acer notiziario 2 2011

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1 notizie Notiziario dell’Azienda Casa Emilia-Romagna della Provincia di Rimini QUADRIMESTRALE > ANNO XIV NUMERO II Luglio-Agosto 2011 - Tariffa Regime Libero: “Poste Italiane S.p.A. - Spedi- zione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Rimini valida dal 20/01/99. Tiratura 4000 copie 1-2 L’attività di ACER nei cantieri della provincia 4 - 5 Intervista al direttore Franco Carboni 5 La situazione nel 2011 IN QUESTO NUMERO CANTIERI CEDOLARE SECCA SFRATTI ACER segue a pag. 2 Nuove costruzioni: Entro la fine del 2012 saranno 277 le famiglie che, sul territorio provinciale, avranno una nuova casa 3 Sospeso il cantie- re di San Giovan- ni in M. CANTIERI 6 Autodichiarazioni della situazione reddituale ADEMPIMENTI continua l’impegno di ACER Le nuove palazzine inaugurate a Riccione lo scorso 21 maggio. Ferve il lavoro nei numerosi can- tieri dell’ACER di Rimini. Nei soli primi sei mesi dell’anno si sono celebrate due importan- ti inaugurazioni: una a Gaiofana e una a Riccione. Complessiva- mente 88 famiglie sono entrate nelle loro nuove case. Ma di qui a pochi mesi vi saranno altri nastri che saranno tagliati. Sì perché, come peraltro noto, sono ripre- si i lavori per i cantieri di Viserba Monte e di Viserbella che avevano avuto qualche problema… d’im- presa. E comunque, complessivamen- te, entro fine 2012 (cioè di qui a meno di un anno e mezzo), sa- ranno 277 le famiglie che, sul ter- ritorio provinciale, avranno una nuova casa grazie all’incessante opera dell’Agenzia (senza contare il turnover degli alloggi che si libe- rano e le relative ristrutturazioni). E prospettive future, ma concrete, vi sono per ulteriori 116 alloggi. Insomma tra l’anno in corso, il prossimo, e il periodo successivo, circa 500 famiglie del territorio tro- vano casa. Andando in ordine. Nel 2011. Gaiofana: consegnati 56 allog- gi tra via Don Lorenzo Gnocchi e via Don Carlo Milani; 4.562 i me- tri quadri di superficie più 946 di superficie residenziale; 5 anni di lavoro per 5.875.493 euro di costo (104.920 per alloggio). Riccione: 32 alloggi tra viale Reg- gello e viale Viareggio (che fanno seguito agli altrettanti, sempre in zona di via Berlinguer, conse- gnati un paio d’anni fa); 3 anni di lavoro per 3.631.600 euro spesi, 7 Intervista all’as- sessore Filippo Giorgetti BELLARIA

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notizieNotiziario dell’Azienda Casa Emilia-Romagna della Provincia di Rimini

QUADRIMESTRALE > ANNo XIV NUMERo IILuglio-Agosto 2011 - Tariffa Regime Libero: “Poste Italiane S.p.A. - Spedi-zione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Rimini valida dal 20/01/99. Tiratura 4000 copie

1-2 L’attività di ACER nei cantieri della provincia

4 - 5 Intervista al direttore Franco Carboni

5 La situazione nel 2011

IN QUESTo NUMERo

CANTIERI

CEDoLARE SECCA

SFRATTI

ACER

segue a pag. 2

Nuove costruzioni:

Entro la fine del 2012 saranno 277 le famiglie

che, sul territorio provinciale, avranno

una nuova casa

3 Sospeso il cantie-re di San Giovan-ni in M.CANTIERI

6 Autodichiarazioni della situazione redditualeADEMPIMENTI

continua l’impegno di ACER

Le nuove palazzine inaugurate a Riccione lo scorso 21 maggio.

