Agostino - Esposizione della lettera ai Galati

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    ESPOSIZIONE DELLA LETTERA AI GALATI

    1. Il motivo per cui lApostolo scrive ai Galati questo: far loro capire chelazione della grazia di Dio comporta la liberazione dalla legge1. Infatti, dopoche era stata predicata loro la grazia del Vangelo, non mancarono certuniprovenienti dal giudaismo che ai Galati, ormai in regime di grazia, volevanoimporre i gravami della legge e affermavano che il Vangelo sarebbe statoinefficace se essi non si fossero lasciati circoncidere e non si fossero sottopostialle altre osservanze carnali del rituale giudaico. Erano certo cristiani ma solodi nome, non avendo accolto fruttuosamente il dono della grazia, desiderandoanzi di rimanere sotto i pesi della legge, che il Signore Dio aveva posto sul

    dorso delluomo, servo non della giustizia ma del peccato. Aveva accordato, inaltre parole, una legge giusta ad uomini ingiusti per mettere a nudo i loropeccati, non per toglierli. Non toglie infatti i peccati se non la grazia della fede,che opera mediante la carit. Quegli zelanti invece, convinti del contrario,avevano cominciato a nutrire sospetti sullapostolo Paolo, che ai Galati avevapredicato il Vangelo, quasi che non rispettasse le norme secondo le quali sicomportavano gli altri apostoli, che costringevano i pagani a vivere da giudei.Allo scandalismo di questa gente aveva ceduto anche lapostolo Pietro,lasciandosi indurre a quella simulazione dalla quale lo richiama lo stessoapostolo Paolo, comegli ricorda in questa stessa Lettera 2. Sembrava infatti

    che anche Pietro ritenesse che il Vangelo fosse inutile ai pagani se nonavessero adempiuto le onerose prescrizioni della legge. Identico problemaviene affrontato nella Lettera ai Romani, ma fra i due scritti sembra essercidelle differenze. Nella prima lApostolo tronca la divergenza alla radice e risolvela controversia sorta fra i credenti di origine giudaica e quelli di origine pagana:quella controversia nata dal fatto che gli uni ritenevano il Vangelo quasi uncompenso loro dovuto in premio ai meriti acquisiti per le opere della legge equindi da non darsi agli incirconcisi essendone immeritevoli. Questi ultimiinvece giubilavano per essere stati preferiti ai giudei, responsabili della mortedel Signore. Nella nostra Lettera, al contrario, [lApostolo] si rivolge a persone

    turbate dallinflusso autorevole di alcuni giudei che pretendevano sottoporleallosservanza delle pratiche legali. I Galati avevano cominciato a credere alleparole di costoro ammettendo che lapostolo Paolo, nellimpedire ad essi lacirconcisione, non aveva predicato secondo verit. Per questo motivo eglicomincia la sua Lettera dicendo: Mi meraviglio che cos rapidamente vi lasciatetrascinare lontano da colui che vi ha chiamati per la gloria di Cristo perun altroVangelo3. In questo esordio accenna brevemente alla questione in causa; anzicera gi qualcosa nel saluto iniziale, l dove chiama se stessoApostolonon daparte di uomini nper mezzo di uomini 4; saluto che non si trova innessunaltra delle sue lettere. Con tali parole mostra con sufficiente chiarezza

    che quanti propagandavano insegnamenti diversi non venivano da Dio, maerano inviati dagli uomini. Inoltre, quanto a se stesso, fa capire che erainesatto considerarlo inferiore agli altri apostoli per quanto concerneva

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    lautorevolezza della sua testimonianza evangelica. Egli infatti era ben consciodessere apostolo non per iniziativa umana e nemmeno per la mediazione diuomini ma per un intervento di Ges Cristo e di Dio Padre. Per quanto dunqueil Signore ci consentir deffettuare questa ricerca e ci dar laiuto,intraprendiamo lanalisi e lesposizione della Lettera nelle sue singole parti a

    cominciare dallintestazione.

    2. Paolo apostolo non da parte di uomini n per mezzo di uomini ma periniziativa di Ges Cristo e di Dio Padre, che lo ha risuscitato dai morti, e tutti ifratelli che sono con me, alle Chiese della Galazia. Chi inviato da uomini unfalso testimone; chi inviato tramite luomo pu essere veritiero, perch verace Dio, che pu inviare servendosi anche di uomini. Chi dunque non stato inviato n per iniziativa umana n per mediazione delluomo ma

    direttamente da Dio certamente veritiero, e lo in virt di colui che rendeveritieri anche gli uomini che manda servendosi del ministero di altri uomini.Erano pertanto veritieri gli apostoli anteriori a Paolo, i quali furono inviati nondagli uomini, ma da Dio tramite quelluomo che fu Ges Cristo, cio per mezzodi Ges Cristo nella sua condizione di uomo mortale. Ed era veritiero anchelultimo degli apostoli, che fu inviato da Ges Cristo quando, dopo laresurrezione, era ormai totalmente Dio. Apostoli della prima ora sono gli altridodici, [scelti] da Cristo in parte ancora uomo, cio uomo mortale; ultimo degliapostoli Paolo, [scelto] da Cristo ormai totalmente Dio, cio diventatoimmortale sotto ogni aspetto 5. Si consideri dunque lautorit della

    testimonianza paolina uguale [a quella degli altri], dal momento che adinsignirlo interviene il Signore pienamente glorificato, compensando in talmodo linferiorit di ordine cronologico. A questo riguardo notiamo che eglistesso, dopo aver menzionato Dio Padre, aggiunge: Il quale lo ha risuscitatodai morti, per inculcare anche in questa maniera, sia pure di sfuggita, che luifu mandato [dal Signore] quandera ormai glorificato.

    3.Grazia a voi e pace da Dio Padre e dal Signore Ges Cristo . La grazia di Dio [il dono] con il quale ci sono rimessi i peccati e cos possiamo esserericonciliati con Dio6; la pace la stessa riconciliazione con Dio. Il quale hadato se stesso per i nostri peccati e cos tirarci fuori da questo mondomalvagio. Il mondo presente da intendersi malvagio nel senso che sonomalvagi gli uomini che in esso vivono, come quando, parlando di una casa,diciamo che malvagia. La chiamiamo cos perch sono malvage le personeche vi abitano. Secondo la volont del nostro Dio e Padre, a cui appartiene lagloria nei secoli dei secoli. Amen. Se quindi compiamo qualche opera buona,non dobbiamo in alcun modo attribuirlo orgogliosamente a noi stessi, dopoche, a quel che si legge nel Vangelo, lo stesso Figlio di Dio ha detto di noncercare la sua gloria 7 e di non essere venuto a fare la sua volont ma lavolont di colui che lo aveva mandato 8. la volont e gloria del Padrericordata ora dallApostolo. Anchegli infatti, sullesempio del Signore, dal qualeera stato mandato, mette in risalto che non cerca la propria gloria e nonadempie un progetto della sua volont nellattendere alla predicazione delVangelo, come poco dopo dir: Se cercassi lapprovazione degli uomini, non

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    sarei servo di Cristo9.

    4.Mi meraviglio che tanto celermente vi lasciate trasportare lontano da colui

    che vi ha chiamatialla gloria di Cristo passando ad un altro Vangelo, che poinon un altro. Il Vangelo infatti se fosse un altro, diverso da quello recato interra dal Signore o direttamente o per mezzo di uomini, non meriterebbenemmeno dessere chiamato Vangelo. Con molto acume, dopo le parole: Vilasciate trasportare lontano da colui che vi ha chiamati, aggiunge:Alla gloria diCristo. Questa infatti volevano quei tali rendere vana, poich se la circoncisionedel corpo e le altre opere legali avessero avuto realmente tanta efficacia dasalvare luomo, Cristo sarebbe venuto senza un perch. Ma si tratta di alcunivenuti a turbarvi e desiderosi di stravolgere il Vangelo di Cristo. Non possono, vero, modificare il Vangelo di Cristo come invece riescono a creare

    turbamento in voi, perch il Vangelo rimane perennemente stabile, ma essi,volendo distogliere i credenti dai beni spirituali perch si volgano ai benicarnali, mirano proprio a stravolgere il Vangelo. Nonostante per icambiamenti delluomo il Vangelo non muta n si trasforma. Dopo aver quindiaffermato di quei tali: Sono stati causa di turbamento per voi, non aggiunge:Essi hanno stravolto il Vangelo di Cristo, ma: Essi avevano intenzione distravolgerlo. E continua: Ma succeda pure che o noi stessi o un angelo del cielovi annunzi un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, siaanatema! La verit infatti la si deve amare per se stessa, non per luomo olangelo che la predica. Che se uno lamasse a causa di chi lannunzia, potrebbe

    innamorarsi anche della falsit nellipotesi che qualcuno gli spiattelli dinanziidee personali. Come abbiamo gi detto e ora ripeto: Se qualcuno viannunziasse un Vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema! Leparole: Come vi abbiamo gi detto, si riferiscono alla predicazione fattaquandera tra loro o al fatto che [nella Lettera] ripete due volte quantoasserito. certo comunque che la ripetizione incita salutarmente la volont aritenere salda la fede, sottolineandone limportanza.

