Abbi Abbè, 30 giugno 2012

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Fondato nel 1998 - Direttore: Sergio Pacilio - Anno XV - N. 14 - Sabato 30 Giugno 2012 QUINDICINALE INDIPENDENTE DI GIUGLIANO E DINTORNI Distribuzione GRATUITA Questo giornale non riceve contributi economici, né da enti pubblici, né da enti privati Bimbo ucciso con un colpo di pistola LA TRAGEDIA L’arma era detenuta regolarmente dal padre: «È stato un incidente». L’uomo è stato denunciato per omicidio colposo SPORT & SOCIETÀ Anche Giugliano festeggia l’Italia Il cielo è azzurro sopra Varsavia. L’Italia annichilisce la Germania di Loew, grazie alla prova maiuscola dei suoi uomini più attesi, Balotelli, Buffon e soprattutto Pirlo, il migliore in campo, sovvertendo tutti i pronostici che vede- vano gli azzurri a quest’ora su di un aereo che facesse ritorno a casa. SERVIZI a pagina 12 e 17 SERVIZI a pagina 6-7 SERVIZIO a pagina 5 URBANISTICA Salvate 300 case dall’abbattimento Lo prevede la proposta di Giunta che riduce i vincoli cimiteriali consentendo alle famiglie di avere il condono Una tragedia, l'unica parola per descri- vere quanto accaduto giovedì scorso in via Santa Maria a Cubito. Se era evitabi- le, prevedibile, se sarà punibile saranno le indagini ad accertarlo. Per il momento il pm ha indagato per omicidio colposo An- tonio Panico, colpevole della morte del suo stesso figlio, il piccolo Francesco, 3 anni appena. Dopo ore di interrogatorio da parte dei carabinieri della compagnia di Giugliano, l'uomo, che in un primo mo- mento aveva fornito versioni vaghe e con- fuse, ha ammesso: «Custodivo la pistola sotto il letto, mio figlio è scivolato trasci- nando con se l'arma dalla quale è partito il colpo in canna». SERVIZIO a pagina 11 TRASPORTI & MOBILITÀ Accorciate le distanze con Metro e periferie È stato presentato al Comune il nuovo calendario di inter- venti che migliorerà i collegamenti sul territorio di Giugliano Prenderà avvio il 1 luglio il nuovo servizio di TPL, Traspor- to pubblico locale a Giugliano. Quattro nuove linee che vanno ad aggiungersi alle due già esi- stenti e undici nuovi mezzi, a fronte dei sette in circolazione che saranno sostituiti. Gli at- tuali e fatiscenti pullman faran- no spazio a mini bus dotati di comfort necessari quali ad esempio impianti di climatizza- zione e saranno agevoli per percorrere le vie del centro sto- rico. Grande gioia per la finale degli Europei, ma tra i tifosi si sono nascosti anche dei teppisti CRONACA Arrestata la Miciona, era lei il boss del clan Capa indiscussa, era lei che ordi- nava omicidi. Lei che incassava il piz- zo. Gestiva il traffico di droga. Raffael- la D'Alterio, conosciuta come "a micio- na", in affari era tutt'altro che tenera. Dopo aver probabilmente commissio- nato la morte del marito e boss Nicola Pianese nel 2006, la donna aveva pre- so in mano il comando dell'organizza- zione che stava già vivendo una fase di lotta interna. Viveva a Qualiano. SERVIZI a pagina 8-9-10

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Abbi Abbè, 30 giugno 2012

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Fondato nel 1998 - Direttore: Sergio Pacilio - Anno XV - N. 14 - Sabato 30 Giugno 2012

QUINDICINALE INDIPENDENTE DI GIUGLIANO E DINTORNI

Distrib

uzion

e GRA

TUITA

Questo giornale non riceve contributi economici, né da enti pubblici, né da enti privati

Bimbo ucciso con un colpo di pistolaLA TRAGEDIA

L’arma era detenuta regolarmente dal padre: «È stato unincidente». L’uomo è stato denunciato per omicidio colposo

SPORT & SOCIETÀ

Anche Giuglianofesteggia l’Italia

Il cielo è azzurro sopra Varsavia.L’Italia annichilisce la Germania diLoew, grazie alla prova maiuscola deisuoi uomini più attesi, Balotelli, Buffone soprattutto Pirlo, il migliore in campo,sovvertendo tutti i pronostici che vede-vano gli azzurri a quest’ora su di unaereo che facesse ritorno a casa.

SERVIZI a pagina 12 e17

SERVIZI a pagina 6-7

SERVIZIO a pagina 5

URBANISTICA

Salvate 300 case dall’abbattimentoLo prevede la proposta di Giunta che riduce i vincolicimiteriali consentendo alle famiglie di avere il condono

Una tragedia, l'unica parola per descri-vere quanto accaduto giovedì scorso invia Santa Maria a Cubito. Se era evitabi-le, prevedibile, se sarà punibile sarannole indagini ad accertarlo. Per il momento ilpm ha indagato per omicidio colposo An-tonio Panico, colpevole della morte delsuo stesso figlio, il piccolo Francesco, 3

anni appena. Dopo ore di interrogatorioda parte dei carabinieri della compagniadi Giugliano, l'uomo, che in un primo mo-mento aveva fornito versioni vaghe e con-fuse, ha ammesso: «Custodivo la pistolasotto il letto, mio figlio è scivolato trasci-nando con se l'arma dalla quale è partito ilcolpo in canna».

SERVIZIO a pagina 11

TRASPORTI & MOBILITÀ

Accorciate le distanze con Metro e periferieÈ stato presentato al Comune il nuovo calendario di inter-venti che migliorerà i collegamenti sul territorio di Giugliano

Prenderà avvio il 1 luglio ilnuovo servizio di TPL, Traspor-to pubblico locale a Giugliano.Quattro nuove linee che vannoad aggiungersi alle due già esi-stenti e undici nuovi mezzi, afronte dei sette in circolazioneche saranno sostituiti. Gli at-tuali e fatiscenti pullman faran-no spazio a mini bus dotati dicomfort necessari quali adesempio impianti di climatizza-zione e saranno agevoli perpercorrere le vie del centro sto-rico.

Grande gioia per la finale degliEuropei, ma tra i tifosi si sononascosti anche dei teppisti

CRONACA

Arrestata la Miciona,era lei il boss del clan

Capa indiscussa, era lei che ordi-nava omicidi. Lei che incassava il piz-zo. Gestiva il traffico di droga. Raffael-la D'Alterio, conosciuta come "a micio-na", in affari era tutt'altro che tenera.Dopo aver probabilmente commissio-nato la morte del marito e boss NicolaPianese nel 2006, la donna aveva pre-so in mano il comando dell'organizza-zione che stava già vivendo una fasedi lotta interna. Viveva a Qualiano.

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4N. 14 del 30 Giugno 2012 Attualità

Edicolé lascia spazio a prodotti made in Cina per giuglia-nesi dissanguati dalla crisi economica

Se San Giuliano fa gli occhi a mandorladi MARCO ARAGNO

L’opinione

Lo ammetto: era uno dei miei ri-fugi preferiti. Quando avevo biso-gno di placare la mia astinenza dalettura, salivo in sella al mio 125“sgarrupato” e mi tuffavo a Via Ma-rio Pirozzi. Ai piedi del vecchio li-ceo De Carlo, lungo il confine fraGiugliano e Villaricca, l’EdicoléMondadori mi annunciava con lasua inconfondibile cartellonisticaverde che c’era un ritrovo per i let-tori compulsivi, un angolo di provin-cia nel giro di venti chilometri dove

racolo a cui ho personalmente par-tecipato dal 2005 al 2011 si è dis-solto nell’incubo della crisi. I millen-ni di letteratura che appesantivanogli scaffali del locale hanno lasciatoil posto a magliette e soprabiti pro-dotti a basso costo che hanno viag-giato dentro container dall’EstremoOriente. Al posto di copertine pla-stificate, adesso alcuni manichinimi guardano sinistramente dallevetrine di quello che è diventato unnegozio di abbigliamento. I libri nonsono stati bruciati per volontà diun’entità dispotica, come accade-va in Fahrenheit 451, ma sono statisemplicemente rimpiazzati con fi-bre e tessuti sintetici per effettodelle imprevedibili leggi di mercato.

Se provo a pensarci, in questofazzoletto di periferia occidentale, icambiamenti ci hanno sempre rag-giunti di riflesso, ce li hanno impostida fuori. Come i centri commercialia ridosso dell’asse mediano, am-massati fra i vecchi campi agricoli ele baraccopoli dei rom, o il McDo-nald’s sorto lungo la circonvallazio-ne esterna, destinato ad improbabi-li automobilisti di passaggio. L’ame-ricanizzazione degli ultimi decennisi è compiuta confondendosi con i

noi drogati della lettura potevamoprocurarci i nostri trip a base di libri.Così potevo far finta per un po’ di ri-trovarmi in uno di quei luminosissi-mi bookstore del centro di Napoli odi Milano che ho sempre sognatodi avere sotto casa. I miei acidi era-no i racconti di Borges; la mia ma-rijuana i volumetti di poesia nove-centesca; la mia cocaina i saggidella Scuola di Francoforte. In quelpiccolo tempio del piacere intellet-tuale, non potevo fare a meno dionorare i riti consacrati alla librofi-lia: passeggiare fra gli scaffali,estrarre alcuni volumi, aprirli comedelle piccole bibbie, leggere qual-che frase a caso. L’overdose libre-sca durava a lungo, finché unagentile commessa non mi risve-gliava bruscamente dalla visione li-sergica per annunciarmi l’ora dellachiusura. Incalzato dalla fretta, nonmi restava che fare la mia scelta frai titoli che mi danzavano davantiagli occhi, acquistarne uno e por-tarlo a casa come una reliquia. Dageneroso devoto di solito lasciavola cassa con almeno un paio di vo-lumi acquistati. Si può dire che unpezzo di Edicolé sopravviva fra lepareti di casa mia. Quel piccolo mi-

riti autoctoni, le tradizioni semi-mil-lenarie della Madonna Della Pace, irumorosi festeggiamenti del SantoPatrono. Un puzzle culturale daicontorni incerti, che ha prodotto im-magini deformate di un post-mo-dernismo in salsa provinciale, co-me la diretta televisiva del Volodell’Angelo trasmessa dalla rete te-levisiva locale.

Ora è la crisi economica a pio-verci addosso, congiunta al sino-centrismo che sta ridisegnando gliassetti geopolitici del Pianeta. I ne-gozi a Giugliano chiudono i batten-ti, i cinesi penetrano nel tessutoeconomico locale, stipulano accor-di con la criminalità organizzata.Un flusso di cambiamenti che ti ri-trovi davanti, senza neanche ac-corgertenene, mentre passeggiper caso a via Mario Pirozzi. In ungiorno qualunque il bookstore cheaspetti di trovarti all’angolo ha pre-so la strana forma di un negozio ci-nese. Venderà abiti a basso costoai giuglianesi dissanguati dalla cri-si. Pezze al posto di libri. Questo èil prezzo del cambiamento globale.Questo lo spread fra un passatoconfuso e un presente che non ciappartiene.

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5N. 14 del 30 Giugno 2012 Attualità

Lo consentirà una proposta della giunta, che abbassa ilvincolo, da discutere nel prossimo Consiglio comunale

Case troppo vicino al cimitero?Ora si potrà sanare l’abuso edilizio

di TONIA LIMATOLA

Assetto del territorio

venti di urbanistica messi in cam-po negli ultimi mesi di mandato.Facilissimo, poi, pensare al gradi-mento del popolo degli abusivi co-me a un riscontro ellettorale. Macosa prevede la proposta di giun-ta? Poiché si esclude che l’areacimiteriale possa essere ulterior-mente ampliata (in vista ci sareb-be un progetto per una nuovaarea sulla fascia costiera), l’ammi-nistrazione comunale pensa a ri-durre il vincolo per l’edilizia daduecento a cinquanta metri di di-stanza dal cimitero. In pratica, co-sì 300 famiglie e decine di localicommerciali potrebbero diventarebeneficiari del condono e sanarel'abuso edilizio.

Per negozi e scuole private,poi, sarebbe l’occasione per otte-nere finalmente il certificato di agi-bilità. Ieri la discussione nellagiunta Pianese, e l’invio degli attiall’Asl per il parere sanitario perquestioni di igiene pubblica. Do-podichè gli atti arriveranno in di-scussione del Consiglio comunaleprima di diventare esecutivi. In-tanto, l'area cimiteriale è un can-tiere aperto. Gli operai della ditta

vincitrice dell’appalto stanno rea-lizzando il muro di cinta che inglo-berà vecchia e nuova area, con-sentendo la creazione di nuovispazi per loculi e cappelle gentili-zie. “È stato già pubblicato unbando per altre ventotto cappelle-dice Antonio Dell’Aquila, capo-gruppo Pdl e delegato sul proget-to dal sindaco Pianese - Mentrealtre venti saranno messe a ban-do entro l'anno”. Sono partiti an-che i lavori per la realizzazione diduecento nuovi loculi. Da risolve-re la questione della sicurezza:l’area cimiteriale è soggetta a con-tinui raid notturni, durante i qualivengono asportate le fioriere. Ilnuovo progetto, intanto, prevedeanche l’assegnazione di nuovispazi per i busti di marmo che, ol-tre ai sindaci, potrebbero esserededicati anche agli uomini illustri.

Case abusive vicino al cimite-ro? Potrebbero essere condonategrazie alla proposta della giuntache sarà sottoposta prossima-mente al Consiglio comunale. Ilprovvedimento è di quelli che – inpiena campagna elettorale per leprossime amministrative- faràmolto discutere e riguarda oltretrecento famiglie, in attesa dellavalutazione della loro richiesta dicondono avanzata, ovviamente,nei termini e che aspetta ancora diessere valutata positivamente. Inuna città col record degli abusiedilizi e con un carico da novantaper l’inchiesta “mattone selvag-gio” della Procura della Repubbli-ca, che nel 2008 ha portato all’ar-resto di 38 persone (tra cui 23 vigi-li urbani), pensare a salvare il sal-vabile sembra l’atteggiamentoadottato dell’amministrazione dicentrodestra. La riflessione è faci-le: gli abbattimenti sono molto co-stosi e in città restano da eseguireda anni quasi mille ordinanze disgombero e demolizione. Facileanche immaginare la coda pole-mica dell’opposizione, che si ritro-va a contestare i numerosi inter-

Diario di bordo

Dallo scrannoal busto di marmo

Essere stati eletti a furor di popolo, aver avuto almenoun avviso di garanzia, aver inaugurato un paio di opereimportanti non sono cose sufficienti per essere ricordatidalle generazioni future come politici illuminati. Come sifa, allora? C’è un altro modo per accrescere il prestigiodi un politico: è necessario che il soggetto in questione siguadagni il diritto ad avere un monumento in città. Do-ve? Magari all’ingresso del cimitero, lungo il viale albe-rato, con tanto di targa e menzione d’onore e, se va tuttobene, anche la possibilità di avere davanti ogni giornoun codazzo di pellegrini a caccia di grazie, anche damorto. Sarebbe il sogno di tutti. E così, ora che il cimiterodi via Verdi è un cantiere aperto, si pone la questione didestinare, oltre a quello per i sindaci, anche uno spazioai cosiddetti uomini illustri di Giugliano. Per tenere sottoocchio, in pratica, che anche questa città ha dato i natalia professionisti, poeti, pittori, scrittori di spessore. Qual-che presuntuoso starà facendo gli scongiuri, ma non sipreoccupi: sotto quest’etichetta potrebbe finirci chiun-que. Il criterio per l’assegnazione del diritto, infatti, è an-cora tutto da stabilire. Così davanti agli occhi del politicodi professione, si apre un nuovo scenario: per diventareimmortali, si desidera avere un busto al cimitero dellapropria città. Perché? Perché tutti sogniamo di essere ri-cordati dalle generazioni future, di non essere abbando-nati all’oblio della società in cui crediamo di aver ricoper-to un ruolo. E nella civiltà dell’immagine, si punta a resta-re presenti. Da santino elettorale a faccia di… pietrascolpita, in pratica.

t.l.

