ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo...

25
E TECNICA MENSILE DI INFORMAZIONE DELLA SOCIETÀ ITALIANA PER IL PROGRESSO DELLE SCIENZE ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004, n. 46) art. 1, comma 2, DCB Roma I I l Congresso della SIPS del 1930 - il 19esimo nella storia del XX secolo della Società Italiana per il Progresso delle Scienze - ebbe due sedi: dal 7 al 10 settembre a Bolzano e dall’11 al 15 settembre a Trento. A Bolzano, i lavori vennero presieduti dal presi- dente della SIPS barone Gian Alberto Blanc, laureato in chimica ed in fisica, titolare della cattedra di geo- chimica all’Università di Roma, vicepresidente del CNR e deputato al Parlamento, e si tennero alternati- vamente al Teatro comunale ed alla scuola «Adelaide Cairoli». Ospite d’onore della sessione bolzanina fu Balbino Giuliano, ministro della pubblica istruzione; i lavori iniziarono con l’omaggio al presidente del Comitato ordinatore del Congresso Paolo Orsi, rove- retano, archeologo tra i maggiori che l’Italia abbia mai avuto, senatore del Regno. A Trento, i lavori si svolsero prevalentemente nel Museo di storia naturale; ma si affacciarono anche al Teatro sociale ed al Castello del Buon Consiglio. Ospite d’onore della sessione trentina fu il prin- cipe di Udine, cugino e rappresentante del Re Vittorio Emanuele III. Nei nove giorni del Congresso della SIPS, al tavo- lo dei relatori si avvicendarono scienziati di valore mondiale assoluto: Guglielmo Marconi, Orso Mario Corbino, Enrico Fermi, Franco Rasetti, Alberto De Stefani, Luigi Devoto, Gaetano Fichera, Agostino Gemelli, Giovanni Gentile, Guido D’Ormea, Alberto Asquini, Francesco Severi, Giuseppe Gerola, Letterio Laboccetta, per non citarne che qualcuno soltanto. Furono tanti e tanto qualificati i relatori e così fonda- mentali i temi illustrati e discussi così come i risultati esposti, che quel Congresso è tuttora considerato uno dei più importanti consessi scientifici mai tenutisi in Italia e forse nell’Europa intera. Tanto a Bolzano, che a Trento il Congresso si svolse, oltre che a sezioni riunite, anche per Classi e Sezioni distinte. Mentre le relazioni delle sedute a Sezioni riunite vennero pubblicate integralmente nel primo volume degli Atti di 900 pagine, formato 20x26,5 cm, relazioni e comunicazioni tenute nelle riunioni per Classi e Sezioni distinte vennero raccolte generalmente in forma assai concisa nel secondo volume degli Atti; un volume di 820 pagine, formato 20x26,5 cm. Entrambi i volumi, come è sempre accaduto per i congressi della SIPS, rivestono importanza documentale rile- vante. Tre le Classi attivate. La Classe A comprese le Sezioni Matematica e Matematica attuariale; Astro- nomia, Geodesia e Geofisica; Fisica; Meccanica appli- cata ed Elettrotecnica; Chimica ed applicazioni; Mineralogia e Geologia; Geografia; Scienze militari. La Classe B contemplò le Sezioni Zoologia, Anatomia ed Antropologia; Paleontologia umana; Botanica e applicazioni, Agraria forestale; Fisiologia; Patologia. La Classe C, infine, si incentrò sulle Sezioni Storia e Archeologia; Glottologia e Filologia; Scienze econo- miche e sociali; Scienze giuridiche. Come vediamo in altri passaggi di questa rievo- cazione, le relazioni abbracciarono tutti i campi della cultura. Ad aprire i lavori delle riunioni a classi riunite a Bolzano fu una relazione su «Il centenario del digesto (530-1930)», tenuta dal prof. Pietro De Francisci, docente di diritto romano nelle Università di Ferrara, Perugia, Sassari, Macerata, Padova e Roma, e depu- tato al Parlamento. La relazione di apertura della sessione trentina venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa- gnanti le radio-trasmissioni». L’illustre scienziato venne accolto a Trento con entusiasmo generale. Il quotidiano trentino «Il Bren- nero» ne annunciò la relazione con un titolo a tutta pagina: «Guglielmo Marconi: l’animatore dei silenzi». A Bolzano e a Trento nel 1930 uno dei più importanti congressi scientifici nella storia d’Italia e forse d’Europa

Transcript of ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo...

Page 1: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

E TECNICAMENSILE DI INFORMAZIONE DELLA SOCIETÀ ITALIANA PER IL PROGRESSO DELLE SCIENZE

ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004, n. 46) art. 1, comma 2, DCB Roma

IIl Congresso della SIPS del 1930 - il 19esimo nellastoria del XX secolo della Società Italiana per ilProgresso delle Scienze - ebbe due sedi: dal 7 al 10

settembre a Bolzano e dall’11 al 15 settembre a Trento.A Bolzano, i lavori vennero presieduti dal presi-

dente della SIPS barone Gian Alberto Blanc, laureatoin chimica ed in fisica, titolare della cattedra di geo-chimica all’Università di Roma, vicepresidente delCNR e deputato al Parlamento, e si tennero alternati-vamente al Teatro comunale ed alla scuola «AdelaideCairoli». Ospite d’onore della sessione bolzanina fuBalbino Giuliano, ministro della pubblica istruzione; ilavori iniziarono con l’omaggio al presidente delComitato ordinatore del Congresso Paolo Orsi, rove-retano, archeologo tra i maggiori che l’Italia abbiamai avuto, senatore del Regno.

A Trento, i lavori si svolsero prevalentemente nelMuseo di storia naturale; ma si affacciarono anche alTeatro sociale ed al Castello del Buon Consiglio.

Ospite d’onore della sessione trentina fu il prin-cipe di Udine, cugino e rappresentante del Re VittorioEmanuele III.

Nei nove giorni del Congresso della SIPS, al tavo-lo dei relatori si avvicendarono scienziati di valoremondiale assoluto: Guglielmo Marconi, Orso MarioCorbino, Enrico Fermi, Franco Rasetti, Alberto DeStefani, Luigi Devoto, Gaetano Fichera, AgostinoGemelli, Giovanni Gentile, Guido D’Ormea, AlbertoAsquini, Francesco Severi, Giuseppe Gerola, LetterioLaboccetta, per non citarne che qualcuno soltanto.Furono tanti e tanto qualificati i relatori e così fonda-mentali i temi illustrati e discussi così come i risultatiesposti, che quel Congresso è tuttora considerato unodei più importanti consessi scientifici mai tenutisi inItalia e forse nell’Europa intera.

Tanto a Bolzano, che a Trento il Congresso sisvolse, oltre che a sezioni riunite, anche per Classi eSezioni distinte.

Mentre le relazioni delle sedute a Sezioni riunitevennero pubblicate integralmente nel primo volumedegli Atti di 900 pagine, formato 20x26,5 cm, relazionie comunicazioni tenute nelle riunioni per Classi eSezioni distinte vennero raccolte generalmente informa assai concisa nel secondo volume degli Atti; unvolume di 820 pagine, formato 20x26,5 cm. Entrambii volumi, come è sempre accaduto per i congressidella SIPS, rivestono importanza documentale rile-vante.

Tre le Classi attivate. La Classe A comprese leSezioni Matematica e Matematica attuariale; Astro-nomia, Geodesia e Geofisica; Fisica; Meccanica appli-cata ed Elettrotecnica; Chimica ed applicazioni;Mineralogia e Geologia; Geografia; Scienze militari.La Classe B contemplò le Sezioni Zoologia, Anatomiaed Antropologia; Paleontologia umana; Botanica eapplicazioni, Agraria forestale; Fisiologia; Patologia.La Classe C, infine, si incentrò sulle Sezioni Storia eArcheologia; Glottologia e Filologia; Scienze econo-miche e sociali; Scienze giuridiche.

Come vediamo in altri passaggi di questa rievo-cazione, le relazioni abbracciarono tutti i campi dellacultura.

Ad aprire i lavori delle riunioni a classi riunite aBolzano fu una relazione su «Il centenario del digesto(530-1930)», tenuta dal prof. Pietro De Francisci,docente di diritto romano nelle Università di Ferrara,Perugia, Sassari, Macerata, Padova e Roma, e depu-tato al Parlamento.

La relazione di apertura della sessione trentinavenne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore delRegno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti le radio-trasmissioni».

L’illustre scienziato venne accolto a Trento conentusiasmo generale. Il quotidiano trentino «Il Bren-nero» ne annunciò la relazione con un titolo a tuttapagina: «Guglielmo Marconi: l’animatore dei silenzi».

A Bolzano e a Trento nel 1930uno dei più importanti congressi scientifici

nella storia d’Italia e forse d’Europa

Page 2: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

2 SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006

E Marconi non deluse le attese; pronunciò undiscorso di valore epocale, accolto con emozione;nonostante il regime vigente Guglielmo Marconi con-cluse la propria relazione con un’affermazione corag-giosa, che ebbe valore di vaticinio, ma, implicitamen-te, anche di rifiuto delle dottrine in voga all’epoca,parlando di pace: «...siamo ben lungi dal sapere comepienamente utilizzare le portentose possibilità che cioffrono le onde elettriche. Però le nostre cognizioni sulcomportamento di queste onde, come su duello dellospazio che ci attornia, aumentano ogni giorno, pur

lasciando in moltissimi di noi l’impressione che, in pro-porzione per lo meno uguale, si estende anche il campodelle cognizioni che ci restano ancora da acquisire.

Le grandi conquiste già fatte ci permettono tutta-via di asserire oramai con certezza che, per mezzo delleonde elettriche, l’umanità non solo ha a sua disposizio-ne un nuovo e potente mezzo di ricerca scientifica, masta conquistando una nuova forza e utilizzando unanuova arma di civiltà e di progresso che non conoscefrontiere e può perfino spingersi negli spazi infiniti ovemai prima di ora, forse, è potuto penetrare il palpito ouna qualsiasi manifestazione dell’attività e del pensierodell’uomo.

Questa nuova forza, la quale sta prendendo unaparte sempre più decisiva nella evoluzione della civiltàumana, è certo destinata al bene generale col promuo-vere la reciproca conoscenza tra i popoli, favorendo intal modo la pace, permettendoci di sempre più soddisfa-re un desiderio essenzialmente umano, quello, cioè, di

poter comunicare fra di noi con facilità e rapidità,annientando quell’elemento potente di separazione chesi chiama distanza».

Cinque mesi più tardi, il 12 febbraio 1931, dun-que 70 anni fa, Marconi – che, pure, si era molto avvi-cinato alla religione protestante – inaugurava la sta-zione radiotelegrafica ad onde corte della Città delVaticano, costruita sotto la sua personale sorveglian-za; ed il Pontefice Pio XI leggeva al microfono un’al-locuzione diretta ai Popoli di tutto il mondo; e laparola di pace poté essere udita contemporaneamente

in tutti e cinque i Continenti. Il vaticinio del grandeitaliano vedeva la sua realizzazione.

L’Italia onorò uno dei suoi figli più eccelsi edamati, conferendogli nel 1902 l’onorificenza di Cava-liere del lavoro, chiamandolo a far parte del Senatodel Regno (già nel 1914) e assegnandoli tanto la presi-denza della «Reale Accademia d’Italia» che della«Società italiana per il progresso delle scienze» e del«Consiglio nazionale delle ricerche»; gli venne ancheaffidata la cattedra di Onde elettromagnetiche all’U-niversità di Roma e gli furono conferite 15 lauree daUniversità di dieci diversi Paesi. Vittorio EmanueleIII gli conferì nel 1912 il titolo di cavaliere di grancroce dell’ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e nel1920 quello di marchese; e lo incaricò anche di rap-presentare il nostro Paese in importanti missioniinternazionali, tra l’altro anche di Ambasciatore negliStati Uniti e di componente della Missione italianaalla Conferenza per la pace a Versailles; e non poteva

Page 3: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006 3

esserci rappresentanza più prestigiosa; ma riconosci-menti importanti gli vennero da quasi tutti i Paesi,persino da Giappone, Manciuria e Cina, nonché dalleAccademie scientifiche del mondo intero; nel 1933, gliStati Uniti d’America decretarono che il 2 ottobrevenisse definito «Marconi’s day».

L’Inghilterra cercò di lusingarlo, come raccontò lostesso Marconi al solito Solari: «mi fu detto da un per-sonaggio molto influente che sarei stato fatto subitobaronetto, se avessi assunto la cittadinanza britannica.Ella può immaginare quale sia stata la mia risposta. Ioapprezzo la Gran Bretagna ed il suo popolo; ma sononato italiano e resterò sempre tale. E se un giorno misposerò, farò in modo che i miei figli nascano in Italia».

Dal re di Inghilterra, in ogni caso, ottenne il tito-lo di cavaliere di Gran Croce del Royal VictorianOrder per il quale poteva essere chiamato sir Gugliel-mo o sir William Marconi.

Relazioni profetiche sull’energia alternativaIl Congresso tenuto nel periodo 7-15 settembre

1930 dalla Società Italiana per il Progresso delleScienze a Bolzano e a Trento, fu autentica pietramiliare agli effetti degli studi sull’energia alternativa,tanto per la particolarità dei temi affrontati, quantoper il livello degli studiosi che su questi temi si impe-gnarono.

E, tra i temi affrontati, quelli relativi all’energiaalternativa rivestirono posizione privilegiata.

Antonio Capetti, che fu ordinario di macchinealle Università di Palermo e di Padova ed al Politecni-co di Torino, dove fu anche preside della Facoltà diIngegneria, svolse una dettagliata relazione, correda-ta di formule, grafici e riferimenti ad esperimenti su«Ricerche sperimentali sull’uso di miscele diluite e dimiscele fortemente preriscaldate nei motori a carbura-zione, ad alcool ed a benzina». Capetti, che fu anchepresidente generale dell’Associazione tecnica dell’au-tomobile, spiegò le modalità degli esperimenti svolti,analizzò la natura dei diversi combustibili, la dosatu-re delle miscele, la temperatura dell’aria prima delsuo ingresso nel carburatore, lo «strozzamento delgas», il confronto tra i diversi combustibili e le diversedosature, il raffreddamento dovuto alla carburazione,il rendimento dei diversi carburanti, osservazioni sulmodo di svolgimento della combustione nei diversicasi; significative ed interessanti, per l’epoca, anchedal punto di vista della storia scientifica specifica, leconclusioni: «Oggi assistiamo al rapido progresso nelcampo delle costruzioni leggere e veloci (aeronauticaed automobilismo) del motore ad iniezione. Peculiaritàdi questo motore nei confronti di quello a carburazionenon è solo la possibilità di bruciare combustibili menoraffinati e meno pericolosi nella conservazione come lanafta, ma anche il miglior rendimento consentito dalmaggior rapporto di compressione e dalla diluizioneassai maggiore che il sistema stesso di iniezione esige».

Già allora il prof. Antonio Capetti si poneva l’esi-genza di rivolgersi ad un carburante alternativo e rin-novabile; lui aveva pensato all’alcol, derivato dalladistillazione di diversi prodotti, compresi eccedenze escarti agricoli e forestali; non si nascondeva i proble-mi connessi, che anzi affrontava annunciando studisuccessivi: «L’alcool, probabilmente per le stesse ragio-ni che la benzina, non sarebbe adatto a funzionare conquel sistema di accensione; ma qui gli sforzi combinatidel chimico e del meccanico hanno ampio campo percercare il surrogato nazionale anche della nafta. E per-ciò in questo senso che abbiamo intrapreso ricerchesperimentali, su cui speriamo di poter presto riferire».

