Connessioni n°30 | Giugno 2011

84
N° 30 giugno 2011 - 7,00 Riflessioni sull’integrazione tecnologica Da KNX, al system integrator, alla filosofia In caso di mancato recapito inviare al CPO di Pesaro per la restituzione al mittente. Introduzione a KNX Il network e la sua struttura Sanremo 2011 Solo il meglio Prolight+Sound 2011 Il mercato degli eventi e dell’intrattenimento

description

"The Integrated Systems Media" In questo Numero: # Scenari: Integrazione tecnologica — La disciplina oscura / Un approccio trasversale; KNX senza veli — Intervista a Massimo Valerii # Vox Technologica: Introduzione al protocollo KNX — Il network e la sua struttura # Soluzioni: Sanremo 2011 — Solo il meglio...; Paul & Shark a Milano — Massima flessibilità del DS # Incontri: d&b audiotechnik — Audio con filosofia # Dal mondo: Prolight+Sound 2011 — Il mercato degli eventi e intrattenimento a Francoforte; The Audition — Bose RooMatch e PowerMatch, senza compromessi; Osram Hub — show room milanese; Aethra.Net e Synergie; Crestron e Scamper al Fuorisalone; Christie e il Festival del Cinema di Cannes # Mondo associativo: AssoDS — fare sistema nel DS; CEDIA all'All digital Expo

Transcript of Connessioni n°30 | Giugno 2011

Page 1: Connessioni n°30 | Giugno 2011

Co

nnes

sio

ni n

° 30

- g

iug

no 2

011

30 g

iug

no 2

011

- €

7,00

Rifl essioni sull’integrazione tecnologicaDa KNX, al system integrator, alla fi losofi a

In c

aso

di m

anca

to r

ecap

ito in

viar

e al

CP

O d

i Pes

aro

per

la r

estit

uzio

ne a

l mitt

ente

.

Connettendo via wireless al tuo M7CL un iPad™ con l'applicazione gratuita "Yamaha StageMix" potrai gestire meglio e più velocemente il

mix dei monitor da palco direttamente dalla posizione dell'artista.

Disponibile da Novembre 2010. Scopri tutti i dettagli sul nostro sito web..

Distribuito in esclusiva da Yamaha Commercial Audio Europe

Progettata per risparmiare tempo e denaro in previsione dei tuoi prossimi progetti, WORKproCA è una gamma completa di prodotti per l’installazione disponibili attraverso un solo fornitore.

Con l’obiettivo di garantire a tutti gli audio contractor prestazioni elevate anche quando i budget sono limitati, la gamma include ceiling speakers, wall speakers attivi e passivi, subwoofers ed una selezione di amplifi catori di potenza e mixer amplifi cati.

Sviluppata in collaborazione con Equipson SA, WORKproCA è disponibile in esclusiva tramite il network mondiale di vendita e supporto Yamaha Commercial Audio, off rendo una soluzione “single-supplier” per i tuoi prodotti da installazione.

Trova informazioni complete sulla gamma WORKproCA sul sito: www.workproca.com

Introduzione a KNXIl network e la sua struttura

Sanremo 2011Solo il meglio

Prolight+Sound 2011Il mercato degli eventi e dell’intrattenimento

cop30.indd 1cop30.indd 1 27/05/11 11.0927/05/11 11.09

Page 2: Connessioni n°30 | Giugno 2011

SPAZI ALL’APERTO

SPAZI CHIUSI

LUOGHI DI CULTO

Negli impianti al chiuso RCF è la giusta combinazione tra qualità e look, e’ in grado di offrire una linea completa di diffusori, dai piu’ semplice ai piu’ complessi sistemi multi-zona guidati da soluzioni PSP, il nostro catalogo di prodotti propone sia una serie di diffusori classici che prodotti di design.

The solution for all acoustical challenges

Grazie ad una selezione di prodotti digitali di alta qualità, di altoparlanti orientabili a matrice e di colonne sonore tradizionali RCF e’ in grado di offrire una vasta gamma di soluzioni per installazioni complesse in cui gli ambienti architettonici possono essere molto impegnativi da insonorizzare . La gamma Installed Sound fornisce la soluzione perfetta per questo tipo specifico di impianti offrendo una gamma di prodotti tecnologicamente avanzati.

La serie RCF P è stata progettata per essere resistente all’acqua e ai livelli di pressione sonora all’aperto. Pensata per spazi di grande dimensione. La serie P è in grado di soddisfare tutte le esigenze acustiche e di offrire una perfetta intelligibilità e grazie alla sua modularita’ può adattarsi a qualsiasi tipo di installazione.

cop30.indd 2cop30.indd 2 27/05/11 11.0927/05/11 11.09

Page 3: Connessioni n°30 | Giugno 2011

dall’idea iniziale di proporvi, in questo numero estivo, un approfondimento sul protocollo

Konnex, per fare il punto su tecnologia, modalità e caratteristiche… tuttavia, lavorandoci

e studiando l’argomento, l’idea di base ha avuto un’evoluzione considerevole, che ci ha

portato sulla strada di una più ampia rifl essione che, sempre partendo da questo tema,

è approdata al concetto stesso di integrazione di sistemi e a un ragionamento sul ruolo

cardine del system integrator. Un percorso intrapreso anche grazie al prezioso contributo

di Alberto Pilot, professionista del settore che da anni si confronta con questi temi, e del

quale potete leggere le opinioni nel testo a pagina 6. Tutte però controbattute dal suo

collega Marco Fornasier, nel suo testo a pagina 14, perché vi possiate confrontare anche

con chi la pensa diversamente

Ringraziamo inoltre l’Associazione KNX Italia e il suo Presidente Massimo Valerii, insieme

al quale abbiamo esaminato alcuni temi del protocollo e della fi losofi a che ne sta alla

base; trovate il resoconto di questo scambio nell’intervista a pagina 20. Chiude il cerchio

un articolo introduttivo sulle caratteristiche e la storia del protocollo KNX.

Certo, forse potreste anche non condividere temi e impostazione di questo breve

percorso di approfondimento su KNX e dintorni, in questo caso contattateci, perché sarà

un piacere aprire un dialogo con chi si trova su posizioni diverse: dal confronto nascono

le rifl essioni più feconde.

L’associazionismo e l’aggregazione sono uno strumento di crescita importantissimo

per il mercato: signifi cano cultura di settore, condivisione delle energie per un obiettivo

comune, messa in comune di idee, prospettive di sviluppo. Negli ultimi mesi Connessioni

sta rafforzando i legami con il mondo associativo: ha così anche inaugurato una rubrica,

che trovate già in questo numero ma che avrà ulteriore sviluppo, e che auspichiamo le

associazioni useranno sempre più per comunicare direttamente ai lettori i propri valori,

attività, prospettive, al fi ne di creare un sempre migliore legame con gli operatori, per una

crescita di tutto il settore.

In ultimo, vi aggiorniamo in merito ad una nuova attività di Connessioni, della quale avete

già trovato ampie tracce su www.connessioni.biz: il video, in forma di interviste dalle fi ere

e dai maggiori eventi. Un canale di comunicazione veloce e di facile fruizione, per dare

a tutti la possibilità di rimanere connessi con le più importanti manifestazioni e di ‘fare

conoscenza’ con prodotti nuovi e con i manager e responsabili delle aziende. Un’attività

che stiamo sviluppando in collaborazione con Rolando Alberti, affermato professionista

dell’area video da poco entrato nella squadra di Connessioni, con il quale stiamo

anche studiando nuovi sviluppi di questo stimolante mezzo, per offrire alle aziende uno

strumento ulteriore per presentare al mercato le proprie soluzioni e realizzazioni. E non

più solo dalle manifestazioni... ne vedrete presto gli sviluppi.

Alla prossima.

Tutt

o è

part

ito

Chiara Benedettini

Direttore editoriale

sommario_30.indd 1sommario_30.indd 1 29/05/11 15.4229/05/11 15.42

Page 4: Connessioni n°30 | Giugno 2011

Anno 6

Numero 30

giugno

2011

>6Scenari

Integrazione tecnologica

La disciplina oscura

>14Scenari

Integrazione tecnologica

Un approccio trasversale

>20Scenari

KNX senza veliIntervista a Massimo Valerii

>1 Editoriale

> Dal Mondo

> 72 Osram Hub, show room milanese

> 73 Aethra.Net e Synergie

> 74 Crestron e Scamper al Fuorisalone

> 75 Christie e il Festival del Cinema di Cannes

> Mondo associativo

> 76 AssoDS, fare sistema nel DS

> 77 CEDIA all’All digital Expo

>78 Appuntamenti

>80inserzionisti/az. citate

sommario_30.indd 2sommario_30.indd 2 29/05/11 15.4229/05/11 15.42

Page 5: Connessioni n°30 | Giugno 2011

som

mar

io

>26Vox Technologica

Introduzione al protocollo KNX

Il network e la sua struttura

>32Soluzioni

Sanremo 2011Solo il meglio...

>42Soluzioni

Paul & Shark a Milano

Massima fl essibilità del DS

>70Dal Mondo

The AuditionBose RooMatch e

PowerMatch, senza

compromessi

>48Incontri

d&b audiotechnikAudio con fi losofi a

>52Dal mondo

Prolight+Sound 2011

Il mercato degli eventi e

intrattenimento a Francoforte

Conn_30.indb 3Conn_30.indb 3 27/05/11 10.0627/05/11 10.06

Page 6: Connessioni n°30 | Giugno 2011

4 giugno ‘11 • n. 30

Tutto è partito da una rifl essione sullo standard Konnex, che ci ha portato rapidamente a una serie di ulteriori domande e considerazioni…Standard, o sistema proprietario? Sistemi chiusi o sistemi aperti? Cosa signifi ca realmente integrazione di sistemi? E la fi gura del system integrator? Le distinzioni non sono così ben chiare e defi nite quando si tratta di mettere mano alla realizzazione di un impianto: i contesti e le possibili applicazioni rendono una schematizzazione ancora più complessa. L’obiettivo dei contributi che vi proponiamo nelle prossime pagine è di offrire ai lettori e ai professionisti una serie di spunti di rifl essione sui possibili approcci, tecnologici e strategici, in funzione del cliente,

Rifl essioni sull’integrazione tecnologicaDa KNX, al system integrator, alla fi losofi a

scenari_30.indd 4scenari_30.indd 4 29/05/11 15.5529/05/11 15.55

Page 7: Connessioni n°30 | Giugno 2011

5

dell’applicazione, del contesto, del budget. Abbiamo pensato di partire da due punti di vista molto diversi, entrambi proposti da professionisti apprezzati presenti da anni sul mercato, passare per un’intervista al Presidente dell’Associazione KNX Italia e fi nire con una introduzione al funzionamento di Konnex. Anche se non vi troverete d’accordo con tutto quello che leggerete, potrete sicuramente trarne qualche indicazione che crediamo potrete trovare interessante e utile per fare crescere meglio e con decisione il nostro mercato. Connessioni anzi vi esorta a proporre visioni diverse, o che aggiungono un tassello al nostro puzzle.

Conn_30.indb 5Conn_30.indb 5 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 8: Connessioni n°30 | Giugno 2011

6 giugno ‘11 • n. 30

scenari

Integrazione tecnologica La disciplina oscuraPrende sempre più piede anche nel Bel Paese la fi gura del “System Integrator”, come succede oramai da anni nei mercati esteri e d’Oltreoceano, ma la confusione regna ancora sovrana fra gli operatori del settore e soprattutto fra i professionisti che dovrebbero trasmettere questa fi losofi a tecnica dagli impianti verso il mercato e i suoi utilizzatori

Alberto Pilot

Conn_30.indb 6Conn_30.indb 6 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 9: Connessioni n°30 | Giugno 2011

7

scenari

Quello che segue è il mio personale pensiero come system integrator professionista e tecnico

video certifi cato, che quindi si scontra con le problematiche di questo settore quasi ogni giorno e

che oramai ha fatto della propria vocazione un lavoro consolidato; mi saranno perdonate quindi certe

affermazioni forse un po’ auto-referenziali o enfatiche, poiché si sa che è semplice essere convinti

positivamente del proprio lavoro e della propria metodologia, se questa porta risultati. Ringrazio altresì

la Redazione che mi permette di dare libero sfogo al mio pensiero e di porre l’accento su quale sia,

soggettivamente, il quadro del nostro mercato anche rispetto a quello estero.

Prima di tutto ritengo sia doveroso fare il punto riguardo ai termini da utilizzare, o che per lo meno credo

giusto utilizzare quando spiego ai clienti la fi losofi a che sovrintende tutto il mio credo in questo ambito.

La “domotica” è a mio avviso un termine fuorviante, soprattutto nei confronti di chi non è direttamente

coinvolto in questo mercato, perché dice molto o molto poco, e di solito è la seconda l’opzione che

viene percorsa. I signori del marketing hanno inventato anni fa questo neologismo latino/francese o

greco/francese (ci sono diverse interpretazioni al riguardo) e, cavalcando l’onda, ci sono oggi decine

di aziende che propongono fra i loro servizi “la domotica” con annessi e connessi, e questi slogan si

leggono dal furgoncino dell’elettricista passando alla vetrofania del negozio di hi-fi , per fi nire su qualche

brochure di aziende che fanno automazioni industriali.

Consideriamo ad esempio un cronotermostato: si impostano i set di temperatura, le soglie e gli

orari di intervento, poi ci pensa lui a gestire il comfort climatico in casa. In pratica è automatico, è

programmabile, è quindi “domotico”? Secondo l’accezione comune, certo! Adesso spostiamoci verso

un videocitofono: ci permette di vedere chi suona al cancello, di aprire quello e, al limite, anche il

portoncino di casa e, nei casi estremi, anche di accendere le luci sul vialetto in giardino. Mi permette

di compiere delle azioni da remoto, invece di costringermi ad andare alla fi nestra o allo spioncino sulla

porta, quindi è “domotico”? Anche qui, diremmo di si! E gli esempi si sprecano con sensori crepuscolari

per le luci esterne, stazioni meteo collegate a tendaggi e scuri, e chi più ne ha più ne metta.

Da system integrator del settore (anche domestico) propongo ovviamente ai miei clienti soluzioni che

prevedono anche il controllo delle temperature o degli accessi, ma “non vendo” cronotermostati o

videocitofoni.

L’integrazione tecnologica, di contro, comprende tutta l’elettronica che ha un bus di comunicazione

(così detta “intelligente”) e la raggruppa sotto un unico supervisore/controllore. Questo permette

alla persona che deve vivere in quell’ambiente, o che deve gestire gli impianti, di avere una o più

interfacce (dalla foggia anche diversa) con le quali mettere in correlazione tutti gli impianti e terze parti

collegati (tutti!) e gestirli con la massima semplicità di utilizzo e profi tto, sfruttandoli cioè oltre a quello

che possono dare se presi singolarmente. Direi inoltre che l’integrazione comprende anche la varia

domotica installata eventualmente in ambiente, per gestirla come anello della catena, ruolo che a mio

parere le è più adatto rispetto alla posizione di supervisione.

Quindi una prima macro differenza è che la domotica fornisce prestazioni limitate al suo ambito, al

quale il cliente si deve adattare come ogni volta che compra un prodotto fatto e fi nito; l’integrazione

tecnologica invece è un abito sartoriale che permette al cliente di veder soddisfatti i propri desiderata,

con la sicurezza che oggi come domani saranno i vari organi che la compongono (impianti) a plasmarsi

secondo le sue esigenze, e non viceversa.

Conn_30.indb 7Conn_30.indb 7 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 10: Connessioni n°30 | Giugno 2011

8 giugno ‘11 • n. 30

scenari

Il contesto nel quale operiamo

Il concetto fuorviante di “domotica” del quale ho parlato nasce

quindi sostanzialmente per motivi di mercato, vorrei dire per dare

all’elettricista qualche strumento in più da raccontare alla sempre

citata sig.ra Maria per esprimere la propria imprenditorialità e

professionalità, oltre alla solita lista della spesa fatta di tot/euro a

punto luce, punto interrotto o presa di potenza, o più di recente la

possibilità di installare un pannello fotovoltaico (con tutti i se e i ma

del caso). Purtroppo però manca ancora la cultura degli operatori

capace di dare sostanza a concetti che rimangono parole vuote,

spesso a discapito non solo del mercato, ma anche della soluzione

deontologicamente migliore per il cliente.

Ammesso e non concesso che gli impianti elettrici “tradizionali”

non esistono più per defi nizione, in quanto oggi giorno c’è almeno

una rete cablata in ogni stanza della casa/uffi cio, senza parlare di

segnali satellitari, telefonia VoIP, sistemi di allarme, e così via, la

mia visione attuale del mercato dell’integrazione (spero condivisa) è

semplicisticamente divisa in tre macro aree posizionate secondo un

canone crescente di complessità, dal meno evoluto al più evoluto:

- Impianti elettrici evoluti

È l’ambito dei costruttori storici del settore elettrico che, insieme

ai consorziati del mercato KNX, propongono impianti elettrici con

funzioni evolute, ma che non sono aperti all’inserimento di altre

tipologie di prodotto/impianto esterno nella loro supervisione; oggi,

inoltre, forniscono un bilancio prezzo/prestazioni/evoluzione nel

tempo non adatto a rispondere a necessità più ampie che dovessero

manifestarsi in momenti successivi alla realizzazione.

- Impianti industriali modifi cati

Scoperchiando il vaso di Pandora in questo settore, troviamo aziende

di piccolissime/piccole dimensioni che propongono dai PLC industriali

a soluzioni con “black box” le cui funzioni non sono sempre chiare.

Non è che questi impianti “non funzionino” (e le virgolette non sono

un caso), ma semplicemente sono modifi cazioni di un qualcosa nato

per fare altro e relegato a un settore che non è il suo. Oltre a tutto,

va detto che la programmazione di questi impianti è demandata alle

singole capacità di un unico individuo che se per “n” motivi non è più

disponibile, costringe chi eventualmente lo succede a riscrivere gran

parte del codice o comunque a essere vincolato al modus operandi

del primo soggetto.

© Crestron

Conn_30.indb 8Conn_30.indb 8 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 11: Connessioni n°30 | Giugno 2011

9

scenari

- Impianti d’integrazione tecnologica

Questa è la categoria dove opero da sempre, e cioè quella in cui lavorano poche e selezionate multinazionali

che forniscono hardware pensato specifi catamente per il compito che deve eseguire, che non ha un

suo standard ma è aperto al mercato e ai suoi attori, e che dà la garanzia, oggi come domani, di poter

supervisionare e gestire ogni tipo di prodotto/impianto che sia dotato di una porta di comunicazione. La

programmazione di questi sistemi si basa su software specifi co, e bisogna partecipare a corsi e superare

esami per essere certifi cati alla progettazione e alla vendita, cosa che garantisce al cliente una rintracciabilità

fra professionisti, senza il pericolo di ritrovarsi senza programmatori o privi di assistenza. Avendo inoltre questi

controllori tutta una serie di porte fi siche e di gateway misti hardware/software, danno l’assoluta garanzia di

potersi interfacciare in pratica con qualunque prodotto sul mercato nato per questo settore specifi co.

Ovviamente, per utilizzare questa terza tipologia di prodotto, e quindi fornire una professionalità a 360° verso

il cliente, è necessario avere la conoscenza del mercato, delle sue dinamiche e degli altri attori in gioco. Cosa

che richiede un costante impegno e formazione, che fa dei system integrator delle fi gure ancora poco capite

dal mercato e dagli altri operatori; in Italia inoltre, generalmente manca una cultura, ma anche una situazione di

mercato, che spinga i professionisti a spendere tempo e risorse per rimanere al passo coi tempi. Vediamo nel

dettaglio perché.

Il system integrator, questo sconosciuto

Qualcuno sorriderà di fronte a questa mia cautela, ma mi sembra che in Italia il mercato non abbia ancora preso

la direzione di una vera maturità professionale degli operatori, e questa incertezza ovviamente non fa decollare il

mercato, anzi aumenta solo lo scetticismo degli operatori e soprattutto dei clienti fi nali.

Il concetto di system integrator (o integratore di sistemi) ha origini informatiche, per passare nel tempo anche

ad altri settori e altre fi gure professionali. Oggi si riferisce a quella persona che fornisce un impianto tecnologico

evoluto che implichi diverse tipologie di utilizzo. Gli ambiti sono i più svariati e vanno dalla sicurezza passando

per il risparmio energetico, dal controllo accessi all’audio/video. Io mi occupo per estrazione e vocazione

proprio di questo ultimo, senza tralasciare ovviamente tutti gli altri ambiti che, nei mercati professionali (hotel,

sale universitarie, sale del consiglio, auditorium, cinema, teatri, etc), residenziali, navali e del lusso in generale, vi

sono collegati.

A voler essere pignoli, nel mercato residenziale l’integratore di sistemi diventa un “custom installer”, ossia

chi ha competenze con tutti i segnali A/V (satellite, digitale terrestre, blu ray, DVD, Video On Demand, ecc.) e

relative colonne sonore, compresi standard, protezioni e quant’altro

che popolano sempre di più le abitazioni moderne e che richiedono

delle loro ben precise specifi cità, anche a livello di progettazione e

consulenza. In pratica un custom installer è anche un system integrator,

ma non è detto che quest’ultimo sia anche un custom installer. La

differenza potrà sembrare sottile, ma non è così in effetti, e i custom

installer professionisti in Italia si contano sulle dita di una mano sola.

L’integratore di sistemi ha conoscenze specifi che che mette a

disposizione degli operatori del settore, come progettisti elettrici e civili,

architetti, interior designer e chiunque abbia poi un contatto diretto col

mercato e il cliente fi nale. Il system integrator non si vuole sostituire © Control4

Conn_30.indb 9Conn_30.indb 9 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 12: Connessioni n°30 | Giugno 2011

10 giugno ‘11 • n. 30

scenari

al progettista, ma solo affi ancarlo e fare in modo che gli impianti

siano realizzati secondo i moderni dettami della tecnologia e delle

possibilità operative, così che il mercato impari a metabolizzare questo

cambiamento e sia pronto anche con più serenità e predisposizione al

nuovo e a quello che può far guadagnare danaro, tempo e comfort. Non

è un… “benefattore dell’umanità”, ma un operatore professionale che

guarda al mercato con una visione a lungo termine.

Purtroppo la nostra legislazione non riconosce la fi gura professionale

dell’integratore dei sistemi e, non esistendo neppure un albo di

categoria, oppure delle forme di tutela di chi ha effettivamente delle

capacità comprovate e dimostrabili, tutto si muove sempre su di un

binario pericolosamente equivoco che mette in campo troppi fattori, e

non è detto che quelli tecnici e morali siano i primi a venir considerati

Penso che a chiunque si muova in questo ambito sia capitato di

imbattersi in personaggi con professionalità non comprovate che, con

approcci a breve termine, fi niscono per ipotecare il mercato del domani.

Il secondo problema è invece l’immagine che si è creata della

“domotica” e dello standard KNX come panacea di tutti i mali. Mi

rendo conto di rendermi impopolare con quello che sto per scrivere,

ma ripeto: è un punto di vista soggettivo e, soprattutto, il mercato non

è la sede per intraprendere guerre sante contro qualcuno o qualcosa.

Proprio per questo penso che una maggiore informazione non

guasterebbe.

Konnex (KNX) e tutto il resto del mondo

Prima di tutto mettiamo i puntini sulle “i” (ho l’ascendente in vergine

e temo si percepisca). KNX non è uno standard, ma un protocollo di

comunicazione sostenuto da un consorzio di aziende che hanno aderito

a un progetto comune. Un errore concettuale che non giova a nessuno:

sarebbe come dire che la Confi ndustria è una fabbrica.

All’inizio la promotrice di questo protocollo di trasmissione (EIB) è

stata Siemens, e poi sul carro di questo colosso sono saliti altri attori,

fi no proprio a costituire il consorzio (prima europeo e internazionale,

e poi anche la sua costola italiana) che racchiude un nutrito gruppo

di aziende, alcune delle quali nulla hanno a che fare con questa

tipologia di protocollo ma vi aderiscono comunque per vantaggi

d’immagine, politici ecc. Vedi per esempio AMX, che costruisce sistemi

di supervisione e controllo il cui livello è universalmente riconosciuto,

e che a catalogo ha un solo gateway fi sico per tradurre il proprio

protocollo in KNX e viceversa; o BTicino, che ha un suo standard

proprietario e chiuso (“My Home”) che si interfaccia a sua volta con il

mondo KNX mediante un’interfaccia.

Conn_30.indb 10Conn_30.indb 10 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 13: Connessioni n°30 | Giugno 2011

11

scenari

I meglio informati obbietteranno che invece KNX è stato

riconosciuto come standard de facto da prima a livello europeo

(EN 50090 - EN 13321-1) e in seguito a livello mondiale (ISO/

IEC 14543); ma è anche vero che nella dicitura uffi ciale del sito

internazionale (knx.org) si parla di “standard mondiale per il

controllo di case ed edifi ci”, cosa che è ben diversa dall’affermare

(come fanno i più) che si tratta di uno standard universale per

tutte le tipologie d’impianto.

Sempre per la famosa chiarezza sui termini, infatti, s’identifi ca

nella “building automation” quella struttura tecnologica che

controlla luci, accessi, sensoristica e climatizzazione e che

ha come scopo principale quello di perseguire il risparmio

energetico e l’ottimizzazione delle risorse. Volendo, anche un

impianto residenziale è costituito in questo modo nella sua

ossatura essenziale, prima di collegarci l’impianto d’allarme,

di videosorveglianza, l’audio/video e il controllo da remoto, ma appunto non è costituito solo da questo. In

più, nella building automation spinta di uffi ci o complessi molto ampi, nei quali i “punti” (ossia i vari organi da

supervisionare e controllare, siano essi relè piuttosto che sensori di presenza, ecc) diventano svariate migliaia,

non si utilizza solo il KNX ma si attinge anche al mercato dei prodotti basati su standard LonWorks che, con la

sua logica distribuita, si adatta principalmente a questa tipologia di situazioni.

In generale si può dire che il sistema comunemente è utilizzato per un building dipende da quello che bisogna

controllare e da come bisogna controllarlo: su questo direi che siamo tutti d’accordo. Dato poi che esistono

diverse tipologie d’impianti, e che ognuno di questi è controllato in modo specifi co, ci sono anche diversi

sistemi (protocolli, bus, ecc) mediamente dedicati a ognuno di loro, e quindi “i punti dati complessivi” sono

spalmati su questi diversi sistemi, con diversi bus e quindi di conseguenza diversi driver; tutti questi punti

possono essere sommati fra i vari “rami” senza riscontrare un problema di performance (velocità e reattività del

sistema). Ovviamente ogni sistema ha poi un limite intrinseco, nel caso di KNX e di Lon arriviamo mediamente

fi no a circa 5.000 punti senza problemi e, se non si controlla la parte termica, si può arrivare anche a circa

10.000 punti.

A conferma del fatto che KNX non sia uno standard ma un sistema ad alta compatibilità, c’è che dalla

lunghissima lista di appartenenti al consorzio internazionale, si evince che la maggior parte è produttore di

hardware. La teoria vorrebbe che utilizzando un mix di prodotti pescati in questa lista sia garantita una totale

compatibilità e funzionalità, cosa che per mia diretta esperienza si rivela non esatta, costringendo i progettisti

KNX a fare delle prove sul campo oppure più prudenzialmente a utilizzare solo prodotti provenienti da uno

stesso fornitore. Per fare un parallelo, potremmo dire che KNX di derivazione Siemens sta al mercato home

e buinding come Windows della Microsoft a quello dei personal computer: sistemi ad alta compatibilità, che

comunque non garantiscono a prescindere prestazioni e funzionalità senza un’attenta prova sul campo, e che

ad ogni modo presentano ancora delle lacune per quel che riguarda il controllo e il funzionamento di tutti gli

impianti che si desideri supervisionare.

Ricadiamo quindi nel discorso “domotica” e “impianti elettrici speciali”: magari non corrispondono alle

reali esigenze del cliente, ma questi non potrà mai scoprirlo se chi dovrebbe guidarlo (progettisti e fi gure

Conn_30.indb 11Conn_30.indb 11 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 14: Connessioni n°30 | Giugno 2011

12 giugno ‘11 • n. 30

scenari

professionali a lui vicine, in primis), non glie ne parlano.

A dimostrazione che non si vuole demonizzare comunque il KNX, va detto che in un certo

tipo di edilizia o per esigenze legate strettamente a quello che offre, esistono soluzioni in

commercio particolarmente convenienti dal punto di vista economico e che costano solo

qualche punto percentuale in più dell’impianto “tradizionale” poiché lo inglobano al loro

interno.

Chiaro che un system integrator a volte deve confrontarsi con più standard e più bus di

comunicazione tutti nello stesso progetto, e suggerire la soluzione che maggiormente

riesce a garantire stabilità del sistema non è così semplice. Un supervisore KNX

potrebbe non essere suffi ciente allo scopo, anzi quasi sicuramente non lo è. Se

ci troviamo a dover far dialogare assieme un sistema Dali per le luci, un Lon per

la climatizzazione, un modbus per l’allarme e poi integrarci anche lo streaming

A/V multi-room ad esempio, è chiaro che si potrà anche avere un KNX per gli

indicatori di consumo istantaneo o per le saracinesche/tende motorizzate, ma

l’ideale sarebbe invece impiegare sistemi nati specifi camente per questo tipo

di utilizzo perché offrono totale sicurezza. Non è detto che sia la soluzione più

economica, ma verso il cliente la garanzia di funzionamento, la tele gestione

delle allarmistiche, il controllo remoto e la garanzia di espandibilità futura sono comunque

argomentazioni importanti a favore. Con buona pace dello standard mondiale.

Tirando le somme

Volendo riassumere possiamo dire quindi che:

- Non esiste l’impianto tecnologico “perfetto”, ma tendenzialmente ciascun impianto dovrebbe essere

sfruttato per quello per cui è stato pensato, senza avventurarsi in esperimenti di cui è sempre il cliente

fi nale (e il mercato di conseguenza) a pagare lo scotto. Da qui la necessità di una consulenza qualifi cata e

imparziale da parte del professionista, come base di partenza per ogni tipo di successivo discorso.

