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ANNOLXXXIII . N .9 - 1°MAGGIO1959

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ANNO LXXXIII . N. 9 - 1° MAGGIO 1959

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TEMPIO DISAN GIOVANNI BOSCOIN ROMA

Particolare degli angeli del fa-stigio metallico che s'innalzasopra la cupola maggiore, altocirca m . 15 con 8 montantidisposti ai bordi del lucernario .

Lo costituiscono (vedi sotto)una grande sfera, attorno acui corre una fascia con pianoe ringhiera, e quattro angelidi oltre 3 metri, dalle sagomesnelle e agili, che poggianoun piede su teste di cherubinie sorreggono con una manosollevata in alto una coronasormontata dalla croce .

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Il Tempio dedicato in Roma a San Giovanni Bosco è ormai una stupenda realtà .Nei primi giorni di maggio - è risaputo - con solennità di riti e con splendoredi manifestazioni, esso viene consacrato e aperto al culto .Abbiam potuto godere la visione della monumentale costruzione, moderna eluminosa, eppure ricca di classica, vorremmo dire romana dignità, da un lembodella campagna romana non ancora carpita dal cemento e dall'asfalto . Abbiamopotuto ammirarla in un vespero d'oro, come inquadrata attraverso le arcated'un vetusto acquedotto romano, mentre rombavano possenti dei quadrimotorilevatisi dal vicino aeroporto dell'Urbe . Quale visione! quanti pensieri! Centoanni fa il povero ed umile prete torinese, Don Bosco, percorreva quest'agroromano in diligenza ed entrava nella Città Eterna, portandovi il suo grande« sogno » da confidare al Padre di tutti i fedeli e Padre suo dilettissimo, Pio IX ;sogno incredibile, da sgomentare e sconvolgere in quei tempi fortunosi i« benpensanti » : opere giovanili, organizzazioni di stampa, scuole per appren-disti, chiese, una nuova Congregazione . . .A cento anni di distanza quei « sogni » si dimostrano una potente divina realtà .E il Tempio, ardito e grandioso, ne è come una prima sintesi ed una divina san-zione . Il povero prete che Pio IX con l'intuito del Supremo Pastore e del Santoaveva súbito compreso mettendolo sotto il suo patronato, da allora snoda sottogli occhi stupiti e quasi increduli dei suoi contemporanei, il film dei suoi sognitradotti puntualmente in realtà con un crescendo umanamente inspiegabile .Riesce a portare le sue tende a Roma, vi eleva, a costo di inauditi sacrifici, malieto di far cosa gradita 9,1 Sommo Pontefice, la Basilica del Sacro Cuore al CastroPretorio . Con quell'opera egli quasi corona il suo apostolato terreno ; ma lasua è opera di Dio ; così, lui morto, i « sogni » •continuano a trasformarsi piùlargamente in potente e feconda realtà, e Don Bosco si fa sempre più presentenella Città Eterna, a cui egli aveva sempre guardato come il navigante al faro .E venne il l° aprile 1934, la Pasqua di Don Bosco, come ebbe a definirla ilgrande Pio XI, quella giornata radiosa ed osannante in cui Roma diede all'umileprete il suo trionfo nel maggior tempio della cristianità, in quella piazza di SanPietro - pare incredibile - divenuta in quella occasione angusta per le follecosmopolite convenute ad acclamarlo .

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Quel trionfo fu una nuova ' divina spintaall'opera salesiana . La Congregazione pren-de ormai un ritmo di sviluppo più dina-mico, si moltiplicano le vocazioni e le fon-dazioni, Roma vede sorgere opere semprepiù importanti, sempre aperte ai figli delpopolo e del lavoro, alla povera gente .Ed oggi, nel cammino che non si arresterà,una nuova luminosa tappa : il complessodel Quartiere Appia, col Tempio dedi-cato a Don Bosco, che si inaugura nel 250dei trionfo della Pasqua romana, nel cen-tenario della Congregazione e della primavisita di Don Bosco a Roma, al SantoPadre .Quale ricchezza di significati prende al-lora il ritorno di Don Bosco col suo corponel Tempio che Roma gli ha dedicato, el'affettuoso omaggio che viene a tributargliGiovanni XXIII! Ma il dolce Pontefice,che ricorda con tenerezza gli anni dellasua infanzia e dell'adolescenza illuminatidal Santo della gioia e della giovinezza,non porterà solo il suo affettuoso omaggio,ma anche quello della Chiesa, di cui DonBosco fu fedele servitore, ed oseremmodire del suo grande predecessore Pio IX,che fu quasi il confondatore della Con-gregazione Salesiana, e di Pio XI, che go-deva di sentirsi chiamare « il Papa di DonBosco » .

Ma c'è un altro « motivo » in questotrionfo romano di Don Bosco . Il Tempiocol complesso di opere educative ed assi-stenziali che lo affiancano è dovuto allacristiana generosità, aperta e lungimirante,di alcuni Cooperatori Salesiani di Roma .Questi insigni benefattori hanno compresol'alta funzione sociale e morale, oltrechèreligiosa, che svolge un'opera di tal fattain una città che cresce e si sviluppa verti-ginosamente, hanno capito che per risol-vere in profondità i problemi sociali nonbastano i grandi edifici, le ampie piazze,le aiuole fiorite e le piscine : ancor oggi,come nel lontano medioevo, il centro ir-radiante di vera pace sociale, di serenitàfamiliare, di costruttivo lavoro e di au-tentico benessere è la Chiesa .Per questo i benefattori han voluto farsorgere il Tempio e le opere annesse nel

nuovo uartiere Appio, e per questo essivi han chiamato Don Bosco, di cui bensanno la peculiare vocazione per le peri-ferie delle metropoli, ad irradiare luce fe-conda a migliaia di anime, arricchendoquella cintura salesiana, che ormai ab-braccia con la carità semplice e gioiosadi Don Bosco tanta parte della periferiaromana .Ma ci sembra che un'altra parola venga,edificante e potente, dal monumentaletempio : una parola che è un impegno . Siè detto più volte che il Tempio è un mo-numento, il che vuol dire un ricordo, unmonito .E ci pare che Don Bosco, ritornato aRoma col suo fragile corpo, che gli fustrumento generoso e docile di tanto bene,voglia ripetere - dalla sua urna, dal suoTempio -- ai suoi Cooperatori, che non acaso han voluto far coincidere il loro Con-vegno Nazionale con queste radiose gior-nate : « Cari Cooperatori e benefattori, conla vostra carità abbiamo cooperato conla grazia di Dio, ad asciugare molte la-crime e a salvare molte anime . Con lavostra carità abbiamo tolto dall'abban-dono migliaia di ragazzi e mediante unabuona educazione, con lo studio e conl'apprendimento di un'arte, li abbiamofatti buoni cristiani e savi cittadini . . . Conla vostra carità abbiamo innalzato moltecappelle e chiese, nelle quali per secoli esecoli, sino alla fine del mondo, si can-teranno ogni giorno le lodi di Dio e dellaBeata Vergine, e si salveranno moltissimeanime . . . » .A tutti che ci sentiamo suoi figli ripete ilcaro Padre : « Il Tempio di Roma è unatappa, non una meta . Non possiamo ar-restarci : dal momento che noi ci fermas-simo, la nostra opera comincerebbe a de-perire » .Ed a tutti che guardiamo a Don Boscoquale guida e Maestro egli innalza il suogrido di pacifica conquista, quel mottoche fu suo e che si legge sul portale delnuovo tempio : Da mihi animar . Avanti aconquistare anime con la carità di Cristo,per la Chiesa, per il bene, il vero benedell'umanità .

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(li amaIL PIÙ GRANDE TEMPIO DEDICATO A DON BOSCO - LA SECONDA CUPOLA, PER GRANDEZZA,

DOPO QUELLA DI S . PIETRO - VI HANNO LAVORATO 41 ARTISTI TRA I PIÙ NOTI IN

ITALIA: SCULTORI, PITTORI, CESELLATORI - HANNO PRESTATO LA LORO OPERA E

FORNITURE CIRCA F30 DITTE - LA COSTRUZIONE DELLA CHIESA fi DURATA SEI ANNI

GRANDE PADRE, che si recò a Roma per la prima volta povero e sconosciuto,compagnato da un chierico, Michele Rua, nel 1858, i figli, in segno di amore econoscenza, esattamente cento anni dopo, hanno inteso innalzare questo

monumento di arte e di fede, che nella sua parte .edilizia si può ritenere finito proprionel 1958. Ed egli, che fu l'ultima volta a Roma nel 1887 per l'inaugurazionedella basilica del S . Cuore, da lui costruita per incarico di Leone XIII quasi aconclusione di tutta la sua prodigiosa attività e dei numerosi e importanti rap-porti con l'Urbe e col Papa, oggi ritorna con la venerata spoglia a prenderepossesso della sua chiesa, che canterà nei secoli le sue glorie .

Cento anni fa umile e confuso, ma col cuore traboccante di filiale amore per ilVicario di Cristo, del quale fu sempre strenuo difensore, si prostrava davanti aPio IX, che diede arditezza ai suoi disegni ; oggi un successore di Pio IX, che peruna felice coincidenza porta lo stesso suo nome, Giovanni XXIII, si prostra da-vanti a Lui, nella sua chiesa .

Per il popoloStraordinario e rapido lo sviluppo edilizio di Roma in questo dopoguerra . Unadelle direttrici di maggiore espansione è senza dubbio quella che corre lungo lavia Tuscolana e costituisce, tra il Quadraro e Cinecittà, il Suburbio Tuscolano .

Proprio in questa zona, sulla sinistra della storica strada che porta a Frascati, eparallelamente a questa, si apre il «Viale San Giovanni Bosco», che, partendo daPiazza dei Consoli, porta alla grande piazza, pure dedicata al Santo . Dopo la piazzala via, passando a fianco dell'istituto Don Bosco, continua con la denominazionedi «Viale dei Salesiani» .

La facciata del tempio è in asse perfetto con il viale S. G. Bosco . Solenne la lon-tana visione del nuovo Tempio monumentale inquadrato tra le due file dei palazzipolicromi.

I Salesiani, precisamente per venire incontro alle nuove esigenze dell'Urbe, conl'intervento munifico di amici e benefattori che, intuendo l'importante sviluppo 171

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della zona, donarono suolo e chiesa, hannovoluto realizzare, come in altri popolatiquartieri, due opere rispondenti ai bisognidel posto : un Istituto femminile delle Figliedi Maria Ausiliatrice con asilo, scuole ele-mentari, scuole medie, laboratorio e oratorio,e un Istituto maschile con attività analoghe,oltre la. Parrocchia, che conta già più di ven-timila anime .

Gli artefici della chiesaProgettista della chiesa è l'Architetto Gae-

tano Rapisardi, che vinse, nella seconda gara,il Concorso Nazionale bandito dai Salesianiattraverso la Pontificia Commissione di ArteSacra, a cui parteciparono 102 concorrentitra i più illustri architetti italiani .

Direttore dei lavori il Dott . Ing. TitoBruner con la direzione artistica dello stessoRapisardi .

I calcoli delle ardite strutture in cementoarmato sono dei valorosi professionisti Ing .Arrigo Carè e Giorgio Giannelli . Costruttoril'Impresa Ingg. Provera e Carrassi .

La piazza, sulla quale prospetta la chiesa,in seguito a una felice proposta della stessaCommissione Centrale di Arte Sacra al Sin-daco di Roma, è stata progettata dallo stessoArchitetto Rapisardi . Le sue dimensionisono nm. 125 per 195 : l'altezza dei fabbricati,per una speciale deroga al regolamento edi-lizio, è di m. 29,50; i prospetti degli edificisono a portico ed hanno comune l'elementoarchitettonico dominante .

L'architettura esternaLa chiesa è a pianta rettangolare larga

m . 45, profonda m. 78 . L'insieme esterno delTempio può distinguersi in due parti, l'unabasamentale dell'altezza di circa m . 20, l"altrafinale di circa m . 47, comprendente il tamburoin duplice ordine circolare di pilastri, la cupolae i terminali metallici .

Precede l'ingresso principale della chiesaun ampio portico, cui si accede a mezzo dicomodo piano inclinato .

Il prospetto è suddiviso da lesene in settecampate, di cui tre, al centro, for4te . Loscomparto centrale è sormontato da ungrande altorilievo di Arturo Dazzi di

un . 4,50 x 6 in marino di Carrara, chepresenta come un'enorme roccia marmorea,da cui l'artista ha ricavato la poderosa e ar-monica composizione raffigurante l'apoteosidi S. Giovanni Bosco . Nei sei scomparti la-terali dominano le statue di due Arcangeli :Gabriele e Michele ; di due Pontefici : Pio IX,che approvò la Società Salesiana, e Pio XI,che proclamò santo Don Bosco ; di due Santi :S. Francesco di Sales, Protettore dei Salesiani,S. Giuseppe Cafasso, grande amico e bene-fattore di Dori Bosco .

La zona finale, che fa anche da, coperturadella chiesa, è costituita da due tamburi,uno del diametro esterno di circa 40 metrie l'altro di m. 18,40: tutti e due sormontatida cupole quasi sferiche . Completano la partefinale, sul prospetto posteriore, due campa-nili a giorno dell'altezza di circa m. 38, neiquali le strutture verticali, i ripiani, le sca-lette dalle scintillanti ringhiere, i finali avele fanno un buon gioco architettonico .

Il campanile di destra ospita un concertodi nove campane, del peso complessivo dicirca 9 tonnellate, che, azionate elettrica-mente sia a tastiera che a distesa, spandonoun suono squillante e armonioso .

Le parti esterne sono tutte in travertino,la copertura delle cupole e dei campanili èin lamiera di alluminio ossidato in un grade-vole tono di colore quasi plumbeo .

I terminali delle cupole e dei campanilihanno le parti costruttive in ferro, quelledecorative in bronzo .Le cupole sono forate al centro . Il foro

della cupola grande ha un diametro di m. 8,50e quello della piccola di m . 4 e sono coperti acristallo. Sopra la grande s'innalza il fastigiometallico, di circa m. 15 con 8 montantileggermente a piramide, disposti ai bordicircolari del lucernario. Lo costituiscono unagrande sfera, attorno a cui corre una fasciacon piano e ringhiera, quattro angeli di oltre3 metri, di Alessandro Monteleone, dallesagome snelle e agili, che poggiano un piedesu teste di cherubini sistemati sull'emisferosuperiore e sorreggono con una mano sol-levata in alto una corona sormontata dallacroce .

Le strutture metalliche e le sculture op-portunamente armonizzate nelle loro lineeformano una piramide aerea, che conferisceuna caratteristica nuova a tutta l'imponentemole .

Analogo finale s'innalza sulla cupola minore .

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La caratteristicaarchitettura interna

La chiesa, all'interno, oltre ad ubbidirealle comuni esigenze liturgiche, presenta unaparticolare caratteristica : un ampio transettoai lati del presbiterio, che può dar posto acategorie distinte di fedeli con la stessa vi-sibilità della navata principale .

Il transetto è dimezzato in parte nella suaaltezza da due grandi tribune, di cui una,quella di sinistra, per l'organo e la cantoria .

Sull'asse di questo transetto, nel punto incui passa l'asse longitudinale della chiesa,vi è l'altare maggiore . Al di qua del presbi-terio tutta la superficie è suddivisa in trenavate, quella centrale, molto grande ri-spetto alle due laterali, è di m . 29, le lateralidi m. 2,75 . Le tre navate sono costituite dauna serie di 12 pilastri, che dànno luogo adaltrettante cappelle .Come sopra accennato, la copertura della

chiesa è principalmente costituita dalla grandecupola. Nella costruzione delle chiese a cupolaun problema molto importante è stato semprequello di coordinare armonicamente il pas-saggio da una forma quadrangolare a quellacircolare . Il progettista ha pensato, con unacerta arditezza, non essendovi esempi nel pas-sato, specie di grande importanza, di sostituirearconi e pennacchi con travi disposti, nelvano della chiesa, nei sensi ortogonale e dia-gonale, da costituire tutti insieme un enormecassone dello spessore di oltre 3 metri, conapertura circolare al centro .

il giorno in cui si dànno convegno a Valdoceo i Cooperatori salesiani e i divori della 'Madonna di D . Bosco'

Veglia Santa nella notte della vigilia. Messe dalle ore 0 .30 alle 12 .

ore 10 . Solenne Pontificale celebrato da Sua Em . Rev.ma ilsig. Card. Maurilio Fossati, Arcivescovo di Torino .

ore 15 e 16,30 . Solenni funzioni - Predica - Benedizione .

ore 18,30. Vespri Pontificali - PROCESSIONE - Benedizione .

ore 21,30 . Funzione di chiusura . Illuminazione e concerto .

»omtae-uticaa ,3t luìa,ggira : ore 16,30 :

Conferenza ai Cooperatori Salesiani - CONSACRAZIONEdella Famiglia Salesiana a.l Cuore Immacolato di Maria .

∎ I a Messa Pontificale sarà trasmessa dalla RAI

Su apposite membrature portate dalle traviprincipali si innalzano poi i pilastri dei log-giati, che in duplice ordine, prospicienti unoall'interno e l'altro all'esterno, costituisconoil tamburo della cupola dal diametro in-terno di m . 33, a partire dalle strutture peri-metrali .

Il loggiato inferiore di m . 10,50 di altezzaè chiuso dall'esterno da ampie vetrate e coni suoi pilastri disposti in linea circolare' deldiametro di m. 31 viene a prospettarsi,come si è detto, verso l'interno della chiesa :e mentre dà carattere ascensionale e insiemedi vasto respiro al vano, su cui insiste lacupola, crea un caratteristico ritmo archi-tettonico di effetto sorprendente .

1,1 loggiato superiore di m . 6,65, che lasciaall'esterno una fitta pilastraturaa circolare, aintervalli dimezzati, rispetto a quello infe-riore, è chiuso all'interno da corrispondentifinestre, le quali determinano come una co-rona ad elementi verticali, che fa da appoggioalla calotta semisferica e richiama il motivoinferiore della fascia rotonda risultante dallasezione del solaio a sbalzo, sormontato dauna ringhiera, pure a elementi verticali,quale parapetto al primo loggiato .

L'effetto estetico di questa grande cupolanascente da un piano e da un vuoto a piantarettangolare, atteso con trepidazione, è ri-sultato del tutto soddisfacente . Un esempionuovo e originale nella storia dell'architettura .

In misura ridotta ma in forma analoga sipuò dire la stessa cosa della cupola minore,che si innalza sul presbiterio .

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Tutte le superfici interne della chiesa, ec-cetto i soffitti e le cupole che dovranno es-sere a suo tempo decorati con dipinti e mo-saici, sono rivestite a grandi lastre di marmipregiati,, i quali aggiungono alla solennitàdella linea, splendore e nobiltà di colori .

