Anno xxxi n 6 16 febbraio 2014

8
Cari amici lettori, stavo pensando ad un’esortazione per invitarvi a rinnovare l’abbonamento al nostro settimanale (o a farne uno nuovo, poiché saremo costretti a limitare le copie che distribuiamo gratuitamente in fondo alle chiese), quando mi sono ricordato che il 13 febbraio ricorre il quarto anniversario della morte del nostro indimenticabile Di- rettore don Andrea Marozzi e quanto fosse importante per Lui que- sto impegno editoriale. In sua memoria ripropongo questa sua esortazione nella certezza che attraverso la Comunione dei Santi e la nostra preghiera possiamo ancora contare sul suo aiuto. Cari amici, la nostra diocesi si è dotata del settimanale come di uno strumento moderno ed efficace di informazione e di formazione per raggiungere due obiettivi di massima: la comunicazione e la comu- nione all’interno della nostra chiesa locale, non prescindendo mai dal contesto sociale e civile delle nostre comunità. La comunicazione sul piano dottrinale, morale ed ecclesiale è più che mai urgente nel mondo di oggi, è il primo atto d’amore verso il prossimo. La prima carità è proclamare a tutti quello che è bene e cosa è male, non ri- nunciando mai alle ragioni della nostra speranza. È amore concreto aiutare la gente a scoprire il significato profondo degli avvenimenti, degli uomini e delle cose. C’è in giro tanta confusione di idee e di comportamenti: è carità vera e reale richiamare alle menti erranti e alle persone sbandate i valori etici, civili, religiosi ed ecclesiali, è amore effettivo diffondere pure i valori (onestà, competenza, solidarietà ecc.) a livello politico, eco- nomico e sociale. Pertanto una Chiesa locale non può assolutamente privarsi del settima- nale, di questo prezioso strumento per comu- nicare: è questo il momento di sostenerlo con la cooperazione di tutti. Il nostro settimanale, inoltre, gioca un grande ruolo in ordine alla comunione ecclesiale, come strumento della crescita della nostra comunità diocesana”. Questa è l’eredità che ci ha lasciato e a questa vogliamo tener fede con le nostre limitate forze. Il Direttore ANNO XXXI N° 6 - 16 Febbraio 2014 1.00 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO CERTO, ABBONATI PER IL 2014 basta versare 30 (abbonamento ordinario) oppure 50 (Abbonamento sostenitore) sul nuovo C.C.P . n. 11886637 intestato a: L’ANCORA VIA FORTE, 16 S. Benedetto del tronto Causale: ABBONAMENTO Segue a pag. 4 Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno Tutti gli eletti dell’assemblea Unitaria di Azione Cattolica VERSO IL 10 MAGGIO La scuola “bene di tutti” Sarà una festa di popolo Un bene di tutti da rilanciare con il contributo di tutti, per cui “come credenti e come cittadini non possiamo disinteressarcene”, ma anzi in qualche modo prendere l’iniziativa, un’iniziativa aperta a tutti. Le pa- role dei vescovi: “Non faremo rivendicazioni di nessun genere. Non chie- diamo nulla. Andiamo in piazza per ascoltare ciò che il Papa ha da dirci” Francesco Bonini In tempi di crisi bisogna investire. Di più: l’Italia deve ritornare a investire. Anche per fuggire il pericolo, sempre ri- corrente, di fermarsi a contemplare le proprie divisioni e i troppi piccoli inte- ressi in conflitto. E così decadere. Ma l’investimento deve essere trasversale, cioè deve servire a tutti. Fenomeni di lar- ghissima portata, globalizzati, accen- tuano il divaricarsi delle divisioni sociali, per cui “si distanziano non sol- tanto i redditi, ma due parti della società”. Due parti molto diseguali, per consistenza numerica e per consistenza patrimoniale. Dove pochi hanno sempre di più e molti sempre di meno. È un cam- biamento rapidissimo che disorienta e lascia un senso di impotenza. Per questo bisogna investire. Ecco allora la scuola – e più ampiamente l’educazione - come luogo strategico. È il senso del- l’iniziativa “La Chiesa per la scuola”, il prossimo 10 maggio, in piazza San Pietro, con Papa Fran- cesco. Sarà, si legge nell’invito lanciato durante il consiglio permanente della Cei, il giorno di San Tommaso d’Aquino, “un’occasione privilegiata di mobilitazione popolare nella forma di una festa insieme. Essa manifesterà a tutti, una volta di più, l’interesse e l’azione della Chiesa per il mondo della scuola, che da Roma ripartirà con rinnovate motivazioni ed energie. DIOCESI – Si è tenuta , domenica 9 febbraio, presso il Centro Biancazzurro di San Benedetto del Tronto, l’Assemblea Unitaria Elettiva di Azione Cattolica. Dopo l’accoglienza e le Lodi, Il Vescovo Carlo ha parlato all’assemblea: “Voi oggi siete chiamati a riflettere sulla vostra as- sociazione di laici che condividono per scelta e per chiamata la corresponsabilità nella Chiesa. Ciò che specifica la vostra associazione sono proprio le due parole con le quali vi iden- tificate: Azione Cattolica”. Azione, di che azione si tratta? Ha chiesto Sua Eccellenza. Certamente la vita cristiana senza uno spazio orante e adorante nella con- templazione del mistero di Dio, non potrà mai avere quello spessore che rende capaci di un azione illuminata nel mondo di oggi. Il Vescovo ha continuato dicendo che siamo chiamati a quella missione che fa parte dell’essenza stessa della Chiesa: annunciare il Vangelo ad ogni creatura, dimensione missionaria a cui ci chiama insistentemente anche Papa Francesco. Il rapporto intimo con Cristo, che è proprio del cristiano, deve essere curato da ogni aderente all’AC, per operare ed agire affinché le forme della vita sociale, nella quale noi siamo, siano plasmate dal vento della carità di Cristo. Biso- gna agire perché il Vangelo penetri in noi e nella società attraverso la presenza attiva che ne plasmi le strutture assumendo le nostre specifiche responsabilità laicali nei contesti di vita in cui siamo chiamati a vivere. Riflet- tere insieme nell’associazione aiuta e sostiene l’azione del singolo in contesti che spesso non sono facili; non da soli, quindi, ma in associa- zione con altri, cercando di coinvolgere altri. Ci si forma insieme per agire insieme, poten- ziando la capacità di incidere con propria testimonianza cristiana. Riflettere insieme alla luce del Vangelo, secondo le proposte della vita associativa, aiuta a comprendere e a giudi- care lo spirito del tempo dal quale, altrimenti, rischieremmo di farci assorbire; sollecitandoci insieme è più facile restare svegli. Quindi c’è bisogno di una forte coesione dell’associazione. Poi c’è il termine Cattolica che oltre a fare ri- ferimento alla Chiesa Cattolica ha anche un si- gnificato letterale: universalità, che rimanda alla missione degli uomini per l’unità del ge- nere umano, all’andare verso coloro che non ne fanno ancora parte. Unità e inclusione, non certamente esclusione. Essere dell’associ- azione e nell’associazione, rifuggendo da qualsiasi forma di personalismo, arrivismo, ri- cerca di affermazione di sé, di potere, di visi- bilità personale per tendere all’unità interna e includere chi è all’esterno ricercando l’unità se- condo le finalità che siamo chiamati a portare avanti superando le divisioni che non rendono mai presente quell’unità della Chiesa per la quale Cristo ha pregato. Segue a pag. 2 IL PAPA ESORTA I GIOVANI A RESPINGERE OGNI OFFERTA DI FELICITÀ “A BASSO PREZZO” A pag. 3

description

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Transcript of Anno xxxi n 6 16 febbraio 2014

Page 1: Anno xxxi n 6 16 febbraio 2014

Cari amici lettori, stavo pensando ad un’esortazione per invitarvi a rinnovare l’abbonamento al nostro settimanale (o afarne uno nuovo, poiché saremo costretti a limitare le copie che distribuiamo gratuitamente in fondoalle chiese), quando mi sono ricordato che il 13 febbraio ricorre ilquarto anniversario della morte del nostro indimenticabile Di-

rettore don Andrea Marozzi e quanto fosse importante per Lui que-sto impegno editoriale. In sua memoria ripropongo questa suaesortazione nella certezza che attraverso la Comunione dei Santi e lanostra preghiera possiamo ancora contare sul suo aiuto. “Cari amici, la nostra diocesi si è dotata del settimanale come di unostrumento moderno ed efficace di informazione e di formazione perraggiungere due obiettivi di massima: la comunicazione e la comu-nione all’interno della nostra chiesa locale, non prescindendo maidal contesto sociale e civile delle nostre comunità. La comunicazionesul piano dottrinale, morale ed ecclesiale è più che mai urgente nelmondo di oggi, è il primo atto d’amore verso il prossimo. La primacarità è proclamare a tutti quello che è bene e cosa è male, non ri-nunciando mai alle ragioni della nostra speranza. È amore concretoaiutare la gente a scoprire il significato profondo degli avvenimenti,degli uomini e delle cose. C’è in giro tanta confusione di idee e di comportamenti: è carità vera ereale richiamare alle menti erranti e alle persone sbandate i valori etici, civili, religiosi ed ecclesiali,è amore effettivo diffondere pure i valori (onestà, competenza, solidarietà ecc.) a livello politico, eco-

nomico e sociale. Pertanto una Chiesa localenon può assolutamente privarsi del settima-nale, di questo prezioso strumento per comu-nicare: è questo il momento di sostenerlo conla cooperazione di tutti. Il nostro settimanale,inoltre, gioca un grande ruolo in ordine allacomunione ecclesiale, come strumento dellacrescita della nostra comunità diocesana”.Questa è l’eredità che ci ha lasciato e a questavogliamo tener fede con le nostre limitateforze.

