senza confini pasqua 2011

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SENZA CONFINI Periodico delle Parrocchie di Loreto Monteleto e San Benedetto Vecchio An XV - ° 1 P as a 2 01 1 n o n - q u uo a Pasqu B n a

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giornale della parrocchia di loreto

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SENZA CONFINI Periodico delle Parrocchie diLoreto Monteleto e San Benedetto Vecchio

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SenzaConfini

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Senza Confini Editoriale

Ciao,è con immensa gioia che presentiamo il nuovo numerodel nostro giornalino interparrocchiale “Senza Confini”.Come ben potrete leggere, e lo spero, ogni volta è riccodi tantissimi argomenti che spaziano dall’attualità, ai gio-chi.E’ bello leggere la lettera di S.E. Mons. Mario Ceccobellidove racconta la sua recente esperienza in giro per lenostre zone durante la visita pastorale, durante la qualesi è svolta la cerimonia d’inaugurazione della casa par-rocchiale di Nerbisci dopo i lavori di ristrutturazione.Nella parte “Questioni di fede” troveremo degli interro-gativi che si chiedono i nostri giovani e che ormai il di-vertimento da solo non basta, ma serve l’aiuto di qual-cuno, la Chiesa appunto. Interessante anche l’articolo dove Francesco e France-sca raccontano la loro recente esperienza da parteci-panti al corso prematrimoniale.Colgo l’occasione per fare gli auguri a nome di tutta laredazione al nostro amico Luigi che è diventato presi-dente dell’UNITALSI Gubbio, ma anche a FrancescoBerettoni che il prossimo 22 maggio sarà alla guida delcero di Sant’Antonio come capodieci dei Ceri mezzani.Non tutti voi saprete che una tela raffigurante l’istituzio-ne dell’Eucarestia, ora situata nella chiesa di Loreto, saràrestaurata e portata ad Ancona alla Mole Vanvitelliana inoccasione del XXV Congresso Eucaristico Nazionale.Troverete anche degli aggiornamenti sulla situazione delCVA Mocaiana; finalmente sono inziati i lavori diristrutturazione della scuola di Mocaina e soprattuttosono iniziati i lavori della S.S. 219 e vorremmo, nellenostre future edizioni, tenervi aggiornati con l’avanza-mento dei lavori della stessa.Piacevole e rilassante la parte dedicata alla salute con “irimedi della nonna”, per finire poi con delle squisite ri-cette da farsi in occasione della festa del papà e nonsolo.Nella scorsa edizione abbiamo trovato un articolodi Barbara che ha deciso di lasciare tutti per trasferirsi aYork, la sua mamma vuole con questo mezzo esprimeretutta la sua gratitudine ed appoggio alla scelta della figlia.Ampia pagina dedicata allo sport, ma questa volta vici-no al solito calcio e ciclismo troviamo anche il basket,

sport meno conosciuto, ma non per questo meno prati-cato. Come tutti gli anni nell’edizione pasquale c’è unarticolo dedicato a tutte quelle coppie che hanno festeg-giato o festeggeranno l’anniversario di matrimonio; chiventicinque e chi addirittura cinquanta primavere: appun-tamento quindi per il 21 agosto, e colgo l’occasione dicomunicare eventuali altri coppie non menzionate nel-l’articolo, onde poter organizzare al meglio la festa.Il nostro amico e fondatore di Senza Confini, FabioVagnarelli, ci racconta in un’intervista di sei minuti la suapartecipazione al programma Zelig con il suo gruppo.Ma ora basta di elencare gli articoli, altrimenti non sfo-glierete più questa edizione. Chiedo scusa se a volte cipossono essere degli errori di ortografia, di trascrizioneo di sintassi, ma non siamo giornalisti di mestiere, quindipassateci qualche piccola imprecisione.Un pensiero particolare va al nostro carissimo amicoMartino che è scomparso all’improvviso qualche setti-mana fa. Il nostro giornalino non vuole e non deve di-ventare un necrologio, ma vogliamo solamente ricordareuna persona che con la sua vita, il suo modo di fare, halasciato un segno indelebile in tutti noi e soprattutto nellasua tanto amata Mocaiana.Al momento della consegna in tipografia del nostrogiornalino è venuta a mancare un’altra figura di grossospessore per la nostra comunità. Si sente sempre parla-re di vip del mondo dello spettacolo, ma i Very ImportantPeople sono tutte quelle persone che con il loro agire,con la loro spiccata intelligenza, ed allo stesso tempo,con la loro semplicità, hanno saputo “scolpire” un segnoindelebile. Arrivederci carissimo Peppe, ci mancherai...Vorrei fare un piccolo accenno sull’aiuto per Agnese:ancora i pagamenti degli interventi fatti alla nostra picco-la non sono stati conclusi e nel frattempo sono stati aiu-tati altri due bambini con le donazioni fatte all’Associa-zione di Agnese. Quando sarà tutto concluso, verrà pub-blicato su Qui Gubbio, Corriere dell’Umbria, ed altreriviste locali, compreso il nostro “Senza Confini”, il re-soconto generale e finale di tutte le donazioni e di tutte lespese sostenute. La famiglia sentitamente ringrazia per lavostra disponibilità, umanità di aiuto e di sostegno.Ora veramente concludo, invitando tutti voi a visionare ilsito creato dal gruppo dopocresimawww.vivilagioia.ilbello.com, dove troverete sem-pre in tempo reale le informazioni e gli aggiornamenti sullavita della nostra comunità parrocchiale.Scrivete infine alla nostra redazione, dando suggerimentio nuove idee per le prossime edizioni. Questa è la nostramail:

[email protected] miei più sentiti auguri di Buona Pasqua

Visia Mancini

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Senza Confini Attualità

VINCITORI CONCORSODISEGNO 2010

Presso il plesso scolastico di Mocaiana, in occasionedel saggio natalizio, la Pro Loco Mocaiana rappresenta-ta dai presidenti Pino Berettoni e Giuseppe Mearini hapremiato gli studenti della scuola primaria e dell’infanziache hanno partecipato al concorso di disegnodenominato ”Memorial Giuseppe Pro-cacci” che aveva come titolo: “Sono conte quando hai bisogno, ti porgo la mano”.Il tutto è stato possibile grazie alla pro-fessionalità del corpo docente diMocaiana. Per la Pro Loco la scuola èun punto di riferimento importante per ilterritorio, infatti grazie all’ottimorapporto da sempre costruito con le fa-miglie, ha educato e formato giovani chepoi sono diventati degli onesti e capacicittadini. Prima di passare alla premiazione i presidentihanno voluto ringraziare la commissione giudicante di-retta da Maria Giuseppina Pascolini per il contributo datonell’ analisi degli elaborati. Ricordiamo che la commis-sione ha inteso premiare non il lavoro artisticamente piùbello, ma chi con il proprio disegno ha meglio comunica-to l’oggetto del tema. Dopo aver fatto gli auguri più sin-ceri per le festività natalizie è iniziata la premiazione cheha riguardato i seguenti studenti:Per la Scuola dell’infanzia1^ sezione 3 anni Sara Merangola 2^ sezione 4 anni Giulia Procacci 3^ sezione 5 anni Anna Fioriti

Per la Scuola Primaria 1^ 6anni Francesca Fiorucci 2^ 7 anni Alessandro Mera 3^ 8 anni Veronica Fangacci 4^ 9 anni Matteo Marsili 5^ 10 anni Giorgio Orsini

Pino Berettoni

VINCITORI CONCORSOPRESEPI 2010

Il presepe è uno degli appuntamenti fissi del periodoNatalizio. Ormai come di consuetudine a Mocaiana du-rante la S. Messa dell’Epifania viene effettuata lapremiazione del concorso “Presepe in famiglia - don

Graziano Reginelli”. Sono diver-si anni che Alfredo Procacci e laPro Loco Mocaiana con questoevento intendono ricordare la fi-gura di don Graziano parroco diMonteleto e come consuetudineè sua mamma a premiare i ragazziche hanno realizzato i presepi. Lamanifestazione ha sempre mag-giore successo ed il 31 dicembredon Cristoforo, che stimola inmodo forte la realizzazione del

presepe quale simbolo del Natale, insieme a dei compo-nenti della Pro Loco Mocaiana hanno effettuato ilsopralluogo nelle varie famiglie e constatato la ricerca-tezza dei materiali usati per realizzare i vari presepi. Lacommissione ha comunicato che sono stati realizzati deibellissimi presepi, diversi l’uno dall’altro e tutti merite-voli di essere premiati. Dovendo fare come abitudine unaclassifica, la commissione ha stipulato il seguente ordine:VINCITORIBazurli LorenzoBazurli Chiara, Giorgia e SerenaMinelli AgostinoRidolfi Michele e MartinaSparvoli Matteo, Sara , Marco e EliaTomassini EdoardoPARTECIPAZIONEAraceli Carlo, Borsellini Vittorio, Cuccarini Andrea eLuca, Cuccarini Chiara, Fangacci Veronica, Fioroni Gia-da e Alessandro, Fiorucci Giordano e David, MariottiAnna, Mariucci Simone e Giorgio, Marsili Matteo, Orsini

G i o r g i o ,Obinu Sarae Marta,QuartucciAnna, Ra-d i c c h iD a v i d ,TironzelliE n r i c o ,TognoloniElisa

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Senza Confini Questione di fede

“Dio non muore il giorno in cui cessiamodi credere, ma noi moriamo il giorno in cui la nostra vita cessa di essere illuminata dallaradiosità costante di un miracolo la cui origine è al di là di ogni ragione.”

