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ANNO XV. Pisa, 25 Marzo 1888. ■■•■■■*.a 3••■••■■••■■• Il Giornale si pubblica &gni Domenica Direzione e Amministrazione Vie San Giuseppe N. 18 — L'e lettere non francate si respingono — I manoscritti ; . ineorche non pubblicati non si restituiscono — S! rende conto dei libri e giornali rimessi all'I:IE./io. se conformi allo spiro del periodico. Abboannto Dostale AT,ERTENZE *01. ■A. C..)x P CCI — • o (-s- o Cb Cb :12 7 . 7 ••••••111 Abbo nnta po sPle, PREZZO D'ASSOCIAZIONE. A domicilio in flitta os al. ; Anno L.4,60 — Semestre L. 2.30 — Trii lestre ' 1: pe L. 1,15 — Ali' I . Uzio: Armo 1,00 — m esi r p L. 2, — Trimestre L. l .00 l er :stero aumento di spesa' -- Un numero separato cent. .:,nunti ed inserzioni I._ ent. per linea ■112.. _ PERIODICO SETTIMANALE ‘., ... .... . "I" l % Deug Vos benedicat, dummodo rerztas praecedat, comitetur et sequatur. P. PP. IX Pie ix agli Scrittori della Croce Pisana ) Benedico ttetti gli associati alla CROCE PISANA coraggio. . . . 1.rot<t‹ XIII al Direttore (p; ottobre issi). Colidailaats drella S. Collzreviing 11 ill1C Nei primi della scorsa settimana l' OsservatoPe Cattolico di :Milano avea un dispaccio da Roma con cui si dava l'annunzio che la S. Con- gregazione dell'Indice dopo lungo e maturo esame aveva pronunziato la condanna di quaranta proposizio- ni tratte dalle opere dell'Ab. An- tonio Rosmini. La grave notizia era tosto smentita dalla Perseveranza ma era confermata da altro tele- gramma al Catadino di Genova. La notizia peraltro era ben vera, ed ora venne pubblicato il relativo Decreto che contiene la decisione, la quale ha itna importanza gravis- sima sia per la suprema autorità del tri. unale da cui essa emana, e innanzi al quale tutti debbono pie- oursi con animo riverente e sommes- b , so, sia per le lotte che intorno al nome dal filosofo roveretano eransi accese. Ecco pertanto con quali parole S. E. il Card. Monaco La Valletta ha dato comunicazione del Decreto e delle proposizioni dell'Ab. Rosnii- ni condannate, ad esso unite : Knio e R.mo Signor M10 OSS3210, Aggiunto a questa lettela Si trasmette a Vostra Eccell. il decreto generale con cui la Suprema Congregazione degli E.mi Padri insieme con me Inquisitori Generali approvante e confermante il SS. Sig. No- stro Leone XIII, si condannano e si pro- scrivono parecchie propos:zioni tolte dalle opere che uscirono sotto il nome di Anto- nio Rosmini Serbati. Perciò si eccita la pastorale cura e vigilanza di Vostra E- minenza affinchè custodiate colla massima diligenza da queste condannate dottrine le pecorelle commesse alla vostra fede; e se mai vi siano alcuni in codesta diocesi che ancora assecondino quelle dottrine studiatevi di indurli a ricevere con doci- le animo il giudizio della Santa Sede. In modo principale poi, sforzatevi affinchè le menti dei giovani, specialmente di quelli che vengono allevati a speranza della Chiesa in Seminario, siano inbevuti della dottrina genuina della Chiesa cattolica, attinta dalle pure fonti dei Santi Padri, dei dottori della Chiesa, degli autori ap- provati, e precipuamente dell' Angelico dottor San Tommaso d' Aquino. E bacio umilissimamente le mani a Vo- stra Eminenza. Dato a Roma, il giorno 7 marzo 1888. Umilissimo e devotvssimo Servitore vero R. CARD. MONACO. Mercoledi, 1-1 dicembre 1S87. Dopo la morte di Antonio Rosmini Ser- bati vennero alla luce sotto il suo nom. , alcuni scritti cui quali si svolgono e spie- gano più chiaramente parecchi punti di dottrina i cui germi si contenevano negli antecedenti libri di questo Autore. L9 qua- li cose eccitarono accin atissimi studi non solo da parte di uomini valenti nelle di- scipline teologiche e filosofiche, ma anche di Sacri Antistiti della Chiesa Essi tra- scrissero, specialmente da' libri di lui postumi, non poche proposizioni che sen- bravano non consone alla verità cattolica, e le sottoposero al supremo giudizio della Santa Sede. Ora il SS.mo S. N. Leone per divina provvidenza Papa XIII, al quale sta smn- mamente a cuore che il deposito della dottrina cattolica sia conservato immune e puro da errori, affidò le deferite pro- posizioni ali' esame del Sacro concilio degli Eani Padri Cardinali Inquisitori in tutta la cristiana repubblica. Perciò, siccome é costume della Supre- ma Congregazione, istituito un ffiligeetis- simo esame e fatto il confronto di quelle proposizioni colle altre dottrine dell' Au- tore quali risultano evidenti specialmente da libri postumi, giudicò doversi riprovare condaimare e proscrivere, nel senso pro- prio dell' Autore, le proposizioni seguenti, come con questo generale decreto le ri- prova, le condanna, le proscrive, senza che sia lecito ed alcnno, chiunque sia dedurne che vengano in qualche modo approvate le altre dottrine del medesimo Autore che non vengono condannate da questo decreto. Ed essendosi di tutto ciò fatta accurata relazione - al SS.mo S. N. Leone XIII, la Santità Sua approvò il decreto degli E.mi Padri, lo confermò, e comandò che venga osservato da tutti. Seguono poscia le quaranta proposizioni condannate. lin colpo di mano francese fallito L'Esercito pubblicava l' altro ieri una grave corrispondenze. torinese della qua- le dice di garantire la fonte, pur dichia- rando per eccesso di prudenza di volerla circondare di qualche riserva. Eccone i brani principali: . . . Posso darvi per certissimo che la Francia li ad un pelo or è qualche set- timana di operare un colpo di mano sulla Spezia con una flotta potente e un corpo di sbarco. Il piano era preparato al Mi- nistero della marina a Parigi, e la flotta era pressoché allestita. L'azione fulminea sarebbe stata solo