Allora si trattava di risolvere un problema dell’I-talia, tagliata fuori dalla disponibilità dei grandi gia-cimenti non essendosi resa conto di quanto petrolio cifosse nel sottosuolo della Libia, definita «scatolone disabbia»; oggi, la prospettiva di un sempre più difficol-toso approvvigionamento del petrolio rappresentapreoccupazione globale.

Non meno importante a questi effetti fu la relazio-ne che domenica 14 settembre, al Museo di Storia Natu-rale di Trento, Serafino De Capitani di Vimercate svolsesul tema «Il problema dei carburanti alternativi sussidia-ri, specialmente per l’autotrazione pesante, nei riflessidell’economia nazionale e della difesa dello Stato»; unarelazione dettagliatissima, corredata da una serie di

SOMMARIO

Attività interdisciplinare e chiarezza pag. 1

Una città italiana nel cuore della Cina » 5

Regolamento della SIPS » 7

Lino Sartori, la vita e l’opera » 11

A Trieste, Firenze e Bolzanoi centri di ricerca più competitivi » 13

Capolavoro dei sensi e senso dei capolavori » 13

Pieve di Pava: uso e riuso » 14

La Lettonia nei libri » 14

Nuovi strumenti per i ricercatori nello SpazioEuropeo della Ricerca (SER):la Carta europea dei ricercatori e il Codicedi Condotta per la loro assunzione » 14

Don Chisciotte quattro secoli dopola prima pubblicazione » 15

Sortware multilingue per le piccole imprese » 15

Apprendimento attraverso mezzi multimediali » 15

Mostra di Mantegna nella sua casa di Mantova » 16

Page 4: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

4 SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006

tabelle, che illustravano applicazioni e potenzialità suidiversi procedimenti relativi a questo obiettivo.

Tra le ricadute di quella relazione fu la nascita,qualche anno più tardi, nella zona industriale di Bol-zano della CEDA, la cui sigla inizialmente stava per«Carburanti e derivanti autarchici». In quello stabili-mento, si produssero anche acido solforico, superfo-sfati granulari, acido fosforico, alcol etilico e glicerinabiologica, impiegando pirite, fosforite africana, melas-sa ed acido nitrico; ma la ricerca di laboratorio per laproduzione di carburanti alternativi costituì attività

strategica al punto che, dopo l’8 settembre 1943, laconduzione del complesso venne affidata, sotto la sor-veglianza della Wehrmacht, al tecnico tedesco Stollee, addirittura, gli impianti per la produzione della gli-cerina vennero trasferiti in Germania, per ottenernela nitroglicerina.

Dopo la guerra, la lunga stagione del petrolio abasso costo fece ritenere anacronistica l’attenzione aicarburanti alternativi e sussidiari, che, invece, adessotornano d’attualità.

Sempre nel quadro dei lavori del predetto Con-gresso, la Sezione Chimica ed applicazioni, I. Ubaldi-ni relazionò su «Studi sulla costituzione di combustibili

italiani», nella quale analizzò le possibilità di utilizzodelle ligniti.

In quello storico Incontro, Bolzano fu sede anchedi uno dei primi documenti di valore scientifico sul-l’utilizzazione dell’energia solare. Accadde il 7 set-tembre 1930, allorché Orso Mario Corbino – che fumaestro di Enrico Fermi e poi ministro – nel corso diuna seduta tenutasi alla scuola «Adelaide Cairoli»,tenne una importante relazione sul tema «Energiaidraulica e termica», nella quale, tra l’altro, tra iprimi al mondo, suggerì, appunto, l’utilizzazione del-l’energia solare, affermando, tra l’altro: «È sorpren-dente la immensità della energia che versa continua-mente il sole sulla terra. Sopra appena un metro qua-drato, in montagna, cade tanta energia per minutosecondo da equivalere alla potenza di circa unKilowatt; e perciò su un cerchio avente meno di un chi-lometro di raggio viene tanta energia da superare quel-la che si può produrre con tutti gli impianti idroelettriciitaliani messi insieme. Se anche il rendimento della tra-sformazione fosse non molto elevato, si riconosce subi-to quali grandi conseguenze economiche potrebbeavere la risoluzione del problema di trasformare diret-tamente quella energia in energia elettrica.

Le conseguenze sarebbero particolarmente favore-voli alla nostra Nazione, poiché noi potremmo assisterea una nuova emigrazione di ricchezza e di potenzaverso i Paesi come il nostro, tanto ricchi di sole e diminerali a base di metalli leggeri».Ma, in quel famoso Congresso, ci fu un’altra relazio-ne di valore epocale «Atomi e stelle» con riferimentoall’energia. La svolse Enrico Fermi domenica 14 set-tembre 1930, a Trento, presso il Museo di StoriaNaturale.

Nella medesima Riunione, la Sezione Fisicavenne presieduta da professori illustri: Quirino Maio-rana ed Enrico Fermi; e, nella parte finale, dal col. A.Faujas De Saint Fond.

Tra i relatori ricordiamo: i professori Enzo Car-levaro, Orazio Specchia, Riccardo Janni e l’illustreFranco Rasetti, il quale riferì su «recenti ricerche spe-rimentali sopra l’effetto Raman nei gas»; una relazionefondamentale agli effetti della spettroscopia molecola-re e nella quale si legge, tra l’altro, «Questo metodopresenta grandi vantaggi in confronto all’uso di lucevisibile per la intensità della luce diffusa».

Nel corso dei lavori della Sezione Chimica edapplicazioni, Livio Cambi, docente nelle Universitàdi Pavia e di Milano e autore di importanti studi dichimica organica ed inorganica, svolse una relazione«Sui processi di estrazione della magnesia dalla dolo-mite», relazione che fu premessa all’insediamentodello stabilimento della «Società magnesio e Leghe dimagnesio», realizzato nel 1937 nella zona industrialedel capoluogo altoatesino dal «Gruppo saccariferoveneto» di proprietà della famiglia Montesi.

In quello stabilimento, si sarebbe abbozzatoquello che fu forse il primo tentativo di utilizzazione

Page 5: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006 5

dell’idrogeno come carburante del futuro.Ad avviare quel progetto fu Edoardo Rinaldi,

ingegnere con esperienze negli Usa ed all’epoca diret-tore generale dello stabilimento.

Ai tre campi di applicazione più importanti delleleghe di magnesio erano l’industria aeronautica equella automobilistica ed i getti pressofusi per lacostruzione di apparecchiature portatili (motoseghe,tosaerba, macchine da scrivere, carterame in genere,accessori e articoli sportivi, eccetera), l’ing. Rinaldidisegnò «tra gli impieghi futuri più interessanti, quellinel settore energetico, in virtù della proprietà delmagnesio di immagazzinare idrogeno a temperaturaambiente nei suoi interstizi molecolari (formando idru-ri), ai fini, appunto, dell’utilizzazione dell’idrogeno infunzione di combustibile del futuro, nei trasporti aereied anche terrestri».

La notizia venne data sabato 23 giugno 1984, inuno «speciale» de «Il sole 24 ore» dedicato all’econo-mia altoatesina; e suscitò attenzione ed attese, che,peraltro, durarono pochi mesi, dal momento che ten-sioni interne allo stabilimento determinarono l’allon-tanamento di Rinaldi ed il progetto sfumò e nonsarebbe più stato ripreso, anche perché, pochi annipiù tardi, lo stabilimento sarebbe stato definitivamen-te chiuso, smantellato e smembrato.

In quel periodo, presidente della «Magnesio eleghe di magnesio» era l’avv. Luigi Marangoni; consi-glieri delegati l’ex assessore provinciale Fabio Rella, inrappresentanza delle banche locali, e il dottor RobertoBoyer, assistente finanziario del presidente Marangoni.

La XIX Riunione del 1930 fu pietra miliareanche per diversi ambiti della medicina

La XIX Riunione della SIPS del 1930 ebbe unaimportanza fondamentale anche per la medicina.

Particolare interesse suscitò la relazione di Gae-tano Fichera sulle possibilità di «cura biologica delcancro», con la quale aprì nuove prospettive per lostudio e la cura dello stumore con metodi meno inva-sivi e risultati più sicuri.

Gaetano Fichera, nativo di Catania, dopo la lau-rea nell’Università della sua città, si era specializzatoall’Istituto per le malattie infettive di Berlino. Fu cat-tedratico agli Atenei di Catania, Messina, Pavia;tenne corsi e conferenze in diverse Università argenti-ne; meritò nel 1914 la medaglia d’oro dell’Accademiadei XL e nel 1924 il «Premio Santoro» dell’«Accade-mia dei Lincei»; fu membro di diverse Accademie ita-liane ed estere, fondò e diresse l’«Archivio Tumori» el’«Istituto Vittorio Emanuele III per lo studio e la curadei tumori», con sede a Milano.

Altra relazione significativa per la medicina fuquella che il prof. Filippo Bottazzi tenne sul tema«Fisiologia del lavoro muscolare», nella quale si legge,tra l’altro, del «grande potere dei muscoli di produrreenergia meccanica, come accade nei lavori più duri; e

dall’abilità , con cui certi movimenti sono eseguiti neigiuochi di destrezza e nei delicati lavori di precisione.Nei primi prevale senza dubbio la trasformazione del-l’energia chimica; nei secondi, invece, l’attività regola-trice del sistema neurosensoriale, che esige relativa-mente scarso metabolismo materiale. In ogni lavoro,però, sempre il muscolo è il motore, onde precipuanecessità è il conoscere il meccanismo funzionale».

La relazione di Bottazzi prese in esame i piùminuti aspetti per il potenziamento ed il mantenimen-to dell’efficienza dei muscoli, dall’esercizio fisico,all’alimentazione, all’ossigenazione, alla circolazionedel sangue, al metabolismo, all’attività del cuore.

Filippo Bottazzi fu autentica autorità in materia.Docente di fisiologia alle Università di Genova e diNapoli, della quale fu anche Rettore; fece parte dellepiù importanti Accademie d’Europa ed ottenne il pre-mio dei Lincei nel 1916 ed un riconoscimento dall’U-niversità di Edimburgo. Scoprì la «Legge dell’omeo-smoticità e pecilosmoticità degli animali rispettoall’ambiente liquido» e la «teoria della contrattilità delsarcoplasma e della funzionalità tonica di questo», teo-ria che porta il suo nome. Pubblicò oltre 300 studiscientifici.

Collegata con la relazione del Bottazzi fu quellatenuta da padre Agostino Gemelli sul tema «Problemadella psicologia sperimentale nello studio nello studiodegli esercizi fisici», nella quale il relatore analizzòriproducendo tabelle e formule matematiche «percen-tuali delle differenze dell’esercizio obbligato in con-fronto dell’esercizio libero», «Risultati medi in ventigiorni successivi di esercizi fisici», «Velocità in metri-secondi di venti soggetti nelle singole fasi della corsa dicento metri», «Lunghezza del salto in rapporto con lavelocità della rincorsa», «Indici di correlazione tra lavelocità nella corsa di cento metri e alcuni testi psicolo-gici» e, soprattutto, «Indici di correlazione tra l’abilitànegli esercizi fisici e i testi di intelligenza», «Influenzadell’esercizio fisico sul lavoro mentale e sul lavoromanuale», «Influenza delle forme di riposo sul rendi-mento del lavoro», «Aumento percentuale della produ-zione dopo il riposo».

Il prof. Agostino Gemelli concludeva la sua rela-zione, affermando «gli esercizi sono prodotti dell’atti-vità di tutto l’organismo psicofisico, quindi nell’esecu-zione loro ha una notevole parte anche l’attività psichi-ca... vi ha un’intima unione dell’attività psichica e del-l’attività organica».

Nella Clinica di Medicina del lavoro di Milano,istituita nel 1910, prima nel mondo intero, era stataistituita nel 1927 la prima Clinica di Medicina dellosport del mondo e la relazione di Agostino Gemelli fis-sava un cardine nello sviluppo nella specialità.

Ma vi era un altro passo fondamentale nella rela-zione del Gemelli: «l’educazione fisica esercita unainfluenza anche sui processi più propriamente intellet-tuali, favorendo, attraverso l’attività motrice, tutte quel-le funzioni che hanno una influenza sulla vita intellet-

Page 6: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

6 SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006

tuale. Infatti gli esercizi fisici richiedono , nella grandemaggioranza, quali più, quali meno, prontezza e preci-sione di percezione, rapidità e prontezza delle rispostemotrici, valutazione di situazioni e rapida conclusione;in una parola, essi presuppongono tutte quelle forme diattività di attività psichica che sono connesse con l’e-sercizio dell’attività volontaria; e, attraverso a questa, èpure posta in giuoco l’attività intellettiva... Si badi bene,non affermo questo da un punto di vista filosofico, masolo sulla base dei dati positivi ricavati dalle esperienzedianzi descritte».

Padre Agostino Gemelli (in effetti, si chiamavaEdoardo) è noto per essere stato il fondatore dell’Uni-versità Cattolica del Sacro Cuore, opera di per sémaiuscola; ma fu molto di più. Dopo aver studiatomedicina all’Università di Pavia ed essere stato ordi-nato sacerdote, frequentò i laboratori scientifici diBonn, Francoforte, Monaco di Baviera, Vienna,Amsterdam, Colonia, Lovanio e Mannheim; quindi,conseguì la libera docenza in psicologia sperimentaleall’Università di Torino. Fu cappellano militare nellaprima guerra mondiale, al termine della quale ripresel’insegnamento universitario. Fece parte delle piùimportanti Accademie scientifiche italiane e vicepresi-dente della Sips. È stato autore di una infinità di pub-blicazioni scientifiche.

La relazione tenuta nel Congresso del 1930 fuconferma della sua grande cultura e genialità.

Non meno rilevante fu la relazione «Le grandicampagne italiane nella lotta e nella vittoria contro lapellagra», tenuta dal grande Luigi Devoto, fondatoredella prima Clinica di Medicina del lavoro nel mondointero. Devoto rievocò la bella figura del roveretanoGuido De Probizer, debellatore della pellagra nelTrentino.

E meritano di essere ricordate, tra le diversealtre dedicate alla medicina, almeno altre due relazio-ni: «Le cattedre ambulanti di assistenza materna e pue-ricoltura in rapporto all’incremento demografico dellaNazione», svolta dal prof. Guido D’Ormea; e «Aspettibiologici del problema demografico», del prof. CarloFoa, relazione nella quale si incontrano capitoli dedi-cati a «La tendenza ereditaria alla sterilità e alla fecon-dità», a «Disaffinità materno-fetale e tossicosi gravidi-che» e a «Sterilità ormonale della femmina».

Ampia attenzione riservata alla matematica, intesacome fattore di progresso scientifico ed economicoAlla matematica ed a temi connessi venne riser-

vata grande attenzione nel corso del 19° Congressodella SipsIl prof. Gaetano Scorza parlò de «La matematicacome arte»; il prof. Giuseppe Vitali, illustrò «Trenten-nio di pensiero matematico»; il prof. Francesco Severi,docente negli Atenei di Roma, Parma, Padova, autoredi 150 pubblicazioni scientifiche e di scoperte relativealla geometria algebrica ed ai legami di questa con

l’alta analisi, relazionò su «Lo sviluppo del nostropatrimonio matematico è condizione del progressoscientifico nazionale».

Connessa alla precedente, anche se non attinentealla matematica, ma al diritto, la relazione dell’ing.Letterio Laboccetta, su «La protezione della proprietàintellettuale come elemento di predominio nel mondomoderno».

Dal canto suo, il prof. Giovanni Battista Trenerrelazionò su «L’organizzazione scientifica di uno statomoderno».