Ferve il lavoro nei numerosi can-tieri dell’ACER di Rimini. Nei soli primi sei mesi dell’anno si sono celebrate due importan-ti inaugurazioni: una a Gaiofana e una a Riccione. Complessiva-mente 88 famiglie sono entrate nelle loro nuove case. Ma di qui a pochi mesi vi saranno altri nastri che saranno tagliati. Sì perché, come peraltro noto, sono ripre-si i lavori per i cantieri di Viserba Monte e di Viserbella che avevano avuto qualche problema… d’im-presa. E comunque, complessivamen-te, entro fine 2012 (cioè di qui a meno di un anno e mezzo), sa-ranno 277 le famiglie che, sul ter-ritorio provinciale, avranno una nuova casa grazie all’incessante opera dell’Agenzia (senza contare il turnover degli alloggi che si libe-

rano e le relative ristrutturazioni). E prospettive future, ma concrete, vi sono per ulteriori 116 alloggi. Insomma tra l’anno in corso, il prossimo, e il periodo successivo, circa 500 famiglie del territorio tro-vano casa.Andando in ordine.Nel 2011.Gaiofana: consegnati 56 allog-gi tra via Don Lorenzo Gnocchi e via Don Carlo Milani; 4.562 i me-tri quadri di superficie più 946 di superficie residenziale; 5 anni di lavoro per 5.875.493 euro di costo (104.920 per alloggio).Riccione: 32 alloggi tra viale Reg-gello e viale Viareggio (che fanno seguito agli altrettanti, sempre in zona di via Berlinguer, conse-gnati un paio d’anni fa); 3 anni di lavoro per 3.631.600 euro spesi,

7 Intervista all’as-sessore Filippo GiorgettiBELLARIA

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CANTIERI

Una panoramica sui cantieri attualmente in corso: nuovi alloggi

e una risposta concreta alle necessità abitative della provincia

cifra addirittura più bassa rispet-to all’investimento iniziale che era stato finanziato, di 3.701.600 euro, a riprova dell’attenzione che ACER mantiene sul buon andamento dei cantieri. Uno sguardo al futuro.Rimini città.Viserba Monte: 80 alloggi tra via Visconti e via Daolio; si trat-ta di 40 bilocali e altrettanti tri-locali.Torre Pedrera: 42 alloggi in via della Lama, così suddivisi: 19 bilocali, 18 trilocali e 5 quadrilo-cali; quasi 6,2 milioni l'investimen-to, 1,3 milioni della Regione, quasi 180mila euro di ACER, il resto del Comune. Viserbella: 89 alloggi tra via Gra-zia Verenin e via Lotti, che coste-ranno quasi 9,6 milioni di euro (3 milioni della Regione, 6,2 milioni del Comune e quasi 400mila euro di ACER)..Tomba Nuova: 58 alloggi in via Ravarino, suddivisi in 23 bilocali, altrettanti trilocali e 12 quadrilocali. Quasi 6 i milioni di euro di investi-mento, quasi 4 del Comune, quasi

2 della Regione, il resto di ACER.Ex Macello: 27 al-loggi situati in un’a-rea tra il parco XXV aprile e via Toni, gli alloggi sono di me-trature comprese tra 75 e 85 metri, a seconda che siano destinati a nuclei famigliari composti da due o tre per-sone. Ammontano a 4.400.415 euro i costi. La conse-gna potrebbe aver luogo entro il 2013, in quanto il bando

integrato è in corso di realizzazio-ne e i lavori potrebbero partire nel febbraio prossimo.Vi sono inoltre due significativi programmi di recupero, uno per Riccione e uno per Montefiore.Riccione: 5 alloggi saranno recu-

perati nella sede dell’ex Circolo Arci in “zona Rio Melo”, spenden-do 690mila euro (metà e metà tra ACER e Comune).Montefiore: 4 alloggi saranno ri-cavati nell’ex scuola situata su via Provinciale (820mila euro circa l'investimento, di cui 350mila della Regione il resto di ACER).In corso di valutazione.Bellaria – Igea Marina: 22 alloggi per i quali si sta valutando la collo-cazione e la strutturazione, attual-mente, sono in programmazione.Santarcangelo di Romagna: 8

alloggi in zona stadio. ACER è in attesa della convenzione con il Comune clementino.Misano Adriatico: 18 alloggi fan-no parte di un appalto privato di iniziativa comunale. Si è in attesa del bando.Novafeltria. Vi sono due progetti di edilizia convenzionata ed un piano di Edi-lizia Residenziale Pubblica, che sarà portato a termine da Erap, secondo i patti stipulati con ACER. Quest’ultimo è il comparto di Ca’ Fusino composto da 8 alloggi.I due progetti di edilizia convenzio-nata sono invece i seguenti.Ca’ del Vento: 12 alloggi, Case Nuove - Secchiano: 17 alloggi.Tutto questo grazie a politiche lun-gimiranti e ad uno sforze econo-mico non da poco da parte di tutti i soggetti in campo. Basti pensare che, per le realizzazioni sopra cita-te, l’investimento complessivo è di quasi 46 milioni di euro.

