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1111I1111111 11111111111111111111111111111111111111111\1111\11\\11\\111\1 a cura di Raffaello De Masi MI/I Aulll'f Continuiamo a par/are di word pro- cessing, il fiore all'occhiello di Mac. La volta scorsa abbiamo visto lo status of art della videoscrittura, quel Word 3.0 che dovrebbe aver superato, speriamo, i difetti di mancanza di immediatezza della versione 1.5, l'ultima di questa pri- ma serie. Word è davvero il meglio che si trova in circolazione, ma il suo prezzo, non proprio bassissimo, in una con le ancora, inutile nasconder/o, difficoltà e macchinosità d'uso, non ne possono, an- cora, ci sembra, decretare il successo in- condizionato. Ciò ha lasciato e lascia ancora spazio a prodotti alternativi, che, forse alla mancanza di qualche raffina- to particolare, abbinano però costi più bassi e soprattutto maggiore facilità d'uso. Se, come e vero, la categoria dei WP è quella meno specializzata del mercato, c'è da dire che questi prodotti alternativi non avranno davvero vita grama; pre- tendere che una segretaria recepisca ed utilizzi a fondo certe particolari raffina- tezze di word, peraltro inutili nella nor- male routine d'ufficio, è cosa inutile e probabilme te destinata solo a far per- dere tempo~ Chi scrive, pur in possesso di tutti i WP che presenta su queste pa- gine, ha utilizzato Word 3 per la stesura definitiva uas is" di un libro di testo di informatica per le scuole superiori , ma confessa che, sull'hard disk, ha montato qualche altro WP per lavori meno impe- gnativi, e non disdegna di affidarsi spes- so al vecchio ma collaudato Write. Perciò, come accanto ai nuovissimi fogli elettronici programmabili ed ai su- perman dei data base relazionali, pro- sperano ancora i vecchi Visicalc e Word- star, così analizzeremo programmi di vi- deoscrittura alternativi, che, a qualche raffinatezza in meno, suppliscono con una maggiore immediatezza e, nel com- plesso, forse con un più efficace rapporto costo-prestazioni. Vediamone qualcuno. Il word processor che esamineremo in questa puntata ci arriva da oltre Manica, è prodotto da Icon Technolo- gy Ltd, ed è stato disegnato da K. Lan- der, M. Glover e P. Marsh, nomi, que- sti ultimi non ignoti ai cultori di gio- chi. La sigla di presentazione, forse un po' pomposa ("More than a word pro- cessor"), e lo stesso nome, Mac Au- thor, lasciano intendere trattarsi di qualcosa di ben più efficiente e raffi- nato dei soliti fogli da scrittura. In ef- fetti le raffinatezze sono molte, e con- sentono di lavorare in maniera effi- ciente sullo scritto. Tanto per inten- derci, fin dall'inizio si intravedono feature di gran pregio: già al lancio la cornice di testa non presenta il solito «Untitled» ma il documento viene in- titolato con l'ora (prelevata dal clock interno) di apertura del documento. Alla base il documento stesso viene aggiornato con due dati. Il primo è il classico numero di pagine, l'altro è il numero di parole di cui il documento è formato (opzione, questa piuttosto cara, a quanto pare, agli inglesi, visto che questo contatore è diffusamente inserito in WP, disegnati in Gran Bre- tagna, e dedicati a molti altri compu- ter). Alcune caratteristiche di pregio di questo contatore sono di non disturba- re la battitura con continui aggiorna- menti; il numero di parole viene ag- giornato solo quando non si esegue at- tività alla tastiera per 5 secondi; inol- tre, e non è poco, non viene, come in altri casi, usato per la conta delle pa- role, l'algoritmo della numerazione degli spazi bianchi; allo stesso modo non sono considerate parole i segni d'interpunzione, anche se separati dal- le parole stesse. Sempre a proposito di operazioni di inquadramento e controllo del docu- mento, notiamo come nulla sia stato lasciato alla banalità e si sia provvedu- to sempre a non aggiungere nulla di prolisso, inutile o banale. Ad esempio, al contrario di pressoché tutti i pro- grammi esistenti su Mac, il menu mela non presenta in prima riga il solito ed un po' insulso messaggio di benvenu- to, ma rappresenta, davvero, un qua- dro di controllo efficiente e sofisticato dell'intero documento; si veda a tal proposito la figura D, che mostra una serie di caratteristiche interessanti ed aggiornate dello scritto su cui si sta la- vorando. Il documento, «Mac Corner 5» (che poi non è altro che l'articolo che state leggendo) viene fotografato durante la sua redazione in qualunque momento. Dalla figura si vede che fi- nora si è giunti alla terza pagina di manoscritto, che questo è composto (finora) di 680 parole, che è stato re- datto, in totale, in un periodo di 42 mi- nuti, ed in due sessioni di scrittura. È MCmicrocomputer n. 65 - luglio/agosto 1987 97