Il prof. Francesco Lori, ad un anno appena dallafirma del Concordato tra Santa Sede e Regno d’Italia,affrontò un tema attuale tuttora: «Scienza fisica eFede».

Temi di matematica vennero affrontati anche nelcorso dei lavori della Sezione I, dedicata, appunto, aMatematica e Matematica attuariale, sezione presie-duta dal prof. Salvatore Pincherle, che ebbe comesegretario Giovanni Ricci.

Vi relazionarono A. M. Bedarida, su «Ricerchesopra i numeri primi delle progressioni e delle formearitmetiche»; Giovanni Sansone su «Esistenza di infi-niti autovalori per le equazioni differenziali ordinarielineari omogenee a coefficienti costanti»; GiacomoCandido, su «Applicazione delle Uu e Vu di Lucasall’equazione di Moivre e sua derivata»; Enea Borto-lotti su «Calcolo assoluto generalizzato di Pascal-Vitalie intorni dei vari ordini di un punto su di un varietà rie-manniana»; Giovanni De Fassi su «Le funzioni toroi-dali e loro applicazioni alla Fisica-Matematica»; GuidoAscoli «Sugli spazi vettoriali astratti e le loro applica-zioni all’analisi»; Letterio Laboccetta su «Una gene-razione geometrica delle costanti discontinue»; MarioManarini su «Il principio di Hamilton e il moto di unpunto di massa variabile»; Bruno De Finetti «Sui fon-damenti logici del ragionamento probabilistico».

Tra i relatori di questa sezione - cosa non comu-ne per l’epoca - anche due donne: Margherita Liceni,che parlò «Sulle espressioni sintetiche della derivazio-ne covariante» e Margherita Piazzola Beloch, cherelazionò su «Sulle classificazione delle curve algebri-che sghembre».

Ed inoltre Ettore Bortolotti il 13 settembre tenne,nella sede dell’«Accademia degli Agiati» di Rovereto,una commemorazione di Gianfrancesco Malfatti, filo-sofo profondo e geniale matematico di Ala, in provin-cia di Trento, che ebbe un ruolo significativo nei pro-cedimenti di risoluzione delle equazioni di quinto esesto grado.

Forse per la prima volta si parlò anchedi Astronautica e di propulsori a reazione

La XIX Riunione si pose l’obiettivo del progres-so scientifico. Difatti, Luigi Gussalli fu tra i primi almondo a svolgere, sul tema «Astronautica e propulsoria reazione», una relazione nella quale espose i risulta-

Page 7: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006 7

ti di studi sull’argomento.Ed il tema delle invenzioni volte a rendere più

affidabile e veloce il volo venne affrontato anche inaltre relazioni.

Ferdinando Bonifacio parlò su «La tecnica dellesaldature ossiacetileniche degli acciai nella costruzionedei velivoli»; Arnaldo Castagna illustrò «Prove suradiatori per motori di aviazione».

Nel corso delle riunioni della Sezione Meccanicaapplicata ed Elettrotecnica, presiedute dai prof.riAlbenga e Armando Levi Cases, i quali ebbero comesegretari i dott.ri Martin e Peisino, Luigi Sante daRios analizzò, con citazioni e riproduzione di formule,il tema dei «Vortici e fenomeni meteorici ed aerodina-mici»; G. Gabrielli riferì «Sul calcolo del fondo degliscafi metallici degli idrovolanti e sulla sua forma»;Carlo Minelli su «Sulla stabilità statica torsionale del-l’ala a sbalzo a due longaroni».

La scienza a sostegno dell’archeologiaAnche l’archeologia ebbe uno spazio significativo

nel Congresso tenutosi a Bolzano e Trento.«I contributi italiani alla esplorazione archeologi-

ca dell’Egitto» costituì il tema di una relazione delprof. Giuseppe Farina.

Il prof. Sergio Sergi, antropologo di valore mon-diale, svolse una relazione, con taglio medico, su «Ilprimo cranio del tipo di Neandertal scoperto in Italianel suolo di Roma».

Nella riunione della Classe B, per la paleontolo-gia umana, lo stesso Sergio Sergi parlò del «Sinanth-ropus di Chou Kou Tien», rinvenuto nel 1928 nei pres-si di Pechino.

Nel corso dei lavori della stessa sezione, G. Marroe Paolo Graziosi parlarono della «recente scoperta diincisioni preistoriche in Val Camonica» e il prof. A.Mochi relazionò sui «Contributi italiani alla conoscenzadel Paleolitico antico nell’Africa meridionale».

Riscoperta e valorizzazione di temi e personaggi locali

La XIX Riunione rappresentò un’occasioneimportante per la riscoperta o la valorizzazione ditemi e personaggi locali.

In particolare, vennero riscoperti in quella circo-stanza due grandi trentini: l’ing. Luigi Negrelli, effet-tivo ideatore del Canale di Suez e realizzatore dellarete ferroviaria della parte meridionale dell’imperoaustro-ungarico, ed il missionario Eusebio FrancescoChini, grande esploratore. I due personaggi, nel corsodel Congresso della Sips, vennero onorati con la rea-lizzazione a Trento di monumenti celebrativi.

Luigi Negrelli venne ricordato, nel corso deilavori della Sezione Meccanica applicata ed Elettro-tecnica, dal prof. Armando Levi Cases con una rela-zione su «Luigi Negrelli ed il progetto definitivo del

Canale di Suez», che riproduceva i calcoli dell’ing.trentino per dare attuazione allo storico progetto; allacelebrazione intervennero il rappresentante dell’As-sociazione austriaca degli ingegneri, il direttore delleFerrovie austriache ed i familiari di Negrelli.

Il ricordo di padre Eusebio Chini, nel corso deilavori della Sezione Geografia, fu affidato a unadonna: Eugenia Ricci.

Altro grande trentino ricordato nel corso dellostorico Congresso della Sips fu Felice Fontana; neparlò il prof. Guglielmo Bilancioni, docente nelle Uni-versità di Roma e di Siena, in una relazione dal titolo«Felice Fontana trentino e gli studi sull’anatomia esulla isiologia dell’orecchio e di altri organi di sensonella seconda metà del secolo XVIII»; gli atti del Con-gresso riportarono questa relazione in 69 pagine, fittedi storia, documenti, fotografie, valutazioni scientifi-che di grande interesse ancora oggi.

Allo stesso personaggio, nel corso dei lavori dellaSezione Chimica ed applicazioni, dedicò attenzioneanche G. Provenzal con una relazione su «Felice Fon-tana e il flogisto».

Altro grande medico trentino rievocato nella cir-costanza del Congresso che la Sips tenne nel 1930 aBolzano e Trento fu Guido De Probizer, debellatoredella pellagra a Rovereto; ne illustrò vita ed operauno dei più illustri medici italiani del tempo: il prof.Luigi Devoto, fondatore a Milano della prima clinicadi medicina del lavoro del mondo intero.

Nel corso dei lavori a Sezioni riunite, il prof. Giu-seppe Gerola svolse una relazione sull’«Iconografiadei vescovi di Trento fino a Bernardo di Cles».

Nelle riunioni della Sezione Storia e Archeolo-gia, Renato Lunelli illustrò «Contributi biografici sulmusicista trentino Francesco Antonio Bonporti», cuioggi è intitolato il Conservatorio di Trento; GiulioBenedetto Emert parlò de «gli affreschi nel Duomo diTrento»; S. Weber fornì «Notizie di pittori del scoloXVI nel Trentino».

E molte altre furono le relazioni che, nel corso diquel Congresso, vennero rivolte a personaggi e temidel Trentino Alto Adige, tanto nelle riunioni a Sezioniriunite che per Classi e Sezioni distinte.

Nel corso dei lavori della Sezione di Astronomia,Geodesia e Geofisica, il prof. Eredia relazionò «Sulleparticolarità climatologiche della Valle dell’Adige»;Pericle Gamba affrontò il tema «Le brine nell’alta valdell’Adige»; G. Crestani illustrò uno studio su «Ilvento a Trento», corredato da una tabella sulla fre-quenza delle varie direzioni del vento nel quinquennio1924-28; L. Palazzo parlò di «La meteorologia e lageofisica nella regione Tridentina; studi e progetti»; inquesta relazione venne fatto cenno agli studi passatisul tema e venne esposto un piano per l’installazionedi una stazione sismica a Trento, per un nuovo rilievomagnetico dal Garda al Brennero e per la ricostruzio-ne della carta magnetica tridentina.

Nel corso dei lavori della Sezione Matematica e

Page 8: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

8 SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006

Matematica attuariale, Ettore Bortolotti il 13 settem-bre tenne, presso la storica «Accademia degli Agiati»di Rovereto, una commemorazione di GianfrancescoMalfatti, nativo di Ala, che fu profondo filosofo edeccellente matematico ed ebbe un ruolo significativo,ad esempio, neri procedimenti di risoluzione delleequazioni di quinto e sesto grado.

Per la Sezione Chimica ed applicazioni, M. Betti eO. Pratesi, per incarico del Consiglio nazionale dellericerche, presentarono uno studio analitico sulle «Sor-genti dell’Adige e il lago di Resia» e su «Le acque deglistabilimenti idroterapici dell’alto Adige»; ed è singolareregistrare come «alto» fosse stato scritto minuscolo,quasi a sottolineare il carattere rigorosamente scientificodello studio; si parlava, in altri termini, dell’«alto corsodel fiume Adige» e non di Alto Adige come denominazio-ne del distretto politico ed amministrativo; ed anchediverse sorgenti mantennero in quella relazione la deno-minazione in lingua tedesca, non gradita al regime.

Nella stessa Sezione il prof. Livio Cambi, docentenelle Università di Pavia e di Milano e autore diimportanti studi di chimica organica ed inorganica,svolse una relazione «Sui processi di estrazione dellamagnesia dalla dolomiti», relazione che fu premessaall’insediamento dello stabilimento della «Societàmagnesio e Leghe di magnesio», realizzato nel 1937dal Gruppo veneto Montesi e che fu per decenni unodei più importanti dell’Alto Adige. Questo stabilimen-to, nell’immediato dopoguerra sarebbe stato uno deitre stabilimenti di questo prodotto nel mondo intero eper anni ogni motore dell’automobile Volkswagenconteneva 17 kg di magnesio prodotto a Bolzano. Ilmagnesio prodotto in quello stabilimento, comevedremo in altro articolo riferito al Congresso, stavaper essere impiegato per il raffreddamento dell’idro-geno da utilizzare come carburante per autotrazione.

Tra le relazioni importanti sul piano industrialeci fu quella dell’ing. Edoardo Osella, su «gli impianti ele iniziative del Gruppo Montecatini in Alto Adige enella Venezia Tridentina»; il Gruppo aveva realizzatodue importanti stabilimenti chimici a Sinigo, allaperiferia di Merano, e a Mori; ma aveva anche dato ilvia alla costruzione di centrali idroelettriche.

I lavori della Sezione Mineralogia e Geologiavennero presiedute dal prof. Federico Millosevich,docente di mineralogia in diverse Università italiane,tra i primi a studiare l’utilizzazione industriale dellaleucite e senatore del Regno.

Tra le relazioni di questa Sezione, ve ne fu diver-se dedicate al Trentino Alto Adige, tutte particolar-mente analitiche, profonde e corredate di eccezionaledocumentazione: Angelo Bianchi relazionò su «Ricer-che petrografiche e mineralogiche nella Alpi Aurine ePusteresi»; lo stesso Bianchi, insieme a G. B. Dal Piaz,su «Contributi alla conoscenza geologica dell’AltoAdige»; S. Vardabasso su «Struttura geologica delleDolomiti di Fiemme e di Fassa»; R. Fabiani su «Svi-luppo e caratteri del Terziario nel Trentino»; G. Merla

su «Osservazioni geologiche sulle Dolomiti di Sesto inPusteria»; Arturo Cozzaglio su «Dieci anni di studisull’anfiteatro morenico del lago di Garda»; G. Mer-ciai su «La glaciazione attuale nella Venezia Tridenti-na»; B. Castiglioni su «Gli studi glaciologici nellaVenezia Tridentina» e su «Tracce glaciali postwurmia-ne nelle Dolomiti»; G. B. Trener su «I depositi inter-glaciali nella Valle dell’Adige»; G. Roberti su «Ricer-che sugli olii e gli scisti di San Romedio» in Val di Nonnel Trentino.

I lavori della Sezione Geografia venne presiedutedal prof. Roberto Almagià. Anche durante i lavori diquesta Sezione, fu notevole l’attenzione riservata atemi di interesse del Trentino Alto Adige; tra l’altro,A. R. Toniolo parlò de «Le ricerche sullo spopolamen-to alpino, con speciale riguardo alla Venezia Triventi-na» e Carlo Viesi relazionò su «Il limite settentrionaledella vite nella Valle dell’Isarco».

Lo stesso Roberto Almagià illustrò la figura di«Cristoforo Sorte da Verona, primo cartografo dellaVenezia Tridentina» e Giovanni Negri parlò di «Nuovericerche sulla distribuzione del faggio nell’Alto Adige».

Non furono le uniche relazioni dedicate alla regio-ne che ospitava il Congresso; e tutte, come quelle giàindicate, furono seguite da una animata discussione.

Il Trentino Alto Adige era passato all’Italia dasoli 12 anni e tutte quelle relazioni rappresentavanoun importante elemento di conoscenza storica e scien-tifica della nuova regione.

ConclusioneCome si vede, il Congresso che la Società italiana

per il progresso delle scienze tenne a Bolzano e Trentodal 7 al 15 settembre 1930 ebbe, tra i relatori, unnumero incredibilmente ampio di studiosi passati allastoria come cardini della cultura e del progressoscientifici ed affrontò una vastità di temi eccezional-mente articolato.

La rassegna esposta nelle pagine precedenti nefornisce un esempio, ma non esaurisce lo spettro deitemi trattati in quella circostanza; riprenderemoalcuni di quei temi in uno dei successivi numeri diquesta rivista.

Qui, invece, diamo notizia del Congresso che laSips sta organizzando nelle medesime sedi della stori-ca XIX Riunione del 1930.

La manifestazione intitolata: DALLA RICERCASCIENTIFICA ALLA INNOVAZIONE TECNOLO-GIA. RUOLO DELLA CULTURA SCIENTIFICA PERLA SOCIETA’ DEL FUTURO è posta sotto l’AltoPatronato del Presidente della Repubblica e program-mata per il periodo 20-23 aprile 2006 a Trento ed aBolzano. Le relazioni, affidate a studiosi, scienziati etecnologi di chiara fama, saranno tenute: TRENTO,VENERDÌ 21 APRILE 2006 (mattino e pomeriggio) - BOL-ZANO, SABATO 22 APRILE 2006 (mattino e pomeriggio).

Waldimaro Fiorentino

Page 9: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006 9

II l brusco aumento del prezzo del petrolio edel gas naturale, congiuntamente allericorrenti crisi energetiche a livello inter-

nazionale suggerisce una serie di considerazio-ni che possono così essere sintetizzate:

A livello mondiale le condizioni che il qua-dro energetico oggi ci impone sono:• l’esigenza di rispondere in tempo alla cresci-

ta dei bisogni, in particolare nei paesi in viadi sviluppo;

• il dovere di assicurare gli approvvigionamentidelle fonti primarie;

• la necessità di ridurre le emissioni dei gas aeffetto serra e di far durare il più a lungo pos-sibile le risorse energetiche non rinnovabilidel pianeta.

Queste sfide richiedono di aumentare il piùpossibile il rendimento delle conversioni ener-getiche, riducendo gli sprechi, di promuovere leinnovazioni e di favorire la penetrazione nelmercato di tecnologie innovative. A lungo ter-mine, bisogna ridurre a un quarto le emissionidei gas serra dei paesi industrializzati entro iprossimi cinquanta anni.