Il Direttore

ANNO XXXI N° 6 - 16 Febbraio 2014 € 1.00

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

CERTO, ABBONATI PER IL 2014

basta versare € 30 (abbonamento

ordinario) oppure € 50

(Abbonamento sostenitore)

sul nuovo C.C.P. n. 11886637

intestato a: L’ANCORA

VIA FORTE, 16

S. Benedetto del tronto

Causale: ABBONAMENTO

Segue a pag. 4

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

Tutti gli eletti dell’assemblea Unitariadi Azione Cattolica

VERSO IL 10 MAGGIO

La scuola “bene di tutti”Sarà una festa di popoloUn bene di tutti da rilanciare con il contributo di tutti, per cui “come

credenti e come cittadini non possiamo disinteressarcene”, ma anzi in

qualche modo prendere l’iniziativa, un’iniziativa aperta a tutti. Le pa-

role dei vescovi: “Non faremo rivendicazioni di nessun genere. Non chie-

diamo nulla. Andiamo in piazza per ascoltare ciò che il Papa ha da dirci”

Francesco Bonini

In tempi di crisi bisogna investire. Dipiù: l’Italia deve ritornare a investire.Anche per fuggire il pericolo, sempre ri-corrente, di fermarsi a contemplare leproprie divisioni e i troppi piccoli inte-ressi in conflitto. E così decadere. Mal’investimento deve essere trasversale,cioè deve servire a tutti. Fenomeni di lar-ghissima portata, globalizzati, accen-tuano il divaricarsi delle divisionisociali, per cui “si distanziano non sol-tanto i redditi, ma due parti della società”. Due parti molto diseguali, per consistenza numerica eper consistenza patrimoniale. Dove pochi hanno sempre di più e molti sempre di meno. È un cam-biamento rapidissimo che disorienta e lascia un senso di impotenza. Per questo bisogna investire.Ecco allora la scuola – e più ampiamente l’educazione - come luogo strategico. È il senso del-l’iniziativa “La Chiesa per la scuola”, il prossimo 10 maggio, in piazza San Pietro, con Papa Fran-cesco. Sarà, si legge nell’invito lanciato durante il consiglio permanente della Cei, il giorno diSan Tommaso d’Aquino, “un’occasione privilegiata di mobilitazione popolare nella forma di unafesta insieme. Essa manifesterà a tutti, una volta di più, l’interesse e l’azione della Chiesa per ilmondo della scuola, che da Roma ripartirà con rinnovate motivazioni ed energie.

DIOCESI – Si è tenuta , domenica 9 febbraio,presso il Centro Biancazzurro di San Benedettodel Tronto, l’Assemblea Unitaria Elettiva diAzione Cattolica. Dopo l’accoglienza e le Lodi,Il Vescovo Carlo ha parlato all’assemblea: “Voioggi siete chiamati a riflettere sulla vostra as-sociazione di laici che condividono per sceltae per chiamata la corresponsabilità nellaChiesa. Ciò che specifica la vostra associazionesono proprio le due parole con le quali vi iden-tificate: Azione Cattolica”.Azione, di che azione si tratta? Ha chiestoSua Eccellenza. Certamente la vita cristianasenza uno spazio orante e adorante nella con-templazione del mistero di Dio, non potrà maiavere quello spessore che rende capaci di unazione illuminata nel mondo di oggi. Il Vescovoha continuato dicendo che siamo chiamati aquella missione che fa parte dell’essenza stessadella Chiesa: annunciare il Vangelo ad ognicreatura, dimensione missionaria a cui cichiama insistentemente anche Papa Francesco.

Il rapporto intimo con Cristo, che è proprio delcristiano, deve essere curato da ogni aderenteall’AC, per operare ed agire affinché le formedella vita sociale, nella quale noi siamo, sianoplasmate dal vento della carità di Cristo. Biso-gna agire perché il Vangelo penetri in noi enella società attraverso la presenza attiva chene plasmi le strutture assumendo le nostre

specifiche responsabilità laicali nei contesti

di vita in cui siamo chiamati a vivere. Riflet-tere insieme nell’associazione aiuta e sostienel’azione del singolo in contesti che spesso nonsono facili; non da soli, quindi, ma in associa-zione con altri, cercando di coinvolgere altri.Ci si forma insieme per agire insieme, poten-

ziando la capacità di incidere con propria

testimonianza cristiana. Riflettere insiemealla luce del Vangelo, secondo le proposte dellavita associativa, aiuta a comprendere e a giudi-care lo spirito del tempo dal quale, altrimenti,rischieremmo di farci assorbire; sollecitandociinsieme è più facile restare svegli. Quindi c’èbisogno di una forte coesione dell’associazione.Poi c’è il termine Cattolica che oltre a fare ri-ferimento alla Chiesa Cattolica ha anche un si-gnificato letterale: universalità, che rimandaalla missione degli uomini per l’unità del ge-nere umano, all’andare verso coloro che non nefanno ancora parte. Unità e inclusione, non

certamente esclusione. Essere dell’associ-

azione e nell’associazione, rifuggendo daqualsiasi forma di personalismo, arrivismo, ri-cerca di affermazione di sé, di potere, di visi-bilità personale per tendere all’unità interna eincludere chi è all’esterno ricercando l’unità se-condo le finalità che siamo chiamati a portareavanti superando le divisioni che non rendonomai presente quell’unità della Chiesa per laquale Cristo ha pregato.

Segue a pag. 2

IL PAPA ESORTA I GIOVANI A RESPINGERE OGNI OFFERTA DI FELICITÀ “A BASSO PREZZO”

A pag. 3

Page 2: Anno xxxi n 6 16 febbraio 2014

DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO-RIPATRANSONE-MONTALTO

Carissimi, nel mese di gennaio ci siamo incontrati per pregare e per organizzare l’accoglienzadel Vescovo Carlo, anche per questo abbiamo rimandato il III incontro diocesano e il ritirodel clero previsto per i giorni 15/16 gennaio. Ora riprendiamo la terza tappa del programma pastorale che prevede l’approfondimento delladimensione missionaria per una Chiesa ‘in uscita’: “Andate ora ai crocicchi delle strade”(Mt 22,9): alle periferie geografiche ed esistenziali.

Abbiamo due appuntamenti:mercoledì 12 febbraio alle ore 21.00, presso la sala polivalente della Parrocchiadel Sacro Cuore a Centobuchi, l’incontro di formazione per tutti, in modo par-ticolare i laici, guidato dal nostro Vescovo Carlo.

giovedì 13 febbraio, organizzato dalla vicaria di San Giacomo della Marca,presso la Parrocchia di Cristo Re a Porto d’Ascoli, il ritiro del clero con il seguenteprogramma:

Ore 10.00 ritrovo e ora Media presso la Chiesa delle suore del Divino amoreOre 10.30 relazione del Vescovo Ore 11.30 Adorazione EucaristicaOre 12.30 pranzo offerto dalla Parrocchia presso la casa dell’accoglienzaOre 14.30 momento di dialogo e confrontoOre 16.00 conclusioneDomenica prossima invitiamo le comunità parrocchiale e tutte le realtà ecclesiali a parteciparea questo III incontro formativo diocesano e ad accompagnare la giornata di spiritualità deipresbiteri con la preghiera. Un caro saluto,

Il vicario generaleMons. Romualdo Scarponi

San Benedetto del Tronto, 05.02.2013

N.B. Per il pranzo possibilmente prenotare all’e-mail di don [email protected]

Tutti gli eletti dell’assemblea Unitariadi Azione CattolicaQuindi l’AC rimanda a quella dimensione mis-sionaria dell’agire del cristiano, che consiste nelrendere presente Gesù nel mondo affinché ilmondo creda; andare verso tutti perché in Cristonon c’è più né giudeo né greco, né uomo nédonna, né schiavo né libero; è vero che c’è il giu-deo e che c’è il greco ma questo non diventa piùelemento di divisione e contrapposizione perchésiamo uno in Lui. Tutto questo si traduce nel-

l’apertura dei gruppi alle necessità della par-

rocchia e di tutti coloro che sono presenti sul

territorio, significa la capacità di pensare e di

attuare azioni che coinvol-

gono altri, soprattutto i

cosiddetti lontani, significa

una presenza attenta alle is-

tituzioni sociali e civili sti-

molandole ad una presenza

di autentico servizio a coloro

che sono più bisognosi. Dob-biamo esserne consapevoli ri-vendicare il giusto spazio, perquesto esercizio di correspon-

sabilità attento e attivo di unachiesa che è amante del-l’uomo. Al termine dell’inter-vento del Vescovo vi è statoquello di Antonella Monte-verde, rappresentante regio-nale, che nelle parole di Sua Eccellenza ha vistoil percorso per l’AC di San Benedetto delTronto; la Monteverde ha ringraziato tutti coloroche hanno donato all’associazione attenzione,accoglienza e creatività; ha incoraggiato tutti adessere associati vivi e vivaci affinché la nostradiocesi, all’indomani possa svegliarsi con qual-cosa di diverso, di nuovo. Augurando a tuttibuona missione, si è raccomandata di tenered’occhio tutte le iniziative.

Anno XXXI

16 Febbraio 2014

2PAG

Continua dalla prima pagina

DIOCESI – E’ possibile, oggi, vivere e trasmettere la gioianonostante i problemi? Essere corresponsabili di essa? Aqueste domande si è cercato di rispondere, durante un incontroche si è tenuto sabato pomeriggio nella Sala Smeraldo del-l’Hotel Calabresi, attraverso le esperienze personali di alcunepersone che in qualche modo hanno sperimentato e continuanoa sperimentare la gioia nel quotidiano, nel lavoro, nellafamiglia e nella propria passione per l’arte. Chi ha vissuto la gioia la può narrare e trasmettere consemplicità grazie alla forza interiore che può scaturire solo da un incontro, l’incontro con il Signore,personale, intimo, forte, e questo incontro ci muove verso gli altri, ci fa portatori di gioia. Ha fattoda moderatore Edio Costantini; è intervenuto il nostro vescovo Carlo Bresciani.Tra gli ospiti, il primo a condividere la sua esperienza personale è stato Andrea Mariani, clown diprofessione, formatore clown di corsia e collaboratore di diverse associazioni. Andrea, che si èpresentato con il classico naso rosso, dopo aver raccontato in breve la storia della Clown Terapiache passa attraverso le persone di Norman Cousins, Patch Hunter Adams e Michael Christensen, hasottolineato che anche nella sofferenza si può vivere la gioia e l’amore; Patch Adams parla di mortedivertente, e il punto sta nel fare in modo che si possa avere, diciamo, una buona qualità di morte.

