ANZIO-SPACE, GENNAIO 2010

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N U M E R O T R E D I C I - G E N N A I O 2 0 1 0 L I N F O R M A Z I O N E F A C E N T R O PERIFERIA, CENTRO DELLA CITTÀ Le frazioni meritano più attenzione Gli effetti del piano regolatore sono sotto gli occhi di tutti, un selvaggio sviluppo di villini plurifamiliari spalmato dal nord a sud della città. Le responsabilità dell’amministrazione sul proseguo di questo scempio sono veramente molte e non vediamo all’orizzonte atteggiamenti che diano soddisfazione e considerazione ai più di 38.000 residenti fuori del centro storico di Anzio. Le frazioni di Anzio ed i quartieri importanti della città continuano a crescere senza un programma serio, che dia modo a questi luoghi di svilupparsi verso il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, ivi residenti. Così mentre vediamo grande operosità nell’area antica della città con l’avvio di molti lavori delle strutture pubbliche, per Lavinio, Falasche e le altre zone, non si vedono all’orizzonte grandi interventi migliorativi. Intanto i marciapiedi di queste zone iniziano a sbriciolarsi, l’illuminazione rimane alla buona ed inorganica, la gran parte delle vie sono senza marciapiede e non hanno neanche dipinte le linee di carreggiata, che potrebbero in qualche modo cautelare il pedone che decidesse di fare due passi con il cane. Inoltre, per Lavinio e Falasche, non esiste ancora l’Agorà. Possibile che luoghi come questi dove c’è una densità cosi alta di cittadini manchino piazze degne di questo nome? Possibile che ancora non si mette in moto un opera di sottopassaggio per il passaggio a livello di villa Claudia per migliorare lo scorrimento delle auto? Possibile che nei fatti l’amministrazione abbia cura delle periferie, e non sempre, solo nei tratti adiacenti alla Nettunense e l’Ardeatina, sporcando d’asfalto qualche marciapiede e ponendo insensati alberelli? Ad Anzio si! Andrea Mingiacchi IL CORAGGIO DELLE IDEE Anno nuovo, vizi antichi. La redazione di Anzio Space, pur consapevole di non essere la depositaria della verità assoluta, si è sempre battuta per un’informazione libera e per un confronto democratico. Nella città di Anzio questo aspetto comincia a mostrare lacune preoccupanti. Il nostro giornale non ha mai fatto terrorismo giornalistico, ma ha semplicemente rispettato la regola basilare dell’informazione, non nascondendo mai il proprio orientamento politico. Nella nostra città c’è una lobby di potere (imprenditori, costruttori, politici e giornalisti) che non tollera voci alternative al pensiero dominante. Tutto ciò ha dell’incredibile, ma in fondo rispecchia in parte quanto accade su scala nazionale. Una nazione l’Italia che non è più abituata a vivere le normali fasi della dialettica politica e democratica e in cui i cervelli sono stati spenti da sua Emittenza digitalizzata (ex tubo catodico). La nostra redazione ribadisce a chiare note che vuole limitarsi ad esprimere le proprie idee e a battersi in modo vigoroso ma leale per farle emergere. Nessuno e sia chiaro (NESSUNO) potrà impedirci questo. Nessun potente di turno o qualche suo servo sciocco potrà metterci il bavaglio. Non abbiamo mai infranto alcuna regola, non siamo stati mai violenti a livello verbale. Abbiamo sempre concesso spazio sufficiente (rispettandole) alle idee altrui. Ci siamo battuti sempre per migliorare Anzio attraverso proposte concrete e idee che riteniamo adeguate. Non per questo abbiamo etichettato chi la pensava diversamente da noi come il male assoluto o la rovina di questa città. Abbiamo sviluppato numerosi progetti a sfondo sociale e culturale, seguendo un percorso che dovrebbe essere scevro da pregiudizi politici. Nonostante ciò ci viene impedito di fare una semplice intervista (come è accaduto ad un nostro redattore) o veniamo etichettati come quelli della peste nera. Noi continueremo ancora, forti dei nostri valori e del coraggio delle idee. Noi stiamo con le idee, ad Anzio molti stanno con le persone… Spesso anche facendo confusione. Marcello Bartoli è un giornale che vive di proprie risorse, apriamo una sottoscrizione diretta a tutti coloro che condividono la nostra linea. Puoi aiutarci con un piccolo contributo economico. Contattaci. Unisciti al nostro gruppo “00042” su:

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Mensile della città di Anzio (RM)

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N U M E R O T R E D I C I - G E N N A I O 2 0 1 0

L ’ I N F O R M A Z I O N E F A C E N T R O

PERIFERIA, CENTRO DELLA CITTÀLe frazioni meritano più attenzione Gli effetti del piano regolatore sono sotto gli occhi di tutti, un selvaggio sviluppo di villini plurifamiliari spalmato dal nord a sud della città.Le responsabilità dell’amministrazione sul proseguo di questo scempio sono veramente molte e non vediamo all’orizzonte atteggiamenti che diano soddisfazione e considerazione ai più di 38.000 residenti fuori del centro storico di Anzio.Le frazioni di Anzio ed i quartieri importanti della città continuano a crescere senza un programma serio, che dia modo a questi luoghi di svilupparsi verso il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, ivi residenti.Così mentre vediamo grande operosità nell’area antica della città con l’avvio di molti lavori delle strutture pubbliche, per Lavinio, Falasche e le altre zone, non si vedono all’orizzonte grandi interventi migliorativi.Intanto i marciapiedi di queste zone iniziano a sbriciolarsi, l’illuminazione rimane alla buona ed inorganica, la gran parte delle vie sono senza marciapiede e non hanno neanche dipinte le linee di carreggiata, che potrebbero in qualche modo cautelare il pedone che decidesse di fare due passi con il cane. Inoltre, per Lavinio e Falasche, non esiste ancora l’Agorà. Possibile che luoghi come questi dove c’è una densità cosi alta di cittadini manchino piazze degne di questo nome? Possibile che ancora non si mette in moto un opera di sottopassaggio per il passaggio a livello di villa Claudia per migliorare lo scorrimento delle auto? Possibile che nei fatti l’amministrazione abbia cura delle periferie, e non sempre, solo nei tratti adiacenti alla Nettunense e l’Ardeatina, sporcando d’asfalto qualche marciapiede e ponendo insensati alberelli?Ad Anzio si!

Andrea Mingiacchi

IL CORAGGIO DELLE IDEEAnno nuovo, vizi antichi. La redazione di Anzio Space, pur consapevole di non essere la depositaria della verità assoluta, si è sempre battuta per un’informazione libera e per un confronto democratico. Nella città di Anzio questo aspetto comincia a mostrare lacune preoccupanti. Il nostro giornale non ha mai fatto terrorismo giornalistico, ma ha semplicemente rispettato la regola basilare dell’informazione, non nascondendo mai il proprio orientamento politico. Nella nostra città c’è una lobby di potere (imprenditori, costruttori, politici e giornalisti) che non tollera voci alternative al pensiero dominante. Tutto ciò ha dell’incredibile, ma in fondo rispecchia in parte quanto accade su scala nazionale. Una nazione l’Italia che non è più abituata a vivere le normali fasi della dialettica politica e democratica e in cui i cervelli sono stati spenti da sua Emittenza digitalizzata (ex tubo catodico). La nostra redazione ribadisce a chiare note che vuole limitarsi ad esprimere le proprie idee e a battersi in modo vigoroso ma leale per farle emergere. Nessuno e sia chiaro (NESSUNO) potrà impedirci questo. Nessun potente di turno o qualche suo servo sciocco potrà metterci il bavaglio. Non abbiamo mai infranto alcuna regola, non siamo stati mai violenti a livello verbale. Abbiamo sempre concesso spazio sufficiente (rispettandole) alle idee altrui. Ci siamo battuti sempre per migliorare Anzio attraverso proposte concrete e idee che riteniamo adeguate. Non per questo abbiamo etichettato chi la pensava diversamente da noi come il male assoluto o la rovina di questa città. Abbiamo sviluppato numerosi progetti a sfondo sociale e culturale, seguendo un percorso che dovrebbe essere scevro da pregiudizi politici. Nonostante ciò ci viene impedito di fare una semplice intervista (come è accaduto ad un nostro redattore) o veniamo etichettati come quelli della peste nera. Noi continueremo ancora, forti dei nostri valori e del coraggio delle idee. Noi stiamo con le idee, ad Anzio molti stanno con le persone…Spesso anche facendo confusione.

