3650 giorni d’acqua - Acquedotto Lucano

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3650 giorni d’acquauna storia tutta lucana

diecianniacquedottolucanodiecianniacquedottolucano

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4 / I lucani e la loro risorsa: il sogno 6 / Storia di una goccia: il logo 11 / anno 2002 / Un euro per ogni abitante 23 / anno 2003 / Si parte con il servizio 37 / anno 2004 / AL in tutti i comuni 51 / anno 2005 / La maggioranza ai sindaci 63 / anno 2006 / Bilancio in positivo 73 / anno 2007 / Nuovi Comuni tra i soci 83 / anno 2008 / Tra intese e cantieri 95 / anno 2009 / Meno costi e più qualità111 / anno 2010 / La riconquista dei potabilizzatori125 / anno 2011 / Un ann0 ricco di energia145 / anno 2012 / Il sogno continua147 / La comunicazione155 / Nomi e volti di una storia

sommario

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i lucani e la loro risorsa:il sognoCon Acquedotto Lucano la Basilicata ha realizzato

un sogno durato cinquant’anni: quello di gestire

autonomamente una delle sue principali risorse

identitarie, l’acqua.

Siamo nel decimo anno dalla determinazione con cui

i Comuni lucani stabilirono che a gestire il servizio

idrico integrato, in tutta la Basilicata, dovesse essere

un’azienda lucana: era l’8 luglio 2002. Il 30 luglio

dello stesso anno, 73 sindaci, davanti al notaio

potentino Antonio Di Lizia, firmarono l’atto costitutivo

di Acquedotto Lucano, investendo, simbolicamente,

un euro per ciascun abitante delle loro comunità: in

tutto, 454.727 euro. Un capitale sociale addirittura

irrisorio per lo scopo che ci si prefiggeva: gestire

un servizio così complesso e allo stesso tempo

fondamentale come l’erogazione dell’acqua potabile,

la depurazione, la fogna e tutta una serie di attività

connesse. Per di più cercando di sottrarre l’acqua al

controllo della Puglia e alla gestione di Acquedotto

Pugliese, un colosso con un capitale sociale di

41.385.574 euro, circa 100 volte quello di AL. Solo

una sfida? Molto di più. Si trattava per la Basilicata

di scommettere sulle proprie capacità e sulle proprie

potenzialità, di avere un progetto, una strategia di

sviluppo, fondata su elementi forti, che non possono

essere stimati sulla base del capitale sociale: risorse,

identità, territorio. Ecco di cosa si trattava. Tutta la

classe dirigente lucana, con il sostegno della sua

comunità, decise di puntare dritta su quell’obiettivo.

Dal primo gennaio 2003 la gestione è passata in

mani (pubbliche) lucane.

Cosa è successo in questi anni e come ripercorrere

quella che, per la Basilicata, è stata quasi una

rivoluzione? Il presente volume vuol rispondere a

queste domande, raccontando, anno dopo anno, i

fatti salienti della vicenda ed evidenziando da un

lato i presupposti normativi e la forte determinazione

politica che hanno sostenuto la nascita e l’evolversi

di Acquedotto Lucano, dall’altro le attività con cui i

cittadini dei 131 comuni della regione - sono stati resi

partecipi di questa impresa.

Acquedotto Lucano oggi è un complesso reticolo di

impianti e infrastrutture, collegate da più di 7.000

chilometri di tubazioni, che si distinguono fra

adduttrici (condotte che trasportano l’acqua dalla

sorgente, o dall’invaso, al serbatoio, e distributrici,

che trasportano l’acqua dal serbatoio ai rubinetti

delle abitazioni). Ai complessivi 10.300 chilometri di

reti idriche devono aggiungersi 3.400 chilometri di

condotte di acque reflue.

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5ilSogno 5ilS

In tutto, 13.700 chilometri di tubi con i quali non

solo è possibile collegare tutti i comuni della regione,

ma sarebbe possibile coprire l’intera distanza che

separa la Basilicata dalla Cina; la stessa lunghezza

del diametro della Terra.

Per esprimere in maniera chiara il legame tra

Acquedotto Lucano e il territorio può essere sufficiente

un numero: circa 450 milioni di euro. Sono quelli

investiti per realizzare nuove reti e rimettere a nuovo

quelle fatiscenti. Con effetti diretti sull’economia: per

la Banca d’Italia, è Acquedotto Lucano a trainare il

settore edile in Basilicata. Per non parlare dell’indotto:

per acquistare il materiale per le attività quotidiane

di lavoro non bisogna più rivolgersi ad una direzione

generale che stava in un’altra regione e che raramente

le acquistava da aziende lucane. Tutto avviene qui.

Attraverso il valore aggiunto trasferito nella

remunerazione ai 400 dipendenti e ai lavoratori

dell’indotto locale, sono circa 1.200 le famiglie lucane

che risentono positivamente della presenza del gestore

del servizio idrico integrato. È, questa, la capacità

di generare ricchezza sul territorio, sostenendo e

generando la domanda di beni e servizi. Nel corso

degli anni, il progetto di gestione autonoma della

risorsa idrica si è andato consolidando, investendo

ulteriormente tutto il sistema lucano, che non si

esprime solo nel controllo pubblico sul capitale:

perché eroga servizi, investe nell’ammodernamento

e nella manutenzione delle infrastrutture, bensì nel

complesso fatto anche di competenze tecniche,

conoscenze organizzative e progettuali. Un patrimonio

che rappresenta una ricchezza per il territorio e per il

suo sviluppo, ma anche un modello che si è imposto

nell’intero panorama nazionale, tanto che il Rapporto

sull’industria idrica italiana dell’Associazione studi

e ricerche per il Mezzogiorno, definisce Acquedotto

Lucano “un’eccellenza in Italia e nel Mezzogiorno”,

per avere realizzato “un sistema omogeneo di

gestione delle risorse idriche che offre la possibilità

di ottimizzare gli investimenti e migliorare la qualità

e l’efficienza del servizio ai cittadini”.

il sognodiecianniacquedottolucano

ilSogno

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Nel simbolo di Acquedotto Lucano, l’acqua - rappresentata da una goccia - cade dal cielo ed entra nel bacino, uscendone di eguale misura, senza nessuno spreco.

È osservando le cisterne naturali, alcune risalenti al periodo neolitico, che è nato il simbolo di Acquedotto Lucano: l’acqua, rappresentata da una goccia, entra dall’alto, viene raccolta nel bacino (un’antica cisterna in pietra rappresentata da un ovale) e ne esce di eguale misura, senza alcuno spreco. Queste antiche cisterne possiamo osservarle in diverse zone della Basilicata, vere e proprie oasi di pietra, straordinarie opere di ingegneria idraulica, al pari dei palombari e delle altre canalizzazioni tutt’oggi presenti.

storia di una goccia:il logo

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I sistemi di raccolta delle acque fondano l’esistenza di una civiltà antica, dalla preistoria ai nostri giorni. Un sistema millenario che rappresenta, da sempre, un modello sostenibile, simbolo di un sistema ecologico pensato per non sprecare nemmeno una goccia di acqua. Una peculiarità che Acquedotto Lucano ha voluto cogliere facendone, sin dal 2003, il proprio simbolo, il logo sociale, il carattere distintivo della propria missione di gestore del servizio idrico integrato in tutti i comuni della Basilicata, e proiettando nel futuro questa vocazione all’idrosostenibilità.

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annoduemiladue 11

anno 2002un euro per ogni abitante

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Martedì 30 luglio 2002: in una sala del Grande Albergo, a Potenza, 73 sindaci della Basilicata si sono dati

appuntamento per firmare l’atto di nascita della società destinata a subentrare ad Acquedotto Pugliese e

a 68 municipi nella gestione del servizio idrico integrato. Rappresentano 454.727 abitanti, circa l’80 per

cento della popolazione regionale. Sono loro i fondatori di Acquedotto Lucano. Il capitale sociale è fissato,

appunto, in 454.727 azioni del valore nominale di un euro ciascuna. C’è il sindaco di Oliveto Lucano, Cipriano

Garofalo, con 587 euro, perché tanti sono i suoi concittadini; e c’è, tra i soci, anche il Comune di Potenza,

che appena pochi mesi prima aveva stabilito di affidare il servizio idrico ad Acquedotto Pugliese (stipulando

anche la relativa convenzione di gestione) ma a cui l’Aato aveva fatto presente che la convenzione con Aqp

doveva ritenersi superata, in quanto era stato approvato il Piano d’ambito della Basilicata (il 29 giugno 2002)

e avviato l’iter per la costituzione di Acquedotto Lucano.

L’8 luglio di quell’anno, infatti, i sindaci lucani avevano stabilito di dare impulso alla costituzione di una

società pubblica interamente partecipata da tutti i Comuni della Basilicata, destinata ad acquisire dalla stessa

Autorità la gestione del servizio idrico integrato.

I Comuni danno prova di saper fare cose importanti in poco tempo: l’Acquedotto Lucano è una di queste, ed

è certamente una delle più significative.

Il 30 luglio, al Grande Albergo viene scelto anche il primo presidente di AL: è Vincenzo Santochirico, avvocato

quarantatreenne originario di San Mauro Forte, ma materano di adozione.

La sede sociale è in un locale della vecchia centrale del latte di Potenza, fino all’individuazione di uffici

appena più accoglienti in via della Tecnica: poche stanze per il consiglio di amministrazione ed una decina di

dipendenti, per un’impresa la cui portata è talmente grande da non poter nemmeno essere considerata certa.

Un’impresa accompagnata da entusiasmo e dedizione, fortemente sostenuta dalla volontà istituzionale che

percepiva gli umori diffusi tra la popolazione lucana: riappropriarsi, finalmente, della gestione dell’acqua.

Insomma, il 2002 è l’anno in cui viene messo a punto il quadro organico degli strumenti per la gestione

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13 Settembre 2002 - Potenzafirma della Convenzione di gestione da sinistra:

il presidente dell’AATO Frescura, il notaio Di Lizia e il presidente di AL Santochirico

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del sistema idrico integrato regionale. Numerosi Consigli comunali deliberano l’adesione ad AL, conferendo

alle risorse idriche la valenza di bene pubblico in un quadro di sostenibilità per le popolazioni. Il 25 luglio

la Giunta regionale approva la “Convenzione tipo per regolare i rapporti fra Aato e il gestore del servizio

idrico integrato”, e il disegno di legge relativo “alle forme e modalità di trasferimento del personale ai

soggetti gestori del servizio idrico integrato appartenente alle Amministrazioni comunali, consorzi e degli

enti pubblici adibiti allo stesso servizio”.

Un progetto che ha potuto fondarsi sul recepimento, da parte della Regione, della legge Galli e sugli

adempimenti conseguenti, fino alla costituzione dell’Ato, alla puntuale definizione del Piano d’ambito e della

tariffa del servizio idrico, che hanno posto le condizioni per l’affidamento del servizio idrico integrato (era

questa una delle condizioni richieste dall’Unione europea per ottenere la premialità). L’Unione, infatti, aveva

previsto l’assegnazione della premialità, pari al 6 per cento degli investimenti complessivi, per le Regioni che

al 30 settembre 2002 erano state in grado (tra l’altro) di individuare il soggetto gestore del servizio idrico

integrato nell’Ambito territoriale ottimale. Dunque, grazie anche all’affidamento del servizio ad Acquedotto

Lucano, la Basilicata ha potuto usufruire di ulteriori 84 milioni di euro di risorse comunitarie.

Così, il 3 settembre l’Aato ha potuto affidare la gestione del servizio idrico integrato ad AL, con decorrenza

primo gennaio 2003 e stabilendo al primo luglio dello stesso anno l’inizio della gestione operativa. Alla

decisione dell’Aato si oppone Acquedotto Pugliese che, non intendendo abbandonare i 64 comuni nei quali

Tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorchè non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa

che è salvaguardata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà(Legge Galli, 5 novembre 1994, n.36)

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01.tecnici di AL al lavoro

02.condotta adduttrice

02

03.lavori sulla condotta Lauria-Noce-Sinni

03

01

03

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chiusino in ghisa per pozzetto di ispezione

impianto di sollevamento idrico Marsico Nuovo

acqua

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opera da decenni, presenta ricorso al Tribunale amministrativo della Basilicata. Tra le due società inizia così

un lungo confronto nel corso del quale, oltre alle carte bollate, si cerca la via di un’intesa nel quadro di un

accordo complessivo tra la Puglia e la Basilicata (quest’ultima è ancora titolare del 12 per cento del capitale

di Aqp).

In attesa di definire la questione, il progetto di Acquedotto Lucano va avanti, con il consiglio di amministrazione

fresco di nomina ed i pochi dipendenti che si adoperano per arrivare preparati alla gestione operativa del

servizio. Innanzitutto, esaminando una ad una le difficoltà.

Un’attività complessa e impegnativa con cui - dopo aver proceduto ad una ricognizione dello stato dei comparti

del servizio idrico integrato e delle principali variabili socio economiche – si definiscono gli obiettivi della

nuova fase di gestione; si delineava con sufficiente nettezza lo scenario prossimo venturo, ma anche quello

più lontano nel futuro del servizio idrico integrato in Basilicata. Una delle scelte prioritarie adottate riguarda,

da un canto, la filosofia gestionale, dall’altro, il concreto modello organizzativo. Bisognava organizzarsi per

realizzare le opere previste dall’Accordo di Programma Quadro fra Regione Basilicata e il Governo nazionale con

interventi relativi alle reti idriche e fognarie, nonché agli impianti di depurazione, coerenti con le indicazioni

del Piano d’ambito. Organizzare AL anche dal punto di vista dell’articolazione territoriale: vengono individuati

sei centri operativi (Vulture Melfese, Potentino, Materano, Valle d’Agri, Metapontino e Pollino Lagonegrese),

a loro volta divisi (tranne il Potentino) in complessive 14 Aree operative (4 per il Vulture Melfese, 3 per il

Materano, 2 per la Valle d’Agri, 2 per il Metapontino, 3 per il Pollino Lagonegrese).

Nel disegnare i centri operativi e le aree si tiene conto, oltre che della geografia, della popolazione, delle

utenze, dello sviluppo delle reti (sia idriche che fognarie) del numero dei serbatoi e dei presidi depurativi. Le

aree – la più piccola delle quali ricomprende 4 comuni, la più grande 12 – hanno un’estensione sufficientemente

limitata da consentire una presenza diffusa e continua nei comuni, nonché interventi tempestivi ed efficaci

ed un rapporto ravvicinato con gli utenti, perciò più agevole ed efficace rispetto al passato. Con Acquedotto

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Pugliese, che è ancora il gestore del servizio in provincia di Matera, i rapporti non sempre sono facili, sia

per l’opposizione di Aqp all’affidamento della gestione ad AL (presenterà un ricorso al Tar per sospendere la

decisione dell’Aato) sia per quanto riguarda la definizione dei rapporti pendenti fra vecchio e nuovo gestore.

Altri impegni prioritari sono: la presentazione di un piano industriale, quale programma attuativo del piano

d’ambito, relativo alla gestione, agli investimenti, nonché alle nuove e diverse opportunità di implementazione

dell’attività; l’individuazione della soluzione per la fatturazione e la riscossione; l’acquisizione della liquidità

necessaria alla società; la presentazione ai soggetti sociali ed economici di un primo programma di investimenti

e delle modalità e contenuti delle procedure e degli atti relativi alle aggiudicazioni; l’individuazione e l’apertura

delle sedi delle aree operative; la definizione dei percorsi e delle modalità di ricapitalizzazione della società;

la redazione del Piano operativo triennale degli interventi; l’avvio di una prima campagna di informazione

sulla nuova gestione.

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01.la sede di AL di via della Chimica a Potenza

03.ingresso del serbatoio di accumulo nel comune di Bella

02.lavori di costruzione del serbatoio in località Torre a Latronico

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2002rassegna.stampa

All’Acquedotto Lucano tutte le reti di Basilicata / Aqp via alla privatizzazione / Basilicata, l’acqua ai Comuni / Acqua, l’ora dei lucani / Acquedotto Lucano all’opera / Il servizio idrico affidato all’Acquedotto spa...

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anno 2003si parte con il servizio

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In Basilicata il nuovo anno si apre con Acquedotto Lucano che assume la titolarità del servizio idrico integrato.

Una novità, tuttavia, che gli utenti non avvertiranno subito; infatti, per consentire il graduale passaggio dai

vecchi gestori al nuovo, l’Autorità d’ambito (il 19 dicembre 2002) aveva prorogato il termine del periodo

transitorio portandolo al 30 giugno. Fino a quella data, tutte le attività si svolgono così come era sempre

avvenuto: i 67 Comuni che fino al 31 dicembre del 2002 hanno gestito direttamente il servizio, e l’ Acquedotto

Pugliese nei 64 Comuni gestiti dalla società.

Dal punto di vista pratico, la principale novità consiste nell’inizio del processo di unificazione della tariffa;

mentre sino al 2002 in Basilicata si applicavano ben 68 differenti sistemi tariffari, AL introduce gradualmente

un sistema unico per tutti i cittadini lucani: 0,78 euro per metro cubo di acqua (0,42 per l’ acqua, 0,09 per

la fognatura, 0,26 per la depurazione).

Sei mesi di tempo, dunque, per farsi trovare preparati. Il consiglio di amministrazione nomina i suoi primi

due dirigenti: il direttore tecnico, l’ingegnere idraulico Gerardo Marotta - esperto del settore con esperienze

anche in ambito universitario -, e il capo del personale, Pasquale Ronga - che ricopriva l’analogo ruolo

all’ interno della società Snia Ricerche. Si definiscono le procedure per l’assunzione del personale addetto

alla gestione dei servizi idrici nei Comuni (circa 55 addetti) e si avviano le procedure per la ricognizione dei

beni, dei servizi e delle obbligazioni dei gestori precedenti (Comuni e Acquedotto Pugliese).

