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ANALISI AMBIENTALE INIZIALE PER IMPRESE DI PICCOLE DIMENSIONI

Metodologia per l'acquisizione dati

Roberto Luciani, Luca Andriola, Nino Di Franco

Premessa

L’analisi ambientale costituisce il presupposto di qualsiasi azione di gestione ambientale da parte di

un’impresa. Essa consente infatti di individuare ed approfondire le problematiche ambientali e di

fotografare, per mezzo di riferimenti oggettivi, le prestazioni aziendali in modo da poter stabilire e

controllare nel tempo degli obiettivi di miglioramento. Tuttavia la complessità delle problematiche

ambientali e delle relative normative di riferimento rende estremamente difficoltoso, per le imprese

di dimensione ridotta che intendono intraprendere un percorso di gestione ambientale comunque

finalizzato (EMAS, ISO 14001, Comunicazione ambientale, ecc.), compiere seppur questo passo

iniziale.

E’ stato pertanto realizzato uno strumento semplificato, ma comunque completo e coerente con gli

standard di riferimento, per consentire alle piccole imprese di effettuare il percorso verso una

prescelta forma di accreditamento ambientale; lo strumento consiste essenzialmente in un

questionario il quale, una volta compilato con le informazioni richieste, costituirà il rapporto di

analisi ambientale iniziale, punto di partenza obbligatorio per una eventuale successiva

implementazione del sistema di gestione ambientale.

Il questionario è stato pensato per imprese industriali e non risponde, se non in parte, alle esigenze

connesse all’analisi di realtà del settore dei servizi (Pubbliche Amministrazioni, banche, ecc.).

Una volta predisposto, il questionario è stato testato “in campo” presso diverse imprese di ridotta

dimensione di settori diversi, per verificare se fosse fisicamente applicabile da parte di personale

aziendale non in possesso di cognizioni e competenze specifiche.

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Metodologia di Acquisizione Dati per Analisi Ambientale Iniziale

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Nel questionario, coerentemente con i riferimenti adottati, vengono richiesti:

- gli elementi quali-quantitativi sufficienti per delineare le interferenze dell’attività produttiva

con il contesto ambientale circostante;

- elementi riguardanti la conformità rispetto al quadro normativo cogente (estremi delle

autorizzazioni, conformità delle analisi effettuate rispetto ai limiti di legge, ecc.);

- una serie di indicatori di performance ambientale di riferimento.

Infine, sulla base della compilazione delle schede, viene richiesta una valutazione delle priorità

rispetto ad un programma di miglioramento delle prestazioni ambientali dell’impresa.

N.B. Per quanto attiene la conformità legislativa si sottolinea come il presente questionario

contenga soltanto alcune indicazioni relative agli adempimenti previsti dalla normativa nazionale

vigente alla data di gennaio 2001 e non sia pertanto da intendersi né aggiornato né esaustivo in

materia (aggiornamenti sullo stato della normativa ambientale si trovano all’indirizzo web:

http://rel.casaccia.enea.it/gesamb/Ind_svil_sost/adempimenti.htm).

Il questionario stesso andrà pertanto completato con le informazioni riguardanti gli altri specifici

aspetti normativi ai quali l’impresa è sottoposta (a tal fine in calce ad ogni scheda è riportato un

apposito spazio per “ulteriori informazioni” nel quale tali elementi potranno essere riportati).

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Metodologia di Acquisizione Dati per Analisi Ambientale Iniziale

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La presente metodologia è basata su conoscenze innovative sviluppate dall'ENEA. E' consentito fruirne e diffonderla, mantenendo comunque in ogni singolo foglio/esemplare il logo e la dicitura attestanti la proprietà dell'ENEA sulle conoscenze originali.

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Principali requisiti per l’Analisi Ambientale Iniziale Vengono riportati di seguito i principali requisiti previsti dal Regolamento U.E. n°761/2001 "EMAS" per l’analisi ambientale. Essi possono costituire un riferimento utile per l’effettuazione di una analisi ambientale comunque finalizzata. Fonte: Regolamento U.E. n°. 761/2001"EMAS"

“ALLEGATO VI°" ASPETTI AMBIENTALI 6.1. Osservazioni generali Un’organizzazione deve considerare tutti gli aspetti ambientali delle sue attività e dei suoi prodotti e servizi e decidere, sulla base di criteri che tengono conto della normativa comunitaria, quali aspetti ambientali abbiano un impatto significativo e da lì muovere per stabilire i suoi obiettivi e target ambientali. Detti criteri devono essere pubblicamente disponibili. Un’organizzazione prende in considerazione gli aspetti ambientali sia diretti che indiretti delle sue attività e dei suoi prodotti e servizi. 6.2. Aspetti ambientali diretti Si annoverano tra questi aspetti le attività dell’organizzazione sotto il suo controllo gestionale; essi possono includere (elenco non esaustivo): a) emissioni nell’aria b) scarichi nell’acqua c) limitazione, riciclaggio, riutilizzo, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi e di altro tipo, specialmente dei rifiuti pericolosi d) uso e contaminazione del terreno e) uso delle risorse naturali e delle materie prime (compresa l’energia) f) questioni locali (rumore, vibrazioni, odore, polvere, impatto visivo, ecc.) g) questioni di trasporto (per le merci, i servizi e i dipendenti) h) rischio di incidenti ambientali e di impatti sull’ambiente conseguenti, o potenzialmente conseguenti, agli incidenti e situazioni di potenziale emergenza i) effetti sulla biodiversità 6.3. Aspetti ambientali indiretti A seguito delle attività, dei prodotti e dei servizi di un’organizzazione possono riscontrarsi aspetti ambientali significativi sui quali essa può non avere un controllo gestionale totale. Essi possono includere (elenco non esauriente): a) questioni relative al prodotto (progettazione, sviluppo, trasporto, uso e recupero/smaltimento dei rifiuti), b) investimenti, prestiti e servizi di assicurazione, c) nuovi mercati, d) scelta e composizione dei servizi (ad esempio, trasporti o ristorazione), e) decisioni amministrative e di programmazione, f) assortimento dei prodotti, g) bilancio e comportamenti ambientali degli appaltatori, dei subappaltatori e dei fornitori. Le organizzazioni devono poter dimostrare che gli aspetti ambientali significativi associati alle loro procedure d’appalto sono stati identificati e che gli impatti importanti ad essi collegati sono trattati nel loro sistema di gestione. L’organizzazione dovrebbe cercare di assicurare che i suoi fornitori e

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coloro che agiscono per suo conto si conformino alla politica ambientale dell’organizzazione quando svolgono le attività oggetto del contratto. In caso di aspetti ambientali indiretti un’organizzazione deve esaminare l’influenza che essa puo` avere su questi aspetti e le possibili misure per ridurne l’impatto. 6.4. Significatività Spetta all’organizzazione definire i criteri per valutare la significatività degli aspetti ambientali delle sue attività e dei suoi prodotti e servizi per stabilire quali abbiano un impatto ambientale significativo. I criteri elaborati da un’organizzazione devono essere generali, verificabili ad un controllo indipendente, riproducibili e resi pubblicamente disponibili. Aspetti da tenere presente nel fissare i criteri secondo cui valutare la significatività degli aspetti ambientali di un’organizzazione (elenco non esaustivo): a) informazioni sulla situazione dell’ambiente per identificare le attività e i prodotti e servizi dell’organizzazione che possono avere un impatto ambientale; b) dati esistenti dell’organizzazione su materiali ed energia in entrata, scarichi, rifiuti e dati sulle emissioni in termini di rischio; c) opinioni dei soggetti interessati; d) attività ambientali dell’organizzazione già disciplinate; e) attività di approvvigionamento; f) progettazione, sviluppo, fabbricazione, distribuzione, manutenzione, uso, riutilizzo, riciclaggio e smaltimento dei prodotti dell’organizzazione; g) attività dell’organizzazione con i costi ambientali e i benefici ambientali più elevati. Nel valutare l’importanza degli impatti ambientali delle sue attività, l’organizzazione deve prendere in considerazione non soltanto le condizioni operative normali, ma anche quelle di avviamento e di arresto e quelle di emergenza ragionevolmente prevedibili. Si deve tenere conto delle attività passate, presenti e programmate.

"ALLEGATO VII°" ANALISI AMBIENTALE 7.1. Osservazioni generali L’organizzazione che non ha fornito le informazioni necessarie per individuare e valutare gli aspetti ambientali importanti conformemente all’allegato VI deve determinare la sua posizione attuale rispetto all’ambiente mediante un’analisi che consideri tutti gli aspetti ambientali dell’organizzazione quale base su cui predisporre il sistema di gestione ambientale. 7.2. Requisiti L’analisi dovrebbe coprire cinque settori chiave: a) prescrizioni legislative, regolamentari e di altro tipo cui l’organizzazione si conforma, b) identificazione di tutti gli aspetti ambientali che hanno un impatto ambientale significativo conformemente all’allegato VI, qualificati e quantificati se del caso, e compilazione di un registro per quelli individuati come «importanti», c) descrizione dei criteri secondo cui valutare l’importanza dell’impatto ambientale in conformità dell’allegato VI, punto 6.4, d) esame di tutte le pratiche e procedure gestionali esistenti in materia di ambiente, e) valutazione dell’insegnamento tratto dall’analisi di incidenti precedenti.

