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Accordo quadro per definire in maniera uniforme le assenze dal servizio nel pubblico impiego… e i contratti? FlpNews n. 235• 24 settembre 2014 PERIODICO DI INFORMAZIONE CULTURALE POLITICA SINDACALE E SOCIALE

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Accordo quadro per definire in maniera uniforme le assenze dal servizio nel pubblico impiego… e i contratti?

FlpNewsn. 235• 24 settembre 2014

PERIODICO DI INFORMAZIONE CULTURALE POLITICA SINDACALE E SOCIALE

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• Flp News settembre Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche

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SOMMARIO 04 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE RGS

06 AGENZIE FISCALI: dogane e monopoli La Flp non firma

08 AGENZIE FISCALI: entrate Vertenza per i diritti dei lavoratori 10 MINISTERI: bac Incontro Ministro Franceschini

12 ECONOMIA E FINANZE RGS

14 MINISTERI: difesa Linee guida

16 MINISTERI: giustizia Incontro Ministro Orlando

18 MINISTERI: interno Formazione FLP

20 MINISTERI: miur Comunicato

24 UFFICIO VERTENZE LEGALI Ricorsi

26 A TUTTO SPORT LeBron James

28 VIAGGI Speciale low cost

30 NON SOLO MODA Trend mare 2014

32 NOTIZIE DAL CANILE 34 RICICLO CREATIVO

36 L’ANGOLO DELLE RICETTE Dolci

38 RETROSCENA Film

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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

MA ANZICHÉ COPIARE LE INIZIATIVE DELLA FLP NON SAREBBE MEGLIO ORGANIZZARE INIZIATIVE UNITARIE PER SBLOCCARE I CONTRATTI?

omprendiamo che in alcuni momenti vi siano sindacati che devono giustificare la propria esistenza e, non avendo

idee, copiano quelle che già sono sul terreno. Ma in un momento come questo, nel quale c’è tanto da fare a tutela dei lavoratori, ha senso copiare ciò che già sta facendo la FLP anziché concentrarsi su un obiettivo ben piùimportante come lo sblocco dei con-tratti ?Ci riferiamo a due recenti iniziative, palesemente copiate dalla FLP, che stanno circolando in questi giorni e delle quali non crediamo i lavoratori sentissero il bisogno.La prima è relativa a ricorsi per fare dichiarare incostituzionale il blocco dei contratti. La FLP ha raccolto le adesioni tra i lavoratori quasi tre anni fa con l’ini-ziativa un “Un euro per fare giusti-zia”, ha prodotto il ricorso circa due anni fa, l’Ordinanza del Tribunale di Roma (giudice Ileana Fedele) che

riconosce la fondatezza del ricorso erinvia le carte alla Corte Costituzionale è stata depositata il 27 novembre 2013 e attendiamo da un momento all’altro la fissazione dell’udienza innanzi alla suprema Corte. Ormai l’iter è bello che avvia-to. Ma allora che senso ha continua-re a leggere di sindacati che stanno dando mandato ai legali di proporre un ricorso per far dichiarare l’inco-stituzionalità del blocco dei contratti oggi? Ma davvero si può continuare a pensare che i lavoratori hanno l’anello al naso?La seconda invece ha dell’incredibi-le e riguarda la trattenuta del 2,5% a titolo di buonuscita per gli assunti dopo il 2000. Proprio in questi giorni abbiamo letto un comunicato, invia-to a tappeto a tutti i dipendenti della pubblica amministrazione, nel quale la UIL annuncia di voler organizzare ricorsi per il recupero delle somme indebitamente riscosse. In questo caso dovremmo chiedere i diritti di copyright in quanto non solo hanno copiato la nostra iniziativa, partita

“ Noi siamo disponibili, idee ne abbiamo tante (e infatti ce le copiano). Questo notiziario vale anche come invito pub-blico a muoversi in modo incisivo e unitario a tutela dei lavoratori pubblici.”

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oltre un anno fa e che sta già dando i suoi frutti, ma addirittura propone lo stesso iter che la FLP ha intra-preso ovvero la richiesta di emissione ai tribunali di decreti ingiuntivi nei confronti delle amministrazioni. Le differenze sostanziali sono però due: 1) la prima è che la FLP non ha chiesto ai lavoratori di rischiare soldi né di iscriversi al sindacato ma si è accollata le spese di ricorsi pilota per ottenere una giurisprudenza che sia un minimo consolidata prima di proporre ricorsi per i quali si potrebbe anche essere condannati al pagamento delle spese legali in caso di soccombenza. Abbiamo già otte-nuto numerosi decreti ingiuntivi nei confronti dei quali le amministrazioni hanno fatto opposizione e attendiamo di avere un certo numero di sentenze prima di far partire ricorsi seriali; il sindacato confederale che ha avviato l’azione invece chiede iscritti poiché la rilevazioneal 31 dicembre 2014 delle iscrizioni al sindacato incom-be e chi ha perso consensi a rotta di collo per la propria politica fallimentare tenta di recuperarli surrettiziamente; 2) laseconda differenza è ancora più scandalosa: la UIL ha firmato a suo tempo l’accordo interconfederale all’ARAN che ha dato il via alla trattenuta indebita a carico dei lavoratori assunti dopo il 2000 “al fine di evitare disparità di trattamento”, cioè per non creare traumi a coloro che avrebbero preso circa 50 euro al mese in più. Insomma, hanno creato il problema e ora si presentano come

soluzione. Sarebbe come se, cari lavoratori, vi avessero tenuto fermi mentre qualcuno vi prendeva a schiaffi per strada e poi vi proponessero di patrocinare una causa per danni contro chi vi ha schiaffeggiato, facendo finta che loro non c’entrano nulla.La buona fede di queste iniziative sarete voi stessi a giudicarla. La domanda che ci poniamo noi è invece la seguente: anziché copiare male ciò che ha già fatto la FLP, non sarebbe meglio unire le forze e mobilitare insieme i lavoratori per sbloccare i contratti? Le forze di polizia si sono mosse unitariamente e hanno ottenuto (o stanno per ottenere) ciò che era loro dovuto. Quindi, se proprio si vuole guadagnare un minimo di consenso tra i lavoratori, perso grazie alle politiche scellerate degli ultimi anni, non sarà il caso di organizzare una seria mobilitazione dei lavoratori pubblicianziché proporre una scialba e inutile raccolta di firme o come ufficializzato in queste ore la solita scampagnata general generica del sabato pomeriggio a Roma?Noi siamo disponibili, idee ne abbiamo tante (e infatti ce le copiano). Questo notiziario vale anche come invito pubblico a muoversi in modo incisivo e unitario a tutela dei lavoratori pubblici.

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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Accordo quadro per definire in maniera uniforme le assenze dal servizio nel pubblico impiego… e i contratti?

entre in maniera assur-da si continua a nega-re al personale del Pubblico Impiego italia-no il diritto al rinnovo

dei contratti di lavoro fermi dal 2010 e mentre si discute in Parlamento di una “non riforma” della Pubblica Amministrazione, nella giornata di ieri si è consumata all’Aran la prima giornata di quello che ha del surreale a fronte delle considerazioni di cui sopra.Le Confederazioni maggiormente rappresentative, infatti, sono state convocate per verificare la disponibi-lità alla stipula di un accordo quadro sulle assenze dal servizio, permes-si per malattia, visite specialistiche, assenze parentali, diritto allo studio e il tutto a fronte dell’invio all’Aran da parte del Governo di uno speci-fico atto di indirizzo che, alla faccia della trasparenza e dell’informazione preventiva, non è stato nemmeno consegnato alle parti sociali.Incredibile! Infatti è proprio incredi-bile ma vero, e pur tuttavia i proble-mi legati a questi istituti contrattuali applicati in termini estremamente diversi e a volte penalizzanti, com-parto per comparto, amministrazione per amministrazione, hanno portato tutte le Confederazioni presenti al

tavolo e la nostra in particolare, al di là del metodo, a dare la disponibilità a proseguire il confronto.Infatti occorre ricordare che proprio la nostra Confederazione, durante gli unici e sparuti (due) incontri con il Ministro Madia, oltre alle importan-tissime questioni legate alla riforma della PA e allo sblocco dei contratti, aveva posto con forza la necessità di affrontare in termini di riorganizzazio-ne e miglioramento tutta la materia sulle assenze dal servizio per malat-tia, “infestata” da circolari, norme, sentenze, interpretazioni, la maggior parte delle quali penalizzanti per il personale.Ebbene, proprio in ragione di quanto sopra, nel suo intervento in Aran la CSE/FLP ha dichiarato che l’even-tuale accordo non potrà che esse-re migliorativo rispetto alle diverse situazioni in atto, con il maggior livel-lo di tutela possibile e traguardando anche la parità di trattamento fra contratti a tempo determinato e inde-terminato, e ha chiesto che l’Aran per la prossima riunione – calendariz-zata per la settimana seguente – si presenti con l’atto di indirizzo e una prima proposta di carattere opera-tivo.Ma la riunione con l’Aran è stata anche l’occasione per un riassunto

La riunione con l’Aran è stata anche l’occasione per un riassunto degli argomenti ancora in sospeso – tanti quelli con la politica – e alcuni di carattere tecnico in dive-nire con la stessa Agenzia.

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degli argomenti ancora in sospeso – tanti quelli con la politica – e alcuni di carattere tecnico in divenire con la stessa Agenzia. In particolare è stato posto al centro della discus-sione il prossimo rinnovo delle RSU che andranno in scadenza a marzo 2015 ed in ragione del quale occor-re immediatamente darsi da fare per metter in atto il percorso che consenta di varare il regolamento, le mappature e dare il via alle elezioni.Tempi strettissimi ma non impos-sibili se veramente tutti vogliamo rinnovare questo importantissimo organismo di rappresentanza, in un momento “delicato” per tutto il

mondo sindacale, soprattutto nel Pubblico Impiego che, a parere della CSE/FLP, ha proprio bisogno di ritrovare un percorso di coesione e di dialogo con i lavoratori. Ebbene, nel corso del “giro di tavo-lo” sono emersi alcuni distinguo, alcune evidenti necessità di “pren-dere tempo”, è riapparso l’annoso e mai definito problema dei comparti di contrattazione. La nostra posizio-ne è stata netta da subito, con un chiaro e forte SI alla elezioni delle RSU.

