Anno xxxii n° 18 17 maggio 2015

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ANNO XXXII N° 18 - 17 Maggio 2015 1.00 Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno A pag. 2 UNITALSI A LOreTO cON I SAcerdOTI ANzIANI A pag. 3 Seminaristi, figli del tempo e della vita digitale PRIMA COMUNIONE A MONTELPARO Il tormentone della Scuola Italiana ovvero la Buona Scuola Quando leggo grandi numeri in merito allo sciopero che «da Aosta a Pa- lermo studenti, presidi e docenti protestano nelle strade per esprimere il proprio dissenso contro l’intervento del governo», un sorrisino beffardo mi si legge in volto, nell’allineamento che fanno i mezzi di comunicazione con gli altri scioperi. È normale che lo studente ami qualsiasi fatto che lo porti lontano dalla monotonia delle lezioni. Si prestano pure a riempire auditorium per le celebrazioni ricorrenti. Sta poi all’oratore di turno otte- nere, non senza fatica, l’interesse e l’attenzione. Ho ascoltato alcuni giudizi di studenti che hanno partecipato allo sciopero: per lo più venivano ripor- tati slogan soliti e senza costrutto, a dimostrazione di una goliardia a ser- vizio di una protesta. Si rinnova, ancora una volta, il peccato originale delle Riforme scolastiche italiane, quello di prepararle a tavolino e imporle con una circo- lare. Questa volta si è voluto rispolverare anche il titolo della “Buona Scuola” che era incluso nella Legge di Inizia- tiva popolare per una buona scuola della Repubblica, portata in commissione nel 2006; questo prima della riforma Gelmini che riportò in auge il vituperato voto ed altre contestate riforme specie nella scuola primaria. Non c’è stato go- verno che non sia intervenuto sulla scuola: riforme continue e spesso con- testate, dimostrando superfacilità e improvvisazione con i risultati da vergogna in classifiche internazionali. Se mi mettessi ad elencare tutti i cambiamenti portati dai vari Ministri della Pubblica Istruzione, soltanto da dopo guerra in poi, mi troverei in difficoltà col rischio di lasciare qual- cuno che magari è rimasto nella storia dell’istruzione italiana per aver cam- biato solo l’esame di maturità che doveva essere in forma sperimentale ed è rimasto per decenni. “ I decreti delegati” fecero scalpore; approvati nel 1974, introdussero nella vita della scuola una rappresentanza dei genitori, del personale ATA (Amministrativo, Tecnico, Ausiliario) e degli studenti (solo nella scuola superiore). Idea illuminante quella dell’innesto della fa- miglia nella vita della scuola, ma senza quella preparazione necessaria, specie dei componenti della famiglia, per cui, dopo quarant’anni non riesce ad andare al di là di un fatto semplicemente amministrativo. Lungo sa- rebbe il discorso sulle scienze quali la filosofia, la pedagogia, la psicologia, la didattica che non possono essere oscurate da una crisi economica che ha investito la nostra nazione. Una delle ultime iniziative del “Dirigente scolastico” ad assottigliare i “Direttori didattici” e i “Presidi”, non tenendo in alcun conto le tappe evolutive degli studenti con tutte le problematiche ad esse attinenti, è stata pessima. Per un motivo molto semplice, non erano preparati a tale scopo. Ed oggi giustamente viene contestato il plus di compiti a loro assegnati. Occorreva istituire prima un ulteriore studio uni- versitario, una specializzazione come viene richiesta a tante altre lauree. Con troppa superficialità si tratta il lavoro faticosamente conquistato, la- sciandolo per anni aleatorio e poi metterlo in mano a dirigenti che nella loro scelta possono essere guidati da tante motivazioni. Si continua ad im- provvisare con la sicumera di chi è convinto di essere sempre nel giusto. Basta a riempirci la bocca di gioventù e di futuro. Una riforma della scuola non è più procrastinabile. Studiamola per tempo, attingendo alle tante buone esperienze che ci sono in Italia. Usiamo i mezzi tecnologici non solo per il 730/740; ridiamo vigore al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione voluto nel lontano 1948 dal ministro Gonella. Non è possibile fare riforme nella scuola ogni legislazione! Pietro Pompei EDITORIALE A pag. 3 A pag. 4 A pag. 6 ANCI Marche al fianco dei piccoli Comuni A pag. 7 !"#$%&%#’( *+,-."+(/% 0(&.1,2,(#( !"#$%&’()" +)(#,( "# $%&’%(’) *)++# ,(’-)$)’.# /0%12(0#+) 3#$24%5%#’#6 0$)1%)*&7# *# 89 /:9.# %+ ,#$*9 /*(#$*( 3)’%24)++%6 1% ; 7)’&7# (55%6 :)$2(+)*< => :#55%(6 0$)11( %+ ?#+#..( @0(17(+%2( *% "($)7(9 A(0( #B)$ 7$#77#7( 5+% #$5(:)’7% 0(17% #++CD$*%’) *)+ E%($’(6 % F)12(B% 1% 1(’( 1(--)$:#7% 1&++# *%--%2%+) 1%7&#.%(’) +#B($#7%B# ’)++# G)5%(’)6 1(77(+%’)#’*( 2(’ 0#$7%2(+#$) 0$)(22&0#.%(’) +) ’(7%.%) 2%$2# ’&(B% 7#5+% *% 0(17% *% +#B($(6 2(’1)5&)’7% # $%17$&77&$#.%(’% ) 24%&1&$) #.%)’*#+%6 :(7%B#7% *#++# 0$)1)’7) 2(’5%&’7&$# )2(’(:%2#9 "# 1%7&#.%(’) *)++# G)5%(’) ; *$#::#7%2# 0)$ 7#’7% ) ’(’(17#’7) 24) +) 7$#77#7%B) 1%#’( %’%.%#7) ) +) 0#$7% 1(2%#+% 1%#’( #+ +#B($(6 % F)12(B% 4#’’( $%B(+7( &’ 0#$7%2(+#$) %’2)’7%B( 0)$24H 1% $%2)$24% &’# 1%’7)1% %*(’)# #+ I)’) 2(:&’) ) 0#$7%2(+#$:)’7) #+ I)’) *)++) -#:%5+%) ) *)% 7)$$%7($% %’7)$)11#7%9 J *%$%77% *% 7&77% B#’’( 5#$#’7%7% 2(’ &’C#77)’.%(’) :%$#7# B)$1( K&#’7% B)*(’( 2(:0$(:)11( %+ 0$(0$%( -&7&$( ) K&)++( *)% 0$(0$% -%5+%9 L)++( 17)11( 7):0( 1% ; -#77( &’ $%24%#:( #++) ,4%)1) *)++) 3#$24) ) # 1(55)77% 0&II+%2% ) 0$%B#7%6 #--%’24H 1%# *#7( 1)5&%7( #% *(B)$% *% 5%&17%.%# ) *% 1(+%*#$%)7M 24) ):)$5(’( *# K&)17) 1%7&#.%(’%9 8% ; $%B(+7( #+7$)1< &’ %’B%7( #% +#B($#7($%6 *% 2&% 1% 2(’(12(’( % 1#2$%-%2% #’24) #77$#B)$1( K&#’7( +) ,#$%7#1 *%(2)1#’) ) +) ?#$$(224%) $%-)$%12(’(6 # ’(’ 7%$#$1% %’*%)7$( *)’7$( &’ 0$(5)77( *% %:0$)1# ) *% 7)$$%7($%( 24) +% B#+($%..%9 J F)12(B% %’B%7#’( 0)$#+7$( 5+% %:0$)’*%7($%6 *% 2&% B%)’) $%2(’(12%&7( %+ :%’%17)$( 1(2%#+)6 # 0($$) #+ 2)’7$( %+ I)’) ) %+ I)++( *)++# 0)$1(’# 24) +#B($#9 8(17)’5(’( K&#’7% ’(’ 1% +#12%#’( 7)’7#$) *# &’# -%’#’.# 24) 124%#22%# +# *%5’%7M *)++C&(:( ) #00$)..#’( +# 2$)#7%B%7M 0$(0$%# *)++C%:0$)’*%7($%# :#$24%5%#’# 24) ; 2#0#2) *% $)#+%..#$) %’’(B#.%(’) ) I&(’) 0$#11% )10($7#7) %’ 7&77( %+ :(’*(9 @++# 0(+%7%2# $%B(+5(’( &’ %’B%7( #* #11&:)$)6 2(’ 1):0$) :#55%($) $)10(’1#I%+%7M6 +# *(:#’*# *% B%7# ) *%5’%7M 24) 17# *%)7$( #+ I%1(5’( *% +#B($(9 N 1):0$) 0%O ’)2)11#$%( 24) +# B%$7O *)++# I&(’# 0(+%7%2# )+)B% 1) 17)11# ’)++# 7)’1%(’) :($#+) ) 1% #II#11% ’)++# 2(’2$)7)..# *)++) 0$)(22&0#.%(’% +)5%77%:) *)% 2%77#*%’%9 8(0$#77&77( #% 5%(B#’% (22($$) *#$) -%*&2%# 2%$2# +# 0(11%I%+%7M *% %:0)5’( *)++) 0$(0$%) 0(7)’.%#+%7M ’)+ 7)$$%7($%( %’ 2&% 4#’’( %’7)11&7( $)+#.%(’% 1(2%#+% ) -#:%+%#$% 1%5’%-%2#7%B)9 @++) #11(2%#.%(’% *% 2#7)5($%#6 % 1%’*#2#7% ) +) &’%B)$1%7M $%B(+5(’( &’ %’B%7( #* #%&7#$) +# :#7&$#.%(’) *% &’# 2&+7&$# *)+ +#B($( ) *)++C%:0$)1# 24) 1%#’( 1):0$) 0%O 1%’(’%:( *% #&7)’7%2# 0$(:(.%(’) &:#’#9 "# $%&’%(’) ; 7)$:%’#7# 2(’ +# 2)+)I$#.%(’)6 ’)++# P#1%+%2# *)++# 8#’7# ,#1#6 *)++# 89 3)11# 0$)1%)*&7# *#+ ,#$*9 3)’%24)++% ) 2(’2)+)I$#7# *#% F)12(B% ) % 8#2)$*(7% *)++# G)5%(’) %’ (22#1%(’) *)+ ?)++)5$%’#55%(6 0$(:(11( ) ($5#’%..#7( *#++# 8).%(’) 3#$24%5%#’# *)++CQLJR@"8J6 0)$ % 8#2)$*(7% #’.%#’% ) :#+#7%9 @* )11%6 24) 4#’’( 1)$B%7( +) ’(17$) ,4%)1) :#$24%5%#’) 0)$ &’C%’7)$# )1%17)’.#6 B#C %+ $%’5$#.%#:)’7( *)++C)0%12(0#7( *)++# G)5%(’) 9 "($)7(6 => :#55%( S=TU *(’ G(I)$7 8.V:(’ E$.)24’%W 344%55" (//( 6&%-,4%#’( DIOCESI - Domenica, 24 maggio, si terrà nella par- rocchia SS. Annunziata di Porto d’Ascoli la Festa de- gli Incontri, tappa finale del cammino ACR. “Tutto da Scoprire“: questo lo slo- gan che ha accompagnato bambini e ragazzi durante il percorso annuale; “Tutto da scoprire quello che mi porta a te” l’invito rivolto, a loro, dagli educatori, a mettersi in discussione per scoprire le proprie risorse, uniche e irripetibili, e l’im- portanza di metterle a di- sposizione di tutti lungo il cammino della vita. Come piccoli scienziati i bambini e i ragazzi hanno “lavorato” per scoprire la “formula, perché testimoniando la Parola, rendendola ogni volta nuova, con l’ACR ci riesco anch’io“, come can- tato nell’inno ACR 2014/2015. La Festa degli Incontri trasformerà l’An- nunziata, per un giorno, in un grande EXPO ACR 2015: i gruppi parroc- chiali potranno esporre in un proprio “padiglione” tutte le belle attività e iniziative che hanno vissuto durante l’anno (Meeting della Pace, raccolta alimentare per i poveri della parroc- chia, l’incontro con un testimone nelle attività di gruppo, giochi, cartelloni, ecc...). Sarà un momento di condivi- sione e di incontro per capire l’im- portanza e la gioia di condividere lo stesso cammino con altre realtà, uniti nella Chiesa diocesana. Il tutto ac- compagnato da animazioni, giochi e dai divertenti esperimenti che verranno condotti dai FUN SCIENCE. A con- clusione della giornata il Vescovo Carlo presiederà la celebrazione nella Solennità della Pentecoste a cui seguirà la merenda con la chiusura dell’EXPO. Chiappini Janet L’ACR si EXPOne! Festa degli Incontri 2015 Misericordiosi come il Padre