Le trattative con le organizzazioni sindacali sono proficue, nonostante la complessità di definire termini,

Il passaggio del servizio idrico da Acquedotto Pugliese ad Acquedotto Lucano costituisce la concreta manifestazione di un positivo ed efficace

spirito di collaborazione tra i soggetti istituzionali operanti nel settore idrico e corrisponde alla migliore tutela degli interessi pubblici.

(Filippo Bubbico e Raffaele Fitto, 30 dicembre 2002)

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da sinistra: Guido Viceconte, Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Raffaele Fitto, presidente Regione Puglia e Filippo Bubbico, presidente Regione Basilicata

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condizioni e modalità di trasferimento, la diversità dei contratti collettivi applicabili nel settore enti locali e

in quello gas-acqua.

Per superare le carenze del sistema infrastrutturale e per consentire il rinnovo delle reti sotto l’aspetto

tecnologico e funzionale, il Piano d’Ambito per la gestione delle risorse idriche in Basilicata ha previsto

investimenti ingenti, circa 350 milioni dei quali da utilizzare per la salvaguardia delle risorse e dell’ambiente,

rinvenienti dall’Accordo di programma quadro (APQ) stipulato tra la Regione ed il Governo.

In quanto soggetto attuatore dell’ambizioso programma di investimenti previsti dal Piano, AL costituisce una

struttura dedicata: è Acquedotto Lucano Progettazione Srl. La società nasce per dare risposte concrete in

materia di programmazione e realizzazione di interventi relativi al sistema idrico regionale.

Acquedotto Lucano Progettazione, partecipata interamente da Acquedotto Lucano Spa, si occupa della

realizzazione di studi di fattibilità, progettazione e direzione lavori, ricerche, studi di impatto ambientale,

attività tecnico-amministrative per lo svolgimento delle procedure per l’affidamento e la realizzazione di lavori

e servizi. La costituzione della società di progettazione rappresenta un obiettivo strategico per consentire

una rapida ed efficace attuazione degli investimenti ed una tempestiva realizzazione degli interventi che

consentiranno di fare in modo che l’acqua possa essere garantita in modo continuo alle utenze, realizzare

nuovi impianti di depurazione, migliorare e potenziare quelli esistenti. Inoltre, grazie a Acquedotto Lucano

Progettazione, diviene possibile rispondere alla necessità di uniformare le tipologie costruttive.

I primi due progetti approvati da Acquedotto Lucano, il 9 giugno, riguardano la messa in esercizio dei

I Comuni della Basilicata hanno dimostrato di saper fare cose importanti in poco tempo. L’Acquedotto Lucano è una di queste, ed è certamente

una delle più significative, attraverso la quale si realizza concretamente il sogno lucano dell’ultimo cinquantennio.

(Filippo Bubbico , presidente della Regione Basilicata - 29 aprile 2003)

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28 aprile 2003, assemblea di Acquedotto Lucano

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Serbatoio di accumulo nel comune di Venosa

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29annoduemilatre

depuratori consortili di Senise e Noepoli (per un importo di 700 mila euro) e l’adeguamento ed il rifacimento

della rete idrica del comune di Chiaromonte (il costo dell’intervento è di 1 milione 900 mila euro).

Gli investimenti rappresentano non solo la possibilità di migliorare le opere idropotabili, ma un’opportunità

per tutto il territorio, per realizzare un miglioramento della qualità sociale in Basilicata.

La data del primo luglio si avvicina e Acquedotto Lucano è impegnato a predisporre le modalità di servizio,

le forme di contatto con gli utenti, i piani operativi di gestione, l’apertura delle sedi territoriali: il tutto per

garantire un servizio efficiente, efficace e immediato, in una intensa e costante collaborazione con i sindaci

e con gli uffici tecnici comunali.

La gestione operativa comincia nei 67 comuni che vi provvedevano in autonomia. Sui muri delle città

campeggiano manifesti con lo slogan “Benvenuta acqua lucana” e l’immagine di un bambino che invita al

brindisi con un bicchiere d’acqua. La gestione delle risorse idriche rappresenta, per la Basilicata, una sfida

che ha tenuto coese tutte le forze vive della regione.

Ma con Acquedotto Pugliese non c’è ancora un accordo (o una decisione del tribunale) che consenta di

assumere la gestione negli altri 64 centri lucani.

Un primo punto a proprio favore AL può segnarlo il 10 luglio, quando il giudice amministrativo rigetta la

domanda di sospensiva proposta da Aqp. Pertanto, gli atti di affidamento del servizio idrico integrato al

nuovo gestore lucano conservano piena validità ed efficacia.

Il processo di autogoverno delle risorse idriche e l’attività di gestione appena iniziata proseguono e sono

destinate ad intensificarsi e ad ampliarsi nei giorni successivi. In effetti, dopo la prima settimana di operatività,

si va perfezionando la mappa delle sedi periferiche, cresce e si capillarizza il rapporto con gli utenti, si rende

più efficiente e tempestiva la rete dei controlli e degli interventi. L’attività di Acquedotto Lucano è accolta di

buon grado dagli amministratori comunali e dagli utenti, che percepiscono come patrimonio proprio il nuovo

gestore del servizio idrico integrato. Questo atteggiamento aiuta a superare difficoltà e criticità e a dare

ulteriore impulso ed entusiasmo alla società e ai suoi dipendenti, che si stanno prodigando per assicurare il

miglior servizio.

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Nel merito, la decisione del Tar è rinviata al 17 ottobre. Di fatto, l’attività di dismissione da parte di Aqp

è iniziata ben prima. Il 24 luglio, Aqp prende atto della presenza di AL trasferendo i servizi di fognatura

e depurazione gestiti nei comuni di Matera, Lavello, Venosa e Policoro, mentre per le restanti gestioni di

acquedotto comunica di restare “in attesa di conoscere i tempi e le modalità per il trasferimento delle

relative attività”. Per i lucani, è il segnale che la vertenza è ormai avviata ad una conclusione favorevole,

anche se i tempi saranno meno brevi di quelli auspicati.

L’11 ottobre, Acquedotto Lucano è in grado di offrire un bilancio dei primi tre mesi di gestione operativa, nel

corso dei quali ha realizzato una serie di interventi di manutenzione finalizzati ad ottimizzare, per quanto

possibile, la gestione ordinaria e straordinaria delle reti idriche, anche intervenendo con tempestività nella

riparazione dei disservizi. I tempi medi per la riparazione delle condotte idriche interessate dalle fughe di

acqua si sono ridotti notevolmente; infatti, solo in casi particolari si è dovuto ricorrere alla programmazione

degli interventi, e la loro durata non ha mai superato le 4 ore. Gli interventi di riparazione sono stati 360,

con la conseguenza di avere ottenuto un notevole risparmio di acqua: si è passati da un consumo medio di

540 litri al secondo registrato nel mese di settembre 2002, a 470 litri al secondo dello stesso mese del 2003.

Dunque, un risparmio di ben 6 mila metri cubi di acqua al giorno, con ricadute positive anche in termini

economici; questo dato assume un rilevo ancora maggiore se si considera che il numero delle utenze, nel

frattempo, è aumentato di circa 500 unità.

In collaborazione con i Centri di educazione ambientale (Cea) viene avviato il progetto “In viaggio con

l’acqua”, il programma di divulgazione e sensibilizzazione in materia di tutela delle acque e di sostenibilità

di una risorsa che solo apparentemente è inesauribile. Il progetto prevede, coerentemente con i principi

ispiratori di Agenda 21, un percorso di “condivisione ambientale” attraverso seminari itineranti nelle scuole

per diffondere le “buone pratiche” per un corretto uso dell’acqua con le prescrizioni ultime fornite dalla

conferenza di Kyoto nell’ambito dell’anno internazione dell’acqua e con il Piano nazionale di sviluppo

sostenibile, in cui la risorsa idrica diventa bene sociale primario.

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01.riparazione condotta nel comune di Satriano

03.lavori notturni di riparazione di una condotta in contrada Sciffra di Pignola

02.campioni d’acqua prima e dopo la depurazione

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didascalia.vasca di decantazione, serbatoio di accumulo, Palazzo San Gervasio

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33annoduemilatre

La relazione con gli utenti è prioritaria per AL che si adopera per un rapporto di chiarezza e di trasparenza.

In breve tempo è on line il sito internet, un portale telematico strutturato in maniera tale da offrire un’ampia

gamma di servizi e consentire un accesso consapevole all’informazione. Il rapporto con la comunità lucana

si salda anche nelle iniziative in difesa del territorio. Contro la costruzione della centrale di stoccaggio di

scorie nucleari a Scanzano Jonico. Acquedotto Lucano lancia l’appello “Il nucleare brucia la nostra acqua” a

personalità della cultura e dell’ambientalismo, ricevendo l’adesione, tra le altre, dell’associazione Green Cross

International, il cui presidente onorario è il Premio Nobel e senatore a vita Rita Levi Montalcini.

Una prova impegnativa per la struttura societaria è rappresentata dall’invio delle prime bollette: 18 mila nel

capoluogo di regione ed altre 31 mila agli utenti di 66 comuni. Acquedotto Lucano ha messo a disposizione

un numero verde ed un call center che viene letteralmente subissato da utenti alle prese con le tante novità

dovute al passaggio dalla gestione municipale. Molti di loro, in precedenza, non avevano mai ricevuto una

fattura per il consumo di acqua.

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2003rassegna.stampa

Acqua, primo bilancio / Aqp «cede» 64 comuni / È l’era di Acquedotto Lucano / Acquedotto Lucano è realtà / AL, al via la lettura contatori / Da domani la lettura dell’acqua in 39 comuni

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anno 2004AL in tutti i comuni

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Decenni di gestione di Acquedotto Pugliese; un anno e mezzo fra carte bollate, avvocati e tribunali; e poi, il

30 aprile, una firma ed una stretta di mano per sancire un accordo storico: Acquedotto Lucano è, anche di

fatto, il gestore unico del servizio idrico integrato in tutti i 131 comuni della regione. La presenza di Aqp in

64 comuni, durata quasi 50 anni, termina il primo maggio e la Basilicata, finalmente, può servirsi da sola.

A firmare l’intesa, nella sede materana di Confindustria, sono il presidente di AL, Vincenzo Santochirico,

l’amministratore unico di Aqp, Francesco Divella, ed il presidente dell’Aato Basilicata, Prospero De Franchi.

Finisce così una vertenza cominciata nel settembre 2002, quando l’Autorità d’ambito territoriale ottimale

della Basilicata ha individuato Acquedotto Lucano quale gestore unico del servizio. Contro questa decisione

Acquedotto Pugliese aveva presentato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale, che tuttavia ha

consentito alla richiesta congiunta dello stesso Aqp e di AL di non assumere nessuna decisione di merito,

dando così la possibilità di pervenire alla soluzione negoziale. L’accordo prevede che Acquedotto Lucano

estenda l’erogazione dell’acqua potabile da 67 a 131 comuni, mentre l’attività di depurazione e fogna è svolta

in via esclusa sin dal gennaio 2003. Inoltre, Aqp, che da tempo non emette fatture, ha rinunciato a riscuotere

la tariffa sui consumi maturati dal primo gennaio 2003, in favore di AL. La società lucana, dal canto suo,

riconosce all’ex gestore il fatturato non riscosso e le spese sostenute per assicurare la gestione nel corso

del 2003.

La sfida per l’autogoverno delle risorse idriche, a questo punto, può dirsi vinta: dal primo maggio tutti i

lucani hanno un punto di riferimento unico, che è la società che i sindaci della Basilicata hanno voluto. Il

rapporto con il territorio, le istituzioni, i cittadini e gli organismi che ne sono espressione, rappresenta per

AL un elemento distintivo della sua presenza e della sua attività. L’accordo raggiunto è il risultato della forte

determinazione con la quale è stato perseguito l’obiettivo: senza mai cedere alle difficoltà che si sono di

volta in volta presentate, anche di fronte a quelle apparentemente insuperabili. Una strategia condotta su

più fronti: dinanzi al Tar, difendendo la legittimità dell’affidamento da parte dell’Aato; nel confronto con

l’Acquedotto Pugliese, ricercando e prospettando soluzioni che potessero contemperare i rispettivi interessi.

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da destra il presidente di AL, Vincenzo Santochirico e il presidente dell’AATO, Prospero De Franchi, firmano l’accordo con AQP per il passaggio del servizio idrico integrato al gestore lucano

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diecianniacquedottolucano 40scuola

L’acqua vista dai bambini: centinaia di bambini partecipano all’iniziativa di AL a Matera e Potenza

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41annoduemilaquattro

Finalmente, dunque, viene data certezza e stabilità all’organizzazione dell’attività di gestione del servizio

idrico integrato. Si tratta di una svolta storica, un cambiamento epocale che coinvolge tutti i lucani e, allo

stesso tempo, di una grande opportunità di sviluppo.

La firma era stata preceduta da una serie di attività propedeutiche, che avevano sgomberato il campo da

qualsiasi dubbio circa l’esito finale della vicenda. Tra questi, il passaggio di 274 lavoratori dall’Acquedotto

pugliese e quello lucano, concertato con le organizzazioni sindacali e ratificato dalle assemblee indette

dalle Rsu. Ai dipendenti, il nuovo datore garantisce tutti gli inquadramenti precedenti, corrisponde la stessa

retribuzione annua lorda ed acconsente ad aprire le trattative per ampliare i loro diritti.

AL si dota anche di un codice etico, nella convinzione che la qualità del servizio risulterà tanto migliore

quanto più sarà assicurata, oltre che dalle regole, dai comportamenti individuali, dai valori morali di coloro

che, agli occhi del cittadino, ne hanno la responsabilità.

Ancora prima, il 3 marzo, il presidente della Regione, Filippo Bubbico, da azionista di Aqp aveva annunciato

l’intenzione di cedere alla Puglia la propria partecipazione azionaria, in un clima di rinnovata collaborazione

fra le due Regioni.

Nel frattempo, la società si è andata consolidando – attraverso più fasi - con l’ingresso di nuovi soci e

l’aumento del capitale sociale.

L’assemblea straordinaria degli azionisti di Acquedotto Lucano del 31 gennaio ha approvato l’aumento del

capitale, che passa da 454.727 euro, fino a circa 12 milioni di euro. Il 30 luglio 2002, infatti, quando i sindaci

di 73 dei 131 Comuni della Basilicata costituirono la società, atri 13 Comuni, pur avendo deliberato la loro

adesione nei rispettivi Consigli, non riuscirono ad espletare in tempo utile tutte le pratiche; l’assemblea,

inoltre, apre le porte anche a tutti gli altri Enti che decideranno di deliberare l’adesione. Ciascun Comune,

come è già avvenuto all’atto di fondazione, partecipa versando un euro per ciascun residente.

L’altra modalità per l’aumento del capitale sociale riguarda invece il conferimento ad AL della quota parte del

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diecianniacquedottolucano 42

canone di concessione della gestione del servizio idrico integrato, che lo stesso Piano d’ambito ha destinato

alla capitalizzazione della società, e le cui concrete modalità sono già state approvate dai sindaci lucani nel

corso dell’assemblea dell’Aato del 26 novembre 2003.

A seguito di queste operazioni, sono 21 i Comuni nuovi soci di Acquedotto Lucano, che, andandosi ad

aggiungere agli altri 73, diventano complessivamente 94. Mentre al conferimento del credito aderiscono 59

Comuni. Pertanto, il capitale sociale di Acquedotto Lucano passa a complessivi 7.507.310 euro.

I sindaci della Basilicata, dunque, mettono un ulteriore tassello al progetto di riorganizzazione della gestione

delle risorse idriche della regione.

Mentre si operano importanti scelte strategiche e si organizza il passaggio dei dipendenti e della gestione da

Aqp, Acquedotto Lucano progetta ed investe in nuove infrastrutture.

Sessantanove opere, progettate validate e messe a gara, nel corso del 2004, per investimenti complessivi

che ammontano a 138,5 milioni di euro. Gli investimenti previsti – che interessano una sessantina di comuni

sparsi in tutta la regione - riguardano essenzialmente interventi per rendere efficienti le opere esistenti,

l’estensione della rete, la realizzazione di nuovi impianti, il potenziamento della capacità di depurazione,

oltre ad una campagna di ricerca perdite attraverso l’installazione di tecnologie avanzate. Ci sono cantieri di

notevole consistenza, anche economica, come il risanamento della rete idrica e la realizzazione del nuovo

collettore fognario di Rionero in Vulture, per un importo complessivo di 7.500.000 euro, oppure interventi

di minori dimensioni, come quello per il nuovo sistema di alimentazione di contrada Varco d’Izzo a Potenza,

Siamo ad una svolta storica, un cambiamento epocale che coinvolge tutti i lucani: i cittadini, oltre che utenti e clienti,

sono essi stessi i fondatori e gli azionisti di Acquedotto Lucano, coloro che in ultima analisi ne decidono la legittimazione.

(Vincenzo Santochirico, presidente di Acquedotto Lucano - 12 maggio 2004)

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01.interno del serbatoio Epitaffio a Potenza

03.Tursi, condotte adduttrici

02.sorgente Aggia, comune di Paterno

01

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diecianniacquedottolucano 44

per il quale l’impegno finanziario è di 45.000 euro. E poi ci sono le cosiddette misure di compensazione

ambientale che riguardano essenzialmente i comuni macro-fornitori di acqua. Alcuni di questi progetti sono

già stati aggiudicati alle imprese che eseguiranno i lavori, gli altri saranno appaltati entro il 31 dicembre.

Con i progetti approvati e già appaltati, o in via di aggiudicazione, Acquedotto Lucano riesce a realizzare un

programma di investimenti addirittura più avanzato di quello previsto dal Piano d’ambito.

