando gli strumenti dicomunicazionealloradisponibili:stampati,manifesti,giornali,bollettini.Con la televisione, poi, si introduce una sintassi completamente diversa chefinisceperannullareladistanzatrapubblicoeattore.Lacomunicazionepoliticaintelevisioneèobbligataadadattarsiallanaturalezzadellinguaggiotelevisivoead adottare i codici e le convenzioni di questo mezzo. Si arriva ad unacommercializzazione della politica con successi elettorali di celebrità,partecipazioneafilmdipolitici,etc.Adimostrazionechecomunicazionepoliticanonèsolotrasferireinformazioniopersuaderemaanchecatturarel’immaginepopolare,dareimportanzasimbolicaalleazioniealleidee.L’effetto di spettacolarizzazione: comunicazione dimassa e cultura popolarehanno raccolto un’eredità narrativa plurisecolare e si sono coniugate con larealtà politica che ha spiccata suscettibilità alla drammatizzazione (Erodoto,Plutarco,Dante,Manzoni,Shakespeare,Hugo).L’attivitàpoliticaèstatacostrettaad adattare le sue forme tradizionali di comunicazione ai nuovi canoni, ad unsistema in cui gli obiettivi sono sempre più commerciali e dove bisognasoddisfare la richiesta di contenuti politici che siamo attraenti, divertenti,sensazionalistici. E’ un processo circolare dove imedia drammatizzano la vitapoliticaegliattoripoliticistannoalgiocoattraversostrategiedicomunicazionecheassicuranol’attenzionedeimedia.L’effetto di costruzione dell’agenda politica (o di tematizzazione): sidistingue l’agenda setting - (McCombs e Shaw) che sta a significare l’influenzadeimediasullepercezionideitemisocialiepoliticidapartedeicittadini(effettononsistemicomacognitivo)–dall’agendabuildingdinaturasistemicainquantosiriferisceall’impattodell’informazionepoliticasullapoliticaesuipoliticienon

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sulpubblico.Indicailruolodeimedianellaselezioneedeterminazionedeitemialcentrodeldibattitopubblicoconiqualiipoliticidevonomisurarsi.L’effetto di frammentazione del discorso politico: si ha l’effetto chiamatosoundbitesovveropezzettididichiarazioni,battuteadeffetto,brevicitazioni.Lariduzione dello spazio riservato alla politica, l’estrema semplificazione dellarealtà,èunacausadellabanalizzazionedellapolitica.GLIEFFETTIPOLITICIQuestieffettiriguardanoleconseguenzedell’influenzadeimediaedellelogicheproduttivemedialisugliattoripoliticiesull’azionepolitica.L’informazionecommercialepreferiscelegestadeileaderalbla-bladeldibattitopolitico e quando questo è inevitabile, i media cercano di drammatizzarlo,trasformandoloinscontrotrapersonalità.L’effettodipersonalizzazionedellapolitica:latelevisionehacambiatoilmododiconduzionedellapoliticaeilcomevienepercepita,condottaorainterminidipersonalità, attraverso la costruzionedelpolitico comepersonacon lepropriepeculiaritàindividualipiuttostochecomerappresentantediunpartitoodiunaideologia.InItaliailfenomenoèdaricondurreall’eclissi,negliultimiventianni,della centralità dell’organizzazione-partito e quindi dell’ascesa della politicapersonalizzata. Processo favorito anche dalla commercializzazione del sistematelevisivo(semprepiùprivilegiatelefiguredeicandidati)edaicambiamentineimeccanismi istituzionali (preferenza unica, maggioritario, elezione diretta deisindaciedeigovernatori).Comeperlaspettacolarizzazione,gliattoripoliticisisonoprogressivamenteadeguatiairegistricomunicativideimassmedia.L’effetto di leaderizzazione: Luciano Cavalli spiega che esistono due tipi didemocrazie e cioè una con leader cioè con leadership personalizzata e unademocraziaacefalaodeipartiti.Quellaconleaderèquellachepiùsiattagliaaiprocessi di modernizzazione dell’occidente e in questo i media sono variabilicruciali. In Italia si riscontra la tendenza alla leaderizzazione del dibattitoelettorale:1994Berlusconi-Occhettomaanchenel1983Berlinguer-DeMita.Laleaderizzazione degli anni 80 e 90 hanno in comune il fattore televisivo. Ladifferenzastanelfattoreistituzionale:neglianni80c’erailvotoproporzionale,neglianni90,poi,conireferendumelapreferenzaunicasulmaggioritarioconl’elezione diretta dei sindaci e i collegi uninominali, la leaderizzazione giàricercatadaimediaharicevutounafortespintaistituzionale.1996e2001:PoloeUlivo.L’effetto di selezione delle elite politiche: un’altra conseguenza dellamediatizzazione della vita politica e della perdita di peso dell’organizzazionepartitica, è il trasferimento dei meccanismi di reclutamento del ceto politicodalle macchine di partito ad agenti esterni al sistema partitico. I mediapreferiscono i personaggi telegenici, abili nella dialettica, pronti alla battuta.Tantopiùunpoliticohaunprofilomediatico,tantomaggiorisonolesuechancesdiemergerecomecandidatoo leader.Nellaricercaamericanasi fariferimento

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all’effetto-setaccio dei candidati nella fase delle primarie. I riflettori vengonopuntati sui più media-genici, sino a creare candidati-personaggi. Setacciodunquecomeoperadiselezione,sostituendosicosìaquantofacevanoipartiti.CAP.4–LINGUAGGI,RITUALIESIMBOLIDELLAPOLITICA1.LinguaggioecomunicazionepoliticaGli studi ci mettono di fronte a una visione interdisciplinare e integrata dellinguaggiopoliticochevedel’apportodivariediscipline.David Kertzer sostiene che va superata la classica visione della politica comeconflitto di interessi perché infondata e troppo riduttiva in quanto non ci puòesserepoliticasenzasimbolierelativiriti.2.IllinguaggiopoliticoChecos’èillinguaggiopolitico…Linguaggioindicaunacomplessitàdifenomenichelevariedisciplineanalizzanoda diverse visuali. Spesso linguaggio politico viene usato al posto di discorsopoliticoomessaggiopoliticoeilsensoveroèlegatoalcontestoincuivengonoespressi.Ilconcettodidiscorsopoliticoècontiguoconquellodilinguaggio,dacuideriva.Il riferimento principale è alle particolari declinazioni grammaticali, testuali,contestuali, stilistiche espresse nell’uso del linguaggio. Gli aspetti retorici,strutturali, modalità e strategie conversazionali sono tipiche dell’analisi deldiscorso.La letteratura scientifica più recente critica la tendenza dellamanualistica delsettoreaconcentrarsisugliaspettifonetici,grammaticaliesintattici,ignorandoirimandisocialiepolitici.

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Illinguaggiopoliticoèdaintendersi,oltrechecomefenomenoinsé,comeunacategoriaanaliticadellacomunicazionepolitica.Politica e attività discorsiva come confronto, come forma di governo aperto edemocraticochepoggiasullapersuasionepiuttostochesullaforza.C’èpoil’impossibilitàdisepararelapoliticadallaparolavistochenonoccupanosfereseparatemachesisovrappongono.Affermarecheillinguaggiopoliticoèunpotentefattorepolitico,cheipoliticieicittadinisiavvalgonodiessoperfarepolitica,èaffermarechelaRETORICA,iSIMBOLIeiRITUALIPOLITICIsonofatticrucialidellacomunicazionepolitica,cheleistituzioni,ipartiti,isoggettipoliticisonoimmersinelsimbolismo,comunicanoattraversoisimboli,celebrano i rituali per legittimare se stessi e per confermare il proprio ruolonellasocietà,e che la cittadinanza è sensibile a questo tipodi comunicazione epartecipa aigrandiepiccoliritualicherassicurano(osfidano)l’ordinepolitico.Alcunedeclinazionidilinguaggiopolitico…Edelmanoperaunaclassificazionenonmoltoapprezzataperilcaratterecritico-normativodellasuaoperaincuièchiaroilpropositodidemistificarelapolitica.Una teoria definita di scarsa scientificità anche perché basa la visione dellapolitica quasi esclusivamente sulla categoria simbolica. Si nota il tentativo disvelare la natura manipolatrice del linguaggio del potere e di renderneconsapevoli soprattutto i destinatari perché si attrezzino a rispondervicriticamente.Edelman considera l’intero processo comunicativo e non solo il lessico; levariabili che analizza sono relative all’emittente, all’argomentazione e aldestinatario.Individuaquattrotipidilinguaggiopolitico:1. linguaggioesortativo2. linguaggiogiuridico3. linguaggioamministrativo4. linguaggiodellacontrattazione

Emittenti e contestipolitici vannooltregli attori e i confinidell’arenapolitica,interessando anche tribunali, amministrazione pubblica, sindacati. La politica,così, assumeunadimensione trasversale a tutte le sfere dell’attività umana. Illinguaggiononèpoliticoperchélousanoipoliticimaperchéèlinguaggiodelpotereedeirapportidipotere.1.ILLINGUAGGIOESORTATIVOE’ il linguaggio politico per eccellenza, di campagne elettorali, pubblicità,marketing.

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Ne sono parte integrante la drammatizzazione e l’emotività per conquistarel’attenzionedelpubblico.2.ILLINGUAGGIOGIURIDICOLargamenteusatonellacomunicazionepoliticasoprattuttoditipoistituzionale.Lasuasintassiconsisteindefinizionieimperativi.E’caratterizzatodaflessibilitàoambiguità: le interpretazionivarianocon ilmutaredeigiudici,dei tempi,delcontesto e degli interessi in gioco. Obiettivi sono l’omologazione del pubblicoall’ideologiaeallesceltedelleelitechecontrollanoilpotere.Unlinguaggiochetrova forteresistenzanellacomunicazionedimassa inquanto il linguaggiodeimedia è assai lontano da quello giuridico. (es. processo Cubani e scandaloClinton-Lewinsky).3.ILLINGUAGGIOAMMINISTRATIVOE’ una derivazione del precedente e somiglia anche perché coloro che loutilizzano – pubbliche amministrazioni e burocrati – cercano di stabilire unadistanza con i destinatari. La reazione del pubblico è di irritazione e burla al“burocratese”vistocomeostacoloallacomunicazionetrasparente.4.ILLINGUAGGIODELLACONTRATTAZIONEE’ la comunicazione back-stage, dietro le quinte, ovvero quella utilizzata inambitisottrattiallaconoscenzadelpubblicoedeimassmedia.Es.negoziatiperformazione liste elettorali, intese tra deputati in commissione parlamentare,corruzione. Sono cioè scambi comunicativi che ricorrono agli stili espressividellacontrattazionetrasoggetticheinpartenzanoncondividonoglistessivalorio gli stessi interessi e che quindi cercano di trovare posizioni di equilibrio-compromessoper una reciproca soddisfazione. Può esserlo ancheundibattitotelevisivo.Un’altratipologiadellinguaggiopoliticoèquellapropostadaCedronieDell’Era(2002) che individuano tre categorie in cui ritroviamo le forme principali dellinguaggiodellapolitica:

a) linguaggi rivoluzionari, strumento di cambiamento politico esociale

b) linguaggi totalitari, denotano il cambiamento e vi hannoun’influenzadiretta

c) linguaggidellacrisi,nuovismochesièimpostonellinguaggiodellapoliticaitaliana,ancheconunlessicodirottura(es.LegaNord).