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6N. 14 del 30 Giugno 2012 Cronaca

Bimbo ucciso con un colpo di pistola,padre denunciato per omicidio colposo aggravato

Una tragedia, l'unica parola perdescrivere quanto accaduto gio-vedì scorso in via Santa Maria aCubito. Se era evitabile, prevedi-bile, se sarà punibile saranno leindagini ad accertarlo. Per il mo-mento il pm ha indagato per omici-dio colposo Antonio Panico, col-pevole della morte del suo stessofiglio, il piccolo Francesco, 3 anniappena.

Dopo ore di interrogatorio daparte dei carabinieri della compa-gnia di Giugliano, l'uomo, che inun primo momento aveva fornitoversioni vaghe e confuse, ha am-messo: «Custodivo la pistola sot-to il letto, mio figlio è scivolato tra-scinando con se l'arma dalla qualeè partito il colpo in canna». Colpoche ha attraversato il corpicino diFrancesco danneggiandogli mil-za, fegato e pancreas. Disperatama inutile la corsa in ospedale, ilSan Giuliano dove Francesco è

di MONICA D’AMBROSIO L’uomo si difende: «Avevo la pistola vicino a me per pro-teggere la mia famiglia dai ladri»

morto pochi minuti dopo l'arrivo,poco prima delle 8. È orrore per igenitori di quella innocente crea-

tura e per la sorellina di poco piùgrande. I riflettori della stampa na-zionale puntano per tutta la gior-nata sugli sviluppi della vicenda acaccia del responsabile. Una mor-te assurda e per molti, evitabilequasi che quell'uomo, padre daalmeno sei anni, da tutti descrittocome attento e premuroso, inun'afosa mattina di fine giugnopotesse prevedibilmente trasfor-marsi in un infanticida. Di sicurodiscutibile il fatto che in casa i ca-rabinieri gli abbiano trovato duearmi (regolarmente detenute),certamente biasimabile il fatto chenon le custodisse come legge pre-scrive, ma queste sono le unichecolpe che l'uomo dovrebbe paga-re, per le altre, laddove ve ne fis-sero, di sicuro sta già pagando co-me padre e marito della donnache da oltre un anno usciva da ca-sa ogni giorno per assicurare untetto ed un piatto alla sua famiglia,da quando cioè il marito avevaperso il suo lavoro da idraulico. In-somma una situazione difficile dagiovedì aggravata da una terribiletragedia che ha sconvolto un'inte-ra città e riaperto il dibattito sulle

Regna un silenzio commovente in via San-ta Maria a Cubito. Nessuno si esprime sulla vi-cenda di giovedì mattina, dove è un innocentedi tre anni a perdere la vita. Poche le attivitàcommerciali site sulla strada che collega lazona industriale con il centro cittadino. Occhilucidi per i meccanici dell’officina che, dalleprime ore del mattino, hanno vissuto il dram-ma di chi Francesco lo conosceva. «Un bam-bino vivace - dice un giovane che lavora nellostabilimento - Molto spesso giocava all’internodel cortile del nostro esercizio. Giuseppe Pa-nico è una persona dal cuore buono, seguivail suo figliolo passo dopo passo, così come so-lo un padre innamorato di suo figlio può e safare». A causa dei singhiozzi l’altro meccaniconon riesce a pronunciarsi in nessun commen-to ed tra le lacrime dice: «So solo che France-sco non lo vedrò più gironzolare qui con la suatenerezza ed allegria».

La tragedia si è consumata al primo pianodella palazzina dove c’è lo stabilimento. Nes-sun vicino di casa a commentare. Un desertonell’isolato che sorge a pochi passi dal centrocommerciale Auchan e neppure il caldo estivofa aprire le finestre delle abitazioni limitrofe.Accanto all’edificio c’è un autosalone, manessuno conosce bene la famiglia Panico.«Sicuramente è un atto di leggerezza - dichia-ra il proprietario di un’attività collocata pocopiù avanti all’abitazione - Non si è trattata dipura fatalità, perché quando si è in possessodi un’arma, si deve essere certi di non provo-care danni a nessuno. Alcune distrazioni, nonperdonano. Anche io sono padre. Immaginocome possa sentirsi adesso l’uomo, ma il sen-

Il reportage

Incredulità e sgomento nel quartiere perifericodi via Santa Maria a CubitoSulla vicenda si registrano gli interventi dei parroci e della gente co-mune. Nessuno si sente di giudicare il papà del piccolo

so di colpa non riporterà in vita quell’angelo disoli tre anni». Tanta la rabbia nelle parole delgestore di un altro esercizio commerciale.«Non voglio esprimere giudizi su persone chenon conosco, ma nessuna anima innocentepuò perdere la vita in questo modo. Adesso lagiustizia dovrà fare il suo corso e punire la ne-gligenza di chi è coinvolto in una tale trage-dia».

La famiglia Panico non è molto conosciutain quella zona. Secondo alcuni testimoni pareche, l’abitazione in cui vivono da anni, nonfosse di loro proprietà, molto probabilmentedel sindaco di Qualiano. «Salvatore Onofaro -dice un signore - sicuramente ha coscienza dimettere in casa propria delle brave persone.Quindi non credo che Giuseppe Panico sia ungenitore scellerato».

La notizia ha scosso tutta la città. «È undramma enorme che sconvolge la famiglia -dice il sindaco Giovanni Pianese - È certa-mente un fatto accidentale, ma anche di leg-gerezza. Credo che Giuseppe Panico nonavesse alcuna intenzione di danneggiare suofiglio. La norma dice che qualsiasi tipo di armavada tenuta smontata e in cassetta, in sicu-rezza. Tale superficialità ha determinato unatragedia che, purtroppo, avrà nel tempo riper-cussioni psicologiche sui genitori».

«Non è giusto che per la superficialità degliadulti ci rimetta l’innocenza dei bambini - dicepadre Tommaso D’ausilio della Chiesa di SanPio X - Francesco non doveva andare via inquesto modo, ma il padre celeste lo ha già ac-colto tra le sue braccia».

Barbara Donisi

facili concessioni di porti d'arma,specie in un territorio giungla, do-ve spesso l'unica giustizia assicu-rata è quella che ci facciamo dasoli. Anche l' indagato aveva timi-damente provato a spiegare:«Avevo la pistola vicino perché re-centemente bande criminali han-no rapinato fin dentro casa, alcu-ne famiglie in zona».

La tragedia

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7N. 14 del 30 Giugno 2012 Attualità

La tragedia si è consumata in un’area soggetta a sac-cheggi, rapine e furti. Il racconto dei residenti

Quartiere di frontiera al confine con Qualiano,tra degrado ambientale e campi rom abusivi

di BARBARA DONISI

Il contesto sociale

Una zona degradata e abban-donata quella dove sorge la palaz-zina dove vive la famiglia Panico.Un luogo sotto il tiro di atti delin-

quenziali. Un’area soggetta a sac-cheggi, rapine, furti di extracomu-nitari, ma soprattutto di Rom stan-

ziati nei dintorni. «Hanno trovatol’America - dice un commericantedi via Santa Maria a Cubito – Nonhanno capito che qui siamo a Giu-gliano. Ci circondano e, oltre ildanno, pure la beffa! Non solo vi-vono qui, ma ci rovinano! Molti dinoi se li trovano nelle proprie abi-tazioni! È paradossale accusarequanti, per sicurezza, si dotano dipistole e le custodiscono in casa».La paura, il timore di difendere lapropria famiglia, avrebbe portatoGiuseppe Panico a conservareuna pistola. «L’ansia di dormirecon un’arma carica a portata dimano - dice un giovane che cono-sce bene quei luoghi - potrebbeessere dettata dal timore di viveredei pericoli quotidiani. La poca si-curezza delle autorità competenti,forse, porta a tutelarsi in manieraautonoma. Ricordo che circa quin-dici giorni fa - continua il ragazzo -sono state ritrovate armi, muni -zioni illegali e banconote contraf-fatte.

Un totale di 150mila euro, na-scosti in un casolare abbandona-to, a metà tra l’area del mercatoortofrutticolo e la palazzina doveviveva il bambino con la sua fami-

glia. In questa zona manca ogniforma di controllo e vigilanza».Lungo via Santa Maria a Cubito siregistrano quotidianamente roghitossici, incendi di automobili. Chipercorre l’Asse Mediano o la Cir-cumvallazione esterna si accorgedella trascuratezza. «Si vedonosempre i fumi neri - dice un giova-ne che lavora in quella zona - ven-gono bruciati rifiuti nel Parco Com-merciale Auchan, dove c’è uncampo rom, sia nei pressi del mer-cato ortofrutticolo o ancora nel Po-lo industriale Asi». E mentre il cie-lo si colora di grigio e nero a causadelle esalazioni tossiche, altriscempi vengono compiuti dai co-siddetti “mercatari” dell’usato.Ogni domenica dalle sei del matti-no in poi, parte la caccia all’affare,ma secondo alcuni giuglianesi, ilmercato delle pulci, che raccoglieun notevole numero di persone,attirerebbe solo per l’affare dell’il-lecito. Il tutto si colloca ancora unavolta nei pressi dell’abitazione del-la famiglia Panico. «Qui non solorespiriamo sostanze dannose -di-ce una signora - ma vediamo com-piere sotto i nostri occhi ogni for-ma di azione amorale».

«Nessuno può puntare il dito la preoccupa-zione ora è che ci si impegni ed unisca per lasua ripresa. Ecco perché credo sia fondamen-tale il sostegno di esperti»

Ancora chiuse le finestre dell’abitazione dicasa del piccolo Francesco. Sono aperte, inve-ce, le serrande dell’officina meccanica, dovenessuno pare, però, avvicinarsi. Sembra che cisiano persino pochi automobilisti a percorrerela strada. Intorno tutto sembra deserto. Intan-to, la città di Giugliano si stringe al dolore deiconiugi Panico. Giuseppe è giuglianese, eppu-re, in pochi lo conoscono. «Una famiglia riser-vata – dice il commerciante di un’attività pocodistante dall’abitazione – Tutti i buoni genitori,consapevoli del proprio ruolo di tutori, fannosacrifici per assicurare il meglio ai propri figli».

«Anche loro li facevano - dichiara un altroesercente - e forse, il signor Panico, attraver-sava un periodo particolare. Aveva perso il la-voro, ma aiutava sua moglie, spesso fuori perturni, perché in qualche modo l’affitto e le bol-lette dovevano essere pagate. Eviterei diesprimere giudizi contro qualcuno che dona sestesso per l’amore della propria famiglia».

Dolore nella parrocchia Stella Maris

I fedeli pregano per la famigliadistrutta dal drammatico luttoI funerali si svolgeranno presso la parrocchia di Ponte Riccio,probabilmente sabato

Qualcuno in città considera la triste vicendacome pura fatalità, altri, invece, non si asten-gono da pesanti accuse nei confronti di un uo-mo, padre e marito, distrutto dal dolore. «Leg-gerezza e superficialità. Poco senso di respon-sabilità – dichiarano alcuni anziani del centrostorico – Un papà non può avere in casa unapistola e lasciarla incustodita».

Ma le armi non erano una passione per Giu-seppe Panico. «Aveva alcune fobie e molte an-sie» - dicono alcuni. La zona in cui abita, non ètra le migliori della città. La palazzina è ubicatanon molto lontano dai campi Rom. Un rischiocostante per i residenti del posto. Paura, ten-sioni e, forse, una estrema sensibilità avrebbe-ro portato, l’uomo al possesso di quell’arma,che ha causato la morte «dell’angelo bianco»,così come lo chiama qualcuno.

Conforto e vicinanza alla famiglia da partedelle comunità religiose dell’intera città. In pre-ghiera tutti i devoti. Molto probabilmente il fu-nerale sarà celebrato sabato presso la parroc-chia di San Matteo Apostolo “Stella Maris”, fre-quentata dai coniugi. Nel pomeriggio di ve-nerdì, Don Luigi Pugliese li avrebbe incontrati.«Adesso Giuseppe vivrà con un senso di colpaindefinito. E, purtroppo, questo tormento lo ac-compagnerà, per tutta la vita. Nessuna parolaumana può aiutare a sollevare chi vive una tra-gedia come quella dei Panico – dice il sacerdo-te – La preghiera è la fede sono le uniche armi.Il gesto di distrazione o leggerezza, così comedicono in giro, non è in ogni caso giudicabile.Nessuno può puntare il dito. Dio non giudica,non vedo perché dovrebbe farlo l’uomo. A livel-lo psicologico Giuseppe è una persona distrut-ta, e la preoccupazione ora è che ci si impegnied unisca per la sua ripresa. Ecco perché cre-do sia fondamentale il sostegno di esperti».

Giuliano Russo

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8N. 14 del 30 Giugno 2012 Cronaca

di MONICA D’AMBROSIO

Maxioperazione dei carabinieri a Qualiano. Presa la boss e i suoi fedelissimi. Disarticolato un intero clan

D'Alterio contrapposti ai De Rosa.E lei è stata anche la punta di dia-mante dei 66 arresti effettuati daicarabinieri del gruppo di Castellodi Cisterna in provincia di Napoli.D'Alterio gestiva un vero e proprioimpero. Nell'operazione sono statisequestrati beni per 10 milioni dieuro: sette società, otto apparta-menti, 87 tra auto e moto e 35 con-to correnti bancari. Nelle paginedell'ordinanza di custodia cautela-re spunta anche una Ferrari 360Modena con tanto di targa d'oroche la figlia di Raffaella, Costanza,aveva regalato al fidanzato. Co-stanza Pianese però, non si limita-va solo a spendere i soldi che arri-vavano dalle attività del clan. Se-

Lusso smodato e violenza senza limiti: la lady camorra decideva di vita o morte,

Arresti e sequestri, la Dda scrive la fine

Capa indiscussa, era lei che or-dinava omicidi. Lei che incassavail pizzo. Gestiva il traffico di droga.Raffaella D'Alterio, conosciuta co-me "a miciona", in affari era tutt'al-tro che tenera. Dopo aver proba-bilmente commissionato la mortedel marito e boss Nicola Pianesenel 2006, la donna aveva preso inmano il comando dell'organizza-zione che stava già vivendo unafase di lotta interna. Lei, 50 anni,con al fianco la convivente Fortu-na Iovinelli, detta "a masculona",ha condotto la guerra che negli ul-timi due anni ha visto i Pianese-

L’agguato alla Miciona

È un collaboratore di giustizia, uno deiresponsabili dell’omicidio Landi, RosarioSolmonte a spiegare ai pm chi è RaffaellaD’Alterio.

