Agricoltura Veneta n.1 2013

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Focus Obblighi e sanzioni Qualità PSR Veneto GLI IMPATTI DEL PSR 2007-2013 SULL’AMBIENTE RURALE CONTROLLI AZIENDE VITIVINICOLE COME RIDURRE GLI ADDITIVI NEI FORMAGGI IMPEGNATO IL 90% DELLA SPESA 02 07 14 16 AGRICOLTURA VENETA Numero Uno | Agosto 2013 “Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007-2013. Organismo responsabile dell'attuazione: Veneto Agricoltura. Autorità di gestione: Regione del Veneto Direzione Piani e Programmi Settore Primario" GIPA/NE/0014/2012 1 MLD PER LE AZIENDE AGRICOLE VENETE D a gennaio 2014 inizierà la nuova programmazione agricola europea, che ren- derà disponibile in Veneto risorse per 1 miliardo di euro, importi che verranno distribuiti direttamente alle aziende agricole e ad aggrega- zioni delle stesse. Al fine di garan- tire il rispetto delle esigenze di ogni singolo agricoltore, la Regione ha avviato da mesi il “Tavolo di parte- nariato”, ossia degli incontri co- stanti tra i diversi attori del settore primario: istituzioni, imprese, orga- nizzazioni, associazioni di prodotti, cooperazione, filiere e così via, così da esprimere i diversi punti di vista ed esigenze, che serviranno ad orientare la destinazione dei finan- ziamenti europei della prossima programmazione comunitaria. Il Veneto non vuole farsi sorpren- dere dagli eventi e dalle scelte eu- ropee, è da circa un triennio che si sta preparando al nuovo Pro- gramma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020, con l’obiettivo di migliorare e ottimizzare i buoni risultati ottenuti nei precedenti due periodi di pro- grammazione. La preparazione ha preso il via con la Conferenza re- gionale dell’agricoltura e dello svi- luppo rurale, realizzata tra il set- tembre del 2010 e il febbraio 2011 attraverso 6 seminari, 5 laboratori tematici, (segue in ultima pagina) di Franco Manzato Assessore agricoltura Regione Veneto

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Agricoltura Veneta n.1 2013

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Focus Obblighi e sanzioni Qualità PSR VenetoGLI IMPATTI DEL PSR 2007-2013

SULL’AMBIENTE RURALE CONTROLLI AZIENDE

VITIVINICOLECOME RIDURRE GLI ADDITIVI

NEI FORMAGGIIMPEGNATO IL 90%

DELLA SPESA

02 07 14 16

AGRICOLTURAVENETANumero Uno | Agosto 2013

“Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007-2013.Organismo responsabile dell'attuazione: Veneto Agricoltura.

Autorità di gestione: Regione del VenetoDirezione Piani e Programmi Settore Primario" GIPA/NE/0014/2012

1 MLD PER LE AZIENDE AGRICOLE VENETE

D a gennaio 2014 inizierà lanuova programmazioneagricola europea, che ren-

derà disponibile in Veneto risorseper 1 miliardo di euro, importi cheverranno distribuiti direttamentealle aziende agricole e ad aggrega-zioni delle stesse. Al fine di garan-tire il rispetto delle esigenze di ognisingolo agricoltore, la Regione haavviato da mesi il “Tavolo di parte-nariato”, ossia degli incontri co-stanti tra i diversi attori del settoreprimario: istituzioni, imprese, orga-nizzazioni, associazioni di prodotti,cooperazione, filiere e così via, cosìda esprimere i diversi punti di vistaed esigenze, che serviranno adorientare la destinazione dei finan-ziamenti europei della prossimaprogrammazione comunitaria.Il Veneto non vuole farsi sorpren-dere dagli eventi e dalle scelte eu-ropee, è da circa un triennio che sista preparando al nuovo Pro-gramma di Sviluppo Rurale 2014 –2020, con l’obiettivo di migliorare eottimizzare i buoni risultati ottenutinei precedenti due periodi di pro-grammazione. La preparazione hapreso il via con la Conferenza re-gionale dell’agricoltura e dello svi-luppo rurale, realizzata tra il set-tembre del 2010 e il febbraio 2011attraverso 6 seminari, 5 laboratoritematici, (segue in ultima pagina)

di Franco ManzatoAssessore agricoltura Regione Veneto

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02 agricoltura venetaNumero 1 - Agosto 2013

Biodiversità, risorse idriche, mi-glioramento del suolo: ci sonoimportanti elementi di conti-nuità tra l’attuale programma2007-2013 e il nuovo periodo diprogrammazione che accompa-gnerà lo sviluppo rurale fino al2020. «Rafforzare e valorizzarequelle linee d’intervento come icorridoi ecologici e le fasce tam-pone, l’incremento di sostanzaorganica nei suoli, le gestioniagro compatibili dei terreni agri-coli, che hanno evidenziato unasignificativa efficacia ambien-tale» è una delle raccomanda-zioni di Agriconsulting, il valu-tatore esterno del PSR Veneto2007-2013, all’interno del docu-mento di Valutazione interme-dia del programma. Le misure del secondo Asse“Miglioramento dell’ambiente edello spazio rurale” hanno fattoregistrare risultati significativi, lìdove hanno incontrato mag-giormente il favore dei benefi-

ciari e sono state impiegate ri-sorse adeguate. Un esempio èl’impatto legato agli interventifinalizzati al miglioramentodella biodiversità, che ha fattoregistrare numeri importanti:l’aumento del numero di speciedi uccelli rilevato nelle aree og-

getto di impegno è stato del20%, mentre l’impatto comples-sivo a livello regionale è stato diun +10%. Nell’ottica del mi-glioramento delle risorse idriche,un buon contributo è arrivatoanche da fasce tampone e siepiche, nell’area campione indivi-duata di circa 1900 ettari, hanno“catturato” circa l’80% del-l’azoto che sarebbe altrimenti fi-nito nella rete idraulica, contri-buendo al peggioramento dellaqualità delle acque.Sempre secondo Agriconsultingnel prossimo periodo di pro-grammazione sarà importante

anche «confermare il sostegno al-l’agricoltura biologica, con unampliamento del sistema degliimpegni connessi alla tutela delsuolo e un esplicito collegamentocon interventi di natura struttu-rale». Ma per ottenere risultatisempre più ampi sarà necessariomuoversi anche sul versante del-l’aggregazione degli interventi permassimizzare gli impatti benefici:«Introdurre gli “Accordi ambien-tali” migliorerebbe l’efficacia dellemisure agroambientali, consen-tendo di concentrare gli sforzinelle aree che hanno maggior bi-sogno di questi interventi».

I risultati delle analisi di con-testo e dei fabbisogni sonooggetto di confronto con ilPartenariato del Veneto,composto dalle rappresen-tanze istituzionali, economi-che, sociali e ambientalistedel sistema agricolo e ru-rale appositamente indivi-duate dalla Regione (dgr n.1383 del 30 Luglio 2013).L’amministrazione regio-nale ha messo a disposi-zione l’apposita piattaformaonline psrveneto2020.itper raccogliere le osserva-zioni e le valutazioni daparte dei componenti delPartenariato. Il sistema, accessibile dalportale integrato per l’agri-coltura piave.veneto.itpermetterà di consultarel’analisi di contesto, l’ana-lisi SWOT ed i fabbisogniindividuati per ogni prioritàe di inviare le osservazioniche andranno a contribuirealla definizione del nuovoProgramma di SviluppoRurale del Veneto per il pe-riodo 2014-2020.

GLI IMPATTI DEL PSR 2007-2013SULL’AMBIENTE RURALE

Focus Online suwww.piave.veneto.it

le osservazioni del Partenariato

Un ambiente più sano e meglio conservato per ac-crescere il valore delle eccellenze agroalimentari delVeneto. La Regione del Veneto guarda ai prossimisette anni di programmazione per lo sviluppo ruralee lo fa partendo dai fabbisogni che il territorioesprime sotto l’aspetto ambientale e degli effetti deicambiamenti climatici. L’analisi di contesto e i fab-bisogni delle priorità relative ai temi della gestione de-gli ecosistemi agricoli e dell’efficiente uso delle risorsesono stati presentati al Partenariato regionale, in oc-casione dell’incontro del 21 giugno, il primo di un ci-clo che ha messo a confronto l’amministrazione re-gionale e i rappresentanti di tutti i settori coinvoltinella definizione del Programma di Sviluppo Ru-rale 2014-2020.

Punti di forza, debolezze, opportunità, minacce: lecaratteristiche ambientali del Veneto sono state esa-minate sotto tutti gli aspetti, partendo dagli orienta-menti strategici definiti a livello regionale in occasionedella Conferenza dell’Agricoltura del 2011, seguendole priorità tracciate dal regolamento europeo con unapproccio integrato attraverso le “focus area” tra-sversali previste dalle stesse strategie della Commis-sione. Il contesto di partenza si muove da alcunipunti fermi, come il “paesaggio storico” con le sue pe-culiarità e l’importanza dell’acqua, che costituisconoalcune delle ricchezze dell’agricoltura regionale. Nonmancano le insidie, come l’abbas samento delle falde,gli episodi di siccità come quello del 2012, il degradodello spazio montano. La soluzione può essere solo

una crescita sostenibile, da raggiungere con un ap-proccio integrato. La novità della strategia “Europa2020”, infatti, si fonda proprio sulla trasversalità de-gli obiettivi e sull’integrazione tra fondi comunitari. Il lavoro di analisi, realizzato con la collaborazionecon INEA, ha avuto come obiettivo in questa primafase l’individuazione dei fabbisogni, a partire daidati statistici disponibili e dalla letteratura regionale,oltre che dagli orientamenti dell’Agenda delle prio-rità regionali. Successivamente sono stati individuatipunti di forza, di debolezza, opportunità e minacce(analisi “SWOT”) e dall’incrocio di questo fattorisono stati individuati i fabbisogni ambientali dellosviluppo rurale regionale, che saranno sottoposti alconfronto con il Partenariato.

È iniziato con le priorità ambientali il confronto tra Regione del Veneto e Partenariato sull’analisi di contesto. Per INEA «La reputazioneambientale è un fattore determinante per il successo dei prodotti agroalimentari»

AMBIENTE E NUOVO SVILUPPO RURALESostenibilità e Integrazione

Documenti e novità sul confronto di Partena-riato, disponibili sul portale dell’agricoltura ve-neta www.piave.veneto.it

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03agricoltura venetaNumero 1 - Agosto 2013

UN PONTE TRA IMPRESE E RICERCA

Sfruttare di più la propensione al-l’innovazione del Veneto e non limi-tarla al solo sviluppo dei prodotti,puntando anche sui nuovi strumentimessi a disposizione dalla program-mazione europea. Sono state alcunedelle indicazioni uscite dall’Incon-tro di Partenariato organizzato dallaRegione del Veneto per presentarel’analisi di contesto e i fabbisogninell’ambito dell’innovazione nellaprogrammazione per lo sviluppo ru-rale 2014-2020. L’analisi della prio-rità-innovazione, affidata a VenetoAgricoltura con la collaborazionedell’Università Ca’ Foscari di Vene-zia e dell’Università di Ferrara, si èconcentrata sulle tre “focus-area” diriferimento: stimolare l’innovazionee la base di conoscenza nelle aree ru-rali; rinsaldare i nessi tra agricoltura,silvicoltura e mondo della ricerca;incoraggiare l’apprendimento lungo

tutto l’arco della vita professionale. In tutti e tre gli ambiti è stata sotto-lineata la necessità di rafforzare lagovernance tra settore agricolo emondo della ricerca, contribuendoa costruire un vero e proprio“ponte” tra le imprese e i centri di ri-cerca, sfruttando anche figure nuovecome gli “intermediari per l’innova-zione”. Tra i bisogni più urgenti,quello di potenziare l’offerta di co-noscenza e allo stesso tempo indi-rizzarla verso una vera innovazione,fatta di progetti “intelligenti”, me-glio selezionati e capaci di trasfor-mare un nuovo prodotto o processoin redditività per l’impresa agrofo-restale. Tra le raccomandazioni, an-che quella di sfruttare gli strumentimessi a disposizione dalla nuovaprogrammazione europea, come iPartenariati Europei per l’Innova-zione (“PEI”), reti da costituire per

affrontare l'intera catena ricerca-svi-luppo-innovazione, riunendo partnerpubblici e privati e fra più settori peraccelerare la diffusione dell'innova-zione. Altra possibilità a disposi-zione del settore è una sorta di “Era-smus” per i giovani imprenditori perscambi di esperienze e stage al-l’estero.