L’analisilinguistica…Approcciocheprivilegia lecaratteristichee le funzionidellaparolaedellesuecombinazionisintatticheesemantiche.La lingua dei politici (quella della politica è tecnico-scientifica) è una linguasettoriale, cioè non ha un lessico specifico né regole convenzionalima attingespesso alla lingua comune e ad altre importandone parole, espressioni e

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metafore. (es. parole che il linguaggio politico hamutuato dal lessicomilitare,medico,marinaresco).Un metodo per lo studio del linguaggio è l’ACL, ovvero l’analisi dellecorrispondenze lessicalicheconsentedi fareunamappadell’usodei terminisecondo determinate caratteristiche, personali, politiche, ideologiche da cuievincerelestrategiecomunicative.Altrosistemaèlacriticaldiscorseanalysischeconsideraildiscorsononsolocome insiemediretorichemaanchedipratiche linguistiche,dove ildiscorsoèunacostruzionesocialedellarealtàeformadiconoscenza.Giorgio Fedel analizza il linguaggio di Berlusconi che dismette il politichese afavorediunlinguaggiofacile,direttoeassertivo.Trairegistriretorici,l’anafora(ripetizionedelleprimeparolenellefrasisuccessive)oilpoliptoto(ripetizionedelleformeverbali,ripreseeconiugateintempidiversinellastessafrase),traimotivi tematici la simbolizzazione del nemico, la riduzione dicotomica dellarealtà,l’argomentodiautorità.3.IritualipoliticiDefinireilritualepolitico…Nonc’èpoliticasenzarituali, tantochemoltiaccostano i ritualidellapoliticaaquellireligiosi.Ancheilritualeèuntipodilinguaggiopolitico,essendounmododi comunicare fortemente formalizzato e ordinato da regole espressive cheriflettonolestruttureculturalidiunasocietàodiuncontestopolitico.LuKesdefinisceilrituale“un’attivitàregolatadinaturasimbolicacheconcentral’attenzione dei suoi partecipanti su oggetti cognitivi ed affettivi che essiritengonoparticolarmentesignificativi”.PerNavariniilritualecomedispositivopoliticohaalmenoquattrodimensioni:

1. ilritualepoliticoimpiegatoperraccoglieresolidarietà,cioèinfunzionediintegrazionesociale;

2. impiegatopermostrareunpotere,cioèperrenderetangibilelaforza,lostatuselalegittimitàdichieseguelapraticarituale;

3. utilizzatopercostruireilsignificatodelleazionicheunacollettivitàstacompiendo;

4. per distruggere l’immagine pubblica di un nemico o per attribuirgli laresponsabilitàdiqualchedisgraziachehacolpitolasocietà.

Propone un lavoro di sistematizzazione delle forme rituali della politica,passando dalle formemedievali di sacralità della politica (sovrano come untodelSignore),aldispositivoritualedurante l’assolutismofrancese,alcultodellapatria e della nazione (= religione civile) con liturgie politiche. Oltre allecerimoniechehannoal lorocentroil leaderpolitico,unclassicoè l’elezione: laschedaèunoggettocaricodisignificaticulturalieistituzionali.Dall’integrazionealconflitto…

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Il rituale ha un carattere istituzionale, ovvero non è frutto dell’attivitàpsicologica dell’individuoma ha forma standardizzata, è creato dalla società epresentato agli individui. I riti hanno natura fondamentalmente conservatricemaancheunpotenzialeinnovativo.Eccotreesempidiritualitàdirompente:

1. processi di tangentopoli (processo Cusani). Rituali di degradazione, didelegittimazione politica dell’intera classe politica coinvolta negliscandali. Sono un duplice processo di de-identificazione e re-identificazione,conungranderitodipassaggiodallaprimaallasecondaRepubblica;

2. manifestazioni della Lega Nord: cerimonie di identificazione e alcontempodidisgregazione,momentidispiccatateatralità

3. SexatediClinton,desacralizzazionediunleaderpotente.Conservazione e cambiamento sono due motori fondamentali della dinamicapolitica: il rituale politico può essere considerato come il linguaggioattraversoilqualesimanifestainmodotangibile,visibileeancheteatralelacompetizioneperilpotere.4.IlsimbolismopoliticoSenonc’èpoliticasenzarituali,nonc’èritualesenzasimboli(p-r/r-s).Isimbolisonolaparteoggettivadelrituale,verieproprioggetti,comeitotemelebandiere,chematerializzanol’ideaastrattadellasacralitàdell’ordinesociale.

fenomenologiaeriflessionescientificasulledimensionisimbolichedellapolitica

Simbolismopoliticotrasmissioneescambiodeisignificatievalori(risorsenonmaterialidellapolitica)

L’eserciziodelpotererichiedesemprepratichesimbolichee,quantoaisimboli,lapoliticanonsidistinguedallareligione.Nella letteratura politologia due autori rappresentano i poli opposti dellariflessionesulconcettodisimboloesulruolodelsimbolonellasocietàpolitica:Lasswell–interpretaifenomenidellapoliticacomeuninsiemedicategorietralequalivièanchequellasimbolica.Ritieneche lanaturacomplessadelpoterenonsiaesauribilenellaseppure importantecategoriasimbolica. Isimbolisonorisorsedipoteremailpoterehaadisposizioneanchealtrerisorse.Edelman – adotta una teoria simbolica della politica. Definisce “simbolo”qualsiasicosaapattocheproducaglieffettipsicologiciindicati.

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5.LaretoricapoliticaLaretoricacomearteedisciplinadicomunicazionenellapolisgreca. Ildeclinoche l’ha portata ai margini della comunicazione politica è da ricercare anchenella separazione della dialettica, arte dell’argomentazione fondata sulragionamento, dalla retorica ridotta a mezzo di espressione ricercato egradevole,tantodaavereassuntoquasiunaconnotazionedispregiativa.Nelsecondodopoguerraènataunanuovaretoricachehaassuntonuoveformenell’incontroconimezzidicomunicazionedimassa,incorporandotutteleformemoderne del discorso persuasivo e non, come la pubblicità, il manifesto, ilcinema,lamusica.Hovlandèiniziatoredellanuovaretoricascientifica,unmanualemodernodelpersuasore,consuggerimentipraticidicaratterelinguistico-formaleperrendereefficacelacomunicazione:a) ilmessaggiodeveattirarel’attenzionedicoluicheloriceve;b) ilragionamentodelmessaggiodevonoesserecompresidaldestinatario;c) chi riceve ilmessaggiodeveassimilare gli argomenti contenuti in esso eaccettarlicomeveri.

Laretoricanonèstrumentoobsoletomasipreferisconoiterminidipropagandaedipubblicitàchesonoapplicazioniinnovativedelletecnichedellaretorica.6.LinguaggidellapoliticaemassmediaLacomunicazionepoliticamediataemediatizzatariveste ilmaggiore interessemaquellaimmediataèfondamentaleperlapienacomprensionedeifenomeni.L’avvento dei mass media ha offerto ai riti e ai simboli della politica nuovimodelli, linguaggi, fruitori e dunque nuovo potere di integrazione e dilegittimazione sociale e politica. La delocalizzazione del simbolismo politicoavvienequandoiritidellapolitica,originatiinundeterminatocontestoculturalee istituzionale, vengono officiati davanti a un pubblico più vasto di quellopresente. L’ingegneria simbolica fornisce una sorta di anello di congiunzioneconcettuale tra il campodei linguaggidellapoliticaequellodelle logichedellacomunicazionedimassa.Imediatrasformanoigestiinsimboli.La realtà dei riti è la sua rappresentazionemediatica, ovvero riti, cerimonie ecelebrazioniassumonounpostonellamemoriacollettivadelpubblicotelevisivononnellaformaincuisonoofficiatemainquellaincuisonotrasmesse.Kertzer:lacomprensionepoliticaèmediataattraversoisimbolieilrituale,comepotenteformadirappresentazionesimbolica,èunutilestrumentoperlanostracostruzionedellarealtàpolitica.

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CAP. 5 – LACOMUNICAZIONEDI CAMPAGNA:PUBBLICITA’ EMARKETINGELETTORALE1.ComunicazioneelettoraleecomunicazionepoliticaL’elezione è un momento simbolico forte, tanto che il fenomeno dellacomunicazioneelettoralesommainséquasituttoilcampodellacomunicazionepolitica.Senzaconsiderarechecitroviamodinanziaunacampagnapermanente,per ilcarattereelettoralisticodell’azionepoliticadipartitiegovernoancheneinormaliperiodidilegislatura.Sono tre i caratteri delle campagne elettorali che hanno determinato la loropopolarità:1)agonismoenaturadrammatica– siutilizzano terminidiorigine sportiva(gara,match, partita) in un frame drammaturgico in cui si organizzano eventispettacolari,attoridirichiamo,trucchi,colpidiscena,polemicheeinsulti;2) analogia della competizione partitica con quella di mercato –applicazionedelmodelloeconomicoall’analisideifenomenipolitici.Leelezionicome un enorme mercato in cui la domanda dei cittadini-consumatori siincontra con l’offerta dei partiti-imprenditori. Anche nel contesto politico sihannotattichedipersuasioneevendita,negoziazione,guerratraleparti,rifiutooconclusionedell’affare;3)spaziodovesimisura lacapacitàdeimediadi incideresullapolitica –impattodirettoeindirettonelledinamicheconcorrenzialidelmercatoelettorale.Si studiano gli effetti deimedia sugli elettori e quindi sugli esiti elettorali. Lecampagneelettoralisonoinnanzituttocampagnedicomunicazione.Le campagne elettorali, essendo un fenomeno strettamente legato allacomunicazione,sisonoevoluteparallelamentealladiffusionedeimassmedia.Si passa dall’uso deimanifesti e comizi nei primi decenni del secolo scorso, aradio,televisioneenuovimedia.PippaNorris (2000)hastudiato iprocessidimodernizzazionedellecampagneelettoraliinmoltiPaesioccidentalitracciandolaseguenteperiodizzazione:

• campagnepremoderne (metà1800 - anni50)– sidistinguonoper trecaratteristiche:a) interazionedirettatracandidatiedelettorib) gli organi di informazione partigiana fungono da intermediari trapartitiecittadinanza

c) elettorato fortemente ancorato all’identificazione e all’adesione aipartiti;

• campagnemoderne (anni 60 –80) nella fase del boom televisivo la tvsostituisce la piazza. Emergono le figure professionali dei consulentipolitici,degliespertidimarketing,deisondaggistipolitici,deipubblicitari,una massa di nuovi costruttori di immagine. Lo spot televisivo èl’emblemadelle campagnemoderne, come i dibattiti televisivi. Grazie al

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linguaggio televisivo dell’immagine, la persona del candidato scalzavelocementeilpartitodalcentrodellacomunicazione;

• campagne post moderne (dagli anni 90 in poi) si ha laprofessionalizzazioneditutteleattivitàdipianificazioneegestionedellacomunicazione.L’elettoratovienesegmentatoestudiatoinprofondità,siindividuanoi target,si fausodelmarketingelettoralecosìdacontattareogni singolo elettore. Norris osserva che gli esperti diventano attoricomprimariconipolitici.L’elettore-targetdellecampagnepost-moderneèmoltopiùdistaccatocheneiperiodiprecedentidall’identificazioneconipartiti:èpiùfluttuanteepiùinfluenzabile.

