Ai Confini del Cielo - InViaggioConRenata Confini...224, un impressionante arco di acciao in un...

Ai Confini del CieloViaggio tra i paesaggi dell'Argentina del Nord

Il viaggio fotografico inizia dalla città di Mendoza


...per spostarsi a ovest verso il confine con il Cile, già verso le montagneinnevate delle Ande.


L'escursione verso i passimontani è spettacolare.Questa strada è chiamata“Camino de los Andes”e si lascia la pianura persalire verso un paesaggioarduo ed innevato.


Costeggiando il fiume Mendoza, tra canyons e ghiacciai in lontananza,arriviamo alla diga formata dal fiume.


Attraverso la statale nr. 7, che congiunge i due oceani, si arriva alla Punta deVacas, dove la valle si allarga. Qui venivano radunate un tempo le mandrie dibestiame prima del trasferimento in Cile.


Arriviamo al centro sciistico Los Penitentes, un villaggio artificiale di case aforma di chalet, un villaggio piacevole tra le innevate montagne lunari.


Ed ecco il motivo del nome Los Penitentes: le formazioni rocciose della valleassomigliano, viste da lontano, a dei monaci penitenti in procinto di scalare leguglie sedimentarie di una cattedrale rocciosa.


Si arriva al Puente del Inca


Un panorama imponente...

Tra le nevi perenni spunta,

sullo sfondo la sagoma

dell'Aconcagua con i suoi

6960 metri di altitudine


Qui si può ammirare una

formazione naturale di

pietra erosiva scavata dalle

sorgenti di acqua calda

che vi hanno depositato

minerali color rosso-arancio


Il Puente del Inca, le vecchie terme degli Indios, è un ponte naturale diroccia ravvivato da pigmenti colorati depositati dalle sorgenti termalisottostanti.


Lo spettacolo che ci circonda è tra i più suggestivi: le vette selvagge delleAnde si innalzano verso il sole che illumina le loro guglie.


Uno scorcio delle sorgenti termali al Ponte del Inca...


...e una panoramica delle montagne innevate...


Proseguiamo sempre più verso il confine con il Cile


...e arriviamo a Cueva, una città fantasma, immersa nella neve, dove solo unristorante è in funzione...


Lasciata La Cueva, riprendiamo la via del ritorno con un'ulteriore sostaa Portrerillos, la località della diga sul fiume Mendoza...


...dove il lago illuminato dal sole ha colori di un blu più intenso.


Portrerillos è una vera oasi dibellezza e colore.Qui molti abitanti di Mendoza hanno acquistato una secondacasa per sfuggire al caldo afosodella città durante i mesi estivi.

Il lago artificiale della diga delfiume Mendoza presenta unaspetto veramente pittorescocon i suoi brillanti colori.


Si parte per le Quebradas ( valli naturali provocate dai fiumi) intorno a Salta


Il Rio Sarmiento ci accompagna tranquillo...


Percorriamo la Quebrada de Los Conchas e il paesaggio del Rio Sarmientoe delle montagne inizia ad affascinarci.


La strada per ora è piacevolmente percorribile...Le montagne attorno a noi cisommergono con le loro svariate colorazioni che vanno dal giallo al rossoarancio


Il paesaggio offre una tavolozza di colori incredibile...


Arriviamo al cosidetto Anfiteatro, una bellissima grotta con un fenomeno disedimentazione molto particolare. I colori delle pareti della gola sono moltointensi e ben delineati orizzontalmente.


Qui degli Indios di

chiara origine peruviana

hanno allestito dei

poveri mercatini per noi

turisti...


Come se partecipassimo ad un safari...ci alziamo per ammirare il panorama,baciato dal sole, che ci circonda è che è di una bellezza mozzafiato...


La varietà di colori di questo brullo paesaggio è sorprendente. La luce intensaindora e arrossa le montagne mosse dai fenomeni naturali di erosione e creasculture immaginarie


Quando ci si ferma e si osservano da vicino queste rocce scolpite dallaerosione, si resta stupiti dalla potenza della natura...che ci appare ricca di vita!


Il viaggio continua nella Quebrada de los Flechas, in terreni sterrati, traguglie lunari: si è avvolti da una magia naturale di valli coloro tabacco limatedal vento.


Siamo circondati da guglie fantastiche e da un silenzio quasi ossessivo:... èuna esperienza unica!


Siamo in una specie di valle lunare fantastica. In questo avvallamento naturalel'erosione costante del vento e dell'acqua attraverso milioni di anni, hamodellato nell'arenaria sculture fantastiche e multicolori


Qui in questa zona chiamata anche di San Carlos, ci sono stati i primiinsediamenti spagnoli. Lo rocce ora sembrano tante cattedrali nel deserto.


