Abbi Abbè, 07 aprile 2012

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Fondato nel 1998 - Direttore: Sergio Pacilio - Anno XV - N. 8 - Sabato 7 Aprile 2012 QUINDICINALE INDIPENDENTE DI GIUGLIANO E DINTORNI Distribuzione GRATUITA Questo giornale non riceve contributi economici, né da enti pubblici, né da enti privati Due giorni con le tammorre DANZE E BALLI TRADIZIONALI PER PASQUA Doppio appuntamento per l’edizione 2012: sul litorale si balla il martedì in Albis, in piazza Annunziata il sabato sera URBANISTICA Sbloccare l’edilizia serve a fare consenso Cosa sarà del nostro territorio? Il di- battito resta aperto in un’area in cui gli spazi vuoti diventano discariche oppu- re luoghi di speculazione edilizia. Mon- nezza o case, in pratica. Il timore arriva dalla redazione dei piani urbanistici co- munali (Puc) in piena campagna elet- torale. SERVIZIO a pagina 11 SERVIZIO a pagina 3 SERVIZIO a pagina 5 FESTA DELLA LEGALITÀ CON LE SCUOLE Una strada per ricordare Granata L’arteria che attraversa quattro comuni è stata intitolata all’impren- ditore ucciso nel 2008 nel suo lido per essersi opposto al pizzo È partito da via Giovanni Falco- ne di Marano il corteo che ha inau- gurato il primo tratto della strada in- titolata a Raffaele Granata, l’im- prenditore ucciso dalla camorra l’11 luglio 2008, per essersi coraggio- samente opposto al pagamento del pizzo. Un applauso caloroso ha sot- tolineato il taglio del nastro tricolore, accompagnando con entusiasmo l’apertura di una via che unisce l’ur- genza dell’impegno sociale contro la camorra all’esigenza di deconge- stionare una delle arterie più traffi- cate del territorio. Al suono di sisco, castagnette e sce- tavajasse si rinnova la tradizione della tammurriata. Ma quest’anno, per la pri- ma volta nella storia di Giugliano, la ma- nifestazione si sdoppia. La festa contadi- na con cui si propizia il buon raccolto nel giorno di martedì in Albis, si concluderà con la serata in piazza Annunziata saba- to 14 anziché lo stesso giorno. Così - tra brindisi e degustazioni di prodotti tipici - i carri in bella resteranno in bella vista, il sabato dalle 17, per consentire l’esibizio- ne, una dietro l’altra, delle paranze stori- che di Giugliano, e degli appassionati che ogni anno arrivano da ogni parte d’Italia per ballare tutti assieme la cosid- detta “giuglianese”. I danzatori hanno tut- te le età e si cimentano nella tipica “vota- ta”, con le gambe agganciate a quelle del partner. SERVIZIO a pagina 9 INTERVISTA AD ANTONIO RUSSO (SEL) «Siamo noi l’alternativa» Sull’inceneritore: «Non è la soluzione per bonificare il territorio». Donne e giovani? “Una grande risorsa” “Se non c’è il ritorno alla pas- sione, non ci sarà un’alternativa politica per questa città. Giu- gliano da tempo non produce più niente. L’unica risorsa che avevamo era il territorio e lo abbiamo visto morire sotto i no- stri occhi. Ce ne dobbiamo riap- propriare, opponendoci con for- za all’inceneritore, che finirà col condannare definitivamente questa terra al ruolo di immon- dezzaio di tutta la regione”. Par- la Antonio Giuliano Russo, nuovo coordinatore di Sel. Tra abusi e nuovi vani, entro l’anno arrivano gli strumenti ur- banistici di Qualiano e Giugliano Il riesame li scarcera, dissequestra- ti anche i loro beni. La svolta dopo il clamoroso arresto di padre e figlio CRONACA Aprovitola, vittime della camorra Da fiancheggiatori a vittime, da conniventi di un sistema criminale col- laudato a semplici cittadini ignorati dal- la giustizia alla quale più volte aveva- no fatto appello sporgendo denuncia contro falsi braccianti o querelando i gestori dei propri bar perché a tutti i co- sti volevano che tra i loro fornitori ci fosse il distributore della oramai fami- gerata marca di caffè “Seddio”, già fini- to in galera per associazione camorri- stica al clan Mallardo. SERVIZIO a pagina 7

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Abbi Abbè, 07 aprile 2012

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Fondato nel 1998 - Direttore: Sergio Pacilio - Anno XV - N. 8 - Sabato 7 Aprile 2012

QUINDICINALE INDIPENDENTE DI GIUGLIANO E DINTORNI

Distrib

uzion

e GRA

TUITA

Questo giornale non riceve contributi economici, né da enti pubblici, né da enti privati

Due giorni con le tammorreDANZE E BALLI TRADIZIONALI PER PASQUA

Doppio appuntamento per l’edizione 2012: sul litorale siballa il martedì in Albis, in piazza Annunziata il sabato sera

URBANISTICA

Sbloccare l’ediliziaserve a fare consenso

Cosa sarà del nostro territorio? Il di-battito resta aperto in un’area in cui glispazi vuoti diventano discariche oppu-re luoghi di speculazione edilizia. Mon-nezza o case, in pratica. Il timore arrivadalla redazione dei piani urbanistici co-munali (Puc) in piena campagna elet-torale.

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FESTA DELLA LEGALITÀ CON LE SCUOLE

Una strada per ricordare GranataL’arteria che attraversa quattro comuni è stata intitolata all’impren-ditore ucciso nel 2008 nel suo lido per essersi opposto al pizzo

È partito da via Giovanni Falco-ne di Marano il corteo che ha inau-gurato il primo tratto della strada in-titolata a Raffaele Granata, l’im-prenditore ucciso dalla camorra l’11luglio 2008, per essersi coraggio-samente opposto al pagamento delpizzo. Un applauso caloroso ha sot-tolineato il taglio del nastro tricolore,accompagnando con entusiasmol’apertura di una via che unisce l’ur-genza dell’impegno sociale controla camorra all’esigenza di deconge-stionare una delle arterie più traffi-cate del territorio.

Al suono di sisco, castagnette e sce-tavajasse si rinnova la tradizione dellatammurriata. Ma quest’anno, per la pri-ma volta nella storia di Giugliano, la ma-nifestazione si sdoppia. La festa contadi-na con cui si propizia il buon raccolto nelgiorno di martedì in Albis, si concluderàcon la serata in piazza Annunziata saba-to 14 anziché lo stesso giorno. Così - trabrindisi e degustazioni di prodotti tipici - i

carri in bella resteranno in bella vista, ilsabato dalle 17, per consentire l’esibizio-ne, una dietro l’altra, delle paranze stori-che di Giugliano, e degli appassionatiche ogni anno arrivano da ogni parted’Italia per ballare tutti assieme la cosid-detta “giuglianese”. I danzatori hanno tut-te le età e si cimentano nella tipica “vota-ta”, con le gambe agganciate a quelle delpartner.

SERVIZIO a pagina 9

INTERVISTA AD ANTONIO RUSSO (SEL)

«Siamo noi l’alternativa»Sull’inceneritore: «Non è la soluzione per bonificareil territorio». Donne e giovani? “Una grande risorsa”

“Se non c’è il ritorno alla pas-sione, non ci sarà un’alternativapolitica per questa città. Giu-gliano da tempo non producepiù niente. L’unica risorsa cheavevamo era il territorio e lo abbiamo visto morire sotto i no-stri occhi. Ce ne dobbiamo riap-propriare, opponendoci con for-za all’inceneritore, che finirà col condannare definitivamentequesta terra al ruolo di immon-dezzaio di tutta la regione”. Par-la Antonio Giuliano Russo,nuovo coordinatore di Sel.

Tra abusi e nuovi vani, entrol’anno arrivano gli strumenti ur-banistici di Qualiano e Giugliano

Il riesame li scarcera, dissequestra-ti anche i loro beni. La svolta dopo ilclamoroso arresto di padre e figlio

CRONACA

Aprovitola, vittimedella camorra

Da fiancheggiatori a vittime, daconniventi di un sistema criminale col-laudato a semplici cittadini ignorati dal-la giustizia alla quale più volte aveva-no fatto appello sporgendo denunciacontro falsi braccianti o querelando igestori dei propri bar perché a tutti i co-sti volevano che tra i loro fornitori cifosse il distributore della oramai fami-gerata marca di caffè “Seddio”, già fini-to in galera per associazione camorri-stica al clan Mallardo.

SERVIZIO a pagina 7

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3N. 8 del 7 Aprile 2012 Speciale Pasqua

di TONIA LIMATOLA

Al suono di sisco, castagnettee scetavajasse si rinnova la tradi-zione della tammurriata. Ma que-st’anno, per la prima volta nellastoria di Giugliano, la manifesta-zione si sdoppia. La festa contadi-na con cui si propizia il buon rac-colto nel giorno di martedì in Albis,si concluderà con la serata in piaz-za Annunziata sabato 14 anzichélo stesso giorno. Così - tra brindisie degustazioni di prodotti tipici - icarri in bella resteranno in bella vi-sta, il sabato dalle 17, per consen-tire l’esibizione, una dietro l’altra,delle paranze storiche di Giuglia-no e degli appassionati che ognianno arrivano da ogni parte d’Ita-lia per ballare tutti assieme la co-siddetta “giuglianese”. I danzatorihanno tutte le età e si cimentanonella tipica “votata”, con le gambeagganciate a quelle del partner.Per questo modo di danzare, lagiuglianese assomiglia a un com-battimento. È molto forte, infatti,l’idea di competizione. “La nostratammurriata è nata come sfidacon gli altri comuni e si caratteriz-za con il suono del sisco”, raccon-ta Vincenzo Pennacchio, erededei “mezzone”, che sta per mozzi-cone, soprannome del bisnonnoDomenico, e presidente dell’asso-ciazione Tammurriata Giugliane-se. Come mai si sdoppia l’appun-tamento? A sentire gli organizza-tori, la scelta arriva per rilanciareanche l’economia. Per evitare cheil corteo delle paranze che si spo-stano da Licola e Lago Patria ver-so il centro, ingolfi la città e lasci inegozi chiusi, la città ridimensionala festa del martedì in albis e occu-pa uno spazio serale il 14, giornoin cui si svolgerà il consueto spet-tacolo serale in piazza Annunziatapreceduto dal posizionamentodelle cinque paranze, dalle 17,lungo il corso Campano. Una scel-

Doppio appuntamento per l’edizione 2012: sul litorale siballa il martedì in Albis, in piazza Annunziata il sabato sera

Tammorre, due giorni per rinnovare la tradizione

ta adottata dall’associazioneTamburriata Giuglianese assiemeal Comune per la prima volta e cherischia di disorientare il popolodelle tammorre, che da anni arrivain città direttamente la sera delmartedì per ballare al suono del si-sco, il tradizionale strumento a fia-to che caratterizza la cosiddetta“giuglianese”. Si potrà ballare,però, di mattina sul litorale. La fe-sta del martedì, quindi, resta, an-

che se la soppressione del corteofino al centro storico potrebbe an-che costringere la maggior partedei giuglianesi ad anticipare la gitafuori porta al lunedì in Albis per po-ter presenziare ai balli del martedìmattina. I tradizionalisti potrebbe-ro decidere di restare comunquein città di lunedì per ammirare leprocessioni dei fujenti diretti alSantuario della Madonna dell'Ar-co. Nel cesto non mancherannofave, capicollo e vino locale. “Èuna tradizione che va conservatacon tutta la sua tipicità”, dice l’as-sessore alla cultura Angela Rispo.Di martedì, la tradizione si rinnovasolo sul litorale, dalle 10 del matti-no fino a pomeriggio inoltrato, conle paranze che animano le stradecon i suoni e le danze di originecontadina. I carri con i danzatori siposizioneranno come sempre sul-le sponde di Lago patria, presso loStadio del remo, presso i lidi diVarcaturo e sul piazzale antistan-te gli scavi archeologici di Liter-num. L’esibizione in piazza An-nunziata, invece, viene spostataal sabato. Dal tramonto le paranzeconfluiranno per l'appuntamentonel centro storico di Giugliano, peri balli e la degustazione di prodottitipici. Nel giorno di Pasqua i carridelle paranze vengono benedettenell’area mercatale di via Pignaper essere pronte ad andare inpellegrinaggio al Santuario dellaMadonna dell’Arco la mattina dellunedì in Albis.

Le vere protagoniste sono leparanze. Quelle storiche sono:“Mazzone” di Vincenzo Pennac-chio, “D’Alterio” di FrancescoD’Alterio, “Quartarola” di GiovanniPennacchio, “Pistola” di CarminePennacchio e Pallerone di MarioQuaranta.

In tutto il mondo fin dall’anti-chità l’uovo ha rappresentatosempre la vita, la nascita,quasi proprio come un simbo-lo di sacralità. Già Greci, Cine-si e Persiani usavano scam-biarsi uova di gallina comedoni per le feste Primaverili,nell'antico Egitto uova deco-rate venivano regalate all'e-quinozio di primavera. Fattosta che la Pasqua coincidecon l’inizio di Primavera e loscambiarsi uova è semprestato un rito molto graditodall’uomo che simboleggiaproprio la rinascita, la fecon-dità della natura che si rinno-va. Con il Cristianesimo, l'uo-vo fù legato all'immagine del-la rinascita non solo della na-tura ma dell'uomo stesso, conla resurrezione di Cristo. Cosìgià nel Medioevo le uova ve-nivano regalate ai bambini edalla servitù per festeggiareappunto la Resurrezione. Unatradizione riguardante MariaMaddalena racconta che do-po la morte di Gesù Cristo ladonna fù invitata ad un ban-chetto dall’ imperatore Tibe-rio e lì con un uovo tra le maniaffermò “Cristo è risorto!”.L’imperatore schernì le paroledella donna e disse che quelloche lei sosteneva era tantopossibile quanto l’uovo cheteneva in mano potesse di-ventare rosso. E proprio men-tre stava finendo di pronun-ciare queste parole, ’uovo di-venne rosso. Oggi le nostreuova sono di gustosa e riccacioccolata con sorprese pertutti i gusti ed età.

Chiara Buonavolontà

La curiosità

Usi & Costumi

In occasione della Pasqua, l´evento `´Nacchere e Tam-morra" ritorna nella casa famiglia per disabili di mente di viaColonne per far rivivere una serata di integrazione sociale.La sera del 12 aprile, presso la struttura sanitaria "La Villa",diretta dal dottor Raffaele Iodice, arriveranno le tradizionaliparanze giuglianesi che si esibiranno assieme al gruppomusico-teatrale “Mentelocale”, formato da ospiti della strut-tura di riabilitazione. L´evento organizzato dalla cooperati-va Novella Aurora e dal gruppo AslNapoli2Nord, quest´an-no è alla sua IV edizione, promuovendo da sempre un´ani-mazione pura per i giuglianesi meno fortunati all´insegnadella festa e della tradizione, rivissuta attraverso balli folclo-ristici e popolari grazie all´innesto delle paranze locali(D´Alterio ``Pall `e roje´´ e `´O sisco Giuglianese´´) con i di-sabili e grazie alla degustazione di prodotti tipici nel corsodella serata all´aperto. Non resta che attendere giovedì 12aprile, a partire dalle 18, 30, recarsi presso "La Villa", e in-trattenersi con tutti i presenti all´insegna dell´integrazioneassieme alle nacchere e tammorre, che allieteranno la se-rata. Antonio D’Angelo

Iniziativa nella casa famiglia per disabili La Villa

Danze e musica per impararea stare bene con gli altri

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5N. 8 del 7 Aprile 2012 Attualità

La città di Villariccastrizza l’occhio al verdepubblico ed apre ad unpiano di recupero e valo-rizzazione delle aree urba-ne. La manifestazione sisvolgerà venerdì 13 Apri-le, alle 10, presso il giardi-no pubblico di Via Gian-carlo Siani, grazie all’ini-ziativa del Progetto NapoliNord, in collaborazionecon l’Assessorato all’Ambiente e con l’Asses-sorato all’istruzione del Comune di Villariccainsieme con la Scuola Media Giancarlo Siani econ la chiesetta del Sacro Cuore. Dopo l’azio-ne di recupero sul giardino di Palazzo Barona-le, con piantumazione di alberi e di fiori, oltread un particolare spettacolo di cabaret con Li-no Barbieri ed Enzo Costanza, e dopo l’allesti-mento delle fioriere in copertoni colorati di ViaNapoli, giunge, alla sua terza tappa, con lacreazione di una piccola oasi verde in un’areapubblica, quella di via Siani, particolarmentecolpita dal degrado di cittadini irresponsabiliche hanno ridotto il piccolo parco urbano a pat-tumiera pubblica. “La sinergia con il ProgettoNapoli Nord resta un esempio civico di straor-dinario interesse - dice l’assessore all’Ambien-te ed Ecologia, Maria Rosaria Punzo - il Presi-dente Trinchillo, per la verità, costantementeimpegnato nella promozione di attività sociali e

culturali, si offre come e -sempio di imprenditore im-pegnato concretamentenell’interesse generale delterritorio. In questo senso,nella stessa giornata di ve-nerdì si terrà una visitaspeciale all’isola ecologicadi Villaricca, riconosciuta alivello territoriale una dellegestioni migliori nella pro-vincia di Napoli”. Nel corso

della mattinata, oltre alla piantumazione di fioried alberelli tipici della macchia mediterranea,si terrà una benedizione inaugurale del Parro-co Don Gaetano Bianco con la partecipazionedi Don Alessio Mallardo e di tutta la comunitàparrocchiale. In apertura, saluti del Sindaco diVillaricca, Francesco Gaudieri, del Dirigentescolastico, Michele Alliegro e del Presidentedel Progetto Napoli Nord - imprenditori per ilterritorio, Giuseppe Trinchillo. Per il coordina-tore operativo dell’evento, Salvatore Salatiello,l’impegno del Progetto Napoli Nord può e devediventare esempio per tutti gli imprenditori delterritorio, la sinergia con l’amministrazione co-munale, infatti, si rivela essenziale per la crea-zione di vere e proprie reti e di comitati civiciche impegnano i cittadini in prima persona nel-la promozione e nella valorizzazione dellacittà.