La campagna elettorale è il prodotto delle attività comunicative dei dueprincipali soggetti della comunicazionepolitica: il sistemapolitico equellodeimedia.Lacampagnaelettoralediosservadadueprospettive:a) campagnadeisoggettipolitici

ü hanaturadicomunicazionemirataperottenereilvotodeglielettoriü emittentiicandidati/partitiü destinatariglielettoriü messaggioèditipopersuasorio(categoriapropagandaopubblicità)

b) coperturamediaticaü non è mirata a convincere il destinatario ma adinformarlo/intrattenerlo

ü funzioneinformativa/criticamanonpersuasoriaü emittentilevarieorganizzazionimedialiü destinatariipubbliciedisoggettipolitici

2.LacampagnaelettoraledipartitiecandidatiEsistono due modelli teorici di campagna elettorale (fenomeno in continuomutamento):1. campagnadiposizione:schema“noicontroloro”,ilpartito/candidatofalevasuunelettoratochesaesseregiàsuoesiservedeimediainfunzionesimbolica,peraffermareedifendereilproprioterritoriopiuttostocheperampliarlo;

2. campagna di conquista: schema “la conquista di tutti”, nei sistemi condeboli identità e organizzazioni partitiche, dove l’elettorato è unamassaindifferenziata politicamente, con imedia si cerca di imporre la propriaesistenzaeleproprieposizioni.

Latelevisionehamoltiplicatolecapacitàdicomunicazionedipartitiecandidati,le dimensioni del loro uditorio, la possibilità di far giungere, amplificato, ilproprioappelloasegmentidell’elettoratomairaggiuntiinprecedenza.Il genere più noto di propaganda elettorale è lo spot che rappresenta lamodernizzazionedellecampagneelettoralidaglianni70.

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Ifattoridimodernizzazionedellecampagneelettorali:1) la secolarizzazione della politica ovvero la graduale perdita di pesodella stessa, delle ideologie, delle appartenenze, negli anni 80 e con lacaduta del muro di Berlino, con una vera e propria de-fidelizzazione edisaffezione dell’elettorato. Processo accompagnato da una grandetrasformazioneinsensocommercialedelsistemadeimediaedeglistilidivita, con una mediatizzazione della leadership, dell’azione e dellacomunicazionepolitiche.

2) Lamoltiplicazionedellerisorsemedialièl’aumentodelladisponibilitàdeicanalidicomunicazionedimassaedeinuovimedia,ampliandoquindilo spazio del mercato elettorale. Le campagne sono così diventatemediatizzate, con costi elevati per l’utilizzo dei canali. Pluralità di canalinonècomunquegaranziaperunmaggiorepluralismo.

3) Laprofessionalizzazionedellapolitica: la complessità delle campagneelettorali e la dispersione degli elettori su territori vastissimi ointensamente popolati, impongono ai candidati un approccio piùsistematicoeunapianificazionedellestrategiedicomunicazione,tantodaricorrere a professionisti non politici e affidare loro l’elaborazione dellastrategiaelagestionedell’interacampagna.Ciòstaancheall’originedellosviluppoedelladiffusionedelmarketingpolitico.

3.Ilfenomenodelmarketingpolitico-elettoraleSitrattadella“trinità”TELEVISIONE–SONDAGGI–PUBBLICITA’.InItaliaapparseroalcuneformedimarketingpoliticoneglianni’70,favoritedaldiffondersidelleemittentiprivate.Unveromarketingelettorale,conconsulenti,strategie, sondaggi, pubblicità, lo si registra solo con le elezioni del 1994. Ilmarketingpoliticoedelettoraleraggiungelasuamaturitànell’eratelevisiva.Elementididistinzionetra:MARKETING POLITICO: attività di comunicazione durante la legislatura,finalizzataalrafforzamentodelleposizioni.MARKETINGELETTORALE:campagnadicomunicazionepersuasoriafinalizzataallaconquistadivoti.MARKETING SOCIALE: campagna di comunicazione per la sensibilizzazionedell’opinionepubblicasuproblemidiinteressesociale.Michel Bongrand, consulente politologo francese, dà una definizione dimarketing:“Ilmarketingèuninsiemeditecnicheaventil’obiettivodiadattareunprodottoalsuomercato, farlo conoscere al consumatore, creare la differenza con i prodotti

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concorrentie, conunminimodimezzi,diottimizzare ilprofittochederivadallavendita”.Equindi:“Ilmarketing politico è un insieme di tecniche aventi come obiettivo di favorirel’adeguamentodiuncandidatoal suoelettoratopotenziale,di farloconoscerealmaggior numero di elettori e a ciascuno di essi in particolare, di creare ladifferenza con i concorrenti e gli avversari e con un minimo di mezzi, diottimizzare il numero di suffragi che occorre guadagnare nel corso dellacampagna”.Il concetto di partito = saponetta non è scandaloso se riferito a tecniche divendita dell’uno e dell’altro prodotto. Il marketing politico deve “sedurreinformando”.Negli ultimi anni in campo commerciale e politico, si sta verificando unriallineamentodellestrategiedimarketingchemettonoalcentrononilprodottomailcliente/elettore,guardandoallasoddisfazionedeibisogni.L’acquisizionediclienti sempre nuovi ha lasciato spazio alla cura e almantenimento del parcoclientigiàacquisito(CattaneoeZanetto).IlpolitologofrancesePhilippeMaarekidentificalacomunicazionepoliticaconilmarketingpoliticoperchélecampagneelettoralisisonosemprepiùidentificatecon le strategie, i piani e gli strumenti delmarketing. Infatti le campagne deipoliticiriflettonosemprepiùlapianificazionestrategicaeadottanoglistrumentidelmarketingcommerciale.Eccoleprincipalifasidelmarketingpolitico:…diconquista…..dimantenimento. 1°FASE2°FASE:analisidelloscenariocompetitivo ANALISIDELTARGETANALISIDEIMEZZI(caratteristiche ANALISIDELLADISPONIBILIsociodemograficheCONCORRENZA(ricognizionedellerisorseelettoricollegio)medianichesulterritorio)Inquestafaseilpoliticodevefareriferimentoa5diversicollegi:

DEFINIZIONE DELLA STRATEGIA

Campagna di notorietà Campagna elettorale

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1. collegio fisico: territorio definito dalla legge elettorale (L.1993: per leelezionipolitichecollegidicirca100milaabitanti);

2. collegiopolitico:ilpartito,lasegreteria,lacerchiadeipoliticinazionalielocaliconcuicoltivareunrapportodirettoedifiducia;

3. collegio di categoria: la categoria sociale/economica/culturale di cui ilcandidatofapartepergarantirsiunadotedivoti;

4. collegio atipico dei media: organi di informazione e operatori dellacomunicazione,depositaridiunpoterediinfluenzasull’opinionepubblica;

5. collegio della concorrenza: il candidato deve confrontarsi ogni giornocon gli altri concorrenti per valutare la forza delle proprie strategiecomunicative.

Ogni collegio è un target diverso e quindi richiede tecniche di analisidifferenziate.Traicinquetargetèilcollegiofisico,ossial’insiemedeivotanti,adesigerel’approccioconoscitivopiùscientifico.La conoscenza della domanda avviene attraverso il sondaggio che Cattaneo eZanettoindividuanoditretipi:

A) benchmarkingèlaricercapreventivacheunpossibilecandidatofa per valutare se ha delle chances entrando in gara. C’ anchequello valoriale, per scoprire temi e problemi più sentiti daglielettoriedunquedasfruttareneipianidicomunicazione;

B) ils.ditrackingèunaseriecadenzatadisondaggiperosservarelefluttuazioni degli orientamenti degli elettori nel corso dellacampagnaenellefasifinali;

C) i quick-response sono sondaggi svolti immediatamente dopoeventi, trasmissioni televisive per conoscere la reazione delproprioelettorato;

D) il focus group è l’alternativa meno costosa dei sondaggicampionari. Consente di costruire un profilo più completo deltargetenella campagnapuòconsentiredi correggereeventualierroridirotta.

3° FASE: fase tattica - una volta definite le caratteristiche della domandavengonomesseapunto le varie attività emodalitàdi comunicazionedelprodotto:pianomedia immaginedelpartito/candidato issues

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4° FASE: fase operativa – azione sul campo con il controllo continuo edeventuali correzioni della comunicazione. Spesso viene anticipata rispettoall’iniziodellacampagna.GLISTRUMENTIDELMARKETINGPOLITICO-ELETTORALEMaareklidivideintrecategorie:a) tecnichetradizionali

tecnicheinterattive tecnicheunidirezionali(porta a porta, cene, comitati, (stampaper imilitanti, stampaperpropagandaincontri,comizi) esterna,manifesto,gadget)b) tecniche audiovisive legate soprattutto al mezzo televisivo con spot,tribune autogestite, dibattiti, talk show, programmi di approfondimento,diintrattenimento)

c) tecnichedimarketingdirettoinviodimaterialepropagandisticoolettereaindirizzi mirati, a target selezionati, il telemarketing con l’ausilio deltelefono.

Il manifesto politico in Italia dal 1945 agli anni ‘90

Forte capacità d’impatto visivo; uso limitato nell’immediato dopoguerra (timori per Togliatti di accuse finanziamento da Mosca; Fanfani non credeva nelle sue potenzialità); primi manifesti DC: simbologia cattolica; primi manifesti PCI: figure di donne sensuali, simbolo di libertà; elezioni 1953: poster DC figure femminili eleganti e difesa figli dal diavolo bolscevico; botta e risposta tra i due schieramenti: PCI caricature 1956: legge per regolamentare l’uso manifesti (cm. 70 x 100) elezioni 1963: utilizzo slogan e immagini simili a pubblicità tv quindi uso tecniche di marketing; 1965: Ugo La Malfa (PRI) architetto per nuova immagine partito, a seguire PSI; referendum 1970 su divorzio; 1980: rivoluzione da cui rimase fuori il PCI. Manifesti che, sulla scia inglese e francese, ritraggono le foto dei leader politici.

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ICONSULENTIPOLITICISitrattadiesperti,specialisti,personaggidelmarketingcommerciale,diistitutidemoscopici, agenzie di pubblicità, giornalismo, mondo ricerca e università,media,relazionipubbliche.LaconsulenzapoliticanasceinFranciaeGranBretagnaneglianni ’60, inItaliainveceall’iniziodeglianni’80marimanemarginalefinoallacampagnadel1994.Ilprimocasodiconsulenzapoliticaprofessionalerisaleal1934,nellacampagnapergovernatoredellaCalifornia.Dagli anni ’70 le campagne diventano sempre più lunghe, più complesse, piùcostoseeicandidatidiventano“perpetui”,cosìchelaconsulenzapoliticadivienepermanente.

“War room” e consulenza politica nella campagne postmoderne Centralizzazione delle decisioni; nella war room interagiscono tutte le competenze professionali, per la pianificazione e risposte in tempi brevi alle mutate contingenze della competizione; Blair/Berlusconi (riunioni lunedì/tavolo per l’Italia); il tavolo per l’Italia stabilisce le linee guida della comunicazione, è una sede accentrata di decisione in grado di pianificare la campagna sul lungo tempo e di adattarla ai mutamenti in corso; ruolo di primo piano dei sondaggi.

