Altroconsumo Finanza – 16/10/2018 – N° 1288

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VEDI TUTTI I CONSIGLI SUL SITO: altroconsumo.it/finanza VINCENZO SOMMA Direttore Altroconsumo Finanza MI PUOI SCRIVERE A [email protected] MI PUOI TELEFONARE il giovedì dalle 9 alle 12 allo 02/6961577 IN QUESTO NUMERO 16 Ottobre | N°1288 Anno XXVIII – 2018 IL CONTABILE Piove: il cielo è grigio, ma in autunno lo è quasi sempre. Il contabile torna a casa tenendo stretta a sé la valigetta di pelle, coprendola con l’ombrello, perché la pioggia insistente non la macchi più di quel che è già ora. Si arrabatta per aprire il portone, chiude l’ombrello, quindi scivola in casa, cercando nella semioscurità l’interruttore della luce. Non c’è nessuno ad attenderlo, ma poco importa, perché si è portato a casa il lavoro. Un mondo tutto suo, fatto di numeri. Già, i numeri, quelli freddi e disperati che gli dicono che per ogni punto percentuale in più di tassi italiani (o di spread, visto che i tassi tedeschi son quasi fermi) i BTp perdono mediamente un 7% del loro valore di mercato. Un effetto contabile che conta perché ad ogni rialzo dei tassi smagrisce le trippe delle banche del Bel Paese, piene di BTp fino al collo (oltre 370 miliardi, circa un settimo del totale). I conti del contabile (li trovi anche in Detto tra noi) dicono che ogni punto di spread guadagnato costa a Intesa San Paolo e Unicredit tra i 2,5 e i 3 miliardi. Ciascuno. Poco importa che quelle banche siano ben gestite, che abbiano utili e dividendi in aumento, che abbian sempre fatto i loro compiti facendo fuori tutta la spazzatura dai loro conti: oggi, per uno spread in più, possono essere costrette ad azzerare i dividendi promessi e vedersi ridurre gli utili. E potrebbe non bastare. Potrebbero dover chiedere altri soldi ai propri azionisti. L’effetto contabile conta ancora di più (in proporzione, ancorché non in valore assoluto) su banche come Bpm, Monte Paschi e Ubi Banca che vedono ridotti i loro indici di solvibilità (quelli che uso per dare loro le stelle di affidabilità). Senza che sia successo nulla di concreto, solo per lo spread che sono costrette a contabilizzare in perdita ogni volta che fanno un bilancio o anche solo quel pezzettino di bilancio che si chiama “trimestrale”. Effetti contabili che contano. Già. Problemi analoghi, anche se non del tutto uguali, li hanno anche le assicurazioni, come le Poste (di fatto un grande assicuratore) e Generali. Il contabile ha finito di cenare, spalanca il giornale alla pagina delle quotazioni di Borsa e la sua grigia vita è invasa dal colore: sono le dolorose tracce di vermiglio del listino di Milano. Anche se sono convinto dell’ottima salute di Intesa San Paolo, Unicredit e Generali, non comprarne più le azioni: limitati a mantenerle. AZIONI pp. 2-3 – Profondo rosso. p. 2 – La protezione degli short. p. 3 OBBLIGAZIONI pp. 11-12 – Critiche alla manovra. p. 11 – La “ follia” della Fed. p. 12 DETTO TRA NOI pp. 14-23 – I rischi delle banche italiane. p. 14 – Tutto sullo short. p. 16 – Leggende metropolitane. p. 19 – Conciliazione con le Poste. p. 20 – Tasso fisso o variabile. p. 21 – Fondo pensione per i figli. p. 22

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VEDI TUTTI I CONSIGLI SUL SITO:altroconsumo.it/finanza

VINCENZO SOMMADirettore Altroconsumo Finanza

MI PUOI SCRIVERE A

[email protected]

MI PUOI TELEFONARE

il giovedì dalle 9 alle 12 allo 02/6961577

IN QUESTO NUMERO

16 Ottobre | N°1288Anno XXVIII – 2018

IL CONTABILEPiove: il cielo è grigio, ma in autunno lo è quasi sempre. Il contabile torna a casa tenendo stretta a sé la valigetta di pelle, coprendola con l’ombrello, perché la pioggia insistente non la macchi più di quel che è già ora. Si arrabatta per aprire il portone, chiude l’ombrello, quindi scivola in casa, cercando nella semioscurità l’interruttore della luce. Non c’è nessuno ad attenderlo, ma poco importa, perché si è portato a casa il lavoro. Un mondo tutto suo, fatto di numeri. Già, i numeri, quelli freddi e disperati che gli dicono che per ogni punto percentuale in più di tassi italiani (o di spread, visto che i tassi tedeschi son quasi fermi) i BTp perdono mediamente un 7% del loro valore di mercato. Un effetto contabile che conta perché ad ogni rialzo dei tassi smagrisce le trippe delle banche del Bel Paese, piene di BTp fino al collo (oltre 370 miliardi, circa un settimo del totale). I conti del contabile (li trovi anche in Detto tra noi) dicono che ogni punto di spread guadagnato costa a Intesa San Paolo e Unicredit tra i 2,5 e i 3 miliardi. Ciascuno. Poco importa che quelle banche siano ben gestite, che abbiano utili e dividendi in aumento, che abbian sempre fatto i loro compiti facendo fuori tutta la spazzatura dai loro conti: oggi, per uno spread in più, possono essere costrette ad azzerare i dividendi promessi e vedersi ridurre gli utili. E potrebbe non bastare. Potrebbero dover chiedere altri soldi ai propri azionisti. L’effetto contabile conta ancora di più (in proporzione, ancorché non in valore assoluto) su banche come Bpm, Monte Paschi e Ubi Banca che vedono ridotti i loro indici di solvibilità (quelli che uso per dare loro le stelle di affidabilità). Senza che sia successo nulla di concreto, solo per lo spread che sono costrette a contabilizzare in perdita ogni volta che fanno un bilancio o anche solo quel pezzettino di bilancio che si chiama “trimestrale”. Effetti contabili che contano. Già. Problemi analoghi, anche se non del tutto uguali, li hanno anche le assicurazioni, come le Poste (di fatto un grande assicuratore) e Generali. Il contabile ha finito di cenare, spalanca il giornale alla pagina delle quotazioni di Borsa e la sua grigia vita è invasa dal colore: sono le dolorose tracce di vermiglio del listino di Milano.Anche se sono convinto dell’ottima salute di Intesa San Paolo, Unicredit e Generali, non comprarne più le azioni: limitati a mantenerle.

AZIONI pp. 2-3– Profondo rosso. p. 2

– La protezione degli short. p. 3

OBBLIGAZIONI pp. 11-12– Critiche alla manovra. p. 11

– La “ follia” della Fed. p. 12

DETTO TRA NOI pp. 14-23– I rischi delle banche italiane. p. 14

– Tutto sullo short. p. 16

– Leggende metropolitane. p. 19

– Conciliazione con le Poste. p. 20

–  Tasso fisso o variabile.  p. 21

–  Fondo pensione per i figli.  p. 22

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AZIONI

LA PAURA CHE ARRIVA DA ESTA innescare l’ondata di vendite che ha colpito i listini azionari c’è stata la decisione della Banca centrale cinese di “ammorbidire” un po’ le regole sul sistema bancario per favorire la concessione del credito. Invece di rassicurare il mercato, ha riacceso i timori sul rallentamento della crescita economica del gigante asiatico. E la conferma è arrivata qualche ora dopo, quando il Fondo monetario internazionale ha tagliato le stime di crescita di tutta l’economia mondiale citando come causa principale gli effetti negativi della guerra a suon di dazi sull’economia di Pechino. Il fiume di vendite si è arrestato solo sul finire della settimana, quando sono trapelate indiscrezioni su un possibile incontro tra Stati Uniti e Cina al prossimo G-20 di fine novembre. L’avvio di questa settimana, però, è stato nuovamente negativo.

IL TRACOLLO DEL LUSSO…Nel calo generalizzato, alcuni settori hanno pagato in modo particolare le paure sul rallentamento economico globale. Su tutti c’è stato quello del lusso, il cui principale mercato è proprio quello cinese. Le azioni LVMH (262,5 euro; Isin FR0000121014), per esempio, hanno perso in settimana l’8,3%. A condizionare negativamente il mercato ci sono stati anche i ricavi del terzo trimestre, che pur mostrando una crescita del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (escluso l’impatto delle cessioni/acquisizioni e degli effetti legati ai cambi), hanno comunque fatto emergere un piccolo rallentamento rispetto a quanto visto nella prima parte dell’anno. Stimiamo un utile per azione in crescita a 14 euro nel 2019, ma ai prezzi attuali, nonostante il calo, l’azione è ancora cara. Vendi.

… DELLE AUTO…Anche le azioni del settore auto sono andate male (-4,6% in media). Non sorprende: le loro vendite sono tra le più sensibili alla salute economica – se peggiora, le vendite di auto scendono. E non sorprende che tra le azioni peggiori ci siano state quelle della Aston Martin (1.528 pence; Isin GB00BFXZC448), che rappresentano il lusso delle auto. Hanno perso il 10,9% in settimana e il 19,6% dal prezzo di sbarco in Borsa ma restano care.

Il Fondo monetario internazionale è un’organizzazione di cui fanno parte circa 200 Paesi con l’obiettivo di migliorare la cooperazione in materia di economia e commercio. Al G-20 partecipano le prime 20 economie mondiali (si incontrano i primi ministri, i rappresentanti delle relative Banche centrali…).

Anche le Ferrari (100,55 euro), il lusso più lusso che ci possa essere nel settore auto, hanno perso tanto, il 12,9%. Ciò nonostante, anche queste azioni restano care. Vendi.

Si stima che la Cina rappresenti circa il 66% del potenziale di crescita del settore del lusso nel prossimo quinquennio.

LA SETTIMANA DELLE BORSE

Profondo rossoÈ stata una settimana pesante per tutti i listini azionari. Il -5,4% registrato dalla Borsa di Milano è superiore al -4,1% della Borsa Usa, ma inferiore al -7,8% delle azioni cinesi.

CHIAMACI!

Qualcosa che hai letto qui sulla rivi-sta non ti è chiaro? Non usi internet e vuoi sapere se ci sono delle novità senza dover aspettare una settimana? Nessun problema: puoi chiamarci allo 02/6961577 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. Il servizio, per te, è gratis.

Danilo Magno — analista azioni mi puoi scrivere a: [email protected]

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Altroconsumo.it/FinAnzA

Le azioni Sage (564 pence; Isin GB00B8C3BL03) si sono distinte

nel settore, salendo del 2,1%. Con dei nuovi vertici si riuscirà a

completare la virata strategica (da editore di software a fornitore di soluzioni per cloud computing)?

Abbiamo dei dubbi. Al più mantieni.

Nonostante il periodo non facile per Milano, la società Piovan

sta andando avanti col progetto del suo sbarco in Borsa. La

sottoscrizione è riservata ai soli investitori istituzionali quindi tu

non puoi parteciparvi.

Ti consigliamo di investire in oro il 5% del valore complessivo

del tuo patrimonio. È come un’assicurazione: se le Borse

tornano a salire il tuo investimento in oro renderà poco o niente.

Trovi le spiegazioni di questi cambi di consiglio a pagina 6 e nella

sezione Detto tra Noi.

… E DEL SETTORE TECNOLOGICOInfine, a pesare sull’umore generale dei mercati ci sono stati i titoli del settore tecnologico. In particolare, le società di microchip hanno perso in settimana, mediamente, il 5,1%. La paura di un rallentamento economico in Cina ha pesato su prospettive di vendite già poco brillanti per i prossimi mesi. Vedremo se i conti trimestrali confermeranno questi timori o riusciranno a dissiparli. Negli Usa la stagione dei bilanci è partita proprio in questi giorni, con i conti di alcuni colossi bancari che hanno dato un po’ di speranza al mercato e hanno aiutato un po’ le Borse venerdì 12 ottobre.

LA FORZA DELL’ORONel mare delle perdite, l’oro si è distinto per il suo buon andamento: è risalito dell’1,4%. Non è tanto, ma sembra confermarsi quella tendenza a rappresentare un “porto sicuro” per i tuoi soldi quando c’è burrasca in Borsa. Ti abbiamo già consigliato (vedi, per esempio, Altroconsumo Finanza nº 1276) di tenere una piccola parte dei tuoi soldi investiti in oro e te lo ribadiamo. Puoi farlo facilmente acquistando a Piazza Affari l’Etfs gold bullion securities (99,46 euro; Isin GB00B00FHZ82), che replica l’andamento del prezzo in euro di un’oncia di oro della massima qualità.

LA PROTEZIONE DEGLI SHORTA guadagnare questa settimana ci sono stati anche i certificate short – è la loro natura, salgono quando un indice di Borsa, o un’azione, scende. In particolare, quello che ti abbiamo consigliato noi per proteggerti dai cali della Borsa di Milano, il certificate short 7x di Société Générale (5,325 euro; Isin DE000SG2QNU4), ha guadagnato questa settimana il 43% circa. In Detto tra Noi trovi tutti i dettagli su come funziona e su come devi usarlo sia per una speculazione, sia per proteggere il tuo patrimonio in caso di un ulteriore calo della Borsa di Milano. Avresti già dovuto comprarlo, ma sei ancora in tempo per farlo – Milano potrebbe perdere un altro 17%.

CAMBIAMENTI NEI CONSIGLI

GENERALI 14,17 euro a ➜ bINTESA SANPAOLO 2,03 euro a ➜ bUNICREDIT 11,91 euro a ➜ bUS ECOLOGY 65,36 Usd b ➜ ca acquista b mantieni c vendi

RISPOSTE PER TE

@Adriano Lo short 3x di Vontobel (4,07 euro; Isin DE000VN9D1B7) su Tesla (258,78 Usd; Isin US88160R1014) funziona bene se le azioni Tesla scendono – dall’8 agosto al 7 settembre lo short ha messo su il 140%. Se le Tesla fanno alti e bassi, lo short perde. Trovi più dettagli su Altroconsumo Finanza nº 1281.

@Salvatore Le minusvalenze accumulate in passato possono compensare i guadagni (plusvalenze, no dividendi) che ottieni sulle azioni italiane e estere. Non possono, invece, essere usate per compensare i guadagni che ottieni su Etf e fondi comuni azionari. Le minusvalenze scadono dopo 4 anni.

@Stefano La regola per avere diritto al dividendo è sempre la stessa: avere le azioni in mano il giorno dello stacco, non vale comprarle il giorno stesso. Se un’azione stacca a gennaio, aprile, luglio e ottobre e tu mantieni in portafoglio le azioni per metà anno avrai diritto solo ai primi due dividendi.