    5.Cerco dunque, adesso, di farmi approvare dagli uomini o non piuttosto da

    Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se piacessi ancora agli uomini, non sareiservo di Cristo. Nessuno cerca in qual maniera possa farsi approvare da Dio,perch ogni cosa a lui manifesta; ma, quanto agli uomini, fa bene a cercarela loro approvazione colui che desidera render loro accetta non la propriapersona ma la verit che insegna. Chi infatti piace agli uomini non perch vuolda loro ottenere la gloria personale ma la gloria di Dio mediante la salvezzadelluomo, non cerca evidentemente di piacere agli uomini ma a Dio, o, per lomeno, cercando egli di piacere insieme e a Dio e agli uomini, non si pu certodire che intenda piacere agli uomini. Una cosa infatti piacere agli uomini eunaltra piacere a Dio e agli uomini. Lo stesso di colui che piace agli uomini

    per la verit: non lui che piace ma la verit. Per quanto riguarda lui stesso,cio le intenzioni della sua volont, egli parla di piacere nel senso di "volerpiacere ". Ammesso infatti che senza alcuna sua intenzione o connivenza un

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    predicatore entri nelle grazie altrui per le sue doti e non perch annunzia Dio eil suo Vangelo, ci non si dovrebbe attribuire alla sua superbia ma ad una falsaestimazione di colui che gli si attacca in maniera sbagliata. Questo pertanto ilsenso generale: Cerco dunque di farmi approvare dagli uomini o non piuttostoda Dio? O per il fatto che mi faccio approvare dagli uomini, cerco di piacere agli

    uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo. IlSignore infatti comanda ai suoi servi dimparare da lui ad essere miti ed umilidi cuore 10: la qual cosa assolutamente impossibile a colui che cerca dipiacere agli uomini in vista di se stesso, cio per la sua gloria, diciamo cos,privata e personale. In unaltra Lettera scrive: Cerchiamo lapprovazionepresso gli uomini, ma a Dio che siamo palesi11, e cos si comprende quanto detto nella nostra: Cerco forse di farmi approvare dagli uomini o nonpiuttosto da Dio?Che appunto significa: lapprovazione non concerne Dio magli uomini. Non ci si stupisca quindi se altrove dice: Come anchio cerco dipiacere a tutti in tutto. Subito infatti aggiunge: Non cercando quel che torna

    utile a me ma a tutti, in modo che si salvino 12. Ora a nessuno giova in ordinealla salvezza se un uomo piaccia per quel che personalmente. Piace utilmentese piace in riferimento a Dio, e cio affinch piaccia Dio e ne venga glorificato:la qual cosa avviene quando nelluomo si ammirano i doni di Dio, che siricevono per il ministero delluomo. Quando luomo piace in questa maniera,non luomo che piace ma Dio. Si pu dunque dire con verit luna e laltracosa: sia " io piaccio", sia "non io piaccio". Se ci si rivolge a un ascoltatoreche non sia solo intelligente ma anche buono e che sappia bussare con sensi dipiet, gli saranno chiare ambedue le espressioni e non ci sar contrapposizionedi sorta che gli impedisca di entrare.

    6. Vi voglio informare, fratelli, sul Vangelo che viene da me predicato [e]comesso non sia a misura di uomo. Io infatti non lho ricevuto da un uomo nda lui lho appreso ma per una rivelazione di Ges Cristo. Un Vangelo che fossea misura duomo sarebbe un imbroglio: ogni uomo infatti menzognero13,dal momento che quanto di vero si trova nelluomo non di origine umana maproviene da Dio che si serve delluomo. Per questo ogni vangelo a misuraduomo non merita neppure il nome di vangelo; e tale era quello che

    bandivano quei tali che volevano ricondurre dalla libert alla schiavit i fedeliche, viceversa, Dio chiamava dalla schiavit alla libert.

    7.Avete sentito dire della mia condotta di un tempo nel giudaismo: comeabbia perseguitato oltre misura la Chiesa di Dio, con lintenzione di metterla asoqquadro, e come ero andato avanti nelle pratiche giudaiche superando moltimiei coetanei della mia nazionalit, poich ero zelante fino alleccesso dellemie tradizioni avite. Se i suoi progressi nel giudaismo li aveva fattiperseguitando la Chiesa e tentando di sovvertirla, se ne deduce con chiarezza

    che il giudaismo in contrasto con la Chiesa di Dio non per la legge spiritualeche i giudei ricevettero ma per il modo carnale di vivere che essi, diventatiservi, adottarono. E se Paolo perseguitava la Chiesa di Dio perch diventato

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    emulo, cio imitatore, dei padri nelle loro tradizioni, vuol dire che queste suetradizioni ereditate dai padri sono in se stesse contrarie alla Chiesa di Dio. Lalegge non ne ha colpa alcuna. Essa infatti spirituale14 e non presenta alcunmotivo che costringa ad intenderla in senso carnale. Se ci accaduto, statoper colpa di coloro che presero in maniera carnale i doni ricevuti e viaggiunsero molte tradizioni da loro inventate, vanificando in tal modo - comedice lo stesso Signore - il comando di Dio per le loro tradizioni 15.

    8.Ma quando Dio, che mi aveva separato per s fin dal grembo di mia madree mi aveva chiamato con la sua grazia, si compiacque di rivelarmi il suo Figlioperch io lo annunziassi ai gentili,gli obbediii enon accondiscesi alla carne e alsangue. , per cos dire, separato dal grembo della madre colui che separatodal cieco legame che lunisce ai genitori carnali; accondiscende invece alla

    carne e al sangue colui che condivide i suggerimenti terreni dei propri parenti efamiliari rimasti carnali. N venni a Gerusalemme da coloro che erano apostolianteriori a me, ma mi rifugiai in Arabia e poi tornai a Damasco. In seguito,dopo tre anni, salii a Gerusalemme a vedere Pietro e rimasi quindici giornipresso di lui. Se Paolo vide Pietro dopo che aveva predicato il Vangelo inArabia, non lo incontr per apprendere il Vangelo dallo stesso Pietro; in talcaso lavrebbe dovuto vedere prima. And invece da lui solo per cementare lacarit fraterna anche attraverso la conoscenza personale. Degli apostoli nonvidi nessun altro se non Giacomo, il fratello del Signore. Quando si dice diGiacomo che era fratello del Signore, bisogna intendere o che era figlio di

    Giuseppe, nato a lui da unaltra moglie, ovvero che faceva parte del parentadodi Maria, madre di Ges.

    9. Su ci che vi scrivo, ecco attesto dinanzi a Dio che non mentisco . Dicendo:Ecco attesto dinanzi a Dio che non mentisco fa certo un giuramento. E cosapu esserci di pi sacro che questo giurare? Non certamente contrario alcomando il giuramento, se esso proviene dal maligno16 non per lincredulitdi chi giura ma di colui che costringe a giurare. da comprendersi bene quindiin che senso il Signore abbia proibito il giuramento. proibito nel senso che

    ciascuno per quanto sta in s non deve giurare, cosa che invece molti fannoavendo sempre in bocca espressioni di giuramento quasi che siano cosa nobileo gustosa. Non c dubbio infatti che lo stesso Apostolo, il quale conoscevacertamente il precetto del Signore, tuttavia usc in un giuramento; n si devedare ascolto a coloro che negano aver egli pronunziato giuramenti. Come se lacaveranno coloro dinanzi a parole come queste: Ogni giorno muoio per lavostra gloria, fratelli, che posseggo in Cristo Ges nostro Signore17? Standoai codici greci ci si deve convincere che si tratta di un evidente giuramento.Concludendo, lApostolo per quanto dipende da s non giura: non gli piaccionoi giuramenti n per sua inclinazione personale n per il gusto che ha di giurare.

    Chi giura infatti va certamente oltre il s s, no no18, e quindi il giuramentoproviene dal maligno; il male per in coloro che, per grettezza mentale opertinacia nellincredulit, senza giuramento non accetterebbero la fede.

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    Successivamente mi recai nelle regioni della Siria e della Cilicia, ma rimanevodi vista sconosciuto alle Chiese della Giudea che sono in Cristo. Notare che igiudei venuti alla fede di Cristo non si trovavano solo a Gerusalemme e,inoltre, essi non erano cos pochi da fondersi con le comunit provenienti dalpaganesimo. In realt erano talmente numerosi da costituire delle comunit

    risultanti di soli giudei. Avevano udito solamente che colui che un tempo ciperseguitava ora sta predicando la fede che prima soleva mettere asoqquadro, e glorificavano Dio a causa mia. Ecco in che senso diceva sopra dinon voler piacere agli uomini. Non voleva piacere in vista di se stesso maperch in lui fosse glorificato Dio. E questo insegna anche il Signore quandodice: Risplendano le vostre opere agli occhi degli uomini affinch, vedendo ilbene da voi compiuto, diano gloria al Padre vostro che nei cieli19.

    10. Successivamente, dopo quattordici anni, salii di nuovo a Gerusalemmeinsieme con Barnaba, prendendo anche Tito. Nominando questi soci, procede

    come chi ricorre a parecchie testimonianze. Vi salii peruna rivelazione. Nonvoleva turbare i cristiani di Gerusalemme quanto ai motivi per i quali allorafinalmente era salito in citt mentre per tanto tempo non vi era salito. Inrealt, se vi si recava in seguito a una rivelazione, era certamente utile chealmeno in quelloccasione vi si recasse. Ed esposi loro il Vangelo che predicofra i pagani; [lo esposi]per ai notabili. Lesporre il Vangelo in privato a coloroche nella Chiesa occupavano un posto di rilievo dopo averlo gi espostoallintera comunit non da ascriversi al fatto che sul principio aveva dettocose false, per cui in seguito privatamente dinanzi a pochi espose linteraverit. probabile che allora avesse taciuto su cose che alcuni, ancora

    immaturi, non avrebbero accettato: persone cio simili a quei tali a cui,scrivendo ai Corinzi, dice daver dato del latte e non cibo solido20. In effetti,se dire il falso non mai lecito, pu invece, a volte, essere utile non dire tuttala verit. Era comunque doveroso che gli altri apostoli conoscessero lesattocontenuto della sua predicazione. Dal fatto che egli era fedele e si mantenevanella fede vera e ortodossa non seguiva necessariamente che egli fosse ancheun apostolo. Le parole che aggiunge, e cio: Per non correre o non aver corsoinvano, occorre intenderle non come rivolte a coloro con i quali in privatoconfront il suo Vangelo, ma come una specie di domanda che rivolge aidestinatari della Lettera. Che egli non stesse correndo e non avesse corso

    invano doveva risultare evidente anche dallattestazione degli altri [apostoli],che dichiararono come non si scostava in nulla dalla verit del Vangelo.

