05 - indicatori comportamentali durante il test

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnersommario

‣ Introduzione

‣Manipolazione della tavola- introduzione- manipolazione curiosa- manipolazione sistematica- manipolazione casuale- manipolazione oppositiva- manipolazione evitante

‣ Commenti, personalizzazioni- introduzione- commenti riferiti alla risposta- commenti riferiti al sé- commenti riferiti all’esaminatore

‣ Linguaggio- introduzione- estensione delle risposte- segmenti qualificatori di ingresso- segmenti qualificatori di chiusura

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerintroduzione

I comportamenti del soggetto durante il test di Rorschach costituiscono una preziosa fonte informativa che si aggiunge, con uguale dignità, alle variabili strutturali e all’immaginario tematico del protocollo1.

Nel rispondere al test, il soggetto adotta modelli ricorrenti e personali di comportamento. Anche, gli atteggiamenti e gli stati emotivi transitori influenzano il modus operandi del soggetto posto di fronte allo stimolo della macchia.

È possibile ripartire questi “copioni” comportamentali in:

‣ reazioni elicitate dalla somministrazione del Rorschach in quanto tale;

‣ atteggiamenti tenuti dal soggetto nelle situazioni in cui si sente “sotto esame”;

‣ comportamenti legati al rapporto cliente-professionista.

La presente dispensa si focalizza sul primo punto; per i successivi, è disponibile un’ampia letteratura che qui non viene trattata, ma alla quale il lettore interessato viene rimandato.

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1 I.B. Weiner, 2003, Principles of Rorschach Interpretation, Routledge:New York, cap. 7, pagg 213-237

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Manipolazione della tavola

Commenti

Personalizzazioni

Linguaggio

Pattern comportamentali esaminati

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnermanipolazione della tavola

Il modo con cui il soggetto manipola la tavola può essere considerato come un “campione di comportamento” in grado di mettere in luce alcuni importanti aspetti della capacità di problem-solving e di presa di decisione, oltre che “alludere” agli stati emotivi in atto durante la situazione-test.

Il clinico non deve assumere posizioni interpretative rigide, schematiche, stereotipate; invece è chiamato a formulare delle ipotesi di lavoro, da confermare o meno incrociando le fonti informative a disposizione.

A mente di queste considerazioni, Weiner propone la seguente classificazione dei pattern manipolativi:

‣manipolazione curiosa;‣manipolazione sistematica;‣manipolazione casuale;‣manipolazione oppositiva;‣manipolazione evitante.

Di ogni pattern saranno descritte le modalità e i possibili significati.

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnermanipolazione curiosa

La classificazione del campo-stimolo non è un processo tanto difficile da obbligare il soggetto a continui cambiamenti di prospettiva (perspective shifts). Nondimeno, lo scanning curioso delle tavole è un’evenienza molto frequente.

Modalità

‣ riguarda un numero variabile di tavole;‣ osservazione della macchia da più angolazioni (non tutte);‣ per ciascuna tavola, sequenza manipolativa non sistematica, ma coerente;‣ tempo di osservazione “normativo”;‣ generazione di riposte da diverse angolazioni (non da tutte).

Possibili considerazioni interpretative

‣ comportamento “normativo” con poche poche implicazioni idiografiche;‣ il soggetto è ragionevolmente rilassato e sufficientemente coinvolto nel compito.

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnermanipolazione sistematica

La manipolazione sistematica della tavola rappresenta uno sforzo deliberato e sostenuto di compiere un’analisi rigorosa (talvolta pedestre) del campo-stimolo.

Modalità

‣ riguarda (quasi) tutte le tavole;‣ osservazione della macchia da (quasi) tutte le angolazioni;‣ per ciascuna tavola, sequenza manipolativa ricorrente, prevedibile;‣ tempo di osservazione medio-lungo;‣ generazione di riposte - o quanto meno di commenti - da (quasi) tutte le

angolazioni.

Possibili significati interpretativi

‣ rigidità, inflessibilità e attenzione per i dettagli;‣ coscienziosità, disciplina, rispetto delle convenzioni;‣ forte coinvolgimento nel compito.

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnermanipolazione casuale

Nella pattern casuale, il soggetto manipola le tavole più frequentemente che nel pattern curioso, adottando però uno stile particolarmente disordinato, poco coerente.