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AGENZIE FISCALI: DOGANE

‘azione della FLP Finanze presso l’Agenzia delle Dogane negli anni è esemplare delle nostre

regole di comportamento che pos-siamo riassumere in una sola frase: amici di tutti ma ancora più amici della verità !Non ci interessa cambiare direttori né di vertice né di seconda fascia e tanto meno siamo attratti da cama-rille o favori da parte di chicchessia. Anzi, in alcuni casi tenere posizioni più “comode” ci avrebbe fatto vive-re più tranquilli e fatto crescere il nostro consenso ma avremmo dovuto raccontare baggianate ai lavoratori e questo non rientra nel nostro DNA.Per questo abbiamo sopportato con la schiena dritta non solo gli attacchi che ci sono arrivati quan-do non assecondavamo i desidera-ta dell’amministrazione ma anche quelli che – per motivi oscuri, dicia-mo così – ci arrivavano da coloro

che, ormai è chiaro, nonostante siano seduti al tavolo delle trattative possiamo definire “spettatori non trattanti” (sia che firmino sia che non firmino gli accordi con l’agen-zia). Abbiamo sopportato persino gli attacchi di alcuni lavoratori che, abilmente manovrati, hanno cerca-to di alimentare polemiche e disin-formazione, certi che prima o poi la verità viene sempre a galla.È il caso, recentemente tornato di attualità (anche se per noi non l’ha mai persa) degli idonei ai passaggi dalla seconda alla terza area. Oltre due anni fa abbiamo sostenuto con forza i loro diritti e tenuto assemblee in tutta Italia spiegando che non vi era bisogno di nessuna norma per il loro passaggio di area, che era da subito possibile e fattibile se i ver-tici delle dogane l’avessero voluto; nonostante ciò una buona parte deicolleghi idonei ha preferito crede-re alle favolette che venivano loro raccontate, che oggi si dimostrano,

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FLP SINDACATO DALLA SCHIENA DRITTA, ALL’ESCLUSIVO SERVIZIO DEI LAVORATORI.Lo dimostrano le vicende di questi anni: idonei ai passaggi d’area, passag-

gi economici, accordi sui fondi aziendali. Per i lavoratori è ora di scegliere.

“La norma invocata da qual-

cuno per prendere tempo è

servita solo ... a rendere ora più

difficoltoso il cammino.

Cari lavoratori (compresi quelli

che ci hanno insultato e hanno

scritto che la FLP non voleva

il vostro inquadramento), noi

abbiamo tenuto la barra ferma

e gli iscritti – nonostante quan-

to scritto recentemente qualche

“sindacalista” miserabile – non

li abbiamo persi, proprio per-

ché non abbiamo mai voluto

prendervi in giro.”

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appunto, favole mentre emerge con forza la realtà dei fatti.Ebbene, dopo tante chiacchiere, menzogne e minacce di cancellazioni da parte di qualche iscritto, è ora di mostrare le carte. E cosa dicono queste carte ?Dicono (vedi allegato al presente notiziario) ciò che noi abbiamo sempre sostenuto e cioè se il problema fosse stato il blocco delle carriere disposto per legge questo avrebbe dovuto riguardare anche i vincitori e che evi-dentemente ciò che era stato fatto per i vincitori poteva farsi anche per gli idonei.Infatti, nel 2011 l’Agenzia chiedeva alla Ragioneria Generale dello Stato se poteva inquadrare (e pagare) i 550 vincitori nonostante il blocco entrato in vigore il 1° gennaio 2010 e questa rispondeva picche rinviando però ad un ulteriore parere della Funzione Pubblica la quale si pronunciava anch’essa negativamente lascian-do però uno spiraglio, attingere ad altri fondi relativi alle assunzioni. Ed è ciò che le dogane facevano: nonostan-te i pareri negativi di Ragioneria e Funzione Pubblica inquadravano i 550 vincitori attingendo ai fondi previsti dall’articolo 1, comma 346 della Legge 244/2007 che autorizzava un piano straordinario triennale di assunzio-ni per il triennio 2008-2010.Ecco perché la FLP Finanze continuava solitaria a dire che non c’era bisogno di nessuna norma e nessuna autorizzazione per inquadrare anche gli idonei, perché bastava seguire la strada già tracciata per i vincitori. Non c’erano nemmeno vincoli di tempo in quanto non solo i successivi decreti mille proroghe hanno autorizzato l’u-tilizzo dei fondi anche per gli anni successivi ma anche perché tutt’ora vi sono 10 milioni di fondi risalenti alla legge 244 con i quali l’operazione a nostro parere si può ancora fare.La norma invocata da qualcuno per prendere tempo è servita solo ... a rendere ora più difficoltoso il cammino.Cari lavoratori (compresi quelli che ci hanno insultato e hanno scritto che la FLP non voleva il vostro inquadra-mento), noi abbiamo tenuto la barra ferma e gli iscritti – nonostante quanto scritto recentemente qualche “sinda-calista” miserabile – non li abbiamo persi, proprio perché non abbiamo mai voluto prendervi in giro.Lottare da soli, contro tutti è difficile.Avete però le carte sia per smetterla di accomunarci al resto del fronte sindacale sia per smetterla di farvi pren-dere in giro.E veniamo ai passaggi economici. Tra qualche mese (speriamo un paio al massimo) si concluderanno le procedure relative all’anno 2010. E anche lì ne abbiamo presi di insulti da sindacalisti, amministrazione e lavora-tori manipolati. Vi ricordate quando dicevano che senza l’interpretazione autentica i passaggi non sarebbero

andati avanti? Beh, ora è chiaro che era una menzogna, che i ritardi erano dovuti all’amministrazione e non ai contenziosi. Se avessimo preso quella strada avremmo avuto tutto da guadagnare, i passaggi sarebbero poi stati bloccati ma potevamo dividerci le responsabilità con tutti gli altri. Abbiamo invece preferito perdere qualche iscrit-to arrabbiato e fare le prove a parità di punteggio (che non piacevano nemmeno a noi) per salvaguardare la tenuta complessiva dei passaggi. Ora è dimostrato che la FLP aveva ragione e i profeti di sventura torto e che se ci avessero ascoltati avremmo risparmiato almeno un paio d’anni di ritardi vari.Infine i recenti accordi sui fondi 2011 e 2012: siamo stati gli unici l’anno scorso a denunciare il furto di 5 milioni e mezzo ai danni dei lavoratori tra il silenzio complice di tutto il sindacato; abbiamo dovuto assistere alla firma del fondo salario accessorio 2012 nel quale i fondi tagliati sono più del doppio dell’anno precedente. Gli spettatori non trattanti si sono affannati non solo a dire che i tagli sono dovuti dalla legge, mentre noi abbiamo dimostrato che al Ministero dell’Economia e Finanze, giustamente, sul comma 165 non è stato tagliato un euro. Si sono anche affrettati a chiudere l’accordo definitivo per il 2013 per essere certi che quei soldi non si potessero recuperare. Ora tentano di dire che diciamo bugie (la solita storia), che i soldi non sono perduti (come i posti degli idonei?) e che alle entrate anche la FLP ha firmato un accordo del genere. Tutto falso e verrà fuori quando i lavoratori vedranno le cifre che l’Agenzia delle Dogane erogherà a dicembre. Inoltre alle entrate non è stato firmato un accordo complessivo ma è semplicemente stato erogato in conto 2013 un acconto.Anche su questa partita, il tempo ci darà ragione.La domanda vera è: ma voi continuate a fidarvi di sin-dacati che stranamente fanno tutto quello che l’Agenzia chiede acriticamente e che spesso (quasi mai) coincide con gli interessi dei lavoratori?

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Questione Co.Mark: vogliamo risposte CHIARE ai nostri dubbi !

a prossima riunione tra amministrazione e sin-dacati prevede, tra i due punti all’ordine del giorno, un’informativa sull’accordo

di collaborazione con la Società Co.Mark.A tal proposito, visto anche il con-tigentamento dei tempi concessi a ciascuna O.S. introdotto nelle ultime riunioni, formuliamo alcune domande in merito al rapporto tra ICE e Co.Mark su cui ci attendiamo RISPOSTE CHIARE:1) come é stata selezionata la Co.Mark? Ha superato una proce-dura concorrenziale con altri poten-ziali consulenti dell’ICE o è stata contrattata per chiamata diretta?2) Qual’è il valore aggiunto che la Co.Mark fornisce all’ICE? Abbiamo analizzato alcune schede di prima valutazione Co.Mark e a noi sem-bra che il valore aggiunto sia pari a ZERO. La scheda contiene vari elementi forniti dall’azienda stessa, mentre i mercati vengono scelti sulla base dei desiderata dell’impresa e in funzione di parametri del tutto generici, quali: saldo interscambio commerciale (dato facilmente repe-ribile da statistiche ISTAT); indice di

appetibilità macroeconomica (dati reperibili in fonti quali Guida Paese ICE,FMI, Banca Mondiale, Società di rating, ecc.); rischio paese (vede-re SACE); dimensione del mercato (Guida Paese ICE o libro di geogra-fia); vicinanza geografica (atlante). In molti casi, la scelta dei merca-ti obiettivo è giustificata sempre allo stesso modo: “rischio paese nullo, prossimità geografica, costi di trasporto sostenibili, semplicità di approccio al mercato”. Non ci vuole certo un “consulentone” per scegliere i mercati in questo modo! I canali di distribuzione vengono indicati in modo generico, GDO o grossista per i beni di consumo, spesso senza indicare il motivo. Se la Co.Mark fornisce il nominativo di potenziali partner commerciali, poi si chiede all’Ufficio ICE in loco di verificarlo (perché, se i nominativi Co.Mark sono tratti da “sofisticate” banche dati?)3) Cosa riceve esattamente l’ICE in cambio dell’enorme pubblicità che sta facendo ad un consulente priva-to, sostanzialmente nostro concor-rente? (oltre a proporre servizi per l’internazionalizzazione, pubblicano perfino sul sito opportunità commer-

L

MINISTERI: MISE - ICE

Queste sono le nostre domande e chiediamo pubblicamente al direttore generale di fornirci rispo-ste chiare e dirette, senza fumo e giri di parole.Se queste ci verranno date e risulteranno convincenti, siamo pronti ad ammette-re i nostri errori e a ricono-scere la bontà del progetto nel suo complesso, ma se, come al solito, ci arrive-ranno risposte generiche, che non dicono nulla, con-tinueremo la nostra lotta sempre più dura a tutela della trasparenza, della correttezza amministrati-va e della dignità dei lavo-ratori ICE.