    11. Dice: Ma nemmeno Tito, che era con me, sebbene fosse greco, fucostretto a circoncidersi. Tito dunque era greco e non cera nessunaconsuetudine o vincolo di parentela che lobbligasse a circoncidersi, comeinvece era il caso di Timoteo; tuttavia lApostolo facilmente avrebbe consentitoche lo si circoncidesse. Era infatti suo insegnamento ordinario che con lacirconcisione non si reca alcun pregiudizio alla salvezza; ma riporre nella

    circoncisione la speranza di salvarsi - questo voleva mostrare lApostolo -,sarebbe stato certo contrario alla salvezza. Egli dunque avrebbe potutoaccettare tranquillamente la cosa, secondo la norma descritta altrove: La

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    circoncisione non conta nulla come non conta nulla il prepuzio: quello checonta losservanza dei comandamenti di Dio21. A motivo per di certi falsifratelli insinuatisi... Tito tuttavia non fu costretto a farsi circoncidere. E vuoldire: Non si pot costringere Tito a farsi circoncidere perch - dice - quei taliche si erano insinuati a controllare la libert dei credenti li spiavano conaccanimento ed esigevano come necessaria la circoncisione di Tito. In tal casoessi avrebbero propalato ai quattro venti la necessit della circoncisione perottenere la salvezza, facendosi forti anche della testimonianza e del consensodi Paolo. In questa maniera - continua - li avrebbero ricacciati di nuovonellasservimento, cio ricondotti a portare i pesi servili della legge. Maconclude dicendo che a costoro non cedette neanche per unora, cionemmeno per un briciolo di tempo, n si pieg, affinch la verit del Vangelorestasse salda in mezzo ai pagani.

    12. Se quegli invidiosi serano segnati a dito e volevano si ritenesse uomosospetto lapostolo Paolo, era perch costui in passato aveva perseguitato laChiesa. Perci egli continua dicendo: Da coloro poi che sembravano esserepezzi grossi, cosa fossero stati prima a me non interessa. In effetti, anchecoloro che sembrano personaggi ragguardevoli, lo sembrano a chi ancorauomo carnale, non che essi stessi si ritengano grandi; anzi, se sono buoni servidi Dio, Cristo colui che in essi conta, non la loro persona. Se infatti di per sestessi fossero stati personaggi di rilievo, lo sarebbero stati sempre; mentre alcontrario egli dice: Quali fossero stati in antecedenza a me non interessa. Non

    gli interessa il fatto che anche loro siano stati peccatori perch Dio non guardain faccia alla persona umana, e Dio colui che senza parzialit per luomochiama tutti alla salvezza, non ascrivendo agli uomini le loro colpe. Mancandodunque gli apostoli che erano stati chiamati al ministero prima di lui, Paolo fureso perfetto dal Signore in persona, sicch, quando egli and a confrontare [lasua dottrina] con quella degli altri non ebbero nulla da aggiungere a ci che inlui era gi perfetto. Si avvidero anzi che lo stesso Signore Ges Cristo, chesalva gli uomini senza preferenza di persone, aveva dato a Paolo perch lidistribuisse ai pagani gli stessi doni che aveva dato a Pietro perch li mettessea vantaggio dei giudei. Risult pertanto che fra Paolo e gli apostoli non ceranodiversit di sorta per cui, mentre luno diceva daver ricevuto un Vangeloperfetto, gli altri glielo contestassero e volessero aggiungere qualcosa, come sefosse imperfetto. E cos, invece di rimproverarlo della sua incompletezza,divennero testimoni della sua perfezione, che non poterono non approvare. Eci diedero la destra in segno di comunione. Furono cio daccordonellammetterli in loro comunione e obbedirono alla volont del Signoreconsentendo a Paolo e Barnaba di recarsi fra i pagani mentre loro si sarebberorivolti ai circoncisi, che si mostravano ostili verso il prepuzio, cio verso le gentipagane. Quanto allespressione: Al contrario, essa pu intendersi certamentein questa maniera, e la struttura della frase potrebbe essere cos: Le personeautorevoli non mi fecero aggiungere nulla, ma furono daccordo con me e con

    Barnaba che noi, a differenza di loro, ci recassimo fra i pagani, cio da coloroche sono avversi alla circoncisione; loro invece sarebbero andati dai circoncisi.A tale accordo si riferiscono le parole: Ci diedero la destra in segno di

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    comunione.

    13. Non si pensi che siano state dette a sfregio dei suoi predecessori le parole:

    Coloro che sembravano essere i notabili, cosa fossero stati prima a me noninteressa. Anchessi infatti, da uomini spirituali comerano, volevano che fosseopposta resistenza a quella gente che, essendo carnale, li stimava oltre misurae non riponeva la fiducia in Cristo, che abitava in loro. Essi godevanovivamente quando qualcuno inculcava al popolo che anche loro, i predecessoridi Paolo, erano stati peccatori come Paolo, e poi li aveva resi giusti il Signore, ilquale non usa parzialit con nessuno. Cos pensavano in quanto cercavano lagloria di Dio e non la propria. Quanto invece agli uomini carnali e orgogliosi, seviene detto qualcosa sulla loro vita antecedente [la conversione], siindispettiscono e se lhanno a male; e in base a questi sentimenti fanno

    congetture sul conto degli apostoli. Ora fra gli apostoli i pi in vista eranoPietro, Giacomo e Giovanni: quei tre ai quali il Signore si era manifestato sulmonte per mostrare la gloria del suo regno, avendo detto sei giorni prima: Frai presenti ci sono alcuni che non esperimenteranno la morte senza aver primavisto il Figlio delluomo nel regno del Padre suo22. Del resto nemmeno questitre apostoli erano le colonne, ma sembrava che lo fossero. Paolo infatti sapevache la Sapienza nel costruirsi la casa non aveva impiegato tre colonne ma sette23: numero che pu riferirsi allunit della Chiesa, in quanto il sette sta spessoa significare luniversalit. Cos nel Vangelo si legge: Ricever sette volte tantoin questo mondo 24, espressione che pi o meno equivale allaltra: Come

    gente che non ha nulla ma possiede tutto 25. Cos anche per Giovanni:scrive alle sette Chiese, ma senza dubbio perch esse rappresentanoluniversalit della Chiesa 26. In altra accezione il numero sette, detto dellecolonne, potrebbe indubbiamente riferirsi alle sette operazioni che compie innoi lo Spirito Santo: Spirito di sapienza e dintelletto, di consiglio e di fortezza,di scienza, piet e timore di Dio. In effetti la casa del Figlio di Dio27, cio laChiesa, inclusa nellambito di queste operazioni.

    14.Avremmo dovuto soltanto ricordare le necessit dei poveri, la qual cosa hocercato di fare con ogni premura. Era impegno comune a tutti gli apostoliprovvedere ai poveri delle comunit cristiane esistenti in Giudea, cio a coloroche, venduti i propri beni, avevano consegnato agli apostoli la somma ricavata28. Orbene Paolo e Barnaba furono lasciati andare fra i pagani con lacondizione che esortassero le comunit sorte nel mondo pagano, che nonavevano compiuto quellatto di generosit, affinch venissero incontro a quelleche lavevano effettuato. Di ci scrive ai Romani: Adesso mi recher aGerusalemme per provvedere alle necessit dei santi. parso bene infatti aicristiani di Macedonia e di Acaia fare una colletta a vantaggio dei poveri dellecomunit cristiane esistenti a Gerusalemme. parso bene a loro; e del restone erano in debito. Se infatti i pagani sono diventati partecipi dei beni spiritualidel giudaismo, loro obbligo somministrare ai giudei i propri beni materiali29.

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    15. Paolo dunque non era caduto in alcuna simulazione perch in ognicircostanza rispettava ci che vedeva convenire di pi alle chiese, provenientisia dal paganesimo che dal mondo giudaico. Mai si permise di abolire una

    consuetudine la cui osservanza non fosse stata di ostacolo per il regno di Dio.Inculcava soltanto di non riporre la speranza della propria salvezza in pratichemarginali, pur esigendo che certe consuetudini fossero rispettate per [evitare]lo scandalo dei deboli. ci che suggerisce ai Corinzi: Uno stato chiamatoquandera circonciso? Non si faccia ripristinare il prepuzio. Uno statochiamato da incirconciso? Non si faccia circoncidere. In effetti non conta nullan la circoncisione n il prepuzio: quello che conta losservanza deicomandamenti di Dio. Rimanga dunque ognuno nella vocazione nella quale stato chiamato30. Questo dice in riferimento alle costumanze o modi di vivereche non contrastano n con la fede n con la buona condotta; poich se uno

    fosse stato un assassino quando ricevette la chiamata, non avrebbe potuto,ovviamente, continuare a fare lassassino. Ben diverso era il caso di Pietro.Dopo la sua venuta in Antiochia fu rimproverato da Paolo, ma la causa delrimprovero non fu perch egli si atteneva alle costumanze giudaiche, cio delpopolo nel quale era nato ed era stato educato, anche se poi non le rispettavaquandera fra i pagani. Fu rimproverato perch tali costumanze egli volevaimporle ai pagani, a ci indotto dalla presenza di alcuni, provenienti daGiacomo, cio dalla Giudea e dalla Chiesa di Gerusalemme, presieduta daGiacomo. Costoro erano ancora convinti che la salvezza dipendesse dallepratiche legali, e Pietro, impaurito dalla loro presenza, evitava di frequentare i

    pagani, mostrando con la sua ambiguit dessere daccordo nellimporre aipagani i pesi di quellasservimento legalistico. Ci appare abbastanzachiaramente dal rimprovero di Paolo. Non dice infatti: Se tu, che sei un giudeo,vivi alla maniera dei pagani, come fai a tornare alle costumanze giudaiche?,ma dice: Come fai a costringere i pagani a vivere da giudei? Lavergli poirivolto il rimprovero alla presenza di tutti perch vi fu costretto dallanecessit. Dal suo rimprovero infatti doveva essere sanata lintera comunit, epertanto correggere in segreto un errore palesemente nocivo sarebbe stato deltutto inutile. Da notarsi inoltre la maturit spirituale e il progresso nella caritraggiunti da Pietro, cui dal Signore era stato detto per tre volte: Mi ami tu?

