Energia: la sfida delle fonti tradizionali: petrolio e dintorni · La crescita della domanda di...

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Dicembre 2010 Energia: la sfida delle fonti tradizionali: petrolio e dintorni Regione Regione Emilia-Romagna Bologna 13 dicembre 2010

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Dicembre 2010

Energia: la sfida delle fonti tradizionali: petrolio e

dintorniRegione Regione Emilia-Romagna

Bologna 13 dicembre 2010

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Il contestoScenari di domanda energetica mondialeI fossili e il problema delle emissioni di CO2 Perché sale la domanda di energia

Il sistema energetico ItalianoIl bilancio energetico italiano e le sue criticitàCrescita elettricaGli obiettivi sulle emissioni e sulle rinnovabili

Energia in Emilia Romagna L’andamento dei consumi e il ruolo dei fossiliProduzione di energia da fossili in Emilia Romagna Sviluppo, energia e fonti di energia in Emilia Romagna

Industria degli idrocarburi e l’indotto in Emilia Romagna I distretti petroliferi dell’Emilia Romagna Investimenti cantierabili in Italia nel settore idrocarburiImpatto su investimenti in Emilia Romagna e occupati

Indice

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Il presente documento sintetizza l’importanza degli idrocarburi, gas e petrolio, nel consumo della Regione

Emilia Romagna, nel contesto più generale del sistema energetico italiano e mondiale.

Le principali conclusioni del documento sono:

•La domanda mondiale di energia continua a crescere e circa l’80% è coperto da fonti fossili, situazione

destinata a mutare solo marginalmente nei prossimi anni;

•Le emissioni di CO2 saliranno, soprattutto dal settore dei trasporti e dalla produzione di elettricità;

•L’Italia è sbilanciata sui consumi di gas soprattutto per le centrali elettriche;

•L’Emilia Romagna è la seconda regione dopo la Lombardia per consumi di energia, circa 14 Mtep quelli

finali e 18 quelli lordi;

•Dopo la recessione del 2009, i consumi dovrebbero riprendere leggermente grazie alla crescita

economica e alla maggiore efficienza;

•Il 90% dei consumi primari di energia della regione riguardano idrocarburi, petrolio e gas;

•L’Emilia Romagna è uno dei principali distretti dell’indotto dell’industria petrolifera italiana;

•La gran parte degli investimenti bloccati nel settore di produzione di idrocarburi in Italia, oltre 5 miliardi di

€, verrebbero realizzati in Emilia Romagna, la regione storicamente più importante per il petrolio in Italia.

Sommario e conclusioni

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Il contesto

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Biomasse

Idroelettrico e rinnovabiliNucleare

Carbone

Gas

Petrolio

Consumi mondiali di energiaMiliardi di tonnellate equivalenti petrolio

2009: 12,3 Mld.tep

2030: 16,7 Mld.tep

L’Italia è uno dei più importanti Paesi industrializzati e il suo sistema energetico èinserito in quello internazionale da cui dipende con dinamiche che sono simili.

I consumi mondiali di energia continueranno a crescere nei prossimi vent’anni, dopo la momentanea interruzione del 2009 dovuta alla crisi economica. I combustibili fossili copriranno circa l’80% dei consumi totali. La ragione fondamentale della crescita è dovuta alla necessità di migliorare le condizioni di vita di miliardi di persone che tuttora non hanno accesso a forme di energia commerciale. Tuttavia, anche nei Paesi ricchi i consumi saranno in crescita, seppur in misura contenuta.

Il peso delle nuove rinnovabili, eolico, solare e nuove biomasse, rimarrà limitato, anche nelle migliori delle ipotesi, al 5% del totale., contro l’attuale 0,2%.

La crescita della domanda di energia al 2030 (1)

Elaborazioni NE Nomisma Energia

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La domanda mondiale di energia dovrebbe salire nei prossimi 20 anni di oltre 4 mld. tep, crescita che sarà coperta per gran parte da fonti fossili.

