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NANNO LXXXIII - NOMERO 23 - TORNO . I DICEMBRE 1959 IMMI

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Quella sera ói íìicembre

come nel-l'oscurità della terra un seme che salirà inalbero gigante, come sui monti una venad'acqua che alimenterà un fiume profondo .Quell'incontro col muratorino astigiano, or-fano e sperduto pel mondo, quell'invito aritornare, la domenica dopo, con altri com-pagni, soli e abbandonati anch'essi, fu ilgerme sparso nel solco aperto all'avvenire .

Dio diede l'incremento . E con Dio la Ver-gine, che forse apriva in quell'ora, sotto ilsuo segno, la nuova èra : la sua, già annun-ziata al fanciullo prodigio nella prima rive-lazione della sua missione nel mondo .

stia,

Lunga, laboriosa, dolorosa era stata la vi-gilia prima di arrivare a quel giorno, « terminefisso» nei consigli di Dio e della sua Madre ;ancora più dura, anzi eroica, quella neces-saria per gettare le fondamenta sulle qualierigere, come su rupe incrollabile, l'opera so-gnata, rivelata cioè nel sogno premonitore

Nella conferenza speciale dei 3 dicembre 1859 [cent'anni fa) Don Boscochiese ai suoi fedelissimi se volevano ascriversi alla Società di SanFrancesco di Sales. Qualcuno mormorò: " Don Bosco ci vuoi fare tuttifrati " . Il chierico Cagliero troncò ogni tentennamento : " Frate o nonfrate, da Don Bosco non mi staccherò mai più ". Nella conferenzasuccessiva dei 18 dicembre 1859 nasceva la Congregazione Salesiana

L'8 dicembre 1841 dei nove anni, al quale erano seguiti altri, chenasce l'opera di illuminavano l'avvenire e segnavano le diret-Don Bosco nel si- trici di marcia, già accampando, come inlenzio d'una sacre-

un'immensa prospettiva, le linee e le strut-ture dell'opera futura ; tanto che Don Boscostesso, un giorno del febbraio 1876, potèrilevare, con l'umiltà e la verità dei santi :« Si può dire che non vi sia cosa che noti sia stataconosciuta prima; non mutamento o perfezio-namento o ingrandimento che non sia statopreceduto da un ordine del Signore . Noi avremmopotuto scrivere tutte le cose che avvennero anoi grinza che avvenissero, e scriverle minuta-niente e con precisione » .

Ma allora, negli anni tra il 1841 e il 1854,il disegno appena tracciato attendeva il com-pimento, come il bozzetto aspetta la manodell'artista per divenire grande affresco . L'oc-chio infallibile del Santo cominciava a sce-gliere i primi gregari tra i suoi stessi giovanetti :anime pure e ardenti, che il cielo aveva messosul suo cammino perchè egli preparasse ilprimo reclutamento per un'impresa miste-riosa ed eroica, non inferiore, in bellezza eaudacia, alle tante che allora si tentavano perdifendere o riconquistare una patria . 4115

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A poco a poco l'opera prendeva volto,colore, vita, finchè si rivelò nella sua primae vera fisionomia: un bagliore d'aurora nelcielo del mattino. Bisognava, a questo punto,stringere le file, prendere un nome, unabandiera, emettere un giuramento . La vigiliadella preparazione si poteva dire finita.La sera del 26 gennaio 1854 il primo ma-

nipolo di giovani si raccoglieva nella cameradi Don Bosco. Uno dei presenti, che avràgran parte nella storia della Congregazionenascente, il chierico Michele Rua, ci ha

i

/compiere quali

gnore vuoi servirsi d noi miserabili Salesiani,sono grandi . Voi stessi vi meraviglierete esarete stupiti nel vedere come voi abbiatepotuto fare tutto questo innanzi agli occhidell'universo e pel bene dell'umana società.

Don Bosco ai Direttori salesianiraccolti a convegno il 5 febbraio 1876 ,

lasciato il bollettino di quella storica se-duta: « La sera del 26 gennaio 1854 ci radu-nammo nella stanza di Don Bosco e civenne proposto di fare, con l'aiuto del Signoree di San Francesco di Sales, una prova diesercizio pratico nella carità verso il pros-simo, per venire poi a una promessa ; e quindi,se sarà possibile e conveniente, di fare un votoal Signore. Da tale sera fu posto il nome diSalesiani a coloro che si proposero e si pro-porranno un tale esercizio» .

Queste parole che paiono incise nel bronzo,segnano l'atto di nascita, anche se non uffi-ciale, della Congregazione Salesiana . Il nomeè dato: luminoso come quello del Santo cheessa rinnova nello spirito e nell'opera ; fortee soave come il genio di chi, riprendendolo,lo innesta di nuovo, più ricco e geniale, nellastoria della società e della santità. Ora nonresta che seguire e segnare le tappe di questodrappello eroico che s'apre, con impeto ir-resistibile, il varco nel tempo, « come torrentech'alta vena preme » . Il verso dantesco ap-plicato al primo fiorire dell'opera di SanDomenico non perde il suo valore anche neiconfronti della Congregazione Salesiana .

Quattro anni dopo il Santo, elaborato ilpiano delle Regole, partiva alla volta diRoma per prendere, come tutti quelli che

l'avevano preceduto nella storia della Chiesa,« primo sigillo a sua religione » .

Sono questi i giorni della vigilia, nei qualil'eroe combatte la battaglia più dura, aiutan-dosi anche coi miracoli, che avallano da partedel cielo la necessità e la santità dell'operanuova. Dopo avere avvicinato Pio IX inuna serie d'incontri, che pur storicamentedocumentati hanno, a tratti, colore e profumodi leggenda epica antica, Don Bosco, fortedell'approvazione di Roma, felice della be-nedizione larga e senza riserve del Vicariodi Cristo, ritorna, come un comandante che havisto accettato il vagheggiato piano di guerra,al suo quartier generale : Valdocco. Ora bi-sognava stringere sempre più tempi e uomini :quelli perchè segnassero al più presto l'attoufficiale di nascita della nuova Congregazione,questi perchè, uscendo dall'anonimo, pren-dessero volto ufficiale di membri o soci ef-fettivi . Infatti, nella conferenza « speciale » del3 dicembre 1859 (siamo appunto a cento annidalla storica data) Don Bosco, che già l'avevapreannunziata solennemente al piccolo mondodell'Oratorio, esaltò ai suoi volontari la gran-dezza e la bellezza della vita religiosa, e con-cluse « esser giunto il momento di dichiarare sevolevano ascriversi alla Pia Società che avrebbepreso il nome da San Francesco di Sales ;e perciò alla prossima conferenza venisserosolo quelli che intendevano farne parte » .

Chi ascoltava sentiva scoccata l'ora dellegrandi decisioni : un'ora che batteva dentroda tempo. Qualcuno esitava davanti alla prova .Narrano (ed è episodio che dà il tono e ilcolore di quei giorni e di quei giovani) che,uscendo dalla conferenza, più d'uno mor-morasse sottovoce: « Don Bosco ci vuol faretutti frati! » . Il chierico Cagliero passeggiò alungo, nervoso e concitato; poi, volgendosiad un amico, col suo fare franco e deciso,disse: « Frate o non frate, da Don Bosconon mi staccherò mai più ».

All'ultimo appello mancarono solo due.Ma gli altri presenti supplivano anche lorocon slancio raddoppiato. Erano diciassettequella sera del 18 dicembre 1859 . Si respi-rava intorno un'aria di mistero e d'attesa,come alla vigilia di grandi eventi . Nella glo-riosa povertà d'una stanza dell'Oratorio, inun angolo della vecchia Torino, quei di-ciassette prodi, stretti intorno a Don Bosco,giurarono di non lasciarlo più, di unirsi alui « per erigersi in Società o Congregazioneche, avendo di mira il vicendevole aiuto per

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la santificazione propria, si proponesse dipromuovere la gloria di Dio e la salute delleanime, specialmente delle più bisognose dieducazione» .

Primo atto dei congregati, i cui nomi sonoincisi nei fasti d'oro salesiani, fu l'elezionedel « Corpo d'amministrazione della Società »,come si chiamò allora il futuro « CapitoloSuperiore», composto di sette membri : Su-periore Maggiore, Prefetto, Direttore Spiri-tuale, Economo e tre Consiglieri . Il Supe-riore non poteva essere che Don Bosco .E sorridiamo pensando che anche lui, il Padree il Fondatore, fu eletto democraticamente o,meglio, per acclamazione, e pregato di gra-dire la carica ! Egli accettò, con la riservadi nominare il prefetto, che fu Don Alaso-natti Vittorio . Gli altri membri vennero elettia scrutinio segreto : il suddiacono Rua Michele,Direttore spirituale ; il diacono Savio Angelo,Economo ; in ultimo i tre Consiglieri, che ri-sultarono i chierici Cagliero Giovanni, Bo-netti Giovanni, Ghivarello Carlo .

Un Capitolo Superiore, come si vede, fre-sco, lanciato come la giovinezza, il primodella Congregazione. Un, grande passo erafatto ; gli altri già segnati come in una marciaverso una meta fissata dal cielo . Proteso nel-l'avvenire Don Bosco contemplava, comeproiettate in un immenso, luminoso cinerama,le tappe e le sorti future della Congregazione .

La storia ha risposto obbediente a quellavisione miracolosamente anticipata e illu-minata di prodigio. La Congregazione Sa-lesiana presenta oggi, dopo un secolo dallasua nascita, agli occhi stupiti del mondo, unquadro vasto come il mondo stesso : dalle

Missioni dove la messe di quattro continentibiondeggia rigogliosa per la Chiesa e per ilcielo, alle parrocchie disseminate dovunque,come fieri e fulgenti baluardi di Dio ; dallescuole professionali e agricole, dove il ritmodel lavoro umano e cristiano batte, accordatocol tempo, per un domani più giusto e sereno,ai collegi e oratori, dove si prepara la gioventùnuova per le sorti nuove del mondo ; dallecase di formazione che via via rifornisconoe allargano le file della Congregazione, alleAssociazioni delle Compagnie religiose, degliEx Allievi, dei Cooperatori ; dagli Atenei fio-renti di studi e gloriosi di Maestri, alle grandiEditrici e Librerie ; dai Santi di ieri a quelliche domani saliranno gli altari, è una visionesterminata di bene e di gloria, che allargae solleva la vita del mondo oltre gli oriz-zonti umani, soprattutto se si aggiunge ilquadro, non meno grandioso e fiorente, delleFiglie di Maria Ausiliatrice e delle loro opere .

Quella che cento anni fa era piccola nota,s'è fatta oggi canto nel poema eterno dellaChiesa, tanto che un grande Pontefice, Pio XI,ha potuto dire di essa ai suoi figli, con paroleche scolpiscono l'epigrafe di gloria per l'arcodi trionfo eretto a Don Bosco e alla sua opera :« Una visione grande come il inondo, bellacome la carità di Dio e delle anime, bella comele grazie di Maria Ausiliatrice ; una visioneche noi vediamo su voi e dietro a voi a perditad'occhio, fino ai confini del mondo » .

Riconoscimento ed elogio augusto e solenne,senza dubbio, ma anche impegno formida-bile per gli anni avvenire quando, traendogli auspici dal passato, il canto di oggi sitramuterà in epopea luminosa a onore di Dio, agloria della Chiesa, a bene dell'umanità intera .

ij IL TRIONFOOr DELLA

misterioso),

IN UN « SOGNO » Di DON BOSCO y

- Vieni, ti farò vederee il trionfo della Congregazione di S . Francesco di Sales. Monta su questo sasso e vedrai!

jEra un gran macigno in mezzo a quel piano sterminato, ed io vi montai sopra . Oh che vista immensa si affacciò

/j ai miei occhi! Quel campo che non avrei creduto tanto vasto, mi comparve come se occupasse tutta la terra . Uomini j

d'ogni colore, d'ogni vestito, d'ogni nazione vi stavano radunati . Vidi tanta gente che non so se il mondo tanta ne

o% possegga . Cominciai ad osservare i primi che si affacciarono al nostro sguardo . Erano vestiti come noi Italiani . lo cono-

jsceva quei delle prime file e vi erano tanti Salesiani che conducevano come per mano squadre di ragazzi e ragazze . Poivenivano altri, con altre squadre ; poi ancora altri ed altri che più non conosceva e più non poteva distinguere,, ma

Eranoerano

zsempre u condottiindescrivibile .

da Salesiani,Verso

qualimezzodì

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poi nondi gente che io non conosceva .conosceva .

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- Vòltati, - mi disse quel Tale . Ecco che mi si affacciarono agli occhi altri popoli sterminati di numero, vestitipecie di a vari

/ versor i quattroa punti acardinal. Tac le,

s altre cose v dillin orienteedonne econi piedi piccoli tanto, che stentavano

squadre zdi ragazzi dirragazze, ecamminare .loro eunlpopoloaimmenso che dappertutto vedeva Salesiani che condu-

cevanoAllora quel Tale prese di nuovo la parola e soggiunse :

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- Guarda ; considera ; tu ora non capirai tutto quel che ti dico, ma sta' attento : tutto questo che hai visto è orza messej preparata ai Salesiani ».

Don Basco, il z6 settembre z876, a chiusura degli Esercizi Spirituali dei Salesiani

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LA PAGINA . DEI COOPERATORI

A&- ca.mll&gna c~eeee vrrca~í.a-níria delle più suggestive cerimonie com-piute a Valdocco nella luce ciel 1 ,1 Cen-tenario della Congregazione Salesiana

fu la vestizione chiericale Ilei Novizi apparte-nenti alle Ispettorie che hanno il noviziatoin Piemonte, svoltasi nella Basilica di MariaAusiliatrice la domenica 1o novembre, festa ditutti i Santi .

Mentre il Successore di Don Bosco conse-Mna,va la sacra divisa ai novelli virgulti del-l'ormai centenario albero salesiano, il pensierocorreva alla bella fioritura di vocazioni di tuttele Ispettorie e agli altri candidati alla Congre-gazione che vestivano l'abito religioso nei no-viziati sparsi nel mondo . Quest'anno sonocomplessivamente circa 1400 i giovani che siconsacrano a Dio e alle anime sotto la ban-diera di Don Bosco, offrendo al mondo stupitola più bella prova della vitalità della FamigliaSalesiana a un secolo dalla sua fondazione .

Purtroppo questo manipolo di generosi nonè sufficiente al bisogno, non basta al prodi-gioso espandessi della Congregazione . In ogniparte del mondo, in ogni nazione ci chiedononuove fondazioni di opere salesiane e soprat-tutto di Scuole professionali . La formazionedegli apprendisti è l'assillo di ogni popolo e,di ogni governo . Le nostre Scuole professio-

nali sono dovunque oggetto di ammirazionee il nome di Don Bosco è venerato come quellod'un pioniere dell'èra della tecnica . In moltiposti ci offrono terreno, fabbricati, macchi-nari, purchè ci vadano i figli di Don Bosco .C'è inoltre un bisogno urgentissimo di perso-nale per sostenere le opere già avviate e periniziarne altre di estrema necessità in ognuna,delle 62 Ispettorie salesiane del mondo .

Maa il problema delle vocazioni ecclesiastichee religiose non è solo salesiano, è anzituttocattolico : i bisogni della Chiesa sono gravi edurgenti. Ed i nostri Cooperatori debbono guar-dare appunto al problema con occhio cattolico,tenendo presenti le necessità di tutta la Chiesanei nostri paesi come in terra di missione .Don Bosco ce ne ha dato l'esempio coope-rando efficacemente a ripopolare i seminari chele idee rivoluzionarie andavano spopolando .Oggi, come allora, è urgente dare clero allediocesi e alle parrocchie . In questo dopoguerra,si sono moltiplicassi i bisogni e i campi di apo-stolato, mentre sono diminuite le anime ge-nerose consacrate ad essi .

«In molte diocesi d'Italia - scrive Mons .Carraro, Vescovo di Verona - negli ultimicinquant'anni si è verificata una spa-aentosararefazione (li vocazioni, e all'Estero anche zonetradizionalmente cattoliche, per esempio del-l'America Latina, difettano gravemente di vo-cazioni sacerdotali. Gli appelli che giungonoda parecchi Vescovi, vicini e lontani, hannospesso un accento così accorato e drammaticoche non può non commuovere e far riflettereogni animo sinceramente cristiano. Sono mi-lioni e milioni di nostri fratelli che mancanodi assistenza religiosa e rimangono perciòesposti a tutte le insidie e alla propagandapiù libera dell'errore; comunismo e protestan-

NAPOLI - Sua Eminenza Reverendissimail Card. Alfonso Castaldo, Arcivescovodi Napoli, il 24 ottobre ha compiuto lacerimonia della "Vestizione" dei Novizisalesiani. Il rito solenne e suggestivo siè svolto nell'ampio cortile, presenti i gio-vani degli Istituti e Oratori salesianidi Napoli, Salerno, Resina, Caserta e gliaspiranti salesiani di Torre Annunziata .

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TORINO - VALDOCCO - Il Rev.mo Rettor Maggiorealla cerimonia della Vestizione chiericale . «Ti svesta ilSignore dell'uomo vecchio con i suoi costumi e conI suoi atti, e ti rivesta dell'uomo nuovo, che è statocreato da Dio nella giustizia e nella santità della verità» .

lesimo si diffondono con larghezza di mezzie abilità di tattica e sgretolano e rapisconoquel senso cattolico che in molti luoghi eranobilissimo e ricca patrimonio» .

Per questo Doti Bosco chiama oggi i suoi('ooperatori all'apostolato delle vocazioni comeli ha chiamati ai suoi tempi, impegnandoli acooperare attivamente alla soluzione del pro-blema delle vocazioni ecclesiastiche e religiose,problema vitale per la Chiesa, ma che pur-troppo non è avvertito dalla massa dei fedeli .

Nel Bollettino di novembre abbiamo pro-posto ai nostri Cooperatori la Campagna dellevocazioni come apostolato specifico per l'annonuovo, e continueremo a parlarne durantel'anno presentando loro suggerimenti, propostee mezzi pratici per compiere un lavoro effi-cace. lui auto li invitiamo a meditare su questo

Ricevuto l'abito sacro, i Novizi hanno sfilato pro-cessionalmente portando una candela accesa, a sim-boleggiare la luce della fede e il fuoco dell'amoreche dovranno ardere nella loro anima di apostoli .

« Dio BENEDICA E RICOMPENSI TUTTII NOSTRI BENEFATTORI » DON BOSCO

T la preghiera che si leva spontanea pertutti i nostri Cooperatori e Amici chehanno già inviato la loro offerta per il

e per quanti, nella lorogenerosità - in occasione delle prossime

.AT,i _ vorranno ricor-darsi delle Opere e Missioni di Don Bosco,il cui crescente sviluppo rende più sentitoe urgente il bisogno dell'aiuto dei buoni .

appello che Don Bosco lanciava alle Coopera-trici salesiane nel 1879 e che è ancor oggi diuna attnalità che impressiona .

«Quelli che nragg-iormente vi raccomando sonoi giovauelti di buona indole, avnanti delle pra-tiche di pietàà e che lasciano qualche speranzadi essere chiane-ali allo stato ecclesiastico . Sì,prendeteci- a cuore queste spercinze della Chiesa :fate il possibile e, direi, persino 1'inrposs-ibileper coltivare in quei teneri cuori e far germogliareil prezioso seme della vocazione ; indirizzatele inqualche luogo dove -possano compiere i loro studie, se sono poverelli, aiutateli anche con queimezzi che la Divina Provvide-rrza vi ha postinelle mani e che la vostra pietà, e l'amore delleanime vi sapranno suggerire . Voi formavate, sepotrete riuscire a dare qualche sacerdote allaChiesa in questi tempi, nei quali scarseggianotalmente i sacri ministri, che in alcuni paesidella stessa nostra Italia nei giorni festivi nonsi dice neanche più flessa, mè si compiono lefunzioni religiose per mancanza di sacerdoti .Dio, gli Angeli, la Religione, le anime vi sa-ranno grati di un'opera così esimio, e voi ne((('rete fili di quaggiù il centuplo nelle benedi--ioni che riceverete in preni,io da Dio, olive cellabella corona elle Egli vi tiene riserbata ivi, t iena - .