Un filone di sviluppo riguarda le tecnologieper un approccio globale alle filiere idrogeno ecelle a combustibile, energia solare ed utilizza-zione della biomassa.

Occorre portare queste tecnologie e i corri-spondenti sistemi a livelli di sviluppo tali chegarantiscano dei costi competitivi. Per questo ènecessario un approccio interdisciplinare cheunisca la ricerca industriale a corto termine e laricerca fondamentale per nuove scoperte.

Per garantire uno sviluppo sostenibile paresempre più necessario ricorrere a un insieme(mix) di tecnologie energetiche che svolganoun ruolo interconnesso e sinergico. Ad esem-pio, il vettore energetico idrogeno potrebbeessere prodotto a partire dalla biomassa o perdecomposizione di acqua ad alta temperaturagrazie ai reattori nucleari di Generation 4th oall’impiego di energia solare.

L’impiego dei futuri reattori nucleari può

essere destinato anche per la produzione di bio-combustibili a partire da un processo di gassifi-cazione della biomassa.

Le energie rinnovabili intermittenti sarannomeglio sfruttabili se possono raccordarsi a retielettriche composite adeguate a immissioni dipotenza variabili. In queste tecnologie i pro-gressi nel campo dei nano materiali e dei mate-riali ad alta temperatura possono essere di gran-de aiuto.

Tornando al quadro globale occorre ricor-dare che oggi 2,8 miliardi di abitanti vivonocon meno di due Euro al giorno. Il consumo dienergia, a livello mondiale, si è moltiplicato perdieci fra inizio e fine del novecento e ciò hacontribuito a un aumento importante della dura-ta della vita media umana.

Un utilizzo massiccio delle fonti energeti-che fossili espone il pianeta a due gravi proble-mi: aumento dell’effetto serra a corto termineed esaurimento delle riserve a lungo termine.Nella seconda metà del XXI secolo gas e petro-lio diventeranno inevitabilmente più rari e piùcari e si sarà costretti a conservarli per utilizza-zioni più nobili della combustione, quali adesempio l’industria chimica. Per il carbone leriserve disponibili potrebbero coprire alcunisecoli, mentre per il nucleare esse potranno rag-giungere decine di migliaia di anni se si impie-gheranno i reattori veloci surgeneratori. Occor-re ricordare che un aumento del prezzo dell’u-ranio naturale di un fattore 10 farebbe crescereil costo del chilovattora per meno del 40%,mentre nel caso del gas naturale il costo delchilovattora sarebbe moltiplicato per 7.

Il nucleare del futuro, per sua parte, dovràsoddisfare a cinque condizioni: produrre elettri-cità a costi minori o uguali rispetto a quellidelle fonti competitive, essere ancora più sicu-ro, sfruttare meglio il contenuto energetico del-l’uranio, produrre meno rifiuti a vita lunga edessere garantito contro i rischi di diversione edi attentati.

Le riserve del pianeta in idrati di metano si

Il ruolo delle energie rinnovabilinel panorama energetico

Page 10: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

presentano superiori a quelle di carbone, petro-lio e gas naturale messe insieme, ma ancoranon sono utilizzabili in maniera economica.

Tornando alle energie rinnovabili, oggettoquindi di grande interesse, occorre porre rime-di al fatto che esse si presentano molto diluite,discontinue e quasi tutte non ancora economi-camente competitive. Solo l’energia idroelettri-ca, rinnovabile “storica”, è oggi impiegata ingrande scala, con un forte potenziale di svilup-po in Asia, Sud America e nei territori dell’exUnione Sovietica. Più incerto e lontano sembrail recupero dell’energia delle onde e di quelladelle maree (quest’ultima di origine lunare enon solare). L’energia termica degli oceani(sistemi OTEC), con un potenziale moltoimportante, ha presentato finora un costo moltoelevato. L’energia geotermica, sfruttata in Italiae in poche altre località, proviene essenzial-mente dalla radioattività terrestre con un flussoin superficie di 0.06 W/m2, 3500 volte piùdebole del flusso solare che si riversa sullaterra. La conversione fotovoltaica produce oggiun KWh dieci volte più caro di quello ottenibilecon il gas naturale o con il nucleare. Per dimi-nuirne fortemente il costo occorre impiegarefilm sottilissimi di origine minerale o organicasu cui si stanno facendo intense ricerche. L’e-nergia eolica, che ha oggi visto notevoli realiz-zazioni ed è in fase di rapida crescita, produceancora un KWh due volte più caro di quello delgas o del nucleare.

Le energie rinnovabili in EuropaNell’ambito della U.E. il primo indirizzo è

stato espresso nel cosiddetto “libro bianco”della Commissione Europea che nel 1997 fissa-va l’obiettivo di raggiungere nel 2010 il 12%dei fabbisogni di energia primaria con le rinno-vabili e successivamente, nel 2001, con unadirettiva sulla produzione di energia elettrica apartire da rinnovabili che richiede, ai singolipaesi, di raggiungere predeterminate quote deltotale.

In questo contesto nei vari paesi le diversefonti rinnovabili hanno avuto dinamiche diffe-renziate. Scorrendole rapidamente, la filieraeolica a partire dal 2000 ha avuto un tasso com-

plessivo di crescita maggiore del 30% per anno,raggiungendo 29•067 MWp alla fine del 2003,avendo i maggiori sviluppi in Germania, Spa-gna e Danimarca. Per la filiera fotovoltaical’anno 2003 ha mostrato in Europa un aumentodel 36.9%nella produzione di moduli e del30.3% nella crescita delle potenze installate,con dinamiche molto differenziate nei varipaesi in dipendenza dai sostegni nazionali. LaGermania da sola ha installato nel 2003 il70.5% della potenza totale. Anche nella filierasolare termica la Germania da sola ha installatonel 2003 un parco di più di 5 milioni di m2 dipannelli ricettori su un totale di 13 milioni perl’intera Unione. Sarà quindi difficile raggiunge-re l’obiettivo di 100 milioni fissato nel “librobianco”.

La filiera geotermica si sviluppa con unbuon ritmo, con Italia e Francia come paesi-guida, lasciando prevedere il raggiungimentonel 2010 dell’obiettivo di 1000 MW di potenzaelettrica e di 5000 MW per la produzione dicalore (per lo più con pompe di calore per abi-tazioni). La filiera idroelettrica, storica, fa laparte del leone (70%) nel settore delle rinnova-bili con un totale, nell’Unione, di 109•000MW installati di grandi (>10 MW) unità chepraticamente hanno esaurito il loro potenzialedi sviluppo, mentre la cosiddetta miniidraulica(unità di meno di 10 MW), che avrebbe uninteressante potenziale, incontra diffuse oppo-sizioni locali.

La filiera biomasse alimentata a legname,che ricopre nell’Unione il 51% del totale del-l’energia primaria di tutte le filiere rinnovabili(41.8 Mtep su 81.2 nel 2002), presenta ancoraun potenziale interessante, anche se sarà neces-sario un certo impegno per raggiungere l’obiet-tivo dei 100 Mtep fissato dalla Commissioneper il 2010.

La filiera del biogas si sviluppa in Europacon una crescita moderata, ma continua, del 9-10% per anno. Nel 2002 nell’Europa a 15 sonostati prodotti 2.8 Mtep (952•000 tep nella solaGran Bretagna). Vi sono però limitazioni tecni-che per gli usi finali (elettricità, calore, carbu-ranti) e così circa la metà del prodotto va bru-ciato in torcia perché il metano è nocivo per il

10 SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006

Page 11: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006 11

suo effetto serra. Sarà difficile raggiungere l’o-biettivo dei 15 Mtep per il 2010, visto cheoccorrerebbe moltiplicare per cinque la produ-zione totale.

La filiera dei biocarburanti, suddivisa inetanolo per la produzione di additivi per imotori a benzina e in biodioesel, additivo per imotori diesel, ha visto nel 2003 una produzioneeuropea di 309•500 tonnellate di etanolo e di1•434•000 tonnellate per il biodiesel.

Paesi guida sono la Germania per il biodie-sel e la Spagna per l’etanolo, seguite perentrambi, dalla Francia. Una direttiva europeadel 2003 sulla introduzione di questi biocarbu-ranti ha fissato l’obiettivo del 5.75% per il2010, partendo da valori inferiori all’1%.

Sempre con riferimento all’Unione Euro-pea, consideriamo in maggiore dettaglio lasituazione e le prospettive della filiera eolica,delle biomasse energetiche e del sistema foto-voltaico.

EolicoLa vita stimata per gli impianti è di venti

anni, arco di tempo per cui questi possono pro-durre una quantità di energia maggiore di 80volte di quella impiegata per costruirli. Pratica-mente tutti i materiali impiegati a questo scopopossono essere riciclati, senza rifiuti duraturi. Il70% della potenza eolica mondiale è installatain Europa (soprattutto Danimarca, Germania eSpagna). Nel 2003 si sono prodotti oltre 60TWh di elettricità, circa il 2% del consumo del-l’Europa dei 25. La maggioranza dei generatorieolici, in Europa, sono collegati alla rete elettri-ca, con potenze oltre i 600 KWp e torri da 40 min su. Gli impianti maggiori in sviluppo hannopotenze di 3-4 MW con diametri delle pale ealtezze delle torri di 80 m e più, sino a superarei 100 m. Per l’installazione buoni siti devonoconsentire la produzione di 3000 ore a pienocarico per anno: in Danimarca si arriva, per isiti in terraferma, a una media di 2200-2300 oree per i siti “off-shore” si conta di arrivare fra3000 e 4200 ore per anno. Sulla base di 3000ore/anno e con un compenso di 50 /tonnellatadi CO2 risparmiata non si raggiunge ancora lacompetitività con gli impianti a turbogas a

ciclo combinato o gli impianti nucleari, per cuioccorrono ulteriori miglioramenti. Il potenzialedi sviluppo in Europa è grande: infatti è stimatoa 4•800TWh/anno. Di questo potenziale l’espe-rienza danese e tedesca suggerisce di ritenernesfruttabile un 10%. Su questa base la EuropeanWind Energy Association prevede per il 2020una produzione di 425 TWh/a, vale a dire un12% dei consumi previsti. Tutto ciò si giuoca,ovviamente, sulla competitività dei costi: perraggiungere la quale occorre intensificare lericerche in molti settori, quali:• identificazione e caratterizzazione dei siti per

i parchi eolici con una modellistica più flessi-bile e approfondita;

• affidabilità delle previsioni a breve termine(6-48 ore) delle potenze ottenibili per lagestione dell’energia eolica e la sua immis-sione nella rete elettrica;

interazioni mare-atmosfera con le strutturedegli impianti eolici “off-shore”;• sviluppo di turboeliche di 4a generazione

(grandi, di facile manutenzione con nuoviconcetti di rotori, calcolo delle interazioniaeroelastiche fra eliche e deflussi turbolenti,ricerca sui materiali adatti;

• studio di sistemi isolati ed ibridi, con cellefotovoltaiche e diesel;

• riduzione del rumore e delle interferenze contelecomunicazioni e radar;

• sviluppo di standardizzazione e certificazioneper facilitare la penetrazione commerciale.

BiomasseL’energia da biomasse, che è l’energia sola-

re catturata dalle piante per fotosintesi e fissatain carboidrati, è la fonte energetica tradizionaledell’umanità: prima dell’avvento dei combusti-bili fossili le foreste provvedevano il combusti-bile per cuocere e scaldarsi. La biomassa nel-l’Unione Europea fornisce oggi il 5% del con-sumo di energia primaria ed è, per l’Europaoccidentale, la più importante fonte rinnovabile(più del 20% in Finlandia e Svezia e del 15% inPortogallo). Il potenziale di sviluppo europeo èmolto maggiore del corrente consumo: 450EJ/anno contro 50 EJ/a su un totale consumo dicombustibili fossili di circa 350 EJ/a.

Page 12: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

Per incoraggiare questo sviluppo occorreaumentare la raccolta di biomassa e favorire lasua conversione in forma liquida per un impie-go più flessibile e per favorire il trasporto sumaggiori distanze di questi bio-conbustibili,sviluppando nel contempo tecnologie edimpianti che ne facilitino gli impieghi. Incentiviper tener conto delle emissioni con effetto serrasono, ad esempio, già previsti in Danimarcaove il gas naturale, che costerebbe 3.3 /GJ afronte dei 4.6 /JG dei trucioli di legno è fattopagare ai consumatori 10 /GJ. La crescita dibiomasse ottimizzate per gli usi energeticirichiede ovviamente ricerca ed esperimenti chetengano conto di tutto il loro ciclo di impiego.

La conversione di biomasse in combustibililiquidi in Europa può essere fatta per interepiante quali barbabietole e canne da zucchero,amidi e cellulose con vari processi ben noti macon un costo maggiore di 12 /GJ a fronte dei5 /GJ dell’olio combustibile per un prezzo, albarile, di 30 . Anche in questo settore occorrequindi intensificare ricerche ed esperimenti.

Solare fotovoltaicoCome è noto, il contenuto energetico delle

radiazioni solari che raggiungono la terra è cen-tinaia di migliaia di volte maggiore di tutta l’e-nergia utilizzata dall’umanità: la tecnologiafotovoltaica si propone di utilizzare una picco-lissima parte di questo flusso gratuito per farneelettricità a prezzi convenienti. L’insolazione alpicco corrisponde a 900 W/m2 ma una suamedia nel tempo varia da 90/a 290 W/m2. Ilrendimento di campioni di celle fotovoltaicheda laboratorio può raggiungere il 45%, maquello medio di celle commerciali può raggiun-gere solo il 17%, con un utilizzo medio di siste-ma, nelle applicazioni, dell’ordine del 10÷13%.Il costo dei supporti dei moduli delle celle edelle giunzioni elettriche pure incide; per que-sto l’impiego come supporti di tetti e facciate diedifici ove l’elettricità prodotta possa essereusata è considerato con interesse (BIPV, Buil-ding-Integrated Photo-Voltaic).

La potenza ora installata a livello mondialeha superato i 3 GW, con una produzione dimoduli che nel 2004 ha raggiunto i 700 MW econ un mercato che si espande del 20÷35% per

anno. Il costo corrente in Europa per BIPV è di5-10 /Wp, su cui i moduli incidono per 3-6 /Wp. Anche nel SUD dell’Europa ciò corri-sponde a un costo del KWh 20 volte maggioredi quello commerciale.

In Germania lo Stato contribuisce con unsussidio di 46 c /KWh (in questo paese si bru-cia molto carbone).

Vi sono dubbi che in Europa si possa rag-giungere la competitività con le attuali tecnolo-gie al silicio, per cui occorre maggiore ricercasu tecnologie fra loro concorrenti quali silicioamorfo, diseleniuro di rame e indio, celle solaricon composti organici, film sottili, tecnologiemulti strato (wafer, ecc.). In sostanza, il mag-gior impegno di ricerca nel fotovoltaicodovrebbe essere sui materiali, sempre puntandosui film sottili.

A livello mondiale, negli ultimi venti annil’industria del fotovoltaico ha duplicato la pro-pria produzione ogni dieci anni. Il Giappone èin testa (251 MW nel 2002), seguito da Europa(136 MW), Stati Uniti (100.6 MW), Resto delMondo (47.8 MW). L’Italia ha contribuito per7.5 MW nel 2002.

Una applicazione diffusa è quella perpompe (si stima che siano già installate 10•000pompe alimentate da energia fotovoltaica, convendite che superano le 200 unità/anno). Lepompe più moderne hanno una durata di vitaprevista di circa venti anni. Quelle più comuniper applicazioni nei PVS non superano i 1500Wp, con una portata di 75 m3/giorno.