Il presbiterioe l'altare maggiore

L'altare maggiore ha il fronte rettangolaredi ni. 8, in rosa aurora del Portogallo, nellacui parte superiore è scolpita una fascia de-corativa con foglie e cherubini dello scultoreVenturini . Contro di esso si staglia in bassoil paliotto di lapìslazzoli d'un bell'azzurrooltremare (circa cinque metri quadrati) conuna croce di quarzo rosa, e al centro in altofa riscontro !'intenso violetto arabescato del-l'ametista che riveste il complesso architet-tonico a elementi verticali del tabernacolodi circa quattro metri quadrati.

Il bassorilievo della porticina, raffigurantea resurrezione, e il Crocefisso sovrastante,tutto in argento fuso, dello scultore PericleFazzini, spiccano sullo sfondo viola dell'ame-tista. Dello stesso autore sono gli angeli ri-verenti ai due lati tra le lesene del taberna-colo, il complesso scultoreo al disopra, checostituisce il tronetto per l'esposizione, e icandelieri, tutto in bronzo vibrato dì vari tonidi colori, da qualche brillio di oro all'ottone,al rossiccio, al grezzo scuro della fusione .L'insieme scultoreo del tronetto è costituitodi angeli, che fanno con le agili sagome deicorpi, con le caratteristiche aperture di ali econ le eleganti linee dei panneggi, sullo sfondodi una raggiera originale . da cornice, coronae piedistallo all'Ostensorio .

La snellezza e mobilità di quest'opera favolutamente contrasto, come un ricco e la-vorato gioiello, sulla solennità delle grandilinee, date da tutta la parete retrostante,che si allarga in un perfetto rigore architet-tonico, fino al fascione circolare della cupolaminore, lungo il quale brillano in rilievo aforma di corona su tutto il presbiterio, lelettere richiamanti l'introito della Messa diS. Giovanni BOSCO : DEDIT ILLI DEUS PRU-DENTIAM ET SAPIENTIAM MULTAM NIMIS ET

LATITUDINEM CORDIS QUASI ARENAM QUAE

EST IN LITORE MARIS .Questa preziosa parete costituisce un ori-

ginale scenario di fondo di circa 220 metri

quadrati, che richiama l'attenzione del visi-tatore da qualsiasi punto della Chiesa, conil mosaico centrale a forte tinta rossa inun piano incassato tra due gigantesche quintedi marmo bianco di Carrara, ricamato disculture in altorilievo,

Il mosaico (oltre 100 metri quadrati concirca 15 milioni di tesserine) è opera del pit-tore Giovanni Brancaccio, eseguita dal mo-saicista Franco D'Urso : raffigura la gloria diDon Bosco, in paramenti sacerdotali, sollevatoda un gruppo di angeli . In alto tra angeli,che prendono forma e figura dal rosso brillantedel fondo, è accennata, come una visione,in atteggiamento di materna protezione, laMadonna, ispiratrice di tutta l'opera delSanto. Ai lati della figura dominante di DonBosco (5 metri) estatico e sorridente, distri-buiti in 4 gruppi con armoniche vibrazioni dicolori, i personaggi più rappresentativi dellesue opere. Il Venerabile Don Michele Ruae i servi di Dio Don Andrea Beltrami e ilprincipe polacco Don Augusto Czartoryski,primi frutti di santità della CongregazioneSalesiana; S. Domenico Savio con altri duegiovani, rappresentanti il campo principaledell'apostolato di Don Bosco. Le Missionid'Occidente sono rappresentate dal CardinaleGiovanni Cagliero, primo apostolo della Pa-tagonia, tra due patagoni e il servo di DioZeffirino Namuncurà, primo frutto di san-tità delle missioni :, Mons . Versiglia e DonCaravario, martiri salesiani in Cina, con uncinesino, ricordano le Missioni d'Oriente,mentre una Figlia di Maria Ausiliatrice, cheha davanti la giovanetta Laura Vieuiía, rap-presenta la seconda famiglia fondata da DonBosco. In basso, in uno sfondo rosso piùintenso, si vedono, tra due angeli in ginocchio,attraversati da una fascia azzurra. le linee deltempio di Maria Ausiliatrice di Torino, la culladivinamente indicata, ove nacque, si affermòe s'irradiò nel mondo l'opera di Don Bosco .

Le tappe principali della vita e del fecondodinamismo di Don Bosco sono indicate nellefasce marmoree, che a guisa di grandiosequinte delimitano ai due lati il mosaico .Sono due enormi fasce a bassorilievi marmorei,divise simmetricamente in quattro pannelliciascuna, da strisce orizzontali, su cui èscolpita una scritta, che fa da didascalia aquanto è rappresentato nel pannello relativo .Sono otto bassorilievi marmorei di 14 metriquadrati ciascuno, opera di quattro illustriscultori .

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Il primo a sinistra, partendo dal basso, delloscultore Alessandro Monteleone, con la scritta :1824 : A NOVE ANNI IL MISTERIOSO SOGNODIVINATORE . L'Autore è riuscito con unalbero fantastico a rami grossi e aggrovi-gliati, di cui alcuni si trasformano in lupi,da una parte, e le serene figure di due ra-gazzi amichevolmente affiancati dall'altra, arendere efficacemente i vari momenti delsogno, che è focalizzato nelle tre figure cen-trali : la maestosa figura di Gesù e l'atteggia-mento amoroso e materno della Madonna,curva sul piccolo Giovannino quasi sbigottito .Con i due angeli a destra, che cominciano da

il nostro

CONVEG ~1k0

AZIONALI

quel momento a costruire case, l'Autore havoluto significare che da quel sogno la Prov-videnza decretò il mirabile sviluppo dell'opera,che il Santo avrebbe fondata .

I1 secondo è dello scultore Luigi Venturini,con la scritta : GIOCOLIERE E APOSTOLO SULCOLLE NATIO . P, un bassorilievo ricco dichiaroscuri intelligentemente distribuiti, dafare di tutta la scultura un piacevole ricamodecorativo . Da una parte Giovannino Boscoè scolpito nell'atto di camminare su una cordatra l'ammirazione dei compagni e dellamamma, dall'altra mentre spiega il cate-chismo a un gruppo di ragazzi .

Il terzo, dello scultore Francesco Nagni,fissa con essenziali elementi compositivi benearmonizzati la prima Messa del Santo, pre-sente la mamma, e l'incontro con BartolomeoGarelli, il primo delle migliaia di giovaniche popoleranno i suoi Oratori . Sotto si legge :1841 : LA PRIMA MESSA E L'INCONTRO PROV-VIDENZIALE .

Il quarto e poi il quinto analogo del latosinistro, sono dello scultore Ludovico Con-sorti, il quale con chiarezza di linee e dicomposizione ha reso due fatti importanti

dell'attività di Don Bosco . Il primo, la dimorastabile dell'Oratorio, a cui l'Apostolo arrivòdopo tante peripezie, tra i lieti giochi deigiovani. Episodio che la scritta sintetizza così :ALL'UMILE CULLA SALESIANA CON LA SOLAMADRE ACCANTO . L'altro, la fondazione dellaCongregazione Salesiana, manifestata attra-verso una riuscita composizione di giovaniche attendono allo studio e alle varie artinegli Istituti di Don Bosco, ove, a dir delladidascalia, Sono STUDIO E LAVORO PALESTRAVIVA DI GIOVANI SCHIERE .

Il sesto, il settimo e l'ottavo, che fannorispettivamente riscontro al terzo, secondo e

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c

Mentre usciamo con questo numero del Bollettino, a Romasi svolgono le grandiose celebrazioni per la Consacrazionedel Tempio a San Giovanni Bosco, con la partecipazione diuna folta rappresentanza di Cooperatori e Cooperatrici con-venuti da tutta Italia e raccolti a Convegno . La manifesta-zione romana della Terza Famiglia di Don Bosco si prean-nuncia imponente e tutto fa sperare clic sarà ricca di fruttinon solo per la massa dei partecipanti, ma per tutti i membridella Pia Unione . Nel prossimo numero ne daremo relazione .

I

primo, sono degli stessi Autori di questi ehanno una perfetta rispondenza di stile e diconcezione .

Sotto il sesto, che vuol ricordare la fonda-zione depa Congregazione femminile, si legge :DA FIGLIE DELL'IMMACOLATA A SUORE DEL-L'AUSILIATRICE . Da un lato Don PeStarino, ci, Ipresenta a Don Bosco le giovani figlie dell'Im-macolata, mentre la Mazzarello, che saràpoi la prima Superiora e confondatrice, umil-mente si fa indietro; dall'altro la consegnadelle Regole e la nomina della prima Superiora .

PIONIERI DI FEDE E CIVILTÀ NELLE SOGNATETERRE LONTANE, si legge sotto il settimo bas-sorilievo, che presenta le Missioni salesiane .

L'ultimo bassorilievo ci presenta la mortedi Don Bosco, come quella di un gran pa-triarca : fanno bella corona in alto un gruppodi angeli, che sostengono un drappo controcui si adagia la testa del grande scom-parso. Sotto Si legge : IL TRAMONTO DEL PADRERETAGGIO DI LUCE AI FIGLI .

Il delicato e chiaro color rosa dell'altareè inquadrato tra il rosso oscuro dei due pi-lastrini di granito di Solberga, sui quali duegruppi di angeb, in bronzo, dalle movenze

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eleganti, dello scultore Francesco Messina,sorreggono due lampade rosse cilindriche .

La balaustra recinge su tre lati il presbi-terio largo m. 17 e profondo m . 15 . Il latofrontale ad andatura circolare con lo stessocentro della cupola, è a otto pannelli in unbel broccatello a masselli ; in ogni riquadrovi è una pregiata composizione decorativacon angeli e simboli dell'Eucaristia, in bronzo,dello scultore Luigi Venturini ; gli altri due latisono tutti in pilastrini di broccatello e rac-cordati con quattro massicci pilastri dellastessa altezza ai quattro angoli. I due ante-riori faranno da piedistallo a due gruppi diangeli portareliquie. Ogni lato della ha-laustra è interrotto a metà d.a un genialecancelletto in bronzo dello stesso scultore,formato da due angeli che sostengono lostemma salesiano .

Le cappelle lungo le navate laterali, deli-mitate da profonde lesene, corrispondenti aipilastri, hanno tutte la medesima soluzionearchitettonica. Gli altari sono dieci . Tuttisono in rosso Morlena del Portogallo con ipaliotti, 2 di rosso Garessio, 2 di rosso diFrancia antico, 2 di onice tartarugato, 2 didiaspro di Sicilia, e 2 di breccia violetta .

La tela di circa 26 metri quadrati dipintaa olio è incassata nel rivestimento di marmoe comprende tutta la superficie libera dalesena a lesena escludendo ogni vernice ofregio . In alto, parallelamente al dipinto,sorge un bassorilievo di marmo bianco diCarrara di m . 5,05 per 2,26 con una figura-zione che ha rapporto col dipinto stesso .

In una visione d'insieme, si vengono così acostituire due ricche grandiose fasce pit-toriche correnti sulle due pareti marmoreelaterali tra l'analoga fascia scultorea in altoe la successione ritmica in basso degli altaripolicromi, scandita dalle lesene aggettantiin corrispondenza dei pilastri .

A norma delle lesene risultano sei cappelleda una parte e sei dall'altra, interrotte ametà da due altissime vetrate ad arco, ilcui asse è sull'asse trasversale della chiesa .

Nella prima cappella a destra entrando,senza altare, campeggia sul fondo di marmochiaro di Siena, un grande crocifisso di bronzodi Venanzo Crocetti, il quale ha saputo unirealla preziosità, scultorea una linea austera esolenne, da cui emana una profonda espres-sione di dolore divinamente sopportato e vinto .

In alto il bassorilievo di Michele Guerrisi,con Gesù trasportato nel sepolcro . lavoro di

impeccabile composizione classicheggiante, mache non manca di certo sintetismo moderno .La prima cappella a sinistra ospita il

battistero, di concezione veramente originale .Esso sorge sul solito piano rialzato di macchiavecchia come un grosso stelo e si apre a coppain un unico blocco semisferico di granito diSolberga .

Dal centro della superficie rotonda del gra-nito, le cui tre cavità sono coperte da la-mine metalliche facilmente scorrevoli, sorgeuna piramide di ottone fuso scanalato conquattro angioletti alla base e uno sulla cuspidee con opportuni fregi sulle porticine . Questaè bellamente inquadrata tra due angeli, cherivelano purezza di linee e signorilità di stile .Sono di Emilio Greco, del quale è pure ilbassorilievo marmoreo in alto .

Due belle acquasantiere a fungo di granitodi Solberga con sculture decorative di RenatoRosatelli sono situate dinanzi ai primi pi-lastri in corrispondenza dei vani del Bat-tistero e del Crocefisso .

Gli altari minori,le pale e le sculture

Le cappelle propriamente dette con altari,secondo l'architettura sopra descritta, sonodieci: cinque da un lato e cinque dall'altro .

Venendo dal Presbiterio, dal lato del Van-gelo, sono così distribuiti .

1 - NIaria Ausiliatrice . Tela di GisbertoCeracchini, ricca di colori e di figure organi-camente costruite e legate intorno alla Ver-gine, la cui immagine è conservata nella foggiatradizionale. C'è tutto il mondo salesiano edella prima tradizione nel quadro : in basso unoriginale coro di ragazzi, che canta le gloriedella Vergine mentre qualcuno offre fiori egigli; ai lati in moto ascensionale altri gio-vani, sotto la guida di Don Bosco, che havicino Domenico Savio, issano due stendardi,simboli delle Compagnie Religiose . Nella filasuperiore delle figure si distinguono S . FilippoNeri, San Francesco di Sales, Don Rinaldie, solenne, il Pontefice Pio VII, istitutoredella festa di Maria Ausiliatrice ; 5 . Pietro No-lasco, 5. Maria Mazzarello e altre figure diSuore e Missionari.

2 - S. Maria Domenica Nlazzarello .Il quadro del pittore Paolo Giovanni Crida

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ROMA • SOLENNE LA VISIONE DEL NUOVO TEMPIO MONUMENTALE, INQUADRATOTRA LE DUE FILE DEI PALAZZI POLICROMI DEL VIALE « SAN GIOVANNI BOSCO

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(sopra) Veduta aerea

del Tempio di San Giovanni Bosco

deU'Istituto-Salesiano

sotto) Un'ala della "de, Scuola Mecon l'Oratorio e le Scuole Elementari, provvede all'assis enza

irituale della gioventù maschile del quartiere, mentre' le Figi e

Maria Ausiliatrice si prendono cura di quella femminile .

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SI CONSACRA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIALa domenica 31 maggio, festa di Maria SS . Regina, tutta la Famiglia Salesiana si consa-crerà al Cuore Immacolato di Maria . Con questo atto solenne il Successore di Don Boscosi propone :

• di riconoscere la regale autorità della Vergine SS . sull'Opera Salesiana, che è Sua ;di rendere pubbliche grazie a Colei che Don Bosco considerò sempre Madre,Maestra, «Fondatrice » della sua opera ;

lIt di riparare le offese recate alla Madre di Dio con le bestemmie e il malcostume ;•

di supplicare l'Ausiliatrice a continuare a tutta la Famiglia Salesiana il Suopotente regale aiuto e la Sua materna assistenza per una crescente efficacianel suo molteplice apostolato per il trionfo del regno di Dio nelle anime.

Salesiani, Cooperatori, Allievi, Ex allievi e Fedeli a noi affidati sono invitati a premet-tere una degna preparazione al grande atto che avrà luogo il 31 maggio corrente in tuttele chiese salesiane, mentre nella Basilica di Valdocco il nostro venerato Rettor MaggioreDon Renato Ziggiotti, circondato dai Rev,mi Membri del Capitolo Superiore della Con-gregazione, procederà alla. solenne consacrazione di tutta la Famiglia Salesiana al CuoreImmacolato e Dolcissimo di Maria .

rende con scioltezza e precisione di disegnoun'ordinata e leggibile disposizione di inte-ressanti episodi relativi alla vita della Santa,la quale appare in un alone di luce al centro,sorretta da angeli.

3 - S. Francesco di Sales . È opera diBaccio Maria Bacci. In essa il Santo do-mina irradiato da un alone di luce, tra l'an-gelo della preghiera e quello dell'eloquenza .

4 - S. Anna. Pala caratteristica del pit-tore Lorenzo Gigotti . S . Anna, seduta con laMadonna giovinetta in primo piano, è incor-niciata da un ovale costituito con le formeaffusolate di quattro angeli e dalle loro aliche all'esterno descrivono forti archi a colo-razione quasi rosso-viola .

5 -- S . Angelo Custode . È una conce-zione del Pittore" Marcello Avenali . L'Angeladai lineamenti forti e dai grandi occhi a man-dorla richiama le forme stilizzate bizantine .Intorno è drammaticamente rappresentatal'azione benefica dell'Angelo Custode in unasequela di vicende della vita dell'uomo, dallanascita al Giudizio .

Dal lato dell'Epistola le cappelle si sus-seguono nel seguente ordine .

1 - S. Cuore di Gesù. Il dipinto diPrimo Conti, che presenta l'apparizione diGesù a S. Margherita Maria Alacoque con il

suo inconfondibile stile in una composizionediagonale. La Santa protende le braccia tra losbigottimento e l'estasi d'amore verso Gesù .

2 - S. Domenico Savio . Il pittore MarioCaffaro Rore, che attraverso uno studio ac-curato sugli elementi raccolti da Don Boscoe giunti fino a noi, ha potuto ricostruire lafigura del piccolo Santo, dandoci un'immaginetipo, diventata ormai universale e tanto caraai giovani, presenta gli episodi salienti dellavita del Santo, distribuiti in una ben conca-tenata successione intorno a un ampio cer-chio luminoso, dal quale balza la figura diS . Domenico Savio. Lavoro chiaro nellaconcezione e preciso nel disegno e nel sof-fuso realismo coloristico .

3 - S. Giuseppe operaio . L'esecuzionedi questo soggetto è stata affidata a EmilioNotte .

Il gruppo della Sacra Famiglia al lavoro,compositivamente serrato dal centro a destracon la figura a carattere romano e quasipensosa di S. Giuseppe, è bilanciato a si-nistra da, due giovani apprendisti in atteg-giamento riverente in primo piano e daun'efficace disposizione ascensionale, che siintravede dal vano di una porta, di manovaliintenti a un pesante lavoro di costruzione .In alto un coro di angeli corona il quadro . 174

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4 - S. Cari Borrorrreo . È opera diSilvio Consadori.

Nella luce di una grande fòrnice, che siapre in un'architettura massiccia del Lazza-retto di Milano, si staglia la figura di SanCarlo, ritratta di profilo in atto di ammi-nistrare il Sacramento della Cresima a unappestato, tra la folla riverente e implorantedei malati e il corteo orante processional-mente. Vivezza di colori, chiarezza di di-segno, forza di espressione sono i pregi facil-mente rilevabili da questo quadro .

5 - S. Pio X, che la Congregazione sale-siana si onora di annoverare tra i suoi Coo-peratori . Un giovane e moderno artista,Augusto Ranocchi, si è cimentato con questonon facile soggetto. Le sapienti disposizioniper la musica sacra, l'istruzione catechistica• la prima comunione ai bambini, la grandeenciclica antimodernistica, i sinistri baglioridella prima guerra mondiale: tutto è reso conuna non comune trasparenza di colori accostati•

sovrapposti a macchie quasi geometriche .