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la visione di un film « escluso »?

Riportiamo da Il Nostro Tempo - il bellissimoe non mai abbastanza raccomandato settimanalecattolico - la seguente ~~ Lettera al Direttore »con la documentata risposta a firma di GiuseppeScaravaglio . P- un argomento di scottante interesseper tutti e in particolare per i genitori che sentonola grave responsabilità della vigilanza sui diverti-menti dei figli . E s°rvirà anche di preparazionealla strenna del nostro venerato Rettor Maggioreper il 196o, che invita a salvaguardare la moralitàdei figli e a offrire loro soltanto divertimenti sani .

Signor Direttore,mi è capitata molte volte l'occasione di par-

lare anche con persone profondamente catto-liche praticanti, sulle segnalazioni del CentroCattolico Cinematografico .

Io sostengo che è peccato grave la visione delfilm « escluso » . Avendo trovato pochissime per-sone del mio parere, vorrei esattamente sapereil pensiero della Chiesa in proposito .

L . B . - TORINO

Il compito di Buon Pastore di tutto il greggedi Dio - afferma Sua Santità Giovanni XXIIInel Motu proprio sulla Pontificia Commis-sione per la Cinematografia, la Radio e la Te-levisione, del zz-z-59 - Ci spinge a consi-derare con particolare sollecitudine tutti ifattori della civiltà moderna che influisconosulla vita spirituale dell'uomo ; tra questisi devono annoverare la radio, la televi-sione ed il cinema . . . Sensibili ai graviproblemi che nel campo della moralità pub-blica, della propaganda delle idee e dell'edu-cazione della gioventù vengono proposti dallesummenzionate tecniche audiovisive di dif-fusione, che tanta influenza esercitano sulleanime, desideriamo far Nostre e confermarele esortazioni e le disposizioni del nostroAntecessore . . . » .

Pio XII infatti più volte, con solenni do-cumenti e discorsi aveva richiamato l'atten-zione su questo grave problema. Il pensierodella Chiesa circa il valore delle segnalazionidel Centro Cattolico Cinematografico, che èl'unico responsabile per l'Italia, possiamo ri-cavarlo nel modo più limpido dalla mi-

ioo rabile lettera enciclica Miranda prorsus del-

l'8 settembre 1957. Così insegna, in questosolenne documento, il Supremo Pastore: « Rin-novando le opportune istruzioni date dalNostro Predecessore di f. m. nell'EnciclicaVigilanti Cura, raccomandiamo vivamente cheai fedeli siano spesso ricordati i loro doveriin questa materia e particolarmente il graveobbligo di informarsi sui giudizi morali e diconformarvi la loro condotta » . Con questeparole il Santo Padre non faceva che con-fermare quanto, dopo la Vigilanti Cura, erastato chiarito e precisato da numerosi docu-menti pontifici . Mi basti citare l'Istruzionedella Sacra Congregazione dei Religiosi del15-3-53 in cui si dice : ee I giudizi emanatidagli Uffici di revisione devono essere nor-mativi per tutti e ad essi devono attenersii fedeli, sia per evitare le occasioni di peccatoe di scandalo, sia per prendere posizione controi films immorali, inducendo in tal modo lecase cinematografiche a migliorare la loro pro-duzione » ; e la lettera del Pro Segretario diStato di S. Santità al Presidente dell'UfficioCattolico Internazionale del Cinema, in data10-6-54, nella quale si dichiara che « nellamisura in cui questi Uffici nazionali hannoricevuto un esplicito mandato dalla Gerarchia,non si può dubitare del carattere normativodei giudizi morali da essi emanati sui films .I fedeli hanno perciò il dovere di informarsidi questi giudizi e di conformarvi la lorocondotta » .

Quali le conseguenze di queste dichiarazionicirca il quesito in oggetto?

Con buoni moralisti mi pare di poter affer-mare che il Centro Cattolico Cinematograficodicendo un film escluso non crea un nuovoobbligo giuridico, ma dichiara, valendosi del-l'autorità di magistero della Chiesa, custodedella Verità sia dogmatica che morale : questofilm è escluso dalla stessa legge naturale cheproibisce gravemente l'occasione prossima dipeccato, lo scandalo, la cooperazione al male .Tale segnalazione avverte che questo film èun pericolo grave per la fede ed i costumi .È vero che non inducendo un nuovo obbligogiuridico qual è ad esempio quello che nasce

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dal mettere un libro all'indice, non ogni_singola violazione di tale dichiarazione, èsenz'altro e per ogni singolo individuo, sempre,ed in ogni caso, colpa grave. Vi possono es-sere casi eccezionalissimi, da valutarsi casoper caso da un prudente confessore, in cuila legge naturale non obbliga . Ponete il casodi una moglie che non può esimersi dall'an-dare a vedere quella « brutta pellicola » senzacorrere il rischio di creare gravi dissidi con ilmarito. Per lei, dato il suo stato d'animo,la sua formazione, può essere benissimo chequel film più che occasione di male sia motivodi disgusto . La pace familiare renderà lecitala cooperazione remota involontaria e potràtrovare modo di togliere lo scandalo facendonota la sua riluttanza .

Tolti però questi casi eccezionali, pare sidebba affermare che la visione di un filmescluso, dopo questi chiari documenti pon-tifici, quando ci siano tutti gli elementi sog-gettivi (avvertenza, consenso) difficilmentepossa essere scusata da colpa grave . E semprealmeno una grave imprudenza l'esporsi aquesto pericolo. Gesù ha detto : « Se il tuoocchio è per te occasione di scandalo, cavalo egettalo via da te ». Non è certo la cosa più pia-cevole cavarsi un occhio . Ala Gesù soggiunge :« E meglio per te entrare nella vita con unsolo occhio, che essere gettato nella Geennadel fuoco con due occhi » (MATT ., XVIII, 9) .

Lo so, molti affermano : « a me non fa male »,« non vi ho trovato nulla di speciale » ecc . ecc .La realtà però è un'altra . Si è perso il senso

QUITO - Equatore jS. E . il nuovoNunzio ApostolicoMons. Alfredo Bru-mera, con gesto ve-ramente paterno,

/ volle riservare lasua seconda visitaai Figli di DonBosco, che ha co-nosciuto e amato aPechino come . nel1 Congo Belga, nel 7Cile come in Ar- 7gentina, largheg- ~.giando ovunquecon essi della sua 7preziosa assistenzae cooperazione.

del peccato . Si ritiene male solo le ultimeconseguenze del male . Gesù però non è diquesto parere : « Chiunque guarda una donnaper desiderarla ha già, in cuor suo, commessoadulterio con Lei » (MATT ., V, 28) .

E poi non vi è solo il 6 0 comandamento. Nonsi è cristiani solo perchè si è battezzati e siva a Messa. Il cristianesimo esige un sensodella vita conforme al Vangelo . Il pericolopiù grave è quello di una concezione dellavita praticamente materialista, negatrice deivalori veri della nostra vocazione cristiana .

Non basta. Dato e non concesso che in undeterminato caso non vi sia l'occasione pros-sima di peccato, rimane pur sempre da va-lutarsi il pericolo di scandalo e di coopera-zione al male .

Ringraziamo la cura materna della Chiesaper la purezza della nostra fede e dei nostricostumi, che sono i valori più grandi e solocapaci di darci un domani sereno . Sentiamoperò la nostra terribile responsabilità davantia Dio e ai nostri figli . Oh, se tutti i cattolicipraticanti fossero convinti del valore di questesegnalazioni, come più forte sarebbe il loropeso sulla qualità della nostra produzione ci-nematografica!

Noi italiani abbiamo il triste primato diaver prodotto la più alta percentuale di filmsesclusi . Ecco le percentuali pubblicate dalCentro Cattolico Cinematografico per l'anno1958: Italia 22°/ a , Francia i6°/ o , Stati Uniti100 / o , Inghilterra 3°/ O , Germania 2°/ ° .Un sincero esame di coscienza: chi non ha

peccato lanci la prima pietra!

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1 dicembre 1897, alle sette e mezzo dcmatti d, un violento sussulto cardiaco stron-cava il respiro e la vita del giovane sacerdotesalesiano Don Andrea Beltrami . Era vissuto27 anni, sei mesi e sei giorni .

Nella casa di Valsalice-Torino (racconta ilsuo biografo Don Ceria) fu come quando inchiesa, al cadere del crepuscolo, un buffo divento spegne la lampada . Prima la fiammelladiffondeva dall'altare un mistico chiarore chefaceva volgere lo sguardo al tabernacolo einvitava a pregare ; dopo, quando manca quelpiccolo guizzo di luce, si sente più pungenteil brivido della solitudine .L'anima luminosa di Don Andrea era stata

a Valsalice una specie di fiammella davantial tabernacolo, un punto di approdo del so-prannaturale. « Quando non posso pregare,faccio la guardia al Santissimo Sacramento, lànel corridoio : la sentinella onora il Re unica-mente con la presenza fisica », scriveva alvenerabile Don Rua .

suoi ultimi anni furono anni di crocifis-sione. Alcuni giorni prima della morte, il suocompagno Don Grandis l'aveva trovato di-steso sul letto, vestito, più morto che vivo .Nel viso di Don Grandis era passata un'ombradi estrema mestizia al vedere il povero DonAndrea ridotto in quello stato di disfaci-mento . Ma egli, con la massima tranquillità,sollevando gli occhi e le mani al cielo, glidisse : « Aspetto la morte che venga a pren-dermi. L'ho sempre davanti. Devo stare pre-parato ». Poi gli indicò un cartellino appesoalla parete, nel quale era scritto : Per bruttae- penosa che sia la morte, è un male minoredi un peccato veniale.

A stralciare anche solo dalle sue lettere sipotrebbe ricostruire come un mosaico dellasua spiritualità.

Suo fratello Giovanni, in servizio militare,aveva diretto alla sorella Ilda una poesia,nella quale, sospirando nostalgicamente la fa-miglia, gettava un richiamo anche all'infelicefratello Don Andrea, ammalato. La poesia fugirata all'infermo ; Andrea la lesse e subitovi mise il seguente commento che rispedì in

"Morire? Guarire?

No, ma vivere per soffrire"

famiglia: « L'infelice fratello è più felice diun monarca, perchè ha domandato lui stessola malattia e Dio l'ha esaudito » .

« Più soffro e più vorrei soffrire », scrivevaancora. « I giorni più belli sono quelli in cuiDio aggrava la sua mano e mi fa soffrirenuovi patimenti » .

« Io prego sempre e mi offro vittima perla Congregazione Salesiana, per tutti i Su-periori e Confratelli, soprattutto per le casedi noviziato e di studio, dove si fondano lesperanze della nostra pia Società » .

Un chierico di Valsalice pregava da tempoil Signore di ridonare a Don Andrea la sa-lute. Un giorno, dopo la comunione, mentredomandava con fervore quella grazia, sentìdistintissima una voce che gli sussurrava : « Midà più gloria in quello stato » . Don Bel trami,quando lo seppe, esclamò : « Sovrabbondo digioia . Dio rallegra la mia giovinezza » .

Colpi di tosse, emorragie, febbre, stanchezzaavevano logorato e consumato la sua fibra .Non gli restava che offrirsi in croce alla ve-lontà di Dio. Dopo la morte gli fu scopertaal collo, racchiusa in un borsellino, una pre-ghiera da lui stesso composta, con la qualesi offriva vittima di espiazione, pronto a sof-frire tutte le pene di questo mondo e dell'altro,eccetto il peccato. per tutti gli uomini ditutti i continenti, per tutte le nazioni, per ilPapa e la Gerarchia Cattolica, per gli agoniz-zanti e le anime del Purgatorio. Arrivò finoal punto di offrirsi vittima anche « per tuttigli abitatori delle stelle e dei pianeti del firma-mento, qualora fossero abitati da esseri intelli-genti, che abbisognassero dell'altrui soccorso » .

era però un tempo della giornata in cuila malattia non lo dilaniava più e gli davatregua: durante la celebrazione della santaMessa. Dalla consacrazione alla comunionevedevano che impiegava un'ora abbondante,ma stava ritto e immobile, senza appoggiarele braccia sull'altare o sui fianchi, lui che du-rante il giorno non reggeva nemmeno 5 mi-nuti in piedi ; genufletteva fino a terra e in-nalzava completamente l'Ostia ; gli occhi gliraggiavano mentre il viso gli si trascoloriva

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CITTA DEL VATICANO - I Dirigenti degli Exallievi salesiani d'Italia ricevuti dal Santo Padre .! .Dopo una paterna, -:amabilissima conversazione, :Sua Santità si degna' di posare in mezzo a loro .

CALTANISSETTA INAUGURAZIONE DELLNUOVE SCUOLE PROFESSIONALI SALESIANE(a destra) Il Rev.mo Rettor - Maggiore benedice' ilocali del nuovo edificio, alla . pre;eaza_dx S `EMons. Vescovo.(sotto) Cerimonia inaugurativa: parla=liDon Vincenzo Scuderi .

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r3 sinistra) RAGUSA : 'della prima pietra del nuovo ~«wIw

~ N

'rofessionale per corsi di PerentoLamento di Coadiutori salesiani . Parla

-,

H Rettor Maggiore, presente il Ve-jWqvo S . E. Mons . Francesco Permisi .

ffi-

o--0ra1 N2 IACAS (Ecuador) - S . E. Mons .tado benedice la prima pietra della

JWMone femminile del « Normale1~ Bosco ».

R'- li paterno sorriso del Santoe ai missionari salesiani partenti .

illo) TRINO VERCELLESE-Il nuovoatorio salesiano e stato solenne-ente inaugurato dal Successore diari Bosco, che ha trattenuto i ge-ibri sull'importante tema dell'edu-íìone dei figliuoli .

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di gioia . « Rapimento amoroso », lo definì ilsuo Direttore teologo .Don Beltrami portò l'anima alla massima

incandescenza spirituale, fino a far suo uneroicissimo programma di vita che riassunsein un biglietto di Buon Natale a Don Bianchi :« Mi raccomando caldamente alle sue orazioniper avere da Dio la sospirata grazia di viverelunghi anni per soffrire : non morire, ma vivereper soffrire » .

"i" ppure con un corpo così macerato e rottodal dolore, non rimase inerte, ma si donòall'apostolato della penna .

Aveva doti di narratore : incisivo, concreto,efficace, con tocchi e pennellate sobrie . Lo , sisarebbe detto un incantatore di anime, so-prattutto giovanili .

« La solitudine e il silenzio in cui vivo miaiutano molto a riflettere e a meditare . Primadi scrivere prego lungo tempo Maria, Sededella Sapienza, e lo Spirito Santo . Nutroanche devozione ai Cherubini . . . » .

Alcuni dei suoi libri incantano, soprattuttole vite di Santa Liduvina (anima a lui ge-mella) e di S . Stanislao Kostka . La sua prosaè lieve e vola, come un'ape, di fiore in fioree ne ricava un miele dolcissimo . Quello chela sua penna tocca, scintilla e riluce . Da tuttotrae un raggio di vita soprannaturale .

Pubblicò una collana di libriccini morali (equanto efficaci!) : « Il vero volere è potere,L'inferno esiste, Il peccato veniale, La bancapiù fruttifera e infallibile, Massime di DonBosco; e trattazioni più ampie come : Napo-leone I, Santa Giovanna d'Arco, Santa Mar-gherita Maria Alacoque, L'aurora degli astri,San Giovanni Battista de La Salle, San Fran-cesco d'Assisi, San Benedetto di Norcia, finoagli Esempi e studi di letteratura straniera, cheattestano la sua vasta cultura e mettonosempre di fronte a una prosa nitida, levigata :una prosa salesiana », la definì il romanziere

Ugo Mioni, calcata sullo stile cristallino diDon Bosco .

"~, ella vita di Santa Liduvina - monacaolandese che visse trentotto anni inferma erestò modello del soffrire cristiano - Don Bel-trami, che festeggiava l'anniversario della suamalattia e andava ripetendo il motto eroico :Morire? Guarire? No, ma vivere per soffrire,esalta la bellezza ignota e disconosciuta del

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dolore sofferto con fede. Parlando di lei, cosìdescrive se stesso : « Gesù intrecciava la co-rona di spine da porle sul capo, preparavala croce per mettergliela sulle spalle e i chiodiper crocifiggerla . I patimenti, le umiliazioni,le sofferenze interne cd esterne non sono giàostacoli alla santità, ma la via più corta perarrivarvi . Il fuoco dell'amore divino si nutrecol legno della croce, ed i venti delle tribo-lazioni lo fanno divampare in fiamme ardenti .

In un'altra pagina Don Beltrami, ricor-dando come l'antico Omero chiama sterile ilmare, ne trae una bellissima e nuova simili-tudine sull'apparente sterilità del dolore :« Gettate lo sguardo sull'immensa pianuradel mare : colà non si seminano nè si mietonole biondeggianti spighe del grano, nè si pian-tano le viti che producono i dolci grappoli,sì che quella superficie pare una campagnasterile. Eppure essa solleva quei vapori ondesi formano le nubi, le quali poi, disciolte inpioggia benefica, alimentano i fonti e i fiumi :siche è il mare che fertilizza i monti, le valli,le colline, gli orti, i campi, i giardini e i vi-gneti, donde le biade e i frutti soavi che nu-trono gli uomini . Così voi, cari infermi, nel-l'inazione e nell'apparente sterilità a cui vicostringe la malattia, potete inalzare al Cielopreghiere o almeno l'offerta dei vostri pati-menti, e far discendere la dolce pioggia dellegrazie e delle benedizioni del Signore a fe-condare le fatiche degli operai evangelici, imistici campi ed i vigneti della Chiesa, perchèproducano fiori e frutti di vita eterna » .

Il rigoglioso fiorire della Congregazione Sa-lesiana ha la sua più profonda spiegazione inanime come quella di Don Beltrami .

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Il Consiglio Nazionale Ex allieviin Udienza dal Santo Padre

Dal 3 al 5 ottobre era convocato a Romail Consiglio Nazionale Ex allievi di Don Bosco,costituito dalla Presidenza Nazionale, dai Pre-sidenti Regionali e dai Delegati Ispettorialidelle dodici Ispettorie d'Italia .L'Udienza Pontificia era un desiderio acca-

rezzato da tempo . La domenica 4 ottobre, perla paterna generosità, del Santo Padre, dopol'Udienza alla comunità salesiana della Poli-glotta per il 25° di Messa del loro Direttore,il Consiglio Nazionale fu introdotto nella Saladegli arazzi, dove alle 11,15 giunse il SantoPadre .Dopo che il Procuratore Generale Don Cà-

stano ebbe presentato a Sua Santità il Consi-gliere Capitolare Don Borra, si fece omaggioal Santo Padre di alcuni volumi con gli Attidel Congresso di Buenos Aires e del 5° Con-gresso Nazionale Ex allievi d'Italia, più varieannate di Voci _Fraterne . Presentato poi ilGr. Uff. Arturo Poesio, Presidente Confede-rale degli Ex allievi, il Santo Padre si compia-ceva con lui per la vasta e laboriosa attivitànonostante gli 85 anni, e prendendo lo spuntodai nomi personali o dalle regioni degli altriPresidenti, ricordava con compiacenza la vi-sita fatta in tempi ormai lontani a Mondoniod'Asti per pregare sulla tomba di S . DomenicoSavio, e poi la visita all'Oratorio di Valdocco,dove aveva celebrato la S. Messa nella storicachiesa di S . Francesco di Sales, la chiesettadei primi alunni di Don Bosco e dei primimissionari Card. Cagliero e Mons. Fagnano, ilcui nome aveva conosciuto attraverso le paginedel Bollettino Salesiano; parlava quindi dellemissioni d'America e della Patagonia, rievo-cando le figure più salienti di quei primi tempi .Anche a Roma aveva conosciuto l'Ospizio

S. Cuore quando abitava in una via adiacente

e la sua attenzione era attratta dal vocìo gio-vanile delle ricreazioni e più ancora dalla scuoladi banda, che si faceva sentire anche nei din-torni. Non mancava il Santo Padre di rial-lacciare ad ogni cognome parentele vicine olontane e ricordi personali di regioni e città ;non tenne quindi un discorso, ma una con-versazione familiare, interessandosi di tutti edicendo a tutti una parola buona, lepida avolte, paterna sempre, sgombrando fin dalprincipio ogni senso di soggezione .

