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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

27/09/2015 rassegna stampa Praglia

Pagina I

27/09/15

Politica

Boschi: «Il Pd si rialzi Il Carroccio veneto? È succube di Milano»Corriere Veneto P. 3 FrancescoChiamulera

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Boschi stoppa il Pd del Veneto: «Niente correnti»Gazzettino P. 1-14 3

«La riforma del Senato approvata il 13 ottobre»Mattino Di Padova P. 10 Albino Salmaso 6

Politiche sociali

Profughi, piace la linea del PapaMattino Di Padova P. 11 Albino Salmaso 8

TRSO IL CONGRESSOBoschi: «11 Pd si rialziIl Carroccio veneto?È succube di Milano»I dem a Praglia con il ministro per st °are la ripresaIl segretario De Menech: «Io avanti fino a febbraio»

TEOLO (PADOVA) Ora et labora.Se non è una regola monastica,quella a cui i democratici vene-ti vogliono ascriversi dopo labatosta delle regionali 2015, enei giorni in cui imperversa lapolemica sui contributi allacampagna elettorale di Ales-sandra Moretti, poco ci manca.11 luogo, in un sabato veneto, èperfetto: l'Abbazia di Praglia,dieci chilometri da Padova, aipiedi dei Colli, dove da centi-naia di anni ci si esercita nelcontemperare riflessione, pre-ghiera e lavoro comunitario. Edove trecento dirigenti e qua-dri del Pd si danno appunta-mento, da mattina a sera, perprovare a darsi delle risposte.Ma soprattutto per rivolgere lagrande domanda - perché? - aMaria Elena Boschi, Ministroper le riforme, venuta qui ap-posta dalle Marche e pronta aripartire in serata per Roma.Gli echi, nelle corti tappezzatedi verde dell'abbazia, mentre imonaci scivolano silenziosi(ma armeggiando sullo smar-tphone) e giovani dirigenti te-lefonano con la mano che co-pre il labiale, sono un po' daGargonza, il castello toscanodove Letta - e Prodi prima dilui - chiamò la leadership delcentrosinistra alla riflessione.«Possiamo vincere ancora, co-raggio. Una sconfitta non è maidefinitiva», apre Boschi, e paredi sentire il detto, `non c'è not-te così lunga da impedire a unnuovo giorno di nascere...'.«Zaia? Le scelte per il Veneto lehanno fatte da Milano», osser-va Boschi. «Salvini è un'alter-nativa molto forte, è vero, ma lacandidatura alle regionali 2015non è stata decisa in Veneto.Proprio i leghisti che parlano

tanto di autonomia...». Pochisecondi e si capisce che Bo-schi, qui, a Draglia, è un antide-pressivo, dopo gli onesti auto-dafé che l'hanno preceduta: c'èmolta parte del Pd Veneto, daAchille Variati a Ivo Rossi, daPierpaolo Baretta a GiampieroDalla Zuanna. Parlano in suc-cessione, uno accanto all'altro- per sottolineare continuità ecorre sponsabilità - gli ultimitre segretari regionali RogerDe Menech, R.osanna Filippin ePaolo Giaretta. «Abbiamo unproblema strutturale», ragio-na l'ex senatore, «semplice madrammatico: il nostro rappor-to con la società veneta è trop-po fragile. La nostra identità èincerta, gli elettori veneti noncapiscono che bestia siamo»,prosegue Giaretta. «E fino adora il mondo renziano veneto èstato troppo divisivo e ranco-roso, troppo attento a collocar-si nelle gerarchie romane. Main un partito non conti se hai ilnumero di telefono di un mini-stro o di un sottosegretario,ma se hai lavorato sul territo-rio». Alessandra Moretti ha se-guito l'intervento in piedi, dal-le prime file. Accanto a Boschi.Appena arrivata, pochi minutiprima, l'ex candidata alle re-gionali aveva «sequestrato» al-legramente la Ministra alle at-tenzioni dei dirigenti veneti:«Fermi tutti, devo fare un selfiecon Maria Elena!». Ma ora è ilmomento del saio. Rosanna Fi-lippin, che succedette a Giaret-ta: «Anche io assistetti a unasconfitta dolorosa, nel 2010. Ri-spetto ad allora, almeno, ab-biamo perso l'approccio peda-gogico, quel dire `sono i venetiche non capiscono niente, chenon ci meritano'. Ma a parte