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ciali e notizie sui mercati esteri del tutto simili alle nostre!) Abbiamo letto che il decreto “Sblocca Italia” prevede la concessione di voucher alle PMI “per l’acquisizione di figure professionali specializzate nei processi di inter-nazionalizzazione al fine di realizzare attività di studio, progettazione e gestione dei processi e programmi su mercati esteri”. Guarda caso, la Co.Mark propone alle PMI la consulenza dei propri “export specialist” per fare le stesse, identiche cose che il decreto indica per le figure professionali che istituisce, da retribuire con ricchi vou-cher pagati dai contribuenti, cioè da tutti noi! Un dubbio ci assale: non è che, grazie alla pubblicità gratuita fattale dall’ICE con i roadshow, questi voucher finiranno in gran parte nel portafoglio della Co.Mark? Si tratterà di milioni di euro! Se le cose andranno veramente così, ci rivolgere-mo alle procure della Repubblica e della Corte dei Conti!! Potete starne certi!4) Perchè i funzionari dell’ICE, dipendenti pubblici, deb-bono lavorare agli ordini di un consulente privato, utilizza-re le sue procedure e riempire i suoi files?5) Perchè l’ICE regala alla Co.Mark il suo patrimonio informativo di informazioni e contatti sui mercati esteri? Perchè tra poco gli Uffici all’estero dovranno completare i profili Co.Mark cedendo gratis i loro dati? Perchè, oltre al canale di distribuzione attuale, la Co.Mark chiede anche l’anagrafica dei clienti e se non la inserisci il sistema dice che la scheda non è completa? Per disegnare una stra-tegia non basta conoscere i canali utilizzati? Perchè si chiedono le coordinate degli operatori esteri se non per alimentare le proprie banche dati? Per un consulente, le informazioni rappresentano il primo patrimonio, visto che le vende e noi gliele stiamo regalando!Queste sono le nostre domande e chiediamo pubblica-mente al direttore generale di fornirci risposte chiare e dirette, senza fumo e giri di parole.Se queste ci verranno date e risulteranno convincenti, siamo pronti ad ammettere i nostri errori e a riconoscere la bontà del progetto nel suo complesso, ma se, come al solito, ci arriveranno risposte generiche, che non dicono nulla, continueremo la nostra lotta sempre più dura a tutela della trasparenza, della correttezza amministrativa e della dignità dei lavoratori ICE.

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GLI ENTI DOVRANNO SEGNALARE I DATI ENTRO IL 15 SETTEMBRE. NOVITA’ PER I CENTRALINISTI NON VEDENTI IN PAGAMENTO A

OTTOBRE SALDO FUS 2012 E FUS + INDENNITA’ VARIE 2013

ervizio Amministrativo finaliz-zate alla liquidazione” delle somme FUA e FUA in paga-mento, di cui abbiamo già riferito nel nostro preceden-

te Notiziario n. 85 del 6 agosto u.s.., al quale rinviamo. I Servizi Amministrativi dovranno procede-re all’invio a CUSE “entro le ore 16.30 del giorno 15 settembre c.a. a mezzo mail” dei fogli excel con gli importi destinati a ciascun dipen-dente.Analoghi messaggi sono stati inviati, in pari data, agli Enti di F.A. anche da parte delle corrispondenti strut-ture centrali di SMM, SMA e Cdo Generale CC; per quanto riguarda invece il personale dell’area centra-le, Persociv aveva già dato indica-zioni al riguardo con la circolare n. 53323 dell’11.08.2014, fissando al 9 settembre il termine ultimo per l’invio dei dati relativi alle somme da corri-spondere a ciascun dipendente. Ci si chiede come mai i messaggi delle FF.AA. interessanti il personale civi-le in servizio presso l’area operativa abbiano visto la luce con oltre venti giorni di ritardo rispetto alla circolare

D.G. nella parte riferita al personale dell’area centrale. Perché questo ritardo?Il termine temporale del 15 settem-bre per l’invio da parte degli Enti dei dati richiesti deve intendersi peren-torio, in quanto quei dati dovranno poi essere trasmessi a stretto giro da BDUS a NoiPA per l’inserimento delle somme nei cedolini di ottobre p.v.. Proprio per questo, sollecitiamo tutti i nostri Coordinamenti Territoriali e le RSU a verificare che i servizi Amministrativi ottemperino in tempoall’invio dei dati richiesti, in quan-to, in ragione della ristrettezza dei tempi a disposizione, è del tutto evidente che, in caso diverso, i pagamenti ai lavoratori di quegli Enti che non avessero comunicato i datirichiesti entro la data indicata, verrà effettuato in ritardo con i cedolini dei mesi successivi ad ottobre.Le somme che verranno corrisposte sono le seguenti:- saldo FUS 2012 (quota pro capite di € 41,29 lordo lavoratore, per il numero dei dipendenti in servizionell’Ente al 1° gen. 2012, da distri-buire con i criteri fissati negli accordi

Il termine temporale del 15 settembre per l’invio da parte degli Enti dei dati richiesti deve intendersi perentorio, in quanto quei dati dovranno poi essere trasmessi a stretto giro da BDUS a NoiPA per l’inse-rimento delle somme nei cedolini di ottobre p.v..

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MINISTERI: DIFESA

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locali sul FUS 2012);- Fondo di Sede 2013 (quota pro capite di € 954,40 lordo lavoratore per il numero dei dipendenti in servi-zio nell’Ente al 1 gen. 2013 da distri-buire con i criteri fissati negli accordi locali sul FUS 2013);- saldo 2013 indennità di mobilità;- due/dodicesimi o comunque le somme a saldo di turni, reperibilità e particolari posizioni di lavoro (PPL) relative all’anno 2013.Invece, per quanto attiene le Posizioni Organizzative 2013, a breve la D.G. dovrebbe emanare lacircolare con i nomi dei percettori, e le somme potrebbero essere pagate con il cedolino di ottobre.Con riferimento alle PPL, c’è una novità, segnalata anche nei mes-saggi delle FF.AA., e riguarda i centralinisti non vedenti percettori dell’indennità di mansione di cui

all’art. 9 della legge 113/1985. Una novità che ci fa particolarmente piacere, atteso che FLP DIFESA aveva segnalato il problema in sede di riunione per la sottoscrizione dell’accordo definitivo sul FUA 2013 (vds. Notiziario n. 52 del 7.05.2013) non concordando con la posizione espressa da PERSOCIV. La quale opera ora una correzione di tiro: si legga la circolare della stessa D.G. n. 49501 del 22.07.2014 inviata agli Enti e all’Unione Italiana Ciechi,non pubblicata sul sito di Persociv, ma che gli interessati troveranno pubblicata sul nostro sito web. In ragione di questa novità, i mes-saggi delle FF.AA. chiedono agli Enti di riconteggiare le somme 2013 rela-tive all’indennità di cui trattasi, il cui saldo verrà anch’esso corrisposto con il cedolino di ottobre.

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MINISTERI: DIFESA

n data 29.01.2014, sono stati approvati dall’allora Ministro Mauro il “Piano triennale di prevenzione della corruzio-ne 2013– 2016” e il “Codice

di comportamento dei dipenden-ti del Ministero della Difesa” (che ripubblichiamo entrambi sul nostro sito), in ottemperanza alle disposi-zioni di cui alla Legge 6.11.2012, n .190 e con l’obiettivo quelli di “assi-curare la prevenzione di fenomeni di corruzione”.Ciò premesso, informiamo che in data 5 agosto u.s. è stato tra-smesso da SMD il “messaggio del referente per la prevenzione della corruzione e la trasparenza area s.m.d. - comunicato n° 1/2014” , che riportiamo in forma integrale per l’ opportuna conoscenza dei lavora-tori degli Enti dell’area operativa: “ Dal 2014 sono in vigore il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.C.P.) ed il Codice di Comportamento del Ministero della

Difesa, che costituisce parte inte-grante del suddetto P.T.C.P. Tale codice ha lo scopo di integrare e di specificare le disposizioni conte-nute nel Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici, i cui principi, unitamente alle norme di discipli-na militare, hanno valore anche per il personale militare (D.P.R. n. 62/2013).Tra le norme di comporta-mento, contenute in tali documenti, risulta di assoluta rilevanza quella riguardante l’obbligo di astensione del dipendente in caso di conflitti di interesse. In ossequio ai princi-pi d’imparzialità e d’indipendenza di giudizio, ogni responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti endo-procedimentali e il provvedimento finale debbono astenersi in caso di conflitto di interessi pubblici con interessi personali o privati. Tale obbligo intende prevenire il perico-lo che l’Amministrazione assuma

PROROGATA LA DATA DEL MANDATO DEL “GRUPPO DI PROGETTO” SULLA RIPARTIZIONE DELLE FUNZIONI TRA SMD E SGDMESSAGGIO DI STAMADIFESA SUL CONFLITTO DI INTERESSI

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decisioni che possano essere influenzate, durante l’iter di formazione della volontà, da dipendenti che si trovino in situazioni di conflitto di interessi. Il conflitto di interessi si concretizza in una circostanza in cui un interesse privato o personale interferisce (conflitto reale) o potrebbe tendenzialmente interferire (conflitto potenziale) con la capacità del dipendente militare o civile di agire in conformità ai suoi doveri e responsa-bilità ostacolando il corretto perseguimento dell’inte-resse pubblico. Il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi natura, anche non patrimoniali, come quelli derivanti dall’intento di voler assecondare pressioni politiche, sindacali, di superiori o di terzi. Il soggetto si deve astenere dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale, ovvero di soggetti od organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativi, ovvero di soggetti od organizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o agente, ovvero di enti, associazioni anche non ricono-sciute, comitati, società o stabilimenti di cui sia ammi-

nistratore o gerente o dirigente. L’interessato deve astenersi in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza. In tali casi, il dipendente ha l’obbligo di segnalare, con immediatezza, al proprio superiore gerarchico, ogni situazione di conflitto reale o poten-ziale. Sull’astensione decide il responsabile dell’ufficio di appartenenza. F.to il Referente per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza- Gen. F. MarsigliaCon l’occasione, informiamo i colleghi che con nota n. 72652 del 05.08.2014 (pubblicata sul nostro sito web) a firma dello stesso gen. F. Marsiglia in questo caso in veste di Capo del 1° Rep. SMD, è stata procrastinata dal 30 settembre 2014 al 30 giugno 2015 la data del mandato del “Gruppo di Progetto per lo studio di una diversa ripartizione delle funzioni, tra area T/A e T/O, attinenti alla gestione del personale”, che peraltro avrà un nuovo Presidente nella persona dell’Amm. Sq. Marzano Donato.Come interpretare questo differimento di data? Sulla importantissima questione, legata in ogni caso al redi-gendo “Regolamento” ex art. 1 del D. Lgs. n. 7/2014 e i cui obiettivi ed effetti in negativo la nostra O.S. ha avuto modo di denunciare da tempo e a più riprese.