Morire, certamente, non piace a nessuno, ma dalla morte ci viene una lezione: lo stare vicino allepersone che soffrono ci restituisce la gioia, la felicità e l’amore che noi portiamo a loro. Noiabbiamo bisogno di amore, in particolare i bambini hanno bisogno di amore e di attenzione perdiventare adulti in grado di amare e per questo fine è importante coltivare l’aspetto ludico della vita,il gioco, il sorriso e la gioia. Lo sforzo che dobbiamo fare è quello di trovare la fonte di questa gioiae a questa domanda hanno voluto rispondere i giovani coniugi Riccardo e Federica Coccia. Nellavita matrimoniale, come è possibile continuare a generare la gioia dopo tanti anni di vita insieme?E’ possibile vivendo la grazia di Dio ogni giorno; dal libro del Siracide 14, 11 – 14 ci viene dettoFiglio, per quanto ti è possibile, tràttati bene [...] Non privarti di un giorno felice, la domanda è:come si arriva alla gioia? Le risposte suggerite da Riccardo sono: mettere la passione nel fare lecose, non smettere mai di meravigliarsi per ciò che ci accade, godere della gioia che si vive nellavita quotidiana ma soprattutto essere umili, perché senza l’umiltà questi tre suggerimenti nonhanno senso. La persona umile ha un orizzonte più ampio e questa è una caratteristica che apre atante strade da percorrere, che aiuta a vivere meglio. Il fare le cose con passione, il non smetteremai di meravigliarsi e di godere delle gioie della vita quotidiana si rispecchiano nella vita di SergioTapia Radic, artista e scultore originario del Cile. Tapia Radic ha parlato della sua vita dedicataalla sua vocazione per l’arte, la scultura, la bellezza una vera e propria storia d’amore che hasempre alimentato il suo spirito e la sua anima e per la quale ha superato molti ostacoli provandoogni volta la gioia di rialzarsi e di continuare per fare quello che lui voleva con la gioia nel cuore.Un racconto appassionante che parte dalla sua infanzia in Cile, con la meraviglia davanti alla naturaper arrivare in Italia con la meraviglia davanti all’arte, racconto che si conclude con questabellissima frase: tutto quello che ho fatto, l’ho fatto con amore. Anche don Roberto Traini hacondiviso la sua esperienza di sacerdote, rispondendo alla domanda: quale gioia c’è nel cuore diun giovane prete?” La mia gioia oggi è stata quella di celebrare un funerale – ha esordito donRoberto – per me è stata una gioia piangere con la famiglia ho fatto di tutto portare, loro, Dio. Ci sono due tipi di gioia, il primo e quello spumeggiante e frizzante come una bottiglia di spumante;era questa, una volta, la gioia che portavo agli altri, una gioia della consistenza di una schiuma, chesvaniva in poco tempo. La gioia dei buontemponi. Poi ho capito cos’era la gioia vera, quella che titocca il cuore, quella più profonda, più silenziosa come i fiumi carsici che scendono sotto terra:non si vedono ma continuano a fluire. E’ una gioia che nasce da un incontro, quando tu senti losguardo di Dio posato sulla tua vita, lo sguardo che non ti giudica. Infine la parola è passata aFrancesca Cipolloni, direttore di Emmaus settimanale d’opinione di Macerata, per rispondere alladomanda: come la gioia può essere tradotta in notizia? Fare giornalismo sul serio è difficile,esistono le buone notizie ed esistono anche le cattive notizie, che non vanno demonizzate perché cisono questioni come ad esempio lo stalking, gli scippi, gli inganni subiti da persone anziane edeboli di cui bisogna parlare per fare coscienza. “Siamo noi i padroni delle parole che usiamo,tutte le settimaneabbiamo storie or-dinarie e storie consofferenze, sta a noiraccontarle “con-dendole” con l’amo-re, usando il talentoche ci è stato dona-to“. Chiappini Janet

La mattinata è proseguita con le relazioni dellapresidente uscente Monica Vallorani, e dei set-tori: Di Buò Teresa per gli Adulti, Gabriella Ca-meli per i Giovani e Veccia Paola e PalestiniEmidio per i Ragazzi. A chiudere il tutto LaMessa celebrata dal Vescovo Carlo alla quale èseguito il momento conviviale. Nel pomeriggio,dopo un breve dibattito, vi è stata la presenta-zione dei candidati: per il settore Adulti si sonopresentati Angelozzi Loredana, Benigni France-sca, Di Buò Teresa, Di Donato Rossella, Man-cini Sandra, Pignatiello Antonio e ValloraniMonica. Per il settore Giovani Acciarri Simone,Cameli Gabriella, Gasperi Samuel, Laghi Silvia,Sprecace’ Marco e Palestini Francesca. SettoreRagazzi Felici Lorenzo, Gasperi Simone, Spi-nelli Mariagrazia, Testa Gemma e Veccia Paola.

I risultati delle votazioni sono stati:Settore Adulti:

Di Donato Rossella 39, Vallorani Monica 27,Mancini Sandra 23, Benigni Francesca 14Settore Giovani:

Sprecace’ Marco 27, Gasperi Samuel 26, Laghi Silvia 21, Acciarri Simone 19Settore Ragazzi:

Felici Lorenzo 36, Testa Gemma 31, Veccia Paola 18, Gasperi Simone 14

Chiappini Janet

Corresponsabili della gioia di vivere…anche oggi?! Tavola rotonda Azione Cattolica

Page 3: Anno xxxi n 6 16 febbraio 2014

Il Pontificio Consiglio per i Laici ha reso pubblico un Comunicatoche illustra il contenuto e l’obiettivo del Messaggio del Santo Padrein preparazione della XXIX Giornata Mondiale della Gioventù2014. Si tratta del primo Messaggio che Papa Francesco rivolge aigiovani, inserendosi nella tradizione iniziata dal Beato GiovanniPaolo II e proseguita da Benedetto XVI in occasione di ogni Gior-nata Mondiale della Gioventù. Dopo la straordinaria GMGvissuta a Rio de Janeiro nel luglio 2013, il Papa riprende ilsuo dialogo con i giovani del mondo e presenta loro i temidelle tre prossime edizioni dell’evento, per avviare l’itine-rario di preparazione spirituale che nell’arco di tre annicondurrà alla celebrazione internazionale a Cracovia, nelluglio 2016. I temi delle tre prossime GMG, tratti dalleBeatitudini evangeliche, mostrano come il Santo Padreconsideri questo passo del Vangelo di Matteo un punto diriferimento centrale per la vita dei cristiani, chiamati a farneun concreto programma di vita. Nel Messaggio, il SantoPadre ricorda ai giovani che Gesù stesso ha mostrato ilcammino da seguire, incarnando le Beatitudini in tutta lasua vita: vivere le Beatitudini oggi è per i giovani una verae propria sfida a seguire Cristo andando contro corrente e

testimoniandone la novità rivo-luzionaria. E poiché non è pos-sibile essere cristiani e avereun’idea “in piccolo” della vita,

il Papa esorta i giovani a respingere ogni offerta di felicità “a bassoprezzo”, a trovare il “coraggio della felicità” autentica che solo Diopuò donare. Papa Francesco spiega quindi ai giovani cosa significaessere poveri in spirito, entrando nel cuore del tema della prossimaGiornata Mondiale della Gioventù. Gesù stesso ha scelto una via di

spogliazione e di povertà e il Papa rivolge ai giovani l’invito pres-sante a imitarlo, indicando loro l’esempio di San Francesco d’Assisi.I giovani cristiani sono quindi chiamati alla conversione, ad abbrac-ciare uno stile di vita evangelico segnato dalla sobrietà, dalla ricercadell’essenziale e dalla solidarietà concreta nei confronti dei poveri.I poveri, spiega infatti il Papa, da un lato sono “la carne sofferente”di Cristo che tutti siamo interpellati a toccare personalmente, madall’altro possono diventare dei veri maestri di vita, avendo spessomolto da offrire sul piano umano e spirituale. Il Papa sottolinea poi

il legame profondo tra il tema della GMG di Rio – “Andate efate discepoli tutti i popoli” (Mt 28,19) – e la Beatitudine deipoveri in spirito. Infatti, spiega Papa Francesco, “la povertàevangelica è condizione fondamentale affinché il Regno diDio si diffonda”: spesso dai cuori più semplici scaturisce lagioia autentica che è il motore stesso dell’evangelizzazione.Il Santo Padre ricorda infine il trentesimo anniversariodella consegna ai giovani della Croce del Giubileo dellaRedenzione, che ricorrerà il prossimo 22 aprile. “Proprioa partire da quell’atto simbolico di Giovanni Paolo II ini-ziò il grande pellegrinaggio giovanile che da allora conti-nua ad attraversare i cinque continenti”. E PapaFrancesco annuncia ai giovani che dopo la sua canonizza-zione, “evento che riempie il nostro cuore di gioia”, Gio-vanni Paolo II “ sarà il grande patrono delle GMG, di cuiè stato l’iniziatore e il trascinatore”. VIS

3Anno XXXI

16 Febbraio 2014 PAG

Contro gli abusila Chiesa ha fatto più di qualsiasi altra organizzazione internazionale La portavoce dei vescovi americani, suor Mary Ann Walsh,

risponde alle accuse contro la Santa Sede nel rapporto del

Comitato Onu per i diritti del fanciullo

“La Chiesa cattolica in questi anni ha fatto più di qualsiasi altraorganizzazione internazionale per affrontare la piaga degli abusisessuali sui minori e continuerà a farlo”. Suor Mary Ann Walsh,portavoce della Conferenza Episcopale americana, risponde alledure accuse contenute nelle Osservazioni Conclusive del Co-mitato Onu per i diritti del fanciullo, presentate ieri a Ginevra.Secondo il rapporto Onu, la Santa Sede avrebbe svolto azioniinefficaci riguardo alla questione degli abusi commessi da espo-nenti del clero. In un blog postato sul sito della Conferenza epi-scopale (Usccb), ripreso dalla Radio Vaticana, la religiosareplica ricordando che il numero di casi registrati nella Chiesaamericana è drasticamente diminuito negli ultimi anni, graziealle severe misure adottate dai vescovi e dalla Santa Sede perproteggere i bambini. Nel solo 2012, ad esempio - scrive suorMary Ann - le diocesi e gli istituti religiosi negli Stati Uniti

hanno svolto indagini sui trascorsi del 99% del clero, sul 97%degli educatori e sul 95% dei dipendenti, come anche sul 96%dei volontari che lavorano per la Chiesa. La suora confermaquindi le “perplessità” del Vaticano circa le critiche contenutenelle 16 pagine del rapporto alle posizioni della Chiesa su con-traccezione, aborto e omosessualità. “Il Comitato Onu per i di-ritti del Fanciullo – afferma - ha ragione ad esprimerepreoccupazione per gli abusi sessuali e il suo impegno controquesta piaga è encomiabile”. Tuttavia “avrebbe maggiore cre-dibilità se si impegnasse nella protezione del diritto più basilaredel bambino: quello alla vita. Quando il Comitato si fa coin-volgere invece in guerre culturali per promuovere l’aborto, icontraccettivi, i matrimoni omosessuali - conclude suor Walsh- svilisce la sua nobile causa per i bambini a favore di organiz-zazioni che hanno altre agende”. Zenit

IL PAPA ESORTA I GIOVANI A RESPINGERE OGNI OFFERTA DI FELICITÀ “A BASSO PREZZO”

Page 4: Anno xxxi n 6 16 febbraio 2014

4 Anno XXXI

16 Febbraio 2014PAG

Parola del SignoreSESTA TEMPO ORDINARIO A

dal vangelo secondo MaTTeo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

Non pensate che io sia venuto ad abolire la

Legge o i Profeti; non sono venuto per abolire,

ma per dare compimento. In verità vi dico:

finché non siano passati il cielo e la terra, non

passerà dalla legge neppure un iota o un segno

senza che tutto sia compiuto. Chi dunque tra-

sgredirà uno solo di questi precetti, anche mi-

nimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto,

sarà considerato minimo nel regno dei cieli.