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4.StrategiediimmagineNiccolò Machiavelli ha dato la definizione del marketing dell’uomo politico,sostieneinfatticheilprincipeperprocurarsistimadeve“fornireun’eccezionaleimmagine di se stesso….. di uomo grande e di ingegno eccellente…….deve anchedistrarreilpopoloconfesteespettacoli”.Quindigliingredientiessenzialidellamodernastrategiadicampagnaelettoraleeranogiàstatiindividuati:IMMAGINEeSPETTACOLO.Quantoall’immaginesidistinguetra:immagine proiettata: il profilo di un soggetto politico costruito e diffusodirettamenteoattraversoimedia;immaginepercepita:èuncostruttomentalesoggettivoinfluenzatodaimessaggiproiettati, dunque la rappresentazione mentale condizionata dagli stimolisensorialiL’immagine è una delle risorse strategiche nel mercato elettorale. Thompsonsostienecheileaderdevonosottomettersiallaleggedellavisibilitàerinunciareal controllo della propria immagine trasmessa dai media equivarrebbe a unsuicidiopolitico.5.PubblicitàelettoraletelevisivaLa televisione, al di là dello spot come strumento di marketing, è il mezzoprivilegiato della comunicazione elettorale moderna. Il primo e immediatoeffettoèdilegittimazionedelcandidatoagliocchideglielettori.Gli spot elettorali nascono nel 1952 nella campagna presidenziale diEisenhower.TipidispotsecondolaclassificazionediPatrickDevlin:

ü spotmezzobusto(solocandidatocheparla)ü spotnegativi(controiconcorrenti)ü spotcinema-verità(momentidellavitarealedelcandidato)ü spotdocumentario(cosahafattoinpoliticaeprofessione)ü spotintervistaallagente(dichiarazioniasostegnodipersonecomuni)ü spottestimonial(personaggicelebriprocandidato)

InItalia lospothafatto ingressonellecampagneconleprimetelevisioni localinel1970e1980enellacampagnaelettoraleper lepolitichedel1983. (sinoal1996senzaregolamentazione).

La prima volta degli spot

Campagna politica 1983: stili riconoscibili. Dc: spot brevi riconducibili al genere giallo (situazione di tensione e attesa per poi soluzione positiva). Pci: fiction sui problemi della gente comune (alternativa al partito di governo). Pri: punta, con il Psi, alla personalizzazione (figura di Spadolini). Psi: al centro Craxi e altri leader del partito, testimonial del mondo dello spettacolo, dello sport, dell’imprenditoria.

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LAPUBBLICITA’NEGATIVAAccusareunavversariononsignificafarepubblicitànegativa,essendolegittimocriticarepubblicamentelacondottadiunpolitico.Dovestailconfinetradialetticaecomunicazionecontro?Iltonodelmessaggio,ladrammatizzazione,seassociatoadaccuseestraneealladialetticapolitica,messaggisenzacontraddittorio.6.LariflessionecriticaSpessomotivatadallapassionecivicatipicadell’intellettuale.La televisione frequente bersaglio dei critici. Giovanni Sartori la ritienecolpevole di aver trasformato la politica in videopolitica, preoccupato dellavideodipendenza delle forze politiche, con i politici che si rapportano sempremenoaeventirealiesemprepiùaeventimediatici.Anchelapubblicitàelettoraleèspessocriticataperlasuaeccessivavicinanzaallo spot commerciale sia per l’insistenza sui registri emotivi dell’elettore-acquirente.Ilcontenutosembraprivilegiarel’immagineepenalizzarelasostanza,ignorandoobanalizzandoquestioni importanti.Ulteriorepreoccupazioneper l’impiegodidenarochelaproduzioneetrasmissionedipubblicitàtelevisivarichiede.Vienecriticatoancheilmarketingpolitico.Pippa Norris esprime preoccupazione per le campagne post moderne chefarebberofuggireglielettoriperladiminuitacomunicazionefacciaafaccia,perladiffusionedipratichecomel’enfasidell’informazionenegativaeipercritica,ilgiornalismosensazionalisticoelabanalizzazionedeldibattitoelettorale.Vocefuoridalcorodellecritiche,SamuelPopkinilqualecontestacheglielettoririmanganoingannatidallapubblicitàedalmarketing.Si tende, secondo alcune correnti di pensiero, a sostenere che non èscientificamente corretto attribuire a certi fenomeni, come la televisione e lapubblicitàelettorale, ilmarketingpoliticoe la comunicazionespettacolare, chefanno parte di un processo più generale di modernizzazione delle campagneelettoralideipartiti,iltortodiaverpeggioratoilprocessodemocratico.

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CAP.6–I“NEWSMEDIA”EL’INFORMAZIONEPOLITICAEDELETTORALE1.Informazionee“mediacampaign”I news media, rispetto ai partiti, hanno un ruolo più di informazione che dipersuasionedel pubblico. La loro azioneha influenzato lemodalità espressivedellapoliticaedellecampagneelettorali.Comunicazione propagandistica e informazione (ovvero politici e media)operanosuduepianidistintimasiintersecanocontinuamente.Inewsmediapossononeutralizzareopotenziarel’impattodeitemi.Oggi la politica non può prescindere daimedia e il ruolo che questi hanno didefinizione della realtà e di formazione e circolazione delle opinioni, èineludibilepericandidati.Chi è giànotoo cercavisibilitànazionalenonpossono fare amenodei grandimedia.Si parla quindi dimedia campaign, ovvero la campagna condotta dai politicisottoiriflettorideimediaelacampagnaraccontatadaimedia.Ilconcettoindical’influenza reciproca tra sistema dei media e sistema della politica nellecampagne. Una campagna si dice mediatizzata quando la lotta tra partiti ecandidati avviene in gran parte suimedia e attraverso imedia, quando cioè imediasonoilluogoincuiprendeformalacontesa.Media campaign è dunque sinonimo di potere dei media, un potere dicostruzioneediframingdellarealtàpolitica.Con l’avanzare della terza fase della comunicazione politica, l’industria deimediasiconvertesemprepiùallelogichedimercatoeiniziaaguardareall’arenapoliticaconcalcolocommerciale.Quattrosonoleconseguenze:

1) la copertura giornalistica politica spesso si trova arispondereprimaagliimperativicommercialieagliinteressiaziendali;

2) vistochel’approcciosacerdotalenonèpiùadatto,lapoliticasi deve conquistare un posto nella programmazione incompetizioneconaltreoffertepiùappetibili;

3) visto che la competizione si sposta sull’intrattenimento,l’approccio di infotainment è quello vincente, anche nelcampodegli avvenimentidellapolitica (meno in Italiadovevigeilrispettosacerdotaleperlapolitica);

4) c’è l’esigenza di fare audience, quindi si privilegiano gliaspetti scandalistici e sensazionalistici delle vicendepolitiche, cioè le indiscrezioni fanno più notizia dei verieventi.

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INFORMAZIONEPOLITICAENEWSMANAGEMENTAvviene una negoziazione tra news media e politica, tra gli imperativicommercialieleesigenzedellasferapolitica.L’informazione è oggi molto più centrata sul giornalista (c.d. comunicatoreprimario) chenel passato, è il giornalista chedetiene il controllodel prodottoinformativo.Problema:comeassicurareladistinzionetrainformazioneattentaall’audienceepropagandaelettorale.Laconsapevolezzadelpoteremediaticodistrutturareilclimadiopinioneinunacampagna,portagliattoripoliticiaconsiderareetrattareinewsmediacomeunelettoratoalternativo,uncollegioatipicodicuisicercadiinterpretaredomandeeclima,diinfluirviattraversostrategieindirizzateadassicurarsiunacoperturainformativafavorevole.Le tecniche di news management sono quelle che i politici adottano perottenere visibilità, tenendo al contempo le distanze dai media per evitareattacchipericolosi.Traletecnichepiùdiffuse:

• portavoceeaddettistampa(spindoctor)• conferenzestampa• incontriemanifestazioni(creareeventi)• adeguatoflussidimaterialeinformativo• informazioniriservateoanticipazionialmigliorofferente• offrireassistenzaaicorrispondentineitrasferimenti• attacchiclamorosiagliavversariperattirarel’attenzionedeimedia

Igiornalisti,dalcantoloro,adottanocontrostrategieperimpedirel’invasionedicampodeipoliticieperevitarechesianoloroacondurreilgioco.Le teorie sociologiche del lavoro giornalistico spiegano perché i mezzi dicomunicazione di massa sono variabili indipendenti, ossia fattori casualinell’ambitodellacomunicazionepolitica.IMEDIAELACOSTRUZIONEDELLAREALTA’POLITICALa centralità deimedia è data dalla loro capacità di strutturare il sistema deisignificaticheguidal’azionedegliindividui.Unadelleimplicazionipiùimportantièlacapacitàdiframing.L’approcciocostruttivistaprendeinconsiderazionelaprimapartedelprocessocomunicativo,ossiaquelladell’emittentechecostruiscelarealtà.Perrealtàpoliticasiintende:1. la realtà oggettiva, ossia gli eventi, le persone, le azioni (es. leggi edecisionidiungoverno);

2. la realtà soggettiva, cioè la stessa realtà come percepita dagli attori espettatori;

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3. la realtà costruita, ovvero gli eventi che diventano visibili, percepibili equindiassumonosensosoloinquantocopertidaimassmedia.E’, inaltritermini,ilprodottodell’attenzioneedell’elaborazionedapartedeimediadielementidellarealtàoggettiva.

Lanotiziaserveadeificarecertedefinizionidipersone,eventiesituazioni.Lacoperturamedialedisoggettipolitici,di issuesedieventi,comporta la lororeificazionemediatica,attraversovarimeccanismi:

• ilframingnarrativoeinterpretativodellacampagnaelettoraleedeisuoiprotagonisti;

• l’agenda-building, cioè la tematizzazione di issues, attorno alle qualiistituzioniepartitidevonodibattereeprendereposizione;

• lavisibilitàconferitaapersonaggi,movimentiopartitiavoltesconosciuti,chelitrasformaincelebritàpolitiche.

C’èpoi ilproblemadelbias,delladistorsione,cheè inevitabilenelprocessodicreazione.Ladistorsionepuòessereditipoinvolontarioointenzionale.Ladistorsionestrutturaleprevalesulladistorsionepolitica.Entmanparladidistorisioneproduttiva(chesiopponeaquellavaluatativacioèintenzionale o politica), analoga a quella involontaria e strutturale è indottadagliimperatividelmercato.LAPRODUZIONEDELLANOTIZIAELA“LOGICADEIMEDIA”Laproduzionedellanotiziaèdettanewsmaking,ossia lepraticheprofessionalicheguidano levarie fasidella selezioneedel trattamentodegli eventi e infinedelloroconfezionamentoinformadinotiziadapartediun’impresamediale.Lalogicadeimediaèl’insiemedeiformatinarrativiedespositiviattraversoiqualiglieventisonopresiinconsiderazione,trattatiedotatidisensoperarrivareaduntipodipresentazioneecomprensionecompatibileconleesigenzeorganizzative,lefinalitàdiintrattenimentoeleimmaginidelpubblico.Lalogicadeimediaèstrettamentelegataallalogicacommercialedelleimpresedi comunicazione. La ricerca del successo di vendite e di profitti è l’obiettivoprimariodiogniaziendacheoperasulmercato.La mediatizzazione della politica è l’influenza della logica dei media sulcomportamentocomunicativodeisoggettipolitici.2.Caratteristicheegeneridell’informazionepoliticaedelettoraleIl sistema deimedia, soprattutto con l’avvento della televisione, si è orientatoalla spettacolarizzazione dell’informazione politica. In genere si tende adadottare:drammatizzazione–semplificazione–personificazione.Vistochelapoliticaèunacomponenteessenzialeperlaproduzionedellanotiziaquotidiana, nonpuò essere ignorata e quindi è necessario escogitare strategienarrativetalidarenderepiùappetibilelanotiziapolitica.