questo, i nostri problemi resta-no». De Menech, segretario di-missionario: «E dal `95 che per-diamo. Le abbiamo provate tut-te: il candidato civico, quellopolitico, l'imprenditore... Detto

questo, la sconfitta stavolta èstata bruciante. Ma almeno ab-biamo dato prova di voler vin-cere. E il prossimo congresso difebbraio non è il fine, ma unmezzo per cambiare», avverte.Variati, Sindaco di Vicenza:«Abbiamo perso perché aveva-mo troppi lavori in corso. Sta-vamo rifacendo la strada. Orabisogna finirli, quei lavori. E bi-sogna, Maria Elena, metteremano al patto di stabilità, per-ché i comuni veneti sono vir-tuosi». Tocca a lei, Ministro e altempo stesso reale luogotenen-te del potere renziano, provarea sciogliere il senso di colpa deiresponsabili regionali: «Abbia-mo vinto e perso tutti insieme.In Veneto vale la pena di ripro-varci: il 37 per cento delle Euro-pee 2014 fu un risultato chenon ci aspettavamo. Sarà fon-damentale quanto in fretta ci sirialzerà. Stiamo riportandol'Italia ad essere terra di oppor-tunità», spiega, con toni fiabe-schi, «e lo facciamo con una va-ligia piena di sogni». I demo-cratici veneti non devono te-mere, dice Boschi, «manemmeno il partito deve chiu-dersi in sé stesso. Deve cercaredi associare le persone, aprirebene le finestre perché l'ariacambi. So che avete in pro-gramma il congresso regiona-le: l'importante è che si parli diidee, non di rapporti tra le per-sone. E soprattutto, che quan-do sarà finito, lo sia per davve-ro. Si discute negli spogliatoi,ma in campo si va come una so-

la squadra. In bocca al lupo».Applausi. Fuori il cielo di Pra-glia è grigio, gli spazi ampi esolenni del monastero invitanoal passeggio. Qui si viene percamminare, pensare, ancoracamminare. La strada da per-correre, i democratici lo sanno,è lunga.

Francesco Chiamulera0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Politica Pagina 1

Venerdì serala direzioneregionale delPartitoDemocraticoha preso atto invia definitivadellaremissione deimandato daparte dellasegreteriaveneta, giàannunciata neimesi scorsi. Inquesto modo èstato avviato ilprocesso cheporterà il Pd aun congressostraordinario inVeneto

Poiché lasegreterianazionale staridefinendo leregolecongressuali,l'evento venetosi terrà entrofebbraio. Comegià annunciato,a traghettare ilpartito inquesta fasesarà ilsegretariouscente RogerDe Menech (infoto). Persabato 3ottobre èconvocatal'assemblearegionale,aperta ai circoli,ai consiglieriregionali e aiparlamentari

AbbaziaIl ministroMaria ElenaBoschi al suoarrivo aPraglia(asinistra siriconosce IvoRossi). A destrcon la Moretti

etraFino ad orail mondorenzianoveneto èstato troppodiviso

\ iriatiLasconfitta?Avevamotroppilavori incorso

Politica Pagina 2

Boschi stoppail Pd del Veneto:«Niente correnti»

Il segnale lanciato da MariaElena Boschi al Pd veneto èstato chiaro: niente corren-ti. Così al convegno di Pra-glia (Padova) "Riformare ilPaese, rigenerare il Pd" ilministro per le riforme harichiamato tutti alla compat-tezza: «Giusto discutere,ma poi il congresso finiscee in campo si va uniti».