LO SAI CHE…

… i consigli sui titoli azionari che trovi alle pagine 7-10 sono controllati ogni giorno? Se ci sono novità rilevanti possiamo cambiare il consiglio anche nel corso della settimana. Per essere sempre aggiornato vieni a trovarci sul nostro sito internet www.altrocon-sumo.it/finanza. Ci sono anche tanti approfondimenti che per motivi di spa-zio non possiamo pubblicare qui sulla rivista.

4 AF 1288

AZIONIAZIONI

ATLANTIA

energia e servizi alla collettività

Borsa di Milano • 17,52 EURRischio: 5/5Governance: 5/10Dividendo 2018: 1,32 EUR

Dopo la tragedia del ponte di Genova, Atlantia (grassetto; base 100) non è mai riuscita davvero a riprendersi in Borsa. E le recenti difficoltà di tutta Piazza Affari (linea sottile) non aiutano. Le incognite che pesano sul gruppo sono ancora tantissime, troppe: il titolo è caro e da vendere.

BANCO BPM

settore finanziario

Borsa di Milano • 1,87 EURRischio: 4/5Governance: 5/10Dividendo 2018: 0,10 EUR

Banco Bpm (grassetto; base 100) programma una serie di cessioni per tamponare l’effetto negativo sui suoi conti dell’aumento dello spread (vedi anche pagina 14). Ma non basta a tranquillizzare i mercati: la perdita del titolo resta molto più ampia di quella di Piazza Affari (linea sottile).

BME

industrie e servizi vari

Borsa di Madrid • 26,10 EURRischio: 2/5Governance: 7/10Dividendo 2018: 1,78 EUR

Per rilanciare la crescita dei profitti, BME, la società che gestisce la Borsa di Madrid, lancia un piano triennale che ci sembra molto ambizioso. Visto l’attuale clima di mercato, non è detto, però, che questo piano basti. Ai prezzi attuali, il titolo (in euro) è ancora correttamente valutato.

VENDI c VENDI c MANTIENI b

2014 2015 2016 2017 201880

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09 10 11 12 13 14 15 16 17 1810

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40

45

Il procuratore capo di Avellino ha chiesto 10  anni di reclusione per i vertici del gruppo a seguito della tragedia del viadotto di Acqualonga. Le motivazioni sono pesantissime: si accusa Atlantia di aver pensato solo ai ritorni economici e non alla sicurezza della rete. L’iter giudiziario è ancora lungo, ma la richiesta del procuratore rischia di rendere ancora più teso il rapporto tra la società e il Governo. La paventata revoca delle concessioni sembrava, infatti, fino ad oggi comunque remota. C’è il rischio che la situazione possa tor-nare tesa anche su questo fronte – nel frattempo Atlantia è stata esclusa dalla ricostruzione del ponte di Genova. Sarebbe un colpo duris-simo che potrebbe rimettere in discussione anche la fusione con la spagnola Abertis – di recente Atlan-tia ha fatto ulteriori passi avanti per il perfezionamento dell’operazione. Nonostante il calo, il titolo è caro.

Dopo Mps, Banco Bpm è la banca più esposta al rischio di perdite per il caro-spread. Il gruppo corre ai ripari programmando delle cessioni che dovrebbero evitare, o almeno ridurre, l’impatto delle perdite. Già da qualche giorno si parla di una razio-nalizzazione nel credito al consumo, dove Banco Bpm potrebbe cedere il 39% di Agos Ducato (potrebbe finire a Crédit Agricole, che ha l’altro 61%) oppure altre società del settore (Pro-Family). Ma ora le ipotesi sulle cessioni vanno oltre: si parla anche del possibile addio al 14,6% dete-nuto in Anima (risparmio gestito). L’impressione è che si stia tentando in tutti i modi di evitare un aumento di capitale, ma la strada è dura: come in un gioco a incastro, bisogna anche vedere come procederà la pulizia dai crediti “marci”. Il rischio è di cedere, magari a prezzi scontati, i “gioielli di famiglia”. Anche dopo i cali già subiti, il consiglio non cambia.

Grazie al nuovo piano di sviluppo triennale, la spagnola BME (Isin ES0115056139) si aspetta da qui al 2021 una crescita del fatturato di ben il 4% medio annuo (acquisizioni escluse) contro il +2% annuo dell’ul-timo quinquennio. Nello stesso periodo, i costi dovrebbero aumen-tare solo del 2%, consentendo agli utili di crescere di ben il 6% annuo. È un obiettivo molto ambizioso, se si pensa che negli ultimi  anni gli utili del gruppo sono cresciuti solo del 2,5% annuo. Per raggiungere il ritmo di crescita annunciato, il management punta sul lancio di nuovi prodotti e servizi, su una mag-giore diversificazione geografica e su delle acquisizioni, rese possibili da finanze sane. Può essere una strategia valida; tuttavia, vista la concorrenza agguerrita, non è detto che dia tutti i frutti sperati. BME conferma, comunque, la politica sui dividendi.

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AZIONIAZIONI

Oltre che sulle coste dalla Florida, gli uragani rischiano di abbattersi anche sui conti di Exor. Il tramite è costituito da Partner Re, società di riassicurazione americana che potrebbe essere chiamata a ripagare i danni, potenzialmente catastrofici, provocati dall’uragano. È un caso ana-logo allo scorso anno, quando Partner Re dovette mettere a bilancio mezzo miliardo di perdite straordinarie imputabili ai rimborsi degli uragani Irma, Maria e Harvey. È vero che, nonostante ciò, Partner Re ha chiuso il bilancio 2017 in positivo e ha già annunciato di aver preso adeguate contromisure per far fronte a uscite straordinarie. Ma è la non prevedibi-lità del volume di danni provocati dagli uragani a penalizzare Exor, già soffe-rente a metà settembre per effetto dei conti semestrali di Juventus (in rosso e con previsioni altrettanto fosche anche per i prossimi  mesi). Secondo noi, il titolo resta caro.

Interpump (costruisce pompe ad alta e altissima pressione, prese di forza, tubi, raccordi…) continua a espan-dersi e ha appena annunciato la fusione di Ricci Engineering all’interno del gruppo. Ricci Engineering, una pic-cola società con due  milioni di  euro di fatturato, era stata acquistata pochi mesi fa per 0,6 milioni di euro. La strategia è inglobare piccole realtà senza grossi sforzi e far crescere le capacità del gruppo (il fondatore di Ricci, definito uomo di “indiscussa competenza tecnica”, resterà, infatti, a collaborare all’interno di Inter-pump). In altri termini, più che ad acquisire solo fatturato Interpump cerca di acquisire cervelli, cosa che sta facendo crescere bene il gruppo. Nei primi 6 mesi 2018 ha infatti visto le vendite salire del 15,2% e l’utile netto volare del 42,3%. Purtroppo il mercato ha già una chiara idea di queste buone prospettive e le sconta fin troppo nei prezzi: il titolo è caro.

EDP RENOVÁVEIS

energia e servizi alla collettività

Borsa di Lisbona • 8,13 EURRischio: 3/5Governance: 7/10Dividendo 2018: 0,05 EUR

Nonostante risultati semestrali un po’ sotto le attese, il titolo (in euro) resta nettamente al di sopra del prezzo dell’offerta della cinese CGT (7,33 euro), ritenuta troppo bassa sia dal management, sia dal mercato. Ai livelli attuali, l’azione resta, comunque, correttamente valutata.

EXOR

industrie e servizi vari

Borsa di Milano • 51,38 EURRischio: 2/5Governance: 4/10Dividendo 2018: 0,35 EUR

Scivolone in Borsa per Exor: il titolo è stato penalizzato dall’aggravarsi del bilancio di danni e vittime legato al passaggio degli uragani negli Stati Uniti, che potrebbe incidere negativamente sui conti di Partner Re. Considerando le prospettive di crescita futura, il titolo resta caro.

INTERPUMP

industrie e servizi vari

Borsa di Milano • 25,46 EURRischio: 2/5Governance: 6/10Dividendo 2018: 0,24 EUR

Interpump (grassetto, base 100; la linea sottile è Piazza Affari) continua a crescere in termini di utili e fatturato. Ci attendiamo un utile per azione di 1,56 euro per il 2018, di 1,8 euro per il 2019 e di 2 euro per il 2020. Purtroppo, nonostante il recente calo, ai prezzi attuali il titolo resta caro.

MANTIENI b VENDI c VENDI c

2014 2015 2016 2017 20183

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2014 2015 2016 2017 201850

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Nel 1º  semestre EDP Renováveis (EDPR; Isin ES0127797019) ha realizzato un utile per azione di 0,16 euro, in crescita del 4% rispetto allo stesso periodo del 2017, ma un po’ sotto le nostre attese. La produ-zione di energia è cresciuta del 6%, ma il fatturato è sceso del 5% a causa del calo dei prezzi di vendita dell’e-lettricità (-11% in media). L’utile industriale è arretrato del 7%. EDPR continua la sua strategia di crescita che viene finanziata, in parte, con la vendita di quote di minoranza in parchi eolici e che è basata su contratti di vendita a lungo ter-mine; due fattori che consentono di ridurre i rischi (miglior controllo del debito e minore esposizione agli alti e bassi dei prezzi di mer-cato dell’energia). Tenendo conto dei risultati semestrali, limiamo le stime sull’utile per azione 2018 (da 0,27 a 0,26 euro) e 2019 (da 0,29 a 0,27 euro).

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AZIONIAZIONI

MONDADORI

media e tempo libero

Borsa di Milano • 1,40 EURRischio: 2/5Governance: 6/10Dividendo 2018: 0,05 EUR

Dopo il forte ribasso dei primi mesi del 2018, il titolo Mondadori (grassetto; base 100) ha conosciuto un piccolo rimbalzo e ora si trova ad aver accumulato un po’ di vantaggio nei confronti di Piazza Affari (linea sottile). Il titolo rimane, però, correttamente valutato.

UNILEVER

beni di consumo

Borsa di Amsterdam • 45,57 EURRischio: 2/5Governance: 6/10Dividendo 2018: 1,55 EUR

I vertici di Unilever hanno ritirato la proposta di mettere fine alla struttura “bicefala” del gruppo (con una sede sociale a Londra e una a Rotterdam). Potrebbe essere una buona notizia nell’immediato, ma di fondo non cambia la realtà del gruppo, tanto che il titolo (in euro) non ha reagito.

US ECOLOGY

industrie e servizi vari

Nasdaq • 65,36 USDRischio: 3/5Governance: 7/10Dividendo 2018: 0,72 USD

Dopo aver toccato i massimi storici, il titolo (in Usd) ha un po’ ripiegato. Il mercato sembra essere pronto a punire ogni minimo errore da parte del management. In questo clima, non è più il caso di tenere in mano queste azioni. Porta a casa i guadagni. L’azione uscirà dalla selezione.

MANTIENI b VENDI c VENDI c

2014 2015 2016 2017 2018

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50

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80

In casa Mondadori tengono banco le cessioni. Al momento l’operazione che più ha risonanza è la cessione della rivista Panorama a La Verità, società che pubblica l’omonimo quotidiano. La cessione non sembra essere gra-dita ai giornalisti della rivista, che hanno anche indetto uno stato di agitazione, ma al momento l’opera-zione va avanti. E probabilmente non sarà neppure l’ultima: la prossima a essere ceduta potrebbe essere Mon-dadori France, per la quale sono in atto trattative esclusive con la società transalpina Reworld Media, terzo gruppo editoriale in Francia (te ne avevamo già parlato su Altroconsumo Finanza nº 1283). Per quanto riguarda l’andamento dei conti, confermiamo le nostre stime per i prossimi  anni: l’utile per azione è atteso a 0,10 euro per il 2018 e a 0,12 euro per il 2019. Con queste stime, e alle attuali quo-tazioni, il titolo continua a essere correttamente valutato.

A pochi giorni dal voto degli azio-nisti, i vertici di Unilever (Isin NL0000009355) hanno fatto mar-cia indietro e ritirato la proposta di una sede sociale unica in Olanda. A detta del management, questa proposta avrebbe reso il gruppo più competitivo, favorendo le ces-sioni/acquisizioni in un settore in preda ai cambiamenti delle abitu-dini alimentari; tuttavia, rischiava di essere respinta dagli azionisti. La sede unica in Olanda, dove la legge sulle Opa (offerta pubblica di acquisto) è a maglie strette, avrebbe scoraggiato le offerte (come quella di Kraft Heinz nel 2017) e fatto venir meno la possibilità di rialzi speculativi delle  azioni. Unilever avrebbe, inoltre, dovuto lasciare l’indice Ftse100 della Borsa di Lon-dra, obbligando molti fondi comuni a vendere. Nulla cambia nella gestione; i vertici, però, subiscono un danno di immagine.

Dal 2010 l’utile per azione di US Ecology (Isin US91732J1025) è cre-sciuto in media del 18% annuo, beneficiando soprattutto della ripresa della produzione industriale americana (più rifiuti da trattare) e dell’evoluzione dell’offerta dei suoi servizi (raggio d’azione geo-graficamente più esteso, ventaglio più ampio di servizi, aumento degli impianti di trattamento dei rifiuti). I costi associati ai centri di trattamento dei rifiuti sono, essen-zialmente, costi fissi e, quindi, ogni aumento dell’attività si traduce in maggiori utili. Ci aspettiamo che nel 2018 l’attività di trattamento dei rifiuti industriali continui a crescere tra il 6% e il 9%. Per il 2019, però, il rischio è che ci siano dei rallen-tamenti nei risultati, soprattutto in caso di rallentamento della crescita economica negli Usa. Il mercato potrebbe punire duramente il titolo. Incassa i guadagni.

