Guadagnare salute 01

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Guadagnare salute Rendere facili le scelte salutari Ministero della Salute

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Partecipato Info Day Guadagnare Salute, crescono le alleanze per "rendere più facili le scelte salutari"

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Guadagnare salute

Rendere facili le scelte salutari

Ministero della Salute

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La situazionePremessa

Il programma “Guadagnare Salute” nasce dallʼesigenza di rendere più facili le scelte saluta-ri e di promuovere campagne informative che mirino a modificare comportamenti inadeguatiche favoriscono lʼinsorgere di malattie degenerative di grande rilevanza epidemiologica.Molti nemici della salute si possono prevenire non fumando, mangiando in modo sano ed equi-librato, non abusando dell'alcol e ricordando che lʼorganismo richiede movimento fisico.Una politica efficace per la promozione di stili di vita salutari non deve, dunque, accontentar-si di contemplare i successi conseguiti ma deve studiare le cause degli insuccessi, mettere a pun-to nuove strategie e moltiplicare gli sforzi per invertire alcuni andamenti. I fattori di rischio sonoprevedibili ed esistono politiche e interventi efficaci che possono agire globalmente su di essie sulle condizioni socio-ambientali per ridurre considerevolmente il peso di morti premature,malattie e disabilità che grava sulla società. Il governo nazionale e quelli locali non possono condizionare direttamente le scelte indivi-duali, ma sono tenuti a rendere più facili le scelte salutari e meno facili le scelte nocive attra-verso:

• informazione, che può aumentare la consapevolezza

• azioni regolatorie, incluse in strategie intersettoriali per modificare lʼambiente di vita

• allocazione di risorse specifiche per sostegno di azioni esemplari mirate ad accelerare, a livello locale, lʼinizio di un cambiamento nellʼambiente di vita.

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I comportamenti nocivi creano malattie che pesano sui sistemi sanitario e sociale, ma le lorocause sono al di fuori di questi ultimi. Per contrastarli sono necessarie, ad esempio, politiche:

• per favorire la mobilità e l'attività fisica delle persone (trasporti e verde urbano)• per sostenere il consumo di frutta e verdura• per ridurre la concentrazione di sale, zuccheri e grassi negli alimenti• per ridurre la quota di alimenti altamente calorici nella dieta • per scoraggiare il più possibile il fumo di sigarette• per ridurre lʼabuso di alcol.

Queste politiche, per essere attuate, richiedono lʼintervento di diversi Ministeri, del SistemaSanitario, nonché accordi con produttori e distributori ed altri soggetti coinvolti. Il Sistema Sani-tario da solo può aumentare lʼattenzione sulla diagnosi precoce e sul trattamento dellʼiper-tensione arteriosa e dellʼipercolesterolemia, aiutare i fumatori a smettere, trattare gli obesi epromuovere politiche per la salute, mettendo al centro dei diversi interventi le strutture piùvicine allʼutenza, quali i consultori, i distretti socio-sanitari e i medici di medicina generaleche, in particolare, hanno un ruolo decisivo.Inoltre, il Ministero della Salute e il Sistema Sanitario possono svolgere il ruolo di "avvocati del-la salute dei cittadini", mettendo in evidenza le ricadute delle politiche dei governi sulla stes-sa.

LLa ssituazioneSecondo i dati dellʼOrganizzazione Mondiale della Sanità, lʼ86% dei decessi, il 77% dellaperdita di anni di vita in buona salute e il 75% delle spese sanitarie in Europa e in Italia sonocausati da alcune patologie (malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, malattie respira-torie croniche, problemi di salute mentale e disturbi muscoloscheletrici) che hanno in comunefattori di rischio modificabili, quali il fumo di tabacco, lʼobesità e sovrappeso, lʼabuso dialcol, lo scarso consumo di frutta e verdura, la sedentarietà, lʼeccesso di grassi nel sangue elʼipertensione arteriosa. Tali fattori di rischio sono responsabili - da soli - del 60% della perdi-ta di anni di vita in buona salute in Europa e in Italia. Nel nostro paese, essi si distribuisconoin maniera molto differente nella popolazione e sono molto più diffusi tra le persone delle clas-si socio-economiche più basse, le quali hanno una mortalità e una morbosità molto maggioririspetto a chi, socialmente ed economicamente, si trova in posizione più avvantaggiata. Un altro importante fattore di discriminazione, nel nostro paese, è il significativo gradiente traNord e Sud Italia. Per quanto riguarda, ad esempio obesità/sovrappeso le regioni meridiona-li hanno una prevalenza più elevata (28,7%) rispetto a quelle del nord (19,3%). Lʼeccesso pon-derale è una condizione più diffusa nella popolazione adulta con basso titolo di studio e riguar-da sia gli uomini sia le donne in qualsiasi fascia dʼetà. Il fenomeno dellʼobesità in età pediatri-ca, fino a qualche decennio fa poco diffuso, è un dato allarmante in quanto evidenze scienti-fiche riconiscono allʼobesità in età pre-adolescenziale e adolescenziale una forte capacità pre-dittiva dello stato di obesità in età adulta. A perdere rapidamente il proprio patrimonio di salu-

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Che cosʼè

Cosa privilegiala comunicazione per la salute.

Ministeri

te sono soprattutto gli immigrati, a causa delle condizioni di vita in cui spesso si trovano in Ita-lia.Tali condizioni, inoltre, pur influenzate da comportamenti individuali, sono fortemente sostenu-te dallʼambiente di vita e da quello sociale. I comportamenti salutari, infatti, sono resi semprepiù difficili dallʼorganizzazione e dal disegno urbano delle città, dallʼautomatizzazione, daiprezzi a volte più elevati degli alimenti più sani e dai condizionamenti del marketing. Ne con-segue che i soggetti più esposti a questi rischi sono quelli più vulnerabili: i bambini e le fami-glie più povere. Negli ultimi anni, per effetto di strategie adottate in Italia e nel mondo, si sono potuti osserva-re alcuni cambiamenti nella giusta direzione (si pensi alla tutela dal fumo passivo) ma perman-gono, tuttavia, anche andamenti negativi per certi fattori ed in sottogruppi di popolazione.Lʼobesità è in aumento nellʼinsieme della popolazione e nei bambini, i giovani continuano adessere attratti dal fumo di tabacco, le classi economiche più disagiate sono ancora le più espo-ste ai rischi del fumo, dellʼabuso dell'alcol, della sedentarietà, di una alimentazione errata.

