Alessandria-Pavia

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MASSIMO TAGGIASCO Q uanto vale questa Alessandria? Il Pavia, capolista in solitaria del girone, sarà il miglior banco di prova. Intanto, la vitto- ria sul campo della Giana ha riportato in primo piano l’uomo che può fare la differenza. Dopo il ri- gore fallito nel derby, la doppietta che ci regala i primi tre punti in trasferta: è il sigillo dell’uomo di classe, che sbaglia, ma non si abbatte e lotta non solo per se stesso, ma per la squadra. Non è una sorpresa, lo aspettavano tutti i tifosi: può essere proprio Guazzo l’uomo in più di questa Alessan- dria, quello capace di farci fare il salto di qualità. Comunque, si gioca in undici e tutta la squadra dimostra partita dopo partita di essere in cresci- ta e, soprattutto, di credere sempre più in se stessa. Col Pavia sarà battaglia vera: i lombar- di stanno confermando i pronostici della vigilia che li volevano assoluti protago- nisti della stagione. Contro l’Orso Grigio, però, sarà dura per tutti, quest’anno, per- ché ci pare stia venendo fuori il carattere di una squadra che lotta, che non vuole subire, che gioca col cuore. Tutte caratteristi- che che, alla fine, pagano. E poi, la differenza possiamo e dob- biamo farla anche noi tifosi. Mentre a Pavia festeggiano la nascita del primo club ufficiale, da noi si celebrano i quarant’an- ni di Ultras. Oltre le delusioni, l’amarez- za, il rimpianto per i gloriosi tempi pas- sati che sembrano non voler mai torna- re, la Curva Nord è un esempio per tutte le altre tifoserie: sempre pre- senti con l’Alessandria nel cuore. La Lega Pro per questi eterni ragazzi è veramente troppo poco! E allora, tutti insieme al Moccagatta per vincere l’assalto alla capolista! Hurrà Grigi! QUINDICINALE DI CALCIO... E NON SOLO – Direttore Massimo Taggiasco Anno VI n. 13 19/09/2014 Servizio Espresso Cell. 346 5733499 www.cartaexpress.it CARTA IGIENICA 4 pezzi (2.000 STRAPPI) 2,00 TOVAGLIOLI 38X38-2 VELI 100 pezzi 1,50 VELINE 1 CONFEZIONE-2 VELI 100 pezzi 0,80 OFFERTE di settembre Assalto alla capolista www.hurragrigi.it hurra.grigi GianmariaZanier Videointerviste

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Assalto alla capolista

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Page 1: Alessandria-Pavia

MASSIMO TAGGIASCO

Quanto vale questa Alessandria? Il Pavia,capolista in solitaria del girone, sarà ilmiglior banco di prova. Intanto, la vitto-

ria sul campo della Giana ha riportato in primopiano l’uomo che può fare la differenza. Dopo il ri-gore fallito nel derby, la doppietta che ci regala iprimi tre punti in trasferta: è il sigillo dell’uomo diclasse, che sbaglia, ma non si abbatte e lotta nonsolo per se stesso, ma per la squadra. Non è unasorpresa, lo aspettavano tutti i tifosi: può essereproprio Guazzo l’uomo in più di questa Alessan-dria, quello capace di farci fare il salto di qualità.Comunque, si gioca in undici e tutta la squadradimostra partita dopo partita di essere in cresci-ta e, soprattutto, di credere sempre più in sestessa. Col Pavia sarà battaglia vera: i lombar-di stanno confermando i pronostici dellavigilia che li volevano assoluti protago-nisti della stagione. Contro l’Orso

Grigio, però, sarà dura per tutti, quest’anno, per-ché ci pare stia venendo fuori il carattere di unasquadra che lotta, che non vuole subire, che

gioca col cuore. Tutte caratteristi-che che, alla fine, pagano. E poi,la differenza possiamo e dob-biamo farla anche noi tifosi.Mentre a Pavia festeggiano lanascita del primo club ufficiale,

da noi si celebrano i quarant’an-ni di Ultras. Oltre le delusioni, l’amarez-za, il rimpianto per i gloriosi tempi pas-sati che sembrano non voler mai torna-

re, la Curva Nord è un esempio pertutte le altre tifoserie: sempre pre-senti con l’Alessandria nel cuore. LaLega Pro per questi eterni ragazzi èveramente troppo poco! E allora,tutti insieme al Moccagatta pervincere l’assalto alla capolista!

Hurrà Grigi!

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Assalto alla capolista

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HURRÀ GRIGI2 anno VI n. 13

DETTO FUORI DAI DENTI di Mario Bocchio

Da una partita antica alla gioia da condividere con gli UltrasMARIO BOCCHIO

Il mancato ripescaggio in B delNovara, ha finito per ripropor-re una sfida antica, che sa sem-

pre di Quadrilatero, quando laprovincia terribile riusciva a com-petere con i grandi club del calcioitaliano.

Nella cornice notturna di unMoccagatta sempre capace disprigionare il proprio fascino, chein fondo intimorisce anche gli av-versari, Alessandria-Novara è fini-ta in parità, 1-1. «Un risultato chetirando le somme, ha lasciato unpo’ di rammarico», come ha volu-to sottolineare Mister Luca D’An-gelo. E come ha evidenziato an-che il nostro collaboratore Gian-maria Zanier, dalla tribuna-stam-pa del Mocca.

Se la parte iniziale del primotempo ha infatti mostrato duesquadre molto accorte, particolar-mente attente a non lasciare spa-zio all’offensiva dell’avversario (iGrigi hanno iniziato con un ritmomolto alto, ma la squadra di Mi-ster Toscano ha lasciato intrave-dere delle individualità da catego-ria superiore, su tutti l’esile matecnicamente dotato Vagenin Gu-stavo e Gonzalez, non più giova-nissimo ma sempre molto temibi-le), sono stati gli ultimi minutidella prima frazione di gara a te-nere banco. Al 37’, un disimpegnoerrato di Sirri ha permesso a Vage-nin Gustavo di superare il centro-campo e sfornare un assist perfet-to di esterno per il tiro al volo diGonzalez (bravissimo Nordi a re-spingere di piede), mentre cinqueminuti dopo è stato il difensorenovarese Pesce a commettereun’ingenuità ancora più grande,atterrando l’accorrente Spighi.

Dopo le consuete proteste di ri-to (compresa anche quella deigiocatori grigi, in particolare di uninfuocatissimo Terigi, affinché ilgiocatore biancoazzurro fosseespulso e non solo ammonito), èstato Guazzo a sistemare la pallasul dischetto: rigore tirato abba-stanza male, centralmente, anchese Tozzo è stato bravo ad indovi-nare l’angolo. Come spesso succe-de, dopo il gol sbagliato è arrivatala rete subìta, al primo minuto direcupero: un tiro di Vagenin Gu-stavo ha colpito Sirri, la palla è ar-rivata a Gonzalez che, con un tirodi piatto sinistro, ha permesso alNovara di rientrare negli spoglia-toi in vantaggio. La ripresa è parsada subito giustificare il vantaggioazzurro. Un palo e una traversa

colpiti dal Novara (grazie ancheall’intervento fondamentale diNordi, che poi si è ripetuto suc-cessivamente su un tiro di Gonza-lez dentro l’area, dopo l’ennesimoerrore di Sirri, non a caso, sosti-tuito subito dopo l’azione da Mi-ster D’Angelo), sono stati il prolo-go ad una partita che nella partefinale della gara ha mutato peròdecisamente volto: in particolare,il cambio di Taddei si è rivelatoparticolarmente azzeccato, se èvero che il trequartista toscanoprima ha costretto Miglietta al fal-lo (secondo giallo per il capitanonovarese e relativa espulsione) epoi ha dispensato con il suo sini-stro un cross perfetto per la testadi Marconi, che ha spizzato la pal-la quanto basta per castigare Toz-zo. Il pari è giunto al 68’: c’eraquindi ancora molto tempo el’Alessandria ha provato a vincerela gara. In particolare, gli ultimidue calci d’angolo, con relativamischia in area, battuti sotto laTorretta dove erano sistemati i ti-fosi novaresi, hanno contribuitoall’applauso finale degli oltre3.500 spettatori presenti.

Una vittoria per gli Ultras

La quarta giornata di campiona-to coincide con la seconda vittoriaper i Grigi, vittoriosi per 2-0 in ca-sa della matricola Giana Erminio(la gara si è però giocata a Mon-za), nonostante una gran mole digioco macinata per gran parte dei90’ a parte dell’undici lombardo eil costante incitamento dei tifosi,

grandi e piccoli, che non hannomai smesso di incoraggiare il te-am di Gorgonzola. All’8’ è il goldell’Alessandria a gelare la squa-dra di Albè: con un disimpegno diObodo, che mette in mezzo, San-chez respinge ma non trattiene eGuazzo, che si fa così perdonare ilrigore sbagliato contro il Novara,tira sulla traversa interna e la pallarimbalza in gol. Al 10’ ancoraGuazzo protagonista con un tiroal volo dai 25 metri, che esce dipoco fuori sul primo palo. L’Ales-sandria alza il pressing, ma la Gia-na non demorde e cerca la pro-fondità. Al 14’ Biraghi dai 30 metriprova il tiro e manda fuori di unmetro. Al 19’ gran giocata dellaGiana con Marotta, che in unamischia in area riesce a disimpe-gnarsi e a calciare, ma la pallaesce di un soffio alla sinistra delportiere. I lombardi si affaccianocostantemente nell’area grigia,ma l’Alessandria di Mister D’An-gelo è attenta a chiudere tutti glispazi. Al 38’ è Spiranelli al tiro,dopo essere sceso sulla fascia edessere penetrato a centro area, mala palla finisce ancora fuori di po-co. La Giana sta macinando unagran mole di gioco, costringendol’Orso a chiudersi (bene) nellapropria (tana) area. Nella ripresaparte ancora forte la Giana, ma al9’ sugli sviluppi di un calcio d’an-golo calciato da Vitofrancesco,Guazzo aggancia una spizzata ditesta di Obodo (sinora sempre trai migliori) e insacca per il raddop-pio. Mister Albè cerca di modifi-care il gioco con un doppio cam-

bio: Sarao e Recino al posto diCrotti e Pinto. Il neoentrato Saraoal 18’ si fa subito vedere in area,agganciando un cross di Perna,ma una deviazione del difensoreospite manda fuori. Ancora Saraoal 21’ si libera per un tiro potentesul secondo palo, che il portiereriesce a sventare in tuffo. Un car-tellino giallo a Biraghi al 26’, se-guito subito da un rosso per pro-teste, costringe il capitano al-l’espulsione: Giana in dieci uomi-ni che continua comunque ad at-taccare. È ancora Sarao al 35’ adimpegnare seriamente il portieredell’Alessandria Nordi, ma la pal-la sembra proprio non voler en-trare. Finisce così, con l’applausodel pubblico ai giocatori, nono-stante il risultato.

