About Food 4/11

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FREE MAGAZINE DI CUCINA DAI FOOD BLOGGER E DAL WEB OTTOBRE 2011 about f ood tanadelconiglio.blogspot.com Riaccendiamo il forno Le conserve per l’inverno Giro d’Italia tra formaggi e vini

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The magazine about food lovers community :)

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FREE MAGAZINE DI CUCINA DAI FOOD BLOGGER E DAL WEB

OTTOBRE 2011

about food

tana

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pot.c

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Riaccendiamoil forno

Le conserve per l’inverno

Giro d’Italiatra formaggi

e vini

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ilgattogoloso.blogspot.com

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about food 3

Ottobre e Novembre sono i nostri mesi.

Sì perché noi siamo due bimbe dell’autunno, nate entrambe sotto il segno dello

scorpione.

Dicono di noi che siamo donne curiose, intense, appassionate, piene di desideri,

amanti delle cose buone e belle della vita.

Cose buone, come anche una semplice e croccante fetta di pane può essere,

Magari condita con un fi lo di olio nuovo. Piccoli attimi vissuti tra le mura di casa,

il profumo del forno, il calore delle cene con gli amici.

Cose belle, come uno “stormo” di rosse foglie che il vento fa volare in cielo. L’au-

tunno, i suoi colori, i suoi frutti. Decadenti, ma così drammaticamente romantici.

Sarà per questi motivi che siamo state in sintonia fi n da subito? Sarà per la nostra

passione per la cucina che abbiamo conservato nel tempo la nostra amicizia?

Sarà per tutto ciò che abbiamo pensato di ideare questo magazine?

Non sappiamo se c’entrano gli astri con tutto questo, e pensiamo che anzi tanti di

voi, leggendo queste righe, si siano ritrovati nelle frasi che abbiamo scritto.

Passioni comuni ... voglia di semplicità, voglia delle cose buone e belle della vita!

L’editoriale{ {

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contenuti

{ 07 } Fichi e uva{ 17 } Le conserve per l’inverno{ 25 } Facciamo la passata?

IL MIELEoro liquidoper la dietadel rientro

{ 34 }

{ 31 } Libri da regalare e regalarsi { 43 } Arrosto che delizia{ 53 } Costruire una lampada per le foto

{ 81 } Giro d’Italia tra formaggi e vini { 91 } Il sapore dei ricordi{ 97 } Merende gluten free

{ 59 } Italia golosa { 63 } Riaccendiamo il forno{ 73 } La tavola si veste d’autunno

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fichi e uva

CONTEST

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Tartelettes di frolla integrale ai fichi caramellati e noci

trattoriadamartina.blogspot.com

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Torta fredda al miele, mandorle e fichi

amarantomelograno.blogspot.com

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Fichi gratinati al profumo di timo

leivinvita.blogspot.com

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Antipasto sfizioso con l’uva

divertirsimangiando.blogspot.com

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Crostatine con marmellata di fichi,

uva fragola e cannella

torteriatasti.wordpress.com

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Bicchierini di crema

e uva fragola

incucinaconlasposadelvento.blogspot.com

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Tartelettes di frolla integrale ai fichi caramellati e noci

Torta fredda al miele, mandorle e fichi

Fichi gratinati al profumo di timo

Per la frolla: setacciare le due farine e unir-vi il burro freddo ma lavorabile mescolan-do fino ad ottenere un composto sabbioso. Unire lo zucchero e mescolare brevemente. Formare una fontana e mettere al cento le uova. Lavorare il minimo indispensabile ad ottenere un composto compatto e omo-geneo. Formare una palla, copritela con la pellicola e mettete in frigo per almeno mezz’ora.nel frattempo preparate la salsa di fichi ca-ramellati unendo lo zucchero, il vino e i fichi e cuocendoli per circa dieci minuti, cercando di schiacciare i fichi in modo da ottenere una sorta di marmellata. Lasciar raffreddare.

Tirare fuori la frolla dal frigo e stender-la all’altezza di mezzo cm. Adagiatela sugli stampi imburrati, bucherellatela con i rebbi della forchetta, stendete uno strato di salsa di fichi caramellati di circa mezzo cm. Ta-gliate ogni fico in 5 spicchi e adagiateli sulla salsa e guarnite con dei pezzetti di noce.Infornate a 180° in forno caldo per circa 15 minuti.

Per la dacquoise: Tritate molto finemente le mandorle con un frullatore o con un minipi-mer. Montate a neve gli albumi, poi aggiun-gete lo zucchero continuando a mescolare. Versate anche lo zucchero a velo, poi le man-dorle tritate e infine la farina amalgamando bene il tutto. Con questo impasto (che risul-terà un po’ liquido) formate 3 cerchi, di circa 18cm di diametro l’uno, in una teglia rivestita di carta da forno. Infornate per 25 minuti o fino a quando la dacquoise non sarà pronta e leggermente dorata. Tolta dal forno lasciatela raffreddare completamente.Per la crema di mascarpone - Mettete i tuorli e il miele in un piatto fondo o in una cioto-la resistente al calore e fateli amalgamare a bagno maria per una decina di minuti mesco-lando di tanto in tanto. Trasferite il composto nel mixer, montatelo finchè non sarà chiaro e spumoso, e lasciatelo raffreddare. In una cio-tola mischiate il mascarpone con l’amaretto, poi aggiungete la panna che avrete preceden-temente montato, e unite il tutto alla spuma di tuorli e miele.Prendere una teglia a cerniera di 20-25 cm di diametro e adagiate sul fondo uno dei tre

Ingredienti:10 fichi / lardo pancettato q.b. / 3 cucchiai di olio / 1 cucchiaio di aceto balsamico / 1 cuc-chiaio di miele / timo / nocciole tritate q.b.

Ho scelto 10 fichi piuttosto grossi e sodi, li ho lavati e tagliati in 4 spicchi senza arrivare fino in fondo, poi li ho avvolti in una fetta di lardo pancettato.Li ho disposti in una teglia, piuttosto stretti per evitare che si aprano durante la cottura.Ho preparato un’emulsione con 3 cucchiai di olio, 1 cucchiaio di aceto balsamico, 1 cucchiaio di miele e delle foglioline di timo con cui ho cosparso i fichi.Ho spolverizzato con delle nocciole tritate e ho messo in forno a 200°C per circa 10 minuti, facendoli infine gratinare per pochi minuti. Serviteli tiepidi.

Ingredienti per 4 tartelettes (di 10 cm di diametro)Per la Pasta Frolla integrale:170g di farina integrale / 80g di farina bianca 00 / 50g di zucchero muscovado (lo zucchero di canna quello dall’aspetto umi-diccio) / 50g di zucchero semolato / 1 uovo e 1 tuorlo / 125g di burro / 1/2 cucchiaino di lievito istantaneoPer la salsa di fichi caramellati:4 fichi sbucciati e tagliati a pezzettini / 1 cucchiaio di vino bianco secco / 1 cucchiaio pieno di zucchero / 4 fichi bianchi e qualche noce per guarnire

Ingredienti per 8 persone: (Difficoltà : media - Tempo : 1 ora e mezzo + 5 ore di riposo in congelatore) 10 fichi / qualche cucchiaio di miele / 1 cuc-chiaio di liquore amaretto (opzionale)Ingredienti per la dacquoise alle mandor-le: 200 gr di mandorle spellate / 6 albumi d’uovo / 110 gr di zucchero / 60 gr di zuc-chero a velo / 50 gr di farinaIngredienti per la crema di mascarpone al miele: 3 tuorli d’uovo / 110 gr di miele / 500 gr di mascarpone / 400 gr di panna montata / 2 o 3 cucchiai di liquore amaretto (in sostituzione va bene anche il cointreau)

strati di dacquoise. Ricoprite tutto con la cre-ma al mascarpone e posizionate sopra il se-condo strato. Ricoprite ancora con la crema, aggiungete il terzo strato e coprite tutto con la crema rimasta. Mettete la teglia in freezer per almeno 5 ore e rimuovetela solo 15-20 minuti prima di servirla. Togliete la parte laterale della teglia, tagliate in quattro ogni fico e posizionate gli spicchi sopra la torta (se volete potete prima marinare gli spicchi di fico con un cucchiaio di amaretto per 10 minuti). Infine fate colare un po’ di miele so-pra a tutto. Se vi dovesse avanzare potete tranquillamente conservarla in frigorifero per 2-3 giorni.

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Bicchierini di cremae uva fragola

Sciacquate l’uva fragola e tamponatela bene con la carta assorbente da cucina.Nel frattempo si prepara la crema. La pri-ma operazione da fare è mettere a bagno la gelatina nell’acqua fredda. Poi si lavorano lo yogurt con la ricotta e il fruttosio. Si ag-giungono le uova e si monta il tutto con le fruste elettriche. Si strizza la gelatina e la si fa sciogliere in un pentolino assieme al Maraschino, su fiam-ma molto dolce. Quindi si spegne e si lascia raffreddare. Una volta intiepidita si aggiun-ge alla crema. Mettete un paio di chicchi d’uva sul fondo dei bicchierini e con l’aiuto di un cucchiaino riempiteli quasi completamente. Lasciate mezzo centimetro di spazio vuoto, in modo da poterli decorare con qualche chicco d’u-va. Mettete in frigo e lasciateli al fresco fino al momento di servire.

Ingredienti: 1 cucchiaio di Maraschino / 1 foglio di gela-tina / 2 cucchiai di fruttosio / 125 g di cre-ma di yogurt / 200 g di ricotta freschissima / 1 uovo / uva fragola

Antipasto sfizioso con l’uva

Crostatine con marmellata di fichi, uva fragola e cannella

Lavate le melanzane, privatele dell’estremi-tà e tagliatele a cubetti piccoli. In una pa-della capiente, fate saltare i cubetti di me-lanzane con un filo d’olio, quando iniziano ad assorbire l’olio aggiungete un bicchiere d’acqua e cuocete a fuoco lento fino a che l’acqua non sia evaporata.Lavate l’uva e tagliate ogni acino in 6 parti, togliendo il più della buccia (quello che riu-scite a togliere). Tagliate in tanti pezzetti i gherigli di noci.Unite alle melanzane i pezzetti d’uva, le noci e un cucchiaio di aceto di mele. Aggiungete un pizzico di polvere di rosmarino, salate e mescolate bene. Togliete dal fuoco quando l’uva inizia a divenare morbida.Riempite le vaschette d’alluminio (simili ai pirottini) del composto e comprimente con una forchetta.Servite su di un piatto rovesciando le va-schette e sopra mettete un acino d’uva ta-gliato in due.

Per la Pasta Frolla: Mescolare la farina con lo zucchero. Aggiungere le uova e per ultimo il burro (non ammorbidito) taglia-to a pezzetti. Impastare il più velocemen-te possibile in modo che l’impasto non si surriscaldi. Quando la frolla è omogenea coprirla con la pellicola e riporla in fri-gorifero.

Per la marmellata: Dopo averli lavati togliere il picciolo ai fichi e pelarli. Porli in un tegame a bordi alti e aggiungere gli acini di uva fragola. Cuocere a fuoco lento per circa venti minuti; mentre la frutta cuoce, schiacciarla con un mestolo di legno.Togliere dal fuoco e passare al setaccio per togliere le bucce e i semi (volendo è possibile passare con il minipimer per una consistenza più omogenea).Rimettere sul fuoco ed aggiungere lo zucchero (un chilo se si pensa di conser-vare la marmellata oltre l’anno) e una spolverata generosa di cannella. Dopo almeno mezz’ora controllare il grado di cottura.Per realizzare le pastefrolle la cottura verrà ultimata nel forno quindi consiglio

Ingredienti per 3/4 persone:2 melanzane / 200gr d’uva / 6 gherigli di noci / aceto di mele / povere di rosmarino / sale

Per la Pasta Frolla:200 g di farina di grano tenero 00 / 100 g di zucchero / 100 g di burro / 1 uovo e 1 tuorlo

Per la marmellata**:La qualità della frutta deve essere eccel-lente: frutta fresca, maturata sulla pianta. Compratela direttamente dal produttore e vedrete che enorme differenza!1 kg di fichi / 500 g di uva fragola / da 500 g a 1 kg di zucchero (a seconda del periodo di conservazione desiderato) / cannella in polvere

di togliere ora la quantità necessaria per le crostatine e lasciar finire la cottura alla restante marmellata che potrà essere consumata nei giorni a venire oppure messa sottovuoto per deliziare il pros-simo inverno.Preparare le crostatine: usando appositi stampini (o uno stampo per muffin) cre-are dei piccoli contenitori in pastafrolla. Lasciare la Frolla spessa almeno mezzo centimetro. Riempire di marmellata e decorare con striscioline di pasta.Infornare per circa 30 minuti a 180ºC.