B. Ferro

“Quale Chiesa sogni don Cristoforo?“ – mi ha chie-sto un giorno un parrocchiano. Sogno una Chiesa aper-ta, una Chiesa che abbia le porte aperte alla gioventù,una Chiesa che guardi lontano, una Chiesa che affascinae parla al cuore dell’uomo. Sono convinto che non sa-ranno le tiepide proposte a rendere la Chiesa interes-sante. Credo invece nella radicalità della parola di Gesùche dobbiamo tradurre nel nostro mondo: come aiutonell’affrontare la vita, come buona novella che Gesù vuoleportare perché l’uomo possa ritrovare il senso e la felici-tà della vita. Tradurre non significa svilire.Mi ha sempre affascinato la domanda di Gesù: il Figliodell’uomo, quando verrà, troverà la fede? Egli non chie-de: troverò la Chiesa grande, ben strutturata e ben orga-nizzata? Sa apprezzare anche una Chiesa piccola e mo-desta ma che ha una fede salda e agisce di conseguenza.Credo vivamente che non dobbiamo dipendere dai nu-meri e dai successi. Saremo molto più liberi di seguireGesù. Andando avanti nel mio sacerdozio mi accorgo sem-pre di più che la nostra gente è più che mai in cerca disollievo e aiuto nel dialogo. Questo bisogno riempie lesale di attesa di psicologi e consulenti. Ecco lo spaziodella Chiesa, ecco la sua grande opportunità. E anchequi sogno la chiesa del silenzio che sappia non solo par-lare ed insegnare ma ascoltare, dire e dare la speranza. Speranza sopratutto ai giovani. Sono quelli che sipongono delle domande, che hanno un’inquietudine nelcuore, che cercano qualche cosa. Sono molti di più diquanti noi immaginiamo. Mi sono accorto questi giornipassando per le vostre case e parlando con loro. Vedo

che parecchi di loro si presentano come spensierati econtenti, ma nella realtà sono pensierosi e preoccupati,vivono forti momenti di angoscia. Dopo una serata didivertimento in cui magari hanno brillato per la loro ca-pacità di far divertire il gruppo, ritornano nelle prime oredel mattino chiedendosi: che senso ha la mia vita? Io checi sto a fare qui? Questi sono giovani che hanno bisognodi una mano, di chi sappia comprendere, di chi sia di-sponibile a entrare in dialogo con loro. Credo che li sia ilposto della Chiesa. Sono giovani che guardano la Chie-sa con molta attenzione. A seconda della testimonianzache ricevono e degli esempi che vedono, possono ac-quistare fiducia e coraggio oppure cadere nel pessimi-smo. Ecco anche qui sogno la Chiesa credente, ma so-prattutto credibile, che testimoni a tutti la gioia che ilSignore è risorto e ci da la vita che vale la pena di vivere.Buona Pasqua

don Cristoforo

LA FELICITA’

Tutti la cercano ma pochi la trovano,tantissimi l’hanno giàma non si accorgono di averla,tanti si accorgono di averlaquando ormai non l’hanno più,moltissimi sono convinti dipenda dal denaro,molti la confondono con la serenitào l’euforia dei momenti migliori,i materialisti credono sia il piacere,i romantici pensano sia l’amore,gli ammalati dicono sia la salute,io dico che è la vita,chi si è trovato sul punto di morire (e non è morto)è felice...perchè vive... !!!

Omar Falworth

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Senza Confini Angoli Parrocchiali

LETTERA MONS. MARIOCECCOBELLI

Don Cristoforo mi offre uno spazio sul periodico dellacomunità parrocchialeed io lo occupo volen-tieri per far giungere atutti i fedeli della grandefamiglia parrocchiale diMocaiana il mio salutofraterno.Non posso non ricordarei giorni della visita pasto-rale, durante i quali ci sia-mo incontrati più volte eci siamo aiutati a vicen-da a conoscere sempre meglio il nostro Maestro e Si-gnore, quel Gesù di Nazareth, figlio di Dio, morto, risor-to e vivente in mezzo a noi, popolo di credenti che loriconosciamo nei segni della fede.Dall’1 al 14 novembre don Cristoforo mi ha fatto incon-trare gli animatori della vita parrocchiale, i giovani, i mem-bri dei consigli; ma il ricordo più caro, che porto costan-temente con me, è quello dei malati e degli anziani. Sonorimasto commosso dalla cordialissima accoglienza, dallapremura che i famigliari hanno verso di loro, dalla dignitàcon cui i malati portano la croce della sofferenza. Sonostato colpito dal loro coraggio, dalla loro pazienza e dal-la loro fede. Essi rappresentano per tutti l’esempio piùefficace e più vicino a Gesù, specialmente per coloroche sono chiamati a vivere diverse e dure prove, o sonoattratti dalle vacue promesse di un mondo di falsi mirag-gi, o addirittura tentati dall’indifferenza, che svuota la vitadel suo inestimabile valore. A tutti i sofferenti ho chiestodi offrirmi la loro croce quotidiana per collocarla sull’al-tare della Messa che celebro ogni giorno per unirla alsacrificio di Gesù e renderla così preziosa al fine di otte-nere dal Signore il dono della pace nella comunità par-rocchiale, nella Chiesa diocesana e nel mondo intero.Don Cristoforo mi ha fatto vivere anche momenti di gio-ia con lo spettacolo nel quale anche lui, svestiti i pannidel ministero, ha indossato quelli della commedia, chepoi erano quelli veri!A tutti i parrocchiani giunga anche il mio augurio per unaSanta Pasqua. Accompagno i voti con la preghiera pertutti e per ciascuno di voi, in modo specialissimo percoloro che, costretti all’immobilità, ho visitato nelle lorocase.Che il Signore, che contempleremo risorto dopo la pas-sione e la morte, porti speranza e forza, gioia e pace.

+Mario Ceccobelli

NERBISCI: LA VISITA PASTORALEE L’INAUGURAZIONE

DELLA CASA PARROCHIALE

Novembre 2010: come annunciato nellaprecedente edizione di “Senza Confini”, anovembre si è compiuta presso le parroc-chie di Monteleto, Loreto, Nerbisci, SanBenedetto Vecchio, l’attesa visita pastoraledi S.E. Monsignor Mario Ceccobelli.Nella nostra parrocchia tale visita è avve-nuta in concomitanza con l’inaugurazionedella nuova casa parrocchiale, che già daalcuni mesi (dopo un periodo di lungaristrutturazione) è tornata nella piena dispo-

nibilità di tutta la comunità dei fedeli. Si è infatti coltonella visita pastorale il momento più “adatto” per taleevento, in quanto momento di incontro, di condivisione,di confronto e segno di partecipazione attiva di tutta lacomunità alla vita della parrocchia.L’inaugurazione si è svolta il 6 novembre scorso; la ceri-monia si è aperta nel tardo pomeriggio, con la SantaMessa celebrata dal Vescovo Mons. Ceccobelli, ed havisto la partecipazione di tutti i parrocchiani di Nerbiscie non solo (segno di un vivo coinvolgimento dimostratoanche dalle altre parrocchie del nostro sacerdote donCristoforo).Al termine della celebrazione, Monsignor Ceccobelli haproseguito con la Santa Benedizione della casa parroc-chiale e con il taglio del nastro rosso (come rituale ri-chiede!), e poi con il tradizionale brindisi (in segno dibuon auspicio!). Successivamente, la cerimonia è conti-nuata con la cena che il comitato ha offerto a tutti i pre-senti, all’interno dei nuovi locali della casa, appositamenteallestiti. Il bilancio della serata è stato in generale positi-vo. Il tuttosi è svoltoall’insegnadell’alle-gria e del-la gioia diritrovarsi(visto chead oggi,dati i nu-merosi im-pegni chela vitaquotidiana di ognuno di noi presenta, diventa sempre piùraro riuscire ad organizzare momenti di questo tipo).

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Senza Confini Attualità

Aspetto che mi ha personalmente colpito è stato poterconstatare come fosse particolarmente numerosa la par-tecipazione degli anziani e sentire come questi si rivolge-vano a noi più giovani, raccontandoci con gioia ed entu-siasmo (e forse con un po’ di nostalgia) di come si pre-sentavano un tempo i locali, di come venivano utilizzati edelle divertenti vicende che in quella o l’altra stanza sierano svolte diversi anni fa (a ricordare di come nellenostre parrocchie sia stato sempre forte il senso del vi-vere e del condividere all’interno della comunità cristia-na… un tempo, forse, più di adesso!). Con l’avvenutainaugurazione ci si auspica che i nuovi locali siano sem-pre più un luogo per favorire la condivisione di esperien-ze e di incontri, intesi sia come momenti di vita spiritualecomune che, perché no, come momenti di sano diverti-mento e svago.

Romina Brunetti

CORSO PREMATRIMONIALE 2011

Si è concluso con la consueta cena di gruppo il corsoprematrimoniale 2011 della zona pastorale di Mocaiana.Tantissime, più di quaranta, le coppie partecipanti. Il cor-so, che si è avvalso del prezioso contributo sia di espo-nenti delle parrocchie della zona che di professionisti lai-ci, ha affrontato le tematiche più delicate e meno sconta-te del rapporto di coppia all’interno della vita matrimo-niale e la loro stretta connessione con Dio e con l’inse-gnamento del Vangelo. L’aspetto più interessante e il me-rito più grande che, a parere di chi scrive, va riconosciu-to a don Cristoforo e a tutte le persone che sono inter-venute nell’iter del corso prematrimoniale, è stata la ca-pacità di far sentire la Chiesa e la religione cattolica comecomponente e co-protagonista indispensabile della vitadi coppia e nella quotidianità del sacramento del matri-monio. Nella visione comune della società moderna vitamatrimoniale e Dio sono considerati, dai più, fattoriinscindibili che, tuttavia, a causa dell’ eccessiva dinamicitàdella società attuale spesso vengono trascurati, come fos-sero realtà distanti e, a volte, non connesse. Anche lastessa eziologia del corso di preparazione al matrimonioviene messa in discussione a causa della scarsa attinenzache, nel pensare comune, c’è tra il mondo ecclesiasticoe la vita matrimoniale. In parole povere ci si chiede cosapossa insegnare un prete ad una giovane coppia di futurisposi. Dubbi simili hanno sicuramente attraversato i pen-sieri di tutti i ragazzi che hanno partecipato al corso dicui si scrive e in molti si saranno chiesti, cosa ci puòinsegnare Cristoforo sulla vita di coppia? La risposta ètanto semplice quanto poco scontata; Dio è parte di noie noi, futuri sposi, siamo gli strumenti attraverso i qualiDio si manifesta nella sua forma più magnifica: l’Amore.

