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Periodico di informazione dell’ASS 5 “Bassa Friulana” Editoriale “Non c'è niente di più difficile da condurre né più dannoso da gestire dell'iniziare un nuovo ordine delle cose. Deve essere ricordato che nulla è più difficile da pianificare, più dub- bio a succedere o più pericoloso da gestire che la creazione di un nuovo sistema. Per colui che lo propone ciò produce l'inimicizia di coloro i quali hanno profitto a preservare l'antico e soltanto tiepidi sostenitori in coloro che sarebbero avvantaggiati dal nuovo. E questa tiepidezza nasce in parte per la paura degli avversari, che hanno dalla loro le vecchie leggi, e in parte dallo scetticismo degli uomini, i quali non credono nelle novità se non le vedono ben consolidate. Da questo nasce che, ogni volta che quelli che ti sono nemici hanno occasione di attaccarti lo fanno con furore e gli altri ti difendono con scarso impegno, di modo che con loro si corrono pericoli” da Il Principe - Macchiavelli. ... E ADESSO, COSA CI ASPETTA? A poche settimane dall’avvio operativo della riforma del Servizio Sanitario Regionale, che vedrà la fusione della nostra Azienda con la ASS 2 per costituire la nuova entità Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.2 “Bassa Friulana - Isontina”, questa domanda ricorre nei discorsi degli operatori, evidentemente pre- occupati per il cambiamento imminente, con tutte le sue incogni- te. Di fronte a questo cambiamento le parole del Macchiavelli ci fanno pensare. E’ ben vero che la riforma ha la ”forza” di una legge, ma la realizzazione delle indicazioni e dei principi della stessa richiedono un importante sforzo di riorganizzazione fon- dato sulla volontà e capacità sia di chi occupa posizioni strategi- che, sia di chi è chiamato a renderle effettive nei propri servizi. Per questa ragione è opportuno comprendere bene l’indirizzo del legislatore e le ragioni della riorganizzazione del Servizio Sanitario Pubblico del Friuli Venezia Giulia. A tal fine, può essere utile riesaminare il testo di presentazione alla Giunta Regionale il 13 agosto scorso, del disegno di legge n.59 (da cui è poi derivata l’attuale Legge Regionale n. 17 del 16 ottobre 2014), dove peraltro è interessante notare come le preoc- cupazioni espresse nel documento dall’assessore Telesca riecheg- gino la dottrina del grande pensatore del Rinascimento: “Riformare vuole dire cambiare e il cammino sulla strada del cambiamento è sempre difficile e irto di ostacoli che sono rappre- sentati da coloro che vogliono fortemente mantenere situazioni esistenti per il timore di perdere ruoli e privilegi che nulla hanno a che fare con la salute dei cittadini”. Nel suo discorso l’assessore illustrava le conclusioni della rico- gnizione dello stato dell’arte dei principali adempimenti da effet- tuarsi in osservanza delle indicazioni nazionali, in ambito sanita- rio e sociosanitario, nonchè le osservazioni derivanti dall’analisi epidemiologica. Rimandando la lettura dettagliata al testo origi- nale, vale forse la pena sottolineare come, nelle conclusioni di detta analisi, viene formulata la constatazione che “diventeranno quindi rilevanti i problemi di salute legati alla condizione socio- sanitaria, alla gestione della cronicità nelle sue componenti assi- stenziali di prevenzione delle ricadute degli episodi acuti e della stabilizzazione dell’equilibrio del paziente con metodiche effica- ci, ma a costi sostenibili”, giungendo alla considerazione che “poiché i principali problemi che si dovranno affrontare nei pros- simi anni sembrano maggiormente legati alla cronicità più che all’acuzie, la strutturazione dell’offerta sanitaria del sistema regionale dovrebbe essere orientata alla proattività territoriale e allo sviluppo coerente delle cure primarie” e che “la gestione del- l’acuzie, vista anche la dimensione della popolazione regionale, rappresenta un tema meno significativo anche se dal punto di vista organizzativo deve essere affrontato il problema di concilia- re la qualità delle cure in acuzie, con l’equità all’accesso e la com- patibilità economica in un territorio equivalente a tre quartieri di una città italiana maggiore, ma con caratteristiche socio-culturali ed economiche assai complesse”. In un altro passaggio l’assesso- re evidenzia inoltre come oggi i problemi di salute prevalenti hanno “aspetti multidimensionali diversificati e, soprattutto, molto spesso con caratteristiche non di temporaneità, ma di per- duranza nel tempo”. Il documento dichiara che lo scopo della riforma consiste nel mettere al centro le esigenze del cittadino, con il preciso obiettivo di una revisione del sistema che miri a rimodulare il servizio sanitario sulla base delle mutate esigenze della popolazione. Il significato della centralità del cittadino presuppone necessa- riamente il suo coinvolgimento attivo, come singolo e come membro di una comunità, nella gestione della salute. Dietro questa affermazione si pone la consolidata evidenza che il miglioramento del livello di salute di una popolazione dipende solo in minor parte dall’offerta dei servizi sanitari, bensì è corre- lato in prevalenza ad altri “determinanti”, quali stile di vita, ambiente socio-economico, patrimonio genetico, livello di istru- zione e disponibilità economica. Ma abbiamo anche la consape- volezza che i risultati degli interventi sanitari sono sempre più NOVEMBRE 2014 Foto di Arianna Sellan segue ... 6.11_Layout 1 16/12/2014 13.52 Pagina 1 1

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dell'iniziare un nuovo ordine delle cose.Deve essere ricordato che nulla è più difficile da pianificare, più dub-

bio a succedere o più pericoloso da gestire che la creazione di un nuovosistema. Per colui che lo propone ciò produce l'inimicizia di coloro iquali hanno profitto a preservare l'antico e soltanto tiepidi sostenitori incoloro che sarebbero avvantaggiati dal nuovo. E questa tiepidezza nascein parte per la paura degli avversari, che hanno dalla loro le vecchieleggi, e in parte dallo scetticismo degli uomini, i quali non credono nellenovità se non le vedono ben consolidate. Da questo nasce che, ogni voltache quelli che ti sono nemici hanno occasione di attaccarti lo fanno confurore e gli altri ti difendono con scarso impegno, di modo che con lorosi corrono pericoli” da Il Principe - Macchiavelli.

... E ADESSO, COSA CI ASPETTA?A poche settimane dall’avvio operativo della riforma del

Servizio Sanitario Regionale, che vedrà la fusione della nostraAzienda con la ASS 2 per costituire la nuova entità Azienda perl’Assistenza Sanitaria n.2 “Bassa Friulana - Isontina”, questadomanda ricorre nei discorsi degli operatori, evidentemente pre-occupati per il cambiamento imminente, con tutte le sue incogni-te.

Di fronte a questo cambiamento le parole del Macchiavelli cifanno pensare. E’ ben vero che la riforma ha la ”forza” di unalegge, ma la realizzazione delle indicazioni e dei principi dellastessa richiedono un importante sforzo di riorganizzazione fon-dato sulla volontà e capacità sia di chi occupa posizioni strategi-che, sia di chi è chiamato a renderle effettive nei propri servizi.

Per questa ragione è opportuno comprendere bene l’indirizzodel legislatore e le ragioni della riorganizzazione del ServizioSanitario Pubblico del Friuli Venezia Giulia.

A tal fine, può essere utile riesaminare il testo di presentazionealla Giunta Regionale il 13 agosto scorso, del disegno di leggen.59 (da cui è poi derivata l’attuale Legge Regionale n. 17 del 16ottobre 2014), dove peraltro è interessante notare come le preoc-cupazioni espresse nel documento dall’assessore Telesca riecheg-gino la dottrina del grande pensatore del Rinascimento:“Riformare vuole dire cambiare e il cammino sulla strada delcambiamento è sempre difficile e irto di ostacoli che sono rappre-sentati da coloro che vogliono fortemente mantenere situazioniesistenti per il timore di perdere ruoli e privilegi che nulla hannoa che fare con la salute dei cittadini”.

