Alessandria - Real Vicenza

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progressione come quella dei grigi nella seconda parte del girone d’andata potrebbe essere decisiva. Al momento, non c’è una forma- zione favorita. Siamo in piena campagna acquisti invernale e qualche rinforzo mirato, per i Gri- gi, sarebbe sicuramente utile per aggiungere quel potenziale che potrebbe alla fine, fare la differen- za. La nostra opinione, però, è che raggiungerà l’obiettivo il gruppo più saldo, più umile, quello che saprà credere fino in fondo alla vittoria: la testa conterà come e, forse, più delle gambe. I Grigi hanno dimostrato di aver supe- rato i molti problemi di avvio di stagione e di MASSIMO TAGGIASCO L’ inizio del girone di ritorno ci ha riportato coi piedi per terra. La sconfitta di Man- tova non ci deve deprimere, come non ci doveva illudere il primato raggiunto a dicembre: sarà dura fino alla fine, ma, fino alla fine, l’Orso grigio sarà tra i protagoni- sti. È chiaro che, in questo mo- mento, dai 38 punti della capoli- sta Pavia ai 32 del Como, sono ben nove le squadre che possono aspi- rare alle posizioni di vertice. Avrà ragione chi saprà dare continuità al proprio cammino, anche se una QUINDICINALE DI CALCIO... E NON SOLO – Direttore Massimo Taggiasco Anno VII n. 1 16/1/2015 Pizzeria-Ristorante ALESSANDRIA Corso Crimea 67 Tel. 0131 445005 Pizzeria-Ristorante ALESSANDRIA Corso Crimea 67 Tel. 0131 445005 hurra.grigi INTERNET www.hurragrigi.it ALL INTERNO DEL SITO Il Pallone Verde Orso, riprendi a correre! SUSHI SASHIMI CUCINA CINESE RISTORANTE CUCINA CINESE E GIAPPONESE CONSEGNA A DOMICILIO GRATUITA PER IMPORTI SUPERIORI A 20 EURO PRANZO MENÙ FISSO 10,90 CENA MENÙ FISSO 18,90 CON SERVIZIO AL TAVOLO. METÀ PREZZO PER I BAMBINI AL DI SOTTO DI 1,20 MT 18 FEBBRAIO CAPODANNO CINESE I PREZZI NON CAMBIANO! PRANZO 10,90 CENA 18,90 Facebook: Yijia Risto MANGI QUELLO CHE VUOI E QUANTO VUOI!!! ALESSANDRIA CORSO ACQUI 55 TEL. 0131 343817 CELL. 366 1623557 PER IMPORTI SUPERIORI A 20 EURO: UNA BIBITA IN OMAGGIO PER IMPORTI SUPERIORI A 30 EURO: UNA BIRRA CINESE O UNA COCA COLA 1,5 LT IN OMAGGIO SUBARU OUTBACK ADVENTURES alessandria GRUPPO ® ALESSANDRIA • VIA MARENGO 162 SHOWROOM • VIA MARENGO 155 TEL. 0131 251005 [GSM Photo] aver cambiato profondamente mentalità: adesso è chiaro che ab- biamo una squadra vera. Basterà? Già contro il Real Vicenza vedre- mo se quello di Mantova è stato solo un episodio e se l’Orso, come può e deve, saprà riprendere subi- to il cammino: i veneti ci seguono a soli quattro punti, sono reduci da una sconfitta casalinga e ven- deranno cara la pelle. Il momento è difficile, ma proprio nelle diffi- coltà bisogna tirare fuori gli artigli, in campo e sugli spalti. Tutti al Moccagatta, con il nostro grande cuore per fare un altro passo per realizzare il nostro sogno. Hurrà Grigi!

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Orso, riprendi a correre!

Transcript of Alessandria - Real Vicenza

Page 1: Alessandria - Real Vicenza

progressione come quella dei griginella seconda parte del gironed’andata potrebbe essere decisiva.Al momento, non c’è una forma-zione favorita. Siamo in pienacampagna acquisti invernale equalche rinforzo mirato, per i Gri-gi, sarebbe sicuramente utile peraggiungere quel potenziale chepotrebbe alla fine, fare la differen-za. La nostra opinione, però, è cheraggiungerà l’obiettivo il gruppopiù saldo, più umile, quello chesaprà credere fino in fondo allavittoria: la testa conterà come e,forse, più delle gambe. I Grigihanno dimostrato di aver supe-rato i molti problemi di avvio distagione e di

MASSIMO TAGGIASCO

L’inizio del girone di ritornoci ha riportato coi piedi perterra. La sconfitta di Man-

tova non ci deve deprimere, comenon ci doveva illudere il primatoraggiunto a dicembre: sarà durafino alla fine, ma, fino alla fine,l’Orso grigio sarà tra i protagoni-sti. È chiaro che, in questo mo-mento, dai 38 punti della capoli-sta Pavia ai 32 del Como, sono bennove le squadre che possono aspi-rare alle posizioni di vertice. Avràragione chi saprà dare continuitàal proprio cammino, anche se una

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aver cambiato profondamentementalità: adesso è chiaro che ab-biamo una squadra vera. Basterà?Già contro il Real Vicenza vedre-mo se quello di Mantova è statosolo un episodio e se l’Orso, comepuò e deve, saprà riprendere subi-to il cammino: i veneti ci seguonoa soli quattro punti, sono reducida una sconfitta casalinga e ven-deranno cara la pelle. Il momentoè difficile, ma proprio nelle diffi-coltà bisogna tirare fuori gli artigli,in campo e sugli spalti. Tutti alMoccagatta, con il nostro grandecuore per fare un altro passo per

realizzare il nostrosogno.

Hurrà Grigi!

Page 2: Alessandria - Real Vicenza

HURRÀ GRIGI2 anno VII n. 1

AMantova ci aspettavamo ilprimato, ed invece abbia-mo preso due sberle.

«In certi contesti, queste sconfittepossono fare bene.»

Una sconfitta può fare bene?«Certamente sì, perché può costi-

tuire il classico bagno di umiltàdal quale emerge la grinta per ri-scattarsi subito; così era stato perl’ultima sconfitta, così deve essereper questa.»

La trasferta di Mantova devecomunque metterci in allarme?

«Premesso il fatto che non eropresente, affidandomi alle crona-che dei colleghi della carta stam-pata, mi pare che ci sia stata qual-che defaillance in quello che è unpo’ il nostro punto debole, cioè nelgioco sulle fasce.»

Qualcuno ha anche parlato disofferenza del nostro 3-5-2 ri-spetto ai 3-4-3 avversari.

«Una volta un allenatore disseche non esistono difese a tre, ma a4 o a 5, perché quando applichi il3-5-2, gli esterni di centrocampodevono saper rientrare e quindi ilpacchetto arretrato risulta formatoda cinque elementi.»

Quindi le fasce sono il nostropunto debole?

«L’Alessandria di quest’anno, avoler cercare il fatidico pelo nel-l’uovo, è perfettibile principalmen-te in due reparti: il primo è costi-tuito dai corridoi laterali perchénon abbiamo giocatori in grado disvolgere con la stessa bravura siala fase difensiva che quella offensi-va (sai bene che sia Mora che Spi-ghi tendono molto più a guardareavanti che non indietro). L’unicoelemento che mi è sembrato vera-mente duttile in tal senso è stato

Nicolao, che è però praticamentescomparso dopo un paio di presta-zioni sottotono.»

E l’altro punto debole?«L’assenza di un direttore d’or-

chestra al centro del campo. Peròvorrei ribadire che stiamo parlan-do di una squadra comunque diprimissimo ordine.»

Più in generale che cosa pensidi questa Alessandria?

«In questi ultimi giorni mi sonodivertito a scorrere le statistiche eho alcune notizie interessanti dadarti: dal 1975-76, cioè a dire daben 39 anni, l’Alessandria mancadalla serie B avendo sempre oscil-lato tra C1 e C2 con una netta pre-valenza di C1 negli anni 90 e di C2negli anni 80. In questo periodo dicirca 8 lustri (!) ci sono state quat-tro stagioni che si sono contraddi-stinte per la brillantezza dei risul-tati, cioè a dire la 1976-77, la 1995-96, la 1996-97 e la ‘mitica’ 2010-11,cioè quella di Sarri. Ebbene: para-metrando le prime 19 giornate dicampionato emerge come l’attuale

formazione abbia, e non di poco,la statistica migliore: infatti, comei nostri lettori potranno evincere,questa Alessandria è la squadrache ha vinto di più (10 volte), persodi meno (2), segnato di più (32 vol-te) e incassato di meno (16) in que-sto caso ex equo con le Alessandriedi Gino Amisano ed Enzo Ferrari95/96 e 96/97.»

Vuol dire che non siamo statimai così vicini alla serie B comequest’anno?

«Se volessimo stilare una classi-fica immaginaria delle miglioricinque Alessandria degli ultimi 39anni (assegnando i tre punti a vit-toria) avremmo alla 19° giornataal 5° posto la squadra 95/96 con 22punti, al 4 ° quella del 76/77 a quo-ta 23, al 3° quella del 96/97 a quota27, al 2° quella di Sarri 2010/11 aquota 29. Quella di D’Angelo con37 punti staccherebbe di netto tut-te le altre.»

Dobbiamo aggiungere qualco-sa?

«Fermiamoci qui.»

L’INTERVISTA a Sivio Bolloli (Radio Voce Spazio)

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20ª GIORNATAAlbinoLeffe - Cremonese 0-2Novara - Monza 2-2Mantova - Alessandria 0-2Marcatori: Said al 2’, Caridi al 12’. Giana Erminio - Arezzo 0-3Torres - Pro Patria 4-0Südtirol - Como 2-0Pavia - Bassano virtus 3-2Real Vicenza - FeralpiSalò 0-1Renate - Unione Venezia 1-1Pordenone - Lumezzane 2-0

21ª GIORNATA16/17/18 gennaio 2015

MONZA - RENATELUMEZZANE - GIANA ERMINIOUN. VENEZIA - PORDENONEBASSANO VIRTUS - SÜDTIROLPRO PATRIA - PAVIAALESSANDRIA - R. VICENZA17 gennaio 2015 - Ore 19,30FERALPISALÒ - NOVARACOMO - TORRESAREZZO - ALBINOLEFFECREMONESE - MANTOVA

22ª GIORNATA23/24/25 gennaio 2015

GIANA E. - BASSANO VIRTUSNOVARA - ALESSANDRIA23 gennaio 2015 - Ore 20,45RENATE - CREMONESEREAL VICENZA - COMOPAVIA - MONZAPORDENONE - FERALPISALÒTORRES - AREZZOSÜDTIROL - UNIONE VENEZIAALBINOLEFFE - PRO PATRIAMANTOVA - LUMEZZANE

CLASSIFICA

SQUADRE PT G

PAVIA 38 20ALESSANDRIA 37 20BASSANO VIRTUS 37 20NOVARA 36 20FERALPISALÒ 34 20REAL VICENZA 33 20SÜDTIROL 32 20MONZA 32 20COMO 32 20CREMONESE 27 20AREZZO 27 20UNIONE VENEZIA 26 20MANTOVA 26 20TORRES 26 20RENATE 25 20GIANA ERMINIO 23 20LUMEZZANE 20 20PRO PATRIA (-1) 13 20PORDENONE 12 20ALBINOLEFFE 10 20

Promozioni Le prime classificatedei 3 rispettivi gironi saranno pro-mosse in B. A queste si aggiungeràla vincente dei play-off tra le se-conde e le terze classificate e le 2migliori quarte, che si articoleran-no in un turno preliminare a garaunica e in semifinali e finali in garadoppia, sempre accordando il van-taggio del fattore campo alle squa-dre meglio piazzate in classifica.Retrocessioni Sono previste 9 re-trocessioni in D, 3 per girone. L’ulti-ma classificata retrocederà diret-tamente; le altre 4 squadre, classi-ficatesi fra il 16º e 19º posto, di-sputeranno i play-out in gara dop-pia, concedendo sempre il fattorecampo alle meglio classificate.

