ASPETTI INTERIORI E COMPORTAMENTALI DELLA GESTIONE DEL CAMBIAMENTO

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ASPETTI INTERIORI E COMPORTAMENTALI DELLA GESTIONE DEL CAMBIAMENTO Verona 5 Novembre 2015

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ASPETTI INTERIORI E COMPORTAMENTALI DELLA GESTIONE DEL CAMBIAMENTO

Verona 5 Novembre 2015

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AGENDA• I 3 CERVELLI• CAMBIAMENTO - vari punti di vista e di analisi• CAMBIAMENTO – 3 luoghi comuni • CAMBIAMENTO – definizione e formula• AREE DI COMFORT• 5 PILASTRI FONDAMENTALI IN TEMA DI ASPETTI INTERIORI DELLA

GESTIONE DEL CAMBIAMENTO1) CONVINZIONI2) EMOZIONI3) ATTEGGIAMENTO4) AGIRE CONSAPEVOLE5) GESTIONE DEL TEMPO

• MODELLO CIRCOLARE DI GESTIONE DEL CAMBIAMENTO

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I 3 CERVELLI

In questa sezione esploriamo la funzione dei 3 sistemi cerebrali i quali controllano tipi di attenzione molto particolari. Conoscendoli meglio, sapremo riconoscerli quando li vedremo in azione su noi stessi e sugli altri, notando come e quando ciascun sistema starà dominando la nostra attenzione possiamo cioè decidere come usare l’attenzione in modo più efficace e iniziare a controllare le parti della nostra mente che prima controllavano noi.

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I 3 CERVELLI1) SISTEMA RETTILE/RETICOLARE è il piccolo ingrossamento del tronco cerebrale in cima alla colonna vertebrale, grande come una nocciolina. 1) 100 Mio. Anni 2) Lo condividiamo con i rettili3) Gestione delle 4F

FIGHTFREEZEFLYFLOCK

Ognuno di noi ha delle reazioni istintive agli eventi non c’è pensiero razionale ma puro istinto4) E’ orientato al presente5) E’ un tipo di cervello CINESTESICO reagisce al movimento

2) SISTEMA LIMBICO è il cervello che gestisce le emozioni, avvolge come un piccolo guanto il sistema reticolare.1) 50 Mio. Anni i due cervelli limbico e reticolare

lavorano insieme da 50 Mio. Anni lavorano in modo interconnesso Se io ho una reazione questa automaticamente genera un’emozione e viceversa

2) Lo condividiamo con i mammiferi3) E’ un tipo di cervello AUDITIVO o TONALE reagisce

ai suoni4) E’ orientato al passato

3) NEOCORTECCIA ampiamente più complessa e flessibile del sistema limbico; esistono più connettori neurali in questo sistema che stelle nell’universo visibile. La corteccia cerebrale possiede 16 trilioni di connettori che le donano la capacità di costruire e ricostruire immagini1) 1,5 Mio. Anni poco collegato agli altri 2 cervelli2) Non lo condividiamo con nessuno3) VISIVO i lobi prefrontali «lavorano» per immagini

Il tempo di risposta di questo cervello è molto più lento perché riflessivo.

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I 3 CERVELLIIl cervello emozionale è connesso al cervello razionale o neocorteccia attraverso un’autostrada costituita da connettori neuronali.Viceversa, la connessione nella direzione opposta, dal pensiero all’emozione, è più simile ad un sentiero di montagna e questo con grandi implicazioni in termini di chi controlla chi se non abbiamo la consapevolezza di come funziona il nostro cervello.

Possiamo quindi considerare il cervello razionale come un domatore e il cervello emozionale/limbico come un leone Attraverso attenti, pazienti e ripetuti sforzi il

domatore può imparare a domare il leone e gestire la bestia in un modo efficace. Comunque non dobbiamo dimenticare mai che il leone è la bestia più potente e feroce e questo in termini cerebrali si esprime nelle migliaia di operazioni e reazioni «automatiche» che noi compiamo nella nostra vita quotidiana. Inoltre, essendo al lavoro da molto più tempo rispetto al cervello razionale, è sempre in grado di prendere il sopravvento.

Se il leone e il domatore non sono in armonia le conseguenze potrebbe essere catastrofiche

Pensiamo sempre alla relazione tra noi e gli altri ma non ci soffermiamo mai a pensare alla relazione tra i due cervelli, emozionale e razionale. Se i due cervelli sono in continua lotta, a prendere il

sopravvento sarà sempre il cervello emozionale. Questo spiega perché i tentativi razionali di smettere

di fumare, dimagrire o fare più esercizio spesso falliscono il nostro cervello razionale sa che non fumare, mangiare sano e fare esercizio è cosa buona e giusta MA… è il nostro cervello emozionale a governare una serie di atteggiamenti, abitudini, comportamenti che non hanno nulla a che vedere con la LOGICA.