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Page 1: a cura di Raffaello De Masi · 1111I1111111 11111111111111111111111111111111111111111\1111\11\\11\\111\1 a cura di Raffaello De Masi MI/IAulll'f Continuiamo a par/are di word pro-cessing,

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a cura di Raffaello De Masi

MI/I Aulll'fContinuiamo a par/are di word pro-

cessing, il fiore all'occhiello di Mac. Lavolta scorsa abbiamo visto lo status ofart della videoscrittura, quel Word 3.0che dovrebbe aver superato, speriamo, idifetti di mancanza di immediatezzadella versione 1.5, l'ultima di questa pri-ma serie. Word è davvero il meglio chesi trova in circolazione, ma il suo prezzo,non proprio bassissimo, in una con leancora, inutile nasconder/o, difficoltà emacchinosità d'uso, non ne possono, an-cora, ci sembra, decretare il successo in-condizionato. Ciò ha lasciato e lasciaancora spazio a prodotti alternativi, che,forse alla mancanza di qualche raffina-to particolare, abbinano però costi piùbassi e soprattutto maggiore facilitàd'uso.

Se, come e vero, la categoria dei WP èquella meno specializzata del mercato,c'è da dire che questi prodotti alternativinon avranno davvero vita grama; pre-tendere che una segretaria recepisca edutilizzi a fondo certe particolari raffina-tezze di word, peraltro inutili nella nor-male routine d'ufficio, è cosa inutile eprobabilme te destinata solo a far per-dere tempo~ Chi scrive, pur in possessodi tutti i WP che presenta su queste pa-gine, ha utilizzato Word 3per la stesuradefinitiva uas is" di un libro di testo diinformatica per le scuole superiori , maconfessa che, sull'hard disk, ha montatoqualche altro WP per lavori meno impe-gnativi, e non disdegna di affidarsi spes-so al vecchio ma collaudato Write.

Perciò, come accanto ai nuovissimifogli elettronici programmabili ed ai su-

perman dei data base relazionali, pro-sperano ancora i vecchi Visicalc e Word-star, così analizzeremo programmi di vi-deoscrittura alternativi, che, a qualcheraffinatezza in meno, suppliscono conuna maggiore immediatezza e, nel com-plesso, forse con un più efficace rapportocosto-prestazioni. Vediamone qualcuno.

Il word processor che esamineremoin questa puntata ci arriva da oltreManica, è prodotto da Icon Technolo-gy Ltd, ed è stato disegnato da K. Lan-der, M. Glover e P. Marsh, nomi, que-sti ultimi non ignoti ai cultori di gio-chi. La sigla di presentazione, forse unpo' pomposa ("More than a word pro-cessor"), e lo stesso nome, Mac Au-thor, lasciano intendere trattarsi diqualcosa di ben più efficiente e raffi-nato dei soliti fogli da scrittura. In ef-fetti le raffinatezze sono molte, e con-sentono di lavorare in maniera effi-ciente sullo scritto. Tanto per inten-derci, fin dall'inizio si intravedonofeature di gran pregio: già al lancio lacornice di testa non presenta il solito«Untitled» ma il documento viene in-titolato con l'ora (prelevata dal clockinterno) di apertura del documento.Alla base il documento stesso vieneaggiornato con due dati. Il primo è ilclassico numero di pagine, l'altro è ilnumero di parole di cui il documentoè formato (opzione, questa piuttostocara, a quanto pare, agli inglesi, vistoche questo contatore è diffusamenteinserito in WP, disegnati in Gran Bre-tagna, e dedicati a molti altri compu-

ter). Alcune caratteristiche di pregio diquesto contatore sono di non disturba-re la battitura con continui aggiorna-menti; il numero di parole viene ag-giornato solo quando non si esegue at-tività alla tastiera per 5 secondi; inol-tre, e non è poco, non viene, come inaltri casi, usato per la conta delle pa-role, l'algoritmo della numerazionedegli spazi bianchi; allo stesso modonon sono considerate parole i segnid'interpunzione, anche se separati dal-le parole stesse.