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Unadiquestetatticheèilprofiloagonisticochesiaffiancaaquellomilitare.Lacopertura informativa di tipo agonistico punta su tre dimensioni dellacompetizioneelettorale:ilcampo,legare(otappe)eleclassifiche.Personalizzazione – l’attenzione dei media alle persone dei candidati è piùforteneisistemielettoralibasatisulvotomaggioritario.Frammentazione del discorso politico – c’è la riduzione dei contenuti delconfrontoai formatiespressivideivarinewsmedia, conscarsaattenzionealleargomentazioni politiche. Si ricorre così ai sound bites, ovvero le brevidichiarazionideipolitici.IGENERIDELL’INFORMAZIONEELETTORALEStampa:

• cronacaavvenimentiedibattito• intervistaacandidati/esperti• inchiesta o reportage speciale su problemi di carattere politico o diinteresse

• cronacadicoloree/osatirica• informazionediservizio,es.calendarioeventi• editorialeecommento

Televisione:

• telegiornali• interviste: danno visibilità ma riservano anche dei rischi. I ricercatorihannoelencatoundicitecnichedievasione:

1) ignorareladomanda2) riconoscerneilsensosenzarispondereatono3) chiederechiarimenti4) smontarelepremessesucuisibasaladomanda5) attaccarel’intervistatore6) rifiutaredirispondere7) alzarecortinafumogenadiragionamentipolitici8) darerispostaincompleta9) ripetererispostaadomandaprecedente10) affermarechedomandahagiàavutorisposta11) chiederescusa

• conferenzestampa• dibattiti(rilancioconlatelevisione)• talk show, così come il dibattito è nato negli Stati Uniti. Unisceinformazione,intrattenimentoepartecipazionedirettadelpubblico

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NUOVIMEDIAEINFORMAZIONEELETTORALEPortaliInternet,InternetForum,possonoannullarelamediazionegiornalistica,bypassandolafasediselezionedeglieventiequelladitrasformazioneinnotizia.Si tratta di un tipo di informazione che arriva a pubblici ben definiti. I limiti(Bentivegna)stannonell’impegnoetemponecessarioperacquisirenotizie,nelrischiochenonsianovereenelloscetticismosulfattochesiadavveropossibileunainterazionetracittadini-elettoriepolitici.3.IcontenutidellacoperturainformativaIlmessaggioelettoraleèl’insiemedelleposizioni,valutazioniepropostediunattorepoliticoinrelazioneadeterminatitemieproblemi.L’agenda,cioè l’ordinedi importanza,èdeterminatodalrapportodi forza tra idiversiattoriincampo.TEMIEPROBLEMIIssue = argomenti, temi e problemi attorno ai quali si sviluppa il dibattitopolitico.Untemarimanesostanzialmentediscarsopesopoliticofinoaquandononvieneregistratoerilanciatodalsistemadellacomunicazione,cioèsinoaquandononconquistalavisibilitàelarilevanzapubblica.Leissuessipossonodistinguerein:a) pure:temilegatiaeventispontanei(nonprodottine’dalsistemapoliticonédaquellodeimedia)

b) riflesse (dai media): quelle create dai partiti e su cui cercano diconvogliare l’attenzione dei media. Può trattarsi di pseudo-eventi comemessainscenaperattirarel’attenzione

c) indotte (dai media): i temi che gli attori dell’informazione (giornalisti,conduttoriditalkshow,editorialisti)selezionanoepongonoalcentrodeldibattitopubblico.

Perquantoriguardailsignificato,leissuessipossonodistinguerein:a) politicalissues:temiatrattidelconfrontopolitico-elettorale,cioèvisioniideologiche,logichedischieramento;

b) policyissues:questionirelativeallepolitichegovernative,amministrativeelegislative,problemiconcreti;

c) personalissues:vitaedattivitàdegliesponentipolitici;d) campaign issues: dimensioni strategiche ed organizzative dellecampagneelettorali.

In Italia si registra, a fronte di una costante diminuzione delle personal ecampaignissues,unfortebalzonellatrattazionedellepolicyissues.Neiprimianni80,conlanascitadelleretiprivate,laricercadellospettacoloeral’indicatoreper eccellenzadella trasformazionemediaticadella comunicazioneelettorale;

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oggi c’è un modello che ha la capacità di uscire dall’autoreferenzialità dellapoliticatradizionaleediorientarsialpubblicoconlatematizzazionedellepolicyissues.ISONDAGGIPREELETTORALINEIMEDIAIlmoderno sondaggionascenegli anni30, dalmatrimonio tra l’industriadelleprevisionisociopoliticheeilgiornalismo.Inewsmedia trattano ilsondaggiocomeunevento-notiziacheperaltroèutileancheperdifferenziareilprodottoinformativorispettoallaconcorrenza.Tresonoglielementichespieganolafortunadeisondaggipreelettorali:

1) lanaturasemplificatrice2) capacitàdifornireclassificheegraduatorie3) monitoraggiocontinuodell’evoluzionedegliorientamenti.

L’effettobandwagonsihaquandolapubblicazionedeisondaggicommissionatidaimediarappresentauntipodi informazionetemutadaisoggettipolitici,perl’eventualespostamentodivotisulcandidatocheapparevincente.Molti Paesi ne hanno regolamentato la pubblicazione durante le campagnaelettorali ma nell’epoca di Internet si può aggirare l’ostacolo con lapubblicazionesullepagineonline.4.Glieffettidell’informazioneelettoralesugliattoripoliticiTuttiiprodottigiornalisticisonofattoridicondizionamento.Perquantoappuntogliattoripolitici,unprimoeffettoè lapersonalizzazionedeldibattitoelettoraleperlacentralitàdellapersonanell’evento-campagna.La personalizzazione e la leaderizzazione implicano la conduzione di unacampagnaall’insegnadelloscontrotrapersonepiuttostochedellabattagliasulleissues.In Italia, negli ultimi due decenni, si è passati dalla primazia del partito allamessa in scena del leader grazie alle riforme elettorali e alla progressivamentalitàcommercialedeimedia.Ulteriore effetto politico dell’informazione massmediale è la selezione delleélitepolitiche:alcunipersonaggiconparticolariabilitàcomunicativeriesconoademergeresualtri(avvieneilc.d.effettosetaccio).Infineavvieneladelocalizzazione:iltrasferimentodelluogodell’azionepoliticamessa in scenaper il pubblico più vasto della comunicazionedimassa. E’ allatelevisionecheavvieneilfattopolitico.5.LariflessionecriticaE’ comune l’accusa ai news media di essere complici del potere politico nelmanipolarel’informazioneedunquenell’inquinareilprocessoelettorale.Il dibattito, negli ultimi anni, si è spostato sul piano del conflitto di interessi,sullamessaalbandodellevocicritiche,sullacensuraaiprogrammisatirici.Spessosiparladisubalternitàdeimediaallapolitica,perduemotivi:

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a) igiornalisti fannopartedellastessaelitedeipolitici:reciprocavisibilitàeprestigio;

b) ilmondodell’informazioneèdiviso,impegnatoinunaferoceconcorrenzacommerciale: i vincoli produttivi lo obbligano a dipendere dalle fontipolitiche.

Accuse:• dicomplicità(attivitàdiinformazionecometradizioneallafunzionecivicadelgiornalismo)

• eccessidellamedialogic(trattazionesensazionalisticadellapoliticacomefattoredidistorsione.Lacorsaagliindicidiascoltofaperderedivistaaimediaillororuolocivicoenonpermettelaformazionediun’opinionepubblicainformataepoliticamentesensibile)

• eccessivo coinvolgimentodeinewsmedia comeattorinellapartitaelettorale:confusionedeiruoli

• attivismopolitico:viziooppostoalcommercialismo,miralastimaela fiducia degli elettori. Si nota spesso un ipercriticismo di moltiorganidiinformazionechetendonoamettereinevidenzagliaspettinegativi (per cinismo, snobismo, rivalsa contro manipolazionipolitica)Imediasonoamplificatoridelsentimentoantipartitico.

• Routinedi selezionedegli eventi-notizia politici senza chiedersi seciòcorrispondeall’interessedeilettorietelespettatori

• Il potere di selezione dei news media può essere pericoloso inquantodànotorietàachibucailvideo,indipendentementedatantealtre valutazioni. Infatti l’effetto setaccio seleziona una classepoliticaconqualitàchenoncorrispondononecessariamenteaquelledibuoniamministratoridellarespublica.

• Stessodiscorsoperquanto concerne i soundbites: si preferisconobrevibattuteadeffettoeaspettiagonistici.

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CAP.7–INFLUENZAERICEZIONE1.IlterzoattoredellacomunicazionepoliticaGli effetti sistemici sono quelli che le comunicazioni politiche producono suisistemidellapoliticaedeimedia,mentrequellipsicosocialiattengonoallaretedeirapportitrapolitica,mediaecittadino-elettore.Ilcittadino-elettoreèilpernoattornoalqualeruotanoesisviluppanoleazionieleinterazionideisoggettipoliticiedeiprofessionistideimedia.Infattiisoggettipolitici, senza il consenso popolare, non possono accedere alla gestione del

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potere,mentreiprofessionistideimediahannobisognodelpubblicoperavereidentitàelegittimità.2.Lefontidell’influenzaIlmodellotrasmissivodell’influenzaprevede

Ø unafontecheemettedeimessaggiØ iqualisonoricevutiedelaboratidaldestinatarioØ chedecidel’utilizzoomenodelleinformazioniacquisite

L’essere umano, anche se vive isolato, elabora forme di comunicazionemoltosofisticatechesoddisfanoilbisognodiinterazioneconiproprisimili.L’ambientecomunicativo incui ilcittadinosta,è formatodatregrandi fontidicomunicazioneediinfluenza:imedia/l’interazionesociale/isoggettipolitici.IMEDIALetteraturasterminatasull’azionedeimassmediasull’individuo.Ilmodello centripeto della comunicazione dà spazio ad un sistema centrifugo,perlasovrabbondanzadicanaliedimezzidiinformazioneedivertimentoeconuna conseguente frammentazione del consumo mediale. Quindi molticomunicatori usanomolti mezzi per rivolgersi a molti target che a loro voltapartecipano attivamente nella produzione e diffusione di molteplici contenutipolitici(es.viaweb).I fattori relativi alla comunicazione mediale (poi quelli interazione sociale esoggettipolitici):imediasipossonoconsideraresottotrediversiprofili:

1) comefontidiconoscenzeediinformazionipolitiche2) come fornitori di chiavi interpretative (frames) della realtàpolitica

3) comepossibilistrumentidipersuasione1) I media fonte di conoscenza politica – Preponderanza della

comunicazione televisiva; stampa mezzo di formazione e informazionepolitica privilegiato dalle elite culturali e politiche. In ogni caso è chiaral’indispensabilità,perilcittadinodioggi,deimediaqualiveicoliprioritariecomunqueinfluentidiconoscenzadellarealtàpolitica.Imediapossonoessere:• iniziatoridelprocessodiconoscenza• fattoriintervenientinelladiscussioneavviatasutematichepolitiche• fattori di potenziamento o di distorsione della comunicazioneprodottadaipolitici

2) I media fornitori di chiavi interpretative (frames) della realtàpolitica–Frames

significaallaletteraincorniciamento.Lateoriadelframesèstatautilizzataperla

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teoria del prospetto ovvero il modo con cui i media prospettano leprobabilisoluzioni ad un determinato problema condiziona la decisione delsoggetto.MODELLODEIPROCESSIDIFRAMING:Lefonticostruisconoiframescheneriflettonoideologia,posizionepolitica,etc.,confezionatisecondoorientamentiescheminarrativipropri;lenotiziecosìincorniciatesonotrasmessealpubblico;icontenutivengonorielaboratialivelloindividuale;questieffettisonol’eventualecambiamentodiopinionesuuncertotema.Siipotizzaunbottom-updeiframesindividualiversoilsistemadeinewsmedia,co il rafforzamento e riproposizione delle medesime cornici che le fontioriginarieavevanocostruitoetrasmesso.3) Imediapossibilistrumentidipersuasione–Eccolevariabiliprincipali:• Levariabilirelativeallafontesonocredibilitàeattrattività.Vedereècredere;prestigiosefiguredelgiornalismotelevisivo.Puntaresull’attrattivitàdellapropriaoffertacosìdainnescaremeccanismidifidelizzazione.• Levariabilirelativealmessaggioprendonoinconsiderazione:salienzadeicontenuti(gradodiimportanzaointeresse)intensitàefrequenzadell’emissione(agendasetting)differenziazionedelmessaggio(rispettoaiconcorrenti)unilateralità/dialetticità(artedellaretorica)ordinedipresentazione(leggedellaprimacyoleggedellarecency)

LACOMUNICAZIONEINTERPERSONALE(C.D.INTERAZIONESOCIALE)Insieme ai mass media, la comunicazione interpersonale è riconosciuta comeunafonteimportantediconoscenzadellarealtàpoliticaeconimediacondivideun forte potere di influenza sulla costruzione dei quadri cognitivi e deiconvincimenti che a loro volta influenzano le scelte politiche dei cittadinielettori.3sonoilivellidiinfluenza:1) INFLUENZA DIADICA: meccanismo di leadership di opinione, ossia ditrasmissionediconoscenzetraunindividuoeunaltro;

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2) INFLUENZA ALL’INTERNO DI UN GRUPPO: il gruppo fornisceall’individuounaretedirelazioni,unaidentitàsociale.Ilgradodicoesioneaumenta la forza di influenza del gruppo. Oggi il concetto di gruppo stasubendo un aggiornamento perché deve includere nuovi modelli diinterazionecome lechat, iblog, i forumon line, lapostaelettronica (c.d.retiinformali).

