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Inserto Avicunicoltura Avicunicoltura Inserto 36 Settembre 2002 Allevamenti bio, quanto si spende per le strutture PAOLO ROSSI, ALESSANDRO GASTALDO CRPA, Reggio Emilia L’adozione del sistema di produ- zione biologico potrebbe dare al com- parto avicolo buone potenzialità di svi- luppo; ma prima di avviare questo tipo di attività bisogna fare i conti con le problematiche relative agli aspetti strutturali e organizzativi dell’alleva- mento e con i costi da sostenere per adeguarsi ai vincoli imposti dalle nor- mative. Infatti, il regolamento Ce 1804/99 e il successivo decreto ministeriale del 4 agosto 2000, relativo alle modalità di attuazione dell’allevamento bio, indica- no per gli edifici zootecnici una serie di norme da rispettare che garantiscono il libero movimento agli animali, la di- sponibilità di un’adeguata superficie per capo, l’accessibilità ad aree esterne e un ambiente d’allevamento rispetto- so del benessere degli animali. Carico di animali Carico di animali e sistemi e sistemi di stabulazione di stabulazione Il quantitativo totale di deiezioni zootecniche non può superare i 170 chi- logrammi/anno di azoto per ettaro di superficie agricola utilizzata che corri- spondono, secondo l’allegato VII del re- golamento Ce 1804/99, a un limite mas- simo di 580 polli per ettaro. Per quanto riguarda i sistemi di stabulazione, il regolamento vieta l’al- levamento in gabbia e indica che i rico- veri devono soddisfare le seguenti con- dizioni: * le superfici minime di stabulazione imposte sono quelle riportate in tabella 1; * almeno un terzo del pavimento deve essere “solido” (pieno) e ricoperto di lettiera (paglia, trucioli di legno, sabbia, torba); Tab. 1 - Superfici unitarie di stabulazione per i polli da carne secondo il regolamento Ce 1804. Ricovero fisso 10 (1) 4 Ricovero mobile 16 (2) 2,5 TIPO DI STABULAZIONE SUPERFICIE COPERTA (N. CAPI/M 2 ) SUPERFICIE SCOPERTA (M 2 /CAPO) (1) Con un massimo di 21 kg di peso vivo per m 2 . (2) Con un massimo di 30 kg di peso vivo per m 2 . Solo nel caso di ricoveri mobili con pavimento di superficie non superiore a 150 m 2 che restano aperti di notte.

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Allevamenti bio, quantosi spende per le strutture

PAOLO ROSSI, ALESSANDRO GASTALDOCRPA, Reggio Emilia

L’adozione del sistema di produ-zione biologico potrebbe dare al com-parto avicolo buone potenzialità di svi-luppo; ma prima di avviare questo tipodi attività bisogna fare i conti con leproblematiche relative agli aspettistrutturali e organizzativi dell’alleva-mento e con i costi da sostenere peradeguarsi ai vincoli imposti dalle nor-mative.

Infatti, il regolamento Ce 1804/99 eil successivo decreto ministeriale del 4agosto 2000, relativo alle modalità diattuazione dell’allevamento bio, indica-no per gli edifici zootecnici una serie dinorme da rispettare che garantiscono illibero movimento agli animali, la di-sponibilità di un’adeguata superficieper capo, l’accessibilità ad aree esternee un ambiente d’allevamento rispetto-so del benessere degli animali.

Carico di animaliCarico di animalie sistemie sistemidi stabulazionedi stabulazioneIl quantitativo totale di deiezioni

zootecniche non può superare i 170 chi-logrammi/anno di azoto per ettaro disuperficie agricola utilizzata che corri-spondono, secondo l’allegato VII del re-golamento Ce 1804/99, a un limite mas-simo di 580 polli per ettaro.

Per quanto riguarda i sistemi distabulazione, il regolamento vieta l’al-levamento in gabbia e indica che i rico-veri devono soddisfare le seguenti con-dizioni:* le superfici minime di stabulazioneimposte sono quelle riportate in tabella1;* almeno un terzo del pavimento deveessere “solido” (pieno) e ricoperto dilettiera (paglia, trucioli di legno, sabbia,torba);

Tab. 1 - Superfici unitarie di stabulazione per i polli da carnesecondo il regolamento Ce 1804.

Ricovero fisso 10(1) 4Ricovero mobile 16(2) 2,5

TIPO DI STABULAZIONE SUPERFICIE COPERTA(N. CAPI/M2)

SUPERFICIE SCOPERTA(M2/CAPO)

(1) Con un massimo di 21 kg di peso vivo per m2.(2) Con un massimo di 30 kg di peso vivo per m2. Solo nel caso di ricoveri mobili con pavimento di superficie non superiore a 150m2 che restano aperti di notte.