- I sistemi d’integrazione “vera” hanno dei costi solo apparentemente più alti ma, se si analizzano tutti i pro

Note sull’autore

Alberto Pilot è un system integrator che opera nel settore dell’integrazione dei sistemi dal 2006 con la propria azienda,

della quale ha ceduto il ramo operativo a 3P Technologies Srl di Bolzano e Padova nel 2010, con l’apertura della divisione

residenziale/navale/lusso 3P Ambience Technologies. Tecnico video certifi cato e qualifi cato, ha seguito corsi di formazione

sui prodotti AMX, Crestron, Lutron, Vantage, Control4, Vidikron, Sim2 e projectiondesign. Opera come consulente per alcune

aziende per le sale 3D dotate di stereoscopia immersiva e di realtà virtuale (anche aumentata). Pubblicista dal 2005 per

diverse testate cartacee e informatiche, sempre del settore A/V consumer e professionale, è stato relatore di alcuni seminari

nell’ambito dell’integrazione tecnologica durante la Settimana della Domotica e Bioedilizia di Modena (2009), la distribuzione

dei segnali A/V in ambito residenziale e professionale durante il TopAudio&Video 2009 e sul binomio “Domotica Vs Integrazione

tecnologica” a Expobit nel 2010.

[email protected]

Conn_30.indb 12Conn_30.indb 12 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 15: Connessioni n°30 | Giugno 2011

13

scenari

www.amx.com

www.crestron.com

www.siemens.it

w amx com

www.ambience.it

www.trepi.it

www.knx.org

www.konnex.it

e i contro (e soprattutto se si sanno scegliere e confi gurare), questo non è sempre vero. Anzi. Si potrebbe

scoprire di avere molto di più anche a parità di costo.

- Si sente la mancanza in Italia di cultura e certifi cazioni (serie), le uniche due cose che possono

dare un reale stimolo al mercato e farlo conoscere davvero non solo ai professionisti del

settore, ma anche agli utilizzatori fi nali.

- Le guerre di religione, il fossilizzarsi su scelte e prodotti piuttosto che su soluzioni e

vantaggi per il cliente, non portano a un atteggiamento propositivo che fa migliorare la

percezione della qualità e dell’indiscusso shift tecnologico di questi impianti, rispetto ai

tradizionali, agli occhi del mercato.

Da integratore audio/video già percepisco la volontà dei vari costruttori di allargare l’offerta

e il mercato dei prodotti di brand che non siano quelli che utilizzo comunemente, e questo

sicuramente è un fatto positivo perché maggiore è la concorrenza, minori sono i costi di

esercizio e più ampi i vantaggi, soprattutto per l’utilizzatore fi nale. Al momento la serenità del cliente,

e il fatto che si sia affi dato a me per entrare in casa sua o nel suo uffi cio o imbarcazione, è il primo

degli stimoli a soddisfarlo nelle sue esigenze, permettendomi di plasmare un impianto che davvero

sia confacente con quello che si aspetta e a quello che gli ho promesso in fase di progettazione.

Per questo non posso che continuare a rimanere informato, seguire le fi ere del settore e la stampa

specializzata (anche on line). Lo scambio di opinioni con chi leggerà quest’articolo è ben accetto, anzi, lo

sfrutterei come una sorta di lettera aperta per creare un vademecum delle necessità che ognuno di noi,

professionalmente, scopre di avere ogni giorno. Rimango quindi con la Redazione a vostra disposizione.

Conn_30.indb 13Conn_30.indb 13 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 16: Connessioni n°30 | Giugno 2011

14 giugno ‘11 • n. 30

scenari

Integrazione tecnologica Approccio trasversaleNel settore della Home e Building Automation la tendenza più evidente è la richiesta di integrare il funzionamento dei vari sistemi installati all’interno dell’impianto elettrico in modo da semplifi carne e ottimizzarne la gestione. Questo va a scontrarsi con un’ancora diffusa reticenza ad attingere alle possibilità offerte dalla tecnologia da parte di quegli operatori del mercato che, invece, dovrebbero cogliere e trarne vantaggio, sia a livello tecnologico e d’utilizzo, che d’immagine nei confronti del cliente

Marco Fornasier

© C

ontro

l4

scenari_30.indd 14scenari_30.indd 14 29/05/11 15.4329/05/11 15.43

Page 17: Connessioni n°30 | Giugno 2011

15

scenari

La considerazione non vale solo per gli impianti di grandi dimensioni, tipici degli edifi ci sanitari, ricettivi ed

avanzati in genere ma sempre di più anche per i direzionali, i commerciali e ovviamente anche per tutto il

settore residenziale; teatro, quest’ultimo, dei confronti più vivaci tra operatori portatori di esperienze e approcci

anche molto diversi.

Tutto questo fa parte della mia esperienza, maturata in anni di lavoro e più recentemente in seno alla Ergo

Design & Technology con sede ad Andriano (BZ), costituita da un team giovane che vanta un’esperienza ormai

decennale nel mondo dell’integrazione con protocollo KNX e degli impianti tecnologici avanzati in generale.

L’attività principale di Ergo Design & Technology si divide tra l’importazione e la distribuzione in tutta Italia di una

decina di aziende europee produttrici di materiale KNX e la produzione di dispositivi studiati specifi catamente

per soddisfare le esigenze del mercato italiano. Operiamo nelle varie regioni d’Italia tramite agenzie commerciali

che si avvalgono del supporto tecnico di system integrator locali; con questi ultimi è stato costruito un rapporto

di consulenza consolidato negli anni, che ci permette di essere vicini alle loro esigenze e, di conseguenza, alle

richieste dirette del mercato.

L’elemento che contraddistingue Ergo Design & Technology rispetto a un normale distributore specializzato è la

capacità e la volontà di analizzare ogni singolo impianto e proporre di volta in volta il giusto mix di prodotti per

arrivare a soddisfare le attese funzionali, estetiche ed economiche dei propri clienti; cosa che potrà sembrare

quasi scontata ma che, in un panorama come quello nazionale, non è lo per niente. La situazione più diffusa,

infatti, vuole che generalmente lo stimolo verso l’integrazione totale avvenga da parte del cliente fi nale che,

dopo aver approfondito autonomamente le tecnologie offerte dal mercato, si crea un’aspettativa di alto livello

che sfocia di frequente in una vera e propria passione.

Questo da un lato è positivo per il mercato, poiché è un segno della maturità e della consapevolezza di chi è

disposto a vagliare nuove opportunità e desidera possedere in casa una tecnologia moderna ma consolidata,

che gli permetta di usufruire degli impianti in modo semplice, completo e da remoto; dall’altro, invece,

rappresenta un campanello d’allarme perché, chi ha il rapporto con gli utenti fi nali, e quindi con la maggior parte

del mercato potenziale (parlo in questo caso di progettisti, impiantisti, architetti e interior designer), non sempre

ha ben chiara la vera utilità di un impianto di automazione per gli edifi ci e, di conseguenza, non si spinge a

proporre soluzioni tecnologicamente avanzate; tutto questo può accadere spesso anche per la mancanza del

necessario supporto da parte delle aziende fornitrici.

Approccio trasversale

Come Ergo Design & Technology ci muoviamo trasversalmente da piccoli a grandi

impianti e viviamo quotidianamente le richieste provenienti da privati, installatori,

progettisti e architetti con le limitazioni appena espresse. La scelta strategica di

avere la sede legale in Alto Adige nasce proprio dal fatto che, per cultura, gli impianti

“così detti normali” contemplano già tutti i dettami dell’integrazione tecnologica,

essendo in Germania oramai abitudine consolidata di utilizzare bus e protocolli aperti

dalle abitazioni più semplici ai complessi più articolati, fi no al settore del terziario

avanzato, dell’alberghiero, dell’ospedaliero e degli edifi ci storici. Operando per la

maggiore come fi gura di distributore di prodotti KNX, ci poniamo come interlocutore

in posizione centrale fra il mercato e i suoi normali operatori, cercando di dare

tutto il supporto necessario ai nostri clienti integratori e installatori in tutta Italia, se

necessario accompagnandoli dal cliente fi nale con l’obiettivo principale di capire le

Conn_30.indb 15Conn_30.indb 15 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 18: Connessioni n°30 | Giugno 2011

16 giugno ‘11 • n. 30

scenari

sue esigenze per poi studiare di volta in volta la soluzione più adeguata.

In merito alle richieste più frequenti provenienti dal mercato, posso

affermare che l’aspetto più ricercato dai clienti è senza dubbio la

possibilità di gestire tutti i sistemi presenti nell’edifi cio in modo

semplice con un’unica interfaccia grafi ca personalizzata, raggiungibile

e gestibile anche da remoto. Altri aspetti sempre richiesti sono

sicuramente l’ottimizzazione dei consumi energetici che realizziamo

attraverso l’unione di varie tecnologie, tra le quali il rilevamento della

presenza, della luminosità ambientale, le condizioni termoclimatiche

interne ed esterne e la gestione di frangisole e oscuranti in genere. Per

la nostra esperienza è fondamentale, inoltre, offrire all’utente fi nale la

possibilità di creare e modifi care autonomamente in modo semplice le

programmazioni orarie, gli scenari, le impostazioni di temperatura, gli

allarmi e gli eventi in genere. Sempre di più, oggi giorno, le richieste

sconfi nano anche nell’integrazione di sistemi di trasmissione video

HDMI e distribuzione audio multiroom, comandabili anche tramite KNX,

oltre che da dispositivi universali di nuova generazione, iPad in primis.

In quest’ottica generale, la problematica più frequente è il

raggiungimento della soddisfazione del cliente che, come detto, si è

creato una propria aspettativa che diffi cilmente riesce a trasmettere

ai suoi normali interlocutori. Infatti, troppo spesso accade che né il

progettista né il system integrator, per motivi diversi, accompagnino

il cliente nel percorso che parte dalle esigenze primarie e termina con

l’individuazione delle reali specifi che tecniche, delle esigenze funzionali

e dell’investimento economico. Ecco perché con Ergo Design &

Technology cerchiamo di colmare questa mancanza offrendo tutto il

nostro know-how maturato nel corso dell’ultimo decennio.

Oggi giorno, dal punto di vista tecnico, si possono raggiungere

livelli d’integrazione molto avanzati; in ogni impianto interagiscono

apparecchiature che utilizzano protocolli di comunicazione diversi tra

loro, quali KNX, Modbus, Bacnet e LonWorks. Molte altre utilizzano

invece la rete Ethernet come supporto per la trasmissione e la ricezione

dei dati; altre ancora sono controllabili tramite porta seriale oppure

trasmissioni a infrarossi.

Vorrei citare due esempi molto frequenti per descrivere meglio questo

concetto: la termoregolazione fi no a tempi recenti è stata una parte

dell’impianto di competenza né dell’elettricista né del termoidraulico,

ma di poche aziende, in genere multinazionali, che comportano

vincoli tecnici, economici e operativi, ma soprattutto che non ne

consentono l’integrazione con gli altri sistemi presenti nell’edifi cio.

Oggi invece si possono proporre sistemi di termoregolazione

completamente aperti e standardizzati, integrabili nei supervisori KNX e

Conn_30.indb 16Conn_30.indb 16 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 19: Connessioni n°30 | Giugno 2011

17

scenari

programmabili direttamente dal system integrator, a tutto vantaggio

dell’ottimizzazione di cui l’impianto necessita nel corso della sua

vita. In secondo luogo, la contabilizzazione dell’energia prodotta

da impianti fotovoltaici o consumata, per esempio, dai reparti di

un’azienda, costituisce un aspetto al quale il cliente fi nale è sempre

più sensibile per gli sviluppi economici che questo comporta. Fino

ad oggi esistevano vari sistemi dedicati alla contabilizzazione, al

monitoraggio e alla gestione in genere dei consumi energetici, ma

tali sistemi, seppur gestibili via Web, non potevano essere integrati

con gli altri impianti. Anche in questo caso, oggi è possibile installare

contabilizzatori KNX di energia elettrica, acqua, gas e calorie,

prelevare i dati di funzionamento dagli inverter fotovoltaici su una

rete Modbus e gestire tramite i supervisori KNX i valori istantanei

di queste variabili creando grafi ci su misura e tabelle di report con

cadenza desiderata.

Per entrambi i casi descritti, con lo stesso supervisore KNX personalizzato anche tramite planimetrie

grafi che tridimensionali si possono ovviamente controllare e comandare i circuiti luce dimmerabili, le

motorizzazioni e tutte le altre funzionalità normalmente presenti nell’impianto KNX.

KNX, ma non solo

In Ergo Design & Technology, nonostante operiamo in modo specifi co da ormai dieci anni nel mondo

KNX, crediamo che proprio con l’unione delle tecnologie e modalità descritte si riesca a ottenere il

miglior risultato per ogni singola esigenza. In questo modo si ha la certezza di costruire un impianto

scegliendone gli elementi tra decine di cataloghi di aziende solide e dotate di un consolidato know-

how, sia italiane sia estere; in questo modo gli elementi installati nei quadri elettrici saranno scelti in

funzione del rapporto tra funzionalità, espandibilità, prestazione e prezzo, mentre i componenti di design,

secondo il gusto personale del cliente o dell’architetto che lo consiglia. I dispositivi speciali come i touch

screen, i supervisori, ecc. saranno invece proposti in base alle specifi che esigenze, caso per caso.

Questa possibilità, offerta soprattutto dal mondo KNX, deve essere sfruttata a tutto vantaggio della

clientela fi nale, grazie anche un’intera gamma di prodotti e soluzioni, non limitate al catalogo di un unico

produttore.

Crediamo fermamente che il modo giusto di approcciare un impianto tecnologicamente avanzato

sia quello di eseguire uno studio e una preparazione iniziale, partendo dalle richieste del cliente e

supportando il progettista e l’installatore nelle successive fasi operative.

Siamo inoltre convinti che si debbano ricercare esclusivamente soluzioni “aperte” basate su supporti di

comunicazione di tipo standard (i protocolli citati e la rete IP in primis). Per gli stessi motivi, riteniamo che

l’essere costretti a utilizzare gateway di comunicazione e a personalizzare righe di codice uscendo dalle

confi gurazioni standard dei dispositivi, penalizzi il cliente fi nale che, alla prima richiesta di modifi ca, si

troverà di fronte a ovvie diffi coltà. Questa è la differenza principale fra un sistema realmente “aperto” e un

sistema proprietario.

© Crestron

Conn_30.indb 17Conn_30.indb 17 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 20: Connessioni n°30 | Giugno 2011

18 giugno ‘11 • n. 30

scenari

Note sull’autore

Marco Fornasier è un Ingegnere Elettrotecnico che ha lavorato per anni come progettista di impianti

tecnologici integrati. Recentemente è divenuto Direttore Tecnico di Ergo Design & Technology e, in

occasione di commesse di particolare importanza, supporta tutt’ora tecnicamente i professionisti

e gli installatori durante la fase di realizzazione del progetto fi no al collaudo fi nale, per far sì che

l’impianto Konnex, con le relative integrazioni, soddisfi pienamente le esigenze di ogni cliente. Dal

2002 ha lavorato in Italia e all’estero, maturando una notevole competenza tecnica e gestionale,

raccogliendo in prima persona le esigenze e le problematiche del mercato e dei suoi operatori.

Aspetti negativi?

Chi ha già operato con sistemi di tipo aperto è consapevole di

essere sempre in perenne concorrenza: la sua soluzione è sempre

paragonabile ad altre, costruite con altri prodotti che comunicano

con lo stesso standard; a differenza di quanto accade con i sistemi

proprietari, dove è più facile garantirsi una fornitura pregiudicando

però le possibilità e le potenzialità future. Per questo motivo, risulta

a vantaggio di tutte le fi gure in gioco che il valore aggiunto che

determina la scelta del fornitore diventi nel più breve tempo possibile

la reale e comprovata competenza di quest’ultimo, e non la bellezza

di un catalogo, le abilità commerciali o il prezzo dei singoli articoli.

Teniamo a precisare che per competenza s’intende anche la capacità

di saper individuare la soluzione economicamente meno onerosa per

soddisfare le reali esigenze del cliente fi nale.

Oggi, come Direttore Tecnico di Ergo Design & Technology, ho la possibilità di approfondire tutto

quanto riguarda il mondo KNX, testando i nuovi prodotti che immetteremo sul mercato italiano.

Tramite una continua e avvincente ricerca di nuove soluzioni e nuovi prodotti, posso supportare

tecnicamente i system integrator che collaborano da anni con il team di Ergo Design &

Technolgoy; confrontandomi anche con la loro esperienza, cerco di cogliere quali sono le

tendenze del mercato.

Prima di ricoprire questa carica, all’incirca dal 2002 mi sono occupato invece di progettare

e coordinare la realizzazione di opere impiantistiche ad alto contenuto tecnologico; nel corso

di questi anni ho utilizzato diversi sistemi di building automation basati su protocolli anche diversi: KNX,

LonWorks, Modbus ma anche sistemi proprietari diffusi per lo più in Italia. In questo periodo trascorso ho potuto

testare le soluzioni più avanzate anche nell’ambito di realizzazioni di grandi opere all’estero, soprattutto nei

paesi europei e asiatici. A fronte di tutto ciò, dopo numerosi start up e integrazioni, mi sono convinto che lo

standard KNX è il sistema secondo me più stabile e performante applicabile all’automazione degli edifi ci, anche

se mi rendo conto che non è l’unico. Come detto, la bravura di un progettista e di un system integrator è di

trovare l’elemento più giusto e corretto per una data funzione; per la building automation la scelta di utilizzare

KNX rappresenta sicuramente un valore aggiunto per il cliente fi nale.

www.ergosolution.it

www.knx.org

www.konnex.it

Conn_30.indb 18Conn_30.indb 18 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 21: Connessioni n°30 | Giugno 2011

19

scenari

Conn_30.indb 19Conn_30.indb 19 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 22: Connessioni n°30 | Giugno 2011

20 giugno ‘11 • n. 30

scenari

KNX senza veliIntervista a Massimo ValeriiCon il Presidente di KNX Italia Massimo Valerii parliamo dell’Associazione nazionale e internazionale, delle aziende che la compongono e di alcune critiche emerse dal mondo della system integration. Ecco il frutto della chiacchierata, che speriamo offra a tutti i professionisti qualche spunto di riflessione, a prescindere dal fatto che utilizzino o meno KNX nel proprio lavoro

Parafrasando dal sito della KNX Association, questa è nata nel 1990 per iniziativa dei consorzi europei EIBA

(Europea Installation Bus Association), EHSA (European Home Systems Association) e BCI (BatiBUS Club

International) ed è proprietaria dello standard KNX. Scopo dell’Associazione è svilupparlo e promuoverlo perché

sia riconosciuto come standard mondiale di controllo home & building. Oggi KNX è lo standard mondiale aperto

conforme alle norme EN 50090 e ISO/IEC 14543.

C - Facciamo il punto sull’associazione KNX: di cosa si occupa, e quale parte del mercato rappresenta oggi?

Massimo Valerii - L’associazione italiana nasce come espressione della KNX Association con sede a Bruxelles,

la quale gestisce lo standard KNX e si attiva con azioni di tipo marketing, commerciale e partecipazione

all’interno delle commissioni tecniche normative europee, per l’affermazione dello standard. L’associazione

internazionale ha circa 200 associati, per la maggior parte costruttori di dispositivi ma anche system integrators,

distributori. Su stimolo di KNX Association sono nate le associazioni nazionali, che ormai coprono l’intera

Barb

ara

Trig

ari

Conn_30.indb 20Conn_30.indb 20 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 23: Connessioni n°30 | Giugno 2011

21

scenari

Europa, area balcanica compresa, e quasi tutti i continenti, dalla Cina agli Stati Uniti, dalla Russia al Sud Africa,

dal Canada al Brasile. KNX è nato come standard europeo ma si sta diffondendo in tutto il mondo.

C - La costola italiana di KNX?

MV - Esiste dal 2002 e ha come obiettivo primario la diffusione nazionale dello standard KNX attraverso

l’eliminazione delle barriere linguistiche e la divulgazione attraverso convegni, workshop, eventi gratuiti,

e naturalmente attività formativa. Proponiamo un corso base introduttivo della durata di due giorni che

dà un’infarinatura dello standard a chi ha bisogno di conoscerlo ma non di avere competenze operative

approfondite, come per esempio gli architetti; poi abbiamo il corso di cinque giorni certificato da Bruxelles e

con un programma unificato a livello mondiale, rivolto proprio agli operatori (installatori e progettisti) e che si

conclude con un esame; questo porta al conseguimento del titolo di KNX Partner, valido a livello internazionale

e utile ai professionisti per essere riconosciuti sul mercato.

In Italia abbiamo circa 800 realtà certificate KNX partner tra aziende, installatori, system integrator, progettisti di

impianti. Gli associati KNX Italia invece sono 26 di differente estrazione. I costruttori sono stati storicamente i

fondatori dell’associazione, a questi si sono affiancati gli integratori di sistema, le case editrici, e poi le università

e gli enti che fanno ricerca (Trento, Pavia, l’Università Politecnica delle Marche, Catania, Bari). Il loro è un ruolo

di divulgazione a livello scientifico perché inseriscono il KNX all’interno dei percorsi formativi sull’automazione,

impostano progetti sulle applicazioni dell’automazione in vari contesti, come per esempio quello del risparmio

energetico. Le categorie associative quindi sono cinque: costruttori, integratori di sistemi, terze parti, università

ed enti (questi ultimi non pagano una quota di iscrizione e non hanno diritto di voto) e consorzi.

C - Qual è la struttura associativa?

MV - Siamo un’associazione senza scopo di lucro, amministrata da un’assemblea e un consiglio direttivo eletto

ogni due anni all’interno del quale vengono scelti un presidente e un vicepresidente. La sede è a Milano in via

Lancetti presso la federazione ANIE. Ci sostentiamo con le quote associative e i corsi di formazione, e tutto

quello che incassiamo viene speso per le attività dell’associazione. Poi ci sono i gruppi

tecnici di lavoro composti in maniera volontaria da associati o loro delegati e diretti da

coordinatori i quali sono focalizzati per ora su tre ambiti: gruppo marketing (per le iniziative,

i workshop, le fiere), il gruppo tecnico (fa da interfaccia con Bruxelles e partecipa ai lavori

del comitato tecnico per l’automazione del CEI, il CT 205) e il gruppo formazione.

C - Quali sono i vantaggi per chi si associa?

MV - La visibilità a tutti gli eventi che organizziamo, per esempio alle fiere lo stand diventa

una vetrina dei prodotti KNX, poi la possibilità di essere in contatto con Bruxelles per

seguire da vicino le evoluzioni dello standard, insomma rimanere aggiornati.

C - Solo 26 associati sul potenziale mercato, non sono pochi?

MV - In realtà, questi 26 coprono quasi totalmente il mercato dell’automazione, un buon

90%; sono associati tutti i principali costruttori operanti sul mercato italiano e molti

integratori che spesso condividono con questa attività quella di veri e propri sviluppatori

di dispositivi. L’integratore che installa sistemi di automazione, quindi l’installatore,

difficilmente si associa a KNX.

C - Non avete pensato di allargarvi a questa importante fetta del mercato?

MV - Sì, sulla scorta di quello che avviene già in Germania, per esempio, stiamo valutando

Massimo Valerii, Presidente

KNX Italia

scenari_30.indd 21scenari_30.indd 21 29/05/11 15.4329/05/11 15.43

Page 24: Connessioni n°30 | Giugno 2011

22 giugno ‘11 • n. 30

scenari

l’opportunità di creare un User Club per tutti coloro che hanno bisogno

di supporto operativo sullo standard, come appunto gli installatori.

Riunioni operative, aggiornamento sui prodotti nuovi, sulle problematiche

di installazione... potrebbero essere le attività da delegare all’user club.

Non è una cosa semplice da realizzare, soprattutto se si pensa che tutto

quanto facciamo viene realizzato in maniera volontaria, oltre al lavoro che

svolgiamo quotidianamente nelle nostre aziende.

C - Parlando di KNX, le critiche che vengono fatte dal mondo dei system

integrator sono quelle di una sorta di “chiusura” dello standard, ovvero

limitazioni e incertezze nella compatibilità tra determinati apparecchi,

in conseguenza della quale si è costretti a scegliere prodotti di un

unico produttore affermato, per non avere sorprese. KNX insomma non

risolverebbe tutti i problemi.

MV – Ritengo che la scelta di una soluzione a pacchetto sia chiusa e

limitativa. Oggi l’automazione spazia su applicazioni completamente

diverse, dall’audio-video alla contabilizzazione dell’energia al controllo luci,

ed è inverosimile trovare un’unica azienda che sia competente su tutto.

Mentre sicuramente ci sono aziende specializzate in alcuni settori.

Un’infrastruttura di comunicazione potente e standard è quella che riesce a

far dialogare insieme sistemi che sono ciascuno al top nel proprio settore.

KNX, con la sua attività di certifi cazione dei dispositivi, opera proprio con

lo scopo di garantire l’interoperabilità dei prodotti. Per l’operatore meno

esperto è più facile prendere un oggetto che fa tutto, ma non può avere

esigenze molto spinte; meglio saper mettere insieme oggetti specializzati

che parlano lo stesso protocollo oppure protocolli diversi integrabili

mediante l’impiego di specifi ci gateway da integratori di sistemi altamente

competenti.

C - Un passo oltre: se ci sono marchi che realizzano prodotti specializzati la

cui integrazione può non passare da KNX, perché passare invece da KNX?

MV – I prodotti specializzati diffi cilmente possono vivere isolati all’interno

di una installazione ma hanno bisogno di comunicare con il resto

dell’impiantistica. Faccio un esempio: un sistema audio-video non è certo

in grado di gestire le luci; dovrò quindi usare qualcos’altro per creare degli

scenari che siano in grado di controllare un’ambientazione luminosa ed un

sottofondo audio. Come farlo? Mentre è facile che sistemi proprietari siano

attrezzati per comunicare con uno standard, difficilmente lo saranno, per

ovvi motivi di mercato, per dialogare con altri sistemi proprietari. Lo stesso

discorso vale per il mondo della termoregolazione; molti costruttori di

sistemi proprietari hanno realizzato gateway KNX. Se devo investire, meglio

farlo su qualcosa che molto probabilmente troverò sul mercato.

C - Quindi l’obiettivo di uno standard tra costruttori è quello di aprire una

scenari_30.indd 22scenari_30.indd 22 29/05/11 15.4329/05/11 15.43

Page 25: Connessioni n°30 | Giugno 2011

23

scenari

C - Quindi l’obiettivo di uno standard tra costruttori è quello di aprire una porta tra sistemi.

MV - Esattamente: offro un mezzo di comunicazione standard per tutti, e ciascuno sviluppa le proprie specialità

e lo usa per integrarsi. Tanti costruttori addirittura hanno scelto di non sviluppare un sistema proprietario ma

di aderire direttamente allo standard in maniera nativa. Questo però è possibile limitatamente alle funzioni

più diffuse sul mercato, mentre ci vuole di solito più tempo perché avvenga anche con i settori più di nicchia.

Lo standard KNX infatti non prevede ancora soluzioni native per l’audio-video, ad esempio, settore nel

quale operano aziende specializzate. È una questione di mercato, per cui chi è specializzato in alcuni ambiti

continua a usare sistemi proprietari, che danno vantaggi economici e soprattutto di mercato come il distacco

dai competitor, ma si apre con un dispositivo di interfaccia per far comunicare il sistema con uno standard.

In sostanza, la facilità di integrazione con sistemi standard come KNX offre la possibilità ai produttori di far

crescere il proprio mercato.

C - Quindi l’associazione dovrebbe porsi come obiettivo l’andare incontro ai settori di nicchia che ancora non

hanno sviluppato la compatibilità piena con KNX, per questioni legate al mercato?

MV - Certo. Ma non ci sono solo problemi di mercato: KNX non gestisce alcuni aspetti tecnici legati a specifiche

nicchie. Per esempio, fino a pochi anni fa KNX prevedeva per la comunicazione il doppino, la radiofrequenza

e le onde convogliate, il che escludeva la possibilità di comunicare dati molto complessi come quelli audio-

video, a causa delle limitazioni nella banda. Era una grossa limitazione tecnologica perché impediva lo sviluppo

di dispositivi nativi KNX che inviassero audio-video sulla rete. Tre anni fa però è uscita la standardizzazione del

KNX su rete IP. Insomma c’è anche un’evoluzione dal punto di vista tecnico dello standard, che va incontro

all’evoluzione tecnologica delle applicazioni.

C - A proposito di limitazioni tecniche, un’altra delle osservazioni che si raccolgono tra gli integratori è il fatto

che le interfacce KNX abbiano delle limitazioni, come quella della unidirezionalità...

MV - Parliamo di interfacce di comunicazione tra un sistema proprietario e KNX: poiché il sistema di

interfacciamento lo realizza in genere il costruttore che adotta un sistema proprietario, è lui a decidere quanto

aprirsi, o mantenersi chiuso. Alcuni scelgono di limitare molto le funzioni integrabili con lo standard. È una

questione tutta commerciale, non tecnica, governata anche dal fatto che KNX comincia a essere richiesto dai

capitolati e le aziende vogliono potervi accedere.

C - È una situazione in via di evoluzione, oppure pensa che queste chiusure da parte di alcune aziende

permarranno?

MV - L’evoluzione c’è, assolutamente, lo dimostra il fatto che ormai tutti i leader del mercato italiano hanno fatto

una scelta netta sullo standard KNX in particolare sul settore residenziale. Penso che in capo a 3-4 anni tutti i

costruttori saranno allineati con un’offerta domotica sul residenziale, e l’impianto tradizionale sparirà. In alcuni

paesi europei, come la Germania, l’automazione residenziale è già uno standard per gli edifici anche perché

i costi si sono abbattuti molto. Tutto questo però richiede competenza elevata, e gli installatori italiani non ce

l’hanno ancora…almeno non tutti.

