acquedotto Pugliese
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7/21/2019 acquedotto Pugliese
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L'Acquedotto Pugliese
Definita nell'antichità "sitibonda Apulia" dal poeta latino Orazio, la Puglia ha sofferto per secoli una
cronica penuria d'acqua dovuta alla particolare morfologia del suolo, di natura calcarea e porosa,
che disperde l'acqua a grandi profondità. Vi si poteva far fronte soltanto mediante la costruzione di
pozzi e con la raccolta delle acque piovane. Spesso però veniva utilizzata anche l'acqua che
scorreva per le strade, e nelle campagne l'acqua delle paludi, e data la mancanza di una rete fognariasi viveva nel rischio continuo di gravi epidemie. Agli inizi del secolo scorso, dopo l'ennesima
epidemia che aveva causato migliaia di morti, fu avviata la costruzione dell'acquedotto pugliese da
parte del governo Giolitti. Secondo il progetto dell'ing. Camillo Rosalba, la condotta principale
doveva captare alcune sorgenti presenti in territorio irpino, nei comuni di Cassano Irpino e
Caposele, e attraversare l'Appennino mediante lunghe gallerie per portare l'acqua fino in Puglia,
un'opera dalle dimensioni colossali. L'impresa fu terminata con rapidità, se si considera che
all'epoca non si disponeva delle macchine di oggi, e nel 1915 l'acqua arrivò a Bari. La rete è stata
successivamente ampliata per raggiungere le province di Foggia, Lecce e Matera, così oggi
l'Acquedotto pugliese risulta essere il più lungo del mondo. Il ramo principale della rete, detto
Canale principale, attraversa insediamenti urbani e rurali, superfici boschive e montuose,
scomparendo spesso alla vista nei lunghi tratti in galleria o superando gole e fiumare su spettacolariviadotti in pietra. Il risultato di quest'opera dalle ardite soluzioni ingegneristiche appare anche in
perfetta armonia con l'ambiente circostante, e un'escursione lungo la strada di servizio, che in alcuni
tratti corre lungo la condotta, aggiunge al fascino degli ambienti naturali intatti quello dell'opera
dell'uomo. Con una piccola guida al trekking pubblicata nel Maggio del 2000 a cura del Circolo
aziendale Acquedotto pugliese sono stati segnalati alcuni segmenti del Canale principale, tra cui un
paio che si trovano proprio lungo il percorso della ciclovia. La strada di servizio dell'Acquedotto si
presenta a fondo naturale, generalmente abbastanza regolare, ed è percorribile anche in bicicletta
purché sia dotata di coperture robuste di dimensioni generose, almeno 700x35 oppure 26x1.75.
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