Campionato Vittorie Sconfitte Pareggi Gol fatti Gol Subiti

1976/77 6 8 5 16 201995/96 5 7 7 15 191996/97 7 6 6 21 162010/11 7 4 8 21 162014/15 10 2 7 32 16

I 5 campionati più belli dall’ultima B

Page 3: Alessandria - Real Vicenza

HURRÀ GRIGI 316 gen. 2015

Ci avevamo fatto la bocca, ormaiera diventata un’abitudine, unapiacevolissima abitudine. La

vittoria dei Grigi era ormai un fattoscontato e la classifica ne rendeva ap-pieno il senso. Bellissimo fare zappingsulla pagina 214 di Televideo e vedereche l’Alessandria se ne stava lassù, da-vanti a tutti, prima in classifica e lan-ciatissima verso la conquista di unaSerie B sognata da quarant’anni. Cal-ma ragazzi! Non sarà di certo unasconfitta a Mantova a far crollare i no-stri sogni. Una sconfitta ci sta, una do-menica storta, con qualche protagoni-sta bisognoso di tirare un attimo il fia-

to per poi ripartire, immediatamente,con lo stesso slancio di qualche setti-mana fa.

Qualche spinta ulteriore potrà arri-vare da un mercato in continua ebolli-zione, che vede i Grigi sempre in ‘mo-vimento’, pronti a rinforzare una rosache (è dimostrato dalla classifica) èsenz’altro competitiva, se solo si pre-senterà l’occasione propizia. Standosempre molto attenti al rapporto qua-lità-prezzo. Inutile comprare per com-prare, quella grigia è una tifoseria ma-tura, che non si fa convincere o condi-zionare da un nome buttato lì, tantoper fare notizia. Se arriverà qualcuno

sarà perché il presidente Di Masi e mi-ster D’Angelo avranno individuato laclassica ciliegina da mettere su unatorta già particolarmente gustosa. Staarrivando il momento della stagionein cui non sarà più possibile nascon-dersi, chi ha ambizioni le dovrà di-chiarare, chi punta al primato dovràuscire allo scoperto. Sappiamo, agrandi linee, quali saranno le squadreche si contenderanno questo primoposto fino alla fine.

Ci sarà il Bassano, ci sarà il Pavia, cisarà il Novara, forse ci sarà il Real Vi-cenza, forse il Como. Di sicuro ci saràl’Alessandria!

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Prima del panettone e dellospumante, nell’ultima edizio-ne, abbiamo definito ‘top pla-yers’ alcuni dei nostri cam-pioni. Vogliamo continuarel’elenco, descrivendo ed elo-giando ognuno di loro, perchéaverci fatto arrivare fino a quinon è di certo stato facile eloro si sono dimostrati gran-dissimi. Il cammino è ancoralungo e la salita è appena ini-ziata, ma c’è tutto, e dico dav-vero tutto, per arrivare vin-centi insieme.GIACOMO POLUZZI Nell’ul-

tima stagione loabbiamo vistoprotagonista,quest’anno inve-

ce ha lasciato spa-zio all’esperto Nordi. Questoragazzo è cresciuto e sta tut-t’ora crescendo, ha la fiduciadi tutti ed è pronto a urlare‘presente’. Sapere che c’è, èuna sicurezza per tutti.ALEX SIRRI Fisico e caratte-

re prepotenti, ha lequalità per di-ventare un gran-de difensore, è in

continuo migliora-mento. Sta lavorando con im-pegno e determinazione, nonpossiamo chiedergli di più.LUIGI SCOTTO L’ardore e

l’energia che di-mostra mettono ibrividi. È un lot-tatore e vederlo

correre, impe-gnarsi e sbraitare davanti aun suo errore fa sicuramentepiacere. Personalità forte, perun giocatore che lo sta diven-tando sempre di più.

GIUSEPPE NICOLAO Aver-ne di giorni come

lui. Direttamentedalle giovanilidel Napoli, estra-

polato da un con-testo che con il nostro ci haben poco a che fare. Una gio-vane promessa, semprepronto e sempre in forma.Sulla fascia è un motorino.ADRIANO MEZAVILLA Mix

di qualità potenzaed esperienza.Un centrocampocosì ce lo invidia

tutta la lega pro.Sarà l’aria brasiliana o lascarnebbia alessandrina?Mezavilla, maravilla!MICHELE MARCONI Il

bomber grigio. Éstata la rivelazio-ne dell’era DiMasi. E forse la

parola che più glisi addice è ‘fiducia’. Questoragazzo, a Guglielmo, fa ilbaffo!MICHELE VALENTINI Si è

parlato di certez-ze. Lui è una diquelle. Vienechiamato in cau-

sa spesso e volen-tieri, magari non dal primominuto, ma il suo contributo èfondamentale ogni volta. Sisacrifica e lotta, spinge esprona. Valentini c’è, e menomale!GABRIELE CAVALLI Last

but not least.Grande giocato-re, detta tempi eimposta tutto il

cerchio di centro-campo. Nell’ultimo periodo siè gustato i trionfi dalla pan-china. Ma il suo carattere, ilsuo carisma e la sua vogliatrascinatrice sono sempreprotagonisti.

TOP PLAYERdi Beatrice Bruno

PUNTO GRIGIO di Giovanni Mediliano

Campioni d’inverno!!!A maggio la conferma

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Supereroid’inverno

Page 4: Alessandria - Real Vicenza

HURRÀ GRIGI4 anno VII n. 1

DETTO FUORI DAI DENTI di Mario Bocchio

L’Orso campione d’inverno, poi siIGrigi rallentano col Renate: ri-

mandato l’appuntamento conla vetta della serie C. Questa la

sintesi dell’ultima partita del 2014dell’Alessandria.

I brianzoli si confermano ‘bestianera’: segna Florian, risponde do-po un minuto Valentini. E alla fi-ne, per come avrebbe potuto met-tersi il match, il risultato ve bene.Anzi, deve andare bene.

«Sapevamo che sarebbe statauna gara difficile, perché il Renateè bravo a far giocare non bene leavversarie che affronta, con unpressing alto e continuo e il rad-doppio sistematico sul portatoredi palla. Con un atteggiamento si-mile, si fa fatica ad uscire. Anche seabbiamo sofferto un po’ nel primotempo, pur con un paio di occa-sioni nostre. Nella ripresa, a mioavviso, avremmo meritato di vin-cere, li abbiamo schiacciati e ab-biamo alzato noi il ritmo e la pres-sione. Come avevo chiesto ai ra-gazzi nell’intervallo, sicuro che, al-la distanza, gli ospiti avrebberorallentato», ha dichiarato MisterLuca D’Angelo in conferenza-stampa.

Aggiungendo: «La partita peruna manciata di secondi sembra-va persa. Bravissimi i miei gioca-tori, grande reazione. Ricordandosempre che venivamo da due par-tite in tre giorni, di grande intensi-tà: non abbiamo accusato la fati-ca, a conferma che la condizionefisica è eccellente».

«Sono andato per incornarla ditesta, ma la palla è rimasta lì e, al-lora, ho tirato. Pareggio giusto,non avremmo meritato certo diperdere, anzi, per come abbiamogiocato nella ripresa, ci stava an-che qualcosa in più. Però, perquell’eurogol del Renate, la partitasi era compromessa. Bravissimi arecuperare, è stato il primo pensie-ro dopo la doccia fredda dellosvantaggio», le parole di un feliceMichele Valentini, alla ricerca diuna maglia da titolare.

Al ‘Penzo’ l’Alessandriapassa 3-0 ed è prima

Una sconfitta sorprendente, so-prattutto nelle proporzioni piùancora che nella sostanza. Il Vene-zia affonda miseramente al ‘Pen-zo’ per 3-0 contro l’Alessandria,comincia come peggio non po-trebbe il 2015 e deve pure registra-re l’infortunio di Andrea Raimon-di, uscito al 42’ del primo tempoper un guaio muscolare tutto davalutare.

I Grigi dunque, battuto il Vene-zia, sono campioni d’inverno incoabitazione con il Bassano, cheha pareggiato 1-1 a Salò. Scaval-

cato il Novara che è crollato in ca-sa 1-3 col Lumezzane.

Serena sceglie Magnaghi alquale affianca proprio Raimondi.Al 4’ l’Alessandria è già in vantag-gio: Taddei su punizione imbeccaMarconi e l’ex di turno la metteall’incrocio. Il Venezia prova a rea-gire con Magnaghi (diagonale benparato), poi al 25’ rigore perl’Alessandria per fallo di Sales(espulso) su Marconi. Sul dischet-to va Taddei che spiazza Fortuna-to. Al 45’ l’Alessandria, che giocasul velluto, sfiora pure il 3-0. Spi-ghi lancia in profondità Marconi,destro in corsa e Fortunato re-spinge. La ripresa propone il con-sueto tema tattico, con il Veneziain dieci e pure senza Raimondi. Al19’ ecco il tris piemontese: angoloda destra di Taddei, Fortunatobuca l’intervento e per Mezavillaè un gioco da ragazzi appoggiaredi piatto in gol. Il Venezia chiudela partita in nove per l’espulsionedi Legati e da lì in avanti non suc-cede più nulla. Il 3-0 è servito.

