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  • 8/19/2019 Analisi Limite

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    CAPITOLO 2: ANALISI LIMITE DI SISTEMI DI TRAVI

    2.1 Introduzione L’analisi limite o calcolo a rottura consente di valutare direttamente la capacità portante ultima di

    una struttura, ovvero di valutare direttamente lo stato limite ultimo di una struttura , che, come visto

    nel capitolo precedente, rappresenta l’ultimo stadio dell’analisi incrementale elasto-perfettamente-

     plastica (EPP) ovvero il collasso plastico.

    Peraltro come osservato in precedenza il moltiplicatore di collasso dei carichi non dipende da

    eventuali stati di coazione o cedimenti vincolari né dalla rigidezza degli elementi strutturali e

    fornisce quindi una valutazione molto più affidabile e sintetica del grado di sicurezza di una

    struttura di quella che può fornire una analisi in campo elastico. 

    Le principali caratteristiche che presenta una analisi limite sono sinteticamente delineate nel

    seguito.Vantaggi:

    -  Il valore del moltiplicatore dei carichi al collasso risulta indipendente dalla storia di

    carico e dalla presenza di cedimenti , autotensioni e stati di coazione.

    Il risultato è immediatamente interpretabile ed è sostanzialmente indipendente dai

     parametri numerici da cui dipende la procedura di calcolo.

    -  E’ possibile analizzare strutture anche significative senza l’ausilio a codici di calcolo.

    Svantaggi:

    -  E’ di limitata applicabilità e devono essere verificate seguenti ipotesi principali:

     piccoli spostamenti

     duttilità illimitata

     plasticità perfetta

    leggi di flusso di tipo associato.-   Non è in genere disponibile in molti codici di calcolo. 

    Quando è applicata a strutture non metalliche, ad esempio a strutture in muratura come

    ad esempio previsto dalla OPCM 3274 sulle costruzioni in zona sismica, va applicata

    con opportuni controlli sull’entità delle deformazioni e degli spostamenti all’atto del

    collasso 

    Scopo di questo capitolo è mostrare come il calcolo a rottura possa essere applicato a tutte le

    tipologie strutturali esistenti monodimensionali in presenza di uno stato di sollecitazione generico.

     Nell’ ultimo paragrafo si presenta l’estensione del concetto di cerniera plastica al caso delle

    sollecitazioni composte. Ci si limita per brevità a studiare l’interazione fra sforzo normale emomento flettente rimandando alla letteratura tecnica la presentazione degli altri casi di

    sollecitazione. In questo contesto si introducono i concetti di dominio di ammissibilità e di flusso

     plastico diretto secondo la normale esterna al dominio stesso indispensabili per comprendere il

    contenuto del capitolo successivo.

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    2.2 Meccanismi di collasso e potenza dissipata

    Il collasso plastico è associato alla formazione di un numero di cerniere sufficiente a trasformare la

    struttura ( o una sua parte ) in un meccanismo con un grado di libertà ( o di labilità).

    EquilibrioAll’atto del collasso ( o collasso incipiente) i carichi e gli sforzi interni (N,M,T) sono in equilibrio,

    di modo che le equazioni di equilibrio globale dell’intera struttura e quelle locali sono verificate. Se

    si considera una generica struttura soggetta a un sistema di forze esterne q z0, qy0 e di coppie c0, Fig.

    2.1, pertanto risulta:

    0c z

    dNq 0

    dz+ µ =  

    oc y

    dTq 0

    dz+ µ =   c 0

    dMc T

    dz+ µ =  

    ove µc indica il moltiplicatore di collasso o limite dei carichi.µ

    0M0M

    c

    M0

    M0

    P0

    00M M--

    M0

    θ θ

    θ2

    θ /2vc

    Meccanismo di collasso

     

    1

    dMc z

    dz

    = ;dT

    0

    dz

    = ;dN

    0

    dz

    = .

    Equilibrio Compatibilità

    Fig. 2.1

    Compatibilità

    A collasso l’atto di moto è caratterizzato dalla velocità   ( )cv z  e nel caso in figura si ha:

    c cv = z= 2f zθ       0 z 2≤ ≤  

    ( ) ( )c c cv =f - z - 2 =2 -z f  θ   2 z≤ ≤  

    essendo la velocità in mezzeria ( )c cf =v 2 = 2θ      

    Teorema della potenza virtuale (PLV)

    Il PLV dimostrato nel corso di Scienza delle Costruzioni, con riferimento a mezzi continui

    caratterizzati da equazioni costitutive qualunque purché il campo di sollecitazioni sia equilibrato e

    quello degli spostamenti e deformazioni sia cinematicamente ammissibile o compatibile, comporta

    l’eguaglianza fra la potenza dissipata esterna (Lve) e quella interna ( Lvi).

    Indicando conc c c

    ε , χ  , γ    rispettivamente le velocità della deformazione assiale, della curvatura e

    dello scorrimento da taglio associate all’atto di moto si può scrivere: 

    •  ( )ve c 0 c 0 c vi intL P v dz P v L N M T dz+D⎡ ⎤

    = µ + = = ε + χ + γ⎢ ⎥⎣ ⎦

    ∑∫ ∫  c c cS S

     

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    •  ve ext 0 extL W Wc= = µ  Ove Lve  indica la potenza esterna, ossia il lavoro per unità di tempo compiuto dai carichi per levelocità dei loro punti di applicazione.

    •  ( ) N M T dz = 0ε + χ + γ∫  c c cS

     

    Poiché il meccanismo di collasso è un meccanismo “rigido” e, dunque, le travi non si deformano, il

     primo termine della potenza interna è nullo.

    •  intD 0>  potenza dissipata o dissipazione

    Si osservi che la dissipazione può avvenire nelle aste ed allora vale 0 N   ∆  o nelle cerniere ove vale

    0M   θ . Più precisamente, con riferimento al secondo caso, il momento nella cerniera vale M0  se

    >0θ , -M0 se 0 e cµ >0 ne consegue che affinché un cinematismo sia ammissibile anche la potenza

    esterna , spesso nel seguito indicata con 0extW , deve risultare positiva.

    Postulato della Dissipazione massima (o di Hill)

    Sia Ns (Ms) uno stato plasticamente ammissibile  in ogni sezione, ossia che verifichi la condizione

    ( )s s 0 Ν =  Ν Νφ ≤   ( )( )s s 0M = M Mφ ≤  per ogni ascissa z allora risulta:

    ( )s p s p 0 p p N N N D∆ ≤ ∆ ≤ ∆ = ∆

    ,

    ( )s p s p 0 p pM M M Dθ ≤ θ ≤ θ = θ  

    ove  p∆ e  pθ   vengono definite velocità di deformazione plastica generalizzate. Pertanto le azioni

    interne N e M che inducono incrementi effettivi di deformazione plastica rendono massimi i

     prodotti s p N ∆  e s pM θ  fra tutti gli stati di sollecitazione plasticamente ammissibili Ns e Ms:

    ( ) ( ) p 0 p s pD N max N  ,∆ = ∆ = ∆   s N  ∈E   

    ( ) ( ) p 0 p s pD M max Mθ = θ = θ , sM  ∈E   

    Ove

    [ ]0 0 N N ,E = -  o [ ]( )0 0M , M−E =  rappresenta l’insieme degli stati plasticamente ammissibili. Questo risultato è noto come Postulato

    della Dissipazione massima ed è stato introdotto da R. Hill nel 1950; nel caso di mezzi continui il

    risultato, come verrà discusso in seguito, vale se e solo se la funzione di snervamento è convessa e

    la legge di flusso associata.

    Si introducono le seguenti definizioni:

    •  Stato staticamente ammissibile  è ogni stato plasticamente ammissibile che è ancheequilibrato, ovvero è in equilibrio con i carichi di riferimento moltiplicati da un assegnato

    moltiplicatore dei carichi. Il moltiplicatore µs per cui ciò accade è detto moltiplicatore staticamenteammissibile.

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    •   Meccanismo cinematicamente ammissibile o sufficiente è ogni potenziale meccanismo dicollasso per cui la potenza esterna risulti positiva. Il corrispondente moltiplicatore dei carichi µk  èdetto moltiplicatore cinematicamente ammissibile o sufficiente  ed è dato dalla relazione

    fondamentale

    { }  { }   { }  { }( )T T k 

    k k 0 pk int, k 0 pk  0 k, ext

    D

      D N o D MW

    int,

    int,µ = = ∆ = ∆

     

    Ove la potenza interna k Dint,   ed esterna 0 k, extW >0   è valutata con riferimento al potenziale

    meccanismo di collasso.

    2.3 Teoremi fondamentali del calcolo a rottura

    Teorema : Ogni moltiplicatore staticamente ammissibile è minore od al più uguale ad qualunquemoltiplicatore cinematicamente ammissibile. 

    s k.µ ≤ µ  La dimostrazione di questo teorema si basa sul postulato della massima dissipazione.