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SETTORI DI ACCREDITAMENTO SECONDO LA CLASSIFICAZIONE EA

01 Agricoltura, pesca (coltivazione, allevamento) 02 Estrazione di minerali (cave, miniere e giacimenti petroliferi) 03 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 04 Prodotti tessili (semilavorati, prodotti finiti e abbigliamento) 05 Fabbricazione di cuoio e di prodotti in cuoio 06 Prodotti in legno (semilavorati e prodotti finiti) 07 Prodotti della pasta-carta, della carta e dei prodotti in carta 08 Case editrici 09 Tipografia ed attivita' connesse alla stampa 10 Fabbricazione di coke e di prodotti petroliferi raffinati 11 Combustibili nucleari 12 Chimica di base, prodotti chimici e fibre chimiche 13 Prodotti farmaceutici 14 Prodotti in gomma e materie plastiche 15 Prodotti della lavorazione di materiali non metallici 16 Calce, gesso, calcestruzzo, cemento e relativi prodotti 17 Metalli e loro leghe, fabbricazione di prodotti in metallo 18 Macchine, apparecchi ed impianti meccanici 19 Macchine elettriche ed apparecchiature elettriche ed ottiche 20 Costruzioni e riparazioni navali 21 Aeromobili e veicoli spaziali 22a Produzione di cicli, motocicli, autoveicoli, rimorchi e relative parti ed accessori 22b Produzione di materiale ferroviario e relativi accessori 23a Produzione di gioielleria, oreficeria, bigiotteria 23b Produzione di strumenti musicali 23c Produzione di articoli sportivi 23d Produzione di giochi e giocattoli 23e Produzione di mobili ed arredamento 23f Produzione di prefabbricati per coibentazione e loro applicazione 24 Recupero, riciclo 25 Produzione e distribuzione di energia elettrica 26 Produzione e distribuzione di gas 27 Produzione e distribuzione di acqua 28 Imprese di costruzione, installatori di impianti e servizi 29a Commercio all'ingrosso, al dettaglio e intermediari del commercio 29b Riparazione di cicli, motocicli ed autoveicoli 29c Riparazione di beni personali e per la casa 30 Alberghi, ristoranti e bar 31 Trasporti, magazzinaggi e comunicazioni 31a Logistica: trasporto, magazzinaggio e spedizioni 31b Poste e telecomunicazioni 32 Intermediazione finanziaria, attività immobiliari, noleggio 33 Tecnologia dell'informazione 34 Studi di consulenza tecnica, ingegneria 35 Servizi professionali d'impresa 36 Pubblica amministrazione 37 Istruzione 38 Sanità ed altri servizi sociali 39 Servizi pubblici Tabella 1

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ANALISI AMBIENTALE INIZIALE DELL’ORGANIZZAZIONE:

…………………………. ………………………….

(nome)

del …………… (data)

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DATI GENERALI

Denominazione sociale dell'Organizzazione

…………………………………

INFORMAZIONI GENERALI Sede legale (Indirizzo) ………………………………………………………. Indirizzo dell'Organizzazione ……………………………………………………… Settore produttivo (vedi Tabella 1) ………………………………………………………. Numero di dipendenti ………………………………………………………. Fatturato ………………………………………………………. Tipologie di prodotti ………………………………………………………. ………………………………………………………. ………………………………………………………. ………………………………………………………. ……………………………………………………….

Dati di chi compila il questionario (persona di contatto) Nome ………………………………………………………. Cognome ………………………………………………………. Funzione in azienda ………………………………………………………. Recapito telefonico ………………………………………………………. Fax ………………………………………………………. Recapito postale ………………………………………………………. E-Mail ……………………………………………………….

Firma e timbro ……………………………………………………….

Data e luogo…………………………………………………………

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01 SCHEDA GENERALE Compilare in tutte le parti

1 Contesto ambientale

L’azienda è inserita all’interno o in prossimità di un’area protetta? Sì No

2 Sito e processo

produttivo

Compilare scheda 2 3 Prodotti e servizi

Compilare scheda 3 4 Materie prime e

semilavorati

Compilare scheda 4 5 Trasporti

Compilare scheda 5 6 Emissioni in

atmosfera L’azienda è classificata “a ridotto inquinamento atmosferico” secondo il D.P.R. del 25.07.1991 ?

Sì No

Se sì compilare la scheda 6 7 Utilizzo risorse

idriche L’azienda preleva acqua dall’ambiente (pozzo , sorgente, fiume o altro) ? Sì

No Se sì compilare le schede 7.1 e 7.2, altrimenti solo la scheda 7.2

8 Scarichi idrici L’azienda scarica direttamente nell’ambiente? Sì No

Se sì compilare le schede 8.1 e 8.2, altrimenti solo la scheda 8.2 9 Sostanze chimiche

– serbatoi interrati

Compilare la scheda 9 10 Gestione rifiuti

Compilare la scheda 10 11 Imballaggi

Compilare la scheda 11 12 Amianto All’interno del sito produttivo è presente amianto? Sì

No Se sì compilare la scheda 12

13 Oli esausti e batterie

Compilare la scheda 13 14 PCB, PCT e

Sostanze Lesive dell’Ozono

Compilare la scheda 14 15 Rumore e

vibrazioni

Compilare la scheda 15

16 Energia

Compilare la scheda 16 17 Uso e

contaminazione del terreno

Compilare la scheda 17

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Metodologia di Acquisizione Dati per Analisi Ambientale Iniziale

12

18 Sicurezza e rischio di incidenti ambientali

Compilare la scheda 18 19 Altri impatti

Compilare la scheda 19

20 Pratiche di buona gestione

Compilare la scheda 20 21 Elementi di

gestione

Compilare la scheda 21

Tabelle di sintesi Individuazione aree di miglioramento

ANNOTAZIONI

ALLEGATI

Allegare al presente documento almeno le carte topografiche (C.T.R. o I.G.M.), le planimetrie e quanto espressamente richiesto nelle singole schede.

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SCHEDA 1.1 “Contesto Ambientale”

Nella scheda sono illustrate le caratteristiche del contesto ambientale all’interno del quale si colloca il complesso produttivo al fine di evidenziarne le criticità e di indirizzare gli interventi di miglioramento ambientale dell’impresa al contenimento degli effetti sulle componenti critiche (se, ad esempio, si evidenzia che il corpo idrico che riceve gli scarichi dell’azienda presenta condizioni di forte degrado o al contrario è di particolare interesse naturalistico, l’organizzazione dovrà indirizzare i propri sforzi verso il miglioramento degli scarichi idrici anche al di là dei limiti di legge).

1 Descrivere il circondario del sito e le sue destinazioni d'uso : industriale, agricolo, residenziale, ecc.

Nord : ___________________________________________________

Sud : ____________________________________________________

Est : ____________________________________________________ Ovest:___________________________________________________

2 Descrivere sinteticamente la morfologia dell'area: pianura, colline, montagne, ecc.

3 Descrivere sinteticamente la dimensione e la localizzazione delle residenze civili e degli stabilimenti industriali e/o artigianali più vicini al sito produttivo evidenziando l’eventuale presenza di scuole, ospedali o altre realtà sensibili.

4 Indicare se ci sono degli habitat sensibili nelle vicinanze1, quali riserve naturali, parchi e aree protette, bacini idrici, siti di particolare interesse scientifico, paesaggistico, architettonico e storico-culturale.

Indicare se sono state segnalate problematiche di impatto per la flora e la fauna.

1 Il concetto di vicinanza è commisurato alla portata degli impatti dell’attività aziendale sull’ambiente: sono infatti da considerare “vicine” soltanto realtà site a distanze tali da risentire di tali impatti nel caso di piccole o micro imprese, che hanno spesso impatti molto ridotti, non è necessario analizzare ambienti non realmente interessati dall’attività aziendale.

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5 Definire e descrivere sinteticamente la geologia del sito e delle aree vicine, nonché la pedologia all’interno o immediatamente all’esterno dello stabilimento.

(Dare dettagli su aspetti geotecnici e di composizione del terreno, compresa una indicazione riguardo la stratigrafia, ai fini della contaminazione superficiale e profonda del sito)

6 Descrivere sinteticamente le acque profonde e l'idrogeologia del sito e delle aree circostanti. (Dare dettagli sulla profondità e direzione di falda e sugli acquiferi superficiali e profondi)

7 Fornire informazioni sulla classificazione dei corsi d'acqua vicini e sulla qualità delle acque.

Es.: Corso d'acqua, Località, Uso, Classificazione (fiume, torrente, fosso, canale, qualità delle acque)

ALLEGATI: Allegare carte topografiche (possibilmente C.T.R. Carta Tecnica Regionale alla scala indicativa 1:10.000) descrittive dell’area circostante il sito produttivo evidenziando la collocazione dello stabilimento.

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1.2 SCHEDA “Contesto ambientale in aree protette”

Nel caso in cui in prossimità del sito produttivo siano presenti aree naturali di particolare interesse ambientale, descrivere, nella presente scheda, le caratteristiche e le vulnerabilità specifiche dell’area al fine di valutare l’esigenza di specifici interventi di miglioramento.

