Accoglienza e Integrazione degli alunni stranieri · L’italiano per gli alunni non italofoni non...
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Accoglienza e Integrazione degli alunni stranieri
Formazione e condivisione di esperienze
IC via Scopoli 2 settembre 2014
Obiettivi:
1. promuovere la conoscenza delle problematiche relative all’inserimento in ambito scolastico degli alunni stranieri
2. sviluppare competenze nella didattica L2 e nella produzione di materiale di studio semplificato
3. Iniziare a conoscere le nuove Linee Guida (febbraio 2014)
Accoglienza
= Insieme degli adempimenti e dei provvedimenti con i quali viene formalizzato il rapporto dell’alunno e della sua famiglia con la realtà scolastica (iscrizione, valutazione, esami, orientamento)
Da Linee guida 2014
Quali alunni, quanto stranieri?
• Alunni con cittadinanza non italiana
• Alunni con ambiente famigliare non italofono
• Minori non accompagnati
• Alunni figli di coppie miste
• Alunni arrivati per adozione internazionale
• Rom, sinti e camminanti
L 2
L’italiano per gli alunni non italofoni non è lingua straniera ma lingua seconda
• L1 è la lingua madre, la lingua che viene parlata in
famiglia: viene appresa spontaneamente • L2 è una lingua che viene parlata nella società in
cui si vive,viene appresa spontaneamente; le sequenze di insegnamento si innestano sui successivi sistemi linguistici spontanei (interlingua).
• LS è una lingua che viene appresa tramite sequenze programmate di insegnamento
BISOGNI LINGUISTICI DEGLI ALUNNI STRANIERI
• L’alunno straniero si trova immerso in un flusso comunicativo continuo che può risultare frustrante
• L’ostacolo relativo alle capacità comunicative di base viene superato, in genere, in tempi piuttosto brevi
• I ragazzi ottengono un input linguistico comprensibile, interessante, affettivamente coinvolgente soprattutto nelle occasioni informali e attraverso lo scambio fra pari.
BISOGNI LINGUISTICI DEGLI ALUNNI STRANIERI
Necessità di:
• orientarsi/riorientarsi nella nuova scuola e nell’ambiente di accoglienza (regole esplicite e implicite; gesti; linguaggio non verbale; ecc.);
• comunicare e interagire con i pari e con gli adulti, in situazioni diverse;
• studiare e apprendere i contenuti del curricolo comune per inserirsi positivamente nella nuova realtà culturale e scolastica;
• apprendere senza ‘perdersi’: la prospettiva ottimale è quella secondo cui l’alunno straniero costruisce la propria storia e identità tra memoria e radici, da un lato, e progetto e aspettative da realizzare nel nuovo paese, dall’altro.
BISOGNI LINGUISTICI DEGLI ALUNNI STRANIERI
Gli alunni non italofoni devono infatti in tempi rapidi: • imparare a comprendere e a comunicare in italiano per
condurre gli scambi interpersonali di base quotidiani; • leggere e scrivere nella nuova lingua e attraverso il suo
alfabeto (alfabetizzazione ex novo o rialfabetizzazione); • comprendere e produrre messaggi e testi, orali e scritti, di
complessità diversa e crescente; • studiare le diverse discipline e seguire i contenuti del
curricolo comune utilizzando solo la L2; • riflettere sulla nuova lingua, le sue strutture e componenti
grammaticali, morfologiche, sintattiche; • mantenere, valorizzare e continuare a sviluppare la lingua
d’origine.
ITALIANO PER STUDIARE: LA FASE PONTE
Venuti meno gli ostacoli più “visibili” e superata la fase iniziale di silenzio e di impaccio comunicativo,
• la scuola tende a chiedere all’alunno immigrato di “funzionare” come i compagni italofoni,
• sottovalutando le difficoltà proprie del passaggio dall’apprendimento di una lingua di comunicazione a quello di una lingua di studio, che è per sua natura densa di concetti, termini, riferimenti specifici e decontestualizzati, astratta, accademica, scolastica.