Parole belle ma difficili da dimostrare, specie quando siparla di due realtà, la Chiesa, da una parte, apparente-mente inaccessibile e, in alcune materie, dogmaticamentechiusa su se stessa, e la vita di coppia, vissuta quotidia-namente, nella sua semplicità. La dimostrazione dellacoppia come suprema manifestazione di Dio, in realtà, èmolto più semplice di quanto si immagini, basta rifletteresulla scelta di noi futuri sposi di condividere il resto dellavita con la persona amata. Questa scelta, tanto spessosottovalutata, quanto di incredibile importanza, è la chiavedella spiegazione della inscindibile connessione tra Dio ematrimonio. Diventare sposi significa impegnarsi, sfidarela vita per un obiettivo comune, ad occhi chiusi e senzagaranzie; diventare sposi significa scommettere su noistessi e sulla persona che ci sta a fianco impegnandociall’amore e al rispetto, dinanzi a qualsiasi ostacolo sifrapponga tra il noi e la coppia. Sposarsi significa per-

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Senza Confini Attualità

donare, sopportare, rispettare e costruire, insieme e nonpiù come singoli. Sposarsi significa dare vita a una fami-glia e procreare, dando di nuovo impulso al magnificofenomeno della vita. Amore, rispetto, sopportazione,procreazione, condivisione, sacrificio e speranza … tut-to questo nasce semplicemente dalla volontà di due per-sone che, incontrandosi, decidono di dedicare, l’una al-l’altra, la propria vita. Si dice spesso che i bambini imi-tino le persone che amano, così noi, figli del Signore nel-lo sposarci e nel vivere la vita matrimoniale ci avvicinia-mo a Dio, imitando le sue virtù, per dar vita al suo dise-gno. A prescindere dalla “qualità” della fede di chi si spo-sa, volenti o nolenti verrebbe da dire, prendere la deci-sione di sposarsi significa ottemperare alla volontà di Dio.Il grande merito del corso è stato proprio questo, ac-cendere la consapevolezza in tutti noi dell’importanza delpasso che ci accingiamo a compiere e della stretta co-munione esistente tra la Chiesa e gli sposi. Essere con-sapevoli dell’importanza del matrimonio come sacramentoe come vincolo di vita e non solo come festa per amici eparenti, significa porre solide fondamenta per il futuroche possono essere edificate solo da chi è consapevoledi cosa comporta sposarsi davanti al Signore ed è pron-to ad assumersi gli onori e gli oneri che la Chiesa, giusta-mente, richiede come portavoce della volontà di Dio.Don Cristoforo ci ha insegnato che la bellezza di unacoppia non si misura con la felicità, con il successo o conl’apparenza, una bella coppia soffre, combatte, condivi-de, ama e perdona; fa di tutto per raggiungere lo scopodel matrimonio e, nel farlo, si avvicina inevitabilmente aDio. Don Cristoforo, con lezioni, esempi di vita quoti-diana, racconti, barzellette e anche qualche bella man-giata, ha il grande merito di aver fatto emergere la Chie-sa e Dio come credibili partecipanti della vita quotidianadegli sposi. Il percorso che abbiamo seguito ha toccatotutti i momenti della vita di coppia,anche quelli più delicati e intimi, af-frontando direttamente tematiche avolte scottanti, altre volte imbaraz-zanti, entrando nella quotidianità eanalizzandola, con spirito critico,senza fronzoli o tabù. Le coppieche hanno seguito gli incontri sonostate davvero tantissime, più di qua-ranta, e tutti sono stati coinvolti eresi partecipi, lentamente si è crea-ta una vera familiarità tra tutti ren-dendo davvero piacevole il corsodi preparazione al matrimonio. Perconcludere, sarebbe bello prendere spunto dalle parole

scritte da una bellissima persona che recentemente ci halasciati, citate dallo stesso don Cristoforo durante il suorito funebre. Martino Procacci scrisse, pochi anni fà esenza alcun indugio, dopo cinquant’anni di matrimonio“… Sposai la donna della mia vita …”.La possibilità di scrivere parole simili sarebbe l’auguriopiù bello per tutte le coppie che si sposeranno quest’an-no.

Francesco Marchesini eFrancesca Procacci

UN NOSTRO PARROCCHIANO :PRESIDENTE DELL’UNITALSI

DI GUBBIO Un saluto fraterno in CRISTO a tutti voi, specialmente isofferenti nel corpo e nello spirito e le persone sole eabbandonate.Mi chiamo Luigi Minelli, molti di voi già mi conoscono,sono nato quarantacinque anni fa a Gubbio e battezzatoil 9 dicembre nella Chiesa di S.Francesco e sempre inquella chiesa quarant’anni dopo, sempre il 9 dicembre,mi sono consacrato alla Madonna nella Milizia diS.Massimiliano Kolbe.Il 27 Novembre 2010 sono stato eletto presidente dellasottoscrizione UNITALSI di Gubbio.Ringrazio sua Eccellenza Monsignor Vescovo MarioCeccobelli per la fiducia che ha espresso nei miei con-fronti. Ho conosciuto l’ UNITALSI nel 2004 quandocasualmente nella chiesa di Mocaiana ho incontrato unadonnina che stava attaccando la locandina del pellegri-naggio per Lourdes e mi invitò a partecipare comebarelliere, (grazie Miriam!). Le dissi che mi sarebbe pia-ciuto andare a Lourdes ma non ero all’altezza di fare il

barelliere, lei mi disseche bastava amare ilprossimo come se stes-si. Da allora ho com-preso che c’è più gioianel dare che nel riceve-re, che tutti siamo am-malati davanti a Dio el’unico vero medico èGesù Cristo Nostro Si-gnore.La nostra è un’Asso-ciazione Ecclesiale Pub-blica eretta direttamen-

te dalla chiesa, ha contestualmente ricevuto dalla Confe-renza Episcopale Italiana la missione di realizzare il fineche l’UNITALSI si propone di conseguire in nome della

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Senza Confini Annunci / Angolo Poesia

SE POTESSIVorrei essere musica per fartiviaggiare con la fantasia,aurora per dare luce ad unnuovo giorno insieme,silenzio per ascoltare i battitidi un cuore innamorato,cometa per trovare tutti quelliche si stanno cercando,sentimento per coloro che nonprovano emozioni,arcobaleno per cambiare imomenti grigi della vita,poesia per addolcire quelli chesi esprimono con l’odiofede per guidare ed illuminare coloroche camminano nel buio della propria esistenza evuoto da riempire con la speranza diun futuro sereno.

Raoul Cencetti

chiesa, di operare con spirito evangelico, svolgendo unservizio verso e con le persone ammalate, disabili e indifficoltà, promuovendo il culto mariano mediante la pre-parazione, la guida e la celebrazione di pellegrinaggi aLourdes e ai santuari italiani ed internazionali. Pace ebene a tutti.

Luigi Minelli

PRO LOCO MOCAIANALUNEDI’ 25 APRILERitorna a grande richiesta

“LA BOCCETTA DE’ PASQUETTA”appuntamento alle ore 15.00 al piazzale della Mocaiana

Il percorso è a sorpresa ... comunque dalle parti nostrePremiazione per i vincitori ... a sorpresa!Rinfresco garantito a tutti ... a sorpresa!

Ai vincitori e non solo ... ONORE e VINO!

Venite a questo evento ... accompagnati dalle signore ...dai nonni ... insomma da chi volete...

Più siamo e meglio stiamo!!!

L’organizzazione Pro Loco Mocaiana

CIAO TRISTEZZASe un giorno sei molto triste e ti capita di piangere,magari una lacrima cade sul diario,e tu vorresti che ci rimanga, come un ricordo,ma quella lacrima vuole sparire al più presto da quelfoglio,come la tristezza dal tuo cuore.

Benedetta Cencetti

FEDE, SPERANZA, CARITA’

Dall’Annunciazione alla Resurrezione,è il “contenuto” di tutte le persone;questa è l’essenza spirituale, per chi crede,della nostra storia, della nostra FEDE.Tu, che ascolti le nostre orazioni,di ringraziamento e perdono delle tentazioni,guida noi tutti, con cuore e costanza,oltre la fede, speranza è l’amore;amare TE e gli uomini con umiltà,oltre ogni limite, è donare la CARITA’.

Luigi Radici

CONCORSONel mese di maggio 2011, presso la Scuola Primaria atempo pieno di Mocaiana, si svolgerà il secondo con-corso “Giovani scrittori Ubaldo Procacci”, riservatoagli alunni della classe quinta. Il concorso, indetto dal-l’Associazione Pro Loco Mocaiana e dalla Famiglia diUbaldo Procacci, nasce dal desiderio di ricordare la fi-gura del “Maestro”. I bambini si cimenteranno nella rea-lizzazione di un tema di argomento vario, al vincitore verràfornita la dotazione libraria per la prima classe della scuolamedia. A garanzia di correttezza, gli elaborati non ripor-teranno il nome dell’alunno, ma solamente un numero,l’identificazione del vincitore verrà effettuata dall’inse-gnante di classe solo al momento della premiazione.

Cinzia Procacci

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Senza Confini Attualità

ASPETTANDO IL 22 …

Il sole era tramontato da un po’ quando è squillato iltelefono, dall’altro capo urla, cori e schiamazzi, il tem-po per due parole e la gioia è esplosa anche dall’altrolato: Francesco è il capodieci del cero mezzano del-l’amato Sant’Antonio per l’anno 2011.Il nervosismo dei giorni precedenti l’elezione erapalpabile, non invadeva solo il protagonista, ma anche

n o ifamigliari, etutta la ten-sione accu-mulata, si èconvertitain un’im-mensa gio-ia la seradell’8 gen-naio; unemozioneche non si è

più affievolita,ma , anzi, continua ad aumentare man manoche si avvicina il gran giorno, quel 22 maggio in cui alcentro della favolosa piazza co-lorata e urlante, tra le stanghe,non ci sarà solo Francesco, mal’intera muta di Ontano, perchéla gioia del cero è un’emozionedi condivisione, che nasce daun’amicizia profonda e da unforte senso di appartenenza alcero: tutti uniti per lui. La dedi-ca dei compagni ceraioli, sottola brocca parla chiaro: l’emo-zione pervade tutti, come se fos-sero un’unica persona. È pro-prio per questo che la sera del-l’elezione è iniziato un clima di festa che non coinvolge-rà solo il capodieci e i parenti, ma anche la manicchia,gli amici e i vicini di casa, tutti uniti come nelle grandioccasioni, e questa è una di quelle.Il cuore del Capodieci palpita per l’emozione da queiprimi, fatidici, giorni di gennaio e sente, sempre più, latensione aumentare.Ogni giorno che passa Francesco sente sempre più vi-cine quelle persone per cui aumenta un immenso sensodi gratitudine, per tutti quei piccoli e grandi gesti che lofanno sentire membro di un gruppo, di una fantasticacomunità. Aspettando il 22 maggio…

Fulvia e Mara Berettoni

“DATE E VI SARÀ DATO”