Carla Pacilio

Villaricca città dei colori

Al via il recupero del verde di via Giancarlo Siani

L’arteria che attraversa quattro comuni è stata intitolata a Raffaele Grana-ta, l’imprenditore ucciso nel 2008 nel suo lido per essersi opposto al pizzo

Una strada per dire No alla camorradi VALENTINA OTTAVIA DI LAURO

Ambiente & Legalità

È partito da via Giovanni Falco-ne di Marano il corteo che ha inau-gurato il primo tratto della stradaintitolata a Raffaele Granata, l’im-prenditore ucciso dalla camorral’11 luglio 2008, per essersi co-raggiosamente opposto al paga-

mento del pizzo. Un applauso ca-loroso ha sottolineato il taglio delnastro tricolore, accompagnandocon entusiasmo l’apertura di unavia che unisce l’urgenza dell’impe-gno sociale contro la camorraall’esigenza di decongestionare

una delle arterie più trafficate delterritorio. Partendo da Marano, in-fatti, la strada attraversa i comunidi Mugnano e Calvizzano, giun-gendo fino alla circumvallazioneesterna di Villaricca: tale circo-stanza ha coinvolto i sindaci dei ri-spettivi comuni, richiedendo il lorointervento e la loro collaborazionenella soluzione delle questioni re-lative ai sensi di marcia, agliespropri e all’allaccio dell’energiaelettrica.

Una pioggia sottile sembra la-vare via i problemi burocratici veri-ficatisi con Metrocampania nordest, il ritardo del collaudo e i conti-nui rinvii dell’inaugurazione. Ètempo di guardare avanti, con en-tusiasmo ed ottimismo. Non a ca-so il taglio del nastro è stato ese-guito dai giovani alunni dell’istituto“Marco Polo” di Calvizzano: la loropresenza ha caricato di significatosimbolico l’apertura di un’arteriache porta il nome di un loro concit-tadino, e precisamente, del padredel loro sindaco, del nonno dei lo-ro compagni di scuola. Come haspiegato anche la preside dell’isti-

tuto, la dott.ssa Armida Scarpa, lapartecipazione affettiva sollecita,anche nei più giovani, la lotta con-tro l’illegalità; la conoscenza dieventi così vicini ai ragazzi, inol-tre, mostra loro la crudeltà e la vio-lenza di un mondo che non si ani-ma solamente nelle fiction, ma siincarna quotidianamente nell’am-biente in cui gli stessi ragazzi vi-vono.

Il primo cittadino di Calvizzano,avv. Giuseppe Granata, ha evi-denziato l’importanza di affermarei valori della legalità attraverso il ri-cordo di quello che è stato un veroe proprio “sacrificio umano”, comelui stesso lo ha definito, e mostra,ai margini della strada, il terrenodove il padre ha vissuto gran partedella sua giovinezza. Al ricordo diRaffaele Granata si aggiunge, tut-tavia, la realizzazione di un pro-getto da tempo in cantiere. Il sin-daco di Villaricca, Francesco Gau-dieri, parla di «un miglior servizioreso alla cittadinanza, attraversoun ampliamento del reticolo stra-dale che certamente favorirà icommercianti e, in generale, tuttoil settore terziario». Pienamentesoddisfatto anche l’assessore ailavori pubblici di Villaricca, Raffae-le Cacciapuoti: «Abbiamo lavora-to in sinergia con lo scopo comunedi aiutare i cittadini. Siamo l’ammi-nistrazione del fare e rispondiamocon i fatti ai manifesti pubblicatidal consigliere Guarino».

La benedizione del decano donGiovanni Liccardo accompagnal’apertura della strada e un flussodi cittadini, autorità e forze dell’or-dine percorre i primi 50 metri diuna via che ha unito i comuni, leamministrazioni e le coscienze.

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6N. 8 del 7 Aprile 2012 Cronaca

Don Francesco De Vivo si è dimesso. Comunità di fedeli sconvolta

Una denuncia anonima, manon alle forze di polizia, bensì aduna nota trasmissione televisiva,le Iene che in pochissimo tempoha fatto luce su una agghiacciantestoria di pedofilia e disturbi ses-suali che ha per protagonista l’an-

agli occhi di tutta Italia. Una storiadeplorevole ma che non sembraabbia colpito particolarmente lacuria napoletana. L’arcivescovo diNapoli il cardinale Crescenzio Se-pe, ha nominato un amministrato-re parrocchiale che sostituisca ilvecchio pastore e, in una letteraresa pubblica, espresso solida-rietà ai preti di Marano la cui im-magine potrebbe essere ora le -sa da un comune e comprensibi -le senso di disgusto condivisodall’intera comunità di fedeli. Inrealtà, proprio una cospicua partedi quella comunità vittima dellamostruosa storia di abusi e vessa-

zioni da parte della loro guida spi-rituale, ora invoca giustizia, e nonsolo quella celeste o divina. Unagiustizia che però purtroppo, trop-pi casi nella storia recente, dimo-strano essere troppo clementecon i preti peccatori.

Per anni alla guida della comunità,scoperto a Marano il prete che abusava dei fedeli

di MONICA D’AMBROSIO

Denuncia shock da parte della nota trasmissione “Le Iene”

Procedimenti legali contro i preti colpevoliSecondo studi e statistiche condotte da un osservatorio di

esperti, l'avvio di un procedimento legale contro il colpevole avvie-ne, in genere, tardivamente, spesso dopo che le vittime hanno cer-cato gesti di riparazione più personali. Occorre tener conto del fattoche molte vittime non rivelano mai l'abuso subito, a causa di imba-razzo e pudore dovuti alla natura sessuale dello scandalo, e del fat-to che gli autori degli abusi inducono esplicitamente le vittime amantenere il segreto, facendo loro intendere che verrebbero rim-proverate se rivelassero quello che è successo, e in seguito allon-tanate da casa e messe in orfanotrofio, oppure minacciano la pro-pria vittima di fare del male a lei o ai membri della sua famiglia, sedirà qualcosa. L'abusante può talvolta incolpare la vittima, accu-sandola di averlo sedotto, e quindi scaricando su di lei la propriavergogna e il proprio disprezzo di sé, coinvolgendola in un patto disegretezza con tanto di doni e privilegi speciali che comprano il suosilenzio. Molti bambini abusati da sacerdoti restano in silenzio per-ché sentono chiaramente che nessuno, nel loro ambiente, sarà di-sposto ad aiutarli, se diranno la verità. L'azione legale rappresentaquindi l'estremo tentativo del superstite di riprendere in mano lapropria vita, oltre a costituire l'unica occasione per poter finalmenteaffermare pubblicamente la verità.

L’identikit del sacerdote pedofiloA partire da un campione di sacerdoti esaminati, è pos-sibile secondo studi recenti individuare alcune catego-rie: il gruppo più numeroso comprende individui con di-sturbi di personalità dipendente, evitante o ossessivo-compulsiva, personalità che implicano il bisogno di es-sere percepiti come socialmente desiderabili oltre al bi-sogno di approvazione e accettazione. Lo studio descri-ve questi sacerdoti come “naïf e socialmente immaturi”,come individui che cercano nella vocazione religiosa lagratificazione del proprio bisogno di essere idealizzati,ammirati ed amati: caratteristiche spesso attribuite agliindividui narcisisti. Un numero inferiore di sacerdotimostra personalità più elementari, caratterizzate da di-sturbi antisociali, esibizioni di elementi borderline, nar-cisismo e istrionismo. L'ultimo e meno numeroso grup-po, comprende individui con caratteristiche o disturbi ditipo paranoide, schizoide e schizotipico, caratterizzatida isolamento, fantasie aggressive e/o sessualmenteprimitive. In conclusione, un numero significativo di sa-cerdoti e seminaristi sottoposti a psicoterapia presentaelementi caratteriali e psicodinamici associati a profon-de ferite e vulnerabilità narcisistica associati a instabi-lità dell'autostima. Tali individui tendono a percepirsicome inferiori, inadeguati o fortemente carenti con con-seguente alto livello di ansia e vergogna, episodi de-pressivi, o varie combinazioni di queste emozioni. Im-possibilitati nel raggiungimento di una ideale perfezionee preminenza, e nella necessità di essere percepiti etrattati come esseri speciali, ammirati da tutti, questi sa-cerdoti sono spesso afflitti, in varia misura, da ansia, de-pressione e invidia degli altri.

Per gli investigatori i malviventi potrebbero agire su commissione

Parco commerciale Auchan di Giuglianonel mirino di una banda di esperti truffatori

di MONICA D’AMBROSIO

Da diverse settimane presso i parcheggi del parcocommerciale si starebbero verificando anomali furti di documenti dalle auto Vetri rotti e documenti spariti.

Stranamente i ladri che da qual-che settimana si aggi-rano nei parcheggi delparco commercialeAuchan non sembranointeressati ad autora-dio, navigatori o ogget-ti personali lasciati inmacchina dalle malca-pitate vittime. È chiaro,stando a quanto emer-ge dalle varie denuncepresentate in commis-

sariato ed ai carabinieri, chel’obiettivo è quello di allungare lemani sui documenti delle vetture.

Si alzano i livelli di allarmepresso il mega complesso com-

merciale di via San Francesco aPatria. A lanciare l’allarme un nu-trito gruppo di automobilisti che,quasi sempre durante i week endsuper affollati, si sono trovati a su-bire anomali furti e danni alle auto.Secondo gli investigatori che han-no subito avviato un’indagine, sitratterebbe di un’unica specializ-zata banda di truffatori che agiscecon alle spalle un’unica regia com-posta presumibilmente da imbro-glioni specializzati nella ricettazio-ne e nella falsificazione dei docu-menti. Fonti bene informate riten-gono addirittura che dietro i nume-rosi raid registrati e denunciati cisia un vero e proprio business. Idocumenti verrebbero spediti al -

l’estero dove i complici della ban-da di ladri ruberebbe a sua voltaauto dello stesso modello e dellastessa cilindrata di quelle scassi-nate e ripulite dei documenti aGiugliano. Furti su commissioneinsomma per poter clonare i docu-menti e far viaggiare alla voltadell’Italia auto di immatricolazioneestera. Non si tratterebbe certodella prima truffa simile messa inpiedi da una banda composta daesperti imbroglioni ed abilissimi la-dri.

L’Auchan dal canto suo sta ten-tando di rafforzare le misure di si-curezza potenziando i turni di vigi-lanza e aumentando il numerodelle ronde diurne e serali. Ma no-

nostante le misure, i ladri sarebbe-ro comnque riusciti a raggirare icontrolli e a colpire ancora. Mentresi cerca di risalire ai possibili man-danti dei furti decine di documentipotrebbero essere già partiti allavolta di chissà quale paese euro-peo e potrebbero essere pronti atornare in Italia assieme a vetturerubate.

Una truffa che va svelata e fer-mata al più presto per la sicurezzadelle vittime dei furti, per quella dipossibili ignari acquirenti di auto inrealtà rubate e per l’immagine delparco commerciale i cui parcheggisono stai trasformati dalla bandadi criminali nello store del docu-mento da clonare.

ziano sacerdote di una comunitàreligiosa, quella dello Spirito San-to con sede in via Piave a Marano.Don Franco De Vivo, 63 anni, da33 guida spirituale della piccolacomunità parrocchiale è stato fil-mato mentre adescava alcuni ra-gazzi, uno dei quali addirittura mi-norenne, convincendoli a denu-darsi o ad assistere al suo impie-toso spogliarello. Una storia, se-condo i tre ragazzi prestatisi spon-taneamente alle telecamere delleIene che si ripeteva da anni nei lo-cali attigui la Chiesa ma che mainessuno aveva avuto il coraggiodi denunciare. Una storia che get-ta nello sconforto e nella vergognaun’intera comunità che da anniascolta prediche e si affida allepreghiere del suo pastore. DonFranco non ha neanche provato agiustificarsi ha solo rassegnato lesue dimissioni e abbandonato lachiesetta andando incontro aquelle che saranno le conseguen-ze del caso denunciato innanzi

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7N. 8 del 7 Aprile 2012 Cronaca

Hanno collaborato a questo numero: Tonia Limatola, Valentina Angelini,Marco Aragno, Angela Ariano, Chiara Buonavolontà, Ivana Ciccarelli,Emmanuele Coppola, Monica D’Ambrosio, Antonio D’Angelo, Valentina Di Lauro,Barbara Donisi, Maria Rosaria Ferrara, Elio Guerriero, Francesco SaverioIacolare, Serena Li Calzi, Francesca Ortese, Arianna Pacilio, Carla Pacilio,Eduardo Pellegrino, Lello Pianese, Giuliano Russo, Renato Scalfaro.

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Anche i loro beni dissequestrati. In due anni tutti gli indagati per conni-venze col clan Mallardo sono stati scarcerati dal Tribunale della libertà

Gli Aprovitola vittime della camorra,il riesame li scarcera

di MONICA D’AMBROSIO

A due settimane di distanzadall’arresto di Domenico ed Alfredo Aprovitola per presunte connivenze col clan Mallardo, arriva il contrordine

Da fiancheggiatori a vittime, daconniventi di un sistema criminalecollaudato a semplici cittadiniignorati dalla giustizia alla qualepiù volte avevano fatto appellosporgendo denuncia contro falsibraccianti o querelando i gestoridei propri bar perché a tutti i costivolevano che tra i loro fornitori cifosse il distributore della oramaifamigerata marca di caffè “Sed-dio”, già finito in galera per asso-ciazione camorristica al clan Mal-lardo. Nell’unico caso in cui gliAprovitola hanno provato a fareimpresa, gli sarebbe andata an-che male perché la Technocem,l’azienda fornitrice di calcestruz-zo, sarebbe ad un passo dal falli-mento, sommersa di debiti e dun-que assolutamente estranea allagestione criminale dei Mallardo.

Tribunale della libertà, non sonobeni riconducibili ad attività ca-morristiche. Totalmente ribaltatadunque nel giro di due settimanecirca la ricostruzione di un rappor-to che per l’antimafia esisteva edera datato, tra gli Aprovitola ed ilclan Mallardo del quale i primi sa-rebbero stati colletti bianchi. Unruolo chiave l’aveva soprattutto ilcollocatore che dall’alto della suaposizione avrebbe favorito l’as-sunzione di decine di persone vici-ne al clan senza che mai prestas-sero una sola ora di lavoro. Azien-de agricole ma anche grossi com-plessi commerciali sarebbero staticonvolti nella macchinosa truffa fi-nalizzata solo ad assicurare unostipendio ai sodali del clan. Altraimportante attività costola del pre-sunto potere economico acquisitodalla famiglia giuglianese: la forni-tura di calce. Ma anche in questocaso l’accusa è risultata pressoc-chè vacante dal punto di vista pro-batorio dal momento che la conta-bilità dell’azienda in questione nedenuncia uno stato economico fal-limentare. Diverse intercettazioniinoltre stando alla difesa, le stessecontenute nel fascicolo d’indagineimpugnato dal Gip, dimostrereb-bero che i gestori del bar “la Suis-se” avrebbero subito pressioni perservirsi del noto caffè Seddio, mache gli Aprovitola erano totalmen-te estranei alla trattativa. Anzi, unavolta venuti a conoscenza dellastessa avrebbero diffidato i gestoridella loro proprietà, per vie legali.Insomma, in poco più di due setti-mane, il Riesame accoglie piena-mente le istanze della difesa escarcera padre e figlio restituendoloro i beni. Spetterà alla Corte di

Cassazione pronunciarsi rispettoal ricorso presentato dall’accusa.Intanto l’ultima parola la scrive ilgiudice Cosentino della XII sezio-ne del Riesame. Prima di lui, apronunciarsi in avverso alle misu-re applicate contro presunti affiliatio fiancheggiatori del clan, eranostate la XII e l’VIII sezione. In tutti icasi, tranne che per i fratelli Del -l’Aquila attualmente sotto proces-so, gli indagati sono stati rimessi inlibertà dal Riesame e sono tornatiad esercitare le professioni nellapiena disponibilità di beni e mezzi.In due anni sono almeno 4 le inda-gini che hanno colpito il clan Mal-lardo, decine gli indagati, molti fini-ti in carcere, quasi tutti per erroresecondo le ordinanze del tribunaledella libertà. Cifre che comincianoad assumere un significato sulquale occorre riflettere. Fino adoggi, stando al Tribunale napole-tano, solo i Dell’Aquila, (e biso-gnerà comunque attendere il terzogrado di giudizio per poterlo affer-mare) potrebbero essere stati allaguida del clan Mallardo, un clan icui esponenti dunque dovrebberoessere cercati lontano dalle fami-glie fin’ora finite sotto la lente dellaDda e dei finanzieri del Gico di Ro-ma.