Sempre a proposito di operazioni diinquadramento e controllo del docu-mento, notiamo come nulla sia statolasciato alla banalità e si sia provvedu-to sempre a non aggiungere nulla diprolisso, inutile o banale. Ad esempio,al contrario di pressoché tutti i pro-grammi esistenti su Mac, il menu melanon presenta in prima riga il solito edun po' insulso messaggio di benvenu-to, ma rappresenta, davvero, un qua-dro di controllo efficiente e sofisticatodell'intero documento; si veda a talproposito la figura D, che mostra unaserie di caratteristiche interessanti edaggiornate dello scritto su cui si sta la-vorando. Il documento, «Mac Corner5» (che poi non è altro che l'articoloche state leggendo) viene fotografatodurante la sua redazione in qualunquemomento. Dalla figura si vede che fi-nora si è giunti alla terza pagina dimanoscritto, che questo è composto(finora) di 680 parole, che è stato re-datto, in totale, in un periodo di 42 mi-nuti, ed in due sessioni di scrittura. È

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jnisurano la febbre del sabato sera) • è stato redatto in due!sesslonr ( la moglie ci aveva chiamatto giù a spokare la macchina in~arage) j ma ·non basta; notizie come numero di parole battute~eU'ultima sessione ed in quelle precedenti • tempo impIegato a:r·edlgere le diverse parti del documento • inizio dell'umtima seduta:dl batt.tura • forse non Indispensabili ma certo interssanti almeno~a fini sta tisticl I completano un quadro efficiente ed interessante

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IP1U]P 2 Wordo 680

Figura A • Le icone ed il messaggio di benvenuto del programma.Figura B - Diverse finestre. relative a differenti documenti; il programma. comunque. non consente di aprire due volte lo stesso documento.Figura C • Una fase di videoscrittura; si noti l'aggiornamento delle lettere battute. e la possibilità di scrolling. anche orizzontale. dato dalle due barre.Figura D - Il quadro di controllo richiamabile da menu mela solo durante lafase di editing di un documento; si notino le diverse opzioni ed informazioni ottenibili.un po' come accadeva con Overvue.

stato inoltre iniziato sabato 6 giugno(noti, Marinacci il tiranno, in che gior-ni costringe a lavorare i collaboratori)intorno alle diciotto (mentre gli altri simisurano la febbre del sabato sera), èstato redatto in due sessioni (la moglieci aveva chiamato giù a spostare lamacchina in garage); ma non basta;notizie come numero di parole battutenell'ultima sessione ed in quelle prece-denti, tempo impiegato a redigere lediverse parti del documento, iniziodell'ultima seduta di battitura, forsenon indispensabili ma certo interes-santi almeno a fini statistici, completa-no un quadro efficiente ed accuratodel documento trattato.

Sebbene non necessaria, la primacosa consigliabile da eseguire con que-sto programma è, al contrario di altriprogrammi, quella di eseguire il "Page

Setup". Attenzione, però; questa ope-razione è ben più efficiente e sofistica-ta di quella solita, già vista anche inWord. Come si vede in figura E) vienepresentata una finestra con una riccaserie di opzioni, che occorre settarecon cura per definire un efficiente di·segno del documento. Premesso che èsempre possibile riferirsi alle misurestandard previste nel driver di stampadella ImageWriter, con la solita iconae le relative opzioni di formato di car-ta, è possibile, comunque lavorare suquesti formati definendo, ulteriormen-te, l'area utilizzabile. Innanzi tutto lapagina visualizzata a fianco del pan-nello di disegno mostra in ogni mo-mento gli ingombri dello scritto, nellaunità di misura prescelta (misure an-glosassoni, metriche, ·in punti ed in ca-ratteri pica), ma tramite mouse ed una