Il segno lasciato dal pastello bianco è di solito invisibilesul foglio bianco, ma sul foglio nero emerge come luce.Così anche sullo sfondo di drammi e sofferenze, emergelimpida la generosità di molti. Lo abbiamo visto e lo ve-diamo tutt’ora, nello scenario della parrocchia di SantiagoDe Huata in Bolivia, colpita dall’ingiustizia della povertàche diventa fame, figlia della nostra sciagurata società delconsumismo.L’ingiustizia però ha messo in evidenza una grande gene-rosità. E la raccolta cibo di quest’anno, come ormai daanni, mostra il grande altruismo delle nostre parrocchie.Un altruismo, che ha prodotto una raccolta di cibo di cir-ca cinque tonnelate. Una raccolta raccontata con doviziadi particolari sul sito internet curato dal gruppo del “dopocresima”(indirizzo del sito internet: http://vivilagioia.ilbello.com/ ), con tanti video da vedere, com-preso quello che testimonia della raccolta cibo del 13marzo scorso, oltre ad una sezione, con le notizie e letestimonianze di tale iniziativa.Ed è proprio in questa sezione che ho trovato un pensie-ro di un bambino del catechismo, che scrive così: “spe-riamo di raccogliere tanto cibo, altrimenti con la fame che

hanno, non gli basta neanche per ungiorno”. Questa generosità della nostragente è splendida e, anche se in diversemaniere, si manifesta in tutti gli stratigenerazionali delle nostre parrocchie, daibambini fino ai nonni. Ma è la generosi-tà dei giovani che mi colpisce, perchéla manifestano insieme, come il gruppodel “dopo cresima” che da più di undecennio registra un progressivo au-mento di presenze tra adolescenti, ra-gazzi e giovani. Lo dicono i responsa-bili del gruppo, ci sono adesioni entu-siastiche, anche se a volte dicono che si

vive un lungo periodo in cui si fatica a dare la propriadisponibilità per un servizio prolungato nel tempo, costanteed esigente. Tuttavia, non si può fare a meno di notareuna maggiore motivazione. I giovani che oggi si impegna-no nel gruppo del “dopo cresima” lo fanno con maggioreconsapevolezza e radicano la loro scelta in un camminodi formazione umana e spirituale. Una dinamica comune eampiamente condivisa è quella del passaggio da un’ini-ziale coinvolgimento emotivo ad una visione più ampiache mette in relazione chi dona e chi riceve, con modalitàdel tutto inaspettate. Sentono sulla loro pelle che è pocacosa dare le proprie ricchezze, rispetto a quanto è piùbello e più grande donare se stessi.

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Dare con amore senza aver paura, “date e vi sarà dato”,per avere pace nel cuore, per poi dare senso e compi-mento alla vita.Nei giovani la solidarietà in queste esperienze si radicanel profondo, come risposta e sollecitudine verso il Cri-sto affamato, assetato, straniero, nudo, ammalato. Perquesto fratello, questi nostri giovani sono disposti a tro-vare, a costo di qualche rinuncia, un pezzo di pane, unbicchiere d’acqua, un’accoglienza concreta. Questi gio-vani sono convinti che occorre crescere nella responsa-bilità, per dare senso, consistenza e identità alle loro vitee contribuire così alla vita sociale.Durante la raccol-ta cibo, in questaspecie ditransumanza perle vie, per le stra-de, per i piazzaliper i luoghi dellenostre zone, hoincontrato altrigiovani che invia-no segnali chiari didisagio. Si, perchènei giovani, il disa-gio lo vedi quan-do si trascinanonella noia, nel non senso, nel vizio, quando bruciano iltempo in estenuanti e acritiche immersioni nei media, que-ste sono grida di soccorso.Occorre allertarci, perchè sono giovani in attesa di mo-delli diversi, di persone credibili, e il gruppo del “dopocresima” è una testimonianza del fatto che la parrocchiaè un porto sicuro d’attracco per i nostri giovani; da lì sipuò poi ripartire con maggior forza per essere i prota-gonisti del proprio futuro. Noi adulti, dobbiamo fare sie-pe attorno ai nostri giovani creando occasioni educative,dobbiamo stare in mezzo ai giovani per intercettarne levoci e i bisogni, perché loro sono la nostra speranza e ilnostro futuro.Facciamoci loro compagni di viaggio autorevoli.

Luciano Naticchi

Un giorno l’amore incontra l’amicizia e gli chiede:cosa esisti a fare se ci sono già io

così bello e così grande?Ed ella rispose:

“Vado a portare un sorrisodove tu lasci una lacrima”

UNA BELLA TELA ALLAMOSTRA DI ANCONA

Nella vetusta pieve di San Giovanni Battista già SantoStefano di Loreto, che ancora conserva i segni dell’ori-ginaria importanza, si trova sul secondo altare a destraun bel dipinto raffigurante “l’Istituzione dell’Eucarestia”o “la Comunione degli Apostoli” un episodio evangelicolegato all’”ultima Cena”:l’ultimo pasto che Gesù consu-mò con i suoi discepoli a Gerusalemme prima del suoarresto, durante il quale annunciò ai dodici che uno di

essi lo avrebbe tradito. Tale rappresen-tazione è un tema frequente nell’arte sa-cra, sin da epoca antica. Con quella cenaessi celebravano la pasqua ebraica, o «festa della liberazione », che ricordaval’esodo degli ebrei dall’Egitto. Le parolepronunciate da Cristo nel benedire il panee il vino segnano, per la Chiesa cristiana,l’origine del rito eucaristico, cardine del-la sua liturgia. Nell’iconografia i dueaspetti dell’Ultima Cena - l’annuncio deltradimento e la prima Comunione degliapostoli - predominano alternativamentenelle varie epoche. L’interpretazione

prettamente eucaristica dell’Ultima Cena passò in se-condo piano nel XVI secolo, quando Leonardo,discostandosi dal trattamento canonico del soggetto, scel-se di raffigu-rare il dram-ma umanoche scaturivadall’annunciodi Cristo del-l’imminentetradimento.Tale spiritoprevalse finoa l l ’ e p o c ad e l l aControriforma,quando laChiesa, riba-dendo il valo-re dottrinaledei sette sa-cramenti e inparticolare diquello del-l’Eucaristia, riportò in auge l’antica interpretazione. I di-

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Senza Confini Attualità

scepoli sono caratterizzazioni di popolani. Da questi teminon si discosta il nostro dipinto in cui si vede Gesù, alcentro, nell’atto di porgere il Pane consacrato, sotto for-ma di ostie poste in un calice,a San Pietro riconoscibiledalle vesti, porta un mantogiallo-oro sopra una veste az-zurra, e dalle chiavi poste sulpavimento di fronte a lui. Lascena si svolge in un ambien-te domestico, con una fine-stra sullo sfondo, dove gli al-tri Apostoli sono disposti in-torno ad un tavolo imbandito.Sulla destra si riconosceGiuda con in mano il sacchet-to delle monete. I dodici sonopresentati privi dei loro attributi personali, ma l’artista siè tendenzialmente attenuto a determinate convenzioni re-lative al loro aspetto e al loro raggruppamento. Giovan-ni, è raffigurato nel tipo giovane. Gli altri apostoli sonoirriconoscibili nella loro sembianze di popolani. L’esem-pio del Cristo-sacerdote deriva da Giusto di Gand e dalPresutti, infatti l’organizzazione della scena del Nucci èmolto vicina a quella del Presutti nella chiesa di sanDomenico. E’ tale legame che ha indotto gli organizzato-ri a richiedere il prestito dell’opera per la sua esposizio-ne nella mostra: “Alla mensa del Signore. Capolavori del-l’arte europea da Raffaello a Tiepolo”che si terrà inAncona alla Mole Vanvitelliana dal settembre 2011 algennaio 2010, in occasione del XXV CongressoEucaristico Nazionale . Alla Diocesi di Gubbio,infatti, sonostate richieste tre opere: La tavola di Giuliano Presutti inSan Domenico, il Gonfalone del Corpus Domini, e latela di Loreto dipinta da Virgilio Nucci (1547 – 1621),che per l’occasione verrà anche restaurata.

Paolo Salciarini

SITUAZIONE CVA MOCAIANA

In data 25 marzo u.s. presso la sala consiliare del Co-mune di Gubbio alla presenza del Sindaco di GubbioMaria Cristina Ercoli, di Mons. Giuliano Salciarini in rap-presentanza della Curia, del dirigente del settore lavoripubblici e ambiente del Comune di Gubbio Ing. RaffaeleSantini e del responsabile ufficio contratti e gare Sig.Gianluca Giombetti è stata apposta la firma sulla con-venzione per la permuta di terreni tra il Comune e la Dio-cesi. L’ing Santini ha illustrato i dettagli dell’operazioneche consiste nel passaggio, dalla Diocesi al Comune, dimq. 6.640 di terreno sito in Mocaiana, attualmente oc-

cupato dai prefabbricati della Pro Loco e su questa areadovrà essere realizzato un CVA; il Comune cederà allaDiocesi terreni classificati dal P.R.G. “Aree per attrez-

zature di interesse comu-ne, religiose” per mq.3.510 a Mocaiana soprala piazza a nord dellachiesa e mq. 2.643 a Tor-re Calzolari nella zonaadiacente all’attuale chie-sa che è posta sotto il ri-storante “Ciocco”, talearea deve esserericlassificata in “Aree perattrezzature di interessecomune, religiose” il per-fezionamento di questaclassificazione permette-

rà di fare il rogito che sancirà l’esecutività della permuta,altri punti previsti sono che la Diocesi si impegna a ver-sare al Comune la cifra di Euro 34.308,00 a conguagliodei terreni permutati e il comune con questa cifra acqui-sirà l’area (ex ferrovia) di proprietà del Demanio e rea-lizzerà dei marciapiedi per mettere in comunicazione lascuola alla chiesa. La pro loco di Mocaiana e il circoloANSPI Torre Calzolari erano presenti all’incontro edhanno ringraziato le parti e i tecnici per il lavoro svolto.La Pro Loco Mocaiana a seguito di questo evento chenon sancisce un via immediato alla realizzazione del CVA,in quanto presumibilmente la firma definitiva della permutaavverrà nel prossimo autunno/inverno, si è comunque at-tivata e sta iniziando a ragionare sulla convenzione dastipulare con l’amministrazione Comunale e soprattuttosu come dovrà essere l’immobile da realizzare. Questodovrà racchiudere le seguenti necessità: recinzione del-l’area, parcheggi, un circolo ove giovani e meno giovanipossano ritrovarsi, sale riunioni e locali a disposizionedella pro loco, del ciclismo e delle altre associazioni lo-cali; salone multiuso di duecento/trecento mq. che possarisolvere le problematiche religiose, ricreative e culturalidel territorio; cucina e servizi collaterali per assolvere lerichieste che emergono durante l’anno ed essere di sup-porto alla festa frazionale; piattaforma polivalente; spo-gliatoi; campo di calcetto; verde; panchine. Certamentela Pro Loco non ha le finanze per realizzare tutta l’operae quindi si procederà per stralci andando ad individuarele priorità.