Sono questi i pilastri sui quali hacostruito la difesa di Domenico eAlfredo Aprovitola, il collegio di-fensivo presieduto dall’avvocatoGiuseppe Pellegrino. Padre e fi-glio sono stati scarcerati dai Giudi-ci della XII sezione del Tribunaledel Riesame, i loro beni disseque-strati. Il collocatore (già ai domici-liari da diversi giorni per motivi disalute) e suo figlio Alfredo, sonouomini liberi e nel pieno possessodi parte del loro patrimonio cheammonta a 72 milioni di euro. Co-me abbiano accumulato tali beni,un semplice dipendente di un uffi-cio pubblico e suo figlio alla guidadi uno studio di consulenza fisca-le, non sono problemi che riguar-dano la Procura di Napoli perchédi sicuro, stando all’ordinanza del

Subito dopo il blitz del 3maggio 2011 dove venne-ro arrestati numerosi espo-nenti della banda Polveri-no di Marano, i Carabinierifecero sapere che prestoanche ‘O barone sarebbefinito in galera. Ormai at-torno al delinquente di Tor-re Caracciolo si stava fa-cendo terra bruciata, nelfrattempo tra luglio ed ago-sto i Carabinieri arrestaro-no Salvatore Cammarota,Vincenzo Vaccaro e Ange-lo D’Alterio, affiliati a Pol-verino. Addirittura D’Alterio si era rifugiato inOlanda, ma il balordo si fece intercettare e ven-ne arrestato.

Ma l’obiettivo a quel punto rimaneva proprioil signor Polverino, che più volte in questi 5 annidi latitanza aveva cambiato casa, ormai sem-pre più braccato dalle forze dell’ordine. La seradel 6 marzo l’uomo veniva individuato e arre-stato a Jerez de la Frontera, vicino Cadice, inSpagna. Nella villa dove si nascondeva tenta-va di scappare, ma veniva subito inseguito ebuttato per terra da Carabinieri e Guardia Civil.Fine. Con lui finiva in galera anche un certoRaffaele Vallefuoco, detto “Pallefuoco”, un no-me quasi sconosciuto nell’ambito della malavi-

ta maranese e quartese.Fatto sta che Polverino, 53anni, sposato con certa Fi-lomena Schiano e padre,verrà estradato a fine apri-le o al massimo ai primi dimaggio. Per il momento sitrova nelle galere di Ma-drid. Ah, come è bello ilcaffè, anche in carcere losanno fare. Durante la lati-tanza, in Spagna conobbeuna giovane prosperosabrasiliana da cui ha avutoun figlio che oggi ha 2 anni.Il malavitoso, detto anche

‘O puorco, perché mangia e beve come unmaiale, fu arrestato già il 20 maggio 1997 in viaOrsolone n. 29 a Santa Croce. Si nascondevain una palazzina verde su due livelli. Furono iCarabinieri di Giugliano del giovane capitanoConio a mettergli i ferri ai polsi. Quando uscìdalla caserma con baldanza insultò giornalistie fotografi, allora portava il pizzetto ed eragrasso. Invece nelle foto dell’ultimo arresto èapparso più magro e con pochi capelli.

Il prete di Marano, Don Luigi Merolla si eracomplimentato coi Carabinieri per la catturadel criminale.

Elio [email protected]

MARANO / Verrà estradato entro i primi di maggio

Polverino ritornerà presto in ItaliaL’uomo arrestato in Spagna il 6 marzo dai Carabinieri e dalla Guardia Civil

La palazzina di Santa Croce dove nel1997 fu arrestato già Polverino (FotoArchivio Guerriero)

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8N. 8 del 7 Aprile 2012 AttualitàPensiero libero

di FRANCESCO SAVERIO [email protected]: francesco saverio iacolare

Pianese finalmente saggio

si possa avvertire la “nostalgia” diun passato insignificante privodella più elementare azione politi-ca. La nostalgia potrebbe eviden-ziare la mancanza di orizzonti altriperché costretti dalla schiavitù delpensiero unico. Forse la nostalgiapotrebbe riguardare il tempo diquanto ci si sedeva intorno ad unatavolo per lunghe notti di discus-sioni, con i propri cattivi maestri,per elaborare “strategie vincenti”contro il “nemico” da fottere. Peranni è stato operato il sacco dellecoscienze da un esercito di mer-cenari al servizio dei potenti, sullascia di ciò, dopo quattro anni di cri-si istituzionale si caccia il giovanevalente Castelluccio, dichiarando

ipocritamente che“gran parte dell’at-

di docente sempre con l’umiltàdell’ascolto, dando ai giovani tuttigli orizzonti possibili, specialmen-te quello Politico abitato da Perso-ne che svolgono un servizio conamore. Ci rifiutiamo di credere chela Rispo abbia vestito l’abito“aziendalista” cadendo nella trap-pola di tutti i nominati, cioè quellodi eseguire gli ordini del nominan-te. Il nostro vocabolario è troppologorato, non vi sono più paroleper indignarci. Il male presentenella società sembra superare lacapacità lessicale per poterlo rap-presentare. Non bisogna arren-dersi al male, significherebbe per-dere la forza di ribellarsi e impe-gnarsi nel costruire un sistema diconvivenza e di comunione piùgiusto e solidale. Qualcuno hapensato che Pianese abbia avutoun moto di generosità nella nomi-na della Rispo. Il grande esisten-zialista francese, Albert Camus,nella superba opera: “L’uomo in ri-volta” diceva: “La vera generositàè donare tutto nel presente”. Pia-nese ha sempre ignorato il pre-sente, oscurando il futuro. Oggisiamo alla fine del tempo delle“democrature” ove era permessoai sindaci di “privatizzare” le mag-gioranze, e a volte tutto il consi-glio, con degli squallidi ricatti fattidi elemosine, o di consapevolespartizioni di potere, questo per-ché non si è mai riflettuto che es-sere solamente individuo cancellal’essere Persona. Il sindaco sa be-ne che non sarà candidato da nes-suna parte, noi, come già in una ri-flessione precedente, gli auguria-mo di candidarsi alla dimensioneverticale della sua esistenza me-diante un percorso spirituale lon-tano dall’individualità egoistica. Lalealtà di dire le cose con coraggioci deriva dalla nostra libertà, inmodo particolare dalla consape-volezza della misera provvisorietàdell’esistenza.

Contrariamente ad altri che nefanno un politico, per interessatirapporti, e continuano a ritenerlovestito a festa, noi diciamo cononestà e sincerità che “Il re è nu-do”. Nel chiuso della sua coscien-za egli è consapevole di tutto, inmodo particolare del fatto che ilnostro dire, nella sincerità, ha unmessaggio catartico. Che possal’esodo pasquale liberarti dallaschiavitù del “faraone”, indicandotiall’orizzonte la terra promessa ovepiantare la “tenda” del l’amore co-munitario.

Coloro i quali pensano che dopo di lui vi sarà il vuoto, sonoconsapevoli della loro “nullità”potere politico che nulla ha avutoa che fare con il governo della po-litica. Il fatto stesso che abbia di-chiarato che la sua amministrazio-ne non ha mai avuto una crisi è laclassica considerazione che,avendo sempre gestito il potere“spartitorio”, e non la bontà di go-verno è una prova illuminante dichi è lontano dal dramma di alcu-ni, tra cui egli stesso, che hannovissuto intimamente il conflitto trail proprio mondoideale e il mondoreale concreto.Un atto di su-

Abbiamo letto con normalità,senza stupore, che Il sindaco nonsi ricandiderà. I suoi “fedelissimi”ritengono che dopo di lui vi sarà il“vuoto”. Vorremmo fare qualchemodesta considerazione circaquesti due momenti. Il primo scon-tato, il secondo, frutto di servili-smo, privo di orizzonti culturali ca-paci di considerare l’azione politi-ca mirata alla Persona e non all’in-dividuo. Scusate ragazzi, ci vor-rebbe qualche secolo per spiega-re codesto pensare fuori dalla por-tata della non logica, intesa comelogica del paesone. Gli scenaripolitici e culturali sono cambiati, laloro eco è arrivata dalle nostreparti al punto da non permettere laricandidatura dei brontosauri delpensiero unico, né, illudersi diaverne una romana. Pianese èstato “schiavo” di “cattivi maestri”dediti alla formazione di una“scuola” che ha partorito, fin daglianni ottanta, solo comitati d’affarila cui gestione ha impegnato i pro-motori ad uccidere la cultura politi-ca, intesa come servizio, e forma-re una pseudo cultura, la cui radi-ce egoistica e individualistica hadato luogo ad una rinnovata “mor-te di Dio” che si è diffusa nella per-sona, riducendola in infimo indivi-duo. Il suo frasario, non è un par-lare dell’animo, è lontano dallacomprensione di una cultura chesfiora i sentimenti che animano lapolitica per la persona. I suoi verbisono sempre rivolti al futuro, mitiz-zando inconsciamente uno pseu-do culto della personalità, privodella persona, pregno di indivi-dualità: ignorando che la indivi-dualità non è personalità. La deci-sione di non ricandidarsi non èuna decisione, ma una non deci-sione o meglio una costrizione do-vuta alla consapevolezza ch’è fini-to il tempo degli intrallazzi che ani-mavano la politica del ”bastone ela carota”. Oggi la gente chiede ilconto a coloro i quali ha dato man-dato con il proprio voto. Pianese,dopo un lungo esame di coscien-za, forse, non può presentare il bi-lancio dell’operato della sua per-sona, ha pronto però quellodell’individuo e ciò non basta nelnuovo tempo. Oggi il valore eletto-rale degli individui è ancora legatoad interessi particolari ed egoisti-ci, che grazie a Dio sta finendo. Ilvalore politico è inesistente per-ché in trent’anni non si è mai fattapolitica, si è solo gestito l’esistentesotto l’ombrello di un mostruoso

perbia che allontana sempre di piùla persona dall’individuo. Coloro iquali pensano che dopo di lui visarà il vuoto sono consapevolidella loro “nullità”. Povera gente,un’ammissione della morte dellasperanza del loro mai poter esse-re. Un giudizio negativo per sestessi perché non al passo del“sapere” del Pianese. Una manca-ta speranza di un futuro migliore inquanto la mancata riflessione, cir-ca un proprio patrimonio di idee, liha resi semplici megafoni chehanno amplificato la voce del pa-drone. I cattivi maestri di Pianesehanno contribuito ad emarginarele persone oneste con la loro ille-galità, le loro menzogne, la loroipocrisia. In codesto tragico conte-sto le “vestali” parlano di “vuoto”perché ignorano la grande risorsadi giovani dediti al volontariato,preparati professionalmente e cheda sempre hanno frequentato lascuola del servizio, indossando ilgrembiule dell’umiltà di cui tantoha predicato “l’apostolo dei pove-ri”; il vescovo Don Tonino Bello.Noi consideriamo il loro vuoto unfelice auspicio affinchè non ven-gano candidati più individui ma,solo persone che sappiano sposa-re il mondo ideale con il mondoreale. Non ci meraviglia il fatto che

tività programmata è stata realiz-zata”. Una montagna di menzo-gne causa di tutte le Babele delmondo. Al suo posto si nominaAngela Rispo, facendola illudereche la nomina sia stata fatta per isuoi meriti, che certamente ha, maperché non riconosciuti al tempoopportuno? Povera ragazza, nonsarebbe mai stata nominata se laprefettura non avesse “indicato” didare spazio ad una donna per “ri-spettare” la quota rosa. Che ipo-crisia, nominare una persona a fi-ne legislatura, è un atto di grandeassenza di civiltà etica, uno spec-chietto per le allodole, una cattivaazione che non meritava la bravaAngela Rispo. Purtroppo, la suavoglia di fare cultura (che mai farà)l’ha resa vittima della vecchiagrammatica dell’impolitica delpaesone che, da sempre, vienepoterizzata squallidamente da unsistema che sta per morire, per fa-re spazio alla speranza come levadi cambiamento condiviso. La Ri-spo presto si renderà conto che lasua volontà di fare cultura saràostacolata dall’ignoranza porciledi coloro i quali detengono il pote-re come “cosa nostra”, un potereprivatistico ove nessuno può en-trare, perché gli altri “non devonopensare”. Abbiamo svolto l’attività

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9N. 8 del 7 Aprile 2012 Politica

“Se non c’è il ritorno alla pas-sione, non ci sarà un’alternativapolitica per questa città. Giuglia-no da tempo non produce piùniente. L’unica risorsa che ave-vamo era il territorio e lo abbia-mo visto morire sotto i nostri oc-chi. Ce ne dobbiamo riappropria-re, cominciando con l’occuparegli spazi all’interno della città,luoghi in cui giovani, anziani pos-sano confrontarsi e crescere, e aopporci con forza all’inceneritore,un nuovo mostro che finirà colcondannare definitivamente que-sta terra al ruolo di immondez-zaio di tutta la regione”. Parla An-tonio Giuliano Russo, 61 anni,avvocato di professione e nuovocoordinatore Sel, componenteattiva del laboratorio politico dellaPrimaVera. Appassionato di jazz(“È la musica che tiene allenatala mente alle novità”, dice), ave-va in tasca la tessera del Pci, poida diessino ha deciso di abban-donare la politica attiva quando ènato il Pd. “Lo spostamento del -l’asse verso i moderati non mi ap-parteneva”, dice. Poi, la nascita

di Sel e l’entusiasmo intorno aVendola, lo hanno convinto arimboccarsi di nuovo le maniche.“Si può vincere nelle regioni enelle città governate dal centro-destra se si impara a parlare allagente con termini chiari e dicen-do cosa si vuole fare per miglio-rare la qualità della vita dei ter -ritori. A Giugliano bisogna inverti-re la tendenza, guardare allenuove tecnologie, pensare inprospettiva. Liberare il territoriodalle ecoballe è una necessità,ma l’inceneritore non è la solu-zione: bisogna pensare alla filo-sofia di Rifiuti zero, a valutarecon gli esperti con quali modalità.Finora, abbiamo subito troppi im-pianti senza che venissero risoltii nostri problemi, ma solo quelli diNapoli”.

Perché il centrodestra nonpensa al futuro secondo lei?

«A Giugliano si lavora sul -l’emergenza. Lo dimostrano dueprovvedimenti del sindaco Pia-nese. È partita la raccolta diffe-renziata per scongiurare il com-missariamento ed è stata nomi-nata una donna in giunta soloperché lo ha imposto il prefetto. E il fatto che lui lo ammetta, tra-scurando le ragioni di competen-

za e sensibilità per cui una donnadovrebbe far parte di un esecuti-vo, lo trovo persino di cattivo gu-sto».

E cosa propone, invece,Sel?

«Abbiamo una grande consi-derazione di donne e giovani.Grazie a questo atteggiamento diconfronto coi diversi punti di vi-sta, si può recuperare sulla disaf-fezione nei confronti dei partiti. AGiugliano c’è un clima di grandesfiducia ed è evidente che il cen-trodestra si sta spendendo il pro-getto del Puc e i cantieri in corsoper fare consenso. Ma se chie-dessimo ai cittadini se stannomeglio rispetto a quattro cinqueanni fa, direbbero di no. Le stradesono sporche, troppi disservizi enon c’è trasparenza nel funziona-mento della macchina burocrati-ca».

E l’alternativa al centrode-stra può essere la PrimaVera?Avete già in mente un candida-to sindaco?

«Può e deve esserlo. In nes-sun’altra città, i partiti hanno de-ciso di lavorare assieme due anniprima delle elezioni coinvolgen-do associazioni e movimenti cat-tolici. Il confronto è serrato: allo

L’intervista

Parla il coordinatore di Sel, Antonio Giuliano Russo. E sull’inceneritore: «Non èla soluzione per bonificare il territorio». Donne e giovani? “Una grande risorsa”

«Ritornare alla passione politicaè l’unico modo per far rinascere Giugliano»

di TONIA LIMATOLA

stesso tavolo ci sono anime mol-te diverse, come Udc e Rifonda-zione, ma che trovano intesasull’accoglienza, sulla tutela del -l’ambiente, sulla legalità, sul wel-fare. Entro l’estate chiuderemo ildibattito sui temi scelti, e da otto-bre discuteremo della figura delnostro sindaco. Non ha più sensoche si arrivi a scelte calate dallesegreterie napoletane. Siamoaperti anche alle primarie, contutte le riserve possibili legate adeventuali condizionamenti ester-ni come si sono registrate a Na-poli e Palermo».

Nella lotta la criminalità, cheruolo può avere la politica?

«Un’amministrazione ha il do-vere di fare di legalità e traspa-renza la propria bandiera. L’anti-mafia deve essere sociale, po-nendo le condizioni per lo svilup-po. Ben vengano le iniziative del-le associazioni, ma vanno ac-compagnate da azioni politiche,come la trasparenza dei concor-si, degli atti, consentendo la par-tecipazione alle scelte che ri-guardano il territorio. Ora il cen-trodestra è manchevole in questosenso, e non capiamo come ritie-ne di tenere all’esterno elementipoco trasparenti».