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le conserveper l’inverno

Redazione+ blogger

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Marmellata di mirtili

per circa 6-7 vasetti medimirtilli 2 kg / zucchero 600 gr / limoni 2 / mele verdi 2

Lavare i mirtilli e mescolarli con lo zucchero e il suc-co dei limoni. Coprirli con pellicola e lasciarli riposare in frigo per una notte. Il giorno successivo metterli in una larga pentola insieme alla buccia delle mele verdi. Cuocere a fuoco medio-basso, mescolando ogni tanto

[ www.onegirlinthekitchen.com ]

e schiumando all’occorrenza, fi nché la marmellata rag-giunge la consistenza desiderata (circa 45-60 minuti). Eliminare la buccia delle mele, invasare la marmellata ancora calda nei barattoli di vetro precedentemente sterilizzati, chiuderli per bene ed immergerli in una pentola piena di acqua, facendoli bollire per circa 20 minuti. Spegnere il fuoco e far raffreddare i barattoli nella stessa acqua in modo da creare il sottovuoto.

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Marmellata di melone

alla cannella e peperoncino

[ www. kitchenbloodykitchen.com ]

Ingredienti:1 kg di melone, sbucciato e privato dei semi / 500 gr di zucchero / 2 limoni, non trattati / 1/8 di cucchiaino di cannella, appena macinata / 1/8 di cucchiaino circa di peperoncino in polvere, da dosarsi a seconda della piccantezza

Tagliare a pezzi il melone, unire zucchero, il succo e la scorza grattugiata dei limoni e lasciar riposare qual-

che ora. Portare il tutto a ebollizione, quindi coprire e lasciar riposare al fresco per almeno una notte, ma anche 24 ore andranno benone.Frullare grossolanamente il composto e rimetterlo sul fuoco, aggiungere il peperoncino, la cannella e portare a cottura effettuando la prova piattino per verifi carne la consistenza.Imbarattolare in vasetti sterilizzati, chiuderli, capovol-gerli e lasciarli raffreddare.

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Zucchine all’origano sott’olio

Ingredienti:3 kg di zucchine chiare e piccole / 1 litro di aceto di vino bianco / 1 litro di vino bianco secco / 4 cucchiai di sale fi no / 2 cucchiai di zucchero / aglio (a piacere, io ne ho messi 2 spicchi) / origa-no secco (a piacere) / olio extravergine di oliva q.b. / sale, pepe

Lavate le zucchine, spuntatele e riducetele a dadini non troppo grandi che dovranno essere il più possibili di uguali dimensio-ni. In una casseruola abbastanza capiente da poter contenere le zucchine versate l’aceto, il vino, il sale e lo zucchero. Portate ad ebollizione e mescolate bene per far sciogliere questi ulti-mi. Aggiungete le zucchine a dadini e fatele bollire per circa 4 minuti mescolando con un cucchiaio di legno, dovranno essere ancora sode. Scolatele e fatele asciugare per una notte su

di un telo pulito, avendo cura di non sovrapporle. Trascorso questo tempo trasferitele in una ciotola e conditele con aglio a fettine e origano secco in quantità a piacere, sale (poco, caso-mai assaggiatele) e pepe nero macinato al momento. Aiutan-dovi con un cucchiaio mettete le zucchine così condite all’in-terno dei vasi che avrete precedentemente sterilizzato, quindi sbatteteli più volte per cercare di livellare bene le zucchine stesse. Coprite bene con l’olio extravergine di oliva, sbattete di nuovo per eliminare le bolle d’aria (l’olio dovrà penetrare ovunque, senza lasciare spazi), se necessario rabboccate con altro olio, e chiudete con l’apposito tappo ermetico. Consu-matele dopo almeno 2 settimane, durante i primi giorni dalla preparazione controllate il livello dell’olio di oliva e, se neces-sario, rabboccate.

[ www.fi ordifrolla.it ]

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Nduja vegetale[ unafi nestradifronte.blogspot.com ]

100 g pomodori secchi / 2 cucchiai olio e.v.o.1 cucchiaino polvere di peperoncino dolce (o paprika dolce) / 1 cucchiaino polvere di peperoncino piccante (o paprika piccante)

Preparazione. Dissalare i pomodori secchi, tenendoli a bagno in acqua dolce, strizzarli e passarli in forno caldo e spento (già utilizzato per altre preparazioni), per eliminare l’umidità acquisita che potrebbe essere

causa di muffe.Frullare in un cutter con l’olio e.v.o. (quel poco che basta per emulsionare la massa) e la polvere di pepe-roncino (sembra eccessivo al momento, ma è giusti-fi cato dal fatto che qualche giorno dopo il pomodoro tende a prevaricare sul peperoncino), fi nché il compo-sto non si presenta cremoso ma compatto e trasferire nei vasetti precedentemente sterilizzati.Si conserva in luogo fresco e buio per più due mesi

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Liquirizino

Ingredienti per 3 litri di liquore:1 litro di alcool a 95° / 900 g di zucchero / 200 g di liquirizia in polvere / 1,4 litri di acqua

In una pentola a bordi alti versare l’acqua, lo zucchero e portare quasi ad ebollizione; togliere dal fuoco e ver-sare lentamente la liquirizia in polvere mescolando con una frusta in modo che si sciolga completamente ed evitare la formazione di grumi. Lasciar completamente

[ ilgattogoloso.blogspot.com ]

raffreddare a temperatura ambiente e versare l’alco-ol; mescolare sempre con la frustina o un cucchiao in modo che l’alcool si amalgami bene con lo sciroppo. Filtrare e imbottigliare in bottiglie ben asciutte e puli-te. Non c’è bisogno di sterilizzare nulla, agli eventuali batteri ci pensa l’alcool puro :) È possibile berlo anche subito, ma se lo lasciate riposare un mesetto prima di servirlo il liquore sarà ancora più profumato. Servire freddo.

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Liquore all’alloro

[ ilgattogoloso.blogspot.com ]

Ingredienti:1/2 litro di alcol a 90° / 20/25 foglie di alloro verdi / 600 ml di acqua / 400 g di zucchero

Intanto lavare e asciugare le foglie di alloro e riporle in un vaso capiente di vetro insieme all’alcol. Chiudere e lasciare riposare per 10 giorni circa, avendo cura di agitare il vaso di tanto in tanto.

Trascorso il tempo di riposo, scaldare l’acqua con lo zucchero [mescolando continuamente con una frusta] fi no a ché si trasformerà in uno sciroppo [non deve bollire]. Spegnere il fuoco e lasciar completamente raffreddare.Filtrare l’alcol eliminando le foglie di alloro e aggiun-gere lo sciroppo freddo.; mescolare e versare in botti-gliette. Riporre in un luogo buio. Servire freddo.

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il momento che in assoluto preferivo era quello in cui si dovevano fare “i buttigghi”

ovvero la passata di pomodoro...

laricettadellafelicita.blogspot.com

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facciamola passata?

Tradizioni da “conservare”A CURA DI ANGELA

(laricettadellafelicita.blogspot.com){ {dalla

Redazione

Uno dei miei ricordi più vivi dell’infan-zia è legato al periodo di fine estate, quando ci si preparava ad affrontare un lungo inverno cercando di custodire sott’olio, sott’aceto, sotto vetro i tesori preziosi della bella stagione: melanzane, zucchine, pesche, peperoncini, prugne e quant’altro, venivano frullati, bolliti, pi-giati, seccati pur di poterli conservare a dovere.Ma il momento che in assoluto preferi-vo era quello in cui si dovevano fare “i buttigghi” ovvero la passata di pomodo-ro: un rito che assolutamente coinvol-geva tutte le famiglie “di ogni ordine e grado”, quindi anche noi bambini.Ci si alzava eccitatissimi che ancora era buio e già i grandi erano al lavoro: i po-

modori venivano lavati il giorno prima e messi ad asciugare in grandi ceste rettangolari poco profonde, le “sparraz-ze”, e poi le donne di casa cominciava-no a tagliarli in 2 o 4 pezzi a seconda se si faceva la passata o il pomodoro a pezzettoni. Quelli destinati alla pas-sata venivano messi subito a bollire in grandi pentoloni, le “caddhare”, per una ventina di minuti e poi messi a scola-re il loro liquido su un lenzuolo bianco legato sopra una grossa tinozza come fosse uno scolapasta, quindi il pomodo-ro più asciutto veniva poi passato nella macchinetta a manovella, per estrarne il succo: una faticaccia ... specialmente quando si dovevano passare le bucce la seconda e a volte anche la terza volta!

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Tutto il succo del pomodoro veniva raccolto e ben miscelato e quindi con un piccolo imbuto e un me-stolo si procedeva a imbottigliarlo in vasetti o bottiglie già aromatiz-zate con qualche foglia di basilico. Il rito si concludeva con la chiusura dei vasetti ad opera degli uomini e quindi si procedeva alla bollitura.Per i pomodori a pezzettoni il lavoro era riservato a noi bimbi: mia non-na tagliava i pomodori e noi faceva-mo a gara a chi riusciva a riempire prima la propria bottiglia, schiac-ciando bene i pezzi con dei lunghi bastoncini di legno o con il manico delle cucchiarelle. Più si schiacciava e più i pomodori mandavano fuo-ri l’acqua che poi fuoriusciva dalle bottiglie: che divertimento! E nonna urlava....Quando tutto era pronto si pro-cedeva alla bollitura che avveniva fuori casa, nei giardini o in qual-che spazio adatto: si faceva la pila di legna sotto un trepiedi di ferro (u’ triporu) che sosteneva l’enorme calderone che conteneva le botti-glie, sistemate meticolosamente e protette da pezzi di stoffa incastra-te tra l’una e l’altra per evitare che durante la bollitura si potessero rompere. Si versava l’acqua fi no a ricoprire l’ultima bottiglia e si ac-cendeva il fuoco.laricettadellafelicita.blogspot.com

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i pomodori venivano lavati il giorno prima e messi ad asciugare in grandi ceste

rettangolari poco profonde, le “sparrazze”...

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Per i pomodori a pezzettoni il lavoro era riservato a noi bimbi: mia nonna

tagliava i pomodori e noi facevamo a gara a chi riusciva a riempire

prima la propria bottiglia...

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Era ormai mattina quando comin-ciavano a bollire e dopo circa un’ora si spegneva tutto. Spesso tra quelle ceneri calde si sistemavano patate e peperoni che diventavano il nostro golosissimo pranzo, ben condite e accompagnate da bruschette.Oggi molte cose sono cambiate, la macchinetta a manovella è stata sostituita da quella elettrica e alla legna si preferisce il gas... ma il re-sto è rimasto uguale ad allora.E’ ovvio che comprare la passata al super è più facile e veloce ... e quin-di sono poche le persone che an-cora hanno la possibilità e il tempo per mantenere viva questa tradi-zione. Io sono fortunata. Tra questi ci sono anche i miei suoceri. Per cui quando stamattina alle 5,00 mi è suonata la sveglia che mi ricordava che dovevo andare a raggiungerli in campagna per fare queste foto, ho dovuto ripensare a tutto questo ... per evitare di farla volare dalla fi nestra ... la sveglia!

laricettadellafelicita.blogspot.com

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gustosamente.blogspot.com

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libri da regalaree regalarsi

I libri si rispettano usandoli, non lasciandoli stare.

Umberto Eco

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Apro il frigo e... cucino!

Il frigo piange ma la fame chiama? Tan-te idee e consigli per cucinare con pochi ingredienti freschi da combinare con gli “indispensabili” della dispensa: pasta, olio, farina e zucchero… Il libro è suddiviso in capitoli dedicati ciascuno a un ingredien-te base da conservare in frigorifero: uova, formaggi, salumi, carne, pesce, verdura e frutta. Le ricette sono tutte facili da rea-lizzare e preparate con pochi ingredienti di facile reperibilità. Una ricca introduzione iniziale da pratici suggerimenti al lettore su come organizzare la dispensa e il fri-gorifero di casa: cosa non può mancare, dove e come conservarlo. Completa il vo-lume una dettagliata appendice dedicata al recupero degli avanzi, per trasformare gli arrosti in polpette, paste in frittate e frutta in deliziose puree e dolci, agli strata-gemmi per “sopravvivere” anche se il frigo è vuoto, e ai trucchi per guadagnare tem-po organizzando al meglio il congelatore. Oltre all’indice alfabetico delle ricette, un praticissimo indice per ingrediente aiuta il lettore a cercare con facilità la ricetta più adatta alle proprie esigenze.