Pino Berettoni

Nessuno ama la patriaperchè è grande,

ma perchè è la sua patria

Seneca

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Senza Confini Attualità

FINALMENTE SONO PARTITI I LA-VORI PRESSO IL PLESSO

SCOLASTICO DI MOCAIANA

Dell’argomento molto si è parlato e molto si è scrittoquindi è opportuno rifare un po’ di cronistoria. L’ammi-nistrazione Comunale di Gubbio, visto lo stato dell’edifi-cio scolastico diMocaiana e la possi-bilità di attingere aifinanziamenti dellalegge 289 del 2002relativa al piano stra-ordinario per la mes-sa in sicurezza degliedifici scolastici, hainvitato l’ing. Raffae-le Santini dirigente delsettore lavori pubbli-ci e ambiente del Co-mune di Gubbio diintervenire su tale edificio. Il Dirigente per prima cosa haattivato la richiesta di finanziamenti e il Cipe che con laDelibera n.17/2008 ha approvato il programma stralcioper la messa in sicurezza degli edifici scolastici di cui allaL.289/2002, assegnando al Comune di Gubbio la som-ma di Euro 293.996,55 per la scuola primaria e dell’in-fanzia di Mocaiana.L’ing. Raffaele Santini ha quindi affidato l’incarico di pro-gettazione definitiva ed esecutiva, di direzione dei lavorie del coordinamento per la sicurezza alla Exup s.r.l. diUmbertide; con D.G.C. n. 157 del 26.09.2009 è statoapprovato il progetto definitivo dei lavori in oggetto perl’importo totale di Euro 293.996,55, di cui Euro230.000,00 per lavori; con D.D. n.208 del 15/04/2010l’ing. Paolo Bottegoni è stato nominato r.u.p. dell’inter-vento; con D.G.C. n.128 del 29/04/2010 è stato appro-vato il progetto esecutivo.I lavori consistono in: “vari interventi di miglioramentosismico aventi lo scopo di ridurre il rischio sismico dellascuola primaria e dell’infanzia di Mocaiana. Tra gli inter-venti strutturali previsti vi sono la realizzazione di nuovisetti murari, il rifacimento completo di una porzione deltetto e la sistemazione del resto della copertura, l’instal-lazione di dissipatori sismici, il ripristino di elementi inc.a. danneggiati. A questi si aggiungono vari interventi difinitura connessi, quali il rifacimento di intonaci, la sosti-tuzione di alcuni infissi, il rifacimento di alcuni pavimenti,le tinteggiature dei locali interessati dagli interventi.” Dopoil finanziamento e la progettazione si è provveduto alla

gara con un primo affidamento provvisorio con D.D.n.466 del 01/06/2010 e poi con un successivo affida-mento definitivo solo a dicembre 2010 per mancataerogazione mutuo da parte del ministero economia, tra-mite la Cassa Depositi e Prestiti.I lavori sono stati aggiudicati all’Impresa Monacelli FrancoCostruzioni Edili s.r.l di Gubbio, per Il prezzo netto diEuro 201.598,06, IVA esclusa, di cui Euro 180.812,63per lavori ed Euro 20.785,43 per oneri per la sicurezza,

avendo offerto un ribasso percen-tuale del 28,310% rispetto all’im-porto a base d’asta.L’incarico relativo alla direzionelavori e sicurezza è stato datoall’ing. Emanuele Marcheggianidella Exup s.r.l. con contratto: REP16764/16765 del 27/01/2011 Itempi contrattuali previsti per la re-alizzazione dell’opera sono di 120giorni salvo probabili proroghedovute a maggiori lavori. L’inter-vento si articoleranno in due fasi,con il mese di Marzo sono iniziati i

lavori con la messa in sicurezza dell’area, l’ampliamentoe la ristrutturazione della struttura ex scuola media e at-tualmente occupata parzialmente dalla scuola dell’infan-zia, sita a nord della piattaforma; con il termine delle le-zioni scolastiche inizierà l’intervento all’interno dell’edi-ficio occupato dalla scuola primaria. Per la nuova sta-gione scolastica tutto dovrà essere ultimato per permet-tere lo svolgimento regolare dell’attività didattica. Que-sto intervento che segue quello relativo alla messa a nor-ma da rischi derivanti dall’energia elettrica e dal fuoco,permetterà ai ragazzi del nostro territorio di poter usu-fruire di spazi gradevoli, confortevoli e soprattutto sicuri.La scuola è stata ed è il punto di riferimento indiscussodel nostro territorio ed è giusto e importante che sia sta-ta adeguata e riqualificata.

La Redazione

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Senza Confini Attualità

LA STRADA DEI DESIDERI…

Sono svariati anni che esiste Senza Confini e sono altret-tanti che scrivo righe sugli annosi problemi di viabilità delterritorio, quasisempre sono letteredi denuncia, di ca-renze comunque maibelle notizie. Questavolta invece ci sonobuone nuove che in-sieme all’amico Pinoci pregiamo di darvicome appartenential comitato proS.S.219, che insie-me ai tanti eugubiniche si sono scrollatidal loro torpore egrazie alle acceseproteste, hanno accelerato e condizionato i tempi di re-alizzazione dell’opera mantenendosi a distanza qualsiasiforza politica. Finalmente sono partiti i lavori della nuovaS.S. 219 Mocaiana - Madonna del Ponte, infatti pressola zona CAI di Mocaiana la società Catanese TecnisS.p.A. ha insediato il cantiere e il suo quartiere generale,da lì i responsabili dell’azienda l’ing. Gabriele Pozzi (di-rettore del cantiere) e il geom. Fausto Scargetta (capocantiere), hanno iniziato ad operare per realizzare i seichilometri di rilevato e le nove opere d’arte. Intanto, chenon è cosa da poco visti i periodi che stiamo attraver-sando, sono state assuntealcune figure professionalilocali quali autisti, mano-vratori di macchine movi-mento terra, carpentieri,manovali, meccanici, etc....Attualmente le persone as-sunte sono sette, nel tem-po aumenteranno fino adarrivare ad un massimo diquindici/venti unità. La du-rata totale del lavoro è pre-vista in due anni e la socie-tà Tecnis si avvarrà per larealizzazione dell’opera an-che di ditte subappaltatricisoprattutto per la realizza-zione del rilevato. In questa fase l’ ANAS sta facendorimuovere le interferenze: elettriche, fognanti, idrauliche,telefoniche, etc… e si è in attesa delle autorizzazione per

l’abbattimento di alberi che insistono sul tracciato, men-tre la ditta appaltatrice ha iniziato a recintare i terreniespropriati e quindi interessare all’opera viaria e sta pre-disponendo gli attraversamenti idraulici in modo che incaso di pioggia l’acqua possa defluire; le analisi preven-

tive del terreno interessato all’operahanno evidenziato che lo strato di argil-la ha una resistenza a compressione in-feriore a quella prevista. Il territorioeugubino attende con interesse la rea-lizzazione di quest’opera che permet-terà di avere tempi di percorrenza certie di avere un traffico in sicurezza senzaandare ad interessare i centri abitati nellasperanza di arrivare in tempi ragione-voli e non biblici al completamento del-l’arteria fino a Montecorona.

Riccardo Tironzelli e Pino Berettoni

LA LUNGA E TORTUOSASTRADA DEL PECORARO

(SENZA PECORE)

In data 25 febbraio la Pro Loco Mocaiana, dopo averloconcordato con il Pro Sindaco di Gubbio Maria CristinaErcoli, ha inviato al Dirigente del settore lavori pubblici eambiente ing. Raffaele Santini, la richiesta per l’autoriz-zazione per la sistemazione della strada vicinale detta “delpecoraro” in località Monteleto. La Pro Loco prima diavanzare tale istanza ha richiesto l’autorizzazione dei pro-prietari frontisti che si sono dichiarati d’accordo e quindi

ha interessato il Comune affinchè possa espletaretutte le pratiche necessarie per le autorizzazionipreviste; i lavori verranno effettuati a carico dellaPro Loco Mocaiana e verranno concordati con itecnici comunali. La strada del pecoraro per chinon la conosce è la strada che dopo aver supera-to l’abitato del Palazzaccio di Monteleto inizia dalbivio per Petazzano denominato “Crocestrade” earriva vicino alla vetta del monte di Monteleto. Lamanutenzione straordinaria di tale percorso si èresa necessaria in quanto non è più percorribile equindi non permette a tutti coloro che lo deside-rano di poter recarsi sui prati e boschi che la mon-tagna racchiude e in caso di incendi condiziona leoperazioni di coloro che sono preposti all’inter-vento. L’auspicio è che l’autorizzazione arrivi pri-ma possibile per permettere di operare nel mese

di aprile o maggio in modo che dopo l’intervento vi sia-no delle piogge che renderebbero ottimale il lavoro.

Pino Berettoni

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Senza Confini Salute/Cucina

I RIMEDI DELLA NONNA

Prima di consigliare qualche ricetta di INFUSO, TISA-NA o DECOTTO è bene spiegarne la differenza.L’INFUSO si prepara versando sulla droga, tagliata apiccoli pezzetti, acqua bollente e poi si filtra, si usa quan-do i principi attivi si sciolgono facilmente, mentre l’ebol-lizione li altererebbe. Il DECOTTO si ottiene ponendola droga in acqua fredda; poi si fa bollire per 15-20 mi-nuti ed infine si filtra. Le TISANA non sono altro cheinfusi e decotti preparati però con molta acqua e piccolequantità di droghe, così da poterle usare come bevandaabituale.

RICETTE:Decotto di Asparago control’obesità:-far bollire 40gr. di radici d’aspa-rago tagliate a pezzetti in un litrod’acqua.- filtrare e lasciar raffreddare senzazuccherare.Posologia: tre o quatrro bicchierinial giorno cominciando dal mattinoa digiuno. Continuare la cura perdue o tre mesi almeno.Non è consigliato per chi ha pro-blemi alla vescica, ai reni

Vino di finocchio utile alla di-gestione e contro il singhiozzo:-lasciare a macerare per otto giorni in un litro di vini biancosecco 150gr. di semi di finocchio.-filtrare travasare in una bottiglia.Posologia: 1 bicchierino dopo ogni pasto senza limite didurata.

Le piante sono utili con i loro componenti anche alla curadel corpo e visto che a breve ci sarà la prova costumepossono essere utili alcuni piccoli consigli.La cellulite: per combatterla, oltre ad una dieta equili-brata ricca d’acqua, possiamo bere ogni sera un infusodi equiseto arvense chiamato anche “coda di cavallo”,ideale contro il ristagno dei liquidi. Le dosi sono 5gr. dipianta essiccata in 50 cl d’acqua.Un bagno stimolante: dopo una dura giornata il bagnocon il timo è l’ideale. Inserite nella vasca 40gr. di tinturadi origano e 2gr. di tintura di timo con 350gr. di bicarbo-nato per un lieve scrub. La tintura è un preparato com-plesso da realizzare è bene acquistarlo già pronto.