1 Fornire la denominazione, la classificazione (parco nazionale, regionale, riserva, ecc.) e la localizzazione dell’area di interesse naturalistico, la posizione (distanza e direzione) rispetto al sito produttivo

2 Descrivere la tipologia dell’area di interesse naturalistico (montana, marina, zona umida, ecc.)

3 Fornire indicazioni circa la gestione dell’area protetta e le attività che si svolgono all’interno

4 Fornire indicazioni (reperibili attraverso contatti con i gestori dell’area) circa le criticità dell’area (sensibilità dei biotopi, presenza di specie animali o vegetali rare, ecc.)

Ulteriori informazioni ALLEGATI: Allegare carte topografiche (possibilmente C.T.R. Carta Tecnica Regionale alla scala indicativa 1:10.000) descrittive dell’area circostante il sito produttivo evidenziando la collocazione dell’area sensibile rispetto allo stabilimento.

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SCHEDA 2 “Sito e processo produttivo”

Nella scheda va illustrato in modo sintetico :

• il sito produttivo evidenziando (anche graficamente su una pianta) gli edifici presenti con le relative funzioni, gli impianti e le altre aree di interesse (serbatoi interrati, aree di stoccaggio rifiuti, ecc.), i collegamenti con l’esterno (scarichi idrici nell’ambiente o in fognatura, punti di emissione in atmosfera, pozzi, ecc.);

• il processo produttivo per blocchi e con descrizione sintetica delle fasi di lavorazione.

1 Descrivere lo stabilimento: aree coperte con relative funzioni d’uso, aree esterne, ecc.

2 Descrivere sinteticamente il processo produttivo allegando anche uno schema a blocchi delle principali lavorazioni.

ALLEGATI: . Allegare planimetria dello stabilimento con data dell'ultimo aggiornamento

. Schema a blocchi del processo produttivo

. Bilancio di massa globale del sito produttivo e, ove necessario delle singole lavorazioni con individuazione dei flussi di materia ed energia in ingresso ed in uscita per l'ultimo anno solare di riferimento

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SCHEDA 3 “Prodotti e servizi”

In questa scheda debbono essere descritti e quantificati i prodotti e servizi oggetto dell’attività produttiva. Si tenga inoltre presente che il Regolamento U.E. n°761/2001 "EMAS" prevede la valutazione delle problematiche ambientali relative al prodotto che andranno pertanto valutate, ove significative, nella presente scheda.

1 Inventario dei prodotti finali Nella tabella seguente riportare i principali prodotti o servizi del sito produttivo in termini di unità quantitative (es. numero di auto prodotte)

DESCRIZIONE PRODOTTO O SERVIZIO

1 _________________________________

2 _________________________________

3 _________________________________

4 _________________________________

5 _________________________________

6 _________________________________

7 _________________________________

8 _________________________________

(*) Stima Modifiche di Produzione anno successivo

QUANTITA' ANNUA2 (t/anno)

_______________

_______________

_______________

_______________

_______________

_______________

_______________

_______________

Riferita all’anno

……………

PMP*

_______%

_______%

_______%

_______%

_______%

_______%

_______%

_______%

2 Produzione annua complessiva in peso (per i prodotti, esprimere, anche in termini approssimativi ove non sia disponibile un dato preciso)

……….… t/anno

2 Dato più recente disponibile

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3 Descrivere gli eventuali aspetti ambientali relativi ai prodotti o servizi. In sintesi se i prodotti o servizi dell’organizzazione possono avere degli effetti sull’ambiente non trascurabili, andranno descritti, analizzati e potranno diventare essi stessi oggetto di miglioramento ambientale (si pensi a produzioni di automezzi, elettrodomestici, apparecchiature o utensili che possono essere caratterizzati, durante l’uso, da alti consumi energetici, rumore, emissioni in atmosfera, o a prodotti chimici utilizzati in agricoltura, ecc.) .

Ulteriori informazioni

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SCHEDA 4 “Materie prime e semilavorati”

Una particolare attenzione va rivolta alla scelta dei materiali che si utilizzano nella produzione evitando il massiccio utilizzo di materiali a disponibilità limitata (come ad esempio argento, piombo, zolfo, zinco, stagno); sostituendo materiali pericolosi o che presentano problemi in fase di smaltimento con altri ambientalmente più compatibili; privilegiando, ove possibile, l’utilizzo di materiale riciclato rispetto a materiale vergine (1). (1) Un ausilio nella valutazione della disponibilità dei materiali e nella scelta di eventuali materiali sostitutivi può essere

costituito dal CD-ROM “VERDEE – Verifica dell’Ecoefficienza”, che le aziende possono richiedere gratuitamente a ENEA.

1 Inventario materie prime e materie ausiliarie

Riportare nella tabella seguente l’elenco ed il quantitativo in peso delle principali materie prime e ausiliarie utilizzate nel corso dell’ultimo anno.

DESCRIZIONE MATERIE PRIME E AUSILIARIE

1 ________________________________________________________

2 ________________________________________________________

3 ________________________________________________________

4 ________________________________________________________

5 ________________________________________________________

6 ________________________________________________________

7________________________________________________________

8 ________________________________________________________

9 ________________________________________________________

10 _______________________________________________________

PERCENTUALE UTILIZZO MATERIA PRIMA3 RICICLATA

________________________________________________________

QUANTITA' (t/anno)

_______________

_______________

_______________

_______________

_______________

_______________

_______________

_______________

_______________

_______________

QUANTITA' (t/anno)

_______________

3 Specificare se, ed in quale misura, vengono utilizzati nel processo produttivo, come materie prime, materiali residui di altri processi produttivi o derivanti da raccolta differenziata di rifiuti.

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Metodologia di Acquisizione Dati per Analisi Ambientale Iniziale

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2 Inventario dei semilavorati impiegati

Riportare nella tabella seguente l’elenco ed il quantitativo di semilavorati impiegati nell’ultimo anno.

DESCRIZIONE SEMILAVORATO

1 ________________________________________

2 ________________________________________

3 ________________________________________

4 ________________________________________

5 ________________________________________

6 ________________________________________

7 ________________________________________

8 ________________________________________

9 ________________________________________

10 ________________________________________

QUANTITA' (n. pezzi/anno)

_______________

QUANTITA’ (t/anno)

_______________

Totale in peso delle materie prime e ausiliarie utilizzate ……….… t/anno Totale in peso dei semilavorati ……….… t/anno

2

TOTALE ……….… t/anno

Ulteriori informazioni

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SCHEDA 5 "Trasporti”

Uno dei fattori di impatto non trascurabili in una attività produttiva, soprattutto in quelle più materializzate, è rappresentato dai trasporti delle materie prime, dei prodotti, ecc. che, sia a livello locale, sia a livello globale, possono costituire una fonte di inquinamento, di consumo di risorse energetiche, di rumore e quant’altro.

1 Descrivere la collocazione del sito produttivo rispetto alle principali infrastrutture di trasporto della zona (strade e

autostrade, stazioni ferroviarie attrezzate, porti, ecc.)

2 Descrivere eventuali criticità della viabilità intorno allo stabilimento con riferimento ai percorsi utilizzati per i trasporti (punti di intenso traffico, attraversamento di centri urbani, ecc.)

3 Descrivere e quantificare la disponibilità di parcheggi per i dipendenti e visitatori rispetto ai relativi flussi veicolari; le aree adibite al ricevimento ed alla spedizione delle merci con i relativi piazzali di ricevimento e di carico-scarico.

4 Con riferimento alle principali materie prime utilizzate definire: - n° automezzi in entrata e in uscita al giorno e a settimana - distanze medie percorse - modalità di trasporto (automezzo, treno, nave, ecc.) - quantità movimentata - n° automezzi in entrata e in uscita al giorno e a settimana (Specificare quantità in t/anno con riferimento all’anno per cui sono stati forniti i dati quantitativi più recenti)

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Metodologia di Acquisizione Dati per Analisi Ambientale Iniziale

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5 Con riferimento ai principali prodotti definire: - distanze medie percorse - modalità di trasporto (automezzo, treno, nave, ecc.) - quantità movimentata. - n° automezzi in entrata e in uscita al giorno e a settimana (Specificare quantità in t/anno con riferimento all’anno per cui sono stati forniti i dati quantitativi più recenti)

6 Con riferimento ai dipendenti definire: - modalità di trasporto (automezzo privato, treno, autobus, motoveicolo, ecc.) - distanze medie percorse e comuni di provenienza (Specificare il riferimento all’anno per cui sono stati forniti i dati quantitativi più recenti)

7 Illustrare le modalità di distribuzione dei prodotti specificando se vengono recapitati direttamente al consumo, a magazzini di distribuzione intermedi o con altre modalità

Ulteriori informazioni

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SCHEDA 6 “Emissioni in atmosfera” In questa scheda vengono identificate tutte le emissioni in atmosfera del sito produttivo (ivi comprese quelle convenzionali come caldaie per riscaldamento ecc.), forniti i dettagli delle fonti conosciute di emissioni e fornite informazioni sulla natura delle emissioni stesse. Le emissioni in atmosfera da parte delle imprese industriali sono regolate da leggi e prescrizioni di carattere comunitario, nazionale e locale. Pratiche di buona gestione consigliano che non solo si debbano rispettare i limiti imposti dalle leggi, ma che si debbano intraprendere programmi di prevenzione, stabilire procedure di gestione e adottare tecnologie innovative, tali da minimizzare le emissioni inquinanti.

