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Periodico dell’Università di Ferrara Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011 Al Centro Teatro Universitario “Per mosse d’anima” Incontro con gli attori e registi Stefano Randisi ed Enzo Vetrano “Per mosse d’anima”. E’ questo il titolo dell’incontro con gli attori e registi Stefano Randisi ed Enzo Vetrano, aperto a tutti, che si terrà domani, martedì 6 maggio alle ore 16.30 al Centro Teatro Universitario, (via Savonarola, 19), a conclusione del corso di “Fondamenti di regia teatrale”. “Questo appuntamento – afferma Daniele Seragnoli, Direttore del CTU – rappresenta un’occasione per discutere i temi dell’interpretazione del teatro di Luigi Pirandello, oggi, con due artisti che si sono avvicinati all’opera del drammaturgo siciliano fin dal 1999 attraverso un originale e innovativo “Berretto a sonagli”. Il percorso è successivamente proseguito con gli allestimenti di “L’uomo, la bestia, la virtù”, “Pensaci, Giacomino!”, “I Giganti della montagna”, “Per mosse d’anima (monologhi, dialoghi e racconti pirandelliani), “Fantasmi” (da "L’uomo dal fiore in bocca" e "Sgombero", con frammenti da "Totò e Vicè" di Franco Scaldati), fino a “Trovarsi” (sola regia)”. Pluripremiati negli ultimi anni quali maggiori “lettori” odierni del teatro pirandelliano in una chiave non tradizionalista, Randisi e Vetrano sono considerati artefici di un lavoro di regia “rigoroso e scarno ma che sa al momento giusto fare uso di una teatralità semplice che non rinuncia all’emozione e al coinvolgimento” (dalla rivista “Hystrio”, 2010 a proposito dei “Giganti della montagna”). Nel corso dell’incontro sarà inoltre presentato e proiettato il film-documentario “Per mosse d’anima-Frammenti da Pirandello”, prodotto dalla RAI e diretto da Randisi e Vetrano nel 2013. Il film costituisce il proseguimento del percorso nel mondo pirandelliano attraverso la realizzazione di un’opera documentaria che i due autori definiscono come “un viaggio che attraversa la vita e le opere di Pirandello seguendo un doppio percorso fra il ricordo di vicende personali e il concretizzarsi di personaggi e azioni sceniche da lui immaginate e descritte: frammenti di spettacoli, monologhi e dialoghi tratti da testi letterari e teatrali”. “Nel film-documentario – spiega Seragnoli - oltre a Vetrano e Randisi appaiono altri compagni di viaggio che raccontano il loro contatto con Pirandello: attori, scrittori, giornalisti, spettatori, gente di teatro dentro e fuori le quinte. Ne esce una forte testimonianza tra memorie presenti o passate, con parole, immagini, emozioni che seguono la voce del grande Maestro il quale chiedeva ai suoi attori di agire sempre ‘per mosse d’anima’, per innescare una perfetta circolarità tra personaggio e interprete. La stessa che oggi può ‘affascinare’ e catturare gli spettatori moderni rendendo ancora tangibile il senso del teatro come viva esperienza umana”. Carlotta Cocchi Ferrara, 5 maggio 2014

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Periodico dell’Università di Ferrara Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011

Al Centro Teatro Universitario “Per mosse d’anima” Incontro con gli attori e registi Stefano Randisi ed Enzo Vetrano

“Per mosse d’anima”. E’ questo il titolo dell’incontro con gli attori e registi Stefano Randisi ed Enzo Vetrano, aperto a tutti, che si terrà domani, martedì 6 maggio alle ore 16.30 al Centro Teatro Universitario, (via Savonarola, 19), a conclusione del corso di “Fondamenti di regia teatrale”. “Questo appuntamento – afferma Daniele Seragnoli, Direttore del CTU – rappresenta un’occasione per discutere i temi dell’interpretazione del teatro di Luigi Pirandello, oggi, con due artisti che si sono avvicinati all’opera del drammaturgo siciliano fin dal 1999 attraverso un originale e innovativo “Berretto a sonagli”. Il percorso è successivamente proseguito con gli allestimenti di “L’uomo, la bestia, la virtù”, “Pensaci, Giacomino!”, “I Giganti della montagna”, “Per mosse d’anima (monologhi, dialoghi e racconti pirandelliani), “Fantasmi” (da "L’uomo dal fiore in bocca" e "Sgombero", con frammenti da "Totò e Vicè" di Franco Scaldati), fino a “Trovarsi” (sola regia)”. Pluripremiati negli ultimi anni quali maggiori “lettori” odierni del teatro pirandelliano in una chiave non tradizionalista, Randisi e Vetrano sono considerati artefici di un lavoro di regia “rigoroso e scarno ma che sa al momento giusto fare uso di una teatralità semplice che non rinuncia all’emozione e al coinvolgimento” (dalla rivista “Hystrio”, 2010 a proposito dei “Giganti della montagna”). Nel corso dell’incontro sarà inoltre presentato e proiettato il film-documentario “Per mosse d’anima-Frammenti da Pirandello”, prodotto dalla RAI e diretto da Randisi e Vetrano nel 2013. Il film costituisce il proseguimento del percorso nel mondo pirandelliano attraverso la realizzazione di un’opera documentaria che i due autori definiscono come “un viaggio che attraversa la vita e le opere di Pirandello seguendo un doppio percorso fra il ricordo di vicende personali e il concretizzarsi di personaggi e azioni sceniche da lui immaginate e descritte: frammenti di spettacoli, monologhi e dialoghi tratti da testi letterari e teatrali”. “Nel film-documentario – spiega Seragnoli - oltre a Vetrano e Randisi appaiono altri compagni di viaggio che raccontano il loro contatto con Pirandello: attori, scrittori, giornalisti, spettatori, gente di teatro dentro e fuori le quinte. Ne esce una forte testimonianza tra memorie presenti o passate, con parole, immagini, emozioni che seguono la voce del grande Maestro il quale chiedeva ai suoi attori di agire sempre ‘per mosse d’anima’, per innescare una perfetta circolarità tra personaggio e interprete. La stessa che oggi può ‘affascinare’ e catturare gli spettatori moderni rendendo ancora tangibile il senso del teatro come viva esperienza umana”. Carlotta Cocchi Ferrara, 5 maggio 2014

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A Unife nuovo appuntamento del ciclo di incontri

Faccio cose …. vedo gente. I mercoledì delle Scienze Giuridiche

Mercoledì 7 maggio la Prof.ssa Serena Forlati presenterà la ricerca

La Corte Internazionale di giustizia: fra modello arbitrale e funzione giudiziaria

Il Dipartimento di Giurisprudenza

Nuovo appuntamento mercoledì 7 maggio dalle ore 17.30 alle ore 19 nell’Aula Consiliare del Dipartimento di Giurisprudenza, (corso Ercole I d’Este 44) con il ciclo di incontri “Faccio cose…vedo gente. I mercoledì delle Scienze Giuridiche”, organizzati dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara e aperti alla città, nel corso dei quali i docenti ed i ricercatori del Dipartimento presenteranno la propria attività di ricerca per consentire una più approfondita conoscenza della loro attività scientifica. Relatore della conferenza sarà Serena Forlati, Professore Associato di Diritto Internazionale, che presenterà la ricerca “La Corte Internazionale di giustizia: fra modello arbitrale e funzione giudiziaria”. A presiedere l’incontro sarà Gian Guido Balandi, Professore ordinario del Dipartimento di Giurisprudenza di Unife. “La Corte internazionale di giustizia è il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, ma decide delle controversie fra Stati solo con il consenso delle parti in causa – afferma Serena Forlati - Questo la rende simile ad un organo arbitrale. Tuttavia la Corte ha natura permanente; agisce sulla base di regole processuali tendenzialmente inderogabili, che prevedono la possibilità per Stati terzi di intervenire nel processo. Il suo status di principale organo giudiziario dell’ONU la porta a perseguire gli scopi generali dell’organizzazione, in particolare la salvaguardia della pace e della sicurezza internazionale. La ricerca, che ha portato alla redazione di una monografia dal titolo ‘The International Court of Justice – An Arbitral Tribunal or a Judicial Body?’, esamina se ed in che termini queste caratteristiche strutturali abbiano influenzato l’approccio della Corte alla propria funzione giudiziaria e la abbiano portata a distaccarsi dai principi tipici dell’arbitrato fra Stati. Come l’arbitro, la Corte è chiamata a risolvere singole controversie assicurando il corretto svolgimento del processo ed applicando il diritto internazionale; intende però la propria funzione giudiziaria comprendendovi una serie di elementi ‘di sistema’, che la portano talvolta a svolgere funzioni non strettamente giudiziarie o ad esprimere posizioni su profili di una controversia rispetto

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ai quali non ha giurisdizione. Questo approccio influenza anche gli aspetti del processo per i quali i parallelismi con l’arbitrato sono più evidenti e si esprime con particolare chiarezza nella libertà con la quale la Corte influisce sulla determinazione dell’oggetto della controversia. Alla matrice consensuale della giurisdizione è dovuta la sostanziale assimilazione dell’istituto dell’intervento ad una forma di amicus curiae; l’ulteriore sviluppo della funzione propriamente giudiziaria della Corte e del suo ruolo nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionali passa anche per una diversa costruzione di questo istituto”. Carlotta Cocchi Ferrara, 5 maggio 2014

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A Unife nuovo appuntamento con il ciclo di seminari in occasione delle elezioni del Parlamento Europeo

Mercoledì 7 maggio "Il mio voto in Europa: una scelta per il mio futuro"

Incontro con gli studenti del Liceo Carducci di Ferrara e del Liceo Scientifico di Argenta

"Il mio voto in Europa: una scelta per il mio futuro". E’ questo il titolo dell’incontro con gli studenti del Liceo Carducci di Ferrara e del Liceo Scientifico di Argenta, che si terrà mercoledì 7 maggio dalle ore 9.30 alle ore 12.30 nell’Auditorium del Liceo Carducci, (via Canapa 75/77), organizzato dal Centro di Documentazione e Studi sulle Comunità Europee (CDE) di Unife, in occasione delle elezioni del Parlamento Europeo e finanziato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea. “Questi incontri – afferma Aurelio Bruzzo, Direttore del CDE - rappresentano, soprattutto per gli studenti al primo voto in Europa, un’occasione per individuare le ragioni per le quali è importante votare per il Parlamento europeo e far sentire la propria voce di cittadini”. “L’intento - afferma Sophia Salmaso, responsabile del CDE - è quello di fornire ai ragazzi gli strumenti critici per affrontare con maggiore consapevolezza la sfida che li attende. Gli incontri avranno anche lo scopo di far conoscere agli studenti le opportunità che l’Unione europea offre ai giovani, per quanto riguarda lo studio, il lavoro e la possibilità di fare esperienze in un altro paese. A questo incontro, a cui ne seguiranno altri presso l’Einaudi, il Roiti, l’ISIT Bassi-Burgatti di Cento e altre scuole, interverranno Cristiana Fioravanti, Delegata del Rettore per le Pari Opportunità e Professore associato di Diritto dell’Unione Europea di Unife, che terrà un intervento sul Parlamento europeo, Giuseppina Antolini dell’Ufficio Mobilità e Didattica Internazionale di Unife, Rita Vita Finzi di Eurodesk/Informagiovani del Comune di Ferrara e Gioacchino Leonardi di Er.Go, Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori dell'Emilia Romagna, che parleranno dei programmi europei di mobilità internazionale per i giovani”. Carlotta Cocchi Ferrara, 5 maggio 2014

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Città e Noir

Incontro con lo scrittore ferrarese Lorenzo Mazzoni autore del libro “Malatesta. Indagini di uno sbirro anarchico”

Il Polo Didattico degli Adelardi

Città e Noir. E’ questo il titolo dell’incontro che si terrà domani, martedì 6 maggio, dalle ore 14 alle ore 16 nell’Aula A 9 del Polo Didattico degli Adelardi, (via degli Adelardi, 33), promosso dal Laboratorio di Studi Urbani (LSU) del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Ferrara. Ad intervenire sarà lo scrittore ferrarese Lorenzo Mazzoni, autore del libro “Malatesta. Indagini di uno sbirro anarchico”. Nel corso della lezione si parlerà della genesi e dell’evoluzione della figura dell’ispettore Malatesta, oramai entrato nell’immaginario collettivo ferrarese e non solo, considerando pure l’interessamento di Ken Loach per una sua trasposizione cinematografica. Al dibattito sarà presente anche lo street artist Andrea Amaducci, che per l’occasione ha illustrato le copertine della saga. L’opera sarà analizzata in rapporto all’ambiente cittadino e alle influenze che ne sono derivate, con il supporto dei Professori Alfredo Alietti, (Sociologia urbana e del territorio) e Giuseppe Scandurra, (Antropologia culturale) dell’Università di Ferrara. Carlotta Cocchi Ferrara, 5 maggio 2014

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A Francesca Cappelletti affidato il prestigioso incarico di Vicepresidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali

Un nuovo importante incarico per Francesca Cappelletti, Professore associato di Storia dell’Arte moderna dell’Università di Ferrara, nominata nei giorni scorsi Vicepresidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT). “Sono davvero molto contenta di proseguire a lavorare con il Consiglio Superiore – afferma la Prof.ssa Cappelletti - Insieme al Ministro Dario Franceschini, il Consiglio ha ripreso a lavorare a pieno ritmo e cercheremo, con impegno e idee nuove, di contribuire il più possibile al funzionamento del Ministero. Io mi impegnerò assiduamente affinchè sia rafforzato il rapporto con la ricerca universitaria nel campo dei beni culturali, un rapporto che già funziona in molti casi specifici, ma che non può che giovare a entrambe le Istituzioni. C'è infatti bisogno di collaborazione e di progetti innovativi. Una prima riflessione sul museo, sulle sue origini, sulla sua gestione, sul rapporto con la ricerca e con la tecnologia è stato avviata per esempio anche quest'anno con il ciclo di lezioni “L'invenzione del museo”, organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara e dal TekneHub, laboratorio del Tecnopolo di Ferrara, in collaborazione con la Fondazione Ferrara Arte, che a maggio prevede gli ultimi tre incontri”. Carlotta Cocchi Ferrara, 6 maggio 2014

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“Diversamente Italia” Incontro con il vignettista del Corriere della Sera

Emilio Giannelli

“Diversamente Italia”. E’ questo il tema con il quale Emilio Giannelli intratterrà il pubblico, dopo il saluto del Rettore Pasquale Nappi e del Prof. Andrea Calamanti del Dipartimento di Economia, giovedì 8 maggio alle ore 11.30, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Economia e Management, (via Voltapaletto, 11). Il popolare vignettista, già Direttore Centrale del Monte dei Paschi di Siena, racconterà come ogni mattina, dalla prima pagina del Corriere della Sera riesca a far sorridere e riflettere gli italiani traendo spunto dagli episodi di cronaca e di politica. Nel 1991 passa al Corriere della Sera, dove Ugo Stille, allora direttore del Corriere, gli propose di collaborare. Nel corso di un’ intervista affermò… “Quando mi ha proposto la prima pagina, non ho potuto dire di no: mai, prima di allora, il Corriere aveva messo una vignetta in prima pagina… Quando disegno, non parto mai dal mio rancore verso qualcuno. Chi fa satira deve sempre ironizzare sui fatti e su ciò che le persone rappresentano all’interno dei fatti stessi. Prendere di mira qualcuno, estraniandolo da un contesto, non ha alcun senso”. Ha collaborato con l’Espresso, Epoca, Panorama e molti altri, ha pubblicato oltre venticinque raccolte di vignette con le più grandi case editrici italiane. Annovera fra le sue file innumerevoli e importanti premi. Ironico, pungente, mai volgare o troppo aggressivo. personaggio ecclettico, senese, approda all’inserto satirico de La Repubblica affiancato da Giorgio Forattini. L’incontro a ingresso libero è aperto a studenti, personale e a tutta la cittadinanza.