1 dieci altari sono impreziositi di magnificicandelieri in bronzo fuso, rigorosamente into-nati all'architettura, dello scultore Alcide Ticò-

Le stazioni della Via Crucis in altorilievidi bronzo, dalle dimensioni di m . 1,24 per1,15, sono disposte sui 12 pilastri laterali ei due frontali . Sono opera interessante dallato artistico e concettuale dello scultoreVenanzo Crocetti .La parete di fondo si presenta architetto-

nicamente mossa per i cinque vani degliingressi e i relativi finestroni ; per le grandibussole, i cui cristalli superiori recano incisolo stemma salesiano; per i due eleganti bal-concini marmorei, che sormontano le bussole• i cui parapetti sono arricchiti di due angeliin bronzo, fine lavoro dello scultore EugenioDe Courten; per i due gruppi di confessionaliai lati delle bussole, sormontati rispettiva-mente da quattro gruppi in bronzo con angeli• croce, creazione elegante dello stesso DeCourten.

L'illuminazione è stata curata con un im-pianto centralizzato di primo ordine . Le navatesono illuminate con 32 grandi lampadari vera-mente originali in vetro-oro di Murano, ese-guiti a mano con un'arte degna della miglioretradizione di quella città, dalla Ditta AVEM .

Due grandi fascioni, pure in vetro-oro, conrosoni diffondono in varie gradazioni luce intutta la zona del presbiterio .

Inoltre le cupole, le cappelle, i bassorilievisono illuminati con proiezioni luminose .

La chiesa è anche fornita di un modernis-simo impianto sonoro, che permette l'audi-zione da qualsiasi punto di essa .

Sulla cantoria di sinistra si erge monumen-tale l'organo con le sue 5400 canne, dispostein vari piani, da creare un ritmo architet-tonico confacente alla chiesa. È opera dellaDitta Giovanni Tamburini di Crema . Si com-pone di 80 registri e di 3 tastiere .

1 confessi.onali, come le bussole dell'in-gresso e i mobili della sagrestia, sono statieseguiti con grande perizia dalla Scuola sale-siana del legno dell'Istituto Pio XI di Roma .

Il portico e la criptaNell'interno del portico, sulla parete verso

la chiesa, si aprono cinque grandi ingressi,con porte in fusto di ferro coperte in laminedi ottone, girevoli col minimo sforzo su car-dini con cuscinetti a sfere .

La porta centrale è alta circa 10 metri .Sulla piattabanda di questa è scolpito ilmotto d' Don Bosco : DA MIRI ANIMAS CETERATOLLE . Solo questa porta è decorata con isimboli degli Evangelisti, con fasce e conpreziosi pannelli in bronzo, scolpiti finementee magistralmente proporzionati da FedericoPapi. Rappresentano quattro momenti dellavita di Don Bosco in Roma, spiegati conqueste didascalie :PIO IX BENEDICE L'ARDITO PENSIERO DEL

SANTO - LEONE XIII GLI AFFIDA L'EREZIONEDI UN TEMPIO - SAGGIO D'APOSTOLATOGIOVANILE IN ROMA - COMMOSSA. VISIONED'UN GRAN SOGNO AVVERATO .

Le altre quattro porte sono fregiate discritte ricavate dalla Sacra Scrittura; cosìpure i portali .

Il pavimento della chiesa è a 1,60 dal pianostradale, giacchè per tutta la sua superficienel piano sottostante è stata creata unacripta dalle ampie vetrate, che affaccianosulle fiancate in due grandi intercapedinimunite di muraglioni di contenimento rive-stiti di travertino e sormontati da pilastrinicon ringhiere metalliche .

Per la costruzione della chiesa si sono im-piegati circa sei anni, hanno prestato laloro opera e le forniture circa 60 ditte, vihanno lavorato 41 artisti .

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Vergine di Jazlowiec, promulgato proprio il24 maggio 1939, giorno della festa di MariaAusiliatrice . In questo documento leggiamo chetutta la Polonia venera con vera pietà la Beatis-sima Vergine come sua potente Ausiliatrice » .

Anche nella Enciclica Summi Pontificatus,pubblicata quando la Polonia era oppressa dalleforze nemiche, il Supremo Pastore afferma chetale diletta Nazione « attende fiduciosa nella po-tente intercessione di Maria, Auxilium Cizristia-norunz, l'ora di una risurrezione corrispondenteai principi della giustizia e della vera pace » .

E nell'Enciclica Mystici Corporis ChristiPio XII dichiara in modo perentorio che MariaAusiliatrice è stata sempre potente difesa della

L 5 SETTEMBRE 1958 l'Episcopato Po-lacco, riunito presso il Santuario Ma-nano dl Czestochowa, sotto la presi-

denza dell'Em .mo Cardinale Primate StefanoWyszynski, dirigeva a Pio XII una fervidasupplica per ottenere l'estensione della festadi Maria Ausiliatrice a tutta la Polonia .

Il Pastore Angelico gradiva tale omaggio eil 3 ottobre 1958, a pochi giorni dalla suasanta morte, rispondeva con un telegrammadiretto al Cardinale Wyszynski, in cui esor-tava gli eroici cattolici di Polonia a « confidarenell'aiuto della loro Celeste Regina » .

Sua Santità Giovanni XXIII poi esaudiva larichiesta dell'Episcopato Polacco - -I 'o rt i4 dicembre 1958,da noi pubblicatonel numero di mar-zo. In esso vieneestesa a tutta la Po-lonia la festa di Ma-ria Ausiliatrice .

Così la potenteRegina delle Vittorie veglia ora coli nuovotitolo e pubblico riconoscimento sui confinidell'Europa Cattolica per difenderli contro gliassalti dell'ateismo e per preparare, secondole promesse di Fatima, nuovi trionfi del suoCuore materno a salvezza di tanti popoliperseguitati .

È la dolce speranza che domina la letteradei Vescovi della Polonia a Pio XII .

Il documento ricorda anzitutto che il PapaPio VII, liberato dalla prigionia napoleonicae restituito alla Sede Romana, dimostrò la suariconoscenza per la mirabile protezione diMaria, istituendo la festa di Maria Ausilia-trice, da celebrarsi il 24 maggio ogni annonelle diocesi dello stato Pontificio . « E poichèla Chiesa Cattolica in Polonia nei nostri tempi A queste considerazioni, ispirate dal mo-- scrivono i Vescovi - ha avuto una grama mento presente, i Vescovi della Polonia ag-analoga dalla sua Regina e ha potuto vedere giungono profonde ragioni dottrinali .la sua Guida spirituale (il Cardinale Wys-

La lotta tra il bene e il male, cominciatazynski) liberato dalla prigionia e restituito alla

all'inizio della storia umana, e sempre in atto .sua Sede primaziale, la sempre fedele Polonia, Perciò Maria, unita a Gesù, continua a schiac-per manifestare la sua perenne gratitudine a

ciare la testa del serpente infernale, che attentaMaria, sull'esempio del Papa, chiede la isti-

ai valori dello spirito e della grazia .tuzione della festa di Maria Ausiliatrice anche

Quanto più si approfondisce la dottrina delnelle sue diocesi» .

Corpo Mistico di Cristo, tanto più, fra i« Ci sia lecito nominare un documento di privilegi di Maria, si rileva la sua missione

massimo valore - essi continuano - che la speciale di Ausiliatrice della Chiesa . PerciòSantità Vostra, appena assunta al Supremo l'Enciclica di Pio XII sulla Chiesa, CorpoPontificato, trasmise alla Polonia, il Breve Mistico di Cristo, avendo luminosamente pro-cioè della Coronazione dell'Immagine di Maria posto e sviluppato l'insegnamento di San Paolo 181

Chiesa e del Vicario di Cristo sulla terra .Non fa dunque meraviglia che, consacrandoil mondo all'Immacolato Cuore di Maria, ilPastore Angelico abbia pregato così : « Reginadel Santissimo Rosario, Ausilio dei Cristiani,rifugio del genere umano, vincitrice di tuttele battaglie di Dio, supplici ci prostriamo alvostro trono, sicuri di impetrare misericordiae di ricevere grazie ed opportuno aiuto e di-fesa nelle presenti calamità»,

Infine l'Epistola Pontificia del 1o settem-bre 1951, Cum iam lustri, diretta all'EpiscopatoPolacco, ricoglie gli esempi dei secoli passati edei tempi presenti e inculca insistentementel'efficacia dell'aiuto di Maria Ausiliatrice, intutto il decorso della storia del popolo polacco .

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su tale argomento, ha pure fatto giungere iltempo conveniente per esaltare il singolarepatrocinio di Maria Vergine verso la Chiesae il Sommo Pontefice, quale Ausiliatrice deiCristiani . Pare che questa conclusione sia in-sinuata dalla stessa Enciclica, in cui si legge:s Quando Cristo vede in pericolo la sua in-temerata Sposa, ossia la Chiesa, la salva dalleonde della tempesta, sia per se stesso, sia permezzo dei suoi angeli, sia . per mezzo di Coleiche invochiamo come l'Aiuto dei Cristiani,sia pure per mezzo degli altri celesti patroni! »_

« Piacque pure alla divina Provvidenza- proseguono i Presuli Polacchi - suscitareSan Giovanni Bosco quale apostolo della di-vozione verso Maria Ausiliatrice, e di auten-ticarne la missione con strepitosi miracoli .Ogni pietra della Basilica di Maria Ausilia-trice in Torino, da lui costruita come centromondiale di tale culto mariano, è testimonianzadelle grazie e dei miracoli, ottenuti da. Maria,invocata in modo speciale sotto questo titolo .Se poi pensiamo alle migliaia di immagini diMaria Ausiliatrice, sparse nell'ultimo secolosu tutto il globo, moltissime delle quali songloriose per l'incoronazione Pontificia e ilnimbo dei prodigi, riesce facile scorgere ildito di Dio, e l'evidente patrocinio di ;`MariaSantissima, Ausilio dei Cristiani i .

Supplicando il Papa di estendere la festadi Maria Ausiliatrice alla Polonia, gli illustri

Postulatori sono convinti di non chiedere unfavore insolito .

e, Già in Thailandia -- essi scrivono - insegno di riconoscenza per i benefici ricevutida Maria Ausiliatrice nel tempo della perse-cuzione, è stato promesso con voto di cele-brare il 24 maggio la. festa dell'Ausiliatrice deiCristiani . Questa festa è pure celebrata solen-nemente nelle Isole Filippine, in India, inMessico, in Equatore, in Colombia ; l'Australiaonora l'Ausiliatrice come sua Patrona . Se 'atali nazioni si aggiungono quelle, in cui lafesta non si celebra ancora, ma i cui Vescovi,tra i quali anche undici vescovi polacchi,chiesero alla Santa Sede l'istituzione della festadi Maria Ausiliatrice per tutta la' Chiesa, èchiaro che la maggior parte dei Vescovi ditutto l'Orbe Cattolico ha dimostrato il suoamore alla Vergine Ausiliatrice » .

I Vescovi della Polonia sono quindi persuasiche, quando detta festa sarà estesa alla loroPatria, sarà assicurato il trionfo del Regno diDio contro le potenze ostili che lo insidiano .

Tutti i divoti di Maria Ausiliatrice uniscanole loro preghiere per affrettare l'ora del trionfodella pace e dell'unità della Chiesa, di cui ilprossimo Concilio Ecumenico, annunciato daSua Santità Giovanni XXIII, ravviva la spe-ranza, rendendo più attuale il supplice ricorsoalla Vincitrice di tutte le battaglie di Dio .

LA STORICA CHIESA DI SAN FRANCESCO DI SALES - Mentre in Roma si preparano solenni festeper la consacrazione e l'inaugurazione del grandioso tempio dedicato a Don Bosco, cii è caro ricordare

la prima chiesetta che il Santo costrusse in Torino all'inizio del suo apostolato e volle dedicare a S . Francesco di Sales .Il i~ aprile, 250 anniversario dellaa canonizzazione di Don Bosco, furono inaugurati i restauri dell'interno, che saranno

)82 completati con pitture che ricorderanno personaggi e avvenimenti dei primi tempi eroici della Società Salesiana .

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Corsi di Esercizi SPER COOPERATORI

PIEMONTECoazze di Giaveno (Torino) Santuario N . S.di Lourdes : dal 27 al 30 giugno .Orta (Novara) - Villa Pia: dall'8 al 12 agosto .Casale Corte Cerro (Novara) - Getsemani :dal 30 aprile al 3 maggio,

LOMBARDIAGazzada (Varese) : dal 27 al 30 giugno .Caravate (Varese) : dal 5 al 9 agosto .

VENETOVenezia - Isola S . Giorgio - Istituto Salesiano :da! 15 al i q agosto .Monteortone (Padova) - Villa Mamma Mar-gherita : dal 27 al 31 dicembre .

LIGURIAVarazze - Salesiani : dal 24 al 27 settembre .

EMILIABologna - Santuario Madonna di S . Luca-,dal 5 all'8 settembre .Per Cooperatori anziani : dal 31 agosto al 3 set-tembre.Per Cooperatori giovani : dal 12 al 15 settembre .Rimini .- Villa Verde, Viale Amerigo Vespucci :dal 3o settembre al 4 ottobre .

TOSCANAPietrasanta (Lucca) - Istituto S . DomenicoSavio : dal 5 ali'8 agosto .

LAZI'Montefiolo Casperia - (Rieti) : dal 29 agosto al2 settembre .

CAMPANIACastellammare di Stabia - Istituto Salesiano :dal 16 al 2o agosto .

PUGLIECisternino (Brind si) - Istituto Salesiano : dai2,6 al 3c agosto .

SICILIAZafferana (Catania) : dal 27 giugno al i° luglio .Erice (Trapani) : dal 22, al z6 luglio .

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi al Delegatodella locale Casa Salesiana o alla Delegata dellocale Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice,

A PAGINA EI '.COOPERATORI

i per l'anno 1959

PER COOPERATRICIPIEMONTESantuario di Oropa : dal 21 al 25 luglio.Brosso Canavese - Villa Sacro Cuore : dal30 agosto al 3 settembre .Roccavione (Cuneo) - VillaAuxilium : 8-12 sett .Giaveno (Torino) - Istituto Maria Ausiliatrice :al i5 al iq settembre .

Casale Corte Cerro - Getsemani : 19-22 sett .

LOMBARDIAS . Ambrogio Olona (Varese) - Casa MariaAusiliatrice : dal 27 al 31 agosto .Triuggio (Milano) - Casa Maria Ausiliatrice :dal I5 al iq settembre .Pavia - <, Città Giardino 0: zo-24 settembre,VENETOCesuna (Vicenza) - Villa Tàbor n Figlie diM . A . : dal 9 al 13 luglio .Monteortone (Padova) - Villa Mamma Mar-gherita : dal 31 dicembre 1959 al 4. gennaio 196o.

LIGURLARapallo (Genova) - Casa Auxilium : 8-12 seta.Arenzano (Genova) - Istit. Pietrine : 25-2gsert

EMILIABologna - Madonna di S . Luca : 16-i q luglio.Castel Fogliani (Piacenza) : 8-12 settembre . .

TOSCANACalci (Pisa) - . Oasi Sacro Cuore: 8 2 agosto .:MARCHELoreto - Istit . Suore Polacche : dal z6 al 3o agosto.Loreto - Istituto Suore Polacche : 20-24 sett.

LAZ°i0Fiuggi (Frosinone) - Casa S . Cuore : 18-?-7 agosto .Fiuggi (Frosinone) - Casa del Sacro Cuore :dal 3 al 7 settembre (per Coop . giovani) .

SARDEGNACagliari - Istituto Cristo Re: 22-26 settembre .CAMPANIAS. Agnello (Napoli): dal 25 al 29 giugno .Napoli-Capano : 31 luglio - a agosto : per Zelat eNapoli-Capano : dal 9 al 13 agosto .

PUGLIEMartina Franca (Taranto) : dal 4 all'8 agosto.

SICILIAPalermo - Casa Bianca Milana : 7-11 luglio.Zafferana Etnea (Catania) : dall' 1 i al i 5 luglio .Zafferana Etnea (Catania) : dal 18 a! 21 luglio . 183

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Convegni di direttori diocesani, decurioni e parroci

A Catania si tenne il 28 gennaio in prepa-razione alla festa di Don Bosco, con notevoleconcorso di Ecclesiastici. Vi parteciparono gliEcc .mi Arcivescovi Mons . Guido Bentivoglioe Mons. Angelo Ficarra, il Vescovo di Aci-reale S . E . Mons. Salvatore Russo, il VescovoAusiliare di Velletri S . E . Mons. Primo Gasbarri,rappresentanti dell' Archidiocesi di Catania,delle Diocesi di Acireale, di Caltagirone e diNicosia. Inviarono calde adesioni i Vescovi diCaltagirone e Nicosia. Presidente del convegnofu l'Ispettore salesiano Don Bartolomeo .Tomè ;regolatore l'infaticabile Don Fasulo .

Prece lette il convegno una dotta e piameditazione eucaristica fatta da Mons . Ficarra .Gli interessanti argomenti messi all'ordine delgiorno : San Giovanni Bosco ed il Papa ; San Gio-vanni Bosco e l'Eucaristia, furono svolti dal Ve-scovo di Acireale e dall'Arcivescovo di Catania.Il convegno fu coronato dalla parola di

Mons. Gasbarri e dell'Ispettore salesiano, e dallabenedizione impartita dagli Ecc.mi Presuli .

A Milano ebbe luogo ìl 9 marzo, festa diS. Domenico Savio, e fu presieduto da S . E .Mons. Giuseppe Schiavini. L'Em.mo CardinaleArcivescovo G . B . Montini volle essere spiri-tualmente presente con un paterno messaggio .

Convegni di Zelatori e Zelatrici salesiane

Nelle Tre Venezie si tennero tre riusciticonveg 1i regionali: a Trento per gli Zelatorie le Zelatrici dei centri del Trentino Alto Adigee Verona; a Udine per quelli del Friuli-VeneziaGiulia e Trieste; a, Monteortone (Padova) peri centri della Venezia Euganea .

Nell'Ispettoria Lombardo-Emiliana fu-rono tenuti con successo quattro convegni . Ladomenica 15 febbraio si svolse quello di Brescia,a cui parteciparono 32 Zelatori e Zelatrici pro-venienti dai vari centri del bresciano . Il 22febbraio, a Varese, presso l'Orfanotrofio delleFiglie di Maria Ausiliatrice, si radunarono aconvegno 40 Zelatori e Zelatrici appartenentiai centri di tutta la zona. E il 22 marzo ebbeluogo il terzo convegno zonale presso i Sale-siani di Milano . Il quarto convegno dellavasta Ispettoria fu tenuto a Reggio Emiliaper gli Zelatori e le Zelatrici di tutta la RegioneEmiliana_

Intervennero i Mons. del Duomo GiuseppeCereda e Federico Mandelli, Mons . GiovanniBattista Galimberti di Busto Arsizio, Mons .Francesco Rossi di Varese, Mons . Luigi Pa-riani della clinica « Columbus », Mons . CirilloMonzani di San Cristoforo, Mons . Piero Ba-raggia di Campione d'Italia, il rev . PadreGiuseppe Mauri del Seminario di Venegono,un eletto stuolo di Prevosti della città di Mi-lano, i Direttori diocesani di Como, Mantova,Pavia, nonchè benemeriti decurioni delle Dio-cesi di Lodi e Piacenza .