1 Nella tabella che segue descrivere i punti di emissione presenti nel sito produttivo, indicando la relativa situazione autorizzativa con riferimento al DPR 203/88 ed, eventualmente, alle procedure semplificate di autorizzazione alle emissioni per le attività ad inquinamento atmosferico poco significativo (art.2, 3 DPR 25/07/91) o a ridotto inquinamento atmosferico (art.4, 5 DPR 25/07/91).

Punti di emissione

N° Descrizione punto di emissione Estremi autorizzazioni Punti autorizzati antecedentemente all’entrata in vigore del DPR 203/88 …… ………………………………………… rilasciata da ………..………., data ……….…, scadenza …………….

…… ………………………………………… rilasciata da ………..………., data ……….…, scadenza …………….

…… ………………………………………… rilasciata da ………..………., data ……….…, scadenza …………….

…… ………………………………………… rilasciata da ………..………., data ……….…, scadenza …………….

Punti autorizzati successivamente alla entrata in vigore del D.P.R. 203/88 …… ………………………………………… rilasciata da ………..………., data ……….…, scadenza …………….

…… ………………………………………… rilasciata da ………..………., data ……….…, scadenza …………….

…… ………………………………………… rilasciata da ………..………., data ……….…, scadenza …………….

…… ………………………………………… rilasciata da ………..………., data ……….…, scadenza …………….

Punti autorizzati in base alle procedure semplificate di autorizzazione alle emissioni per le attività ad inquinamento atmosferico poco significativo (art.2, 3 DPR 25/07/91) o a ridotto inquinamento atmosferico (art.4, 5 DPR 25/07/91) …… ………………………………………… rilasciata da ………………………, in data …………………

…… ………………………………………… rilasciata da ………………………, in data ………………… …… ………………………………………… rilasciata da ………………………, in data …………………

…… ………………………………………… rilasciata da ………………………, in data ………………… Segnalazione eventuali situazioni anomale (p. es. attesa di autorizzazione per nuovi punti di emissione o altro) …… ………………………………………… Situazione autorizzativa

…………. …………………………………………………………… ………………………………………… Situazione autorizzativa

…………. ………………………………………………………2 Le autorizzazioni concesse prevedono l’adempimento di obblighi specifici (quali controlli periodici,

tenuta di registri o altro)? In caso affermativo specificare quali e se ed in che modo si è adempiuto a tali obblighi.

Sì No

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Metodologia di Acquisizione Dati per Analisi Ambientale Iniziale

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3 L’azienda effettua controlli periodici o continui sulle emissioni? In caso affermativo specificare se

- in ottemperanza o meno a disposizioni di legge - con quale periodicità - data delle ultime analisi - laboratorio che ha effettuato le analisi - conformità delle analisi rispetto ai limiti di riferimento

Sì No

4 Nella tabella seguente riportare i dati quantitativi complessivi relativi agli ultimi 3 anni (ove possibile) riguardo alle emissioni dei principali inquinanti

EMISSIONI ATMOSFERICHE

Inquinante Emissioni in kg/a anno ……

Emissioni in kg/a anno ……

Emissioni in kg/a anno ……

5 Riportare nella tabella seguente le informazioni richieste per ciascuno i principali punti di emissione

Punto

n. Provenienza Portata

(Nmc/h)

T (°C) Ore emiss. al giorno

Ore emiss.

per anno

Inquinanti Conc. inquinante (mg/Nmc)

Flusso di massa (gr/h)

Altezza camino

(m)

Diametro sezione camino

(m)

Frequenza monitoraggio

Sistema trattamento

fumi

6 Qual è l'autorità di controllo competente per il monitoraggio della qualità dell'aria ? (Specificare la frequenza dei controlli, data delle visite più recenti e i principali problemi riscontrati.

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7 Si sono mai verificati incidenti anomali di emissioni ? Se si specificare

Sì No

Ulteriori informazioni

ALLEGATI: Allegare la planimetria aggiornata dello stabilimento con indicati e numerati i punti di emissione.

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SCHEDA 7.1. “Utilizzo risorse idriche: prelievo dall’ambiente”

Nella scheda è illustrato l’impiego effettuato all’interno dell’azienda della risorsa idrica con riferimento alla fase di approvvigionamento e a quella di utilizzo con un riferimento specifico alle fonti di approvvigionamento (pozzi) ed alle relative autorizzazioni. 1 Quantitativo annuo di acqua prelevata direttamente dall’ambiente (riferimento più recente disponibile)

Specificare quantità in mc/anno e anno di riferimento

2 In che misura l’acqua è approvvigionata direttamente dall’ambiente?

Riportare nella casella la percentuale di acqua approvvigionata direttamente dall’ambiente rispetto al totale utilizzato

3 Fonte di approvvigionamento (pozzo, sorgente, fiume, altro)

………….………

4 L’azienda effettua qualche pretrattamento dell’acqua prima dell’impiego ?

In caso affermativo specificare nella riga successiva quale Sì No

5 Sono presenti pozzi di prelievo dell’acqua in uso o in disuso nell’azienda ? Sì

No In caso affermativo compilare la parte sottostante

5.1 Numero di pozzi attivi presenti

………

Per ciascuno compilare la tabella 7.1.1 eventualmente replicando gli schemi secondo necessità 5.2 Numero di pozzi in disuso presenti

………

Per ciascuno compilare la tabella 7.1.2 eventualmente replicando gli schemi secondo necessità 6 Esistono delle analisi chimiche delle acque utilizzate ? Sì

No 6.1 Frequenza dei controlli 6.2 Data ultimo controllo 6.3 Nome del laboratorio che effettua i controlli

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Tabella 7.1.1

Pozzo n.1 Pozzo n.2 Data di attivazione Data di attivazione Profondità Profondità Volume annuo di acqua estratta (mc/anno)

Volume annuo di acqua estratta (mc/anno)

Autorizzazioni varie e adempimenti (elenco e data)

Autorizzazioni varie e adempimenti (elenco e data)

Tabella 7.1.2

Pozzo n.3 Pozzo n.4 Data di attivazione Data di attivazione Profondità Profondità Data di disattivazione Data di disattivazione

Ulteriori informazioni

ALLEGATI: Indicare nella planimetria aggiornata dello stabilimento i pozzi e numerarli (è preferibile utilizzare una sola pianta per le emissioni, i pozzi, gli scarichi, ecc).

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SCHEDA 7.2 “Utilizzo risorse idriche”

Nella scheda è illustrato l’impiego effettuato all’interno dell’azienda della risorsa idrica con riferimento alla fase di approvvigionamento e a quella di utilizzo.

anno ..……1 Quantitativo annuo di acqua prelevata (riferimento più recente disponibile) mc …….… litri………..

Specificare quantità in mc/anno e anno di riferimento

2 Qual è l’ente erogatore?

………….………………………………

3 Riportare nella tabella sottostante i consumi idrici

Tabella riassuntiva Consumi idrici anno .….. Tipo di impiego Consumo annuo

(in mc/anno) acqua raffreddamento acqua impiegata nei processi produttivi acqua impiegata per la generazione di vapore a perdere acqua impiegata per usi civili altri usi (specificare) ……………………………………………. Consumo idrico totale

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4 Specificare se l’azienda effettua riciclo

Se sì specificare nella casella successiva come, in che misura assoluta e percentuale e di quali acque Sì No

5 Calcolare l'indicatore di prestazione ambientale (es. litri di acqua per unità di prodotto)

Ulteriori informazioni

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8.1 SCHEDA “Scarichi idrici – direttamente nell’ambiente” Lo scarico delle acque inquinate in acque superficiali, oltre a costituire uno dei punti di maggiore criticità nell’interfaccia tra attività produttiva e territorio, è soggetto alla disciplina delle norme comunitarie, nazionali e locali. E’ necessario verificare la conformità degli scarichi a tali prescrizioni legislative. Pratiche di buona gestione consigliano che non solo si debbano rispettare i limiti imposti dalle leggi, ma che si debbano intraprendere programmi di prevenzione, stabilire procedure di gestione e adottare tecnologie innovative, tali da minimizzare gli scarichi inquinanti. Tutti gli scarichi delle acque nel territorio devono essere identificati sulla scheda allegata, fornendo dettagli sulla loro qualità, sulle quantità scaricate e sui metodi di trattamento.

1 Quantitativo annuo di acqua scaricata direttamente nell’ambiente (riferimento più recente disponibile)

(Specificare quantità in mc/anno e anno di riferimento)

2 Compilare la tabella successiva4 Punti di scarico

N.

Denominazione/ Tipo di scarico

Provenienza (specificare

reparto)

Quantità scaricata

(m3/g x gg/a)

Tipo di trattamento

Punto di scarico

Monitoraggio Autorizzazione (tipo/scadenza)

3 L’azienda dispone di un impianto di depurazione e/o di sistemi di trattamento dei vari tipi di acque? In caso affermativo fornire una sintetica descrizione dell’impianto. Schema di processo, quantità di acqua trattata, qualità degli effluenti, ecc.