Chi invece li osserverà e li insegnerà agli

uomini, sarà considerato grande nel regno dei

cieli. Poiché io vi dico: se la vostra giustizia

non supererà quella degli scribi e dei farisei,

non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso

che fu detto agli antichi: “Non uccidere”; chi

avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io

vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello,

sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fra-

tello: stupido, sarà sottoposto al sinèdrio; e

chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco

della Geenna. Se dunque presenti la tua offerta

sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha

qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono

davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti

con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo

dono.

Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario,

mentre sei per via con lui, perché l’avversario

non ti consegni al giudice e il giudice alla

guardia e tu venga

gettato in prigio-

ne. In verità ti dico:

non uscirai di là fin-

ché tu non abbia

pagato fino all’ulti-

mo spicciolo!

Avete inteso che fu

detto: “Non com-

mettere adulterio”;

ma io vi dico: chiun-

que guarda una

donna per deside-

rarla, ha già commesso adulterio con lei nel

suo cuore. Se il tuo occhio destro ti è occasione

di scandalo, càvalo, e gettalo via da te: conviene

che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto

che tutto il tuo corpo venga gettato nella Ge-

enna. E se la tua mano destra ti è occasione di

scandalo, tàgliala e gèttala via da te: conviene

che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto

che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geen-

na.

Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie,

le dia l’atto di ripudio”; ma io vi dico: chiunque

ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubi-

nato, la espone all’adulterio e chiunque sposa

una ripudiata, commette adulterio.Avete anche

inteso che fu detto agli antichi: “Non spergiu-

rare, ma adempi con il Signore i tuoi giura-

menti”; ma io vi dico:

non giurate affatto: [né

per il cielo, perché è il

trono di Dio, né per la

terra, perché è lo sga-

bello per i suoi piedi;

né per Gerusalemme,

perché è la città del

gran re. Non giurare

neppure per la tua te-

sta, perché non hai il

potere di rendere bian-

co o nero un sole ca-

pello. Sia invece il vo-

stro parlare sì, sì; no,

no; il di più viene dal

maligno”.

vangelo

di MaTTeo 5,17-37

Gesù dopo aver presentato la sua legge del-l’amore, le Beatitudine, continua il discorsocommentando alcune prescrizioni contenutenella Legge mettendosi in contrapposizioneai farisei che interpretavano la Legge allalettera trascurandone lo spirito. Gesù appro-fondisce il significato di quelle prescrizionifacendo capire la portata reale di quelle proi-bizioni, egli chiaramente ne prende alcuneper far capire ai suoi discepoli che alla Leggenon si deve obbedire in modo cieco e legalistico,ma essa deve vista alla luce del Cristo, infattiGesù afferma chiaramente: “fu detto………ma io vi dico”. Gesù si proclama come l’unicoe vero interprete della Legge.

Il cristiano solo attraverso lo Spirito che agiscein lui diventa testimone della nuova legge epuò far si che la sua giustizia superi quelladegli scribi e dei farisei. In Gesù tutta laLegge antica trova pienezza e compimento,perché in Lui si afferma che l’unica guida al-l’interpretazione della lettera della Legge èl’amore. Solo l’amore può condurre alla verainterpretazione dei comandamenti e alla loropratica applicazione. Gesù vuole che i suoidiscepoli trascendano la giustizia umana e siaccostino alla giustizia secondo Dio, aprendosia prospettive infinite fino alla perfezione dellacarità. Quella carità per cui neanche unbicchiere d’acqua offerto per amore sarà di-menticato in cielo, perché tutto quello cheviene fatto per amore, qualsiasi gesto, piccoloo grande diventerà grande tanto quanto l’amoreche lo spinge. Più grande è l’amore tanto piùe grande il gesto. L’amore è la sola capacitàdi misura che ha valore il cielo, ed è a quellaa cui ci dobbiamo uniformare, Cristo è il sa-cramento dell’amore di Dio, i cristiani debbonodiventare con la loro vita sacramento di Cristo.Chiediamo al Signore di aprire il nostro cuoree il nostro spirito per capire e compiere la suavolontà nella nostra vita.

RICCARDO

PILLOLE DI SAGGEZZA

Lasciate l’ultima parola alla bontà……

agite per bontà

piuttosto che per fare il bene

(Henry Huvelin)

Capita, a volte, di vederein televisione gli spot pub-blicitari di televendite chepropongono acquisti condiritto di recesso. Il tele-spettatore può comprareun oggetto, provarlo e poirestituirlo entro un certonumero di giorni. Lostesso meccanismo sembraripetersi, in questi ultimianni, con la moda delleconvivenze, che sembraessere sempre più diffusatra i giovani (e non solo!).Alcune persone scelgonodi non sposarsi. Preferi-scono vivere insieme per fare un “periodo di prova”. E cosìl’amore si trasforma in un esperimento, in cui ci si osserva comecavie di un laboratorio. Stiamo assistendo ad una vera e propriametamorfosi della coppia. Non è più composta da esseri umani,ma da prodotti di una televendita. E’ il bizzarro fenomeno del-l’amore con diritto di recesso. Prima si fa il periodo di prova, chepuò durare anche alcuni anni. E poi, eventualmente, si può eser-citare il diritto di recesso, restituendo la merce usata che non èpiù di gradimento. In molti casi, nelle coppie di conviventi, c’èuna persona che vorrebbe sposarsi e un’altra che non vuole sen-tire parlare di matrimonio. La persona che vorrebbe sposarsi su-bisce questa situazione passivamente, per abitudine o per pauradi restare sola. E così l’amore si trasforma in una squallida dit-tatura. Le principali vittime di questo ricatto sono le donne,spesso costrette ad accettare discorsi evasivi dei loro “compa-gni”, che dicono: “Matrimonio? Ho bisogno di tempo per pen-sarci”. Intanto, però, vivono la stessa condizione delle personesposate, con tanti diritti e nessun dovere. Tutti conosciamo la fa-vola di Peter Pan, che è diventata famosa grazie ad un film diWalt Disney. Racconta la storia di un bambino che non volevamai diventare grande e che viveva le sue avventure in un luogoimmaginario, chiamato “isola che non c’è”. Da un po’ di anni aquesta parte, l’isola della fiaba di Peter Pan non è più una terradi fantasia. Esiste davvero. Possiamo ritrovarla nella vita reale

di tanti giovani che rifiutano dimaturare e di assumersi le pro-prie responsabilità di fronte almondo. Se ci guardiamo intorno,possiamo accorgerci che nonsono pochi. Già grandicelli, vo-gliono divertirsi nella loro “isolache non c’è” della convivenza,per continuare ad essere cocco-lati e viziati come bambini. Tuttosembra andare avanti in un’oasidi pace (o di anestesia mentale).Poi, a un certo punto, i Peter Pansi stufano ed esercitano il dirittodi recesso. La donna si ritrovasola e senza alcuna tutela legale,spesso ad un’età in cui è difficile

ricominciare da zero. Come si è arrivati a questo punto? Perchécosì tanti ragazzi, oggi, rifiutano di impegnarsi e si rifugianonelle convivenze ? E’ innegabile l’influenza dei mezzi di comu-nicazione. Oggi i giovani devono costantemente confrontarsi conil bombardamento di messaggi che spingono a coltivare la non-cultura del non-impegno. Basta accendere la TV per trovarsi difronte ai modelli imposti dalla dittatura degli indici d’ascolto.Pensiamo, ad esempio, a certi reality show in cui trionfanol’uomo donnaiolo e perditempo o la fanciulla disponibile a tuttopur di conquistare cinque minuti di celebrità. Tanti ragazzi ven-gono “educati” dalle interviste di cantanti ed attori che passanoda una love story all’altra, immergendosi nella cosiddetta “bellavita” dei festini in discoteca o nei locali esclusivi. Certi esempidi non-cultura del non-impegno sono veramente dannosi per igiovani e rappresentano il primo passo verso il parcheggio nel-l’isola che non c’è della convivenza. C’è un costante invito acancellare il concetto di “impegno” dalla vita quotidiana. Tuttodovrebbe essere facilmente raggiungibile, senza il sudore dellafronte. Quale futuro ci può essere in un mondo in cui i sentimentihanno il diritto di recesso? La cosa più bella, quando ci si ama,sono i sogni, i progetti, le speranze di una vita insieme. Ma pervivere tutto questo c’è bisogno di un “sì” per sempre e di un ab-braccio autentico che sappia guardare oltre l’infinito.