Nel suo discorso l’assessore illustrava le conclusioni della rico-gnizione dello stato dell’arte dei principali adempimenti da effet-tuarsi in osservanza delle indicazioni nazionali, in ambito sanita-rio e sociosanitario, nonchè le osservazioni derivanti dall’analisiepidemiologica. Rimandando la lettura dettagliata al testo origi-nale, vale forse la pena sottolineare come, nelle conclusioni didetta analisi, viene formulata la constatazione che “diventerannoquindi rilevanti i problemi di salute legati alla condizione socio-sanitaria, alla gestione della cronicità nelle sue componenti assi-stenziali di prevenzione delle ricadute degli episodi acuti e dellastabilizzazione dell’equilibrio del paziente con metodiche effica-ci, ma a costi sostenibili”, giungendo alla considerazione che“poiché i principali problemi che si dovranno affrontare nei pros-simi anni sembrano maggiormente legati alla cronicità più cheall’acuzie, la strutturazione dell’offerta sanitaria del sistemaregionale dovrebbe essere orientata alla proattività territoriale eallo sviluppo coerente delle cure primarie” e che “la gestione del-l’acuzie, vista anche la dimensione della popolazione regionale,rappresenta un tema meno significativo anche se dal punto divista organizzativo deve essere affrontato il problema di concilia-re la qualità delle cure in acuzie, con l’equità all’accesso e la com-patibilità economica in un territorio equivalente a tre quartieri diuna città italiana maggiore, ma con caratteristiche socio-culturalied economiche assai complesse”. In un altro passaggio l’assesso-re evidenzia inoltre come oggi i problemi di salute prevalentihanno “aspetti multidimensionali diversificati e, soprattutto,molto spesso con caratteristiche non di temporaneità, ma di per-duranza nel tempo”.

Il documento dichiara che lo scopo della riforma consiste nelmettere al centro le esigenze del cittadino, con il preciso obiettivodi una revisione del sistema che miri a rimodulare il serviziosanitario sulla base delle mutate esigenze della popolazione.

Il significato della centralità del cittadino presuppone necessa-riamente il suo coinvolgimento attivo, come singolo e comemembro di una comunità, nella gestione della salute.

Dietro questa affermazione si pone la consolidata evidenza cheil miglioramento del livello di salute di una popolazione dipendesolo in minor parte dall’offerta dei servizi sanitari, bensì è corre-lato in prevalenza ad altri “determinanti”, quali stile di vita,ambiente socio-economico, patrimonio genetico, livello di istru-zione e disponibilità economica. Ma abbiamo anche la consape-volezza che i risultati degli interventi sanitari sono sempre più

NOVEMBRE2014

Foto di Arianna Sellan

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legati ai comportamenti e alle scelte consapevoli dell’individuo acui sono rivolti (si pensi soltanto all’importanza dell’aderenzaalle cure farmacologiche di lungo termine).

Il nuovo Servizio Sanitario Regionale, voluto dalla riforma,dovrà focalizzarsi sulla elevata qualità, su out-come ottimali, sullapiù estesa soddisfazione dei cittadini e sulla sostenibilità econo-mica. Questi valori sono richiesti all’intero sistema sanitario perassicurare i migliori risultati per ogni euro che viene speso oinvestito per la salute. È chiaro che questo approccio richiede unaprofonda revisione del Servizio Sanitario Regionale. Quello chepiù dovrà cambiare, in questa prospettiva di una sanità di valo-re, è la modalità operativa della presa in cura e della continuitàdell’assistenza del cittadino da parte di un gruppo professionale,o team, (non dal solo singolo professionista), superando la sem-plice gestione specialistica o del singolo servizio. Le conseguenzeorganizzative sono rilevanti da tutti i punti di vista: organizzati-ve, professionali, informatiche e istituzionali. Volendo elencare,in estrema sintesi, i punti focali verso cui la riforma, vuole indi-rizzare il cambiamento, si può dire che il Servizio SanitarioRegionale del prossimo futuro deve giungere a:

- riequilibrare il finanziamento dei servizi impegnati sui treraggruppamenti dei L.E.A (Livelli Essenziali di Assistenza) assi-stenza ospedaliera, assistenza distrettuale, prevenzione;

- garantire il coinvolgimento del cittadino attraverso l’informa-zione e l’accesso ai dati, grazie anche allo sviluppo delle modali-tà informatizzate (Fascicolo Sanitario Elettronico);

- migliorare il livello di trasparenza delle gestione del SSR (usoaccurato ed efficiente delle risorse, conoscenza degli esiti e dellivello di soddisfazione degli assistiti);

- garantire un’assistenza continuativa nelle 24 ore giornaliereper tutto l’arco della settimana, sia in ambito ospedaliero che dicure primarie;

- superare l’attuale frammentazione organizzativa con l’istitu-zione di aziende che comprendano i servizi ospedalieri e territo-riali, riducendo il numero e la configurazione delle attuali azien-de e ridefinendo la rete ospedaliera secondo il modello hub andspoke;

- garantire la continuità delle cure e dell’assistenza attraversomodalità di intervento basate sullla definizione di percorsi multi-disciplinari e multiprofessionali (PDTA e reti cliniche).

Fra i primi effetti delle riforma ci sarà l’istituzione, a partire giàdal 1° gennaio 2015, delle nuove entità aziendali: cinque aziendeper l’assistenza sanitaria e una azienda “ente per la gestioneaccentrata dei servizi condivisi”; nonchè la progressiva riorga-nizzazione della rete ospedaliera con riduzione delle duplicazio-ni di servizi specialistici, l’implementazione di modalità di offer-ta ambulatoriali, diurne e di weekly hospital, a scapito di quelle didegenza ordinaria e l’unificazione di diversi ospedali di rete. Perla nuova AAS n.2, in cui confluiremo, saranno individuati duepresidi ospedaliari (Latisana-Palmanova e Gorizia-Monfalcone)con due punti nascita per la nuova azienda. L’altro importantesviluppo previsto dalla legge 17/2014 riguarderà i distretti, chepur rimanendo invariati nel numero, assumeranno le triplice fun-zione di committenza, produzione e integrazione. La prima pre-suppone una accresciuta capacità di interlocuzione e di collega-mento con l’area della prevenzione e quella ospedaliera, nonchécon gli erogatori privati convenzionati; la seconda (produzione)si deve esprimere nei due principali filoni di offerta: l’assistenzamedica primaria (medicina generale, pediatria di libera scelta,servizio di continuità assistenziale, specialistica ambulatoriale ivicompresa la riabilitazione); l’erogazione delle prestazioni socio-sanitarie a elevata integrazione sanitaria, nonché delle prestazio-ni sociali di rilevanza sanitaria (ambito materno-infantile, disabi-lità in età evolutiva e nell’adulto, anziani fragili, dipendenze esalute mentale in età evolutiva e adulta, non autosufficienza).

La trasformazione così avviata si inserisce in un più ampio pro-cesso di cambiamento che riguarda l’intero Servizio SanitarioNazionale, in cui si riconosce quello che il rapporto OASI 2013

definisce come modificazione della “geografia dei servizi”, cioèdel mix di ambiti di cura, che si sostanzia in tre principali direzio-ni:

1) la progressiva riduzione dei ricoveri ospedalieri a vantaggiodelle risposte a ciclo diurno (obiettivo di 3 posti letto per 1000 abi-tanti)

2) incremento dell’offerta di cure intermedie (le nostre RSA, glihospice, gli ospedali di comunità ed altre eventuali formule spe-rimentali di residenzialità sanitaria e sociosanitaria protetta);

3) sviluppo delle modalità di disease management nell’ambitodelle cure primarie (PDTA, medicina di iniziativa).

La trasformazione del sistema presuppone anche un cambia-mento consapevole e strategico del cosidetto skill mix, ovverodella composizione professionale del personale. Si tratta diun’evoluzione già da tempo in atto nei paesi occidentali, in parteconseguenza del fenomeno incombente del medical shortage, chevedono trasferite funzioni tradizionalmente mediche al persona-le delle professioni sanitarie. Le nuove aziende “dovrebbero svi-luppare un pensiero strategico forte in materia, definendo unquadro concettuale con cui guidare l’evoluzione dello skill mix dipari passo con lo sviluppo organizzativo, pianificando nel lungoperiodo un uso diverso delle competenze dei professionisti perrispondere ai nuovi bisogni di salute” (1).