Gli Ex allievi, esultanti per questa udienza,considerarono il fatto come la premessa mi-gliore al lavoro delle loro riunioni, effettuatenel pomeriggio e nei giorni seguenti, in cuidopo avere felicemente constatato le mete rag-giunte, riaffermavano con gioia, l'attaccamentoindefettibile alla Cattedra di Pietro, rinsaldatodalla recente emozione della visita al SantoPadre, cui avevano reso filiale omaggio in nomedi tutti gli Ex allievi da loro rappresentati .

LIMA (Perù) - Il prof. Mario Dogliotti con la Signorae S. E. il conte Carlo Fecia di Cossato, Ambascia-tore d'Italia nel Perù, in visita al Collegio salesiano.

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La Sic~ae'tw" a genctale delle Yígtíe & J1'laùa AicsMatvíceín Jníjhíl{e77a e ailanda

La Rev.ma Madre Angela Vespa, SuperioraGenerale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, loscorso settembre compì una visita alle Casedell'Istituto che fioriscono in Inghilterra e nel-l'Irlanda . Accolta ovunque con dimostrazionifiliali dalle Suore e con gioia espansiva e festosadalle alunne, ex alunne e cooperatrici, fu fattasegno a particolari attestazioni di stima e af-fetto la domenica 6 settembre nel bel Novi-ziato di Henley-on-Thames, dove si radu-narono a farle corona tutte le Figlie di MariaAusiliatrice delle Case d'Inghilterra per cele-brare la ricorrenza giubilare del suo cinquan-tesimo di Professione Religiosa .

Tra le molte consolazioni che- le procuròquesto viaggio, ebbe quella di assistere allainaugurazione del nuovo edificio scolastico inChertsey Sandtjates e dei nuovi locali delPensionato Santa Maria Mazzarello di Li-tnerick nell'Irlanda .

Proseguendo la sua visita alle Case dell'Isola,giungeva n, Brosna, sede dell'attuale Aspi-rantato, per altra significativa cerimonia .

La maestosa Casa, che chiude nelle sue an-tiche mura risalenti al VI secolo un gloriosopassato di vita religiosa, è insufficiente a ospi-tare il crescente numero delle aspiranti irlan-desi, molte con vocazione missionaria .

Si ebbe, perciò, l'ardito, progetto di costruireun nuovo braccio di fabbrica per una casa distudio per aspiranti destinate alle Missioni .La posa della prima pietra fu onorata da

S . E . il Vescovo di Killaloe, Mons . GiuseppeRodgers, accompagnato dal Rev .mo Ispettoresalesiano e dal Delegato per l'Irlanda; mentrefacevano corona alla Superiora la Rev . Ispet-trice, la Delegata per l'Irlanda, direttrici, suore,e aspiranti delle tre Case Irlandesi .

Dopo il ricevimento dell'Ecc.mo Vescovo,l'architetto e grande benefattore Cav . P . J . Shea-han dava lettura dell'artistica pergamena daincludere nella primaa pietra, dove era ricor-dato lo scopo della Casa, « destinata a preparareper la vita dell'Istituto una falange di giovanetteche porteranno il nome di Dio, di Maria A usi-liatrice e dei nostri Santi fino alle più lontaneterre di missione e vivranno olocausto santo digratitudine alla Vergine Ausiliatrice» .

Terminato il rito della benedizione, l'illustrearchitetto, offrendo alla Superiora il dono di

una bellissima cazzuola d'argento, la invitò astendervi la prima calce .

Quindi S . E. Mons. Vescovo si degnò di ri-spondere con parole di paterno gradimento edi vera compiacenza per l'opera delle Suore .

Il giorno seguente la Madre partiva perDublino a ossequiarvi l'Ecc .mo Nunzio Apo-stolico Mons. Antonio Riberi e il Presidentedella Repubblica on . Eaiuon de Valera .

PER ONORARE MARIA AUSILIATRICE

Una graziosa stele portante l'immagine dell'Ausiliatricein ceramica a colori naturali, è stata inaugurata aGUALDO TADINO (Perugia) il 24 settembre scorso .La Madonna di Don Bosco domina un crocivia e pareattenda il saluto dei passanti, mentre offre la sua ma-terna protezione . È un piccolo capolavoro che attiralo sguardo e un pensiero affettuoso . 497

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Caa~Cenc c ìi!

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Inaugurata a Romala sede dei Seminario Ucrainodirete dai salesiani

Il nuovo moderno Istituto, che è stato co-struito per iniziativa della Sacra Congregazioneper la Chiesa Orientale, accoglie giovani aspi-ranti alla vita sacerdotale, figli di ucrainiemigrati nei vari paesi del mondo .

Il piccolo Seminario è stato affidato dallaSacra Congregazione per la Chiesa Orientalealla Società Salesiana, poiché la Provvidenzadispose che prima della guerra una ventina dialunni di Rito bizantino ruteno entrasse nellaCongregazione Salesiana e vi raggiungesse ilSacerdozio .

Questi sacerdoti salesiani si trovano nellafortunata circostanza di conoscere la lingua,le tradizioni, lo spirito dei giovani allievi loroconterranei e di avere nello stesso tempo nellospirito di Don, Bosco un ottimo strumento diformazione per i giovani seminaristi .

Il Seminario per Ucraini rientra nel pro-gramma della Chiesa per preparare i quadrie le forme che dovranno agire al momentoin cui il Signore chiamerà a, ricostruire le sortidel Regno di . Dio nella Chiesa del Silenzio .

L'edificio del Seminario sorge su un'areaelevata di 30.000 mq. e consta di varie aledi costruzioni .

Davanti all'edificio sorge una bella chiesadi rito bizantino, cui potrà accedere anchela popolazione dei dintorni .

Attorno alla costruzione si estendono ampicortili con campi sportivi e di ricreazione .

L'Istituto è stato concepito in linee archi-tettoniche moderne, funzionali e armoniose.

La cerimonia della inaugurazione, avvenutail 14 ottobre, si è iniziata con la benedizionedella Cappella impartita da S . E . Mons . Gio-vanni Bucko, Visitatore Apostolico per i fe-deli ruteni di rito bizantino residenti nei paesioccidentali di Europa . Alla benedizione è se-guita una Sacra Liturgia Pontificale presiedutadallo stesso Mlons. Bucko .

Vi parteciparono dieci Vescovi Ucraini, con-venuti a Roma per la loro Conferenza Episco-pale dai diversi paesi al di qua della cortinadi ferro .

_Nel pomeriggio il concerto accademia fu ono-rato dalla presenza dell'Em .mo Card. Tisserant .Il nostro vene°ato Rettor Maggiore era . rappre-sentato dal Rev .mo Don Ernesto Giovannini,accompagnato dall'Ispettore Don Luigi Fiora .

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Nuovo Vescovo SalesianoL'Osservatore Romano del 25 ottobre scorso

dava la lieta notizia che S . S . Giovanni XXIIIsi è degnato di eleggere un nuovo Vescovo Sale-siano nella persona del Rev .mo Don Raul SalvaDirettore della Casa Ispettoriale di Santiago delCile, prontovendolo alla Chiesa cattedrale diValparaiso .

S. E. lblons. Raul Silva è nato a Talca(Cile) il 27 settembre 1907 . Conseguita la laureain Leggi all'Università di Santiago, rinunziòalla brillante carriera che gli si apriva dinanzi,per consacrarsi all'apostolato giovanile tra iFigli di Don Bosco . Ricevette l'abito ecele-sia,stico dalle mani di quel grande Salesianoche fu Don Pietro Berrnti, allora Ispettorein Cile e poi Prefettr, Generale della Congre--,AZione .

Compiuti gli studi teologici all'Istituto In-ternazionale della Crocetta in Torino e ordinatoSacerdote dall'Em .mo Card . Fossati il 3 lugliodel 1938, tornò in patria, dove occupò altecariche di responsabilità come direttore digrandi Istituti e membro del Consiglio Ispet-toriale . Le sue rare doti, conosciute anchefuori dell'ambiente salesiano, gli procuraronol'onore della presidenza del Congresso dei Re-ligiosi svoltosi a Santiago nel 1953 e la ca-rica di Presidente dell'Associazione Nazionalee Charitas Chile» .

A1 noi'ello Eco.mo Pastore, già tanto amato estimato dai suoi Confratelli, le felicitazioni, gliauguri e le preghiere di tutta la Favliglia Sale-siana per Y)+ apostolato beai, J, llo (la Dio e le,-coi-1" "-i fr,ini nel v--7o c'' ape-to al suo

Ila fil u, ia è-1 S

11 tempio di Maria Ausiliatrice, una delle chiese più belle e maestose di Lima e centro della divozionealla Madonna di Don Bosco nel Perù, quest'anno ha acquistato nuovo splendore con le porte di bronzo .11 portone centrale misura in . 5,20 di altezza per m . 3,60 di larghezza . I due portoni laterali misuranociascuno tn . 4,50 di altezza per 2,30 di larghezza . La decorazione è sobria cd elegante . Nella parte cen-trale di ogni battente domina la figura di un Santo . I santi Apostoli Pietro e Paolo sono raffigurati nella portacentrale, così come si trovano nel quadro di Maria Ausiliatrice in Torino . Nei quattro battenti delle portelaterali : S . Turibio (1538-1606) : spagnolo di nascita e per 25 anni santo arcivescovo di Lima, canonizzatonel 1726 . È il San Carlo Borromeo del Perù per l'impronta lasciata nella evangelizzazione del nuovomondo ; San Giovanni Bosco, l'apostolo di Maria Ausiliatrice ; Santa Rosa di Lana, primo fiore di santitàdel nuovo mondo e Patrona principale del continente americano . Santa Maria Domenica Ma<zarello, con-fondatrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice e prima Santa salesiana . La Chiesa di Maria Ausiliatrice è nelcentro di Lima ed è affollatissima . Le nuove porte di bronzo saranno così un richiamo di arte e di fede . 499

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IN ONORE' DI -SAN G`

Come nei numeri precedenti del Bollettino, diamo breve cenno di nuove opere religiose e socialidedicate all'Apostolo della gioventù fuori delle Case Salesiane . Sono notizie frammentarie, cheservono tuttavia a dare un'idea del continuo estendersi della devozione e dell'amore a, Don Bosco .

A Rossano Veneto il nuovo grandiosoPatronato prospiciente la chiesa è stato dedi-cato a S. Giovanni Bosco . Lo inaugurò Sua, Ec-cellenza il Vescovo, circondato dalle autorità .

A Inveruno (Milano) il Ministro Del Bo,ha inaugurato sedici nuove aule e la palestradelle locali Scuole statali e ha presenziato alloscoprimento di un busto di S . Giovanni Bosco,a cui s'intitolano le Scuole .

A Piazzola sul Brenta, 1'S settembre,ebbe luogo la posa della prima pietra della Casadella Gioventù, intitolata a S . Giovanni Bosco .

A Castel d'Aiano, ameno luogo di villeg-giatura sul confine tra le due province di Bo-logna e Modena, S . E . Mons. Gilberto Baroniha benedetto, in un tripudio di entusiasmo po-polare, la statua di S. Giovanni Bosco, donataalla ricostruita chiesap irrocchiale . dalla Pre-sidenza degli Ex allievisalesiani dell'Emilia .

A Nizza Monferratoè stata benedetta nellachiesa di S . Giovanni lanuova cappella dedicataa Maria Ausiliatrice, SanGiovanni Bosco e S . Do-menico Savio . Nel gran-dioso quadro di CarloTerzolo, a Don Bosco inpreghiera appare l'Ausi-liatrice, che gli addita unAngelo che sorregge sulginocchio un mappamon-do aperto, come per assi-curare il Santo che l'apo-stolato dei suoi figli edelle sue figlie raggiun-gerà tutta la terra. Afianco dell'altare, in gra-ziosa nicchia a sfondomosaico e oro, la statuadi S . Domenico Savio . Sulbasamento le parole chedovrebbero essere monitoe regola a tutti i gio-

PELLESTRINA (Venezia) - L'altareGiovanni Bosco, nella parrocchialea cura degli Ex allievi e divoti delvigili e difenda tutta la gioventù.

vani e a tutti i cristiani : La morte, ma, nonpeccati .

Il Consiglio Dipartimentale di Montevideo(Uruguay) ha approvato all'unanimità il pro-getto presentato dalla Direzione dei GiardiniPubblici di intitolare a Don Bosco una piazzadella città. Nello stesso tempo approvaval'erezione in detta piazza di un gruppo scul-torio di S . Giovanni Bosco tra uno studente eun apprendista, a simbolo dell'opera salesiananel mondo .

La, cittadina di Cosquin (Cordoba-Argen-tina) ha vissuto un giorno di giubilo in oc-casione dell'inaugurazione del Collegio par-rocchiale dedicato a S . Giovanni Bosco ea S. Domenico Savio . Le immagini dei dueSanti campeggiano a benedizione del lavoro

educativo nella nuovaScuola. Il sabato e la do-menica i giovani di AzioneCattolica della Parroc-chia fanno funzionare unOratorio, che vuol esserela pietra fondamentale diuna futura opera sale-siana nella cittadina, dovennmeroai cooperatori edex allievi aspettano DonBosco nei suoi figli . Pro-motore è Don RodolfoRober, parroco di VillaDolores e attivo coopera-tore salesiano .

eretto a Sandi S . AntonioSanto perchè

A Caldogno (Vicenza)sono state inaugurate consolenne cerimonia le nuo-ve Scuole del capoluogo .S. E . il Vescovo Mons .Carlo Zinato, che ha be-nedetto il vasto com-plesso, ha illustrato comeS. Giovanni Bosco, a cuile Scuole sono dedicate,seppe conciliare scienzae fede, i due capisaldidel cristiano moderno .

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CIVITAVECCHIA

Inaugurato il nuovo Oratorio e l'ampliamento della chiesa parrocchiale

Il 10 ottobre con la benedizione di S . E .Mons. Giulio Bianconi, Vescovo Diocesano, pre-senti l'Ispettore Don Luigi Fiora e gran folladi ragazzi e di parrocchiani, sono stati inaugu-rati i lavori di ampliamento e di restauro ese-guiti nella chiesa parrocchiale e la nuova sededell'Oratorio .

1 Salesiani lavorano nel popolare quartieredi Civitavecchia da oltre un trentennio . Si puòdire che tutti i giovani della città sono passatiper l'Oratorio . Oggi gli ex allievi occupano iprincipali posti di responsabilità negli ufficie nella libera professione . Molte sono le voca-zioni sia per la Congregazione Salesiana che

Anni fa l'Arcivescovo di Tueulnan (Ar-gentina) affidò ai Salesiani la parrocchia SanGiovanni Bosco in un rione densamente popo-lato e in continuo sviluppo . Le Figlie di MariaAusiliatrice vi organizzarono un Oratoriofestivo e subito si ebbe la : piena corrispon-denza di tutta la popolazione. Ne seguì che,dovendo le autorità municipali aprire unaspaziosa piazza con parco e giochi per i ragazzi,cominciò a girar la voce che la piazza dovevaessere intitolata a S . Giovanni Bosco e cheinoltre l'intero rione si chiamasse <~ Don Bosco » .Le autorità accondiscero al comune desiderioe la popolazione prestò generosamente la suaopera per sistemare la piazza: e affrettarnel'inaugurazione. Solennità ed entusiasmo segna-rono l'avvenimento, cui presero parte le auto-rità provinciali e locali . Nell'occasione vennescoperto un busto di Don Bosco, che dominala piazza da un'alta colonna marmorea .

per l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice,che quivi sono sbocciate . Numerose le inizia-tive di bene promosse dai Figli di Don Bosco,soprattutto durante l'ultima guerra .

Quest'anno, di passaggio per Roma, l'Urnacontenente le spoglie gloriose di Don Bosco siè fermata per poche ore accanto all'Oratorio,suggerendo pensiamo -- l'iniziativa di ren-dere l'Opera salesiana più accogliente, e con-fermando la sua benevolenza verso il popolodi Civitavecchia da lui conosciuto nel 1858 .Mons. Vescovo si è compiaciuto dei lavori

eseguiti ed ha ringraziato i Salesiani per l'a-postolato che svolgono nella sua Diocesi .

111 Congresso NazionaleEx allievi Don Bosco

In occasione del Giubileo di diamante del-l'Opera salesiana nel Brasile, si è tenuto aS. Paolo il III Congresso Nazionale degli Ex-allievi di Don Bosco . Il collegio Santa Rosa,prima Casa salesiana aperta in Brasile, fuscelto come sede del Congresso, al quale par-teciparono le Delegazioni di 52 Unioni . Sug-gestiva e indimenticabile la processione auxftambeaua al monumento nazionale di MariaAusiliatrice, dove il vice Presidente nazio-nale rievocò l'inizio e lo sviluppo dell'Operasalesiana nel Brasile e il Presidente lesse laformula di consacrazione a Maria Ausilia-trice, a nome degli Ex allievi, Cooperatori eFamiglie. Una solenne Messa pontificale fucelebrata da S . Ecc. Mons. Ladislao Paz, sa-lesiano, il quale presiedette anche all'Assembleagenerale, onorata da insigni personalità. Fra

LFra le pratiche di pietà più largamente seguite dal popolo cristiano di tutto il mondo rimane sempre,anzi si può affermare che tiene un posto d'onore, la NOVENA DEL SANTO NATALE .Moltissime sono le edizioni che di essa si trovano in commercio, ma sovente variano tra di loro perl'influsso che vi poterono esercitare le tradizioni e le inevitabili deformazioni locali .In considerazione di ciò il Rev . Padre Tamagnone ha preparato una edizione "tipica" della Novenaqual è in uso in gran parte d'Italia e della Chiesa :

NOVENDIALES PRECES ANTE NATIVITATEM D .N .J .C. QUAS "A PROPHETIIS" VOCANTA JOSEPHO TAMAGNONE C . M . IN UNUM COLLECTtE ET EDITkcum canto gregoriano rhythmicis signis a Solesmensibus Monachis diligenter ornato

Il volumetto è venduto dalla SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE di Torino al prezzo di L. r5o501

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le deliberazioni approvate dall'Assemblea fuaccolto all'unanimità e con entusiasmo l'ono-rifico mandato commesso alla Federazione bra-siliana dal 1o Congresso Interamericano, tenu-tosi a Buenos Aires nel 1956, di organizzareil II Congresso Interamericano nel 1961 inS. Paolo. I Rev .mi Ispettori si impegnarono diaiutare la Presidenza Nazionale in un compitocosì importante . S. E . Mons. Paz benedisse ivessilli delle Federazioni ispettoriali « S . Doine-nico Savio» e « S . Pio X i, ai quali facevanocorona una, cinquantina di bandiere delleUnioni presenti .

11 pareggio della Scuola di Banponq

La grande Scuola delle Figlie di Maria Ari-siliatrice di Banpong, che conta più di 800alunne dalle elernentari alla sesta rnatlsajon<,(medie superiori), superando non lievi difficoltà,ha ottenuto il desiderato pareggio governativo,che può dirsi una vera conquista nel campodell'apostolato educativo missionario .