Marcello Bartoli

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PERIFERIA DIMENTICATAIl quartiere Europa in lento degradoDa un po’ di tempo a questa parte la nostra Amministrazione cerca di abbellire la città.Ecco che compaiono come funghi piantine di ciclamini ovunque ci sia un po’ di terra.La cosa curiosa è che queste piantine, tanto carine, si possono ammirare prevalentemente nella zona di Anzio centro.Per chi abita in periferia la differenza è balzata subito agli occhi.Certamente le persone che giungono ad Anzio anche per una semplice passeggiata domenicale non percorreranno mai un Corso Italia o una Via di Valle Schioia ma le vie centrali.E i cittadini che vivono 365 giorni l’anno da queste parti?Cosa ha decretato l’esclusione,ad esempio,del Quartiere Europa da questo piano di risanamento?Ad essere leali, qualche ciclamino è comparso anche intorno alla casetta del Comitato di Quartiere assieme a un’utilissima colonnina per i possessori di animali a quattro zampe, ma questa è un’altra storia…Stiliamo una lista almeno dei problemi più evidenti che potrebbero essere risolti come più volte sollecitato all’amministrazione anziate .Le strade sembrano campi da golf disseminate di buche che sono chiuse alla peggio da un po’ d’asfalto solo, quando diventano impraticabili.

EVVIVA ABBIAMO RIVINTO IL PREMIO CARONTE!

Anche la TV Australiana sbeffeggia la linea Nettuno-RomaSembra proprio che Anzio debba essere messa in relazione con la storia antica; se la Giunta comunale ormai l’ha legata alla figura dell’Imperatore Nerone, Trenitalia sono due anni che riesce, in qualche modo, a farla accoppiare con la figura di Caronte.E’ il secondo anno consecutivo, infatti, che il poco prestigioso Premio Caronte, conferito da Legambiente alla linea ferroviaria con la peggiore qualità del servizio, viene vinto dalla tratta FR8, ossia la Nettuno-Roma.Le motivazioni che hanno indotto Legambiente a riconfermare la vittoria sono identiche a quelle del 2009, fatta eccezione per i ritardi, che sembrerebbero diminuiti sensibilmente.Invece, per quanto riguarda la sporcizia delle carrozze, il sovraffollamento delle stesse, con i passeggeri pigiati l’un l’altro, gli impianti di condizionamento perennemente fuori uso con il ricambio d’aria impossibilitato dai finestrini chiusi (oltre ai servizi igienici ridotti a veri letamai), le vergognose condizioni di trasporto, sono ulteriormente peggiorate rispetto a quelle già critiche di 12 mesi fa.Per la ristrutturazione delle linee regionali e per l’acquisto di nuove vetture Trenitalia ha finanziato lo scorso anno, una spesa di 2 miliardi di euro; ci auguriamo vivamente che parte di questo ‘Tesoretto’ raggiunga anche la nostra disgraziata linea.Per ultimo vorrei segnalare una curiosità al margine di tutta questa vicenda. Due settimane fa del Premio Caronte e delle condizioni di viaggio sulla Nettuno-Roma, ne ha parlato addirittura un News di un emittente televisiva del Nord-Est Australiano, che ha trasmesso le immagini dei convogli zeppi di pendolari e la sporcizia, al limite della decenza, presente sulle vetture… Come pubblicità non c’è male…

Maurizio D’Eramo

I marciapiedi dove non sono divelti dalle radici delle piante o da lavori eseguiti male si allagano quando piove.I cassonetti dell’immondizia sono pochi e sporchi.Le campane della differenziata anch’esse poche rispetto all’esigenza della popolazione sono mal tenute e di rado svuotate.A proposito , la raccolta differenziata porta a porta? Sporche sono le strade, il tutto aggravato dal mercato settimanale.Le segnaletiche stradali orizzontali o sono lasciate al più totale degrado o sono assenti.Mancano completamente luoghi di aggregazione sia per i giovani che per gli anziani che si devono arrangiare a gironzolare per il Centro Commerciale o per strada senza una meta.I bar non possono sostituire quelli che una volta si chiamavano centri ricreativi e che ora si chiamano centri culturali.C’è la mancanza anche di aree attrezzate destinate a verde pubblico.Si risana Villa Adele, va bene, si daranno i soldi per riqualificare la pineta Mazza, va bene, ma per l’area su Viale Europa lasciata al completo abbandono, non si può fare nulla?Un accenno di pista pedo ciclabile già c’è, nel piantare alberi o qualche fiore il comune è diventato bravissimo, i soldi ci sono, perché Anzio, a sentir parlare gli addetti ai lavori, è un paese ricco…dove sta il problema?La sera, una volta spente le luci del Centro Anteo il quartiere si trasforma in un dormitorio dove, una volta chiusa a più mandate la porta di casa, si aspetta solo che sorga nuovamente il sole.Abbellire il centro non servirà a diminuire i problemi legati alla periferia...

Roberta Treglia

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URBANIZZAZIONE SELVAGGIA E CARENZA DI SERVIZI

Il Piano Casa regionale per colmare le lacune del Prg comunaleTorniamo a chiederci se si può assistere inermi allo spreco indegno del territorio dovuto alla costruzione indiscriminata di residenze destinate in gran parte a restare invendute per anni. Le case aumentano nel caos assoluto mentre i servizi continuano a mancare in modo cronico, la qualità generale della vita scade vertiginosamente e l’identità stessa di alcuni quartieri sta subendo trasformazioni radicali: alcuni cominciano a sembrare davvero dei ghetti. Il piano regolatore ha aumentato caoticamente ed a dismisura il carico urbanistico sul territorio non prevedendo nessun potenziamento dei servizi primari come mobilità, viabilità, fognature, scuole, verde. Oltre ai gravi disagi che conseguono a questa paradossale situazione assistiamo, per l’eccesso di offerta immobiliare, anche al crollo del valore commerciale di tutti gli immobili, una perdita che si somma agli effetti della crisi economica. Le nuove case restano invendute o svendute con buona pace dei costruttori che si erano illusi di trovare nel piano regolatore un motivo di rilancio economico, e parallelamente le case della stragrande maggioranza dei cittadini, che non è fatta di speculatori edilizi, hanno perso parte rilevante del loro valore commerciale.

“I nefasti effetti del Piano Regolatore vigente sono ormai chiari a tutti – spiega Ivano Bernardone, consigliere comunale del Partito Democratico -: il territorio sta subendo uno scempio, ma i nostri amministratori percepiscono la gravità di quanto accade e soprattutto hanno qualche idea su cosa occorra fare per contenere i danni?”.

Bernardone, da sempre critico nei riguardi del piano regolatore, ma con la buona abitudine di avanzare proposte oltre alle critiche, sottolinea che “il compito della politica adesso deve essere quello di studiare con urgenza dei correttivi non blandi ma commisurati al danno che si sta determinando. Io credo occorra una variante generale di complessivo riordino del quadro normativo urbanistico; non è obbligatorio rifare i piani regolatori generali solo ogni 30 anni”.Ma chi ha conquistato il diritto ad edificare dovrà conservarlo: “Certo l’estensione generalizzata dell’edificabilità a tutto il territorio resta un dato che per quanto nocivo non sarà recuperabile – continua l’esponente del Pd -, il nuovo piano non potrà ripristinare le condizioni da cui è partito il vecchio ma dobbiamo cercare e determinare dei margini di miglioramento sopratutto puntando a potenziare viabilità e servizi”.Le cubature previste dal piano sono un problema non solo per la loro entità ma soprattutto per la loro qualità; su questo fronte si può ancora agire per esempio incentivando l’edilizia eco-sostenibile, la riqualificazione e la sostituzione edilizia. Un’ altra importante azione deve essere quella di orientare l’edificazione a sostegno di un rilancio delle attività produttive e dell’occupazione locale. Ad Anzio, città che si dice turistica, il PRG non prevede aree a destinazione alberghiera ne strumenti specifici a sostegno di altro tipo di sviluppo. Altro vuoto da colmare è certamente quello di strumenti adatti per l’edilizia sovvenzionata. Infine si deve organizzare e cadenzare nel tempo lo sviluppo edilizio attraverso strumenti attuativi come i piani quadro ed il regolamento edilizio contemplati anche dal piano

Qui Radio NeroneANZIO SPACE? IL SINDACO NON

CONCEDE INTERVISTECapita che un giornalista di Anzio Space non ottiene l’intervista al Sindaco Bruschini. Nessuno scandalo, succede anche alla stampa di grido. Il problema nasce quando il redattore chiama in Comune, si fa passare l’ufficio comunicazione, e si sente rispondere che no, “sono anni che sputate sul Sindaco e ora volete anche un’intervista”. Stampa sgradita, insomma, nemica e quindi lesiva degli interessi del potere dominante, così avversa da non essere degna di risposta. Una voce clandestina, da spegnere senza esitazione. E loro, i coraggiosi di Anzio? “No comment, continueremo ad informare. In una città come enerale è appiattito, ci candidiamo ad essere quel respiro di verità che nessuno potrà soffocare”. Avanti così.