Modalità

‣ numero elevato di tavole coinvolte;‣ osservazione della macchia da molte angolazioni;‣ per ciascuna tavola, sequenza manipolativa imprevedibile, spesso ripetuta;‣ tempo di osservazione molto breve;‣ scarsa produttività, o comunque generazione di verbalizzazioni non elaborate.

Possibili significati interpretativi

‣ livello insufficiente di cooperazione del soggetto (difensività?);‣ protocollo potenzialmente inattendibile.

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnermanipolazione oppositiva

L’elemento cardine della modalità oppositva, è l’enfatizzazione della manipolazione; spesso, il soggetto gira immediatamente (e con ostentatazione) la tavola senza osservarla per come l’ha ricevuta dalle mani del clinico.

Modalità

‣ numero variabile ma consistente di tavole coinvolte;‣ osservazione della macchia da angolazioni diverse, possibilmente trascurando la

posizione canonica o dedicandogli poca attenzione;‣ tempo di osservazione variabile;‣ produttività variabile; sovente limitata, ma anche ricca laddove il soggetto ritenga di

aver affermato la propria individualità con la manipolazione oppositiva.

Possibili significati interpretativi

‣ bisogno di imporre la propria autonomia, pure a costo di risultare non cooperativo;‣ aggressività, ostilità e rapporto conflittuale con figure autoritarie;‣ grado di coinvolgimento variabile.

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnermanipolazione evitante

La manipolazione evitante si costituisce come tentativo, talvolta estremo, di prendere le distanze dalla macchia (quasi fosse “una patata bollente”). Più che uno stile, si tratta di una reazione tavola-specifica.

Modalità

‣ riguarda (di norma) un numero limitato di tavole;‣ osservazione della macchia da più angolazioni;‣manipolazione non sistematica;‣ tempo di osservazione variabile;‣ difficoltà nell’articolazione delle risposte (da qualunque prospettiva) che può

costituire il preludio a possibili forme di rifiuto.

Possibili significati interpretativi

‣ reazione negativa alle caratteristiche del campo-stimolo che indica stress di natura per lo più proiettiva;‣ benché presumibilmente motivato, il soggetto si trova in grande difficoltà.

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerconsiderazioni conclusive

‣ Spesso, il comportamento del soggetto durante il test non si presta ad essere etichettato in modo univoco e una volta per tutte;

‣ il clinico è chiamato a rintracciare “tendenze” e non incasellare i fatti in “invarianze forzate”;

‣ qualunque ipotesi interpretativa sui comportamenti del soggetto devono essere confermate con i dati provenienti da altre fonti;

‣ è bene mantenere un sano scetticismo ed evitare di “psicologizzare” qualunque manifestazione della realtà sensibile.

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnercommenti

Il significato interpretativo delle risposte alle tavole del Rorschach è spesso arricchito dai commenti che le accompagnano.

Non è infrequente che i soggetti integrino le risposte alle tavole con delle verbalizzazioni che hanno funzione ancillare (dunque non siglabile); rappresentano cioè delle “chiose al testo”, ovvero annotazioni marginali che “chiariscono” la natura delle risposte.

Weiner categorizza queste produzioni “extra-testuali” in tre classi:

‣ commenti riferiti alla risposta;

‣ commenti riferiti al sé (del cliente);

‣ commenti riferiti all’esaminatore.

Tutte e tre le classi possono rivelare atteggiamenti caratteristici, pensieri e stati d’animo che il soggetto esperisce durante il compito Rorschach.

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnercommenti riferiti alla risposta

I commenti riferiti alla risposta sono per lo più costituiti da:

‣ frasi/affermazioni di valutazione delle risposte o delle macchie;

‣ spiegazioni “in tempo reale” della modalità con cui viene affrontato il compito di articolare il campo-stimolo.

Riguardo al primo punto, non di rado capita che il soggetto manifesti verbalmente la propria soddisfazione/insoddisfazione rispetto alla risposta/tavola. È possibile formulare l’ipotesi che simili giudizi possano riguardare - per estensione - il contenuto tematico della risposta/tavola. Un esempio chiarirà meglio il concetto:

Tav. 3 [S]: “Due persone che si aiutano. Mi piace questa risposta”

Tav. 5. [S]: “Sembra un ombrello nero, con le estremità sbrindellate come dopo una forte tempesta. Probabilmente questa non è una buona risposta”

Nel primo caso, la risposta può indicare che il soggetto si trova a suo agio nelle relazioni interpersonali. Nel secondo caso, la risposta sembrerebbe “alludere” a presunte difficoltà del soggetto nel gestire (i) contenuti disforici e (ii) temi legati ad un’immagine corporea compromessa.