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Seminario

“Arturo Martini tra classicismo e mediterraneità” Nell’ambito del ciclo di seminari di Storia dell’Arte Contemporanea

Nuovo appuntamento giovedì 8 maggio dalle ore 15 alle ore 17 con il ciclo di seminari organizzato dalla Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università di Ferrara della Prof.ssa Ada Patrizia Fiorillo. Giovedì 8 maggio dalle ore 15 alle ore 17 presso la sede dell’Istituto Universitario di Studi Superiori IUSS-Ferrara 1391, (via Scienze, 41/b), sarà Fabio Benzi, Professore ordinario di Storia dell’arte contemporanea dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, a tenere la lezione dal titolo “Arturo Martini tra classicismo e mediterraneità”, soffermandosi – come ci anticipa la Prof.ssa Fiorillo… “sul concetto di ‘classico’ in una interpretazione estesa ed eterodossa che spinge l’artista trevigiano in una immedesimazione con il passato «atemporale e quasi medianica», ritrovata e rinnovata alla luce di un dialogo etico e morale”. Fabio Benzi ha rivolto i suoi studi in particolare agli aspetti della pittura e della scultura compresi tra la seconda metà del XIX ed il XX secolo. Tra i suoi interessi temi come l’Art nouveau, il Déco, il Futurismo, l’esperienza di "Valori Plastici", il "Novecento italiano", la Scuola Romana e le correnti post-impressioniste europee. In tale cornice ha posto particolare attenzione alle figure di Giacomo Balla, Giuseppe Capogrossi, Felice Carena, Emanuele Cavalli, Giorgio de Chirico, Francesco Paolo Michetti, Gino Severini, Galileo Chini, Arturo Martini, Mario Sironi. Carlotta Cocchi Ferrara, 6 maggio 2014

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Giovedì 9 maggio il Centro di Documentazione e Studi sulle Comunità Europee di Unife

organizza una Festa dell'Europa all'Istituto Einaudi di Ferrara

L’Università di Ferrara festeggia l’Europa. E lo fa con i giovani. In occasione della Festa dell’Europa che celebra la pace e l’unità ed è l’anniversario della storica dichiarazione di Schuman, venerdì 9 maggio dalle ore 10 alle ore 12 all’Istituto Luigi Einaudi di Ferrara, (via Savonarola, 32), si terrà infatti un incontro dedicato al nuovo programma per la mobilità internazionale dei giovani studenti, Erasmus Plus. L’iniziativa è organizzata dal Centro di Documentazione e Studi sulle Comunità Europee (CDE) di Unife, con la partecipazione del Comune di Ferrara e di Er.Go, Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori dell'Emilia Romagna. Carlotta Cocchi Ferrara, 7 maggio 2014

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Medicina e salute al tempo dei social media, il “caso Zamboni”

Convegno sul ruolo delle comunità web nella ricerca medica

“Medicina e salute al tempo dei social media”. E’ questo il titolo del convegno che si terrà venerdì 9 maggio alle ore 10 nell’Aula A9 del Polo Didattico degli Adelardi, (via degli Adelardi, 33), organizzato dal Master in Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza dell'Università di Ferrara. Nel corso dell’incontro saranno presentati i risultati dello studio realizzato dal Master sul ruolo di Internet nel caso della insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) individuata da Paolo Zamboni come causa della sclerosi multipla. Relatori saranno Eugenio Santoro (Istituto Mario Negri, Milano), Maria Giulia Marini (Fondazione Istud, Milano), Catia Seri (Master in Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza, Ferrara) e Antonello Bocchino (Westminster University, Londra), moderati da Marco Bresadola e Michele Fabbri, direttore e condirettore del Master. “Internet è, oggi, una delle risorse più utilizzate per la ricerca di informazioni mediche e sanitarie – affermano Bresadola e Fabbri - è un luogo dinamico, dove le conoscenze e le esperienze sulla salute e sulla malattia possono essere condivise non solo tra i pazienti, ma anche tra familiari e medici”. “Stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione culturale - afferma Fabbri - Mentre in passato era solamente la comunità scientifica a stabilire al suo interno, con le sue regole, quali linee di ricerca seguire, oggi i cittadini, organizzati in gruppi e associazioni, anche tramite i social media, chiedono sempre di più di avere voce in capitolo quando si stabilisce l’agenda della ricerca.”. Secondo Bresadola..“è fondamentale studiare con approccio interdisciplinare, dal punto di vista scientifico, di storia della medicina e da quello della comunicazione, le discussioni che, riprese e amplificate dai media, dalla televisione a internet, dai social network alla carta stampata, sono portate all’attenzione dell’opinione pubblica”. A seguire, dalle ore 15 alle ore 18:30 si terrà il workshop “La comunicazione della medicina sul web” con Eugenio Santoro (Partecipazione su prenotazione). Info. Marco Bresadola – tel. 0532 293418 – e-mail: [email protected] Programma e cartella stampa scaricabile al link: http://www.unife.it/master/comunicazione/medicina-e-salute-al-tempo-dei-social-media-ferrara-9-maggio-2014 Carlotta Cocchi Ferrara, 7 maggio 2014

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Le storiche Mura di Ferrara al centro di una giornata di studi

Venerdì 9 maggio

“Le mura di Ferrara a 35 anni dal progetto Mura”. E’ questo il titolo della giornata di studi che si terrà venerdì 9 maggio dalle ore 9.30 alle ore 13 al Teatro FerraraOff, (via Alfonso I D’Este, 13), e dalle ore 15 alle ore 18 nell’Aula Magna Tassinari di Palazzo Savonuzzi, (via Darsena, 57), promosso nell’ambito del Progetto di cooperazione transfrontaliera CAMAA Italia-Slovenia, di cui sono partner il Dipartimento di Economia e Management di Unife ed il Comune di Ferrara. “Manutenzione e valorizzazione dei patrimoni rari” e “Cultura e impresa creative attorno alle antiche mura”. Sono questi i temi che verranno affrontati nel corso del doppio appuntamento che – come spiegano Gianfranco Franz e Luca Lanzoni, coordinatori e responsabili del progetto per l’Università - è indirizzato a sviluppare una riflessione sul bene monumentale rappresentato dalle Mura Estensi. A 35 anni dall’inizio di un lungo programma di riqualificazione dobbiamo essere capaci di rileggere il ruolo giocato da questo monumento sia rispetto al recente passato e quindi rispetto alla valenza nei confronti del centro storico, sia rispetto al presente e al futuro prossimo, vale a dire rispetto alle esigenze di riqualificazione e di riuso della fascia urbana fra le mura e la città contemporanea consolidata”. “Una giornata di studi in cui mettere in evidenza che le Mura Estensi, dopo la fase eroica del loro recupero – concludono Franz e Lanzoni - sembrano essere ancora capaci di generare spinte progressive per la città, la sua società e la sua economia. Nella loro spessa eppure fragile insistenza ancora una volta le Mura offrono lo spunto e il telaio per innescare processi virtuosi di qualificazione e innovazione urbana e culturale. In assenza delle risorse che furono impiegate un trentennio addietro per dare corpo e carburante alla nuova visione di sviluppo pensata per Ferrara oggi bisogna tuttavia domandarsi con quali mezzi e quali politiche sarà possibile sostenere un processo creativo particolarmente consistente, diffuso eppure non meno fragile della cinta muraria attorno alla quale si sta sviluppando”. Carlotta Cocchi Ferrara, 7 maggio 2014

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A Unife inaugura la Mostra “Gli Uscocchi corsari dell’Adriatico”

Venerdì 9 maggio alle ore 17 a Palazzo Turchi di Bagno

“Gli Uscocchi corsari dell’Adriatico”. E’ questo il titolo della mostra che sarà inaugurata venerdì 9 maggio alle ore 17 a Palazzo Turchi di Bagno, (c.so Ercole I D’Este, 32), organizzata dal Sistema Museale D’Ateneo grazie al contributo di Cesare Bornazzini, appassionato e studioso degli Uscocchi, che ha gentilmente fornito il materiale librario e le stampe esposte nella mostra, collaborando anche alla stesura dei testi dei pannelli. Oltre ad essere produttore e regista di un filmato incentrato sulla storia di questa popolazione, Bornazzini ha curato la ristampa della “Storia degli Uscocchi”, scritta da Minuccio Minucci e completata da Paolo Sarpi nel XVII secolo, racconto che espone le vicende che hanno coinvolto questi profughi cristiani riversatisi sulle coste del Mare Adriatico per sfuggire all'avanzata ottomana dopo la conquista di Costantinopoli nel 1453. Come ci spiega Ursula Thun Hohenstein, Presidente del Sistema Museale di Ateneo.. “Inizialmente famosi per le loro operazioni di guerriglia contro i Turchi, gli Uscocchi diventarono poi corsari sotto la protezione e al servizio della Casa d’Austria. Dopo la battaglia di Lepanto del 1571, quando Venezia firmò una pace separata con i Turchi, gli Uscocchi non fecero più distinzione tra Ottomani e Veneziani, assaltando le loro imbarcazioni e le città costiere protette da Venezia e divenendo così pirati. Questo fu causa di una sanguinosa guerra e del loro sterminio”. La mostra, promossa da Ursula Thun Hohenstein, dal Prof. Benedetto Sala, da Cesare Bornazzini, Roberta Pancaldi e Claudio Berto dell’Unità Museale di Unife, vedrà esposto anche il modello di una galea spagnola presente a Lepanto nel 1571, vincitore di 8 titoli fra nazionali e mondiali nei campionati tra modellist, costruita da Franco Ragazzi, Presidente del Gruppo Modellisti LNI Ferrara. L’esposizione rimarrà aperta fino a martedì 10 giugno e sarà visitabile da lunedì a giovedì dalle 9 alle18 ed il venerdì dalle 9 alle 16.30. Carlotta Cocchi Ferrara, 7 maggio 2014

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All’Università di Ferrara la Conferenza del premio Nobel per la Chimica Prof. Robert Grubbs

Il Premio Nobel per la Chimica nel 2005 Robert Grubbs, domani, venerdì 9 maggio, alle ore 11 nell’Aula E1 del Polo Chimico Bio Medico, (via Luigi Borsari, 46), terrà la conferenza “Design and Applications of selective olefin metathesis catalysts", organizzata dal Dipartimento di Scienze Chimiche e farmaceutiche dell’Università di Ferrara. Chimico statunitense che lavora al California Institute of Technology, Robert Grubbs compie studi scientifici che riguardano la sintesi e lo sviluppo di catalizzatori per reazioni organiche. E’ vincitore del premio Nobel per la Chimica nel 2005 insieme a Richard R. Schrock e Yves Chauvin, per lo sviluppo di catalizzatori per le reazioni di metatesi olefinica, reazioni che, nel giro di pochi anni, hanno fortemente influenzato la chimica organica sintetica. Ha anche contribuito allo sviluppo della cosiddetta polimerizzazione vivente. Il giorno successivo, il Prof. Grubbs riceverà il Premio "Giulio Natta" per la Chimica nel corso di una cerimonia, organizzata dal Comitato promotore dei Premi "Giulio Natta e Nicolò Copernico" che si terrà dalle ore 10 presso il Circolo dei Negozianti di Ferrara, nel corso della quale verrà anche consegnato il Premio speciale "Natta e Copernico" per la divulgazione scientifica al presentatore RAI, regista e attore Michele Mirabella. Carlotta Cocchi Ferrara, 8 maggio 2014

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La Festa della mamma tra gli alberi, le piante, i fiori e le erbe dei giardini dell’Orto Botanico di Unife

La Festa della Mamma protagonista all’Orto Botanico dell’Università di Ferrara. Domenica 11 maggio alle ore 15 a Palazzo Turchi di Bagno, (c.so Porta Mare 2/b), il Sistema Museale di Ateneo e l’Orto Botanico ed Erbario di Unife, hanno organizzato un pomeriggio dedicato a mamme e bambini, ricco di iniziative, concorsi e spettacoli. Dopo la consegna di un simpatico omaggio a tutte le mamme accompagnate dai figli che parteciperanno all’iniziativa, si terrà la presentazione del progetto LAB[ir]INT, Laboratorio Botanico Interattivo [di istruzione e ricerca], dove vige il motto: “vietato non toccare” e dove gli appassionati di botanica potranno imparare a riconoscere gli alberi e le erbe, estrarre essenze dalle piante aromatiche, tingere e dipingere con tinture vegetali, costruire la carta con metodi artigianali, produrre creme, oli e unguenti profumati, partecipare a escursioni didattiche e a concorsi su temi botanici e molto altro ancora. “Disegna la magia”, è invece il titolo del concorso che sarà presentato nel corso del pomeriggio, per aiutare a creare il libro illustrato per ragazzi “Boschi incantanti & alberi magici”, che racconta dei miti, delle leggende, delle fiabe e della magia legati al mondo degli alberi. Al concorso potranno partecipare tutti i ragazzi con età inferiore ai sedici anni, per realizzare la copertina o le immagini interne del volume che sarà pubblicato nel 2015. Ma le sorprese non sono finite. Per la gioia di tutti i bambini si terrà lo spettacolo di burattini “Fagiolino e l’albero dei miracoli”, Teatro delle teste di legno di Ferrara, che racconta la storia di tre soci.. “Brighella, Fagiolino e l’amico Lasagnino, che scacciati dall’osteria, si rifugiano in un bosco dove casualmente assistono all’incontro tra i malvagi Tonante e Strega Guercia. Guercia si vanta del maleficio fatto nei confronti della figlia del Re di Siberia: la perdita della voce e della possibilità di cantare fino a che qualcuno non le faccia ascoltare la musica miracolosa che proviene da un albero magico. Fagiolino e Lasagnino sconfiggeranno tutti i malvagi e riusciranno a raggiungere il castello di Siberia dove li attende Sandrone, primo ministro del Re di Siberia, e riusciranno a donare la voce e il canto alla principessa”. Carlotta Cocchi Ferrara, 8 maggio 2014

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Lunedì 12 maggio a Unife nuovo appuntamento con il ciclo di seminari

in occasione delle elezioni del Parlamento Europeo

“Verso le elezioni del Parlamento Europeo”. E’ questo il titolo del doppio appuntamento che si terrà lunedì 12 maggio alle ore 11 e alle ore 14.30 nell’Aula Consiliare del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara, (c.so Ercole I° d’Este, 44), organizzato dal Centro di Documentazione e Studi sulle Comunità Europee (CDE) di Unife, in occasione delle elezioni del Parlamento Europeo e finanziato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Mentre al mattino si terrà un seminario che vedrà tra i relatori Paolo Caretti dell’Università di Firenze, Gianmario Demuro dell’Università di Cagliari ed Andrea Morrone dell’Università di Bologna, che esamineranno sotto profili diversi le prospettive istituzionali dell'Unione europea dopo le elezioni 2014, al pomeriggio Giovanni Pitruzzella, Presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato introdurrà una tavola rotonda sul tema “Elezioni europee 2014 ed evoluzione della forma di governo dell'Unione europea". Ad intervenire saranno Marco Dani, dell’Università di Trento, Pietro Faraguna dell’Università di Udine, Andrea Guazzarotti dell’Università di Ferrara, Nicola Lupo della LUISS, Alessandro Mangia dell’Università Cattolica di Piacenza e Roberto Bin dell’Università di Ferrara. "Il 25 maggio in tutta Europa si vota per il rinnovo del Parlamento europeo – afferma Roberto Bin, Professore ordinario del Dipartimento di Giurisprudenza e Direttore dell’Istituto Universitario di Studi Superiori IUSS-Ferrara 1391 - Non sarà un'elezione ‘tiepida’ come le volte precedenti. Per la prima volta i partiti si muovono sul piano europeo, lasciando in secondo piano i temi nazionali. E per la prima volta ogni partito indica agli elettori chi è il candidato a ricoprire la carica fondamentale di Presidente della Commissione europea. Questa elezione potrebbe dunque segnare una svolta importante per l'assetto politico e istituzionale dell'Unione europea”. L'incontro è aperto a tutti gli interessati, ma è opportuno iscriversi inviando una mail all'indirizzo [email protected]. Carlotta Cocchi Ferrara, 9 maggio 2014

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A Unife la Cerimonia di premiazione dei tre migliori studenti del Roiti arrivati primi al Corso di Eccellenza

del Dipartimento di Fisica e Scienze della terra di Unife

Il Polo Scientifico Tecnologico

Per stimolare e indirizzare i giovani verso la Fisica, il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell'Università di Ferrara organizza ogni anno un "Corso di Eccellenza" dedicato agli studenti più capaci degli ultimi tre anni delle scuole superiori che, dopo aver seguito lezioni dedicate ciascuna ad un tema specifico di ricerca avanzata, svolgono un test finale di valutazione dell’apprendimento che consente di individuare i primi tre classificati. A salire sul podio sono stati i giovani studenti del Liceo Scientifico Roiti, che, martedì 13 maggio alle ore 15 nella sala 412 del Dipartimento di Fisica del Polo Scientifico Tecnologico, (via Saragat, 1), saranno premiati con un diploma da Roberto Calabrese, Direttore del Dipartimento. “Il rapido sviluppo scientifico-tecnologico dei nostri tempi – afferma Calabrese - richiede competenze di alto livello, che si possono acquisire con una formazione scientifica. L’Italia possiede una straordinaria tradizione di eccellenza nella scienza e nella tecnologia, ed esiste uno stretto rapporto tra la fisica di base ed applicazioni tecnologiche che da sempre è fonte di progresso e innovazione. In questo contesto il nostro Paese ha bisogno di un elevato numero di laureati in materie scientifiche ed in particolare in Fisica”. “Con questo Corso – conclude il Prof. Calabrese - vogliamo avvicinare i migliori studenti alla Fisica, e far conoscere alcune delle attività di ricerca avanzate che si svolgono a Ferrara. Questa materia non è solo una scienza sperimentale che si occupa degli aspetti fondamentali della natura, ma ha anche un impatto socio-economico notevole. Un rapporto appena pubblicato da Deloitte mostra che, nonostante il periodo decisamente delicato per l’economia italiana, i settori basati sulla Fisica hanno saputo dare un contributo considerevole all’economia italiana, producendo oltre 1,5 milioni di posti di lavoro nel corso del 2011, e 118 miliardi di Euro di PIL, corrispondenti a più del 7% del totale. “ Carlotta Cocchi Ferrara, 9 maggio 2014

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Per il ciclo “L'invenzione del Museo. Oggetti, simboli e collezionismo” lunedì 12 maggio la conferenza di Antonio Ernesto Denunzio su