    Si consideri un insieme di azioni interne {Ns} ({Ms}) plasticamente ammissibile, tale che

    { } { } { } { } { } { }( )0 s 0 0 s 0 N N N M M M− ≤ ≤ − ≤ ≤  Per il postulato citato con riferimento ad un meccanismo cinematicamente ammissibile

    { }   { }( ) pk pk ∆ θ :

    { }  { } ( )T

    s pk int pk   N D∆ ≤ ∆   { }  { }   ( )( )T

    s pk int pk  M D .θ ≤ ∆  

    Ricordando la definizione data di moltiplicatore cinematicamente ammissibile µk  risulta:

    ( )int pk k 0k, estD W .∆ = µ  Il PLV applicato facendo lavorare uno di sforzo staticamente ammissibile per un potenziale

    meccanismo di collasso fornisce:

    { }   { }   ( )T

    vi s pk S 0k, est int pk k 0k, estL = N =µ W D   ∆ =µ W∆ ≤    

    { }   { } ( )T

    vi s pk S 0k, est int pk k 0k, estL = M =µ W D =µ Wθ ≤ θ  

    Di conseguenza essendo la potenza esterna sempre positiva si ha:

    s k.µ ≤ µ  

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      5

    Esempio n.1

    1

    2

    3

    -  µ P

    0s

    +

    -

    - M 0

    M 0

    M s3M s1

    s2M

    µ P0k 

    θk3

    k2θ

    θk1v

    (a)

    (b)

    (c)

    0Pµ

    Fig. 2.2

    In Fig.2.2b è rappresentato uno stato staticamente ammissibile (equilibrato e tale che

    s 0M M≤ )

    In Fig.2.2c un potenziale meccanismo di collasso

    3

    int,k h 0 kh

    1

    D M= θ∑     ok,ext 0 k  W P v=  

    k int,k 0k,extD W / µ =  

    1) Il postulato della dissipazione massima comporta:

    nella singola cerniera h

    ( )sh kh 0 kh khM M Dθ ≤ θ = θ  nella struttura

    sh kh 0 kh int,k  M M Dθ ≤ θ =∑ ∑ 3 3

    h h

    1 1

     

    2) Per ogni stato cinematicamente ammissibile risulta:3

    k 0k,ext int,k h sh khW D M1

    µ = ≥ θ∑    3) Il PLV, facendo lavorare le forze del sistema (b) per le velocità del sistema (c), si scrive:

    3

    ve s 0 k s 0k, ext vi h sh kh k 0k, ext s k  

    1

    L P v W L M W= µ = µ = = θ ≤ µ ⇒ µ ≤ µ∑    

     Per definizione lo stato di collasso incipiente è sia staticamente che cinematicamente

     ammissibile

    s c k µ ≤ µ ≤ µ .

    Il moltiplicatore di collasso è quindi l’elemento di separazione tra i due insiemi di moltiplicatori.Si possono pertanto enunciare i teoremi seguenti:

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      6

    Teorema statico del calcolo a rottura (lower bound theorem)

     Il moltiplicatore di collasso è il più grande fra quelli staticamente ammissibili

    µ c = max { µ s }

    Teorema cinematico del calcolo a rottura ( upper bound theorem)

     Il moltiplicatore di collasso è il più piccolo fra quelli cinematicamente ammissibiliµ c = min { µ k  }

    Il teorema statico può essere enunciato anche nel modo seguente:

     La struttura non perviene al collasso sotto un sistema di carichi in corrispondenza del quale esista

    un insieme di azioni interne in equilibrio con i carichi ed all’interno del dominio di ammissibilità.

    Il teorema cinematico può essere enunciato anche nel modo seguente: La struttura certamente collassa sotto un sistema di carichi a cui è associata una potenza esterna

     più grande della potenza dissipata in corrispondenza ad un potenziale meccanismo di collasso.

    Si osservi infine che il moltiplicatore di collasso è unico mentre non sono necessariamente tali né ilmeccanismo di collasso né la distribuzione delle azioni interne al collasso.

    Esempio n.2: Trave soggetta a carichi concentrati

    Si consideri la trave un volta iperstatica in Fig.2.3, che si assume dotata di un momento limitesuperiore ed inferiore costante e pari a M0.

    αµ P   µP

     

    Fig.2.3

    •  Per applicare il teorema cinematico si considerano i potenziali meccanismi di collasso. Le sezioni potenzialmente sede di cerniere plastiche si trovano in corrispondenza dei

    carichi concentrati e dei vincoli.  Tuttavia una cerniera plastica sull’appoggio

    corrisponde ad un meccanismo che coinvolge solo il tratto a mensola.

    Meccanismo n.1 ( di tipo locale).

    αµ P1

    θµ

    1Pθ

     

    Fig.2.4

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      7

    01, extW P= θ ,int,1 0

    int,1 0 1

    01,ext

    D MD M

    W P= θ ⇒ µ = =

     

    Meccanismo n.2 (di tipo globale)

    Si considera il meccanismo ad un grado di libertà in Fig.2.5 ove le cerniere plastiche sono poste

    all’incastro e sotto il carico; l’intera struttura risulta labile, con grado di labilità =1 .

    θ

    θ   θ

    θ2

    Pµ α2

    Pµ2

     

    Fig.2.5

    ( )02, extW P P 1 P= α ⋅θ − θ = α − θ ,( )

    0int, 2 0 2

    3MD 3M

    -1 P= θ ⇒ µ =

    α

     

    Al crescere del parametro α cambia la condizione di carico ed il meccanismo di collasso cambiacome è illustrato in Fig.2.6 .

    α1 2 3

    µ/µ1

    1

    4 5 6

    Mech.(1)

    µ1

    Mech.(2)

     

    Fig.2.6

    { }

    ( )

    0

    1 20

    M  4

    Pmin

    3M  4

    1 P

     ,

    ⎧ α ≤⎪⎪µ µ = ⎨

    ⎪   α ≥α −⎪⎩

    .

    Il meccanismo di collasso per α =5 è illustrato in Fig.2.7 .

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      8

    Se 5α =   03 M

    min4 P

    ⇒ µ =

     

    cµ5 P = 15 M /40 

    P=3M /4µc 0 

     

    Fig.2.7

    •  Per applicare il teorema statico  si considerano distribuzioni di momento staticamenteammissibili.  Il diagramma del momento per essere equilibrato deve essere lineare a tratti ed i

    valori massimi in modulo sono necessariamente posti in corrispondenza dei punti di applicazionedei carichi e dei vincoli. 

    µ P   µ PA

    B

    C5

    P5µ P   µX

    (a)

    (b)

     

    Fig.2.8

    La struttura è una volta iperstatica ed il diagramma del momento è determinabile a meno di una

    incognita ; in Fig.2.8a si assume α=5 mentre in Fig.2.8b si assume come incognita iperstatica X ilmomento all’incastro.

    Attraverso le equazioni di equilibrio è possibile determinare le reazioni vincolari del sistema a meno

    dell’incognita indeterminata X:

    A

    C

    V =2µP+ X 2

    V =4µP-X 2

    .

    E’ possibile inoltre scrivere il diagramma del momento come somma del diagramma M° della

    struttura isostatica principale e di quello dovuto alle Xi  incognite iperstatiche; vedi Fig.2.9.( ) ( ) ( )0 *i iM z =M z +X M z

    +2 µ P l

    -X −- X / 2

    - X P l2 µ -X /2 P l− µ 0M =

    +

    − P lµ

     

    Fig.2.9

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      9

    In tal modo, nel caso in esame, è immediato imporre l’ammissibilità plastica:

    Sez. A -0

    -X M≤  

    Sez. B -0

    2µPl-X 2 M≤  

    Sez. C -0

    -µP M≤  

    Soluzione staticamente ammissibile n.1 (0

    M=M in C)

    s1 0µ P =M  

    s1 0M P⇒ µ =    

    Il tratto A-B è ancora staticamente indeterminato; se ulteriormente si pone0

    M=M in B la seconda

    relazione fornisce0 0

    2M - X 2 M≤ . Di conseguenza0

    X>M e questa particolare soluzione non è

     plasticamente ammissibile.

    Soluzione staticamente ammissibile n.2 (0

    M=M in A e C)

    0

    s2 0 0 00s2

    X=MX 3

    2 P = M M MM2 2=

    P

    ⎧⎪

    ⇒ µ − ⇒ ≠⎨µ⎪⎩

      condizione plasticamente non ammissibile.

    Soluzione staticamente ammissibile n.3 (0

    M=M in A e B)

    00 0

    s3 0 s3

    s3 0

    X=MM M3

    2 P = M =X2 4 P2 P - M

    2

    ⎧⎪

    ⇒ µ − ⇒ µ⎨µ =⎪⎩

    ⇒  Moltiplicatore di collasso 0c s3M3

    4 Pµ = µ =

     

    Esempio n.3: Trave soggetta ad un carico uniformemente distribuito

    Si consideri la trave una volta iperstatica in Fig.2.10, che si assume dotata di un momento limite

    superiore ed inferiore costante e pari a 0M .

    µq0

     

    Fig.2.10

    •  Per applicare il teorema cinematico si considerano i potenziali meccanismi di collasso.In questo caso tuttavia la posizione della cerniera plastica in campata non è nota a priori ed in Fig.

    2.11 si considera un potenziale meccanismo ove essa è posta in *z=z  

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      10

    θ

    0q

    +

    s

    θsz z'dθ

    θd

    θs   θdz

    z*

    z'

    -z* 

    Fig.2.11

    Con riferimento alla Fig.2.11 è possibile scrivere la compatibilità del meccanismo e la relativa potenza esterna.

    ( )s dz* -z*θ = θ , d sz*

    -z*

    θ = θ

    , d s s

    -z*

    θ + θ = θ

    ; ( ) sv z z= θ ; ( ) dv z' z'= θ .

    ( ) ( )z* -z z* -z*

    0k,ext 0 0 0 s 0 d

    0 0 0 0

    W q v z dz+ q v z' dz' = q zdz + q z'dz'= θ θ =∫ ∫ ∫ ∫

     

    ( )  ( ) ( )s

    0 0 d 0 s

    -z* -2z*z*q z* q -z* q

    2 2 2

    θ= ⋅ + ⋅θ = θ

       

    La potenza interna viene scritta considerando le 2 cerniere poste all’incastro e in *z=z , Fig.2.12. Il

    PLV consente di determinare un moltiplicatore cinematicamente ammissibile µk , mentre il valorez* viene determinato applicando il teorema cinematico.

    z*2

    q ( -z*)0 

    z*/2sθ   θd

    q z*

    0

     

    Fig.2.12

    ( )k,int 0 s s d 0 s2 -z*

    D M M

    -z*

    ⎛ ⎞= θ + θ + θ = θ⎜ ⎟⎝ ⎠

    ( )  ( )( ) ( )

    0k 

    0

    2 2 - z* Mz*

    - 2z* - z* q⇒ µ =

     

    ; ( )*c k min z⇒ µ = µ   ( )z 0* ,∈  :

    ( ) 0 0c k  2 20 0

    M Mmin 6 + 4 2 11.6568

    q qµ = µ = ≈

    .