A Muciona è considerata a Qualianocome il boss insieme al fratello Bruno, è lavedova di NICOLA O MUSSUTO, il cuiomicidio è stato commissionato da lei. È lamadre di Nicola detto NICOLINO, ha an-che una figlia di cui non ricordo il nome. Ilfratello Bruno è stato denunziato da CiroPIANESE insieme ad altri cinque o seiesponenti del loro clan, ossia il clan PIA-NESE.

Poi Solmonte parla della decisione diammazzarla.

All’inizio essendo una donna Gennaro eCiro avevano paura che il figlio della Mu-ciona potesse vendicarsi facendo ammaz-zare o la moglie di Paride De ROSA o lamoglie o i figli di Gennaro; in seguito si con-vinsero a fare questo omicidio perché erala muciona quella che aveva i soldi e quindibisognava uccidere lei. Gennaro michiamò e mi disse che avevano preso ladecisione di uccidere la muciona e cheavevano avuto l’ok anche dal carcere cioèda Paride De Rosa.

Poi il collaboratore racconta l’episo-dio dell’agguato contro la boss

...Decidemmo che Ciro, Peppe e Salva-tore avrebbero fatto da specchietti e preci-samente decidemmo che Salvatore si sa-rebbe posizionato vicino alle palazzine os-sia nei pressi della abitazione della Mucio-na, anche perché la moglie di Barbetta fa-ceva le pulizia dalla muciona e quindi lasua presenza non avrebbe insospettito, Ci-ro invece sarebbe andato in giro per Qua-liano a controllare la presenza delle forzedell’ordine facendo una specie di ronda,mentre Peppe si sarebbe dovuto posizio-nare vicino al supermercato di Iannone.Loro fecero lo specchietto secondo questoschema per tre o quattro giorni però noinon riuscimmo ad intervenire con le loro

Le intercettazioni

Sei anni di reggenza tra estorsioni, complotti e agguatiNell’ordinanza di carcerazione alcuni episodi fondamentali per ricostruire ruoli e alleanze all’interno della pericolosa cosca qualianese

segnalazioni perché eravamo a casa diGennaro ad attendere il segnale ed impie-gammo troppo tempo per intervenire; dopoqualche giorno cambiammo organizzazio-ne perché Peppe ci propose di posizionar-ci armati a casa sua, in modo da essere piùvicini per intervenire… Intorno alle ore 13,13 e 30 Ciro mi chiamò sul telefono cellula-re che avevamo comprato per quella occa-sione e mi fece capire che aveva localizza-to la Muciona e potevamo intervenire. Inparticolare ricordo che mi disse che stavafacendo la spesa in macelleria, facendomicapire che si trovava nella macelleria chesi trova di fronte a dove abita la muciona emi disse anche che c’era la panda neradella Muciona. Io presi immediatamente lamitraglietta mi misi il cappuccio del giubbi-no in testa e Salvatore il casco nero inte-grale ed una pistola cal. 9x21 e partimmosubito.

Salvatore dallo specchietto vide la Mu-ciona e me la indicò, io gli dissi di andarleaddosso con il motorino ma lui si fermò difronte a lei. Mentre lei stava aprendo laportiera della macchina per entrare io alzaila mitraglietta e sparai ma non uscì la raffi-ca ma solo colpi singoli, il primo andò drittonel muro, e lei fuggì verso sinistra, io conti-nuai a sparare altri colpi credo almeno sei,uno dei quali credo l’ha attinta alla spalla.Lei si rifugiò in un negozio vicino e noiscappammo, ricordo che io dissi a Salvato-re di avvicinarsi a lei in modo da poterecontinuare a sparare ma Salvatore preferìscappare.

I figli del boss

Insieme alla madre, un ruolo di prim’or-dine nel clan ce l’aveva anche Nicola o Pic-cirillo, figlio del defunto boss e la sorellaCostanza. Uno stralcio delle loro conver-sazioni telefoniche è fondamentale per ca-pire quale fosse la gestione del patrimoniofamiliare da parte dei figli di “O Mussuto”.

In particolare, da una telefonata emer-ge che Pianese Costanza ha litigato con lamadre, D’Alterio Raffaela, in quanto ella èstata in viaggio con il suo fidanzato, Musel-

la Eduardo, ed ha speso moltissimi soldicomprandosi addirittura una pelliccia di vi-sone griffata “Jo Galiani”. Alle doglianze diD’Alterio Raffaela nei confronti della figliaCostanza si associa anche Nicola Pianeseil quale contesta alla sorella il fatto di spen-dere molti soldi ed è sintomatica la sua fra-se esternata alla fidanzata Fabiana parlan-do della sorella Costanza ed anche deglialtri componenti della famiglia, che confer-ma come questi ultimi vivano esclusiva-mente di proventi illeciti; infatti Pianese Ni-cola Raffaele dice testualmente: “…menomale che io non spendo come loro, altri-menti in tre giorni dovrei andare a lavo-rare qua…”.

In questa stessa telefonata Pianese Ni-cola, discorrendo con la fidanzata Fabianasempre del tenore di vita tenuto dalla sorel-la Costanza, dice che quest’ultima, in oc-casione del compleanno del fidanzato(Musella Edoardo), gli ha regalato una Fer-rari 360 Modena, spendendo € 3.500 pertargarla proprio con il numero che indica ilmodello della macchina e che ha chiesto alui il favore di interessarsi per il ritiro dellastessa presso il concessionario l’indomanimattina. Pianese Nicola manifesta a Fa-biana la sua disapprovazione per questoregalo, precisando che, a seguito dellacontestazione fatta alla sorella Costanza,evidentemente per il valore del regalo, Co-stanza testualmente gli ha risposto: “nonti preoccupare” …omissis… “si vedeche babbo mi ha rimasto bene (ndr. in-tende economicamente)”, facendo chia-ramente riferimento ai proventi illeciti rea-lizzati dal defunto padre, Pianese Nicola“o’ mussut’”, nel periodo in cui lo stesso eraa capo del clan “Pianese”.

“Un regalo per i carcerati”

Fondamentali ai fini della costruzionedell’impianto accusatorio, una serie di te-stimonianza rese da alcune delle numero-se vittime delle estorsioni da parte degli af-filiati al clan.

Da quando sono presente io al negozio,queste persone si sono presentate un paio

di volte a chiedere i soldi, in particolarechiedevano un regalo per i carcerati, taleepisodio è avvenuto circa due tre anni fa,ricordo che il periodo era prima della mortedi Armanduccio o scarpariello. Ricordo chevennero ragazzi giovani e sempre diversitra loro che chiedevano un contributo per icarcerati non indicavano per quale clan ve-nivano. Tali richieste sono iniziate dopo lamorte di Nicola Pianese o Mussut, prima diallora non avevo avuto mai nessuna richie-sta. In particolare nel periodo delle festenatalizie del 2006, si presentarono da mealcune persone, le quali mi invitarono aduscire fuori dal negozio e mi portarono nel-la traversa adiacente al mio negozio le per-sone mi dissero che da quel momento inpoi dovevo pagare a mò di estorsione trerate l’anno, però chiedevano una sommatre volte l’anno sui tre negozi che avevamosu Qualiano. Riferì loro che se era così erameglio che chiudevo il negozio. Nello stes-so periodo, vennero da me delle persone ariscuotere i soldi e diedi loro, la somma €500,00, quei soldi mi furono mandati indie-tro e mi dissero che potevo comprarmi lesigarette con quei soldi. Quindi per staretranquillo il giorno dopo gli mandai 1000,00€ . Tale scambio avvenne in questo modo,arrivò un ragazzo davanti al mio negoziosu uno scooter e mi disse “HAI QUALCO-SA PER ME” ed io gli diedi la somma di €1000,00. Successivamente non ho più pa-gato, ma l’estorsione mi è stata comunquefatta in quanto venivano presso il mio ne-gozio e acquistavano merce pretendendouno sconto che si aggirava intorno al 40%.Tale sconto veniva da me fatto immediata-mente per stare tranquillo, quindi alla fineera comunque un’estorsione. Al mio nego-zio venivano tutti quelli del clan di Qualia-no, tra questi in particolare, le figlie delMussuto Caterina e Costanza e la moglie,poi Armanduccio ’o scarpariello, e l’amicadella Muciona chiamata la mascuolonache veniva insieme alla Muciuona. A questiho venduto vestiti sotto costo a mo di estor-sione, in poche parole per stare tranquillo enon pagare l’estorsione sui tre negozi cheavevo a Qualiano.

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9N. 14 del 30 Giugno 2012Cronaca

alleanze e strategie

della storia del clan Pianese In sei anni la scalata ai vertici della cosca edil controllo degli affari tra estorsioni, trafficidi droga e omicidi

Ordinò la morte del maritoper assumerne il ruolo di bossDurante la carcerazione di Nicola Pianese,a Miciona si alleò col suo amante pianifi-cando l’omicidio del coniuge

Durante la detenzione del marito, si alleò col braccio de-stro di questi che divenne il suo amante e col quale pia-nificò l’eliminazione del coniuge e l’ascesa ai vertici del-la potente famiglia criminale che, col placet dei Mallar-do, i cugini alleati di Giugliano, gestiva il traffico delleestorsioni e l’affare droga a Qualiano. Nel 2006 NicolaPianese detto “o Mussuto” viene ammazzato, mesi do-po però morirà sotto una raffica di proiettili anche il pre-sunto amante della vedova Pianese, Pasquale Russo,assassinato in seno alla mattanza criminale che scaturìdalla morte del boss. Nel giro di appena due anni Raf-faella D’Alterio, era riuscita ad ascendere ai vertici delclan ribattezzato col suo cognome, e, negli ultimi dueanni, grazie anche alla disarticolazione della fazione av-versa alla sua, quella capeggiata dai fedelissimi del de-funto boss, a riprendere il controllo delle attività illecitesul territorio. Lady camorra a Qualiano secondo l’anti-mafia napoletana, dettava regole, scriveva sentenze dimorte, stilava l’elenco delle vittime delle attività estorsi-ve, ordinava esecuzioni, vendette, gestiva gli affari as-sieme ai suoi più stretti congiunti, il fratello ed i tre figli,finiti in carcere con lei durante il blitz di ieri. Ci sono volu-ti anni prima di arrivare a scrivere l’ultima pagina dellastoria di un clan che aveva saputo stringere alleanzestrategiche e ritagliarsi un ruolo di prim’ordine nel nove-ro delle famiglie criminali che tengono sotto tiro l’area anord di Napoli. Prima dell’ultima operazione l’astuziadella boss e la fitta rete di protezioni di cui godeva, ave-vano ostacolato l’attività degli inquirenti tanto che Raf-faella D’Alterio, da anni reggente riconosciuta del clan,prima dell’arresto di pochi giorni fa aveva una fedina pe-nale macchiata solo da una piccola accusa di furtod’energia elettrica. Con lei in galera anche i figli, eredied aspiranti legittimi alla carica di boss ma protagonistiassieme alla madre dell’epilogo di una storia di camorranata come appendice di quella del clan Mallardo di Giu-gliano, clan che potrebbe ora star guardando a quel cheè appena accaduto nel vicino comune di Qualiano easpirando a riconquistare il controllo del territorio appe-na liberato dalla potente e alleata boss.

condo gli investigatori, era lei a oc-cuparsi in prima persona delleestorsioni, ritirando il denaro negliesercizi commerciali. Tutto giravaintorno a mamma e figlia, solo loropotevano decidere chi doveva vi-vere e chi doveva morire, e sce-glievano con chi e quando fare af-fari. Sicuri alleati da sempre se-condo le indagini della DirezioneDistrettuale Antimafia di Napoli,erano i "Mallardo" di Giugliano e i"Bidognetti" e "Schiavone" di Ca-sal di Principe. I 66 arrestati sonoora tutti accusati di associazionecamorristica e a delinquere, spac-cio di droga, estorsione, detenzio-ne illegale di armi, ricettazione espendita di banconote false.

Un paese di commercianti e piccoli imprenditori,un comune cuscinetto tra la Giugliano dei Mallardo ela provincia casertana, feudo dei Casalesi di France-sco Bidognetti. Un angolo di provincia dove ogni atti-vità illecita è sempre stata gestita da un capo, unicoed indiscusso fino al suo arresto e poi omicidio: Nico-la Pianese detto “O mussuto”, morì nel settembre del2006, pochi mesi dopo la sua scarcerazione. Avevascontato una condanna per gioco d’azzardo, armi,droga, ma mentre pagava il suo contro alla giustizia,fuori dal carcere il suo più intimo e fedele alleato, as-sieme alla moglie, madre dei suoi tre figli, ne pianifi-cava la morte. Un’ipotesi investigativa dalla qualeprende spunto l’intera indagine sulla stagione di san-gue inaugurata dalla morte del boss. Il clan decapita-to, era oramai un clan diviso in due fazioni. Da un lato,la vedova ed il suo amante, dall’altro gli uomini rimastifedeli a Nicola Pianese, guidati da Paride De Rosa, asua volta con mire egemoniche.

La risposta all’omicidio del boss, fu l’esecuzioneplateale del suo traditore. Pasquale Russo fu il se-condo a morire. Seguirono in un botta e rispostacruento e spietato, ferimenti, agguati, latitanze. A mo-rire sotto i colpi del fuoco rivale, Carmine Starace, An-tonio Sarappa. Poi ancora spedizioni, arresti e penti-menti. I carabinieri, quelli del gruppo di Castello di Ci-sterna e i colleghi della compagnia di Giugliano, nonhanno mai abbassato la guardia eseguendo oltre 50

arresti tra il 2006 ed il 2011. Ma la faida non si è maifermata con agguati pianificati, alcuni riusciti altri in-vece clamorosamente falliti. Fallì ad esempio, sul fini-re del 2008 quello a Fortuna Iovinella, intima amicadella boss. Dei sicari spararono ferendo la donna alvolto senza per questo ucciderla. Poche settimanedopo, il commando della fazione De Rosa, tornò inazione, ma stavolta per ammazzare proprio lady ca-morra.

Un agguato studiato nei dettagli, ma anche in que-sti caso fallito, i proiettili esplosi contro la reggente laferirono solo di striscio. Una spedizione che inasprìulteriormente i rapporti e le ostilità tra fazioni.

A farne le spese la più giovane ma anche ultimavittima della mattanza, Stefano Falco, assassinatonel marzo del 2009 da chi riteneva che il giovaneavesse tradito la frangia d’appartenenza, quella chelo aveva avviato alla carriera criminale, per allearsicon la vedova Pianese. Qualche settimana fa con-danne esemplari sono state inflitte ai mandanti edesecutori di quell’omicidio che fu l’ultimo prima cheRaffaella D’Alterio rimanesse sola alla guida degli af-fari illeciti sul territorio d’origine, almeno fino all’opera-zione di ieri con la quale le forze inquirenti hanno di-sarticolato il clan che intanto aveva rinsaldato affari ealleanze su un territorio povero di difese e liberato so-lo grazie al lavoro delle forze inquirenti con le qualimai nessuna vittima ha in questi anni collaborato.

