Anno 22 e i - n. 74 - mArzo 2014 e - ALATEL.PV · plice effetto: quello di incrementare la nostra...

44
testimone Anno 22 - n. 74 - mArzo 2014 Periodico quadrimestrale dell’Associazione “Seniores Telecom-Alatel” Piemonte e Valle d’Aosta spedizione in AbbonAmento postAle – d.l. 353/2003 (Conv. in. l. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, d.C.b/torino - n. 74 - mArzo 2014 il

Transcript of Anno 22 e i - n. 74 - mArzo 2014 e - ALATEL.PV · plice effetto: quello di incrementare la nostra...

testimoneAnno 22 - n. 74 - mArzo 2014

Periodico quadrimestrale dell’Associazione “Seniores Telecom-Alatel” Piemonte e Valle d’Aosta

sp

ed

izio

ne

in

Ab

bo

nA

me

nt

o p

os

tAl

e –

d.l

. 35

3/20

03 (

Co

nv.

in

. l

. 27

/02/

2004

n.

46)

art.

1,

com

ma

2,

d.C

.b/t

or

ino

- n

. 74

- m

Ar

zo

201

4

il

74 - marzo 2014 COPERTINA:45 - luglio 2005 copertina 20/02/14 14.59 Pagina 3

sede reGionAle

ConsiGlio reGionAle

presidio dellA sede

indirizzo postAle

via Bari 5 - 10144 Torino - telefoni 011 572.5842 - 572.5728fax 011 572.5730 - numeri verdi 800.805.031 - 800.012.777 (da telefono fisso)

mattino: ore 9,30 -12,00 il martedì e il giovedì

Seniores Telecom-Alatel c/o Telecom Italia - casella postale 497 - 10121 Torino.

Versamenti seniores teleCom-AlAtel Consiglio regionale piemonte e Valle d’Aosta

http://[email protected]

conto corrente postale n°

18645101Bonifico bancario Intesa SanPaolo Codice IBAN

it44V0306901000100000067805

presidente: Carlo Trabaldo Togna

presidente onorArio: Luigi di Castri

ViCe presidenti: Filippo Balocco e Carlo Pavarino

seGretArio: Giacomo Mancuso

ViCe seGretArio:Chiara Lucivero

ConsiGlieri: Filippo Balocco, Daniele Curtetto, Giuseppe Gallo, Carlo Pavarino, Melita Schwab, Franco Tenna, Piera Zaninetti

FidUCiAri: Luciana Béthaz, Luigi Ferrando, Lodovico Foglio, Vittorio Marchizza,Luigi Paleari, Caterina ScomazzonNicola Sola

reVisori dei Conti: Andrea Lento, Giorgio Sassone

AlessAndriA - luigi Ferrando - [email protected]. 0142 63.180 tel. 335.130.34.76

AostA - luciana béthaz - [email protected]. 0165 45.670

Asti - nicola sola - [email protected]. 0141 644.179 - 338 885.46.28 il mercoledì ore 9,00 -12,00

biellA-VerCelli - luigi paleari - [email protected]. 0161 252.500 tel. 339.635.84.95

CUneo - lodovico Foglio - [email protected]. 0174 481.143 tel. 334. 288.77.18 corso Italia 6 - Mondovì

noVArA-VerbAniA CUsio ossolA - Vittorio [email protected] - tel. 338 693.24.57tel. 0321 371.234 - 0321 402.528 il martedì ore 9,00 -12,00

torino - Caterina [email protected] - via Ardigò 13/A dal lunedì al venerdì ore 10,00 -12,00

tel. 011 572.6795 - 572.6147 fax 011 572.3446 - 572.6584- via Mercantini 9 il martedì ore 10,00 -11,30

tel. 011 572.9750 - 572.9752 - fax 011 572.9751

sezioni territoriAli

seniores telecom-alatel

consiglio regionale del piemonte e della valle d’aosta

e-mail associazione

[email protected]

e-mail redazione sito web

1ª di copertina:Il Papa Francesco in piazza San Pietro in mezzo allafolla dei fedeli.

Riquadro: La Municipalità Repubblicana di Torino nel solco dellaRivoluzione Francese.

2ª di copertina:Dipinto di Tino Aime per la mostra di Lanzo “I rifugi del-la Valle”,

3ª di copertina:Proposte di mostre in primavera a Lanzo, che vedonocoinvolti i Soci Tino Aime e Giovanni Romanò.

4ª di copertina:La brochure della nostra Associazione.

74 - marzo 2014 COPERTINA:45 - luglio 2005 copertina 20/02/14 14.59 Pagina 4

dit

oria

lee

1

are amiche, cari amici,

l’anno che è iniziato ha visto e vedrà importanti eventi per la nostra Associazione. Innanzi tutto, come avete potuto già leg-gere nel precedente numero del nostro periodico, è stato rinnovato il Consiglio Regionale. A Novara abbiamo un nuovo Fidu-ciario e colgo l’occasione per ringraziare Marianna Pardi per il notevole contributo che ha dato alla nostra Associazione, au-gurandomi che continui anche se non ha voluto rinnovare la sua candidatura. I Fiduciari stanno elaborando nei loro territorivarie iniziative: mi piace sottolineare il particolare impegno della Fiduciaria di Torino, Caterina Scomazzon, che sta attivandotutta una serie di significative iniziative, dagli “incontri in giallo” ai corsi per chi vuole iniziare a conoscere ed usare il compu-ter. È importante che il suo entusiasmo diventi contagioso e spinga i Soci che hanno disponibilità di tempo a collaborare con laSezione di Torino.

Stiamo preparando il Convegno Regionale, rimandato dallo scorso anno, che si svolgerà probabilmente nel mese di otto-bre: si vagliano alcune alternative, in tutte c’è la volontà di realizzare una giornata per i Soci, ricreando una simpatica occa-sione di incontro e di ravvivamento di amicizie forse a volte trascurate.

Continuano gli effetti positivi, in termini di nuove iscrizioni, delle convenzioni con Telecom Italia: dall’inizio della cam-pagna, nell’aprile del 2010, al 31 gennaio di quest’anno, ci sono state 1245 adesioni e ben 602 Soci nuovi. Tutto ciò ha il du-plice effetto: quello di incrementare la nostra Associazione e quello di aumentare la informatizzazione dei Soci. Quest’ultima cipermette di avere una notevole consistenza di iscritti raggiungibili tramite e-mail e quindi la possibilità di informarli in temporeale su tutte le novità. Ormai quasi 1700 Soci dispongono di un indirizzo mail. Questa situazione ci ha spinto a prendere inconsiderazione di attivare un Blog: è un esperimento che vogliamo fare e contiamo molto sull’aiuto dei Soci. Comunque l’argo-mento sarà oggetto di una prossima “News”.

Ormai l’informatica fa parte della nostra vita quotidiana ed è per questo che studiamo come introdurla nell’operare quo-tidiano della nostra Associazione: stiamo per iniziare la sperimentazione delle prenotazioni di gite, manifestazioni ed altri even-ti in genere, in modo diretto tramite web.

Troverete, allegate a questo numero della nostra rivista, delle brochure che abbiamo predisposto per dare maggiore visibi-lità all’Associazione e delle quali, con il vostro aiuto, daremo la massima diffusione.

Si conferma la validità dell’indirizzo di dare la massima autonomia operativa alle varie Sezioni; un modo di operare cherichiede di conseguenza un costante impegno di supporto e di assistenza da parte della Regione.

Vi lascio ora alla lettura.Un forte abbraccio a tutti voi dal Vostro

Carlo Trabaldo Togna

C

Maggiorevisibilità

IL TESTIMONE 74

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 1

seniores telecom Alatelil Punto

2

TuTTo di noi!

Per farci conoscere meglio e più diffusamente abbiamo deciso di stampare e distribuireuna brochure, che illustri bene e in modo chiaro e netto “tutto di noi”, mettendo nerosu bianco, in modo preciso per farlo sapere a tutti. Ciò comporterà un vero e proprio impegno per ciascuno, sì nessuno escluso e intendia-mo che tutti i Soci si facciano portavoce con colleghi e amici per consegnar loro questopieghevole divulgandolo il più possibile. Si tratta di un’operazione nata per dare maggiore visibilità all’Associazione e quindi ri-chiede il massimo impegno. I frutti si vedranno se avremo saputo seminare bene, aumentando il numero dei Soci c’èsempre da guadagnare perché si possono fare più cose. Presentiamo qui di seguito una sintesi, con i soli titoli, del documento che trovate alle-gato alla rivista.

Chi siamo. Donne e uomini “attori di un’appassionante storia collettiva”.

Quali sono le finalità dell’Associazione. Valorizzare e tutelare il ruolo dei Seniores. Favori-re la conoscenza fra i Soci. Essere presenza viva nel contesto sociale.

Cosa ci caratterizza. Il senso di appartenenza. Essere donne e uomini di Comunicazione.Persone che sono risorse per la Comunità.

Cosa facciamo. Pubblichiamo la rivista “il Testimone”. Offriamo un sito internet. Trasmet-tiamo “Seniores Telecom News”. Gestiamo le promozioni di Telecom Italia in convenzionecon l’Alatel. Organizziamo gite giornaliere, viaggi di più giorni e iniziative varie. Realizzia-mo incontri di Settore. Offriamo vicinanza e solidarietà. Raccogliamo testimonianze. Cu-riamo un sistema informativo con data-base. Segnaliamo volontari per la premiazione “insilenzio per gli altri”.

Cosa chiediamo. “Associatevi, l’Alatel è una bella opportunità che vi consente di mante-nere le amicizie di lavoro, farne di nuove e sentirvi parte di un gruppo”. “Seguiteci semprecon interesse e fateci conoscere suggerimenti e proposte”.“Venite a fare il Volontariato Alatel collaborando all’interno dell’Associazione“ “Parteci-pate con entusiasmo, perché l’Alatel è la vostra voce!”

Come potete notare i punti sono molti e anche abbastanza interessanti. Vi ricordiamo l’impegno di diffusione dei volantini e non abbiate timore, la fortuna aiu-ta gli audaci.

Consegnate le brochure ai colleghi non ancora iscritti all’Alatel!

IL TESTIMONE 74

Alateldi Franco Tenna

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 2

anno 22

n. 74

marzo

2014

IL TESTIMONE 74

3

del piemONTe e dellA VAlle d’AOsTA

seniores telecom-AlAtel

iltestimone

74direttore EditorialeCarlo Trabaldo Togna

direttore ResponsabileFrancesco Giordana

coordinatore RedazionaleFranco Tenna

RedazioneClotilde BaroneLuigi di CastriLuigi Gallero AlloeroAnna GhilottiDomenico SalatiCarlo Trabaldo Togna

Hanno collaborato a questo numeroMirella Ballesio, Luciano Barone, Luciana Béthaz, Alberto Bonino, Carlo Chiavario, Daniele Curtetto,Simonetta Di Lazzaro, Giovanna Elia, Luigi Ferrando, Giuseppe Fettarappa,Adriano Fogliasso, Lodovico Foglio, Mariuccia Greppo, Giacomo Mancuso, Luigi Paleari, Gian Paolo Ressico,Giuseppe Scanavino, Caterina Scomazzon,Domenico Serena, Nicola Sola.

impaginazioneFranco Tenna

FotografieArchivio Storico Città di TorinoBéthaz, Cavignoli, Ferrando, Greppo, Paleari, Rapetti, Salati, Sola, Tenna.

Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 4782 del 5 aprile 1995

Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (Conv. In. L. 22/05/2004 n. 46) art. 1, comma 2, D.C.B/Torino

Chiuso in tipografia il 19/02/2014Realizzazione grafica: Café Noir Communication srl - TorinoStampa: Comp2 - Torino

sommariosommario

Periodico quadrimestrale dell’Associazione

1  Maggiore visibilità

2  Il Punto 

Alatel. Tutto di noi!

4  Agenda Alatel

Nuovo Consiglio Direttivo Regionale

Il dopoelezioni, parliamone insieme

Il Consiglio Regionale del 16 dicembre

7 La voce delle Sezioni

Alessandria. Pranzo sociale a Morozzo

Aosta. Pranzo sociale a Ghemme

Asti. Pranzo sociale a Barolo

Novara-VCO. Pranzo sociale a Fondotoce

Biella Vercelli.Pranzo sociale a Ghemme

Cuneo. Il Fiduciario informa

Torino. Pranzo annuale a Norea di Roccaforte

Asti. Festa degli auguri

Biella Vercelli.Auguri di Natale

Alessandria. Pranzo di Natale in agriturismo

Torino. Il Fiduciario informa

15  Riscoprire il Piemonte 

Nizza Monferrato

17  Percorsi in Valle d’Aosta 

Charvensod

18  Soci notizie

19  Agevolazioni

20  Ricorda che ...

20  Manifestazioni

22  Ricordiamo con le foto

23  Un Socio alla volta

Mariuccia Greppo

24  Conoscere Torino 

Disagio, solidarietà e progetti

Dalla Torino romana ai borghi fuori porta

26  Dialogo tra credenti e

non credenti

31  Osservatorio

Libri: spigolando qua e là

Tradizioni - Cucina in famiglia

Spese mediche - detrazioni fiscali

Previdenza - Notizie sulle pensioni

Mondo d’oggi - Da un mercato all’altro

35  Percorsi nel tempo

Il profittoPensieri

37  CelebrazioniPresentazione ufficiale Inno

dei Piemontesi nel mondo

38  La morale della favola

Considerazioni sulla situazione attuale

39  Il succedersi dei giorniIntervista ad una intervistatrice:

Giovanna Elia

EdiTORialE

iNTERMEzzO

al centro de “ il Testimone”

aTTUaliTà

NUOvi sTili di viTa

cUlTURa

il TERRiTORiO

viTa assOciaTiva

sENiOREs TElEcOM

i NOsTRi sOci

cONvERsaziONi

UN TEMPO PER TUTTO

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 3

Il nuovo

Consiglio

Direttivo

Regionale

nella seduta del

13 febbraio 2014

ha effettuato

le seguenti

nomine:

presidente Carlo Trabaldo Togna

presidente onorArio Luigi di Castri

Vice presidenti Filippo Balocco e Carlo Pavarino

segretArio Giacomo Mancuso

Vice segretArio Chiara Lucivero

v

4

IL TESTIMONE 74

ita

asso

cia

tiv

av

Agenda 2014

Appunti

Riunioni

Incontri var

i

Agenda

Alatel

Fiduciari

Sezione di Alessandria Luigi Ferrando

Sezione di Aosta Luciana Béthaz

Sezione di Asti Nicola Sola

Sezione di Biella - Vercelli Luigi Paleari

Sezione di cuneo Lodovico Foglio

Sezione di novara e Verbania cusio ossola Vittorio Marchizza

Sezione di torino Caterina Scomazzon

Consiglieri

Filippo Balocco

Daniele Curtetto

Giuseppe Gallo

Carlo Pavarino

Melita Schwab

Franco Tenna

Piera Zaninetti

Revisori dei conti

Andrea Lento

Giorgio Sassone

Consiglio Direttivo Regionale triennio 2014-2016

Da sinistra: Béthaz, Sola, Balocco, Mancuso e il presidente Trabaldo.

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 4

ita

asso

cia

tiv

av

5

IL TESTIMONE 74

Come di consueto nella nostra Associazione si sonosvolte recentemente le elezioni per il rinnovo delConsiglio Direttivo Regionale che, secondo le buoneabitudini, si presenta con rinnovata sollecitudine perrispondere efficacemente al nuovo mandato. La legittimazione popolare impone l’osservanza dialcuni aspetti essenziali, quali la verifica delle pro-prie forze e la capacità di affrontare l’impegnativocompito in termini di: valutazione delle risorse, esa-me di eventuali carenze e ritocchi organizzativi, non-ché il livello di “risposta dei Soci”. È anche benecontrollare la “visibilità dell’Associazione” verso gliiscritti ed i potenziali Soci ancora in servizio.Sarebbe opportuno predisporre una brochure chepresenti in sintesi cosa è Seniores Telecom Alatel ecioè “Chi siamo, quali sono le finalità dell’Associa-zione, cosa ci caratterizza, cosa facciamo, dove sia-mo, cosa chiediamo” da distribuire a largo raggio aiSoci affinché sollecitino i colleghi non ancora ade-renti, ai colleghi in servizio per informarli e in tuttii punti di visibilità in Azienda e altrove. È forse bene ricordare che tra i valori che ci caratte-rizzano, oltre ovviamente al senso di appartenenza,vi sono anche altri aspetti che sono a noi famigliariquali l’aggregazione, l’informazione, la solidarietà eil volontariato. La capacità informativa dell’Alatel deve essere taleda assicurare un livello di collegamento ottimale sianella quantità che nella qualità, e a questo propositosi dovrà incrementare l’utilizzo delle news per garan-tire la tempestività delle notizie e continuare il livel-lo di completamento e approfondimento della comu-nicazione con la nostra rivista “il Testimone”. Questi

Il DOPOELEZIONI, parliamone insieme

mezzi possono dare un notevole contributo all’aggre-gazione associativa.Per quanto concerne la solidarietà è bene ricordareche l’Alatel ha sempre avuto in attenta considerazio-ne particolari casi di difficoltà dei Soci cercando divenir loro in aiuto. Sta maturando altresì la sensibi-lità a porre attenzione anche al mondo esterno adaspetti umanitari di solidarietà con forme di aiuto ocollaborazione. Vi è poi da considerare tra le forme possibili di vo-lontariato “il Volontariato Alatel” per occuparsi di“Aggregazione, Vicinanza, Archivio Storico, Testi-monianza e Incontri di Settore”. È indispensabile,per realizzare il lavoro del Consiglio Regionale, lapresenza dei Volontari perché senza di loro si può farpoco. Valga questa considerazione: più Volontari =più iniziative = più Soci contenti = più Soci che di-vulgano l’Alatel fra i colleghi non iscritti. Tenendo conto che Seniores Telecom Alatel fa partedel “Consiglio dei Seniores della Città di Torino” viè la possibilità di collaborare a forme di cittadinanzaattiva mediante suggerimenti e proposte. A tuttibuon lavoro!

Solo partecipando alle attività dell’Associazione, inun momento particolarmente difficile per il nostroPaese, si può far emergere il nostro ruolo di “Senio-res Alatel” dimostrando agli altri l’importanza diaver fatto parte di una grande squadra vincente.Grande merito occorre riconoscere ai Soci più anzia-ni che, nonostante le problematiche quotidiane e lasalute sempre più difficile da governare, sono sem-pre pronti a testimoniare l’orgoglio di aver fatto par-te di una grande ed indimenticabile famiglia.Per poter continuare ad essere riconosciuti con meri-

di Nicola Sola

to parte integrante di quel sodalizio che mai comeoggi ha bisogno di attenzione, occorre rinnovarsi, in-tegrarsi con forze fresche e partecipare alle decisio-ni che vengono prese.La nostra Associazione attraverso l’attività svoltadalla sua struttura e dai suoi collaboratori volontari,opera con determinazione per poter dimostrare alPaese reale che una vita di lavoro vissuta a sostegnodella collettività, pur nei reciproci interessi, può, so-prattutto oggi, rappresentare la giusta strada per fa-vorire uno sviluppo essenziale e vincente.

Da sinistra: Tenna, Schwab, Zaninetti, Béthaz.