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* ciascun ricovero non deve contenerepiù di 4.800 polli;* la superficie totale utilizzabile dei ri-coveri per il pollame da carne non devesuperare i 1.600 metri quadrati per ogniunità di produzione.

Inoltre, gli animali devono poteraccedere a parchetti all’aperto ogni-qualvolta le condizioni climatiche loconsentano e, nei limiti del possibile,per almeno un terzo della loro vita (al-meno 27 giorni). Le aree di esercizioesterne devono essere recintate e rico-perte di vegetazione per la maggiorparte della loro superficie e devonoconsentire agli animali un facile acces-so ad un numero sufficiente di abbeve-

ratoi e mangiatoie (vedi foto a lato).Per quanto riguarda le condizioni

microclimatiche dell’ambiente d’alleva-mento, il regolamento biologico forni-sce indicazioni confuse e superficiali va-lide per tutti gli animali. Infine, oltre al ri-spetto di questi parametri, nella realiz-zazione di un ricovero biologico per pol-li da carne occorre considerare:– l’età minima di macellazione, pari a 81giorni;– l’uso di razze e linee genetiche a cre-scita lenta;– il vuoto sanitario nell’intervallo tra l’al-levamento di un gruppo e il successivo;– il parchetto esterno, che deve esserelasciato a riposo per un periodo non in-feriore a 40 giorni (tale norma non siapplica quando si tratta di pochi capi dibestiame con una superficie di pascola-mento non definito).

Allevamento, dueAllevamento, duesistemi a confrontosistemi a confrontoTra le varie specie zootecniche, i

polli da carne sembrerebbero prestarsiegregiamente all’allevamento biologi-co, sia per il sistema di stabulazionepraticamente analogo a quello utilizza-to negli allevamenti convenzionali (sta-bulazione a terra su lettiera permanen-te), sia per le superfici di stabulazioneindicate dal regolamento biologico inlinea con quelle dell’allevamento con-venzionale. La differenza sostanziale èrappresentata dalle aree di esercizioesterne.

La costruzioneLa costruzionedi nuovi ricoveridi nuovi ricoveriNella tabella 2 vengono proposti i

costi indicativi di costruzione riferiti adue tipologie d’allevamento idonee perla produzione biologica e di una tipolo-gia convenzionale. La valutazione deicosti di costruzione dei ricoveri per l’al-levamento del pollo da carne è statasvolta con metodo analitico.

La tipologia stabulativa convenzio-nale presa in esame è un ricovero per5.760 polli (peso di macellazione di 2,5chilogrammi), con stabulazione a terrasu lettiera permanente. Il ricovero, del-le dimensioni interne di 40 x 12 metri,garantisce una superficie coperta distabulazione di 0,083 metro quadra-to/capo, pari a 12 capi/metro quadrato.

Le tipologie stabulative biologicheprese in esame sono:a) un ricovero per 4.800 polli leggeri(peso di macellazione di 2 chilogram-mi) con stabulazione a terra su lettierapermanente e aree esterne di esercizioa rotazione (figura 1);b) un ricovero per 2.520 polli pesanti(peso di macellazione di 4 chilogram-mi), con stabulazione a terra su lettierapermanente e aree esterne di esercizioa rotazione.

Si tratta di due soluzioni stabulati-ve analoghe a quella convenzionaleproposta, realizzate in un ricovero dellestesse dimensioni e caratteristiche. Inquesto caso, però, sono previste areeesterne di esercizio recintate e ricoper-te di vegetazione.

Nel caso dei polli leggeri il ricoveroè in grado di ospitare 4.800 capi, conuna superficie coperta di stabulazionedi 0,1 metri quadrato/capo (10 capi/me-tro quadrato) e una superficie scopertadi stabulazione di 4 metri quadrati/capoa rotazione (metà della superficie, su unlato del ricovero, è utilizzata in un ciclo,mentre l’altra metà, sul lato opposto delricovero, è utilizzata nel ciclo successi-vo, garantendo in questo modo il tem-po minimo di riposo del terreno impo-sto dal regolamento).

Nel caso dei polli pesanti il ricove-ro è in grado di ospitare 2.520 capi, conuna superficie coperta di stabulazione

Settembre 2002

Ricovero per avicoli con parchettiesterni.(Foto Arch. CRPA)

Tab. 2 - Costi di costruzione per l’allevamento convenzionalee per l’allevamento biologico a lettiera permanente del pollo da carne.