serie di tastini, che vedete in figura, èlecito riservare spazio in testa ed aipiedi del foglio nella misura preferita,oltre che a destra e a sinistra (questaultima opzione è, ovviamente, settabi-le anche da righello, ma qui si ha ilvantaggio di rendersi conto della effet-tiva posizione dello stampato sulla pa-gina); infine è possibile assegnare e ri-servare spazio per la testata ed il pie'di pagina nella misura voluta. Tuttequeste opzioni, ovviamente, sono re-settabili in qualsiasi momento, ed inol-tre è riservabile anche un bordo perl'incollatura, in modo da permetterestampe su ambedue le facciate di unfoglio.

Eseguito il layout generale della pa-gina, passiamo alla definizione del ri-ghello di stampa. L'operazione, qui,avviene in maniera diversa rispetto al

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Figura EI ed E2 - Fase di costruzione della pagina: esiste la possibilità, come si vede, di definire l'incollatura. In ogni caso tutte le modifiche eseguite vengono im-mediatamente visualizzate nella finestra a sinistra: ancora è possibile definire testate e p.d.p. diversi per le pagine pari e dispari.Figura F - Costruzione e disegno della tipologia di scrittura di un paragrafo: evidente la completa e raffinata disponibilità di modifica e caratterizzazione della pagi-na: evidenziata col marker, /'icona che consente di associare, ad un tasto. una macro che consente di definire un intero layout.Figura G - Fase di costruzione di una pagina .. con le diverse opzioni di stampa del numero di pagina.

solito metodo, vale a dire che il docu-mento, da parte del programma, è vi-sto come un insieme di paragrafi, defi-niti dall'utente, su cui il programma èchiamato ad operare. Tanto per esserepiù chiari (speriamo!) questo articoloè composto di una introduzione e diun pezzo vero e proprio. Decideremopertanto di dividerlo in due parti (pa-ragrafi), cui assegneremo disegni, lay-out diversi. Inoltre la testata ed il pie'di pagina possiederanno una loroidentità personale, che preferiamo dif-ferenziata dal corpo dell'articolo stes-so. Occorrerà costruirei, pertanto, 4 di-segni separati, diversi per indentazio-ne, caratteri, spaziatura, giustificazio-ne, presenza del numero di pagina,ecc. Ci costruiremo, tramite una appo-sita chiamata da menu ("Edit Style")quattro stili diversi (v. fig. F) a cui as-

segneremo un nome a nostro piaci-mento. La praticità di questa operazio-ne sta proprio nel fatto che vengonoriuniti in un unico comando una seriedi opzioni che, su altri WP, occprre in-vece eseguire disparatamente. E possi-bile, cosÌ riunire sotto un'unica ban-diera, per cosÌ dire, settaggi di righel-lo, compresa l'autoindentazione (an-che per il righello, come per tutte lesuccessive operazioni che in un modoo nell'altro coinvolgono determinazio-ne di misure, valgono le possibilità discelta tra diverse scale, metriche e ti-pografiche). Sono presenti alcune par-ticolarità utili ed efficienti, oltre checuriose; il rettangolo in basso a sini-stra, cosÌ come accadeva in Fontastic(lo ricordate?) mostra immediatamen-te l'aspetto dei caratteri settati, chepossono essere definiti nella grandez-

za di punti desiderati (con un occhioalle possibilità, ovviamente, della la-ser). La spaziatura tra i caratteri è re-golabile, cosÌ come lo è la distanza trale righe; sotto questo punto di vistaviene efficacemente risolto il proble-ma di mantenere fisso lo spazio tra lerighe e di regolarne la distanza conl'approssimazione del punto, cosa ne-cessaria quando, ad esempio, occorrebattere atti su carta bollata (i cui righisono distanti un centimetro esatto).Non manca il tipo di indentazione,l'intestazione fluttuante, vale a dire,cioè che compare anche nel documen-to, appena viene scelto il disegno di lay-out, e la caratteristica di poter auto-maticamente cambiar pagina ad ogninuova opzione di paragrafo.