Capacità informativa

Partecipiamo attivamente

di Franco Tenna

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 5

ita

asso

cia

tiv

av

6

IL TESTIMONE 74

Dopo il saluto di benvenuto a tutti i presenti, compo-nenti del Consiglio uscente e di nuova nomina, ilPresidente si è soffermato su alcune riflessioni deldr. Zappi, Presidente Nazionale:- proporre alle altre sedi Alatel il nostro “Profilo ecodice deontologico di ogni volontario Alatel” re-datto nel 2002, che è piaciuto alla presidenza;

- individuare borghi e luoghi meno noti, caratteristi-ci della Regione, per una loro pubblicazione sulgiornale Esperienza, veicolo ufficiale dei messaggied impegni Anla;

- promuovere l’immagine dell’Associazione sul terri-torio curando i rapporti con l’esterno e coinvolgen-do altre realtà che condividono i nostri valori di so-lidarietà e volontariato.

Successivamente sono stati trattati i consueti temi difine anno quali la chiusura (positiva) del bilancio2013 e le previsioni per l’anno prossimo.Sono stati consegnati ai Fiduciari gli assegni dei sus-sidi di solidarietà da erogare agli interessati in occa-sione delle feste di fine anno. Viene presentato il nuovo “Organigramma funzionaleinterno” che vedrà la sua attuazione a partire dal 1°gennaio 2014. Rispetto alla precedente edizione sonostate inserite due nuove caselle riguardanti il sitoblog e l’archivio storico che verranno curati rispetti-vamente da Alberto Bonino e da Giovanni Romanò. Per quanto attiene l’archivio storico abbiamo già da-to in passato informazioni sulla nostra rivista e forni-remo ulteriori aggiornamenti a tempo debito, mentresegnaliamo che blog è un’iniziativa che permetteràai nostri Soci di comunicare con l’Alatel inviandolettere, richieste di informazioni e su quanto altropossa risultare di loro interesse. Il Programma Manifestazioni 2014, una volta comple-tato da tutte le Sezioni, sarà reso noto con una News. Nel corso dell’incontro sono stati trattati alcuni altri

argomenti di varia natura di cui riteniamo necessariodare informazione a tutti i nostri Soci. È stato stabilitodi pubblicare sul il Testimone, nella sezione “necro-logi” di Soci notizie i nominativi dei colleghi defuntianche se non iscritti all’Associazione. È un modo diricordare e di essere vicini alle famiglie di coloro chehanno condiviso con noi anni di lavoro in Azienda. Altro argomento, l’articolo 4 del nuovo Statuto che ri-guarda i Soci familiari: possono essere Soci di Senio-res Telecom Alatel anche i componenti del nucleo fa-miliare purché conviventi con il Socio ordinario. Pe-raltro le quote di partecipazione a gite e manifesta-zioni saranno uguali sia per il socio ordinario che peril familiare con una sola eccezione, quella del “pran-zo Sociale”, dove le stesse saranno diversificate. È stata avanzata la proposta di organizzare a curadell’Alatel, come già avvenuto con l’AssociazioneSeniores del Comune di Torino, incontri bilateralicon altre Associazioni di anziani d’azienda facentiparte del Consiglio dei Seniores della Città di Torino. L’Assemblea decide inoltre di affrontare le proble-matiche della solidarietà nei confronti del mondoesterno tramite forme di adozione a distanza.Infine, per dare ulteriore visibilità all’Associazione, siè approvata la stampa di una “brochure” che ribadiscala funzione dell’Alatel, da diffondere il più possibile.

Consiglio Regionale del 16 dicembre 2013 a cura di Giacomo Mancuso

Da sinistra: Sassone, Lucivero, Curtetto, Gallo, Ferrando, Chiapino, Foglio, Marchizza, Tenna, Schwab, Zaninetti.

Da sinistra: Ferrando, Schwab e Vercellini.

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 6

di prodotti della zona, ma meri-tevole di una maggiore disponi-bilità di tempo.Purtroppo il giro fra le banca-relle, intervallate da figure incostume e piacevoli orchestri-ne campagnole, ha scontato lascarsità di tempo a disposizio-ne e, verso le diciotto, abbiamoripreso il pullman con qualcherammarico, ma convinti di avertrascorso una interessante gior-nata fra amici, ex colleghi, Socidelle due province che vantanoil maggior numero di iscrittinella regione.

ita

asso

cia

tiv

av

7

IL TESTIMONE 74

di Luigi Ferrando

La vocedelle Sezioni

I Soci alessandri-ni hanno eletto ilcuneese a “terrapromessa” perorganizzarvi il

pranzo Sociale annuale.Anche questa volta, sabato 5ottobre, per il terzo anno conse-cutivo, abbiamo rispettato laconsuetudine raggiungendo Mo-rozzo in provincia di Cuneo, apochi chilometri da Carrù.Qui, dopo aver attraversato iti-nerari di notevole interessepaesaggistico, grandi prati ver-di digradanti da cime prealpi-ne, siamo arrivati in FrazioneRivorano, dove sorge il caseifi-cio “ La Bottera “.Visita guidata, con tanto di co-priscarpe da sala operatoria, fraformaggi in via di stagionatura,salumi, allevamenti di bestia-me; da parte dei partecipantinon sono mancati gli acquisti alfine di poter degustare, anchenei giorni successivi, i prelibatiprodotti del caseificio.

A cento metri di distanza, nellospazioso agriturismo, è avvenu-to l’incontro con i numerosicolleghi della Sezione di Cu-neo; eravamo centottanta, tuttiagevolmente sistemati.Il pranzo è stato all’altezza del-le aspettative e della tradizio-ne: antipasti piemontesi, primipiatti di stagione, secondi dicarne, torta finale degna di unpranzo nuziale.Nel pomeriggio, dopo la son-tuosa libagione, visita alla fieraregionale della zucca di Piozzo,interessantissima esposizione

Sezione di ALeSSAndRiA

Pranzo socialea Morozzo

Un gruppo di alessandrini alla Fiera della zucca di Piozzo.

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 7

8

IL TESTIMONE 74

Anche quest'annoil pranzo socialeha avuto una gran-de partecipazionedi Soci e di loro

familiari. In una bella giornatad'autunno siamo partiti allavolta di Ghemme, paese fino adallora sconosciuto a molti.Arrivati a Ghemme ci siamo in-contrati con la guida che ci haillustrato la storia del paese: ilcomune ha origini molto anti-che che risalgono al Neolitico.Di origine celtica, prende il no-me dagli Agamini, un gruppoche si era stanziato nella zona,poi nel tempo si è trasformato inAgamium – Agheme – Gheme edefinitivamente in Ghemme.Questa cittadina fu un impor-tante centro nel Medioevo e di-venta di strategica importanzaquando si trova al centro dellacontesa tra le opposte fazionidei guelfi Brusati e dei ghibel-lini Tornielli, agiate famigliedel Novarese. Durante le lottetra queste due famiglie in cui cifurono distruzioni e saccheggiin tutto il territorio, fu costruitoil castello di ricetto; si trattavadi un vero e proprio borgo forti-ficato di forma rettangolare connumerosi cortili interni, unavia acciottolata da cui si dipar-tivano i vicoli che creavanoisolati irregolari e torri cilindri-che poste agli angoli del qua-drilatero. In questo “ricetto”,dove venivano immagazzinati iviveri necessari alla comunità,trovavano rifugio sia gli uominiche gli animali. Ciò che ci haaffascinato di questo piccolocentro è l'atmosfera carica disuggestioni dell’epoca medioe-vale che gli stretti vicoli e gli

Sezione di AoSTA

Pranzo socialea Ghemme

di Luciana Béthaz

splendidi edifici rievocano conil loro aspetto.Gli edifici, con i caratteristicimuri di ciottoli posti a spina dipesce ed intervallati da matto-ni, sono costituiti da diversi va-ni: al piano inferiore c'è la can-tina, in quello superiore l'abi-tazione con camino sporgenteverso l'esterno, e sopra un “so-lario” utilizzato come depositodel grano. Nelle cantine ancoraoggi viene prodotto e lasciatoinvecchiare il prezioso vinoGhemme.Anche la chiesa parrocchiale,dedicata a Santa Maria Assun-ta, ci ha stupito per la sua ric-chezza ed imponenza. Fu co-struita alla fine del seicento; lapianta è a croce latina e la suastruttura presenta una grandevolta a botte ed una solenne cu-pola sul transetto. La chiesa, anavata unica, ha quattro cap-pelle per ogni lato completa-mente affrescate. La facciatabarocca della chiesa domina lapiazza principale del paese in-testata al suo più illustre citta-dino: Alessandro Antonelli; suoè il progetto del bellissimo“scurolo” per la Beata Panacea,vergine e martire. Aggiunta allato destro della Chiesa Parroc-chiale, questa sorta di cappellareliquario fu realizzata nel

1864 grazie al generoso lascitodi un cittadino ghemmese. Alle 13 il ristorante “Gufo ne-ro” ci aspettava per un pranzomolto ricco in portate di ottimaqualità; al termine, la torta conil logo Alatel e con una grandecandela accesa, ha stupito tuttii partecipanti.Nel pomeriggio abbiamo visita-to un'azienda vinicola che con-serva la cosiddetta Cantina deiSanti che è l'unica testimo-nianza rimasta della millenariaAbbazia Benedettina di SanSilvano; la struttura conservaaffreschi risalenti al XV seco-lo. Queste pitture, tra le più im-portanti dell'intera provincia diNovara, raffigurano alcune sce-ne tratte dalla Bibbia, in parti-colare episodi che riguardanola vita del Re Davide. DellaCantina dei Santi purtroppo sihanno scarse notizie; non èneppure certa la destinazioned'uso originale, ma si pensache fosse già a suo tempo uti-lizzata come cantina per il vinoo come deposito attrezzi agrico-li. Dal 1975 la Cantina deiSanti è aperta al pubblico ed èun luogo di attrazione per stori-ci ed appassionati d'arte, maanche una suggestiva corniceper degustare i pregiati vini lo-cali.

I Soci valdostani in visita a Ghemme.

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 8

9

IL TESTIMONE 74

scelta consapevole del mestie-re di viticoltore da parte deigiovani. Abbiamo appreso tuttequeste interessanti notizie per-correndo, piano dopo piano, ilmuseo del vino dislocato nelcastello Falletti; le sale, allesti-te in uno scenario storico ed ar-chitettonico suggestivo, sonostate pensate dall’architettoFrancois Confino con l’intentodi rompere con le linee più tra-dizionali dell’esposizione mu-seale.Il viaggio attraverso la tradizio-ne del barolo si è concluso nel-le cantine dei Marchesi Fallet-ti, situate negli spazi del secon-do piano interrato, dove ha se-de l’Enoteca Regionale del Ba-rolo e dove abbiamo potuto os-servare l’esposizione di botti-glie con particolari etichette,espressione preziosa di avveni-menti del passato.Percorrendo la via centrale delpaese alla consueta ricercadelle specialità locali da porta-re ai nipotini, ascoltando i varigruppetti, è emerso un com-

mento positivo unanime suquanto avevamo appena visto.Nella sala del ristorante dal-l’arredamento ricercato, abbia-mo preso posto agli eleganti ta-voli ricoperti da candide tova-glie; tra un iniziale silenzio edun successivo chiacchiericcio,abbiamo gustato i piatti del-l’antica tradizione di Langa trai quali le paste fatte a mano,dai tajarin agli agnolotti delplin ed il tradizionale brasatoal barolo. Ovviamente il tuttoinnaffiato da buoni vini locali.E’ stata dura ripartire, ma ci at-tendeva ancora la visita allacantina-enoteca del ristoranteper degustare il re dei vini pie-montesi ed acquistare qualchebottiglia per arricchire la no-stra cantina personale .Barolo è un paese del vino lacui presenza si respira in ogniangolo di strada. A noi tuttiche abbiamo avuto l’occasionedi ammirarne le peculiarità, èrimasta la gradita consapevo-lezza di aver imparato qualco-sa di nuovo.

La scelta della lo-calità per l’annua-le pranzo socialeci ha condotto aduna sede che, per

l’eccellenza della produzionevinicola, è conosciuta in tutto ilmondo: Barolo.Storicamente la località è lega-ta in modo significativo ad unapotentissima famiglia di ban-chieri, i Falletti, che acquisì gliinteri possedimenti dal comunedi Alba e, in modo particolare,all’ultima Marchesa Falletti,Juliette Colbert, che scrisse unpezzo molto significativo sullastoria del vino barolo.Barolo ha nella sua storia rife-rimenti puntuali alla viticoltu-ra. La coltivazione della vite èdocumentata anche dagli statu-ti comunali: un bando del1674, ad esempio, comminavapene severe a chi danneggiassele coltivazioni o rubasse l’uva,senza distinzioni tra uomini eanimali. L’inizio della vendem-mia era regolato da un decretoche fissava pene severissimeper chi non rispettava le regole.Pur tra alti e bassi, la viticoltu-ra ha continuato a destare at-tenzione al punto che, grazie alrinnovato interesse verso il vi-no ed alla sua redditività, glianni più recenti registrano una

Sezione di ASTi

Pranzo sociale 2013 a Barolo

di Nicola Sola

Gli astigiani a Barolo.

E noi così abbiamo fatto; dopovarie degustazioni, siamo ri-partiti dopo aver acquistato di-verse bottiglie da stappare nel-le serate d'inverno in compa-gnia degli amici nel ricordodella bellissima giornata tra-scorsa a Ghemme.

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 9

10

IL TESTIMONE 74

Sabato 5 ottobre scorso i Senio-res Alatel della province di No-vara e Verbania Cusio Ossola sisono ritrovati per il consuetoincontro annuale. La giornatasi presentava uggiosa e minac-ciava pioggia, ma ci ha rispar-miato disagi fino alla fine del-l’incontro nel tardo pomeriggio.All’arrivo a Fondotoce, al par-cheggio della Casa della Resi-stenza, con l’autopullman pro-veniente da Novara che nelpercorso aveva raccolto i parte-cipanti di Borgomanero edArona, ci siamo ritrovati con iColleghi di Domodossola e Ver-bania con un caloroso scambiodi saluti.L’amico Emilio Lasso, affianca-to da una gentile signorina del-l’organizzazione, ci attendevaper accompagnarci alla visitadel museo Casa della Resisten-za e del relativo Parco dellaMemoria.Più o meno tutti eravamo a co-noscenza dell’esistenza di que-sto Memoriale, ma molti, com-preso il sottoscritto, non aveva-no mai avuta l’occasione di vi-sitarlo. Gli eventi illustrati, de-scritti e documentati in questaesposizione permanente, sonouna pagina di storia che non sipuò dimenticare.Risaliti sui nostri torpedoni eseguiti da chi era giunto conmezzi propri, siamo arrivati al-la Chiesa dell’Assunta più notacome Madonna di Campagnadove tutti assieme abbiamo as-sistito alla celebrazione di unaSanta Messa in ricordo dellecolleghe e colleghi che non so-no più con noi.

Sezione di noVARA e VeRBAniA CUSio oSSoLA

Pranzo sociale a Fondotoce

di Giuseppe Fettarappa

Al momento del ristoro abbia-mo raggiunto “il Chiostro”. Ilnome ricorda un convento edevocherebbe cibi francescani,ma il contenuto delle portateera ben altro.Presenti alla riunione i duecandidati alla successione diMarianna Pardi alla quale èstato dedicato un brindisi edun applauso a ringraziamentoper il lavoro svolto come Fidu-ciaria in questi anni.Arrivederci per gli auguri diNatale.

Sabato 12 ottobre,si è svolto il tradi-zionale pranzo so-ciale con una lar-ga partecipazione

di Soci, molti i volti nuovi, ac-compagnati da famigliari edamici.Due i pullman partiti dalle ri-spettive sedi di Biella e Vercel-li verso la provincia di Varese.Ad Angera nella Rocca Borro-mea, posta a strapiombo sullariva lombarda del Verbano dadove si gode di una spettacola-re vista sul lago e sul Mottaro-ne, si è potuto ammirare l’anti-co maniero, risalente al secoloXI e ampliato nel 1350; abbia-mo visitato vari ambienti tra iquali la vasta Sala della Giusti-zia con affreschi dei maestrilombardi trecenteschi. Moltepregevoli opere esposte pro-vengono dal Palazzo Borromeodi Milano. Vi si trova anche uninteressante Museo delle Bam-bole, comprendente duecentoesemplari tra i quali molte inceramica, con abiti del ‘700 -

Sezione di BieLLA-VeRCeLLi

Pranzo sociale a Ghemme

di Luigi Paleari

‘800, fornite in parte dalla fa-miglia Borromeo.Verso mezzogiorno, l’acquolinaincomincia a farsi sentire equindi partenza per Ghemmedove, presso la Trattoria “GufoNero”, si è dato il via alle attivitàconviviali. Ricco il menù conspecialità novaresi e molti brin-disi, nel segno dell’amicizia edella salute, che hanno allietatol’allegra e numerosa comitiva.Un grande grazie a Carlo Vetto-razzo, instancabile e preziosocollaboratore.

Il 2013 è giunto altermine e, comeper ogni anno, ègiunto il momentodi fare una pano-

ramica sull’andamento dellanostra Sezione. A fine maggio - inizio giugno, siè svolto il viaggio a Praga, in col-laborazione con le sezioni diAlessandria e Asti, con una buo-na partecipazione da parte deinostri Soci: Luigi Ferrando neha data ampia descrizione su “ilTestimone” di novembre 2013. L’incontro conviviale 2013 si ètenuto sabato 5 ottobre pressol’agriturismo “La Bottera” diMorozzo, assieme alla sezionedi Alessandria. Il ritrovo eraprevisto per le dieci nella fra-zione Riforano di Morozzo da-vanti al caseificio dell’agrituri-smo. Ad accoglierci, il “deus exmachina” della famiglia Sarale,proprietaria dell’agriturismo,Mario, che magistralmentecoordinava le varie operazioni.Dopo la visita al caseificio, nelfienile di quest’antica cascina

Sezione di CUneo

il Fiduciario informa

di Lodovico Foglio

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 10

11

IL TESTIMONE 74

trasformato in un ristorante consale da pranzo su piani diversi,ci è stato servito il pranzo pre-parato con i deliziosi prodottidell’azienda. Mi scuso con i col-leghi finiti in “piccionaia” dove,a causa del calore provenientedalle sale sottostanti e delle ab-bondanti libagioni, la tempera-tura dell’ambiente era divenutanon troppo gradevole. Dopo ilpranzo, ci siamo recati a Piozzodove era in corso la fiera regio-nale della zucca: una “due gior-ni” all’insegna di questo prodot-to, che occupa tutte le vie del-l’antico borgo con banchi e mo-stre. In uno degli stand abbiamoincontrato il nostro collega Gio-vanni Ferrero di Mondovì, conle sue sculture in legno. La visita al Museo dell’Automo-bile di Torino, programmata permercoledì 6 novembre, si è effet-tuata venerdì 22 per la sovrap-posizione con altri impegni:questo museo è sempre una bel-la occasione per rivivere i fastidi Torino agli albori dell’indu-

stria automobilistica e per riflet-tere su tutte quelle aziende cheerano sorte in quel periodo e dicui, purtroppo, ben poco ormai èrimasto.Anche quest’anno ci lascia condolorose perdite: Oreste Ghi-doni, marito della collega Giu-

liana Perrucca, aveva lavoratoa Torino, Roma e, sul finire de-gli anni settanta, era stato peralcuni anni capo del Personaledell’Agenzia di Cuneo; StefanoManfredi, la cui famiglia è ori-ginaria di Mondovì Piazza, ave-va lavorato a Torino; EdmondoSorzana, era stato meccanico dicentrale a Cuneo; Silvio Curti,del Clia di Savigliano, doveaveva operato prima come tec-nico poi come Ita; Elio Giugia-rio, della rete di Ceva; LauraZiolla, aveva lavorato come te-lefonista a Cuneo ed era ospite,ormai da molti anni, della CasaFamiglia di Cuneo; Mario Ra-vetto, marito della collega Pa-trizia Rolando, aveva lavoratocome impiegato all’Agenzia DiCuneo; Lorenzo Moresco del

Cuneesi al pranzo sociale.