Un programma che, oltre agli interventi pubblici, conta sulla tariffa come mezzo di finanziamento degli

investimenti. Un altro dato rende l’idea del lavoro svolto sino ad ora: gli investimenti procapite banditi da AL

superano del 50 per cento quelli previsti dal Piano d’ambito.

Lo stato delle reti e degli impianti in Basilicata rendeva indifferibile un’attenzione tutta rivolta all’innovazione

e al riammodernamento dell’intero sistema. Basti pensare che fino al 2003 il valore complessivo delle perdite

in rete in Basilicata era pari al 63,6 per cento del volume di acqua approvvigionata. E ciò a causa dell’età

media delle condotte piuttosto avanzata: la metà delle reti ha più di trent’anni, ma molto spesso si tratta

di reti realizzate negli anni cinquanta e, comunque, raramente dopo gli anni ottanta, questo perché dalla

seconda metà degli anni ottanta vi è stata una caduta vertiginosa degli investimenti nel settore idrico.

L’impatto sull’economia della regione è fortissimo. I cantieri sono in grado di occupare direttamente 349

unità lavorative, alle quali devono aggiungersene altre 95 per la manodopera indiretta. Delle 69 gare il 60

per cento è stato assegnato a imprese lucane. I lavori interessano 49 dei 131 comuni lucani. Gli interventi

riguardano la realizzazione di 11 tratti di condotte fognarie, 14 nuovi tronchi di rete idrica, due serbatoi

di nuova costruzione e quattro nuovi depuratori. Venti, inoltre, i tronchi fognari interessati a rifacimenti e

adeguamenti, 19 tronchi di rete idrica e due depuratori.

Nel corso del 2004 AL ha effettuato 10.802 interventi. Sono stati 342 i lavori di manutenzione effettuati sugli

impianti di depurazione 9.300 sulla rete idrica, 3.700 su quella fognaria, 310 sugli impianti di sollevamento.

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ciclo

serbatoio sorgente Aggia - Paterno

sorgente del Frida

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didascalia.torrente Frida – San Severino Lucano

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47annoduemilaquattro

La razionalizzazione dei servizi, inoltre, ha consentito di dimezzare i costi: dal 2001 al 2004, si è passati dai

102 milioni di euro spesi dalla precedente gestione ai 50 milioni di AL.

Non solo condotte e impianti. I servizi migliorano anche grazie ad attività innovative e di sensibilizzazione

ed educazione.

Infatti, il sito internet www.acquedottolucano.it diventa uno sportello polivalente aperto al pubblico 24 ore su

24 e in tutti i giorni dell’anno, grazie allo sportello on line, attraverso il quale è possibile verificare i propri

consumi, comunicare l’autolettura, effettuare volture, conoscere l’importo della propria bolletta, oppure fare

richieste di intervento

Gli utenti che scelgono di utilizzare i servizi dello sportello on line ricevono la card di adesione al Club di

Acquedotto Lucano. Si tratta di un’iniziativa finalizzata alla promozione della cultura, della lettura, del tempo

libero e dei servizi, e che consente di accedere ad un mondo di sconti e di agevolazioni, grazie ad una

tessera che dà diritto a sconti per andare a teatro, al cinema, fare acquisti in libreria, andare allo stadio o

al palazzetto dello sport, visitare musei e pinacoteche, usufruire di parcheggi ed autobus pubblici, utilizzare

impianti sportivi, assistere a spettacoli in tutta la Basilicata.

Nasce anche “UtilitieS”, il magazine dedicato ai servizi pubblici locali, con particolare riferimento al settore

delle risorse idriche, che si rivolge ad un pubblico ampio, con l’obiettivo di informare, di rendere tutti

partecipi dei grandi processi evolutivi che sono in atto nei servizi pubblici locali. Con “UtilitieS”, dunque,

l’house organ diventa un vero e proprio magazine informativo: un giornale il cui scopo è anche di divulgare

e diffondere all’esterno i valori aziendali ed una nuova cultura di utilizzo delle risorse idriche.

Il 5 aprile a Potenza ed il 20 maggio a Matera, più di mille bambini delle scuole materne ed elementari

partecipano al concorso “L’acqua vista dai bambini”.

Il concorso, che rientra nell’ambito dell’iniziativa nazionale di Confservizi “Giornata dei Servizi Pubblici

Locali”, prevede che i piccoli studenti partecipino attraverso disegni, fotografie o tecniche multimediali.

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2004rassegna.stampa

Più liquidi per Acquedotto Lucano / Tutti i comuni lucani ad AL / La Regione Basilicata diventerà socio di Acquedotto Lucano. Pronta la delibera / Acquedotto Lucano è unico gestore / Tutti i Comuni lucani ad AL

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diecianniacquedottolucano 50

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���� annoduemiladue 51

anno 2005la maggioranza ai sindaci

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diecianniacquedottolucano 52

Se il 2004 è stato l’anno della creazione di un soggetto che (tra quelli operanti nel settore dei servizi idrici

nell’Italia Meridionale) è, per dimensioni e strutture gestite, secondo solo all’Acquedotto Pugliese, il 2005 è

l’anno del passaggio di consegne.

L’assemblea dei soci del 28 giugno elegge il nuovo presidente. Egidio Nicola Mitidieri ha già una lunga

esperienza da manager, oltre che istituzionale. È stato, tra l’altro, membro del consiglio di amministrazione

dell’Istituto Guglielmo Tagliacarne, vice presidente dell’Istituto Banco Napoli, consigliere e assessore regionale,

fino ad assumere la carica di presidente del Consiglio regionale.

La prima misura di carattere gestionale che il nuovo cda assume è quella di creare la direzione generale, con

l’obiettivo di dare immediato avvio ad una serie di interventi tesi a qualificare il servizio (il censimento delle

utenze, la bonifica delle anagrafiche, l’intervento sulle fonti energetiche), ad ottimizzare i risultati economici

e finanziari della gestione, nonché a delineare il quadro delle responsabilità dei dirigenti. Direttore generale

viene nominato l’ingegnere idraulico Enrico Gerardo Marotta, già dirigente con l’incarico di direttore tecnico

di Acquedotto Lucano SpA e di Acquedotto Lucano Progettazione Srl.

Nel corso dell’esercizio 2005 Acquedotto Lucano completa la procedura di aumento di capitale deliberata

dall’assemblea degli azionisti il 15 novembre dell’anno precedente. Questa operazione consente l’ingresso

di nuovi soci, nonché della Regione Basilicata. Pertanto, i soci di AL diventano 101: 100 Comuni, che

complessivamente possiedono il 51 per cento di azioni, e la Regione Basilicata, che possiede, invece, il 49

per cento di azioni, per un capitale sociale complessivo di 17.136.178,00 euro.

La decisione di consentire l’ingresso della Regione nel capitale sociale è stata dettata dalla consapevolezza

dell’utilità del ruolo istituzionale che essa può svolgere per la società di Basilicata. Difatti, il suo intervento

conferisce certamente carattere di unitarietà alla gestione di un servizio di assoluta rilevanza, quale quello idrico

integrato.

I primi passi della nuova gestione sono finalizzati a rinnovare le relazioni istituzionali e sindacali. Mitidieri ed

il presidente dell’Aato, Angelo Nardozza, si soffermano sulle possibilità concrete di miglioramento dell’intero

comparto e decidono di istituire un gruppo di lavoro che dovrà elaborare uno studio per la revisione del

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01.tratto pensile delle condotte adduttrici - comune di Tursi

03.il consiglio di amministrazione

02.rete di adduzione del Frida - comune di Tursi

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diecianniacquedottolucano 54

Luigi Laurita, biologo della vigilanza igienica di AL

il serbatoio di Colobraro

qualità

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55annoduemilacinque

Piano d’ambito. Confronto assiduo anche con i rappresentanti sindacali per discutere gli inquadramenti del

personale e per affrontare le questioni ancora pendenti. Si decide, inoltre, l’istituzione del Circolo ricreativo

per organizzare attività culturali e sportive.

Prosegue anche il rapporto di collaborazione con le associazioni dei consumatori, in un dialogo continuo

nel corso del quale vengono affrontati temi e proposte per il miglioramento della qualità dei servizi e del

rapporto, stabile e solido, tra utenti e azienda.

L’attività, nella sede di AL, va avanti in maniera intensa. Parte la campagna “Anch’io uso l’acqua”, per

aggiornare la banca dati generale degli utenti, in modo di poter disporre di un quadro reale della situazione

esistente e si eliminano le sacche di evasione.

E si innova. Nel settembre del 2005 AL è la prima utility del servizio idrico in Italia ad utilizzare l’invio di sms

(gratuiti) per informare gli utenti delle interruzioni idriche nel loro comune. Il sistema degli short message

sarà utilizzato, successivamente, anche per trasmettere l’autolettura dei consumi. Con il progetto “Sms

acquedotto”, la società procede sulla via della industrializzazione dei servizi, già avviata con l’istituzione

del call center (novembre 2003) e dello sportello on line (agosto 2004), e si dimostra capace di inserire

sistematicamente nei servizi il portato della evoluzione tecnologica.

Altre importanti attività rivolte all’utenza, con particolare riferimento alla divulgazione di valori e di

comportamenti responsabili, erano già state avviate nei mesi precedenti. A febbraio era stato presentato

“Il nuovo valore dell’acqua”, il film documentario che, attraverso immagini suggestive, fa riferimento alla

La Basilicata ha il 100% di campioni di acqua marina non inquinati (Goletta Verde di Legambiente - 24 agosto 2005)

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didascalia.

01.condotta adduttrice dell’acqua grezza dall’invaso del Sinni presso il potabilizzatore di Montalbano Jonico

03.incontro con scolaresca nei laboratori di AL

02.vasca di un impianto di depurazione

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57annoduemilacinque

presenza del prezioso bene nella nostra regione, alle tecniche di raccolta e conservazione dell’acqua, ed

illustra l’importanza di una sua corretta gestione senza tralasciare l’attenzione posta per garantirne la qualità.

Insomma, un percorso rapido e al tempo stesso esaustivo sull’importanza dell’acqua e del suo valore, il

cui supporto in dvd è destinato alla proiezione nelle scuole lucane. Un filmato pensato per documentare la

svolta avvenuta nella nostra regione e che tiene conto dell’enorme ricchezza che l’acqua rappresenta per la

Basilicata: una ricchezza antica, alla quale una moderna e corretta gestione può conferire un valore nuovo.

La progressiva messa in esercizio degli impianti di depurazione e la loro corretta gestione rappresentano un

contributo determinante per la qualità delle acque di balneazione. Dallo screening microbiologico effettuato

dalla Goletta Verde di Legambiente emergono risultati positivi che sono diretta conseguenza della particolare

attenzione che Acquedotto Lucano dedica al settore della depurazione. Sulla base delle analisi effettuate

dall’associazione ambientalista, il 100 per cento dei campioni di acqua prelevata risulta incontaminato. Si tratta

di un risultato che premia gli sforzi compiuti negli ultimi anni e gli investimenti effettuati che rappresentano

una svolta concreta rispetto al passato. Il sensibile e costante miglioramento delle acque di balneazione

che si registra negli ultimi anni prosegue di pari passo con la redazione, da parte di Acquedotto Lucano, del

piano di razionalizzazione di circa 200 depuratori sparsi sul territorio regionale. Oltre alla ristrutturazione

e all’adeguamento, il piano prevede che, una volta effettuati i lavori, gli impianti siano gestiti e condotti

nel miglior modo possibile, al fine di assicurare un corretto e duraturo funzionamento, a salvaguardia

dell’ambiente e della salute dei lucani.

Incessante è l’attività di progettazione e affidamento in appalto di nuovi cantieri. Uno dei programmi più

significativi riguarda il progetto della nuova condotta per alimentare con l’acqua della sorgente del Frida

buona parte dei comuni della provincia di Matera. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, infatti,

ha accordato ad Acquedotto Lucano un finanziamento di 22.400.000 euro per la realizzazione del primo

stralcio di un progetto più ampio, il cui importo complessivo è di 30.400.000 euro. Grazie alla prima fase

degli interventi, l’acqua del Frida, considerata di eccellenza per le sue qualità chimiche e batteriologiche,

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diecianniacquedottolucano 58

attraversando oltre 36 chilometri di reti completamente rinnovate, giungerà agli abitanti di Pisticci Colobraro,

Valsinni, Rotondella, San Giorgio Lucano, Tursi, Nova Siri, Montalbano Jonico, Craco, Ferrandina, Miglionico,

Pomarico e Montescaglioso, Stigliano, Accettura, Cirigliano, Gorgoglione, San Mauro Forte, Salandra, Oliveto

Lucano, Garaguso, Calciano, Grassano e Grottole. L’acquedotto del Frida, inoltre, alimenta anche alcuni

comuni del Potentino: San Costantino Albanese, San Paolo Albanese, Cersosimo, Noepoli e Senise.

Altro progetto rilevante è quello per l’adeguamento della rete idrica del centro abitato di Viggianello e delle

sue frazioni, volto ad incrementare la qualità del servizio ed innalzare gli standard qualitativi. Il comune di

Viggianello, con una popolazione di circa 4.000 abitanti di cui circa 700 residenti nel centro e la restante

parte dissemintata in 22 frazioni, ha un sistema idrico in condizioni precarie, nonostante il gran numero di

sorgenti. Gli interventi prevedono la realizzazione di una condotta capace di captare acqua dalle sorgenti

alte del Frida, attualmente non utilizzate.

Il 2005 di Acquedotto Lucano si conclude con un’attività che consente ai Comuni di liberarsi dei mutui assunti

con la Cassa depositi e prestiti per la realizzazione di opere idriche. I mutui di 91 Comuni della Basilicata

vengono estinti, e ne viene stipulato uno solo in capo all’Aato idrico, i cui costi sono sostenuti da Acquedotto

Lucano. Il provvedimento della Cassa depositi e prestiti riguarda mutui contratti dalle Amministrazioni locali

per un ammontare complessivo di circa 38 milioni di euro. Gli oneri ricadono su AL, in quanto concessionario

del servizio idrico e gestore delle reti, mentre i Comuni si liberano dal vincolo legato alle garanzie prestate, in

maniera tale da poter disporre dei cespiti per contrarre altri mutui da destinare a nuovi rilevanti investimenti,

nonché dall’onere di dover anticipare il pagamento delle rate. Insomma, un provvedimento che ha immediate

ricadute positive sull’intera comunità lucana.

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galleria della sorgente del Frida

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2005rassegna.stampa

A Mitidieri la guida dell’Acquedotto / Acquedotto Lucano volta pagina / Acquedotto Lucano cambia / Acquedotto Lucano: cambio di guardia

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ficie

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anno 2006bilancio in positivo

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diecianniacquedottolucano 64

Per offrire agli utenti una migliore accoglienza e agevolare l’accesso agli uffici, Acquedotto Lucano lascia le

sedi di via della Chimica e di via del Gallitello per trasferirsi nel complesso di via Grippo. D’ora in avanti, gli

utenti non dovranno più recarsi presso due sedi distinte, ma hanno a disposizione una sede ubicata in una

zona della città facilmente accessibile, in un contesto che offre già altri servizi di pubblica utilità (quelli delle

Poste). Nei 4.800 metri quadrati di superficie trovano posto - oltre agli sportelli commerciali, situati al piano

terra e pertanto privi di barriere architettoniche - anche gli uffici della presidenza e della direzione generale,

nonché di tutte le funzioni della società, compresi i laboratori della vigilanza igienica e l’area tecnica della

controllata Acquedotto Lucano Progettazione Srl. La nuova sede consente, così, di razionalizzare i servizi

anche dal punto di vista della logistica, garantendo tutte le opportunità di una moderna organizzazione,

valorizzando altresì il lavoro quotidiano del personale dipendente.

Proprio ai lavoratori sono rivolte alcune fondamentali iniziative poste in essere dall’azienda, come la firma

del Protocollo di relazioni industriali, finalizzato a limitare la possibilità di conflitti fra rappresentanti dei

lavoratori e azienda per garantire la continuità del servizio: un rapporto articolato sul confronto, sulla

consultazione e sull’informazione periodica.

In linea con gli impegni della propria missione, Acquedotto Lucano è la prima società della Basilicata a dotarsi

del Modello di organizzazione e di gestione previsto dal decreto legislativo n. 231 del 2001, che ha introdotto

un regime di responsabilità amministrativa a carico delle società per reati contro la Pubblica amministrazione

(corruzione, concussione) o per reati societari commessi dai propri amministratori, dirigenti o dipendenti

nell’interesse o a vantaggio delle società stesse. L’iniziativa è stata assunta nella convinzione che, sebbene

l’adozione del Modello sia prevista dalla legge come facoltativa e non obbligatoria, possa costituire un valido

strumento di sensibilizzazione nei confronti di tutti coloro che operano in nome e per conto di Acquedotto

Lucano, affinché seguano, nell’espletamento delle proprie attività, dei comportamenti corretti e lineari, tali

da prevenire il rischio di commissione dei reati.

Per la sicurezza e il benessere dei lavoratori, AL stipula un protocollo d’intesa con l’Inail per mettere in

atto un programma di formazione e di informazione, nonché gli strumenti, per ridurre il rischio di infortuni,

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01.laboratorio di AL- sede di Potenza

03.saldatura su tubazione di acciaio

02.il prefetto Luciano Mauriello e il presidente della Regione Vito De Filippo in visita alle sorgenti del Frido

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diecianniacquedottolucano 66

attraverso la diffusione della cultura della prevenzione e della sicurezza, e dell’uso corretto e continuo dei

dispositivi di prevenzione e protezione.