Alessandra Salciarini

LA FESTA DEL PAPA’ Quale giorno potrebbe essere migliore per festeggiare inostri papà se non il giorno di San Giuseppe, ossia delpadre, secondo la tradizione cattolica, per eccellenza? Ilnome Giuseppe deriva dall’ebraico Josef e significa “ac-cresciuto da Dio”. Nella tradizione popolare, San Giu-seppe, sposo della vergine Maria, è il santo protettoredei poveri e degli orfani. In questo giorno, si ricorda lasacra coppia di giovani sposi, in un paese straniero ed inattesa del loro bambino, che si videro rifiutata la richie-sta di un riparo per parto. Questo atto, che viola duesacri sentimenti: l’ospitalità e l’amore per la famiglia, vie-ne ricordato in molte regioni con l’allestimento di un ban-chetto speciale. Così in alcuni paesi della Sicilia, il 19

marzo di ogni anno, si usa-va invitare i poveri al ban-chetto di San Giuseppe. Inquesta occasione, un sa-cerdote benediva la tavo-la, ed i poveri erano servitidal padrone di casa. SanGiuseppe è anche il simbo-lo della castità, e quindi tu-tore delle ragazze da ma-rito. Molti proverbi e poe-sie popolari contengonoraccomandazioni a SanGiuseppe, per trovare ma-rito. Questo santo è una

delle figure più care alle famiglie, ed è uno dei beati rite-nuti più potenti per la concessione delle grazie. Oltre afesteggiare i poveri e le ragazze nubili, San Giuseppe, invirtù della sua professione, è anche il protettore dei fale-gnami, che da sempre sono i principali promotori dellasua festa. Pare che l’usanza ci pervenga dagli Stati Unitie fu celebrata la prima volta intorno ai primi anni del 1900,quando una giovane donna decise di dedicare un giornospeciale a suo padre. Agli inizi la festa del papà ricorre-va nel mese di giugno, in corrispondenza del complean-no del Signor Smart alla quale fu dedicata, poi solamen-te quando giunse anche in Italia si decise che sarebbestato più adatta festeggiarla il giorno della festa di SanGiuseppe. La festa del 19 marzo è caratterizzata inoltreda due tipiche manifestazioni, che si trovano un pò intutte le regioni d’Italia : il falò e le zeppole. Poichè lacelebrazione di San Giuseppe coincide con la fine del-l’inverno, si è sovrapposta ai riti di purificazionre agra-ria, effettuati nel passato pagano. In quest’occasione,infatti, si bruciano i residui del raccolto sui campi, edenormi cataste di legna vengono accese ai margini delle

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Senza Confini Cucina / Libri

piazze. Quando il fuoco sta per spegnersi, alcuni lo sca-valcano con grandi salti, e le vecchiette, mentre filano,intonano inni per San Giuseppe. Questi riti sono accom-pagnati dalla preparazione delle zeppole, le famose frit-telle.

LE ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPEIngredienti per 15 zeppole :80 gr. di burro250ml di acqua150 gr. di farina1 pizzico di sale1 cucchiaio di zucchero 4 uova1 scorza grattugiata di un limoneIngredienti per crema pasticcera :3 tuorli d’uovo70 gr. di zucchero40 gr. di fecola di patate250 ml di latte1 vaniglia 50 gr. di amarene sciroppateProcedimento :Preparare la crema pasticcera: Fate scaldare il latte inuna casseruola con la vaniglia. Montate i tuorli con lozucchero e mescolate bene. Aggiungete la fecola di pa-tate e mescolate fino ad avere un composto liscio e sen-za grumi. Non appena il latte sarà bollente versatelo afilo nel composto sempre mescolando. Posate la casse-ruola sul fornello a fiamma bassissima, mescolando incontinuazione. Una volta arrivati al punto di ebollizione,togliere la crema dal fuoco e lasciatela raffreddare rico-prendo la casseruola con la pellicola trasparente in modoche non si formi la pellicina.Preparare la pasta. Far bollire l’acqua conil burro e un pizzico di sale in un casse-ruola. Appena l’acqua avrà raggiuntol’ebollizione, togliere la casseruola dal fuo-co e aggiungete la farina e lo zucchero.Mescolate con un cucchiaio di legno finoa creare un composto omogeneo. Rimet-tere il composto sul fuoco e continuare amescolare finchè il composto non si stac-chi dalle pareti. Togliere dal fuoco, lasciarintiepidire la pasta per qualche minuto eaggiungere le uova una per volta facendoincorporare bene ogni uovo prima di ag-giungere l’uovo successivo e la scorza dilimone grattugiata. Continuare a mesco-lare finchè la pasta non diventi corposa enon cada dal cucchiaio se scolata. Mettere la pasta in

una sac à poche con bocchettone a stella e formare delleciambelle di circa cinque cm. che formerete con un mo-vimento a spirale partendo dal centro e andrete a posi-zionare sopra dei piccoli quadratini di carta da forno.Riscaldare l’olio ad una temperatura di circa 180° e im-mettere le zeppole capovolte con tutta la carta da forno;la carta si staccherà da sola dopo qualche secondo epotete quindi toglierla dall’olio. La zeppola deve frigge-re dolcemente. Rigirate le zeppole più volte nell’ olio fino

alla completa dora-tura poi ponetele sucarta assorbente.Mettere la cremapasticcera al centrodella zeppola e poiporre nel mezzol ’ a m a r e n asciroppata.

Sonia Brugnoni

“MEZZANOTTE E CINQUE A BHOPAL”NON E’ UNA STORIA INVENTATA MA UN’

AGGHIACCIANTE REALTA’

Ho appena finito di leggere un libro che racconta un or-rendo e spaventoso incidente industriale successo qual-che anno fa in India, esattamente nel dicembre del 1984;questi giorni si sta ripetendo lo stesso dramma, e cioèl’incidente nucleare in Giappone!

Il libro “Mezzanotte e Cinque a Bhopal”scritto da Dominique Lapierre e JavierMoro, racconta la storia vera, successatra il 1980 e il 1984, della costruzionema veloce degrado di una fabbrica pro-duttrice di pesticidi, ma ancora più di unmateriale altamente tossico, chiamatoMIC, che a contatto con l’acqua diven-ta una nube tossica capace di uccidereall’istante. Questa “bella fabbrica” cosìchiamata dagli abitanti, prometteva la-voro ai locali, producendo pesticidicome il “Sevin” che ovviamente dovevamigliorare il reddito dei prodotti agricolie quindi la vita dei contadini. Dopo soloquattro anni la fabbrica era già in fase didegrado perchè non rendeva il profitto

aspettato e la Compagnia Madre, la Union Carbide non

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Senza Confini Storie

sosteneva l’azienda ritenendola non più economicamen-te redditizia, e quindi l’incidente come conseguenza. InGiappone, questi giorni sentiamo della fuoruscita di ra-dioattività, in India, invece, era una fuoruscita di gas:ugualmente tossica, ugualmente incontrollabile ed ugual-mente catastrofica e mortale, in quanto ha ucciso tra lesedici e le trentamila persone (in India i poveri non con-tano); altri ancora, circa duecentomila - fin al giorno dioggi - soffrono di gravi danni alla salute: problemi respi-ratori, cecità, complicazioni dermatologiche, la lista è in-finita! La quantità di persone coinvolte che sono statelasciate alla loro sorte, mai aiutate, tantomeno risarcite,già lascia un senso di shock e di sgomento. La UnionCarbide, alla quale apparteneva la fabbrica, insistette chedi incidente non si trattava ma di un sabotaggio, anzi havenduto la fabbrica e così ha spazzato tutto sotto il tap-peto. Solo che gli indiani un tappeto non ce l’hanno! E’molto probabile che la maggioranza di noi ci alziamo almattino, accendiamo la TV e assistiamo al telegiornaledove danno le ultime notizie sulla gravità della situazionea Fukushima. Un annuncio è che la radioattività dell’ac-qua, al reattore n° 2 della centrale, pari a centomila voltedi più dei livelli normali e nondieci milioni di volte comeera stato dichiarato in pre-cedenza. Questa notizia, di-rei, mi fa sentire molto me-glio, perché invece di diecimilioni di volte è solo (hic)centomila volte, la radioat-tività! A parte l’ironia, vor-rei che il mio punto sia: sen-tiamo si, ogni giorno, dellaquantità dei morti, di perso-ne contaminate, l’aria, l’ac-qua, verdure, pesci … e forse diamo un pensiero a comepotrebbe influenzare la nostra vita, se arriverà in Italia,se importiamo prodotti contaminati, al massimo sarannodei “poretti” e mandiamo un paio di euro per telefonosentendoci a posto.Il libro “Mezzanotte e Cinque a Bhopal” descrive minu-to per minuto il dramma della popolazione che vivevanei dintorni di questa “bella fabbrica”, la quale è diventa-ta lo spettro di morte per migliaia di persone. Leggendoil libro uno entra a fare parte di questo dramma, gli abi-tanti diventano amici e lo sgomento per chi ha potere eriesce a sbarazzarsi sempre delle sue responsabilità di-venta il tuo sgomento. Cito Einstein “L’uomo e la suasicurezza devono costituire la prima preoccupazione diogni avventura tecnologica. Non lo dimenticate mai quan-do siete immersi nei vostri calcoli e nelle vostre equazio-ni.” In qualunque cosa crediamo che ci aiuti a migliorare

FROM LORETO TO YORK ...

Cara Barbara,

approfitto dello spazio che mi viene offerto da “SenzaConfini” per scriverti questa lettera. Da quando, quasitre anni fa, sei partita dalla tua casa di una piccola frazio-ne di provincia come Loreto, per una città straniera elontana, ho dentro di me sensazioni contrastanti fatte diorgoglio e ammirazione per il tuo coraggio nel lasciarefamiglia, amici, patria per un’avventura senza certezze eallo stesso tempo fatta di rammarico e nostalgia per non

poterti più sentire, abbraccia-re, sgridare come e quandovorrei. La tua è stata si unascelta, ma forse non così libe-ra come può sembrare,perchè tu volevi spendere letue conoscenze, le tue espe-rienze, le nozioni acquisite inun modo che fosse all’altezzadelle tue capacità. E purtrop-po sappiamo com’è difficile,ai nostri tempi, dalle nostreparti, trovare un’occupazione

che renda soddisfazione morale ed economica ai tantigiovani laureati con sacrifici, impegno e merito. Hai vintoun concorso da ricercatrice all’University Of York (Sco-zia) utilizzando al meglio la tua laurea in chimica e seientusiasta di questa situazione tanto da ipotizzare cheallo scadere del contratto rimarrai comunque all’estero,forse in Scozia, o chissà quale altro paese. E anche sequesto mi provoca una stretta al cuore, la rispetto perchèè la tua volontà. Tu sai che i miei consigli sono sempre glistessi; valgono per Loreto, per la Scozia o anche per laNuova Zelanda: sii umile, disponibile sempre verso tutti,altruista e generosa perchè sò che all’occorrenza sai an-che non farti mettere i piedi in testa! Ti abbraccio e tiauguro tanta fortuna!