    La posizione della cerniera in campata che determina l’effettivo meccanismo di collasso risulta:

    ( )z 2- 2 0.5857* = ≈  

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      11

    Per applicare il teorema statico si considerano distribuzioni di momento staticamente ammissibili.

    La struttura è una volta iperstatica ed il diagramma del momento è determinabile a meno di unaincognita il momento di incastro X, Fig.2.13.

    qµ 0

    X

    z

    +

    −X

    µq0

    M

    M0

    1

    (a)

    (b)

     

    Fig.2.13

    Le espressioni analitiche dei due Diagrammi M° e M* sono:

    ( )2

    0 00

    q zM z z - q

    2 2

    µ= µ

    , ( ) ( )1M z x 1 z= −  .

    L’ammissibilità plastica richiede che il momento sia ovunque minore (o uguale) al momento limite.

    ( ) ( ) ( )0 0qM z X 1 z - z z M2

    µ= − − + ≤

    Imponendo0

    M =M  all’incastro ed in campata, in virtù del teorema statico si ottiene:

    Sezione allo stato limite (1) z = 0   ( ) 0 0M 0 = -X = -M X = M⇒  

    Sezione allo stato limite in campata (2)

    ( ) ( ) ( )00 0qz

    max M z max M 1 z z M z* M2

    ⎧ ⎫⎛ ⎞= − − + µ − = =⎨ ⎬⎜ ⎟⎝ ⎠⎩ ⎭

     

    ( ) ( )

    2

    0 0z*= 2- 2 = 6 + 4 2 M q⇒ ⇒ µ  

    2.3.1 Valutazione approssimata del moltiplicatore di collasso.

    I teoremi dell’analisi limite forniscono uno strumento efficace per una valutazione molto rapida delmoltiplicatore di collasso. Questo metodo detto della  delimitazione bilaterale  ( o di Greenberg e

    Prager ) è basato sulle seguenti disuguaglianze:

    s c k µ ≤ µ ≤ µ  

    E’ di fatto possibile ottenere una stima per eccesso µk   del moltiplicatore di collasso µc  conriferimento ad un generico meccanismo potenziale di collasso. Se si determina una qualunque

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    distribuzione di azioni interne in equilibrio con i carichi, ad esempio ponendo M uguale al momento

    limite nelle cerniere, essa risulterà non ammissibile. (Se la distribuzione risultasse anche plasticamente ammissibile ovviamente si sarebbe ottenuto il moltiplicatore di collasso). E’ allora

    sufficiente diminuire proporzionalmente il moltiplicatore dei carichi fino ad ottenere un

    moltiplicatore µs staticamente ammissibile.

    La differenza fra i due moltiplicatori cinematico e statico∆µ = µk - µs consente di valutare la qualità della stima approssimata fatta.Si riconsideri l’ esempio della trave soggetta ad un carico uniformemente distribuito. In Fig.2.14

    le cerniere plastiche vengono introdotte all’incastro ed in mezzeria; in tal modo si considera un

    meccanismo di potenziale collasso diverso da quello effettivo.

    •  Potenziale meccanismo di collasso ( semplificato)-Teorema cinematico 

    θµ q

    2

    /2   /2

    0

     

    Fig.2.14

    Il moltiplicatore cinematicamente ammissibile può essere valutato applicando il PLV.

    2

    00k,ext 0 qW 2 q

    2 4 4

    ⎛ ⎞θ⎛ ⎞= ⋅ θ⎜ ⎟⎜ ⎟⎝ ⎠  ⎝ ⎠

    ; 0 0k,int 0 k c2 2

    0 0

    12M MD 3M 11.6568q q= θ ⇒ µ = > µ ≈  

    1-  Soluzione staticamente ammissibile - Teorema statico 

    Con riferimento alla Fig.2.15 è immediato valutare il momento in C e porlo pari ad M0

    2 0 0C 0 0 2

    0

    M 12MM q 8 M

    2 q= µ − = ⇒ µ =

     

    Il momento massimo tuttavia non si ha in mezzeria e risulta, Fig.2.16:0max M=25 24 M

    qµ0

    A

    +

    −M

    BC

    0

    µq0

    2/8

    (a)

    (b)

    (c)

     

    Fig.2.15

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    13/44

      13

     

    M

    max M= M(

    0

    0M

    7/12

    7/12 ) =25/24 M 0

     

    Fig.2.16

    Per ottenere una soluzione staticamente ammissibile è necessario ridurre ovunque di un fattore

    25/24 il diagramma del momento, Fig.2.17.

    0 0s c2 2

    0 0

    24 24 12M M11.52 11.6568

    25 25 q q⇒ µ = µ = ⋅ ≅ < µ ≅

     

    M 0

    0M

    7/12

    24/25

     

    Fig.2.17

    2-  Stima della qualità della delimitazione ottenuta Se non è noto il valore del moltiplicatore di collasso le seguenti disuguaglianze consentono di

    valutare se l’errore che si è commesso considerando la cerniera plastica in mezzeria non è elevato.

    0 0c c k 2 2

    0 0

    M 12M11.52

    q qµ = < µ < µ =

     

    2.4 Analisi limite di un portale

    Si consideri il portale, tre volte iperstatico, di Fig.2.18 che si assume dotato di un momento limitesuperiore ed inferiore costante e pari a M0.

    Si assuma inoltre che lo sforzo normale (ed il taglio) non influenzino la condizione di ammissibilità

     plastica delle cerniere.

    A B

    C E DµF/2

     

    Fig.2.18

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    14/44

      14

    Teorema cinematico

    Si considerano i possibili cinematismi ipotizzando la collocazione delle cerniere plastiche nellesezioni di applicazione dei carichi concentrati, nei vincoli e nei nodi.

     Meccanismo n.1 (locale o di trave). Il meccanismo che coinvolge tre sole cerniere è di tipo locale.

    θ

    θθF

    /2F/2

    θ2

     

    01,extW F 2= θ ,0

    1,int 0

    8MD 4M

    F1

    = θ ⇒ µ =

     

     Meccanismo n.2( o di parete). Il meccanismo coinvolge 4 cerniere ed è di tipo globale.

    F/2

    θ

    θ

    θ

    F

    θ

    θ

     

    02,extW F 2= θ , 2,int 0 2 0D 4M F 8M F= θ ⇒ µ =  

     Meccanismo n.3 (o composto).

    F/2

    θ

    θ

    θF

    θ

    θ /2θ

     

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    15/44

      15

    03,ext

    F FW + F

    2 2= θ θ = θ , 03,int 0

    6MD 6M

    F3

    = θ ⇒ µ =

    .

    Un cinematismo come quello illustrato in Fig.2.19 non rappresenta un potenziale meccanismo

     perché i carichi esterni non esplicano una potenza esterna positiva.

    F/2

    θ

    θ

    F

    θ /2

     

    Fig.2.19

    04,extW F 2 -F 2 0= θ θ =  

    Per il teorema cinematico { } 01 2 3 36M

    minF

     , ,µ µ µ = µ =

    , ossia il meccanismo di collasso è il terzo.

    θ

    6M /

    θ

    0

    3M /0 

     

    Teorema statico.

     Nel caso in esame non è necessario determinare il più grande dei moltiplicatori ammissibilivalutando l’ammissibilità dello stato tensionale

    ( ) ( ) ( )0 *i i 0M z =M z +X M z M i=1..3≤  

    E’ sufficiente verificare che lo stato tensionale riportato in Fig.2.20, che corrisponde al meccanismosopra determinato, sia staticamente ammissibile.

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    16/44

      16

    0M0 M

    6M /0 

    0M

    M0

    3M /0

    M0 M0

    V =A   2M /0

    M /H =A 

    0

    2M /H =B 

    0

    4M /V =B   0

    C

    E

    D

    A B

     

    )

    )

    A B 0

    A 0 A 0

    A B 0

    0 B 0

    0 0B 0

    Eq.ni di equilibrio Eq.ni ausiliarie

    V +V - 6M =0E V 2-M +H -M =0

    -H -H +3M =0D M -H +M =0

    6M 3MV +2M =0

    2

    ⎧⎪

    ⎧⎪   ⎪⎨ ⎨

    ⎪⎪   ⎩⎪   − −⎩

     

    E’ possibile determinare le reazioni vincolari e conseguentemente le caratteristiche di sollecitazione

    del sistema.

    A 0V 2M=   B 0V 4 M=  

    A 0H M= 

      B 0H 2 M= 

    M0

    0M

    M0

    M0

    +−

    +

     

    Fig.2.20

    Stato staticamente ammissibile { }k s c 0min 6M F⇒ µ = µ = µ =   .

    Dominio limite nello spazio delle forze applicate

    Si consideri il portale dell’esempio precedente, Fig.2.21, e si suppongano variare in maniera

    indipendente le due forze F1 e F2 applicate.

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    17/44

      17

    A B

    F

    C E D

    F2

    1

     

    Fig.2.21

     Nella figura seguente, Fig.2.22, si considerano tutti i possibili meccanismi.

    2F

    1

    F11

     

    2F

    1

    F11

     

    Meccanismo (1) 1 0F 8M<   , 2F∀  {v1=1; v2=0}

    Meccanismo (2) 1 0F 8M> −   , 2F∀  {v1=-1;v2=0}

    F23

     

    2

    4

    F

    Meccanismo (3) 2 0F 4M<   , 1F∀  {v1=0; v2=1}

    Meccanismo (4) 2 0F 4M> −   , 1F∀  {v1=0; v2=-1}

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    18/44

      18

    F1

    5

    5F

    2

     

    6

    F1

    6

    2F

    Meccanismo (5) 1 2 0F 2 F 6M+ −  {v1=-1/2; v2=-1}

    F17

    7

    F2

     

    8

    F1

    8

    2F

    Meccanismo (7)2 1 0

    -F F 2 6M+  

    {v1=-1; v2=1/2}

    Fig. 2.22

    Si consideri il meccanismo n.1 in Fig.2.21; il collasso non dipende dal valore F 2  della forza

    orizzontale ( infatti la potenza esterna ad essa associata è nulla ), mentre il carico di collasso, o forza

    verticale massima che la struttura può sostenere, risulta F11= 8M0  /l  . Nel piano F1-F2  il collasso

    relativo a questo meccanismo è rappresentato, Fig.2.23, dalla retta verticale (1)-(1). Al meccanismo

    (di trave) n.2 è ovviamente associata la retta simmetrica rispetto all’origine O. Se invece si

    considera il meccanismo di parete ( meccanismo 3), il collasso non dipende dal valore della forzaverticale , mentre la forza orizzontale massima sostenibile risulta F2

    3= 4M0/l.  Nel piano F1-F2  il

    collasso relativo a questo meccanismo è rappresentato dalla retta orizzontale (3)-(3). Infine se si

    considera il meccanismo n.5 ( meccanismo composto) applicando il PLV si trova la seguente

    relazione fra i due carichi F15/2 + F2

    5 =6M0/l rappresentata nella figura dalla retta (5)-(5).