Gli allestimenti museali di Banca Intesa

Nuovo appuntamento lunedì 12 maggio alle ore 17 nella Sala dei Comuni del Castello Estense con il ciclo di incontri “L'invenzione del Museo. Oggetti, simboli e collezionismo”, organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara e dal TekneHub, laboratorio del Tecnopolo di Ferrara, in collaborazione con la Fondazione Ferrara Arte. Ospite d’onore della conferenza sarà Antonio Ernesto Denunzio dell’Unità Beni archeologici e storico-artistici di Intesa San Paolo che parlerà di Gli allestimenti museali di Banca Intesa. “Il seicentesco Palazzo Zevallos Stigliano è dal 1898 la sede storica di Intesa Sanpaolo a Napoli – afferma Francesca Cappelletti, Professore associato di Storia dell’Arte moderna di Unife - La prima destinazione a scopi museali di un’area del piano nobile dell’edificio, risale al 2007, dopo un intervento di restauro sui cicli decorativi ottocenteschi. L’apertura al pubblico delle Gallerie del Palazzo nasceva dall’intento di valorizzare le opere tratte dalle proprie collezioni, prima fra tutte il Martirio di sant’Orsola di Caravaggio, dipinto della stagione estrema del grande maestro lombardo. Il percorso si è recentemente arricchito di opere rilevanti appartenenti al contesto culturale del Meridione d’Italia, provenienti delle raccolte degli istituti poi confluiti in Intesa Sanpaolo. L’attuale itinerario si articola in spazi più estesi e vede la presenza di oltre 120 opere che ripercorrono le vicende delle arti figurative a Napoli dagli esordi del Seicento sino ai primi anni del Novecento. Il recente ampliamento degli spazi espositivi si inscrive nell’ambito del progetto di Intesa Sanpaolo in campo artistico e culturale. L’iniziativa più ambiziosa è stata la creazione delle Gallerie d’Italia, la rete dei poli museali e culturali della Banca presenti sul territorio nazionale cui appartengono, accanto alle Gallerie partenopee, le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari a Vicenza e le Gallerie di Piazza Scala a Milano”. Carlotta Cocchi Ferrara, 9 maggio 2014

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“Grandi attori e tracce shakespeariane: L’orizzonte dipinto di Guido Salvini” L’iniziativa del Centro Shakespeariano dell’Università di Ferrara

per celebrare il 450° anniversario della nascita di William Shakespeare

Per celebrare il 450° anniversario della nascita di William Shakespeare, il Centro Shakespeariano dell’Università di Ferrara, diretto dalla Prof.ssa Mariangela Tempera, in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea, il Dipartimento di Studi Umanistici di Unife e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara, ha organizzato mercoledì 14 maggio alle ore 15 all’Istituto di Storia Contemporanea, (vicolo Santo Spirito, 11), un incontro sul tema “Grandi attori e tracce shakespeariane: L’orizzonte dipinto di Guido Salvini”. Dopo i saluti del Vice Sindaco di Ferrara e di Anna Maria Quarzi, Presidente dell’Istituto di Storia Contemporanea, interverranno Daniele Seragnoli, Direttore del Centro Teatro Universitario, Mariangela Tempera, Alberto Boschi, Professore Associato del Dipartimento di Studi Umanistici e Gerardo Guccini dell’Università di Bologna, che parleranno del film “L’orizzonte dipinto” (1941), dei rapporti fra teatro e cinema e della presenza di Shakespeare nel cinema del periodo fascista. La giornata terminerà con la proiezione del film alle ore 17.30. “Girato nel 1941 e a lungo considerato perduto – ci spiega Mariangela Tempera - il film di Salvini ha per protagonista una giovane attrice che, dopo aver prestato la sua voce alla Giulietta shakespeariana in uno spettacolo di burattini, si unisce a una compagnia di giro e, grazie al sostegno e all’esempio di grandi attori, finisce per interpretare lo stesso ruolo in un vero teatro. Nipote del grande attore shakespeariano Tommaso Salvini, il regista è riuscito a lasciarci in questo film esempi della recitazione di attori eccezionali (Laura Adani, Irma Gramatica, Ermete Zacconi, Renzo Ricci, Cesco Baseggio, ecc.)”. Carlotta Cocchi Ferrara, 12 maggio 2014

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IL POSTO DELLE FRAGOLE

La recensione di Daniele Seragnoli al volume di Carlo Gajani

La presentazione il 13 maggio durante la cerimonia U.T.E.F.

Nella foto:

Martedì 13 maggio alle ore 16, nell’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza di Unife (c.so Ercole I d’Este, 37), in occasione della cerimonia di chiusura dell’anno accademico 2013/2014 U.T.E.F., l’Università per l’Educazione Permanente di Ferrara, si terrà la presentazione del volume di Carlo Gajani “Il posto delle fragole”, a cura di Angela Zanotti Gajani (ZeL Edizioni, 2013, Treviso). L’evento sarà introdotto da Daniele Seragnoli, Direttore del Centro Teatro Universitario dell’Ateneo e dalla curatrice Angela Zanotti, già docente del Dipartimento di Studi umanistici di Unife e compagna di vita di Carlo Gajani, con proiezione di immagini e letture dei testi a cura di Martina Cuono e Roberta Pira, allieve del CTU, e brani eseguiti dal musicista Filippo Zattini del Conservatorio di Ferrara. Qui di seguito la recensione di Daniele Seragnoli al libro di Carlo Gajani: Un volume che incuriosisce fin dal titolo altamente evocativo, per via dell’eco di bergmaniana memoria: la ricerca di una particolare ‘posto delle fragole’ come itinerario

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verso il sé e il mondo esteriore, la nostalgia come ricchezza e consapevolezza dunque e non banale sinonimo di malinconia, gli affetti come valore primario dell’esistenza, il tempo, la bellezza, il cambiamento necessario, il viaggio, i colori, la natura, il paesaggio… Certo, fotografie e testi di Carlo Gajani, quelli che il volume raccoglie, ma soprattutto un libro ricco di immagini interiori e di poesia. “Partiva il mattino presto – ricorda nell’introduzione la moglie curatrice, Angela Zanotti Gajani – e tornava puntualissimo poco dopo il tramonto, soprattutto nei mesi freddi dell’autunno-inverno. Partiva senza una meta precisa, verso il delta del Po, con la sua inseparabile Nikon, con il solo intento di ‘perdersi’ nel paesaggio che si abbraccia camminando sugli argini o percorrendo l’intrico di strade e sentieri della grande campagna padana. Non solo un fotografo, Gajani, ma un artista a tutto tondo. Nato a Bazzano (BO) nel 1929 aveva studiato pianoforte prima di laurearsi in Medicina nel 1953, esercitando la professione medica per una quindicina di anni affiancandovi però la passione per le arti. Poi artista a tempo pieno, inizialmente soprattutto pittore e incisore, con importanti partecipazioni alla Biennale di Venezia nel 1964 e nel ’72, l’insegnamento all’Accademia di Belle Arti a Urbino e a Bologna fino al 1999. Ma anche un intellettuale attorno al quale si muoveva, soprattutto negli anni ’70, un mondo di scrittori e uomini di cultura che animavano non solo la città di Bologna e il DAMS dell’epoca: Calvino, Arbasino, Pasolini, Scabia, Neri, Celati, Moravia, D’Agata, Eco. Ginzburg… Sono i volti che troviamo raffigurati grazie a una intuizione di Gajani e a un’apertura tutta nuova per l’Italia di quegli anni: l’interesse verso il ritratto dipinto a partire da una base fotografica. Infine, dagli anni ’80 il progressivo abbandono dei pennelli per dedicarsi a mezzi espressivi puramente fotografici, nel ritratto, nel paesaggio, nel nudo. ‘Il posto delle fragole’ fu, a partire dal 1987, il titolo della nuova rubrica della rivista ‘2000 Incontri’, mensile promosso dalla Regione Emilia Romagna nel 1976 e diretto da Renzo Renzi, che Gajani animò con le immagini e i testi ora raccolti in volume. Una associazione di fotografie e parole che non solo si integrano a vicenda, ma che producono analogie, interrogativi, dubbi e riflessioni sul senso stesso della vita spesso, in un intreccio di realtà, arte, sogno. Fotogrammi e testi tra pianura padana e Appennino, in cui repentinamente appaiono – quasi trasfigurati dall’occhio dell’artista – un casolare, una figura umana, un argine, un filare di pioppi, una distesa erbosa che parlano e ci costringono a porci domande. Come per esempio il faro di Gorino che in Gajani evoca Cape Cod nel Massachussets, l’Oceano Atlantico, i padri pellegrini del ‘Mayflower’, il capitano Achab, Edward Hopper. ‘Fotografare il paesaggio – commenta l’artista in questo caso – significa viaggiare, trovarsi in luoghi certi con la propria persona, muoversi in territori incerti con la propria immaginazione’. O come ancora il pescatore solitario sulla sponda di un fiume percepito come parte integrante del paesaggio, come l’acqua e gli alberi. Alla fine della sua lunga carriera artistica – con esposizioni in Italia, Francia, Regno Unito, Germania, Stati Uniti e Canada – Gajani è ritornato alla terra della sua infanzia, nell’Appennino tosco-emiliano, alla ricerca di vecchie dimore, campi e cieli fotografati in un rigoroso e drammatico bianco e nero: ‘... per amore – come scrisse – non per obbligo, alla ricerca non della bellezza ma del carattere di abitazioni e luoghi che raccontano la vita in tempi passati’. Là, nella casa dei suoi nonni, è morto nel 2009. Ci ha lasciato arte e spunti di riflessione, come la frase sotto il suo ritratto nella quarta di copertina: ‘…punto l’obiettivo

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guardandomi attorno con gioia e con sollievo, e tutto mi appare misurato e rassicurante come un luogo disegnato con grazia, dove è un privilegio vivere, dove è decoroso morire’. L’iniziativa è organizzata da: U.T.E.F. – Università per l’Educazione Permanente di Ferrara Centro Teatro Universitario di Ferrara Fondazione Carlo Gajani Ferrara, 9 maggio 2014 Maria Grazia Campantico

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XII° PREMIO DI ARCHITETTURA “COSTRUIRE CON SISTEMI IN LEGNO”

Una scuola sicura, efficiente e sostenibile

Ritirano il premio 15 studenti del Dipartimento di Architettura di Unife

Nella foto: un immagine della mostra degli elaborati dell’edizione passata

Martedì 13 maggio alle ore 13, in Aula I5 del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara (via Quartieri, 8), si terrà la cerimonia di assegnazione del XII° Premio di Architettura “Costruire con sistemi in legno”, dedicato a studenti Unife del II° anno iscritti al corso “Laboratorio di Costruzioni dell’architettura 1”, tenuto dai docenti Petromaria Davoli, Theo Zaffagnini e Paola Boarin.

Quindici gli studenti che verranno premiati domani.

Ecco i nominativi: 6 i vincitori (Nicholas Dellai, Carlotta Trippa, Francesco Lupia, Giuseppe Mozzarella, Francesca Alberti, Sara Venturini) e 9 i segnalati (Anna Bosco, Diego Buonanno, Fabio Fanelli, Carolina Frascaroli, Camilla Covoni, Elena Greco Miani, Belen Lopez, Marco Pallaoro, Chiara Trosi), sui 135 studenti iscritti al corso e che hanno presentato un progetto individuale sul tema didattico “Una scuola sicura, efficiente e sostenibile”, chiamati a misurarsi su uso del legno, sicurezza ed efficienza energetica.

Nell’occasione, verrà anche inaugurata la mostra degli elaborati premiati, con tavole, disegni e plastici, che rimarrà aperta nello spazio di via Quartieri fino al 13 giugno.

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“ Il Premio di Architettura ‘Costruire con sistemi in legno’ - spiegano gli organizzatori Davoli, Zaffagnini e Boarin - aperto agli studenti del secondo anno che risultano iscritti al corso curriculare Laboratorio di Costruzioni dell’architettura 1 del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, è giunto alla sua XII edizione. Il tema di quest’anno è stato : ‘Una scuola sicura, efficiente e sostenibile’. L’iniziativa si colloca al termine del percorso formativo del corso laboratoriale, che, come esperienza specificatamente applicativa della Tecnologia dell’Architettura, ha come obiettivo la progettazione di un Sistema Costruttivo attinente un edificio nella sua globalità e nelle sue singole parti costitutive, organizzate ed integrate tra loro. Il progetto prende avvio con l’elaborazione dei concept di controllo ambientale, di organizzazione funzionale e di contestualizzazione morfologica con l’intorno e prosegue con la definizione dell’impianto strutturale di massima, per arrivare fino alla progettazione esecutiva di tutte le parti dell’involucro edilizio che dovrà essere connotato da elevate prestazioni energetico-ambientali. Conclude il percorso un computo metrico estimativo di una porzione della costruzione e un confronto tecnico, economico ed energetico della stessa parte. L’esercizio progettuale di quest’anno affronta in particolare le potenzialità di un progetto per un edificio in legno adibito a scuola dell’infanzia (a tre sezioni) con annessa sala polivalente ad uso collettivo, in un’ottica di ricostruzione all’interno di un’ipotetica zona colpita dal sisma, secondo una triplice contestualizzazione ambientale: un’area di montagna al nord (Trentino Alto Adige), un ambiente marittimo meridionale (Puglia) e una zona di pianura intermedia (Emilia Romagna). Uno stimolo progettuale che ha tratto origine dai dolorosi eventi sismici che di recente hanno interessato la nostra nazione, con l’obiettivo di proporre soluzioni progettuali e costruttive di rapida esecuzione per superare nel più breve tempo possibile quell’isolamento della comunità che nei piccoli centri spesso si verifica in seguito a fenomeni naturali o accidentali distruttivi su larga scala. In questa logica si colloca anche l’impiego di tecnologie leggere, soprattutto a matrice lignea naturale o ricostruita, argomento su cui il Laboratorio in oggetto sperimenta ormai da quasi 20 anni".

La giuria del concorso, riunitasi il 15 gennaio 2014 e chiamata a premiare 6 studenti vincitori e 9 segnalati, era così formata: Massimo Rossetti (IUAV di Venezia), Gianluca Minguzzi (Università di Ferrara), Paolo Rava (Università di Ferrara), Nicola Leonardi (direttore della rivista The Plan), Giorgi Roberto (azienda Giorgi Roberto, Lavorazione Legno), Andrea Righi (azienda BRA.WO)”.

Hanno sostenuto il premio: la rivista The Plan e le aziende Giorgi Roberto, Lavorazione Legno (Ferrara), BRA.WO (Broccolo - Righi Agency Wood Organization, Reggio Emilia), PABST (Zeltweg, Austria). Ferrara, 9 maggio 2014 Maria Grazia Campantico

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I PRIMI ANTENATI DELL’HOMO SAPIENS LASCIARONO L’AFRICA GIA’ 130.000 ANNI FA

Nuovi risultati del gruppo di ricerca congiunto di Barbujani e Harvati

Nella foto: Guido Barbujani

I primi antenati degli eurasiatici di oggi si diffusero dall'Africa in Asia e in Europa in almeno due movimenti migratori, prendendo probabilmente una rotta meridionale attraverso la penisola arabica e dirigendosi verso Iran, India e Asia meridionale, già 130 mila anni fa.

E’ quanto affermano i risultati di un recente studio pubblicato sull'ultimo numero della prestigiosa rivista Proceedings of National Academy of Sciences USA, condotto da un team di ricercatori guidati dal genetista Guido Barbujani, Ordinario del Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie dell’Università di Ferrara, e dalla paleoantropologa Katerina Harvati dell’Università tedesca di Tübingen.

Come afferma Barbujani, “già da anni facciamo ricerca sui diversi scenari ipotetici che accompagnarono la migrazione dei nostri antenati euroasiatici, tenendo conto dei potenziali percorsi di migrazione, dei dati genetici e dei confronti cranici. Con il nostro recente studio, abbiamo scoperto che la prima ondata migratoria dall'Africa è iniziata prima di quanto si pensasse, svolgendosi fin da circa 130.000 anni fa, con una seconda espansione per l'Eurasia settentrionale in seguito, circa 50.000 anni fa”.

“La maggior parte degli scienziati – prosegue Barbujani - concorda sul fatto che tutti gli esseri umani che vivono oggi in Europa e in Asia discendano da una popolazione ancestrale che visse in Africa almeno 100.000 anni fa. La diminuzione della diversità genetica e

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anatomica osservata nell'uomo a distanze crescenti dall'Africa sub-sahariana è generalmente interpretata come il risultato di un’unica, grande dispersione databile tra 50.000 a 75.000 anni fa. Tuttavia, i recenti dati genetici, archeologici e paleoantropologici non confermano questo scenario”.

Nel corso del recente studio, i due gruppi di Ferrara e di Tübingen hanno testato i due modelli alternativi di movimenti migratori, singoli e multipli, dall'Africa. Poiché entrambi i modelli sono associati a specifiche previsioni geografiche e temporali, i ricercatori sono stati in grado di verificarli confrontando crani umani moderni provenienti da diverse parti del mondo, dati genetici e distanze geografiche associate alle diverse vie di migrazione.

"Entrambi gli esperimenti, cioè sia i confronti anatomici, sia quelli genetici, sono a sostegno di un modello di dispersione multipla - spiega Hugo Reyes-Centeno, membro del team di Tübingen – e i risultati del nostro studio ci fanno pensare che, con tutta probabilità, il primo gruppo dei nostri antenati lasciò l'Africa circa 130.000 anni fa e seguì un percorso costiero attraverso la penisola arabica per l'Australia e la regione del Pacifico occidentale".

La ricercatrice Silvia Ghirotto del team di Ferrara aggiunge che “ le popolazioni nord asiatiche (ed europee) sembrano invece essere originate da una migrazione più tardiva dall'Africa, che risale a circa 50.000 anni fa”.

