Anno IV - N. 46 4 luglio 2006 S anità - edscuola.it · Sanità Lazio n. 46 3 ATTUALITÀ L....

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S anità LAZIO QUINDICINALE D’INFORMAZIONE Anno IV - N. 46 4 luglio 2006 DEFICIT, TEMPI SUPPLEMENTARI Il piano c’è, la Giunta prende tempo e chiede un “aiutino” al governo. Intanto scattano le novità sulle liste d’attesa. Ma non lo dite a nessuno GLI ANZIANI? CI PENSIAMO NOI… Stesso copione ogni estate: proclami, programmi, e tanti consigli. Ma poi? Poi incrociamo le dita e spe- riamo che la gente beva molto e non esca di casa In primo piano da pag 2 a 5 Emergenza caldo a pag 7 IL PRIMO FREE PRESS DEDICATO ALLA SANITÀ ON-LINE È SU WWW.SANITALAZIO.IT

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SanitàLAZIO

QUINDICINALE D’INFORMAZIONE

Anno IV - N. 464 luglio 2006

DEFICIT, TEMPI SUPPLEMENTARI

Il piano c’è, la Giunta prende tempo e chiede un“aiutino” al governo. Intanto scattano le novitàsulle liste d’attesa. Ma non lo dite a nessuno

GLI ANZIANI? CI PENSIAMO NOI…

Stesso copione ogni estate: proclami, programmi, etanti consigli. Ma poi? Poi incrociamo le dita e spe-riamo che la gente beva molto e non esca di casa

In primo piano

da pag 2 a 5

Emergenza caldo

a pag 7

IL PRIMO FREE PRESS DEDICATO ALLA SANITÀ ON-LINE È SU WWW.SANITALAZIO.IT

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Martedì 4 luglio 2006

2ATTUALITÀ

Deficit, tempi supplementariIN PRIMO PIANO Varato il piano per coprire il buco della Sanità. Ora deve decidere il Governo

Intanto scattano le nuove norme anti-liste di attesa. Ma nessuno lo ha spiegato agli utenti

La giunta Marrazzo le prova tutte per far rientrare il Lazio nel-la pattuglia delle regioni virtuose. Il governo si è già dimo-strato tollerante e di manica larga, ma la disponibilità del mi-

nistro Livia Turco non basta e il responsabile del Tesoro PadoaSchioppa, che ha tante gatte da pelare, ha affidato il documentoai suoi tecnici. Ci vorranno giorni, forse settimane, per conosce-re il verdetto, e qualche esponente di spicco della Margherita lo-cale pensa che si possa convincere il ministro a congelare gli au-menti previsti per chi ha sforato i tetti di spesa sanitaria. Sul pro-getto-bis anti deficit c’è poco da scoprire: prevede risparmi fino a1.465 milioni di euro. Le misure sono quelle di sempre, tagli diposti letto, ristrutturazione ospedaliera, controllo della appropria-tezza, risparmio nella spesa farmaceutica. Il documento indicacifre precise, 200 milioni per quel capitolo, 500 per quell’altro, 360per quell’altro ancora. Come si faccia ad indicare con precisionela quota di milioni risparmiati sul capitolo appropriatezza, franca-mente, è un mistero. Più facile tagliare un certo numero di autoblu, di autisti, di segretarie: il conto, in questo caso, sarebbe fa-cile, al millesimo. Insomma noi siamo dalla parte del governato-re Marrazzo e apprezziamo la sua buona volontà, il suo corag-gio, ma sembra che qualcuno dia i numeri, sembra di vedere unfilm dei tempi andati. Anni fa i governi nazionali mettevano tra levoci della finanziaria il capitolo “privatizzazioni” e quello “lotta al-l’evasione fiscale”, indicando quanto si ritenesse di poter trarreda quelle voci. Non risulta che quelle buone intenzioni abbiamomai compiutamente portato ai risultati desiderati. Ci auguriamoche Marrazzo sappia fare di meglio. In ogni caso il suo piano com-

prende la voce generica “altri interventi”. Dentro ci può stare ditutto. Un punto a favore del presidente: i direttori generali delleAsl hanno consegnato il 30 giugno i bilanci. È un fatto storico. Emagari è un primo passo verso pulizie generali più approfondite.Ma il governatore ha anche proposto un’altra iniziativa: nel Lazioci sono 150mila residenti in più, quindi ci spetta un aumento di350 milioni di euro all’anno nelle quote dal fondo sanitario. In treanni la Regione potrebbe eliminare il debito della sanità senzacolpo ferire. Bravo Marrazzo, peccato che la risposta dal Tesorotardi ad arrivare e temiamo di sapere quale sarà. Intanto i sinda-cati sono sul piede di guerra, chiedono misure drastiche ma chie-dono anche che la Regione paghi i fornitori e la ospedalità pri-vata, temono forti ripercussioni sul piano occupazionale. Infinedue riflessioni, che svilupperemo in questo fascicolo e in quellosuccessivo. Una riguarda la normativa sulle liste d’attesa varatadal governo precedente e che è scattata formalmente dal primoluglio. Se le Asl non saranno reattive nei confronti delle liste d’at-tesa i cittadini potranno fare valere i loro diritti altrove a spese del-l’amministrazione. Ne avete letto da qualche parte? Qualcuno hainformato gli utenti? Silenzio di tomba. Qualcosa proviamo a rac-contarvi noi. Seconda riflessione, sui farmaci generici. Oggi siannunciano campagne di sensibilizzazione, con i generici si ri-sparmia. Ma esiste già una legge dell’estate scorsa che obbligamedici di base e farmacisti ad incentivare la scelta dei pazienti inquesta direzione. Mai stata pubblicizzata, mai sanzionate le in-frazioni. Qualcuno ci sta prendendo in giro?(Giu. Ter.)

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Sanità Lazio n. 46

3ATTUALITÀ

L. D’Elia

U. Montaguti

G. Aloisio

A. Battaglia

Il borsinoSono giorni di passione, di grande difficoltà per la sanità laziale. Non cambiano, sul piano formale al-

meno, gli uomini che la governano, cambiano gli equilibri di potere in campo. Spiace vedere semprepiù confinato nell’angolo l’attuale assessore alla sanità Battaglia, al quale vanno riconosciuti comunquela grande lealtà, la determinazione, l’equilibrio con i quali ha cercato di tenere la barra dritta nel suo cam-mino (voto sei di stima). Emerge prepotente il ruolo della Margherita, si affermano i pragmatici di marcadiessina ma conta anche fin troppo l’ala ideologicamente più dura dello schieramento di governo, quellache ad ogni costo intende “punire” l’imprenditorialità privata in nome di un “pubblico” incapace di far qua-drare i conti, di rimediare agli sprechi, ostaggio di interessi di bottega. I manager di alcuni grandi ospeda-li – vedi il San Camillo, il Policlinico Umberto I – a distanza di quasi un anno non sono riusciti a pren-dere le misure della situazione. L’alibi della complessità dei problemi che devono affrontare non reggerà alungo per Macchitella e Montaguti. Lo stesso discorso vale per i direttori generali di alcune Asl cittadine,c’è l’imbarazzo della scelta, A, B, C… e delle aziende sanitarie periferiche come la F (Civitavecchia e din-torni), la H (Castelli romani) o come quella di Latina. Parliamo di Biagini, Mingiacchi e Petti. Si salva-no in pochi. D’Elia al S. Giovanni, Aloisio a Viterbo, ad esempio. Il primo naviga sotto traccia, il secon-do ha il coraggio di contestare la Pisana. Colpevoli le lobbies dei farmacisti, dei farmaceutici e dei medicidi famiglia; tanti bei discorsi, ma all’atto pratico una buona dose di responsabilità nel deficit spetta a loro.Oggi Marrazzo annuncia una campagna di sensibilizzazione sui farmaci generici, ma una legge inappli-cata dell’estate scorsa poneva dei vincoli precisi in proposito, e qualcuno non li ha rispettati. Ora la Giun-ta dovrà essere conseguente ai suoi annunci, dovrà tagliare posti letto e soprattutto chiudere tanti piccoliospedali. Farà molti scontenti, per scelte impopolari ci vuole determinazione, coraggio e forza politica. An-datevi a rileggere i resoconti della riunione di lunedì scorso al Cartoni di Rocca Priora, area Castelli…

Èarrivato il momen-to della stretta sul-le liste d'attesa,

ma se il nostro rapidosondaggio non ingannanon tutte le Asl sonopronte: eppure dal primoluglio scatta la nuova nor-mativa messa a punto dalpassato governo con deivincoli precisi. Bisogna ri-spettare i tempi o leaziende sanitarie do-vranno mettere mano alportafogli per rispettare idiritti dei cittadini. E pa-gheranno agli utenti le vi-site previste in altre strut-ture. Lo prevede la Fi-nanziaria, lo sanno gli ad-detti ai lavori, ma dalla Pi-sana non è giunto alcunsegnale al pubblico, nes-suna pubblicizzazione.Ecco in sintesi la sostan-za del provvedimento: il18 gennaio il ministerodella Salute invia alle Re-gioni uno schema di 100prestazioni, tra visite edesami diagnostici, rico-

veri ordinari e in day sur-gery, in cui si propone aglienti locali deputati di fis-sare tempi massimi. LeAsl devono adottare en-tro 30 giorni le decisionidella Regione di apparte-nenza, rendere noto l'e-lenco di tutte le strutture(pubbliche e private ac-creditate) nelle quali i cit-tadini possono effettuarele prestazioni nel rispettodei tempi massimi. E lemisure per non spenderenulla in più del ticket, nelcaso in cui i tempi siano

s u p e r i o r i .Inoltre c'èl'obbligo di non sospen-dere le attività di preno-tazione, se non per moti-vi tecnici. Sul territorio,almeno per quanto ri-guarda il fronte laziale, ilmessaggio non sembraessere arrivato, per lomeno non in modo chia-ro e diretto. Le Asl infattiprocedono in ordinesparso: interpellate daSanità Lazio alcune glis-sano o non rispondonoproprio, altre ritardano la

risposta. Magari sarannopronte, al massimo del-l'efficienza, ma il dubbio è

consistente e rimane.Parliamo ad esempio del-la RmB, della RmD, della

...Eppure dal primo luglioscatta la nuova normativamessa a punto dal passato

governo con dei vincoli preci-si. Bisogna rispettare i tempi ole aziende sanitarie dovrannomettere mano al portafogli perrispettare i diritti dei cittadini. Epagheranno agli utenti le visiteeffettuate in altre strutture. Loprevede la Finanziaria, lo san-no gli addetti ai lavori, ma dal-la Pisana non è giunto alcunsegnale al pubblico, nessunapubblicizzazione