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ANNO XXXII N° 18 - 17 Maggio 2015

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ANNO XXXII N° 18 - 17 Maggio 2015 € 1.00

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

A pag. 2

UNITALSI A LOreTO cON I SAcerdOTI ANzIANI

A pag. 3

Seminaristi, figli deltempo e della vita digitale

PRIMA COMUNIONE A MONTELPARO

Il tormentone della Scuola Italianaovvero la Buona Scuola

Quando leggo grandi numeri in merito allo sciopero che «da Aosta a Pa-lermo studenti, presidi e docenti protestano nelle strade per esprimere ilproprio dissenso contro l’intervento del governo», un sorrisino beffardomi si legge in volto, nell’allineamento che fanno i mezzi di comunicazionecon gli altri scioperi. È normale che lo studente ami qualsiasi fatto che loporti lontano dalla monotonia delle lezioni. Si prestano pure a riempireauditorium per le celebrazioni ricorrenti. Sta poi all’oratore di turno otte-nere, non senza fatica, l’interesse e l’attenzione. Ho ascoltato alcuni giudizidi studenti che hanno partecipato allo sciopero: per lo più venivano ripor-tati slogan soliti e senza costrutto, a dimostrazione di una goliardia a ser-vizio di una protesta. Si rinnova, ancora una volta, il peccato originaledelle Riforme scolastiche italiane, quello di prepararle a tavolino e imporle

con una circo-lare. Questavolta si è volutor i s p o l v e r a r eanche il titolodella “BuonaScuola” che eraincluso nellaLegge di Inizia-

tiva popolare

per una buona scuola della Repubblica, portata in commissione nel 2006;questo prima della riforma Gelmini che riportò in auge il vituperato votoed altre contestate riforme specie nella scuola primaria. Non c’è stato go-verno che non sia intervenuto sulla scuola: riforme continue e spesso con-testate, dimostrando superfacilità e improvvisazione con i risultati davergogna in classifiche internazionali. Se mi mettessi ad elencare tutti icambiamenti portati dai vari Ministri della Pubblica Istruzione, soltantoda dopo guerra in poi, mi troverei in difficoltà col rischio di lasciare qual-cuno che magari è rimasto nella storia dell’istruzione italiana per aver cam-biato solo l’esame di maturità che doveva essere in forma sperimentale edè rimasto per decenni. “ I decreti delegati” fecero scalpore; approvati nel1974, introdussero nella vita della scuola una rappresentanza dei genitori,del personale ATA (Amministrativo, Tecnico, Ausiliario) e degli studenti(solo nella scuola superiore). Idea illuminante quella dell’innesto della fa-miglia nella vita della scuola, ma senza quella preparazione necessaria,specie dei componenti della famiglia, per cui, dopo quarant’anni non riescead andare al di là di un fatto semplicemente amministrativo. Lungo sa-rebbe il discorso sulle scienze quali la filosofia, la pedagogia, la psicologia,la didattica che non possono essere oscurate da una crisi economica cheha investito la nostra nazione. Una delle ultime iniziative del “Dirigentescolastico” ad assottigliare i “Direttori didattici” e i “Presidi”, non tenendoin alcun conto le tappe evolutive degli studenti con tutte le problematichead esse attinenti, è stata pessima. Per un motivo molto semplice, non eranopreparati a tale scopo. Ed oggi giustamente viene contestato il plus dicompiti a loro assegnati. Occorreva istituire prima un ulteriore studio uni-versitario, una specializzazione come viene richiesta a tante altre lauree.Con troppa superficialità si tratta il lavoro faticosamente conquistato, la-sciandolo per anni aleatorio e poi metterlo in mano a dirigenti che nellaloro scelta possono essere guidati da tante motivazioni. Si continua ad im-provvisare con la sicumera di chi è convinto di essere sempre nel giusto.Basta a riempirci la bocca di gioventù e di futuro. Una riforma della scuolanon è più procrastinabile. Studiamola per tempo, attingendo alle tantebuone esperienze che ci sono in Italia. Usiamo i mezzi tecnologici nonsolo per il 730/740; ridiamo vigore al Consiglio Superiore della PubblicaIstruzione voluto nellontano 1948 dalministro Gonella.Non è possibile fareriforme nella scuolaogni legislazione!Pietro Pompei

EDITORIALE

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ANCI Marche al fiancodei piccoli Comuni

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DIOCESI - Domenica, 24maggio, si terrà nella par-rocchia SS. Annunziata diPorto d’Ascoli la Festa de-gli Incontri, tappa finaledel cammino ACR. “Tuttoda Scoprire“: questo lo slo-gan che ha accompagnatobambini e ragazzi duranteil percorso annuale; “Tuttoda scoprire quello che miporta a te” l’invito rivolto,a loro, dagli educatori, amettersi in discussione perscoprire le proprie risorse,uniche e irripetibili, e l’im-portanza di metterle a di-sposizione di tutti lungo ilcammino della vita. Comepiccoli scienziati i bambinie i ragazzi hanno “lavorato”per scoprire la “formula,perché testimoniando laParola, rendendola ognivolta nuova, con l’ACR ci

riesco anch’io“, come can-tato nell’inno ACR 2014/2015. LaFesta degli Incontri trasformerà l’An-nunziata, per un giorno, in un grandeEXPO ACR 2015: i gruppi parroc-chiali potranno esporre in un proprio“padiglione” tutte le belle attività einiziative che hanno vissuto durantel’anno (Meeting della Pace, raccoltaalimentare per i poveri della parroc-chia, l’incontro con un testimone nelleattività di gruppo, giochi, cartelloni,ecc...). Sarà un momento di condivi-

sione e di incontro per capire l’im-portanza e la gioia di condividere lostesso cammino con altre realtà, unitinella Chiesa diocesana. Il tutto ac-compagnato da animazioni, giochi edai divertenti esperimenti che verrannocondotti dai FUN SCIENCE. A con-clusione della giornata il VescovoCarlo presiederà la celebrazione nellaSolennità della Pentecoste a cui seguiràla merenda con la chiusura dell’EXPO.Chiappini Janet

L’ACR si EXPOne! Festa degli Incontri 2015

Misericordiosi come il Padre

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Anno XXXII

17 Maggio 20152

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Parola del SignoreASCENSIONE DEL SIGNORE - ANNO B

ASCENDE IL SIGNORE TRA CANTI DI GIOIA

Dal VANGELO secondo MARCOIn quel tempo Gesù apparve agli undici e disse loro: “Andate in tutto il mondo epredicate il vangelo ad ogni creatura. .. (MARCO 16,15-20)

Oggi celebriamo la festa dell’Ascensione del Signore, l’Ascensione potrebbe essere de-finita la festa dell’Arrivederci tra il Cristo e gli uomini. Cristo Gesù, vero Dio e verouomo, che per poco più di trenta anni ha camminato con gli uomini, e con loro ha sof-ferto, gioito, pianto, riso, con loro ha condiviso anche la morte. Dopo aver dato all’uma-nità una nuova speranza, una nuova conoscenza dell’amore di Dio, ora dopo essere statoil primogenito nella resurrezione, torna alla casa del Padre, ma non prima di aver affidatoagli uomini (i discepoli), il mandato di continuare la sua missione. Missione di far conoscerea tutti gli uomini, di tutti i tempi, di tutte le razze, il suo Vangelo, la sua buona novella: Dioci ama, e vuole essere riamato. Cristo ce lo ha rivelato, ce lo ha dimostrato. I credenti sarannosempre accompagnati da Lui in questa missione di evangelizzazione, e per mezzo di Luiavranno nuove possibilità nei confronti dell’eterno nemico, il Male. Scacceranno i demòni,parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, nonrecherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno. Proviamo a dare unalettura diversa e personale a queste possibilità.,1) Scacciare i demoni: in Cristo non siamopiù “i sempre sconfitti” nella lotta con il male, ma abbiamo la forza di farlo fuggire e di ri-fugiarci nei momenti più difficili tra le braccia amorose di Gesù.