È l’indicazione che emerge secondo l’analisi di contesto e dei fabbisogni per l’innovazione in agricoltura. L’indagine è stata coordinata daVeneto Agricoltura. Un “Erasmus” per i giovani imprenditori.

FABBISOGNI - Priorità 1 INNOVAZIONE E CONOSCENZA

Focus Area AStimolare l’innovazione

- Maggior coordinamento e governance perrafforzare innovazione e conoscenza.

- Potenziare l’innovazione e incentivare l’offerta adeguata al contesto regionale.

- Infrastrutture di rete sui realizzare la PEI.

- Stimolo all’ingresso dei giovani e all’imprenditorialità giovanile.

Focus Area BRinsaldare nessi tra agricoltura e ricerca

- Maggiore incontro tra domanda e offerta diinnovazione.

- Più partecipazione delle imprese ai progettidi cooperazione.

- Utilizzo di professionalità specifiche (“Intermediari per l’innovazione”).

- Più efficacia negli interventi e rigore nella proget-tazione e valutazione dei progetti di formazione.

- Maggior sostegno alle imprese nelle anticipazioni finanziarie.

- Ridurre le complessità burocratiche di rendicontazione.

Focus Area CIncoraggiare formazione permanente

- Innovazione e integrazione delle metodolo-gie formative.

- Priorità ICT, ambiente, managerialità e diversificazione.

- Nuove competenze degli operatori del sistema della conoscenza.

- Differenziazione dell’offerta formativa per tipologie di utenti e obiettivi.

1 incontro di presentazione4 incontri su analisi di contesto e fabbisogni4 incontri su strategia ed interventi1 incontro di chiusura consultazione

Il confronto con il partenariato re-gionale (Giugno – Dicembre 2013)

IL VENETO VERSO LO SVILUPPO RURALE 2014-2020

PSR 2014 - 2020

PSR 2007-2013Misura 124 – Tipologia di innovazioni attivate

Prodotto e processo

Processo

Prodotto43%33%

Fonte: Agriconsulting (Valutazione intermedia PSR Veneto 2007-2013)

24%

PSR 2007-2013Misura 114 – Tipologia delle consulenze attivate

Consulenza base

Consulenza basee avanzata

68%

32%

Fonte: Agriconsulting (Valutazione intermedia PSR Veneto 2007-2013)

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04 agricoltura venetaNumero 1 - Agosto 2013

Continuare a favorire gli investimenti, pur inun contesto di fine programmazione e am-pliare gli interventi per la diffusione dellabanda larga nelle aree rurali. Sono questi idue obiettivi principali delle proposte di mo-difica al Programma di Sviluppo Rurale delVeneto, presentate alla Commissione Euro-pea ed al Partenariato in sede di Comitato diSorveglianza. La Regione del Veneto, attra-verso l’Autorità di Gestione del programma,ha illustrato ufficialmente le tre modifiche alPSR da apportare entro la fine della pro-grammazione. Le proposte saranno valutatedalla Commissione Europea che avrà quattromesi per esaminarle; sulla base del parere for-mulato a Bruxelles, potranno essere formal-mente adottate.La prima modifica intende introdurre - all’interno delle Misure 121 (Ammoderna-mento delle aziende agricole) e 123 (Accre-scimento del valore aggiunto dei prodotti agri-coli) - tra i parametri di valutazione delmiglioramento globale delle aziende, anchela salvaguardia della salute pubblica e deglioperatori agricoli, in particolare per gli inter-venti di bonifica dell’amianto delle struttureaziendali. L’ampliamento della gamma deiparametri di tipo qualitativo, che si applicanoai progetti di investimento, viene proposto an-che in considerazione delle finalità ambientaliche le misure di investimento hanno assuntonell’ultimo bando generale con lo sposta-mento di risorse dall’Asse 2 (MiglioramentoAmbientale) all’Asse 1 (Competitività del set-

tore agricolo).La seconda modifica riguarda la diffusionedella banda larga nelle aree rurali del Venetoin situazione di “digital divide”. La modificaavanzata dall’Autorità di Gestione alla Mi-sura 321 - Azione 2 (Accessibilità alle tecno-logie di informazione e comunicazione) ha loscopo di ampliare le possibilità di finanzia-mento anche a progetti d’investimento che in-tervengono sul cosiddetto “ultimo miglio” daparte degli operatori commerciali. Il PSR Ve-neto è già impegnato nel piano nazionale perla diffusione della banda larga, con un inve-stimento complessivo previsto di oltre 22 mi-lioni di euro, con 46.000 linee da abilitare e120.000 cittadini da raggiungere.L’ultima novità, che si muove nel contestodella Misura 123, consiste nell’innalzamentodel limite minimo di spesa ammissibile per ilsettore ortofrutticolo, che passerebbe dagli at-tuali 200 mila euro a 400mila. La modifica ri-guarda solo indirettamente il PSR e intendepiuttosto migliorare la complementarietà tra ilprogramma di sviluppo e gli interventi finan-ziati attraverso il FEAGA alla specifica Or-ganizzazione Comune di Mercato. L’innalza-mento della soglia permetterebbe infatti aglioperatori del comparto ortofrutticolo di poterricorrere per i loro investimenti alle risorsestanziate dai programmi operativi previstidalla OCM, che possono finanziare solo ope-razioni di importo inferiore alla soglia indicatadalla Misura 123 presente nel PSR e che almomento è di 200mila euro.

INVESTIMENTI AMBIENTALIE BANDA LARGA

PSR Veneto, proposta di modifica

PIÙ TEMPO PER CONCLUDERE GLI INTERVENTI

Sette mesi in più per completare i nuovi impianti arborei fi-nanziati dal PSR Veneto. È stata spostata al 31 dicembre2013 la data ultima per la realizzazione dei nuovi impiantiarborei di fasce tampone, siepi e boschetti. Si tratta di in-terventi con finalità ambientali in fase di realizzazione nel-l’ambito del Programma di Sviluppo Rurale. Lo ha deciso laGiunta Regionale con la deliberazione n. 709 del 14 maggioscorso.Secondo il testo del bando della Misura 216 (Investimentinon produttivi - azione 5), approvato con la deliberazione n.2470 del 2011, la data per la realizzazione degli interventi erastata fissata per il 15 maggio 2013. Le condizioni climatichedegli ultimi mesi, caratterizzati da estrema piovosità, hannoimpedito la messa a dimora delle piante. Lo spostamentodi data è stato esteso anche alle domande presentate in ri-ferimento al bando del 2012 (dgr 2492/2012).Con lo stesso provvedimento è stato corretto anche un re-fuso relativo alla Misura 214 “Pagamenti agroambientali”.Nel provvedimento che aveva aperto i termini per la pre-sentazione delle domande di conferma relative al sestoanno di impegno, non era presente la sottomisura 214/fazione 2 (“Coltivatori custodi”). A questo scopo è stata ret-tificata la tabella di riferimento con l’aggiunta anche di que-sta sottomisura.

Novità: salvaguardia della salute pubblica e degli operatori agricoli, bonificadell’amianto e banda larga nelle zone rurali. Ortofrutticolo, investimenti versoi programmi operativi OCM.

Siepi e fasce tampone

Immessi oltre 20.000.000 di euro nelsistema agricolo veneto con l’antici-pazione della domanda unica 2013.E’ questo l’importante risultato delprotocollo d’intesa (IPA) siglato tral’AVEPA e le principali banche ope-ranti nel territorio regionale. Al 30 giugno 2013, invece, entro lascadenza prevista, si è conclusa la li-quidazione del saldo degli aiuti ri-chiesti con la domanda unica 2012che hanno raggiunto un importocomplessivo pari a 392.841.229,15euro.E’ terminata così la campagna di pa-gamento della domanda unica 2012che ha rispettato le scadenze previ-ste nell’erogazione di questi rilevanti

aiuti connessi a 91.922 domande,mantenendo una performance di li-quidazione superiore al 99% del-l’importo richiesto in quasi tutte leprovince.Una minima percentuale di do-mande ha avuto pagamenti parziali,a causa dell’applicazione di ridu-zioni e sanzioni per mancato ri-spetto dei requisiti di accesso agliaiuti; le ditte interessate, entro il 30agosto 2013, potranno presentareuna richiesta di revisione istruttoriaal fine della risoluzione, ove possi-bile, di situazioni che hanno impe-dito la liquidazione delle domande,che si dovrà concludere entro il 15ottobre 2013.

DOMANDA UNICA: LIQUIDATO IL SALDO 2012

E ANTICIPATI 20 MILIONI PER IL 2013

Provincia Domande Importo liquidato netto

BELLUNO 1.003 3.297.041,74

PADOVA 29.794 84.321.219,88

ROVIGO 6.740 53.392.475,97

TREVISO 19.257 54.819.850,77

VENEZIA 13.656 54.983.784,51

VERONA 10.444 101.258.025,31

VICENZA 11.028 40.768.830,97

TOTALE 91.922 392.841.229,15

DU 2012 - Importi liquidati per provincia

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I giovani sanno leggere il presente del-l’agricoltura e ne vedono meglio il fu-turo. Il settore primario, l’unico che con-tinua a “tirare” nonostante la crisi,creando lavoro e valore, deve partire daloro per non arenarsi e trovare nuovipercorsi di sviluppo; da loro e dalle loroidee: precise, avventurose, nuove, sle-gate da schematismi ingessati, entusia-ste, disincantate che da oggi si fannoproposte politiche, nel senso vero e con-creto del termine.Per fare questo, negli ultimi mesi la Re-gione ha creato un Forum tematico“Giovani PAC 2020” all’interno del por-

tale regionale PIAVe www.piave.ve-neto.it, nel quale i giovani imprenditoripossono inserire le loro opinioni e sug-gerimenti, anche ai fini del nuovo Pro-gramma di Sviluppo Rurale.L'insediamento di giovani nell’attivitàagricola è strategico per dare un futuropiù solido all’agricoltura del Veneto, chesi confronta a testa alta con sfide mon-diali sempre più difficili. Per questo èstato avviato nelle scorse settimane ilForum giovani, strumento per attivareun dialogo diretto tra e con i giovaniagricoltori.I giovani che hanno fatto domanda di

contributo PSR e che quindi intendonoinsediarsi come titolari di azienda nelcorso di quest’anno, sono oltre 450.Questo dato si riferisce all’attuazionedella Misura 112 “Insediamento di gio-vani agricoltori” del PSR del Veneto2007 – 2013. Si prevede di arrivare ad ol-tre 2 mila giovani neo-insediati in pocopiù di tre anni: un record, che testimoniaanche l’entusiasmo e la voglia di met-tersi alla prova da parte dei nostri ra-gazzi e ragazze, che continuano a cre-dere nell’agricoltura, investono le loroidee, le loro energie e anche i loro beninel settore primario. Diventare titolari di

un’azienda agricola significa quasi sem-pre darsi ad una attività nella quale siparte facendo debiti: lavorando la terrac’è molto da faticare e ben poco da spe-culare, anche di fronte al sostegno pub-blico.Con il “Pacchetto Giovani”, il PSR delVeneto prevede l’attivazione contempo-ranea di più misure, coordinate e resecoerenti nel Piano aziendale presentatodagli under 40. L’obiettivo è di sostenerela fase di avvio della nuova impresa fa-vorendone l’assestamento strutturale ini-ziale, incrementando così il numerodelle imprese condotte da giovani e, cosìfacendo, migliorando l’efficienza del si-stema e l’integrazione nel territorio enella società.Tra i problemi che assediano soprattuttole piccole imprese agricole, troviamo: illoro difficile rapporto con le banche e lerelative difficoltà di avere liquidità, l'in-novazione, le sfide del futuro nei mercatiinternazionali e la necessità di fare si-stema. Si tratta di questioni essenzialiper il settore primario e il suo sviluppoche ha in Veneto potenzialità enormi euna nuova classe imprenditoriale chenon ha paura né del nuovo né delle dif-ficoltà di ogni genere, ma ha bisogno diuna pubblica amministrazione che la af-fianchi con rapidità e intelligenza e noncon formalismo pachidermico.