    Il dominio limite dei carichi è dunque, nel caso in esame, rappresentato dall’ottagono in Fig.2.23 e

    tutti i punti interni ad esso rappresentano stati di carico ammissibili che la struttura è in grado di

    sostenere. Il dominio limite nello spazio dei carichi rappresenta la generalizzazione in termini di

    carichi della condizione di snervamento che viene assegnata in termini di sollecitazioni.

    Si può dimostrare che il dominio limite risulta sempre una figura convessa,chiusa e limitata.  

    Le forze esterne vengono adimensionalizzate rispetto0 0

    F = M  .

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    19/44

      19

    C4

    5

    6

    6 8-2-4-6

    -2

    -3

    -4

    -5

    -6

    B

    n =

    E

    10 12

    2

    1

    -12 -10 -8

    (2)

    (5) (8)

    (1)

    (3)

    (4)(4)

    (8)

    (6)

    (3)

    (5)

    (7)

    (2)

    (7) (6)

    (1)

    3

    n =5

    {011/ 5{12√

    1

    v1

    2v F /F02

    1

    O

    2 4

    F /F0

    2

    3 A

     

    Fig.2.23

    Meccanismo di collasso nel p.to C - Vertice

    1 2 0F F 4F= =  

    { }T

    0 04F 4F=f   

    Meccanismo (3) +(5)

    (θ+F

    θ

    1

    2

    3

    3  θ)5 p2v

    v = p1 θ5/2

    3

    θ5

    θ5

    θ3θ

    5

    θ+

     

    Fig.2.24

    ( )5 3 5

     p 3 5 3 5

    3 5

    2 0 11 5+

    1 2 55

    ⎧ ⎫θ   ⎛ ⎞⎧ ⎫ ⎧ ⎫⎪ ⎪= = θ θ = λ + λ⎜ ⎟⎨ ⎬ ⎨ ⎬ ⎨ ⎬⎜ ⎟θ + θ   ⎩ ⎭ ⎩ ⎭⎝ ⎠⎪ ⎪⎩ ⎭

     

    u n n  

    k,ext 2 3 1 2 5W F F F2

    ⎡ ⎤= θ + + θ⎢ ⎥⎣ ⎦

    ; int 0 3 0 5D 4M 6M= θ + θ  

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    20/44

      20

    2.5 Analisi a collasso in presenza di carichi permanenti e corollari dei teoremi

    dell’analisi limite

    La normativa Italiana per le costruzioni e gli Eurocodici distinguono i carichi in permanenti, e.g. il

     peso proprio, che non variano nel tempo e non dipendono da un eventuale moltiplicatore dei carichi

    e i carichi accidentali  applicati dall’esterno alla struttura , eventualmente variabili nel tempo,rispetto a cui occorre valutare la sicurezza rispetto allo stato limite ultimo di collasso plastico.

    La riformulazione dei teoremi dell’analisi limite non presenta difficoltà e viene di seguito

     brevemente discussa.

    Teorema statico.

    Per brevità ci si riferisce solo a sistemi di travi ove l’unica sollecitazione che induce

     plasticizzazione è il momento flettente ed il moltiplicatore di collasso è il più grande fra i

    moltiplicatori che verificano l’equilibrio e l’ammissibilità plastica nelle sezioni critiche di ascissa z.

    ( ) 0M z M≤  

    Come visto nei paragrafi precedenti conviene scrivere il momento nel modo seguente:

    ( ) ( ) ( )0 *i i 0 ipM z =M z +X M z M i=1..N≤  Il momento M°(z) dovuto ai carichi applicati alla struttura principale può allora essere scritto

    sovrapponendo gli effetti nel modo seguente:

    M°(z) = M° p(z) + µs M°a(z)Ove M° p(z) è il momento flettente dovuto ai carichi permanenti ed è costante, mentre M°a(z) è il

    momento flettente dovuto ai carichi utili o accidentali e dipende dal moltiplicatore µs.

    Teorema cinematico

    Per ogni cinematismo cinematicamente ammissibile il moltiplicatore di collasso può essere

    determinato applicando il PLV e risulta:

    int k  

    0 k,ext

    D W

     ,µ =

     

    Se i carichi q sono dati da carichi permanenti q p( non dipendenti dal moltiplicatore) ed accidentali

    qa ( dipendenti da esso ) occorre scrivere la potenza esterna W’0k,ext come somma del contributo dei

    due tipi di carico, il PLV può di conseguenza essere scritto nel modo seguente:

    0k,ext 0k,extp k 0k,exta int,k  W =W +µ W =D  

    Pertanto il moltiplicatore cinematicamente ammissibile µk  risulta fornito dalla relazione

    int, 0 ,

    0 ,

    k k extp

    k exta

     D W 

    −µ =

     

    Corollari dei teoremi fondamentali dell’analisi limite

    I-  Se due moltiplicatori l’uno staticamente ammissibile, µs ,  e l’altro cinematicamenteammissibile, µk   , coincidono essi definiscono il moltiplicatore di collasso µc. (Ilcorollario è diretta conseguenza della disuguaglianza fondamentale)

    II-  Eventuali distorsioni e/o cedimenti vincolari non modificano il valore del moltiplicatore

    di collasso µc .III-  Le proprietà elastiche della struttura non modificano il valore del moltiplicatore di

    collasso µc.( Si è in effetti fatto riferimento ad un modello rigido-plastico per le cerniere)

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    21/44

      21

    IV-  L’aggiunta ( l’eliminazione) di una qualunque porzione di materiale, supposto privo di

     peso, alla struttura non può provocare una diminuzione ( un aumento) del valore del

    moltiplicatore di collasso µc. (Non viene modificato il diagramma del momento M(z) al più l’aggiunta di materiale non può che far aumentare M0 in qualche sezione).

    V-  L’aumento ( la riduzione) in una qualunque sezione della tensione σ0 di snervamento del

    materiale non può fare diminuire (aumentare) il valore del moltiplicatore di collasso µc.

    Alcuni commenti

     Nel primo paragrafo si sono riportate le ipotesi sotto cui è possibile applicare il calcolo a rottura.

    In particolare si è asserito che :

    •   Il materiale deve possedere duttilità illimitata 

    Questo requisito, come discusso nel capitolo precedente, è indispensabile per poter adottare il

    modello di cerniera plastica.  Questa schematizzazione è accettabile per travi in acciaio od in c.a.

    debolmente armate, certamente non strutture in vetro od in cls. non armato.

    Si osserva, inoltre, che si è trascurata l’influenza dello sforzo di taglio  sulla ammissibilità plastica

    delle sezioni. Ciò è accettabile per travi normalmente dimensionate ma porta ad una

    sopravalutazione del moltiplicatore di collasso. Peraltro ovviamente non è possibile trascurare il

    taglio ai fini dell’equilibrio

     Nel caso delle strutture intelaiate, ad esempio il portale in precedenza studiato, è necessario tenere

    conto dell’influenza dello sforzo normale. In seguito si vedrà come si possa tener conto della

     presenza dello sforzo normale introducendo la seguente condizione di ammissibilità:

    ( )2

    0 0

    M N N,M + -1 0

    M N

    ⎧ ⎫⎛ ⎞⎪ ⎪φ = ≤⎨ ⎬⎜ ⎟

    ⎝ ⎠⎪ ⎪⎩ ⎭.

    Solo se lo sforzo normale N è molto minore del valore limite N0 è possibile trascurarne ilcontributo. Nei pilastri in c.a. la presenza di uno sforzo normale elevato riduce la duttilità della

    struttura, per questo motivo la recente OPCM 3274 sulle costruzioni in zona sismica prescrive di

     progettare la struttura in modo che le cerniere si verifichino nelle travi (i.e. sottodimensionandole)

    e non nei pilastri (gerarchia delle resistenze).

    •   La struttura deve presentare spostamenti “piccoli”Per poter applicare la sovrapposizione degli effetti, come più volte fatto in questo capitolo, le

    equazioni di equilibrio devono essere scritte con riferimento alla configurazione iniziale non

    deformata. Questa ipotesi implica che, in questo ambito, non è possibile tener conto di fenomeni di

    instabilità dell’ equilibrio.

    Ciò non è, in genere, tecnicamente accettabile nelle strutture reticolari e nei telai metallici, specie senon controventati. Nel caso di strutture metalliche dotate di opportuni sistemi irrigidenti di

    controvento ciò possibile solo se le colonne sono poco snelle ( snellezza λ

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    22/44

      22

    tende a comportarsi come semplicemente appoggiata ed una analisi incrementale mostra come si

     possano raggiungere prima del collasso spostamenti non accettabili.

    Un esempio analogo appare nel settore geotecnico e riguarda i pali trivellati la cui portanza non

    viene in genere valutata a collasso perché questo avviene con cedimenti eccessivi.

    2.6 La valutazione del moltiplicatore di collasso come problema di

    programmazione lineare.

    Si consideri la trave continua di Fig.2.25 ed ad essa si applichi il teorema statico.