Fino al 2006 unico reggente era stato Nicola Pianese, poi l’omicidio della primula rossae la stagione di sangue

Dalla morte del boss fino agli ultimi arresti:la storia di un clan costola dei MallardoLady camorra si era ripresa il territorio dopo la disarticolazione ad opera deicarabinieri della fazione avversa

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10N. 14 del 30 Giugno 2012 Cronaca

Colpo alla malavita organizza-ta. È finita in galera Raffaella D’Al-terio, meglio conosciuta come “laMiciona”, che reggeva, secondogli inquirenti, il clan Pianese dal -l’omicidio del marito, detto “ ‘OMussuto”, risalente al 14 settem-bre del 2006. L’operazione si èsvolta all’alba, quando la donnanella sua abitazione di via Di Vitto-rio è stata colta di sorpresa dai Ca-rabinieri del Gruppo Castello di Ci-sterna, sotto la direzione del capi-tano Piroddi della Compagnia diGiugliano. In manette con lei sonofiniti anche sua figlia CostanzaPianese e un suo vicino Ciro DeCarlo, assieme a 66 affiliati. Estor-sioni, associazione a delinquere,reati di armi e usura i capi di accu-sa contro la donna che fino ad ogginon era mai finita in galera. Sonostati sottoposti a sequestro beniimmobili (il bar Giotto in via Cam-pana, concessionarie di auto, su-permercati, abitazioni e un autola-vaggio), per un valore che si aggi-ra attorno ai 40 milioni di euro.Raffaella D’Alterio rimase ferita al-la spalla da alcuni colpi di pistolaesplosi contro di lei da sicari chevolevano ucciderla, il 17 febbraiodel 2009, mentre si trovava in viaDi Vittorio alla guida della propriavettura, una fiat Panda, a pochi

Scacco alla camorra

Arrestata Raffaella D’Alterio reggente del clan Pianese

La “Miciona” finisce in gabbiadi ANTONIO D’ANGELO

passi dalla sua abitazione. Miraco-losamente, Raffaella D’Alterio, su -bì solo danni lievi: fu condotta al-l'ospedale San Giuliano di Giuglia-no. Almeno uno dei proiettili spa-rati dai killer la centrarono allaspalla destra. Se la cavò con 15giorni di prognosi. I killer che agiro-no travisati da caschi integrali, inpieno stile camorristico, aprirono ilfuoco a distanza ravvicinata. Il luo-go è lo stesso dove l’8 novembredel 2006 venne freddato da sicarinascosti in una pseudo-autoam-bulanza “ ‘o cartunaro”, alias Pa-squale Russo. “Hanno arrestato lamoglie del mussuto”. Questa lanotizia, che dalle prime ore delmattino ha svegliato Qualiano, fa-cendo il giro dell’intera cittadina.L’arresto di Raffaella D’Alterio e diun nutrito gruppo di fiancheggiato-ri, era attesa già da tempo. Il clan,infatti, si stava ricomponendo do-po le vicende degli ultimi tempi chelo hanno visto attaccato dall’alaappartenente a Paride De Rosa edecimato da omicidi e arresti. Ne-gli ultimi tempi però qualcosa sta-va cambiando. Grazie alla droga eal racket, lo sparuto gruppo di re-duci, si stava ricomponendo, as-soldando nuova manovalanza efacendo crescere il clan, tanto daincutere timore nei confronti dellacittadina.

Le tappe della faida

Tutto nasce nel 2006 con l’omi-cidio del boss Nicola Pianese. Erail 14 settembre e il boss era da po-co uscito dal carcere per decor-renza dei termini. Durante la suaassenza, gli altri membri del clanavevano organizzato affari, nono-stante la sua assenza. Il ritorno delboss stava diventando scomodo,Nicola Pianese era un impiccio peri suoi stessi compagni e fu cosìche proprio tra i suoi fedelissimi,partì l’ordine di farlo fuori. Fu ucci-so a bordo della sua vettura. Pia-nese era in compagnia dell’autistache uscì miracolosamente illeso

dal raid omicida. Poi toccò a Pa-squale Russo “ ‘o cartunaro” l’8novembre del 2006, per l’occasio-ne i killer scelsero un’ottima sce-nografia, utilizzando una finta am-bulanza per spettacolarizzare l’e -secuzione. Poi toccò ad ArmandoAlderio, fedelissimo del boss Nico-la Pianese, venne freddato dai kil-ler mentre percorreva Via Campa-na, era il giorno 1 dicembre del2006.

Il 7 febbraio del 2007 pratica-mente nello stesso posto dove fuucciso Pasquale Russo, un giova-ne 25enne, Vincenzo Iuffredo ve-niva "gambizzato" alle sue spalle.Un anno più tardi, precisamente, il23 ottobre del 2007, i carabinierifecero irruzione in un appartamen-to di via Giulio Cesare a Qualiano,arrestando sei persone che, se-condo le indagini, stavano parteci-pando ad un summit camorristico:tra i sei arrestati spunta Nicola Pia-nese, 19 anni, figlio dell'omonimoboss, che alcuni giorni dopo evadedai domiciliari, ma viene poi rin-tracciato e rispedito in cella. Il 16febbraio 2008 venne freddato inuna pizzeria Carmine Starace, 45anni residente a Qualiano. La mor-te di quest’ultimo viene interpreta-ta dagli inquirenti come un chiarosegnale di ripresa della faida inter-na al clan, interrotta circa un annoe mezzo prima con la morte di Al-derio, tra coloro che aspirano amantenere il controllo del racket edella droga. Alcuni giorni dopo, il29 febbraio 2008, vennero arre-state cinque persone, tra cui il“reggente” del clan Paride De Ro-sa.

Non passa molto tempo, e il 29marzo dello stesso anno, vennetrucidato dai killer Antonio Sarap-pa, il vice di De Rosa. Ancora po-chi mesi dopo, una “costola” delclan facente capo alla famigliaD’Alterio, dopo l’annientamentodei rivali, aveva ricominciato a tes-sere la tela per un ritorno a pienotitolo negli affari del clan, ma il 6giugno del 2008 una nuova raffica

di arresti, frenò le aspirazioni dellenuove leve del clan Pianese: furo-no arrestati infatti Bruno D’Alterio,Sergio Palumbo, Vito Guadagno,Luigi Mallardo, Luigi Poerio e Gio-vanni Correale, per aver estortodenaro ad un imprenditore di Villa-ricca, poi rivelatosi affiliato al clanavversario e mandante dell'omici-dio Landi. Nel settembre dellostesso anno finì in manette ancheAgostino Migliaccio, un altro com-ponente dei De Rosa che, insiemea D’Agostino e al boss, appunto,Paride De Rosa, stava cercandodi prendere il controllo del territorioa Qualiano. Prima dell’agguato al-la moglie del boss Raffaella D’Al-terio, nel febbraio del 2009, è lavolta del ferimento di un’altra don-na, Fortuna Iovinelli, 41 anni di Vil-laricca, amica di Raffaella D’Alte-rio e anch’essa vicina al clan.

La donna si salvò miracolosa-mente. Era il 18 dicembre del2008. Nel marzo del 2009 venneucciso in una zona periferica delpaese, in direzione della Circum-vallazione, il 19enne Stefano Fal-co, finito nell’agguerrita contesatra le due fazioni del clan Pianese:quella dei D’Alterio e dei De Rosa.Il giovane 19enne venne freddatodall’ala conservatrice dei De Ro-sa, perché indeciso da che partestare. Alcuni mesi dopo, nel giu-gno del 2009, venne arrestato ilpresunto mandante del suo omici-dio, l’imprenditore Gennaro D’A -gostino detto “Cocktail”. Nel frat-tempo spuntano i pentiti e si apro-no i processi. Qualche arresto: pe-sci piccoli accusati a vario titolo diestorsione, droga e armi. Uno de-gli ultimi episodi avvenuti nella zo-na, ma che deve ancora essere in-quadrato nel dettaglio è il ferimen-to, alcuni giorni fa, ai danni di uncommerciante di 30 anni, pregiudi-cato. L’uomo, anche se non risultaaffiliato a nessun clan, gestisce unnegozio nella stessa zona, che al-cuni anni fa era sotto il controllodel trio: Paride De Rosa, AgostinoMigliaccio e Gennaro D’Agostino.

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11N. 14 del 30 Giugno 2012 Attualità

È stato presentato al Comune il nuovo calendario di inter-venti che migliorerà la mobilità sul territorio di Giugliano

Trasporti & Ticket

Prenderà avvio il 1 luglio il nuo-vo servizio di TPL, Trasporto pub-blico locale a Giugliano. Quattronuove linee che vanno ad aggiun-gersi alle due già esistenti e undicinuovi mezzi, a fronte dei sette incircolazione che saranno sostitui-ti. Gli attuali e fatiscenti pullman

di MARIA ROSARIA FERRARA

Periferie più vicine, dal 1° luglioparte il nuovo servizio trasporto urbano

faranno spazio a mini bus dotati dicomfort necessari quali ad esem-pio impianti di climatizzazione e

saranno agevoli per percorrere levie del centro storico.

La Gepatour, società che e -spleterà il servizio, ha previsto uncarattere sperimentale di brevedurata - da luglio a dicembre cir -ca - per poi attivare nel 2013 quel-lo definitivo apportato di migliora-menti e modifiche contemplate inquesti primi mesi di prova.

Le prime due linee sono quelleattualmente presenti che collega-no la stazione metropolitana di viaColonne con via Casacelle. La fre-quenza delle corse sarà continua,i minibus cioè non fermeranno perun determinato numero di minuti,ma saranno in continua circolazio-ne per l’intera fascia oraria che vadalle 6.45 alle 21.15.

La linea 2 che collega la stazio-ne metropolitana con piazza c.Colombo in località Licola attual-mente si interrompe in prossimitàdi Lago Patria, ma dal 1° luglio èprevisto un prolungamento anchenei pressi di via Ripuaria. I mezziarriveranno fino a piazza Colom-bo per poi ritornare indietro. Qui lefrequenze saranno più lunghe acausa della lunghezza della per-correnza.

La linea 3 sarà di nuova istitu-zione e interesserà la zona di viaO. S. Cuore, via San Vito, viaGiardini, via Verdi, via S. Rita daCascia e via Agazzi. Le linee 4, 5e 6 invece sono pensate esclusi-vamente per gli studenti e parti-ranno infatti dal 15 settembre. Lefasce orarie di queste tre lineespecifiche saranno di ingresso euscita degli istituti scolastici. Par-tenza dal capolinea di via Colon-ne dalle ore 7 per l’ingresso e davia Marchesella dalle ore 12.10 -13.10 - 14.15 per l’uscita.

Il sistema tariffario vigente è ri-masto inalterato con la suddivisio-ne in biglietti orari, giornalieri,week end e abbonamenti, con

particolari agevolazioni per glistudenti. La durata del bigliettoorario sarà di 90 minuti.

«Il carattere sperimentale delservizio servirà per un iniziale re-soconto - ha dichiarato l’ing. Man-zi, delegato della Gepatour inconferenza stampa - affinché dal2013 il trasporto pubblico potràessere riorganizzato con ulteriorimiglioramenti, alcuni dei quali giàprevisti, per esempio l’installazio-ne di pensiline interattive ai capo-linea. Già dal 1 luglio vedremo cir-colare gli undici nuovi minibus incittà. Fondamentale è il collega-mento con la metropolitana di viaColonne sulla cui linea infatti sonostati aggiunti altri due veicoli. I bi-glietti potranno essere reperiti abordo del veicolo per questi primimesi, da settembre sarà poi pos-sibile presso le tabaccherie e leedicole del territorio».

«Questo nuovo TPL è un siste-ma pensato anche per il futuro, invista della ztl - ha dichiarato Car-lea, delegato del sindaco in confe-renza - I cittadini che arriverannodalla metro o da via Casacelleavranno la possibilità di abbando-nare l’auto e raggiungere il centroche sarà zona a traffico limitato.La novità più interessante è però ilcollegamento tra la zona est e lazona ovest. Con questo serviziodiamo infatti la possibilità agli stu-denti della fascia costiera di stu-diare a Giugliano e non più esserecostretti a recarsi a Pozzuoli co-me attualmente fanno».

\

Piano tariffarioEuro

Biglietto orario 1,20

Biglietto giornaliero 3,60

Biglietto week-end giornaliero 3,00

Abbonamento mensile 40,00

Abbonamento annuale 276,70

Abbonamento annuale studenti 170,00

Una domenica all’insegna della sperimen-tazione per il servizio di trasporto pubblico giu-glianese. I cittadini potranno testare la funzio-nalità degli autobus nuovi di zecca. Linee no-velle saranno a disposizione della popolazionee in circolazione per le vie di Giugliano. Fre-quenza e precisione i punti cardine dei minibusche partiranno dai principali capolinea di Giu-gliano, vale a dire Piazza Colombo, via Colon-ne e Casacelle. In questo clima di innovazionecolpisce la situazione dello stazionamento delquartiere di Casacelle, presso il quale, lo scor-so marzo, erano stati avviati i lavori dell’interaarea.

A distanza di anni, infatti, lo spazio del ca-polinea della CTP era pronta ad avere un voltonuovo. Con i fondi stanziati dal Comune di Giu-gliano, si era aperto il cantiere che, a detta de-gli interessati, sarebbe stato ultimato in settegiorni. Ma da quel 10 marzo sono passati circaquattro mesi.

In breve tempo l’area era stata ripulita daicumuli di rifiuti, dando al quartiere un’immagi-

Cantiere nuovamente bloccato

Terminal bus, l’opera incompiutaA distanza di anni, infatti, lo spazio del capolinea della CTP era pronta ad ave-re un volto nuovo. Con i fondi stanziati dal Comune di Giugliano, si era apertoil cantiere che, a detta degli interessati, sarebbe stato ultimato in sette giorni

ne diversa. Ciò che i pendolari attendevanomaggiormente era la pensilina, che gli avrebbepermesso di ripararsi dalle intemperie e dal so-le cocente di questa estate infuocata.

Ad oggi, ciò che resta visibile, è un cantierefantasma. Nessun macchinario, nessun ope-raio, nessun addetto ai lavori. Ed è proprio inquesto spazio incompleto che sosteranno an-che i nuovi autobus della Gepatour.

Potenziare il servizio del trasporto pubbliconel quartiere di Casacelle e riqualificarne lostazionamento, è tra i principali impegni di al-cuni consiglieri comunali. È il capogruppo diFli, Pietro Ciccarelli, a fare luce sulla questio-ne. «Dopo tanta attesa, nulla osta da parte del-la polizia municipale, dell’ufficio preposto per ilavori pubblici, in pieno cantiere, è arrivata lalettera dell’ex proprietario del territorio, che nerivendicava alcuni diritti. I dovuti accertamentihanno dimostrato che l’area è di proprietà co-munale, ma della questione se ne dovrà parla-re in Consiglio. Mi auguro che la faccenda -continua Ciccarelli - si risolva nella prossimaseduta di assise, dato che, durante le prece-denti, per un motivo o per un altro, il problemaè stato solo rinviato».

«C’è un problema di destinazione uso - fasapere il capogruppo del Pdl, Antonio Del -l’Aquila - Quell’area era destinata allo spazioverde. Quel terreno fa parte di una vecchia lot-tizzazione e, secondo i presunti proprietari,non è quella la particella che dovrebbe essereceduta al Comune. C’è bisogno, quindi, di unavariante di destinazione d’uso, dopodiché, si ri-prenderanno i regolari lavori».