Le basi delle confetture

«Preparare confetture o altre conserve, come le gelatine, le curds o i chutney è un’attività rilassante e che fa bene all’u-more. È molto gratifi cante mescolare la frutta che sobbolle in un pentolone con un cucchiaio di legno e versarne poi il prezioso contenuto in lindi vasetti di ve-tro pronti per essere aperti e condivisi con gli amici a colazione, serviti come accom-pagnamento a un tagliere di formaggi o per dare quel tocco in più a piatti esoti-ci». Di solito usiamo il termine «mar-mellata» per indicare qualsiasi composto a base di frutta e zucchero ma in realtà la differenza c’è ed è sancita addirittu-ra da una direttiva dell’Unione Europea.Questo libro è un manuale indispensabile per il moderno confetturiere: sbizzarritevi a preparare confetture a base di frutta o verdura, e spingetevi fi no al confeziona-mento delle gelatine gommose, sì, avete capito bene, proprio quelle che mangia-vamo da bambini, quelle morbide, piene di gusto e con lo zucchero che scricchiola piacevolmente sotto i denti. Scegliete gli utensili adatti, ingredienti di prima qualità e lanciatevi nel colorato e saporito univer-so delle conserve.

Cannella e zafferano

Da sempre le spezie, ingredienti mitici e spesso poco e conosciuti in Europa, han-no stuzzicato la fantasia dell’immaginario collettivo. Cannella e coriandolo, zenzero e zafferano passando dal peperoncino rosso, la spezia più potente: sono tutte fragranze e aromi diversi che giustifi cano la passione per le spezie e le avvolgono in un’ atmosfe-ra quasi magica. Ricette, storie, miti, leg-gende, curiosità, insomma tutto quello che avreste voluto sapere sul magico mondo delle spezie in un libro del Lettore goloso, ricco di informazioni e, naturalmente, di ri-cette.

Listino: € 16,90Autore: Cagnoni LiciaEditore: Food Editore Data uscita: 07/07/2011Pagine: 368, brossuraLingua: Italiano

Listino: € 18,00Autore: Pliteri LorenzaEditore: Ponte alle Grazie Data uscita: 14/07/2011Pagine: 256, brossuraLingua: Italiano

Listino € 25,00Autore: Jody VassalloEditore: Guido TommasiData uscita: 14/07/2011Pagine: 256, brossura, IllustratoLingua: Italiano

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Smoothies

Più denso di un semplice succo, non esat-tamente un milkshake (anche se a volte si aggiungono prodotti a base di latte, non si utilizza il gelato), non è un cocktail (è privo di alcol). Sono la morbidezza e la ricchezza vitaminica i tratti salienti dello smoothie! “Smooth” in inglese indica qualcosa di li-scio e vellutato ed è un aggettivo perfetto per descrivere questi composti naturali a base di frutta e/o verdura. In un frullato-re – utensile indispensabile e molto pratico – si mescolano a piacere frutti e verdure, freschi o surgelati, interi o sottoforma di succo, insieme a latte (di mucca, di ca-pra, ma anche vegetale!), yogurt, spezie… L’immaginazione è l’unico limite per que-ste bevande! Quanto ai cubetti di ghiac-cio, servono per rendere gli smoothies spumosi e, soprattutto, per amalgamare in modo efficace tutti gli ingredienti. Bere uno smoothie vuol dire farsi del bene con una sorsata: niente aromi artificiali, nien-te zucchero (o molto poco, se i frutti sono davvero acidi), è l’anti bibita frizzante per eccellenza. Sazia, è ricco di benefici, si gu-sta tranquillamente ed è un mini-pasto: potete consumarlo anche da solo a cola-zione o a merenda. Allora… pronti con i vostri frullatori? 1,2,3… smooothiesss!

Sapere di vino

Il piemontese Giacomo Tachis, diplomatosi in enologia presso la Scuola di specializzazione di Alba nel 1954 e protagonista indiscusso della rinascita enoica in Italia (per più di trent’anni è stato direttore tecnico della casa vinicola Antinori) accompagna il lettore in un viaggio raffinato e pieno di “gusto” attorno a segreti e misteri del vino. Un percorso fisico e mentale tra vigneti e paesaggi, tradizioni storiche e geografiche, cultura gastronomica e creatività made in Italy, alla ricerca di quella virtù estetica che dovrebbe governare le scelte di tutti, anche e soprattutto quando si parla di vini. Prolifico collaboratore di riviste del settore vitivinicolo e membro dell’Accademia dei Georgofili, l’autore non si stanca di ricordarci che è pur sempre meglio “vivere vicino a un albero che vicino a un palazzo”. Grazie ai suoi consigli, i suoi ammonimenti contro le mode e gli inganni del marketing, grazie al fascino di un’erudizione sterminata e poliedrica, Giacomo Tachis ci fa conoscere e apprezzare una cultura millenaria come quella vinicola, che affonda le proprie radici nel cuore della sensibilità mediterranea e latina.

La dieta comica

Come abbinare gli alimenti per digerirli senza fatica? Come sfruttarne al meglio le proprietà nutritive? Nel libro sono conte-nute informazioni e spunti per modificare senza fatica l’alimentazione e migliorare la propria salute nel rispetto del pianeta e degli animali. Si rivolge a onnivori, vegeta-riani, vegani, a chiunque voglia stare bene ed essere o tornare in forma attraverso consigli facilmente attuabili, espressi in uno stile accessibile e colloquiale ma con precisione e competenza. Vengono anche suggeriti menu-tipo, alimenti inconsueti, alternative sane e gustose ai pasti fretto-losi e non bilanciati tipici di chi lavora.

Prezzo: € 11,50Autore: Payany EsterelleEditore: Guido TommasiData uscita: 19/05/2011Pagine: 64, rilegatoLingua: Italiano

Listino: € 18,00Autore: Tachis GiacomoEditore: MondadoriData uscita: 21/09/2010Pagine: 176, rilegatoLingua: Italiano

Prezzo: € 13,00Autore: Visentini MirnaEditore: Nuovi Equilibri Data uscita: 20/07/2011Pagine: 176, brossuraLingua: Italiano

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Prêt-à-mangerA CURA DI ANGELA

(laricettadellafelicita.blogspot.com){ {il miele: oro liquido

per la dietra “del rientro”

Miele cibo degli Dei. Una ragione ci sarà se quei furbacchioni di Zeus & co. se ne cibavano insieme all’ambrosia! La sapevano lunga... ve lo dico io! Glucosio, fruttosio, acqua e polline costituiscono questo con-centrato di energia dai poteri ricostituenti della pelle, dei muscoli e dei tessuti in genere: è ricco di oligoelementi, dal rame al ferro, passando per cromo e manganese; contiene vitamine (dalla A alla K compreso il complesso delle B) e come se non bastasse ha proprietà battericide e antibiotiche (avete presente il famoso cucchiaino di miele nel latte caldo contro la tosse o mescolato a qualche goccia di limone per il mal di gola???) . Che vogliamo di più per 300 Kcal ogni 100gr ??? Quale miglior alleato dunque per la nostra dieta quotidiana “del ri-entro” e non solo, soprattutto in questo periodo di cambio di stagione che oltre che i nostri armadi sconquassa anche il nostro sistema im-munitario? Un menù quindi tutto dedicato a questo piccolo gioiello della natura, da adottare non solo in questo periodo, ma da tenere presente durante tutto l’anno, per raggiungere facilmente i fatidici 30 gr di prodotto al giorno (razione consigliata) ed avere sempre pelle luminosa, capelli forti, muscolatura tonica …. Insomma meglio di una beauty farm!

Redazione+ blogger

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Perle di pera al

formaggio e miele

Ingredienti:pere / miele, il vostro preferito / formaggio grattugiato (ho usato ricotta salata, ma va benissimo pecorino, parmigiano, o quello che volete) / poco pepe (facoltativo)

Scavare delle palline dalle pere dopo averle sbucciate. Con un pennellino da pasticceria velarle con uno strato leggero di miele da ogni lato, e passarle nel formaggio grattugia-to pressando un poco.Inserire uno stecchino, oppure se lo avete un piccolo rametto di origano o rosmarino, e tenere in frigo, ma tirare fuori una ventina di minuti prrima di servire, con una leggera spolverata di pepe.

NOTA:Le pere vengono, per così dire, impermeabi-lizzate dal miele. Ciò fa si che non scuriscano tanto in fretta. Ho testato personalmente che tengono perfettamente anche 4 ore, di più non ho provato.

[ arabafeliceincucina.blogspot.com ]

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Risotto ai mirtilli e miele

Ingredienti:Per il brodo vegetale: 500 gr d’acqua oligomine-rale / qualche costina interna di sedano / 1 carota / 1 piccola cipolla di tropea / 2 spicchi di aglio fresco / qualche fogliolina di basilico genovese / qualche rametto di timo fresco

per il risotto: 200 gr di riso originario / 100 gr di mirtilli neri / 1 cucchiaio di erba cipollina / il brodo di cui sopra / 1/2 bicchiere di vino rosso fermo / 2 cuc-chiai di miele / olio extra vergine d’oliva / sale e pepe

Date una sciacquata alle verdure e alle erbe aro-matiche e mettetele tutte in una pentola piccola con l’acqua fredda. Accendete il fuoco a fi amma molto bassa, coprite e lasciate sobbollire pianissi-mo, ci vorrà una mezz’oretta o tre quarti d’ora, fi no a quando il brodo non avrà un profumo delizio-so. A questo punto togliete le verdure e lasciate il brodo nella pentola bollente, sempre chiusa con il coperchio. Prendete una padella di media grandez-za, accomodatela sulla fi amma molto bassa, coprite appena il fondo con l’olio, e appena sarà caldo ag-giungete il riso e l’erba cipollina, mescolate e la-sciate tostare il riso per qualche minuto, sempre a fi amma lieve. Quando vedrete che i chicchi saranno diventati quasi trasparenti versate il vino, alzate la fi amma per farlo sfumare e mescolate fi no a quan-do il riso lo avrà assorbito completamente. Adesso riabbassate la fi amma e aggiungete il brodo un po-chino alla volta, facendolo assorbire tutto dal riso.Intanto lavate e asciugate i mirtilli e frullateli con il minipimer lasciandone qualcuno per decorare il piatto. Quando il riso sarà a tre minuti dalla cottura aggiungete il purè di mirtilli, mescolate e fi nite la cottura. Non fate asciugare troppo perché anche

[ www.ilpastonudo.it ]

quando avrete tolto il risotto dal fuoco continue-rà ad assorbire un pochino il liquido. Prendete un bel coppapasta e impiattate il riso premen-dolo un po’ per fargli prendere la forma. Aggiun-gete sulla superfi cie i mirtilli rimanenti, versate a fi lo un po’ di miele (io ci ho messo quello di acacia ma potete sbizzarrirvi), qualche fogliolina di menta e, se vi piace, una spolverata di pepe bianco.

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Spiedini di pollo e

finocchi, caramellati

con miele e limone

Ingredienti:200 gr di petto di pello / 40 gr di finocchio / 1 cucchiaio abbondante di miele d’acacia / succo di 1/2 di limone / olive taggiasche de-nocciolate / olio evo / sale / rosmarino

Tagliare il petto di pollo a pezzi piuttosto re-golari. Lavare le foglie di finocchio, non usa-re quelle centrali troppo sottili, ma centrali di medio spessore, tagliarle anche queste a pezzi piuttosto uniformi. Denocciolare le oli-ve. Infilzare sugli stecchini, inumiditi con ac-qua, la carne alternando con olive e finocchi. Scaldare una piastra, e quando sarà ben cal-da scottare gli spiedini.Simone Rugiati insegna che scottarli prima in padella serve a sigillare l’esterno della car-ne rendendola più controccante fuori anche la cottura così violenta non fa si che l’inteno si cuocia alla perfezione. Quindi è necessario accendere il forno a 200° e finire la cottura lì 15-20 min.Prelevare gli spiedini dalla piastra dopo aver-li girati da tutti i lati e salati, nel frattempo in una terrina mescolate il miele e il limone amalgamandoli.A questo punto, spostare gli spiedini in una teglia da forno, cospargerli con il composto di miele e limone, un filo d’olio, ancora un pò di sale. Lavare il rosmarino, aggiungere anche questo e ultimare la cottura.