“Ma purtroppo – è però l’amaro commento di Franco Carboni, Direttore Generale di ACER Ri-mini – stiamo avendo sempre maggiori difficoltà a livello di finanziamenti: sono sempre di meno, a tutti i livelli, dallo Stato, alla Regione, agli Enti Locali…

Di conseguenza i progetti descrit-ti, in valutazione, andranno seguiti passo passo, e vi è un concreto rischio che non possano essere messi in atto. Noi, naturalmen-te, faremo del nostro meglio per evitare che questa eventualità si verifichi. Le difficoltà però, lo ripe-to, sono molte e dietro l’angolo. Anche i privati, d’altra parte, non hanno più la stessa situazione, ri-spetto all’edilizia, su cui potevano contare solo pochi anni fa”.

Alberto Ravaioli insieme a Franco Carboni direttore di ACER, Giancarlo Ferri dirigente del Comune di Rimini, Cesare Mangianti, presidente di ACER, Anna Maria Fiori ex assesore del Comune di Rimini, Carlo Alberto Celli vice presidente di ACER

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CANTIERI

Fermato il cantiere di San GiovanniIl patto di stabilità contenuto nella Finanziaria all’origine

delle difficoltà finanziarie del Comune Gli effetti della Finanziaria, e i re-lativi tagli per gli Enti Locali e per gli organismi tecnici “di servizio”, iniziano a farsi sentire anche a Ri-mini, e anche sul tema della casa.

L’ Azienda Casa della provincia di Rimini (ACER), con una nota in-viata al Comune di San Giovanni in Marignano il 22 luglio scorso, e con un verbale di sospensione dei lavori inviato alla ditta costruttrice il 4 agosto, ha fermato le lavora-zioni presso il cantiere di San Gio-vanni, dove sono in costruzione 10 alloggi di Edilizia residenziale pub-blica (Erp), del Programma regio-nale denominato “Ventimila alloggi in locazione permanente”, causa l’interruzione dei finanziamenti da parte dell’Amministrazione Comu-nale, che si troverebbe in difficoltà in seguito ai rigidi meccanismi del patto di stabilità.

La costruzione ormai vicina al completamento (85 per cento delle opere realizzate), stava proceden-do bene, nel rispetto della tem-pistica stabilità ed era prevista la conclusione per il mese di ottobre, con l’assegnazione degli alloggi a 10 nuclei familiari in graduatoria.

Il costo dell’opera è di 1.707.624,62 euro a carico rispettivamente di: ACER 159.170,00 euro; Comune 981.454,62; Regione 567.000,00. La quota residua a carico del Co-mune di San Giovanni, che fino ad oggi ha versato 700.000,00 euro, è quindi di 281.454,62 euro men-

tre la quota della Regione che, è bene precisare, verrà versata solo a collaudo finale delle opere e che quindi deve essere anticipata dal Comune di San Giovanni, è di 170.100,00 euro.

Per il pagamento dell’ultimo sal (stato di avanzamento dei lavori) corrisposto alla ditta costruttrice da ACER che già aveva versato la propria quota di partecipazio-ne all’intervento pari a 159.170,00 euro, ha dovuto anticipare, con fondi propri, ulteriori 77.693,79 euro poiché in cassa non vi erano più risorse disponibili.