“ Siamo convinti – conclude Barbujani - che il lavoro continuo di ricerca sul campo, insieme ai progressi nella genetica, consentiranno la messa a punto di modelli sempre più attendibili sui flussi migratori dei nostri antenati dalle regioni meridionali dell'Africa. Queste rotte migratorie del sud costituiscono infatti un vasto spazio geografico finora poco studiato anche da archeologi e antropologi, che trarranno sicuramente contributi da questi studi a sostegno delle loro ricerche”.

Ferrara, 9 maggio 2014

Periodico dell’Università di Ferrara Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011

Maria Grazia Campantico

Periodico dell’Università di Ferrara Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011

Nando Dalla Chiesa parla di "La mafia, lo stato e la società italiana: Storie di una relazione pericolosa"

alle Department Lectures

Nando Dalla Chiesa ad un suo precedente intervento a Unife

Sarà Nando Dalla Chiesa il relatore d’eccezione del nuovo appuntamento delle Department Lectures, che, giovedì 15 maggio alle ore 14 nell’Aula 1 dell'Istituto Universitario di Studi Superiori IUSS-Ferrara 1391, (via Scienze 41/b), terrà la conferenza “La mafia, lo stato e la società italiana: Storie di una relazione pericolosa”. “Docente di Sociologia all’Università Bocconi di Milano - afferma Alfredo Alietti, Ricercatore del Dipartimento di Studi Umanistici di Unife, codirettore del Laboratorio di Studi Urbani e referente dell’appuntamento - Nando Dalla Chiesa, per anni deputato del Parlamento italiano, è uno tra i più noti studiosi del fenomeno mafioso e della criminalità organizzata in Italia. I suoi numerosi saggi su queste tematiche testimoniano, oltre al forte impegno intellettuale, un importante responsabilità civile e politica”. Una conferenza di rilievo che, come spiega Matteo Galli, Direttore del Dipartimento di Studi umanistici… rientra in questo ciclo di iniziative culturali aperte alla cittadinanza, tenute da nostri studiosi e studiosi ospiti ed intendono documentare la molteplicità e la ricchezza delle attività che organizziamo”.

Carlotta Cocchi

Ferrara, 13 maggio 2014

Periodico dell’Università di Ferrara Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011

Nuovo appuntamento con il ciclo di seminari in occasione delle elezioni del Parlamento Europeo

Mercoledì 14 maggio incontro con gli studenti del Liceo Roiti di Ferrara Venerdì 16 appuntamento con i giovani dell'Istituto per geometri Aleotti

Sono due i nuovi appuntamenti dedicati ai giovani studenti delle scuole superiori, organizzati dal Centro di Documentazione e Studi sulle Comunità Europee (CDE) di Unife, in occasione delle elezioni del Parlamento Europeo e finanziati dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea. "Il mio voto in Europa: una scelta per il mio futuro". E’ questo il titolo dell’incontro con gli studenti del Liceo Roiti di Ferrara, che si terrà mercoledì 14 maggio dalle ore 11 alle ore 13 nell’Aula Magna del Liceo, (via Azzo Novello, 2), mentre venerdì 16 maggio saranno i giovani dell'Istituto tecnico statale per geometri Aleotti di Ferrara, ad essere i protagonisti dell’incontro “(Ex)Change Your Life”, che si terrà dalle ore 9 alle ore 11 nell’Aula Magna dell’Istituto, (via Camilla Ravera, 11), dedicato ad ERASMUS+, il nuovo programma dell'UE per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport per il periodo 2014-2020. “Questi incontri – afferma Aurelio Bruzzo, Direttore del CDE - rappresentano, soprattutto per gli studenti al primo voto in Europa, un’occasione per individuare le ragioni per le quali è importante votare per il Parlamento europeo e far sentire la propria voce di cittadini”. “L’intento - afferma Sophia Salmaso, responsabile del CDE - è quello di fornire ai ragazzi gli strumenti critici per affrontare con maggiore consapevolezza la sfida che li attende. Gli incontri avranno anche lo scopo di far conoscere agli studenti le opportunità che l’Unione europea offre ai giovani, per quanto riguarda lo studio, il lavoro e la possibilità di fare esperienze in un altro paese.”.

Carlotta Cocchi

Ferrara, 13 maggio 2014

Periodico dell’Università di Ferrara Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011

All’Isola di Albarella il Congresso Internazionale “Veinland. Innovazioni ed eccellenza in Flebologia”

Il Prof. Paolo Zamboni

“Veinland. Innovazioni ed eccellenza in Flebologia”. E’ questo il titolo del Congresso Internazionale che si terrà venerdì 16 e sabato 17 maggio nell’Isola di Albarella, organizzato dal Centro Malattie Vascolari dell'Università di Ferrara. Al centro dell’evento il tema dell’eccellenza e dell’innovazione nel campo della diagnosi e della terapia delle malattie delle vene, causa di disturbi e di patologie a carico di diversi organi ed apparati quali arti inferiori, fegato, cervello, con un programma scientifico di altissimo spessore, che dalle scienze di base porta alle più avveniristiche opzioni terapeutiche. Tra i relatori del congresso ci saranno massimi esperti internazionali, provenienti da Atenei del calibro di Harvard, Washington, Michigan, New York, Arizona. Alla due giorni si parlerà di quali sono le più moderne innovazioni nel management dell’insufficienza venosa degli arti inferiori e del distretto cerebro‐spinale. In particolare un’intera sessione sarà dedicata ad un aggiornamento della patologia della CCSVI, l’Insufficienza Venosa Cronica Cerebro‐Spinale, condizione di alterato drenaggio venoso, che sarà descritta dal Prof. Paolo Zamboni, Direttore del Centro di Malattie Vascolari. “Oltre alla nota e maggiormente studiata associazione fra la CCSVI e la malattia neurologica della Sclerosi Multipla – spiega Zamboni - saranno trattate nuove investigazioni nel campo del disturbo del drenaggio venoso e malattie neurodegenerative quali il morbo di Parkinson e la malattia di Alzheimer e del prestigioso progetto di studio della circolazione venosa cerebro‐spinale in ambiente a gravità zero, realizzato grazie alla collaborazione fra il Centro Malattie Vascolari, il Dipartimento di Fisica di Unife, l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Agenzia Spaziale Europea e la NASA. Verrà infatti presentato il Progetto Drain Brain, che sarà eseguito in orbita dal capitano Samantha Cristoforetti, prima donna italiana nello Spazio. Questo Progetto permetterà di conoscere meglio la circolazione cerebrale degli astronauti in assenza di gravità. Molto interessante la parte terrena che permetterà di indagare persone con malattie neurologiche

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associate alla CCSVI a distanza, utilizzando in telemedicina le stesse tecnologie sperimentate nello Spazio”. “Innovazione ed eccellenza – prosegue Zamboni – verranno presentate poi nel campo della patologia ulcerosa vascolare degli arti inferiori, ultimo gradino nell’evoluzione della patologia varicosa, che coinvolge una persona ogni 100. Saranno presentate le più innovative strategie e tecniche sviluppate ai fini di un miglioramento dell’offerta terapeutica” “Il nostro Ateneo – conclude Zamboni - è stato fra i primi promotori della preservazione e riparazione dei vasi venosi e della loro eliminazione in caso di malattia varicosa. Dall’anno scorso ci siamo caratterizzati anche per la prima presentazione mondiale dei dati ad un anno di osservazione di un innovativo approccio laser per la preservazione ecoguidata di tutti i vasi venosi superficiali dell’arto inferiore, senza necessità di eseguire alcuna incisione chirurgica". Carlotta Cocchi Ferrara, 14 maggio 2014

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A Unife si parla di “Come e perché si conservano i depositi e i materiali preistorici e archeologici”

Palazzo Turchi di Bagno

“Come e perché si conservano i depositi e i materiali preistorici e archeologici”. E’ questo il titolo del seminario che si terrà venerdì 16 maggio alle ore 10.30 nell’Aula 1A di Palazzo Turchi di Bagno, (c.so Ercole I d'Este, 32 ), organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara. Relatore dell’appuntamento sarà Mauro Cremaschi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Milano. “Numerosi fattori concorrono alla conservazione, ma anche alla distruzione dei siti archeologici e dei materiali in essi presenti – ci spiega Carlo Peretto, Professore Ordinario del Dipartimento di Studi umanistici di Unife - I processi che controllano questi fattori sono studiati specialmente dalle scienze della terra, ed in particolare dalla pedologia, dalla geomorfologia e dalla sedimentologia. La loro conoscenza è un requisito essenziale per chi si occupa di archeologia attraverso la ricognizione territoriale e lo scavo stratigrafico. Nel corso dell’incontro verrà offerto un quadro delle problematiche connesse, fondandosi su numerosi casi di studio dall’Italia settentrionale e dalle regioni aride”. Carlotta Cocchi Ferrara, 14 maggio 2014

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In 500 per la camminata guidata in città

nell'ambito del progetto “CAMMINA CON NOI”

Proseguono le iniziative di Cammina con noi, il progetto del Dipartimento di Scienze della vita dell’Università di Ferrara coordinato da Francesco Conconi, che organizza gruppi di cammino guidato e incontri sul tema dei benefici derivanti dall’esercizio di un’attività fisica regolare aperti liberamente alla cittadinanza.

Domenica 11 maggio, oltre 500 cittadini si sono ritrovati alla Porta degli Angeli (in fondo a Ercole I d’Este) per una camminata libera, assistita, guidata e con ristoro finale fra le vie del centro storico della città di Ferrara.

Come spiega Conconi, “sono sempre più numerosi i dati che dimostrano quanto l’attività fisica regolare faccia bene alla salute e il programma Cammina con noi ha proprio lo scopo di facilitare l’uso di questo farmaco, facile da prescrivere ma spesso difficile da assumere. I gruppi di cammino sono guidati da un team di esperti composto da laureati in Scienze motorie, biologi, specializzandi in Medicina dello sport, cronometristi di Ferrara e un responsabile scientifico. Alla prima camminata, si misurano pressione, peso, altezza e giro vita e gli esperti sono a disposizione per offrire suggerimenti su calzature e abbigliamento tecnico. Ai partecipanti viene anche consegnato un libretto con le informazioni essenziali su attività fisica e salute. Le camminate, iniziate nell’inverno scorso, vengono abitualmente svolte sul circuito delle Mura, in gruppi distinti secondo la velocità di cammino, che viene costantemente rilevata con strumentazione elettronica e monitorata durante il periodo di allenamento”.

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“Camminare meglio, più velocemente e con meno fatica, con miglioramenti dello stato di salute generale – conclude Conconi – sono i risultati attesi di questo progetto, che ha il sostegno del Dipartimento per lo Sport, Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e delle Farmacie Comunali Ferrara”.

L’adesione a tutte le iniziative Cammina con noi è gratuita e l’invito è aperto anche a nuovi partecipanti.

Ferrara, 12 maggio 2014

Maria Grazia Campantico

Periodico dell’Università di Ferrara Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011

L'INTERPRETAZIONE CONFORME AL DIRITTO U.E. PROFILI E LIMITI DI UN VINCOLO PROBLEMATICO

Convegno inaugurale del Dottorato di ricerca in Diritto dell'Unione

europea e ordinamenti nazionali di Unife

Al via giovedì 15 maggio alle ore 15, all’Accademia dei Concordi (p,zza V. Emanuele II, 14 – Rovigo), il Convegno inaugurale del Dottorato di ricerca in “Diritto dell’Unione Europea e ordinamenti nazionali” dell’Università di Ferrara sul tema “Interpretazione conforme al diritto UE. Profili e limiti di un vincolo problematico”, in presenza del Rettore Pasquale Nappi, del Coordinatore del Dottorato Alessandro Bernardi e del Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo Giovanni De Cristofaro.

Il Convegno, aperto ai dottorandi e a tutta la comunità accademica, proseguirà nella stessa sede venerdì 16 maggio dalle ore 10 e vedrà la partecipazione di numerosi esperti del panorama giuridico italiano e internazionale.

Il Dottorato di ricerca in “Diritto dell’Unione europea e ordinamenti nazionali” dell’Università di Ferrara, costituito nel 2013, si configura come un percorso di alta qualificazione scientifica diviso in due curricula, ognuno dei quali abbraccia una pluralità di tematiche di specifico rilievo europeo, allo scopo di formare un giurista pienamente padrone delle complesse tematiche correlate al processo di integrazione europea. Il primo curriculum, denominato “Fonti, istituzioni e tutela dei diritti fondamentali”, è dedicato agli aspetti generali dell’europeizzazione del diritto, connessi ai profili istituzionali della costruzione europea, ai rapporti tra ordinamenti nazionali, sopranazionali e internazionali, nonché all’integrazione penale europea, con particolare attenzione alla tutela dei diritti. Il secondo curriculum, denominato “Le politiche dell’Unione Europea”, mira ad approfondire i temi afferenti alle singole politiche dell’Unione che trovano espressione in specifiche fonti di diritto derivato, immediatamente efficaci nei sistemi giuridici nazionali ovvero destinate ad esservi trasposte. La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo supporta il Dottorato in “Diritto dell’Unione europea e ordinamenti nazionali” mediante il finanziamento di 3 borse di

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studio destinate a progetti di ricerca in ambito europeo. La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo mette altresì a disposizione ulteriori fondi destinati a finanziare la mobilità internazionale dei dottorandi. Nella sede di Rovigo del Dipartimento vengono espletate le prove di accesso al dottorato, convocate le riunioni del collegio dei docenti e delle commissioni giudicatrici nominate per la valutazione dei dottorandi e delle tesi da essi elaborate ai fini del conferimento del titolo di dottore di ricerca. Nella sede rodigina si svolgono altresì molte delle iniziative didattiche e formative organizzate nell’ambito del dottorato. I dottorandi, nel corso del loro periodo formativo, frequentano con regolarità sia la sede rodigina (viale Marconi,2), sia la sede ferrarese (c.so Ercole I D’este, 37) del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo. http://giuri.unife.it/it/post-lauream/dottorato-di-ricerca/attivita-formative Ferrara, 13 maggio 2014 Maria Grazia Campantico

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UNO SGUARDO AL CIELO

Il nuovo ciclo a Cento per elaborare le perdite

Nella foto: Paola Bastianoni Nel terremoto si fa esperienza della fine: le case crollano, l'economia è in ginocchio, i

legami si spezzano a causa della perdita di alcuni cari, il senso di appartenenza e l'identità di ciascuno risultano fortemente minati.

Dopo Ferrara, il ciclo "Uno sguardo al cielo. Elaborare le perdite" arriva anche a Cento, zona altamente coinvolta dagli episodi luttuosi che hanno colpito l’Emila Romagna a causa del terremoto del 2012, per offrire spunti di riflessione sul senso della perdita causata da eventi cosi traumatici e sulle possibilità di elaborarla, avviando processi di ricostruzione e ridisegnando nuovi progetti di vita.

Il primo appuntamento si terrà lunedì 12 maggio alle ore 21 a Casa Pannini (c.so Guercino 74, Cento – BO), con “Elaborare la perdita di un figlio”, proiezioni tratte dal film"Rabbit Hole", con Paola Bastianoni, docente di Psicologia dinamica presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Ferrara.

“Uno sguardo al cielo” è un progetto di carattere culturale, che intende trattare un tema particolarmente delicato qual è quello dell’ elaborazione e superamento del lutto ed è promosso da Amsef srl e dal Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Ferrara.

Di seguito i successivi incontri:

28 maggio ore 21.00 Casa Pannini, Corso Guercino 74 Comunicare la morte ai bambini con Chiara Baiamonte

31 maggio ore 16.00-19.00 Area antistante la Pinacoteca Civica Il Guercino, via Matteotti 16

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Aquae Motus. Installazione artistica di Giordano Pariti 4 giugno ore 21.00 Casa Pannini, Corso Guercino 74 Presentazione del libro "Uno sguardo al cielo. Elaborare il lutto" con la partecipazione dei curatori Paolo Panizza e Paola Bastianoni, degli autori e di Stefano Ravaioli, giornalista di Telestense

Partecipazione gratuita. Info: tel. 051/6843334 www.comune.cento.fe.it

Ferrara, 9 maggio 2014

Maria Grazia Campantico

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GIANPIERO BONETTI CON UN PROGETTO INNOVATIVO SULL’ORTICA è fra i 5 vincitori del Premio Lions 2014 per giovani laureati

Nella foto: Gianpiero Bonetti in attività con l’ortica

Seimila euro per premiare il lavoro di ricerca sulla valorizzazione di specie di ortica tipiche della regione Emilia-Romagna vanno a Gianpiero Bonetti, dottorando del Laboratorio di Chimica degli Alimenti del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell’Università di Ferrara, coordinato da Vincenzo Brandolini. I fondi arrivano dal Concorso Lions 2014, rivolto a premiare la capacità di giovani laureati under 35 nello sviluppo di progetti innovativi nel settore agro-alimentare e delle “energie per il pianeta”, con caratteristiche speciali di organicità, coerenza, semplicità e che siano a sostegno della imprenditorialità e dell’occupazione giovanile. Ci spiega Bonetti: “Il progetto è iniziato nel 2013 con lo studio bromatologico-nutrizionale su campioni spontanei raccolti dall'Associazione Amici dell'Ortica di Malalbergo che tutti gli anni, a settembre, organizza nello stesso Comune del bolognese la Sagra dell'Ortica. Da questi primi studi sono emerse le ottime caratteristiche nutrizionali dell'ortica ed inoltre essendo una pianta nitrofila, è possibile ipotizzarne un utilizzo per bonificare terreni fortemente concimati da eccessi di azoto. Da qui è nata l'idea di sviluppare il progetto verso una ricerca varietale e tecnologica per l'individuazione delle cultivar di ortica che meglio si prestino allo sviluppo di processi di trasformazione della materia prima con l'obiettivo di implementare l'utilizzo di questa pianta nel panorama alimentare, con la centralità sia del settore agricolo, sia di quello industriale. Inoltre, lo sviluppo di coltivazioni alimurgiche si inserisce nell'ottica di uno sviluppo di una agricoltura a basso impatto ambientale”. “Infine, le conosciute proprietà officinali dell'ortica – conclude Bonetti - potranno essere approfondite ed utilizzate per lo sviluppo di integratori e di alimenti funzionali ad alto valore aggiunto, migliorando, nel contempo, lo studio di metodi analitici per la caratterizzazione e valorizzazione della componente nutraceutica”.