Le reti: al 4’ Alessandria in van-taggio con Marconi, che di testainsacca un calcio di punizione diTaddei dal lato corto di destra del-l’area di rigore veneta. Al 25’ rad-doppio dell’Alessandria con Tad-dei su calcio di rigore, concessodall’arbitro Lacagnina per l’atter-ramento in area di Marconi. Terzogol dei Grigi con Mezavilla al 64’:sugli sviluppi di un calcio d’ango-lo di Taddei, colpo di testa di Mar-coni, prova ad arrivarci il portiereFortunato, ma smanaccia sui pie-di di Mezavilla che appoggia in re-te. I Grigi, con sei vittorie esterne -le ultime cinque delle quali conse-cutive -, sono la squadra che me-glio si è espressa in trasferta nelgirone d’andata.

Il collega Gigi Poggio sul sito uf-ficiale dell’Alessandria Calcio haricordato che erano 41 anni chenon vedevamo i Grigi in testa allaserie C; allora era il gennaio del1973 e in una fredda domenica,battendo la Triestina con un goldi Baisi, la squadra di Ballacci silaureò campione d’inverno; oggicome allora miglior differenza reticon la difesa meno battuta del gi-rone e oggi più di allora l’attaccopiù prolifico del raggruppamento.

Le statistiche dei Grigicampioni d’inverno

«I risultati non arrivano mai acaso e i nostri sono il frutto del la-voro di tutti quanti, ecco perché lamia sensazione di questi giorni èquella di una soddisfazione gran-de, una serenità che è tutta da gu-stare e di cui essere orgogliosi…».Così Adriano Mezzavilla descrive

le proprie emozioni, dopo la vit-toria di Venezia e il titolo di cam-pioni d’inverno.

Da Mantova riparte un nuovocampionato. «Oh, questo lo sap-piamo e il lavoro di questi giorni èripartito con intensità e impegnoda parte di tutti. Nelle prossimepartite, tutte le squadre che affron-teremo avranno un motivo per farela guerra: chi deve salire, chi devetrovare tranquillità, chi deve sal-varsi. Ma noi siamo pronti», ha vo-luto sottolineare il brasiliano inmaglia grigia.

Intanto è interessante quantopubblicato ancora da Gigi Poggiosul sito ufficiale dell’AlessandriaCalcio.Lo chiamano giro di boa el’espressione è quanto mai perti-nente. La fine del girone, infatti, è

sempre il momento in cui si fannovalutazioni e confronti e nelle so-cietà, nel limite del possibile, an-che le mosse per migliorare com-portamenti, risultati e strategie.

L’esame dei numeri del gironed’andata del girone A di Lega Proconsente più di una riflessione in-teressante. Certo, le nostre consi-derazioni non avranno valore as-soluto ma possono dare lo spuntoper qualche approfondimento.

Cominciamo dalla differenzareti: l’Alessandria, con +16, nonsolo è la migliore del suo gironema è, addirittura, la più brava ditutta la C unica, dal momento chel’Ascoli nel girone B ha un +15 e ilBenevento nel C + 14. Interessan-te poi valutare alla fine dell’anda-ta quale sia stato il comportamen-to delle prime 6 in classifica, rela-

tivamente alla media-punti a par-tita. Alessandria e Bassano sono,ovviamente, in parità con 1,94.Ma se facciamo un confronto tor-nando alla decima di andata, piùo meno la metà del cammini finqui percorso, scopriamo la frenatadei veneti che viaggiavano a 2,1 el’accelerata dei Grigi attestati al-lora sull’1,4.

Dietro aumenta l’andatura an-che il Novara che passa da 1,6 a1,84, mentre rallentano il Pavia(da 2 a 1,85), il Real Vicenza (da1,9 a 1,6) e il Como (da 2 a 1,6).

Sempre nelle prime 6 il ruolodel cannonieri sembra equamen-te distribuito. Nel Como, nel Bas-sano e nel Pavia hanno segnatofin qui in dieci, nel Novara in no-ve, nei Grigi in otto e nel Vicenzain sette. Proprio per questi ultimi

Unione Venezia-Alessandria 0-3

Alessandria-Renate 1-1

PARLA L’ORSO di Beatrice Bruno

Alcuni l’hanno definita ‘bagno diumiltà’, altri ‘scivolone’, altri ancoracome l’’opera della Dea del pallone’.Questa sconfitta dalla gelida imme-diatezza non è così devastante quan-to sembra. Una delle frasi semplicipiù ripetute degli ultimi giorni è ‘puòcapitare’. C’è chi, troppo amareggiato(ma anche troppo fiero per ammet-terlo), lo dice per autoconvinzione,c’è chi lo dice perché lo dicono tutti,c’è invece chi lo pensa veramente. Edè d’obbligo pensarla così. Uno di que-sti è il presidente, che serenamenteorgoglioso prosegue a testa alta ilnostro cammino, in cerca di azzecca-

re nuove pedine da aggiungere in ro-sa. Malgrado l’alto tasso di innamo-rati persi, è ovvio che i pessimisti ab-biamo sempre un tono più acuto:‘peccato che la nostra ascesa sia du-rata così poco!’ sospirano i più cupi.Carissimi compagni, l’ascesa deveancora cominciare! Inizialmente siera progettato un campionato tran-quillo e da un lato si sperava anche inuna posizione di medio-alta classifi-ca, senza pressioni e sforzi. Ci siamoritrovati, e tutto per merito nostro,con la medaglia dei campioni d’inver-no appesa al collo, con uno dei mi-gliori attacchi del girone e con tanta

grinta da salire fin sulle nuvole. Chi, aquesto punto, non crede nelle sor-prese future che questi ragazzi han-no in serbo per noi, mi chiedo cosa cistia a fare sui gradoni del Mocca conla sciarpa grigia al collo. È da tre annioramai che la parola ‘fiducia’ echeg-gia leggiadra ma insistentemente tra

le orecchie di uno e dell’altro. La fidu-cia porta altra fiducia, e altra fiduciaporta, per lo meno con Di Masi, agrandi risultati. Non scoraggiamocimiei cari amici, il meglio deve ancoravenire. E questo meglio potrebbe giàessere dietro l’angolo. Magari al Pio-la. Ci ricordiamo tutti molto bene co-

me finì l’ultima partita che giocammoa Novara. Eravamo una grande squa-dra, grandi uomini, grandi potenziali-tà. Si sapeva però come sarebbe fini-to quel match. E così, infatti finì. IlNovara aveva una compagine d’altracategoria, non era possibile compe-tere. Anima e corpo a volte non ba-stano, la fortuna è determinante. Sisuppone che, dopo l’importantissimomatch contro il Real Vicenza, quellasia l’ennesima rivincita al passato.Per il passato e per il presente. Cimeritiamo di strappare da quel sinte-tico quella che potrebbe essere la piùgrande soddisfazione del campiona-to, Ora però occhi solo per il Real; so-lo occhi per il Mocca. Dalla tana del-l’Orso non ci esci facilmente.

Fiducia, fiducia, fiducia!

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Page 5: Alessandria - Real Vicenza

HURRÀ GRIGI 516 gen. 2015

arrende a Mantova

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Mantova-Alessandria 2-0

Si parla di grandi giocatori, digrandi prestazioni, di grandi gol.In queste occasioni però, non sifa mai completamente caso achi ci sia dietro a tutto questo. Loabbiamo conosciuto in un’occa-sione particolare, non nel miglio-

re dei modi. E chi lo avrebbemai detto che la stagione suc-

cessiva ce lo saremmo ritrovatisulla nostra panchina. Non po-teva di certo starci subito a ge-nio. Quest’uomo, però, si èguadagnato giorno dopo gior-no, partita dopo partita, paro-

la dopo parola, la nostra ammi-razione e il nostro sostegno. Era-vamo diffidenti e non si può ne-garlo, la paura di ricadere inquella trappola vorticosa e disa-strata pulsava davvero insisten-te. Eppure ci siamo fatti forza.Gli abbiamo fatto forza. Non ab-biamo ancora niente in mano, èvero. Non forziamo ciò che anco-ra deve essere decretato, nonvogliamo gufare, vogliamo esse-re scaramantici almeno per que-sta volta, perché se la fortunadovesse davvero aver scelto noi

(non succede, ma se succede...)allora forse è meglio tenerseloper sé. Se siamo qui (e questo‘qui’ non indica niente, come indi-ca tutto), è anche e soprattuttomerito suo. Luca D’Angelo, oracome ora, è il ‘top player’ di que-sta Alessandria. Fresco, energi-co, dinamico. Con i ragazzi è natoun feeling particolare, e sa moti-varli come in pochi riescono a fa-re. Gestendo autorità e confiden-za. Non è un vecchio saggio conla barba bianca, non è un Mou-rinho, non è un Guardiola. E me-

no male. Luca D’Angelo è Lucad’Angelo, l’orso che per il brancoè davvero, davvero fondamenta-le. Si ringraziano, giustamente,tante persone. Il presidente peraverci dato questa possibilità, igiocatori per essere stati, fino adora, grintosi e preparati. Ma ilgrazie più grande, penso debbaandare a lui. È arrivato in silenzioe a testa bassa. È stato criticato,ha accumulato, ha parlato. Halavorato. I risultati sono statitanti e si vedono ad ogni settima-na che passa. Era tanta la genteche prima storceva il naso. Pes-simismi, realisti, ottimisti. Tutti.Ora quelli a storcere il naso sonogli altri. Gela loro il sangue quan-do ci vedono arrivare.

però, risulta fin qui determinanteil contributo di Bruno, autore di13 dei 29 gol segnati finora, senzadimenticare che, a Bassano, Pie-tribiasi e Nolè hanno segnato in-sieme la metà dei 32 gol della for-mazione di Asta.

Ai Grigi, miglior attacco del gi-rone, insieme al Bassano, il nu-mero più basso (2) di partite sen-za gol: il pareggio interno col Bas-sano e la sconfitta di Bergamo,con l’Albinoleffe. Bassano e Vi-cenza non hanno segnato in trecircostanze, Novara e Pavia in 5 eComo in 6. Interessanti poi i com-portamenti in casa e fuori. Il No-vara coi suoi 23 punti spicca tra lemura amiche; dopo lo seguono ilPavia con 22 e e il Bassano con21. In trasferta, invece, Grigi da-vanti a tutti, e di molto, con 20

LE VITE DEGLI ALTRIdi Paolo Baratto

Portieri Francesco BONATO (1993), Matteo TOMEI (1984), Luca ZI-GLIOLI (1994). Difensori Daniel BECCARO (1993), Nicola CALCA-GNOTTO (1993), Matteo PICCINNI (1986), Dario Alberto POLVERINI(1987), Francesco QINTAVALLE (1982), Matteo SOLINI (1993), DiegoVANNUCCI (1988). Centrocampisti Nicolò BARZAN (1993), Carlo BI-GONI (1987), Carlo CAPORALI (1994), Riccardo CARLINI (1991), Ric-cardo CHIARELLO (1993), Marco CRISTINI (1985), Daniele DALLABONA (1983), Luca LAVAGNOLI (1986), Matteo MALAGÒ (1991), NicolaPAVAN (1993), Mattia SANDRINI (1993), Giuseppe UNGARO (1995).Attaccanti Emanuele BARDELLONI (1990), Salvatore BRUNO (1979),Francesco GALUPPINI (1993), Raphael ODOGWU (1991). AllenatoreMichele MARCOLINI (1975).