In conclusione, per cercare di rispondere alla domanda di aper-tura (COSA CI ASPETTA?) dobbiamo interrogarci su quale“dote” la “Bassa Friulana” porterà nella nuova Azienda.Possiamo con orgoglio affermare che il livello di qualità profes-sionale, di dedizione e responsabilità manifestata dagli operatori,e dalla tensione al miglioramento che essi hanno sempre saputoesprimere (ne è un esempio anche la recente esperienza del per-corso di accreditamento all’eccellenza) possa rappresentare unportato prezioso per le sfide che ci attendono. In questa afferma-zione siamo confortati dagli esiti della recente indagine condottaa livello nazionale dall’Institute of management “ScuolaSuperiore Sant’Anna di Pisa” (2), che ha analizzato i dati di atti-vità, di output e di esito delle aziende del Friuli Venezia Giulia,evidenziando l’ottimo livello raggiunto dall’ASS5 sulla maggiorparte degli aspetti esaminati, nonchè dai numerosi esempi dibuone pratiche riconosciute anche a livello scientifico con diver-se sperimentazioni di successo.

Se l’affermazione dell’assessore per cui “una riforma quindipuò viaggiare solo sulle gambe di coloro (fortunatamente tanti)che hanno voglia di mettersi in gioco e di affrontare il cambia-mento con lo spirito di innovazione che è indispensabile per stareal passo con i tempi che cambiano” ci sentiamo di affermare chefra i professionisti e gli operatori della Bassa Friulana, la riformapotrà trovare tante “gambe” e molte intelligenze.

Per questo motivo le persone e i servizi di questo territorio siprestano a rimanere soggetti pronti, tutt’altro che “tiepidamen-te”, ad ulteriori impegni di innovazione e sperimentazione e, intal modo, mantenere quelle peculiarità di qualità che hanno con-traddistinto la storia della ASS5.

Luciano Pletti Direttore Sanitario

(1) Rapporto OASI 2013 – CERGAS Bocconi.http://www.cergas.unibocconi.it/wps/wcm/connect/Cdr/Centro_CERGASit/Home/Area+download+Rapporto+OASI+e+Mecosan/

(2) MeS Management e Sanità – Il progetto network regio-ni – Prof. Sabina Nuti - http://performance.sssup.it/net-work

... continua

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Intervista a Franco Bagnarol

Qual è stato il percorso formativo e operativo che l'ha portataai vertici nazionali di un'associazioneimportante come il MoVI?

La mia formazione è nata all'interno delloscoutismo cattolico, attraverso responsabili-tà crescenti sia organizzative che di forma-zione. L'educazione al servizio mi ha con-solidato nell'impegno a dare consistenzamatura ad un impegno di solidarietà.L'incontro con Luciano Tavazza, presidentenazionale del MoVI, già nel 1988 mi ha con-sentito di poter dare respiro ampio sul e conil volontariato italiano. Questa data segnal'avvio della nascita del MoVI anche inFriuli Venezia Giulia. La costituzione dellafederazione regionale mi ha visto comeprimo presidente e mi ha consentito di farparte del comitato nazionale di collegamen-to del MoVI: questo è stato per me un osser-vatorio molto interessante per capire l'evo-luzione ed il cammino del volontariato in Italia e in Europa.Avendo fatto l'esperienza del terremoto in Friuli, sono stato desi-gnato dal MoVI nazionale a rappresentarlo nel ComitatoNazionale del Volontariato di Protezione Civile, organo di colle-gamento e di gestione del volontariato del settore, di cui sonostato presidente fino al 2001. Nel 2009 ho accettato la presidenzanazionale del MoVI in una fase interessante di cambiamenti peril mondo del volontariato italiano.

Può spiegare brevemente ai nostri lettori cos'è il MoVI e comesi caratterizza rispetto ad altre grosse realtà italiane?

Il MoVI è una rete di gruppi di volontariato che opera per col-legare e sostenere i volontari e le loro organizzazioni, favorirne lacrescita culturale, il coordinamento dell'azione e l'efficacia opera-tiva. Caratteristica del MoVI è di aggregare piccole e medie asso-ciazioni attive in tutti i campi della solidarietà, in modo trasver-sale, accomunate da una scelta forte per la gratuità e nell'impe-gno per il miglioramento della società, attraverso un impegnoattivi di cittadinanza e partecipazione.

MoVI, Volontariato, Terzo Settore, Forum Regionale... puòaiutarci a fare un pò di luce su questo universo di cui si sentespesso parlare, ma di cui i non addetti ai lavori forse non hannosempre le idee molto chiare?

Difficile entrare in dettagli nel poco spazio a disposizione. C'èun ampio mondo di realtà, molto variegato che va dalle fondazio-ni alle associazioni, dai sindacati alle cooperative sociali, cheviene chiamato “terzo settore”: sono tutte quelle realtà che nonsono nè aziende nè organizzazioni pubbliche. Sono accomunatedal fatto di non operare per “profitto” (per questo lo chiamanoanche settore “no profit”). Una parte consistente di queste realtàsi è data uno strumento di coordinamento e di rappresentanzache è il Forum del Terzo Settore, riconosciuto a livello nazionalecome organismo di rappresentanza che il governo può consulta-re. Il Forum ha una sua articolazione regionale, anche in FVG.Del grande mondo del Terzo Settore, fanno parte anche le orga-nizzazioni di volontariato, che sono associazioni in cui i soci sonosoltanto volontari, che operano per fini esclusivi di solidarietà afavore della collettività e in un’ottica di gratuità assoluta. Inregione FVG i volontari sono rappresentati da un Comitato

Regionale del Volontariato eletto dall’assemblea delle associazio-ni iscritte all’albo del volontariato, comeprevisto dalla normativa regionale diriferimento. Esiste poi un altro albo, delleassociazioni di promozione sociale, chesono realtà simili alle organizzazioni divolontariato, ma che operano anche afavore dei propri soci (per esempio circo-li o associazioni di persone che condivi-dono un bisogno, una malattia, e si orga-nizzano per affrontarlo insieme). La con-fusione nasce perchè molte realtà che difatto sono di volontariato o di promozio-ne sociale, non si iscrivono agli albi, ecosì si trovano ad operare fianco a fiancoad altre realtà del terzo settore che peròsono nate con gli scopi più diversi egestiscono, pur in una logica di “nonprofitto”, importanti servizi o patrimoni.

Il MoVI è invece una libera organizza-zione di volontariato, che è nata ancor prima che esistesse ilForum del terzo settore o la legge sul volontariato e che ancoraopera con un suo autonomo ruolo culturale e propositivo, tra lealtre realtà del Terzo Settore.

Qual è lo stato dell'arte del Volontariato e del Terzo Settorein generale nella nostra Regione?

Il Terzo Settore in FVG è oggi una realtà ricca e articolata, pre-sente con un numero molto alto di organizzazioni, maggiore chein altre regioni e diffuso in tutti i comuni. Si può senz’altro direche svolge un importante compito di aggregazione e manteni-mento dei legami sociali (si pensi a quante cose fanno le associa-zioni nei nostri paesi), oltre che essere di aiuto e di sostegno amolte situazioni di marginalità e di bisogno delle fasce più debo-li. L’altra faccia della medaglia è che questa grande polverizza-zione, in particolare del mondo delle associazioni, è anche indicedi un certo campanilismo e di un rischio di chiusura che si mani-festa in alcuni casi come difficoltà di aggiornarsi e cambiare difronte ad una realtà sociale che muta rapidamente. Corollario diquesto diventa la difficoltà di coinvolgere i giovani che ha porta-to in alcuni casi, ad un aumento dell’età media dei volontari e auna certa fatica nel ricambio dei responsabili, fenomeno accen-tuato dalla dinamica demografica (ci sono meno giovani in gene-rale). In questo momento di crisi e aumento dei bisogni sociali, ilTerzo Settore sta comunque dimostrando di “tenere”, di esserecapace di adeguarsi e rispondere alla sfida. Il volontariato mani-festa una grande consapevolezza di quanto sta succedendo e unforte spirito di responsabilità che, è come la punta dell’iceberg diuna sensibilità e di una capacità di solidarietà di molti cittadini,ben radicata nella nostra società.

