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All'attenzione del Prof. Paolo Berdini Assessore all'Urbanistica e Infrastrutture Viale del Turi smo 30 00144 Roma assessorato. ur banistica@comune.roma.it assessorato .infrastruttur e@comune.roma.it p. c. Presidente del Municipio XIV Alfredo Campagna Via Mattia Battistini 464 00167 Roma presidenza.municipio 14@comune.roma.it Roma, 23 gennaio 2017 Oggetto: Progetto di ri uso del Fort e Tri onfale ( caserma Ulivelli) Le sottoscritte associazioni, operanti nel Municipio XIV, intendono ri chiamare l'attenzione su quanto sta accadendo intorno alla vicenda del progetto di riuso del Fort e Tri onfale (Caserma Ulivelli) e del suo ampio compendio circostante, una realtà urbanistica straordinari a posta nel cuore del suburbio Sant'Onofri o, lungo la Via Tri onfale a Monte Mari o, nel quadrante nord-ovest di Roma. Da diversi anni era noto come il Fort e fosse destinato a dismettere le sue funzioni militari (per oltre un secolo ha ospitato il 3° Reggimento Genio ormai trasferi tosi dal Fort e tre anni fa) e questa evoluzione era stata colta fi n da subito da diverse associazioni operanti sul quart iere che la vedevano come una insperata opport unità per avviare un percorso di trasformazione urbanistica del quart iere, basato sull'interazione virt uosa tra la disponibilità di questi nuovi spazi, sia edifi cati che non, e le tante realtà parcellizzate del quart iere stesso stori camente pri vo di una vera centralità. Il percorso è stato tuttavia, come quasi sempre accade in questa città, molto accidentato sia per le solite pastoie burocratiche ma soprattutto per la mancanza di una visione coerente tra le vari e amministrazioni che si sono succedute a livello comunale e municipale nonché per via degli interessi contrapposti tra l'amministrazione centrale dello Stato e quella comunale circa il signifi cato di valori zzazione. Qw 1r.,

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All'attenzione del Prof. Paolo Berdini

Assessore all'Urbanistica e Infrastrutture

Viale del Turismo 30

00144 Roma

assessorato. [email protected] assessorato [email protected]

p. c.

Presidente del Municipio XIV

Alfredo Campagna

Via Mattia Battistini 464

00167 Roma

presidenza.municipio [email protected]

Roma, 23 gennaio 2017

Oggetto: Progetto di riuso del Forte Trionfale ( caserma Ulivelli)

Le sottoscritte associazioni, operanti nel Municipio XIV, intendono richiamare l'attenzione su quanto sta accadendo intorno alla vicenda del progetto di riuso del Forte Trionfale (Caserma Ulivelli) e del suo ampio compendio circostante, una realtà urbanistica straordinaria posta nel cuore del suburbio Sant'Onofrio, lungo la Via Trionfale a Monte Mario, nel quadrante nord-ovest di Roma.

Da diversi anni era noto come il Forte fosse destinato a dismettere le sue funzioni militari (per oltre un secolo ha ospitato il 3° Reggimento Genio ormai trasferitosi dal Forte tre anni fa) e questa evoluzione era stata colta fin da subito da diverse associazioni operanti sul quartiere che la vedevano come una insperata opportunità per avviare un percorso di trasformazione urbanistica del quartiere, basato sull'interazione virtuosa tra la disponibilità di questi nuovi spazi, sia edificati che non, e le tante realtà parcellizzate del quartiere stesso storicamente privo di una vera centralità.

Il percorso è stato tuttavia, come quasi sempre accade in questa città, molto accidentato sia per le solite pastoie burocratiche ma soprattutto per la mancanza di una visione coerente tra le varie amministrazioni che si sono succedute a livello comunale e municipale nonché per via degli interessi contrapposti tra l'amministrazione centrale dello Stato e quella comunale circa il significato di valorizzazione. Qw1r.,

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E nonostante questo, nel 2014, dopo un'ampia campagna promossa dalle associazioni e da esperti di fortificazioni di Roma, sfociata in una memorabile assemblea pubblica tenutasi dentro il Forte a fine 2013, si è finalmente ottenuto che il Forte Trionfale rientrasse nell'elenco delle caserme dismesse oggetto del nuovo protocollo d'intesa tra Demanio, Ministero della Difesa e Roma Capitale (così come avvenuto anche a Milano e Torino), un protocollo concepito su nuove basi dove la caserma viene valorizzata in quanto bene culturale nell'interesse della comunità locale.