Sì No

4 Riportare nella casella a destra i quantitativi di fanghi eventualmente prodotti con riferimento all’ultimo anno (in t/anno) Fornire indicazioni sulla composizione e sulle modalità di smaltimento dei fanghi di depurazione

4 Legenda

Denominazione/ Tipo di scarico

es. acque piovane convogliate in corso d'acqua naturale, acque di processo convogliate in fogne, acque sanitarie alla fossa settica ecc.

Provenienza es. area di processo, acque di raffreddamento, acque di lavaggio, lavanderie, laboratorio ecc. Tipo di trattamento es. chimico-fisico (omogeneizzazione, disoleazione flocculazione, flottazione, neutralizzazione,

precipitazione, ossidoriduzione). Biologico (ossidazione a fanghi attivi, ossidazione con letti percolatori, digestione anaerobica, lagunaggio, terziario, altro)

Monitoraggio es. da chi è effettuato e con quale frequenza.

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5

Descrivere il/i corpo idrico ricettore

6 Fornire per ogni scarico gli estremi delle autorizzazioni allo scarico, con l'indicazione del periodo di validità

7 Esistono, all’interno dello stabilimento, impianti di depurazione scoperti che trattano liquami domestici o che comunque possano contenere microrganismi patogeni o sostanze pericolose? In caso affermativo è prescritta una fascia di rispetto assoluto con vincolo di inedificabilità la cui larghezza, in ogni caso, non potrà essere inferiore ai 100 metri. Specificare nella riga seguente se tale requisito è soddisfatto o, in caso contrario, cosa esiste all’interno di tale fascia.

Sì No

8 Indicare se l’azienda effettua il controllo dei parametri richiesti di qualità dell’acqua di scarico e, in caso affermativo, con quale periodicità.

Sì No

9 Specificare se sono state riscontrate non conformità nelle acque di scarico negli ultimi anni. In caso affermativo indicare le non conformità riscontrate e i rimedi messi in atto dall’azienda per l’ottemperanza ai requisiti di legge (Legge n°152/99 All.5 Tabella 3 "Valori limite di emissione in acque superficiali e in fognatura")

Sì No

10 Gli scarichi comprendono sostanze pericolose indicate nell'elenco I° e II° dell'Allegato A del D.Lgs. 27

gennaio 1992, n. 133? In caso affermativo specificare quali e fornire indicazioni sulle autorizzazioni relative.

Sì No

Ulteriori informazioni

ALLEGATI: Indicare nella planimetria aggiornata dello stabilimento i punti di scarico (è preferibile utilizzare una sola pianta per le emissioni, i pozzi, gli scarichi, ecc). Allegare inoltre la planimetria aggiornata delle reti fognarie.

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SCHEDA 8.2 “Scarichi idrici ” Lo scarico delle acque inquinate nelle pubbliche fognature o in strutture consortili rende meno problematica la problematica, ma non esime dall’attuazione di pratiche di buona gestione finalizzate alla minimizzazione degli scarichi inquinanti.

1 Dove scarica l’azienda ? Al 100% in pubblica fognatura 1 Al 100% in struttura consortile 1 specificare nome del consorzio …………………Altro 1 (specificare di seguito) ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

2 Compilare la tabella seguente indicando, con riferimento all’ultimo anno, e , ove disponibili, ai due precedenti, i

quantitativi annui scaricati per i principali inquinanti

SCARICHI IDRICI

Inquinanti emessi (t/a) anno…….. anno…….. anno…….. Quantitativo annuo scarichi COD Solidi sospesi per unità di prodotto Altri (specificare) ………………. Altri (specificare) ………………. Altri (specificare) ……………….

3 Descrivere le modalità di smaltimento delle acque di pioggia

4 Gli scarichi comprendono sostanze pericolose indicate nell'elenco I dell'allegato A del D.Lgs. 27 gennaio 1992, n. 133 ? In caso affermativo specificare quali e fornire indicazioni sulle autorizzazioni relative.

Sì No

Ulteriori informazioni

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SCHEDA 9 “Sostanze chimiche e serbatoi interrati”

Lo stoccaggio dei materiali e delle sostanze chimiche costituisce un potenziale pericolo per l’uomo e per l’ambiente ed è assoggettato a precise leggi e prescrizioni, sia per gli aspetti ambientali sia per la sicurezza e l'igiene dei lavoratori. 1 Compilare con riferimento all’ultimo anno l’elenco delle sostanze chimiche utilizzate

Prodotto Impiego Classificazione

(specificare ai sensi di quale normativa)

Consumo 5annuo

anno …….

2 Esiste, al momento, un elenco dettagliato ed aggiornato delle sostanze stoccate o manipolate, delle loro quantità e localizzazione ? Se si, specificare la periodicità di aggiornamento dell'elenco.

Sì No

3 Descrivere le modalità di stoccaggio delle sostanze chimiche (in cisterne, in silos, in fusti, ecc.).

4 Descrivere l’area di stoccaggio. (Magazzini, aree esterne con tettoie, le misure di contenimento perdite, i sistemi antincendio, la protezione da scariche elettriche ed atmosferiche, ecc.)

5 Specificare l’unità di misura

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5 Ci sono stati in passato incidenti (es. sversamenti, incendi, ecc.) provocati da sostanze chimiche ? Se si, dare dettagli

Sì No

6 Quali sono le condizioni dei contenitori, sono adeguatamente etichettati ?

7 I materiali incompatibili sono stoccati adeguatamente? Sì No

8 Nello stabilimento vengono utilizzati oli e/o emulsioni? In caso affermativo descrivere la zona in cui vengono conservati ed eventualmente fatte le emulsioni con i relativi accorgimenti per il contenimento di sversamenti. Descrivere inoltre le modalità di trasporto e conservazione nelle aree produttive.

Sì No

9 Nel caso nello stabilimento siano presenti serbatoi interrati anche in disuso riportarli nella tabella seguente:

SERBATOI DI STOCCAGGIO INTERRATI Denominazione serbatoio Sostanza stoccata capacità max (mc)

TOTALE 10 Specificare se i serbatoi sono dotati di sistemi di allarme per eventuali perdite e di misure di prevenzione per i rischi

derivanti da materiali infiammabili (Es. solventi).

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11 Sono adottate procedure per la manutenzione e l'ispezione degli stoccaggi e/o dei serbatoi interrati e superficiali. Fornire dettagli su prove non distruttive al fine di esaminare l’integrità delle strutture, le modalità di ispezione e la frequenza, e la presenza e il corretto aggiornamento di un eventuale "Libretto di conduzione del serbatoio"

Sì No

Ulteriori informazioni

ALLEGATI: Indicare nella planimetria aggiornata dello stabilimento i serbatoi (numerandoli) e gli stoccaggi (è preferibile utilizzare una sola pianta per le emissioni, i pozzi, gli scarichi, ecc).

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SCHEDA 10 “Gestione rifiuti” Lo stoccaggio, il trasporto e il trattamento dei rifiuti prodotti in una impresa industriale, oltre a rappresentare in genere uno dei punti di impatto ambientale più significativo, sono assoggettati a leggi e disposizioni comunitarie, nazionali e locali. La politica nazionale e comunitaria dà ampia enfasi alla minimizzazione della quantità e pericolosità dei rifiuti prodotti, al recupero nelle diverse forme (riuso, riciclaggio, recupero energetico), allo smaltimento in condizioni di sicurezza.

1 Quantitativo annuo di rifiuti prodotti (riferimento più recente disponibile) anno ………………

Denominazione Stato fisico+

Provenienza Classificazione ++

Quantità Prodotta (t/anno) anno …..

Tipo, modalità e località di

stoccaggio *

Frequenza di prelevamento

Trasportatore Destinazione

finale e metodo di

trattamento **

+ Solido polverulento/non polverulento, Fangoso palabile/pompabile, Liquido con precipitato/viscoso, Liquido, Emulsione, altro; ++ Speciale, Pericoloso, Assimilabile agli urbani; * Fusti, Sacchi,Vasche interrate, Vasche fuori terra, Serbatoio interrato, Serbatoio fuori terra, container asportabile, Cisterna asportabile, Cumuli scoperti/coperti su terreno o scoperti/coperti su pavimento con drenaggio/senza drenaggio; ** Discarica, Inceneritore, Trattamento specifico, Riutilizzo (specificare);

2 Il registro di carico e scarico dei rifiuti prodotti è tenuto aggiornato e conservato secondo le prescrizioni di legge (D.M. 1.04.1998 n°148) ?

Sì No

3 Il MUD "Modello Unico di Dichiarazione in materia ambientale" (D.P.C.M. 21.03.1997) è stato

correttamente conservato, compilato e inviato annualmente nei termini di legge ? Sì No

4 Esistono rifiuti che vengono riutilizzati o riciclati all'interno o all'esterno dello stabilimento ? Dare dettagli e informazioni sulle quantità, sui processi e sulla rispondenza alla normativa vigente in materia di residui

Sì No

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5 Descrivere dettagliatamente le aree di stoccaggio interne dei rifiuti

6 Viene attuata la raccolta differenziata e la separazione dei rifiuti all'interno dello stabilimento ?

Fornire indicazioni

Ulteriori informazioni

ALLEGATI: Indicare nella planimetria dello stabilimento le aree di stoccaggio dei rifiuti (è preferibile utilizzare una sola pianta per le emissioni, i pozzi, gli scarichi, ecc).