Il Real Vicenza è stato fondato nel2010 con la fusione, proposta del-l’imprenditore Lino Diquigiovanni, ditre realtà locali sorte negli anni Ses-santa: il Leodari Sole Vicenza delquartiere del Villaggio del Sole (chediede i campi di allenamento), il Ca-vazzale dell’omonima frazione diMonticello Conte Otto (che cedette iltitolo sportivo) e il Real Vicenza-La-ghetto del quartiere di Laghetto, tut-te squadre. Naque così la SocietàSportiva Dilettantistica Re-al Vicenza con colori so-ciali bianco-rossi. Il merca-to estivo ha portato parecchivolti nuovi: in porta sonogiunti Ziglioli dal Valdagnoe Bonato dal Castiglionea titolo definitvo. In dife-sa il giovane Del Santo ar-riva dalla Berretti; Solini(l’anno scorso 20 presenzenella Reggiana) è giunto in pre-stito dal Chievo; Beccaro (la scorsastagione 32 presenze nel Santarcan-gelo) è stato acquistato dal Padova,Piccinni dall’Albinoleffe dove ha di-sputato tre campionati di B con 94presenze, Polverini dalla Pro Patria,Calcagnotto (29 presenze in D nelloscorso campionato) dal Belluno,Quintavalle (5 tornei al Lumezzanecon 115 presenze, 2 campionati nel-la Spal con 39 presenze e 2 nel Sa-vona con 33 presenze) è giunto po-chi giorni fa dalla Liguria. A centro-campo Daniele Dalla Bona è statopreso dal Modena dove ha disputatogli ultimi tre tornei di B con 63 pre-senze e prima due nel Cittadella con68 apparizioni, Cristini dal Cuneo do-ve ha giocato nelle ultime tre stagio-

ni, Chiarello dal Valdagno, Carlini dalLumezzane dove è sceso in campo45 volte in due campionati, Vannuccidalla Carrarese dove ha disputato leultime tre stgioni; in prestito sono ar-rivati Ungaro (nella scorsa stagione14 presenze e 7 gol nella Primavera)dall’Atalanta e Sandrini dal Vicenza.In attacco sono stati acquistati Bar-delloni (due tornei di Prima Divisionenel Como con 43 presenze) dallaPergolettese dove la passata stagio-

ne è sceso in campo 31 vol-te realizzando 8 gol, Galup-

pini dal Lumezzane dove lascorsa stagione ha giocato 26

volte segnando 4 reti,Bruno (una lunga carriera

in Serie B: Ascoli, Bari, Cata-nia, Torino, Brescia, Mode-na, Sassuolo e Juve Sta-bia) dal Modena. Dal 12

giugno 2014 in panchina sie-de Michele Marcolini, che adot-

tato il 3-5-2. Tra i pali il titolare è To-mei; nel reparto arretrato Solini puòessere impiegato nella posizione dicentrale ma può fare anche l’esternodi sinistra, Piccinni occupa la posi-zione di centrale e Carlini è l’esternodi destra ma può all’occorrenza gio-care anche a sinistra; Vannucci vieneutilizzato sulla fascia sinistra comeala, Lavagnoli è l’esterno di destra,Dalla Bona il mediano utilizzato da-vanti alla difesa, Malagò il play ma-ker, Cristini staziona anche lui nellazona centrale del centrocampo; inattacco centravanti e stella dellasquadra è Bruno, capocannonieredel girone, mentre Odogwu svaria sututta la linea offensiva muovendosidalle fasce verso il centro.

Il capocannoniere Brunoè la star del Real Vicenzaria consecutiva per il Mantova di

Ivan Juric, che stende la (ex) ca-polista Alessandria, reduce da no-ve risultati utili consecutivi e cin-que vittorie esterne filate. Bel gio-co e grande ritmo per tutto il pri-mo tempo, nella ripresa il Manto-va controlla e non rischia partico-larmente.

Said è stato abile a sfruttare l’as-sist da sinistra di Boniperti e ful-minare un Nordi apparso incertonell’occasione. In assenza dellareazione dei Grigi di Mister D’An-gelo, alla seconda vera occasioneil Mantova raddoppia con Caridi,che ribadisce a rete una respintadel portiere su conclusione ravvi-cinata di Raggio Garibaldi.

Nel secondo tempo si vedeun’Alessandria un pochino piùincisiva, ma sono davvero pochi ipericoli che corre Paleari e quasisempre su calcio di punizione,con il Mantova di Juric senza pro-blemi a controllare un Orso nelcomplesso e obiettivamente scesosul prato del ‘Martelli’ sotto tono.

La rubrica ‘Top & Flop’ diwww.tuttolegapro.com, tra i pro-mossi del match ha individuatoCaridi del Mantova e il grigio Ric-cardo Taddei, ancora lui. Davverodifficile scegliere il migliore deimantovani. Molto bene il repartooffensivo che ha creato molti pro-blemi, soprattutto in apertura digara, a quella che era la miglior di-fesa del campionato. Caridi, oltrealla rete che ha messo al sicuro ilrisultato, si è distinto con giocatedegne della sua esperienza. Insie-me a lui sono da citare Said, ed ilgioiellino Zammarini che non hafatto sentire l’assenza di Paro.

Taddei è stato forse l’ultimo adarrendersi in casa grigia, ma que-sta volta non è bastato il suo ap-porto per evitare la sconfitta aduna compagine in giornata-no.

Il collega Fabrizio Pozzi, sempreper ‘Top & Flop’, ha redatto il ta-bellino dei cosiddetti bocciati. Perbattere la capolista serviva unaprova di grande spessore e il Man-tova ha messo in campo corsa,grinta e pressing. L’unico rischioper il tecnico Juiric è che, giocan-do così, la società possa decideredi… non rinforzare la squadra nelmercato di gennaio. Nessun flop,dunque, tra i padroni di casa.

Il portiere dell’Alessandria Nor-di non è certamente l’unico re-sponsabile dell’ insuccesso deiGrigi, dal momento che, soprat-tutto nella fase iniziale della parti-ta, è stata tutta la squadra a patirel’aggressività degli avversari. Main entrambe le segnature, che poisono state le uniche occasioni incui è stato chiamato in causa, nonè parso sufficientemente reattivo.

IL MISTER GIORNO DOPO GIORNO HA CONQUISTATO TUTTI

Un grazie a Luca D’Angelo

contro i sedici del Bassano e i 15del Como. E chi si è ripetuto dipiù, con lo scarto maggiore neiconfronti delle avversarie, conse-guendo (2-0) lo stesso risultato?Ancora i Grigi. Questi i numeridella prima parte del campionato.Da Mantova si ricomincia. Altrogirone, altre attese, altre dinami-che. Verranno confermate certetendenze e certi comportamenti equanto il campionato, modifican-done gli assetti, inciderà sulle pre-stazioni delle squadre? Ce lo dire-mo a metà maggio.

L’Alessandria si arrende a Mantova

È finita 2-0 per i virgiliani. Sonostati Said e Caridi nei primi dodiciminuti, a certificare la terza vitto-

Luca D’Angelo è nato aPescara il 26 luglio 1971.Da giocatore ha vestitole maglie di: Chieti, Sora, Castel di Sangro,Fermana, Giulianova, Alzano Virescit, Riminie San Marino.Prima dei Grigi ha allenato solo il Rimini.[GSM Photo]

[GSM Photo]

Page 6: Alessandria - Real Vicenza

HURRÀ GRIGI6 anno VII n. 1

Pierpaolo Scarrone nasce adAlessandria. Come Rivera.Figlio d’arte (il padre Se-

condo giocò in Serie B con i Grigie con il Marzotto negli anni Cin-quanta), centrocampista di clas-se, ambidestro e all’occorrenzaanche rifinitore dietro le punte,Scarrone crebbe nelle giovanili

dell’Alessandria, non tardando adiventare oggetto di interesse perle grandi squadre: lo acquistò nel1970 il Milan, contando di trovarein lui un possibile erede di GianniRivera.

Chi lo vede allenarsi a Milanelloaggregato alla prima squadra lobattezza come il primo della lun-

ga serie degli ‘eredi di Rivera’, cre-andogli un’etichetta che perchiunque altro l’abbia avuta indote è diventata, nel lungo termi-ne, una specie di ceppo di piom-bo agganciato al piede buono.Scarrone però bravo lo è sul serio,tanto che nel 1970-’71, a soli 19anni, entra a far parte delle rosa

della prima squadra allenata dalParòn Nereo Rocco.

Il Milan è sempre un bel Milan,ma nel 1970-’71 lo è anche più delsolito anche se in campionato ar-riva secondo dopo averlo domina-to fino a febbraio e in Coppa Italiaperde in finale con il Toro. Scarro-ne invece in prima squadra fa fati-ca. I suoi estimatori cominciano anutrire dubbi sul fatto che non so-lo non sarà mai l’erede designatodi Rivera, ma che sia un giocatoreda serie A tout-court. Altri pensa-no al fatto che un po’ sia colpa delParòn, che difficilmente concedegrande fiducia ai giovani, ai bòcia,come li chiama lui. Probabilmen-te la verità è che la Milano nottur-na a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70offre molte distrazioni ad un ra-gazzo nato in provincia. E qualcu-no comincia a pensarlo seriamen-te quando vede Pierpaolo fre-quentare spesso i locali della mo-vida ante-litteram, alle volte conun fazzoletto legato in testa, tantoda guadagnarsi il soprannome diZingaro. In due stagioni al Milan,Scarrone fa tre presenze ed unarete. Troppo poco per essere giu-dicato ‘da Milan’. Così al terminedella stagione 1971-’72 viene ce-duto in serie B al Genoa comeparziale contropartita per RamonTurone. Anche se il Genoa alla fi-ne dell’anno viene promosso eScarrone gioca un buon numerodi partite, la dirigenza non ritienepossa rientrare nei piani per ilcampionato successivo di serie Ae lo cede al Bari in serie C.