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11N. 8 del 7 Aprile 2012 Politica

dovranno costruire molte nuovecase. D’altra parte nel 2010 il Con-siglio comunale ha già approvato

Tra abusi e nuovi vani, arrivano gli strumenti urbanistici diQualiano e Giugliano, dove si voterà la prossima primavera

Pianificazione del territorio, sbloccare l’ediliziaserve a fare consenso per le prossime elezioni

di TONIA LIMATOLA

Diario di bordo

Presentazione del calendario di iniziativa nel corso di una conferenza stampa allo chalet Cinque stelle

La PrimaVera riparte con i tavoli tematici per disegnareil futuro assetto della città e portare trasparenza al ComuneQuattro incontri su urbanistica, ambiente, fascia costiera e legalità. Il primo è stato convocato per il 19 aprile

Cosa sarà del nostro territorio?Il dibattito resta aperto in un’areain cui gli spazi vuoti diventano di-scariche oppure luoghi di specula-zione edilizia. Monnezza o case,in pratica. Il timore arriva dalla re-dazione dei piani urbanistici co-munali (Puc) in piena campagnaelettorale col rischio che la frettaed eventuali pressioni esternepossano inficiare la linearità delpercorso di pianificazione urbani-stica e anche delle elezioni, è for-te. A Giugliano, la città dei recorddegli abusi edilizi e con oltre 140mila abitanti, l’iter del Puc è appe-na entrato nel vivo e, a sentire gliamministratori, potrebbe arrivarea buon punto entro la fine dell’an-

no, tenendo conto dell’incrementodemografico previsto nei prossimidieci anni. Quindi è chiaro che si

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il Piano Casa, con 19 i voti favore-voli, e che il Ptcp prevede già larealizzazionedi nuovi 30mila vani.Intanto, a Qualiano, sono già piùavanti. Il Prg del 2007 “a vani zero”sta per essere superato da unnuovo strumento urbanistico cheprevede la realizzazione di ben8mila nuovi vani. Nella cittadinadel Ponte di Surriente, salvo qual-che abuso edilizio scoperto e su-bito sequestrato dai carabinieri,non è stato possibile più cementi-ficare con licenza. Ma ora, dati allamano – con una previsione di in-cremento demografico che nel2019 porterà la popolazione dai14 mila degli anni Ottanta a 31 mi-la residenti - l’amministrazione dicentrodestra interviene con unostudio preliminare, che il prossimo20 aprile dovrà essere sottopostoper il parere a Autorità di Bacino,Sovrindentenza e altri enti, stabi-lendo che si possono realizzarealtri 8mila vani. Dove, non si saancora, visto che la cosiddetta“zonizzazione” non è stata ancoradeterminata. Previsione che nonmancherà di suscitare polemiche.Intanto, l’obiettivo rientrava nelprogramma elettorale della coali-zione, che governa la cittadina dal2008; mentre l’incarico ai tecnici èstato affidato un anno e mezzo fa.La progettazione avviene in eco-nomia: se ne occupano i tecnicicomunali assieme a cinque con-sulenti esterni, tutti giovani, chehanno costituito l’ufficio di piano,per un costo di venticinquemilaeuro in totale. Il Prg che si sta persalutare era stato approvato dopoanni di polemiche e richieste di ul-teriori pareri.

Dopo il grosso boom degli anniOttanta, considerava Qualianoun'area satura dal punto di vistaurbanistico. Un limite con cui hafatto i conti l'attuale amministra-zione insediatasi dopo lo sciogli-mento del Consiglio in seguito alledimissioni di 11 consiglieri su ven-ti. Intanto, il Puc prosegue nellasua corsa. Il preliminare dovrebbearrivare in giunta entro la metà dimaggio ed essere operativo dagennaio 2013.

La bella stagione è ormai arrivata e illaboratorio politico che ne porta il nomepare, ad un anno dalla sua nascita, vogliaaccantonare il lungo e gelido inverno chelo ha caratterizzato. Con la conferenzastampa tenutasi venerdì 30 marzo pressolo Chalet 5 stelle i componenti de “La Pri-ma vera” hanno lanciato le iniziative mes-se in cantiere per la prossima stagionepolitica. La prima vera proposta? La primavera iniziativa? La prima vera “alternativapolitica”, come amano definirsi i primave-riani?

Urbanistica, ambiente, fascia costierae legalità. Quattro incontri programmati,uno al mese per ogni tematica. Il 19 aprileil tavolo ambiente discuterà della questio-ne inceneritore e delle modalità per ap-prontare una seria raccolta differenziatacittadina. Il successivo appuntamento èprevisto il 17 maggio per discutere del pia-no urbanistico comunale. Incontro titolato“Meno case, più parchi. Come noi vedia-mo il Puc”. “Dalla fascia costiera al centrostorico: lo sviluppo possibile”. Questo

sarà il tema da affrontare a giugno conproposte per il centro storico e la fasciacostiera. Infine il tavolo legalità si riunirà il19 luglio per elaborare un codice etico daoffrire alla città. Incontri con lo scopo di«scrivere un libro bianco per Giugliano»dicono i componenti. «La base di un pro-gramma elettorale per le prossime elezio-ni, che vedrà esprimere per il laboratorioun unico candidato sindaco».

Ma, dopo gli scontri che li hanno ac-compagnati nelle ultime settimane, saran-no davvero in grado di pronunciare un uni-co candidato che metta d’accordo Pd,Prc, Udc, Idv, Sel, Socialisti Italiani e as-sociazionismo cattolico?

L’arrivo della stagione calda pare dun-que annunciare una ventata di concretez-za e lo sbocciare di quel giglio bianco,simbolo del progetto. Insomma, soleggia-te le previsioni di questa stagione politica,ma Giugliano abbisogna, oltre che del beltempo, di una pragmatica e concreta “pri-ma vera”.

Maria Rosaria Ferrara

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12N. 8 del 7 Aprile 2012 Attualità

L’incontro nell’istituto Marista con il sindaco Cuomo per conoscerebuone pratiche: differenziare si può anche nelle città superaffollate

Raccolta differenziata,ecco come funziona il modello Portici

di GIORGIO BANAUDI

Ambiente & Territorio

Grande appuntamento, ve-nerdì 16 marzo, presso l’Aula Ma-gna dei Fratelli Maristi, per l’'in-contro organizzato dall’associa-zione Cittadinanza Attiva sul temadella raccolta differenziata. Unatematica ben precisa e circoscrittache però può fare veramente ladifferenza. Proprio a partire da ungesto così "semplice" e diretto sipossono innescare cambiamentisignificativi. L'associazione Citta-dinanza Attiva, che si è costituitada oltre un anno presso la parroc-chia di S. Pio IX, da tempo sta cer-cando di sensibilizzare l'opinionepubblica su queste tematiche civi-che, per stimolare la partecipazio-ne e la collaborazione con gli am-ministratori cittadini. su questoversante però è risultato molto dif-ficile trovare finora interlocutorimotivati e iniziare quindi quellebuone pratiche che in molti centridella Campania stanno iniziandoa cambiare le abitudini e a mostra-re una decisa inversione di ten-denza. Dalla sterile protesta, quin-di, occorre fare proposte ben pre-cise.

Che la nostra città, a dispetto ditutte le norme e di tutte le emer-genze che avvertiamo quotidiana-mente non si sia ancora dotata diun chiaro programma per affronta-re questi temi è veramente preoc-cupante. Sul sito del Comune sitrovano tracce di programmi vec-chi, l’ultimo disponibile risale al

2009 e risultano coinvolte ditteche ormai sono sparite dalla circo-lazione: in pratica i cittadini nonsanno bene a chi rivolgersi e tan-tomeno cosa fare. Si parla da annidi “avvio della raccolta”, ma quan-do si passerà finalmente alla “nor-malità”? Perché intanto gli effetti,purtroppo, si vedono e si fannosentire.

È necessario allora che i citta-dini si diano da fare per vedere ac-colte queste legittime aspirazioni.All’incontro è stato invitato il dott.Vincenzo Cuomo, sindaco di Por-tici, ormai da diversi anni stimoloe riferimento per i comuni “riciclo-ni”; la sua presenza non intendevaovviamente scavalcare ruoli e mo-dalità operative locali; anzi, poichéè anche il Presidente dell'ANCICampania, ente che riunisce ecoordina tutti i Comuni della no-stra regione, i suoi consigli ci han-no aiutato a conoscere e interve-nire meglio sulla nostra realtà. Haesordito ricordando come il proce-dere nel tempo non sempre equi-vale ad un progresso: il famosotreno Napoli-Portici, nel 1840, im-piegava 9 minuti: oggi ne servono11 per coprire la stessa tratta!. Lasua presenza ha consentito di co-noscere meglio questa complessarealtà, favorire la conoscenza dibuone pratiche regionali (e ce nesono tante, anche vicine a noi) efornire ai numerosi partecipanti glistrumenti e le conoscenze per av-viare il cambiamento. Abbiamoascoltato come è stato affrontatonella città più affollata d’Europa(Portici ha una densità che superai 12mila abitanti per kmq!) l’avvio ela messa a regime della raccoltadifferenziata, come si è passatidai timidi inizi ai livelli da primato(oltre il 65% di raccolta differenzia-ta nel 2011), come si affrontano ledifficoltà, le resistenze, come vie-ne monitorato l’effettivo smalti-mento…

Sul sito della scuola maristasono a disposizione anche gli in-terventi audio, sia quelli del sinda-co che le domande dei presenti,tutte molto concrete e circostan-ziate.

Sono stati forniti anche gli indi-catori regionali e alcuni siti per ve-rificare come si comporta il nostroComune. In effetti è piuttosto delu-dente verificare, dalle paginedell’Osservatorio opr.provincia.

napoli.it/ che il nostro comune èancora il fanalino di coda della re-gione, raggiungendo solo un mi-sero 17,76% (dati del 2010).

E’ da confronti sereni e docu-mentati come questi che i cittadinipososno prendere lo spunto peragire, stimolare le istituzioni a fareciò che i cittadini già si attendonoe dare così risposte concrete edefficaci. I timori che qualcuno haavanzato sono difficili da fugaresenza risposte autorevoli: qualcu-no teme che l’attuale situazione di

stallo e di quasi-emergenza rifiutiporti poi a ritenere alcune scelte,come quella di un nuovo inceneri-tore sul territorio, soluzioni quasiinevitabili, mentre il problema deirifiuti va affrontato in un’ottica dimaggior respiro e di più ampiocoinvolgimento della popolazione.Che ormai non aspetta altro che ri-cere le necessarie informazioniper iniziare davvero.

Cittadinanza attiva farà sicura-mente di tutto per ricordare questanecessità e favorire il suo avvio.

Forum di primavera dedicato alle vittime della camorra

Presidio di Libera:il giorno della memoriaProssimo appuntamento sabato 21, ore 18: incontrocon il magistrato Antonio Ingroia

A poco più di un mese dall’inaugurazione del Presidio di LiberaGiugliano, intitolato alla memoria di Mena Morlando, mercoledì 21,nell’Aula Magna dell’istituto marista, si è svolto il primo importante ap-puntamento aperto al pubblico. Per gli amici di Libera il 21 marzo si ce-lebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittimedelle mafie. Per questa occasione è stato proiettato il video “Questonon è un film", prodotto dalla Cei e dal Coordinamento familiari vittimedi criminalità, che aiuta a riflettere su alcuni snodi cruciali del nostroterritorio: anziani, rom, camorra….

E dopo la proiezione, con l’aiuto del giornalista e scrittore RaffaeleSardo, la parola è passata ai testimoni diretti: persone che vivono que-sti drammi sulla propria pelle. Nomi a basso impatto mediatico ma adalto valore civico, che portano avanti un impegno, spesso silenzioso esofferto, per trasformare la memoria in impegno. Chi era presente hasentito parole che scuotono e che obbligano a moltiplicare l’impegno.E’ giunto anche, come riconoscimento significativo, il patrocinio delComune di Giugliano. Alla fine riecheggiavano nell’aria le affermazio-ni sentite pochi giorni fa, per la prima volta, nella chiesa che fu di donPeppe Diana. “Se questi testimoni sono morti è perché noi, probabil-mente, non siamo stati abbastanza vivi”.

Il prossimo appuntamento del Presidio è previsto per sabato 24marzo, Libera Giugliano incontra i cittadini e le associazioni del territo-rio, sempre presso l’Istituto dei Fratelli Maristi, dalle ore 17 alle 19, perun contatto tra le associazioni, le scuole e i gruppi che desiderano uni-re il loro impegno e le loro attività nel solco civile dell’impegno controtutte le mafie. a cura del Presidio di Libera - Giugliano

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13N. 8 del 7 Aprile 2012 Attualità

sce la "strada della vergogna". “Cisono sempre decine di letti dicombustione, con stracci e coper-toni, già pronti ad essere incendia-ti e i roghi appestano ogni giornol'aria", denunciano gli ambientali-sti. Roghi e diossina qui non sonouna novità.

Cittadini e contadini hanno fat-to il naso e l'abitudine alle bombeecologiche che devastano l’am-biente nell’area in cui il tecnico Ba-lestri, incaricato dalla Procura, haannunciato un’apocalisse per il2064 e denunciato l’inquinamentodelle falde acquifere. Un'areacompromessa lasciata all'abban-dono nonostante la presenza dinumerosi siti da mettere in sicu-rezza. Da cava Zeta a cava Giulia-

Il sito sotto sequestro continua a produrre diossina nonostante le denunce

Discarica Resit: video choc sui fumi tossiciAmbiente & Territorio

La discarica Resit: è una braceperpetua, da cui si innalzano fumivelenosi. È la denuncia -appelloalla Regione e al Comune dei co-mitati civici del litorale, la stessache si rinnova da anni a ogni iniziodi bella stagione. Nel 2010 Le-gambiente aveva denunciato il ri-schio diossina e l’anno scorsoc’era stata anche un’audizionesull’argomento all’assessorato re-gionale per l’ambiente. Ma la di-scarica fuma ancora. Ora ci ripro-vano con un video che gira in retegli ambientalisti del litorale, pro-motori del progetto “Eco”, che hal’obiettivo di monitorare e denun-ciare gli episodi di degrado. “I rifiu-ti bruciano senza sosta e i velenifiniscono sulle coltivazioni di fra-gole”, denuncia la pasionaria Lu-cia De Cicco, che ha postato il vi-deo sulla sua pagina di Facebook.Nella discarica Resit - sottopostaa sequestro nell’ambito dell’in-chiesta a carico di Cipriano Chia-nese, vicino al clan dei Casalesi -

a sentire il pentito Gaetano Vas-sallo, sono stati sversati per anni ifanghi e le scorie delle industriedel settentrione. Ma laResit è solouno dei siti della zona- qui se neconcentrano ben 14 su un’area diappena tre kmq - in cui l'illegalitànegli anni purtroppo è diventataprassi. Ma per fortuna c'è chi nondemorde. Lo spettacolo resta, in-fatti, raccapricciante: fumarole dibraci perenni, teloni di coperturadivelti, collassi e frane di terreno,biogas che fuoriesce come gaiserdal terreno. E tutt’intorno campiagricoli, ricchi e, miracolosamen-te, ancora fertili, ma che dannofrutti che - come testimoniano icontadini, che fanno i conti con lacrisi e la paura dei consumatori -nessuno vuole più comprare. Elungo la strada dei siti autorizzati,si contano a decine gli sversatoiabusivi. Resta assediata dal de-grado anche la strada di accessoall'ex discarica Masseria del poz-zo, quella che Legambiente defini-

di TONIA LIMATOLA

ni passando per Tre Ponti -Masse-ria del Pozzo. Poi, dalle primepiattaforme di ecoballe del 2002 fi-no all’ex Cdr, davanti al quale ognigiorno stazionano centinaia dimezzi, in attesa di scaricare. Tuttoquesto a due passi dall’inferno diTaverna del Re, dove sono acca-tastate sei milioni di ecoballe che,secondo il nuovo piano rifiuti, do-vrebbero essere smaltite con uninceneritore realizzato in loco. Unpanorama scioccante, in pratica.Nel mirino la mancanza di control-li, ma anche la mancata messa insicurezza: teloni di coperturastrappati, mancanza del terricciodi copertura in più punti. Nella listaanche i ritardi della captazione delbiogas a Masseria del Pozzo.

L’Associazione Nazionale per lalotta all’AIDS (Anlaids Onlus) hapromosso per la Pasqua 2012 lamanifestazione “Bonsai Aid Aids”,giunta ormai alla sua ventesimaedizione. Si tratta di un evento na-zionale che si è svolto nella giorna-ta di ieri e che proseguirà oggi e do-mani (6, 7 ed 8 Aprile), in circa 3000piazze italiane, in cui saranno alle-stite postazioni Anlaids nelle quali ivolontari distribuiranno il bonsai -da sempre simbolo dell’associazio-ne - a tutti coloro che sosterrannol’Associazione aderendo all’iniziati-va. L’intento è quello di portare avanti programmidi prevenzione, sensibilizzazione ed informazio-ne inerenti le tematiche legate al virus dell’HIVed alla ricerca per sconfiggerlo.

ANLAIDS, infatti, promuove studi e ricerchesull'AIDS attraverso bandi per borse di studio,dottorati di ricerca e premi scientifici; svolgecampagne di prevenzione e di educazione allasalute con la pubblicazione e la diffusione di ma-teriale informativo e attraverso conferenze, di-battiti ed interventi mirati, sia nelle scuole che inluoghi di aggregazione giovanile; organizza cor-si di formazione e di aggiornamento per gli ope-ratori socio-sanitari e per i volontari; sostiene lepersone affette dal l’AIDS promuovendo, svilup-

pando e realizzando iniziative eprogetti in loro favore, sia autono-mamente che in collaborazione conservizi socio-sanitari pubblici ed or-ganizzazioni o associazioni del ter-zo settore.