“E’ da augurarsi che il Comune possa superare il momento di dif-ficoltà, dovuto ai tagli previsti dalla Finanziaria per portare a compi-mento un’ opera di edilizia resi-denziale, con un forte contenuto innovativo di risparmio energetico,

Le palazzine in costruzione presso il cantiere di San Giovanni in Marignano

ACER NOTIZIE Editore:

Azienda Casa Emilia Romagna della Provincia di Rimini

Aut. Trib. di Rimini Rg. 1041/98 cron. 3122 n.23/98 del 24/11/98

Redazione e amministrazione:

ACER, via E.Novelli, 13 - 47923 Rimini Tel. 0541 773555

Direttore responsabile:

Franco Carboni Testi e impaginazione:

Alternet Italia Progetto grafico: Colpo d’occhio

Stampa: La Pieve, via dell’Artgianato,23

Villa Verucchio.

molto attesa dalla popolazione marignanese, che potrebbe così risolvere il problema di 10 famiglie in condizioni di disagio economi-co-sociale – commenta il Direttore Generale Franco Carboni -. Certo è che questa Finanziaria, attraver-so la bassa macelleria sociale che ha messo in atto, e che si sostan-zia in pesanti tagli agli Enti Locali, sta facendo grossi danni alle fasce più deboli”.

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l’INTERVISTA

segue a pag. 5

Cedolare secca: un po’ di chiarezza Intervista al direttore di ACER

Franco CarboniSi parla molto, ultimamente, della cedolare secca, cioè di una nuo-va forma di trattamento fiscale per le proprietà immobiliari. Sul tema, però, non vi è affatto molta chia-rezza.A fare il punto ci pensa un “addet-to ai lavori”, il Direttore Generale di ACER Rimini, Franco Carboni.

Direttore, secondo lei la cedolare secca è una buona idea?“In un paese normale, dove la fe-deltà fiscale è considerata un do-vere civile e dove il rigore dello Stato, nel perseguire gli evasori, costituisce un adeguato deterrente per scoraggiarne la diffusione, non avrei dubbi a rispondere che sì, la cedolare secca conviene. Parto da qui per ricordare che una delle mo-tivazioni che hanno favorito questa decisione è appunto quella di por-tare in emersione i numerosi con-tratti in nero. Facciamo un po’ di conti: secondo l’ultima indagine sulla situazione abitativa degli italiani, l’Istat conta 16,9 milioni di famiglie che vivono nella casa di proprietà e 4,7 mi-lioni di famiglie in affitto; di questi almeno 532.000 circa risultano non registrati. Se si considera che l’af-fitto medio in Italia è di 535 euro al mese, l’imponibile che sfugge al prelievo fiscale è di almeno 3,4 miliardi con un’ evasione Irpef di circa 972 milioni di euro”.E invece in provincia di Rimini com’è la situazione?“Non ci sono dati aggiornati dispo-nibili, l’ultimo è quello che abbiamo rilevato, con l’ausilio dell’Ufficio delle Entrate di Rimini, in una no-stra ricerca del 2007 e si riferisce agli anni dal 2003 al 2007, periodo nel quale si era ormai consolidato l’effetto della liberalizzazione dei canoni con la introduzione della Legge 431/’98.Bene in quell’arco di tempo i con-tratti di locazione – su base pro-

vinciale - sono schizzati da 3.806 a 6.462, facendo così registrare l’ emersione di molti contratti in nero e il contemporaneo aumento dell’offerta di alloggi, un trend che riteniamo sia continuato, se pure in dimensioni più contenute, anche negli anni successivi. Secondo le nostre stime la quota di famiglie in affitto ammonta ad almeno 26.000, a cui si aggiungono gli studenti uni-versitari fuori sede e lavoratori pen-dolari con solo domicilio. Riteniamo ci sia ancora una quota significati-va di contratti non registrati, finti comodati d’uso che mascherano una pratica ancora diffusa di illega-lità ed evasione fiscale. Il primo ef-fetto atteso con l’introduzione della Cedolare Secca sarà quindi quello della emersione di questi contratti occulti, che si potrà accompagnare ad un incremento dell’offerta di al-loggi, mentre c’è poco da sperare sul fronte dei prezzi dove, para-dossalmente, si hanno richieste di affitto inversamente proporzionali alla crisi del mercato immobiliare per la vendita, con bilocali a 600 e trilocali a 750 euro al mese. Ma qui purtroppo è il limite del provve-dimento che non è finalizzato ad un riequilibrio del mercato della loca-zione ma a fare cassa”.E perché i privati dovrebbero trovare interesse nella cedolare secca?“Bhe, è di tutta evidenza che la ce-dolare secca al 19% per i contratti concordati (3 anni più 2) ed al 21% per i contratti liberi (4 anni più 4), si traduce in una esenzione fisca-le dell’81 % nel primo caso e del 79% nel secondo, non mi sembra una concessione da poco.Per lo Stato avrebbe un costo stimato di 200 milioni, con un ri-sparmio medio d’imposta annuo di 800/900 euro per i locatori, cifre che possono essere ampiamente recuperate dall’emersione del mer-cato nero degli affitti, ma anche qui