2) Parleranno lingue nuove: molti di noi credono di essereincapaci di parlare di Gesù Cristo, di non essere adatti a es-sere evangelizzatori, ma Gesù ci promette la sua assistenza,quando con cuore sincero e fede grande saremo chiamati adessere suoi testimoni, ci promette l’assistenza dello SpiritoSanto che sarà nostro suggeritore per quello che dovremodire.3) Prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche ve-leno, non recherà loro danno: nell’incontro scontro con il ma-ligno (il serpente figura del diavolo) i discepoli di Cristoavranno sempre il suo aiuto, non avranno timore, e il diavolosu di essi non avrà alcun potere, e non potrà fare loro alcunmale, finché i discepoli saranno attaccati al Signore come iltralcio alla vite, poiché egli ha sconfitto il male, Egli è colui

che toglie il peccato del mondo.4) Imporranno le mani ai malati e questi guariranno: in questo caso il dono del Signore mi sembrache abbia una valenza più specificatamente presbiteriale: il potere di perdonare, di rimettere ipeccati, tipico del sacramento della riconciliazione, quale malattia più grande di quella del-l’anima, quale guarigione più grande della possibilità di essere di nuovo in armonia col Signore?Chiediamo al Signore di darci la forza, il coraggio, la fede per dire: Signore manda me.

RICCARDO

PILLOLE DI SAGGEZZA: LA MISSIONE DEL CRISTIANO CONSISTE, SAPENDOSI AMATO,

NELL’AVER VOGLIA DI DIRLO.

Misericordiosi come il PadrePresentazione del Giubileo della Misericordia

#free2pray è l’hashtag lanciato dalla Confe-renza episcopale italiana dal suo account Twit-ter (@UCSCEI) per invitare a condividere“testimonianze e storie, dai diversi Paesi” -“racconti di fede e di amore estremo, eventidi condivisione, fatti di carità” - dei “mar-tiri nostri contemporanei”. La Cei ha infattiproposto di “dedicare, in Italia e in tutte le co-munità del mondo che vorranno aderire, laprossima Veglia di Pentecoste, sabato 23maggio 2015, ai martiri nostri contempora-nei”. Da qui l’idea di lanciare un hashtag perraccontare storie e testimonianze dei “moltis-simi cristiani” e degli “uomini di ogni confes-sione capaci di testimoniare l’amore a prezzodella vita”. Questa testimonianza, spiega la Ceinel comunicato con cui annuncia la Veglia dipreghiera, “non può passare sotto silenzio per-ché costituisce per tutti una ragione d’incorag-giamento al bene e di resistenza al male”. Latragedia dei “tanti cristiani” e delle “tante per-sone” i cui “diritti fondamentali alla vita e allalibertà religiosa” vengono violati, ribadiscono ivescovi, “c’interroga profondamente e devespingerci ad unirci, in Italia e nel mondo, in ungrande gesto di preghiera a Dio e di vicinanzacon questi nostri fratelli e sorelle”. #free2pray,allora, non per cedere alla moda social del mo-

mento, ma per far sentire la vicinanza del-l’amore nostro e delle nostre comunità ai tantimartiri, missionari e laici, di questi tempi.#free2pray per esprimere commossa gratitudineper l’esempio d’intrepida fede di tanti cristianiperseguitati. “Oggi - ha detto più volte PapaFrancesco - ci sono più testimoni, più martirinella Chiesa che nei primi secoli”. E ancora:“Con il loro sangue fanno crescere il seme ditante Chiese piccoline che nascono”.#free2pray perché abitare il continente digitalecon uno stile responsabile, da testimoni, signi-fica anche condividere, dare voce a chi non havoce, non far passare sotto silenzio la persecu-zione patita da tante persone solo a causa dellaloro fede. #free2pray per dire grazie: il sanguedei martiri, diceva Tertulliano, è seme di nuovicristiani!

«Il ritrovamento di due neonati, una vicino nelnapoletano vicino a un cassonetto, per fortunaancora viva, ed uno in provincia di La Spezia,morto dopo essere stato abbandonato in unoscantinato, ripropone l’urgenza di promuoverenel nostro Paese il parto in anonimato e l’usodelle culle per la vita» afferma Gian LuigiGigli, presidente del Movimento per la vita. «Il Movimento per la vita, che ha già scritto intal senso al ministro per la Salute in occasionedi altri recenti casi, si farà carico di una propo-sta di legge finalizzata alla istituzione e valo-rizzazione delle culle per la vita nei pressi ditutti gli ospedali più importanti. «Nel dibattito in corso in Parlamento sul dirittoa conoscere la propria identità biologica, oc-corre inoltre che il diritto del bambino sia sem-pre anteposto ad altre considerazioni,

distinguendo il caso dell’adottato o del nato daeterologa, in cui potrà prevalere il diritto allaconoscenza della identità biologica, da quellodel bambino a rischio di aborto o infanticidio»conclude Gigli «per il quale deve prevalere ildiritto alla vita». Daniele Nardi

#FREE2PRAY

Per i martiri, nostri contemporanei…

NEONATI ABBANDONATI. SUBITO UNALEGGE PER CREARE CULLE PER LA VITA

IN TUTTI GLI OSPEDALI

Nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium,che permane come la carta programmatica delpontificato di Papa Francesco, un’espressioneè sintomatica per cogliere il senso del Giubileostraordinario che è stato indetto lo scorso 11aprile: “La Chiesa vive un desiderio inesauri-bile di offrire misericordia, frutto dell’aver spe-rimentato l’infinita misericordia del Padre e lasua forza diffusiva” (Eg 24). È a partire da que-sto desiderio che bisogna rileggere la Bolla diIndizione del Giubileo Miseri-cordiae vultus dove Papa Fran-cesco delinea le finalitàdell’Anno Santo. Come si sa,le due date indicative sarannol’8 dicembre solennità dell’Im-macolata Concezione chesegna l’apertura della PortaSanta nella Basilica di San Pie-tro e il 20 Novembre 2016, So-lennità di Gesù Cristo Signoredell’Universo, che costituiscela conclusione dell’AnnoSanto. All’interno di questedue date si sviluppa un calen-dario di celebrazioni con diffe-renti eventi. E’ bene ribadire da subito, a scansodi equivoci, che il Giubileo della Misericordianon è e non vuole essere il Grande Giubileo del-l’Anno 2000. Ogni confronto, quindi, è privo disignificato perché ogni Anno santo porta con séla sua peculiarità e le finalità proprie. Il Papadesidera che questo Giubileo sia vissuto aRoma così come nelle Chiese locali; questofatto comporta un’attenzione particolare allavita delle singole Chiese e alle loro esigenze, inmodo che le iniziative non siano un sovrapporsial calendario, ma tali da essere piuttosto com-plementari. Per la prima volta nella storia dei Giubilei,

inoltre, viene offerta la possibilità di aprire laPorta Santa - Porta della Misericordia - anchenelle singole diocesi, in particolare nella Catte-drale o in una chiesa particolarmente significa-tiva o in un Santuario di particolare importanzaper i pellegrini. Alla stessa stregua, è facile co-gliere dalla Bolla di indizione altre caratteristi-che che ne fanno un unico. Già il richiamo allamisericordia, comunque, rompe gli schemi tra-dizionali. La storia dei Giubilei si caratterizzaper la scadenza dei 50 e dei 25 anni. I due Giubilei straordinari hanno rispettato la

scadenza dell’anniversario della redenzionecompiuta da Cristo (1933.1983). Questo è in-vece un Giubileo tematico. Si fa forte del con-tenuto centrale della fede e intende richiamarela Chiesa alla sua missione prioritaria di essere

segno e testimonianza della misericordia in tuttigli aspetti della sua vita pastorale. Penso, da ul-timo, al richiamo fatto da Papa Francesco al-l’Ebraismo e all’Islam per ritrovare proprio sultema della misericordia la via del dialogo e delsuperamento delle difficoltà che sono di domi-nio pubblico. Per non dimenticare, da ultimo, un ulteriore

tratto di originalità è offerto dai Missionaridella Misericordia. Papa Francesco darà loro il

mandato il Mercoledì delle Cenericon la celebrazione in san Pietro. IMissionari dovranno essere sacer-doti pazienti, capaci di compren-dere i limiti degli uomini, ma prontiad esprimere l’afflato del buon Pa-store, nella loro predicazione enella confessione.

Il logo

Il logo rappresenta una summa teo-logica della misericordia e dalmotto che lo accompagna. Nelmotto, tratto da Lc 6,36, Misericor-

diosi come il Padre, si propone di vivere la mi-sericordia sull’esempio del Padre che chiede dinon giudicare e di non condannare, ma di per-donare e di donare amore e perdono senza mi-sura (cfr Lc 6,37-38). Il logo è opera di p. M. I.Rupnik. L’immagine, molto cara alla Chiesa an-tica, perché indica l’amore di Cristo che portaa compimento il mistero della sua incarnazionecon la redenzione, propone il Figlio che si ca-rica sulle spalle l’uomo smarrito. Il disegno èrealizzato in modo tale da far emergere che ilBuon Pastore tocca in profondità la carne del-l’uomo e lo fa con amore tale da cambiargli lavita. Un particolare, inoltre, non può sfuggire.Il Buon Pastore con estrema misericordia si ca-rica l’umanità, ma i suoi occhi si confondonocon quelli dell’uomo. Cristo vede con l’occhiodi Adamo e questi con l’occhio di Cristo. Ogniuomo quindi scopre in Cristo la propria umanitàe il futuro che lo attende. La scena si colloca all’interno della mandorla,anch’essa figura cara all’iconografia antica emedioevale che richiama la compresenza delledue nature, divina e umana, in Cristo. I tre ovaliconcentrici, di colore progressivamente piùchiaro verso l’esterno, suggeriscono il movi-mento di Cristo che porta l’uomo fuori dallanotte del peccato e della morte. D’altra parte, la profondità del colore più scurosuggerisce anche l’imperscrutabilità dell’amoredel Padre che tutto perdona.