C - La formazione è sicuramente la chiave, ma anche il mercato deve crescere, altrimenti rischia di deludere

l’integratore evoluto che si rivolge allo standard, con prodotti che non sono all’altezza delle sue aspettative.

Conn_30.indb 23Conn_30.indb 23 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 26: Connessioni n°30 | Giugno 2011

24 giugno ‘11 • n. 30

scenari

MV - È vero, ma le aziende si muovono con il mercato, e più sono grosse, peggio è: se non ci sono i numeri,

non si spostano. Prima di arrivare all’audio-video sono da fare le serie civili, i termostati, i sensori di presenza.

Qui entra in gioco la competenza perché l’integratore evoluto che utilizza prodotti specializzati di costruttori

diversi, e riesce a farli dialogare, avrà la possibilità di offrire al cliente soluzioni tecnicamente ottime con margini

più alti per la sua attività.

C - Bisogna però certificare questa capacità, altrimenti l’operatore non riesce a farsela riconoscere dal

mercato.

MV - Sarà l’utente a farlo, quando verificherà se l’impianto funziona o meno. Infatti in Italia abbiamo

il problema che molti utenti si disamorano delle tecnologie perché delusi dagli errori di operatori

incompetenti: i sistemi funzionano male perché vengono programmati e configurati male, non per

problemi legati alla tecnologia. Per noi è la cosa peggiore, per questo cerchiamo di lavorare tanto

sulla formazione, perché l’installatore competente è un dono per l’associazione e per tutto il mercato,

aziende comprese.

C - Quali iniziative avete in programma nel breve periodo?

MV - Abbiamo un programma di seminari in giro per l’Italia, le date sono sul sito dell’associazione, inoltre

cominciano a richiederci parecchi interventi durante convegni. Lo standard KNX comincia a essere riconosciuto

sul mercato come strumento per l’efficienza energetica anche grazie alla pubblicazione di norme tecniche

come la EN 15232. Se pensiamo che quando siamo partiti la domotica veniva vista come un lusso, mentre poi

è passata a essere un comfort, e nel terziario uno strumento finalizzato alla migliore gestione dell’edificio…

Dall’anno scorso è diventata lo strumento per l’efficienza energetica: lo standard va visto come una sorta di

cassetta degli attrezzi, fl essibile che si adatta ad ogni tipo di esigenza.

C -

mer

MV

il

iwww.knx.org

www.konnex.it

I 26 associati di KNX ITalia

scenari_30.indd 24scenari_30.indd 24 29/05/11 15.4329/05/11 15.43

Page 27: Connessioni n°30 | Giugno 2011

25

scenari

Segreteria Organizzativa:Strada Statale del Sempione, 28I - 20017 Rho, MilanoT: +39 02 4997.6218/6241E: [email protected]

Biennale Internazionale dell’Energia, dell’Impiantistica elettrica e dell’Illuminazione

Fiera Milano (Rho), 16-19 novembre 2011

Promossa da

FEDERAZIONE NAZIONALEGROSSISTI DISTRIBUTORIDI MATERIALE ELETTRICO

Organizzata daCon il co-finanziamento del

E.TECH EXPERIENCE.LA FIERA CORRE VERSO IL FUTURO.

E.TECH Experience è la mostra della filiera energetica al passo coi tempi, fatta di prodotti ma soprattutto di soluzioni, con un focus sulle energie rinnovabili.Suddivisa in tre aree, ma unica nella visione d’insieme.Specializzata, ma attenta all’integrazione dei diversi settori.

Nasce a Fiera Milano la “mostra intelligente” della tecnologia.

www.etechexperience.com

In collaborazione con a Milano un grande evento per la filiera dell'energia:

4 padiglioni 68.000 metri quadrati 100 workshop

e seminari 1.000 espositori 50.000 visitatoriattesi

Conn_30.indb 25Conn_30.indb 25 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 28: Connessioni n°30 | Giugno 2011

26 giugno ‘11 • n. 30

vox technologica

Introduzione al protocollo KNXIl network e la sua strutturaEcco una rapida introduzione ai meccanismi che regolano un network KNX: come è strutturato, quali sono gli elementi che lo compongono, quali le possibilità di confi gurazione e di customizzazione offerti dal protocollo. Un primo assaggio

Il protocollo KNX si basa su un approccio al controllo degli edifi ci di tipo distribuito (si parla infatti di network)

derivato dalla convergenza dei tre sistemi principali per la home and building automation, ovvero EIB, EHS e

BatiBus.

Gli apparecchi in network sono suddivisi secondo due profi li, S-Mode (System Mode) ed E-Mode (Easy Mode).

Nel primo caso, collegamenti e impostazioni sono liberi e vengono fatti in maniera centralizzata, solitamente

attraverso l’applicazione ETS (Engineering Tools Software) a base Windows. È la modalità preferita da chi deve

realizzare architetture più complesse e ha quindi bisogno di defi nire altrettanto complesse funzioni.

Con il profi lo E-Mode invece il principio di collegamento è strutturato e si opera manualmente (via controller o la

A cu

ra d

ella

Red

azio

ne

Conn_30.indb 26Conn_30.indb 26 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 29: Connessioni n°30 | Giugno 2011

27

vox technologica

pressione diretta di bottoni); di conseguenza è più rapido ma meno “profondo”. Ovviamente è possibile servirsi

di combinazioni di entrambe le modalità, in base alle necessità. Infi ne una ulteriore modalità A-mode (Automatic

Mode) si rivolge all’utente fi nale.

Le modalità di comunicazione consentite invece sono tre: su twisted pair (TP), modulazione su rete elettrica

(PL, power line a 110 kHz e 132 kHz) e a radio frequenza (RF, 868 MHz). Il sistema KNX non prevede limitazioni

rispetto alla piattaforma o architettura dei microprocessori impiegati dai costruttori di hardware.

L’architettura KNX

In base a quanto detto, l’architettura KNX prevede l’integrazione di sistemi per la gestione delle diverse

operazioni che è necessario automatizzare in un edifi cio, con diversi schemi di confi gurazione e gestione; poi

regola un sistema di comunicazione comprensivo di media fi sici e protocollo di comunicazione per le gestione

dei pacchetti di informazione, oltre al supporto di tutto quanto necessario appunto alla confi gurazione e

gestione di una installazione e alle applicazioni distribuite: tutto questo è defi nito nel KNX Common Kernel.

Il sistema KNX viene defi nito come “data driven”, infatti nelle strutture create con questo protocollo i dati in

ingresso o in uscita, i parametri, i dati diagnostici ecc. costituiscono le variabili di elaborazione e controllo. I dati

(Datapoint) a loro volta sono raccolti all’interno di Group Object e Interface Object Property, i quali si strutturano

in tipologie standardizzate e vengono raggruppati in Blocchi-funzione, collegati al campo di applicazione

oppure di uso diffuso, e quindi comuni a più applicazioni (come per esempio quelli di data e ora). L’accesso ai

dati avviene in modalità unicast o multicast; l’interoperabilità (binding) tra dati relativi ad applicazioni differenti

avviene con tre schemi diversi: in maniera libera (free), in maniera strutturata (structured) oppure “tagged”

(vedi più avanti).

In pratica un’installazione KNX è composta da una serie di apparecchiature collegate al bus o al network, le

quali risolvono le dinamiche di comunicazione brevemente descritte sopra e sono organizzate in architetture

articolate per nodi logici. Alcuni dispositivi KNX sono standardizzati perché di uso generalizzato, come le

unità Bus Coupling (BCU) o i moduli Bus Interface (BIM), che operano in combinazione con ETS e applicativi

supplementari. Gli altri sono lasciati agli uffi ci R&D delle varie aziende che li sviluppano in relazione alla funzione

che svolgeranno nell’installazione e nel network, e sono accomunati dalla condivisione del protocollo KNX.

All’interno dell’architettura che viene creata per una singola installazione, gli apparecchi vengono identifi cati

in base all’indirizzo all’interno della rete oppure in base al numero di serie, a seconda della modalità di

confi gurazione prescelta. In questa maniera ciascun prodotto viene chiaramente identifi cato sia dal punto di

vista delle informazioni relative al produttore, che di quelle relative alla specifi ca funzione ricoperta nel sistema,

per una più agevole manutenzione, o per una futura espansione del sistema.

KNX quindi è un network distribuito che può individuare fi no a 65.536 apparecchi con una singola stringa

indirizzo da 16 bit. La topologia prevede fi no a 256 apparecchi su una linea; le linee a loro volta si possono

raggruppare all’interno di un’area tramite una linea principale (Main). Un dominio quindi è costituito da 15 aree

unite da una linea dorsale. All’interno del network, poi, gli indirizzi dei singoli apparecchi rifl ettono la posizione

che questi hanno all’interno della rete. Questo signifi ca che, escludendo gli indirizzi che dovrebbero essere

assegnati agli accoppiatori, (255x16, ovvero i dispositivi che legano le linee o i segmenti con funzioni di ripetitori,

ponti, router, fi ltri del traffi co, fi rewall ecc), gli apparecchi virtualmente collegabili sono 61.455, senza considerare

le limitazioni oggettive determinate dalla modalità di comunicazione e dall’affollamento elettromagnetico.

La gestione del network: broadcast, unicast, multicast

Con il protocollo KNX la confi gurazione avviene attraverso una combinazione di comunicazione broadcast e

Conn_30.indb 27Conn_30.indb 27 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 30: Connessioni n°30 | Giugno 2011

28 giugno ‘11 • n. 30

vox technologica

point-to-point, nella quale a ciascun apparecchio installato viene attribuito

un indirizzo individuale via broadcast.

Il perno attorno al quale ruota la comunicazione tra i dispositivi è il

multicast, supportato in maniera completa da KNX. Questo signifi ca

che ciascun apparecchio può dare luogo a dati di tipo diverso, i quali

si possono raggruppare in più gruppi diversi indipendenti, creando un

network di variabili intercorrelate all’interno del quale anche i cosiddetti

“oggetti interfaccia” (Interface Objects) possono costituire a loro volta

delle variabili condivise. Le variabili condivise poi sono completamente

fruibili bidirezionalmente, quindi ciascun dispositivo è in grado di inviare

frame multicast. Grazie al sistema delle stringhe indirizzo da 16 bit, ogni

installazione ha a disposizione fi no a 64mila variabili condivise (o indirizzi

di gruppo), ciascuna con un numero virtualmente infi nito di istanze locali.

Questo tipo di architettura, se ben sfruttato, permette di ridurre il consumo

di banda e i livelli gerarchici ridondanti di una installazione.

Concretamente un network KNX è costituito da una serie di dispositivi che

gestiscono i diversi elementi di un impianto di home o building automation,

dalle luci, alla sicurezza, al condizionamento ecc, i quali producono una

serie di dati (Datapoint), a loro volta raggruppati logicamente in base alle

necessità, e che viaggiano tra gli stessi dispositivi dando luogo agli eventi

programmati dall’installatore. Per esempio, quando un sensore registra

una variazione di temperatura, crea un dato (Datapoint) che viene inviato

(write) a un determinato punto di ricezione (Datapoint), che a sua volta ne

dà notizia all’applicazione locale che vi sovrintende. Questa a sua volta

può decidere di provvedere a un aggiornamento, che può signifi care una

variazione del dato solo a livello locale, o la comunicazione della variazione

a un successivo punto di ricezione (per esempio, un controller), oppure

ancora la modifi ca dello status di un dispositivo come un attuatore, oppure

infi ne una combinazione di queste possibilità. È appunto la modalità di

funzionamento di un’applicazione distribuita.

Binding

Le interconnessioni tra i dati, come anticipato, possono essere di tre tipi:

libere (free), strutturate (structured) o “tagged”. Prendiamo in esame per

ora solo le prime due modalità, lasciando da parte l’ultima. Qualsiasi “binding” si vada a costruire, prima di

tutto è necessario scegliere un indirizzo (quindi un valore numerico) e assegnarlo ai Datapoint che vogliamo

collegare. In modalità libera o strutturata la scelta dell’indirizzo è priva di semantica, quindi anch’essa libera, a

parte l’indicazione che l’indirizzo del Datapoint di partenza e di quello di arrivo, ovvero di due Datapoint collegati

direttamente, deve essere lo stesso.

Il modalità free il network non porta una determinazione a priori su quali Datapoint sono linkati a quali altri

Datapoint, a parte qualche regola di coerenza molto generale; di conseguenza questa modalità si presta alla

customizzazione più spinta, perché oltre a consentire il multicast tra blocchi-funzione e tra dispositivi, lo rende

Conn_30.indb 28Conn_30.indb 28 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 31: Connessioni n°30 | Giugno 2011

29

vox technologica

possibile anche verso singoli Datapoint (un dispositivo può dare luogo a più Datapoint). È il tipo di collegamento

alla base dell’S-Mode di KNX.

In modalità structured invece lo schema di collegamento tra Datapoint è predeterminato: spesso corrisponde

ai blocchi funzione o canali (vedi paragrafo Controller Mode). È la logica della modalità Easy.

La modalità defi nita “tagged” si differenzia da quelle precedentemente descritte perché gli indirizzi non sono

liberi ma identifi cano già nella propria semantica il/i Datapoint target del legame di comunicazione. Nel caso di

tagged E-Mode (quindi modalità Easy con binding di tipo “tagged”, in breve LT-E) la semantica di collegamento

è legata a quella della zona, quindi il partner o i partner tra loro in relazione sono identifi cati a livello di

dispositivo. Lo schema del network è più semplice da costruire, ma è predeterminato dall’Application Model: i

Datapoint assegnati a una medesima zona formano un gruppo (principio multicast).

Nel protocollo KNX ci sono tre possibili vie per “taggare” i Datapoint:

- attraverso il Group Addressing, che nel caso specifi co è composto da una parte di codice relativa alla zona e

una relativa al codice di connessione (tag);

- indipendentemente dal Group Addressing. In questa modalità ciascun Datapoint viene letto come una

proprietà di un Interface Object ampliando di molto le possibilità di confi gurazione e andando oltre il concetto di

zona;

- proprietà con indirizzamento esteso: come in modalità LTE, quindi il codice di connessioni è costituito da

Object Type + Property ID.

Modelli di interoperabilità

L’interoperabilità è ovviamente l’aspetto più interessante del protocollo KNX, nella defi nizione del quale è stata

fatta molta attenzione per conservare la continuità con i sistemi che a KNX sono storicamente legati.

La struttura del frame KNX LPDU

konnex tecnologia_30.indd 29konnex tecnologia_30.indd 29 29/05/11 15.4429/05/11 15.44

Page 32: Connessioni n°30 | Giugno 2011

30 giugno ‘11 • n. 30

vox technologica

Andando in ordine gerarchico, quindi, il network distribuito è costituito da una serie di applicazioni locali o

Blocchi-funzione, all’interno dei quali sono stati raggruppati i Datapoint, ciascuno con un proprio codice

identifi cativo e un’ulteriore specifi ca che defi nisce, per ciascun Datapoint, il formato dei dati (Type) che invierà/

riceverà dal bus. Le principali tipologie di dati ammesse in KNX sono:

- Valori binari (boleani)

- Controlli relativi (%)

- Valori analoghi (virgola long e fl otante)

- Contatori (integrali signed e unsigned)

- Data e ora

- Status (campo bit)

- ...

Sono queste appunto le tipologie principali, nel senso che sono quelle che garantiscono l’operatività nella

maggior parte delle applicazioni, ma non le uniche possibili. Una tipologia più specifi ca per esempio è quella

dei Parametri, che sono in sostanza dei Datapoint “specializzati” utili a gestire controlli più sottili e sofi sticati di

una applicazione. Non a caso i Parametri si gestiscono, in S-Mode, attraverso ETX project design (con l’aiuto

delle informazioni fornite dal costruttore dello specifi co apparecchio) o attraverso una Building Control Station

appropriatamente confi gurata.

Strumenti ETS per KNX S-Mode

La confi gurazione di un network in S-Mode avviene di solito attraverso una serie di tool software della famiglia

ETX a base PC, forniti dalla stessa Associazione KNX. Queste applicazioni in sostanza contengono un database

delle apparecchiature che implementano il protocollo KNX, che serve a “identifi carle” quando l’installatore

decide di inserirle nel proprio network, identifi candone le modalità per l’interoperabilità e le funzionalità

indipendentemente dal costruttore. Diventa così possibile costruire network multi-vendor. Questi dati relativi ai

dispositivi vengono forniti e tenuti aggiornati dai costruttori degli stessi dispositivi, e l’integratore può importarli

nel proprio tool di confi gurazione in base alle necessità dell’installazione che dovrà realizzare.

Un po’ di storia

Il protocollo di comunicazione KNX deriva dall’architettura bus EIB defi nita nel lontano novembre 1992 in Germania, primo di una

lunga serie di “paper” realizzati da numerosi comitati nazionali e internazionali (europei) impiegati nella defi nizione degli standard

per il Building Management. Questa prima articolazione conteneva i concetti cardine dello standard europeo d’installazione bus

EIB, l’architettura del sistema e della comunicazione tra i sistemi connessi, le specifi che tecniche per il mezzo (allora un singolo

cavo twisted pair, il doppino) e le apparecchiature hardware. A livello europeo il comitato coinvolto era il Cenelec/TC 105 HBES,

il quale basava la propria opera sull’attività dei comitati nazionali, sul sistema bus EIB, sul BatiBus francese e sui progetti Esprit

fi nanziati dalla CE.

La fonte delle informazioni sono le pubblicazioni uffi ciali dell’associazione, oggi KNX. Nella prima di queste pubblicazioni che porta

il nome di KNX e non di EIB (scaricabile dal sito dell’Associazione) leggiamo della necessità della fi gura del system integrator inteso

come quel professionista che, in un contesto multidisciplinare nel quale intervengono più mercati diversi, funge da unico referente

per tutti gli interventi che portano alla concreta realizzazione di un edifi cio intelligente: era il 1997. Nel dicembre 2003 la tecnologia

KNX viene approvata come standard europeo nella struttura composta dai media twisted pair e linea elettrica, kernell (Link Layer,

Transport Layer, Network Layer e Application Layer) e procedure di network management; a maggio 2006 KNX RF è approvato da

Cenelec per l’inclusione nella EN 50090 5-3; infi ne a ottobre 2006 i layer non legati ai medium vengono approvati come standard

mondiale nella ISO/IEC 14543

Conn_30.indb 30Conn_30.indb 30 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 33: Connessioni n°30 | Giugno 2011

31

vox technologica

Con ETX per KNX è possibile confi gurare:

- le connessioni (binding): impostare i Group

Address che consentono ai Group Object di

comunicare tra diversi Blocchi-funzione. Per

esempio i Group Object che contengono Datapoin

della medesima tipologia si possono mettere in

relazione;

- parametrizzazione: impostare i parametri dei

dispositivi, a seconda della documentazione fornita

dal costruttore. Alcuni parametri sono standard in

funzione del Blocco-funzione, altri sono defi niti dal

costruttore;

- download di applicazioni (per apparecchi multi-

funzione che lo consentono); per esempio negli

apparecchi costituiti da due parti hardware (come una BCU fl ush mounted + un modulo intercambiabile) possono

avere funzioni diverse a seconda dell’applicativo selezionato.

Appare chiaro quindi che le possibilità di confi gurazione S-Mode sono molteplici, e dipendono dai prodotti offerti

dall’industria e dalle capacità dell’integratore.

Controller Mode

In questa modalità è possibile installare un numero limitato di apparecchiature su un unico

segmento logico, sotto la supervisione appunto di un controller al quale è affi data la confi gurazione

del segmento stesso per l’esecuzione di una o più mansioni (per es. il controllo dell’illuminazione), e

che rimane installato anche una volta conclusa la fase di installazione, durante il funzionamento del

sistema.

Le possibilità di confi gurazione sono limitate rispetto alla modalità libera (relativamente all’aspetto della

parametrizzazione). Il dispositivo controller in sostanza è incaricato di stabilire la connessione tra i canali

(channels), ovvero tra gli insiemi di Group Objects necessari alla funzione utile, i quali sono specifi cati dal protocollo

KNX indipendentemente da quale sia il produttore di ciascun dispositivo compatibile. Questo fatto assicura che

qualsiasi controller KNX possa supportare qualsiasi dispositivo KNX. Non solo, poiché il protocollo è lo stesso, non è

necessario fornire al controller informazioni sulle funzioni del dispositivo, perché il controller “le conosce già” grazie a

una specifi ca stringa di dati contenuta negli stessi dispositivi (che si chiama Device Descriptor #2). Il controller quindi

assegna a ciascun dispositivo un indirizzo, seguendo le indicazioni fornite dall’installatore/integratore, calcola le

connessioni a livello di Datapoint e imposta i parametri.

Push-button mode

Analoga alla modalità controller per quanto riguarda il limitato numero di dispositivi e di parametri, la modalità Push-

button (e il nome dice tutto) non necessita di un dispositivo che si occupi della confi gurazione perché questa avviene

a livello di singolo dispositivo inserito nell’installazione (purché implementi appunto la modalità Push-button). La

comunicazione tra i dispositivi (esempio classico, tra sensori e attuatori) quindi non viene impostata via software, o

defi nita dall’installatore, ma avviene in maniera automatica: il Datapoint che invia le informazioni acquisisce un proprio

indirizzo (Group Address), che viene ricevuto dal Datapoint ricevente attraverso una procedura Push-button. La

confi gurazione quindi segue semplicemente le regole del canale e del Blocco-funzione fornite nella specifi ca KNX.

a

www.knx.org

konnex tecnologia_30.indd 31konnex tecnologia_30.indd 31 29/05/11 15.4429/05/11 15.44

Page 34: Connessioni n°30 | Giugno 2011

32 giugno ‘11 • n. 30

Sanremo 2011Solo il meglio...Come tutti gli anni, anche questa volta l’evento Sanremo si è trasformato in un’occasione per mostrare il meglio della tecnologia e della professionalità all’opera. Lo spettacolo in sala al Teatro Ariston, l’importantissima diretta televisiva con il suo contorno di trasmissioni collaterali, commenti e anteprime ai telegiornali, le passerelle fuori e dentro il teatro, vip e pettegolezzi... non ci siamo fatti mancare niente

Barbara Trigari

Conn_30.indb 32Conn_30.indb 32 27/05/11 10.0727/05/11 10.07

Page 35: Connessioni n°30 | Giugno 2011

33

soluzioni

Il pubblico intende il Festival della Canzone di Sanremo come uno spettacolo, un appuntamento irrinunciabile

che ogni anno si ripete e che ogni anno si rinnova, ma per i professionisti è un impegno importante, con molte

affi nità con il mondo delle installazioni.

I protagonisti tecnici di questa edizione sono stati il regista Duccio Forzano, il direttore artistico Gianmarco

Mazzi, l’architetto Gaetano Castelli che insieme alla fi glia ha creato la scenografi a, il direttore della

fotografi a Ivan Pierri e la Rai con la propria squadra di tecnici, dei quali in particolare abbiamo ascoltato

Stefano Montesi, che si è occupato del coordinamento luci e audio, e Mauro Severoni responsabile del

coordinamento audio.

La macchina oliata del Festival

A occuparsi del coordinamento luci e audio per Sanremo è stato Stefano Montesi della Rai di Roma, che in

pratica allestisce un vero e proprio centro di produzione presso il Teatro Ariston dal quale coordina ogni attività

collegata alla manifestazione: e non sono poche. Studio televisivo per il telegiornale, ponti radio, grafi ca, post

produzione, riversamento, insomma totale autonomia per quanto riguarda ogni aspetto della produzione,

comprese le pratiche amministrative che, grazie alla LAN, si svolgono come se ci si trovasse nella sede di

Roma. Oltre al pullman di ripresa, lavorano anche due regie mobili per i telegiornali, le rubriche, la passerella,

cui si aggiungono le produzioni che quest’anno erano dislocate al Casinò di Sanremo: La Vita in diretta e una

puntata di Porta a Porta. Insomma, spiega Montesi, “l’evento canoro da solo richiede un centinaio di persone,

ma i programmi collaterali fanno lievitare questo numero fi no a 230-250 persone, a seconda del tipo di ripresa.

Di conseguenza non possiamo permetterci di prelevarle tutte dal centro di produzione di Roma, come da

qualsiasi altro centro Rai, che rimarrebbero completamente sguarniti. Quindi, scegliamo il personale da tutte

le sedi Rai della Penisola, e capita che l’operatore di Cagliari si trovi a lavorare con quello di Bolzano... con

alcuni problemi di modus operandi ma anche linguistici!”. La macchina in realtà è molto ben oliata, perché i

professionisti sono ormai degli habitué selezionati negli anni, prima di tutto per le doti professionali, ma anche

per quelle di convivenza: Sanremo chiede di rimanere fuori casa per 40 giorni a stretto contatto con i colleghi, in

situazioni anche di tensione, soprattutto alla vigilia dell’evento: “Il nervosismo si fa sentire soprattutto nelle due

settimane antecedenti l’inizio del festival, continua Montesi, bisogna gestire il personale, portare tutto alle giuste

dimensioni... ma è una macchina che ho collaudato molto bene, complicata da gestire ma che può viaggiare

‘quasi’ da sola. Alla fi ne, i cantanti ormai li conosciamo tutti, anche perché li incontriamo anche durante l’anno

nelle varie occasioni canore...”. Aggiungiamo che è l’undicesimo festival per Montesi, anche se, come dice lui,

“ogni Sanremo è diverso”.

Organizzazione

A settembre-ottobre dell’anno precedente si parte con le prime anticipazioni su chi sarà coinvolto: chi potrebbe

essere lo scenografo, chi il direttore della fotografi a, il direttore di produzione, quale sarà pullman per le riprese.

Quindi si cominciano a riempire le liste con i nominativi dei tecnici Rai da convocare: quando dovranno partire,

dove alloggeranno... In stretto contatto con direttore della fotografi a, responsabile del coordinamento audio,

regista, direttore di produzione si stabilisce cosa verrà portato a Sanremo in termini di materiali, rispetto ai

budget.

“Ci tengo a precisare - continua Montesi - che l’audio per il festival è a totale cura della Rai, e nessun appalto

esterno viene coinvolto. Mauro Severoni realizza il progetto di massima, poi con la sua squadra selezionata

cominciamo i 15 giorni di prove a Roma, con l’orchestra. Finalmente, verso i primi di gennaio si parte per

Sanremo, per rientrare poi quattro o cinque giorni dopo la fi ne dell’evento”.

Conn_30.indb 33Conn_30.indb 33 27/05/11 10.0827/05/11 10.08

Page 36: Connessioni n°30 | Giugno 2011

34 giugno ‘11 • n. 30

soluzioni

Per quanto riguarda la scelta dei materiali e delle apparecchiature

audio, luci e riprese (dieci telecamere, diversi gruppi di continuità,

circa 2.600 kW di potenza da distribuire, km di cavi), Montesi spiega

che la variabile più rilevante è quella della scenografi a, per il resto si

tendono a usare le stesse tecnologie testate nel corso degli anni, e

che si sono dimostrate affi dabili per una diretta così importante, ma

sempre cercando le ultime novità per quanto riguarda i modelli. Tutte

comunque vengono sempre testate prima a Roma, per sicurezza: “se

i nuovi modelli ci danno risultati migliori di quelli precedenti, corriamo

il rischio e li adottiamo. È successo per esempio per i diffusori a

colonna JBL CBT-70J nascosti nella scenografi a e per i mixer. Invece

per i cantanti impieghiamo le stesse apparecchiature da anni: casse

acustiche a terra con la ribalta, per nasconderle se non vengono

utilizzate, e in-ear monitor.... Quest’anno il materiale era praticamente

tutto di proprietà Rai, a parte i diffusori per l’amplifi cazione in sala che

sono stati noleggiati”. L’impianto viene creato a Roma ascoltando

eventuali suggerimenti di cantanti e discografi ci, ma sempre

confrontando la qualità dell’apparecchiatura suggerita dai tecnici

Rai con quella proposta. L’audio avrebbe potuto essere ripreso in

5.1, ma non essendoci la possibilità di trasmetterlo televisivamente

con la stessa qualità, non è stato fatto. In realtà, dice Montesi,

“noi siamo pronti ad andare in HD e anche a uscire con il 5.1, ma

aspettiamo le decisioni dei vertici. Quest’anno però abbiamo prodotto

in HD per il digitale terrestre e trasmesso in analogico per la TV via

etere: probabilmente una delle ragioni è che il canale HD non viene

conteggiato e sommato allo share della trasmissione, quindi non

rappresenta un valore nei confronti degli sponsor...”.

La sfi da della scenografi a

Le novità del festival nascono sempre dalla scenografi a, e quest’anno Castelli ne ha disegnata una (realizzata

sempre dagli scenografi Rai) complicata da una spirale di LEDwall che usciva fi no quasi al boccascena, e da

sfere in movimento, che hanno dato fi lo da torcere ai tecnici e a Ivan Pierri per il proprio progetto luci: “L’idea

mi era stata sottoposta mesi prima da Gaetano Castelli e decisi di non contrastarla, pur rendendomi conto delle

diffi coltà che una struttura di quel tipo avrebbe potuto portare alla realizzazione del mio impianto luci. Abbiamo

unito i nostri sforzi e, quello che sembrava un problema insormontabile si è trasformato in un utile supporto per

l’appendimento di numerosi testa mobile, accentuando l’importanza del segno grafi co-scenografi co che, a mio

avviso, è stato l’elemento distintivo estetico di questa edizione di Sanremo”.