Ecco perché il cambiamento è in primis una questione emozionale e poi una questione logico/razionale

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CAMBIAMENTO DIVERSI PUNTI DI ANALISI E OSSERVAZIONE

CAMBIAMENTO

INDOTTO

VOLONTARIOORGANIZZATIVO

PERSONALE

GESTIONE DEL

CAMBIAMENTO DEGLI

STATI INTERIORI

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CAMBIAMENTO – 3 LUOGHI COMUNI1. IL CAMBIAMENTO E’ LINEARE «il cambiamento è costituito da un inizio, una fase intermedia e una fine»PROBLEMA: pensare al cambiamento come a un processo lineare significa ragionare seguendo un modello che non è attinente alla realtà il cambiamento oggi è continuo.SOLUZIONE: è necessario costruire e affidarsi ad un modello CICLICO di gestione del cambiamento INIZIO – FASE INTERMEDIA – VERIFICO – ADATTO - RICOMINCIO

2. IL CAMBIAMENTO NON HA NULLA A CHE VEDERE CON LE EMOZIONI «gestire il cambiamento e le scelte che ne conseguono significa utilizzare la sola parte razionale/cognitiva del ns. cervello»

PROBLEMA: l’essere umano, posto di fronte ad un bivio, e dunque ad una decisione, deve essere consapevole e saper gestire i propri stati emozionali (paure, frustrazioni, euforie, etc..)SOLUZIONE: il modello ciclico di gestione del cambiamento deve contenere al suo interno il riferimento alle emozioni e le relative modalità per passare dalle emozioni negative a quelle positive

3. IL CAMBIAMENTO AGISCE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE SUI SISTEMI E SUI PROCESSI «cambiare significa modificare la strategia affinchè processi e sistemi che un tempo erano adeguati si adattino alle modifiche intervenute sul mercato.»

PROBLEMA: agire solo ed esclusivamente sui processi risulta insufficiente se le persone che dovranno intervenire e agire per implementare quei processi non vogliono o non possono implementarle.SOLUZIONE: il modello ciclico di gestione del cambiamento non può prescindere dalle modalità «interiori» attivate da ogni evento che impone un cambiamento.

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GESTIONE DEL CAMBIAMENTOUNA QUESTIONE DI PARTNERSHIP…

TESTACUORE MANI

PIANIFICOGESTISCO EMOZIONI

AGISCO

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GESTIONE DEL CAMBIAMENTOEQUILIBRIO SULL’AGIRE

Gestire il cambiamento significa gestire l’equilibrio dell’azione al di fuori della nostra routine quotidiana attraverso la consapevolezza e la gestione del pensiero razionale (neo-corteccia) e la consapevolezza e la gestione del sentire emozionale (sistema limbico)

Solo nel momento in cui siamo in una situazione di equilibrio e bilanciamento tra sistema razionale e limbico, l’agire sarà un agire consapevole e bilanciato e non un re-agire dettato dal sopravvento del sistema reticolare che gestisce gli istinti della fuga, del blocco, dell’attacco o del «nascondersi» nel gruppo (le 4F)

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DEFINIZIONE E FORMULA DEL CAMBIAMENTO

FORMULA DEL CAMBIAMENTO:

D x V x FS > RC

D = insoddisfazioneV = VisioneFS = primi passiRC = Resistenza al cambiamento

Passaggio da uno stato A ad uno stato B desiderato

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AREA DI COMFORT

STATO DESIDERATO

PAURA DI FALLIRE

PAURA DI ESSERE RIFIUTATI

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5 PILASTRI FONDAMENTALI IN TEMA DI CAMBIAMENTO

ATTEGGIAMENTO

CONVINZIONI

AZIONE CONSAPEVOLE

EMOZIONI

GESTIONE DEL TEMPO

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CONVINZIONICONVINZIONI SONO LE PERCEZIONI CHE

ABBIAMO DEL MONDO CHE CI CIRCONDA E DI

NOI STESSI

CORNICE

E’ LA LENTE PSICOLOGICA ATTRAVERSO CUI

OSSERVIAMO UN EVENTO

LIMITANTE

POTENZIANTE

“Un pessimista vede la difficoltà in ogni

opportunità; un ottimista vede l’opportunità in ogni

difficoltà.” Winston Churchill

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CONVINZIONICONVINZIONI

PANICO - PAURA- ANSIA

…allarghiamo la cornice …

Oh…ma quell’uomo dalla faccia spaventata è dietro le sbarre…. Probabilmente è in prigione, forse sta chiedendo aiuto a una guardia, forse era innocente e nessuno gli crede, forse è stato messo nella cella con un prigioniero pericoloso.