La tua mamma Emma

il nostro presente, fermiamoci un po’ a dare un pensieroal nostro futuro! Questo è un libro da leggere!

Joanna Woodhouse

“Non permettere alla linguadi oltrepassare il pensiero”

S. Bendel

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Senza Confini Ricordi

INDIMENTICABILE

La mattina del 31 marzo di una bella giornata di prima-vera, il nostro caro amico Martino ci ha lasciato per sem-pre.La notizia è arrivata come una pugnalata al cuore. Pernoi della Pro-Loco, ci viene a mancare un sostegno nonindifferente. Durante la preparazione della festa, e nonsolo, era un punto di riferimento sia per noi che per tuttala comunità locale. D’ora in poi, ogni volta, specialmen-te nel periodo estivo, che passeremo davanti alla suacasa, non lo vedremo più li seduto a prendere un po’ diaria fresca e fare quattro chiacchiere per passare la se-rata. Forse ancora non ci rendiamo conto del vuoto chelascia dentro di noi, ma verranno quei momenti special-mente per noi della Pro-Loco, che in preparazione dellafesta per qualsiasi cosa che ci serviva si andava da Luicome se fosse stato un magazzino di ferramenta.CIAO CARO AMICO MARTINO, hai lasciato ungrande vuoto… ma non nei nostri cuori...

Pro Loco Mocaiana

PEPPE “DE GAMBALESTA”

Una vita costruita per la famiglia e per il suo amato lavo-ro...Un’altra sconvolgente notizia ha velato di nero il cielo diMocaiana: Peppe è passato in un mondo migliore; la-sciando fra noi tristezza e sgomento.Persona esemplare, sempre pronta con la sua mano tesaper salutare e per aiutare qualsiasi persona gli si avvici-nasse. Legato a questa vita terrena da una marea di inte-ressi: a partire dal ciclismo che per tanti anni lo ha vistoartefice e promotore nella “sua” Pro Loco Mocaiana;per poi parlare della scuola di ballo “Asso di Cuori” dicui insieme alla sua amata Elda erano sempre assiduifrequentatori, ultimo e non per ultimo, il grosso attacca-mento all’Accademia della Cucina Italiana dove, per tantianni, è stato uno degli elementi trainanti di questa Asso-ciazione.Imprenditore modello, cresciuto in una famiglia di arti-giani (chi non ricorda babbo Ninetto!!), è riuscito insie-me a suo fratello, a costruire nei decenni un’azienda esem-plare nel settore.Ci mancherai tantissimo. Un abbraccio da tutte le per-sone che ti hanno conosciuto e che sei riuscito, con latua semplicità, a trasmettergli amicizia.

Fausto Marionni e Visia Mancini

“ MARTINO”: UN ARRIVEDERCI

“E’ un vero peccato che impariamole lezioni della vita

solo quando non ci servono più”O. Wilde

“Un attimo d’amore può rendere perfetto il mondo,

e lo farà”

S. Chinmoy

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Senza Confini L’angolo dello sport

ALLA SCOPERTA DI“UN MONDO NUOVO”

La pallacanestro, questa “sconosciuta”! Sicuramente par-liamo di uno sport che nella nostra realtà è meno popo-lare del calcio, del ciclismo e di molti altri. Qualcuno for-se non ne ha mai sentito parlare e magari non sa nean-che che nella nostra città ci sono moltissimi ragazzi chefin da piccoli si avvicinano a questo sport. Successiva-mente ci si appassiona e si viene colpiti dall’atmosferache solo uno sport di squadra può creare. Ed è propriocasualmente che ancheio sono entrato nel“mondo” dellapallacanestro: ho inizia-to a conoscere questosport perché entrambi imiei figli lo praticano eda quest’anno sono sta-to coinvolto pienamen-te in quest’esperienzasicuramente positiva,visto che sono diventa-to Presidente delBasket Gubbio. Lapallacanestro ha tutti i lati positivi che solo uno sport disquadra può avere: fin da minibasket, bambini di sei osette anni iniziano a capire che si vince e si perde insie-me, che ci sono delle regole che vanno rispettate perpraticare uno sport ed in questo svolgono un ruolo mol-to importante gli allenatori che trasmettono la loro pas-sione e la fanno crescere nei ragazzi. Mi piacerebbe cheanche chi da giovane non si è mai avvicinato allapallacanestro potesse scoprire il piacere di seguire que-sto sport: non molti sanno che la nostra prima squadra,formata in parte da giocatori eugubini, è prima nel cam-pionato di serie Cregionale. Magarivenire a vedere unapartita in casa, ladomenica pome-riggio con tutta lafamiglia, dato chenon costa nulla,potrebbe essere unmodo per scopri-re un “mondo nuo-vo” e fare anchesentire più apprez-zati e ripagati dei loro sforzi dei giovani sportivi eugubinie anche un “giovane presidente”.

Fausto Marionni

ILCICLISMO DI MOCAIANACome si evince dal titolo, questo sport è una prerogativadella nostra piccola frazione, sì poiché subito dal primodopo guerra Mocaiana si è impegnata ad organizzaregare nel nostro territorio ed abbiamo avuto anche deibravi corridori vedi Gino Centogambe (professionista),Procacci Martino (dilettante) e Castellani Umberto che,ho scoperto recentemente essere stato un atleta promet-tente però a seguito di una rovinosa caduta è stato ob-bligato dal padre a smettere. Oggi la piccola frazione

che organizzava gare ha allestito una socie-tà fra le più importanti del centro Italia conatleti dai sette ai diciotto anni. Il nostro so-gno rimane la categoria dilettanti per con-sentire ai nostri ragazzi di poter correre incasa anche dopo i diciotto anni fino allesoglie del professionismo, poi chissà!!! Perquello che riguarda il presente, l’invernopassato è stato molto impegnativo in quan-to abbiamo spostato tutto il nostro mate-riale e la sala riunioni presso la palazzinadella pista ciclabile di Gubbio. Tutto ciò haavuto due aspetti: uno positivo che horecuperato il mio garage, d’altro canto tut-

to il periodo invernale che serve di solito per recuperareenergie, è stato occupato per ultimare i lavori. Tirando lesomme è stata un’operazione molto utile e positiva. Tuttii nostri atleti sono ripartiti per la nuova stagione, i piùgrandi a gennaio e i più piccoli alla fine di marzo ed aiprimi di aprile. Voglio chiudere con il ricordo di unapersona citata all’inizio di queste righe, lo zio Martinoscomparso improvvisamente il 31 marzo. Durante la ve-glia notturna si sono evocati tanti epiteti, tanti ricordi,tanti scherzi e due aspetti mi sono rimasti impressi. Il

primo è che lo zio, notoriamenteprodigo di burle nei confronti ditutti, è stato salutato nella chiesadi Mocaiana il primo aprile, gior-no delle burle appunto, ed il se-condo è che lo zio aspettava dasei anni (cioè il periodo da quan-do suo nipote Nicola si è avvici-nato allo sport del ciclismo) divederlo correre a Mocaiana nel-la gara riservata alla categoriaesordienti che si svolgerà a metàgiugno nella nostra frazione. Cre-diamo che da lassù lo zio veglie-

rà sul nipote e sui suoi familiari e speriamo che Nicolapossa dedicare al suo adorato nonno la vittoria della garadi Mocaiana.

Stefano Marionni

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Senza Confini Lieti Eventi

QUANTE PRIMAVERE…

“ … Tu col vestito bianco, tu con le scarpe nuove, visiete detti si, davanti a quell’altare, e insieme per la vita,vi siete incamminati, tra il tempo, le promesse e le spe-ranze …”.Sono parole “rubate” ad una canzone dei Pooh (50 pri-mavere), per ricordare un momento bellissimo della vo-stra vita matrimoniale: quante primavere passate insie-me!Ed anche quest’anno vogliamo, con molto orgoglio, fe-steggiare chi di vita ne ha passata veramente molta insie-me; nel lontano 1961 e 1986 si sono unite in matrimoniotutte queste coppie ed insieme a loro vorremmo festeg-giare il 21 agosto alle ore 11.00 nella Chiesa di Loreto,dedicando loro una Messa.Non c’è nulla di più luminoso e prezioso del matrimonioche siete riusciti a costruire, crescere e vivere. Auguriper tanti anni felici e sereni da passare insieme…… ed appuntamento al prossimo traguardo.

Visia Mancini

25ESIMI MATRIMONIO

CHIESA DI LORETOFondacci Claudio e Urbani Rossella 24 maggioCalzuola Guido e Tomassoli Amabilia 31 maggioBazurli Giancarlo e Mischianti Pina 01 giugnoRamacci Dante e Tosti Antonella 15 giugnoCasagrande Gianni e Fiorucci Rita 23 agostoFiorucci Giorgio e Castellani Antonella 24 agostoCosti Francesco e Mazzola Franca 06 settembreBartolini Aleardo e Cecchetti Rita 07 settembreFiorucci Bruno e Procacci Cinzia 13 settembreEsposito Luigi e Mariotti Cinzia 05 ottobreUrbani Gianni e Fondacci Simonetta 19 ottobre

CHIESA DI SAN BENEDETTO E NOGNARadicchi Giuseppe e Burattini Roberta 20 dicembre

CHIESA DI CAMPOREGGIANOAngeloni Piero e Polzinetti Laura 06 settembre

CHIESA DI SANTA MARIA IN DOMNICA“DELLA NAVICELLA” (ROMA)Ghirelli Giampiero e Caporale Luigia 01 settembre

CHIESA MADONNA DEL CARMINEDI PARENTI (COSENZA)Cuccarini Giacomo e Terri Manuela 13 aprile

50 ESIMI MATRIMONIO

CHIESA DI MONTELETO E MOCAIANAFiorucci Piero e Mattiacci Liliana 18 marzoTosti Ivo e Fioriti Laura 10 giugnoPalazzari Ezio e Fofi Erminia 29 ottobre

CHIESA DI SAN BENEDETTO VECCHIO ENOGNAUrbani Giuseppe e Bruschi Marina 11 febbraioPolidori Romolo e Biccheri Giulia 09 aprileVinciarelli Mario e Urbani Elsa 02 settembre

CHIESA DI LORETOCasagrande Sante e Fiorucci Elsa 07 gennaioRamacci Vitaliano e Frenguellotti Luisa 09 marzoPiergentili Domenico e Calandrini Cesira 20 aprileDormicchi Giuseppe e Casagrande Marisa 22 giugnoPierucci Giuseppe e Casagrande Giulia 23 ottobreGiglio Rolando e Fondacci Graziella 02 dicembreBartocci Marino e Mancini Margherita 08 dicembreTosti Renato e Fiorucci Bruna 21 dicembre

CHIESA DI SAN LORENZO (UMBERTIDE)Staccini Gabriella e Pettinari Fausto 21 novembre

“Il mondo avrebbe così tanto da offrirea tutti noi soltanto se

avessimo gli occhi per vederlo,il cuore per amarlo e

le mani per raccoglierlo da soli”

L. M. Montgomery

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Senza Confini Lieti Eventi

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Senza Confini Sport / Musica

TORNEO: JOY CUP 2010/2011VAMOS A LIGNANO!!!!!!!!!