LLʼimpegno nnazionale eed iinternazionaleIl Ministero della Salute e le Regioni sono già impegnate nellʼazione di contrasto alle malattiecroniche attraverso il Piano Nazionale della Prevenzione, previsto dallʼintesa Stato-Regioni del23 marzo 2005.Il Ministero della Salute ha collaborato con la Regione Europea dell'Organizzazione Mon-diale della Sanità (OMS) per la definizione di una strategia di contrasto alle malattie croniche,valida per lʼEuropa, dallʼAtlantico agli Urali, denominata Guadagnare Salute - e approvata aCopenaghen il 12 settembre 2006 dal Comitato Regionale per lʼEuropa - ed ha cooperato allacostruzione di una strategia europea di contrasto allʼobesità, che è stata approvata il 15 novem-bre 2006 ad Istanbul nel corso della Conferenza Ministeriale Intergovernativa, durante la qua-le i Ministri della Salute hanno sottoscritto per i propri governi una dichiarazione di appoggioalle misure nazionali ed internazionali di contrasto allʼobesità.

Lo ssviluppo ddi ccapacità ddʼazioneI 4 principali fattori di rischio (fumo, alcol, scorretta alimentazione e inattività fisica) – in granparte modificabili e nei quali è possibile identificare con certezza i principali determinanti del-le malattie croniche più frequenti nel nostro paese – sono ben conosciuti ed è evidente che lamancata azione su di essi comporta un aumento di morti premature e di malattie evitabili.È, pertanto, un imperativo assoluto, sia sul piano etico sia su quello economico, programmareun intervento di salute pubblica che affronti in maniera globale questi fattori di rischio, consen-tendo al paese di guadagnare salute, e che garantisca la sostenibilità del Sistema Sanitario intermini economici e di efficacia.Tale programma consentirà di inquadrare in maniera coordinata il contrasto ai fattori di rischio,con un approccio non solo agli aspetti sanitari ma anche alle implicazioni ambientali, socialied economiche, e prevederà la condivisione degli obiettivi da parte degli attori coinvolti (ammi-nistrazioni centrali e regionali, enti locali, settori privati). Contemplerà, inoltre, la definizione

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di reciproche responsabilità, attraverso una programmazione ampiamente concertata e lʼatti-vazione di azioni ed interventi che agiscano in maniera trasversale sui diversi determinanti, alfine di aumentare lʼefficacia ed ottimizzare lʼutilizzo delle risorse, e che comprendano inter-venti di comunicazione, regolatori, di comunità e sugli individui. Allʼinterno del piano dovranno coordinarsi le iniziative già avviate come il contrasto al fumoe allʼabuso di alcol, sulla base di strategie definite con le Regioni; un impegno prioritario dovràriguardare lʼimplementazione di strategie per migliorare la dieta e promuovere lʼattività fisicacon lʼobiettivo di contrastare lʼavanzata dellʼepidemia di soprappeso/obesità che sta rag-giungendo proporzioni drammatiche.Ogni intervento di educazione e promozione della salute dovrà tener conto della conoscenzadelle diseguaglianze sociali nella salute, in particolare nellʼaccesso ai servizi e allʼinformazio-ne stessa, allo scopo di individuare correttamente e raggiungere il più possibile i gruppi dipopolazione più a rischio. Le campagne di intervento dovranno tenere conto di un punto divista multiculturale, particolarmente con azioni rivolte alle donne in generale, anche per la loroimportanza nelle “cure allevanti” e alla relazione che queste hanno con i problemi di alimen-tazione, pur senza ulteriormente “appesantire” i loro compiti di cura.

Articolazione del programma

CChhee ccoossʼ̓èè:- il programma “Guadagnare Salute - Rendere facili le scelte salutari” è un intervento “mul-

ticomponenti”, con attività di comunicazione e azioni per ridurre lʼiniziazione al fumo,per aumentare il consumo di frutta e verdura, per ridurre lʼabuso di alcol, ridurre il con-sumo di bevande e alimenti troppo calorici, facilitare lo svolgimento dellʼattività fisica.

- il programma “Guadagnare Salute” è un potente investimento per ridurre, nel lungo perio-do, il peso delle malattie croniche sul sistema sanitario e sulla società e, nel breve perio-do, per consentire ai cittadini di scegliere se essere, o tornare ad essere, liberi da dipen-denze e fattori di rischio che li affliggerebbero per lunghi anni.

CCoossaa pprriivviilleeggiiaa:- il programma “Guadagnare Salute” privilegia llaa ccoommuunniiccaazziioonnee ppeerr llaa ssaalluuttee..

La comunicazione rappresenta una componente integrata degli interventi di prevenzio-ne di Guadagnare Salute ed è uno strumento importante di informazione e conoscenzaper le persone.“Guadagnare Salute” può essere la giusta risposta per creare, attraverso la prevenzio-ne, condizioni più favorevoli alle scelte per la salute, facendo leva sullʼinformazione,sulla comunicazione e, in particolare, su specifiche iniziative che inducano a scelte di vitasalutari.La sinergia tra più MMiinniisstteerrii può dare maggiore credibilità ai messaggi da veicolare, con-solidare il rapporto tra cittadini e istituzioni, assicurare una informazione univoca e

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completa e favorire la conoscenza e la sinergia dei progetti di diversi MMiinniisstteerrii ed EEnnttiiiinntteerreessssaattii, realizzando al contempo una sorta di “piattaforma nazionale della salute”.Attraverso la comunicazione concetti e messaggi semplici (come il messaggio “5 al gior-no”: almeno cinque frutti o porzioni di vegetali ogni giorno) possono informare corret-tamente. La comunicazione può avvenire anche attraverso la tabella nutrizionale deglialimenti: occorrerà agire sia sulle aziende, perché rendano più leggibili e comprensibilile etichette, sia sui consumatori, perché siano sensibilizzati a utilizzare questa informa-zione.

CCoommee ssii ssvviilluuppppaa:“Guadagnare Salute” sviluppa tre tipi di comunicazione istituzionale:

1. I piani di comunicazione specifici per ogni intervento; 2. Una campagna informativa che mette il cittadino al centro delle scelte per la propria salute e impegna i governi a rendere possibili le scelte di salute; 3. Un programma specifico in collaborazione con il mondo della scuola.

CCoommee ssii aarrttiiccoollaa:“Guadagnare Salute” si articola in un programma trasversale governativo e in 4 pro-grammi specifici basilari: - comportamenti alimentari salutari- lotta al tabagismo- lotta allʼabuso di alcol- promuovere lʼattività fisica.