    Pasci le mie pecore 31. Per la salvezza del gregge egli seppe accettarevolentieri un simile rimprovero, anche se a lui rivolto da un pastore di gradoinferiore. E in effetti colui che veniva rimproverato desta pi stupore e rimanepi difficile a imitarsi che non colui che lo rimproverava. In realt abbastanzafacile scorgere il difetto da correggere nellaltro e intervenire con parole didisapprovazione o di rimprovero perch si corregga. Correggere laltro infatti certamente pi facile che non vedere in te stesso cosa tu abbia da correggere,e accettare di buon animo la correzione, anche se fatta da te stesso, peggio poise te la faccia un altro, per di pi inferiore, e te la faccia alla presenza di tutti.Il comportamento di Pietro ha pertanto valore come grande esempio di umilt,che il sommo dellascesi cristiana in quanto con lumilt si tutela la carit,mentre nulla pi della superbia ha potere di demolirla. Per questo non disse ilSignore: "Prendete il mio giogo e imparate da me, poich io risuscito i morti

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    da quattro giorni e li fo uscire dal sepolcro o perch scaccio dal corpo delluomoogni sorta di demoni e guarisco tutte le malattie", e cos di seguito; ma disse:Prendete il mio giogo e imparate da me che sono mite ed umile di cuore32. Imiracoli infatti sono segni di realt spirituali, mentre lessere mite e praticareumilmente la carit sono le stesse realt spirituali. A queste con i miracoli sonocondotti gli uomini, i quali, essendo abituati a guardare con gli occhi del corpo,non sono in grado di raggiungere la fede nelle realt invisibili attraverso le cosegi note e usuali, e quindi la ricercano sulla base di fatti visibili, inconsueti eimprovvisi. Se dunque anche quei tizi che costringevano i pagani a comportarsida giudei avessero imparato ad essere miti ed umili di cuore, cos come Pietrolaveva imparato dal Signore, dal ravvedimento dun personaggio cos illustreavrebbero raccolto almeno linvito ad imitarlo. Non avrebbero di conseguenzaritenuto pi oltre che il Vangelo di Cristo era come un debito che veniva loropagato, ma avrebbero ammesso che nessun uomo giustificato dalle operedella legge, ma solo per la fede in Ges Cristo. Se infatti luomo compie le

    opere della legge perch la sua fragilit sorretta non dai meriti propri madalla grazia di Dio, non avrebbero certo preteso dai pagani losservanza dellepratiche carnali della legge, ma avrebbero riconosciuto che essi pure erano incondizione di praticare, mediante la grazia della fede, le opere spirituali dellalegge stessa. In realt, dalle opere della legge, se uno le attribuisce alleproprie forze e non alla grazia di Dio misericordioso, non viene giustificatanessuna carne, cio nessun uomo, o quanto meno nessun uomo che nutrasentimenti carnali. E questo fu il motivo per cui anche quelli che erano sotto lalegge avevano creduto in Cristo. Essi passarono alla grazia della fede nonperch erano giusti ma perch volevano ottenere la giustizia.

    16. Lappellativo "peccatori" era stato affibbiato ai pagani dai giudei mossi dauna ormai inveterata superbia, quasi che loro fossero giusti e quindi autorizzatiad osservare la pagliuzza negli occhi degli altri senza badare alla trave che eranellocchio loro. Adeguandosi al linguaggio dei giudei lApostolo dice: Noi pernascitagiudei e non peccatori provenienti dal paganesimo. Non siamo cio diquella categoria che i nostri sogliono chiamare "peccatori", pur essendo lorostessi peccatori. E continua: Noi dunquegiudei per nascita - non siamo infattipagani o, come li chiamano, peccatori - tuttavia, sapendo di essere anche noipeccatori, abbiamo creduto in Cristo Ges per essere giustificati mediante lafede in Cristo. Non avrebbero evidentemente cercato la giustificazione se nonfossero stati peccatori. O che forse hanno peccato cercando in Cristo lagiustificazione? Certo, se fossero stati giusti, col cercare unaltra via perarrivare alla giustizia avrebbero peccato, ma in tal caso la conseguenzasarebbe stata - dice - che Cristo al servizio del peccato. Ci non potevanoovviamente asserire nemmeno coloro che rifiutavano il Vangelo ai pagani senon si fossero circoncisi, in quanto loro stessi avevano abbracciato la fede inCristo. Aggiunge quindi: Non sia mai! E lespressione non lui solo a dirla, malui e gli altri insieme. Annienta cos la superbia che si vantava delle opere della

    legge: quella superbia che poteva e doveva essere annientata affinch non sicredesse che la grazia della fede fosse inutile, essendo a loro avvisosufficiente, per ottenere la giustificazione, praticare le opere della legge anche

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    senza la fede. Ma se uno si mette ad innalzare di nuovo un edificio di talgenere, dicendo che le opere della legge giustificano anche senza la grazia, per ci stesso un trasgressore ponendo Cristo al servizio del peccato. Qualcunoper avrebbe potuto sollevare obiezioni a quanto diceva, e cio: Se ricostruiscodaccapo le cose che ho demolito mi rendo trasgressore. Avrebbe potuto

    ribattere: "Cosa dici mai? Forse che per il fatto che un tempo cercavi diabbattere ledificio della fede in Cristo che adesso vuoi innalzare, per questodiventi reo di trasgressione? ". Ma la fede non aveva potuto distruggerlaperch indistruttibile; aveva invece distrutto veramente la superbia e la stavacontinuamente distruggendo, essendo questa passibile di distruzione. Non dunque prevaricatore colui che, avendo voluto distruggere una cosa vera, doporiconosce che appunto vera e quindi indistruttibile e per questo la conservanella sua stabilit, ma prevaricatore piuttosto colui che, avendo distrutto unacosa falsa, e quindi suscettibile di distruzione, dopo cerca di rimetterla in piedi.

    17. Si dice morto alla legge, sicch non era pi sotto la legge, e tale morte gliera sopraggiunta attraverso la legge perch, essendo giudeo, aveva ricevuto lalegge come pedagogo. quanto spiegher pi avanti 33 quando dimostrerche la funzione del pedagogo quella di rendere inutile il pedagogo stesso.Come accade per il bambino, il quale allattato al seno materno affinch dopoun poco non abbia pi bisogno del seno; o come ci si serve della nave perarrivare in patria e una volta arrivati non c pi bisogno della nave. Quantoalla morte pervenuta tramite la legge, la cosa si potrebbe tuttavia riferire alla

    legge stessa presa in senso spirituale. Essa infatti fu la causa per cui luomomor alla legge in quanto fu sottratto alla vita carnale che viveva sotto la legge.Una tale morte alla legge, proveniente in questa maniera dalla legge stessainculca quando un po pi avanti scrive: Ditemi per favore voi che volete staresotto la legge: Non avete voi letto la legge? Sta infatti scritto che Abramo ebbedue figli 34, ecc. Dal che appare che in forza della legge intesa in sensospirituale essi sarebbero dovuti morire alle osservanze carnali della legge. E poiaggiunge:Affinch io viva per Dio. Vive per Dio colui che sotto Dio; vive perla legge colui che sotto la legge; e sotto la legge si trova a vivere ogni uomoin quanto peccatore, cio non si spogliato delluomo vecchio. Egli vive lasua vita naturale, e per questo la legge lopprime, perch non adempiendola sotto la sua tirannia. In effetti la legge non data per il giusto35, cio non imposta sul collo del giusto perch stia sopra di lui. Egli con la legge, nonsotto la legge, dal momento che non vive pi la sua vita che la legge destinata a frenare con le sue imposizioni. Chi per amore della giustizia vive dagiusto, non dilettandosi dei beni a s connaturali e quindi transitori ma delbene comune e in s permanente, in certo qual modo, per dire cos, vive lastessa legge. Pertanto nessuna legge doveva e poteva imporsi a Paolo, se eglipu dire: Non sono pi io che vivo ma vive in me Cristo. Ora, chi avrebbepotuto imporre una legge a Cristo, che viveva in Paolo? Nessuno infatti osermai affermare che Cristo non vive una vita retta per cui gli si debba imporreuna legge che lo tenga a bada. E continua: Quanto alla vita che ora vivo nellacarne... Non poteva ovviamente dire che Cristo stesse ancora vivendo la vitamortale, com mortale la vita vissuta dalluomo nella carne; quindi prosegue

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    dicendo: Io la vivo nella fede del Figlio di Dio. Dal che si conclude che oraCristo vive nel credente abitando mediante la fede nel suo uomo interiore36,in attesa di poterlo poi saziare mediante la visione: cosa che avverr quando lamortalit sar assorbita dalla vita 37. Se peraltro Cristo vive nel credente ecostui, pur vivendo nella carne, vive nella fede del Figlio di Dio, non lo si deveal merito delluomo ma alla grazia divina. Per mettere in evidenza questa realtaggiunge: Il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me. Per chi tuttoquesto? Per il peccatore, al fine di renderlo giusto. Ci afferma uno che eranato giudeo e tra i giudei era stato educato, uno che era diventato oltre ognidire zelante assertore delle sue tradizioni avite. Anche per gente di tal sortasera immolato Cristo: anchessi dunque erano peccatori. Non dicano pertanto igiudei che fu dato ad essi in grazia della loro giustizia il dono che a personegiuste non sarebbe stato neppure necessario che venisse dato. Come diceva ilSignore: Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori38, certo perchnon abbiano ad essere ancora nel peccato.Se quindi Cristo mi ha amato e ha

    dato se stesso per me, non voglio io annullare la grazia di Dio dicendo che lagiustizia mi deriva dalla legge. Se infatti la giustizia deriva dalla legge neconsegue che Cristo morto invano. morto, dice, senza motivo poich lagiustizia si sarebbe potuta, a loro avviso, trovare nelluomo attraverso la legge,cio con la pratica delle opere legali in cui i giudei riponevano la loro fiducia.Che Cristo sia morto senza motivo non osavano affermarlo nemmeno queigiudei che egli sta confutando, poich anche loro volevano essere consideraticristiani. Quindi non era conforme a verit quello che essi andavanopropalando: che cio i cristiani sono giustificati dalle opere della legge.