«Può darsi che il turno infraset-timanale abbia inciso un po’, mal’Alessandria non ha rubato niente– commenta Cesare Albè, il tecni-co della Giana, a fine gara –. Nel-l’ultimo quarto d’ora del primotempo abbiamo avuto la possibili-tà di raddrizzare la partita, ma lo-ro sono stati bravi a difendere e adapprofittare delle due occasioni dagol. Questo è un vero assaggio diserie C». «La Giana è arrivata vici-no al gol nel finale del primo tem-po, poi siamo riusciti ad aggiusta-re qualcosa nella ripresa e a gestiremeglio la palla – conferma il Mi-ster dell’Alessandria Luca D’An-gelo –. Una Giana a cui comun-que vanno fatti i complimenti,perchè è ben organizzata e sono si-curo, riuscirà a mettere in difficol-tà tante squadre».

Per il presidente dell’Alessan-dria Calcio Luca Di Masi «è il gior-no di una dedica particolare. Lavittoria di Monza è senz’altro dadedicare ai quarant’anni dei nostriUltras. Il miglior regalo che lasquadra potesse loro fare sono sen-z’altro i tre punti. Una partita ga-gliarda dove siamo andati merita-tamente in vantaggio, dove abbia-mo saputo soffrire quando era ilcaso e raddoppiato nel momentoin cui si doveva accelerare. Squa-dra tosta la nostra, in crescita co-stante giornata dopo giornata, allaricerca della condizione che sicu-ramente anche le vittorie aiutanoa trovare prima».

Riassumendo

Un plauso va sicuramente a tut-ta la squadra ed a bomber Guazzoche con la doppietta ha saputoscrollarsi di dosso il peso del rigo-re col Novara. Una domenica po-sitiva dopo il comunque pregevo-le pari di mercoledì nell’attesoderby. E sappiamo che la conti-nuità di risultati positivi aiuta cor-po, mente e classifica. Ora lasquadra dovrà essere concentrataper quella che sarà una delle par-tite più delicate, contro un’avver-saria sicuramente candidata a po-sti importanti della classifica, ilPavia. «Augurandomi di vedere unMocca gremito e carico come mer-coledì scorso per affrontare al me-glio un’altra tappa importante diquesto nostro lungo campionato»,l’ultimo affondo del presidente DiMasi.

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HURRÀ GRIGI 319 sett. 2014

L’INTERVISTA a Sivio Bolloli (Radio Voce Spazio)

In mezzo urgono scelte definitive,ma le prime cifre sono confortantiSilvio, sono passati quattro

turni: possiamo tracciareun primo bilancio di questa

Alessandria, del suo campionatoe delle relative prospettive?

«Veramente, avevo dichiaratoche ci sarebbero voluti almeno unpaio di mesi ma, se proprio mivuoi tirare in ballo, allora qualcheriflessione la potrei già fare.»

Bene, allora cominciamo con ledomande: in quale metà classifi-ca dobbiamo collocare i grigi?

«Sicuramente in quella alta (o disinistra, come oggi si usa dire).»

I grigi potrebbero addiritturaaspirare al primato?

«Al momento è difficile dirlo, bi-sogna capire se formazioni come ilMonza, il Como e il Pavia hannoqualcosa di più (proprio con que-st’ultima ci toccherà un bel batte-simo del fuoco al prossimo turno).E poi, non dimentichiamo il Nova-ra che, pur essendo impantanato aquota 5 punti, a me è parso un po’più forte dei grigi che avrebbe forsesconfitto se non si fosse trovato ininferiorità numerica.»

I numeri ti sembrano comun-que incoraggianti?

«Questo è fuori di dubbio: l’Ales-sandria ha segnato sei volte inquattro partite nelle quali ha in-cassato solamente tre reti: pensache una corazzata come il Novara,negli stessi incontri e con lo stessonumero di reti al passivo, è andataa segno solo due volte.»

Sei convinto delle scelte di Mi-ster D’Angelo?

«Sostanzialmente, sì anche se mipare che ci sia ancora qualche in-certezza sulla definitiva posizionein campo di Obodo e Mezavilla.Poi credo che il mister non abbia

ancora deciso se giocare a una o adue punte assieme a Rantier.»

Tu cosa faresti?«Per quanto riguarda il centro-

campo, mi pare che la soluzioneideale sia quella di veder giocareObodo una lunghezza dietro Me-zavilla: il nigeriano, infatti, mi erapiaciuto molto all’esordio contro ilMantova, ma mi è apparso decisa-mente più impacciato nella parti-ta casalinga con il Novara. Perquanto riguarda l’attacco, tenutoconto del fatto che prediligo il mo-do di giocare di Marconi, pensoche non si possa tenere in panchi-na un Guazzo goleador, per cui,finché quest’ultimo segnerà, nonvedo alternative ad un tridente dicui faccia parte anche Rantier.»

Domenica si è detto un granbene di Vitofrancesco...

«È vero, ma vorrei vederlo al-l’opera contro il Pavia prima disbilanciarmi su di lui.»

Un po’ ti sei esposto, pensi co-munque che tra un mese avrai leidee più chiare?

«Ne sono certo, non tanto perl’Alessandria, che ha comunquegià dimostrato di essere una squa-dra di buona se non di ottimaqualità, quanto per le avversarie.Infatti, quasi tutte le squadre han-no già raccolto almeno una scon-fitta, il che significa che c’è ancoramolta incertezza sui reali valori incampo e che solo con il tempo econ gli scontri diretti si potrannoavere le idee più chiare.»

4ª GIORNATANovara - Cremonese 0-0Giana - Alessandria 0-2Torres - Lumezzane 1-0Pavia - FeralpiSalò 3-1Renate - Arezzo 1-1AlbinoLeffe - Como 0-2Mantova - Unione Venezia 0-1Pordenone - Bassano 0-3Südtirol - Monza 1-0Real Vicenza - Pro Patria 2-0

5ª GIORNATA21 settembre 2014

REAL VICENZA - PRO PATRIAALESSANDRIA - PAVIAVenerdì 19 sett. 2014 - Ore 19,30PORDENONE - GIANA ERMINIOBASSANO - ALBINOLEFFEPRO PATRIA - NOVARAAREZZO - LUMEZZANECREMONESE - SÜDTIROLFERALPISALÒ - TORRESMONZA - REAL VICENZARENATE - MANTOVA

6ª GIORNATA28 settembre 2014

NOVARA - PAVIASÜDTIROL - PRO PATRIALUMEZZANE - ALESSANDRIASabato 27 settembre 2014Stadio Tullio Saleri - Ore 15,00U. VENEZIA - FERALPISALÒGIANA ERMINIO - COMOCREMONESE - BASSANOREAL VICENZA - RENATETORRES - PORDENONEMANTOVA - AREZZOALBINOLEFFE - MONZA

CLASSIFICA

SQUADRE PT G

PAVIA 10 4COMO 8 4SÜDTIROL 7 4BASSANO 7 4REAL VICENZA 7 4ALESSANDRIA 7 4TORRES 7 4UNIONE VENEZIA 7 4MONZA 7 4FERALPISALÒ 6 4CREMONESE 5 4NOVARA 5 4GIANA ERMINIO 4 3RENATE 4 4LUMEZZANE 4 4PRO PATRIA 3 4AREZZO 2 2MANTOVA 1 4ALBINOLEFFE 1 3PORDENONE 1 4

Promozioni Le prime classificatedei 3 rispettivi gironi saranno pro-mosse in B. A queste si aggiungeràla vincente dei play-off tra le se-conde e le terze classificate e le 2migliori quarte, che si articoleran-no in un turno preliminare a garaunica e in semifinali e finali in garadoppia, sempre accordando il van-taggio del fattore campo alle squa-dre meglio piazzate in classifica.Retrocessioni Sono previste 9 re-trocessioni in D, 3 per girone. L’ulti-ma classificata retrocederà diret-tamente; le altre 4 squadre, classi-ficatesi fra il 16º e 19º posto, di-sputeranno i play-out in gara dop-pia, concedendo sempre il fattorecampo alle meglio classificate.

briocommunicationTarantino di nascita, Professore ISEF, nonostante da giovanissimo avesse pra-

ticato rugby, ben presto è stato attratto dalla pallavolo e proprio 20 anni fa è giunto in provincia di Alessandria dopo aver vinto un concorso all’Ilva. La vita dietro ad una scrivania non era però fatta per lui, a Novi aveva iniziato ad allenare le giovanili e, dopo aver dato le dimissioni dall’Ilva, ha iniziato a frequentare palestre passando da esperienze sempre più importanti fino a raggiungere la serie A. Moltissime le atlete cresciute da lui nelle varie società (Camera, Rapetti, Freni e tante altre) ed in tanti anni dovunque è andato ha conquistato risultati im-portanti nel giovanile e con le prime squadre. Novi, Valenza, Vela, Sporting Acqui, Casale, Riso Scotti Pavia (3 anni in A1 e A2), molte le promozioni (con lo Sporting Acqui ha fatto l’accoppiata Coppa Piemonte e promozione in B2), a Casale ha conquistato la Coppa Italia di B1 e dovunque ha vinto titoli giovanili in serie. Per 10 anni è stato anche Sele-zionatore per il settore femminile per il Trofeo delle provincie: mai una sua squadra è rimasta fuori dal podio e nel 2006 ha vinto il titolo Regionale con una formazione che lui stesso aveva plasmato. Ovviamente Massimo Lotta è felice “perché sono entusiasta ed orgoglioso di ritornare a lavorare sul territo-rio alessandrino ed in particolare nella mia città adottiva. Mi tufferò nuovamente in un progetto ambizioso a livello giovanile e devo rin-graziare il presidente Stefano Venneri per avermi dato la possibilità di costrui-re un nuovo progetto che secondo me nel giro di 2 o 3 anni può far ritornare il Quattrovalli in alto, per di più con atlete cresciute nel suo vivaio. Nonostante il Presidente sia alla prime esperienze nella gestione di una so-cietà di pallavolo, ha privilegiato un investimento a lunga scadenza costruito sul lavoro con le giovani, piuttosto che utilizzare risorse per raggiungere subi-to risultati, magari facendo arrivare atlete brave, ma che ormai alla pallavolo hanno dato molto e dunque non hanno più i necessari stimoli. Sono pronto a rimanere in palestra anche per tutta la giornata pur di creare squadre competitive, ma specialmente in grado di mettere a frutto gli inse-gnamenti dei vari fondamentali.”.

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Entusiasmo all’arrivo di Lotta, tante atlete al prossimo raduno ed il 4 Valli sogna! Nello staff Ugo Ferrari, Gabriella Scarrone, Daniela Leo, Claudio Capra, Alessandra Ferrando, Marco Dua, Eleonora Lanzavecchia e il Ds Vincenzo Barberis.