    Sistema staticamente determinato

    Sistema (0)

    Sistema (1)

    31 5

    µF

    2

    2µ F

    4

    /2 /2 /2 /2

    x1

    5µ2 F Fµ

    32

    x2

    x 421

    12

    2F

    3 4F

    5

    µ

    1x

    1

    2 3 4 5

    1 2 x2 2

    3 x 4 5

    =

    +

    +

    Sistema (2)

    Fig.2.25

    Risolvendo i sistemi attraverso le equazioni della statica è possibile determinare le distribuzioni dei

    momenti flettenti 0 1 2M , M e M , riportati in Fig.2.26, e calcolare tramite la sovrapposizione degli

    effetti il momento flettente del sistema principale staticamente determinato (sistema equilibrato).

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    23/44

      23

    Sistema (0) 

    Sistema (1) 

    +Fl

    µ+

    42Fl

    1X

    +X

    2

    +

    Sistema (2) 

    Fig.2.26

     Distribuzione equilibrata dei momenti flettenti.in

    0 j

    i i i j s

     j=1

    M =µM + M X i=1..n∑  

    dove ni  ed ns risultano rispettivamente il grado di iperstaticità (ni=2) ed il numero di sezioni di

    controllo (ns=4).

    Una distribuzione di momenti staticamente ammissibile è equilibrata e plasticamente ammissibile.

    Al sistema di equazioni scritto in precedenza (nell’esempio in questione 4 equazioni) è necessario

    quindi aggiungere le condizioni di ammissibilità plastica nelle sezioni di controllo.

    Condizioni di ammissibilità plastica.

    i 0 sM M i=1..n≤  

    Vengono esplicitate e riportate nella tabella seguente le relazioni sopra specificate.

    Sez. di controllo Equilibrio Ammissibilità plastica

    1 1 1M =X 1 0M M≤  

    2 2 1 2F 1 1

    M =µ + X + X2 2 2

      2 0M M≤  

    3 2 2M =X 3 0M M≤  

    4 2 2F 1

    M =µ + X4 2

      4 0M M≤  

    Si ricorda che mentre in presenza di carichi concentrati le sezioni ove verificare l’ammissibilità

    vanno poste nelle sezioni di applicazioni dei carichi , in corrispondenza dei vincoli e nei nodi, in

     presenza di carichi distribuiti la loro collocazione ha un certo grado di arbitrarietà che può portare

    ad una sottostima del moltiplicatore di collasso.

    Ricordando il teorema statico, se consideriamo l’intero dominio delle configurazioni staticamente

    determinate, è possibile determinare il moltiplicatore di collassoc

    µ come il maggiore dei

    moltiplicatori staticamente ammissibilis

    µ ,

    { }maxc sµ = µ .

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    24/44

      24

    Quindi la determinazione del moltiplicatore di collassoc

    µ , si riduce nella soluzione di un problema

    lineare di ottimizzazione, che in forma analitica risulta:

    { }

    1 0

    1 2 0

    2 0

    2 0

      max

    X M

    F 1 1µ + X + X M

    2 2 2

    X M

    F 1µ + X M

    4 2

    c

    ⎧⎪ µ = µ⎪

    ⎪   ≤⎪⎪

    ≤⎨⎪⎪   ≤⎪⎪

    ≤⎪⎩

    .

    Prendendo in considerazione le quattro disequazioni è possibile determinare una delimitazione

    inferiore e superiore delle iperstatiche e del moltiplicatore dei carichi µ (ogni moltiplicatore che

    soddisfa le quattro disequazioni risulta staticamente ammissibile,s

    µ=µ ).

    La prima e la terza, forniscono una limitazione delle iperstatiche1 2

    X e X , come mostrato in

    Fig.2.27.

     Disequazioni 1 e 3.

    1 0

    1 0

    1 0

    2 0

    2 0

    2 0

    X M (1a)X M

    X -M (1b)

    X M (3a)X M

    X -M (3b)

    ≤⎧≤ ⇒   ⎨

    ≥⎩

    ≤⎧≤ ⇒   ⎨

    ≥⎩

    .

    −Μ0

    AD

    C B

     Μ0

    x

    1

    2x

    −Μ0

    (1b) (1a)

    (3a)

    (3b)

     

    Fig.2.27

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    25/44

      25

    La seconda e la quarta, forniscono invece una limitazione del moltiplicatore µ , come mostrato in

    Fig.2.28.

     Disequazioni 2 e 4. 

    1 2 0

    1 2 0

    1 2 0

    2 0

    2 0

    2 0

    F 1 1µ + X + X M (2a)

    F 1 1 2 2 2µ + X + X M F 1 12 2 2

    µ + X + X -M (2b)2 2 2

    F 1µ + X M (4a)

    F 1 4 2µ + X M

    F 14 2µ + X -M (4b)

    4 2

    ⎧ ≤⎪⎪≤ ⇒   ⎨⎪   ≥

    ⎪⎩

    ⎧ ≤⎪⎪≤ ⇒ ⎨

    ⎪   ≥⎪⎩

     

    Essendo le relazioni tra1 2

    X , X e µ   lineari i valori massimi e i valori minimi del moltiplicatore dicarico si trovano sicuramente lungo la frontiera della superficie individuata dalle disequazioni 1 e 3,

    vedi Fig.2.28 (il quadrato che ha come vertici i punti A,B,C,D, vedi Fig.2.27 e Fig.2.28).

    Le condizioni limite dettate dalle disequazioni 2 e 4 vengono individuate dalle seguenti equazioni,che definiscono dei piani nello spazio ( )1 2X , X , µ :

    0 01 2 22a 4a

    0 01 2 22b 4b

    2M 4MX X 2X(2a) µ = - - (4a) µ = -

    F F F F F

    2M 4MX X 2X(2b) µ =- - - (4b) µ =- -

    F F F F F

    .

    I punti di massimo o di minimo del moltiplicatore di carico si trovano, non avendo intersezioni tra i

     piani (2a) e (4a) nel dominio di definizione fornito dalle (1a), (3a), (1b) e (3b), nei vertici A,B,C,D.

    Per avere una rappresentazione grafica indipendente dalle costanti geometriche e meccaniche del

    sistema, si sono adottate la seguenti adimensionalizzazioni:

    2 1

    0 0 0

    X XF=m, =y, =x

    M M M

    µ .

    Fig.2.28

    Come si può notare nelle figure sopra riportate il massimo moltiplicatore di carico che soddisfa tutte

    le condizioni di ammissibilità plastica e che quindi risulta il moltiplicatore di collasso è:0

    4Mm=4 =

    F⇒ µ

    .

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    26/44

      26

    Punto A ( )1 2 0X =X =M  

    2aµ =0 0

    2b

    4Mµ =-

    F  04a

    2Mµ =

    F  04b

    6Mµ =-

    Punto B ( )1 0 2 0X =M , X =-M  

    02a

    2Mµ =

    F  0

    2b

    2Mµ =-

    F  0

    4a

    6Mµ =

    F  0

    4b

    2Mµ =-

    Punto C ( )1 0 2 0X =-M , X =-M  

    02a

    4Mµ =

    F  2bµ =0

    04a

    6Mµ =

    F  04b

    2Mµ =-

    Punto D ( )1 0 2 0X =M , X =M  

    02a

    2Mµ =

    F  0

    2b

    2Mµ =-

    F  0

    4a

    2Mµ =

    F  0

    4b

    6Mµ =-

    Il moltiplicatore di carico deve risultare positivo, quindi è possibile considerare solamente l’insieme

    dei moltiplicatori individuati dalla lettera (a) che ne forniscono un limite superiore, ed inoltre deve

    soddisfare tutte le condizioni di ammissibilità plastica.

    Punto A ( )1 2 0X =X =M  

    { }2a 4amin µ ,µ = 0

    Punto B ( )1 0 2 0X =M , X =-M  

    { } 02a 4a2M

    min µ ,µ =F

     

    Punto C ( )1 0 2 0X =-M , X =-M  

    { } 02a 4a4M

    min µ ,µ =F

     

    Punto D ( )1 0 2 0X =M , X =M  

    { } 02a 4a2Mmin µ ,µ =F

     

    Il moltiplicatore di collassoc

    µ risulta il massimo tra i moltiplicatori staticamente ammissibili sopra

    elencati.

    0 0 0 0c

    2M 4M 2M 4Mµ = max 0, , , , =

    F F F F

    ⎧ ⎫⎨ ⎬⎩ ⎭

     

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    27/44

      27

    Trasformazione del problema di programmazione lineare in forma standard.

    Le equazioni di equilibrio e le disuguaglianze che impongono l’ammissibilità possono essere poste

    nella seguente forma matriciale.

    0 01

    0 02

    1

    0 03

    2

    0 04

    0 1 0

    M MM F 1 1

    M MM 2 2 2X

    M MM 0 0 1X

    M MM F 10

    4 2

     

    ⎡ ⎤

    ⎢ ⎥⎧ ⎫ ⎧ ⎫⎧ ⎫ µ⎧ ⎫⎢ ⎥⎪ ⎪ ⎪ ⎪⎪ ⎪⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪⎢ ⎥− ≤ = ≤⎨ ⎬ ⎨ ⎬ ⎨ ⎬ ⎨ ⎬⎢ ⎥⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪⎢ ⎥ ⎩ ⎭⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪⎢ ⎥⎩ ⎭⎩ ⎭ ⎩ ⎭

    ⎢ ⎥⎣ ⎦

    − ≤ = ≤0 0m m B z m

     

    ( )4 1→ ×0m   ( )4 1→ ×m   ( )4 3→ ×B   ( )3 1→ ×z  

    dove z risulta il vettore delle incognite che può risultare sia positivo che negativo.

    Facendo ricorso a matrici partizionate, il sistema precedente assume la forma sotto riportata.

    ⎧   ⎡ ⎤≤   ⎧ ⎫⇒ ≤⎨ ⎨ ⎬⎢ ⎥

    − ≤   −   ⎩ ⎭⎣ ⎦⎩≤

    00

    00

    0

    mBz m Bz

    mBz m B

    B z m

       

         

    ( )8 3→ ×B   ( )8 1→ ×0m  

    Il vettore z può essere decomposto nella differenza di due vettori positivi, che presentano cioè tutte

    le loro componenti positive.