    18. A loro dice secondo verit: O Galati insensati! Chi vi ha ammaliati?Parolenon appropriate se rivolte a chi non avesse fatto alcun progresso, ma giuste serivolte a chi, dopo aver progredito, era andato fuori strada. Dinanzi ai vostriocchi stato proscritto Ges Cristo crocifisso. E vuol dire: Voi stavate ad occhiaperti quando Ges Cristo ha perso la sua eredit e la sua propriet.Glielhanno tolta coloro che da voi lhanno scacciato; coloro che dalla graziadella fede, per la quale Cristo possiede le genti, distoglievano coloro cheavevano creduto in Cristo e in tal modo sottraevano al Redentore la sua

    propriet, cio coloro nei quali egli abitava in forza della grazia e della fede.LApostolo vuole che sia palese come una tal ruberia successa proprio l fra iGalati, poich a questo si riferiscono le parole: Dinanzi ai vostri occhi. Cosainfatti poteva capitare loro cos vicino agli occhi come ci che era accaduto nelloro intimo? E qui da notarsi che, dopo aver detto che Ges Cristo era statoproscritto, aggiunge: crocifisso. Dice cos perch si sentissero scossi nel piprofondo pensando al prezzo con il quale [il Redentore] sera acquistato quellapropriet che ora gli veniva sottratta in loro. Per indicare questo torto nonbastava dire, come aveva gi detto sopra, che egli era morto inutilmente.Questespressione infatti potrebbe anche significare che egli non pervenne alpossesso delloggetto per il quale aveva versato il sangue, mentre a chi proscritto vengono tolti anche i beni effettivamente posseduti. Tuttavia nelnostro caso la proscrizione non rec nocumento a Cristo, che per la divinit comunque padrone di tutti gli uomini, ma a chi era da lui posseduto, il quale

    http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N36http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N37http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N38http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N36http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N37http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N38
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    venne a mancare dellinflusso benefico della grazia.

    19. A questo punto comincia a dimostrare come la grazia della fede sia da sola

    capace di giustificare, senza le opere della legge. Qualcuno infatti avrebbepotuto dire o pensare che la giustificazione delluomo non sia da attribuirsiesclusivamente alle opere della legge e nemmeno alla sola grazia della fede, inquanto la salvezza si consegue attraverso lapporto di tutte due le cause. questo un problema che va affrontato con accuratezza affinch nessuno restiingannato a motivo dellambiguit. E in primo luogo occorre sapere che duplice la categoria delle opere della legge: alcune appartengono alle prefigurazionisimboliche, altre alla vita morale. Tra le prefigurazioni sono da ascriversi lacirconcisione del corpo, losservanza del sabato come giorno della settimana, inoviluni, i sacrifici e tutte le altre innumerevoli pratiche simili a queste.

    Riguardano invece i costumi le leggi di non uccidere, non commettereadulterio, non dire falsa testimonianza 39, e cos di seguito. O che forselApostolo avrebbe potuto non interessarsi se un cristiano era omicida oadultero o non piuttosto casto e irreprensibile, come non si interessa se eracirconciso o incirconciso? Adesso per egli sintrattiene prevalentemente sulleopere legali della categoria prefigurativa, sebbene a volte, come lasciaintravvedere, vi mescola anche le altre. Verso la fine della Lettera tratter aparte delle opere che riguardano la vita morale, ma lo far in formaabbreviata, mentre sulle precedenti si sofferma di pi. Era infatti suo propositoimpedire che questi pesi venissero imposti sul collo dei pagani. Essi hanno

    certamente una qualche utilit, limitata per allambito della conoscenza. Sequindi tutte quelle figure vengono esposte ai cristiani, lo si fa perch necomprendano con giustezza il valore e non perch siano costretti adosservarle. Dalle osservanze legali non ben comprese deriva infattiesclusivamente quella condizione di servit che fu propria dei giudei di untempo e in essi continua ancora. Se al contrario le si osserva comprendendonecon esattezza il valore, non solo non sono di ostacolo ma possono recare anchedel giovamento. Basta prenderle in maniera rispondente al tempo. Non pernulla infatti furono osservate dallo stesso Mos e dai Profeti ma perch eranoadatte a quel popolo ancora bisognoso di una schiavit che lobbligasse atemere. Niente infatti produce nellanima un religioso timore quanto unapratica rituale contenente del mistero che rimane incompreso; se invece lo sicomprende produce godimento spirituale e, se richiesto dal tempo, lo sicelebra con libert, mentre, se non c necessit, ci si limita a leggerlo e adesporlo, ricavandone godimento spirituale. Quando poi il mistero vienecompreso, si spronati a contemplare la verit o a migliorare i costumi. E se lacontemplazione della verit si basa nel solo amore di Dio, la bont dei costumisi esplica nellamore e di Dio e del prossimo, cio nei due precetti dai qualidipende tutta la Legge e i Profeti40. Ci premesso, passiamo ora a vederecome la circoncisione corporale e le altre simili opere della legge non sianonecessarie l dove presente la grazia della fede.

    http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N39http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N40http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N39http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N40
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    20. Domanda [Paolo]: Questo solo voglio sapere da voi:LoSpirito che avetericevuto, lavete ricevuto mediante le opere della legge o lobbedienza dellafede?E la risposta : Certo dallobbedienza della fede. DallApostolo infatti erastata loro predicata la fede, ed era stato senzaltro in questa predicazione cheessi avevano esperimentato la venuta e lefficace presenza dello Spirito Santo.

    In effetti a quel tempo, quando la chiamata alla fede era una novit, lapresenza dello Spirito Santo si manifestava anche con miracoli esterni, come silegge negli Atti degli Apostoli41. La stessa cosa si era verificata fra i Galatiprima che arrivassero quei falsi predicatori che volevano pervertirli obbligandolialla circoncisione. Questo dunque il senso: Se la vostra salute dipendesse dalleopere legali, lo Spirito Santo non vi sarebbe stato dato se non dopo lacirconcisione; e sviluppa largomentazione dicendo: Possibile che siate cosstupidi da ammettere che, iniziata lopera mediante lo Spirito, ora vogliateportarla a compimento mediante la carne? la stessa idea che aveva espressaallinizio: Si tratta solo di alcuni che vogliono mettere scompiglio fra voi e

    stravolgere il Vangelo di Cristo 42. Lo scompiglio in contrapposizione conlordine, e lordine si ha quando dalle cose carnali ci si eleva alle spirituali, nonquando dalle spirituali si decade alle carnali, come era accaduto a costoro. E lostravolgimento del Vangelo da loro voluto era effettivamente una svoltaallindietro, in quanto quel che non un bene non nemmeno un Vangeloquando lo si annunzia. E continua: Voi avete subto tante prove. Essi avevanosofferto molto per la fede, e tutto avevano sopportato non per timore, comechi si trova sotto la legge, ma nelle sofferenze avevano vinto il timoremediante la carit. In effetti nel loro cuore era stata diffusa la carit di Dio adopera dello Spirito Santo che avevano ricevuto. Per questo pu aggiungere:

    Orbene, prove cos grandi le avete sostenute invano voi che, mettendo daparte la carit che vi ha sorretto in tali sofferenze, volete ricadere nel timore: emagari sia stato solamente invano che avete sofferto tante cose! Quando diuna cosa si dice che accaduta invano, si dice che essa una cosa superflua,che cio non giova n nuoce; mentre nel caso attuale occorreva vedere se nonli avesse portati verso la rovina. Non infatti la stessa cosa non riuscire amettersi in piedi e cadere: anche se i Galati non erano ancora caduti ma soloinclinati da una parte e l l per cadere43. In effetti operava ancora in essi loSpirito Santo, come proseguendo dice [lApostolo]: Ma, insomma, colui che viha concesso lo Spirito e opera in voi segni portentosi, lo fa per le vostre

    osservanze legali o perch avete obbedito alla fede?E la risposta : Certo perlobbedienza della fede, come stato spiegato antecedentemente. Andandoavanti reca lesempio del patriarca Abramo, di cui si tratta pi diffusamente ein modo pi chiaro nella Lettera ai Romani 44. Questo esempio d[allApostolo] una vittoria schiacciante soprattutto perch la fede fu computataad Abramo come giustizia prima che egli fosse circonciso, e a questo siriferiscono con tutta verit le parole: In te saranno benedette tutte le genti45.Saranno benedette in quanto imiteranno in lui la fede per la quale fugiustificato anche prima della circoncisione. Questa altro non fu se non un ritosacro da lui ricevuto pi tardi come suggello della fede e, naturalmente, prima

    di ogni asservimento alla legge, che fu data pi tardi ancora.