S. M.

vigente e mai predisposti”.E gli incentivi alla riqualificazione? “Questo piano prevede edificabilità praticamente ovunque – aggiunge Bernardone - ma nessuna possibilità di intervento sui quartieri già esistenti dove non è possibile nemmeno il completamento delle case rimaste incompiute. Un’assurdità da rimuovere. Mesi fa ho proposto al consiglio comunale di avviare un ragionamento su come variare le norme urbanistiche al fine di incentivare, con premi di cubatura, la demolizione di edifici scadenti e la loro sostituzione con alberghi e strutture turistico ricreative. La maggioranza non ha accettato nemmeno di discutere la mia proposta; ora la legge regionale sul Piano Casa prevede esattamente quello che io ho proposto ed è importante cogliere queste opportunità”.

In effetti la parte più interessante del Piano Casa è quella che consente ai comuni di varare strumenti per utilizzare premi di cubatura fino al 40% per interventi di recupero architettonico ed urbano e nei comuni costieri fino al 60% per la costruzione di strutture ricettive a fronte della riqualificazione ambientale di aree ecologicamente sensibili. “Sono occasioni imperdibili – conclude Bernardone - per colmare lacune evidenti del nostro piano regolatore ed avviare una sua profonda rivisitazione. La maggioranza non può sottrarsi ancora al confronto su questi temi”.

Gianfranco Aghedu

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“IO, CRONISTA SENZA INTERVISTA”Il Comune: con Anzio-Space non parliamoQuesto articolo doveva essere di tutt’altro genere; ero stato incaricato dal nostro direttore di contattare il sindaco Bruschini per farmi rilasciare un’intervista sulle iniziative che l’amministrazione Comunale ha intenzione di realizzare nel corso del 2010.Ma né i miei bei occhi azzurri, né la mia faccia da bravo ragazzo, hanno potuto far nulla davanti all’”onta” di scrivere per ‘Anzio-Space’. Morale della favola, la mia richiesta è stata respinta.Ho infatti chiamato la segreteria del Sindaco Bruschini, mi è stato passato il responsabile dell’ufficio comunicazione e quando ho chiesto la possibilità di avere l’intervista, mi è stato risposto: “sono tre anni che sputate addosso al Sindaco e volete anche l’intervista”.Quindi seguendo il consiglio datomi dell’addetto stampa del Comune, le informazioni che volevo, potevo tranquillamente desumerle dal Comunicato che il sindaco, a fine anno, ha diramato sul sito del Comune e cioè: “Auspico che il 2010 sia l’anno del nuovo Porto di Anzio, con il conseguente rilascio della concessione, per dare poi avvio alla realizzazione di un’opera rispetto alla quale la Regione Lazio non potrà più continuare a voltare le spalle; i cittadini, i turisti, i cantieri, i pescatori e tutti coloro che lavorano nell’indotto diretto ed indiretto sono favorevoli alla realizzazione del nuovo Porto di Anzio fondamentale per lo sviluppo economico ed occupazionale del nostro territorio. Inoltre, nel corso del nuovo anno, abbiamo previsto un investimento complessivo di otto milioni e mezzo di euro in opere pubbliche necessarie per la nostra Città.In conclusione non posso fare a meno di ricordare che, tutti noi, siamo stati eletti per attuare un programma amministrativo e soprattutto per dare risposte alla cittadinanza. Questo è il nostro compito ed il Consiglio Comunale è il luogo istituzionalmente preposto per confrontarci e per affrontare le varie problematiche dei cittadini”.

Maurizio D’Eramo

UN PARTICOLARE PRESAGIOIn attesa dell’evoluzione del tema porto scopriamo che… E ci facciamo una risatina!Abbiamo scoperto, e riso, osservando che il disegno del progetto della Capo d’Anzio nascondeva una stranezza che sembra presagire gli eventi e dare stimolo a quella sana ironia che contraddistingue Anzio-Space. Il porto di Anzio come ormai è noto, quasi certamente non subirà la rivoluzione stravolgente che era implicita nel progetto portato avanti da un centro destra chiuso, che mai ha dialogato con l’opposizione...Gran parte della città, invece, da sempre si è posta a difesa di una infrastruttura legata intimamente al centro storico del paese, e non ha mai sposato l’idea di un porto che a mo’ di protesi cementificata rompesse l’equilibrio centenario sviluppatosi tra il centro storico e le sue bellezze.Di fatto l’equilibrio venne in parte rotto già con il rifacimento di piazza Pia effettuato dieci anni or sono dal centro destra, che avendo chiuso le arterie stradali ivi convergenti ha trasformato il centro storico in un isola poco fruibile dai primi legittimi proprietari, i cittadini, allontanati, domeniche a parte, da una concezione fondamentalmente turistica dell’area, che avrebbe fatto da corredo al faraonico porto ipotizzato per il futuro.Ma questo per fortuna non sta realizzandosi ed era già scritto.Paradossalmente, infatti, andando a riguardare la pianta del progetto, arrestato dal parere negativo della Regione Lazio, per motivi ormai

noti, risalta agli occhi il fatto che il disegno del nuovo porto convive con quello dell’antica piazza Pia. Chissà se dentro questo errore non si nasconda un oscuro presagio che vedrebbe la realizzazione di quel porto a patto che fosse mantenuta la stessa fisionomia dell’antica piazza centrale, oppure se a seguito della costruzione del gigantesco porto il centro destra avrebbe rifatto un restyling in piazza Pia sulla base delle caratteristiche formali di un tempo, riaprendo tutte le strade ad esse collegate e facendo tornare il sorriso a commercianti e comitive o, ancora più semplicemente questo errore sta li per dire: “non si può avere tutto dalla vita! O il porto o la piazza!”

Andrea Mingiacchi

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BONINO FOR PRESIDENTSciolto il nodo sul nome di chi dovrà contrapporsi alla PolveriniDopo una lunga fase di stallo il centrosinistra ha designato il candidato ufficiale per la corsa alla presidenza della Regione Lazio. Il nome ormai noto a tutti è quello di Emma Bonino, sessantadue anni e vice presidente del Senato, con una lunga militanza nel Partito Radicale a suon di battaglie civili memorabili. Dopo questo breve e doveroso cenno di cronaca ci premeva sottolineare la confusione generata dalla nomina della Bonino, un nome di spessore che ha spaccato gran parte del PD. In particolare i teodem del partito di Bersani hanno obiettato che il nome della Bonino è decisamente distante dalla loro matrice cattolica. Con la nomina della pasionaria radicale a mio avviso è emersa ancora una volta la fragilità e la spaccatura del Partito Democratico. Un polo nato con ben altri auspici sotto l’egida veltroniana e che invece si riduce puntualmente a risse di cortile tra ex democristiani ed ex comunisti (facendo il gioco del centrodestra). In questa disputa ritengo che bene abbia fatto il neo segretario Bersani ad imporre il nome della Bonino, considerato l’immobilismo di gran parte della dirigenza e le numerose spaccature createsi su ogni nome proposto. Un nome di primo piano, con alle spalle una carriera politica di spessore e in grado di allargare la coalizione con innesti preziosi (Verdi, Radicali, Idv e forse il fronte della sinistra extraparlamentare). Migliore scelta non poteva essere effettuata anche alla luce della candidatura espressa dal centrodestra, ovvero il volto di Renata Polverini (degna avversaria). Ritenevamo assurdo costringere Nicola Zingaretti ad abbandonare la carica di Presidente della Provincia o rifugiarsi in nomi improbabili (e destinati a una sconfitta sicura) quali Montino e analoghi. Rimane sconcertante che il maggiore partito di opposizione (che rappresenta potenzialmente oltre il 30% dell’elettorato italiano) non riesca a far convergere le idee sulla scelta di un candidato offrendo agli avversari oltre due settimane di vantaggio (in questa fase di impasse la Polverini già stava avviando la sua campagna elettorale). Ben venga l’ancora di salvataggio Bonino, anche se c’è da riflettere sulla mancanza di un ricambio generazionale a livello dirigenziale (a Pannella dopo decenni di isolamento non è sembrato vero di poter dettare le sue condizioni ad un partito di massa). Altra annotazione va allo strumento delle primarie: a nostro avviso queste consultazioni sono di estremo valore a livello democratico, ma non possono rappresentare una soluzione permanente. Anche perché i vertici del partito devono anche saper decidere in modo autonomo e talvolta le primarie sanno molto di alibi per la non capacità a prendere una decisione. A tutti i Santi Inquisitori che non mandano giù il nome della Bonino ricordiamo che la leader radicale è stata scelta per governare una regione, occupandosi di problemi scottanti quali sanità, lavoro e trasporti. Riteniamo che la Bonino abbia le credenziali per poter lavorare in modo splendido (peraltro lo ha già dimostrato) e soprattutto per vincere!Evitando così di riconsegnare la Regione Lazio al centrodestra.