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Grazie alla sensibilità del Lions Club Distretto 108 TB, che assegna ogni anno cinque premi, uno per ciascuna delle cinque sedi universitarie di Ferrara, Bologna, Modena-Reggio, Parma e La Spezia), i fondi ricevuti da Bonetti permetteranno l'inizio ed il primo sviluppo di questo ambizioso progetto di innovazione tecnologica, che darebbe voce scientifica alle esperienze del passato per una specie vegetale molto bistrattata anche se di antica tradizione locale e mondiale.

Ferrara, 15 maggio 2014

Maria Grazia Campantico

Periodico dell’Università di Ferrara Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011

MOLECOLE DUALISTICHE, COSMETICI FERMENTATATI E NEUROCOSMETICI AL SERVIZIO DELLA SALUTE E DEL

BENESSERE QUOTIDIANO

Le nuove scoperte di Manfredini, Vertuani e Scalambra

Nella foto: Silvia Vertuani, Stefano Manfredini e Emanuela Scalambra alla premiazione Cosmofarma

Emanuela Scalambra, dottore di ricerca in Scienze Farmaceutiche dell’Università di Ferrara, è la vincitrice del premio “Innovazione e ricerca cosmetica”, istituito per il primo anno dall’Ateneo in collaborazione con Cosmofarma, una delle più importanti fiere europee per l’industria farmaceutica dedicata alla cosmesi e alla salute, per supportare giovani laureati con tesi innovative sugli scenari futuri del settore farmaceutico e dermocosmetico internazionale.

Il riconoscimento, recentemente conferito a Bologna proprio in occasione delle fiera, premia Scalambra per il “profilo altamente innovativo della sua ricerca condotta alla scoperta delle ‘molecole dualistiche’, una nuova classe di molecole utili nell’applicazione ai processi degenerativi legati al fotoinvecchiamento e all’esposizione solare”.

Gli importanti risultati della tesi di Scalambra, dal titolo “Progettazione, sintesi e valutazione di nuove molecole dualistiche provviste di attività UV filtrante e antiossidante”, hanno conseguito il brevetto di cui l’Università di Ferrara è titolare e i cui inventori, insieme alla vincitrice del premio, sono due docenti dell’Ateneo: Stefano

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Manfredini, Presidente della Scuola di Farmacia prodotti della salute, e Silvia Vertuani ricercatrice del Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie.

Ma ulteriori nuove scoperte arrivano anche direttamente dagli stessi Manfredini e Vertuani, che da anni si dedicano alla ricerca nel campo farmaceutico e della dermocosmesi, risultati che hanno destato interesse sempre a Cosmofarma.

Stiamo parlando dei ‘cosmetici fermentati’, a base di ingredienti molto particolari, i metaboliti secondari, ottenuti da processi di fermentazione di sostanze naturali con un processo totalmente green e sostenibile, presentati da Manfredini nell’ambito del progetto sostenuto da Spinner, il programma della Regione Emilia-Romagna dedicato alle persone per lo sviluppo di idee e progetti innovativi. "Alle creme di bellezza a base di staminali – spiega Manfredini - che contengono nel 90% dei casi cellule di derivazione vegetale e nel 10% prodotti di cellule anche di origine umana, si affiancano ora sostanze di nuova generazione, ricavate con processi di fermentazione biotecnologica verde. Si tratta di processi che permettono di produrre ingredienti a migliore attività biologica, nel pieno rispetto dell'ambiente, facendoli fermentare in incubatori”. I nuovi biocosmetici fermentati contengono cocktail di sostanze vegetali, come soia, riso, grano, pisello e gingko biloba, ottenuti attraverso digestione enzimatica. "Si usano ad esempio i fermenti lattici - precisa Manfredini – e la digestione enzimatica rende queste sostanze biodisponibili per l'organismo e tali composti sono supportati da un razionale scientifico interessante, usati principalmente come anti-età".

Il filone di ricerca innovativo legato alla neuro-cosmesi viene invece presentato da Vertuani, che così spiega: “ Il sistema nervoso e la pelle comunicano in continuo grazie ai neurotrasmetittori. I neurocosmetici sono ingredienti in grado di modulare il complesso sistema di queste sostanze presenti anche a livello della pelle. La cute è un tessuto altamente innervato, e gli ingredienti cosmetici più noti che rientrano in questo ambito sono peptidi impiegati come anti-rughe o per il trattamento della pelle sensibile. Possono agire con un meccanismo simile a quello della neurotossina botulinica o neurotossine derivanti dal siero di vipera, o altre sostanze neurocosmetiche sono ad es. il mentolo e capsaicina, che agiscono procurando sensazioni di calore o freschezza sulla pelle. L’ambito che più si sta coinvolgendo nella ricerca sono i mediatori dell’infiammazione neurogenica che sottende ai fenomeni di discomfort tipici della pelle sensibile”.

Si tratta indubbiamente di scoperte scientifiche che troveranno un rapido impiego per fornire ulteriori impulsi a nuovi prodotti e nuovi mercati, per il conseguimento di uno stato di benessere derivante sempre più da una cura quotidiana.

Ferrara, 15 maggio 2014

Maria Grazia Campantico

Periodico dell’Università di Ferrara Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011

LUNEDÌ 19 MAGGIO UNIFE DEDICA UN INCONTRO ALLA VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ DELLA RICERCA

Nella foto: Ricercatori Unife in laboratorio

VQR. Un acronimo, tra i tanti che vengono usati anche in campo universitario, ma dietro il quale si cela un importante progetto: quello di valutazione dei risultati della ricerca scientifica nel periodo 2004-2010 dalle Università Statali e non Statali, dagli Enti di Ricerca pubblici vigilati dal MIUR e da altri soggetti pubblici e privati che svolgono attività di ricerca. E lunedi’ 19 maggio dalle ore 15, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza (c.so Ercole I d’Este, 37), l’Ateneo di Ferrara analizzerà l'intero processo della Valutazione della Qualità della Ricerca, realizzata dall’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) su richiesta del MIUR. Sarà l’occasione per discutere, insieme a tutte le componenti dell’Ateneo, la validità, le criticità e le prospettive del nuovo sistema di valutazione nazionale. L’analisi dei dati della valutazione della ricerca permetterà da un lato di analizzare l’efficienza e la qualità complessiva della ricerca di Unife e dall’altro di effettuare un ragionevole confronto con altre strutture nazionali. La discussione collegiale sugli indicatori più appropriati per ogni tipologia di valutazione sarà un prezioso strumento per poter valorizzare nel futuro le scelte strategiche e gestionali della ricerca nel nostro Ateneo. Nel corso della giornata si parlerà, anche dei nuovi parametri che l’ANVUR sta sviluppando per la valutazione e verifica della ricerca. In particolare della Scheda Annuale della Ricerca Dipartimentale

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(SUA-RD), finalizzata a raccogliere tutte le informazioni utili alla valutazione della ricerca dipartimentale. Il programma della giornata prevede, dopo l’introduzione del Rettore Pasquale Nappi, gli interventi di Andrea Conti sugli Indicatori della VQR, di Pier Andrea Borea sul Posizionamento dell'Università di Ferrara negli indicatori VQR 2004-2010 e di Leonzio Rizzo sulle Analisi delle determinanti sul risultato VQR di Unife: punti di forza e di debolezza. Al termine della prima parte, seguiranno una prima discussione e le relazioni di Francesco Di Virgilio, Delegato del Rettore per la Ricerca e trasferimento tecnologico, spin off, brevetti sul Il futuro della VQR e di Giorgio Vannini sulla SUA-RD: un nuovo strumento per la valutazione e verifica della ricerca?. Modera l’incontro Sergio Tanganelli.

Ferrara, 15 maggio 2014

Maria Grazia Campantico

Periodico dell’Università di Ferrara Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011

A Unife il convegno “Lampade abbronzanti: regolamentazione, controlli, prospettive”

Si parlerà di “Lampade abbronzanti: regolamentazione, controlli, prospettive” nel corso del convegno che si terrà lunedì 19 maggio alle ore 9.30 nell’Aula Magna di Palazzo Trotti Mosti dell’Università di Ferrara, (c.so Ercole I D’Este, 37), organizzato da Santo Scalia, Professore associato del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche di Unife, nell’ambito del Corso di Formazione Universitaria per Tecnici Estetisti (FORMEST). “Vista la grande diffusione tra la popolazione, soprattutto giovanile, dell’abbronzatura artificiale mediante apparecchiature a raggi ultravioletti (UV) – afferma Santo Scalia - è estremamente importante la corretta gestione di questi dispositivi, in relazione alle caratteristiche tecniche e modalità di esercizio riportate nel Decreto Interministeriale n.110 del 2011. Nel corso della giornata saranno esaminati gli aspetti relativi alla verifica della rispondenza delle lampade UV per uso estetico alle specifiche introdotte nel Decreto Interministeriale, affrontate le problematiche connesse all’adeguamento delle apparecchiature abbronzanti e alle iniziative di informazione sia per i gestori che per gli utenti. Saranno infine discusse le prospettive di questo settore nell’ambito dei centri estetici”. Al convegno, che si rivolge ad un’ampia platea costituita da estetisti, medici e tecnici delle ASL e ARPA, produttori industriali ed utenti dei solarium per abbronzatura, interverranno tra gli altri Giovanni D’Amore del Dipartimento Tematico Radiazioni-ARPA Piemonte, rappresentanti dei produttori di apparecchi per l’abbronzatura artificiale e Gianni Mariutti, membro del “Tavolo Tecnico Permanente” per le apparecchiature elettroestetiche del Ministero dello Sviluppo Economico. Iscrizioni on line: www.unife.it/corsoformazione/formest Carlotta Cocchi Ferrara, 16 maggio 2014

Periodico dell’Università di Ferrara Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011

Per il ciclo “L'invenzione del Museo. Oggetti, simboli e collezionismo”

Martedì 20 maggio la conferenza di Claudio Strinati su Necessità del museo

Francesca Cappelletti

Nuovo appuntamento martedì 20 maggio alle ore 17 nella Sala dei Comuni del Castello Estense con il ciclo di incontri “L'invenzione del Museo. Oggetti, simboli e collezionismo”, organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara e dal TekneHub, laboratorio del Tecnopolo di Ferrara, in collaborazione con la Fondazione Ferrara Arte. Ospite d’onore della conferenza “Necessità del museo” sarà Claudio Strinati, grande storico dell'arte italiano, studioso del manierismo e del Seicento, a lungo Soprintendente del Polo Museale di Roma, organizzatore delle grandi mostre sul Seicento degli ultimi decenni e attualmente nel CdA del Palazzo delle Esposizioni. “Considerata la sua lunga esperienza nel campo della gestione dei musei e dell'organizzazione di mostre – afferma Francesca Cappelletti, Professore associato di Storia dell’Arte moderna di Unife - molto interessante suona il titolo “Necessità del museo”, da chi per anni ha coordinato uno fra i Poli museali più ricchi del mondo, che comprende la Galleria Borghese, la Galleria Nazionale di Palazzo Barberini, la Spada e la Corsini, oltre al Museo di Castel Sant'Angelo. Oggi si parla moltissimo, infatti, della necessità di ridurre il numero dei musei o quanto meno i loro costi; gli orari, poi, sono talvolta già ridotti per la mancanza di personale. Che i musei siano necessari non può quindi che confortare: sono indispensabili per l'esperienza estetica ma anche per la formazione dell'individuo e per creare un sentimento forte di identità culturale che spinga anche i più giovani a interessarsi della tutela e della valorizzazione dei monumenti. Carlotta Cocchi Ferrara, 16 maggio 2014

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A Unife si parla di “Tafonomia: processi di fossilizzazione e conservazione di organismi del passato”

“Tafonomia: processi di fossilizzazione e conservazione di organismi del passato”. E’ questo il titolo del seminario che si terrà lunedì 19 maggio alle ore 14 nell’Aula 1A di Palazzo Turchi di Bagno, (c.so Ercole I d'Este, 32 ), organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara. Relatore dell’appuntamento sarà Renato Posenato, Professore Ordinario del Dipartimento di Fisica e scienze della Terra di Unife. “I temi della conservazione – anticipa Posenato - rivestono particolare interesse per quanto riguarda le modalità di fossilizzazione di antichi organismi e reperti, per la ricerca scientifica al fine di ricostruire la storia naturale e antropica del passato e per le ricadute in ambito conservativo e museografico”. Carlotta Cocchi Ferrara, 16 maggio 2014

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Nuovo appuntamento con il ciclo di seminari in occasione delle elezioni del Parlamento Europeo

Mercoledì 21 maggio l’incontro con gli studenti dell'ITI Copernico-Carpeggiani

Nuovo appuntamento dedicato ai giovani studenti delle scuole superiori, organizzato dal Centro di Documentazione e Studi sulle Comunità Europee (CDE) di Unife, in occasione delle elezioni del Parlamento Europeo e finanziato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Mercoledì 21 maggio saranno i giovani dell'ITI Copernico-Carpeggiani di Ferrara, ad essere i protagonisti dell’incontro “Il mio voto in Europa: una scelta per il mio futuro”, che si terrà dalle ore 10 alle ore 12 nell’Aula Magna dell’Istituto, (via Pontegradella, 25). L’incontro prevede un laboratorio con gli studenti dal titolo "Elezioni europee, questa volta è diverso", condotto da Gianfranco Coda del Centro Europe Direct dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, con la collaborazione di Alessandra Piganti di Antenna Europe Direct del Comune di Ferrara. “Questi incontri – afferma Aurelio Bruzzo, Direttore del CDE - rappresentano, soprattutto per gli studenti al primo voto in Europa, un’occasione per individuare le ragioni per le quali è importante votare per il Parlamento europeo e far sentire la propria voce di cittadini”. “L’intento - afferma Sophia Salmaso, responsabile del CDE - è quello di fornire ai ragazzi gli strumenti critici per affrontare con maggiore consapevolezza la sfida che li attende. Gli incontri avranno anche lo scopo di far conoscere agli studenti le opportunità che l’Unione europea offre ai giovani, per quanto riguarda lo studio, il lavoro e la possibilità di fare esperienze in un altro paese.”.

