A.A. 2013/2014 NORME COMPORTAMENTALI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE IN LABORATORIO La sicurezza deve...
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A.A. 2013/2014A.A. 2013/2014
NORME COMPORTAMENTALI PER LA
SICUREZZA E LA SALUTE
IN LABORATORIO
La sicurezza deve derivare da un’attitudine mentale a mettere sempre in pratica le norme di
prevenzione dai pericoli per sé e per gli altri e
non dalla routine
SICUREZZA NEI LABORATORIPrincipali regole pratiche di sicurezza nei
laboratori chimici e chimico-biologici
1. Mantenere pulito ed in ordine il laboratorio.2. Non introdurre sostanze ed oggetti estranei alle attività di lavoro.3. In laboratorio è vietato fumare, conservare ed assumere cibi e
bevande.
4. Rispettare le elementari norme igieniche.5. Non portare oggetti alla bocca (pipette, ecc.).6. Indossare sempre il camice e le scarpe adeguate e dove previsto i DPI.
7. Raccogliere i capelli lunghi.8. Lavorare in ambienti sufficientemente arieggiati.9. Avvertire di allergie e malattie proprie.
10. Se per qualunque motivo si avverte un senso di malessere allontanarsi dal banco di lavoro avvertendo colleghi e docente.
11. Non cercare di nascondere gli effetti di un incidente anche se lieve.
12. Di norma non lavorare soli in laboratorio.13. Etichettare correttamente.14. Utilizzare sempre le cappe chimiche per reazioni a rischio,
travasi o prelievi di solventi, specie se volatili; le cappe biologiche per la manipolazione di agenti biologici pericolosi.
15. Prima di utilizzare qualunque prodotto sia chimico che biologico acquisire quante più informazioni (schede sicurezza, consigli di prudenza, ecc.).
IN CASO DI DUBBIO NON USARE IL CONTENUTO DEL RECIPIENTE
16. Conservare in laboratorio solo quantitativi minimi di sostanze infiammabili o solventi.
17. Custodire in appositi armadi gli agenti pericolosi, cancerogeni (R45 e R49; Carc 1) e i solventi.
18. Avere uno schema scritto delle operazioni da compiere.
19. E’ obbligatorio tenere un quaderno di laboratorio.
20. Raccogliere, separare ed eliminare in modo corretto i rifiuti chimici e biologici, solidi e liquidi. E’ vietato scaricarli in fogne e cassonetti.
21. Non lasciare senza controllo reazioni ed apparecchi.
22. Porre attenzione alle apparecchiature sotto tensione (lontano dall’acqua).
23. Nel preparare soluzioni diluite di acidi e basi aggiungere lentamente e sotto agitazione continua questi all’ H2O e mai il contrario.
24. Non scaldare su fiamma libera liquidi infiammabili.25. Non rivolgere l’apertura dei recipienti verso altre persone.
26. Non tenere in tasca oggetti appuntiti o taglienti.27. Lavorare su quantità limitate di sostanze.
28. Afferrare saldamente i recipienti e mai appoggiarli sul bordo del banco.29. Prima di lasciare il laboratorio pulire il proprio posto di lavoro e spegnere
le apparecchiature non necessarie.
30. Conoscere le norme per le emergenze e l’ubicazione delle vie di fuga, nonché la posizione del quadro elettrico.
CARTELLI di AVVERTIMENTO (Direttiva 67/548/CEE) Direttiva 67/548/CEE)
caratteristiche intrinseche: 1) forma triangolare 2) pittogramma nero su fondo giallo 3) bordo nero
Materiale
infiammabile o alta temperatura(1)
Materiale esplosivo Sostanze velenose
Sostanze corrosive Materiali radioattivi Carichi sospesi
Carrelli di
movimentazione Tensione elettrica
pericolosa Pericolo generico
Raggi LASER Materiale comburente Radiazioni non
ionizzanti
Campo magnetico
intenso Pericolo di inciampo Caduta con dislivello
Rischio biologico Bassa temperatura Sostanze nocive
irritanti
Nuova classificazione Nuova classificazione delle sostanze secondo il delle sostanze secondo il Regolamento CE 1272/2008Regolamento CE 1272/2008
• Il Regolamento 16 dicembre 2008, relativo alla
classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele
modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE,
e reca modifica al Regolamento (CE) n. 1907/2006.
Per ogni sostanza è presente una duplice Per ogni sostanza è presente una duplice classificazioneclassificazione
• 1° secondo i criteri della Direttiva 67/548/EEC• 2° secondo i criteri del Regolamento CLP – Classification, Labelling,
Packaging- (Regolamento CE N. 1272/2008) con ha l’intento di uniformarsi
al sistema mondiale armonizzato GHS (Globally Harmonized System).
