Agli inizi del 1998, il Centro nazionale di documentazione ed analisi per linfanzia e ladolescenza...

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Agli inizi del 1998, il Centro nazionale di documentazione ed analisi per l’infanzia e l’adolescenza di Firenze, per sostenere l’attuazione della legge n. 285/97 Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza, ha realizzato un “manuale” di orientamento alla progettazione degli interventi previsti dalla legge. Per favorire l’applicazione della legge 285/97 nel secondo triennio è stato predisposto un nuovo “manuale” di orientamento alla progettazione che intende promuovere lo sviluppo della logica di piano per realizzare un programma di intervento organico e partecipato in favore dell’infanzia e dell’adolescenza. La nuova progettazione della L. La nuova progettazione della L. 285/97: 285/97: metodi e prospettive metodi e prospettive

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Agli inizi del 1998, il Centro nazionale di documentazione ed analisi per l’infanzia e l’adolescenza di Firenze, per sostenere l’attuazione della legge n. 285/97 Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza, ha realizzato un “manuale” di orientamento alla progettazione degli interventi previsti dalla legge.

Per favorire l’applicazione della legge 285/97 nel secondo triennio è stato predisposto un nuovo “manuale” di orientamento alla progettazione che intende promuovere lo sviluppo della logica di piano per realizzare un programma di intervento organico e partecipato in favore dell’infanzia e dell’adolescenza.

La nuova progettazione della L. La nuova progettazione della L. 285/97:285/97:

metodi e prospettivemetodi e prospettive

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Il calamaio e l’arcobaleno suggerisce un percorso di progettazione partecipata, offre dei riferimenti culturali, normativi, bibliografici, d’esperienza che possono aiutare gli ambiti territoriali e le città riservatarie a dare continuità all’attuazione della legge. Più che un “manuale” è un “sussidiario” in cui non c’è tutto ma di tutto, ordinato secondo una logica coerente ma non rigida, aperta, che offre stimoli.

Il “manuale” si può leggere:• in modo “lineare”, che permette la conoscenza e l’approfondimento per ogni singola fase del percorso di progettazione del piano territoriale • con un approccio “tematico”, per cogliere le implicazioni di uno specifico punto di vista, di una dimensione importante nella costruzione e nella gestione del piano e dei progetti• attraverso l’organizzazione “reticolare”, saltando da un punto all’altro del manuale, costruendo un proprio itinerario di lettura che risponda meglio alle esigenze personali e del territorio

Per questo il manuale è stato integrato da un CD ROM, uno strumento-oggetto che non è la semplice riproposizione informatica del testo su carta, ma che sfrutta le possibilità del computer e permette di cogliere meglio la connessione tra le fasi e gli approfondimenti, tra materiali e parole.

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I contenuti

L’impostazione generale del testo è quella di un libro con un filo conduttore rappresentato dal "percorso", cioè da tutte le fasi del piano territoriale (su fondo bianco, la sintesi dei sette colori dell’arcobaleno), su cui si innestano gli approfondimenti tematici (i sette colori) che sviluppano, dal proprio punto di vista, aspetti particolari di quella specifica fase.

In questo modo si determinano anche altri percorsi, uno per ogni colore, che possono essere anche letti uno di seguito all’altro, in maniera svincolata dalle fasi del piano. Anche graficamente è stata cercata una forma che tenesse insieme il percorso generale, i percorsi dei colori, le fasi nella loro unitarietà e concatenazione.

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Il Percorso: le fasi del Il Percorso: le fasi del pianopiano1. Indirizzi e priorità per la nuova

programmazione2. L’avvio della programmazione3. L’ambito territoriale

4. I contenuti del piano territoriale5. L’accordo di

programma6. I progetti7. I finanziamenti

8. La gestione9. La documentazione10. Il monitoraggio, la verifica e la valutazione

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Gli approfondimenti Gli approfondimenti rappresentano le indispensabili integrazioni delle fasi della costruzione-gestione del piano territoriale (e dei singoli progetti esecutivi), hanno una loro logica interna e un filo colorato che li distingue, ma che li collega tra di loro.

Idee Sono approfondimenti culturali che, centrati sulla legge 285/97, cercano di sviluppare un pensiero coerente rispetto alla progettazione sociale, al welfare, al territorio, alla burocrazia, all’organizzazione dei servizi, alla documentazione-monitoraggio-valutazione.