Museo Nazionale Automobile di Torino.

Sculture in legno di Giovanni Ferrero.

Clia di Alba; Bernardino Bono,aveva lavorato prima come tec-nico presso il Clia di Cuneo,poi agli Impianti Rete.Il mese di dicembre si è conclu-so con i consueti incontri per gliauguri con i colleghi, in servizioe in pensione, e con la celebra-zione delle messe in suffragiodei nostri defunti, nelle città diSavigliano, Saluzzo, Alba, Mon-dovì e Cuneo. Vi sono stati, nel-le varie città della provincia,pranzi e cene, a cui hanno par-tecipato colleghi pensionati e inservizio con i loro famigliari. Aicolleghi ultra settantenni é sta-to donato il panettone. Si sonoconsegnate, durante i vari in-contri, copie del giornale “Sin-cronizzando”, de “il Testimo-ne” dell’anno 2013 e buonisconto per viaggi programmatiin collaborazione con l’Anla. Ricordo a tutti e in particolarmodo ai colleghi del braidese,che martedì 6 maggio 2014 alleore 7,00 del mattino sarà cele-brata, nella chiesa del conventoin via Madonna dei Fiori 5, Bra,una Santa Messa in suffragiodei colleghi defunti. Ringrazio Giorgio Civallero,Giancarlo Colmo, Felice Dez-zani, Giovanni Galfrè, StefanoMarenchino, Vittorio Obino,Marta Pittavino, Giovanni Ri-varossa e Silvana Veglia perl’aiuto dato per la buona riusci-ta di queste iniziative. Auguro a tutti un buon 2014,nella speranza che tutti i Socirinnovino l’iscrizione.

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 11

12

IL TESTIMONE 74

Tra sacro e profano. Gli affreschidella cappella di San Fiorenzodi Bastia Mondovì e le leccornieal ristorante Commercio a No-rea di Roccaforte Mondovì.Usciti dall’autostrada al casellodi Mondovì, prendiamo la “viadel sale” che segue il corso delTanaro: eccola, appoggiata allacollina; se non ci fosse il cam-panile, mostrandoci un fiancoassolutamente lineare, nonsembrerebbe neppure unachiesa. Qui, una volta, una vec-chia, piccola cappella custodi-va le spoglie di San Fiorenzo,ufficiale della legione Tebea,martirizzato con le persecuzio-ni di Diocleziano. Il primo pullman si ferma sulpiazzale: appena scesi, con unosguardo a 360°, ci s’imposses-sa del panorama; tutti si aspet-tano che si apra il portale dellafacciata, ma la guida, facendo-ci passare da una porticina la-terale, ci fa sembrare quasi im-mensa, quell’unica, stretta na-vata, coperta su ogni lato da af-freschi che saprebbero stupireanche un miscredente. “La chiesa di San Fiorenzo èun’insigne testimonianza delgotico piemontese, con il piùvasto ciclo di affreschi quattro-centeschi del Piemonte”. Con ilpuntatore laser, la guida indicai vari riquadri della parete late-rale destra; si tratta delle sacrescritture tradotte in figure, peril popolo che generalmente nonsapeva ancora leggere. Sulla controfacciata sono raffi-gurati episodi dell’infanzia diGesù. Nella parete laterale si-nistra ci sono ventidue riqua-dri con la passione, la morte e

Sezione di ToRino

Pranzo annuale

di Adriano Fogliasso

la resurrezione di Cristo. Nel-l’ultimo riquadro figura il nomedel committente, Bonifaciodella Torre e la data di conclu-sione dei lavori: 27 giugno1472.Nel frattempo sono arrivati glialtri pullman: tutti scendono, simescolano, si salutano; si cer-cano amici e colleghi. Il tempoè passato in fretta ed è già oradi ripartire; il navigatore satel-litare supererà ogni difficoltàper raggiungere la località No-rea di Roccaforte Mondovì:un’oretta per percorrere unasessantina di chilometri sustrade a basso traffico.Giunti alla meta quello che ciappare non è un altro affrescodel XV secolo, ma un buon di-pinto raffigurante un calesse ouna corriera a cavalli, sovra-stante la scritta in caratteri goti-ci: “Dal 1904 … Ospitalità perTradizione” che spicca sullafacciata dell’Albergo Ristoran-te Commercio.Nessuno è interessato alleescursioni speleologiche nellavalle dell’Ellero, il torrente chescorre poco lontano; troppo in-vitanti sono i salatini e le lec-cornie che accompagnano l’a-peritivo Valle Ellero, serviti neldehors, fra una piacevole brez-za ed i caldi raggi del sole.

Verso l’ingresso al ristorante, sipuò ammirare un enorme cep-po, scolpito con la testa di varianimali - la lavorazione del le-gno fa parte delle risorse am-bientali – e, da una sfilata dibancarelle espositive, si posso-no conoscere le altre specialitàlocali come la raccolta e la con-servazione dei funghi, la pro-duzione di formaggi tipici comeil Raschera e il Roccaforte edanche le acque, minerali e ter-mali. Siamo, infatti, nella zonadi Lurisia.È ora del pranzo: si scende nel-la sala a noi riservata dove inuna infilata di tavoli ognunocerca i propri amici, i propri excolleghi. Ritroviamo Trivi, Ga-ravoglia, Lovera e quel burlonedi Romano Cenna che non saimai se scherza o parla sul se-rio, ma un giorno o l’altro tente-remo d’intervistarlo, così ride-remo assieme. Poi LodovicoFoglio che, quando si è nellasua zona, quella di Mondovì, èil deus ex machina che riescea trovarci i ristoranti più ambi-ti dai golosi.Tra una portata e l’altra ci s’in-fila fra i tavoli salutando a de-stra e a manca vecchi amici ecolleghi: ecco Placani e Melita,poi Sattolo con Enrina e la mo-glie di Foglio…

A Norea di Roccaforte.

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 12

13

IL TESTIMONE 74

Sezione di ASTi

Pranzo degli auguri 2013

di Giuseppe Scanavino

Anche quest’anno è giunto l’atte-so giorno del pranzo degli auguri;noi della nostra sezione la chia-miamo “Festa degli auguri”, main realtà oggigiorno, tempestaticome siamo da sgradevoli notiziequotidiane, non ci sarebbe nullada festeggiare. Ma essendo noiirriducibili ottimisti cerchiamodi vedere il bicchiere mezzo pie-no e mai mezzo vuoto. Anche il 2013 ci lascia e per noiseniores è l’ultima occasione diaggregazione per quest’anno;possiamo dire che l’incontro siastato ben accolto da una buonaparte dei nostri Soci, dai loro fa-miliari ed anche da alcuni fedelisimpatizzanti sempre presentiagli inviti del nostro gruppo.Il ritrovo è stato in un locale mo-desto, ma molto accogliente dellaperiferia della nostra città: ab-biamo gustato un pranzo vera-mente all’altezza della nostra mi-glior cucina locale ed i commen-ti sono stati positivi. È stato an-che espresso gradimento per ilprogramma di incontri del 2014,che il nostro Fiduciario ha illu-strato in dettaglio.Benché il numero di partecipantiabbia raggiunto il 50% dei nostriiscritti, specialmente di sessofemminile, rimane il rammaricoper l’assenza dei più giovani, sui

Alzandoci sulla punta dei piedie tirando indietro la pancia perpassare fra le sedie, che ormaisi sono discostate dai tavoli perfar posto agli stomaci dilatati,ecco ancora Chiara Lucivero eFederica Vercellini. Certamente dimenticheremoqualcuno! Al tavolo dei big, oforse altrove, ritroviamo Man-cuso il segretario, il nostro ami-co Daniele Curtetto, EnricoChiapino e la nuova ed efficien-tissima Fiduciaria della sezioneAlatel di Torino, Caterina Sco-mazzon, la mamma delle bam-bole di stracci Piera Zaninetti,ed altri, magari importanti, dicui ci sfugge il nome.Non è ancora terminata la di-stribuzione di liquori e digesti-vi, che gli appassionati del bal-lo stanno già lucidando le pia-strelle del pavimento nella sa-letta dove il complesso “I Mun-dai” - bravissimi per tutte leetà - continuano a suonare finoad esaurimento… muscolaredei ballerini insaziabili.

Il giorno 14 dicembre 2013 iSoci della sezione di Biella-Ver-celli si sono incontrati perscambiarsi i tradizionali auguridi buone feste.La serata è stata anche occasio-ne per il Fiduciario di illustrareil programma del primo seme-stre 2014.Credo sia superfluo descrivereil clima festoso che ha animatola manifestazione: lasciamo par-lare le fotografie.

Sezione di BieLLA-VeRCeLLi

Auguri di natale

di Luigi Paleari

quali si conta per poter dare con-tinuità alle nostre ormai consoli-date tradizioni.Il tempo, come sempre nei mo-menti lieti, è trascorso veloce-mente e così ci siamo trovatitroppo presto al momento dei sa-luti ed allo scambio di auguri. Unsincero arrivederci al 2014.

Due immagini del pranzo dei torinesi.

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 13

IL TESTIMONE 74

14

Auguri sentiti, fra persone chehanno condiviso lunghi trattidella vita professionale spessointrecciati anche a momenti si-gnificativi delle loro esistenze;

a tutti l’augurio, nel ricordo dicoloro che ci hanno lasciato, diritrovarci in salute alla fine delprossimo anno.

di Luigi Ferrando

L’incontro di fineanno ha assuntoper la nostra Se-zione il significa-to di un vero in-

contro clou, al quale hannopartecipato amici, ex colleghi,che da tempo non avevamo lafortuna di incontrare.Il pranzo è poi, da qualche an-no, un’occasione in cui i nostriSoci dediti all’arte offrono leloro opere per una estrazionefra i presenti.Quest’anno ci siamo incontratinel tortonese, presso l’anticaabbazia cistercense di SantaMaria, che ci proponiamo disegnalare con una nota “adhoc” come luogo di grande in-teresse turistico, in un agrituri-smo dal nome vagamente sici-liano “Il Carrettino”, anche sela cucina era tipicamente pie-montese.I soliti antipasti, salumi, bagnacauda, cotechino…, i primi dirisotto e agnolotti, i secondi dicarne con torta finale.Il momento più bello dell’in-contro è coinciso con il sorteg-gio dei premi artistici, alternatia confezioni di prodotti natalizi.Abbiamo ammirato i notevolidipinti di Edelma Bellora,Mary Scotti, Giuseppe Pisci,un piatto decorato di TeresaGuercio, l’elegante bigiotteriadi Franca Manzini, il tutto im-preziosito dalle splendide cor-nici in legno di Giancarlo Pog-gio, che di questa tradizione èstato l’iniziatore.Alla fine, tra i saluti e gli augu-ri, è stato citato e festeggiato ilpiù anziano fra i presenti, Gio-vanni Poma.

Sezione di ALeSSAndRiA

Pranzo di natalein agriturismo

Alessandrini all’incontro per gli auguri e tutti in festa.

Per aderire allenumerose richie-ste che ci sonopervenute abbia-mo erogato, du-

rante il mese di marzo, un cor-so di “Internet facile e di postaelettronica di livello zero”.Per il mese di aprile abbiamoorganizzato un “corso di livellouno” rivolto a coloro che vo-gliono apprendere le nozioninecessarie per un corretto uti-lizzo della posta elettronica, diinternet e dei più comuni servi-zi che con essi vengono offerti(google, youtube, wikipedia, fa-cebook, skype).Non sono richieste particolaricompetenze informatiche masolo una minima conoscenzadell’utilizzo del Pc.Eventuali successivi corsi di li-vello zero e di livello uno po-tranno essere erogati anche neimesi di maggio e giugno: aderi-te! La sezione di Torino è a vo-

stra disposizione per qualsiasiinformazione. Ulteriori notizie.Telefonista Day: sabato 10 maggio 2014 cometradizione le telefoniste ed i te-lefonisti in pensione, in mobi-lità ed in servizio, si ritrovanoper un pranzo presso la Boccio-fila Sis di Parco Michelotti 21 aTorino. Prenotatevi presso lasezione Alatel di Torino via Ardigò 13/a tel. 011 572.6795 - 5726147fax 011/ 5723446 mail: [email protected]

Soggiorno - Riviera AdriaticaPer il mese di giugno stiamovalutando alcune proposte perun soggiorno sulla RivieraAdriatica preferibilmente aCattolica o Riccione per la du-rata di due settimane. Partenze8 giugno o 15 giugno 2014 contrasporto in bus da Torino an-data e ritorno. Trattamento dipensione completa con bevan-de ai pasti e servizio spiaggia(un ombrellone e due lettiniogni due persone). Presso la se-zione di Torino presto tutte leinformazioni.

Sezione di ToRino

il Fiduciario informa

di Caterina Scomazzon

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 14

15

IL TESTIMONE 74

Così come quella francese, an-che la Nizza monferrina haavuto probabilmente origineetimologica da una proprietariadi fondi chiamata Nice o Nicia.Per tutto il periodo medioevaleil nome è stato caratterizzatodal determinante Palearum odella Paglia, riferito alla con-suetudine di coprire le casecon steli erbacei essicati.L’anno 1225 viene consideratocome data di fondazione dellacittà, sorta intorno all’anticaabbazia di San Giovanni in La-nero, grazie all’unione degliabitanti dei sette castelli circo-stanti distrutti dagli Alessan-drini nella contesa con gliAstesi che conobbe l’epilogo inuno scontro avvenuto a Cala-

mandrana il 7 settembre diquell’anno.Già dal 1235 si hanno notiziedel comune di Nizza ed il 24novembre 1264 venne stipula-to l’atto di adesione a favoredel marchese del Monferrato.Fino al quindicesimo secolorestò, con alterne vicissitudini,sotto l’egida dei monferriniAleramici, subendo ripetutevisite di truppe straniere, co-me, nel luglio del 1391, adopera del conte d’Armagnacche la mise a ferro e fuoco.Con la creazione del Ducato diMantova, il territorio nicesepassò ai Gonzaga, desiderosi diimpossessarsi di un territorio aquei tempi ricco di uve pregia-te, cereali, lino, canapa, zaffe-

rano ed altri prodotti della ter-ra. La coltivazione del gelso,l’allevamento del baco da setae la filatura dei bozzoli, com-pletavano un fiorente panora-ma economico.Spagnoli e francesi si alterna-rono in attacchi alle mura dellacittà fino a quando nel 1647,gli Aragoni entrati in Nizza larasero al suolo abbattendoneanche la cinta muraria.La guerra scoppiata tra Franciaed Austria coinvolse ancora unavolta le terre monferrine che po-terono salutare la liberazionedalle occupazioni straniere solocon l’avvento dei Savoia trovati-si a governare Nizza, da poco ri-conosciuta Città Ducale con de-creto del 23 luglio 1703.

il Piemonteriscoprire

culturaarte

tradizionistoria

attualità

Nizza Monferrato e la Corsa delle botti

Nizza Monferrato. Piazza del Municipio.

di Nicola Sola

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 15

IL TESTIMONE 74

16

Intanto andava localmente cre-scendo il potere della famigliaCrova alla quale fu riconosciu-to il titolo di baroni di Vaglio esignori di Nizza; i suoi rappre-sentanti governarono con di-scutibili metodi la città per pa-recchi decenni suscitando con-trasti con la comunità nicese escatenando le ire di altre fami-glie nobili della zona.Alla fine del XVIII secolo il ven-to rivoluzionario che soffiavadalla Francia raggiunse anche leterre nicesi dove l’iniziale esal-tazione venne presto a scontrarsicon movimenti controrivoluzio-nari culminati nei disordini deldicembre 1799, quando gruppidi insorti dei paesi vicini furonocacciati a randellate dagli abi-tanti di Nizza. Il generale stato di crisi che siregistrò con il ripristino dellamonarchia sabauda venne af-frontato a Nizza positivamentegrazie alle straordinarie doti diuno dei suoi uomini illustri, ilcav. Pio Corsi di Bosnasco che,eletto sindaco, seppe trasfor-mare la città grazie ad una se-rie di importanti modifichestrutturali. A lui si deve la pub-blica illuminazione con fari adolio, il primo sistema fognario,un generale ripristino della re-te stradale urbana, molte in-

centivazioni ed iniziative di ca-rattere commerciale che porta-rono in breve tempo Nizza aifasti di un tempo.Oltre al citato Pio Corsi, altrigrandi personaggi resero famo-sa Nizza: Bartolomeo Bona eVittorio Buccelli, ricoprironoimportanti incarichi politici alivello nazionale; Gian FeliceGino, mitico pioniere del voloed in particolare Francesco Ci-rio, geniale industriale del set-tore conserviero alimentareche, grazie a intraprendenza esenso pratico non comuni, fececonoscere Nizza ed i prodottidella sua terra a tutto il mondo,impiantando un’azienda anco-ra oggi leader del settore.Tra le altre attività presenti in-torno alla fine dell’ottocento sisviluppò l’industria delle botti edei fusti per il trasporto del vino.Lo sviluppo maggiore si ebbenell’astigiano e nel Monferrato:nei centri di Nizza e Canelli siè maggiormente affermata lafabbricazione delle botti. Ini-zialmente i fabbricanti eranosemplici operai di umili originie privi di istruzione che conforza, abilità e precisione di-ventarono dei veri bottai. Eraun mestiere da “dannati”, maper i buoni guadagni era clas-sificato un lavoro ambito e red-

ditizio; costituiva una conqui-sta lunga e difficile, oltre cheper l’impegno tecnico che sipoteva incontrare, per la gelo-sia ed i segreti del lavoro chebisognava “rubare” agli anzia-ni; e così l’arte si tramandavadi padre in figlio. Particolarmente sentita era laconcorrenza tra le varie botte-ghe presenti, al punto che,quando i garzoni provvedevanoa consegnare ai clienti i fustiordinati facendoli rotolare sullastrada, ingaggiavano vere eproprie competizioni tra di loro. A seguito del mutare delle con-dizioni di mercato, che hannovisto la sostituzione delle bottiin legno con recipienti di ac-ciaio e vetroresina, risultati piùeconomici, il mestiere di bot-taio è andato scomparendo e labotte è rimasta nei ricordi diun tempo.Con la corsa delle botti, chetrae origine dalla competizionedei garzoni dei bottai e si svol-ge il secondo fine settimana digiugno di ogni anno, Nizza havoluto recuperare una partecuriosa ed originale della suastoria.È uno degli eventi più attesidel sud Astigiano e riesce adattirare ogni anno un pubblicovariegato e attento.Nizza Monferrato - La corsa delle botti

Campagna monferrina.