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Ben più di altre realtà di questo mondo, la vitadella Chiesa è legata in modo speciale agli anni-versari: facendone periodicamente accurata me-moria essa ribadisce il primato del Signore sullastoria umana ricordando a tutti – oltre che a sestessa, particolarmente nei periodi di maggiorepersecuzione e secolarizzazione – la sua origineultima e il suo fine soprannaturale. E’ a partireda questa premessa fondamentale che l’Osserva-torio ha scelto di commemorare un anniversariopassato perlopiù inosservato sugli organi di co-municazione specializzati come all’interno delcorpo ecclesiale: il decennale dalla pubblica-zione, da parte del Pontificio Consiglio dellaGiustizia e della Pace, del Compendio di Dot-

trina Sociale (2004), fortemente voluto da PapaSan Giovanni Paolo II e per la cui realizzazioneil nostro compianto Cardinale Van Thuân offrìl’ultima parte della sua vita segnata da numerosesofferenze fisiche. Non è esagerato dire chequando uscì il Compendio fu un documento sto-rico: per la prima volta, infatti, sotto la guida au-torevole della Cattedra di Pietro venivaorganizzato in modo organico in un’unica rac-colta tutto il patrimonio rappresentato dal Magi-stero sociale nel suo insieme, discorsi pontificicome encicliche sociali come scritti patristici edella migliore tradizione apostolica. Il docu-mento in realtà sarebbe già dovuto uscire per ilGrande Giubileo nel 2000 ma all’ultimo mo-mento vari ritardi e rifiniture fecero sì che la dataprogrammata all’inizio fosse procrastinata piùavanti. Dopo i primi entusiasmi, tuttavia, le tra-duzioni nelle principali lingue e la presentazionedell’opera un po’ in tutto il mondo, è successoqualcosa d’imprevisto e in poco tempo l’euforiadell’esordio si è molto ridimensionata. Ovvia-mente, la valutazione non attiene solo al destinomateriale del volume in sè (poco o per nulla lettoe studiato che sia) ma alla situazione di salute cri-tica attraversata dalla Dottrina sociale dellaChiesa negli ultimi anni, dopo che GiovanniPaolo II tanto aveva fatto per un suo rilancio suscala globale. E’ a partire da qui che il DirettoreStefano Fontana ha intervistato monsignorGiampaolo Crepaldi ponendogli una serie diquestioni controverse anche e soprattutto alla

luce della sua pluridecennale esperienza nelcampo (dal 1994 al 2001 in qualità di Sottose-gretario del Pontificio Consiglio, dal 2001 al2009 come Segretario). Il risultato è la pubblica-zione che in poco più di cento pagine suddivisein cinque capitoli (“Il significato del Compendio

della Dottrina Sociale della Chiesa a dieci anni

di distanza” (pag. 11-24), “La Dottrina sociale

della Chiesa in difficoltà” (pagg. 25-45), “La

struttura del Compendio: novità e attualità della

Dottrina sociale della Chiesa” (pagg. 47-68), “I

nodi della questione non ancora sciolti” (pagg.69-86) e “Papa Francesco e la Dottrina sociale

della Chiesa” (pagg. 87-101)) tocca tutti i puntipiù scoperti del rapporto Chiesa-mondo, cosìcome del rapporto fede-ragione ed evangelizza-zione-secolarizzazione riflettendo propositiva-mente sulle principali criticità attraversate oggidalla Dottrina sociale della Chiesa soprattutto inItalia e in Europa. Omar Ebrahime 

G. CREPALDI con S. FONTANA, La Dot-

trina sociale della Chiesa. Una verifica a dieci

anni dal Compendio (2004-2014), Cantagalli,Siena 2014, Pp. 102, Euro 9,00.

Cosa significa essere preti e suore del terzo mil-lennio? È ormai indispensabile, nel percorso diformazione, imparare ad utilizzare le nuove tec-nologie? E quali sono i rischi nell’annunciare ilVangelo in Rete? Di fronte ai nuovi scenari chesi aprono per sacerdoti e consacrati, alle presecon un cambiamento culturale talvolta destabi-lizzante, l’Ufficio di pastorale della comunica-zione della diocesi di Padova, in collaborazionecon l’Associazione webmaster cattolici italiani(WeCa), ha realizzato un percorso di formazioneonline da proporre a seminaristi e religiosi e atutte le persone impegnate in varie forme nellapastorale. Quattro moduli formativi sul possibileutilizzo pastorale dei media digitali, non tantoorientati alla tecnica quanto alla strategia daadottare per raggiungere le persone.Tecnologia e fede. Ma chi sono i seminaristi dioggi? “Sono figli del tempo che stanno vivendo- spiega don Marco Sanavio, direttore dell’Uf-ficio comunicazione della diocesi di Padova ecoordinatore del corso -, anche se non tutti sonograndi frequentatori dei social media. Hanno, co-munque, bisogno di acquisire competenze checonsentano loro di entrare in contatto profondocon giovani e adulti che vivono anche la dimen-sione digitale delle relazioni e di alcune indica-zioni su come proporre una comunicazione piùefficace”. Al sacerdote del terzo millennio, pro-segue don Sanavio, “mi sembra venga chiesto diessere più accompagnatore che maestro, inseritoin una dinamica permeata dalla tecnologia cheha ridefinito i concetti di autorità e relazione per-sonale”. Per questo, “negli spunti inseriti nei con-tributi multimediali da noi curati, cerchiamo dispiegare che non riteniamo fondamentale essereesperti di elettronica ma sapere come la tecnolo-gia stia cambiando anche l’approccio alla spiri-tualità e ai percorsi di fede”. Quanto ai rischi chesi corrono nell’annunciare il Vangelo nel web,don Sanavio osserva che “ce ne sono pure nel-l’annunciarlo in altri ambiti della convivenzaumana”. Bisogna però essere preparati: “La Retecomprime sino ad annullarli gli spazi di attesa,luoghi privilegiati per far emergere domande disenso personali. Proprio per evitare alcuni rischi,come la dispersione o la de-corporeizzazione,abbiamo suggerito di operare con una strategia‘mista’, in parte sul web e in parte in presenza,così da potenziare rapporti umani e messaggi”.Virtuale, conclude il coordinatore del corso, de-

riva dal latino “virtus” ed indica “la forza che de-riva da un ulteriore ambito di relazione attraversoil quale far transitare anche l’annuncio cristiano”.Verso Firenze 2015. Il corso è già disponibileper Seminari e Comunità religiose che ne fannorichiesta. Per gli altri operatori pastorali, invece,verrà messo a disposizione nei prossimi mesi. In-sieme a don Sanavio, i moduli formativi sonostati condotti da Arianna Prevedello, responsa-bile dei progetti dell’Ufficio comunicazione pa-tavino, e da Michele Visentin, dirigentescolastico e pedagogista. Per Giovanni Silvestri,presidente di WeCa, l’iniziativa della diocesi diPadova è in profonda sintonia con l’impegnodell’associazione: “Fin dalla nascita, WeCa fa-vorisce la formazione alla comunicazione inRete da parte di operatori pastorali, genitori, edu-catori. Vogliamo essere vicini ai ragazzi, ai gio-vani e alle persone che ‘abitano’ sempre di piùl’ambiente digitale”. L’iniziativa si inserisce nelpercorso indicato dal documento preparatorio del5° Convegno ecclesiale nazionale sul tema “InGesù Cristo il nuovo umanesimo” (Firenze, 9-13novembre). La proposta formativa, infatti, è statapensata nella logica dell’uscire, non solo dai li-miti imposti dalla geografia o dai contesti par-rocchiali ma anche dagli schemi classici con iquali solitamente si comunica con lo scopo di an-nunciare il Vangelo. Da un paio d’anni i tre autoridel corso sono impegnati a sondare come siapossibile oggi abitare le nuove relazioni di pros-simità che adulti e giovani hanno costruito graziealla mediazione digitale ed educare in un conte-sto profondamente mutato rispetto al passato re-cente. Il corso suggerisce anche la via dellacontemplazione e della trasfigurazione della re-altà attraverso cinema e arte come itinerari chepossono essere percorsi anche grazie alla media-zione della comunicazione digitale.

La Dottrina sociale della Chiesa.

Una verifica a dieci anni dal Compendio (2004-2014)

La giornata si è articolata inpiù fasi, nella mattinata tutti ipellegrini hanno avuto mododi venerare le reliquie dellaSanta Bernadette nella BasilicaInferiore. A seguire, insieme atutti i Vescovi della CEM, èstata celebrata la Santa Messa,presieduta dal Cardinal Edo-ardo Menichelli, Arcivescovodi Ancona e neo Presidentedella Conferenza EpiscopaleMarchigiana. Durante l’ome-lia, il Card. Menichelli ha rin-

graziato tutti i presenti, in modo partico-lare tutti i sacerdoti e l’UNITALSI, lagrande missione che svolge per coloro chesoffrono non può essere sottovaluta. Me-nichelli inoltre afferma: “occorre entrarenella Santa Casa poiché in questo luogo diDio si è compiuto il progetto della Miseri-cordia che è l’incarnazione della presenzadi Cristo. Il “si” di Maria è collegato al no-stro si di sacerdoti e la persona si unisce alprogetto di Dio con la sua misericordia permezzo del sacrificio di Cristo. È impor-tante il richiamo fatto nelle sacre scritture

FORMAZIONE ON LINE

I seminaristi di oggi? Figli del tempo e della vita digitaleL’Ufficio di pastorale della comunicazione della diocesi di Padova, in collabora-zione con l’Associazione webmaster cattolici italiani, ha realizzato un percorsodi formazione online da proporre a seminaristi e religiosi e a tutte le persone im-pegnate in varie forme nella pastorale. Non è una questione di tecnica quanto distrategia da adottare per raggiungere le persone e annunciare il Vangelo nel web

Riccardo Benotti

LORETO - L’Unitalsi regionale ha organizzato una giornatacon tutti i sacerdoti e religiosi anziani del territorio, proprionella Santa Casa, sotto la protezione della Vergine Lauretana.

attraverso la meta-fora della Vite e deiTralci, Gesù infattirappresenta la vite enoi siamo i suoitralci…occorre es-sere consapevoli delmistero compiuto,quel mistero pa-squale che passa at-traverso la nostrafede. Concludo in-vocando l’aiutodella Vergine santis-sima affinché ciaiuti a vivere e checi accompagni in questo mistero.” “Se siamomistero di consolazione per coloro che sof-frono, lo dobbiamo essere anche per coloro chehanno donato la vita per il servizio della Chiesa

di Cristo” afferma convinto l’avvocato Salva-tore Pagliuca, presidente nazionale dell’UNI-TALSI al termine della celebrazioneeucaristica.

