Anno XII - 5

2
Così diceva Sant’Agostino e – dopo la riflessione sui chierichetti – oggi ragioniamo sul canto. Perché in Chiesa si canta? A questa domanda è possibile dare varie risposte. “Cantiamo perché ci piace cantare”; oppure: “Cantiamo per rendere più vivace e solenne la Messa”. Queste e altre affermazioni sono vere e legittime, ma non toccano il cuore del problema: nella liturgia cantiamo perché siamo innamorati di Dio. Allora per cantare bene non serve (sol)tanto una buona e bella voce, quanto piuttosto un cuore innamorato del Signore, desideroso di amarLo, servirLo e lodarLo. È importante che tutti ci sentiamo invitati e invogliati a partecipare con il canto e le nostre risposte durante la celebrazione dell’Eucarestia. Forse in questo, dovremmo imparare dalla gioia e dalla semplicità dei piccoli: i bambini sono infatti capaci più di altri a lasciarsi coinvolgere nelle risposte e nel canto, con la loro spontaneità e allegria. Più faticoso è vivere questo col passare degli anni: chissà perché subentra una certa assuefazione e forse noia per alcuni: ho in mente alcune Messe nelle quali a fatica percepisci la voce dell’assemblea nelle risposte, immaginiamoci nel canto. Sembra poi che tra alcuni preadolescenti e adolescenti quasi passi l’idea che cantare sia cosa che non li riguarda, da lasciare ad altri, quasi “cosa di cui vergognarsi...”. Ma anche tra gli adulti capita che qualcuno partecipi all’Eucarestia come una “statua”, timoroso nel prendere la parola e nel canto. Che bello invece - quando si celebra la Messa - sentire l’assemblea che canta a una sola voce, vedere bambini, giovani e adulti che partecipano attivamente; insomma: gente che prega col cuore, che cantando, pensa alle parole che pronuncia, e quindi prega. Riscopriamo allora la gioia di partecipare all’Eucarestia anche con il canto, per lodare il Signore e dirGli la gioia della nostra fede: non dimentichiamo che cantare in chiesa è insieme un dovere e un diritto di cui tutti godiamo. Sapendo che quello che conta non è la voce che sale dalla gola, bensì il respiro dello Spirito che soffia dal cuore. La musica e il canto possono fare molto per aiutare la preghiera dell’assemblea: proprio per questo è importante che chi – nella comunità cristiana – riveste l’incarico di organista o chitarrista o di cantore possa con il suo servizio favorire l’attenzione e la preghiera di chi è presente. Chi vive questi servizi e responsabilità deve essere ben formato e conoscere bene la liturgia della Chiesa, prepararsi con cura, scegliere con criterio e intelligenza, i canti in modo che siano appropriati al tipo di celebrazione e non scelti in base ai propri gusti. Il Signore ci conceda che “quanto cantiamo con la voce rifletta ciò che crediamo nel cuore, e quanto crediamo nell’intimo si riveli nella carità verso Lui e i fratelli”. A rivederci a domenica allora! In Chiesa con foglietto della Messa, libretto dei canti in mano. don Federico Anno XII - n. 5 12 febbraio 2012

description

Chi ben canta... prega due volte!