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Altroconsumo.it/FinAnzA

Nome Prezzo (1)al 12/10/2018 Borsa (2)

rendimentoa un anno

in % (3)Rischio (4) Commento Consigli

SETTORE FINANZIARIOAegon (5) 5.32 EUR Amsterdam 15.9 3/5 conferma i suoi obiettivi A

Ageas (5) 43.46 EUR Bruxelles 11.4 3/5 nuovo piano strategico dal 2019 al 2021 B

Axa (5) 22.47 EUR Parigi -7.3 3/5 perfezionata l’acquisizione di XL Group B

Banco BPM 1.87 EUR Milano -39.1 4/5 ipotesi cessione credito al consumo e Anima C

Bank of America 28.46 USD New York 16.6 4/5 buoni risultati nel 2º trim. 2018 B

Barclays Bank 165.00 p. Londra -10.5 4/5 cerca di rilanciare i profitti B

BBVA (5) 5.26 EUR Madrid -26.0 4/5 punta sul Messico B

Bca Mediolanum 5.40 EUR Milano -20.9 3/5 raccolta netta quasi in pareggio a settembre B

BCP 0.23 EUR Lisbona -7.5 4/5 S&P ha alzato il rating a BB B

BlackRock 427.70 USD New York -6.8 3/5 meno dinamismo nei capitali sotto gestione B

BNP Paribas (5) 49.92 EUR Parigi -20.9 3/5 prosegue la strategia di crescita prudente A

Generali 14.17 EUR Milano -3.9 3/5 Caltagirone compra ancora azioni e ora ha il 4,4% B

ING (5) 10.83 EUR Amsterdam -27.4 4/5 maximulta per poca vigilanza su riciclaggio denaro B

Intesa Sanpaolo 2.03 EUR Milano -23.9 4/5 meno delle concorrenti, ma lo spread pesa B

Mediobanca 7.68 EUR Milano -12.5 4/5 alcuni soci puntano a nuovo patto “light” C

Monte Paschi 1.81 EUR Milano -88.0 5/5 è la banca più esposta al “caro-spread” C

Santander (5) 4.22 EUR Madrid -22.3 4/5 la diversificazione è il suo punto di forza B

Société Génér. (5) 35.66 EUR Parigi -22.0 4/5 prosegue il riorientamento delle attività B

UBI Banca 2.96 EUR Milano -26.1 4/5 esposta a spread, ma meno di Banco Bpm e Mps C

UBS Group 14.14 CHF Zurigo -11.9 2/5 buon 2º trimestre ma deve ridurre i costi A

Unicredit 11.91 EUR Milano -29.0 5/5 meno delle concorrenti, ma lo spread pesa B

Unipol 3.55 EUR Milano -3.5 5/5 controllata Una Hotel punta a pareggio nel 2019 B

UnipolSai 1.92 EUR Milano 4.1 5/5 Unipol ha ormai il 79,3% di UnipolSai B

Zurich Insur. 302.40 CHF Zurigo 9.2 3/5 guarda di nuovo alla Cina B

BENI DI CONSUMOadidas Group (5) 192.00 EUR Francoforte 0.3 2/5 conferma obiettivi 2018 dopo un buon 2º trim. C

BasicNet 4.60 EUR Milano 25.6 2/5 bene il primo semestre C

De’Longhi 24.88 EUR Milano -6.2 2/5 chiude il 1º semestre con ricavi in crescita C

Geox 1.99 EUR Milano -42.4 2/5 1º semestre: ancora in rallentamento B

Inditex (5) 24.39 EUR Madrid -20.7 3/5 rapporto di Morgan Stanley pesa sul titolo C

Kimberly-Clark 109.14 USD New York -1.5 2/5 prospettive ridotte B

L’Oréal (5) 184.00 EUR Parigi -0.2 3/5 crescita organica fatturato +6,6% nel 1º sem. C

LVMH (5) 262.50 EUR Parigi 11.0 3/5 +10% crescita interna del fatturato nel 3º trim. C

Moncler 30.92 EUR Milano 27.8 3/5 lancia nuova campagna autunno-inverno C

Oriflame 216.80 SEK Stoccolma -25.8 4/5 debole la crescita nel secondo trimestre B

Procter&Gamble 79.06 USD New York -9.1 2/5 delude nel 4º trimestre 2017/2018 B

Reckitt Benck. 6460.00 p. Londra -5.2 3/5 integrazione di Mead conforme alle attese B

Salv. Ferragamo 18.36 EUR Milano -17.2 2/5 1º semestre poco brillante C

Sioen 22.40 EUR Bruxelles -18.5 3/5 margini in crescita nel 1º semestre 2018 B

Stefanel 0.09 EUR Milano -54.5 5/5 rinvia semestrale C

Tod’s 50.55 EUR Milano -7.2 2/5 1º semestre non brillante B

Unilever (5) 45.57 EUR Amsterdam -8.3 2/5 l’utile stagna nel 1º semestre C

Van de Velde 22.50 EUR Bruxelles -51.6 3/5 la redditività resterà sotto pressione nel 2018 B

Zignago Vetro 8.54 EUR Milano 10.8 2/5 1º semestre: risultati solidi B

ALIMENTARI E BEVANDEAB InBev (5) 73.00 EUR Bruxelles -28.3 3/5 ancora debolezza negli Usa nel 2º trimestre C

Autogrill 8.50 EUR Milano -25.1 3/5 quotazione in Borsa della controllata Usa? C

Bell Food Group 297.00 CHF Zurigo -21.2 2/5 utili semestrali in calo C

Campari 6.42 EUR Milano -0.6 2/5 primo semestre in crescita B

Coca - Cola 44.68 USD New York 2.8 2/5 bibite senza zucchero ben orientate nel 2º t. B

Danone (5) 63.87 EUR Parigi -5.1 3/5 crescita organica fatturato 3,3% nel 2º trim. C

Diageo 2541.00 p. Londra 3.8 2/5 decisi nuovi acquisti di azioni proprie B

Kraft Heinz Co 54.24 USD Nasdaq -26.1 3/5 conti 2º trim: il gruppo resta redditizio A

8 AF 1288

AZIONI

Nome Prezzo (1)al 12/10/2018 Borsa (2)

rendimentoa un anno

in % (3)Rischio (4) Commento Consigli

Mondelez Int. 41.12 USD Nasdaq 3.0 3/5 secondo trimestre un po’ meglio del previsto B

Nestlé (5) 78.78 CHF Zurigo -2.8 2/5 vuol vendere la divisione cura della pelle B

Parmalat 2.68 EUR Milano -13.5 3/5 1º semestre a luci e ombre C

DISTRIBUZIONEAhold Delhaize (5) 19.17 EUR Amsterdam 25.5 3/5 fatica a crescere negli Usa A

Carrefour (5) 16.00 EUR Parigi -3.4 3/5 smentisce tentativi di avvicinamento a Casino B

Sainsbury 305.00 p. Londra 35.0 3/5 la crescita delle vendite rallenta nel 1º trim. C

Walmart 94.81 USD New York 15.5 2/5 2º trimestre migliore del previsto B

SALUTE E FARMACIAAbbott 69.33 USD New York 32.2 3/5 alza l’obiettivo di utili per il 2018 C

Amplifon 16.53 EUR Milano 29.0 3/5 via libera ad acquisto Gaes C

AstraZeneca 5546.00 p. Londra 14.6 3/5 prospettive 2018 invariate C

Bayer (5) 76.20 EUR Francoforte -31.8 4/5 il rischio Monsanto si concretizza B

Diasorin 81.95 EUR Milano 2.8 2/5 sottoscritto accordo con Meridian Bioscence C

Eli Lilly 110.48 USD New York 34.4 3/5 quota in Borsa la divisione “salute animale” B

GlaxoSmithKline 1429.40 p. Londra 1.4 3/5 le vendite ristagnano nel 2º trimestre C

LivaNova 113.55 USD Nasdaq 54.8 3/5 in corso indagini nel sito di Saluggia C

Luxottica 52.88 EUR Milano 16.8 2/5 scambio a 0,4613 nuove azioni per 1 vecchia C

Merck 69.81 USD New York 15.7 3/5 positivi i risultati del 2º trimestre B

Novartis (5) 82.00 CHF Zurigo 2.1 3/5 vuole razionalizzare la produzione di farmaci B

Novo Nordisk B 273.35 DKK Copenhaghen -9.0 4/5 vendite deludenti nel 2º trimestre B

Pfizer 43.78 USD New York 28.0 3/5 riorganizza l’attività in 3 divisioni C

Philips (5) 35.20 EUR Amsterdam 3.6 3/5 confirma gli obiettivi 2017-2020 C

Recordati 28.77 EUR Milano -26.4 2/5 nuovi finanziamenti per acquisizioni B

Roche GS (5) 235.55 CHF Zurigo 0.6 3/5 obiettivi rialzati dopo un buon 2º trimestre B

Sanofi (5) 73.78 EUR Parigi -8.2 4/5 ristrutturazioni e cambi pesano sul trimestre B

Teva Pharma 21.38 USD New York 53.9 4/5 ok negli Usa per vendita generico dell’EpiPen B

ENERGIA E SERVIZI ALLE COLLETTIVITÀA2A 1.42 EUR Milano 3.5 4/5 valuta altre acquisizioni in Lombardia B

ACEA 11.95 EUR Milano -7.8 4/5 entra nel settore della distribuzione del gas B

Astm 16.32 EUR Milano -27.0 5/5 fondo Adrian vicino a entrare in catena controllo C

Atlantia 17.52 EUR Milano -33.2 5/5 sempre più vicino perfezionamento acquisto Abertis C

BP 558.00 p. Londra 23.0 3/5 riacquista attività petrolio e gas negli Usa B

Chevron 117.77 USD New York 5.1 2/5 conferma piano di sviluppo negli Usa A

EDP 3.05 EUR Lisbona 4.0 3/5 utile 1º semestre cala del 16% come previsto A

EDP Renováveis 8.13 EUR Lisbona 15.1 3/5 utile 1º semestre +4% ma sotto le attese B

Enel 4.29 EUR Milano -13.0 3/5 punta a investimenti di 8,3 miliardi in 3 anni B

Engie (5) 11.68 EUR Parigi -14.9 3/5 obiettivi 2018 confermati A

ENI 15.62 EUR Milano 18.5 3/5 accordo con BP su esplorazioni in Libia B

Exxon Mobil 81.38 USD New York 5.3 3/5 risultati 2º trimestre piuttosto deludenti A

Iberdrola (5) 6.00 EUR Madrid -6.7 3/5 punta ancora di più sulle energie rinnovabili B

Iren 1.94 EUR Milano -15.3 3/5 sindaco Reggio Emilia auspica conferma vertici B

Italgas 4.43 EUR Milano -2.8 3/5 utile in crescita nel primo semestre B

JinkoSolar 9.05 USD New York -60.6 4/5 uscirà presto dalla nostra selezione C

National Grid 787.40 p. Londra -9.5 3/5 offre dividendi generosi A

Naturgy 21.56 EUR Madrid 20.2 3/5 riorganizza la struttura delle attività A

R.Dutch Shell A 28.20 EUR Amsterdam 16.4 4/5 lancia programma di riacquisto di azioni B

Repsol (5) 16.32 EUR Madrid 12.3 3/5 bella crescita della produzione nel 1º sem. A

Saipem 4.96 EUR Milano 42.0 5/5 tre contratti per 400 milioni di dollari B

SIAS 12.30 EUR Milano -12.7 5/5 rischio stretta governativa: vendi C

Snam 3.56 EUR Milano -10.6 3/5 rinnovato programma emissione bond B

Tenaris 14.08 EUR Milano 25.4 4/5 inaugurato nuovo impianto di trattamento termico C

Terna 4.44 EUR Milano -7.0 3/5 rinnovato programma di emissioni B

Total (5) 52.93 EUR Parigi 21.8 3/5 2º trimestre meglio delle attese B

1288 AF 9

Altroconsumo.it/FinAnzA

Nome Prezzo (1)al 12/10/2018 Borsa (2)

rendimentoa un anno

in % (3)Rischio (4) Commento Consigli

Veolia Envir. 16.59 EUR Parigi -13.0 3/5 confermati obiettivi 2018 B

CHIMICAAir Liquide (5) 105.10 EUR Parigi 3.6 3/5 secondo trimestre deludente B

BASF (5) 68.69 EUR Francoforte -20.2 3/5 confermate le previsioni per il 2018 B

DowDuPont 59.66 USD New York -12.5 3/5 materie prime peseranno sul 2º semestre C

Solvay 105.45 EUR Bruxelles -14.4 3/5 atteso presto nuovo amministratore delegato B

SETTORE AUTOMOBILISTICOBMW (5) 74.30 EUR Francoforte -11.7 3/5 ribassa le previsioni per il 2018 A

Brembo 9.84 EUR Milano -30.7 3/5 +2,5% utile semestrale C

CNH Industrial 9.66 EUR Milano -3.0 4/5 cambia il presidente B

Daimler (5) 52.76 EUR Francoforte -18.0 3/5 si attende un terzo trimestre debole B

FCA 13.97 EUR Milano -6.7 5/5 per Magneti Marelli possibilità di vendita C

Ferrari 100.55 EUR Milano 3.1 2/5 accordo con fisco su patent box C

Michelin 98.22 EUR Parigi -17.3 3/5 conferma i suoi obiettivi per il 2018 B

Peugeot (5) 21.15 EUR Parigi 6.8 3/5 soddisfacenti i margini nel 1º semestre B

Piaggio 1.79 EUR Milano -29.4 2/5 inizia produzione di Vespa elettrica B

Pirelli 6.30 EUR Milano -3.2 4/5 in crescita i risultati semestrali B

Renault (5) 71.12 EUR Parigi -12.0 4/5 solidi risultati semestrali B

Tesla (5) 258.78 USD Nasdaq -25.5 4/5 Musk non più presidente del Cda C

Volkswagen 138.00 EUR Francoforte -5.3 4/5 prudenza del management per i prossimi mesi B

Volkswagen VZ (5) 139.54 EUR Francoforte -0.7 4/5 prudenza dei vertici per i prossimi mesi B

SIDERURGIA, MINERALI NON FERROSI, MINIEREArcelorMittal 24.61 EUR Amsterdam 7.6 4/5 fiducia del management nel 2º trimestre B

Rio Tinto 3674.50 p. Londra 11.4 3/5 redistribuisce liquidità agli azionisti B

Schnitzer Steel 26.63 USD Nasdaq -3.5 4/5 buon 3º trimestre A

COSTRUZIONI E IMMOBILIAcciona 71.54 EUR Madrid 8.6 4/5 obiettivi: taglio al debito e focus su rinnovabili C

Atenor 50.20 EUR Bruxelles 3.7 3/5 attesi dividendi in costante crescita A

Beni Stabili 0.71 EUR Milano 2.5 3/5 consegnati i primi edifici di Symbiosis C

Buzzi Unicem 17.86 EUR Milano -22.7 3/5 acquista il 50% della brasiliana Bcpar C

MDC Holdings 26.70 USD New York -14.6 4/5 il titolo riflette già le buone prospettive B

Sacyr 2.31 EUR Madrid 22.8 4/5 beneficia della ripresa di Repsol B

Saint - Gobain (5) 33.35 EUR Parigi -31.3 3/5 acquista Kaimann B

Sal. Impregilo 1.82 EUR Milano -45.8 3/5 stime confermate B

INDUSTRIE E SERVIZI VARIAdecco 48.85 CHF Zurigo -32.6 3/5 risultati annuali senza sorprese C