di poche ore preceduta da una dichiarazione di guerra. La storia c' insegna che. tutto è buono per la guer- ra e la Francia ci preparava siffatta sor- presa che ci avrebbe colti impreparati e avrebbe avuto una certa probabilità di riuscita. Alla Spezia stanno forti batterie e cannoni potenti ma, la difesa min era organizzata e 'il nemico avrebbe cosi ot- tenuto un primo succ sso militare del massimo valore materiale. La morale é che lo avrebbe fatto padrone d'una posi- zione efficacissima, mentre la flotta ita- liana ancor non avrebbe avuto il tempo di ritniirsi. « Il Governo di Roma fu informato in tempo del colpo che si;preparava e pensò alla parata; ma si ebbero momenti al Mi- nistero di vera trepidazione. Alla Spezia, a Genova, si lavorò febbrilmente, si ap- prestarono le difese in modo che oggi le cose sona a tutt' altro punto e foese anche il corso pericolo è stato per lo meglio. Fu allora che l' Inghil terra con- scia anch' eesa di quanto ci sovrastava, ordinò senz' altro alla sua flotta di por- tarsi a Genova ed alla Spezia, deliberata a schierarsi dalla nostra parte nel con- flitto sospettato imminente. Si ricordino le parole, attenuate poscia, ma sempre significative del contrammiraglio Hewett, si ricordi che gli ufficiali inglesi arrivati appena a Genova chiesero se la guerra era già, stata dichiarata. » Il Corrier2 d1i2 era riportando que- sta notizia la dice impossibile: frattanto però la riunione della flotta italiana al- l' isola della Maddalena, punto essenzial- mente strategico, e la presenza di una trte sqnadra navale francese a Tolone non cessano di esser ratti signiticantissimi. LA PETTONE PER IL PAPA Dalr ultimo supplemento dell' Unione apprendiamo che le firmo l'accolte nella nostra Toscana alla Petizione per la li- bertà del Papa sommano a circa 30 mila: Pisa vi figura, per ora, con firme 630. ST011ii ED U1TE PiTrih La Badia di S. Savino (Cont(nuazione) La sera del Giovedì grasso nel decorso mese essendo io a Riglione, profittai vo- lentieri dell' invito che il reverendo Par- roco mi fece di andare a visitare la Ba- dia di S. Savino, Uv' egli con altri sacer- doti recavasi per la funzione delle .Qua- rantore. Strada facendo rivolsi alquante interrogazioni a un parroco di un luogo vicino, che conobbi assai informato delle tradizioni popolari di detta Badia e della B. Gherardesca pisana. Gli raccontai come più di trent'anni addietro ebbi occasione di visitare la vetusta chiesa di S. Savino, e da una donna del contado che mi fece da cicerone intesi che in detta chiesa c' era sepolta una santa e che talvolta erasi sentita una fragranza da non so qual parte della chiesa medesima. Il suddetto parroco mi affermò di aver' udito parlare aneli' egli di questo misterioso odore da un rispettabile prete che ne' tempi passa- ti iva ogni mattina a celebrare la messa a S. Savino; e tornando io sull'argomento della sepoltura della B. Gherardesca, mi disse essere varie le opinioni, volendo gli uni che le ossa di lei siano state portate altrove dai monaci, quando abbandonarono la badia, volendo gli altri che esse sia- n• state nascoste in qualche parto della chiesa per sottrarle al furore delle sol- datesche, che come abbiam 'visto, si di frequente occupavano la badia stessa. In su questi parlavi giungemmo alle piccole case coloniche che stanno a fianco dell' antico edifizio: ecco; mi disse allora il buon prete, ecco dove si crede esistesse I' abitazione della B. Gherardesca. E che ivi realmente fosco stato il romitorio dov' ella con due compagne si ritrasse a menar vita religiosa, parve a me molto probabile, essendo si presso alla badia, nella cui chiesa la serva di Dio s' intrat- teneva in lunghe orazioni' e contempla- zioni. Al qual proposito faccio notare ai nostri lettori che dando una scorsa alla vita della B. G-herasdesca non si può non ammirare i celesti favori e grazie di che fù arricchita dopochè si fè consacrata tutta al divino servizio, come religiosa oblata nell'anzidetto riunitovi° (1). Dal giorno nel quale un'aquila misti?riosa apparve nel- Porticeli° dove Gherardesca conversava colla propria madre, ebbe cominciamento quella lunga serie di estasi, visioni e ri- velazioni che si leggono nella vita di lei e che ce la mostrano conio una delle a- nime più contemplative che abbia avuto l'Ordine Camaldolese. Perciò fin da prin- cipio io chiamai ammirabile questa bea- ta, che sia per l' eccellenza delle sue vir- tù, sia per i doni ricevuti dal cielo, bene a ragione si può riguardare come una gloria pisana; e giustamente la nobil pro- sapia dei Conti di Donoratico può onorar- si di avere scritto il nome di lei tra gr illustri suoi personaggi, primi tra i quali S. Guido o S. Valfredo, luminari di san ti tix. L' ingresso della Badia di S. Savino ancora nel suo primiero stato. Da un por- tone si entra in una stanza terrena a volta, e di faccia sotto ua' arcata a gros- se pietre apparisce una lunga scala con larghi gradini che porta alla piazzetta della chiesa. Questa scala e questa piccola piazza racchiuse nell' edi tizio presentano il carattere proprio dell' antiche abbazie. A sinistra in un muro, che forse divide- va l' antico chiostro, sta affisso un marmo con gotica iscrizione, che comincia: A. 1292 hoc opus elaustri e.vimium, ecc riguardante l' abate che costruì il chio- stro. A destra, da una porta si entra in nn cortiletto lastricato che adesso serve per le buche del grano. Da questo si di- stende lungo la parete laterale della chie- sa un orticello con pozzo e pila di mar- mo nel mezzo. È cosa singolare vedere un orto al livello del piano superiore della badia, che è costruita in perfetta ................... .. . ...