In una cosa, sotto questo punto divista, però, Mac Author è davvero uni-

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!dell'ultrma ora ( come la possibilità di inserimento di data , ora, !

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Credo che il più gran problema di Pape-rone (e lo si vede bene dalle vignette) siaquello di tenere in ordine la gran quantitàdi denaro di cui dispone. E la stessa cosa,con le dovute differenze e proporzioni, ac-cade per il possessore di Hard Oisk; un di-sco rigido consente di accumulare centina-ia di applicazioni e documenti, e permetteun accesso ad essi del tutto immediato; evi-ta il maneggio dei floppy, pur sempre vul-nerabili, e permette un passaggio rapido eduno scambio d'informazioni veloce, impen-sabile con i minidischi. Ma, come in tutte lecose della vita, un (piccolo) rovescio dellamedaglia c'è: alla possibilità di avere a por-tata di mano un superiore numero di «co-se» cui accedere, si contrappone la difficol·tà logistica di organizzare l'arena dell'HOin modo tale da non perdersi, successiva-mente, nel caos.

Un Mac Plus, funzionante sotto HFSpuò, abbinato ad un buon HO, tenere trac-cia di più di 15.000 file diversi. Non c'è bi-sogno, comunque, di giungere a queste ci-fre per perdere la testa. Già alcune centina-ia di file sbattuti giù in ordine sparso fareb-bero dannare un santo. HFS ci viene in aiu-to con i suoi pathname e la sua struttura adalbero, ma non è detto che cartelle nidi fica-te siano la soluzione a tutti i problemi. Ge-neralmente non si va oltre cartelle di secon-do ordine, ma con certe applicazioni, comeJazz, Helix, Quartet possono essere neces-sarie gerarchie molto più stratificate, concinque o sei livelli di cartelle nidificate e la-birintiche. In questi casi ci vuole poco a ca-dere in un puzzle tipo matrioska o scatolacinese.

Comunque, anche avendo un metodochiaro ed ordinato di organizzare file e car-telle è facile dimenticare dove è situato unfile, o, peggio, è ancora più facile sistemareun file nella locazione sbagliata. PUÒ essereallora estremamente lungo e frustrante anodare in cerca del figliolo smarrito, aprendoe chiudendo cartelle accatastate l'una nel-l'altra.

A soccorrerei, comunque, nell'ardua im-presa esistono alcune applicazioni, utility,desk accessory di cui narreremo brevemen-te di seguito uso e funzionalità. Al lettore lascelta del migliore o del più confacente allesue esigenze.

HFS Locator è un desk accessory checonsente di cercare file allo stesso modo incui si cercano nomi in un data base. Il pro-gramma richiede il nome da cercare, chepuò essere inserito usando dei caratteri jol-ly (wildcard), caratteri ormai standardizza-ti, come «*» (sequenza qualsiasi di caratte-ri) e «?» (caratteri qualsiasi). L'utility con-sente inoltre di eseguire ricerche selettive,come, ad esempio, file creati e modificatiprima o dopo una certa data; è possibileancora indirizzare la ricerca su file dello

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Figura H - Inserire fi-nestre separate nel/"in-temo del documentoconsente di eseguireraffinate composizio-ni. Si noti, nella fine-stra a destra in basso.il quadratino di resi-zing della finestrastessa. Il testo si siste-ma automaticamentedopo ogni operazionedi modifica delle di-mensioni.

tà di far rifluire il testo accanto alla fi-nestra riservata ma è consentito, comesi vede dalla figura H giustapporre fi-nestre diverse, contenenti sia figure(che possono essere inserite in formascalata o solo incollata), che testo.