Agfa - Gevaert 3.78 EUR Bruxelles -6.7 4/5 scissione attività sarà operativa a fine 2018 B

Ansaldo 11.80 EUR Milano -0.5 2/5 si aggiudica contratto in Malesia B

Beghelli 0.30 EUR Milano -31.2 4/5 rivede le previsioni per il 2018 C

BME 26.10 EUR Madrid -4.8 2/5 annuncia piano triennale di crescita B

Bouygues 35.52 EUR Parigi -7.3 3/5 attività telecom ben orientata nel 2º trim. B

bpost 12.63 EUR Bruxelles -45.3 3/5 conferma le sue previsioni sul dividendo B

CIR 0.92 EUR Milano -25.5 3/5 cambio della guardia alla guida di GEDI B

D’Amico 0.16 EUR Milano -37.0 4/5 conti secondo trimestre pessimi B

Deutsche Post (5) 28.23 EUR Francoforte -23.8 2/5 riduce le previsioni per il 2018 B

Exor 51.38 EUR Milano -5.9 2/5 Juventus con conti in rosso C

General Electr. 12.32 USD New York -43.4 4/5 svalutazione delle attività turbine B

Interpump 25.46 EUR Milano -2.0 2/5 bene il primo semestre C

Leonardo 9.90 EUR Milano -34.1 5/5 intesa con Fincantieri per navi militari B

Nasdaq 80.02 USD Nasdaq 11.5 3/5 positivo il 2º trimestre B

Nice 2.76 EUR Milano -20.1 1/5 acquisisce l’italiana V2 C

Pininfarina 2.10 EUR Milano -4.1 5/5 progetta due nuove auto per Vinfast C

Poste Italiane 6.25 EUR Milano 6.8 3/5 operativa nuova spa per pagamenti digitali B

PostNL 2.58 EUR Amsterdam -24.1 3/5 vuole concentrarsi sul Benelux B

10 AF 1288

AZIONI

(1) Prezzo in valuta locale (EUR = euro; CHF = franco svizzero; p. = pence; SEK = corona svedese; USD = dollaro americano), 1 CHF = 0.8718 EUR, 100 p. = 1.1380 EUR, 1 SEK = 0.0964 EUR, 1 USD = 0.8649 EUR.

(2) Principale Borsa di quotazione.

(3) Percentuale rendimento a un anno.(4) Indicatore di rischio (da 1/5 a 5/5): maggio-

re è il numero, più elevato è il rischio lega-to all’azione. Quest’indicatore tiene conto delle fluttuazioni del prezzo dell’azione in Borsa (volatilità), della situazione finanziaria

e del settore di attività dell’impresa, non-ché del rispetto delle regole di corporate governance.

(5) Quotata anche alla Borsa di Milano.

A acquistare B mantenere C vendi/aderisci all’oPA D in revisione

Nome Prezzo (1)al 12/10/2018 Borsa (2)

rendimentoa un anno

in % (3)Rischio (4) Commento Consigli

Prysmian 17.44 EUR Milano -35.6 2/5 lancia nuova tecnologia per cavi 5g C

Seaspan 8.13 USD New York 21.7 4/5 l’azione uscirà dalla nostra selezione C

US Ecology 65.36 USD Nasdaq 29.7 3/5 l’azione uscirà presto dalla nostra selezione C

Waste Connect. 75.88 USD New York 11.6 3/5 rialza leggermente gli obiettivi per il 2018 B

MEDIA E TEMPO LIBEROGEDI Gruppo Ed. 0.34 EUR Milano -52.1 3/5 semestre con risultati inferiori alle attese B

IGT 16.98 USD New York -23.3 3/5 accordo con FanDuel per scommesse in New Jersey B

Mediaset 2.63 EUR Milano -16.1 4/5 indiscrezioni su vendita Premium a Sky B

Mediaset España 5.99 EUR Madrid -32.9 3/5 risente della debolezza della pubblicità B

Mondadori 1.40 EUR Milano -37.1 2/5 trattative per cedere Panorama a La Verità B

Pearson 777.60 p. Londra 30.9 4/5 risultati semestrali di buona fattura B

RCS MediaGroup 0.90 EUR Milano -30.8 5/5 risultati primo semestre in crescita B

Walt Disney 112.61 USD New York 21.0 3/5 riacquista le attività di 21st Century Fox B

Wolters Kluwer 48.95 EUR Amsterdam 24.8 3/5 si conferma il ritorno alla crescita C

TELECOMUNICAZIONIAT & T 32.25 USD New York -2.4 3/5 titolo ancora debole dopo 2º trim. deludente B

BT Group 235.90 p. Londra -7.8 4/5 dopo trim. senza sorprese conferma obiettivi B

Deutsche Telek. (5) 13.84 EUR Francoforte -6.2 3/5 non riservano sorprese gli obiettivi fino al 2021 B

Orange (5) 13.47 EUR Parigi 1.8 3/5 risultati senza sorprese, conferma obiettivi B

Orange Belgium 13.92 EUR Bruxelles -26.7 3/5 conferma le previsioni per 2018 C

Proximus 21.68 EUR Bruxelles -21.7 2/5 risultati 2º trimestre superiori alle attese B

Telecom Italia 0.49 EUR Milano -35.4 4/5 forse a breve al via le trattative per Persidera B

Telefónica (5) 6.95 EUR Madrid -21.0 3/5 conferma obiettivi 2018 dopo 2º trim in linea A

Telefônica Bras 10.02 USD New York -30.1 4/5 risultati 2º trimestre senza grandi sorprese A

Telenet 45.00 EUR Bruxelles -14.2 4/5 riduce attività commerciali di SFR Belgique C

Verizon 53.73 USD New York 19.3 2/5 obiettivi 2018 confermati dopo trim in linea B

Vodafone Group 151.00 p. Londra -23.7 3/5 riguadagna mercato in Italia e Spagna A

ALTA TECNOLOGIAAccenture 159.44 USD New York 19.6 2/5 risultati 2017/18 in linea con le nostre attese B

Alphabet A (5) 1120.54 USD Nasdaq 14.2 4/5 buon 1º semestre 2018 B

Apple (5) 222.11 USD Nasdaq 48.1 2/5 risultati trimestrali superiori alle attese B

Applied Mat. 33.69 USD Nasdaq -34.5 3/5 previsioni deludenti per il trimestre in corso B

CA 43.70 USD Nasdaq 35.8 3/5 Opa amichevole di Broadcom a 44,5 Usd per az. B

Cisco Systems 45.71 USD Nasdaq 45.1 2/5 risultati 2017/18 meglio delle attese B

Corning 32.13 USD New York 12.5 3/5 si mostra ottimista per la seconda metà 2018 B

Ericsson B 73.86 SEK Stoccolma 48.6 3/5 confermata nel 2º trim. la ripresa del gruppo B

Facebook (5) 153.74 USD Nasdaq -8.7 3/5 crescita meno dinamica del previsto C

IBM 140.85 USD New York 2.3 2/5 ritorno alla crescita confermato nel 2º trim. A

Intel (5) 44.88 USD Nasdaq 20.2 3/5 conferma previsioni sulle vendite 2018 A

Melexis 62.40 EUR Bruxelles -26.2 3/5 solidi risultati trimestrali, forte crescita A

Sage Group 564.00 p. Londra -19.0 2/5 crescita deludente nel 1º semestre 2017/18 B

Texas Instrum. 101.09 USD Nasdaq 14.5 3/5 netto rialzo dell’utile per azione nel 2º tr. B

Tiscali 0.01 EUR Milano -66.3 5/5 possibili cessioni in vista C

Xerox 25.22 USD New York -18.1 3/5 rinuncia a progetto di fusione con Fujifilm B

1288 AF 11

OBBLIGAZIONI

Il Fondo monetario internazionale – la banca degli Stati - ha rivisto al ribasso le proprie stime sulla crescita mondiale e i tagli hanno riguardato quasi tutti i Paesi. Se però il Pil dell’intera economia globale è stato tagliato dello 0,2% sia per il 2018 sia per il 2019, per l’eurozona il taglio riguarda, sempre di uno 0,2%, solo il 2018, mentre per gli Usa riguarda solo il 2019. Unici a evitare la scure del Fondo sono stati Regno Unito, Giappone e Italia (vedi tabella). Per il nostro Paese il Fondo ha confermato la crescita dell’1,2% nel 2018 e dell’1% nel 2019 – venivamo però già da un forte taglio delle stime del luglio scorso, ma nonostante questo si tratta di una brutta notizia. Infatti, il governo italiano basa proprio sulla futura crescita economica la sostenibilità della sua manovra finanziaria - per il 2019 la manovra prevede una crescita del Pil dell’1,5%, decisamente più alto dell’1% stimato dall’Fmi. E se ad avere ragione fosse proprio il Fondo, ecco che i nostri conti peggiorerebbero decisamente. L’Fmi ci ha poi richiamati al rispetto delle regole dell’Unione europea – quindi al rispetto delle regole di bilancio – invitando il nostro Paese a non toccare la riforma Fornero e a fare molta attenzione allo spread.Quella del Fondo monetario non è però stata l’unica critica piovuta sulla nostra finanziaria. Anche Banca d’Italia si è espressa negativamente: l’aumento del Pil stimato dal governo come conseguenza delle maggiori spese varate si basa su assunzioni tutt’altro che scontate e generose. Anzi, secondo Banca d’Italia gli effetti positivi sulla crescita del reddito di cittadinanza e degli sgravi fiscali saranno modesti e graduali nel tempo.

I BTp la scorsa settimana hanno perso l’1% e lo spread,

cioè quanto paga in più un BTp decennale rispetto al titolo

tedesco di pari durata, il Bund, ha chiuso la settimana a quota 308,9,

dunque in risalita dal 283,9 della settimana precedente.

Non acquistare nemmeno i Buoni postali (il loro rendimento a

20 anni è del 2,49% netto annuo).

Secondo la Banca d’Italia, tenendo conto della nuova

manovra e dei suoi effetti, il rapporto debito/Pil sarebbe sotto il 100% non più tra 10 anni come

precedentemente stimato, ma tra 18 anni.

TASSI & VALUTE

Quante criticheI giudizi, negativi, sulla nostra manovra si moltiplicano: Fondo monetario e Banca d’Italia sono stati molto critici.

Alberto Cascione — analista obbligazioni mi puoi scrivere a: [email protected]

LE STIME DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

Nuove stime Stime precedenti Nuove stime Stime precedenti

2018 2019 2018 2019 2018 2019 2018 2019

Mondo 3,7% 3,7% 3,9% 3,9% Giappone 1,1% 0,9% 1% 0,9%

Zona euro 2% 1,9% 2,2% 1,9% Regno Unito 1,4% 1,5% 1,4% 1,5%

Usa 2,9% 2,5% 2,9% 2,7% Cina 6,6% 6,2% 6,6% 6,4%

Italia 1,2% 1% 1,2% 1% Messico 2,2% 2,5% 2,3% 2,7%

12 AF 1288

OBBLIGAZIONI

Insomma, BankItalia non sembra credere alla possibilità di avere una crescita all’1,5%, un po’ come il Fondo monetario internazionale.Se ancora hai BTp, liberatene. Per un investimento obbligazionario in euro se segui il portafoglio Equilibrato o Dinamico, metti i soldi da dedicare ai bond in euro in un conto deposito. Per investire 5.000 euro a 3 mesi il migliore oggi è il Conto corrente Altroconsumo. Se invece replichi il portafoglio Difensivo, metà va su un conto deposito libero. Un quarto va su un Etf a scelta tra Amundi euro high yield liquid bond iboxx (-0,4%) e iShares euro high yield corporate bond (-0,5%). Un altro quarto va ai bond bancari, per i quali da questa settimana ci sono novità. Banco Bpm tasso variabile 30/07/2022 passa a mantenere, in scia al consiglio sulle azioni delle banche italiane (vedi pagina 14) innescato dall’innalzarsi in prospettiva dello spread. Per i nuovi acquisti scegli due bond, sempre di Banco Bpm, ma senior, più sicuri qualora la banca – è un’ipotesi remota - avesse problemi finanziari. Si tratta di Banco Bpm Tasso Misto 30/12/2020 (Isin IT0005144677) e Banco Bpm Tasso Misto 29/01/2021 (Isin IT0005158677) – vedi pagina 13. Rimane confermato il consiglio di acquisto su Mediobanca tasso variabile 10/09/2025 (-1,7%).

LA FOLLIA DELLA FEDSecondo Trump, la Fed, la Banca centrale Usa, è “folle” per la sua eccessiva aggressività nel rialzare i tassi d’interesse quando negli Usa non c’è un problema legato al carovita. L’inflazione a settembre ha però toccato il 2,3% e l’inflazione di fondo, quella calcolata senza contare alimentari ed energia, il 2,2%, dunque entrambe sopra il livello obiettivo fissato dalla Fed al 2%. Il dollaro Usa (1,157 per un euro) non è da acquistare. Inflazione al centro dell’attenzione anche in Messico e Svezia. Nel Paese scandinavo il carovita è risultato più alto del previsto sia su base annua, sia mensile (rispettivamente +2,3% e +0,5% contro attese a +2,2% e +0,3%), mentre in Messico è stato in linea con le attese (+5% annuale e +0,4% mensile). Corona svedese (+0,8%; 10,36 per un euro) e peso messicano (+0,2%; 21,84 per un euro) sono all’acquisto. Per la corona scegli il fondo Nordea 1 Swedish Kroner Reserve BP (+0,7%) o, se non riesci a comprarlo, l’Etfs Long sek short eur (+0,7%) quotato a Piazza Affari (vedi pagina 13). Per il peso scegli i bond di pagina 13, che la scorsa settimana hanno perso lo 0,3% in peso e lo 0,1% in euro. Resta all’acquisto la sterlina inglese (+0,6%; 0,876 per un euro): investici con i bond di pagina 13, che la scorsa settimana hanno perso lo 0,4% in sterline, ma guadagnato lo 0,2% in euro.

CAMBIAMENTI NEI CONSIGLI

Banco Bpm Tasso Variabile 30/07/2022 (Isin IT0005120313; 100,84 euro) a ➜ bBanco Bpm Tasso Misto 30/12/2020 (Isin IT0005144677; 93,75 euro) aBanco Bpm Tasso Misto 29/01/2021 (Isin IT0005158677; 93,6 euro) aa acquista b mantieni

BITCOIN: IN CALO DEL 6%

Il BitCoin ha perso il 6,4% la scorsa settimana e ora vale 6.185,15  dollari (5.374  euro). L’Etn BitCoin Tracker XBT Provider (257,69  euro; Isin SE0007525332), che segue l’anda-mento del BitCoin, ha perso il 5,1%. Continua a stare alla larga dal BitCoin. Se però vuoi seguire le quotazioni del BitCoin e delle altre valute digitali, ti basta venire sul nostro sito e consul-tare il convertitore di criptovalute.