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Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”

Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63074 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte, 16 - Tel. 0735 581855 (int. 2-5)

e-mail: [email protected] C.C.P. n. 11886637, intestato a L’ANCORA - Causale abbonamento

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO, MAGGIO2015 – Il consultorio familiare Centro Famigliapresenta il primo di una serie di incontri pubblici,aperti alla cittadinanza, relativi a tematichelegate alle dinamiche familiari. Il primo degliappuntamenti in programma è l’incontro: “Igenitori non divorzia-no mai dai loro figli”,fissato per martedì 19maggio alle ore 21.15presso la sala dellaparrocchia Sacro Cuo-re di Gesù in viale DeGasperi n° 152 a Cen-tobuchi di Montepran-done. A tessere le fila del di-scorso il Dott. EzioAceti, affermato psico-logo esperto in Psico-logia dell’Età Evolutiva,Psicologia dell’Handi-cap e della Disabilità,Psicologia Scolastica ein Interventi psicologicidi Mediazione in Am-bito Familiare e Cultu-rale. I genitori, quandointraprendono la stradadella separazione, cheporta poi magari versoil divorzio, non devono dimenticare mai che leloro funzioni genitoriali non si sospendono.Avere alcuni punti fondamentali di riferimento

può forse facilitare le cose per evitare che ibambini si sentano sovraccaricati di responsabilitàe non paghino le scelte dei genitori. Quando ilconflitto tra coniugi ed ex-coniugi assume ca-ratteristiche particolarmente distruttive, si perdela possibilità di separare ciò che attiene al

legame coniugale da ciò cheriguarda il legame genito-riale. L’iniziativa rientra nel pro-getto “Famiglia al centro”,promosso dall’associazioneCentro Famiglia realizzatoinsieme alla FondazioneCassa di Risparmio di AscoliPiceno. Il progetto, partitoa gennaio 2015, ha comeobiettivo quello di prevenirei disagi della famiglia, cu-rarne le situazioni difficili epromuoverla come bene so-ciale. La Fondazione Cassadi Risparmio di Ascoli Pi-ceno e l’Associazione CentroFamiglia hanno scelto dimettere al centro del progetto“Famiglia al centro” la co-munità sociale, sia nella let-tura dei suoi problemi, sianella ricerca e nell’attuazionedelle soluzioni possibili, at-

traverso la edificazione di reti ed il coinvolgimentodel più ampio numero di soggetti che operanonel Terzo Settore.

E’ motivo di gioia grande partecipare ad una liturgiamatrimoniale soprattutto perché l’Amore di Dio pernoi si rende visibile negli sposi; è il momento in cuisi conclude il fidanzamento ed inizia la testimo-nianza di fede in un Dio Fedele per Sempre al Suoprogetto d’Amore per l’uomo. Anche Dina MariaLaurenzi, attiva e competente collaboratrice delCentro Famiglia, e Diego Dari, hanno chiesto di es-sere inseriti in questo Mistero d’Amore, il 25 aprilescorso nella Chiesa di San Pio X. Alla presenza diparenti ed amici, il parroco don Vincenzo Catani hapresieduto al sacro rito; la sua parola affettuosa edincisiva, le voci del coro parrocchiale, i lettori hannosaputo creare un’atmosfera di gioia e di raffinatasemplicità. Tutti noi del Centro Famiglia sosterremogli sposi con l’affetto e con la preghiera.

Noi de “l’Ancora” partecipiamo alla gioia della no-

stra collaboratrice Dina Maria e di Diego ai quali formuliamo affettuosi Auguri.

Marche Centro d’Arte è partito il tour: prima tappa Monteprandone

Sabato 9 Maggio Marche Centrod’Arte ha dato avvio al tour delterritorio coinvolto nel progettoMCdA: la prima giornata dedicatainteramente a Monteprandone èriuscita grazie al sostegno del-l’Amministrazione comunale e lapartecipazione dei ragazzi del-l’ISC di Monteprandone. La mat-tina è iniziata insieme agli studentidell'Isc di Monteprandone chehanno assistito, presso il CentroPacetti (magnifica struttura del co-mune di Monteprandone), allarappresentazione dello spettacolo" Quando i Piceni divennero Romani": un momento di fantastica partecipazione corale allospettacolo interpretato dai ragazzi, che sono risultati tutti coinvolti, chi in qualità di attore,chi contribuendo dalla platea alla rappresentazione degli eventi narrati. La presenza del de-legato comunale Daniela Morelli e di altri amministratori del comune limitrofo Monsampolodel Tronto (Ass. alla Cultura Valeri Noci e Ass. all’Urbanistica Marika Travaglini) ha datoil senso della vicinanza istituzionale al progetto ed all’idea di usare l'Arte e i suoi riti qualeelemento aggregante del territorio. Fra gli attori adulti e presenti in sala c'erano numerosiesponenti dell'Archeoclub d'Italia e in particolare il presidente della sezione di Ripatransonedott.sa Donatella Sarti Donati, figura straordinaria del nostro territorio. La rappresentazionedello spettacolo sarà portata in scena di settimana in settimana fino al 14 di Giugno nei co-muni coinvolti nel progetto MCdA. Il pomeriggio è iniziato con la re-inaugurazione del-l’Expo di MCdA ospitata dentro Palazzo Parissi, palazzo storico di Monteprandonemagnificamente restaurato e restituito alla fruizione della comunità per eventi culturali. Nu-merose le presenze fra queste, gli artisti in esposizione che compongono la sezione TERA-TOPHOBIA - chi ha paura dei mostri?. La mostra curata da Letizia Parato è stata illustradalla Critica d'Arte Valentina Falcioni che ha presentato le opere esposte. Un momento diintimità artistica molto bello. Alla reinaugurazione ha fatto seguito la visita al borgo. Laprima tappa al Museo dei Codici di S. Giacomo della Marca dove il prof. Saturnino Loggine ha raccontato la storia, subito dopo attraverso le stradine del borgo fino al museo di ArteSacra dove sono custoditi, fra gli altri, un coro ligneo della collegiata e un crocifisso ligneodel tredicesimo secolo. La visita è poi arrivata alla chiesa di Santa Maria delle Grazie cheospita la salma di S. Giacomo della Marca. I frati del convento hanno fatto da guida allavisita dei luoghi. La cappella con l'urna di vetro che contiene il corpo del Santo, il MuseoSistino e infine una mostra fotografica, ospitata nel chiostro, dell'epoca in cui molti italianiemigravano in Belgio per lavorare nelle miniere di carbone. È stato un tour che si è rivelatomolto coinvolgente anche dal punto di vista emotivo. L’ultima tappa di questa faticosa gior-nata è stato il ristorante la Dimora di Bacco che ha ricevuto gli ospiti con simpatia e aiutandoi presenti a passare una bella serata servendo un'ottima cena con un più che giusto rapportoqualità/prezzo, da consigliare agli amici.

E’ stato il Priore-Parroco Padre Agostino Ma-iolini a introdurre, dal fondo della chiesa, i co-municandi della Parrocchia di San MicheleArcangelo di Montelparo. Una processione,accompagnata dalle note di “Un solo canto”della locale Corale Gregorio Petrocchini, haportato all’altare CATERINA, MICHELE,ELISA ed ANDREA! Una grande emozioneera nell’aria: soprattutto nei piccoli vestiti diuna candida tunica bianca, ma anche nei lorogenitori e nella comunità tutta, che si stringevaintorno a loro. Preparati a dovere dalle cate-chiste Vittoria Schiavone ed Elisabetta Spi-nelli, i bambini hanno anche espresso il loropensiero, sul momento che stavano per affron-tare, con delicate e struggenti preghiere rivoltea Gesù. Uno dei piccoli, tra l’altro, si dichia-rava “…sono un po’ in ansia perché è la primavolta che ricevo il tuo corpo e…davanti a tantagente!….”; un altro l’ha voluto ringraziare “…per tutto quello che hai fatto per me….”; e unaltro “…e, come un papavero fiorito cresciutoda un piccolo seme, così fai con noi….!”; e unaltro infine: “…fai crescere nel mio cuore que-sto amore per te….!”. I fedeli presenti, giàcommossi per tutto questo, riuscivano a stento atrattenere le lacrime quando, guidati dalle chi-tarre di Angelo Antodicola e Cristian Mostardi, ibambini, con qualche rinforzo di loro coetanei,si raggruppavano in cima all’altare eseguendodue bellissimi pezzi cantati. Uno scrosciante e

spontaneo applauso concludeva il loro interventocanoro e la cerimonia! Un perfetto servizio foto-grafico è stato realizzato da uno degli elementidella Corale Petrocchini: Gabriele Baglioni.Quelle pubblicate sono soltanto alcune dei suoitantissimi scatti!

La prima Comunione a Montelparo di Giuseppe Mariucci

I genitori non divorziano mai dai loro figliRelatore il dott. Ezio Aceti

Gioia grande al «Centro Famiglia»Dina Maria e Diego, sposi

Progetto FAMIGLIEDICUORESabato 9 maggio 2015 è stato inaugurato alle ore 13,00 in Via III Ottobre 9 loSportello Famigliedicuore. Finalmente anche ad Ascoli Piceno sarà attivo unpunto di riferimento per tutte le famiglie adottive e per quelle che intendonoavvicinarsi all’adozione. Lo sportello, che rimarrà aperto il lunedì e il giovedìdalle 17,00 alle 19,00 (tel. 324 9538888), fornirà servizi di informazione e disostegno alla genitorialità gratuiti a tutte le famiglie interessate del territorioprovinciale. L’apertura dello Sportello, prevista dal Progetto Famigliedicuorerealizzato insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, è statopreceduta dal convegno “Il diritto di tutti a crescere in una FAMIGLIA: obiettivo possibile inuna SOCIETA’ aperta all’ACCOGLIENZA” che si è tenuto lo stesso sabato 9 maggio 2015presso la Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani (Piazza del Popolo) alle ore 10,30. Al convegno,che ha avuto l’intento di contribuire a divulgare e sostenere l’istituto dell’adozione come uno deipercorsi possibili nel più ampio contesto della cultura dell’accoglienza e dell’inclusione sociale,sono intervenuti esperti di rilevanza nazionale nel campo della famiglia e dell’adozione.

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Leggiamo Lc 8,16-18. Dopo aver riferito laparabola del seminatore e la spiegazione cheGesù dà di essa, Lc scrive i tre versetti dellapresente puntata. Data la brevità del brano loriproduciamo per offrirlo subito al lettore;poi, una volta individuato il suo contesto, loleggeremo versetto per versetto. 16«Nessuno accende (ápsas = avendo accesa)una lampada e la copre con un vaso o la

mette sotto un letto, ma la pone su un can-

delabro, perché chi entra veda la luce.17Non c’è nulla di segreto che non sia mani-

festato, nulla di nascosto che non sia cono-

sciuto e venga in

piena luce.18Fate attenzione

dunque a come

ascoltate; perché a

chi ha, sarà dato, ma

a chi non ha, sarà

tolto anche ciò che

crede di avere» (Lc8,16-18; cf Mc 4,21-25).1. Il contesto. Noi ri-teniamo che questitre versetti devono essere letti alla luce delcontesto precedente, quello della parabola-spiegazione delle ultime puntate, come ecodel tema della Parola di Dio da accogliere eda annunciare. Ecco tre ragioni. a) La para-bola del seminatore ricontata subito prima haper oggetto la Parola; la famiglia di Gesù, delbrano seguente, nasce dalla Parola. Ne segueche la lampada sul candelabro vuole riman-dare alla Parola che Gesù annunciando. Neltesto parallelo di Mc 4,21-25 non si ha que-sto contesto. b) La lampada è stata già accesa(ápsas = avendo accesa) e sta ardendo nel-l’ambiente. Ancora per contrasto, Mc 4,21dice letteralmente: «viene la lampada…»,quindi usa una metafora diversa. c) Racco-gliendo l’essenziale si può dire che per Lucala «lampada che è stata accesa» è Gesùstesso morto e risorto che con la sua parolae il suo mistero di salvezza illumina «chientra» nella comunità cristiana. In Giovannileggeremo un messaggio analogo: «Io sonola luce del mondo; chi segue me, non cam-minerà nelle tenebre, ma avrà la luce dellavita» (Gv 8,12).