Erano presenti S. E. il Vescovo Mons . Car-ret,to, responsabile della, Scuola di fronte alleautorità, la Rev . Ispettrice, l'Ispettore sco-lastico con altre autorità locali, insegnanti ealunne della Scuola .Dopo il canto dell'inno della Scuola e la let-

tura d'un indirizzo, il Governatore parlò, ricor-dando la visita fatta alla Scuola di Banponge le belle impressioni ricevute . Ed estendendol'elogio a tutte le Scuole cattoliche, lui buddista,aggiunse : « Io non sono cristiano, come pure lamaggioranza di voi, ma dobbiamo eor r aire chel'insegnante-nto della religione è piè pregevole diquello della scienza; perché questo lanostra ignoranza, ma quello dà la pace al cuore .E se i cattolici, di'ii '-rdi, 7, i dell'u 7< r, se persom17r,

sanno fiore -i nrremento alle scuole e raccogliernecosì buoni frulli, si deve concludere che la lororeligione è cl irnrr,> .

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Novelli sacerdoti nel Medio Oriente

Il lavoro della mietitura, ai tempi di Gesù,esigeva molte braccia . Si faceva tutto a manod'uomo e a gambe di giumento ; proprio comeai giorni nostri in moltissime località della Pa-lestina, dove non è ancora giunto il beneficiodella tecnica moderna .

Era quindi naturale che Gesù, vedendo queicampi biondeggianti di grano, che si stendevanosotto il suo sguardo, uscisse in quella espres-sione: « La messe, sì, è molta; ma gli operaisono pochi » .

La preghiera di Gesù è stata particolarmentefeconda, quest'anno, per 1'Ispettoria salesianadel Medio Oriente . Sei sacerdoti novelli an-dranno a, recare le promesse divine in Egitto,Siria, Libano, Israele.

Accanto ai novelli sacerdoti festeggiò la suaMessa d'Oro un venerando salesiano : Don Giu-seppe Raele . Da cinquant'anni egli continua arecitare a Dio, con rinnovato spirito di giovi-nezza, l'Introibo ad altare Dei, e fa onore allaCongregazione e alla Chiesa .

Gesù, in quel lontano giorno in cui posò ilsuo sguardo sugli sterminati campi di granogià pronti per laa mietitura, vide certo anchequesti nuovi Leviti tra, quei pochi operai chelavoravano ; ma non si astenne dal rilevarne lascarsezza. È una realtà che l'Ispettoria delPaese di Gesù va constatando ogni giorno ; equindi anch'essa, come Gesù, invita a pregareil Padrone della messe affinché mandi moltioperai nella sua me» e .

TUTTA LA POLONIA PREGA L'AUSILIATRICE PER IL FELICE ESITO DEL CONCILIO ECUMENICO<i Certi della divina missione del Santo Padre, desideriamo di aiutare i suoi intenti e sforzi conla preghiera fervorosa .A questo fine l'Episcopato della Polonia prega i Sacerdoti che, assecondando i desideri del Papa,recitino ogni giorno nelle preghiere del Breviario l'Antifona Mariana per il felice esito del futuroConcilio Universale, e i fedeli, che al mattino, a mezzogiorno e alla sera, dopo la preghiera del-l'Angelus aggiungano tre CGloria e tre volte Aiexilium Chiistianoriun, ora pro no bis, per lo stesso scopo .La celebrazione del Concilio Ecumenico è di tanta importanza per tutto il mondo, che tutti, senzaeccezione, dobbiamo prepararci a questo grandioso avvenimento con la preghiera .L'Episcopato ha fiducia nella solidarietà, fedeltà e zelo del clero e dei fedeli per la recita dellepreghiere raccomandate, e a Maria SS ., Regina della Polonia e Ausiliatrice dei Cristiani, racco-manda i ferventi voti del popolo fedele, affinchè presto si faccia un solo ovile con un solo pastore » .

Dal Messaggio de0'Eplseopsto polacco ai fedeli in preparazione al Concilio Ecumenico

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I1 4, ottobre il Rev .mo Don Ziggiottibenediceva a TRINO VERCEL-LESE il nuovo padiglione del-l'Oratorio . Ricevuto festosamente,dopo gli omaggi di benvenuto diun oratoriano e del Sindaco, fecesolenne ingresso nella chiesa artisti-camente illuminata e addobbata .Quivi rivolse la sua paterna pa-rola, raccomandando a tutti di coo-perare coi Salesiani all'educazione• formazione cristiana dei figliuoli,Quindi nel cortile dell'Oratorio tagliòil nastro tricolore, benedisse il nuovopadiglione e ne visitò gli ariosi emoderni locali. La manifestazionesi concluse, con il lancio di centnaiadi palloncini multicolori e con l'in-contro del Rettor Maggiore conCooperatori Ex allievi e benefattoridella nostra Opra .

Per invito del Conte gen . CesareLomaglio, il nostro venerato RettorMaggiore il 7 ottobre si recò aBJNCO MONFERRATO per assi-stere alla commemorazione del Cen-tenario della visita fatta da DonBosco al castello con un gruppodi giovani dell'Oratorio, in occa-sione delle famose passeggiate au-tunnali sui colli del Monferrato .Il sig . Don Ziggiotti . accolto daisignori Lomaglio, dal Parroco e dalSindaco, celebrò la S . Messa nellacappella gentilizia con la partecipa-zione di quasi tutti i terrazzani .Sceso nel cortile del castello . ebbeluogo la commemorazione del cen-tenario della visita di Don Bosco,rallegrata dalla banda degli aspi-ranti salesiani del Colle Don Bosco .

A CHIOGGIA si sono celebrati i60 anni di apostolato educativo eassistenziale dei Figli di Don Bosco .Ai solenni riti svoltisi nel grazioso• artistico tempio dell'Ausiliatrice• all'assemblea straordinaria degliEx allievi, di cui è presidente ilSindaco di Chioggia avv . Bighin,volle essere presente il Rettor Mag-giore nella persona del Rev .moDon Guido Borra, del CapitoloSuperiore .

In solenne sessione straordinariatenuta a BUENOS AIRES l'Ac-cademia Nazionale Argentina diStoria ha accolto il sac . Raùl En-traigas, salesiano, come Accademicocorrispondente del Rio Negro . Nelpresentarlo all'Assemblea il dott.Armando Brano Menéndez disse :« Nel rendere omaggio a uno deifigli di Don Bosco è giusto ricordaree onorare tutta la sua Congrega-zione, tanto benemerita per il la-voro aminirahile che qui ha svolto » .

Sul punto dominante di una col-fina . presso il Collegio salesianodi V ALPARAISO è stato erettoun monumento a Maria Ausilia-trice . La grande statua dominadi lassù l'intera città, porto prin-cipale del Pacifico del Sud .

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lI 21 giugno scorso S . E. Mons .Ciuseppe Pintado, salesiano, pre-senti le autorità e numeroso pub-blico . ha benedetto la prima pietradell'edificio che dovrà accogliere lasezione femminile della Scuola Nor-male Don Bosco in MACAS . Questoè il quarto edificio in cemento chela Missione Salesiana costruisce inMacas. La Scuola Normale DonBosco, approvata con decreto del1951, ha già dato all'Oriente equa-toriano 30 insegnanti . Nel 1957venne elevata alla categoria di« Norma[ Urbano » . Gl'insegnanticattolici ben formati sono i primiausiliari del missionario .

Tutti i Santi della famiglia Sale-siana stanno per avere la lorochiesa in GUAYAQUIL . Al grandee artistico tempio di Maria Ausi-liatrice si è aggiunta, tre anni fa, lachiesa di S . Giovanni Bosco . L'annoscorso quella di S . Maria Mazzarello,confondatrice delle Figlie di M. A.,e quest'anno è la volta del llagazzoSalito, che riunisce ncila sua bellachiesa centinaia di ragaezi delleScuole Popolari del rione Jockey .

Don Cecchetti, missionario salesianoin Giappone, racconta il , no primo

~, , incontro con S . S . Giovanni XXIII,avvenuto in un ospedale militare diBergamo durante la priuia guerramondiale. Don Ceechetti, ricoveratoper lerite, fu visitato da un giovaneCappellano, a cui fece la propriaconfessione e confidò <-] l e . s e fossepiaciuto a Dio, appena congedato .sarebbe

entrato

in . seminario .« Bene, il mio nome è Angelo -disse il giovane Cappellano - ed iosarò il vostro Angelo custode sullavia all'altare . Fatevi coraggio eguarite presto ». Durante i quattromesi di convalescenza Don Cee-chetti servì la Messa a Don Eco-calli ogni mattina . Egli ricorda chenel mese di giugno il futuro Papaogni mattina predicava sul S. Cuore,e afferma: « Era un sacerdote cor-diale e allegro, amato da tutti nel-l'ospedale . Egli mi guidò e condussealla vocazione missionaria e, dopola mia venuta in Giappone, ha sem-pre dimostrato il suo profondo in-teresse per l'opera della Chiesa inOriente » .

La Santa Sede ha eletto VicarioApostolico del Vicariato di Tharéil Sacerdote indigeno Doti PietroKien, ex allievo dei Salesiani .Sua Ecc . Mons . Kien, prima della stiaconsacrazione, volle ritirarsi nellaCasa per aspiranti salesiani di IluaIlin, « per riternprarni - disse --nello spirito di Don Bosco, che hoeletto a mio Maestro nel ministeropastorale che mi attende » .

Col paterno incoraggiamento delVescovo S . ls. Mons. G. M. Ca-vallero, i Salesiani hanno iniziatola loro attività con un Oratorionella città di MELO, ove sono giàle Figlie di Maria Ausiliatrice . Conl'appoggio dei Cooperatori ed Exallievi, si spera di dare presto al-l'opera nuovi sviluppi .

In PASO DE LA HORQUETA il25 agosto scorso è stata posta laprima pietra della nuova Scuolaagricola salesiana « Criado Perez ».11 nome della scuola ricorda la sin-golare generosità dei donatori delterreno . sul quale fin dal 1945 venneincominciata l'opera salesiana conun esternato, scuole elementari eoratorio festivo .

5fl:3

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[Mt! nell'apostolato, affratellati nel masurioNel novembre 1934, mentre la motonave

Oceania navigava già oltre Gibilterra versoil Brasile, la radio di bordo diede una notiziasensazionale per tutti e molto più per noiche eravamo destinati alle missioni del RioNegro e del Mato Grosso: sul rio das Morteserano stati trucidati dai Xavantes i due eroicimissionari Don Fuchs e Don Sacilotti .

A 25 anni dalla morte, mentre già matu-rano i frutti della loroimmolazione, è bellorievocarne il cruentosacrificio .

Don Fuchs, sviz-zero di origine, appar-teneva a una famigliamissionaria per voca-zione; dopo di lui con-tinuarono a lavorareper le missioni le so-relle, di cui una devevivere tuttora, poichèancora di recente hainviato paramenti earredi sacri a quellenostre missioni delMato Grosso .Don Sacilotti in-

vece era brasiliano,oriundo di famigliaitaliana. La mammaottantenne vive an-cora in Caciocira Pau-lista (S . Paulo conl'altro figlio e non

Don Fuchs e Don Sacilottialla prima croce piantatadas Mortes . manca di inviare ogni

anno offerte perchè sia ricordato nella S . Messail figlio missionario .

accantosul rio

La terribile tribù che da secoli fa parlaredi sè in Brasile vive in villaggi disseminatiin una fascia del Mato Grosso che abbracciacentinaia di chilometri quadrati fra il riodas Mortes e il Koluene, il braccio maggioredel Xingù. Il loro habitat è foresta vergine,

504 senza cammino, dove si muove con sicurezza

solo l'indio che vi nasce . Dal 1932 Don Fuchsaveva per loro un piano di penetrazione .Rimonta a quell'anno la prima croce, alta5 metri, che egli piantò sul rio das Mortes .Ne condivideva i piani e lo zelo appassionatoper la conversione dei Xavantes Don Saci-lotti, allora Direttore della missione di Ara-guaiana. Questi, saputo del viaggio felice diDon Fuchs, discese l'Araguaia, poi adden-trandosi nella foresta, attraversò le acqueprofonde e pericolose del Cristallino e, dopo15 giorni di faine e strapazzi d'ogni genere,sboccava finalmente sul rio das Mortes, rag-giungendo Don Fuchs a S . Teresina, dovefu celebrata la prima Messa . Con ansia cer-carono e attesero qualche indizio della pre-senza dei Xavantes; ma dopo alcune setti-mane di inutile attesa, la fame li ricondussead Araguaiana. Così il 1932 si chiudeva inpassivo per l'evangelizzazione dei Xavantes .

11 1933 suscitò nuove energie perchè giàcorreva la voce della prossima canonizzazionedi Don Bosco . Don Fuchs, stanco di una barcaa remo, si recò a Belem del Parà e là, conl'aiuto di tutti, acquistò una lancia a vaporeche gli avrebbe risparmiato le estenuanti per-dite di tempo nei viaggi . La battezzò MariaAuxiliadora e con essa risalì l'Araguaia. Ma,risolto un problema, ne spuntò un altro . At-taccato dalle febbri, giunse appena a Con-cei(~ao e ne ebbe per un mese, che passò in-fermo nel convento dei buoni Padri Dome-nicani. Finalmente, risalendo il rio das Mortes,eccolo il 5 settembre una seconda volta aS. Teresina, dove lo raggiunsero Don Sa-cilotti e il coadiutore Pellegrino . Conoscendoper esperienza i morsi della fame, s'affretta-rono alle piantagioni, mentre or l'uno orl'altro correva su e giù alla ricerca dei Xa-vantes. Anche questa volta passarono setti-mane inutili, ma non era il caso di allar-marsi: coi Bororos non era successo altret-tanto? Stanchi dell'attesa, tornarono alla basedi Araguaiana per un po' di riposo. Così passòanche il 1933 .

Nel marzo 1934 Don Fuchs e Don Sacilottierano discesi un'altra volta a S . Teresina conil coadiutore Pellegrino . Fu questi il factotum

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della spedizione, ma le privazioni e lo scarsoalimento ben presto ridussero l'uofno, già de-bole e magro, in fin di vita . Con sacrifici eroicifu trasportato a cavallo e a rete fino ad Ara-guaiana, dove giunse il 4 maggio; prima cheil mese finisse, anch'egli era finito . Chiuse se-renamente la sua giornata con un : « Final-mente! ». Era ormai giunto in porto!

Don Fuchs, rimasto solo in S . Teresina,pensò bene di trasferirsi a Mato Verde, quasisul limite estremo della Prelazia, dove al prin-cipio di settembre lo raggiunse un'altra voltaDon Sacilotti, che veniva da Araguaiana por-tando con sè medicine, viveri e personale .Là in poco più di un mese di lavoro febbrilepotevano avere la soddisfazione di vederepronta una residenza tanto per i Salesiani,come per le Figlie di Maria Ausiliatrice . Maavendo saputo dai Carajàs che nel rio dasMortes vi era gran numero di jangadas (zat-tere), segno evidente dei Xavantes, si affret-tarono a risalire fino a S . Teresina, dove giun-sero il 24 ottobre . Don Fuchs scrisse di là l'ul-tima lettera . In essa diceva : « Si sta avvicinandol'ora dei Xavantes e anche la nostra ora . . . » .Il presentimento rispondeva esattamente

alla realtà .

Poichè i Xavantes si nascondevano e fug-givano, era necessario andare alla loro ricerca ;ed ecco i missionari partire altra volta, dopopochi giorni, da S . Teresina.

Fu l'ultimo viaggio . Erano già da qualcheora oltre 5. Domingos e discendevano il fiume,quando avvistarono sul margine destro duexavantes . Don Sacilotti e un bororo che l'ac-compagnava, spento il motore perchè proce-desse lentamente per la corrente, saltaronosu una ubà che rimorchiavano per raggiun-gere il margine, che era ben alto e scosceso .Giunto lassù, Don Sacilotti non vide nessuno ;arrampicatosi su di un albero, intravide nelfolto della foresta una cinquantina di Xa-vantes . Chiamò Don Fuchs che venne, par-olarono agli Indi in carajà, ma questi rispo-sero da lontano in tono minaccioso ; poi,mentre i compagni dei missionari tornavanoalla barca per prendervi doni e regali, ri-sonò improvviso un grido di guerra, cuiseguì fulmineo l'assalto dei Xavantes . Nes-suno potè testimoniare di presenza quantoaccadde in quei pochi minuti. I due missionari,rimasti soli, furono finiti con le tremende

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5555

clave dei Xavantes, che li lasciarono l'uno ac-canto all'altro con il cranio spaccato .

Nelle mappe del Brasile quel luogo è oradenominato « Barranco dos martires » : i duemartiri avevano percorso insieme più volte ilrio das Mortes in cerca dei Xavantes ; insiemeavevano sospirato, sofferto e pregato per laloro conversione ; insieme affrontarono la morteper la loro redenzione : quos eadem passio fecitesse germanos .

Questo, 25 anni fa. Ora il loro sangue stadando i suoi frutti : nelle nostre Missioni diSangradouro, S . Marco e S . Teresina già piùdi 500 Xavantes cantano le lodi del Signore .

DON GUIDO BORRAdel Capitolo Superiore Salesiano

GIOVENTÙ SALESIANA, LIEVITO E FERMENTOIn occasione di un'udienza avuta dal Santo Padre,l'Ispettore salesiano del Medio Oriente, Rev .moDon Francesco Laconi, gli offri una elegante rac-colta di letterine, scritte nelle lingue più svariatedagli allievi di tutte le case di quell'Ispettoria, alcunedelle quali furono conosciute personalmente dal re-gnante Pontefice, che si degnò di esprimere la Suacompiacenza con questa graziosa lettera, fatta per-venire all'Ispettore, attraverso il Rev .mo Procura-

tore Generale .

Dal Vaticano, li 13 giugno ig5gReverendissimo Signore,

dalla « Famiglia Salesiana dei Medio Oriente » è•

pervenuto all'Augusto Pontefice un omaggio mol-teplice, che, se da un lato, per le voci diverse ond'èstato espresso nelle singole lingue, risuona al Suo

ff•

paterno animo come consolante eco di un coropolifonico perfetto, dall'altro, per la ricchezza deisentimenti, delle preghiere, delle offerte spiritualie dei fervidi propositi di bene, esso ha avuto un va-

lore di testimonianza filiale assai rilevante, che Egliha vivamente sentito e gradito .

Il Santo Padre ama compiacersi di tutto ciò, perchèla sostanza contenuta in queste forme - giustamentefastose anch'esse per la riverenza al Vicario di Cristo -è sostanza di vita cristiana, alimentata dai Sacra-

menti e pronta a trasformarsi in fervore di apostolato•

e ad essere lievito e fermento di nuovo bene tra•

grandi masse, così come per insigni e non infrequentiesempi ha dimostrato di essere, in seno alla Chiesa,la gioventù cresciuta alla scuola di Don Bosco .

Ai cari figliuoli, pertanto, il Supremo Pastore diceil Suo paterno grazie molto affettuoso e desiderache la S . V . Rev.ma si faccia cortesemente interpretedi tale Sua gratitudine, facendone giungere l'espres-sione a tutti quei fiorenti Istituti, parecchi dei qualiEgli conobbe e visitò durante le Sue missioni nel

Medio Oriente, aggiungendo che il Papa invoca perquella diletta porzione della Famiglia Salesiana par-ticolari copiose grazie dal Cielo, in auspicio delle

quali, di gran cuore, invia a tutti - superiori, chie-•

rici, allievi, cooperatori e benefattori - l'imploratapropiziatrice Benedizione Apostolica.

Profitto volentieri della circostanza per professarmicon sensi di religiosa stima della S . V. Rev.ma

dev.mo nel Signore~F ANGELO DELL'ACQUA, Sostituto

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006

Paceí aa

Quando le notizie arrivano da zone tagliatefuori dal mondo hanno un sapore particolaredi avventura .

E il caso della cittadina di Kohima, che sitrovò al centro di sparatorie tra ribelli e trupperegolari .

La pace è ritornata in quelle fòreste, un empoabitate da tribù cacciatrici di teste.

È tempo di riprendere la seminagione delVangelo tra quei pagani che attendono : Don Ma-rocchino, l'unico prete sperduto tra i montiNaga, è il prezioso filo di collegamento colil'Assam e aspetta i rinforzi missionari .

erso la fine del 1953 visitai Kohima, laprima volta come vescovo di Dibru-garh, ospite di Dori Marocchino che

alloggiava allora nell'ospedale, come cappel-lano delle suore . Ero solo di passaggio, di-retto a quella zona dei monti Naga abitatadalla tribù Lotha, che visitavo pure per laprima volta, dopo anni di attesa da ambele parti .