Le fonti rinnovabili conosceranno un incremento sostenuto in termini percentuali, soprattutto quelle nuove come l’eolico e il fotovoltaico, ma il loro ruolo rimarrà confinato a meno del 5% della domanda mondiale di energia, contro l’attuale Le rinnovabili tradizionali, grande idroelettrico e biomasse contribuiranno maggiormente, ma anche queste con un peso minore rispetto ai fossili.

L’incremento del consumo di fossili per coprire la domanda di energia comporterà la crescita delle emissioni di CO2 rendendo urgenti politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici.

La crescita della domanda di energia al 2030 (2)

0,83

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1,63

0,190,33

0,48

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2,5

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4,5Biomasse

Idroelettrico e rinnovabili

Nucleare

Carbone

Gas

Petrolio

Variazione della domanda di energia primaria per fonte2009-2030, miliardi di tonnellate equivalenti petrolio

+ 4,38

Elaborazioni NE Nomisma Energia

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1990 2005 2008 2030

Altr i

Residenziale

Transporto

Industr iae costruzioni

Altre industrie energetiche

Altr i autoproduttori

Produzione elettricità e calore

20,7

27,129,4

40,3

Emissioni mondiali di gas serra in miliardi tonn. eq. CO2da produzione di energia

Più consumi di energia più CO2

I maggiori consumi di energia comportano una costante crescita delle emissioni di CO2.

I settori maggiormente responsabili sono quelli dome più è sostenuta la domanda di energia, ovvero la mobilità del trasporto e la produzione di elettricità.

Elaborazioni NE Nomisma Energia

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Altri

Af rica

Sud e Centro America

Altri OCSE Nord America

Giappone

Medio Oriente

India

Cina

Russia

USA

Europa OCSE

Consumi mondiali di gas(miliardi metri cubi gas)

Dopo la caduta del 2009, dovuta alla crisi economica, i consumi di gas dovrebbero ritornare sul trend crescente che dura da oltre 40 anni. La crescita sarà più sostenuta nei Paesi di nuova industrializzazione, mentre saràpiù contenuta nei Paesi OCSE, in particolare negli USA e in Europa. L’area OCSE rimarràcomunque la principale zona di consumo e quella di maggiore importazione.

Europa OCSE

Sempre maggiori consumi di gas, anche in Europa

Elaborazioni NE Nomisma Energia

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da importazioni totali

da importazioni ex URSS

Europa OCSE: dipendenza da importazioni di gas importazioni nette su consumi

La dipendenza dell’Europa

Da sempre il principale problema delle politiche energetiche dell’Europa è quello della dipendenza da importazioni di energia. Negli ultimi anni, con la crescita dei consumi e il calo della produzione interna, la dipendenza da gas ha assunto maggiore importanza rispetto a quella di un tempo da petrolio.

Le crisi delle forniture dalla Russia dell’inverno 2005-2006 e del gennaio 2009 hanno reso piùdelicato il problema. Da qui la necessità di diversificare le forniture attraverso anche la realizzazione di nuove linee e di nuovi rigassificatori.

Elaborazioni NE Nomisma Energia

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Il sistema energetico Italiano

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In Italia, come negli altri Paesi industrializzati, esiste una forte relazione fra sviluppo economico e crescita dei consumi energetici. I tentativi di rompere questo legame ne hanno ottenuto solo un rallentamento.

La crescita futura dell’economia italiana comporterà inevitabilmente il ricorso a maggiori consumi di energia. Le politiche per il risparmio energetico, in corso da oltre 30 anni, hanno l’effetto di far scendere il contenuto di energia per unità di PIL, ma la relazione rimane comunque positiva.