SI TRATTA, IN REALTA’, DEL MOMENTO PIU’ DELICATO DELL’INSERIMENTO DELL’ALUNNO STRANIERO
ITALIANO PER STUDIARE fase degli apprendimenti comuni
L’acquisizione della lingua veicolare per lo studio richiede: * tempi lunghi (da 3 a 7 anni); * momenti individualizzati di facilitazione e di aiuto; * attenzione linguistica da parte di tutti gli insegnanti della classe (chiarezza
nell’acquisizione, individuazione delle interferenze linguistiche) Gli obiettivi sono graduali: 1. Acquisizione della lingua orale: comprensione e produzione della lingua
orale per esprimere funzioni linguistiche e comunicative complesse, seguendo i contenuti delle diverse aree disciplinari
2. Acquisizione della lingua scritta: comprendere testi scritti relativi alle aree disciplinari
3. Acquisizione della lingua scritta: produrre testi scritti relativi alle aree disciplinari
IL FRAMEWORK EUROPEO (2001)
Quadro comune europeo di riferimento per le lingue: apprendimento, insegnamento, valutazione
Individua 6 livelli di progressione nell’apprendimento di qualsiasi
lingua L2 descrivendone le rispettive competenze È molto utile per:
– Definire gli obiettivi – Individuare contenuti e materiali – Valutare – Avere un aggancio con parametri riconosciuti a livello
europeo e uscire dall’autoreferenzialità
FRAMEWORK EUROPEO: I LIVELLI
• A1 Livello di contatto
• A2 livello di sopravvivenza
• B1 livello soglia
• B2 livello di autonomia - indipendenza
• C1 livello dell’efficacia
• C2 livello della padronanza
FRAMEWORK EUROPEO
In base ai 6 livelli si delineano 3 profili linguistici
• A1 – A2 UTENTE “BASE”
• B1 – B2 UTENTE “INDIPENDENTE”
• C1 – C2 UTENTE “COMPETENTE”
DURANTE IL PROCESSO DI ACQUISIZIONE - APPRENDIMENTO DELLA LINGUA DELLA COMUNICAZIONE, L’ALUNNO ATTRAVERSA 2 FASI:
1. LA FASE DEL SILENZIO
2. LA FASE DELL’INTERLINGUA
Acquisizione linguistica
LA FASE DEL SILENZIO
• l’alunno non parla, non produce lingua orale
• l’alunno ascolta, “immagazzina” lessico e strutture che poi utilizzerà quando si sentirà pronto
• ha una durata variabile e molto soggettiva
LA FASE DELL’INTERLINGUA
• L’interlingua è una sorta di lingua di confine e si colloca all’interno di un continuum che sta tra la L1 e la L2
• L’interlingua è una vera e propria varietà di apprendimento della L2
Le fasi dell’interlingua
• Fase prebasica: uso di parole chiave, comunicazione pragmatica, gestualità, morfologia assente, sintassi rudimentale
• Fase basica: sovraestensione delle regole apprese, verbi non flessi, diffusa presenza di coordinate
• Fase postbasica: avvicinamento alle varietà native colloquiali, morfologia flessa, strutturazione verbale finita
Le caratteristiche dell’interlingua basica:
• Morfologia grammaticale quasi assente • Uso scarso o nullo della copula • Uso ridotto di articoli e preposizioni • Negazione espressa con il “no” • Presenza di varie forme verbali • Uso di espressioni tratte dal linguaggio delle
interazioni quotidiane
La PROGRAMMAZIONE in L2
E’ FONDAMENTALE PERCHE’
• Aiuta l’insegnante ad organizzare le attività
• Aiuta l’insegnante nella valutazione
• Garantisce all’alunno lo svolgimento di attività calibrate sulla propria competenza linguistica
• Garantisce all’alunno una valutazione sulle attività effettivamente svolte e sugli obiettivi realmente raggiungibili
La PROGRAMMAZIONE in L2 Obiettivi
• Sviluppo delle capacità di ascolto e comprensione di messaggi orali
• Acquisizione del lessico fondamentale di base (circa 2000 parole)
• Acquisizione e riflessione sulle strutture grammaticali più frequenti
• Consolidamento delle capacità tecniche di lettura/scrittura in L2
La PROGRAMMAZIONE in L2
• La programmazione individuale varia in base alla situazione dell'alunno, ma nessuna materia potrà essere insegnata senza tenere conto della sua condizione:
• Anche nelle materie più "tecniche” la lingua della comunicazione fra docente e studente resta comunque una L2
La PROGRAMMAZIONE in L2
• l'alunno non sarà in grado di svolgere tutto il programma ministeriale fissato per il suo anno di corso, soprattutto se si trova da poco tempo in Italia.