Kohima non contava allora un solo catto-lico . Quando la visitai lo scorso luglio, vi eranocirca 300 neofiti a darmi un entusiastico ben-venuto . Era questa la mia quarta visita aKohima dacchè sono vescovo di Dibrugarli .Transitavo per Kohima ogni volta che mi re-cavo nel Manipur, ma non mi era lecito fer-marmi. Kohima, come del resto tutta la re-gione Naga, abitata da circa venti tribù diquesto nome, e da un anno a questa parte

anche il Manipur, sono zone protette ; ciò si-gnifica che nessuno straniero vi si può sta-bilire e neppur visitarle senza uno specia-lissimo permesso del Ministero degli Internidi Nuova Delhi .

Il fatto che il nostro Don Marocchino virimanga da circa otto anni, oltre che una graziasegnalata della Provvidenza, è una prova dellagenerosità del Governo Indiano in fatto dilibertà religiosa .

Kohima è il centro più importante e popo-loso di tutta la regione Naga, che ha una su-perficie di circa 12.000 Kmq. con una popo-lazione approssimativa di 200.000 anime. Masoltanto una minoranza delle tribù Naga abitala regione Naga propriamente detta ; tutti imonti del Manipur e buona parte delle altrezone montuose della diocesi sono abitate datribù Naga .La regione Naga propriamente detta, che

fino a poco tempo fa faceva part(- dello statodell'Assam, è ora provincia a sé,, amministratadal Centro, come già il Manipur. Kohima èla capitale di questa nuova provincia, ma èanzitutto il centro della tribù Angami, lapiù numerosa delle tribù Naga . Gli Angamisono 56.000 .Fino a 15 anni fa, Kohima era del tutto

sconosciuta fuori dell'Assam e poco conosciutaanche nell' Assam. Balzò a fama improvvisanell'aprile del 1944 quando vi si combattèquella che fu la battaglia decisiva dell'Assam,passata alla storia col nome di « Battagliadi Kohima » . Un battaglione di Scozzesi, af-fiancato da un battaglione Silch, riuscì a re-spingere l'attacco dei Giapponesi e a snidarlidalla città, che già avevano in parte occupato .La vittoria costò 4000 giovani vite, cadute,si dice, in poco più di un ettaro di terreno,mentre la campagna dei monti Naga mietè72.000 vittime in ambo i fronti .

Il cimitero militare è la cosa più notevoledi Kohima. Il visitatore, al suo ingresso inKohima, è colpito dall'obelisco che segnal'entrata , al cimitero e porta la scritta :« Quando tornate a casa, raccontate di noi,e dite: per il vostro domani noi abbiamosacrificato il nostro oggi » .

Nell'immediato dopoguerra, le autorità chie-sero ed ottennero dal Vescovo di Shillongtre suore per il nuovo ospedale di Kohima .Pioniere in questo lavoro furono le missionarie

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di Gesù, le prime suore missionarie di unaCongregazione spagnola di recente istituzione .L'andata delle suore motivò la presenza inKohima di un sacerdote cattolico che fun-gesse da cappellano . Fu così che il missio-nario cattolico potè mettere piede nei montiNaga, che fino allora, per oltre sessant'anni,erano stati monopolio dei Battisti Americani .

Il missionario cattolico poteva bensì risie-dere in Kohima, ma con l'esplicita condizioneche si astenesse da qualsiasi attività missio-naria. La proibizione di far proseliti, impostaal missionario cattolico, non poteva impedireche molti lo avvicinassero e chiedessero spon-taneamente di venire istruiti .

La presenza di un ministro della tanto ca-lunniata Chiesa cattolica destò subito inte-resse e curiosità . Ben presto il tratto amiche-vole e bonario del sacerdote gli conciliò lastima e la benevolenza di quanti venivanoa contatto con lui ; ma soprattutto la vita didedizione e la carità squisita delle suore in-segnò ai pagani, e anche ai protestanti menoprevenuti, a giudicare l'albero dai frutti .Don Marocchino si accinse a dissipare le ca-lunnie dei nemici, illuminare e incoraggiare iben disposti mediante fogli di propaganda,da lui preparati e ciclostilati . Così la fede cat-tolica mise le sue radici in un terreno assaifertile e promettente, con un primo manipolodi neofiti Angami .

Purtroppo il movimento separatista deiNaga sfociava nel 1955 in aperta ribellionecontro il Governo dell'Assam . Da allora finoad oggi la regione Naga è virtualmente occu-pata dai militari . È difficile concepire unapolitica più benigna e conciliativa di quellaadottata dal Governo Indiano per ristabilirel'ordine, calmare e far rinsavire gli animiillusi di alcuni elementi ribelli . Invece di pu-nirli con rappresaglie, il Governo si sforzò difarsi benvolere dalla popolazione aprendostrade, scuole e dispensari, cambiando, negliultimi quattro anni, la faccia della montagnaNaga .

Oggi la situazione è molto migliorata e lemasse pare abbiano compreso che la separa-zione assoluta dalla repubblica Indiana nonè soltanto un'utopia, ma anche un male perloro. Dopo i malanni che si sono tirati ad-dosso con la loro mal consigliata ribellione,vorrebbero poter vivere in pace, ma riman-

gono tuttora qua e là in quelle foreste ster-minate gruppi di irriducibili, forzati dalla famea razzie periodiche sulla loro stessa gente .

È facile capire come un simile stato di coseabbia colpito e quasi paralizzato il nostro la-voro, rendendo impossibile la visita del mis-sionario alle cristianità da pochi anni fondatenei monti Naga. La più deplorevole fra lelamentate conseguenze di questi torbidi f'ul'allontanamento delle suore da Kohima nelfebbraio del '56 .

Si temeva, ed era logico aspettarselo, chela partenza delle suore da Kohima scrivesseil iinis del nostro lavoro fra gli Angami. Eratroppo aspettarci che il sacerdote, tolleratoin considerazione delle suore, potesse rimanerein Kohiina dopo che queste ne erano stateallontanate. Ma Dio vuol bene agli Angami,ed avvenne l'insperato . Don Marocchino inoltròun'istanza al Governo. L'istanza unanime-mente appoggiata dai suoi neofiti ebbe esitofavorevole: gli fu concesso di fermarsi inKohima pel momento. Il momento si protraeormai da quattro anni ed egli gode di unalibertà inaspettata . Della proibizione di fareapostolato non se ne parla più . Ci siamo sen-tito dire da più di un ufficiale governativoe da più di un'autorità militare : « Se voi cat-tolici foste venuti fra i Naga fin dal prin-cipio, molto probabilmente questi torbidi nonsarebbero capitati » .

Però la permanenza di Don Marocchino inKohima non fu sempre rose e fiori . Si trovaancor oggi solo ed alloggia in una casupolapresa in affitto, mentre le case salesiane piùvicine sono Imphal nel Manipur e Golaghatnella vallata del Brahmaputra, 140 km . ri-spettivamente da Koliima . Più volte, e an-cora recentemente, la sua casa venne a tro-varsi sulla linea del fuoco mentre le forzedell'ordine scambiavano fucilate coi ribelli .Nel giugno del 1956 egli si trovava provviden-zialmente in Imphal per compiere insieme coni confratelli di quella casa la pratica dell'eser-cizio di Buona Morte, quando i ribelli at-taccarono di sorpresa Kohima, che fu alla loromercè per un paio d'ore . Anche la casetta diDon Marocchino fu saccheggiata ed incendiata .Il convoglio con cui egli avrebbe dovuto rag-giungere Kohima il giorno innanzi fu pureattaccato . Ritornato a Kohima, non gli rinma- 507

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neva che la sua vecchia motocicletta e quantoaveva indosso . In questa contingenza vennegenerosamente soccorso dal Prefetto della pro-vincia, che lo ospitò in casa sua per due mesiaiutandolo poi a trovarsi la casetta che abitaattualmente .

Da anni egli attende il rimpatrio temporaneo ;la vecchia mamma lo aspetta ansiosamente,ma non mi è possibile sostituirlo ; inoltre lasituazione in Kohima è talmente delicata ecomplessa, che un cambio non sarebbe con-veniente. Il suo sacrifizio e quello della suaottima mamma è premiato ed alleggerito daifrutti consolanti del lavoro paziente e silen-zioso da lui svolto, per ora in Kohima, nel-l'attesa che gli sia lecito visitare anche i vil-laggi circonvicini. In tre di questi villaggi viè già un'incipiente cristianità .

In Kohima un comitato di non cattolici hainiziato una fiorente scuola elementare inglese,nella speranza di poterla presto affidare allesuore cattoliche .

Sfortunatamente tutte le mie richieste fi-nora hanno prodotto soltanto promesse perun non prossimo futuro .

Ho un raggio di speranza che una Congre-gazione di suore del Kerala accetti di venirea Kohima nei primi mesi del prossimo anno .Sarebbe un vero guaio ed una grave perditail non poter approfittare di quest'occasioneper chiamare le suore a Kohima . Se non fossela popolazione, rappresentata da un gruppodei più eminenti ad insistere per avere lesuore a prendersi cura dei loro piccoli, e ciòin un'ora in cui le autorità sono ansiose dim)strarsi benigne ed accondiscendenti, noinon potremmo nutrire simili speranze o pren-dere l'iniziativa . Il ritorno delle suore a Ko-hima ha un'importanza tutta particolare, unvero valore strategico. La posizione del sa-cerdote cattolico, che è pur sempre precaria,dipendendo come nel caso attuale dal buonvolere di un individuo, verrebbe senz'altroconsolidata e la diocesi disporrebbe di unaCongregazione di suore indiane che da Ko-hima potrebbero spingersi in altri centri dellaregione Naga e del Manipur .

La città (chiamiamola così di Kohimaconsta di tre parti nettamente distinte . Lavecchia Kohima conta 700 case appollaiatesu di una montagna che si erge a poco meno

di 2000 metri sul livello del mare . Questogrosso villaggio è diviso in quartieri cui èpreposto un Gaonhurha (letteralmente : An-ziano del villaggio) o Capo-villaggio la cuiautorità è indiscussa . Il Gaonburha è il solodirettamente responsabile dinanzi al Prefetto .

La nostra chiesetta è nel centro della vecchiaKohima, proprio sul culmine della montagnae domina tutta la città. La vedetta militareè infatti stanziata in un baraccone attiguoad essa. La cappella ha una struttura intie-ramente di lamiera ; di cappella porta soltantola croce. Lo stile fu sacrificato alla necessitàdi utilizzare tutto il piccolo sito che ci venneregalato da una vecchietta Angami, fra leprime ad abbracciare la fede . Anche così lacappella è già troppo piccola, ed urge costruirneuna nuova .Da tempo Don Marocchino sta cercando un

sito adatto per la nuova chiesa, la residenzadel missionario e le opere che più tardi do-vranno sorgere attorno alla chiesa . Trovarequel che cerchiamo, non troppo fuori dellacittà, non è facile . I nostri « amici » che hannoinvano tentato di tenerci fuori di Kohima,fanno ora del loro peggio per impedirci diacquistare un appezzamento di terreno, e fi-nora sono riusciti a mandare a monte, piùdi una volta, l'affare quando stava per essereconcluso . Si tratta delle solite contrarietà chedevono essere il sigillo delle opere di Dio .Verrà presto, ne sono sicuro, il giorno in cuidovrò rivolgermi ai nostri Benefattori affinchèci aiutino a dare a Cristo Re, cui è dedicatala chiesa, un tempio meno indegno di Lui .

Nel frattempo al suo araldo in Kohima oc-correrebbe una nuova motocicletta per rim-piazzare l'attuale rottame della guerra anglo-giapponese, che soltanto Don Marocchino colsuo estro meccanico e col bisogno estremo chene ha, riesce a mantenere in vita . Quello cheegli non osa chiedere a me, oso chiederlo ioper lui ai nostri benefattori ed ai generosiamici della Diocesi di Dibrugarh .Don Marocchino poi si unisce a me per

chiedere a tutti una crociata di preghiere peltrionfo di Cristo Re fra gli Angami e in tuttala regione Naga. Ci troviamo sul limitare diun vasto campo, ricco di messe biondeggiante,senza libertà d'azione, con pochissimo perso-nale e scarsi mezzi. Vogliate pregare che itempi ritornino normali e vengano tolte lerestrizioni che oggi inceppano il nostro lavoro .

imi ORESTE MARENGOVescovo di Dibrugarh (Assarn-India)

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Primi eoFaiti

ncon i Carí~~ana~E ía prima volta in Europa che si parla

questa tribù,ultima arrivata alla luce del

hi sono i Caritiana? dove vivono? Finoa un anno fa nessuno in Europa, inAmerica e nello stesso Brasile, dove se

n'era sentito almeno il nome, avrebbe saputorispondere a queste domande. Solo pochiestrattori di gomma nel bacino dell'alto RioCandeias li avevano avvicinati .

I Caritiana abitano nelle vicinanze del rioCandeias, affluente del rio Madeira, che è a suavolta affluente del rio delle Amazzoni . Sullecarte geografiche lo si trova cercando il territo-rio federale della Rondonia, una volta chiamatoGuaporé, al confine del Brasile con la Bolivia .

Nel fisico non differiscono molto dagli altriindi dell'Amazzonia . Hanno la pelle chiara,sono di costituzione robusta, però vanno sog-getti a una specie d'influenza maligna di cuihanno un vero orrore perchè è sempre fataleper loro. Abitano insieme nella stessa « ma-loca », ma divisi per famiglie . Hanno unadisposizione straordinaria al lavoro, cosa raratra i popoli primitivi ; per questo gli estrattoridi gomma li utilizzano dando loro modo divivere. Si dedicano anche all'agricoltura, macon metodi rudimentali : coltivano granoturco,patate, mandioca, arachidi e il cotone con cuitessono le loro amache . Imparano fin da pic-coli a imitare le voci e i gridi degli animaliper servirsene nella caccia .Sono poligami, tuttavia accettano docilmente

la monogamia insegnata dal Cristianesimo . Ilgiovanotto ha il massimo rispetto per la suafutura sposa e l'aiuta nella sua rudimentaleeducazione perchè ci tiene che essa diventiuna buona massaia . E notevole l'ubbidienzae il rispetto dei figli verso i genitori e le per-sone anziane, come pure l'amorevolezza deigenitori verso i figli . C'è tra i Caritiana un'u-sanza strana. I genitori stringono con moltaforza il cranio dei loro bambini con delle fascedi cotone o di fibra indigena: la testa vienecosì a prendere una forma conica e affusolata,che distingue i Caritiana dai Caripuna, loroimplacabili nemici .Amano adornarsi di collane composte di

denti di scimmie o di semi di alberi della fo-resta dai colori vivi . Hanno una lingua po-vera di vocaboli, ma ricca di parole composte

Vangelo .

e di perifrasi, con le quali descrivono nei mi-nimi particolari e con acuto spirito di osser-vazione la flora e la fauna che li circonda .

Nati e cresciuti nell'esuberante natura equa-toriale, sono molto intuitivi e immaginosi .Niente sfugge alla loro sagace osservazione eriescono a esprimere anche idee astratte .P prova della loro capacità intellettuale re-

lativamente sviluppata l'arte e la meticolositàcon cui confezionano le armi e gli ornamenti .In questo primo anno di avvicinamento i mis-sionari si sono convinti che le capacità deiCaritiana, se stimolate ed educate, renderannofacile e rapida l'assimilazione della catechesi edella civiltà . Credono in un essere superiore cheessi chiamano « Botagna » . Ma l'idea religiosache pervade ogni atto della loro vita sociale èil culto dei morti . Per la sepoltura chiudono ilcadavere tra due stuoie di paxiuba, della fa-miglia delle palme, che serve anche per pa-vimentare le maloche . Poi lo calano nellafossa e lo ricoprono di terra. Quindi accendonosul tumulo un piccolo fuoco proprio all'al-tezza del cuore del defunto e in segno di luttotutti, anche i bambini, si radono la testa conuna tonsura alla maniera francescana .

Credono anche all'influsso degli spiriti ma-lefici e li tengono lontani con una cerimoniamisteriosa che compiono sui loro figli all'oradei pasti. I bambini offrono un po' dicibo al capo famiglia, che con quel bocconefa due giri intorno alla testa del bimbo, pro-ducendo con la lingua uno strano suono pa-latale, quindi sfrega l'offerta sul petto del-l'offerente e gliela dà da mangiare .

~\Il primo contatto dei Caritiana con i mis-

sionari avvenne in forma impensata. Da moltianni i proprietari delle regioni gommifere abi-tate dai Caritiana parlavano loro della nostrasanta Religione, dei missionari, di ciò che essifanno per rendere i popoli civili e quindi mi-gliorare le loro condizioni di vita . Sorse così inloro il desiderio di avere i missionari, desiderioche pervenne fino alla Prelatura di Porto `'elhonel territorio federale di Rondonia . Ma ve-dendo inutile ogni loro appello, i Caritiana che 50,9

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sono, come molti indigeni brasiliani, nomadi,decisero di spostarsi e stabilirsi altrove.Un giorno del novembre 1957 il parroco

di Porto Velho fu chiamato in chiesa per am-ministrare due battesimi. Quando arrivò, sivide davanti due adulti. Non si meravigliòperchè si trovano casi del genere anche tra icivilizzati ; e, trovatili preparati, li battezzò .Solo dopo venne a sapere che aveva battez-zato i primi due Caritiana, padre e figlio .Un mese dopo, il direttore del collegio

Doti Bosco di Porto Velho, approfittando dellevacanze, organizzò una spedizione col vete-rano Don Francesco Pucci e il coadiutoreAdail Guimaraes Povoas . I proprietari diquelle terre misero a disposizione dei mis-sionari un battello sul rio Candeias . Era il15 gennaio . Il viaggio sul fiume durò tre giorni .I temporali furiosi, abituali in quelle zone,i pericoli delle cascate, le incognite e le sor-prese della foresta resero quanto mai avven-turoso quel viaggio, che offrì ai missionarile gioie dell'apostolato in mezzo agli abitantisolitari della foresta, dove i tre salesiani pas-savano la notte . E siccome la grande novitàdella visita toglieva il sonno a quella poveragente abituata alla solitudine, così i mis-sionari, reprimendo i reclami del sonno edella stanchezza, parlavano, ascoltavano,catechizzavano fino a notte alta, quandosoltanto più le loro voci rompevano l'impres-sionante silenzio della foresta addormentata .

All'alba del quarto giorno i missionari ab-bindolarono il fiume per spingersi nell'internodella foresta . Dopo tre ore di cammino apiedi, giunsero tra gli indi Caritiana, che di-mostrarono la loro gioia dando loro uno strettoe prolungato abbraccio . Poi presentarono ifrutti dei loro sudori : essi avevano imparatodai civilizzati a estrarre la sorva, che è unaqualità inferiore di gomma, e il caucciù .

La catechesi durò parecchi giorni . Frattantogiunsero anche gli assenti, occupati nella cacciae nella piantagione di banane e mandioca .Ne giunsero parecchi abbattuti e cadaverici,colpiti da terribile dissenteria ; ma le medi-cine, che il missionario porta sempre con sè,operarono prodigi .

Poiché molti capivano già qualcosa di por-toghese, i missionari fecero anche una lungalista di vocaboli e appresero molte notiziesui loro usi e costumi . Per garantire agli ospitiil pranzo e la cena, gli adulti andavano allacaccia e alla pesca, mentre i piccoli si accocco-lavano attorno al coadiutore che insegnava

loro a fare il segno di croce, mentre dallesue tasche, veri pozzi di San Patrizio, uscivanodolci e biscotti . Quando un indietto riuscivaad arrivare alla fine del segno di croce senzasbagliare e veniva premiato, era una esplo-sione generale di gioia .