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  • ANNO XV. Pisa, 25 Marzo 1888.•■■•■■■*.a 3••■••■■••■■•

    Il Giornale si pubblica &gni Domenica

    Direzione e Amministrazione Vie San

    Giuseppe N. 18 — L'e lettere non francatesi respingono — I manoscritti ; .ineorche

    non pubblicati non si restituiscono — S!rende conto dei libri e giornali rimessiall'I:IE./io. se conformi allo spiro del

    periodico.

    Abboannto Dostale

    AT,ERTENZE

    *01.

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    Abbonnta posPle,PREZZO D'ASSOCIAZIONE.

    A domicilio in flitta

    os al.

    ; AnnoL.4,60 — Semestre L. 2.30 — Trii lestre

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    Un numero separato cent.

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    PERIODICO SETTIMANALE

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    Deug Vos benedicat, dummodo rerztas praecedat, comitetur et sequatur. P. PP. IXPie ix agli Scrittori della Croce Pisana )

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    pianura. L' orto è circoscritto dai inurie dalle abitazioni, ed è valto a mezzogior-no. Il nostro Morrona ci ha conservatola iscrizione della porta meridionale del-la chiesa, che ù la seguente: G. D. Vene-rabilis. Abbas S. Semini 15 Sal. JuniiA. D. 1129. Ind. «VI. L' altra sottopostacon caratteri dell'undecimo secolo, appar-tiene a più defonti (Pisa illustrata, tomoIIIpag, 406).

    Dalt' orticello ebbi agio di osservare labella torre, di forma rettangolare, comeilcune che si vedono presso antiche chie-

    se, per esempio quella di S. Michele aLucca. È di una non ordinaria struttura.,fatta a pietre quadre con archi tondi. ed

    solo nel primo ordine a sesto acuto.La chiesa é a una sola navata, lunga

    e stretta anzi che riò, con piano alquantoinclinato. Le memorie dell' inclito Ordinedi S. Stefano (cui appartenne) si vedonoin due grandi iscrizioni laterali e nellacroce rossa a spicchi che campeggia nelmarmoreo altare. Questo è nuovo, e sideve alle cure dello zelante Parroco di •Ri-glionebella cui giurisdizion 3 è la chiesa diSISavino. I due altari laterali della piccolacrocera, che io vidi la prima volta chevisitai la chiesa, sono stati demoliti, edora non vi si vedono che i soli quadri.Uno di questi rappresenta l'Assunzionedella B. Vergine, Ivi forse era quell' al-tare della Madonna. dinanzi al quale laB. Gherardesca vide apparire un alberotutto adorno di gigli con la Vergine ap-poggiata ad esso. Ivi si può credere es-sere stato tumulato il corpo della bea-ta; e chi sa se a forza di accnrate, lun-ghe e pazienti indagini non si riuscissefinalmente a trarre alla luce il sacro dilei deposito. La ricerca del corpi) di S.Francesco nella basilica d'Assisi costò cer-tamente molta fatica e tempo; pur tuttaviasi venne a capo della cosa, e la tradizio-ne rimase pienamente giustificata. Lo stes-so avvenne nell' invenzione dei corpi deiSs. Giacomo e Filippo nella basilica deiSs. Apostoli a Roma, e delle ossa di S.Ambrogio nel duomo di Milano. 1:3 dunquedesiderabile che si facciano nuove ricer-che del corpo della B. Gherardesca (cre-do che altre ne sieno state fatte al tem-po della sua Beatificazione) ; ed è puredesiderabile che vengano ricostruiti i duealtari laterali al maggiore, senza dei qualila chiesa apparisce troppo disadorna, e per-de assai dell' antico suo carattere.

    Ecco quali memorie ho potuto rintrac-ciare della vetusta Badia di S. Savino edella B. Gheradesca, in occasione di essertornato a visitarla dopo il lungo spaziodi sei lustri. Il forestiere che viaggiandoin ferrovia vede sorgere tra il verde deicampi quel grandioso, benché squallidoedifizio, penserebbe mai che fu una dellepiù celebri abbazie dello Stato pisano?...So il sapesse, non mancherebbe per certodi visitarlo come si visitano gli avanzi diquei monumenti, ov'ebbero asilo la virtùla scianza e l' arte, e dove la storia rac-colse fatti e memorie da tramandarsi allaposteriO.