Un sogno nel cassetto di Franco Bagnarol...Sarebbe davvero bello che da questa crisi usciamo tutti più soli-

dali, che si possa dire un giorno che sia servita a far fare un saltoavanti alla nostra società lasciandoci alle spalle un modello di svi-luppo che rischia oggi di distruggere il pianeta tanto per i proble-mi ambientali che per le disuguaglianze sociali in costanteaumento.

a cura di Flavio D’Agostini

Franco Bagnarol

Casarsese, residente a Madrisio di Fagagna, alle spalle una lunga esperienza di volontariato cominciata nel 1966 nel settore educativo con gli scoutdell’Agesci, di cui è stato responsabile provinciale e regionale, fino al 2001, responsabile dell’operazione “Gabbiano azzurro”, intervento di solida-rietà nei campi profughi nei Balcani, dal 1995 al 2001 presidente del Comitato Nazionale del volontariato di Protezione Civile, Franco Bagnaroldal 2010 è Presidente Nazionale del MoVI Movimento di Volontariato Italiano, e dal luglio 2013 è portavoce del Forum del Terzo Settore delFriuli Venezia Giulia. Lo ringraziamo per aver accettato di rispondere alle nostre domande.

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Radiologia: migliora l’offerta dell’ASS5

Sono passati quasi 10 mesi dal mio passaggio dall'AziendaOspedaliero-Universitaria di Udine alla Radiologia dell’ospedaledi Latisana e con enorme piacere ho accettato l’invito a scrivereuna breve presentazione della struttura da me diretta.

La Radiologia garantisce circa 40.000 prestazioni/anno, dellequali circa 21.000 per pazienti ambulatoriali, circa 9.000 presta-zioni per interni e 10.000 del Pronto Soccorso.

Il primo impegno della nostra equipe è stato quello di una revi-sione dell’organizzazione interna, ove necessario: in particolareabbiamo creato un’attività dedicata alla radiologia senologica

(unica in ASS 5) e che comprende la diagnostica sia di primo chedi secondo livello (approfondimenti di screening, biopsie sottoguida ecografica), avvalendosi di un mammografo digitale. Ognigiorno vi è una sezione dedicata a tale attività con un medicoradiologo che esegue immediatamente gli approfondimenti eco-grafici o mammografici ritenuti necessari; ciò rappresenta unvalore aggiunto al servizio dell’utente con l’obiettivo di minimiz-zare il rinvio ad approfondimenti, in particolare ecografici, attra-verso successivi appuntamenti.

Le agende ecografiche e mammografiche sono state rimodella-te ed organizzate per priorità, facendo riferimento ai documentigià esistenti in merito in Area Vasta Udinese, in particolare perecografia addome, ecografia collo, mammografia ed ecografiamammaria; le agende, per la presenza di indagini già prenotate,entreranno gradualmente a regime nel corso del 2015.

La tomografia computerizzata si avvale di un tomografo multi-strato con 16 strati, in grado di coprire le attuali esigenze diagno-stiche, ma non allo stato dell’arte per quanto riguarda le tecnichedi riduzione di dose. Riguardo questo problema voglio sottoli-neare il prezioso contributo del personale TSRM (TecnicoSanitario di Radiologia Medica) nella revisione dei protocolli giàfatta in passato e che consente di contenere significativamente ledosi erogate. Soprattutto in questa diagnostica, così come in eco-grafia, sono rimasto sorpreso anche della complessità di alcunicasi che riflettono l’attrazione del nostro ospedale per pazientiaffetti da patologie che richiedono un’elevata competenza clinica.

Stiamo cercando di dedicare più spazio ad alcune attività piùspecialistiche come la biopsia polmonare sotto guida diTomografia Computerizzata (TC) che consente di completare inloco l’iter diagnostico del nodulo polmonare e la colonscopia vir-tuale in collaborazione con gli endoscopisti nel percorso di scree-ning del colon-retto per i soggetti che non tollerano l’endoscopiatradizionale o per i quali non è possibile una colonscopia comple-ta. L’offerta è integrata da una collaborazione con la Medicina delDolore per le procedure sotto guida TC o fluoroscopica.

Nel corso di quest’anno assieme alla Radiologia dell’ospedaledi Palmanova abbiamo avviato la reperibilità radiologica unicadel medico sui due presidi per le TC: si è trattato di un progettoche ha coinvolto tutte le figure professionali delle due strutture

che si sono adoperate per una maggiore integrazione (i radiologidevono poter operare su entrambe le sedi) e l’utilizzo della tele-radiologia che ha permesso di ridurre i tempi di disponibilità deireferti. Siamo ancora in una fase di sperimentazione, ma la possi-bilità di disporre di un’équipe unica sui due presidi ha consenti-to non solo di gestire alcune criticità, ma anche di ottimizzarel’offerta nel periodo estivo, notoriamente più critico soprattuttoper Latisana; voglio in proposito sottolineare lo sforzo di tutte lefigure professionali e l’ottima intesa con il dr. Predonzan per que-sto progetto che vede ancora alcune criticità legate al numero

ridotto di radiologi in reperibilità. Tuttavia è un primo importan-te passo, attraverso sinergie e collaborazione, verso l’integrazio-ne tra i due servizi.

Un’importante occasione per proseguire su quest’ultimo obiet-tivo sarà l’installazione della Risonanza Magnetica a Latisana: citengo a sottolineare che pur essendo fisicamente installata aLatisana, sarà la Risonanza Magnetica (RM) della nostra Aziendae vedrà coinvolto nel suo utilizzo il personale di entrambe leRadiologie. Sarà una bella opportunità professionale e di crescitaper tutto l’ospedale: se ne sente la necessità in quanto, come hogià detto, la complessità dei casi, molti percorsi diagnostico-tera-peutici in essere presso il nostro ospedale necessitano ormai delladiagnostica RM (già avviata per i pazienti interni presso il centromedico Università Castrense a S. Giorgio di Nogaro), pur nondimenticando che per prestazioni di particolare complessitàsoprattutto in ambito cardiovascolare e neuroradiologico faremosempre riferimento al nostro hub di Udine, in relazione alla mag-giore expertise, il maggior numero di casi trattati e all’esistenza diattività ad alta specializzazione di quella struttura.

Il mio impatto è stato sicuramente positivo sia per lo spirito col-laborativo, anche con l’équipe del dr. Predonzan, ma anche per ladimensione umana della struttura, l’attenzione che viene data alpaziente anche da parte del personale infermieristico e di segre-teria, l’impegno nel cercare di far funzionare al meglio le cose,attraverso il confronto, la discussione, qualche volta anche loscontro, ma che spero rispecchi sempre una voglia di migliorare,cercando di perseguire una logica di sistema e non individuale.

La nostra dimensione penso ci possa permettere di perseguirecon più facilità una radiologia più clinica, soprattutto attraversoil dialogo tra professionisti che è stata una piacevole scoperta,rispetto a realtà più grandi e complesse; un confronto che consen-te a noi di meglio interpretare e conoscere ciò che è utile descri-vere, al clinico di essere indirizzato su quali strumenti diagnosti-ci richiedere per risolvere i quesiti clinici.

Quest’ultimo aspetto ritengo sia l’obiettivo più importante daperseguire negli anni a venire e rappresenta l’unico modo percercare di migliorare l’appropriatezza delle nostre attività.

Stefano MeduriRadiologia - Latisana

L’équipe dellaRadiologia di Latisana

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Un gesto speciale alla portata di tuttiDi attività di volontariato in campo sani-

tario nel nostro territorio ce ne sono diversee tutte importanti. Nel territorio diCervignano e Palmanova si sente però lamancanza di iniziative di volontariato dedi-cato ai problemi dei malati oncologici edelle loro famiglie. Associazioni simili sonopresenti in altri territori, come l'associazio-ne "Una Mano per Vivere", attiva daLatisana sino a Torviscosa o San Giorgio,oppure lo "Spyraglio", attivo in tutta la pro-vincia di Gorizia. In mezzo c'è il vuoto.

Altre associazioni, non specifiche per ibisogni dei malati oncologici e delle lorofamiglie, cercano a volte di sopperire, maquesto non basta. Anche dai Piani di Zonadell'Ambito Socio Assistenziale è emersaquesta carenza.

