Acque Minerali / 2 – ogni anno si potrebbero guadagnare 2 mln di € in più (Giornale Lucano)

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alle pagine 5 - 6 - 7 a pagina 11 alle pagine 15 e 16 alle pagine 8 e 9 È successo a Potenza Le fontane di Potenza I vostri commenti a: Ma quanto ci CASTAno? - Dossier/1 Rifiuti per strada: Potenza come Napoli? Non proprio, ma… i n t u t t e l e c a s s e t t e p o s t a l i d i P O T E N Z A 26.500 GRATIS COPIE “ciutarrie” Oggi sul web si può comprare anche un’auto. L’unico problema è che ci si mette un po’ a scaricarla! ------------------------------------------- Indagini su Berlusconi: le prossime intercettazioni saranno diffuse solo negli orari protetti L’ultima settimana l’ho tra- scorsa a Bologna dove, per il caldo (e soprattutto l’umidità), ho acquistato tante bottigliet- te d’acqua Lilia vendute al bar tra 1 e 2 euro. Già ad ottobre 2007 ci siamo occupati di Ac- que Minerali con una inchie- sta “Ce l’hanno data a bere” e quindi mi sono ri-chiesto: ma, in 4 anni, cosa è cambiato per noi Lucani, poveri (economica- mente) ma ricchi (di risorse) ? In Italia si imbottigliano, ogni anno, 11 miliardi di litri d’ac- qua. Il volume d’affari, nel 2009 è stato di 2,3 miliardi, invariato rispetto all’anno precedente, ma in continua ascesa negli ultimi trent’anni, come dimostrano i dati riportati nel rapporto Be- verfood 2010-2011. Dal 1980 ad oggi, i consumi sono aumentati di 5 volte e con loro anche la pro- duzione di acqua imbottigliata. Quello procapite è di circa 200 litri (vantiamo il primato europeo di consumo di acqua in bottiglia con 192 litri per abitante) ma cosa ri- mane al territorio per lo sfrutta- mento delle fonti e poi, davvero l’acqua minerale è più controllata ovvero sicura di quella che esce dal rubinetto così come i cittadi- ni pensano e si augurano? Da uno studio realizzato dal prof. De Vivo comparando 80 pa- rametri chimici, in 187 bottiglie di acqua minerale e 157 acque da rubinetto, è emerso che molte acque minerali presentano una serie di problemi in relazione alla concentrazione di arsenico, beri- glio, uranio, nitriti e nitrati che però, ancora non sono normati dalla legge. Queste voci, se ri- scontrati nell’acqua da rubinetto non sarebbero consentiti perché la legge è molto più stringente per le acque potabili rispetto a... edizione POTENZA città quattordicinale Anno VI • n. 10 dal 20 settembre al 3 ottobre 2011 Acque minerali /2 ogni anno, nelle casse regionali potrebbero entrare, 2 milioni di euro in più ! ...continua alle pagine 2 e 3

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alle pagine 5 - 6 - 7

a pagina 11

alle pagine 15 e 16

alle pagine 8 e 9

è successo a Potenza

Le fontane di Potenza

I vostri commenti a: Ma quanto ci CASTAno? - Dossier/1

Rifiuti per strada: Potenza come Napoli?Non proprio, ma…

in tutte

le ca

ss

ette postali di POTENZA

26.500GRATIS

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“ciutarrie”Oggi sul web si può comprare anche un’auto.

L’unico problema è che ci si metteun po’ a scaricarla!

-------------------------------------------Indagini su Berlusconi:

le prossime intercettazionisaranno diffuse solo negli orari protetti

L’ultima settimana l’ho tra-scorsa a Bologna dove, per il caldo (e soprattutto l’umidità), ho acquistato tante bottigliet-te d’acqua Lilia vendute al bar tra 1 e 2 euro. Già ad ottobre 2007 ci siamo occupati di Ac-que Minerali con una inchie-sta “Ce l’hanno data a bere” e quindi mi sono ri-chiesto: ma, in 4 anni, cosa è cambiato per noi Lucani, poveri (economica-mente) ma ricchi (di risorse)?