P.S. Per gli integralisti: tranquilli, non ci sarà bisogno dell’esorcista…Marcello Bartoli

REGIONALI, PER COSA VOTARE?Ad un mese dalle elezioni vediamo a che serve il nostro votoAi giorni d’oggi “votare” ha preso la dimensione di “schierarsi”. Votiamo la persona, votiamo il partito, la coalizione, talvolta senza badare troppo agli aspetti programmatici dei politici stessi. Cerchiamo di semplificare insieme le cose e capire intanto cos’è la “Regione” e quindi in cosa il nostro voto vogliamo si identifichi. Le 15 regioni a statuto ordinario (di cui fa parte il Lazio), entrano in funzione nel 1970; tale organo previsto dalla Costituzione Italiana è un ente autonomo in molti ambiti: sicuramente nel nostro immaginario la parte più importante pare essere quella sanitaria, che occupa più del 50%; tuttavia anche i lavori pubblici, l’ambiente (zone geologiche, parchi naturali), la formazione professionale, l’assistenza sociale e non ultima l’urbanistica. Le regioni ordinarie dal 2001 ad oggi vanno progressivamente riformandosi con il federalismo fiscale, cioè un’ampia ed autonoma gestione economico-legislativa, anche se ad oggi le regioni dipendono ancora dai trasferimenti centrali dello stato. La nostra regione ha una specificità importante in quanto è la seconda regione dopo la Lombardia in termini di Prodotto Interno Lordo, quindi è la seconda regione in Italia che produce ricchezza, nonché la terza nel numero di abitanti e geograficamente funge da raccordo tra nord e sud. I cinque anni di amministrazione che giungono al termine, sono stati caratterizzati da una situazione finanziaria tutt’altro che stabile, che aldilà di luci ed ombre amministrative, in molte situazioni ha visto finanziamenti statali non sempre presenti o ritardati. Comunque, il punto non è questo: il nostro voto dovrà essere rappresentativo di un programma che ci identifichi, che ci dia realmente qualcosa, e che possa portare alla nostra provincia e al nostro comune interventi che ci valorizzino come territorio e come cittadini. Restano importanti per esempio le realizzazioni di grandi infrastrutture sulla Pontina, il Raccordo e del collegamento tra Cisterna e Val Montone per meglio connettere il nostro territorio all’Autostrada del Sole(A1), e ormai la satura questione “Porto”, sulla quale ormai una sana dialettica è scomparsa per lasciare spazio alle contese. Ci si aspetta che La futura amministrazione regionale, trovi il giusto compromesso sulla valutazione ambientale dell’intervento sul Porto Neroniano e la realizzazione dei lavori. Ecco perché ci riproponiamo che il voto debba essere espresso in base alla validità dei programmi, che ad un mese dalle votazioni ancora non esistono. Difatti ci proponiamo di descrivere i programmi delle candidata del centro-destra Renata Polverini, e della candidata del centro-sinistra Emma Bonino.

Stefano Chiappini

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UDC, OPPORTUNISMO E POLTRONENel Lazio a destra, in Puglia e Calabria a sinistraIl balletto è finito. Dopo aver vagheggiato per mesi di intese programmatiche, convergenze sui valori, affinità culturali, l’Udc del superpartes Casini ha tratto il dado: sarà alleato con la nera Polverini per la corsa alle regionali nel Lazio. Decisione sofferta? Accordo nazionale? Neppure per sogno. A muovere le scelte dei centristi, si fa per dire, è una logica di più basso profilo, che fa rima con opportunismo, e cioè la necessità profonda di ricoprire più posizioni di potere possibile a livello nazionale. In barba alla spregiudicatezza. Così se nel Lazio si allea col centrodestra, in Puglia l’affinità è con il Pd di Boccia, Vendola permettendo. Insomma, il teatrino cui abbiamo assistito, “sceglieremo l’alleanza per la Befana”, nascondeva l’esigenza di alzare la posta in palio, e già qualcuno mormora che l’Udc incasserà poltrone pesanti, in Giunta, qualora Polverini vincesse.

S.M.POLVERINI E LA RESTAURAZIONEIn squadra vecchie conoscenze: Storace e FazzoneSiamo al paradosso. Renata Polverini, nuova icona di una destra che tenta di riproporsi nel Lazio dopo lo sfacelo dell’amministrazione Storace, non raccoglie consensi proprio tra le mura amiche. Una candidatura figlia di logiche spartitorie e di un accordo di vertice tra le alte sfere del Pdl, soprattutto della ex Alleanza Nazionale di militanza finiana, subita dall’ambiente che fa capo al Premier Berlusconi. Non è un caso se proprio Il Giornale di famiglia, a firma del vulcanico direttore Feltri, ha lanciato più di uno strale nei confronti dell’ “Epifani in gonnella”, come è stata ironicamente ribattezzata su quelle pagine.E lei che fa? Spallucce, manifesti (abusivi) per Roma, tanta demagogia e tira avanti. Poco importa se il quotidiano Europa ha pubblicato un’inchiesta sugli iscritti “gonfiati” dell’Ugl, il sindacato di Renata, e poco importa se il primo incontro elettorale lo ha avuto proprio con il discusso senatore del Pdl Claudio Fazzone, il re di Fondi, Comune in provincia di Latina su cui la Prefettura aveva riscontrato la necessità di procedere allo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Fazzone, Presidente del Consiglio nell’era Storace, è anche componente del comitato elettorale di Renata, e all’allegra brigata pare si siano uniti pezzi storici della destra romana, da Storace, ai “neri” Tilgher e Romagnoli. Insomma, con la Polverini sembra cominciata la restaurazione, il ritorno in campo di un’amministrazione che ha prodotto 10 miliardi di debito nella sanità regionale, inchieste giudiziarie a iosa e condanne per corruzione. Niente di più distante dal coinvolgimento della società civile vaneggiato dalla candidata. E la sinistra che fa? Conscia del fatto che molti fans del Cavaliere potrebbero scegliere Emma Bonino nel segreto dell’urna, ricorrendo al voto disgiunto, pensa bene, dalle pagine del Fatto Quotidiano di aiutare i neri di Renata, sentenziando che in mancanza di alternative valide, “si può anche votare la Polverini”.

SM

SECONDA EDIZIONE DEL SONIC WAFT CONTEST

La rassegna si conferma in omaggio a Chris CappellReduce dall’esperienza del 2009 torna il contest ideato dall’Associazione Notti di Note, che permette alle band emergenti di esibirsi e promuovere la loro arte. Le selezioni invernali e primaverili del concorso partiranno a fine febbraio e dureranno sino a maggio, quando si decreteranno i tre finalisti che suoneranno quest’estate ad Anzio in concomitanza per l’appunto con il festival “Sonic Waft”. Anzio, Latina, Scandicci (FI) e Policoro (MT), saranno le sedi dove avverrano i concerti e le selezioni dei gruppi giudicati da esperti del settore suddivisi tra giornalisti e musicisti. Il concorso si propone come possibilità di creare e sperimentare nuovi modelli musicali fondati sulla creatività e sull’etica. Premio in palio per il vincitore finale: 3.000€ donati dalla fondazione Christian Cappelluti onlus. Questa edizione per l’appunto, vede il contest dedicato a Chris Cappelluti, giovane prematuramente scomparso a 23 anni, dotato di un grande talento musicale e a cui il Comune di Anzio deve molto, tra cui la scuola donata in suo nome. Per Info e date consultare il sito: www.sonicwaftfestival.com