Applicazioni isolate del solare fotovoltaico,come di altre fonti energetiche rinnovabili, pos-sono essere di vitale importanza per paesi pove-ri senza reti elettriche. Basti pensare che tutt’o-ra nel mondo più di due miliardi di persone nonpossono beneficiare dell’energia elettrica perragioni geografiche ed economiche, non hannoaccesso a fonti di acqua potabile e sanitaria enon possiedono servizi igienici essenziali. Sistima che l’acqua infetta uccida ogni giornooltre 50•000 persone. 2.8 miliardi di persone(circa la metà della popolazione mondiale)vivono con meno di 2 $ al giorno: 1.2 miliardi(un quinto) con meno di 1 $ al giorno. Questidati non possono non essere tenuti ben presentinella coscienza dei responsabili politici.

12 SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006

Page 13: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006 13

“L“L a precoce notte del solstizio d’inver-no ammantava ogni cosa di nera den-sità. Il vento fischiava minacciosa-

mente, scuotendo la porta della capanna. Sibilava inogni fessura, spingeva da ogni dove la casa, minac-ciando di portarsela via. John sedeva vicino alfuoco. Il bagliore di qualche guizzo di fiamma nemodellava il profilo sulla parete dell’immensocamino. Janet versò un po’ di tè a ciascuno nelletazze alte che furono immediatamente abbracciatedalle mani infreddolite. Mack, il piccolo west-island terrier, si accomodò vicino ai piedi di Janet,guardandola adorante. Nel fischio rabbioso delvento, risuonarono alcuni colpi sull’uscio. Si guar-darono, perplessi. Non aspettavano visite, ne’ si eraavuta notizia di alcun narratore in arrivo nella zona.I colpi furono ripetuti, imperiosamente. John posòla tazza per terra e si alzò, incerto. I colpi risuonaro-no ancora, decisi. John si avvicinò cautamenteall’uscio e altrettanto cautamente lo aprì. Il ventoglielo strappò di mano e riempì la stanza di ariagelida. Nel buio fitto come nero di seppia, illumina-ti dal riverbero del fuoco, due occhi, più neri delbuio e brillanti di furbesca intelligenza, lo guarda-vano con aria divertita. Quegli occhi dal baglioresinistro e beffardo appartenevano ad Agatha, lapecora decana del gregge di Alastair, proprietario diterre e greggi sull’isola di North Uist…”

Alastair Mc Wraith è uno dei più efficaci edabili narratori viventi di Scozia. Ascoltarlo e veder-lo raccontare fa davvero riempire la stanza di bru-ghiere e personaggi, mentre gelidi torrenti di inqui-tudine scorrono per la schiena. L’arte del narrarestorie, fiabe e favole è comune a tutti i paesi delmondo.Attività di intrattenimento ed evasione, sot-tende molte altre finalità. A mezzo della narrazioneorale o scritta, rimangono in vita storie delle quali siè perduta l’origine, ma che racchiudono in sé mes-saggi che travalicano l’estemporaneità, la contin-genza e gli aspetti logistici.

Propp individua un numero limitato di funzionisvolte dai personaggi presenti nelle fiabe, per cui lafiaba era una ed una sola, più o meno articolata, conreiterazioni o mancanze, ma sottesa da una solamorfologia di base, rapportabile a schemi di espe-

rienze iniziatiche. Calvino sottolinea l’apporto molte-plice fornito dal narratore (mezzo/media) alla storiaraccontata. Ai messaggi intrinsechi (sommatoriadelle funzioni presenti nella narrazione), si sovrappo-ne un messaggio, destinato a un pubblico-opinionepubblica definiti. Altresì, per quanto il narratoremodifichi la storia, essa rimane sempre rintracciabileper quella che era (possibilità demodossalogica diindividuare la notizia-fatto accaduto originari).

Le storie rimangono se stesse anche cambiandolatitudine e paese. Come scrivono Gabriella Arali eM. Letizia Magini, tracce delle “Mille e una notte”sono presenti in storie scozzesi narrate in tempiprivi di facili mezzi di comunicazione, da genteanalfabeta che non aveva mai lasciato il suo picco-lissimo villaggio o la sua capanna posti su un’iso-letta sperduta delle coste scozzesi.

Rodari dimostra come si possano impunementesmembrare e riscrivere le fiabe, all’insegna del“Why not?”, per un rinnovato piacere di scoperta econoscenza.

Demodossalogicamente, le tecniche suggeriteda Rodari, somigliano alle tecniche di alterazionesperimentale della forma apparente della notizia(messaggio), usate dai demodossaloghi per indivi-duarne l’essenzialità (fatto accaduto) e quindi la piùtra le probabili natura del messaggio presentato(ricerca di attendibilità).

La narrazione di fiabe e storie (comportamentidei personaggi di fronte a fenomeni più o meno tan-gibili e oggettivi) offre messaggi specifici per pub-blici specifici, assolvendo così ad una funzione for-mativa ben nota agli elaboratori di notizie con fina-lità comunicative mediatiche focalizzanti.

Le tales raccolte in: “Strange tales of theHighlands and Islands!”, di Alasdair Alpin Mac-Gregor, insegnano che il rispetto per i luoghi e lecreature dell’ambiente (territorio, popolazione,risorse) è basilare, se non ci si vuol attirare spaven-tose sciagure sulla testa; che alcuni comportamentine generano indefettibilmente altri; che ogni sceltacomporterà una particolare serie di conseguenze;che fatti e leggende relativi alla storia di Scozianegati dai vincitori dopo una disfatta scozzeserimangono vivi proprio se vanno a collocarsi nella

BRUGHIERE E LUNGHE NOTTIACCANTO AL FUOCO

Funzioni comunicative oggettive della narrazione tradizionale

Page 14: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

14 SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006

IIn questi ultimi tempi si è riacceso il dibattito suitemi della giustizia, sia in Italia, come nel restodel mondo.Esprimiamo subito un nostro concetto base e cioè

che da molte parti il pur importante contributo, risul-ta inficiato da posizioni e valutazioni preconcette;ovvero si privilegia una convenienza corporativa oaddirittura personale, mascherate da ideologie, a sca-pito della stessa giustizia. Vediamo perciò di fare unpo’ di chiarezza, esponendo analiticamente alcunenostre considerazioni.

Campeggia nelle aule dei tribunali la scritta: lalegge è uguale per tutti. Ebbene allora i reati vannotutti perseguiti in egual misura ed i rei processati e, secolpevoli, condannati senza patteggiamenti. Nonsiamo ad un mercato dove vige la legge della doman-da e dell’offerta (in econnomia: contrattazione).

Ancora, un reato che per qualsiasi motivo (irre-peribilità dell’imputato o scadenza dei termini) inquanto commesso ed accertato non deve mai caderein prescrizione. Certamente v’è da essere una scaden-za della custodia cautelare, che permetta all’imputatodi tornare temporaneamente in libertà.

Un corollario importante estendere la legittimadifesa a vantaggio della vittima.

Le sentenze quando sarano messe dovranno tenerconto del principio garantista in dubio pro rei.Inoltre è ammissibile per ragioni di uguaglianza e

rispetto verso gli altri due poteri, il legislativo e l’esecu-tivo, l’immunità per i suoi appartenenti fino all’ultimogiorno del proprio mandato. D’altro canto sarebbeauspicabile un norma che vieti la candidatura parla-mentare a chi sia stato condannato in maniera definiti-va per i reati penali. Insomma ancorauna volta e loripeteremo in appresso, è bene citare al riguardo ildiritto romano osservante la iuris prudentia.

Ma a sentenza definitiva la pena deve essere certae da scontare completamente, salvo rarissime eccezio-ni. Di converso non è compatibile con uno Stato didiritto, democratico e civile, per non parlare di princi-pi religiosi, la pena di morte e neanche l’ergastolo.

Altro argomento: le carceri. Sono mal messe etroppo affollate. Occorre l’amnistia? no, occorrecostruire nuove carceri, dotate di strutture a misurad’uomo, con ossequio al principio della rieducazioneal lavoro ed alla vita sociale dei detenuti.

Ma non va dimenticato che anche i magistratihanno bisogno di nuove, maggiori e più funzionalistrutture onde affrontare gli importantissimi compiti aloro assegnati. Altrimenti continueremo ad assistere aduna giustizia lenta e inaffidabile. Ecco che ancora unavolta ci viene in soccorso il diritto romano che senten-zia: bis dat qui cito da (da due volta chi da subito).

In conclusione la legalità democratica è uno deiprincipi cardine di ogni Stato di diritto.

Fulvio Roccatano

Civiltà giuridica

dimensione fiabesca, sfuggendo ad ogni legge,imposizione o divieto. Nella toponomastica delletales sono rintracciabili luoghi legati alla misteriosapresenza e forse sopravvivenza dei cavalieri templa-ri in Scozia, anche nelle forme della massoneria.Delitti impuniti trovano una soprannaturale giusti-zia nell’esistenza di fantasmi o di misteriosi terribiliaccadimenti subiti dai presunti colpevoli o i loroeredi. Atti di eroismo taciuti dalla storia rifulgono dididattica vitalità nella mimica vocale e gestuale delnarratore. Una storia di raggiri e truffe correttivediventa un”know how ” per chi la ascolti e la vedanarrata da Alastair Mc Wraith. Gerarld Warner sud-divide la raccolta “Tales of the Scottish Highlands”per categorie di soggetti narrati: “General HighlandTales”, “Historic events”, “Clan feuds”,“Outlaws”, “Bonnie Prince Charlie”, “Legends”,“Fairies”, “Witches”, “The devil and supernatu-ral”, “Ghosts”. È interessante notare la sottiledistinzione fra “fairies”, “witches” e “the devil andsupernatural”.

La conservazione di fiabe, storie, novelle, rac-

conti, favole costituisce ancora l’archivio sociologi-co dell’umanità: estrapolandone le funzioni, fiabe eracconti possono essere assimilati alle “fonti aper-te” della demodossalogia in uso durante gli eventiconsiderati, sia collocati storicamente che astorica-mente. Le tecniche narrative, tanto che il narratoresia del livello di Alastair Mc Wraith o quanto unaimpacciata baby-sitter televideodipendente, rientra-no e riassumono le tecniche universali impiegate inogni tecnologia comunicativa. Consapevoli o no, inarratori imprimono negli ascoltatori modelli com-portamentali. Ben lungi da essere “storie per bambi-ni” in senso riduttivo, ci piace più sostenere chefiabe e racconti sono “storie soprattutto per bambi-ni”. Nel bambino sono presenti infatti curiosità etemerarietà cognitiva tendenti a conoscere la verità.Le fiabe, con il loro archivio sociologico, sonoquindi adatte a individui di qualsiasi età anagrafica,purchè alla ricerca di strumenti per conoscere, perquanto possibile, la vera natura dei comportamentiumani e i loro aspetti comunicativi.

Antonella Liberati

Page 15: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006 15

CCastelvecchio Pascoli (Lucca) - Kedrion,azienda farmaceutica leader nel settoredegli emoderivati con sede principale in

Toscana, realizzerà un trasferimento di tecnologiain Russia. Partiranno infatti nel 2006 nella regionedel Volga, a Kirov, i lavori di realizzazione delprimo impianto russo di produzione di plasmaderi-vati a standard internazionale.

L’impianto, che sarà a regime nel 2010, saràrealizzato come risultato del contratto di trasferi-mento tecnologico siglato tra Kedrion e la societàtedesca Glatt Engineering con le autorità sanitarielocali, in particolare l’Istituto Volga (centro nazio-nale di expertise nel campo degli emoderivati delservizio federale di supervisione della salute e dellosviluppo sociale).

L’impianto di Kirov, con oltre 250 addettialtamente qualificati e una capacità di lavorazionedi 300.000 litri di plasma all’anno (espandibile finoa 600.000 litri), produrrà circa 50 milioni di unità diFattore VIII (per la cura dell’emofilia di tipo A),circa 90 milioni di unità di Fattore IX (per la curadell’emofilia di tipo B), circa 9 tonnellate di Albu-mina (per la cura della ipoproteinemia) e circa1.200 kg di Immunoglobuline endovena (per la tera-pia delle immunodeficienze).

La commessa ha un valore complessivo dipoco meno di 100 milioni di euro, mentre è dicirca 12 milioni di euro il valore dell’apporto dicompetenza di Kedrion che consiste nel trasferire ilknow how produttivo: le specifiche tecniche, le vali-dazioni, monitorare l’avvio della produzione e rea-lizzare un intenso programma di training.

La realizzazione dell’impianto di Kirov avràun duplice effetto. Anzitutto aumenta la disponi-bilità dei quattro plasmaderivati in un sistemain cui la produzione è particolarmente bassa. Ilmercato russo attuale per il Fattore VIII plasmati-co è pari a 200 milioni di unità per un valore com-plessivo di 70 milioni di dollari su un mercatomondiale di più di due miliardi di unità e 915,4milioni di dollari (17,5% del consumo in NordAmerica, 52% in Europa, 11,7% in Asia), per ilFattore IX plasmatico il “peso” russo è di 30milioni di unità per un valore di 11 milioni di dol-lari su un mercato mondiale di 200 milioni di dol-

lari e 430 milioni di unità (24% Nord America,42% Europa, 13,6% Asia); 8 milioni di dollaricirca il valore del mercato attuale russo dell’Im-munoglobulina endovena nell’ambito di un mer-cato mondiale pari a 2.300 milioni di dollari per68 tonnellate (50% Nord America, 21,5% Europa,20% Asia); infine, mille chili per un valore di unmilione e mezzo di dollari l’incidenza russa nelmercato dell’Albumina che complessivamentevale 881 milioni di dollari per 460 tonnellate diproduzione (44% Asia, 27% Europa e 16% NordAmerica).

In secondo luogo, la produzione Kirov haimpatti in termini di promozione e allargamentodel livello terapeutico, innalzamento degli stan-dard per medici e pazienti, creazione di savingdi risorse, supporto al processo di autonomiaproduttiva nel territorio. Obiettivi, questi, coe-renti con la nuova politica russa, avviata nel gen-naio dell’anno scorso con la legge sulla rimborsa-bilità, per l’adeguamento ai parametri europei nelsettore della produzione e distribuzione di emode-rivati.

«Kedrion è la prima azienda europea – sottoli-nea il Direttore Generale, Abramo Brandi – afornire il technology transfer per la costruzione diun impianto per la produzione di farmaci emoderi-vati, oltre a provvedere alla formazione del persona-le ad alta qualificazione in loco e alla validazionedel processo produttivo. Parte della missione diKedrion è proprio quella di lavorare con i Paesi chevogliono crescere e innalzare i loro livelli di produ-zione e la qualità dei farmaci in un’ottica di strettacollaborazione con gli stakeholders, mirando piùalla creazione di partenrship piuttosto che a sempli-ci relazioni commerciali».

«Accresce la nostra soddisfazione – concludeBrandi - il fatto che sia stata la tedesca Glatt Engi-neering, una delle aziende leader del Nord Europanel settore della creazione di impianti, ad averciindividuato come partner e ad aver selezionato lefunzioni tecniche della nostra azienda».

In Russia, dove Kedrion è presente da più didieci anni, si ipotizza la costruzione di altri dueimpianti secondo il modello di tecnologia adottatoper Kirov.