Programma trasversale governativo “La campagna informativa“

Il programma mira ad una campagna informativa per diffondere lʼidea che oggi in Italia esi-stono 4 rischi principali per la salute, che “il cittadino è responsabile delle proprie scelte” (richia-mo alla responsabilità individuale) ma che i governi sono responsabili di creare un ambientefavorevole alle scelte per la salute.Questa campagna dovrà mirare a indurre alcuni cambiamenti di opinioni e di comportamen-ti, esaltando i benefici che la corretta assunzione di alimenti associata allʼattività fisica produ-ce, tra cui ad esempio:

- rafforzare la conoscenza dei 4 fattori di rischio, come nocivi per la salute e associati allemalattie croniche

- permettere di memorizzare alcuni importanti messaggi semplificati (“5 al giorno” riferi-to alle 5 porzioni di frutta o verdure da consumare ogni giorno) oppure i messaggi sul-lʼattività fisica

- aumentare il numero di adulti che si rivolgono al medico o al farmacista per misurare la

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pressione arteriosa e i livelli di colesterolo- promuovere il controllo del peso nelle farmacie con valutazione del BMI- promuovere corrette informazioni e consapevolezza sociale rispetto ai disturbi psichia-

trici del comportamento alimentare al fine di contrastare le informazioni fuorvianti pro-venienti dai mass media e da fonti non accreditate

Programma specifico in collaborazione con il mondo della scuola

Una forma di comunicazione specifica dovrà essere effettuata a scuola attraverso iniziative stu-diate per il target giovanile, con lʼobiettivo non solo di fornire informazioni scientificamentecorrette, ma soprattutto di identificare strategie per resistere, ad esempio, alle pressioni socia-li a fumare, bere alcolici e bevande zuccherine, consumare cibi e bevande altamente calorici,nonché ai contraddittori messaggi mediatici che suggeriscono, soprattutto alle giovani donne,un modello di bellezza e amabilità ispirato allʼicona della magrezza eccessiva. Gran parte deimessaggi pubblicitari rivolti ai bambini, ad esempio, riguardano comportamenti alimentari edesiste ancora una pressione amicale e dei media a fumare, così come a conformarsi agli idolidella moda e dello spettacolo, che spesso veicolano errati modelli da emulare. I nostri ragaz-zi devono essere messi in grado di riconoscere queste pressioni e di individuare strategie pernon aderire a comportamenti nocivi e che portano alla dipendenza.Il canale scolastico è idoneo, inoltre, a raggiungere anche i genitori e a coinvolgerli nelle ini-ziative di prevenzione che li riguardano (ad. es.: il fumo dei genitori è un potente fattore dirischio per il fumo dei figli).

Lʼalleanza con il mondo della scuolaPer fornire ai bambini ed ai ragazzi le competenze necessarie ad una crescita libera, ma anchele opportunità di sperimentare e mantenere comportamenti salutari è necessaria una vera epropria alleanza con il mondo della scuola.È, dunque, quanto mai opportuno promuovere una fattiva cooperazione interistituzionale, inparticolare tra mondo della scuola e mondo della salute, al fine di promuovere comporta-menti sani nelle persone in formazione, in fasi della vita in cui si acquisiscono e si radicano abi-tudini che andranno poi a costituire i principali fattori di rischio delle malattie croniche. Questa cooperazione può riguardare sia lʼarea della sorveglianza sia quella degli interventidi promozione della salute. In questo ambito, in particolare, attraverso un accordo tra Ministe-ro dellʼIstruzione, Ministero della Salute e Regioni, si può puntare a sviluppare e diffonderenella scuola, nellʼambito del percorso curriculare, interventi di educazione alla salute, privile-giando interventi già sperimentati e di provata efficacia. Si potranno valorizzare le metodolo-gie di “peer education”, finalizzate a promuovere la partecipazione attiva degli studenti e lacapacità di sviluppare abilità per resistere alla pressione sociale rappresentata dal gruppo deipari, dai modelli familiari, dalla pubblicità e dalla offerta sociale.

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Le iniziative di comunicazione promosse dai vari Ministeri coinvolti potranno trovare valoriz-zazione nellʼambito del progetto “giornata del benessere dello studente”, promosso di concer-to dai Ministeri della Salute, dellʼIstruzione, dellʼAmbiente e delle Politiche Agricole Alimenta-ri e Forestali1. Adeguate iniziative di formazione dei docenti e di coinvolgimento dei nuclei familiari dovreb-bero accompagnare tale percorso educativo, iniziando con lʼaiuto per smettere di fumare.Le iniziative di educazione alla salute dovrebbero essere affiancate da un sistema di sorve-glianza sugli stili di vita, finalizzato a monitorare alcuni aspetti della salute dei bambini e degliadolescenti scolarizzati, strumento del Sistema Sanitario e del mondo della scuola, condivisocon le Regioni e con il Ministero dellʼIstruzione.Anche nellʼattuazione e nellʼimplementazione di politiche volte al miglioramento dellʼattivitàsportiva, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi del piano, la scuola rappresenta un luo-go formativo in cui diviene estremamente necessario intervenire, soprattutto mediante interven-ti volti ad agevolare la pratica sportiva negli istituti superiori, ma anche attraverso un miglio-ramento delle opportunità di fare educazione motoria durante lʼorario scolastico nelle scuoleprimarie, nonché mediante specifiche attività finalizzate ad una maggiore diffusione della cul-tura sportiva. Questo contribuirebbe anche al raggiungimento dei livelli raccomandati di atti-vità fisica quotidiana, elemento fondamentale del benessere fisico.

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1 Ad esempio il Ministero per le Politiche Agricole ha segnalato la disponibilità a contestualizzare nellʼambito del progetto “giornata delbenessere dello studente”, le due campagne di educazione alimentare “Mangia bene, cresci meglio” rivolta agli studenti delle scuolemedie inferiori e “Food4U” rivolta alle scuole superiori di 15 Paesi europei, con il duplice obiettivo di sensibilizzare i giovani sullʼimpor-tanza di essere consapevoli delle proprie scelte alimentari e coinvolgerli in modo creativo e interattivo attraverso lʼuso del linguaggiopubblicitario.

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Strategie e ipotesi di intervento

I progetti specifici che sviluppano il programma governativo, finalizzato a indurre alcuni cam-biamenti di opinioni e di comportamenti, attraverso una idonea campagna informativa, sonoquattro:

A Guadagnare salute rendendo più facile una dieta più salubre (alimentazione)

B Guadagnare salute rendendo più facile muoversi e fare attività fisica (attività fisica)

C Guadagnare salute rendendo più facile essere liberi dal fumo (lotta al fumo)

D Guadagnare salute rendendo più facile evitare lʼabuso di alcol (lotta allʼabuso d'alcol)

Ogni programma è intersettoriale poiché vede coinvolto il mondo attivo di:

Ministero della Salute

Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali - INRAN

Ministero della Famiglia

Ministero Pubblica Istruzione

Ministero Economia e Finanze

Ministero Interno

Ministero dei Trasporti

Ministero Sviluppo Economico

Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive

Ministero Università e Ricerca

Governo

Produttori e Gestori dei pubblici servizi

Regioni

ASL

Enti locali

Responsabili personale settore privato e pubblico

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Ogni soggetto è attore partecipe poiché contribuisce alla realizzazione di “guadagnare salu-te” mettendo in atto soluzioni specifiche e/o settoriali condivise. In tal modo si supera la fram-mentarietà degli interventi, la dispersione di risorse umane ed economiche, e si dà continuitàalle azioni informative e formative promosse dalle varie forze cointeressate. Ogni program-ma nella sua specificità deve rappresentare il punto di riferimento, il collante delle varie ini-ziative promosse in merito.Gli obiettivi sui quali si basa ogni singolo programma devono rappresentare la base di riferi-mento comune nellʼarticolazione dei vari progetti elaborati dalle varie forze e nello stesso tem-po il punto di arrivo a cui tendere, anche ai fini di una valutazione possibile dei risultati otte-nuti.Ogni programma si articola nel seguente modo:

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PREMESSA

PRO

GRA

MM

A

OBIETTIVI

CAMPAGNA INFORMATIVA

SPECIFICA

PROGETTOSCUOLA

ALTRIPROGETTI

DI SETTORE

SCHEMA DEICOINVOLGIMENTIINTERSETTORIALI

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1 Premessa - Definisce attentamente le linee generali dopo una accurata disamina della situa-zione problematica

2 Obiettivi - Definizione degli obiettivi salute in senso ampio e non solo sanitario utilizzandoun linguaggio positivo, non basato sulle negatività o sulla divietologia

3 Campagna informativa specifica - Indica le varie azioni da intraprendere (a carattere rego-latorio o di altro tipo) accompagnate dalla diffusione di messaggi appositi rivolti alla popola-zione bersaglio dellʼintervento. Nel contesto di ciascun programma la campagna informativadeve specificare:

- lʼipotesi di fattibilità

- il target

- i linguaggi utilizzati

- gli strumenti

- gli indicatori oggettivi di valutazione

4 Progetto scuola - Ogni specifico programma, come sopra indicato, deve prevedere un pro-gramma di coinvolgimento della scuola e di comunicazione specifica attraverso iniziative stu-diate per il target giovanile, con lʼobiettivo non solo di fornire informazioni scientificamentecorrette, ma soprattutto di identificare strategie per resistere alle varie pressioni sociali.

5 Progetti di settore - I progetti riguardano le varie istituzioni e i vari enti che costruisconoalleanze con il Ministero della Salute affinchè si realizzino efficacemente le finalità con unavisione globale e sistemica, non solo sanitaria ma economica sociale, agricola, ambientale, cul-turale, per citarne alcune.

6 Coinvolgimenti intersettoriali

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1.A Promuovere lʼallattamen-to al seno

1.B Sostenere la dieta tradi-zionale

1.C Sorvegliare e monitora-re i comportamenti ali-mentari

1.D Prevenire i disturbi delcomportamento alimen-tare

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- Lʼallattamento esclusivo al seno, come alimentazione normale dei neo-nati e dei bambini fino ai sei mesi di età dovrebbe essere sostenuto,ampliando le iniziative che già sono in funzione in Italia, come gli Ospe-dali amici dei bambini. Assicurare il costante controllo del rispettodelle disposizioni legislative relative alla produzione e commercializza-zione dei sostituti del latte materno, con particolare attenzione ai con-tenuti derivanti dal codice OMS

- Le Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana, elaborate dal-lʼINRAN, dovrebbero essere aggiornate; la composizione della dietamedia dovrebbe essere ulteriormente studiata.

La sorveglianza dovrebbe monitorare i comportamenti alimentari.

- La prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare dovrebbeessere favorita attraverso la sensibilizzazione e formazione specificarivolta ai medici e ai pediatri di base, agli operatori dei consultori, aimedici ospedalieri, ai ginecologi.- I professionisti della salute nellʼambito delle cure primarie, dovrebbe-ro fornire counselling e indicazioni su corretti stili di vita, sana alimen-tazione ed importanza dellʼattività fisica e contribuire anche alla dia-gnosi precoce dei Disturbi del Comportamento alimentare, spesso nasco-sto dai pazienti stessi e sconosciuto ai genitori e altri familiari

1 PROMUOVERE COMPORTAMENTI SALUTARI

2 FAVORIRE UNA ALIMENTAZIONE SANA NELLA RISTORAZIONE

- Nelle scuole e negli asili la fornitura di cibi dovrebbe essere adegua-ta sulla base di linee guida per la ristorazione scolastica, con spuntinia base di frutta e vegetali e acqua naturale,latte, yogurt e cerealiampliando lʼopportunità di scelta. Il monitoraggio degli scarti dovreb-be essere effettuato sistematicamente per comprendere quali sono i piat-ti meno graditi e poter fornire alle ASL utili indicazioni per la composi-zione dei menù e attivare interventi atti ad invogliare i bambini a con-sumare tutti gli alimenti programmati (progetti di educazione alimenta-re)- Nel mondo del lavoro, nelle mense aziendali, dovrebbe essere resadisponibile una varietà di scelte di cibi compatibile con le Linee Guidaper una Sana Alimentazione- Negli ospedali dovrebbe essere evitata la diffusione di distributori auto-matici di cibi ad alto contenuto energetico e scarso valore nutrizionalee di fast food.

2.A Consolidare una culturaalimentare fondata suiprincipi del vivere sano,del rispetto ambientale,della qualità, della sco-perta della propria iden-tità individuale e colletti-va.

Guadagnare salute rendendo più facile una dieta più salubre

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2.B Favorire il consumo dicibi salubri nella ristora-zione collettiva (scuole,ospedali, mense azien-dali)

2.C Sensibilizzare i luoghi diristoro

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- Nella ristorazione collettiva il settore privato dovrebbe essere incorag-giato ad offrire scelte alimentari compatibili con le Linee Guida per unaSana Alimentazione Italiana. Dovrebbe essere favorita una correttapolitica di “educazione alimentare” del consumatore, affinché essosia in grado, al di là del richiamo di offerte “accattivanti”, di operarescelte responsabili e consapevoli.- Per favorire scelte alimentari corrette dovrebbe essere incoraggiatalʼaggiudicazione delle gare dʼappalto secondo il sistema dellʼoffertaeconomica più vantaggiosa, allo scopo di premiare gli elementi quali-tativi e non solo o prevalentemente il fattore prezzo

- Tavole calde, pizzerie, bar ed altri negozi che producono cibi prontidovrebbero essere sensibilizzati sullʼimportanza dellʼofferta di soluzio-ni compatibili al consumo veloce di frutta e verdura e, ove possibile,scoraggiati dal fornire alimenti altamente energetici o porzioni troppograndi.

3 PROMUOVERE PRODOTTI SANI PER SCELTE SANE

- I produttori primari, come gli allevatori, e lʼindustria di trasformazio-ne dovrebbero essere incoraggiati, con accordi da raggiungere anchetramite incentivi, a ridurre progressivamente i contenuti di grasso tota-le, grassi saturi, zucchero e sale aggiunti nei prodotti.

- Lʼattuale politica di incentivi alla produzione di zucchero e grassi dovreb-be essere ampliata in favore di un sostegno anche alla produzione ecommercializzazione di frutta e verdure. Le tariffe che limitano il com-mercio di frutta e verdure dovrebbero essere riconsiderate. La produ-zione locale sostenibile dovrebbe essere incoraggiata.- Difesa della dieta tradizionale e dei cibi tipici. La dieta tradizionaleitaliana, ricca di vegetali, dovrebbe essere valorizzata anche per i suoieffetti positivi per la salute. I produttori di alimenti tipici dovrebberoessere incoraggiati a mantenere standard di qualità elevati.