di Giuseppe Letiziae Alessandro Rossi “

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Martedì 4 luglio 2006

4ATTUALITÀ

Dal primo luglio entrerà in vigore il nuovo regimeregionale in merito alle liste d’attesa. Come si staattrezzando l’Asl RmH per rispettare le norme pre-viste dalla nuova finanziaria?Abbiamo fatto la contrattazione sul budget per le strut-ture aziendali prevedendo un aumento delle prestazio-ni pari al 40-50%, e dal prossimo mese pensiamo di re-cuperare anche alcune situazioni scarsamente produt-tive, come la cardiologia e la radiologia. L’incremento si riferisce a tutte le prestazioni offer-te dalla sua Asl?Sì. È previsto un incremento della produttività sia spe-cialistica che ambulatoriale.Quali sono i tempi massimi d’attesa previsti?Prevediamo di rientrare, entro luglio, nei tempi e nei mo-di previsti dal programma regionale. Fermo restandoche le urgenze sono assicurate sin da ora.Quali sono i settori più critici che la sua Asl deveaffrontare?Innanzi tutto la mammografia. Noi effettuiamo un servi-zio di screening molto all’avanguardia garantendo adogni paziente le attività di controllo nel corso del tem-po. Stiamo però molto indietro per quanto concerne leprestazioni ambulatoriali, per le quali si arriva a tempidi attesa anche di 6 mesi. Il nostro obiettivo è quello diriuscire entro luglio ad avviare 2 nuovi punti di eroga-zione, di cui uno a Frascati. Altre criticità sono l’ecodoppler e la risonanza magne-tica. Per quest’ultima abbiamo un solo impianto che de-ve servire un territorio, come quello della Asl RmH, co-stituito da 500.000 utenti. Che cosa consigliate al paziente al quale non sietein grado di garantire per una prestazione il rispettodei tempi massimi d’attesa fissati dalla Regione?Il territorio della Asl RmH può contare su 9 ospedali e 3strutture accreditate. Esclusivamente in queste il pa-ziente può ricevere le cure del caso pagando quantoprevisto dal ticket.Buco della sanità, aumento delle tasse. Che cosapensate dell’attuale situazione sanitaria della Re-gione?Da parte nostra stiamo discutendo con la Regione estiamo cercando di dare il nostro contributo per la ridu-zione del deficit. Abbiamo presentato un budget im-prontato su un uso più efficiente e razionale delle risor-se e del personale. Basterebbe avere, per esempio, unecografo in più per snellire le attese di molte prestazio-ni che oggi sono spesso eseguite da un unico macchi-nario.(Alessandra De Luca)

RmA. Arrancano signifi-cativamente Frosinone,Latina e Roma H, che pu-re assicurano tutto l'im-pegno possibile per ot-temperare al dettato delprovvedimento. Unicapronta sicuramente a par-t ire è l 'a-zienda sa-nitaria di Ti-v o l i ,( R m G ) .Dove «Ètutto sottocontrollo -assicura ild i r e t t o r egenerale,G iovann iDi Pilla - datempo horedatto unelenco dipresidi perr e c e p i r eogni tipo dii s t a n z a .Del restonon abbia-mo proble-mi con le li-ste d'attesa. La stragran-de maggioranza degliutenti, in ogni caso, si ri-volge ai servizi della ca-pitale - aggiunge il mana-ger – lì ci sono gli specia-listi. A noi mancano an-che alcune attrezzature».

Tant'è che secondo un'in-dagine interna l'85 percento delle prestazioni èeffettuata nei tempi previ-sti. Aria diversa si respiraa Frosinone nell'aziendadi Giancarlo Zotti, pur sol-lecito nel risponderci: «Le

criticità riguardano due ti-pologie di esami per quat-tro sedi. Tutte nel centronord, in particolare Fe-rentino, Anagni e Alatri -rivela il direttore genera-le - il caso è Alatri, doveci vogliono 8 mesi per un

esame. E poi Frosinone,dove per una Tac ne ser-vono due. È difficile nelgiro di poco tempo cam-biare lo stato delle cose.Perché servono macchi-nari destinati all'abbatti-mento delle liste di atte-sa. Che attingono ad unfondo speciale di circa 2milioni di euro - spiega ilmanager - abbiamoavanzato le nostre ri-chieste più di un mese fa.E siamo ancora in attesadell'assegnazione». MaZotti è pronto ad affron-tare la nuova legge: «Dalprimo luglio per la Tac ri-solviamo con quella diCassino. Poi metteremouna Tac nuova a Cecca-no, ma questo dopo l'e-state. A quel punto po-tremo dedicare quellastazione radiologica pergli esami ambulatoriali, equella di Frosinone pergli esami interni dell'o-spedale. I frusinati in so-stanza potranno andarea Ceccano, mentre per lemammografie abbiamomesso in preventivo duenuovi macchinari aumen-tandone l'utilizzo e acqui-stando un nuovo monteore con lo straordinariodei nostri radiologi, in-gaggiandoli a prestazio-ne da altre Usl, da fuoriregione e soprattutto ilsabato». E avverte: «En-tro due settimane saremooperativi sei giorni su set-te. In questo modo le li-ste di attesa scenderan-no sotto i 60 giorni». È ilpiano di battaglia di Zotti.Che punta ad un aumen-to dell'offerta nel lungotermine: «Con un proget-to di ristrutturazione giàpronto. Avremo tre gros-si ospedali: Frosinone,Cassino e Sora. E due ailimiti della definizione diospedale con 250 postiletto. Anagni e Alatri inrealtà hanno 120 posticiascuno, ma li riuniremoin un unico polo senzadoppioni. Pontecorvo di-venterà il polmone per ipost-acuti di tutta l'azien-da sanitaria, sarà ungrande centro di assi-stenza diurna e post diur-na. Inoltre saremo i primi

a fare le Utap (Unità Ter-ritoriali di Assistenza Pri-maria, ndr)». Intanto La-tina gioca d'anticipo: aNatale era già pronto undossier sulle misure daadottare il primo luglio.«La direzione ha appro-

vato una delibera che fis-sa con urgenza le prioritàin tema di prestazionispecialistiche - rivela il di-rettore sanitario, CarloSaitto - la Tac cerebrale,la risonanza magneticadella colonna, l'Ecocolor-

RispondeLuciano Mingiacchi, direttore generaleAsl RmH

«Così contribuiamo a ridurre il deficit»

L’INTERVISTA

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Sanità Lazio n. 46

5ATTUALITÀ

doppler per i vasi so-praortici e periferici, gliesami per cardiologia eper oculistica; la gastro-duodeno-scopia dell'eso-fago e l'ecografia dell'ad-dome sono stati conside-rati gli esami diagnostici.Insomma stiamo prepa-rando una vera e propriatask-force per ridurre itempi d'attesa delle visi-te specialistiche. Un pro-getto che rappresentauna novità assoluta nelmondo della sanità lazia-le varato già da metà giu-gno». E pensa di aumen-tare le prestazioni ancheil direttore generale del-l'Asl Roma H: «Abbiamofatto la contrattazione sulbudget per le struttureaziendali prevedendo unincremento pari al 40-50per cento - promette Lu-ciano Mingiacchi - dalprossimo mese recupe-riamo anche alcune si-tuazioni scarsamenteproduttive, come la car-diologia e la radiologia.Puntiamo ad un aumen-to della produttività siaspecialistica che ambula-toriale. Entro luglio sare-mo nei tempi previsti dalprogramma regionale».Insomma le Asl "virtuose"rispondono in coro conun'ampia offerta speciali-stica: cercando di au-mentare le strutture e di

migliorare i servizi. Ma lealtre? Intanto il ministrodella salute Livia Turco,lancia proclami e propo-ne – misura efficace sulpiano mediatico - di puni-re chi non cancella pertempo le prenotazioni enon usufruisce delle pre-stazioni. Secondo il Re-cup la cifra è consistente,circa il 20% del totale. Maattorno alla sanità c'ègran confusione, a livellonazionale prevale l'ap-prossimazione (del restonel programma Prodi altema erano dedicate po-che frettolose righe) e sulpiano locale si improvvi-sa. Impietoso il recentedossier di Confesercentiche mette a nudo i dram-matici limiti del sistema,la cui crisi finisce per pe-sare sui conti generalidello Stato e delle singo-le regioni. Sprechi, ospe-dali mai ultimati, spesafarmaceutica abnorme(ma la legge dell'agostoscorso che imponeva se-rie regole a farmacisti emedici di base sui farma-ci generici che fine ha fat-to?). E intanto manco adirlo, pagano gli utenti.(1 – continua)(hanno collaborato Da-nilo Barbagallo, Danie-le Camilli, AlessandraDe Luca, Fabiana Fer-ri, Alina Pinelli)

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Sanità Lazio n. 46

7ATTUALITÀ

Arriva l 'estate escoppia l'emergen-za nelle città del

Lazio. Il copione è sem-pre lo stesso, i protagoni-sti sono i medesimi, senon fosse una tragedia cisarebbe da sorridere.Ogni anno arriva il gran-de caldo, le statistiche locollocano tra i picchi delsecolo, la popolazioneanziana c'è ed aumentadi anno in anno; anchel'amministrazione pubbli-ca c'è ma a volte è comese non ci fosse. Di frontea due dati stabili, che nonriservano sorprese, nondovrebbe essere difficileaffrontare una situazioneche si ripropone a sca-denze fisse, non dovreb-be essere complicato mo-nitorare per tempo la si-tuazione, individuare eprendere in carico diret-tamente i casi a rischio,mettere in essere dei pro-tocolli operativi standard.E invece niente, o quasi,il problema ci coglie qua-si sempre di sorpresa. Lacolonnina di mercurioschizza sopra la mediastagionale di 6-7 gradi e ipresidi sanitari sono pre-si d'assalto. In questi gior-ni più 10% per i ricoveri inospedale, cento chiama-te al giorno ai numeri ver-di dei comuni, ultraset-tantenni pigiati nelle saled'aspetto degli ambulato-ri. «Nausee,crampi mu-scolari, mal di testa, de-bolezza, difficoltà respi-ratorie, ipotensione arte-riosa», elencano dallaFederazione italiana me-dici di famiglia. Mentre laRegione si trincera dietroai dati. Perché il tantopubblicizzato piano sani-tario anticaldo - lo stessodegli ultimi tre anni, cor-rette le date e qualche ca-

poverso - in questo con-siste: si individuano i sog-getti a rischio, si guarda-no le previsioni meteo, sicontano ospedalizzazio-ni e decessi. Poisi incrociano ledita, sperandoche gli over 65si ricordino dibere due l i tr id'acqua al gior-no e che aibambini nonvenga voglia digiocare a pallo-ne prima dellesei del pomerig-gio. Un po' dibuon senso,raccomandano imedici di base,con 30mila an-ziani fragili da«non lasciare enon far sentiresoli durante l'e-state», notadell'Assessora-to. Impianti dicondizionamen-to, caldeggiano,più concreti, idegenti negli

ospedali. «L'aria condi-zionata ce l'hanno. Manon in tutti i reparti. E nonin tutta la regione», ci di-cono dall'Urp dell'Asl Ro-

di Diana Croci

maE, Centro di Compe-tenza Nazionale per ilPiano Ondate Anomale diCalore. Andrà meglio pergli ospiti delle RSA, tenu-

ti sotto controllodall'Asp. Tra loroil tasso di "even-ti avversi" - infor-ma il bollettinodei decessi e deiricoveri - rientranella media: 8,7per mille nellacapitale e 9,1 nel

resto del ter-ritorio. Te-lefoniamo alSEAR (Sor-v e g l i a n z aEventi Av-versi fra gliospiti delleRSA del La-zio) dove,s p i e g a n o ,non è certop o s s i b i l eavere il pol-so della si-t u a z i o n e .«Non abbia-mo i dati sot-t o m a n o .