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 16

17

IL TESTIMONE 74

Alla manifestazione partecipa-no ditte vinicole, cantine socia-li, botteghe del vino o associa-zione di produttori che si af-frontano già dal mattino delladomenica in maniera indiretta,facendo il giro di qualificazio-ne a cronometro per determina-re i tempi dai quali dipende-ranno le posizioni nella grigliadi partenza per le semifinalidel pomeriggio.Ogni squadra è formata da 3 o4 spingitori che a turno posso-no scambiarsi il compito.La botte, in legno, ha una capa-cità di circa 700 litri e deve pe-sare almeno un quintale; peressere ammesso alla corsa ilfusto viene pesato e controllatoper verificarne il peso e mar-chiato a fuoco per evitarne lasostituzione. La gara vera sisvolge la domenica pomeriggioper le vie del centro storico,con tre batterie di semifinale ela finale, offrendo al pubblicouno spettacolo continuo.Lo spettacolo si arricchisce inquanto, tra una manche e l’al-tra, si esibiscono gli sbandiera-tori accompagnati dalla bandamusicale cittadina e sfilano fi-guranti in costumi dell’epoca.Il turista che vuole presenziareall’evento ha la possibilità didegustare i piatti preparatidalle pro loco della zona chepresentano, in un grande risto-rante all’aperto, le leccorniedella tradizione locale.Nizza Monferrato non è la solain Italia a proporre questo ge-nere di appuntamento: Costac-ciaro in Umbria si prepara acorrere nel mese di novembre ec’è un vero e proprio palio na-zionale di corridori di botti chequest’anno giunge alla sua set-tima edizione e coinvolge piùComuni che fanno parte delleCittà del Vino. In Piemonte sicorre a Tagliolo Monferratonell’alessandrino e a Maggioranel novarese.

percorsi in

di Luciana Béthaz

Il Comune di Charvensod è posto sulla destra orografica della Do-ra Baltea e si sviluppa in posizione centrale rispetto all’intera valle oc-cupando un territorio di circa 26 chilometri quadrati.

Il suo toponimo deriva dal latino Calventius o Calventiottus ed il suosuffisso od, che lo accomuna a molte altre località della valle d’Aosta.

Il territorio che in sette chilometri presenta un dislivello di 3000metri, è alquanto scosceso e può essere suddiviso in tre parti: la prima èla piana alluvionale della Dora che è la più abitata e comprende i co-muni di Plan Felinaz, Pont Suaz e Ampaillan; la seconda è costituita daun ripido pendio seguito da un ripiano morenico sul quale si trova il ca-poluogo Charvensod, a 746 metri di altitudine; il paesaggio è costituitoda terreni coltivati a vigneti e frutteti, da pascoli e da boschi di castagni,frassini, betulle e querce. La terza zona è caratterizzata dall'alta monta-gna con pascoli e prati permanenti e foreste di conifere. Qui abbondanoi laghi: quello di Arbolle in cima al vallone di Comboé, il Lago Gelatoai piedi del Colle di Arbolle, il Lago di Chamolé ed il Lago Peccoz.

La parrocchia di Charvensod è citata la prima volta in un docu-mento del 1180. La parrocchiale di Santa Colomba è stata completa-mente trasformata nel 1830 e non presenta particolari pregi architetto-nici ad eccezione del campanile in pietra di notevoli dimensioni.

Nel territorio del comune, in località Pont Suaz, si trova il piccoloSantuario di Notre Dame de la Pitié del XVI secolo; notevole è l’altaremaggiore in legno dipinto e dorato oltre a diversi dipinti ex-voto dei se-coli XVIII e XIX che testimoniano la grande devozione popolare. Nellacripta vi sono diverse statue lignee policrome del cinquecento.

Sempre del seicento ci sono le cappelle di Félinaz e di Santa Co-lomba. Il Santuario di San Grato, ancora oggi meta di pellegrinaggi, an-ticamente era denominato “Ermitage de Saint Grat” dove, secondo laleggenda, San Grato si sarebbe recato in meditazione. A poca distanzac’è la Cappella di San Giocondo che nel XVIII secolo pare fosse il rifu-gio di un eremita. Charvensod ha avuto un continuo, progressivo au-mento di abitanti dovuto soprattutto alla vicinanza, sia al capoluogo re-gionale, che alla rinomata stazione sciistica di Pila.

Questa rubrica vuole far conoscere i paesi della Valle d’Aosta, anche imeno noti, cercando di destare interesse, attenzione e, soprattutto, cu-riosità e desiderio di venire a visitarli.

CharvensodCharvensod

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 17

Socinotizie

anno 22 - n. 74 marzo 2014

al centro de .iltestimone

Seniores Telecom Alatel - Piemonte e Valle d’Aosta

so

ci n

ot

izie

In pensioneSezione di AlessandriaBoccalatte Vaccarini

Maria MargheritaBrisone Laura

Sezione di AostaBrunet Mauro

Sezione di AstiBoido LuigiCanepa GiorgioChicco Massimo

Sezione di Biella-VercelliCiro AndreaFornero Gian VittorioGioetto EnzoLalli MarisaPivotto AntonioRollini Orlando

Sezione di CuneoAgostini GiulianoAlesso Pier GiorgioBarbero GiovanniBoetti TarcisioBongiovanni Angelo

Bracco FrancoCosio SergioCostamagna MarioGarello MariaGoletto LivioMarengo GiovanniOggero VittorioPaoletti EnzoRamondetti SergioRevelli FrancoRolando PatriziaRosso MicheleTomatis Giovanni

Sezione di Novara-Verbania Cusio OssolaBassi GiancarloCapobianco AlessandroFerraris EraldoFerri AlbertoFerroni MarioPella RenzoRicca GiuseppeRubino SavinoTessitore Giovanni

In servizio

Sezione di AlessandriaDe Santis RobertoMalabocchia FabioPerucca Giovanni

Sezione di AostaBaravex TizianaManavella LuciaPetey SandroVallino Mauro

Sezione di AstiConte GiovanniVilla Marisa

Sezione di Biella-VercelliAvondo IvoMazzon PietroSpallazzo Roberto

Sezione di CuneoArietti AmedeoBaudino GiovanniBauducco MarinaBava MarcoComino LivioForni MilvaGotta GiancarloLanza MauroLeo ClaraLiboà GiuseppePerlo Giovanni

Sezione di NovaraAriotti AlbertoArosio MassimoBalocco SilviaBarale RobertoBurattini Clara ElenaCaione Maria BarbaraColombo IvanoGallino RiccardoGrassi CinziaNocera VincenzoPentassuglia AntonellaProverbio RiccardoRamolini Giuseppe

Sezione di TorinoAlbano GiancarloAlongi MassimoAppello NataliaArlaud GiorgioBertocco Marina BiancaBonato SilvanoBoravicchio GiorgioBotta FerruccioBrossa DanielaBrunetto MarioCapra MarcoCavalli SilviaChirico GianluigiCinato PaolaColletti MatildeD'adamo Vito

Daminato GabriellaDel Pin GiulianoDi Felice RobertaDiana GiulianoElmi FabioFaggian StefanoFarina AntonellaFassone RobertoFavelli MauroFongo GianluigiFresi AngelaGallo SecondoGiachino GiorgioGriffini DanielaGuasco MaurizioGuerrini CristinaIncrocci GianlucaMajolo EnzoManzone GiulioMarando ClaudioMazza DonatellaMazzitelli TeresaMazzoni DonatellaMestriner RobertoMicciche' SantoMinerva RobertoMorandi MauroMorelli AntonioMulone VittorioOmedè ClodoOrabona CiroPalumbo Enrico

Peinetti RemoPescina Pier GiuseppePierro RobertoPira FrancoPronesti' AntonioRegge LuisellaRinetti ElisabettaRoasio ElenaRomano RosannaRosso FrancoRoveglia AlessandraScalzo LuigiSchinetti GiuseppinaSpagnoli GiangiacomoSpanu AlessandroSpinelli GraziellaStella CristinaTantaro RitaTarantino VincenzoTonetto StefanoTorielli AlessandroTosalli MarcoTosco TommasoTruzzolino UgoVentura MariaVicino LucaZanin RenzoZarli Maurizio

Comunichiamo i nominativi dei nuovi Soci iscritti all’Alatel nel periodo dal 1.10.2013 al 31.01.2014. A tutti il nostro benvenuto!

a cura di Daniele Curtetto

18

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 18

19

Preghiamo i Fiduciari di Sezione ed i Soci, a cono-scenza di notizie di interesse comune, di comunicar-le direttamente a Seniores Telecom Alatel Piemontee Valle d’Aosta, utilizzando i numeri verdi:

800.805.031 - 800.012.777 (solo da telefono fisso)oppure il fax 011 572.5730

e-mail [email protected]

Sezione di TorinoAbbattista RosaAnsinello MicheleBalestrini Mendola SiraBalos NereoBatavia NicolaBernardi LuigiBertello LucianaBertero AgostinoBombonato GiuseppeBrignoli TranquilloBusonera AdeleCaputo GiuseppinaCasacci SergioCesareo Anna MariangelaCosta Gaia Parenti MarisaCostamagna Golzio GiovannaDi Palma SestiglioFaccioli GianlucaFerroglio MariaFornello GiuseppeFranchino AnnaFrigo SilviaGalvagno CarlaGariglio Piero

Grogno PaoloGuaraldo DanielaLantella FrancescoManzone GuidoMartellacci ItaloMattirolo Blanchi AnnaMenocchio PietroMossa MarioOddono MelchiorreOstorero Maria LuisaPalea PaoloPicco GiuseppinaPontecorvo EugenioRabellino RenatoRicchiardi AndreaRiccio Balladone AnnaRiccio PieraRodorigo RaffaeleSalomone SilviaSavio EmilioSepich MirellaSerafino Tosalli IreneSonnessa Maria RosariaVai GiampieroVallesa Mauro

Nuove offerteTelecom

ai Soci Alatel

Questa offerta, permette di effettuaredal telefono fisso della propria abitazio-ne, senza scatto alla risposta:

- chiamate illimitate nazionali verso tutti i numeri Fissi;

- chiamate nazionali verso tutti i cellulAri (conmax. 300 min. giornalieri o max. 1.500 min. mensili);

- navigare in internet senzA limiti a 7 Mega.

Per i soci Alatel € 30,90 al mese (iva compresa)

anziché € 44,90 al mese (iva compresa)

!

Questa offerta, permette di ef-fettuare dal telefono fisso dellapropria abitazione:

- chiamate nazionali verso tutti i numeri Fissi conl’addebito di 16,00 cent. di scatto alla risposta;

- navigare in internet senzA limiti a 7 Mega;

- 1 ora al mese di chiamate gratis verso tutti i teleFoni Fissi internAzionAli;

- 1 ora al mese di chiamate verso tutti i cellulari Interna-zionali allo stesso prezzo dei Nazionali;

- 300 sms al mese da inviare tramite webmail, pari a10 sms al dì. (dal 11° sms il costo è di 15,13 cent. ivacompresa)

Per i soci Alatel € 23,90 al mese (iva compresa)

anziché € 37,90 al mese (iva compresa).

Si comunica che le offerte Telecom (Tutto senza limiti,Internet senza limiti e Alice 20 Mb), attualmente in vigo-re, non sono più commercializzate. Ai Soci che avevanoaderito in passato a tali offerte, non sarà effettuata al-cuna variazione. Di seguito presentiamo le nuove promozioni.

A coloro che richiederanno l’attivazione di queste offer-te, trasformando le attuali “Tutto senza limiti”, “Internetsenza limiti” eccetera, entro il 31.03.2014, sarà addebi-tato il costo di attivazione di € 39,00 “una tantum”.

Le modalità per aderire a queste nuove offerte, e i chia-rimenti necessari sono descritte sui siti:

www.alatelpv.xoom.it [email protected]

Per ulteriori informazioni, ci si può rivolgere al sig. Cur-tetto Daniele in via Bari 5 Torino oppure telefonando ainumeri verdi:

800.805.031 – 800.012.777 (da telefono fisso)

e al fax 011 572.5730

tutto

internet senzA limiti

Ag

eV

ol

Az

ion

i

Abbiamo avuto notizia di lutti che hanno colpito al-cuni colleghi. La nostra Associazione partecipa aldolore delle famiglie.

SEZIONE DI ALESSANDRIA: Ervinia Beggini Rolandi, Silvio Vaccarini SEZIONE DI AOSTA: Oreste Castellini SEZIONE DI ASTI: Liliana Macagno Carosso SEZIONE DI BIELLA-VERCELLI: Pier Luigi Bertoldi SEZIONE DI CUNEO: Bernardino Bono, Lorenzo Moresco,Maria Teresa Candela-Garavagno, Maria Manera-ViscontiSEZIONE DI NOVARA: Moreno Brocca, Giacomo Regis;SEZIONE DI TORINO: Ivo Cappellato, Angelo Delmastro,Renzo Innocenti, Claudio Liubicich, Michele Moricca,Francesca Pizzigoni, Guido Marchetti di San Martino,Enrico Trucco.

Curtetto e Bonino.

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 19

ric

or

dA

cH

e...

pr

og

rA

mm

A m

An

iFe

stA

zio

ni

20

ANDIAMO A MANGIARE IL PESCE

iscrizioni: entro il 25 marzo 2014

Soci e familiari A 56,00 - Aggregati A 60,00

Telefonare ai n. 800.805.031 - 800.012.777 - 011 572.5842

334.288.7718 e-mail [email protected]

sezione di cuneo

domenica

6aprile2014

programma

modAlità

Quote

modalità comunicata al momento della conferma del viaggiopAgAmenti

partenza alle ore:• ore 7.00 da Saluzzo vicino al Tribunale.

7.20 da Savigliano in piazza del Popolo.8.00 da Cuneo in piazza Galimberti, lato tribunale.8.30 da Mondovì al casello autostradale.

descrizione manifestazione:• 10.00 Visita di un luogo da definire. • 11.45 Partenza da Imperia per Riva Ligure. • 12.30 Riva Ligure per gustare un abbondante pranzo a base di pesci. • Pomeriggio libero• 17.00 Rientro

Numero minimo di partecipanti: 35

GITA A BOLOGNA

iscrizioni: entro il 25 marzo 2014

A 199,00 Soci e famigliari conviventi; A 220,00 aggregati; A 30,00 supplemento camera singola.

Telefonare alla Fiduciaria ai numeri 0165 45.670 – 380.330.3830 oppurea Franco Dal Grande 0165 42.329 – 338.483.8480.

da sabato

10a domenica

11maggio2014

sabato 10 maggio• Ore 6.00: partenza da Aosta in piazzale caserma C. Battisti, via st. Martin de Corleans

11.00: arrivo a Bologna e visita del centro storico con una guida turistica.13.00: pausa pranzo (bevande incluse) presso la Cantina Bentivoglio18.30: sistemazione in hotel, cena (bevande incluse) e pernottamento.

domenica 11 maggio• Dopo la prima colazione in hotel, trasferimento a palazzo Fava per la visita guidata alla

mostra “la ragazza con l’orecchino di perla”, il mito della golden age da Vermeer aRembrandt, capolavori dal Mauritshuis.

• Ore 13.00: pranzo presso un ristorante tipico sui colli bolognesi (bevande incluse).• Al termine, rientro ad Aosta.

programma

modAlità

Quote

A 100,00 all’iscrizione e saldo entro il 20 aprile.pAgAmentiVedere quanto indicato su queste pagineper ciascun evento alla voce “modalità” ri-volgendosi al proprio Fiduciario o al Presi-dio per Torino, tramite i telefoni riportati, perle iscrizioni, il ritiro dei programmi completi oaltre informazioni.

Il pagamento dovrà essere effettuato dopola conferma della effettuazione della gita odel viaggio, mediante versamenti a SenioresTelecom-Alatel Consiglio Regionale Piemon-te e Valle d’Aosta:

- sul c/c postale n. 18645101

- con bonifico bancario IntesaSanpaoloIBAN: it44 V030 6901 0001 0000 0067 805

- direttamente al Fiduciario

✔✓non raggiungendo il numero minimodi partecipanti, Seniores Telecom-Alatel siriserva di sopprimere la manifestazione e/odi confermarla aumentando le quote indivi-duali. In ogni caso i partecipanti sarannotempestivamente avvisati.

✔ Variazioni potrebbero subire per motiviorganizzativi gli orari indicati, le date di ef-fettuazione, il luogo di partenza, i prezzi pra-ticati, che saranno tempestivamente comu-nicate ai Soci al momento dell’iscrizione al-la iniziativa.

✔ nessuna responsabilità sarà a carico diSeniores Telecom-Alatel, per qualsiasi dan-no, a persone o cose, che possa verificarsinel corso dell’iniziativa.

✔ Aggregati: è necessario, al fine di salva-guardare l’Associazione da ogni problema dinatura fiscale, che gli aggregati risultinoiscritti all’Anla. Pertanto dovranno versare laquota annuale di 20,00 euro ai Fiduciari o alConsiglio Regionale.

per tutte le Sezioni

pagamenti

notizie generali

icorda che…RMANI

FESTAZIONI

sezione di Aosta

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 20

21

pr

og

rA

mm

A m

An

iFe

stA

zio

niBARCELLONA

MONTSERRAT, GERONA, FIGUERES E CARCASSONNE

iscrizioni: entro il 31 marzo 2014

Soci e famigliari conviventi A 690,00 - Aggregati A 715,00

telefonare ai numeri 800.805.031 – 800.012.777 – 011 572.5842 e per Cuneo: 334.288.7718,e-mail: [email protected] e per Alessandria: 335.130.3476 e-mail: [email protected]

sezione di Alessandria e cuneo da venerdì

30maggio

a martedì

3giugno2014

programma

modAlità

Quote

A 200,00 all’iscrizione. Saldo entro il 20 maggio 2014pAgAmenti

Numero minimo di partecipanti: 30

ROMA E UDIENZA PAPALEiscrizioni: dal 1 al 15 aprile 2014

Soci e familiari conviventi A 330,00 - aggregati: A 350,00Supplemento camera singola: A 55,00 - Supplemento facoltativo viaggio sicuro A 15,00

Telefonare al presidio della Regione, via Bari 5, 011 572.5966 - 572.5967 - 572.5968 o ai numeri verdi800.805.031 o 800.012.777 (solo da numero fisso) il martedì ed il giovedì dalle ore 10.00 alle ore 12.00

consiglio regionale da martedì

13a giovedì

15maggio2014

programma

modAlità

Quote

all’iscrizione acconto di A 100,00; saldo entro il 6 maggio 2014 tramite c/c postale, bonifico bancario o direttamente in sede. Vedi Ricorda che….

pAgAmenti

martedì 13: torino – orvieto – tivoli - Ore 6.30 ritrovo dei partecipanti in corso Trapani angolo corso Rosselli (lato parco Ruffini) e sistemazionesu autobus GranTurismo. Sosta lungo il percorso per il pranzo in ristorante e nel pomeriggio proseguimento in direzione di Orvieto. All'arrivo brevetempo a disposizione per una visita libera della città e del Duomo. Proseguimento del viaggio e arrivo a Tivoli nel tardo pomeriggio, sistemazionenelle camere riservate d’hotel, cena e pernottamento.mercoledì 14: tivoli – roma– tivoli. Prima colazione in hotel. Al mattino, trasferimento a Roma per l’udienza Papale. Pranzo in ristorante. Nelpomeriggio incontro con la guida e visita (3 ore) della nostra capitale: prima panoramica in bus e passeggiata a piedi. Rientro a Tivoli in hotel. Ce-na e pernottamento.giovedì 15: tivoli – torino. Prima colazione in hotel e rilascio delle camere. Trasferimento a Roma e proseguimento delle visite guidate. Pranzoin ristorante. Nel pomeriggio, inizio del viaggio di rientro con arrivo previsto in serata.

1°giorno: ritrovo dei partecipanti in prima mattinata nelle località di partenza concordate con il Fiduciario. Arrivo a Carcassonne nel primo pome-riggio e visita al borgo fortificato. Proseguimento per la Costa Brava, sistemazione in hotel, cena a buffet e pernottamento.