Dopo una sfida accesissima piena di colpi di scena conemozioni per cuori forti, il Mocaiana si guadagna la fina-le battendo per 3-2 i “tostissimi” rivali del Padule. Unrisultato che premia i ragazzi del Mocaiana frutto di tan-to impegno e sacrificio e di una attenzione tattica che maiè venuta meno durante tutti i tre tempi di gioco. All’inne-gabile supremazia tecnica del Padule i nostri ragazzi hannorisposto con una grinta e una “cattiveria agonistica” cheli ha portati a condurre la gara sempre in vantaggio. In-negabilmente , come sempre, la fortuna aiuta gli audaci eanche i tre legni colpiti dal Padule contro uno della no-stra squadra sicuramente hanno avuto un peso positivosul risultato. Da rimarcare e da sottolineare comunqueche i nostri ragazzi giungono in finale dopo aver chiuso alprimo posto il girone di qualificazione, con una cavalca-ta che li ha visti protagonisti di sei vittorie e una solasconfitta. Questo risultato permetterà al Mocaiana di par-tecipare dal 30 maggio al 2 giugno alle FINALI NA-ZIONALI che si terranno aLignano Sabbiadoro e grazieall’apporto dei genitori lamacchina organizzativa si ègià messa in moto per potervivere questi giorni all’insegnadel diverimento e dell’allegria.PANNACCI LUDOVICO:il “Frem” non fà solo stragedi cuori femminili ma anche dipalloni, para tutto il parabilee a volte anche qualcosa inpiù: come il tonno è“Insuperabile”. SERRAMATTEO: il “Settepolmoni”in semifinale si esalta contro l’avversario più forte e lolimita impedendogli quasi tutte le giocate, gara da incor-niciare “Stoico”. RONCHI MICHELE: è cresciuto mol-to, gioca con attenzione e sbaglia pochissimo dalle sueparti non passa nessuno e difende con i denti “Roccia”.CERAFISCHI NICOLA: il “Principe” non delude mai,difende e attacca e realizza due goal con decisione clas-se e cattiveria da giocatore vero “Stratosferico”.PIEROTTI MARCO: fa impazzire gli avversari, segnauna catarva di goals durante tutto il campionato, dà eprende botte ed è sempre, sempre decisivo“Bomberissimo”. FRENGUELLOTTI MATTEO: il“Lotti” gioca senza errori, dovrebbe sfruttare di più lesue capacità tecniche che non sono poche unendole amaggior convinzione “Positivo”. MARIONNI FEDE-RICO : “Super Balo” e sempre lui, tanti numeri con quelsinistro che a volte canta e altre stona; se è in giornata

è letale “Genio e sregolatezza”. MALVA ROBY: il“Genietto” per vari problemi ha giocato solo una partitalo aspettiamo sapendo che può dare tanto a questo grup-po.I SUPPORTERS: i genitori meritano un voto altissimoognuno di loro soffre e gioisce con i ragazzi ma costitui-scono un esempio veramente positivo per tutti “Mitici” P.S. A MARTINO PROCACCIUn grande uomo di sport ci ha lasciati, Martino amava ilciclismo ma anche lo sport in generale che lui a ragioneconsiderava maestro di vita; quando ne abbiamo avutobisogno lui è sempre stato disponibile e gentile nell’aiu-tarci nel risolvere i piccoli problemi logistici, ed io tra letante cose serbo un ricordo dolce, delle belle parole checi siamo scambiati a proposito del suo articolo pubbli-cato su questo giornalino. Una persona positiva, saggiae perbene la cui perdita impoverisce chiunque si sia fer-mato almeno una volta davanti alla sua casa a parlarecon lui.

Mauro Frenguellotti

“... MEASURE YOUR LIFE WITHLOVE ...”

(Misura la tua vita con amore)

Così recita il testo di una canzone da noi molto amata, equesto sembra essere anche il motto adatto alla nostraassociazione. Noi siamo una piccola realtà che ha sem-pre scelto per passione, la musica dell’anima, quella del-le emozioni semplici ma autentiche e lontana dai grandinumeri e dal successo facile. Il nostro piccolo universoAngels, nato ormai più di dieci anni fa, ha sempre avutocome fine unico quello dell’aggregazione, dell’amicizia edell’umanità. Sogni, idee e momenti condivisi da noi ra-gazzi con la tenacia e la semplicità di giovani desiderosidi creare qualcosa di bello, insieme! Siamo “amatoriali”,

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Senza Confini Giochi / Spettacolo

parola questa alla quale viene affibbiato spesso un signi-ficato spicciolo, diminutivo. Ma se analizziamo meglio ilsuo significato ne viene fuori il vero messaggio di tutto ilnostro lavoro; perché l’amatoriale AMA quello che faanche se lo vive negli attimi di libertà. Questo è quelloche noi facciamo ormai da tempo, una volta a settimanaquando ci riuniamo per provare o per delineare nuoviprogetti. Qui viviamo momenti sereni, si ride, si scher-za, ma soprattutto si lavora con serietà e determinazio-ne, per arrivare poi alraggiungimento dei nostri pic-coli obiettivi che ci hanno sem-pre regalato belle emozioni. Peril momento dopo la soddisfa-cente collaborazione con gli“American Folk Project” , ilconcerto all’Ospedale di Bran-ca e quello realizzato a SanFacondino di Gualdo Tadino,stiamo ora pensando alla rea-lizzazione di un Cd nuovo, conun repertorio legato al mondodella musica black e soprattut-to Gospel. Oltre a questo ab-biamo anche nuove date in pro-gramma per la prossima primavera e sempre nuove ideeche piano piano verranno realizzate. Ricordiamo poi chela nostra realtà è in continua crescita e quindi aperta atutti quelli che amano la musica e che vogliono viverel’esperienza del coro! Tutto questo per dire che secon-do noi, fare le cose con passione, entusiasmo, dedizionee disciplina, significa fare le cose con amore. Una amoresconfinato e disinteressato che porta inevitabilmente al-l’essenza dell’Arte!..”

Erica Anelli

INTERVISTA IN SEI MINUTI

Oggi per la nostra rubrica di interviste abbiamo ospiteuno degli Oblivion, il quintetto comico-musicale reducedall’esperienza televisiva di Zelig. L’intervistato, che hascelto di rimanere anonimo (anche se vi potete immagi-nare chi è), racconta in esclusiva ai lettori di “Senza Con-fini” tutti i retroscena del programma televisivo.

Come siete riuscitiad entrare a Zelig?Dipende. Allo Zelig diviale Monza si entra dauna porta sul retro. AlTeatro degliArcimboldi si passa dadietro i camion dellaregia di Mediaset.

Chi vi ha dato l’op-portunità di saliresul quel prestigiosopalcoscenico?Il merito è tutto diMariano, il direttore di

palco che ci ha chiamati con l’interfono.

Che aria si respira dietro le quinte?C’è fumo dappertutto.

E che clima c’è nei camerini?Abbastanza caldo. Si sta bene in maglietta.

Come è stato il rapporto con i colleghi?Identico al rapporto che abbiamo in tournè. Ormai noicinque ci conosciamo da anni.

Che emozione è vedersi in tv?Io non mi sono mai visto perché eravamo sempre in te-atro di venerdì. Vedersi registrati non è lo stesso.

Che differenza c’è tra il teatro e la televisione?La televione è un elettrodomestico, il teatro no.

Com’è la Cortellesi?Romana.

E Bisio?Pelato.

LA PRIMA DELLA PRIMAMikaska Diman è una cameriera assai sbadata. Se vuoisapere che cosa le ha regalato per il suo compleanno ilpadrone del ristorante in cui lavora leggi, nella primacolonna, la prima lettera della prima parola, la secondalettera della seconda parola e così via, fino alla nona let-tera dell’ultima parola. Fa’ poi la stessa cosa con le pa-

OLIO BUDINOSTUFATO PIATTOPATATE RICETTATAVOLA CUCCHIAIOARANCIA FORCHETTACAROTE STUZZICADENTIGRISSINI VERDUREANTIPASTI CAMERIEREMANDARINO PRENOTAZIONE

Barbara BrugnoniGIOCHI

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Ricordi Parrocchiali ...Ricordi Parrocchiali ...Ricordi Parrocchiali ...Ricordi Parrocchiali ...Ricordi Parrocchiali ...

Per la realizzazione di questo giornalino si ringrazia:Per la realizzazione di questo giornalino si ringrazia:Per la realizzazione di questo giornalino si ringrazia:Per la realizzazione di questo giornalino si ringrazia:Per la realizzazione di questo giornalino si ringrazia:PROCACCI S.p.A. PREP Prefabbricati s.r.l.PROCACCI S.p.A. PREP Prefabbricati s.r.l.PROCACCI S.p.A. PREP Prefabbricati s.r.l.PROCACCI S.p.A. PREP Prefabbricati s.r.l.PROCACCI S.p.A. PREP Prefabbricati s.r.l.IMPRESA TOGNOLONI & FIORUCCI s.n.c.IMPRESA TOGNOLONI & FIORUCCI s.n.c.IMPRESA TOGNOLONI & FIORUCCI s.n.c.IMPRESA TOGNOLONI & FIORUCCI s.n.c.IMPRESA TOGNOLONI & FIORUCCI s.n.c.