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COOPERATIVA SOCIALE LA “COCCINELLA”: UNA REALTA’ LOCALE DA CONOSCERELa tutela dell’infanzia nel nostro territorioSiamo tutti d’accordo che l’infanzia vada protetta, vero?Anche il fatto che i bambini siano il bene più prezioso per il futuro dell’umanità - il nostro futuro – è un concetto universale assolutamente condivisibile, no?E quindi ognuno di noi, nel suo piccolo, cerca di fare meglio che può con i propri figli o nipoti: istruzione, sport, svago…tutto ciò, insomma, che pensiamo renda piacevole la loro vita da cuccioli cercando di renderli anche dei buoni esseri umani da adulti.Ora, facendo un piccolo esercizio di astrazione, cancelliamoci per un attimo da questo mondo e soprattutto da quello dei nostri figli ( è ammesso ogni gesto scaramantico) e ragioniamo, lottando contro il magone che ci assale immaginandoli SOLI al mondo; cosa vorremmo, con tutte le nostre forze, con ogni cellula del nostro corpo? Che non venisse a mancare loro nulla, che potessero ancora avvertire il nostro amore. Vorremmo degli angeli che si occupassero di loro. Un sogno disperato, un’utopia? Sì, certo. Però, a volte, per qualcuno comunque più sfortunato il sogno si realizza. Grazie a persone che dedicano la loro giornata, il loro affetto a bambini e ragazzi che DAVVERO non hanno più alcuno al mondo o che magari sarebbe stato meglio se non l’avessero avuto. Persone così, fortunatamente, esistono e lavorano anche nel nostro territorio creando una realtà attiva e splendida come la casa famiglia Villa Paradiso dove trovano accoglienza una decina di ragazzi dai 10 ai 18 anni che vengono seguiti nell’istruzione, aiutati nel recupero degli affetti ed avviati, una volta maggiorenni, alla vita lavorativa.Certo, non è una famiglia in senso stretto: è una famiglia “allargata” che fornisce valori, sostegno ed amore.Già, proprio AMORE, senza alzate di sopracciglio o smorfie di sufficienza. Perché conosco personalmente chi e come lavora a Villa Paradiso e so anche quanto sia difficile dedicare gran parte della propria vita a chi non è “sangue del tuo sangue”.È il personale della Cooperativa Sociale “La Coccinella” a gestire Villa Paradiso, la casa famiglia in cui viene attuato il progetto famiglia al centro che prevede l’aiuto ai minori con l’intento di ridurre al minimo il periodo di permanenza in casa famiglia e la costruzione di progetti, concordati con i Servizi Sociali, che garantiscano sostegno psicologico ed educativo ai minori, alle famiglie d’origine e ad eventuali famiglie affidatarie. Ma “ la Coccinella” non è solo Villa Paradiso: vengono impegnate molte altre energie nel sostegno alle famiglie in difficoltà con interventi educativi domiciliari e rivolta al resto del mondo è anche la parte più ingrata del lavoro svolto dai professionisti de “La Coccinella”: la sensibilizzazione e la formazione della popolazione all’affidamento familiare. Per adulti con voglia di essere genitori sarebbe la forma più bella di aiutarsi diventando la famiglia di chi non l’ha più; invece una strana forma di egoismo considera l’affido una sorta di amore a “termine” che non vale la pena di donare. Dimenticando che un regalo non prevede ritorni diversi dalla gioia di chi lo riceve.Ma siamo tanti al mondo, tutti diversi ed a volte, incapaci di esternare i nostri sentimenti fisicamente, direttamente, ma non per questo dobbiamo pensare di non poter essere utili: l’iniziativa “adozione a distanza ravvicinata” de La Coccinella è un modo semplice ed economico per aiutare ragazzi in difficoltà. Bastano 10 euro al mese, 30 centesimi al giorno, per essere di sostegno non ad un solo bimbo ma a tutti quei bambini, ragazzi e famiglie che attraverso i progetti de La Coccinella ritrovano un poco di serenità e la speranza nel

futuro. Inoltre le persone che sosterrete non si trovano a centinaia di chilometri ma proprio dietro l’angolo di casa e avrete sempre l’opportunità di conoscerli. In qualunque momento e senza affrontare lunghi viaggi. Dimenticavo che si può dare un grande aiuto anche acquistando le bellissime bomboniere solidali prodotte da La Coccinella ottenendo un doppio vantaggio: oggetti splendidi e mai banali per le vostre occasioni e la certezza che col vostro gesto avete regalato un sorriso in più.

“La Coccinella” Società Coop. A.r.l. Via dei Volsci, 23- 00042 Anzio (RM) Tel/fax 069830463-3495914395 www.cooplacoccinella.org Cod. IBAN IT55w0558438891000000018631C/C Postale 6502220

Emanuela Moroni

AUGURI A MIRCO Si chiama Mirco ed è nato all’ospedale di Anzio il primo bambino del 2010. E’ nato infatti a mezzanotte in punto. Si tratta del primo bimbo del 2010 nato nel Lazio e si contende il primato in Italia con altri neonati. Alla nascita pesava 3 chili e 150 grammi. La mamma Loredana Vaudi, di 27 anni è un’impiegata mentre il padre, Santino Di Domenico, di 35 anni, fa l’elettricista. Mirco è il primo figlio della coppia. I genitori hanno scherzato raccontando che il bambino è statobagnato con lo champagne invece che con l’acqua, proprio per la sua nascita allo scoccare del nuovo anno. La mamma ha raccontato che durante il parto poteva sentire i fuochi d’artificio fuori dalle finestre degli ospedali Riuniti di Anzio.

CENTRO POLIFUNZIONALEL’importanza di un punto di riferimento per i giovani!Ormai è risaputo che nella nostra zona i giovani non hanno punti di riferimento per incontrarsi, per scambiare due parole, ma soprattutto non hanno riferimenti per dar fiato e speranza ai loro sogni. In un certo senso noi giovani viviamo “potenzialmente”, abbiamo molti sogni, ma nessuno che riesce ha comprenderli o perlomeno ad ascoltarli. Ecco che da svariate idee l’associazione 00042 ha proposto il centro polifunzionale per i giovani, e lo ha proposto qui ad Anzio! Dove a organizzare le idee dei giovani, sono proprio gli stessi giovani e/o persone adulte esperte nei vari campi della musica del teatro e dell’arte in generale. Il progetto del centro ovviamente è un disegno curato nei minimi dettagli, dove si semina arte per raccogliere cultura, ormai in fase di estinzione tra noi ragazzi data la superficialità con cui veniamo considerati dai mass media.Sul tema della scarsità dei punti di riferimento per noi giovani e riguardo al progetto del centro polifunzionale si è espresso l’Onorevole Aurelio Lo Fazio che ci ha detto:“...sono assolutamente cosciente di quanto poco offra il nostro territorio per stimolare nella crescita i giovani, ed una struttura a loro dedicata merita degna considerazione... credo che questo progetto debba necessariamente essere portato avanti collegialmente dall’amministrazione ed opposizione, e che quindi sia importante lavorare insieme alla ricerca di strategie che lo rendano realizzabile presto. Un centro dove il giovane si possa esprimere con il tutoraggio di persone più grandi è grande segno di civiltà.”

Federico Arancio

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SPAZIO PER L’ASSOCIAZIONE ANZIO PORTO

“…il mare era una montagna, s’accoppiava con il cielo, non sono neanche uscite le barche…”Ricordo che mia nonna era solita pronunciare questa frase un po’ enfatica, da vera portodanzese, quando ad Anzio c’era brutto tempo e non uscivano neanche le paranze, che si sa, con il mosso, correndo grandi pericoli, sfidano le intemperie con la promessa di riempire le reti.E’ ancora vivo il ricordo dell’affondamento di qualche tempo fa. Quanto tempo? Un anno? Due? E quella mareggiata da sud quando c’è stata? Dieci anni? Venti? Trenta?Un anno o trenta per il porto di Anzio è la stessa cosa. Tutto fermo, nell’attesa di completare il sacco già attuato sul territorio con la costruzione di un’ opera insensata da qualunque punto di vista la si guardi, meno che da quello degli speculatori e dei faccendieri.E intanto il porto sta lì, sempre esposto a scirocco. A proposito, anche il geniale progetto della Capo d’Anzio lo lascia esposto a scirocco. E intanto il porto sta lì, sempre insabbiato all’imboccatura. A proposito, anche l’efficiente progetto della Capo d’Anzio prevede che si insabbi proprio all’imboccatura! Quando si dice essere previdenti!Ma cosa ci vorrebbe per realizzare un braccio di sopraflutto che dirotti l’insabbiamento da sud e ripari dalla traversia di scirocco?E cosa ci vorrebbe per risistemare il bacino interno (che non ha bisogno di ulteriori ampliamenti) per consentire al porto commerciale regionale di funzionare e al porticciolo turistico costruito intorno al “moletto pamphili” di accogliere centinaia di imbarcazioni da diporto nel nostro“salotto buono”?Ci vorrebbe la volontà politica di realizzare un’opera al servizio dellacittà e dei suoi abitanti, ci vorrebbe. Ci vorrebbe una opposizione chiara alla giunta comunale attuale che sta governando con l’unico obiettivo di completare la scellerata cementificazione del territorio.“Dai piani alti degli edifici costruiti su quello che un tempo erano igiardini del “bambinopoli” puoi osservare quel che resta del porto di Anzio e che oggi è un (triste e squallido) dormitorio di barche”. Questo racconteremo ai nostri nipoti in un futuro apparentemente tanto lontano, ma pericolosamente vicino. Se c’è da speculare e cementificare, trent’anni ad Anzio durano pochi mesi. Chi deve fermare questo scempio? Qualche animoso comitato civico o unaforza politica che torni a svolgere il ruolo storico di difendere i valoridella tradizione e abbia la capacità di pensare ad uno sviluppo economico possibile e coerente?Qualcuno ci risponda.