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MINISTERI: GIUSTIZIA

opo l’incontro del 12 set-tembre in aula Livatino; dopo l’apertura da parte del Capo di Gabinetto

del Ministro dr. Giovanni Melillo in aula Livatino, dopo la dichiarazio-ne del Sottosegretario con delega al PERSONALE Cosimo Maria Ferri sul tema della RIQUALIFICAZIONE e dopo le ultime dichiarazioni del Ministro Andrea Orlando che riprendono sostan-zialmente quanto detto dalla FLP sul Tema della RIQUALIFICAZIONE.Ci preme informare tutti i colleghi che la FLP in data odierna ha scritto al Guardasigilli esponendo un altro pro-blema importantissimo riguardante gli articoli di alcuni giornali nazionali, ma soprattutto di una proposta giunta in Parlamento che sembrerebbe chiede-re le risorse del FUG (Fondo Unico Giustizia) per poter dare gli aumenti contrattuali alle Forze di Polizia.La FLP sicuramente auspica questi aumenti alla pari di quelli di tutti i dipen-denti pubblici, che si ricorda avere il Contratto bloccato da tantissimi anni e per il quale La FLP ha fatto un ricor-so davanti al Giudice del Lavoro di

Roma che ha rimesso gli Atti alla Corte Costituzionale la quale sta fissando l’udienza.Chi ha fatto quella proposta in Parlamento forse sicuramente non sa che a quel fondo può attingere anche il Dicastero della Giustizia, che lo incrementa con le attività quotidiane effettuate senza alcun riconoscimento o ricompensa diretta per il personale giudiziario.La FLP infatti aveva anche presentato in un suo documento un accordo tra lanostra Amministrazione ed Equitalia Giustizia, dal quale addirittura si evince-va che si disponeva dell’assegnazione fino al 20%, delle somme recuperate da Equitalia Giustizia appunto dalle spese di Giustizia e che le stesse dovevano essere utilizzate per rimpinguare il FUA per il trattamento accessorio del perso-nale tutto.Di tutto ciò non sappiamo nulla perché nessuno nel nostro Ministero ne ha dato riscontro.Infatti a una precisa domanda della FLP, durante un incontro sul FUA, fu risposto che la convenzione non era ancora a pieno regime, perché su 21

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La FLP scrive al Ministro Andrea Orlando e alle massime cariche del Dicastero!!!Chiedendo di intervenire sul F.U.G.La quota del 20% appartiene agli AUSILIARI DELLA GIURISDIZIONE!!!Rimpinguare il FUA per dare un SALARIO ACCESSORIO più adeguato a tutto ilpersonale Interessato!!!

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Corti di Appello avevano al momento aderito la metà. Allora chiedemmo il quantum rispetto a quella metà per far fronte al pagamento del lavoro straordinario risalente al 2011 che a oggi viene ancora pagato per circa il 20% di quello effettuato. Quindi se si fanno 100 ore di straordinario l’Amministrazione ne liquida 20.Nella Nota (che segue alla fine del notiziario) la FLP ha chie-sto al Ministro Ufficialmente di intervenire per dare a “Cesare quel che è di Cesare”. Bisogna recuperare le risorse spettanti e rimpinguare il FUA al fine di pagare per intero le spettanze riguardante gli Ausiliari della Giurisdizione e sostenere anche la Riqualificazione.Il FUG è del Ministero dell’Interno ma anche di quello della Giustizia. Pertantose le risorse verranno utilizzate per le forze di Polizia ciò deve avvenire ancheper i lavoratori del Dicastero della Giustizia.

Prot. N. 303_GIUS_2014 Roma, 23 Settembre 2014Al Ministro della Giustizia Andrea OrlandoAl Capo di Gabinetto dott. Giovanni MelilloAl Capo Dipartimento Organizzazione Giudiziaria Presidente Mario BarbutoAl Direttore Generale del Personalee della Formazione Dottoressa Emilia FargnoliLoro sediOggetto: Calendarizzazione incontri urgenti monotematici e FUG.

Egr. Sigg.ri,é inconfutabile il grave momento di crisi che stanno attraver-sando i dipendenti pubblici e, in particolare, tutti i dipendenti dei quattro dipartimenti del Ministero della Giustizia. I lavoratori soffrono per leprecarie condizioni di lavoro, il blocco del turn over e delle retribuzioni, il carico eccessivo del lavoro, la lunga durata delle udienze, delle aperture delle cancellerie e segreterie giudizia-rie e dei relativi sportelli, lo stress da lavoro correlato e relativa sicurezza sui posti di lavoro, le scarse risorse economiche per la remunerazione del lavoro straordinario, nonché per la caren-za di mezzi strutturali, informatici e di cancelleria, ivi compreso l’entrata del nuovo PCT.Quindi è necessario intervenire a cominciare da una migliore organizzazione che tenga conto del carico eccessivo del lavo-ro, con programmazione di udienze confacenti al numero dei dipendenti in servizio presso le strutture giudiziarie. In poche parole non è più procrastinabile la decisione di indicare per tutte le udienze l’orario di apertura e di conseguente chiusura nel rispetto del limite massimo di lavoro con esclusione dei procedimenti che interessano detenuti o arresti in flagranza di reato (vedi direttissime).Inoltre non si può più pensare di attivare l’istituto dello straordi-nario come fattore ordinario di lavoro senza avere poi le dovute risorse a copertura. In buona sostanza lo straordinario va espletato per impreve-dibili e straordinarie situazioni che si verificano sul momento.

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A queste problematiche si som-mano quelle legate alla cosiddetta Spending Review, ovvero ai possibi-li esuberi che potrebbero interessare alcuni Dipartimenti del Ministero della Giustizia (Dap, Gm e Archivi Notarili), ma soprattutto gli esuberi delle altre Amministrazioni che potrebbero giun-gere presso il Ministero della Giustizia attraverso l’istituto della mobilità. Non si deve assolutamente più verifi-care che lavoratori provenienti da altre amministrazioni acquisiscano il diritto di prelazione e/o assegnazione in una sede giudiziaria dove invece i lavoratori del Ministero della Giustizia da tantissimi anni attendono di essere collocati per ricongiungersi con il proprio nucleo fami-liare ed affermare il diritto alla famiglia.Urge quindi dare delle risposte immedia-te a tutti i lavoratori che in questi ultimi

giorni si pongono tantissimi quesiti che creano un clima non ideale.Inoltre rimane irrisolta la problematica relativa al FUA 2013/2014 nonostante i vari solleciti. Si porta a conoscenza che nelle altre Amministrazioni hanno addirittura già trattato e liquidato il FUA relativo all’anno 2014. A tal proposito si ricorda che la FLP ha da più anni propo-sto l’aumento delle indennità esistenti e la istituzione di nuove indennità a partire dal personale giudiziario (vedi indennità di sportello), nuove indennità per il per-sonale tecnico (vedi per esempio RSPP) e nuove indennità per il personale infor-matico, contabile, unep ecc… ecc…, senza chiedere un euro in più di quelle già destinati al nostro Dicastero, si chie-de insomma una diversa distribuzione delle risorse a disposizione. Infine si ricorda come la FLP all’inizio di

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ogni anno ha sempre chiesto l’apertura del tavolo contrattuale per evitare, comeinvece accade sovente, che la contrat-tazione sul FUA avvenga soltanto a consuntivo.Si evidenzia anche la problematica delle risorse accantonate dall’integrativo Giustizia del 29 luglio 2010 per i pas-saggi di circa 272 colleghi Ex A1(prima area) nel profilo professionale dell’Ope-ratore giudiziario (seconda area), risorse ancora bloccate (euro 140.022,00) come pure i relativi passaggi. Si rammenta che la FLP nella propo-sta presentata all’Amministrazione per il nuovo CCI nel 2010 aveva previsto un passaggio complessivo dei circa 3300 ex A1 così da coprire la prima area attra-verso la mobilità dall’esterno.Carissimo Ministro è alquanto spiacevole e antipatico apprendere da un quotidia-no nazionale che un deputato proponga l’utilizzo delle somme giacenti sul FUG per affrontare la questione del blocco stipendiale delle Forze dell’Ordine. Lo stesso sicuramente non sa che a quel fondo può attingere anche il Dicastero della Giustizia che lo incrementa con le attività quotidiane effettuate senza alcun riconoscimento o ricompensa diretta per il personale giudiziario.La FLP aveva anche presentato in un suo documento un accordo tra la nostra Amministrazione ed Equitalia Giustizia, dal quale addirittura si evinceva che si disponeva dell’assegnazione fino al 20%, delle somme recuperate da Equitalia Giustizia appunto dalle spese di Giustizia e che le stesse dovevano essere utilizzate per rimpinguare il FUA per il trattamento accessorio del solo personale tutto.Di tutto ciò non sappiamo nulla perché nessuno nel nostro Ministero ne ha dato riscontro.Infatti a una precisa domanda della FLP, durante un incontro sul FUA, fu rispo-sto che la convenzione non era ancor a pieno regime perché su 21 Corti di

Appello avevano al momento aderito la metà. Allora chiedemmo il quantum rispetto a quella metà per far fronte al pagamento del lavoro straordinario risalente al 2011 che a oggi viene ancora pagato per circail 20% di quello effettuato. Quindi se si fanno 100 ore di straordina-rio l’Amministrazione ne liquida 20.Ministro, Le chiediamo Ufficialmente di intervenire per dare a “Cesare quel che è di Cesare”. Bisogna recuperare le risor-se spettanti e rimpinguare il FUA al fine di pagare per intero le spettanze riguar-dante gli Ausiliari della Giurisdizione e sostenere la Riqualificazione.Il FUG non è solo del Ministero dell’In-terno ma anche del Dicastero della Giustizia, pertanto, se le risorse verran-no utilizzate per le forze di Polizia, Le chiediamo che ciò avvenga anche per i lavoratori del Ministero della Giustizia.Le Ricordiamo infine che già sono tra-scorsi due anni dalla sottoscrizione del CCI e, pertanto, vi è l’esigenza della riapertura del tavolo contrattuale, alla luce del fatto che questo integrativo, nonfirmato dalla FLP Giustizia e dalla mag-gioranza delle OO.SS., ha creato e continua a creare molta confusione, soprattutto per ciò che attiene l’ordina-mento professionale.Il CCI 2010 va riscritto perché ormai anacronistico anche rispetto ai lavo-ri che sono cambiati rispetto all’avvio del PCT. Per quanto sopra evidenzia-to si chiede di calendarizzare Tavoli Monotematici, a cominciare da quel-lo della Riqualificazione del persona-le e continuando con quello sul FUA 2013/2014 rimpinguato dalle risorse del FUG e di quelle spettanti da Equitalia Giustizia.Si chiede la massima sollecitudine nel convocare viste le numerose tematiche da affrontare.Distinti saluti.Il Coordinatore Generale

La FLP infatti aveva anche presentato in un suo docu-mento un accordo tra lanostra Amministrazione ed Equitalia Giustizia, dal quale addirittura si evinceva che si disponeva dell’assegnazione fino al 20%, delle somme recupe-rate da Equitalia Giustizia appunto dalle spese di Giustizia e che le stesse dovevano essere utilizzate per rimpinguare il FUA per il trattamento accessorio del personale tutto.