    D. S.

    La,B. Gberardesca fino da fanciulletta amò lo sta-to religioso, ma per ubbidire alla madre si congiunse

    in matrimonio con nobile giovane, col quale visse

    cristianamente per qualche tempo. Poscia entrambidi unanime accordo abbandonarono il mondo, abbrac-

    ciando egli l istituto Camaldolese. ed ella ritirandosia vivere vita religiosa presso la Badia.

    Mori circa il 1270.E da notarsi che appiè dello scalone che mette alla

    piazzetta della chiesa, è tradizione esistesse una cap-

    pella per le donne, fuori della clausura, com' è an-cora alla Certosa di Calci.

    •• • • - • • • • • ■-•••••■

    Cose d' .Africa

    Si da per certo che per rioccupare Saa-ti si spesero 130 milioni di lire e mentre,scrive giustamente l ItaIta, si lesinaronospese necessarie in date circostanze inaltre si buttavano a palate i danari dallafinestra, come se il patrimonio pubbliconon rappresentasse il sacrifizio di tutti.

    XMalgrado le reticenze del Governo si

    da per certo ed imminente il rimpatriodella maggior parte delle nostre truppe.Il corpo speciale rimarrebbe nei forti sot-to il comando del gen. Gené e un' altropresidio resterebbe a Massaua al comandodel gen. Lanza.

    XFinalmente nelle deserte sabbie africa-

    ne tuonò il cannone. Dopo tanto ansiosoaspettare si è presentato, sotto il tirodelle bocche ignivotne, un certo che, unamassa semovente che rassomiglia ad un'or-da abissina che pareva volesse andare adattingere acqua ai pozzi di Tata.

    Senza mettervi su l' olio e il pepe, sifulminano otto dei più grossi proiettili, iquali mandano a gambe levate sedici buoi.

    Si, sedici buoi e quel che è più curiososedici buoi di nostra pertinenza. Menomale che non sono rimasti uccisi anche iguardiani.

    Si vede che i costosissimi apparecchielettrici, che rischiarano lontano millantachilometri, servono a meraviglia; che ipalloni frenati sono di una utilità incon-testabile; che i cannocchiali distribuiti agrembialate hanno delle lenti potentissime,che il servizio degli informatori é inap-puntabile!

    Povero sangue dei contribuenti! Ci au-guriamo che con questa salva e con que-sta rottura di corna bovine sia chiusaper sempre la malaugurata campagnad' Africa. (1)

    (1) Iatorno a questo fatto riceviamo da un nostro

    amico un grazioso sonetto in vernacolo pisano che

    pubblicheremo nel prossimo numero.

    Livorno, 23 Marzo.

    Alla nostra Cattedrale dal 10 giorno diQuaresima un distintissimo oratore pre-dica ad un affollato e scelto uditorio.

    È questi il Rev.mo Mons. rerdinandoAmallitano di Orbetello, canonico e teolo-go di questo città. In Livorno la famadi questo ch. Oratore si sparse subito neidì appresso e la Cattedrale nostra rigur-gita addirittura di popolo desioso dell' in-spirata parola dell'illustre predicatore.

    Domenica un'ora innanzi la predica eragià piena la chiesa: centinaia di militaripure vi assistevano. Splendidissima fu l'o-razione di Mons. Amalfitano contro il pro-testantesimo che fu più che vinto, schiac-ciato addirittura dagli argomenti inoppu-gnabili del bravo Oratore.

    Si abbia Mons. Amalfitano una paroladi rallegramento e d' ossequio anco dalnostro umile periodico.

    Molti pisani avran letto le brutte pole-miche fatte dal Telegrafo ìn merito al-l'Immagine prodigiosa di Maria SS. dellaPietà che si venerava sino al 10 Febbraioscorso nella cappella di Via delle Villetrasformata dallo zelo dei devoti in un

    vero santuario. Quest' Oratorio avea sve-gliato i sopiti ardori del Telegrafo e deigiornali eiusdem farinee , bollenti A-chille dell' anticlericalismo: articoli set-tari volate a sensation, minacele, un pòdi tutto infine adoperarono quei signorionde quell'Immagine prodigiosa fosse toltadall'Oratorio, e ciò ottennero finalmente,e l'Immagine fu collocata nella Chiesa diS. Giuseppe.

    Credevan gli anti-clericali che per laposizione fuori del centro di questa Chiesala devozione cessasse; invece essa è piùche raddoppiata: il concorso è innumere-vole. Quindici lampade d' argento ardonodi continuo dinanzi a quella benedetta Ef6-ge: i doni d'olio, e di cera continuan tuttodi.

    Ecco come il popolo livornese ha ri-sposto ai signori intolleranti.

    Abbiamo un tempo pessimo, orribile, cheda una gran noia e ha prodotto tanti ma-lanni.

    È arrivata la squadra inglese sotto ilcomando del duca di Edimburgo.

    Firenze 23 Marzo

    Solennissima è riuscita anche quest'annola festa del Patriarca S. Giuseppe, cele-brata in quasi tutte le Chiese della nostracittà con grandissimo concorso, special-mente alla Chiesa titolare e a quella diS. Maria degli Angeli, ove si conservaun'insigne reliquia del Santo Patriarca.Questa consiste nel Bastone del Santo evenne recata nella nostra città dal Car-dinal Bessarione Arcivescovo di Niceaquando vi si recò al Concilio Ecumenico.Tale preziosa reliquia al termine del Con-cilio, veniva donata al B. Ambrogio Tra-versari, allora Abate Generale dei MonaciCamaldolesi, i quali la conservarono sem-pre con grandissima venerazione.