• Ne consegue che – almeno in fase iniziale di alfabetizzazione – alcune discipline devono essere trascurate in sede di valutazione
L’apprendimento della L2 è più efficace se:
• c’è attenzione del corpo docenti
• esiste un rapporto di collaborazione tra docenti
• fa riferimento ad una programmazione condivisa
Adottare una programmazione individuale significa:
1. stabilire preventivamente, per ogni argomento spiegato alla classe, o per ogni unità di lavoro, quali contenuti siano da esporre singolarmente all'alunno straniero.
2. Tale spiegazione a tu per tu potrà avvenire nelle ore curricolari, o fissando interventi help con l'allievo, o ancora accordandosi con il docente alfabetizzatore che segue l'alunno.
3. predisporre verifiche e interrogazioni personalizzate in base ai contenuti che si è deciso di far studiare all'alunno
La didattica per stranieri: didattica specifica ma transitoria
• Bisogna distinguere fasi e tempi
• Acquisizione della lingua di comunicazione
• Fase ponte di avviamento allo studio disciplinare
• Fase degli apprendimenti comuni
Lavorare in una CLASSE con alunni stranieri
• La presenza di uno o più alunni stranieri in classe richiede al docente di adottare, durante la lezione, una serie di misure molto concrete; questi accorgimenti, che di per sé non rientrano nella programmazione individuale, non possono essere usati né simultaneamente né sempre, ma possono essere utilmente introdotti dal docente nell'attività in classe, e più frequentemente nel lavoro individuale con l'alunno straniero
Lavorare in una CLASSE con alunni stranieri
• Evitare di ignorare l’alunno appena arrivato ma anche di enfatizzarne la presenza creando imbarazzo in lui e gelosia negli altri
• Concentrare gli sforzi nell’acquisizione della lingua della comunicazione e nella conoscenza della struttura organizzativa della scuola e delle diverse discipline
Lavorare in una CLASSE con alunni stranieri
• Affidargli subito un compito nei gruppi di lavoro: disegnare, riprodurre su lucido una carta, scegliere e ritagliare immagini …
• Utilizzare più spesso supporti extralinguistici (film, documentari …) per tutte le discipline
• Rivedere il proprio modo di fare lezione frontale semplificando il linguaggio, controllando costantemente l’avvenuta comprensione e utilizzando schemi alla lavagna
Lavorare in una CLASSE con alunni stranieri
• Rendere l’alunno straniero partecipe delle attività della classe utilizzando anche per l’apprendimento della lingua testi disciplinari semplificati
• Evitare di lasciare l’alunno a lavorare da solo su schede o testi di L2 per molte ore demotivazione
• Rispettare la fase del silenzio e attendere che l’esigenza di esprimersi venga da lui
• Appena possibile assegnargli gli stessi compiti dei compagni: leggere ad alta voce, imparare poesie, eseguire verifiche facilitate ma contemporanee
Per facilitare la comunicazione: • marcare i confini della lezione (inizio, fine) e delle sue
parti (spiegazione, correzione dei compiti, esercizio, ecc), in modo che l'alunno sappia da un segno o da un segnale che inizia, o finisce la lezione, o che si passa dalla spiegazione alla correzione dei compiti, ecc.