2. La lampada già accesa, cioè la

Parola, deve fare luce. «Nessuno accende

(ápsas = avendo accesa) una lampada e la

copre con un vaso o la mette sotto un letto,

ma la pone su un candelabro, perché chi

entra veda la luce» (Lc 8,16). «Avendo ac-

ceso una lampada». Gesù aveva detto: «Avoi è dato conoscere i misteri del regno diDio» (8,10). Tali misteri sono le parole cheGesù ha già pronunciato (e che completeràcol suo mistero di morte e risurrezione).Questi «misteri» sono a disposizione degliApostolo e dei predicatori del Vangelo. E’ lalampada della Parola a disposizione degliApostoli e delle comunità cristiane.

«Non la copre con un vaso, ma la pone su

un candelabro perché chi entra veda la

luce». Luca tiene presente la casa nobilegreco-romana assai ampia e illuminata dauna forte sorgente di luce. Nella trasposi-zione di Luca chi entra vede quella luce giàpresente, perché i suoi membri vivono dellaluce della Parola e la annunciano con la pre-dicazione. Infatti, quelli che la proclamanosono «coloro che, dopo aver ascoltato la Pa-rola con cuore integro e buono, la custodi-

scono e producono frutto con perseveranza»(8,15). I frutti sono quanti man mano diven-

tano cristiani: «Al-lora coloro cheaccolsero la sua pa-rola furono battez-zati e quel giornofurono aggiuntecirca tremila per-sone» (At 2,41);«Molti però di quelliche avevano ascol-tato la Parola credet-tero e il numerodegli uomini rag-

giunse circa i cinquemila» (At 4,4).. 3. Tutto deve essere manifestato. «Non c’è

nulla di segreto che non sia manifestato,

nulla di nascosto che non sia conosciuto e

venga in piena luce» (Lc 8,17).Nella Chiesa della Pentecoste il Risorto diceche è passato per sempre il tempo nel quale«a voi è dato conoscere i misteri del regno diDio, ma agli altri solo con parabole» (8,9).Si entra nel tempo dell’universale annunciodella Parola, anche «agli altri»: «Riceveretela forza dallo Spirito Santo che scenderà sudi voi, e di me sarete testimoni a Gerusa-lemme, in tutta la Giudea e la Samaria e finoai confini della terra» (At 1,8). 4. L’annuncio deve essere autentico. «Fate

attenzione dunque a come ascoltate; perché

a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà

tolto anche ciò che crede di avere» (Lc 8,18). L’impegno dell’annuncio deve essere ge-nuino e autentico, «come ascoltate», cioènell’esatta padronanza dei contenuti di fede.Nella prima lettera di Giovanni l’autore pre-senta uniti, con necessario legame, l’unzionedel Santo nel cristiano e l’autorità ecclesia-stica: «Ora voi avete ricevuto l’unzione dalSanto, e tutti avete la conoscenza» (1Gv2,20). Poco dopo aggiunge il richiamo gerar-chico: «Noi siamo da Dio: chi conosce Dio

ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta.Da questo noi distinguiamo lo spirito dellaverità e lo spirito dell’errore» (1Gv 2,24),Nel «noi» viene indicato il corpo ecclesia-stico che dirige la comunità giovannea. Conclusione. Ripetiamo l’acclamazione pa-squale: «Cristo è risorto e ha illuminato ilmondo. Alleluia». Ci illumini con la sua Pa-rola piena d’amore.

[email protected]

Sulla scia della parabola del seminatore

54. LA PArOLA dI dIO dA AccOGLIere e dIFFONdere

dOMeNIcA 17 MAGGIO Ore 11.00 Grottammare - Parrocchia

S. Giovanni Battista: CresimeOre 18.30 San Benedetto Tr.

Parrocchia S. Pio X: CresimeOre 21.00 Villa Rosa - Parrocchia

S. Gabriele dell’Addolorata: S. Rosario con Fides Vita

LUNedì 18- GIOvedì 21 MAGGIO

Roma Assemblea Generale della CEI

SAbATO 23 MAGGIO Ore 21.00 San Benedetto Tr.

Veglia di Pentecoste

dOMeNIcA 24 MAGGIO Ore 11.00 San Benedetto Tr.

Parrocchia S. Maria della Marina: Cresime

Ore 16.00 Porto d’Ascoli - Parrocchia SS.ma Annunziata: Festa degli Incontri ACR

Ore 18.00 Colonnella - Parrocchia S. Cipriano: Cresime

Impegni Pastorali del Vescovo DAL 17 AL 24 MAGGiO 2015

NOMINE Il Vescovo S.E. Mons. Carlo Bresciani

ha nominato

don Mariano D’Ercoli Vice Assistente dell’UNITALSI diocesana,

in particolare per la zona interna della diocesi (prot. n. 13/2015 del 4 maggio 2015)

don Gianni Capriotti Vice Economo e Incaricato per l’edilizia di culto

(prot. n. 15/2015 dell’8 maggio 2015)

don Claudio Capecci Vicario Parrocchiale della Parrocchia S. Pio X

in San Benedetto del Tronto (prot. n. 14/2015 del 10 maggio 2015)

AGENZIA GENERALE DI S. BENEDETTO DEL TRONTO

Agente Generale Cinzia AmabiliVia F. crispi, 107 - Tel. e Fax 0735 582101

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Il Cinefotoclub di Ripatransone è una delle realtàpiù vivaci ed attive del territorio sin dalla suafondazione. Questa associazione è intitolata alMarchese Alessandro Bruti Liberati che agli inizidel XX secolo sviluppò la suapassione per la neonata foto-grafia, ritraendo gli scorci piùsignificativi di Ripatransone,che dal punto di vista paesag-gistico ben si prestava e si prestatutt’ora ad essere immortalata.Della sua produzione è statafatta in passato ampia pubbli-cazione costituendo essa un pa-trimonio prezioso per le sue te-stimonianze di vita quotidiana,oltre che per gli spunti storici epaesaggistici. Il Marchese infattidando corso alla propria pas-sione per la fotografia si dilettavaad immortalare anche scene dilavoro nei campi o scorci più mondani di cittàconsegnandoci una visuale sulle consuetudini edi costumi dell’epoca. Il Cinefotoclub cura an-

nualmente iniziative rivolte a valorizzare l’im-magine del territorio ripano e a sviluppare lapassione per la tecnica fotografica. In tal sensova anche l’ultima iniziativa, patrocinata anche

dal Comune di Riaptransone,che propone un corso di basedi fotografia composto da settelezioni che culmineranno conun’uscita pratica. Le sedute diformazione saranno tenute daRoberto Casoni a partire dall’11Maggio 2015 alle ore 21,00.Per ulteriori informazioni suicosti ed iscrizioni è possibilescrivere all’indirizzo mail [email protected] op-pure telefonare ai numeri3281236399 o 3334900566.Un’opportunità sicuramente dacogliere e che riscuoterà con-sensi, visto il numero crescente

di giovani che si appassionano all’arte della fo-tografia, stimolati dal moltiplicarsi dell’uso delleimmagini nei social network.

Domenica 10 maggio, inoccasione della “Festa dellaMamma, l’«AssociazioneAmici del Paese Alto» incollaborazione con il «Co-mitato del Quartiere PaeseAlto», ha voluto festeggiarele Mamme in modo diversodagli altri anni: Dietro sug-gerimento del parrocoMons. Romualdo Scarponi,è stata offerta alle Mammeuna buona colazione. Sulla piazza antistante la “Torre deiGualtieri, comodamente sedute ai tavoli, le Mamme presentihanno gustato i dolci gentilmente offerti dalle pasticcerie Az-zari, Bon Bon, Romani, dal Panificio Giuliani e dal ristoranteRelitto, accompagnati dal caffè e latte offerti dal Bar Storicoe dal thè caldo preparato dalla paninoteca “il Torrione”.È stato bello vedere la comunità in festa: scambi di Auguritra le Mamme; i bambini che giocavano spensierati in piazza;i papà che collaboravano al servizio della colazione … iltutto nel suggestivo scenario del Belvedere e sotto l’occhiovigile del “Torrione”, simbolo della nostra città.

CORSO DI BASE DI FOTOGRAFIA ORGANIZZATO

DAL CINEFOTOCLUB DI RIPATRANSONE

Parrocchia S. Benedetto MartireFesta della Mamma sotto “ Lu Campanò”. AUGURI MAMME!!!

“Casa della Speranza” è un’Associazione di vo-lontari che opera principalmente in Uganda neidistretti di Gulu e Pader. Il suo riferimento è donCiprian Ocen P’Akec, che attualmente è Parroconella Parrocchia di Atamka (Arcidiocesi diGulu). Don Ciprian è stato or-dinato diacono in Italia, nellanostra Comunanza, il 20 apriledel 1991. Lo scopo dell’asso-ciazione è soprattutto quello didonare speranza a un popola-zione che si sente isolata edabbandonata, che si vede ra-pire i propri figli, uccidere ipropri famigliari, e tutto que-sto nell’indifferenza generale.Egli stesso scrive: “La storia diquesta Parrocchia riapertadopo diverse chiusure è sem-pre quasi uguale a se stessa:niente acqua dentro casa,niente luce, e così via. Atamgaè situata a circa 60 chilometri,lungo la strada che corre da Gulu a Kitgum, neldistretto di Pader. Le nostre preoccupazioni sonostate principalmente: il rinnovamento della Fedenella Catechesi, la salute, l’educazione, poi i benimateriali, e prima di tutto la Pace. Dal 1996 finoa tre anni fa si abitava nei campi-profughi a causadella guerra. Allora gli abitanti hanno perso quasitutto; quindi bisogna cominciare da capo se riu-sciremo a capire dove sta il principio! La Medi-cheria sta per finire le scorte. Questa serve per

tenere sotto controllo le malattie prevenibili; iltrattore, che i nostri amici italiani di Valdaso cihanno donato, ci aiuterà invece a coltivare, dalmomento che la nostra terra è molto ricca. Cosìavremo da mangiare, e anche materia prima per

commerciare. Per l’educazioneci sono poi 26 scuole nella Par-rocchia; cerchiamo di incorag-giare sia i bambini che iGenitori con gli Insegnanti aimpegnarsi. Per la Pace conti-nuiamo infine a portare avantila cultura di pace tra i più gio-vani”. L’Oratorio della Parroc-chia di San Pietro Apostolo èdesideroso di informare tutta laDiocesi e di invitare chi desi-dera al Pranzo solidale di Do-menica 17 maggio p. v., alleore 12:30 che seguirà la SantaMessa parrocchiale delle ore11 e un incontro con le testimo-nianze dei volontari e la proie-

zione di alcuni filmati che aiutano a capiremeglio la realtà nela quale si ta già operando daanni, con l’aiuto di tanti. Insieme si può fare dipiù e meglio, e aiutare dove c’è davvero bisogno!I fondi raccolti infatti saranno impiegati sia peraiutare la costruzione dell’Asilo nella Parrocchiadi don Ciprian, sia per sostenere alcune situa-zioni locali di vera necessità. Grazie di cuore atutti coloro che vorranno partecipare e contri-buire.