    >.<

    La regina Vittoria giungerà a Firenzeil 23 prossimo. Il municipio ha impartitele disposizioni necessarie, perchè nelle vi-cinanze di Villa Palmieri, ove dimoreràS. M. tutto risponda alla dignità dell'illu-stre ospite.• Anche al palazzo Pitti si fanno i pre-parativi per la prossima venuta delleLoro Maestà il Re e la Regina.

    Il Succi dal giorno che incominciò ildigiuno è diminuito 8 chilogrammi e 791g.°, pesa Ch. 53, 720.

    A. C.

    -^"'"^JIIVI.Aftilftrtn", -

    Pontedera, 19 Marzo

    Avrei lasciato passare un fatto avve-nuto in questo paese, ove gli scredentie in modo speciale gli Evangelici stanzia-tisi qui da poco tempo, forse per rifarsidelle perdite che subiscono ogni giornoe della ridicolezza che piove sul lorogroppone a guisa di manna, non lo aves-sero considerato come una vittoria sapu-ta ottenere sul sentimento religioso delpaese. Il fatto a cui alludo è il trasportopuramente civile di Concetta Brandanimoglie di un tale, che si appella liberopensatore, ma che in verità é un beceroqualunque, se si accettuano le bravureche gli hanno meritato la carcere, il do-micilio coatto e la sorveglianza — cotestiprogressisti spudorati si sono serviti diun giornale, che si stampa in Livornoper menare a Cielo l' eroismo della Bran-dani, la quale, a detta loro, mori aman-do Dio e rinnegando il prete — Ma pove-

    retti! sono stati molto infelici nella sceltadell' avvenimento per dare a conoscerelino dove giunge il loro ardire spudora-to. Concetta Brandani non era punto unalibera pensatrice, né mori rinnegando ilprete. Figlia di genitori cattolici, non soloda fanciulla, ma anche da maritata hasentito sempre i doveri della religione.Bene spesso si accostava ai SS. Sacra-menti, usava alla Chiesa nelle sacre fun-zioni, come ne fanno fede i sacerdoti delpaese e le persone che furono solite co-stumare con lei. Solo da questi ultimi.tempi le tornò impossibile frequentare lepratiche di pietà e di religione, percheil maritò tornato dal domicilio coatto néla proibi, scendendo fino alla bassezza dimodi sconci e disumani. Ora con qualeardire si osa chiamar libera pensatriceuna donna che costuma di questo modo?una madre di famiglia tutta premure pel-la cultura religiosa delle proprie figlie,la maggiore delle quali, se non erro, a-veva fatto confessare più volte per pre-pararla alla prima Comunione; atto so-lenne della vita, che non potè avere effet-to, perchè il padre di quei giorni appuntousci dalle mani della giustizia? Come potràappellarsi libera pensatrice una donnache non vergognava punto di professarein palese le pratiche religiose, giacchél' anno decorso prese la benedizione dellacasa, che si suol dare in occasione dellaPasqua? È Concetta Brandani che dalfondo del sepolcro emette voci di santosdegno e reclama altamente il suo onore.

    È poi una vera calunnia che la Bran-dalli al punto della morte rinnegasse il pre-te. Fù il marito che si oppose con modibrutali. La moribonda disse alla donnaassistente: oh potessi almeno confessarmi!

    Si stà tranquilla, o Concetta, Iddio dal-1' alto dei Cieli avrà versato nel tuo cuo-re l' abbondanza di quei salutari carismiche valgono a sollevare le anime dalleprostrazioni della colpa.

    Il corrispondente del Telegrafo dovreb-be almeno rispettare la buona fa ma deimorti, informandosi innanzi tutto del comestanno le cose. Il marito certo poteva,come ha potuto, abusare dei sentimentireligiosi della propria moglie, impeden-do che si accostasse a lei il sacerdote,per dare ad intendere al popolino chela Concetta mori come visse. La settaprotestante ha voluto menar trionfo diun tal fatto ma avveratosi in Pontedera,mai non si è punto accorta della sconfit-ta non indifferente che ha subito, giac-ché per dare lo spettacolo di un traspor-to puramente civile, si è dovuta serviredi un cadavere caduto in mano di un uo-mo, che non so quanto si meriti fede eriverenza negli atti suoi, dopochè ha do-vuto ripetute volte aggiustare i conti coitribunali per delitti più che volgari.

    Y.

    CONTENZIOSO ECCLESIASTICO-CIVILE

    Apostasia - Sospensione a divinis - Effetticivili - Decadenza da usufrutto - Autorità Ec-clesiastica. — A provare la sospensione adivinis per apostasia d' un sacerdote, aglieffetti civili, come della decadenza da u-sufrutto per la mancanza di celebrazionedelle messe relative, non basta il certifi-cato di un parroco, nè può pronunciarlala giurisdizione civile se non l' abbia giàriconosciuta e dichiarata la competenteautorità ecclesiastica. (Cassazione di Ro-ma. 22 marzo 1884. num. 186, Tomasini

    contro Fondo del Culto — La Corte Su-prema di Roma, 1884.)

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    T A. L i A

    Roma — Gli on. Pelagatti e Lagasi han-

    no presentato al Ministero della P. I. unapetizione per ottenere l' abolizione del-l' insegnamento obbliatorio del greco neiginnasi e licei.

    11 Ministro si dichiarò favorevolissimoa tale riforma e autorizzò a dichiararepubblicamente « essere suo fermo inten-dimento di rendere facoltativo l' insegna-mento del greco nelle scuole secondarie. »

    Palermo — La cittadinanza fú trista-mente commossa dall' orribile assassiniocommesso dai due studenti Sciacca e Bran-cato, l' uno di 14 e l' altro di 17 anni iquali uccisero la loro zia per derubarlae poi appiccarono fuoco al letto ove ellagiaceva.