[ kittyskitchen.it ]

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Gelato al miele e timo

limone

Ingredienti:250 ml di latte / 250 ml di panna fresca / 4 tuorli / 4-5 rametti di timo limone o timo normale / 160 gr di miele di acacia (oppu-re di timo) / 1 cucchiaino di scorza di limone grattugiata

Portate a ebollizione in una casseruola il latte, la panna e i rametti di timo limone. Spegnete la fi amma, incoperchiate e lasciate a riposare per circa 10 minuti. Filtrate la preparazione.In una ciotola lavorate i tuorli con il miele fi no ad ottenere un composto liscio e cremoso, poi versate un pò di latte nei tuorli, mescolate bene e poi versate il tutto lentamente nel composto di latte e panna. Accendete di nuovo la fi amma e riscaldate il latte con i tuorli (non fare bollire!) fi no a quando il composto si addensa un pò (come la crema pasticcera). Trasferite il composto nel frigorifero per 12 ore.Riprendete il composto e trasferitelo nella vostra gelatiera.

[ pane-miele.blogspot.com ]

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Rotolo al cacao con ganache al miele di acacia

Pasta bisquit:80 gr di farina (miscela di farina e amido) / 2 cuc-chiai di cacao / 2 uova / 60 gr di zucchero / 15 gr di burro

Ganache al miele:80 gr di cioccolato fondente / 30 gr di burro / 50 ml di panna / 40 gr di miele di acacia / 150 ml di pan-na montata (questa verrà aggiunta dopo, quando la ganache si sarà raffreddata)

Per decorare:50 gr di cioccolato fondente / granella di nocciole

Per il bisquit:Dividete i tuorli dagli albumi, montate a neve ben ferma quest’ultimi e teneteli da parte. Sbattete i rossi d’uovo con lo zucchero fi no ad avere un bel composto denso e spumoso. Mescolate i tuorli con gli albumi aggiungendo la farina e il cacao setacciati.Poco per volta aggiungete un po’ di albumi e un cucchiaio di farina e continuate alternando farina e albumi mescolando con piccoli movimenti dal basso verso l’alto fi no al completo miscelamento di tutti gli ingredienti. Foderate una placca con carta forno bagnata e strizzata in modo da far aderire per bene il composto.Versate la miscela sulla placca e livellatelo dando una forma rettangolare (con questa dose avrete un rettangolo 25x15). Cuocete in forno a 160° per 10-12 minuti (regolatevi cmq con il vostro forno). Dovrà risultate morbido e spugnoso. Tolto il bisquit dal forno capovolgetelo su un panno leggermente bagnato e arrotolatelo su se stesso con delicatezza. Lasciatelo raffreddare e nel frattempo preparate la farcitura.

Per la ganache:Mettete a riscaldare in un pentolino la panna (50 ml) con il miele, non deve bollire. Spezzettate il cioc-colato fondente e versate il liquido sul cioccolato a pezzetti, aggiungete il burro morbido e mescolate tutti gli ingredienti fi no ad amalgamarli per bene. Montate la panna (100 ml) e quando la ganache al miele si sarà freddata aggiungete la panna e mesco-late i due composti.

A questo punto potete farcire il rotolo. Mettete sul piano da lavoro un foglio di carta argentata, spar-gete sulla superfi cie della carta un bel po’ di cacao amaro e posizionate il rotolo sopra il cacao, farcite-lo con un abbondante strato di ganache. Aiutandovi con la carta argentata richiudete il rotolo e tenetelo in frigo per un’oretta. Il rotolo può essere già mangiato così, tolto dalla carta argentata e tagliato semplicemente a fette, oppure potete decorarlo come ho fatto io creando dei mini dolcini da the o da fi ne pasto. Spezzettate e sciogliete a bagnomaria l’ultima par-te di cioccolato fondente. Tagliate il rotolo in fette spesse circa 3,5 cm. Posizionate la fetta su un pirot-tino (o un vassoietto monoporzione), aiutandovi con una sac a poche mono uso o un cono di carta fate delle striscette di cioccolato fondente sulla girella e poi cospargete con un po’ di granella di nocciole a piacere.

[ cappuccinoandcornetto.blogspot.com ]

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Arrostoche delizia

CONTEST

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Girello in crosta con cipolline in agrodolce

myszkincucina.blogspot.com

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Arrosto di vitello con la pentola a pressione

pasticcigourmet.blogspot.com

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Fusi di pollo arrosto con

marinata agrodolce

www.l-appetito-vien-leggendo.com

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Polpettone di carne

blog.giallozafferano.it/paciulina

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Arrosto al cognacfiordirosmarino.blogspot.com

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Arrosto di filetto al the al bergamotto

lacucinadimamma-loredana.blogspot.com

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Girello in crosta con cipolline in agrodolce

Arrosto di vitello con la pentola a pressione

Fusi di pollo arrosto con marinata agrodolce

Prima di tutto iniziate a tagliare la cipolla a pezzettini molto piccoli. Poi scaldate una padella con del burro e passate il magatel-lo in padella per un 5-10 minuti a fuoco alto. Non dovete cuocerlo ma solo creare quella crosticina esterna che lo protegge durante la cottura. Tirate fuori la carne, salatela e pepatela a dovere. Accendete il forno a 180 gradi. Nella padella dove avete scottato la carne, aggiungete un po’ di bur-ro con le cipolle e fatele cuocere. Mettete il magatello in una teglia oliata e spalmate la parte superiore di mostarda.Quando le cipolle sono cotte togliete dal fuoco e aggiungete la mollica del panino spezzettata aggiungendo un po’ di sale e di pepe. Usate questa mistura per ricoprire la parte superiore del magatello dove avete messo la mostarda. Infornate e fate cuo-cere per una mezz’ora. Quando la cipolla con la mollica hanno cre-ato la crosta tirate fuori dal forno e lasciate raffreddare prima di tagliare l’arrosto. Nel frattempo prepariamo le cipolline in agro-dolce. Togliete la pelle esterna delle cipolline e mettete in padella con un po’ d’olio e di sale. Spolverate con un paio di cucchiaini di zucchero. Quando si sono leggermente caramellate aggiungete l’aceto e coprite. Quando l’aceto si è assorbito dovete assag-giare il sughetto e continuare a aggiungere zucchero e poi aceto fi no a raggiungere il

Velate il fondo della pentola a pressione con l’olio EVO e rosolate bene la carne su tutti i lati. Quando la carne é abbastanza rosolata, mettete lo spicchio d’aglio, gli aromi e salate e rosolate ancora per qualche minuto. Sfu-mate con il vino bianco, lasciate evaporare, togliete l’aglio, aggiungete il brodo e chiu-dete la pentola a pressione. A partire dal fi -schio, cuocete su fi amma medio-alta per 35 minuti. Fate raffreddare la carne e tagliatela a fettine sottili. Se il sughetto dovesse esse-re troppo liquido, fatelo restringere oppure aggiungeteci mezzo cucchiaino di fecola di patate setacciata. (come farei io, ma non fa la mia mamma). Rimettete le fettine di car-ne nella pentola, scaldate e servite con delle patatine novelle arrosto.

Per le patate:Vi do due suggerimenti per averle croccanti fuori e morbide dentro, anche se la qualità delle patate non è ottima:1) Lavatele, pelatele e tagliatele a tocchet-ti. Mettetele in ammollo in acqua per ca. 1 oretta scarsa...così perdono parte dell’amido.2) Cuocetele a vapore per 4-5 minuti, poi mettetele in forno.

sapore giusto (dolce ma acido). A questo punto se le cipolline non sono ancora cotte aggiungete un po’ d’acqua e copritele fi no a cottura a fuoco basso. Per avere una cot-tura ottimale tutte le cipolline dovrebbero essere della stessa grandezza.

Ingredienti per 2 persone:4 piccoli fusi di pollo / 1 spicchio di aglio / 3 cucchiai di sciroppo d’acero / 1 cucchiaio di olio e.v.o. / 1 cucchiaio scarso di Senape di Digione(io uso la maille) / rosmarino / succo di mezzo limone / 3 patate medie / sale fi nopepe nero

Ricoprire una pirofi la che possa andare in for-no con della carta da forno bagnata e striz-zata. In una ciotola unire lo sciroppo d’acero, l’olio, la senape, gli aghi di rosmarino tritati, il succo di limone, e mescolare. Sistemare i fusi di pollo nella teglia, cospargerli della salsa preparata e farli insaporire per un’ora giran-doli di tanto in tanto.Nel frattempo sbucciare le patate e ridurle a piccoli spicchi.Sistemare le patate nella pirofi la con i fusi, unire uno spicchio d’aglio vestito, mescolare per far si che le patate si ricoprano di salsa e mettere in forno caldo a 200° per circa 50 minuti e fi no a quando i fusi e le patate non saranno cotti. Passare la pirofi la per un paio di minuti sotto il grill del forno per la doratura fi nale e servire ben caldi.

Ingredienti:Per l’arrosto:1/2 kg di girello di vitello / 2 cucchiai di mostar-da (tipo Dijon) / 1 cipolla bianca / mollica di 2 paninetti / olio, sale e pepe / 3 cucchiai di burro

Per le cipolline in agrodolce:300 gr cipolline / 3-4 cucchiai di aceto / 4-5 cucchiaini di zucchero / olio, sale

Ingredienti per 2 persone: 500 gr di polpa o noce di vitello / 1 spicchio d’aglio / mezzo bicchiere di vino bianco2 bicchieri di brodo / aromi misti: rosmarino, salvia, ginepro, alloro, origano, timo, maggio-rana e basilico / olio EVO / sale

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Polpettone di carne

Arrosto al cognac

Arrosto di filetto al the al bergamotto

Mescolate in una ciotola la carne tritata con la mollica precedentemente sbriciolata.Unite le uova, lo spicchio d’aglio, il parmi-giano, il sale, il prezzemolo e l’olio.Partendo dal lato più corto, stendete un primo strato di provola, continuate con un secondo strato di prosciutto cotto affettato sottile.Amalgamate gli ingredienti fi no ad ottenere un impasto morbido ma modellabile, che stenderete su un foglio di carta da forno dandogli una forma rettangolare.Aiutandovi con le estremità della carta da forno arrotolate su se stesso il rettangolo di carne partendo dal lato più lungo.Sigillate bene i bordi e date all’impasto la ti-pica forma affusolata del polpettone. Dispo-netelo in uno stampo da plumcake rivestito di carta da forno e spennellatelo con l’olio di oliva. Infornate a 220° per circa 45 minuti.

Tritare la carota, lo scalogno, l’aglio e il sedano. Soffriggere il trito nell’olio per qualche minuto quindi aggiungere la car-ne e farla rosolare bene da tutte le parti. Unire il cognac e far evaporare a fi amma alta, dopodichè abbassare il fuoco al mi-nimo, bagnare con il brodo, aggiungere il rosmarino e il timo, coprire e cuocere per un’oretta. Verso fi ne cottura se necessario salare (consiglio di assaggiare prima per-chè il brodo insaporisce parecchio). Lasciare raffreddare, affettare e servire caldo con la sua salsina. Se si preferisce una salsa più cremosa passare nel frullatore il fondo di cottura con le verdurine.

Scaldare mezzo bicchiere di acqua con i chiodi di garofano , lasciare in infusione il the per 3 minuti, quindi fi ltrare e unire il vino;versare il liquido sul fi letto e lasciar mari-nare al fresco per 30 minuti.Sgocciolare la carne, tamponarla con car-ta assorbente, salare pochissimo, pepare e avvolgere con le fette di prosciutto.Rosolare il fi letto in un tegame con il bur-ro, una volta pronto trasferirlo in un altro contenitore e porre in forno caldo a 170°, unire la salvia e cuocere per 30 minuti co-perto con un foglio di alluminio.Stemperare la fecola con un pò di marina-ta, diluirla con il resto del liquido e versarla nel tegame in cui ha rosolato il fi letto, farlo restringere .Servire il fi letto a fette con il fondo di cot-tura ben ristretto.