In Italia si imbottigliano, ogni anno, 11 miliardi di litri d’ac-qua. Il volume d’affari, nel 2009 è stato di 2,3 miliardi, invariato rispetto all’anno precedente, ma in continua ascesa negli ultimi trent’anni, come dimostrano i dati riportati nel rapporto Be-verfood 2010-2011. Dal 1980 ad oggi, i consumi sono aumentati di 5 volte e con loro anche la pro-duzione di acqua imbottigliata.

Quello procapite è di circa 200 litri (vantiamo il primato europeo di consumo di acqua in bottiglia con 192 litri per abitante) ma cosa ri-mane al territorio per lo sfrutta-mento delle fonti e poi, davvero l’acqua minerale è più controllata ovvero sicura di quella che esce dal rubinetto così come i cittadi-ni pensano e si augurano?

Da uno studio realizzato dal prof. De Vivo comparando 80 pa-rametri chimici, in 187 bottiglie di acqua minerale e 157 acque da rubinetto, è emerso che molte acque minerali presentano una serie di problemi in relazione alla concentrazione di arsenico, beri-glio, uranio, nitriti e nitrati che però, ancora non sono normati dalla legge. Queste voci, se ri-scontrati nell’acqua da rubinetto non sarebbero consentiti perché la legge è molto più stringente per le acque potabili rispetto a...

edizione POTENZA cittàquattordicinale • Anno VI • n. 10dal 20 settembre al 3 ottobre 2011

Acque minerali /2ogni anno, nelle casse regionali potrebbero entrare,

2 milioni di euro in più !

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dal 20 settembre al 3 ottobre [email protected]

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Acque minerali / 2quelle minerali/naturali i cui valori di riferimento (entro cui alcuni valori devono restare) non sono gli stessi delle acque da rubinetto al punto che, la eventuale presenza di queste concentrazioni, di fatto ren-

derebbe l’acqua del rubinetto NON potabile. Ad esempio nei limiti delle acque mine-rali, non sono presi in consi-derazione alcuni valori come Alluminio, Ammonio e Solfati mentre altri, come il Boro ed il Manganese, hanno valori superiori. In sostanza, le acque minerali non sono pure come vogliono farci credere ed alcune di que-ste non avrebbero passato

il “test” del rubinetto: un paradosso! Tant’è che il Giurì di Autodisciplina Pubblicita-ria ha giudicato ingannevole il claim dello spot che recitava “Acqua minerale. Molto più che potabile”

Le acque minerali, c’è chi le beve e chi... ci “man-gia”. Tra questi, di sicuro, non i Comuni che danno in affitto le proprie fonti. I ca-noni di concessione pagati alle Regioni dalle socie-tà imbottigliatrici per lo sfruttamento di acqua da sorgente, non sono certo proporzionati allo sfrutta-mento commerciale.

Le pagine della nostra prima inchiesta sulle acque minerali pubblicata il 12 ottobre 2007

La Regione Basilicata fa pagare soltanto 0,30 euro al metro cubo di acqua imbottigliata e 69,80 euro per ettaro, con una soglia minima di 6980,80 euro annui.

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applicabili=

€ 2.300.000,00

€ 0,30 ogni 1.000 litri=

€ 0,0003 euro al litro

920.000.000 litri imbottigliati in basilicata

Esempio di come potrebbero entrare nelle casse regionali 2 milioni di euro in più ogni anno

In Basilicata si pagano appena 30 centesimi a metro cubo (ovvero ogni mille litri imbottigliati). Il che vuol dire € 0,0003 al litro, ben al di sotto delle € 2,50 di ca-none massimo, stabilito nel 2006 dalla Conferenza delle Regioni.Pensate: poiché in Basilicata si imbottigliano in un anno circa 1 milione di metri cubi di acqua minerale (920.000.000 litri) nelle casse della Regione Basili-cata potrebbero entrare - se si applicassero le linee guida nazionali - € 2.300.000,00 anziché delle (pre-sunte) € 276.000,00 attuali ovvero almeno 2 milioni di euro/anno in più.