La domanda di energia (1)

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250

0

200.000

400.000

600.000

800.000

1.000.000

1.200.000

1.400.000

1.600.000

1.800.000

1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2020 2030

Prodotto interno lordoscala sinistra Mil.€2000

Consumi di energia: milioni tonnellate equivalenti petrolio (Mtep) scala destra

Previsioni

Prodotto interno lordo (Mil.€ 2000) e consumi di energia (Mtep)

Elaborazioni NE Nomisma Energia

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Partendo da consumi di 182 milioni tep (Mtep) nel 2009, ipotizzando una crescita del PIL dell’1,2% all’anno e un calo dell’intensitàenergetica dello 0,6%, la domanda energetica dell’Italia raggiungerà i 220 Mtep nel 2030. Si tratta di previsioni allineate al trend di lungo termine su cui convergono tutti i centri di analisi.

La crescita sarà coperta per lo più dai maggiori consumi di gas che dovranno anche compensare il calo del petrolio. Questo spostamento avverrà nel settore termoelettrico.

Sostenuta sarà la crescita delle rinnovabili, mentre rallenterà l’espansione delle importazioni di elettricità.

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1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2020 2030

Italia: domanda di energia (Mil.tep)

Carbone

Rinnovabili

Gas

Petrolio

Importazioni elettriche

Nucleare

2009: 182

2030: 220

Previsioni

La domanda di energia (2)

Elaborazioni NE Nomisma Energia

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Italia: terzo mercato del gas in Europa

Elaborazioni NE Nomisma Energia su dati BP e OECD

0 20 40 60 80 100

UKGermania

ItaliaFranciaSpagnaOlandaTurchiaBelgio

RomaniaPolonia

UngheriaAustria

Repubblica …Slovacchia

IrlandaPortogalloDanimarca

NorvegiaGrecia

FinlandiaBulgariaLituania

SwizzeraSvezia

Consumi di gas in Europa (mld.mc)

Italia

Fonte: BP eOECD

L’Italia è uno dei grandi mercati del gas in Europa, con consumi di circa 80 mld.mc che la collocano al terzo posto dopo UK e Germania.

Rispetto agli altri Paesi, l’Italia ha una forte dipendenza da importazioni per gli usi nella produzione di elettricità. Le importazioni della Germania, che in termini assoluti sono superiori a quelle dell’Italia, pesano meno in termini percentuali sul bilancio energetico, per il forte ricorso a nucleare e carbone. Il mercato UK, il primo in Europa, è caratterizzato da sempre dall’alta produzione interna, in forte calo negli ultimi anni. Francia e Spagna, che consumano quasi la metà dell’Italia e che importano tutto, hanno da tempo realizzato numerosi terminali di rigassificazione.

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Il sistema elettrico italiano si contraddistingue per avere la più alta dipendenza da idrocarburi nella produzione di elettricità, con una quota del 70% contro il 22% della media europea.

In passato ciò ha riguardato i consumi di olio combustibile, mentre negli ultimi anni si èverificato un forte aumento del gas, destinato a permanere nei prossimi anni.

Al 2010 la quota del gas copre quasi il 60%, comportando una delicata dipendenza del sistema elettrico da quello gas. Ciò rende necessario investire urgentemente in impianti di importazione gas tali da diversificare le fonti di approvvigionamento.

L’offerta di elettricità in Italia

Elaborazioni NE Nomisma Energia su dati Terna

0

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200000

300000

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500000

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Copertura della domanda elettricità in Italia (GWh)

Import

Nucleare

Altri fossili

Gas

Prodotti petroliferi Carbone

rinnovabili

Gas per l’80% importato

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Elaborazioni NE Nomisma Energia

La copertura della futura domanda di gas

Rispetto al passato, la copertura della domanda è oggi più tranquillizzante, grazie all’espansione dei gasdotti esistenti e alla realizzazione di nuovi terminali. Tuttavia, la rigidità del legame con il settore elettrico e l’alta dipendenza da Nord Africa e Russia, impongono la realizzazione di nuovi progetti di importazione.