Di Carlo Climati

L’amore con diritto di recesso

I giovani, le convivenze e l’isola che non c’è

La scuola, infatti, è un bene di tutti”. Appunto: un bene di tutti darilanciare con il contributo di tutti, per cui “come credenti e comecittadini non possiamo disinteressarcene”, ma anzi in qualchemodo prendere l’iniziativa, un’iniziativa aperta. Certo il campo èimmenso. Ha detto il segretario generale della Cei, presentando ilavori del consiglio permanente: “la scuola deve imparare a recu-perare il suo ruolo fondamentale, che non è quello di chi dà rispo-ste, ma di chi mette in mano agli studenti gli strumenti critici per

stare in maniera consapevole in questo mondo”. “Quando, invece,la scuola si limita a dare risposte a buon mercato, allora scatta lavisione ideologica”, ha ammonito. C’è insomma molto da fare equesto è il senso della convocazione intorno al Papa, semplice-mente per ascoltare la sua parola. Che è capace di esprimersi, comeabbiamo potuto vedere, a tutto campo e per tutti. Partiamo dallarealtà di un sistema di scuola pubblica che è sia statale che nonstatale e dalla consapevolezza di una situazione di crisi, sui cui ri-flettere senza pregiudizi e senza indulgere alle mode e alle ideo-logie. “La crisi della scuola non dipende da fattori soltantoeconomici. È una crisi più profonda che chiama in causa la re-sponsabilità di ogni cittadino che si sente convocato e obbligato acontribuire al bene comune, tanto più urgente quanto meno avver-tito”, si legge nella lettera di convocazione. Bisogna dunque en-trare in questa linea dell’investimento. Senza steccati. MonsignorNunzio Galantino ha ribadito che “non faremo rivendicazioni dinessun genere. Non chiediamo nulla. Andiamo in piazza per ascol-tare ciò che il Papa ha da dirci”. Per muoversi, tutti, con rinnovatalena.

Continua dalla prima pagina

VERSO IL 10 MAGGIO

La scuola “bene di tutti”Sarà una festa di popolo

Page 5: Anno xxxi n 6 16 febbraio 2014

5Anno XXXI

16 Febbraio 2014 PAG

Il lieto annuncio dell’angelo alle donne144. GESÙ NON È QUI, È RISORTO

Passiamo a presentare i 20 versetti che Matteoriserva alla risurrezione di Gesù. Questa voltaleggiamo Mt 28,1-8 dove l’evangelista riferi-sce il lieto annuncio che l’angelo ne fa alle piedonne.1. L’andata delle donne al sepolcro. «Dopo ilsabato, all’alba del primo giorno della setti-mana, Maria di Màgdala e l’altra Maria an-darono a visitare la tomba» (Mt 28,1). Dopo il sabato, cioè terminato il sabato cheimponeva un rigido riposo e limitava tassati-vamente i movimenti – “il cammino permessoin giorno di sabato” (At 1,12) era di 200 passi–, le donne possono muoversi liberamente.Matteo indica il tempo con la frase che ri-manda alla liturgia, cioè il primo giorno dellasettimana, la domenica (Ap 1,10) quando lacomunità cristiana si riuniva “per spezzare ilpane” eucaristico (At20,7). Le donnevanno a visitare latomba. Cioè voglionointrattenersi nel luogodove è stato deposto illoro Maestro che esseavevano seguito dallaGalilea “per servirlo”(27,55). Il loro amoresupera l’ostacolodella morte. «Mettimicome sigillo sul tuocuore,… perché fortecome la morte èl’amore, /… / le sue vampe sono vampe difuoco, / una fiamma divina!» (Cantico deiCantici 8,6). 2, Il terremoto e l’angelo rotola la pietra. «Edecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo delSignore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, ro-tolò la pietra e si pose a sedere su di essa. 3Ilsuo aspetto era come folgore e il suo vestitobianco come neve» (Mt 28,2-3). Il terremoto altrove accompagna le manife-stazioni di Dio (Es 19,18); qui segnala ilgrande evento della risurrezione corporale diGesù. Al terremoto segue la venuta di un an-gelo del Signore, cioè di un angelo che ha al-cune proprietà divine: era come folgore e conun abito bianchissimo. Matteo ci rimanda alGesù della trasfigurazione: “le sue vesti diven-nero candide come la luce” (17,1) e al Figliodell’uomo che verrà “con grande potenza egloria” (24,30). Questo angelo, maestoso epossente, rotolò la pietra, non per far uscire ilSignore risorto dalla tomba, dalla quale, colsuo corpo di risorto, era già uscito; ma per farvedere alle donne che l’interno del sepolcro eracompletamente vuoto. Maestosamente si mettea sedere sulla pietra che ha rotolato. Matteo sta facendo il teologico, il catechista,l’informatore. Vuole dire, mediante il grandeterremoto e l’angelo del Signore che in quel

sepolcro è avvenuto un evento strettamente di-vino. 3. L’angelo dice: Gesù crocifisso è risorto.«Per lo spavento che ebbero di lui, le guardiefurono scosse e rimasero come morte. 5L’an-gelo disse alle donne:”Voi non abbiate paura!So che cercate Gesù, il crocifisso. 6Non è qui.È risorto, infatti, come aveva detto; venite,guardate il luogo dove era stato deposto”» (Mt28,4-6). Le guardie sono coloro che i sommi sacerdotihanno messo a custodia del corpo di Gesù.L’angelo sa che le donne cercano «Gesù, ilcrocifisso»; non il cadavere, ma la persona diGesù che è il crocifisso del venerdì santo. Edà ad esse la lieta notizia: non qui, è risorto.Stabilisce anche l’identità tra il «crocifisso» eil «risorto». Così fa anche Marco; «Gesù Na-

zareno, il crocifisso. Èrisorto, non è qui»(Mc 16,6); così faanche Luca: «Perchécercate tra i morticolui che è vivo?6Non è qui, è risorto»(Lc 24,5-6). In Gio-vanni il gruppo delledonne è rappresentatodalla sola Maria Mad-dalena. Ad essa il Ri-sorto si fa riconoscerechiamandola pernome: «Gesù le disse:

“Maria!”. Ella si voltò e gli disse in ebraico:“Rabbunì!” – che significa: “Maestro!”» (Gv20,16). Con la sua risurrezione, come già la suamorte, Gesù comunica il suo amore: da Per-sona a persona, da Risorto a Maria… e aognuno di noi. 4. Le gioiose annunciatrici del Risorto. «Pre-sto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risortodai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lovedrete. Ecco, io ve l’ho detto”. 8Abbandonatoin fretta il sepolcro con timore e gioia grande,le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi di-scepoli» (Mt 28,7-8). Le donne devono ricordare ai discepoli la pro-messa di Gesù, di riunirli intorno a sé: «Ma,dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea»(26,32); là mi vedrete. Ancor più, devono an-nunciare ad essi; È risorto dai morti. Il primoannuncio cristiano della risurrezione partedalle donne! Conclusione. «Raccontaci, Maria, che haivisto sulla via? / La tomba del Cristo vivente,la gloria del risorto; / e gli angeli suoi testi-moni, il sudario e le vesti; / Cristo mia spe-ranza è risorto e precede i suoi in Galilea. /Siamo certi che Cristo è veramente risorto. Tu,Re vittorioso, abbi pietà di noi. Amen. Alle-luia» (Sequenza, Victimae paschali laudes, delgiorno di Pasqua). [email protected]

Venerdì 14 febbraioA Roma con i fidanzati

Sabato 15 febbraioOre 18.30 S. Benedetto Tr.

Suore Concezioniste: S. Messa

Domenica 16 febbraioOre 11.00 Grottammare

S. Messa per l’inizio dell’Adorazione perpetua

Ore 15. 30 Saluto all’incontro di formazione sulla pastorale pree postbattesimale

Giovedì 20 febbraioOre 21.00 presso i Padri Sacramentini

Incontro con l’AMCI

Domenica 23 febbraioOre 10.30 Villa Rosa

CresimeOre 17.30 S. Messa per i fidanzati

della diocesi

Impegni Pastorali del Vescovo

dal 14 al 23 Febbraio 2014

Le celebrazioni dell’UNITALSI

nella festa della Madonna di Lourdes“….. In forza del nostro Battesimo e dellaConfermazione siamo chiamati a conformarcia Cristo, Buon Samaritano di tutti i sofferenti.Quando ci accostiamo con tenerezza a coloroche sono bisognosi di cure, portiamo la speranzae il sorriso di Dio nelle contraddizioni delmondo. Quando la dedizione generosa versogli altri diventa lo stile delle nostre azioni,facciamo spazio al Cuore di Cristo e ne siamoriscaldati, offrendo così il nostro contributoall’avvento del Regno di Dio….” (Papa Fran-cesco, messaggio in occasione della GiornataMondiale del malato).Su esortazione di Papa Francesco, anche noidell’UNITALSI abbiamo voluto vivamentecon fede e concretamente, rispondere al suomessaggio! Martedì 11 Febbario 2014 B.V.diLourdes, L’UNITALSI SBT, e tutte le asso-ciazioni che operano nell’ambito della soffe-renza,hanno celebrato la XXII Giornata Mon-diale del Malato.Molte le comunità che hannopartecipato alla Celebrazione Eucaristica chesi è tenuta presso la Basilica CattedraleS.M.Marina, presieduta dal nostro  VescovoCarlo Bresciani. Alle ore 16.00 c’è stata l’accoglienza dei cari malati, disabili e anziani inBasilica; alle ore 17.00 Recita e meditazione del Santo Rosario (misteri della gioia, animati daCatani don Vincenzo); alle ore 17.30 Celebrazione Eucaristica, a termine la suggestiva processioneAux Flambeau, all’interno della Cattedrale!