Visitiamo il sito archeologico di Los Pailas Y Tero, un vero museo all'aperto.Saliamo sulla collina dove 'era il primo insediamento, che risale al X secolo,degli Indios


Su questa collina viveva l'antica tribù Calchaquies e le abitazioni a seccosono state in parte ricostruite, per dare un'idea di come erano un tempo.


Raggiungiamo il Parco Nazionale di Los Cardones, una landa stepposa irtadi cactus.


Le montagne attorno a noi, durante le soste, ci appaiono suggestive, ma spelate e scabre per le scarse precipitazioni e l'altitudine.


Con il nostro Movi Truck continuiamo il percorso nel Parco Nazionale.Cerchiamo l'alpaca e la vigogna, ma gli animali sono scomparsi, come glialberi...solo cactus!


La landa irta di cactus che

arrivano ad altezze

vertigimose, di cardi

giganti e di arbusti spinosi

è veramente suggestiva,

ma bisogna vincere la

tentazione di abbracciare

qualcuno di questi

arbusti!


Ci si ferma alla Pedra del

Molino a 3348 metri di

altitudine davanti ad un

panorama spettacolare.

Le montagne attorno a noi,

con le loro forme diverse

e strane fanno intravedere,

in basso, la strada che

ci apprestiamo a

percorrere....


Salutiamo il nostro

Movi Track e ci

apprestiamo a vivere

un'altra emozionante

avventura...


Da Salta si parteverso i 5000 m.di altitudinecon il Tren a lasNubes.

Nel sito si trovauna specificadestinazionededicata a questastraordinariaesperienza...


Il paesaggio è subito affascinante. Il treno attraversa 21 tunnel, passasopra 31 ponti e 13 viadotti. Il percorso è quindi un'opera di ingegneriaimponente


Il tragitto segue una valle arida e brulla chiusa da un grande fiume secco


Ma presto, arrivati nella profonda gola della Quebrada del Toro vediamopicchi illuminati dal sole...


Arriviamo al punto più alto del percorso, a oltre 4200 metri di altitudine, alviadotto La Polverilla, imponente ponte ferroviario alto 63 metri e lungo224, un impressionante arco di acciao in un paesaggio mozzafiato!


Durante il tragitto ci fermiamoe scendiamo dal treno per visitare la zona ad una altezzadi oltre 4000 m.

Il freddo e l'altitudineci frastornano nonostante sia intabarrata come un'astronauta....


Mentre qui gli Indios vivono senza problemi né...mal di testa...


Al ritorno la sosta è a San Antonio de los Cobres piccolo paese andino dove troviamo un mercato gremito di bancarelle, tutte allestite per l'arrivo deltreno, che passa solo una volta alla settimana.


In questo colorito villaggio termina il viaggio sul Treno delle Nubi. La costruzione di questo ardito percorso iniziò nel 1921 con la direzione dei lavori da parte dell'Ingegnere Ricardo Maury e l'impiego di 1300lavoratori. Il primo tratto fu terminato nel 1948.


Escursione verso laQuebrada de Humahuaca.Ci fermiamo a Purmamarcaun bel paesino adagiato aipiedi del “cerro” dai settecolori stratificati, che vanno dal viola al verderuggine...con alberi secolaridi Taco.


La Quebrada de Humahuaca è caratteristica per la varietà dei colori.Infatti gli Indios chiamano questa zona Paseo del Colorito per lastratificazione originale dei colori


Ancora un bel panorama del “Cerro de los siete colores”


Ci spostiamo al paesino di Tilcana e saliamo sulla collina delle fortificazioni.

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Saliamo al Pucara di Tilcana.

Pucara in lingua quequa vuol dire

fortezza, costruita su una collina

in mezzo ad una valle spettacolare.

Siamo attorniati da un silenzio

multicolore,in questa roccaforte

strategica che fu utilizzata

dagli indios Omaguaca.


In questa zona secchissima,unici a sopravvivere sono icactus, dalle differenticaratteristiche.Qui un cactus secco mette in evidenza il suo internoun legno traforato moltousato come materialeda costruzione.


Qui finisce il racconto paesaggistico di questo meraviglioso viaggio inArgentina del Nord


Ci sono diversi modi per raccontare un viaggio.Qui ho cercato di farlo prevalentemente con le immagini.

Ho cercato di parlare di paesaggi tra le nuvole, di cieliblu cobalto e di montagne innevate, forse un po' pocodella gente, ma ho cercato sempre di trasmettere le

mie emozioni, il mio amore per la conoscenza di posti diversi

in capo al mondo.Ho incontrato difficoltà e disagi, ma la mia passioneper il viaggio ha fatto superare tutto e se ha trovatobreccia nel cuore di chi sta guardando le mie foto...

sono riuscitanel mio intento!

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