Per una grande promessa cheavrebbe dovuto diventare ‘comeRivera’, poteva essere un discesaagli inferi e invece Pierpaolo a Ba-ri si ambienta benissimo e, tra se-rie B e C, vive al ‘Della Vittoria’ laparte migliore della sua carriera,diventando la più classica croce edelizia della tifoseria biancorossa.Delizia perché ha classe, toccofelpato, dribbling e mantiene lasolita freddezza nel calciare i rigo-ri. Croce perchè non mancanonemmeno a Bari le dicerie sullasua predisposizione alla vita not-turna. In particolare un episodio

segna in maniera indelebile la suapermanenza nel capoluogo pu-gliese.

1977.’78, il Bari è appena statopromosso trionfalmente in serie Bgrazie anche al contributo delloZingaro Scarrone. Purtroppo in-vece la B non è altrettanto sempli-ce e il Bari naviga in piena zonaretrocessione finchè, come quasisempre accade, arriva l’esonerodell’allenatore Carlo Regalìa. Lasquadra non prende affatto benequesto esonero e ben presto indi-vidua fra i responsabili dello scar-so rendimento proprio PierpaoloScarrone, accusandolo di non fa-re vita da atleta, di tirar mattina edi fare colazione all’ora di pranzo.Scarrone ovviamente smentisce:«Ero scapolo e in una città comeBari era facile farsi subito degliamici. A loro prestavo spesso lamia auto. Fu così che quando dinotte o di sera tardi vedevano gira-re per le strade di Bari la mia auto,pensavano fossi io a fare le ore pic-cole, a non sapermi comportare daatleta. Invece posso dire che anda-vo regolarmente a letto presto e cheper un maledetto equivoco insiemeagli altri scapoli della squadra fuiconfinato in un albergo fuori cit-tà, sotto costante controllo dellasocietà».

Finirà così, con la stagione1977-’78, l’esperienza di Scarronea Bari. Tuttavia la sua carrieraproseguirà fino a 40 anni tra serieC e serie D in varie squadre delcentro e nord Italia, tra le qualil’Alessandria e gli ‘odiati’ cuginidel Casale, tanto che in un derbyapparve anche un volgare stri-scione: «Scarrone puttana, l’haifatto per la grana». Troppo ingiu-sto, al di là dell’insulto, per chi hasaputo riportare l’entusiasmo al‘Moccagatta’, in una squadra chepoteva contare anche sulla classedi Gigi Manueli, sul ‘motorino’Camolese e sui gol di Ciccio Ma-rescalco. Probabilmente fu davve-ro tutto ‘un maledetto equivoco’,invece preferiamo credere che aPierpaolo Scarrone mancò davve-ro solo tanto così per essere ‘comeRivera’.

Il calcio è la disciplina dei tantissimi,troppi interessi, sempre più spesso nonpiù a dimensione umana per via di unprofessionismo troppo esagerato. Maanche nel calcio, se si è capaci di sca-vare in fondo, ci sono esempi positivi. Ilfantasista Riccardo Taddei, classe1980, ha esordito nella stagione 1999-2000 in serie A con la maglia della Fio-rentina. Talento inespresso sui grandipalcoscenici, a causa di seri problemifisici, dall’estate 2007 all’inverno 2011ha vestito la maglia del Brescia, tota-lizzando 57 presenze e 9 goal in SerieB, 4 presenze senza reti in Serie A.

Dopo una breve parentesi alla Trie-stina in Serie B, la scelta di ripartiredalla Lega Pro con il Casale, il Rimini eoggi con l’Alessandria, club dal pedi-gree di assoluto valore per cosa ha sa-puto fare in 102 anni di storia. La suaclasse non è acqua, ricorda quella diRoberto Baggio.

«La mia vita calcistica è un invito anon mollare mai anche quando pensiche tutto sia finito», ammette. Davveroun bell’esempio di sportivo e di perso-na. Oggi va nelle scuole a raccontare lasua esperienza, motore trainante delprogetto ‘GiocAlMocca’. «L’intento è di

valorizzare il concetto di sport pratica-to, come espressione di uno stile di vitapiù sano e più attivo, nella convinzioneche giocare e fare movimento facciabene al corpo, contribuisca a socializza-re, stimoli il confronto e le relazioni, in-segnando al contempo regole precise dicomportamento e vita quotidiana»,spiega Taddei.

La testimonianza dei calciatori e deidirigenti aiuta a spiegare il senso di unaprofessione che deve ritornare a porta-re con sè divertimento, ma anche im-pegno e stile di vita corretto e respon-sabile. E se da un lato la nota campio-

nessa di scherma Elisa Di Francisca èentrata a gamba tesa per esternarepubblicamente quello che in privato so-no in tanti a pensare - «Il caso tipico èBalotelli, non è un buon esempio per ipiù giovani» -, dall’altro c’ è proprioTaddei, che sta diventando sempre piùil simbolo di quest’Alessandria chevuole realizzare veramente qualcosa diimportante.

Riccardo Taddei ha rilasciato unalunga intervista video a Museo Grigio,che potete vedere su https://www.you-tube.com/watch?v=ICV2dTOnQ2s.[Mario Bocchio]

RICCARDO TADDEI IL FANTASISTA SI RACCONTA IN UNA VIDEOINTERVISTA SU MUSEOGRIGIO.IT

Capitano sul prato, uomo vero nella vita

1 2011, rimpatriata di vecchie glorie. Da sinistra: Ciccio Marescalco, GiancarloCamolese, Pierpaolo Scarrone e Antonio Colombo. Dietro si scorge Maurizio Fer-rarese. 2 Scarrone a San Siro con la maglia del Milan. 3 Scarrone (al centro) inmaglia grigia, insieme a Camolese, a destra, e Manueli. 4 Scarrone con il Bari.

L’ORSO GRIGIO RACCONTA di Mario Bocchio

Pierpaolo Scarronee quell’equivoco chiamato Rivera

Le fotografie sono tratte dal sitowww.museogrigio.it

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HURRÀ GRIGI8 anno VII n. 1

L’appuntamento èfissato per le 9 emezza di mattina

del 23 dicembre: nono-stante una giornata partico-larmente fredda e nebbiosa, mi pre-sento puntuale all’orario stabilito nelnegozio situato, come d’altronde bennoto, all’inizio della centralissima viaDante. Appena entrato, il sorriso diAureliano e della moglie Aldenia (en-trambi vestiti in modo elegante ed im-peccabile) rappresentano il migliorprologo ad una piacevolissima chiac-chierata.

Caro Signor Camurati: innanzitut-to, come sta ?

«Benissimo, grazie».Da quanto è attivo questo negozio?«L’attività va avanti da 43 anni ed è

sempre stata accompagnata da unagrandissima fede per i grigi».

Quando ci siamo salutati in tribunal’ultima volta che ci siamo visti, honotato che aveva con sé una partico-larissima bandiera grigia a due aste:qual è il suo significato?

«Sì, è vero: nella gara giocata al Moc-cagatta contro il Feralpisalò, sono statoprotagonista di ‘una passerella’ esiben-do un cartello significativo: ‘Stop ai gu-fi’. Era un appello, perché spero che tut-ti diano qualcosa - non in sostanza main fede - per la nostra amatissimasquadra, senza criticare in modo gra-tuito allenatore e giocatori, appenaviene sbagliato un passaggio...».

Ma il tifoso d.o.c. Camurati quandoha iniziato ha seguire i grigi ?

«È dal 1947, quando ci fu la famosapartita Alessandria-Torino, che io par-tecipo a questa ‘sagra’ del Moccagatta:un ricordo indelebile, visto che stiamoparlando del ‘Grande Torino’ di Baci-galupo, Ballarin, Maroso; Grezar, Riga-monti, Castigliano; Ossola, Loik, Ga-

betto Mazzola, Menti... Da lì è nata lamia fede per i colori grigi e non ho piùsmesso di andare allo stadio...»

Una fede davvero incrollabile, quelladi Aureliano Camurati, che nasce dauna passione per i colori grigi davveroinsopprimibile, come dimostra l’or-mai leggendario ‘spogliarello’ con re-lativa vestizione (cinque maglie del-l’Alessandria indossate una sull’altra!)avvenuto lo scorso anno in Via Dante,di fianco ad un diverito e sorridenteLuca Di Masi, nella festa celebrata do-po il raggiungimento dell’obiettivodella nuova Lega Pro.

«Una giornata davvero indimentica-bile: ne approfitto per ringraziare an-cora una volta la Presidenza e la Socie-tà dell’Alessandria, perché mi hannodato tanto. Grazie a loro, nonostantefosse un giorno lavorativo - era giovedì15 maggio -, in Via Dante c’erano piùdi duemila persone e questo non è cer-to poco... La fede dei tifosi grigi neiconfronti della squadra è davvero eter-na!»

Ora siamo posizionati stabilmentenelle zone alte della classifica: secon-do lei la squadra maturerà ancoramaggiore consapevolezza dei proprimezzi o inizieranno a manifestarsivertigini da alta quota?

«No, no... (sorride, ndr) Quando siarriva ad una certa altezza, si respirasempre aria pura: e poi, insieme allaneve, c’è anche la seconda lettera del-l’alfabeto...»

Ma se potesse rivolgersi diretta-mente a tutti i tifosi grigi che legge-ranno questo articolo, cosa direbbeloro?

«Sicuramente di trascorrere un 2015ricco di soddisfazioni: tanti auguri inparticolare alla Presidenza e ai ragazzidell’Alessandria.»

HURRÀ GRIGI8 anno VII n. 1

Il video completo dell’intervista ad Aureliano Camurati è visibile all’interno della video gallery di Museogrigio.it (www.museogrigio.it/storico/videogallery.php)

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«Stop ai Gufi!»CELO/MANCA: figurine del ‘nostro’ calcio del Triso

Il calcio giocato da GianniBianchi è stato quello che siusava giocare una volta neipaesi: qualche chilometro inbici, fino al paese vicino e sfi-de che finivano col calare delsole. Tanta passione ma nes-sun cartellino firmato. Il la-voro chiama e lascia sempremeno spazio al pallone. Ilcalcio, però, rientra nella suavita proprio attraverso il lavo-ro: un pool di agenzie di viag-gio che organizza le trasfertedi tutte le partite della Juven-tus, dalla prima squadra finoa quelle dei piccoli del settoregiovanile. La ‘passione grigia’trova sfogo con l’acquisizionedel marchio della società edelle coppe, tutto lasciatonelle mani di un ufficiale giu-diziario. Un insulto alla storiagrigia! Non che la società an-dasse meglio: il presidenteSangiovanni viene tenuto sul-le spine da chi continua a pro-metterne l’acquisto senzamai concretizzare. Bianchirompe gli indugi e acquistal’Alessandria. Tanta buonavolontà, tanto entusiasmo…ma non basta. Nei primi due

anni i risultati tardano a veni-re: inesperienza, fretta di ri-portare in alto i Grigi, scelteazzardate e tante polemiche.Imparare dagli errori è il suocredo: così, tutto cambia. Bra-ghin, Ferrero, Iacolino, unasquadra costruita per essere‘gruppo’ e non cumulo di pre-sunti campioni, una gestionesocietaria attenta: arriva la C2per la grande gioia di tuttauna città! L’anno successivo èun’altra marcia trionfale, conun Varese favorito dall’arbi-traggio nello scontro diretto(ricordate l’infortunio di AlexBolla?) e un’Alessandriachiamata a dimostrare di es-sere anche forte in Federazio-ne per ottenere un meritatis-simo ripescaggio in C1. Otti-mo l’impatto anche nel cam-pionato superiore, presuppo-sto per tentare il balzo suc-cessivo. Qui, però, Bianchiviene lasciato solo, chi dove-va fare non fa, chi ha promes-so non mantiene e lui vienecostretto a svendere: dallaToscana sta arrivando il Mes-sia, che se ne andrà senzaaver pagato i debiti pregressi,quelli creati ex novo e averumiliato la maglia grigia e lasua tifoseria con una retro-cessione a tavolino. Aiutare lapersona giusta forse avrebbecambiato la storia…

GianniBianchi:l’uomo della rinascita

Page 9: Alessandria - Real Vicenza

Eccoci a un’altra edizione difacce da curva. Le donnescarseggiano sempre, ma

questa volta la protagonista saràuna signora che sui Grigi la sadavvero lunga. Antonietta Garauha vissuto l’Alessandria a trecen-tosessanta gradi. Antonietta Ga-rau c’era, c’è e ci sarà per sempre.