Da Montalto Marche a cura di LauretanumDa Ripatransone a cura di Silvio Giampieri

UN PRANZO IN FRATERNITÀ PER AIUTARE LA LONTANA TERRA DI UGANDA

Da San Pietro Apostolo in Contrada Lago di Montalto una proposta in spirito di missionarietà.

INCONTRARE LO SGUARDO DI MARIA E CONTEMPLARE IN ESSO LA SALVEZZA

Si rafforza col mese di maggio l’attaccamento alla preghiera mariana

nelle Parrocchie montaltesi.Ogni anno il mese di maggio ci riporta tra le dolci braccia di una Madre speciale, Maria, e cichiede quali figli di mostrare il nostro affetto altrettanto speciale per lei. La preghiera del SantoRosario, e gli altri esercizi di pietà, che la tradizione più che millenaria della Chiesa ci consegna,ci aiutano in questo itinerario di amorevole e autentica devozione alla Vergine Santissima. Le Par-rocchie del Comune sistino ancora una volta si sono date appuntamento in vario modo per risco-prire la bellezza di questa devozione e per rinnovarne nei diversi aspetti la pratica da parte dipiccoli e grandi. Così lo scorso Venerdì 8 maggio, alle ore dodici, ci si è raccolti dinanzi all’im-magine della Madonna di Pompei, conservata in una delle Cappelle laterali della navata destradella Basilica Concattedrale, per recitare, dopo la preghiera del Rosario e le Litanie lauretane, latradizionale Supplica alla Regina del Sacratissimo Rosario di Pompei. La Supplica è una praticadevozionale cattolica che viene recitata ogni anno l’8 maggio (in quanto proprio l’8 maggio ebbeinizio la costruzione della Basilica pompeiana) e la prima Domenica del mese di ottobre davantia un’immagine della Madonna di Pompei. La tela originale è attribuita alla scuola di Luca Gior-dano ed è un’opera del Seicento, che si trova all’interno del Santuario, ma questa immagine è poidivenuta estremamente popolare e si è diffusa in tutto il mondo, soprattutto nell’Italia meridionalee tra gli emigranti italiani. Il culto fu introdotto dal Beato Bartolo Longo, e in breve tempo acquistòfama internazionale per i prodigi verificatisi. Il testo della supplica ha subito diversi ritocchi neglianni seguenti il Concilio Ecumenico Vaticano II, quando si è rivisto il testo eliminando però cosìgli accenti più sinceri e genuini della spiritualità del Beato. Tuttavia, molto sentita dalla nostragente, essa continua ad essere pregata nelle nostre chiese e nelle nostre case, come lo stesso Ro-

sario, che in Concattedrale, come durante tutto l’anno, prepara l’assemblea all’incontro conil Signore nella Celebrazione eucaristica. A Patrignone e a Porchia invece, il mese di maggiovede raccogliersi i Fedeli nelle ore serali: presso la chiesa della Madonna di Reggio per laprima e in quella di Sant’Antonio di Padova per l’altra Parrocchia, sempre dalle ore ventunoin avanti.

Progetto “Anziani cre-attivi”, avviati i laboratori per over 65

E’ entrato nel vivo il progetto promosso dall’associazione I Girasoli e realizzato insieme alla

Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno: dal movimento e l’alimentazione all’esercizio

della memoria e lo scambio intergenerazionale, in partenza in diversi comuni del Piceno una

serie di attività pomeridiane gratuite dedicate agli over 65

ACQUAVIVA PICENA (Ap) – É entrato nel vivo, con l’avviodei primi laboratori, il progetto sociale “Anziani Cre-Attivi” pro-mosso dall’associazione I Girasoli e realizzato insieme alla Fon-dazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno. Il percorso, che hal’obiettivo di attivare creatività e spirito di azione negli over 65in buona salute, affinché si sentano ancora appieno una risorsaper il proprio territorio, si realizza appunto attraverso tre labora-tori pomeridiani, condotti da esperti: il laboratorio del ricordo,guidato da un counselor, con il fine di stimolare l’esercizio dellamemoria; il laboratorio movimento e alimentazione, condotto daun chinesiologo e un nutrizionista, che “educano” gli anziani aimovimenti più corretti da compiere e alla dieta più equilibratada seguire; il laboratorio esperienziale, con l’ausilio di un ani-matore, in cui si realizzano occasioni di incontro e scambio in-tergenerazionale tra anziani e bambini. Alle attività possonopartecipare, gratuitamente, gli over 65, nei comuni partner ade-

renti al progetto (Acquaviva Picena, Carassai, Cossignano, Force, Grottammare, S. Benedettodel Tronto, Monteprandone, Montefiore dell’Aso, Montedinove, Offida, Ripatransone e Ve-narotta) e proprio nei giorni scorsi sono partiti il laboratorio di movimento e alimentazione aCarassai, ad Acquaviva Picena, a Montedinove e a Montefiore dell’Aso, il laboratorio del ri-cordo invece è stato attivato a Venarotta. Dai prossimi giorni e fino alla metà di giugno le at-tività saranno avviate anche sugli altri comuni; gli anziani interessati, possono ancoraiscriversi contattando l’associazione I Girasoli onlus al numero 0735 765089. Il progetto pre-vede anche l’organizzazione di tre escursioni della memoria, al Museo della Civiltà Contadinaall’Abbadia di Fiastra (già in programma per il 21 giugno), al Museo della Bachicoltura aPadova (prevista il 12 luglio) e al Museo del Risorgimento a Roma (in data da definire).

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In calo le imprese che cessano l’attività masono sempre meno anche quelle che nascono.Il risultato è un sistema produttivo che nei primitre mesi del 2015 perde 1.394 aziende mentrenello stesso periodo dell’anno precedente il caloera stato di 1.628 imprese. Magra consolazioneper le Marche, che stentano ancora a lasciarsialle spalle questa lunga crisi.Tra gennaio e marzo, se-condo i dati Infocamere,presentati dal presidente diUnioncamere Marche Gra-ziano Di Battista, le im-prese marchigiane chehanno cessato l’attivitàsono state 4.397 mentre lenuove aziende sono state3.003, con un saldo nega-tivo di 1.394 imprese.Nello stesso periodo del-l’anno scorso le cessazionierano state 4.887 e le iscri-zioni 3.259, con un saldonegativo di 1.628 imprese. In un contesto di difficoltà,è rimasto praticamente sta-bile il numero delle cooperative in attività nellanostra regione (da 2.594 a 2.592) mentre un se-gnale incoraggiante è dato dalle 14 start up in-novative che sono state costituite nel primotrimestre dell’anno, in crescita rispetto alle 8start up nate nello stesso periodo del 2014. Altrosegnale incoraggiante viene dalla diminuzionedelle imprese fallite: tra gennaio e marzo sonostate 108 mentre nel primo trimestre del 2014erano state 148 (-40 pari al 26,5 per cento).Nessuna regione ha fatto meglio delle Marchee solo Toscana (-18,1) e Piemonte (-13,8)si avvicinano al dato marchigiano, mentre a li-vello nazionale i fallimenti calano di appena lo0,5 per cento.“I numeri” spiega Di Battista “sembrano pe-

santi anche se il bilancio è meno negativo di un

anno fa. Bisogna anche tener conto del fatto

che sono proprio i primi giorni dell’anno quelli

dove si concentra gran parte delle imprese che

decidono di cessare l’attività. Da sempre i dati

del primo trimestre sono negativi e il 2015 non

poteva fare eccezione. Ora bisogna vedere se

nei prossimi nove mesi si riuscirà a recuperare

in modo da riportare in attivo il numero delle

imprese marchigiane. Nel nostro sistema pro-

duttivo vi sono segnali di ripresa, come la ridu-

zione dei fallimenti, e si coglie un certo ritorno

della fiducia imprenditoriale anche se alcuni

settori mostrano ancora un certo affanno. In

particolare l’artigianato che perde 618 im-

prese, soprattutto nell’edilizia e nel manifattu-

riero”.

Secondo il Centro Studi Unioncamere Marche,che ha elaborato i dati Mo-vimprese per i principalisettori produttivi marchi-giani, prosegue la costanteriduzione delle impreseagricole (-497) che scen-dono per la prima voltasotto quota 29 mila, atte-standosi a 28.530. Maleanche il commercio (-377) e le costruzioni (-373).L’industria manifatturieramarchigiana perde com-plessivamente 163 aziende,di cui 61 nel calzaturiero,22 nel mobile e 18 nellametallurgia. Negativi anchei saldi dell’alloggio e risto-

razione (-73), dei trasporti (-37), delle attivitàartistiche (-37) e di quelle finanziarie e assicu-rative (-27). In aumento le imprese dei servizialle imprese (+64), le attività immobiliari (+36)e quelle impegnate nei servizi sanitari e sociali(+14) mentre gli altri servizi alla persona per-dono 58 aziende. Pesante il bilancio dell’arti-gianato che registra la scomparsa di 1.394imprese a fronte di 938 iscrizioni , con un saldonegativo di 618 aziende. Alla fine di marzo leimprese artigiane erano 47.683 su un totale di172.711 imprese iscritte ai registri delle Cameredi commercio marchigiane. Il sistema produttivo marchigiano cambia anchenella ragione sociale: continuano a diminuire leimprese individuali (-1.363) che sono ormaiscese stabilmente sotto la soglia delle 100 milaunità, fermandosi a 98.229. In calo anche le so-cietà di persone (-266) mentre prosegue la cre-scita delle società di capitale (+250) che sonoarrivate a 37.120.Andando sul territorio, il saldo è negativo intutte le province. A cominciare da Macerata (-440), seguita da Ancona (-299), Pesaro Urbino(-251), Fermo (-249) e Ascoli Piceno (-155).