IL MINISTRO Elena Boschi a Praglia P.Francesconi a pagina 14

IB»dú Pd venero : niente correnú

Politica Pagina 3

Boschi a1 Pd veneto: niente correntiPaolo Fra ncesconi............. -4 Draglia stoccate tra segreteria ed ex, Popolar ma il ministro richiama alla compattezzaNOSTRO

. . .INVIATO

ABBAZIA DI PRAGLIA - «Oggiuna ragazza mi ha detto: dobbia-mo chiudere le finestre per nonfare entrare le correnti. Le horisposto: sono d'accordo sullecorrenti ma l'aria deve circola-re. Se ci chiudiamo in noi stessiperdiamo di sicuro». Ed, ancora,commentando il crollo alle Re-gionali di maggio: «Al di là delleanalisi e degli errori che abbia-mo commesso tutti assieme -perchè in un partito si vince o siperde insieme - Roger (De Mene-ch) e Alessandra (Moretti) han-no creduto nella sfida, se la sonogiocata fino in fondo. E per mequesto è fondamentale. Anche 5anni fa quando siamo partitidalla Leopolda (quest'anno sifarà a novembre) ben, pochiavevano fiducia in noi». E statochiaro il segnale lanciato ieri dalvertice nazionale del Pd ai colon-nelli veneti per bocca di MariaElena Boschi, ministro per leRiforme, a Praglia al convegno"riformare il Paese, rigenerare ilPd" (200 iscritti) organizzato daisenatori Giorgio Santini, Rosan-na Filippin, Gianpiero DallaZuanna «per andare oltre lasconfitta e in stretto rapportocon l'azione riformista del gover-no», parlando di economia, auto-nomia, scuola, immigrazione, re-visione del patto di stabilità per iComuni con, tra gli altri, Pierpao-lo Baretta, Achille Variati, IvoRossi, Luca Romano, GiancarloCorò.

Un appuntamento utile a pro-muovere la nascita dell'areagrande renziana" in cui far con-fluire un po' tutti (rottamatoridella prima ora, ex popolari, exlettiani, ex dc ecc...): un anticipodi congresso, il primo tentativodi ricomposizione delle "anime"

dem venete dopo la sconfitta allaRegionali, «con la missione - hadetto Santini - di produrre ilsostegno più ampio e partecipatoalle imprescindibili riforme mo-dernizzatrici del governo. Renziè indispensabile ma non basta dasolo». Impossibile, però, non no-tare le prime, pubbliche, mano-vre congressuali e la tensione trasegreteria ed ex popolari, comel'ex responsabile veneto(2007-2009) Paolo Giaretta: «Og-gi nasce qualcosa di nuovo. Fino-ra il mondo renziano è statotroppo divisivo e rancoroso, at-tento a collocarsi nelle gerarchiedelle amicizie romane piuttosto

che alle cose da fare per rendereil Veneto contendibile alla Lega.Se non conti niente qui, a Romanon conterai niente anche se haiil numero di cellulare del sottose-gretario Lotti». Un bel ditonell'occhio a Roger De Menech.Il segretario ha rifiutato la lezio-ne di strategia: «Dal'95 ad oggi è

stata una sta-gione moltolunga di scon-fitte, con for-mule e candi-dati diversi edi ogni tipo. Lanostra è statabruciante, maalmeno abbia-mo giocato pervincere. Ades-

so serve il coraggio del cambia-mento, con un progetto a lungascadenza: non ci si può limitare afar fuori il segretario».