CONVENZIONALEPollo fino a 2,5 kg di peso vivo 19,63 – 20,14 232,41 – 242,73 232,41 – 242,73BIOLOGICOPollo “leggero” 25,82 – 26,34 253,06 – 263,39 11,88 – 12,91(fino a 2 kg di peso vivo)Pollo “pesante” 47,00 – 47,51 242,73 – 253,06 21,17 – 22,21(fino a 4 kg di peso vivo)

TIPOLOGIA D’ALLEVAMENTO COSTO/M2 DI SUPERFICIE DI STABULAZIONE

COSTO/M2 DI SUPERFICIECOPERTA

COSTO/CAPOSTABULATO

IMPORTO (EURO)

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di 0,19 metri quadrati/capo(5,25 capi/metro quadrato) e

una superficie scoperta di sta-bulazione di 4 metri quadrati/capo a ro-tazione.

Con riferimento al costo unitarioper capo, si evidenziano i maggiori co-sti delle soluzioni biologiche. In partico-lare, l’allevamento convenzionale delpollo da carne, con peso finale tipico di2,5 chilogrammi, comporta un investi-mento medio di 19,88 euro/capo, men-tre l’allevamento biologico si differen-zia nettamente in base al peso finale dimacellazione: il pollo leggero di 2 chilo-grammi ha un costo medio di 26,08 eu-ro/capo, mentre il pollo pesante di 4 chi-logrammi necessita di un investimentoper le strutture di 47,26 euro/capo.

È importante sottolineare che i co-sti sopra indicati non comprendono ilvalore del terreno immobilizzato dal-l’attività d’allevamento, che risulta dientità rilevante nel caso dell’alleva-mento biologico.

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I costiI costidi ristrutturazionedi ristrutturazioneIl costo relativo alla ristrutturazio-

ne “biologica” della soluzione conven-zionale varia a seconda del peso finaledei polli: nel caso del pollo leggero èmediamente pari a 2,32 euro per postodisponibile nella nuova soluzione, conuna diminuzione della capienza del pol-laio del 17 per cento; nel caso del pollopesante è mediamente pari a 2,38 europer posto disponibile, con una diminu-zione della capienza del pollaio del 56per cento.

Per esempio, nel caso in cui si vo-glia ristrutturare un ricovero della ca-pienza massima di 4.000 polli da 2,5chilogrammi in ricovero biologico perpolli da 2 chilogrammi, si può calcolarela nuova capienza (4.000 - 17% = 3.419posti) e stimare l’investimento per la ri-strutturazione (3.419 x 2,32 = 7.932,08euro).

Per i polli da carne bio, la predispo-sizione di parchetti esterni recintati e ri-coperti da vegetazione rappresenta si-curamente uno degli interventi piùonerosi per l’adeguamento al sistema

Il costo di produzione del pollo biologico leggero di 2,3 chilogrammi nel2001 è stato pari a 1,27 euro/chilogrammo, mentre negli allevamenti cheproducono il pollo pesante di 4 chilogrammi il costo di produzione è di1,51 euro, con un incremento modesto (+1%) rispetto all’anno preceden-te. Nello stesso periodo, il costo di produzione del pollo convenzionale da2,4 chilogrammi è stato di 0,81 euro/chilogrammo.La differenza rispetto all’allevamento convenzionale è da ricercare in-nanzitutto nella maggiore spesa sostenuta negli allevamenti biologiciper l’alimentazione; questa voce rappresenta il 54 per cento del costo to-tale nel caso del pollo leggero, ma sale al 72 per cento nel pollo pesante.Le cause di questo scarto derivano dall’obbligo di utilizzare alimenti bio-logici, i quali hanno un costo elevato (mediamente 0,32 euro negli alle-vamenti biologici, contro 0,22 euro in quelli convenzionali), ma anche dalbasso indice di conversione degli alimenti, dovuto alla lunghezza del ci-clo produttivo. Il lavoro e i costi di gestione fanno registrare valori più elevati rispetto agliallevamenti convenzionali a causa delle dimensioni inferiori degli alleva-menti biologici, ma anche per il minore numero di cicli produttivi che siriescono a realizzare (al massimo 3,5 contro i teorici 5,4 negli allevamen-ti convenzionali). Infine, negli allevamenti biologici il costo per interessi e ammortamentisugli investimenti risulta consistente a seguito delle alte spese sostenu-te per capo allevato, aggravate dal minore numero di cicli produttivi rea-lizzati in queste strutture. Complessivamente essi incidono per 0,06 eu-ro/chilogrammo di carne prodotta per il pollo leggero, mentre scendonoa 0,04 euro/chilogrammo per il pollo pesante.