2°giorno: dopo la prima colazione, trasferimento a Barcellona e visita guidata della città.

3° giorno: dopo la prima colazione, trasferimento a Gerona. Visita dei siti di maggior interesse, rientro in hotel per il pranzo a buffet. Nel pomerig-gio rientro a Barcellona e proseguimento della visita alla città. Cena a base di pesce in un ristorante caratteristico. Dopo cena si assisterà allo spet-tacolo delle fontane luminose di piazza di Spagna e dopo, itinerario by night nel quartiere dell’Eixample. Rientro in hotel per il pernottamento.

4° giorno: dopo la prima colazione, trasferimento a Montserrat e visita alla basilica della Madonna nera. Pranzo a buffet in ristorante. Nel pome-riggio rientro a Barcellona e tempo a disposizione per visite individuali o per shopping. Cena buffet e pernottamento.

5°giorno: dopo la prima colazione, trasferimento a Figueres per la visita al Museo Dalì. Al termine della visita, partenza per il viaggio di ritorno. So-sta nei dintorni di Sanremo per la “cena dell’arrivederci” con menu di pesce e specialità liguri. L’arrivo è previsto in tarda serata.

sezione di torino

sezione di torino

Come tradizione il sabato di maggio coicidente con il Salone del Libro le telefoniste e i telefonisti in pensione, in mobilità o in servizio si ri-trovano per un pranzo in allegria presso la Bocciofila S.I.S. di via Parco Michelotti 21/A Torino (zona ex zoo).Prenotatevi presso la Sezione Alatel di Torino di via Ardigò 13/a telefono 011 572.6795 e 572.6147 - fax 011 572.3446 mail [email protected].

Telefonista day

SOGGIORNO SuLLA RIVIERA ADRIATICA

Per il mese di giugno stiamo valutando alcune proposte per un soggiorno sulla Riviera Adriatica pre-feribilmente a Cattolica o Riccione per la durata di due settimane. Partenze 8 giugno o 15 giugno2014 con trasporto in bus da Torino andata e ritorno. Trattamento di pensione completa con bevan-de ai pasti e servizio spiaggia (un ombrellone e due lettini ogni due persone). Presso la sezione di Torino avrete tutte le informazioni.

all’ultimo momento!

speciale!

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 21

SP

EC

IALE

RIC

OR

DI

il te

lefo

no è

la tu

a vo

ce

Ricordiamocon le foto

22

Livio Cavagnoli di Alessandria nel1958 (foto Cavagnoli) al lavoro econ la tromba.

Alessandria,Sala di Com-mutazione Sti-pel nel 1960(foto Rapetti).

74 - marzo 2014-1:45 - luglio 2005/1 20/02/14 14.50 Pagina 22

23

nte

rm

ezzo

i

IL TESTIMONE 74

di Giovanna Elia

più nell’ambiente lavorativo. La casa é il suo rifugio anche se,in verità, amerebbe viaggiare seavesse una compagnia idonea;vorrebbe andare a teatro, ma gliorari serali la scoraggiano e larendono prudente per evitare ri-schi di cattivi incontri.Desidera far sapere che é grataal Fiduciario della sezione Ala-tel di Biella-Vercelli per il suoimpegno; Mariuccia partecipa atutte le gite, pranzi e incontri divario genere che il Fiduciario or-ganizza con saggezza e intelli-genza.Questa signora gentile ha in séuna grande forza: si prodiga vo-lentieri per amici, conoscenti eparenti in difficoltà o, peggio, ininfermità, ma rifugge, come vo-lontariato, dalla malattia accom-pagnata dalla sofferenza. E lo sipuò ben capire.Mariuccia è una signora sem-plice e tranquilla, serena nel-l’accettazione della vita vissutanonostante le dure prove chel’hanno caratterizzata, nella suapacata pragmaticità ringrazia laDivina Provvidenza per la luci-dità mentale e la salute di cuigode. Dimostra una forza vitalee un desiderio di vivere ancoraesperienze positive quali incon-tri di amicizie vecchie e nuove,viaggi e svaghi culturali conso-ni alla sua età e, soprattutto, al-la sua esistenza di donna solache non vuole in alcun modo es-sere di peso alla sua famiglia,pur così sollecita e premurosacon lei.

prie amiche incontrarsi, passeg-giare e divertirsi. In quel clima opprimente si sal-vano le grandi festività quali ilNatale e Capodanno; l’organiz-zazione degli orari é perfetta poi-ché i turni sono dimezzati: tuttilavorano e tutti festeggiano, ov-vero l’orario di lavoro é ripartitoal 50% tra tutti gli addetti diCommutazione. La sua vita lavo-rativa si svolge tutta in Commu-tazione e qualche volta al PostoTelefonico Pubblico, dove nonama andare poiché detesta ma-neggiare il denaro.Nel frattempo incontra colui chenel 1955 diviene suo marito, mapurtroppo egli subisce gravi tra-versie sul lavoro che gli minanoil fisico tanto da non risollevarsi.La sua mamma la sostiene el’aiuta in ogni modo tanto che,essendo in età pensionabile, ri-nuncia al suo lavoro per coadiu-varla nell’assistenza del genero.In questo periodo così difficile lecolleghe le dimostrano la lorosolidarietà e il loro affetto, anchecambiando spontaneamente i lo-ro turni di lavoro per agevolarlanell’assistenza al marito, chemuore dopo una lunga malattia ela lascia sola. Fortunatamenteha un figlio quasi in età adulta. Ama ascoltare la radio che le tie-ne compagnia; soprattutto amala musica leggera e operistica.Adora ballare. La sua ambizionedi bambina e di ragazza era dicontinuare gli studi e conseguireun diploma e forse anche la lau-rea per realizzare qualcosa di

diale si presenta la necessità dicollocare i partigiani e i reducirientrati, e Mariuccia resta senzalavoro fino a che un amico delpadre favorisce la sua assunzio-ne in Stipel. Inizia il periodo diprova in qualità di telefonista,imparando tutto quanto é neces-sario sapere per svolgere bene ilsuo lavoro; all’epoca i servizierano molteplici. Purtroppo l’o-rario di lavoro prevede i turni 7giorni su 7 e le giornate festivesono lavorative, cosa assai tristeper una ragazza che vede le pro-

Mariuccia Greppo

Questa volta andiamo per ri-saie ad incontrare Mariuc-

cia Greppo; nasce a Vercelli il28 agosto 1930 in una famigliain cui vive anche una nonna perlei importante perché compagnadi giochi e maestra di vita. Laprematura scomparsa del padrecostringe Mariuccia, all’età di15 anni, ad avviarsi al lavoro percontribuire alle finanze fami-gliari.Inizia con lavori avventizi, macol finire della II Guerra Mon-

74 - marzo 2014-2 :45 - luglio 2005/2 20/02/14 14.54 Pagina 23

IL TESTIMONE 74

Torino

ttua

lità

a2

4

Conoscere

TorinoConoscere

Il livello di attenzione delle persone che,in qualche modo,entrano in contatto con Torino, per studio,lavoro, affari,sport, congressi,turismo, è indiscutibile el’apprezzamentoper questa città è sempre in aumento.

Disagio, solidarietà e progettidi Franco Tenna

Quella che appare oggi tuttavia è una città che, come molte altre, èin grande sofferenza per via della crisi, immobilizzata dai problemi eco-nomici e finanziari, in difficoltà a completare opere già avviate a suotempo, per non parlare dei progetti in programma.

La gente che s’incontra di questi tempi è in genere molto perplessa,si ha l’impressione che veda le cose con distacco, non sapendo se criti-care il sistema in generale o prendersela con qualcuno, con i politicisempre più distanti, o con se stessi, per non avere più le idee chiare. C’èanche chi si ostina a mostrarsi indifferente quasi a voler celare il disagiocon un certo riserbo. Molto probabilmente saranno in molti a chiedersicom’è che ci siamo cacciati in questo guaio e come ne verremo fuori.

Il disagio sociale è in forte aumento per molteplici situazioni di cri-ticità: in particolare per la mancanza di lavoro, la povertà che avanza el’emergenza abitativa. Vi è un ampliarsi delle disparità sociali determi-nate dai drammi di tante famiglie, costrette a misurarsi ogni giorno conl’angoscia della sopravvivenza e con la dignità da salvaguardare. Moltepersone di vari enti civili e religiosi sono mobilitate per alleviare ed aiu-tare chi è in difficoltà e tanti sono i punti di soccorso nella città che siaprono all’accoglienza per i pasti o per la notte. Ciò dimostra il grandesenso di solidarietà dei torinesi, l’espressione di una maturità socialeunita alla volontà di andare oltre e la capacità di concentrare gli sforzi,cambiando se è il caso, anche abitudini e mentalità.

È naturale che una grande città pur affrontando queste emergenzecon un forte impegno, debba mantenere salde tutte le sue prerogative dicultura, arte, scienza, lavoro, relazioni umane e di ciò che le dà prestigio,mantenendo inalterati i suoi valori, continuando ad occuparsi di tutto.Come di consueto nella conferenza stampa di fine anno, il Sindaco di To-rino Piero Fassino ha fatto un bilancio sull’amministrazione dell’anno2013 e le previsioni per il 2014. Comunica che è stata fatta un’azione dirisanamento dei conti municipali con la riduzione del debito. Grazie allariqualificazione della macchina amministrativa è stata ulteriormente ri-dotta la spesa corrente. Tuttavia nonostante la diminuzione delle risorsevi è stata un’alta attenzione verso i cittadini più fragili, in sinergia con al-tri enti sociali e di volontariato.

Nel 2014 si vuole aprire il “Cantiere Torino”, con una nuova fased’intense trasformazioni urbane. I lavori prevedono la riqualificazionedella Continassa, dell’area della Tyssen e di quella dell’ex Westinghou-se, poi il recupero del Palazzo del Lavoro, l’edificazione di sette poli di

74 - marzo 2014-2 :45 - luglio 2005/2 20/02/14 14.54 Pagina 24

IL TESTIMONE 74

25

Dalla Torino romana ai borghi fuori portadi Carlo Chiavario

“…dove il Po vien da mezzogiorno scendendo dal Monviso, rice-ve la Dora che vien da ponente, recando le acque del Monginevro edel Moncenisio, al piè di vaghissimi colli che dall’altra parte delmaggior fiume le fanno prospetto, siede Torino in una pianura ame-nissima, verdeggiante per praterie, biondeggiante per messi, e solca-ta da canali che recano per ogni dove la fecondità colle lor irrigueacque.”(Davide Bertolotti, 1840)

Chi ha avuto i natali in questa città non può con il pensiero, di tantoin tanto non ritornare indietro nei secoli e sognare di rivivere lo sviluppoche Torino ha avuto da quando si è trasformata da poco più di un paeso-ne in una cittadina per poi diventare capitale di un ducato e quindi di unregno. Così voglio descriverla iniziando con l’immagine della città anco-ra delle dimensioni del “castrum”, per passare poi, con i primi amplia-menti, alla “mandorla” settecentesca e, con l’abbattimento delle mura,all’espansione urbanistica che comincia con i primi borghi nascenti nel-la prima metà dell’Ottocento e che la porterà, negli anni ’70 del Nove-cento, a superare il milione di abitanti.

Nella felice località così amorevolmente descritta dal Bertolotti na-sce, ben prima dell’arrivo dei Romani, un borgo abitato da una popolazio-ne di origine celtica, i Taurini, da cui poi verrà la denominazione dellacittà (Taur in celtico significa montagna). Veramente si deve prendere inconsiderazione anche un’altra ipotesi, molto più fantasiosa, circa questonome. La leggenda vuole che il principe egiziano Fetonte, detto Eridano,abbia fondato il borgo sulle rive del Po donandogli, come emblema, il bueApi, che poi sarebbe diventato il Toro, odierno simbolo comunale.

Ma la storia della Torino vera e propria inizia pressappoco all’epocadell’uccisione di Giulio Cesare, quando le viene assegnato la denomina-zione di Julia Augusta Taurinorum.

La città romana nasce come“castrum”, cioè accampamentomilitare con una pianta rettango-lare di 760 per 720 metri e mu-nita da una cintura difensiva inpalizzate di legno, ben presto so-stituita da una cinta di mura inpietre e mattoni di ben 6 metri dialtezza. Quattro sono le porteche attestano le due strade prin-cipali: al “decumano massimo”corrispondono verso ovest la De-cumana, e verso est la Pretoria,mentre al “cardine massimo”, anord la “principale sinistra” ed asud la “principale destra” dettaanche “monumentale” perché ri-volta verso Roma, quindi rivesti-ta di marmi.

La città è pure dotata di unbel teatro (situato vicino all’o-dierno palazzo reale), di un foro(nei pressi dell’attuale palazzo dicittà) e di un anfiteatro (forse sulterreno coperto dall’odiernapiazza San Carlo), di cui perònon è rimasta traccia.

Con l’avvento del cristiane-simo in Piemonte sorgono le pri-

residenze universitarie, di cui ilprimo già in appalto in via Cara-glio, 25 parcheggi pertinenzialisotterranei, il completamentodella linea 1 della Metropolitanae infine l’avvio della variante200 a Barriera di Milano. Comesi può notare la voglia di pensa-re al futuro non manca e fare in-vestimenti è sicuramente la ga-ranzia per una città che deve evuole essere sempre all’avan-guardia. Auguri!

Torino - Piazza Statuto con il monumen-to a ricordo della costruzione della Gal-leria del Frejus.

74 - marzo 2014-2 :45 - luglio 2005/2 20/02/14 14.54 Pagina 25

IL TESTIMONE 74

26

me chiese, a dir il vero, quasisempre templi pagani consacra-ti, come le tre contigue che for-mano la cattedrale, cioè San So-lutore, Santa Maria e San Gio-vanni Battista; molto probabil-mente queste, precedentemente,facevano parte di un solo tempioa triplice cella dedicato a Giove,Giunone e Minerva sull’esempiodi quello del Campidoglio roma-no. Nel IV secolo, grazie al ve-scovo San Massimo, viene intro-dotto il culto mariano, quella tra-dizionale devozione alla Madon-na che tutto perdona e tutti con-sola e che diventerà poi per i to-rinesi semplicemente “la Con-solà”.

Inizia il Medioevo e per Tori-no inizia un periodo piuttostooscuro di cui a noi sono giuntepoche tracce: la Casa del Senatoin largo IV marzo di cui, pur-troppo, in evidenza rimangonosolo due finestre a crociera, unamonofora ad arco ogivale ed unportale in blocchi di pietra squa-drati che potrebbe rappresentareciò che resta di una delle portedella Curtis Ducis di epoca lon-gobarda; una casa all’angolo del-le vie Tasso e Porta Palatina,edificio che all’epoca doveva es-sere di una certa importanza sene fanno fede le grandi arcate aportico al piano terra, grandi fi-nestroni ed elaborate cornici; laCasa dei Romagnano in via deiMercanti che presenta nella fac-ciata tratti di paramento in ciot-toli a spina di pesce, due finestread arco acuto ed una, forse po-steriore, a crociera.

Di questo periodo storico so-no anche giunti ai nostri giorni ilcampanile della chiesa diSant’Andrea dopo l’accorpamen-to di questa, da parte di GuarinoGuarini, nella costruenda Basili-ca della Consolata e l’unicachiesa gotica torinese, San Do-menico, più volte deturpata damodifiche che ne hanno variatol’aspetto iniziale. Del periodo ri-nascimentale Torino può vantareun solo monumento, ma senza

dubbio di grande valore, il Duomo di San Giovanni Battista, opera di Meodel Caprino da Settignano, voluto sul finire del Quattrocento dal vescovocardinale Della Rovere.

Fino alla fine del Cinquecento Torino mantiene la forma del quadri-latero romano. I francesi sono i primi ad effettuare interventi durantel’occupazione tra il 1536 ed il 1560 causata dalle guerre tra Carlo V eFrancesco I. Anzitutto avviene, a scopo difensivo, l’abbattimento di tuttigli edifici sorti fuori le mura e poi la costruzione di alcuni baluardi lun-go la cinta muraria per favorire il tiro di sbarramento delle artiglierie ap-postate sui bastioni.

Ma per avere una vera e propria variazione dell’aspetto cittadino sideve attendere il ritorno dei Savoia dopo la pace di Cateau-Cambresis edil trattato di Blois. Emanuele Filiberto rientra in Torino all’inizio del1563 trasferendovi la capitale del ducato da Chambery ed incarica l’ar-chitetto Francesco Paciotto della costruzione di una cittadella da situaresullo spigolo sud-ovest della cinta muraria. Questa cittadella ha sì lo sco-po di rafforzare la difesa da eventuali attacchi di eserciti nemici e nedarà ampia dimostrazione soprattutto durante l’assedio del 1706, ma, es-sendo acquartieramento di un presidio di soldati fedeli al Principe, an-che motivo di sicurezza nei confronti di sempre possibili moti di ribellio-ne da parte della popolazione stessa. La costruzione del Paciotto sarà poicopiata da diversi ingegneri militari che ne costruiranno parecchie simi-li in tutta Europa e sarà poi maldestramente demolita per motivi mera-mente speculativi nella seconda metà dell’Ottocento per dar modo di rea-lizzare uno dei più bei rioni della “Torino Bene” dell’epoca.

Il primo vero ampliamento cittadino viene elaborato da Carlo di Ca-stellamonte per Carlo Emanuele I nei primi anni del Seicento ed espan-de la città a sud. Inizia così la Torino barocca, il periodo storico più ric-co di edifici conosciuti in tutto il mondo come gioielli di questo stile,opere di architetti come Vittozzi, Guarini, i Castellamonte, Juvarra, Vit-tone. Vengono eretti il palazzo Reale, Carignano, Lascaris, il Collegio deiNobili, le chiese del Corpus Domini, la Consolata, San Lorenzo, la Cap-pella della Sindone, San Filippo e le due di piazza del Re, San Carlo eSanta Cristina.

Il secondo ampliamento, voluto dal duca Carlo Emanuele II e realiz-zato, dopo la sua morte, dalla vedova Maria Giovanna Battista di SavoiaNemours su progetto di Amedeo di Castellamonte, spinge la città verso il

Torino - tra Medioevo e Rinascimento

74 - marzo 2014-2 :45 - luglio 2005/2 20/02/14 14.54 Pagina 26

27

IL TESTIMONE 74

Po ed ha proprio come asse principale la contrada di Po che congiungela piazza del Castello, raddoppiata, con l’esistente ponte sul fiume ed inquesto nuovo quartiere torinese troveranno posto il palazzo dell’Univer-sità degli Studi, l’Accademia Militare ed il Teatro Regio oltre ai palazziCisterna, Collegio delle Province, Birago di Borgaro.

Vittorio Amedeo III, re di Sardegna, decide di attuare un terzo am-pliamento rivolto ad ovest che però può prendere corpo solo al terminedella guerra di successione spagnola, dopo il duro assedio del 1706, suprogetto degli architetti Juvarra e Plantery. Con questo ampliamento siforma la bella piazza Susina (ora Savoia), vengono costruiti i palazzi Sa-luzzo di Paesana e Martini di Cigala, la chiesa del Carmine, ma soprat-tutto i juvarriani Quartieri Militari, prima caserma dell’esercito sabaudofuori della cittadella.