Tornando alla giornata di Pra-glia, si percepiva una notevolefreddezza del clima. Intanto ber-saniani, giovani turchi, area Mar-tina non si sono sostanzialmentevisti. Era quindi un'assise rigoro-samente renziana. AlessandraMoretti è venuta per salutare ilministro, è rimasta 30-40 minuti,passati più che altro fuori dell'au-la dei lavori. Alessia Rotta, dellasegreteria nazionale, ha rinun-ciato al suo intervento. Moltirenziani della prima ora se nesono andati senza aspettare leconclusioni. Poi, citando più vol-te e soltanto «Roger e Alessan-dra» quasi a metterli al riparodalle accuse, Maria Elena Bo-schi ha fatto capire in manieraelegante che indietro non si tor-na. «Abbiamo tutte le possibilitàdi capovolgere il risultato 2015in Veneto - ha concluso Boschi -Giusto discutere, ma poi il con-gresso finisce e in campo si vauniti».

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Politica Pagina 4

Giaretta: De Menech:tröppi rancori rïörï ci si püò... ... ..._. .................._................_.._......_._........._......_..

e ricerche limitare a far fuoridi appoggi a Roma il segretario

POLITICIMaria Elena

Boschi aPraglia. Sopra,

il tavolo Pd.A destra,

Antonio De Poli

Politica Pagina 5

2

«La riforma del Senatoapprovata il 13 ottobre»II ministro Boschi: «Non aspetteremo altri 70 anni per l'ostruzionismo di Calderoli»L'appello del sindaco di Vicenza: il governo sblocchi il patto dì stabilita ai Comunidi Albino Salmaso1 PADOVA

«La riforma costituzionale delSenato verrà approvata entroil 13 ottobre. Se ne parla davent'anni, ci ha provato Prodicon l'Ulivo, poi Berlusconi conla Lega. La mia proposta racco-glie i suggerimenti della com-missione dei saggi di Napoleta-no nominati dal governo Let-ta. Il bicameralismo perfettova superato, in 18 mesi ci sonostati 3600 interventi e 4400 vo-ti, la Costituzione fu approvatacon 700 votazioni: non è veroche siamo ossessionati dallafretta, si è perso troppo tempoe non la daremo vinta a Calde-roli: i suoi 85 milioni di emen-damenti richiederebbero 70anni per essere votati».

Maria Elena Boschi, raffina-ta e sorridente, fa capire che lalinea non cambia: entro il 13ottobre nascerà il Senato delleautonomie locali, 100 rappre-sentanti designati dalle Regio-

Rosanna Filippin e Paolo Giaretta

ni e dalle città metropolitane.«L'ultima parola spetta agli ita-liani, nel 2016 ci sarà il referen-dum», dice il ministro che arri-va all'abbazia di Praglia alle14.30. Ad accoglierla è padreTimoteo, il vicepriore, «scorta-to» dai big del Pd: AlessandraMoretti, che si coccola la figlia;il senatore Giorgio Santini or-ganizzatore della conventiondei renziani postdc e Roger DeMenech, il segretario regiona-le che ha rassegnato le dimis-sioni dopo il ko alle elezioni.C'è anche Alessandro Zan, il

Giaretta: «I partitihanno perso il

monopolio nella societàRenzi rappresentauna grande occasioneper il futuro dell'ItaliaDobbiamo esseremeno divisi e rancorosi»

deputato Pd e leader Arci Gay,convinto che la legge sulleunioni civili non verrà appro-vata entro il 15 ottobre per col-pa dell'ostruzionismo Ap-Ncde non certo di Sel, più che maideterminato nella battagliaper la parità di diritti, come lastoria di Vendola insegna.

La Boschi sorride e scambiaun divertente botta e rispostacon Angelo Guzzo, il presiden-te regionale Pd e consiglieredella fondazione Kairos. «CaraElena, spero che tu ci possaportare fortuna come Rosy

Bindi, eletta qui in Veneto conAndreotti: allora, la Dc, aveva13-14 deputati. Erano gli anniOttanta», dice Guzzo.