- Adeguamento delle priorità di intervento e degli obiettivi specifici deiPiani Regionali di Sviluppo Rurale, previsti dal Piano Strategico Nazio-nale elaborato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Fore-stali ed approvato dalla Conferenza Stato - Regioni il 31 ottobre 2006,alle finalità del piano GUADAGNARE SALUTE, in particolare in riferi-mento alla sicurezza alimentare nellʼambito delle azioni per il rilanciodella competitività delle filiere agro-alimentari, alla valorizzazione del-le produzioni tipiche e delle filiere corte che favoriscono il pronto acces-so di prodotti alimentari freschi (ortofrutticoli in particolare) sui merca-ti urbani, agli interventi sulla logistica che possono agevolare la movi-

3.A Migliorare la composi-zione degli alimenti

3.B Sviluppare politicheagricole adeguate

3.C Adeguare le prioritàdʼintervento nei PianiRegionali di SviluppoRurale

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3.D Assicurare la tutela deiprodotti salubri

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mentazione dei prodotti agroalimentari particolarmente deperibili, allosviluppo di attività salutari per la popolazione attraverso la valorizza-zione della multifunzionalità delle aziende agricole (fattorie sociali, eco-turismo, agriturismo).

- Sensibilizzare, attraverso una specifica azione delle amministrazionistatali competenti, i diversi livelli di governo regionale affinché, nelladefinizione ed implementazione dei Piani Operativi Regionali relativialle politiche regionali e di coesione, vengano privilegiati quegli inter-venti e quelle misure in linea con gli obiettivi di GUADAGNARE SALU-TE, in particolare con riferimento alla definizione di modelli di produ-zione e consumo in grado di assicurare la tutela della salute pubblica,alla inclusione sociale, alle reti e collegamenti per la mobilità con par-ticolare riferimento alla filiera agroalimentare , alla attrattività delle cit-tà e dei sistemi urbani per lʼurban welfare.

4 PROMUOVERE I CONSUMI SALUTARI

- Dovrebbe essere ulteriormente promossa la corretta informazione alconsumatore sulla importanza delle varietà della dieta tradizionale chedeve essere ricca di vegetali, anche di agricoltura biologica) e che puòcontenere altri alimenti del nostro patrimonio agroalimentare, da con-sumare in maniera consapevole.

- Dovrebbe essere favorita la formazione di volontari per la diffusionedi gruppi familiari di acquisto responsabile, volti ad ottenere maggio-re qualità nutrizionale e risparmio nella spesa, promozione della salu-te, presa di coscienza ed “empowerment” dei membri.- Prezzi e fiscalità. Le attuali politiche fiscali e dei prezzi dovrebberoessere sviluppate in modo da assicurare la coerenza con le indicazio-ni nutrizionali della “piramide alimentare”, strumento di riferimento peril rilancio della dieta mediterranea nel nostro Paese.

- Gli enti locali dovrebbero favorire la moltiplicazione dei punti vendi-ta di frutta, nelle zone delle città maggiormente frequentate, come leuscite delle stazioni ferroviarie, della metropolitana o di altri sistemi ditrasporto pubblico.

- I mercati locali e rionali dovrebbero essere supportati, come pure inegozi che assicurino lʼofferta di differenti tipi di alimenti. La localizza-zione dei punti vendita alimentari dovrebbe essere studiata dalle ammi-nistrazioni locali, favorendo la diffusione dei prodotti ortofrutticoli fre-schi negli spazi della grande distribuzione. Dovrebbero essere prese inconsiderazione attività di promozione che facilitino la scelta di ali-menti più sani. La riduzione del prezzo di frutta e verdura, per esem-pio, potrebbe essere attuata con accordi e sinergie con la grande e lapiccola distribuzione, anche attraverso “settimane promozionali di ven-dita”, collegate al programma GUADAGNARE SALUTE.

4.A Educare al consumo con-sapevole

4.B Promuovere acquistiresponsabili

4.C Favorire la moltiplicazio-ne di punti vendita difrutta

4.D Favorire la distribuzioneed il marketing

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5 INFORMARE I CONSUMATORI E TUTELARE I MINORI

5.A Facilitare la lettura delleetichette

5.B Monitorare e regolare ilruolo della pubblicità

5.C Regolamentare il merca-to di prodotti cosiddettidimagranti

5.D Interpretare e decodifi-care i modelli di efficen-tismo

- Le etichette nutrizionali dovrebbero consentire di individuare il conte-nuto in grassi, zucchero, calorie e sale. Lʼetichetta dovrebbe essere com-pleta, facilmente comprensibile e standardizzata.

- Pubblicità degli alimenti. Il volume della promozione pubblicitaria dialimenti e bevande rivolta ai bambini dovrebbe essere monitorato e ten-denzialmente ridotto, attraverso lʼautoregolazione dellʼindustria e lʼazio-ne regolatrice.

- Dovrebbe essere garantita la diffusione di informazioni scientificamen-te corrette sullʼuso e le indicazioni di integratori alimentari e prodotticosiddetti dimagranti favorendo anche azioni di controllo e interventinormativi sulla pubblicità

- Aiutare le giovani generazioni ad interpretare e decodificare model-li di efficentismo esasperato proposto dai mass media: “essere magrioggi. Bulimia e anoressia” A

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Ministero della Salute

opuscolo:Layout 1 26-04-2007 13:23 Pagina 15

Page 16: Guadagnare salute 01

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Page 17: Guadagnare salute 01

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Page 18: Guadagnare salute 01

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Ministero della Salute

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Page 19: Guadagnare salute 01

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Page 20: Guadagnare salute 01

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Page 21: Guadagnare salute 01

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Guadagnare salute

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Page 22: Guadagnare salute 01

STRATEGIE E IPOTESI DI INTERVENTO

Tale obiettivo richiede interventi volti ad affermare una concezione dellʼattività sportiva che vaal di là della mera attività fisica agonistica, divenendo invece un momento di benessere fisicoe psicologico che coinvolge tutti i cittadini, giovani e meno giovani. Da qui, unʼidea di sportcome momento di aggregazione sociale, nonché come attività formativa ed educativa dellʼin-dividuo nellʼapprendimento del rispetto di regole sane, dei principi dellʼuguaglianza e del rispet-to delle diversità. Il raggiungimento di tali obiettivi è possibile solo mediante il coinvolgimentoattivo delle Amministrazioni interessate, ma anche di quella parte della società civile oggi distan-te – per molteplici ragioni – dal mondo dellʼattività fisica e motoria.