Lo sportello “Informagiovani” delComune di Giugliano e la Pro LocoCittà di Giugliano hanno sostenutoquesta iniziativa nazionale e nellagiornata di ieri sono stati presenti inPiazza Municipio con un propriostand, per coinvolgere la comunitàed aiutare a mantenere viva l’atten-zione sul problema dell’infezione

da HIV, spesso sottovalutato e persino dimenti-cato.

I volontari hanno distribuito materiale infor-mativo dell’Associazione ANLAIDS, gadget, pal-loncini e naturalmente i bonsai a tutti i cittadiniche hanno aderito con un contributo all’iniziativa.“Bonsai Aid AIDS” rappresenta un importantemomento di aggregazione intorno al problemadell'AIDS. È così da venti anni, grazie al suppor-to di tanti sostenitori e soprattutto di tanti volon-tari, che dedicano il loro tempo libero a questacausa e che rappresentano il valore aggiunto al-la manifestazione. Un’azione di grande solida-rietà!

Roberta Marano

GIUGLIANO / In piazza Municipio dal 6 all’8 aprile

Un bonsai per la lotta contro l’AIDSFesta di Pasqua all’insegna della solidarietà e della salute

QUALIANO / Presentazione nella sala consiliare

Donne in primo piano, nasce“Campania Idea Mediterranea”Inaugurata la nuova associazione politico-culturaleche apre uno sportello in via Rosselli

La sala consiliare gremita di persone, per la maggior parte donne diqualsiasi età, visto che è di donne che s’è parlato. Le donne, dunque, inprima fila a sostenere la nascita delle nuova associazione politico-cul-turale “Campania Idea Mediterranea”, per lanciare un mero messaggioal territorio, e, in linea di massima, al Paese intero, visto che, dati allamano, l’Italia è la nazione con la più bassa occupazione femminile (cir-ca il 27%). L’apertura di tale associazione nasce da un percorso di ami-cizia e di impegno sociale tra l’attuale assessore al bilancio Santolo Lic-ciardiello, e, il presidente del consiglio comunale Giovanni Palma, chedomenica 18 marzo hanno tenuto a battesimo, presso la sala consilia-re, la nuova associazione, di matrice femminile, Campania Idea Medi-terranea. L’incontro moderato dalla dottoressa Vittoria Pirozzi, ha vistola partecipazione dell’on. Massimo Ianniciello, presidente della 2ª com-missione speciale regione Campania. Tale associazione femminile,nasce con l’obiettivo primario di interagire, democraticamente, sul terri-torio e tra le varie forze politiche, per mettere in primo piano, le stessedonne, che ne prendono l’iniziativa, e, soprattutto i giovani. Donne egiovani, sempre più esclusi dal pianeta politico, soggetto alle dipenden-ze di una vecchia e screditata classe dirigente, che ormai non ha piùtempo per occuparsi della situazione sociale a livello nazionale, provin-ciale e comunale. Campania Idea Mediterranea, però, oltre a nascerecome forza politica e culturale, vuole essere una rete di persone, chenel corso del tempo si è venuta ampliando, allargando questo gruppo aiconsiglieri comunali dei territori limitrofi, esponenti della società civile,rappresentanti delle professioni, imprenditori semplici e cittadini che sirispecchiano sempre di più nel modo di pensare della stessa associa-zione. “Donne e politica”, questo il tema trattato nell’inaugurazione del-la nuova sede del circolo territoriale di Qualiano, lo ricordiamo ancorauna volta ‘’Campania Idea Mediterranea”, situata in Via Rosselli al civi-co 31.

Ad intervenire anche la dottoressa Carmela Sgariglia, membro atti-vo di Ambiente&Territorio, che ha parlato di come nell’aria circolino sol-tanto voci riguardanti la privatizzazione del cimitero, tema cruciale perla vita politica qualianese, e, la Multiservizi, quando non si parla dellatutela del territorio messo a repentaglio sempre di più dall’agire umano.L’uomo, dunque, che tratta male il pianeta, ma che è anche artefice deimaltrattamenti sulle donne. E la riflessione, su un argomento sociale epedagogico sempre attuale, di certo non poteva mancare all’interno diun convegno che ha visto protagoniste le sole donne. In definitiva, lemalelingue, che non mancano mai, nella creazione di questa associa-zione culturale, ma soprattutto, di questo partito politico, che mette inprimo piano le donne, dietro l’appoggio del presidente del consiglio co-munale Giovanni Palma, vedono la prova tecnica di una lista civica, chedovrebbe avere, alle prossime comunali, come candidato lo stesso Pal-ma. Si tratta di semplici voci di corridoio, o, di un tentativo chiaro, per farpassare un messaggio politico alle prossime elezioni comunali? “Loscopriremo solo vivendo…”, recitava una nota canzone di Lucio Batti-sti.

Antonio D’Angelo

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14N. 8 del 7 Aprile 2012 Attualità

Piste ciclabili contro la crisi e losmog, dalla rete l’appello alle am-ministrazioni comunali. Primaerano la tutela dell'ambiente e lanecessità di abbassare il livellodelle polveri inquinanti nell'aria,ma adesso più che suggerire l'uti-lizzo delle bici in alternativa alleauto, lo impongono la crisi econo-mica e il prezzo della benzinaschizzato alle stelle. Ma a frenaregli aspiranti ciclisti resta la scarsasicurezza delle strade. E, allora,perché non prevedere delle pisteciclabili in città e sui tratti della cir-cumavallazione esterna di Villa-ricca che collegano la stazionedella metropolitana di Mugnano e

zione". A Giugliano, l’associazio-ne AbbiAbbè, che edita il nostrogiornale, sta rilanciando un pro-getto di mobilità alternativa «Piùbici, più felici», nato nel 2006.

All’epoca aderirono ventirealtà economiche e sociali e lebici da passeggio verdi ancora ingiro per la città restano un simbo-lo contro lo smog."Una delle cau-se che bloccano il progetto +Bi-ci+Felici è l'estrema pericolositàdelle strade cittadine - dice Ser-gio Pacilio, presidente di Ab-biAbbè- L'entusiasmo intorno aquesta iniziativa è enorme, maresta da superare l’ostacolodell’insicurezza. Chi si muovesulle due ruote lo fa a proprio ri-schio e pericolo".

Si attendono da anni piste ci-clabili in via Verdi, via Oasi SacroCuore e sulla Circumlago di LagoPatria. Senza contare che anchele strade del centro ormai sono a rischio caduta per le tante bu-che. Ma non si molla. In passatole iniziative, pur se sparute, nonsono mancate e oggi sono in tan-ti a fare "resistenza" all’auto, male carovane che invadono il cen-tro storico, si vedono solo in oc-casione di qualche manifestazio-ne.

quella di via Colonne a Giuglia-no? E parcheggi per le due ruotedavanti a scuole e uffici? A chie-derlo ci pensano le associazioni egli attivisti dell'ambiente. A Villa-ricca, invece, è l'associazione "il-limitarte" a lanciare dal proprio si-to e sulla pagina di Facebook lacampagna "Bike buongiorno!",accompagnata da una petizionepopolare (che ha già raggiuntoquota duemila firme) per chiede-re ai comuni di Mugnano e Villa-ricca di realizzare una pista cicla-bile per raggiungere in tutta sicu-rezza la stazione della metropoli-tana. Una richiesta anche a MetroCampania: consentire l’accesso

SOS Trasporti

L'iniziativa è dell'associazione di Villaricca “illimitarte”. Duemilale adesioni raccolte finora sul sito www.illimitarte.com

Bike Buongiorno! Al via la petizioneper le piste ciclabili sulla circumvallazione esterna

di TONIA LIMATOLA

Iniziativa delle associazioni

Un laboratorio per pianificare la cittàBianca Granata (Minerva): «Lo scopo? Dobbiamo diventareinterlocutori accreditati per le istituzioni politiche»

La cittadinanza giuglianese dà segni di risveglio. La scossa arrivadal mondo delle associazioni. Lo scorso 27 Marzo, Minerva, Culturart,Il Melograno, La Pro Loco e N’Azione Napoletana si sono riunite a VicoMartino, in Corso Campano, per dare vita al primo “laboratorio di piani-ficazione partecipata” della città.

Per capire di cosa si tratta, basta spulciare una norma della leggeregionale 13 del 2008, che prevede questo ed altri strumenti di parteci-pazione sulla base dell’agenda 21 dell’Onu del 1992. L’agenda 21, sot-toscritta da 178 nazioni, è un piano d’azione per lo sviluppo sostenibile,da realizzare su scala globale con il coinvolgimento dei comuni cittadi-ni, ma anche di figure tecniche e professionali, imprenditori e commer-cianti. L’obiettivo prefissato dal documento internazionale è quello dicambiare il volto delle città del XXI secolo con progetti che dotino il ter-ritorio di spazi verdi e servizi moderni. Il tutto all’insegna di “una qualitàurbana ispirata ai principi di sostenibilità sociale, economica ed am-bientale”, si legge nel primo atto ufficiale del laboratorio giuglianese,una lettera inviata al sindaco con cui i soci fondatori chiedono un incon-tro col primo cittadino per discutere sulle modalità di partecipazionedella cittadinanza alle attività di “riqualificazione e di infrastrutturazionedegli spazi urbani”.

A dare un’occhiata al resto della penisola, sembra che quest’esperi-mento di cittadinanza funzioni bene e con ottimi risultati. “Solo a Bolo-gna si contano sette laboratori che interloquiscono con le istituzioni po-litiche”, giura Bianca Granata, presidente dell’associazione Minerva.“Ci auguriamo che il laboratorio incontri anche a Giugliano la partecipa-zione di molti cittadini e soprattutto dei più giovani”. Riuscirà Giuglianoa diventare una città moderna dallo sviluppo ‘sostenibile’? La sfida, daora in poi, è lanciata.

Marco Aragno

Dopo il rinvio del 5 aprile, è stata fissata per il24 aprile la prossima udienza per il ricorso ex art.700 presentato al Tribunale di Napoli da Giovan-ni Cosentino, con la richiesta di sequestro e di-struzione delle copie del libro 'il Casalese - asce-

Letture pubbliche e incontri per difendere il diritto di informazione

Il Casalese, slitta al 24 l’udienza per il sequestroPer il libro pubblicato da Cento Autori, la famiglia Cosentino ha chiesto la distruzione

il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano, due degliautori (Ciro Pellegrino e Giuseppe Crimaldi), lasenatrice Teresa Armato, il presidente dell'ordine deigiornalisti Ottavio Lucarelli

sa e tramonto di un leader politico di Terra di La-voro', pubblicato da Edizioni Cento Autori sullavicenda politica e giudiziaria dell'ex sottosegre-tario ed ex coordinatore Pdl Campania NicolaCosentino.

Il giudice Anna Giorgia Carbone, sentite leparti, ha deciso un rinvio per poter consentire agliavvocati di Giovanni Cosentino, fratello di Nicolae proponente la citazione - che prevede con il se-questro e la distruzione anche una richiesta di ri-sarcimento da 1,2 milioni di euro - di poter analiz-zare le controdeduzioni della difesa della casaeditrice.

Intanto - dopo l'affollata lettura pubblica delgiorno prima nella libreria Treves di Napoli - ieri lamobilitazione a difesa del diritto d'informazioneha portato molte persone nella Feltrinelli di viaSanta Caterina a Chiaia per un incontro straordi-nario sul tema. Intanto, fioriscono le iniziative: ieriFrancesco Borrelli (verdi) ha annunciato che Ra-dio Marte dedicherà uno spazio alla lettura di al-cune pagine del libro a sostegno della libertà distampa.

di tre bici per corsa tutti i giorni e inmodo gratuito sui treni. "Tuttal’area di Napoli nord si presta, pertipologia, all’utilizzo della biciclet-ta, ma sono troppo poche le pos-sibilità per i ciclisti di utilizzarla ve-ramente - dice Raffaele Cardone,presidente di illimitarte - Così larealizzazione di piste ciclabiliconsentirebbe ai pendolari di farea meno dell’auto per coprire i po-chi km necessari arrivare in sta-

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15N. 8 del 7 Aprile 2012 Attualità

Si è tenuto presso la sa-la dell’Asl di Piazza Annun-ziata l’incontro organizzatodalla Confesercenti di Giu-gliano sul tema dei “Servizidel territorio per gli immi-grati”.

L’iniziativa, finanziatadall’Ufficio Nazionale AntiDiscriminazioni Razzialipresso il Dipartimento dellePari Opportunità della Pre-sidenza del Consiglio dei Ministri, fa parte di uncalendario di appuntamenti previsti nell’ambitodel progetto Be different, be rich! di cui la Confe-sercenti di Giugliano è capofila. Alla tavola ro-tonda ha portato il saluto d’apertura il direttoredel Distretto sanitario 37 Filomena Argenzio e ildirettore provinciale della Confesercenti TeclaMagliacano. “Sono anni che siamo in campo afavore degli immigrati - ha sottolineato Maglia-cano - e questo progetto attiverà altre iniziative afavore degli extracomunitari”.

Una sala gremita tra semplici cittadini e ad-detti ai lavori che hanno ascoltato con attenzio-ne l’incontro a cui hanno partecipato RosaDell’Aversana (responsabile innovazione orga-nizzativa Asl Na2 Nord), Rosalba Mincione (re-sponsabile ambulatori per immigrati Asl Na2),Rosita D’Angiolella (magistrato Unar), AnnaTorre (presidente dell’associazione Ariete), Lel-lo Pianese (direttore della Caritas) e Maria Mal-lardo (coordinatrice dello sportello immigrazioneConfesercenti di Giugliano). Invitati anche i sin-daci del comprensorio: solo il sindaco di Villaric-ca, Francesco Gaudieri, era presente all’incon-tro. Presenti anche i rappresentanti del Cna edella Compagnia delle Opere. “L’intento dellaConfesercenti è quello di far incontrare tutti isoggetti che quotidianamente operano e lavora-no sul territorio dell’area nord di Napoli per forni-

re servizi ai cittadini stranie-ri: le istituzioni, i servizi sa-nitari, le associazioni dato-riali, il mondo religioso, ilterzo settore e le imprese -ha spiegato la coordinatriceMallardo -. Attraverso il suosportello di servizi per gliimmigrati la Confesercentisi propone come luogo disnodo e indirizzo dell’uten-za verso i differenti soggetti

presenti nell’area”. “Da quando ha iniziato la suaattività nel 2009 lo sportello ha visto crescere ilnumero delle persone che ad esso si rivolgonocon una molteplicità di richieste cui, spesso, ri-sulta difficile dare delle risposte poiché bisognaandare a ricercare il soggetto in grado di fornirle.Lo sportello è diventato, nel tempo, un punto diriferimento non solo per chi ha bisogno del per-messo di soggiorno o di chi rincorre un ricon-giungimento familiare ma anche di persone indifficoltà che hanno bisogno di cure mediche odi altro tipo di prestazioni e assistenza - ha sotto-lineato Tecla Magliacano -. Ecco perché la Con-fesercenti ha deciso di organizzare un momentodi incontro e confronto con soggetti importantidel territorio con cui costruire una rete di rappor-ti foriera di sinergie. Non sovrapposizioni e spre-chi di energie e risorse ma una collaborazioneconcreta e quotidiana per raccordare il lavoro ditutti. Conoscere la tipologia di servizi e i luoghi ele modalità con cui essi vengono erogati permet-terà agli operatori dello sportello di poter indiriz-zare i cittadini stranieri verso il giusto interlocu-tore. Allo stesso modo potranno fare gli altri indi-cando lo sportello come l’ufficio dove poter svol-gere una serie di adempimenti e trovare un sup-porto nella risoluzione di alcuni problemi”.

Mariano Fellico

Tutti i bambini hanno partecipato con la donazione di generi alimentari

All’istituto Fratelli Maristi di Giuglianosi rinnova la festa del Kilo

di LELLO [email protected]

Eventi & Solidarietà

Il direttore della scuola primariaMimmo Vitiello e il responsabiledella pastorale Gianluca Mauriel-lo hanno nuovamente organizzatala festa del “KILO”.

Gli attori sono sempre gli stes-si: i bambini della scuola elemen-tare. Ognuno di loro nel rispettodel piccolo patto di solidarietà, ha

Quaranta bambini delle classi IV e V della Scuola paritaria LIA divia Gabriele D’Annunzio si sono coronati di un gesto unico e nobile ta-le da suscitare stupore e compiacimento: hanno voluto servire ai ta-voli della mensa del Centro Sociale pastorale GIOVANNI PAOLO II divia S. Vito i quarantacinque ospiti che quotidianamente frequentanola struttura. I loro genitori insieme alla direttrice Anna Palumbo, ai do-centi e non docenti, hanno preparato e offerto un lauto pranzo, a parti-re dall’antipasto e finire al dolce.

Prima che si desse inizio, il parroco don Francesco Russo ha salu-tato con profonda ammirazione tutti i componenti la Scuola esortan-doli a non fermarsi al solo gesto della serata, ma compenetrarsi piùfrequentemente ai bisogni dei poveri rammentando che ogni cosa chesi dona ai poveri si impresta a Dio che ricambierà cento volte tanto.Poi, una preghiera di ringraziamento e via alla festa.