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...il ritorno di UGO FerrariApproda in società Ugo Ferrari, alessandrino che ha militato in B2, A2 e A1 nella società dell’allora Presidente Benzi in cui è cresciuto, passando poi a Vercelli prima del ritorno ad Alessandria, dove ha sfiorato di nuovo la serieA1 chiudendo con 3 promozioni nella doppia veste di allenatore/giocatore ad Acqui, prima di intraprendere la carriera di tecnico. Lo scorso campionato alla guida del Rivanazzano ha sfiorato la B2, quest’anno aveva richieste da squadredi C e D, ma quando è arrivata la chiamata diMassimo Lotta, Ugo Ferrari, che già era stato protagonista alla guida del Quattrovalli della promozione dalla D alla C nel 2006, nonha saputo dire di no. Come dice lo stesso allenatore “era troppo ghiotta la prospettiva di ritornare nella società in cui ho raggiuntograndi obiettivi, di poter allenare con Massimo Lotta con il quale ho condiviso per molti anni la conduzione delle Selezioni Provinciali raggiungendo l’oro nel 2006 con la formazione capitanata da Letizia Camera ed ottenendo molti altri bronzi ed argenti. Al Quattrovalli ritrovo come tecnici anche Gabriella Scarrone e Daniela Leo mie ex giocatrici e poi ancora Claudio Capra ed i giovani Alessandra Ferrando, Marco Dua ed Eleonora Lanzavecchia”. Si lavora sodo, le ragazze stanno rispondendo al meglio, insomma vi sono le condizioni ideali per un eterno innamorato della pallavolo come Ugo Ferrari. Ottimo il lavoro che sta svolgendo il DS Vincenzo Barberis!

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Page 4: Alessandria-Pavia

Il saluto di Bort ai tifosi grigi«Preferivo il calcio dei tempi di Rivera, quandocontavano di più i campioni e meno i soldi». La

mostra del popolare vignettista della Setti-mana Enigmistica resterà aperta alla Chiesa

di Santo Stefano a Castellazzo Bormidafino al 28 settembre.

HURRÀ GRIGI4 anno VI n. 13

Aggiorniamo la nostra rubri-ca con Mario Di Cianni,sfegatato ultras grigio, uno

dei pochi che è riuscito a vederel’Alessandria ancora ai verticidel calcio nazionale.

Da quanto vieni in curva?Ricordi la tua prima volta alMoccagatta?

«Iniziai a vedere i Griginella stagione 1966-1967, eroun bambino ed erano gli ulti-mi anni che l’Alessandria gio-cò in serie B. Mi ricordo unapartita in particolare, contro ilGenova, che conducevano noi per0-2 ma che poi i genoani hanno ri-montato con un secco 3-2. E noi re-trocedemmo. Me la ricordo comeuna partita strana, anche perchéqualche anno, precisamente nel ‘74dopo ci fu i, gemellaggio propriocon il grifone.»

Cosa vuol dire per te essere tifo-so? Hai qualche aneddoto a cuisei particolarmente affezionato?

«Essere tifoso vuol dire sentirequel senso di appartenenza allasquadra, ai tifosi, alla gradinata,allo stadio. Vuol dire sentirsi unaparte fondamentale e sentire tuttociò fondamentale per se stessi. Dianeddoti ce ne sarebbero tanti, mavoglio ricordare e questo ho avutomodo di dirlo e di scriverlo sui so-cial, i ragazzi che da anni ci hannolasciato. Voglio ricordare i nostrifratelli grigi, ragazzi con cui la vitaprobabilmente è stata crudele.»

Quale coro porti nel cuore eperché?

«‘Eccoci qua, noi della Nord sia-mo gli ultrà e canteremo così...’ Èlegato a una trasferta degli anni‘80 a Savona, che abbiamo fatto intreno. Arrivati a Genova ci aspetta-

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L’ANGOLO DEL DIALETTOdi Luciano Olivieri

Ven ch’atdagh ‘naman«Stà atént, ch’it péju a sùta!A vigti nénta ch’it vénu adòs?Smea ch’i j la bütu pròpi tüta,trumsi chi, ant el fòs!»«S’i m’eisu dic ch’um salvàva in gàtdòp che ‘n òmi u m’à abandunà,ai piàva sübit per di màtt:l’era ‘na listòria da mašnà.J’ó nutà che ‘t ei in drìc,t’at bugi ben, sensa timùr,me’ anvéci ‘sméi in strìcpià ‘nt la réi d’in pescadùr!»«Oh càr fió! ‘St’esperiènsaam la són fàcia ans la mé plisa,‘l è la fìa dia suferènsach’el j’urìgi at andrìsa!A nói gàtt, ul diš la Stòria,i mn’an fàc ad tücc i culùr:‘zuma gràsie a cula genòriach’ai piàš propi dè dulur.»«Um diva sémper el mé padrónch’a j’era u só pü grànd amìše mé... ai cherdìva per dabón:ad cùlp el pei m’è ‘dventà grìš!»«Vén con mé ch’at dàgh ‘na màn!Suma dói abandunà...ma... ancùra vìv, càr el me càn!Pudùma dìsi furtinà!!»

Vioni che tido unamano«Sta’ attento che ti investono!non vedi che ti vengono addosso?Sembra che ce la mettano proprio tutta,buttiamoci nel fosso!»«Se mi avessero detto che mi salvava un gattodopo che un uomo mi aveva abbandonato,li prendevo subito per dei matti:era una favola per bambini.Ho notato che sei un dritto,ti muovi bene, senza paura;io invece sembro un pesciolinopreso nella rete di un pescatore!»«Oh caro ragazzo! Questa esperienzame la sono fatta sulla mia pelliccia,è la figlia della sofferenzache ti raddrizza le orecchie!A noi gatti, lo dice la Storia,ne hanno fatte di tutti i colori:ringraziamo la gentagliacui piace proprio dare dolore.»«Mi diceva sempre il mio padroneche ero il suo più grande amicoe io... gli credevo davvero:di colpo il pelo mi è diventato grigio!»«Vieni con me che ti do una mano!Siamo due abbandonati...ma... ancora vivi caro il mio cagnone!Possiamo considerarci fortunati!!»

Perugia, Atalanta. Un annoindimenticabile finito conuna tristezza infinita. Di par-tite belle... Beh insomma la-sciami dire che l’Alessandria

in questi quarant’anni non èche mi abbia fatto gioire poicosì tanto! Ricordo volentieritutti i derby vinti con il Casa-le, uno in casa 3-0 e l’altro,sempre al Moccagatta, vintoal 89’ con il gol di Pino Torto-

ra. Loro per colpa di quel golsono andati a fare uno spareg-

gio e sono retrocessi... Quandoretrocede il Casale per me è sem-

pre una gioia! Comunque, speravodi riuscire a rivedere i Grigi in Se-rie B prima di morire... Insomma,questa speranza c’è sempre, nonsmetterò mai di crederci.»

La trasferta più dura a cui tuabbia partecipato?

«Quella di Savona è stata unabella trasferta... Savona, Lucca,Brescia... Ma sopra tutte La Spezia,dove, nel corso degli anni si sonopresentate tifoserie di serie A che,detto proprio terra a terra, con noinon avevano tempo da perdere!»

Come vedi il percorso di Di Ma-si?

«Troppo bello per essere vero,non vorrei risvegliarmi. Un tifoso,corretto competente e innamorato.Una meraviglia.»

Commento su quest’anno e sul-la squadra.

«Un’ottima squadra costruitacon criterio, un buon centrocam-po, un buon attacco. I giocatori ar-rivati dopo ora si sono dimostratiintegrati bene e hanno raggiuntola forma fisica del resto dell’asso-ciazione squadra. Io ci credo, comesempre!»

Mar

ioD

iCianni

FACCE DA CURVA di Beatrice Bruno

Con Luca Di Masi mi sembra di sognare

vamo il supporto dei Genoani cheperò non arrivò, nessuno si presen-tò in stazione. Il treno ripartì consolo noi mandrogni. Arrivati a Sa-vona intonammo questo coro e ciarrivò una vera e propria grandi-nata di pietre. Poi però gliele dem-mo di santa ragione. Il bello diquel periodo però era il rispetto.Nei contatti fisici non spuntavanocoltelli, pistole, bastoni. C’era soloed esclusivamente il contatto fisi-co. E nessuno si sarebbe mai so-gnato di andare ad attaccar brigacon un padre con suo figlio da ma-no, o rubare la bandiera ad unbambino. Scene che purtroppo orasi vedono, e frequentemente.»

La partita più bella e la partitapiù triste?

«Inizierei dalla più triste: sicura-mente lo spareggio contro la Reg-giana. Avevo sedici anni, il mioprimo anno da ultras, in quellastagione c’erano stati contatti contifoserie importanti, come Verona,

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HURRÀ GRIGI 519 sett. 2014

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MANDIROLA

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Una prestazione importante. Controuna neo promossa, energica per ef-fetto del grande entusiasmo e perquesto molto pericolosa. Due reti,una firma: Matteo Guazzo, che è riu-scito a riscattare gli errori con ilNovara. Una partita che anche se

sofferta, è stata vinta e portata a ca-sa. Ora cosa ci aspetta? Beh, ciaspetta il Pavia. Uno scontro storicoe d’effetto, contro una rivale impor-tante, contro cui si sono giocati dav-vero tanti match e contro cui, am-mettiamolo, non abbiamo mai avutotroppe difficoltà (incrociamo le ditatappiamoci la bocca e non succedeperché non succede). Siamo con-centrati, preparati, uniti. Tutti, dal ti-

foso al giocatore, dal presiden-te allo steward. Aspettiamo

con ansia questa parti-ta, che nonostante

possa far storcereil naso

a causa dell’orario, è stata probabil-mente studiata per riempire il Moc-cagatta, dato che in questo weekendci sarebbe stato il ‘Gagliaudo tra imercanti’. Sappiamo tutti benissimodove e a che ora ci dobbiamo trova-re. I pronostici non esistono, non adAlessandria, non con i Grigi. La de-terminazione però c’è, ed è tanta.Abbiamo delle grandi carte da gio-carci e con gli imminenti rientri diMora e Ferrani ci saranno più alter-native e sicuramente più tranquillità.Il mister non si sbilancia, non lo hamai fatto e non si metterà di certo afarlo ora. Bisogna giocare una buonapartita, tenendo un ritmo abbastanzaalto. Bisogna portare a casa un buonrisultato per la gente del Moccagat-ta, per far muovere la classifica, perfar vedere che in questo campionato,tra i protagonisti ci siamo anche e

soprattutto noi e per riscattare que-sti ultimi anni un po’

patiti. Accendiamo questo Moc-

ca, con la voce, con lesciarpe e con le bandiere.

Tutti sugli spalti,l’Alessandria ha bi-

sogno di voi!