Norme Sono approfondimenti di tipo legislativo e normativo, in senso lato, collegati alla legge 285/97: dalla legge ai suoi collegati, dalla legge 451/97 al Piano di azione del Governo, dalla Convenzione Onu per l’infanzia alle leggi regionali, agli strumenti legislativi per la gestione dei progetti previsti dalla legge 142/90 alle ultime riforme che intendono migliorare l’organizzazione amministrativa ai diversi livelli.

Metodi e tecniche Vengono presentati spunti, strumenti e materiali per gestire le diverse fasi del piano e dei progetti. I settori possono essere anche molto diversi fra loro, ma si è cercato di esprimere, e aiutare, la concretezza della progettazione ai diversi livelli del piano territoriale.

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Dal primo triennio

La nuova programmazione territoriale della legge si innesta su una storia già iniziata, di cui occorre fare memoria e tesoro per confermare e sviluppare gli aspetti positivi emersi nel primo triennio di attuazione e per mettere in guardia da rischi e pericoli in questa seconda fase, evidenziando le dimensioni negative rilevate nella prima attivazione.

Bibliografia È una sezione in cui, sempre per ogni fase del percorso si raccolgono le indicazioni bibliografiche relative sia al percorso che ai diversi approfondimenti; è un invito ad approfondire per capire meglio.

Esperienze Nella prima attuazione della legge 285/97 le Regioni, le 15 città riservatarie e gli ambiti territoriali hanno maturato esperienze che possono essere utili a tutti per la nuova programmazione. Nell’approfondimento si tengono insieme le due anime dell’azione sociale: quella "calda" della narrazione dei diversi soggetti coinvolti nella programmazione della legge e quella "fredda", ma ugualmente utile, dell’analisi di tendenze ed esperienze rilevate nelle fasi di progettazione. Taglio basso Ad altezza di bambino: è una sezione che vuole proporre la

centralità dei bambini e dei ragazzi nella legge 285/97 "guardando con gli occhi di bambino" tutte le fasi del percorso di progettazione del piano. Si cerca di individuare l’impatto possibile di quell’evento sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza e di cogliere il modo di sviluppare quella fase più rispettoso di esigenze e diritti dei bambini.

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Rispetto alle prospettive della legge 285/97 presentate nella Relazione 1999 al Parlamento la nuova progettualità dovrà, tra l’altro, realizzare i seguenti obiettivi:• Individuare strumenti per consolidare e stimolare la mobilitazione di tutte le

risorse comunque organizzate sul territorio, sempre nel contesto delle responsabilità degli enti locali. • Dare continuità agli interventi avviati dalla prima attuazione della legge 285/97, perseguendo il miglioramento delle collaborazioni tra soggetti istituzionali diversi per quanto riguarda la pianificazione e il lavoro di rete tra gli operatori per la progettazione e la gestione. • Costruire nuovi strumenti che accompagnino la seconda fase di progettazione, con il coinvolgimento delle esperienze realizzate a livello territoriale. • Trovare le forme per far confluire l’applicazione della legge 285/97, pur salvaguardando la sua globalità e peculiarità, nell’insieme più generale dei processi di programmazione e gestione dei servizi sociali, educativi, sanitari, per non ridurla ad intervento straordinario ed eccezionale. • Raccordare gli impegni, le iniziative e i prodotti, tra i centri di documentazione e analisi regionali e tra questi e le attività del Centro nazionale, anche per sostenere l’individuazione delle priorità verso cui indirizzare l’azione.

• Consolidare i processi formativi avviati, a livello nazionale e interregionale, anche in relazione a nuove competenze da impegnare in interventi innovativi. • Individuare e sperimentare modelli di monitoraggio e di valutazione adeguati a qualificare gli interventi realizzati nell’ambito della legge 285/97, non tanto per la giustificazione della spesa sostenuta quanto per la validità dell’impatto sociale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza e sulla società tutta.

L’individuazione di questi obiettivi sottolinea l’attenzione a una forte integrazione tra il primo e il secondo piano, e ad un miglioramento della

modalità progettuale.