05agricoltura venetaNumero 1 - Agosto 2013

UNA NUOVA POLITICA AGRICOLA COMUNE 2014-2020

Forum Giovani Agricoltori Veneti

I giovani sono stati coinvolti nella creazione di una lista delle priorità dell’agricoltura veneta: obiettivo, sanare l’agricoltura.

• Sostegno finanziario allo start up di nuove aziende.• Cancellazione o alleggerimento della burocrazia, conparticolare riferimento ai primi anni di attività imprenditoriale.• Affitti dei terreni con Avepa come garante ed ente autenticatore nel contratto.• Social network nel diffondere le possibilità presentiin agricoltura, potenziando le applicazioni e comun-que intensificando la comunicazione online, anche at-traverso il portale PIAVe.

Giovani riuniti per discutere del futuro dell’agricoltura veneta ad Agripolis – Università di Padova

Luca Giacomazzi dei Los Massadores. Testimonial del Forum Giovani Agricoltori veneti. Allevatore e musicista per passione, “prende ispirazionedai campi” e in agricoltura ha avviato anche un’esperienza di fattoria sociale con ragazzi autistici, che a contatto con la natura e i suoi ritmi trag-gono significativo giovamento.

PER INFORMAZIONI SU BANDI,CONTRIBUTI O PER SUGGERIRENUOVE IDEE:Facebook: Giovani agricoltori VenetoAssessorato Regionale Agricoltura: 041.2793334 - www.regione.veneto.itDirezione Piani e Programmi -Settore Primario: 041.2795452 -www.piave.veneto.it

www.piave.veneto.it

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06 agricoltura venetaNumero 1 - Agosto 2013

Lo sportello decentrato diISMEA, l’Istituto di servizi peril mercato agricolo alimentareha trovato sede presso gli ufficidella sede centrale di AVEPA, aPadova. In che cosa consiste ilservizio? Ascoltare le esigenzedelle aziende, orientandole e in-formandole, sui vari prodottiISMEA a loro disposizione, az-zerando così le distanze fisichetra chi richiede e chi eroga.Questi prodotti sono fondamen-talmente rivolti allo sviluppodelle imprese, in particolare afavore di agricoltori “under 40”,e hanno l’obiettivo di favorire lanuova imprenditorialità e il ri-cambio generazionale in agri-coltura, quali:• il subentro in agricoltura: sitratta di un contributo a fondoperduto e un mutuo a tasso age-volato a copertura delle speseper investimenti, per subentrarenella conduzione di un'aziendaagricola in cui avvenga un ri-cambio generazionale;

• l’agevolazione per l'insedia-mento di giovani in agricoltura,che riguarda il sostegno all’ac-quisto dei terreni nella fase diprimo insediamento;ovvero interventi di politica cre-ditizia a favore delle impreseagricole finalizzati alla ridu-zione del costo dei finanzia-menti bancari come:• i prodotti di garanzia sul cre-dito agrario.In questo periodo, sono stati re-gistrati un centinaio di contatti(tra telefonate, mail e colloquidiretti) con imprese agricole,professionisti e tecnici chehanno usufruito del nuovo ser-vizio. Motivo di soddisfazioneper AVEPA è il fatto di riuscirea far conoscere, direttamente inambito regionale, tutta una seriedi servizi erogabili da ISMEAche potenzialmente incremen-tano il volume delle risorse estrumenti finanziari disponibiliper le aziende agricole del Ve-neto.

FEDERALISMO DEI SERVIZI

Sportello ISMEA in AVEPA

PER INFORMAZIONI:Telefono: 049 770.8731Fax: 049 770.8712Posta elettronica: [email protected]

Diminuisce la quantità maaumenta il valore. Questa,in estrema sintesi, potrebbeessere la formula per descri-vere l’annata agraria 2012in Veneto, caratterizzata daun prolungato periodo disiccità estiva che ha messo adura prova le colture mache ha spinto le quotazionial rialzo nel secondo seme-stre, determinando un va-lore della produzione delcomparto agricolo stimatain 5,34 miliardi di euro, inaumento dell’1,5% rispettoall’anno precedente.Le coltivazioni agricolehanno complessivamentesubìto una diminuzionequantitativa dell’11,6%, do-vuta in particolare alla con-trazione produttiva dei ce-reali primaverili-estivi (mais-35% e riso -10%), della soia(-43%), delle principali frut-ticole (melo -21%, pero -16% e pesco -12,5%) e deiprodotti vitivinicoli (uva -4,6% e vino -7,1%), ma ilcorrispondente aumento deiprezzi ha consentito di con-tenere la perdita di valoreal 4,3% rispetto all’annoprecedente.Hanno invecetenuto le produzioni zoo-tecniche (+0,3%), e in par-ticolare gli allevamenti dacarne che hanno potuto be-neficiare di significativirialzi dei listini risultanti inun aumento del valore com-plessivo pari al 7,4%. Tutta-via l’aumento dei costi diproduzione, soprattutto perl’alimentazione del be-stiame, ha penalizzato laredditività degli alleva-

menti. Nel 2012 si è osservato unulteriore calo del numero diimprese agricole attiveiscritte alle Camere di Com-mercio del Veneto, sceso a72.400 aziende (-1,9% ri-spetto all’anno precedente),mentre per il terzo annoconsecutivo è aumentato ilnumero degli occupati inagricoltura (+7,5%) chehanno raggiunto le 75.000unità.Il deficit della bilancia com-merciale dei prodotti agroa-limentari è diminuito del32% rispetto al 2011 a causadella stabilità delle importa-zioni, ferme a 5,7 miliardi dieuro, e dell’aumento delleesportazioni, salite a 4,82miliardi di euro (+7,9%). Ilsaldo negativo è pertantosceso a 750 milioni di eurorispetto a circa 1,1 miliardidi euro registrati nell’annoprecedente. Va sottolineatoin particolare il risultatodelle esportazioni di vinodal Veneto, diminuite inquantità (-7,5%) ma aumen-tate in valore (+8,4%), chehanno raggiunto nel 2012 ilfatturato record di 1,44 mi-liardi di euro.La produzione agricola2013 appare ancora unavolta condizionata da unandamento meteorologicoanomalo: nel periodomarzo-maggio è caduta nelVeneto una quantità dipioggia più che doppia ri-spetto alla media degli ul-timi 20 anni. Il perdurare diuna situazione meteorolo-gica perturbata ha determi-

nato problemi di ristagnoidrico nei terreni e lo svi-luppo di malattie fungine(in particolare la perono-spora della vite), creandoanche notevoli difficoltàalle operazioni colturali eimpedendo, in alcuni casi,la semina di mais, soia ebarbabietola da zucchero.Pertanto si stima che una si-gnificativa quota dei terreniresterà incolta. Le abbon-danti piogge hanno forte-mente penalizzato anche lecolture ortofrutticole pri-maverili, in particolare laproduzione di asparagi, fra-gole e ciliegie, per le qualisi stima mediamente uncalo di circa il 30%.Per quanto riguarda l’anda-mento dei mercati, neiprimi mesi del 2013 si è os-servato un tendenziale au-mento dei prezzi di fru-mento tenero (+16%), mais(+15%) e soia (+25%) ri-spetto allo stesso periododel 2012. Quotazioni alrialzo anche per frutta fre-sca (+21%), ortaggi (+23%)e vino (+30%). Per quantoriguarda i prodotti zootec-nici, la contrazione dell’of-ferta continua a sostenere lequotazioni dei bovini dacarne (+4,6%) e resta ele-vata la domanda dei suinideterminando un incre-mento del 10% dei prezziall’origine. Tendenza inveceal ribasso per i prodotti lat-tiero-caseari nazionali do-vuta al calo dei prezzi deiformaggi duri (-6,6%), men-tre sembra tenere il prezzodel latte crudo alla stalla.

L’annata 2012 e previsioni 2013Congiuntura agraria veneta

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Page 7: Agricoltura Veneta n.1 2013

07agricoltura venetaNumero 1 - Agosto 2013

Si ricorda a tutti i viticoltori di verificare i parametri qualitativi previstidai disciplinari per la corretta rivendicazione delle uve.

La qualità e la salubrità dei prodotti vitivinicoli ve-neti vengono garantiti attraverso specifici controlliispettivi ed analitici. Questo avviene grazie all’inter-vento di tre organismi specializzati quali il CorpoForestale dello Stato, i Nuclei Anti Sofisticazione el’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Re-pressione Frodi dei prodotti agroalimentari. Per laverifica dei vini a denominazione di origine operano

gli Organismi di Certificazione.La Regione ha istituito un tavolo per la creazione diun Data Base degli accessi aziendali dei singoli or-ganismi deputati ai controlli, affinché siano ridotte lesovrapposizioni nelle attività di vigilanza.Le aziende agricole impegnate nella produzione vi-tivinicola sono soggette a molte regole tra le quali vene sono alcune di essenziali che qui richiamiamo:

Le sanzioni variano in base alla categoria del vino e alla tipologia della violazione, qui ne richiamiamo le più frequenti:• In caso di superamento in cantina di vini che non trovano riscontro nella dichiarazione vendemmiale:• Per irregolarità nella tenuta della documentazione contabile, da € 619,00 ad € 1.238,00.

• Per vendita di uve e vini con nomi geografici protetti (IGT/DOC/DOCG) di cui non si possono fregiareda € 4.000,00 a € 8.000,00.• Per errori nell’etichettatura € 1.032,00.

CONTROLLI AZIENDE VITIVINICOLEObblighi e sanzioni

TIPOLOGIE CONTROLLI

Controllo Made in Italy Verifica che effettivamente la produzione (in tutte le sue parti)avvenga su suolo italiano.

Controllo registri - Giacenze I registri devono essere fisicamente presenti all’interno dellastruttura di produzione ed aggiornati secondo le diverse pre-scrizioni normative. Le registrazioni contabili devono essereallineate con la giacenza di cantina. Registri distinti per cate-gorie vitivinicole.

Controllo indicazioni prodottosfuso

Il prodotto sfuso deve essere fisicamente diviso secondo leripartizioni riportate nei registri, garantendo la massima trac-ciabilità. Devono essere presenti cartelli sulle vasche cheidentificano obbligatoriamente: varietà, descrizione completacategoria, riferimento geografico, annata, ed altre menzioniche si intendono riportare in etichetta (riserva).

Detenzione prodotto imbotti-gliato, ma non confezionato

Nei cartelli posti sui “cestoni” dovranno essere indicate: pro-dotto non in vendita + designazione + numero di lotto.

Controllo etichettatura In etichetta devono essere riportate tutte le informazioni ob-bligatorie, quali: la denominazione del vino, il nome e la sededell’imbottigliatore/spumantista, il contenuto in alcool effet-tivo, eventuali allergeni utilizzati (SO2).

Controllo Documenti di ac-compagnamento

Obbligatorio compilare il documento senza correzioni dei datiche si trascrivono. In caso contrario viene sanzionato sia ilmittente che il destinatario. Le informazioni devono esserecoerenti con il carico sui registri.

Attenzione damigiane < 20 l. È severamente vietato utilizzare dischetti di paraffina impre-gnati di isotiaocianato di allile in damigiane con volume infe-riori ai 20 litri.

Controllo sui vini a DO e IGT Dal 1 agosto 2009 è in vigore un nuovo Piano dei controlli suivini a Denominazione di Origine. Il nuovo sistema, applica-tivo delle norme comunitarie ha lo scopo di verificare il ri-spetto dei Disciplinari di produzione da parte di tutti glioperatori della filiera: i controlli infatti sono sistematici sututte le fasi produttive (produzione uva, trasformazione e im-bottigliamento) e svolti da organismi di certificazione terzi.

Controllo vini varietali Il D.M. 19 marzo 2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 83del 10 aprile 2010 "Istituzione di un sistema di controllo per ivini designati con le indicazioni facoltative", istituisce un si-stema di certificazione e controllo che consente l’utilizzo in eti-chetta dell’annata e del nome di una o più varietà di vite ancheper i vini (compresi i vini spumanti) che non hanno una Deno-minazione di Origine o una Indicazione Geografica, alla condi-zione di sottoporre le partite interessate ad una certificazione.