Novena e Festa della Madonna di Lourdesa Montalto MarcheA conclusione della Novena celebrata nei giorni passati in onore della Madonna di Lourdes, dicui si è molto devoti, anche nella Parrocchia di Santa Maria Assunta in Montalto delle Marchesono stati programmati due momenti di riflessione spirituale e di devozione particolare al cultodella Beata Vergine Maria, in occasione dell’annuale memoria delle apparizioni di Lourdes. InfattiLunedì 10 Febbraio, presso la Casa di Riposo "Avvocato Galli" è stata celebrata la Santa Messaper gli Infermi e gli Anziani, con l'Amministrazione comunitaria del Sacramento dell’Unzionedegli Infermi. La Comunità parrocchiale tutta è stata invitata a partecipare per vivere questo mo-mento affettuoso di fraternità e soprattutto di preghiera insieme a chi solitamente si sente solo eper questo può ritrovarsi avvilito.Mentre per Martedì 11 Febbraio, alle ore 17,45 è stato programmata un corteo processionale conle candele accese, che richiamano la tradizionale Processione “aux flambeaux”, che si svolge ognisera sull’Esplanade des Sanctuaires a Lourdes, che si è snodato dalla Concattedrale, attraversoPiazza Sisto V, lungo un breve tratto del corso Vittorio Emanuele III e di Viale degli Eroi findentro la Cripta, dove sono le sepolture dei Vescovi montaltesi, proprio ove è la Grotta con l’im-magine della Vergine, copia identica e venerabile come quella posta a Massabielle, onorata quo-tidianamente dalla silenziosa e solerte visita e preghiera dei montaltesi. Tra l’altro questaraffigurazione, ripsetto a quella conservata nella Chiesa di Santa Maria della Valle in Ripatransonee il primo altare laterale di sinistra nella Cattedrale sambenedettese, è di gran lunga la più grandee suggestiva, occupando lo spazio di un intero cappellone, da decenni ad essa dedicato. Ivi si èrecitato il Santo Rosario comunitario ed è stata celebrata la Santa Messa, durante la quale ci si èsentiti veramente raccolti e uniti ai tanti pellegrini, che negli stessi istanti si saranno trovati raccoltia Lourdes, davanti alla Madre celeste, ad invocare ed impetrare con canti e preghiere il Suo aiutonelle difficoltà, che la nostra umanità sta attraversando, e la Sua divina propiziatrice BenedizioneMaterna. Daniela

Prot. n. 020/2014 - CEM/P

Al diletto fratello nell’episcopatoS.E. Mons. Giovanni Tani

Arcivescovo di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado

CONSIDERATO che S.E. Mons. Gervasio Gestori, Vescovo di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, finora Segretario della Conferenza Episcopale Marchigiana, in data 19gennaio 2014, è diventato Vescovo emerito;

VISTO il can. 421 CJC e l’art. 2 del Regolamento della Conferenza Episcopale Mar-chigiana;

VISTO l’art. 3 del predetto Regolamento e a norma del can. 119 CJC;mi pregio felicitarmi con Vostra Eccellenza che, nella riunione ordinaria del 05 febbraio

2014, è stato eletto a scrutinio segreto dagli Ecc.mi Vescovi della medesima Conferenza Epi-scopale,

Vescovo Segretario della Conferenza Episcopale Marchigianaad quinquiennium

Fermo, 06 febbraio 2014X Luigi Conti

Arcivescovo Metropolita di FermoPresidente della Conferenza Episcopale Marchigiana

Page 6: Anno xxxi n 6 16 febbraio 2014

6 Anno XXXI

16 Febbraio 2014PAG

prima visita a Montalto del 2 febbraio 2014.

E’ doveroso esprimere a S.E., a nome della ProLoco di Montalto, un saluto augurale, in quantoci onora di rappresentare la diocesi voluta forte-mente dal nostro concittadino Papa Sistro V. Talediocesi, creata con lungimiranza, identifica il“Piceno, con unità culturali, linguistiche e so-prattutto comuni tradizioni religiose. Il territoriodella diocesi Eccellenza, và oltre il corso delfiume Tronto, si estende tra diverse valli,qui siparla ancora un dialetto similare che è il marchi-giano meridionale o aso –truentino a significare idue fiumi, che ha intercalari comuni fino a Mar-tinsicuro, Civitella del t.to Sant’Egidio alla Vibratae conserva nel mezzo un “cuore pulsante”: Mon-talto. La sua luce si è forse affievolita nelladiocesi, ma permane il riflesso di questa meravi-gliosa Basilica Cattedrale che la storia, non potràcancellare. Desideriamo ardentemente che dettaBasilica rimanga un riferimento religioso per leintere Marche, così come quella di Loreto. Desi-deriamo fortemente che l’intero territorio diocesanoviva nella sua interezza e che venga perciò rie-quilibrato. La nostra storia, l’orientamento alpassato è un fondamento sicuro per costruire unprospero futuro, per poter favorire la crescita inogni senso, ma soprattutto sotto il profilo culturalee religioso. Nel Suo stemma Eccellenza, come inquello di Papa Sisto, due elementi in comune: lastella polare, che orienta la navigazione nellabarca della Chiesa: Gesù, e la leonessa rampantelegata a Brescia e al suo cognome Bresciani, chediventa un leone nello stemma Sistino ma checomunque rappresenta la forza di volontà delPapa detto tosto, per la Sua stessa tenacia. Leil’ha già dimostrata nell’accettare l’incarico dalSanto Pontefice. Eccellenza, conoscerà tanta bellae sincera gente anche tra le deliziose collinePicene, e potrà contare sulla nostra certa collabo-

razione. Noi della Pro Loco, dall’altra parte, ciispireremo altresì al volere di Papa Sisto V per leMarche, ritenendolo l’inventore del turismo,prima che il turismo fosse nato. Le Marche tuttee, in particolare il Piceno, non sarebbero rimastinascosti se non ci fosse stato il tentativo dioffuscare la storia ed esaltate le vere peculiaritàcollinari, che in definitiva si traducono nel parlareuna lingua comune! Le faccio tanti auguri perl’esercizio della sua missione, augurandoLe unprospero operato. Un piccolo pensiero: libri distoria locale, e ancora grazie!

La facciata della Basilica-Cattedrale di Montalto

illuminata, è stata possibile grazie al supporto

finanziario congiunto della PRO LOCO di

Montalto e di altre Associazioni locali ed Enti,

quali il Comune di Montalto, la Banca di Cre-

dito Cooperativo di Castignano e  la Fondazione

Carifermo. Quest'ultima permetterà infine di

completare l'illuminazione delle due balaustre

in travertino, poste sulla parte superiore della

facciata  di detta  Chiesa. L'iniziativa intrap-

presa dalla PRO LOCO, dà lustro al pregevole

Monumento Sistino e alla città di  Montalto

che si onora di averla.  Emanuele Di Stefano

San Benedetto del Tronto – Presso l’AuditoriumComunale Tebaldini di viale De Gasperi è stato pre-sentato il libro “Benedetto Loggi. Sacerdote Edu-catore Docente”, scritto da Giuseppe Palestini,ingegnere di Bologna, originario di San Benedettodel Tronto. All’evento, che ha riunito un cospicuonumero di persone tra cui molti ex allievi di DonBenedetto, erano presenti l’assessore alla culturaDott.ssa Margherita Sorge, il Parroco di San Pio XDon Vincenzo Catani, Monsignor Gianni Anelli enaturalmente l’Autore. Il libro è nato dalla volontàdell’Ing. Palestini di ricor-dare il suo insegnante du-rante gli anni del liceo: unmaestro non solo scola-stico, ma anche e soprat-tutto di vita nel periododella gioventù a San Be-nedetto del Tronto. L’ideainiziale è legata alla letturadi una biografia di Gio-vanni Paolo II, in partico-lare di un passo in cui siracconta che un giornonon gli fu consentito di ce-lebrare la messa (quasiuna sospensione a divinis). Il motivo? Un vecchioprete severo lo vide senza tonaca contornato da ra-gazzi e ragazze. Quest’episodio ha fatto tornare allamente dell’Ing. Palestini le tante volte in cui donBenedetto organizzava gite in montagna in compa-gnia dei “suoi ragazzi” e per essi celebrava Messaprima di partire L’idea si è pian piano concretizzatagrazie anche ad una “verifica di fattibilità”, per dirlain termini ingegneristici, fatta da Palestini discor-rendo con amici in merito alla possibilità di scrivere

un libro su Benedetto Loggi e all’interesse cheavrebbe suscitato. Pagina dopo pagina, si ripercor-rono le dolorose ma provvidenziali vicende del sa-cerdote di San Benedetto del Tronto negli anni ’40e ’50. In quelle vicende si ponevano le basi per leriforme che avrebbero modificato venti anni dopo, tenendo saldi i principi della Fede, il vivere eccle-siale e laico alla luce del Concilio Vaticano II. “Luprete volante”, così veniva chiamato don Benedettoper il suo pedalare spedito in sella ad una bici dadonna, è stato precursore anche di metodi di inse-

gnamento moderni che met-tono al centro lo studente. Èstato un educatore coinvol-gente che sapeva istruire nonsolo sui banchi di scuola, maanche durante viaggi e sog-giorni tra i monti e le cittàd’arte. Eppure, dietro tuttoquesto, nonostante un’appa-rente serenità, teneva celata lasua dolorosa vicenda perso-nale: il libro narra infatti dellasua appartenenza al laboratoriodel Cenacolo, innovativa espe-rienza di vita comunitaria per

sacerdoti e laici, che costò a “don Ben”, come lochiamavano i “suoi” studenti, grandi pene. Un vo-lume ricco di testimonianze e di ricordi di chi “con-sumava i gradini” di casa Loggi, prima comestudente poi come amico nel momento in cui donBenedetto ha avuto più bisogno di un supporto mo-rale e non solo. “Questo libro non è solamentefrutto dei miei ricordi, è soprattutto un insieme disincere e sentite testimonianze di tutte quelle per-sone che per dovere o per diletto, direttamente o in-

SALUTO DELLA PRO LOCO DI MONTALTO

A S.E. IL VESCOVO CARLO BRESCIANI

“Si può amare la vitaoltre il ragionevole?”Nell’Auditorium Comunale, un folto pubblico ha ascoltato attentamentela risposta dei coniugi Luigi e Laura Gasparre