Per loro non è stato un gioco, hanno compreso che azioni del ge-nere servono a risollevare, almeno per l’occasione, l’animo di chi perragioni non attribuibili a se stessi, ma al contesto sociale in cui si vive,non riesce a scrollarsi di dosso il peso del disagio economico. Si sonocalati nel ruolo con serietà e attenzione, sono stati umili, seri e felici;insomma, è stata una bella serata che sicuramente lascerà il modo diriflettere sull’importanza di alcuni valori che spesso, sottoposti a com-portamenti altamente egoistici, non sono considerati nella sua giustaessenza.

Lello Pianese

Un‘iniziativa unica e degna di essere menzionata

I bambini della scuola “Lia”servono ai tavoli della mensa

partiene l’Istituto. Il parroco donFrancesco Russo, che ricopre an-che la carica di presidente dellaCaritas, ha ringraziato la direzio-ne, i docenti, i non docenti, i geni-tori e soprattutto i bambini che co-me ogni anno, oramai diventataconsuetudine da dodici anni, rin-novano questo piccolo patto di so-

lidarietà rivolgendo un pensierosemplice e innocente verso i po-veri che questa società continua aprodurre con incuranza e indiffe-renza. “Meno male che ci siete voiche abituandovi alla generosità eall’onestà, sicuramente diventere-te protagonisti seri all’insegna del-la rettitudine e della coerenza aisani principi. So che alle vostrespalle ci sono i vostri genitori dalcuore buono e nobile tanto da tra-mandare in voi il seme della gene-rosità ed io a tale proposito vi rin-grazio salutandovi con un forteabbraccio e unitamente alle vostrefamiglie vi porgo gli auguri più sin-ceri per una serena e felice Pa-squa: Voi donate qualcosa ai fra-telli poveri ed io vi lascio affettuo-samente con le stesse parole cheGesù pronunciò”: “Qualunque co-sa farai al più piccolo dei miei fra-telli, lo avrai fatto a me”.

Iniziativa di Confesercenti

Razzismo, uno sportello per l’uguaglianzae per dare servizi agli extracomunitari

portato un chilo di prodotto ali-mentare.

Naturalmente la gara di solida-rietà è stata vinta da loro perchésono riusciti a mettere insieme al-cuni quintali di ogni genere per of-frirli alle famiglie assistite della Ca-ritas Territoriale della ParrocchiaMadonna delle Grazie a cui ap-

I bambini della scuola Lia mentre servono ai tavoli della mensa

A sinistra: tutte le classi in cortile per consegnare i prodotti alla CaritasA destra: i prodotti alimentari raccolti

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16N. 8 del 7 Aprile 2012 Attualità

Reading letterario con autori da fuori regione promosso da Minerva

La Poesia aiuta a comprendere la realtàdi ANTONIO D’ANGELO

Eventi culturali

Avremo cura? Non è una sem-plice domanda quella che arride iconnotati all’incontro culturale te-nutosi il 30 marzo grazie al patroci-nio dell’associazione Minerva. Unreading che ha portato a Giuglianodiversi giovani aspiranti poeti pro-venienti da diverse città d’Italia, chenon aspettano altro che la consa-crazione grazie alla poesia che lirende, mediante i loro versi, le pro-prie raccolte pubblicate, dei degnirappresentanti. Tante le tematichetracciate dei singoli componimenti,e forte la partecipazione e il dibatti-to con il pubblico. Dunque, avremocura della poesia? A porsi questadomanda, gli interessati Stelvio DiSpigno, Carmen Gallo, TommasoDi Dio e Alessandra Frison entram-bi milanesi, Gianluca Sansone, An-na Ruotolo, ‘’un’entusiasta dellaparola’’ com’è stata definita in alcu-ne recensioni; e ancora Marco Ara-gno, poeta giuglianese già noto a

Minerva con la sua raccolta d’esor-dio “Zugunruhe”, Domenico Ingeni-to, Gianni Montieri, giuglianese an-che questi, ma emigrato a Milano,dove a volte, la eco di alcuni suoiversi rimanda al richiamo della ter-ra natia. È difficile scovare una ri-sposta. È quello che hanno provatoa fare gli stessi poeti interagendocon i presenti in sala. È difficile riu-scire a trovare una risposta nitida,alla domanda di partenza, ma so-prattutto, al contesto sociale e stori-co in cui ci troviamo a respirarel’aria dei giorni nostri, se solo sipensa che, in Italia, la cultura in ge-nerale è passata ormai in secondopiano, e ci sono sempre meno per-sone che si indirizzano verso altrihobby invece che alla lettura di libri.Il periodo storico e il contesto socia-le in cui si riversa la vita dell’indivi-duo sono importanti per due lungi-miranti motivi: da un lato, ogni epo-ca ha influenzato il proprio uomo, e,il tempo stesso s’è fatto promotoredel poeta, permeando il complessodelle concezioni, le idee artistiche, imodi e le forme proprie di un poeta,insomma, facciamo riferimento allapoetica nel suo specifico; in secon-do luogo, oggi, la criticità riguardal’abnorme numero di scrittori e poe-ti rispetto al minore numero di letto-ri. Proprio in un periodo di austerity,che vede gli italiani messi alle stret-te economicamente, la cultura ingenerale, e, soprattutto la poesiaviene vista come un rifugio in cui siannidano i tanti che cercano di

sfuggire dalla realtà, riportando inversi la realtà stessa, ma, quasisempre, con altri pensieri alla testa,specie di chi non riesce ad arrivare

a fine mese, la poesia può passareinosservata. E allora avremo cura,divulgando e salvaguardando lapoesia?

Il loro è un sogno, alla cuibase vi è un obiettivo tuttal-più che onirico, che li haportati a scendere in cam-po, a metterci la faccia nonsoltanto per rendere miglio-re la città di Melito e per nonrestare con i piedi nell’uto-pia, ma per divulgare un’i -dea che, nella quotidianitàdei giorni nostri, è andatascemando, e che vede inprima fila, proprio loro, i gio-vani, in cui sempre di più si crede sempre di me-no. “The Dreamers” il nome dell’associazione dipromozione socio-culturale, di difficile scelta se-condo i membri, ma che non riprende i connotatidel celebre film omonimo del regista italiano Ber-nando Bertolucci, con una bellissima e bravissi-ma Eva Green agli esordi. Ma ritorniamo a noi. Lapresentazione, avvenuta sabato 24 marzo pres-so la biblioteca comunale F. Rossi, è stata un’oc-casione per precisare che il movimento nascecome apolitico, o per meglio dire apartitico, edaspira a porsi come un punto di riferimento, unapietra miliare per il territorio e per tutti quei giova-ni che volessero contribuire, al fianco dei ‘’So-gnatori’’, in ogni modo per il bene del paese. Riu-scire a captare l’attenzione di una cittadina non èsempre facile, spesso c’è il dissenso, ci si sco-raggia davanti alle tante difficoltà, ma costruendole basi e definendo le coordinate dell’associazio-

MELITO / Al via il dibattito sul destino del territorio

“The Dreamers” e il sogno di migliorare la cittàNasce la nuova associazione socio-culturale coordinata da giova-ni studenti. Presentazione del progetto nella biblioteca Rossi

ne, appellandosi allo spiritoda sognatori, sono emersemoltissime iniziative, cheaspettano soltanto di essereintraprese. “The Dreamers”può essere considerata ungruppo solido di giovani, unbrainstorming di idee che simoltiplicano per il bene pub-blico, e, come associazionevede protagonisti GiovanniSodano, uno dei primi pro-motori, Vittorio Pepe che si

occupa del settore ambientale, Antonio Aino,Giuseppe Maisto impegnati, invece, in Cultu-ra&Sport. Parte dell’associazione sono ancheFrancesco Marano che cura la grafica, AndreaCarpentieri, impegnato nei contatti esterni e ad-dirittura un tesoriere Domenico Marrazzo con ilsuo assistente Gaetano Pagliuca. ‘’The Drea-mers’’ è un’associazione che si forgia su idealitrasparenti, quali la legalità e la solidarietà, valoriche si sono sbiaditi nel corso del tempo a causadell’impegno troppe volte venuto meno da partedelle persone. Si cerca di tirare in ballo anche levarie forze politiche del paese, al fine di renderepiù vivibile il paese di Melito, contando e facendoleva sulla passione, sull’impegno reciproco e sul-la forza che nasce da una parola chiave dell’as-sociazione: Rinascita. Perché quando le idee so-no chiare, è tutto più semplice.

Antonio D’Angelo

Dopo il successo dell’ultimo disco: LASTESSA BARCA (Canzonetta 2011), pri-ma di lavorare al prossimo album, i 24GRANA ripropongono una serie di concertiche prendono il nome di “Alternative TakesTour”. Ricordiamo che la band nasce neglianni ’90 come trio: Francesco Di Bella, chi-tarra e voce; Armando Cotugno basso; Re-nato Minale, batteria. Nel 1996 fa il suo in-gresso Giuseppe Fontanella, chitarra. È proprio con il chitarrista giugliane-se che i 24 Grana assumono la loro formazione definitiva. In una datadell’Alternative Takes Tour, incontriamo il leader del gruppo, Ciccio Di Bella.

Sono trascorsi tantissimi anni dal vostro successo. “Stai mai ccà”vi ha regalato la possibilità di farvi conoscere in Italia. Nonostante ilboom ottenuto si percepisce la vostra umiltà. Ma quanto è stato diffici-le gestire il successo?

“Siamo stati sempre consapevoli dei percorsi che facevamo. Siamo riu-sciti ad orientarci verso le giuste coordinate, forse questo il segreto che ci haportato a sopravvivere negli anni”.

Nei vostri brani non esistono solo testi in lingua napoletana ma an-che in italiano. La scelta della lingua varia in base al messaggio che vo-lete far recapitare?

“No, è soltanto una scelta d’ispirazione. La melodia della canzone che vie-ne fuori quando compongo porta già con se l’italiano o il napoletano. Più pre-gnante e urgente è il dialetto oppure più chiaro se il testo è in italiano. È unascelta limpida, come le tavolozze di colore. Quando decidi di dipingere sceglile tonalità in base a ciò che l’ispirazione detta: un cielo azzurro o la notte nera”.

Con “Alternative Takes Tour” cosa proponete di diverso dal solito?“Proponiamo un’altra versione. Alternative Takes è un tour raccolto do-

ve l’ascolto della musica è diverso. Suoniamo rilassati e ci divertiamo. Apria-mo la nostra sala prove alla gente. Finito un disco o un tour, solitamente insala, risuoniamo le canzoni vecchie, rigiocandoci. Riproponiamo una versio-ne alternativa dei primi dischi anche con brani che di solito non si ascoltanonei live. Ripeschiamo vecchie versioni Demo. Riprendendo vecchi brani inuna chiave del tutto nuova saltano fuori cose simpatiche e ci si rimette dinuovo in gioco”. Serena Li Calzi

Il chitarrista, Peppe Fontanella, è di Giugliano

24 Grana: un tour in attesa del nuovo disco

Il Liberevocifestival scalda i motori in vista della quinta edizione. Il conte-st canoro per giovani artisti emergenti, ideato ed organizzato dall’associa-zione Libereinterpretazioni con il patrocinio del Comune di Giugliano, è allaricerca dei suoi nuovi protagonisti. Sul sito ufficiale www.liberevocifestival.itè stato pubblicato il bando di partecipazione con tutte le informazioni periscriversi ai provini. La kermesse è aperta a cantanti, cantautori e band dietà compresa tra i 16 e i 40 anni che potranno scegliere di gareggiare in unadelle due sezioni del concorso: cover e canzoni nuove. Le audizioni parti-ranno il 22 aprile prossimo da Giugliano, città natale della manifestazione,per poi estendersi in tutta Italia. Catania, Roma, Milano e Bologna.

“L’elevato spessore artistico dei partecipanti della scorsa edizione hafatto del festival uno degli eventi più attesi del comprensorio e dei palcosce-nici maggiormente tenuti sotto osservazione dagli ambienti discografici eradiofonici - dice Francesco Mennillo, direttore artistico del lvf -. Tutto ciò ciinorgoglisce senz’altro ma ci carica anche di responsabilità”.

Lo staff del festival si prepara, insomma, all’esame di maturità con laconsapevolezza che a sancire l’enorme successo dell’edizione 2011 nonsia stata soltanto la buona musica - che resta tuttavia la protagonista indi-scussa della kermesse - ma un mix di ingredienti che si sono rivelati vincen-ti. Dalla scenografia, provocatoriamente realizzata in materiale riciclato peraccendere i riflettori sul tema della differenziata, agli sketches, passandoper le riflessioni che hanno aperto le serate soffermandosi di volta in voltasu un determinato tema. Dalla stigmatizzazione dei tagli alla cultura alla cri-si del settore discografico, per poi ribadire le radici giuglianesi del festivalcon un toccante monologo sul vertiginoso aumento dei tumori nel cosiddet-to “triangolo dei veleni”.

Provini in tutta Italia per selezionare i giovani talenti della 5ª edizione della kermesse. Si parte da Giugliano il 22 aprile

LibereVoci Festival 2012: al via le audizioni

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17N. 8 del 7 Aprile 2012 Speciale Pasqua

Nella settimana che va dalla domenica di Pasqua alla successiva domeni-ca in Albis è tutto un susseguirsi di festeggiamenti in onore della Madonna

Quante volte nei giorni che pre-cedono la domenica di Pasqua equelli successivi sentiamo questocanto a distesa o a’ fronna, sia per lafesta del lunedì in albis dedicato allaMadonna dell’Arco, che nei cantidella tradizione popolare del nostropaese, anche se due cose distinte eseparate esse si intersecano pro-prio perché succedono entrambecon la pasqua di resurrezione.

Il rito religioso

Pasqua ed in particolare il lu-nedì in albis per i giuglianesi e nonsolo è dedicato al pellegrinaggio aMaria SS. dell’Arco, culto religiosoche ha inizio nel 1450 data dell’av-venuto primo miracolo della Ma-donna in Sant’Anastasia (Pomiglia-no d’Arco). Da oltre cinque secoli ipellegrini della Madonna i cosiddet-ti “fuienti” vestiti di bianco con ad-dosso due fasce una di colore az-zurro che va dalla spalla sinistra alfianco destro ed un’altra di colorerosso che cinge la vita vanno in pel-legrinaggio da ogni parte della pro-vincia e dalla stessa Napoli verso il

Viaggio nei riti pasquali tra fede e tradizionedi DECIO CARACALLO

Usi & Costumi

LUNEDÌ dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:30 alle 18:30MARTEDÌ dalle 10:00 alle 12:00MERCOLEDÌ dalle 10:00 alle 12:00GIOVEDÌ dalle 16:00 alle 19:00VENERDÌ dalle 09:30 alle 12:30 e dalle 17:00 alle 19:00

Orari dal Lunedì al Venerdì

santuario della Madonna con un in-cedere sempre di corsa, ed anchequando devono rallentare o fermar-si continuano a saltellare sul postoda questo loro incedere proviene illoro appellativo.

Dapprima tali devoti erano grup-pi di familiari e non che si metteva-no insieme per raggiungere il san-tuario ognuno con il suo ex voto ocol fazzoletto colmo di offerte avutedai paesani che portavano alla Ma-donna come segno di fede, nell’im-mediato dopo guerra questi gruppidi fedeli incominciarono a organiz-zarsi in vere e proprie associazioni,creando sempre più un pellegri-naggio, ordinato ed organizzato at-tenendosi sempre più ai canonidettati dai frati domenicani reggentiil santuario della Madonna.

Anche a Giugliano nella metàdegli anni ’50 nacque la prima as-sociazione dedicata alla Madonna,essa era situata in via A. Panico ela messa del lunedì era celebratanella chiesa di San Francescod’Assisi. Da allora nella nostra cittàsono sorte diverse cappelle votivealcune ormai storiche ed altre an-che create per l’occasione nei variquartieri o rioni della città peromaggiare la Madonna. Ad ogginella settimana che va dalla dome-nica di Pasqua alla successiva do-menica in Albis è tutto un susse-guirsi di festeggiamenti in onoredella Madonna.

La tradizione

Pasqua dà inizio a tutta una se-rie di feste popolari che si succedo-no nella regione con scadenze piùo meno fisse, a Giugliano la festadella Pasqua è caratterizzata dalletammurriate ‘ncopp’o’ sisco stru-mento tipico della solo tradizionegiuglianese ed è proprio la presen-za di tale strumento a differenziarladalle altre tammurriate di altre zo-ne, per questo col nome della “giu-glianese” s’indica solo e soltanto lanostra tradizione popolare.

Dapprima già dal dopo carne-vale in ogni vicolo luogo o cantinas’incominciavano a sentire il siscoe la tammorra che aggregavanodecine di paesani affinché s’ini-ziasse a preparare la cosiddetta“carretta” ed a ognuna di essa sidava il nome della famiglia o delrione di cui si aveva la prevalenza,come non ricordare “i’ Mezzone”, “iQuartarola”, “i D’Alterio”, “i Pen-nacchio”, oggi chiamate paranzema prima erano “a’ carretta e’…”perché i carri erano allestiti su veree proprie carrette tirate da cavalli,dove sopra salivano i soli suonatori

Pasqua di solidarietà, a Giu-gliano, per i bambini del 2° Cir-colo Didattico ‘‘Eduardo De Fi-lippo’’. Sabato 31 marzo, nellaChiesa parrocchiale di San PioX, si è svolto il tradizionale Pre-cetto Pasquale. Durante l’offer-torio i bambini hanno portatoall’altare alcuni cesti di generialimentari che il parroco, donTommaso D’Ausilio, ha pronta-mente destinato alla Caritasparrocchiale, che segue moltefamiglie bisognose. Tale inizia-tiva è stata fortemente sostenu-ta dalla dirigente Prof.ssa Concetta D’Orta, di continuo impegnata atrasmettere ai piccoli allievi della scuola i valori della solidarietà e dellacollaborazione, ciò soprattutto tenendo conto del periodo di crisi in cuila nostra società vive attualmente, crisi che ha impoverito anche moltedelle famiglie degli alunni di questa Scuola.