Altro non ci è possibile dire di que-sto WP, che ci è parso abbastanza sofi-sticato, da una parte, dall'altra abbiso-gnevole solo di un piccolo periodo diaffiatamento (soprattutto per quantoattiene all'uso della pagina di stile).C'è da dire che, a causa probabilmen-te del volume occupato dai layout, ildocumento, conservato su disco, risul-ta un po' ingombrante. Tanto per in-tenderci la differenza tra quest'artico-lo, conservato sotto forma di solo testoASCII, e formattato come documentoMac Author, è di circa 5 k; niente dimeno, comunque, di quanto accadecon Word e lo stesso Write. Una curio-sità; in un periodo in cui la maggiorparte dei costruttori ha abbandonatola protezione dei suoi prodotti, Authorla mantiene; se però lanciato con harddisk, consente l'autoinstallazione delprogramma su di esso; il programma,comunque, contiene un contatore, chenon consente più di 2 installazioni.Quante complicazioni, anche un po'ingenue, per difendersi da qualcosa dacui è impossibile difendersi!

Un'ultima notizia, interessante sevogliamo: Author pesa quasi 240 K, elascia quindi poco spazio per gli utentidi macchine con driver a singola fac-cia. Una soluzione potrebbe essereutilizzare una RamDisk per conserva-re il documento (non il programma,che non vi è ivi copiabile), ma le ri-strettezze di spazio anche con due dri-ver (da 400) si fanno sentire; chi pensadi lavorare con un solo driver, dovreb-be avere la precauzione di prenotare,preventivamente, un piccolo soggior-no in una casa di cura mentale.

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co: il disegno di paragrafo viene con-servato sotto menu, e la sua semplicescelta consente di settare automatica-mente tutti i parametri prescelti. In al-tri termini il menu Paragraph elencavolta per volta i disegni di pagina-combinazione di carattere costruiti,col nome che gli abbiamo assegnato.Ma non basta; abbiamo evidenziatonella figura F la possibilità di definireil disegno costruito sotto forma di ma-cro, vale a dire che, ad una semplicecombinazione dei tasti Command conuna lettera-numero-segno particolareè lecito far corrispondere una chiama-ta ad un layout particolare, già defini-to. D'altro canto la combinazione pre-scelta appare sempre, nel menu Para-graph, accanto al nome assegnato aldisegno.

Il menu Page consente di costruireed intervenire sul disegno della paginacorrente. Accanto a caratteristiche giàconosciute, ed ormai patrimonio diWord Processing anche non dell'ulti-ma ora (come la possibilità di inseri-mento di data, ora, numero di pagina,costruzione di testate e pie' pagina,che possono essere anche più di uno,vale a dire che è possibile assegnareintestazioni e p.d.p. diversi a pagine ogruppi di pagine separati) compaionocaratteristiche più avanzate, come lapossibilità di costruire tipologie di im-paginazione diverse (v. fig. G) inseribi-li nello stesso documento. Inoltre èpossibile inserire nel testo finestre,delle dimensioni desiderate, ed ottenu-te (fig. H) tramite la classica operazio-ne di dragging del cursore, che vengo-no escluse dalla battitura e che posso-no essere riservate a figure o a testoformattato in altro modo e destinato,magari, ad evidenziare certe notizie in-teressanti che si desidera balzino al-l'occhio in maniera più evidente; per-mane, ancora, purtroppo l'impossibili-

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Page 5: a cura di Raffaello De Masi · 1111I1111111 11111111111111111111111111111111111111111\1111\11\\11\\111\1 a cura di Raffaello De Masi MI/IAulll'f Continuiamo a par/are di word pro-cessing,

I1111111111111111111111111111111111111111111111111111111-111111111111111111111111111 11111111111

Indirizzi dei produttori del software presentato:

1st AID: 1st Aid Software, Inc, 42 Rodnor RD. Boston, Mass 02135, USAHFS Locator: PBI SW., 1111 Triton Or., #201, Foster City, CA 94404 USADiskinfo: distribuito come shareware. Reti Compuserve, Genie, ecc.Copy II Mae HD: Centrai Point SW. 9700 SW Capital HWU, Portland, OR 97219FlashBaek: Mainstay, 28611 B Conwood St, Agoura Hills, CA 91301 USAHard Disk Baekup: FWB Software, 2040 Polk St, #215, San Francisco, CA 94109 USAHard Disk Partition: FWB SoftwareHard Disk UIiI: FWB SoftwareHD Baekup: PBI SoftwareHFS Baekup: Personal Comp. Peripheral Comp., 6204 Benjamin RD, Tampa, FL 33634 USAHFS Locator Plus: PBI SoftwareMDC II: New Canaan Mierocode, 136 Beech Rd., New Canaan, CT 06840 USA

stesso tipo, anche se presenti in cartelle di-verse e, dopo il reperimento, accedere di-rettamente al voluto bypassando il Finder.Ancora, sempre escludendo dall'operazio-ne il Finder, è possibile modificare attributio cancellare file, visualizzando la gerarchiadelle cartelle che portano al file stesso. Laricerca è abbastanza veloce (non più di 4-6secondi) e, durante l'operazione, una scalaa forma di barra evidenzia la quantità di di-sco analizzato. Il programma funziona an-che con i floppy disk.