Dopo il benvenuto dell'Ispettore salesianoDon Cesare A .racri, il Direttore Generale . deiCooperatori Rev.mo Don Luigi Ricceri porseil saluto del Rettor Maggiore, e sottolineò ilconcetto di Don Bosco circa la missione « cat-tolica », vale a dire universale da lui affidataai Cooperatori salesiani a servizio della Chiesa.

Quindi Don Favini svolse il tema ufficialesulla collaborazione dei laici all'apostolatosecondo lo spirito di Don Bosco-

Chiuse l'incontro S. E . Mons . Schiavini,ringraziando la Famiglia Salesiana per il suocontributo di vocazioni ecclesiastiche all'Ar-chidiocesi e invitando tutti a lavorare nelproprio ministero con lo spirito di S . GiovanniBosco .

Nell'Ispettoria Adriatica si svolsero treconvegni : il 1o marzo a Rimi zi si raccoglievanogli Zelatori e le Zelatrici della Romagna innumero di 25 ; l'8, a alacerata, gli Zelatori delleMarche in numero di 48 ; il 15 a Perugia conveni-vano i 55 rappresentanti dei centri dell'Umbria .

I Delegati Ispettoriali della Pia Unione equanti hanno collaborato con loro all'orga-nizzazione di questi convegni ne sono rimastiedificati ed entusiasti sia per l'affiatamentodei convenuti, sia per la chiarezza delle idee ela serietà con cui gli Zelatori si sono messi allavoro . Le discussioni animate e gl'interes-santi scambi di idee sui problemi vitali dellaTerza Famiglia Salesiana sono serviti non

a illuminare, dilucidare e chiarire con-* compiti e ad accrescere l'entusiasmo

pocotettiper la loro preziosa missione, dando fondata

che gli Zelatori e le Zelatrici costi-realmente la «spina dorsale» della

Pia Unione dei Cooperatori .

speranzatuiscano

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DON ANDREA BELTHAMI verso la gloria degli altari

Riportiamo da L'Osservatore Romano :

Questa mattine 10 marzo 1959 nei Palazzo delle Congregazioni a San Callisto,alla presenza di Sua Eminenza il signor Cardinale Benedetto Aloisi Masella, Ve-scovo di Palestrina, Ponente o Relatore della Causa del Servo di Dio Andrea Bel-trami, sacerdote Salesiano, si è adunata la 5 . Congregazione dei Riti Anteprepara-(aria, nella quale i Rev.rni Prelati Officiali ed i Rev.mi Consultori teologi hannodiscusso sulla eroicità delle virtù del predetto Servo di Dio .

La notizia tornerà particolarmente gradita a quanti apprezzano questa sublime figura diSacerdote Salesiano, che fece della sua breve vita una continua immolazione generosamenteofferta ai Signore per la salvezza delle anime e per la fecondità dell'Opera Salesiana . « La mis-sione che Dio mi affida

soleva ripetere - è di pregare e di soffrire . Io sono contento e felicee faccio sempre festa . Nè morire, nè guarire ; ma vivere per soffrire . Il patire è un dono preziosodel Signore, anzichè una disgrazia » . E al termine dei suoi giorni diceva : « La vittima è pros-sima ad essere immolata e debbo sempre più purificarla per renderla meno indegna delladivina Maestà ». Morì il 30 dicembre 1897, a 27 anni di età .

LA BENEDIZIONE PROFETICA . Di UN SANTO

Al nuovo Cardinale S . Em. Andrea Jullien, Decano nel Tribunale della S . Ro-mana Rota, il 18 dicembre scorso, dinanzi a un'eletta assemblea fu solennementeconsegnato il Cappello cardinalizio alla Procura di S . Sulpizio a Roma . Nel finee commosso discorso di ringraziamento S . Em. rievocò anche questo gentile ri-cordo: « La porpora non si trovava nella mia culla, quantunque qualche mio pa-rente abbia indossato la toga rossa della magistratura ; ma nella culla io fui bene-detto da Don Bosco - il futuro San Giovanni Bosco - di passaggio a Lione .Alla benedizione egli aggiunse queste parole : "Ecco il piccolo Prelato della fa-miglia". Con la nomina di Auditore di Rota, la predizione aveva avuto il suocompimento; ma la bontà del Santo Padre Giovanni XXIII l'ha completata conla elevazione alla dignità di Cardinale della Santa Chiesa Romana a .

Anche ai Salesiani del Sacro Cuore ricordò il grazioso episodio concludendo : « Ecco perchèda lunga data io sento di appartenere alla Famiglia di Don Bosco . Ebbene, carissimi,questa sera, desidero ardentemente trasfondere in voi, in ciascuno di voi, la benedizionedi Don Bosco, quella stessa che nella vita è stata sempre per me di grande conforto » .

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ROMA - Il Consiglio Ispettoriale dei Cooperatori ha organizzato per le t5 Unioni di Roma una grandiosaGiornata Missionaria Salesiana, che fu presieduta dallo stesso Ecc .mo Mons. Pietro Sigismondi, Segretariodella S . Congregazione di « Propaganda Fide » . Tenne una interessante conferenza Don Antonio Colbacchini,veterano delle Missioni del Mato Grosso . Vi partecipò ufficialmente l'Ambasciata Brasiliana presso la S . Sede .Organizzatrici della Giornata le Zelatrici, che allestirono anche un bel Banco di Beneficenza pro Missioni.

(D,u ancor esevoi 1 alks artiSua Santità Giovanni XXIII ha eletto

Vescovo di Puno nel Perù il nostro sacerdoteDon Giulio Gonzales, Direttore del collegioDon Bosco del Callao .

. Sua Eccellenza 1Ylons.Giulio Gonzalesè nato a Iluanuco il 15 luglio 1923 . ConobbeDon Bosco attraverso l'opera delle Figlie diMaria Ausiliatrice che lavorano nella sua cittàe, seguendo l'esempio della sorella divenutaFiglia di M: A ., imitato a sua volta dal fratelloMarco, si consacrò a Dio nella Società Salesiana .T+ u inviato a compiere gli studi teologici nelPontificio Ateneo Salesiano di Torino, dove silaureò in Sacra Teologia nel 1954. Due anniprima era stato ordinato sacerdote nella Basi-lica di Maria Ausiliatrice . Tornato in patria,brillò per zelo e prudenza, sicchè, giovanissimo,è stato assunto alla dignità episcopale .

La Diocesi di Puno, sull'altipiano accantoal leggendario Lago Titicaca - è forse la dio-cesi più alta del mondo (m . 3850) . I salesianivi lavorano dal 1927 ed oggi sono lieti di averea Pastore della Diocesi un Figlio di Don Bosco .

Un altro Vescovo salesiano si è degnatodi eleggere Sua Santità, nella persona delRev .mo Don Francesco Lehaen, deputandoloVicario Apostolico di Sakania nel Congo Belga .I suoi vent'anni di vita missionaria e i seianni di governo come Ispettore nel Belgiol'avevano preparato alla dignità episcopale .E la domenica 14 marzo fu solennementeintronizzato nella chiesa della Missione, suaCattedrale, tra un'enorme folla festante diEuropei e Africani .

* S E. Mons . Francesco Lehaen è natoa .Neerpelt (Belgio) il 17 gennaio 1908 . Compì isuoi studi nell'Istituto Don Bosco di ilechtel .Nel 1930 fu mandato a Roma per gli studi sa-cerdotali all'Università Gregoriana . Fu ordinatosacerdote il 30 luglio 1933 . Dal 1946 al 1952fu Ispettore delle Opere salesiane del Belgioe del Congo . Qui rimase come DelegatoIspettoriale e Direttore a Elis,-,bethville finoal momento della sua nomina episcopale .Mons. Francesco Lehaen è il 740 Vescovo sa-lesiano .

Ai novelli Pastori le f 'licitazioni . gli ou Miri e le preghiere della Famiglia ,Salesiana

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VIET NAM - Sua Eminenza il Cardinale Agagianian, dopo aver visitato l'opera sale-siana della capitale Saigon, lascia la cappella fra le acclamazioni filiali dei presenti .

COMMEMORAZIONE DI S . E . MONS . LUIGI OLIVARES, :'Nei ciclo dei festeggiamenti giubilaci della

Parrocchia di Santa Maria Liberatrice al Te-staccio in Roma ha avuto particolare risaltola solenne commemorazione di Mons . LuigiOlivares, Vescovo di Sutri e Nepi e già par-roco al Testaccio .

li Rev.mo Don Luigi Castano, nostro Pro-curatore Generale, lumeggiò con parola chiarae convincente la figura del santo Vescovo, dicui è stata introdotta la causa di beatificazione .Mons. Olivares ha lasciato al Testaccio unricordo indelebile di umiltà, di bontà, di lavoroapostolico illuminato e reso fecondo dalla suapietà e santità . Nessuno quindi si meravigliòquando il Papa Benedetto XV lo preconizzòVescovo di Sutri e Nepi. Come da Parroco,così da Vescovo : nulla mutò nella sua vitaintima, se non l'abito . Caratteristica la suaumiltà: la nomina a Vescovo i suoi familiaril'appresero da altri. La lettera di felicita-zioni del Papa Pio XII per il XXV di epi-scopato, sconosciuta anche al suo segretarioDon Riva, fu rinvenuta dopo la morte delVescovo, chiusa in un cassetto .L'oratore terminò il suo dire leggendo e

commentando alcuni brani di un diario intimodi Mons. Olivares . In quelle frasi, in quei pro-positi risaltava la figura di questo Vescovo,

proclamato santo all'unanimità dai Testacciniprima, dai suoi diocesani poi, i quali volleroed ottennero che le spoglie del loro Pastoreriposassero nella Cattedrale di Nepi .

Chiuse l'edificante manifestazione S . E . Mons.Giuseppe Gori, Successore di Mons. Olivares .

IN ONORE DI S. DOMENICO SAVIO

Giungono interessanti relazioni di festecelebrate in onore del Santo dei giovanied è per noi una pena dover rinunziare apubblicarle, perchè sarebbero una provaeloquente dell'estendersi continuo delladevozione al Santo Ragazzo, che vad.'ventando sempre più popolare. Sonoparrocchie, istituti, seminari, scuole sta-tali a lui intitolate che gareggiano nel-l'onorarlo e nel proporre la sua santità,mirabilmente imitabile, alla gioventù diogni celo e condizione . La seguenteaffermazione di un Fratello delle ScuoleCristiane dell'Australia sintetizza benequanto ci scrivofio da molte parti : "Sonoentusiasta del club « Domenico Savio »ed ho cominciato a formarne uno nellamia scuole. L'influsso che San DomenicoSavio ha sopra i ragazzi che ne coltivanola divozione è veramente miracoloso" .

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A MARTANO (Lecce) S . E. Mons •Francesco Calabria, Arcivescovo diOtranto, ha benedetto la nuovastatua di Don Bosco. Si può diresenza esagerazione che i Martanesi,grazie al fuoco di entusiasmo ac-ceso dal Rev . Clero locale, daiCooperatori ed Ex allievi, hannotributato a Don Bosco onori trion-fali . Mons. Vescovo, dopo averloproposto come modello ai genitorie agli educatori e come patronodella gioventù di Martano, si di-chiarò « tranquillizzato » nei ri-guardi della città, proprio per la

188 presenza di Dori Bosco .f

La Scuola magistrale « Moria Ausi-liatrice » di CATANIA ricevettenello scorso marzo la singolarevisita di una delegazione persiana,composta di ispettori didattici, diret-tori e professori. Gli illustri ospiti,per tutto un pomeriggio e la matti-nata seguente s'intrattennero conviva soddisfazione nel seguire i bim-bi al lavoro, nell'assistere al tirociniodelle alunne della Scuola magistrale,nell'esaminare i programmi e vederei locali e tutta l'attrezzatura scola-stica . Prima di allontanarsi, volleroscrivere e dire le loro gradite impres-sioni. Uno disse fra l'altro : « Per voi,studenti, questa scuola è miglioredelle altre, perchè vi è una speranzadivina, un'anima religiosa che lavivifica » .

A PADOVA, il 17 marzo, il Sale-siano Don Giuseppe Busato tenneal Gruppo Universitario Ex allievisalesiani una brillante conferenzasulla figura del nostro Servo di DioZeffirino Namuncurà . I goliardi ac-corsero assai numerosi e seguironocon vivo interesse non solo la ri-costruzione dei dati storici ed etno-grafici dell'ambiente in cui crebbeil giovane araucano, ma soprattuttol'esposizione degli aspetti luminosidella sua figura, cristianamenteeroica, e dell'attuale situazione deiprocessi canonici per la sua beati-ficazione .

Ad AZZANO DECIMO (Udine)sulla via che passa accanto allaloro scuola, intitolata al Patronodegli apprendisti S . Giovanni Bosco,gli allievi muratori del Centroprofessionale dell'INAPLI hannocostruito un piccolo monumento aDon Bosco, nel quale il Santo èraffigurato in un pregevole altori-lievo in rame sbalzato, eseguito dalnoto scultore Pierino Sani da Tiezzo .

L'Opera Salesiana di ANDRIA(Bari) ha festeggiato i suoi primi25 anni di vita con l'inaugurazionedi nuove opere che hanno resoancora più accogliente l'Oratorio .Intervenne, con le autorità, S . E . ilVescovo Mons . Brustia . Al sen . Jan-nuzzi e agli on . Moro e Carcaterrava il merito principale degli svi-luppi dell'Opera .

Alla presenza di S . E . Mons . Ve-scovo della Diocesi di Noto, diS. E. Pulvirenti, vice presidentenazionale degli Ex allievi salesianie di altre autorità e personalità, èstato inaugurato un monumento aDon Bosco nell'ex OratorioMODICA BASSA (Ragusa) . Lamanifestazione offrì lo spunto aillustri oratori per sottolineare lasorprendente attualità dell'opera,dello spirito e dei metodi di aposto-lato del Santo.

Nella Casa ispettoriale dei Salesiania BAHIA BLANCA, hanno avutoluogo alcune manifestazioni di fa-miglia per onorare i quattro Ispet-tori della Patagonia viventi cheper un cinquantennio, dal 1907al 1957, governarono l'Ispettoria .che fu pure la prima Missione sale-siana. Per provvidenziale coinci-denza tutti celebrano nozze sa-cerdotali . Essi sono : S . E. Mons.Carlo Perez, Vescovo di ComodoroRivadavia, nozze d'argento; DonLuigi Pedemonte, nozze di dia-mante; Don Gaudenzio Manachino,nozze d'oro; Don Francesco Pi-

cabea, nozze d'oro ; ad essi si unìDon Diego Grammatica, anticomissionario, nozze d'oro .In località BUCHARDO, centro diuna vasta zona agricola, la festadi Maria Ausiliatrice, Patrona del-l'Agro Argentino, ha avuto unanota tipicamente agricola. L'or-ganizzazione della festa fu operadei Cooperatori salesiani, poichè nonesiste sul posto alcuna casa sale-siana . L'Intendente Municipalecompì la cerimonia di offrire e im-porre un nuovo scettro alla statuadell'Ausiliatrice. La sera, dopo laMessa vespertina, sfilò l'originaleprocessione, nella quale il carrodella Vergine era preceduto da uncentinaio fra trattori e macchineagricole motorizzate .

Per onorare la memoria del Gigliodella Patagonia, Zeffirino Namun-curà, di cui è in corso il processodi beatificazione, si è organizzatanel Collegio salesiano di JUNIN DELOS ANDES una missione cheporta il nome di colui che si speradi venerare come primo Santoargentino. Questa Missione è co-stituita da un gruppo di missio-nari che percorrono la zona cordi-glierana del Neuquen con il pro-posito di stabilire un centro ca-techistico in ogni villaggio . Oltreil lavoro spirituale, s'aggiungel'aiuto materiale che i missionaridanno alle famiglie bisognose . pro-curando loro abitazioni degne,alimenti, abiti, medicinali e lavoroper i disoccupati.

Le Figlie di M . Ausiliatrice diSANGRADOURO (Mato Grosso)vollero rendere omaggio all'Imma-colata dando inizio, nel suo annocentenario, al primo internato perindiette Chavantes . Indescrivibilela gioia clamorosa delle piccoleospiti quando si videro padronedi un piatto e di un bicchiere d'al-luminio e, ancor più, di un lettinotutto per loro . E non meno felicisi mostrarono i genitori, alla vistadi tanta fortuna toccata alle lorobambine.

Domenico Savio ha già ricevutopiù di una prova di amore dall'Ar-chidiocesi di SAN PAULO . Dopoi trionfi del '54, dopo la scelta delsuo nome a patrono della gioventù« paulistana » e l'erezione di unanuova parrocchia in suo onore,l'Em.mo Card. Mota ha voluto ilnome di S . Domenico Savio inciso

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su di una delle 61 nuove campanedella sua cattedrale . La campanan. 44 porta il suo nome e quellan. 56 è dedicata a San GiovanniBosco.

La prima e unica Casa delle Figlie diMaria Ausiliatrice di POINTEVERTE ha dato, tra gli altri frutti,quello di vocazioni si numerose chesi è imposta la necessità di costruireun nuovo braccio di fabbrica perannettervi un Aspirantato . L'ecc .Vescovo Diocesano lo benedissechiamando la nuova casa « un mi-racolo della Provvidenza attenuto,come ai tempi di S . Giovanni Boscoe di S. Maria Mazzarello, dallapreghiera e fiducia in Dio » .

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Davanti a una folla considerevole,S. E . Mons . Mazzieri, Vicario Apo-stolico di Ti noia, ha ordinato sacer-dote Leone N wansa, originario delVicariato Apostolico di Sahania . Equesto ii secondo fiore che i Sa l e-suini raccolgono dal. loro duro la-voro nella terra del Cono . Tuttigli abitanti del luogo e numerosiRodesiani assistettero commossialla toccante cerimonia .

Il Ministro dell'Agricoltura volleinaugurare personalmente il nuovoreparto della Scuola Agraria diYANUNCAY. «Mi sento orgo-glioso - disse tra l'altro - diaver vissuto anch'io la serena ecostruttiva vita di un collegio sa-lesiano- . . Questa grande opera,veramente benemerita per il pro-gresso nazionale nel settore agro-pecuario, merita tutto l'appoggiodel Governo» . E lasciò, qualetangibile prova della sua stima,una cospicua offerta.

L'Istituto magistrale «Maria Au-siliatrice» di QUITO, retto dalleFiglie di Maria Ausiliatrice, è unafucina di insegnanti cattoliche che .quale milizia leggera, ogni anno silanciano all'insegnamento e all'apo-stolato, coscienti della loro mis-sione . Nell'anno scolastico decorsoil benemerito Istituto ha dato uncontingente di 38 nuove Maestre,provenienti da quasi tutte le partidella Nazione, forniate nell'am-biente familiare salesiano di alle-gria, vivendo la pedagogia sa-piente di San Giovanni Bosco .