Sarà realizzato con tecnologia Kedrionil primo impianto russo di produzione di

plasmaderivati a standard internazionale

Page 16: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

16 SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006

UU n Grande Spirito ha detto: “Sono cir-condato da esagerazioni e menzo-gne. Nonostante i miei sforzi più

assidui per trovarla,non so dove sia la Verità”(1). Antiche come le montagne, ma ancheattualissime sono le cose nelle quali Gandhicredeva: la corsa agli armamenti è una corsaal suicidio; l’unica arma possibile per fartrionfare la pace è la non-violenza, e cioè ladisobbedienza civile contro governi e sistemibasati sullo sfruttamento; la tecnologia èfonte di miseria e ingiustizia quando è usataper arricchire i pochi a scapito dei molti; lapreoccupazione suprema di chi governadovrebbe essere l’uomo.

Mi sono tornati alla mente questi concettia seguito della lettura di un libro di modestedimensioni, ma che è stato un best seller nelsuo Paese d’origine (gli Stati Uniti d’Ameri-ca), e, una volta tradotto, anche in Italia(H.G.FRANKFURT – STRONZATE, un sag-gio filosofico – Milano, Rizzoli, 2005 – 17 x12 cm, pagg. 63 – e 6,00). Il titolo farà certa-mente arricciare il naso alle persone “benpen-santi” (ma non è proprio questacategoria,quella che dovrebbe sentirsi mag-giormente coinvolta?). Altri penseranno chesi tratta di una raccolta di barzellette; altroerrore: le barzellette hanno sempre un fondodi serietà e di verità. L’autore è uno dei piùeminenti filosofi morali del nostro tempo; èprofessore emerito di filosofia all’Universitàdi Princeton,ed ha pubblicato opere fonda-mentali su Cartesio, su Leibniz e su temiquali l’amore,la necessità e la volontà.

Vacue scemenze infestano i dibattiti tele-visivi (scrivo mentre siamo in piena campa-gna elettorale...), le pagine dei giornali, lapolitica. È fondamentale riconoscere come equanto esse siano più nemiche della veritàrispetto alla menzogna.

Afferma l’autore nelle conclusioni: “Unoche smette di credere alla possibilità di identi-

ficare alcune affermazioni come vere e altrecome false ha davanti a sè solo due strade. Laprima è di rinunciare a qualunque tentativosia di dire la verità sia di ingannare. Questosignificherebbe vietarsi di fare qualsivogliaasserzione riguardo ai fatti. La seconda stra-da è continuare a produrre asserzioni chedanno a intendere di descrivere le cose comestanno,ma che non possono essere altro chestronzate… Le stronzate sono inevitabili ognivolta che le circostanze obbligano qualcunoa parlare senza sapere di cosa sta parlan-do… Questioni strettamente correlate emer-gono dalla diffusa convinzione che in unademocrazia ogni cittadino debba avere un’o-pinione su tutto,o almeno su tutto ciò cheattiene alla gestione della cosa pubblica dellapropria nazione. Il guaio è che tale fenomenonegativo non si manifesta soltanto a caricodell’“uomo della strada”, ma non raramenteanche dei suoi “rappresentanti”. E a costorouna tiratina d’orecchi la dà un altro filosofo(2) che asserisce: “la pura e semplice soprav-vivenza della razza umana dipende dallamisura in cui gli uomini sapranno impararead ispirarsi ad una prospettiva morale”.

E, a questo proposito, va consigliata lalettura di una recentissima opera scritta da unprofessore emerito di sociologia dell’Univer-sità di Torino (3): flessibilità, modernizzazio-ne dell’industria e del sistema educativo,riforma di tasse e pensioni, globalizzazione;tradotte, vogliono dire precarietà, crisi dell’e-conomia e del made in Italy, crisi della ricer-ca e rischio di precarizzazione dell’istruzionesuperiore, estensione delle disuguaglianze suscala planetaria.

Quali possono esserne le cause?Una delle cause è certamente l’indiffe-

renza, e cioè il diffuso atteggiamento del “chise ne frega” e del “e chi me lo fa fare?” Inaltri termini il mettersi nelle condizioni diapparire superiori di fronte ai tanti problemi

Verità vado cercando…

Page 17: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

del vivere, e la cui risoluzione viene devolutaad altri, con il diritto poi di gettar loro addos-so le critiche più velenose (anche se non sur-rogate da argomenti validi). E l’indifferenzaporta facilmente al cinismo, come evidenziatoda un docente di Metodologia della ScienzaPolitica, che condanna “gli stereotipi cheaprono la strada alle assoluzioni collettive, elasciano insoluto il problema del nostro defi-cit di civismo” (4).

Questo atteggiamento,purtroppo, lo siriscontra anche in qualcuno dei rappresen-tanti delle classi “colte”. Ad essi gioverebbela lettura di un energico richiamo, rivoltoloro a partire da sessanta anni fa, ma tuttorapienamente valido (5). Vi viene affermatoche “l’amore della verità è la ragion d’esse-re esplicita della particolare professione,della posizione sociale in cui il docenterisponde alla sua vocazione. Da ciò trae ori-gine il compito specifico della ricerca,maanche l’impegno di aiutare le intelligenze aschiudersi alla verità,a cercarla, scoprirlaed amarla nella natura,nella storia, in sèstessa”.

Altra causa,che non so se in contrappostoo a completamento della precedente è lavoglia di protagonismo, fenomeno questoassolutamente negativo, e – più di quanto sipensi – legato all’ignoranza. Non è raroinfatti il caso di imbattersi in persone che“sparano” opinioni e (peggio ancora) consiglisu argomenti presi in prestito da tutto lo sci-bile umano. Ma costoro non si sono accorti diquanto dalle menti umane è uscito ed ha tro-vato applicazioni da due secoli a questaparte? Non sanno che la capienza del cervellodi ciascun essere umano è limitata, tanto chesono sorte non solo le “specializzazioni”, maaddirittura le “specializzazioni delle specia-lizzazioni” in tutte le professioni? E questoha portato alla conclusione circa il necessarioricorso a più consulenze diverse per la risolu-zione di tanti importanti problemi.

E pensare che, già da diversi anni, moltisi sono sforzati di dimostrare l’importanza

della conoscenza, e cioè del capitale intellet-tuale (6) (7), in Italia da parte di una indi-scussa autorità (8), e con accento sui rapportitra la ricerca scientifica ed il contesto sociale(9), per arrivare ad una serie di consigli rivoltialle moderne organizzazioni (10).

Alla categoria delle persone affamate diprotagonismo vanno associate quelle schiavedell’invidia, e cioè della frustrazione chenasce dal confronto con coloro che hanno dipiù; e che quindi sono sempre in corsa versol’autoaffermazione (11).

Sul citato libro di B. Russell troviamoscritto: “Politici e letterati… quanto piùdiventano famosi, tanto più riesce difficilealle agenzie di stampa di trovare di che sod-disfarli”.

Terza causa è quella che porta a credereai pregiudizi, spesso trasmessi da generazio-ne a generazione, e per i quali va fatta laseguente distinzione:1) errori di conoscenza per assenza o inade-

guatezza di mezzi conoscitivi;2) errori di conoscenza per non corretto

impiego degli strumenti conoscitivi di cuisi dispone;

3) stravolgimento consapevole della veritàper propri fini;

4) stravolgimento inconsapevole della veritàper l’assenza di vigilanza critica o per lasoddisfazione di interessi particolari,indi-viduali o di gruppo (12).Pregiudizi di notevole rilevanza sono

quelli che derivano dalla lettura scolasticadella Storia,spesso e volentieri “manipolata”a seconda del “vento politico” che tira,e cometale data in pasto alle giovani scolaresche,con l’obbligo di ripeterla pappagallescamenteall’atto dell’interrogazione. Ciò è sapiente-mente messo in evidenza da uno storicoinglese (13), ben conosciuto in Italia. Vi siafferma, fra l’altro: “Da Cavour a Badoglio,dai Savoia ai politici del dopoguerra, mini-stri,alti funzionari, segretari di partito hannospesso cercato di manipolare la realtà stori-ca”. Si tratta di un saggio illuminante e dissa-

SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006 17

Page 18: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

18 SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006

crante, che svela il lato oscuro del nostroPaese. E senza contare che talvolta le guerresono state vinte da parte dell’imprevisto edella stupidità dell’uomo, e altre volte daicapricci del clima,come ampiamente dimo-strato da uno stesso autore (14) (15).

E che dire delle filosofie? Ho molti annisulle spalle, e ricordo di avere trascorso glistudi classici sotto la riforma Gentile: lo stu-dio della filosofia consisteva nella “storia” diquesta disciplina, ossia nell’apprendimento diquanto ogni filosofo (a cascata nel corso deisecoli) aveva espresso come suo pensiero,sempre poco o nulla coerente con quello delpredecessore. Ma, a maggiore edificazione dichi avrà la pazienza di leggere queste pagi-ne,mi permetto di riportare per intero il con-tenuto nel primo capitolo di un libro scrittoda uno studioso di fisica e di filosofia (16):

“Ecco un passo tratto dagli scritti di unfamoso filosofo: “la ragione è sostanza, potereillimitato, materiale infinito e base di tutta lavita materiale e spirituale; nonchè forma infi-nita e principio del movimento. Essa è la fonteda cui ogni cosa deriva il proprio essere”.

Posti di fronte a simili creazioni linguisti-che, molti lettori finiranno per spazientirsi. Nonriuscendo a cavarne fuori alcun significato,mediteranno forse di buttare il libro nel fuoco.

Per superare tale reazione emotiva e assu-mere un atteggiamento logicamentecritico,essi dovrebbero intraprendere l’esamedel linguaggio filosofico da un punto di vistaneutrale, analogo a quello del naturalista chestudia un raro tipo di coleottero. L’analisi del-l’errore ha inizio con l’analisi del linguaggio.

Lo studente di filosofia, invece, per lo piùnon rimane sconcertato nel leggere cose delgenere. Al contrario, considerando il passocitato, egli probabilmente crederà di non riu-scire a capirlo per propria colpa e ne ripe-terà la lettura fino a convincersi di averlocapito. A questo punto egli riterrà affattoovvio che la ragione sia un materiale infini-to, base della vita naturale e spirituale, non-chè, conseguentemente sostanza di tutte lecose. Finirà così per abituarsi a tale modo di

parlare,dimenticando così ogni possibile cri-tica del lettore meno “colto”.

Si pensi ora allo scienziato, avvezzo aservirsi delle parole per formulare frasiimmancabilmente fornite di senso. Eglicostruisce i propri enunciati in maniera chesia sempre possibile provarne la verità, e nonsi preoccupa se la prova comporta laborioseriflessioni. Egli non ha paura del ragiona-mento astratto, pretendendo però che, inqualche modo, esso sia saldato con quanto sisente, si vede e si tocca. Che ne direbbe unsimile uomo del passo in questione?

I termini “materiale” e “sostanza” glisono familiari. Egli li ha usati nella descri-zione di molti esperimenti e ha imparato amisurare solidità e peso di materiali e disostanze. Egli sa pure che un materiale puòconstare di più sostanze,ciascuna diversa daesso per aspetto. Si tratta quindi di parole insè e per sè piane e nient’affatto ambigue.

Ma quale materiale può costituire la basedella vita? Si sarebbe tentati di identificarlocon la sostanza corporea di cui sono fatti gliorganismi. In tal caso però come potrebbecoincidere con la ragione, facoltà astrattadegli uomini, manifestantesi nel loro compor-tamento o,tutt’al più,in alcune fasi di esso?S’intende forse, da parte del filosofo citato,affermare che i corpi umani sono formati dauna facoltà astratta?

Nemmeno un filosofo può sostenereassurdità del genere. Ma allora,che cosa sivuol dire? Probabilmente, che gli eventi del-l’universo hanno uno sviluppo caratterizzatoda propositi razionali. Questo può esseremesso in dubbio,ma almeno risulta compren-sibile: tuttavia, se ciò è tutto quello che ilfilosofo vuole asserire,perchè esprimerlo inmaniera così oscura?”

Al termine dell’opera lo stesso autoreconclude: se l’errore viene corretto ognivolta che viene messo in luce,allora il cam-mino dell’errore finisce per coincidere con ilcammino della verità.

Molte volte gli argomenti vanno necessa-riamente classificati sotto il titolo scelto da

Page 19: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006 19

Frankfurt, in quanto espressi in termini (volu-tamente?) poco comprensibili alla maggiorparte delle persone.

Ultima, e numerosissima categoria èquella di coloro che apprezzano e assimilanotutte le ciarlatanerie della pubblicità, igno-rando che, a partire dal secolo scorso, deveessere considerato in primo piano il ruolo delconsumatore (17). Due docenti inglesi, unaantropologa ed un economista, si sono chie-sti: “A che servono le cose? Per il propriobenessere materiale, per quello psicologico,per ostentare ricchezza ed entrare in competi-zione con altri? Chi è in realtà il consumato-re, descritto contraddittoriamente come unessere olimpico che compie razionalmente lesue scelte, o come un povero “naïve”, vittimadi pubblicitari disonesti?” (18). A questedomande fornisce risposta una consulentelegale: “…il produttore non si limita a soddi-sfare dei bisogni, ma tende a crearli, tanto dagiustificare l’ipotesi che la domanda non siapiù il risultato dei desideri e gusti originaridel consumatore, ma dell’immaginazione deidirigenti e della frenetica attività dei lorouffici pubblicitari e commerciali; la dipen-denza psicologica che il consumatore dimo-stra verso i cosiddetti prodotti di marca, iquali ingenerano nel consumatore una fidu-cia,in merito alla loro qualità e sicurezza,tale da condizionarne la libertà decisionalein fase di acquisto” (19). La marca: uno stu-dio molto approfondito, nella conclusione, ladefinisce “un moltiplicatore di valore” (20).

** ** **

È dignitoso riempire le pagine di questarivista seria e prestigiosa con vari commentialle “stronzate”, sia pure così definite da unfilosofo, emerito docente di una altrettantoprestigiosa università americana?

Mi conoscete già come un “vecchiaccio”che non ha peli sulla penna, e che riconoscedi avere un ben più noto predecessore nelgrande Erasmo (21), il quale, pur non serven-dosi di questo termine, di stronzate ne avevacriticate tante, e – devo riconoscere – con una

saggia ironia passata alla Storia.In queste pagine ho travasato le mie espe-

rienze di vita, nel corso della quale – vi possoassicurare – di stronzate ne ho viste e sentitetali e tante, per cui mi resta soltanto un ram-marico: se ne avessi preso nota, sarei ora ingrado di pubblicarne una enciclopedia.

Alle eventuali rimostranze di qualcuno,per la risposta passo la delega alla buonanimadel generale Pierre Cambronne.