L'altro «cercatore» presente sul mercatoè DISKINFO, distribuito, come Public Do-main SW, dalla Haytreia Design; è moltomeno efficace di Locator; è possibile usarewildcard ma occorre seguire, manualmente,la ricerca nelle cartelle, per cui si rivela uti-le soprattutto quando si è smarrito un file esi trema di fronte all'evenienza di esploraretutto l'Hard Disk. L'unica opzione supple-mentare è quella di rinominare o cancellarefile senza ritornare al Finder.

Esistono alcuni programmi, poi, che con-sentono di tenere un catalogo del disco(qualche mese fa ne abbiamo presentatouno, non raffinato, ma molto efficiente).Usando un HD non ci vuole molto a di-menticare cosa ci abbiamo messo dentro,anche se lo teniamo ordinato come unachiesa. L'opzione di sistema operativo«Stampa il Catalogo» serve a ben poco inHFS, in quanto stampa solo i titoli dellecartelle o dei file presenti nella finestra atti-va, senza penetrare nella gerarchia. A que-sto problema suppliscono le seguenti appli-cazioni:

MDC II, della New Canaan SW funzio-na sia con HFS che col più vecchio MFS, eserve correttametne, oltre il Plus, anche ilvecchio 512. Mediante esso è possibile leg-gere e catalogare i file contenuti in un HD,mostrandone altri dati caratteristici, cometipo, nome del volume, misura, data, ecc.Inoltre lo stesso programma consente diriordinare i file secondo categorie stabilitedall'utente (è utile, ad esempio, per rag-gruppare file, provenienti da diversi pro-gammi, ma riferibili ad un unico denomi-natore, come ad esempio, un cliente). Ilprogramma evidenzia non solo il nome ma,per una facile identificazione, anche l'ico-na del file. E possibile eseguire un aggior-namento condizionato di un elenco forma-to precedentemente. La redazione di un ca-talogo non è veloce; un HD quasi pienoviene scandito in circa 7 minuti, che posso-no divenire molti di più in presenza di filecorti (come, ad esempio, figure MacDrawdi formato minimo, che occupano anchemeno di 3-4 K). La catalogazione avvienein ordine alfabetico, e per disco (nel casovengano catalogati più dischi); legge anchefloppy disk.

Disk Librarian è piuttosto simile, nell'u-so, ad MDC Il. Funziona sia in HFS che inMFS, con dischi rigidi e floppy. Esso cata-loga automaticamente tutto ciò che ha a di-sposizione; è necessario che risieda su di-sco di sistema. Nelle operazioni di catalo-gazione è più veloce del precedente di circa1/4 di tempo. Produce un file di catalogoche può essere aggiornato ogni qual voltalo si desidera, con tempi, in questo caso,estremamente veloci.

Disk Librarian mostra i risultati in due

finestre diverse; nella prima (disk window)viene mostrato un catalogo in base ai dischiesaminati (utile opzione, vengono visualiz-zati anche i commenti della finestra infor-mazioni). Nella seconda finestra, invece,vengono elencati brutalmente, in ordinesquisitamente alfabetico, tutti i file letti.

Questo programma possiede alcune op-zioni tipiche di Data Base. I file possonoessere cercati per nome (ammesse le wild-card), data, tipo, grandezza.

Disk Ranger è il terzo catalogatore di cuisi ha notizia (la nostra fonte, come al solito,è Mac Word), anch'esso HFS-MFS compa-tibile. Molto simile al Librarian consente distampare etichette di dischi e di rinominar~e cancellare file duplicati od indesiderati. Emolto interessante in quanto il file prodot-to, a differenza dei precedenti, è di tipo te-sto, e può essere letto e modificato da unword processing.