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SCHEDA 11 “Imballaggi” Gli imballaggi costituiscono, in alcune attività manifatturiere e di servizi, uno dei punti critici da un punto di vista ambientale. Inoltre la legislazione sui rifiuti (Art. 43 Decreto Ronchi, D.L n.22 del 5.2.97) prevede una sezione specifica per la gestione degli imballaggi e rifiuti di imballaggi con la finalità di prevenire e ridurre l’impatto sull’ambiente dovuto agli imballaggi.

1 Riportare nella tabella seguente le quantità e la tipologia dei materiali di imballaggio utilizzati. Nel caso in cui gli imballaggi utilizzati per il trasporto delle merci rappresentino un quantitativo percentualmente non trascurabile rispetto al peso dei prodotti descrivere nella casella di seguito le modalità di imballaggio dei prodotti.

Classificazione (primaria, secondario, terziario)

Materiale Numero di imballaggi

Peso (t)

2 Specificare se ed in quale misura gli imballaggi vengono riutilizzati all’interno, recuperati o quale altra destinazione abbiano.

3 L'azienda ha aderito al COnsorzio NAzionale Imballaggi (C.O.N.A.I.), in quale data ?

Ulteriori informazioni

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SCHEDA 12 “Amianto” L'esposizione a fibre di amianto è legata a gravi malattie quali asbestosi, mesotelioma e carcinoma bronchiale. L'uso dell'amianto in Italia, come in molti altri paesi della comunità, è regolato da leggi molto severe. In molti casi la legge prevede che l'amianto debba essere rimosso e trattato con tecnologie adeguate. Pratiche di buona gestione prevedono che tutti i manufatti in amianto debbano essere identificati, classificati ed essere in buone condizioni (es. non devono essere deteriorati e rilasciare fibre).

1 Compilare la tabella identificando i materiali contenenti amianto presenti negli edifici dell’azienda (coperture, materiali applicati a spruzzo, rivestimenti isolanti di tubi e caldaie, pannelli, ecc.) e valutarne la loro condizione di conservazione con una lettera :

A- buono ; B- leggermente deterioramento; C- cattivo stato.

Descrizione Ubicazione Quantità (mq) Condizione Strati di copertura di amianto-cemento (eternit)

Strato di isolamento in amianto su strutture metalliche

Strati di isolamento tra le pareti o soffitti

Isolante dei tubi / serbatoi Pannelli di amianto di separazione pareti

Tegole per tetti o piastrelle per pavimenti

Altro

Ulteriori informazioni

ALLEGATI: Indicare nella planimetria dello stabilimento le aree ove è segnalata la presenza di amianto (è preferibile utilizzare una sola pianta per le emissioni, i pozzi, gli scarichi, ecc).

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SCHEDA 13 “Oli esausti e batterie”

Gli oli esausti e le batterie sono rifiuti che debbono essere smaltiti secondo precise modalità e, in particolare per gli oli, attraverso il consorzio obbligatorio oli usati.

1 All’interno dell’Azienda si ottengono oli esausti derivanti dai propri cicli produttivi e/o dalla propria

attività lavorativa e commerciale? Se si, specificare nella casella successiva il quantitativo annuo

Sì No

2 Gli oli esausti vengono stoccati in apposito contenitore conforme alle disposizioni vigenti in materia di smaltimento?

Sì No

3 Con quale periodicità vengono smaltiti ?

………….………

4 Specificare le modalità di smaltimento degli oli ( impresa, tipo di trattamento finale ecc.)

5 All’interno dell’Azienda è presente un registro carico scarico per gli oli esausti ?

Sì No

6 All’interno dell’Azienda si utilizzano e smaltiscono batterie?

Se si, specificare nella casella successiva il quantitativo annuo Sì No

6.1 Specificare le modalità di smaltimento delle batterie esauste (impresa, tipo di trattamento finale ecc.), le modalità di stoccaggio interno, la periodicità di smaltimento.

Ulteriori informazioni

ALLEGATI: Indicare nella planimetria dello stabilimento le aree di stoccaggio di oli usati e batterie (è preferibile utilizzare una sola pianta per le emissioni, i pozzi, gli scarichi, ecc).

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SCHEDA 14 “PCB, PCT e Sostanze Lesive dell’Ozono" Nella presente scheda è descritta la presenza di PCB e PCT e di sostanze lesive della fascia di ozono stratosferico (SLO). PCB e PCT I Policlorobifenili (PCB) e policlorotrifenili (PCT), presenti soprattutto negli oli usati dei trasformatori elettrici, possono contenere impurezze di sostanze chimiche altamente tossiche quali le policlorodibenzodiossine e i policlorodibenzofurani. Il corretto trattamento dei PCB e PCT è regolato da leggi e norme sia a livello comunitario che nazionale che prevedono l'identificazione della presenza di tali sostanze nei processi produttivi, l'analisi periodica e la loro corretta manipolazione e smaltimento. SLO La produzione e la vendita di sostanze chimiche che provocano effetti sull'ozono, essenzialmente i CFC (clorofluoro carburi) sono regolati dal Protocollo di Montreal e da specifiche leggi nazionali. Alcune sostanze hanno delle specifiche scadenze di utilizzo. Sistemi antincendio, frigoriferi, solventi clorurati, sono tre aree che devono essere investigate.

1 L’azienda detiene apparecchi contenenti PCB o PCT? In caso affermativo specificare tipo di apparecchi, percentuale in PCB o PCT, se è stata presentata comunicazione ed eventuali estremi della stessa.

Sì No

2 Identificare il numero di trasformatori elettrici, sistemi idraulici di sollevamento (es. ascensori), sistemi di trasferimento calore (oli diatermici), ecc., presenti nell'azienda. Identificare la località, il tipo, l'età e la corretta etichettatura.

3 E' stata mai fatta una verifica analitica della presenza di PCB nelle attrezzature suddette ? In caso affermativo specificare gli estremi delle ultime analisi (data, chi le ha effettuate, esito)

Sì No

4 Esistono attrezzature contenenti PCB attualmente fuori servizio o abbandonate? Sì No

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5 L’azienda produce, utilizza nei processi di lavorazione o nei prodotti da immettere sul mercato

sostanze lesive dell’ozono (Legge 549/93 Tabella A) ? Se si, specificare se è stata data informazione all’ANPA delle quantità e dei tipi di sostanze utilizzate.

Sì No

6 Identificare tutte le sostanze, cosiddette SLO (Legge 549/93 Tabella A) usate nell'azienda.

Sostanza Uso/Applicazione Commenti

7 Esistono nell'azienda estintori con presenza di sostanze che distruggono l'ozono (Legge 549/93 Tab.A "Sostanze lesive dell'ozono stratosferico" e Tab. B. "Sostanze sottoposte a particolare regime di controllo"? Esistono programmi di sostituzione di tali sostanze ?

Sì No

8 Ci sono sistemi frigoriferi o di aria condizionata nell'azienda ? Dare qualche dettaglio sui sistemi impiegati e sui gas utilizzati.

Sì No

9 Vengono impiegati solventi che rientrano nel Protocollo di Montreal ? Se si, esistono programmi di sostituzione nel prossimo futuro ? (I solventi includono il tricloro-etano, il metil-cloroformio, il tetracloruro di carbonio)

Sì No

10 Esistono nell'azienda programmi di sostituzione di CFC con aerosol "Ozone Friendly" ?

Sì No

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SCHEDA 15 “Rumore e vibrazioni” Le problematiche rumore e vibrazioni costituiscono a volte un problema non trascurabile in quanto possono creare disagio nel contesto sociale in cui l’azienda opera. Per quanto riguarda il rumore si considera sia quello esterno (all’azienda), sia quello interno come problema di salute e sicurezza dei lavoratori. Esiste una normativa di legge specifica per i due casi.

1 Descrivere origine (fase di lavorazione, movimentazione, ecc.) e tipologia del rumore (continuo, impulsivo, periodico, ecc.).

2 Il Comune è dotato di un "Piano di zonizzazione acustica" secondo quanto previsto dal D.P.C.M. 1.03.1991 ? In quale area ricade e quali sono i limiti di emissioni di rumore da rispettare ?

3 In quale "Classificazione acustica" ricade l'area dello stabilimento (es. in mancanza della zonizzazione acustica del territorio comunale i limiti da rispettare riguardano il D.P.C.M. 14.11.1997) ? Quali sono i valori standard di rumore da rispettare per l’ambiente esterno nell’area dello stabilimento ?

Durante il giorno (6:00-22:00): ____________________________ Durante la notte (22:00-6:00): ______________________________

4 Sono mai state superate le soglie di rumore consentite ? In caso affermativo indicare quante volte e dove.

Sì No

5 L’azienda ha mai effettuato misurazioni di rumore nell’ambiente esterno ? In caso affermativo riportare valori, frequenza, modalità ed estremi di chi ha effettuato l’indagine.