Alla sera ci fu una sorpresa del tutto impre-vista nel cuore di quella foresta vergine : dentrola grande maloca furono proiettate alcune« Filmine Doti Bosco » Vedendo per la primavolta quelle facce a colori, ridevano rumorosa-mente; ma subito tacevano quando lo stessopersonaggio ricompariva in atteggiamenti di-versi nei quadri successivi, aguzzando l'ingegnoper capire la successione delle scene . Un sensodi misterioso rispetto e di venerazione pervasetutta la maloca quando apparve il volto sorri-dente di San Domenico Savio . I piccoli spe-cialmente sembravano divorarlo con gli occhi!

Il 20 gennaio 1958 ci fu gran festa in cieloper quei poveri indi . Mentre la Chiesa onoravail glorioso martire San Sebastiano, nascevanoa Dio, dalle acque lustrali del santo Battesimo,ventiquattro figli della foresta della tribù Cari-tiana. Quanta gioia per loro e per i missionari!

Nel ritorno i Caritiana accompagnarono imissionari in massa fino al fiume, contenden-dosi l'onore di portar loro i bagagli . Di tratto intratto qualche ruzzolone tra i cespugli e i tralci,e non soltanto dei missionari ; così un'india cheportava il bimbo sulla schiena alla moda indi-gena, cadde lunga e distesa, sbalzando il bimboqualche metro avanti . Ma non fu nulla . Laforesta li accolse soffice tra le sue braccia .

Il viaggio sul fiume offrì le stesse peripezie,gli stessi guai di quello di andata. Altri nu-merosi estrattori di gomma, avvertiti del pas-saggio del missionario, accorrevano per rice-vere il conforto della religione e dei suoi mi-nistri ; e noti si stancavano di sentirlo, mentresullo schermo improvvisato di due asciugamaniappesi alla parete di paglia passavano le figureluminose delle filmine, fiu:chè il proiettore apetrolio dava un filo di luce .

Poi tornavano le tenebre, ma la luce con-tinuava e continua in quei cuori retti, notisolo nel ricordo nostalgico di tante cose belleudite dai missionari, ma anche attraverso icontatti con i ministri di Dio, che da quelgiorno si rinnovano periodicamente per con-servare e confermare nella via del bene gl'indiCaritiana, per incoraggiarli alla perseveranza,per far risplendere nuova luce nella loro animaassetata di verità. SAC. VITTORIO UGO

missionario salesiano

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MONS. MARENGO VISITA LA MISSIONEDI KOHIMA INDIA - ASSAMDIOCESI DI DIBRUGARH

(sopra; La gioia del Padre che si trova tra i figli .

(a, destra, dall'alto) Festose accoglienze al Pastorein arrivo .

- La presentazione' del manto nazionale al Vescovo,solennemente bardato per la danza dei guer-rieri . È -presente la tessitrice .

La a Montessori » di Kohima, per laVescovo sta cercando le suore .

Don Marocchino, con un gruppo di neofiti .

( o) Il missionario sulla . . . stanca e sganghe-rata moto, che attende l'anima generosa cheoffra la possibilità di metterla a riposo .

A

C

1

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gIosa¢ 3 oltreolto. pfiiùe r̂ . uni'oni.' .

(sopra) MEKLONG(Thailandia) Missio-nari salesiani con unngruppo di cattolici:sopra zatteroni di

`bambù: - -ln',fondo leranda: ••*étt="bese

. .:MACAO > (Gina)Vere-lnasse giovanili':`

uentano l'Orato- „

.annesso all'Orfa-notrofio salesian

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Illeso dopo un volo di dieci metriGrazia che ha del prodigioso, quella con-

cessa al piccolo Giovanni Borriero di Val-dagno, di due anni e mezzo . Il bimbo giacevaseduto sopra un tavolino presso una finestraaperta. Mentre la mamma si volgeva perprendere la biancheria per cambiarlo, il pic-colo, non si sa come, si alzava e spariva nelvuoto, dal secondo piano. Un volo di circadieci metri, sulle ali degli Angeli - come diceil piccino - e sostenuto dalla Madonna!Portato immediatamente in ambulatorio evisitato, non gli si riscontrava nessuna frat-tura o lesione ; ma poichè si temeva affettoda commozione cerebrale o viscerale, fu te-nuto più giorni in osservazione, finchè dalleradiografie e prove risultò, a detta dei medicimeravigliati, completamente illeso . Come nonpensare a un miracolo della bontà di MariaSS. Ausiliatrice, a cui fu affidato fin dallanascita? A Lei quindi la riconoscenza illi-mitata nostra e di quanti hanno constatatoil fatto straordinario .tesolo - Villaggio al mare e Marzotto »

CONIUGI ANNAMARIA E REDENTO BORRIERO

Guarita da poliosi reumaticaDevo a S . Giovanni Bosco la gioia di essere

guarita . L'anno scorso, dopo un interventochirurgico, fui colpita da una poliosi reuma-tica, ribelle a ogni cura, che mi tenne aletto per vari mesi . Mi rivolsi con fede aS. Giovanni Bosco, promettendogli che, semi avesse guarita, avrei fatto pubblicare lagrazia e inviato un'offerta . Esaudita, adempiola promessa, invocando la sua protezioneanche in avvenire .Quaranti (Asti) PAOLA SCOVAZZI

Graziata dall'Ausiliatrice per intercessionedi Don Berruti

Alla fine di gennaio del corrente anno 1959,la nostra bambina Maria Ausilia di 4 mesisi ammalò con febbre alta . Su consiglio delmedico curante la ricoverammo in ospedale,dove la febbre continuò a salire oltre i 40 . Il7 febbraio, la bambina era gravissima . Ci

volgemmo allora con grande fede a 'MariaAusiliatrice, invocando l'intercessione di SanDomenico Savio, di Don Bosco e in parti-colare di Don Pietro Berruti, a cui ci era-vamo rivolti con una novena che terminavaproprio quel giorno . Nella stessa mattinataquando pareva che il male precipitasse alpeggio, la bambina superava la crisi e novegiorni dopo lasciava l'ospedale .

Ala dopo due mesi si ammalò di nuovo efu riportata in ospedale . Ci rivolgemmo nuo-vamente a Maria Ausiliatrice con l'interces-sione di Don Berruti ; con noi pregavanole Figlie di Maria Ausiliatrice. Poichè nonera lontano il io maggio, anniversario dellasanta morte di Don Berruti, avvicinandosiquella data, la nostra fiducia aumentava pen-sando di ottenerne sicuramente la grazia .Infatti la bambina cominciò a migliorare,finchè il dottore di sua iniziativa fissò proprioil io maggio per l'uscita dall'ospedale . Ap-parve così evidente l'intercessione di DonBerruti presso Maria Ausiliatrice . Da alloraè sempre stata bene. All'intercessione delcompianto Prefetto Generale dei Salesiani at-tribuiamo anche altre grazie non meno im-portanti per il bene della nostra famiglia .Asti

i < genitori : PROF. ETTORE MIGLIETTAMAESTRA PIERA ROMAGNOLO

Salvo da una caduta mortaleMentre mio figlio Giancarlo stava riparando

un cavo telefonico, arrampicato in cima adun palo, questo improvvisamente cedette fa-cendolo precipitare al suolo . Trasportato al-l'ospedale, gli vennero riscontrate la fratturadella clavicola e dell'omero e varie contusioniinterne, per cui fu dichiarato in gravi condi-zioni con prognosi riservata. Ognuno puòcomprendere la mia ansia e preoccupazione .Devoto di Maria Ausiliatrice e di S . GiovanniBosco, che gli avevano salvata la vita in quellaspaventosa caduta, chiesi loro con fiducia checompletassero la grazia e posi sotto il cuscinodel figlio una reliquia di Don Bosco. Ora hola gioia di render pubblica la grazia .Torina

EX ALLIEVO VITTORIO CANTINO

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Guarigione definita un vero miracolo

Una domenica, mentre tutti eravamo aMessa, la mamma, scendendo le scale, fucolpita da trombosi cerebrale. La trovammopriva dei sensi e con lesioni alla faccia e albraccio destro . Il dottore di famiglia dichiaròil caso grave ; perciò le furono amministratigli ultimi Sacramenti . Tuttavia la nostra fedein Maria Ausiliatrice, in S . Giovanni Boscoe in S. Domenico Savio continuò ad esserevivissima. La mamma rimase grave per qualchesettimana,_ ma le nostre preghiere furonoesaudite e ci ottennero una guarigione che fudefinita dai medici un vero miracolo . Rin-grazio pure Maria Ausiliatrice e Don Boscoper la guarigione del figlio da grave malattia .

Orsara Bormida (Alessandria) CLAUDINA MARENCO

L'intercessione di Mamma Margheritapresso l'Ausiliatrice

Siamo lieti di segnalare la tangibile effi-cacia della potenza della Vergine Ausiliatrice,che abbiamo sperimentato, tramite l'inter-cessione di Mamma Margherita, in occasionedel ricovero della nostra mamma in ospedale,in seguito ad un impressionante deperimentoe a riconosciuta lacerazione gastrica .

L'intervento operatorio gravissimo che l'in-ferma ha dovuto subire d'urgenza in tale cir-costanza, ha avuto esito inspiegabilmente por-tentoso agli occhi degli stessi medici curanti,data l'età avanzata della paziente .

Ad un anno di distanza, e perciò più sicuridella grazia, volgiamo riconoscenti il pen-siero alla nostra Ausiliatrice, a S . GiovanniBosco e alla sua santa Mamma Margherita, eli preghiamo di continuare la loro protezionesulla mamma e su noi tutti .

Torino

FRATELLI RUBATTO

ottenute per l'intercessione di Maria Ausiliatrice e di S . Gio-vanni Bosco, di S . Maria Mazzarello, di S. DomenicoSavio e di altri Servi di Dio - alcuni hanno anche in-viato offerte ed elemosine per sante Messe di ringrazia-mento - i seguenti :

Abella cav. Antonio - Anania Eleonora - Anastazio Dina -Ardito Anna Maria - Arezzo Felicita - Arpini Emma -Astori Mariuce a - Baga Laura - Baglione Barbara - Ba-gnati Pierina - Baldi Francesco - Baldini Maria - Ban-chio Don Antonio - Barazzuol Irene - Barbieri Mercedes -Barof o Angelina - Bassino Teresa - Basso Ruaro Rina -Battista Concettina - Barzanti Irma - Beccaria Ida - Bec-

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chelli Dino - Bello M. - Beltrami fam . - Bensi Valente -

Berrone faro . - Berruti Natalina - Bertello Maddalena -Bertero Antonia - Bertolusso Marcella - Bianchi Erminia -Bianchi Martina Paolina - Bianchi Santina - Bianco Enri-chetta - Bianco Teresa - Binotto Giovanna - BiscozziFrancesca - Boerno Angelina - Boero Luigi - BoginoPietro - Bonanni Don Domenico - Boni Antonio - Bo-nino Luigia - Bontà W . - Boschetti Luigia - Bosetto Ga-stone - Bottigliero Teresa - Bottini fam . - Beva Walter -Brendan Opimia - Brezza Luisa - Brizio Don Giovanni -Broggetti Angela - Brogliatti Aldo - Bronzo fam . - Bus-sola Maria - Buzzi doti . Andrea - Buzzi Gesuina - BuzzinoInes - Caglio Maria - Calmarini Giuseppe - CambursanoGianfranco - Campagnolo Teresa - Campanella Maria -Canesi Ileana - Canuto Pierina - Cappelletto rag. Luciano- Capri Maria - Capuzzo Clemenza - Caratti Giuseppina -Cardoni Giuseppe - Carluccio Vittorio - Carosso Ottavia -Cauda Rosina - Cavallero Giuseppina - Cellone Maria -Centola Caterina - Ceriani Aldo - Cherici Assunta - Chia-tellino fam . - Chiesa Luigi - Chiesa Savina - Chium-mariello Concetta - Colombo Maria - Congiu Armida -Conzatti Elena - Coppo Elda - Corrado Isabella - Cor-rino Maddalena - Cosi Merelli Maria - Cossauello Paoloe Enrico - Costa Cauda Maria - Cova Savarro Paola -Cozzolino Alfonso e Carmelina - Crimi Rosario - Cristianiavv . Alfredo - Curtino Castagneri Lia - Dall'Ava Ortensia -Dall'Ore Alfonso - D'Angelo Carmela - D'Anna Orsola -D'Archino Caterina - Dassino Pietro - David Elvira -Della Valle Giuseppina - Dell'Oro Natale - De VirgilioMichele - Dezzana Clara - Di Canio Fiorenza - Di CaroTomaso - Di Giambelardino Anna - Diliberto Franca -Di Mauro Maria - Do Maria - Duchi Elena - D'UrbanoErmanno - Easso Bianco - Etruschi Egle. - Fadini Amalia -Farina Giuseppina - Ferrari M. - Ferrario Rita - FerrarisRoselda - Ferro M . - Filippi Bianchi Anita - FissoreSergio - Freddi Olga - Frisina Rosa - Gaidano Cesare -Galli Luciana - Garagiola Giovanni - Garberoalio Lucia -Gastaldi Luigia - Gavazzoni Maria - Gazzolo CapelloRita - Gerussi Ielma - Ghidetti Francesco - Gilardi Mar-gherita - Giovannini Claudina - Giuffrida Benedetto -Giuliano sorelle - Giusti Rita - Gonella Maria - Gramagliaconiugi - Grossi Eugenia - Grosso Giuseppe - Grua Mat-teo - Guaschiro Secondina - Guglielmetti Renza - GulfiRina - Gullotti Virginia - lachino Teresa - Ivaldi Fran-cesca - Lanfranco Bartolomeo - Lantieri Anna - La RoccaPaolo - Lastrucci Lorenzo - Lavagnino Maria Cristina -Lazzara Vittoria - Lora Ronco Quintina - LibralescoGemma - Livoti Alicò Mimi - Lombardi Bruna - Lom-bardi Giuseppina - Lombardi Regina - Lo Verso MineoFrancesco - Locato Ettorina - Lulis Angela - MalegariAngela - Mallo Maria e fam . - Malusardi Cesare - Man-cini Vera - Mandelli Luigi e Giovanna - Manes Olga -Manfredi Olimpia - Margara Isabella - Marmioni Ric-cardo - Martini fam . - Masoero Maria - Massa Carlo -Mastropasqua Tina - Matta Maria - Mattei Giulio - Maz-zarello Isabella - Melloni Paola - Merlo Santa - MerloTeresa - Meroni Laura - Migliorini Dina - MontaldiGiuseppe - Monti Elena - Morrone Elisabetta - MontaniMaria - Muzio Orsola - Naretto Vincenzo - Negro Ester -Nitais Luciano - Occhetti Teresa - Olini Marino - OrlandoAlessandra - Orso coniugi - Ottani avv . Raffaele - Pa-gani Angelo - Pandullo Maria - Paoletti Valentina - Pa-petti Anna - Parisi Ganciabella Grazia - Pasqualini Pina -Pasquino faro. - Pasquino Francesco - Pastorini dott . Leo-narda - Patri Giacinta Maggiorelli - Pavan Lino - PazziCarena Maria - Peirano Lidia - Pellegrini Bianca - Pelliz-zoni Luigi - Peloso Silvino - Perrero Teresa - PerruchonVittoria - Pezzoni Natale - Piffari Marco - Piffer AnnaMaria - Piotti Antonietta - Pittore Claudio fam . - PlagaNuccia - Poceiani Benilde - Poli Pierina - Pompei Marian-gela - Pontani Concetta - Ponzetto Margherita ved . Gandi -Pretti Primina - Proto Rosalia - Provasoli dott. Antonio -Quirico Albina - Ragni Giorgio - Rapaggi Luisa - Rava-senza fam . - Razzano Meda Brigidini - Repossi Emma -Rezzele Romano - Ricci Fernando - Rinaldi Caterina -Rinaudo Giovanna - Riva Giovanni - Robustelli Madda-lena - Roggero Maria - Rosetta Filomena - Rossetti Anna- Rossi Renzo - Rossi Rosa - Ruggeri Maria - SaccinOliva - Salemi Giovanna - Sandri Giovanni - Sanna Fran-cesca - Santanchè Don Albino - Santero Antonia - Scam-pini Perego fam . - Scarzello Lucia - Schellino fam . -Silvano Maria - Siri Mastroianni Angela - Sogno Gio-vanni - Sola Teresa - Sozia Antonietta - Speziali Daniele -Spezzigu Minnena - Spinedi Teresa - Spire! Irma - Ta-lamo Anna - Tallia Claudio - Terrosa Audenzio - TesioCaterina - Tinnirello Antonia - 'torriano Ermelinda -Torta Teresa - Traversa Margherita - Tricerri Piera -Trivero Dina - Turco Gentile - Vallero Elsa - ValsecchiLodovico - Vargiu Vittoria - Vaschetta fam . - VenturaEbe - Venturati Luigia - Venturelli Margherita - VercesiRegina - Zagni Anna Maria - Zimbaldo Maria - ZitoCaterina - Zito Carbone Palma - Zuliani Cesarina .

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ín1ezeeòòiane di

S. DOMENICO SAVIO

L'aveva sorpresa una terribile angoscia

Alla nascita della mia prima creaturinaerano sopravvenute complicazioni che miavevano portata sull'orlo della tomba ; perquasi un mese ero rimasta all'ospedale sottoil controllo dei medici . Perciò quando unnuovo bimbo stava per rallegrare la mia casa,mi sorprese una terribile angoscia delle soffe-renze patite nella analoga circostanza pre-cedente. Ma avendo sentito parlare dell'An-gelo protettore delle mamme San DomenicoSavio, me ne procurai l'abitino e lo indossaicon fede, sicura di ottenere la grazia . L'aiutonon si fece attendere e si manifestò con l'ar-rivo lieto di una graziosa bambina, che inringraziamento ho chiamato Luisa Domenica .

Lazise (Verona)

LISETTA TOMEZZOLI MARTINI

Alla fede seguì il prodigio

Offro questa catenina d'oro in onore diS. Domenico Savio a testimonianza di unagrande grazia . Erano 12 anni che sospiravamola gioia di un bambino, ma ormai ci erastata tolta ogni speranza . Una mia amica solevaripetermi: e Confida in S. Domenico Savio evedrai che anche il tuo focolare rifiorirà » . Ungiorno ricevetti l'abitino del Santo e cominciaicon fervore una novena in suo onore . Oggi possodichiarare che il prodigio è venuto : il nostro pic-colo fiorisce sotto la protezione del piccolo Santo .

Zonuais (Udine)

SANTINA NICOLETTI SOMMASO

Il polipo era scomparso senza operazione

Entrai in una clinica di Padova per sotto-pormi a un difficile intervento chirurgico :l'estrazione di un polipo nell'esofago. Unabrava signora, avendo già sperimentato il

patrocinio di S . Domenico Savio, mi miseal collo un abitino del Santo . Dopo tre ope-razioni e otto trasfusioni di sangue, i medicimi lasciarono riposare per alcuni giorni af-finchè riprendessi un po' di forza. Frattantoai raggi si constatò che metà polipo dovevaessere ancora estratto . Mi riportarono quindinella sala di operazione per effettuare il quartoe definitivo intervento chirurgico . « Se tuttoandrà bene dissero i medici - in 25 giornisarà completamente guarito e potrà lasciarela clinica». kla quale non fu la loro mera-viglia allorchè constatarono che il polipo erascomparso e che quindi non era necessarial'operazione! 1 - raggi confermarono l'affer-mazione dei medici : ero completamente gua-rito. Dopo solo due giorni, ritornai tra imiei cari ed ora continuo a star bene .