Il suo progetto luci si muove tra gli estremi dell’estetica della TV tradizionale e di quella dei live musicali, tra

vecchie e nuove generazioni, entrambe da affascinare e coinvolgere nel festival. Quindi luci calde che arrivano

dall’alto contrapposte ai colori più freddi proposti con le strip LED dietro l’orchestra, effetti classici da contesto

live con il fumo, i controluce sui cantanti. La spirale che sormonta il palco e nasconde il soffi tto è stata

ulteriormente valorizzata dal disegno luci: è stata utilizzata per sistemarvi dei sagomatori testa mobile. Anche

Conn_30.indb 34Conn_30.indb 34 27/05/11 10.0827/05/11 10.08

Page 37: Connessioni n°30 | Giugno 2011

35

soluzioni

Studer Vista 9

La console digitali Studer Vista 9 porta a una ulteriore evoluzione il progetto realizzato con le Vista 5, 6, 7 e 8, sempre rivolgendosi

alle applicazioni live e broadcast con un sistema di controllo veloce basato sull’interfaccia Vistonics. Il concetto è “where you look

is where you control”, secondo il quale l’attenzione dell’operatore è concentrata in un solo punto della console, quello dove sono

sistemati i controlli e che coincide con lo schermo che dà il feedback sulle azioni operate. In pratica accanto a una superfi cie di

controllo tradizionale (Control Bay), cui si aggiungono da tre a sette Fader Bay che integrano i fader tradizionali (da 32 a 72), gli

schermi TFT touch Vistonics e controlli addizionali assegnabili. Schermi TFT anche per i meter, collocati come di consueto nella

parte più alta del banco. La sezione meter costituisce una delle novità della console, perché di solito i meter sono quelli che aiutano

a trovare eventuali problemi: quindi elevata risoluzione e molte informazioni a portata di sguardo (diverse confi gurazioni da mono a

7.1). Ciascuno schermo TFT mostra dieci canali, con gli encoder rotativi e gli switch; inoltre la possibilità di attribuire colori diversi

ai fader aiuta a visualizzare immediatamente lo status di tutte le sorgenti collegate. Il pannello controlli è confi gurabile in base alle

specifi che esigenze di produzione, e la console dispone di tutte le ridondanze necessarie

per non interrompere l’operatività: network, PSU, controlli. L’automazione dei controlli è

attuabile a due livelli: uno più semplice e immediato, per un’automazione di base, e un

altro più dettagliato, per le attività più complesse.

Vista 9 si basa sul DSP Score Live con minimo una e massimo nove card I/O, per un

sistema scalabile e ridondato nel quale un eventuale problema su una card viene risolto

appoggiandosi a una card ancora non utilizzata. Compatibile con il sistema Relink per

collegarla ad altre console della casa collocate in ambienti diversi.

www.studer.ch

Distribuito in Italia da Leading Technologies, www.leadingtech.it, www.sltweb.it

la porzione del teatro occupata dal pubblico è stata “armonizzata” con la scena spettacolare, utilizzando la

luce bianca per dare profondità. La sfi da del “confronto” con i LED è stata affrontata lavorando sulle intensità

e le temperature colore, e sulla sincronizzazione tra cambi luce, inserimento delle grafi che e momenti dello

spettacolo. Una grande collaborazione tra Pierri e il service Di and Di Lighting.

I LED cinesi

Ebbene sì, sono cinesi i LEDwall utilizzati per la scenografi a del festival, per il fondale, per il pavimento al

centro del palco, per i marcapiano e per nascondere l’ascensore al centro. Claudio Renzetti di Di and Di

Lighting ci racconta l’allestimento: “Ci siamo occupati di tutti i LED che facevano parte della scenografi a:

si tratta di mattonelle Glux con diverse risoluzioni, la cui caratteristica è l’estrema leggerezza; un elemento

50x50 cm pesa 7,5 kg, lo spessore è molto ridotto e sono anche molto silenziosi. Infatti, per la dissipazione

del calore e per sostenere i moduli è stata utilizzata una lastra di alluminio, posta dietro al LEDwall e senza

ventole aggiuntive o impianti di aspirazione del calore nel caso di posizionamento a pavimento. Il montaggio è

davvero semplicissimo: una volta sistemata la prima fi la più in alto, le mattonelle si incastrano agli angoli e sono

autoportanti… non si può sbagliare”. Lo spessore ridotto permette anche di lasciare poco spazio tra un modulo

e l’altro, e creare facilmente aperture per esigenze scenografi che. “Il fondale era costituito da un’unica parete di

“piastrelle” LED 80x80p lunga 22 m e alta 10 m, appesa a un’unica trave, che abbiamo montato in due giorni.

Una volta conclusa la fase più laboriosa in quota, perché non si poteva scendere sotto i 4 m di altezza per motivi

Conn_30.indb 35Conn_30.indb 35 27/05/11 10.0827/05/11 10.08

Page 38: Connessioni n°30 | Giugno 2011

36 giugno ‘11 • n. 30

soluzioni

di scenografi a, arrivati ad altezza uomo siamo andati velocissimi: i

moduli sono anche autocentranti, e non si fatica ad allinearli”. Per

il pavimento al centro del palco, circa 10 mq, sono stati utilizzati

moduli da 10 mm; i laterali (marcapiano 10 m di lunghezza per 1 di

altezza) ai lati del palco dove erano posizionate le postazioni audio,

ospitavano anche due schermi di rimando per il pubblico (4x2,50

m in 16:9), costituiti da moduli con passo 6 mm, per dare maggiore

defi nizione. Infi ne ci siamo dedicati ai LED larghi 4 m e alti 6 m

posti uno dietro l’altro con un sistema di carrucole che facevano

da sipari per l’ascensore. Entrati in teatro il 15 gennaio, il 28

l’allestimento è stato consegnato per le prove con due persone in

assistenza per eventuali variazioni. Successivamente ci sono state

alcune piccole modifi che e aggiustamenti fi siologici”.

Di and Di Lighting si è occupata anche della gestione della grafi ca

(preparata dalla Rai), dell’impianto luci e dei pannelli LED, fatta

eccezione per la parte aerea che invece è stata curata da Tribe

di Modena. I pannelli Glux erano gestiti attraverso quattro media

server Catalyst e ricevevano materiale a risoluzione 3.600x1.600p

scomposto in tre porzioni a 1.280x1.024, poi ricomposto per

creare un’immagine unica. Due server sono serviti per il fondale,

perché era presente una macchina aggiuntiva per il backup, un

altro Catalyst gestiva gli ascensori, un altro ancora il pavimento.

Il consollista Di and Di Lighting era Fabio Pagano, consolle

Wholehog 3. Il cablaggio dei LED del fondale, viste le distanze, ha

richiesto cavi molto lunghi per la notevole altezza del graticcio e la

necessità di portare le centraline nelle passerelle: è stata impiegata

la fi bra ottica con cavi di massimo 100 m. Un’altra particolarità

di quest’anno è stato poi l’impiego dei Martin C series 2140

passo 40, semitrasparenti, 2x1m, per i fondali della galleria e in

platea: servivano per dare più colore e dinamicità ai fondali nelle

inquadrature di controcampo per il pubblico (mentre l’anno scorso

erano stati utilizzati Par LED). Anche Renzetti conosce l’Ariston

molto bene, e frequenta professionalmente Sanremo da quattro

anni.

Gli appassionati dell’audio

In una manifestazione canora l’audio non può che avere il ruolo

del protagonista: massima cura quindi per la qualità del risultato

da parte della squadra gestita da Mauro Severoni e della dirigenza

Rai. “La squadra è la stessa da una decina d’anni, con un indubbio

affi atamento e ottimi risultati in termini di feedback da parte di

artisti e discografi ci. L’impegno è gravoso, altro che impiegati

Il disegno luci di Ivan Pierri per Sanremo 2011

Conn_30.indb 36Conn_30.indb 36 27/05/11 10.0827/05/11 10.08

Page 39: Connessioni n°30 | Giugno 2011

37

soluzioni

pubblici fannulloni! Ma è un bel lavorare, da veri appassionati, e con una bella collaborazione con gli artisti e il

loro entourage”. Nel corso del tempo è diventata sempre più stretta anche la collaborazione con chi si occupa

della scenografi a, per una migliore integrazione della struttura tecnica, fi no ad arrivare per esempio ai monitor

da palco JBL VRX915 motorizzati. L’evoluzione, tecnologica, racconta sempre Severoni, “ha favorito l’uniformità

del dialogo tra le console e la vicinanza tra operatori alle console e struttura tecnica, per un risultato sempre

migliore”.

La scelta delle tecnologie

Severoni conferma che l’80% dei materiali per Sanremo è stato acquistato nel corso degli anni dalla Rai, con

la fi losofi a di prendere a noleggio solo ciò che non viene normalmente utilizzato per le produzioni durante

Luci a San… Remo

Intervista a Ivan Pierri, autore del disegno luci per Sanremo 2011.

C - Qual è l’idea centrale del progetto luci di quest’anno?

IP - Al centro metto sempre il rispetto. Rispetto ed equilibrio tra due mondi espressivi che convivono sul palco dell’Ariston:

quello della televisione tradizionale e quello della musica., e io cerco di mantenere in equilibrio le potenzialità dell’impianto luci

e la discrezione. È uno scontro-incontro tra due generazioni, il pubblico anziano legato a una televisione tradizionale “pulita”,

luminosa, e il pubblico giovane legato al mondo dei videoclip e dei concerti. Far combaciare queste due realtà riuscendo a

emozionare con semplicità entrambe le generazioni.

C - LEDwall e luci, sono compatibili?

IP - I LEDwall sono considerati da alcuni addetti ai lavori un problema per i lighting designer o direttori della fotografi a… io

ho sempre pensato che ogni nuovo mezzo espressivo sia una ricchezza da utilizzare per trasmettere sensazioni al pubblico.

Migliorando le proprie competenze tecniche, ma soprattutto di gusto, sensibilità e culturali, si può entrare nel mondo della

grafi ca, della storia dell’arte, che sono senza dubbio elementi fondamentali per chi vuole fare questo mestiere a certi livelli.

C - Come si conciliano le luci per la TV e per il pubblico in sala?

IP - Male! Nei miei disegni luci tento sempre di rispettare il pubblico in sala, ma il mio obiettivo è gratifi care i milioni di

telespettatori che seguono il festival da casa; e ciò che funziona in un live è spesso deleterio in televisione. È comunque

indubbio che un progetto luci e grafi ca che funziona in TV risulta sicuramente bella anche in sala.

C - A cosa non rinuncerebbe mai?

IP - Non è importante cosa, da dove vengono o quali pezzi utilizzo nella composizione di un quadro estetico, ma non posso

rinunciare all’armonia. Tra la canzone, la grafi ca, la luci bianche, il colore, solo quando penso di aver trovato una chiave

interpretativa che leghi tutto riesco ad andare avanti. È una ricerca che inizia con i tagli di luce che colpiscono il viso del

cantante e termina con la chiusura dell’ultimo totale dal fondo della sala.

C - Come fanno a convivere tante persone creative sotto lo stesso tetto tutto quel tempo, senza litigare?

IP - La possibilità di lavorare con tante persone creative è una ricchezza che nutre e migliora. Non è diffi cile trovare simbiosi tra

persone che si stimano. Quest’anno per esempio la collaborazione con Duccio Forzano è stata fantastica, ma non avevo dubbi.

E poi “il bello” non è soggettivo: una cosa che funziona, gradevole esteticamente, è tale per tutti, o almeno per tutti coloro che

si occupano di immagine per lavoro.

sanremo_30.indd 37sanremo_30.indd 37 29/05/11 15.4429/05/11 15.44

Page 40: Connessioni n°30 | Giugno 2011

38 giugno ‘11 • n. 30

soluzioni

l’anno (quindi l’amplifi cazione per ambienti di dimensioni notevoli,

come l’Ariston), oltre a qualche piccola integrazione per i microfoni: il

magazzino Rai deve essere vuoto perché tutto il materiale deve lavorare

nelle produzioni. Le apparecchiature nuove vengono selezionate, spiega

Severoni “con un approccio... curioso. Non si corre a tutti i costi dietro

alla novità, ma valutiamo qualche apparecchio che ci incuriosisce perché

promette delle migliorie nel lavoro o nella qualità della performance;

lo mettiamo alla prova e, se vale davvero la pena, convinciamo chi

è preposto ad acquistarlo. Se non ci riusciamo, la produzione si fa

ugualmente perché il livello qualitativo di partenza è comunque molto

elevato”.

Il parco microfoni a disposizione è piuttosto ampio: sistemi Sennheiser,

Shure e AKG con capsule diverse, per cercare di venire incontro alle

esigenze di ciascun artista. Circa 46 radiomicrofoni installati tra musicale

e parlato, che non vengono mai usati tutti ma servono a garantire qualità e scelta ai cantanti: circa una trentina

per serata.

Cinque postazioni

Le postazioni per la gestione dell’audio a Sanremo sono cinque. Prima di tutto l’OB Van parcheggiato in Piazza

Colombo, ovvero la regia televisiva che convoglia e miscela i segnali per la messa in onda: le esibizioni dei

cantanti live, il parlato, i contributi registrati audio e video, effetti... tutto passa dalla console Stagetec Aurus.

Poi la regia musicale, con due console e quattro operatori. Una Studer 9 segue la ritmica e le voci, ciascuna

affi data a un tecnico diverso, mentre sulla seconda console, una Vista 5, convergono archi (60 elementi

d’orchestra con la doppia microfonatura per questi strumenti), fi ati e cori, seguiti da un terzo tecnico. Un

consulente musicale aiuta i tecnici a relazionarsi con gli artisti, cantanti, musicisti o arrangiatori, e con i

fonici e discografi ci presenti in regia che accompagnano il cantante. “I canali da gestire sono molti, e

poi fonici e discografi ci si aspettano da noi la ‘post-produzione live’, la massima cura di ogni aspetto

dell’arrangiamento e dell’esibizione. Il consulente musicale inoltre aiuta e affi anca il musicista neofi ta

della musica in TV”. Per i discografi ci c’è anche una saletta per ascoltare i brani dopo le prove.

La terza postazione è quella di sala con le console Vista 8 per la diffusione musicale e la Vista 5 per il

parlato, che anche a Sanremo ha preso sempre maggior importanza. Due tecnici lavorano per la parte

musicale, perché in sala da qualche anno c’è anche la giuria che vota, oltre all’entourage dell’artista, quindi la

qualità dell’ascolto è fondamentale; uno lavora sulla parte talk, e c’è sempre un consulente musicale.

Una postazione è dedicata al monitoraggio con una console Vista 8 e due fonici, uno solo per l’orchestra.

“La gestione è completamente digitale, le impostazioni di ciascun musicista sono memorizzate e riusciamo

ad accontentare tutti”. I musicisti usano tutti in-ear monitor (ma gli orchestrali di solito non li amano molto) e

personal mixer, Aviom per parte della ritmica, fi ati e cori, A/D Ware e Roland per parte della ritmica e orchestra.

“Quest’anno abbiamo aggiunto il sistema Roland M-48: ci aveva incuriosito, l’avevamo provato prima e aveva

dato buoni risultati, poi i musicisti che l’avevano provato ci hanno fatto capire che avrebbero gradito usarlo,

quindi... l’abbiamo adottato”.

La distribuzione del segnale alle postazioni avviene tramite la matrice digitale Nexus Star Stagetec (1.300 In e

1.300 Out), via MADI, con un operatore dedicato che si occupa anche della radiofrequenza; ogni segnale, radio

d’o

co

fo

p

www.rai.it

www.glux.com

ca

P

a

ww rai it

www.tribe-srl.com

www.dianddilighting.it

www.sltweb.it

www.rolandsystemsgroup.eu

Conn_30.indb 38Conn_30.indb 38 27/05/11 10.0827/05/11 10.08

Page 41: Connessioni n°30 | Giugno 2011

39

soluzioni

Principali apparecchiature installate

Luci20 Clay Paky Alpha Profi le 1500 20 Clay Paky Alpha Beam 70060 Robe 2500 wash o Coemar wash Infi nity 120060 Clay Paky Alpha 1200 HPE (20 sagomatori)105 SGM Victory II6 Varilite vl500 o Martin Tw160/40 se lc Par Led55 barra stripliteled38 Coemar ACL Infi nity30 ETC 750 Source30 Par 1000 Spot30 Par 1000 Flood150 Arri 30018 Clay Paky 1200 lamp 3.20060 pannelli LC series

Scenografi aParete di fondo804 pannelli Glux 6 mm12 controller Glux VDC10023 divider Glux VDD 100

Parete su tiro184 pannelli Glux 6 mm4 controller Glux VDC1004 divider Glux VDD 100

Marcapiano ballatoi (2) laterali80 pannelli Glux 10 mm2 controller Glux VDC1002 divider Glux VDD 100

Schermi (2) ballatoi80 pannelli Glux 6 mm2 controller Glux VDC1002 divider Glux VDD 100

Pavimento46 pannelli Lightbeam 10 mm Miracle1 controler Glux VDC1002 divider Glux VDD 100

AudioRegia musicale1 Studer Vista 91 Studer Vista 5Lexicon 960Lexicon 480Lexicon PCM 70/81/912 Genelec 8260A4 Genelec 1030A

Regia FOH1 Studer Vista 91 Studer Vista 51 Soundcraft Vi1Lexicon 960Lexicon 480Lexicon PCM 70/81/914 Genelec 1031A

Regia monitor1 Studer Vista 8Lexicon 480Lexicon PCM 70/81/912 stage monitor JBL VRX915M1 amplifi catore Crown IT-9000HD

Casinò di Sanremo66 pannelli Glux 10 mm1 controller Glux VDC1002 divider Glux VDD 100

Saletta discografi ci1 Soundcraft Vi22 Genelec 8250A DSP

Impianto principale22 diffusori JBL Vertec VT-4888 DPCN4 subwoofer JBL Vertec VT-4880A2 amplifi catori Crown IT-12000HD6 multiprocessori dbx DriveRack 48001 multiprocessore BSS Soundweb London Blu-80 con software London Architect (controllo)

1 multiprocessore Crown DBCSoftware Harman Pro System Architect

Delay e rinforzi10 diffusori JBL VRX932-LAP4 diffusori JBL VRX928-LA2 amplifi catori Crown IT-5000HD4 diffusori a colonna JBL CBT-70J2 amplifi catori Crown Xti 4000

Monitoraggio2 stage monitor JBL VRX915M1 amplifi catore Crown IT-9000HD4 stage monitor JBL SRX712M2 amplifi catori Crown IT-9000HD2 diffusori JBL VRX928-LA1 amplifi catore Crown IT-5000HDper tutti i musicisti: personal mixer A/D Ware, Aviom e Roland M-48per cantanti: in ear monitor AKG IVM 4cuffi e e auricolari AKG K 271MkII, K 171MkII, K 420, K701 e IP2

Side fi ll6 diffusori JBL Vertec VT-48862 amplifi catori Crown IT-12000HD2 subwoofer JBL Vertec VT-48832 diffusori JBL CBT-70J1 amplifi catore Crown Xti 4000

Ripresa microfonicaSezione fi ati: AKG C 4500BArchi: AKG C411LBatteria e percussioni: AKG D 112, D 40, D 220, C 414, C 480B Comb ULS/61, C 451B, C 214, Perception 170Coristi: AKG D7Cantanti solisti: radiomicrofoni AKG serie WMS4500 con capsula condensatore C535, serie DMS700 con capsula dinamica D5

o fi lo, viene convogliato nei convertitori Studer e poi distribuito alle postazioni via MADI, tutto su fi bra ottica,

con un’ottimizzazione in termini di numero di cavi e di risoluzione dei problemi legati all’analogico. L’impianto

è completamente ridondante e ciascuna postazione ha i propri gruppi di continuità per garantire il salvataggio

del lavoro sui computer. In caso di guasto di una scheda ottica, per esempio, il momento di imbarazzo

durerebbe massimo 30”. L’ultima postazione è la saletta degli amplifi catori, il cui controllo è seguito da Leading

Technologies, il fornitore anche delle apparecchiature di amplifi cazione che la Rai non possiede. “Il teatro è

molto ampio, la gestione è complessa, quindi è bene tenere presidiate le postazioni fondamentali”, continua

Severoni.

Oltre agli operatori, altre quattro persone lavorano sul palco come microfonisti e per la preparazione di eventuali

gruppi aggiunti da sistemare “al volo” con i tempi televisivi: i 30” nei quali il presentatore introduce la canzone.

Un lavoro che richiede molta professionalità… e tanta passione.

Conn_30.indb 39Conn_30.indb 39 27/05/11 10.0827/05/11 10.08

Page 42: Connessioni n°30 | Giugno 2011

40 giugno ‘11 • n. 30

informazione pubblicitaria

Ecler nel mercato dell’integrazione di sistemiLa partnership con ExhiboCome può un’azienda costruttrice di apparecchiature per la diffusione sonora adeguarsi alle nuove tendenze seguite dai systems integrator? Ecler, azienda catalana fondata nel 1965 a Barcellona, e distribuita in Italia da Exhibo, si è concentrata su due fattori, senza trascurare la qualità sonora dei suoi prodotti: design, per le casse acustiche, integrazione nella rete per amplifi catori e mixer

Design

Quasi sempre il fattore distintivo di una cassa acustica è la qualità del suono emesso in relazione alla

destinazione d’uso; le fi niture, i materiali dello chassis, i supporti per il montaggio spesso sono esclusivamente

funzionali. Da qui nascono le eterne discussioni tra i progettisti dei sistemi audio: “ …Sì è vero, sono brutte

ma si sente bene…” e gli architetti responsabili degli arredi: “...Sì è vero, si sente bene, ma sono brutte...”.

Ecler, con le nuove serie di diffusori acustici Audeo e Verso, si è mossa con decisione verso la ricerca del

miglior compromesso tra estetica e funzionalità: si è avvalsa della collaborazione niente meno che di Italdesign

Giugiaro. Dalla penna dei designer italiani e dalla competenza tecnica dell’azienda spagnola sono nate queste

due famiglie di casse acustiche.

Audeo e Verso

I diffusori della serie Audeo, disponibili nelle versioni da 3”, 6” e 8”, sono particolarmente adatte alle installazioni

permanenti in piccoli ambienti o, essendo dotate anche di tralsatore di impedenza per il funzionamento a

tensione costante, a installazioni distribuite in uffi ci, saloni, centri commerciali, ecc.La matrice digitale MIMO88

publiredaz_exhibo_30.indd 40publiredaz_exhibo_30.indd 40 29/05/11 15.4429/05/11 15.44

Page 43: Connessioni n°30 | Giugno 2011

41

informazione pubblicitaria

I diffusori della serie Verso sono invece casse acustiche caratterizzate

dall’estrema versatilità, adatte per installazioni sia permanenti che mobili,

grazie a una serie di specifi ci accessori di montaggio. Hanno tre “tagli” di

dimensione e potenza – 8”/150W, 10”/250W e 12”/350W - e sono disponibili

anche in versione “self powered”.

Per entrambe le serie sono previsti dei subwoofer attivi: un 10” da 150W per

la serie Audeo, e un 15” da 500W per la serie Verso.

Rete

Un anno circa dopo l’introduzione sul mercato degli amplifi catori a controllo

remoto NPA (2 canali) ed NZA (multicanale) è stata messa a punto la matrice

digitale MIMO88. No, non è la solita matrice audio con DSP!

David Loza, Product Manager Ecler, ci tiene a sottolineare che MIMO88

nasce sì dallo studio attento della pletora di prodotti analoghi disponibili sul

mercato, ma aggiunge funzionalità originali e, in modo molto onesto, toglie

funzionalità superfl ue presenti in alcuni dispositivi esistenti sul mercato, e che

ne farebbero lievitare inutilmente il prezzo.

Tra le funzioni che una matrice audio digitale “non può non realizzare”, e

ovviamente presenti in MIMO 88:

- 8 In/8 Out bilanciati;

- due unità collegabili in confi gurazione master-slave;

- programmabile da rete (e quindi anche da remoto);

- potente DSP su tutti gli ingressi e tutte le uscite;

- GPI/O;

- protocollo di comunicazione per interfacciamento con controller esterni;

- pannelli remoti per il richiamo di preset e la variazione del volume;

- possibilità di assegnazione password di accesso;

Ma ha anche alcune funzioni particolarmente utili e non sempre disponibili su

prodotti analoghi:

- 256 punti di incrocio in confi gurazione M/S: vera 16x16;

- ducking programmabile;

- postazione microfonica MPAGE16 con 16 tasti (+2 programmabili)

La ciliegina sulla torta è costituita da una caratteristica che sarà

implementata a partire dalla software release disponibile da giugno: un

tool per la realizzazione e la messa in linea di Web server personalizzato.

In questo modo le funzioni desiderate (e solo quelle) saranno

raffi gurate su un pannello disegnabile anche

dall’utente che, in questo modo, potrà

comandare e controllare la matrice da un

qualsiasi PC, iPhone® o iPad® collegato alla

rete su cui è installato MIMO88.

Exhibo S.p.A.

Via Leonardo da Vinci, 6 - 20854

Vedano al Lambro (MB)

Tel. 039 49841, Fax 039 4984282

www.exhibo.it

Una schermata del software di controllo

Il pannello posteriore di Verso

I diffusori Ecler Audeo

Conn_30.indb 41Conn_30.indb 41 27/05/11 10.0827/05/11 10.08

Page 44: Connessioni n°30 | Giugno 2011

42 giugno ‘11 • n. 30

Paul & Shark a MilanoMassima fl essibilitàTra le prime vetrine digitali in Italia, quella del negozio Paul & Shark di Via Montenapoleone a Milano punta prima di tutto sull’estetica curata, caratteristica del brand e della pregiatissima location, ma anche sulla dinamica della comunicazione, creata attraverso la sincronizzazione degli otto display della vetrina

Come spesso succede, il successo di un progetto si struttura in base al primo approccio tra

committente e system integrator (o partner tecnologico: in questo caso 3G Electronics ha assolto a

entrambe le funzioni). Il cliente si presenta con un’idea di comunicazione che sogna di vedere realizzata,

ma spesso non conosce le problematiche tecniche (altrimenti farebbe da solo) e ha un’idea dei costi

basata sul senso comune, e non sulle caratteristiche professionali che necessariamente i prodotti e

progetti devono avere. Il ruolo del system integrator diventa quindi molto rilevante nell’indirizzare,

supportare il cliente, senza però stravolgere l’idea iniziale, e soprattutto evitando accuratamente la

frase “non si può fare”. 3G Electronics con il responsabile commerciale Maurizio Vacca e il Technical Manager

Stefano Panzetta è riuscita a interpretare il progetto Paul & Shark, e a sua volta la Casa di abbigliamento è stata

disponibile a farsi guidare verso la soluzione più effi ciente e più adatta al contesto.

Giu

sepp

e O

rland

o

e

m

frase “n

www.3gelectronics.it

www.paulshark.it

www.nec.it

www.nds.eu

soluzioni_Paul&Shark_30.indd 42soluzioni_Paul&Shark_30.indd 42 29/05/11 15.4529/05/11 15.45

Page 45: Connessioni n°30 | Giugno 2011

43

soluzioni

Primo fu il monitor

Un classico nel digital signage è che tutto cominci con un monitor: in questo

caso Nec MultiSync X462UN, subito “adottato” dalla divisione che cura

l’immagine di Paul & Shark per la qualità estetica. L’idea di partenza era quella

di comporre una sorta di mosaico con i display, utilizzando un media player

e il materiale promozionale video e grafi co realizzato internamente per le

campagne pubblicitarie del brand. Ecco quindi l’idea di disporre nelle vetrine

ben 16 monitor in otto coppie, più un’altra coppia di monitor per l’interno del

negozio. Naturalmente le immagini in vetrina dovevano essere sincronizzate per

raccontare, comunicare e attrarre i passanti, sfruttando tutti i display (e non solo

le singole coppie, per esempio).

L’intervento di 3G Electronics è consistito in un supporto continuo per lo

sviluppo del progetto, un compito di master contractor che spazia da dettagli

tecnici come la risoluzione dei display, fi no ad arrivare alla scelta delle tecnologie

e al training per l’utilizzo del software. Paul & Shark infatti si è dimostrata

azienda attenta e competente in ambito IT, con personale dedicato che si

sarebbe poi occupato della gestione del sistema e della preparazione dei

contenuti. Il successo della collaborazione è confermato dal fatto che P&S ha

pensato di equipaggiare anche altri negozi con lo stesso sistema di ds, e ha

fatto ricorso sempre a 3G Electronics come partner per la gestione di eventi di

comunicazione basati sull’uso della tecnologia.

Architettura semplice

Gli 8x2 monitor Nec 46” ultra narrow bezel della vetrina, più i due collocati

all’interno (in una inconsueta confi gurazione verticale portrait alta 2m) fanno

capo a un server dedicato al quale si collegano via Internet grazie a nove

computer (uno per coppia di display) con interfaccia grafi ca DualHead e

software NDS Pads Professional 3.1. L’ipotesi iniziale del committente di

utilizzare dei player è stata scartata perché i PC permettevano elaborazioni

più evolute a livello di contenuti. Per esigenze estetiche, però, i PC non

potevano stare in vetrina, quindi si è reso necessario estendere il segnale

video, ovviamente mantenendo inalterata la qualità, tra l’altro piuttosto elevata,

trattandosi di materiale prodotto già in partenza dal Creative Dep. dell’azienda in

alta risoluzione. Quindi, la scelta di display con risoluzione nativa 1.366x768 ed

extender MultiView Magenta su Cat5. La trovata di utilizzare PC con la doppia

uscita video ha permesso una notevole semplifi cazione dell’architettura e un

risparmio per il cliente, che ha acquistato la metà delle licenze software altrimenti

necessarie; il tutto senza ridurre le capacità del sistema, anzi, rendendolo ancora

più fl essibile grazie alla possibilità di visualizzare per esempio l’anteprima di una

coppia di monitor come un’unica immagine suddivisa sui due display. La gestione

dei contenuti in sincrono è resa possibile dalle funzioni del software Pads, il quale

poi, gestendo qualunque tipo di risoluzione con qualunque tipo di aspect ratio, ha

Il parere del committente

Ecco il punto di vista di Paul & Shark

in merito alla scelta di puntare sulla

tecnologia anche nei propri negozi: “Paul &

Shark ha sempre dedicato una particolare

attenzione alla tecnologia, sia nell’ambito

del processo produttivo, sia nella ricerca

di nuovi materiali da impiegare nella

realizzazione delle proprie collezioni, ma

anche a livello di strategia di immagine

e comunicazione. Il nuovissimo sito Web

corporate Paul & Shark ad esempio, è

stato concepito proprio per consentire la

massima interazione tra brand e utente,

e contempla l’utilizzo di applicazioni

all’avanguardia sia nell’area B2C, sia in

quella B2B. A livello di layout e display

del punto vendita, il nuovo concept store

Paul & Shark, realizzando una distribuzione

degli spazi estremamente razionale ed

equilibrata, in un ambiente caratterizzato

da un design elegante, raffi nato ma al

contempo funzionale e in linea con i

canoni della contemporaneità, si sposa

perfettamente con la tecnologia digital

signage, che rappresenta senza dubbio

uno strumento avanguardistico per

comunicare con il pubblico.