Torino ha così raggiunto quell’aspetto di mandorla che l’accompagnafino alla fine del XVIII secolo e che, forse , avrebbe ancora continuato adesserne l’emblema se non fosse apparso quel Napoleone che, dopo la vit-toriosa battaglia di Marengo contro gli austriaci, impone, con l’editto diMilano del 23 giugno 1800, l’abbattimento delle mura di tutte le città delregno sabaudo ad eccezione delle cittadelle di Torino e di Alessandria.

Le mura vengono abbattute con molta lentezza a causa della difficilesituazione economica in cui si dibatte la città durante l’occupazione fran-

cese e si dà così l’inizio a quel-l’espansione verso il contado cir-costante con la nascita dei bor-ghi “fuori porta”, che sarannoproprio il motivo dominante del-l’ingrandimento cittadino duran-te tutto il periodo ottocentesco.

Nei primi anni dopo il ritor-no del re sabaudo a Torino, conla spinta dell’incremento demo-grafico sorgono così i rioni detti“Borgo Nuovo”, “San Salvario”,“Vanchiglia”, “San Donato”,“San Paolo” attorno alle casesparse già esistenti, ma con unpreciso disegno urbanistico e nel1853, viene impostato un murodi cinta daziaria reso indispen-sabile per il pagamento dei dazidopo la demolizione delle vec-chie mura.

Torino - classica immagine del 1700 Torino - Piazza delle Erbe ‘600-’700

Torino - la cittadella Torino - nella classica forma a Mandorla

74 - marzo 2014-2 :45 - luglio 2005/2 20/02/14 14.54 Pagina 27

IL TESTIMONE 74

versonuovi

stili di vitaDialogo tra credenti e non credenti

Il dibattito suscitato dalle letteredi Scalfari e di Papa Francesco eil successivo incontro, dimostrache il rapporto tra credenti e noncredenti è ben lontano da essereuna questione per pochi intellet-tuali. Il loro dialogo su fede e lai-cità è un documento che non haprecedenti, perché è la prima vol-ta che un Papa scrive a un giorna-le ed ha costituito una straordina-ria occasione di confronto.Più di questo conta la testimo-nianza che il Papa offre della suafiducia negli uomini, nel valoredella loro coscienza, nel ricono-scimento dell’orizzonte umano,anche quando non è illuminatodalla fede. Egli pur richiaman-dosi al divino riconosce negli al-tri la pari opportunità dell’uma-no e Scalfari ha spesso indagatoquella zona di confine che cre-sce tra la fede e la laicità, tra leragioni di chi crede nel sopran-

di Franco Tenna

28

naturale e le ragioni di chi pensache la fatica quotidiana dell’uo-mo a realizzare il suo destino ab-bia in sé la ragione di ogni cosa. La concezione che il Papa ha delsuo ruolo, l’attenzione alle occa-sioni di confronto, la disponibi-lità a guardare nelle contraddi-zioni del contemporaneo, gli hasuggerito di rispondere a Scalfa-ri, individuato e scelto come in-terlocutore culturale simbolicodel mondo laico.Papa Francesco nella risposta aScalfari, del quale rispetta le ri-flessioni da non credente sull’en-ciclica “Lumen Fidei”, precisacon molta semplicità e chiarezza:“La fede per me, è nata dall’in-contro con Gesù. Un incontro per-sonale che ha toccato il mio cuoree ha dato un indirizzo e un sensonuovo alla mia esistenza. Ma neltempo stesso un incontro che è sta-to reso possibile dalla comunità di

Tra gli eventi piùsignificativi chehanno caratteriz-zato l’anno 2013,emerge l’elezionedi Papa France-

sco; un nome che di per se, è giàun programma e che si sta rive-lando più che appropriato all’at-tuale pontefice, viste le chiareespressioni pastorali. Il fascino diPapa Francesco sta coinvolgendoin modo innegabile una grandequantità di persone ed è forte l’at-tenzione per la sua immagine in-novativa, semplice e diretta.L’esperienza culturale che Euge-nio Scalfari, fondatore, direttoree oggi editorialista di “Repub-blica”, ha voluto intraprendere,ha portato il giornalista laico da-vanti alla novità rivoluzionariadi Papa Francesco e a cercarecon lui un dialogo che è iniziatotramite uno scambio epistolare.

incontri - opinioni - esperienze - proposte

74 - marzo 2014-2 :45 - luglio 2005/2 20/02/14 14.54 Pagina 28

IL TESTIMONE 74

fede in cui ho vissuto…Senza laChiesa, non avrei potuto incontra-re Gesù, pur nella consapevolezzache quell’immenso dono che è lafede è custodito nei fragili vasid’argilla della nostra umanità”.E relativamente ad un altro puntoposto ancora da Scalfari, dice:“Premesso che la misericordia diDio non ha limiti se ci si rivolge alui con cuore sincero e contrito laquestione per chi non crede in Diosta nell’obbedire alla propria co-scienza. Il peccato per chi non hala fede, c’è quando si va contro co-scienza. Ascoltare e obbedire a es-sa significa, infatti, decidersi difronte a ciò che viene percepito co-me bene o come male”… “Io nonparlerei, nemmeno per chi crede,di verità “assoluta” nel senso che èslegato, ciò che è privo di relazio-ne. Ora, la verità secondo la fedecristiana, è l’amore di Dio per noiin Gesù Cristo. Dunque , la veritàè una relazione”. Al termine di una lettera ricca dipensieri e affermazioni su variargomenti, Papa Francesco con-clude con inattesa modestia eapertura: “Accolga, queste mieriflessioni, come la risposta ten-tativa e provvisoria, ma sincera efiduciosa, all’invito che vi hoscorto di fare un tratto di stradainsieme”.Scrive ancora Scalfari: “La lette-ra che Papa Francesco mi ha in-viato, è una prova ulteriore dellasua capacità e desiderio di supe-rare gli steccati dialogando contutti alla ricerca della pace, del-

l’amore e della testimonianza”. Successivamente, preceduto dauna telefonata personale al gior-nalista, ha luogo l’incontro nellaresidenza di Santa Marta in Vati-cano, tra Eugenio Scalfari e il Pa-pa che afferma: “I più gravi deimali che affliggono il mondo inquesti anni sono la disoccupazionedei giovani e la solitudine in cuivengono lasciati i vecchi. I vecchihanno bisogno di cure e di compa-gnia; i giovani di lavoro e di spe-ranza, ma non hanno né l’una nél’altra, e il guaio è che non li cer-cano più. Sono stati schiacciatisul presente. Mi dica lei: si può vi-vere schiacciati sul presente? Sen-za memoria del passato e senza ildesiderio di proiettarsi nel futurocostruendo un progetto, un avve-nire, una famiglia? È possibilecontinuare così? Questo, secondome, è il problema più urgente chela Chiesa ha di fronte a sé”.Prosegue lo scambio su molti ar-gomenti e sollecitazioni recipro-che sulla necessità di conoscer-si, ascoltarsi e far crescere la co-noscenza del mondo che ci cir-conda. Considerando che cia-scuno ha una sua idea del bene edel male, per migliorare il mon-do deve scegliere di seguire ilbene e combattere il male comelui li concepisce. Commentandoil loro incontro Papa Francescoaggiunge: “Abbiamo fatto unpasso avanti nel nostro dialogo.Abbiamo constatato che nella so-cietà e nel mondo in cui viviamol’egoismo è aumentato assai più

29

dell’amore per gli altri e gli uo-mini di buona volontà debbonooperare, ciascuno con la propriaforza e competenza, per far si chel’amore verso gli altri aumenti fi-no a eguagliare e possibilmentesuperare l’amore per se stessi”.Un ultimo commento del Papaprima del commiato, sollecitatodal suo interlocutore, verte an-che su problematiche attuali dicarattere sociale: “Personalmen-te penso che il cosiddetto liberi-smo selvaggio non faccia cherendere i forti più forti, i debolipiù deboli e gli esclusi più esclu-si. Ci vogliono regole di compor-tamento e anche se fosse necessa-rio interventi diretti dello Statoper correggere le diseguaglianzepiù intollerabili”.L’eco di questo avvenimento diportata eccezionale, per i prota-gonisti e per gli argomenti tratta-ti, è stato molto ampio e numero-si sono seguiti i commenti negliambienti di diversa espressioneculturale e di varia sensibilità.Ne riportiamo alcune note qui diseguito.Vito Mancuso, teologo e scritto-re, dice “Gli articoli di Scalfari esoprattutto la risposta del PapaFrancesco esemplare per apertu-ra, coraggio e profondità, sonostati una lezione di laicità, unaspecie di discorso sul metodo, sucome incamminarsi veramentesenza riserve mentali lungo i sen-tieri del dialogo alla ricerca delbene comune e della verità sem-pre più grande, cosa di cui l’Ita-

74 - marzo 2014-2 :45 - luglio 2005/2 20/02/14 14.54 Pagina 29

30

IL TESTIMONE 74

lia e la Chiesa italiana hanno unenorme bisogno”. Joaquin Navarro-Valls, giornali-sta ed ex addetto stampa dellaSanta Sede, indica nella sceltadi dialogare con tutti e special-mente con la gente comune, l’op-posto esatto dell’assolutismo cheimpera nel nostro tempo. “Pro-babilmente per questo i compor-tamenti di Papa Francesco scan-dalizzano il presente. Perché unamessa in gioco così forte può far-la solo chi non ha idoli da difen-dere, ma un amore assoluto datestimoniare”.Umberto Veronesi, chirurgo on-cologo e ricercatore, afferma cheè l’amore per l’uomo il puntod’incontro tra Chiesa e laicità edè accanto all’uomo che il Papainvita i laici a fare quel tratto distrada insieme. “Sono quindi idiritti umani il terreno su cui sifonda la possibile intesa”.A fare un commento su questaItalia d’oggi è lo scrittore e stori-co Adriano Prosperi che ritieneche la parola del Papa Francescocomincia a scuotere un’opinionepubblica dove, come dicono isondaggi, “c’è un gran mucchiodi persone che concepisce la li-bertà come un qualcosa che va indirezione opposta rispetto all’u-guaglianza. Qui, grazie a unapoliennale e persuasiva educazio-ne morale a mezzo televisione, alvincolo collettivo della solidarietàsi oppone il diritto all’egoismo co-me esito necessario della libertà”.A quanti si interrogano sul per-ché del dialogo tra cristiani e lai-

ci, ovvero fra quanti cercano diessere coerenti con la propria fe-de e quanti si sforzano di esserlocon le proprie convinzioni, EnzoBianchi priore della Comunità diBose, precisa: “Occorre rispon-dere che il dialogo è la vita uma-na condivisa dunque da tutti cre-denti e non credenti, di costruireinsieme un senso; è metodo chediventa sinodo, cammino fattoinsieme. E cercare insieme la ve-rità… Il dialogo è spazio sostitu-tivo della violenza elaborato me-diante quella facoltà solamenteumana che è la parola e di cuinon mancano certo esempi nellatradizione culturale occidentale”.Leonardo Boff, uno dei principa-li esponenti della teologia dellaliberazione, afferma che PapaFrancesco ha risposto a EugenioScalfari in modo cordiale, con“l’intelligenza del cuore piuttostoche con quella della dottrina”.Il filosofo Massimo Cacciari, rife-rendosi allo stile di questo scam-bio, evidenzia il valore di un dia-logo sincero e rigoroso e ritieneche: “Esso consiste nel pervenirealla massima chiarezza della di-stinzione e nel riconoscerne la ne-cessità. Posso pensare di conoscereme stesso soltanto attraverso l’a-scolto e lo studio dell’altro da me”. Gustavo Zagrebelsky, già Presi-dente della Corte Costituzionaledichiara: “In ogni spirito che s’i-spira alla laicità e, al contempo,crede all’utilità, anzi alla neces-sità che forze morali possanounirsi per combattere il materiali-smo delle società basate sull’egoi-

smo mercantile, l’invito a reimpo-stare in profondità la questionesuscita non solo interesse, ma per-fino entusiasmo. La premessa èche il vero, il bene, il giusto esisto-no, che dunque non è insensatocercarli e cercarli insieme…”. Come concludere l’arduo compi-to della ricerca e della redazionedi queste note senza correre il ri-schio e la tentazione della retori-ca? Valgano le immagini, ormaifamigliari, di piazza San Pietrocolma di gente per l’Angelus do-menicale e per l’Udienza Gene-rale del mercoledì, oppure ilpensiero agli appuntamenti mat-tutini nella chiesa di Santa Mar-ta, dove Papa Francesco celebrala Messa come un parroco dicampagna, con pochi fedeli emolta semplicità. Lasciarci affascinare da una figu-ra così singolare, apprezzare ilcalore delle sue parole e sentireentrare dentro di noi quella suagrande umanità, richiede una ri-sposta da parte nostra; l’adesionecoerente e fiduciosa alle sue indi-cazioni, che chiedono di interro-garci e mettere in discussionecerte abitudini per cercare nontanto il benessere quanto un beneduraturo. Grave errore sarebbelimitarci al compiacimento perla novità e la simpatia destata daPapa Francesco, senza prendereatto di questo vento nuovo chesoffia sulla Chiesa e di questacapacità di dialogo che partendo“dalla fine del mondo” è venutaa Roma per parlare a tutti gli uo-mini di buona volontà.

74 - marzo 2014-2 :45 - luglio 2005/2 20/02/14 14.54 Pagina 30

ult

ura

c3

1

IL TESTIMONE 74

detto che quasi tutta lasua produzione letteraria,salvo un romanzo, è costi-tuita da racconti che peral-tro hanno da sempre avu-to un ottimo successo dicritica tanto da far ottene-re alla scrittrice molti rico-noscimenti ufficiali. Inquesto libro – ma anchegli altri trattano temi analo-ghi - la scrittrice parla distorie di donne, donnegiovani o anziane, madri,mogli, figlie, amanti, capa-ci di destreggiarsi tra millevicende con intelligenza econ una grande voglia dicontinuare a vivere e, an-che se toccate da eventiminacciosi e crudeli, rie-scono a reagire con unastraordinaria forza d’ani-mo. Le storie sono tutteambientate nel Paese d’o-

rigine della Munro, ricco dilaghi, grandi pianure, maripescosi.In questa raccolta, ecce-zionalmente, tre raccontiche hanno come protago-nista la stessa donna so-no collegati anche se se-parati da intervalli di tem-po abbastanza lunghi incui si annebbiano vicendee sentimenti.Alice Munro è senz’altrouna scrittrice che esprimeuna grande capacità intro-spettiva; un turbinio disensazioni animano unaprosa che si articola in mi-nuziose descrizioni cherendono la sua narrazionericca di spunti interessantie di una qualità letterariache penso giustifichisenz’altro il riconoscimen-to che le è stato attribuito.

Negli ultimi mesi delloscorso anno, a questascrittrice canadese ottan-tunenne è stato assegnatoil Premio Nobel per la let-teratura. Incuriosito hocercato in libreria un suo li-bro ed ho trovato questaraccolta di racconti. Va

a cura di Luigi Gallero Alloero

osservatorio

librispigolando qua e là

ALICE MuNRO

In fuGa

Ed. Einaudi pagg 312

dei Soci per i Soci

osservatorio Tradizioni Cucina in famigliaa cura di

Luigi Gallero AlloeroBiscotti di meliga Si tratta di una ricetta che ho sperimentato diverse volte con risultati soddisfacenti. Ri-tengo che tutta la preparazione vada fatta a mano e non con la macchina impastatrice.Ho provato a farli una volta con quest’ultima, ma i biscotti sono risultati, sempre buoni, mapiuttosto duri. Impastate in una ciotola 250 gr. di fumetto di mais, 90 gr. di farina di granotenero, 200 gr, di burro (a temperatura ambiente) fino ad ottenere una pasta sbriciolata.Lasciate riposare per una diecina di minuti, poi aggiungete tre tuorli d’uovo più un uovointero, 190 gr. di zucchero fine (con questo dosaggio risulteranno molto dolci, quindi, sevolete, potrete anche ridurre un po’ la dose), la scorza di un limone grattugiata, un pizzi-co di sale. Dopo aver amalgamato il tutto, senza lavorarlo troppo, appiattitelo su una pel-licola di plastica e avvolgetevelo. Lasciate riposare per una mezz’oretta in un luogo fre-sco (non in frigo). Nel frattempo potrete portare il forno ad una temperatura di 210 °C.Su una teglia ricoperta da carta da forno, preparate i biscotti utilizzando una sacca da dol-ci o eventualmente una siringa. Fate dei rotolini lunghi 4-5 cm, poi appiattiteli con una for-chetta lasciando delle striature longitudinali. Mantenete una certa distanza tra l’uno e l’al-tro perché cuocendo tendono ad allargarsi. In alternativa, potete appiattire la pasta e fa-re biscottini tagliati con una formina. Il tempo di cottura è di 10-12 minuti. Se potete ispe-zionare il forno durante la cottura, tirateli fuori quando cominciano a prendere colore.

74 - marzo 2014-2 :45 - luglio 2005/2 20/02/14 14.54 Pagina 31

32

IL TESTIMONE 74

La Busta arancione

Entro la primavera del 2014 è previsto l’invio a cia-scun lavoratore di una comunicazione cartacea (maprobabilmente per i possessori di pin in formato elet-tronico) con la quale verranno comunicati i dati pre-videnziali accumulati sino a quel momento e rilascia-ta la possibilità di prefigurare con un apposito pro-gramma il proprio futuro pensionistico.Questa iniziativa in paesi come la Svezia trova appli-cazione da metà degli anni ’90. Convinta sostenitricedi questo metodo di raccordo tra Enti Previdenziali elavoratori è stata l’ex ministro Elsa Fornero e quindi ilsuo sostituto E. Giovannini, entrambi fortemente so-stenuti dall’ex presidente dell’Inps, A. Mastrapasqua.Per la verità l’iniziativa pareva andasse in porto, siapure con gradualità, a fine 2012 - inizio 2013, mauna serie di problematiche tecniche e considerazionidi carattere politico consigliarono maggior cautelaprima di dare in pasto a milioni di cittadini - lavora-tori strumenti che, oltre essere poco affidabili, avreb-bero generato reazioni tutt’altro che positive da partedegli utilizzatori. L’Inps ed i tecnici ministeriali sono comunque al la-voro e, se la attuali vicissitudini ai vertici dell’Istitu-to lo consentiranno, forse nel 2014 si farà un discre-to passo avanti nell’applicazione di norme che in Ita-lia prevedevano su questo versante azioni concretedal lontano 1989 e ancora più ancora concretamenteerano previste dalla legge Dini del 1995.Chiedersi i perché di tali macroscopici ritardi è inu-tile, mentre va sottolineato che la legge Monti-Forne-ro del dicembre 2011, introducendo brutalmente ilsistema di calcolo contributivo, ha imposto di proiet-tare ipotesi e calcoli a lungo termine per le classi piùgiovani, cioè in pratica per coloro che, se hanno lavo-rato, posseggono contributi post 1995 e cioè tutti af-ferenti al sistema contributivo.Naturalmente dalla riforma Monti-Fornero le grandisocietà di assicurazione hanno intravisto, fortementeampliata, la loro possibilità di dimostrare alla gene-razione che si affaccerà al pensionamento tra unquarto di secolo, che la Previdenza Complementareindividuale o di categoria sarà indispensabile per in-tegrare il calo costante che avrà negli anni la previ-

osservatorio

Aggiornamenti sul sistema pensionistico

denza pubblica. Il sistema di calcolo contributivo,che è esistito fino alla fine degli anni ’60, non vaconsiderato un obbrobrio. Anzi sul piano teorico puògenerare giuste ed equilibrate prestazioni previden-ziali essendo legato ai contributi che ogni lavoratoreversa nel corso della sua attività lavorativa.Tali contributi si raccordano al traguardo finale e almomento del pensionamento.Il vero problema, oggi più che mai drammatico, èavere un lavoro dignitosamente pagato, che consentadi sbarcare il lunario, pagare i contributi per la pre-videnza obbligatoria (che si possono ridurre) e potercontemporaneamente agire sul piano della previden-za complementare.Parlare pertanto di “busta arancione” o di qualche al-tro marchingegno elettronico che preveda il futuroprevidenziale dei lavoratori, specialmente da parte diEnti Pubblici, diviene fortemente rischioso; si scopri-rebbero con anni di anticipo, i veri parametri dellariforma Monti-Fornero che mal si adattano alla situa-zione di mancato rilancio del Paese ove gli unici pa-rametri in aumento sono il tasso di disoccupazione,aziende che vanno all’estero e salari in diminuzione.In questo difficile momento, che ci auguriamo vengapresto superato, meno male che ci sono i pensionatiche in una certa misura possono intervenire a favoredi figli e nipoti per la previdenza complementare eriscatti.Questi tipi di intervento si fanno però sempre più pe-santi e rari specialmente se le pensioni continueran-no ad essere bloccate nei diritti di scala mobile, ta-glieggiate sempre di più dalle tasse o adeguate al co-sto vita con sistemi assolutamente non condivisibili.Per ulteriori approfondimenti rimaniamo in fiducio-sa attesa riservandoci di entrare ulteriormente nelmerito.