    { }

    { }

    T+ + +

    1 2 n

    T- - -

    1 2 n

     

    z z ...z

    z z ...z

    − −

    = − ≥ ≥

    =

    =

    + +

    +

    z z z z 0 z 0

    z

    z

     

    La componete i dei vettori +z e −z viene determinata dalle seguenti relazioni:

    ( ) ( )+ -i i i i i i1 1

    z z z 0 z z -z 02 2

    = + ≥ = ≥ .

    Si osservi che la prima componente del vettore z (1

    z ) è il moltiplicatore dei carichi µ  che risulta

     positivo per definizione, ne consegue che la prima componente del vettore +z coincide con µ   e

    quella del vettore −z  è nulla, come di seguito esplicitato.+ -

    1 1z z 0= µ =  Quindi le condizioni di ammissibilità plastica dei momenti flettenti nelle sezioni di controllo

    diventano:

    ( )

    ( )

    ( )

    ( )

    + -

    1 1

    + -

    2 1 1 2 1 1

    + -

    3 3

    2 2 2 2

    0z z

    1 1  z X X z X -X

    2 2z z

    1 1

    X X X -X2 2

    + −

    + + −

    ⎧ ⎫ ⎧ ⎫⎪ ⎪ ⎪ ⎪µ

    ⎧ ⎧ ⎫ ⎧ ⎫− ≤   ⎪ ⎪ ⎪ ⎪⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪⎪ ⎪ ⎪ ⎪

    ≥ = = + = =⎨ ⎨ ⎬ ⎨ ⎬ ⎨ ⎬ ⎨ ⎬⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪ ⎪≥⎩ ⎩ ⎭ ⎩ ⎭⎪ ⎪ ⎪ ⎪

    +⎪ ⎪ ⎪ ⎪⎩ ⎭ ⎩ ⎭

    0Bz Bz m

    z 0 z z

    z 0

    .

    ( )3 1+ → ×z   ( )3 1− → ×z  

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    28/44

      28

    Si introduce una variabile slack ∆z , per trasformare la prima disequazione del sistema sopra

    riportato in una equazione.+ −

    ++ −

    ⎧   − + =⎪

    ≥⎪= − + ≥ ⇒   ⎨

    ≥⎪⎪   ≥⎩

    0

    0

    Bz Bz   ∆z m

    z 0∆z m Bz Bz 0

    z 0∆z 0

     

    ( )8 1→ ×∆z  

    Ponendo   { } = + -x z z   ∆z  si ottiene:

    [ ]  (1)

     -(2)

    +

    ⎧ ⎫=⎧⎪ ⎪

    = ⇒⎨ ⎬ ⎨≥⎩⎪ ⎪

    ⎩ ⎭

    0

    0

    zAx m

    B B I z mx 0

    ∆z

    .

    ( )8 14→ ×A   ( )14 1→ ×x  

    Al variare delle componenti positive di x , quelle che soddisfano la (1) sono plasticamente

    ammissibili e quindi staticamente ammissibili. Poiché il sistema (1) è di 8 equazioni ( )s2×n =8 in

    14 incognite ( )( )i s2 n +1 ×2n =14 risulta ( )( )8- 6ρ +A  volte indeterminato.

    Poiché { }T

    + +

    2 3z z= µ+z  si considera Tµ = b x  dove il vettore b  ha dimensione ( )1 14× e presenta la

    seguente forma:

    { }T

    1 0 0......0=b .

    Ricordando il teorema statico si ottiene: Tc smax max⎧µ = µ =

    ⎪=⎨

    ⎪ ≥⎩

    0

    b x

    Ax m

    x 0

     

    che risulta un problema di programmazione lineare in forma standard in 14 incognite.

    2.7 Cerniera plastica generalizzata

    2.7.1 Dominio di ammissibilità N-MSi considera il comportamento di una trave di materiale elastico-plastico (EPP) in presenza di una

    sollecitazione composta da un momento flettente M ed uno sforzo normale N, ossia uno sforzo

    normale eccentrico di eccentricità  e= M N .

    Si assume inoltre che, come nei capitoli precedenti, valga anche in questo caso l’ipotesi di Eulero-

    Bernoulli di conservazione delle sezioni piane.

    In Fig.2.29 è riportata la distribuzione delle tensioni normali σ  in una sezione rettangolare dilarghezza b ed altezza h.

    Si assume inoltre di far crescere lo sforzo normale N senza variare l’eccentricità.

    La distribuzione delle tensioni normali σ resta lineare (come descritto dalla formula di Navier),

    0 N My= +   σA J

    σ ≤ ( si ricorda che 2el

    2J bhW = =h 6

    ),

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    29/44

      29

    finché0

    σ ≤ σ , ossia il materiale non giunge allo snervamento. Pertanto la sezione rettangolare restatutta in campo elastico finché:

    max 0

    el

     N M

    A Wσ = + ≤ σ ; min 0

    el

     N M

    A Wσ = − ≥ −σ ,

    i.e.

    el

     N M1.

    A W0 0

    ± ≤σ σ

     

    Poi come visto nel caso della flessione semplice la tensione rimane costante e pari alla tensione di

    snervamento σ0.

     N

    σ

    Stato elastico

    σ0

    Sezione plasticizzata

    −σ0

    Stato plastico

     N

    M

    h

    e

     

    Fig.2.29 

     Nella situazione limite tutta la sezione è in campo plastico come rappresentato in Fig.2.30.

    −σ0

    d  N+=

    d

    d

    T

    T

    −σ0

    σ0

    σ0

     

    Fig.2.30

    Al fine di valutare gli stati di sollecitazione ammissibili e di rappresentarli nel piano N-M dalla

    Fig.2.30 si ottiene:22 2

    2 00 2

     bhh h h dT b d quindi M T h d b d 1 4 ,

    2 2 2 4 h

    ⎛ ⎞ ⎛ ⎞σ⎡ ⎤⎛ ⎞ ⎛ ⎞= σ − = − − = σ − = −⎜ ⎟ ⎜ ⎟⎜ ⎟ ⎜ ⎟⎢ ⎥⎝ ⎠ ⎝ ⎠⎣ ⎦   ⎝ ⎠ ⎝ ⎠

    0inoltre risulta N 2bd .= σ  Poiché lo sforzo normale limite N0 ed il momento limite M0 valgono rispettivamente:

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    30/44

      30

    0 0 N bh= σ  2

    00

     bhM

    4

    σ=  

    visto che0

     N 2d=

     N h

    , per momenti positivi si ottiene:

    2

    0

    0

     NM M 1 , M > 0

     N

    ⎡ ⎤⎛ ⎞⎢ ⎥⇒ = − ⎜ ⎟⎢ ⎥⎝ ⎠⎣ ⎦

    .

    Il termine entro parentesi quadra è interpretabile come il coefficiente che misura la riduzione della

    resistenza flessionale dovuta allo sforzo assiale. Valori di N/N0  non troppo elevati causano

    variazioni modeste (per N =0.2N0  si ottiene M =0.96M0). Questa caratteristica risulta comune a

    tutte le sezioni doppiamente simmetriche  anche se le espressioni sono ovviamente diverse. Per

    sezioni con un solo asse di simmetria la dipendenza è più sensibile ( L. Corradi p. 27)

    Procedendo in modo analogo anche per M

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    31/44

      31

    0 0

    0 0

    2 Nf  N N f  N

    f f f f  f 1 M

    signM M M

    ⎧ ⎫∂⎧ ⎫ ⎪ ⎪⎪ ⎪   ∇⎪ ⎪ ⎪ ⎪∂∇ = = = ∇ ∇⎨ ⎬ ⎨ ⎬∂   ⎛ ⎞   ∇⎪ ⎪ ⎪ ⎪⎜ ⎟⎪ ⎪   ⎪ ⎪∂⎩ ⎭ ⎝ ⎠⎩ ⎭

    = n  

     N0

    M0

    o

    n

    u=nλ1= f λ

    M

     N 

    Fig.2.32

    Si intende dimostrare che l’atto di moto generalizzato nella cerniera, che presenta una

    deformazione assiale ε   ed una rotazione relativa θ , { }T

    ,= ε θu     è diretto secondo la normale al

    dominio di ammissibilità plastica.

    Ricordando l’ipotesi di conservazione delle sezioni piane con riferimento a Fig.2.33 si può scrivere:

    d

    1.

    ⎧ ⎫⇒ = θ⎨ ⎬

    ⎩ ⎭u     Poiché 0

    0

     N h N h

     N 2d N 2

    1

    .

    ⎧ ⎫⎪ ⎪

    = ⇒ = θ⎨ ⎬⎪ ⎪⎩ ⎭

    u    

    θ0

    σ

    −σ0

    d

    h

     b

    Gx

    y

    h/2

    h/2

    e= θ d

     

    Fig.2.33

    Moltiplicando e dividendo le componenti del vettore u  per M0 si ottiene:

    ( )0 0 0

    0

     N h

     N 2MM

    1M

    .

    ⎧ ⎫⎪ ⎪⎪ ⎪

    ⇒ = θ⎨ ⎬⎪ ⎪⎪ ⎪⎩ ⎭

    u    

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    32/44

      32

    Poiché h=4M0/N0  dalla formula precedente si ricava:

    ( )0 0 0 1

    0

    2 N

     N NM f f , M>0.