occorre aspettare un po’ di tempo per vederne gli effetti, intanto regi-striamo interesse e curiosità ma anche una certa prudenza da parte dei locatori.Tuttavia la mancanza di un’ade-guata detrazione dei costi dell’af-fitto a carico degli inquilini (e qui c’è già una evidente iniquità e dise-guaglianza sociale), dove lo stesso blocco della indicizzazione sarà di difficile gestione posto che di anno in anno il locatore ha la facoltà di decidere a quale regime fiscale sottoporsi, riduce quel conflitto di interessi, utile, per assicurare una più ampia regolarizzazione del rap-porto di locazione. L’inquilino po-trebbe avere però l’interesse a de-nunciare un contratto in nero, per quattro anni il proprietario pizzicato dovrebbe infatti accontentarsi di un canone pari al triplo della rendita catastale: una cifra irrisoria, rispet-to alle normali richieste di mercato, senza contare la sanzione, in caso di omissione, pari al 240/480% dell’ammontare delle imposte do-vute”.Quand’è allora che la cedolare secca diventa conveniente per i privati?“Secondo gli studi più accreditati la cedolare secca conviene nei con-tratti liberi a chi dichiara un reddito superiore a 15.000 euro, mentre per i contratti agevolati a chi dichia-ra un reddito superiore a 28.000 euro, diversamente copre già, a

Franco Carboni, Direttore di ACER Rimini

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SFRATTI

Sfratti e morosità, un passo obbligatoUn fenomeno che riguarda tutta la provinciaSono stati circa uno al mese, nel

primo semestre di quest'anno, gli sfratti effettuati da ACER, per suoi assegnatari non in grado (o che non volevano...) pagare l'af-fi tto. Sgombriamo subito il campo: chiaramente ACER cerca, il più possibile e con ogni mezzo, di andare incontro agli assegna-tari e agli inquilini in diffi coltà, specialmente in periodi come questo in cui la crisi economi-ca imperversa, e recede subito dagli sfratti qualora venga di-mostrato impegno per rientrare delle situazioni diffi coltose. Ma in alcune circostanze deve dar corso all’esecuzione, anche a tutela di tutti coloro che rego-larmente corrispondono quanto dovuto, e delle altre famiglie in graduatoria. Va altresì precisato che i canoni per gli alloggi ACER sono davvero minimi: la media provinciale nel 2010 era di 124

euro mensili.Nonostante ciò, da inizio anno, ACER è stata costretta a dar corso a cinque sfratti per mo-rosità: due a Riccione, uno a Rimini, uno a Morciano e uno a Gemmano. Va ricordato che lo sfratto diventa esecutivo dopo che vengono accumulate varie mensilità di debito, e dopo che vari tentativi per far sì che il nu-cleo famigliare rientri, vanno fal-liti. Laddove, insomma, si intra-vede anche un po' di malafede, oltre al disagio.A Riccione (località che in que-sta circostanza ha i numeri più elevati) si è verifi cato anche un episodio diverso e più curio-so. ACER ha dovuto dar corso ad uno sfratto per occupazione senza titolo di un alloggio. Qual-che volta capita. Vi sono cioè

famiglie, o persone, che entrano in alloggi ACER al momento non utilizzati, forzando le serrature, e cominciano ad abitare lì sen-za alcun titolo. Ovviamente sono situazioni che durano poco, poi-ché ACER è puntuale nell'indi-viduare questi casi e nel conse-guente intervento. Nel corso del 2010 erano stati attivati 27 procedimenti di sfrat-to per morosità: 3 hanno avuto come esito lo sfratto giudizia-rio, 5 lo sfratto per cessazione dell'utente (decesso, trasferi-mento, riconsegna chiavi). Per i restanti 19 vi è stata l'estinzione del debito.Su quest'ultimo aspetto si deve aggiungere che, in questi casi, ACER ci “mette lo zampino”. Nel senso che attende, laddove