Carlotta Cocchi Ferrara, 19 maggio 2014

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Unife ricorda il Dott. Marino Gatti con il convegno

“Percorrendo le vie della psicopatologia.. Il viaggio di Marino Gatti”

“Percorrendo le vie della psicopatologia.. Il viaggio di Marino Gatti”. E’ questo il titolo del convegno che si terrà giovedì 22 maggio dalle ore 15 alle ore 18 nell’Aula 6 del Polo didattico dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Anna a Cona, (via Aldo Moro, 8), organizzato dalla Sezione di Scienze neurologiche, psichiatriche e psicologiche del Dipartimento di Scienze biomediche e chirurgico specialistiche di Unife per ricordare il Dott. Marino Gatti, medico psichiatra, scomparso qualche anno fa. Dopo l’introduzione di Luigi Grassi, Direttore del Dipartimento e di Enrico Granieri, Professore ordinario, molti i relatori che interverranno su temi attorno a cui ruotavano i tanti interessi del lavoro del Dott. Gatti. Sarà Claudio Rapezzi dell’Università di Bologna ad aprire il pomeriggio di studi con una relazione dal titolo “Da Sherlock Holmes al Dr House: analogie fra metodo clinico, romanzo poliziesco e fiction televisiva”. Emilio Ramelli, già Professore ordinario di Psichiatria e già Direttore della Clinica Psichiatrica di Unife interverrà sul tema “Torna di moda il diavolo”. Sarà poi il turno di Antonio Salvatore, Docente della Scuola Nazionale di Alta Formazione dell'Avvocato, specialista dell'Unione delle Camere Penali Italiane di Ferrara a parlare di “Il demone della paura: l'ossessione immunitaria nella società del rischio e l'ipertrofia del diritto penale”. Proseguirà Giovanni Zuliani, Professore associato del Dipartimento di Scienze mediche che terrà la relazione “La sindrome di Diogene: una condizione atipica tra la Psichiatria e la Geriatria”, seguito da Paola Milani dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria con il tema “Indagare le funzioni cognitive: il contributo della neuropsicologia”. Carlotta Cocchi Ferrara, 20 maggio 2014

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Presentati i progetti per il nuovo insediamento a Cona di Aule didattiche

Un momento della conferenza stampa Presentati in conferenza stampa i progetti per il nuovo insediamento a Cona di Aule didattiche alla presenza del Rettore Pasquale Nappi, del Pro Rettore Francesco Bernardi, del Direttore Generale Roberto Polastri, del Delegato del Rettore all’edilizia Claudio Alessandri e del Dirigente dell’Area edilizia, sicurezza, gare e patrimonio Giuseppe Galvan. “Siamo arrivati ad una prima significativa tappa del percorso che porta al nuovo insediamento di Aule didattiche a Cona – ha affermato il Rettore Pasquale Nappi – Attualmente sono otto le Aule esistenti dedicate alla didattica. Abbiamo quindi deciso di dotare la Scuola di medicina ed i tre Dipartimenti medici di una struttura con aule attrezzate, laboratori didattici, sale per convegni, studi per i docenti e spazi per il ristoro ed il tempo libero degli studenti. E’ forte l’impegno che stiamo profondendo. Sono ormai cinque anni infatti che non riceviamo fondi dal Ministero riservati all’edilizia, quindi per questo progetto stiamo utilizzando quelli previsti nel bilancio di Unife. Nei 20mila metri quadrati che hanno concesso all’Università di Ferrara all’atto della realizzazione del nuovo Ospedale di Cona, sarà realizzato l’edificio ed un parcheggio con coperture fotovoltaiche. Stiamo parlando quindi di un polo universitario completamente autonomo”. “Per individuare le caratteristiche che avrebbe dovuto avere l’edificio – prosegue il Rettore – abbiamo chiesto proprio ai colleghi dei Dipartimenti medici di segnalarci le loro esigenze, abbiamo poi stabilito i criteri ed i requisiti ed è stato bandita una gara di progettazione. Tanti i progetti di elevata qualità che sono pervenuti e che sono stati esaminati da una commissione composta dal Prof. Alessandri, dal Prof. Maurizio Biolcati Rinaldi del Dipartimento di Ingegneria e dall’Ing Galvan. La scelta finale è ricaduta su un progetto elaborato da uno studio di Trento e di Venezia. Ora passiamo alla fase successiva dell’esecuzione per un costo di circa undici milioni di euro, già stanziati sul nostro bilancio”. Ad entrare nel merito dei tempi di realizzazione l’Ing Galvan … “Già con il bando di appalto a dicembre 2013, i tempi previsti per la realizzazione sono stati fissati in mille giorni e noi siamo fiduciosi di farcela. Il concorso di progettazione premia i primi tre classificati e per sceglierli abbiamo tenuto conto del progetto con la miglior evidenza estetica, impiantistica, sostenibilità dell’opera ed efficienza energetica che, per il primo classificato, è quasi a consumo zero. Si va tutto

Periodico dell’Università di Ferrara Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011

ad inserire in un sistema sostenibile con 700KW di fotovoltaico che saranno installati nel parcheggio e con un’illuminazione completamente al led. Tra i parametri valutati molto importanti ovviamente il rispetto delle norme antisismiche e la sicurezza antincendio”. “E’ stata un’esperienza interessante e faticosa al tempo stesso – racconta Alessandri – Il progetto primo classificato soddisfa tutti i requisiti richiesti di funzionalità ed estetici ed è stato realizzato da progettisti giovani, davvero molto bravi, anche se ancora non noti nel panorama nazionale. E’ un’opera nuova che può essere iscritta tra le opere di importanza rilevante per la città”. A concludere Francesco Bernardi… “L’Università di Ferrara sta davvero offrendo a tutta la città, ai suoi studenti ed alla comunità universitaria un’occasione fuori dalla norma di cui essere orgogliosi”.

Carlotta Cocchi Ferrara, 20 maggio 2014

Periodico dell’Università di Ferrara Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011

NUOVI RICONOSCIMENTI PER GIOVANI RICERCATORI UNIFE

Teresa Gagliano vince il Premio “Young Investigator Award” per il

suo studio innovativo sui carcinoidi bronchiali

Nella foto: Teresa Gagliano alla premiazione in Polonia il 6 maggio 2014

Proseguono i riconoscimenti ottenuti dalla ricerca scientifica condotta dai giovani precari dell’Università di Ferrara. E’ questa la volta di Teresa Gagliano, assegnista di ricerca del Dipartimento di Scienze mediche, Sezione di Endocrinologia diretta da Ettore degli Uberti, insignita a Wroclaw (Polonia) del Premio Young Investigator Award dalla Società Europea di Endocrinologia (ESE), rivolto a 12 ricercatori under 35 selezionati fra numerosissimi partecipanti per il valore scientifico degli studi e valutati da una giuria internazionale indipendente altamente qualificata. Gagliano si è meritata il Premio per lo studio innovativo sui carcinoidi bronchiali nell’ambito del progetto FIRB Piattaforme tecnologiche avanzate per la definizione di nuovi biomarkes e bersagli molecolari in vettori nano tecnologici per la diagnosi e terapia di neoplasie umane, coordinato da Maria Chiara Zatelli. Gagliano fa parte anche dei 23 precari dell’Università di Ferrara vincitori del Bando 2013 per Giovani Ricercatori non strutturati, finanziato con i fondi raccolti da Unife nel 2010 con il 5x1000. Spiega Gagliano: “I carcinoidi bronchiali sono rari tumori neuroendocrini che colpiscono l'epitelio respiratorio, per la cui risoluzione generalmente si ricorre all’asportazione chirurgica. Tuttavia, a causa di masse molto grandi o per l'insorgenza di metastasi a distanza, tale opzione non sempre è praticabile. In questi casi, data la scarsa efficacia della chemioterapia, si ricorre alla terapia a bersaglio molecolare, con un’azione specifica solo sulle cellule tumorali contro cui è diretta, che presenta tuttavia numerose

Periodico dell’Università di Ferrara Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011

incognite. Lo scopo della ricerca è stato quello di verificare l'efficacia di un farmaco, già utilizzato per bloccare la proliferazione di altre cellule tumorali, anche per la cura dei carcinoidi bronchiali, dimostrando che tale terapia ne inibisce di fatto la crescita, ripristinando i fisiologici meccanismi di morte cellulare”." Un segnale concreto di speranza per i giovani e per la ricerca scientifica su cui, oramai da troppi anni, lo Stato investe sempre meno, dimenticando che forse il nostro futuro è invece proprio lì. Per destinare il 5x1000 all’Università di Ferrara occorre indicare in dichiarazione dei redditi (CUD, 730 o Modello Unico Persone Fisiche), nella sezione Finanziamento della Ricerca Scientifica e dell’Università, la propria firma e il codice fiscale di Unife 80007370382. I video che raccontano le ricerche finanziate con il 5x1000 devoluto a Unife nel 2010 sono visibili su unife.tv, il canale video dell’Ateneo. La Società Europea di Endocrinologia (ESE) promuove la ricerca per la pubblica utilità, l’apprendimento e la pratica clinica in endocrinologia con l'organizzazione di convegni, corsi di formazione e pubblicazioni, sensibilizzando l'opinione pubblica, di concerto con la legislazione nazionale e internazionale. Le principali attività di ESE comprendono l'organizzazione del Congresso Europeo annuale di Endocrinologia e una serie di corsi post-laurea. Ad ESE fanno capo cinque riviste ufficiali: European Journal of Endocrinology, Journal of Endocrinology, Journal of Molecular Endocrinology, Endocrine-Related Cancer e la recente rivista interdisciplinare Open Access Endocrine Connections. Le riviste di ESE coprono l'intero spettro dell’endocrinologia europeo, contribuendone ad elevarne il profilo scientifico.

Ferrara, 22 maggio 2014

Maria Grazia Campantico

Periodico dell’Università di Ferrara Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011

DOMANI 23 MAGGIO TORNANO A UNIFE I “BIMBI IN UFFICIO CON MAMMA E PAPÀ”

Nella foto: un momento della passata edizione all’Orto Botanico

Porte aperte domani venerdì 23 maggio in Ateneo ai figli di tutti gli universitari, studenti e dipendenti, per Bimbi in ufficio con mamma e papà, l’iniziativa nazionale promossa da Il Corriere della Sera in collaborazione con La Stampa, patrocinata dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia - Presidenza Consiglio dei Ministri, con l’obiettivo di mostrare ai più piccoli gli ambienti di lavoro dove i genitori passano tante ore.

A riproporre l’evento in Unife ci hanno pensato Cristiana Fioravanti, Delegata alle Pari Opportunità, Silvia Borelli, Presidente del Consiglio di Parità, Cinzia Mancini, Presidente del Comitato Unico di Garanzia, Maria Grazia Campantico, Ufficio Comunicazione ed eventi, e Claudia Palandri, Dipartimento di Giurisprudenza, che così spiegano: “Dopo il successo della scorsa edizione, dove Unife fece da apripista in qualità di primo Ateneo promotore, anche quest’anno abbiamo deciso di aderire a questa iniziativa, che si configura come vera e propria giornata di condivisione e attenzione al sociale, importante non solo per gli adulti, ma anche per i bambini, che per un giorno avranno l’opportunità di vedere da vicino cosa fanno i genitori durante i momenti in cui non sono con loro”.

“Il tema di intrattenimento e di riflessione scelto dall’Ateneo per questa nuova edizione – proseguono le organizzatrici – dedicato ai più piccoli e non solo, sarà il pinguino, simbolo del 2014-anno europeo della conciliazione tra vita professionale e vita familiare, una particolare specie che per natura attiva strategie di condivisione domestica, con uno scambio dei carichi di cura dei figli e dei compiti quotidiani,

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rappresentando così un ottimo esempio di collaborazione tra coniugi per la conduzione della famiglia”.

Il programma di domani prevede: dopo l’arrivo nelle strutture universitarie dei bimbi con i genitori, ritrovo alle 10.30 nell’Aula Magna di Giurisprudenza (c.so Ercole I d'Este n.37), per assistere alla lezione sul tema Un’allegra famiglia di pinguini, a cura di due docenti dell’Ateneo, lo psicologo clinico Stefano Caracciolo e il geologo Umberto Simeoni, cui seguiranno la presentazione degli elaborati dei piccoli, la consegna degli attestati di partecipazione e un momento di svago, con merenda in famiglia in giardino.

L’evento rientra nel Piano di Azioni Positive d’Ateneo 2014-2016, volto a garantire le pari opportunità, a promuovere attività in merito al benessere organizzativo e a rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione della parità.

“ Un messaggio culturale – concludono le organizzatrici - che ci auguriamo possa servire da esempio ad altre strutture ed enti locali, per sottolineare il contributo che una giornata come questa può apportare all’ambiente professionale e alla conciliazione con il quotidiano. Un’esperienza e un utile momento di crescita, quindi, per grandi e piccoli, per dare più spazio a valori forti su cui deve basarsi la vita”.

Ferrara, 22 maggio 2014

Maria Grazia Campantico

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Per il ciclo “L'invenzione del Museo. Oggetti, simboli, collezionismo, storie dell’arte” Lunedì 26 maggio la conferenza di Louis Godart

Consigliere del Presidente della Repubblica per la Conservazione del patrimonio artistico

Palazzo del Quirinale: veduta della Sala Gialla di Alessandro VII Chigi

Si conclude con un ospite davvero d’eccezione la prima parte del ciclo di incontri “L'invenzione del Museo. Oggetti, simboli, collezionismo storie dell’arte”, organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara e dal TekneHub, laboratorio del Tecnopolo di Ferrara, in collaborazione con la Fondazione Ferrara Arte. Ospite d’onore della conferenza “Il Colle e il Palazzo del Quirinale nella Storia”, che si terrà lunedì 26 maggio alle ore 17 nella Sala dei Comuni del Castello Estense, sarà Louis Godart, Consigliere del Presidente della Repubblica per la Conservazione del patrimonio artistico. Come ci anticipa lo stesso Godart.. “Il colle del Quirinale è stato apprezzato dalle famiglie dell’aristocrazia romane che lo hanno occupato in età repubblicana e imperiale. A partire dal 1583 i pontefici che volevano evadere dall’afa vaticana durante i mesi estivi, hanno deciso di costruire una residenza sul colle del Quirinale. In pochi anni, tra il 1583 e il 1615 l’immenso palazzo papale era ultimato. È diventato, caso unico nella storia, il punto di riferimento dell’auctoritas fino ai nostri giorni: dal 1583 al 1870 residenza dei papi; dal 1870 al 1946 dimora dei re d’Italia e dal 1946 sede della massima magistratura dello Stato repubblicano. Durante la breve occupazione napoleonica (1812-1814), Napoleone che non ha mai messo piede a Roma, sognava di fare del palazzo del Quirinale la reggia dell’impero. Le ricerche condotte in Quirinale negli ultimi anni hanno restituito alla storia intere pagine della vita del palazzo che erano cadute nell’oblio come la Galleria di Alessandro VII Chigi, le fabbriche di Paolo V Borghese, il fregio del Salone dei Corazzieri o il Corridoio di Urbano VIII Barberini”. Carlotta Cocchi Ferrara, 23 maggio 2014

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Siglato oggi l’accordo tra Universita’

e Consorzio Ferrara Ricerche

Da sinistra: Il Prof. Giovanni Fiorentini e il Rettore Pasquale Nappi

Questa mattina presso il complesso di Santa Lucia, il Rettore dell’Università di Ferrara, Prof. Pasquale Nappi e il Presidente del Consorzio Ferrara Ricerche, Prof. Giovanni Fiorentini, hanno siglato un accordo di collaborazione per lo svolgimento di progetti di ricerca commissionati da privati o Enti pubblici ai laboratori del Tecnopolo.

Con questa iniziativa – ha affermato il Rettore - l’Ateneo ferrarese dota i laboratori del Tecnopolo di uno strumento a carattere privatistico, non esclusivo, per la gestione dei rapporti di ricerca con il mondo delle aziende, in modo da poter rispondere con sempre maggiore prontezza alle commesse di ricerca esterne. Il nostro Ateneo, già fortemente radicato sul territorio attraverso rapporti di collaborazione e partnership con le Istituzioni locali, risponde così in maniera ancora più operativa alle crescenti aspettative sul ruolo dell’Università da parte di una società in rapida evoluzione.

Nato nel 1993 da una costola di Unife – ha sottolineato il prof. Fiorentini - il Consorzio Ferrara Ricerche è da sempre a disposizione dell’Ateneo per supportare e promuovere la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico.

ll Tecnopolo di Ferrara è il complesso di laboratori di ricerca industriale e trasferimento

tecnologico in cui le imprese, anche le più piccole, possono trovare competenze di ricerca e sperimentare nuove tecniche produttive, materiali più efficienti e prodotti innovativi. Il Tecnopolo mette a disposizione del tessuto industriale attrezzature scientifiche all’avanguardia e le competenze di 240 ricercatori altamente qualificati di cui 80 a tempo pieno, in continuo contatto con il mondo della ricerca scientifica di base.

Il Tecnopolo di Ferrara è promosso dall’Ateneo, dal Comune, dalla Provincia di Ferrara e dalla Regione Emilia Romagna ed è sostenuto dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (POR FESR 2007-2013).