ASTE PIÙ COSTOSE

Le tensioni sui nostri  titoli di Stato si sono riflesse anche sulle aste: il rendi-mento del BoT a 12 mesi è infatti salito allo 0,949% lordo annuo dallo 0,436% dell’asta precedente. Più che raddop-piato anche il rendimento del BTp a 3 anni: dall’1,2% dell’asta precedente è arrivato al 2,51% lordo annuo.

Dati sull’inflazione anche in Norvegia, dove il carovita a settembre è stato del 3,4% su base annuale e dello 0,6% su base mensile. Entrambi i dati sono sopra le attese, rispettivamente a +3,2% e +0,4%. La corona norvegese (9,47 per un euro) è da mantenere.

RISPOSTE PER TE

@Alberto Il conto deposito di Santander IoPosso lo trovi a pagina 13 e nel nostro comparatore di conti online.

@Mario Le obbligazioni cassaforte consigliate in franchi svizzeri e yen giapponesi sono quotate a Francoforte.

@Stefano Le obbligazioni Bei in sterline inglesi e peso messicani di pagina 13 sono tassate al 12,5%.

1288 AF 13

Altroconsumo.it/FinAnzA

A IL MEGLIO DELLA SETTIMANA PER INVESTIRE LA TUA LIQUIDITÀ

INVESTIRE 5.000 EURO PER 3 MESI Conto corrente Altroconsumo (sia monointestato, sia cointestato) di BccforWeb

1% lordo (0,74% netto)

I tassi sono: 1% lordo fino a 25.000 euro (50.000 se cointestato); 0% oltre i 25.000 euro (50.000 se cointestato). Il bollo lo paga la banca per te. Per informazioni: www.bccforweb.it/altroconsumo.

Conto Deposito FCA Bank di FCA Bank

1% lordo (0,74% netto) Il bollo lo paga la banca per te. Per informazioni: www.fcabank.it/it/home/ oppure nº 011/44.88.000.

Conto Deposito Time Libero di Mediocredito del Friuli

0,5% lordo (0,37% lordo) Il bollo lo paga la banca per te. Per informazioni: www.contoforte.it/ oppure nº 800/373.717.

Conto IoPosso di Santander Consumer Bank

0,75% lordo (0,55% netto)

Il bollo lo paga la banca per te. Per informazioni: www.santanderconsumer.it/ oppure nº 848/800.193 e 011/631.88.15.

INVESTIRE 25.000 EURO PER 3 MESIConto corrente Altroconsumo (sia monointestato, sia cointestato) di BccforWeb

1% lordo (0,74% netto)

I tassi sono: 1% lordo fino a 25.000 euro (50.000 se cointestato); 0% oltre i 25.000 euro (50.000 se cointestato). Il bollo lo paga la banca per te. Per informazioni: www.bccforweb.it/altroconsumo.

SiConto Corrente di Banca Sistema

1% lordo (0,74% netto) Il bollo lo paga la banca per te. Per informazioni: www.sicontocorrente.it oppure nº 800/69.16.29.

Conto Deposito FCA Bank di FCA Bank

1% lordo (0,74% netto) Il bollo lo paga la banca per te. Per informazioni: www.fcabank.it/it/home/ oppure nº 011/44.88.000.

INVESTIRE 50.000 EURO PER 3 MESIConto corrente Altroconsumo (solo se cointestato) di BccforWeb

1% lordo (0,74% netto)

I tassi sono: 1% lordo fino a 25.000 euro (50.000 se cointestato); 0% oltre i 25.000 euro (50.000 se cointestato). Il bollo lo paga la banca per te. Per informazioni: www.bccforweb.it/altroconsumo.

SiConto Corrente di Banca Sistema

1% lordo (0,74% netto) Il bollo lo paga la banca per te. Per informazioni: www.sicontocorrente.it oppure nº 800/69.16.29.

Conto Deposito FCA Bank di FCA Bank

1% lordo (0,74% netto) Il bollo lo paga la banca per te. Per informazioni: www.fcabank.it/it/home/ oppure nº 011/44.88.000.

La classifica, aggiornata il 15 ottobre 2018, è in ordine decrescente di interesse (rendimento, liquidabilità, politica sul bollo…) considerando conti deposito liberi o conti correnti. Non sono considerati i conti deposito vincolati. La lista completa di tutti i prodotti, sono oltre 400 tra conti deposito liberi, vincolati e conti correnti, la trovi su www.altroconsumo.it/finanza/risparmiare/conti-deposito. Sul sito puoi personalizzare i consigli facendo variare importi, durate e includendo anche i conti vincolati. Le condizioni dei conti possono variare dopo la pubblicazione della rivista. Per rimanere sempre aggiornato consulta il nostro sito.

A IL MEGLIO DELLA SETTIMANA PER INVESTIRE IN OBBLIGAZIONI

Valuta Emittente o tipo di titolo

La sua affidabilità

Codice che identifica l’obbligazione

Ti verrà rimborsata

il…

Interessi annui

(%)

Ti paga gli interessi

il…Prezzo

L’anno ti rende (%) netto il…

Devi investire almeno euro…

euro Banco Bpm Rischiosa IT0005144677 30/12/2020 (1) 30/12 93,75 2,21 (2) 943euro Banco Bpm Rischiosa IT0005158677 29/01/2021 (3) 29/10 93,6 2,27 (4) 942euro Mediobanca * Rischiosa IT0005127508 10/09/25 (5) 10/12 99,7 2,4 (6) 1.004euro Amundi high yield liquid (7) LU1681040496 (7) (7) (7) 221,28 (7) (7)euro iShares euro high yield (7) IE00B66F4759 (7) (7) (7) 103,35 (7) (7)sek Nordea 1 swedish kroner BP (8) LU0173785626 (8) (8) (8) 18,41 (8) 50sek Etfs long sek short eur (9) JE00B3MQG751 (9) (9) (9) 44,19 (9) (9)gbp Bei Eccellente XS1031001198 17/02/20 (10) 17/11 100,42 0,11 (10) 1.153gbp Bei Eccellente XS1068966073 21/05/21 (11) 21/11 100,55 0,35 (12) 1.154gbp Mediobanca passo sterlina Rischiosa IT0005239261 12/01/23 (13) 12/01 101,83 1,04 (14) 1.172mxn Bei Eccellente XS1524609531 23/01/23 5,5 29/01 90,56 7,11 43mxn Banca mondiale (Birs) Eccellente XS1757382079 24/01/23 7 24/01 96,3 6,93 463mxn Bei Eccellente XS1760115649 30/07/23 7,5 30/07 98,36 6,82 46mxn Ifc Eccellente XS1558491004 02/02/24 7,25 2/02 96,26 7,04 463

Valuta: gbp: sterline inglesi. sek: corone svedesi. mxn: peso messicano. Prezzi rilevati dal circuito Reuters il lunedì mattina cambi di chiusura di venerdì. Per le obbligazioni in peso messicani l’affidabilità “Eccellente” si riferisce solo all’emittente: resta il rischio di cambio con l’euro. Se non riesci ad acquistare uno dei quattro bond segnalati in tabella, puoi provare anche con Banca Mondiale (Birs) Sustainable 4,1% 16/11/2019 (99,28; Isin XS1508504526) e Bnp Paribas 4,5% 02/02/2020 (96; Isin IT0006731605). * Titolo subordinato Lower Tier II. (1) Questo bond paga cedole variabili pari all’Euribor 3 mesi (oggi vale -0,318%) + 0,25%. (2) Il rendimento di questo bond è calcolato considerando l’Euribor 3 mesi (oggi a -0,318%) in crescita dello 0,3% ogni anno per tenere conto del futuro rialzo dei tassi sul mercato. (3) Questo bond paga cedole variabili pari all’Euribor 3 mesi (oggi vale -0,318%) + 0,4%. (4) ) Il rendimento di questo bond è calcolato considerando l’Euribor 3 mesi (oggi a -0,318%) in crescita dello 0,3% ogni anno per tenere conto del futuro rialzo dei tassi sul mercato. (5) Questo bond paga cedole variabili pari all’Euribor 3 mesi (oggi pari a -0,318%) + 2,25%, ma con una cedola minima garantita del 3%. (6) Il rendimento di questo bond è calcolato considerando l’Euribor 3 mesi (oggi a -0,318%) in crescita dello 0,3% ogni anno per tenere conto del futuro rialzo dei tassi sul mercato. (7) Amundi high yield liquid e iShares euro high yield sono Etf: portafogli di obbligazioni. Li acquisti tutti tramite la tua banca direttamente su Borsa italiana come normali azioni. La quantità minima acquistabile è 1 Etf. (8) È un fondo comune: il prezzo, in euro, è a venerdì 12/10. Lo acquisti anche su Fundstore (www.fundstore.it). (9) È un Etfs, un prodotto che replica l’andamento del tasso di cambio tra corona svedese e euro. Lo acquisti su Borsa italiana come una normale azione. La quantità minima acquistabile è 1 Etfs. (10) Questo bond stacca cedole variabili trimestrali pari al tasso Libor gbp 3 mesi (oggi a 0,81056%) + 0,25%. (11) Questo bond stacca cedole variabili trimestrali pari al tasso Libor gbp 3 mesi (oggi a 0,81056%) + 0,2%. (13) Questo bond stacca cedole variabili trimestrali pari al tasso Libor gbp 3 mesi (oggi a 0,81056%) +1,5% con un minimo dell’1,5%. (10) (12) (14) Il rendimento è calcolato ipotizzando il Libor gbp 3 mesi sempre pari a 0,6675%, valore registrato dal Libor al momento del nostro primo consiglio sui bond in sterline (Altroconsumo Finanza nº 1264).

14 AF 1288

DETTO TRA NOI

Mese dopo mese, il debito dello Stato italiano è salito a oltre 2.300 miliardi: un debito finanziato emettendo BTp, BoT e altri titoli di Stato. Le banche italiane ne hanno in portafoglio per 373 miliardi, cioè il 16% del totale: il triplo dei BTp che gli italiani hanno nel loro conto titoli! Considerando solo le 5 principali (Intesa, Unicredit, Banco Bpm, Ubi e Mps) l’investimento in BTp e affini è di oltre 130 miliardi, il 6% del totale. Negli ultimi mesi anche il rapporto tra gli investimenti in titoli di Stato italiani e patrimonio delle banche è tornato a salire: se a inizio anno era del 78%, a fine giugno era risalito al 94% (97% per le cinque banche principali). Insomma, se il valore dei BTp dovesse essere azzerato… anche il patrimonio delle banche farebbe altrettanto. Ecco perché le tensioni che hanno fatto risalire lo spread hanno pesato anche sulle azioni delle banche e su Piazza Affari (vedi oltre).

E SE LA MONTAGNA COMINCIASSE A FRANARE?Ipotizzando che la scadenza media dei BTp delle banche sia allineata a quella dell’intero debito pubblico (poco più di 7 anni), un aumento dell’1% dello spread significa un calo del 7% circa del valore dei BTp da loro detenuti: per le 5 banche del nostro campione sono più di 9 miliardi che vanno in fumo. Questa perdita di 9 miliardi si mangerebbe il 6,8% del loro capitale: (dal 5% circa del capitale di Unicredit e Intesa, al 16% per Mps, vedi tabella). Non è poco. C’è anche da considerare il rapporto tra capitale e rischi assunti, il “famoso” indice CeT1 di cui parliamo spesso e che è anche alla base della nostra valutazione di affidabilità delle banche. A fine giugno, il CeT1 delle nostre 5 banche era pari, in media, al 12,64%: un valore in linea con le richieste della Banca centrale europea, ma ogni 1% di spread in più fa calare questo indice dello 0,5% circa. Se continua di questo passo potrebbe scendere sotto il livello “di attenzione” del 10,5-11% che, per banche di queste dimensioni, fa scattare la necessità di battere cassa (come già in passato): cioè varare corposi aumenti di capitale.

NON VARCARE QUELLA SOGLIARispetto a fine giugno, quando era del 2,4%, lo spread è già risalito dello 0,7% circa (al 3,1%). Di conseguenza anche l’indice CeT1 ha già cominciato a “pagare il conto”: per le nostre 5 banche, secondo le nostre stime, dovrebbe essere calato al 12,3%. Ma non per tutte scende alla stessa velocità, quindi la “soglia di allarme” dello spread non è uguale per tutte. Monte Paschi parte da un indice CeT1 di tutto rispetto (più alto delle concorrenti), ma è la più esposta ai BTp, che pesano per oltre il doppio del suo patrimonio. Per questo, l’aumento dello spread fa calare velocemente il suo indice CeT1: circa l’1,5% per ogni 1% di aumento dello spread. Non va molto meglio a Banco Bpm, che ha un’esposizione ai BTp pari a oltre una volta e mezza il suo patrimonio: parte da un CeT1 elevato, ma che cala a velocità doppia rispetto alla media delle altre banche.

Banca d’Italia, che fa da “agente operativo” per le manovre di politica monetaria della Bce, è arrivata a detenere il 16,6% del debito pubblico italiano. Gli investitori italiani ne detengono, direttamente, solo il 4,9%. Un altro 30,7% è in mano a investitori esteri. Tutta la parte rimanente, cioè quasi la metà del debito pubblico, è in mano al settore finanziario italiano (banche, assicurazioni, fondi…).

ANALISI

Banche italiane, chi rischia di più?Non basta aver venduto i tuoi BTp per metterti al sicuro dal rischio Italia. Il caro-spread pesa anche sulle banche, e di conseguenza sulle loro azioni. Anche per le banche migliori!

SPREAD, COS’È?

Lo spread di cui si sente tanto par-lare è la differenza tra il rendimento di un BTp decennale e il rendimento di un titolo di Stato tedesco (bund) di pari durata. Più i mercati considerano rischioso un emittente, più chiedono rendimenti elevati: per questo, lo spread è un “termometro” della fidu-cia sull’Italia. Spesso ne senti parlare in “punti base”; un punto base è lo 0,01%, perciò 400  punti base corri-spondono a un extra-rendimento del 4% rispetto al bund. A voler essere precisi, a influenzare negativamente i conti delle banche non è lo spread, ma il rendimento del BTp (più questo sale, più il prezzo del BTp scende). Visto però che in questo periodo i rendimenti dei bund sono stabili, o quasi, parlare di aumento dei rendimenti dei BTp o di aumento dello spread è a grandi linee la stessa cosa.