Altro gasdotto o terminale

Altro terminaleBrindisi BGAdriatic LNGPanigagliaNorvegia

Libia

Algeria

Russia

OlandaProduzione nazionale 0

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1970 1980 1990 2000 2010 2020 2030

Offertadi gas in Italia(miliardi mc)

Domanda Ancora mancanti e in corso di realizzazione

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1978

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1990

1994

1998

2002

2006

2010

2014

2018

2022

2026

2030

Produzione Gas

Consumo Gas

Produzione e Consumo di Gas in ItaliaMtep

Deficit interno 2010: 90%

Produzione e Consumo di Gas in ItaliaMtep

Deficit interno 2010: 89%

Elaborazioni NE Nomisma Energia

Crescenti importazioni di gas

Il deficit del gas è un fenomeno nuovo e per molti versi preoccupante. La produzione nazionale, crollata negli ultimi 10 anni, aveva in passato garantito un minimo di autosufficienza energetica, essendo, assieme alle rinnovabili, l’unica fonte interna.

Mentre cala la produzione, la domanda cresce a ritmi sostenuti. Ciò è trainato dai consumi per la produzione di energia elettrica, dove la dipendenza dall’estero diventa strategicamente più delicata per:

•scarsa flessibilità per passare ad altri combustibili nelle centrali;

•forte legame delle importazioni dai gasdotti;

•sostenuta crescita della domanda elettrica.

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Energia in Emilia Romagna

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L’Emilia Romagna: la seconda regione per consumo

26,3 14,4

12,3 12,2

10,2 9,5

8,9 7,0

6,3 3,7 3,6 3,4

3,1 2,9

2,7 2,3 2,2

1,0 0,6 0,4

- 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0

LombardiaEmiliaRomagna

VenetoPiemonte

LazioPuglia

ToscanaSicilia

CampaniaMarche

Friuli V. GiuliaSardegna

LiguriaAbruzzo

Trentino A.A.Umbria

CalabriaBasilicata

ValleD'AostaMolise

Consumo finale di energia nelle regioni italiane (milioni tonnellate equivalenti petrolio, tep

Consumo finale, inferiore di circa 4 Mtep a quello lordo

Elaborazioni NE Nomisma Energia

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La domanda di energia per fonti

Nel 2005, ultimo anno con dati ufficiali, oltre il 90% della domanda primaria in Emilia Romagna è stata coperta da idrocarburi, gas e prodotti petroliferi. . Questa alta quota è dovuta alla completa assenza nella genere azione elettrica di carbone e di idroelettrico.

Gli alti consumi di prodotti petroliferi, comunque in linea con la quota nazionale, sono riconducibili al settore trasporti.

Il gas è la fonte più importante, con quasi 11 Mtep, consumato soprattutto nella generazione elettrica, nell’industria e nel settore civile.

Tale struttura di consumo sbilanciata sugli idrocarburi rimarrà sostanzialmente immutata nei prossimi anni, anche ipotizzando, molto ottimisticamente, un aumento di quasi tre volte delle fonti rinnovabili e un forte contenimento dell’intensità energetica.

0,3 0,5 0,6 0,7 1,51,8

2,71,1 0,9

1,1

6,06,0

5,9 5,55,0

5,5

7,2 10,810,1

9,9

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0

14,0

16,0

18,0

20,0

1988 2000 2005 2010 stime

2020 previsioni

Gas

prodotti petroliferi

Import energia elettrica

Rinnovabili

Carbone

Consumi di energia in Emilia Romagna(milioni tonnellate equivalenti petrolio, tep)

Idro-carburi

13,8

16,6

18,4

17,117,5

Elaborazioni NE Nomisma Energia

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Zona

A

Zona

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Zona

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Em

ilia

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Mar

che

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te

Abr

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Lom

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Cal

abria

Zona

C

Ven

eto

Tosc

ana

Produzione gas per regione/zona marina (2009, milioni m3)

La produzione di energia elettrica in Emilia Romagna

L’Emilia Romagna, assieme al suo mare, chiamato Zona A , è l’area di maggiore produzione nazionale di gas metano, con poco più di 4 miliardi mc di gas all’anno, pari a circa un terzo dei consumi della regione.

Il progressivo esaurimento dei giacimenti al largo è destinato a ridurre nei prossimi la produzione in Emilia Romagna.