Si può amare la vita oltreil ragionevole? Si puòcontinuare a desiderareun figlio, anche se si è aconoscenza di una gravemalformazione? La vita èun valore assoluto? Aqueste domande hannorisposto i coniugi Luigi eLaura Gasparre, ospitidel secondo della serie diappuntamenti culturaliproposti dalla nostra te-stata in collaborazionecon l’Ufficio Diocesanoper la cultura e la libreria“La Bibliofila”. Luigi eLaura vivono a Montelabbate (PU) e avevano già un figlio di 5 anni quando nel 2007 scopri-rono che la secondogenita, che stavano aspettando, era affetta da anencefalia, una rara egrave malattia. I coniugi hanno raccontato come il personale medico aveva prospettato comenaturale ed unico epilogo della vicenda l’aborto terapeutico. Al parere degli esperti si era ag-giunto anche quello dei familiari. “Avete già un figlio”, “Non vi andate a complicare la vita”,queste le frasi che più spesso Luigi e Laura si sono sentiti ripetere. Tutto ciò che ruotava at-torno alla giovane coppia aveva una logica: non vale la pena portare avanti la gravidanzacon un feto così gravemente compromesso. Ma a questa logica, Luigi e Laura hanno rispostocon un’altra logica. Sana o malata, quella che Laura portava in grembo era loro figlia. Ma-rianna, questo il nome della piccola, andava dunque amata. Anzi, proprio perché in difficoltà,andava amata ancora di più. In questa loro certezza, sono stati sostenuti dall’incontro con ilProf. Giuseppe Noia, uno dei massimi esperti di medicina prenatale. Il Prof. Noia, che esercitala sua professione presso il Policlinico Gemelli di Roma, è stato definito dalla coppia comeuno straordinario mix di scienza e fede, che lo porta ad avere una geniale umanità e un gransenso di amore verso ogni essere umano. Luigi e Laura hanno raccontato come, nonostantela malattia di Marianna, l’hanno continuata ad amare durante tutti i nove mesi della gravi-danza, gioendo quando la piccola scalciava nel grembo, oppure quando, a suo modo, rispon-deva al fratellino di 5 anni che accarezzava la pancia della mamma. Quella che per molti eraun incidente di percorso, era invece un essere umano vivo. Il Prof. Noia ha accompagnatoLuigi e Laura fino alla nascita di Marianna che purtroppo, subito dopo essere stata battezzata,è andata in cielo. Pochi giorni dopo c’è stato il funerale e Luigi e Laura, nonostante l’immensodolore, lo hanno vissuto con grande serenità perché hanno fatto tutto il possibile per la loropiccola. Luigi ha concluso dicendo di non sentirsi un superman o una persona straordinaria,ma di avere soltato amato quella che era ed è sua figlia. Luigi e Laura hanno trasformato ilmassimo del male, la morte di una figlia, in una occasione di bene. Infatti, oltre ad offrire laloro testimonianza in tanti incontri come quello organizzato dal nostro giornale, attraversol’associazione “La Quercia Millenaria”, sostengono e accompagnano tante coppie che stannovivendo le stesse difficoltà che loro hanno affrontato, cercando di offrire quel supporto che inun primo momento non avevano avuto da nessuno. L’avvocato Marco Sermarini, traendo leconclusioni della testimonianza che Luigi e Laura hanno fatto. Si è soffermato sulla logicautilitaria che purtroppo contraddistingue la nostra cultura. “Vali per quello che funzioni e nonper quello che sei”. Il nostro collaboratore Nicola Rosetti, ringraziando i coniugi Gasparre peril loro intervento, l’avvocato Sermarini per la sua amicizia e per la sua presenza e il pubblico,per essere intervenuto così numeroso, ha ricordato come nell’attuale contesto culturale plu-ralista, non può mancare o essere marginalizzata la posizione di chi, come Luigi e Laura, sifa portatore di una cultura autenticamente umana.

direttamente, hanno potuto incrociare le loro vitecon quella di don Benedetto”, sottolinea l’autore. Ilrisultato è una raccolta articolata di pensieri, unsorta di Zibaldone leopardiano o addirittura unapiccola Divina Commedia riproposta in chiave mo-derna, zeppa di personaggi e racconti che si intrec-ciano. Un intreccio narrativo con un obiettivo benpreciso: tracciare i contorni di chi ha sempre amatola Chiesa, anche nei momenti in cui essa sembravalontana nelle disposizioni dei suoi pastori. “Bene-detto Loggi. Sacerdote Educatore Docente” è edito

con la competente collaborazione del Prof. PietroV. Curzi della Facoltà di Ingegneria (DICAM) diBologna ed è stato stampato da Fastedit di Aqua-viva Picena con il contributo della Veneranda Con-fraternita Brodetti Adriatici (della quale il Prof.Curzi è priore pro tempore), dell’Assessorato allaCultura di S. Benedetto del Tronto e della BancaPicena Truentina – Credito Cooperativo sede di Ac-quaviva Picena. Il libro è disponibile nelle librerieLa Bibliofila e Nuovi Orizzonti di San Benedettodel Tronto.

PRESENTAZIONE DEL LIBRO “BENEDETTO LOGGI - SACERDOTE,

EDUCATORE, DOCENTE” DI GIUSEPPE PALESTINI

Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63074 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte, 16 - Tel. 0735 581855 (int. 2-5)

e-mail: [email protected] C.C.P. n. 11886637, intestato a L’ANCORA - Causale abbonamento

Impaginazione e stampa: Linea Grafica Srl - Tel. 0735 702910 - centobuchi (AP) - E-mail: [email protected] Il sito della Diocesi www.diocesisbt.it

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

[email protected]

Facebook: Ancora On Line

Page 7: Anno xxxi n 6 16 febbraio 2014

7Anno XXXI

16 Febbraio 2014 PAG

A partire da Ottobre 2013 sono stati attivati presso la Palaz-zina delle Associazioni di Ripatransone (sede Croce Azzurra)i nuovi corsi di danza tenuti dall’insegnante Cristina Orsini.Quest’ultima, fondatrice della DanzaArte Accademy, asso-ciazione sportiva dilettantistica affiliata allo C.S.E.N. (centro sportivo educativo nazionalericonosciuto dal CONI), vanta una solida formazione nell’ambito della Danza Classica e Mo-derna, ed ha avuto modo di specializzarsi anche nelle discipline del Pilates e dello ZumpingGym, (meglio conosciuto come Zumba Fitness). I corsi a Ripatransone sono ben sette: DanzaClassica e Moderna, Propedeutica per bambini dai 3 anni, Pilates, Zumping Gym, Hip-Hope Break dance tenuti dal maestro Yepes Louis Luigi Scardecchia ed in ultimo il nuovissimocorso di Cheerleading. Tale disciplina, riconosciuta dal F.I.C. (federazione italiana Cheerlea-ding), ancora poco praticata in Italia, di cui Cristina insieme ad una sua collega è l’unica perla Provincia di Ascoli Piceno a poter tenere corsi, ha già visto a Ripatransone numerose gio-vani iscritte che con entusiasmo hanno partecipato a questa nuova forma di danza sportiva.“Tenendo già due corsi in altre città, non mi aspettavo a Ripatransone questa grande affluenza.Già solo il primo mese la DanzaArte Accademy ha raggiunto i 100 iscritti!”. Afferma entu-siasta l’insegnante ed aggiunge: “Dopo il primo saggio della scuola, che si è tenuto il 22 Di-cembre presso il Palazzetto delle Sport della città con sentita partecipazione di pubblico, stogià lavorando con i miei allievi alle nuove esibizioni di fine anno. A Giugno infatti creerò unevento che si proporrà di celebrare le varie fasi della storia umana a partire dalla Preistoriaper giungere al futuro, il tutto raccontato attraverso il linguaggio della danza”.Quale modo migliore allora per poter passare l’inverno se non scaldandoci a ritmo di danza?!Cristina Orsini e la DanzaArte Accademy vi aspettano per iscrizioni e lezioni di prova gratuite.I corsi sono aperti a tutti senza limiti di età! Per info: [email protected] o visitatela pagina Facebook: Danzarte Accademy.

Le Strade Provinciali n. 1 “Rosso Piceno Su-periore”, n. 32 “Fonte Antico” e n. 36 “Lungal-bula” , poste lungo l’incrocio, presentanogravose problematiche rela-tive alla circolazione stra-dale. In questo tratto distrada le auto raggiungonoforti velocità ed il rischio diincidenti è costante, da se-gnalare la presenza di unafermata autobus che au-menta notevolmente la suapericolosità e ancor piùgrave l’inaspettata elimina-zione di un impianto sema-forico che prima funzionavaregolarmente. Ad aggravareulteriormente tale situa-zione contribuiscono le ul-time precipitazioni che sisono verificate nei mesi diNovembre e Dicembre pro-prio lungo la strada checonduce ad Offida. Qui si è aperta una voragineche rischia di far crollare parte di più della metàdella carreggiata, con le conseguenze gravoseche ne conseguono. L’Amministrazione Co-munale, attraverso il Sindaco Remo Bruni e ilConsigliere comunale di zona Alessandro Ricciha affermato; “Ci troviamo di fronte a due si-tuazioni pericolosissime: da una parte l’incro-cio e dall’altra la strada. E’ stato tutto segnalatoall’Ente Provinciale ma siamo ancora in attesadi un vero intervento. Inoltre durante il consi-glio comunale del 30 Novembre 2013 tale que-

stione è stata inserita come ordine del giornovista la pericolosità di questo tratto di strada.E’ stata inoltre presentata un’interrogazione al

Consiglio Provinciale. Auspi-chiamo quindi che la Provinciaintervenga per mettere definiti-vamente in sicurezza una zonache è crocevia tra i paesi di Ri-patransone, Acquaviva Picena,Offida e San Benedetto delTronto.” Continua Paolo D’Era-smo, “In qualità di ConsigliereProvinciale sollecito fortementeil Presidente a non abbandonareil comune di Ripatransone e adintervenire quanto prima.”Anche i cittadini della piccolafrazione di San Savino di Ripa-transone hanno esternato le loropreoccupazioni in merito a que-sta annosa situazione: “è un in-crocio pericoloso e la stradarischia di crollare da un mo-

mento all’altro!”. Non solo, attraverso l’Asso-ciazione San Savino si è attivata una raccoltadi firme per la sicurezza dell’intersezione. Essavuole sollecitare l’Ente Provinciale affinchévengano presi provvedimenti per la messa insicurezza della viabilità. Per tale motivo l’Am-ministrazione comunale ed il Sindaco di Ripa-transone si sono attivati nel sollecitare quantopiù possibile la Provincia di Ascoli Piceno dallaquale ci si aspetta un intervento immediato erisolutivo.

da ripatransone

DanzaArte Accademy

Problemi sulla viabilità lungo la Strada San Savino di Ripatransone.

Con le parole del Sindaco della nostra città, vogliamo ricordare

Giovanni Quondamatteo, fecondo poeta dialettale, autodidatta:

“Prima protagonista di un’epopea segnata dallafatica, quella del mare, che ha fatto grande la no-stra città, poi arguto utilizzatore del dialetto comestrumento immediato ed incisivo per raccontarein versi i cambiamenti della società. Giovanni Quondamatteo è stato un prezioso testi-mone di un’epoca, le sue poesie parlano di vi-cende tristi e buffe, di personalità autorevoli e dipersone qualunque che però sapevano lasciare unsegno negli altri: storie che tutti abbiamo apprez-zato, che Giovanni regalava a chiunque glielechiedesse e che gli sopravvivranno. Ci mancheràla sua generosità, la sua presenza semplice capace di spezzare ogni rituale per offrire occasionidi riflessione o di rimpianto o d’ilarità. Lo voglio ricordare con la motivazione che accompagnòil “Gran Pavese Rossoblù” che la Città gli attribuì nel 2012: “Per l’inesauribile vena artisticache ha rallegrato eventi popolari cittadini ma soprattutto per l’ispirazione poetica capace di toc-care le corde più profonde del comune sentire della città e di ravvivare la memoria delle tradi-zioni più autentiche della nostra comunità”.