Contributo di solidarietà a carico dei pensionati telefoniciCome programmato da apposita norma di legge(art.24-comma 21 della legge n.214/2011), ancheper il 2014 i pensionati con importo di pensione su-periore a 5 volte il minimo saranno interessati dal

Previdenza

74 - marzo 2014-2 :45 - luglio 2005/2 20/02/14 14.54 Pagina 32

33

IL TESTIMONE 74

Spese medicheDetrazioni fiscali

a cura di Gian Paolo Ressico

Avvicinandosi la data in cui la maggioranza dei citta-

dini italiani dovrà compilare la dichiarazione dei red-

diti (mod.730-unico) ci è stato chiesto di chiarire al-

cuni punti che per una parte dei nostri colleghi risul-

tano ancora nebulosi: ad esempio, la detrazione per

spese sanitarie e la deduzione della quota iscrizione

all’Assilt.

La normativa vigente per la compilazione della de-

nuncia dei redditi prevede che la quota associativa

Assilt possa essere dedotta dal reddito complessivo

compilando il rigo E26 del mod.730 inserendo nella

colonna 1 il codice 1 e nella colonna 2 la cifra totale

dell’iscrizione Assilt. Per comprovare tale certifica-

zione è necessario allegare fotocopia del pagamen-

to avvenuto o con bollettino postale o tramite stam-

pa ricavata dal sito Assilt cliccando su “impostazioni”

e dopo su “stato contributivo”.

Per quanto attiene la detrazione delle spese sanita-

rie sostenute è necessario che l’associato alleghi al-

la dichiarazione fotocopia di tutti i documenti fiscali

che attestano i pagamenti avvenuti nell'anno prece-

dente. Ovviamente dagli importi pagati deve essere

dedotto l'eventuale rimborso erogato dall’Assilt.

Tutte le spese sanitarie (farmaci-visite-odontoiatria-

terapie riabilative ecc...) vanno indicate nel rigo E1

del mod.730 e sulla cifra totale (meno la franchigia di

129,11 euro) verrà calcolata la detrazione del 19% .

Si fa presente che per quanto attiene le spese rela-

tive all'acquisto dei farmaci, la detrazione è dovuta

se viene certificata da fattura o da scontrino fiscale

su cui deve essere evidenziato il tipo di prodotto ac-

quistato con relativo codice alfanumerico del farma-

co e il codice fiscale del titolare della ricetta.

Fanno parte delle spese sanitarie anche i prodotti

omeopatici e fitofarmaci purché muniti di codice fi-

scale del titolare della ricetta.

Esistono inoltre particolari agevolazioni fiscali in fa-

vore di persone disabili relativamente al settore au-

to, alla eliminazione delle barriere architettoniche e

riduzioni Irpef o Iva. Per tali situazioni si consiglia di

contattare i Centri di assistenza fiscale (C.A.F.) o

professionisti di fiducia in quanto la normativa è

complessa e varia da caso a caso.

osservatoriodi Domenico Serena

contributo tra lo 0,30 e l’1%, detto di solidarietà a fa-vore del Fondo Telefonici, ancorché soppresso dal 1-1-2000.Nel corso dei primi tre anni di applicazione una partedei pensionati sono stati esclusi dal balzello di cui so-pra in conseguenza del blocco della scala mobile peril 2012 e 2013.Per il 2014 saranno interessati i titolari di pensionediretta o di reversibilità con importo superiore a 2500euro lordi erogata dal Fondo Telefonici.

Contributo di perequazioneStabilito dalla legge (n.111 del 2011, art.18-comma22bis) riguardava le pensioni con importo complessi-vi lordi superiori a 90.000 euro. Il versamento era pre-visto dal 1°agosto 2011 al 31 dicembre 2014.La Corte Costituzionale con sentenza n.116 del 2013ha giudicato incostituzionale tale ulteriore forma ditassazione che poneva i titolari di redditi da pensionein una posizione diversa (di fronte al fisco) rispetto aicittadini aventi gli stessi redditi non provenienti dapensione.Con la legge di stabilità 2014 n.147, comma 486 del-l’art.1 il balzello e’ stato reintrodotto per gli anni2014, 2015 e 2016 .Un contributo che il legislatore non ha più chiamatodi perequazione, ma, anche questo, di solidarietà,prevedendo l’utilizzo di tali entrate a favore delle ri-spettive gestioni previdenziali obbligatorie. Con que-sta nuova formulazione il Parlamento conta di supera-re gli aspetti di incostituzionalità della formulazioneprecedente.In termini pratici coloro che sono stati interessati dal-la norma precedente stanno ricevendo il rimborso diquanto trattenuto sino al 2013. Dal 1° gennaio 2014saranno interessati dalle nuove disposizioni le pensio-ni complessivamente superiori a quattordici volte ilminimo, venti volte e oltre venti volte il minimo. Le ri-spettive fasce saranno gravate di un contributo del 6,del 12 e del 18 per cento.Con questi brevi appunti si pensa di aver altresì chia-rito perché l’originario contributo di solidarietà che hainteressato i Fondi Speciali dal 1-1-2012 non si rac-corda con la sentenza della Corte Costituzionale pri-ma richiamata.

74 - marzo 2014-2 :45 - luglio 2005/2 20/02/14 14.54 Pagina 33

IL TESTIMONE 74

34

Tra i termini anglosassoni, che hanno invaso il no-

stro parlare, c’è sicuramente quello di “marketing”.

Volendo accettare una definizione semplice del ter-

mine, si può dire che il marketing è l’insieme delle

azioni volte a favorire l’incontro fra l’offerta e la do-

manda. Così, tanto per fare un esempio, quando si

incarica un vetrinista di preparare una bella vetrina

si fa del marketing. Quando la televisione o i giorna-

li ci inondano d’informazioni sull’assoluta affidabilità

di un sottile e morbido prodotto che è nato apposta

per evitare noie più o meno intime, fa del marketing.

Quando una bella ragazza dimentica di abbottonare

completamente la camicetta, fa, inconsciamente,

del marketing. Quando si organizzano fiere, saloni,

congressi si fa del marketing per non parlare della

politica che, usando terminologie diverse, fa del

marketing cercando di avvicinare la nostra domanda

di buon governo alle promesse che rappresentano

la sua offerta.

Bene, ciò premesso, molti anni fa anche nella nostra

vecchia SIP qualcuno, considerando che ci stavamo

aprendo a una fase di concorrenza che non era nel-

la nostra tradizione, decise che ci dovevamo ade-

guare e preparare. Nacque così una nuova struttura

aziendale denominata, per l’appunto, “mercato”,

scadente traduzione del termine marketing di cui so-

pra. Per inciso, fui uno tra i tanti coinvolti, sia pure

non dalla prima ora.

A buon diritto chi fosse arrivato fino a questo punto nel-

la lettura, senza aver ceduto al torpore, potrebbe chie-

dersi che senso abbiano questi ricordi un po’ stantii.

Niente di rilevante, sono solo pensieri in libertà che

mi frullano in testa quando vado al mercato rionale a

fare la spesa che è, frequentemente, un mio compi-

to unitamente a quello, più concettuale, di provvede-

re allo smistamento della differenziata. Così quan-

do, per decisione di colei che da oltre cinquant’anni

è la mia datrice di lavoro, devo occuparmi del mer-

cato rionale mi diverto, stando in coda, a osservare i

miei simili che rappresentano un interessante cam-

pionario di umanità.

Ci sono le signore che arrivando al banco, si affian-

cano a chi le precede e, fingendo di osservare la

merce, mettono il gomito sulla pancia del vicino per

poi tenerlo indietro quando scattano in avanti con

uno stentoreo: “adesso tocca a me!”. Altre, eviden-

temente bisognose di calore e rapporto umano che

forse la vita non concede più, ingaggiano con il ven-

ditore lunghi e stringenti colloqui che costringono gli

astanti a sapere tutto, ma proprio tutto su marito, fi-

gli, nipoti, generi e nuore ivi compresi i gusti alimen-

tari e qualche guaio di salute che non consente più

di digerire questo o quell’altro…..

Gli uomini, in genere, non esibiscono una così terri-

bile fretta, non nascondono di essere pensionati con

poche occupazioni. A differenza del gentil sesso,

non si affannano, non smaniano come se il mondo

stesse per crollare e la loro presenza fosse tassati-

vamente richiesta in almeno altri quattro posti diver-

si. Spesse volte tengono in mano il biglietto della

spesa e, poiché sono presbiti, lo reggono a mezzo

metro di distanza dal viso come i suonatori di banda

reggono lo spartito musicale.

In compenso non rinunciano a informare il vicino di

coda sui provvedimenti che non esiterebbero a

prendere se si trovassero nei panni del Presidente

del Consiglio o, perché no, del Presidente della Re-

pubblica per sanare in un sol colpo tutti i guai che

affiggono la nostra società.

Devo aggiungere, per completezza, che lo stile della

nostra rivista non mi consente assolutamente di rife-

rire, neanche in sintesi, la sostanza dei giudizi

espressi sugli uomini di potere da cui, bene o male,

dipendiamo.

Ai banchi dei “coltivatori diretti” che propongono frut-

ta e verdura garantite… dell’”astigiano” o dei “roeri”,

venditori romeni, senegalesi, marocchini e filippini

svolgono con impegno il loro lavoro senza spacciar-

si per langaroli, cosa che risulterebbe improbabile al

primo colpo d’occhio.

Sui banchi grande abbondanza di cime di rapa,

broccoli, scarole. Su quelli dei generi di salumeria

provole, soppressate calabresi, capicollo infuocati

dal peperoncino rosso, pecorini vari, salcicce napo-

letane piccanti ecc. Tutte cose che solo qualche de-

cennio addietro in Piemonte si conoscevano poco.

un’ultima considerazione per l’elevato numero di an-

ziani che con sedie a rotelle, girelli o stampelle rie-

scono ad avere l’illusione di vivere una vita normale

con l’autonomia di uscire di casa e decidere gli acqui-

sti necessari alla loro sopravvivenza grazie alla pre-

senza di giovani donne di altri paesi che li affiancano

e li sostengono.

Torno a casa più sereno. In fondo se gustiamo lo stes-

so cibo, se ci avvaliamo del lavoro e dell’assistenza di

gente lontana, un po’ di strada l’abbiamo fatta.

Vi saluta il tapino, vostro corrispondente dal merca-

to (rionale).

Mondo d’oggiosservatorio

Da un mercato all’altrodi

Ellebi

74 - marzo 2014-2 :45 - luglio 2005/2 20/02/14 14.54 Pagina 34

35

IL TESTIMONE 74

on

ve

rsa

zio

ni

c

11. Il profitto

Secondo Werner Sombart, eco-nomista e sociologo tedesco,che ricordo di aver citato inqualche conferenza alla scuolade L’Aquila, il riferimento su-premo dell’imprenditore non èpiù l’uomo con i suoi valori in-dividuali, bensì l'impresa e ilprofitto che se ne può ricavare.Purtroppo l’imprenditore mo-derno ama la sua attività e nonha più tempo per il resto. Fuoridal caldo e protettivo mondodegli affari egli si sente perdu-to e preso da un’angosciosasensazione di aridità. L’impre-sa e il profitto costituiscono ilsenso della sua esistenza. Nelcapitalismo contemporaneo lavirtù del borghese vecchio sti-le, cioè la metodicità, l’estremopragmatismo, la razionalizza-zione della vita, non sono piùuna caratteristica individualedi quel dato imprenditore, so-no, invece, connaturate all’in-tero universo economico e pro-duttivo. È il meccanismo capi-talistico che è già metodicopragmatico e razionale fino alparossismo, indipendentemen-te da ogni influenza individua-le. Il sistema tende ad oggetti-varsi, mentre l’azienda vive or-mai di vita propria, con unoscopo proprio, il profitto, capa-ce di imporsi come definitivo,anche in presenza di volontàindividuali eventualmente

orientate a scopi diversi. Un ta-le spirito, però, osserva Som-bart, non riguarda solo l’im-prenditore, ma si è diffuso inogni ceto e in ogni categoria so-ciale, così che se gli uni miranoal massimo profitto, gli altripuntano al massimo salario co-sì che ne esce un tipo umanoche non si chiede più nemme-no il perché di ciò che è unacorsa all’infinito, con strutturea catena che trascinano massee dettano leggi alla politicamondiale. Consiglio a me stes-so ed ai moltissimi che scrivo-no di questo e di quello, e so-prattutto di se stessi, torren-zialmente, di andar di tanto intanto a curiosare in quelle li-brerie, presenti in ogni città,che liquidano a metà prezzo ifondi di magazzino delle caseeditrici. Si chiamano suggesti-vamente remainder e non sospiegarmi perché si debba ri-correre ad un vocabolo inglese,quando in italiano esiste uneloquente rimanenze, che qua-lifica forse più efficacementequesto tipo d’iniziativa edito-riale. Può darsi che nella psi-cologia elementare del mercatoitaliano, dall’uso dell’eufemi-smo tragga maggiore decorotanto l’attività di svendita dellibraio tanto quella del leggeredel compratore. Ce n’è una aRoma, aperta sino a tardi sera,in piazza San Silvestro, stermi-nata, dove, quando potevo, tra-

scorrevo ore a spulciare tra i li-bri qualche titolo in passatosfuggito o qualche testo ritiratodai normali circuiti di distribu-zione. Ebbene, credo che la vi-sione di tanti libri, quasi ven-duti un tanto al chilo ovvero almetro, se vistosamente rilegati,di autori noti ed ignoti, antichie contemporanei, classici emoderni, non possa non dis-suadere chiunque dall’intra-prendere un esercizio faticoso,dispendioso, futile, affollato,narcisistico, spesso oggetto diderisione, come quello delloscrivere. Raccomando, dun-que, la visita ai remainder:guarisce dalla letteratura. Aproposito: l’uso del termine"intellettuale" non come agget-tivo, ma come sostantivo perdesignare una categoria di per-sone è recente; risale alla finedell’ottocento con il Manifestedes intellectuels, per mezzo delquale un gruppo di scrittorifrancesi si dichiarò solidalecon Emilio Zola allora coinvol-to nell’affare Dreyfus. Ma chi èl'intellettuale? In origine eranogli uomini di pensiero, che nonsapevano ancora di essere in-tellettuali: i filosofi, i magister,i professori, gli eruditi, i lette-rati, tutti quelli, diremmo oggi,che di professione facevanocultura e non lavoravano con lemani, ma con la parola e con lamente. Poi vennero gli impie-gati che forse hanno sempre la-

di Luigi di Castri

IL MEDIO EVO

RIFLESSIONI, DIVAGAZIONI, CONSIDERAZIONI

Percorsineltempo

74 - marzo 2014-2 :45 - luglio 2005/2 20/02/14 14.54 Pagina 35

IL TESTIMONE 74

36

vorato poco con la mente, unpo’ di più con la parola, ma si-curamente non con le mani, ela categoria, per non inquinarsioperò una serie di distinguo.Adesso, col “terziario avanza-to”, anche volendo distinguere,non si capisce più nulla: tuttiparlano a gran voce senza ca-pirsi, la mente si è atrofizzata, ele mani stanno diventandoesclusivo appannaggio degliextracomunitari.

12. Il lavoro come missione

Un altro termine alla moda inquesto moderno medioevo èmissione, come se si trattasse diun mandato apostolico, di unacrociata. Quando i consulenti,dietro considerevole compen-so, hanno cominciato a sparge-re la buona novella che anchel'impresa ha la una sua missio-ne da svolgere, non c’è presi-dente o amministratore delega-to che perda l'occasione di ri-cordare agli astanti nei conve-gni, nelle conferenze, negli in-contri ristretti, la missione(chiedo scusa: la mission) del-l’azienda alla vigilia dellagrande sfida del futuro. Tradot-to in linguaggio giuridico, iltermine “missione” altro non èche l’oggetto sociale dell’im-presa, come risulta dallo statu-to: produrre automobili, profi-lati d'alluminio, telecomunica-zioni o altro. Il concetto ne escesenza dubbio appiattito, scar-samente stimolante, privo diconnotazioni mistiche, ma haalmeno il pregio di non confon-dere le idee. Del resto anche ininglese mission non vuol direche compito, dovere, mandato.Non c’è nulla che evochi il con-tenuto iniziatico che il manage-ment italiano vi scorge né la sa-cralità, che nelle pubblicheorazioni gli viene attribuita. Initaliano si parla di “missione”

in questo senso soltanto in unodei nove significati del sostan-tivo, quello che, con riferimen-to ad alcune attività professio-nali di alto impegno come lamedicina, la magistratura, l'in-segnamento e simili, richiedein chi le pratichi totale adesio-ne morale, spirito di sacrificio,dedizione assoluta. Certamentegli imprenditori e i manager,allorquando parlano di mission,vorrebbero che dirigenti, im-piegati e operai percepissero inquesto modo la loro professio-ne, il loro impegno sociale. Enon hanno torto: essi sanno be-ne che la sfida del 2000 potre-mo vincerla soltanto con i mi-racoli e, naturalmente, con imissionari. Ecco una buonaepigrafe per il libro che forseun giorno scriverò o forse no.Averlo pensato è già comeaverlo scritto, in più c'è unvantaggio: che nessuno puòfarne oggetto di lazzi e che ognigiorno è possibile riscriverlo:“Un altro segno apparve in cie-lo: un gran dragone, dal coloredel fuoco, con sette teste e diecicorna; e sette diademi sulle te-ste. La sua coda trascinava laterza parte delle stelle del cielo,e le scagliava sulla terra” (Apo-calisse, 12, 3, 4). L’uomo me-dievale, secondo il grandeBaudelaire, vive in una forestadi simboli. L’aveva detto ancheSant’Agostino: il mondo sicompone di signa e di res, disegni, ossia di simboli, e di co-se. Le res che sono la verarealtà restano nascoste; l’uomoafferra solo i segni. Il libro es-senziale, la Bibbia, racchiude,infatti, una struttura simbolica.A ciascun personaggio, a cia-scun avvenimento del VecchioTestamento corrisponde unpersonaggio, un avvenimentodel Nuovo Testamento.