Transcript of Anno XII - 5

Page 1: Anno XII - 5

Così diceva Sant’Agostino e – dopo la riflessione sui chierichetti – oggi ragioniamo sul canto. Perché in Chiesa si canta? A questa domanda è possibile dare varie risposte. “Cantiamo perché ci piace cantare”; oppure: “Cantiamo per rendere più vivace e solenne la Messa”. Queste e altre affermazioni sono vere e legittime, ma non toccano il cuore del problema: nella liturgia cantiamo perché siamo innamorati di Dio. Allora per cantare bene non serve (sol)tanto una buona e bella voce, quanto piuttosto un cuore innamorato del Signore, desideroso di amarLo, servirLo e lodarLo. È importante che tutti ci sentiamo invitati e invogliati a partecipare con il canto e le nostre risposte durante la celebrazione dell’Eucarestia. Forse in questo, dovremmo imparare dalla gioia e dalla semplicità dei piccoli: i bambini sono infatti capaci più di altri a lasciarsi coinvolgere nelle risposte e nel canto, con la loro spontaneità e allegria. Più faticoso è vivere questo col passare degli anni: chissà perché subentra una certa assuefazione e forse noia per alcuni: ho in mente alcune Messe nelle quali a fatica percepisci la voce dell’assemblea nelle risposte, immaginiamoci nel canto. Sembra poi che tra alcuni preadolescenti e adolescenti quasi passi l’idea che cantare sia cosa che non li riguarda, da lasciare ad altri, quasi “cosa di cui vergognarsi...”. Ma anche tra gli adulti capita che qualcuno partecipi all’Eucarestia come una “statua”, timoroso nel prendere la parola e nel canto.Che bello invece - quando si celebra la Messa - sentire l’assemblea che canta a una sola voce, vedere bambini, giovani e adulti che partecipano attivamente; insomma: gente che prega col cuore, che cantando, pensa alle parole che pronuncia, e quindi prega.Riscopriamo allora la gioia di partecipare all’Eucarestia anche con il canto, per lodare il Signore e dirGli la gioia della nostra fede: non dimentichiamo che cantare in chiesa è insieme un dovere e un diritto di cui tutti godiamo. Sapendo che quello che conta non è la voce che sale dalla gola, bensì il respiro dello Spirito che soffia dal cuore. La musica e il canto possono fare molto per aiutare la preghiera dell’assemblea: proprio per questo è

importante che chi – nella comunità cristiana – riveste l’incarico di organista o chitarrista o di cantore possa con il suo servizio favorire l’attenzione

e la preghiera di chi è presente. Chi vive questi servizi e responsabilità deve essere ben formato e conoscere bene

la liturgia della Chiesa, prepararsi con cura, scegliere con criterio e intelligenza, i canti in modo che siano

appropriati al tipo di celebrazione e non scelti in base ai propri gusti. Il Signore ci conceda che “quanto cantiamo con la voce rifletta ciò che crediamo nel cuore, e quanto crediamo nell’intimo si riveli nella carità verso Lui e i fratelli”.A rivederci a domenica allora! In Chiesa con foglietto della Messa, libretto dei canti in mano.

don Federico

Anno XII - n. 5

12 febbraio 2012

Page 2: Anno XII - 5

Martedì 14 febbraio – nella festa dei Santi Cirillo e Metodio (co-patroni di Europa) – in oratorio San Luigi ore 21.00 incontro di formazione per le catechiste.

Giovedì alle ore 18.00 in oratorio

San Luigi incontro di tutti gli animatori per

preparare la festa di carnevale delle elementari di domenica prossima.

FEBB

RAIO

Sono invitati tutti i bambini dall’asilo alla V elementare per un pomeriggio di festa ... Al termine, dopo la merenda, verranno premiate le maschere più belle!! - Oratorio S. Luigi ore 15.00

Spettacolare festa per tutti i ragazzi delle classi medie in Oratorio S. Luigi dalle ore 20.30

Megaparty carnevalesco per adolescenti, 18/19enni e giovani presso il Palazzo del Ghiaccio di Como. Ritrovo in Oratorio S. Luigi alle ore 20.30. (contributo ingresso 6 euro) Dare la propria adersione entro domenica 19 febbraio agli educatori.

FEBB

RAIO

da condividere con tutti.

- Portare dolci, chiacchere, frittelle,

sono invece ammessi coriandoli e stelle filanti.

- Vietato portare qualsiasi genere di bombolette,

- Obbligatorio partecipare mascherati.

A TUTTE le feste in Oratorio si devono rispettare queste regole:

FEBB

RAIO

FEBB

RAIO

Pomeriggio di festa, percorrendo le vie di Lazzate, con le maschere a tema - JUKEBOX - Partenza dall’Oratorio San LUIGI ore 14.30 (ritrovo

ore 14.00 in via Vittorio Veneto) ed arrivo sempre in Oratorio S. Luigi verso le 16.30/17.00 (ingresso da piazza Lombardia). Chiacchere e

cioccolata per tutti!!