Elvio Cianetti

(1) M. K. GANDHI – Antiche come le montagne – I pensie-ri del Mahatma sulla verità, la non violenza, la pace –Milano, Mondadori, 1988(2) B. RUSSELL – Un’etica per la politica – Bari, Laterza,1994(3) L. GALLINO – Italia in frantumi – Bari, Laterza, 2006(4) R. CARTOCCI – Diventare grandi in tempi di cinismo –Bologna, Il Mulino, 2002(5) E. GUANO – Cultura e responsabilità – Lettere adocenti (1946-1963) – Roma, Studium, 1981(6) A. TOFFLER – Powershift, la dinamica del potere –Milano, Sperling & Kupfer, 1991(7) T. A. STEWART – Il capitale intellettuale, la nuova ric-chezza – Milano, Ponte alle Grazie, 1997(8) R. LEVI-MONTALCINI – Abbi il coraggio di conosce-re – Milano, Rizzoli, 2004(9) M. BUCCHI – Scienza e Società – Bologna, Il Mulino,2002(10) M. GIANNINI & M. ZIFARO – Rilevanza del patri-monio conoscitivo di un’organizzazione – De Qualitate, 1,2006(11) F. ALBERONI – Gli invidiosi – Milano, Garzanti, 1991(12) T. TENTORI – Il rischio della certezza – Pregiudizio,potere, cultura – Roma, Studium, 1987(13) D. MACK SMITH – La storia manipolata – Bari,Laterza, 2000(14) E. DURSCHMIED – Eroi per caso – Casale Monferra-to, PIEMME, 2001(15) E. DURSCHMIED – Il generale Inverno – CasaleMonferrato, PIEMME, 2001(16) H. REICHENBACH – La nascita della filosofia scien-tifica – Bologna, Il Mulino, 1972(17) J.-F. DENIAU – Le marché commun – Paris, PressesUniversitaires de France, 1958(18) M. DOUGLAS & B. ISHERWOOD – Il mondo dellecose - Bologna, Il Mulino, 1984(19) A. VALSECCHI – Gli indirizzi giurisprudenziali intema di responsabilità civile del produttore per la messa incommercio di prodotti difettosi – in: Responsabilità del pro-duttore e nuove forme di tutela del consumatore – Milano,E.G.E.A., 1993(20) L. MINESTRONI – L’alchimia della marca – Milano,Franco Angeli, 2003(21) ERASMO DA ROTTERDAM– Elogio della stoltezza–Milano, Editori Associati, 1988

Page 20: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

20 SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006

UUn mistero tutto italiano è quello che avvolge ildestino – l’utilizzo, anzi il non uso – dei “far-maci equivalenti”. Già farmaci che pur essen-

do uguali nei principi “curativi” – per questo “equiva-lenti” – a quelli griffati, pur curando nel medesimomodo e pur costando meno… pur tutto ciò nel BelPaese – di Pulcinella ed Arlecchino – il loro consumonon è che non sia decollato ma addirittura è diminuito.

Qualcuno ha pensato che fosse l’iniziale nomeloro conferito – mutuato pedissequamente e malamen-te dall’inglese – di “farmaci generici” ad averne impe-dito la diffusione. Generico, infatti, evoca un qualcosadi non definito, né carne né è pesce, cosa che invece èsfuggito ai nostri soloni – coloro che fanno le leggi,che oramai sembrano difettare anche nella parte lessi-cale – e che, sono corsi ai ripari ribattezzandoli,appunto, più correttamente “farmaci equivalenti”.

Ma nonostante il nuovo nome il Paese ove il Sìsuona è e resta, peggiorando, il fanalino di coda nelconsumo di detti farmaci. Difatti contro una diffusio-ne europea che in media si attesta intorno al 30% delvenduto, in Italia gli “equivalenti” raggiungono benil 2,3% del fatturato (la virgola non è un errore!)ovvero un 4,1% per numero di confezioni.

Ma la responsabilità non va cercata nella dizione– seppure errata e fuorviante per “menti semplici” –,forse la responsabilità non deve essere neppure ricer-cata nei diversi tempi con cui la grandi sorelle farma-

ceutiche tutelano i loro guadagni – i brevetti - che nelPaese di Pantalone arrivano a 38 anni – perché non40? – mentre la media Europea è di 25 e quella statu-nitense – i miti di alcuni nostri demiurghi – è di 20.Differenze che potrebbero far pensare che una bella“Cirielli” in questo campo na farebbe poi tanto male.

Probabilmente la responsabilità deve essere cer-cata a “monte”: in quell’esercito di “informatori”sanitari, in tutte quelle convention e regalie che iprimi utilizzano per blandire i sempre più cosiddetti“medici di famiglia” che, proprio loro, troppo spessodimenticano gli equivalenti nelle loro prescrizioni.

Difatti solo se “sdoganati” dai medici di fami-glia gli “equivalenti” potranno raggiungere gli arma-dietti – ben forniti – delle famiglie italiche. Un dato:il 75% circa dei consumatori italici di medicine ècostituito da persone della terza età – che storica-mente non godono di un elevato grado di alfabetizza-zione e che per età e cultura tendono a fidarsi fino allesionismo – economico, nel nostro caso – dei pre-cetti del loro medico che in parecchi casi non cam-biano da decenni, nonostante tutto – nel caso vannoa spendere soldi dagli specialisti –.

Proprio tra i nostri over 65 è elevato, infatti, ilpregiudizio verso gli equivalenti (tra parentesi, gliinglesi li hanno definiti “generici” perché la parola ininglese sottintende dello stesso genere e non “generi-co” come nella comune accezione italiana). Pertanto

solamente il medico difamiglia potrebbe con-vincere questi consuma-tori abitudinari a – o a far– risparmiare un po’ disoldi: un esempio, laraniticidina (costo menodi 7 uro) è equivalenteallo Zordac (costo più di15,5 uro). Un risparmiosolo del 56%!!!

È vero che nonsempre il risparmio ècosì marcato ma di mas-sima si aggira intorno al35/40% della spesa.Molti uro in meno chealleggerirebbero non solola spesa individuali – con

IL SECONDO MISTERO BUFFO:UN’ITALICA FARSA

Page 21: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006 21

redditi che si basano, sovente, su pensioni non sempreadeguatesi all’avvento del cambio 1.000 Lire = 1 uropraticato da troppi commercianti – e questo è un a ltro“miracolo” italiano – ma anche quella collettiva.

La stessa Federfarma nel corso dell’estate 2005ha lanciato una campagna d’informazione con opu-scoli accattivanti, per convincerci ad utilizzare gliequivalenti. Non è inutile ricordare che la legge149/2005 impone ai farmacisti di informarci dell’esi-stenza di un farmaco equivalente quando ne chiedia-mo – da soli o su indicazione del caro medico difamiglia – uno “griffato”, ciò salvo che il nostromedico non abbia indicato che quanto da lui prescrit-to non è sostituibile.

Cosa sperare? Forse poco da parte dei medici seè vero – indagine Altroconsumo – che su un campio-ne di circa 80 medici poco più del 30% ha prescritto,potendolo, un antidolorofico equivalente mentreaddirittura un altro 30% non solo, pur potendo offri-re l’equivalente, ha optato per un “griffato” ma, sol-lecitato in merito a detta possibilità di risparmio, hadichiarato che il farmaco “non è sostituibile” – con-vention caprese ora arrivo…. L’indagine è proseguitain farmacia: questo luogo dei desideri di molti vec-chi bambini che hanno sostituito le colorate caramel-le della fanciullezza con altrettante colorate pillole,con meno zuccheri ma no per questo meno desidera-te. Ebbene nonostante la campagna del 2005 – chequalche soldino è costata, certo una goccia nell’o-ceano del fatturato del settore – solamente nel 50%dei casi il farmacista ha proposto un equivalente.Morale: solo nel 50% dei casi i “pazienti” hanno

potuto risparmiare comprando dei farmaci equivalen-ti e curandosi in maniera equivalente.

Ma qualcosa potrebbe cambiare: sembrerebbeche le stesse sorelle – le multinazionali farmaceutiche– si stanno interessando ai farmaci “generici” (hops,equivalenti), forse consce che anche i polli prima opoi possono comprendere il raggiro loro perpetrato(un po’ come è accaduto con il latte in polvere o ilvaccino influenzale, truffe venute alla luce prima forseper l’età dei compratori, sicuramente le nuove genera-zioni hanno un grado di scolarizzazione superiore alleprecedenti e soprattutto una minore propensione afidarsi delle istituzioni). Sicché le multinazionali sistanno attrezzando comprando (come ha fatto Novar-

tis con Hexal) chi giàfabbrica equivalenti oconvertendo (coma hafatto Glaxo con la divi-sione di Allen) deglistabilimenti alla lorofabbricazione. Certo ilrischio è quello cheinvece di avere unabbassamento dei prez-zi dei griffati, registre-remo un aumento diquello degli equivalen-ti, ma in fondo ce lomeriteremo.

S u l l ’ u n i v e r s o“medicine” possiamofare, riallacciandociagli strani fatti del lattein polvere e del vaccinoinfluenzale, più caronel Bel Paese che oltre

alpe – un’ulteriore riflessione: sempre dall’indagineAltroconsumo è emerso che su 74 farmacie solo 4hanno applicato il chimerico sconto. Addirittura – nonesiste un vocabolo che lo possa sostituire in questicasi – alcuni avrebbero opposto una “non applicabilità(assoluta o relativa) del dispositivo normativo. Allafaccia del motto che la Legge è uguale per tutti…

E per finire ricordiamo quanto dispone la leggein caso di inadempimento “Il farmacista che nonottempera agli obblighi previsti dal presente articoloè soggetto alla sanzione pecuniaria indicata nell'ar-ticolo (…). In caso di reiterazione delle violazionipuò essere disposta la chiusura temporanea della far-macia per un periodo comunque non inferiore a gior-ni quindici”, ma nel paese di Pulcinella le leggi sonofatte per non essere applicate ….. soprattutto sedisturbano i “potenti”.

Lorenzo Capasso

Legge n. 149/2005 e farmaci di fascia C (a totale carico del paziente)

Farmaci con obbligo di ricettaIl farmacista e’ obbligato sulla base della sua specifica competenza professio-nale di informare dell’esistenza di farmaci equivalenti ed è tenuto a fornire unmedicinale equivalente se esistente. Al fine di favorire un’informazione certa, in ogni farmacia deve essere espo-sto il libretto dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) con l’elenco dei far-maci di fascia C con obbligo di ricetta per favorirne la sostituzione con equi-valenti.

Farmaci senza obbligo di ricettaIl farmacista “può” applicare sconti sui prodotti sino al 20% del prezzo dicopertina: lo sconto andrebbe applicato sempre e senza discriminazioni.

Aumento dei prezziPer i farmaci di fascia C il prezzo può essere modificato in aumento solo nelmese di gennaio degli anni dispari. Le diminuzioni di prezzo sono liberi.

Page 22: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

22 SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006

Anche lo sport è statomotivo di legame traEgitto ed Italia

Formiamo solo un significativo,anche se incompleto quadro diquesto aspetto.Il personaggio più importante alriguardo è Nello Paratore; grazie alui l’Egitto fu sul tetto d’Europa nelbasket.Paratore, allenatore della Pro Patria,squadra di pallacanestro dellaComunità italiana del Cairo, allenò,infatti, anche la Nazionale egiziana,portandola al 3° posto aiCampionati europei del 1947 (Italiaal 9° posto) disputatisi a Praga eaddirittura al titolo di Campioneeuropeo nei giochi del 1949,disputatisi al Cairo; ed anche quellofu un successo della presenzaitaliana in quel Paese. Nel 1953, neiCampionati europei disputati aMosca e vinti dall’Urss, l’Egitto siclassificò all’8° posto,immediatamente alle spalledell’Italia; ma c’era già stata larivolta che aveva detronizzato ReFaruk ed insediato al potere primaNeuib e poi Nasser. Da quellaedizione, l’Egitto uscì dall’Europadel basket e, per molti anni, fuassolutamente assente dallapallacanestro. Nello Paratore, lasciato l’Egitto nel1956, fece ritorno in Italia dove - apartire dal gennaio 1957 - gli venneaffidata la Nazionale maschileazzurra; succedendo allostatunitense Jim Mc Gregor, esordì aBarcellona con uan socnfitta dimisura (57-59) contro la nazionalespagnola, sarebbe rimasto alla guidadella nostra squadra maggiore sino atutto il dicembre 1968 - quindi per12 anni - creando le basi per alcrescita dell’intero movimento;dopo di lui, iniziò l’era di GiancarloPrimo.Quanto la pallacanestro italianaabbia mutuato dagli italiani d’Egittolo sottolinea anche un’altracircostanza; tra il 1934 ed il 1936, lasquadra di pallacanestro femminiledella Comunità italiana del Cairo -la O.G.I.E. - conquistò tre volte iltitolo di Campione del Cairo e due

volte il titolo di Campione d’Egitto.Ma ci sono anche eventi epersonaggi meritevoli di esserericordati.La squadra di atletica italiana delCairo, il 6 giugno 1937, prese parte,a Roma a piazza di Siena al radunosportivo delle squadre delleComunità italiane all’estero,classificandosi ai privi posti.gli italiani d’egitto Omar e MustafàRaif furono il primo campione dinuovo nella specialità rana; ilsecondo campione nella corsa pianasui 400 e 800 metri piani.Ileana Ongar - nata ad Alessandriad’Egitto il 24 dicembre 1950 - entròa far parte già a 16 anni dellaNazionale azzurra di atleticaleggera; a 18 anni, conquistò ilprimato italiano sugli 80 m. adostacoli; fu poi primatista italianaassoluta sui 100 m ostacoli e nellastaffetta ax 100 ed avrebbe vestitopiù volte la maglia della Nazionaleitaliana.Anche il calcio fu disciplina nellaquale gli italiani d’Egitto sidistinsero; squadre della Comunitàitaliana vennero organizzate alCairo, ad Alessandria ed a PortoSaid, e ottennero sempre eccellentinei rispettivi campionati.

W.F.

L’agenda dell’Istituto

Il 7 febbraio 2006, nell’ambito dellaprogrammazione di incontri acarattere storico, ci sarà lapresentazione del volume curato daPaola Callegari e Antonio Ciaschi,“Album siciliano. La montagnanelle fotografie di DanteCappellani”. Per gli eventi diinteresse sociologico, il 10 febbraio2006 saranno presentati i volumi “Imedia”, di Michele Sorice, e “Laviolenza televisiva”, di Guido Gili.

Oculistica: ecco il lasersaldatessuti

Al posto del tradizionale filochirurgico, un laser in grado disaldare, in 2-3 minuti, lembi

minuscoli di cornea e di tessutiendoculari. La nuova tecnica è statamessa a punto da un gruppo diricerca dell'Istituto di fisica applicata(Ifac) del Consiglio nazionale dellericerche (Cnr) di Firenze incollaborazione con l'Unità Oculisticadell'Ospedale di Prato e con ilBascom Palmer Eye Institute diMiami (la clinica più importantenegli Stati Uniti in questa brancaspecialistica). L'innovazionepermette di sostituire la suturatradizionale utilizzata nel trapianto dicornea, nella chirurgia della cataratta,nonché nelle futuribili tecniche dilens refilling, ossia di riempimentodel cristallino, che si propongonocome soluzione definitiva delproblema della presbiopia senile. “Attualmente, presso l'Ospedale diPrato” spiega Roberto Pini dell'Ifac-Cnr “si eseguono operazioni ditrapianto di cornea 'solo laser': unlaser a femtosecondi (ad impulsiultra corti) esegue il taglio dellacornea e quello a diodi produce lasutura del lembo trapiantato, senzaimpiego di bisturi né di filochirurgico. Il laser a diodo di bassapotenza, progettato dal Cnr eprodotto da El.En. SpA diCalenzano, induce la saldatura direttadei tessuti oculari che contengono ilcollagene, sfruttando questa proteinanaturale come una colla attivata dalcalore”. I vantaggi per il paziente sonorilevanti: riduzione dei tempichirurgici, che si limitano a pochiminuti contro i 45 impiegati per unasutura tradizionale; minore reazioneinfiammatoria dopo l'intervento(perché non si usa il filo); periodo diguarigione molto più breve, conconseguente miglioramento dellaqualità della vita e la riduzione deicosti ospedalieri.La nuova tecnica laser può avereampie ricadute soprattutto per la curadella presbiopia. Per questo tipo diintervento è oggetto di brevettointernazionale già depositato daglistudiosi. La presbiopia è un deficit visivo chesi produce inevitabilmente dopo i 45anni. Ad essere chiamato in causa è ilcristallino che, una volta diventato

Page 23: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006 23

duro e fibrotico, non esegue piùl'accomodazione visiva, cioè non sifa deformare dai muscoli oculari permettere a fuoco gli oggettiravvicinati. “In questo caso” prosegue Pini “lasutura laser viene utilizzata perrealizzare una valvola sulla capsulache contiene il cristallino, attraversocui svuotarne il contenuto fibrotico esostituirlo con un polimero che abbiale caratteristiche del cristallinogiovanile. Tale procedura chirurgica,detta lens refilling, potrebbe essere alcontempo risolutiva del problemadella cataratta, cioè l'opacizzazionedel cristallino, attualmente risoltachirurgicamente con la sostituzionedi una lente intraoculare di materialeplastico, che però è rigida e nonconsente l'accomodazione visiva”. Irisultati della sperimentazionepreclinica della tecnica sono statipresentati a gennaio nel piùimportante congresso mondiale diottica biomedica California.