ANGELO SALI

Ada De Marco (Castrovillari-Cosenza), dopo tre mesidi sofferenze per epitelioma sotto l'occhio destro, potèguarire mediante le cure sanitarie e ferventi preghierea S . D . Savio .Irma Gianoni (Ponte Valtellina-Sondrio) interponendol'intercessione di S. G. B . e S . D . S . si trovò efficace-mente assistita insieme col suo bambino in difficilecircostanza .Gina Tabini Spinetti (Lucca) annunzia che sua figliagià in pericolo di vita, con un'operazione chirurgica epreghiere a S . D. S . potè riacquistare la sua salute .Alfredo Pane (Torre Annunziata-Napoli) ringraziaS . D . S . a nome di una zia felicemente operata e guaritacon la protezione del Santo .Maria e Francesco Vico (Cuneo), genitori di otto figli,raccomandarono a S. D . S . la madre e la bimba in cir-costanze difficilissime . La bimba, venuta come morta,si riebbe con energiche cure del dottore che diede at-testazione del a vero e grave pericolo incorso » .Pierulisse Valsecchi (Civate-Como) invia a S . D. S,un'offerta in ringraziamento per essere stato guarito dauna malattia incurabile .Teresa Maltese ved . Capuzzello (Vittoria-Ragusa) rin-grazia S . D . S . e manda offerta in suo onore per la scom-parsa di una fistola avvenuta senza operazione . 515

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I segni del miracolo non tardaronoLo scorso luglio mi decisi a sottopormi a

un intervento chirurgico, costrettovi dall'en-tità del male che mi teneva in continua sof-ferenza, notte e giorno . Il caso veniva daimedici dichiarato grave e lo stesso chirurgo,tra i migliori di Roma, affacciava le sue per-plessità . Il male aveva esteso le sue radici,intaccando le ossa e sconsigliando ogni in-tervento. Mi rivolsi allora al venerabile DonMichele Rua, invocando la sua intercessionepresso Maria Ausiliatrice . I segni del miracolonon tardarono a farsi sentire . Dopo alcunigiorni, infatti, i medici cambiarono pareree fui sottoposto a intervento chirurgico che,anche se difficilissimo, ebbe i migliori ri-sultati. È nei miei voti venire a Torino persciogliere il mio ringraziamento sulla tombadel venerabile Don Rua .Cosenza

PROF. ALESSANDRO CALVANO

« Venerabile Don Rua, mettici la mano tua! »Angosciata per la grave malattia di mio

marito e preoccupata per la difficile operazioneche doveva subire, mi rivolsi a Don Ruadicendogli con fede : « O venerabile Don Mi-chele Rua - prima del dottor metti la manotua ! ». Il suo intervento fu palese perchè sipotè arrestare il terribile male (cancrena) chel'avrebbe reso disgraziato per tutta la vita . Perme non è una semplice grazia, ma un miracolo .Prego quindi di cuore che venga presto anno-verato tra i Beati e invio l'offerta promessa .Torino

GIORGINA FANTINI IN GAI

Operazione felicemente superataMio babbo era da operare di occlusione in-

testinale. Data l'età di 73 anni, l'operazionesi presentava difficile e il chirurgo temevache il cuore non reggesse ; allora io mi sono

<~'icoiioocetati al ( ei e2a6fJe

rivolta con fede al venerabile Don MicheleRua. E non solo è riuscito bene l'intervento,ma il babbo ha superato tutte le complica-zioni, compresa la polmonite con embolia .Ora sta bene e lavora come prima .I'inchio d'Asti

LEONARDA LAIOLO

Guarigione improvvisa e prodigiosaIl 3 marzo c . a. mandai un'offerta per con-

tribuire a una borsa di studio intitolata alVenerabile Don Michele Rua per ottenerela guarigione di una mia figlia gravemente am-malata da parecchi anni. Feci con mia moglieuna novena per pregare Don Rua di interce-dere presso Maria Ausiliatrice e ottenerciquanto ardentemente desideravamo . La nostrafiducia in Don Rua non venne mai meno, edoggi con il cuore pieno di gioia comunico che laguarigione è venuta improvvisa e tale da farerimanere meravigliati i valenti medici che l'ave-vano in cura, che ammisero trattarsi di un mi-racolo . Seguiterò sempre a pregare perchè sia ac-celerata la Beatificazione del caro Servo di Dio .Pesaro, viale Verdi 28

GINO MANGARONI

Teresa Martino (Ceva-Cuneo) trovandosioppressa da dolori e preoccupazioni, invocòDon Rua e S. D. Savio, che vennero in suoaiuto ottenendole due importanti grazie .G. Socorro de Hernandez (Léon-Messico)dichiara che una sua cugina, postasi sotto laprotezione di Don Rua, superò felicementeuna operazione estremamente difficile .Sorelle Roà (Frabosa Soprana-Cuneo) sono ri-conoscenti al ven. Don Rua per grazia ricevuta .Maria. Crippa (Monza-Milano) era affetta dareumatismo cronico e aveva applicato tutti irimedi prescritti dal medico, ma senza risultato .U n giorno pensò di fare una novena al venerabileDon Rua. Il mattino seguente si sentì guarita .

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Si presentò nitida la figura di Don RinaldiDue anni or sono mio fratello fu operato

per la seconda volta di ulcera allo stomaco ;ritornato a casa per la convalescenza, si ma-nifestò un peggioramento tale da richiederel'immediato ricovero, avvenuto proprio il24 maggio, festa di Maria Ausiliatrice . Lecondizioni dell'infermo si aggravarono peruna emorragia interna e per blocco intestinale,che resero inutile ogni cura, sicchè l'ammalatodecise di tornare a morire a casa . Un giorno,mentre pregavo Maria Ausiliatrice e SanG. Bosco, mi si presentò nitida la figura diDon Rinaldi, così com'è sul Bollettino ; mirivolsi anche a Lui e continuai a pregare .Dopo una settimana ebbi la notizia di un mi-glioramento ; dopo un mese venne a farcivisita guidando egli stesso la macchina percirca ioo km. Da allora la salute ritornòbuona come prima. Chiedo si pubblichiquanto sopra a gloria dei Santi salesiani .Pinerolo (Torino)

MARIA MASSIMINO IN GRIOT

In breve le piaghe si chiuseroUn'infezione alla gamba destra mi travagliò

per sei mesi . Quando mi credetti guarita,il male passò alla gamba sinistra, e con taleviolenza che il dottore non trovava modo dilenire le mie sofferenze . Fu allora che unabuona signora mi porse il Bollettino Sale-siano, nel quale lessi con premura le grazieattribuite al Servo di Dio Don Rinaldi e misentii ispirata a riporre nella sua intercessioneogni mia fiducia . Cominciai subito una no-vena, ritagliai la sua immagine dal Bollettinoe la posi tra le bende . Sentii un pronto mi-glioramento e in breve le piaghe si chiuserocon meraviglia del dottore. Rendo pubblicaanche la guarigione di un mio figlio da pleu-rite, ottenuta invocando il Servo di Dio .Genola (Cuneo)

MARIA CHIAVAZZA

fez irdeieeòòian.e del c5ezl;a di

iu

DON FILIPPO RINALDI« Questa fu opera di Dio », disse il medicoDopo IS anni di sofferenze continue per

un'ulcera al duodeno con gravi emorragie ecrisi così forti e allarmanti da portarmi in findi vita e senza speranza da parte dei medicidi salvarmi, la rev . Madre Ispettrice mi sug-gerì di affidarmi a Don Rinaldi . Accettaicon fede e durante alcune novene miglioraifino a sentirmi bene . Lo stesso dottore chemi aveva curata, saputo che ero guarita, dissechiaramente : «Questa fu opera di Dio, perchèposso assicurare che umanamente non avrebbepotuto sopravvivere» . Rendo infinite grazie aDon Rinaldi, oggi, dopo alcuni anni di normaleattività e lavoro .Guanabacoa-Iiabana (Cuba)

SUOR MARIA DE LA LUZ ALCOCER, F .M.A .

Vincenza Gucciardo (Calatafimi-Trapani) per una ca-duta riportò dolori che si facevano sempre più vivi ; mauna notte, invocando D . F . R ., prese sonno e si svegliòguarita .Maddalena Sasso (Trofarelio-Torino) presa da doloripreoccupanti, dopo alcuni giorni si rivolse a D . F. R .chiedendo soprattutto di poter fare la volontà di Dio ;e, applicata una reliquia, dopo un'ora si sentì bene .Laura Pardi (S . Apollinare-Frosinone), ringrazia D . F. R .per il fratello anziano guarito da due gravi malattie .Laura Cocorullo Sessa (Meta di Sorrento-Napoli) fa-cendo ricorso a D . F . R . riebbe la bimba sana .Virgilia Pisani (Soverato-Catanzaro) con l'intercess,onedi D . F . R . superò un esaurimento nervoso .Suor Rosetta Gagliardi (Porvemr-Cile) ringrazia di cuoreD. F. R . di aver preservato dall'influenza asiatica ilcollegio, mentre nella popolazione il morbo fece strage .Unisce la sua offerta .F. Chiapello (Torino) raccomandata a D . F. R. unafamiglia senza pace, la vide riconciliarsi .Suor Virginia Bosticco, F . M. A . (Bagnolo-Cuneo) co-munica diverse grazie ottenute interponendo la media-zione di D . F . R . e del Papa Pio XII : i) la guarigionedel babbo ; z) la sistemazione definitiva del proprio fra-tello ; 3) la liberazione da pene per lei e per una signora .Sorelle Giaccone (Roburent-Cuneo) sono riconoscenti aD. F . R . per una guarigione, per la collocazione deinipoti al lavoro e per molte altre grazie .Piera Donati (Monte S . Savino-Arezzo) cori i familiariringrazia D . F. R. per la guarigione della mamma daun eczema diffuso e maligno .

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Salesiani defuntiSac. Alfonso Schillinger, missionario nel Congo Belga .All'età di So anni, con 6o anni di vita salesiana, 5r di sa-cerdozio e 48 di vita missionaria, è morto a Elisabethville(Congo Belga) il salesiano Don Alfonso Schillinger, apo-stolo della prima ora nelle Missioni del Congo, dove eragiunto con il primo gruppo di salesiani nel 1911 . Le dif-ficoltà degli inizi non tolsero nulla all'entusiasmo e allozelo di questo pioniere ed apostolo . Nei lunghi anni dilavoro missionario, percorse in tutti i sensi il territoriodel Vicariato . Direttore, fondatore di nuove stazioni mis-sionarie, educatore, abbracciava ogni campo di aposto-lato con infaticabile zelo . Don Bosco riviveva in lui conla sua gioia, il suo slancio nel bene, il suo amore alla gio-ventù . La Missione - del Congo ha perso in Don Schillin-ger un grande missionario, un uomo dal cuore generoso,sempree pronto a donarsi . La costernazione generale cau-sata dall'annuncio della sua morte, l'affluenza straordinariadi cristiani e di catecumeni accorsi per i funerali anchedai più lontani centri della Missione, furono prove com-moventi dell'affetto riconoscente che legava tutto quelmondo di neri al rimpianto Padre missionario .Sac. Giacomo Gherzí, t ad Alassio (Savona) .Sac. Marcello Chambord, t ad Andresv (Francia) .Sac. Giuseppe Drago, t a Montevideo (Uruguay) .Sac. Luigi Mori, t a Sampierdarena a 75 anni .Sac. Adalberto Tomàs, t a Brno (Cecoslovacchia) .Sac. Francesco Pillai, t a Loreto a 53 anni .Coad. Silvano Guidi, t a Piossasco (Torino) a 22 anni .Coad. Giovanni Mairhofer, t a Oberthatheim (Austria) .

Cooperatori defuntiUna grande benefattrice salesiana :

COOPERATRICE RESIA VINCENTIl 20 luglio u . s . a Port-au-Prince (Haiti) si spegneva san-tamente all'età di 78 anni la signorina Resia Vincent, so-rella dell'ex Presidente della Repubblica, fondatrice del-l'opera delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Port-au-Prince .Nel 1935, tramite S . Ecc. Mons. Riccardo Pittini, Arciv .salesiano di Santo Domingo, aveva potuto ottenere dallaSuperiora Generale, Madre Luisa Vaschetti, le Suoresalesiane per occuparsi delle bambine povere della Sa-line . Quest'opera, dagli inizi assai umili, si sviluppò graziealla benedizione di Maria Ausiliatrice e alla carità dellasignorina Vincent, che fino alla fine se ne occupò con tuttal'anima, facendone l'oggetto delle sue predilezioni .Grande suo conforto era pure l'aver contribuito alla diffu-sione del culto di Maria Ausiliatrice nel suo paese .Pia e caritatevole, diede esempio di fede vissuta e didistacco dai beni terreni, privandosi, giorno per giorno,a pro della sua opera, di tutti i gioielli e oggetti di valore .Suore e negrette piangono la scomparsa della loro buona ebenefica mamma, ma sperano che il Signore l'abbia giàaccolta e premiata in Paradiso .Can . Felice Saccotelli, t ad Andria (Bari) a 9t anno.Fu sacerdote zelantissimo. Vedendo il gran bene checompivano i Salesiani nel fiorente Oratorio locale, vollecol suo sacrificio personale sopperire alla scarsità dei sa-cerdoti salesiani, prestando generosamente per lunghianni la sua opera preziosa a favore dei ragazzi, specie neldelicato ministero del confessionale.Sac. Agostino Bolzonella, t a Este (Padova) .Ex allievo del nostro Collegio di Este, lavorò in diverseparrocchie della Diocesi, e come Cappellano militare du-rante l'ultima guerra, lasciando ovunque caro ricordo, spe-cialmente per la sua attività appassionata a vantaggio dellagioventù . Si spense santamente all'età di So anni .Avv. Eusebio Checchettí, t a Colonia Veneta a 8o anni .Nostro Ex allievo di Este e di Alassio, esercitò la sua pro-fessione con rettitudine e senso cristiano . Fu per tre volteSindaco di Colonia Veneta e Presidente dell'Ospedale.Quanto gli anni trascorsi nei collegi salesiani abbiano in-ciso nella sua vita, è anche attestato dal seguente branodel suo testamento : a Tutti i familiari trasfusero in me ilsenso del dovere e della legge di Dio, che i Figli diDon Bosco confermarono e radicarono nell'animo mionei sei anni della mia vita collegiale, che mi formaronospiritualmente e scolasticamente . Il loro insegnamento fuil termometro della mia vita e di ogni mia azione in tuttii campi, per cui sentivo di bene operare seguendoli e di

errare negligendoli o violandoli . Ebbi così anche la miastella polare, che nelle lotte della vita e nella mia attivitàprofessionale mi riportava semore a Dio, nel quale hosempre creduto e nel quale confido per essere perdonatodi tutte le mie debolezze e manchevolezze» .Sen. Avv. Sortolo Galletto, t a Vicenza a 7o anni .Il sen . Galletto era una delle più illustri figure del lai-cato cattolico vicentino . Ancor giovanissimo fu propaga-tore convinto ed entusiasta dell'idea crstiana sul terrenosociale-politico, militando prima tra i fondatori del Par-tito Popolare, di cui fu anche membro del Consiglio Na-zionale, poi nella Democrazia Cristiana, entrando nel Se-nato, dove lavorò con altissimo spirito cristiano, anchecome vice Presidente dalla Commissione degli Esteri .Tenne pure la carica di Presidente della Giunta Diocesanadi Vicenza e per un cinquantennio collaborò con apprez-zati articoli nell'apostolato della stampa cattolica .Presidente Regionale degli ex allievi e Cooperatore, portòovunque fu richiesto la sua presenza animatrice, il suofervido e comunicativo amore a Don Bosco .Condiscepolodel nostro Rettor Maggiore, che tanto ammirava, sti-mava e amava, nell'ultimo convegno al Manfredini diEste passò con lui un giorno pieno di consolazione e diluce nella serena atmosfera salesiana e meritò l'onoredi averlo presente anche alle estreme onoranze funebri .Pietro Masoero, t a San Salvatore Monferrato a 74 anni.Cooperatore esemplare, lavoratore instancabile, padre disette figli, uno dei quali offerse generosamente a Diocome sacerdote salesiano . Per la sua bontà, rettitudine erassegnazione lasciò sincero rimpianto nei molti che loconobbero e apprezzarono.Maestra Rosa Vandoni, # a Bellinzago (Novara) .Nei lungi anni d'insegnamento educò intere generazionidi allievi dando loro, oltre l'istruzione, norme di rettovivere e profondo sentire religioso . I suoi bei modi, lasua dolcezza e amorevolezza la rivelavano imitatrice diDon Bosco, del quale diffondeva immagini e bollettini .Indescrivibile la gioia che le procurava il pensiero di averetra i suoi ex allievi anche dei sacerdoti,, perchè pensavache sarebbero stati per lei il miglior titolo per essere ac-colta in Paradiso .Ermelinda Antonízío, t a Caserta e _5i anno .Il culto del Sacro Cuore, l'esercizio della carità e ogniforma di apostolato furono gl'ideali della sua esistenza .Come Cooperatrice si prodigò specialmente a vantaggiodelle Missioni Salesiane,, alle quali volle anche lasciarela casetta di sua proprietà .

Altri Cooperatori defuntiB ertoli Luigia - Bois Pietro -Bosco Battista - Ca meli Dott . Carlo- Caminalleri Diego - Cicco Antonietta - De Negri Giusep-pina - Di Chio Maria Teresa in Pellegrino - Eandi Anna -Ferrara Carlo - Galbiati Giulia - Gerbaudo Vincenzo- Chesi Giulio - Grappi Palmira Messina - Lettieri Rosaved . Porro - Naef Giacomo - Parise Giuseppina - PerezGiacinto - Perissinotto Dirce - Pollicini Lorenzo - Polli-cini Teresa - Pomedi Maria - Renditore Francesca - RoasioGiuseppe - Sartori Giovanna - Soresini Pasquina - Ta-bacchini Adele - Tanda prof. Giuseppe - Tomedi Maria- Valleri Emilia - Vernazza Emma - Vio Alessandro.

A richiesta dell'interessata, rendiamo noto che la defuntaBiamonti comparsa sul numero di ottobre non è la si-gnora Dina Biamonti di Chiavari, la quale gode ottimasalute ed è tuttora in piena attività .

L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONIcon sede in TORINO, eretto in Ente Morale conDecreto 12 gennaio 1924, n . 22, può legalmentericevere Legati ed Eredità . Ad evitare possibilicontestazioni si consigliano le seguenti formule :Se trattasi d'un Legato: s . . . lascio all'Istituto Sa-lesiano per le Missioni con sede in Torino a titolodi legato la somma di Lire .. . (oppure) l'immo-bile sito in . . . a .

Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni so-stanza l'Istituto, la formula potrebbe esser questa:« . . .Annullo ogni mia precedente disposizione testa-mentaria . Nomino mio erede universale l'IstitutoSalesiano per le Missioni con sede in Torino, lasciandoad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo s .