Ogni residenza ci ha in-viato una scheda sulla si-tuazione strutturale perverificare la presenza de-gli impianti di aria condi-zionata, l'accessibilità deidistributori d'acqua pota-bile, eccetera. Ma ades-so, proprio non saprem-mo dirle». Comprendia-mo. Il puntuale bollettino,nelle ultime due settima-ne, ha evidenziato criticitàin una struttura fuori dalterritorio della capitale.Una sola, per due setti-mane di fila: decessi e ri-coveri al di sopra dellanorma. Si può saperequal è? «Magari può in-viarci una e-mail. Sa, oracome ora». Già, fa caldo.E mentre il 118 di Frosi-none lavora con i doppiturni - al santuario di Gal-linaro qualche giorno fadecine di pellegrini si so-no sentiti male per l'afa -mala tempora currunt an-che a Roma. Dove, PM10prevedibilmente in cresci-ta con le alte temperatu-re, il Campidoglio presa-gisce il blocco totale deltraffico e accusa la Re-gione, che non ha predi-sposto per tempo il Pianodi risanamento dell'aria.«Ma è un piano comples-so, altre Regioni hannoimpiegato anni», rispon-de il dimissionario Bonel-li. Meno macchinoso, evi-dentemente, il "Piano ma-re": autoambulanze sullespiagge. «Ben 46, schie-rate sui 1300 chilometri dilitorale laziale», enumerail direttore generale del-l'Ares 118, Vitaliano DeSalazar. Non una che siariuscita a raggiungere intempo un sessantenne diMonte Migliore colto damalore in casa sua, a no-ve chilometri dal Sant'An-na. Gli unici due mezzi di-sponibili, uno a Pomeziae l'altro a Tor San Loren-zo, erano impegnati in al-tri soccorsi.

EMERGENZA CALDO

Gli anziani? Ci pensiamo noi…La ricetta? Incrociamo le dita e speriamo che bevano molto e che restino a casa

È lo stesso copione ad ogni estate. Proclami, programmi e tanti buoni consigli

La storia si ripetePer difenderci da lui si preparano com-plessi “piani di emergenza”. Ma di cheemergenza si tratta, se si riproponeogni anno? Noi nella scorsa estate cene eravamo occupati...grini si sono

SanitàLazion.2519/07/2006

RE-PRINT

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L’emergenza sanita-ria che da più di unmese sta interes-

sando le amministrazionidegli ospedali Spallanza-ni e San Camillo nonsembra destinata a risol-versi. Dal sit-in di prote-sta organizzato il 12 giu-gno dal coordinamentoromano HIV e dalnetwork italiano delle per-sone sieropositive nulla dinuovo è ancora accadu-to. Alla base del conten-zioso tra le due struttureospedaliere la mancanzadi uno specifico accordosulla convenzione riguar-dante le consulenze ef-fettuate dai medici delSan Camillo, motivazione

che ha indotto questi ulti-mi a sospendere l’eroga-zione delle attività pro-grammate per i pazientiaffetti dalla patologia del-l’Hiv e dalle malattie in-fettive. Alcuni medici han-no dato la loro disponibi-lità per coprire il servizionei reparti di rianimazio-ne e neurologia, ma l’of-ferta è di gran lunga infe-riore rispetto alle reali esi-genze. «Al momento imedici del San Camillo sisono impegnati a garan-tire solo le situazioni diemergenza ma per il re-sto – ha dichiarato Alfre-do Battisti della CGIL fun-zione pubblica della Re-gione – il disagio che si ècreato non sembra desti-nato a terminare.» Nessuna novità nemme-no dalla Regione, dalla

quale fanno sapereche l’assessore Bat-taglia in questo mo-mento sta impegnan-do tutte le sue energieper tamponare il defi-cit di 4 miliardi di eurodella Sanità laziale.Subito dopo, all’ordi-ne del giorno, la no-mina del nuovo diret-tore generale dell’isti-tuto nazionale dellemalattie infettive, maanche in questo casobocche cucite sui pro-babili candidati. Nell’atte-sa di un ormai improbabi-le accordo con il San Ca-millo, l’istituto di via Por-tuense sta avviando unaserie di trattative con altriospedali per soddisfare leesigenze dei quasi dieci-mila ricoveri che la strut-tura registra ogni anno.

di Emanuele de Filippis

Sembra certa la sinergiacon il San Filippo Neri neireparti di cardiologia, ga-stroenterologia e cardio-logia, mentre sono da po-co iniziate le trattative an-che con il San Giovanni.«Stiamo contattando pa-recchi enti pubblici e nonliberi professionisti pro-

prio per garantire un ser-vizio assistenziale conti-nuo ai nostri pazienti. Fa-re il massimo – ha dichia-rato il direttore sanitariodello Spallanzani, Salva-tore Squarcione - è unaquestione di responsabi-lità quando si parla dellasalute della gente».

IL CASO/1

Quei malati possono aspettareIl vero problema? È’ quello di accordarsi sul nome del nuovo direttore generale

Giunta distratta, il caso Spallanzani-San Camillo sembra finito nel dimenticatoio

Martedì 4 luglio 2006

8ATTUALITÀ

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Sanità Lazio n. 46

9ATTUALITÀ

Una valigia piena dimedicine e.. salu-te. Sarà un’estate

caldissima (e non soloper l’afa) per i cittadini delLazio che si sposterannoda una regione all’altradell’Italia sicuri di poterusufruire senza difficoltàdel Servizio sanitario.Durante le vacanze sarà“vietato” ammalarsi, al-meno stando alla denun-cia del Coordinamentonazionale delle associa-zioni dei malati cronici-Cittadinanzattiva. «I pa-zienti che si metterannoin viaggio – afferma Si-mona Sappia, responsa-bile del Coordinamento –potranno imbattersi nel-

l’indisponibilità delle Re-gioni a garantire le pre-stazioni alle quali si haabitualmente diritto. I me-no garantiti saranno so-prattutto i malati croniciche hanno bisogno di cu-re costanti». Il problemasorge dal fatto che le Re-gioni possono deciderein modo autonomo l’ac-cesso alle cure e ai pre-sidi sanitari. Così, ad esempio, un pa-ziente che nel Lazio go-de di una particolareesenzione in altre regio-ni potrebbe pagare i lticket. Oppure un farma-co che viene garantitodietro presentazione direferto diagnostico, inun’altra regione può an-che non essere conces-so gratuitamente. Il dia-lizzato, ancora, potrebbe

non trovare il trasportogratuito al centro dialisi.Secondo il servizio Pit(Progetto Integrato di Tu-tela) Salute del Tribunaleper i diritti del malato-Cit-tadinanzattiva lo scorsoanno sarebbero state ol-tre 22mila le segnalazio-ni di carenze e di richie-ste di intervento da partedei cittadini. «Più di un cit-tadino su quattro – hannoevidenziato dal Pit - hasegnalato difficoltà ad ac-quistare farmaci prescrit-ti dal proprio medico inun’altra regione. E più diuno su dieci si è visto ri-fiutare un esame diagno-stico o una visita specia-listica».Sempre secondoi dati il 27,6% dei cittadi-ni non ha potuto acqui-stare, in una regione di-versa dalla propria, i far-

di Alessandro Rossi maci prescritti. L’ 11,3%dei pazienti si è visto ri-fiutare la prescrizione dia-gnostico-specialisticamentre il 10,3% dei ma-lati non ha potuto, in altroluogo, ritirare gli ausili ne-cessari. Il 5,3% non è riu-scito ad ottenere, duran-te un trasferimento tem-poraneo, prestazioni siassistenza domiciliare.«Molte persone – eviden-ziano dal Pit –hanno avu-to difficoltà ad ottenereausili come pannoloni,cateteri o alimenti parti-colari per chi deve segui-re una dieta specifica. Masono poche anche le ga-ranzie se ci si sposta dauna Asl all’altra nell’ambi-to della stessa regione».«Il malato cronico che sisposta in Italia per le va-canze – conclude Sap-

pia – è costretto a mette-re in valigia i farmaci ne-cessari per tutto il perio-do in cui è lontano da ca-sa». Per limitare al minimo i di-sagi sempre dal Pit arri-vano alcuni preziosi con-sigli. Raccogliere le infor-mazioni sulle disposizio-ni amministrative della re-gione di destinazione;portare con sé il tesseri-no del Servizio sanitarionazionale, assieme alpiano terapeutico redattodal medico su carta inte-stata e, per le emergen-ze, rivolgersi sempre alpronto soccorso.Per prescrizioni di farma-ci e visite specialistiche cisi può rivolgere, invece, aun medico di base o in al-ternativa ai servizi diGuardia Turistica.

IL CASO/2

Portatevi le medicine da casaDifficoltà per malati cronici e dializzati, anche i farmaci sono un problema

Il Codacons mette in guardia i malati: ogni regione ha delle regole diverse

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Martedì 4 luglio 2006

10ATTUALITÀ

L’ospedale San Gia-como è alle prese,ancora una volta,

con disfunzioni e troppiproblemi irrisolti. L’ultimocaso, in ordine di tempo,riguarda un organico al-l’osso negli ambulatoridove si eseguono endo-scopie, colonscopie e ra-diografie, situazione che,tra la fine di maggio e l’i-nizio di giugno, avevaportato alla temporaneachiusura delle prestazio-ni erogate agli “esterni”,cioè i pazienti non ricove-rati nel nosocomio dellaAsl RmA. Negli ult imigiorni, da un controllo ef-fettuato sul posto, la si-tuazione è tornata par-

zialmente alla normalità,ma solo grazie all’inte-resse di alcuni mediciche operano negli ambu-latori e non per un preci-so piano di intervento del-la direzione sanitaria. Glioperatori che hanno se-gnalato queste difficoltàlamentano la completaassenza di progetti diriorganizzazione interna,da tempo annunciati, mamai messi in atto. Adesempio, il Dea deve tra-sformarsi in un semplicepronto soccorso oppurechiudere? E ancora: qua-le sarà la sorte del repar-to di ginecologia e oste-tricia che ogni anno per-mette di far nascere oltre300 bambini? Tutto que-sto in un contesto, ormaicronico, di carenza delpersonale e apparec-

chiature vecchie, con re-parti, come quello di ra-diologia, completamenteda ristrutturare, mentre lafinanziaria regionale li-cenziata dalla Pisana pre-vede tagli di almeno il 3%della spesa.Restano i problemi in unospedale troppe volte ti-rato in ballo per ineffi-cienze e scandali. Comeil caso del sedicente me-dico, Roberto Ingravalle,che per oltre 15 anni habeffato tutta la dirigenzadel San Giacomo fornen-do ad essa titoli abilitativifalsi, poi smascherato daun suo paziente a segui-to di un intervento chirur-gico mal riuscito. «Il casoIngravalle ha indotto nel-l’utenza nuovi timori nel-l’approccio con la classemedica ed ha ulterior-

di Marino Petrelli

mente leso l’aspettativa dicorrettezza nei confrontidell’apparato istituziona-le ed, in questo caso, del-l’ospedale San Giacomo– affermano dall’Associt-tadini, l’associazione de-gli utenti e dei consuma-

tori – Assisteremo i pa-zienti del finto medico chevorranno costituirsi partecivile nell’instaurandoprocesso penale, ma sa-remo anche vigili sulle al-tre disfunzioni che si veri-ficano al San Giacomo».