…allarghiamo ancora la cornice …

Sorpresa In realtà il nostro amico dietro alle sbarre è un attore…ed è sul set di un film

ALLARGARE LA CORNICE

INCLUDENDO PIU’ INFORMAZIONI

CAMBIA IL SIGNIFICATO CHE

NOI ATTRIBUIAMO AGLI EVENTI

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CONVINZIONI – LA CORNICE «PROBLEMA!CONVINZIONI

La “cornice problema” è un tipo di filtro percettivo molto dannoso, soprattutto se abituale. Osservare la realtà all’interno di questa cornice può portare ad atteggiamenti disfattisti e scoraggianti in grado di restringere notevolmente le possibilità di felicità e realizzazione personale.L’attività mentale stimolata da questa cornice tende a ruotare attorno alle seguenti domande:

Perché potrò fallire?Cosa ho sbagliato?Di chi era la colpa?In quanti modi le cose potrebbero andare storte?

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CONVINZIONI – UN ESEMPIOCONVINZIONI

Lo stesso evento può esser interpretato in modi diversi a seconda della cornice mentale che indossi nel momento in cui lo stai osservando. Considera ad esempio la seguente situazione.

Marco sta per entrare in campo… pensa: ”Gli avversari sono temibili e troppo preparati. Non credo di potercela fare contro di loro. E poi stanotte ho anche riposato male e per questo non darò il meglio. C’è un sacco di gente tra i tifosi della squadra rivale che desidera il mio fallimento.”

Stessa squadra, stessa partita…

Luca sta per entrare in campo… pensa :”Gli avversari sono molto preparati, ma anche io mi sono allenato per bene. Stanotte non ho riposato quanto avrei voluto ma sono fiducioso che nei momenti giusti troverò l’energia necessaria. Molte persone tra il pubblico sono con me e desiderano il mio successo.”Secondo te chi dei due avrà la possibilità di giocare la partita migliore?

L’evento è lo stesso, quello che cambia tra i due giocatori è la cornice mentale attraverso la quale valutano la situazione.

Il tipo di cornice che utilizzi può trasformare

il mondo in un luogo pieno di insidie e

pericoli o un luogo pieno di occasioni e

meraviglie da scoprire e realizzare. Risulta

quindi d’importanza estrema poter

intervenire sul modo in cui osservi un evento al fine di approcciarti ad

esso nel modo più utile.

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CONVINZIONI – UN ESEMPIO DAL MONDO FORENSE

CONVINZIONIEVENTO ESTERNOENTRA IN VIGORE

PCTCAMBIAMENTO

CHE CONVINZIONI HO RISPETTO ALL’EVENTO?

CHE CONVINZIONI HO RISPETTO AL MODO IN CUI ESERCITO LA

PROFESSIONE?

REAZIONE EMOTIVA

RESISTENZAFUGA

ADATTAMENTO

SOLUZIONE: PROVO A

MODIFICARE LA CORNICE

PER MODIFICARE

LE PERCEZIONI CHE HO

DELL’EVENTO

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REAZIONE AL CAMBIAMENTO – LE EMOZIONI

EVENTO ESTERNO

RIFIUTO

DELUSIONE CONTRATTAZIONE

RABBIA INCERTEZZA

ACCETTAZIONEADATTAMENTO

COINVOLGIMENTO

PAURA

RESISTENZA

FALLIMENTOA PIU’ DI UN ANNO DALL’INTRODUZIONE

DELL’OBBLIGO PCT DOVE VI COLLOCATE RISPETTO AL

GRAFICO SOPRA?GLI EVENTI ESTERNI INFLUISCONO SUL

NOSTRO STATO EMOZIONALE INTERIORE

EMOZIONI

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I nostri stati emozionali influenzano i nostri comportamenti

CONVINZIONI

EMOZIONI

COMPORTAMENTI

PERFORMANCE

EMOZIONI

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I nostri stati emozionali influenzano i nostri comportamenti

EMOZIONI

IN FUNZIONE DEL CAMBIAMENTOSE MODIFICO SOLO GLI ASPETTIESTERIORI/RAZIONALI CHE SI SCARICANODIRETTAMENTE SULLE COMPETENZE E SULLA CONOSCENZA IN GENERE(CiO’ CHE SI VEDE E CHE STA FUORI DALL’H20)

SENZA……….