Associazione Anzio Città Porto

UN PORTO “A MISURA D’ANZIO”Speranze e prospettive per la città neronianaPasseggiando per le strade del centro di Anzio, si sente ancora discutere, anche animatamente, dell’annosa questione del porto.Accantonata ormai l’idea di una “mega costruzione”, impossibile per la vita tranquilla e serena della nostra città , si cerca in qualche modo di sognare il nuovo porto “a misura d’Anzio”: elegante, ordinato e pulito, dove nelle giornate tiepide invernali e primaverili e in quelle calde e afose estive, i nostri anziani e i nostri ragazzi possano riversarsi per scambiare qualche chiacchiera e respirare aria pulita , come accadeva già dal tempo dei nostri antenati romani.Non più i rumori dei “mega porto”, né l’avvicendarsi degli enormi “bestioni” della strada che renderebbero il nostro territorio del tutto invivibile, ma passeggiate all’aria aperta con i propri bambini per godersi lo splendido panorama e consumare un gelato o un caffè.Anche i proprietari delle case al mare, che nei fine settimana si riversano nella nostra città, vengono soprattutto per rilassarsi e godere un po’ di pace, lontani dal trambusto della Capitale.Anzio è nata ed esiste per questo. Il turismo è sempre stato nella sua storia il “fiore all’occhiello”: è inconcepibile pensare in modo differente. E’ necessario perciò un impegno comune per realizzare questa oasi di tranquillità, rispettando l’ambiente e tutte le strutture che favoriscono il nostro vivere sociale. Il porto nuovo deve essere il punto di riferimento e l’emblema del nostro turismo. Tutti dobbiamo collaborare per rispettare questo ambizioso progetto, anche nelle piccole cose, quelle di tutti i giorni: tenere pulite le nostre strade, le nostre spiagge, il nostro mare.Se l’imperatore Nerone dovesse riaffacciarsi alla sua città preferita, sarebbe senz’altro felice e orgoglioso di trovarla sempre accogliente e piacevole. Non arriverebbe certo con un “transatlantico”, ma in un comodo “yacht” da poter parcheggiare senza difficoltà nel suo porto.

Gianfranco Aghedu

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Pagina di ANZIO-SPACEgestita dai giovani de “Il Giovanotto”.

IMMIGRAZIONE, ALLA POLITICA CHIEDIAMO ACCOGLIENZA

Tema che oramai va di moda in politica è la gestione, se così si può chiamare, del fattore immigrazione. Quasi che tutti i problemi del nostro Paese coincidessero con questo fenomeno. Tecnicamente parlando: la migrazione è lo spostamento di una o più persone dal paese di origine ad un altro paese. Magari analizzando la situazione si arriva ad una più completa visuale rispetto a ciò che si “chiacchiera” e a ciò che si strumentalizza. Perché la strumentalizzazione politica di questi periodi è un punto cardine per spostare l’attenzione su eventi ben più gravi e ben più importanti del tema dell’immigrazione, ovviamente non che questo sia un problema di poco rilievo. Si parla di Stato laico, come se non si sapesse che l’ Italia è già uno Stato laico, ovviamente connesso a tutti quei fattori culturali e storici impregnati dalla religione Cattolica. C’è chi giustamente ha protestato vivamente riguardo l’abolizione del crocifisso nei luoghi pubblici, magari le stesse persone che si inalberano quando si parla di immigrazione, le stesse persone “cacciamoli via tutti!”. Il filo logico e la mia religione che è Cristiana mi raccomanda di amare il mio prossimo come me stesso, e allora mi domando: il mio prossimo è solo colui che veste delle mie stesse origini del mio stesso colore e dei miei stessi costumi? e’ solo colui che vive in uno star bene sociale ed economico? Fosse questa la causa propria dell’immigrazione! Perché pensandoci non abbandonerei mai il mio Paese di origine solo per scrupolo o per sperimentare una vita al di fuori della mia cultura, magari la sofferenza, la fame, la speranza di vivere senza guerra e senza carestie, l’opportunità di crearmi una famiglia la quale non deve essere minacciata dalla fame, magari è questo che mi spinge a cambiare aria, molte volte rischiando di morire o di essere arrestato .Tutto ciò che scrivo non servirà e non è mirato a giustificare atti di violenza, che è sempre sbagliata e sempre ingiusta! Ecco questo è solo un piccolo articolo scritto di getto, magari serva a cambiare politica dal cacciare al nutrire, aiutando beneficamente i popoli che vivono nella fame e nell’orrore! Pensateci su!!!

Federico Arancio

SI’, VIAGGIARE...Nuovo anno ma ancora niente di nuovo per i viaggiatori della tratta ferroviaria Nettuno-Roma. Continua infatti il disagio dei viaggiatori costretti quotidianamente a lottare con condizioni precarie di viaggio e ritardi continui. A penare i pendolari, studenti e lavoratori che subiscono, nella migliore delle ipotesi e salvo ritardi, un viaggio lungo un’ora e un quarto per giungere nella capitale. Ben 13 le fermate del treno, compresi i due capolinea, quasi come un autobus di linea che sosta nelle borgate e nelle frazioni delle città. In questi ultimi mesi si vociferava sull’esistenza di alcune carrozze di treni che le Ferrovie dello Stato avevano messo da parte perché in surplus; le vetture potrebbero interessare la tratta Nettuno-Roma e sarebbero “papabili” per questa tratta segnata anche dalle pohe corse disponibili, una ogni ora salvo i festivi. Il treno, vista l’affluenza continua di pendolari specialmente nelle fasce orarie 6-9 per Roma e 17-20 per Nettuno, richiederebbe un maggior numero di corse proprio per sopperire all’alto numero di pendolari in viaggio di mattina e nel tardo pomeriggio. In questi orari la possibilità di trovare posto a sedere nel viaggio di andata per Roma é limitato ai pendolari di Nettuno ed Anzio, quasi impossibile da Aprilia in poi trovare un posto a sedere. Inoltre i paradossi: l’aria fredda che circola in inverno in alcune corse del mattino, fino all’asfissia dei viaggiatori in estate quando é spenta l’aria condizionata.Condizioni e caratteristiche che rendono il treno nostrano come una linea quasi da terzo mondo, come molti l’hanno definita, e che non a caso gli hanno permesso per due anni consecutivi di vincere il premio “Caronte” assegnato da Legambiente alla tratta ferroviaria più infernale del Lazio, seguita a ruota dalla Velletri-Roma e dalla Tivoli-Roma.Il 2010 si spera sia l’anno del rinnovo, del cambiamento e della fine dell’inferno per i pendolari della Nettuno-Roma.

Valerio Novara (fonte anzionettunoinfo)

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NOTIZIE DALLA REGIONE LAZIO

200MILA EURO PER RIQUALIFICAZIONE PINETA MAZZA“Azioni per lo sviluppo socio economico degli enti locali derivate da processi dipartecipazione”: dalla Regione Lazio 10 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione per finanziare una serie di iniziative per i Municipi, i piccoli Comuni e quelli con oltre cinquemila abitanti che hanno presentato i progetti dopo l’emanazione dell’avviso pubblico dello scorso mese di ottobre da parte dell’assessorato agli enti locali. Tra i Comuni oltre i 5mila abitanti Anzio otterrà 200.000 per la riqualificazione del parco pubblico Pineta Mazza.