Ingredienti per 6 persone:250 g di carne di vitello macinata / 250 g di carne di maiale macinata / 250 g di mollica di pane raffermo / 4 uova / 50 g di parmigiano grattugiato / 1/2 spicchio d’aglio / 1 manciata di prezzemolo fresco tritato / 50 ml di olio extravergine di oliva / sale q.b. / 100 g di prosciutto cotto / 150 g di provola affumicata

Ingredienti per 2 persone: 500 g di carne di vitello per arrosto (cap-pello del prete) / 1 carota / 1 scalogno / 1 spicchio di aglio / ½ costa di sedano / 2 rametti di rosmarino / 2 rametti di timo / 1 bicchierino di cognac / 1 bicchierino di bro-do vegetale / Olio evo / Sale alle erbe

Ingredienti per 4 persone:800 gr fi letto di maiale / 1 cucchiaino di thè al bergamotto / 3 chiodi di garofano / 180 gr di prosciutto crudo a fette / salvia 4 foglie / 30 gr di burro / 1/2 cucchiaino di fecola di patate2 dl di vino rosso / sale qb / pepe

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costruireuna lampada per le foto

dallaRedazione

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Aiutanti creativiA CURA DI GAIA

(lapatataingiacchetta.com){ {

La mia idea era di fare una cosa simile alla Lowel Ego Light anche come feeling. Per questo motivo non ho scelto la via più economica – vale a dire montare la lampadina in una qualunque abat-jour e arrotolarla nella carta da forno per fare da diffusore. Voi potete farlo e spendere anche zero, ma rimane poco elegante…

costruire una lampada per le foto

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about food 55about food 55

la lista della spesa:• 2 lastre di plexiglas bianco latte, lucido,

misure 25×35 cm. Potete usare qualun-que altro materiale, anche il compensato o il cartone. Ho scelto il plexiglas perché è duro, immarcescibile, facilmente lavorabile e soprattutto si trova già bianco e rifletten-te, una caratteristica importante visto che la nostra GaiaLight, com’è stata ribattezza-ta la luce, deve concentrare la luminosità in un arco frontale. Il plexiglas si trova al taglio nelle migliori ferramenta (come mi piace dirlo!), oppure nei negozi specializzati in profilati plastici, o ancora (leggermente più caro ma sempre al taglio), nelle catene tipo Obi, BricoIo, Castorama, ecc. In genere in fondo in fondo a destra, vicino al legna-me…

• almeno 8 vitine, con altrettanti dadini e rondelline. Costo: 2-3 euro? Se le rime-diate in casa anche zero.

• 2 staffe a ‘L’, piccole, con 4 fori ciascuna. Io le ho prese in ottone. Costo: boh! 50 cen-tesimi l’una?

• 2-3 metri di cavo elettrico. Costo: 1 euro

• 1 impanatura per lampadine E27 (non è roba che si mangia). Io l’ho presa in simil-

ceramica con supporto già incorporato (in pratica è un’altra minuscola staffettina a L fatta per avvitare poi la lampadina dove vi pare (comodo). Costo 2 euro circa

• 1 foglio di plastica spessore 1 mm, opaco. Questo è stato un colpo di culo. Siccome la GaiaLight deve avere un diffusore ave-vo pensato alla carta da forno. Poi in un Obi ho trovato questo foglio, perfettamente opaco, ma che lascia filtrare bene la luce, diffondendola appunto. Cercate qualcosa di simile – al limite – alla giusta distanza dalla lampadina – va bene anche la vile carta da forno. Costo 2,40 euro

• 1 spina (normalissima). Costo 1,60

• 1 stecchina angolare – non so come cavolo chiamarla, per rifinire la costola posteriore formata dalle due lastre di plexiglas.(1 me-tro di lunghezza, poi segata) Costo: 1 euro

• 1 stecchina tipo quella per rilegare al volo le tesine (senza colla, solo da infilare). Mi è servita, segata a misura, a tenere in posi-zione il foglio di plastica opaco. Costo 90 centesimi

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Aiutanti creativiA CURA DI GAIA

(lapatataingiacchetta.com){ {come si procede?

Montate ad angolo retto le due lastre di plexiglas, accostando i due lati lunghi. Mettete all’in-

terno dell’angolo le due staffette a ‘L’, prendete le misure dei fori, trapanate con una punta adatta e tanta cautela il plexiglas e poscia fissate tutto con le viti. Se avete capito a questo punto dovreste avere una strutturina fatta a tetto, dove le staffe a ‘L’ tengono in-sieme le due lastre di plexiglas. Il tutto solidamente avvitato.

Tagliate a misura e mettete la stecchina angolare a rifinire. Lasciate 15 centimetri in più se

volete una sorta di maniglia di tra-sporto.

Scegliete un punto in basso e vicino all’angolo e fate – con la massima attenzione – un

piccolo foro in una delle due lastre di plexiglas per permettere poi al filo elettrico di passare.

Montate il supporto della lampadina, cioè l’impanatu-

ra dentro all’angolo delle due

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lastre di plexiglas. Potete farlo sfruttan-do come ho fatto io le viti già presenti. In pratica ho avvitato un supportino di pla-stica fatto a ‘T’ ad una lastra di plexiglas (ma va bene usare una cosa qualunque anche raccattata in casa, oppure diretta-mente utilizzando il supporto dell’impa-natura). Potreste in teoria perfino usare della colla. Orientate però l’impanatura in modo che possa accogliere una lampadi-na facilmente, senza contorsionismi. Oc-chio a considerare il calore eventualmen-te prodotto dalla lampadina e meglio se non fate fare contatti con nessuna parte metallica diretta, non si sa mai…

Collegate il cavo elettrico all’impa-natura e fatelo passare dal foro

fatto in precedenza. Sistemate il filo in modo che non dia noia, tipo con fascet-te o roba simile, e ad una giusta lunghez-

za montate sul cavo elettrico l’interruttore a pedale e la spina.

Sistemate il vostro foglio di plasti-ca trasparente sul davanti. Io ho dovuto incidere una linea ai due

bordi corti del foglio di plastica in modo da poterli piegare un po’ senza romperli e li ho infilati dentro la stecchina tipo rilega-tura. Tiene che è una meraviglia. Sennò con un po’ di fantasia mettete la carta da forno (Scotch? Colla? Elastici?).

È tutto. Al solito è più complicato da dire che da fare.

Piccolo disclaimer – Il sottoscritto non si pren-de alcuna responsabilità; le mie indicazioni sono a puro scopo didattico e illustrativo. Se tutto vi esplode in una nube atomica non è colpa mia.

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Italia golosa

gustosamente.blogspot.com

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» NH GRAND HOTEL PALAZZO » LIVORNO » 22-23 Ottobre 2011

Livorno Food III° Edizione del Festival del gusto

La più importante e ricercata kermesse enogastronomica della Costa Tirrenica. Da protagonisti gli Espositori daranno vita ad un viaggio incentrato sui sapori e sui gusti che solo l’alta qualità e la genuinità delle nostre produzioni sanno regalare. La riscoperta di antichi sapori e la no-stra ferrea volontà a valorizzare la ti-picità dei prodotti del nostro territorio sono i cardini sui quali si basa la mani-festazione e le motivazioni che ci spin-gono a dare il massimo perché tutto sia all’altezza delle aspettative. Tantissimi i prodotti da degustare, as-saporare e acquistare direttamente: olio, vino, formaggi, sushi, champagne, cioccolato, salumi, confetture, dolci, li-quori, salse, pasta, pane, spezie e molto altro ancora. All’interno una sala è de-dicata alla ristorazione.

info: [email protected] tel. 0586 887017

» VALLE DI MADDALONI (CE) » 28-29-30 Ottobre 2011

Sagra della Mela AnnurcaXIX Edizione

La Sagra si propone come obiettivo principale quello di valorizzare un pro-dotto locale, appunto la mela Annurca, che rappresenta l’orgoglio dei produt-tori e dell’intera cittadina di Valle di Maddaloni. Ma è anche un’occasione per conosce-re ed apprezzare le bellezze naturali e architettoniche, nonché le tradizioni culturali del luogo. Concerti all’aperto, sfilate di artisti di strada e spettacoli vari fanno da cor-nice agli stand allestiti nei giorni della Sagra: naturalmente le mele Annurca, pronte da mordere, fanno bella mostra di sé in ampi cesti, ma ai turisti vie-ne proposto anche l’assaggio di squi-siti dolci preparati artigianalmente con il prezioso frutto. Sapori che non sarà facile dimenticare…

info: www.prolocovalle.ittel. 0823 336552

» MAMOIADA (NU) » dal 4 al 6 Novembre 2011

Sas Tappas ‘in Mamujada (in oc-casione di Autunno in Barbagia)

La manifestazione Sas Tappas in Ma-mujada è stata un successo già dal pri-mo anno di adesione al circuito “Autun-no in Barbagia”. Nel 2003 è nata l’idea innovativa di creare un percorso eno-gastronomico e artigianale che riprendesse la tra-dizione mamoiadina di fare “tappa” (sosta) nelle cantine e nelle case degli amici a degustare un pezzo di formag-gio, pane e un bicchiere di vino. Così è nato questo percorso nel cuore del paese, che associa da un lato la tra-dizione culinaria mamoiadina che vanta tra l’altro ricette originali e una tradi-zione dolciaria di tutto rispetto e dall’al-tro la tradizione artigianale che spazia dalla realizzazione delle maschere dei Mamuthones alla lavorazione del col-tello, dai lavori di intaglio del legno alla lavorazione del costume tradizionale e da svariate lavorazioni artistiche nate in questi ultimi anni sulla scia della mani-festazione. A completare il quadro ovviamente non

Appuntamenti da non perdere dedicati agli amanti delle manifestazioni gastronomiche, per degustare deliziosi prodotti tipici locali.

Italia golosa

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può mancare l’esibizione per le vie del centro storico dei Mamuthones e Is-sohadores che da sempre affascinano i visitatori. Da qualche anno vengono ospitate “tappas” straniere, creando così uno scambio culturale e un con-fronto con realtà diverse.

info: www.tappasinmamujada.itPro Loco Mamoiada tel. 0784 569032

» CAVOUR (TO) » dal 5 al 13 Novembre 2011

Tuttomele - 32^ edizione

Manifestazione sulla frutticoltura, ga-stronomia, turismo e artigianato locale. Vengono riconfermate le iniziative che riscuotono di anno in anno un cre-scente successo: la SETTIMANA GA-STRONOMICA della mela nei principali ristoranti di Cavour con menu intera-mente a base di mele; TUTTOMELE SELF il selfservice per una pasto velo-ce ed economico nelle due domeniche; RASSEGNE sulla frutta; i laboratori di SLOW FOOD; La grandissima produ-zione delle FRITTELLE di TUTTOME-LE™, dolci, croccanti, inimitabili…

info: www.cavour.info

» BOLOGNA » dal 16 al 20 Novembre 2011

CioccoshowLa Magia del CioccolatoVII edizione

7 come le note musicali, 7 come i Re di Roma, 7 come i nani di Biancaneve, 7

come i giorni della settimana, 7 come le meraviglie del mondo, 7 come i peccati capitali...e 7ª è l’edizione 2011 di Cioc-coshow - La magia del cioccolato!Il numero 7 è da sempre considerato un numero magico e quella di quest’anno si propone come un’edizione speciale, con tutti i presupposti per diventare la più bella edizione della manifestazione dedicata al cioccolato più attesa dell’an-no. Cioccolato e gola (uno dei 7 peccati capitali) saranno il motivo più ricorrente dell’evento che come tutti gli anni ve-drà la partecipazione dei più importanti produttori di cioccolato artigianale a li-vello nazionale ed internazionale. Anche il programma degli eventi colla-terali alla kermesse sarà arricchito da coinvolgenti novità che vi permetteran-no di partecipare attivamente all’evento.