3) INFLUENZA DEL CLIMA DI OPINIONE SULL’INDIVIDUO: Noelle-Neumann – teoria della spirale del silenzio: è il contesto delle opinionipolitichechecircolanosuimediaacreareunquadrodiriferimento(clima)pergli individui che,pernon sentirsi isolatinella società, si conformanoalleopinioniealleposizionichepercepisconocomedominanti.Lecampagnelocali(scarsaattenzionedapartedeimedia)sonoquellechespingono gli elettori a fare max ricorso alle reti informali dellacomunicazioneinterpersonale.Comeavvieneconi framesdeimedia,ancheloscambiodiopinionitralepersoneegruppicreanoframesinterpretativi.Comunicazioneinterpersonale=scambioocompetizionetraframes.

ISOGGETTIPOLITICILacomunicazionedeipoliticièfinalizzataa:

• farconoscerealcittadinoleproprieposizioni• mobilitareicittadinisucertitemiodobiettivipolitici• convincerel’elettoreadareoconfermareilsuosostegno

Sitrattadicomunicazioneacaratterepropagandisticoe/opersuasorio.Forme e strategie della propaganda elettorale:marketing politico, strategie diimmagine,pubblicità.Moltecomunicazionideipoliticihannofunzioneinformativaeformativa.3.LaproblematicadeglieffettiSI parla di una cumulatività degli stimoli: il comportamento politico di unindividuo è la risultante probabile di un insieme di influenze mediali e nonmediali, in cui giocano un ruolo cruciale di filtro e di riformulazione lecaratteristiche psicosociali dell’individuo in un quadro temporale di medio-lungoperiodo.E’ innegabile che imedia sono la principale –ma non necessariamente la piùpotente – fonte di influenza anche per il terzo attore della comunicazionepolitica.LETAPPEDELLARICERCAEDELLATEORIALe prime indagini scientifiche sull’influenza dei media furono finanziatedall’industria (esiti comunicazione pubblicitaria); tra gli istituti di ricerca, laColumbia University, diretto da Paul Lazarsfeld (padre della sociologia dellacomunicazione).

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Anni 40: sviluppo di conoscenze e di tecniche per migliorare l’efficacia dellapropaganda.Spessoleteoriesonoincontrastoleuneconlealtre.Laprospettivadellasocietàdimassaedelcomportamentismo.Sifarisalireil via agli studi sugli effetti dei mezzi di comunicazione di massa alla teoriadell’agoipodermico(t.delproiettilemagico).Ilcomportamentismodiprotrassedagliinizidelsecolosinoadopolasecondaguerramondiale.Premessa teorica dell’ago ipodermico: visione meccanicistica delle influenzesociali e concezioni della società di massa secondo cio i gruppi (massa, folla)sonoportatiacomportamentiirrazionaliesonofacilmentemanipolabili(potereirresistibiledeinuovimezzidimassa).Effetti diretti sul modo di pensare della gente e che producesserocomportamentiprevedibili.LaScuoladellaColumbiaUniversity.Ricerchesulcomportamentopoliticoinrapporto con l’influenza dei media. Vennero utilizzate per la prima volta letecniche dell’inchiesta sociologica, quali il sondaggio per mezzo di panelrappresentatividisoggetti, intervistatiapiùripreseesuunarcodi tempoperevidenziare i cambiamenti rispetto all’emissione di messaggi. (Vengonoosservate comunità prese come rappresentative, a differenza della MichiganSchoolcheadottainveceuncampioneprobabilisticonazionale).IrisultatidellaColumbiaSchoolsipossonoriassumerein4teorie(dimensionisociologicheepsicologiche):1) Determinismo sociale: il pensiero politico di una persona è il riflessodellasuacollocazionesociale.La tendenzaall’omogeneitàsocialeportaavotarecomeifamiliari,amici,colleghi.

2) Effettolimitatodellecampagneelettorali:cisonotantialtrifattori.Gliinteressatiegliindecisitendonoadesporsimaggiormenteaimedia.

3) Influenzasociale: leideechepartonodaimassmediaarrivanoaileaderdi opinione che fungono da tramite verso settori meno attividell’elettorato.

4) Selettività: gli elettori selezionano, percepiscono ememorizzano solo leinformazionichesonocoerentialproprioorientamentopolitico.

Questeteorieridimensionanoquellecomportamentistiche(eapocalittiche).IlSurveyResearchCenterdell’UniversitàdelMichigan.IricercatoridelSRCfuronomoltocriticiverso ildeterminismosocialediLazarsfeldeproposero inalternativa uno “psicologismo sociale”. Il comportamento elettorale eraconsiderato come la risultantedi un campodi forzepsicologiche: nonbastavarilevare gli orientamentima indagare il significato del voto, cioè partire dallapsicologiapersonaledell’elettorepiuttostochedall’appartenenzadigruppo,dallepercezionipolitichepiuttostochedallecaratteristichesocioculturali.

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Fattore chiave era l’identificazione partitica, mentre la comunicazioneinterpersonale e l’uso dei media furono ritenuti minimi nelle dinamicheelettorali(comelaScuoladiColumbia).Le ricerche del SRC, comunque, non sono tanto sugli effetti deimedia quantosulladinamicadelladecisionedivoto.LECORRENTIDIRICERCAPIU’RECENTIDaglianni70c’èlariscopertadelruoloimportantedeimezzidicomunicazionepolitica(informazioneepubblicità),neiprocessiindividualiecollettivi,inerentil’azionedelcittadino-elettorenell’arenacivicaepolitica.Filonipiùsignificatividellaricercadegliultimidecenni:

• teoriausiegratificazionieprospettivadelpubblicoattivo• influenze incrociatetra ivariattorisocialie teoriadelladipendenzadaimedia

• teoriadell’informationprocessing• prospettiva costruttivista sui meccanismi di ricezione, decostruzione erielaborazionedapartedelpubblicodeicontenutimediali.

La teoria degli usi e gratificazioni e la prospettiva del pubblico attivo:esigenza dei ricercatori di dimostrare che la natura della comunicazione dimassanonèsinonimodigregarietàemanipolabilitàdelpubblico.Pubblicoattivo:selettività,utilitarismo,intenzionalità,refrattarietàall’influenza,coinvolgimentoemotivo,valutazione(gradimentoorifiuto).C’è il rovesciamento dell’impostazione comportamentista: più che guardare achecosafannoimediaalpubblico,occorrevederechecosafailpubblicoconimedia.Dove gli emittenti (comunicatori politici) sanno rispondere ai bisogni e attesedel pubblico (cittadini-elettori), il potere di influenza della comunicazionemediatapuòaumentarenotevolmente.La teoriadelladipendenzadaimedia: proposta daBall-Rokeach eDe Fleurnel 1976, sostiene che nelle forme contemporanee di società, la sferadell’esperienza vissuta direttamente dall’individuo è limitata in confronto allapartedirealtàsocialecheciascunodinoiconoscesoloattraversolamediazionedellacomunicazionedimassa.L’approccio dell’information processing: si parte dall’affermazione diLippmann secondo cui ciò che l’individuo fa si fonda non su una conoscenzadirettaecertamasuimmaginicheegliformaocheglivengonodate.L’information processing è il modo in cui i cittadini-elettori raccolgono,elaboranoeorganizzanoinstrutturediconoscenzal’informazionepolitica.C’è una elaborazione dell’informazione che prevede che gli elettori abbiano aloro disposizione un campionario di strategie di raccolta, elaborazione e

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organizzazionedell’informazionepolitica che vengono attivate a secondadellecaratteristichedell’individuoedelcontesto.Avvieneunaselezionedell’informazione.Gli individui non avrebbero gli schemi mentali sufficienti, tanto da scartaremolte notizie ritenendole astratte o complicate. La gente ha capacità diapprendimentosoloquandoèinteressataemotivata.La Graber parla di barriere: scarto tra informazione elettorale prodotta edeffettivi interessi dei cittadini; cattivo confezionamento dell’informazione; noncorretta rilevazione del reale livello di conoscenze politiche dei cittadini. PerquestimotiviGrabersostienechelacomunicazioneinterpersonalepuòsupplireaquestilimiti.Altro fattore che aiuta i cittadini a elaborare o recuperare l’informazionepolitica,èl’interesse.La teoria del costruttivismo sociale: considera imedia non come strumentiperdiffonderecredimacomestrumenticapacidicostruiresignificati.Virientranol’agendasetting,ilframingepriming.Agendasetting: imediahannolacapacitàdistabilirecosaèimportantechelagentesappia(McCombseShaw).Lagentenonsolovieneaconoscere le issuesattraverso imediama apprende quanta importanza dare loro grazie all’enfasicheimediapongonosudiesse.Leagende(daalcunicriticateperilsemplicismodelmodelloS-R)nonsonosoloquelledeimediamaanchequelledelpubblicoedellapolitica.Framing e Priming sono fenomeni distinti ma da collocare nell’ambito deiprocessidielaborazionedell’informazionedapartedelpubblicodeimedia.Framing: incorniciamentoche imedia fannodiunastoria,diunevento,diunpersonaggio politico. Non c’è automatica corrispondenza tra media frames eaudience/individualframesinquantointervengonoglischemiinterpretativideisoggetti, ossia le strutture cognitive basate su conoscenze o esperienzeprecedentichecondizionanol’elaborazionedellenuoveinformazioni.Priming: significa innesco o facilitazione: richiamando l’attenzione su alcuniargomentie ignorandonealtri, l’informazionetelevisiva influenzaicritericoniqualilagentegiudicagoverni,presidenti,politicheecandidati.Mentre l’agenda setting registra l’impatto della copertura informativa sullapercezionedell’importanzadelleissuesnazionali;ilprimingsiriferisceall’impattodellacoperturainformativasulpesoassegnatoadeterminateissuesneigiudizipolitici.Ilprimingèlegatoalgiudiziocheilcittadino-elettoredàsullaperformancedegliamministratoripolitici.CONCLUSIONECi si domanda se con la frammentazione dei canali mediali e dei pubblicil’incorniciamentodellarealtàsiaancorafunzionedeimassmedia.