    Non pochi Procuratori del Re nelle an-nuali relazioni statistiche dichiarano sen-za esitanza che l' aumento spaventevoledella delinquenza nei minorenni si devealle cattive scuole e alla guerra che sifa ali'insegnamento religioso: non dovremomettere anche questo fatto fra i fasi,della scuola laica?

    Girgenti — A Naro in provincia di Gir-genti avvenne un fatto che riterremmo im-possibile sotto qualunque altro Governo.

    Un esattore col commesso si recaronoalla parrocchia pel pignoramento di mo-bili per tasse non pagate. Essi volevanoeseguire il pignoramento sugli arredi sa-cri, e pretendevano che si aprisse loroil S. Tabernacolo per sequestrare la S.Pisside contenente le SS. Specie.

    Fortunatamente intervenne in tempoil Popelo e írnpedi i . orrendo sacrilegio.

    ESTERO

    Germania — L' imperatore si èrisentito delle impressioni dei giorni scorsi.Soffre di mal di capo, di oppressione edorme poco.

    — Solennissimi furono i funerali dell'im-peratore Venerdì, a Berlino. Nonostanteun freddo intenso (alla mattina 10 gradisotto zero) ed un vento violentissimo, unafolla immensa occupava tutto il percorsodel corteggio, lungo 5 chilometri. Le cor-porazioni facevano ala colle bandiere nelfodero. Tutto il viale era ricoperto d'arenae sparso di rami d' abeti. Le truppe face-vano spalliera, su quattro file. Dalle ca-se pendevano stendardi e panneggiamentia lutto ed ai crocicchi delle vie erano im-mense colonne ricopmte di crespo nero.Per tutto il percorso, ogni venti passiardevano tripodi : era un colpo d' occhiodi un effetto imponente, indimenticabile.Alle 12 cominciò il servizio funebre nelDuomo ed alli 1 e mezzo il corteggio simetteva in moto. Precedeva l'artiglieriae la cavalleria e dopo venivano le inse-gne dell' impero portate dai ministri. Se-guiva il carro, tirato da 8 cavalli, ecoperto da un baldachino portato da 16uffiziali, e poi lo stendardo dell'impero.Immediatamente dopo veniva il Kronprinz,col gruppo dei Re, dei Principi e delle rap-presentanze diplomatiche. Il corteo giunsea Charlottenburg alle 3. Il cadavere fudeposto al Mausoleo, in mezzo al Giardinoimperiale, ove gia sono sepolti il padree la madre di Guglielmo.

    — I giornali cattolici della Germaniapubblicano articoli di simpatia per la persona e la politica di Federigo III. I cattoliciricordano che il nuovo Imperatore nonprese la più piccola parte alla famosa

    persecuzione religiosa designata col nome,di Kulturhampf. Nel 1878 il Kromprinz,a nome di suo padre che era ammalato,indirizzò al Sommo Pontefice una letteraimportantissima. I cattolici non dimenti-cano la visita che il nuovo Sovrano fecea Leone XIII; ed osservano che se quellavisita non ebbe degli affetti immediati,non fu colpa del nuovo imperatore, madella situazione.

    Cose Comunali — Il 21 corr. si adunòil nostro Consiglio comunale in sedutapubblica, e in essa :

    1. approvava il nuovo organico pergli uffici del comune — 2. rinnuovava laCommissione dell'ospizio di mendicità chia-mando a farne parte i Sigg. Prof. D'Ac-chiardi e Avv. A. Boccella; — 3. rinnuo-vava la commissione visitatrice delle car-ceri eleggendone a membri i _Sigg. Prof.B. Sadun e Dott. L. Cini; — 4. nominavala Commissione per la tassa d' esercizionelle persone dei Sigg. R. Triglia, ing.G. Triglia, ing. G. Nissim, e cav. not. F.Foianesi; — 5. nominava la commissioneper 1' accertamento della tassa sul valorlocativo nelle persone dei Sigg. ing. aCuppari, V. Supino, not. F. Foianesi e asupplenti, Sigg. A, Vallini, C. Tempesti,e I. Catena, 6. approvava la massima diripartire la somma stanziata in bilancioper sussidio ai due asili principali di Pisaconcedendo agli Asili infantili di caritàla somma di L. 1000. e all'Asilo infantileaffidato alle Suore di Cariiù il sussidiodi L. 500.

    Intorno a quest'ultimo affare nacqueseria lotta e discussione animata per . l'as-segnazione del sussidio all'Asilo direttodalle benemerite Suore e di questa discus-sione forse ci occuperemo in un prossimonumero; intanto ci piace riportar qui inomi dei Consiglieri favorevoli e dei con-trari; crediamo che sarà cosa utilissimaconoscerli e il ricordarsene.

    Furono favorevole al sussidio i Consi-glieri, Peverada, Feroci, Tempesti Dome-fico, Gambini, Foianesi, Nardi-Dei, Fede-righi, Papasoli, Scalvanti, Cini, Gini, Gras-si, Bianchi, Pampana.

    Furono contrari i Consiglieri, Nissim,Studiati, Antoni, Triglia, Benvenuti, Cup-pari, D'Acchiardi, Supino, Tempesti Carlo,Gualtierotti Morelli e così 14 contro 10.

    Onorificenza — L' ingegnere Sig. RanieriOdifredi fù nominato cavaliere della Co-rona d' Italia. Coli' egregio ingegnere edottimo cittadino ci congratuliamo perquest' onorificenza da lui ben giustamen-te meritata.