    http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N41http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N42http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N43http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N44http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N45http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N41http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N42http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N43http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N44http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N45
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    21. Tutti coloro che si rifanno alle opere della legge incorrono nellamaledizione della legge. Queste parole sono da intendersi nel senso che tutticostoro si trovavano nel timore, non nella libert. Temevano cio che con unapunizione corporale immediata fosse castigato colui che non restava fedele atutte le prescrizioni contenute nel libro della legge mettendole in pratica. A

    questo si sarebbe aggiunto il timore che mentre subivano detta pena corporaleincorrevano anche nellonta della maledizione. In realt dinanzi a Dio giustificato colui che lo onora disinteressatamente, cio non col desiderio diavere da lui qualcosaltro diverso da lui n col timore di perdere queste stessecose. In lui solo infatti sta la nostra vera e perfetta beatitudine e siccome egli invisibile agli occhi del corpo, bisogna, finch siamo uniti al corpo, prestarglilossequio della fede, come ha detto gi prima lApostolo: Quanto alla vita cheora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio46. E in questo lagiustizia alla quale si riferiscono le parole: Il giusto vive per la fede. Con questotesto, dov scritto che il giusto vive per la fede, vuol dimostrare

    definitivamente che nessuno pu essere giustificato mediante la legge. Questo"mediante la legge" occorre identificarlo con quanto dice adesso: Nelle operedella legge, e riferirlo a coloro che si trovano racchiusi nellambito dellacirconcisione e delle altre pratiche legali. Chi infatti vive cos talmenterinchiuso dentro la legge che viene a trovarsi sotto la legge. Come stato gidetto, [lApostolo] parla ora di legge intendendo le opere della legge, comeappare dal seguito del discorso, dove detto: La legge pernon dipende dallafede, ma: Chi le praticher vivr per esse. Non dice: Chi la osserva vivr peressa, perch tu comprenda che in questo passo si parla di legge nel senso di "opere della legge ". Ora quanti vivevano nelle opere legali temevano

    certamente che, se non le avessero praticate, sarebbero stati o lapidati oconfitti in croce o cose del genere. Se dunque scrive: Chi le pratica vivr peresse, intende dire che otterr il premio di non essere punito con nessuna diqueste condanne a morte. Non vivr dunque della vita di Dio, poich solo chiha la fede, e con questa fede vive, quando se ne partir da quaggi alloralavr come premio che non sar dilazionato. Non vive per di fede chiunquebrama o teme le cose presenti e visibili, poich la fede in Dio riguarda le coseinvisibili che ci verranno date dopo questa vita. Tuttavia anche nelle operedella legge c una qualche giustizia, la quale non rimane senza il premio che lespetta, ma chi le praticher vivr per esse; e nella Lettera ai Romani: Se

    pertanto Abramo fu giustificato in base alle opere, ne ha certo gloria, ma nondinanzi a Dio 47. Altro infatti non essere giustificato per nulla, altro nonessere giustificato dinanzi a Dio. Se uno non viene giustificato in alcun modo,vuol dire che non pratica n i precetti che conseguono un premio temporale nquelli che meritano il premio eterno. Viceversa uno che ottiene la giustiziapraticando le opere della legge, certo viene reso giusto ma non agli occhi diDio, poich dal suo operato egli stesso si ripromette una mercede temporale evisibile. Tuttavia, come ho detto, anche questa , per cos dire, una giustiziasia pure terrena e materiale; e lApostolo la chiama anche lui giustizia inquellaltro passo dove dice: Quanto alla giustizia derivante dalla legge, sono

    vissuto irreprensibile48.

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    22. In vista di ci lo stesso nostro Signore Ges Cristo, che era venuto a dareai credenti la libert, non osserv alla lettera alcune di queste prescrizioni.Ecco perch in quel sabato nel quale i discepoli affamati avevano strappatodelle spighe provocando lo sdegno [dei giudei] egli rispose loro che il Figliodelluomo padrone anche del sabato49. Non osservando materialmente lesuddette norme suscit lo sdegno di quella gente carnale ed effettivamente sicaric della pena decretata [dalla legge] contro chi non lavesse osservata. Conquesto tuttavia egli liber quanti avrebbero creduto in lui dal timore di quellapena di cui si parla nel seguito del testo: Cristo ci ha riscattati dallamaledizione della legge diventando lui stesso per noi un oggetto dimaledizione, come sta scritto: Maledetto ogni uomo che pende dal legno.Questa affermazione per chi la intende spiritualmente un mistero diliberazione; per chi invece ha sentimenti carnali, se si tratta di giudei giogodi schiavit, se si tratta di pagani o eretici un velo che acceca gli occhi.Riguardo alla stessa frase poi, ci sono stati alcuni dei nostri, un po profani

    nella conoscenza delle Scritture, i quali, spaventati dal suo contenuto,nellaccettare col dovuto onore i libri del Vecchio Testamento hanno pensatoche il testo non parli del Signore ma di Giuda, suo traditore. Per comprovarequesto assunto notano che non si dice: "Maledetto ogni uomo che vien confittoal legno", ma: Che pende dal legno, deducendone la conseguenza che non siallude al Signore ma a colui che si appese con una fune. Costoro per sono ingrave errore e, pur senza accorgersene, si pronunziano contro il senso intesodallApostolo, che scrive: Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della leggediventando lui stesso per noi oggetto di maledizione, come sta scritto:Maledetto ogni uomo che pende dal legno. Pertanto colui che per noi

    diventato oggetto di maledizione certo colui che fu appeso al patibolo, cioCristo. In tal modo egli ci ha liberati dalla maledizione derivante dalla legge,sicch noi potessimo diventare giusti dinanzi a Dio non per il timore e mediantele opere della legge ma in virt della fede, che opera non facendo leva sultimore ma sullamore. Cos lo Spirito Santo, che diceva tali parole per bocca diMos, riusc ad ottenere ambedue le cose: primo, che fossero imprigionati neltimore della pena visibile coloro che non erano ancora in grado di vivere per lafede nelle realt invisibili e, secondo, che per toglierci questo timore servileassumesse la temuta condizione mortale colui che, togliendo il timore, potevafarci dono della carit. N per il fatto che al Signore sia stata applicata la frase:

    Maledetto luomo che pende dal legno, da pensarsi a uningiuria lanciatacontro di lui. Egli infatti fu sospeso al legno nel suo elemento mortale, e tutti icredenti sanno donde provenga questa mortalit. Essa deriva da un castigo edesattamente dalla maledizione con cui fu colpito il peccato del primo uomo50.Ora questa maledizione prese su di s il Signore, egli che port i nostri peccatinel suo corpo sullalto del patibolo. Se pertanto avesse detto: " statamaledetta la morte ", nessuno proverebbe orrore. Ma cosa fu sospeso alpatibolo se non la morte del Signore, affinch egli morendo vincesse la morte?Fu dunque maledetta la stessa morte che fu vinta. E se avesse detto: " statomaledetto il peccato", nessuno si stupirebbe. Ma cosa pendeva su quel legno

    se non il peccato delluomo vecchio, del quale il Signore si rivest in vece nostraassumendolo nella mortalit della sua carne? Per questo motivo lApostolo nonsi vergogna n esita a dire che [Dio] lo rese peccato al posto nostro,

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    aggiungendo: Affinch col peccato condannasse il peccato51. Il nostro uomovecchio infatti non sarebbe stato crocifisso insieme [con lui], come dice altrovelo stesso Apostolo, se nella morte del Signore non fosse stato sospeso in figuraanche il nostro peccato perch " fosse disfatto il corpo del peccato e noi nonfossimo pi schiavi del peccato"52. Per simboleggiare la sua morte e il suopeccato anche Mos nel deserto innalz il serpente sulla cima duna stanga dilegno 53. In effetti, se luomo incorse nella condanna a morte, fu perlinsinuazione del serpente, e quindi fu conveniente che il serpente fossecollocato sulla cima di un tronco in quanto doveva rappresentare la morte dilui. In realt nella figura di quel simbolo pendeva sul legno la morte delSignore. Ora, chi rimarrebbe inorridito se si sentisse dire: " Maledetto ilserpente che appeso al legno"? Eppure questo serpente sospeso al legnoraffigurava la morte sofferta dal Signore nel suo corpo: alla quale figura resetestimonianza lo stesso Signore quando disse: Come Mos innalz il serpentenel deserto, cos bisogna che il Figlio delluomo sia posto in alto qui in terra 54.N ci sia alcuno che, anche riguardo a questo fatto, osi dire che Mos lo compa sfregio del Signore. Anzi, egli sapeva che in quella croce era riposto un cosefficace mezzo di salvezza che proprio perch di essa fosse richiamo comandche si innalzasse quel serpente. Lo eresse infatti perch coloro che erano statimorsi dai serpenti e in seguito a ci dovevano morire, se avessero volto losguardo [a quel segno] subito venissero guariti. N ci fu altro motivo perchquel serpente fosse costruito in bronzo se non perch avrebbe dovutorappresentare la fede nellefficacia durevole della passione del Signore. Anchenel linguaggio popolare infatti sono dette di bronzo le cose che non cambianostruttura. E se gli uomini avessero dimenticato, ovvero dalla serie dei ricordi

    storici si fosse cancellato il fatto che Cristo morto per lumanit, gli uominisarebbero davvero morti. Ecco, al contrario, che la fede nella croce rimane,avendo la durezza del bronzo. Gente che muore, gente che nasce: tutti sitrovano di fronte la croce levata in alto, e guardandola tutti sono guariti. Nulladi sorprendente dunque se Cristo, maledetto, vinse la maledizione, lui che conla morte vinse la morte, col peccato il peccato, col serpente il serpente. Adessere maledetti perci furono la morte, il peccato, il serpente, sui quali Cristoriport il trionfo in croce. Maledetto dunque ogni uomo che pende dal legno. Esiccome Cristo giustifica chi crede in lui non mediante le opere della legge mamediante la fede, il timore duna maledizione a motivo della croce stato

    dissipato; e per lesempio della fede di Abramo, la carit per la quale ricevettela benedizione si estende a tutti i popoli. Dice: Affinch attraverso la federiceviamo tutti lannunzio dello Spirito, cio affinch a quanti crederanno siaportato lannunzio non duna cosa carnale, che si teme, ma di un bene che siama mediante lo Spirito.