AL VIA BANDO PER CORSO GRATUITO ASSISTENTI FAMILIARIE’ stato pubblicato il bando per il Corso di formazione gratuito per le assistenti familiari. Il corso della durata di 120 ore (di cui 78 d’aula e 42 di tirocinio), sara’ svolto presso una sede del Comune di Anzio e presso le sedi aziendali. Progetto e’ intrapreso dal Comune di Anzio in collaborazione con il Comune di Nettuno e la ASL RM H6, insieme all’Ente di Formazione Erfap Lazio.

5,5 MILIONI PER DIGITALIZZAZIONE DELLE CARTELLE CINICHESi chiama “Lazio Escape” il progetto approvato dalla Giunta regionale del Lazio che prevede la digitalizzare delle cartelle cliniche di 12 Asl e 8 aziende ospedaliere del Lazio.La Regione Lazio nel triennio 2010-2012 cofinanzierà il progetto, che ha un costo complessivo di 8,3 milioni di euro, con un importo di circa 5,5 milioni, 2 milioni verranno dal Cnipa mentre 800mila euro saranno stanziati dalle aziende sanitarie.Il processo di digitalizzazione delle cartelle cliniche servirà a snellire le procedure amministrative “lasciandone inalterata la loro validità legale”, così come si legge nella delibera. Gli obiettivi generali del progetto: “integrare i processi che permettono di informatizzare la grande mole di documenti sanitari a validità legale delle Asl della Regione Lazio, in primis i referti cartacei dei dipartimenti diagnostici che causano grande impegno del personale delle amministrazioni e disagi per i cittadini”.

BILANCIO 2010: UNA MANOVRA DI 26 MILIARDISfiora i 26 miliardi la legge di bilancio 2010 approvata in Consiglio regionale del Lazio. Alla sanità andranno circa 10 miliardi, capitolo di spesa più consistente. La manovra consta di otto articoli tecnici e non contiene nuovi investimenti ma solo quelli impegnati nel 2009 con il bilancio pluriennale assicurando continuità di governo e confermando le misure anticrisi.Il documento prevede che il disavanzo nel 2010 sarà di 2 miliardi e 750 milioni di euro, in diminuzione rispetto allo scorso anno, e che la Regione contrarrà mutui e prestiti fino a 4 miliardi e 235 milioni, anch’essi in diminuzione rispetto all’esercizio finanziario 2009.

CON “CURA ICHINO” CALANO DIRIGENTI IN REGIONE: RISPARMIO 6,5MLNOltre un terzo di dirigenti in meno ed il numero di giorni di assenza per malattia ridotti di circa il 40%, la ‘cura Ichino’, fortemente voluta dall’ex presidente Piero Marrrazzo, sembra ottenere risultati confortanti. Il

numero di dirigenti della Regione Lazio infatti è sceso di 159 unità tra il 2005, anno di insediamento della giunta regionale, all’inizio del 2009, passando da 442 a 283 unità.

Si tratta di un calo del 36%, di cui il 7% è stato ottenuto tra il 2008 e i primi mesi del 2009. Diminuisce anche il numero del personale non dirigente, che dal 2005 al 2009 scende di circa il 15% passando da 3.688 a 3.133 unità. Questa operazione di ridimensionamento del numero dei quadri dirigenti ha portato ad un risparmio di 6,5 milioni di euro all’anno. I dati sono contenuti all’interno del primo rapporto ‘Trasparenza totale’ realizzato dall’università Roma Tre su commissione della Regione Lazio. Lo studio cataloga i risultati ottenuti in termini di snellimento del personale tramite delle linee guida realizzate all’inizio del 2008 dal giuslavorista dell’università degli studi di Milano Pietro Ichino.

ACCORDO ANICA/REGIONE PER SOSTEGNO CINEAUDIOVISIVOLa Giunta Regionale mette in campo risorse per 33 milioni di euro a E’ stato firmato da Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive) e Regione Lazio un accordo quadro di settore che ha l’obiettivo di promuovere e creare iniziative a sostegno del settore Cineaudiovisivo, molto importante per la valorizzazione del nostro territorio in termini di occupazione e reddito.Grazie all’accordo, firmato alla presenza della giunta dell’Anica di cui fanno parte i maggiori produttori, distributori e industrie multimediali italiani, si potranno elaborare strategie per sostenere il comparto industriale, fornire risposte alle imprese del settore e valorizzare le ricchezze territoriali.La Regione e l’Anica si impegnano a sviluppare e realizzare le attività previste dall’accordo in collaborazione con la Fondazione Roberto Rossellini per l’Audiovisivo.Attraverso la firma di questo accordo, inoltre, la Regione Lazio, la Fondazione Rossellini e l’Anica vogliono incrementare la distribuzione, attrarre produzioni attraverso la promozione delle location e monitorare le condizioni del settore per individuarne le carenze e colmarle.

2 M L N A L L’A N N O P E R FA M I G L I E I N SOVRAINDEBITAMENTOLa Regione Lazio ha approvato oggi una delibera che stanzia 2 milioni di euro annui per il triennio2009-2011 a sostegno di individui e famiglie in situazioni di sovraindebitamento. È un fondo di solidarietà che attraverso un programma di sostegno permette di fornire anticipazioni finanziare e garanzie di prestiti personali o mutui, finalizzati al riequilibrio finanziario dei cittadini e delle famiglie in difficoltà. Il fondo è dotato di un finanziamento di 2 milioni di euro per ogni ciascuna della annualità del triennio 2009-11. Le anticipazioni finanziarie non potranno superare i 20.000 europer individuo. Le risorse saranno restituite con un tasso di interesse pari a zero. Le garanzie saranno, invece, pari a un massimo di 20.000 euro per i prestiti personali e a un massimo di 50.000 euro per i prestiti ipotecari. Potranno accedere all’iniziativa tutti i residenti del Lazio che sono esclusi dai tradizionali circuiti di credito.

Roberta Treglia

PUBBLICITA’

Per informazioni contattaci.

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PRESIDIO DEL LAZIOCentro Servizi Regionale dedicato alle persone con bisogni specialiPromosso dalla Regione Lazio e l’assessorato alle Politiche Sociali, è gestito dall’Associazione CO.IN. Cooperative Integrate Onlus. Prerogativa del Presidio del Lazio è l’orientamento, l’ascolto e il coinvolgimento della persona diversamente abile, i suoi familiari e il territorio, offrendo una servizio integrato di sensibilizzazione sociale ed agevolando l’accesso alle informazioni; l’autonomia si persegue anche grazie alla conoscenza e alla consapevolezza dei propri diritti. Tra i servizi offerti c’è l’attivazione di uno Sportello di Ascolto (Numero Verde 800 27 10 27 - dal lunedì al venerdì 9:00-17:00 e il sabato 9:00-13:00) attraverso il quale è possibile ottenere una puntuale ed esaustiva consulenza sulle vigenti normative, le agevolazioni, gli ausili, i servizi di tipo socio-assistenziale, le strutture per lo sport ed il tempo libero, con particolare cura all’accessibilità dei siti turistici, storici, culturali, e naturalistici che sono rilevati e monitorati in loco. Il Presidio del Lazio è presente su tutto il territorio regionale avvalendosi di collaborazioni attivate con le realtà locali e del terzo settore. La rete è composta di “Nodi territoriali”, ossia strutture presenti localmente e che svolgono una funzione di raccordo sulle attività del Centro Servizi, raccolta delle informazioni ed attività di orientamento ai servizi locali. Tutte le attività sono ricondotte ad un modello di rete sociale e solidale a cui aderiscono enti locali, associazioni, cooperative e comitati, con la prerogativa di attivare sinergie, per la circolarità e la condivisione delle buone prassi in materia di disabilità. Con tali peculiarità, si organizzano visite guidate, mostre, spettacoli ed eventi culturali, esplicativi delle esperienze svolte da persone diversamente abili, in quanto risultano essere valide azioni di “comunicazione positiva” verso la collettività. Nella nostra zona è operativa la U.I.C. Anzio/Nettuno in p.zza Palomba, ad Anzio.

Simone Selva

Nettuno�-�via�Cavour,�38�(angolo�via�Friuli)Tel.�06�9808249�-�06�98796146

e-mail:�[email protected]

NETTUNO SERVIZI: IL 25 GENNAIO IL TAR METTERA’ LA PAROLA FINE....?