Barbara Donisi

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12N. 14 del 30 Giugno 2012 Attualità

Euforia per le strade locali. Dopo i timori iniziali, i tifosicredono nella conquista del titolo Europeo

L’Italia vince, Giugliano ruggiscedi MARIO RISPETTO

Sport & Società

Il cielo è azzurro sopra Varsa-via. L’Italia annichilisce la Germa-nia di Loew, grazie alla provamaiuscola dei suoi uomini più at-tesi, Balotelli, Buffon e soprattuttoPirlo, il migliore in campo, sovver-tendo tutti i pronostici che vedeva-no gli azzurri a quest’ora su di unaereo che facesse ritorno a casa.La partita è stata la prova eviden-te della messa in atto di un calciopiù propositivo in fase offensiva,

una Nazionale su cui ricadevanoombre di forti lacune tecniche,che lascia spazio ad un rinnovatotrasporto verso una squadra ca-pace di far soffrire e divertire allostesso tempo. Adesso bisognabattere la Spagna detentrice deltitolo, che non ha affatto impres-sionato nella sfida contro il Porto-

gallo, di mercoledì sera. Aspettia-moci un grande spettacolo tra duecompagini che fanno del posses-so palla la loro filosofia calcistica eallo stesso tempo auguriamociche gli azzurri riescano ad imporsisulle furie rosse, perché sarà an-che bello partecipare, ma vincereha tutto un altro sapore.

possibile secondo il CT Prandelli,anche in Italia che per antonoma-sia è la patria del calcio difensivo.Il considerevole entusiasmo ma-nifestato dai giuglianesi, che han-no invaso le strade della città, sicontrappone alla cupa atmosferadi disinteresse che aveva accom-pagnato la prima partita degli Eu-ropei. Allo stesso modo, col pas-sare dei giorni, è aumentato note-volmente il numero dei tricolorisventolanti, si è accentuato il ru-more delle trombette che anticipa-no il fischio di inizio del match,creando quell'aria di suspence edi attesa che rivela il ritrovato inte-resse della gente verso la Nazio-nale. La celata protesta nei con-fronti di uno Stato che perde con-sensi sotto i colpi della crisi eco-nomica e di una squadra i cui rap-presentanti, nonostante guada-gnino fior fiori di soldi, risultanoessere implicati nel giro del calcioscommesse, è stata sostituita dauna naturale ed umana tendenzaa salire sul carro dei vincitori. Tut-tavia, questo differente atteggia-mento dei tifosi è riconducibile adun' iniziale sfiducia nei confronti di

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13N. 14 del 30 Giugno 2012 AttualitàSOS Sanità

Lo prevede il piano di ridimensionamento dell’Asl. Dopo le denun-ce dei cittadini e il No del Consiglio, protestano anche i sindacati

Primo soccorso sul litorale,a rischio chiusura lo Psaut di Varcaturo

di TONIA LIMATOLA

basta e bisogna verificare se è a ri-schio anche il servizio del 118".L´ordine del giorno era stato pro-posto dal consigliere dell´Udc Lui-gi Aruta, ma anche la maggioran-za si indigna contro la chiusura. Ilconsigliere Franco Carlea, Pdl, adesempio, ha chiesto anche di veri-ficare la possibilità di potenziare laguardia medica. E i politici ribadi-scono l´inadeguatezza anche de-gli spazi. "Struttura fatiscente einadeguata", urlano sul territorio.Non se la passa meglio l´altrastruttura sanitaria del litorale. Nonè il rischio chiusura, ma la carenzadi personale, infatti, a mandare pe-riodicamente in tilt gli ambulatoridell´Asl di via Staffetta. Destinatoagli esordi a diventare un fiore

all´occhiello per attrezzature, spa-zi e numero di specialità offerte aicittadini, negli anni, gli infermierisono passati da 12 a sette. Il presi-dio è di riferimento per gli accerta-menti di routine oltre 40 mila resi-denti di Licola, Varcaturo e LagoPatria. Questo almeno il numerosulla carta, perché in realtà, se-condo l´esperienza dei sanitari sulterritorio, gli utenti della strutturasarebbero oltre 50 mila, contandoanche i domiciliati, cioè le personecon residenza a Napoli o Pozzuoli,e gli immigrati. Non si effettuanopiù quotidianamente i prelievi e daun paio di anni il servizio, inizial-mente previsto cinque a giorni asettimana, ora viene garantito solosu tre.

stenza, verrebbero tutti dirottati avia Basile, in pieno centro cittadi-no. E percorrere venti chilometriper raggiungere Giugliano centropotrebbe essere fatale per gli in-fartuati. "Lo Psaut di Varcaturo cheè nato per ridurre gli accessi alpronto soccorso e la direzione hain programma di chiudere questoservizio destinando al caos gliospedali", scrivono in una notaCarmine Pennacchio e Ciro Chiet-ti, Rsu Uil. Per evitare la soppres-sione dello Psaut di Varcaturo, icittadini della fascia costiera si so-no subito mobilitati con una raccol-ta di firme assieme all´associazio-ne Eco. E la preoccupazione è ar-rivata anche in Consiglio comuna-le, dove è stata discussa senzache fosse stata messa all´ordinedel giorno. Risultato? I politici han-no votato all´unanimità il No allachiusura, delegando il sindacoPianese di intervenire presso i ver-tici dell´azienda sanitaria. Gli am-ministratori comunali chiedonoall´azienda di recuperare risorse"tagliando gli sprechi e non i servi-zi utili al territorio". "Sopprimere unpresidio che fornisce assistenza a40 mila residenti che raddoppianod´estate, diventa pericoloso pertutta la comunità- dice il consiglie-re Idv, Giuseppe Di Girolamo, cheha chiesto un tavolo di concerta-zione in Regione - Su quella fettadi territorio, la guardia medica non

Litorale abbandonato, ora i cit-tadini rischiano di restare anchesenza assistenza sanitaria. Dopole denunce dei cittadini e la delibe-ra di Consiglio comunale contro lachiusura dello Psaut, che verrebbesacrificato dal piano di ridimensio-namento dell´Asl Napoli 2, orascendono in campo anche i sinda-cati dei lavoratori della sanità. Loscopo corale: puntare a non sop-primere servizi utili alla cittadinan-za e, al contempo, sollevare ilpronto soccorso del San Giulianoda un enorme carico di lavoro perun´utenza di oltre 300 mila perso-ne. In pratica, senza presidi territo-riali attivi sulle periferie, i potenzialiinfartuati o feriti che hanno biso-gno di una prima ed efficace assi-

È scontro sulla gestione della struttura

Palazzo baronale di Villaricca:la guerra è appena iniziataGli schieramenti di maggioranza e opposizione siaffrontano in Sala Consiliare e rinviano al prossimoConsiglio Comunale l’ordine del giorno

Il segnale di battaglia era giàstato dato durante la conferen-za stampa tenutasi la mattinadel 20 giugno. L’attacco vienesferrato con puntualità nel Con-siglio Comunale del pomerig-gio: i 194 emendamenti pre-sentati dall’opposizione rallen-tano l'approvazione del regola-mento per il nascente Ente diPalazzo Baronale, rinviando alprossimo consiglio l’esito diuna guerra che si preannuncialunga e faticosa. L’esercito gui-dato da Francesco Guarino,leader dell’opposizione, pro-mette di portare avanti la ma-novra di ostruzionismo control’approvazione di un progettoche, come spiega lo stessoGuarino, è pensato per "premiare" l'ex assessore alla cultura, EnzoPalumbo, come responsabile della struttura in corso di definizione.«Useremo tutti gli strumenti democratici in nostro possesso per evitareche questa scellerata idea della maggioranza venga approvata», ave-vano annunciato in mattinata i consiglieri dell’opposizione. Così è sta-to: dopo un lungo duello tra il consigliere Guarino e il sindaco Gaudieri,l’ordine del giorno è stato infine rinviato. La scelta della maggioranzaappare responsabile agli occhi del consigliere Ciccarelli che afferma:«Approvare il regolamento senza un quadro chiaro sotto il profilo eco-nomico sarebbe stata una forzatura palese». Diverso il parere del con-sigliere di maggioranza Mastrantuono:«Il rinvio, proposto dalla mino-ranza e accordato dai consiglieri di maggioranza, deve essere inqua-drato solo ed esclusivamente nell'opportunità, dell'intero consiglio co-munale, di discutere l'argomento in un clima più sereno e pacifico». Ilprogetto relativo al Palazzo Baronale, già inserito nel programma elet-torale della maggioranza, guarda alla possibilità di rendere il suddettoluogo un punto di riferimento per le attività culturali di Villaricca. Fun-zione, peraltro, già svolta in occasione delle numerose iniziative cultu-rali a cura dell’amministrazione in carica. Valentina Ottavia Di Lauro

Rifiuti e livelli di inquina-mento dell’acqua, sono parti-ti martedì e verranno com-pletati entro tre mesi gli inter-venti nelle discariche dellacosiddetta vasta area a ri-dosso di via Santa Maria aCubito e, con i primi novemi-la litri, l’estrazione del perco-lato dalla Resit. Obiettivi?Verificare se, oltre ai pozzi,sono inquinate anche le fal-de acquifere, e mettere in si-curezza i siti che ogni estate, a causa dell’incu-ria e dell´abbandono, vanno a fuoco appestan-do le coltivazioni della zona. Ieri i tecnici messial lavoro dalla Sogesid in base a un accordo si-glato a luglio scorso col ministero dell’Ambiente,hanno raccolto il percolato dal serbatoio di cavaZeta, all’interno della Resit, la discarica andataa fuoco due settimane fa, da anni sotto seque-stro nell’ambito dell’inchiesta che coinvolge Ci-

Primo prelievo di percolato di 9mila litri

Discarica Resit, partite le operazionidi messa in sicurezza del sitoIl calendario anche gli interventi di caratterizzazione presso i sitidi Novambiente, Masseria del Pozzo- Schiavi e San Giuseppiello

priano Chianese. Il percolatoverrà trattato e smaltito a Be-nevento.

Soddisfatti al Comune, dadove sono partiti numerosiSos. “Viene concretizzatocosì - dice il sindaco Giovan-ni Pianese - l’accordo strettocol ministero e che dovrebbeportare in città anche 47 mi-lioni di euro per la bonifica”.La prossima settimana, inve-ce, dovrebbe essere la volta

di cava X, dove però vanno ancora installate lepompe per il mungimento del percolato. Poi, incalendario anche gli interventi di caratterizza-zione presso i siti Novambiente, Masseria delPozzo- Schiavi e San Giuseppiello. Le opera-zioni sono partite sotto lo sguardo attento degliambientalisti, che annunciano una vigilanzaserrata.

Tonia Limatola

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14N. 14 del 30 Giugno 2012 Attualità

Il Comune di Giugliano annuncia sul proprio sitol’inizio delle “Educative Territoriali Estive 2012” pro-mosso dall’Assessorato Welfare. Il servizio, iniziatolo scorso lunedì 25 giugno, prevede l’organizzazionedi attività ricreative per i 1150 bambini di Giuglianoaderenti all’iniziativa, seguiti da 115 operatori prove-nienti dalle associazioni del terzo settore locale.

Le Associazioni coinvolte sono il Centro Pasto-rale Giovanni Paolo II, l’Associazione Voglio VolereOnlus, la CNS Fiamma, l’Altair Onlus, l’AntariusOnlus, la S. Gerardo Onlus, la Pro Loco Litorale Do-mitio, la Gioventù ’90 e l’Associazione F.lli Maristi.

Come ogni anno, le Educative si svolgono negliistituti scolastici del Giuglianese. Le sedi sono: I Cir-colo Didattico, II Circolo Didattico, III Circolo Didatti-co, IV Circolo Didattico, V Circolo Didattico, VI Cir-colo Didattico, VII Circolo Didattico, VIII Circolo Di-dattico, SMS Gramsci, SMS Impastato, SMS Basi-le, Istituto F.lli Maristi.

Mille piccoli accuditi dai servizi sociali

È estate anche per i bimbi meno fortunati

Le attività si svolgeranno dal lunedì al venerdìdalle ore 8.30 alle ore 13.00 e termineranno il gior-no 31 luglio. Il Comune ha inoltre comunicato che ireferenti del Servizio per il Comune di Giugliano so-no il funzionario Dr. V. Magliulo e la Dr.ssa M. Pal-ma.

Anna Andreozzi

Inaugurate le pagine su Facebook e Twitter

Anche il Comune approda sui social networkCostume & Società

Dopo “Giugliano siamo noi” an-che il Comune di Giugliano sbarcasui social network. Mercoledì 13giugno sono state inaugurate lepagine di Facebook e Twitter, at-traverso le quali il Comune inten-de comunicare in tempo realeinformazioni utili nonché iniziative,curiosità ed eventi. Il Comune scri-ve che le nuove pagine nascono«al fine di al fine di informare i cit-tadini su quanto fin’oggi fatto equanto si farà, far conoscere i ser-vizi utili e tutto quanto possa inte-

ressare al cittadino. La vera infor-mazione e non quella interpretata.Commentare, proporre e criticarecon la coscienza di sapere». Larealizzazione delle due pagine na-

sce da una proposta del Pdl, che ilportavoce del Comune Mauro Fel-lico ha concretizzato collaborandocon gli uffici comunali. Per avereaccesso alle pagine basta aprire

la home page del Comune di Giu-gliano, selezionare le icone di Fa-cebook e Twitter, e cliccare “mipiace”. Un passo avanti versol’informazione e la trasparenza.

di ANNA ANDREOZZI

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15N. 14 del 30 Giugno 2012 Attualità

di CARLA PACILIO

A Zungoli con l’Assessore Angela Rispoospiti dell’Amministrazione comunale

Il Gemellaggio culturale con gli allievi del laboratorio “Il teatro di Dioniso”

Bilancio di fine anno

Disciplina e ordine al 2° Circolo Didattico elementareLa dirigente Concetta D’Orta: «Da “porto di mare” ad un reale regime scolastico»

to alquanto insostenibile visto che i bambinidevono avere le stesse possibilità, infatti, siè poi effettuato il sorteggio per le classi pri-me.

Un altro precedente fuori ogni schemamassimo è caratterizzato dal modo in cui sifaceva il precetto pasquale, vi partecipava-no bambini dai 3 ai 10-11 anni, senza rigordi senso e logica: sono 4 anni che al precet-to vi partecipano gli alunni delle 3-4-5 classi.

In questi anni, dando assoluta priorità alripristino della sicurezza e al doveroso ri-spetto delle regole, mi sono cimentata nelleopportunità da dare ai bambini per quantoriguarda la forbita conoscenza dell’inglese(con pon specializzati, la presenza di esper-ti di madrelingua) e dell’informatica, la prati-ca di sport quali l’handball e il calcetto a 5ma anche l’insegnamento di tecniche deldecoupage, corsi di ballo e teatro.

Sono stati avviati progetti sulla legalitàcome quello “Legali al Sud”, suddiviso in va-rie tranche, che ha visto impegnati RaffaeleDel Giudice e il maggiore Petraio e inoltre èstata data la possibilità ai bambini di tra-

Svariati ed equilibrati stravolgimenti cisono stati all’interno del II Circolo DidatticoElementare di Giugliano e per quanto ri-guarda l’ordine estetico della struttura e so-prattutto per quello che è il rispetto assolutodelle regole, la diligenza e la partecipazioneattiva che ha come fine l’idea di una vera epropria istituzione scolastica.

La direttrice Concetta D’Orta, ha volutofortemente spiegare gli innumerevoli cam-biamenti che hanno rivoluzionato la scuola.