EliadiHo udito il lamentodei pioppi nel viale;piangono le tremule fogliesul ragazzo venuto da lontano.

Seduto sul marciapiedecon poche cose che i passantiindifferenti hanno rifiutatochina il capo; il suo scarno voltocerca rifugio nella piccola coperta.

Care Eliadi che per amorediveniste tremule foglie,piegate il vento del nordperché non distenda sul giovaneil suo freddo velo.

La coscienza dei popoli assopita,ignora questi adolescenti senza speranza;milioni di bambini muoionocon la pancia gonfia di nulla.

Grido a Dio:perché il sacrificiodi tuo figlio in crocenon ci ha liberatida tanta sofferenza?

pensieri

di Alberto Bonino

Nota: Le Eliadi sono figure mitologi-che sorelle di Fetonte e figlie diZeus. Quando Fetonte precipitò nelPo, lo piansero inconsolabili per lun-ghi mesi fino a quando Zeus impie-tosito le trasformò in pioppi.

seniores telecom

Preghiamo chi non l’avesse ancorafatto di comunicarlo quanto prima.

È nata una nuova forma di comunica-zione più veloce e rispondente allenecessità d’informazione tra l’Asso-ciazione e i propri Soci. Hanno invia-to l’indirizzo e-mail già

1687 Soci

news

74 - marzo 2014-2 :45 - luglio 2005/2 20/02/14 14.54 Pagina 36

37

IL TESTIMONE 74

un tempo per tutto ... uno spazio per molti

Uno spazio per molti, per mille articoli tutti diversi e originali, in rubriche di vario tipo: frivole,

aneddotiche, episodiche, ironiche, fantastiche.

Una risorsa per questa rivista che si arricchisce sempre più di collaborazioni.

Una opportunità per i lettori che desiderano esprimere il loro pensiero,

unico e originale.

Scrivete, vi è un tempo per tutto!

Presentazione ufficiale Inno dei Piemontesi nel mondo

di Simonetta Di Lazzaro

“… noi soma piemontèisan gir për tut ël munde andrinta al cheur i portomaun tòch dël nòst Piemont …”

Venerdì 15 novembre 2013: è fi-nalmente giunto il grande gior-no! Alle 15,00 i componenti deicori hanno appuntamento a Pa-lazzo Lascaris, sede della Regio-ne Piemonte, dove viene pre-sentato il brano scelto quale in-no dei Piemontesi nel Mondo,“Noi soma Piemontèis”. La mu-sica composta da Giovanni Val-lero e Claudio Chiara ed il testoscritto da Domenico Torta nel1989, sono stati ripresi, arricchitied arrangiati per coro ed orche-stra dal professor Fabio Ban-chio, responsabile del settoreArte e Cultura dell’AssociazionePiemontesi nel mondo.La sala consiliare si riempie mol-to gradualmente e con lo scorre-re dei minuti cresce l’emozionetra i presenti. Rappresentanti delmondo musicale, culturale e deicori si accingono ad ascoltare ra-piti l’esposizione degli avveni-menti che hanno concorso allarealizzazione del brano. Noi cori-sti siamo estremamente attenti epartecipi: oggi si costruisce un

pezzo di storia e noi vi abbiamocontribuito! La cerimonia è aperta dal Presi-dente del consiglio regionaleValerio Cattaneo il quale ha sot-tolineato come il brano riesca arisvegliare i valori che ogni pie-montese ha nel cuore sia che vi-va nella propria regione, sia chesi trovi lontano.Il presidente dell'AssociazionePiemontesi nel mondo, MicheleColombino (86 anni!) ha ricorda-to chi, pur costretto a lasciare lapropria regione, ha saputo por-tare alto l'orgoglio di un'esem-plare "piemontesità", rappre-sentata nel brano nelle sue piùprofonde tradizioni: il testo rie-sce a comunicare e fare emerge-re la fierezza per le proprie radi-ci. Ha ringraziato la solista Simo-

CELEBRAZIONI

na Rodano, giunta da New Yorkper l'occasione ed infine ha pre-sentato il libro “I grandi maestripiemontesi della fisarmonica”,di cui il professor Banchio è au-tore. Il fisarmonicista Luca Za-netti ha eseguito magistralmen-te con la fisarmonica alcuni deibrani contenuti nel CD.Simona Rodano negli States èvice presidente dell'Associazio-ne Piemontesi nel mondo e con-tribuisce attivamente a diffonde-re la conoscenza delle nostretradizioni attraverso la musica,portando nelle scuole la storiadella nostra regione, la culturaitaliana e piemontese. Ha affer-mato che New York è un calei-doscopio di culture diverse dacui prendere ed assorbire infor-mazioni, conoscenze ed usi in un

74 - marzo 2014-2 :45 - luglio 2005/2 20/02/14 14.54 Pagina 37

IL TESTIMONE 74

38

un tempo per tutto ... uno spazio per molti

moto continuo, ma dopo avertanto preso viene il momento incui viene voglia di dare, di fareconoscere le proprie usanze co-minciando uno scambio attra-verso cui trasferire i valori positi-vi, la cultura, l'arte del Piemonte,facendo diventare la nostra re-gione una porta aperta verso ilmondo.Dopo l'ascolto del brano "Noisoma Piemontèis" il professorBanchio ha presentato tutte lerealtà musicali interessate nelprogetto: il coro delle voci bian-che dell'istituto Maria Immaco-lata di Pinerolo "Piccoli cantoripadre Médaille", diretto dalla

Qualche considerazione sulla situazione attuale

di Mirella Ballesio

Senza la pretesa di voler fareun’indagine sociologica, misembra interessante mettere inevidenza alcuni aspetti del no-stro vivere quotidiano a causadella crisi che incide profonda-mente sul portafoglio dei nostriconnazionali. Ho avuto la sensazione che afronte del calo generale deiconsumi, per quelli di naturaculturale sia avvenuto un feno-meno opposto. Qualcuno haanche avvertito la necessità, masolo nei casi in cui l’elevata tec-nologia lo permette, di provve-dere in proprio alle piccole ripa-razioni e magari di frequentarequalche corso di specializzazio-ne in svariati campi come infor-matica, cucina, restauro. Possia-mo dire che stiamo ricomin-ciando a mettere a frutto le no-stre capacità per utilizzare inmodo più razionale le risorse. Si sta anche prendendo co-scienza della necessità di unaseria riforma del sistema educa-tivo, dalla famiglia alla scuola

perché finalmente ci rendiamoconto che negli ultimi trent’anniha dominato una pedagogiache si sarebbe potuto chiamare“deregulation”: eliminazione ditutte le regole, ciascuno facciacome vuole, come gli pare. Ge-nitori ed insegnanti devono sta-re zitti perché vengono consi-derati superati, gli studenti nonstudiano, sbeffeggiano i profes-sori, ingannano i genitori e nes-suno fino ad ora osava di direche era sbagliato. Spostiamo lanostra attenzione sull’impattocausato dalla nascita dei super-mercati. Prima pochi e poi sem-pre più numerosi. Ogni sala ci-nematografica che chiudeva la-sciava posto ad un supermerca-to. Nomi storici e sigle nuove,quindi alleanze, fusioni, cambidi nome. Oggi il panoramacommerciale cittadino è costi-tuito da un gran numero di su-permercati che, dopo aver por-tato all’estinzione la quasi tota-lità dei negozi di generi alimen-tari, ora come antichi dinosaurisi affrontano e si sfidano a colpidi “saldi”. E il vecchio rapportocon il negoziante? Non esistepiù. Al massimo quattro parolecon la cassiera, sempre che allespalle non ci sia la coda chepreme, nel qual caso bisognasbrigarsi a togliere il disturbo.

LA MORALE DELLA FAVOLA

Inoltre, se il negoziante di untempo poteva aver voglia o in-teresse a chiacchierare colcliente, alle cassiere ciò non in-teressa ed inoltre non hanno iltempo materiale per instaurareun dialogo con ogni acquirente. Ho la sensazione che questa“evoluzione” nel marketingquotidiano ci stia conducendoverso un mondo nel qualeognuno rischierà di essere sem-pre più solo. Cerchiamo fin d’o-ra di valorizzare al massimo e disviluppare tutte quelle possibi-lità che abbiamo di manteneree, se possibile, accrescere i rap-porti umani con incontri, reci-proche conoscenze, colloqui,alleanze. Siamo esseri di rela-zione, e più ci lasciamo impove-rire da questo aspetto essenzia-le della nostra struttura psicolo-gica, più la nostra vita si inaridi-sce. Dovrebbe essere unascommessa per tutti, me com-presa: parliamoci, conosciamo-ci, cerchiamo di portare alla lu-ce le ricchezze di cui gli altri so-no detentori, non isoliamoci!Isolarci è più comodo, non co-sta fatica e non ci espone a di-sillusioni, ma solo all’inizio, per-ché poi si manifesta per quelloche è in realtà: una triste stradache non conduce da nessunaparte.

professoressa Elisabetta Giai, ilcoro lirico Lorenzo Perosi di Or-bassano (di cui faccio parte) di-retto dalla professoressa Anna-maria Fabaro, l'Associazione co-rale Eufonie di Candiolo direttodalla professoressa Maria TeresaCivra e poi di seguito tutti i mu-sicisti coinvolti. La manifestazione si è conclusacon l’esecuzione da parte dei co-ri riuniti e dei presenti dell’innodi Mameli. So di poter parlare anome di tutti i coristi del coro Lo-renzo Perosi affermando di averevissuto un'esperienza fortemen-te sentita e molto intensa che hacontribuito, grazie al bel canto, a

rafforzare il nostro amore per laregione in cui viviamo, animatianche dalla vera e profonda ami-cizia che ci lega. La musica acco-muna gli uomini e i popoli, ac-corcia le distanze ed unisce adun filo robustissimo coloro che sitrovano lontani dalla propria ter-ra. Noi siamo Piemontesi perchéviviamo qui, molti lo sono solo dinascita e non di origine, ma que-sta regione è diventata la nostrapatria, perché la madre terra, lamadre natura accoglie e ricordatutti i suoi figli vicini e lontani rac-chiudendoli in un unico, forte,grande abbraccio, ovunque essisiano.

74 - marzo 2014-2 :45 - luglio 2005/2 20/02/14 14.54 Pagina 38

no

stri s

oc

ii

39

IL TESTIMONE 74

L’abbiamo sorpresa che lavava ilpavimento della cucina: l’EnzoBiagi, il Gigi Marzullo del Testi-mone con la rubrica “Un socioalla volta…”, riportata in una di-mensione umana. Eh sì, Giovanna Elia è una mo-glie, una mamma, una nonna euna donna di casa, ma anche unaSenior Alatel. Siamo riusciti asuperare l’imbarazzo che il per-sonaggio ci incuteva. “Ciao, co-me va, hai incominciato benel’anno nuovo?” il ghiaccio è rottoe possiamo iniziare.Pensavamo che questo sarebbestato l’approccio giusto con il no-stro personaggio ma, non aveva-mo fatto i conti con l’oste, comesi diceva un tempo.Una volta ci è successo - ma saràcapitato pure a qualcuno di voi -di trovarci su di un prato ed esse-re attratti dal verde brillante diuna cavalletta, che sembravastesse proprio aspettando di es-sere acchiappata; preparavamola mano a foggia di cupoletta e,zac, ma lei era balzata un po’ piùin là; altro tentativo, ma la nostrapreda ci aveva nuovamente gio-cato; ci provavamo una terza vol-ta, cercando di metterci il mag-giore impegno possibile: questavolta finalmente l’avevamo ac-chiappata.Quella cavalletta è stata proprioGiovanna Elia che, con tutti isuoi impegni, le sue responsabi-lità e la sua vivacità, non riuscivamai a trovare il tempo per la-

il succedersi dei giorni ...

Intervista ad una intervistatrice: Giovanna Elia

sciarci curiosare nei suoi ricordi.Ci siamo accorti subito quantosia difficile, per chi è abituato afare domande, rispondere a quel-le che le vengono rivolte; la ca-vallina vivace accetta malvolen-tieri la guida delle briglie.Ma non esageriamo: non ci siamotrovati di fronte ad un personag-gio ribelle, ma alla difficoltà dimettere in ordine cronologico tut-ti i flash che la signora Elia hacontinuato a spararci addosso,tutti interessanti, quindi cerchia-mo di riproporveli.

padre lavorava nell’azienda deicugini, la Fratelli Elia Trasporti -e senza lasciarcelo chiedere ag-giunge subito - e la mamma, se-verissima con una ribelle comeme, andando a pagare delle bol-lette alla Stipel, si fece dare il mo-dulo per fare domanda di assun-zione ”. La signora Zelia disse al-la figlia di passare in Stipel aconsegnare quel modulo compi-lato; in via Confienza Vanna in-tendeva andarci per iscriversi alliceo linguistico; intendeva fre-quentare il quinto anno per poipassare alla facoltà di lingue.“Invece, mi hanno chiamato allaStipel; era il 1 ottobre del 1963.Io accettai con entusiasmo perchépensavo: in questa nuova situa-zione, rivendico la mia emancipa-zione e faccio quello che mi pare,invece con mia mamma, quelloche mi pare non l’ho fatto mai!” eaggiunge che una gita, da solanon l’aveva mai fatta, ma quandoil destino ci mette lo zampino…“Una sola volta: loro, papà emamma erano dietro, a distanzadi un’ora, io, con due amici, unodei quali è poi diventato mio ma-rito, andavamo al Sestriere a scia-re ma, a Perosa Argentina, siamoandati giù da una scarpata; io neho avuto per sei mesi e la mammasi è presa una paura terribile; sa-pete, sono figlia unica, ho avutouna sorellina che però se ne anda-ta in Paradiso a sette anni.”Riusciamo a malapena a frenarlacon una domanda secca: quando

di Adriano Fogliasso

“A proposito del mio nome, nellamia infanzia li hanno provati pro-prio tutti, da Gianna a Vannina,comunque diciamo che Vanna vabene” e, precedendo la nostra do-manda, aggiunge: “sono nata aTorino da padre piemontese emamma veneta, ma la mia datadi nascita non ve la dico!”Precedendo la nostra successivadomanda Vanna precisa: “Mio

74 - marzo 2014-2 :45 - luglio 2005/2 25/02/14 12.30 Pagina 39

IL TESTIMONE 74

sei entrata in Stipel? Ma quelquando inteso da noi come datadi assunzione, non la interessavae rispose:“Ero una ragazzina di diciott’an-ni e mezzo, a cui è sempre piaciu-to giocare. Mi hanno messo nellasegreteria del dottor Peracchio,allora la Zaia era già in pensio-ne, ma veniva a ritirare le bollettedel telefono; c’erano la Lanzavec-chia e il signor Sozzo, che poi èandato al Dopolavoro.”Riassumiamo un po’ di nomi cheGiovanna, collocandoli scrupolo-samente nei rispettivi uffici, ci hasnocciolato in pochi minuti: tra-lasciamo i titoli per non far tortoa nessuno - molti sono stati i di-pendenti che in quel periodo, la-vorando, si sono presi un diplomao addirittura la laurea - quindi,ecco i nomi: Marocco, Bertone,Defilippi, Nicola, Basso, la Gentie la Cassetta, Maria Grazia Perot-ti, la mitica Elsa Buonamore; cer-to altri ci sono sfuggiti, ma li ri-troveremo cammin facendo. Maora restituiamo la linea.“Il cavalier Piacentini, che crede-vo fosse il superiore di Peracchio,mi aveva detto: senti cara, quan-do vai di là non dire che vieni alavorare per comprarti le borsette,ma perché ne hai bisogno! Io inufficio ci andavo come andare ascuola e poi mia mamma me loimponeva e la busta dello stipen-dio dovevo darla a lei, chiusa!”Quando poi, davanti al dottor Pe-racchio, che la guardava attraver-so quei suoi occhialini cerchiati

d’oro e pareva le volesse entraredentro (qui, vale la pena riportarele espressioni in piemontese chela nostra birichina ha usato nelraccontarcelo): “a smijava che avoréjsa foréme - e pensava - machiel-sì a chërderà pa d’esse ël ca-vajer Piacentini!”Nella segreteria del direttore nonera ancora pronto il posto per leie quindi, per 15 giorni, è stata si-stemata all’ufficio abbonamenti,quello che si trovava dietro al sa-lone. “Era ancora il tempo diMarchiori e c’era la signorinaScaparone con la scrivania girata- poi, ho capito che la posizionestava ad indicare che era il Capo- dietro di me c’erano ancora duescrivanie ed erano occupate daDesio e Nicola”La nostra protagonista è sistema-ta nella penultima fila di scriva-nie e ricorda che quel Capo, pic-chiettava sempre con la matitasul tavolo guardando verso di lei,perché, terminando in fretta ilproprio lavoro, faceva due parolecon la vicina. “Probabilmente perl’assenza della titolare, sono di-ventata, provvisoriamente la se-gretaria del dottor Marchiori: gliportavo la posta da firmare e gligiravo le pagine, raccontandoglile mie esperienze e le avventurecapitatemi alla scuola guida chestavo frequentando; all’inizio erameravigliato, poi finirà per rider-ci su anche lui.”Tornata nella segreteria del dot-tor Peracchio, per cinque anni ri-mase in via Confienza, poi tuttitraslocarono in corso Inghilterradove era stato inaugurato il grat-tacielo. Non si può non ricordareche il Direttore ci ha fatto trovare

sul davanzale di tutte le finestredel palazzo di corso Inghilterraun vasetto con le violette giappo-nesi, le Santapaola!Vanna snocciola ancora un po’ dinomi di persone che ha incontra-to o con le quali ha lavorato inquesta nuova Sede, come Anfossi,Capo del Personale, poi Volante,Ghidoni, la signorina Tamagnone,Defilippi, Roasio, Pavarino. All’inizio si è detto che il nostropersonaggio è pure nonna, quindila domanda è stata spontanea:“in quali circostanze hai incon-trato tuo marito?”“Alla scuola Ignazio Giulio di viaValperga Caluso, eravamo com-pagni di studio o meglio, il miocapoclasse me lo presentò, lui erain un’altra sezione, Gianni era ilportiere della nostra squadra dicalcio, tutti amici con i quali cifrequentiamo ancora oggi. Primadi compiere i 21 anni, pensavo:adesso che sarò maggiorenne,sarò libera, girerò il mondo, edinvece … mi sono sposato il mioGianni.”Ormai sono passati parecchi an-ni: dal 2000 Vanna è in pensione;come già detto di cose ne fa mol-tissime, è anche stata fiduciariadi una sezione dell’Alatel; segueil nipotino Alessandro, che le hadato Stefania, la figlia adottiva al-la quale ha dato tanto amore equalche insegnamento di quelliche aveva avuto da mamma Zelia.Ce l’abbiamo fatta a intervistarel’intervistatrice, magari con unpo’ di fatica, ma speriamo cheleggendoci, qualcuno si facciaqualche risatina grazie all’im-prendibile ma brillante cavallet-ta, Giovanna Elia.

Giovanna Elia con la figlia durante una gita Alatel.

Giovanna Elia intrattiene alcune Socie.

40

74 - marzo 2014-2 :45 - luglio 2005/2 25/02/14 12.30 Pagina 40

seniores telecom-alatel il Segno

74 - marzo 2014 COPERTINA:45 - luglio 2005 copertina 20/02/14 14.59 Pagina 5

Seniores TelecomAlatelPiemonte e Valle d’Aosta

74 - marzo 2014 COPERTINA:45 - luglio 2005 copertina 20/02/14 14.59 Pagina 2