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnercommenti riferiti alla risposta

Oltre a fornire indicazioni sulla presenza di specifici temi di soddisfazione/insoddisfazione, i commenti risposta-relati - quando coerenti e pervasivi - possono rivelare in modo indiretto alcuni aspetti legati alla percezione del sé.

Commenti positivi frequenti indicano una generale inclinazione del soggetto a considerare i propri sforzi sotto una luce favorevole (come nel test così nella quotidianità); mentre una costante critica della qualità delle risposte può essere il prodotto di un più generale atteggiamento censorio che il soggetto applica nei confronti di sé stesso.

Come s’è detto, la seconda classe di commenti riferiti alla risposta è rappresentata dalle spiegazioni “in tempo reale” di come viene affrontato il compito Rorschach.

Ad esempio, soggetti che producono un’elevata frequenza di globali potrebbero esplicitare verbalmente questo stile:

[S]: “Preferisco utilizzare l’intera macchia ogni volta”

Un simile commento rinforza, enfatizza, sottolinea la propensione del soggetto per un approccio “olistico” alla realtà, non centrato sui dettagli. In questo senso, si costituisce come ulteriore elemento interpretativo da aggiungere ad altri indicatori della stessa tendenza.

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnercommenti riferiti al sé

Concettualmente simili ai commenti valutativi risposta-relati, i commenti riferiti al sé sono costituiti dalle opinioni (valutative) del soggetto sulla propria performance.

[S]: “Sembra una farfalla. Questa mi sembra una buona risposta” ➡ riferito alla risposta

[S]: “Sembra una farfalla. Qui Ho risposto bene, vero?” ➡ riferito al soggetto

Quando di natura positiva, i commenti riferiti al sé possono indicare:

‣ delle tendenze narcisistiche;

‣ la presenza di ansia da prestazione convenientemente compensata;

‣ il desiderio di assecondare (in modo acquiescente) il clinico.

Quando di natura negativa, i commenti riferiti al sé possono indicare:

‣ una bassa autostima;

‣ il bisogno di ricevere il conforto e la comprensione del clinico;

‣ un sottile rifiuto del compito, squalificando la propria capacità di affrontarlo adeguatamente.

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnercommenti riferiti all’esaminatore

I commenti riferiti all’esaminatore sono costituiti dalle osservazioni che il soggetto rivolge all’indirizzo del clinico o più in generale della situazione-test. Di massima, si tratta di commenti che rispondono all’esigenza di “prendere le distanze” dal compito, interrompendone il regolare flusso; in un certo senso, suggeriscono in modo implicito che esistono, per il soggetto, argomenti più interessanti del Rorschach da trattare insieme al clinico.

[S]: “... Lei somministra spesso questo genere di test?”

La tonalità (positiva/negativa) di questi commenti sono poi utili a valutare il grado di acquiescenza/cooperazione del soggetto e la sua disponibilità ad “aprirsi”.

Positivi:[S]: “...Mi piace il suo approccio gentile” [S]: “Mi è stato detto che lei è un professionista rinomato” [S]: “Il suo ufficio è davvero confortevole” [S]: “Da quel che so, questo test delle macchie funziona davvero”

Negativi:[S]: “...Non riesco a capire lo scopo di tutto questo” [S]: “Quante valutazioni ha fatto prima di oggi?” [S]: “Ho letto da qualche parte che il test delle macchie non serve proprio a niente” [S]: “il suo ufficio è davvero fuori mano”

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerlinguaggio

Lo studio del linguaggio per come si palesa nelle risposte al Rorschach (studio qui inteso nel suo significato di analisi dei segmenti verbali) può essere tanto vasto quanto approfondito. La presente trattazione si limita però a tre aspetti linguistici - ancora una volta secondari - specificamente legati al compito Rorschach:

‣ l’estensione delle risposte;

‣ i segmenti qualificatori di ingresso;

‣ i segmenti di chiusura.