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Negliultimianni:1) rivalutazionedelmeccanismodellaesposizioneselettiva(Lazarsfeld)2) perseguimentodipoliticheidentitarie3) frammentazione delle agende politiche per rincorsa a issues alternative(es.gruppidiprotestaemovimentipopulistienazionalisti)

4) ciber-politica:impiegomassicciodiInternetanchecongiornalismoonline5) divario culturale tra cittadini istruiti e cittadini che fanno uso diinformazionidicaratterepopolare-tabloid

6) ilproliferaredeicanalidicomunicazionespezzailmonopoliotradizionaledelleeliteedeiloromezzidiinformazione.

CAP.8–GLIEFFETTIDELLACOMUNICAZIONEPOLITICAConilmodellocomunicativotradizionaleditipotop-down,ilcittadino-elettoreèvistocomedestinatariodellacomunicazioneprodottadalsistemapoliticoedalsistemadeimedia.Tuttavia le tendenze rilevate da Blumler e Kavanagh, come tipiche della terzafasedellacomunicazionepolitica,sonosegnalidiunatrasformazionecentrifugaattraversocuiilcittadino-elettorevieneadisporredinuovispazienuovimezziperinteragireallapariconglialtridueattoridellapolity.Siparla semprepiùdiunademocraziaelettronicanellaqualepolitici,mediaecittadini si potranno confrontare in un ciber-spazio pubblico. Ma a ciò sifrappone il digital divide, ovvero la distanza delle elite tecnocratiche dallamaggioranzadeicittadini.1.GlieffettisullasocializzazionepoliticaImprovvisa attenzione nel 1959, lungo periodo di indifferenza, esplosione diinteresseneldecennio1974-1983,lentodeclino.LaSOCIALIZZAZIONEPOLITICAèilprocessoattraversoilqualeibambiniacquisisconogliatteggiamentiedimodellidicomportamentoappropriatial ruolo di futuri cittadini, e il processo attraverso il quale vengonotrasmessidaunagenerazioneall’altraivaloripolitici.(=apprendimentoetrasmissionediidentitàsociale).Il bambino dispone di agenzie di socializzazione quali la famiglia, la scuola, lachiesa, imassmedia. Interiorizza le conoscenze e lemette in relazione con ilbagaglioculturalegiàacquisito.Anche sentimenti ed emozioni sono motori della socializzazione in quantomotivano gli individui ad acquisire credenze politiche e ad agire in basi a talicredenze.Le interazioni sociali primarie sono l’ambiente in cui il bambino el’adolescente vengono a contatto per la prima volta con la realtà politica.

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L’influenzadelgruppoprimarioèparticolarmentesignificativaperché fornisceai membri i codici linguistici e simbolici e le chiavi di lettura del mondocircostante.Assieme alle tradizionali agenzie di socializzazione, i news media (cinema,musicapop, videogiochi,mezzidi intrattenimento)occupanounposto semprepiùcentralenellaformazionedegliatteggiamentipoliticideiminori.Quanto agli studi sulle influenze che i bambini hanno dinanzi ai temi politici,Connell ha periodizzato in diverse fasce d’età il processo di costruzionedell’universopoliticocognitivoeaffettivodeiminori:

• età prescolare: non c’è la consapevolezza della politica come sferadistinta della vita umana. C’è solo una distinzione tra ambiente vicino(luoghi e persone direttamente conosciute) e ambiente più distante evasto (personaggidi fiabe, leggende, eroi, divi del cinemaedello sport,autoritàpolitiche);

• intornoai7anni: ilbambinocominciaadaverel’ideadiruolopolitico,distingueipersonaggipoliticidaaltriecominciaapercepirliimportantiperchécomandano;

• versoi9-10anni:vengonoaconoscenzadelleelezioni;• verso gli 11 anni: acquisiscono l’idea di ordinamento politico, cioè diunagerarchiadicomando;

• intorno ai 12 anni: sanno che in politica si prendono decisioni e c’èdiscordanzatraisoggettipolitici;

• 15-16 anni: conflitti tra gruppi con interessi contrastanti e ideologiediverse.

Modelli di socializzazione politica: Jennings e Niemi hanno proposto 4modelli per il processo di socializzazione, che tengono conto delle dinamichecognitive,emotive,ambientali.1) Modellodell’acquisizionepermanente: ciòche ilbambinoapprendesimantienesostanzialmenteinalteratopertuttalavita;

2) Modellodell’aperturapermanente:ivaloripoliticiacquisitidabambininonhannoalcunimpattosugliatteggiamentipoliticinellavitaadulta;

3) Modellodelciclodivita:visioneintermedia;4) Modello generazionale: ammette la regola della persistenza ma certimovimenti sociali o politici, certe epoche o eventi (vedi 11 sett. 2001)hanno un impatto notevole sul sistema delle credenze e delle opinionepoliticheabbozzateneiprimiannidivita.

Intuttiquestimodellic’èlaforzadell’imprintingpoliticodeiprimiannicherimanepiùomenolatenteanchenelcittadinoadulto.LASOCIALIZZAZIONENELL’ETA’GIOVANILELa comunicazione politica come meccanismo di socializzazione permanente.Se famiglia, scuola emezzi di intrattenimento sono le agenzie principali della

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socializzazionepoliticadelminore,nelle fasced’etàgiovanili(18-29anni) lafunzione di trasmissione della cultura politica è svolta prevalentemente daimedia e dall’associazionismo. La generazione giovanile si è de-localizzata inmillerivolidiattività,èdivenutapiùastrattaeglobale,hasviluppato formedisolidarietàmicro (volontariato)omacro (ilpianeta, il terzoequartomondo, lapace,idirittiumani),mahalasciatocadereleformedisolidarietàmeso(dirittiedoveri di cittadinanza nel contesto dello Stato nazionale). Libro bianco dellaCommissione UE del 2001: 50% dei giovani europei non impegnati in alcunaforma di associazione; 28% nelle associazioni sportive; 6% in associazioniculturali;4%inpartitipoliticiesindacati;2%inmovimentiperidiritticivili.Si assiste al declinodelpartito comeagenziadi socializzazione, inun’epocadisecolarizzazione della sfera politica (anche per l’azione dei mass media) e dicrescenteindividualismo.GLIEFFETTISULLACONOSCENZAPOLITICALademocraziarappresentativaprevedel’istitutodelladelega.Lademocraziapartecipativarichiedeunacittadinanzainformataeattiva.Ilcittadinopigro.Duelimitidellademocraziarappresentativasonoladistanzatra l’idealedi sovranitàpopolaree il governo,di fatto inmanoadelite (infattisono le minoranze informate a partecipare alla vita della democrazia – c.d.democraziaelitaria)eilfattocheilcittadinononèinformatone’attivo.Downspropone l’interpretazione del cittadino razionale: considerato che informarsicosta,si informaquantobasta,ancheattraversoscorciatoieinformative.Unadiqueste è l’utilizzo di informazione prodotta da chi è specialista; lo sono leideologie dei partiti che impacchettano l’informazione rendendola fruibile; lasceltadifonticomefamiglia,amici,colleghi.Popkinlachiamarazionalitàabassainformazione.Unapigriziaderivantedailimiticognitividell’individuoedalfattochelapoliticaè spesso percepita come qualcosa di marginale rispetto alla vita privata eprofessionale.Cittadino monitorante o cittadino informato? Schudson: il cittadinomonitoranteèquellochetienecostantemented’occhiogliavvenimentiancheseinmodosuperficialeechequandonasceunproblemasiattivaesafocalizzareleinformazioni.E’uncittadinovigile(es.deibambiniinpiscina).Siservedell’informazioneinpillole.Zaller propone un nuovo modello di standard giornalistico, c.d. dell’antifurto:produce le soft news, cioè l’informazione drammatizzante, spettacolarizzante,sensazionalistica, divertente, che è però capace di suonare l’allarme su alcuniproblemidiinteressegenerale.Graberparladell’impossibilitàdelmodellodi cittadino informato, inquanto lacomplessitàdellavitasocialerendearduoilcompitoditenersiinformato.

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Barber: cittadinanza sottile è quella a bassa razionalità e basso impegnoconoscitivo,informataqueltantocheoccorremachenonèperquestosinonimodidisaffezioneediantipolitica.Norris: informazione pratica è quella che fornisce un ampio spettro diinformazionepolitica, indiversi formatieadifferenti livelli,cosìche icittadinipossonoscegliereitipidiinformazionepraticachepiùoccorre.ILIVELLIDICONOSCENZAPOLITICAIlcittadinoriceveglistimolicognitiviedaffettivi,costruisceleproprieopinionieorganizza i propri comportamenti nell’ambiente comunicativo formato daimedia, dalle reti informali e dalla comunicazione proveniente dal mondopolitico.Trelivellidiconoscenzapolitica(DelliCarpinieKeeter):1) DEMOCRAZIA ELITARIA: distribuzione a piramide, tipica dellademocrazia elitaria. Una minoranza di cittadini in possesso di ottimacompetenza politica, a fronte di una grande maggioranza con scarsaconoscenzapolitica.

2) DEMOCRAZIA FORTE: piramide rovesciata, rappresenta la democraziapartecipativa, dove è la maggioranza dei cittadini ad essere beneinformataeadimpegnarsinellapolis.

3) DEMOCRAZIAPRAGMATICA:distribuzioneadiamante,risultantediunaculturapoliticaincuil’acquisizionedell’informazionepoliticaèunanormacivica.E’unainformazioneabbastanzaaccessibileattraversolascuolaeimedia, con i cittadini in possesso di sufficienti motivazioni e abilitàcognitive per apprendere. Sembra rispondere al tipo di cittadinocontemporaneo a bassa razionalità informativa e informato quantobasta.

Segatti:colorochesonopiùinteressatisonoanchepiùinformati.La televisione detiene il primato di fonte principale di informazione per lamaggiorpartedeicittadini;sonopoirilevantileretiinformali.Pasquino: l’elettorato di centro-destra (minore conoscenza politico-istituzionale) sembra riflettere ilmodelloapiramidedellademocraziaelitaria.L’elettorato di centro-sinistra invece presenta una distribuzione più bilanciatatramoltoinformatiepocoinformati.I dati confermano una relazione positiva tra l’esposizione frequente atelevisione,radioegiornalielacorrettaconoscenza(consapevolezzacognitiva)delleissuestrattate.3.GlieffettisullapartecipazionepoliticaIl temadellapartecipazionepoliticaè, insiemeaquellosulladecisionedivoto,unodeipiùfrequentatidallascienzapolitica.

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L’interrogativo è quale impatto abbiano i fattori mediali e comunicativi suicomportamenticherientranonelladefinizionedipartecipazione.Concetto e forme della partecipazione politica = insieme di atti eatteggiamentidirettiadinfluenzare,inmanierapiùomenodirettaepiùomenolegale, le decisioni dei detentori del potere nel sistema politico o in singoleorganizzazioni. Con la prospettiva di conservare o modificare la struttura delsistemadiinteressidominante.GianfrancoPasquinodistinguetra:

a) partecipazione visibile = quella che si può osservare estudiareneicomportamenti

b) partecipazionelatente=presenzadiun’opinionepubblicainteressata alla politica ed informata ma che si attivararamenteeinmanieranoncontinuativa.