Sì No

6 Sono state mai fatte misure di rumore negli ambienti di lavoro? In caso affermativo riportare valori, modalità ed estremi di chi ha effettuato l’indagine.

Sì No

7 Ci sono lavoratori esposti giornalmente a livelli di rumore sopra gli 85 dB(A) ? Sì No

8 L’azienda è attrezzata con gli adeguati strumenti di protezione (Es. cuffie, gabbie, pannelli fonoassorbenti, ecc.) ?

Sì No

9 Esistono fonti strutturali e/o incidentali di vibrazioni nel sito produttivo? In caso affermativo indicare le cause, la natura delle emissioni

Sì No

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10 Sono state effettuate misurazioni delle vibrazioni? In caso affermativo riportare valori, modalità ed estremi di chi ha effettuato l’indagine.

Sì No

11 L’azienda ha mai ricevuto lamentele o denunzie da parte della popolazione o delle Autorità di controllo

per il livello di rumore o per le vibrazioni ? In caso affermativo fornire dettagli.

Sì No

Ulteriori informazioni

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SCHEDA 16 “Energia”

I consumi energetici costituiscono uno dei fattori più diffusi di impatto ambientale e di consumo di risorse.

L’uso razionale dell’energia e l’utilizzo di fonti pulite e rinnovabili costituisce uno degli elementi fondamentali di una corretta gestione ambientale per quasi tutte le organizzazioni ed i siti produttivi.

1 Riportare nella casella a fianco il dato relativo ai consumi energetici complessivi dell’ultimo anno (specificare ……)

……GJ

2 Specificare, compilando la tabella seguente quali sono le fonti di approvvigionamento energetico suddivise per tipologia di fonte, quanta energia, su base annua, viene consumata e a quali fini.

Fonte Utilizzo Consumo annuo anno …….

Energia elettrica (ente erogatore …………….) ……..… kWh Energia elettrica autoprodotta ……..… kWh Metano …..…… Nmc GPL …..…… t Gasolio …..…… t Olio combustibile fluido …..…… t Olio combustibile denso …..…… t Carbone …..…… t Energie alternative: specificare ……………… Spesa energetica annua …..…… Euro

3 Elencare gli impianti energeticamente più significativi indicando i consumi relativi

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SCHEDA 17 “Uso e contaminazione del terreno” La legislazione relativa alla contaminazione di suoli e falde varia considerevolmente da nazione a nazione. In Italia esiste una normativa unica nazionale (D.M. n°471 del 25.10.1999 "Valori di concentrazione limite accettabile nel suolo e nel sottosuolo e nelle acque sotterranee in relazione alle specifiche destinazioni d'uso dei siti"), ma anche normative a livello Regionale (spesso precedenti in ordine temporale). Pratiche di buona gestione industriale sono rivolte a minimizzare i rischi da contaminazione, attraverso opportune pratiche di buona condotta e il rispetto di codici di comportamento.

1 Esistono evidenze di contaminazione di suoli e falde nel sito produttivo ? In caso affermativo fornire dettagli

Sì No

2 Durante la storia del sito, ci sono stati casi di contaminazione del suolo con sostanze chimiche pericolose ? In caso affermativo fornire dettagli

Sì No

3 C'è mai stata in passato, qualche discarica incontrollata di rifiuti entro o a ridosso del perimetro del sito? In caso affermativo fornire dettagli

Sì No

4 Sono mai stati effettuati prelievi di campioni di suoli e acque di falde per analisi della composizione chimica secondo le Tab. dell'All.1 del D.M. 471/99? In caso affermativo fornire dettagli e indicare date, laboratori, risultati di analisi, ecc.

Sì No

5 Esiste qualche evidenza di possibile migrazione della contaminazione fuori dal sito ? In caso affermativo fornire dettagli

Sì No

6 Può esserci stata qualche migrazione di contaminazione da fonti esterne al sito ? In caso affermativo fornire dettagli

Sì No

7 Esiste qualche programma di bonifica da parte dell’azienda ? In caso affermativo fornire dettagli

Sì No

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SCHEDA 18 “Sicurezza e Rischio di incidenti ambientali” Altro aspetto che può assumere dimensioni rilevanti in termini di impatto ambientale è quello relativo alle problematiche di sicurezza e alle procedure che l’azienda, anche in collaborazione con soggetti esterni (Vigili del Fuoco, ecc.) ha predisposto per le condizioni incidentali con particolare riferimento a quelle che possono avere ripercussioni sull’ambiente esterno.

1 L’azienda presenta problematiche di rischio connesso ad eventuali incidenti che possano avvenire all’interno dello stabilimento o durante le fasi di trasporto da e per lo stabilimento? In caso affermativo fornire dettagli

Sì No

2 Sono avvenuti nel corso dell’ultimo anno incidenti che hanno comportato o avrebbero potuto comportare conseguenze per l’ambiente esterno? In caso affermativo fornire dettagli

Sì No

3 Sono previste procedure di emergenza per determinati eventi accidentali o per incidenti ? (Es. esplosioni, incendio, rilascio sostanze tossiche, inondazioni, allagamenti, ecc.) In caso affermativo fornire dettagli

Sì No

4 Sono avvenuti incidenti in passato ? In caso affermativo fornire dettagli

Sì No

5 Vengono effettuati corsi di formazione al personale per la gestione delle emergenze o delle non conformità ? In caso affermativo fornire dettagli

Sì No

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SCHEDA 19 “Altri impatti” Nella presente scheda vanno riportati tutti i fattori di impatto, non espressamente citati nelle schede precedenti che possono rappresentare un problema nel caso specifico come, ad esempio, odori, impatto visivo, emissioni elettromagnetiche o radiazioni.

1 Esistono problematiche di impatto visivo del sito produttivo nel contesto in cui è inserito ? In caso affermativo specificare.

Sì No

2 Esistono fonti di emissioni elettromagnetiche o radiazioni ? In caso affermativo specificare le fonti e evidenziare il rispetto della normativa (se applicabile) (Ad esempio evidenziare se c'è il rispetto di limiti di legge del D.M. n°381 del 10.09.1998 "per sistemi fissi delle telecomunicazioni e radiotelevisione")

Sì No

3 Esistono odori particolari che possono provocare fastidio all’interno ed all’esterno dello stabilimento ? In caso affermativo specificare.

Sì No

4 Esistono emissioni di polvere o altro in particolari fasi (scarico materiali, ecc.) ? In caso affermativo specificare.

Sì No

5 Esistono altri fattori che possono provocare fastidio all’interno ed all’esterno dello stabilimento ? In caso affermativo specificare.

Sì No

6 Si sono mai verificate lamentele da parte di esterni o interni (lavoratori, sindacati) su altre problematiche relative all’ambiente interno o esterno ? In caso affermativo specificare.

Sì No

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SCHEDA 20 "Pratiche di buona gestione” Pratiche di buona gestione sono necessarie per minimizzare sia i rischi ambientali sia quelli legati alla sicurezza. Una buona pratica di gestione costituisce spesso un indice della modalità di conduzione dei problemi ambientali da parte dell’impresa.

1 Sono presenti contenitori (nuovi o di scarto ) abbandonati o accumulati disordinatamente nell'azienda? In caso affermativo fornire dettagli

Sì No

2 Ci sono in giro fusti in cattive condizioni (es. arrugginiti, ammaccati, aperti, ecc)? In caso affermativo fornire dettagli

Sì No

3 Si evidenziano spargimenti di solidi o liquidi sul terreno o nei locali? Sì No

4 Ci sono evidenze di fuochi o residui di combustione sul terreno o nelle aree dell'azienda ? Sì No

5 Ci sono evidenze di attrezzature accumulate alla rinfusa, di rifiuti abbandonati o altri aspetti di confusione nel sito produttivo ? In caso affermativo fornire dettagli

Sì No

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SCHEDA 21 “Elementi di gestione” La scheda si prefigge l’obiettivo di descrivere il quadro delle procedure adottate dall’impresa in termini gestionali in quanto tali procedure, oltre a costituire uno degli elementi di intervento per migliorare il rapporto tra impresa ed ambiente, possono fungere da base per la implementazione di un sistema di gestione ambientale strutturato.

1 L’organizzazione dispone di sistemi di gestione certificati (qualità, sicurezza o altro) ? In caso affermativo specificare.

Sì No

2 L’organizzazione dispone di un sistema documentato di procedure e di istruzioni ? Sì No

3 E’ possibile individuare i responsabili della effettiva applicazione delle prassi / procedure? Sì No

4 L'organizzazione è in grado di individuare all'interno della sua struttura il personale ("chiave") che svolge attività che hanno influenza, presente o potenziale, sull'ambiente?

Sì No

5 L'organizzazione è in grado di identificare le risorse e il personale addetto al controllo della conformità alle prescrizioni legislative e alla politica ambientale?

Sì No

6 L’organizzazione si avvale, per quanto attiene a specifici aspetti ambientali, di consulenti esterni? In caso affermativo specificare a chi è affidata la gestione dei rapporti con i consulenti esterni.