Niente inutili pronostici,soltanto determinazione

Ancora una volta, come sefosse mai necessario, ab-biamo avuto conferma del

fatto che il calcio non è affattouna scienza esatta e che, in questoambito, tutto ciò che oggi ci appa-re come una verità assoluta, do-mani può venire completamenteribaltato, capovolto, stravolto. So-lo pochi giorni prima, nella not-turna del turno infrasettimanalecontro gli odiati cugini del quadri-latero del Novara, quandoGuazzo, reo di aver battuto in ma-niera orripilante un calcio di rigo-re e avere così buttato al vento lapossibilità di passare in vantaggio,condendo il tutto con una presta-zione a dir poco impalpabile, erastato sostituito da mister D’Ange-lo, ad accompagnarlo negli spo-gliatoi era stata una bordata di fi-schi terrificante: il Mocca avevaespresso il suo verdetto: colpevolee improponibile in maglia grigia.La giuria mandrogna non perdo-na, e men che meno è disposta adaccordare il proprio perdono a un‘enfant du pays’; da queste partivale sempre il concetto che nessu-no può essere profeta in patria, fi-guriamoci uno come Guazzo, cheal Moccagatta ci è sempre solo ve-nuto da avversario. Passano soloquattro giorni, l’avversario è unamatricola ambiziosa come il Gia-na Erminio; D’Angelo è testardo eripropone l’attaccante acquese.Finisce 2 a 0, doppietta di Guazzo,applausi, trionfo e una seque-la interminabile di «Lo dice-vo io: aveva solo bisogno disbloccarsi...». Tutto cam-bia, nel giro di pochi giorni.Ora Guazzo è l’eroe della domeni-ca, dopo essere stato il disastrodel mercoledì. Venerdì c’è il Pavia:scommetto che Guazzo... Inutilefare pronostici, tanto, nel calcio,se ci azzecchi è stato un caso!

PARLA L’ORSO di Beatrice Bruno

PUNTO GRIGIO di Giovanni Mediliano

Guazzo: dalla polvere agli altari

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HURRÀ GRIGI6 anno VI n. 13

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Quarant’anni. Tutta una vita. Tutta una vita alseguito di una squadra. Di un amore. Di unafede. 40 emozionantissimi anni. Dal 1974 su-gli spalti, tutti assieme. Come si può non au-gurare agli ultras altri 40 di questi anni. Annidi agonia, di soffoco, di spe-ranza. Anni difficili, che peròci hanno unito, ci hanno unitomolto di più. E forse il bellodella curva nord è proprioquesto. L’essere una cosa so-la. Dentro al Moccagatta si ètutti fratelli, si è tutti unici, si ètutti lì per quello scopo e peril proprio amore. E questi 40,si sono festeggiati alla stragrande. La mattina di sabato13 settembre infatti, tutti iSupporters si sono ritrovati alMocca per organizzare il memo-rial in onore di Chiarugi e per ef-fettuare gli ultimi preparativi dellagrande festa organizzata per quellasera. Al pomeriggio, tutti tra le nostremura a respirare quell’aria magica, che ci ri-portava indietro di qualche anno, che ci face-va ricordare Cisley e tutti gli altri amici che cihanno lasciato, ma che sentiamo e sentiva-

mo qui, vicino a noi. Durante la seratainvece, si è stati inpiazza Santa Mariadi Castello, tra mu-

1974/2014 Lo scorso

40 anni.

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HURRÀ GRIGI 719 sett. 2014

sica, risate e tanti ricordi. Queste allegre oc-casioni oltre a essere dei gran pretesti perfar festa (certe volte ci vuole proprio), sonoanche dei grandi obiettivi raggiunti. Tipo i di-stintivi degli scout che si danno ai giovani

esploratori dopo aver su-perato la prova? Qualcosache a primo impatto puòsembrare normale. Mache a pensarci bene di-venta quella cosa di gran-dioso. Sono piccole grandisoddisfazioni. Insommasono 40 anni. 40 anni diAlessandria. E la cosa lirende ancora più pesanti.È un grande orgoglio. Pertutta Alessandria. Perché

significa che questa cittàun cuore pulsante ce lo ha

ancora, e non si trova né sottoPiazza della Libertà, né in Citta-

della. Si trova in spalto Rovereto,ed è un rettangolo verde con la re-

sponsabilità di 102 anni di passione inde-scrivibile. E ogni domenica questo cuore bat-te più forte, ogni domenica si fa sentire, sem-pre un po’ di più. Equesto cuore,senza dite, senzadi noi,

senza di loro, sa-rebbe spento come i vialidi periferia dopo gli allucinantitemporali estivi. Quindi grazie. Graziedavvero a tutti. Grazie per questi 40 anni,grazie per il supporto che ci forniamo a vi-cenda durante ogni avventura. Grazie delleemozioni che ognuno di voi trasmette dalsuo posto assegnato al Moccagatta, in ret-tilineo o in curva che sia. Grazie per conti-nuare a far pulsare questo cuore. Perchésentirlo battere è una delle cose più belleche possano esistere. [Beatrice Bruno]

sabato la festa e il Memorial Cislaghi

Tutta una vita!

Page 8: Alessandria-Pavia

1 Stagione 1980 -’81,il biglietto di Alessandria-Pavia 1-0. 2 Il tifo alessandrino,in Torretta, in occasione della sfida-promozione vinta 1-0 contro il Pavia nel1981. 3 Alessandria-Pavia 1-0 nel 1980 -’81: le formazioni sono appena scese incampo. 4 La festa in campo al Moccagatta per la promozione dopo la vittoria per1-0 contro il Pavia. 5 Alessandria-Pavia 2-2, Serie C 1967 - ‘68, concluso al nonoposto. Nel fotogramma, il rigore realizzato dal giocatore grigio Mario Bonfanti.

HURRÀ GRIGI8 anno VI n. 13

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L’ORSO GRIGIO RACCONTA di Mario Bocchio

Al Pavia è legata una storicDopo le travagliate gestioni

dell’astigiano Bruno Caval-lo, lo stesso che nell’Asti-

macobi scoprì e lanciò GiancarloAntognoni ma che portò l’Ales-sandria addirittura per la primavolta in C2, una folata di passioneche fece illudere la piazza in unarinascita è datata campionato1980-’81. Cambia la presidenza,arriva Sandroni e la squadra vieneassemblata da Alfredo Quagliache in richiama in panchina nien-te poco di meno che Dino Ballac-ci. Fra gli obiettivi primari co-munque non c’è la risalita in C1,ma come spesso capita nel calcio,è il campo a sovvertire i pronosti-ci. La squadra, sin dalle prime ga-re, dimostra di poter lottare per lapromozione, con Zerbio che di-venta sempre più l’uomo-chiave.Alla penultima giornata lo scontrodiretto contro la Carrarese èdrammatico. Sotto la cappa di uncaldo asfissiante il forte portiereAdriano Zanier para un rigore ealla fine i Grigi riescono a pareg-giare 1-1.

Resta solo più da battere ilPavia, le cui rispettive tifoserienon si soffrono troppo, nell’ultimapartita, proprio per evitare l’enne-simo spareggio. L’impresa si con-cretizza all’ 89’, grazie al rigorerealizzato dal mastodontico Pri-mo Pasquali, per tutti ‘Pasqualo-ne’. Ancora una volta ci si è affida-ti ai poteri taumaturgici dello sta-dio ed ancora una volta il ‘Mocca’ha fatto il miracolo, grazie a quelcostante incitamento del tifo or-ganizzato, ritmato dal rullio deitamburi e dagli assordanti squillidelle trombe a batteria. La curvaNord vecchia versione, ovveronon rialzata, è chiusa per rifaci-mento e per tutto il campionatogli ultras occupano la Torretta,che proprio in occasione della sfi-

da-clou contro il Pavia, scomparepiù volte dietro al fumo dei ben-gala e alle ‘nevicate’ di coriandolie rotoli di carta igienica che fanno

l’effetto delle stelle filanti. In cittàritorna l’entusiasmo, ma purtrop-po per una piazza ormai abituatatroppe volte ad essere ingannata,

è l’ennesima amara illusione. Laserie C1 dell’anno successivo nonfu un ricordo da conservare: la so-cietà sbagliò molte cose in sede di

Il consiglio del Circolo Parrocchiale ‘Don An-tonio Demartini’, in accordo con il parroco DonGian Paolo Orsini, ha deciso di recuperareun’area in parte inutilizzata del cortile dellaParrocchia Madonna del Suffragio (nel rione Pi-sta) e farla quindi tornare al suo antico e con-creto utilizzo realizzando, grazie al contributomesso a disposizione da parte della ComunitàParrocchiale, un nuovo campo di calcetto a 5,utilizzabile anche per il basket. Per l’inaugura-zione ufficiale, che è in programma venerdì 19settembre, a partire dalle ore 17,30 è stato in-

vitato l’ex calciatore della Juventus e della na-zionale italiana Roberto Bettega, che ha rispo-sto positivamente, offrendo la sua totale dispo-nibilità agli organizzatori dell’evento. Il pro-gramma prevede il ritrovo alle 17,30 con in-gresso dal lato di via Trento, alle 18 avrà luogol’inaugurazione ufficiale alla presenza di Bette-ga; alle 18,15 si svolgerà una partita a calcettotra le rappresentative di due squadre ragazzidella società Don Bosco; a seguire si terrannole premiazioni e verso le 19 un aperitivo offertodal Circolo Parrocchiale. [Mario Marchioni]

INAUGURAZIONE VENERDÌ 19 A PARTIRE DALLE 17,30, ALLA PRESENZA DI ROBERTO BETTEGA

Realizzato un nuovo campo di calcio a 5nella Parrocchia Madonna del Suffragio

Le fotografie sono tratte dal sitowww.museogrigo.it

L’Associazione Calcio Pavia,è stata fondata nel 1957 sullefondamenta del precedenteclub del 1911 e disputa le pro-prie gare interne allo Stadio‘Pietro Fortunati’. I Fondatorifurono Emilio Piatti, AchillePecci e Giovanni Ferrari chediedero vita al Pavia F.B.C.; pa-re che la prima partita sia sta-ta giocata e vinta per 3 reti a 0

contro il Casteggio ma, i pro-blemi economici che hannoaccompagnato la società pertutta la sua durata, si feceropresto sentire ed il Pavia nel1912 ha provveduto a fondersicon la Società Ginnastica Pa-vese, cambiando nome in So-cietà Ginnastica Pavese-Se-zione Calcio; l’unione durò so-lo un anno a causa della par-

tenza per leva obbligatoria dialcuno giocatori: il primo con-flitto mondiale era alle portee, nonostante i nuovi direttivicon l’ingegnere Cartasegna,l’avvocato Ferrari ed il ragio-nier Bianchi, gli azzurri (que-sti i colori sociali) dovrannoattendere il 1914 per entrarein promozione e poi in PrimaCategoria e quando finalmen-

te il Pavia dimostra ciò che safare è costretto a fermarsi acausa del conflitto mondiale.Si riparte bene nel 1919 perretrocedere malamente ne1922, cadere in Terza Divisio-ne nel ‘24 ed uscire definitiva-mente dai campi da gioco.