Elaborazioni NE Nomisma Energia

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Consumi di energia in Emilia Romagna(milioni tonnellate equivalenti petrolio, tep)

Previsioni

Consumi di energia in Emilia Romagna(milioni tonnellate equivalenti petrolio, tep)

Previsioni

Previsioni di domanda in Emilia Romagna

I consumi di energia dell’Emilia Romagna sono attesi crescere moderatamente nei prossimi anni, per effetto di una crescita del PIL compensata da un sensibile miglioramento dell’intensità energetica.

Negli ultimi anni si è verificato un sensibile calo dovuto alla recessione economica che ha investito anche la regione e che come in tutt’Europa ha causato un drastico ridimensionamento dell’attività produttiva con minori richiesta di energia.

Nei prossimi anni, scontando un ripresa dell’attività produttiva, i consumi energetici dovrebbero essere in leggera crescita di nuovo verso i 18 Mtep.

Elaborazioni NE Nomisma Energia

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Capacità di importazione in Italia

Il sistema gas italiano è uno dei più sviluppati d’Europa, cresciuto a partire dagli anni ’50, trasporta ai consumatori finali circa 80 mld.mc gas all’anno, di cui 70 importati.

E’ un sistema che poggia su tre direttrici di importazione: dall’Europa Nord Occidentale, dalla Russia e dal Nord Africa.

L’Emilia Romagna, oltre ad essere stata la prima regione ad avere una rete estesa, èanche oggi il fulcro del sistema, in particolare nello stoccaggio di Minerbio, dove arriva il gasdotto Transmed che parte dell’Algeria e la nuova linea dal rigassificatore di Rovigo.

Dicembre 2010

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Industria degli idrocarburi e l’indotto in

Emilia Romagna

Dicembre 2010

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Dicembre 2010 24

353

315

292

272

269

269

264

261

248

236

212

200

198

161

157

148

124

120

97 94 9072 72 68

59 58 53 49 47 42 38 35 35 33 31 31 25 25 24 17 17 15 13 12 11 11 11 10 1010

4

0

50

100

150

200

250

300

350

400FG BO C

HPR M

TR

A MI

PC CR FE MO PZ CB

PE CL

RG EN FR CT

TE RE

AP BS AN MC

RO

NO PV CZ TV FO AG BG TP AV SR CS

PS PA BN FI ME

CE AL PI SA VE RM VC

Altre

Pozzi perforati in Italia per provincia (1895-2009 )

Altre: province con meno di 10 pozzi (GO, IS, MN, UD, PD, AQ, LT, PG, VR, AT, BA, CN, PN, BL, CA, VA, VI, AR, MS, RC, RI, TO, CO, GR, LE, RN, SI, TN)

Bologna

ParmaRavenna

PiacenzaFerrara

Modena

Reggio Emilia

Forlì - Cesena

Emilia Romagna: la regione con il numero maggiore di pozzi

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Piattaforme e strutture assimilabili in Italia Numero di piattaforme in produzione nel mare del Nord (UK e Norvegia)

Piattaforme in Italia e nel Mare del Nord

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0500

100015002000250030003500400045005000550060006500700075008000850090009500

100001050011000

1860

1862

1864

1866

1868

1870

1872

1874

1876

1878

1880

1882

1884

1886

1888

1890

1892

1894

1896

1898

1900

1902

1904

1906

1908

1910

1912

1914

1916

1918

1920

EmiliaValledel Lir iValledel Pescara

Produzione St orica It aliana tep

La prima produzione in Italia concentrata in Emilia

I primi pozzi perforati furono concentrati soprattutto nell’Emilia, sulle colline che vanno dalle province di Bologna a quella di Parma, con una produzione che divenne significativa verso la fine del 1800.

Del resto era lì che da sempre si sapeva di manifestazione spontanee di idrocarburi dal sottosuolo ed era in quella zona che si stava arrivando gli effetti della seconda rivoluzione industriale che stava esplodendo in quegli anni nel Nord Europa.