IL CASO/ 3

S.Giacomo ai minimi terminiApparecchiature obsolete, reparti da ristrutturare e lo spettro di nuovi tagli

La carenza di organici sta portando l’ospedale della RmA verso il collasso

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Sanità Lazio n. 46

11ATTUALITÀ

Dopo quindici annidi attività trascorsitra alti e bassi, i

problemi dei Sert - servi-zi per la tossicodipen-denza - sembrano averormai raggiunto una mas-sa critica. A dirlo i datiemersi dalla indagine co-noscitiva sullo stato delServizio realizzata dal-l'ACT - Agenzia Comuna-le per la Tossicodipen-denza, inquitentantiquanto quelli portati al-l'attenzione da TizianoBattisti, segretario regio-nale per il Lazio della Cgilsanità, che non ha esita-to a lanciare un allarmeper le difficoltà incontratedai Sert nella gestionedell'utenza. I numeri par-lano chiaro: 47 centri diassistenza, gli stessi dal'91, sono oggi chiamati acontenere un bacino dipazienti cresciuto, in 15anni, del 26%, passandodai 9.698 utenti iniziali ai13.232 in cura nel 2004.Per i Sert della Capitale sitratta invece di gestire fi-no a 400 pazienti al gior-no, con un personale chenegli anni è andato ridu-cendosi, arrivando agli at-tuali 450 dipendenti ,spesso costretti ad ope-rare in condizioni pietose.Emblematico il caso delSert di via dell'Umanesi-mo, nell'Asl Rm C, ospi-tato in alcuni container

piazzati nel parcheggiodell'ospedale Sant'Euge-nio. Gli utenti regolar-mente presi in carico daiSert non sono che la pro-verbiale punta dell'ice-berg: si stima che il som-merso, l'insieme degli in-dividui facenti uso di so-stanze stupefacenti di va-rio tipo, sia pari ad al-

meno un terzo dei pa-zienti in cura. Per la dot-toressa Splendori, socio-loga ed esponente Cgil,le difficoltà sperimenta-te dai Sert sono ricondu-cibili ad una percezionenegativa del Servizio, vi-sto dall'amministrazioneregionale come una ri-

sorsa politicamente pocospendibile: "durante lagiunta Storace si è scon-tata anche l'opposizioneculturale del centro-de-stra nei confronti delle te-rapie farmacologiche. ISert sono stati accusatid'essere dei distributoridi metadone, il che spie-ga perché le richieste di

fondi aggiuntivi e nuovopersonale siano semprecadute nel nulla." Di fron-te ad una cronica man-canza di risorse, i dipen-denti del Sert hanno do-vuto imparare a massi-mizzare i risultati con il

di Stefano Casoni poco a loro disposizio-ne. Il risultato? Una pro-gressiva convergenzacon altri operatori pub-blici (come la stessaACT, attiva dal 1999) eprivati attivi nel medesi-mo settore, finalizzata acostruire una rete inte-grata di intervento. Nesono prova iniziative co-

me l'apertura di centridiurni/notturni pressoi Sert di via dei Sestili,via Appia antica e San-ta Maria della Pietà,strutture a "bassa so-glia", realizzate con ilcontributo del FondoNazionale per la lottaalla droga e destinatealla cura dei senza fis-sa dimora, ai qualivengono offert icheckup e trattamentimedici. Il Sert della AslRm E, inoltre, ha vara-

to unprogettos p e r i -mentaleche hav i s t ocoinvoltiuna ven-tina dimedici dib a s e ,chiamatia gestire

direttamente l'erogazio-ne dei farmaci ai pazien-ti o, in casi rari e per unbreve periodo (massimodue giorni), a garantireall'utente una limitata au-tonomia sotto forma diauto-somministrazione

dei farmaci, vigilando sulloro corretto utilizzo. Pic-coli passi, che moltipli-cati su vasta scala po-trebbero alleggerire pa-recchio la pressioneesercitata sugli operatoridel Servizio. I Sert deb-bono poi scontrarsi an-che con l'ostilità dei loro"vicini". Pochi cittadini di-geriscono l'idea di avereun centro per tossicodi-pendenti sotto casa. A fi-ne giugno, il Sert delllaMagliana, ha dovutochiudere i battenti e tra-sferirsi, a breve la stessasorte toccherà ai centri divia Casil ina e via dei Sestili. Un primo, ti-mido segnale di interes-samento da parte dellaRegione Lazio è giuntoin questi giorni. L'asses-sore alla sanità Battagliaha promesso per l'au-tunno prossimo una con-ferenza regionale sulletossicodipendenze, pre-ceduta da una fase dimonitoraggio su tutte lestrutture esistenti per ac-certarne stato e neces-sità. Alla Cgil si diconosoddisfatti: "Le cose sistanno muovendo nellagiusta direzione - so-stiene la dottoressaSplendori - questa giun-ta regionale ha promes-so un maggior investi-mento di risorse nei ser-vizi sanitari di piccole emedie dimensioni, oranon resta che vedere sel'impegno preso verrà ri-spettato.

IL CASO/4

Sert, la bomba può esplodereSolo 47 i centri per oltre 13mila pazienti, ancora tagli al personale e ai servizi

Un dossier lancia l’allarme: il servizio per la tossicodipendenza non regge più

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Martedì 4 luglio 2006

12ATTUALITÀ

di malattia. In più, so-stengono gli esperti, èun’attività che richiedecosti enormi, in mancan-za di un’utilità effettiva.Ma qual è la vera utilitàdel sangue del cordoneombelicale? Lo abbiamochiesto a Massimo Di Ve-nanzio, ginecologo dellaClinica romana “Vil laPia”, che nel 2004 ha ri-cevuto dalla Regione La-zio il premio di “Eccellen-za” Asp, proprio per la at-tività svolta dalla struttu-ra in questo ambito. «Ladonazione – afferma DiVenanzio – è un atto disolidarietà che offre mag-giori opportunità di guari-gione ai pazienti, soprat-tutto bambini affetti dagravi malattie del sangue.E’ importante sapere cheil sangue del cordoneombelicale si è rilevatorecentemente una riccafonte di cellule staminali ,identiche a quelle pre-senti nel midollo osseo,capaci di generare globulirossi, bianchi e piastri-ne». Ma come avviene ilprelievo? «E’ un’opera-zione estremamentesemplice – spiega – che

Cordone ombelica-le: preziosissimarisorsa. E nel La-

zio cresce il numero didonne che sceglie di do-nare il sangue del cordo-ne per scopo prettamen-te umanitario. Vale a direche, dopo un accuratoscreening, il sangue rite-nuto idoneo viene conse-gnato presso i Centri spe-cializzati di raccolta –quattro solo nel Lazio – ele cellule staminali pos-sono essere utilizzate persalvare la vita di un bim-bo che vive anche dall’al-tra parte del mondo. Esi-ste poi un altro tipo di do-nazione. Cellule stamina-li prelevate dal cordoneombelicale del nascituroe conservate in banchegenetiche, pronte per es-sere utilizzate in caso dimalattia del proprio bam-bino. Si stima che solouna persona su 20.000 –e soltanto nei primivent’anni di vita – potreb-be mai aver bisogno delproprio cordone in caso

non comporta alcun ri-schio o sofferenza al neo-nato e alla madre, perchési esegue quando il cor-done è stato già tagliato,sia nei parti spontanei chenei tagli cesarei. Dopo es-sere stato prelevato, il

sangue del cordone om-belicale viene raccolto insacche sterili, che dopoun accuratissimo scree-ning vengono a loro voltainviate alla banca di rac-colta specializzata delCentro trasfusionale delPoliclinico Umberto I diRoma, per le analisi e la

conservazione in specia-li contenitori a 190 gradisotto zero». Entra neldettaglio:«Ogni pazientedeve compilare un mo-dello in cui dà il consen-so a sottoporsi a delleanalisi di controllo che

verranno eseguite al mo-mento del parto e sei me-si dopo; inoltre, verrannoeseguiti degli esami an-che sullo stesso sanguedel cordone ombelicale.Qualora l’unità del san-gue risulti idonea, potràessere usata per curareun bambino malato di

leucemia». Nel Lazio “Vil-la Pia “ è l’unica strutturaprivata accreditata a potersvolgere il prelievo di cel-lule staminali. « L’espe-rienza del nostro centronel primo anno di attivitàha dato risultati eccellen-

ti: su 51 prelievi effet-tuati il 31% delle do-nazioni è risultata ido-nea. Mentre l ’annoscorso abbiamo regi-strato un centinaio diprelievi. Quest’anno inumeri sono lievitati. Ilnostro obiettivo è na-turalmente quello dipoter arrivare ad effet-tuare il maggior nume-ro di prelievi sulle pa-zienti che si rivolgonoal nostro reparto oste-tricia». E l’informazio-ne/sensibilizzazione èfondamentale:«ci sia-mo attivati con politi-

che di comunicazione ver-so l’esterno per sensibi-lizzare l’universo femmi-nile sulla donazione attra-verso corsi pre-parto, se-minari informativi versoginecologi e medici di ba-se» E la donazione pro-pria «è certamente unacosa molto differente dal-la donazione per scopoumanitario di cui noi ci oc-cupiamo – sottolinea - do-nare il sangue del cordo-ne ombelicale per usoproprio è possibile solo inCentri privati, ed ha un co-sto importante. Tra i 1.500e i 2.000 euro. La dona-zione a carattere umani-tario, al contrario, non hanessun costo perché lespese di prelievo e di tra-sporto sono a carico del-la direzione della Clinicacome atto di beneficenzae di umanità».