Nel 1927 ritrovano la Se-conda Divisione con il nuovoArduino Pavia F.C., che insie-

GLI AVVERSARI 4 LUGLIO: PIERLORENZO ZANCHI VENDE A XIADONG ZHU

L’A.C. Pavia è il primo clubitaliano a diventare cinese

I nuovi proprietari del Pavia. Da sinistra XDonne e Alessandro Rampulla e il presid

Vitofrancesco è stato l’ultimo arrivoin casa Alessandria. Era tutto unanno che sui social, su internet equalche volta in televisione, si sileggeva o si sentiva pronunciare ilsuo nome. E sinceramente, mai misarei aspettata di vederlo qui. É na-to a Foggia il 4 Agosto del 1988. Haesordito nel 2007 a Cremona, in C1.Dopo due stagioni importanti con lamaglia della Cremonese si trasferìa Grosseto, poi di nuovo Cremona,due stagioni al Cittadella, Perugia einfine, Alessandria. Una carrieraimportante, che lo ha visto impe-gnato in alcune delle squadre constorie e tifoserie più impressionantie temute. L’anno scorso, con le sue29 presenze, ha portato il Perugiain serie B. E poi la qualità di questoragazzo si nota anche solo quandosfiora il pallone. Visione di gioco,precisione, tecnica, potenza. Tantoche il calcio d’angolo sul secondogol di Guazzo a Monza era il suo. Unacquisto, a mio modo di vedere,molto azzeccato, un giocatore im-portante per una squadra costruitacon professionalità e criterio, un ta-lento da far crescere e da tenersistretto. Un giocatore spontaneo, sulcampo e fuori. Disponibile, sorri-dente, imprevedibile. Ad Alessan-dria servono dei ragazzi così. Con-sapevoli di ciò che indossano di ciòche significa entrare sul campo esentire 3800 persone che tifano perte, capaci di saper tramutare tuttociò non in paura ma in adrenalina.Ad Alessandria servono questepersone, servono per ritornare inalto, servono per farsi trascinare eper trascinare. Non vediamo l’ora dirivederlo all’opera.Adöss Ferdinando!

Ferdinando Vitofrancesco

TOP PLAYERdi Beatrice Bruno

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Page 9: Alessandria-Pavia

La data che rimarrà impressa nellamente dei tifosi, e non solo, di Pavia èil primo agosto 2014. Dopo un ameri-cano a Roma, un indonesiano a Mila-no ecco un cinese a Pavia. No, non èil titolo di un film, non fatevi ingannarema è quello che è accaduto nellacittà lombarda nell’estate appenatrascorsa. La famiglia Zanchi ha ce-duto il sodalizio calcistico alla socie-tà Agenzia per l’Italia, con sede a Mi-lano, controllata dal fondo PingjShangai Investments. Cosi l’Ac Pa-via 1911 è diventato il primo club ita-liano di proprietà dei cinesi. L’agen-zia per l’Italia è una società guidatada Xiadong Zhu e Quangming Wang.Come nuovo direttore generale esportivo è stato scelto Massimo Lon-drosi, che in passato ha già fatto par-te dello staff dirigenziale azzurro, ecome allenatore Riccardo Maspero,ex centrocampista di Cremonese,Sampdoria e Torino, reduce dall’avervinto il campionato di Eccellenza (edessere stato promosso in serie D) al-

la guida del Cili-verghe Mazza-

no. La socie-tà nel mer-cato estivoha modifi-cato di pa-recchiol’organico;la nuovaproprietà

non ha nascosto le pro-prie ambizioni nel brevefuturo. In porta è tor-nato dal fine prestitoal Südtirol DavideFacchin; in difesasono stati acqui-stati: dalla Cre-monese MatteoAbbate, per lui24 presenze nel-la scorsa stagio-ne; Dario Biasi,reduce da quattrocampionati in Pri-ma Divisione nelFrosinone, di cui iprimi due in Serie B;Alessandro Corvesi eAlessandro Malomo dalPrato; dalla Juve Stabia LucaGhiringhelli, che ha disputato 29 pre-senze in Serie B e Rocco Sabato do-po due campionati in Prima Divisio-ne. A centrocampo sono arrivati duegiocatori di categoria superiore:Alessandro Pederzoli dal Südtirol,dove ha collezionato 22 presenze eAndrea Rosso arrivato dalla Pro Ver-celli, dove ha fatto parte della rosadella Serie B due stagioni orsono. Inavanti il pezzo pregiato è sicuramen-te Andrea Soncin, che può vantaremolta Serie B (Ascoli, Padova, Gros-seto e Avellino) e 37 presenze in Se-rie A con la maglia dell’Atalanta con8 gol; c’è stato il ritorno di AndreaFerretti, che si è legato agli azzurricon un contratto biennale; dal Gub-

bio è stato acquistato Vito Falconie-ri, anche per lui tanta Lega Pro e

tre stagioni di B all’Ascoli macon soli 4 gol. Il modulo offen-sivo, fin ad ora, ha previsto

Soncin e Ferretti in avanti conCesarini trequartista a ri-

dosso delle due punte. Ilcentrocampo a quattro si

basa sulle certezze Pe-derzoli e Rosso; Ghi-

ringhelli ha, dalla sua, la dut-tilità di poter essere impie-

gato come esterno dicentrocampo o esternodestro nella difesa a 3;contro il Monza è sta-to impiegato difenso-re basso, mentre conla Pro Patria è statoutilizzato esterno dicentrocampo. Sa-muele Sereni ha ini-ziato alla grande lasua stagione: due reti

in altrettante appari-zioni stagionali. Tra i

pali Facchin rappresentauna garanzia di sicuro af-

fidamento.

La rosa 2014/2015

Portieri Andrea DE TONI (1994),Davide FACCHIN (1987), Giovanni VOLTURO (1991). Difensori Matteo ABBATE (1983),Alessandro ANGELOTTI (1989),Dario BIASI (1979), Denny CARDIN(1988), Andrea CRISTINI (1994),Luca GHIRINGHELLI (1992), Fabio LUCENTE (1993), Alessandro MALOMO (1991), ValerioPIROVANO (1993), Rocco SABATO(1982), Samuele SERENI (1988),Federico SORBO (1991). Centrocampisti Paolo BRACCHI(1994), Lorenzo CAROTTI (1985),Federico CARRARO (1992),Alessandro CORVESI (1988), Alex Pederzoli (1984), Andrea ROSSO (1984). Attaccanti Daniele BUONGIORNO(1994), Alessandro CESARINI(1989), Pietro COGLIATI (1992), Vito FALCONIERI (1986), Andrea FERRETTI (1986), Matteo ROMANINI (1992), Andrea SONCIN (1978). Allenatore Riccardo MASPERO(1970).

HURRÀ GRIGI 919 sett. 2014

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ca promozione

mercato. I Grigi persero il giocato-re più bravo, proprio Zerbio, e nonlo sostituirono adeguatamente.Molti dei nuovi arrivati non com-presero che quell’anno ci sarebbestato da lottare sino in fondo. Bal-lacci chiese di essere esoneratoper dare una scossa ma quei diri-genti lo stimavano troppo per ri-servargli un trattamento del gene-re. Eppure quel gruppo dirigen-

ziale non fece poco per il calcio incittà: Ballacci è sempre stato mol-to legato soprattutto a Sandroni,che si rivelò un uomo squisito ecapace, disponibile coi giocatori,attento alle loro esigenze. Forse laC1 era una dimensione troppogrande per quel gruppo. E poi farecalcio ad Alessandria era (e rima-ne) molto difficile nonostante lapassione.

me alla S.S. Vittoria, nel 1928daranno vita al Pavia F.B.C.guidati da Angelo Nicolato fi-no al 1935; purtroppo per laseconda (e non ultima) voltanella loro storia dovranno ab-bandonare il calcio a per pro-blemi economici; solo tra la fi-ne degli Anni ‘40 ed il 1945grazie alla presenza della fa-mosa azienda di macchine dacucire Necchi, il Pavia ritrove-rà prima la Serie C, poi pure laPromozione in B a metà deglianni ‘50.

Nel 1957 fallisce nuova-mente; riparte a distanza ditre anni in Prima Divisione, co-me Unione Sportiva Pro Paviae nel Campionato 1976-1977

con Mario Migliorini presiden-te, ottiene prima la Serie D, poila Serie C2; successivamentecon il presidente Riboni e ot-tiene la C1 nei primi anni ‘80.Trascorrono così un Campio-nato per poi rimanere semprein balia tra la C1 e la C2 peralcuni anni fino alla retroces-sione in prima in Serie D (dopo18 anni di professionismo) epoi in Eccellenza.

Il Pavia troverà la sua sal-vezza nella famiglia Calistiche, dopo aver provveduto aripianare i debiti della Società,con l’allenatore Marco Torre-sani rifonda la squadra: final-mente i lombardi riescono adalzare la testa e nel Campio-

nato 2002-2003 ritrova la C1,ma solo per una stagione.Esonerato Torresani, subentraMassimo Morgia e la squadraretrocede in C2 e solo nelCampionato 2010-2011 tor-nerà in Prima Divisione conPierlorenzo Zanchi presiden-te.

Dopo diversi cambi di alle-natore (Andrissi, Berretti,Carbone, Domenicali, Pergo-lizzi, Sangiorgio) si arriva aMister Giorgio Roselli che nelCampionato 2012-2013 com-pie il miracolo e permette alPavia di navigare acque tran-quille fino alla riforma del deiCampionati nell’anno 2013-2014 quando verrà eliminata

la retrocessione in SecondaDivisione ed introdotta la CUnica. La rosa dei giocatoriviene rivoluzionata, mante-nendo solo Lussardi, Reato,Redaelli e Zanini; a misterRoselli succede Alessio Palache porta con sé alcuni ex gio-catori dell’Atalanta come Ri-naldi, Pirovano e Arrigoni, manon è piu il Pavia di prima: a di-cembre mister Pala viene so-stituito da Patrizio Bensi e agennaio il presidente Zanchiannuncia la cessione della so-cietà alla fine del campionato:il Pavia, ultimo in classifica, il4 luglio 2014 diventa di pro-prietà di Xiadong Zhu. [Marti-na Taverna]

LE VITE DEGLI ALTRIdi Paolo Baratto

Xiadong Zhu, gli avvocati Luisa Delle ente Qiangming Wang

La trazione anteriore di Ricky Maspero

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HURRÀ GRIGI 1119 sett. 2014

RIFLESSIONE Post derby dell’Assessore Provinciale Cultura e Università

Una città, la sua squadra

GIOVANNI BAROSINI

Le splendide immagini delderby contro il Novara, cheha registrato finalmente una

grande affluenza di pubblico, mihanno indotto ad alcune conside-razioni. Innanzitutto è chiaro cheAlessandria non è una città morta,come qualcuno vuole insinuare.

Quando c’è qualcosa di impor-tante, di bello, di valido, gli ales-sandrini rispondono e, soprattut-to, rispondono con calore, fieridella loro appartenenza a questarealtà.

Siamo orgogliosi di essere ales-sandrini.

Non si può negare, comunque,che la città viva un momentoestremamente difficile, soprattut-to dal punto di vista economico:basta analizzare i dati sulla disoc-cupazione o sulle tante attivitàcommerciali che hanno chiuso oche minacciano di farlo.

A questo punto mi chiedo: puòla squadra di calcio essere il vola-no per promuovere anche la ripre-sa di Alessandria?

Io penso che sia possibile.In primo luogo, la disputa del

campionato di Lega Pro garanti-sce una grande visibilità, perché cisi confronta con altre importantirealtà, perché si ha un rilievo me-

diatico a livello nazionale, perchétutto il Piemonte vive un momen-to calcisticamente molto felice.