“Volevo evidenziare la trasformazioneche ha subito questo circolo da 4 anni adoggi, ma non semplicemente da un punto divista strutturale, bensì per quanto riguardagli obiettivi, le mete da raggiungere.

I docenti non erano inviati ad un aggior-namento, ad una formazione professionale,mi sono battuta in maniera molto incisivaper l’inglese, le TIC (tecnologie dell’informa-zione e della comunicazione), la 8188 (leg-ge sulla sicurezza).

Era un circolo scolastico in cui non arri-vavano fondi, né per le aree a rischio né peri Pon, ragion per cui mi sono attivata pecu-liarmente affinché questi fondi arrivasserocon l’intento di migliorare il piano dell’offertaformativo.

Non ci sono più bambini e insegnanti allosbaraglio, non possono più uscire dall’istitu-to a loro piacimento, non è più concesso aigenitori di entrare nelle aule e di vedere ibambini come e quando lo desideravano,prima tutto questo era permesso. La segre-teria, inoltre, era un “porto di mare”, si entra-va e si usciva liberamente.

Si innescava, dunque, quel meccanismodi favoritismi che io non ammetto; il giornoin cui entrai in questa scuola per adempiereal mio compito, mi ritrovai davanti ad unaformazione di classi già prestabilita: concet-

ciarsi Giovan Battista Basile, ospi-te della potente Famiglia di Fran-cesco Di Loffredo, per il quale sta-va ad esercitare la carica di Go-vernatore.

Non ci sarà tempo per storiciz-zare il piacevole ricordo di un’e -scursione culturale, perché l’Am-ministrazione comunale di Zungo-li ci ha tenuti in ostaggio a pranzonell’elegante Hotel Ristorante“L’Angolo Verde” per ricambiarel’ospitalità goduta a Giugliano il 27e 28 maggio scorso, quando i dueSindaci, Armando Zevola e Gio-vanni Pianese, in rappresentanzaistituzionale delle Città di Zungolie Giugliano, hanno sottoscritto ilPatto di Gemellaggio culturale nelnome del nostro Giovan BattistaBasile.

E così preannunziamo che sulprossimo numero di AbbìAbbèsarà pubblicato un ampio reporta-ge sulla giornata trascorsa a Zun-goli, ospiti privilegiati di questaAmministrazione comunale.

Stiamo qui ad aspettare che gliallievi del Laboratorio “Il Teatro diDioniso” si preparino ad uscire inpiazza per rappresentare la fiaba”La vecchia scorticata” tratta da“Lo cunto de li cunti”, nell’originaleadattamento di Teresa Barretta.

Con noi c’è l’Assessore allaCultura, Angela Rispo, che si èampiamente deliziata, compli-mentandosi con il Sindaco Ar-mando Zevola ed il Dirigente sco-lastico Marino Perrina, per l’acco-glienza che hanno voluto riserva-re ai nostri ragazzi, entusiasta diapplaudirli come ambasciatoriculturali della città di Giugliano,dopo aver brindato al taglio dellatorta augurale a fine pranzo.

Non ci sarà tempo per scriverequalcosa mentre ci si prepara adassistere alla rappresentazioneteatrale con gli allievi del laborato-rio diretto da Teresa Barretta.

Dobbiamo trasferirci nellapiazza antistante il Castello diZungoli, là dove, tra il 1616 ed il1617, si trovò spesso ad affac-

scorrere 40 ore insieme ai ragazzi della Par-rocchia.

Questo istituto prima era la meta dichiunque, costituiva il passaggio di chi vo-lesse entrarvi per molteplici motivi, veniva-no a vendere un attimo la verdura, il pesce:ho chiuso ermeticamente e completamentei cancelli restituendo dignità e professiona-lità a quella che è l’istituzione scolastica.

Da non dare per scontato la mia imper-territa presenza dalle 8:00 del mattino alle16:00, impedendo il passeggio di insegnan-ti per i corridoi, l’utilizzo di cellulari, lo sprecodel tempo che non fosse solo consono allaformazione dell’alunno.

Volutamente sentita è poi l’integrazionedegli alunni stranieri, la scuola si è cimenta-ta in corsi avanzati di italiano, ci sono infattimolti bambini musulmani, polacchi, ucraini,rom, inseriti nelle classi ed amalgamati o -mogeneamente. Il rispetto delle regole, so-no riuscita ad ottenerlo al 70%, non che misenta soddisfatta, assolutamente no: è unbuon inizio.”

Angela ArianoL’Assessore alla Cultura, Angela Rispo

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16N. 14 del 30 Giugno 2012 Attualità

Si è svolta giovedì 21 giugno lamanifestazione per la Giornata dellaMusica nella Villa Comunale di Giu-gliano organizzata dall’Associazioneculturale The Jack / Accademia Mu-sicale Lizard. Giornata-evento a cuihanno preso parte in numerosi. Unafusione di arte e di musica per unagiornata memorabile. Il tema eraquello degli anni ‘70 a cui tutti si sonoispirati: dai musicisti ai writer, dal djalla scenografia del palco. Quest’ulti-ma è stata creata dalla crew "Ten-chu" formata da Umbero rgk Bogard, GinoRay, Rossella Mejel e Giulia Julia che ha vintoil contest e quindi avuto la possibilità di crearela scenografia principale del palco. Dalle 11:00del mattino la Villa Comunale ha accolto fami-glie, giovani ed anziani con stand d’intratteni-mento con body paint, musica e freestyle finoad arrivare alla sera con il clou della giornatacon il concerto di musica degli allievi dell’Acca-demia Musicale Lizard. Due ore di musica live,con i corsi di scuola primaria e secondaria, fa-sce di età diverse ma unite da un’unica fede:l’amore per la musica. Ansia da palco, gioia, unvortice di emozioni si respirava dietro le quin-te... l’adrenalina era a mille. Ma quando l’impe-gno e la passione si uniscono i risultati sonosempre positivi. Nessun vinto, tutti vincitori. Civorrebbero molte più iniziative così dalle no-

La villa comunale come palcoscenico

Festa della Musica? Sì!Grande successo per la prima edizione giuglianese della Festa della Musica

stre parti, non solo per i giovani ma anche perchi di strada ne ha già fatta tanta, iniziative sa-ne che stimolano quello che di positivo c’è innoi e lasciano il marcio a chi non è in grado dimettersi in gioco e si lascia trasportare dallenegatività. Ringraziamenti speciali per la riu-scita di questa iniziativa sono rivolti a tutti colo-ro che vi hanno preso parte dai genitori dei ra-gazzi, agli allievi, ai maestri, ai writer... ma so-prattutto al direttore dell’Accademia MusicaleLizard Salvatore Cecere che ha portato, nellanostra Giugliano, per la prima volta la celebra-zione di questa festa europea interamente de-dicata alla musica. Una buona riuscita fa sì checi siano buone possibilità per una seconda edi-zione della Giornata della Musica a Giugliano!Con il nostro lieto piacere.

Chiara Buonavolontà

20.000 ingressi hanno ravvivatoil centro storico di Giugliano, dal 14al 17 giugno, boom di presenze neigiardini del 1° Circolo di PiazzaGamsci. Nell’ambito delle iniziati-ve, poste in essere dall’Ammini-

strazione comunale guidata dalsindaco Giovanni Pianese e conl’impegno del consigliere comunaleFrancesco Mallardo, volte al rilan-cio del centro storico, quattro sera-te trascorse in allegria e spensiera-tezza. Musica, spettacoli, artigia-nato e regina della serata la PizzaNapoletana preparata dai maestripizzaioli con la massima attenzionee cura.

Un eccezionale afflusso di fami-glie e ragazzi, tutti affascinati dal -l’atmosfera di festa che si respira.In momenti così difficili è piacevoletrascorrere alcune ore in allegria incompagnia di amici e parenti, man-giando la pizza che mette sempreallegria. Girare tra gli stand degliartigiani, ascoltare il piacevole sot-tofondo musicale, appassionarsiagli spettacoli di magia e tante altreattrazioni presenti.

Eventi & Cultura “Giugliano Pizza Festival”,

un grande successo, un grande evento

di CARLA PACILIO

Nelle foto: alcuni momenti della manifestazione

La Space&Time sas e l’asso-ciazione N’Azione Napoleana ON-LUS, nell’ambito delle tante iniziati-ve che da anni promuovono sul ter-ritorio di Giugliano, con la parteci-pazione diretta dell’AssociazioneNazionale Culturale hanno pro-mosso questa bella iniziativa “Giu-gliano Pizza Festival” 2ª edizionedal 14 al 17 giugno, nei giardini del1° Circolo Piazza Gramsci.

Dopo il successo della primaedizione del Giugliano Pizza Festi-val, tenutasi dal 14 al 24 luglio2011, nell’area antistante al parcocommerciale Auchan Giugliano,quest’anno la manifestazione si èspostata nel cuore della città diGiugliano in Campania.

L’intento è di promuovere, attra-verso varie iniziative commerciali,culturali e sociali, un polo di attra-zione in modo da realizzare l’ideadi Giugliano, Città del Divertimen-to. Un lavoro costante di crescitadel territorio nei suoi tanti aspettipositivi e l’impegno messo da An-tonio Simeone, vice presidentedell’Associazione N’Azione Napo-letana e Antonio Iovine, responsa-bile della Space&Time hanno fattosì che l’evento del Giugliano Pizza

Seconda edizione svolta dal 14 al 17 giugno

Hanno collaborato a questo numero: TONIA LIMATOLA, Valentina Angelini,Marco Aragno, Angela Ariano, Chiara Buonavolontà, Ivana Ciccarelli,Emmanuele Coppola, Monica D’Ambrosio, Antonio D’Angelo, Valentina Di Lauro,Barbara Donisi, Maria Rosaria Ferrara, Elio Guerriero, Francesco SaverioIacolare, Serena Li Calzi, Francesca Ortese, Arianna Pacilio, Carla Pacilio,Eduardo Pellegrino, Lello Pianese, Giuliano Russo, Renato Scalfaro.

Grafica e Concessionario per la pubblicità:ABBiABBè - Via Quattro Giornate, 29 - 80014 Giugliano (Napoli)

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Festival, sia stato, fino a questomomento, l’evento del 2012.

La partecipazione è stata entu-siasta, ha dichiarato Franceco Mal-lardo, che ringrazia la cittadinanzagiuglianese e del l’intero compren-sorio a nord di Napoli per la splen-dida partecipazione e compagnia.Abbiamo ballato insieme, ascoltatotanta buona musica e come un ve-ro popolo, riscoperto il senso di ap-partenenza dello stare insieme tradiversi ceti sociali, asssaporando ipiacevoli gusti della nostra miticapizza.

Antonio Simeone, promotore dellakermesse dal 2011

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17N. 14 del 30 Giugno 2012 Attualità

La folla in strada per la vittoria dell’Italia ha bloccato ilpullman della trasferta. Danneggiato il mezzo

Teppisti terrorizzano gli studentidi ritorno da Zungoli la sera dei festeggiamenti

di TONIA LIMATOLA

Violenza urbana

Un gruppo di teppisti ha rovi-nato la festa agli studenti che ri-tornavano a Giugliano dopo unabella trasferta a Zungoli, comunenel quale Giovan Battista Basile,l’autore nato a Giugliano e che,tra il 1616 ed il 1617, ricoprì l’inca-rico di governatore. In base ad unpatto di gemellaggio, i giovani dellaboratorio teatrale di Dioniso, ac-compagnati dai genitori e dalla di-rettrice, l'attrice Teresa Barretta,sono rientrati in autobus quasi amezzanotte.

Il patto culturale

Zungoli e Giugliano uniteda un gemellaggio in nome del BasileIl mese scorso era stato siglato un patto di gemellaggio culturaletra i due comuni e, per l’occasione, una folta rappresentanza distudenti di Zungoli, assieme al sindaco e a tanti docenti, avevanopartecipato ai festeggiamenti in onore della Madonna della Pace ealle visite guidate sul territorio: dal litorale, dove a Lago Patria han-no apprezzato i resti degli scavi di Liternum, fino alla Chiesa diSanta Sofia, in piazza Matteotti, dove sono custodite le spoglie delBasile. E nella chiesa di San Nicola, dove viene conservata la fon-te battesimale utilizzata per il bagno dell´autore. Il patto prevedeiniziative di cooperazione anche con altre fondazioni o enti che va-lorizzino il nome del Basile, ma anche promuovere lo scambio di ri-sorse e informazione. In pratica, si punta sul dialogo permanente per approfondire la di-vulgazione delle specificità storiche, culturali e paesaggistichedelle due città, da attivare attraverso degli incontri annuali.

Sono trascorsi 30 anni da quel triste 1° luglio 1982che ti hanno strappatoper sempre dalla vitae che i tuoi occhi, il tuo sorriso,i tuoi silenzisono diventati solo un ricordo.Successe tutto così in frettatutto così veloce,come una raffica di ventoche spezza i rami,così il male spezzò i tuoi sognie interruppe la tua corsa.Oramai non ci sei più,e non c’è giorno in cui,non penso a te, e non esistono parole di conforto,non esiste sostegno per un dolore così forte.Spesso mi sveglio,pensando che sia stato tutto un incubo,che non ti ho perso…non l’ho mai accettata la tua morte così crudelee non so se e quando ci riuscirò.Il dolore più forte è quello di averti perso…Il pentimento è non averti detto quanto ti volevo bene…Il rammarico è non essere stato lì con tequando sei volato in cielo.Chissà cosa darei per poterti rivedere solo cinque minuti,per poterti dire quanto mi manchi…e quanto è grande il vuoto che mi hai lasciato…e immagino la tua felicità se avessi conosciutoi tuoi nipoti, Giulio che porta il tuo nomee Diego così uguale e pazzerello come te.Mille domande affollano ancora la mia mente…mi chiedo perché proprio a te che eri così buono,proprio a te che eri così affettuoso,così generoso, così semplice , così altruista,e che amavi il tuo prossimo e amavi tanto la vita…ma non ho nessuna risposta e mai ne avrò.Dovrò solo convincermi che ora sei lassù,su una stella, sicuramente la più luminosa,e da lassù mi guardi e mi proteggi come sempre,da lassù gioisci per me,da lassù soffri per me,da lassù preghi per me.Ti prego Papà, cammina ancora accanto a mee guidami nel percorso della vita,e quando sarà l’ora di partire anche per me,so che sarai lì ad accogliermi,tenendomi nuovamente la tua mano nella mia,per non lasciarla mai più.

Tuo Antonio

In ricordo di...

Giulio Pennacchio

Entrati su via Pirozzi, l’autobuscon a bordo trenta studenti e alcu-ni loro familiari, è stato bloccatoall’incrocio con via Palumbo dallafolla di tifosi. Inutili i tentativi diproseguire. "Eravamo terrorizzati- racconta Teresa Barretta - AZungoli i nostri ragazzi sono statiaccolti con tutti gli onori, applaudi-ti; al rientro in città sono stati ag-grediti brutalmente".

Al blocco del mezzo, infatti, iteppisti hanno fatto seguire unavera e propria aggressione. "Han-no cominciato a sbattere le astedelle bandiere contro le fiancatedel mezzo e il frastuono ha fattoscoppiare a piangere i più piccoli -racconta Barretta -. Poi, siamoriusciti a muoverci e hanno co-minciato a inseguirci fino a piazzaGramsci, dove il gruppo sarebbedovuto scendere. Ai numerid’emergenza delle forze dell’ordi-ne non abbiamo avuto risposta e,per motivi di sicurezza, abbiamodeciso di continuare la corsa finoal deposito degli autobus a Cal-vizzano".