Casa Di Cura Villa PiaVia F. Portinari, 5 -Via B.Ramazzini, 93(Monteverde Nuovo) 00151Roma06.58.20.22.42www.clinicavillapia.it

di Elisabetta Menga

IL CASO/5

Quel sangue è davvero preziosoDal cordone ombelicale le cellule staminali che possono salvare delle vite

Nella foto in altoMassimo Di Ve-nanzio, gineco-logo della clinica“Villa Pia” (a si-nistra). In bassouna tabella rela-tiva alle banchedel sangue delcordone ombeli-cale

A Villa Pia opera l’unico centro privato della capitale accreditato per il prelievo

BANCHE DEL SANGUE DEL CORDONE OMBELICALE

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Martedì 4 luglio 2006

IL PUNTO14

INTERVISTA Interviene il direttore generale Giancarlo Zotti sul tema delle liste d’attesa

La nostra Asl in “prima linea”di Alessandro Rossi

«Aspettiamo i fondi da Roma ma non ci facciamo trovare impreparati»

«La nostra Asl èsempre in prima li-nea e la Regione lo

sa». Tira dritto per la suastrada il Prof. GiancarloZotti, direttore generaledella Asl di Frosinone.Per nulla intimorito daiproblemi con la RegioneLazio legati alla mancataassegnazione del fondospeciale di circa 2 milionidi euro per l’abbattimen-to delle liste di attesa,Zotti insiste con l’ottimi-smo e la determinazioneche lo contraddistinguo-no e guarda al futuro:«Abbiamo avanzato lenostre richieste più di unmese fa e siamo in atte-sa dell’assegnazione, maanche in questo caso nonci faremo trovare impre-parati e daremo il massi-mo per limitare i disagi deinostri pazienti».L’opinione pubblica dellaCiociaria, i cittadini nonsempre sono “teneri” conla Asl di Frosinone, tutt’al-tro. E’ un problema che alDirettore generale staparticolarmente a cuore:«Questo ritardo compli-cherà un po’ le cose e cicostringerà a dare facciacattiva esponendoci alle

critiche della gente chepurtroppo non si rendeconto del duro lavoro edei sacrif ici che ognigiorno facciamo per ren-dere la nostra Asl miglio-re». Ma sfidare l’impo-polarità, scontentarequalcuno per acconten-tare alla fine il maggiornumero possibile dellepersone fa parte del gio-co, quando si va ad oc-cupare una poltrona sco-moda come quella di di-rettore generale di unaAsl. I primi provvedimentiriguarderanno la Tac delvecchio ospedale diCassino. «Verrà sposta-ta a Frosinone – spiega

Zotti – e anche se ci ren-diamo conto che è tutt’al-tro che nuova, è comun-que la migliore delle dueche operano a Frosino-ne». Nessun taglio di po-sti letto e il pensiero delmanager della sanità fru-sinate va agli abitanti diAnagni e Pontecorvo, gliunici, ammette, a doverstringere i denti. Un pianoambizioso quello del Di-rettore generale, una ri-strutturazione che cam-bierà i l volto

In alto una riunione dei vertici della Asldi Frosinone. A destra il direttore generale, Giancarlo Zotti e sotto l’interno della Asl

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Martedì 4 luglio 2006

IL PUNTO16

Nella foto a sinistral’ingresso dell’ospe-dale Umberto I di Frosinone. Il nosocomio è ilprincipale punto diriferimento per tutti ipazienti della Ciociaria. La struttura rientranel piano di riqualifi-cazione previsto dal direttore generaleGiancarlo Zotti. Lafine dei lavori, hagarantito Zotti, è prevista entro i prossimi due anni

della Asl frusinate.«Avremo tre grossi ospe-dali: Frosinone, Cassinoe Sora – spiega - e dueai limiti della definizionedi ospedale, ovvero con250 posti letto. Anagni eAlatri in realtà hanno 120posti ciascuno, ma li riu-niremo in un unico poloospedaliero ovviamentesenza doppioni. Il dottorCiccarelli ha già parlatocon il neo sindaco di Ala-tri che si è detto d'accor-do, aspettiamo di sape-re chi sarà il sindaco diAnagni». Un grande pro-getto che, assicura Zot-ti, verrà completato «en-tro due anni» con l’obiet-tivo finale di far diventa-re Pontecorvo «il pol-mone per i post-acuti ditutta l'azienda sanitaria,sarà un grande centro diassistenza diurna e postdiurna». Le uniche pau-re di Zotti sono legate adeventuali “freni” ( peral-tro da mettere in conto)da parte della politica. «E' un progetto logico ea nostro avviso intelli-gente. Va incontro aquella che è la sanità deldomani, con la de-ope-dalizzazione e il coinvol-gimento del territorio. Tral'altro saremo i primi a fa-re le Utap». Zotti tornainfine sui macchinari pergli esami: «Le criticità ri-guardano due tipologie

di esami per quattro sedi(tutte nel centro nord, inparticolare Ferentino,Anagni e Alatri). Il caso li-mite riguarda Alatri doveci vogliono 8 mesi per unesame. E poi Frosinone,dove per una tac ci vo-gliono due mesi. Per laTac, risolviamo con quel-la di Cassino. Poi mette-remo una Tac nuova aCeccano, ma questo ac-cadrà solo dopo l'estate.

A quel punto potremo de-dicare quella stazione ra-diologica per gli esamiambulatoriali, e quella diFrosinone per gli esamiinterni dell'ospedale. Perle mammografie abbiamomesso in preventivo duenuovi macchinari e l'au-mento dell'utilizzo acqui-stando un nuovo “monteore” con lo straordinariodei nostri radiologi e in-gaggiando radiologi a

prestazione da altre Usl,da fuori regione e soprat-tutto il sabato. Saremooperativi sei giorni su set-te, entro due settimane».Il piano, in ultima analisi,è questo. Giudicheranno gli utenti,ma – si augura Zotti – so-lo a cose fatte. Intanto ilmanovratore prova a farela sua parte. Disturbarlo èlecito e legittimo. Ma conun pizzico di buon senso.

Nella foto in alto ildirettore generaledella Asl Zotti durante l’inaugurazionedel reparto Oncologico dell’ospedale Umber-to I di Frosinoneavvenuta lo scorso mese di ottobre

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Sanità Lazio n. 46

17TERRITORIO

SERVIZI/ 1

Assicurerà per la zona la continuità assistenziale diurna, festiva e prefestivaE adesso c'è la Guardia medica

Via libera dalla Asl di Frosinone alla struttura nell'area della Valle dei Santi

Il Direttore Generaledell'Azienda sanitariadi Frosinone, Gian-

carlo Zotti, accogliendo larichiesta dei sindaci di S.Andrea del Garigliano, S.Ambrogio sul Garigliano,S. Apollinare e Vallemaio,ha dato parere favorevo-le all'istituzione di unanuova postazione diGuardia Medica diurnafestiva e prefestiva nelComune di S. Andrea sulGarigliano, che ha messoa disposizione idonei lo-cali. Pur nella situazionedi ristrettezza delle risor-se finanziarie dell'Asl, larichiesta è stata accolta alfine di avvicinare il servi-zio sanitario ai cittadini diquella parte della provin-cia per l'obiettiva consi-derazione che i predettiquattro centri della Valledei Santi si trovano in unaposizione geografica sfa-vorevole. Il servizio fun-zionerà con l'assegnazio-ne nella nuova postazio-ne di S. Andrea sul Gari-

gliano durante le ore diur-ne dei giorni festivi e pre-festivi di uno dei due me-dici attualmente presentiin questa fascia orarianella sede di S. Giorgio aLiri, che si occuperà del-l'assistenza agli utenti lo-cali e dei comuni di S.Ambrogio, S. Apollinare eVallemaio. Il servizio di continuità as-sistenziale nell'orario not-turno feriale e festivo, in-vece, proseguirà ad es-sere assicurato da unmedico operante nellapostazione di S. Giorgioa Liri per tutto il com-prensorio. Il Direttore sa-nitario aziendale, Raffae-le Ciccarelli, ha dato di-sposizione al Direttoresanitario del Distretto diCassino di attivare tutte leprocedure al fine di ren-dere il piano quanto pri-ma possibile operativo.All 'articolazione dellanuova struttura assisten-ziale diurna festiva e pre-festiva, così come predi-

sposta dalla Direzione sa-nitaria aziendale e rece-pita dal Direttore Genera-le, hanno dato parere fa-vorevole i sindaci di S.Andrea, dott. Giovanni

Rossi, di S. Ambrogio,Biagio Del Greco, di S.Apollinare, Michelino Per-sechino, e di Vallemaio,Fabio Merucci. I qualihanno anche ringraziato

l'Azienda per «l'impegnosostenuto in favore dell'i-niziativa da noi assunta inmerito allo sdoppiamentodel predetto servizio sa-nitario».

SERVIZI/2

Emergenza caldo, stiamo provvedendo

Attivati i direttori generali dei Distretti, dei Poli Ospedalieri e l'unità operativa Medicina di base

In riferimento alleemergenze di questigiorni relativamente al-

la prevenzione degli ef-fetti sulla salute, partico-larmente degli anziani edei bambini, delle ondatedi calore ed alla raccoltadei rifiuti solidi urbani inmolti comuni della pro-vincia, in special modo alnord, che presenta note-voli criticità fino a sfocia-re nella sospensione delservizio per alcuni giorni,l 'Azienda sanitaria haadottato i seguenti tem-pestivi interventi.orevole.Per quanto riguarda il pri-mo problema, i direttorisanitari dei distretti, deipoli ospedalieri e l'Unitàoperativa Medicina di Ba-

se e Guardia Medica so-no stati incaricati di adot-tare immediatamente tut-ti i provvedimenti previstinel Piano operativo re-gionale fino a quando du-reranno le condizioni me-teorologiche ad elevato ri-schio per la salute dellapopolazione. In merito al-l'emergenza rifiuti, sem-pre la direzione sanitariaaziendale ha interessatoil direttore del Diparti-mento di Prevenzione af-finché siano intensificate- anche in considerazio-ne della coincidenza del-le condizioni climatiche -tutte le procedure di sor-veglianza sanitaria al finedi ridurre i rischi per la sa-lute dei cittadini.

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Chiude Chirurgia al-l’ospedale di Pa-lombara e i sinda-

ci della Sabina insorgono:no alla demolizione deinosocomi, subito un in-contro in Regione. Il di-rettore generale dell’AslRmG si difende: «Nessu-na chiusura. Convertiamovecchi edifici fatiscenti –scandisce Giovanni DiPilla – la sanità del Laziova riorganizzata. I simu-lacri non possono restare

in piedi. Sono pericolosiper pazienti e persona-le». Ma i primi cittadiniinsistono: «Le tasse lepagano tutti. I servizi pri-mari devono essere ga-rantiti. Non si possonomettere i sigilli, giustifi-cando una carenza didenaro». La replica del-l’Azienda sanitaria loca-le è stizzita: «Lo prevedel’atto aziendale. A Pa-lombara non si cureran-no più patologie acute,ma ci saranno riabilita-zione e lunga degenza.Un ospedale di comunitàgestito dai medici di ba-

se». Quindi i tempi: «Lagara è quasi espletata, ilavori partiranno entrol’anno. Nelfrattempor e s t aaperto i lDay sur-gery eproviamoa nonchiudereMedicina.Anche lì cisono pro-blemi di si-curezza». Poi Di Pillaconclude: «Del resto aPalombara mancano ria-nimazione, unità corona-rica e cardiologia. Es-senziali per curare gliacuti». Intanto sono sta-te aperte cinque saleoperatorie all’ospedale diTivoli. «È qui che dob-biamo puntare per lestrutture complesse. ATi-voli, Colleferro e Monte-rotondo si possono cura-re le patologie acute - ag-giunge il manager - oraspero ci consentiranno direalizzare un nuovoospedale nella Valle delTevere, per un bacino diutenza che arrivi fino aBracciano». Di Pilla nondimentica il progetto delpronto soccorso e suc-cessivo ospedale a Gui-donia: «Abbiamo chiestoalla Regione di finanzia-re la struttura. La rispo-sta arriverà a breve esarà positiva – assicurain tono perentorio – l’as-sessore alla Sanità, Au-gusto Battaglia, ha con-diviso l’iniziativa». E ametà giugno è esplosaun’epidemia di scabbia alnosocomio di Subiaco: lafastidiosa dermatosi pru-riginosa, causata dallapenetrazione di acari nel-la cute, ha coinvolto unadecina di persone tra de-genti e personale. Subi-to a seguire il polveronedi polemiche: ospedali

di Giuseppe Letizia non sicuri e pochi con-trolli all’accettazione. «Èproprio quello che dico da

anni – sottolinea Di Pilla– gli ospedali non posso-no restare aperti senza

misure adeguate. L’offer-ta va diversificata, deveessere appropriata. Unamaggiore attenzione aiservizi, specificando leattività». Ma Di Pilla nonsottovaluta l’episodio: «Ilcaso della scabbia a Su-biaco è un segno che al-cune malattie infettive ri-schiano di tornare. Im-portante una profilassiche coinvolga l’intera po-polazione, residenti enon. Con vaccinazioni eprocedure specifiche ne-gli ospedali e fuori. Solocosì possiamo controlla-re il territorio».