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1 Salesiani dell'unica casa diBERLINO EST comunicano chehanno avuto il conforto di celebrareil 25° dell'Opera con l'interventodi Sua Em . il Cardi Dòpfner,Vescovo di Berlino, che cantò unasolenne Messa Pontificale e allietòi cuori di tutti con una bella omeliasu Don Bosco, esempio di vera al-legria . Sua Eminenza si fermò incasa fino a sera e si congedò di-chiarando di aver vissuto una de,-.'izicsa giornata salesiana .

La « Salesian Press » di TOKYOha pubblicato la produzione deiprimi due volumetti di una Enci-clopedia cattolica Je sais, je crois,che consterà di 150 volumetti .L'iniziativa incontra la simpatiadel pubblico studioso . I Padri Ge-suiti e Sacerdoti del clero diocesanoincoraggialo i Salesiani alla ma-gnifica impresa . Dell'Enciclopediasono già pronti i volumetti cheusciranno nell'anno 1959 . La <c Sale-sian Press » sta pure stampando iSalmi in lingua giapponese, tradottida Don Barbaro .

Il Governo Giapponese ha decre-tato uno speciale diploma di bene-merenza agli stranieri che da oltre20 anni lavorano nelle opere So-ciali del Giappone. In occasionedelle riunioni internazionali per leOpere Sociali a TOKYO, il giorno4 dicembre, anche i nostri Mons. Ci-matti e Don Cavoli e le Figlie diMaria Ausiliatrice Suor Begliatti eSuor Santina Grossi hanno avutoquesto diploma e sono stati rice-vuti dall'Imperatore, Di 56 chel'hanno ricevuto, 46 erano cattolici .

~%~%/í~/í///i ////~Nell'anno scolastico decorso gli al-lievi del Collegio salesiano St . Louisdi HONG KONG erano 1582, inmaggioranza pagani . Hanno ri-cevuto il battesimo: 7 insegnanti,182 allievi, 3 ex allievi e 2 do-mestici . Tutti contribuirono allacostruzione di un'artistica Grottadi Lourdes inaugurata con solennifesteggiamenti .

La Casa salesiana di TIRUPAT-TUR festeggia i 25 anni di fon-dazione . Dal primo aspirante sa-

lesiano indigeno del 1934 al fle-rente aspirantato con numerosevocazioni, ginnasio, collegio uni-versitario per interni ed esterni,parrocchia, cinque Oratori festividi oggi, quanto cammino! Ma ciòche forma veramente il suo vantoè il numero di vocazioni che sisono maturate in questa Casa :126 sacerdoti, 36 coadiutori, 170chierici sulla via del sacerdozio e220 giovani che vi aspirano . Nel19 .52 fu aperto anche l'orfanotrofioDomenico Savio, con esternato,scuole elementari e medie, che tantobene fa alla gioventù bisognosa eche perciò attira le simpatie delleautorità governative e dei pagani .

Lo Studentato 'teologico Interna-zionale Salesiano di Melchet Court,che ha studenti di 19 nazioni, èstato presentato sullo schermo dellatelevisione di SOLTTHAMPTON,alla quale per una settimana parlòogni sera il salesiano Don Maguiree gli studenti teologi eseguirono, tral'altro, brani di canto gregoriano .

li Delegato Apostolico Mons . Sensiha richiesto la collaborazione delleFiglie di Maria Ausiliatrice a fa-vore dei rifugiati polacchi, persvolgere, tra la gioventù femminile,con identità di spirito e di metodo,l'opera che svolgono i Salesianinel campo maschile . Le due Suorepolacche inviate allo scopo dal-l'Europa, si fermarono a GIAFFA,presso l'ospedale francese .. e inizia-rono la loro missione con l'assi-stenza e l'istruzione religiosa allefanciulle connazionali . Sua Beati-tudine il Patriarca di Gerusalemmeha incoraggiato con la sua benedi-zione un'opera che sta molto acuore al Santo Padre per l'assi-stenza di questi fedeli tanto infe-lici e bisognosi.

p, . lvions . Y,milio Abascal ySalmeron, Vescovo Ausiliare diI'UEBLA, ha benedetto il nuovofabbricato della Scuola « TrinidadSanchez Santos », che accoglie 800giovani per le scuole primarie esecondarie. Gran parte di questigiovani, figli del popolo, ricevonol'insegnamento gratuito . La scuola,che è stata aperta nel 1939 . hapotuto realizzare il nuovo modernoampliamento grazie alla generositàdei Cooperatori . 189 1

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Continuiamo la schematica relazione delle celebrazioni in onoredi Don Bosco Patrono degli Apprendisti.

Giornata riuscitissima fu quellaorganizzata a Borgomanero (No-vara) il 14 marzo u. s . Vi par-teciparono con entusiasmo circayoo apprendisti, con i dirigentie datori di lavoro delle rispettiveditte, - che si dissero onorati ditrovarsi_ con i propri appren-disti a festeggiare Don Bosco .La conferenza tenuta dall'avv .Dino Andreis la sera precedenteservì a creare il clima caldo dellagiornata-li mattino di sabato, terminatauna partita di calcio contesa tragli apprendisti di due ditte, ilDelegato Ispettoriale Don Lu-pano rivolse loro un saluto nelcortile . Quindi il Rev . PrevostoDon Gianni Cavigioli celebròla S . Messa con fervide paroled'incitamento a lavorare nellospirito del santo Patrono . Com-pletò la festosa mattinata la proie-zione di documentari salesiani .

A Villa Estense (Padova) il sa-lesiano Dori Eugenio Giovanninitenne la commemorazione di DonBosco Patrono degli Apprendistidavanti a zoo allievi della ScuolaProfessionale in preparazione, chesarà intitolata a Don Bosco .

A Legnago (Verona) fu orga-nizzata da Don Soave Walter,Cooperatore, Assistente delleA.C.L.I ., la Giornata dell'Ap-prendista con 30o ragazzi. Nelteatro parlarono i dirigenti Aclisti

190 e concluse l'on . Dino Limoni .

A Vittorio Veneto (Treviso) lafesta fu preparata dal Coope-ratore Don Domenico Tornè, As-sistente diocesano delle A.C.L .I .,con la S. Messa celebrata dalnuovo Vescovo S. Ecc. Mons .Albino Luciani, che parlò ai30o giovani convenuti da tuttoil mandamento .A Belluno l'Assistente Dioce-sano delle A.C .L .I . con i Di-rettori delle' Scuole Professionalidella città organizzarono la festadi Don Bosco, Patrono degliApprendisti, in unione con i ra-gazzi dei laboratori Edile edElettrauto dell'istituto Agosti .A Verona nella sede del-i'I .N .I.A .S .A . il Cappellano DonCavalieri benedisse il quadro diDon Bosco fra gli Apprendisti .A Padova, a Conegliano (Tre-viso) e a Valdagno (Vicenza) ilDelegato Ispettoriale dei Coo-peratori Don Clemente] parlòsu questo tema alle allieve dellaScuola di Lavoro .A Cornedo (Vicenza) il mede-simo illustrò l'argomento succes-sivamente alla gioventù operaiafemminile, maschile e a quella

del Centro Addestramento Pretto,presente il Direttore si,g . Pozza,Cooperatore, e gli altri Dirigenti .A Barbano (Vicenza) alla gio-ventù operaia maschile fu tenutauna serie di conferenze i Per uncostume cristiano del lavoro »,con la conclusione su « Dori Bo-sco Patrono degli Apprendisti » .A Schio (Vicenza) il Direttoredell'Oratorio tenne sul tema treconferenze di preparazione conla proiezio e, ogni sera, di undocume rijr sull - ole pro-fessione

alesia

ì la festa .e e ra ste (Pa-

dova) furono invitati gli allievidella Scuola di Avviamento edella Scuola Tecnica con i loroDirigenti e Professori .A Udine, oltre la cerimonia re-ligiosa nella cappella dell'Isti-tuto, si tenne anche un'assembleanel teatro con conferenza suDon Bosco e gli Apprendisti ela proiezione di documentari sa-lesiani sulle Scuole professionali .A Isernia il Santo Patrono fufcsteggiato, dalle apprendiste lamattina del 31 gennaio e dagliapprendisti la domenica i° feb-braio, in Cattedrale .A Catania il prof. Davoli, exallievo e vicesindaco di Mes-sina, illustrò la figura di SanGiovanni Bosco Patrono degliApprendisti nel salone teatrodell'istituto Maria Ausiliatrice .A San Gregorio di Catania ilnuovo titolo di «Patrono degliApprendisti », fu degnamente illu-strato dall'on . doti . Nicola Cavaltaro .A Camaro Inferiore (Messina)nelle solenni celebrazioni orga-nizzate in onore di Don Bosco, ilRev. Decurione Parroco Don Gio-vanni Maiorana volle fosse datoparticolare risalto al nuovo titolodi Patrono degli Apprendisti .A Terzigno (Napoli) S . E .Mons . Binni, Vescovo di Nola,nella festa di Don Bosco, ha esal-tato il Santo mettendone in ful-gida luce le benemerenze nelcampo del lavoro.

• Riuscite manifestazioni in onore di Don Bosco, Patrono degli ap-prendisti, si sono pure svolte a Fidenza (Parma), a Collesalvetti (Li-vorno), a Melissano (Lecce), a Codigoro (Ferrara), e inoltre aCaiello, Oggiona, Annate, Sammarate, Luino, Bizzozero e Jerago,lutti in provincia di Varese .

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Ílil l!tilft ta regione è estesissima : 742 .347 chilo-metri quadrati e 476.526 abitanti . La

zona è stepposa con arbusti e pochissimaerba . Soffia il vento forte del sud che portail freddo polare e spazza tutto quell'immensoterritorio . In alcune zone i fiumi sono cana-lizzati, come può essere il Rio Negro, ilChubut, il Colorado. Un pioniere di questaopera di irrigazione fu il missionario salesianoDon Alessandro Stefenelli, che portò la primamacchina di irrigazione, per un tragitto di800 chilometri, fin nell'interno : ci impiegòun mese per trasportarla dal porto di sbarcoalla sede definitiva . Meritò molto in quest'o-pera di irrigazione l''ingegnere italiano Ci-polletti che irrigò l'alta valle del Rio Negro .Una diga sul Rio Neuquén ha incanalatole acque che irrigano una valle di 150 km .parallela al Rio Negro . Lì è un angolo diterra promessa; quella zona è abitata daitaliani e spagnoli e produce vini e frutta,soprattutto mele di esportazione . Nel restodella Patagonia si contano circa 20 milioni dipecore. La lana è pregiatissima . I greggi vi-vono nelle estancias, che sono tra di lorodistantissime . Seminate a enormi distanze,sono poche decine di stazioni missionarie .Da una ventina di anni la Patagonia è tor-

1 il Pataqoni inata alla ribalta. Vennero scoperte ricchezzenel sottosuolo : i sondaggi rivelarono un maredi petrolio in falde, come un'immensa su-perficie di oro nero fluido sotto una leggeracrosta di terra . Inoltre i giacimenti carboni-feri del Rio Turbio, i materiali ferrosi al50 per cento nelle montagne della SierraGrande, le possibilità idriche che nella Pa-tagonia costituiscono il 65 per cento dell'e-nergia elettrica argentina, fanno della Pa-tagonia la riserva della Nazione .

La Cordiglìera delle Ande è una incante-vole zona turistica. Con le foreste di pini, coni vulcani e i ghiacciai ha una varietà enorme .L'attrezzatura alberghiera è ottima : a Bari-loche a 800 metri sul mare sorge un grandeparco nazionale . In mezzo a foreste e a pineteintricatissime, di un verde smeraldo, si in-nalza il Tronador, un ghiacciaio, che, quandoil sole lo scalda, rimbomba e tuona nei bur-roni e nei suoi crepacci. La natura è sel-vaggia, con uno stile da inizio di creazione .Le vette delle montagne sorpassano di poco iquattromila metri; il versante Argentino dellaCordigliera è arido, ma più a sud nelle valli ècoperto da un ricchissimo mantello di vege-tazione. Le piogge nel sud sono copiose equindi le boscaglie e le pinete vi prosperano . 191

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1 primi abitanti della Pa agonia furonogli Indi che dopo di essersi arresi alla caritàdi Don Milanesio, uno dei primi missionarisalesiani, con in testa il loro cacico ManuelNamuncurà, si ritirarono nelle vallate . Lì sidettero all'agricoltura, e alla pastorizia . Oggivivono in specie di riserve, dove la leggeproibisce che i coloni bianchi importino li-quori, che altrimenti decimerebbero quellapopolazione fragilissima e sensibile alle ma-lattie . Per la cura di quelle anime sono statifondati centri a Chosmalal, Zapala, Junìnde los Andes, Bariloche, Esquel, Trelen eLago Argentino . I missionari ogni tantofanno una visita ; un parroco volante visitale varie tribù . E ogni tribù ha la sua cap-pellina e la sua scuola elementare colmaestro .

Gli indi conservano la loro lingua ; mahanno imparato rudimenti di spagnolo; leloro tradizioni sono ancora in uso . Conser-vano due feste tradizionali : il Comaru;c e

villatún . in cui sacrificano gli animali emangiano le carni per allontanare lo spiritocattivo o gualicho . Si abbandonano anche aorge e risse, in cui ci lasciano sempre quat-tro o cinque morti. Gli Indi in totale sono50.000 su per giù; i missionari li curano conparticolare amore difendendoli il più possibiledai bacilli patogeni fisici e spirituali del con-tatto coi bianchi .

Il cacico Annibale, fratello di Zeffirino Na-muncurà, è il più evoluto della sua tribù : saleggere e scrivere, possiede un'automobile,porta l'orologio al polso, nel suo ufficio hala macchina da scrivere . Ma la, sua gente èpiuttosto pigra e apatica .

Gli Indi hanno una passione : cavalli.Mangiano carne di cavallo, allevano cavallie cavalcano meravigliosamente .

La famiglia non è solida ; è piuttosto disu-nita. L'alimentazione è povera . A Esquel micapitò di vedere un piccolino, un certo Juan-cito, elle viveva in una tana . Lo trovai pan-cia a terra con una tazza di cioccolata alato. Gli chiesi :- Perchè ti rotoli così a terra?Mi rispose :- Mi duole il pancino .- Perchè ti fa male? - domandai an-

cora.- Ho bevuto molte tazze .- Di che cosa?

Di cioccolata: è l'unica cosa c'Ile riescoa mangiare nella settimana .

Questi poveri Indi che sono in via di estin-zione fanno pena . Sono anime belle . LaVergine Santa li protegge e li ama ; ed essi laricambiano con un amore te ero e filiale .

A', Iella Patagonia vivono anche coloniedi europei, in maggioranza Spagnoli e

Italiani .Nel 1934 fu istituita la prima Diocesi pa-

tagonica a Viedma e il primo vescovo fu il sa-lesiano Mons. Esandi, che era un discendentedi Baschi. Ogni parrocchia è vasta come ilPiemonte . I missionari escono per tre oquattro mesi in visita di missione ; evange-lizzano la zona . In alcune parti arrivanosolo rarissimamente. Don Olivares gira conuna tenda da circo ; la sera dà spettacoloe fa dialogo con gli uomini. Sfrutta i mezzimoderni di propaganda e tiene una speciedi esercizi spirituali . Durante l'inondazionesi prodigò nell'assistenza agli alluvionati erimase bloccato nel fiume col camioncino :quelli della vallata lo aiutarono .

Nel 1957 fa istituita la seconda diocesi aComodoro Rivadavia . Il vescovo è monsignorCarlo Mariano Pérez ; non ha episcopio nècattedrale; però ha già messo la prima pietradella erigenda Cattedrale in. onore di S. Gio-vanni Bosco . Comodoro Rivadavia è il centrodella zona petrolifera; cinquant'anni fa con-tava solo 300 abitanti . Oggi conta. 60.000anime affidate ai salesiani .

La Diocesi di Viedma ha cinque parrocchiecon clero diocesano, le altre trenta hannosacerdoti salesiani .Le case di formazione sono a Fortin Mer

cedes, dove c'è l'aspirantato e un santuariocon la tomba di Zeffirino Namuncurà ; e aViedma, dove c'è il noviziato e lo studentatofilosofico .Anche in Patagonia ci sono infiltrazioni

protestantiche . Gli ex-pastori protestanti dellaCina e dell'India sono affluiti a Buenos Aires .I missionari protestanti hanno già stabilitosette seminari per la formazione dei pastori ;girano fra la gente offrendo dollari e lattecondensato .

Le Figlie di Maria Ausiliatrice in Patagoniasono numerose quanto i Salesiani, e curanola gioventù femminile. Un bellissimo gigliocresciuto nelle aiuole delle Figlie di MariaAusiliatrice è Laura Vicufia, morta a Junínde Los Andes .

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ando uno sguardo sommario a questaimmensa regione, si rimane colpiti nel

vedere come i sogni profetici di Don Boscosi sono avverati .

Il primo lo ebbe nel 1873 e lo narrò eglistesso a Pìo IX nel 1876, un anno dopo lapartenza dei primi missionari salesiani perl'America. In esso gli fu svelato il primocampo di missione affidato ai Salesiani conla nota visione dei selvaggi che uccidonobarbaramente le varie schiere dei missionariche si avanzano, mentre accolgono a festaun drappello di altri missionari che si avvi-cinano con volto ilare, preceduti da unaschiera di giovinetti . Davanti a questi, cheDon Bosco riconosce per suoi Salesiani, ibarbari abbassano le armi, depongono la loroferocia e li accolgono con ogni cortesia, ascol-tandone la voce e unendosi al loro canto ealla loro preghiera .Don Bosco sognò la Patagonia una se-

conda volta nel 1883 . Ne parlò egli stessoil 4 settembre di quell'anno ai membri delCapitolo Generale .Questo secondo sogno è una drammatica

rappresentazione allegorica sull'avvenire delleMissioni Salesiane in tutta l'America delSud : avvenire di una grandiosità epica.

In questo secondo sogno vide con impres-sionante chiarezza le ricchezze allora deltutto, ignorate del sottosuolo patagonico .«lo vedevo - narrava il Santo - nelleviscere delle montagne e nelle profonde la-

tebre delle pianure . Avevo sott'occhio lericchezze incomparabili di questi paesi cheun giorno verranno scoperte . Vedevo minierenumerose di metalli preziosi, cave inesauri-bili di carbon fossile, depositi di petroliocosì abbondanti quali mai finora si trovaronoin altri luoghi. Ma ciò non era tutto . Tra il15° e il 200 grado vi era un seno assai largoe assai lungo che partiva da un punto oveformavasi un lago . Allora una voce disse ripe-tutamente: « Quando si verranno a scavarele miniere nascoste in mezzo a questi monti,apparirà qui la terra promessa fluente latte emiele. Sarà una ricchezza inconcepibile » .