Che cosa ci si aspetta dai volontari? Noncerto quello che compete ai servizi pubblici,ma piuttosto quello che i servizi pubblicinon potrebbero essere in grado di fare, nep-pure con le migliori dotazioni e risorse:stare vicino a chi soffre, dare solidarietà,sostegno, compagnia, far sentire meno solele famiglie che si trovano ad affrontaremalattie così gravi ed impegnative.

E perché no? Anche dare anche un soste-gno nelle attività quotidiane, come fare laspesa, oppure stare accanto al malato men-tre i famigliari sono impegnati altrove.Pensiamo ad esempio al famigliare che nonha tempo per se stesso, neppure per pren-dersi cura di sè, o per staccare un po' la spina, in modo da poter

ricominciare con maggiore disponibili-tà ad accudire il proprio caro. Le asso-ciazioni di volontari in oncologia sonopreziose anche per dare un sostegnoper i trasporti verso i luoghi di curalontani, come accade per i cicli diradioterapia, o per visite specialistiche.Oppure per dare sostegno durante iricoveri ospedalieri, vuoi in oncologiaper le chemioterapie, o durante i diffi-cili ricoveri in Hospice.

Sensibile al problema, il MoVI delFriuli Venezia Giulia, in collaborazio-ne con diverse associazioni di volonta-riato e diverse Aziende Sanitarie eAmbiti Socio Assistenziali dellaRegione, ha promosso il progetto“Volontari al fianco della famigliadel malato oncologico”, per realizzareazioni di sostegno e promozione delvolontariato attivo in questo delicatosettore.

Sono partners del progetto regionale,infatti, la nostra Azienda Sanitaria,quella goriziana, l'ambito dei Comunidel Cervignanese e Palmarino, delSandanielese, e associazioni come laVia di Natale e la fondazione ANT diMonfalcone.

L'intero progetto è articolato in piùiniziative regionali. Per il territorio delDistretto Est (Cervignano e

Palmanova) promuove e sostiene la formazione di un’ associazio-

Per il primo anno le Aziende Sanitarie , Ospedaliere e gli Irccsdel Servizio Sanitario Regionale, partecipano all’indagine diclima interno, organizzata dal Laboratorio Management e Sanitàdella Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Tale iniziativa si colloca all’interno del Sistema di Valutazionedelle Performance delle Aziende Sanitarie e AziendeOspedaliere.

La nostra Regione ha aderito al progetto “Network Regioni”del Laboratorio MeS che nasce nel 2008 dal lavoro di ricercaavente ad oggetto lo studio di un sistema di valutazione delleperformance del Sistema Sanitario, adottato dalla RegioneToscana sin dal 2004.

Attualmente, oltre alla Regione Toscana e alla nostra Regione vipartecipano l’Emilia Romagna, la Liguria, l’Umbria, il Veneto, leMarche, la Basilicata e le Province autonome di Trento e Bolzano.

Come detto, il progetto nasce in Regione Toscana e misura irisultati conseguiti dalle Aziende Sanitarie in un’ottica multidi-mensionale. Il sistema si compone di sei dimensioni che raggrup-pano il monitoraggio di 130 indicatori.

Le dimensioni sono lo stato di salute delle popolazione, la valu-tazione sanitaria, la capacità di perseguire le strategie regionali,la valutazione della soddisfazione e dell’esperienza dei cittadini,la valutazione della dinamica economica finanziaria e la valuta-zione del clima interno.

In questa ultima dimensione si colloca l’indagine di clima orga-nizzativo, che ha la finalità di rilevare l’opinione degli operatorisu alcuni aspetti riguardanti l’ambiente di lavoro quali l’organiz-zazione, il rapporto con i colleghi e il superiore, la formazione, lavisione dell’Azienda, al fine di migliorarli nel prossimo futuro.

L’indagine di clima interno si svolgerà dal 1 al 31 dicembre2014.

La partecipazione all’indagine è su base volontaria e coinvolgetutto il personale, scelta metodologica legata all’obiettivo di offri-re una maggior possibilità di esprimere un’opinione a tutto il per-sonale, piuttosto che ad un campione ristretto.

Lo strumento utilizzato per la rilevazione è un questionario.

Unitamente alla busta paga di novembre verrà consegnata unalettera contenente le istruzioni dettagliate per effettuare la compi-lazione del questionario, l’indirizzo web al quale collegarsi perpartecipare all’indagine ed una password.

Queste informazioni sono uniche e consentiranno di compilareed inviare il questionario in completa autonomia e nel rispettodella privacy.

La responsabilità di garantire l’anonimato è totalmente e meto-dologicamente attribuita al Laboratorio Management e Sanitàdella Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

A cura della Direzione Centrale Salute

Indagine sul clima interno

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ne di volontariato in campo oncologico, con l'iniziativa "UNGESTO SPECIALE ALLA PORTATA DI TUTTI", partito nellaprimavera scorsa. Inizialmente si è lavorato sul territorio perinformare e sensibilizzare persone disponibili ad impegnarsi inquesto campo.

In seguito, per quanti hanno aderito alla proposta, si è organiz-zato un Corso di Sensibilizzazione e Formazione su questi temi,a cui hanno dato la propria disponibilità come docenti il dr. Iop,il dr. Colonna, la dott.ssa Revelant e la dott.ssa Passadordell'Ambito dei comuni e la psicologa dell'ANT, dott.ssa Festini,oltre al dr. Volpe e al dr. Feudale, per la parte riguardante i temidel volontariato.

Al corso hanno partecipato 25 persone, sia operatori che volon-tari. Alcuni di loro si sono dichiarati disponibili ad impegnarsi

subito e attualmente si stanno formando per iniziare a sperimen-tarsi sul campo.

Punto di riferimento per i volontari è l'operatrice del progettoChiara Calabria, a cui spetta il compito di accompagnare il grup-po a diventare il seme di una nuova pianta, di cui vedremo pianpiano i frutti.

Auguriamo a tutto il gruppo buon lavoro, assicurando il soste-gno e l'interesse di tutti coloro che hanno a che fare con questesituazioni di malattia.

Manuela Puntin Oncologia

Lunedì 18 agosto presso il servizio di Alcologia e dipendenzepatologiche, diretto dal dott. Sergio Paulon, nella nuova sede diPalmanova in Via Molin 21, si è svolto un importante incontrosulla tematica del gioco d'azzardo patologico. L'incontro è statoorganizzato dai referenti del servizio per la dipendenza dal giocod'azzardo, la dott.ssa VidalValentina (psicologa psico-terapeuta, referente azien-dale per il gioco d'azzardopatologico), la dr.ssa DoniniLuisa (medico psichiatradel servizio di Alcologia) el'infermiera f.f.Coordinatrice dott.ssaMustacchi Annamaria.

Il servizio offre infatticonsulenza per la patologiadel gioco d'azzardo e per ledipendenze comportamen-tali a partire dal 2010 conl'apertura di uno sportellodedicato al pubblico per laconsulenza e l'informazionesulla tematica delle cosìd-dette new addiction. Sonoattualmente attivi tre grup-pi terapeutici (due aPalmanova, uno a SanGiorgio di Nogaro) condot-ti dagli operatori sanitari eun gruppo a Palmanova,gestito dall'associazione chesi sta costituendo grazie allavolontà di famigliari e gio-catori che svolgono o hannosvolto un trattamento alservizio dell'AziendaSanitaria.

All'incontro per l'occasione era presente l'Associazione Asso diGiada, onlus attiva sul territorio triestino con intenti di salva-guardia e tutela della salute dei giocatori e dei loro famigliarinonchè di prevenzione e formazione continua sulla tematica delgioco d'azzardo. Durante tale incontro è stato presentato il libro"Profumo di brodo" della dott.ssa Ernestina Cariello, psicologapsicoterapeuta impegnata sia come professionista che come citta-dina nella prevenzione e cura del gioco d'azzardo patologico.

Le molte persone intervenute tra famigliari e giocatori hannoportato delle testimonianze dirette sulla propria esperienza dimalattia e di cura con grande emozione da parte di tutti. Il dott.Sergio Paulon ha sottolineato l'importanza di questi momenti dicondivisione che fanno parte del percorso stesso di riabilitazione

e che sono fondamentali nelriuscire poco alla volta a"togliersi la maschera" cheognuno di noi porta nella pro-pria vita.