Io penso, allora, che si debba la-vorare tutti insieme perché daquesta splendida realtà che èl’Alessandria calcio tutta la cittàpossa ripartire. Dobbiamo ricono-scere al Presidente Di Masi ilgrande merito di avere scelto lanostra città per un grande investi-mento: perché non dovrebberofarlo anche altre realtà, non ne-cessariamente legate al mondodel calcio? La prima idea che miviene in mente è quella della crea-zione di un centro sportivo comequello realizzato dal Novara Cal-cio, ma tante solo le possibilità.

Abbiamo un importante poloclinico-ospedaliero: perché nonpuntare sulla medicina dellosport?

Dicevamo, poi, della visibilitàche il calcio garantisce alla città:io ribadisco che bisogna puntaresulla cultura. Chi viene ad Ales-sandria non deve trovare solo lostadio, ma anche la Cittadella, Pa-lazzo Ghilini, Marengo, tuttiugualmente visitabili e fruibili.

Queste sono solo alcune idee,ma penso che gli imprenditori po-tranno essere molto più ‘creativi’.

Nel mio ruolo istituzionale, iodico: sono a vostra disposizioneper incontrarci, per vedere assie-me i progetti, le problematiche,per creare e sviluppare iniziative,per coordinare l’azione tra pubbli-co e privato, per mettere in comu-ne le energie e le capacità cheognuno vorrà proporre per ridarefiato alla nostra economia. Ales-sandria è viva ed è ricca di oppor-tunità: sfruttiamole insieme.

Il calcio (o foot-ball) si gio-cava in Italia, e in particolarein Alessandria, ben prima del-l’avvento del leggendario SirSpensley che, a detta di tutti,importò il football dall’Inghil-terra fondando la società Ge-noa. Questa era denominata‘Cricket and Athletic Club’ enon contemplava il gioco delpallone. Questo fu introdottonello statuto da sir Spensleynel 1898! Come si evince nel-l’articolo che riportiamo e cheè tratto dal Secolo XIX del 31maggio 1897, in quei giorni sidisputò un torneo di calcio sul-la spianata del Bisagno a Ge-nova, nei pressi dell’attualestadio ‘Marassi’. Fra le squa-dre italiane,erano presentil’Unione Football Torino, lasquadra del R. Ginnasio di Pa-via, la squadra dell’IstitutoTecnico di Genova e l’UnionePro Sport di Alessandria: già in allora ipotizziamo quindi un Alessandia-Pavia.Sicuramente non si trattava di formazioni ufficiali di calcio, ma l’articolo dimo-stra inequivocabilmente che ad Alessandria si giocava a calcio ben prima dellavenuta di Spensley. (Si ringrazia Aldo Grisanti per il materiale e lo studio)

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HURRÀ GRIGI12 anno VI n. 13

Roberto Gelato non èaffatto cambiato ri-spetto a tanti anni fa,

quando da bambino lo ve-devo nella tribuna dello sta-dio Moccagatta: riavvolgen-do il nastro dei ricordi, ine-vitabilmente ritorna inmente la sua figura un po’esile, spesso avvolta in uncappotto particolarmentepesante (esibito non soltan-to nella stagione più rigida),con il capo leggermente in-clinato, un sorriso sempreaccennato e lo sguardo in-tento a non esibire mai nes-sun segno di invadenza.Devo dire la verità: sonostato veramente molto con-tento di averlo potuto final-mente intervistare, pocoprima che iniziasse la pre-sentazione del volumeQuando vinceva il Quadri-latero scritto da Luca Ro-landi (il cui articolo è statapubblicato nello scorso nu-mero di Hurrà Grigi), pres-so la libreria Feltrinelli diAlessandria.

Innanzitutto come sta?Sono passati molti anni malei sempre uguale...

«Abbastanza bene, gra-zie.»

Tra l’altro, lei è anche è‘famoso’ per indossarevestiti piuttosto pesanti an-che d’estate... (L’intervistaera stata fatta all’inizio digiugno, nell’unico periododell’estate appena trascorsa

ma persona, senza riceveredelle domande specifiche acui dover semplicementerispondere...»

Come sempre, in questicasi, la considerazionespontanea è che forse unavolta era tutto più umano,

semplice e immediato, sen-za l’ausilio dei vari mediache se da un lato permet-tono di interagire a livellovirtuale, dall’altro creanouna distanza parados-salmente maggiore...

«Sono d’accordo, anche seforse in provincia c’è ancoraoggi meno esasperazionerispetto alle grandi città: co-munque non sarebbe maleritornare a determinati val-ori».

Questa sera si giocaAlessandria-Pavia: trai tanti numeri de L’or-so Grigio, quello fattoper la promozione del1981, dopo la garavinta per 1-0 controla squadra lombardacon il gol di Pasqualirealizzato all’89°, ri-copre un posto parti-colare nel cuore ditanti tifosi...

«Sicuramente! Unapromozione alla vigilia delcampionato forse insperatae, anche per questo, ancorapiù emozionante e vissuta.Un momento bellissimo perla squadra, i tifosi, la societàe, nel nostro piccolo, ancheper noi de L’Orso Grigio».

A questo punto si in-serisce anche Ugo Boccassi,anch’egli presente alla pre-sentazione del libro di LucaRolandi.

«Effettivamente, L’Orso

Grigio è stata la prima edultima iniziativa di questotipo e Roberto ne è stato ildirettore responsabile. DinoBallacci voleva impegnare igiocatori in modo serio, sen-za che andassero a giocaresempre a biliardo o avesseroaltre distrazioni e quindi in-ventò questo tipo di giornalein cui, caso unico nella sto-ria del calcio, i giocatorifacevano i giornalisti, of-frendoci la visione dallaparte opposta, dall’internodel campo...»

Una sorta di applicazionedel concetto di ‘ribalta e ret-roscena’, insomma, comeavrebbe detto il sociologoErving Goffman, quandoancora nessuno avrebbenemmeno ipotizzato l’e-sistenza un giorno nontroppo lontano dei vari varisms, twitter, mail, facebooke ‘whatsapp’ (pare che siscriva proprio così)...

A TUTTOCAMPO di Gianmaria Zanier

Roberto GELATO: «Contro il Paviaun ricordo stupendo»

L’intervista è visibile all’interno del canale Youtube GianmariaZanier Videointerviste o cliccando sul link https://www.youtube.com/channel/UCYOGuxJ5hYg9N5WJ47o2lSQ/videos

in cui il caldo si era fatto ve-ramente sentire, ndr.). (Sor-ride, ndr.) «Sì, è vero, nonos-tante il mio cognome...»

Uno dei motivi per cui mifa particolarmente piacerefare questa piacevole chi-acchierata con lei è che‘L’Orso grigio’, il giornaleche veniva distribuito allostadio tanti anni fa, è statoveramente l’antesignano ditutte le iniziative che sononate successivamente....

«Sì, anche se sinceramenteè stata un’idea non total-mente mia: fu proprio Mis-ter Dino Ballacci, insieme atuo papà e ad AntonioColombo, a istituire questanovità che allora esisteva».

Quale fu dunque lagrande novità rispetto aiquotidiani, settimanali emensili allora già esistenti?

«I giocatori si impeg-narono a scrivere loro stessidegli articoli, in cui nonparlavano solo della lorocarriera e delle loro speranzeed ambizioni professionali,ma anche della loro vitaquotidiana fuori dal rettan-golo di gioco. Certo, noi gior-nalisti, da parte nostra er-avamo testardi, perché nonsempre avevano voglia discrivere: ma alla fine, sonosempre usciti degli articolipuliti, semplici ma essen-ziali, che facevano risaltareanche il lato umano di ungiocatore di calcio».

Un’iniziativa decisa-mente innovativa e non so-lo per l’epoca...

«Certamente. Soprattuttoallora, nessuno aveva pen-sato di fare una cosa delgenere, nemmeno nelle altresocietà, a quanto mi risul-ta».

Quali sono stati gli osta-coli maggiori incontratiagli inizi di questa avventu-ra?

«Beh, non è sempre statosemplice coinvolgere allostesso modo tutti i giocatori,soprattutto dopo le fatichedi un allenamento o dopoun risultato negativo ot-tenuto la domenica prece-dente: l’idea di pensare dimettere giù qualcosa in uncerto modo, parlando in pri-

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HURRÀ GRIGI 1319 sett. 2014

Che Franco Benzi sia statoun grande uomo di sport eun altrettanto grande gior-

nalista, penso che in Alessandriasia un fatto acquisito. Per lunghianni corrispondente alessandrinodella Gazzetta dello Sport e fonda-tore e anima di Agenfax, agenziadi comunicazione ideata ai ‘tempidei primi fax’ e poi trasformatasiin brillante e sempre informato si-to online (a testimonianza dellacapacità di Benzi di essere sempreal passo coi tempi), è stato anchepioniere nel campo delle primeradio e tivù ‘libere’. Franco Benziha però legato in maniera indisso-lubile e unica il proprio nome auna specifica forma disport: la pallavolo.

Negli anni successivi alsecondo conflitto mon-diale ha creato la sezionepallavolo del Circolo Sa-ves, ricoprendo il ruolodi giocatore e di allena-tore, arrivando addirittu-ra a sfiorare lo scudettonel 1960. Ancora più importante edecisivo, però, è stato il suo impe-gno nei confronti della pallavolofemminile: fu infatti il primo CTdella nazionale azzurra, che guidòdalla panchina nella prima sfidadella sua storia, il 7 aprile 1951, inoccasione della sfida alla Francia,persa per 3 a 2 e giocata, manco adirlo, in Alessandria.

È stato anche fondatore e peranni presidente della Lega Palla-volo di Serie B, con sede ovvia-mente in Alessandria, città allaquale è sempre rimasto legatissi-mo.

Franco Benzi come sinonimo dipallavolo.

A lui, oggi, il presidente del-l’Alessandria VBC (evoluzione sto-rica della Saves), Ernesto Pilotti,che fu suo giocatore prima di an-dare a vincere tutto a Torino, vuo-le ritornare: «La VBC - afferma ilpresidente - ha deciso di istituireun trofeo in ricordo di un perso-naggio che ha scritto pagine fon-damentali per la pallavolo cittadi-na, ma non solo. Franco Benzi èuno dei nomi più importanti dellapallavolo italiana e rappresentaun grandissimo onore, per noi,averlo avuto come fondatore, gio-catore, tecnico e presidente... prati-camente tutto! In suo onore, quin-di, la società ha deciso di istituire

un trofeo, da assegnare ogni annoa un personaggio dello sport che sisia messo particolarmente in luceper risultati, atti, idee, iniziative infavore della crescita sportiva ales-sandrina e non, nel solco di quel-l’impegno che ha reso grandeFranco Benzi.»

Nelle prossime settimane verràpertanto costituito un comitato,chiamato ogni anno a scegliere lapersonalità a cui consegnare il‘Trofeo Benzi’, che l’AlessandriaVBC consegnerà in occasione diuna cerimonia di fine anno. Unatto dovuto nei confronti di unapersona che ha dedicato la pro-pria vita allo sviluppo dello sport.