ACQUAVIVA PICENA – Il 9 Febbraio 2014,Vincenzo ed Annita Bassetti hanno raggiunto ilragguardevole traguardo dei quarant’anni di ma-trimonio; per l’occasione i figli Gianluca, Bar-bara e Letizia hanno voluto organizzare una

giornata di festa che è iniziata conla celebrazione officiata dal Ve-scovo emerito Gestori nella chiesadi San Niccolò di Acquaviva Pi-cena. Ecco il messaggio di affettoe di ringraziamento da parte deifigli: “9 Febbraio 1974 – 9 Febba-rio 2014. Quarant’anni di storiadella vostra vita e della nostra!Gianluca, io (Barbara) e Letizia,mesi fa, abbiamo deciso di festeg-

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – UnaBanca presente sul territorio, che s’impegna perlo sviluppo del suo tessuto socio-economico edin particolar modo per coloro i quali ne rappre-sentano il futuro: i giovani. Questa è la BancaPicena Truentina, attiva nei confronti dell’im-prenditoria giovanile ed in generale dei giovani,ai quali dà l’opportunità, non appena se ne pre-senta l’occasione, di mettersi alla prova sulcampo: non solo attraverso una politica di as-sunzioni che prosegue, incurante della crisi, maanche con un programma di “alternanza scuola-lavoro” che quest’anno si rinnova, in partner-ship con l’I.T.C. “A. Capriotti”.Il progetto, sottoscritto dalla D.ssa Elisa Vita,dirigente scolastico dell’Istituto d’IstruzioneSuperiore “A. Capriotti”, ha quale coordinatricela docente Paola Assunta Petrucci, coadiuvatadal professor Giuseppe Pignati, è partito il 10

febbraio e, fino al 22 febbraio, vedrà protago-nisti 11 alunni della classe 4B AFM dell’IstitutoA.Capriotti di San Benedetto del Tronto, che la-

voreranno per un primo periodo di due setti-mane in dieci filiali della Banca Picena Truen-tina e concluderanno la loro esperienzaformativa nella settimana dal 26 al 31 maggioLe finalità del progetto, a livello nazionale,puntano ad attuare modalità di apprendimentoflessibili ed equivalenti sotto il profilo culturaleed educativo, che colleghino sistematicamentela formazione in aula con l’esperienza in situa-zione di lavoro; arricchire la formazione acqui-sita nei percorsi scolastici e formativi conl’acquisizione di competenze spendibili nellavita e nel mercato del lavoro; favorire l’orien-tamento dei giovani per valorizzarne le voca-zioni personali, gli interessi e gli stili diapprendimento individuali; realizzare un orga-nico collegamento delle istituzioni scolastichee formative con il mondo del lavoro e la societàcivile che promuova una cittadinanza attiva;correlare l’offerta formativa allo sviluppo cul-turale, sociale ed economico del territorio. Ufficio stampa Logos

Alternanza “scuola-lavoro”11 alunni dell’I.T.C. “A. Capriotti” nelle filialidella Banca Picena Truentina.La partnership tra Banca Picena Truentina e I.T.C. “A. Capriotti” prevede l’impegno degli alunni a febbraio e maggio.

anno 2012

Nozze di smeraldo per Vincenzo ed Annita Bassetti.

Tanti auguri!

giarvi in questo importantetraguardo. Per la vostra dedi-zione, alla famiglia, che neltempo avete costantemente ri-versato su ogni membro, daquando eravamo bambini finoa quando da adulti abbiamofatto le nostre scelte, nellequali non ci avete mai fattomancare il vostro sostegno;per l’aiuto quotidiano che nonci avete fatto e non ci fatemancare come nonni premu-rosi; per la cura paziente, co-stante e amorelove che avetemostrato sempre per ognunodei nostri nonni…Per tutte

queste e per molte altre ra-gioni, oggi, con le nostre fa-miglie, vogliamo dirvi Graziee incoraggiarvi a continuare,nonostante le difficoltà e i sa-crifici che nel tempo si incon-trano. Con amore: Gianluca,Barbara, Letizia, Isabella, Ga-briele, Luca, Davide, Bene-detta, Valerio, Vincenzo eMaria Vittoria”. A questa bellatribù che si è riunita per fe-steggiare Vincenzo ed Annita,si aggiunge anche la reda-zione dell’Ancora per fare isuoi migliori auguri!

Chiappini Janet

Page 8: Anno xxxi n 6 16 febbraio 2014

8 Anno XXXI

16 Febbraio 2014PAG

VIAGGI E TuRISmO - NOLEGGIO BuS

S. Benedetto del Tronto Tel. 0735 594456

Cupra marittima Tel. 0735 777636

www.pertur.it

30 anni di esperienzaorganizzando viaggi per le Parrocchie

AGENZIA GENERALE DI S. BENEDETTO DEL TRONTO

Agente Generale Cinzia AmabiliVia F. crispi, 107 - Tel. e Fax 0735 582101

Diocesi di San Benedetto del TrontoRipatransone - Montalto

INCONTRO DIOCESANO

PER FIDANZATI

23 FEBBRAIO 2014 S. BENEDETTO DEL TRONTO

Presso BIANCAZZURRO

Viale dello Sport, 110

Ore 9,30 AccoglienzaOre 9,45 Recita Lodi

Ore 10,00 Relazione

“COME UN URAGANO”

padre Alessandro Angelisanti

e dibattito con il relatore

Ore 11,30 Break

Ore 11,45 Adorazione eucaristica

guidata da p. Alessandro

Ore 12,15 Video dell’Incontro del Papa

con i FidanzatiOre 12,45 PRANZO INSIEME

(*per chi vuole) Ore 14,45 Laboratori esperenziali Ore 16,45 Il Vescovo incontra i fidanzati Ore 17,15 BreakOre 17, 30 Celebrazione Eucaristica

presieduta dal nostro VescovoS. E. Mons. Carlo Bresciani

*Per prenotazioni pranzo: entro 19 febbraio (20,00 €)

don Alfredo Rosati 3471815718 [email protected]

Anelide e Marco Mori [email protected]

MENU’PRANZO INSIEME

AntipastiProsciutto di Parma con nodini pugliesi

Salumi nostrani al coltelloCarpaccio tricolore

Selezione di formaggi a pasta tenera e dura*Tutto servito con focaccina calda

Primi PiattiLasagna all’ emiliana o altro primo a scelta

(da comunicare)Secondi Piatti

Coscio di vitello rosa al forno con patateDessert

Torta artigianale di nostra produzioneBevande

Acqua minerale, bibite, vino bianco e rosso

Il sospetto è una parola a più sfaccettature perla quale occorrerebbe avere la mente quadratadei nostri padri latini per coglierne tutti i risvolti.Con un de davanti, de suspicione, Ciceroneavrebbe percorso più vie mettendo in difficoltàpiù di un avversario politico. L’oratoria non è ilmio forte per cui viaggio terra terra sofferman-domi su quello che è la comune esperienza. Unsospetto mi viene dal mondo politico dove l’ab-bondanza delle parole, ornate di insulti, riempieil vuoto dei fatti o meglio maschera il significatodelle parole stesse. C’è un’espropriazione deivalori come ad esempio parlare in nome degliitaliani, quando in concreto si difendono i propriinteressi o quelli di parte. Questo riecheggia an-cora di più, quando lo si ascolta in un Parla-mento che dovrebbe essere un luogo diautentica sovranità popolare. Quante anime haquesto popolo se poi i rappresentanti si sono ac-capigliati come acerrimi nemici? Ecco il primosospetto che questo modo di agire non sia altroche mascherare un’incapacità di fare una seriapolitica gravida di bene comune? Si cerca di di-stogliere l’attenzione del cittadino dal cumulodelle gabelle che sistematicamente aumentanoriducendo in povertà molti cittadini? In questicasi la partecipazione mediatica agli insulti sem-bra lenire il dolore di certe cifre sui consumi deibeni primari. Ormai da anni ci si propina un fu-turo di ripresa, mentre il nostro condomino

perde il lavoro e non sadove aggrapparsi. In-tanto, ecco il secondosospetto, si butta là lanotizia dei molti politiciche hanno approfittatodel loro posto di potereper togliersi qualche vi-zietto a suono di milionidi euro del pubblico de-naro. Volano parolacce eti senti per un po’ gratifi-cato per questa giusta edesemplare operazionedella giustizia. Quanti neescono fuori in questoperiodo, quello che meraviglia è che tutti questihanno governato dopo “tangentopoli”, quandosi era ormai certi di aver riportato la pulizia contanto di ramazza. Si parla anche di chi contem-poraneamente ha occupato tante poltrone chevolendocisi sedere su una al giorno non sarebbebastato un mese. Ecco il sospetto, parlando ditutto questo non si ode il pianto sommesso delletante famiglie che cercano di nascondere la so-praggiunta miseria. Se poi vogliamo metterci unpizzico di peperoncino c’è disponibile il presi-dente francese Hollande con le sue donne cheper giorni e giorni è diventato la notizia più im-portante dei TG.

Quanto ne fa il sospetto! Qui nel nostro territo-rio, dove si lotta per, spesso inspiegabili, chiu-sure di industrie, i partiti continuano a beccarsie cercare il momento di assestare un uppercutall’avversario per metterlo al tappeto su diatribeinterne, quasi fossero di interesse generale e divitale importanza. Con questo sistema non si hatempo per proporre problemi seri da risolvere,o anche semplici come quello di mettere un po’di catrame sulle buche delle strade. Quintiliano

P.S.: Mentre andiamo in stampa arriva la noti-zia del sospettato “golpe” anti Berlusconi!Altre parole, parole, parole.

Il sospetto!È tutto vero lo spettacolo vergognoso di questi giorni nel Parlamento o è pantomima?Le ruberie a milioni sono vere o servono per riempire i TG? Le beghe nei e trai partiti sono importanti o servono per distogliere i cittadini dai veri problemi?