DENTRO LA ASL

Nessuna chiusura a Palombara«L’ospedale non si tocca, convertiamo vecchi edifici fatiscenti per nuovi servizi»

Il direttore generale della Asl RmG Giovanni Di Pilla rassicura i sindaci della Sabina

Sanità Lazio n. 46

19DAL TERRITORIO

Imalati terminali di tumore ed i loro familiari nondevono essere lasciati da soli nell'affrontare le

ultime fasi della malattia. A questo scopo l'asso-ciazione "Attilio Romanini" e la cooperativa so-ciale "Progetto Futuro" in collaborazione con l'Ho-spice"Villa Speranza" dell'università Cattolica diRoma hanno organizzato il primo corso di for-mazione dedicato all'assistenza domiciliare deipazienti oncologici in fase terminale. Partecipa-re alle lezioni è gratuito, una equipe di esperti se-lezionerà dieci persone di nazionalità italiana estraniera con particolare attitudine all'assistenzaed alle attività socialmente utili. La durata del cor-so è di 200 ore, di queste 136 di tirocinio con at-tività idonee a formare in concreto il personale.«Con questa iniziativa giungeremo ad un dupli-ce risultato: dare un apporto morale al malato edaiutare soprattutto gli stranieri ad integrarsi nelmondo del lavoro, al riguardo - ha dichiarato ilpresidente della cooperativa internazione studioe lavoro, Salvatore Pelargonio - stiamo pensan-do già all'attivazione di altri corsi».

Per informazioni:Centro di Formazione e CulturaAssociazione "Attilio Romanini" presso - Unità Operativa di Radioterapia delPoliclinico Gemelli Tel: 06 30154429Coop. Sociale "Progetto Futuro" - sede ACISEL: Via Verzuolo, 1 - 00168 Roma

“ “Nessuna chiusura. Convertiamovecchi edifici fatiscenti. La sanitàdel Lazio va riorganizzata. I si-mulacri non possono restare inpiedi. Sono pericolosi per pa-zienti e personale

Il caso Chirurgia a Palombara

LE RAGIONILo prevede l’atto aziendale. A Palombara non sicureranno più patologie acute, ma ci sarannoriabilitazione e lunga degenza.

I TEMPILa gara è quasi espletata, i lavori partiranno en-tro l’anno. Nel frattempo resta aperto il Day sur-gery e proviamo a non chiudere Medicina. An-che lì ci sono problemi di sicurezza

Il caso di scabbia a SubiacoIl caso della scabbia a Subiaco è un segnoche alcune malattie infettive rischiano di tor-nare. Importante una profilassi che coinvolgal’intera popolazione, residenti e non. Con vac-cinazioni e procedure specifiche negli ospe-dali e fuori. Solo così possiamo controllare ilterritorio

A fianco Giovanni DiPilla, direttore gene-rale Asl RmG. In altol’ospedale di Tivoli

Alla Cattolica un corsoper l’assistenzaai malati oncologici

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Sanità Lazio n. 46

21DAL TERRITORIO

di Giusy Piazzolla

DIETRO I FATTI

Nel Pontino è tempo di cambiarePolemici i sindacati: nella Capitale continuano a sottovalutare i nostri problemi

Cresce l’insoddisfazione nei confronti del direttore generale Ernesto Petti

Tramontata ormai lafase iniziale dell'in-n a m o r a m e n t o ,

quando tutto era perfettoed Ernesto Petti apparivacome l'uomo del futuro,del cambiamento e dellarinascita, oggi il rapportoidilliaco con le parti socia-li comincia a logorarsi eaffiorano le prime criticheannotazioni al suo opera-to. I sindacati comincianoa scalpitare e mostranosegni di insofferenza difronte a una situazionebloccata, senza spiragliverso il cambiamento,schiacciata sotto il peso didifficoltà economiche chenon consentono vie d'u-scita, ma solo un girarsiintorno ai soliti vecchi pro-blemi. «Che senso ha di-re a un cittadino: inveceche tra sei mesi qui a La-tina, questa analisi te lafaccio fare prima, magaritra due di mesi, ma gen-tilmente dovresti andare aFrosinone - sottolinea conamarezza Ovidio Bianchi,segretario della Cgil Fp diLatina - Questo non si-gnifica abbattere le listed'attesa, ma è quello chesento proporre negli in-contri con la dirigenza. Ilfatto è che senza un in-vestimento minimo i pro-blemi non si risolvono».Ma da Roma il direttorePetti torna sempre con le

pive nel sacco, ogni voltamandano a dire che biso-gna fare sacrifici, anzi laparola più gettonata, e an-che più ambigua, che igovernan-ti centralia l z a n oogni voltaa baluar-do di ogniminima ri-chiesta èrazionaliz-zare. «Mache ti vuoirazionaliz-zare quida noi,q u a n d ol'organicoè al di sot-to del fab-b i s o g n oa l m e n odel 25% -continuaBianchi -quando ,malgradol ' a r r i v odell'esta-te, chenon do-v r e b b epiù stupi-re nessu-no vistoche ognianno diq u e s t itempi ine-s o r a b i l -mente siripresenta e insieme a leiraddoppia la popolazionedel litorale, i lavoratori

vanno in ferie e i serviziscoppiano, ma puntual-mente ci trova imprepara-ti, le difficoltà di sempretornano a essere emer-

genza e niente è più ge-stibile. Quando i servizidel distretto lepino li han-

no lasciati languire peranni fino a rendere inevi-tabile la chiusura di presi-di ospedalieri ormai allostremo».

Petti perciò resta "unagran brava persona",ma proprio non ce la faa farsi valere nei con-fronti di un governo re-gionale tutto concen-trato su Roma, chechiede alle periferie so-lo rinunce e sacrifici. Lariorganizzazione dell'a-zienda, la razionalizza-zione dei servizi stentaa prendere forma e leultime nomine alle di-rezioni sanitarie, con

quel carattere di provvi-sorietà legata all'espleta-mento del concorso da

farsi il prossimo autunnonon consentono, non so-lo di entrare nel meritodella loro validità (tantopiù che sono state fatte a

costo zerosenza pesaresul bilancio),ma soprattut-to di comin-ciare a lavo-rare per i lcambiamen-to. Ma proprioa propositodelle nominedir igenzia l iuna frecciatatutta "di par-te" del sinda-calista com-menta: «Cer-to dovrebbecambiare l'ot-tica con cui ilpiano azien-dale costrui-sce la riorga-n i zzaz ione

dei servizi. Ci si pone maiil problema che crearecinquanta strutture com-plesse significa pagare in-dennità a cinquanta diri-genti, che uno stipendio ditutto rispetto già ce l'han-no? Con ogni singola in-dennità potremmo assu-mere 4 tecnici di radiolo-gia, che garantirebberoun maggior numero diprestazioni, che queste sìabbatterebbero le listed'attesa, che gioverebbe-ro di gran lunga di più al-la qualità del nostro servi-zio sanitario».

Nelle foto allato immaginidella Asl diLatina. Inbasso il diret-tore generaleErnesto Petti

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Nel Lazio le camereiperbariche in fun-zione sono tre.

Troppo poche e non sem-pre utilizzate al meglio. Diqueste due si trovano aRoma al Policlinico Um-berto I e al Calvari Hospi-tal, l’altra all’Istituto Chi-rurgico e Ortopedico diLatina. Negli anni sonodiminuite, fino al 2003erano in funzione anchequella del Policlinico Ge-melli e quella di Civita-vecchia. La coperturanella nostra regione è

quindi relativa solo allacapitale e alle coste me-ridionali del Lazio. La par-te nord della regione ri-mane scoperta. Dal ’98 al2004 a garantire sicurez-za ai tanti ap-passionati su-bacquei e aisommozzatoriprofessionistiimpegnati nellecoste settentrio-nali del Lazio aveva prov-veduto la camera iperba-rica di Civitavecchia. Madal settembre 2004 que-sto centro di ossigena-zione ha smesso di es-sere operativo, tanto chein caso di emergenza ilPronto Soccorso dell’O-

spedale cittadino è co-stretto a trasferire gli inci-dentati a Roma o a Gros-seto. «La soppressionedel centro iperbarico delGemelli ha costituito un

handicap,ma il fattoche a Ro-ma ci fos-sero altredue came-re ha reso

meno grave il tutto; a Ci-vitavecchia la situazioneè diversa e più delicata».È il commento di Massi-mo Falleri, dirigente na-zionale di Marevivo, unadelle associazioni più at-tive per quel che riguardala sicurezza degli appas-

di Andrea Giovagnolisionati di immersioni conl’autorespiratore. Norma-le che con l’arrivo dellastagione balneare il pro-blema, è proprio il caso didirlo, torni a galla. So-prattutto nella cittadinaportuale. .A premere per una pron-ta riapertura del centroiperbarico sono tutti gliappassionati di questosport, che da giugno a ot-tobre affollano le coste la-ziali settentrionali: SantaMarinella, Civitavecchia,Riva di Traiano sono so-lo alcune delle zone piùfrequentate. Che il pro-blema qui sia sentito lo siintuisce anche dai buonipropositi che su questo

EMERGENZE

Nord Lazio, dove il sub rischiaSolo tre le strutture funzionanti dopo la chiusura di quelle del Gemelli e di Civitavecchia

Camere iperbariche a Roma e nel Pontino. Completamente scoperto il litorale settentrionale

Sanità Lazio n. 46

23DAL TERRITORIO

argomento ha manifesta-to il nuovo sindaco di Ci-vitavecchia, Gino Saladi-ni, insediatosi in Munici-pio pochi giorni fa e chesi è impegnato affinché,una volta per tutte, sia laRegione ad occuparsi delCentro Iperbarico, anchee soprattutto finanziaria-mente. «La camera esi-ste in porto dall ’anno1987 ed ha iniziato a la-vorare dal febbraio 1988.Attualmente si trova inmanutenzione straordi-naria ad Ardea presso ilsuo costruttore, ma entrola metà di luglio rientreràa Civitavecchia e sarà ri-collocata in porto», assi-cura il sindaco Saladini.Dopo due anni di manu-tenzione sarebbe ancheora. Capitolo finanzia-menti: ad oggi il centro diassistenza medico persommozzatori e sub è fi-nanziato dall’autorità por-tuale e gestito dall’asso-ciazione di volontariatoFrancesco Forno. DallaPisana non giunge unsolo euro: «Mai ricevutoaiuti economici dalla Re-gione», fanno sapere dal-l’associazione Forno. Co-stata in tutto 500 milionidi lire, in otto anni di ser-vizio è servita per benventi emergenze. Ma nonè solo una questione nu-merica o di ubicazionegeografica. Per Falleri c’èanche un altro aspetto daconsiderare, quello del-l’approccio culturale circal’util izzo della terapiaiperbarica: «Questo mac-chinario può essere utilenon solo per curare pato-logie legate agli emboli,ma può aiutare i pazientia guarire da lesioni comele ulcere, o rallentare pa-tologie degenerative co-me le retinopatie deglianziani». Insomma unosviluppo e un suo utilizzomigliore aiuterebbe tutti,non solo gli amanti degliabissi.