Buone notizie anche sul fronte dei risultati di bilancio. L’assemblea degli azionisti che si tiene il 28 giugno

approva il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato dell’anno precedente. La gestione del 2005 chiude

con un margine operativo lordo di 3.610.403 euro. Il valore della produzione ammonta a 57.280.725 euro. I

costi di gestione ammontano a 53.670.322 euro.

Acquedotto Lucano è un’azienda sana, frutto di una gestione efficiente, che ha posto la massima attenzione

ad evitare sprechi, razionalizzando ogni attività.

A dicembre 2006, l’Assemblea approva un nuovo aumento di capitale fino a 24.298.900,00 euro, dai

precedenti 17.136.178. La ricapitalizzazione consente il conferimento dei crediti e l’ingresso di nuovi Comuni,

che si aggiungono ai 100 Comuni che sono già soci di Acquedotto Lucano, e alla Regione Basilicata.

Sempre del 2006 è la sperimentazione del primo fitodepuratore in Basilicata utilizzato per disinquinare

la costa jonica lucana, alla foce del fiume Cavone, al posto dei consueti impianti costruiti in cemento

armato con sistemi di funzionamento attraverso apparecchiature elettromeccaniche. Infatti, è il letto del fiume

Cavone a restituire al mare di Pisticci acqua pulita, depurata attraverso l’azione combinata di piante, fondo

fluviale e reflui. La notizia del fitodepuratore vale il primo Premio per la comunicazione positiva conferito

Con l’attuazione dell’Accordo di Programma sull’acqua si concretizza il federalismo solidale: si dà acqua alla Puglia che in cambio assegna

finanziamenti come ristoro alla Basilicata, sia in termini ambientali sia in termini di una riduzione del costo dell’acqua per i cittadini.

(Guido Viceconte, Sottosegretario alle Infrastrutture - 21 gennaio 2006)

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monsignor Francesco Nolè, il presidente Egidio Mitidieri ed un dipendente di AL, Gino Pianelli, bevono l’acqua della sorgente del Frida

67annoduemilasei

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posa di una tubatura in acciaio

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69annoduemilasei

dall’Associazione italiana della comunicazione pubblica e istituzionale, nell’ambito del Compa (il Salone

europeo della Comunicazione pubblica).

Un altro importante attestato arriva da Altroconsumo. Secondo l’associazione indipendente di consumatori,

l’acqua delle nostre città è buona e sicura e non ha niente da invidiare a quella imbottigliata.

Sul fronte degli investimenti, continua l’impegno per ammodernare le infrastrutture.

Il 30 agosto si completano i lavori di rifacimento e ammodernamento della rete idrica di Lagonegro. Il

nuovo sistema di condotte risolve il problema delle perdite, che a Lagonegro raggiungevano il 50 per cento

dell’acqua immessa nelle tubazioni, e che non consentivano una erogazione dell’acqua potabile costante e

sufficiente per i circa 6.500 utenti del paese. È così possibile risparmiare oltre 15 litri di acqua al secondo,

che invece andava dispersa.

A Latronico si va completando un progetto dell’importo complessivo di 3.150.000 euro, che ha comportato la

sostituzione di oltre 26 chilometri di vecchie tubazioni. Per quanto riguarda l’apporto di acqua dalle sorgenti,

l’impegno, soprattutto in termini economici, è addirittura superiore. Acquedotto Lucano appalta un progetto

dell’importo complessivo di 26 milioni di euro per la costruzione di nuove opere acquedottistiche nelle Valli

del Noce e del Sinni: condotte adduttrici, serbatoi e impianti di sollevamento. Gli interventi garantiranno

l’erogazione dell’acqua potabile all’intera popolazione 24 ore al giorno. Lavori anche a Venosa (6.556.000

euro per razionalizzare e potenziare il sistema fognario e per adeguare l’impianto di depurazione), ad

Aliano (oltre 400 mila euro per l’ampliamento ed il risanamento della rete idrica e per la realizzazione del

nuovo serbatoio), a Bernalda (1.500.000 euro per risolvere gli antichi problemi al sistema idrico e fognario

dell’abitato cittadino e delle frazioni rurali) ed in altri centri della regione.

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2006rassegna.stampa

Acquedotto Lucano, approvato l’aumento di capitale / L’Acquedotto apre a nuovi azionisti / Acquedotto Lucano è più ricco

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diecianniacquedottolucano 72

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anno 2007nuovi Comuni tra i soci

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diecianniacquedottolucano 74

Ai 100 Comuni già soci di Acquedotto Lucano se ne aggiungono altri 19. Nel 2007 grazie a questi nuovi

ingressi si allarga la base azionaria e il capitale sociale passa da 17 milioni 136mila178 a 21 milioni 714mila

178 euro. I nuovi Comuni soci che, conferendo un euro per ciascun abitante entrano a far parte di Acquedotto

Lucano sono: Banzi, Carbone, Castelluccio Superiore, Cersosimo, Episcopia, Ferrandina, Marsicovetere,

Missanello, Palazzo San Gervasio, Pescopagano, san Martino D’Agri, San Paolo Albanese, Savoia di Lucania,

Scanzano Jonico, Spinoso, Ripacandida, Terranova del Pollino, Tito, Tolve. Con la Regione Basilicata, che

continua a detenere il 49,9% delle azioni, i soci arrivano così a 120. Per il presidente della Giunta regionale,

Vito De Filippo, si tratta di “un risultato particolarmente significativo, frutto di una cultura innovativa del

servizio pubblico e della necessaria intesa anche dal punto di vista istituzionale e territoriale”. Ed è ancora

il presidente De Filippo a riconoscere ad Acquedotto Lucano, al presidente Mitidieri, al management e al

personale della Società il merito di “aver saputo creare tutte le condizioni per realizzare una public company

in grado di fare scuola, come si evince dal Rapporto sull’Industria Idrica Italia dell’Associazione studi e

ricerche sul Mezzogiorno”.

Nell’assemblea straordinaria del 10 maggio 2007 si deliberano importanti modifiche statutarie che mirano

a perseguire al meglio le finalità dell’“affidamento in house”. In particolare, oltre a circoscrivere l’ambito

territoriale di operatività della società alla sola Basilicata, si amplia il potere decisionale dei Comuni in sede

assembleare, introducendo un limite (il 24%) al diritto di voto della Regione. Cresce così il “peso specifico”

dei Comuni nel capitale sociale che permette loro di avere più voce in capitolo sulle linee programmatiche

di Acquedotto Lucano chiamandoli per questo ad una assunzione di responsabilità ancor più elevata. Il

provvedimento costituisce, senza dubbio, una delle più rilevanti attuazioni in Basilicata dello spirito che ha

animato la modifica del Titolo V della Costituzione.

Il 2007 è anche l’anno dell’archiviazione della procedura d’infrazione aperta dalla Commissione europea

sull’affidamento in house del servizio idrico in Basilicata. Acquedotto Lucano non solo ha rispettato i termini

prescritti dalla UE per l’utilizzo dei fondi comunitari, ma ha concorso con il suo comportamento virtuoso

al riconoscimento in favore della Regione di una quota di premialità, di cui una significativa frazione (i 22

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29 giugno 2007 - assemblea ordinaria dei soci

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didascalia.Trend Expo 2007, Potenza: da sinistra, il presidente della Regione Vito De Filippo, il presidente di AL, Egidio Mitidieri, il direttore generale, Gerardo Marotta,

il direttore delle Risorse Umane, Pasquale Ronga, il vice presidente di AL, Antonio Amatucci.

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77annoduemilasette

milioni di euro del cosiddetto addendum) è destinata proprio a rendere maggiormente efficiente il sistema

idrico. Acquedotto Lucano conquista anche la fiducia del mondo bancario e grazie alla sua progressiva

patrimonializzazione, passa da una fase iniziale, nella quale il sistema bancario guardava alla Società con

diffidenza a quella attuale in cui ne diventata interlocutore affidabile, apprezzato e ambito.

Con oltre 200 milioni di euro di lavori affidati, Acquedotto Lucano è una della principali stazioni appaltanti

dell’intero Paese: contribuisce alla crescita del Pil regionale tenendo sempre in alta considerazione il rispetto

e la salvaguardia dell’ambiente. Grazie alla corretta depurazione delle acque reflue, il mare di Metaponto e

di Maratea si aggiudicano la Bandiera Blu.

L’esercizio sociale chiuso al 31 dicembre 2007 riporta un risultato negativo pari a 714.160,00 euro ma, la

lettura dell’esito va considerata in termini positivi sia se si considerano le maggiori dotazioni prese in carico

dalla Società che hanno determinato un generale innalzamento degli oneri gestionali, in primis quelli per

energia e per manutenzioni sia se si pensa che, in base alle evidenze ed alle previsioni della semestrale, il

passivo sarebbe dovuto ammontare a circa 1,2 milioni.

A fine 2007 si scatena quella che la stampa locale chiama “la guerra dell’acqua”. Un braccio di ferro tra il

Comune di Rotonda che vuole tornare in possesso delle condotte idriche e gestirle in proprio e Acquedotto

Lucano, gestore unico del servizio in tutta la regione Basilicata designato dall’Ato.

La controversia si trascina negli anni a venire tra sentenze e impugnazioni.

Nel 2007 la Direzione Vigilanza Igienica effettua, nei punti più significativi della rete, oltre 4.650 prelievi e

quasi 135.000 controlli.

L’assenza di rilievi da parte dell’Arpab e l’esito delle indagini svolte dalle associazioni dei consumatori

gratificano il lavoro di Acquedotto Lucano. Emerge che l’80% dei lucani valuta positivamente la qualità

dell’acqua del rubinetto.

Per rimuovere luoghi comuni e immotivate perplessità si avvia una campagna di trasparenza tesa a rendere

noti i risultati dei controlli. L’etichetta dell’acqua di ciascun comune riporta, oltre all’estensione delle reti ed

al numero degli impianti presenti sul territorio, le principali caratteristiche dell’acqua erogata alle comunità.

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diecianniacquedottolucano 78

Con lo stesso obiettivo nell’ultima edizione di Trend Expo ad oltre 1.500 giovani studenti, lucani e pugliesi,

è stata data la possibilità di assistere “in diretta” alle analisi dei campioni che avevano, in precedenza,

prelevato nelle loro scuole. La Società sconta ancora una certa diffidenza da parte degli utenti e per questo

programma e realizza attività che si concentrano soprattutto sulla volontà: di affermare il proprio ruolo

strategico all’interno del quadro regionale e di trasmettere fiducia sulla qualità del proprio operato. La

finalità delle campagne di informazione “Noi la beviamo dal rubinetto”, per esempio, vanno nella direzione

di spiegare agli utenti che l’acqua distribuita non solo è garantita per tutti gli usi domestici ma che è così

controllata da poter essere bevuta.

Per rendere palesi gli sforzi e i risultati della Società si realizza la campagna di informazione “Diamo valore

alla tua acqua” e “Miglioriamo le infrastrutture idriche della Basilicata”: un elenco schematico di dati che

restituisce all’utente una istantanea di cosa fa Acquedotto Lucano. Campagne queste che fanno guadagnare

ad Acquedotto Lucano una menzione al concorso “Premio alla PA lucana che comunica e condivide” nella

categoria migliore campagna pubblicitaria.

A luglio, inoltre, la Società “apre le porte” dell’acquedotto del Frida alle autorità dell’area del Pollino-

Lagonegrese e offre loro la possibilità di visitare uno degli schemi di approvvigionamento più suggestivi della

Basilicata.

Con il direttore generale, con sette dirigenti e con 345 dipendenti, Acquedotto Lucano è oggi una nave provvista di un equipaggio in grado di

condurla lungo le rotte che la Regione ha disegnato per la società. Nella definizione di questa squadra, e prima ancora nella individuazione delle

figure professionali utili a perseguire gli obiettivi prefissati, il consiglio di amministrazione si è mosso avendo di mira coordinate precise: la

professionalità, ove necessario l’esperienza, in ogni caso le motivazioni.

(Egidio Mitidieri, presidente Acquedotto Lucano - 29 luglio 2007)

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01. 28.12.2007 - Il direttore generale Gerardo Marotta ritira il “premio alla P.A. lucana che comunica e condivide”.

03.il presidente Vito De Filippo e Mario Fanelli pronti a visitare la sorgente

02.Massimo Carcuro, responsabile ufficio marketing, comunicazione e relazioni esterne, e Rosanna Brienza, dirigente vigilanza igienica al Trend Expo

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2007rassegna.stampa

Acqua oligominerale dal rubinetto di casa. La conferma da un’indagine di Viveresani / AL, bilancio in attivo / “Aql” chiude in utile / Acqua, De Filippo irremovibile / Oltre 200 milioni di investimenti / Il bilancio di un anno tra qualità e conti a posto di Acquedotto Lucano

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anno 2008tra intese e cantiere

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diecianniacquedottolucano 84

Il 2008 è l’anno del rinnovo dei vertici di Acquedotto Lucano.

Il 30 giugno Mitidieri è riconfermato all’unanimità alla presidenza di Acquedotto Lucano durante

l’assemblea degli azionisti. È l’unico rappresentante del precedente consiglio di amministrazione a

sedere nuovamente al tavolo del cda. Gli altri quattro membri sono: Antonio Anatrone, Domenico

Amenta, Mario Venezia e Antonio Lauria. Il nuovo collegio sindacale eletto dall’assemblea è presieduto

da Lorenzo Pagliuca ed è completato da Gaetano Liccione e Giuseppina Daranno.

Sono presenti all’assemblea il presidente della giunta regionale, Vito De Filippo e i sindaci in

rappresentanza dell’85,55% del capitale sociale della Società.

È nel corso di questa assemblea che vengono comunicate interessanti novità in merito ai criteri

di selezione pubblica del personale. Il presidente De Filippo annuncia che la giunta regionale

approverà, da lì a qualche giorno, una direttiva con la quale tutti gli enti partecipati dalla Regione

Basilicata (comprendendovi anche AL sebbene sia una società per azioni), dovranno reclutare

personale attraverso procedure ad evidenza pubblica per privilegiare la competenza e il merito.

Acquedotto Lucano non perde tempo e l’8 ottobre con la selezione di un laureato in chimica avvia la

procedura auspicata dalla Regione. E non sarà un caso sporadico. A questa selezione ne seguiranno altre.

Il 22 luglio il nuovo consiglio di amministrazione conferma l’ingegnere Enrico Gerardo Marotta

nell’incarico di direttore generale delle Società. Per il presidente Mitidieri, Marotta ha dimostrato, nel

precedente mandato, di aver sapientemente coordinato il lavoro di circa 350 dipendenti e di essersi

reso indispensabile per garantire sul piano operativo, l’unitarietà degli intenti, la individuazione dei

target gestionali e la conduzione strategica delle attività aziendali.

Nel corso dello stesso consiglio di amministrazione viene eletto all’unanimità il consigliere Mario

Venezia alla vice presidenza della Spa e il consigliere Antonio Anatrone alla vice presidenza di

Acquedotto Lucano Progettazione S.r.l.

Il 2008 si apre con lo sblocco da parte di Acquedotto Lucano dei compensi alle aziende che

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il nuovo consiglio di amministrazione di AL al lavoro

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28 luglio 2008, incontro tra ASI, AL e Regione Basilicata

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87annoduemilaotto

eseguono lavori di manutenzione. Il ritardo nei pagamenti è causato principalmente dalle morosità

degli utenti e da una inevitabile concentrazione di fondi per far fronte alla criticità di gestione delle

reti: circa 12mila chilometri a fronte dei 9mila previsti.

Nonostante le criticità, il risultato di esercizio dell’anno 2008 si chiude con un attivo di 56.000 euro.

Bilancio che si deve anche all’intensa attività di recupero crediti nei confronti degli utenti morosi:

Acquedotto Lucano attraverso Equitalia, avvia le procedure finalizzate all’emissione dei ruoli coattivi.

L’attività è caratterizzata dall’emissione di oltre 500.000 fatture, per un importo complessivo di circa

32 milioni di euro. L’importo incassato complessivamente nell’arco dell’anno è di oltre 44 milioni di

euro (di cui parte di competenza degli anni precedenti).

Nel perseguimento della trasparenza dei rapporti con gli utenti, prende il via nell’intero territorio regionale,

dopo una fase sperimentale nel comune di Potenza, la lettura ottico-digitale dei contatori, con l’obiettivo

di azzerare il contenzioso relativo ai consumi fatturati e intanto prosegue la lotta all’abusivismo, anche

attraverso la campagna di installazione dei misuratori (circa 5.000 nell’anno 2008) e dei sigilli.

Uno degli importanti risultati dell’anno è rappresentato sicuramente dalla definizione transattiva del

contenzioso in corso con il Consorzio ASI di Potenza, attraverso la compensazione delle reciproche

partite debitorie e creditorie, con il riconoscimento della tariffa originariamente fissata dall’Aato.

Si concorda, inoltre, il trasferimento della gestione del depuratore della città di Potenza ad Acquedotto

Lucano, a partire da gennaio 2009.

E sono circa 40 gli interventi completati e previsti dall’Accordo di Programma Quadro, per un

importo complessivo di circa 100 milioni di euro.

A seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 335 del 2008 che ha dichiarato l’illegittimità

dell’articolo 14, comma 1, legge 5 gennaio 1994, n. 36 (Disposizioni in materia di risorse idriche)

e dell’articolo 155, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 (norme

in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di

depurazione è dovuta dagli utenti “anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi

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88diecianniacquedottolucano

siano temporaneamente inattivi”, Acquedotto Lucano, d’intesa con l’AATO, provvede a mettere in

atto tutte le attività finalizzate a verificare quali siano gli utenti interessati al pronunciamento della

Consulta. Pertanto nel ciclo di fatturazione recapitato entro gennaio 2009, non sarà addebitato

il servizio di depurazione. Per quanto invece concerne i rimborsi, AL informa che provvederà a

rimborsare o a compensare d’ufficio le somme spettanti in occasione del primo ciclo di fatturazione

relativo ai consumi del 2009 e dunque entro il mese di maggio.