Ricordo di Walter Ciusa(1906-1989)

Cadono in questo 2006 cento annidalla nascita di Walter Ciusa (1906-1989), laureato in chimica,professore ordinario di Merceologianelle Università di Bari e poiBologna dal 1949 fino alla nomina aprofessore emerito. Medaglia d'orodei benemeriti della cultura, membrodi varie accademie scientifiche, il suonome è legato a numerose ricerchesperimentali e soprattutto ad unasvolta culturale nel campo dellaMerceologia. Con due librifondamentali, pubblicati nel 1948 enel 1954 (*), ormai purtroppointrovabili, ha contribuito atrasformare la Merceologia,insegnata per lo più da chimici nelleFacoltà di studi economici, dadisciplina essenzialmente descrittivaa disciplina impegnata nell'analisi dei“cicli produttivi”, intesi comeprocessi di trasformazione dellerisorse naturali in prodotticommerciali, da studiare nei lorobilanci di materia e di energia, conparticolare riferimento al ruolo che il

riutilizzo di scarti e sottoprodotti ha eavrebbe avuto nello stimolareinnovazioni tecnologiche. Con questaimpostazione il prof. Ciusaanticipava i problemi che sarebberodiventati centrali, alcuni decennidopo, negli studi che si sarebberochiamati “ambientali”.Fra le molte ricerche sperimentali nelcampo strettamente merceologico sipossono ricordare quelle su nuovimetodi di analisi fluorimetriche persvelare le frodi di molti prodotticommerciali, e una interessante eoriginale analisi del “valore” dellemerci, soprattutto alimentari, sullabase delle caratteristiche chimiche edenergetiche, anche in questo casoanticipando le ricerche sul valore inunità fisiche, che sarebbero stateaffrontate negli anni successivi.Meritano di essere ricordate lericerche giovanili di chimicabiologica, nel corso delle quali hascoperto e descritto il ruolo che lavitamina B1 ha nei processi ditransmetilazione, con specialeriguardo al ruolo dei metili liberi inbiologia.Come docente il prof. Ciusa hastimolato e sostenuto, con grandegenerosità, i giovani collaboratori eassistenti (così si chiamavano unavolta), molti dei quali hannosuccessivamente coperto cattedreuniversitarie nelle Università diBologna, Bari, Pisa, Pescara, Lecce ealtre . Come pochi altri studiosi hasempre incoraggiato le ricerche deisuoi allievi anche in campi“eterodossi” rispetto agliorientamenti tradizionali dellaMerceologia. Lo può bentestimoniare chi scrive che è statosuo assistente dal 1946 al 1959.Nel suo lavoro il prof. Ciusa hasempre prestato grande attenzioneagli aspetti storici dei fenomeni diproduzione e consumo delle merci.Nel 1961 ha fondato la SocietàItaliana di Merceologia.

(*) Walter Ciusa, “I cicli produttivi e leindustrie chimiche fondamentali”,Bologna, UPEB, 1948; “Aspetti tecnicied economici di alcuni cicli produttivi”,Bologna, Zuffi, 1954

Giorgio Nebbia

Una città d’arte in giroper l’Italia

Dal 9 al 12 febbraio 2006, nellosplendido scenario della Basilica diSanta Maria in Montesanto in Piazzadel Popolo a Roma, è stato possibilevisitare la mostra itinerante“L'allegoria del Buon Governo nelbarocco Veneto. Il tempio della BeataVergine del Soccorso detta LaRotonda di Rovigo”, organizzata incollaborazione dal CircuitoNazionale Pro Arte, partner tecnicodel Comune di Rovigo. E' statal'occasione, per i tanti romanisensibili alle bellezze dell'arte, diconoscere uno dei tanti tesori dellacittà veneta, ovvero i 2300 metri ditele dipinte da grandi maestri delbarocco, come Francesco Maffei(“manieròn che stupir fa tuttiquanti”), Andrea Celesti, PietroVecchia, Antonio Zanchi e PietroLiberi, che celebrano, in una sintesidi pittura sacra e pittura civile, levirtù dei Podestà cherappresentavano nella Città delleRose il potere della SerenissimaRepubblica di Venezia. E questoattraverso mirabolanti escenografiche costruzioniallegoriche, come ad esempiol'angelo della Concordia che scacciail Conflitto, la Carità con un cuorenella mano, la bionda Misericordiacinta da un serto di lauro, la Famache addita il risultato dell'azionepolitica in una cornucopia eruttantedi frutti tenuto in mano da un umiledonna del Polesine, la Morte chescocca un dardo verso il podestàQuirini, a ricordo che il potere ècaduco come tutte le cose terrene.La Rotonda è inserita nel percorsodell'importante mostra “Lemeraviglie della pittura tra Venezia eFerrara”, che a Rovigo fino al 4giugno a Palazzo Roverella, come hacommentato l'organizzatore VittorioSgarbi, “farà conoscere i tesoriartistici in questa provincia stretta trail Po e l'Adige” e di una città,Rovigo, che nei secoli d'oro dellaRepubblica di Venezia fu un croceviae una terra di incontro tra le duegrandi scuole di Venezia e Ferrara.Molte di questi capolavori

Page 24: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

LA SIPS, SOCIETÀ ITALIANA PER IL PROGRESSO DELLE SCIENZE - ONLUS, trae origine dalla I riunione degliscienziati italiani del 1839. Eretta in ente morale con R.D. 15 ottobre 1908, n. DXX (G.U. del 9 gennaio 1909, n. 6), svolge attività interdisciplinare e multidisciplinare dipromozione del progresso delle scienze e delle loro applicazioni organizzando studi ed incontri che concernono sia il rapporto della collettività con il patrimonio culturale,reso più stretto dalle nuove possibilità di fruizione attraverso le tecnologie multimediali, sia ricercando le cause e le conseguenze di lungo termine dell’evoluzione dei fattorieconomici e sociali a livello mondiale: popolazione, produzione alimentare ed industriale, energia ed uso delle risorse, impatti ambientali, ecc.Allo statuto vigente, approvato con D.P.R. n. 434 del 18 giugno 1974 (G.U. 20 settembre 1974, n. 245), sono state apportate delle modifiche per adeguarlo al D.Lgs. 460/97sulle ONLUS; dette modifiche sono state iscritte nel Registro delle persone giuridiche di Roma al n. 253/1975, con provvedimento prefettizio del 31/3/2004.In passato l’attività della SIPS è stata regolata dagli statuti approvati con: R.D. 29 ottobre 1908, n. DXXII (G.U. 12 gennaio 1909, n. 8); R.D. 11 maggio 1931, n. 640 (G.U.17 giugno 1931, n. 138); R.D. 16 ottobre 1934-XII, n. 2206 (G.U. 28 gennaio 1935, n. 23); D.Lgt. 26 aprile 1946, n. 457 (G.U. - edizione speciale - 10 giugno 1946, n. 1339).Oltre a dibattere tematiche a carattere scientifico-tecnico e culturale, la SIPS pubblica e diffonde i volumi degli ATTI congressuali e SCIENZA E TECNICA,palestra di divulgazione di articoli e scritti inerenti all’uomo tra natura e cultura. Gli articoli, salvo diversi accordi, devono essere contenuti in un testo di non oltre4 cartelle dattiloscritte su una sola facciata di circa 30 righe di 80 battute ciascuna, comprensive di eventuali foto, grafici e tabelle.CONSIGLIO DI PRESIDENZA:Carlo Bernardini, presidente onorario; Maurizio Cumo, presidente; Luciano Bullini, vicepresidente onorario; Michele Marotta, vicepresidente;Luciano Caglioti, consigliere onorario; Francesco Balsano, Enzo Casolino, Gilberto Corbellini, Ferruccio De Stefano, Salvatore Lorusso,Carmine Marinucci, Pier Paolo Poggio, Maurizio Stirpe, consiglieri; Alfredo Martini, amministratore; Rocco Capasso, segretario generale.Revisori dei conti:Salvatore Guetta, Rodolfo Panarella, Antonello Sanò, effettivi; Giulio D’Orazio, Roberta Stornaiuolo, supplenti.COMITATO SCIENTIFICO:Michele Anaclerio, Mauro Barni, Carlo Bernardini, Carlo Blasi, Elvio Cianetti, Waldimaro Fiorentino, Michele Lanzinger, Gianni Orlandi, RenatoAngelo Ricci, Fiorenzo Stirpe, Roberto Vacca, Bianca M. Zani.SOCI:Possono far parte della SIPS persone fisiche e giuridiche (Università, istituti, scuole, società, associazioni ed in generale, enti) che risiedono in Italia e all’estero,interessati al progresso delle scienze e che si propongano di favorirne la diffusione (art. 7 dello statuto).

SCIENZA E TECNICAmensile a carattere politico-culturalee scientifico-tecnico

Dir. resp.: Rocco Capasso

Reg. Trib. Roma, n. 613/90 del 22-10-1990 (già nn. 4026 dell’8-7-1954 e 13119 del 12-12-1969). Direzione,redazione ed amministrazione: Società Italiana per il Progresso delle Scienze (SIPS) Viale dell’Università 11,00185 Roma • tel/fax 06.4451628 • 06.4440515 • 340.3096234 • sito web: www.sipsinfo.it - e-mail:[email protected] • Cod. Fisc. 02968990586 • C/C Post. 33577008 • Banca di Roma • Filiale 153 C/C 05501636,CAB 03371.2, ABI 3002-3 - Università di Roma «La Sapienza», Ple A. Moro 5, 00185 Roma.Stampa: Tipografia Mura - Via Palestro, 28/a - tel./fax 06.44.41.142 - 06.44.52.394 - e-mail: [email protected]

www.sipsinfo.itSSSSCCCCIIIIEEEENNNNZZZZAAAA EEEE TTTTEEEECCCCNNNNIIIICCCCAAAA oooonnnn llll iiiinnnneeee

provengono dalla Pinacotecadell'Accademia dei Concordi diRovigo che conserva opere GiovanniBellini, Palma il Vecchio, DossoDossi, Luca Giordano, Piazzetta,Giovan Battista Tiepolo, AlessandroLonghi e Rosalba Carriera. “Lamostra di Palazzo Roverella -haspiegato il sindaco Paolo Avezzù- e lamostra delle riproduzioni deicapolavori barocchi della Rotonda,che stiamo portando in giro perl'Italia, sono solo le ultime iniziativeche fanno seguito ad una scommessache abbiamo iniziato da qualche anno:affermare definitivamente Rovigocome città d'arte”. Ed ha aggiunto:“Una delle reazioni più ricorrenti,davanti ai capolavori custoditi dallanostra pinacoteca, o dalla Rotonda edalla Chiesa di San Francesco è quelladello stupore, del piacere dellascoperta. Questo ci onora perchédimostra che promuovendo ilpatrimonio artistico di Rovigo,contribuiamo a rendere più ricco ecompleto quello dell'Italia intera”.L'esplosione estetica deflagra già da

alcuni secoli, dalle parti di Rovigo.Resta ora da innescare quella dellasua fama a livello internazionale.

Tecnologia “made in Cnr”in mostra, al Sanit

La precisione nella localizzazione diun tumore allo stadio iniziale è orapossibile grazie ad un brevetto natonei laboratori dell'Istituto diIngegneria Biomedica (Isib) delConsiglio Nazionale delle Ricerche(Cnr) di Roma e realizzato da unospin off del Cnr, la Li-tech di Udine. “Si tratta di una piccola gammacamera, completamente portatile, adalta efficienza, che funziona conbatterie ricaricabili, dotate di cinqueore di autonomia”, spiega AlessandroSoluri, ricercatore dell'Isib-Cnr, “ingrado di rilevare patologie didimensioni addirittura di circa duemillimetri e di acquisire immaginiscintigrafiche ad alta risoluzione, inpoche decine di secondi”. Il peso dellasonda è di circa 2 chilogrammi nella

versione da 5 cm x 5 cm di area diindagine e meno di 1 chilogrammonella versione 2.5 cm x 2.5 cm.L'unità di controllo è dotata di unmonitor a cristalli liquidi da 10 polliciche ha praticamente le dimensioni diun foglio di carta A4.Lo strumento, nato nei laboratori Isib-Cnr, si perfeziona e adesso funzionaanche a batteria, con una tecnologiainnovativa che permette sial'individuazione, con elevataprecisione, di tumori di piccoledimensioni (mammella, tiroide, ecc.)sia la localizzazione radioguidata inchirurgia (mammella, linfonodosentinella). Il tutto ottenuto con unanotevole rapidità di acquisizione delleimmagini diagnostiche. “Già sperimentata in clinica, puòessere utilizzata con estremamaneggevolezza anche in salaoperatoria”, spiega Soluri, “e hatrovato importanti applicazioni sutiroide, paratiroide, piede diabetico,linfonodo sentinella, biopsia diprostata e mammella, fornendo unaelevata precisione nella localizzazione

Page 25: ANNO LXIX - N. 426 - feb. 2006 - Poste Italiane SpA - Sped ... 2006.pdf · venne tenuta da Gugliemo Marconi, senatore del Regno, il quale parlò sul tema «Fenomeni accompa-gnanti

SCIENZA E TECNICA, N. 426, 2006 25

delle patologie”.Queste strumentazioni, compatte erapide nel fornire immagini ad altarisoluzione, possono essere usate insala operatoria come guida perinterventi di chirurgia mini-invasiva,al contrario di quelle tradizionali,ingombranti e costose, essendodestinate, con l'aumento dell'area diindagine, a sostituire quelletradizionali in molte tecnichededicate alla diagnostica oncologicapreventiva.La realizzazione dello strumento èstata possibile grazie ad uno spin offdel Cnr, la Li-tech (Life Imaging-technologies) di Udine. Il Cnr, oltre apossedere quote dell'Azienda, èpresente in Li-tech con propriricercatori - ne è presidente il dott.Alessandro Soluri - per megliorappresentare il legame tra il mondodella ricerca e quello industriale(CEA di Udine e CBC diMonterotondo) e per favorire ilpassaggio delle conoscenze maturatein laboratorio al sistema produttivo. “La gamma camera portatile abatteria è una nuova realtà”,conclude Soluri, “che dimostra comel'evoluzione tecnologica stiarivoluzionando le tecnichediagnostiche attuali, offrendosoluzioni sempre più importantirivolte alla prevenzione dei tumori dipiccole dimensioni. In genere quandosi pensa ad una strumentazionecompatta, la tecnologia italiana soffreil confronto con quella straniera,specie giapponese in termini diminiaturizzazione e funzionalità.Questo segnale dimostra invece chel'high-tech made in Italy possiederisorse importanti e che iltrasferimento di conoscenze dailaboratori all'industria puòfunzionare”.La mini camera è stata esposta, inanteprima mondiale, presso lo standdel al Sanit, all'interno del convegno“Nuove frontiere in medicina -Tecnologie chirurgiche ediagnostiche”, che si è tenuto il 9c.m.