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MINISTERI : SCUOLA

Sulla scia dell’annuncio dell’On.Boccia, si sono accodati tutti i proponen-ti dell’emendamento, i partiti che guidano l’at-tuale governo e i soliti “opportunisti” dell’ultima ora che “piatto ricco mi ci ficco”, erano alla ricerca di “acquisizione di meriti politici e di clientela elet-torale”.

remessaFedeli al nostro modo di fare sindacato, un sinda-cato aperto al confronto e

all’esame delle proposte del gover-no, un sindacato autonomo, libero, rappresentativo degli interessi dei lavoratori e del paese, iniziamo, con questo comunicato, l’esame del testo della BUONA SCUOLA DEL GOVERNO RENZI, fornendo anche il nostro punto di vista.Partiamo proprio dal punto interro-gativo, la buona scuola per chi ?Noi riteniamo che si debba fare non una buona scuola MA UN’OTTIMA SCUOLA…… per gli studenti. Sono essi i destinatari finali di tutte gli interventi per la scuola, sono essi il fulcro centrale di tutto il sistema scolastico, sono essi il nostro futuro e il futuro del paese.Risulta, pertanto, diverso il nostro approccio, il testo deve contene-re e dichiarare in maniera esplici-ta che IL NUOVO MODELLO DI SCUOLA DEVE PUNTARE SULLA CENTRALITA’ DELLO STUDENTE; un modello di scuola, cioè, che sia funzionale al successo formativo dei nostri studenti e prepari nuove generazioni con quei valori, compe-tenze e conoscenze che purtroppo

oggi si vanno perdendo nel sistema scolastico e, più in generale, nel sistema sociale del paese.Se condividiamo questo assunto, appare evidente che anche il cam-mino che deve essere intrapreso deve avere come faro tale obiettivo.Viceversa, sembra che il progetto Renzi, scimmiottando l’illusione di assumere tutti i precari della scuo-la nello spazio di 10 mesi, tenti di nascondere quella che è la triste realtà della scuola italiana.L’OTTIMA SCUOLA …E’ certamente convincente mette-re avanti a tutto la soluzione del problema del precariato e la piena realizzazione dell’organico dell’au-tonomia. Su questo punto confer-miamo tutto il nostro appoggio e la piena condivisione.Ma è altrettanto vero che se si propone di assumere i “precari” per eliminare le supplenze, creando di fatto una “categoria di lavoratori de professionalizzata e scarsamente motivata”, abbiamo aggiunto “un nuovo problema alle nostre scuole”.Ecco che qui ci può aiutare “il faro della centralità dello studente” !!Le nostre scuole hanno innanzi tutto bisogno di un- ORGANICO FUNZIONALE” utile

LA BUONA SCUOLA …..PER CHI ?

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per l’arricchimento dell’offerta for-mativa;- la previsione e stabilizzazione di figure di sistema che possano esse-re i primi interlocutori delle famiglie e degli stessi studenti;- docenti specializzati nel proces-so di orientamento scolastico, visto come processo formativo e non come “semplice informazione”; - docenti che affrontino le nuove e vecchie emergenze delle nostre scuole (disagio sociale, lotta alla dispersione, piena realizzazio-ne della sentenza della Corte Costituzionale sull’integrazione sco-lastica degli alunni con disabilità, integrazione nella comunità scola-stica e sociale degli alunni figli di immigrati, etc)Non si può minimizzare il tutto par-lando di ennesima sanatoria o furbi-zia strappa voti !!Infatti, tutto il testo ci sembra intriso di tabelle, rappresentazioni dell’at-tuale realtà “di precari” della scuola, di errori fatti nel passato, e poca attenzione viene riservata, se non pochi accenni, a quanto da noi sopra esposto.Insomma, il problema del preca-riato viene visto come “problema economico da risolvere”, su come poi impiegare tali docenti, si assiste ad una lunga sequela di risparmi di spesa derivanti dalla eliminazio-ne delle supplenze e poco o nulla si dice su un NUOVO MODELLO DI SCUOLA DA CREARE GRAZIE ALLE IMMISSIONI IN RUOLO.In questa visione, in maniera “sibil-lina ma non troppo” si afferma che, comunque, chi viene immesso in ruolo deve essere disponibile a cambiare provincia e regione !!!Ora, siccome si è creato un eser-cito di precari, famiglie “precarie” composte da “precari”, non si corre il rischio di smembrare queste fami-

glie che, a secondo della disponi-bilità dei posti, saranno costrette a raggiungere province e regioni diverse ?Gli attuali collegi dei docenti non possono elaborare progetti pro-grammatici di ampio respiro per la comunità scolastica, perché costru-iti sulla precarietà, sulla mancanza di risorse, con un organico incerto e fluttuante. Se pensiamo, solo per un momento, di assumere i precari per destinarli ad eliminare “la supplen-tide”, così come la chiama Renzi, allora il tutto è inutile. Se pensiamo di immettere in ruolo senza mini-mamente pensare agli effetti sociali che ne potrebbero derivare, bene, anzi male, dobbiamo affermare che la cura è peggiore della malattia....QUESTO APPROCCIO E’ SBAGLIATO !!!Altro punto importante trascurato nel “libro rosa” è certamente il man-cato riconoscimento del lavoro usu-rante del docente.L’impegno che oggi richiede lo svol-gimento della funzione docente è gravoso sotto tutti gli aspetti, sia sul piano fisico che su quello di impe-gno mentale.Solo chi non è mai entrato in un’au-la non può condividere tale conside-razione, solo chi, in maniera fallace, pensa che il lavoro dei docenti si svolge solo nelle fatidiche 18 o 24 ore in classe, può non condividere tale esigenza.Dobbiamo dare la possibilità al docente, una volta raggiunta una certa anzianità di servizio o età anagrafica, di poter svolgere attività di accompagnamento e formazione per i nuovi assunti e per i colleghi più giovani, mettere cioè a disposizione la loro esperienza per preparare e formare i docenti che man mano si avvicendano nella scuola, prepara-re quindi un modello di scuola che si

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rinnova, conservando ed utilizzando le esperienze passate, mettendole al servizio dei nuovi assunti.Avremmo gradito che si fosse par-lato di assunzioni di docenti per fare UN’OTTIMA SCUOLA, una scuola che utilizza le risorse professionali dei docenti per gli studenti, non per risparmiare sulle supplenze (che pure devono rappresentare un pro-blema da affrontare ma che non possono essere al “centro” dell’o-biettivo della stabilizzazione).Abbiamo l’impressione che LA BUONA SCUOLA sia stata scrit-ta a quattro mani da Renzi e dal Ministro Padoan, e non da GENTE DI SCUOLA !!!!Sulla formazione, poi, dei docenti vogliamo spendere due parole…..La scuola è un sistema complesso, motivo per cui è sbagliato pensare che si possa modificare senza agire contemporaneamente su tutte le variabili. Ora, se condividiamo che tale impresa è impossibile, perché si rischia di fallire su tutto, è necessa-rio stabilire delle priorità, indicando un percorso operativo concretamen-te praticabile.Una volta che si è posto al centro dell’interesse lo studente, occorre, poi, ripartire dagli insegnanti.Ecco perché la FLP-SCUOLA ritiene che la prima cosa da fare sia inve-stire risorse per la costruzione di un sistema nazionale di formazione in servizio per i docenti facendo tesoro delle migliori esperienze presenti nel territorio.La scuola reale ha già dimostrato di essere capace di mettersi in moto, ma attende segnali convincenti di

un cambio di direzione nella politica scolastica del nostro paese.Noi crediamo che la priorità oggi sia la costruzione di un sistema nazionale di formazione in servizio capace di attivare quel “processo attraverso il quale si sviluppano e si organizzano la ricerca e l’innovazio-ne educativa”; garanzia di costan-te miglioramento della dinamica tra insegnamento e apprendimento. E’ solo questo processo che connota le scuole come centri di ricerca e di sperimentazione.La formazione in servizio dunque non è un corollario complementare della professione docente, ma deve legarsi alla ricerca didattica e diven-tarne parte costitutiva, al pari del progettare gli interventi educativi, fare lezione, valutare gli esiti, con-frontarsi collettivamente. È solo in quest’ottica che si può sviluppare la filiera progettazione-attuazione-va-lutazione, che dà senso a tutto il sistema.Ma il problema non si risolve con una formazione simile a quella orga-nizzata dall’INVALSI o portando a sistema le iniziative finanziate con fondi PON e POR, nonostante alcu-ne di esse abbiano dato risultati positivi. Il problema non si risolve, come contenuto “nel libro rosa”, con l’obbligatorietà e con riconoscimenti di crediti “stile avvocati”. Ormai da molti anni le riflessioni sui risultati delle indagini OCSE PISA hanno messo in evidenza la necessità di un radicale cambiamento dell’insegna-mento sia dal punto di vista meto-dologico che concettuale, e que-sto si può realizzare solo con una

MINISTERI : SCUOLA

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costante attività di ricerca e sperimentazione. Le risorse impegnate dal Ministero nella formazione in servizio sono ormai ridotte ai minimi termini, e vengono utilizzate con una visione centralistica, non basata sull’autonomia di ricerca e sperimentazione delle scuole.Il processo di formazione, che deve rappresentare una priorità per ogni scuola, deve e può avvenire solo se svincolato da un numero fissato di “ore burocratiche” da assolvere (ricordate che si sperimentò, in un recente pas-sato, che si poteva passare da una fascia all’altra di livello economico solo dopo aver frequentato attività formative, anche a proprie spese, tenute dalle più disparate e sco-nosciute associazioni, nate qua e là nel nostro territorio ?) ma legato all’attività del docente, ossia alla possibilità di poter frequentare corsi di specializzazione tenute da università e agenzie formative accreditate e certificate, di usufruire di anno sabbatico, di divenire, il docente stesso formato, formatore per i propri colleghi e figura di riferimento per la formazione nella scuola. Insomma la formazione deve essere un aspetto insito nella stessa scuola e non un corpo estraneo e un adempimento ( mal sopportato) da svolgere.Proprio in virtù di quanto abbiamo detto, non può trovare il nostro consenso la modalità scelta per la consultazione.Ricordi il “buon Renzi” che di VIRTUALITA’ SI MUORE E DI SOCIALITA’ SI PROSPERA !!La possibilità di poter migliorare il testo, di definirne il contesto, di accogliere le richieste e i suggerimenti del mondo della scuola, non può essere lasciata alla gestione