1 FAVORIRE LʼATTIVITÀ FISICA NELLʼAMBIENTE URBANO E DOMESTICO• Libertà di movimento. Il trasferimento al lavoro, a scuola o per le incombenze della vita

quotidiana possono costituire eccellenti opportunità, non ancora pienamente esplorate,per raggiungere la quantità di attività fisica moderata, raccomandata quotidianamenteper mantenersi in buona salute. Facilitare la scelta di un trasferimento fisicamente attivorichiede la soluzione di molteplici problemi che riguardano la sicurezza di pedoni eciclisti, specialmente quando si tratta di bambini.

• Disegno urbano ed ambiente domestico. Lʼambiente urbano e domestico può facilitareo consentire lʼattività fisica ed una vita attiva. La qualità dellʼambiente del quartiere influi-sce sulla opportunità e la volontà dei residenti di utilizzare gli spazi comuni per lʼattivitàfisica. Sicurezza e protezione dovrebbero essere assicurate. Nel nostro Paese le politi-che di chiusura al traffico dei centri storici offrono unʼopportunità di movimento a tuttele età, oltre che favorire la tutela dei beni architettonici ed il miglioramento di qualità del-lʼaria .

2 FAVORIRE LʼATTIVITÀ FISICA NEI BAMBINI E NEI GIOVANI• Scuole ed asili dovrebbero fornire a bambini ed adolescenti maggiori e migliori oppor-

tunità di fare attività motoria, contribuendo, con unʼofferta differenziata per età, ai livel-li raccomandati di attività fisica quotidiana. Occorre, pertanto, investire nellʼattività moto-ria durante lʼorario scolastico nelle scuole primarie, nonché agevolare migliori condi-zioni per lo svolgimento dellʼattività fisica negli istituti secondari, contribuendo così aduna maggiore diffusione di una nuova cultura dello sport e del movimento tra i più gio-vani.

22

Ministero della Salute

Guadagnare salute rendendo più facile muoversi e fare attività fisica

Ministero della Salute

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opuscolo:Layout 1 26-04-2007 13:24 Pagina 22

Page 23: Guadagnare salute 01

3 FAVORIRE LʼATTIVITÀ FISICA AL LAVORO E NEL TEMPO LIBERO• Incentivi. La possibilità di fare pratica sportiva dovrebbe essere incentivata anche median-

te agevolazioni fiscali per gli oneri sostenuti dai cittadini per lo svolgimento di attivitàsportive.

• Attività ricreazionali. Lo sforzo fisico ridotto durante lʼattività lavorativa o domestica, com-binato con un maggiore tempo libero, fornisce alle persone un buon incentivo ad aumen-tare il tempo libero dedicato allʼattività fisica. Dovrebbero essere create a livello localeinfrastrutture che motivino le persone a svolgere attività fisica, tenendo conto dei gruppisvantaggiati.

• Luoghi di lavoro. Anche i luoghi di lavoro potrebbero essere una delle sedi in cui pro-muovere lʼattività fisica per gli adulti. I migliori risultati si possono ottenere definendo spe-cifici esercizi da eseguire, tenendo conto dellʼintensità dellʼattività fisica richiesta dal lavo-ro e delle capacità individuali, regolarmente, preferibilmente tre volte a settimana, conuna particolare attenzione ai soggetti sedentari.

4 FAVORIRE LʼATTIVITÀ FISICA PER LE PERSONE DISABILI• Favorire lʼadeguamento degli impianti e delle strutture destinate allʼattività sportiva e

motoria rendendoli accessibili ai soggetti diversamente abili attraverso lʼeliminazione del-le barriere architettoniche.

• Favorire la formazione e la presenza di istruttori specializzati nel sostegno alle personedisabili. Tali obiettivi potranno essere conseguiti operando in sinergia con le Amministra-zioni centrali, con gli Enti competenti, con il Comitato Italiano Paraolimpico, nonché conle Regioni e gli Enti locali, già impegnati nella promozione dello sport dei disabili.

5 FAVORIRE LʼATTIVITÀ FISICA PER GLI ANZIANI• Promuovere – insieme alle Amministrazioni centrali agli Enti competenti e agli Enti loca-

li – lʼattività motoria anche tra i soggetti più anziani, per i quali inattività e sedentarietàpossono essere responsabili di diverse patologie, mentre unʼadeguata attività motoriapuò costituire un aiuto, sia fisico sia psicologico. A tale fine, insieme alle Amministrazio-ni centrali competenti e agli Enti locali, occorre individuare le modalità, le strutture e leopportunità offerte dal territorio agli anziani per praticare attività fisica anche quale occa-sione di socializzazione.

6 FAVORIRE LʼATTIVITÀ FISICA PER LE PERSONE PORTATRICI DI DISAGIO E DISTURBO MENTALE

• Promuovere lʼattività motoria per le persone portatrici di disagio e disturbo mentale. LoSport, e in più in generale, l'attività fisica e psicomotoria è suggerito come mezzo diprevenzione, di cura e di riabilitazione e da diversi anni, infatti, la prativa sportiva è dive-nuta anche uno strumento terapeutico-riabilitativo per la reintegrazione sociale di per-sone con disagio psichico e mentale

23

Guadagnare salute

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Page 24: Guadagnare salute 01

7 FAVORIRE LʼATTIVITÀ FISICA ATTRAVERSO I PROFESSIONISTI DELLA SALUTE• I professionisti della salute nellʼambito delle cure primarie, dovrebbero fornire counsel-

ling e indicazioni sullʼesercizio fisico. I medici dello sport dovrebbero orientare parte delloro lavoro in azioni rivolte alla comunità per aumentare le opportunità di fare attivitàfisica di gruppi diversi di popolazione.

• La presenza costante e diffusa di istruttori qualificati allʼinterno di ogni singola strutturadestinata allʼattività sportiva e motoria dovrebbe essere assicurata, affinché la diffusio-ne della cultura sportiva sia accompagnata da una adeguata tutela sanitaria dei prati-canti a tutti i livelli

24

Ministero della SaluteMinistero della Salute

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Page 25: Guadagnare salute 01

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Guadagnare salute

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Page 27: Guadagnare salute 01

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Page 28: Guadagnare salute 01

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Guadagnare salute

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Page 29: Guadagnare salute 01

29

FUM

OGuadagnare salute rendendo più facile essere liberi dal fumo

STRATEGIE E IPOTESI DI INTERVENTO

1 PROTEGGERE DAL FUMO PASSIVO• Sostenere le norme a tutela dal fumo passivo (legge 3/2003) migliorandone lʼap-

plicazione e sviluppando, in particolare nei luoghi di lavoro, interventi informati-vi e di aiuto ai fumatori nellʼottica della prevenzione attiva (modalità organizza-tive sul luogo di lavoro, offerta di interventi di disassuefazione).

• Riconoscere il fumo passivo come fattore di rischio per la salute dei lavoratori nel-la normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro

• Sviluppare programmi delle Aziende Sanitarie per la promozione della culturadella tutela dal fumo passivo negli ambienti sanitari, promuovendo lʼadesione allarete europea degli ospedali senza fumo.