La Boschi ascolta, posa perle foto e i video con lo stile diun'attrice, e poi entra in saladove stanno parlando i tre se-gretari regionali del Pd. Recita-no il «mea culpa» senza l'attodi dolore. Ma il messaggio piùappassionato e autorevole arri-va dall'ex senatore Paolo Gia-retta, sindaco Dc di Padovaprima di Zanonato, che mettefine a tutte le ambiguità: «I par-titi hanno perso il monopolionella società, oggi si naviga nelmercato del consenso. Se unleader annoia non attrae glielettori e il partito diventa pu-ra gestione del potere. Dobbia-mo superare le inimicizie ran-corose e definire la nostraidentità con un progetto checonsenta di conquistare la Re-gione. Si è forti a Roma perché,si è forti in Veneto», ricordaGiaretta che rispolvera l'anti-

riro„ adelS ozlunppnwM il 13 i tlahrc»

Politica Pagina 6

co orgoglio della Balena bian-ca, il partito interclassista del35% che sapeva parlare ai cetiproduttivi veneti, ora abbaglia-ti dalla Lega. Giaretta giura fe-deltà a Matteo: «Renzi è unagrande occasione per dare unfuturo all'Italia ma non bastaapplaudirlo, bisogna preparar-gli il terreno, lavorare per le ri-forme anche in Veneto».

La senatrice Rosanna Filip-pin sposta invece l'analisi sudue questioni: stop al Pd vene-to autonomista che insegue laLega sul terreno dell'indipen-

[> sinistra Alessandra Moretti

Maria Elena Boschi , GiorgioSantini e Ivo Rossi

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denza e stop ai vincoli assurdidel patto di stabilità che stran-gola i comuni virtuosi. Biso-gna mettersi al fianco dei sin-daci per risalire la china, comericorda Achille Variati che gui-da Vicenza, roccaforte Dem inuna terra leghista e berlusco-niana. Per portare l'Italia fuoridalla crisi va semplificata lamacchina amministrativa:abolite le Province, è utile to-gliere poteri e funzioni alle Re-gioni, che di fatto amministra-no solo la sanità. «Ditemi unasolalegge utile approvata dalla

regione? Sulla caccia... Bastacon le poltrone, ci vuole laspending review: ci sono 3500enti che fanno appalti, gli Aato(acquedotti) costano 2 miliar-di di indennità ai presidenti econsiglieri. Lasciamo Zaia allasua prepotenza e per tornare avincere indico una sola strada:basta con Fb, Tw e i forum oriline. Torniamo a stringere lemani della gente, che va guar-data negli occhi e capita quan -do soffre. La politica è passio-ne, non sete di poltrone».

,ORI PRODUZIONE RISERVATA

Politica Pagina 7

Profughi, piace la linea del PapaSondaggio del ricercatore Luca Romano: per il 90% dei veneti siamo di fronte a un'emergenza epocale

1 PADOVA

L'accoglienza agli immigratinon spaventa i veneti, che con-dividono la linea di Papa Fran-cesco e di Angela Merkel, cheha spalancato le porte dellaGermania ai siriani. Bene hafatto il Pontefice a invitare leparrocchie a ospitare almenodue famiglie di profughi in fu-ga dalla guerra. La disponibili-tà diventa assai più problema-tica quando si scende nel con-creto, perché le azioni del go-verno e dei sindaci non sonoaffatto condivise. La fotografiaesce dal sondaggio presentatoieri alla convention Pd da LucaRomano, ricercatore di LocalArea Network, che ha monito-rato un campione di 600 perso-ne su richiesta dei senatori ve-neri Pd Santini, Dalla Zuannae Filippin.

«Abbiamo voluto misurare isogni e le opinioni sul tema de-licatissimo dell'immigrazio-ne», spiega Luca Romano.«C'erano alcune domande par-ticolarmente accattivanti, ti-po: condividete la posizionedel Papa, di Salvini o del gover-no sull'accoglienza? E PapaFrancesco ha vinto con il 25%dei consensi, seguito dalla Me-rkel e poi da Salvini. Ultimo ilgoverno. Tirate le somme sipuò dire che in Veneto c'è unatteggiamento favorevoleall'accoglienza, come dimo-stra anche la prima risposta: il

Lei avrebbe problemi se venissero alionlatìalcuni profughi vicino a ~ sua?