In una conversazione successiva Don Le-moyne raccolse dalle labbra di Don Boscoqueste parole, che confermano e precisano laprofezia: « Quando si conosceranno le im-mense ricchezze che fanno preziosa la Pa-tagonia. questo territorio avrà uno sviluppodi commercio straordinario . Nelle gole deimonti stan nascoste preziose miniere ; nellacatena delle Ande, fra il grado 10° e il 20°vi sono miniere di piombo, di oro e di coseancora più preziose dell'oro » .

Ma i ricchissimi minerali del sottosuoloprevisti da Don Bosco valgono pochissimoin confronto agli splendori delle anime, so-prattutto giovanili, che hanno già, maturatodue magnifici gigli: Zeffirino Namuncurà eLaura Vicuíia.

SAC. ITALO MARTINispettore salesiano

Un allievo di eccezione alla scuola «Piccolo Fiore›La scuola v Piccolo Fiore » delle Figlie di M . Ausiliatrice di Imphal (Manipur India)si onora di contare fra i suoi numerosi alunni anche Sua Altezza il Maragià dei Ma-nipur. Questi non è che un fanciullo di sette anni, ma è venerato dai suoi sudditi hindùcome una divinità, tanto che, al suo passaggio, tutti devono prostrarsi con la faccia aterra . Vive in un lussuoso palazzo, circondato dal fasto orientale e servito su piatti d'oro .Fu la Maharani - o Regina Madre - che, rompendo le antiche tradizioni, chiese alleFiglie di M . Ausiliatrice dell'incipiente scuola di mandare ogni giorno una maestra apalazzo, per assicurare un'educazione moderna al proprio figliuolo .Questi, un giorno, dopo la consueta ora di lezione, volle accompagnare la maestra diritorno alla scuola . Vi andò scortato solennemente dalla propria guardia armata : maappena giunto, visto il giocondo movimento dei fanciulli in ricreazione, non potè trat-tenersi dal correre anche lui a giocare con loro . Ne rimase tanto soddisfatto che disse :<i lo voglio venire a scuola qui ogni giorno!» .Nessuno osò opporsi al suo regale volere e da allora 1 iccolo Maragià è diven a o unassiduo alunno della scuola e Piccolo Fiore v .

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Opera di Don Bosco nelle Filippine fupreparata a lunga scadenza dall'animasanta dell'Arcivescovo Mons . Guglie'mo

Piani, che fu nominato Delegato Apostolico diquelle Isole nel 1922. Era suo segretario l'at-tuale Vescovo di Krishnagar, nel Beng la,Mons. Louís Laravoire Morrow, salesiano .Mons. Piani rimase a Manila per 27 anni ; du-r ente l'ultima guerra gli fu distrutto il palazzod-l1a Delegazione, che era anche diventatoper sua volontà la sede di un piccolo ora-torio festivo per i ragazzi dei dintorni . Eglistesso andava in mezzo a loro per intratte-nerli e insegnar loro il catechismo, entusiasti-camente assecondato dal suo segretario, chefrattanto preparava quella lunga serie dipubblicazioni catechistiche che l'hanno resotanto benemerito e popolare. La fama dellabontà del Delegato Apostolico delle Filip-pine si sparse rapidamente rendendolo og-getto di grande stima e venerazione pressoil clero, le autorità e il popolo. Fu poi Dele-gato Apostolico nel Messico, dove aveva la-vorato per molti anni come ispettore sale-siano. Morì due anni or sono, in tarda età,su3citando universale compianto . Ma il ricordodi Lui perdura così vivo nelle Isole Filippineda far dire a Mons . Nunzio che vive di redditodelle virtù di Mons. Piani . E un Padre be-nedettino, che l'aveva conosciuto bene, dicevaa chi scrive: « Se non è un santo Mons . Piani,non vi sono santi sulla terra! » .

Fu Mons. Piani che fece conoscere dap-pertutto Don Bosco e la, sua Madonna ;si direbbe che poi pensarono essi a farsistrada. Ma ci pensò anche il suo successore,S. E. Mons . Egidio Vagnozzi, ora DelegatoApostolico a Washington. Egli lavorò, sudòe non si dette pace finchè non ottenne dalRettor Maggiore l'apertura di alcune casesalesiane nelle Filippine . Fu provvidenzialelra coincidenza di quelle fondazioni con l'espul-sione di molti salesiani dalla Cina : parecchidi essi si poterono così inviare alle Filippineper dar principio all'opera di Don Bosco . Insette anni vi si fondarono sette case!

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La prima in ordine di tempo è quella diTarlac. Un cappellano militare americanoaveva fondato la scuola per i ragazzi dellacittadina; terminato il suo servizio, eglichiese che i Salesiani assumessero la scuola,che accoglie 280 allievi esterni in locali difortuna. Vi lavorano tre salesiani .

A Sud di Tarlac, a metà strada per arri-vare a Manila, si è aperta da poco la scuoladi San Fernando, ai margini della città . Viè per ora un solo salesiano, occupato a co-struire i necessari edifici con le elemosineche va raccogliendo .

Nei sobborghi di Manila abbiamo dueopere . Mandalayong era l'antico seminariodalle ciclopiche muraglie. L'Arcivescovo celo offerse per sistemarvi una scuola profes-sionale, che gode già ottima riputazione edha oltre un migliaio di allievi esterni, divisiin tre laboratori. È interessante il fatto chegli allievi di questa come di altre scuole sale-siane studiano contemporaneamente il pro-gramma

accademicoe quello professionale,

con non lieve sovraccarico di lavoro . Questascuola ebbe l'onore di una visita del Presi-dente della Repubblica, che manifestò lasua piena soddisfazione, e gode l'ambitaprotezione e il paterno aiuto dell'Arcivescovodi Manila, Mons . Rufino Santos . Un altroillustre benefattore della scuola è il Dott . Del-gado, Ambasciatore delle Filippine pressola Santa Sede .

La seconda scuola vicino alla capitale èquella di Makati, in un sobborgo in fase dirapido sviluppo . È anch'essa una scuola pro-fessionale con più di 400 allievi . Come Man-daluyong, ha un oratorio frequentato da moltiragazzi dei poverissimi dintorni. Un belgruppo di Dame Patronesse affianca effica-cemente il lavoro dei salesiani : nei primitempi, furono esse che provvidero ai figlidi Don Bosco anche il pane quotidiano . Nonlontano dalla scuola funziona la parrocchia,nel quartiere più povero e abbandonato . La

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ALTARE SANDOMENICO SAVIO

Il pittore Mario Caf-faro Rore, autore del-l'immagine tipo delRagazzo Santo, dive-nuta ormai universale,presenta gli episodi sa-lienti della vita delSanto, distribuiti inuna ben concatenatasuccessione intorno aun ampio cerchio lu-minoso, dal quale balzala figura di San Dome-nico Savio .

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ROMA - TEMPIO DI SAN GIOVANNI BOSCO

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Il quadro del pittorePaolo Giovanni Crìdarende con scioltezza eprecisione di disegnoun'ordinata e leggibiledisposizione di interes-santi episodi relativialla vita della Santa, laquale appare in un alo-ne di luce al centro,sorretta da angeli .

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ROMA - TEMPIO DISAN GIOVANNI BOSCO

Il mosaico centrale, cheoccupa oltre cento metriquadrati, è opera del pit-tore Giovanni Brancaccio,eseguita dal mosaicistaFranco D'Urso e raffigurala gloria di Don Bosco,sollevato da un gruppo diangeli . In alto tra angeli,che prendono forma e fi-gur dal rosso brillantedel fondo, è accennata,come una visione, in at-teggiamento di maternaprotezione, la Madonna,ispiratrice di tutta l'operadel Santo . Ai lati della fi-gura dominante di Don Bo-sco estatico e sorridente,distribuiti in 4 gruppi conarmoniche vibrazioni di co-lori, i personaggi più rap-presentativi delle sue opere.Don Rua, Don Beltrami,Don Czartoryski, primifrutti di santitàà della Con-gregazione Salesiana ; S . Do-menico Savio con altri duegiovani, rappresentanti ilcampo principale dell'apo-stolato di Don Bosco. LeMissioni- sono rappresen-tate dal Cardinal Cagliero,tra due patagoni e il servodi Dio Zeffirino Namun-curà; da Mons . Versigliaa eDon Caravario, martiri sa-lesiani in Cina, con un ci-nesino ; mentre una Figliadi Maria Ausiliatrice, cheha davanti la giovanettaLaura Vicufia, rappresentala seconda famiglia fondatada Don Bosco. In basso sivedono, tra due angeli inginocchio, le linee deltempio di Maria Ausilia-trice di Torino.

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Sulla facciata dei Tempiodomina il grandealtorilievo di Arturo Dche conpoderosa composizioneha raffiguratol'apoteosi

di San Giovanni Bosco .

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. . . ma c'era uno che non era contento. . . I Xavantes in genere si mostrano rispettosi, i fanciulli anche docili, mentre gli adultisono attaccatissimi alle loro pratiche religiose che sembrano non essere altro che un cultoal demonio . Vengono bensì in chiesa e pregano, ma soltanto perchè sanno di riceverela razione di vitto, distribuita dal missionario . Qualche tempo fa, anzi, non volevanoneppure lasciar venire i loro fanciulli a scuola, perchè dicevano che imparano a pre-gare e che il loro spirito non ne era contento e perciò non li avrebbe protetti .Il giorno dell'Immacolata ci eravamo rallegrati nel vederli tutti alla santa Messa e allabenedizione. Si erano poi trattenuti a osservare una filmina sulla Madonna, ascoltan-done con molto interesse la spiegazione fatta dal missionario nella loro lingua .Ma all'indomani, eccoli internarsi nella foresta e abbandonarsi a una delle loro peggioriorge selvagge, protratta per due giorni consecutivi . Quale il motivo?Un fanciullo della scuola me lo confidò : lo spirito si era mostrato assai irritato per lapartecipazione alla festa dell'Immacolata, ed essi per placarlo gli avevano offerto subitoquella danza indiavolata.Povere anime sotto così dura schiavitù! Ma la Madonna non tarderà e trionfare sulnemico infernale se la preghiera di anime buone ne affretterà la vittoria .

SUOR ANGELA NUOCI, F .M.A .

chiesa è indescrivibilmente povera : pallidosimbolo dell'abbandono morale della popo-lazione. Coll'assiduo lavoro e col catechismosi spera di poter essere anche qui strumentidei miracoli dell'Ausiliatrice.

Nell'Isola di Cebu, una delle 7000 che for-mano l'arcipelago filippino, sta approfon-dendo le sue radici una piccola «città deiragazzi» per la gioventù abbandonata, aimargini della città di Cebu . Quando sianoin attività i sognati laboratori, i nostri al-lievi potranno imparare un mestiere che dialoro modo di guadagnarsi il pane . A qualchedistanza lavora attivamente la parrocchia,alla quale si spera di poter annettere unascuola per ragazzi .

Nell'isola accanto a Cehu, che si chiamaNegros, una Società che gestisce uno zucche-rificio gigante in mezzo a immense pianta-gioni di canna da zucchero, ha fatto sorgereuna scuola professionale e l'ha affidata aiSalesiani. Se la scuola fu dapprima conosciutaper la fama della Victorias Milling Company,ora lo Zuccherificio si lagna dolcemente chela scuola vada oscurando il suo nome! Ha1200 ragazzi, tra studenti e artigiani, internied esterni; oltre l'Oratorio festivo e un gruppodi ottimi figliuoli che si preparano a «staresempre con Don Bosco » per il bene dei loroconnazionali .

I novizi, che per ora sono sette, e rappre-sentano le nostre speranze per l'avvenire,sono a Montinglupa, luogo a 30 km dallacapitale e tristemente famoso per le prigionistatali che hanno ivi la loro sede . I Salesianihanno avuto in prestito la villa di un signoreper alcuni anni. È nel desiderio di tutti chesi possa presto trovare un posto non lontanoda Manila dove raccogliere tutti i giovaniche si preparano alla vita salesiana, sottogli occhi del « Visitatore » delle Filippine,termine che dice come anche questa porzionedella vigna di Don Bosco si avvii a diventareprovincia o, come si dice presso di noi, ispet-toria.

Il governo ripone grande fiducia in DonBosco e nei suoi Figli per quello sviluppoindustriale in cui possono giocare una parteimportante i giovani, che alla scuola di DonBosco vengono formati all'onestà, al lavoroe alla disciplina . Non mancano anche nelleFilippine le anime generose che voglionocooperare con Don Bosco; nè le anime ancorpiù generose che sono disposte a rinunciarea tutto per entrare nella sua Congregazione ;sono infatti oltre una ventina i giovani chehanno già indossato la divisa salesiana emolti altri sono disposti a seguirli, materna-mente guidati e vigilati da Maria . Ausiliatrice .Manila, marzo 1959 SAC. ALBINO FEDRIGOTTI

Prefetto Generale

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M. A.li salva dal fuoco e dalle acqueStavo compiendo in motoscafo un giro di

missione. Oltre il motorista e il timoniere,viaggiavano con me un giovanotto e due ra-gazzi diretti alla Missione . Il motoscafo ri-morchiava un battellone, che in questi viaggicostituisce come la casa del missionario. Eranole tre dì notte quando, nella confluenza delRio Branco col Rio Negro, il motoscafooscillò ed il lume a petrolio appeso ad unchiodo cadde infrangendosi sopra il serbatoioproprio nel momento in cui il motorista stavafacendo rifornimento di benzina . In un istanteil fuoco investì tutta l'imbarcazione . E fumiracolo che tutti abbiano potuto fuggire sulbattellone e che il motorista sia riuscito atagliare le corde che lo tenevano unito almotoscafo. Un attimo di ritardo sarebbe statofatale perchè il fuoco si era già appiccato albattellone e a stento si potè spegnerlo . Ilfiume in quel luogo è largo oltre tre chilo-metri e noi navigavamo a varie centinaia dimetri dalla riva . Quindi se il fuoco avesse in-1 - estito anche il battellone e noi avessimodovuto gettarci in acqua, i ragazzi ed io cia iremmo rimessa .la vita, non sapendo nuo-tare. Lo spettacolo del motoscafo in fiammee i sinistri bagliori della colonna di fuocoche si levava verso il cielo nell'oscurità dellanotte, era qualcosa di terrificante e- ci accre-sceva in cuore la riconoscenza alla VergineAusiliatrice, alla quale recitammo commossiil Santo-Rosario, fiduciosi che avrebbe com-pletata la grazia inviando in nostro soccorso unAtro motoscafo .P11 che avvenne in tempo utileper riportarci tutti sani e salvi alla Missione .Barcelos (Rio Negro-Brasile)

SAC. PASQUALE M. JALONGO

Quando giunge il chirurgo la trova guarita

Trovandomi in grave pericolo per la para-lisi di tutta la regione addominale, mi fecivisitare dal dott . Gianmattei, il quale espressel'opinione che forse un pronto intervento chi-rurgico avrebbe potuto darmi qualche spe-ranza di salvezza . Piena di fiducia mi rivolsia Maria Ausiliatrice e pregai il Direttore deiSalesiani di impartirmene la Benedizione .

Appena ricevuta tale Benedizione, fui coltada uno strano sopore, durante il quale la re-gione paralizzata riprese a funzionare normal-mente. Quando giunse il chirurgo per l'ope-razione, mi trovò completamente sana . Tantoil medico quanto i miei familiari attribuironola cosa ad un miracolo di Maria Ausiliatrice .

Santa Ana (EI Salvador) -

LUZ DE MOLINA

Supera felicemente due interventi operatori

Rendo pubbliche grazie alla Vergine Au-siliatrice e a Don Bosco che, invocati fidu-ciosamente da me e dai miei cari, ci hannoconservato il nostro caro papà, il quale, ormaiin avanzata età, nel giro di soli due mesidovette subire un duplice serio interventooperatorio. Eravamo seriamente preoccupati,data l'età di 75 anni e i vari disturbi di altapressione, di nevrosi cardiaca e di circolazione :è per questo complesso di motivi, oltre cheper l'emorragia post-operatoria, che riteniamosi tratti di un'autentica grazia della nostracara Ausiliatrice e di Don Bosco . Egli godetuttora buona salute e si unisce a noi nelringraziare di cuore i nostri Santi Protettori .

Chdtillon (Aosta)

SAC. A. ALOSSA S .D .B .

Cavallo imbizzarrito che si ferma davantiad un bimboAdempiamo il nostro voto di riconoscenza

a Maria Ausiliatrice e a San Giovanni Bosco,che hanno ascoltato le suppliche che ognigiorno eleviamo perchè salvino i cari nipotinidai pericoli dell'anima e del corpo .

Un giorno il nostro nipotino Francesco dianni due e mezzo giocava incustodito in mezzoalla strada. Ad un tratto sopraggiunse a tuttacorsa un cavallo imbizzarrito. Quando la bestiasi trovò dinanzi il bambino, si fermò di so-prassalto, si rizzò sulle zampe posteriori e,girando rapidamente su se stessa, portò ilcarretto sulla sinistra, schiva . ido il bambinoche era rimasto in mezzo alla strada a divertirsicon sassolini. La gente che fu testimone delfatto, vide unanime l'intervento divino e tuttigridarono al miracolo_odiano (Brescia) FAMIGLIA BALDUSSI

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ottenute per l'intercessione di Maria Ausiliatrice e di S . Gio-vanni Bosco, di S. Maria Mazzarello, di S. DomenicoSavio e di altri Servi di Dio - alcuni hanno anche inviatoofferte ed elemosine per sante Messe di ringraziamento -i seguenti_Abruzzo Salvatore - Acquesta fohn - Alessi Cirino Franca- Alimonta Amalia - Andronico Arena Santiha - AnticoMaria Antonietta - Antonucci. Ina - Aragno Maria - Ar-mato Tommasina - Bagnati Renata - Balbo Paolo - BalcetSerafino - Baldassari Colomba Venturini - Balestrini Rosa- Barbero Lina - Barbieri Giacomina - Basso Giorgio eAssunta - Bertolini Domenica - Bertolino Maria - Bet-tini Maria - Biglieri Eva - Bisoglio famiglia - Beffa Gio-vanna - Bologna Angiolina - Bonavita Carlo - Bongio-vanni Luigi - Bonnin Teresa - Borello Enzo - Borla Maria- Boscaini Maria - Deserti Lelia - Brandolini Matilde -Brega Carlo - Bricalli Maria - Broglia Angela - BrovelliFlaminia - Brussino Maddalena - Calosso Don Michele- Campora Luigina - Capri Maria - Cardone prof. Fran-cesco - Caresana Pia - Carli Italia - Carpi Elena - Car-nevali Flora - Carretto Candida - Casablanca Silvia -Casati Eliseo - Casati Giuseppina - Cassone Cristina - Ca-sragneri Maria - Caso Antonia - Cerutti Giuseppe fuMarco - Chiovaro Giuseppe - Ciboldi Lalage - CignaMaria - Cini Giulia - Cionini Maria - Collè Melania -Colombo Clara - Contini Maria - Cortassa Rosa - Cortel-!ini Maria - Cremonesi Lina - Crimi Rosario - CuccoAngela - Cuminetti Maria - Dacquino Virginia - DadoneGiuseppe - D'Ambrosio Mauro - Dellapè Graziella -Della Valentina Fanny - Dei Piccolo Santina - DevalMalachia - Di Stefano Maria - Domando sorelle - DoratoMelchiorrina - Droghini Eugenia - Facchinello Lucia -Falzetti Celestina - Fanchini F . - Fanes Virgilio - Fan-

r4Liri euoiìiMaria Carla Osella (Mezzenile-To-rino) adempie un voto in onoredi M . A . e S. G . B . per tre graziericevute.Giuseppe Bernabò (Luino-Varese),ottenuto lavoro in modo insperato,invia offerta invocando la protezionedi S. G. B . sulla ditta assuntrice .Francesca Primato (Modica-Ragusa)si raccomandò a M . A. e a D . F .Rinaldi per diversi disturbi di sa-lute e si trovò guarita .Angela Picco (Cumiana-Torino) ri-caduta nell'asiatica con scompensocardiaco, fu ridotta agli estremi epermase in condizioni gravissimeben tre mesi . Nel frattempo i fa-miliari invocavano con fiducia M . A.e i Salesiani morti in concetto disantità . Alla fine' riebbero la mammafelicemente guarita .Orsoletta Pennacino Cavallo (To-rino) ringrazia S . G . B . e gli . altriSanti Salesiani per aver avuto unfigliuolo a quaranta giorni da unapericolosa operazione .Rosa Fontana (Velaine sur Sambre -Belgio) ringrazia M . A. per prote-zione sul bestiame e altre grazie infamiglia .Lucia Pivetta (S . Vito al Taglia-mento-Udine) esprime viva rico-noscenza a M . A . per il migliora-mento della mamma inferma .Carlo Gallo (Mombercelli-Asti) inviaofferta per guarigione ottenuta e fe-lice sistemazione' di affari temporali .