Da quanto vieni allo stadio? Ri-cordi la tua prima volta al Mocca-gatta?

«Vengo allo stadio da una decinad’anni, non mi ricordo la mia pri-missima partita. I Grigi non sonostati una passione nata per caso, iosono sempre stata una personasportiva nonostante donna. I mieifigli, fin da piccoli sono semprestati affezionatissimi all’Alessan-dria, hanno sempre visto tutte lepartite al Moccagatta. In trasfertanon li lasciavo andare, avevo pau-ra, erano troppo giovani. Cambiaipoi idea. Mio figlio Omar, il piùgrande, a mia insaputa, una do-menica, andò a Como. Io lo vennia sapere dopo. Da quel momentomi resi conto che non potevo dicerto impedirglielo, non sarebbestato giusto. Decisi di andarci an-che io. Loro inizialmente non neerano entusiasti, ma era l’unica so-luzione e si adattarono al compro-messo. Mio figlio Saul,il più giova-ne, un po’ di anni fa, è mancato.Amava l’Alessandria in una ma-niera smisurata. Io ora vengo perlui. Vengo per fargli onore, per ren-derlo presente, per fargli sentire ilmio. Il nostro calore. Da lui, ora, cisono sciarpa e orso grigio di pelu-che. Ogni partita è un grande mo-mento di condivisione e di com-mozione. Sono sempre emozioniindescrivibili.»

Sicuramente i sacrifici peruna donna di casa devono es-sere tanti. Cosa significa per teessere tifosa? Cosa significa perAntonietta compiere quello checompie?

«Io trovo che lo spirito del verotifoso si riveli nei momenti in cui sicanta senza effettivi motivi perfarlo. Esempio pratico? Domenica,sotto di due gol, al freddo, non ab-biamo smesso di cantare. Noi can-tiamo per farci sentire. Per rispon-dere ‘presente’. Siamo qui a soste-nervi, è il nostro compito, siamoqui per questo. Siamo qui ancheper perdere 2-0. Siamo qui perl’Alessandria. Il vero tifoso non èchi gioisce, è chi vive anche il mo-mento di sofferenza.»

Mi hai parlato di cori, qual è iltuo preferito?

«Sono tutti cori bellissimi, a par-tire da ‘Son talmente deficiente’, a‘Eccoci qua noi della Nord’, quelli acui sono più affezionata però sono‘Tutta l’Italia attraverserò, Orsocon te per sempre sarò e la dome-nica stai sicuro che prendo lasciarpa e corro da te’, per arrivare a‘Ricordo quando ero fanciullo, so-gnavo una maglia e un color eadesso che sono cresciuto riprovola stessa emozione: i Grigi chescendono in campo e segnano sot-to la Nord: il cuore mi batte piùforte, Alessandria mio unicoamor!’. Sono i cori che hanno ac-compagnato l’adolescenza deimiei figli e sono cresciuta, sonocresciuti sentendoli cantare e can-tandoli. Mi capita spesso in mac-china di canticchiarli: mia sorellaè irritata e infastidita, mi chiedesempre di smetterla, ma oramai èuna malattia che non va più via!»

Qual è la coreo-grafia che più ti è piaciuta?

«Ho adorato la coreografia innotturna contro il Novara, quellestrisce dorate facevano un effettopazzesco, io ho avuto la ‘fortuna’ digodermela dalla tribuna. Ho inve-ce contribuito a realizzare la co-reografia dei play off contro la Sa-lernitana. Io avevo una bandieri-na bianca, una di quelle che for-mava la croce al centro della cur-va. Trovo ci sia un’immensa diffe-renza tra i due momenti che hovissuto. Vedere la partita dalla tri-buna è davvero suggestivo, ti godiil calcio, ti godi la partita. Ma starein curva... La partita te la fa vivere.Non c’è paragone.»

Hai fatto davvero tante trasfer-te, la tua esperienza, per esseredonna, è davvero molto moltoampia. Quale trasferta, per te èstata davvero dura?

«Per me la trasferta più dura èstata ad Empoli. Io ero andata aFirenze qualche giorno prima daparenti, la domenica sarei andataad Empoli per seguire la partita.Mio marito, la domenica avrebbemandato in treno i miei figli adEmpoli, io sarei passata a prender-li in stazione e saremmo andati intaxi allo stadio. Dissi a mio maritodi far salire i ragazzi su un Interci-

ty, in modo che evitasseroil trambusto sul treno

dei tifosi. I miei ra-gazzi invece saliro-

no proprio sultreno degli ul-tras, io me neaccorsi quan-do arrivarono,data la barri-cata umanadi poliziotti.Arrivati allostadio, le forze

dell’ordine chesorvegliavano il

nostro settore sirivelarono perfide

e aggressive. Una diloro tiro un ceffone a

un nostro ultras, proba-bilmente perché leggermen-

te più rumoroso di altri. Subitodopo questo episodio, ormai di-stratta dalla partita, mi focalizzaisui poliziotti, che si dissero ‘arriva-ti sugli autobus per la stazioni licarichiamo come si deve questiqua’. Io spaventata, decisi di nonriprendere un taxi per andare instazione. Dovevo stare con tutti iragazzi che avrebbero preso l’auto-bus, non dovevano toccarmi nes-suno. Erano tutti ragazzini, tuttigiovanotti, sarebbe stato un gestogravissimo. Sull’autobus fortuna-tamente nessuno venne toccato.Questa si è rivelata una trasfertapesante per la carica di tensioneche mi sono trascinata dietro pertutta la giornata. Sul viaggio di ri-torno, distribuì la merenda a tutti.Mi sono sentita la mamma di queigiovani tifosi.»

Qual è il giocatore a cui tu seipiù affezionata?

«Ci sono stati tantissimi grandigiocatori qui in Alessandria. Ce n’èuno però che per me ha una mar-cia in più. Per me questo ragazzo èed è stato Andrea Servili. Non è unfantasista, non è una punta, non èun elegante mediano. È il portiere.Andrea per me è un signore, unapersona di una grandissima pro-fondità e di una grandissima bon-tà d’animo. Sono stra legata a que-sto ragazzo, a ciò che ci ha fatto vi-

vere, a ciò che dimostra. Mi ricordoancora quando c’era il rischio cheandasse via. La Pro Vercelli, mi pa-re, gli aveva offerto un ingaggiodavvero importante. Lui ci piansesopra. Lui non voleva lasciare Ales-sandria, la sua famiglia stava benequi, questa era oramai diventatala sua casa.»

La partita più bella e la partitapiù triste.

«Di partite belle ce ne sono statetante. Io trovo che una partita nonsia bella per il risultato, ma per ilmodo che la squadra si pone incampo. La più triste probabilmen-te fu quella contro la Salernitana.Avremmo battuto chiunque, odiole partite in cui si perde a causa difattori esterni. Perdere per demeri-to ci sta, perdere così no.»

Come vedi la squadra attuale?Hai delle particolari aspettative?

«Le mie aspettative si limitano alpubblico, mi auguro di vedere piùgiovani allo stadio. Spero venganoincentivati i prezzi per le famiglie,in modo che sia coinvolta per dav-vero tutta la città. Trovo che la no-stra squadra sia una grande squa-dra, con una compagine esperta epreparata. Mi rimangio tutto ciòche ho detto e pensato sul mister.Inizialmente, per l’episodio che loaveva visto protagonista insiemeal nostro ex attaccante Fanucchi,non avevo una grande opinione dilui. Ha saputo spegnere e smentirele mie idee e i miei pregiudizi, la-vorando sodo e facendosi valere.Voglio anche ringraziare il presi-dente. Noi abbiamo un grandepresidente. È una persona davverospeciale. Ci ha salvato dal buio delbaratro. Chi glielo ha fatto fare? Iomi ricordo di una partita nel pe-riodo in cui si sapeva che qualcu-no stava trattando per comprare lasocietà. Ecco, io quel ‘qualcuno’ celo avevo di fianco, in curva. Maipiù avrei detto che quel ragazzoche cantava a squarcia gola conme, con noi, in curva, stava com-prando l’Alessandria. Mai piùavrei detto che quel ragazzo, ciavrebbe salvato. Grazie presidente,e questo è un grazie sentito. È ungrazie dal profondo del cuore.»

HURRÀ GRIGI 916 gen. 2015

FACCE DA CURVA di Beatrice Bruno

«Più giovani allo stadio!»