Acque minerali:la privatizzazione delle sorgenti in Italia

Roma, 22 marzo 2011

circa 170 le società che operano in questo settore, con oltre 300 marche. Hanno imbottigliato nel 2009 12,4 miliardi di litri. Un business che negli ultimi venti anni è letteralmente raddoppiato.

Quando la Coca Cola acquistò la Lilia, ci fu un accordo tra la Regione e la multinazionale affinché nelle cam-pagne pubblicitarie dell’acqua Lilia venissero citate alcune zone della nostra regione, come il Vulture. Solo che, dopo i primi spot con le suddette citazioni “que-sto è un paese del Vulture con il suo parroco, la casa di riposo…. ma nel Vulture c’è una cosa che si trova solo qui: le sorgenti dell’Acqua Lilia …..”, i nuovi spot non citano più i luoghi d’origine della “meravigliosa” acqua lucana (giovani fin da giovani) limitandosi ad inserire per 2 secondi il logo “Fonti del Vulture”.

Oltre alla Basilicata, sono ancora 6 le regioni che non hanno in alcun modo aggior-nato i canoni dopo l’appro-vazione del 2006 delle linee guida (Provincia autonoma di Bolzano, Emilia Romagna,

Liguria, Marche, Molise, Sar-degna). Insieme rappresenta-no circa il 25 per cento delle concessioni attive sul territo-rio nazionale: una su quattro. In alcuni casi si è di fronte a vere e proprie regalie. In Li-guria, ad esempio, una legge regionale del 1977, ancora in vigore, stabilisce che per ogni ettaro dato in concessione, si paghino 5 euro. In Molise vige ancora il Regio Decreto del 1927 e si pagano solo 10 euro per ogni ettaro. Non va meglio in Emilia Romagna e

in Sardegna dove per ettaro si pagano, rispettivamente, 19 e 37 euro.

Legambiente e Altrecono-

mia a Marzo 2011 hanno pre-sentato il Rapporto: “Acque

minerali: la privatizzazione delle sorgenti in Italia” da cui si evince che solo 2 regioni hanno previsto i canoni più alti: Veneto > 3 euro a metro cubo di acqua e fino a 587 euro per ettaro e Lazio > 2 euro per metro cubo imbottigliato e fino a 120 euro per ettaro. Promosse con riserva per aver previsto il doppio canone sul-la superficie della concessione e sui volumi di acqua, superio-re o uguale a 1 euro a metro cubo: Valle d’Aosta, Marche, Provincia autonoma di Tren-

to, Sicilia (anche se fa pagare solo 11 euro per ettaro), Um-bria, Friuli Venezia Giulia. In questa categoria anche le due Regioni che fanno pagare le aziende solo per i metri cubi emunti con canoni in linea con le indicazioni nazionali, e cioè Toscana e Abruzzo. Ri-mandate invece, perché pre-vedono canoni in funzione dei volumi di acqua ma al di sotto di 1 euro per metro cubo im-bottigliato, Piemonte,

Lombardia, Basilicata e Campania.

Aumentando le tariffe di-minuirebbe la produzione di acqua minerale, il conseguen-te aumento dei prezzi al con-sumo e una diminuzione della domanda che porterebbe a 4 principali benefici:

1. un minor utilizzo di bot-tiglie di plastica,

2. meno camion addetti al trasporto delle casse d’acqua, dal nord al sud e dal sud al nord Italia,

3. un minor sfruttamento della falde sotterranee con un conseguente riequilibrio del

sistema4. un maggior introito per

le casse regionali.

La questione, fortuna-tamente, non è sfuggito ad alcuni nostri consiglieri re-gionali (Alessandro Singetta/

Api, Gennaro Straziuso, Luca Braia, Pasquale Robortella/Pd e Giannino Romaniello/Sel) che lo scorso 5 agosto, hanno presentato una pro-posta di legge finalizzata

ad “armonizzare i proventi della commercializzazio-ne delle acque minerali con quelli di altre regioni italiane e con quanto stabilito dalla Conferenza delle Regioni”. Speriamo che venga appro-vata. Subito. Sarebbe un se-

gnale, concreto, di valorizzare le nostre (ricche) risorse e di fare politica, davvero nell’in-teresse dei lucani.

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