1288 AF 15

Altroconsumo.it/FinAnzA

Mps ha appena ceduto la controllata belga e sta valutando

l’ipotesi di cessioni nel campo immobiliare. Banco Bpm sta riorganizzando il settore del

credito al consumo e si parla anche della possibile vendita di

Anima (vedi pagina 4).

Rispetto a metà aprile, quando lo spread ha ricominciato a salire,

le banche italiane hanno perso il 30,5% circa, contro un -17% per

Piazza Affari nel suo complesso, un -14,7% per le banche europee e un -2,7% per le Borse europee.

QUANTI DANNI PUÒ FARE LA BOMBA DEI BTP?

Intesa Sanpaolo Unicredit Banco Bpm Ubi Banca Mps Totale

(1)

Rapporto tra BTp e patrimonio (2) 73% 81% 160% 109% 233% 97%Perdita sui BTp se lo spread sale di un 1% (in milioni) (3) 2.590 3.122 1.330 683 1.470 9.195

Perdita sui BTp se lo spread sale di un 1% (in% sul patrimonio) (3) 5,1% 5,7% 11,2% 7,6% 16,3% 6,8%

Indice CeT 1 (2) 12,75% 12,57% 12,93% 11,78% 13,03% 12,64%Quanto cala il CeT 1 se lo spread sale dell’1%? (3) 0,4% 0,4% 1% 0,6% 1,5% 0,5%

(1) Calcolato sommando i dati del campione di 5 banche analizzate. (2) Dati al 30 giugno 2018 (ultimo aggiornamento reso noto). (3) Nostre stime basate sui dati di bilancio. Rispetto al 30 giugno, lo spread è già salito di uno 0,7% circa.

Se lo spread torna a superare quota 400, cioè il 4%, per queste due banche l’ipotesi di aumento di capitale diventa più che concreta. È vero che intanto possono migliorare l’indice CeT1 in altri modi, per esempio cedendo attività (vedi qui a lato), ma potrebbe non bastare: a maggior ragione, ti ribadiamo di vendere sia le azioni Mps (1,81 euro) sia quelle Banco Bpm (1,87 euro). Per eccesso di precauzione passiamo a mantenere anche l’obbligazione Banco Bpm con scadenza 30/07/2022 (prezzo 100,84, Isin IT0005120313); è, infatti, un’obbligazione subordinata, cioè la categoria più rischiosa tra i bond.Terza in questa speciale classifica di “rischiosità” è Ubi Banca: la sua esposizione ai titoli di Stato è minore, ma supera comunque l’intero importo del suo patrimonio. Inoltre, nel nostro campione, è quella che parte da un indice CeT1 più “debole”. Se lo spread torna a quota 500 (come ha già fatto in passato, vedi grafico) anche Ubi può trovarsi a dover batter cassa. Consiglio ribadito, quindi, anche per le azioni Ubi (2,96 euro): vendi.

TUTTA COLPA DELLO SPREAD!Che fare con Intesa Sanpaolo e Unicredit? Insieme hanno BTp e affini per oltre 81 miliardi – più di una volta e mezza il totale delle altre tre banche – ma considerate le dimensioni del patrimonio sono meglio “corazzate” e, nel loro caso, un aumento dell’1% dello spread pesa sul CeT1 per non più dello 0,4%. Un aumento di capitale sembra escluso finché lo spread non supera quota 600 e oltre. Dopo la pulizia dai crediti “marci” la loro attività non sta andando male, ma lo spread rischia di azzerare questi sforzi! Un +1% di rendimento dei BTp è una perdita di 2,5-3 miliardi: sufficienti a mettere a rischio il dividendo. Non solo: c’è lo spauracchio delle agenzie di rating che, a fine mese, potrebbero peggiorare il giudizio sull’Italia. L’impatto sullo spread sarebbe pesante, e in quel momento il mercato non farebbe molte distinzioni penalizzando tutte le banche. Ma ci sono altre incognite: per esempio l’ipotesi di ridurre la deducibilità degli interessi, di cui ti abbiamo parlato settimana scorsa. Se sei un investitore prudente, da tempo dovresti aver venduto sia Intesa Sanpaolo (2,03 euro), sia Unicredit (11,91 euro), così come tutta Piazza Affari. Se segui una strategia più aggressiva, finora ti abbiamo consigliato di acquistare in ottica di lungo periodo, ma viste queste incognite, e per prudenza, cambiamo il consiglio: limitati a mantenere.

E LE ASSICURAZIONI?Non ci sono solo le banche: anche le assicurazioni sono ben infarcite di BTp. PosteVita (il ramo assicurativo di Poste italiane) ne ha per 75 miliardi. Ciò significa una perdita di circa 5 miliardi per ogni 1% di spread in più. Il rapporto tra patrimonio effettivo e patrimonio minimo richiesto dalle autorità di controllo è crollato dal 279% di fine 2017 al 185% di giugno 2018 per l’impatto dell’aumento dello spread nel 1º semestre (dall’1,5% al 2,3%). Limitati a mantenere Poste italiane (6,25 euro).

PERCHÉ UN AUMENTO DI CAPITALE È DA TEMERE?

Se una banca deve raccogliere nuovi capitali, è “costretta” a offrire le nuove azioni a un prezzo più basso di quello di mercato per trovare investi-tori disposti a comprarle. Il “prezzo medio” delle  azioni in circolazione sarà, di conseguenza, più basso di quello precedente l’operazione: per questo, in generale, quando anche solo si ipotizza un aumento di capitale, il prezzo delle  azioni già comincia a scendere. L’impatto negativo dipende dalle dimensioni dell’operazione e dalla fiducia che i mercati hanno nella società: più è alto l’importo, e più la società è considerata rischiosa, più sarà costretta a offrire le nuove azioni a prezzi di saldo, facendo perciò crol-lare il prezzo del titolo in Borsa.

16 AF 1288

DETTO TRA NOI

Generali ha BTp per circa 70 miliardi, a fronte di un patrimonio proprio di soli 23,6 miliardi, ma rispetto a PosteVita si difende meglio con le riserve accantonate. Il suo indice di solidità non si è quasi mosso nel 1º semestre, passando da 207% a 201%. Anche contando la garanzia che Generali offre sulle polizze legate alle “gestioni separate” (la sola Gesav ha BTp per oltre 16 miliardi), siamo lontani da una situazione da “uomo della pioggia”. Anche per Generali, tuttavia, vale quanto detto per le banche: se lo spread continua a salire, il mercato non farà distinzioni, quindi portiamo per prudenza a “mantieni” anche il consiglio su Generali (14,17 euro).

UN “INDICE CET1” ANCHE PER LE ASSICURAZIONI

Per le assicurazioni, la solidità patri-moniale viene valutata raffrontando il patrimonio “effettivo” con quello minimo richiesto dalle autorità di con-trollo in relazione ai rischi assunti. Questo indice, chiamato Solvency ratio, deve perciò essere superiore al 100%. Più è alto, più la società ha capitale in abbondanza rispetto ai rischi.

L’acquisto dello short allo sportello è sempre possibile (a meno che la banca non giudichi il prodotto per te troppo rischioso). Tramite internet ci risulta che solo il trading di Ingdirect non permetta l’acquisto.

Come per le azioni, dovrai dire alla banca quanti short vuoi. È facile: prendi la cifra da investire nello short e dividi per il prezzo attuale di mercato di uno short.

IL PEGGIO (FORSE) DEVE ANCORA VENIRE

Anche se è già salito, lo “spread” (la differenza di rendimento tra un BTp decennale e un titolo di Stato tedesco simile) potrebbe correre ancora. Tra il 2011 e il 2012, in un momento di sfiducia sull’Italia, era balzato oltre il 5%.

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SAPERNE DI PIÙ

Tutto ciò che vorresti sapere sullo shortDomande e risposte per proteggere le tue azioni italiane.

Quale certificate short consigliate?Lo short 7x di Société Générale (5,325 euro; Isin DE000SG2QNU4).

Cos’è lo short?È un prodotto finanziario che guadagna quando la Borsa di Milano scende e perde quando Piazza Affari sale.

Quanto guadagna (o perde)?7 volte il movimento giornaliero di Piazza Affari. Se un giorno Milano perde il 2%, lo short guadagna il 14%. Se il giorno dopo Milano sale dell’1%, lo short perde il 7%. E via così, giorno per giorno.

È una cosa complicata da comprare?No, è quotato a Milano. Si compra come una qualsiasi azione quotata.

Quanto costa comprarlo?Le spese bancarie sono le stesse di comprare un’azione italiana; in media, via internet è lo 0,19% del valore dell’investimento, allo sportello lo 0,7%.

L’UOMO DELLA PIOGGIA

È un libro di John Grisham, diventato poi un film diretto da Francis Ford Cop-pola, in cui un giovane avvocato alle prime armi riesce a far condannare in tribunale una potente compagnia assicurativa a risarcire i propri clienti con cifre record. Ma la sanzione è tal-mente pesante che la società fallisce. Trovi il trailer del film qui: https://bit.ly/2ynDHvh.

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Altroconsumo.it/FinAnzA

PERCHÉ LO SHORT NON FUNZIONA SULL’ARCO DI DIVERSI GIORNI?

Te lo spieghiamo con un esempio. Sup-poniamo che Piazza Affari oggi salga del 3%, lo short perde, quindi, il 21% – passa da 4,38 euro a 3,46 euro. Domani Milano sale ancora del 2%, lo short, quindi, perde un altro 14%. Il calcolo lo si fa sul valore del giorno prima, quindi perde il 14% dai 3,46 euro e arriva a 2,98 euro. Poi, il terzo giorno, Milano cala del 5%. Lo short guadagna il 35%, ma lo fa dai 2,98 euro del giorno prima, quindi si riporta a 4  euro. Rispetto a tre giorni prima la Borsa è sostan-zialmente in pareggio, lo short perde l’8,7%.

Il 3 ottobre Piazza Affari ha chiuso a +0,84%. Ti aspetteresti uno short in calo del 5,9%, invece ha chiuso a -4,9%, un bell’1% che balla. Non

funziona? No la variazione della Borsa calcolata alle 17:30 dei due

giorni è di +0,705%, moltiplicato per 7 fa il -4,9% dello short.

Lo spread denaro-lettera è la differenza tra il prezzo pagato

da chi compra (più alto) un determinato prodotto e chi lo vende (più basso) in uno

stesso istante. Più il prodotto è scambiato, più lo spread scende.

Che vuol dire che il costo dell’assicurazione aumenta?

Significa che i guadagni offerti dallo short saranno sempre meno in grado di coprire le perdite che

hai sul tuo portafoglio.

In caso di movimenti straordinari della Borsa, per entità e

rapidità, la negoziazione degli short o dei long può essere

temporaneamente sospesa, così come accade per le azioni –

l’ultima volta è successo il giorno dopo il referendum sulla Brexit.

Che vuole dire che segue Milano giorno per giorno? Se tra qualche mese Milano avrà perso il 5%, il mio short sarà a +35%?Solo se Milano sarà scesa quasi costantemente giorno per giorno (in tal caso lo short potrebbe guadagnare anche più del 35%). Se, però, la Borsa fa tanti alti e bassi, allora il tuo short potrebbe essere persino in perdita. Per esempio, in questi giorni Milano è in perdita di circa il 12% rispetto a inizio anno. Lo short sta guadagnando l’84%? No, sta perdendo il 14%. Questo perché la Borsa per tutta la prima parte dell’anno è andata bene, quindi poi lo short ha fatto fatica a recuperare (vedi il riquadro blu qui a fianco).

Mi sembra che comunque lo short, anche solo da un giorno all’altro, non funzioni tanto bene, è possibile?No, lo abbiamo testato e fa bene il suo lavoro. Tieni a mente che il mercato dove è quotato lo short chiude alle 17:30, mentre i prezzi di chiusura della Borsa si formano alle 17:35. Sono 5 minuti che possono fare la differenza (uno 0,3%, moltiplicato per 7, fa un 2,1% che può non tornare). Per vedere se lo short funziona non devi prendere il valore di Borsa alla chiusura, ma alle 17,30. Questi controlli li abbiamo fatti noi per te. Il prezzo dello short, come quello di tutti i prodotti quotati, risente, poi, del costo occulto dello spread denaro-lettera (quanto paghi a chi ti fa operare sul mercato), pertanto la variazione dello short potrebbe non tornarti con quella che ti aspetteresti.

Ho visto che lo short scade il 21 dicembre: mi devo preoccupare?No, nel caso dovessi portarlo fino alla scadenza, non perderai tutto, ma riceverai indietro il controvalore del prodotto in quel momento.

So che la Borsa scende quando le società staccano i dividendi: posso sfruttare lo short per fare in quei giorni guadagni sicuri?No, lo short non tiene conto dello stacco dei dividendi. In pratica, se un giorno Piazza Affari scende dell’1% solo perché alcune società hanno staccato il dividendo, allora lo short resterà piatto.

Ma perché avete scelto proprio questo short?Perché nonostante la scadenza ravvicinata è ancora quello più scambiato. Questo significa ridurre al minimo lo spread denaro-lettera.

Quanto dovrei investire nello short?Dipende. Se lo compri per una speculazione, scegli tu quanto metterci. Se vuoi puntarci, per esempio, 3.000 euro, ne devi comprare 563 pezzi (3.000 euro diviso il prezzo attuale di un certificate) - non esagerare, è una scommessa. Se vuoi usarlo per proteggere un portafoglio di azioni italiane, devi investire una somma precisa: prendi il valore a oggi delle azioni italiane che hai e dividi per 5,18 – se le tue azioni italiane valgono 30.000 euro, devi investire nello short 5.791 euro (ai prezzi attuali, 1.087 pezzi).

Ma che vuol dire proteggere il portafoglio?Significa che ciò che perdi sulle azioni italiane in portafoglio lo recuperi con lo short. Vale pure il contrario: se la Borsa sale, i guadagni sulle azioni in portafoglio saranno compensati dalle perdite sullo short. Ma così non ci guadagni mai?È proprio lo scopo della copertura: qualsiasi cosa succeda tu sai che il valore di quello che hai in mano oggi non cambierà domani. Occhio: tutte le assicurazioni hanno un costo. Qui è legato all’andamento della Borsa: più fa su e giù più questo costo sale. Inoltre, ricorda che appena stai perdendo sullo short tra il 20% e il 25%, devi venderlo.

18 AF 1288

DETTO TRA NOI

È così per tutti: le plusvalenze su Etf e fondi comuni sono sempre tassate in pieno. Non possono mai essere compensate da nessun tipo di minusvalenza pregressa.