    1

    M

    ⎧ ⎫⎪ ⎪⎪ ⎪

    = θ = ∇ λ = ∇ λ = λ⎨ ⎬⎪ ⎪

    ⎪ ⎪⎩ ⎭

    u n n  

    Si può pertanto affermare che il flusso plastico è diretto secondo la normale alla curva f(N,M)=0

    Uguagliando la potenza dissipata in tutti i punti della sezione con la potenza espressa in termini

    delle caratteristiche della sollecitazione e delle deformazioni generalizzate e ed θ si ha:

    ( ) ( ) ( )intD   σ y e y dA   σ y e y dA⎡ ⎤= = + θ =⎣ ⎦∫ ∫    A   

     

    ( ) ( )2

    0 0 0 0 0

    2 N 1 M Nσ y dA e +   σ y y dA Ne +M N M 2

     N N M M N

    ⎡ ⎤⎡ ⎤⎛ ⎞ ⎛ ⎞   ⎛ ⎞ ⎛ ⎞ ⎛ ⎞⎢ ⎥= θ = θ = + λ = + λ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ ⎢ ⎥⎜ ⎟ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟⎢ ⎥⎝ ⎠ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠⎝ ⎠ ⎝ ⎠   ⎣ ⎦   ⎣ ⎦

    ∫ ∫    A A   

     

    ma

    2

    0 0

    M N1

    M N

    ⎛ ⎞+ =⎜ ⎟

    ⎝ ⎠ quindi

    2

    int

    0

     ND = +1

     N

    ⎡ ⎤⎛ ⎞⎢ ⎥ λ⎜ ⎟⎢ ⎥⎝ ⎠⎣ ⎦

    .

    2.7.3 Approssimazione lineare a tratti (piecewise-linear) della funzione di snervamento

    Per poter applicare algoritmi di programmazione lineare alla determinazione del moltiplicatore di

    collasso è necessario trasformare la funzione f(N,M)=0, che è non lineare, in un poligono i cui lati

    sono espressi da funzioni lineari di N e M. Nelle seguenti Fig.2.34 e Fig.2.35 vengono rappresentate

    una approssimazione interna (poligono inscritto) che fornisce un moltiplicatore di collasso µint eduna esterna (poligono circoscritto) che fornisce un moltiplicatore di collasso µext.

    Approssimazione interna

    ( )α α α0 0

    M Nf N,M c d 1 0

    M N= + − ≤  

     N0

    M0

    M

     N

    f (N,M)α

     

    Fig.2.34

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    33/44

      33

    Approssimazione esterna

    M

     N

    M

     N0

    0

     

    Fig.2.35

    Si può dimostrare in virtù di un corollario dei teoremi dell’analisi limite, il V, che risulta:

    dove

    •  intµ  è il moltiplicatore di collasso nel caso di approssimazione interne.

    • ext

    µ  è il moltiplicatore di collasso nel caso di approssimazione esterne.

    • 

    int,sµ   è il moltiplicatore staticamente ammissibile valutato con riferimentoall’approssimazione interna.•  ext,k µ   è il moltiplicatore cinematicamente sufficiente valutato con riferimento

    all’approssimazione esterna.

    int,s int c ext ext,k  ⇒ µ ≤ µ ≤ µ ≤ µ ≤ µ

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    34/44

      34

    Esempio n.1: Determinare il moltiplicatore di collasso o suoi minoranti della travatura

    illustrata in Fig.2.36. 

    1

    23

    4

    l/2 l/2

    l

     

    Fig.2.36

    La struttura riportata in Fig.2.36 è costituita da una travatura di sezione rettangolare (bxh) che

     presenta il seguente dominio di resistenza nello spazio bidimensionale (N,M), una sua

    rappresentazione grafica è riportata in Fig.2.37:

    ( )2

    0 0

    M Nf N,M 1 0

    M N

    ⎛ ⎞= + − ≤⎜ ⎟

    ⎝ ⎠.

    In questo esempio in uniformità con quanto fatto in precedenza non sarà considerata l’influenza del

    taglio sulla resistenza ultima della struttura.

     N0

    M0

    o

    M

     N

     b

    h

     Fig.2.37

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    35/44

      35

    Vengono considerate quattro sezioni di controllo (ns=4) nei punti in cui la distribuzione del

    momento flettente presenta sicuramente dei punti di massimo o minimo, la posizione di dette

    sezioni è riportata in Fig.2.36.

    Osservato che la struttura in esame presenta un grado di iperstaticità pari a 1 (ni=1), si considera il

    sistema staticamente determinato riportato in Fig.2.38.

    FµS

    X 1

     

    Fig.2.38

    Risolvendo i sistemi attraverso le equazioni della statica è possibile determinare le distribuzioni dei

    momenti flettenti 0 1M , M e la distribuzione degli sforzi normali 0 1 N , N riportati in Fig.2.39, e

    calcolare tramite la sovrapposizione degli effetti il momento flettente del sistema principale

    staticamente determinato (sistema equilibrato).

    - - + +

    -+

    µ F

    µ Fl/2

    s

    s

    1

     N0 0

    M1

     N1

    M

    Sistema (0)  Sistema (1) 

    Fig.2.39

     Distribuzione equilibrata dei momenti flettenti e degli sforzi normali.i

    i

    n0 j

    i i i j s

     j=1

    n

    0 ji i i j s

     j=1

    M =M + M X i=1..n

     N =N + N X i=1..n

     

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    36/44

      36

    dove ni  ed ns risultano rispettivamente il grado di iperstaticità (ni=1) ed il numero di sezioni di

    controllo (ns=4).

    Una distribuzione di caratteristiche di sollecitazioni staticamente ammissibili sono equilibrate e

     plasticamente ammissibili.

    Al sistema di equazioni scritto in precedenza (nell’esempio in questione 8 equazioni) è necessario

    quindi aggiungere le condizioni di ammissibilità plastica nelle sezioni di controllo.Condizioni di ammissibilità plastica.

    2

    i is

    0 0

    M N1 0 i=1..n

    M N

    ⎛ ⎞+ − ≤⎜ ⎟

    ⎝ ⎠ 

    Vengono esplicitate e riportate nella tabella seguente le relazioni sopra specificate.

    Sez. di controllo Equilibrio Ammissibilità plastica

    1 s 1

    FM X

    2= −µ +

     

    1

    1 s 1 N F X= −µ +  

    2s 1

    s 1

    0 0

    FX

    F X2 1 0M N

    −µ + ⎛ ⎞−µ ++ − ≤⎜ ⎟

    ⎝ ⎠

    2 s 1

    FM X

    2= −µ +

     

    2

    2 s 1 N F X= −µ +  

    2s 1

    s 1

    0 0

    FX

    F X2 1 0M N

    −µ + ⎛ ⎞−µ ++ − ≤⎜ ⎟

    ⎝ ⎠

    3 s 1

    FM X

    2= −µ +

     

    3

    1 N 0=  

    s 1

    0

    FX

    2 1 0M

    −µ +− ≤

     

    14

    XM2

    =   4

    4 N 0=  

    1

    0

    X2 1 0

    M− ≤

     

    Ricordando il teorema statico, se consideriamo l’intero dominio delle configurazioni staticamente

    determinate, è possibile determinare il moltiplicatore di collassoc

    µ come il maggiore dei

    moltiplicatori staticamente ammissibilis

    µ ,

    { }maxc sµ = µ .

    Quindi la determinazione del moltiplicatore di collasso cµ , si riduce nella soluzione di un problemanon lineare di ottimizzazione.

    Dalla (4) si ricava 01

    2MX   ≤

    . In particolare, poiché è verosimile che

    4M 0>  la condizione diventa

    01

    2MX   ≤

    .

    Inoltre, confrontando la (1) con la (3) e considerando che nella (1) il secondo termine essendo un

    quadrato è positivo, risulta che la (1) è più restrittiva della (3). Infine si prevede che il sistema

    staticamente ammissibile che rende massimos

    µ  sia tale da avere1 2

     N N 0= <  e1 2

    M M 0= < ; pertanto la (3) si specializza in:

    ( )20

    s 1 s 1 02

    0

    MF X F- X M 02 N

    µ − + µ − ≤ .

    Si tratta quindi di un problema di programmazione non-lineare:

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    37/44

      37

    { }

    ( )

    s

    20s 1 s 1 02

    0

    01

    max

    MFX F - X M 0

    2 N

    2MX

    c

    ⎧⎪µ = µ⎪⎪µ − + µ − ≤⎨

    ⎪ ≤⎪⎩

    .

    La soluzione può essere trovata assumendo 01

    2MX   =

    , che implica

    4 0M M= . Pertanto, la

    condizione di ammissibilità plastica nella sezione (3) diventa:2

    0 0 0s s 02

    0

    2M M 2MFF- M 0

    2 N

    ⎛ ⎞µ − + µ − ≤⎜ ⎟⎝ ⎠

    .

    Considerata la sezione rettangolare, il momento ultimo plastico per pura flessione0

    M può essere

    espresso in funzione del carico ultimo di pura compressione0

     N ,0 0

    1M N h4

    = , posto h = β   e

    06M

    F= µ

     (moltiplicatore di collasso del sistema con cerniere plastiche indipendenti da N,

    0 N   → ∞ )

    si ottiene:22

    2s 0 s ss2

    0

    2M1 13 F- 3 0 3 3 -1 3 0

     N 4

    µ µ ⎛ µ ⎞⎛ ⎞+ µ − ≤ ⇒ + β − ≤⎜ ⎟⎜ ⎟µ µ µ⎝ ⎠   ⎝ ⎠ .

    Posto sz  µ=

    µ, si cerca il ( )max z che si realizza con la condizione limite di eguaglianza:

    ( ) ( )2 2 2 2 2 2 2 2

    12z 9 z 6 z 12 0 9 z 6 2 z 12 0+ β + β − β − = ⇒ β + −β + β − = ;quindi risolvendo in z si ottiene

    ( )2 21,2 2

    2 2 1 2z

    3

    − −β ± + β=

    β.

    Poiché si cerca il ( )smax   µ  si considera la soluzione maggiore.

    Perh 20 1

    0.0667300 15

    β = = = 

     si ottiene il seguente valore di z e del moltiplicatore di caricos

    µ :

    sz 0.9985 0.9985= ⇒ µ = µ .

    L’effetto dell’interazione (N-M) è assolutamente trascurabile.

    Lo stato di sollecitazione al collasso nella sezione (2)=(1) risulta

    2 0

    2 0

     N 0.0665N

    M 0.9955M

    =

    = −,

    che soddisfa la condizione di ammissibilità plastica

    ( )2

    0.9955 0.0665 1 0+ − ≤ .