Lapartecipazionepoliticasipuòdistinguerein:

• strumentale(invistadivantaggipersonaliconcreti)• espressiva(motivazioniditipoideale/ideologico)

Newsmediaepartecipazionepolitica–sicontrappongonoicriticipessimisti(i media producono una pseudopartecipazione) a quelli più ottimisti (mediacomestrumentidicrescitacivileedemocraticapericittadini).LazarsfeldeMertonvedononeimediaunnemicodell’impegnocivico,parlandodi “disfunzionenarcotizzante” deimassmedia.A loro avviso, dosi crescenti dicomunicazione di massa possono distogliere l’energia degli individui dallapartecipazioneattivaallafruizionepassiva.Putnam, anche lui critico assieme ad altri come Sartori, reputa la televisioneresponsabile di privatizzare la nostra attività civica e di scoraggiare leinterazioni sociali e l’impegno politico individuale. Sostiene che lateledipendenzaèincompatibileconunimpegnosignificativonellavitapolitica.L’elettoratoitalianorisultadivisoin3grandigruppidicittadini:1) opinionepubblicaattenta(1/5delcampione)2) gruppocongradodiinserimentovicinoallamedia(pocomenodel50%)3) persone molto marginali o periferiche rispetto ai flussi dellacomunicazione(30%elettori)

Lapartecipazioneelettoraledegliitalianièincostantediminuzione,nonostantel’introduzionedellaleggemaggioritaria.Mannheimer:mobilitazionedrammatizzantesulquesito“sionoaBerlusconi”.

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Imedia, inparticolarelatelevisione,trasformanoilcittadinoinspettatore,nonsempre recuperabile all’azione, anche quella di recarsi alle urne. Avviene unapartecipazionevirtuale.Contrariamente agli autori di cui sopra,Norris sottolinea come l’uso dei newsmedia non sia solo associato positivamente con gli indicatori di conoscenzapoliticamaancheallafiduciaeallamobilitazionepolitica.Di sicuto la tecnologia ha reso disponibili nuove e inedite forme dicomunicazionetraidiversiattoridellospaziopubblico.Formenonconvenzionalidipartecipazione: laretesistarivelandounarisorsaeccezionale dimobilitazione anche su scalamondiale, con l’organizzazione online di manifestazioni di protesta come Seattle e Genova. Proprio grazieall’accesso libero ed economico alla rete, sono nati network mondiali diattivismopolitico.4.GlieffettisullesceltedivotoNumerosistudisonorivoltiaquestotemaedhannoanalizzato ledeterminanticognitive,culturalieambientalidellasceltadivoto.LedeterminantidellesceltedivotoLa struttura della scelta elettorale si basa su una serie di fattori che nedeterminanol’espressioneinrapportoallecircostanzeeaglistimoliambientaliocomunicativi.Sia i news media, sia la propaganda mediatica dei soggetti politici, sil’interazione sociale, sia l’universo simbolico-rituale dell’arena politica,contribuiscono alla formazione delle convinzioni politiche e all’attivazione deimeccanismi cognitivo-affettivi che governano i comportamenti elettorali deicittadini.Fattoricheinfluenzanolescelteelettorali:

• identificazione partitica cioè vicinanza psicologica e affettivadell’elettoreconilpartitocherappresentaleproprievisionieconvinzioni(èancheunascorciatoiadecisionale)

• posizioni dei partiti e dei candidati sulle issues è fattore di tipocognitivo, la cui forza è direttamente proporzionale al livello diconoscenzadapartedeglielettorideiprogrammi

• preferenzapoliticanegativa cioè l’avversioneavotareperunqualchepartito

• identificazione di area sul continuum destra-sinistra, al di là delleidentificazioniconunpartito

• immaginedelleaderfattorediventatocruciale

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• informazionecomebagagliodiconoscenzechel’elettoresiècostruitoecomeflussoinformativoattraversoicanalimediali

Ilpesodell’informazionesullasceltadivotoIl focus sui media e sulla comunicazione interpersonale, non prescindedall’esame delle variabili psicologiche utilizzate dai vari approcci degli usi egratificazioni,dell’agendasetting,dell’informationprocessing,delladipendenzadaimedia,etc.TEORIADELPROSPETTO: la decisionedel soggetto è fortemente condizionatadal modo in cui gli si prospettano i diversi possibili esiti delle alternativedecisionali.I media, infatti, giocano una parte importante nel prospettare, cioè nelpresentarealcittadino-elettore,attraversoivariframesdell’informazione,dellapubblicità dei candidati o dei partiti, del dibattito pubblico, le diverse opzionicheentrerannonella suavalutazionepersonaleenelladecisionedi votareperl’offertapoliticacheriterràpiùfavorevole.Tipologiadeglielettori(Baldini,BucchieFava)inbaseaiprocessidecisionalieallesceltediesposizioneallacomunicazioneelettoraleeaidiversiissues:

v impegnati:elettorichefannousointensodeimediav orfani:ricercadistimoliinformativiv abitudinari:giàideechiaresuchivotarev alienati:disinteressatiallapolitica

Ci sonopoi altrimeccanismi, comequello dellaNEGOZIAZIONELIMINALEdeisignificati in cui non è in gioco solo il voto ma vengono sottoposti arielaborazione e manipolazione di significati le immagini dei partiti e deicandidati.Nelcasodell’informazionepartitica,l’elettoreoperalasuaselezioneamontedeicanali informativi: le informazioni sono accettate se congruenti con la propriaidentitàpolitica.Nelcasodell’informazioneveicolatadaimassmedia, laselezioneavvienepiùavalle,laddovel’elettoredevereagireinvarimodiallapluralitàdeimessaggi.ModelloConverse-McGuire:elettori malleabili (più facili da convincere a cambiare voto) sono quelli piùinteressatiallapolitica;quellipocointeressatisonomoltoinfluenzabilimadifficilmenteraggiungibili;elettorimoltointeressati,facilidaraggiungeremapiùrefrattariamessaggichecontrastanoconleloroconvinzioni.Elettore indeciso:maxn°per crisipartiti e indebolimentoappartenenze sub-culturali.

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Fluttuanti Reticenti,incerti,potenzialiastensionistiIn entrambi si scorgono effetti di attivazione (conferma schieramento) e diconversione(passaggioadaltroschieramento).TelevisioneevotoGlieffettipossonoesserediversiasecondacategoriepersone.StudiodiLucaRicolfi:4milioniditelespettatori-elettoricambiatoschieramentoinseguitoall’esposizioneallatelevisione.Larielaborazionedeimessaggidapartedeltelespettatore,ècondizionataanchedalcontenutoedallaquantitàdeimessaggichericeve.L’esposizione alla televisione è uno dei molti fattori individuali e collettivi,cognitivieaffettivi,ambientalieistituzionali.Laricercaitalianahalavorato,dal1994,sull’ipotesi:piùtelevisione=piùvoti?Seppur dinanzi a tanti fattori (molteplicità delle variabili caratteristiche deicanali, effettia lungoobreve termine,etc.) ci sonosegnalidiunacorrelazioneabbastanzafortetraesposizioneacerticanalitelevisivieorientamentidivoto.LAprobabilitàmaggioredicambiarevotoèpiùelevatafrachiutilizzacomefontiinformativeentrambileretitelevisiveRaieMediaste.La fedeltà di network è associata quindi non al cambiamento ma allastabilizzazionedelvoto.Modelliinterpretativisullarelazionetrapreferenzetelevisiveeorientamentodivoto:ilmodellodell’influenzaprevede che le preferenze televisive causanoquellepolitico-elettorali.Il modello dell’incapsulamento, invece, prospetta una relazione nelladirezione opposta: le preferenze televisive sono effetto delle preferenzepolitiche.5.Glieffettisull’opinionepubblicaL’opinione pubblica è una forma di partecipazione invisibile, cioè un pubblicointeressato e informato sulla politica senza che però sia attivato in manieracontinuativa.L’opinione pubblica non esiste nella realtà, non ha le caratteristiche di ungruppoorganizzato,èunasortadientitàvirtuale.OpinionepubblicaecomunicazioneLa comunicazione è un fattore primario della formazione, esplicitazione(attraversoisondaggi)edellapubblicizzazionedell’opinionepubblica.L’opinionepubblicapuòesserevistacomefenomenoindividuale(=aggregatodiopinionidiuncertosegmentodellapopolazione)ocomportamentocollettivo.Lebasipsicologichedell’opinione:

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• schemi(strutturecognitivecheconservanoeorganizzanol’informazione)• valori(credenzedinaturavalutativaeprescrittivi)• identitàdigruppo(guidanolacostruzionedelconcettodisé).

Quandolefonti(massmedia,retisociali,comunicazionepolitica)presentanoalsoggetto stimoli informativi (ad es. una issue), gli schemi, i valori e le visionicondivise si attivano per dare forma e sostanza ad una posizionementale, adun’opinionesuqueldeterminatoproblema.Ilmomentodell’esternazioneèilpiùimportanteperchéèdaquelmomentochel’opinioneiniziaadiventaremercepregiataperloscambiopolitico.Tipidipubblicoediopinionepubblica:

• ilpubblicogeneraleesprime la sommadelleopinionidegli individuidiquella popolazione definita tramite sondaggi, referendum, elezioni. E’compostodalpubblicononinformato,abassarazionalitàinformativa,piùespostoall’azioneplasmantedeimedia

• il pubblico attento è composto dai cittadini veramente informati sugliaffaripubblici,lacuiopinioneèlegataadunaissuebenprecisa.Sitrattadipubblicimoltosensibilieinformati,minoritarinell’arenapubblica

• ilpubblicoattivoèquelloche,oltreamantenereun’opinione,partecipadi personanel dibattito pubblico e nella vita politica o di partito. E’ unaristrettaeliteedèilpubblicomenoespostoall’influenzadeimediaproprioperché culturalmente attrezzato e in possesso di opinioni forti e benradicate

• ilpubblicodeglielettorièilpubblicopiùsondato• l’opinionepubblicalatenteèlaformapiùimportantediopinione,reale,vera,didifficilemisurazione

• lamaggioranzapercepitaèiltipodiopinionechepiùsiidentificaconleproiezionideinewsmediaedeipolitici,èlarealtàvirtuale.

Opinionepubblica,sondaggiemediaI sondaggi svolgono una funzione di pubblicizzazione dell’opinione, attraversol’ecodeigrandimezzidicomunicazionedimassa.Il momento della pubblicazione è il catalizzatore che trasforma l’opinionepubblicadaentitàvirtualeinrealtà.Isondaggipermettonodirilevareetrasmettereladomandapolitica,comunicarel’offertapoliticaeverificareilconsenso.Produceduefenomeni:laproduzionediopinioneel’influenzasulvoto.Effettipoliticideisondaggi:

a) effettosuipoliticib) effettodilegittimazionedeglistessic) influenzasuglielettori

Effetti sul voto: BANDWAGON (saltare sul carro vincitore) e UNDERDOG(votareperilperdente.

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La sondomania, con i numerosi casi di strumentalizzazione e diprefabbricazione, ha erosomolto del potere di influenza dei sondaggi.Molti liconsideranoormaicomepropaganda.Spesso il vero obiettivo di un sondaggio non è convincere la gente mainfluenzareimediachealorovoltainfluenzanoilettori.Effetti dubbi: la pubblicazione dei sondaggi nelle campagne non produceautomaticamente tali effetti in quanto le capacità di filtro e di rigetto che ilpubblicopossiedeneiconfrontidell’informazionesononotevoli.I risultati resi noti sono spesso contraddittori, ingenerando confusione nelpubblicoeprovocandopiuttostouneffettocancellazionealivellodipercezioneememorizzazione.Più interessante l’ipotesi che la pubblicizzazione dell’opinione pubblica suicanali della comunicazione di massa produca, accanto al clima di opinionemediale (che nasce dall’informazione elettorale più generale) un clima diopinionemediatochenascedaisondaggidiopinione.Imedianonsilimitanoadorientaremaproduconounulteriore“effettodirealtà”,pubblicizzandoirisultatideisondaggidiopinione”.Questo aspetto permette di spiegare se, e come, i sondaggi influenzanol’acquisizionedicognizionipolitiche,lapartecipazioneeladecisioneelettoraleelastessaopinionepubblicadicuiessisonol’espressione.