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Sonnino, la contesa della farmaciaIL FATTO

Ricorsi al Tar, al Consiglio di Stato, ordinanze comunali: insomma chi ha ragione?

Dopo mesi è ancora aperta la complessa vicenda giudiziaria nel comune ausono

Cosa può accaderese un medico di-venta Sindaco?

Potenzialmente tante co-se, soprattutto se il suoprogramma elettorale di-verrà realtà. E’ in estremasintesi la storia di GinoSaladini, medico legale epsicologo clinico, elettoprimo cittadino di Civita-vecchia, e che ha fattodella rivoluzione della Sa-nità a Civitavecchia il suopunto di forza in campa-gna elettorale. Tra le cau-se della sua vittoriaschiacciante, ( ha ottenu-to il 66% del consenso alprimo turno) c’è anche l’a-ver prospettato un siste-ma sanitario più efficaceda queste parti. Da doveiniziare quindi? Dal ma-landato pronto soccorso

dell’ospedale San Paolo.Perché il primo interven-to, quello che rientra neifamosi primi cento giorni,sarà destinato proprio qui.Il Pronto Soccorso, l’uni-co di Civitavecchia, fun-ziona poco e male e a la-mentarsi sono la maggiorparte delle persone che vitransitano. Urge quindi unimmediato intervento. Do-po aver risolto questa si-tuazione sarà la volta diavviare una seria riqualifi-cazione dell ’ospedalestesso, «l’ospedale SanPaolo ha bisogno di unaforte azione politica per unrilancio della struttura sulpiano del confort alber-ghiero e della funzionalitàanche rispetto alle nuovetecnologie» , spiega il neosindaco, «bisogna dare

funzionalità alla strutturasanitaria mettendo mano,anche con la ricerca dinuovi finanziamenti, aiprogetti di ristrutturazionee mettere fine alla storiadi un cantiere sempreaperto. Dovremmo velo-cizzare la diagnostica evalorizzare il personale edarrivare ad inserire duenuovi reparti, quello di car-diologia e oncologia» .Non mancano altri pro-getti ambiziosi, comequello di costruire un nuo-vo ospedale all’interno delporto per croceristi. Unprogramma quello di Sa-ladini a breve, medio elungo raggio. Per cerca-re di soddisfare le esigen-ze di tutti e lenire i disagidei pazienti. «La salute èun diritto di tutti ma anche

un bene pub-blico, perchéha una rica-duta non so-lo sul singoloma sulla co-munità inte-ra» , spiega ilSindaco, «laricetta delledestre è pun-tare sullacrescita deiprivati. Noi ri-teniamo invece che sidebba investire maggior-mente sulla crescita deicomparto pubblico». LaSanità rimane pur sempreun tema di competenzaregionale, ma questo nonpreoccupa la nuova Giun-ta, sicura di essere unpungolo continuo affinchédagli scanni della Pisana

ci sia sempre una atten-zione particolare a questaimportante città portualeche non ha mai smesso dipensare in grande e vor-rebbe un giorno diventareprovincia autonoma, ta-gliando finalmente il cor-done ombelicale con lacapitale.(D.C.)

IN VETRINA

Sindaco e medico. Qualcosa cambieràOspedale e pronto soccorso, il nuovo primo cittadino di Civitavecchia atteso alla prova dei fatti

Gino Saladini ha messo i temi della sanità al centro del suo programma. E adesso…

«La farmacia diSonnino Scaloè proprietà del

Comune, cioè dei cittadi-ni di Sonnino. Tra le tanteinterpretazioni questo èun dato di fatto incontro-vertibile: la titolarità dellaColetta è decaduta». Ilsindaco di Sonnino GinoCesare Gasbarrone nonci sta. Il Tar di Latina hadato ragione all’ex titolaredella farmacia, Elena Gra-zia Coletta. Annullate leordinanze comunali del lu-glio 2005 che disponeva-no la chiusura dell’eserci-zio di Sonnino Scalo e neassegnavano provvisoria-mente la gestione ad altrofarmacista, il dottor Vin-cenzo Grenga. Sentenzaalla mano, la dottoressaColetta riapre i battentidella farmacia che ha ge-stito per 18 anni e che leera stata assegnata in

quanto vincitrice di rego-lare bando comunale nel1988. «Adesso non mimuoverò di qui nemmenose vengono i carriarmati», avverte.Mentre Gasbarroneannuncia ricorso alConsiglio di Stato,che, precisa, «qual-che mese fa, avevaannullato la so-spensiva ordinatadal Tar sulla stessamateria». È una complessavicenda giudiziariaquella della farma-cia del paese auso-no. Il Comune vor-rebbe amministrar-la direttamente,creando a breveuna multiutility di proprietàesclusiva del Comune, laSociosanitaria sonninesesrl. Che gestirà non solo ilpresidio sanitario, ma an-

che una nutrita serie di al-tri servizi, tra cui le men-se ed il trasporto scolasti-co. Il primo cittadino lo

aveva spiegato ai sonni-nesi nell’agosto scorso,elencando loro i vantaggidella gestione pubblica inuna lunga lettera. Una ri-

sposta alla cittadinanza, inverità. Perché, con la so-la farmacia di Via Romasu cui fare affidamento in

pieno agosto, gli utentiavevano firmato in fretta efuria una petizione per lariapertura urgente dell’e-sercizio gestito dalla dot-

toressa Coletta. Gasbar-rone si era difeso: «Il Tarprima e il Consiglio di Sta-to poi hanno deciso che

tutti gli atti di asse-gnazione della far-macia di SonninoScalo al precedentegestore (la dottores-sa Coletta, ndr) era-no e sono nulli. Noinon abbiamo mos-so foglia». Il sinda-co come un notaio:le ordinanze comu-nali eseguivano lesentenze. «Chi so-stiene cose diverselo fa per motivi dicarattere stretta-mente personale»:così Gasbarrone unanno fa. «Natural-

mente – dice oggi il sin-daco - l'Amministrazionefarà valere le sue ragioninelle sedi opportune». (A.R.)

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Sapete in cosa con-siste l'interventoPrk? E perché ri-

correre al laser per la cor-rezione della vista? Permotivi <estetici, econo-mici, pratici, professio-nali…ma anche medici>spiega il dott. StefanoPintucci, presidente del-l'associazione romana"Oftalma" . Perché <ve-dere bene ed in modonaturale in tutte le attività,è impossibile con oc-chiali che limitano il cam-po visivo> sottolinea l'e-sperto che spiega, detta-gliatamente, tutto quelloche un paziente deve sa-pere sulle tecniche di cor-rezione della vista, attra-verso secoli di incessan-ti ricerche. Vale la penasaperne di più.

Dottore, cosa si inten-de per presbiopia e co-me si risolve?E'l'incapacità progressivadi vedere da vicino. Lacorrezione della presbio-pia si effettua tramite il la-ser ad erbio e tecnica LA-PR. Perché scegliere il La-ser per la correzionedella vista?Le motivazioni possonoessere di tipo estetico,economico, pratico, pro-fessionale ma anche me-diche, come quando si èin presenza di un' intolle-ranza all'uso di lenti acontatto, soprattutto seassociata ad una elevataanisometropia, in questocaso è impossibile l'uti-lizzo di occhiali in quantoil cervello non riesce afondere le immagini cheprovengono dai due oc-chi ,per la differenza digrandezza che le lenti di

Sanità Lazio n. 46 27

RispondeSTEFANO PINTUCCI

CHIRURGOOFTALMICO

a cura di Elisabetta Menga

LA SCHEDALaureato in medicinae chirurgia, membro

di società scientificheitaliane e internazio-nali, presidente di

“Presbymania”, primaorganizzazione scien-tifica internazionaleper lo studio della

presbiopia.Un curriculum degnodi nota quello di Ste-fano Pintucci che, nelcorso degli anni, si èparticolarmente dedi-cato alla presbiopiaideando una tecnica

di risoluzione chirurgi-ca su cui svolge corsiprofessionali ancheper conto della So-

cietà Oftalmologia ita-liana (Soi) di cui è

membro.-----------------------------

Oftalma Onlus, via Bruxelles 59/ARoma 06/8411884

334/1659285www.oftalma.com

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Roma

potere diverso danno.Dunque sempre più per-sone sono felici di ave-re una vista naturale sen-za la schiavitù di occhialio lenti a contatto, graziealla chirurgia refrattiva.In cosa consiste l'in-tervento PRK?Si instilla del collirio ane-stetico e si applica unopiccolo divaricatore permantenere aperto l'oc-chio. Si asporta l'epiteliocorneale, con una appo-sito collirio e si esegue iltrattamento laser ido-neo.Quindi si applica unalente a contatto morbidaterapeutica che dovrà es-sere portata per 5 giornisenza mai toglierla pro-teggendo la cornea e fa-vorendone la guarigione.Durante le prime ore dal-l'intervento si possonoavere disagi: bruciore, la-crimazione, senso di cor-po estraneo, fastidio allaluce, e dolenzia che sicontrolla gli analgesiciprescritti.Dal giorno del-l'intervento si esegue unaterapia con colliri da in-stillare secondo prescri-zione. In particolare le la-crime artificiali che favori-scono la cicatrizzazione,un collirio antibiotico con-tro le infezioni, un collirioantinfiammatorio e anti-dolorifici. Il quinto giornosi tolgono le lenti e si con-trolla la cicatrizzazionedell' epitelio.La qualità vi-sta migliora fin oltre 5-6mesi dall'intervento. La situazione post-opertatoria?Nel postoperatorio è ne-cessario l'utilizzo di filtriselettivi medicali, che pro-teggono la cornea ma an-che le strutture internedell'occhio dall'azione no-

civa dei raggi ultraviolettiprovenienti dal sole. Fa-vorendo e accelerandola cicatrizzazione cornea-le, e migliorando l'efficen-za visiva in determinatecondizioni ambientali la-vorative. E le indicazioni per iltrattamento laser contecnica Prk?Sono varie. Per esempiosi applica il laser con tec-nica Prk per la Miopia fi-no a circa 12-13 diottrie(dipende dallo spessorecorneale). Per l'Iperme-tropia fino a circa 7 diot-trie (dipende dalla curva-tura di partenza della cor-nea) e per l'Astigmatismofino a 5-6 diottrie (dipen-de dalla curvatura inizialedella cornea.) Ci sono casi in cui lacornea deve essere ri-trattata?In alcuni casi assoluta-mente sì. Quando doves-se residuare un piccolodifetto dopo il trattamen-to, cosa sempre possibilein quanto gli occhi non es-sendo tutti uguali, reagi-scono al laser cicatriz-zando in maniera diversa.Il laser, infatti, viene pro-grammato per corneestandard, ma purtropponon essendo le corneetutte uguali, può accade-re che una cicatrizzi "troppo " annullando inparte l'effetto dell'ablazio-ne del laser. Quali gli esami prelimi-nari all'intervento di chi-rurgia refrattiva con la-ser ad eccimeri? Visita oculistica per valu-tare il difetto di vista, la sa-lute degli occhi e l'indica-zione alla chirurgia refrat-tiva. Esami preliminari,non invasivi da eseguire