Non puoi mandare ordini di acquisto e vendita sullo short a mercato chiuso.

Il certificate long funziona come lo short, solo che segue le oscillazioni di Milano: se questa un giorno sale del 3%, il long guadagna il 21%, se Milano perde l’1%, il long perde il 7%. Potrebbe essere un modo per recuperare velocemente in caso di rimbalzo. Anche in questo caso non dimenticare: appena perdi sul long il 20/25% devi vendere.

Una volta che hai ricalcolato la leva del turbo short moltiplica questo valore per 0,74 (se 6,4, ottieni 4,74). Prendi il valore dei tuoi investimenti in azioni italiane e dividi per il numero così ottenuto – se sono 20.000 euro, devi fare 20.000 diviso 4,74. La cifra che ottieni è quanto devi investire nel turbo short (dividi poi per il prezzo attuale di un singolo turbo short per sapere quanti comprarne).

E se già non ho azioni italiane, ma solo internazionali?Il momento è delicato, ma non critico, sennò ti avremmo detto di vendere tutte le azioni, anche estere. Non possiamo, però, escludere che ci possa essere un evento che generi una fuga (fallimento banca cinese?). Se vuoi un’assicurazione puoi comunque usare lo short negli stessi modi suddetti, ma prendi a riferimento il valore complessivo dei tuoi investimenti azionari – la copertura sarà meno precisa. Se proprio temi il tracollo dei mercati – in una crisi si può arrivare a perdere anche il 50% – vendi tutto.

Avete tenuto conto degli impatti del fisco?Sì, i guadagni che ottieni sullo short sono compensabili con tutte le tue eventuali minusvalenze. Così come i guadagni sulle azioni potranno essere compensati dalle eventuali minusvalenze ottenute con lo short. Attenzione: se investi tramite fondi e Etf non potrai mai compensare i guadagni ottenuti su questi prodotti con le eventuali minusvalenze ottenute sullo short.

Quando si può comprare questo short?In qualsiasi momento tra le 9 e le 17,30. Ricorda che devi farlo prima che l’evento di discesa della Borsa si sia realizzato: mettiamo che un giorno la Borsa di Milano apra a -3% rispetto al giorno prima. Tu solo allora ti compri lo short. Milano chiude poi la giornata a -2%: con lo short a fine giornata ci stai perdendo il 7% – da quando lo hai preso la Borsa ha messo su l’1%.

Vale la pena comprare ora lo short?Sì, anzi avresti dovuto già comprarlo – già questa estate, su Altroconsumo Finanza nº 1280, ti avevamo consigliato lo short in caso di discesa della Borsa sotto 20.500 punti. Se lo hai fatto ti è andata bene: dalla chiusura del 5 ottobre a quella del 12 ottobre Milano ha perso il 5,4% circa e lo short ha guadagnato il 43% circa. Ora siamo intorno a una soglia critica, 19.000 punti – è un altro -1,3% dai 19.256 punti attuali. La Borsa potrebbe oscillare un po’ intorno ai 19.000, ma se sfonda questa soglia potrebbe precipitare fino a 16.000 (-17% dai prezzi attuali). Finché oscilliamo intorno a 19.000 con lo short soffri, ma poi, se scendiamo, godi. E se Milano dai 19.000 rimbalza? Intanto, ti sarai coperto dal rischio di calo. E poi potresti valutare di vendere lo short e di comprare un prodotto che invece moltiplica i guadagni di Milano, il long 7x di Société Générale (1,785 euro; Isin DE000SG2QNT6).

Quando si deve vendere questo short?Sempre e comunque appena stai perdendo sullo short intorno al 20-25%.

Non ci sono short che funzionano con certezza anche su più giorni?Sì, sono i turbo short di Bnp Paribas. Per esempio, quello con codice Isin NL0012879290 (0,3 euro) ha leva 6,4. Significa che guadagnerai il 13% circa se Milano, dopo un mese (o una settimana, o 15 giorni… qualsiasi durata), avrà fatto -2% (quindi 6,4 volte tanto). Stupendo? Ni. Attenzione a tre cose. Primo: la leva (fondamentale per capire quanti turbo short devi comprare per coprirti) cambia in ogni istante. Quindi se pensi di acquistare questo prodotto, fai attenzione a ricalcolartela perché potrebbe essere diversa da quella che ti abbiamo comunicato qui (prendi il valore dell’indice FtseMib e dividilo per il prezzo lettera che ti fornisce la banca per il turbo certificate moltiplicato per 10.000). Secondo: il suo spread denaro-lettera può essere alto (lo abbiamo rilevato anche oltre l’1% rispetto a meno dello 0,3% per lo short di Société Générale). Questo incide sull’efficienza della tua copertura. Terzo: più che mai qui vale la regola che devi vendere appena stai perdendo intorno al 20-25%. Se ti dimentichi e la Borsa recupera e sale fino a 22.000 punti (+14,3% da oggi) tu perdi tutto quanto investito sul turbo short.

1288 AF 19

Altroconsumo.it/FinAnzA

Per il fisco, la differenza tra prezzo di rimborso e prezzo di emissione

di uno zero coupon è come se fosse un’unica “maxi-cedola”

che incassi alla scadenza. Di conseguenza, è tassata allo

stesso modo delle cedole.

Quando è stato emesso nel 1997, il bond Comit offriva un rendimento

del 7,68% annuo lordo. Un tasso del tutto fuori mercato oggi: per questo, il suo prezzo è salito più

del prezzo teorico; comprato oggi il bond rende circa il 3,3% lordo.

Questa obbligazione, come molte altre, è costantemente monitorata

nella nostra selezione. Oggi il nostro consiglio è di venderla,

ma resta sempre aggiornato qui: https://www.altroconsumo.it/

finanza/investire/obbligazioni.

OTTOBRE: MESE DELL’EDUCAZIONE FINANZIARIA

Leggende metropolitaneSfatiamo, insieme, alcune false credenze finanziarie.

SE VENDO UN BOND ZERO COUPON SUBITO PRIMA DELLA SCADENZA, CI GUADAGNO SULLE TASSEFalso. Se vendi uno zero coupon subito prima della scadenza, il prezzo sarà vicinissimo al valore di rimborso di 100. Le tasse che paghi sono le stesse; semmai ci rimetti le spese di vendita. Sì, gli zero coupon non danno cedole, perché il guadagno è dato dallo scarto tra il prezzo di rimborso e il prezzo di emissione. Ma per il fisco non è una plusvalenza che puoi compensare con perdite pregresse; è un guadagno tassato sempre, indipendentemente dal fatto che l’incasso finale di 100 derivi dal rimborso o dalla vendita nei giorni subito precedenti. Il discorso è diverso se vendi il bond molto prima della scadenza: in tal caso, il guadagno che teoricamente realizzi è composto da due parti, una compensabile e l’altra no. Per esempio, prendiamo il bond Comit con scadenza 08/1/27 (Isin IT0000966017). Nel 1997 è stato emesso al prezzo di 10,85 e nel 2027 sarà rimborsato a 100. Se sul mercato i tassi restassero fermi il prezzo teorico dovrebbe pian piano crescere da 10,85 fino a 100, e oggi sarebbe intorno a 54,3. Ma anche gli zero coupon, come i “normali” bond con cedola, subiscono gli alti e bassi del mercato: se i tassi scendono, il prezzo sale. Ed è ciò che è successo: oggi il prezzo è pari a 76,5, più alto del prezzo teorico, e se l’hai comprato all’emissione guadagni circa 65,7. Se lo vendi ora che succede? La differenza tra il prezzo teorico di 54,3 e il prezzo di emissione (circa 43,5) sono gli interessi maturati dall’emissione a oggi e, come già detto, è tassata sempre. L’altra parte (la differenza tra 76,5 e 54,3, cioè circa 22,2) è una plusvalenza: se hai minusvalenze pregresse, su questa non paghi tasse. Da adesso in poi, il prezzo “teorico” continuerà piano il suo cammino verso quota 100; il prezzo reale sarà più ballerino, ma all’avvicinarsi della scadenza convergerà verso 100. Perciò se vendi subito prima della scadenza, la differenza tra prezzo reale e prezzo teorico (che puoi compensare con perdite pregresse) sarà quasi nulla.

CON STRADE DIVERSE… VERSO LA STESSA META

Il prezzo teorico dello zero coupon targato Comit (linea sottile) sale senza scossoni verso 100. Il prezzo di mercato (in grassetto) è più ballerino perché segue gli alti e bassi dei tassi di mercato, ma alla fine si avvicina a 100.

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2015

2014

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2018

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2013

20 AF 1288

DETTO TRA NOI

SE VENDO UN BOND PRIMA DELLO STACCO, PERDO LA CEDOLAFalso. Se vendi un’obbligazione a metà strada tra uno stacco della cedola e quello successivo, non perdi nulla: la “fetta” di cedola di tua competenza ti viene pagata alla vendita, insieme al prezzo del bond. Supponiamo che tu abbia un’obbligazione che il primo gennaio di ogni anno stacca una cedola di 12 euro. Il 31 ottobre di quest’anno decidi di venderla: oltre al prezzo di vendita, l’acquirente ti pagherà i 10 euro di interessi che ti spettano (10 mesi su 12). Il 1º gennaio 2019 lui incasserà l’intera cedola di 12 euro: dato che te ne ha pagati 10, in pratica ha incassato 2 euro di interessi (cioè quelli dei due mesi in cui il titolo era di sua proprietà). Forse questa leggenda è nata dal fatto che la fetta di cedola che ti spetta è “nascosta” nell’incasso della vendita, e a volte non te ne accorgi: tornando al nostro esempio, non vedrai nessun accredito il prossimo 1º gennaio, perché quanto ti spetta ti è già stato dato a fine ottobre. Ma stai tranquillo, non ti sei perso nulla!

GLI ETF SONO UNA BOMBA A OROLOGERIA!Falso. Come rischio non sono molto diversi da un fondo comune. Entrambi sono un contenitore in cui il tuo capitale confluisce insieme a quello di altri investitori, e in entrambi i casi è separato da quello di chi gestisce i soldi mettendoti al riparo dal rischio che questi fallisca. Con ciò non diciamo che gli Etf non siano rischiosi: subiscono gli alti e bassi del mercato in cui investono, ma questo vale anche per un qualsiasi fondo comune. È vero che il fondo comune ha un gestore “attivo” che dovrebbe sapere, in teoria, come attenuare gli scossoni (per esempio aumentando il cuscinetto di liquidità quando la Borsa va male). Ma nella pratica sono pochi i gestori che riescono a battere mercato, e a confermare questa bravura anno dopo anno.Non siamo, quindi, d’accordo, con chi ha definito gli Etf prodotti complessi: sono solo un fondo comune che si limita a copiare l’indice di riferimento, anziché cercare di batterlo. Non siamo d’accordo neanche con chi dice che la loro gestione passiva contribuisce ad amplificare le perdite dei mercati: se gli investitori di un fondo comune si spaventano per un calo del mercato e cominciano a vendere le proprie quote, il gestore non potrà far altro che ridurre gli investimenti per liquidare le quote, e queste vendite genereranno nuovi cali di Borsa. L’effetto-valanga non è dovuto alla gestione passiva degli Etf, ma è una conseguenza di mercati interconnessi e informatizzati. Indipendentemente dal fatto che tu investa tramite fondi o Etf.Ma allora perché questi allarmi tornano di moda, ogni tanto, come negli ultimi giorni? Una risposta certa non l’abbiamo, ma più di un dubbio sì. Basta vedere da chi provengono questi allarmi: dai vertici del settore finanziario. Insomma da chi guadagna molto quando tu investi in fondi, e guadagna molto meno quando investi in Etf. A volte a pensar male…

Spesso val la pena puntare su un Etf anziché su un fondo, e non a caso sono molti quelli che ti consigliamo: non pretendono di far meglio della Borsa - si limitano a “copiarla” - ma almeno ti fanno pagare meno spese.

Il “mito” della cedola dei bond vale anche in senso opposto, cioè quando acquisti: spesso, infatti, ci chiedi se basta acquistare un titolo il giorno prima dello stacco per aver diritto alla cedola. La risposta è sì, ma è inutile! Non ti serve a guadagnare di più: se compri il giorno prima dello stacco, paghi al venditore la quasi totalità della cedola che incasserai il giorno dopo.

Già in passato avevamo commentato questi “allarmi” sugli Etf: vedi per esempio AF nº 1268.

PROBLEMI O DUBBI SULLA CONCILIAZIONE? CI PENSIAMO NOI: CHIAMACI!

Ti serve aiuto per compilare la domanda di conciliazione? Hai dei dubbi? Ti aiutiamo noi! Contatta la nostra consulenza giuridica allo 02/69.61.550 (attiva da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18). Oppure compila il form che trovi qui: www.altroconsumo.it/info/contattaci/consulenza-legale-form, selezionando l’argomento “banche” nella voce “categoria”. Il servizio è riservato a voi soci.

FONDO EUROPA IMMOBILIARE 1: NOVITÀ PER LA CONCILIAZIONE CON POSTE

Hai investito nel fondo immobiliare Europa immobiliare 1, che ha chiuso i battenti con una perdita superiore al 30%? Se lo hai fatto tramite Poste puoi vederti ristorata la perdita o con un rimborso in contanti, oppure con una Polizza assicurativa, della durata di 5 anni. Rispetto a quanto ti avevamo illustrato in AF nº 1266, ci sono novità sulla conciliazione. Si è ampliata la platea di coloro che potranno ottenere subito il denaro. Se rientri tra queste categorie, per accedere alla conciliazione devi compilare una domanda, la trovi qui https://bit.ly/2A5ZSIE, e poi devi inviarla con raccomandata A/R alla Segreteria della Commissione di Conciliazione Poste Italiane – Associazioni dei consumatori, Viale Europa 175 – 00144 Roma entro il prossimo 31 dicembre. Se la domanda verrà accolta dovrai firmare il verbale per accettazione e rispedirlo alla Segreteria della Commissione di Conciliazione Poste Italiane entro 30 giorni solari e in 15 giorni dovresti avere il denaro sul tuo conto corrente.

1288 AF 21

Altroconsumo.it/FinAnzA

@Dante In AF nº  1287, a pagina  20, abbiamo erroneamente scritto 34,2% a proposito dell’Ivafe. Quest’ultima è invece una cifra fissa pari a 34,2 euro.

POSTA DEL DIRETTORE

@Giovanni @Luciana @Luca @Cianki In questo momento non siamo attrezzati per realizzare un’indagine sull’apertura di conti correnti in Austria, Gran Bretagna, Slovenia o altri Paesi dell’Europa, né per analizzare l’affidabilità delle banche estere. Spesso l’apertura viene concessa solo ai residenti in quei Paesi o ai frontalieri.