• Promuovere programmi educativi contro lʼinquinamento indoor per abitazioni libe-re dal fumo e la tutela dei soggetti più vulnerabili (bambini, anziani, malati)

• Promuovere il divieto di fumo a livello di Ospedali, Esercizi Pubblici, Luoghi dilavoro

• Vigilare sullʼosservanza del divieto, in ottica di promozione attiva della salute.

2 PREVENIRE LʼINIZIAZIONE AL FUMO DEI GIOVANI• Promuovere Campagne educazionali rivolte alla popolazione generale, mirate

per età, per genere e contesti (es. famiglia, luoghi di lavoro, strutture sanitarie,ecc.) circa i danni del fumo e i benefici della cessazione con la partecipazioneattiva, nel ruolo di educatori di adulti significativi: medici generali e specialisti,infermieri, ostetriche, assistenti sanitari, farmacisti, operatori sociali, insegnanti,genitori ed altri.

• Attivare e sviluppare programmi educativi nelle scuole validati sul piano dellʼeffi-cacia in base alle esperienze già presenti nel nostro Paese.

• Definire misure di tipo economico e commerciale (politiche fiscali e dei prezzi, lot-ta al contrabbando, regolamentazione di prodotto, informazione ai consumato-ri, vendita ai minori, revoca di autorizzazioni alla vendita in luoghi quali struttu-re sanitarie, strutture aperte ai minori e limitazioni ai distributori automatici)

• Sensibilizzare gli addetti alla vendita dei prodotti del tabacco, per accrescere lʼim-pegno al rispetto della vigente normativa sul divieto di vendita ai minori di 16anni.

Ministero della Salute

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Page 30: Guadagnare salute 01

• Garantire la formazione universitaria attraverso lʼinserimento nei corsi di studioper medici e altro personale sanitario di un insegnamento specifico sul tabagismo.

• Monitorare lʼapplicazione del divieto di pubblicità diretta e indiretta e la regola-mentazione delle sponsorizzazioni da parte dell'industria del tabacco in occa-sione di eventi pubblici (sport, musica, spettacolo).

• Valorizzare l'esempio dato dagli adulti in famiglia e dalle Istituzioni attraverso lasensibilizzazione degli insegnanti e degli operatori sanitari al rispetto del divietodi fumo.

• Promuovere la riduzione del numero di “azioni fumo” nei lavori televisivi (sce-neggiati, film TV) trasmessi dalle reti nazionali.

3 AIUTARE I FUMATORI A SMETTERE• Promuovere a livello regionale in particolare la formazione dei MMG per diffon-

dere la tecnica del “minimal advise”, lʼinvito breve alla cessazione del fumo; for-mare al counselling antitabagico altri professionisti della salute: medici specialisti,infermieri, ostetriche, assistenti sanitari, farmacisti.

• Includere gli interventi di prevenzione, diagnosi e cura del tabagismo nei LEA• Studiare misure per favorire la disassuefazione, garantendo a tutti i cittadini equi-

tà di accesso alle prestazioni offerte a livello territoriale, attribuendo particolareattenzione alle fasce di età comprese fra 13 e 20 anni

• Studiare misura per ottenere la rimborsabilità dei farmaci per la disassuefazione(sostitutivi della nicotina e bupropione) per alcune categorie di pazienti (per fascedi reddito meno abbienti e/o portatori di patologie fumo correlate).

• Qualificare e potenziare l'attività dei Centri per il Tabagismo: certificazione deiCentri, adeguamento degli organici, multimodalità e multiprofessionalità dellʼap-proccio terapeutico.

• Diffondere le informazioni relative alla diffusione ed alle prestazioni offerte daiCentri antitabacco.

• Informare la popolazione generale sullʼofferta da parte dei servizi pubblici e/oprivati di interventi di disassuefazione e attivazione di percorsi facilitati per lʼac-cesso agli stessi;

• Valorizzare lʼattività di volontariato da parte degli ex fumatori: sostegno alle asso-ciazioni.

• Sostenere interventi di Comunità, a livello nazionale e locale (es.: potenziamen-to dell'iniziativa "Quit and win").

• Diffondere interventi di disassuefazione che coinvolgano la famiglia (perché ilfumo dei genitori è fattore condizionante il fumo dei ragazzi), promuovere ini-ziative in particolare per le mamme e in generale per le donne in età fertile e/oin gravidanza.

30

Guadagnare salute

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Page 31: Guadagnare salute 01

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Page 32: Guadagnare salute 01

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Page 33: Guadagnare salute 01

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Page 34: Guadagnare salute 01

34

Ministero della SaluteMinistero della Salute

Guadagnare salute rendendo più facile evitare lʼabuso di alcol

ALC

OL

STRATEGIE E IPOTESI DI INTERVENTO

1 RIDURRE LA DISPONIBILITÀ DI BEVANDE ALCOLICHE NELLʼAMBIENTE DI VITA E DI LAVORO E LUNGO LE PRINCIPALI ARTERIE STRADALI

• Favorire la limitazione del consumo di bevande alcoliche in tutti i luoghi di lavo-ro e controllare il rispetto del divieto assoluto di assunzione di bevande alcolichenei luoghi di lavoro a rischio, individuati ai sensi della legge 30 marzo 2001 n.125.

• Definire categorie di ambienti e locali obbligatoriamente alcol free (strutture sani-tarie, uffici pubblici, stadi, scuole).

2 FAVORIRE IL CONTENIMENTO DELLA QUANTITÀ DI ALCOL NELLE BEVANDE ALCOLICHE

• Incoraggiare e incentivare i produttori di bevande alcoliche a incrementare laricerca finalizzata alla produzione di bevande a minore gradazione alcolica,nel rispetto della qualità, e assicurando su questi prodotti una corretta informa-zione.

3 INFORMARE CORRETTAMENTE I CONSUMATORI• Adeguare lʼetichettatura delle bevande alcoliche alle esigenze di protezione del

consumatore studiando e proponendo misure per inserire nella etichettatura del-le bevande almeno una avvertenza semplice, in particolare per alcune catego-rie a rischio quali donne in gravidanza, persone alla guida, assuntori di partico-lari farmaci e giovani.

• Monitorare e controllare il rispetto della legge 125/2001 art. 13 in materia dipubblicità delle bevande alcoliche, con particolare riferimento al disposto in mate-ria di protezione dei minori; studiare, al riguardo, divieti di pubblicità diretta eindiretta in occasione di eventi sportivi.

• Combattere lʼabuso di bevande alcoliche non solo attraverso la veicolazione di messaggi di tipo sanitario e sociale, ma anche attraverso adeguate campagne di educazione sul “saper bere” diffondendo una profonda, solida e motivata consapevolezza tra consumo responsabile del vino e la salute. Infatti, il vino non solo rappresenta un elemento importante del nostro patrimonio agroalimentare e contribuisce alla tutela e alla valorizzazione del territorio, ma è anche un elemento caratterizzante della dieta mediterranea;

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Page 35: Guadagnare salute 01

35

anni.• Monitorare la frequenza e i risultati dei controlli e analizzare i relativi dati, per

acquisire e diffondere conoscenze utili ai fini di una puntuale azione preventivao per valutare lʼopportunità di ulteriori misure normative (quali ad esempio lʼab-bassamento del tasso alcolemico per i conducenti principianti o per chi guidaveicoli particolarmente a rischio).