Sì No

7 Può essere individuato all'interno della direzione aziendale un rappresentante che abbia l'autorità e l'autonomia necessarie alla realizzazione delle dovute azioni di politica ambientale e di verifica della conformità legislativa?

Sì No

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8 Il personale dell’organizzazione ha partecipato nell’ultimo anno ad azioni formative e/o informative sulle problematiche ambientali ? In caso affermativo specificare numero di persone interessate, ore/anno, tipo di iniziative

Sì No

9 L’azienda dispone di prassi o procedure per garantire che fornitori e terzisti che operano nello stabilimento adottino procedure ambientali analoghe a quelle dell’impresa? Chi cura i rapporti con fornitori e terzisti ?

Sì No

10 Per quanto attiene alla politica degli acquisti l’azienda adotta procedure che tengano conto dei requisiti

ambientali dei prodotti (prodotti etichettati ecologicamente, ecc.) ? Chi cura gli acquisti?

Sì No

11 L’organizzazione ha individuato figure di riferimento per specifici temi (qualità, sicurezza, energy

manager, mobility manager, ecc.) ? In caso affermativo specificare nominativi e ruoli

Sì No

12 Esiste un responsabile (se sì indicare il nome) dell’aggiornamento delle normative ambientali e

attraverso quali meccanismi tale aggiornamento viene garantito? Sì No

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Tabelle di sintesi Individuazione delle aree di miglioramento

TABELLA RIASSUNTIVA DATI

INDICATORE Unità di misura

Dato6 ……. Dato ….. Dato …… Dato …..

Dati produzione Materie prime + semilavorati t/anno Prodotti finiti t/anno Rendimento % Fatturato/Unità di prodotto Milione/t Emissioni in atmosfera NOx t/anno NOx per unità di prodotto kg/t SOx t/anno SOx per unità di prodotto kg/t Polveri t/anno Polveri per unità di prodotto kg/t COV (composti organici volatili) t/anno COV per unità di prodotto kg/t Altre (specificare) ……………. t/anno Rifiuti Totali t Per unità di prodotto t/kg Percentuale pericolosi % Percentuale recuperati % Percentuale inceneriti % Percentuale smaltiti in discarica % Utilizzo delle risorse idriche Consumo per unità di prodotto mc/t Percentuale acque riciclate % Scarichi idrici Reflui prodotti mc Scarichi finali depurati % Concentrazione di COD mg/l Solidi sospesi per unità di prodotto kg/t Altre per unità di prodotto Energia Consumo energetico totale GJ Autoproduzione % Consumo per unità di prodotto GJ/ton Altri Percentuale trasporti per strada % Indice di frequenza degli infortuni n. infortuni/

milione ore

Indice di gravità degli infortuni gg assenza per migliaia di ore

6 Indicare gli anni a cui si riferiscono i dati inserendo nell’ultima colonna a destra l’ultimo dato disponibile e in quelle vicine i dati degli anni precedenti disponibili.

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Valutazione aree di miglioramento7

Prodotti e servizi Attribuire una valutazione da 0 a 10 in funzione dell’impatto ambientale dei prodotti e servizi dell’impresa durante l’intero ciclo di vita (materie prime, esercizio, fine vita, durata del prodotto, affidabilità, ecc.)

Materie prime e semilavorati

Attribuire una valutazione da 0 a 10 in funzione dell’indicatore “rendimento” e della possibilità di sostituzione delle materie prime con altre ambientalmente più compatibili

Trasporti Attribuire una valutazione da 0 a 10 in funzione dell’impatto ambientale dei trasporti anche in relazione alla criticità della problematica nel contesto di riferimento

Emissioni in atmosfera

Attribuire una valutazione da 0 a 10 in funzione dei seguenti criteri: - entità dell’impatto - prossimità ai limiti di legge (quanto più si è al di sotto dei limiti di

legge tanto migliore è la situazione e più bassa la valutazione) - criticità della problematica “qualità dell’aria” nel contesto di

riferimento - possibilità di miglioramento con l’adozione di tecniche migliori

Risorsa idrica Attribuire una valutazione da 0 a 10 in funzione dei seguenti criteri: - entità dei consumi - criticità della risorsa nel contesto di riferimento - possibilità di risparmio idrico con l’adozione di tecniche migliori

Scarichi idrici Attribuire una valutazione da 0 a 10 in funzione dei seguenti criteri: - entità dell’impatto - prossimità ai limiti di legge (quanto più si è al di sotto dei limiti di

legge tanto migliore è la situazione e più bassa la valutazione) - criticità della problematica in relazione al corpo ricettore (la

valutazione è minima se si scarica in fognatura e massima se si scarica in un ricettore sensibile)

- possibilità di miglioramento con l’adozione di tecniche migliori

Sostanze chimiche – Serbatoi interrati

Attribuire una valutazione da 0 a 10 in funzione dell’entità del problema

Gestione rifiuti Attribuire una valutazione da 0 a 10 in funzione dell’entità del problema Imballaggi Attribuire una valutazione da 0 a 10 in funzione dell’entità del problema Amianto Attribuire una valutazione da 0 a 10 in funzione dell’entità del problema

Oli esausti e batterie Attribuire una valutazione da 0 a 10 in funzione dell’entità del problema PCB e PCT Attribuire una valutazione da 0 a 10 in funzione dell’entità del problema

Rumore e vibrazioni Attribuire una valutazione da 0 a 10 in funzione dell’entità del problema sia all’interno che all’esterno dello stabilimento

Energia Attribuire una valutazione da 0 a 10 in funzione dei consumi e della possibilità di miglioramento con soluzioni alternative

Sicurezza e Rischio incidenti ambientali

Attribuire una valutazione da 0 a 10 in funzione dell’entità del problema sia in relazione agli incidenti avvenuti in passato, sia alla possibilità di incidenti con conseguenze ambientali

Alti impatti Attribuire una valutazione da 0 a 10 in funzione dell’entità del problema Pratiche di buona

gestione Attribuire una valutazione da 0 a 10 in funzione dell’entità del problema

Elementi di gestione Attribuire una valutazione da 0 a 10 in funzione dell’entità del problema

7 La valutazione viene attribuita da chi compila il questionario valutando l’entità dell’impatto in riferimento agli effetti sull’ambiente, al margine di rispondenza rispetto alla normativa vigente, alla criticità del contesto ambientale di riferimento.

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BIBLIOGRAFIA Collana "Rapporti Tecnici" Serie Ambiente dell'ENEA Luciani R., Andriola L.: “Sviluppo di prodotti e processi ecocompatibili”. Collana "Rapporti Tecnici" del Dipartimento Ambiente dell'ENEA. RT/AMB/2001/6 Andriola L., Calò E.: “Il Progetto PASTIS PER EMAS “Un progetto pilota per la diffusione dell'ecogestione (Regolamento EMAS) nelle Piccole e Medie Imprese dell'agroindustria jonico-salentina" Collana "Rapporti Tecnici" del Dipartimento Ambiente dell'ENEA. RT/AMB/2000/16 Andriola L., Brunetti N., Caropreso G., Luciani R., Merelli A.: “Il Regolamento Comunitario di Ecogestione e Audit: un’opportunità per le imprese – alcune azioni promozionali ENEA”. Collana "Rapporti Tecnici" del Dipartimento Ambiente dell'ENEA. RT/AMB/99/9 Andriola L., Brunetti N., Caropreso G., Luciani R.: “Promozione di Sistemi di Gestione Ambientale (EMAS, ISO 14000) nelle Piccole e Medie Imprese italiane. L’esperienza applicativa dell’ENEA”. Collana "Rapporti Tecnici" del Dipartimento Ambiente dell'ENEA, RT-AMB/97/19 Luciani R., Andriola L., Brunetti N., Paci S., Vignati S., Bonfitto E., Iacoboni S.: “Il Progetto AGRIEMAS “Un progetto pilota per la promozione di un sistema comunitario di ecogestione e audit (Regolamento n°1836/93 “EMAS”) nelle Piccole e Medie Imprese del settore agroindustriale della Regione Abruzzo”. Collana "Rapporti Tecnici" del Dipartimento Ambiente dell'ENEA. RT/AMB/99/23. Luciani R., Andriola L.: “Gli strumenti attuativi di una politica di sviluppo sostenibile dell’impresa” Collana "Rapporti Tecnici" del Dipartimento Ambiente dell'ENEA. RT/AMB/99/6 Luciani R., Andriola L., Brunetti N., Caropreso G.: “Il Progetto IMPREMAS – Progetto pilota per l’Eco-Gestione delle Piccole e Medie Imprese classificate a rischio per l’uso e lo stoccaggio di sostanze pericolose previste dal D.P.R. 17.05.1988 n°175” Collana "Rapporti Tecnici" del Dipartimento Ambiente dell'ENEA. RT/AMB/99/10. Linee guida ENEA per le Piccole e Medie Imprese Luciani R., Andriola L., Caropreso G., Paci S., Vignati S., Vignoni P.C. “Linee Guida per l'integrazione dei sistemi di gestione ambiente e sicurezza nelle aziende a rischio di incidente rilevante ”. ENEA C.R. Casaccia Via Anguillarese, 301 00060 Santa Maria di Galeria – RM www.enea.it