Eugenio Corradini - Crpa, Reggio Emilia

I COSTI DI PRODUZIONEDEL POLLO DA CARNE

Ricovero biologico per 4.800 polli da carne (fino a 2 chilogrammi di peso vivo) alettiera permanente con parchetti esterni a rotazione.

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di produzione biologico. Basti pensareche la sola realizzazione della recinzio-ne ha un costo che varia dai 10,33 ai12,91 euro al metro.

Un altro intervento necessario perla ristrutturazione dei ricoveri conven-zionali è la predisposizione degli uscio-li, completi di porticina a ghigliottina,per l’uscita degli animali nei parchettiesterni (103,29 ÷ 129,11 euro/cadauno).

In conclusione, lo studio ha messo

in luce i maggiori costi delle strutturenell’allevamento biologico rispetto aquello convenzionale, pari al 31 percento nel caso del pollo leggero da 2chilogrammi e al 138 per cento nel casodel pollo pesante da 4 chilogrammi.

Nella valutazione di queste per-centuali – in particolare nel caso delpollo pesante – non bisogna però di-menticare che l’allevamento conven-zionale di riferimento produce polli di

2,5 chilogrammi, quindi dipeso abbastanza simile aquello del pollo biologi-co leggero, ma molto in-feriore rispetto al peso del pollo biolo-gico pesante. Se il confronto del costod’investimento per il pollo biologicopesante fosse stato fatto con il costod’investimento per un pollo convenzio-nale pesante (per la verità poco diffu-so), la differenza sarebbe stata di entitàpiù contenuta. �

Settembre 2002

Ecco come si produconole “uova della salute”

FEDERICO SIRRI, ADELE MELUZZIDipartimento di Scienze degli Alimenti,Università di Bologna

Il consumatore italiano è uno deipiù esigenti per quanto riguarda la qua-lità dei prodotti alimentari ed è semprepiù attento alla propria salute, orientan-dosi sempre più frequentemente, nellascelta degli alimenti, verso quelli piùleggeri, dietetici e salubri.

La ricerca scientifica, in questi ulti-mi anni, per soddisfare le esigenze deiconsumatori si è spinta ancora piùavanti, con l’obiettivo di produrre ali-menti che, se consumati con regolaritàed in quantità appropriate, possonosalvaguardare la salute dell’uomo esvolgere un ruolo di prevenzione versole più diffuse e temute malattie delle so-cietà “avanzate”.

La regolare assunzione di acidigrassi polinsaturi a lunga catena dellaserie omega-3 (PUFA omega-3), pre-senti esclusivamente nelle alghe mari-ne e nei pesci, ha un effetto positivo nel-la prevenzione della arteriosclerosi e,più in generale, delle malattie cardiova-scolari. È però possibile trasferire que-sti PUFA omega-3 anche in altri alimen-ti, in modo da aumentare l’ingestionegiornaliera di queste molecole sempli-cemente consumando cibi “arricchiti”,senza quindi consumare necessaria-mente pesce o inghiottire capsule.

LL’arricchimento’arricchimentocon PUFcon PUFA omega 3 A omega 3 L’uovo di gallina è un alimento

completo e versatile, ricco di proteinedi elevato valore biologico, come puredi lipidi facilmente digeribili grazie allostato emulsionato in cui si trovano neltuorlo. Ma l’uovo è pure ricco di fosforoassimilabile, di ferro e di vitamine lipo-solubili (nel tuorlo) e idrosolubili (nel-l ’ a l b u m e ) :manca solo lavitamina C. L’u-nica pecca nel-la qualità nutri-zionale dell’uo-vo è costituitadal livello di co-lesterolo che,peraltro, nel-l’ultimo decen-nio è notevol-mente diminui-to. Inoltre il suoruolo nell’ali-mentazione èstato assai ridi-mensionato.Pertanto solo lepersone congravi problemimetabolici do-vrebbero limi-

tare l’assunzione di colesterolo con glialimenti.

L’uovo è un alimento dotato di unacomposizione chimica facilmente mo-dellabile intervenendo in modo appro-priato sulle caratteristiche della dietadella gallina. In alcune prove eseguitepresso il Dipartimento di scienze deglialimenti dell’Università di Bologna èstato dimostrato che è possibile au-mentare di 4-5 volte il contenuto di PU-

FA omega-3nell’uovo, ag-giungendo almangime dellagallina piccoledosi di olio dipesce. L’aumento deiPUFA omega-3ha interessatoproprio quegliacidi grassiconsiderati bio-logicamentepiù attivi nellaprevenz ionedelle malattie,ovvero gli acidigrassi doco-s a e s a n o i c o(DHA) ed eico-sapentaenoico(EPA). Paralle-

(Foto Rebeschini)