“virtuale” (molte volte anche soggetta a manipolazioni). Se si vuole una condivisione sugli obiettivi, sulla finalità e sulle scelte da operare, occorre avere il contributo di tutti.Viceversa, ancora una volta, si insiste nell’ignorare ogni possibilità di confronto con le organizzazioni sindacali; cosa ancora più grave, ove si pensi che molte tematiche trattate sono di natura prettamente contrattuale.Si sfugge al confronto, all’analisi della situazione e alle proposte, per investire su UN’OTTIMA SCUOLA.Noi non sappiamo quale sia la formazione politica e umana del Presidente Renzi, però attenzione il paese vuole cambiare, i lavoratori vogliono partecipare a tale obiettivo, ma è necessario coinvolgere ed ascoltare la voce di chi i lavoratori rappresenta, poi ognuno decida, ognuno conservi la propria autonomia di legiferare e di appoggiare e condividere le scelte governative o conte-starle.Altro punto dolente e, a nostro avviso discutibile, riguarda la scansione triennale degli scatti. Infatti si vuole attuare un percorso più breve dell’attuale e una più forte rivalu-tazione salariale, ma, nel contempo, tali benefici devono riguardare solo il 66% dei docenti, lasciando fuori l’altro 34%.Anzi, proprio chi resta fuori deve pagare il premio a chi invece risulta destinatario dello scatto stipendiale, questo dopo ormai 5 anni di blocco contrattuale !!!!Si tenta di contrapporre l’anzianità al merito, e si dà per certo che il 34% dei docenti non è meritevole di avere incentivi economici…. UN ASSURDO CHE SOLO UNA

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MENTE DISTURBATA POTEVA PARTORIRE !!! Per cercare, poi, di acquisire il consenso dei docen-ti, ecco che si parla di “merito”, di “impegni retribuiti”, di “nuove figure”, della riconosciuta professionalità dei docenti.Caro Renzi, non ci incanti, la realtà, purtroppo, è completamente diver-sa.SI INTENDE FINANZIARE LA RETRIBUZIONE DEI DOCENTI RISPARMIANDO E A DANNO DI ALTRI, INSOMMA PAROLA D’ORDINE DI RENZI AUTOFINANZIATEVI !!!Anche noi, come altre organizzazio-ni sindacali, abbiamo il vago sospet-to che si sia fatto un copia ed incolla della legge Brunetta sulla valutazio-ne dei dipendenti pubblici…Per quanto ci riguarda, LO DICIAMO SENZA FINGIMENTI E LO GRIDIAMO DA TEMPO, PRIMA IL RINNOVO DEL CONTRATTO, SOLO SUCCESSIVAMENTE SI PUO’ APRIRE UN TAVOLO DI CONFRONTO PER DISCUTERE DI TUTTO; MA PARTENDO DA UN PIANO DI FINANZIAMENTO PER LA RETRIBUZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA, ELEMENTO ESSENZIALE PER QUALSIASI TRATTATIVA!!!!!

ALTRO CHE 60 EURO DI AUMENTO PER I MERITEVOLI, E’ UNA OFFESA PER IL PERSONALE DELLA SCUOLA, CHE RESPINGIAMO AL MITTENTE E CHE BLOCCA PRIMA DEL NASCERE OGNI POSSIBILE CONFRONTO.Ma là dove il “libro rosa” espri-me il suo disegno è rappresentato dalla VALUTAZIONE DEL SISTEMA SCOLASTICO LEGATA AL MERITO.Infatti, il concetto espresso è quello che “valutare” significhi “meritocra-zia e premialità”.Una vera “trappola culturale”, che presuppone il convincimento che la valutazione consiste essenzialmen-te nell’ordinare classifiche per indi-viduare e selezionare i migliori. Ci siamo sforzati di trovare trattati che si occupassero di questo “approccio sistemico”, credeteci non l’abbiamo trovato, anzi, tutt’altro, ne spiega-vano l’inefficacia e l’inopportunità di tale approccio.E’ inoltre illusorio ritenere che l’in-troduzione di un apparato tecnico valutativo riesca in modo quasi tau-maturgico ad attivare processi di miglioramento del sistema di istru-zione e formazione senza bisogno di intervenire sugli altri elementi portanti del sistema stesso, quali la valorizzazione professionale, la

MINISTERI : SCUOLA

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riforma degli organi di governo della scuola e, più in generale, la desti-nazione di qualificanti investimenti finanziari.Viceversa, Il Paese ha bisogno di una scuola che sappia esplicitare e comunicare a che cosa serve oggi studiare. Che sia in contatto con gli interessi, le culture, i linguaggi e i modi di apprendere delle giova-ni generazioni. Che costruisca gli strumenti della cittadinanza attiva, oltre alle competenze necessarie per entrare nel mondo del lavoro e avvii il percorso di disponibilità ad imparare per tutto il corso della vita.La valutazione è innanzitutto valo-rizzazione, riconoscimento sociale della funzione della scuola, di cui si avverte l’esigenza per dare forza e sostanza ad un patto intergenera-zionale che promuova crescita, coe-sione sociale, sviluppo democraticoAbbiamo bisogno di un sistema di valutazione condiviso, sostenuto da un patto tra tutti i soggetti coinvolti. E’ questo un elemento dal forte valo-re politico. Ogni processo di valu-tazione, ai diversi livelli (quindi con strumenti diversificati ad hoc), deve essere accompagnato dalla dispo-nibilità e dall’impegno (soprattutto economico) a realizzare interventi di promozione della qualità e orientati al miglioramento.La valutazione deve essere lo stru-mento per fare emergere gli elemen-ti positivi e le difficoltà delle scuole, per introdurre correttivi e per diffon-dere le migliori esperienze. Obiettivo della valutazione non è premiare le eccellenze, ma renderle riproducibili per migliorare l’intero sistema. Per questo la valutazione riguarda il corpo collettivo della scuola e non i singoli.

Ma accanto a quanto andiamo dicendo, una cosa ci sembra strana, ma si sarà ricordato il “buon Renzi” che nella scuola esiste anche il per-sonale amministrativo, tecnico ed ausiliario ? Qualcuno gli avrà detto che esiste una attività importante di supporto all’azione didattica rap-presentata dal personale ata ? Il coniuge del Primo Ministro, a quanto si dice docente precario, gli avrà ricordato che quando entra a scuola trova il “buon bidello” che apre, puli-sce, assiste l’alunno diversamente abile, sorveglia gli studenti, diventa confidente “qualche volta privilegia-to” degli stessi studenti ? Il Ministro Giannini gli avrà fatto notare che esiste un apparato amministrativo e tecnico che svolge una azione di direzione, coordinamento di tutti gli adempimenti burocratici ? Insomma lo sa Renzi che esiste anche un pre-cariato storico del personale ata ? Lo sa Renzi che l’annosa questione degli ex LSU ( lavoratori sottopagati, utilizzati ormai perFederazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche pag. 77lavori di manutenzione per i quali non hanno un briciolo di prepa-razione, precari nel precariato dei contratti di appalto) sta assumendo una situazione al limite della soppor-tabilità per i lavoratori e per le stesse scuole ?La scuola, caro Renzi, è un tutt’uno e va presa nel suo insieme, non consentiremo di dividere i docenti dal personale ata, è una operazione “di basso profilo politico e sociale”.Ma anche il ruolo del DIRIGENTE SCOLASTICO, va rivisto e ridefini-to, oggi non abbiamo un Dirigente orientato verso la promozione degli

A noi interessa LA SCUOLA REALE, QUELLA CHE VIENE FATTA NELLE NOSTRE CLASSI CON I NOSTRI STUDENTI, QUELLA SCUOLA CHE VIVE NELLE PERIFERIE PIU’ DISAGIATE, QUELLA SCUOLA FATTA DA DOCENTI E PERSONALE ATA CHE VIVE ACCANTO AL DISAGIO, CHE E’ IMPEGNATA OLTRE L’ORARIO DI SERVIZIO CON SPIRITO DI VOLONTARIATO PER FAR SI’ CHE CHE L’ALUNNO DIVERSAMENTE ABILE SIA MESSO IN CONDIZIONI DI FREQUENTARE LE LEZIONI, QUELLA SCUOLA CHE SENZA MEDIATORI CULTURALI AGEVOLA L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI IMMIGRATI.

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apprendimenti degli studenti, figura di riferimento per i docenti, inter-faccia con tutta la comunità sco-lastica, abbiamo un DIRIGENTE AMMINISTRATIVO de professiona-lizzato che, sulla sua pelle, deve subire e assorbire gli innumerevoli adempimenti che il MIUR richiede per “bloccare” e “non per sviluppare l’autonomia scolastica”.In questo senso occorre rivedere non solo il ruolo del Dirigente Scolastico, figura centrale e rappresentante legale della scuola, ma anche quella del Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi. Per rafforzare l’azio-ne pedagogica del dirigente scola-stico dobbiamo rafforzare e profes-sionalizzare il ruolo del DSGA, per renderlo responsabile unico della gestione amministrativa e contabile e delle risorse umane ed economi-che della scuola, supportandolo con la creazione della figura professio-nale del coordinatore amministrati-vo, normativamente prevista ma mai

attuata.Di questo è fatta pure la scuola, caro Renzi, che non significa volare basso, significa affrontare i problemi veri e quotidiani delle istituzioni sco-lastiche, per far in modo che ci sia un ambiente organizzato, definito in cui ognuno si riconosca e riconosca il ruolo dell’altro.La sburocratizzazione della scuola, passa anche attraverso la revisio-ne del Regolamento dell’autono-mia scolastica, il famigerato DPR 275/1999. Un testo normativo, ricco di tanta retorica che ha rappresen-tato per molti il punto di svolta per il sistema scolastico ma, che nei fatti, si è dimostrato poco funzionale alla piena realizzazione dell’autonomia scolastica.Pensavamo, anche, che il”libro rosa” si occupasse un po’ di più del siste-ma scuola, ossia della necessità di rivedere i programmi della scuola media, di ridefinire e identificare il ruolo di questo segmento di scuola