    23. In base a quanto ha sopra affermato menziona adesso anche il testamentoumano, che indubbiamente molto pi labile di quello divino. Dice: Untestamento fatto dalluomo, quando stato convalidato, nessuno puannullarlo o cambiarlo. Se infatti un testatore cambia il testamento, lo cambiaquando non ancora convalidato in quanto la convalida si ottiene con la morte

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    del testatore. Orbene, quel valore che ha la morte del testatore nella confermadel suo testamento - poich da allora che non pu pi cambiare decisione - lostesso valore ha limmutabilit della promessa fatta da Dio a confermadelleredit concessa ad Abramo, la cui fede fu a lui accreditata come giustizia55. Di conseguenza pu dire lApostolo che la discendenza di Abramo allaquale furono assicurate le promesse Cristo, cio tutti i cristiani che imitanoAbramo nella fede. Riducendo lespressione al singolare, sottolinea che non glifu detto: "E ai discendenti", ma:Alla tua discendenza, perch una la fede enon possono in uguale maniera ottenere la giustificazione quelli che vivonosecondo la carne, confidando nelle opere, e quelli che vivono nello spirito invirt della fede. Aggiunge poi una illazione irrefutabile: la legge a quellepocanon era ancora stata data, e quando, dopo tanti anni, venne data non la sipot dare con il compito di annullare le promesse fatte ad Abramo tanto tempoprima. Se quindi chi giustifica la legge, Abramo, esistito in unepoca moltoanteriore [alla legge], non pot essere giustificato. E se questo nessun ebreo

    osa affermarlo, debbono per forza ammettere che luomo non viene giustificatodalle opere della legge ma dalla fede. In maniera analoga il fatto di Abramoinduce anche noi a comprendere come tutti coloro che furono giustificati nelVecchio Testamento furono giustificati per la medesima fede. Come infatti noiconseguiamo la salvezza credendo a realt in parte passate, cio alla primavenuta del Signore, e in parte future, cio la sua seconda venuta, cos anchegli antichi credevano nellavverarsi in futuro di tutte e due queste realt, cio ilprimo e il secondo avvento [del Signore], conforme rivelava loro lo SpiritoSanto al fine di condurli a salvezza. Vi si riferisce anche il Signore quandoafferma:Abramo desider di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegr56.

    24. Si passa ora ad una questione intimamente collegata con la precedente. Seinfatti chi giustifica la fede e gli stessi santi dei tempi antichi che ottennero lagiustificazione dinanzi a Dio furono giustificati proprio per la fede, che bisognocera che fosse data la legge? E la questione che ora affronta lApostolocollegandola con uninterrogazione. Egli dice: Ma allora...? questa ladomanda; il resto costituisce la relativa risposta. La legge fu aggiunta in vistadella trasgressione finch non fosse venuta la discendenza - dice - alla qualeerano state fatte le promesse, preordinata mediante gli angeli con lopera delmediatore. Ora non si d mediatoredi uno solo, ma Dio uno solo57. Che coltermine mediatore si parli di Ges Cristo in quanto uomo, si ricava in manierapi evidente dallaltra espressione del medesimo Apostolo: Uno Dio e uno ilmediatore fra Dio e gli uomini, luomo Cristo Ges58. Tra Dio e Dio dunquenon ci potrebbe essere mediatore, perch Dio uno e non si d mediatore diuna sola persona, in quanto egli pu mediare solo l dove si in diversi.Quanto agli angeli non decaduti dalla presenza di Dio, essi non hanno bisognodel mediatore che li riconcili; e parimenti gli angeli che decaddero non peristigazione altrui ma per una prevaricazione volontaria non hanno un mediatoreche valga a riconciliarli. Non resta dunque altri che luomo: prostrato da quelsuperbo mediatore che il diavolo, il quale gli cacci in cuore la superbia,doveva essere risollevato dallumile mediatore, Cristo, maestro di umilt. Se il

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    Figlio di Dio fosse voluto restare in quelluguaglianza che per natura ha colPadre e non si fosse annientato prendendo la natura di servo59, non sarebbemediatore fra Dio e gli uomini. In se stessa infatti la Trinit un solo Dio:identica natura nelle tre Persone, Padre, Figlio e Spirito Santo; immutabileleternit e luguaglianza nella divinit. Pertanto lunico Figlio di Dio diventatomediatore fra Dio e gli uomini quando il Verbo di Dio, Dio da Dio, depose la suamaest fino ad adeguarsi alluomo e sollev la bassezza delluomo portandolanella sfera della divinit. Divenne cos mediatore fra Dio e gli uominiquelluomo che, per essere Dio, era al di sopra degli uomini. Egli nella suaforma il pi bello tra i figli delluomo60; egli stato unto con olio di esultanzapi di tutti i suoi coeguali. Dallempiet della superbia sono stati dunque guariti(e cos sono stati riconciliati con Dio) tutti gli uomini che hanno amato Cristoumile e mediante lamore lo hanno imitato. Per far ci, essi hanno creduto inlui, manifestato per rivelazione a coloro che vissero prima dellaccadimento deifatti e annunziato mediante il Vangelo a chi vive dopo che i fatti sono accaduti.

    Ora questa giustizia mediante la fede non data agli uomini per i loro meritima per la misericordia e la grazia di Dio, per cui prima che Cristo-uomonascesse fra gli uomini non era diffusa nel popolo, mentre la discendenza a cuifurono fatte le promesse rappresenta precisamente il popolo. Non si riferiscecio soltanto a quei pochissimi che attraverso le varie rivelazionicontemplavano gli eventi futuri. Questi privilegiati, sebbene per la loro fedepotessero personalmente conseguire la salvezza, non potevano tuttavia salvarelintero popolo. vero che questo popolo, anche se considerato nella suadiffusione in tutta la terra - poich la Chiesa da tutto luniverso raduna icomponenti la Gerusalemme celeste - sempre un piccolo numero, poich di

    pochi camminare per la via stretta; tuttavia, se si mettono insieme e coloroche sono esistiti dopo che si cominciato a predicare il Vangelo e coloro cheesisteranno in tutte le parti del mondo sino alla fine dei tempi, e vi siaggiungono anche coloro che, per quanto molto pochi, vissero prima delladuplice venuta del Signore ma credendo in lui per questa loro fede profeticaottennero grazia e salvezza, si ha, completo, il quadro beatissimo dei santi cheformano la Citt eterna. Quanto alla legge, dunque, essa fu una concessionefatta a quel popolo che andava superbo. E gli fu data per questo: siccome nonavrebbe potuto ricevere la grazia e la carit se non si fosse umiliato e daltraparte senza questa grazia non avrebbe in alcun modo potuto adempiere i

    precetti della legge, occorreva che fosse umiliato dalle trasgressioni. Cosumiliato, avrebbe ricorso alla grazia n avrebbe pi pensato di potersi salvareper i suoi meriti, che latteggiamento dei superbi. Non si sarebbe ritenutogiusto per le proprie capacit o risorse, ma avrebbe atteso la salvezza dallemani del mediatore che giustifica lempio. Si dice ancora che tutta leconomiadel Vecchio Testamento fu somministrata tramite gli angeli, nei quali agivanolo Spirito Santo e lo stesso Verbo di verit che, sebbene non si fosse ancoraincarnato, tuttavia non si estranea mai dalla distribuzione della verit,qualunque essa sia. Effettivamente quella economia della legge fu data per ilministero degli angeli, che a volte agivano in persona propria, a volte in vece di

    Dio, come era solito accadere anche nei Profeti. Ora mediante quella legge, laquale evidenziava le malattie ma non le eliminava, fu annientata la superbia,essendosi aggiunta anche la perversit della trasgressione. Il discendente fu

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    preordinato col ministero degli angeli per lopera del mediatore. Egli avrebbeliberato dai peccati luomo costretto dalla sua condizione di trasgressore aconfessare daver bisogno della grazia e della misericordia del Signore. E cos,per i meriti di colui che per luomo avrebbe versato il sangue, alluomosarebbero stati rimessi i peccati e, ottenuta la nuova vita, egli sarebbe stato

    riconciliato con Dio.