    L’esempio pone in evidenza il fatto che anche considerando cerniere plastiche generalizzate che

    dipendono dall’interazione (N-M), l’effetto della forza normale è spesso trascurabile. Più

    importante risulta invece l’effetto dell’interazione tra momento flettente e taglio.

  • 8/19/2019 Analisi Limite

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      38

    2.8 Analisi limite di telai piani

    Si consideri il telaio piano indicato in Fig.2.40 soggetto a carichi verticali ed orizzontali crescenti

    monotonicamente con il moltiplicatore µ . Per semplicità si assume che tutte le travi abbianomedesimo momento plastico

    0t

    M e analogamente per le colonne0c

    M ; il coefficiente α  è definito

     positivo ( 0α > ).

    h

    µαF

    µF/6

     

    Fig.2.40

    Si escludano effetti di grandi spostamento e rotazioni e l’influenza dello sforzo normale sul

    momento plastico. Il telaio risultai

    n (2 3 6) 36= × × =   volte iperstatica; meccanismi di collassoglobale cinematicamente sufficienti includono 37 cerniere plastiche.

    Sulla base del teorema cinematico si considerano alcuni meccanismi elementari.

    Si ricorda che attraverso il teorema cinematico è possibile determinare il moltiplicatore di carico

    k µ , valutando la potenza dissipata interna

    k D e la potenza esterna

    k,extW , ed applicando la seguente

    relazione:

    k k 

    k,ext

    D

    Wµ =

    .

  • 8/19/2019 Analisi Limite

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      39

     Meccanismo n.1 (globale).

    Il meccanismo si realizza con la formazione di cerniere alle estremità delle travi ed alla base delle

    colonne, Fig.2.41.

    Risulta:

    ( )( )

    k1 0c 0t 0c 0t

    k1,ext

    0c 0tk1

    D 3M 4 6M 3 M 8M

    W F 1+2+3+4+5+6 h 21 Fh

    M 8M

    7 Fh

    = θ + × θ = + θ= α θ = α θ

    +µ =

    α

    .

    θ

    3h

    µαF

    θ

     

    Fig.2.41

     Meccanismo n.2 (globale). 

    Il meccanismo si realizza con la formazione di cerniere nella mezzeria ed in una estremità delle

    travi ed alla base delle colonne, Fig.2.42.

    Risulta:

    ( )

    ( )

    k2 0c 0t 0t 0c 0t

    k2,ext

    0c 0t 0c 0tk2

    D 3M 2 6M 2 2 6M 3 M 12M

    F FhW 21 Fh 2 F 21 h 126

    6 2 6 6 h

    18 M 12M M 12M

    Fh 126 7 Fh 1h 126 h

    = θ + × θ + × θ = + θ

    ⎛ ⎞ ⎛ ⎞= α θ + θ = + α θ = + α θ⎜ ⎟ ⎜ ⎟⎝ ⎠ ⎝ ⎠

    +   +µ = =

    ⎛ ⎞ ⎛ ⎞+ α α +⎜ ⎟ ⎜ ⎟α⎝ ⎠ ⎝ ⎠

    .

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    40/44

      40

    θ

    3h

    µαF

    θ

    θθ

    l/2θ

     

    Fig.2.42

     Meccanismo n.3 (locale o di piano). 

    Il meccanismo si realizza con la formazione di cerniere alle estremità delle colonne del primo

     piano, Fig.2.43, generando così un meccanismo locale.

    Risulta:

    k3 0c

    k3,ext

    0ck3

    D 6M

    W 6 Fh

    M

    Fh

    = θ

    = α θ

    µ =α

    .

    Adottando le seguenti adimensionalizzazioni:

    0tk k 

    0c 0c

    MFh, M

    M M

    µµ = = .

    le equazioni dei moltiplicatori di collasso opportunamente elaborate diventano

    k1

    k2

    k1

    1 8(1) M

    7 7

    1 12(2) M

    1 17 7

    126 h 126 h1

    (3)

    µ = +α α

    µ = +⎛ ⎞ ⎛ ⎞α + α +⎜ ⎟ ⎜ ⎟

    ⎝ ⎠ ⎝ ⎠µ =

    α

    ,

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    41/44

      41

    che risultano rette nel piano adimensionalizzato ( )k M − µ .

    θ

    µαF

     

    Fig.2.43

    Una rappresentazione grafica è riportata in Fig.2.44 e in Fig.2.45.

    Si osserva che l’intercetta sull’assek 

    µ della retta (1) risulta sempre maggiore di quella della retta (2)infatti:

    1 2

    1 1A 0, ; A 0,

    177

    126 h

    1 1 1 1  0 0

    17 126 h 126 h h

    7 126 h

    ⎧ ⎫⎪ ⎪⎪ ⎪⎧ ⎫= =⎨ ⎬ ⎨ ⎬

    α   ⎛ ⎞⎩ ⎭   ⎪ ⎪α +⎜ ⎟⎪ ⎪⎝ ⎠⎩ ⎭

    > ⇒ α + > α ⇒ > ∀ >α   ⎛ ⎞

    α +⎜ ⎟⎝ ⎠

    .

    Si determinino ora le intersezioni della retta (1) con la retta (3) (punto B1) ed l’intersezione della

    retta (2) con la retta (3) (punto B2)

    1 2

    3 1 1 1 1 1B , ; B ,

    4 2 126 h

    ⎧ ⎫ ⎧ ⎫= = +⎨ ⎬ ⎨ ⎬α α α⎩ ⎭ ⎩ ⎭

    ;

    è ora possibile distinguere due casi:

    1.  se1

    54h

     allora l’ascissa del punto B2 risulta minore di quella del punto B1

    B2 B1

    1 1 1 3 1 1M M 54

    2 126 h 4 54 h h

    < ⇒ + < ⇒ α > ⇒ <

    α α

    ;

    2.  se1

    54h

     allora l’ascissa del punto B2 risulta maggiore di quella del punto B1 

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    42/44

      42

    B2 B1

    1 1 1 3 1 1M M 54

    2 126 h 4 54 h h> ⇒ + > ⇒ α < ⇒ >

    α α

    .

    Caso 1

     Nel caso 1 esiste una intersezione (punto C), nella regione k 1

    M 0; 0

    ⎧ ⎫> ≤ µ ≤⎨ ⎬α⎩ ⎭ , tra la retta (1) e la

    retta (2) che presenta le seguenti coordinate:

    1 1 1 1

    1 8126 h 126 hC ,1 1 1 17 7

    4 1 4 163 h 63 h

    ⎧ ⎫⎪ ⎪⎪ ⎪α α= +⎨ ⎬

    α α⎛ ⎞ ⎛ ⎞⎪ ⎪− −⎜ ⎟ ⎜ ⎟⎪ ⎪α α⎝ ⎠ ⎝ ⎠⎩ ⎭

    .

    Quindi il minimo moltiplicatore cinematicamente ammissibile (adimensionalizzato)k 

    µ  risulta:

    k2

    k k1

    k3

    1 1

    126 h  0 M 1 1

    4 163 h

    1 1

    3126 h  M1 1 4

    4 163 h

    3  M

    4

    ⎧⎪ αµ ≤ ≤⎪ ⎛ ⎞⎪   −⎜ ⎟α⎪   ⎝ ⎠

    ⎪⎪⎪   αµ = µ ≤ ≤⎨

    ⎛ ⎞⎪   −⎜ ⎟⎪   α⎝ ⎠⎪⎪µ ≥⎪⎪

    ⎪⎩

    .

    M

    k µ

    3

    1

    Β1

    Α1

    2

    C

     

    Fig.2.44

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    43/44

      43

    Caso 2

     Nel caso 2 non esiste una intersezione, nella regionek 

    1M 0; 0

    ⎧ ⎫> ≤ µ ≤⎨ ⎬α⎩ ⎭

    , tra la retta (1) e la retta

    (2), ne consegue che la retta (2) nella regione sopra specificata fornisce valori del moltiplicatore di

    carico inferiori.

    Quindi il minimo moltiplicatore cinematicamente ammissibile (adimensionalizzato)k µ  risulta:

    k2

    k3

    1 1 1  0 M

    2 126 h

    1 1 1  M

    2 126 h

    ⎧µ ≤ ≤ +⎪⎪   αµ = ⎨⎪µ ≥ +⎪   α⎩

    .

    M

    k µ

    3

    1

    Β 1

    Α1

    2

     Fig.2.45

    Si osservi che al variare di M , quindi del rapporto tra la resistenza plastica delle travi e delle

    colonne, si presentano, sia nel caso 1 che nel caso 2 delle transizioni; nel caso 1 si passa dalmeccanismo 2 al meccanismo 1 e dal meccanismo 1 al meccanismo 3, nel caso 2 si passa dal

    meccanismo 2 al meccanismo 3.

    Si può verificare che i moltiplicatori adimensionalizzati ( )k1 k2 k3, ,µ µ µ  e quindi dei moltiplicatori

    ( )k1 k2 k3, ,µ µ µ  sono anche staticamente ammissibili.

  • 8/19/2019 Analisi Limite

    44/44

    Esempio numerico

    Si fissino i seguenti dati:

    0.11

      26.7 54 caso 1800

    h2.67h 300

    α =⇒ = < ⇒

    α=

    .

    Risulta possibile determinare le coordinate del punto C

    1 1 1 1

    1 8126 h 126 hC 0.09, 2.461 1 1 17 7

    4 1 4 163 h 63 h

    ⎧ ⎫⎪ ⎪⎪ ⎪α α= +⎨ ⎬

    α α⎛ ⎞ ⎛ ⎞⎪ ⎪− −⎜ ⎟ ⎜ ⎟⎪ ⎪α α⎝ ⎠ ⎝ ⎠⎩ ⎭

     

    Quindi il minimo moltiplicatore cinematicamente ammissibile (adimensionalizzato)k 

    µ  risulta:

    k2

    k k1

    k3

      0 M 0.09

    3  0.09 M

    4

    3  M

    4

    ⎧⎪µ ≤ ≤

    ⎪⎪µ = µ ≤ ≤⎨⎪⎪µ ≥⎪⎩

    .