info: www.cioccoshow.it

» GIANO DELL’UMBRIA (PG) » 26-27 Novembre 2011

Festa della Frasca

La “festa della Frasca” era una tradi-zione contadina tipica di diverse zone rurali dell’Umbria centrale, legata al periodo della raccolta e lavorazione delle olive.Una volta terminata la fase della raccol-ta si celebrava la cosiddetta “buonfini-ta”, allestendo sulle aie dei casali rurali delle feste improvvisate addobbando con piccoli doni, destinati in genere al padrone o al “caposcala” (il coordinato-re degli operai), un tralcio di olivo (chia-mato in dialetto umbro “la frasca”). Intorno alla pianta addobbata si racco-

glievano per la festa tutti i protagonisti della raccolta. Al suono degli organet-ti si ballava il “salterello”, si recitavano stornelli, accompagnati dal vino gene-roso e si degustavano i piatti semplici della cucina contadina. Per vestire l’olivo a festa si utilizzavano gli oggetti più svariati, dai nastri colorati alla frutta, caramelle e piccoli giochi per i bambini, compresi i piccoli doni per i festeggiati, come ad esempio calze o cravatte. A Giano dell’Umbria tale tra-dizione è rimasta viva fino alla fine degli anni 50.A partire dal 1996 il Comune di Giano l’ha rievocata all’interno della manife-stazione “Le Vie dell’Olio”, che si tiene ogni anno alla fine di novembre.Oggi la festa della Frasca viene rie-vocata con una sfilata che attraversa le vie del piccolo borgo medievale di Giano dell’Umbria. Un carro, tirato dai buoi, trasporta la “frasca” addobbata fino alla piazza principale del paese, accompagnata dai coglitori in abiti d’e-poca come il “guazzarone” (una sorta di tunica che veniva utilizzata per ripararsi dall’umidità, dalla nebbia e dai rigori in-vernali frequenti in epoca di raccolta) e con strumenti originali (come i rastrelli di legno e il “cojituio”) e da un gruppo folkloristico che rievoca i canti e le dan-ze della tradizione contadina umbra.In piazza del municipio si concentra tutta la festa con degustazioni gratuite della tradizionale “bruschetta” con l’olio novello e di altri prodotti tipici, come le frittelle di pane e i dolci, il tutto accom-pagnato dall’ottimo vino delle colline gianesi. La festa incomincia alle 14.30 e prosegue fino a sera.

info: www.leviedellolio.info

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» CASTEL D’ARIO (MN) » dal 7 all’11 Dicembre 2011

Festa dell’Osso

La manifestazione si propone come festa in piazza per riscoprire, in ter-mini culinari, la cultura e le tradizioni del paese. Uccidere il maiale durante il periodo invernale è ancora un ricordo vivo in buona parte della popolazione. Il maiale era ricchezza per la famiglia, significava carne dopo tanta polenta, niente veniva gettato: le ossa, il muso (con le sue sei qualità di carne), la coda, i gelatinosi nervetti, tutto veniva cotto per ore ed ore e servito fumante agli esultanti commensali.Riproporre l’usanza è ritornare a rac-contare delle radici, una storia, una cultura. La manifestazione non è par-tecipata solo da persone nostalgiche e di una certa età; forse la novità, la sem-plicità, la storia che vive nella festa la rende un momento eccezionale anche per i giovani. Un menu vecchio stile con sampet, grugnin, oreci, polenta e grepole, fagioli con le cotiche, ossi di maiale, coin, cote-chino, braciole ma anche il tradizionale risotto alla pilota e costine.

info: Pro Loco Castel d’Ario Tel. 0376 660438

gustosamente.blogspot.com

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Riaccendiamo il forno

CONTEST

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Tortino di patate viola

www.profumodizenzero.com

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Sformatini di patate in cocotte monoporzione

trattoriadamartina.blogspot.com

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Treccia di salmone in salsa di peperoni dolci

www.giordanatalamona.it

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Rondelle di zucchine impanate al forno

www.unacenaconenrica.com

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Crostatine ai mirtilli con frolla alle nocciole

tanadelconiglio.blogspot.com

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Tortine di melette selvatiche

gattoghiotto.blogspot.com

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Tortino di patate viola

Sformatini di patate in cocotte monoporzioni

Treccia di salmone in salsa di peperoni dolci

Ingredienti (per 4 cocotte da 10cm di diametro e 1 cocotte più grande da 20cm):1kg di patate tipo Bologna (o patate da purè) / 300/350g di latte / 30g di burro / 30g di parmigiano reggiano + quello per spolverare sulla superficie / noce moscata / sale, pepe / 500g di macinato misto manzo/maiale / 1 carota / 1 cipolla di tropea + 1 pezzetto di cipolla dorata / vino bianco

Tagliate le carote a piccoli dadini e tritate finemente la cipolla. Soffriggete carota e cipolla finché si saranno ammorbidite bene, poi aggiungete il macinato facendolo roso-lare bene, aggiustate di sale. Sfumate con il vino bianco e fate cuocere sgranando bene la carne. Aggiungete una spruzzata di pepe e spegnete il fuoco quando la carne sarà bene insaporita.Fate bollire le patate con la buccia e por-tatele a cottura (circa 20/30 minuti), poi lasciatele raffreddare un po’, sbucciatele e schiacciatele finemente con lo schiacciapata-te. A questo punto mettete le papate in una pentola capiente e ponetela sul fuoco basso, aggiungete, il burro e poi il latte a poco a poco mescolando di continuo finché avrete ottenuto un purè liscio, gonfio e omogeneo. In ultimo aggiungete il parmigiano, il sale, il pepe e la noce moscata. Accendete il forno e portatelo a 180° con la funzione grill.Riempite le cocotte piccole e quella più grande con uno strato di carne alto circa 1 cm, versateci il purè e livellate il bordo con una spatola o con il dorso di un cucchiaio. Spolverate la superficie degli sformatini con il parmigiano. Infornate gli sformati per circa 5 o 10 minuti, il tempo necessario perché si formi una crosticina croccante e abbru-stolita sulla superficie. Sono buoni sia caldi che freddi.

Ingredienti:500 g di patate viola / 100 g di panna mon-tata / 100 g di parmigiano / 1 uovo / sale / pepe / burro e pangrattato per infarinare lo stampo

Mettete a bollire le patate e quando saran-no morbide sbucciatele a caldo e passatele allo schiacciapatate. Fatele freddare e inta-to imburrate e passate il pangrattato negli stampini.Quando le patate saranno fredde aggiunge-te il formaggio, il sale, il pepe, l’uovo e infine la panna montata dolcemente. Mettete nel-lo stampino e cuocete in forno preriscaldato per 20 minuti a 180 gradi. Facile vero???Fate attenzione quando lo sformate perchè è molto delicato.

Ingredienti per 4 persone600 g di filetto di salmone / 200 g di pe-peroni dolci (ho usato i gialli) / 60 g di ci-polle / 1 dl di vino bianco / 100 g di panna fresca / 50 g di burro / sale, pepe bianco (io ho usato il pepe nero) q.b.

Spellate il salmone, togliendo bene tutte le lische, e tagliatelo obliquamente a fette di 1 cm, nel senso della larghezza. Con due o tre fette, formate delle trecce, che disporrete in una pirofila imburrata. Salate, pepate e bagnate con metà del vino bianco. In una pentola rosolate le cipolle, tagliate grosso-lanamente, con il burro. Aggiungete i pepe-roni puliti, lavati e tagliati a pezzi. Lasciate stufare per cinque minuti, quindi bagnate col vino restante, facendo evaporare, e pro-seguento ancora la cottura. Nel caso serva, aggiungete dell’acqua calda. A fine cottura unite la panna, il pepe, il sale e portate a ebollizione per alcuni minuti. Frullate la salsa, passatela al colino e conservatela in caldo. Ora passate alla cottura del salmo-ne che metterete in forno per 10 minuti a 180°C. Una volta pronto, potete impiattare: versate su ogni piatto della salsa di pepe-roni ed adagiatevi una treccia di salmone. Potete accompagnare con verdure cotte al vapore.

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Rondelle di zucchine impanate al forno

Crostatine ai mirtilli con frolla alle nocciole

Tortine di melette selvatiche

Lavare la zucchina e tagliarla a rondelle. In una ciotolina mischiare il pangrattato, il parmigiano, il sale e il pepe. Passare le rondelle prima nell’albume sbat-tuto e poi nel mix di pangrattato. Disporre le rondelle su una teglia ricoper-ta di cartaforno, irrorare con un fi lo d’olio e cuocere in forno a 180° fi no a quando si formerà una crosticina croccante.Servire su carta gialla o in barattolini rive-stiti di cartaforno... croccanti ma non fritte, gustose e light!

Ingredienti:150 gr di farina 00 Molino Chiavazza / 120 gr di nocciole fi nemente tritate o farina di nocciole / 70 gr di zucchero / 100 gr di burro freddo / 1 uovo / 1 cucchiaino di lievito per dolci / 300 gr circa di mirtilli (rossi e blu) / 150 gr di mar-mellata di mirtilli

Scaldate il forno a 180°C. Mischiate la farina 00 con la farina di nocciole, il lievito e lo zuc-chero. Disponete il composto a fontana e unite il burro, ben freddo da frigo, tagliato a tocchet-ti. Lavorate il tutto molto velocemente fi no ad ottenere un composto sabbioso e privo di gru-mi. Potete eventualmente semplifi care questa operazione utilizzando un robot da cucina. Ov-viamente i tempi di lavorazione devono essere molto ridotti per non surriscaldare l’impasto. A questo punto aggiungete un uovo e impastate fi no ad ottenere una palla liscia ed omogenea. Ponetela a riposare in frigorifero, all’interno di una ciotola, per almeno 30 minuti. Infarinate un piano di lavoro e stendete la pasta molto delicatamente. Essendo una frolla estrema-mente morbida sarà molto probabile che vi si rompa. In questo caso disponetela direttamen-te nello stampo, che avrete foderato con carta forno, e stendetela con cura fi no ad ottenere uno spessore omogeneo di almeno 3 mm. Una volta foderato lo stampo, bucate la pasta con i rebbi di una forchetta e fate cuocere per circa 15 minuti in forno già caldo a 180°C. Riempite quindi i gusti di pasta frolla semi cotta con i mirtilli, versateci sopra la marmellata (meglio se la fate scaldare velocemente nel caso in cui sia molto compatta). Completate con dei ritagli di pasta frolla che avrete avanzato e ponete nuovamente in forno per completare la cottura per altri 30 minuti circa o fi nchè la pasta non risulta ben cotta. Fate attenzione che non si colorisca troppo. Lasciate raffreddare e servite accompagnando con panna montata.

Far sciogliere il burro e lasciarlo raffred-dare. Mescolare la farina e il lievito, lo zuc-chero, il sale e lavorando con uno sbattito-re poco per volta le uova, il latte, la scorza di limone e il burro fuso.Imburrare gli stampini e infarinarli, in-corporare 2/3 delle melette all’impasto e distribuire il composto negli stampini. Sistemarci sopra le melette rimanenti, le mandorle e lo zucchero granellato.Infornare a 180° per 20/30 min fi nchè non saranno ben dorate, lasciare raffreddare.Scaldare la gelatina di albicocche e con un pennellino da cucina spennellare le tortine.Servire con un buon tè!

Ingredienti (dose per 1 persona; molti-plicare le dosi in base al numero degli in-vitati): 1 zucchina / 1 albume / 1 cucchaio di pangrattato / 1 cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato / sale e pepe nero /olio e.v.o.

Ingredienti:125g di burro / 1 Kg circa di melette pu-lite, tagliate in due e senza torsolino (lo sò è un lavoraccio!!!) e bagnate con un cucchiaio di succo di limone e 1 cucchiaio di zucchero di canna / la scorza grattu-giata di mezzo limone / 400g di farina / 3 cucchiaini di lievito vanigliato / 300g di zucchero / 1 pizzico di sale / 4 uova medie / 1/2 tazza di latte (circa 50 ml) / 50g di mandorle tagliate grossolanamente / zuc-chero a granella (a piacere) / gelatina di albicocca per lucidare

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fai da te:come decorare

la tavola

dallaRedazione

Chiara[lefrufrublog.blogspot.com]

Le Frufrù è un profumo di fiori, le matrioske tutte in fila, è un rossetto rosso lampone, un ricamo.Le Frufrù nasce dalla voglia di condividere idee e ispirazioni, emozioni e mood.Le Frufrù è Chiara e le cose che la circondano.Chiara è: planning, hand made e ispirazioni.