Una volta al sicuro all’internodel cancello della ditta, i teppisti-alcuni a bordo di scooter e altri inauto - hanno deciso di fermarsi edi ritornare a Giugliano. Per poterrientrare, invece, gli studenti han-no dovuto allertare le famiglie perfarsi venire a prendere. Non si ca-pacita Emmanuele Coppola, sto-rico e cultore del Basile, nonchépromotore del gemellaggio. "Re-sto basito davanti a tanta violen-za", dice.

Alla cerimonia aveva parteci-pato anche l’assessore alla cultu-ra di Giugliano Angela Rispo, cheperò era rientrata con la propriaauto. "Sono queste le manifesta-zioni che disegnano una Giuglia-no che non piace a nessuno ed èper questo che - dice amareggia-ta - resto convinta che lavoraresulla cultura è quanto mai neces-sario per far crescere il senso diciviltà su questo territorio".

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18N. 14 del 30 Giugno 2012 Attualità

“Jamme a pazzià”,svoltasi le finali e premiazioni

condizionato ma non pregiudicatoil buon esito delle attività program-mate, c’è da dire che questa miniOlimpiade dei giochi Tradizionalimeriterebbe di assurgere alla di-gnità di un evento istituzionalizza-to, proiettandola in una più com-plessa e pianificata progettualitàdelle attività culturali e sportive chelo stesso comune di Giugliano sidovrebbe far carico di sostenere,coinvolgendo nelle fasi preliminaridi selezione dei partecipanti allegare dell’Olimpiade tutte le ScuoleMedie del territorio. Questo po-trebbe essere considerato un pro-getto ambizioso, giusto per conti-nuare a non fare niente di concretoe duraturo, e si perderebbe un’al-tra provvidenziale occasione perfarci invidiare oltre i confini territo-riali per qualcosa di veramente ori-ginale.

Intanto, bisogna tributare unplauso ai collaboratori delle tre Co-munità ecclesiali che vi hanno ade-rito con inusitata entusiastica di-sponibilità, accogliendo l’invito cal-deggiato da Mons. Angelo Parisi eDon Tommaso D’Ausilio, per leParrocchie di San Marco e San PioX. Il terzo gruppo dei partecipantiall’Olimpiade Jamme a pazzià èstato costituito dalle ragazze e ra-gazzi aggregati alla Comunitàfrancescana del Convento SantaMaria delle Grazie. In particolare,gli impegni organizzativi per la Par-rocchia di San Pio X sono stati as-sunti ed espletati da Luigi La Rosae ................., mentre il ruolo orga-nizzativo per la Parrocchia di SanMarco è stato abbondantementesostenuto dall’incontenibile gene-rosità di Tammaro Iavarone, cheper tutti a Giugliano è Tammariel-lo, il quale è riuscito ad aggregaree disciplinare l’irruente banda deisuoi ragazzi, coinvolgendo anchequelli della Casa Famiglia Prima-vera.

Complessivamente, attorno aigruppi delle tre Comunità si sonoaggregati un centinaio di ragazze eragazzi dai dieci ai quindici anni, aiquali si sono affiancati altri che sierano iscritti alle gare di Cerbotta-na, Ruota e Sottammuro rispon-dendo all’invito pubblicizzato dalla

Considerazioni a margine dell’Olimpiade dei Giochi Tradizionali

di FRANCESCO DEL GIUDICE

Un successo tirato coi capelli,se si considerano le difficili condi-zioni ambientali, dovute all’ecces-siva calura pomeridiana, ma deci-samente incoraggiante per crede-re che la Direzione del ParcoCommerciale Auchan ritorneràad incentivare e sostenere una se-conda edizione di questa Olimpia-de dei Giochi Tradizionali, che si èconclusa il 23 giugno 2012 conuna pioggia di medaglie che hannogratificato a sufficienza l’impegnoprofuso dagli organizzatori, ma so-prattutto l’entusiasmo determinan-te delle ragazze e dei ragazzi cheavevano raccolto la sfida. Pertan-to, è bene liquidare subito l’ele-mento condizionante di questostraordinario evento ludico, per poiappuntare l’attenzione sugli altriaspetti qualificanti.

Per quanto siano state metico-lose le fasi organizzative di questaOlimpiade dei Giochi Tradizionali,si è dovuto scontare il disagio del -l’incipiente periodo estivo in unacondizione logistica ed ambientaledi non assoluta comodità, perché

Direzione del Parco CommercialeAuchan. L’Acchiapparella ed ilSetteprete erano gli altri due Gio-chi di movimento.

Seguendo un po’ più da vicinolo svolgimento delle gare dei pre-detti cinque Giochi selezionati, edosservando il comportamento del-le ragazze e dei ragazzi che vi han-no partecipato, si è maturata l’ideache queste attività ludiche dovreb-bero considerarsi una base neces-saria per rieducare i bambini e gliadolescenti a conoscere e svilup-pare essenzialmente le proprie po-tenzialità motorie, che sono ordi-nariamente mortificate ed annien-tate dalle cattive abitudini sedenta-rie.

In sostanza, questi ragazzi mo-nitorati attraverso i cinque Giochi,di età compresa tra i dieci ed i quin-dici anni, non sanno fare quasiniente in modo soddisfacente, nelsenso che sono scoordinati neimovimenti, individualisti e scarsa-mente disposti all’aggregazione disquadra; l’espressione delle loroabilità manuali sta poco al di sopradello zero; non conoscono e nonsanno far valere le potenzialità mo-torie sottese alla loro età. Per que-sto motivo, si avvalora ancor più laproposta di estendere nelle ScuoleMedie, se non già nelle ScuoleElementari, questa Olimpiade deiGiochi Tradizionali, consideran-do ogni specialità ludica una disci-plina educativa.

La notizia di cronaca è che, peril numero ed il valore delle Meda-glie individuali e di squadra conqui-state (31), questa edizione di«Jamme a pazzià» se la sono ag-giudicata le ragazze ed i ragazziaggregati alla Comunità france-scana del Convento Santa Mariadelle Grazie, ai quali è stata asse-gnata la Coppa del primo posto inclassifica. Ma le Coppe sono stateattribuite anche alle altre due Co-munità, ovvero, in ordine, alle Par-rocchie di San Pio X e di San Mar-co, oltre alle molte Medaglie con-quistate sul campo (rispettivamen-te 29 e 27). Ma la prima Medaglia,virtualmente d’Oro, è stata merito-riamente consegnata a Tamma-riello.

le gare si sono svolte in orario po-meridiano, dalle ore 16:30 alle ore20, in quattro giornate particolar-mente afose, di martedì e venerdì,dal 12 al 22 giugno, e in diversearee esterne del Parco Commer-ciale Auchan, rigorosamente asfal-tate.

Questo significa, criticamente,che per la prossima edizione le ga-re si dovranno svolgere nei mesi dimarzo e aprile, senza andare oltreil 10 maggio, perché si può sfidareun po’ di eventuale maltempo, manon la debilitante calura estiva.

La Direzione del Parco com-merciale Auchan ne saprà tenerconto, ed in tal senso si è già pro-nunziata la Dirigente Floriana Bor-riello durante l’allegra serata dellepremiazioni, il sabato 23 giugno.Dello stesso parere sono gli orga-nizzatori e i promotori dell’originaleevento ludico-ricreativo, ovvero ilPresidente ed il Vice dell’Associa-zione N’Azione Napoletana,Dott. Federico Vastarella e Anto-nio Simeone, l’Amministratore diSpace Time e referente di Auchan,Antonio Iovine, ed il Dott. Emma-nuele coppola, ideatore del proget-to ricavato dalla descrizione deigiochi tradizionali contenuti nelsuo libro ‘‘Giugliano anni ‘50, Unviaggio nella memoria di luoghie tradizioni di strada’’, editonell’anno 2000 dall’Associazioneculturale Extra Moenia Opicia conil Patrocinio del Comune di Giu-gliano.

Esposte le difficoltà logistiche eambientale, che comunque hanno

Da quando a Cupa dei Cani c’è la “famigerata” di-scarica la Festa della Ciliegia ha avuto un notevoleappannamento. Lo scorso anno poi il presidentedella Municipalità locale ebbe la pessima idea di far-la svolgere nel Parco comunale di Cupa Spinelli.Sembrava un gran bazar con tanti mariuoli e ragaz-zacci delle case popolari proprio di Cupa Spinelli.

Quest’anno la Festa è ritornata alla casa madre,cioè al corso Chiaiano, ma in quanto a visitatori la si-tuazione non è andata bene. Si sono viste pochepersone e anche le ciliegie occupavano un solo uni-co spazio. Alcuni contadini hanno rinunciato adesporre. Un cestino costava 4 euro, 3 cestini 10 eu-

CHIAIANO

Celebrata la Festa della Ciliegiaro. Ma vi erano anche cestini da 10 e 15 euro. L’in-casso va in beneficenza ai terremotati dell’EmiliaRomaglia, ma questo onestamente è poco credibile.Durante la 2 giorni anche un po’ di musica, ma sulpalco si sono alternati cantanti da 4 soldi. Alcuni an-ni fa venne il grande Bruno Venturini. Che differen-za. Domenica 24 in serata schermo per vedere Ita-lia-Inghilterra, festa grande dopo il rigore di Diaman-ti, ma che sofferenza. Dopo i tempi regolamentari ifuochisti ne hanno approfittato per un’altra festiccio-la, quella di San Giovanni Battista, Patrono diChiaiano. Allegria.

Elio Guerriero

Una signora alla Festa della Ciliegia(Foto Guerriero)

Foto di gruppo dei finalisti

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punto di partenza; siamo, semmai,a un avviato processo di “putrefa-zione” civile del paese (per me su-burra), cui non è facile intervenireper porvi riparo. Ciò anche e so-prattutto perché vi è una certa defi-cienza di cosiddetti intellettuali euna cronica “sordità” delle istituzio-ni. Si camuffano da iniziative cultu-rali, riti e cerimoniali che si conno-tano unicamente di stolido intratte-nimento ed insignificante quantofutile formalismo.

Giugliano vive da decenni ora-mai in uno stato di grave e profon-do torpore etico e civile, di cui nonsi è avveduta per tempo la “Chie-sa” pur ispirata dallo Spirito Santo;non ha posto rimedio la scuola perle sue croniche inefficienze e ca-renze; non è stato affatto un pro-blema politico-istituzionale.

E pertanto Giugliano è da de-cenni una suburra maleodorante,

Giugliano è da decenni una suburra maleodorante, caotica, incivile

Dibattito politico

L’interessante articolo del prof.R. Scalfaro “L’attualità del disinte-resse culturale a Giugliano…” (Ab-biAbbè del 16/6/2012 inizia propriodal novembre 1980, anno del terre-moto). Ed è proprio da allora chesono iniziati e/o aggrovigliati i guaidi Giugliano.

Non solo per il disastro sismico,quanto per lo scempio territoriale.La deriva sociale, il lassismo affari-stico politico-amministrativo e l’i -gnavia della cittadinanza.

È pur vero che in quel periodo lacittà è stata al centro di una violen-ta quanto sanguinosa lotta tra clancamorristici che si è perpetuata peroltre un decennio. Ma è iniziato daallora anche un gravissimo degra-do sociale per la dilagante corru-zione, per le forme di illegalità e di

malcostume, di arroganze e di inci-viltà, per la profonda crisi morale eculturale.

Ma oggi, caro prof. Scalfaro,non siamo “a distanza di 32 anni” al

di RAFFAELE DI GIROLAMO

caotica, incivile. È un territorio de-vastato in cui vive, o meglio, vege-ta un’accozzaglia di gente indiffe-rente al degrado.

E come tante altre aree degra-date della nostra regione e del me-ridione ogni “cittadino” (sic!) vive econvive rassegnato al malessere,all’invivibilità, alle barbarie.

Tutti sanno, tutti vedono, tutticonstatano (istituzioni comprese),ma nessuno, proprio nessuno hauno scatto di dignità e di orgoglioper cercare di rimuovere l’obbro-briosa condizione.

Caro prof. Scalfaro, non è soloquestione di sala cine-teatrale, disale per mostre di pittura, di altrearti figurative o di altro: come dicela lettera della lettrice del “Corrieregiuglianese”. È una questione mol-to più grave e complessa, la cui so-luzione dipende da un processo dilunga durata che, in sinergia, coin-volga istituzioni (vere), la scuola, laChiesa, la cittadinanza e quellasparuta cerchia di persone sensibi-li ai problemi della comunità.

Se Napoli “ha deragliato dallaStoria” (A. Masullo), Giugliano haderagliato e si è immersa in un “pu-trescente liquame”. Del resto, neglianni addietro non sono mancatitentativi e proposte per avviare nel-la cittadina un risveglio culturale,ma i vari conati sono caduti nelvuoto più assoluto per il lassismopolitico-istituzionale e per una cer-ta idiosincrasia di molti compaesa-ni verso la conoscenza e l’arte.

In un pomeriggio di fine Giugno nonostanteil caldo insolito ed eccessivo si è svolto cometutti i mercoledì “Un caffè con l’Autore” l’iniziati-va di animazione culturale del comune di Villa-ricca ,a popolare la spazio esterno della Biblio-teca comunale vi erano numerosissime perso-ne accorse per assistere alla presentazione delterzo libro del magistrato Raffaele Cantone.

Dopo “Solo per Giustizia”e i “Gattopardi”adistanza di un anno e mezzo da quest’ultimoesce “Operazione Penelope” un saggio di 165pagine in cui l’autore dopo aver affrontato il te-ma della criminalità organizzata e averne mes-so in risalto i mille aspetti da l’opportunità al let-tore e a chi crede che le cose possano cambia-re di riflettere ancora una volta sulle mafie e sulsitema pervasivo della criminalità organizzata,fenomeno che per quanto possa essere cono-sciuto è considerato da molti irrisolvibile.

Il primo capitolo del libro racconta dell’ultimoomicidio del quale si è occupato il magistratoCantone avvenuto nel 2007 presso le “CaseCelesti” di Secondigliano. Un luogo di degradoche di celeste non aveva niente se non quellebandiere “azzuro Napoli” che sventolavano daalcuni balconi, la vittima era un ragazzo diciot-tenne che nonostante la giovane età aveva giàun trascorso da omicida, un giovane come tantidisposto a tutto pur di apparire o mostrare quelpaio di scarpe firmato o quella vespa nuova dizecca sulla quale è stato trovato morto.

Sull’immagine di copertina si intravede la te-la paragonata a quella di Penelope e il titolo no-nostante il suo pessimismo lascia spazio allasperanza che questa lotta che sembri non finiremai possa giungere prima o poi ad una conclu-sione così come era stato profetizzato da Fal-cone.

Con l’organizzazione e la coordinazione diSalvatore Salatiello l’incontro è stato caratteriz-zato dalla lettura di brani scelti, reinterpretati inchiave teatrale dall’Associazione TeatroinFior -Collettivo teatrale L’anima ed il suo doppio, di-retto dal regista Lucio Michetti. Sulle letture, ef-fetti e cromature sonore a cura del PianistaMassimo Capocotta e del Chitarrista Lello Car-

I libri che ci appassionano

Operazione Penelope: il libro del magistrato Cantonepresentato a “Un caffè con l’autore”

done, entrambi espressione artistica dell’Asso-ciazione Culturale Musicale Illimitarte.