BarStadiodello

Via Vincenzo Bellini - ALESSANDRIAsotto la tribuna centrale del Moccagatta

La tua pausa caffè nel tempio del calcio

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AntoniettaGARAU

Page 10: Alessandria - Real Vicenza

HURRÀ GRIGI10 anno VII n. 1HURRÀ GRIGI10 anno VII n. 1HURRÀ GRIGI10 anno VI n. 19

Splendida giornata disport e solidarietà peri Cissaca Bulls impe-

gnati nel giorno dell’epifa-nia sul parquet del Pala-Broggi di Senna Comasco inoccasione del ‘MemorialSam Malica’. Durante la ker-messe cestistica, giunta allaterza edizione, si sono sfi-date quattro formazioni un-der 17 lombarde nel ricordodi Salvatore Malica, vittimadella Sclerosi LateraleAmiotrofica (SLA). L’asso-ciazione ‘Amici di Sam’ hafortemente voluto comeprotagonisti della manife-stazione anche due teamSpecial Olympics: i Bulls e ipadroni di casa della Poli-sportiva Senna che hannodato vita ad un match dibasket unificato. Anche sel’aspetto sportivo passa insecondo piano rispetto allefinalità dell’evento, la cro-naca ci racconta di una par-tita di livello assoluto grazieagli atleti che hanno saputooffrire una prestazione dialto profilo. Basti ricordareche la compagine larianaschiera nel proprio rosterdue portacolori della nazio-nale italiana Special Olym-pics, bronzo ai recenti Gio-chi Europei di Anversa e unconvocato ai prossimi Gio-chi Mondiali negli Stati Uni-ti. Anche il quintetto man-drogno però può contare suFishta (anche lui a Los An-geles 2015) che non tradiscele aspettative mettendo areferto 16 punti. I Bulls en-

SPECIAL OLYMPICS La preparazione per il 2015 è partita con il 3° Memorial Sam Malica

Epifania di solidarietà per i BullsA canestro per sconfiggere la Sla

trano in campo un po’ con-tratti, stentano a trovare lafluidità nel gioco d’attaccoe anche nella fase difensivanon brillano. Le novità tatti-che volute da coach Petroz-

zi, che per la stagione 2015pretende maggiore atten-zione nell’applicazione del-la difesa a uomo, non sonoancora ben metabolizzate.La prima metà di gara si

chiude comunque con Kon-di e compagni in vantaggiodi 4. Dopo l’intervallo lungosi torna al marchio di fab-brica della compaginemandrogna: la difesa a zo-na, nelle sue varie declina-zioni, contribuisce a limita-re le bocche da fuoco avver-sarie e a mettere a segno unbreak importante. Nell’ulti-mo quarto sale in cattedra ilnuovo acquisto dei Tori,l’ala Steven Bragato che,nonostante la giovane età(classe ‘94), dimostra di po-ter fare la differenza soprat-tutto nel colorato dove rie-sce a dare il meglio di sé: i26 punti finali non hannobisogno di ulteriori com-menti. Alla sirena il vantag-gio dei cissachini raggiungela doppia cifra, un +10 il cuimerito va suddiviso anchecon Stasio, Zanda, Salice e ipartner Buzzi e Canuti alsuo esordio in un match uf-ficiale. A consegnare il tro-feo Abass Awudu Abass, ilprodotto del vivaio canturi-no che nell’estate del 2013si è laureato Campione Eu-ropeo con la Nazionale Ita-liana Under 20, allenata daPino Sacripanti. Ora i Bullstornano in palestra per pre-parare al meglio l’edizione2015 dello Special Basket etentare di replicare i succes-si della passata stagione.Anche quest’anno l’impe-gno sarà triplice: nel basket5vs5 unificato e tradizionalee nel 3vs3. Esordio a Rivoli ilprossimo 8 febbraio.

Steven Bragato

SOTTO RETEdi Sara Pilotti

Il ‘Benzi’ a Viganò

Tutti sicuramente ricorderan-no il grande Franco Benzi, unuomo ‘di sport’ e ‘per losport’ che ha dedicato granparte della sua vita allo svi-luppo della pallavolo, e nonsolo, in Alessandria e provin-cia. Il ‘signor pallavolo’ nonha bisogno di grandi presen-tazioni: fondatore dell’ex Cir-colo Saves (l’odierna Avbc),Benzi è stato un grande gio-catore, un grande allenatoree un grande presidente. Unastraordinaria carriera sporti-va alle spalle, il punto più altodella storia pallavolistica diAlessandria e provincia, sco-pritore di nuovi talenti per lanazionale: una nazionale dicui Benzi è stato dirigente ac-compagnatore nelle più gran-di competizioni internazionali.«Senza memoria non ci puòessere ricordo» - parla così l’attuale presidente dell’AvbcErnesto Pilotti, il ‘successore’che si è impegnato per (ri)co-struire l’ attività pallavolisticadi Alessandria. È proprio inmemoria di questo grandeuomo di sport che oggi la‘sua’ Avbc lo vuole ricordarecon un trofeo in suo onoreconsegnato ogni anno a un‘big’ dell’eccellenza sportivalocale. Trofeo istituito dal-l’Alessandria Avbc e donatoannualmente a una personali-tà che si è distinta per idee,atti, risultati e iniziative a fa-vore della crescita sportivalocale e non, nel solco diquell’impegno che ha resogrande Franco Benzi. La scel-ta di donare un Trofeo di cosìimportante rilievo non è stata

facile, poiché le eccellenze dicerto non mancano: è stato il‘big’ dei muscoli Sergio Viga-nò ad aggiudicarsi il premioed entrare così nell’albod’oro. Corteggiato in questeultime settimane da RobertoMancini, Viganò è un grandefisioterapista del calcio e nonsolo. Classe 1941, ha iniziatola sua attività seguendo lasquadra di pallacanestro lo-cale per poi arrivare a seguireil calcio di altissimo livello:Sampdoria, Inter, Lazio eManchester City, di cui è statomassaggiatore ufficiale. Rifu-giatosi nel suo ‘buen retiro’ diLu Monferrato, da due anni èdivenuto presidente dell’U.S.Luese, società che ha portatoin Prima Categoria, ridandovita all’impianto sportivo delcentro monferrino: nelle ulti-me settimane il suo attacca-mento alla nostra terra lo haportato su tutti i giornali na-zionali, chiamati a commen-tare la sua volontà di non se-guire mister Mancini nellasua nuova avventura all’Inter.Per ricordare il Franco Benzigiornalista, corrispondentedella Gazzetta dello Sport, ilpremio ‘Sport e Comunicazio-ne’ è stato conferito alla ‘no-stra’ Mimma Caligaris, gior-nalista professionista de IlPiccolo di Alessandria. Re-sponsabile della sezioneSport, corrispondente di Tut-tosport, sindacalista e addet-to stampa della sezione pro-vinciale Coni, Mimma ha volu-to commentarsi così: «Ho unprivilegio: faccio il lavoro piùbello del mondo».

Primi appuntamenti del2015 per i Rabatons TouchRugby, dopo la lunga pausaosservata nei mesi di no-vembre e dicembre in cui,comunque, i ragazzi hannocontinuato ad allenarsi alcampo del DLF. Il primotorneo ufficiale e valido peril ranking nazionale è in ca-lendario domenica 31 gen-naio a Torino, ma, nell’atte-sa, sabato scorso la squadraalessandrina ha partecipatoa Varese, insieme ai Black

Devils padroni di casa, aiTucanò Monza ed al Para-biago Touch, ad un qua-drangolare amichevole. È

stata l’occasione per ripren-dere confidenza col campoe gli avversari, nonché perverificare i frutti degli ultimiallenamenti e l’inserimentodei nuovi elementi giunti arimpinguare la rosa. I risul-tati ottenuti sono più chesoddisfacenti: tre vittorie(4-3 con Monza, 2-1 con Pa-rabiago e 3-1 con Varese) emeritatissimo primo postonella classifica finale, otte-nuti con grinta, umiltà ecompattezza. I verdi hanno

dimostrato molti progressiin difesa e sul piano fisico,mentre c’è ancora qualcosada registrare in attacco, an-che e soprattutto in vistadel Torneo della Merla diTorino, dove il livello ed iritmi saranno certamentepiù impegnativi. Ma c’è an-cora tempo per migliorareed è più che lecito sperareche nel loro secondo annodi attività i Rabatons possa-no togliersi qualche piccolasoddisfazione. [DDeF]

TOUCH RUGBY VITTORIA DEI MANDROGNI NEL QUADRANGOLARE AMICHEVOLE

Rabatons, triplete a Varese

Ecco un nuovo inizio d’anno eper questo motivo come spessoaccade, le persone ipotecanosperanze di cambiamento comese, l’inizio di qualcosa di nuovo,fosse fonte di soluzione dei desi-deri. Anche le città, intese comeinsieme di persone che la vivo-no, proiettano speranza di cam-biamento, come se fosse un’en-tità a se stante, da cui aspettarsiqualche cosa di nuovo di meglio,ma spesso non tenendo contoche la partecipazione d’ogni sin-

golo cittadino, che la vive o ne faparte, è il vero motore del suocambiamento. Allora oltre ai de-sideri dei singoli cittadini vieneda chiedersi, quali cambiamenti,speriamo che avvengano in que-sta nostra odiata, anche se sot-tovoce e amata a parole, città?Possiamo quindi sperare che av-venga nel 2015, qualcosa cherenda più piacevole il vivere deisuoi cittadini? La speranza si af-ferma, è sempre l’ultima a mori-re e la battuta in questo caso

viene anche facile, di morta c’ègià Alessandria, quindi augu-riamoci che non muoia anchela speranza; ma da sola, senzaazioni concrete anche lei è de-stinata ad esaurirsi nelle co-scienze dei suoi cittadini. Ètempo oramai, che questacittà, sta vivendo, senzache nessuno provi ad in-vertire la rotta, un declinoche lacera il vissuto quoti-diano e assistiamo, ad innu-merevoli propositi mai rea-

lizzati, un enorme calderone dichiacchiere senza prospettiva;quindi voglio augurare ed augu-rarmi, che in questo 2015, sem-

pre con l’impegno della partesana della città, avvenga qualco-sa di bello, di grande nella vo-lontà e che finalmente spazzi viai mercanti dal tempio. Non è ba-nale ricordare che con la volontàe la serietà, obiettivi da sempreagognati e sperati, si starebbe-ro realizzando, come ad esem-pio la nostra amata squadra dicalcio, con i suoi bellissimi ri-sultati che stanno facendo so-gnare di gioia tutti quelli che

amano i Grigi. È uno spunto dacui ripartire, tutto volendo, sipuò indirizzare verso traguardinuovi e sempre migliori, però, bi-sogna abbandonare alla lorostrada, i falsi profeti con i pifferaimagici al seguito, che in tuttiquesti anni ci hanno portato, nonpiù sull’orlo del baratro ma com-pletamente dentro. Auguriamociche Alessandria diventi città diprimati, di laboriosità, d’etica emorale, per dare lustro a questacittà con una serie opere e azio-ni, collegate a rete tra loro, pro-ducendo così sviluppo e benes-sere per la comunità.

Quale 2015 per Alessandria?

COLPO D’OCCHIO SULLA CITTÀ di Mauro Morando

Page 11: Alessandria - Real Vicenza

Il ragazzo invisibileSalvatores si cimenta nel fantasy e realizza una pelli-

cola, che tenta di ispirarsi a serie come gli X-Men, maItalianizzando il tutto e puntando sugli adolescenti.