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    I fuggitivi di Arles — Son tornati in que-sti giorni a Calcinaia, Bientina e in altripaesi della nostra provincia moltissimioperai i quali dopo i fatti accaduti recen-temente in Francia sono stati costretti alasciare i lavori e a fuggire precipitosa-mente da quel paese dove non che le so-stanze ma neppur la vita potevano avereormai più salva di fronte all' accanimen-to col quale erano perseguitati cola : ab-biamo parlato con alcuni di essi, e tuttideplorano gli eccessi ai quali si lasciaronotrasportare que'nostri connazionali che uc-cisero ad Arles, i due zuavi francesi: essigli accagionano e ben giustamente dellostato a cui tutti ora son ridotti.

    Speriamo che il governo pensi almeno

    ad aprire qualche,lavoro per dar pane atanti operai disoccupati e alle loro fa-miglie.

    Ospite illustre — Mercoledì della scorsasettimana poco dopo le ore 6 pom. giun-geva di passaggio nella nostra città l'il-lustre figlio di D. Bosco, l'Apostolo infa-ticabile (lei selvaggi della Patagonia, e del-la Terra del Fuoco Mons. Giovanni Ca-gliero Vescovo tit. di Mag,iola e VicarioApostolico della Patagonia settentrionalee centrale. Monsignore recavasi tosto asalutare S. E. Mons. Arcivesco■ o nostroche aveva mandato il suo Segretario ariceverlo alla Stazione colla sua carrozzae dopo quatti.' ore circa ripartiva allavolta di Roma.

    Nuovo giornale -- Da pubblici manifestiapprendiamo che il 31 corr. uscirà in Pi-sa dalla Tipografia 11ariotti un nuovogiornale settimanale dal titolo il Risre-ifito diretto dal sig. E. Mazzarini ex re-dattore del Popolo pisano.

    131A1A10 SACIZO

    MARZO.4« 25 Dom. delle Palme. Memoria dell'ingresso trion-

    fale di N. S. Gesù Crsto in Gerusalcmme.Funzione solenne al Duomo circa ore 10, in s. &e-fano dei Cavalieri, in s. Niccola e al Carinine, dovecominciano le Quarantore.

    26 Lun. Santo s. Frediano V.27 Mart. Santo s. Niccoderno M.23 Merc. Santo Digiuno s. Sisto III. P.

    Nelle ore pomeridiane cominciano gli Uffizi solen-ni delle Tenebre al Duomo e in altre chiese. Ins. Giuseppe e in altre chiese e oratori di confra-ternite circa l'un'ora di notte.

    29 Giov. Santo. Digiuno. Memoria della Cena ee della istituzioue della SS. Eucarestia.

    Mesa solenue, consacrazione degli olit. processionee lavanda al Duomo. Messa e processione in altrechiese: dopo si fa il sepolcro. Al Carmine a ore23 predica della Passione.

    30 Ven. Santo. Digiuno. Memor. della crocifissionee morte del N. S. Gesa

    Funzione in diverse chiese la mattina di buon' oraAI Duomo a ore 7 predica della Passione, a ore10 funzione. che si fa pure in detta ora nella chie-sa dei Cavalieri, in s Niccola e in s: Torpe Allaprim'ora dopo mezzogiorno ha luogo il pio eser-cizio delle tre ore d'agonia di N. s. in s. Eufra-sia, e più tarli la Via Crucis. A ore 24 si fal'ora della Desolata in s Antonio. In s. Caterinaalle ore 3 pom. verranno esposti alla pubblicavenerazione, e nelle forme consuete, i simula-eri di Maria SS. Addolorata e di Gesù morto.Alle ore 5 e mezzo sarà recitata la coroncina;entrerà poi la Via Crucis solenne, seguita dallaconsueta processione, e per ultimo verrà fatta lafunzione relativa al legno della S. .Croce nelle so-lite forme. In s. Giuseppe processione dopo l uffi-zio, colla insigne reliquia del Prez. Sangue.

    31 Sab. Santo Vigilia di Pasqua Dig.Al Euorno fenzione solenne colla benedizione delCero, e del Fonte battesimale, colla processione ecolla Messa della Resurrezione. Funzione e messaanche in altre principali chiese. A mezzogiornocominciano le Quarantore in s. Martino.

    Nel Venerdi Santo sarà nuovamente esposto nellachiesa di S. Cecilia il simulacro del 0~1 morto, orarestaurato, ed al quale i pisani per lunghi anni tri-butarono tanta devozione, ed insieme sarà esposta lastatua della Vergine Addolorata, dono di una pia si-gnora alla Chiesa suddetta.

    Fra sacerdoti che habil° tenuto lospirituale governo della parrocchia di S.Niccola, sarà sempre onorato di specialememoria il benemerito

    Padre LUIGI GUASTINIdell' Ordine Eremitano di S. Agostino,morto il 13 del corrente mese dopo tremesi di penosa malattia, • sopportata conammirabile rassegnazione e pazienza.

    Egli era nato a Ruosina nella Versilianell' anno 1811, ed era venuto in Pisa co-me parroco di S. Niccola nel 1842. Piùdi una volta fu eletto Provinciale del suoOrdine, ed ebbe•ancora onorifica nominadal Collegio teolegico Eugeniano di Fi-renze. Come confessore esercitò assidua-mente e con amore il suo sacerdotalministero, adoprandosi ancora con carita-tevole sollecitudine in qualunque occasionein cui l' opera sua e la sua mediazionegiover potessero o a richiamare sul buonsentiero qualche traviato, o a ricondurrein qualche famiglia la domestica pace.Fu pure per lungo tempo confessore dimonache.