segue a pag. 6

suffi cienza, il sistema di detrazioni previsto dalla Legge 431/’98. Nel caso si acceda alla cedolare secca però si aggiungono altri vantaggi e comodità da non sottovalutare: sparisce l’imposta di registrazione (2% sull’imponibile annuo da divi-dere a metà con l’inquilino) ed i bolli (a carico dell’inquilino); la registra-zione del contratto assorbe anche l’obbligo di comunicazione di “ces-sione di fabbricato”, alla pubblica sicurezza. I locatori potranno inol-tre evitare il cumulo degli affi tti con altri redditi, senza accrescere così l’aliquota IRPEF marginale e saran-no altresì esentati dalle addizionali regionale e comunale”.Insomma la cedolare secca, così come è stata congeniata, servi-rebbe più ai grossi proprietari im-mobiliari che ai “padroncini”….“Non vi è dubbio sul fatto che il sistema congeniato premia in via progressiva quei proprietari che di-spongono di più immobili locati ed in generale possono contare su un reddito complessivo sopra la me-

dia nazionale - più è alto il reddito imponibile e più è vantaggiosa la cedolare secca - mentre è molto più modesto per il piccolo proprie-tario, e restano solo le briciole per gli inquilini”.E’ possibile fare alcuni esempi pratici per chiarire ulteriormente la questione?“Per chi possiede un reddito di15.000 euro (di cui 7.200 derivan-te da canoni di locazione a canone di mercato) sarà del tutto indiffe-rente optare o meno per la cedo-lare secca. A parità di redditi di lo-cazione, se il reddito complessivo è di euro 30.000 euro, l’opzione per la cedolare secca comporterà un risparmio annuo di imposta di circa 650 euro. La convenienza ad opta-re per la cedolare secca è decisa-mente inferiore nel caso di canoni a regime concordato i quali godo-no già di una esenzione dall’IRPEF del 40,5%. Ma al di là di un puro e semplice calcolo economico è for-se più interessante cogliere, se c’è, il valore sociale del provvedimento,

e allora è giusto porsi alcune do-mande”.Quali?“Il sistema scelto può avere un ef-fetto sull’offerta di alloggi e sul co-sto medio degli affi tti? Inoltre posto che la cedolare secca avvantaggia la parte sociale più forte – il locatori – rispetto agli inquilini, non sareb-be il caso di destinare parte delle risorse fi scali in più che si ritiene di incassare a misure di sostegno per le politiche abitative: ad esempio al fondo affi tti, ormai ridotto al lumi-cino, e ad un programma di inve-stimenti per l’edilizia sociale? Ma questa è la seconda parte del prov-vedimento, necessario, che non c’è e che speriamo possa arrivare con l’entrata a regime dell’imposta municipale unica (IMU) prevista per il 2014, quando i Comuni saranno coinvolti nel sistema di accerta-mento e potranno interamente in-camerare parte dei proventi fi scali della cedolare secca derivanti dai redditi da fabbricati”.

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Consiglio di Amministrazione Acer RiminiPresidente Cesare Mangianti

Vice Presidente Carlo Alberto CelliConsigliere Paolo Pecci

Collegio dei Revisori dei ContiMembri effettivi

Presidente Mauro Canducci Pio Biagini - Rodolfo Lopes Pegna

Membri supplenti Massimo Cedrini - Riccardo Foschi

Organizzazione Acer RiminiDirettore GeneraleFranco Carboni

Dirigente Amministrativo, Ufficio Affari Generali,Ufficio Utenza

Alessandra AtzeiQuadro tecnico,

Ufficio Manutenzioni e Nuove CostruzioniPiero Casalboni

Ufficio Ragioneria e PersonaleMassimiliano Coli

Acer Rimini - via Ermete Novelli, 13 - via di Mezzo, 39 (Servizio Amm.ne Condominiale e Agenzia Locazione)tel. 0541.773555 Uffici Acer Rimini - tel. 0541.791161 Agenzia per la locazione - http://www.acerimini.it