Due gironi, con tante squadre at-trezzatissime per fare bene.

Nel Gruppo A si incontreranno Ac-qui, Cassine, Derthona, Ovada, Nove-se, Mado, Fortitudo, Castellazzo edEuropa Bevingros; nel Gruppo B, inve-ce, si confronteranno Casale, Libarna,Gaviese, Audax Orione, La Sorgente,Valli Borbera e Scrivia, Asca, Aurora-calcio e Castelnovese.

Difficile poter affermare che ci siauna squadra che non punti al prima-to.

Mister Sergio Milazzo, alla guidadegli Allievi Fascia B dell’Auroracal-cio, è ben consapevole delle difficoltàche incontrerà lungo la strada mafonda le proprie convinzioni sulla ba-se dell’obiettivo che questo gruppo siè posto come momento imprescindi-bile di un percorso che dovrà condur-re il suo gruppo a crescere per esserecompetitivo ai massimi livelli nellaprossima stagione.

«Questo - dice il mister aurorino -dovrà essere un anno di crescita pertutti i ragazzi. Abbiamo finalmentesuperato i problemi di organico cau-sati dall’esodo della passata stagione,quando alcuni ragazzi non hanno cre-duto nel nostro progetto, preferendoaltre soluzioni, magari meno agevoli(e tutto sommato ben poco… vincenti,ndr). Dopo la stagione scorsa, già sod-disfacente dal punto di vista dei risul-tati, quest’estate abbiamo lavorato

per aggiungere ulteriore qualitàe…quantità a un gruppo che, in passa-to, ha vissuto serie problematiche so-prattutto dal punto di vista numerico.Diversi ragazzi, entusiasti e con vogliadi crescere in un gruppo che lavoravolentieri insieme, si sono aggiunti al-lo zoccolo duro della scorsa stagione.Il lavoro non mi mancherà, ma, ne so-no certo, non mancheranno neppurele soddisfazioni.»

Su una cosa mister Milazzo è sicu-ro di poter contare: la voglia di tutti iragazzi di seguire le sue direttive e divoler arrivare a vincere insieme.

GIOVANILI DUE GIRONI PER 18 SQUADRE

Allievi 1999, al viala nuova stagione

La Nazionale di Basket Unificato, che è stata valutata al 5° posto del rankingeuropeo, in Belgio è in semifinale. Grande traguardo per i due rappresentantidei Cissaca Bulls in maglia azzurra, con buone speranze di salire sul podio.

PALLAVOLO Lodevole iniziativa dell’Alessandria VBC in ricordo del grande giornalista

Istituito il ‘Trofeo Franco Benzi’:andrà a grandi uomini dello sport

Franco Benzi in Serie A con la Paglieri Profumi nel 1967-68

Il suo impegno nei confronti della pallavolofemminile è stato decisivo: fu infatti il primoCT della nazionale, che guidò nella primasfida della sua storia, il 7 aprile 1951, inoccasione della sfida alla Francia persa per 3 a 2 e giocata, manco a dirlo, in Alessandria

Sergio Milazzo, Mister degli AllieviFascia B dell’Auroracalcio

Mercoledì 17 settembre è iniziato ilcampionato provinciale categoriagiovanissimi, che coinvolge atleticompresi nelle annate di nascita2000 e 2001. Tante le formazioni incampo, suddivise in tre gironi, chetengono conto da parte della federa-zione Lega Nazionale Dilettanti, delladistanza che intercorre tra i campi digioco delle società iscritte. Parteci-peranno a questo campionato le se-guenti squadre per il girone A: Alera-mica (Moncalvo), Asca, Casale, Ca-stell’Alfero Calcio, Fortitudo F.O.,Fulvius Monferrato, Valenzana Mado,Virtus Junior Calcio. Per il girone B:Acqui, Ovada Calcio, Novese, AudaxOrione S. Bernardino, G3 Real Novi,Europa Bevingros Eleven, Castellaz-zo, Canelli, Savoia. Per il girone C: LaSorgente, Derthona FBC, Don BoscoAlessandria, Aurora, PGS GiovanileSalesiana, Libarna, Tiger Novi, Poz-zolese, Castelnovese Castelnuovo.Come ogni inizio campionato, trat-tandosi di adolescenti, alcune rifles-sioni, merita farle, più per una condi-visione d’intenti che non per meraaccademia, anche perché i ragazziimpegnati sui campi di gioco, attra-versano un età che, indipendente-mente dal calcio giocato, li coinvolgei continui e repentini cambiamentidel carattere e del corpo, che perchiunque ha vissuto quell’età ben ri-corda. I ragazzi in questa fase dellavita, devono praticare lo sport e in

questo caso il calcio, non perché im-maginano di essere dei grandi cam-pioni, non per volere dei genitori checredono di avere un grande campio-ne, ancor meno per qualche allena-tore con la massima voglia di vince-re, ma solo ed esclusivamenteper crescere nell’apprendi-mento dell’arte “pedatoria” eper imparare alcune regoledella vita che serviranno persempre. Le regole che si pos-sono apprendere sono, ilgioco di squadra con ipropri compagni che de-vono diventare quasi fra-telli, il rispetto delle re-gole, degli avversari an-che se sconfitti, ma so-prattutto il rispetto perchi dedica tempo e pas-sione nell’organizzarele squadre. I ragazzidevono vivere il cam-pionato, le partite, gliallenamenti comeun’esperienza che aiuta acrescere in modo sano,perché tutto ciò che mettealla prova l’essere umanonelle sue capacità, se su-perate con lo spirito giu-sto, dona grande autosti-ma e voglia di superaresempre nuove sfide sa-ne. I ragazzi devonoanche essere grati e

rispettare, tutte quelle persone che,non dimentichiamo, sono dietro adogni campionato e che lavorano conspirito di volontariato, Presidenti disocietà, Dirigenti accompagnatori,Allenatori, tutti coloro che in segrete-ria o in magazzino dedicano del pro-

prio tempo libero per supportare iragazzi che giocano e che possanocosì, divertirsi con la nobile artedel calcio. Perciò, ai ragazzi mi

sento di dire di non montarsi latesta, il percorso per diven-tare dei professionisti e lun-go e faticoso, ci vuole tantadedizione e sacrificio, alle-namento dei piedi e dellatesta, quindi per il momen-to pensate solo a divertirvie a imparare la tecnica. Aigenitori dico di non carica-re i ragazzi di troppa aspet-tativa, che generalmente

provoca disagio nel momen-to in cui il giovane non riesce

a soddisfarla, lasciatelo gio-care, sbagliare e riprovare, seresta sereno, imparerà e gio-

cherà meglio. Mentre a tutto lostaff delle società auguro buoncampionato di divertimento eanche risultati se arrivano, masempre con tranquillità, lavo-rando molto sull’autostima e laconsapevolezza dei ragazzi,che sono il migliore investi-mento per il futuro.

Parte il Campionato Giovanissimi

COLPO D’OCCHIO SULLA CITTÀ di Mauro Morando

Edoardo,classe2000

Organo dell’Associazione Culturale Orso GrigioCorso Roma 85 - 15121 Alessandria - Tel./Fax 0131 267842

Registrazione al Tribunale di Alessandria n. 627 del 28/09/[email protected] - [email protected]

Stampa: CSQ Centro Stampa QuotidianiVia dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) - Tel. 030 7725511

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HURRÀ GRIGI14 anno VI n. 13

Anche i Marlene Kuntz non sisottraggono alla moda delmomento, ovvero il revivaldegli anni 90: il gruppo pie-montese, infatti, per celebra-re i loro 25 anni di attività ed ivent’anni dall’uscita del pri-mo disco Catartica, ha deci-so, come hanno spiegato sulsito ufficiale, di fare un ‘granregalo’ ai loro fan. Il 16 set-tembre è infatti uscito l’epPansonica, non una mera ‘de-luxe version con riempitivi dib-side e rarità assortite (cosaperaltro consueta e lecita):c’è di più. C’è un sacco dicreatività, c’è un sound chespacca i culi, c’è tiro, ci sonocanzoni inedite’. E non si puòdire che non abbiano detto laverità: i sette pezzi di Panso-nica sono stati scritti subitodopo la pubblicazione di Ca-tartica e presentano quellesonorità serrate, cattive e vio-lente che tanti di noi colpiro-no nel 1994. Il titolo non habisogno di molte spiegazioni:Sonica è, infatti, il pezzo diCatartica più amato dai fan,forse più della ballad Nuotan-do nell’aria. A quel titolo èstato aggiunto pan, il tutto, acomporre una parola che,sempre per usare le parolepresenti sul loro sito, indichi‘il tutto, del suono, col suono,nel suono’. Il primo branodetta subito le linee dell’inte-ro lavoro: Sig. Niente è noiserock allo stato puro, dalla rit-mica sincopata e dal testo ur-lato, mentre gli arpeggi intro-duttivi di Parti richiamanoquelli di Canzone di domani odi Merry X-mas e quando Go-

dano attacca a cantare ‘quan-do esplode? Quando cazzoesplode?”’la mente vola subi-to ad immaginarne la versio-ne live. Sotto la luna è statoscelto come singolo e narra,come dice lo stesso Godanodi ‘un uomo alle prese con losbandamento della fine di unamore’, che ‘vaga per la notte,sperando nel conforto di unamico con cui potersi sfoga-re, e vaneggiando di poter fartornare indietro il tempo aquegli istanti della notte pre-cedente in cui il disastro sistava per compiere, per fer-marlo e modificarne l’esito’.Ruggine è un brano dal suonometallico e scarno, mentreDonna L era già presente (inuna brutale versione live) nel-l’ep Come di sdegno del1998: resta, ancora oggi, unodei miei pezzi preferiti deglianni 90, grazie a quelle schi-tarrate a mille all’ora e queltesto che sembra incitare allafuga dalla grigia provinciapiemontese. Oblio è il branoche più si avvicina gli ultimi,più melodici, Marlene, mentreCapello lungo è una verachicca, in quanto la parte mu-sicale è stata scritta da Tesioe Bergia trent’anni fa, primadell’incontro con Godano e sibasa su un riff monotono, cherichiama i Nirvana di Bleach.Alla fine dell’ascolto non re-sta che ringraziare i Marleneper l’inatteso e graditissimoregalo ed aspettare che i pez-zi esplodano (insieme a quellidi Catartica) in tutta la loropotenza anche nell’imminen-te tour.

Lo si vede nel giardinocoltivato a frutteto dell’Ab-bazia di Vezzolano, che horecentemente visitato, dovevi è un vasto meleto o inquella di Camaldoli in cui

HURRÀ GRIGI

Into the Storm Il vero protagonista, l’ultratornado, prima di mostrarsi a noi, cicostringe a subire un gruppo di inutilità attoriche assortite, pe-nalizzate da una sceneggiatura buttata lì, con i soliti, pietosi si-

parietti padre-figlio-fratello-fidanzata, dalatte oltre le ginocchia.Basterebbe così pocoper rendere piacevolianche le parti non tor-nadiche, ma sembraproprio non interessa-re a chi propina questepellicole catastrofiche.Ha un suo perché solograzie al mostro d’ariae a un paio di tornadod’antipasto, che alme-no allietano lo spetta-tore con le loro simpa-tiche apparizioni pre-macello finale.