TIPOLOGIA VINO SANZIONE (euro/hl)

Vino da tavola 25

IGT 50

DOC 100

DOCG 250

“Multe da 1.000 a 50.000 euro”Alberto Piccin - Corpo Forestale dello Stato

“La “battaglia” del buon vino ve-neto si gioca sulla verifica puntualedel rispetto delle regole, note a tutti”Gianluca FregolentICQRF - Ispettorato Centrale della tutela della Qua-lità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari

SANZIONI

L’ICQRF (Istituto Centrale tutela Qualità eRepressione Frodi) è organo Tecnico di con-trollo del Ministero delle Politiche AgricoleAlimentari e Forestali sulle produzioniagroalimentari. Svolge:• Prevenzione e repressione delle frodi nelcomparto agroalimentare e nel settore deimezzi tecnici per l’agricoltura attraversocontrolli ispettivi e analitici• Vigilanza sugli organismi di controllo cheoperano nell’ambito delle produzioni diqualità regolamentata• Irrogazione di sanzioni amministrative pe-cuniarie in materia agricola e agroalimen-tare di competenza statale L’ICQRF dispone di laboratori propri per leanalisi dei prodotti agroalimentari e deimezzi tecnici di produzione, prelevati dagliispettori durante le attività di controllo.

INFOICQRF - Ispettorato Centrale della tutela della Qua-lità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentariTel. 043861655 - Fax 043860649PEC [email protected] [email protected] Corpo Forestale dello StatoNAS – Nuclei Anti SofisticazioneAVEPA Tel. 049.7708789

Attività di controllo del Triveneto in tutti i settoriagroalimentari, eseguita da parte dell ICQRF su untotale di 2986 giornate ispettive. Nel Veneto rica-dono circa il 70% dei controlli.

Nel corso del 2012 sono stati sequestraticirca 10.000 hl di vino dall’ICQRF

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08 agricoltura venetaNumero 1 - Agosto 2013

Il lavoro di recupero e di identifica-zione dei vecchi vitigni necessita diuna profonda conoscenza del territorioe dei documenti che, negli anni, hannodescritto le varietà coltivate in Veneto.Il diffondersi della Flavescenza Do-rata, che ha determinato l’estirpo dinumerosi vigneti, ha reso ancora piùattuale il problema dell'erosione gene-tica a livello regionale e la necessità diintervenire recuperando quanto ancorapossibile. Nella seconda metà del 1970

l’allora Istituto Sperimentale per la Vi-ticoltura di Conegliano (ora C.R.A.-Vit) ha iniziato un lavoro di recuperodei vecchi vitigni veneti. Tale attività siè avviata, principalmente, a partire daaree “marginali” dove gli agricoltoriavevano (e hanno tuttora) mantenuto ivecchi vitigni come “memoria dellatradizione”. Il lavoro è continuato poipresso l’Azienda Agraria dell’Istitutosita a Spresiano (TV) e ha permesso diiscrivere al “Registro Nazionale delle

Varietà di Vite” alcune interessanti cul-tivar quali l’Oseleta, la Boschera, ilProsecco lungo, la Marzemina bianca,la Pedevenda.A partire dal 1997 la Regione Venetoha poi finanziato, affidandone l’esecu-zione a Veneto Agricoltura, uno speci-fico programma di intervento plurien-nale per la moltiplicazione di materialevegetativo non contaminato dalla Fla-vescenza Dorata. In un primo mo-mento sono state moltiplicate le vitigià presenti nel campo collezione diSpresiano (TV). Poi, nei vari anni,sono stati ancora reperiti nuovi/antichivitigni e messi a dimora dei campi col-lezione presso il CRA-Vit e presso Ve-neto Agricoltura (Az. “Sasse Rami” -Ceregnano, RO, e “Diana” - MoglianoVeneto, TV): al momento sono circa360. Da una prima valutazione dellecaratteristiche viticolo-enologiche dellepiante in collezione, e di quelle ancorapresenti nel territorio si è giunti a con-centrare il lavoro su alcuni vitigni comeriportato nella Tabella 1.I risultati del lavoro affidato dalla Re-gione Veneto e svolto in stretta colla-borazione tra Veneto Agricoltura e ilcitato CRA-Vit, ha permesso di pre-sentare la domanda di iscrizione al Re-gistro Nazionale delle Varietà di Vite di5 vecchi vitigni a bacca nera (Corbine,Recantina, Turchetta, Marzeminagrossa, Cavrara) e uno a bacca bianca(Grapariol). Con Decreto del Mini-stero per le Politiche Agrarie e Fore-stali del 19 settembre 2007 e pubblicatosulla Gazzetta Ufficiale del 30 ottobre2007 questi vitigni sono stati iscritti alRegistro Nazionale delle Varietà diVite. Nel 2010 il lavoro è continuatocon l’iscrizione delle varietà Gruaja(n) e Dorona (b). Alcune delle accessioni conservate neicampi catalogo sono considerate a ri-schio di erosione genetica, e sono stateinserite nell’allegato n. 5 del Pro-gramma di Sviluppo Rurale (PSR) peril Veneto 2007-2013. Con Dgr n. 1604del 31/07/2012 è stato promosso unnuovo importante bando nel PSR (Mi-sura 214H – Rete Regionale delle Bio-diversità) che permetterà, specialmenteper la viticoltura, di uniformare il si-stema di conservazione regionale alleraccomandazioni europee del pro-gramma AEGIS, che ha l’obiettivo dicreare un sistema europeo integrato digenebank per le risorse genetiche ve-getali per l’alimentazione e l’agricol-tura allo scopo di conservare, secondostandard comuni e condivisi, acces-sioni geneticamente uniche e impor-tanti per l’Europa e renderle disponibiliper il miglioramento genetico e la ri-cerca.

Si completerà anche la documenta-zione per le varietà comprese nel-l'elenco, non ancora iscritte al RNVV(Pattaresca, Recantine, Cabrusina,Dall’Occhio), per preparare il dossiernecessario alla domanda di iscrizione.

La banca dei vitigni antichi

VARIETÀ DOCCorvina DOC Bardolino, DOC Valpolicella,

Amarone

Corvinone DOC Bardolino, DOC Valpolicella,Amarone

Molinara DOC Bardolino, DOC Valpolicella,Amarone

Rondinella DOC Bardolino, DOC Valpolicella,Amarone

Garganega DOC Soave, DOC Costoza, DOC ColliEuganei

Prosecco DOC Conegliano-Valdobbiadene,DOC Montello e Colli Asolani, DOCColli Euganei

Verdiso DOC Colli di Conegliano-Torchiato diFregona

Boschera DOC Colli di Conegliano-Torchiato diFregona

Marzemino DOC Colli di Conegliano-Refrontolopassito

Raboso Piave DOC Piave, DOC Bagnoli

Raboso Veronese DOC Piave, DOC Bagnoli

Trebbiano di Soave DOC Soave, DOC Lugana

Verduzzo trevigiano DOC Piave

Vespaiola DOC Breganze

Tab. 1 - Vitigni veneti e DOC di cui fanno parte

Biodiversità viticola del Veneto

“AGRICOLTURA VENETA”Anno XIV n. 1

Direttore: Giuseppe Nezzo

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09agricoltura venetaNumero 1 - Agosto 2013

La primavera 2013 ha messo adura prova il vigneto venetocon insistenti precipitazioniche hanno costretto il viticol-tore a compiere continui in-terventi per la salvaguardia delprodotto. Fortunatamente, lostabilizzarsi delle condizionimeteo che hanno caratteriz-zato il mese di giugno, e poil’estate, hanno favorito il dif-fondersi di un clima più se-reno tra i viticoltori. Il sole e lealte temperature hanno infatticambiato il volto di un vignetocaratterizzato, fino a quel mo-mento, dalla presenza di gial-lumi, in particolare nei vignetilocalizzati nei fondovalle.L’attività fotosintetica dellapianta si è così via via ripristi-nata e le malattie fungine, che

ad un certo momento dellastagione avevano creato fortis-sime preoccupazioni tra gli ad-detti ai lavori, sono state postesotto controllo. Ciò nono-stante, gli attacchi massicci diperonospora dei mesi di aprilee maggio potrebbero sensibil-mente incidere, sotto il profiloquantitativo, la prossima pro-duzione. Le temperature regi-strate nelle diverse aree viti-cole del Veneto non sono stateparticolarmente elevate, conesclusione del periodo a ca-vallo tra luglio e agosto, favo-rendo così il normale sviluppovegetativo e fenologico dellavite. Come accaduto per la fio-ritura, la pianta continua nelsuo ritardo di sviluppo calco-lato in circa 10 giorni rispetto

alla passata stagione, con unavendemmia presunta per le va-rietà precoci (Pinot grigio,Chardonnay, Pinot bianco,ecc.) nella prima decade di set-tembre. Un “trittico” a sostegno delsettore vitivinicolo veneto.Ormai da diversi anni il set-tore vitivinicolo veneto segnacifre da capogiro che fanno diquesto territorio una delleprincipali regioni viticoled’Italia. Basti pensare che nel2012 sono stati ben 76.350 gliettari coltivati a vigneto, con leprovince di Verona e Treviso afare la parte del leone, e che ol-tre 36.000 aziende hanno pro-dotto uva e vino. Sempre nel2012, sono stati raccolti 10,8milioni di quintali di uva e tra-

sformati oltre 8 milioni di et-tolitri di vino, di cui il 52,7%DOP, il 40,7% IGP e appena il6,6% varietale. Anche leesportazioni di vino hannotoccato cifre da record rag-giungendo quasi il miliardo emezzo di euro (+8,4% rispettoal 2011), valore che rappre-senta il 30% del totale dell’ex-port agroalimentare veneto e il31% del totale delle esporta-zioni di vino italiano.Un settore così strategico perl’economia veneta richiedegiustamente un’attenzioneparticolare a 360 gradi daparte di tutte le autorità com-petenti. E’ in questo ambitoche si inserisce il “trittico viti-vinicolo” che da quattro anniVeneto Agricoltura, Regione

Veneto , Avepa ed Ente CRA-Vit di Conegliano promuo-vono a sostegno delle impresevitivinicole venete. Si tratta ditre incontri, organizzati neimesi di giugno, settembre egennaio, aventi ciascuno unobiettivo diverso ma un co-mune denominatore: appuntoquello di contribuire al raffor-zamento del settore vitivini-colo veneto.Di cosa si tratta? Nel mese digiugno, il primo incontro del“trittico” viene organizzatoper fare il punto sullo stato fi-tosanitario del vigneto regio-nale alla vigilia dell’estate. Inquesta occasione vengono in-fatti fornite agli operatori in-dicazioni di carattere tecnico-operativo sulla gestione delvigneto. Nei primi giorni disettembre, con il secondo in-contro, vengono invece fornitii primi dati previsionali sullavendemmia, suddivisi per pro-vincia e tipologia di uva. Me-rita evidenziare che questo ap-puntamento rappresenta unevento unico nel suo genere inItalia. I dati forniti, pratica-mente in tempo reale, non fo-tografano solo le diverse areeproduttive del Veneto, ma del-l’intero nord-est, e da un paiod’anni anche del resto d’Italiae di due importanti Paesi pro-duttori di vino quali la Franciae la Spagna. Infine, con ilterzo appuntamento, in pro-gramma a gennaio, vengonoforniti i dati consuntivi dellavendemmia proiettati sullepossibili strategie di marke-ting.

Vendemmia, al via nella prima decade di settembre

Primavera difficile con giallumi e peronospora, ma il tempo si è poi stabilizzato. I dati del settore.

4 SETTEMBRE 2013, A LEGNARO (PD) LE TRADIZIONALI PREVISIONI VENDEMMIALI

“Trittico” vitivinicolo

Il prossimo appuntamento del “trittico vitivinicolo” si terrà il 4 set-tembre (ore 10,00) a Legnaro (Pd), presso la sede centrale di VenetoAgricoltura (Viale dell’Università 14). Nell’occasione, saranno illu-strati i primi dati previsionali della vendemmia 2013 nel Trivenetoforniti dagli uffici competenti delle Regioni e delle Province Auto-nome. Relativamente al Veneto, i dati raccolti come sempre daAvepa, suddivisi per provincia e tipologia di uva, saranno incrociaticon quelli ottenuti dalla Rete di rilevamento (costituita da Consorzie Cantine Sociali) creata ad hoc dagli Enti organizzatori e coordinatadal CRA-Vit di Conegliano. Il quadro previsionale della vendemmia,che prenderà il via proprio in quei giorni, risulterà così assoluta-mente completo ed esaustivo in quanto i dati forniti riguarderannosia gli aspetti qualitativi che quantitativi. Di sicuro interesse saranno,infine, i collegamenti in videoconferenza con esperti delle RegioniPiemonte, Toscana, Puglia, Sicilia, Francia e Spagna che faranno ilpunto sulla vendemmia in quelle importanti aree viticole.