MArcHe, FreNA LA cAdUTA deLLe IMPreSeMA dA GeNNAIO A MArzO IL bILANcIO e’ ANcOrA PeSANTe

di battista: “nel nostro sistema produttivo vi sono segnali di ripresa, come la riduzione dei

fallimenti, e si coglie un certo ritorno della fiducia imprenditoriale anche se alcuni settori

mostrano ancora un certo affanno. In particolare l’artigianato che perde 618 imprese, so-

prattutto nell’edilizia e nel manifatturiero”.

ANCI Marche al fianco dei piccoli Comuni

Il futuro dei Comuni dipenderà innanzituttodall’atteggiamento e dalla misure che il Go-verno e le Regioni adotteranno nei nostriconfronti a stretto giro e ci auguriamo pos-sano segnare una svolta rispetto alle azioniintraprese fino ad ora. La situazione nei Comuni diventa ognigiorno sempre più critica. Fatichiamo ora-mai a garantire anche i servizi minimi indi-spensabili ed è netta la sensazione di unamancanza di piena consapevolezza di questesituazioni da parte del Governo e del Parla-mento. Sono i Sindaci dei Comuni più piccoli quelli in maggiore difficoltà. E non potrebbe essere al-trimenti considerati i loro bilanci strutturalmente molto rigidi e fortemente ingessati da una normazionenon adeguata alla situazione. Dai piccoli Comuni arriva una pressante richiesta di aiuto, soprattuttosu come proseguire nell’attività quotidiana a fronte delle spese incomprimibili, le sempre meno risorsedisponibili, con i vincoli sul personale, con la progressiva chiusura di alcuni ed importanti servizi,con la progressiva difficoltà di gestire territori estesi. In questi anni i Comuni hanno contribuito piùdi altre istituzioni al risanamento della finanza pubblica. Dal 2007 al 2014 i Comuni italiani hannosubìto una stretta finanziaria di oltre 17 miliardi di euro a cui aggiungere nel 2015 un ulteriore sforzo,oramai insostenibile, di 1,5 miliardi di euro dalla spending review, che per le Marche, rispetto ai 236Comuni marchigiani, equivalgono a circa 37,5 milioni di euro in meno di cui il 28% a carico deipiccoli Comuni, oltre gli obiettivi del patto di stabilità. Tagli e vincoli che hanno portato nel quadrien-nio 2008-2012 ad una riduzione degli investimenti, su scala nazionale, pari a circa il 30%. Tagli evincoli aggravati dai rispettivi tagli applicati ai bilanci delle Regioni e delle Province e che ricadonotutti su di noi. Per non parlare della penalizzazione causata dall’introduzione del Governo dell’Imuagricola anche ai Comuni collinari o parzialmente montani, che per il 2014 ha comportato, solo nelleMarche, un recupero forzoso - ancora in corso, nostro malgrado - a discapito dei cittadini, stimato incirca 6,2 milioni di euro e che per il 2015 si prevede un nuovo e maggiore prelievo di circa 7,4 milionidi euro. Un recupero che, in aggiunta, va a colpire gran parte dei territori gestiti dai piccoli Comunie che a sua volta si riverbera negativamente su coloro che coltivano la terra mentre dovrebbero esserepremiati per il ruolo fondamentale che questi svolgono o potrebbero svolgere nel preservare il territorioe l’ambiente. Se ai tagli incisivi sommiamo anche le nuove regole di bilancio sempre più severe, ri-determinare gli equilibri di bilancio per il 2015 sarà arduo per gran parte dei Comuni. Questa fragilitàdella finanza comunale non può che scaricarsi sulla programmazione concreta delle attività comunali,sulle scelte degli Amministratori e, infine, sulla qualità della vita delle comunità rappresentate e deiservizi erogati ai cittadini. Da troppo tempo attendiamo risposte e fatti concreti. Ogni giorno vediamoallungarsi la coda dei cittadini che chiedono aiuto presso i nostri uffici e, visto le scarse risorse di cuidisponiamo, non riusciamo più a far fronte a tale istanze. A tutto ciò si aggiunge il caos normativoper reiterate modifiche alle leggi e a cui i Comuni stessi non riescono più a stare dietro. Eppure ilSindaco continua a riscuotere dai cittadini la loro fiducia - e sappiamo bene che così non è per le altrefigure istituzionali -, motivo d’orgoglio che ripaga parte delle nostre fatiche e battaglie e che ci spronaancora ad andare avanti, con concretezza e a testa bassa. Per guardare lontano, tuttavia, abbiamo bi-sogno di un leale e concreto spirito di collaborazione da parte dei Governi, altrimenti assisteremo ine-vitabilmente, impotenti e indifesi, ad una implosione del sistema istituzionale, a partire dagli entilocali, quelli più vicini ai cittadini e in grado di rappresentare meglio le necessità della collettività.Attraverso la Consulta nazionale, che in via del tutto eccezionale si è svolta qui ad Ancona, nelle Mar-che, abbiamo fatto il punto sui provvedimenti che regolano la vita dei Comuni, ragionato su alcuneprospettive, raccolto suggerimenti e indicazioni, rielaborato un nuovo e chiaro messaggio al Governoper tentare di far invertire la tendenza, sempre più chiara e preoccupante. Attraverso la prossima Con-ferenza nazionale dei piccoli Comuni, che si terrà a Cagliari il 10 luglio prossimo venturo, si riproporràall’attenzione del Governo il tema del ruolo strategico dei Comuni, a partire dai più piccoli, ripartendoda un’inevitabile e faticoso lavoro di valutazione e revisione della normazione vigente e la condivi-sione di direttive specifiche del cambiamento, capaci di realizzare un disegno coerente e coraggiosodi riforma strutturale della finanza locale e dell’ordinamento delle autonomie locali. Dunque autono-mia reale e dignità per la rinascita dei Comuni e la tutela dei diritti dei cittadini.

Roberto De Angelis

Sindaco di Cossignano Coordinatore dei piccoli Comuni

Sabato 9 e domenica 10 maggio, presso il centro anziani della par-rocchia San Giuseppe di Paolantonio, si è svolta una gara di bri-scola a coppie a cui hanno partecipato sessantaquattro persone, tutteentusiaste di gareggiare e cimentarsi in un “duello a carte” che liha visti protagonisti per ben due pomeriggi. A contribuire al successo dell’iniziativa la voglia di stare insiemein compagnia, a suon di allegria e semplicità, e anche i bei premiin palio. Previsti, infatti, per le prime tre coppie vincitrici gustosied ambiti prodotti alimentari, come baccalà, lonze e salamini, oltrea due lucenti coppe assegnate ai vincitori. Lo spettacolo non è certomancato perché la finale ha visto scontrarsi tre uomini e l’unica si-gnora partecipante alla gara ed è stata molto avvincente: i vincitorihanno avuto la meglio solo dopo una lunga ed estenuante partitaconclusasi alla fine con il risultato di misura di 3 a 2. I commenti,poi, a seguire sono stati altrettanto curiosi e particolarmente signi-ficativi: la giocata risolutrice è stata quella “di aver gettato l’assodi denari a mio rischio e pericolo” , a detta del vincitore PasqualeCianchè, di Villa Marchesa, che ha sconfitto, insieme al compagnoGabriele Verdi, ex parrocchiano attualmente residente ad AlbaAdriatica, la coppia formata da madre e figlio, Gaetana D’Angelo

e Annibale Barcaroli, di Ancarano; terzi classificati, invece, TostiVittorio e Di Gregorio Gino.Il gradimento per l’iniziativa è stato forte e molti, nei giorni pre-

cedenti, si sono ritrovati insieme per allenarsi e sfidarsi a suon dipartite a briscola informali…come anche il vincitore Pasquale, che,con i suoi 93 anni e alla guida della sua Fiat Panda, ogni giorno perprimo ha dato inizio agli “allenamenti”. Vittoria sfuggita, dunque,ai giocatori “in casa”, gli adulti - anziani di Paolantonio a cui nonsono bastati energia e trucchi del mestiere per avere la meglio… ,cioè gli assidui frequentatori del Centro Anziani come Silvestri Se-rafino, Di Feliciantonio Emidio, Olivieri Achille, Isopi Giacomo,Capriotti Benito, Vanni Domenico, Marinozzi Alberto, Di PietroFiorindo, Ferri Giacomo, Zucconi Antonio, Silvestri Ugo, SilvestriGiuseppe, Cicalè Nazareno, Forlini Pasquale, Di Clemente Luigie Cialini Alfonso. L’iniziativa, che da anni si ripete e viene accoltacon fervore ed entusiasmo, è stata organizzata dai responsabili delCentro Anziani con l’approvazione del parroco Don Marco Di Gio-sia, intervenuto poi, a gara conclusa, per premiare e ringraziare tuttii partecipanti del torneo. Particolarmente apprezzata è stata anchela “presenza” e la partecipazione alla gara del parroco emerito Don

Pacifico Forlini, il caro“Don Pacì” quasi novantacinquenne..Altermine , a completare il tutto e a rendere festosa l’atmosfera, ancheun’abbondante “merenda” a base di fava, ventricina, pane e olio,formaggio piccante e vino, alla quale si sono uniti anche altri par-rocchiani, di tutte le età, giovani compresi. Giornate come questarappresentano un momento importante di socializzazione e di ag-gregazione: il Centro Anziani è un luogo nato per condividere in-sieme attimi e ricordi, per tutti coloro che, dopo tante fatiche e tantisacrifici di vita vissuta, vogliono rilassarsi e trascorrere il tempodel “riposo” in serenità e con gli amici di sempre. Loro, gli adulti–anziani frequentatori del Centro, si sono già augurati di rivedersial più presto per un’occasione simile e anche, o forse soprattutto,per un’auspicata rivincita!!!

GARA DI BRISCOLA AL CENTRO ANZIANI DI PAOLANTONIOdi Sara De Simplicio

Page 8: Anno xxxii n° 18 17 maggio 2015

8 Anno XXXII

17 Maggio 2015PAG

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Raul Castro da papa Francesco“Ho ringraziato il Santo Padre per il suo contributo al riavvici-namento tra Cuba e gli Stati Uniti”. E’ quanto dichiarato dal presi-dente Raul Castro al termine dell’udienza privata con Papa Francesco

durata circa 50 minuti. Il leader cubano ha presentato al Papa i senti-menti del suo popolo nell’attesa e preparazione della sua prossima vi-sita nell’Isola nel mese di settembre.

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Presiede il VescovoMons. Carlo Bresciani

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