Il secondo semestre dell’anno 2008 è caratterizzato da una pesante crisi idrica aggravata da fenomeni

climatici che causano problemi di torbidità, con notevoli aggravi di costi, anche gestionali.

Acquedotto Lucano, comunque, lavora per garantire la qualità dell’acqua, anche laddove questo

comporta la sospensione dell’erogazione, l’intensificazione dell’attività di controllo dei laboratori e

di intervento tempestivo, anche sul piano informativo, al fine di ridurre al minimo i disagi provocati

agli utenti.

L’Osservatorio regionale sul servizio idrico integrato in Basilicata a luglio presenta l’ultimo dei tre

step relativa all’indagine sul grado di soddisfazione degli utenti del servizio idrico in Basilicata

(relativamente però al solo servizio di distribuzione di acqua potabile) promosso dall’Aato (Autorità

d’Ambito Territoriale Ottimale) e dall’Apea (Agenzia per l’Energia e l’ambiente della Provincia di

Potenza) e condotto materialmente su campo dalle associazioni dei consumatori (Acu, Adiconsum,

Adoc, Adusbef, Arco, Cittadinanzattiva, Federconsumatori, Mdc).

Le ricerche che pongono l’acqua potabile del capoluogo al primo posto nella classifica italiana ci dicono che avevamo ragione ad invitare i nostri

concittadini a consumare l’acqua che sgorga dai rubinetti delle proprie case. L’acqua erogata da Acquedotto Lucano non solo è assolutamente

buona, ma è anche sicura perché continuamente controllata, monitorata e pienamente rispondente ai requisiti richiesti dalla legislazione.

(Vito Santarsiero, sindaco di Potenza - settembre 2008)

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01.un manometro per la misurazione della pressione dell’acqua

03.aprile 2008 - Trend Expo a Matera nel Sasso Caveoso

02.area di cantinere di AL

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L’indagine è realizzata in tre periodi: da maggio a giugno 2007 (primo step); da dicembre 2007 a

gennaio 2008 (secondo step); da maggio a giugno 2008 (terzo step).

Complessivamente l’indagine interessa tutti i 131 comuni della Basilicata (18 nel primo step, 31

nel secondo, 82 nel terzo), 215.412 le famiglie censite, 10.473 i questionari somministrati (77%

intervista diretta, il 23% intervista telefonica).

Il questionario, somministrato alle famiglie con l’obiettivo di fotografare la percezione che i cittadini-

utenti hanno del servizio di distribuzione dell’acqua potabile, è articolato in quattro blocchi: il

primo (6 domande) relativo alla classificazione dell’utente, il secondo (7 domande) sulla qualità

della risorsa idrica e sulla regolarità dell’erogazione), il terzo (6 domande) sui consumi, le tariffe e

la bolletta, il quarto (4 domande) sulla comunicazione utente-gestore.

Il risultato dell’indagine è tutto sommato positivo: Acquedotto Lucano è per l’utente una Società

giovane che sconta inevitabilmente alcune criticità ereditate ma che si impegna a migliorare sia la

qualità del servizio erogato sia il proprio rapporto con i cittadini.

Infatti Acquedotto Lucano insiste sulle iniziative di comunicazione ed informazione.

Nasce il progetto editoriale Acquenetwork il cui scopo è quello di diffondere le notizie sulle risorse

idriche regionali e promuovere la partecipazione collettiva sull’utilizzo, la distribuzione e la tutela

dell’acqua. Ad idearlo è l’associazione acque che unisce sotto la stessa sigla oltre ad Acquedotto

Lucano anche la Regione Basilicata, Aato, Acqua Spa e Autorità di Bacino.

Il numero zero di Acquenetwork è presentato nel corso di una conferenza stampa a Matera nel Sasso

Caveoso dove Acquedotto Lucano è presente per il Trend-expo e dove la direzione vigilanza igienica

della Società analizza i campioni di acqua portati dai visitatori.

In questo anno Acquedotto Lucano si dota di un nuovo sito internet aggiornato nella veste grafica,

con nuovi contenuti e nuovi servizi a disposizione degli utenti.

Continuano le campagne informative avviate negli anni passati. In particolare “Sms acquedotto

lucano” grazie alla quale è possibile ricevere in tempo reale le informazioni sulle eventuali sospensioni

90diecianniacquedottolucano

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91annoduemilaotto

dell’erogazione idrica nel comune di appartenenza. Il servizio, istituito nel 2005 nel 2008 conta circa

3.000 iscritti nei 131 comuni della Basilicata.

Solo per quel che riguarda l’attività del servizio all’utenza per le interruzioni idriche sono stati

divulgati 276 comunicati stampa, puntualmente pubblicati sul sito internet e inviati alle redazioni di

giornali, televisioni, radio, agenzie d’informazione.

Maggiore concentrazione di comunicazioni alla stampa si riscontra, ovviamente, in situazioni di

crisi idrica o in caso di eventi atmosferici particolari che interferiscano con l’ordinaria gestione del

Servizio Idrico Integrato.

Come è successo, per esempio, a seguito della scarsa disponibilità idrica nelle dighe e nelle sorgenti,

a partire da luglio e fino a novembre.

Ma una menzione particolare meritano i complessi interventi svolti dai tecnici di Acquedotto Lucano

a seguito della rottura della condotta adduttrice, causata per ben 3 volte (nei mesi di febbraio,

marzo e giugno) dalla ditta incaricata dal Comune di eseguire i lavori al “nodo viario complesso del

Gallitello” e quindi indipendenti dalla Società. In questo caso la riparazione del guasto è stata resa

particolarmente ardua dalle avverse condizioni climatiche nel mese di giugno, che hanno provocato

la piena del fiume Basento proprio nel tratto in cui venivano svolti i lavori.

Altro evento da segnalare, determinato dalle avverse condizioni meteorologiche, è l’intervento

relativo all’intorbidamento della sorgente del Frida, verificatosi nel mese di novembre e nel mese

di dicembre, causato dalle copiose precipitazioni che hanno lasciato senz’acqua 30 comuni della

Basilicata.

Di rilievo è anche il complesso intervento effettuato a Matera, rimasta per circa 48 ore senz’acqua

a causa di un’improvvisa perdita sulla condotta adduttrice pensile a servizio del serbatoio cittadino

di Iazzo Gattini. L’intervento ha coinvolto oltre 30 unità tra tecnici aziendali ed operatori di ditte

specialistiche che hanno lavorato ininterrottamente per 25 ore, tempo da ritenersi comunque ristretto

data la complessità del lavoro da svolgere.

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2008rassegna.stampa

Acquedotto Lucano e rappresentanti sindacali, riparte il confronto/ Azienda senz’acqua, Aql in aiuto / Acquedotto Lucano avvia la campagna recupero crediti / Marotta confermato direttore generale di Acquedotto Lucano / Com’è buona l’acqua del rubinetto. I dati paese per paese /Acquedotto Lucano, Mitidieri ringrazia per la fiducia / Riorganizzazione Aql, confronto con Rsu

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anno 2009meno costi e più qualità

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diecianniacquedottolucano 96

Il 2009 è un anno strategico per la gestione del servizio idrico integrato.

Sono i primi sette anni di gestione di Acquedotto Lucano. Sette candeline che la società spegne

lasciandosi alle spalle alcune difficoltà ereditate e gestite al meglio e guardando al futuro con

entusiasmo e fiducia. Se nei primi anni è stato indispensabile censire e monitorare l’esistente, nel

2009 si lavora per ridurre i costi della gestione e per accrescere gli standard qualitativi del servizio.

Il risultato dell’esercizio che si chiude a dicembre del 2009 è incoraggiante: non tanto per l’entità

del saldo positivo di circa 200.000 euro quanto piuttosto perché, per il secondo anno consecutivo,

il dato numerico è preceduto dal segno più.

Il consolidarsi di un risultato in utile è sintomatico del progressivo affermarsi di un trend che denota

per un verso la bontà delle scelte a suo tempo operate dal legislatore regionale, per l’altro la

capacità del management chiamato a gestire in Basilicata il servizio idrico integrato.

Nonostante perduri l’esigenza di ricorrere al credito bancario, il carico degli interessi passivi si

dimezza passando dagli oltre 1,3 milioni di euro del 2008 ai meno di 750.000 euro del 2009.

Il numero complessivo dei dipendenti, circa 370 a fine anno, consente in questi ultimi anni di

crisi generalizzata, l’ingresso nel mondo del lavoro di ben 53 unità, individuate, a partire dal 2008

mediante selezione pubbliche.

Acquedotto Lucano si conferma una delle principali stazioni appaltanti, non solo in ambito regionale,

ma nell’intero Mezzogiorno. I lavori complessivamente appaltati al 2009 ammontano a circa 330

milioni di euro, dei quali ben 50 nel solo 2009 e, se si calcola l’incidenza della manodopera in

misura del 25% dell’importo delle opere, negli ultimi 18 mesi dell’anno si è generato l’equivalente

di 50 mila giornate/uomo lavorative. Anche grazie a questi numeri la Regione Basilicata, come non

manca di sottolineare il commissario europeo Johannes Hahn sul Corriere della Sera del 3 luglio,

consegue ben due premialità: quella del 2005 e quella del 2009, le quali, nel solo settore idrico

hanno comportato finanziamenti aggiuntivi pari, rispettivamente, ad oltre 30 e ad oltre 12 milioni

di euro.

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diecianniacquedottolucano 98

20 aprile 2009: la vigilanza igienica con gli studenti delle scuole lucane

laboratorio da campo della vigilanza igienica - piazza Emanuele Gianturco,

Avigliano.

comunicazione

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99annoduemilanove

Altro dato positivo: nel corso del 2009, si registra una ulteriore sensibile riduzione del consumo di

energia elettrica da parte della Società che, in particolare rispetto al 2008, è sceso da 90,50 ad 80

Gigawatt, con un calo di oltre il 10 per cento.

Ed è nel 2009 che inizia a farsi sempre più acceso il dibattito, sia a livello nazionale che a livello

regionale, in tema di gestione del servizio idrico integrato, tanto che la giunta regionale delibera

l’istituzione del gruppo di lavoro incaricato di predisporre lo schema della nuova legge al quale

partecipa anche Acquedotto Lucano.

Nel corso di questo anno rimangono aperte alcune questioni come quelle, per esempio, inerenti la

sub-distribuzione (Consorzi, aree rurali comunali, Regione Calabria, etc.).

Non è ancora stata individuata una soluzione circa i debiti per i consumi relativi agli anni 2003,

2004, 2005, 2006 e 2007, con conseguenti e rilevanti oneri finanziari a carico di Acquedotto Lucano.

La Regione Basilicata, al fine di venire incontro ai Consorzi, dichiara la propria disponibilità a

farsi carico della differenza di tariffa tra quella attuale e quella originariamente prevista dal Piano

d’Ambito.

Per quanto riguarda il rimborso del canone di depurazione, a seguito della sentenza n. 335 del 2008

della corte costituzionale, nel 2009 sono in fase di adozione, da parte del Ministero dell’Ambiente,

i decreti attuativi che fissano la misura e la tempistica del rimborso agli utenti.

Chiedo ai sindaci di stipulare un patto per l’acqua pubblica, sottraendola alle leggi di mercato: questa lungimiranza ci consentirà di preservare un bene che andrà in eredità ai nostri figli.

(Vito De Filippo, presidente della Regione Basilicata - 11 dicembre 2009)

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Anche in questo caso, nell’intento di garantire l’equilibrio economico-finanziario di Acquedotto

Lucano e per scongiurare un aumento di tariffe a carico degli utenti, la Regione Basilicata prevede

un apposito fondo in bilancio destinato alla copertura di tali costi.

Tra le cose realizzate da AL anche la predisposizione del nuovo modello organizzativo, tra l’altro,

fortemente sostenuto dalle rappresentanze sindacali unitarie.

Si approvano in via definitiva il Regolamento del Sistema Idrico Integrato e la Carta del Servizio,

con l’introduzione di alcune modifiche maturate con l’esperienza dei primi anni di gestione. Una tra

tutte: la possibilità che i cittadini realizzino direttamente, a mezzo di imprese di propria fiducia e

dunque con una previsione di risparmio economico, gli allacci, sia idrici che fognari.

Rimanendo in tema di Regolamento del S.I.I., per venire incontro alle esigenze degli utenti,

Acquedotto Lucano provvede ad eliminare il costo per il subentro nel contratto di fornitura in caso

di decesso dell’intestatario.

Viene sottoscritto, poi, con le associazioni dei consumatori, il Regolamento di Conciliazione,

che consente, oltre che di ridurre al minimo i contenziosi con gli utenti, di venire a conoscenza

tempestivamente di ogni eventuale disservizio e quindi di rimediare il prima possibile.

Negli ultimi mesi di gestione si lavora soprattutto per sboccare quelli che, nel linguaggio bancario,

si chiamano “crediti incagliati”, quelli che si distinguono cioè sia perché le cifre in gioco crescono

in maniera esponenziale e sia perché i “debitori” sono soggetti pubblici.

E così, il perfezionamento delle intese raggiunte con il Consorzio Industriale di Potenza, le

compensazioni già effettuate o in corso di definizione con i Comuni e l’accordo con il Consorzio

di Bonifica Vulture Alto Bradano, consentono di far scendere la massa creditoria nei confronti dei

soggetti pubblici da circa 35 a circa 20 milioni di euro.

Per il collegio sindacale di Acquedotto Lucano si tratta di “una positiva azione che rappresenta

l’obiettivo dei prossimi mesi e dovrà, in particolare, proseguire nei confronti del Consorzio di

Bonifica della Val d’Agri, del Consorzio Industriale di Matera e della Regione Calabria”.

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01.laboratorio da campo di AL allestito nel piazzale antistante il centro sociale di Potenza

03. 20 aprile 2009: presentazione ufficiale dell’etichetta dell’acqua di rubinetto

02.un particolare dell’etichetta dell’acqua di rubinetto

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didascalia.20 aprile 2009: assemblea ordinaria dei soci

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103annoduemilanove

Risultato positivo dovuto a due grandi alleati: l’Aato e la Regione Basilicata. Se il contributo dell’Aato

è fondamentale per la definizione di tariffe rispondenti alle esigenze dei diversi attori, quello della

Regione lo è ancor più nella misura in cui, in sede di leggi di bilancio, crea le sponde finanziarie

indispensabili per consentire la chiusura degli accordi. Fondamentale il sostegno della Regione

Basilicata anche in altre occasioni: per le compensazione o per controbilanciare gli effetti della

sentenza della corte costituzionale n. 335 del 2008 in tema di canone di depurazione. Interventi che

contribuiscono a far conseguire ad Acquedotto Lucano il fondamentale obiettivo dell’equilibrio di

bilancio e a mantenere sostanzialmente fermo il costo del servizio a carico degli utenti.

Nel corso dell’anno proseguono le azioni finalizzate all’individuazione degli abusivi e di recupero

crediti nei confronti degli utenti morosi anche in direzione degli utenti privati. Lo testimoniano

l’addebito di oltre 1 milione di euro e l’incasso, nel solo 2009, di circa di oltre 500.000 euro a titolo

di interessi di mora.

Nel 2009 sono 327 in totale gli interventi a seguito dei quali è necessario procedere all’interruzione

dell’erogazione idrica: 86 interventi programmati e 241 non programmati. Il numero maggiore

di interventi (100) si registra nel centro operativo del Potentino, 64 nel Vulture-Melfese, 57 nel

Metapontino, 54 nel Materano, 44 nella Valle dell’Agri, 8 nel Pollino-Lagonegrese.

Marzo, luglio e agosto i mesi in cui si registra il numero maggiore di interventi, rispettivamente 57,

49, 34, febbraio il mese in cui ci sono stati meno interventi (10).

A fronte delle segnalazioni pervenute dai centri operativi relative ai 327 interventi da realizzare,

sono 51.664 sms agli utenti iscritti al servizio e 198 comunicati agli organi di informazione. Senza

contare che tutte le comunicazioni relative alle sospensioni sono pubblicate in tempo reale sul sito

internet della Società. Un lavoro di informazione indispensabile per ridurre al minimo i disagi agli

utenti. Se si considera che il numero verde della Società nel 2009 ha ricevuto solo 7.754 telefonate

relative ad informazioni sulla sospensione dell’erogazione idrica e cioè il 2,48% delle chiamate

Page 102: 3650 giorni d’acqua - Acquedotto Lucano

diecianniacquedottolucano 104

totali (312.592), si può dire che Acquedotto Lucano, anche a livello di informazione, ha intrapreso

la strada giusta da proseguire.

Nell’ambito delle attività finalizzate a sensibilizzare gli utenti sull’utilizzo della risorsa idrica e

sulla qualità del servizio erogato, Acquedotto Lucano promuove la campagna informativa intitolata

“L’Etichetta dell’Acqua”, con la diffusione di un attestato riportante gli indicatori di qualità della

risorsa ricavati dai valori medi analizzati dai nostri laboratori.

L’iniziativa, presentata nel centro sociale di Malvaccaro a Potenza alla presenza di autorità, scuole

e semplici cittadini, ha molto successo e prelude all’importante riconoscimento che l’acqua

lucana riceverà da lì a breve. A settembre è l’indagine di Altroconsumo, anticipata dal settimanale

“L’Espresso”, a promuovere l’acqua del rubinetto distribuita da Acquedotto Lucano. L’acqua di

Potenza conquista, infatti, il primo posto nella classifica delle acque potabili dei capoluoghi di Italia.

Si tratta, secondo Mitidieri, “di un meritato riconoscimento per quanti lavorano ogni giorno affinché

arrivi nelle case dei lucani acqua di qualità”.