Di rilievo anche il contributodell'A.T.T. Associazione deiTabagisti in Trattamento checollabora da anni conl'Alcologia e che ha portato latestimonianza del propriogruppo per smettere di fuma-re.

Infine sono stati consegnati idiplomi abilitanti la conduzio-ne dei gruppi dell'ATT e dell'A.No.A- Associazione NoAzzardo, i quali lavorano instretta collaborazione e super-visione della referente dellosportello aziendale e degli altrioperatori sanitari del servizio.

La piacevole serata si è con-clusa con una cena sociale trafamiglie, amici, associati e ope-ratori del servizio a testimo-niare la possibilità del cambia-mento dello stile di vita attra-verso la condivisione di unospazio ed un tempo dedicatialla socialità tra le persone.

Valentina Vidal - Alcologia e Dipendenze Patologiche

Insieme per condividere

SPORTELLO INFO-AZZARDO A.S.S. 5: 0432-921947 (lunedì 14.00-16.00; mercoledì-venerdì 10.00-12.00)A.T.T. Associazione dei Tabagisti in TrattamentoTel. 3315367198 (dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 16.00)

Il gioco d’azzardo patologico

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L’Azienda per i Servizi Sanitari n° 5 “Bassa Friulana” ha aderi-to al progetto di Ricerca Corrente: “La valutazione della qualitàdelle strutture ospedaliere secondo la prospettiva del cittadino”,promossa a livello nazionale dall’Agenzia Nazionale dei ServiziSanitari Regionali (AGENAS) in collaborazione con l’Agenzia divalutazione civica di Cittadinanzattiva. L’obiettivo dell’ attivitàdi monitoraggio del progetto, si legge nella nota dell’AGENAS, è“... la valutazione partecipata del grado di umanizzazione dellestrutture di ricovero attraverso la metodologia sperimentata consuccesso nel 2012 in sedici regioni e cinquantaquattro struttureospedaliere. Il percorso ha un duplice valore: contribuire allacostruzione del più ampio sistema nazionale per la valutazionedell’assistenza sanitaria e favorire la partecipazione competente,attiva e consapevole dei cittadini”.

Il monitoraggio prevede sia la verifica della documentazioneche l’osservazione diretta di molti elementi dell’assistenza ospe-daliera utilizzando 144 indicatori che spaziano su tutti gli aspettiriconducibili alla tematica dell’umanizzazione delle strutture,questione sempre più al centro dell’attenzione. Sono, tra gli altri,oggetto di valutazione il comfort generale della struttura, la sem-plificazione delle procedure, l’accessibilità fisica, la relazione conil cittadino, l’attenzione alla fragilità e ai bisogni della persona, ireparti di degenza “a misura d’uomo”, la logistica e la segnaleti-ca.

Il primo passo è stato quello di coinvolgere tutte le Associazionidi Volontariato e Tutela inviando loro il programma del progettoe realizzando uno specifico incontro, il 17 settembre 2013 di pre-sentazione e discussione del progetto. A seguito della disponibi-lità di alcuni volontari delle Associazioni di Volontariato - CRICroce Rossa italiana – Comitato Locale di Palmanova, SOGITFiumicello – Opera del Soccorso di San Giovanni in Italia, AIDOAssociazione Italiana Donatori Organi, AVIS AssociazioneVolontari Italiani del Sangue – Provincia di Udine - a parteciparealla rilevazione, è stata costituita un’équipe locale composta dacittadini ed operatori sanitari con il compito di predisporre ilpiano di lavoro nell’ambito del progetto secondo le indicazionidella Direzione Centrale Salute, Integrazione Sociosanitaria ePolitiche Sociali della nostra Regione.

Le finalità del progetto sono state:- conoscere più a fondo le due realtà ospedaliere;- confrontare le loro diversità organizzative/strutturali;- formalizzare procedure inerenti prassi consolidate, condivi-

dendo ed uniformando le stesse, quando possibile.I volontari hanno preso in esame i numerosi requisiti struttura-

li e documentali con massima disponibilità al confronto e gliincontri si sono svolti in un clima di grande collaborazione tra laparte Civica e quella Aziendale.

Durante la rilevazione sono emerse alcune criticità per le qualisono state messe in atto azioni di miglioramento in tempo reale-come, ad esempio, è stata acquistato un apparecchio televisivoper la sala d’attesa del Pronto Soccorso di Latisana e realizzatodel materiale informativo per le strutture del Pronto Soccorsosulle modalità comunicative con famigliari o altri soggetti. Altrecriticità come ampliare gli orari di visita, predisporre materialeinformativo destinato ai cittadini in più lingue, o sulla possibilitàdi dedicare parcheggi alla donne in stato di gravidanza presso gliingressi, sono state illustrate durante un incontro tenutosi pressola Direzione Centrale Salute a Udine il 29 maggio 2014 e condivi-se con tutte le Aziende Sanitarie regionali che hanno partecipatoalla Ricerca.

Gli esiti del lavoro di monitoraggio e la raccolta di dati e docu-menti, sono stati già trasmessi, nei termini e con le modalità pre-viste, all’AGENAS per le successive elaborazioni. I risultati defi-nitivi saranno disponibili alla conclusione della ricerca su scalanazionale, con la lettura e l’analisi completa dei dati sul portaleaziendale.

“La strada della collaborazione è il mezzo per raggiungerel’obiettivo comune del benessere del Cittadino”: con questa frasel’equipe dell’ASS n 5 “Bassa Friulana” ha voluto riassumere illavoro svolto al fine della rilevazione.

Paola VirgolinUfficio Relazioni con il Pubblico

“La peste scarlatta” di Jack London

La valutazione della qualità delle strutture ospedalieresecondo la prospettiva del cittadino

Scritto da Jack London nei primi anni del '900, è un raccontofantastico ambientato nei territori limitrofi alla baia di S.Francisco nel 2073. Nel 2013 la terra è sconvoltada una terribile epidemia che in brevissimotempo cancella quasi totalmente la popolazionedel pianeta. La malattia (chiamata morte scarlat-ta in quanto si manifesta principalmente con feb-bre elevatissima accompagnata da un coloritorosso acceso del volto dei malcapitati) è di quel-le che non perdonano: vi sopravvive circa 1 per-sona/milione e dopo i primi sintomi la mortesopraggiunge in pochissime ore, a volte in pochiminuti. Terre un tempo popolate da milioni dipersone, dopo l'epidemia sono abitate solamen-te da qualche decina di soggetti, mentre animaliferoci in precedenza quasi del tutto estinti siaggirano minacciosi attentando alla vita deipochi sopravvissuti.

Il protagonista è un vecchio ormai giunto altermine del suo percorso esistenziale che all'epo-ca del manifestarsi dell'epidemia era un professore universitario.Vive con alcuni nipoti adolescenti ai quali cerca di trasmetterequalcosa che abbia una minima parvenza di insegnamento, cer-cando di spiegar loro in particolare cosa fosse il mondo prima di

quella catastrofe; riceve però in cambio solo che dileggio, sberlef-fi e scarsissimo interesse.

Racconta ai nipoti dell'inizio dell'epidemia,allorquando le notizie delle prime vittime eranogiunte in California dai luoghi più disparati delmondo, e di quando poi il morbo aveva incomin-ciato a diffondersi anche lì in maniera sempre piùrapida e tumultuosa, in assenza di qualsiasi pos-sibilità di fronteggiarlo, sovvertendo in brevissi-mo tempo ogni forma di convivenza e stabilitàsociale, cancellando ogni parvenza di civiltà. Lapaura del morbo pervade ed impregna ognimomento della vita dell'epoca, le regole scompa-iono, i tentativi di arginare il male si rivelano deltutto inutili, gli appestati vengono abbandonati asé stessi, anzi generalmente sono loro stessi che,ai primi sintomi della malattia, scelgono di allon-tanarsi dai propri simili al fine di non diffondereulteriormente l'epidemia in atto. Scoppianotumulti e saccheggi fomentati da bande di sban-

dati che prendono il sopravvento in vari luoghi (si caricavano conl'alcool e commettevano ogni sorta di atrocità), ogni forma di gerar-chia e di organizzazione decade rapidamente: la civiltà crollava edognuno doveva pensare a sé stesso.