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che, così come è oggi, rappresenta l’anello debole dell’intero processo formativo. Ma forse questo non fa “spot” e a Renzi poco importa.Per quanto attiene, poi, all’intro-duzione e rafforzamento di talune discipline, vedi musica e attività motoria nella scuola primaria, eco-nomia nelle scuole secondarie, lin-gua nella scuola primaria, ci limi-tiamo a richiamare l’attenzione di Renzi su un solo aspetto:Se tale è il convincimento perché si è ridimensionato e abolito quasi del tutto il progetto di alfabetizzazione motoria nella scuola primaria ? quali sono gli interventi per dotare tutte le scuole di palestre ? lo sa Renzi che si costruiscono ancora scuola senza prevederne la palestra ?Perché non sono già implementate le attività di musica nelle scuole con la diffusione dell’insegnamento dello strumento musicale ? Perché le richieste delle scuole per la dif-fusione di tale insegnamento sono state del tutto ignorate ?Noi, caro Renzi, vogliamo fatti con-creti, e non solo buone intenzioni….Siamo disponibili ad un grande patto per il Paese tra scuola e cittadini !! Ma esso non si costruisce senza un vero e proficuo cambiamento nel campo dell’istruzione che non sia frutto di una riflessione attenta e di una concertazione tra il governo e chi la scuola la vive ogni giorno, ne conosce le criticità, ne ha costruito le eccellenze, e rappresenta gli inte-ressi dei lavoratori.Ed è per questo che diciamo, che sia necessario lavorare insieme, dialogare, confrontarsi, chiamando a raccolta tutti: scuola e società.Siamo noi, caro Renzi, che lancia-mo la sfida, noi ci stiamo, noi siamo pronti a confrontarci, partendo da quelle cose che abbiamo detto e siamo pronti a sostenere ciò che serve per gli studenti e per la scuola,

anche a costo di sacrifici, ma non è più il tempo di annunci, non è più il tempo di sfuggire al confronto, occorre, invece, misurarsi con la scuola reale non con quella virtuale che non ci appartiene. Non sono le sue visite sporadiche, che richiama-no altre nefasti periodi della nostra storia, che possono gratificare gli operatori della scuola. E’, invece, la consapevolezza che si vuol far seriamente una politica di investi-menti sulla scuola e sul personale che vi opera.A noi interessa LA SCUOLA REALE, QUELLA CHE VIENE FATTA NELLE NOSTRE CLASSI CON I NOSTRI STUDENTI, QUELLA SCUOLA CHE VIVE NELLE PERIFERIE PIU’ DISAGIATE, QUELLA SCUOLA FATTA DA DOCENTI E PERSONALE ATA CHE VIVE ACCANTO AL DISAGIO, CHE E’ IMPEGNATA OLTRE L’ORARIO DI SERVIZIO CON SPIRITO DI VOLONTARIATO PER FAR SI’ CHE CHE L’ALUNNO DIVERSAMENTE ABILE SIA MESSO IN CONDIZIONI DI FREQUENTARE LE LEZIONI, QUELLA SCUOLA CHE SENZA MEDIATORI CULTURALI AGEVOLA L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI IMMIGRATI, QUELLA OTTIMA SCUOLA IN CUI NOI CREDIAMO E CHE NON SI FA CON 60 EURO DI AUMENTO AL MESE E CON IPOTETICHE IMMISSIONI IN RUOLO CHE NASCONDONO INVECE LA VOLONTA’ DI UTILIZZARE E SOTTOPAGARE CHI HA SULLE SPALLE ANNI ED ANNI DI PRECARIATO, COSTRINGENDOLO AD EMIGRARE IN ALTRE REGIONI.CARO RENZI, NOI CI SIAMO E TU ?

Noi crediamo che la prio-rità oggi sia la costruzione di un sistema nazionale di formazione in servizio capace di attivare quel “processo attraverso il quale si sviluppano e si organizzano la ricerca e l’innovazione educati-va”; garanzia di costante miglioramento della dina-mica tra insegnamento e apprendimento. E’ solo questo processo che con-nota le scuole come centri di ricerca e di sperimenta-zione.

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VIAGGI : IL COUCHSURFING

ouchsurfing è un proget-to che nasce nel 2003 a opera di Casey Fenton, un giovane programma-

tore di venticinque anni del New Hampshire. Grazie alla sua passio-ne per i viaggi, Fenton scopre l’esi-stenza di una grande disponibilità e ospitalità tra persone di ogni cultura e luogo. Per questo decide di creare un programma che possa mettere in comunicazione i viaggiatori di tutto il mondo, dando loro la possi-bilità di conoscersi, fare amicizia e condividere le proprie esperienze. Molti definiscono il Couchsurfing (letteralmente “saltare da un divano all’altro”) come l’ultima frontiera del viaggiare low cost. In realtà è molto di più. Couchsurfing è contatto sociale tra persone provenienti da ogni parte del mondo. Da una parte

c’è chi mette a disposizione una stanza o il divano della sua casa, o anche solo un angolo di giardino in cui poter piantare la tenda, mentre dall’altra c’è chi parte per nuovi e solitamente sconosciuti paesi e cerca un posto in cui poter sostare per qualche giorno. L’esperienza che si viene a creare è unica: una comunità di solidarietà e scambio interculturale unita nella sua enor-me diversità.

Come funziona?Per iniziare l’avventura di couchsur-fer è necessario essere maggioren-ni e registrarsi sul sito. Si inserisco-no i propri dati anagrafici, la città di residenza, l’eventuale disponibilità a poter ospitare un membro della comunità, anche se non è indi-spensabile per poter usufruire del

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Speciale

CouchSurfing

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servizio. Ogni utente crea così una sua pagina personale in cui viene delineato il suo profilo: dati generici ma anche annotazioni più personali come interessi, passioni, coordinate degli ultimi viaggi, riflessioni ecc. Nel momento in cui un couchsurfer ha in programma un viaggio si mette in contatto con gli utenti più vicini a lui, prestando particolare attenzione alle compatibilità e alle esigenze personali. Durata, natura e termi-ni della sistemazione sono chiariti anticipatamente via web tra le parti. Essendo un programma nato per il libero scambio di ospitalità, non è previsto alcun corrispettivo, ma non è raro che l’ospite si presenti con qualche prodotto tipico del suo paese o un piccolo dono per il suo generoso anfitrione. Importante il sistema incrociato di segnalazione dei feedback di ogni esperienza: in questo modo ogni utente può lasciare una traccia per i prossimi viaggiatori che seguiranno le sue stesse orme.

Non solo viaggiare!I Couchsurfers non solo ospitano e scambiano i “divani” con viaggiatori di tutto il mondo, ma utilizzano la rete come strumento per incontrarsi anche con i propri vicini. Esistono più di 30.000 gruppi suddivisi nelle varie città. Al loro interno si orga-nizzano eventi ed incontri, lezioni di lingua, discussioni e molti altri tipi di esperienze aperte a tutti.

Curiosità sul CouchsurfingI couchsurfer provengono da più di 69.000 città diverse e parlano ben 302 differenti linguaggi.Le città più gettonate sono Parigi, Londra, Berlino, Montreal, Istanbul, Vienna, Melbourne, New york, Barcellona e Buenos Aires.I paesi in cui il Couchsurfing è più praticato sono Stati Uniti, Germania, Francia, Canada, Inghilterra, Italia, Spagna, Australia, Brasile e Polonia.I Couchsurfers più attivi in tutto il mondo sono europei.Dal 2004 a oggi sono state regi-strate più di 2 milioni di esperienze

di ospitalità e i membri della comunità virtuale ne hanno segnalato ben il 99,7% come estrema-mente positive.Esistono altri servizi simili al Couchsurfing: Hospitality Club, Servas, G loba lFreeLoaders , BeWelcome, e Wwoof. Questi ultimi sono spe-cializzati nello scam-bio-lavoro nelle cam-pagne rurali di tutto il mondo.

fonte: http://www.flash-giovani.it/

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ANGOLO DEL LIBRO

n Noi siamo infinito Charlie è un ragazzo da parete, un adolescente che ha pro-blemi a relazionarsi con i suoi coetanei perché

osserva il mondo con occhi diver-si e non si vergogna di farlo. Alle prese con il suo primo anno di liceo che descrive in una serie di lettere ad un amico, l’unico che sembra stimolarlo è il suo insegnante di inglese avanzato Bill che, ricono-

scendo in lui una maturità fuori dal comune, lo invita a scrivere saggi su libri da lui appositamente consi-gliati. Trascorrendo le giornate tra lo studio e le conservazioni stentate con sua sorella, Charlie avverte la mancanza di qualcosa che presto sembra trovare una corrisponden-za nell’amicizia di Patrick e Sam, studenti dell’ultimo anno, conosciuti per caso nel corso di una partita di football. Accantonando la differenza

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d’età a favore della sintonia, Charlie si sente subito parte di un grup-po, stentando a credere di sentirsi completo in un mondo che lo aveva sempre fatto sentire vuoto. Poi, c’è una novità: Sam. La spiritosa, insi-cura, timida Sam che, sin dal primo istante, sveglia in Charlie un sen-timento inaspettato che non trova più modo di fermarsi. Appartenere ad un gruppo ha i suoi lati positi-vi, così Charlie partecipa alla sua

prima festa, lì dove viene a cono-scenza della relazione omosessuale tra Patrick e Brad, assiste al The Rocky Horror Picture Show, spet-tacolo dove Sam interpreta Janet e Patrick il Dottor Frank-N-Furter, si infatua di Mary Elizabeth, ragazzina prepotente e difensore accanita dei diritti femminili per poi constatare di non amarla davvero. E infine c’è il passato, la morte della zia Helen che perseguita Charlie al punto da

scatenargli delle crisi che culminano nei momenti in cui si sente solo e abbandonato. Questa è la storia di un ragazzo da parete che si riscatta dalla vita attraverso la forza dell’a-micizia e dell’amore e, nonostante le difficoltà che essa comporta, non smette mai di essere se stesso.

fonte:http://www.leggereacolori.com

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NOTIZIE DAL CANILE

n canile da quando avevano 2 mesi, ora hanno 10 anni :( Gianni, Nanni e Vanni sono entrati in canile a 2 mesi di età. Adesso hanno 10 anni e non hanno mai conosciuto la libertà. Non sanno cosa sia una famiglia ma nonostante tutto si avvicinano tranquillamente alle persone per cercare coccole. Nei loro sguardi leggiamo solo una richiesta: passare gli ultimi anni di vita in una cuccia morbida e non più sul cemento, in una famiglia che li sappia amare e restituire tutto ciò

che la vita gli ha negato. Gianni, Nanni e Vanni sono 3 maschietti di taglia medio-piccola e sono nati nel 2004. Verranno affidati anche sepa-ratamente. Sono vaccinati, microchippati e sterilizzati, compatibili sia con maschi che con femmine. Si trovano vicino Roma ma per una buona e amorevole adozione li portiamo in tutto il centro e nord Italia, previo disponibilità a controlli pre e post affido.