I Laboratori del Tecnopolo di Ferrara: LTTA - Laboratorio per le Tecnologie delle Terapie Avanzate - Biotecnologie applicate alla medicina

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MechLav - Laboratorio per la meccanica avanzata TekneHub - recupero e riqualificazione architettonica e urbana e restauro dei beni culturali Terra&Acqua Tech - ambiente, acqua, suolo, territorio. Andrea Maggi Ferrara, 26 maggio 2014

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La Conservazione e la Sostenibilità al Centro di un Workshop internazionale al Dipartimento di Architettura

Fino a venerdì 30 maggio a Palazzo Tassoni Estense

Conservazione e Sostenibilità. E’ questo il tema del workshop internazionale "Sustainability & Conservation towards a tangible future. A Case of Ferrara’s Future Sustainability", in corso fino a venerdì 30 maggio a Palazzo Tassoni Estense, (via Ghiara, 36). Organizzata e promossa dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, l’iniziativa vede coinvolti docenti stranieri, dell’Ateneo estense e 12 studenti “internazionali” provenienti dalla CEPT University di Ahmedabad in India, dalla Escola da Cidade di Sao Paulo in Brasile e dal British Columbia Institute of Technology di Vancouver in Canada. Al centro delle giornate di studio, caratterizzate da un mix di lezioni ed esercitazioni progettuali, le tematiche inerenti sia l’Architettura sostenibile sia gli approcci di conservazione con l’obiettivo di evidenziare le migliori pratiche e diffondere le visioni europee su tali argomenti. Non solo. Per fornire ai partecipanti scenari maggiormente sperimentali sul tema, è stato organizzato in contemporanea un evento dottorale internazionale sulle stesse tematiche. “Sustainability and Conservation: towards innovative approaches”. E’ questo il titolo dell’iniziativa nata come First International DA Workshop del Corso Internazionale di Dottorato del Dipartimento di Architettura International Doctorate Architecture and Urban Planning, in collaborazione con la POLIS University di Tirana e con la University of Malta. Dottorandi italiani, olandesi e albanesi sono chiamati a svolgere le proprie attività formative in un quadro internazionale più esteso, confrontandosi su prospettive di natura multidisciplinare. “I centri storici sono i fiori all’occhiello delle nostre città – afferma Marcello Balzani, Professore associato del Dipartimento di Architettura, Responsabile Scientifico di TekneHub, Tecnopolo di Ferrara e Direttore di DIAPReM, Centro Dipartimentale per lo Sviluppo di Procedure Automatiche Integrate per il Restauro dei Monumenti - Diventano fulcri di multiformi interessi culturali, mixando l’anima storica con quella abitativa. Puntare allo sviluppo di tali aree aggiunge ricchezza

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e vivibilità alla vita della città. L’aspetto sostenibile e quello conservativo della architettura urbana non possono quindi essere più considerati disgiunti. La sostenibilità, come la intendiamo oggi, deve connettersi strettamente alla conservazione del bene culturale. Grazie a questi argomenti si punta ad un migliore abitare la città, che dovrebbe essere offerto alle generazioni future”. “La tematica della sostenibilità – conclude Balzani - non è più sola, ma comincia a stringersi e a connettersi con quella della conservazione della memoria. I due pensieri vengono oggi più che mai a trovarsi in una complementarietà di azioni e di risultati di non banale effetto. Le similitudini non sono poche. Ambedue i pensieri (culturali, sociali, progettuali, tecnologici) fanno riferimento ad un futuro concreto che deve essere offerto a chi verrà dopo di noi con delle qualità e condizioni di responsabilità coerenti”. Carlotta Cocchi Ferrara, 27 maggio 2014

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Il Centro di Documentazione e Studi sulle Comunità Europee di Unife ha contribuito al volume

"Ue-diritti e cittadinanza: l’e-book ad accesso aperto dei CDE italiani"

Il Centro di Documentazione e Studi sulle Comunità Europee (CDE) dell’Università di Ferrara ha contribuito al volume formato digitale "Ue-diritti e cittadinanza: l’e-book ad accesso aperto dei CDE italiani", recentemente pubblicato dall'Ufficio pubblicazioni dell'Unione europea, con il contributo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. La pubblicazione, a cura della Rete dei Centri di Documentazione Europea italiani, rappresenta il prodotto finale del Progetto "Diritti fondamentali e cittadinanza europea", realizzato in occasione dell’Anno europeo 2013 ed è composto da 21 schede tematiche che commentano uno specifico diritto della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e per la maggior parte raccolgono la sintesi delle relazioni presentate in occasione degli eventi organizzati dai vari CDE per il progetto di rete. Per l’e-book il CDE di Unife ha realizzato una scheda dedicata agli Articoli 34 “Sicurezza sociale e assistenza sociale” e 36 “Accesso ai servizi d’interesse economico generale” della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. La scheda, elaborata da Erika Bertazzo, dottoranda in Diritto dell’Unione europea del Dipartimento di Giurisprudenza di Unife, riassume i contenuti del Convegno “Servizi sociali di interesse generale in Europa e in Italia”, curato da Gian Guido Balandi, Professore ordinario di Diritto del lavoro e titolare di Cattedra Jean Monnet

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di Diritto comunitario del lavoro e da Silvia Borelli, Ricercatrice di Diritto del lavoro. Il Convegno, organizzato dal CDE di Ferrara in collaborazione con il Dottorato in Diritto dell’Unione europea, si è svolto a Ferrara e a Rovigo il 14 e 15 Febbraio 2013.

Il volume è pubblicato su www.unife.it nel sito del CDE.

Carlotta Cocchi Ferrara, 27 maggio 2014

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Giovedì 29 maggio Unife presenta il Bilancio sociale e di genere

anno 2012, edizione 2013

Nella foto: Un momento della presentazione del Bilancio sociale di Unife, passata edizione

Una giornata dedicata alla comunicazione, alla trasparenza e alla promozione delle pari opportunità quella in programma in Ateneo giovedì 29 maggio alle ore 11 all’Auditorium di S. Lucia (via Ariosto, 35), per presentare alla comunità accademica e a tutta la città il Bilancio sociale e il Bilancio di genere dell'Università di Ferrara anno 2012, edizione 2013.

All’incontro parteciperanno il Rettore Pasquale Nappi, Rosa Maria Amorevole, Consigliera di Parità Regione Emilia-Romagna, Claudio Alessandri, Delegato all’Edilizia, Cristiana Fioravanti, Delegata alle Pari Opportunità e Silvia Borelli, Presidente del Consiglio di Parità. Al termine della presentazione, verranno consegnati i diplomi ai partecipanti del corso “Donne Politiche e Istituzioni”.

Come afferma Nappi: “ Siamo giunti alla settima edizione del Bilancio sociale e alla seconda del Bilancio di genere dell’Università di Ferrara. Due documenti diversi ma complementari, che nel corso degli anni sono divenuti, sempre più, strumenti attivi di partecipazione e che forniscono alla nostra comunità, ai cittadini, alle parti socio-economiche e alle istituzioni dati ed elementi informativi per conoscere e comprendere la missione istituzionale, la dimensione sociale, i valori e i programmi delle attività che svolgiamo. Comunicare fa parte della nostra mission: un’attività che si realizza attraverso un dialogo quotidiano con il territorio mediante i diversi mezzi di comunicazione integrati tra loro; un impegno sancito anche dal nostro Statuto che all’art. 4 prevede che per favorire il confronto sui problemi connessi all'attuazione dei propri fini istituzionali, Unife garantisce e promuove la diffusione delle informazioni all'interno ed all'esterno delle proprie sedi, con gli strumenti più appropriati”.

“Tramite il Bilancio sociale e di genere – prosegue Nappi - presentiamo il nostro operato, rendendo più chiari e comprensibili i programmi, le attività e i risultati

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raggiunti, anche in termini di ricaduta per la collettività, dai docenti, dai ricercatori, dal personale tecnico amministrativo e da tanti giovani coinvolti nella ricerca e che si stanno formando culturalmente e scientificamente nei vari corsi di studio. La progressiva diminuzione delle risorse pubbliche e la perdita di fiducia nell'efficienza ed efficacia dell'utilizzo dei fondi pubblici ha reso sempre più forte la richiesta rivolta alle Università di assumersi responsabilità nei confronti della società, proprio perché le esternalità nella produzione di didattica e di ricerca che ricadono sulla collettività sono assai numerose. In questo contesto, il sistema di accountability e degli strumenti extra contabili che la realizzano divengono il mezzo che consente di verificare e indurre il rispetto per una struttura di governo autonoma e responsabile”.

Specifica Fioravanti: “Il Bilancio di genere della nostra Università, ancora primo e unico esempio in Italia fra gli Atenei, è uno strumento chiave per misurare e monitorare il livello interno di Gender Mainstreaming, ossia valutare le implicazioni per le donne e gli uomini delle azioni pianificate in ogni area e ad ogni livello, rappresentando un punto di partenza imprescindibile nella definizione di piani di azioni positive e politiche di promozione delle pari opportunità”.

“Ma questi documenti – aggiunge Nappi - non esauriscono la loro funzione con la pubblicazione, perché sono essi stessi strumenti di lavoro, costituendo il momento culminante di un processo di rendicontazione sociale che coinvolge tutta la nostra organizzazione. Un importante strumento di gestione e valutazione che garantisce il controllo interno e, quindi, consente una pianificazione strategica, supportando le decisioni e le scelte, orientandole verso politiche di efficienza non solo in termini economici ma anche sociali, in un contesto caratterizzato da crescente competitività, anche internazionale”.

Il 2012 è stato un anno contrassegnato dagli eventi sismici che hanno colpito duramente il nostro territorio, causando numerose vittime e danni alle abitazioni, alle strutture produttive e al patrimonio storico e artistico. Buona parte del Bilancio sociale dell’Ateneo è dedicato proprio alle conseguenze dei terremoti che hanno causato gravi danni anche alle strutture universitarie. “ Il Bilancio sociale – conclude Nappi - esprime per definizione i valori e le relazioni che una comunità realizza, indicando le azioni sociali e gli effetti che queste hanno prodotto. Ebbene, credo che la cifra che meglio comunichi tutto ciò sia la forza, l’energia, le competenze, la capacità di reagire, il senso di responsabilità e di appartenenza che tutte le donne e gli uomini, che a vario titolo vivono il nostro Ateneo, hanno avuto anche in quella dolorosa occasione. A loro va la nostra gratitudine”.

Un modo per l’Ateneo di comunicare la propria identità e i valori che ne improntano l’operato quotidiano, per misurare e rendere conto delle sue prestazioni, per riflettere e per far riflettere anche i propri interlocutori sulle scelte operate e sui risultati raggiunti, dimostrando la propria responsabilità interna e verso l’esterno.

Ferrara, 27 maggio ’14

Maria Grazia Campantico

Periodico dell’Università di Ferrara Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011

Eccellenti risultati di Unife nel nuovo Profilo di Alma Laurea

Presentata oggi la XVI indagine di Almalaurea che coinvolto 230mila laureati del 2013 di 64 Atenei. 3.083 i laureati dell’Università di Ferrara analizzati nel profilo, tra questi, 1.749 laureati di primo livello, 606 laureati nei percorsi magistrali biennali e 687 laureati magistrali a ciclo unico. Soddisfazione in Rettorato per i nuovi dati che confermano l’elevata qualità didattica di Unife, frutto di un impegno specifico e pluriennale dell’Ateneo, tanto da costituirne ormai uno dei tratti distintivi. Dal 2004 al 2013: come cambiano i laureati di Ferrara con la riforma

L’età media alla laurea a Ferrara del 2013 è di 26,4 anni contro i 27,4 anni dei laureati pre-riforma. Nel passaggio al nuovo ordinamento, gli effetti positivi sulla regolarità negli studi sono evidenti: nel 2004 i laureati in corso erano appena il 17% contro il 46% del 2013. Crescono notevolmente anche le esperienze di tirocinio e stage che coinvolgevano il 21% dei laureati del 2004 contro il 71% dei laureati 2013. Mentre nel 2004 solo il 47% proseguiva gli studi, nel 2013 ben il 57% intende proseguire. I laureati di primo livello 2013

La laurea è raggiunta in media a 25,3 anni; la media nazionale è di 25,5. Più elevata è la regolarità negli studi: il 48% si laurea (41,5% la media nazionale). Cresce anche la frequenza alle lezioni: il 74% ha frequentato oltre i tre quarti degli insegnamenti; è il 68% a livello nazionale. Alta la percentuale di tirocini e stage: 81,5%, di gran lunga superiore alla media nazionale (61%). L’esperienza di studio all’estero coinvolge il 6% dei laureati di primo livello dell’Università di Ferrara; la media nazionale è del 10%. L’89%, contro l’85,5% della media nazionale, si dichiara soddisfatto del corso di studi.

I laureati magistrali 2013

L’età media alla laurea a Ferrara nel 2013 è di 28,3 anni (la media nazionale è di 27,8 anni). Il 52,5% si laurea in corso – e altri 26 su cento terminano gli studi con un anno di ritardo – contro il 52% del complesso dei laureati magistrali. Assidua la frequenza alle lezioni con una consistente

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quota di chi fa stage: 78 su cento, contro il livello nazionale del 56%. L’11% compie esperienze di studio all’estero; la media nazionale è del 15%. L’esperienza universitaria compiuta è ampiamente apprezzata, tanto che 74 laureati su cento la ripeterebbero.

I laureati magistrali a ciclo unico 2013

Arrivano al traguardo a 26,6 anni (la media nazionale è 26,8) e il 40% si laurea in corso contro il 34%. Il 40% fa esperienza di stage; a livello nazionale è il 41%. Il 20% compie esperienze di studio all’estero; la media nazionale è del 18%. Anche in questo caso l’esperienza risulta ampiamente apprezzata, tanto che 69 laureati su cento la ripeterebbero. Ferrara, 29 maggio 2014

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A Unife nuovo appuntamento del ciclo di incontri Faccio cose …. vedo gente. I mercoledì delle Scienze Giuridiche

Mercoledì 4 giugno il Prof. Alessandro Bernardi presenterà la ricerca

"Prison Overcrowding and alternatives to detention"

Il cortile interno del Dipartimento di Giurisprudenza

Nuovo appuntamento mercoledì 4 giugno dalle ore 17.30 alle ore 19 nella Sala Consiliare del Dipartimento di Giurisprudenza, (corso Ercole I d’Este, 44) con il ciclo di incontri “Faccio cose…vedo gente. I mercoledì delle Scienze Giuridiche”, organizzati dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara e aperti alla città, nel corso dei quali i docenti ed i ricercatori del Dipartimento presentano la propria attività di ricerca per consentire una più approfondita conoscenza della loro attività scientifica. Relatore della conferenza sarà Alessandro Bernardi, Professore ordinario di Diritto penale di Unife, che presenterà il progetto di ricerca internazionale "Prison Overcrowding and alternatives to detention" Finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del bando Criminal Justice - Action grants 2013, il progetto si svolge nell'arco di due anni, articolandosi attraverso molteplici attività di studio, diffusione e formazione. “Obiettivo – spiega il Prof. Bernardi - è lo studio delle cause e l'elaborazione delle possibili soluzioni, in riferimento al drammatico problema del sovraffollamento carcerario in molti paesi UE. In questa prospettiva, la chiave di volta è data dall'analisi delle possibili alternative giuridiche alla espiazione intramuraria della pena, nella ricerca di un ragionevole equilibrio tra rispetto dei diritti del condannato, finalità rieducativa della sanzione ed insopprimibili esigenze di difesa sociale. Orizzonte della ricerca è lo spazio giuridico dell'Unione Europea e dei suoi Stati membri, attraverso l'analisi della disciplina vigente e delle esperienze pratico-applicative. Il gruppo dei partner del progetto ne riflette il respiro sovranazionale: vi rientrano, oltre all'Università di Milano Statale, la Université Saint-Louis di Bruxelles (Belgio), la Universidad de Castilla-La Mancha

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(Spagna), l'Università Babes-Bolyai di Cluj-Napoca (Romania), la Association de recherches pénales européennes (Francia)”. “Le rispettive unità di ricerca – conclude Bernardi - si occupano dello studio e della valutazione di singoli strumenti di alternativa alla detenzione, con preferenza per quelli che hanno rivestito maggiore importanza nel proprio ordinamento giuridico. Il nostro gruppo penalistico ha, inoltre, il compito di supervisionare e coordinare l'intero progetto nonché di presentarne i risultati alla Commissione Europea”. Carlotta Cocchi Ferrara, 30 maggio 2014

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ANATOMIE DELLA MENTE

Una specie di vita: autobiografia nelle opere di Graham Greene a cura di Stefano Caracciolo

Nella foto: Stefano Caracciolo al Teatro Anatomico

Proseguono gli appuntamenti di “Anatomie della Mente e altre storie”, il ciclo di sei conferenze di varia Psicologia a cura di Stefano Caracciolo, Ordinario di Psicologia Clinica dell’Università di Ferrara, che domani giovedì 29 maggio alle ore 16.30, in Teatro Anatomico - Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea (via Scienze, 17 - Ferrara), parlerà di “Un caso bruciato. Toccati dal fuoco. Una specie di vita: autobiografia nelle opere di Graham Greene”. Una mattina di aprile del 1991, in una clinica privata svizzera, sono le otto del mattino. Un sacerdote spagnolo si china sul corpo esanime di un anziano signore inglese, ormai in coma, dandogli l’estrema unzione… Il nome del morente è noto a milioni di lettori delle sue opere e di spettatori del cinema dei film tratti dai suoi romanzi. Per oltre 60 anni è stato considerato nel mondo come un Cattolico devoto la cui fede religiosa si è manifestata nei suoi principali capolavori: romanzi, opere teatrali e film in cui si descrive la eterna lotta fra il Bene e il Male. Ma la possibilità per lui di ricevere l’ultimo Sacramento della Chiesa cattolica Apostolica Romana, anche in stato di incoscienza, è in discussione. Per sua stessa ammissione, infatti, Sir Henry Graham Greene non muore in stato di grazia di Dio. E nonostante tutti gli onori tributatigli in vita, non c’era molto di davvero degno di onore: la sua fu una vita di ipocrisia e decadenza morale, ancora una volta a dimostrazione, se ce ne fosse stato bisogno, che un genio può essere persona del tutto amorale. La sua famiglia e gli amici più intimi sapevano bene che la sua conversione al Cattolicesimo non era genuina ma solo un mero espediente per consentirgli di sposare una donna che amava e che voleva portarsi a letto, ma che non avrebbe mai sposato un non Cattolico. Una volta ottenuto il suo scopo, e con sua moglie in attesa di un figlio, ruppe le promesse matrimoniali e diventò un adultero abitudinario con almeno 50 prostitute i cui nomi sono noti e chissà quante altre rimaste ignote.