@Massimo Non sottoscrivere Toyota Motor Credit Corporation Step-Up 24/10/25 (Isin XS1885506813). È in dollari Usa, non interessante, vedi qui: https://bit.ly/2P6KC3m.

@Gianni Considerando il numero di anni che ti mancano alla pensione, tra 3 e 5, ti consiglio di passare al comparto Sicurezza 2015 del fondo pensione Cometa, che meglio si adatta alle tue esigenze. Aderisci per il minimo.

@Luigi Il mio consiglio su iShares  euro high yield corporate bond Ucits etf (103,35 euro; Isin IE00B66F4759) e sul bond Banca Mondiale (Birs) 7% 24/01/2023 (96,3; Isin XS1757382079) è di acquistare. Tu che li hai già limitati a mantenerli.

@Marco Il conto corrente di Ing Direct ti consente di fare investimenti solo sul mer-cato italiano, per questo motivo non riesci a comprare i titoli Con.Edison.

@Pier Paolo La percentuale del 4% è il rendimento medio dato dal dividendo che l’Etf ha dato a chi lo ha sottoscritto a settembre 2014, al momento della prima quo-tazione a Piazza Affari, e lo ha mantenuto fino a oggi. Ne ho parlato qui: https://bit.ly/2IOzZzA.

MUTUI, LE MIGLIORI CONDIZIONI

Mutuo a tasso variabile: Deutsche Bank Mutuo Pratico a Tasso Variabile: TAEG 0,92%; TAN 0,86%; rata: 744 Euro. Mutuo a tasso fisso: Webank Mutuo Fisso: TAEG 2,17%; TAN 2,13%; rata: 887,72 euro.

SCRIVI AL DIRETTORE

Hai bisogno del mio aiuto? Scrivimi a [email protected] oppure parla con me al telefono il giovedì dalle 9 alle 12 chiamando lo 02/69.61.577.

A DOMANDA RISPONDO

Mutuo a tasso fisso o variabile?Voglio comprare casa, intendo accendere un mutuo di 236.000 euro della durata di 30 anni. Qual è meglio? Mirco

Considerando la durata del mutuo che vorresti sottoscrivere, 30 anni, meglio uno a tasso fisso. Certo, se scegli il tasso variabile, almeno all’inizio, l’importo della rata sarà inferiore a quella che devi pagare scegliendo un tasso fisso. C’è un però: in questo periodo storico i tassi sembrano congelati (l’Euribor a 3 mesi, il più usato come riferimento per determinare l’importo della rata dei mutui a tasso variabile, a fine settembre, si è bloccato a –0,32%) ma in futuro sono destinati a crescere. In quel momento anche la rata del tuo mutuo a tasso variabile inizierà a crescere. E potrebbe lievitare molto. Immaginiamo che tu accenda un mutuo, appunto, di 236.000 euro - fai attenzione a tener conto nella cifra anche quanto, tra spese di istruttoria, di perizia, oltre al denaro che dovrai pagare a titolo di imposta sostitutiva, va aggiunto al prezzo della casa che intendi comprare. Se scegli il miglior mutuo oggi disponibile a tasso fisso – vedi a lato – pagherai una rata mensile di 887,72 euro e restituirai 320.171 euro al termine dei 30 anni. Se i tassi dovessero restare ai livelli attuali per 30 anni, ipotesi irrealistica, sempre scegliendo il miglior tasso variabile – vedi a lato - pagheresti 744 euro al mese, e restituiresti 269.766 euro. Ma c’è un ma: questi importi sono calcolati ipotizzando stabilità nei tassi per 30 anni: è inverosimile.Fino alla prossima primavera i tassi dovrebbero restare bassi, conseguenza della politica accomodante della Bce. In seguito, però, inizieranno i rialzi, e con essi anche la rata variabile del tuo mutuo salirà.

22 AF 1288

DETTO TRA NOI

MUTUO SARTORIALE

Vuoi sapere qual è il mutuo più adatto alle tue esigenze? Qui https://www.altroconsumo.it/soldi/mutui/calcola-risparmia/mutui-confron-ta-e-scegli?skiplanding=true puoi trovare quello che fa al caso tuo. Basta inserire pochi dati.

IL SU E GIÙ DELL’EURIBOR A 3 MESI

L’esempio che ti abbiamo fatto nell’articolo prevede un andamento irregolare dell’Euribor 3 mesi, che, nel corso dei prossimi 30 anni, potrebbe arrivare a sfiorare il 4%. Preferisci il mutuo a tasso fisso.

358

341

324

307

290

273

256

239

222

-0,50%

0,00%

0,50%

1,00%

1,50%

2,00%

2,50%

3,00%

3,50%

4,00%

1 18 35 52 69 86 103

120

137

154

171

188

205

Riprendiamo l’esempio di prima. In questo caso, però, immaginiamo che l’Euribor a 3 mesi prenda a crescere molto lentamente, ma che, in media, nei prossimi 30 anni tenda verso il 2% (valore ragionevole considerando che in passato ha superato il 5%). Immaginiamo un andamento irregolare: un po’ sale e un po’ scende, ma che in media sia intorno al 2%, percentuale in linea con l’andamento medio dell’Euribor 3 mesi del 1999 a oggi. La rata media mensile che dovrai corrispondere sarà di circa 966 euro, ossia quasi 80 euro in più al mese per 30 anni rispetto al mutuo a tasso fisso. Non solo: potresti trovarti a dover far fronte al pagamento di una rata di importo inaspettatamente elevato. Nel caso di questo mutuo a tasso variabile la rata mensile è calcolata secondo l’algoritmo Euribor 3 mesi + 1,25%. Il mese in cui l’Euribor toccherà il livello massimo, il 3,658%, la rata sarà calcolata su un tasso del 4,9%. L’importo che dovresti pagare in questo caso sarebbe di quasi 1.176 euro, il 35% in più rispetto alla rata minima. Per questo ti invitiamo a scegliere il mutuo a tasso fisso che avrà rate costanti nel tempo. All’inizio ti sembrerà di pagare un po’ di più, ma poi ne avrai beneficio.

FONDI PENSIONE

Un fondo pensione per i miei figli?Ha senso farlo? Esiste un’età minima? Quanto bisogna versare? E su quale fondo è meglio farlo? Antonio

Secondo noi sfruttare la possibilità offerta dai fondi pensione di versare i soldi a favore di un familiare a carico è un’ottima idea: inizi a versare soldi fin da quando nascono i tuoi figli e quando saranno adulti si ritroveranno un bel tesoretto. Inoltre i vantaggi non sono solo per loro, ma anche per te. I contributi che versi sono infatti anch’essi deducibili (risparmi più tasse) e li puoi sommare a quelli che già fai per te. Attento: il limite di deducibilità rimane sempre 5.164,57 euro l’anno, non aumenta con il numero di figli per cui fai i versamenti. Dunque se tu già versi, per esempio, 3.000 euro l’anno nel tuo fondo pensione e vuoi versare 2.500 euro a favore dei tuoi figli, non potrai portare in deduzione tutti e 5.500 euro, ma solo 5.164,57 euro.

Le spese legate all’accensione di un mutuo non sono soltanto gli interessi sul capitale. Ci sono anche le spese di istruttoria della pratica, legate a tutte le fasi compiute dalla banca per stabilire se il finanziamento debba o meno essere concesso. Le spese di perizia, per accertare il valore dell’immobile e che non presenti anomalie o abusi edilizi. Le spese notarili: comprendono gli onorari del notaio e le imposte dovute allo Stato per l’attività contrattuale. Il costo dell’imposta sostitutiva: per effetto del Dl 168/2004 è lo 0,25% dell’importo erogato per la prima casa, il 2% per la seconda casa. I costi assicurativi: l’assicurazione per l’incendio e scoppio è obbligatoria.

1288 AF 23

Altroconsumo.it/FinAnzA

I versamenti nel fondo possono essere effettuati solo da chi ha

fiscalmente a carico il soggetto a favore del quale fa il versamento.

Per esempio, un padre può versare i soldi a favore del figlio,

ma il nonno non può farlo per il nipote. Può sempre darli al figlio

che li verserà per il nipote; il figlio guadagnerà la deduzione fiscale

del versamento.

Aderire a un fondo pensione a favore di un soggetto fiscalmente

a carico non è equivalente in tutto e per tutto a un investimento

per minori. Con l’adesione a un fondo pensione, infatti, le regole

sono quelle della previdenza complementare: per cui alla

maggiore età tuo figlio non potrà avere tutti i soldi disponibili – e questo non è necessariamente

un male – ma potrà attingervi solo per motivi “seri”.

LE REGOLE DELL’ANTICIPAZIONE IN UN FONDO PENSIONE

Motivo Quando Quanto Tassazione

Spese sanitarie (tue, del coniuge, del figlio) Sempre Fino al 75%

Tra il 15% e il 9% del Tfr versato più i contributi tuoi e dell’azienda dedotti annualmente in dichiarazione dei redditi. I rendimenti del fondo sono sempre tassati al 12,5% per la parte in titoli di Stato e al 20% per quella azionaria.

Acquisto 1º casa (per te o per i tuoi figli)

Dopo 8 anni in un fondo Fino al 75% 23% del Tfr versato più i contributi tuoi

e dell’azienda dedotti annualmente in dichiarazione dei redditi. I rendimenti del fondo sono sempre tassati al 12,5% per la componente in titoli di Stato e al 20% per quella azionaria.

Ristrutturazione 1º casa

Dopo 8 anni in un fondo Fino al 75%

Qualunque altro motivo

Dopo 8 anni in un fondo Fino al 30%

Il fatto che tu aderisca a un fondo pensione per loro non vincola poi le loro decisioni quando inizieranno a lavorare. La scelta su dove destinare i loro risparmi previdenziali sarà libera e potranno decidere di lasciare il Tfr “in azienda” e tenere aperta la posizione nel fondo che hai fatto tu o potranno decidere di trasferire quanto maturato presso un altro fondo pensione. Inoltre, gli anni in cui tu hai versato i soldi vengono conteggiati come anni di permanenza nel fondo dei tuoi figli. Per esempio, se inizi a versare per loro quando hanno 2 anni, a 25 anni la loro anzianità previdenziale sarà già di 23 anni. Ciò permetterà loro di attingere, in caso di necessità, dal fondo pensione prima della pensione – vedi tabella qui sopra.

CI SONO DEI LIMITI?I versamenti godono di una grande flessibilità. Non c’è infatti alcun limite di età (né minimo né massimo) per effettuare i versamenti: l’importante è che i figli siano fiscalmente a tuo carico. Puoi quindi iniziare a versare i soldi in loro favore appena nati. Quanto devi versare? Normalmente i fondi pensione lasciano una certa libertà per i versamenti a favore dei familiari a carico. Non c’è alcun vincolo per il versamento: sarai tu a decidere se, quando e quanto versare. L’importo lo stabilisci di volta in volta, quasi sempre senza limiti minimi e massimi e senza scadenze. Puoi sospendere, modificare e riprendere il versamento in totale autonomia, senza comunicare nulla preventivamente al fondo.

QUALE FONDO SCELGO?Per il fondo da scegliere, puoi fare i versamenti a favore dei tuoi figli anche nel tuo fondo (chiuso o aperto) e siccome i tuoi figli sono giovani il comparto da scegliere è l’azionario. Se aderisci al fondo chiuso di categoria, cerca il comparto azionario, altrimenti, se non hai un fondo chiuso o quest’ultimo non dispone di un comparto azionario, aderisci a Arti e Mestieri 25 + I, il miglior fondo azionario sul mercato.

QUANTO RISPARMI IN TASSE

Stipendio lordo annuo (in euro)

Contributi versati 20.000 30.000 40.000 50.000 70.000

100 27 38 38 38 41200 54 76 76 76 82300 81 114 114 114 123500 135 190 190 190 205

1.000 270 380 380 380 4103.000 810 1.030 1.140 1.140 1.2305.000 1.350 1.570 1.900 1.900 2.0505.164,57 1.387 1.614 1.962 1.962 2.117

IN BREVE

Che fare questa settimana?

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Altroconsumo Finanza – settimanale – Anno XXVIII – 6,80 € – Abb. anno 295,40 € – Altroconsumo Edizioni s.r.l. – via Valassina, 22 – 20159 Milano Poste Italiane s.p.a. – Spedizione in a.p. – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI

Non limitarti a leggere solo i consigli riassunti all’interno di questa pagina.Se decidi di seguirli verifica sempre nella rivista e nel sito i motivi, i limiti e i rischi di ogni consiglio che ti diamo.

Amundi high yield liquid (221,28 euro: Isin LU1681040496)È un Etf che investe in obbligazioni in euro ad alto rendimento, lo compri a Piazza Affari. Non stacca dividendi.

Etfs long sek short eur (44,19 sek; Isin JE00B3MQG751)Equivale a investire in titoli a breve termine in corone svedesi. Il rischio sta nella valuta. Lo compri in Borsa.

Bei TV 17/02/20 (prezzo 100,42; Isin XS1031001198)È un bond in sterline a medio rischio che subisce gli alti e bassi del cambio. Il rischio sta nella valuta e non nell’emittente.

Ti serve un fiscalista?Hai dubbi circa la normativa fiscale oppure hai dei problemi con l’erario? Ricorda che ci puoi chiamare allo 02/69.61.570 da lunedì a venerdì, dalle 14 alle 18.

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Trattiamo le informazioni che ci invii a [email protected], [email protected], [email protected] e [email protected] nel massimo rispetto delle attuali norme sulla privacy. Qui trovi le regole seguite: www.altroconsumo.it/finanza/privacy.

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Arti e Mestieri 25 + I (18,58 euro)Si tratta di un fondo pensione: puoi aderire per conto di tuo figlio piccolo, in modo che tu stesso possa approfittare dei vantaggi fiscali. È un fondo pensione azionario, quindi rischioso, ma il rischio si “stempera” se il prodotto lo mantieni per anni, com’è normale che sia.

Vendi US Ecology (65,36 dollari Usa): il mercato sembra essere pronto a punire ogni minimo errore da parte del management e, in un clima simile non è più il caso di tenere in mano queste azioni. Porta a casa i guadagni. L’azione uscirà dalla selezione.

Attenzione: d’ora in poi limitati a mantenere, ma non acquistare più Generali 14,17 euro), Intesa SanPaolo (2,03 euro), e Unicredit (11,91 euro). Sono società sane, ma il rialzo dello spread pesa anche su di loro.

BASSO ALTOMEDIO

Valutazioni del rischio tra il 15 e il 21 ottobre.