Il petrolio prodotto serviva per la distillazione in prodotti più leggeri destinati all’illuminazione. Già in quegli anni l’Italia stava importando crescenti volumi di petrolio dagli Stati Uniti, l’allora principale produttore mondiale.

Nei primi anni del ‘900 crescenti volumi di prodotti petroliferi venivano impiegati per la motorizzazione allora nella sua prima fase di sviluppo.

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In base a stime direttamente utilizzando i dati fornitici da Assomineraria, esistono progetti di investimento bloccati in impianti di idrocarburi per circa 5,4 Mld.€. La figura fornisce una disaggregazione per tipologia di progetto e per localizzazione regionale. La gran parte dei progetti riguarda investimenti al largo, off-shore, e stoccaggi.

Si tratta di progetti immediatamente cantierabili, già decisi dalle aziende e per i quali sono già state allocate risorse finanziarie interne delle società che, paradossalmente in un periodo di scarsitàdi credito dalle banche, devono invece rimanere immobilizzate.

Potenziali investimenti in idrocarburi in Italia

Elaborazioni e Stime NE - Nomisma Energia su dati Assomineraria

5,4 Mld.€

0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600

Basilicata

Veneto

Sicilia

Lombardia

E. R.

Abruzzo

Marche

Calabria

Mare *TerraStoccaggi

Investimenti per regionee per tipologia (T, M, S)Mil. €

* Le nostre ipotesi si basano sull’attribuzione delle aree off-shore alle Regioni di fronte alle quali sono localizzate

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Investimenti in regione e da fuori regione

Il confronto fra importo dell’investimento della struttura in loco e ammontare di investimenti che nell’indotto realizza la Regione, fornisce un’idea dell’importanza di un distretto petrolifero regionale. L’Emilia Romagna è la regione che avrebbe maggiori benefici in termini di investimenti.

Valore delle strutture (giacimenti o stoccaggi) realizzati in Regione

1.521

925

687

630

398

324

244

181

148

113

55

44

41

41

4

706

711

-

1.338

1.000

438

1.002

-

-

-

-

108

-

-

52

0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600

Emilia RomagnaLombardia

ToscanaBasilicata

SiciliaAbruzzo

VenetoLiguriaEstero

SardegnaMolise

MarchePiemonte

PugliaCalabria

Confronto fra importo dei progetti nella Regione e investimenti realizzati nella Regione (M €)

Indotto realizzato in Regione

Elaborazioni e Stime NE - Nomisma Energia su indagine diretta e dati Assomineraria

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Per ogni Regione sono disponibili i dati di investimento per branca e, applicando il moltiplicatore di addetti per Mil.€ di investimento, si arriva ad una stima occupazionale degli addetti degli investimenti bloccati. Dei quasi 34 mila occupati complessivi 3324 possono essere definiti diretti, impiegati pertanto vicino alla realizzazione della struttura, e oltre 30 mila indiretti, indipendentemente dalla localizzazione dei titoli. Si tratta di un impatto circoscritto all’attività delle aziende del settore e non tiene conto dell’effetto moltiplicatore sull’economia.

L’Emilia Romagna sarebbe la regione che otterrebbe i maggiori benefici in termini di occupazione.

Il numero di occupati per Regione

Elaborazioni e Stime NE - Nomisma Energia su indagine diretta e dati Assomineraria

Novembre 2009

10.556

6.019

3.555

2.877

1.738

1.371

1.069

914

762

665

350

301

235

106

0

292

322

1187

576

553

294

70

29

0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000

EmiliaRomagna

Lombardia

Basilicata

Sicilia

Liguria

Veneto

Abruzzo

Sardegna

Toscana

Estero

Molise

Piemonte

Marche

Puglia

Calabria

da progetti nella Regione

da progetti in tutta Italia

N umero di occupat i da proget t i nella Regione e da proget t i in t ut t a It alia

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Dicembre 2010 30

MIRANDOLA

SALSOMAGGIORE

ALFONSINE

CORTEMAGGIORE

FORNOVO

SILLARO

SANTERNO

I pozzi attualmente sfruttati