La scelta del partner si è focalizzata su

3G in quanto leader di settore in grado di

garantire la massima qualità del prodotto e

un’assistenza tecnica costante e puntuale”.

Materiale installato

18 monitor Nec MultiSync X462UN18 extender MultiView Magenta9 PC DualHead9 licenze software Pads Professional NDS

Conn_30.indb 43Conn_30.indb 43 27/05/11 10.0827/05/11 10.08

Page 46: Connessioni n°30 | Giugno 2011

44 giugno ‘11 • n. 30

soluzioni

consentito anche di far lavorare i due display posti all’interno, che sono entrambi in

confi gurazione portrait per creare una fascia ad altezza uomo. In pratica, gli addetti

Paul & Shark sono ora in grado di creare effetti scenografi ci sui 16 monitor pensati

come un unico videowall, scomposto in una sorta di puzzle: slide show, grafi che

video e quant’altro, anticipando le collezioni o inseguendo gli appuntamenti

festivi con colori e racconti a tema (Natale, San Valentino ecc.). Proprio per le

occasioni particolari, come le feste, è possibile sincronizzare otto animazioni in

Flash sui display per effetti dinamici, per esempio la slitta di Babbo Natale che

attraversa in volo tutta la vetrina. Pads permette poi la gestione da remoto, basta

un collegamento ADSL per tutti i PC del negozio, oppure un collegamento 3G, per

scaricare il materiale che successivamente viene sincronizzato in locale; previsto

e implementato il supporto per la messaggistica automatica in caso di intoppi nel

funzionamento.

In cantiere

L’installazione del sistema ha richiesto due settimane non continuative, ed è stata

complicata dal fatto che il negozio fosse in ristrutturazione, con la necessità di

coordinare i diversi interventi di volta in volta senza ostacolarsi a vicenda. Per

esempio, non è possibile installare apparecchiature elettroniche in presenza di

polvere, quindi tutti i lavori sulla struttura dovevano essere conclusi prima. Un altro

problema, al quale si pensa raramente, è stato quello di come far arrivare un bilico in Via Montenapoleone, che

per chi non la conosce è piuttosto stretta e molto affollata. Certosino infi ne il lavoro di Giacometti Group che ha

installato i monitor e tutti gli arredi, allestendo fi sicamente il negozio.

Net Display Systems Pads 3.1 Professional

Net Display Systems è una società olandese specializzata in software per digital signage, come Pads 3.1 Professional, il cui

nome sta per “Public Area Display Systems”. Si tratta in realtà di un bundle di applicazioni che permettono di creare, pianifi care,

distribuire, visualizzare e analizzare qualsiasi tipo di contenuto per il ds, compresi contributi live come possono essere i feed

RSS per le news. Il sistema funziona con un server centrale, sul quale vengono installate le applicazioni Pads Designer, Manager,

Server e Agent, una rete (LAN, intranet o Internet) e i PC con l’applicazione Pads Viewer collegati ai display. Il vantaggio di

Pads 3.1 consiste nella fl essibilità, poiché consente in pratica di disegnare la propria rete di monitor su misura, senza limitazioni

riguardo ai formati dei monitor o dei contenuti, se non quelle determinate dall’hardware. Supporta il multi-monitor, l’interattività,

più connessioni per pagina, database supportati in modo nativo (SAP, Lotus, Oracle, SQL-server, Outlook/Exchange, Crestron,

AMX, RSS), dispone infi ne di funzionalità per la creazione di statistiche/billing, monitoraggio e controllo da remoto. Si integra con

applicazioni o sistemi di input di terze parti. Pads Designer è l’applicazione per la creazione delle presentazioni in modalità “what

you see is what you get”, Pads Manager serve per pianifi care la gestione delle presentazioni, Pads Server gestisce il processo

di distribuzione delle presentazioni e fornisce al Viewer i dati per la visualizzazione, Pads Agent si occupa del monitoring, delle

statistiche e della gestione remota, infi ne Pads Viewer esegue le presentazioni sul dispositivo prescelto. Pads 3.1 Professional è

distribuito in Italia da 3G Electronics.

www.nds.eu

L’interno del negozio

milanese con i due diaplay in

confi gurazione portrait

Conn_30.indb 44Conn_30.indb 44 27/05/11 10.0827/05/11 10.08

Page 47: Connessioni n°30 | Giugno 2011

45

soluzioni

Conn_30.indb 45Conn_30.indb 45 27/05/11 10.0827/05/11 10.08

Page 48: Connessioni n°30 | Giugno 2011

46 giugno ‘11 • n. 30

informazione pubblicitaria

Voome Networks e K Group, digital signage per Leroy MerlinDopo l’esperienza della creazione per Leroy Merlin di un sistema di video comunicazione “back offi ce” per i collaboratori degli uffi ci di Assago, la multinazionale francese ha rinnovato la fi ducia a Voome Networks per la sua comunicazione sul punto vendita

L eroy Merlin, primo player francese nel mercato internazionale

del bricolage e del fai-da-te, al secondo posto in Europa e al

quarto nel mondo, ha deciso di affi darsi alla comunicazione video

per accompagnare e guidare i clienti durante la visita presso il

punto vendita. Un progetto pilota che ha coinvolto il negozio di

Nova Milanese (MI), pensato per migliorare il rapporto con i clienti

e rafforzare la fi ducia e la fedeltà di questi ultimi al marchio. Il

network e il suo funzionamento sono stati garantiti da Voome Networks che, in collaborazione con

K Group, software house che sviluppa piattaforme per la gestione integrata di contenuti on line,

si è occupata della strutturazione del progetto tecnico e di comunicazione, delle reti fi siche, delle

piattaforme software, dell’installazione delle apparecchiature e della loro ottimizzazione. Per questo

progetto, Voome Networks ha coinvolto le aziende partner, ovvero LG Electronics (monitor LCD),

3M (tecnologie touch screen) e SpinetiX (multimedia player).

“Siamo orgogliosi di essere stati scelti da Leroy Merlin per la videocomunicazione del loro punto vendita – ha

spiegato Emanuele Pollastri, fondatore e amministratore di Voome Networks Srl – Grazie a Voome 4 Corporate

e al Media Player SpinetiX oggi è possibile rispondere alle esigenze più diverse utilizzando la medesima

infrastruttura tecnologica. In pochi anni lo scenario della comunicazione digitale è radicalmente cambiato, e

i punti vendita sono soggetti allo stesso cambiamento; per poter gestire questo nuovo livello di complessità,

sono indispensabili piattaforme informatiche che riescano a sfruttare i nuovi mezzi di comunicazione digitale per

renderla pervasiva, multimodale e multicanale”.

ne

K

“Siamo org

www.voome.it

www.kgroup.eu

www.lg.com

www.leroymerlin.it

www.3m.com

Page 49: Connessioni n°30 | Giugno 2011

47

informazione pubblicitaria

Il progetto

Era necessario che il nuovo network fosse facilmente gestibile e aggiornabile

nei contenuti dal personale del negozio, impegnandolo il meno possibile.

Anche le grafi che che sostengono le comunicazioni sarebbero dovute essere

utilizzabili in automatico, con la semplice implementazione dei testi necessari,

ma comunque d’impatto per attirare l’interesse dei clienti.

Voome ha così utilizzato sei punti di visualizzazione, cinque dei quali nell’area

delle casse, che visualizzano contenuti informativi sui servizi di Leroy Merlin;

il sesto, all’entrata, dà il benvenuto ai clienti e li aggiorna sulle promozioni in

corso. Un touch è invece stato installato in un’area separata aperta al pubblico

e dedicata ai corsi su bricolage e materiali; qui, anche in assenza di corsi,

i clienti possono visionare tutorial e video, semplicemente navigando tra i

contenuti. Un ultimo monitor è stato installato a uso dei collaboratori per le

informazioni di servizio.

Tutti i monitor, da 42” e 47” a seconda della posizione e uso, sono di LG

Electronics, controllati in tempo reale dalla piattaforma software per verifi carne

lo stato e per inviare comandi quali accensione e spegnimento. L’interattività

del touch è invece data dalla tecnologia DST di 3M, le grafi che fornite da

K-Group.

Network e soluzioni

Voome ha provveduto a installare una LAN che raggiunge i punti di

visualizzazione del negozio e li collega alla piattaforma di gestione Voome 4

Corporate, residente nella sede centrale di Assago di Leroy Merlin. Questa

permette di “dialogare” direttamente con ognuno di essi, e aggiornarli in

tempo reale con nuovi contenuti e messaggi in maniera semplice e intuitiva

da parte del personale del negozio. Ogni monitor, poi, è collegato a un Media

Player SpinetiX HMP-100: compatto e semplice da usare, permette di

costruire un palinsesto tramite un software embedded, che integra contenuti

grafi ci, video, audio nei formati più comuni, e senza l’uso di un PC esterno o

di un server proprietario. È completamente programmabile da remoto, e offre

la possibilità di attingere dati e contenuti anche da altre infrastrutture IT, in

tempo reale. L’hardware, basato su DSP di Texas Instruments, offre affi dabilità

e stabilità e solo 2 W di consumo. Per i collaboratori Leroy Merlin è possibile

accedere alle interfacce di aggiornamento e programmazione da device esterni

come iPad, iPhone, PC ecc.

Il sistema è completato infi ne dal modulo software Voome 4 Retail, studiato

per le esigenze di gestione della videocomunicazione nei punti vendita:

la creazione dei palinsesti si basa su una serie di “template” pronti, come

sequenze di immagini o video, messaggi di avviso, grafi che promozionali,

news, meteo ecc. anche sovrapponibili tra loro. Bastano pochi click per

generare i contenuti video per uno o più schermi, lasciando al sistema la

complessità dei dettagli tecnici.

Voome Networks, fondata nel 2008

dall’ingegner Emanuele Pollastri, realizza

prodotti e servizi per la videocomunicazione

‘out-of-home’ per l’industria del commercio, dei

servizi, del tempo libero, dell’hospitality e del

settore pubblico. Attraverso il marchio AVstore,

Voome Networks Srl distribuisce monitor LCD

e plasma, touch-screen e player multimediali per

conto di primarie aziende del settore, quali LG

Electronics, SpinetiX e 3M.

K Group, società leader di mercato, ha sede

a Milano e opera da oltre 10 anni sul mercato

italiano ed europeo e fornisce servizi dedicati

alla gestione integrata dei contenuti online. La

sua attività si focalizza su progetti di Media

Content Management, Multidelivery e WebTv.

Leroy Merlin è un’azienda associata a Groupe

Adeo, primo player francese nel mercato

internazionale del bricolage e del fai da te, al

secondo posto in Europa e al quarto posto nel

mondo. In Italia ha paerto il primo punto vendita

nel 1996 a Solbiate Arno (VA) e oggi annovera 45

punti di vendita distribuiti sul territorio nazionale

per un fatturato di oltre 1 miliardo di euro. Leroy

Merlin Italia pone al centro della sua missione

aziendale la responsabilità economica, sociale

ed ambientale.

Page 50: Connessioni n°30 | Giugno 2011

48 giugno ‘11 • n. 30

d&b audiotechnikAudio con fi losofi aDopo il classico esordio in garage con sistemi confezionati a mano per i musicisti e i service del circondario, d&b nel giro di pochi anni fa il salto di qualità per diventare oggi, a trentacinque anni dalla nascita, una tra le più note e rinomate case costruttrici di “sistemi di altoparlanti ed elettroniche per il rinforzo sonoro e la riproduzione di alta qualità di parlato e musica in luoghi pubblici”, citando dal profi lo aziendale. Parliamo della fi losofi a d&b con Daniele Tebaldi, responsabile sales & marketing della fi liale italiana d&b audiotechnik

Barb

ara

Trig

ari

La sede di d&b audiotechnik

di Baknang

Conn_30.indb 48Conn_30.indb 48 27/05/11 10.0827/05/11 10.08

Page 51: Connessioni n°30 | Giugno 2011

49

incontri

C - Da dove arriva la scelta di una fi liale italiana? Non bastava un distributore per i prodotti d&b in Italia?

Daniele Tebaldi - Una delle differenze sostanziali rispetto alle altre case dell’audio professionale è proprio

il modello distributivo. Fin da subito la politica è stata quella di aprire proprie fi liali all’estero, anche piccole,

perché si è cercato di adoperare il canale distributivo per ottenere informazioni sulle differenti applicazioni,

paese per paese. Questa scelta negli anni ha fatto la differenza, perché d&b tramite le sue fi liali dispone di

molte informazioni da dare all’utilizzatore rispetto ad applicazioni anche non banali, magari poco comuni in un

determinato paese ma molto diffuse in altri luoghi. Non a caso fi liali dirette d&b sono presenti proprio nei mercati

più critici, astrutturati, o dove il mercato è legato alla qualità applicativa, o dove serve di più la formazione:

Italia, Giappone, Stati Uniti, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Cina, Singapore, mentre esistono distributori

indipendenti in altri paesi.

C - Rispetto ai prodotti, cosa distingue d&b dalle altre case produttrici?

DT - La nostra offerta merceologica non ha due o tre livelli di prezzo, e altrettanti livelli di qualità. Le nostre

soluzioni si collocano esclusivamente tra i sistemi di fascia alta, anche i nuovi prodotti dedicati al mercato

Integration. Dal momento che progettiamo e produciamo in Germania, paese con il costo del lavoro tra i più

alti al mondo, è naturale rivolgere la nostra attenzione al segmento del mercato per il quale il costo d’acquisto

non è che uno dei fattori, tra i tanti, da valutare in sede di scelta, e di sicuro non è prioritario rispetto, invece,

al ritorno sull’investimento o al costo totale di proprietà, punti di forza elettivi dei prodotti premium. Rispetto

ai nostri concorrenti, siamo sicuramente aiutati dalla sinergia tra distribuzione propria, progettazione interna

e costruzione in casa. Il feedback che riceviamo dal mercato ci permette, per esempio, di evitare i problemi

di affi dabilità con cui, invece, chi appone semplicemente il proprio marchio alle merci provenienti da fornitori

OEM è costretto a misurarsi quasi quotidianamente. Di conseguenza possiamo offrire una garanzia che i nostri

utilizzatori ci dicono non avere eguali, e poiché molti di loro hanno radici nei settori rental e service, dove gli

apparecchi sono sottoposti a condizioni d’utilizzo quantomeno estreme, possiamo offrire al mercato Integration

un track record di tutto rispetto quanto ad affi dabilità.

C - Non sono argomenti semplici da comunicare al mercato...

DT - Se la distribuzione non fosse nostra, probabilmente questi

valori faticherebbero a passare. Per conseguire maggiori vendite

nel più breve tempo possibile, spesso le aziende scelgono la

moda del momento, il fornitore con la politica più aggressiva,

ma il risultato è una fi delizzazione quasi inesistente. Affrontare

il mercato con una politica di sviluppo sostenibile, nel nostro

caso ha reso invece possibili lunghe relazioni d’affari basate sul

valore delle informazioni che vengono veicolate, oltre che sulla

qualità dell’offerta. La mia valutazione personale del grado di

maturità del mercato è più che positiva: in 16 anni di attività per

d&b audiotechnik in Italia, qualche cliente pro nei settori service

e rental ha occasionalmente scelto di adoperare i prodotti di altri

marchi, ma nessuno di questi esperimenti è mai durato più di un

paio d’anni, trascorsi i quali il loro inventario è tornato ad essere

composto interamente da sistemi d&b.

Daniele Tebaldi, responsabile

sales & marketing della fi liale

italiana d&b audiotechnik Italy

incontri d&b_30.indd 49incontri d&b_30.indd 49 29/05/11 15.4529/05/11 15.45

Page 52: Connessioni n°30 | Giugno 2011

50 giugno ‘11 • n. 30

incontri

C - Come avviene lo sviluppo di nuovi prodotti?

DT - Spesso il nostro prodotto viene scelto da chi realizza un progetto

perché è affi dabile e “fa quello che c’è scritto sulla scatola”, così

non serve il ricorso al voodoo per sapere come si comporterà in un

determinato ambiente dove verrà utilizzato. È nella natura stessa di

un sistema chiuso: altoparlanti, elettronica, parametri di utilizzo sono

quelli decisi in sede progettuale. Il fatto che nella fase fi nale dello

sviluppo si ricorra a molte verifi che “sul campo” signifi ca, da un lato,

che i parametri di utilizzo sono il risultato di un’ingente ottimizzazione,

che richiede spesso parecchio tempo e il lavoro di parecchie persone,

mentre sull’altro piatto della bilancia l’utilizzatore può godere di una

“messa in opera” molto più semplice e immediata, proprio grazie

al lavoro effettuato durante lo sviluppo del sistema. In aggiunta, il

vantaggio intrinseco dell’architettura dei nostri sistemi è che il loro

livello di prestazioni può evolvere nel tempo in chiave migliorativa. Chi

ha acquistato, per esempio, un sistema Q1 con i subwoofer Q-SUB

a settembre 2003, per esempio, ha visto i propri subwoofer Q-SUB

diventare cardioidi ad aprile 2004, gratis, semplicemente aggiornando

il fi rmware degli amplifi catori, senza dover nemmeno smontare un

altoparlante o dissaldare un connettore.

C - La conseguenza è che i lanci di nuovi sistemi sono relativamente

pochi.

DT - Infatti abbiamo prodotti a catalogo da 12, 14 anni, che

continuano a espandere le loro quote di mercato, anche in ambiti ai

quali non avevamo pensato in origine.

C - Dagli anni Ottanta quando siete nati a oggi sono cambiati molto

i gusti nell’ascolto, questo viene considerato da un produttore di

sistemi audio?

DT - In chiave strettamente personale, riconosco dalla frequentazione

dei cataloghi delle case che producono sistemi di altoparlanti

due linee di pensiero opposte. Ci sono costruttori che sembrano

progettare per un lessico musicale (e sonoro) preciso, che creano

prodotti al limite pressoché inutilizzabili per generi musicali differenti;

all’opposto, invece, esiste una maniera di progettare e intendere

i sistemi tale per cui la produzione lirica al Wiener Staatsoper, il

megashow dei rapper a Washington D.C. e il festival di heavy metal

in Finlandia specifi cano ognuno sul loro rider il medesimo, identico

sistema audio. Nel nostro caso, consideriamo ultimato lo sviluppo

del nostro prodotto solo quando questo è così neutrale da risultare

utilizzabile nei contesti più diversi.

Horst lavora alla fresatura

Daniele si occupa di rifi nire i case

Alexander alla produzione dei cabinet

incontri d&b_30.indd 50incontri d&b_30.indd 50 29/05/11 15.4529/05/11 15.45

Page 53: Connessioni n°30 | Giugno 2011

51

incontri

C - Come selezionate il personale? Chi se ne occupa?

DT - C’è un reparto dedicato, anche perché solitamente la sosta in d&b dura

parecchi anni, in media un

decennio. C’è un legame stretto tra d&b e le scuole specializzate di livello

universitario, e spesso gli studenti si fermano da noi. È un meccanismo che

all’estero funziona, in Italia invece purtroppo no, perché il nostro campo

applicativo non ha riscontro nei programmi universitari, ma solo in pochi progetti

specifi ci.

C - Quindi vi occupate anche di formazione.

DT - Il nostro impegno in questo senso è costante: organizziamo seminari

nel periodo primaverile e autunnale per gli utenti d&b audiotechnik, inoltre i

sales partner, tra le altre attività sul territorio, si occupano anche di aiutare

i clienti ad adoperare meglio le soluzioni; tuttavia, c’è un’enorme fetta di

utilizzatori che non ha legami con la rete distributiva, i freelance o chi

acquista materiale usato. Il ruolo del distributore è allora rendere

disponibile la formazione, a prescindere dalla capacità di acquisto

del soggetto che abbiamo davanti, in maniera completamente

svincolata dall’attività commerciale: è tutto sul sito. In Germania c’è

un programma formativo molto completo, in inglese e tedesco, con

temi complessi e la durata di più giorni, noleggio di un grosso teatro, e

utenti fi n dagli Stati Uniti, Giappone, Corea, Cina...

d&b audiotechnik

Jürgen Daubert e Rolf Belz fondano d&b audiotechnik nel 1981

a Korb, cittadina nel sud della Germania, in un garage, dove

costruivano sistemi di altoparlanti per i service e musicisti locali. Data

al 1985 la prima linea di prodotti: è la gamma F1, F2, B1.

Poi arriveranno la E1 e il sistema 1220, che nel 1988 segna l’ingresso

di d&b nel mercato dell’installazione (teatro dell’opera), la serie C,

l’amplifi catore mainframe P1200... Nel 1996, dopo la nascita delle sedi inglese e scandinava, Daniele Tebaldi apre la d&b

italiana a Ferrara. Il 1997 invece è l’anno del digitale, con l’E-Pac. Proseguono le aperture delle sedi estere in USA, Giappone,

Francia e Spagna. Lo sviluppo di nuovi prodotti continua nel 2002 con il piccolo sistema E0, il modulo line array del sistema

C3, poi il sistema Q1, l’amplifi catore D12, il Cardioid Subwoofer Array CSA, il software Rope C. d&b è ormai presente in tutto

il mondo con proprie sedi, e in Germania con la sede centrale e gli stabilimenti di produzione, a Backnang. Arriva il Remote

Network, l’amplifi catore D6, le serie T e Ti (da installazione), i subwoofer, e infi ne la serie White. I sistemi d&b audiotechnik

trovano applicazione nell’ambito dei mercati service, rental, live, installazione, broadcast, conferencing.

www.dbaudio.com

La produzione dei case

incontri d&b_30.indd 51incontri d&b_30.indd 51 29/05/11 15.4529/05/11 15.45

Page 54: Connessioni n°30 | Giugno 2011

52 giugno ‘11 • n. 30

dal mondo

Prolight+Sound 2011Il mercato degli eventi e dell’intrattenimento a FrancoforteEspositori e visitatori in crescita, pareri positivi, rinnovato interesse per il prodotto… molti i segnali favorevoli dalla fi era di Francoforte, che si conferma palcoscenico internazionale per la presentazione di aziende, prodotti e soluzioni per gli eventi… senza dimenticare le aree di affi nità, e molte, con il mondo delle installazioni

Chiara Benedettini e Barbara Trigari

Conn_30.indb 52Conn_30.indb 52 27/05/11 10.0827/05/11 10.08

Page 55: Connessioni n°30 | Giugno 2011

53

dal mondo

Prolight+Sound è un classico nel panorama fi eristico europeo e non solo, per quanto riguarda le tecnologie

audio, lighting e più recentemente anche video. Storicamente si affi anca alla manifestazione, affi ne per

molti aspetti, Musikmesse, ed è sempre stata rappresentativa del mercato dell’intrattenimento, spettacolo ed

eventi.

Il risultato è una fi era estesa sui molti ed eterogenei padiglioni della Messe Frankfurt, capace di mettere

in crisi anche i passisti più allenati, domata a dovere da un’organizzazione tedesca, nel buon senso della

parola. Da qualche hanno PL+S si è aperta anche ai temi delle installazioni: la sezione Media System è

dedicata ai professionisti delle media technology e dell’integrazione, arricchita da un Forum permanente

dove le aziende espositrici hanno presentato soluzioni e tecnologie. Tanto che in passato si è parlato

che della possibilità che PL+S potesse togliere forza a ISE… ma così non è stato. La nostra

impressione è infatti che, quest’anno, la sezione Media System sia stata meno incisiva; ma non

tanto per il minore interesse di prodotti e tecnologie presentate, quanto per la volontà stessa

dell’organizzazione di riportare il progetto fi era verso le proprie origini. Forse per rinsaldare il

rapporto con gli espositori storici, o forse per ri-precisare la propria identità, o magari anche perché

ISE è ormai divenuta davvero grande e importante.

Tuttavia, sono state parecchie le aziende che hanno presentato apparecchiature per l’installazione,

per teatri, auditorium e sale conferenza, e anche alcune soluzioni per l’automazione… cosicché anche

il viaggio per Francoforte dei system integrator e degli installatori non è stato certo a vuoto. Tra queste,

oltre una ventina le realtà italiane, principalmente dell’area audio, presenti in veste di costruttori ma anche di

distributori dei marchi presenti che esponevano tramite le loro divisioni estere. E, come sempre, la fi era è stata

l’occasione anche per gli incontri nuovi e per rinsaldare quelli esistenti.

Purtroppo l’organizzazione di Frankfurter Messe non ha messo a disposizione i dati relativi alla sezione Media

System che ci avrebbero dato il polso della situazione, ma sono comunque stati divulgati quelli relativi al solo

PL+S (escludendo così la manifestazione parallela Musikmesse): 873 espositori (con incremento del 6% rispetto

all’anno precedente), 33.780 visitatori da 107 Paesi (più 9%), dove l’Italia fi gura al terzo posto (1.232). E il 49%

quest’anno proveniva appunto da fuori Germania.

Uno sguardo d’insieme

In generale, abbiamo raccolto pareri positivi sull’andamento della manifestazione: più presenze, anche percepite

dagli espositori, molto occupati dal rispondere alle tante domande e,

soprattutto, un rinnovato interesse verso i prodotti esposti, come ci

ha comunicato Sergio Creazzo di Valentini (azienda piemontese che

produce cavi e connettori): “Quest’anno ho riscontrato una rinnovata

attenzione per il prodotto, che non avevo registrato da un paio di anni,

e per le nuove produzioni”.

Un dato importante, di ripresa e fi ducia, che esprime la necessità di

prodotti e soluzioni di qualità. In merito alle novità, la nostra personale

impressione è che non ne siano state presentate di eclatanti e

rivoluzionarie, tuttavia abbiamo notato molte piccole innovazioni,

specialmente nelle aree tecnologiche delle colonne sonore per la

diffusione controllata in ambienti diffi cili o con vincoli, per esempio,

o in merito al velocizzare e migliorare le soluzioni di montaggio e

www.pls.messefrankfurt.com

Conn_30.indb 53Conn_30.indb 53 27/05/11 10.0827/05/11 10.08

Page 56: Connessioni n°30 | Giugno 2011

54 giugno ‘11 • n. 30

dal mondo

installazione, ma anche per quanto riguarda la trasmissione wireless in ambito audio. Per esempio, si è molto

parlato delle nuove frequenze messe a disposizione dopo il passaggio al digitale terrestre, anche se non per tutti

sono utilizzabili: per esempio quelle tra i 1.785 e i 1.800 MHz in Italia non sono utilizzabili perché già assegnate

al Ministero della Difesa.

Nel lighting abbiamo percepito un interesse crescente per il risparmio energetico, con l’adozione sempre

maggiore dei LED o di soluzioni ad alta effi cienza (come nel caso di Clay Paky che ha presentato un testa

mobile da 189 W capace di competere con fratelli maggiori). Nel video, il 3D continua a richiamare interesse,

anche legato a soluzioni per il surround per il cinema.

A nostro parere, importante anche il messaggio sotteso dai diversi cartelli con riportato la scritta “Made in Italy”

presso i molti espositori italiani… ne abbiamo parlato con Franco Stacchiotti, Presidente e CEO di Euromet,

azienda italiana produttrice di sostegni per display, videoproiettori, diffusori ecc: “Il Made in Italy è tornato a

essere un valore, per il design, la qualità, l’innovazione. Certo il prezzo è diverso rispetto alla produzione di altri

Paesi, ma il risparmio da solo non si rivela più la scelta giusta sul lungo periodo”. Dopo gli anni della produzione

nell’Est del mondo a basso costo, ma spesso non accompagnata dalla qualità e affi dabilità, le scelte d’acquisto

sembrano non più orientate al risparmio come valore primario: il settore pro ha bisogno di innovazione,

assistenza pre e post vendita, affi dabilità e garanzie di uso, tutti elementi che fanno parte delle valutazioni al

momento dell’acquisto perché capaci di contenere i costi sul medio e lungo periodo, anche solo in termini di

miglior uso del tempo.

Un’ultima notazione sulle news dalla Fiera: il nostro sito accoglie le numerose interviste video e news raccolte

dalla redazione a Francoforte, e in questo report potete leggerne di nuove e diverse, anche se abbiamo scelto di

non ripetere la citazione di marchi e prodotti già visti a ISE, quando le segnalazioni coincidevano.

AUDIO18Sound

Produttore di altoparlanti professionali dal 2000,

18Sound ha portato in fi era un altoparlante per le alte

frequenze, un 4” con membrana in berillio: materiale

più costoso ma che esclude i problemi di reperibilità

del neodimio, e che offre prestazioni al top nel campo

dei driver 100 mm, poiché riesce a estendere la propria

risposta senza problemi di break-up fi no a 15 MHz.

Per le basse frequenze, il nuovo subwoofer da 18” con

escursione massima 70 mm si contraddistingue per

una nuova tipologia di complesso magnetico, come ci

ha spiegato il responsabile commerciale Giacomo Previ

(vedi intervista video su www.connessioni.biz) grazie

alla quale il sub conserva caratteristiche di estrema

linearità anche con potenze elevatissime. Infi ne, presentata la nuova

famiglia dei 18” e 21” con bobina da 130 mm in fi bra di carbonio,

che garantisce una resistenza superiore agli agenti atmosferici.

www.eighteensound.com

EV Electro Voice

Presentato il sistema microfonico

wireless R300 che semplifi ca le manovre

di setup, contiene il prezzo e risponde

alle necessità di un uso professionale,

negli ambiti più disparati, dal live

alla presentazione. È composto dal

trasmettitore BP-300, tutto in metallo,

dal microfono handheld R300-HD e

dal sistema uni-direzionale lapel BP-

300-L. La serie di altoparlanti Live X è

composta da tre modelli attivi e quattro

passivi, per le applicazioni in ambito

musicale.

www.electrovoice.com

Distribuito in Italia da Texim,

www.texim.it

pro light_30 copia.indd 54pro light_30 copia.indd 54 29/05/11 15.4629/05/11 15.46

Page 57: Connessioni n°30 | Giugno 2011

55

dal mondo

Audio Factory

Per la prima volta a Francoforte,

come spiega Corrado Belia nel video

disponibile sul sito di Connessioni,

Audio Factory ha ottenuto buoni

contatti in fi era sia dal mondo dei

service che da quello dell’installazione.