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10 agricoltura venetaNumero 1 - Agosto 2013

La Riserva Naturale Integrale diBosco Nordio (Chioggia, VE) è unalecceta insediata su un antico cordonedunale litoraneo, risalente a circa unmigliaio di anni fa. Dal 1998 que-st’area viene gestita da Veneto Agri-coltura. L’Azienda si è quindi fin dasubito presa carico, oltre che delle at-tività più o meno strettamente colle-gate alla gestione ordinaria dell’area(quali, ad esempio, la manutenzionedella recinzione di confine e gli inter-venti di prevenzione degli incendi),anche di interventi destinati alla ri-qualificazione morfologica, floristicae faunistica di un’area che, nel corsodegli anni, aveva subito notevoli pres-sioni di origine antropica (come adesempio il taglio pressoché totale du-

rante la seconda guerra mondiale).Nel contempo, nell’area è stato ri-strutturato un edificio adibendolo aCentro Visitatori, iniziando un’in-tensa attività di didattica naturalisticain collaborazione con una Coopera-tiva locale, e sono stati adottati i primistrumenti gestionali, quali un Pianodi Riassetto Forestale ed un PianoAmbientale. L’elevata biodiversitàdell’area, che offre già solo da unpunto di vista vegetazionale una ric-chezza in specie rilevante, ha giustifi-cato il suo inserimento nella ReteNatura 2000, la rete di aree naturaliistituita ai sensi della Direttiva92/43/CEE "Habitat" su tutto il ter-ritorio dell'Unione Europea, al fine digarantire la conservazione degli habi-

tat naturali e delle specie di flora efauna minacciati o rari. In tale conte-sto, Bosco Nordio è stato classificatosia come Sito di Importanza Comu-nitaria (SIC), ai sensi della medesimaDirettiva, sia come Zona di Prote-zione Speciale (ZPS), ai sensi dellaDirettiva 79/43/CEE “Uccelli”, cheriguarda la presenza di determinatespecie ornitologiche di particolarepregio.Nel contesto delle misure necessarieper la conservazione della biodiver-sità nelle ZPS, la Regione ha previstola redazione e la successiva applica-zione di specifici Piani di Gestione(previsti dalla Direttiva Habitat) peruna serie di queste aree, tra cui BoscoNordio, identificando Veneto Agri-coltura come soggetto competente pertale incarico.Considerata la situazione economicaattuale, questi costi aggiuntivi per lagestione del sito non sono sostenibilibasandosi esclusivamente sulle dispo-nibilità economiche dell’Azienda equindi, ipoteticamente, il Piano diGestione poteva dimostrarsi impossi-bile da mettere in pratica.In realtà, al terzo anno di applica-zione, le indicazioni del Piano sonostate regolarmente seguite: già atti-vate circa il 70% delle azioni previste,senza alcun costo aggiuntivo per il

budget assegnato alla Riserva, attra-verso l’utilizzo di risorse economichemesse a disposizione da strumenti difinanziamento da fondi Comunitariquali LIFE ed INTERREG, oppuredalle misure ambientali del Pro-gramma di Sviluppo Rurale (PSR).Ad esempio, il Progetto LIFE “Na-tura 2000 in the Po Delta” ha con-sentito di realizzare interventi previstinelle azioni su habitat e specie, maanche indagini sulla presenza e distri-buzione di specie di anfibi e rettili,nonché la realizzazione di strutturedestinate alla didattica naturalistica.Sempre come esempio, il ProgettoINTERREG “Adriawet 2000”, inte-grandosi col precedente, offre la pos-sibilità di sviluppare un’economialegata alla biodiversità presente nel-l’area, valorizzando alcune presenzefaunistiche di pregio. Alcuni progettifinanziati dal PSR hanno invece con-sentito interventi sulla sentieristica,anch’essi previsti dal Piano di Ge-stione, con ricadute positive sulle at-tività di didattica naturalistica,nonché interventi destinati alla con-servazione e valorizzazione di ele-menti di pregio vegetazionale, qualiad esempio le querce e gli altri alberidi maggiori dimensioni presenti nelbosco, segnalati dal Piano tra leazioni dirette sugli habitat e sulle spe-cie.Ed il futuro? Per raccogliere domanibisogna seminare oggi: un nuovo Pro-getto finanziato dal PSR partirà giàquest’anno, un altro LIFE è stato pre-sentato in questi giorni e ci sono sem-pre nuove idee in cantiere cheattendono solo di individuare il ca-nale giusto per essere finanziate ed at-tuate. La congruenza di strategie tragli strumenti di finanziamento utiliz-zati ed il Piano di Gestione, unita allacapacità di entrare in reti di collabo-razione con altre realtà, pubbliche oprivate, regionali, nazionali od estere,ci offrono la possibilità di gestire que-ste aree, rispondendo al meglio ai re-quisiti posti dall’Unione Europea.

BOSCO NORDIO: COME FAREMOLTO CON POCO

Chioggia (VE) - Un esempio per la Rete Natura 2000

Alcuni dati sono significativi: afronte di un costo, in tre anni, dicirca 98.000 Euro, impegnato daVeneto Agricoltura per pagare lamanodopera degli operai a tempoindeterminato, attraverso i progettia finanziamento esterno sono staterealizzate azioni per altri 352.000Euro. In pratica un rapporto di1:3,6; ciò significa che ogni eurospeso da Veneto Agricoltura haconsentito di spenderne altri 3,6euro di finanziamenti comunitari.

Il Piano di Gestione è uno strumento di analisi e pianificazione, destinato adassicurare la conservazione della biodiversità dell’area, tenendo conto delleesigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionalie locali, del contesto in cui l’area stessa è collocata. In pratica vengono iden-tificate una serie di azioni, inserite in una strategia più ampia destinata acontrastare le minacce ed a valorizzare il sito oggetto del Piano. Per l’areadi Bosco Nordio le azioni identificate, da mettere in opera in un orizzontetemporale di dieci anni (2011-2020), sono state suddivise in: azioni dirette suhabitat e specie, azioni di monitoraggio floro faunistico, e azioni destinatealla fruizione e didattica. E’ evidente che queste azioni prevedono attività,non strettamente legate alla gestione ordinaria, che presentano un costo, avolte anche notevole. Nel Piano di Gestione tali costi sono stimati in circa 2,4milioni di Euro.

IL PIANO DI GESTIONE

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11agricoltura venetaNumero 1 - Agosto 2013

Facilmente alla domanda qualiprodotti e servizi si possono ri-trarre da una foresta vengonoelencati: legno, funghi, faunaselvatica, ricreazione, regima-zione delle acque, difesa del ter-ritorio, paesaggio. Menoprontamente si risponde miele,pappa reale ed ogni altro pro-dotto dell’alveare. Nella forestae ai suoi margini infatti vegetaun grande numero di piante, siaerbacee che legnose, dalle qualile api possono ricavare il pre-zioso nettare. Ancora 25 anni fa, da parte del-l’Azienda Regionale delle Fo-reste, allora responsabile dellagestione della Foresta del Can-siglio venne avviata nella stessaForesta la prima esperienza dirazionalizzazione dell’apicol-tura nomade. Nel rispetto dellenorme sanitarie, alcune Asso-ciazioni Apistiche delle pro-vince di Belluno e Trevisoall’epoca collocarono circa 200alveari sulle piazzole apposita-mente predisposte. Vennero in-trapresi anche studi e ricercheper valutare il potenziale melli-fero dell’intera Foresta, per co-noscere la distribuzione dellevarie specie di piante di inte-

resse mellifero, per determinarel’influenza del clima e del suc-cedersi delle fioriture sulla pro-duzione del miele.Obiettivo finale dell’iniziativaera caratterizzare e valorizzarela produzione mellifera delCansiglio, istituendo d’intesacon le Associazioni degli api-coltori un marchio di qualità edaltre iniziative di sostegno epromozione. Da quell’anno l’esperienza èandata consolidandosi e nelleultime stagioni è stato avviato,a seguito di un bando pubblico,un interessante rapporto tra Ve-neto Agricoltura, subentrataalla gestione della Foresta delCansiglio, e APAT Apicoltoriin Veneto, basato su una con-venzione che permette di por-tare in Cansiglio circa 400alveari. A distanza di anni inun quadro generale socioeco-nomico mutato che valorizza leproduzioni agroalimentari lo-cali e ricerca da parte dei varioperatori economici una diver-sificazione dell’offerta dei pro-dotti, ricercando qualità egaranzie di salubrità, il Mieledel Cansiglio si pone come unalimento di pregio.

La Foresta dal punto di vistavegetazionale ha continuato adaccrescersi e sotto la guida disapienti orientamenti selvicol-turali dei tecnici dell’AziendaRegionale, ha assunto mag-giormente caratteri di natura-lità e complessità dal punto divista ecologico e strutturale, ri-conosciuti nell’essere classifi-cata come Zona di ProtezioneSpeciale facente parte dellaRete Natura 2000, la piùgrande rete al mondo di areeprotette ai sensi di diverse Di-rettive Comunitarie. Inoltre,sulla base degli standard di Ge-stione Forestale Sostenibile de-finiti dal PEFC, la Foresta èinsignita della CertificazionePEFC che attesta lapiena ecosostenibilitàdei criteri gestionaliadottati.Allo scopo di caratte-rizzare e promuoverealcune produzioni ediniziative collegate al territoriodel Cansiglio ed in particolarea quanto proveniente dalla ri-sorsa ambientale costituitadalla Foresta omonima, è statoapprontato un Marchio Comu-nitario, di proprietà di Veneto

Agricoltura, denominato Fo-resta del Cansiglio registratosecondo le regole dell’OAMI( Ufficio per l’Armonizzazionenel Mercato Interno) del-l’Unione Europea. Il suo uti-lizzo è stato concesso adAPAT Apicoltori in Venetoquale strumento di promo-zione per il miele ottenuto dall’attività di apicoltura condottanella Foresta del Cansiglio, nei

limiti delle competenze terri-toriali di Veneto Agricol-

tura e sulla base delleindicazioni impartiteper la collocazione

degli alveari nelle piazzole ap-positamente predisposte. A se-guito di un complesso iter dicertificazione in via di immi-nente ultimazione, promossodalla Ditta Rigoni di Asiago,sarà disponibile un quantita-

tivo di miele limitato e com-mercializzabile che godrà dellacertificazione di Catena di Cu-stodia PEFC attestante la trac-ciabilità del prodotto ottenutonella Foresta del Cansiglio,certificata con il codice PEFC18-22-01-02. In tal modo, pro-ponendo il “MIELE DELCANSIGLIO PEFC”, oltrealla valorizzazione di questoprodotto unico, la Ditta Rigonidi Asiago, intende ripercorrereun percorso storico, ricor-

dando che intere famiglie diCimbri dell’Altopiano diAsiago, emigrarono sull’Alto-piano del Cansiglio, nel 18° se-colo. La loro attività, quella di“scatoleri”, cioè di produttoridi contenitori di legno, rivivenel cofanetto di legno di faggiodel Cansiglio, nel quale verràracchiuso il miele. Questa è laprima esperienza al mondo dicertificazione del miele, qualeprodotto forestale non legnoso,proveniente da un territorio ge-stito in maniera forestale soste-nibile, sulla base di standarduniversalmente riconosciuti. Ilmiele del Cansiglio potràquindi fregiarsi del marchio“Bosco da reme di SanMarco” e portare in calce lasigla del PEFC, a garanzia peril consumatore della prove-nienza del prodotto.

MIELE CERTIFICATO “CANSIGLIO”400 alveari nella Faggetta dell’Alpago (BL-TV)

E’ la prima esperienza al mondo. I prodotti del bosco. La collaborazione con APAT.