• Il Regolamento CLP, è entrato in vigore dal 20.1.2009, dopo un periodo transitorio dal 20.1.2009 sino al 1.12.2010
• Oggi è obbligatorio utilizzare contestualmente sia il vecchio sistema sia il nuovo sistema
• infine, a partire dal 1.6.2015 sarà obbligatorio adottare esclusivamente il nuovo sistema CLP.
In particolare la Tabella 3.1 riporta la classificazione delle In particolare la Tabella 3.1 riporta la classificazione delle sostanze secondo il sostanze secondo il nuovo criterio nuovo criterio del Regolamentodel Regolamento
1. Numero indice: numero identificativo sostanza (Allegato VI);
2. Identificazione chimica internazionale: si riferisce al nome della sostanza (in inglese, come riportato nel Regolamento CLP);
3. numero CE e numero CAS corrispondono a quelli della vecchia classificazione salvo alcune eccezioni;
CE inventario chimico sostanze esistenti; CAS Chemical Abstract Service.
4. Classificazione:
A) codici di classe e di categoria di pericolo:
B) codici di indicazioni di pericolo: H seguita da tre cifre; possono essere presenti lettere aggiuntive per le indicazioni di pericolo supplementari.
5. Pittogrammi e codici di avvertenza.
6. Consigli di prudenza
4 A. - 4 A. - Codici di classe Codici di classe e di e di Categoria di pericoloCategoria di pericoloalcuni esempialcuni esempi
Codice Specifica e Categoria pericolo Avvertenza
Acute toxic 1 Tossicità acuta Pericolo 1 pericolo
Acute toxic 2 Tossicità acuta Pericolo 2 pericolo
Aquatic Acute 1 Pericoloso per l’ambiente acquatico
Pericolo acuto 1 attenzione
Aquatic cronic Pericoloso per l’ambiente acquatico
Pericolo cronico1 attenzione
Carc. 1A Cancerogenicità Pericolo 1A pericolo
Expl.**** Esplosivo instabile Fisico da confermare con prove
Water-react. 1 Sostanza o miscela che a contatto con l’acqua libera gas infiammabile
Pericolo 1 pericolo
4 B) 4 B) Codici di indicazioni di pericoloCodici di indicazioni di pericoloalcuni esempialcuni esempi
Codice
H200 Esplosivo instabile
H202 Esplosivo; grave pericolo di proiezione
H221 Gas infiammabile
H225 Liquido e vapori facilmente infiammabili
Frasi di rischio = frasi associate alle caratteristiche chimico-fisiche
dei prodotti. Contraddistinte dalla lettera R e da un numero.
Consigli di prudenza = consigli per la sicurezza.
Contraddistinti dalla lettera S e da un numero.
Entrambi riportati su etichette e documenti.
NELLA NUOVA CLASSIFICAZIONE
Le Frasi di rischio ed i Consigli di prudenza corrispondono a:
Consigli di prudenza suddivisi in 5 tipi (allegato IV):
- Carattere generale- Prevenzione- Reazione- Conservazione- Smaltimento
Frasi di rischio riguardanti le sostanze e i preparati Frasi di rischio riguardanti le sostanze e i preparati pericolosipericolosi
((Vecchia normativa ancora in atto)Vecchia normativa ancora in atto)
• R 1 Esplosivo allo stato secco• R 6 Esplosivo a contatto o senza contatto con l’aria• R 26 Molto tossico per inalazione• R 68 Possibilità di effetti irreversibili
Combinazioni delle frasi R• R 14/15 Reagisce violentemente con l’acqua liberando gas facilmente
infiammabili• R 40/20/21 Nocivo:possibilità di effetti irreversibili per inalazione e per
contatto con la pelle.
Consigli di prudenza riguardanti le sostanze e i Consigli di prudenza riguardanti le sostanze e i preparati pericolosipreparati pericolosi
(Vecchia normativa ancora in atto)(Vecchia normativa ancora in atto)
• S 1 Conservare sotto chiave.• S 2 Conservare fuori della portata dei bambini.• S 51 Usare solo in luogo ben ventilato.• S 60 Questo materiale e/o contenitore devono essere smaltiti come
rifiuti pericolosi.
Combinazioni delle frasi S
• S 7/8 Conservare il recipiente ben chiuso ed al riparo dalla luce.• S 27/28 Evitare il contatto con gli occhi e con la pelle.
Consigli di prudenza Consigli di prudenza suddivisi insuddivisi in 5 tipi 5 tipi (All. IV):(All. IV):alcuni esempialcuni esempi
• Di carattere generale (Tab. 6.1)
• Prevenzione (Tab. 6.2)
Codice
P102 Tenere fuori della portata dei bambini
P103 Leggere l’etichetta prima dell’uso
Codice
P283 Indossare indumenti resistenti al fuoco/fiamma/ignifughi
P235 + P410 Tenere in luogo fresco. Proteggere dai raggi solari.