COMPRENDERE E GESTIRE CIO’ CHE NON SI VEDE E STA SOTT’ACQUA OVVERO AL NOSTRO INTERNO LE NOSTRE CONVINZIONI CHE INNESCANO LE NOSTRE EMOZIONI..IL CAMBIAMENTO SARA’ TEMPORANEO E ALLA PRIMA DIFFICOLTA’ RITORNEREMO ALL’INTERNO DELLE NOSTRE AREE DI COMFORT PASSATE INFICIANDO TUTTI I TENTATIVI DI MODIFICARE COMPETENZE E CONOSCENZE)

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ATTEGGIAMENTOATTEGGIAMENTO «Modo di disporsi o di presentarsi, come riflesso di un determinato stato

d'animo o come forma deliberatamente assunta di comportamento»

IL NOSTRO MODO DI PRESENTARCI AL MONDO CHE

CI CIRCONDA/E’ IL NOSTRO APPROCCIO ALLA VITA

QUALUNQUE EVENTO/IMPRESA CHE ENTRA A FAR PARTE DELLE

NOSTRE VITE CI SPINGE A DOVER USCIRE DALLE NOSTRE AREE DI COMFORT; IN QUESTI CASI E’ L’ATTEGGIAMENTO CHE NOI

ABBIAMO VERSO DI ESSO CHE CI PERMETTE DI ESPRIMERE UNA

PRESTAZIONE RISPETTO A QUEL CAMBIAMENTO MEDIOCRE O

ECCELLENTE.

POSITIVO NEGATIVO

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POTENZIALE UMANOATTEGGIAMENTO

L’ATTEGGIAMENTO HA UN INFLUENZA IMPORTANTISSIMA SUL CONCETTO DI POTENZIALE UMANO

POTENZIALE UMANO (PU) = (AI + AA) x A

AI = ATTRIBUTI INNATIAA = ATTRIBUTI ACQUISITIA = ATTEGGIAMENTO

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AGIRE CONSAPEVOLMENTEAZIONE

CONSAPEVOLEVALORI

•Sono i nostri elementi guida, i filtri attraverso cui giudichiamo il nostro agire e quello degli altri

VISION

•Una dichiarazione scritta di 6 max. 10 parole mirata a generare un’immagine di uno stato desiderato

MISSION

•Una dichiarazione scritta, più articolata della vision, nella quale si esplicitano:• Le risorse e competenze necessarie• Il mercato a cui ci si rivolge•Di chi abbiamo bisogno per realizzare il nostro obiettivo

OBIETTIVO

•S.M.A.R.T.•SISTEMICO•SOTTO IL CONTROLLO DEL SOGGETTO

PIANO•ISPIRARSI A UN MODELLO UNIVOCO

AZIONE•CONSAPEVOLE SE ISPIRATA ALLA SEQUENZA VALORI PIANO

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MATRICE ATTIVITA’ URGENTI/IMPORTANTI

NON IMPORTANTI/NON URGENTI1.)2.)3.)

NON IMPORTANTI/ URGENTI1.)2.)3.)

IMPORTANTI/ URGENTI1.)2.)3.)

IMPORTANTI/ NON URGENTI1.)2.)3.)

GESTIONE DEL TEMPO

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MATRICE ATTIVITA’ URGENTI/IMPORTANTI

IMPORTANTI E URGENTI Siamo nell’area della crisi. Presi dall’urgenza siamo costretti a svolgere attività che possono come non possono contribuire al raggiungimento dei nostri obiettivi. Esempi di queste attività sono: necessità fisiche, scadenze imminenti, un figlio in pericolo che ha bisogno del nostro aiuto.

IMPORTANTI E NON URGENTI Alle attività di questo quadrante dovremmo dedicare una parte cospicua del nostro tempo. Siamo nel quadrante della pianificazione a lungo termine: crescita personale, hobby, apprendere nuove competenze etc.

NON IMPORTANTI E URGENTI Tutte le attività di routine di natura urgente possono diventare delle interruzioni deleterie ai fini del raggiungimento dei nostri obiettivi: rispondere al telefono, leggere le e-mail; rispondere ai msg whatsapp etc.. Il carattere di urgenza è determinato dal fatto che oramai tutti viviamo una vita «online». Pensa a quante di queste attività si possono rimandare per dedicare tempo alle cose importanti

NON IMPORTANTI E NON URGENTI Dedicare troppo tempo a queste attività significa letteralmente perdere tempo. Esempi di queste attività sono: guardare la TV, fare gossip, etc..

GESTIONE DEL TEMPO

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GESTIONE DEL CAMBIAMENTO- UN MODELLO CIRCOLARE

PENSIERO

PIANOAZIONE

FRUSTRAZIONE

PAURAGIU

DIZIO

EUFORIA

CURIOSITA’

CORAGGIO

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