prima di consigliare il trat-tamento:misura della vi-sta a pupilla reagente,esame del segmento an-teriore, misura della pres-sione intraoculare e dellavista a pupilla dilatata (ci-cloplegia). Infine esamedel segmento posteriorea pupilla dilatata: coroide,nervo ottico E gli esami preliminariper intervento di chirur-gia laser ad eccimeri?Prima di tutto la Topogra-fia corneale: esame noninvasivo che si esegue ef-fettuando una fotografiadella cornea elaborata at-traverso un computer. Halo scopo di analizzare mi-gliaia di punti sulla super-ficie corneale anteriore ri-producendo una mappa acolori della sua curvatu-ra, serve ad escludereeventuali patologie cor-neali (es. cheratocono).Eancora la Microscopia en-doteliale: esame non in-vasivo che consiste nel-l'eseguire una fotografiadell'immagine ingranditadella superficie internadella cornea (l'endotelio).La Pachimetria cornea-le:Valuta lo spessore del-la cornea misurato in mi-cron. E' fondamentale inquanto il laser ad ecci-meri è un laser fotoabla-tivo, rimuove cioè unaparte di tessuto per cor-regger i difetti di vista e laquantità di tessuto rimos-so è proporzionale all'en-tità del difetto. La Pupillo-metria: Misura del diame-tro pupillare nelle diversecondizioni di luce. Infinel'Aberrometria: Esameche studia attraverso deicomplessi algoritmi ma-tematici, la qualità dellavisione.

Presbiopia addiocon il laserti correggo la vistasenza problemi

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Q ui PisanaQUINDICINALE D’INFORMAZIONE

Il Recup non si ferma, neanche d’estate. Analizzando i da-ti forniti dal numero verde unico di prenotazione speciali-

stica sanitaria della Regione Lazio (803333) si nota un au-mento proporzionale sia nelle telefonate ricevute dal callcenter che nelle visite specialistiche prenotate in tutte e cin-que le province. Sono arrivati a 138mila (138.368) i cittadi-ni che, nelle settimane comprese tra il 12 e il 24 giugno2006, hanno contattato il Recup, per un totale di oltre 91mi-la (91.132) visite specialistiche prenotate. In aumento an-che le prenotazioni “in via prioritaria”: quelle, per intender-ci, attivate direttamente dal medico di famiglia: 724 in tota-le. Con i medici di base, infatti, il sistema Recup ha siglatoun importante accordo: i 3500 medici di famiglia della Re-gione Lazio sono stati dotati di un codice PIN personaleche consente loro un accesso prioritario al sistema di pre-notazione Recup. In tutti i casi in cui si riscontra un gravesospetto diagnostico o una vera urgenza, il medico di fa-miglia può ottenere una visita specialistica a meno di 72ore dalla chiamata. A partire dal prossimo 3 luglio anche ilservizio di guardia medica gestito dall’ARES si avvarrà deiservizi e dei mezzi tecnici messi a disposizione dal Recupper migliorare il servizio di continuità assistenziale di Cen-trale d’Ascolto della Guardia Medica Regionale di Roma.Verrà a questo riguardo attivato un nuovo numero telefo-nico urbano 06.57.06.00 su cui confluiranno le chiamate dichi ha bisogno di consultare un medico per problemi lega-ti a situazione di “non emergenza” sanitaria. Saranno ini-zialmente potenziate le linee telefoniche e migliorate le con-dizioni di lavoro dei medici di servizio, mentre le chiamateche pervengono al nuovo servizio saranno registrate e ge-stite in casi di coda e chiamate in attesa. (M.M.)

E ora la guardia medica

Q ui Recup

Alla fine il presidente della Regione Lazio ce l’ha fatta a presentare il pianodefinitivo per rimettere in sesto i conti in rosso della sanità. Almeno ha tro-

vato l’accordo con le parti sociali e le associazioni di categoria, perché l’ulti-ma parola spetta al governo Prodi. Sarà lui, infatti, a decidere se accettare omeno il piano di rientro e scongiurare così gli aumenti definitivi di Irap e Irpefper i cittadini e le imprese. Raggiungere l’accordo, però, non è stato affatto facile. In poco più di un me-se di lavoro ha dovuto subire i pesanti attacchi dei sindacati, in special modoquelli della Cisl, che ha duramente criticato l’operato del presidente. Ma an-che quelli dell’Aiop, l’associazione che riunisce gli ospedali e le cliniche pri-vate, che per mesi ha chiesto alla Regione di ricevere gli arretrati così da po-ter pagare i camici bianchi. La “guerra”, caso strano, si è conclusa pochi gior-ni fa con la rassicurazione, da parte dell’assessore al Bilancio Luigi Nieri, delversamento degli arretrati. Adesso che tutti i tasselli sono a posto, non restache attendere la risposta del governo su un piano che, rispetto a quello origi-nale, presenta soltanto 100 milioni di euro in meno di rientro: da un risparmioiniziale stimato su 1 miliardo e 560 milioni si passa a 1 miliardo e 465 milionidi euro in tre anni. Risparmi che arriveranno dal taglio dei posti letto, che do-vranno rientrare nella media nazionale che impone 4,5 posti letto per ogni mil-le abitanti (nel Lazio passeranno da 28. 861 a 26.000), dalla diminuzione del-la spesa farmaceutica, dalla ristrutturazione ospedaliera, dalla voce “beni eservizi”, e da una non ben identificata voce “altri interventi” contenuta nel li-brone di cinquanta pagine.Resta soltanto un dubbio, che riguarda il rischio occupazionale al quale van-no incontro molti dipendenti delle cliniche private soggette alla cosiddetta ri-conversione in Rsa, ovvero in residenze sanitarie assistite, per quelle cliniche– anche pubbliche – che contano meno di cento posti letto. I sindacati, per ora, hanno deciso di aspettare e di affrontare l’argomento in unaltro momento. (C.C.)

E se il piano crea disoccupazione?

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Sanità Lazio n. 46 31

Avvicendamenti e new entries in Giunta e in Con-siglio Regionale, apparentemente per la sanità

cambia poco. In realtà in termini di potere cambiaquasi tutto. Dicono i bene informati che l’assessoreBattaglia, ingabbiato da una troika di ferro, abbia con-servato poco più della faccia e che la vera politicasanitaria sia ora di appannaggio all’Agenzia di Sa-nità Pubblica dove al potente direttore generale Cli-ni dovrebbe affiancarsi un cavallo di ritorno, quel-l’Hermanin che nella galassia della Margherita rap-presenta l’ala meno confessionale. Dall’Asp do-vranno partire, secondo lo schema messo a puntonel palazzo del potere regionale, le direttive per ri-disegnare la mappa dell’ospedalità ma soprattuttodel potere regionale. Chi è più debole verrà spaz-zato via, nelle scelte prevarrà la difesa degli interessidi chi agli uomini-chiave è più vicino. Lo schema èsempre lo stesso, non ha colore politico. Ma secon-do i rumors respirati nei corridoi della Pisana la de-riva ideologica si imporrà prepotentemente sulla lo-gica del buon senso, del rispetto dell’economia, delmercato e degli interessi dei cittadini. Dall’opposi-zione, al momento, c’è poco da aspettarsi. È troppodebole per far ragionevolmente sentire la sua voce.C’è solo da sperare che i tempi della politica sianolunghi, e che il fronte moderato abbia tempo di re-cuperare forza e posizioni.

PRESCRIZIONI AI DEFUNTI,LA ASL DI LATINA ARCHIVIA

Farmaci ai pazienti defunti, il caso è archiviato. Al-meno per quanto riguarda l’inchiesta interna alla Asldi Latina non sono emerse responsabilità partico-lari di operatori sanitari. La Guardia di Finanza hacondotto indagini approfondite nel 2005, eviden-

ziando come medici e pediatri del distretto di Acilia e Cisternapercepissero dagli anni ’70 i compensi erogati dalla Regione e re-lativi a circa 5mila assistiti deceduti o emigrati. Il danno erarialestimato si aggira attorno ai 2 milioni di euro.

(Il Tempo - 26 giugno)

LA GIUNTA ANNUNCIA TAGLIMA ACCREDITA NUOVI POSTI LETTO«Mentre la Giunta regionale pensa alla riduzione del numero deiposti letto, con conseguente riduzione del tasso di ospedalizza-zione anche nelle strutture sanitarie private, sembra che un prov-vedimento di accreditamento per 200 nuovi posti letto presso l’I-stituto Santa Maria Immacolata di Guidonia, attualmente ge-stita dalla Società Italian Hospital Group S.p.A., sia stato adot-tato o sia in corso di adozione da parte della Giunta Regionale».Lo dichiara il consigliere regionale del Lazio dell’Udc Massimilia-no Maselli che, in un’interrogazione all’assessore alla sanità Au-gusto Battaglia, chiede chiarimenti su un provvedimento di ac-creditamento di 200 nuovi posti letto presso l’Istituto Santa Ma-ria Immacolata di Guidonia.

(AdnKronos - 27 giugno)

ANAGNI, DIECI MESIPER UNA MAMMOGRAFIATempi davvero biblici per effettuare un esame specialistico e nonsempre è possibile eseguirlo all’ospedale di Anagni, dove la ca-renza di personale in alcuni reparti sta creando forti disagi agliutenti. Difficoltà soprattutto per alcuni esami come radiografie, eco-grafie e mammografie. Per quest’ultima un appuntamento è pos-sibile in un mese a Sora e Alatri, ma addirittura ad aprile del 2007ad Anagni.

(Ciociaria Oggi - 25 giugno)

ASL DEI CASTELLI (RMH), COSÌGLI OSPEDALI SARANNO POTENZIATI

Cantieri in vista in alcuni ospedali della RmH. Ad es-sere interessati da interventi di riqualificazione, conl’utilizzo di fondi stanziati nel 2000 e sostanzialmentenon spesi, i plessi ospedalieri di Rocca Priora, Al-bano, Ariccia, Genzano e Marino. Rocca Priora

vedrà la creazione di un hospice, e Albano beneficerà di un po-tenziamento per la chirurgia.

(Il Tempo - 27 giugno)

TRASFERITO AL NOSOCOMIO DI MARINOIL DAY HOSPITAL PEDIATRICO DI FRASCATIIl day hospital pediatrico del San Sebastiano di Frascati è statotrasferito all’ospedale di Marino. Una decisione che impoveriscei servizi dell’ospedale frascatano – sostengono gli utenti – nono-stante questo abbia un notevole bacino di utenza. Il personale in-fermieristico del servizio rimarrà a Frascati impiegato in altri re-parti.

(Il Messaggero - 27 giugno)

di Diogene

LF’indiscretoQUINDICINALE D’INFORMAZIONE

Quella troikadi ferroche ingabbial’assessore

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