Ampio il range di possibili impieghi

per il diffusore compatto IM108 con

amplifi catore integrato, dal front-fi ll

agli studi televisivi, conferenze ed

eventi. La potenza è di 350+350W RMS (max SPL 120 dB)

con alimentatori switching e modulo di amplifi cazione in

classe AB, progetto di Audio Factory. Disponibile con due

trombe diverse: circolare da 6” e apertura 70° (custom Audio

Factory in ABS caricato a vetro) ed ellittica in poliuretano con

apertura 90°/60° a direttività costante. Nuova anche la linea

Design rivolta all’installazione fi ssa in tutti quei contesti dove

l’estetica acquisisce importanza.

www.audiofactory.it

FaitalPro

Con l’esperienza derivata dal mondo

automotive Faital continua la produzione

di altoparlanti professionali, lanciando

quest’anno tre novità di piccolo formato:

un modello da 6” e due da 8” nella serie dei

coassiali: 6HX150, 8HX150 e 8HX200. Le

caratteristiche distintive sono i

driver con tromba integrata sotto

il parapolvere, quindi non esterna,

qualità ottenuta grazie a bobine

del woofer dal diametro maggiore,

che porta poi anche a potenze più

elevate rispetto agli altoparlanti di

analoghe dimensioni di altre case.

Per quanto riguarda i subwoofer

invece, è arrivata la serie High Performance

con i modelli 1HP1060, 15HP1060 e

18HP1060. On line sul sito di Connessioni

l’intervista video ad Alessandro Morelli.

www.faitalpro.comElettronica Montarbo

Dopo l’acquisizione uffi cializzata a fi ne 2010 da parte di Eko Music Group, Elettronica Montarbo è

presente a Francoforte con diverse novità. Mol 1818 SubOne è un’unità subwoofer passabanda con

doppio cono da 18” caricato a tromba, per applicazioni a lunga gittata. A pilotarlo è il processore

amplifi cato PLM 6800 2 In/4 Out, 1.700 W per canale, remotato via PC per i settaggi e la gestione

multizona. Più “contenuto” (750 W in classe D per canale, 4 In e 4 Out) e mirato all’installazione è il

processore amplifi cato PLM 3000 con routing confi gurabile e controller DSP a 56 bit: uscite le nuove

release per lavorare offl ine sui preset. Per installazioni fi sse o semipermanenti il monitor amplifi cato con

DSP E616A offre quattro factory preset e un preset utente, connessione RJ-45 per l’inserimento in un

network multizona. La tecnologia deriva dall’esperienza Montarbo sui line-array, per offrire un suono

senza colorazioni. Naturalmente, tutto Made in Italy.

www.montarbo.it www.eko.it

dB Technologies

Tre nuovi monitor da palco e due sub a completare la gamma dei diffusori dB Technologies Flexsys: FM8, 10 e

12 con woofer delle dimensioni indicate dal nome, poi SUB 12D e 05D. La caratteristica degli stage monitor è

la possibilità di utilizzo con due angolazioni diverse, e la resistenza al feedback. Le potenze arrivano ai 300 W di

FM12, per applicazioni che vanno dai piccoli palchi a contesti più complessi. I due nuovi sub sono modelli attivi,

con crossover attivo per lavorare in mono o in stereo ( a seconda delle confi gurazioni), amplifi catore digitale

integrato Digipro, cabinet in tecnologia H.E.A.T. a vantaggio di robustezza e leggerezza.

www.dbtechnologies.com Distribuito in Italia da Audio Effetti, www.audioeffetti.it e A.E.B., Industriale

Conn_30.indb 55Conn_30.indb 55 27/05/11 10.0827/05/11 10.08

Page 58: Connessioni n°30 | Giugno 2011

56 giugno ‘11 • n. 30

dal mondo

FBT

La Audio Contractor Division di FBT Elettronica si propone nel modo dell’automazione con il sistema MAD4IP,

ovvero Multimedia Automation Distribution over IP Networks, per la gestione dei fi le multimediali integrata

con l’automazione dell’edifi cio. È composto da una Multimedia Master Unit, MMU4000, un’unità di controllo

a parete (CUW4000) e una desktop (CUD4000), più una Ethernet audio card (EAC4000). La Master Unit

gestisce e riproduce i fi le audio e video nei formati più comuni (MP3, WAV…), in streaming

su network IP standard (protocollo RTP) utilizzando un software di supervisione a base

Web e interfacce touch. Sono disponibili tre diverse licenze che permettono diversi livelli

qualitativi e quantitativi di integrazione: BAL (Building Automation Light), BA1 (Buildin

Automation 1 Driver), infi ne la licenza BA3 (Building Automation 3 Driver). Le interfacce

proposte sono un’unità a parete e una da tavolo, oltre naturalmente alla possibilità di usare

gli ormai onnipresenti iPad e iPhone, o qualsiasi tablet PC. Tutto il sistema può essere anche

alimentato in maniera tradizionale, se non è disponibile via PoE.

Per l’installazione e il live FBT ha presentato il processore DSP 2In/6Out DLM26, 1u rack

controllabile da remoto. La qualità dell’audio è affi data a convertitori hi-end 24 bit AKM5392

(A/D) e AKM 4396 (D/A) con range dinamico >24 dB e la possibilità di regolare due soglie diverse per la

protezione di woofer e driver, corrispondenti alle frequenze di passaggio del crossover passivo (modalità DCL).

Ampia la gamma di impieghi possibili per gli speaker della serie EvoMaxX, evoluzione della serie MaxX ancora

più leggera, potente e attenta ai costi. Cabinet in polipropilene, amplifi cazione in classe D (400 W LF e 100W

HF) per quattro modelli attivi (queli con la “a” nel nome) e tre passivi, sempre con driver HF da 1”. Con il nuovo

DSP FBT sono disponibili anche quattro preset, Original (per il tipico suono MaxX), Floor (come stage monitor),

Vocal (per il canto e la voce) e Warm (più potente sulle medio-basse). Segnaliamo poi gli speaker Vertus MLA

(Mixed Control Line Array) e CLA (Column Line Array), frutto di tre anni di ricerca, rivolti al live e all’installazione.

L’intervista video ad Antonio Faccioni è online sul sito di Connessioni.

www.fbt.it

HP Sound Equipment/K-Array

Novità rivolte prevalentemente al musicale per il produttore toscano distribuito da Exhibo, presente

al Prolight+Sound da ben 11 anni: BlueLine KB1, che potrebbe essere pensato come la versione

trasportabile e per musicisti del noto sistema K-Array Red Line, completo di mixer; ci facciamo

attrarre quindi dalle “features” dello stand nel quale spicca un’applicazione di realtà aumentata. Un

ampio display permette di visualizzare i prodotti portati a Francoforte semplicemente inquadrando

con la telecamera uno dei cartoncini posizionati sotto lo schermo.

Il sistema KR400 inoltre era in prova alla Concerto Sound Arena con una confi gurazione cinque

unità per le medie frequenze (11,5x8 cm) + quattro sub (55x77 cm) per lato, nella nuova versione

sospesa (al posto della classica sub+”stecche” appoggiate sopra) che amplia notevolmente

le possibilità di impiego. Sul sito Connessioni l’intervista video a Massimo Ferrati di HP Sound

Equipment, proprietaria del marchio K-Array.

www.k-array.net

Distribuito in Italia da Exhibo, www.exhibo.it

pro light_30 copia.indd 56pro light_30 copia.indd 56 29/05/11 15.4629/05/11 15.46

Page 59: Connessioni n°30 | Giugno 2011

57

dal mondo

Proel

Uno stand eco-friendly per Proel, che ha allestito la zona bar e networking del proprio

spazio al Prolight+Sound con sedie e tavoli in cartone; intorno, le novità di prodotto. Con

l’occasione abbiamo realizzato due interviste video: una a Fabrizio Sorbi, CEO Proel, e

l’altra a Michele Palladino, sales manager AVL Systems product, disponibili sul sito www.

connessioni.biz.

La novità della fi era consiste nella conpresenza di Proel con il marchio britannico

Turbosound, acquisito dal distributore e produttore abruzzese. Proel ha portato anche

C-Audio, un altro brand inglese acquisito nel corso del 2010, che viene così rilanciato

avvalendosi del team Turbosound. In mostra la nuova GB Series.

Per quanto riguarda i prodotti, segnaliamo la serie da installazione Xenia che, oltre a

soddisfare le esigenze del mercato rispetto alle caratteristiche tecniche acustiche, risolve un

problema pratico all’installatore: quello di coordinarsi con chi rifi nirà gli spazi. La serie infatti

punta a un target medio-alto ed è fornita di un particolare sistema di aggancio alla parete

che permette di installare cavi e supporti, procedere all’imbiancatura e successivamente

piazzare i diffusori senza dover rifi nire ulteriormente la parete. Le altre novità sono la serie

di altoparlanti Neos AXS, la serie Xeos da installazione e le teste mobili compatte Arrow

Compact 300 Beam e 700 Beam (con beam focus motorizzato brevettato), poi Arrow

Compact 300 Spot e 700 Spot. Per quanto riguarda la serie LED la novità sono due cambia

colore ArtLed IP55, oltre alle già note teste mobili Made in Italy Mantis LED, 700 W Spot e

Wash.

Da Turbosound novità per il live di una certa importanza: il line array Flashline TFS-900

con subwoofer combinato TFS-900L. Per quanto riguarda i monitor, presentati i TFM-115

da palco con driver al neodimio da 15” e 1” in una confi gurazione mirata ai vocalist e alle

sezioni fi ati. Per l’array Flex rivolto a location di medie dimensioni, è arrivato il nuovo kit per

il posizionamento a terra GS-600. Novità anche per i service e i musicisti con il sistema full

range TMS e i portatili Milan Mi0.

www.turbosound.com www.sagitter.com www.proel.com

Genelec

Il prodotto da installazione visibile in fi era è stato la serie 4000 di speaker attivi a

due vie con i modelli indoor 4010A e 4030A. In mostra anche gli speaker della serie

Architetturale AIW26 e 25, AIC25, AOW312B e 5041A. Tra le novità presentate qui a

Francoforte, Genelec ha aggiunto alcune opzioni nella colorazione della serie attiva a

due vie 8000, divenuta molto popolare anche presso il mercato degli home studio, più

attento all’estetica. Presentata anche l’estensione della garanzia sui prodotti Genelec,

opportunità offerta ai propri clienti che porta la durata della copertura da due a quattro

anni, e il programma di sostenibilità aziendale con l’area dedicata del sito che presenta le

credenziali “verdi” dell’azienda.

www.genelec.com

Conn_30.indb 57Conn_30.indb 57 27/05/11 10.0927/05/11 10.09

Page 60: Connessioni n°30 | Giugno 2011

58 giugno ‘11 • n. 30

dal mondo

Sennheiser Installed Sound

Sennheiser ha presentato i nuovi microfoni della serie ME da sospendere al soffi tto, i

goosenech in versione entry-level rivolti al conferencing, e l’aggiornamento software per

il sistema da conferenze ADN, con la nuova unità di alimentazione ADN PS, disponibile

da questo autunno, e il microfono MK 4 a condensatore e diaframma largo (da studio

o da palco). La novità per i microfoni da installazione ME è la possibilità di acquistare

la versione di colore bianco, più semplice da “mimetizzare”. Gli accessori bianchi sono

un gooseneck più corto (MZH 3015 W), il sistema di sospensione e allineamento (MZH

30 W) e il cavo da 9m con avvolgitore (MZH 30 W). Sennheiser presenta poi una serie di

microfoni entry-level per il conferencing: i primi due modelli sono il gooseneck MEG 14-

40 B e il gemello MEG 14-40-L B con anello LED. Stessa capsula cardioide KE 10, produzione in Germania.

Per il sistema ADN Sennheiser ha rilasciato un update software che amplia le possibilità di confi gurazione e di

adattamento alle condizioni acustiche più complesse, a favore dell’intelligibilità della parola. È disponibile in 13

lingue, download gratuito dal sito www.sennheiser.com. Sempre dal sito Sennheiser è scaricabile gratuitamente

da giugno anche il nuovo fi rmware per Evolution wireless ew 300 G3, ew 500 G3 e per la serie 2000: permette

di costruire un network e programmarlo senza necessità di un computer: per installazioni medio-piccole che

richiedono settaggi veloci.

Il distributore italiano Exhibo segnala ancora una volta il divieto per l’Italia nell’uso del range di frequenze

1.800 MHz. Le frequenze infatti sono diventate accessibili per nove microfoni serie ew 100 G3-1GB (poiché si

prospetta la chiusura in Europa del range che va da 790 a 862 MHz), anche se in Italia ne è proibito l’utilizzo. La

stessa serie Sennheiser viene correntemente utilizzata in Italia su altre frequenze, legali.

www.exhibo.it www.sennheiserusa.com

Phoebus/Toa

Phoebus progetta e realizza interamente in Italia una serie

di prodotti rivolti al mercato congressuale, ovvero per la

votazione, la traduzione e la conferenza, ed è anche il

distributore italiano esclusivo per i prodotti Toa. Tra questi

era presente in fi era il sistema di allarme vocale compatto

Toa VM-3000, recentemente dichiarato conforme alla

normativa EN-54/16. Gli amplifi catori del sistema sono

disponibili in due tagli, da 240W o da 360W, e la stessa

cosa vale anche per le eventuali espansioni che si

desiderassero aggiungere. Sempre sei le zone disponibili,

ovvero sei singole o tre ridondate. Anche l’unità per

l’alimentazione di emergenza è certifi cata EN-54/4. A

completamento, le basi microfoniche multitasto utili per

selezionaere messaggi su specifi che zone o gruppi di

zone. Sul sito di Connessioni nel canale Media l’intervista

a Tommaso Baschera.

www.toa.jp www.phoebus.it

Peavey Commercial Audio

Ha fornito tutte le dotazioni audio per l’Agorà

Stage della fi era: Peavey Versarray 212

controllato da Media Matrix Nion6 e amplifi cato

dai Crest Pro 200; inoltre due Crest CV 20

Premium per i banchi

FoH e mixer Crest

HP come console

monitor. Nello stand

Media Matrix, invece,

in mostra tutti i prodotti

legati a Peavey

Commercial Audio:

Architectural Acoustics,

Peavey, Media Matrix e

Crest Audio.

http://mm.peavey.com

Conn_30.indb 58Conn_30.indb 58 27/05/11 10.0927/05/11 10.09

Page 61: Connessioni n°30 | Giugno 2011

59

dal mondo

Meyer Sound

L’ampio stand Meyer Sound completo di un’area per interventi e corsi sempre molto

affollata, offriva una panoramica molto ampia dell’offerta della casa. In particolare, il

sistema da installazione a basso voltaggio, quindi super compatto, per installazioni

“invisibili”. I modelli sono il mini speaker attivo MM-4XP con potenza di picco pari a 113

dB SPL in 1,91 kg di peso e 10,25x10,25x14,53 cm, lo speaker direzionale MM-4XPD,

anch’esso minuscolo, l’ultracompatto UP-4XP, il sub MM-10 e gli alimentatori MPS-

488HP e MPS-481. In mostra anche i column array loudspeaker attivi CAL nei tre modelli

di potenze diverse CAL 96 (104 dB SPL max a 30 m con copertura orizzontale di 120° e

verticale da 5° a 60°), CAL 64 (100 dB SPL di picco a 30 m) e CAL 32 (96 dB SPL di picco

a 30 m); da gestire con Galileo 616 in un network D-Mitri. Novità per la linea Cinema con il

modello più piccolo Acheron Designer per installazioni nelle quali lo spazio dietro lo schermo è ridotto. Range

di frequenze da 37 Hz a 18 kHz, potenza di picco 130 dB SPL, tromba sotto brevetto studiata per le applicazioni

nel mondo del cinema.

www.meyersound.com

Distribuito in Italia da Grisby Music, www.grisby.it

Outline

Il sistema è in realtà

già impiegato sui

palcoscenici live di vari

artisti internazionali, ma

la presentazione uffi ciale

è avvenuta proprio qui a

Francoforte. Il nuovo sistema

GTO presentato da Outline

al Prolight+Sound vanta la

possibilità di fornire SPL

priva di distorsione e a lungo

raggio, ovvero di defi nire

con precisione l’area da sonorizzare e “coprirla” con una

omogeneità fi n’ora possibile solo utilizzando delle linee

di ritardo, un’immagine stereo perfetta e intelligibilità

soprattutto nella gamma vocale. Il progetto di GTO

prevede un cabinet compatto (112x46x65 cm, 340 litri di

volume) che contiene un elevato numero di trasduttori:

quattro driver a compressione da 3”, ciascuno caricato da

una guida d’onda DPRWG, quattro mid-woofer da 8” e due

woofer da 15”. La sfi da è consistita nell’”addomesticare”

gli altoparlanti per creare un unico componente virtuale.

www.outline.it

Riedel

Riedel ha presentato

in Europa il nuovo

MediorNet

Compact rivolto ai

mercati broadcast e

dell’installazione. Il media

distribution network

Compact si propone

come soluzione dal

prezzo favorevole per il trasporto del segnale su fi bra

di audio, video, dati e intercom. Ha un’ampiezza di

banda di 50 Gbit/s, supporta qualsiasi combinazione

topologica di network e ciascuna porta offre strumenti

per l’elaborazione del segnale integrati. La dotazione di

ingressi prevede fi no a 12 segnali 3G/HD/SD-SDI, quattro

porte AES, due interfacce MADI e quattro I/O analogici

con preamplifi catori microfonici e range dinamico di 117

dB, più un’interfaccia per il network audio digitale Riedel

RockNet, due uscite DisplayPort, tre porte Ethernet Gbit,

connessioni seriale e GPI, un ingresso e tre uscite Sync.

www.riwdel.net

Distribuito in Italia da Molpass, www.molpass.com

Conn_30.indb 59Conn_30.indb 59 27/05/11 10.0927/05/11 10.09

Page 62: Connessioni n°30 | Giugno 2011

60 giugno ‘11 • n. 30

dal mondo

L-Acoustics

Proprio l’installazione fi ssa è il mercato di riferimento

della serie L-Acoustics, la Xti, composta dai modelli

8XTi e 12 Xti, con i controlli amplifi cati LA4 e LA8.

Il design elettroacustico deriva da quello della

serie XT, con la possibilità di modellare i diffusori

acusticamente e meccanicamente tramite il software

di simulazione Soundvision 3D o i dati Ease/Catt

per i consulenti di design acustico. Sono sistemi

point-source mirati a contesti non eccessivamente

riverberanti nei quali serve un campo di irradiazione

con meno sorgenti virtuali rifl esse rispetto a una

soluzione tromba più woofer. I controller consentono

la confi gurazione di sistemi complessi grazie

all’integrazione in network a base Ethernet di fi no a

253 unità simultaneamente. Disponibili in diversi colori

del cabinet.

www.l-acoustics.com

Loud Professional

Un’azienda di nuova concezione ma che può contare

su un know-how acquisito nel corso degli anni, così

la defi nisce Valerio Cherubini, general manager, nel

video disponibile sul sito di Connessioni. Il prodotto di

spicco Loud è un line array confi gurabile al quale può

essere aggiunta, quando

necessario, una sezione

mid esterna. Il modulo

base è comunque già in

grado di offrire prestazioni

interessanti, stando al

produttore, ma con un peso

e un costo più contenuti. I

prodotti Loud sono realizzati

totalmente in Italia, come le

nuove linee monitor esposte

in fi era. La novità del 2011 è

l’accordo stretto con Lab Gruppen, i cui amplifi catori

ben si sposano alle caratteristiche dei prodotti Loud: si

tratta di una joint venture per la comunicazione, come

dimostra lo stand in look black and white.

www.loud.it

Powersoft

Esprimendo un bilancio già molto positivo della fi era tedesca, il responsabile vendite Powersoft Gianluca

Giorgi (intervista video disponibile sul sito di Connessioni) ci introduce al nuovo prodotto presentato

quest’anno, Musa 1S. Si tratta di un sistema multifunzione per esterni alimentato con un pannello solare,

che garantisce un’autonomia di cinque giorni di funzionamento senza sole. Musa 1S è pensato per location

esterne dove mancano strutture sulle quali collocare le apparecchiature: parchi divertimento, campi da golf,

parcheggi. Lo stesso elemento “all-in-one” integra alimentazione (solare), amplifi cazione per musica diffusa,

annunci di emergenza o comunicazioni informative, LED per l’illuminazione, videocamera e microfono per la

sorveglianza. È pilotato da PC tramite Wi-fi .

www.powersoft-audio.com

Harman

Presso l’ampio stand Harman, insieme agli altri marchi commercializzati dalla Casa, Soundcraft proponeva

un’interessante funzione che permette di monitorare dalle console Soundcraft serie Vi lo status dei microfoni

wireless AKG compatibili con Harman HiQnet, grazie a VM2 (Vistonics Microphone Monitoring). L’operatore può

visualizzare lo status delle batterie, dell’RF, muting e clipping direttamente sulla barra del canale, prevenendo

eventuali problemi. La funzione è disponibile sul software V4.5 delle console Soundcraft serie Vi, i microfoni

compatibili sono gli AKG WMS 4000, 4500 e DMS 700; è richiesta l’interfaccia Hub 4000Q HiQnet Ethernet.

www.harman.com, Distribuito in Italia da Leading Technologies, www.leadingtech.it

Conn_30.indb 60Conn_30.indb 60 27/05/11 10.0927/05/11 10.09

Page 63: Connessioni n°30 | Giugno 2011

61

dal mondo

Roland

In conferenza stampa il managing director Kamitaka Kondo ha illustrato brevemente i progressi di Roland

Systems Group in Europa. Il Corporate Product Product Manager Flappi Jimenez ha citato il percorso che ha

portato dal Digital Snake ai “sistemi” (e non semplici console) Roland V-Mixer, fi no alle novità di quest’anno, la

live mixing console M-480 e il recorder/player R-1000.

M-480 non rappresenta un upgrade delle precedenti unità centrali V-Mixing, ma un prodotto e una tecnologia

totalmente nuovi. Anch’essa può diventare il cuore di un sistema V-Mixing integrandosi perfettamente con i

Digital Snakes e le altre soluzioni di personal mixing e registrazione multitraccia. La dotazione di 48 canali con

sei ritorni stereo, 16 aux, otto matrici, box I/O digitali confi gurabili (un totale di 90 uscite e 90 ingressi) ne fanno

un oggetto versatile per applicazioni dall’education al corporate, eventi ecc. Le possibilità si moltiplicano

con la modalità Cascade, per collegare due console arrivando a 96 canali con un sistema compatto e

fornito di tutto. Il sistema digitale si basa su Cat5 con Reac (Roland Ethernet Audio Communication) 24

bit. Integrazione con il PC via Remote Control Software, per impostare la console prima di arrivare in

loco. Supporto V-Link per la sincronizzazione con il video. R-1000 è un registratore/player stand alone

progettato per lavorare con il sistema V-Mixing (o con qualsiasi console con uscite MADI e una scheda

Roland S-MADI Reac MADI Bridge), per registrare fi no a 48 canali o per arricchire una performance live

con segnali registrati. SI può sincronizzare al video, ed è possibile linkarne due per avere 96 canali in

registrazione o playback su hard disk o SSD. Un’utile funzione permette di portarsi avanti con il sound

check: basta mandare in play una performance registrata della band, che verrà instradata sui canali giusti

per le regolazioni... senza la band. Online sul sito di Connessioni l’intervista video a Francesco Galarà.

www.rolansystemsgroup.eu

Yamaha

Lanciata l’ultima versione del

software StageMix per iPad, che

permette il controllo via WiFi di

numerose funzioni anche della

console LS9, applicazione che

permette tra le altre cose di mixare

il suono sul palco con la console

FOH. Disponibile in download

gratuito dall’iTunes store. È inoltre

disponibile (sempre gratuitamente,

sia per Mac che per Windows) il software Yamaha

Console File Converter per convertire i formati dei fi le

tra le console PM5D, M7CL ed LS9, necessario per

trasferire un mix da una console all’altra, adattandosi

con maggiore agilità a eventuali variazioni nelle

esigenze tecniche: uno strumento molto richiesto

dai professionisti. Sul sito di Connessioni il video

registrato in fi era con Sandro Chinellato.

www.yamahacommercialaudio.com

EAW

Nella serie scalabile NT è arrivato il nuovo modulo

KF200NT. Integra un woofer da 10” con voice coil

da 2,5” e un mid-high driver da 8” con voice-coil

da 2”, infi ne un driver a compressione da 1,75” e

un amplifi catore da 1.500 W. Elaborazione EAW

Focusing, DSP accessibile via software e network

proprietario U-Net. La serie QX da installazione

si rivolge agli ambiti dove è richiesta direttività e

dimensioni compatte: a tre vie full range passivi o

biamplifi cati, con cabinet studiati per offrire molte

possibilità di impiego in array. KF740 è un sistema

line array adatto all’impiego live in contesti di

medie dimensioni o per l’installazione, ma sempre

con un occhio agli ingombri. Infi ne il subwoofer

SB2001 rappresenta l’evoluzione di SB1001/1002

con maggiore resa e la possibilità di inserimento in

grossi array di sub.

www.eaw.com

Distribuito in Italia da Exhibo, www.exhibo.it

Conn_30.indb 61Conn_30.indb 61 27/05/11 10.0927/05/11 10.09

Page 64: Connessioni n°30 | Giugno 2011

62 giugno ‘11 • n. 30

dal mondo

RCF

RCF ci ha presentato con le parole di Kenneth Bremer le

novità per l’installazione, in particolare la serie Media, per

club, ristoranti o per l’educational. Trovate online sul sito di

Connessioni l’intervista video a Bremer e a Gioia Molinari.

Il catalogo installazione in generale nel 2011 è cresciuto

molto, a dimostrazione della fi ducia di RCF nello sviluppo di

questo mercato. Per esempio la serie Compact di speaker

compatti con prestazioni elevate in termini di SPL, e due

nuovi modelli nella già nota serie array a colonna VSA,

ovvero VSA 1250 e VSA 850. Per quanto riguarda i diffusori

Compact, si tratta di modelli a due vie bass refl ex con direttività mirata della tromba e tecnologia RCF CMD

per la transizione delle risposte polari delle trombe per le alte frequenze e dei trasduttori per le basse. Mobili

multistrato in betulla con verniciatura antigraffi o ed esenti da vibrazioni.

www.rcf.it

VIDEOAV Stumpfl

Anche AV Stumpfl si poteva trovare nell’area integrata Publitec, e proponeva il software Wings Platinum 4 per

il controllo creativo di quattro display con un unico computer, Iseo per il digital signage e creare interfacce

custom, e gli schermi per proiezione Monoblox, FullWhite e Vario (ben 33x5,7 m quello in esposizione, Vario 64).

Monoblox è uno schermo “mobile” per installazioni rapide con una cornice

auto-bloccante grazie a dei giunti in alluminio. In pratica è un unico pezzo

(quindi niente va perso in giro durante il trasporto) che si apre e prende la

forma della cornice con la base per appoggiarlo a terra. Vario come dice il

nome adotta una cornice che può avere dimensioni diverse con un sistema

di montaggio modulare e supporti centrali per schermi dalle dimensioni

inedite (come quello in fi era). Per FullWhite la cornice di sostegno

scompare, con un sistema brevettato che si adatta a ogni dimensione dello

schermo e opzione di montaggio: a muro o sospeso.

www.avstumpfl .com, Distribuito in Italia da Leading Technologies,

www.leadingtech.it, sltweb.it e Immaginare, wwwimmaginare.it

Sanyo

Presente nello smisurato spazio colonizzato dal distributore, installatore, integratore e fornitore di servizi tedesco

Publitec (www.publitec.tv), Sanyo ha portato il nuovo videoproiettore PLC-HF15000, anzi, ne ha portati ben 12

(6x2) per realizzare una proiezione lunga 33 metri e alta sei metri, con Softedge (www.softedge.ch) e schermo

Vario AV Stumpfl , risoluzione 9.868x1.688 p. Il “panoramone” era realizzato proiettando magnifi che fotografi e di

famosi fotografi scattate in tutti gli angoli della terra. Molto convincente...

www.sanyo-europa.it

Conn_30.indb 62Conn_30.indb 62 27/05/11 10.0927/05/11 10.09

Page 65: Connessioni n°30 | Giugno 2011

63

dal mondo

Euromet

Molto soddisfatto per i riscontri della fi era anche Franco Stacchiotti

di Euromet (l’intervista video è online sul sito di Connessioni), che si

presenta come sempre con nuove proposte rivolte al settore video,

e la voglia di rinnovarsi anche nel campo degli accessori per la

musica e l’installazione. In particolare, l’asta da microfono Stilus è

pensata per dare un aspetto più ordinato agli eventi, evitando i soliti

cavi che pendono grazie alla possibilità di collegare il jack alla base

e il microfono in alto; l’asta Stilus modello giraffa si rivolge invece ai

musicisti con una struttura solida dove serve, ma semplicità e velocità

di fi ssaggio grazie a un brevetto Euromet, che ne permette la regolazione in un solo movimento sia nella corsa

che nell’inclinazione del boom. Sviluppato anche un supporto specifi co per la videoconferenza, Platea, regolato

in altezza in base alla richiesta dal mercato, con la possibilità di posizionare la telecamera sopra o sotto il

display.

www.euromet.com

LUCI

SGM

Il bianco è decisamente la tendenza di questo

Prolight&Sound, almeno nell’esposizione degli apparecchi

illuminanti: scenario straniante per la sala delle novità

SGM, in anteprima la nuova serie LED composta da sei

prodotti e caratterizzata dalla ricerca dell’innovazione per

ampliare le possibilità espressive del lighting designer,

e in generale l’approccio all’utilizzo di alcune macchine.