Base casi= 400 rispondenti: non sa /non risponde 1,4%

• Kloitiproblemi

Rispetto all'emergenza profuglilcoma valuta l'azione di.

Base casi= W0, soondentÍ: non sa /non risponde 4,5%

Unione Europea 21,3

Governo 21,2

Regione Veneto 30,0

Comune Ni residenza 34.4

Positivamente

Negativamente

Con quale di queste posizio n i si trova più d'accordo?Base casi 600 rispondenti: non sa /non risponde 3,811/o

Il Papa 25,1% I El Governo

La Germania 21,2% Altro

Salvini 20,7%

riè positivamente/nè negativamente

Indagine C.áTI (14-iB setieribre LßiSi su u camp;orre di 6G0 r.'•neti rappr.'•sentativo rieEla ;,.,p ;azk;ne residente in veneto

33% dice di non aver probleminel caso in cui gli immigrati ve-nissero alloggiati vicino a casae solo il 31% afferma di avermolti problemi e si oppone».

Ma allora perché scoppianole rivolte in tutti i comuni e isindaci non sanno dove sbatte-re la testa?

«Il vero scoglio sta nella ge-stione del flusso. I continuiconfitti tra ministero degli In-terni, prefetti, presidenti di re-gione e sindaci crea sconcertonelle comunità locali che spes-so sono by-passate nelle deci-

sioni. Ma l'opinione pubblicadimostra di essere più avantirispetto alla classe politica per-ché il 90% dei veneti ha dettoche siamo di fronte a un feno-meno epocale e vanno velociz-zate le procedure per accoglie-re i veri rifugiati. In Italia abbia-mo fatto partire tantissime ri-forme, però manca l'Immigra-tion Act. Bisogna copiare dagliStati Uniti. L'altro sondaggioriguarda la Buona Scuola: c'èun giudizio positivo anche serestano forti perplessità su al-cuni aspetti», conclude Luca

Romano.Di immigrazione ha parlato

a lungo nella sua relazioneGiorgio Santini: le migrazionidi masse di persone sarannosempre maggiori verso l'Euro-pa, a causa di guerre, carestie edella tempesta demograficaperfetta, con l'aumento espo-nenziale della popolazione neipaesi deboli e il crollo della na-talità in quelli sviluppati, hadetto il senatore. Il cuore dellaconvention resta il rilancio delPd: «In tutta evidenza abbia-mo perso, perché abbiamo

oe.;;i,i. vL,« i, linc, del I ',p,

Politiche sociali Pagina 8

La stradadell'accoglienza

indicata dal Ponteficee dalla Merkel convincepiù dei nodi SalviniMa restano fortiperplessità sull'azionedi governo e prefetti

sbagliato. Non sono gli elettoria non aver capito, siamo statinoi che non ci siamo fatti capi-re, è necessario andare oltre lasconfitta e avviare una rigene-razione del Pd nel Veneto, instretto rapporto con l'azioneriformista del governo Renziarricchita dalla sintonia con lasocietà le istituzioni, le culturee i sentimenti dei veneti».

Ma coane si passa dalle paro-le ai fatti? Alessandra Morettiuna risposta ce l'ha. «Non biso-gna dare un attimo di tregua aLuca Zaia, faremo un'opposi-zione intransigente. A partiredai tagli di bilancio, una mano-vra vergognosa. Taglia il socia-le per assumere personale nel-le segreterie degli assessori: co-sì il Veneto non decolla». Sorri-dente ed elegante conce MariaElena Boschi, Alessandra Mo-retti giura fedeltà assoluta aMatteo Renzi: il tavolo alla Le-opolda di novembre è già pre-notato.

Albino Salmaso

Politiche sociali Pagina 9