Il mese prima, ad agosto, Acquedotto Lucano aderisce alla XIV edizione del Pollino Music Festival che

si tiene a San Severino Lucano. La Società distribuisce a tutti i partecipanti il materiale informativo

sulla propria attività ma soprattutto mette a disposizione di tutti i partecipanti, circa 14mila persone,

anche l’acqua di rubinetto in bicchieri biodegradabili garantendo la distribuzione “a km 0” della

risorsa idrica, in perfetta sintonia con il messaggio della manifestazione: promuovere e valorizzare

le risorse del proprio territorio.

Page 103: 3650 giorni d’acqua - Acquedotto Lucano

11 dicembre 2009: assemblea ordinaria dei soci

il vice presidente di AL, Mario Venezia, consegna al Prefetto

di Potenza, Luigi Riccio, la targa dell’etichetta dell’acqua di rubinetto

riconoscimenti

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2009rassegna.stampa

La nostra acqua di rubinetto è la più buona e pulita d’Italia / L’acqua di rubinetto è eccellente / Il risultato di un’indagine di Altroconsumo colloca Potenza al primo posto tra i capoluoghi / Acqua doc, medici e ambientalisti a sostegno del consumo domestico / Etichetta. Una carta d’identità delle acque che sgorgano nei 131 comuni / Potenza. Un’indagine di Altroconsumo premia la qualità e il lavoro svolto da Acquedotto Lucano

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110

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annoduemiladue 111

anno 2010la riconquista dei potabilizzatori

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diecianniacquedottolucano 112

Il 2010 per Acquedotto Lucano è l’anno delle grandi decisioni e delle grandi svolte a livello gestionale.

La Basilicata si riappropria finalmente della gestione degli impianti di potabilizzazione di Montalbano Jonico

e di Masseria Romaniello a Potenza che passano da Acquedotto Pugliese ad Acquedotto Lucano.

A marzo, la sottoscrizione dell’accordo con Acquedotto Pugliese, di concerto con la Regione Basilicata e la

Regione Puglia, conduce finalmente al completamento della gestione unitaria del ciclo integrato dell’acqua

che prevede la gestione da parte di Acquedotto Lucano dei due potabilizzatori situati in regione. Traguardo

che consente l’ottimizzazione della gestione del servizio idrico integrato, la riduzione dei costi sostenuti

ma anche il riconoscimento a favore della Regione Basilicata di una somma a titolo di compensazione per

l’utilizzo dell’impianto di potabilizzazione del Pertusillo da parte della Regione Puglia. L’accordo sottoscritto

con Acquedotto Pugliese modifica anche l’assetto gestionale ed economico di AL con l’assorbimento di 37

lavoratori già dipendenti del gestore pugliese. A fronte dei maggiori costi che questo passaggio comporta si

riconosce, a titolo di compensazione, un contributo annuo da parte di Aqp di 2,5 milioni di euro, ridotti a

2,1 milioni per il solo 2010. Il passaggio di gestione dei potabilizzatori è un evento da festeggiare, celebrare,

condividere. Per questo motivo l’assemblea dei soci di luglio (per l’approvazione del bilancio 2009) si svolge

proprio nel sito che ospita l’impianto di potabilizzazione di Masseria Romaniello dove, il presidente della

giunta De Filippo e i sindaci possono guardare da vicino l’imponente impianto dal quale viene potabilizzata

l’acqua che arriva in una trentina di comuni del potentino.

“L’aver finalmente portato in Basilicata la gestione pubblica del servizio idrico integrato - sottolinea Mitidieri

nel corso dell’assemblea - significa non soltanto accrescerne gli standard qualitativi, ma anche e soprattutto,

mettere in moto un meccanismo essenziale ai fini della crescita più complessiva dell’economia regionale”.

Ma il 2010 è anche l’anno in cui Acquedotto Lucano decide di investire nella produzione di energia alternativa

per far fronte agli elevati costi sostenuti per il funzionamento degli impianti. A maggio, infatti, è attivo il primo

impianto a fonti rinnovabili: la centralina idroelettrica nel serbatoio di San Giuliano a Brienza. La produzione

annua attesa è di 260.000 kilowattora con un ricavo annuo derivante dalla tariffa omnicomprensiva di 57.000

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01.21 aprile 2010: consiglio di amministrazione a Montalbano Jonico

03. 27 dicembre 2010: presentazione dell’iniziativa “Buona questa, nei ristoranti”.

02.Francesca Zuardi, chimico della vigilanza igienica di AL, durante la manifestazione “Treno Verde” di Legambiente

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didascalia.vista aerea dell’impianto di potabilizzazione del Camastra

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115annoduemiladieci

euro. Ed è sempre nel 2010 che inizia la realizzazione di due impianti che andranno poi in esercizio a partire

dal primo bimestre dell’anno 2011: un impianto fotovoltaico da 120 kilowatt picco per il potabilizzatore del

Camastra a Masseria Romaniello e un impianto fotovoltaico da 120 kilowatt picco per il potabilizzatore di

Montalbano Jonico. Queste infrastrutture, per un investimento totale di 750.000 euro, produrranno circa

350.000 kilowatt con un introito annuale per la Società di circa 150.000 euro.

La sottoscrizione di un’intesa preliminare con la Società Energetica Lucana consente, inoltre, l’individuazione

dei siti per la realizzazione di 32 impianti fotovoltaici, la relativa progettazione preliminare e l’implementazione

di un sistema che consentirà nei mesi a venire la realizzazione degli impianti mediante un investimento

complessivo di circa 15 milioni di euro, di cui circa 9 milioni mediante l’utilizzo dei fondi Fesr 2007-2013 e

circa 6 milioni mediante risorse della Società Energetica Lucana. Risultato previsto: risparmio annuo di circa

1.200.000,00 euro sui costi energetici.

Dal punto di vista gestionale Acquedotto Lucano, per il terzo anno consecutivo si presenta con i conti in

ordine. L’utile di esercizio ammonta a 1.213.709 euro. Risultato mai raggiunto e che consente di abbattere

per pari importo le perdite degli esercizi precedenti. In particolare, nell’esercizio 2010 si realizzano ricavi della

gestione caratteristica per 52.018.359 euro che si riferisce principalmente ai ricavi da utenze per 48.016.366

euro (valore determinato a fronte di 38.474.903 metri cubi di acqua erogati). Il valore della produzione

operativa complessivamente ammonta a 67.191.527 euro con un incremento di 1.696.359 euro rispetto

all’esercizio precedente (+2,59 per cento).

La Regione Basilicata ha conseguito ben due premialità: quella del 2005 e quella del 2009, le quali, nel solo settore idrico hanno comportato finanziamenti aggiuntivi pari, rispettivamente, ad oltre 30 e ad oltre 12 milioni di Euro.

(Johannes Hahn, Commissario Europeo per le politiche regionali, Corriere della Sera - 3 luglio 2010)

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diecianniacquedottolucano 116

L’attivo con cui si approva il bilancio del 2010 è sintomatico del progressivo consolidarsi di un trend: quello

dell’equilibrio economico finanziario a tariffe sostanzialmente invariate.

Anche nel 2010, Acquedotto Lucano si conferma la prima stazione appaltante della Basilicata ed una delle

prime nell’intero panorama meridionale. Ammontano, infatti, a circa 80 milioni di euro i lavori per i quali

sono state definite o sono in corso di definizione le procedure di aggiudicazione che corrispondono ad oltre

100 mila giornate-uomo di lavoro. Senza contare che spesso le imprese affidatarie sono lucane. Un dato

significativo per l’imprenditoria regionale.

Grande attenzione si pone al sistema informativo che viene implementato per consentire una maggiore e

tempestiva ottimizzazione della gestione del servizio: si completa il primo modulo del sistema informativo

territoriale (Sit) per la rilevazione e il monitoraggio di tutte le infrastrutture e si ingegnerizza il software di

gestione per la rilevazione dei consumi delle oltre 270mila utenze.

Si incrementa anche il ricorso all’attività di emissione di “bollette on line” direttamente allo sportello (oltre

6.000) che permette di procedere alla nuova emissione di fatture di conguaglio, laddove la bolletta di

acconto non risulti in linea con i consumi effettivi. Il 2010 conferma il trend positivo degli incassi da tariffa

(circa 51 milioni di Euro al 30 novembre 2010). Il risultato risente positivamente oltre che della puntuale

determinazione dei consumi addebitati, grazie alla lettura ottico digitale, anche dell’azione, assai incisiva,

del recupero crediti.

È in questo contesto che viene rilanciata la campagna “Anche io uso l’acqua”, un’attività di controllo

e di verifica sul territorio finalizzata ad individuare casi di forniture non contrattualizzate ma anche usi

difformi da quelli consentiti. A luglio invece si avvia la procedura di sospensione della fornitura delle utenze,

prevalentemente commerciali, le cui posizioni creditorie risultano particolarmente elevate. Grazie a questa

azione che interessa nella fase iniziale 32 utenti, è possibile incassare immediatamente, senza procedere

alla sospensione del servizio, circa 360 mila euro (a cui vanno aggiunti ulteriori 550 mila euro oggetto di

Page 113: 3650 giorni d’acqua - Acquedotto Lucano

Esterno impianto di Potabilizzazione del Camastra, Masserie Romaniello a Potenza

Visita del Prefetto di Potenza Riccio ai laboratori di Vigilanza Igienica

camastra

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diecianniacquedottolucano 118

rateizzazione). Si sottoscrive poi una transazione con il Consorzio Vulture Alto Bradano che pone fine al

contenzioso instaurato da Acquedotto Lucano per recuperare le morosità pregresse. Ciò è possibile certamente

anche grazie all’intervento della finanziaria regionale per il 2010, in base alla quale la Regione Basilicata si

è fatta carico per gli anni 2003-2007 del differenziale esistente tra la tariffa originariamente fissata dall’Aato

e quella risultante dalla successiva modifica del Piano d’Ambito. Grazie a tale accordo è, tra l’altro, possibile

incassare circa 1 milione di euro attraverso il meccanismo della compensazione dei crediti che il Consorzio

medesimo vantava nei confronti di altri soggetti.

Inoltre per garantire costantemente la qualità dell’acqua distribuita nel 2010 si eseguono circa 7000 analisi

sull’intero ciclo delle acque, dal prelievo da invasi, pozzi e sorgenti, ai vari stadi di trattamento degli impianti

di potabilizzazione, ai punti di erogazione dell’acqua potabile nelle reti di distribuzione dei comuni serviti, e

infine all’ingresso e all’uscita degli impianti di depurazione delle acque reflue. La Società ripone particolare

attenzione agli impianti di potabilizzazione del Camastra e di Montalbano Jonico per la variabilità delle acque

superficiali. A partire da aprile una specifica unità operativa è chiamata a sorvegliare l’acqua in ingresso al

trattamento, i vari stadi dei processi e l’acqua potabile immessa nella rete cittadina.

A fine 2010, per ribadire il concetto di qualità e sicurezza dell’acqua, Acquedotto Lucano lancia insieme ad

Unioncamere Basilicata la campagna “Buona questa!” per incentivare la distribuzione di acqua di rubinetto

anche nei ristoranti. All’iniziativa aderiscono 12 ristoratori lucani che oltre all’acqua di rubinetto raccolta in

brocche con il logo di Acquedotto Lucano portano al tavolo dei loro commensali anche la carta dell’acqua

con le caratteristiche della risorsa distribuita nel comune in cui si trova il ristorante. Sulle qualità dell’acqua

del rubinetto lucano si era già espresso favorevolmente (“la bevo sempre”) anche il prefetto di Potenza

Luigi Riccio durante una visita alle sede centrale di Acquedotto Lucano a quasi un anno e mezzo dal suo

insediamento nel palazzo di piazza Mario Pagano. Una visita di cortesia ma anche, come lui stessa lo

definisce, “un incontro utile, conveniente ed istruttivo” considerato che visita i laboratori della vigilanza

igienica dove si effettuano i controlli di qualità dell’acqua. A marzo Acquedotto Lucano aderisce alla “Giornata

Page 115: 3650 giorni d’acqua - Acquedotto Lucano

22 dicembre 2010. il presidente del Consiglio Regionale, Vincenzo Folino e il presidente di AL, Egidio Mitidieri, a margine della presentazione della campagna di AL “Buona questa nei ristoranti”.

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diecianniacquedottolucano 120

mondiale dell’acqua”, manifestazione nazionale promossa da Federutility e Legambiente Basilicata. In questa

occasione la Società allestisce uno stand in piazza prefettura a Potenza dove invita i passanti a distinguere

l’acqua imbottigliata da quella di rubinetto. L’iniziativa riscuote molto successo e l’acqua di rubinetto trionfo

nei palati dei potentini.

In estate, Acquedotto Lucano lancia la campagna “Occhio agli sprechi” rivolta ai bambini di tutte le scuole

della Basilicata a cui la società “affida il compito” di sorvegliare “da sentinelle” gli usi della risorsa idrica

affinché non vada sprecata.

Cresce e si intensifica l’attività comunicativa per segnalare tempestivamente sospensioni idriche per ridurre

al minimo i disagi per i cittadini: a fronte di 278 interventi di interruzione dell’erogazione (33 programmati e

245 non programmati) Acquedotto Lucano invia 222.529 sms e 33 comunicati stampa.

Siamo alla la vigilia di un anno di fondamentale importanza per la definitiva affermazione del modello di

governance “in house”, modello che il legislatore regionale ha, a partire dal 1996, perseguito con forza e

convinzione.

“Auspico – dichiara Mitidieri nel corso dell’assemblea dei soci - che il 2011 sia l’anno nel quale anche lo

Stato, come per altro già ha fatto la Comunità Europea, riconosca che la gestione in house, se vissuta con

un supplemento d’anima, può rispondere alle attese di una comunità che intende continuare ad essere

protagonista del proprio futuro”.

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10 luglio 2010: interno del potabilizzatore del Camastra. Assemblea ordinaria dei soci

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2010rassegna.stampa

Acqua... trasparente «Controlli costanti garanzia di qualità» / «Acqua di rubinetto? Sì grazie» / Acqua ed energia più strategiche / “L’acqua lucana è buona” / Approvato il bilancio. «Una nuova fase»

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degli affidamen

Page 121: 3650 giorni d’acqua - Acquedotto Lucano

anno 2011un anno ricco di energia

Page 122: 3650 giorni d’acqua - Acquedotto Lucano

diecianniacquedottolucano 126

In attuazione della legge n. 42 del 2010 (recepita dalla Regione Basilicata con la legge n. 33 del 2010), il

nuovo anno si apre con lo scioglimento dell’Aato e con la nomina del commissario liquidatore, affinché

garantisca continuità al regolare e corretto funzionamento del servizio idrico integrato. Così, Angelo Nardozza,

da presidente dell’Autorità d’ambito, si trova a svolgere il ruolo di liquidatore per accompagnare l’attività

fino a quando sarà operativa la Conferenza interistituzionale idrica, il soggetto deputato - per il futuro - a

governare il SII.

Il 2011 è l’anno in cui Acquedotto Lucano diventa produttore di energia da fonti rinnovabili. Questa pagina,

la si scrive, tra l’altro, nell’anno in cui si svolge il referendum per abrogare la privatizzazione dei servizi idrici

integrati.

Alle consultazioni referendarie di giugno non solo si raggiunge il quorum ma a volere l’abrogazione della norma

che prevede il passaggio del servizio in mano ai privati è oltre il 90% degli aventi diritto al voto.

Il risultato apre il dibattito sul futuro del servizio idrico integrato e in Basilicata si parte da un dato di fatto: qui

la gestione del servizio è già affidata ad una Società a totale capitale pubblico, Acquedotto Lucano appunto.

Intanto dopo l’approvazione dei progetti e l’affidamento dei lavori nel 2010 relativamente agli impianti

fotovoltaici presso gli impianti di potabilizzazione di Masseria Romaniello a Potenza e di contrada Cerulli

a Montalbano Jonico, a marzo si avvia la produzione di energia dei due impianti. Per rendere partecipi di

questa attività i dipendenti, gli utenti e i visitatori di passaggio, all’ingresso della sede centrale di Acquedotto

Lucano a Potenza, in via Grippo, si posiziona un monitor che trasmette in tempo reale i dati relativi all’energia

prodotta dagli impianti.

L’avvio di produzione di energia dai due impianti consente di contenere le principali voci di spesa in bilancio:

i costi energetici necessari alla potabilizzazione, al vettoriamento e alla distribuzione della risorsa idrica

nonché al trattamento delle acque reflue.

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01.pannelli fotovoltaici, impianto di potabilizzazione di Montalbano Jonico

03.pannelli fotovoltaici; alle spalle la struttura in legno lamellare del potabilizzatore Camastra

02.Angelo Nardozza, commissario liquidatore Aato

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L’investimento sostenuto per la realizzazione dei due impianti fotovoltaici troverà copertura in circa sei anni mediante

il ricavo previsto dalle tariffe incentivanti e la vendita della produzione di energia messa in rete. In attuazione

dell’intesa preliminare del 28 dicembre 2010 tra Acquedotto Lucano e Società Energetica Lucana, va avanti la

realizzazione di 32 impianti fotovoltaici su altrettanti siti in cui già esistono impianti di depurazione e sollevamento.

Sul fronte dei lavori da realizzare Acquedotto Lucano destina diciotto milioni di euro al sistema idrico e

fognario di Potenza.

Il progetto prevede la realizzazione di adduttrici, di nuovi punti di accumulo, di impianti di sollevamento

idrico, di reti di distribuzione e la messa in posa di apparecchiature destinate al controllo e alla misura delle

portate da erogare.

Lo scopo è quello di sanare i problemi di approvvigionamento e distribuzione dell’acqua in alcune contrade

di Potenza.