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Campagna vaccinazioni influenzaMercoledì 29 ottobre é

avviata nella Bassa Friulana lacampagna 2014-2015 per lavaccinazione antinfluenzale,congiuntamente con le altreAziende Sanitarie della regio-ne. I Medici di MedicinaGenerale hanno infatti ricevu-to nei giorni scorsi tutte ledosi di vaccino necessarie peri loro assistiti.

E’ importante che venganovaccinate le persone conside-rate a rischio, ovvero gliultrasessantacinquenni e lepersone, adulti e bambini,affette da malattie cronicheper evitare così il rischio dicontrarre l’influenza nelperiodo invernale. L’obiettivofondamentale della campagna di vaccinazione è quello di preve-nire le forme cliniche gravi e i decessi nelle fasce più a rischio.I risultati delle ultime campagne vaccinali anti-influenzali nonsono state brillanti, anche perché la bassa virulenza dei ceppiinfluenzali circolanti non ha favorito il ricorso a quello che inve-ce è l’unico rimedio per prevenire le sempre presenti temibilicomplicanze dell’infezione, vale a dire lo scompenso di patologied’organo preesistenti quali le malattie dell’apparato circolatorio,respiratorio e renale, le malattie del sangue, il diabete e condizio-ni di immunodepressione.

E’ opportuno ricordare che l’incidenza di effetti collaterali èveramente bassa (circa il 10-20% dei vaccinati), e comunque sitratta di lievi disagi che si risolvono in uno-due giorni.

Novità della campagna vaccinale 2014-15.Innanzitutto si segnala che l’ASS5 è verosimilmente l’unica

azienda che è riuscita a dotarsi di vaccino quadrivalente inatti-vato contro l’influenza, ovvero comprendente, oltre al consuetoceppo B Yamagata, anche quello B Victoria in aggiunta ai ceppiH1N1 e H3N2.

Il vaccino quadrivalente è consigliato dall’OMS e solo quest’an-no è presente, anche se in piccola quantità, sul mercato naziona-le. Poiché il virus dell’influenza B colpisce soprattutto i bambiniil quadrivalente sarà il vaccino prevalentemente utilizzato negliambulatori del Servizio Igiene e Sanità Pubblica nella fascia 3-18anni. Altra novità, per garantire una valida protezione di tutte lecategorie di utenti, è la disponibilità di vaccino intradermicoanche per i soggetti ultrasessantenni.

Il vaccino intradermico sfruttainfatti una via di accesso moltoimmunogena ottenendo unarisposta immunitaria e quindiprotettiva paragonabile ai vacciniadiuvati pur senza contenerealcun adiuvante, risultando quin-di più tollerabile. Nelle scorsedue stagioni invernali il vaccinointradermico è stato a disposizio-ne solo dei soggetti con meno di60 anni, in prevalenza con opera-tori sanitari e dipendenti dellapubblica amministrazione.

Un campanello d’allarme perla stagione in corso giunge dallaprima segnalazione in Italia delvirus influenzale, alquanto pre-coce rispetto alle passate stagio-

ni; in Regione il virus non sta ancora circolando, come ci docu-mentano i dati dei medici sentinella del Friuli Venezia Giuliache ogni anno monitorizzano la circolazione del virus influenza-le attraverso la raccolta di campioni biologici dai soggetti affettida malattia febbrile.

E’ comunque opportuno vaccinarsi entro le prossime settimanein quanto la protezione si realizza circa quindici giorni dopo lasomministrazione del vaccino.

Contemporaneamente al vaccino anti-influenzale gli anziani e isoggetti ultrasessantacinquenni a rischio potranno essere vacci-nati anche contro lo pneumococco, comune batterio causa di pol-moniti e meningiti, mediante il vaccino coniugato 13valente che,a differenze di quello usato nelle campagne vaccinali dell’anzia-no e dell’adulto dal 2002 al 2012, garantisce memoria immunita-ria e pertanto offre una protezione prolungata.

La campagna di vaccinazione iniziata il 29 ottobre durerà finoa fine gennaio (ma è preferibile vaccinarsi entro dicembre).

Gli anziani e gli appartenenti alle categorie a rischio potrannoeffettuare gratuitamente la vaccinazione presso il proprio medi-co curante oppure presso gli ambulatori di Igiene Pubblica deidistretti di:

- Palmanova : c/o Ospedale Vecchio, tel. 0432/921983- Cervignano del Friuli : via Trieste, tel. 0431/387728- Latisana : c/o Ospedale, tel. 0431/529296-529273su appuntamento.

Massimo ZulianiDipartimento di Prevenzionee

Non mancano però anche esempi di grande solidarietà edaltruismo, persone che non vogliono assolutamente abbandonarei propri cari che manifestano i primi segni/sintomi del male, pursapendo di andare incontro a morte certa.

I ragazzi però non hanno conosciuto quel mondo, che ai loroocchi appare più che altro come frutto di visioni immaginarie delvecchio, del quale spesso non comprendono il linguaggio; troppii termini, che per il vecchio sembrano banali, di cui non capisco-no il significato; il loro modo di comunicare è essenziale, banale,si esprimevano a monosillabi o con spezzoni di frasi che somigliavanopiù a uno sproloquio che a una lingua...

E anche dopo l'imperversare del morbo le cose non vannomeglio: ogni valore della civiltà è definitivamente scomparso eormai prevale solo la legge del più forte, con tutti i soprusi, le vio-lenze e le angherie che ciò comporta, nel mentre le gerarchie pre-cedenti vengono del tutto sovvertite, facendo precipitare rapida-

mente l'umanità a livelli inimmaginabili di crudeltà ed imbarba-rimento.

Il vecchio osserva sconsolato quei nipoti che, incolpevoli, nonhanno potuto conoscere la “civiltà”, costretti a vivere in manieraselvaggia e primitiva, con l'unico scopo di poter soddisfare i pro-pri bisogni primari necessari per la sopravvivenza.

Il genere umano è condannato a sprofondare sempre più nella notteprimordiale prima di ridare la sua cruenta scalata alla civiltà...

Le similitudini (inquietanti) con la situazione attuale ci sonotutte: Ebola, scarso rispetto per gli anziani, linguaggio giovanilesempre più improntato ad esigenze WhatsApp e similari, regoleche tendono a scomparire a qualsiasi livello, singolo sempre piùsolo e costretto ad autotutelarsi...

Ma è dei geni anticipare temi che, un secolo dopo, diventeran-no di tremenda attualità.

Mario Corbatto

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Una mano per vivere

L'Associazione “Una Mano Per Vivere”, con sede a Latisana, èentrata nel mondo del volontariato nel 1996 dopo un percorso diformazione durato due anni.

Lo scopo principale dell’asso-ciazione è quello di dare aiuto esostegno ai malati oncologicinel territorio della BassaFriulana e nel limitrofoComune di San Michele alTagliamento.

L’attività principale è il tra-sporto gratuito dei malati versoi centri di cura. Il servizio vienesvolto da 10 autovetture dislo-cate sul territorio e da numero-si volontari che si alternano.

Nel Comune di San Micheleal Tagliamento è a disposizioneanche un auto omologata al tra-sporto su carrozzina anche permalati di Sclerosi Multipla.

Altri volontari prestano com-pagnia e sostegno ai malati duranti i trattamenti di chemioterapiapresso l'Unità Oncologica di Latisana e ai ricoverati nella struttu-ra dell'Hospice sempre nell'Ospedale di Latisana.

In collaborazione con l'Associazione Alzheimer è operativoanche il servizio di trasporto verso il centro diurno della Casa diriposo di Latisana.

L'Associazione organizza regolarmente incontri di approfondi-mento della formazione per i volontari attivi.

Di recente “Una Mano Per Vivere” ha dato vita ad un progettoal quale teneva damolto tempo: graziealla collaborazione eprofessionalità di unapsicologa si è creato ungruppo di Auto MutuoAiuto per quelle perso-ne che affrontano ohanno superato lamalattia oncologica.