Legati alle condizioni socio-economiche della platea scolastica, so-no stati organizzati diversi progetti P.O.N. volti a sottrarre gli alunni daicontesti problematici, permettendo loro di rimanere più ore nell’ambitoscolastico impegnati in attività ludiche - come la danza, l’handball e ilcalcio - o di approfondimento, come l’inglese e il computer.

Carla Pacilio

Raccolta di generi alimentari per le famiglie disagiate

Una Pasqua di solidarietà per i bambinidel 2° Circolo Didattico “Eduardo De Filippo”

e dove venivano riposti il cibo ed ilvino che veniva consumato daipartecipanti di quella carretta. Ed ècosì che per settimane si sentivanocanti e balli dedicata alla nostracultura contadina ed anche allaMadonna dell’Arco.

Già nel 1976 il nostro singolareballo fu oggetto d’attenzione delM.R. De Simone, che inserì il nostrotradizionale in una collana di settedischi corredato di un volume espli-cativo fatto di foto e testi compren-denti la tradizione popolare campa-na di più zone della provincia di Na-poli e non solo, a quel disco preseroparte tre nostri concittadini che allo-ra rappresentavano più di altri la no-stra tradizione essi erano PirozziGiovanni detto “pellicchiella” allatammorra, Vittorio D’Alterio detto “oscarparo” al sisco. E la moglie diquest’ultimo Lucia D’Alterio alla vo-ce. Per anni questo disco è statol’emblema della nostra cultura po-polare giuglianese.

Oggi il martedì in Albis giornoche i giuglianesi dedicavano allagita fuori porta in località Lago Pa-tria, dove le carrette andavano adare sfogo alla tradizione più pro-saica, dicevo oggi grazie alla asso-ciazione Arcinova, prima ed ad un

comitato ad hoc poi, la sera delmartedì in una piazza di Giuglianosi è creata una vera e propria festadel sisco e della tammorra allaquale prendono parte tutte le pa-ranze giuglianesi, più altre invitateda fuori solo ed esclusivamente nelsegno della “giuglianese”, taleevento con gli anni ha riscossosempre più adesioni anche diven-tando data fissa per i cultori delletradizioni campane.

Chiudo l’articolo con una strofadi entrata del nostro canto tradizio-nale:

o’ siente o’ sisco ds’o’ direttoa nnammurata mia tengo e’ rimpettoa mme me piace quanno me fa’ o’ zennettoa muntagna fredda.Con l’augurio che tale tradizio-

ne rimanga sempre viva e chesempre più concittadini ed istituzio-ni la preservino, chiudo come hointrodotto:

Chi è devoto a Maronna e’ ll’Arcosore’ tenitece fede chille’ nu bellu nommesore’ a Maronna.

Chiesa parrocchiale San Pio X

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18N. 8 del 7 Aprile 2012 Attualità

da non trascurare. Agendo sopra-tutto sul nostro sistema nervosoperiferico come nessun farmacoriuscirebbe a fare, la pranoterapiainduce un rilassamento naturaledella muscolatura e della circola-zione favorendo il nutrimento diquelle cellule penalizzate da unsangue troppo viscoso e troppoacido. Questa peculiarità dell'azio-ne bioelettromagnetica è imme-diatamente percepibile e ci risolle-

Continua l’appuntamento con il pranoterapeuta Piero Di Martino, in onda tutte le mattine su Radio Crc con una rubricain cui risponde alle domande della redazione e degli ascoltatori, formulate in studio dalla giornalista Iolanda Stella Cor-radino, fornendo consigli utili per intraprendere il “cammino del benessere”. A lui abbiamo rivolto alcune domande

Allergie di primavera, ecco come curarle

di IOLANDA STELLA CORRADINO

Salute& Società

Primavera è sinonimo di al-lergie. Come curarle in manieranaturale o, se possibile, preve-nirle?

«Come al solito la ricerca con-venzionale e consumistica si ado-pera per individuare quali polliniscatenino le allergie o quali so-stanze ci scatenino una qualchemanifestazione di intolleranza. Di-menticando così che sarebbe piùutile capire il meccanismo per ilquale il nostro organismo si difen-de dall'eccesso di tossine accu-mulate reagendo in modo violentoalle sollecitazioni stagionali. Pro-viamo a pensare all'eccesso divaccinazioni alle quali siamo sot-toposti. Proviamo a pensare al-l'eccesso di sostanze tossicheche introduciamo quotidianamen-te attraverso il cibo. Coloranti,conservanti, lieviti, cibi raffinati,fermenti creati in laboratorio equindi non riconosciuti dal nostrosistema immunitario, giusto per ci-tarne una piccola parte. Le medi-cine "dolci" ci mettono a disposi-zione molte possibilità di curasenza effetti collaterali. E molte diqueste, in sinergia, possono cam-biare la qualità di vita che le aller-gie e le intolleranze rendono diffi-cile. L'omeopatia, l'oligoterapia,l'alimentazione naturale, l'agopun-tura e la pranoterapia professio-nale sono valide terapie per risol-vere il problema. Basta volerlo».

Siamo nel tempo Pasqualeche, per le nostre tavole, corri-sponde ad un periodo di 'stravi-zi'. Quale dieta alimentare con-siglia per disintossicarsi dai ba-gordi delle feste?

«Fino ad un po’ di decenni fale feste erano l'occasione permangiare molte pietanze che nor-

malmente non si consumavano eche appartenevano alla tradizio-ne, in un contesto lavorativo e fa-miliare del quale si è persa me-moria. Oggi arriviamo a questescadenze già troppo nutriti di cibiinadatti, già preda di malanni chequesti cibi ci procurano. Non solo,aggiungiamo ai piatti "tradizionali"anche quelli che il consumismo ciha imposto in modo subdolo attra-verso i media. Pertanto tralascia-mo le raccomandazioni di mode-rare le gozzoviglie pasquali: pochile seguirebbero. Ma suggeriamouna veloce disintossicazione dopole feste. Una dieta molto rigida abase di cereali integrali biologici,ricchi di fibre, di sali minerali, di vi-tamine aiuterebbe il nostro organi-smo a disintossicarsi velocemen-te, recuperando la buona saluteprima che si manifestino i sintomiinevitabili che si presentano dopoquesti periodi dedicati alla tavola.Ad essa potremmo associare al-cuni preparati fitoterapici oppureomeopatici con effetto drenante edisintossicante, ovviamente consi-gliati da un esperto anche in rela-zione al nostro stato di salute dibase. Prudenza prima, veloce di-sintossicazione dopo è l'imperati-vo».

La società contemporanea cicostringe ad una vita sedenta-ria. Ne conseguono patologielegate a problemi di postura.Cosa può fare la pranoterapiaper la schiena e i dolori ossei?

«La pranoterapia, professiona-le ovviamente, può aiutare moltol'organismo a recuperare benes-sere e scioltezza. Certo la postu-ra, lo scarso movimento, le abitu-dini dannose, ma sopratutto lo sti-le di vita alimentare sono i peg -giori nemici della qualità della no-stra esistenza. Una qualità che attiene sia alla muscolatura in generale sia l'aspetto psicofisico,

il veterinario rispondea cura del Dr. FRANCESCO MORLANDO

Gentile dott. Morlando, sono Rodolfo, il mio maltese di 2 anni da unadecina di giorni ha un forte prurito alla testa e si mordicchia le zampe no-nostante gli abbia messo l’antipassitario... Cosa può essere?Salve Rodolfo, da come me la descrive potrebbe essere una der-matite atopica visto che ha già utilizzato l’antiparassitario e consi-derato il periodo dell’anno queste razze sono molto soggette aquesto tipo di dermatiti. Se al prurito si aggiunge anche alopecia eeritema delle zone pruriginose è molto probabile che si tratti diquesto problema... in ogni caso per una terapia consiglio di porta-re il suo cane ad controllo veterinario per una conferma eventualedel problema. � � �

Gentile dott. Morlando, sono Carla, il mio gatto maschio di 1 anno è ri-sultato positivo alla FIV... il veterinario mi ha detto che è grave e in avan-ti potrebbe soffrire molto... Cosa devo fare...?Salve Carla, il virus dell’immunodeficienza felina o FIV è purtroppoun’infezione di facile riscontro nei gatti... soprattutto maschi noncastrati, che sono soggetti a lotte con altri maschi, e viste le vie ditrasmissione del virus sulle quali non mi dilungherò, sarebbe me-glio far castrare il gatto se non è ancora stato fatto. Così come l’HIVumano (corrispettivo di quello felino), il virus non fa altro che crea-re terreno fertile nell’organismo del gatto per altre patologie che infuturo si manifesteranno. È importante sapere che il gatto con tuttaprobabilità non morirà di FIV, e che facendo molta attenzione adevitargli altre patologie batteriche e/o combattendole in tempo conantibiotici quando si dovessero presentare si può tenere abba-stanza bene sotto controllo la patologia in questione. È di fonda-mentale importanza vaccinare altri soggetti che sono in contattocon il gatto infetto e prestare particolare attenzione a qualsiasi sin-tomo di malattia del gatto in questione.

Scrivete a: [email protected]

Rub

rica

va con un altrettanto immediatoeffetto positivo sulla nostra psi-che».

Il cammino del benessere è in ondatutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 7del mattino su Radio Crc Targato Italia.È possibile entrare in contatto con la re-dazione o con il dott. Di Martino scri-vendo a: [email protected],[email protected] o cercandocisu facebook.

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19N. 8 del 7 Aprile 2012 Attualità

“Sogni e Speranze” attraverso la poesia di Domenico Maisto

Un libro di poesia non si leggetutto d’un fiato, come un raccontoe con la curiosità di arrivare all’ulti-ma pagina, ma lo si apre per attin-gere le emozioni occasionali deisingoli brani, così come nascono,di solito, da ispirazioni isolate e di-verse.

Con questa oziosa predisposi-zione mi sono interessato più voltead approfondire la lettura dellaraccolta di poesie pubblicata nelluglio 2011 dall’esule concittadinoDomenico Maisto, laureato in Let-teratura italiana dal 1988 ed ‘’ex in-segnate precario’’, al presente im-piegato coatto presso la Questura di Milano, nipote di Eugenio Cuc-

ciariello, autore di una biografialetteraria del nonno e di altre ap-prezzate pubblicazioni.

Questa ‘‘Raccolta di poesie2011’’, uscita per AbbìAbbè Edi-zioni ed esposta simbolicamenteal pubblico dei concittadini, per in-vogliarne la curiosità, al prezzo ditre euro, è dedicata al dicianno-venne ‘‘fratellino’’ Ascanio, «volatovia in cielo in età prematura per av-verso destino» nel 1996. Il titolo,‘‘Sogni e Speranze’’, è mutuato -dice l’autore - da alcuni versi diuna poesia di Nelson Mandela:«...Aggrappati sempre ai sogni ealle speranze...».

La prima parte del libro è dedi-cata agli ‘‘Amori’’, un tema univer-sale, ma particolarmente soffertonell’autore, che comincia a rac-contare a pezzi il suo reconditorimpianto, quello di non aver rac-colto un amore lasciato stare «co-me una rosa dimenticata sul pratoverde». Per lo più sono poesie de-dicate in particolare ad una donna,con nome e cognome ed in ordinecronologico, dal 1982 al 2011,quasi per scandire la maturità del-le illusioni deluse, e si comprendeche ogni volta egli ha tramutato leaccessibili realtà in sogni, poi ride-stati come speranze nei versi sem-pre postumi di un desiderio, come«la cenere dei ricordi», coscientedella sua «ritornata voglia di nonvivere», fermato ad un «incrociocome l’asino di Buridano», tituban-te e incapace di scegliere tra l’unae l’altra cosa.

Sono emozioni, poesie e pen-sieri rappresi nell’istante dell’ispi-razione, scarni e carichi di emoti-vità inespressa, laddove si ritrovacaratterialmente l’autore, per co-me ci tiene quasi a farsi riconosce-re, cioè indeterminato a vivere leopportunità sfuggenti, come «la fi-ne di un altro amore», ovvero co-me una poesia che «penzola an-cora non letta tra le mie mani». Edaffiora, quindi, spesso, il rammari-co anticipato per una irraggiungibi-le meta, verso la quale si pone inadorazione estasiata. L’amore ègià passato, se non è sperato co-me qualcosa che somiglia a un de-siderio distante. Allora di fatto es-so è un «inestirpabile veleno»,perché idealizzato ed inseguito in-vano.

La recensione

Il libro è disponibile presso l’Edicola di Claudio in Via Aniello Palumbo

Il teatro di Antonio Dianasi rinnova ogni volta comeuna sfida coerente alla suasperimentata originalità, è ilcontinuo superamento dellepotenzialità espressive chesi vanno affinando nella ri-cerca parossistica delle te-matiche più difficili da svi-scerare, quali sono quelleche ossessionano l’attua-lità, oppure quelle particolar-mente trascurate dell’umana spiritualità. Pertan-to, il suo teatro è pregnante di significati recondi-ti, che premono per affiorare nella coscienza de-gli spettatori, che alla fine si alzano rimanendoancora visibilmente emozionati e stupiti, se nonaddirittura scioccati.

Tutto questo, brevemente, è stato l’ultimospettacolo allestito nella sala - oltre che sul palco- del Teatro MadreArte a Villaricca, dal sabato 31marzo al lunedì 2 aprile 2012: ‘‘Voce del Ver-bo... SantinTerra’’, ovvero - si può dire - l’uma-na e divina Passione di Gesù, che ben si è adat-tata a quest’ultimo scorcio di Quaresima, comeuna originale rappresentazione della Via Crucis.

Ma, questa volta, siamo stati immediata-mente aggrediti dall’originalità della propostaannunziata, per come si è presentata alla curio-sità degli spettatori che, prima di entrare in sala,si sono trattenuti a leggere il biglietto d’invito,sul quale abitualmente si trova un profilo dellospettacolo con l’indicazione dei personaggi, inomi degli attori e le altre brevi notizie tecnico-professionali. Si è scoperto, così, che per l’idea-zione e la regia dello spettacolo, per dare pesoe importanza esotica alla sua credibilità artisti-ca, si faceva riferimento ad un certo San Dian-tosky: una provocazione certamente burlesca,nella quale si configura l’istrionica duttilità arti-stica di Antonio Diana, che si è divertito a prose-guire il gioco intenzionale dei significati recondi-ti nella rappresentazione dei personaggi e col-laboratori come entità reali ed astratte, al fine disegnare un confine inesistente tra la loro naturaumana e la finzione scenica spiritualizzata, cheben si adatta ad una drammaturgia sacrale.Quindi, gli spettatori erano già stati preparati adassistere di fatto ad un dramma interpretato dal-le seguenti controfigure: Santo Antonio Dianada Villaricca, San Marco Serra da Curti, SanMaurizio Capuano da Bacoli, San Raffaele Im-parato da Calvizzano, Santa Clelia Liguori daNapoli e Santo Alessio Spirito da FrancavillaFontana.

Una suggestiva rappresentazione del Teatro MadreArte

La “Voce del Verbo” di Diantosky è la Passione divina dell’umanitàNella trasposizione signi-

ficativa dei ruoli sono stati in-clusi gli altri artefici e colla-boratori dello spettacolo, ov-vero: San Salvatore Pisanoda Marano, che ha dato cor-po etereo agli spartiti musi-cali composti per i tre braniscritti dallo stesso Dianto-sky; Santa Grazia Ponticellida Giugliano, come assi-stente alla regia; Santo An-

tonio D’Albenzio da Villaricca e San GaetanoFierro da Mugnano, che hanno curato gli appa-rati audio e luci.

Tutto questo era prevedibile sapere primache iniziasse lo spettacolo, con la novità - per glispettatori - di non potere accedere in sala senon dopo gli attori, che si erano già sistemati sulpalco in assetto statico scenografico nella rap-presentazione di una dirompente e suggestivaCrocifissione soffusa nell’alone mistificante diun canto gregoriano.

Gli spettatori, religiosamente attoniti, sonostati lentamente invasi dai resuscitati che simuovevano attorno ad essi, sedendogli accantoe riprendendo a vagolare in un recitativo polifoni-co corale, nella loro plastica rigidità, come prota-gonisti di una Stazione apocrifa della Via Crucis,storicamente attualizzata con il recupero delbrano evangelico di Gesù che scaccia i mercantidal Tempio, nel quale si sono gradualmente fusi iracconti di Francesco che va incontro ai lebbrosie della Vocazione di Chiara, mirabilmente inter-pretata e cantata, con dolcissima sonorità spiri-tualizzante, dalla ‘‘Santa Clelia Liguori’’.