Nella provincia di Matera, invece, i lavori già assegnati ammontano a 11,5 milioni di euro. Serviranno anche

qui ad adeguare e migliorare la rete idrica del centro abitato e delle frazioni nel comune di Pisticci e nel centro

abitato del comune di Francavilla sul Sinni ma anche delle reti fognarie dell’abitato di Pisticci e di quelle

delle frazioni di Tinchi e Marconia con il collettamento all’impianto di depurazione San Basilio. Tra i tanti

lavori appaltati quelli relativi all’adeguamento per la captazione, l’adduzione e la rete distributiva del centro

abitato nel comune di Marsico Nuovo, quelli per il potenziamento e la razionalizzazione dell’Acquedotto del

I Comuni possono stipulare un vero e proprio patto per portare l’acqua pubblica nelle scuole lucane eliminando le bottigliette di plastica e

ottenendo risultati significativi per l’ambiente.

(Salvatore Adduce, sindaco di Matera - 10 gennaio 2011)

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visita al potabilizzatore di Montalbano Jonico

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diecianniacquedottolucano 130

3 ottobre 2011: un bambino con la maglietta e il bicchiere realizzati per la manifestazione “La staffetta dell’acqua”

3 ottobre 2011: parco dell’Europa Unita, Potenza, “La staffetta dell’acqua”

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Frida e l’adeguamento alla rete fognaria nel comune di Rapone. In appalto altri quattro importanti interventi:

l’adeguamento della rete fognaria del centro abitato e dell’impianto di depurazione nel comune di San Chirico

Nuovo, la ristrutturazione del sistema di collettamento reflui nel centro abitato e al lido di Metaponto e

l’adeguamento alla rete fognaria del centro abitato nel comune di Trivigno e di Calciano.

Un elenco che testimonia il trend degli ultimi anni.

Sempre in tema di lavori, il 2011 segna una novità anche nelle modalità di affidamento. Dodici opere

pubbliche, per un ammontare complessivo di circa sette milioni di euro, vanno in appalto attraverso il

sorteggio di un notaio. Acquedotto Lucano ricorre ad una procedura di aggiudicazione che assicura la

massima trasparenza delle procedure di gara grazie alle norme introdotte dal decreto legge del 13 maggio

scorso (“Prime disposizioni urgenti per l’economia”). Con questo decreto, infatti, per lavori di importo non

superiore ad un milione di euro, è possibile adottare una procedura che consente, in un clima di massima

chiarezza ed economicità, la più ampia partecipazione e competizione, soprattutto per le piccole e medie

imprese, consentendo di espletare le procedure in tempi rapidi.

Così, alla presenza del notaio, dal casellario delle imprese lucane dell’Autorità di vigilanza sui contratti

pubblici, che elenca 467 imprese, si sorteggiano venti imprese per ciascun intervento da realizzare (ogni

concorrente per non più di un lavoro): in tutto, 240 imprese, tutte della Basilicata.

Si tratta di un segnale forte al sistema economico regionale, attraverso una procedura innovativa, che coniuga

efficienza, tempestività e, soprattutto, trasparenza e correttezza delle procedure di appalto. In questo modo,

si garantisce la libera concorrenza tra gli operatori nell’assegnazione dei lavori. La dimensione delle attività

svolte da Acquedotto Lucano hanno un impatto rilevante sull’economia regionale e per questo si adotta

un metodo che contempla il valore, irrinunciabile, del rigore e dell’imparzialità, insieme alla necessità di

realizzare in tempi congrui importanti opere infrastrutturali: principi e valori che in questo modo non restano

“sulla carta”, ma si traducono in realtà concrete.

Gli operatori economici sorteggiati ricevono la lettera di invito a partecipare alle gare. Acquedotto Lucano, così

131annoduemilaundici

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diecianniacquedottolucano 132

come previsto dal decreto, affida i lavori alle aziende che offrono le condizioni economiche più vantaggiose,

secondo il criterio del prezzo più basso.

Gli investimenti previsti rientrano tutti nel Programma operativo Por-Fesr 2007-2013 e riguardano: interventi

di miglioria sulle opere idriche e fognarie in via Lido Torre in agro di Scanzano Jonico (741.385 euro);

interventi di miglioria sulle opere idriche e fognarie in via Napoli, via Roma, via Genova e via Piemonte in

agro di Scanzano Jonico (412.713 euro); interventi di miglioria sulle opere idriche e fognarie in via Andriace,

via Tagliamento, via Montemilio, via Fiume in agro di Scanzano Jonico (496.749); interventi di miglioria sulle

opere idriche e fognarie in località Spezzacatene e Casinello in agro di San Teodoro di Pisticci (646.307);

interventi di miglioria sulle opere idriche e fognarie sulla strada provinciale e Lido 48 in agro di San Teodoro di

Pisticci (404.208 euro); rifacimento della rete idrica a sevizio dell’abitato di Sasso di Castalda (225.352 euro);

rifacimento della rete idrica dell’abitato di Brienza (207.963 euro); Acquedotto del Frida - Adduzione da Bosco

Garaguso verso gli abitati di Grassano e di Grottole (220.314 euro); rifacimento della rete idrica e fognante

dell’abitato di Baragiano Scalo (395.262 euro); abitato di Castronuovo Sant’Andrea - collegamento della rete

fognaria cittadina al depuratore di Senise località Montecotugno (433.062 euro); abitato di Chiaromonte

- progetto per il rifacimento dei tronchi idrici nelle vie San Rocco, Di Giura, Spaltro, Garibaldi e contrada

Capriccio (208.403 euro); potenziamento dell’impianto di depurazione a servizio dell’impianto di Matera in

località Sarra (484.000 euro).

Acquedotto Lucano, però, è attenta a quello che succede intorno a sé e non rimane indifferente davanti

alle difficoltà del mondo imprenditoriale: a fine anno decide di conferire immediata liquidità finanziaria alle

imprese appaltatrici ed ai fornitori della società. L’annuncio viene fatto dal presidente Mitidieri, nel corso di

un incontro con i rappresentanti di Confindustria, Confapi, Lega Cooperative, Confartigianato, Cna, Ance e

Aniem.

Acquedotto Lucano si fa carico di emettere mandati di pagamento nei confronti delle imprese creditrici per

un ammontare complessivo di 25 milioni di euro e in questo modo evita che siano le imprese a doversi fare

buona

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01. 3 ottobre 2011: Pietro Mennea con i bambini della scuola nel corso della manifestazione “La staffetta dell’acqua”

03.Pietro Mennea durante il percorso

02.l’attestato “Sentinella dell’acqua” consegnato ai bambini partecipanti alla manifestazione

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Page 130: 3650 giorni d’acqua - Acquedotto Lucano

diecianniacquedottolucano 134

carico di ulteriori oneri. La decisione, fa seguito ad una sollecitazione della Regione Basilicata per far fronte al

blocco dei fondi rivenienti dagli Accordi di programma quadro e dalla Legge obiettivo (deciso per rispettare il

Patto di stabilità), con i quali sono finanziate numerose opere di ammodernamento delle reti e degli impianti

esistenti, nonché utilizzati per la creazione di nuove infrastrutture idropotabili. L’invito del presidente De

Filippo tiene conto del ruolo di Acquedotto Lucano nel panorama regionale e della dimensione delle attività

svolte che hanno un impatto rilevante sull’economia della Basilicata.

Così in attesa che - a partire dalla metà di gennaio ed entro la fine di aprile 2012 – questi fondi vengano

sbloccati, Acquedotto Lucano provvede a reperire direttamente adeguate risorse finanziarie, mettendole a

disposizione del sistema economico regionale e producendo così benefici immediati. Una decisione generosa

e lungimirante che ottiene il plauso delle associazioni di categoria.

Non mancano, però, momenti di tensione per la società. L’inizio del 2011 è dedicato alle precisazioni che

Acquedotto Lucano fa per fugare dubbi sull’aumento della tariffa a carico dell’utente per il consumo della

risorsa. Sebbene Acquedotto Lucano non abbia poteri decisionali sulla tariffa che viene stabilita dall’Aato,

ma il compito di applicarla, è spesso additato, proprio per questo, come il “responsabile” degli aumenti.

Acquedotto Lucano, comunque, non si esime dal dare spiegazioni agli utenti. L’intervista a Mitidieri pubblicata

sulla Gazzetta del Mezzogiorno a gennaio 2011 spiega come e perché si determina l’aumento della tariffa.

Intanto ci sono altre novità: dal 31 gennaio 2011 gli uffici materani di Acquedotto Lucano si trasferiscono da

via Tacito n. 1 in via Lucana n. 164. La nuova sede della società è allestita in uno dei palazzi storici della città

dei Sassi mentre per venire incontro alle esigenze degli utenti da marzo le bollette della società si pagano

anche dal tabaccaio. Diventa, infatti, operativo l’accordo siglato da Equitalia, Federazione Italiana Tabaccai

(Fit) e Banca Fit che consente di pagare, tramite Rav (ruoli mediante avvisi), il bollettino precompilato

allegato agli avvisi e alle cartelle nelle tabaccherie abilitate.

Nei primi mesi dell’anno Acquedotto Lucano avvia un percorso d’intesa con i Comuni della Basilicata ed

in sinergia con il mondo della scuola, per introdurre l’uso dell’acqua di rubinetto nelle mense scolastiche.

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bambini alla fontanella del Parco dell’Europa Unita, Potenza

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diecianniacquedottolucano 136

istantanea della manifestazione al Parco dell’Europa Unita, Potenza

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L’iniziativa consente di sensibilizzare i bambini fruitori delle mense scolastiche, e conseguentemente i loro

genitori, all’utilizzo dell’acqua potabile facendo conoscere la qualità dell’acqua erogata dalla rete idrica,

promuovendo comportamenti ecologicamente sostenibili sia nel rispetto della risorsa acqua che nella

direzione dell’impatto dell’uomo sull’ambiente, contribuendo al risparmio energetico e alla riduzione dei

rifiuti. Il progetto si chiama “Buona questa nelle scuole” e riprende il nome del progetto già lanciato a fine

anno 2010 nei ristoranti.

Saranno coinvolti 7.320 bambini della scuola materna che ogni giorno in Basilicata usufruiscono della mensa

scolastica e 10.280 alunni della scuola primaria. Nelle mense scolastiche della regione vengono distribuite

17.600 bottigliette di plastica: con l’uso dell’acqua di rubinetto il risparmio quotidiano previsto è di 586 chili

di plastica e 1.474 chili di anidride carbonica.

Per agevolare il rapporto con gli utenti ad aprile per una settimana, la direzione commerciale illustra le

modalità di accesso ai principali servizi offerti dalla società nel corso di “Buongiorno Regione” trasmissione

della testata giornalistica del Tgr Basilicata in onda su Rai 3 dalle ore 7:30.

Acquedotto Lucano pone molta attenzione ai giovani e al mondo universitario. Così nell’ambito della sua

partecipazione al Trend-Expo indice due concorsi: “Acqua e territorio, opportunità di sviluppo”, riservato

agli studenti iscritti alla facoltà di Economia dell’Università della Basilicata e il concorso “Risorse idriche,

salvaguardia, risparmio e riutilizzo” riservato agli studenti delle facoltà di Ingegneria e Architettura. Ai

primi classificati dei due concorsi, Acquedotto Lucano destina un assegno di 500 euro, mentre ai secondi

classificati un assegno di 250 euro. Il successo dell’iniziativa è il segnale di una positiva e proficua sinergia

tra Acquedotto Lucano e l’Università degli Studi della Basilicata e contribuisce a mettere in luce le competenze

dei nostri giovani studenti.

La società è vicina anche agli studenti più giovani e così a maggio dà il patrocinio al progetto “I valori

scendono in campo”. A tutti i partecipanti, organizzata al Settore Giovanile Scolastico (S.G.C) della Federazione

137annoduemilaundici

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C’è bisogno, ora che siamo al decimo anno, di un nuovo sforzo collettivo, per condividere nuovi impegni, responsabilità e successi e per lavorare in

una comunità solidale.

(Antonio Anatrone, presidente di Acquedotto Lucano - 11 gennaio 2012)

Italiana Giuoco Calcio (FIGC), la società mette a disposizione l’acqua di rubinetto: per tutta la durata della

manifestazione i giovani partecipanti potranno dissetarsi bevendo acqua buona, sana e controllata.

E sono ancora loro, i bambini che ad ottobre accolgono la borraccia portata dall’idroforo Pietro Mennea per

la tappa lucana della Staffetta dell’acqua, la corsa simbolica organizzata per valorizzare la qualità dell’acqua

del rubinetto e sensibilizzare i cittadini all’uso attento ed al consumo consapevole. Il campione olimpionico

recordman dei 200 metri dal 1979 al 1996, arriva al traguardo del Parco dell’Europa Unita, a Potenza, per

versare l’acqua che ha portato con sé dalla tappa di Firenze e riempire la borraccia con l’acqua lucana, prima

di procedere per Palermo, in un simbolico passaggio di testimone tra le città italiane, che non manca di

rendere omaggio ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Acquedotto Lucano, insieme ai bambini, coinvolge anche un

gruppo di sportivi lucani, tra i quali l’olimpionico dei 600 e degli 800 metri Donato Sabia. Lungo il percorso

pedonale, nei pressi della prima fontana, Acquedotto Lucano ha installato un cartello in legno con l’Etichetta

dell’acqua della città di Potenza, nella quale sono evidenziate le caratteristiche salienti dell’acqua che sgorga

dai rubinetti delle case dei potentini. Si tratta di una installazione permanente.

La Staffetta dell’acqua è seguita dalla trasmissione radiofonica Caterpillar in onda su Radio 2, con un

collegamento in diretta con il conduttore Massimo Cirri e con l’inviata Marina Senesi. Nel corso del collegamento, i

bambini prestano il loro solenne giuramento per diventare sentinelle dell’acqua e si impegnano a promuovere

il risparmio e il consumo consapevole dell’acqua.

diecianniacquedottolucano 138

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fontana dell-impianto di potabilizzatore del Camastra

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Sulla qualità della acqua distribuita è l’indagine svolta da Last Minute Market, società della facoltà di

Agraria di Bologna a dare ragione ad Acquedotto Lucano. La Basilicata, insieme all’Umbria, è la regione che

spende meno per acquistare acqua in bottiglia. Solo qualche mese prima la società, per aderire alla giornata

mondiale dell’acqua, lancia la campagna “Acqua di rubinetto, uno stile di vita”.

Il 2011 si chiude con un grave lutto per la Società. L’11 dicembre, dopo un’improvvisa malattia, Egidio Mitidieri

si spegne. Per Acquedotto Lucano è un colpo durissimo e i lavoratori dell’azienda lo ricordano con un

manifesto: “Ci hai lasciato tanto”.

Due giorni dopo, il Consiglio di amministrazione nomina l’ingegner Antonio Anatrone nuovo presidente di

Acquedotto Lucano, con il compito di traghettare l’azienda fino ai primi mesi del 2012, quando l’assemblea

dei soci nominerà il nuovo vertice. Un periodo breve, durante il quale, tuttavia, Anatrone è fortemente

impegnato a proseguire e portare a termine il lavoro del suo predecessore.

diecianniacquedottolucano 140

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Antonio Anatrone, presidente di Acquedoto Lucano

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2011rassegna.stampa

Meglio quella del rubinetto / Sì all’acqua potabile nelle mense scolastiche / Dodici «appalti chiari» banditi da Acquedotto Lucano / Acquedotto Lucano record di lavori appaltati pari a 80 milioni di euro / AL, approvato il bilancio. Utili per un milione di euro

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.. e il sogno continua

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la comunicazione

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CENTRO OPERATIVO POTENTINO

CENTRO OPERATIVO MATERANO

CENTRO OPERATIVO VULTURE-MELFESE

CENTRO OPERATIVO VALLE DELL’AGRI

CENTRO OPERATIVO POLLINO-LAGONEGRESE

CENTRO OPERATIVO METAPONTINO

Melfi

PotenzaMatera

Lagonegro SeniseCalvera

ChiaromonteTeana

Rivello

Maratea

Trecchina

NemoliLauria

Latronico

CastelluccioSup.

Viggianello

CastelluccioInf.