Orario al pubblico Uffici all’Utenza: Lunedì e Mercoledì 9.00 -13.00 / Giovedì 15.00 - 17.00Orario al pubbllico Uffici Tecnici: Lunedì - Mercoledì 9.00 - 13.00

ADEMPIMENTI

vede un impegno serio, che gli inquilini riescano in questa pic-cola – grande impresa.Più a lungo periodo, nel corso degli ultimi anni ACER Rimini ha registrato un lieve incremento della morosità, le cui cause sono principalmente inquadrabili nella situazione di crisi. In cifre, si è passati da una morosità del 6,5 per cento del biennio 2006/2007 all’8,5 per cento del biennio 2009/2010. Come noto è stata potenziata la lotta alla morosità effettuando controlli trimestra-li sulla regolarità dei pagamenti dei canoni e degli oneri acces-sori. Per quanto concerne la morosità consolidata, ACER effettua ogni anno una approfondita analisi dei crediti non riscossi, provve-dendo ad evidenziare quelli di-venuti oramai inesigibili ed effet-tuando congrui accantonamenti in bilancio.E' imporante, infine, evidenziare che le procedure di sfratto ven-gono gestite interamente da per-sonale di ACER, senza far ricor-so a legali esterni.

Autodichiarazione redditualeIl 31 luglio è scaduto il termine

Il 31 luglio scorso è scaduto il termi-ne, per gli asseganatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP), per comunicare ad ACER, con au-todichiarazione, la propria situa-zione reddituale rispetto ad ISE ed ISEE, nonché la Dichiarazione So-stitutiva Unica (DSU) per la cui de-finizione ci si deve avvalere, esclu-sivamente, dei CAF provinciali.Chi non avesse ancora provve-duto è pregato di farlo al più pre-sto possibile, poiché il mancato rispetto di questa prescrizione porta al rischio di essere assog-gettati ad un canone maggiora-to o, addirittura, alla decadenza dell'assegnazione dell'alloggio, da parte del Comune di residenza.La documentazione deve essere fatta pervenire ad ACER tramite po-sta oppure consegnata brevi manu all'ufficio protocollo e centralino, nei giorni di lunedì e mercoledì, dalle ore 9:00 alle ore 13:00, e nei giorni di martedì e giovedì in orario pomeri-diano: dalle ore 15:00 alle ore 17:00.ACER, d'altra parte, ha provveduto ad inviare ad ogni soggetto interes-sato un'apposita lettera con tutte le informazioni, da portare con se' al CAAF, assieme ai documenti relativi alla dichiarazione dei redditi 2010

(Cud, unico, 730); alla copia della visura catastale per beni immo-bili dei quali si sia eventualmente proprietari (terreni, appartamen-ti...); ad eventuali certificazioni di invalidità rilasciate dall'Ausl com-petente (per handicap o disabilità superiore al 66 per cento); all'indi-cazione del patrimonio mobiliare (conti correnti, titoli...) alla data del 31 dicembre 2010; ad uno stato di famiglia; alla copia del provve-dimento di separazione coniugale se il nucleo è composto da un solo genitore separato con figli minori.Non vanno considerati membri del nucleo famigliare, gli ospiti che cor-rispondono l'indennità di 120 euro, mentre lo sono i conviventi in sede di ampliamento. Se nel nucleo fa-migliare è presente un solo reddito, da lavoro dipendente o da pensio-ne, o se è presente un solo membro con più di 65 anni, il valore ISE può essere decurtato del 20 per cento. Si ricorda, infine, che sulla scor-ta dei dati comunicati ACER ef-fettuerà controlli incrociati, e che comunque saranno utilizzati per la definizione e l'aggiornamento dei canoni di locazione che ver-ranno applicati a partire dal 2012.