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Aiutanti creativiA CURA DI CHIARA

( lefrufrublog.blogspot.com ){ {

La mia filosofia è “poca spesa, massima resa” e quando ho dovuto pensare ad un progetto fai da te mi è stato subi-to chiaro il materiale che avrei usato: la carta! In modo particolare la carta craft, o carta pacchi che dir si voglia, è una grande risorsa per le piccole e le grandi decorazioni. Complice il suo colore caldo adatto al periodo autunnale, l’ho scelta per crea-re una ghirlanda che può diventare un

centrotavola d’effetto e che una volta finito il pranzo può decorare una pa-rete di casa. Realizzarla è davvero facile e molto eco-nomico. Tutto quello che ci servirà sarà un rotolo di carta pacchi, forbici, nastro biadesivo e qualche stuzzicadenti.

la tavola si vested’autunno!

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come fare?Dopo aver ritagliato un anello di car-tone del diametro di circa 20 cm, an-dremo a creare dei sostegni che incol-leremo sul suo fondo per permettere alla ghirlanda di acquisire profondità.Procediamo con il ritagliare le foglie dal rotolo di carta pacchi.Potrete scegliere il tipo di foglia che preferite e personalizzare così il pro-getto in base ai vostri gusti.

A questo punto con il nastro biadesivo andremo ad attaccare le foglie all’a-nello. Si possono creare diversi cen-trotavola di piccole dimensioni oppure creare una versione maxi come ho scelto di fare io.

lefrufrublog.blogspot.com

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...e con le foglie rimaste?

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Con le stesse foglie della ghirlanda ho creato il segnaposto.Semplicemente attaccando una fo-glia ad uno stuzzicadenti ed inse-rendola in un panino ecco risolto in un colpo solo il segnaposto e la “questione pane”. Potremmo ulteriormente per-

sonalizzare il segnaposto usando per ogni panino una decorazione diversa. Io mi sono sbizzarrita con le spezie:dal rosmarino alle erbe provenzali, dai semi di sesamo bianchi a quelli neri, dal sale marino grosso ai semi di pa-pavero.

IDEA UNO

lefrufrublog.blogspot.com

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Il menù trova posto sul dispencer del sale e la bottiglia è “vestita” da un salva macchia d’eccezione

e in padant con l’intera composizione.

IDEA DUE

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giro d’Italiatra formaggi

e vini

Redazione+ blogger

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giro d’Italia tra formaggi e vini

gustosamente.blogspot.com

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Mangiare & Bere SCHEDE FORMAGGI E RICETTE A CURA DI LEDA

( gustosamente.blogspot.com )

ABBINAMENTI E SCHEDE VINI A CURA DI RICCARDO ( riccardopastore.wordpress.com )

{ {

giro d’Italia tra formaggi e vini

Viaggiamo da nord a sud e selezioniamo 3 formaggi e 3 vini..

Vi presentiamo tre ricette per godere al meglio dei sapori della nostra nazione.

Tantissime potevano essere le scelte, così numerose che questa rubrica potrebbe essere infinita.

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Assaggiamo la montagnaformaggio: Taleggio DOPZona di produzione: in Lombardia nei comuni di Ber-gamo, Brescia, Como, Milano, Lodi, Pavia, Cremona; in Veneto a Treviso; in Piemonte a Novara.Lavorazione: prodotto con latte vaccino intero scaldato a 30° addizionato di lattofermento e caglio di vitello; la ca-gliata ridotta a frammenti viene sgrondata dal siero e po-sta in stampi di forma quadrata; il formaggio viene quindi posto in ambienti altamente umidi in modo che la fermen-tazione elimini il siero in eccesso; segue la salatura a secco.Stagionatura: circa 40 giorni.Caratteristiche: formaggio a pasta cruda, più morbido in prossimità della crosta, più compatto verso il centro della forma; dal sapore dolce con possibili note acidule, aro-matico con una buona sapidità, in alcune produzioni ha un sentore tartufato; la crosta è rosata, rugosa e morbida.Degustazione: perfetto come condimento per paste asciutte, gnocchi e per mantecare risotti. Ottimo da ser-vire con polenta o purè di patate. Al naturale si combina molto bene con le noci.

vino: Cantina Sociale Bergamasca - Valcalepio Bianco DOC 2010Ottenuto da uve di Pinot Bianco e Chardonnay dal 50 all’80% e da uve di Pinot Grigio per il restante. Colore giallo paglierino con riflessi verdognoli. All’olfatto risulta deciso, piacevole, persistente, caratteristico. Al palato, aroma fresco, sapido, fruttato, minerale con sentori di mandorla. Di buona struttura. Inizia delicato e piacevo-le per poi lasciare posto ad una sensazione calda, mor-bida e avvolgente. Decisamente un vino ben abbinabile a diverse pietanze, dagli antipasti, alla pasta, alle carni bianche, al pesce e in grado di equilibrare perfetta-mente il Taleggio. Ottimo come vino estivo.Gradazione alcolica: 12%Temperatura di servizio: 11-12°Costo: circa 5 € fo

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Insolita insalata con

Taleggio

Ingredienti (2 porzioni):due fette di Taleggio 1 pera williams2 coste di sedano1 piccola barbabietola precotta8 gherigli di noceolio extravergine d’olivasucco di limonesalepepe

Tagliate a cubetti la barbabietola. Mondate il sedano levandogli i fi lamenti e tagliatelo a fetti-ne. Lavate la pera e affettatela sottilmente sen-za sbucciarla. Preparate un’emulsione con sale, pepe, olio e pochissimo succo di limone. Tagliate a pezzetti le fette di Taleggio.Su un lato del piatto disponete a ventaglio le fetti-ne di pera. Al centro mettete il Taleggio e i cubetti di barbabietola. Sull’altro lato disponete le fettine di sedano.Distribuitevi sopra le noci leggermente spezzetta-te. Irrorate tutto con l’emulsione di olio e servite.

[ gustosamente.blogspot.com ]

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Profumo tuo di vacanze romaneformaggio: Pecorino Romano DOPZona di produzione: Lazio, Sardegna, provincia di Grosseto in Toscana.Lavorazione: prodotto con latte intero di pecora da alle-vamenti delle zone di produzione, innestato di caglio di agnello; il latte coagulato viene rotto in frammenti grandi quanto chicchi di riso, successivamente cotto e pressato in stampi. Le forme vengono quindi marchiate e passa-no alla salagione a secco o in salamoia.Stagionatura: minima di 5 mesi per il pecorino da ta-vola, massima di 18 mesi per formaggio da grattugia.Caratteristiche: la pasta è compatta o leggermente oc-chiata, con colore che varia dal bianco al paglierino; il sapore è aromatico e pieno ed aumenta di piccantezza con la stagionatura; la crosta di colore avorio può essere ricoperta da protettivi di colore nero.Degustazione: in magnifico contrasto con sapori dol-ci come pere o zucca, che mettono in risalto le note aromatiche del formaggio. Se servito al naturale si può accompagnare con mieli dal retrogusto amarognolo op-pure con confetture di frutta.

vino: Tenuta di Pietra Porzia - Frascati Superiore Secco DOC 2010Ottenuto da uve Malvasia di Candia - Trebbiano, Mal-vasia del Lazio, Bombino, Greco. Colore giallo paglie-rino intenso. Aroma intenso e fruttato con sentori tipici di pera matura. Sapore fresco e brioso, secco e am-mandorlato. Ottimo come aperitivo, compagno insosti-tuibile per piatti leggeri.Gradazione alcolica: 13%Temperatura di servizio: 14-15°CCosto: circa 5 €

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Spaghetti cacio e

pepe con zucca

croccante

Ingredienti (2 porzioni):180 gr di spaghetti60 gr di pecorino romanoun pezzo di zucca lungapepe nero in graniolio per friggeresale q.b.

Lessate la pasta ben al dente in acqua legger-mente salata. Sbucciate la zucca e tagliatela a fettine sottilissime. Fate scaldare una tazza di olio in un padellino e poi friggetevi le fettine di zucca fi nché diventano croccanti. Scolatele su carta da cucina per far perdere l’unto in eccesso.Scolate la pasta ma non troppo scrupolosamente, deve mantenere un po’ dell’acqua di cottura, e mettetela in una ciotola con il pecorino grattugia-to e abbondante pepe macinato fresco (sarebbe meglio pestarlo al mortaio perché si deve sentire sotto i denti). Iniziate quindi a mescolare per far sciogliere il pecorino ed amalgamarlo bene agli spaghetti. Se dovesse servire potete aggiungere ancora qual-che cucchiaio di acqua di cottura della pasta.Suddividete gli spaghetti nei piatti, disponete so-pra ogni porzione le fettine di zucca fritta e maci-nate a piacere altro pepe.

[ gustosamente.blogspot.com ]

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Stagionatura: minima di 3 mesi, massima di 12 mesi.Caratteristiche: la pasta è di colore bianco o giallo paglierino; l’odore è caratteristico di sapore dolce, gra-devole e con note delicate, tende ad insaporirsi con la stagionatura; la crosta è di colore giallo-marrone.Degustazione: ideale in abbinamento a cime di rapa, cipolle e spinaci. Merita di essere degustato anche in purezza accompagnato con pane locale.

formaggio: Ragusano DOPZona di produzione: Sicilia nella provincia di Ragusa; nella provincia di Siracusa nei comuni di Noto, Palazzolo Acreide e Rosolini.Lavorazione: prodotto esclusivamente con latte vaccino crudo intero da allevamenti che rispettano il disciplinare; il latte viene coagulato a circa 34° con caglio in pasta di agnel-lo. Dopo la spezzatura della cagliata, la massa viene pressa-ta, lasciata asciugare per circa 20 ore, poi tagliata a fette e lavorata in acqua ad elevata temperatura fino a farla filare. La pasta viene poi inserita in contenitori di legno detti “ma-stredde” che conferiranno al formaggio la caratteristica for-ma di parallelepipedo. Le forme vengono appese in coppia a sostegni di legno, in locali umidi e ventilati, a temperatura di 14-16°. Se il formaggio è destinato a lunga stagionatura, si procede alla cappatura con olio d’oliva.

vino: Feudo Principi di Butera - Deliella IGT 2006Nero d’Avola in purezza. rosso rubino brillante, ben strutturato, ampio, deciso, persistente, rotondo, spe-ziato, morbido e intenso. Sentori di cacao, chiodi di garofano, frutti rossi, liquirizia. Semplicemente divino! La maturazione (18 mesi) in tonneaux da 350 litri e in botti di rovere di Slavonia da 30 Hl. Affinamento di 12 mesi in bottiglia. Si abbina perfettamente a carni rosse e selvaggina, arrosti e formaggi stagionati. Gradazione alcolica: 13,5%Temperatura di servizio: 18°Costo: dai 30 ai 40 €

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Cipolle rosse

gratinate al Ragusano

Ingredienti (2 porzioni):4 cipolle rosse di media grandezza100 gr di formaggio Ragusano1 tuorlo d’uovo30 gr di burroun ciuffo di mentanoce moscatasale e pepe

Sbucciate le cipolle e fatele lessare il acqua leg-germente salata per circa 20 minuti. Lasciatele raffreddare, tagliate da ognuna la calotta supe-riore e svuotatele per 2/3 della polpa interna fa-cendo attenzione a non bucarle (potete aiutarvi con uno scavino).Tritate fi nemente la polpa asportata con le foglie di menta, aggiungete un pizzico di sale e pepe, una grattugiata abbondante di noce moscata e il ragusano tagliato a cubetti. Unite il tuorlo d’uovo e mescolate bene per legare il tutto. Riempite con il composto le cipolle e disponetele in un tegame da forno. Se vi è avanzato del ripie-no mettetelo sul fondo del tegame aggiungendo qualche cucchiaio di acqua.Distribuite sopra ogni cipolla qualche ciuffetto di burro e infornate a 180° per circa 20 minuti.