I PALLINI di Puppigallo

Un’EP per celebrarei venticinque anni

LA MUSICA CHE GIRA INTORNOdi Davide De Faveri

ECHI DI VIAGGIO

ABBAZIE,

CARROZZONE MUSICALE ALESSANDRINO GRAN GALÀ

Sabato 20 e domenica 21l’imperdibile finalissimaall’Osteria Ponte Vecchio

L’Osteria Ponte Vecchio, tem-pio della musica e del ballo deifavolosi Anni Sessanta, ospite-rà la manifestazione canoradell’anno. La kermesse musica-le sarà capitanata dallo Show-man Mauro, presentatore uffi-ciale della manifestazione. Du-rante la serata si vedranno

scendere ben sessanta cantantidivisi in varie categorie, big,esordienti e giovani provenientida varie località, e ci sarà ancheil giovane tenore Costantin.

Sabato 20 sarà la serata de-gli esordienti e dei giovani conmolti ospiti d’onore e la parteci-pazione straordinaria della

scuola di danze orientali ‘LeylaNuora’, con una giuria stretta-mente tecnica.

Domenica 21 si proclameran-no i vincitori delle varie catego-rie. Alle ore 18.00 inizierà ilGran Gala del Carrozzone Musi-cale - Categoria Big. I concor-renti saranno accompagnati

Le abbazie hanno il po-tere di condensare se-coli di storia e testi-

moniano, del buio medioe-vo, il cammino verso la lu-ce, spesso oscurato dal mi-stero, dagli spaventosi se-greti e dalle tentazioni incui gli uomini, si perdeva-no. Quando varco la sogliadi un’abbazia, di qualsiasidimensione o architetturasia, di qualsivoglia ordinemonastico essa appartenga,essenziale o ricca di decora-zioni sia stata ideata , misento assalire da un’im-provvisa sensazione di pa-ce, di ristoro dell’anima, diserenità.

Saranno i luoghi in cuisorgono, oasi nel mondo,immerse nel verde dellecolline, sperdute tra i bo-schi, circondate dal mare, oquelle costruite con unosforzo maggiore, fin su, sul-la cima delle montagne, ainfondere nel mio animo lacalma per abbandonarmi aldivino silenzio. Assaporoquell’aura mistica di cui illuogo è pervaso; improvvi-samente proiettata in unadimensione quasi cosmicaintrisa di spiritualità. Unnon-luogo in cui lo spazio eil tempo sono regolati daleggi universali, basate sul-l’ordine naturale delle cose.Nel ciclo perpetuo della na-tura l’uomo ritrova i piùelementari valori dell’esi-stenza, li vede con chiarez-za espressi nella vita di unfiore, nell’abbondanza diun raccolto e il lavoro deimonaci riproduce appuntoil prodigio della natura nel-le mani dell’uomo.

The Giver - Il mondo di JonasUn’idea che poteva reggere in un episodio di Ai confini della re-altà, viene diluita in un film che, pur non durando troppo, evi-denzia la poca consistenza dell’insieme, che ha un suo perché

solo grazie al percorsomentale del protagoni-sta (il risveglio). Tuttoil resto è mero contor-no piazzato per esalta-re la presa di coscien-za del ragazzo. L’unico,vero guizzo è l’aver tra-sformato in una sortadi super eroe un nor-male essere umano alcospetto di gente daisensi sopiti, senza al-cun retaggio del pas-sato. Bridges e, soprat-tutto la Streep, sono lìpiù per i loro altisonan-ti nomi. Mediocre.

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HURRÀ GRIGI 1519 sett. 2014

Il pubblico è la moira di unartista. L’ultima, quella deci-siva, che con un solo taglionetto può mettere fine allasua carriera. A volte bastaanche solo un minimo erroree in un posto come Hollywo-od, in cui gli scandali sono al-l’ordine del giorno, esistonopersone il cui lavoro consistenell’occuparsi al meglio del-l’immagine dei propri clienti:gestire i loro passi falsi o, nelpeggiore dei casi, nasconderlicome se non fossero mai esi-stiti. Lo scandalo più comune,talmente tanto da esserequasi una moda a Los Ange-les, è quello della riabilitazio-ne. Certo, nascondere interimesi trascorsi in un centro direcupero può risultare un po’complicato. In più, se ti chia-mi Demi Lovato e sei diventa-ta famosa solo da un paiod’anni grazie ad un contrattocon la Disney e alla collabo-razione con la band per tee-nagers più famosa del mo-mento, i Jonas Brothers, que-sto potrebbe voler dire solouna cosa: perdita di credibili-tà e, di conseguenza, di pub-blico. Le persone che si occu-pavano della sua immagine losapevano bene, quindi hannoscelto un’altra strada. Quan-do Demi è entrata in riabilita-zione, nell’ottobre 2011, le èstato diagnosticato un distur-bo bipolare-depressivo e adessoera-

no collegati i disturbi alimen-tari e l’abuso di sostanze stu-pefacenti e alcool. Aveva avu-to un brutto crollo alla finedell’estate, prendendo pugniuna sua ballerina mentre erain tour per promuovere la suamusica e il suo nuovo filmtargato Disney. Quando è sta-ta dimessa, a febbraio del-l’anno successivo Demi eragià storia vecchia ad Hollywo-od: un’altra delle tante adaver perso il controllo. Un’al-tra Britney Spears, un’altraLindsay Lohan, un’altra Mi-scha Barton. Un’altra comece n’erano già fin troppe. Poile cose sono cambiate.Chiunque abbia avuto l’idea dispingerla a non nasconderequanto era avvenuto prima,durante e dopo i mesi di re-clusione, ma a rivelare qualifossero i veri motivi che l’ave-vano portata sull’orlo del ba-ratro, le ha decisamente sal-vato la carriera. Dal momentoin cui si è aperta con la stam-pa riguardo il suo disturbomentale e alimentare, il pub-blico ha cominciato a vederein Demi non solo un’artista,ma prima di tutto un essereumano. Hanno riconosciuto inlei un simbolo di forza nellalotta alla depressione e ai di-sturbi alimentari, una sortad’esempio, di modello da se-guire. La sua musica è diven-tata un inno alla speranza, al-lo stare meglio, al supera-mente del dolore. Qualchesettimana fa, in una pausa dal

suo tour mondiale che a bre-ve dovrebbe toccare anchel’Europa, Demi è stata aWashington in qualità diavvocato della salutementale, con l’appoggiodel deputato Patrick Ken-nedy, per chiedere al go-verno americano delleriforme immediate inquesto campo. Con i

giorni in riabilitazione allespalle, l’attrice di CampRock ha inciso due nuovialbum, che vanno a som-

marsi ai due precedenti,ha partecipato alla cele-bre serie televisiva Gleeed è stata giudice del ta-

lent show XFactor USAper ben due stagioni.Quindi, insomma, nontutti gli scandali ven-gono per nuocere.

esiste una erboristeria cheprepara da tempo imme-more tisane e unguenti o inquella di Leffe in Belgio do-ve i monaci coltivano orzo eluppolo destinati a diventa-

re una delle birre migliorid’Europa.

È nei chiostri però che siesprime la quintessenzadella bellezza. Resto sempreimpressionata dall’intimità

di questo spazio e dedicosempre più tempo a con-templare il piccolo giardinoincastonato tra i viali e gliarchi di pietra. Percorro piùvolte, in estasiata adorazio-

ne i corridoi soffermando-mi sulle opere d’arte che liadornano. Un ambienteadatto alla meditazione,immerso nella pace assolu-ta. Nel chiostro di Cadouinnella Francia del Sud, le pa-reti, incise nella pietra cal-carea sono un libro apertosui peccati e sulle virtùumane. Sui portoni e dalsoffitto, blasoni e ciondoliallegorici, forniscono unachiave di lettura sui temipiù toccanti e blasfemi del-l’uomo per poi riportarel’attenzione alle pareti sucui è indicata la strada dellaredenzione. Il chiostro del-l’Abbazia di San Fruttuosoinvece ha il mare comesfondo. Si arriva soltantodal mare, con una piccolabarca a motore dalla costa esolo il tragitto per arrivarcimoltiplica di gran lungal’effetto. Quando l’Abbaziaemerge dalla spiaggia paredi toccare le sponde del pa-radiso. Il chiostro di SantaChiara a Napoli impressio-na per le pareti interamentedecorate di piastrelle di ma-iolica su cui sono rappre-sentate scene della vitaquotidiana dell’epoca.

L’atmosfera celestiale incui le abbazie sono immer-se, sospese tra terra e cielomi trattiene con forza. An-darmene da questi luoghigovernati da un tempo in-definito è sempre molto dif-ficile, proprio quando il mioessere è più spirito che car-ne,. No, ho bisogno ancoradi restare. Ho bisogno di re-citare una preghiera dinan-zi all’altare. Lo devo a mestessa: mi infonde sicurez-za. Prego per me e per imiei cari e suggello questamia preghiera accendendouna candela. La fiammellami conforta e mi lava l’ani-ma e nella penombra del-l’abbazia tutt’intorno la spi-ritualità si accende.

HURRÀ GRIGI

DIETRO LE QUINTEdi Serena Trisoglio

Demi Lovato:verità tra coraggio e immagine

di Simonetta Gorsegno

tra cielo e terra

dalle modelle di ‘Bellezze inCittadella’.

I cantanti in gara scenderan-no nel tempio della musica peressere presentanti al pubblicodallo Showman Mauro e dallesei vallette che animeranno laserata. Come sempre il grandeChef Mimmo preparerà il piat-to del giorno in occasione delgran gala.

La direzione artistica è delmaestro futurista Mike Yacin,che premierà la migliore inter-pretazione con una sua opera.

I cantanti in gara: KarineDesneux, Vittoria Rava, NoemiD’Angelo, Mimma Zaccaria,Nerella Loberti, Andrea Ca-sciotta, Katia Isgrò e Maurizio

Farina (categoria Esordienti);Stefania Ginevra, Noemi Lo-pez, Martina Pavan, Laura Lo-cont, Samuel Spezzie, MichaelSpezzie, Dennis Spezzie, Jen-nifer Ancora e Martina Calva-ruso (categoria Giovani); Cristi-na Argenti, Brian Robinson,Simone Pacino, Debora Regis,Erika Bertonasco, ValeriaSpoto, Antonio Farina, LuciaBoni, Costantin Belov, Massi-miliano Golin (categoria Big).

Ricordiamo ancora una voltache le due manifestazioni sisvolgeranno nel seguente ora-rio: sabato 20 settembre dalleore 21.30 e domenica 21 set-tembre dalle ore 18.00

Vi aspettiamo.

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Corso Crimea 67 - ALESSANDRIATel. 0131 445005

Page 16: Alessandria-Pavia

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