BOSCO E MIELECon i suoi mutevoli tipi caratterizzanti le varie aree geografiche e le varie fascealtitudinali, il bosco riveste nel nostro Paese un grande interesse apistico. Oltreal nettare, la foresta fornisce altri prodotti ricercati dalle api, quali il polline, in-dispensabile per il nutrimento sia delle larve che degli adulti, le resine che co-stituiscono la base da cui viene elaborata la propoli; di grande rilevanzaapistica è la melata , costituita da secrezioni zuccherine che alcune specie diafidi producono quando si nutrono attivamente della linfa delle loro pianteospiti. Le api come molte altre specie di insetti , raccolgono avidamente que-ste secrezioni e le lavorano come se fosse nettare dei fiori, con ciò producendodei mieli appunto di melata. Negli ambienti montani della regione del Venetoè rinomata la melata di abete bianco, dovuta ad afidi lacnidi.

L’APICOLTURA NOMADESpesso le foreste, dove si manifestano importanti fioriture sfruttabili dalle api sitrovano in zone in cui non sono presenti apiari, talvolta per assenza di tradizioni diallevamento, oppure per il fatto che le stesse sono troppo lontane dai luoghi in cuiabitualmente vengono tenute le api ( le api hanno un raggio di azione di 2-4 km), op-pure per ragioni climatiche essendo interessate da temperature troppo fredde perpermettere la vita delle api. Per sfruttare le risorse mellifere di queste zone, da temposi è sviluppata l’apicoltura nomade che consiste nel traslocare gli apiari dalle zonedi normale dimora a quelle in cui si manifestano brevi ma intense disponibilità di“pascolo “. Il termine pascolo ricorda l’analogia che esiste tra questa forma di api-coltura e l’alpeggio del bestiame che consiste appunto nel trasferire gli animali inmontagna nella buona stagione per sfruttare i pregiati pascoli d’alta quota.

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12 agricoltura venetaNumero 1 - Agosto 2013

Se non si faranno interventi adeguati dirilancio, nel 2030 l’Italia scenderà al-l’ottavo posto in termini di arrivi tra ledestinazioni internazionali, precedutada Cina, Stati Uniti, Francia, Turchia,Spagna, Malesia e Regno Unito.Ma l’Italia è un paese che piace an-cora?Recenti indagini riportate nel “Pianostrategico per lo sviluppo del Turismoin Italia” che porta un titolo impor-tante “Turismo Italia2020. Leadershiplavoro, Sud”, presentato a Roma il 18gennaio 2013, mostrano che rispettoanche alla stessa Francia e Spagnal’Italia è ancora oggi nell’immaginariocollettivo il paese dell’eccellenza perl’arte, la storia, il buon cibo e più in ge-nerale l’enogastronomia, le valenzeambientali, e non ultimo il “made inItaly” e lo shopping collegato.I turisti scelgono meno l’Italia rispettoalla Francia e Spagna perché preoccu-pati per gli aspetti organizzativi, delleinfrastrutture, dei trasporti, del decorodei siti turistici, della gestione e tutelaambientale, del rapporto qualitàprezzo, e per la non sempre ottimaleconnettività aerea in particolare deivoli low cost.A questo si aggiungono le difficoltà diuna governance turistica nazionale chedeve saper competere in modo più ef-ficace con realtà internazionali semprepiù accreditate e aggressive veicolandosul nostro paese i flussi che ora sistanno orientando verso altre realtàemergenti.Quale contributo dall’agricoltura ve-neta? Nel Veneto il Turismo impegna164.000 unità solo nella recettività e ri-storazione e 54.000 nell’agroalimen-tare, attività strettamente connesse alcomparto agricolo.La nostra Regione è prima in Italiacome numero di DOP (Fig.1), oltre

che di altri prodotti tipici (IGP, DOCG,ecc.), mentre in questo campo l’Italia ènettamente in prima posizione mon-diale rispetto a tutti gli altri paesi, Fran-cia compresa (Fig. 2).

Grande successo stanno raccogliendoin tutto il mondo anche i nostri vinipiù pregiati di cui è veramente ricca lanostra regione, come per fare un soloesempio il Prosecco, che sta avendouna crescente affermazione interna-zionale veicolando a livello mondialeuna immagine molto positiva della sto-ria e tradizione del nostro territorio.Ma proprio la storia e la tradizione diun territorio, la scoperta di valori localipreservati nel tempo, la conoscenzadelle abitudini alimentari, la degusta-zione delle specialità tipiche, la visitaalle eccellenze artigianali locali sonogli obiettivi dei nuovi turisti che sem-pre più puntano ad una vacanza vera,di esperienze autentiche, al di fuori del-

l’ormai superato “turismo di massa”.Cosa c’è infatti di più radicato nel ter-ritorio delle radici produttive agricole,delle eccellenze agroalimentari, degliopifici rurali che si tramandano da se-

coli i segreti delle loro produzioni?I Tour Operator attivi nel Veneto con-fermano l’interesse crescente dei turistiper le degustazioni di vini, l’assaggio diformaggi, la degustazione dell’olio, eper pranzi e cene tipiche in agrituri-smo e per tutto ciò che il territoriooffre. Affiancata alle visite alle Cittàd’arte, l’enogastronomia rappresentaoggi un mix perfetto e molto richiesto.Le attuali oltre 60 milioni di presenzepotrebbero trovare nell’agricoltura enell’agroalimentare veneto una ulte-riore motivazione di visita, di degusta-zione e anche di acquisto di prodottitipici, diventando inoltre fonte di pub-blicità internazionale gratuita per i no-stri numerosi marchi di qualitàagroalimentare.Aggiungere per gruppi di turisti che sispostano in autobus una mattinata oun pomeriggio di visita ai nostri casei-fici per vedere dove nasce il Grana Pa-dano, la Casatella Trevigiana o

l’Asiago DOP, alle nostre cantine dovesono presenti i vini tra i più famosi almondo, ai frantoi per assaggiare l’olioDOP del Veneto appena spremutodalle olive mature e ai vari altri opificiper conoscerne le fasi produttive e de-gustarne i prodotti, oltre che una espe-rienza molto richiesta potrebberappresentare un motivo di alleggeri-mento alla crescente pressione turisticacui è soggetta quotidianamente adesempio una città come Venezia.Oggi in Veneto abbiamo tutte le poten-zialità e disponiamo di tutti i contenutie le infrastrutture operative necessarie,ma manca la “messa a sistema” di unaindispensabile collaborazione tra glioperatori sia pubblici che privati del tu-rismo e dell’agricoltura. Attraverso i futuri finanziamenti regio-nali del PSR 2014-2020 i Consorzi diTutela potrebbero ad esempio rendereturisticamente fruibili gli importantisiti produttivi che ora, orientati soloalla pur primaria attività di produzioneagroalimentare tradizionale, non in-tercettano i milioni di turisti che tran-sitano nelle nostre strade.E in questo senso l’EXPO 2015,grande manifestazione internazionalesull’agroalimentare che vedrà Milanocome vetrina internazionale, rappre-senta una ulteriore grande opportunitàper fare sì che i milioni di operatori in-ternazionali che si prevede partecipe-ranno all’evento possano poi visitaread esempio Venezia ed il Veneto attra-verso dei tour di visita ai principali in-sediamenti di produzione edeccellenza agroalimentare della nostraRegione. Secondo alcune stime conservative, leazioni sopra indicate, contenute nel“Piano strategico per lo sviluppo delTurismo in Italia” potrebbero tradursiin circa 30 miliardi di Euro di incre-mento del PIL nazionale e in 500.000nuovi posti di lavoro in Italia entro il2020, molti dei quali nel Veneto. Sitratta di un’opportunità che il Paesenon può non cogliere e di una respon-sabilità inderogabile verso le nuove ge-nerazioni.

NUOVE OPPORTUNITÀ DI LAVORO NEL VENETO

Il Veneto è in Italia di gran lunga la prima regione (16.3% del totale nazio-nale) per importanza turistica con 15.818.525 di arrivi nel 2012 (oltre10.000.000 di turisti stranieri, in crescita, e 5 milioni e mezzo di turisti ita-liani, in calo) e con 62.351.657 di presenze (di cui 40 milioni di stranieri equasi 22 milioni di italiani, in leggero calo rispetto al 2011).Il turismo veneto produce il 5.5% del PIL regionale, con 416.000 unità di la-voro e 23.000 imprese del comparto, di cui 3.275 alberghi, 2.200 bed andbreakfast, circa 770 agriturismi, 187 campeggi e villaggi, 139 rifugi alpini edescursionistici, per un totale regionale di oltre 655.000 posti letto.La maggioranza di questi turisti (70%) visita prima di tutto le città d’arte (Ve-nezia in testa) e poi il mare, mentre il restante 30% è interessato alle altreprincipali e più importanti destinazioni turistiche regionali (Lago di Garda,Terme, Dolomiti, ecc.), ma con una media di pernottamenti in lenta ma co-stante flessione che è passata dalle 4.4 notti del 2006 alle 3.9 notti del 2012.A livello internazionale l’Italia è stato il primo Paese al mondo più visitatofino alla metà degli anni 90, mentre oggi siamo stati purtroppo largamentesuperati sia dalla Francia che dalla Spagna.

VENETO LEADER

Agricoltura e turismo

La ruralità turistica e i prodotti tipici, eccellenze da valorizzare attraverso una “messa a sistema”.

Fig. 1

Fig. 2

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13agricoltura venetaNumero 1 - Agosto 2013

I temi legati alla selezione genetico-sani-taria del materiale di propagazione di al-cune specie agrarie è un “lavoro daspecialisti”. Nasce dall’esigenza di preve-nire alcune malattie delle piante che sonoincurabili o difficilmente eradicabili incoltivazione e che si trasmettono ancheattraverso il materiale di propagazione(es. gemme, marze, portinnesti, bulbilli,semi, talee, ecc.). L’altra esigenza, nonmeno importante, è quella di selezionare,all’interno delle cultivar, gli individui mi-gliori da cui far partire i processi di pro-pagazione che daranno origine alle pianteche verranno coltivate dagli agricoltori. La selezione genetico-sanitaria è la basedi partenza di tutti i processi di certifica-zione del materiale di propagazione dellepiante da frutto e della vite. Per la sua uti-lità pratica viene poi applicata anche amolte altre specie coltivate per le qualinon è nemmeno previsto un sistema dicertificazione.Pradon, sito nel Delta del Po (Rovigo), èil centro di Veneto Agricoltura dedicatoalla selezione genetico-sanitaria delle spe-cie da frutto (particolarmente le poma-cee) che da una serie di anni si staspecializzando anche su altre specie qualil’aglio, il fagiolo, il carciofo, il crisantemoe, non da ultima, la vite). Il lavoro è sem-pre stato svolto con la collaborazione didiverse istituzioni scientifiche e assieme aaltre realtà di Veneto Agricoltura. Impor-tanti le collaborazioni con i CRA nazio-nali di frutticoltura e di viticoltura comeanche di alcune università quali quella diUdine.La particolare posizione isolata del centroPradon nonché le specifiche attrezzature

di isolamento di cui è dotato (screen-house) lo fanno diventare il luogo idealeper la conservazione in purezza dellepiante madri selezionate e del materialedi propagazione iniziale da cui far partirei vari processi di moltiplicazione control-lata delle piante. Lo schema essenziale del lavoro di sele-zione genetico-sanitaria è unico per le di-verse specie a cui si applica. Le variantisono caratterizzate dai diversi metodi chedevono essere utilizzati per effettuare leanalisi e la selezione delle piante. Questiultimi determinano i tempi del lavoro chepossono comportare anche parecchianni. In Figura 1 vi è esemplificato loschema di flusso della selezione genetico-sanitaria applicata a Pradon.Sostanzialmente si tratta di un lavoro pre-paratorio per costituire il materiale di pro-pagazione iniziale da cui far partire variprocessi di propagazione e conservazione.È un lavoro da effettuare in “team” e lasquadra di Veneto Agricoltura, in questocampo, comprende, oltre a Pradon, il la-boratorio di micropropagazione del cen-tro sperimentale “Po di Tramontana” aRosolina (RO) (per crisantemo, aglio, car-ciofo, patata dolce, melo, pero, vite) i frut-teti delle aziende pilota e dimostrative“Sasse Rami” (Ceregnano, RO) e “Vil-liago” (Sedico, BL) nonché i vigneti del-l’azienda “Diana” a Mogliano (TV).Importantissimo è poi il coordinamentodel Centro Regionale per la Viticoltura,l’Enologia e la Grappa (CeRVEG) di Co-negliano (TV) per quello che riguarda illavoro svolto sulla vite.Il fatto di essere un’attività propedeutica amolti altri lavori di caratterizzazione e va-

lorizzazione porta al rischio di conside-rare che il ruolo del centro sperimentalePradon sia silenzioso e quasi evitabile. Alpari della formazione nelle materie “pro-pedeutiche” a quelle di una professione, si

tratta invece di un preziosissimo lavoroutile a migliorare la qualità del materialedi propagazione vegetale di molte speciee, conseguentemente, anche risultati pro-duttivi degli agricoltori.