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il saporedei ricordi

dai blog

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Il sapore dei ricordiA CURA DI SILVIA ( www.kitchenqb.it ){ {

le mele cotogneLa mela cotogna mi ha sempre in-curiosito, non so se fu prima o dopo aver riposto il panierino di vimini so-stituito dalla cartella bianca con i cuo-ricini rossi, ma fatto sta che il lontano ricordo mi riporta indietro, nella cucina della nonna intenta a sbucciare queste strane mele dall’intenso profumo. Le avevo scrutate il giorno prima, sta-vano lì, dentro la fruttiera al centro del tavolo e avevano un aspetto così curio-so, erano sbilenche e non somigliava-no affatto alle mele che per me erano tanto familiari. Ne presi una, aveva la buccia lucida di colore giallo scuro, ma erano molto dure e pesanti, lontane dal frutto dove potevi affondare i den-ti. Così quel giorno di ottobre inoltrato, assaggiai la mia prima mela cotogna era coriacea ma molto profumata e non mi convinse per niente, tanto da non riuscirmi a spiegare come mai la nonna se le faceva sempre mettere da parte... le piacevano così tanto?“Vedi - mi diceva - servono per fare un

dolce che si chiama cotognata, un dol-ce molto buono che piace al tuo papà, si trovano solo in questo periodo. “Osservai i movimenti dolci e rotatori mentre rimestava la composta nel-la  pentola che sobbolliva, il profumo era invitante, penetrante e si sposa-va perfettamente con il rumore della pioggia che batteva sui vetri.“Non so se mi piacerà questo dolce nonna, ha un’aria da grandi” le dissi mentre intaccava al coltello dei qua-drotti. “Vedrai che ti piacerà, se ap-prezzi il profumo, pensa quando lo mangerai...”Così in quella stanza silenziosa, quel pomeriggio d’autunno, scostai l’anta della credenza e sollevai il tovagliolo di lino ricamato che copriva la cotognata ricoperta di zucchero, l’assaggiai e in un certo senso ho avuto l’impressione che quella gelatina dal caldo colore, proprio come aveva detto la nonna, mi piaceva. E, in un certo senso, non me ne separai più...

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gelatine di mele cotogne,

limone e zenzero (cotognata)

Mele cotogne 1kg / Acqua 200ml / Zucchero 600g / Limone 1 (biologico) / Radice di zenzero qb

1 . Sbucciate il limone con un pela patate privandolo della buccia possibilmente senza parti bianche, spremete il succo dell’a-grume e mettete tutto quanto da parte.

2. Prendete le mele cotogne, lavatele bene, tagliatele a metà e poi in quarti, ripulitele privandole dei semi, ma non della buccia. Ponetele dentro un tegame e aggiungete l’acqua e il succo del limone. Lasciatele andare a fi amma dolce per circa 30 minuti o fi no a quando non risultano morbide.

3. Nel frattempo frullate in un piccolo mixer da cucina, la buccia del limone con 4/5 cucchiai di zucchero, fatto questo, unite quello che avete ottenuto nel resto dello zucchero, mescolate e mettete da parte.

4. Una volta intiepidite, prendete le cotogne cotte e trasferitele in un passaverdure, passatele per ottenere la polpa. River-sate la polpa nel tegame insieme allo zucchero aromatizzato e fate cuocere, sempre a fi amma dolce, fi no a raggiungere il bollore.

5. Appena la polpa comincia a essere più consistente e il colore diventa più ambrato, potete ottenere la confettura trasferen-do il composto in dei vasetti sterilizzati.

6. Per la cotognata e le gelatine invece, continuate a mesco-lare, questa volta a fi amma vivace senza lasciare mai il te-game, tende ad attaccarsi. Appena l’impasto diventa ancora più consistente e comincia staccarsi dai bordi, la cotognata è pronta. A questo punto, unite un poco di zenzero grattugiato al momento, mescolate e trasferite tutto quanto in delle piro-fi le in precedenza bagnate, livellate e fate raffreddare.

7. Coprite con un canovaccio e fate asciugare per almeno una notte. Staccate il composto ormai solidifi cato dalla teglia e ponetelo in un tagliere, tagliatelo in piccoli rettangoli per le cotognatine e in quadretti per le geleés che passerete in una ciotola con dello zucchero semolato.

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Merendegluten free

dallaRedazione

Simonetta[glu-fri.blogspot.com]

Simonetta, milanese, una laurea in scienze politiche, molti vagabondaggi per il mondo, celiaca e golosa.Sono approdata tre anni fa Buenos Aires dove é nato il blog Glu-fri, latinizzando la parola free e contraendo il gluten. Come mi è venuta l’idea di questo nome strano, veramente non saprei dirlo. So che cercavo qualcosa che andasse bene sia in spagnolo che in italiano, le due lingue in cui è scritto il blog. Quando ho scoperto di essere celiaca ho reagito impastando pizze e pani e sperimentando strani mix farinosi, ricerco alternative facili e gustose affinché tutti possano cucinare senza glutine.

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Consigli gluten freeA CURA DI SIMONETTA

( glu-fri.blogspot.com ){ {la merenda dei piccoli

senza glutine? Si può!Iniziano le scuole, riprendono gli impe-gni extrascolastici, gli inviti tra amichetti e si ripresenta l’eterno dilemma: che cosa proporre per merenda ai bambini?La merenda è sempre stata un fonte di dubbi: le meredine fanno bene o male? Meglio il salato o il dolce? Industriali o ca-salinghe?La merenda però è un piccolo pasto im-portante, che a metà mattina e metà po-meriggio aiuta a non spiluccare costan-temente e offre una carica energetica e nutrizionale che consente di non arrivare al pranzo o alla cena affamati.Nessuno dovrebbe saltare la merenda e per i bambini intolleranti al glutine è ne-cessaria solo qualche attenzione in più.La regola generale, suggerita da dietolo-gi e nutrizionisti, è alternare, offrire varie alternative salate e dolci.Ovviamente per una merenda gluten free sono da scartare tutti i prodotti che con-

tengono glutine: panini, focacce, meren-dine, biscotti, ma attualmente ci sono in commercio, anche nei comuni supermer-cati, tantissimi snack senza glutine che possono risolvere il problema merenda soprattutto quanto si ha poco tempo per cucinare o per qualche invito improvvisa-to. La frutta è una alleata preziosa: fresca tagliata a dadini, è la merenda ideale. Se irrorata con un po’ di succo di limone per non farla annerire può essere trasportata facilmente in contenitori di plastica.La frutta secca e disidratata è un ottima fonte di energia ma non deve essere in-farinataYogurt e latte sono una buona alterna-tiva, è necessario verificare che lo yogurt con contenga glutine.Unire frutta e latte in frullati e smoothies consente di apportare vitamine e calcio oltre che gusto.E anche succhi di frutta e spremute aiu-

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tano a integrare i liquidi.Panini e tramezzini senza glutine devono es-sere farciti rigorosamente con materie pri-me senza glutine e possibilmente anche con qualche verdura come una foglia di insalata o un pomodoro che apporta umidità al pane e impedisce di asciugarsi troppo, soprattutto quando li si porta a scuola.Il cioccolato, di buona qualità e rigorosamente senza glutine, può essere un’alternativa golo-sa de energica, a patto di non esagerare.Il gelato, merenda completa soprattutto nel periodo estivo, deve essere senza glutine per cui è necessario verificare la presenza del logo gluten free per i prodotti industriali e in-formarsi sulla presenza di glutine per quelli artigianali. Ovviamente il gelato va servito in coppette di carta, di plastica o di vetro o sullo stecchino di legno. Per verificare se i prodotti non contengono glutine si può consultare il prontuario della Associazione Italiana di Celiachia.I bambini celiaci non devono assaggiare le merende degli altri bambini, soprattutto a scuola: anche se apparentemente non con-tengono glutine, le materie prime con cui sono state realizzate potrebbero averlo.Per quanto riguarda la merenda fuori casa in genere i bambini con intolleranza al glutine hanno sempre la merenda con sé, in quanto

non è sempre così facile trovare prodotti sen-za glutine da acquistare. Ma facciamo una richiesta e diamo un con-siglio alle mamme: cercate di proporre una merenda uguale per utti i bambini: celiaci e non. I bambini litigano tra loro per il colore di un bicchiere, immaginiamoci per una me-renda diversa. Anche se i bambini celiaci sono abituati a gestire la propria alimentazione, proporre la stessa golosità, oltre a essere un atto di sensibilità, semplifica a noi adulti la vita. Come scritto sopra le alternative sono tante, sane e valide per tutti, e se si hanno dubbi chiedete alle mamme dei bambini intolleranti. Ultima raccomandazione: la merenda va pre-parata in un ambiente e con utensili non con-taminati da glutine, ossia puliti e senza tracce di briciole o residui di farina o altri ingredienti che contengono questa proteina. Insomma con qualche piccola attenzione tutti possono preparare una gustosa merenda senza gluti-ne e ci sono tantissime ricette dolci e salate senza glutine da preparare in casa per essere sicuri di proporre ai nostri bambini una me-renda sana, gustosa e fatta con tutto l’amore che meritano.Noi proponiamo tre ricette che sono 3 valide alternative di merenda dolce e che tutti pos-sono realizzare facilmente: una crostatina, un petit-pots, un frutto goloso.

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Divento ancora più e diver-tente se mi decori con tanti zuccherini colorati . . . per fare merenda in allegria!

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LE RICETTE DELLA REDAZIONE

BananacaramellataIngredienti:1 banana per ogni bambino / 15 gr di burro per ogni banana / 25 gr di zucchero per ogni banana

Pelare le banane.In una padella sciogliere il burro e dorare le banane.Aggiungere lo zucchero scuotendo un po’ la padella.Quando saranno leggermente dórate servirle in un piatto. Si possono accompagnare con gelato o cioccolato.

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La natilla è un típico dolce cremoso spagnolo, compagno di merenda tradizionale.

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LE RICETTE DELLA REDAZIONE

Petit pots di natilla

Ingredienti:1 litro di latte / 5 tuorli d’uovo (a seconda delle dimen-sioni) / 150 grammi di zucchero / un pezzetto di scorza di limone / una stecca di vaniglia / 40 grammi di amido di mais (*)

Mettete il latte in una casseruola, tranne una tazza in cui sciogliere l’amido di mais. Unire al latte con la scor-za di limone, vaniglia e portare ad ebollizione.Nel frattempo in una ciotola capiente, versare i tuorli e lo zucchero, sbattere fino a che siano ben spumosi e poi incorporare il latte con l’amido di mais sciolto e mescolare bene.Quando il latte inizia a bollire, togliere dal fuoco e la-sciare un paio di minuti in infusione il limone e la vani-glia poi rimuoverli e integrare il composto con le uova nella casseruola con il latte.Rimettere sul fuoco e cuocere a fuoco lento, mescolan-do con un cucchiaio di legno fino a quando la consisten-za della crema è ispessita. A questo punto, versare la crema in piccoli vasetti, lasciare raffreddare a tempera-tura ambiente e poi conservarli in frigorifero.

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Un dolcetto classico che piace a tutti i bambini. La marmel-lata deve essere senza glutine, e se fatta in casa ovviamente è molto piú buona…

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LE RICETTE DELLA REDAZIONE

CrostatineIngredienti:250 gr di farina senza glutine (100 gr di amido di mais, 75 gr di farina di riso, 75 gr di fecola di mandioca (ta-pioca) o di patate, 5 gr di xantano) (*) / 125 gr di burro1 uovo / 80 gr di zucchero / 1 pizzico di sale / la buccia grattugiata di 1/2 limone / marmellata di pesche q.b. (*)(*) senza glutine, consultare il prontuario dell’AIC

Se non si usa una farina pronta senza glutine, prepara-re il mix di farine mescolando tutti gli ingredienti. Unire la farina, lo zucchero, la buccia di limone grattugiata e il pizzico di sale.Se si prepara la pasta frolla a mano: formare una co-rona e nel centro mettere il burro tagliato a pezzetti e l’uovo leggermente battuto, impastare velocemente gli ingredienti. Se necessario aggiungere un po’ d’acqua, pochissima, a cucchiai e formare una palla compatta. Coprirla con una pellicola e farla riposare in frigo per almeno mezz’ora. Se usate il mixer unire prima burro, zucchero, la scorza grattugiata di limone e l’uovo e poi il mix di farine con il sale. Stendere la spasta su una su-perficie leggeremente infarinata con il mix senza glutine o solo con amido di mais e con il mattarello infarinato. La pasta sarà molto friabile, quindi se si rompe si può poi ricomporre direttamente negli stampini imburrati e leggeremente infarinati con farina senza glutine o amido di mais. Mettere gli stampini in frigo. Scaldare in forno a 180 gradi e preparare la decorazione con la pasta frolla restante. Tirare fuori dal frigo gli stampini, coprire la base con la marmellata e aggiungere la de-corazione. Cuocere per 20 minuti circa.

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Nel prossimo numero{ {Piatti speziati per scaldarci nelle

fredde giornate invernali.

Il Natale arriva . . . con dolcezza!

Di che colore sarà la nostra tavola delle feste?

Bollicine e sfiziosità per festeggiare l’anno nuovo.

Confezioniamo in casa deliziosi cioccolatini.

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