Partiamo dal design di questi oggetti, che li distingue

subito per leggerezza ed eleganza formale. Le lampade

hanno forma rettangolare e linee molto sobrie seguendo

un progetto pensato dal R&D danese. Il risparmio

energetico, prima conseguenza dell’uso dei LED, porta a rifl ettere su un aspetto: l’idea di sviluppare lampade

strobo (bianco o RGB) il cui consumo massimo è di 360W rende possibile l’uso estensivo di queste macchine,

laddove prima gli elevati consumi lo limitavano parecchio. Ecco quindi SGM X-5 e XC-5, strobo bianco e

colorato. Il primo adotta LED bianchi welly power 3.000, consuma 360W, ha lenti intercambiabili (standard

160°), tilt 0-180°, IP20. SGM XC-5 usa LED RGB 1200, con analoghe caratteristiche. Sempre nella serie, la

testa mobile full color wash con 44 LED rossi, altrettanti verdi e blu MP-5, il LED wash P-5, il LED wall washer

Q7 e il wash multiplo LED CC-4. Quest’ultimo corpo illuminante è appunto multiplo, a matrice orientabile e

componibile: si adatta molto bene alle esigenze dell’architetturale perché prende la forma che offre la resa

migliore in ciascuna occasione. Tra le altre novità presentate in fi era anche le attualizzazzioni della gamma Palco

e Ribalta, e i testa mobile G700 Beam, Spot e Wash.

www.sgm.it

Conn_30.indb 63Conn_30.indb 63 27/05/11 10.0927/05/11 10.09

Page 66: Connessioni n°30 | Giugno 2011

64 giugno ‘11 • n. 30

dal mondo

Clay Paky

Lo stand di Clay Paky era concepito come un bar attorno al quale erano posizionati gli apparecchi illuminanti:

Sharpy nella versione cromata, Alpha Profi le 700, Shotlight Wash, Mirage QC e Roster Case. Il bean moving

light Sharpy da 189W ha una resa simile all’effetto di un raggio laser, per concentrazione e allineamento: quasi

60.000 lux a 20 metri, senza aloni. Disponibili 14 colori diversi e 17 gobo per creare effetti, possibilità di avere

proiezioni grafi che anche su distanze molto lunghe. Sharpy pesa 10 kg e misura 50 cm, ha un consumo ridotto

e si adatta bene a spazi quali eventi live, studi TV, showroom, sale conferenza. La nuova versione cromata

aggiunge valore estetico all’oggetto (senza dimenticare i requisiti tecnici: il calore non rovina la fi nitura), che

rifl ette la luce e “scompare” alla vista.

Il nuovo proiettore Shotlight Wash integra un

washlight con lampada a scarica da 1.500W e

una lampada strobo Xenon da 1.500W, con le

funzioni wash e strobo a loro volta integrate e

gestibili simultaneamente (o separatamente),

ma con un’unica elettronica. È come se

all’interno della lente frontale di un Alpha

Wash 1500 fosse stata montata una corona

circolare con due lampade, per la funzione

strobo. Mirage QC invece è un display LED

semi-trasparemte IP65 la cui innovazione consiste principalmente nel sistema di connessione tra i pannelli a

baionetta (Quick-Connection), che ne facilita e velocizza l’installazione, anche per pannelli di grandi dimensioni.

La connessione meccanica ed elettrica avviene infatti in un unico step, senza necessità di accessori come

cavi, connettori o ganci. Si rivolge infi ne all’ambito del touring il Roxter Case, certifi cato ATA per le spedizioni

commerciali e ottimizzato per l’impiego con i proiettori Clay Paky.

www.claypaky.it

Education and events al PL+S

Durante i giorni di fi era si sono svolti alcuni importanti convegni ed eventi legati al settore Media System, un’offerta di seminari

organizzati dalla fi era stessa, come un approfondimento sui sistemi conformi alla EN 60849, il giorno 6, o sull’intelligibilità, il 7

aprile. Cospicua anche l’offerta delle aziende, su alcuni prodotti e tecnologie legate ai marchi in esposizione, e quella denominata

Tonmeister Academy: una serie di corsi, l’8 aprile, organizzati in partnership con il corso di studi universitario specialistico

omonimo, per sound engineer. ALMA Symposium, dal titolo “PA Speakers: yesterday, today and tomorrow” è stato invece

organizzato dall’International Loudspeaker Association, un’intera giornata dedicata a problematiche e specifi che tecniche dei

diffusori audio. Hanno avuto luogo anche il congresso annuale della European Association of Event Centres (la tedesca EVVC).

Parallelamente, era possibile frequentare anche corsi e seminari più legati al mondo del live, organizzati all’interno del PL+S

Forum.

Attribuiti infi ne i due Award: dedicato al mondo entertainment Opus German Stage Award, è stato attribuito al lavoro della

britannica Katie Mitchell, Sinus, il System Integration Award, è invece andato all’équipe di lavoro che ha progettato l’installazione

audio video ai Campus Westend e Riedberg della Goethe University di Francoforte.

E per professionisti e appassionati della musica, la sera concerti e performance fi no alle ore piccole.

pro light_30 copia.indd 64pro light_30 copia.indd 64 29/05/11 15.4629/05/11 15.46

Page 67: Connessioni n°30 | Giugno 2011

65

dal mondo

Codem Music

Dall’esigenza di trasferire il segnale DMX senza necessariamente

dover utilizzare un cavo, è nata l’idea del wireless WI DMX. Alla ricerca

di una soluzione poco ingombrante e soprattutto affi dabile, è stato

defi nito il protocollo Wi-DMX e quindi l’hardware correlato: il ricevitore

radio WI-DPen (un connettore XLR fornito di antenna ed elettronica),

il trasmettitore Wi-DPc (per l’interfaccia USB to DMX Sunlite/Daslite

per il DMX basato su personal computer) e l’evoluzione Wi-DMX Pro

con il trasmettitore e ricevitore Dpen Pro, con una maggiore velocità di

modulazione. Tra gli utilizzatori, TV Japan (Tokyo), TV Globo (Brasile) e

molti altri.

www.wi-dmx.com

Martin Professional

Effetti visivi e prodotti per l’illuminazione dinamica in esposizione al prolight+Sound. Cominciando con i LED,

EC-10 è il pannello con pixel pitch 10 mm abbinabile all’EC-20 con il quale è compatibile per luminosità, colore,

confi gurazione, curving, controllo, elaborazione e accessori. MAC 101 del peso di 3,7 kg è la testa mobile

wash light più veloce di Martin, dal prezzo abbordabile e disponibile in tre versioni di luce bianca, calda, fredda

o RGB più ruota colore. L’impiego alternativo è come singolo pixel di una combinazione videowall. Barra LED

e proiettore wash insieme, Stagebar 2 monta una lente di nuova concezione che genera un campo luminoso

più concentrato, permettendo quindi un controllo maggiore e un’intensità più elevata. La disponibilità di molte

lenti, tra cui una di diffusione opalina per le riprese video, permette la massima fl essibilità. P3-200 si inserisce

nella serie dei System Controller per gli schermi LED, con tutte le caratteristiche

del P3-100: ingressi SD-SDI, HD-SDI e 3G-DSI), scaling e deinterlacciamento

integrati, supporto per più protocolli video e risoluzioni, controllo della luminosità

diretto DMX, colore, pixel mapping ecc. Si basa su PC il System Controller

P3-PC ed è mirato alla confi gurazione dei display LED Martin fi no a 20.000

pixel o all’impiego come editor off-line per P3-100 e P3-200 System Controller,

o per il caricamento di fi rmware, indirizzamento e test dei display LED. Sempre

per i System Controller, il nuovo plugin Kinesys permette il controllo in tempo

reale della rotazione e della posizione da un sistema di controllo Kinesys, e

l’adattamento automatico di posizione e mapping dei pannelli LED.

Martin propone a chi ha budget ridotti gli splitter DMX 5.3 e RDM 5.5 (anche per

dati RDM), per segnali che debbano fare lunghi percorsi o per numerosi percorsi

di segnale DMX. Splittando il segnale in cinque canali separati e potenziandolo aiutano a risolvere i problemi

legati a connessioni o cavi di qualità non eccelsa, proteggono le apparecchiature da sbalzi di corrente e da

ground loop.

Infi ne il Fixture Beam Analyzer (FBA) per la regolazione delle lampade con l’uso di webcam Logitec Pro 9000 e

tre fi ltri, che acquisisce la capacità di misurare l’emissione di luce e di generare i dati fotometrici.

Martin Professional Italy, www.martin.it

Conn_30.indb 65Conn_30.indb 65 27/05/11 10.0927/05/11 10.09

Page 68: Connessioni n°30 | Giugno 2011

66 giugno ‘11 • n. 30

dal mondo

DTS

Molte le novità DTS nel bello stand circolare del produttore italiano.

Cominciamo il testa mobile LED Nick 600 Wash Zoom, dalle dimensioni

compatte (8 kg), con zoom motorizzato 13,5°-40°, pan e tilt molto veloce

(rispettivamente 2’ e 1,2’) e silenzioso. Ancora in fase di prototipo ma

disponibile da giugno Nick Wash 600, la versione full colour 27 LED RGBW

sul quale verrà montato anche lo zoom. Per il rental ecco il testa mobile

LED Delta 10 F disponibile con lo zoom motorizzato o con un set di lenti

intercambiabili; sfrutta 240 LED da 2W RGBW per una potenza non inferiore

a 19.500 lumen (480W). Disponibile anche un Delta versione economica

che mantiene invariati colore e potenza ma sacrifi ca alcune funzioni e ha

un’elettronica diversa. Technobeam 2 rappresenta l’evoluzione dello scanner

Technobeam realizzata da DTS in collaborazione con Strong Entertainment

Lighting, ancora in fase di sviluppo con in previsione la realizzazione di

più modelli diversi. Disponibile da 300 W con lampada Osram a scarica,

Extreme o Supreme con lampada MSR Gold 700/2 Mini Fast-fi t. Ancora due

testamobile sono XR3000 Beam e XR3000 Spot CMY. Il primo genera 283.500 lux a una distanza di 5 m con

una lampada da 1.200W, il secondo 85.000 Lux (con angolo 10°), adatto anche ad applicazioni fi sse.

www.dts-lighting.it

Philips VariLite

VLX3 Wash è un proiettore LED basato

sulla tecnologia del Vari-Lite VLX Wash,

che sfrutta tre motori LED, con tre chipset

custom RGBW LED da 120W, rimpiazzabili

e una vita di 10.000 ore, per una luminosità

superiore ai 6.000 Lumen di luce bianca. Le

caratteristiche sono analoghe a quelle di un

tradizionale proiettore a tungsteno, stando

alle specifi che: regolazione dinamica del

CRI, regolazione continua della temperatura

del bianco da 3.000 a 9.000° K e seamless

colour mixing. Tre diverse potenze per i

tre nuovi Spot VL440, VL770 e VL880,

rispettivamente con lampada MSR Gold 400

MiniFastFit da 400W, 700W e MSRPlatinum

35 da 800W. Si tratta di prodotti

dall’interessante rapporto qualità/prezzo,

compatti nelle dimensioni ed equipaggiati

per assecondare le esigenze creative dei

professionisti.

www.vari-lite.com

Connessioni al PL+S

Approfondire l’area di mercato a cavallo tra gli eventi e

le installazioni, vedere le novità esposte, confrontarsi

con gli operatori del mercato, partecipare ai seminari

proposti… queste le principali attività dello staff di

Connessioni al PL+S, che sono confl uite nel daily di

informazione in formato elettronico inviato direttamente

dalla manifestazione Connect speciale PL+S, che vi ha

accompagnato durante i giorni della manifestazione, e

in questo reportage post fi era.

Lo staff presente, costituito da Chiara Benedettini,

Barbara Trigari e Alessandro Vismara, è stato inoltre

impegnato in un altro classico della produzione di

Connessioni, le interviste video con i commenti a caldo

sulla fi era e le novità di prodotto, che potete vedere

alla sezione media del nostro sito www.connessioni.

biz. Una Gallery degli italiani al PL+S, per valorizzare

la carica innovativa e l’impegno delle realtà italiane

all’estero. Un ulteriore modo per rimanere connessi con

i maggiori eventi e manifestazioni della stagione.

Conn_30.indb 66Conn_30.indb 66 27/05/11 10.0927/05/11 10.09

Page 69: Connessioni n°30 | Giugno 2011

67

dal mondo

CONTROLLO

Kramer

Moltissime le novità del 2011 esposte in fi era per Kramer. Tra tutte, abbiamo selezionato gli speaker da

montare a parete, in verticale od orizzontale, SPK-OC508, sia indoor che outdoor con woofer da 5,25”, tweeter

5/8” e 30W RMS a 8 Ohm; poi gli speaker a soffi tto SPK-CC838F da 12W con speaker da 8” e risposta in

frequenza da 65 Hz a 17 kHz. VA-1DVIN è un emulatore di EDID per i segnali DVI-D che cattura le impostazioni

EDID dall’uscita e assicura una connessione affi dabile e corretta con la sorgente. VM-4HDCPxI invece è

un amplifi catore di distribuzione per segnali DVI 1:4 con l’algoritmo I-EDIDPro di Kramer, per l’operatività

plug&play. Indirizzato al mercato conference e agli studi di produzione, ma anche al rental & staging, VP-27 è

uno switcher multiformato per video composito, s-Video, computer graphic e segnali audio stereo; operatività

da pannello frontale, via R S-232 e IR. Lo switcher matrice 8x8 universale VS-88HCB opera con segnali video

composito, s-Video (Y/C), component video (Y, Pb e Pr), audio stereo bilanciato e audio digitale S/PDIF e può

indirizzarli ciascuno o tutti verso qualsiasi o tutte le uscite, simultaneamente, con banda 300 MHz a pieno

carico. Per le aule scolastiche, formazione e presentazioni, WP-500 è una placca a muro che semplifi ca la

gestione dei segnali computer graphic video, composito, audio stereo e microfonici: indirizza una di tre sorgenti

AV verso un display e controlla il display con un telecomando IR o via RS-232. Infi ne il doppio scaler seamless

switcher VP-747 è indirizzato a tutti quei contesti in cui sia richiesto uno switching tra le sorgenti e l’impiego di

effetti e di una preview.

www.krameritalia.com

Barco per il live

Si rivolgono prevalentemente al live le novità proposte quest’anno in fi era da Barco attraverso l’azienda

High End Systems. Dopo l’anteprima dell’anno scorso per Intellaspot, la luminaria automatizzata come la

defi nisce Barco, quest’anno è visibile in tutte le sue possibilità per ottiche, confi gurazioni della lampada,

elevata luminosità, effi cienza energetica, zoom da comparare con il prezzo. Nuova invece la “indigo highlighter”

specifi ca per Intellaspot con LED aggiuntivi (4x1W indigo montati sulla parte frontale) e maggiori possibilità di

layering. Technospot con lampada a scarica da 575W proposta a un prezzo competitivo per le esigenze di club

e piccoli teatri. In dimostrazione poi il software versione 3.2.0 per le console della linea Wholehog con nuove

funzionalità richieste dagli utenti e un intenso beta-testing alle spalle: network tracking e failover, color coding

dei dati, macro keystroke, ecc. High Ens Systems presenta i propri prodotti presso il distributore tedesco Arcus.

www.barco.com

AMX

Lo stand è strutturato intorno a due temi principali: l’integrazione A/V

per le abitazioni, per la quale la novità è l’integrazione di AMX con

il sistema di server per l’ascolto della musica via IP NaimNet (www.

naimnet.com) dell’inglese Naim Audio, e il digital signage, con la

soluzione Inspired Signage.

www.amx.com

Distribuito in Italia da Intermark Sistemi, www.intermark.it

pro light_30 copia.indd 67pro light_30 copia.indd 67 29/05/11 15.4629/05/11 15.46

Page 70: Connessioni n°30 | Giugno 2011

68 giugno ‘11 • n. 30

dal mondo

Aviom

F6 Pro64 AllFrame è un sistema I/O multimodulare

che permette di semplifi care e ottimizzare la

gestione delle risorse di rete e dell’hardware,

attraverso una confi gurazione su misura, base

Ethernet. Basta scegliere le opzioni di ingresso e

uscita desiderate (analogiche mic e line, AES3,

Yamaha, fi no a sei card I/O), i dispositivi network

necessari (connessioni parallele, controllo remoto

di preamplifi catori microfonici, fi bra ottica,

interfacciamento con la serie Aviom Pro16). La

connessione dell’F6 alla rete avviene con un cavo

A-Net (Cat5e o fi bra) e alimentatore DC (anche via

Cat5e), mentre la confi gurazione delle card avviene

con il software Pro64 Network Manager. È possibile

utilizzarlo in combinazione con i prodotti audio

delle serie Pro64 e Pro16. F6 supporta qualsiasi

combinazione di connessioni seriali o parallele

senza perdere in qualità e con estrema fl essibilità

nel posizionamento dei punti di connessione.

Dispone di un massimo di 24 canali I/O,

risoluzione 24 bit e frequenza di campionamento

supportata: 1x 39,7-52 kHz e 2x 79,4-104 kHz.

Latenza <800µs, lunghezza del cavo A-Net 120m,

montaggio in box NEMA standard.

www.aviom.com

Distribuito in Italia da Sisme, www.sisme.com

Analog Way

Già visto a ISE lo scaled matrix Smart MatriX e la sua versione “light” Smart MatriX LE. In più a Francoforte

abbiamo visto il mixer scaler seamless switcher a matrice Eikos EKS500, anche lui affi ancato dalla versione

light contraddistinta dalla sigla LE. L’ambito di riferimento sono sempre le presentazioni AV hi-end, viste le

caratteristiche tecniche di questi prodotti: mixer e matrice 12x2, full high resolution, effetti. Presentato infi ne

il remote controller Axion2 per le applicazioni live, compatibile con i seamless switcher di nuova generazione

Analog Way: possibilità di controllo in stand alone o in combinazioni, edge blending incluso. Axion2 può

controllare fi no a sei confi gurazioni di schermi indipendenti in location differenti, immagazzinare fi no a 90 preset

per ciascuna confi gurazione, creare preset con fi no a nove sequenze.

www.analogway.com

Distribuito in Italia da Comm-Tec Italia, www.comm-tec.it

Extron

Il processore digitale a matrice 6x4 DMP 64 con

piattaforma Extron ProDSP per il routing e il controllo

dell’audio è progettato per una rapida installazione,

per le presentazioni nelle quali è richiesta velocità e

qualità dell’audio. Utilizza convertitori da studio 24

bit 48 kHz e dispone di sei I/O digitali per il controllo

da remoto o feedback; software DSP Confi gurator.

Per lo streaming in alta risoluzione e in tempo

reale dell’audio-video over IP, la serie di encoder/

decoder VN-Matrix è una soluzione scalabile che

può raggiungere dimensioni e distanze virtualmente

illimitate. Si basa sul codec Extron Pure3

caratterizzato dalla bassa latenza, elevata risoluzione,

basso bit-rate. Il sistema SMX MultiMatrix combina

una serie di switcher a matrice analogici e digitali,

indipendenti, in un alloggiamento modulare

confi gurabile che può alloggiare fi no a dieci matrici

da switchare in maniera indipendente o simultanea

da un singolo punto di controllo. Le applicazioni

indicate sono quelle di medie dimensioni ma con

segnali multipli, quindi medicale, sale direzionali,

sale conferenza e formazione. I banchi switcher a

matrice SMX sono disponibili nei tagli 4x4, 4x8, 8x4,

8x8 e 16x16 I/O. In esposizione anche l’extender su

fi bra ottica per HDMI, audio ed RS-232 e il Media

Presentation switcher MPS 409.

www.extron.com

Conn_30.indb 68Conn_30.indb 68 27/05/11 10.1027/05/11 10.10

Page 71: Connessioni n°30 | Giugno 2011

69

dal mondo

Conn_30.indb 69Conn_30.indb 69 27/05/11 10.1027/05/11 10.10

Page 72: Connessioni n°30 | Giugno 2011

70 giugno ‘11 • n. 30

dal mondo

The AuditionBose RoomMatch e PowerMatch, senza compromessiBose ha tenuto il riserbo fi no all’ultimo, ma ormai da tempo si registravano rumours sulla presentazione di un nuovo, attesissimo, sistema della serie professionale… “The audition” ha avuto luogo dal 16 al 18 maggio a Istanbul, un evento che ha coinvolto 1.500 invitati da tutta Europa, tra giornalisti, dealer ed esperti, e i maggiori rappresentanti del costruttore statunitense

Il team che ha progettato i nuovi RoomMatch (array di diffusori modulari) e PowerMatch (amplifi catori

confi gurabili), ha lavorato molti anni sul nuovo sistema presentato a Istanbul… un dato che dice molto

sull’approccio di Bose al mercato e sulle ragioni dell’organizzazione di un evento così importante. Un evento

che Bose ha pensato per comunicare al mercato e alla stampa internazionale le novità tecniche e tecnologiche

del sistema, ma anche per parlare di sé e del proprio modus operandi, e per creare un migliore contatto con i

player del settore. Approccio informale e friendly ma con grande professionalità, organizzazione impeccabile,

convivialità piacevolmente alternata ai momenti lavorativi. Ecco lo stile Bose per il lancio del suo nuovo sistema,

al quale anche Connessioni è stata inviata.

La presentazione di RoomMatch e PowerMatch è avvenuta al TIM Show Center di Istanbul, un teatro di

stile moderno dove Marc Jourlait, Vice President Europe, ha dato il benvenuto ai presenti; in seguito, Akira

Chia

ra B

ened

ettin

i

bose_30.indd 70bose_30.indd 70 29/05/11 15.4729/05/11 15.47

Page 73: Connessioni n°30 | Giugno 2011

71

dal mondo

http://pro.bose.com

Mochimaru, General Manager Professional System Division ha spiegato nel dettaglio le caratteristiche del

sistema, dedicato alla sonorizzazione di ambienti medio-grandi come auditoria, teatri, stadi, luoghi di culto ecc.

RoomMatch si presenta come un line array, ma in realtà non lo è: si tratta di una serie composta da 15 pattern di

diffusione con caratteristiche di dispersione orizzontali e verticali differenti; i moduli possono così essere utilizzati

da soli o in abbinamento con altri a seconda delle necessità e delle caratteristiche acustiche di un determinato

ambiente (da qui il nome di Progressive Directivity Array). Il sistema risulta così scalabile e variabile nei valori

di SPL, e permette di ottenere la giusta copertura, direttività e il corretto angolo di diffusione in ogni situazione,

senza interferenze di fase. L’aspetto innovativo è che i moduli e gli stessi woofer (da 10”) e driver operano in

maniera indipendente, grazie al particolare collettore CADS (Continuous-Arc

Diffraction-Slot), che permette di ottenere la somma acustica dei driver evitando

le interferenze e offrendo inoltre la possibilità di defi nire la copertura orizzontale e

verticale di ogni modulo. Per cui l’array si comporta come un singolo altoparlante.

Per diminuire le distorsioni, Bose ha introdotto un motore ultra lineare proprietario

e un involucro acustico individuale per i woofer, e la tecnologia proprietaria Bridge

Phase Plug per i driver.

Il sistema si completa con i fi nali di potenza PowerMatch (in classe D), secondo

la fi losofi a di offrire agli utenti una soluzione più facilmente gestibile, e senza

imprevisti; anche qui, Bose ha proposto un’innovazione legata alla tecnologia

QuadBridge, che permette con un solo prodotto di confi gurare, tramite software,

l’amplifi catore in relazione alle necessità di potenza in uscita richieste dal sistema (8x500 W, 4x1.000 W o 2x2.000

W, o combinazioni miste). Sono possibili inoltre le confi gurazioni a bassa impedenza a 70/100 V. Il tutto, con

alimentazione semplice a 220 V.

Il software di previsione acustica Modeler è stato infi ne implementato per sostenere RoomMatch negli aspetti

progettuali, così come Control Space Designer sarà utilizzabile per la confi gurazione dell’amplifi cazione, via remoto.

È stato interessante ascoltare il sistema in condizioni differenti, con tracce registrate, ma anche, a sorpresa, in

una situazione live. Si è comportato egregiamente, e aspettiamo di poterlo sentire nuovamente in installazioni in

ambienti differenti. Il sistema sarà disponibile da settembre, ma già da giugno troverete maggiori dettagli sul sito

pro.bose.com. Dopo la demo, è stato inoltre possibile toccare con mano il sistema e incontrare direttamente i

progettisti, per gli approfondimenti e le curiosità di ognuno.

Eventi di questo tipo sono preziosi anche per incontrare le persone che stanno dietro le grandi aziende, e

le interviste video che abbiamo girato nell’occasione (visibili su www.connessioni.biz) vi permetteranno di

conoscerle più da vicino. A Istanbul abbiamo intervistato Paolo D’Innocenzo, Direttore Vendite area pro per il

mercato italiano, e Marc Jourlait, che ha commentato con soddisfazione: “In Bose amiamo risolvere i problemi,

e offrire soluzioni che non impongano compromessi tra, per esempio, performance e possibilità di

confi gurazioni diverse, tra scalabilità e costi. Ecco la nostra sfi da, che ha richiesto molta ricerca

tecnologica. Bose è sempre stata presente nel segmento professionale, ma con il nuovo sistema

RoomMatch e PowerMatch vogliamo offrire qualità di ascolto anche in installazioni in ambienti

importanti e dove questo è un valore imprescindibile: teatri, auditoria, performing art center. Con

questo evento abbiamo voluto incontrare il mercato e stupirlo, far scoprire direttamente le novità ai

nostri interlocutori più importanti, in una città magica come Istanbul, e comunicare quanto RoomMatch

e PowerMatch siano importanti per Bose, per la comunità dell’audio e i futuri utenti”.

Akira Mochimaru presenta

il RoomMatch

bose_30.indd 71bose_30.indd 71 29/05/11 15.4729/05/11 15.47

Page 74: Connessioni n°30 | Giugno 2011

72 giugno ‘11 • n. 30

dal mondo

www.osram.it

www.traxon-usa.com

Osram Hub, lo showroom milanese Giuseppe Orlando

Quale miglior occasione per presentare a stampa e addetti ai lavori la nuovo showroom milanese, se non il

Salone del Mobile ed Euroluce?. A inaugurarlo è Roberto Barbieri, Direttore Generale Osram Italia, affi ancato

da Martin Goetzler, CEO Osram GmBH, e Bernhard Stapp, a capo della divisione Solid State Lighting

dell’azienda.

L’Hub Osram è uno spazio di 330 mq su due livelli collegati da una elegante

scala, anch’essa immersa nella luce. Il progetto è curato da Osram Lighting

Services e adotta soluzioni illuminotecniche Osram e Traxon (dopo la joint

venture nel 2009) in un “esercizio di stile” a benefi cio di designer, architetti e

anche clienti fi nali. Il piano terra dopo la zona accoglienza offre un esempio di

ambientazione professionale e living, con una sala adibita a meeting e relax

(tavoli per riunioni, proiettori, zona divani); il piano superiore invece presenta

un allestimento dell’ambiente casalingo con le varie camere: soggiorno/

cucina, camera da letto, servizi. Nell’ingresso domina una sospensione

custom realizzata con venti elementi di metacrilato opale all’interno dei quali si

trovano Spot RGB Traxon, in un continuo gioco di sfumature. L’illuminazione

funzionale è affi data agli apparecchi a incasso LEDvance Downlight L e

M, mentre può avere funzione decorativa o informativa il pannello costituito

da venti Traxon Board 16 p rivestiti da vetro specchiato, e adatto appunto per giochi di luce, contenuti video/

grafi ci o... semplice specchio. Ultima chicca nella zona ingresso è la lampada PyrOLED (una danza di

luce), applicazione del design alla emergente tecnologia OLED. Novità sempre per l’OLED è Airabesc,

vincitore del Red Hot Award 2011 per il design di prodotto: una spirale DNA creata dal designer

Dietmar Fissl sulle caratteristiche e le possibilità dell’OLED (Orbeos con i LED Oslon), in mostra al

piano superiore dell’Hub.

Ancora LEDvance Downlight ma XL nella zona meeting, con le soluzioni a incasso PrevaLED per

l’illuminazione perimetrale e LINEARlight Flex per animare o “rilassare” l’atmosfera nella zona

living, mentre gli incassi a pavimento con effetto luce scenografi ca dinamic white consentono di

combinare temperature colore da 2.700 a 6.500K°. Tutto è affi dato al sistema di controllo LMS

Osram Dali Professional via touch panel (due in tutto), che permette di gestire scenari o semplicemente

regolare i livelli di illuminazione di tutti gli ambienti.

La scala che porta al piano superiore affi anca una parete decorata con colonne di luce Traxon Board dalle

diverse caratteristiche di risoluzione (1, 16 e 64 p), LED a diverse temperature di bianco, sincronizzabili. Molto

d’effetto la soluzione per la balaustra del soppalco: GlassiLed è un vetro stratifi cato al cui interno è inserita una

maglia di LED bianchi, punti di luce nel vetro trasparente. Per la zona cucina Osram ha defi nito l’ambiente con

LED Traxon Mesh RGB, incassato e semitrasparente; sul terrazzo, LINEARlightFlex Protect versione Colormix

con giochi luminosi.

L’hub è l’espressione dell’attenzione di Osram alle nuove tecnologie LED e OLED, per le quali riserva i 2/3 del

proprio budget R&D, spiega Goetzeler, promettendo una ulteriore estensione del portfolio nelle applicazioni

professionali. Osram si propone sempre più come elaboratore di soluzioni che vanno verso l’illuminazione vista

anche come uno tra gli elementi che qualifi cano la qualità della vita, e non come semplice dato funzionale

(seppur fondamentale) di effi cienza energetica.