Rotonda

Carbone

Episcopia

Fardella

Francavilla in Sinni

S. SeverinoLucano

Noepoli

S. CostantinoAlbanese

Cersosimo

S. PaoloAlbanese

Terranova di Pollino

Craco

Montalbano Jonico

Pisticci

Bernalda

ScanzanoJonicoTursi

ColobraroRotondella Policoro

Nova SiriValsinni

San GiorgioLucano

Irsina

Tricarico

Grassano Grottole

Calciano

Accettura

OlivetoLucano

GaragusoSalandra

San Mauro Forte

Miglionico

Ferrandina

Cirigliano

GorgoglioneStigliano

PomaricoMontescaglioso

Brienza

Sasso di Castalda

Marsico Nuovo

Marsicovetere

Paterno Viggiano

Corleto Perticara

MontemurroArmento

Missanello

Gallicchio

Aliano

Sant’ArcangeloRoccanova

Castronuovo Sant’ANdrea

San Chirico Raparo

S. Martino d’Agri

Castelsaraceno

SpinosoSarconi

Moliterno

Grumento Nova

Tramutola

Guardia Perticara

PietragallaAvigliano

S. Chirico Nuovo

Tolve

Cancellara

Oppido Lucano

Genzano di Lucania

Acerenza

ForenzaFiliano

VaglioBasilicata

Albano di Lucania

Campomaggiore

Pietrapertosa

Laurenzana

Castelmezzano

Trivigno

Anzi

Calvello

Abriola

Pignola

Brindisi di Montagna

Tito

Satriano di Lucania

Sant’Angelo le Fratte

Vietri di Potenza

Savoia di Lucania

Picerno

RuotiBaragiano

Bella

Balvano

Muro Lucano

Castelgrande

Pescopagano

San Fele

Rapone

Ruvo del Monte Atella

Rionero in Vulture

Rapolla

Ripacandida

Barile

Ginestra Banzi

Palazzo San GervasioMaschito

Montemilone

Venosa

Lavello

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Nomi e volti di una storia

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1 potentinoAbriolaAlbano di LucaniaAnziAviglianoBalvanoBaragianoBellaBrindisi di MontagnaCalvelloCampomaggioreCastelgrandeCastelmezzanoLaurenzanaMuro LucanoPescopaganoPicernoPietragallaPietrapertosaPignolaPotenzaRuotiSant’Angelo le FratteSatriano di LucaniaSavoia di LucaniaTitoTrivignoVaglio di BasilicataVietri di Potenza

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potabilizzatoreCamastra

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2 materano

AccetturaCalcianoCiriglianoGaragusoGorgoglioneGrassanoGrottoleIrsinaMateraMiglionicoMontescagliosoOliveto LucanoPomaricoSalandraSalandraSan Mauro ForteStiglianoTricarico

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3 melfeseAcerenzaAtellaBanziBarileCancellaraGenzano di LucaniaGinestraLavelloMaschitoMelfiMontemiloneOppido LucanoPalazzo San GervasioRapollaRaponeRionero in VultureRipacandidaRuvo del MonteSan Chirico NuovoSan FeleTolveVenosa

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4 valle dell’agriAlianoArmentoBrienzaCastronuovo Sant’AndreaCorleto PerticaraGallicchioGrumento NovaGuardia PerticaraMarsico NuovoMarsicovetereMissanelloMoliternoMontemurroPaternoRoccanovaSan Chirico RaparoSan Martino d’AgriSant’ArcangeloSarconiSasso di CastaldaSpinosoTramutolaViggiano

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5 pollino lagonegreseCalveraCarboneCastelluccio InferioreCastelluccio SuperioreCersosimoChiaromonteEpiscopiaFardellaFrancavilla in SinniLaginegroLatronicoLauriaMarateaNemoliNoepoliRivelloRotondaSan Costantino AlbaneseSan Paolo AlbaneseSan Severino LucanoSeniseTeanaTerranova di PollinoTrecchinaViggianello

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6 metapontino

BernaldaColobraroCracoMontalbano JonicoNova SiriPisticciPolicoroRotondellaSan Giorgio LucanoScanzano JonicoTursiValsinni

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potabilizzatoreMontalbano Jonico

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abatiello.vito.domenico_abitante.giuseppe_accardi.antonio_accettura.vito_acciardi.maria.giuseppa_addesio.rocco_agatiello.claudio_agneta.salvatore_agrello.antonio_agrello.pietro.antonio_aicale.antonio_aiello.giovanni_albani.maria.antonietta_albani.rocco_albano.vincenzo_algieri.roberto_altamura.filomena.pia_altavela.gabriella_amati.nicola_amato.nicola_ambrosecchia.vito.antonio_amore.vito_anania.mario_andrisani.francesco_angiolillo.domenico_anzalone.raffaele_appella.lorenzo_aquino.antonio_artusi.massimo_artuso.elena_asquino.gennaro_autera.pietro.antonio_baldinetti.giacomo.libero_barbalinardo.angelo.raffaele_barbano.antonia_barbato.donato_barbuzzi.stefania_barletta.carlo_bartolomeo.francesco_basciano.maurilio.domenico_basentini.vittorio_basile.pietro_battafarano.franco_belfiore.maria.rosaria_benardino.raffaele_beneventi.giovanni_berterame.giuseppe_biancone.ubaldo_biscione.angela_blescia.armando_bochicchio.ivana_bonfantino.antonio_borea.ester.stefania_bornè.maurizio_braia.fedele_branda.rocco_branda.pietro.giovanni_brienza.rosanna_brindisi.mariangela_brucoli.pasquale_bruno.giovanni_buccolieri.carlo_cacciapaglia.antonio_caiafa.lucio_calabrese.franco_calcagno.giuseppe_campilongo.angelo.raffaele_canadeo.roberto_canciello.salvatore_cantore.giovanna_capalbi.rosanna_caponigro.nicola_cappiello.isabella_caputo.savino_caramuta.giuseppe_carcuro.italo_carcuro.massimo_cardinale.angelo.raffaele_carella.tania_carlomagno.antonio_carlomagno.emilio_carlone.vincenzo_caruso.michele_casaletto.michele_cascini.salvatore_cascino.vittorio_castellano.gianfranco_castronovi.antonio_castronuovo.mario_cavuoti.donato_cecere.michele_centola.pancrazio_chiarelli.luigi_cialdella.rocco_cimmarusti.erminio_cinnella.antonio_ciriello.donata_cirigliano.felice_claps.massimiliano_cocina.rosario.gerardo_cogliandro.domenico_colacicco.leonardo_colangelo.donatina_colangelo.salvatore_colangelo.tommaso_colucci.lucia_contangelo.giuseppe_conte.antonio_conte.nicola_conte.rosario_coppola.marcello_corbino.salvatore_corrado.aldo.antonio_cossidente.mario_costantino.donato_cozzi.mario_cucchiararo.paolo_cusato.pia.natalina_dalessandro.maria.grazia_d’alessandro.luigi_d’aloia.nicola_d’amato.carmine_d’ambrosio.vito_d’amelio.egidio_d’amelio.gaetano_dametti.eugenio_damiani.vincenzo_damiano.donato_d’andrea.domenico_d’andrea.rocco_d’andrea.vincenzo_d’andretta.vito_dapoto.carmine_darago.francesco_datena.rocco_de.biase.vincenzo_de.bonis.donato_de.carolis.giovanni.antonio_de.filippis.carmelo_de.gregorio.immacolata.antonia_de.leonardis.donatina_de.leonardis.vito_de.luca.donato_de.luise.pasquale_de.marco.domenico_de.stefano.maria.grazia_dell’acqua.maurizio_demma.nicola_dereviziis.vincenzo.giuseppe_di.biase.giulio_di.crisci.mario_di.giulio.antonio_di.lascio.antonio_di.lizia.agostino_di.lucchio.pietro.raffaele_di.lucchio.vito.michele_di.marzio.vito_di.napoli.rocco_di.nardo.angela_di.nisi.michele_di.paola.mario.gabriele_di.taranto.rocco.luigi_di.tolve.maria_di.tolve.pasquale_di.toro.pasquale_di.tursi.filippo_di.vincenzo.domenico_dirago.francesco_dollorenzo.pietro_duca.rocco_evangelista.antonio_falabella.vincenzo_fanelli.mario_fantini.rocco_faruolo.romeo_femia.gennaro_feo.gaetano_ferraioli.francesco_ferrara.felice_ferrara.francesco_ferrarese.teresa_ferretti.vincenzo_fiore.antonio_fiore.palmiro_fiorentino.giuseppe_fiorenza.giuseppe.gaetano_fittipaldi.antonio_floridia.alessandro_florio.giuseppe_flumero.chiara_follia.eustachio_forastiere.gianpietro_forastiere.giuseppe_fortunato.domenico_fortunato.nicola_francomagro.vincenzo_fratello.rosanna_frescura.antonio_galasso.franco_galasso.rocco_galatola.anna.lucia_galgano.rocco_gallicchio.agostino_gallo.addolorata_gallo.domenico_gallucci.antonio_galotto.giuseppe.antonio_gargaglione.domenico_garramone.giuseppe_gaudiano.nicola_gemma.antonio_gentile.filomena_germano.antonio_giambersio.michele_giannasio.domenico.antonio_giannini.vincenzo_gilio.michele_gioia.barbara_gioia.enza_gioia.renato_gioia.rocco_gioia.vincenzo_giordano.giuseppe_giordano.mario.carlo_giordano.vincenzo_giuratrabocchetti.francesco_grandinetti.giuseppe_gravina.nicola_graziadei.francesco.nicola_graziuso.francesco_grieco.stefanio_grippo.gerardo.alfonso_grosso.michele_guadagno.antonio_guarino.fiorenzo_guarnieri.antonio_guerra.domenico.gerardo_gugliotta.francesco_iacovino.egidio_iacovino.vito_ielpo.vito_ierardi.giuliano_innella.francesco_iovine.francesco_iudice.luciano_la.battaglia.giambattista_la.casa.gabriele_la.centra.francesco_labella.francesco_labriola.michele_lagalante.antonio_laino.antonio_laino.antonio_lamberti.rocco.salvatorre_lamorte.antonio_langone.antonio_langone.lucio_

i

Page 169: 3650 giorni d’acqua - Acquedotto Lucano

lapenna.gerardo_laragione.filomena_larocca.arcangelo_lauciello.antonio.pasquale_laurita.luigi_laurita.teresa_leggieri.vincenzo_leo.antonio_l’episcopia.eduardo.antonio_liguori.antonio_limongi.alfonso_lisanti.franca_lisco.lorenzo_lista.nicola_lo.giudice.donato_lobosco.claudio.maurizio_lolaico.giuseppe_lopez.michele_lorito.francesco_lorusso.domenico_lorusso.leonardo_lorusso.michele_lorusso.vito_losasso.franco_luca.michele_magni.carlo_maino.michele_malatesta.nicola_mancusi.daniele_mancusi.francesco_mancusi.rosaria_manieri.vincenzo_manieri.rocchino_marchese.giandomenico_marchitelli.giovanni_marino.nicola_marone.domenico_marotta.enrico.gerardo.donato_marottoli.emilio_marraudino.giovanni_marrese.michele_marsico.vito_martelli.francesco_martino.giuseppe_marzano.gianfranco_marzario.giuseppe_masi.umberto_masini giuseppe.antonio_mastrodonato.maria.concetta_mattia.nicola_mazzeo.giuseppe_mecca.carmelina_mennuti.giuseppe_metastasio.pietro.angelo_micca.giuseppe_miceli.giacomo_micheli.alessandro_monaciello.nicola.domenico_monaco.daniela_montefiinese.lucrezia_montemurro.cosimo.damiano_montenegro.patrizia_montesano.adriano_morea.luigi_morena.vito_motta.michele.gerardo_muscio.vito.antonio_napoleone.domenico_napoli.elio_natrone.rocco.canio_nigro.giuseppe_nigro.michele_nigro.mario.aurelio_ninni.cristina_nivuori.stefano.vincenzo_oliva.pasquale_oliveto.giuseppe_orlando.filippo_pace.maurizio_pace.nicola_padula.giuseppe_pallotta.emilio_palmieri.nicola.fernando_panariello.simona_pandolfi.giustino_papaleo.domenico_papaleo.michele_pascaretta.felice_pasciucco.giovanni_passarella.michele_pedacchio.michele_pellegrino.giuseppe_pellettieri.domenico_pellettieri.raffaele_pepe.nicola_perciante.biase_perillo.antonio_perna.ruggiero.domenico.antonio_perriello.giambattista_perrone.vincenzo.william_petagine.giovanni_petralla.angelo.raffaele_petrigliano.antonio_petrigliano.giuseppe_petrocelli.cosimo_petrullo.roberto_piancazzo.giuseppe_pianelli.luigi_pietrafesa.costantino_pietrafesa.vito.vincenzo_pilat.katarzyna_pinto.giovanni_pinto.silvano_popolizio.vincenzo_possidente.domenico.antono_preziuso.rosanna_propato.roberto_quagliano.donato.carmine_quarto.giovanni_quinto.maurizio_raele.antonio_ragone.pietro_remollino.angela_restaino.vito_riccardi.leonardo_ricci.michele_riccio.biagio_rina.carmela_roccanova.cosimo_rocco.raffaele_romano.mario.martino_rondanini.luigi_ronga.pasquale_rosa_ersilio_rosano.luigi_roseto.ciro_rossi.francesco_rubilotta.gianfilippo_rufino.gabriele_ruggero.luigi_russo.antonio_russo.nicola_sabbatino.nicola_sabia.salvatore_saluzzi.domenico_salvia.anna_salvia.patrizia_salviulo.salvatore_samela.luigi_samela.vito_sammartino.francesco_sanchirico.mario.rosario_sanchirico.mario.vincenco_santomauro.nicola_santoro.francesco.antonio_saponara.francesco_sarli.nicola_sarsale.antonio_sarsale.biagio_sarsano.giulio_sassano.michele_satriano.antonio_savino.vito_scaldaferri.santa_scaringi.antonio_scavone.gerardo_schettini.giuseppe_schettini.rosario.gerardo_sigillito.fernando_simone.antonio_simone.carlo.antonio_simone.costantino_simone.michele_sinisi.gennaro_sinisi.maura.serena_sivilia.emanuele_solimena.donato_spera.innocenzo_stenta.vito_stigliano.marco_stigliano.santo_suriano.gianpaolo_taddei.giovanni_tamburrino.salvatore_telesca.vincenzo_tito.giuseppe_tomasulo.vito_tortoriello.vincenzo_trambarulo.romana_triolone.francesco_triunfo.vittorio_tuccino.giovanni_vaccaro.belluscio.ezio.maria_vaccaro.vito.antonio_valanzano.vitina_valinoti.roberto_vastino.tramutola.giuseppe_vecchione.pietro_ventimiglia.biagio_ventimiglia.nicola_viale.raffaele_viggiano.rosa_vigna.rodolfo_vignola.michele_villamarina.giuseppe_villano.rocco_viola.nicola_violante.antonio.clemente_virgallita.nicola.mario_vista.rocco_vizziello.giovanni_vizziello.vito.michele_zaccagnino.francesco_zaccagnino.lino_zuardi.michele_zuardi.francesca acquedotto.lucano.progettazione conte.antonio_cafarelli.raffaele_dalessandro.pietro_delgiudice.antonio_di.santo.carlo.lorenzo_iannelli antonio_lovallo.massimiliana_marchese.daniela_martelli.francesco_marino.tommaso_mazzilli.orlando_nardozza.donato_pacifico .gaetano_papandrea.vincenzo_santoro.antonio_urgiesi.adriana_verrastro.giuseppe

nomi

Page 170: 3650 giorni d’acqua - Acquedotto Lucano

Egidio Nicola Mitidieri (presidente)Michele LeoneAntonio AmatucciIgnazio PetroneLuigi Salinardi

collegi dei sindaci revisori Antonio Gemma (presidente)Lorenzo PagliucaGiuseppina Daranno

2005-2008

Vincenzo Santochirico (presidente)Franco Mastropierro (presidente dall’8 al 29/06/05)

Michele LeoneEgidio Iacovino

Domenico Saraceno

collegi dei sindaci revisori Giandomenico Marchese (presidente)

Ercole GriesiRoberto Lombardi

2002-2005

Egidio Nicola Mitidieri (presidente fino all’11/12/11)Antonio Anatrone (presidente dal 13/12/11)

Mario Venezia (in carica fino a maggio 2010)Domenico Amenta

Antonio Lauria

collegi dei sindaci revisori Lorenzo Pagliuca (presidente)

Giuseppina DarannoGaetano Liccione

2008-2012

Page 171: 3650 giorni d’acqua - Acquedotto Lucano

amministratori e sindaci revisori

Page 172: 3650 giorni d’acqua - Acquedotto Lucano

nasce Acquedotto Lucano2002 i lucani a cui distribuiamo l’acqua 591.338

inumeri

i nostri utenti266.720

>>

>>

>>

chilometri di reti idriche e fognarie 14.000>>

impianti di depurazione181 >>

impianti di sollevamento idrico 142>>

Page 173: 3650 giorni d’acqua - Acquedotto Lucano

impianti di sollevamento fognario93 >>

impianti di potabilizzazione 2>>

serbatoi845 >>

pozzi 66>>

sorgenti539 >>

media prelievi chimici e microbiologici all’anno 11.800>>

Page 174: 3650 giorni d’acqua - Acquedotto Lucano

Un ricordo particolare va a Egidio Nicola Mitidieri, recentemente scomparso, che è stato presidente di Acquedotto Lucano da giugno 2005 a dicembre 2011, e al quale si deve la realizzazione di questo volume.

Page 175: 3650 giorni d’acqua - Acquedotto Lucano

COORDINAMANTO EDITORIALE

Massimo Carcuro: è il responsabile dell’Ufficio Marketing, Comunicazione e Relazioni esterne di Acquedotto Lucano. Dal 2010 è componente del Co.Re.Com. Comitato Regionale per le Comunicazioni Basilicata.

TESTI

Eustachio Follia: giornalista professionista, lavora in Acquedotto Lucano dal 2003 come addetto stampa. In precedenza è stato redattore de “la Nuova Basilicata” e de “il Quotidiano”, oltre ad avere pubblicato numerosi articoli per “Italia Oggi”, “Il Sole 24 Ore”, “Il Riformista”.

Angela Remollino: giornalista professionista, dal fine 2007 si occupa dell’Ufficio Stampa di Acquedotto Lucano curando anche iniziative di comunicazione per gli utenti. In precedenza ha collaborato con La Gazzetta del Mezzogiorno e con l’Agi - Agenzia Giornalistica Italia e ha svolto attività di ufficio stampa per diverse realtà.

IDEAZIONE E COORDINAMENTO GRAFICO

Ivana Bochicchio: laureata in Scienze della Comunicazione, dal 2006 cura la comunicazione on line e gli aspetti grafici delle campagne informative e di sensibilizzazione di Acquedotto Lucano.

CONSULENZA ALLA PROGETTAZIONE

linearte / piazza delle regioni, 5 / potenza www.linearte.it

STAMPA

Tipografia Zaccara / contrada verneta / lagonegro - pz

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finito di stampare nel mese di marzo 2012dalla Tipografia Zaccara / Lagonegro / Pz

per conto di Acquedotto Lucano Spa