Con questo atto il Forte è sostanzialmente passato nelle disponibilità di Roma Capitale nell'ambito di un accordo che doveva garantire risparmi di spesa per la Difesa, riduzione del debito pubblico e opportunità di riqualificazione urbana per la città di Roma. Diversi mesi dopo, in base al citato protocollo, il Consiglio Comunale ha approvato una delibera (la n.27 del 28 maggio 2015) che, dando mandato alla giunta di presentare entro due anni un cosiddetto "Piano di Recupero", individuava in modo circostanziato il perimetro delle aree su cui il Piano si dovrà estendere e ne disponeva le linee guida basate su: a) il restauro conservativo volto alla "rifunzionalizzazione" - così è detto nella proposta - del manufatto del Forte (in particolare della palazzina Missana, che secondo la delibera dovrebbe diventare la nuova sede del Municipio XIV), e dell 'hangar, destinati appunto a funzioni di servizio pubblico e entrambi già vincolati dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per il loro valore storico-architettonico; b) la trasformazione di 3 compendi fondiari con edilizia residenziale - per finalità abitative e di servizi - che saranno alienabili a privati da parte del Ministero della Difesa per un totale di 8200 mq di superficie lorda (di cui circa 3500 di nuova edificazione); c) la riorganizzazione di spazi aperti, pubblici e privati, per la dotazione di standard urbanistici adeguati, come ad es. parcheggi, per i compendi di cui sopra, una volta trasformati; d) il mantenimento degli edifici esistenti con la sola possibilità di interventi di restauro e risanamento conservativo. La delibera faceva anche un forte richiamo alla necessità che il Piano di Recupero venga elaborato mediante un processo partecipativo con il coinvolgimento di cittadini ed associazioni secondo il Regolamento della Partecipazione del Comune di Roma del 2006.

E in effetti nel mese di marzo del 2016 al Dip. P.A.U. sono pervenute diverse osservaziorn presentate dalle associazioni circa la delibera del 2015, osservazioni che contenevano spunti utili per meglio riqualificare e valorizzare l'area, quali, a solo titolo meramente esemplificativo: 1) la sistemazione dello spazio antistante l'hangar, prevedendo opportune demolizioni di fabbricati privi di qualunque rilevanza storica ed urbanistica, con l'obbiettivo di renderlo una vera e propria piazza e punto di incontro per un quartiere che attualmente ne è privo; 2) l'installazione di un impianto di video-sorveglianza necessario per garantire la sicurezza delle persone e la salvaguardia dei beni nell'intera area; 3) la realizzazione di un ponte ciclo-pedonale sopra Via Enrico Pestalozzi dal varco Nord-Ovest del Forte verso via Sappada/Via TrionfaleNia del Forte Trionfale, 4) il finanziamento di uno studio geologico ed archeologico per le zone sulle quali realizzare le future costruzioni e servrzi.

Con la nuova amministrazione capitolina la situazione è apparsa significativamente mutata. Aldilà infatti del tipo di utilizzo pubblico si intenda scegliere per il Forte ed il compendio - dal momento che lo spostamento all'interno del Forte della sede del Municipio XIV non sembra essere una soluzione gradita per i nuovi amministratori municipali - in questi pochi mesi sul Forte Trionfale le

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scelte politiche ed amministrative hanno alimentato e alimentano tuttora una serie di interrogativi che necessitano di chiarimenti urgenti sia nel merito che nel metodo.

Partiamo dal merito. A fine agosto del 2016 la giunta comunale ha deciso di includere il Forte Trionfale in un elenco di aree per la partecipazione al bando della Presidenza del Consiglio per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle citta metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia del 25 maggio 2016. Il Forte Trionfale è stato però incluso solo per il finanziamento a) della trasformazione di un edificio laterale ex-officina, situato nel compendio del Forte, ad area per co-working - per un importo pari a 2 milioni di euro - e b) della messa in sicurezza dei percorsi pedonali/carrabili interni al compendio e l'installazione di relativi sistemi di illuminazione e controllo - per un importo di 1 milione di euro. Del piano di recupero di cui alla delibera del 2015, non si fa però alcuna menzione (salvo però allegare le elaborazioni grafiche redatte nel 2015 successivamente alla delibera stessa e mai presentate al pubblico) e quindi non risultano più chiari quali siano gli intendimenti della nuova amministrazione circa la totalità del Forte e del suo compendio nonché della sua integrazione urbanistica con il resto del quartiere. In alcuna considerazione sono state tenute le osservazioni delle associazioni, laddove invece si sarebbero potute includere nella richiesta di partecipazione al bando alcune delle proposte delle associazioni sopra richiamate. Peraltro da pochi giorni è ormai noto come il Forte Trionfale non sia rientrato nella lista dei progetti ammessi al finanziamento del citato bando.