(luogo e data)

(firma per esteso)

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CROCIATA211Rw9111~rú

Borse da completareBorsa S . D . Savio, per la guarigione di Claudio, a curadi Rina Mazzolotti-Garlanda (Torino) - t ° vers . 25 .000 .Borsa S . Cuore, Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, inringraziamento e per ottenere protezione, a cura di Me-schieri Giovanni e famiglia (Modena) - Tot . 30 .000 .Borsa Siccardi Sista e Renato, a cura di Gai Maria (To-rino) - Tot. 20 .000 .Borsa Savio Domenico Santo, a cura di D . E. G. (Ancona)- Bolla Giuseppe io .0oo ; Testa Orsola io .ooo - Tot. 40 .000 .Borsa Santi Salesiani, a cura di Cesana Giuseppina (Mi-lano) - Tot. 3 .5 .000 .Borsa San Giovanni Bosco, a cura di Bruzzone Giulia eCesira (Alessandria) - Tot. 30 .000 .Borsa San Domenico Savio, a cura di Cubeta Giuseppe(Messina) - i' vers . 25 .000.Borsa Sacra Famiglia (8y) - Panizzi dott . Carlo (Im-peria) 30.000 - Tot. 47 .944 .Borsa S . G. Bosco e Don Filippo Rinaldi, pregate perVernetti Maria (Varese) - Tot. 20 .000 .Borsa S . Cuore, Maria Ausiliatrice, Don Bosco, DomenicoSavio e Don F. Rinaldi, ringraziando e a protezione deimiei figli, a cura di Colella Assunta (Napoli) - Tot . 4; .000 .Borsa S . Domenico Savio e S . Maria Goretti, a cura dellesorelle Gallo Margherita, Ernesta, Giovanna (Alessan-dria) - Tot. 40 .000 .Borsa S . Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura di Oli-vero Mafalda (Torino) - i ° vers . sooo .Borsa S . Cuore di Gesù, Madonna di Lourdes, S . G. Bo-sco e 5 . M . Mazzarello, a cura di Mecca Cristina (Torino)- Tot. 45 .000 .Borsa S . Giovanni Bosco e S . D. Savio, proteggetemi,a cura di Titina Tagarelli - Tot. 40 .000 .Borsa Sacri Cuori di Gesù e di Maria - N. N . io .ooo ;Scolari Serafini 6000 - Tot. 40 .640 .Borsa S . Domenico Savio, proteggici, a cura di Rita Bosco('l'orino) - i' vers . 5000 .Borsa S . G . Bosco e S . D . Savio, in suffragio della famigliaFilippeschi-Dazite (Firenze) - Tot . i iooo.Borsa Salute degli infermi, guaritemi!, a cura di ZonatoLuigia (Verona) - i` vers . 25 .000 .Borsa S . Giovanni Bosco, alla memoria dei genitori delcomm . Luigi Ameglio (Torino) - i ° vers . io .ooo .Borsa S . Giovanni Bosco, a suffragio e ricordo della Madredi Maria Emilia Lumachi (Firenze) - i ° vers . 25 .000.Borsa SS . Maria Ausiliatrice, S . G . Bosco e Rinaldi DonFilippo, in ringraziamento e secondo le intenzioni dellafamiglia Ricoveri Rita (Venezia) - Tot. 27 .000 .Borsa S. Cuore di Gesù, confido in voi (7a) - BottariSilvia io .ooo ; Da Pra Giovanni iooo - Tot . 29 .t5o.Borsa Seriè Don Giorgio, a cura di Cesarina e PietroBarbero ('Torino) - i' vers . 20 .000 .Borsa Sacro Cuore di Gesù, proteggi la noia famiglia, acura del doti . Edoardo e Rina Valli (Parma) - Tot . 23 .000 .Borsa Savio Domenico Santo, per borsa antiblasfema,a cura di G . B . (Torino) - Tot. io .ooo .Borsa S . Domenico Savio, nostro grande fratello, a curadi Benedetto M . P. Giaccone (Palermo) - i ° vers . 5000 .Borsa S. Domenico Savio, proteggi Piero e i suoi cari,a cura di M . E. (Cuneo) - Tot. 34 .200 .Borsa S . Domenico Savio, perchè benedica e faccia guarirela mia cara mamma, a cura di Elisa Melloni (Como)- i ° vers . i o .ooo .

TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000

Borsa Santin Enrico (2a), in suffragio e ricordo, a curadel Consiglio Isp . dei Coop . Salesiani dell'Tsp . Subalpina- I° versamento L . i8 .ooo .Borsa S . Giovanni Bosco (9 0 ) - Lanfranco Luigi iooo ;Pozzo Maria 5oo ; De Prà Calò G . 1000 ; Verderone '(' .1000 - Tot . 48 .892 .Borsa S . Madonna mia, lasciami vivere e morire vicinoalla mia mammina (Messina), a cura di M . Al . - io ver-samento 15 .000 .Borsa Spassino Paola e Corgnati Agata, a cura di IrmaCorgnati (Vercelli) - Tot . i9 .ooo .Borsa S . Domenico Savio e Don Filippo Cerutti, a curadei coniugi M. C . - Tot. 20 .000 .Borsa S. G. Bosco, in suffragio e ricordo de! padre, acura della figlia Garelli Anna (Savona) - io vers . 5ozo .Borsa S . Giovanni Bosco, continua a proteggere la mia fa-miglia, a cura di Erminia Gallicani (Torino) - Tot . 40 .000 .Borsa Savio Domenico Santo, in suffragio dei genitori,a cura della figlia Tecla La Gamba (Grosseto) - io ver-samento 3 .5 .000 .Borsa S . Cuore di Gesù e S . Luigi, a cura della coni . Ar-nolai Di Balme Eleonora (Genova) - Tot. 30 .000 .

(continua)

Borse completeBorsa Ricaldone prof. Don Luigi, a cura di Giacomo Se-ravalle (Cuneo) - L . 50 .000 .Borsa Cuore Immacolato di Maria, proteggi questa fa-miglia a te consacrata, a cura di Teresina Crotti-Anto-nietti (Bergamo) - L. 5o .ooo .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G. Bosco, a cura di Po-Ioni Giovanni (Bergamo) - L . 50 .000 .Borsa Maria SS . Immacolata, Ausiliatrice e Regina, acura dell'Unione Don Bosco fra Educatori (Torino) -Corradi Giuseppe iooo ; E . Z . F . to .ooo ; Emma ed Eu-genia Rostagno t5 .oo( ; Gaetana Barberis 3000 ; Giusep-pina Dezzutti iooo ; t'astorini Silvio e signora iooo ;Scotta Carolina iooo ; Molino Ines Iooo; Zerbi Elena500 ; Pipino Agnese 5oo ; Cassardo Saldi Maria ;oo ;Marzano Iooo ; N . N . Iooo ; Torcelli Maria 7500 ; BianchiNunzia 5oo0 - Tot. 50 .000.Borsa Maria SS. Immacolata e Santi del Paradiso, secondo leintenzioni del dott . Vito Calea e famiglia (Savona) - L . 5o .ooo .Borsa Maria Ausiliatrice e S. G . Bosco, secondo le inten-zioni di E. D. C. G . (Vicenza) - L . 5o .ooo.Borsa Acuto Margherita ved. Reggio, maestra (Alessandria)- L . 50.000 .Borsa Maria Ausiliatrice, a cura di Franco Maria (To-rino) - L . 5o.ooo .Borsa S . Cuore di Gesù, Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco,sempre grati e perchè continuino ad assistere noi e i nostricari, a cura dei coniugi Rosa e G . Francesco La Spina(Palermo) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S. G. Bosco e S . D. Savio,p . g . r . e richiesta di continua protezione, a cura di UgoTita Mirarchi (U .S .A .) Philadelphia - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura delle sorelleMaria, Angela Scarpi (Verona) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura di PaoloTeresina Lucchini (Imperia) - L.. 50 .000 .Borsa Cugnasca Ida ved . Cariboni, cooperatrice salesiana eterziaria francescana, in suffragio e ricordo, a cura del figlioPiero ex allievo (Lecco) - L . 50 .000 .

(continua)

AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI TORINO IN DATA 16 FEBBRAIO 1949, NUMERO 403 . - CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICADIRETTORE RESPONSABILE: SAC . DOTT . PIETRO ZERBINO, VIA MARIA AUSILIATRICE 32, TORINO (714) - OFFICINE GRAFICHE SEI 519

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1INDICE D ELL'ANNATA 1959 1

AGAGiANIAN CARD. GREGORIO : 275 .ALOISI MASELI.A cARn. BENEDETTO : a Loreto, 49 - al ConvegnoNaz . Coop ., 268 .ANCONA : tragica alluvione, 454 .ARGENTINA : varie, 20, 98, r88, 191, 321, 362, 501 .ACSTRALIA : relaz . D . Fedrigotti B ., 57 - varie, 98, 139, 1 4 2 .BELLIDO DON MODESTO : medaglia d'oro, 1,5 - viaggio India, 363 .BEL TRAMI DON ANDREA : Congreg . antipreparatoria, 185 -grazie, 473 - art ., 492 .BOLIVIA : varie, 278 .Bosco SAN GIOVANNI : il trionfo romano, 213-248 - TempioS . G . B . in Roma, a69-ISo, 213-237 - Patrono Apprendisti,5 (art.), celebrato Patr . Appr . 89, 134, 190, 316 - nel 25" Ca-nonizzazione, 121 - sintesi di I . Giordani, 301 - La Storiad'Italia, 304 - festa a Valdocc0, 96 - la ia cattedrale dedicataa, 362 - chiese, 139, 358 - altari, 20, 142, 318, 139 - statue,188, 278 - monumenti, 188 (2) - piazze, 98, Sol, 277 - villaggi,277, 458 - galleria, 321 - oratori fest., 20, 53 - medaglione,403 - i Maestri Cattolici a D . B., 137 - D . B . al VI Congressodel B .LC .E ., 400 - morte di una pronipote, 142 - culto ero-scente, 500 - grazie, vedi M . Ausiliatrice .BRASILE : varie, 20, 98, 142, i88, 278, 3 85 .CAICI.n o MONS. G,ULio : in morte, 70 .C.ANAtiA : varie . ,89 .CHIESA c5N . FtSNCrsco : introd . Causa, 321 .CHIESA DEI, SILENZIO: 62 .CILE: varie, 98, 406, 458 .CINA : varie, 189, 279, 322 (D . Fedrigotti), 4,59, 48 3 .CINEMA : filma esclusi, 490 .C:OADIC'rORI SALESIANI: articolo, 349 .COMPAGNIE : incontro naz ., 272 - convegno a Catania, 453 .CONSM'Ri ZIONE FAMIGLIA SALESIANA al Cuore Immac . diMaria, 257 .CONGREGAZIONE SALESIANA : centenario, schema 2 2 Copfer,annuale, i58, art., 485 .COOTE:aATORI SALESIANI : convegno nazionale 'a Roma, 45, 73,93, 113, 114, 125 . 157, 205, z6o-272 - consegno di Catania,45'- - convegni delegati e Consiglieri Ispett . d'Italia, 249 381,425-439 . 447 - convegni Decurioni, ii6, 165, 184, 252, 298 -convegni Zelatori e Zelatrici, 7, 35, 48, 76, 78, n7, ,66, i84,zo8 - campagna vocazioni, 441, 4'78, 479 (vedi anche Boll . Di-rigenti di dicembre) - Consigli Ispettoriali . 8, 33, 79, 337 -Zelatori C Zelatrici, necessari, 477 - schemi Conferenze annuali,i5s e B,11. Dirigenti di dicembre - schemi Conferenzemensili, 34, 75, 115, 164, 2o6, 250, 294, 382, 478 - medita-zioni per Cooperatori, x96, 338 - Esercizi Spirituali, 183(elenco), 4 80, 341, 385, 405, 4So (relazioni) - nuovi Centri,39, 118, zii, 299, 342, 387 . 405 - esempi, 39, 78, 116, 165,2oS, 252, z98, 341, 351 . 480 - laboratori, 39, 78, 79, 209, 210,299, 343, 405 - I' Conferenza a Valdocco, 94 - Dialogo, 56 .COREA : Cooperatori salesiani, 351 .COSTA RICA : varie, 54.CROCIATA MISSIONARIA : 32, 72, 112, 155 . 203, 291, 335, 379,423, 475, 519 .CI 13A : varie, 157 .CooRTORVSKI DON ALGUsro : grazie, 30,DEL Rizzo DoN GIOVANNI : monumento a, 318 .i,UVIINitLAN.A RE P . : varie, 18, 140, 459 .EGITTO: ,arie, 142, 320 .ELEMOSINA : articolo, 41 .Et. SA, .VADOR : varie, 53, 98, 140, 321 •E'UATOat : varie, 20, 98, 139, 140, 189 .ESERCIZI SPIRI Ci ALI : elenco, 183 - relax_ 341, 385, 405, 480 .EsPO51zloNE NAZIONALE DI TORINO : articolo nel 752, 392.Fr i .A S . E . ERNESTO : discorso su D . B . Patrono Apprendisti, 89 .FEnRIGOrii DON ALBINO : relazioni Visita straordinaria, 51,99 ('i'ait.), 143 (Vietnam), 19 .4 (Fil .), 279 (Giapp .), 322 (Cina) .FIGLIE M . AUSILIATRICE : Udienza Pont . alla Sup . Gen ., 87- Opere in Roma, 133 - apostolato nelle prigioni di Bevo Ho-rizonte, 138 - la Sup . Gen. in Inghilterra, 497 - Varie, 189,193, 319, 321, 323, 457, 459-FILIPPINE : varie, 98, 194 (relaz . D . Fedrigotti) .FONDAZIONI : nuove, 3 .FRANCIA : varie, 17, 278, 458 .GAGLIONE. coMM . GIACOMO : apostolato della sofferenza, 340,GEMELLI PADRE AGOSTINO : in morte, 361,GERMANIA : varie, 53, 189, 358 (chiesa S . G . Bosco a Berlino) .GIAPPONE : varie, 189, 279 (relaz . D . Fedrigotti) .GIORDANIA: varie, 404, 458, 502 .GIOVANNI XXIII : discorso su Don Bosco, Si - Udienza alRettor 1Vlaggiore . 86 ; alla Sup . Gen . delle F . M . A., 87 -Messaggio al Rettor 41 ., 216 - visita il "l'empio di S . G . Bosco,224 - Discorso in Piazza S . G . Bosco, 228 - decreta il trionforomano di Don Bosco, 238 - Allocuzione in Piazza S . Pietro,245 - visita la Poliglotta, 274 - parla di Don Bosco in varieoccasioni, 302 - Lettera all'Ispettore di Verona, 362 - celebra

nella Parr . sales . di C . Gandolfo, 395 - consegna il Crocifissoai Miss . partenti, 443 - in suo onore, 459 - varie, 503 .GONZALEZ MONS. GIULIO: eletto Vescovo, iS6 .GuATE•M A; :A : 321 .HAITI : 457KoMOREK noN Rooo, .Eo : candidato agli altari, 359 .INDIA : varie, 17, 20, 98, 140, 199 .INGHILTERRA : varie, 189, 277 .IRLANDA : 459 .TSRAEI.F : 189 .ITALIA : varie. 19, 20, 47, 50, 52, 98, 142, 275, 276, 277, 278,317, 318, 321, 401, 402, 403, 448, 454, 458 - il Rettor M. inSardegna, 307 - nuovo Istituto profess, a Napoli, 352 - con-vegno Amici di Catechesi, 396 .JULLIRN CARO . ANDREA : benedetto da Don Bosco, 135 .LANTERI Pio BRUNO-,E: z" centenario nascita, 348 .LAVORO : serie di conferenze sul, 34, 75, 115, 164, 2o6, 250,294, 382 .LEHAEN MONS . FRANCESCO : eletto Vescovo, 186 .LERCARO CARD . GIACOMO : 275, 451, 457 .LITUANI : articolo, 315 .MAGONE MICHELE : centenario, 44 - commemorato, 142, 276 .MARIA AusIt .IATRIcF : grazie, 27, 65, 107, 150, 198, 286, 329,373, 417, 469, 513 - feste, 188 - festa M . A. estesa a tutta laPolonia, 97, iSi (art .) - incoronazioni, 140 - statua a Gaeta,317 - Santuario Naz . in Messico, 363 - nuovo Santuario aRoncaglio, 457 .MAZZARELLO S . MARIA : grazie, 200.MEDIO ORIENTE : relazione, Io5 .MESSA : articolo, 359 .1\ZESSitO : varie, 20, 141, i89, 363 - relax. D . Ragazzini, 146 .Mlssio".i : Addio ai missionari, 443 - Birmania : relaz. DonBalocco, 369 - Brasile-filato Grosso : relax . Don Borra, 504 -relaz . Sr . Nucci. 145, 197 - Brasile-Porto Velho : nuovo al-tare, 460 ; relaz . Don Ugo, 5o8 - Brasile-Ria Negro : relaz .Don D'Aversa, 24 - relax. Don La,gnrio, 367 - Cina : le SuoreCinesi resistono, 59 (vedi anche Cina) - Congo Belga : relaz .Don Lehaen, 100 ; consacr . Mons . Lchaen, 365 ; varie, 189- Equatore : relaz. Don Formaggio, 25 ; id ., 61 - India-Di-brugarh : relaz . Don Ravalico, 4oS : relax. Mons. Marengo,5o6 - India-Shillong : relaz . Mons . Ferrando, 363 - India Sud :relaz . Don Pianazzi, zii relaz . 1\Ions . Mathias, 461 - Pa-t, gonia : relaz . Don Martin, 191 ; relax . Mons . Boric, 406 -Tailandia : relax . Don Roosens, 64 ; relaz . Don Fedrigotti, 99i Cariani, 366 - relaz . Don Ulliana, 412 - Tinnir : relaz . DonMonteiro, 281 - Venezuela-Alto Orinoco : rei . Mons . Garcia,324 - relaz . Don Cocco, Oro ; relaz, Don Bonvecchio, 411 .MORTI : 31, 71, III, 154, 202, 290 . 334, 378, 422, 474, 518 .NAMUNCUR% ZEi'EIRtvo : grazie, 30, 473 - commemorato, 188- missione intitolata a, i88 .OLANDA : 3,59.01IVARES MONS . LIi1G1 : commemorato a Roma, 187 .PANAMà: 54 .PERÙ : varie, 55, 459 .PINTAno MONS . GIDSIErE : eletto Vescovo, 49 .POLONIA: art . Don Rokita, 9 - festa M . A . estesa a tutta la P-97 - relaz . due Suore in Siberia, 464 .PORTOGALLO : varie, 54, 277, 321, 399 .RET't'OR MAGGIORE : l ett . ai Coop ., i - festa onomastica, 13 -il Vescovo di Prato al R . IVI ., 14 - Udienza dal Santo Padre,86 - consacra la Fam . Sales . al Cuore Immac . di Maria, 257- in Sardegna, 307 .RINAI.DIDON FILIPPO :grazie, 69,110,201,289,333 4? 1 ,472, 5 1 7 .ROMA : le Opere sales . e delle F . M . A . in Roma, 127 - giornatamiss . sales ., 186 - il trionfo di Don Bosco, 213-248 - varie, 403 .RuA VEN . MICHELE : grazie, 68, 153, 377, 516 - nel Paese diGesù, 123 .SAVIO SAN DOMENICO : grazie, 29, 67, 109, 152, 288, 332, 376,420, 471, 515 - discorsi su, 84 - invito alle mamme, 85 - par-rocchie dedicate a, 18, 53, 98 - altre chiese, 319, 503 - altari142 - campana, i88 - scuole intitolate a, 16 - monumenti, i9,- oratori fest ., 53, 319 - Clubs, 98, 319, 320 - feste, 187 - Pa-trono gioventù Dice, di Corumbù, 98,SICILIA : l'Op . di Don Bosco in Sicilia, 448 - nuove Operesales ., 456 - Congresso Euc. Naz ., 448-453SPAGNA : varie, 15, 1q, 78, 278, 402, 459, 460 .STAMPA : apostolato stampa, 18 (vedi anche Cooperatori).STATI UNITI : varie, 278, 320, 360 .STURZO DON LUici : in morte, 390 .SVIZZERA : varie, zo, 278 .TAILANDIA : varie, 19, 98, 275, 360 . 404, 460, 502, 503 .TORINO : varie, ,6, 314 - Torino-Vaidocco : celebraz . DonBosco Patrono Apprendisti, 89 - festa Don Bosco, 96 .UCRAINI : nuovo seminario, 499 .URUGUAY : varie, 20, 321, 459, 503 .VAFSL SUOR TERESA : grazie, 30, 473 .VESaA MADRE ANGELA : udienza Papa, 87 - in Inghilterra, 497.VIANNEV S . G . BATT . : articolo il Curato d'Ars e Don Bosco, 444.VIETNAM : relax . Don Fedrigoto, 143 .VOCAZIOP:I : art. 441, iSA - schema di confer . a i Coop ., 478 -bibliografia, 479 (vedi anche Boll . Dirigenti dicembre) .

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VALDOCCO - L'ADDIO AI MISSIONARI> Veduta parziale (lato del Vangelo) delgruppo di Missionari presenti alla com-movente cerimonia dell'addio .li Rettor Maggiore impone il Crocifissoai Salesiani partenti per le Missioni .I :Missionari sfilano a ricevere il paternoaddio dei Superiori Maggiori .Un generale- che affida i segreti del pianodi battaglia alle giovani reclute dagliocchi scintillanti, dal cuore generoso,dalla volontà di ferro . . .

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