La rappresentazione sacra è stata permeatada tanti altri significati, attraverso il sintetico re-cupero emotivo della consacrazione religiosa diFra Pio e di Frate Antonio, e poi nella dispera-zione finale dell’impotenza umana coincidentecon la morte di Gesù, con i tradimenti di Giuda edi Pietro, e con la diffusione tra il pubblico dellepagine strappate dal libro delle Sacre Scritture.

Lo spettacolo si è concluso così come eracominciato, e come si era dipanato nella conti-nuita e sovrapposizione dei significati, cioè tra ilpubblico, con i gli attori spersonalizzati che par-lavano agli spettatori in faccia, ad uno ad uno,come per lasciare un messaggio personale eprivilegiato per ogni uomo, declamando l’an-nunzio biblico di introduzione alla salvezza:‘‘Preparate le strade e raddrizzate i sentieri’’.

Emmanuele Coppola

Si legge la continuità di unapassione, più che di un amore, chel’autore dei versi si è trascinata ap-presso negli anni, dalla primavera1997 al 2011, inseguendo la realtàfantastica di una Virginia Viscardi.In questo senso, mi trovo a con-traddire la mia stessa considera-zione iniziale, perché qui si legge apuntate la trama di un racconto, econ la curiosità di arrivare all’ulti-ma pagina, imbattendoci inespressioni iperboliche che servo-no a segnare i confini di un senti-mento incontenibile e martellanteper sfuggire alla delusione già ma-turata.

Nelle trame sovrapponibili del -l’ispirazione poetica, quel senti-mento tradito o trascurato diventaun ‘‘amor cortese’’, e va quindi e -straniandosi dalla rappresentazio-ne reale di una determinata don-na.

Spesso già nei titoli si prean-nunzia una delusione che assurgea materia poetica, come un amorenon dichiarato che si ritrova neiversi di ’’Avrei voluto dirti’’, scari-cando così il rimpianto in una con-dizione di ineluttabilità (‘‘improbo ebeffardo destino’’), collegandoquesto amore gozzaniano alla fa-talità che ha segnato la sua vitacon un altro evento che gli ha sca-vato ‘‘nell’anima colpe misterio-se’’, alludendo ancora alla tragicamorte derl ‘‘fratellino’’ Ascanio.

É liricamente sentita e soffertaquesta unica storia di un amore in-finito distribuito su diverse donnecome diverse occasioni ispiratricidi una ‘‘immateriale infatuazione’’.Il refrain è sempre quella ‘‘irripeti-bile occasione smarrita’’: «Se soloavessi potuto - se solo avessi volu-to - se solo avessi avuto il corag-gio...».

Ma c’è anche un voluttuosofantastico abbandono alla contem-plazione di sguardi appena sfiora-ti, che sono storia della sua privatasensibilità, più che una correspon-sione affettiva, e quindi una strug-gente rincorsa al ricordo dei sogni,quella per Virginia, ormai distanteda qualsiasi realtà possibile. Pos-siamo concludere, allora, che que-sti sono amori ‘‘sospesi nei silentiricordi’’, per lui che vive ‘‘nell’esiliocoatto di Milano’’.

La seconda parte del libro è de-dicata ai ‘‘Paesaggi’’, e si può subi-to dire che il meglio dell’ispirazionepoetica affiora nella pensosa con-templazione dei luoghi, quandol’autore si lascia permeare daun’intimità più sincera con una pa-cata riflessione su se stesso, dovel’amore entra veloce ed esce sen-za più voli iperbolici, ma con imma-gini ardite in una semplicità de-scrittiva.

In fuga da se stesso, il poeta,con la sua sofferente umanità, ap-proda in luoghi irreali, brevementivissuti o sognati, dove aspira anaufragare; trova, quindi, requienelle descrizioni paesaggistiche,teatro dei suoi pensieri/ricordi lon-tani struggenti e perduti, colori eprofumi di fiori e alberi.

di EMMANUELE COPPOLA

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20N. 8 del 7 Aprile 2012 Sport

il GUERRiERsportivo Chinaglia, triste epilogo di un ex campione

All’inizio giocò nell’Internapoli al Collana. Proprio al Vomeroconobbe la futura moglie, Connie Eruzione, italo-americana

gnò soldi a palate. Aprì anche unristorante, ma fallì poco dopo. Abi-tava nel New Jersy. Alcuni anni fasi mise nei guai colla giustizia ita-liana e contro di lui fu spiccato or-dine di arresto. Voleva prendersila presidenza della Lazio metten-do da parte Lotito. Fu accusato diestorsione, riciclaggio e aggiottag-gio. Per la Procura di Roma era la-titante a tutti gli effetti, in pratica inItalia non poteva più tornare. L’excentravanti per scalare la Lazioprese contatti addirittura con queidelinquenti dei Casalesi. I funeralisi sono svolti a Naples, in Floridadove viveva da anni. Lascia mo-glie e 5 figli e non 3 come scrivevail Mattino.

Dunque, anche il Milan escefuori dalla Champions ad opera diun superiore Barcellona. Ora allasquadra di Allegri non resta di vin-cere lo scudetto a scapito della Ju-ve. Solo l’Inter nel 2010 batté ilBarcellona nella semifinale a Mila-no, 3-1 il risultato finale. Al ritornoin Spagna la formazione di Mou-rinho per 1-0, ma in pratica era infinale col Bayern Monaco. L’Intervinse la Coppa vincendo 2-0 condoppietta di Milito.

Elio [email protected]

cominciò a giocare nello Swan-sea, poi tornò in Italia ingaggiatodalla Massese in C, passò all’In-ternapoli nel 1967 fino al 1969.Con lui in squadra c’erano PinoWilson, Peppiniello Massa e Toni-no Incalza, quest’ultimo di Mater-dei non ebbe fortuna. Al VomeroChinaglia conobbe la futura mo-glie, Connie Eruzione, un’italo-americana. Dopo l’esperienza vo-merese andò alla Lazio doveesplose definitivamente. La squa-dra vinse uno storico scudetto eChinaglia segnò 24 gol. Un idoloper il popolo laziale. Quell’anno fuchiamato in Nazionale da Valca-reggi per i Mondiali in Germania,l’Italia fu subito eliminata e duran-te la gara con Haiti Valcareggi eb-be la sciagurata idea di sostituireChinaglia con Anastasi. Apriti cie-lo. Giorgione avviandosi neglispogliatoi correndo, con la manopiù volte mandò “affanculo” Valca-reggi. Quel brutto gesto fece il girodel mondo. Seguirono polemichea non finire, Maestrelli si precipitòimmediatamente in Germania percalmare l’ira del suo centravanti.

Nel ’76 lasciò l’Italia per l’Ame-rica, lo presero i favolosi Cosmosdi Nuova York, c’era anche Pelè.Lì Chinaglia fece furore e guada-

Un infarto maligno e bastardoha stroncato l’esistenza di Gior-gione Chinaglia la mattina del Pri-mo aprile nella sua casa di Miami,in Florida. L’ex campione della La-zio aveva 65 anni e da un po’ ditempo il suo cuore non funziona -va più bene, tanto da essere ope-rato una settimana prima del fata-le infarto. Ascoltavo su RadioUnola radiocronaca di Juve-Napoliquando nell’intervallo davano lanotizia della fine di “Long John”,

così era soprannominato. Sono ri-masto basito, in silenzio per pochiminuti, poi ho telefonato a un ami-co di Marano (Franco) per liberar-mi un po’ della tristezza che miaveva assalito. Non incontravoChinaglia da 33 anni, l’ultima voltafu a Napoli, all’hotel Royal in occa-sione d’una partita amichevole trai Cosmos e il Napoli. A fine anni’80. In precedenza lo andai a tro-vare a Roma, alla clinica Paidea,dove era morto Maestrelli, allena-tore della Lazio, mi presentò il por-tiere Felice Pulici. Chinaglia è sta-to un personaggio del calcio italia-no, a parte la bravura, un bisontedell’area di rigore, giocava di po-tenza, di muscoli, anche rabbioso.Faceva parlare di sé pure fuori dalcampo. Esuberante, rissoso, cimetteva poco a litigare con chiun-que lo infastidisse. Era fatto così.

Nato a Massa Carrara emigròragazzo assime col padre a Car-diff (Galles) dove il genitore trovòlavoro in una miniera. Giorgio lì

Pronti, via. Solo dall’11 aprile fino al 15 iniziano le regate (preliminari)della Coppa America a Napoli. Tutto è pronto per ospitare il grande eventosportivo che è ripreso dalle televisioni provenienti da ogni parte del mon-do. In Villa Comunale è allestito il “Villaggio della Vela” per accogliere ad-detti ai lavori, fotoreporter e giornalisti accredidati, si svolgeranno conve-gni e conferenze stampa. I controlli sono assai rigorosi, senza Pass non sipassa.

Il piano traffico naturalmente per l’occasione ha subito una rivoluzione,in strada moltissimi vigili urbani che danno anche indicazioni agli automo-bilisti “distratti”. Le imbarcazioni salperanno dal Molo Lauro del Lungoma-re e, quindi gli spettatori possono ammirare da una buona posizione e go-dersi l’incredibile spettacolo dei catamarani. Fatto sta che domenica 8aprile in Piazza del Plebiscito sarà festa per la presentazione dei team chepartecipano alle regate.

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Personaggi dello sport sensibili per la prevenzione cardiovascolare. AlPrimo Simposio Internazionale del 16 aprile che si terrà all’Agorà delQuick Parking Morelli (Via Morelli a Napoli) ci sarà anche il dottor AlfonsoDe Nicola, medico sportivo del Calcio Napoli. Invitato inoltre FrancescoPostiglione, ex campione di pallanuoto. La conferenza stampa si è svolta il2 aprile in Via Chiatamone n. 63 alla presenza di Annamaria Colao, Gaeta-no Cerrito, direttore organizzativo del Simposio “Club della Scienza…L’Altra Italia”. Presente l’avvocato Famiglietti. La serata inizia alle ore 17.Lo scultore Ambrosetti consegnerà targhe ai premiati. E.Gu.

SPORT VARI / L’evento mondiale

Ecco la Coppa AmericaIl 13-14-15 aprile il

mondo del fitness, delwellness e della danza siincontrano al SEBS allamostra D’oltremare di Na-poli, dalle 9 alle 21 ingres-so Piazzale Tecchio. Cor-si, gare, esposizioni, in-contri e workshop ancheall’aperto. Oltre 10 palchicon i migliori presenters difama mondiale. Gare diballo no stop e la nuovissi-ma area dedicata ai bam-bini da 0 ai 14 anni.

Ultima novità di questaedizione l’area dedicataalle ARTI MARZIALI cura-ta da Barrus.

Inoltre, in occasionedella quarta edizione delSEBS sarà tenuto il 1°Martial Arts Talent MAT con montepremi in de-naro di mille euro.

In giuria: Tonia Limatola (giornalista), LinoPariota (musicista, produttore discografico),Maestro Lino Vacca (Etoile del Teatro SanCarlo), Vinicio Mainini (Coreografo), Domeni-co Ventola (Consigliere Fondazione Cardina-letti), Giuseppe Ranieri (Presidente AGARSPORT).

Altra novità di questa edizione è la presen-za dell’AIC (Associazione Italiana Calciatori)all’interno di uno stand con i centri medicicampani, con la presenza del suo PresidenteDamiano Tommasi.

Il SEBS apre quest’anno le sue porte a tuttigli sport, accogliendo Federazioni e Comitati,Special Guest della Fiera: i Ragazzi di AMICI

con Josè Perez, MariaZaffino e Stefano Di Mar-tino.

Giurato d’eccezioneper il concorso della dan-za: Steve La Chance. Iltorneo di Beach Tennis èuna tappa nazionale di ti-po agonistica disciplinaregistrata regolarmentepresso la FIT caratteristi-ca di svolgimento doppiomaschile limitato 3.1. Do-menica si svolgeranno iquarti, le semifinali e la fi-nale con relative premia-zioni. Non solo beach ten-nis, ma anche tennis per idiversamente abili. Sa-ranno presenti in fiera gliistruttori dell’Associazio-ne Asd Tennis club “Al

tennis” per le dimostrazioni su carrozzella.Gli sport all’aperto non finisco qui, saranno

disponibili in fiera: mini basket, mini volley,subbuteo, calcio balilla, ping pong, indoboard,sparring e duathlon.

SEBS-Fimes non dimentica che la bellez-za e il benessere non sono solo quelli del cor-po. La manifestazione, infatti, si impegna nelsociale e lo fa attraverso partnership di granderilievo. Saranno presenti alla manifestazione: ivolontari di ABIO NAPOLI Associazione per ilbambino in ospedale (www.abionapoli.org), diSAVE THE CHILDREN (www.savethechil-dren.it) e ASSOCIAZIONE ITALIANA LOTTAAL NEUROBLASTOMA (www.neuroblasto-ma.org).

Giuliano Russo

Salute & Benessere

Fitness e arti marziali, tre giorni di sporte spettacolo alla Mostra d’OltremareOspiti d’onore i ragazzi di Amici e Steve La Chance

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21N. 8 del 7 Aprile 2012 Sport

“Baskettando” verso il titoloMiglior epilogo non poteva es-

serci, per la stagione della selezio-ne Under 21 giuglianese. La Tecfi,infatti, dopo aver concluso la regu-lar season a punteggio pieno, haospitato la Final Four che l'ha con-sacrata campione regionale di ca-tegoria.

Nella due giorni vissuta al Pala-Tecfi, i gialloblu hanno incontratoprima il Portici 2000 in semifinale, epoi il Cala Moresca Mysenum in fi-nale, dopo che questi ultimi aveva-no eliminato nell'altra semifinale laUISP Nocera. "Quest'anno abbia-mo puntato molto sul settore gio -

GestioneCentro Ricerche

Cangiano

Via Campana, 226 - QUALIANO (NA) - Tel. 081 8189187

di RAFFAELE SILVESTRI A Giugliano la Final Four Under 21buona per divenire in pianta stabileuna delle società di riferimento nelpanorama regionale, i numeri dico-no che siamo la più vincente conoltre l'85% delle partite vinte".

Il percorso di Giugliano conti-nua quindi sui binari della crescita,puntando a coinvolgere quanto più

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Under 19Punti

Virtus Piscinola 28Pick and Roll 26Pro Cangiani 24Afragola 24Volla 18TECFI GIUGLIANO 16Casavatore 14Casalnuovo 10Napoli Nord 8Caivano 2

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Under 17Punti

TECFI GIUGLIANO 32Casaurea 26Piscinola 26Secondigliano 20Pro Cangiani 18Virtus Vico 14Mugnano 12Cala Moresca 8Arzano 2001 4Arzano 0

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Under 15Punti

Rosso Maniero 25TECFI GIUGLIANO 24Ischia 22Basket Minucci 16Forio 12Solfatara Pozzuoli 12N.O. Pozzuoli 8Iniziativa Popolare 4Partenope 2

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Under 14Punti

Secondigliano 22Kouros Napoli 20TECFI GIUGLIANO 18Collana 12Iniziativa Popolare 12Ischia 6Pro Cangiani 4Napoli 0

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Under 13Punti

TECFI GIUGLIANO 24Secondigliano 18S. Antimo 14Marano 14Villaricca 13Melito 6Casavatore 2Cala Moresca 2

vanile", dice il presidente AndreaD'Alterio, "il nostro obiettivo è for-marci in casa nostra gli atleti del fu-turo, per rendere sempre più radi-cata sul territorio la nostra società;abbiamo affidato la crescita di que-sti ragazzi ad uno staff tecnico gui-dato da un allenatore giovane magià molto valido, ed i risultati cistanno dando ragione: l'Under 21 èstata sicuramente la nostra puntadi diamante, ma ci stiamo bencomportando in tutte le categorie,chiaro segnale che il futuro dellanostra società ce lo stiamo co-struendo in casa".

Giugliano è stata autenticaschiacciasassi, nella principale ca-tegoria juniores, terminando i pro-pri match con una media di circa 40punti di vantaggio sulle avversarie;numeri importanti, che fanno delsodalizio gialloblu una delle realtàpiù interessanti del panorama re-gionale.

"Ci dispiace solo che per questastagione" prosegue D'Alterio "la fe-derazione abbia deciso di non fardisputare le finali nazionali, sonocerto che avremmo ben figuratoanche in quella occasione, portan-do in alto il nome della nostra città;ma resto comunque molto soddi-sfatto di quanto realizzato fino adoggi, coach D'Addio ha dato a tantigiovani la possibilità di misurarsianche in prima squadra, accumu-lando esperienze importanti per ilfuturo, e nella stessa Under 21hanno trovato spazio spesso ra-gazzi del '96, molto più piccoli del-l'età massima consentita; questovuol dire che siamo sulla strada

possibile i giovani del comprenso-rio. Una strada, però, che sfociaanche in altre iniziative, come ilprogetto "Baskettando", patrocina-to dall'amministrazione comunale,con cui la società porta nelle scuo-le insegnamenti di vivere civile at-traverso il gioco della pallacane-stro. "I giovani sono una delle risor-se principali di questa città" dichia-ra il presidente "e noi abbiamo ildovere di proporgli un'alternativavalida a tutte le devianze che ren-dono problematico il nostro territo-rio; con questo progetto gli inse-gnamo che è importante usare ilcasco ed allacciare le cinture, nonusare droga, rispettare le leggi e lepersone, il tutto proprio con lo stru-mento del basket, che ancora unavolta si conferma grande sport esoprattutto palestra di vita".

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