Inoltre poco prima della pausa natalizia l 'Urban Center del XIV Municipio ha informato le associazioni di aver preso parte ad una riunione della Commissione Urbanistica capitolina in cui alcuni tecnici del Dip. P. A.U. hanno presentato alcune ipotesi di riuso del Forte e del suo compendio totalmente difformi dai criteri delineati nella delibera del maggio 2015. Tali ipotesi prevedevano addirittura l'utilizzo della Palazzina Missana per residenze private e l'edificazione di una nuova palazzina - sempre per residenze private - sul lato sud-ovest del compendio a ridosso della Via Trionfale di fronte all'ingresso del Policlinico Gemelli. Oltre a non essere chiaro se queste ipotesi fossero conformi ad un preciso nuovo indirizzo politico dell'assessorato, non è risultato in alcun modo chiaro all'interno di quale percorso amministrativo venissero a inquadrarsi.

E poi il metodo. Queste iniziative non hanno mai visto il coinvolgimento, quanto meno a livello informativo, della cittadinanza e di tutte le realtà, associative o meno, che per tutti questi anni sono state in prima fila nel cercare di mettere insieme e far dialogare istituzioni e cittadini su un tema di siffatta importanza per il municipio e la città come il recupero del Forte Trionfale.

Inoltre non sono stati ancora resi disponibili gli unici atti formali della nuova consiliatura, ossia i verbali delle riunioni della Commissione congiunta Urbanistica e Patrimonio dei mesi di ottobre e dicembre 2016 aventi ad oggetto la Caserma Ulivelli (Forte Trionfale): ad alcune di queste riunioni ha preso parte una rappresentanza delle associazioni che ha fatto presente in modo molto netto le criticità che riportiamo in questa lettera.

***** Per tutte le considerazioni di cui sopra le sottoscritte associazioni Le chiedono con urgenza un

erché si faccia al più presto chiarezza sui seguenti punti:

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1. come si intende procedere circa la partecipazione ed il coinvolgimento di cittadini e associazioni nella progettazione del Piano di Recupero del Forte e se è possibile impostare un rapporto di lavoro che consenta ampia informazione circa gli intendimenti dell' Amministrazione in modo da poter interloquire prima che le decisioni vengano definitivamente assunte (si veda a tal proposito il Regolamento della Partecipazione del 2006);

2. quali sono le intenzioni dell'Amministrazione circa la delibera n.27 del maggio 2015 che richiede alla giunta la presentazione del Piano di Recupero del Forte e del compendio entro due anni ( quindi maggio 201 7) secondo le linee guida lì previste ( è bene ricordare che la stessa delibera prevede che in mancanza del Piano questa si intenda decaduta e con essa tutti gli impegni alla cessione a titolo gratuito in proprietà a Roma Capitale del manufatto del Forte, dell'Hangar e di una serie di aree del compendio per attrezzature pubbliche di quartiere);

3. come l'Amministrazione intende farsi carico delle osservazioni alla delibera di cui al punto precedente presentate dalle sottoscritte associazioni nel marzo di quest'anno;

4. se non sia il caso di procedere alla valorizzazione del Forte e del suo compendio avendo una visione unitaria di quali funzioni dovrà svolgere e che ruolo dargli rispetto al quartiere che lo circonda dal punto di vista urbanistico, sociale e della mobilità superando quindi la logica di interventi su singoli elementi immobiliari che lo compongono.

5. di verificare inoltre la possibilità di trasferimento dei beni vincolati del Forte e dell'Hangar mediante la procedura del Federalismo Demaniale Culturale, seguendo analogo approccio per gli altri forti consegnati in diversi periodi al Comune, attualmente nello stesso stato di incertezza patrimoniale che non permette interventi di recupero da parte del Comune.

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