    Lo zelo per la gloria di Dio e per ilmaggior decoro della sua casa era vivonell' animo del P. Guastini, come i nostriconcittadiui possono attestarlo dall' averveduto per tanti anni con quanta cura

    egli provvedesse allo splendore del cultodivino ed alla frequenza delle divote fun-zioni nella sua chiesa : tanto che dopo lasoppressione della religiosa famiglia cheullizia,vala, quasi parve che S. Niccolanon avesse risentito le tristi conseguenzedella legge del 1866.

    Il P. Guastini ebbe inoltre coraggio ofranchezza nel combattere l' errore ed ilvizio: come duce delle anime alle sue cu-re affidate fu sempre il primo a darel'esempio nelle cattoliche manifestazioni.L' anno scorso nella solenne congiunturadello scuprimento della Madonna di Sottogli Organi fu veduto condurre allaprimaziale la Confrat-rnita di S. Niccolaprima ancora che spuntasse il giorno edin mezzo a dirotta pioggia, recando eglistesso il bacino colle offerte della propriaparrocchia. Di ritorno alla sua chiesa,anziché torsi di dosso l'umidità e prendereil necessario riposo, si mise ad ascoltareper lunghe ore le confessioni

    Da questi pochi cenni ognun vede quan-to giustamente il P. Guastini godesse sti-ma ed effetto presso i suoi parrocchia-ni, si della classe signorile che del bassoceto ; e prova non dubbia ne avemmoquando Egli celebrò le Nozze d' Oro peril cinquantesimo anno del suo sacerdozio,come parimente quando sul primo aggra-varsi del male gli venne recato il SS.Viatico, ‘ed in ultimo quando l'annunziosi sparse della sua morte.

    Anzi tra non molto novella prova dellabuona memoria che ha lasciato di sè a-vremo nei solenni suffragi, che per curadei signori della parrocchia e di altrepersone ed esso,affezionate, si stanno pro-.parando per il trentesimo della sua di-partita da questa terra., Allora sempremeglio si conoscerà che il P. Luigi Gua-stini ha ben meritato della sua parrocchia;e come cittadino, e com ,3 religioso e cour)sacerdote bene é degno di compianto, nonmeno che di venerata e perenne memoria.

    D. S.

    LA PLEURA. E una membrana sierosa for-mata come un gran sacco, chiuso da ogni par-te che con un segmento avvolge il Pericar -dio ed i polmoni, penetra fra tutti i bloi,giungendo fino all' inserzione dei bronchi; edaltro segmeato ricopre le costole nella lorofaccia interna, ed diaframma nolla facciatoracica lasciando. dei spuzi triangolari, ante-riormente e posteriormente che chiamansimediastini. Donde viene che la faccia esternadi questo sacco adorisce alle parti con eui sitrova a contatto e ne forma come la fodera,la faccia interna costituisco una cavità che ècontinuamente irrorata dal siero alle segregala membrana e che la mantiene constantemen-te lubrica onde il polmone non trovi ostacolinei suoi movimenti di ispirazione ed espira-zione. Cotale membrana va spesso soggettaad infiammarsi dando origine alla Pleurite opuntura che ognun sa, che è malattia facilis-sima alla recidiva, funesta nei suoi relitti efrequentemente martale. Tutti sona dispostia tali infermità, e specialmente coloro chehanno il sangue impuro sia ‘ per erpete, siareuma, sia per scrofola ecc. E necessario a-dunque per prevenire lo sviluppo n la recitadella pleurite, como delle altre malattie pro-venienti dell' erpete di purificare il sangue especialmente uella presente stagione che piùsi risveoliane gli umori, perche tali infermi-tà sono pià frequenti. 11 migliore depurativoconosciuto è lo sciroppo pi Pariglina compos-to del Dottor Giovanni Mazzoiini di Romapremiato otto volte per le sue eminenti virtù.Costa L. 9 la Bott.

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    Napoli, I ottobre 1885.Sigg. Scott e Bowne,

    Ho esperimentato la Emulsione Scott, ed ho ve-duto che bambini ed adulti la bevono con maggiorfacilità che non l' olio semplice di fegato di merluz-zo. La sua azione terapica è più manifesta nei bam-bini che soffronp ritardo nel processo di ossificazionecome quelli la cui dentizione si fa aspettare, e glialtri le cui suture del cranio vanno lente a saldarsi.

    lo la ho ministrata con utilità in casi simili an-che nei caldi mesi di estate, ed i bambini l' hannoben digerita e tollerata.

    Cav. dott. LEONZIO CAPPARELLILargo Ferrantina a Ghiaia 1.

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    (;\1 lt r'. Voi udirete bentosto se fate conoscere la vostra età e a data del aí i. i sordità al sigdor Ram o'cgnino, il quale ha ottenuto migliaia di ila-ei - pigioni, e che, per umanità, manda gratuitamente i suoi consigli.

    Prove di guarigioni: Vennero ultimamente guariti i signori: Morand, a Istres.d' una sordità di 15 anni; Vincenzo, drogherie a Sotteville les-Rouen d'unadi 13 anni; Thiriet A., a Demange-aux-Eaux, di una di 21. anni; la suoraSt-Fulgencio, superiora a l'Ospizio del Buzancais (Indre) pure da poco guaritàdi sordità, ecc. — Scrivere al Sig. Ramognino, dottore dell' Istituto umanitariodei sordi, a Marsiglia.

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