Anna Bonifacio (Pavia) tribolataper tre anni da una persona, ot-tenne una sistemazione invocandoM. A. e S . G. Bosco .Beatrice Ivaldi Guglielmini (Ponte-grande di Bannio-Novara) mandaofferta per una riuscita operazionechirurgica che presentava difficoltà .Ch . Luciano Carrero (Foglizzo-To-rino) ringrazia M. A. e S . G. B .per averlo aiutato a superare esamidifficili .Francesca Carbonero (Montiglio-Asti) manifesta la sua riconoscenzaa M. A. e a S . G . B, per graziericevute dalla figlia, da un nipotee dal figliuolo che aveva perdutola voce .Giuseppina Raiteri (Torino) attri-buisce a M . A . e a S. G . B . l'aversuperato un difficile intervento chi-rurgico, e invia offerta .Rosina Crotti (Torino) ottenne daS G . B . pronta guarigione delbimbo da scottature di primo e se-condo grado .Gianna Bondi (Cortemilia-Cuneo)con una novena a S . G. B . ottenneche il padre, ammalato di stomaco,si mettesse sulla via del migliora-mento .Suor Emma Guidotto F. M. A .(Missione di Tapuruquara-Brasile)col rosario intiero recitato da Suoree bambine ottenne che la casafosse preservata dal tifo serpeggiantenella località .

tinel Giovanna - Faticanti Elena - Fenini Leone - Fer-raris Oreste - Fisauli Maria Caldarera - Focardi ManettiMaria - Folli Burigana Adriana - Forni Maria - France-schini Benito - Frattini Serafina - Gado Tessie - GalloCarolina - Gamberucci Guido - Gardini Guatelli Maria- Ganglio Rita - Garzino Giacomo - Gazelli Gemma -Ghiaffa Pasquale - Giannini Enrichetta - Gimignani Vir-ginia - Giovannini Severina - Giubergia Maria - GorrinoCessa Rina - Grassi Angelo - Grenno Pietro - GuassoraEnrica - Guerciolli Angela - Iacornanni Maria - IvaldiTomaso - Lanfredi Santo - Langinotti A . Maria - LongoIolanda "- Losacco Edvige - Lovisetto Ida - Lurelii Elena- Manzo Maria .- IVIarazza Zanone Domenica - MariniCarla - Marini Ida - Marino Giuseppe - Martelli Elisa-betta - Mattioli Franca - Mereu Assunta - Miceli Saverio- 2vT-ilani Vittorio - Molé Nella - Monducci Evelina -Montagnier Flavia - Moroni Dina Verri - Nardoni Ma-rianna - Novelli Angela - Orsola Mario - OttobonDonna Elena - Pace Miny - Pagani Alessandra - ParasilitiNicolina - Parodi Luciano - Parrinello Leonarda - Pa-trone Mina - Pavone Vimenzo Speranza - Pedrazzini Pe-tazzi M . Teresa - Pellanda Agnese - Penna Carozzi Te-resa - Perego Luigia - Perucca Arma - PeschiniGiuseppe- Piacenza Luciana - Pionzo Ettore - Pirrelia Praticè Ca-terina - Pio Concetta - Foggetti Tosca - Pollicini CostanzaPomati Albina - Pompeo Lina - Pozzi Cazzaniga Luigia

- Pretti Primina - Quaglia Guglielmino Maria - QuaroniArdemagni Anna - Raimondi Vincenzo - Rigo Marghe-rita - Roa sorelle - Robaldo Maria - Roccaro Antonia -Rossi Estella - Sala Molfino Letizia - Sandri Adalgisa -Sanguinetti Olga - Savio Maria - Scavonetto Giuseppina- Serra Edelweiss - Serra Nlaria - Sidonio Angelo - Sil-vestrini Giovanna ved . Soglia - Simonini Severino - Si-nfisi Luigi - Siracusa Teodora Vittorina - Spreafichi La-vinia - Stranges Paolo - Tamone Pierino Tironi VercelliTersilia - Toffanin Igino - Torrisi Agata - Trischettadoti . Marco - Troni Lino - Turello Gilberto - TurinettoGioachino Valerio Maria Angela - Vasta Franca - VavalèMaria Rosa - Ventura Carmela - Venturello Secondino- Venza Caterina in Mercurio - Verardi Saturno - VijilGuitierrer Julia - Zotti Vittoria - Zuliana Anna .

Giuseppina Vallora (Torino) otte-nuta una grazia importante per ilsuo avvenire, dimostra il suo gratoanimo e ne implora un'altra .Pag . Giuseppe Bertarini (EsinoLario-Como) ringrazia M . A. perla visibilissima sua protezione.Rina Mirabelli (Candia Lom .-Pavia)con offerta dimostra la sua gratitu-dine a S . G . B . per aver superatotre difficili operazioni in condizioniprecarie .Laura Murano (Montecchia-Verona)raccomandò e M . A, e a S . D . S .le figlie sotto gli esami e le' ebbepromosse .Carla Valentino (Torino) guarita dalunga infermità, ringrazia S . G . B .e gli chiede continua assistenza .Elisa Meaglia (Bosconero- Torino) at-tribuisce a M. A. l'aver ottenutol'impiego desiderato .Teresa Sogno (Chi vasso-Torino), rac-comandatasi a 1\4 . A . e a S . G. B .,ringrazia per essere stata esaudita .Vicenta Còrdova (Los Angeles-U"S .A .) ottenne un favore daM. A . e S . G . B . e ne chiede altri.Diac. W . F . Maciel, Sales . (Pinda-monhangaba-Brasile) invocò M . A .Pellegrina per le Case Salesiane efu guarito da sintomi di ulcera .Fam. Genco (Trapani) invia la suaofferta a M . A. per aver ottenuto inmodo sorprendente il cambio di al-loggio che era necessario .Rosina Castelletti (Garbagnate-Co-me) ringrazia M . A. e S . G. B .per numerosi favori insperati otte-nuti e chiede la loro benedizione .

199

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Guarisce proprio il giorno 14La sera del I8 agosto la mamma, come

sempre, recitava il S . Rosario insieme con isuoi cari, quando venne colpita da emiplegiadestra da trombosi cerebrale . Si chiamò d'ur-genza l'! rciprete e il Dottore di famiglia. l iprimo le amministrò i santi Sacramenti el'Estrema Unzione ; il secondo dichiarò il casograve. La cara mamma rimase per z6 giorniin uno stato d'incoscienza : non apriva gliocchi, non riconosceva nessuno dei suoi fa-miliari . Chiamato un altro dottore, anchequesto dichiarò la stessa cosa e ambedue non'illusero . La situazione era grave . Ma lanostra fede era vivissima . La signora Diret-trice mi consigliò di fare una novena a S . MariaMazzarello . Accettai e feci inghiottire z,11'am-malata una reliquia della Santa con acqua dellal'nladonna di Lourdes. Un giorno la mammaproferì questa frase: « Giorno 14, ore 8 » . At-tendevamo con ansia e trepidazione . « Sarà lacatastrofe o la grazia sospirata? » . Nella nottedel - 14 Mamma riposò fino alle 4 del mattino .L'indomani, prima incominciò a vedere e ca-pire, poi chiamò per nome i suoi cinque figlie assicurò di aver visto delle Suore . Sta ilfatto che era guarita . Per tutta la famiglia :

Bella (Potenza) SUOR GIUSEPPINA TANARO, F .M.A .

Si temeva ormai prossima la sua fine

Il giorno 6 ottobre fui colpito da un gravemale al cervello . Il dolore era così forte chesovente rimanevo privo dei sensi e mi parevad'impazzire ; i medici non davano più speranzadi salvarmi . Temendo prossima la. mia fine,i miei cari mi fecero amministrare gli ultimiSacramenti . Nel frattempo una Figlia di MariaAusiliatrice mi fece dono di una reliquia diSanta Maria lVlazzarello e mi esortò a chie-derle la guarigione . Con i miei cari iniziai unanovena di preghiere . Da quel giorno cominciaia migliorare e in breve fui fuori di pericolo .

200 Priocca d'Alba (Cuneo)

PIERINO RORDONE

2a ie (ill t atti/ee a

SANTA MARIA MAZZARELIORiacquista l'uso dell'occhio

In piena salute e senza cause apparenti, inpochi giorni persi l'uso d'un occhio . Dopoconsulti di valorosi clinici e delicatissimi esamidi varie specialità, si concluse trattarsi di «unosconcertante caso di tipo funzionale* senzapossibilità di stabilire una cura . Con i fami-liari e persone care richiesi fiduciosa l'aiutodi Santa Maria Mazzarello . Le nostre pre-ghiere furono esaudite e ora gliene rendo pub-blico ringraziamento .Torino

MARIA PIA GUGLIELMINOTTI

Soffriva da quattro anni per un tumoreUna signora di nostra conoscenza soffriva

da quattro acini per un tumore . Dopo esserestata un anno sotto controllo, fu consigliata asottoporsi ad un intervento chirurgico cheavrebbe deciso di vita o di morte .

Una Figlia di Maria Ausiliatrice consigliòl'ammalata di fare con fervore una novena aSanta Maria Mazzarello e le mandò la re-liquia . La signora incominciò la novena . Altermine di questa il medico meravigliato, con-statò che il tumore era scomparso senza ope-razione .

La graziata, riconoscente, promette imperi-tura gratitudine per sì segnalato favore .S. Rosa de Osos (Colombia)

SUOR IMELDA PINEDA, F .M.A .

Cecilia Sottocasa (Sormano-Como) rende grazie a S . M . M .per essere stata più volte esaudita nelle suppliche a leirivolte .Giovanna Bis oli (Torino) dichiara di aver ricevuto dallaSanta una grazia sorprendente, superiore ad ogni speranza .Sac. Igino Libralato (Mog'iano V .-Treviso), assalito daacutissimi dolori per disfunzione del rene sinistro, in-vocò S. M. M, e fu esaudito.Lucia Novara. -(Torino) è riconoscente a S. M. M . peruna grazia ricevuta .Amelia Martignone (Asti) attribuisce a S . M. M. il fe-lice esito di una difficile operazione chirurgica e ne in-avota la protezione su tutta la famiglia .Ida Sciacca (Genova) invia offerta in ringraziamento perla guarigione da una grave infezione.

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Salva da emorragia cerebraleLa nostra sorella Maria, mentre si trovava

in ufficio, fu colpita da improvviso malore .Trasportata al pronto soccorso, il medico nonriuscì a diagnosticare il misterioso male .Poichè continui e violenti dolori di capo lastraziavano, fu ricoverata all'ospedale MariaVittoria, dove il prof. Cucco, fatta la dia-gnosi, ci comunicò che l'ammalata era statacolpita da emorragia cerebrale subaracoidea eche, purtroppo, vi erano pochissime proba-bilità di salvarla . A tale notizia decidemmo dichiedere la guarigione miracolosa al Servo diDio Don Filippo Rinaldi e ne inform-immoil fratello Don Mario, Ispettore delle operesalesiane nel Siam. Maria Ausiliatrice e DonRinaldi gradirono le nostre preghiere e com-pirono il miracolo. Oggi la sorella ha ripresoil suo lavoro. Profondamente commossi e ri-conoscenti, ci firmiamo fratelli

MARIO, ANGELO, GIUSEPPE e MARIA RUZZEDDUTorino

Don Rinaldi non ci ha delusiMio cognato Albino Sacco di Dosoledo

(Belluno), in un paese del Trentino, dove siera recato per lavoro, venne improvvisamentelanciato al margine della strada da un inci-dente motociclistico, riportando una fratturacranica con commozione cerebrale . Fu medi-cato sul posto, ma il medico giudicò inutileil trasporto all'ospedale, perchè la gravità eratale da non dargli che pochi minuti di vita .Nello stesso luogo del disastro ricevette l'OlioSanto . Il figlio presente, nonostante tutti lodissuadessero, volle trasportare il moribondoal più vicino ospedale, quello di Cles (Trento) .Anche qui i medici trovarono il caso disperato ;si prodigarono tuttavia con ammirevole solle-citudine senza nulla risparmiare di quanto lascienza suggeriva. Pervenutami la triste no-tizia, mettemmo tosto il caso nelle mani diDon Rinaldi. L'ammalato lottò per 32 giornitra la vita e la morte, poi riprese conoscenza

~e2 inle2eeòÒ1orce ciel c e2uv di Zio

DON FILIPPO RINALDIe in breve tempo migliorò talmente da la-sciare l'ospedale. Le temute complicazioni nonsopraggiunsero : Don Rinaldi aveva fatto lagrazia completa .Padova

SR. MARIA DE MARTIN, F .M.A .

Guarita da sinusiteEro «postulante » da appena due mesi

quando fui colta da un forte e continuo maldi capo. Il professore che mi visitò disse chesi trattava di sinusite frontale e mascellaresinistra e che era ombrata anche la partedestra, dove ero già stata. operata. Mi diedesubito una cura da fare e dopo otto giorniritornai, ma non mi trovò migliorata. La miaAssistente mi consigliò di fare subito unanovena al servo di Dio Don Rinaldi insiemecon le mie compagne. Dopo otto giorni, ri-tornai dal professore, che mi trovò migliorata .Dopo un mese ritornai per la visita di con-trollo e il professore mi dichiarò perfettamenteguarita . Ora, alla distanza di quasi un anno,non sento più nessun disturbo .Battaglia Terme (Padova) - Noviziato M . Ausiliatrice

SUOR ANNAMARIA FACCIO

Alibe Lusso (Alba) rende pubblica la grazia ricevuta daD . F . R . a cui si era rivolta con fiducia per ottenere laguarigione della sorella gravemente inferma .Elisa Savatarelli (Pavia) ottenne per l'intercessione di D . R .la guarigione della mamma settantasettenne da un maleper cui i medici avevano fatto una prognosi infausta .Suor M. C . F . M . A . (Rosario-Argentina) rende pubblicala sua gratitudine a D . F . R . per il valido aiuto concessoall'Ispettoria in momenti di vera necessità e in parecchiinterventi chirurgici difficili e preoccupanti .Famiglia Castelli (Casale Monferrato) ringrazia sentita-mente D. F . R . per la sua visibile protezione sui genitorie invoca la sua continua assistenza .Una figlia diM .Ausiliatrice (Napoli) è riconoscente a D .F .R .per averla aiutata a terminare gli studi universitari .Maria Campa in Capodaglio (Soleto-Lecce) ringraziaD. F . R . per la guarigione di un nipote da gravissimamalattia che mise in serio pericolo la sua vita .Carolina Mansella ved . Vannutelli (Genazzano-Roma)invia offerta per la beatificazione di D . R ., dal qualeottenne una grazia.L . Bigaulle (Versailles-France) dichiara che la mammadoveva fare un viaggio abbastanza pericoloso per diversecircostanze ; affidò la cosa a D. R . e tutto riuscì bene . 201

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112(1511`1 1 o1. 1Salesiani defuntiSac. Francesco Schmid, t a Benediktbeuern (Germania) -a 83 anni .Sac. Baldomero Vidal, t a Pavsandù (Uruguay) a 8o anni .Sac. Giuseppe Sgarzí, t a Faenza a 68 anni .Sac. Giorgio Hasselbach, t a Velbert (Germania) a6 1 anni .Sac, Alfredo Cíomeí, t a Civitavecchia a 6o anni .Coad . Venceslao Mokrzysz, t a Soliotow Podloski a

anni55

Cooperatori defuntiS . E. MONS. ANGELO BARTOLOMASI, t a Pianezza(Torino) a go anni .Fu nostro Cooperatore nel senso più fattivo ed estesodella parola . Fin da quando era professore nel Seminariodi Chieri prestava la sua opera e prodigava le sue bel-lissime doti nel nostro Oratorio S Luigi, sacrificandole ore libere nell'insegnamento del Catechismo e nelleattività drammatiche, preparando recite e disegnandoscenari, come continuò a fare dopo di lui il compuntocan . Tosco . Suppliva nell'Oratorio alla scarsità di per-sonale salesiano, lavorando come un salesiano .Fatto Vescovo Ausiliare dei Card . Richelmy, poi Ordi-nario Castrense, Vescovo di Trieste e di Finerolo, con-tinuò a prodigare alla Congregazione la più affettuosabenevolenza, soprattutto nella organizzazione dell'isti-tuto per Orfani di Guerra a Monteoliveto, che era oggettodelle sue predilezioni, e nel decorare le nostre feste ed iConvegni di Decurioni e di Cooperatori .Con la sua calda eloquenza cantò le glorie di Don Bosconelle feste della Beatificazione e in quelle della Canoniz-zazione . Una delle lampade che ardono continuamentenella Basilica di Maria Ausiliatrice presso l'altar mag-giore porta il suo nome, perchè Mons . Bartolomasi fuuno dei primi a mandare l'offerta per questo omaggioperpetuo alla Vergine Ausiliatrice, di cui tenne innu-merevoli panegirici a Torino e nei principali centri sa-lesiani d'Italia .Ouando gli si presentava l'occasione di essere utile allaFamiglia Salesiana, la coglieva con gioia, quasi fosse unfavore che il Rettor Maggiore faceva a Lui offrendoglimodo di dimostrare il suo amore a Don Bosco e allagioventù, che amò sempre con particolare predilezione .