• fissare un turno agli studenti di modo che anche l'alunno straniero sappia quando tocca a lui (per esempio nella correzione dei compiti, o nella lettura)
• affiancare all'alunno straniero un compagno tutor che lo aiuti nella comprensione e acquisizione del vissuto scolastico
Per la facilitare la comunicazione:
• Parlare lentamente, staccando le parole
• esprimersi a voce alta e chiara, marcando con espressione il contenuto (ad esempio: se si tratta di una domanda, fare sentire distintamente l'intonazione interrogativa)
• formulare domande a cui l'alunno straniero possa rispondere con sì/no, e non domande aperte
Per la morfologia e la sintassi:
• usare frasi il più possibile brevi, semplici e regolari (sogg. – verbo – c. ogg.)
• esplicitare sempre il soggetto
• usare i verbi al presente
• utilizzare preferibilmente la coordinazione, usando il meno possibile congiunzioni subordinanti
• utilizzare preferibilmente il modo indicativo
• utilizzare preferibilmente la forma affermativa evitando quella negativa
• usare frequentemente le ripetizioni
Per il lessico:
• usare un lessico non troppo vasto, ma di alta frequenza
• spiegare i concetti specifici introdotti con parole di uso comune
• non usare espressioni idiomatiche, incomprensibili a chi non appartiene alla cultura in cui sono nate
• preferire la forma concreta a quella astratta, non visibile o contestualizzabile (valutazione per voto; pulizia per pulito)
Per il lessico:
• Limitare l’uso dei pronomi e sinonimi (meglio le ripetizioni!)
• non usare sinonimi per spiegare termini non compresi dall'alunno: si aumenta solo la sua confusione
• non usare figure retoriche complesse (come metafore, litoti, iperboli, ecc.)
CRITERI DI SCRITTURA CONTROLLATA
per la semplificazione testuale:
• evidenziare i concetti base direttamente sul testo
• organizzare l’idea principale e i concetti chiave in uno schema logico-sequenziale semplice chiaro
• riscrivere il testo semplificato utilizzando i criteri morfologici, lessicali e sintattici sopra esposti
• ridurre in modo drastico la parte scritta inserendo molte illustrazioni
Aspetti grafici:
• Usare un carattere grande e chiaro
• Evidenziare i passaggi da un paragrafo all’altro
• Usare molte immagini
Le strategie vincenti dell’insegnante di L2
• Scelta di argomenti di difficoltà e complessità progressiva
• Uso di supporti non linguistici • Ciclicità nella presentazione delle strutture
linguistiche
• Somministrazione ripetuta di esercizi strutturali per favorire la memorizzazione del materiale linguistico presentato
Il laboratorio L2 : metodologia
• Attività didattica in un laboratorio di L2 non è la lezione frontale
• Unità di apprendimento flessibili
• Importanti sono la partecipazione e l’operatività degli alunni
• Utilizzo del metodo induttivo
Una lezione tipo
Una lezione di due ore circa condotta laboratorialmente prevede:
• Un momento iniziale
• La produzione orale e scritta
• La fissazione delle strutture linguistiche
• La verifica finale
La fase iniziale
In questa fase l’attenzione è indirizzata soprattutto a promuovere la capacità di:
• ascolto/comprensione
• partecipazione
• acquisizione del lessico
La produzione orale e scritta
• Produzione orale: – Resoconto di un’esperienza
– Domande reciproche e in cerchio
– Risposta a domande aperte
• Produzione scritta: – Completamento di frasi
– Didascalie a disegni
– Liste di oggetti
La fissazione delle strutture linguistiche
Dopo aver concluso la produzione orale e scritta è necessario concentrarsi sulla forma. Si propongono esercitazioni basate su:
• Il completamento di frasi
• La scelta tra due possibilità
• L’abbinamento
• La risposta a domande
Il laboratorio L2 : considerazioni finali
• È importante che il laboratorio sia riconosciuto dagli alunni come un’attività che, sia pure con modalità diverse da quella di classe, è importante e significativa (non è un momento di svago). Questo è possibile se il laboratorio ripropone le regole della vita scolastica (assenze, compiti, verifiche …)