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Dedito all’alcolismo, abbandonò la moglie e i due figli per storie clandestine con diverse donne sposate. E nonostante la sua veemente negazione di bisessualità, il suo amico più intimo era gay e quotidianamente aveva avventure con giovani ragazzi e ci sono testimoni che asseriscono che egli stesso abbia sedotto regolarmente giovani ragazzi italiani sulla spiaggia di Capri. Alla fine dei suoi giorni, difese il suo collega del Servizio Segreto Britannico MI6, il comunista Kim Philby, senza tener conto che la sua diserzione era costata la vita ad altri agenti britannici del tutto innocenti. Greene aveva in odio quello che definiva ‘l’imperialismo americano’ ma non smise mai di intascarsi le cospicue somme guadagnate a Hollywood con i proventi dei film, tanto da definire ‘veri eroi’ Fidel Castro ed il trafficante panamense di droga Manuel Noriega. Perché tante contraddizioni? Come spiegare una vita ‘bruciata’ come la sua? Anzi, una ‘specie di vita’ (A Sort of Life) come egli stessa ebbe a definirla, dando questo titolo alla sua autobiografia? Spiega Caracciolo: “Le radici psicobiografiche della storia di Graham Greene affondano naturalmente nella sua infanzia disturbata, in cui almeno tre tentati suicidi contrassegnano fasi assai precoci di sofferenza psichica, sicuramente esasperata da maltrattamenti e vessazioni subite dai coetanei. Intraprese un trattamento psicoanalitico già a 16 anni, ma ben presto fu chiara la diagnosi della sua malattia: Disturbo Bipolare Maniaco-Depressivo. Quarto di sei figli, frequentò la scuola di cui il padre era Preside e studiò poi a Oxford, dove si arruolò volontariamente nei Servizi segreti, forse in un doppio o triplo gioco fra spie Francesi, i tedeschi e gli Inglesi. Fondò un giornale di destra e antisemita (The Patriot) ma divenne anche membro del partito Comunista Britannico, cercando di farsi invitare per un viaggio in URSS che non avvenne mai. Dal 1925 in poi inizia a pubblicare prima una raccolta di poesie, poi il primo romanzo – The Man Within – seguito dai suoi primi romanzi famosi: Un Treno per Istanbul. Per sbarcare il lunario eseguiva recensioni cinematografiche che gli fruttarono pochi soldi e una causa dalla 20th Century Fox per aver scritto che la piccola attrice prodigio Shirley Temple suscitava bassi istinti perversi nel pubblico di uomini anziani. Le sue opere comprendono oltre trenta romanzi, racconti, poesie e opere teatrali, nonché un intensa produzione saggistica e giornalistica. La sua ultima frase, sul letto di morte per una leucemia, fu: Perché ci mette tanto tempo a venire? Graham Greene, il più grande narratore di storie del XX Secolo, morì a mezzogiorno di mercoledì 3 aprile 1991”. Ultimo appuntamento: Giovedi 12 giugno 2014 ore 16,30 Vivere nel Sogno TOCCATI DAL FUOCO - La vita tormentata di Edgar Allan Poe

Ferrara, 29 maggio 2014

Maria Grazia Campantico

Periodico dell’Università di Ferrara Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011

Presentati oggi il Bilancio sociale e di genere di Unife anno 2012, edizione 2013

Una giornata dedicata alla comunicazione, alla trasparenza e alla promozione delle pari opportunità nell’Università di Ferrara, quella che si è tenuta oggi giovedì 29 maggio all’Auditorium di S. Lucia (via Ariosto, 35), con la presentazione alla comunità accademica e a tutta la città del Bilancio sociale e del Bilancio di genere dell'Ateneo anno 2012, edizione 2013. All’incontro hanno partecipato il Rettore Pasquale Nappi, Rosa Maria Amorevole, Consigliera di Parità Regione Emilia-Romagna, Massimo Maisto, Vicesindaco del Comune di Ferrara, Claudio Alessandri, Delegato all’Edilizia, Cristiana Fioravanti, Delegata alle Pari Opportunità e Silvia Borelli, Presidente del Consiglio di Parità. Al termine della presentazione sono stati consegnati i diplomi ai partecipanti del corso “Donne Politiche e Istituzioni”. Come ha affermato Nappi: “La nostra Università, utilizzando risorse pubbliche, sente l’obbligo morale e la responsabilità sociale di rendere conto del proprio operato agli studenti e alle loro famiglie, alle istituzioni, alle imprese i, più in generale, ai cittadini e al territorio”. Tra le novità annunciate, l’approvazione del principio costituzionale delle pari opportunità all’interno dell’Ateneo per garantire una rappresentanza delle donne negli organi di governo. “Il nostro Bilancio di genere - ha sottolineato Silvia Borelli, Presidente del Consiglio di Parità - ancora primo e unico esempio in Italia fra gli Atenei, è uno strumento chiave per valutare le implicazioni per le donne e gli uomini delle azioni pianificate in ogni area e ad ogni livello e rappresenta un punto di partenza imprescindibile nella definizione di piani di azioni positive e politiche di promozione delle pari opportunità. Per l’immediato futuro abbiamo costituito un comitato scientifico, che si avvale dell’apporto anche di soggetti esterni, con il compito di creare un format del bilancio di genere che potrà essere utilizzato da tutti gli Atenei per porsi in comparazione con le Università europee in tema di pari opportunità”.

Ferrara, 29 maggio 2014

Maria Grazia Campantico

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FRANCO PANIZON, FABIO SERENI E CALOGERO-RINO VULLO I maestri della pediatria italiana raccontati dalle pagine del volume

“Pediatri e bambini”

Nella foto degli anni 80 dello staff della Divisione Pediatrica di Ferrara Franco Panizon, Fabio Sereni e Calogero-Rino Vullo. Tre illustri pediatri che hanno segnato i progressi nell’assistenza ai bambini in Italia, prestando la loro opera in diversi momenti del secolo scorso nella Sezione Pediatria dell’Università di Ferrara, fra i dodici protagonisti del volume "Pediatri e bambini. I maestri della pediatria italiana raccontano"(Maggioli Editore, 2013), che verrà presentato martedì 10 giugno alle ore 16, nella Sala dei Comuni del Castello Estense, in presenza dei curatori Giancarlo Cerasoli e Francesco Ciotti. All’iniziativa, aperta a tutta la cittadinanza, porterà un saluto Andrea Gardini, Direttore dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara, introdurrà Caterina Borgna, Ordinario di Pediatria dell’Università di Ferrara, e seguiranno gli interventi di Fabio Sereni, uno dei protagonisti del volume, Emerito dell’Università degli Studi di Milano, Giancarlo Biasini, ACP – Associazione Culturale Pediatri, Francesco Sinibaldi, Editor Maggioli, Marco Bianchi, Presidente di A.L.T. - Associazione per la Lotta alla Talassemia di Ferrara e UNITED Italia. Il libro, ideato in stretta collaborazione con ACP, raccoglie dodici brevi storie di luminari nel campo della pediatria italiana del secolo scorso, generate dalla memoria degli stessi Si tratta di narrazioni attive, che scaturiscono direttamente dal vissuto dei protagonisti e che raccontano, anche grazie alle pacate riflessioni degli autori sull’agire umano e professionale di questi grandi maestri, le straordinarie trasformazioni avvenute negli ultimi settant’anni nel campo della salute in generale e in quella infantile in particolare. Un volume che rappresenta un patrimonio di ricordi, conoscenze, informazioni, fondamentale per comprendere la situazione della pediatria italiana odierna e per far capire ai giovani pediatri di

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oggi, cui ogni protagonista del libro affida il bagaglio dei propri consigli, che il presente è anche il frutto di un lungo e radicale processo di cambiamento di tecniche e di mentalità. L’evento è promosso da: Associazione Culturale Pediatri, Provincia e Università di Ferrara, Associazione per la Lotta alla Talassemia. Ferrara, 6 giugno 2014

Maria Grazia Campantico

Periodico dell’Università di Ferrara Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011

IMPARARE A GESTIRE L'EMERGENZA. L'ESPERIENZA DELLE SCUOLE 10 giugno - Convegno nazionale a Ferrara

Nella foto: primi sopralluoghi a Giurisprudenza post- sisma 2012

Una giornata dedicata al tema “Imparare a gestire l’emergenza. L’esperienza delle scuole”, quella che si terrà a Ferrara martedì 10 giugno, dalle ore 9 alle ore 18, nella Sala Estense (p.zza Municipale), che ospiterà un Convegno nazionale organizzato da Comune di Ferrara, Corpo Nazionale Vigili del Fuoco e TekneHub, uno dei quattro laboratori del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, sui piani di sicurezza efficienti e buone prassi per scuole ed enti pubblici in casi di gestione delle emergenze, fra cui il sisma. Ricco di interventi il programma, con relatori ed esperti anche da fuori regione: Manuela Manenti, Struttura Tecnica del Commissario Delegato Regione Emilia-Romagna, Responsabile Unico del Procedimento per gli Edifici Scolastici ricostruiti a seguito del sisma; Cristiano Cusin, Luigi Ferraiuolo e Luca Quintabà, Comando Vigili del Fuoco di Ferrara; Stefano Zanut, Comando Vigili del Fuoco di Pordenone; Fabio Jerman, Comando Vigili del Fuoco di Belluno; Daniele Gasparini, psicologo del lavoro e delle organizzazioni, Padova; Antonio Zuliani, psicologo psicoterapeuta e direttore di “PdE. Rivista di psicologia applicata all’emergenza, alla sicurezza e all’ambiente, Vicenza; Maddalena Coccagna, TekneHub, Tecnopolo dell’Università di Ferrara; Teresa Villani, Dipartimento Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura, Università di Roma “La Sapienza”; Consuelo Agnesi, membro dell’Osservatorio sull’Accessibilità dell’ENS - Ente Nazionale Sordi onlus, architetto e consulente per l’accessibilità, Ancona; Roberto Fantinati, Responsabile U.O. Sicurezza sul Lavoro e Protezione Civile, Comune di Ferrara; Donatella Mauro, Istituzione Servizi educativi, scolastici e per le famiglie del Comune di Ferrara; Giorgio Sclip, Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione, Università degli Studi di Trieste Il terremoto che ha colpito l’Emilia-Romagna nel 2012, in particolare il 29 maggio quando gran parte delle scuole erano in attività, ha mostrato quanto sia importante intervenire non solo sulla sicurezza strutturale delle scuole, ma anche sulle procedure e misure organizzative attraverso cui ciascun istituto gestisce le emergenze (in genere oggi incentrate solo sul rischio di incendio). Una scuola è infatti un luogo pubblico e di lavoro molto particolare, dove entrano ogni giorno personale, genitori e studenti di ogni età e capacità, che deve quindi affrontare le emergenze non in modo generico (”evacuare la scuola”), bensì plasmando e adattando nel tempo la propria

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organizzazione della sicurezza, in relazione allo specifico contesto, alle attività che vi si svolgono, alla tipologia e al numero di studenti ed insegnanti che vi operano. Negli ultimi due anni il Comando Vigili del Fuoco di Ferrara ed il Laboratorio TekneHub del Tecnopolo dell’Università di Ferrara hanno progettato e coordinato una ricerca finalizzata ad indagare questi aspetti. Sono state studiate diciotto scuole, tre per ogni ordine e grado (dai nidi d’infanzia all’università), svolgendo incontri con gli operatori ed elaborando oltre 1.300 questionari, compilati da studenti ed insegnanti, analizzando attraverso più di cinquanta domande i loro comportamenti e conoscenze alla data del 29 maggio, cioè al momento di affrontare e gestire l’emergenza del sisma. Il confronto continuo con gli educatori, gli enti partecipanti e i tanti esperti esterni, ha permesso di individuare non solo criticità da risolvere, ma anche parametri tecnici utili per lo sviluppo di un Piano di Emergenza efficiente, oltre a tante buone pratiche che le scuole e gli enti locali hanno adottato (prima, durante e dopo il sisma). Aggiunge Coccagna: “Il Convegno non sarà soltanto l'occasione per mostrare i risultati della ricerca sviluppata dal TekneHub insieme al Comando dei VVF e a molte scuole di Ferrara, tra cui tre dipartimenti universitari, ma anche un momento di riflessione, insieme ai tanti esperti invitati, sulla gestione delle emergenze nelle strutture scolastiche e negli edifici aperti al pubblico. Lo scopo che ci siamo prefissati è quello di suggerire metodi per scegliere e adottare procedure di emergenza attente al proprio contesto, che siano efficaci anche in caso di eventi inattesi, come è stato per noi il sisma del 2012”. “Il confronto con gli operatori della scuola, i tecnici pubblici e privati e coloro che si occupano istituzionalmente della protezione delle persone (per primi i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile) – conclude Coccagna - ci ha mostrato criticità e buone pratiche che vogliamo condividere. Crediamo che tutto ciò sia importante anche per la progettazione e ristrutturazione delle scuole e per la pianificazione e addestramento all’emergenza, con un occhio di riguardo all’educazione degli studenti.” L’evento è realizzato con il patrocinio di: Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ferrara, INAIL sede di Ferrara, UO SPSAL del Dipartimento di Sanità Pubblica di Ferrara; Ordine degli Architetti PPC di Ferrara, Collegio dei Geometri di Ferrara, Collegio dei Periti Industriali di Ferrara. Ferrara, 6 giugno 2014

Maria Grazia Campantico

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ALTAN, BARBUJANI, GIFUNI E VALDUGA vincono la 60° edizione del Premio Napoli per la lingua e la cultura italiana

Francesco Altan, Guido Barbujani, Fabrizio Gifuni e Patrizia Valduga sono i vincitori della sessantesima edizione del Premio Napoli per la lingua e la cultura italiana, riconoscimento letterario promosso dalla Fondazione Premio Napoli e attualmente primo e unico Premio Culturale in Italia.

La proclamazione si è tenuta il 10 giugno a Napoli nella Sala Consiliare del Complesso monumentale Santa Maria La Nova, nell'ambito della conferenza dal titolo Gli (an)alfabeti d'Italia, con la partecipazione dei giurati del Premio, tra le più autorevoli voci della cultura italiana: Alberto Abruzzese, Giancarlo Alfano, Pino Boero, Franco Buffoni, Nietta Caridei, Gennaro Carillo, Carmelo Colangelo, Stefano De Matteis, Paolo Fabbri, Pinotto Fava, Paolo Giovannetti, Maria Antonietta Grignani, Giorgio Lunghini, Giovanni Maffei, Camilla Miglio, Luca Rossella e Donatella Trotta.

“ Da sempre, i vincitori del Premio sono nomi di grande prestigio del panorama culturale italiano - commenta Gabriele Frasca, Presidente della Fondazione Premio Napoli e della giuria - e, come emerge dai profili di ognuno, si tratta di personalità che difendono la nostra lingua e la nostra cultura non solo in ambito letterario, ma anche in altri settori, dai fumetti al teatro fino alla divulgazione scientifica”.

La cerimonia di premiazione si terrà il 7 novembre nell’Auditorium della Rai di Napoli. Nell'occasione, Fabrizio Gifuni metterà in scena il suo L'ingegner Gadda va alla Guerra, spettacolo premiato in Italia con i più importanti riconoscimenti (due premi Ubu e Le maschere del teatro). Lo spettacolo, incentrato sulla Grande Guerra, darà il via a una serie di iniziative dedicate alla Prima Guerra Mondiale, che la Fondazione realizzerà nella città nel corso di tutto il 2015 per aprire un dibattito su un evento le cui conseguenze culturali e geopolitiche sono ancora da metabolizzare.

Le Motivazioni del Premio Napoli per la lingua e la cultura italiana 2014

Motivazione per Francesco Altan: Altan ha saputo rendere il linguaggio delle immagini uno strumento efficace di racconto dell'Italia con distacco critico e partecipazione ironica, unite a una straordinaria capacità di interpretare i sentimenti profondi e i limiti culturali del Paese. Una biografia di artista satirico che ha saputo comunicare al cuore di tutti: dall'infanzia (con i personaggi della Pimpa, Kika e Kamillo Kromo) attraverso l'adolescenza (con le illustrazioni per i libri di Rodari) fino agli adulti, con quella galleria di personaggi che costituiscono una sorta di antibiografia della nazione: da Cipputi alle donne insoddisfatte agli uomini irresoluti, fino alle parodie di figure celebri della storia.

Motivazione per Guido Barbujani: genetista di fama internazionale, Ordinario del Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie dell’Università di Ferrara, Guido Barbujani si è segnalato per la sua opera di divulgazione scientifica, che ha avuto

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come oggetti privilegiati l'evoluzione umana e il tema delle razze; nonché per la sua produzione narrativa, tra fiction, autobiografia e documento. Per entrambe le vie, ha fornito al dibattito culturale utili antidoti a pericolose tendenze ideologizzanti e pseudo-scientifiche. La sua prosa, limpida ed efficace, e il senso innato della narrazione, ne fanno una figura singolare nello scenario italiano dove, a dispetto di Galilei, la qualità media della divulgazione scientifica appare oggi modesta. Motivazione per Fabrizio Gifuni: per aver dato voce, corpo, cuore, musica e scena a una delle officine narrative più formidabili della nostra tradizione letteraria, dimostrando al contempo quanto la complessità di un'opera possa rapidamente volgersi, a coglierne gli intenti, in un'efficace e puntuale macchina comunicativa. E per averci aiutato, con il suo puntiglioso lavoro sul testo, a riscoprire tutti i sensi della parola interprete. Motivazione per Patrizia Valduga: Patrizia Valduga, nella sua attività di poeta, ha saputo contemperare una profonda conoscenza della tradizione e delle sue tecniche con potenti invenzioni stilistiche. Ha scavato all'interno della nostra lingua uno spazio originalissimo, di grande ricchezza espressiva, aggiungendovi un'ulteriore dote, poco frequente in Italia: il coinvolgimento del pubblico in esecuzioni esperte di testi propri e altrui. La Fondazione Premio Napoli è un Ente morale, costituito con D.P.R. 5 giugno 1961. Lo scopo della Fondazione è quello di incoraggiare la produzione culturale italiana e, soprattutto, di favorire la lettura e il dibattito culturale e civile nella città, nella provincia e nell’intera area regionale, disponendole e incoraggiandole, con adeguati strumenti organizzativi, al dialogo con il resto del mondo e, in particolare, con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. La Fondazione promuove la ricerca nel campo della letteratura e, in generale, delle scienze umane e sociali e si adopera per la promozione dell’immagine internazionale della città di Napoli e dell’intero territorio Campano. http://www.premionapoli.it/

Ferrara, 16 giugno 2014 Maria Grazia Campantico