In questi giorni, potremmo dire praticamente in queste ore, siamo vicini a mettere la parola “fine” a questo lungo braccio di ferro con la Tributi Italia, socio privato della Nettuno Servizi e oppositore del Comune di Nettuno riguardo la gestione diretta della riscossione tributi, fortemente voluta dalla nostra amministrazione e già messa in atto fin dallo scorso aprile. Lo scorso 13 gennaio, infatti, il Tar del Lazio avrebbe dovuto pronunciarsi sulla sospensiva della cancellazione della Tributi Italia dall’Albo dei Riscossori, altra battaglia voluta e vinta dal Comune di

Nettuno; il Tribunale Regionale, però, ha deciso di non pronunciarsi a riguardo rimandando ogni decisione alla data del 25 gennaio, giorno in cui entrerà nel merito della richiesta da parte della Tributi Italia. Per semplificare il discorso giuridico, il Tar ha deciso di accelerare i tempi del proprio pronunciamento definitivo, quando valuterà le ragioni che abbiamo esposto e che ci hanno permesso di uscire vincitori da tutte le aule di tribunale in cui ci siamo confrontati sulla questione dei tributi, sia per quanto riguarda la gestione diretta da parte del Comune sia per la cancellazione della Tributi Italia dall’Albo dei Riscossori, in quanto tale società è venuta meno agli obblighi previsti dal codice dell’Albo stesso, trattenendo a sé denaro dell’Ente Pubblico. Il ritorno della gestione diretta delle entrate tributarie nelle mani dell’amministrazione municipale significa, per il Comune, la necessità di un maggior sforzo organizzativo e strutturale, che però comporta, d’altra parte, una maggior possibilità occupazionale: detto in parole povere, il Comune ha bisogno di personale qualificato che si occupi dei tributi, curando le cartelle esattoriali e incassando le entrate. Proprio a tal scopo l’anno scorso abbiamo inaugurato l’Ufficio Tributi alle Vele, uno sportello vitale per il Comune, la cui apertura è stata criticata dai soliti messaggeri di sventura e che invece si è rivelata fondamentale per la risoluzione del contratto con la Nettuno Servizi e nei giudizi dei tribunali a nostro favore. Ricreare dal nulla e mettere in moto un ufficio complesso come quello dei tributi non è cosa semplice: abbiamo dovuto lavorare senza il supporto fondamentale dei tabulati aggiornati che la Nettuno Servizi si è rifiutata di consegnare, ennesima mancanza di una società che avrebbe dovuto essere al servizio del Comune e che ha causato ritardi ed errori nel calcolo delle cartelle esattoriali; abbiamo pertanto deciso, in accordo con l’Assessore alle Finanze Riccardo Ferrante, di non applicare sanzioni di mora per chi si trovi a pagare in ritardo le bollette Tarsu recentemente inviate dal Comune di Nettuno. Parlavo di personale aggiuntivo necessario all’Ufficio Tributi, anche per supplire alle carenze di documentazione a cui ho appena accennato: abbiamo richiesto alla Poseidon di selezionare nove dipendenti per potenziare l’ufficio, selezione che, è bene ricordarlo, la società ha compiuto in maniera totalmente autonoma come da normale procedura, valutando esclusivamente le competenze di chi aveva fatto domanda in tal senso. Siamo da sempre sensibili ai problemi occupazionali: prima di prendere nuovi impegni, però, intendiamo seguire l’esito della trattativa nazionale, in quanto si sta valutando anche l’ipotesi di assorbimento dei dipendenti della Tributi Italia da parte di altre concessionarie. La situazione complessiva sarà più chiara tra qualche giorno: attendiamo che le ipotesi divengano certezze, e in quel momento potremo fare le nostre valutazioni e prendere le decisioni necessarie

Il Sindaco di Nettuno Dottor Alessio Chiavetta

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L’ACQUA: L’ORO BLU DEL 21ESIMO SECOLO

Il governo italiano, con il Decreto Legge nr. 135/09, intende affidare in modo inequivocabile la gestione dei servizi idrici pubblici alle aziende private. Questa operazione è palesemente in contrasto con quanto dichiarato dal Parlamento Europeo in due diverse risoluzioni che definiscono l’acqua “bene comune dell’umanità”. Molti Comuni e Regioni non sono convinti della bontà della scelta del Governo e contestano questa decisione. La privatizzazione del servizio idrico non può essere condivisibile dati gli evidenti contrasti con la natura stessa di tale servizio, che deve essere erogato a tutti con principi di equità e di solidarietà. Su questa direzione si è già mossa la Regione Puglia che ha avanzato la proposta di considerare l’acqua dei suoi cittadini “non assoggettabile ai meccanismi di mercato” ed intende impugnare l’articolo 15 del decreto 135/09 presso la Corte costituzionale, in quanto tenderebbe a scalfire l’autonomia regionale.Consegnando nelle mani di società private un bene essenziale come l’acqua si corre il rischio di ripetere quello che è successo con il petrolio: pochi gruppi industriali senza scrupoli che di fatto influenzano le scelte politico-economiche di intere nazioni. Nell’Italia del sud molti concordano che l’acqua sia un bene estremamente prezioso e questa considerazione sta prendendo sempre più piede anche al Nord. In particolare, nelle regioni più sensibili dal punto di vista climatico, dove le precipitazioni sono sempre più imprevedibili e concentrate in brevi periodi dell’anno, i suoli si erodono, la siccità aumenta, si inaspriscono le conseguenze della scarsità d’acqua. Se la gestione dell’acqua dovesse finire in mano ad un ristretto numero di società il cui unico scopo è il profitto, quale potrebbero essere le conseguenze?

Simone Selva

“L’ACQUA NON È UNA MERCE”…è lo slogan portato avanti dalle associazioni che hanno partecipato all’assembleaSulla scia delle contestazioni, anche a livello nazionale, contrarie alle scelte governative di privatizzazione del servizio idrico, il 14 gennaio, presso la sala consiliare del Comune di Nettuno si è tenuta l’assemblea pubblica dal titolo “L’acqua non è una merce”. L’incontro, aperto a tutta la cittadinanza e le associazioni del territorio, è stato un momento di confronto importante tra le diverse realtà locali che si battono contro la privatizzazione dell’acqua. I comuni di Anzio e

Una pubblicazione

Anzio-Space - Mensile di cultura e politicaRegistrazione presso il Tribunale Civile di Velletri, n. 7 del 12-03-2009

Direttore responsabile: Sebastiano Maddanu ([email protected])Presidente associazione “00042”: Andrea Mingiacchi

Capo redattore: Marcello Bartoli ([email protected])Garante del lettore: Avv. Mario Marcellini ([email protected])

Editore: Associazione Culturale 00042 Via della pineta 10a 00042 Anzio (Roma)Segretaria di redazione: Roberta Treglia

Direttore IT: Enrico MingiacchiProgetto e grafica: Domenico Condello

Composing: Bruno PepeFoto a cura di Piero Frisina

Redazione:Stefano Chiappini, Simone Selva, Diego Tortis,

Roberta Treglia, Gianfranco Aghedu, Maurizio D’Eramo.Stampa: Tipografia Capriotti, via Pordenone 19 Pomezia (Roma)

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Nettuno rientrano nell’Ambito Territoriale Ottimale (A.T.O.) 4 dove il Servizio Idrico Integrato (S.I.I.) è gestito dalla società Acqualatina S.p.A. che rappresenta la forma più avanzata delle 94 gestioni dell’S.I.I. italiane istituite a seguito della legge “Galli” nr.36/94. Sul successo o fallimento di questa privatizzazione, da diversi anni, a livello locale, va avanti un acceso dibattito. L’emanazione del D.L. nr.135/09 sulla privatizzazione del servizio idrico nazionale ha reso ancor più urgente la consapevolezza di dover prendere una decisione sul fatto di uscire o no dal consorzio Acqua Latina.Nel corso dell’assemblea si è parlato delle problematiche che comporta una privatizzazione del servizio idrico ma anche degli investimenti che doveva fare il consorzio Acqualatina. Dai dati presi dai rapporti di gestioni risulta che hanno fatti soli 74 ne mancano 6 milioni dal 2003 al 2008. Entro il 2008 avrebbero dovuto fare 146 milioni di investimenti e adesso dicono che li faranno entro il 2011. Paghiamo il doppio e riceviamo la metà.Hanno mostrato una tabella sulle tariffe di Aprilia ed è risultato che negli anni le tariffe sono aumentate: nel 2004 + 100% , nel 2008 + 20%, dal 2008 al 2009 +8% e nel giro del mese dovrebbe esserci un aumento del 5%. Dal 14 luglio 2006 c’è stato il blocco del Mal fino al 2011, il che comporta nessuna penale e riduzione tariffa per la qualità del servizio.Il 13 febbraio 2010 ci sarà un incontro con il consiglio comunale di Anzio sulla questione della privatizzazione dell’acqua.

Sara Carmignani, Valentina Marino