Presenti anche l’assessore alla cultura e vi-cesindaco Giovanni Granata, l’assessore ai la-vori pubblici Raffaele Cacciapuoti e il prima cit-tadino Francesco Gaudieri che ha accolto e rin-graziato lo straordinario autore.

Tante sono state le domande, i dubbi e leperplessità a cui il magistrato ha dovuto farfronte “Ci sono ambienti in cui sarebbe neces-sario cambiare regole, ci dovrebbe essere unrichiamo all’etica individuale e ognuno dovreb-be fare il proprio dovere evitando di trovare giu-stificazioni e utilizzando la tipica frase così fantutti, noi dobbiamo fare in modo che l’onestà ela legalità diventino le scelte conveniente” que-sto quanto chiosato da Cantone che proprio at-traverso il suo ultimo lavoro condivide e speradi vincere la battaglia contro l’illegalità divenutaormai il grattacapo di tutti gli italiani.

Ivana Ciccarelli

Manca una trasparente cultura politico-amministrativae una dignitosa concreta presenza di intellettuali

Tutto succede nella notte di san Silvestro

“Buona fine e... buon principio”Il libro di Tonino Scala è stato presentato mercoledì 20giugno alla Pro Loco di Giugliano

Una Napoli entusiasta e sofferente,gioiosa e disperata, nelle cui viscere si agi-tano e convivono mare e sole, pioggia eneve, casupole e regge, drammi e umori-smo ma, soprattutto, tanta commoventemalinconia: questa è la città di Napoli pro-tagonista delle pagine del libro “Buona finee... buon principio”, di Tonino Scala, edi-zioni Cento Autori.

Il volume è stato presentato mercoledì20 Giugno alle ore 18.00 presso la SalaConferenze della Pro Loco Città di Giuglia-no, in Corso Campano n. 329. L’incontro èstato moderato dal Prof. Tobia Iodice, Re-sponsabile delle attività culturali della ProLoco, e sono intervenuti l’Avv. Antonio Giu-liano Russo e l’autore del libro, Tonino Scala, politico, giornalista pubblici-sta, scrittore e già consigliere regionale della Campania, nonché presiden-te dell’Osservatorio Anticamorra.

Tra le pagine del libro scorrono tante storie di uomini e donne ritratti nel-la loro quotidiana semplicità, alle prese con le domande e le occasioni, col-te o mancate, della vita. Riflessioni che prendono il sopravvento quel gior-no del 31 dicembre, quando ci si lascia alle spalle il vecchio anno e si sperache ne arrivi uno nuovo migliore. Fanno da sfondo la città di Napoli e la suaprovincia, con le piazze, le strade, i vicoli, il popolo verace con il suo lin-guaggio forte e immediato.

Roberta Marano

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20N. 14 del 30 Giugno 2012 Attualità

Estesa la mappa del disagio, con punte massime sul litorale, dove siattendono le aperture di nuovi cantieri a servizio della cittadella Nato

Strade ancora killer a Giuglianodi MARIANTONIETTA D’AUSILIO

SOS Viabilità

Via Frezza, Via Concezione,Via degli Innamorati, Via PozzoNuovo. Ecco solo alcune delletante strade che a Giugliano sonodissestate. Fosse, buche, avalla-menti, dislivelli, tanti sinonimi perindicare gli handicaps di stradeprominenti e convesse. Una voltacoperta una buca, in ogni modo lacarreggiata resta sproporzionata.Ogni giorno migliaia di lavoratori simettono al volante e percorrono,attraversano, calpestano straderotte, rovinate, pericolose, instabi-li. Basta una sbandata e si mette arischio la propria vita. Ma la condi-zione si aggrava in caso di pioggiaquando, insieme al fenomeno

dell’aquaplaning, aumenta il ri-schio incidenti. «Non se ne puòpiù» afferma un automobilista fu-

vivi. Sui 9000 incidenti che avven-gono ogni anno in Campania,quasi il 10% è causato dall’evi-dente gibbosità delle strade. Perora non c’è altro da fare, se nonporre fede nelle autorità, speran-do che facciano qualcosa per unaGiugliano che è anche la loro.

rioso, infatti, «la strada dovrebbeessere un luogo sicuro, è lo spazioaperto ai bambini che giocano,agli anziani che passeggiano, in-vece diviene teatro d'incidenti,molto spesso dovuti alle cattivecondizioni del manto stradale».Alcuni le chiamano strade-cam-mello per le “gobbe” che mettonoin mostra; altri semplicementemostrano sdegno verso autoritàindifferenti alla realtà giuglianese.Si pensi alla situazione in Via For-tunato Del Forno, dove nel 2008 lastrada, sotto il manto, era vuota.Proprio così, svuotata degli ele-menti che la compongono. Gli abi-tanti dovettero aspettare una setti-mana per vedere i primi soccorsistradali, e il “fatale” errore di qual-che negligente fu risolto. Ma il pro-blema non è neonato, anzi: già dalmarzo 2006 l’Associazione NapoliNord intervenne nel ripristino delmanto stradale sulla viabilità dicompetenza Comunale e Provin-ciale.

È una vera e propria corsa adostacoli, da cui spesso non si esce

Le file fuori agli uffici postali sono intermi-nabili e, talvolta, la preoccupazione principalenon sono le file da attendere per poter usufrui-re del servizio postale, ma di una fila a portesbarrate per aspettare il proprio turno per po-ter finalmente entrare a prendere il numero.Insomma, numeri disponibili, ma ugualmentefila fuori dagli uffici. Ogni giorno giovani eadulti incontrano sempre più disagi alle poste.Pagare un bollettino, riscuotere un incasso,realizzare un versamento: qualunque sia lamanovra postale che si eserciti, l’approccio èsempre negativo, le file alle poste lievitanoogni giorno di più. I picchi più alti di sovraffolla-

Utenti lasciati sotto al sole per ore

File fuori gli uffici postali:è polemica sui disserviziI disagi innervosiscono gli utenti, sempre più furiosi, e non man-cano gli scontri con il personale che controlla l’accesso

mento si registrano ad inizio mese, quando glianziani si recano alle poste per ritirare la pen-sione. Le lamentele provengono proprio e so-prattutto dai più anziani, uno dei quali afferma:« restiamo fuori agli esercizi postali per ore at-tendendo il proprio turno, non ce la facciamofisicamente, ma è già difficile sopravviverecon quella pensioncina, figuriamoci se venissia prelevarla con qualche giorno di ritardo perevitare la fila». Come biasimarlo, dal momen-to che al tempo trascorso in fila in attesa delproprio turno si aggiunge l’inefficienza dell’uf-ficio stesso: un giovane confessa:«è un’inde-cenza che su sei sportelli ne funzionino solodue».

Nel 2008 si decise l’apertura pomeridianadegli uffici postali fino alle 18:30, auspicandoche il provvedimento, preso dal responsabileregionale di Poste Italiane ed approvato dalConsiglio Comunale giuglianese, avrebbe ri-solto i problemi degli utenti. Evidentemente,però, questa decisione non ha avuto il succes-so sperato, complice la densità demograficadi Giugliano, che sfiora i 130.000 abitanti. Maè forse il numero degli abitanti della città della‘mela annurca’ ad essere il vero problema? Larisposta non può essere affermativa, dal mo-mento che la popolazione giuglianese è solola parte lesa di disservizi causati da qualcunaltro.

Mariantonietta D’Ausilio

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21N. 14 del 30 Giugno 2012 Sport

il GUERRiERsportivo Napoli a settembre ospita la Coppa Davis di tennis

La 47ª edizione della traversata Capri-Napoli di nuoto difondo vinta dall’australiano Trent Grimsey

Nicola Pietrangeli, ex grandedel tennis italiano, si è detto entu-siasta che Napoli a settembresarà al centro dell’attenzione perle gare di Coppa Davis. L’ex ten-nista è intervenuto alla conferen-za stampa tenutasi il 19 giugno alCircolo Tennis di Villa Comunalea Napoli. “Quando ho saputo cheNapoli organizzerà la Coppa Da-vis subito sono venuto nella vo-stra città per la conferenza”. E haricordato che al Circolo lui ha gio-cato alcune volte ricevendo sem-pre affetto.

Dunque, dopo la Coppa Ame-rica, Napoli si appresta ad ospita-re anche la Coppa Davis di ten-nis, che mancava da 17 anni. Inconferenza stampa il sindaco èstato reticente su alcuni aspettidell’organizzazione: ”Non possodire ancora niente su certe cose,ma saprete tutto ad agosto, infondo stiamo lavorando per defi-nire tutto il programma”. Il campoda gioco tuttavia sarà allestito al -

Essa è un’associazione apoliticasenza scopo di lucro. La carta delFair Play dice tra l’altro che biso-gna rispettare gli avversari, ac-cettare le decisioni degli arbitri e

l’esterno del Circolo Tennis, cer-tamente alla Rotonda Diaz.

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L’australiano Trent Grimsey havinto la 47ª edizione della traver-sata Capri-Napoli di nuoto di fon-do del 17 giugno. Ma la sua vitto-ria è anche record assoluto, è arri-vato alla spiaggetta della RotondaDiaz in 6h 29’ 02”, in pratica il ma-ratoneta del mare ha battuto il re-cord dell’americano Asmuth di 30anni fa. Al secondo e terzo postogli italiani Stocchino e Volpini.L’argentino Blaum (primo nel2010) solo 5. In campo femminileè la spagnola Esther Nunez ad ar-rivare prima in 7h 08’ 02”, al se-condo posto la russa Anna Uvaro-va, terza Rybarova della Repub-blica Ceca. La premiazione uffi-ciale si è tenuta al Circolo Posilli-po il 18. Foto per tutti e appunta-mento all’anno prossimo. Al LidoLe Ondine a Capri è stato ricorda-to l’argentino Alfredo Camarero,morto di recente e vincitore di 2edizioni della Capri-Napoli.

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Il 27 luglio iniziano le Olimpiadidi Londra. Tutto pronto per ospita-re la kermesse. Per la prima voltagli italiani potranno vedere tutte legare, nessuna esclusa, sarà SKYla TV dell’evento sportivo. Le garesaranno trasmesse tutte in diret-ta. Tredici canali in contempora-nea, tutti in alta definizione e unoin 3D. 20 gli atleti della Campaniache partiranno per le Olimpiadi2012. Per il nuoto Stefania Piroz-zi, per la boxe Clemente Russo,Mangiacapre, Valentino e Picardi.Pallavolo Antonella del Core, perl’atletica leggera Antonietta DiMartino, invece per la schermaTarantino e Occhiuzzi. Per lascherma femminile Goia Marzoc-ca. Per quanto riguarda il judo ElioVerde, Ciano, Farallo. Per il ca-nottaggio Caianiello e Paonessa.Tiro a segno Giordano, tiro a voloEnnio Falco. Ancora per la palla-volo Monica De Gennaro. Ci saràanche Mauro Sarmiento per iltaekwondo, l’atleta di Casoria giàvinse una medaglia d’argento aPechino 4 anni fa.

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Da Renato Curi a Morosini,tragedie in campo. Questo il temadi un convegno svoltosi all’Anti-sala dei Baroni al Maschio Angioi-no lo scorso 4 giugno. L’incontroè stato organizzato dal ProgettoFair Play Messanger.

Sono intervenuti l’avvocatoCampana dell’associazione av-vocati Calcio, il medico De Nicoladel Calcio Napoli, l’assessore alloSport Tommasielli del Comune diNapoli, ed altri. Il Comitato Italia-no per il Fair Play ha per oggettola difesa e la promozione del con-cetto di sport ispirato al Fair Play.

Nicola Pietrangeli (con gli occhiali) insieme con Serra e la Tommasielli (foto Elio Guerriero)

dei giudici sportivi. Rimanere de-gno della vittoria, così come nellasconfitta.

Elio [email protected]

Una ragazza canadese che ha partecipato alla Capri-Napoli (foto Guerriero)

Ospiti della struttura molti talent scout

Nasce lo Sporting Perrotta CalcioDa dieci a settanta iscritti in soli due mesi e l’obiettivo diinsegnare ai giovani il rispetto delle regole

Nasce il 12 marzo 2012 con pochi iscritti, poche persone apparte-nenti allo staff ma con un grande progetto in mente e sentimenti puriche animavano i piccoli passi verso quello che era il sogno di una vita.È così che compare nel mondo del Calcio la “Sporting Perrotta Calcio”,dalla realizzazione di un grande sogno di un uomo che il calcio lo amada sempre: Patrizio Perrotta. Quest’ultimo ha deciso di metterci il no-me, segno di chi nel progetto ci crede e vuole dare il tutto per tutto, sen-za guardare al mondo calcistico come fonte di denaro. Così, cominciaquello che è un cammino inizialmente in salita, dato il periodo non mol-to proficuo, ma l’entusiasmo e la volontà hanno da sempre alimentatola fiamma che motivava il presidente Perrotta a dare il massimo perquesto progetto, progetto - a dirla tutta - unico nel suo genere, innovati-vo sotto certi punti di vista. L’obiettivo non è infatti aprire l’ennesimascuola Calcio, ma è formare una sorta di famiglia, dove regna uno spiri-to di serenità e alta professionalità (non a caso allenatori e ragazzi sonoqualificati F.I.G.C.). I ragazzi vanno formati non solo da un punto di vi-sta prettamente calcistico, ma anche e soprattutto da un punto di vistaeducativo e culturale: il linguaggio, la correttezza nei confronti del com-pagno, dell’avversario e del mister sono baluardi fondamentali per for-mare non solo un calciatore, ma anche un ragazzo corretto. Così, par-tendo da quello che sembrava solo un grande e lontano sogno, i piccolipassi dello Sporting Perrotta Calcio danno i primi, grandi risultati: nonsolo un numero di iscritti pari a 70 in soli due mesi - quando, si ricorda,la scuola contava a marzo solo 10 iscritti -, ma anche importanti vittoriein vari campionati, nonostante le vittorie siano considerate un surplus,una ricompensa per l’impegno del ragazzo. Vincere non solo non è tut-to, anzi: è l’ultimo obiettivo, l’ultimo pensiero, l’ultimo particolare consi-derato: il divertimento, la correttezza e la lealtà sono valori ben più im-portanti da imprimere nel ragazzo. Il grande successo è dovuto non so-lo al fermo volere del presidente, ma anche grazie all’aiuto di cari colla-boratori che hanno creduto intensamente nel “progetto Perrotta”, conindescrivibile professionalità e disponibilità. Dal responsabile dellastruttura “San Giuliano”, molto ambita da Perrotta per ambiente e pro-fessionalità, Felice Pirozzi, ai mister Signorinelli - ex calciatore - e Li-guori - emergente sponsorizzato da Gianni Di Marzio -, vi è stata vogliadi impegnarsi e collaborare nella grande famiglia Perrotta. Non menoimportante è stato l’aiuto di Matteo Pollastro, la cui costante disponibi-lità ha spesso determinato in modo positivo eventi importanti. Grandinomi, inoltre, hanno già visitato la struttura, assistito agli allenamenti,adocchiato qualche ragazzo che ha le qualità per costruire nel mondodel calcio il futuro: da Gianni Di Marzio a Raffaele di Fusco, da Ciro Ca-ruso a Moggi (ospite il 26 luglio).

Angela Ariano

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