Pradon: cosa fa chi opera in silenzio?

BIONET è un Programma in Rete che hacome obiettivi la conservazione e la carat-terizzazione della biodiversità di interesseagrario. Il Programma, previsto dalla Mi-sura 214/H del PSR vede la collabora-zione tra sette Enti che il 27 novembrescorso hanno costituito un’Associazionetemporanea di scopo al fine di avviareazioni mirate e concertate (caratterizza-zione, raccolta), nonché di accompagna-mento (informazione, diffusione)finalizzate al recupero e alla conserva-zione di razze in via di estinzione e di spe-cie vegetali a rischio di erosione genetica.Gli Enti che hanno dato vita alla Rete re-gionale sono: Veneto Agricoltura, Ammi-nistrazione provinciale di Vicenza,Università di Padova; Istituto Zooprofi-lattico Sperimentale delle Venezie, Centrodi ricerca per la viticoltura (CRA-VIT) diConegliano (Treviso) e gli Istituto Supe-riore di Istruzione Agraria di Feltre (Bel-luno), Padova e Castelfranco Veneto

(Treviso). Il Programma in rete, coordi-nato da Veneto Agricoltura, prevede setteGruppi di lavoro, 34 sottoprogrammi e, alivello scientifico, il coinvolgimento di unteam di oltre 30 persone tra Docenti/Ri-cercatori e Dottori di Ricerca.È volontà unica di tutti i partner la neces-sità di conservare e caratterizzate la bio-diversità regionale di interesse agrario alfine di utilizzarla quale fattore di svilupposostenibile locale. Non da ultimo comun-que il valore storico, di quel che rimaneoggi della biodiversità agraria veneta, ri-cordandolo con un aforisma del filosofoBertrand Russell: “Ho gustato le pesche e lealbicocche molto più di quanto le gustassiprima, da quando ho saputo che si cominciò acoltivarle in Cina agli inizi della dinastia Han;e che i cinesi presi in ostaggio dal grande re Ka-niska le introdussero in India, da dove si diffu-sero in Persia giungendo all’impero romano nelprimo secolo della nostra era. Tutto ciò mi resequesti frutti più dolci.”

Genetica, BIONET 2013 - 2014, rete “antierosione”

Materiale di propagazione specie agrarie

Un lavoro preziosissimo per i risultati produttivi degli agricoltori.

Le attività dei Gruppi di lavoro sono:• Gruppo di lavoro bovini che prevede atti-vità di conservazione e caratterizzazionedella razza Burlina;• Gruppo di lavoro ovini che prevede atti-vità di conservazione e caratterizzazionedelle razze Lamon, Brogna, Alpagota e Fozao Vicentina;• Gruppo di lavoro avicoli che prevede atti-vità di conservazione e caratterizzazione diben 15 razze appartenenti a 5 specie e pre-cisamente: - Anatra: Mignon, Germanata Veneta; - Faraona: Camosciata; - Polli: Millefiori di Lonigo, Pepoi, RobustaLionata, Robusta Maculata, Ermellinata diRovigo, Padovana Camosciata, PadovanaDorata, Polverara Bianca e Polverara Nera; - Oca: Padovana;- Tacchino: Ermellinato di Rovigo, ComuneBronzato;• Gruppo di lavoro cerealicolo che prevedeattività di conservazione e caratterizzazionedi frumenti (Piave e Canove) orzo Agor-dino, Triticum monococcum, Mais (Ma-rano, Bianco perla e Sponcio);

• Gruppo di lavoro orticolo che prevede at-tività di conservazione e caratterizzazionedelle varietà/biotipo di pomodoro “Na-sone” e della varietà/biotipo di asparagoamaro “Montine” (= “Montina”), Broccolofilaro di Creazzo, Broccolo di Bassano e fa-giolo Righetta d’oro di Posina. Inoltre verràavviata un’azione di selezione sanitaria dialcuni biotipi bellunesi del Fagiolo varietàGialet.• Gruppo di lavoro viticolo che prevede dimantenere la conservazione dei campi ca-talogo di Veneto Agricoltura (Bonisiolo diMogliano Veneto – Treviso e Sasse-Rami aCeregnano - Rovigo), Centro di ricerca perla viticoltura (CRA-VIT) di Conegliano (Tre-viso)‚ dellAzienda Sperimentale della Pro-vincia di Vicenza di Montecchio Precalcinoe dell’Istituto Superiore di Istruzione Agra-ria di Feltre (Belluno);• Gruppo di lavoro foraggere che prevedel’identificazione e catalogazione delle pra-terie seminaturali presente in regione e allaloro catalogazione al fine di renderle di-sponibili come fonte di seme da utilizzareper il loro mantenimento.

Scelta dei presunti

capostipiti

Risanamento Selezionesanitaria

Materiale selezionato

o iniziale

CONSERVAZIONE

PROPAGAZIONE

Materialeesente da

patologie??Corrispondenza

con la varietà di origine??

Selezionegenetica o clonale

Scarto

Fig. 1 (schema generale della selezione genetico-sanitaria)

Una screenhouse di Pradon Piastra usata per saggi sanitari

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14 agricoltura venetaNumero 1 - Agosto 2013

Veneto Agricoltura attraverso il suo Istituto per laQualità e le Tecnologie Agroalimentari di Thiene, èda sempre impegnata in attività di ricerca finalizzateal miglioramento della qualità e della salubrità deiprodotti alimentari. In questo ambito è stata recen-temente conclusa un’attività progettuale il cui obiet-tivo era quello di mettere a punto tecnologieproduttive capaci di limitare lo sviluppo di micror-ganismi indesiderati nei formaggi senza ricorrere al-l’impiego di additivi chimici. Nel progetto PORFESR 2007-2013 Azione 1.1.2 BIOLAT “Strategiebiotecnologiche sostenibili per il miglioramento deiprodotti lattiero caseari” Veneto Agricoltura in col-laborazione con Lattebusche, Latteria della VallataFeltrina, ha messo a punto e sperimentato una tec-nologia innovativa di controllo delle fermentazionitardive dovute ai batteri propionici e ai clostridi neiformaggi a medio-lunga stagionatura. Tra i mezziattualmente a disposizione per controllare le fer-mentazioni anomale operate da germi anticaseari viè l’impiego del lisozima, un polipeptide che si ot-tiene dall’albume d’uovo, il cui impiego è legalmenteautorizzato per diversi formaggi per la sua azioneanticlostridica. L'uso di additivi tuttavia, anchequando si tratti di sostanze di origine naturale comeil lisozima, non contribuisce in modo positivo al-

l'immagine e alla valorizzazione commerciale di unformaggio, soprattutto se si considera che il lisozimaè comunque un allergene dell’uovo.E’ noto dalla letteratura scientifica che i clostridisono sensibili al cloruro di sodio e che la loro tolle-ranza al sale diminuisce con l'abbassamento del pH.E’ inoltre necessaria una temperatura maggiore ouguale a 9 °C sia per la germinazione delle spore siaper lo sviluppo delle forme vegetative. Da quantoesposto risulta chiaro che per inibire lo sviluppo deiclostridi butirrici senza dover ricorrere al lisozima ènecessario mettere a punto una strategia di controllodei clostridi basata sulla gestione della salatura esulle temperature di stagionatura. Le prove di caseificazione effettuate nell’ambito delprogetto sono state impostate sulla base di unoschema sperimentale in cui sono stati combinati di-versi tempi di frescura, fase in cui avviene l’asciuga-tura della forma dopo l’estrazione della cagliata,salatura e prematurazione a basse temperature. Lavalutazione dell’efficacia dei diversi trattamenti tec-nologici è stata condotta mediante il confronto trale diverse tesi basato su parametri prevalentementechimici e su parametri strutturali della pasta del for-maggio (presenza di gonfiori, occhiature, sfoglie)esaminati visivamente. I risultati ottenuti hanno por-

tato alla definizione di tecnologie differenziate perdiverse tipologie di formaggi a medio-lunga stagio-natura, dimostrando in ogni caso che con opportuniaccorgimenti tecnologici è possibile la prevenzionedel gonfiore tardivo rinunciando all’impiego del li-sozima. In Figura 1, sono riportati alcuni esempi diformaggi derivati da diverse combinazioni di tempidi frescura, salatura e prematurazione; dal con-fronto, in particolare dall’entità e dalla distribuzionedell’occhiatura, si può rilevare il ruolo svolto dai pa-rametri studiati nel condizionare lo sviluppo di mi-crorganismi gasogeni.

Come ridurre gli additivi nei formaggi

PROGETTO WSTORE2 CONTINUARE A FARE AGRICOLTURA (MULTIFUNZIONALE) NELLE AREE COSTIERE

Il PSR finanzia tecniche con potenzialità di contrasto del cambia-mento climatico che, secondo gli scenari ad oggi più accreditati, po-trebbe causare un sensibile impatto sull’ambiente e sull’agricoltura,fino a renderla impraticabile lungo le fasce costiere. Uno degli obiet-tivi fondamentali delle sperimentazioni in corso presso l’azienda pi-lota e dimostrativa di Vallevecchia di Caorle è verificare lepotenzialità delle nuove tecniche e soluzioni sostenute dal PSR percontrastare il cambiamento climatico (ad esempio le sperimentazionisull’agricoltura conservativa sottomisura 214i azioni 1 e 2). Tuttaviasenza la possibilità di avere acqua dolce a disposizione tali soluzioninon potrebbero dare risultati soddisfacenti.Il progetto WSTORE2, redatto nell’ambito del LIFE+ Governance,cerca di individuare una soluzione innovativa per avere acqua dolcea disposizione in un contesto di cambiamento climatico e riguarda

appunto l’azienda pilota e dimostrativa Vallevecchia. Ha come obiet-tivo finale la messa a punto di un sistema di gestione delle acque me-teoriche che, in modo affidabile ed automatizzato, consenta, aseconda dei periodi, di accumulare in un bacino di circa 160.000 m3acqua di buona – discreta qualità (bassa salinità) e la successiva di-stribuzione dell’acqua accumulata, nei periodi asciutti, nella rete discolo ed irrigua. Ciò per permettere, anche in presenza di bassi livellidi piovosità, una agricoltura avanzata, il contrasto dell’intrusione diacque salse e il mantenimento di una falda dolce superficiale, unaadeguata qualità delle acque nella rete di scolo dell’azienda, il man-tenimento delle zone naturali (Natura 2000) e delle attività turistico-ricreazionali. Il successo del progetto rappresenterebbe un esempio molto impor-tante a livello europeo di contrasto del cambiamento climatico.

Qualità e salubrità dei prodotti alimentari

A Thiene messe a punto tecnologie per limitare lo sviluppo dei microorganismi indesiderati

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15agricoltura venetaNumero 1 - Agosto 2013

Recentemente si è tenuto a Padova un im-portante incontro, organizzato dal Coor-dinamento dei GAL del Veneto sullaProgrammazione 2014-2020 prevista dal-l’Unione Europea, che ha avuto un ot-timo riscontro in termini di presenze.Dal confronto, in vista della prossimaProgrammazione 2014-2020, è emersa lanecessità, sentita da tutte le rappresen-tanze presenti, di riconoscere in modo piùsignificativo il ruolo dei GAL, visti comelo strumento più adatto ad “animare” ilterritorio ed inoltre di rendere meno bu-rocratizzato l’iter per “far arrivare” ai be-neficiari finali le risorse messe adisposizione dagli stessi GAL.Nei grafici sottostanti sono indicate leprincipali priorità indicate dagli intervi-stati.

Quali priorità e obiettivi per il periodo 2014 - 2020 Considerando le prime 3 priorità selezionate, le scelte degli operatori locali si concentrano attorno al binomio “impresae innovazione”, da un lato, e alla “valorizzazione delle risorse naturali e culturali esistenti”, dall’altro.