Mons. Adolfo De Vie, t a Gaeta a 84 anni .La signorilità del tratto, la bontà dell'animo, la soda pietàne fecero un sacerdote esemplarissimo . Lo zelo per leanime e la sua carità verso i poveri lo resero caro a tutti .Fu anche attivo Decurione dei Cooperatori, che seppeassistere e guidare con la parola, con l'opera e la santitàdella vita .

Sac. Andrea Colomba Bosco, Parroco di S . Giuseppe,t a Castellammare del Golfo (Trapani) .Sacerdote modello, consacrò i 53 anni del suo sacerdoziounicamente alla gloria di Dio e alla salvezza delle anime.Pio, zelante Decurione Salesiano, introdusse nella sua cittàil culto di S . Giovanni Bosco e di S . Domenico Savio epromosse in loro onore memorandi festeggiamenti .

Antonino Rescífina, t a S . Agata di Militello (Messina) .Padre esemplare, tempra d'instancabile lavoratore, uomodi fede e di pietà profonda, collaboratore generoso in ogniopera di bene, ricco anzi di iniziative d'apostolato, fu trai primi Cooperatori e benefattori deL'Opera salesiana inquel centro . Fu pure uno dei più attivi soci fondatori dellalocale Ass . Uomini d'Ai C . Lascia sincero rimpianto tragli amici e preziosi esempi di virtù ai 5 figli, tutti ex allievi .

Rosa Ronzana ved . Cappello, t ad Alba a 68 anni .Formata alla scuola del Servo di Dio Can . Chiesa, delTecl . Alberione e di Mons . Re, ebbe una dirittura moraleinflessibile che la portò a vivere la vita cristiana senza

compromessi . Fu anche ottima Cooperatrice salesiana .All'ospedale volle portare soli il Massaie dei Cooperatorie il Rosario . Morì stringendo nella mano le reliquie diS . Domenico Savio e di Don Rinaldi, felice di avere alfianco il figlio Don Carlo sacerdote salesiano .

Francesca Gorkic, t a Mali (Torino) a qi anno .Donna retta, visse integralmente la vita cristiana, soprat-tutto attraverso la sofferenza, felicissima di avere dato aDon Bosco i due figliuoli .

Adalgisa Borsoni, t ad Ancona .Continuando la bella tradizione della sua famiglia, damolti anni appartenente alla Pia Unione dei Cooperatori,fu cooperatrice zelante e generosa, sostenendo anche ma-terialmente i Salesiani della Parrocchia S . Famiglia, sempre,ma specialmente nel periodo cruciale dell'ultima guerra,quando più forte imperversavano i bombardamenti aerei,e poi nell'immediato dopoguerra . Vera anima di Dio,pia, caritatevole, laboriosissima, lasciò largo rimpianto di sè .

Catina Fiori, t a Nave (Brescia) a 77 anni .Consacrò la sua lunga vita all'assistenza delle giovani dellaparrocchia . Fu zelatrice della buona stampa . Direttricedi una biblioteca, godeva nel dare in lettura alla gioventùlibri sani e formativi .

Antonietta Collura, t a Palermo .Esemplarmente pia, laboriosa e caritatevole, portò a quantipotè avvicinare un raggio di luce, un palpito di fede, unsorriso di bontà . Nutriva una particolare divozione perM . Ausiliatrice e per i Santi salesiani .

Agostino Viano, t a Casabianca (Torino) il t3-li-1959 .Cristiano esemplare, padre affettuoso e lavoratore instan-cabile, fu anche devctissimo di Maria Ausiliatrice e diDon Bosco e ne propagò con la parola e con le opere ladevozione.

Altri Cooperatori defuntiAbran Caterina - Balassi Maria - Balestrieri Maria - Ba-roncelli Angelo - Benone Antonietta - Bettini CandidaBolcato Eride - Bolis Ulisse - Bona Carmelina - BourgeoisAnnetta - Cassini Vincenzo - Celloii Gallottini Fausta -Chiarlo Regole - Collura Antonietta - Cortese Teobaldo- Crosara Vincenzo - Dal Lago Emma - Daniele LeopoldoDella Femina Maddalena - Della Monica Luigi - Do-

nini Rachele - Fabris Anna - Faietti Ennia in Silvi - Fer-lazzo Avv. Ferdinando - Ferrari D. Giovanni - FerrariMaria Assanna - Ferrero Ernesta - Filippi Eugenio - Ga-lenti Teresa - Gallo Albina - Garziano D . Carmelo— Gia-nelli Angelo - Gualtierotti Morelli Cesira - Guerini Ste-fano - Jordan Maria ved . Pallais - Lucheschi P . Dome-nico - Mandino Delfino - Marcato Giovanni - MarchettaMaria - Moglia Lorenzo - Moro Antonio - Morone CarloOttolini Carlotta - Parodi Edoardo - Periti Elena - Pe-rucchini Antonia - Piffaretti Carlo - Protetti Gemma -Raiboldi Rosa - Rigolini Angelo - Rossi Angela ved . Trucco- Sajetto Settimia - Serafin Isidoro - Sottanini Maria -Tibaldi Erminia - Trevisan Giovanni

Ventimiglia Pie-atrina ved . Giuffrida - vigliero Carolina - Viola Angelo- Zen Giuseppe .

L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONIcon sede in TORINO, eretto in Ente Morale conDecreto tz gennaio tgz4, n . zz, può legalmentericevere Legati ed Ereditò. Ad evitare possibilicontestazioni si consigliano le seguenti formule :Se trattasi d'un Legato : , ,,— lascio all'Istituto Sa-lesiano per le Missioni con sede in Torino a titolodi legato la somma di Lire . . . (oppure) l'immo-bile sito in . . . aa .

Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni so-stanza l'Istituto, la formula potrebbe esser questa :a , . . Annullo ogni mia precedente disposizione te-stamentaria . Nomino mio erede universale l'Isti-tuto Salesiano per le Missioni con sede in Torino,lasciando ad esso quanto mi appartiene a qualsiasititolo n .(luogo e data)

(firma per esteso)

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CROCIATA &MUMí///k/

Borse da completareBorsa Rinaldi Don Filippo, a cura di N . N. (Svizzera)io vers . 29 .909 .

Borsa Rua Don Michele Venerabile, a cura di N . N .(Svizzera) - io vers . 29 .000,Borsa Rinaldi Don Filippo, a cura di P . C . Brun Adal-gisa 5000 - Tot . 35 .000 .Borsa Rossi Toffoloni Linda (i3a), a cura dei figli Gaetano,Rina, Antonio e Margherita Zanon (Vicenza) - i° v, zo .ooc,Borsa S . Domenico Savio, a cura dei coniugi Barbieri(2a) - Tot, 17 .io0 .Borsa S . Giovanni Bosco, proteggi e difendi la nostrafamiglia, a cura di Blatto Giuseppe - Zuech Sofia iooo ;Flora Quirolo iooo - Tct, 30,000,Borsa S . Cuore di Gesù, Madonna di Lourdes, S . G . Boscoe S . Maria Mazzarello, a cura di Mecca Cristina - Te, . 2o,ooo .

Borsa S . G . Bosco, concedi quella graziaa e proteggimi con icinque figli, a cura di Mereghetti Eva - D . Regno Mario-Baio, Dora ; per disposiz . testamentaria 30 .000 - Tot .45 .000,Borsa SS, Nome di Gesù, a cura di Chirdo Francesco(Enna) - Tot . zc .ooc,Borsa . SS . Trinità, fate che cammini sempre alla vostrapresenza, a cura di C . M, T. (Messina) - Tot, 40 .000 .Borsa S . G . Bosco, per la protezione del figlio Giovanni,a cura di Pasquale Raffaella (Reggio Calabria) - FornasirGiovanna io.ooo - Tot . z't .ooo .

Borsa 5 . Cuore, Maria Ausiliatrice, Don Bosco, S, D . Savioe Don Filippo Rinaldi, proteggete i miei figli, a cura di Co-Iella Assunta (Napoli) - Tot, 30 .000 .Borsa S . Giovanni Bosco, a cura di Marietta, Cechina,Ezio - i° vers . 7750 .Borsa S . Cuore, Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, in rin-graziamento e per ottenere protezione, a cura di 1bMeschieriGiovanni e famiglia (Modena) - io vers. -o .oo0,Borsa S . Giovanni Bosco e S . D . Savio, siate generosi digrazie per gli offerenti, a cura di Pia Lesmini (Svizzera) -Neffat Elsa 2000 ; Marcon Margherita io .ooo - Tot . 22 .741 .Borsa S . Domenico Savio, a cura di Angela Olivero (To-rino) - io vers . 5000,Borsa S . Cuore di Gesù, Maria Ausiliatrice e S . G ' Bosco,proteggetemi, a cura di lus Anna (Frosinone) - Tot. 30 .000 .Borsa S . G . Bosco e S . D . Savio, in suffragio dei defunti dellafamiglia Filippeschi-Davite (Firenze) - i° vers . 60 ce .Borsa S Giovanni Bosco, a cura di C . i. (Torino) - BiceCaletta B . roo ; Tibaldi Aurelia 400 : Garelli Don Gio-vanni 5500 ; Carmelina Vecchio Musti ioo ; AnzucchiEdoardo 5000 - Tot . 29.i25,Borsa S . Domenico Savio e tutti i Santi Salesiani . a curadi Augusto e Giuseppina Orlandini - Paolo Grassi 560 ;Lucia Pennelli iooo ; Poggi Maria mooo - 1 ot, zz .56o,

(continua)

Borse completeBorsa Gesù mio, misericordia, in s ragia dei genitori efratelli di Maria Ciarzetti Laccioli (Roma) - L. 5o .oo0 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . G. Bosco e S. D. Savio,a cura di Ginetta Godenzi (Svizzera) - L. 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . G. Bosco e S. D. Savio,per protezione delle nostre famiglie e in sef,'ragio di Bar-tolomeo Damonte, a cura della moglie Ernesto (California)U.S.A. L . 49 .200 ; N- N . 8oo - Tot . 5o .coo .

TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50 .000

Borsa Maria Ausiliatrice, S. G . Bosco e S, Maria Mazzarello, seco, do le intenzioni di Fracohia Assunta (Ales-sandria) - Casale Arciera 500 - Tot . 52 .500 .Borsa Spiccio dott.Ugo, Rita e famiglia (Genova) -L . 5c .occ .Borsa Rua Don Michele Venerabile, in suffragio di Fa-scio Bava Enrico, a cura di B .F .T . (Torino) - L . 50 .000 .Borsa Dezzutti Maria, in suffragio,

cura di Giovanna,Adele, Cesare, Giuseppe, Silvio Genetti(Torino)-L .50 .000 .Borsa Fregando Maria Ausiliatrice, 5 . G . Bosco e SantiSalesiani, a. cura di E . C . (Torino) - L. 5o .ooo .Borsa Azzini Don Tranquillo, in sufragio, a cura deifigli di Vaglio-Ostina (Torino) - L. 50 .000,Borsa Ghiglieno prof. Tommaso, in siti ragia e ricordo -L, 50,000 .Borsa Maria SS . Ausiliatrice (ta), a cura di N . N . ex al-lievo di Borgo S . Martino (Alessandria) - L. 5c .ooc .Borsa Maria SS . Ausiliatrice (2`), a cura di N . N . ex al-lievo di Borgo S . Martino - L 50 .000 .Borsa Don Bosco, proteggici! e in suffragio dei miei cari,a cura di S . M .

(Torino), L . 50 .000 .Borsa Canavesio Maria ved . Picco (Torino) - L . 50 .000 :Borsa Dolce Cuore s i Maria e S . Giovanni Losco, siatela salvezza delle nostre anime, a cura della famiglia Cerri- L . 53 .000 .

sBorsa Mazzali Angela e Cantavenna Maria, a cura dell'Apo-toi, della p reghiera, ParrocchiaAgnelli(Tarino)-I, .5o .000 .Borsa Manetti Antonio, in suffragio e ridondo, a cura dellamoglie e del figlio (Firenze) - L. 50 .000 .Borsa Divina Provvidenza, a cura di N . N,, tramiteDon Mario Russon (Trieste), - L. 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . Giuseppe e S . G. Bosco, acui si affida l'avvenire della piccola Rosella, a cura deigenitori P . IVI, R . (Torino) - L. 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura di L . C .(Torino) - L . zo .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, ottenetemi dal.E . Cuore di Gesù la guarigione, a cura di j . M. B . (Asti)- L . 5o,ooo .Borsa In suffragio delle Anime purganti e secondo le in-tenzioni dell'avv . Marana Gustavo, specialmente del de-funto padre Enrico (Salerno) - L. 50 .000 .Borsa Don Bosco e Don Rinaldi, proteggete sempreela mia famiglia, a cura di E . B . (Torino) - L. 50 .000 .Borsa Sanete Ioannes Bosco, oraa pro nobis, protege nos!,a cura di Gaetano Seghetti (Taranto) - L . 50 :000 .Borsa Maria Ausiliatrice, vi ringrazio!, a cura di Don VascoQuartieri (Modena) - L. 50 .000 .Borsa Vergine Ausiliatrice, proteggi i coniugi TorteroloGiovanni e Nicoletta, nel z5° anno di matrimonio (Sa-vona) - L . 50.000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Pesco, a cura diAcocella Nicola fu Pietro Bisaccia (Avellino) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, a cura diAcocella Nicola ed Angela Maria, in suffragio dei figliMaria e Pietro Bisaccia (Avellino) - L . 50 .000 .Borsa Boglicni Rita di Montrigiasco (Novara), in suf-frggio e ricordo - L . 5o .ooo .Borsa Beltraeni Don Andrea, proteggii i miei figli, a curadella IA1- I1-l. S . (Varese) - L . 50,000 .Borsa Rinaldi Don Filippo, a cura di IVlasera Giovanni(Torino) - L. 50,000 .

(continua)

BOLLETTINO SALESIANO Autorizz . del Tribunale di Torino in data 16-2-i 94M- 403 . Con approvazione ecclesiastica,1 ° MAGGIO 1 959 - .A . Lxxxrii, N . g Dirett . resp . : Sac . Dott .PIETRO ZERBINO, via M . Ausiliatrice 32, Torino (714) - Od. Graf. SEI

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THIBAUT E CARDOLLE

CONOSCI CRISTOVITA DELLA TUA ANIMA .TRADUZIONE DAL FRANCESE DI GIUSEPPE LANZA

volume in-1.6, pag. 289, lire 950

Tra tutti i nomi celebri per le loro opere di spiritualità, quali Don Marmion,Sertillanges, Grandmaison, Plus, Guardini per parte sacerdotale e quelli deilaici Ploy, Psichari, Péguy, Légau, si sono inseriti altri scrittori, come Thibaute il canonico Cardolle .

Questo volume raccoglie in sintesi l'opera migliore di Don Marmion ed è statocurato proprio da Thibaut e Cardoile con ia prospettiva dì fornire ai giovanii brani più belli del grande abate di Maredsous .

L'Operaa di Don Marmion è fondata tutta intera sul dogma e sulla teologia cat-tolica ; ne è una sintesi organica e vivente .

Animato da questa intenzione, egli fa continuamente ricorso alla Sacra Scrit-tura, o piuttosto è il Libro Santo stesso che diviene la sorgente da cui sgorgalo sviluppo armonioso e la fruttuosa applicazione della dottrina .

Da ciò quel profumo di preghiera che emana dai suoi libri .

Il Cardinale Mercier, che aveva scelto Don Marmion come suo confessore, di-ceva: « Don Marmion fa toccare Dio » .

Queste pagine in cui si manifesta particolarmente come un eminente direttorespirituale costituiscono anzitutto un tesoro dottrinale . Vi si ritrova, inoltre,un carattere profondamente spirituale che non si smentisce mai e che trae lasua origine dall'abbondanza, del cuore e dalla ricca esperienza . Questa espe-rienza congiunta alla carità più comprensiva e a una straordinaria penetrazionepsicologica, gli fa trovare con molta facilità la via del cuore .

Di quest'opera si è potuto scrivere : «Don Marmion eccelleva anche nell'artedelicata della lettura spirituale . Siccome la sua dottrina era molto semplicee molto profonda, la sua direzione dava all'anima convinzione, chiarezza e pace » .

Questo libro contiene, fra l'altro, il cantico dell'amore . Forse sono le paginepiù convincenti di Don Marmion : quelle in cui si dice rivolto al giovane : « Amatuo fratello . Spargi amore attorno a te » . L'amore fraterno è il comandamentonuovo. Sono parole di Cristo, riportate da San Giovanni : « Io vi dò un co-mandamento nuovo: che vi amiate l'un l'altro, come io vi ho amati ».

Per or azioni rivolgersi alla SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALECorso Regina Margherita, 176 - Torino (714) - Conto corrente postale numero 2/171

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PATAG O N Z A

(a fianco) La prima foto

rappresenta una famiglia

di Fueghini con Don Beau-

voir, uno dei primi Missio-

nari inviati da Don Bosco .

Nella seconda si vedono i

grandi progressi tecnici e

agrari, frutto dell'opera ci-

vilizzatrice dei Missionari

Salesiani .

ISOLE FILIPPINE

(sotto) Il Prefetto Gene-

rale dei Salesiani, Rev.mo

Don Albino Fedrigotti, tra

i giovani delle Scuole Pro-

fessionali di Victorias .

S . E . Mons. Rufino Santos

visita il laboratorio dei

meccanici a Víctorias.

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!CARDINALE FERNANDO CENTO

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QUARTA EDIZIONE RIVEDUTA - VOLUME IN-8 DI PAGINE 120 : LIRE 500

Intessuto di acute e profonde suggestìonì il volume va oltre il valore di unasemplice monografia per diventare una chiave d'interpretazione, un nuovomodo di vedere il grande poema dantesco .

Il Cento fa coincidere il concetto fondamentale della pedagogia di Dante conil concetto fondamentale del Vangelo : l'amore . Sta qui l'essenza del rapportoeducatore-educando, la « condizione basica», la sostanza dell'educazione cristiana .

La pedagogia della Divina Commedia è la stessa pedagogia del Vangelo, postain versi dal massimo poeta cristiano .

L'opera è ormai giunta alla sua 4 8 edizione italiana. La ragione della sua for-tuna sta nel suo indiscutibile valore intrinseco e nell'originalità di visuale se-condo cui invita i lettori a studiare l'inesauribile poema dantesco .

SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALETorino 714 - Corso Regina Margherita 176 - e. e. p. 21171

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PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO

Direzione : via Maria Ausiliatrice, 32 - Torino - Telefono 22-117Al l ° del mese : per i Cooperatori e le Cooperatrici SalesianeAI 15 del mese: per i Dirigenti della Pia UnioneSi invia gratuitamente . Spedizione in abbonamento postale . Gruppo 2°

Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatriciche le Opere Salesiane hanno il Conto Corrente Postale con il numero 2-1355 (Torino)sotto le denominazione: Direzione Generale Opere di Don Bosco - Torino 714Ognuno può valersene con risparmio di spesa, nell'inviare le proprie offerte,ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo relativo

IMPORTANTE - - Per correzioni d'indirizzo si prega d'inviare anche l'indirizzo vecchio .Si ringraziano i Sig . Agenti postali che respingono, con le notificazioni d'uso, i Bollettini non recapitati .