Il vero problema però è nella sceneggiatura(niente di che; e si sono messi in tre a scriver-la...), che non permette allo spettatore di godere

di un prodotto audiovisivamente stimolante(cosa indispensabile in un genere come que-

sto). Il giovane protagonista se la cava an-che discretamente, ma la carne filmica al

fuoco è poca, un po’ troppo banale e fini-sce per deludere quel minimo di aspet-tativa creata all’inizio. Mediocre.

The imitation gameLa pellicola ci propone un personaggio interessan-te, fuori dal comune, che oltre ad essere statopreso di mira per la sua singolarità, doveva fare i

conti con l’omosessualità, che veniva vista comeun’aberrazione mentale da inibire in qualunque mo-

do. Ed è proprio il protagonista, grazie alla convincen-te e non certo facile interpretazione, a determinare

la riuscita del film. Nonostante il tocco registicoche non va al di là del mestiere e qualche for-zatura (alcuni siparietti per evidenziare la suainvolontaria comicità e lo stucchevole mantrasulla persona speciale), merita la visione.

American Sniper Eastwood è un abile narratore, ma qui non rie-

sce a suscitare genuine emozioni (finale aparte). Non c’è sufficiente coinvolgimento,

nonostante le beghe familiari e il pesante far-dello mentale che il protagonista deve portare

(qua e là sembra più un patriottico omaggio). Siavverte un fastidioso retrogusto artificioso, chein pellicole di questo genere non fa accettarescene come quella del bambino, o del ‘macel-

laio’ con trapano. Pur essendo girato con pro-fessionalità, non lascia il segno. Una certa fluidi-tà nell’esporre i fatti e attori professionali fannoperò sì che nel complesso non sia poi così male.

«Nel momento esatto in cui il registami ha offerto il ruolo, ho sentito unascarica di adrenalina seguita da quel-lo che mi è sembrato, a tutti gli effetti,un pugno nello stomaco», con questeparole Eddie Redmayne descrive ilmomento in cui ha ottenuto di inter-pretare il celebre fisico StephenHawking nel film La Teoria del Tutto.La paura è stata ben presto sostituitadal duro lavoro e il giovane attore, fa-moso per il ruolo di Marius nell’adat-tamento cinematografico del musicalLes Miserables, è riuscito a portare

sul grande schermo una performan-ce molto più che convincente. Comese non bastasse il recente GoldenGlobe nella categoria ‘miglior attoredrammatico’, lo stesso Stephen Haw-king, dopo aver assistito alla primadel film ispirato alla sua vita, ha ap-prezzato il lavoro di Redmayne a talpunto da consentire che la produzio-ne facesse uso proprio della sua vo-ce per alcune scene. Interpretare unpersonaggio reale e ancora in vitarappresenta indubbiamente una sfidanotevole, a maggior ragione se il per-

sonaggio in questione è costrettoall’immobilità dalla malattia delmotoneurone. «Mi sono informato,ho letto qualsiasi cosa riguar-dasse lui e la sua malattia»,ha rivelato l’attore a Biogra-phy. Per affrontare un per-sonaggio del genere, però,un lavoro interiore non erasufficiente, così Eddie ha vi-sitato i centri che tentano dicurare questa malattia, haconosciuto molti pazienti, halavorato sulla propria fisicità

e sulla sua voce. La malattiadel motoneurone colpisceprogressivamente la mu-scolatura involontaria, ren-dendo a poco a poco impos-

sibili attività come ilcamminare, il par-lare, il deglutire e,

infine, il respira-re. Redmaynenon è stato aiu-tato da alcunartificio holly-woodiano, solodal duro lavorodel suo team.Nemmeno il

vero Stephen Hawking ha dovuto af-frontare tutto da solo: non sarebbearrivato dov’è ora senza la moglie Ja-ne (nel film interpretata da FelicityJones), questo è il messaggio allabase del film ispirato proprio al librodella prima moglie del fisico, VersoL’Infinito: La Mia Vita con Stephen.Redmayne ha ottenuto ottimi ricono-scimenti dalla critica cinematografi-ca e pochi giorni fa ha ritirato il Gol-den Globe come migliore attoredrammatico. Con queste premesse,un’imminente nomination agli Oscar2015 nella categoria migliore attoreprotagonista non sembra un sognopoi tanto lontano per l’attore 33enne.

HURRÀ GRIGI 1116 gen. 2015

I PALLINI di Puppigallo

Organo dell’Associazione Culturale Orso GrigioCorso Roma 85 - 15121 Alessandria - Tel./Fax 0131 510490

Registrazione al Tribunale di Alessandria n. 627 del 28/09/[email protected] - [email protected]

Stampa: CSQ Centro Stampa QuotidianiVia dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) - Tel. 030 7725511

NUOVO HURRÀ GRIGI

Con un certo ritardo rispetto alresto del mondo, il 13 gennaioè uscito anche in Italia l’al-bum di esordio di Hozier,24enne cantautore irlandeseche ha fatto tanto parlare di séper il singolo Take Me toChurch: un brano scritto me-ravigliosamente e interpretatoanche meglio, e che, tanto peril testo quanto per il video inb/n che racconta la drammati-ca storia di una coppia omo-sex nella Russia odierna, è di-

ventato un simbolo della lottaall’omofobia. Già, perché TakeMe to Church ha raggiunto esuperato le 9 milioni di visua-lizzazioni su Youtube, facendosì che si aprisse il dibattitosulla vera natura di Hozier:mero fenomeno virtuale o arti-sta completo? A sommessoavviso di chi scrive, la rispostache si ottiene dall’ascolto deldisco non può che essere po-sitiva: i dodici brani che ac-compagnano Take Me to

Church contribuiscono a for-mare un quadro d’insieme checonvince per la coerenza del-l’insieme, una struttura soul-rock-blues ben rodata e piace-vole con alcune intuizioni ve-ramente notevoli. Colpisce, adesempio, la scelta di inserirein un disco pop una preghierarituale come Like Real PeopleDo, così come colpiscono leincursioni nel folk-pop (It WillCome Back, in duetto con Ka-ren Cowley) e nelle atmosfere

più dark e malinconiche(l’oscurae ballata My LoveWill Never Die costruita su ac-cordi taglienti e grezzi, quasinervosi, e la delicata CherryWhite, proposta in una versio-ne live a chiusura del lavoro).Intendiamoci: non c’è nulla diveramente nuovo o rivoluzio-

nario, ma la cifra stilistica ènetta e facilmente decifrabile,con un briciolo di blues e tantosoul infarcito di rock e pop conleggere sfumature r&b. Hozierscava nelle radici come AdamDuritz (Angel Of Small Death& The Codeine Scene), prendeper mano un riff blues e lo tra-scina nel soul celtico (FromEden), omaggia il suo idologiovanile Jackie Wilson congrinta (Jackie And Wilson) emette in gioco la sua abilità distrumentista nel dark-gospel-blues di Work Song. Gli episo-di più deboli del disco sono

probabilmente Someone Newche strizza l’occhio a Lou Re-ed, senza però averne la stes-sa tensione, Foreigner’s Godche suona davvero monocor-de ed anche Sedated, che, no-nostante un crescendo liriconon indifferente, si avvicinatroppo pericolosamente alsound di certe boy band. In-somma, non penso di essereeccessivamente ottimista nel-l’affermare che Hozier conser-verà il suo fascino pop colpassare del tempo, e per unesordio questo è già un buonbiglietto da visita.

Hozier, la nuova voce d’Irlanda

LA MUSICA CHE GIRA INTORNOdi Davide De Faveri

Dopo aver più volte ac-cennato al problema,proprio sulle colonne

di Hurrà Grigi, finalmenteposso dire che un primopasso concreto è maturato:è stato infatti costituito ilComitato per il Polo Musea-le di Alessandria di cui fan-no parte l’Assessore allaCultura del Comune diAlessandria Maria VittoriaOneto, il Dott. PierangeloTaverna per la FondazioneCassa di Risparmio di Ales-sandria ed il sottoscritto, inqualità di Presidente. Ma-rengo Museum, Museo delCappello e Cittadella sonole tre realtà che, innanzitut-to, saranno oggetto di quel-la che intende essere unavalorizzazione a livello nonsolo nazionale, ma di piùampio respiro. Il primo pas-so che intendiamo compie-re è la riapertura del Museodi Marengo, un’operazionedifficile soprattutto in rela-zione alle risorse disponibi-li. Abbiamo, su queste co-lonne, già accennato al pro-blema che analoghi luoghi,teatro di battaglie napoleo-

niche, come Waterloo, atti-rano, in occasione delle rie-vocazioni, decine di miglia-ia di appassionati. Il tutto inun contesto paesaggisticoassolutamente privo diqualsivoglia attrattiva. Noiabbiamo le Langhe, il Mon-ferrato, la Liguria, tutto aportata di mano e non riu-sciamo a dare a Marengo ilrilievo internazionale chemerita. Il problema princi-pale sarà quello dei costi,vuoi per i lavori di cui ne-cessita la struttura, vuoi perla sua corretta gestione. At-tualmente le risorse di cuidisponiamo, per quantoimportanti, non sono sicu-ramente sufficienti per av-viare un progetto di ampiorespiro, quale io ho in men-te. Un simile museo vuol di-re aperture garantite, book-shop, gadgets, visite guida-te, organizzazione di eventicollaterali, quali mostre,concerti, conferenze ed ungrande lavoro di promozio-ne. Tutto questo a mio avvi-so sarà possibile solo se ilvolontariato saprà mobili-tarsi per sostenere questo

progetto. Proprio dalle co-lonne di Hurrà Grigi mi fapiacere avanzare questaproposta. Il tifo per la no-stra squadra è un fatto istin-tivo, che noi facciamo di-sinteressatamente perchéamiamo questa splendidamaglia, orgoglio della no-stra città. Per lei siamo di-sposti a sacrifici, impegno,emozioni. La stessa cosapuò e deve accadere per igioielli di Alessandria, ilMarengo Museum, appun-to, e poi il Museo Borsalinoe la Cittadella. Diventiamogli ultras della nostra gran-de bellezza, facciamo il tifoper la città non solo a paro-le, ma partecipando attiva-mente ad un progetto cheaspetta solo idee e parteci-

pazione. Mi rivolgo ai sin-goli, ma anche e soprattuttoalle tante Associazioni diVolontariato operanti sulterritorio cittadino: dateciuna mano, diventate tifosiattivi e protagonisti dellecose belle che la nostra cittàpuò presentare al mondo.Aspetto suggerimenti e pro-poste: dobbiamo partire alpiù presto!

*Presidente Commissione Bilancio del Comune

di Alessandria

DIETRO LE QUINTEdi Serena Trisoglio

PROMUOVIAMOCI di Giovanni Barosini*

Diventiamo tifosi di Marengo

Eddie Redmayne e un futuro da Oscar

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