OT 3Sostegno alla competitività delle piccole emedie imprese di tutti i settori.

OT 6Tutela dell’ambiente e uso efficiente dellerisorse naturali e culturali.

OT 1Ricerca scientifica, sviluppo tecnologico einnovazione (nuovi prodotti, servizi,processi e tecnologie).

OT 3. Sostegno alla competitività dellepiccole e medie imprese di tutti i settoriOT 1. Ricerca scientifica, sviluppo tecno-logico e innovazione (nuovi prodotti, ser-vizi, processi e tecnologie)OT 8. Creazione di nuova occupazione emobilità dei lavoratoriOT 6. Tutela dell’ambiente e uso effi-ciente delle risorse naturali e culturaliOT 2. Sviluppo delle nuove tecnologiedell’informazione e della comunicazione(agenda digitale locale)

Ampliando la visuale dell’analisi alle prime 5 priorità selezionate, oltre a risultare confermato il binomio “im-presa e innovazione”, emerge il tema della creazione di nuova occupazione, e vengono ben individuati due vo-lani dello sviluppo locale: le risorse naturali e culturali e le nuove tecnologie dell’informazione e dellacomunicazione.

PROGRAMMAZIONE 2014-2020 CONSULTATI GLI OPERATORI LOCALI

Una ricerca dei GAL del Veneto

La prima parte del convegno, cheha visto gli interventi di LoredanaMargutti, coordinatrice dei GALdei Veneto, e di Mauro Varotto diEURIS, si è incentrata sulla pre-sentazione dei GAL, delle loro at-tività e dei risultati raggiunti nelcorso dell’attuale Programma-zione 2007 - 2013, nonché sull’il-lustrazione delle indicazioniespresse dai circa 280 operatorilocali consultati dai GAL tra otto-bre 2012 e gennaio 2013.La seconda parte invece ha vistoun confronto tra gli ospiti sedutialla tavola rotonda, coordinata daMimmo Vita di Veneto Agricol-tura, che ha consentito di appro-fondire, attraverso un interes-sante scambio di idee e punti divista sul ruolo dei GAL e sui lorocompiti per la prossima program-mazione, i temi emersi durante ildibattito.Alla tavola rotonda hanno parte-cipato, oltre a Eugenio Zaggia,presidente pro tempore del Coor-dinamento dei 14 GAL del Veneto,Clodovaldo Ruffato, Presidentedel Consiglio Regionale del Ve-neto, Marino Zorzato, Vicepresi-dente della Regione Veneto e As-sessore al Territorio, LeonardoMuraro, presidente UPI del Ve-neto, Diego Marchioro, ANCI delVeneto, Gian Angelo Bellati, Se-gretario generale Unioncameredel Veneto, Walter Signora, Dire-zione Piani e Programmi SettorePrimario della Regione Veneto, e irappresentanti regionali delle or-ganizzazioni Agricole e del Com-mercio del Veneto.

IL CONVEGNO

Per ulteriori approfondimenti:http://www.gal.veneto.it/news/96-convegno-di-presentazione-dei-risultati-raccolti-dai-gal-del-veneto

OT 1. Ricerca scientifica, sviluppotecnologico e innovazione (nuoviprodotti, servizi, processi e tecnolo-gie).OT 2. Sviluppo delle nuove tecnolo-gie dell’informazione e della comu-nicazione (agenda digitale locale).OT 3. Sostegno alla competitività

delle piccole e medie imprese di tuttii settori.OT 4. Riduzione delle emissioni digas a effetto serra.OT 5. Prevenzione e gestione dei ri-schi che derivano dai cambiamenticlimatici.OT 6. Tutela dell’ambiente e uso ef-

ficiente delle risorse naturali e cultu-rali.OT 7. Sistemi di trasporto sosteni-bili e infrastrutture viarie e di tra-sporto.OT 8. Creazione di nuova occupa-zione e mobilità dei lavoratori.OT 9. Inclusione sociale, lotta con-

tro la povertà e sviluppo dei servizidi base.OT 10. Miglioramento dell’istru-zione e dei sistemi di apprendi-mento permanente.OT 11. Rafforzamento delle capacitàe dell’efficienza della pubblica am-ministrazione locale.

GLI OBIETTIVI TEMATICI DELLA STRATEGIA DELL’UNIONE EUROPEA “EUROPA 2020”

Page 16: Agricoltura Veneta n.1 2013

16 agricoltura venetaNumero 1 - Agosto 2013

«Con oltre 900 milioni di euro inquasi 7 anni, pari al 90 per centodella spesa programmata, l’anda-mento degli impegni dei fondi co-munitari destinati all'agricolturaattraverso il Programma di Svi-luppo Rurale del Veneto può di-chiararsi ottimizzato». È ilcommento dell’assessore regio-nale all’agricoltura Franco Man-zato rispetto all’ultimoaggiornamento dei dati in materiadi finanziamenti nello svilupporurale, i quali sono stati finora ge-stiti con massima efficienza. «Laprogrammazione 2007-2013 siconcluderà quindi in modo profi-cuo, senza rischio di disimpegno»,ha continuato l’assessore, sottoli-neando come l’avanzamento dellaspesa dell’Asse 1 “Competitivitàdel settore agricolo e forestale rag-giunga addirittura il 95 per centodei fondi impegnati, il 63 percento dei quali già liquidati. Allo

stesso modo l’Asse 2 “Migliora-mento dell’ambiente” segna unimpegno del 94 per cento deifondi disponibili a livello comuni-tario, con una liquidazione ese-guita ad oggi pari al 68 per cento.«Risultati pienamente nella medianazionale, in linea con l’efficienzadi spesa, che conferiscono al Ve-neto una eccellente posizione ri-spetto alle altre regioni su scala

italiana – ha commentato Man-zato – risultato reso possibile gra-zie all’impegno coordinato dinumerosi tecnici regionali, del-l’ente pagatore Avepa e della fi-liera produttiva, che rendedinamico il settore agricolo coninvestimenti continui».Finora, il PSR veneto ha erogatofinanziamenti per 578 milioni dieuro a fronte di una dotazione per

il periodo 2007-2013 di oltre 1 mi-liardo di euro. La spesa impegnataappare uniformemente distribuitatra i 4 Assi del Programma. Oltreagli Assi 1 e 2, prima menzionatiin qualità di strumenti finanziarimaggiormente utilizzati, anchel’Asse 3 “Qualità della vita e di-versificazione” e l’Asse 4 “ap-proccio Leader” risultanoampiamente sfruttati. La voce“assistenza tecnica” è invece sfrut-tata al 52 per cento delle propriepotenzialità. «Attualmente sonoin corso bandi per 115 milioni dieuro per gli Assi 1, 2 e 3 - ha spe-cificato a conclusione Manzato –e contiamo di monitorare costan-temente il plafond dell’attualeprogrammazione, in modo da ga-rantire una riuscita tempestiva deipagamenti e poter sfruttare piena-mente le risorse del futuro PSRper le nuove azioni previste per ilperiodo 2014-2020".

PSR VENETO: IMPEGNATO IL 90% DELLA SPESAIl punto sull’avanzamento finanziario

Bulgaria, Croazia, Grecia,Italia, Ungheria, Romania,Serbia e Slovenia unite per 24

mesi da un denominatore co-mune: il progetto GuardEn.La salvaguardia dell’am-

biente, la prevenzione e la ge-stione dei fattori di rischio diinquinamento di suolo eacqua costituiscono l’obiet-tivo prevalente di questo pro-getto, che avviato lo scorsoottobre, vede coinvolte strut-ture pubbliche e privatedell’Europa sud-orientale.Attraverso lo sviluppo di casistudio specifici esso intendeproporre buone pratiche nelsettore agro-industrialeanche tramite azioni di sensi-bilizzazione locale e la crea-zione di un modello per larealizzazione di cluster diaziende volontarie interes-sate alla protezione dell’am-biente e alla responsabilità

sociale d’impresa. La parteveneta vede coinvolte l’AR-PAV, Agenzia per la Preven-zione e la protezioneambientale, l’Irecoop per ilcoinvolgimento delle coope-rative agro-alimentari, Ve-neto Agricoltura perproporre buone pratiche a li-vello regionale.

C’è l’accordo politicosulla riforma della Po-litica Agricola Co-mune (PAC) per ilperiodo di program-mazione 2014-2020.

Come viene rilevato da più parti, la ri-forma premia il lavoro e l’impresa, sen-z’altro più “verde”, equa e flessibile,orientata ai giovani e in grado di offrirerisorse ai soli agricoltori professionaliper renderli più competitivi sul mercato.Si va dal blocco della liberalizzazione“selvaggia” dei diritti di impianto dei vi-gneti che tutela le produzioni di qualitàe introduce un nuovo sistema di autoriz-

zazioni a partire dal 2016, all’esenzionedal greening (misure ambientali) per lecolture mediterranee (oliveti, agrumeti,ecc.) e per le colture sommerse (riso);dalla rivisitazione del regime di aiuti peril settore dell’olio in un'ottica più effi-cace e funzionale, al reinserimento delgrano duro tra i prodotti beneficiari del-l’intervento pubblico; dalla programma-zione produttiva estesa ai prosciuttiDOP e IGP, all’incremento degli aiuti aigiovani agricoltori, solo per citarne al-cuni. Questo traguardo ora attende unaltro accordo, ancora più importante,ovvero il prossimo bilancio pluriennaledell’UE, dentro il quale si colloca il ca-

pitolo della PAC.Una serie di altre questioni vengono inquesti giorni trattate separatamente nel-l’ambito dei negoziati sul Quadro Fi-nanziario Pluriennale 2014-2020. Esseinteressano il trasferimento di fondi traPagamenti diretti (1° pilastro) e Svi-luppo rurale (2° pilastro), l’assegnazionedelle dotazioni nazionali per i Paga-menti diretti e lo Sviluppo rurale, le per-centuali nazionali di cofinanziamento,la questione del livellamento delle dota-zioni e della loro riduzione per gradi.Info:Veneto Agricoltura-Europe Direct Veneto [email protected]

UE, Rischio inquinamento, ecco GuardEn

Riforma PAC 2014-2020 trovato l’accordo

(continua dalla prima pagina)un summit conclusivo e unaconsultazione online apertanon solo agli operatori delsettore ma anche a tutti i cit-tadini. Con questo metodo èstata prodotta l’agenda dellepriorità strategiche regionali.Su questa base sono stati at-tivati il Forum PAC 2020, cheha approfondito i temi “Pa-gamenti diretti”, “OCM” e“Sviluppo Rurale”; il ForumGiovani PAC 2014-2020 atti-vato un paio di settimane fa eattivo all’interno del portaleregionale per l’agricolturawww.piave.veneto.it; ReteSR2020, strumento di infor-mazione, comunicazione, co-ordinamento e condivisionenell’ambito delle strutturedell’area del primario dellaGiunta regionale diretta-mente interessate; attività eindagini preliminari per le va-lutazioni e la definizione deinuovi strumenti e documentidi programmazione.Ora è la volta del partenariatoFEASR/Fondo europeo agri-colo per lo sviluppo rurale, lacui consultazione proseguiràfino a dicembre 2013. Sonoprevisti incontri per presen-tare i risultati dell’analisi perpriorità, che terminerannocon la presentazione dellabozza pressoché definitivadel Programma di SviluppoRurale.

Il nuovo numero di “AgricolturaVeneta”, come il lettore avràcertamente colto, ha cambiatoformato. Ci è sembrata unascelta necessaria per migliorarela leggibilità e rendere ancorapiù utile questo foglio di colle-gamento tra imprenditore agri-colo e le realtà istituzionaliregionali, a cominciare dalla Re-gione, che mettono continua-mente a loro disposizionestrumenti economici e tecniciper migliorare la loro competi-tività. Temi ben presenti in que-sto numero estivo, che proponeanche alcune riflessioni sullaspesa e sul futuro PSR. Spazioanche all’ambiente ed alle pre-visioni sulla vendemmia 2013,in qualche modo annunciatadal tradizionale appuntamentodi Veneto Agricoltura il pros-simo 4 Settembre (vedi pag.9).Spazio anche al bosco ed allaattività dei GAL, sempre attivi.Buona lettura.

Mimmo Vita

SOTTOLINEATO

1 MLD PER LE AZIENDE

AGRICOLE VENETE