La terza categoria di programmi di sup-porto all'HD sono quelli di Backup (come,per intenderci, il FileGuard di cui parliamonell'articolo). Premesso che fidarsi dell'in-distruttibilità dei dati conservati in un HDè come giurare sulla fede delle donne delMetastasio, è altrettanto alienante pensaredi poter effettuare manualmente backup diHD su floppy. Se si tien conto che un 20mega, pienotto, abbisogna di trenta floppydoppia faccia (e di una sessantina in singo-la), ci si rende conto che ben difficilmenteun'operazione del genere sarà affontata acuor contento. Se non si dispone di unostreamer a nastro è altamente raccomanda-bile utilizzare un programma dedicato dibackup.

Flashback consente di eseguire, da HD,backup totali o preferenziali. Si tratta di unprogramma gradevolmente interattivo, checonsente di eseguire scelte rapide scenden-do nell'albero gerarchico, oltre naturalmen-te, a consentire backup totali automatici.Anche in questo caso le selezioni possonoessere pilotate su tipi (cosa molto utile), da-ta, ampiezza, creatore, e così via. La veloci-tà di copia è abbastanza elevata (circa 90secondi per mega, per la prima copia); èpossibile eseguire un aggiornamento di datigià esistenti, con tempi molto inferiori.

HFS Backup non è altrettanto efficientedi Flashback, e funziona solo con sistemagerarchico. Possiede la capacità di operaresolo backup totali, o di solo aggiornamen-to, ma i tempi sono un po' più lunghi (circala metà del tempo in più); il programma, alcontrario del precedente, consente di verifi-

care l'identità del file di partenza con la co-pia, cosa che, comunque, allunga molto itempi già non brevi.

HD Backup, della PBI SW, semplificamolto il processo di duplicazione, presen-tando una semplice finestra e quattro op-zioni: copia di tutti i file, copia dei soli filemodificati, recupero di tutti i file, recuperodi un solo file. Diretto, scarno ed un po'brutale, se vogliamo, è, inutile nasconderlo,in certe situazioni, piuttosto limitato nelleprestazioni. Non è possibile scegliere tipi ograndezze specifiche di file. AI contrariodei programmi precedenti non viene ese-guito backup vero e proprio, ma solo copia.Tanto per intenderci, HFS Backup, per ri-portare su un floppy da 800 K un file da unmega, spezza il file stesso in due tronconi(che, comunque, non sarà possibile leggeredi nuovo se non riuniti, attraverso un'op-portuna utility di programma, su HD). HDBackup, invece, esegue solo duplicazioni,per cui non sarà mai possibile eseguire co-pie di file più ampi della grandezza fisicadi un dischetto.

Oltre questi programmi, per così direprincipali, esistono diverse altre utility de-stinate a copia di programmi protetti, divi-sione di dischi in volumi, recupero di filedanneggiati. Nel primo caso, l'utente diHD è fortemente penalizzato dalla presen-za delle protezioni, in quanto, non potendotrasportare su HD i programmi preferiti, ècostretto a tenere sempre a portata di manoil disco chiave. COPY II Hard Disk, edHard Disk Utile consentono di trasferire sudisco rigido praticamente tutti i programmiprotetti. L'approccio è diverso; COPY IIesegue un hard backup del disco originale,compresa la protezione; l'altro (che co-munque è dotato di un programma di copiaaltrettanto efficiente) affronta il problemain un modo radicale: asporta brutalmentela protezione del programma, rendendolopertanto copiabile da Finder.

Ambedue i programmi possiedono tooldi verifica e recupero dei file danneggiati,programmi, peraltro, non molto efficienti.Né, sugli Hard Disk, funzionano bene pro-grammi come Mac Zap e Fedit, invece benpiù efficienti su floppy. 1st AID, un pro-gramma di «pronto soccorso» è in questocaso, ben più efficiente, in quanto riesce arecuperare file gravemente danneggiati sen-za richiedere soverchio impegno (come ac-cade nei primi due, che ci spingono nellatenebrosa foresta dei blocchi e degli indi-rizzi). ••

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