    25. Era necessario che mediante la trasgressione della legge venisse abbattutala superbia dei giudei, i quali, gloriandosi davere per padre Abramo, sivantavano di possedere la giustizia quasi come una dote naturale e riponevanoi loro meriti nella circoncisione, e per questo si preferivano agli altri popoli conuna vanteria tanto pi perniciosa quanto pi arrogante. Agli altri popoli inveceera molto pi facile umiliarsi, anche se non rei della violazione di una legge

    come quella giudaica. Queste genti non immaginavano sicuramente dipossedere una giustizia originaria derivante dagli antenati; anzi la grazia delVangelo li trov asserviti al culto degli idoli. Per cui, se questi pagani avesseropensato di avere una qualche giustizia, si sarebbe potuto dire che non erastata davvero una giustizia quella dei loro padri nelladorare gli idoli; mentre aigiudei non si poteva dire che era falsa la giustizia del loro padre Abramo. Aquesti ultimi pertanto si dice: Fate dunque frutti adeguati di penitenza, e nondite fra voi: Abbiamo come padre Abramo; poich Dio ha potere di suscitareanche da queste pietre figli ad Abramo 61. Agli altri viceversa si dice: Untempo voi eravate pagani, sotto il dominio della carne, e da coloro che

    chiamiamo i circoncisi, duna circoncisione carnale fatta da mani duomo,eravate chiamati "prepuzio". Ebbene, voi ricordate che in quel tempo eravatein questo mondo, senza Cristo, estranei alla comunione con Israele, esclusi daitestamenti, privi della speranza nella promessa e senza Dio 62. Finalmente,agli uni si mostra come, diventati increduli, sono stati strappati dal buon olivo63; di questi altri si dice che, accettando la fede, sono stati strappati allolivoselvatico di origine per essere innestati nellolivo dei primi. Occorreva insommache lorgoglio dei giudei venisse abbattuto con la violazione della legge, comdetto in Romani, dove Paolo, dopo aver descritto a tinte fosche i loro peccati,servendosi delle parole della Scrittura conclude: Voi sapete che tutto quello

    che asserisce la legge lo asserisce di coloro che sono sotto la legge, affinchogni bocca si chiuda e tutto il mondo divenga colpevole dinanzi a Dio 64.Colpevoli quindi i giudei per la trasgressione della legge e colpevoli i pagani,senza legge, per la loro empiet. Per questo in altra parte afferma: Diorinchiuse tutto nellincredulit per essere misericordioso con tutti65. quantoafferma anche adesso ripetendo la domanda di prima: Sar dunque la legge incontrasto con le promesse di Dio? Certo no. Se infatti fosse stata data unalegge capace di donare la vita, la giustizia deriverebbe effettivamente dallalegge. Ma la Scrittura rinchiuse tutto sotto il peccato affinch la promessafosse data attraverso la fede in Ges Cristo a coloro che credono . La legge

    quindi non fu data per togliere il peccato ma per rinchiudere tutto sotto ilpeccato. Infatti la legge faceva toccare con mano come fosse peccato ci cheessi, accecati dalla consuetudine, avrebbero potuto considerare giustizia. In

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    questo modo essi venivano umiliati e pertanto costretti a riconoscere che lasalvezza non era in loro potere ma in potere del mediatore. infatti lumilt lavirt che pi di ogni altra ci solleva dalla prostrazione dove ci sprofonda lasuperbia; e la stessa umilt la disposizione pi che mai propizia perchriceviamo la grazia di Cristo, esempio unico di umilt.

    26. Non vorrei che a questo punto si facesse avanti qualche inesperto edicesse: Come mai non rec vantaggi ai giudei lessere stati preparati dagliangeli, che somministrarono loro la legge con lintervento del mediatore? Macerto che rec dei vantaggi, e tali che non si possono nemmeno descrivere.Quali chiese del mondo pagano infatti progredirono tanto da vendere i beni checiascuno possedeva deponendone il ricavato ai piedi degli apostoli? Eppurequesto fecero, e con grande prontezza, molte migliaia di giudei66. N bisogna

    dar peso al numero dei non credenti, che furono la maggioranza. Difatti ogniaia contiene una molto maggior parte di paglia che non di frumento. Inoltre ache cosa si riferiscono quelle altre parole dellApostolo nella Lettera ai Romanise non alla santificazione dei giudei? Chedunque? Avr forse Dio rigettato ilsuo popolo? Assolutamente no. Anchio infatti sono un israelita, delladiscendenza di Abramo, della trib di Beniamino. Dio non ha rigettato ilpopolo, oggetto della sua prescienza67. Elogiando poi, pi che le altre chiesedel mondo pagano, la comunit di Tessalonica, dice che questi cristiani eranoda assimilarsi alle chiese del giudaismo in quanto per la fede avevano subtomolte tribolazioni da parte dei propri connazionali, come i giudei dai loro68. Vi

    si riferisce anche lespressione che ricordavo poco fa, e cio quanto detto aiRomani: Se i popoli pagani sono stati resi partecipi dei beni spirituali che eranoin loro possesso, debbono soccorrerli nei beni materiali69. E poi, continuandoil discorso sui giudei, scrive: Prima che venisse la fede eravamo sotto lacustodia della legge, imprigionati in attesa di quella fede che si rivelata pitardi. Ecco dunque che la fede, venendo, li trov veramente vicini, ed essiseppero accostarsi a Dio con unadesione cos intima da vendere le loropropriet: cosa che il Signore comand a coloro che avessero voluto essereperfetti70. Tutto ci riuscirono a compiere in conseguenza della legge dallaquale erano tenuti in custodia, imprigionati in attesa di quella fede - cio per la

    venuta di quella fede - che si rivelata pi tardi. Loro prigione infatti era iltimore di Dio. Se poi furono trovati che erano trasgressori della legge stessa,questa condizione - parlo di coloro che divennero credenti - non risult loronociva ma utile: la conoscenza della propria malattia, cos aggravata, fecemaggiormente desiderare il medico e rese pi ardente lamore per lui. Difatticolui al quale rimesso di pi ama di pi71.

    27. Prosegue: La legge quindi fu per noi un pedagogoche ci accompagnaCristo; e ci equivale a quanto detto sopra: Eravamo sotto la custodia dellalegge imprigionati dalla stessa 72. Venuta la fede, non siamo pi sotto ilpedagogo. Dicendo cos rimprovera coloro che vogliono annullare la grazia diCristo, quasi che non sia ancora venuto colui che ci chiama a libert e quindi

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    vogliono che si rimanga sotto il pedagogo. Soggiunge poi: " Quanti sono statibattezzati in Cristo, mediante la fede sono tutti figli di Dio poich si sonorivestiti di Cristo ". Ci mira a sottrarre i pagani dalla disperazione, in quanto,non essendo stati sotto la custodia del pedagogo, avrebbero potuto pensare dinon essere figli. Rivestendosi di Cristo mediante la fede tutti si diventa figli,

    non certo per natura, come il Figlio unigenito che la stessa Sapienza di Dio, enemmeno per lo straordinario e singolare privilegio dessere assunti apossedere per natura la persona della Sapienza e compierne le opere, comavvenuto per il nostro Mediatore. Egli solo infatti diventato senza linterventodi altri mediatori una cosa sola con la Sapienza stessa che lo assumeva. Noi sidiventa figli per la partecipazione alla Sapienza dopo che ci ha disposti aquesto dono - ce lo ha anzi arrecato! - la fede nello stesso mediatore. Questagrazia della fede viene ora chiamata indumento: per essa infatti si vestono diCristo quelli che credono in lui, diventando in tal modo figli di Dio e fratelli deldivino mediatore.

    28. Dove c la fede esclusa ogni differenza tra giudeo e greco, tra schiavo elibero, tra maschio e femmina, appunto perch tutti sono credenti e in CristoGes sono tutti una cosa sola. E se questa fusione si raggiunge con la fede,che ci fa condurre una vita giusta nel tempo, con quanto maggiore perfezione eabbondanza non ce la procurer la visione per la quale vedremo [Dio] a facciaa faccia 73? In effetti vero che al presente possediamo le primizie delloSpirito, che vita, in forza della giustizia derivante dalla fede, tuttavia il nostro

    corpo ancora soggetto alla morte a causa del peccato 74. Pertanto ledifferenze di nazionalit, di condizione sociale, di sesso, sebbene superate perlunit della stessa fede tuttavia rimangono durante la vita mortale, e gliapostoli comandano di rispettarne lordine finch dura il cammino di questavita. Essi anzi impartono norme oltremodo salutari per stabilire come debbanoconvivere, per la differente nazionalit, i giudei e i Greci; per la differentecondizione sociale, i padroni e gli schiavi; per il diverso sesso, i mariti e lemogli; e cos via, se esistono altre diversit. Del resto, gi prima di loro lostesso Signore aveva detto: Date a Cesare quel che di Cesare e a Dio quelche di Dio75. Altre infatti sono le norme con cui ci regoliamo nellunit della

    fede, dove ogni differenza esclusa, altre quelle su cui si basa lordine dellavita concreta per gente che , diciamo cos, tuttora in cammino, affinch nonvenga bestemmiato il nome di Dio e la sua dottrina. E questo [facciamo] nonsolo per lira, cio per evitare la disapprovazione degli uomini, ma anche per lacoscienza. Cio non ci comportiamo cos per finzione, come chi cerca di piacereagli uomini, ma per avere la coscienza pura nellamore o, in altre parole, perpiacere a Dio, il quale vuole che tutti gli uomini si salvino e giungano allaconoscenza della verit76. Dice [Paolo]: Pertanto voi tutti siete uno in CristoGes, e continua con un: se poi. Cio con una facile suddistinzione fasottintendere: Se poi voi siete uno in Cristo Ges, ne consegue cheper questovoi siete la discendenza di Abramo. Il senso dunque questo: Voi siete uno inCristo Ges, e se siete uno in Cristo Ges, voi siete la discendenza di Abramo.Sopra aveva asserito: Non dice [la Scrittura]: E ai discendenti, come se si

    http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N73http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N74http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N75http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N76http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N73http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N74http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N75http://www.augustinus.it/italiano/esposizione_galati/esposizione_galati_note.htm#N76
  • 7/29/2019 Agostino - Esposizione della lettera ai Galati

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    trattasse di molti, ma come parlando di uno [dice]: E al tuo discendente, che Cristo77. Ora spiega in che senso lunico discendente Cristo. Non si trattasoltanto del nostro Mediatore in se stesso ma anche della Chiesa, di quel corpocio del quale egli capo. In Cristo tutti i credenti sono una cosa sola e,mediante la fede, ricevono tutti leredit promessa. In attesa di questa fede eraimprigionato o, in altre parole, in attesa che giungesse la fede era tenuto