Conn_30.indb 72Conn_30.indb 72 27/05/11 10.1027/05/11 10.10

Page 75: Connessioni n°30 | Giugno 2011

73

dal mondo

Aethra.Net e Synergie Barbara TrigariIl conferencing services provider Aethra.net (Ae.Net) ha organizzato lo scorso 19 aprile un evento demo e

informativo rivolto ai propri partner nel corso del quale si sono avvicendati diversi interventi, tra i quali citiamo

quelli di Elena Viezzoli (CEO Ae.Net) ed Even Zimmer (CEO CeeLab) in rappresentanza delle aziende partner,

e poi del marketing director Sony Arnaud Destruels (partner tecnologico) e di Corrado Mazzocato (Director,

Services BU) il quale ha fornito un quadro delle attività di marketing previste nel prossimo futuro.

Distributore per l’Italia di Aethra.Net è Synergie, per il quale abbiamo parlato con il sales manager Roberto

Mancusi che ci ha illustrato la storia della partnership con Aethra e anticipato alcune novità.

Una partnership consolidata

La colaborazione tra Aethra.Net e Synergie comincia come rapporto di fornitura da parte di Synergie, e si

rafforza nel 2006 quando parte l’accordo per la distribuzione. Synergie infatti era già distributore del prestigioso

marchio di videoconferenza Tandberg, e si presentava quindi con tutte le carte in regola per prendersi cura

anche di Aethra. Nel corso degli anni l’azienda ha arricchito progressivamente la propria offerta nel settore

della videoconferenza e collaborazione a distanza, fi no al lancio dell’ultima piattaforma denomiata CeeLab con

tecnologia Sony.

Il mercato conferencing in Italia

“Come al solito, siamo un passo indietro rispetto

all’Europa, che è due passi indietro rispetto

agli Stati Uniti”, sintetizza Mancusi. Mentre

applicazioni come Skype (recentemente acquisita

da Microsoft, NdR) hanno contribuito molto a

diffondere presso le aziende e il pubblico consumer

la conoscenza dei sistemi per la videoconferenza

e la collaborazione a distanza, non è altrettanto

diffusa la consapevolezza della necessità, per chi

opera in un contesto professionale, di affi darsi a

piattaforme ben più collaudate e “standardizzate”

rispetto a Skype. Da una parte quindi cresce

l’interesse verso questa tipologia di servizi, e

anche l’offerta si fa sempre più articolata a livello

professionale con l’evoluzione degli standard

ITU che regolamentano lo scambio dei dati e

l’interoperabilità tra tecnologie di brand diversi. I

player leader, Tandberg, Polycom, Sony, Lifesize,

puntano sugli standard ITU e contemporaneamente

cercano di ampliare la propria offerta anche verso

la fascia bassa del mercato (ordine di grandezza,

un migliaio di euro) sfruttando l’integrazione con i

sistemi mobile e i client su PC.

All'estremo opposto le tecnologie di telepresenza

CeeLab Arrow 1000

Rappresenta il top di gamma CeeLab grazie alle caratteristiche tecniche

sviluppate in seguito all'accordo di OEM con Sony. Si tratta di un sistema

di videoconferenxa full HD 720p in un monitor da 22" con telecamera da

8 Mp (angolo di visuale 80°) e microfoni integrati, tecnologia on-board,

che in pratica permette ai professionisti di utilizzare lo stesso display

per il normale lavoro d'uffi cio e per la videoconferenza, fi no a tre punti

(multiconferenza).

Conn_30.indb 73Conn_30.indb 73 27/05/11 10.1027/05/11 10.10

Page 76: Connessioni n°30 | Giugno 2011

74 giugno ‘11 • n. 30

dal mondo

Crestron e Scamper al Fuorisalone Barbara Trigari

Lo specialista del controllo e automazione Crestron e l’azienda italiana Scamper, attiva nel settore delle

soluzioni di CRM (Customer Relationship Management) e CLM (Customer Loyalty Management), hanno allestito

al Fuorisalone di Milano lo spazio intitolato “Chiama le tue emozioni”, ovvero “le magie della profi lazione e del

controllo” ambientato in una Spa con tanto di sale massaggi, stanza del sale, piscina con idromassaggio. L’idea

è costruire, letteralmente, l’ambiente Spa attorno al cliente che, in un momento

specifi co, accede a un determinato servizio, creando l’atmosfera più adatta con

musica, fragranze, illuminazione. Il cliente risponde a un breve questionario per

inquadrare le sue preferenze, successivamente questi dati vengono elaborati con

software Myos CRM Solution di Scamper e associati alla card o braccialetto della

Spa. Qui entra in gioco Crestron con il proprio sistema di controllo e automazione

già attivo in ogni sala della Spa, grazie al quale è possibile attivare lo scenario-

cliente selezionato “strisciando” la card o avvicinano

il bracciale al pannello di controllo presente

in ogni saletta, per attivare l’atmosfera

personalizzata. Oltre al vantaggio di profi lare

e fi delizzare il cliente mettendolo a proprio

agio, il sistema consente prima di tutto al gestore della Spa di controllare

con la massima effi cienza e sicurezza la propria struttura, riducendo gli

sprechi e ottimizzando le risorse.

www.scamper.it

www.crestron.com

che combinano il 3D con calcoli ergonomici per le sale più prestigiose dei consigli di amministrazione.

Eccezionale qualità audio e video, massimo realismo nella resa della presenza, monitor a grandezza-uomo e

costi nell'ordine di grandezza delle centinaia di migliaia di euro. "In Italia non si può certo dire che il mercato

sia maturo", prosegue Mancusi, "ma c'è una base installata abbastanza importante ed è stato fatto un discreto

lavoro. I dati portati da Ae.Net sono abbastanza sconfortanti da un lato, se solo

il 5% delle aziende in Italia usa la videoconferenza, ma dall'altro aprono grandi

prospettive di crescita per gli operatori che sapranno fare le scelte corrette".

Qualche anticipazione

La novità annunciata in occasione dell'incontro di aprile è CeeLab Arrow 1000 nella

linea Arrow di prodotti per la videoconferenza in alta defi nizione, disponibile dal Q2

di quest'anno e che si distingue per il posizionamento di prezzo particolarmente

aggressivo pur con la qualità della tecnologia Sony. Verranno poi proposti al

mercato dei pacchetti bundle e delle promozioni, come la possibilità per i rivenditori

di aqcuistare versioni demo a quotazioni particolari, e infi ne arriverà il nuovo

tablet compatibile con il sistema CeeLab. Questo permetterà di fare annotazioni sui documenti

in videoconferenza visibili direttamente dagli interlocutori collegati, per esempio per aggiungere

annotazioni su una presentazione. Si rivolge primariamente alle aziende di progettazione, studi

di architettura ecc. e verrà presentato a breve al mercato.

www.aethra.net

www.synergie.it

Conn_30.indb 74Conn_30.indb 74 27/05/11 10.1027/05/11 10.10

Page 77: Connessioni n°30 | Giugno 2011

75

dal mondo

Christie al Festival del cinema di Cannes Chiara Benedettini

Come ormai da sei anni, Christie è stata anche per questa edizione

sponsor tecnico unico per tutti i servizi di proiezione digitale della

manifestazione, in qualità di Partner Tecnico Uffi ciale, una storia che

racconta l’affi dabilità delle proposte Christie per il cinema e la fi ducia

instaurata nel tempo con l’organizzazione. 13 sale sono

state così equipaggiate con videoproiettori Solaria con

risoluzione 4 K, dotati di tecnologia Brilliant 3D, capace

di offrire 32.000 ANSI Lumen, la più alta luminosità per le

proiezioni in 3D attualmente a disposizione. Tutti dati che

abbiamo potuto riscontrare e apprezzare personalmente,

grazie all’invito di Christie esteso a un selezionato numero

di partner internazionali, tra i quali anche Chiara Benedettini

e Alessandro Vismara di Connessioni. La serata, che si è

aperta con un emozionante passaggio sul red carpet contornato dai

fotografi , è continuata con la proiezione del fi lm in concorso Ichimei,

del regista giapponese Takashi Miike, nel quale la tridimensionalità ha dato rilievo e profondità a paesaggi,

immagini e ambientazioni rarefatte del seicento giapponese, e si è conclusa con i festeggiamenti di rito del dopo

proiezione, nel cuore degli eventi del Festival del Cinema.

www.christiedigital.com/

emeaen

All-in-one AV SolutionProduce, Record, Stream 5

*Il primo mixer A/V al mondo che supporta l’USB Video/Audio Class

Stream Onlinevia USB

2Seleziona le sorgenti video dal display quadraview touch screen

Mixaggio AudioMixaggio Video

4Registra e riproduci con grande facilità le tue produzioni Audio-Video su SD Card

Registra su SD Memory Card

3 Immagine Video

Finestra PinP

LIVE

Grafiche da PC

Composizione VideoPinP Avanzata

Versatilità della Gestionedelle immagine multi-layer

1Molteplici ingressi ed usciteAudio/ Video

Collega direttamenteVideocamere Microfonie PC

USB AUDIO CLASSUSB VIDEO CLASS

NEWUtilizza i servizi di live streaming quali "Ustream" e "Stickam",oppure qualsiasi servizio di video chat come"Skype" e "iChat".

Workstation di mixaggio, registrazione e streaming Audio-Video live portatile WEW

*Our research as of Nov.2010**"Trademarks are property of their respective owners"

www.rolandsystemsgroup.eu

Conn_30.indb 75Conn_30.indb 75 27/05/11 10.1027/05/11 10.10

Page 78: Connessioni n°30 | Giugno 2011

76 giugno ‘11 • n. 30

mondo associativo

AssoDS, fare sistema nel digital signageRappresentare e sostenenre gli operatori di un settore multiforme, in costante evoluzione e dai confi ni tutti ancora da defi nire, ecco gli obiettivi di AssoDS che si avvicina al suo primo compleanno

AssoDS è l’associazione italiana che riunisce gli operatori legati al settore del

digital signage.

Tutto è iniziato nel 2009, quando, dopo una serie di incontri informali tra gli

interessati, è stato creato un gruppo su Linkedin, che ha subito teorizzato la

necessità di un organismo che rappresentasse, anche istituzionalmente, le

esigenze delle realtà che operano nel digital signage. Da qui, l’iniziativa del DS day

nel maggio del 2009 e la successiva fondazione di AssoDS, avvenuta nell’ottobre

del 2010, durante la fi era Viscom, una delle poche che in Italia abbia aperto le

porte a questa tecnologia.

Ma non di sola tecnologia promette di occuparsi AssoDS, che si propone di

rappresentare una comunità di operatori eterogenea, dagli installatori, alle

agenzie, agli operatori del video, in defi nitiva tutti coloro che si occupano di

comunicazione digitale di prossimità. L’obiettivo principale è dare visibilità a

professionisti e imprenditori di questo ambito, dove spesso la competenza tecnica si salda alla

creatività e ai linguaggi della grafi ca, della comunicazione moderna, del marketing. “Cerchiamo - ha

dichiarato Beppe Andrianò, Presidente di AssoDS - di far capire cos’è realmente il digital signage

sia alle aziende/brand/clienti/committenti sia ai clienti di queste, ovvero gli shopper/visitatori,

evidenziando i vantaggi che questo tipo di modalità di comunicazione può offrire a entrambi. Un

impegno simile non sarebbe stato affrontabile da un singolo o da una azienda, seppur grande,

ma richiedeva l’azione congiunta di tante diverse competenze e fi gure, un progetto corale e soprattutto un

grande coraggio”.

AssoDS si propone quindi di fare sistema, offrendo spunti, best practices, esempi di modelli di business

che servano da riferimento in un settore in continuo divenire e dove le linee non sono precise e defi nite.

L’associazione si propone inoltre come interlocutore per le istituzioni, perché queste comprendano sempre

meglio progetti e istanze degli operatori, e la portata del mercato di riferimento.

Oggi AssoDS conta una sessantina di iscritti, l’organo direttivo è composto da 13 consiglieri e un Presidente,

e si riunisce ogni mese per defi nire gli obiettivi a breve termine e verifi care l’andamento, e da un gruppo di

probiviri. È molto attivo inoltre grazie al sito, ai gruppi dedicati su Linkedin, su Facebook e Twitter, dove gli

associati si confrontano sui temi caldi, primi tra tutti i modelli di business: se il digital signage è sempre più

diffuso, ancora una modalità operativa e di ritorno economico univoca non esiste, e anche qui entrano in gioco

professionalità, spirito innovativo e creatività.

p

ma ric

www.assods.org

Conn_30.indb 76Conn_30.indb 76 27/05/11 10.1027/05/11 10.10

Page 79: Connessioni n°30 | Giugno 2011

77

mondo associativo

CEDIA all’All Digital ExpoCome partner di All Digital Expo (Fiera di Vicenza, 16-17 giugno), CEDIA organizza un corso specialistico rivolto ai custom installer italiani, per aiutarli a sviluppare il loro business e creare nuovi contatti con architetti, interior designer, costruttori

“Se vogliamo che le aziende e le imprese legate al mondo della custom installation

crescano, dobbiamo far sì che raggiungano e attraggano progettisti e installatori”,

afferma Peter Aylett, Director of Professional Development CEDIA. “Offriamo ai nostri

membri corsi su misura proprio per aiutare le aziende a comprendere le tendenze

del mercato, e presentarsi preparate a diffondere i concetti di ‘casa intelligente’

e ‘integrazione’ alla platea dei professionisti che scelgono le apparecchiature e

progettano i sistemi. Siamo molto contenti di partecipare ad All Digital Expo, dove

potremo condividere queste iniziative formative con l’industria e aiutarla a costruire il

proprio business nel futuro”.

Ad All Digital Expo CEDIA terrà due corsi:

- Giovedì 16 giugno - Global Technology and Consumer Trends in Residential

Integrated Systems darà risalto alle tecnologie del futuro e alle percezioni dei consumatori che infl uenzeranno il

settore dell’integrazione residenziale negli anni a venire. Il corso riferirà anche di come i membri europei CEDIA si

servano dell’adesione all’Associazione per proporsi al mercato e incrementare le vendite verso il consumatore fi nale

e gli specifi catori. Tutti i visitatori di All Digital Expo sono invitati a partecipare. Per informazioni www.alldigitalexpo.it

- Venerdì 17 giugno - workshop Certifi ced Outreach Instructor (CCOI) - strumenti base per realizzare un’effi cace

presentazione del corso CEDIA “Designing Integrated Future-Ready Homes” rivolto ad architetti, designer e

curatori/sviluppatori del patrimonio edilizio. È prevista una valutazione fi nale.

Accreditato dall’associazione internazionale RIBA (The Royal Institute of British Architects), il corso

CEDIA “Designing Integrated Future-Ready Homes” è un veicolo molto potente per promuovere

i benefi ci della custom installation. È anche uno strumento molto utile per i membri interessati

a promuovere il loro business e per generare una promozione delle vendite. La partecipazione al

workshop CCOI è limitata ai membri CEDIA, in numero di uno per ciascuna azienda iscritta, prenotando

dal sito www.cedia.co.uk/events.

“La custom installation residenziale è sempre più popolare in Italia”, aggiunge Aylett. “Man mano che il

mercato cresce, è importante che progettisti e clienti fi nali sperimentino un’esperienza positiva del nostro

settore, che deve partire sin dal primo approccio, estendersi lungo tutto il processo di progettazione, e

fi nalmente portare a un’installazione realizzata con professionalità. I due corsi proposti da CEDIA vanno in questa

direzione, e si tratta solo della prima delle numerose iniziative formative organizzate da CEDIA in Italia, come parte di

un percorso volto a innalzare gli standard e la consapevolezza della nostra industria, che poi è il fi ne di CEDIA”.

CEDIA (Custom Electronic Design and Installation Association) è un’organizzazione commerciale internazionale

presente su tre continenti con 3.500 aziende associate a livello mondiale. I membri sono aziende specializzate

nella progettazione, design, fornitura, installazione, integrazione, occultamento e controllo di sistemi elettronici per

l’abitazione moderna e intelligente. CEDIA conta in Italia 15 membri.

Per informazioni,

contattare Matt Nimmons,

[email protected]

www.cedia.net

Conn_30.indb 77Conn_30.indb 77 27/05/11 10.1027/05/11 10.10

Page 80: Connessioni n°30 | Giugno 2011

78 giugno ‘11 • n. 30

appuntamenti

InfoComm ExpoOrlando, Florida, 11-17 giugno

La fi era itinerante statunitense Infocomm si vanta di essere l’evento AV professionale più

grande e completo al mondo, con oltre 950 espositori e più di 32mila visitatori attesi

per quest’anno. A organizzarla è l’associazione InfoComm International, della quale tante

volte abbiamo parlato su queste pagine e che rappresenta appunto il settore AV pro a livello

internazionale. In mostra le novità audio, video, display, proiezione, iluminazione, staging,

digital signage, conferencing, creazione di contenuti digitali, networking, distribuzione

di segnale. L’esposizione è organizzata in padiglioni tematici dedicati rispettivamente a

3D, audio, digital signage, lighting&staging, unifi ed collaborative conferencing e il nuovo

riservato agli IT services. Non mancano spazi demo e dedicati alle applicazioni, come il

digital signage application e l’HD conferencing & telepresence showcase, o quello dedicato

ai prodotti sostenibili

Perché andarci

Per i system integrator, proprio perché non si tratta di una fi era europea,

InfoComm Expo è interessante per gettare uno sguardo sui possibili sviluppi del

nostro settore, andando a curiosare tra aziende e operatori di un mercato già

maturo e sicuramente più avanzato di quello italiano. Per le aziende vale la prima

motivazione, e anche quella di approcciare e farsi conoscere negli Stati Uniti e

non solo, sfruttando la forza di attrazione di una grande fi era internazionale.

Oltre ai classici stand poi non mancheranno le occasioni formative: oltre 300 i

seminari e workshop programmati, su tecnologie, tendenze e best practices.

Oltre ai programmi formativi e alla certifi cazione professionale della InfoComm

Academy. Non tutti sono a pagamento, anche se la politica della formazione

professionale all’estero in genere prevede un costo per chi vi partecipa. Infi ne, una

motivazione che vale sempre e per tutti: il networking. InfoComm sarà un’occasione unica

per conoscere e farsi conoscere in ambito... globale, sicuramente per aprire le proprie

prospettive di business. Il target di riferimento infatti va dai system integrator ai technology

manager dei settori più vari, architetti, distributori, professionisti della vendita e del

marketing, consulenti dei vari ambiti professionali, compagnie rental e staging.

Info pratiche

La manifestazione fi eristica vera e propria si svolge dal 15 al 17 giugno nei padiglioni

dell’Orange County Convention Centre di Orlando, in Florida. Gli eventi collegati però

cominciano già l’11 giugno con le Conference. Registrandosi all’evento dal sito è possibile

accedere ad agevolazioni per il viaggio e l’alloggio. Per i visitatori internazionali è disponibile

una zona relax e networking, l’International Business Center, con accesso Internet, iniziative

informative mirate e staff multilingue. Il contatto InfoComm per l’Europa è disponibile sul

sito della manifestazione, insieme alle informazioni sui visti ESTA.

www.infocommshow.org

Conn_30.indb 78Conn_30.indb 78 27/05/11 10.1027/05/11 10.10

Page 81: Connessioni n°30 | Giugno 2011

79

appuntamenti

Home Technology EventLondon, ExCel, 28-30 Giugno

HTE è l’unico evento in Europa dedicato interamente alla custom

installation, dal design dei sistemi al lighitng, dall’home cinema

all’HVCA e security, al data network ecc.; è organizzato da CEDIA, ed è

rivolto a system integrator, designer e architetti, progettisti, installatori,

manager del settore. Diverse le novità di quest’anno: i workshop tenuti dalle

stesse aziende espositrici nei loro stand, un’area dove le apparecchiature

esposte in fi era verranno installate in ambientazioni reali e funzionanti, infi ne

l’Hub Seminar Theater, dove si potranno fruire seminari informativi tenuti da

alcuni importanti professionisti della scena internazionale sui temi della CI,

del lighting, del design dei sistemi, opportunità per il settore ecc. Il 27 giugno

la manifestazione sarà aperta solo per la parte educational.

Perché andarci

L’anno scorso sono stati oltre 170 gli espositori e, nonostante HTE

sia un evento prevalentemente legato all’ambito inglese, data la

specifi cità dei temi e dell’offerta seminariale può certo valere il

viaggio. Oltre a questo, e in allineamento con la primaria mission

di CEDIA di fare cultura di settore, i partecipanti potranno seguire

oltre 120 ore di seminari e incontri, molti dei quali gratuiti. Per quelli

che non lo sono, è possibile acquisire un Passport to Education

al prezzo di 400 sterline (per tre Passport acquistati, il quarto è

gratuito) che dà accesso illimitato e libero all’offerta educational,

che spazia dagli argomenti prettamente tecnologici o di tendenza,

a quelli per la gestione aziendale e strategica. Specifi co per i

manager e dirigenti è invece il Business Strategy Passport, (125

sterline). Il livello è da quello base all’avanzato. Sarà infi ne possibile

frequentare anche i corsi che danno poi accesso alla certifi cazione CEDIA

Informazioni pratiche

HTE avrà luogo all’ExCel di Londra, facilmente raggiungibile dal London’s

City Airport con la DLR (Docklands Light Railway). I padiglioni saranno aperti

dalle 9,30 alle 17,30 (fi no alle 16,00 il giovedì 30), ingresso libero alla mostra.

Sul sito sono reperibili offerte speciali per il pernottamento nelle vicinanze

dell’ExCel.

www.cedia.co.uk

www.hometechnologyevent.com

appuntamenti_30.indd 79appuntamenti_30.indd 79 29/05/11 15.4729/05/11 15.47

Page 82: Connessioni n°30 | Giugno 2011

Gli inserzionisti

Le aziende citate

Anno 6° - n°30giugno 2011

Direttore Responsabile:

Elisabetta Ferri

Direttore Editoriale:

Chiara Benedettini

[email protected]

Redazione:

[email protected]

Tel/Fax 0721 208696

Redazione web:

Paolo Sacchetti

[email protected]

Referente area video:

Rolando Alberti

[email protected]

Hanno collaborato a questo numero:

Marco Fornasier, Giuseppe Orlando,

Alberto Pilot, Barbara Trigari

Progetto grafi co:

Atlante Associati - Pesaro

Grafi ca e impaginazione:

Andrea Gasperoni Ferri

Stampa:

Tipografi a Toscana

Amministrazione:

[email protected]

Informativa ai sensi dell’art. 13, d.lgs 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio della

rivista e per svolgere le attività ad essa connesse. Titolare del trattamento è: B2B Media srl – Strada della Romagna 371 –

61100 Colombarone [PU]. Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le fi nalità suddette sono gli addetti alla

registrazione, modifi ca, elaborazione dati e loto stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione

amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art.7, d.lgs 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti tra cui consultare, modifi care,

aggiornare o cancellare i dati, rivolgendosi al titolare che succitato indirizzo.

Informativa dell’editore al pubblico ai sensi dell’art.13 lgs 196/2003. Ai sensi del decreto legislativo del 30 giugno

2003, n°196 e dell’art.2, comma 2 del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività

giornalistica, B2B Media srl – titolare del trattamento – rende noto che presso i propri locali siti in Strada della Romagna 371 –

61100 Colombarone [PU], vengono conservati gli archivi di dati personali e di immagini fotografi che cui i giornalisti, praticanti,

pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano col predetto titolare attingono nello

svolgimento della propria attività giornalistica per le fi nalità di informazioni connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che

possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i suddetti professionisti, nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla

realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art.7, d.lgs 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, fra cui consultare,

modifi care, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi dell’art.138,

d.lgs 196/2003, non è esercitatile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art.7, comma 2, lettera a), d.lgs

196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionali, limitatamente alla fonte della notizia.

Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o delle foto sono riservati.Manoscritti, foto, disegni, quando non esplicitamente richiesti, non vengono restituiti.

© Connessioni, Viale Poggio Imperiale 46/A, 50125 Firenze.Registrazione al Tribunale di Pesaro n.540 del 9/10/2006.

Analog Way Italia p. 19Parc du Moulin33 rue du Saule Trapu, BP 21891882 Massy Cedex (Francia)Tel +33.1.64471414Tel Analog Way Italia 02.39493943www.analogway.com

Exhibo S.p.A p. 40-41Via L. Da Vinci 620057 Vedano al Lambro (MI)Tel 039.49841 – Fax 039.4984280www.exhibo.it

Fiera Milano Rassegne S.p.A p. 25Strada Statale del Sempione 2820017 Rho (MI)Tel 02.49976218/6241www.fi eramilano.it

RCF II copVia Raffaello 1342124 Reggio Emilia (RE)Tel 0522.274411 – Fax 0522.232428www.rcf.it

Roland Systems Group p. 75C.so Trapani 1610139 Torino (TO)Tel 011.19710332 – Fax 011.19710347www.rolandsystemsgroup.net

Vismara Marine S.r.l p. 45, III copVia San Benedetto del Tronto snc55049 Viareggio (LU)Tel 0584.371194 – Fax 0584.371253www.vismaramarine.it

Vogel’s Products Italia S.r.l. p. 13P.za F. Caltagirone 7520199 Sesto San Giovanni (MI)Tel 02.24420100 – Fax 02.24420199

Voome Networks S.r.l p. 46-47Via F. Baracca 1720047 Brugherio (MI)Tel 039.882049 – Fax 039.2876554www.woome.itwww.avstore.tv

Yamaha Musica Italia IV copViale Italia 8820020 Lainate (MI)Tel 02.93577241 – Fax 9370956www.yamahacommercialaudio.com/commercial_audio/italy

3G Electronics3M3P18soundAethraAmxAnalog WayAKGAssoDSAudioeffettiAudiofactoryAviomAVstoreAVstumpfl BarcoBoseBTicinoCEDIAChristieClay PakyCodem MusicCoemarControl4CrestronCrowndB Technologiesd&b audiotechnikDi and Di LightingDTS LightingEAWEcler

Electro VoiceElettronica MontarboEkoErgo Design & TechnologyETCExhiboExtronEurometFaitalProFBTGenelecGiacometti GroupGluxGrisby MusicHarmanHP Sound EquipmentK GroupKramerL-AcousticsLeading TechnologiesLeriy MerlinLexiconLG ElectronicsLoudLutronMartinMeyer SoundNecNDSOutlineOsram

Paul & SharkPhilipsPeaveyPhoebusPowersoftProelPublitecRCFRiedelRolandSanyoScapmerSennheiser SiemensSGMSim2SismeSoundcraftSpinetixStuderSynergieTeximToaTribeValentiniVantageVariliteVidikronVoomeJBLYamaha

appuntamenti_30.indd 80appuntamenti_30.indd 80 29/05/11 15.4729/05/11 15.47

Page 83: Connessioni n°30 | Giugno 2011

SPAZI ALL’APERTO

SPAZI CHIUSI

LUOGHI DI CULTO

Negli impianti al chiuso RCF è la giusta combinazione tra qualità e look, e’ in grado di offrire una linea completa di diffusori, dai piu’ semplice ai piu’ complessi sistemi multi-zona guidati da soluzioni PSP, il nostro catalogo di prodotti propone sia una serie di diffusori classici che prodotti di design.

The solution for all acoustical challenges

Grazie ad una selezione di prodotti digitali di alta qualità, di altoparlanti orientabili a matrice e di colonne sonore tradizionali RCF e’ in grado di offrire una vasta gamma di soluzioni per installazioni complesse in cui gli ambienti architettonici possono essere molto impegnativi da insonorizzare . La gamma Installed Sound fornisce la soluzione perfetta per questo tipo specifico di impianti offrendo una gamma di prodotti tecnologicamente avanzati.

La serie RCF P è stata progettata per essere resistente all’acqua e ai livelli di pressione sonora all’aperto. Pensata per spazi di grande dimensione. La serie P è in grado di soddisfare tutte le esigenze acustiche e di offrire una perfetta intelligibilità e grazie alla sua modularita’ può adattarsi a qualsiasi tipo di installazione.

cop30.indd 2cop30.indd 2 27/05/11 11.0927/05/11 11.09

Page 84: Connessioni n°30 | Giugno 2011

Co

nnes

sio

ni n

° 30

- g

iug

no 2

011

30 g

iug

no 2

011

- €

7,00

Rifl essioni sull’integrazione tecnologicaDa KNX, al system integrator, alla fi losofi a

In c

aso

di m

anca

to r

ecap

ito in

viar

e al

CP

O d

i Pes

aro

per

la r

estit

uzio

ne a

l mitt

ente

.Connettendo via wireless al tuo M7CL un iPad™ con l'applicazione

gratuita "Yamaha StageMix" potrai gestire meglio e più velocemente il mix dei monitor da palco direttamente dalla posizione dell'artista.

Disponibile da Novembre 2010. Scopri tutti i dettagli sul nostro sito web..

Distribuito in esclusiva da Yamaha Commercial Audio Europe

Progettata per risparmiare tempo e denaro in previsione dei tuoi prossimi progetti, WORKproCA è una gamma completa di prodotti per l’installazione disponibili attraverso un solo fornitore.

Con l’obiettivo di garantire a tutti gli audio contractor prestazioni elevate anche quando i budget sono limitati, la gamma include ceiling speakers, wall speakers attivi e passivi, subwoofers ed una selezione di amplifi catori di potenza e mixer amplifi cati.

Sviluppata in collaborazione con Equipson SA, WORKproCA è disponibile in esclusiva tramite il network mondiale di vendita e supporto Yamaha Commercial Audio, off rendo una soluzione “single-supplier” per i tuoi prodotti da installazione.

Trova informazioni complete sulla gamma WORKproCA sul sito: www.workproca.com

Introduzione a KNXIl network e la sua struttura

Sanremo 2011Solo il meglio

Prolight+Sound 2011Il mercato degli eventi e dell’intrattenimento

cop30.indd 1cop30.indd 1 27/05/11 11.0927/05/11 11.09