Per info e adozione contattare i volontari:Stefania 347 1238421 (se non risponde mandare un sms) [email protected] 339 4843325 (se non risponde mandare un sms) [email protected]

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RICICLO CREATIVO

Tappi delle bottiglie: riciclo creativo

I sono vari modi di unire creatività, pigri pomeriggi estivi, qualcosa di fresco da bere e tappi delle bot-

tiglie. Fra spume, succhi di frutta, birre (solo per i più grandi), e altre bibite, non è difficile collezionare un gran numero di tappi di metallo. Se volete realizzare alcuni di questi progetti, assicuratevi di deformare il meno possibile i tappi, quando stap-pate una bottiglia.Con i tappi di bottiglia è possibile realizzare vari gioiellini, dai ciondoli agli anelli, dagli orecchini ai porta-chiavi. Si può fare qualcosa per tutti e per tutte le età.caps-collana

Occorrentetappi di bottiglia non troppo piegati;un lungo chiodo o punteruolo e martello; fil di ferro; filo da pesca; colla vinilica (o, per i più attrezzati, resina epossidica bicomponente); colla superadesiva rapida; pinze a becco piatto; eventuali immagini ritagliate dai giornali o piccole cose da includere; pittura o smalti (anche gli smalti per unghie vanno bene); pennelli; perline e altre decorazioni o basi per anelli, per orecchini, anelli per portachiavi, pezzi di feltro, nastri. Insomma, qualsiasi cosa possa ser-virvi per rifinire il vostro progetto.Ciondolo con inclusione. Prendete un tappo, pulito e asciutto, tenetelo

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con la parte concava rivolta verso di voi. Con l’aiuto del punteruolo e del martello, appoggiandovi su una superficie che può essere danneg-giata e bistrattata, praticate un foro vicino al bordo del tappo. Questo sarà il foro attraverso il quale fare-te passare un filo per appendere il ciondolo. Ora incollate sul fondo del tappo qualunque cosa voglia-te includere: un’immagine ritagliata da un giornale, un fiore secco, del glitter, delle perline. Letteralmente qualsiasi cosa!Per le inclusioni leggere, come l’im-magine dal giornale o il glitter, potete usare semplicemente la colla vinili-ca. Per le inclusioni più particolareg-giate, come le perline per esempio, usate prima un goccio di superade-sivo a presa rapida. Quando tutto sarà ben asciutto, potete dare una seconda mano di colla vinilica: que-sto renderà il vostro ciondolo lucido e resistente.Esiste anche un metodo più “avan-zato” per realizzare un ciondolo con inclusione. Usando sempre il tappo dalla parte concava, non foratelo

questa volta: il tappo servirà da contenitore per la resina epossidica e quindi non possono esserci buchi. Posizionate l’oggetto che volete includere nel ciondolo e copritelo con la resina, preparata secondo le istruzioni della confezione (e in ogni caso, quando lavorate con la resina, fatelo in un posto molto areato). Lasciate indurire completamente.Per poter appendere il ciondolo ci sono due possibilità. Quella sem-plice: incollate sul retro del tappo, una volta che tutto è asciutto, una fettuccia ripiegata su se stessa in modo da formare un’asola. Oppure del filo di ferro o del filo da pesca, sempre con lo stesso principio. Se volete potete coprire e proteggere il retro con un piccolo disco di feltro.Quella complicata: potete effettiva-mente forare il tappo e far passare un chiodino o del filo prima di proce-dere al lavoro con la resina, è però importante sigillare questo foro con un goccio di colla a caldo.Questi ciondoli ora possono essere montati su orecchini, collane, brac-ciali, portachiavi, insieme magari ad altre perline e minuteria.Anello dipinto. Semplicemente come da titolo, serve un tappo, una base per anelli e della pittura. Sia gli acrilici sia gli smalti per unghie – per riciclare ancora più creativamente – vanno bene. Dipingete il tappo dalla parte convessa. Potete sbizzarrirvi con colori, immagini, decoupage, glitter. Una volta asciutto potreste deci-dere di passare un velo di smalto trasparente o, in mancanza d’altro, di colla vinilica, per sigillare e luci-dare il tutto. Poi basterà incollare il tappo alla base per anello. Se il bordo ondulato del tappo dovesse darvi fastidio alle mani, ci sono due soluzioni:con una pinza a becco piatto, liscia, piegate il bordo all’indentroincollate un dischetto di feltro fra la base per l’anello e il tappo.

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estate spesso si fanno le ore piccole e può venire voglia di terminare una serata tra amici gustando un bel croissant ripieno di crema. Chi segue una dieta vegana non deve rinunciare al piacere di un gustoso cornetto. Oggi vi propo-niamo la ricetta dei cornetti vegani, una preparazione sempli-

ce e veloce che conquisterà tutti, anche i palati più esigenti degli onnivori!Il segreto per la buona riuscita di questa ricetta è la temperatura: bisogna evitare che l’impasto si surriscaldi durante la prepazione per fare in modo che i croissants lievitino alla perfezione in forno. Potete utilizzare una fari-na più consistente come quella impiegata nella preparazione del pane, la farina 00 o un mix delle due. Inoltre, potete sostituire alla margarina altri tipi di grassi vegetali, come l’olio di cocco non raffinato. Con queste dosi otterrete circa 7 cornetti.

CORNETTI DOLCI

Difficoltà: Facile.

L’ANGOLO DELLE RICETTE : CUCINA VEGANA

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Ingredienti300 grammi di farina a scelta tra 00 o 0un cucchiaino scarso di sale2 cucchiai di zucchero1 cucchiaino e mezzo di lievi-to naturale istantaneo170 grammi di margarina fredda senza grassi idroge-nati e olio di palma60 millilitri di latte di soia120 millitri di acqua fredda

Preparazione cornetti vegani

In una ciotola unire alla farina lo zuc-chero, il lievito e il sale, poi incorpo-rare la margarina fredda a tocchetti.Versare sulla farina il latte di soia e l’acqua e impastare con una spatola in silicone fino a ottenere un compo-sto appiccicoso.Mettere a riposare l’impasto in frigo per tutta la notte e per un massimo di tre giorni.Il giorno seguente togliete l’impasto dal frigo. Dovrà avere una con-sistenza spugnosa. Stendetelo su un piano infarinato ricavandone un grande rettangolo, approssimativa-mente dovrà avere dimensioni di 7×15.Ripiegate sia la parte superiore che quella inferiore del rettangolo verso il centro e sovrapponetele, ottenen-do un rettangolo sovrapposto com-posto da 4 strati. L’aspetto dovrà essere simile a quello di una coper-tina ripiegata su stessa.Sempre mantenendo l’impasto infa-rinato, ripetete i due punti preceden-ti, stendendo nuovamente l’impasto a formare un rettangolo e successi-vamente ripiegandolo.Coprite l’impasto con un canovaccio pulito e lasciatelo riposare a tempe-ratura ambiente per 30 minuti.Stendete l’impasto su un piano infa-

rinato e ritagliate tanti triangoli con una rotella per pizza.Partendo dalla base arrotolate cia-scun triangolo fino alla punta, ada-giate i cornetti su una teglia rico-perta da carta forno e ricopriteli di pellicola.Lasciate lievitare i cornetti per 2 o 3 ore fin quando non si saranno gon-fiati a sufficienza.Preriscaldate il forno a 180° C e cuocete i cornetti per 10-15 minuti, fin quando non saranno ben dorati.Una volta ultimata la cottura, togliete i cornetti dal forno e lasciateli raf-freddare per almeno un’ora prima di consumarli.Consigli per la farcitura e la conser-vazione dei cornetti veganPotete congelare i cornetti vegan prima dell’ultima lievitazione e scon-gelarli la sera precedente il giorno previsto per la cottura. In alternativa potete congelarli già cotti, scon-gelarli la sera prima e riscaldarli in microonde o nel fornetto al mattino. Potete farcire i cornetti con marmel-lata, crema pasticcera o crema al cioccolato sia prima della cottura, mettendo al centro di ogni triangolo un cucchiaino di farcitura, sia dopo la cottura, tagliando delicatamente i cornetti a metà e spalmandovi sopra la crema con un coltello. Per ottene-re cornetti più grandi e fragranti, rita-gliate triangoli di dimensioni maggio-ri e stendete la pasta più sottile.

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rmando è un povero diavolo che ha scontato incolpevole una pena lunga trent’anni. Uscito di prigione cerca conforto nella madre, che in seguito a un ictus non lo riconosce più,

e nella sorella, che lo considera adesso persona non grata. Sconsolato si accompagna con un cane che diventa causa e (s)ventura di incontro con Oscar, un avvocato misantropo che vede in Armando l’opportunità di arricchirsi. Circuito e poi accolto a casa sua, Oscar lo convince a intentare una causa milionaria contro la Stato per risarcire l’ingiustizia subita. Persuaso a riscat-tare finalmente gli anni perduti, Armando ricostruisce le dinamiche della rapina a mano armata e una vita con Carmen, la barista gentile della porta accanto.Vivono in un luogo imprecisato e si muovono in un tempo indeterminato i protagonisti di Daniele Ciprì, legati dal medesimo destino e declinati con ingredienti caricaturali. Antiepopea del fallimento, La buca visual-izza in modo grottesco un’epifania o forse una rivelazi-one. Perché Oscar e Armando hanno visto reciproca-mente negli occhi dell’altro e si sono riconosciuti, rovine nelle rovine del Bel Paese. Azzeccagarbugli reattivo Sergio Castellitto, candido attonito Rocco Papaleo, i personaggi costruiscono un’esemplare parabola dello scacco. Armando e Oscar sono due loser, due perdenti: il primo, dopo una rapina mai compiuta, ha smesso di essere e attende invano che qualche vecchio amico gli offra il lavoro che gli prometteva, il secondo, animato da un vitalismo istrionico, rimpiange l’avvocato che probabilmente non è mai stato e si presta a ‘virtuose’ esibizioni in tribunale. La vicenda si struttura intessendo continui incontri e incroci tra i protagonisti che ‘cadran-no’ diversamente nella buca, confermando la forma di una tragicomica fenomenologia della sconfitta. Senza piangerci sopra, Ciprì realizza una favola ‘ani-mata’ svolta e conclusa sui titoli di testa, che rivelano allo spettatore il ‘lieto fine’ e lo predispongono alla meraviglia. Scanzonato e leggiadro, La buca si fa non-

dimeno carico di, e critico verso, quella tolleranza per i vizi collettivi che troppe volte sposa il fastidio per le virtù e l’intelligenza degli individui. Dentro e dietro i traf-fici di Oscar vige l’illegalità, quell’arte di arrangiarsi in famiglia che in Italia è pratica comune dei ricchi come dei diseredati. Tutti si aiutano tra loro, per cerchi con-centrici, fino ad avviluppare in una vischiosa ragnatela di relazioni personali l’intero Paese. Nessuna legge, declama Oscar, è abbastanza ragionevole, o severa, o giusta per non meritare il vaglio di un avvocato che suggerisca una scappatoia, una variante, una deroga. ‘Autonormati’ e perfettamente in grado di assolvere alle proprie necessità, i personaggi di Ciprì finiscono col cavarsela da soli, fuori dall’aula di tribunale e dentro un’ambulanza, dove in fondo li scopriamo imparentati con lo Stato. Perché ne La buca nessuno vince davvero e il risultato più vistoso è l’immobilismo. Il film rivela la propensione al compromesso del nostro Paese, dove l’instabilità e il conflitto, aperto e sotteso del titolo, si risolvono col risarcimento e una pezza. A disinnescare l’Italia, grigia e senza “o sole mio”, senza l’azzurro del cielo e del mare, ci pensa l’avvocato di Sergio Castellitto, la cui straordinaria eccedenza ed energia vitale, la scaltrezza e il ‘legittimo’ orgoglio, avvolgono la causa di Armando, fino a confonderne i contorni, fino a dissolverla in un polverone indefinito in cui nessuno capisce più niente. Soprattutto il Nancho trasognato e testimone di Jacopo Cullin.

FONTE: http://www.mymovies.it/

RETROSCENA

LA BUCA

A

• Flp News settembre Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche

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39Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche

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