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0. Ambito territoriale di interventoEnte CapofilaReferente politicoReferente amministrativoReferente tecnico

Traccia possibile di Piano territoriale di intervento - triennio: 2000-2002 -

1. Procedure attivate per la predisposizione del Piano territoriale L. 285/97 Conferenze dei serviziPartecipanti di enti pubblici e di enti privati Iniziative di coordinamento della pianificazioneTipologia iniziative: Partecipanti: Iniziative informativeTipologia iniziative: Iniziative formativeTipologia iniziative: Iniziative e modalità di raccordo con altri servizi o settori della pubblica amministrazione Tipologia iniziative:

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2. Presentazione del “Profilo di comunità”Riportare sintesi delle “mappe territoriali” su: Dati generali sull’infanzia e sull’adolescenza in relazione a tutta la popolazione del territorio; Bisogni dell’infanzia e dell’adolescenza (rilevati, indagati, stimati) con l’indicazione delle maggiori problematiche rilevate; Servizi presenti sul territorio per l’infanzia e l’adolescenza (sociali, educativi, formativi, sanitari, culturali, assistenziali, sportivi ecc.); Risorse presenti sul territorio per l’infanzia e l’adolescenza (istituzioni pubbliche, enti, associazioni, cooperative sociali, volontariato...).

3. Analisi stato di attuazione dei Progetti L. 285/97 triennio 1997-1999 Progetti esecutivi approvati nel Piano territoriale 1997-1999 Progetti esecutivi attivati dall’approvazione del Piano territoriale Sintesi degli obiettivi e dei risultati conseguiti con l’applicazione del primo triennio della L. 285/97 Continuità tra primo e secondo triennio della progettazione L. 285/97Progetti che si intende riproporre nella seconda triennalità:

per dare continuità; per allargare il campo di azione

Sintesi dei motivi che spingono alla riproposizione dei progetti nel secondo triennio della L. 285/97

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4. Obiettivi e priorità generali del triennio Sintesi degli obiettivi generali del Piano territoriale L. 285/97 - 2000-2002 e raccordo con gli indirizzi regionali: Sintesi delle priorità e degli obiettivi specifici del Piano territoriale L. 285/97 - 2000-2002: Scansione temporale e misurabilità (dal punto di vista economico e del risultato raggiunto - indicatori) degli obiettivi del Piano territoriale L. 285/97 - 2000-2002:

5. Accordo di programma e Gestione del Piano territoriale Enti sottoscrittori:

ResponsabilitàCompitiFunzioniImpegni

Collegio di vigilanza:ComposizioneCompitiTempi e modalità di funzionamento

Gruppo Tecnico Territoriale:ComposizioneCompitiTempi e modalità di funzionamento

Conferenza dei servizi:ComposizioneTempi e modalità di funzionamentoModalità di verifica attuazione pianiModalità di eventuale ridefinizione progetti

esecutivi

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6. Progetti esecutivi del Piano territoriale Progetti esecutivi distinti per tipologia prevalente di riferimento secondo articolato L. 285/97: Numero interventi in cui sono articolati i Progetti esecutivi: Soggetti esecutori degli interventi in cui sono articolati i Progetti esecutivi: Progetti esecutivi distinti per tipologia prevalente dei destinatari: Progetti esecutivi distinti per tipologia prevalente delle risorse umane coinvolte (previsione):

Risorse umane ProfessionalitàOperatori pubblici (dipendenti) Operatori socialiOperatori pubblici (professionisti convenzionati) Operatori educativiOperatori di enti convenzionati Operatori sanitariOperatori del volontariato Altri specialisti

Altri genericiAmministrativi

Progetti esecutivi distinti per bacino di intervento:SubcomunaleComunaleSovracomunale (ma non di ambito)Ambito

Tempi di attuazione dei Progetti esecutivi:AnnualeBiennaleTriennale

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7. Dimensioni finanziarie del Piano territoriale Entrate totali previste dal Piano territoriale L. 285/97 distinte per tipologia

Riepilogo dei Progetti esecutivi:Quota fondo L. 285/97 richiesto alla RegioneCofinanziamento da Unione EuropeaCofinanziamento da Leggi nazionaliCofinanziamento da Leggi reionaliCofinanziamento da EE.LL. dell’Ambito territoriale

Altre entrate relative al Piano territoriale (specificare) Distribuzione entrate previste per anno di competenza Spese totali previste dal Piano territoriale L. 285/97 distinte per tipologia

Riepilogo dei Progetti esecutivi:Personale Dipendente Enti PubbliciPersonale ConvenzionatoStrutture, immobili, macchinari ed impiantiMateriali diversiSpese generali di gestioneSpese per formazione (escluso personale)Spese per ricerca (escluso personale)Altre spese (specificare)

Altre entrate relative al Piano territoriale (specificare) Distribuzione uscite previste per anno di competenza

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La speranza è che, leggendo “il calamaio e

l’arcobaleno”, a molti,

adulti e bambini, venga la voglia di giocare a

“facciamo che noi facevamo la legge 285”