• Accrescere la visibilità dei controlli sul tasso alcolemico, per amplificarne le fina-lità preventive. Questo obiettivo potrebbe essere raggiunto anche rendendonote le eventualità di controlli in alcuni luoghi e ambienti strategici, quali quelli deldivertimento giovanile a rischio di abuso alcolico; o attivando una collaborazio-ne fra istituzioni interessate per organizzare ad hoc specifiche azioni di comuni-tà.

• Introdurre lʼobbligatorietà di corsi di informazione/educazione ad hoc a paga-mento, preliminari alla restituzione della patente a soggetti individuati con tassodi alcolemia illegale.

• Favorire la disponibilità e/o gratuità di dispositivi per lʼautomisurazione del tassoalcolemico.

• Diminuire le occasioni di consumo di bevande alcoliche da parte dei giovani edegli utenti della strada, estendendo alle 24 ore il divieto di somministrazione disuperalcolici attualmente vigente nelle stazioni di servizio autostradali (ai sensidella legge 30 marzo 2001 n. 125 art. 14).

• Introdurre lʼobbligo di una adeguata trattazione del rischio alcol-correlato nei pro-grammi di informazione/formazione delle Scuole Guida.

• Sollecitare ed esortare i medici di famiglia ad una maggiore informazione nei con-fronti degli assistiti circa i rischi della guida in stato di ebbrezza alcolica ed i rischidi interazione e sinergia dellʼalcol con i farmaci.

5 RAFFORZARE GLI INTERVENTI DI PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA NELLA MEDICINA DI BASE

• Provvedere alla sensibilizzazione e formazione degli operatori della medicinadi base, e in particolare dei Medici di Medicina Generale, per consentire lʼiden-tificazione precoce dei soggetti a rischio nonché la pratica dellʼintervento brevee del counselling nei confronti del consumo alcolico nocivo. A tale fine dovreb-bero essere sostenute nuove e adeguate strategie contrattuali e stanziate risorsefinanziarie che consentano i la più ampia disponibilità, accessibilità e produttivi-tà degli operatori e dei servizi di base in merito ai suddetti interventi.

Guadagnare salute

ALC

OL4 EVITARE GLI INCIDENTI STRADALI ALCOLCORRELATI

• Aumentare su tutto il territorio nazionale il numero e la frequenza dei controlli sultasso alcolemico condotti su base casuale, preliminari agli opportuni accertamen-ti di valenza medico-legale, in modo che ogni conducente abbia la probabilitàstatistica di essere testato secondo le migliori pratiche almeno una volta ogni tre

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Page 36: Guadagnare salute 01

36

c. sensibilizzazione e formazione ad hoc per le categorie di lavoratori addet-ti alla distribuzione e vendita delle bevande alcoliche, per accrescere lʼim-pegno al rispetto della vigente normativa sul divieto di somministrazione aiminori di 16 anni e il senso di responsabilità nei confronti del bere giova-nile.

Ministero della Salute

ALC

OL• Favorire un approccio integrato che coinvolga nella individuazione precoce dei

casi di abuso, oltre ai servizi e agli operatori sanitari, anche i servizi sociali, i grup-pi di auto-aiuto, le istituzioni scolastiche, giudiziarie, il mondo del lavoro e le altreistituzioni interessate.

6 TROVARE ALLEANZE CON IL MONDO DEL LAVORO• Utilizzare i luoghi di lavoro quale ambiente particolarmente adeguato, data lʼal-

ta e stabile concentrazione di persone di varia identità socio demografica, perla realizzazione di azioni di prevenzione fondate sullʼinformazione, lʼeducazio-ne e la tempestiva identificazione o autoidentificazione dei soggetti a rischio,anche in collaborazione, date le implicazioni dellʼabuso di alcol sulla produttivi-tà lavorativa, col mondo delle imprese e delle organizzazioni sindacali,

• Implementare azioni di prevenzione ad hoc nei luoghi di lavoro a rischio per lasalute e la sicurezza di terzi individuati ai sensi della legge 125/2001 art. 15, persupportare il rispetto del divieto assoluto di assunzione di bevande alcoliche san-cito dalla stessa legge. Sarebbe opportuno attivare in merito la collaborazionedel mondo delle imprese e delle organizzazioni sindacali, anche dʼintesa con leAmministrazioni regionali del Lavoro e nellʼambito di quanto previsto anche dal-le normative sulla sicurezza.

• Favorire lʼingresso dei lavoratori con problemi alcol-correlati che ne facciano richie-sta, nel pieno rispetto della privacy, in programmi di trattamento per la disassue-fazione resi disponibili presso le strutture sanitarie pubbliche o, in alternativa, inspecifici programmi privati di trattamento attivati con il contributo economico deidatori di lavoro, prevedendo agevolazioni fiscali o di altro tipo per questi ultimi.

7 PROTEGGERE I MINORI DAL DANNO ALCOLCORRELATO• Realizzare interventi finalizzati a ritardare lʼetà del primo approccio con le bevan-

de alcoliche, ridurre il livello dei consumi giovanili, contenere i comportamenti arischio quali il binge drinking e le ubriacature:

a. campagne educazionali rivolte alla popolazione adulta, genitori ed educa-tori, focalizzate sulla necessità di informare sugli specifici danni che lʼalcolcausa ai minori e trasmettere ad essi un corretto orientamento nei confron-ti delle bevande alcoliche;

b. interventi educativi nelle scuole, secondo programmi validati sul piano del-lʼefficacia, per lo sviluppo nei bambini e nei ragazzi delle abilità necessa-rie a fare scelte a favore della salute e resistere alle pressioni al bere;

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Page 37: Guadagnare salute 01

• Adottare il divieto di somministrazione di bevande alcoliche ai minori

8 FORMARE GLI OPERATORI • Assicurare che i corsi di studio di qualsiasi livello destinati alla formazione del per-

sonale sanitario e sociosanitario contemplino un insegnamento relativo alla pre-venzione delle patologie correlate a fattori di rischio comportamentali, con spe-cifica trattazione anche ai problemi alcol-correlati.

• Favorire la modifica degli ordinamenti didattici dei corsi di diploma universitariorelativi alle professioni mediche, sanitarie, sociali e psicologiche ai fini di diffon-dere e migliorare la preparazione professionale in campo alcologico, secondo leprevisioni della legge 125/2001 art. 5.

37

Guadagnare salute

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Page 38: Guadagnare salute 01

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Page 39: Guadagnare salute 01

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Page 43: Guadagnare salute 01

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