Consigli di prudenza Consigli di prudenza suddivisi insuddivisi in 5 tipi 5 tipi (All. IV):(All. IV):
• Reazione (Tab. 6.3)
• Conservazione (Tab. 6.4)
• Smaltimento (Tab. 6.5)
Codice
P301 In caso di ingestione
P312 In caso di malessere, contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico
Codice
P404 Conservare in recipiente chiuso.
P403 + P233 Tenere in recipiente ben chiuso e in ambiente ventilato
Codice
P501 Smaltire prodotto e recipiente in… (in conformità alla regolamentazione locale/regionale/nazionale/internazionale – da specificare).
Dispositivi di protezione Individuale (DPI) Dispositivi di protezione Individuale (DPI)
Per DPI si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata a scopo protettivo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento od accessorio destinato a tale scopo.
• Le protezioni si realizzano utilizzando le specifiche disposizioni presenti nel decreto Lgs n°81/2008 e le relative norme di buona tecnica (allegato IX).
Utilizzare correttamente i DPI, averne cura e segnalarne i difetti.
Dotazione minima: occhiali di protezione, visiera, maschera facciale, mascherine protettive, guanti, camice.
Materiali per emergenze: assorbenti per sostanze chimiche, vaschette per lavaggi oculari, cassetta pronto soccorso e maschere antigas.
ApparecchiatureApparecchiature
• Realizzate e costruite a regola d’arte (art.81); si considerano costruiti a regola d’arte se sono realizzati secondo le norme e di buona tecnica contenute nell’allegato IX;
• utilizzare solo apparecchiature a norma, seguendo il manuale d’istruzione;
• se operano sotto vuoto, in movimento o sotto pressione devono essere schermate e comunque usare i DPI;
• non usare prolunghe permanenti;
• utilizzare prese a norma CEE;• le fiamme libere devono essere dotate di dispositivi di sicurezza.
Magazzino prodotti chimiciMagazzino prodotti chimici
• Depositi e prelievi• Acquisto prodotti• Gas compressi o liquefatti in bombole• Azoto liquido• Deposito materiale non utilizzato• Olio esausto• Vetreria e contenitori vari
Bombole contenenti gasBombole contenenti gas
I gas con temperatura critica (Tc) maggiore della t.a. sono
conservati compressi, mentre quelli con temperatura minore
sono conservati come liquidi.
La Tc viene definita come la temperatura al di sopra della quale
non è possibile liquefare il gas per sola compressione.
Sono liquidi nelle bombole: SO2, NH3, H2S, GPL
Le bombole sono vendute in 4 dimensioni diverse da 1 a 50 Lt;
La bombola deve portare inciso sulla parete:
• il nome del gas contenuto, il numero di serie del contenitore;• il nome della ditta produttrice;• la pressione max. di caricamento;• il volume interno;• la data di revisione, etc.
Inoltre sull’etichetta è indicata la denominazione commerciale del gas e il grado di purezza.
I gas ed i contenitori per uso medico subiscono particolari ed accurati controlli di qualità.
Convenzione del colore dell’ogiva1) ossidante blu chiaro
2) infiammabile rosso
3) tossico e/o corrosivo giallo
4) asfissiante (inerte) verde brillante
Tossici/infiammabili giallo/rosso
Tossici/ossidanti giallo/blu chiaro
Aria industriale verde brillanteI gas più comuni vengono contraddistinti da colori diversi:
Gas Colore ogiva (n.v.) colore ogiva (n.n.)
O2 bianco bianco
N2 nero nero
He marrone marrone
CO2 grigio chiaro grigio
Aria bianco e nero bianco e nero
La nuova normativa è diventata operativa dal 10 agosto 2006
RiferimentiRiferimenti
1) Testo unico per la sicurezza. Rischio chimico
2) UNI EN ISO 7010:2012 Segni grafici – colori e segnali di sicurezza – Segnali di sicurezza registrati
3) www.lavoro.gov.it/SicurezzaLavoro
4) www.unipr.it/arpa/smedprev/SicurezzaLaboratori.pdf
5) www.unicam.it/discichi/amministrazione/regolamenti/regolamento _sicurezza.pdf
6) http://vigilidelfuoco.it
A quali domande occorre saper rispondere …..A quali domande occorre saper rispondere …..
• Indicare almeno dieci regole pratiche da attuare per la sicurezza dei laboratori chimico-biologici.
• Cosa indicano le “frasi di rischio”, come e dove vengono riportate e oggi come vengono anche indicate?
• Cosa si intende per “consigli di prudenza”, come sono suddivisi e dove vengono riportati ?
• Quali regole occorre seguire quando si preparano soluzioni di acidi o basi, da soluzioni o prodotti concentrati ?
• Cosa si intende con l’acronimo DPI e quali sono i più comuni DPI ?
• Quali sono e cosa indicano i 4 colori principali dell’ogiva delle bombole contenenti gas compressi ?