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BEllARIA

Bellaria: servono nuovi alloggiIntervista all’assessore alla casa Filippo Giorgetti

Si è costruito molto (troppo), ep-pure le case non bastano per tutti. Non è un paradosso, è la realtà di Bellaria – Igea Marina. Lo spiega l'assessore comunale alla Casa Fi-lippo Giorgetti, in quale conviene su due aspetti che già da tempo ACER individua come fondamen-tali: il recupero di comparti turisti-ci non più redditizi per realizzarvi alloggi popolari, e la necessità di un maggior turnover negli alloggi di Edilizia Residenziale Pubbli-ca (Erp): quando una persona o una famglia è in grado di “cam-minare con le proprie gambe”, deve lasciare l'alloggio popola-re a chi, in quel momento, ne ha più bisogno. Assessore Giorgetti com'è, in generale, la “situazione casa” a Bellaria – Igea Marina?“Il tema casa è uno dei problemi principali a livello nazionale: la casa rientra nel concetto di ‘prima necessità’ e la politica è chiamata a fornire risposte forti e sostenibili a favore della famiglia. Tutto que-sto è stato ben colto dall’attuale Governo con il Piano Nazionale di edilizia abitativa, e dalla nostra Re-gione con vari bandi e molte risor-se nel campo del social housing. Anche Bellaria Igea Marina, pur avendo vissuto quindici anni anni di corsa alle costruzioni e di ce-mentificazioni, vive un grave disa-gio in termini abitativi: sembra un p a r a d o s -so, eppu-re è così”.E come mai se-condo lei?“Il nostro è un Comune relativamente giova-ne, costola staccata 55 anni orso-no da Rimini, ed è generalmente povero di patrimonio, in particolare di case. Da questo punto di vista, cinquanta alloggi Erp sono irrisori per una popolazione che viaggia verso i ventimila residenti, soprat-

tutto se si considera che la verti-ginosa crescita demografica degli ultimi anni è dovuta a fenomeni di immigrazione (nazionale, comuni-taria ed extracomunitaria) e perciò di soggetti privi di rete parentale, di case di famiglia e in eredità”.Cosa servirebbe?“Il vero fabbisogno di alloggi per Bellaria - Igea Marina è soprattut-to quello di social housing con ca-noni di locazione calmierati, affitti

che possano ragionevolmente es-sere contenuti nei 400 – 450 euro sono alla portata di molte famiglie invece schiacciate dal dover corri-spondere cedole mensili di 600 – 700 euro. In ragione di ciò, abbia-mo previsto per ogni lottizzazione la realizzazione del 10 % della ca-pacità insediativa di edilizia con-venzionata, ed in questa ottica proveremo coi prossimi strumenti urbanistici ad ottenere la trasfor-mazione di quelle strutture ricetti-ve avulse dal contesto turistico e fuori mercato in alloggi di edilizia convenzionata specialmente a canone calmierato. Ma su questo vanno fatte delle precisazioni”.Dica pure...

“ D o v e n d o parlare di ‘casa popola-re’, credo che essa debba rappresenta-re una grande

opportunità, non un diritto acquisi-to ed imperituro per chi la possie-de. In linea con questo principio, stabilire dei margini di permanen-za più consoni è un atto di giusti-zia sociale, ed anche di buon sen-so: è francamente inaccettabile che chi presenta un Isee di 50mila

euro possa permanere in un allog-gio di edilizia residenziale pubblica pagando così 200 euro di affitto mensile, mentre magari dall’altro lato della strada una famiglia mo-noreddito con figli piccoli, sia co-stretta a fare mensilmente i conti con affitti di 650 euro. Gli alloggi erp, nella maggior parte dei casi, dovrebbero essere una rete di pro-tezione per non cadere nel vuoto, per evitare alle famiglie in difficoltà

di trovarsi concretamente nel baratro della povertà. Al con-tempo, dovrebbero funzionare da trampolino per risollevarsi: pagare per 5-10 anni un affit-to di un terzo rispetto al libero mercato da la possibilità a una

famiglia di consolidarsi e “rimet-tersi in carreggiata” economica-mente. Per questo è giusto che quello stesso nucleo famigliare, una volta avviato verso la soluzio-ne dei problemi, venga restituito alla società, alle stesse regole e condizioni degli altri cittadini, of-frendo ad altri soggetti disagia-ti, e certamente più bisognosi, la possibilità di godere dei benefit della cosiddetta casa popolare”.

Filippo Giorgetti, assessore alla casa del comune di Bellaria

“Abbiamo previsto per ogni lottizzazione la realizzazione del 10

per cento della capacità insediativa di eidlizia convenzionata”

“La ‘casa popolare’ deve rappresentare una grande opportunità, non un diritto

acquisito ed imperituro per chi la possiede”

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