Con il termine estensione delle risposte si intende il numero di parole usate dal soggetto nell’articolazione del campo-stimolo. Senza pretendere scrupolosi conteggi, il clinico può apprezzare “a colpo d’occhio” la ricchezza o viceversa la povertà linguistica delle risposte:

[S]: “Un pipistrello in volo, con le ali -grandi ali artigliate- completamente spiegate, e nero come i pipistrelli sono nella realtà. Cosa altro posso aggiungere se non che i pipistrelli non mi piacciono?”

[S]: “Un pipistrello nero che vola”

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerestensione delle risposte

Di norma, le risposte lunghe o corte sollevano tre possibili ipotesi:

‣ relativamente all’atteggiamento nei confronti del test, le articolazioni verbose possono indicare cooperazione e disponibilità ad aprirsi (a meno che il soggetto non raggiunga esiti di franca prolissità che potrebbero sottendere una tendenza alla fuga delle idee), mentre le produzioni coartate indicherebbero una generale inclinazione all’evitamento e alla minimizzazione del processo di risposta;

‣ relativamente agli stili di personalità, le verbalizzazioni di ampio respiro potrebbero riflettere una generale propensione del soggetto a essere espansivo e diretto, laddove risposte brevi, telegrafiche potrebbero indicare una sostanziale circospezione e riservatezza;

‣ da un punto di vista clinico-diagnostico, superate le barriere normative, a un estremo del continuum produttivo si collocheranno i soggetti attivati, in stato ipo-maniacale, all’estremo opposto i soggetti disforico-depressi.

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnersegmenti qualificatori di ingresso

I segmenti qualificatori di ingresso sono rappresentati dalle parole che servono a introdurre la risposta:

[S]: “Sembra...” [S]: “Potrebbe essere...” [S]: “Assomiglia...” [S]: “Mi ricorda...”

Buona parte di questi qualificatori rientrano in una modalità “normativa”, scarsamente rivelatrice di aspetti idiografici.

Tuttavia, può succedere che gli incipit si trasformino in perifrasi del tipo:

[S]: “Bene, suppongo che potrebbe essere presumibilmente....” [S]: “Se proprio devo dire qualcosa, ecco, forzando di molto la mia immaginazione e premettendo che la macchia realmente non significa nulla, potrei forse dire che...”

L’uso reiterato di circonlocuzioni dubitative potrebbe riflettere:

‣ il bisogno del soggetto di negare in anticipo la validità di qualunque conclusione scaturente dai risultati del test;

‣ uno stile di personalità caratterizzato da scarsa assertività, indecisione, riluttanza a prendere posizione in modo fermo.

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnersegmenti qualificatori di ingresso

Può anche succedere che, i qualificatori di ingresso rivelino una sorprendente (quanto apparente) sicurezza del soggetto:

[S]: “Questo è sicuramente un...” [S]: “Nessun dubbio che questo qui sia un...” [S]: “Sono sicuro che questo è...”

Simili attestazioni di certezza nella formulazione delle risposte potrebbero riflettere:

‣ un assetto caratteriale improntato ad assertività;

‣ bisogno compensatorio di ridurre al minimo gli elementi di ambiguità della macchia (e per estensione dell’esistenza).

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Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnersegmenti qualificatori di chiusura

I segmenti qualificatori di chiusura si riferiscono alle frasi che i soggetti adottano per chiudere la fase delle risposte spontanee:

[S]: “...Questo è tutto quello che riesco a vedere” [S]: “...Non riesco a pensare a niente altro”

Buona parte di questi qualificatori rientrano in una modalità “normativa”, scarsamente rivelatrice di aspetti idiografici.

Talvolta però, alcune modalità di chiusura, proprio per la loro enfasi, possono indicare la possibile presenza di contenuti che il soggetto censura:

[S]: “...Non Le dirò altro su questa tavola!” [S]: “...Non ho la più pallida idea di cos’altro potrebbe essere” [E]: “...Non c’è assolutamente nulla di più in questa tavola!”

Oltre agli aspetti censori, le precedenti chiusure rivelano una certa dose di sicurezza e assertività. Di tutt’altra qualità sono le seguenti conclusioni:

[S]: “...Sono spiacente, ma non vedo altro” [E]: “Temo che è tutto quello che riesco a vedere” [E]: “...Vorrei fare di più, ma proprio non riesco a vedere altro”

Qui è del tutto evidente la tonalità afflitta, contrita, auto-denigratoria che potrebbe rivelare analoghi sentimenti in altri contesti esistenziali.

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