Tutto l'operato di“Una Mano PerVivere” è a titolo com-pletamente gratuito maè grazie ai contributipubblici, alle variemanifestazioni di bene-ficenza e alla generosi-tà e sensibilità della

gente, che l'Associazione può sostenersi ed essere quindi al servi-zio di persone in difficoltà.

Per contattarci telefonate al numero 0431-520054 oppurevisitate il sito www.unamanopervivere.it.

I volontari di Una Mano Per Vivere

IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT

Un saluto di benvenuto a:

•DIREZIONE GENERALEPilati Giovanni.

•P.O. di PALMANOVA:Meneghin Erika - Zanardo Desiree – Marcuzzi Elena – ZambettiBenedetto - Giacomini Alice - Comelli Alberto - Nicolosi ElianaLezzi Doris - Pischedda Alberto - Gaviani Daniela - AndreanaLorenzo.

•P.O. di LATISANABianchini Erika – Fiorani Annamaria.

•DISTRETTO OVESTTalian Rita Paola – Gregoratti Donatella.

•AREA WELFAREZavaroni Carlo.

•P.P.S. LIGNANO SABBIADOROPeric Daniele - Orso Daniele.

Un arrivederci e un grazie a:•DIREZIONE STRATEGICAScagnetto Luciana.

•DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE:Marin Meri.

•DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE:Gregoratto Anna Maria – Munafo’ Maria Giovanna -Chiarandini Sara.

•TECNOLOGIE E INVESTIMENTIFazion Loredana.

•GESTIONE ECONOMICO FINANAZIARIA Fonzo Emanuele.•P.O. di PALMANOVAGrizzo Silvia - Maligno Paolo – Trevisan Bianca - CandussioPaola – Cervesato Paola Pierina - Cuka Bukurie – Agate VitaMaria – Pesola Massimo – Miorin Elisabetta -Valenti Valentina-Colombo Cristiano – Negrini Anna Maria – Berini Rosalba-Giurgevich Chiara - Del Pin Valentina - Sbuelz Beppina -Iacuzzo Milena -Valentinuzzi Sandra - Scheri Ilaria - BisaroMichela - Dinolli Stella - Bolletti Stefania.

•P.O. di LATISANAZanet Erminia Paola - Paulitti Paola – Fantasia Lorenzo –

Gianfelice Jessica - Ziraldo Barbra - Politi Doriano – GavardiMario – Soavi Giulia - Settimo Susy Rita - Casasola Giuseppe -Vuaran Nadia.

•P.P.S. LIGNANO SABBIADOROPeric Daniele - Orso Daniele.

•DISTRETTO OVESTCodato Giancarlo - Mesaglio Cristian – Disabato Michele –Lendaro Marina - Rojas Nancy Amparo.

•DISTRETTO ESTZamparo Annalisa

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Âstu volût la biciclete

“Lâ in biciclete al è biel, ecosostignibil, divertent… al permet ditornâ a scuvierzi lûcs e timps che di fatl’ûs de machine nus à gjavât. Cencedubis a son beneficis pal ambient eancje pe salût, ma a son ancje situa-zions riscjosis che o vin di savê frontâe al è ben che ancje i “piçui cicliscj” aimparedin daurman lis regulis princi-pâls. Il rispiet dal Codiç de Strade al àdi jessi compagnât de acuisizion dimanieris e compuartaments che a pro-tezin la nestre sigurece.

Chest manualut, pensât pai pluipiçui, ma plasevul ancje par un letôradult, dongje di cualchi indicazion alvûl propit stiçâ une riflession su lasigurece stradâl fin di zovins”, cussì oleìn te prefazion dal manualut “Âstuvolût la biciclete? Cumò no stâ a fâ ilgnogno», realizât par cure dePromozion de Salût dal Dipartimentdi Prevenzion de ASS 5 Basse Furlanedi Palme cu la poie de leç 482/99. Metiil casc, il gjubot catarifrangjent, tignî ladrete e cori su la piste ciclabil, impiâlis lûs di sere: dutis lis regulis par lâ inbici in mût di no fâsi mâl e di no fâmâl.

Chest al è un librut par piçui, ma alpues jessi util ancje ai grancj che cualchi volte a no van ator inbiciclete propit benon.

I personaçs protagoniscj dal librut a son i Gnognosaurs: i dino-sauruts dordei nassûts intal 1996 dal lapis dal ilustradôr Andrea"Dree" Venier.

La idee e il contignût tecnic al è par cure di Silla Stel, metût inrime di Graziana Ciani. I dissens e la grafiche a son di DreeVenier, tescj Elisabetta Pittana e Dree Venier, revision de grafiefurlane di Christian Romanini.

“Andare in bicicletta è bello, ecosostenibile, divertente… per-mette di riscoprire luoghi e tempi dicui l’uso delle macchine ci hanno difatto privato. Ci sono senz’altro benefi-ci per l’ambiente e anche per la salute,ma ci sono anche situazioni rischioseche dobbiamo saper affrontare ed èbene che anche i “piccoli ciclisti” impa-rino presto le principali regole. Ilrispetto del Codice della Strada deveessere accompagnato dall’acquisizionedi modi e comportamenti che proteg-gano la nostra sicurezza.

Questo manuale, pensato per i piùpiccoli, ma gradevole anche per un let-tore adulto, accanto ad alcune indica-zioni vuole proprio stimolare unariflessione alla sicurezza stradale findalla giovane età” così si legge nellaprefazione del libricino “Âstu volût labiciclete? Cumò no stâ a fâ il gnogno”realizzato a cura della promozionedella salute del Dipartimento di pre-venzione con il sostegno della legge482/99.

Indossare il casco, il giubbino catari-frangente, tenere la destra e usare lapista ciclabile, accendere le luci allasera: tutte regole per non farsi male eper non fare del male. E’ una pubblica-

zione pensata per i bambini, ma può essere utile anche agli adul-ti, che talvolta non hanno un corretto comportamento in bici.

I protagonisti sono i “Gnognosaurs” i dinosauretti allocchi natinel 1996 dalla penna dell’illustratore “Dree” Andrea Venier.

L’idea e il contenuto tecnico sono a cura di Silla Stel, messo inrima da Graziana Ciani. Disegni e grafica di Andrea Venier, testiElisabetta Pittana e Andrea Venier, revisione della grafia friulanadi Christian Romanini.

Silla Stel - Dipartimento di Prevenzione

cumò non stâ a fâ il gnogno!

Lusoruts e…cerotsda Venezia ad Orvieto

E’ stato presentato al Convegno Nazionale “COSTRUIREINSIEME LA SALUTE : Programmi ed interventi di promozionedella salute tra intersettorialità, sostenibilità ed efficacia” ilposter del progetto di prevenzione degli incidenti domestici“LUSORUTS e… CEROTS (Lucette e… cerotti).

La manifestazione, che quest’anno si è svolta ad Orvieto, èrivolta agli operatori impegnati nelle attività di prevenzione epromozione della salute. Il progetto “Lusoruts e…cerots” ovvero“Lucette e…cerotti” è un progetto di educazione alla sicurezzanegli ambienti domestici destinato alle scuole dell’infanzia e delprimo ciclo delle elementari. La finalità del progetto è quella di

dare impulso alla cultura della sicurezza attraverso una significa-tiva alleanza scuola-genitori, con un percorso di continuità perun intero anno scolastico, anche attraverso l’utilizzo della linguafriulana. Infatti il materiale bilingue del kit operativo dato adogni bambino è stato pubblicato grazie ai finanziamenti regiona-li per le lingue minoritarie. Il progetto, partito in maniera speri-mentale nell’Ass4 Medio Friuli, ha coinvolto poi anche iDipartimenti di Prevenzione dell’Ass5 e dell’Ass3 in un’ ottica diArea Vasta.

Nella nostra Azienda Sanitaria, nei due anni scolastici 2012-2013 e 2013-2014 hanno aderito al progetto 17 scuole dell’infanzia

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Un’intesa per promuovere la sicurezza stradale

Il 21.10.2014 è stato firmato a Palmanova, nella sede dell’Ass 5“Bassa Friulana”, un protocollo d’intesa tra l’Azienda,l’Automobile Club Udine e la Polizia Stradale di Udine per la rea-lizzazione di attività di promozione della sicurezza stradale.L’accordo è stato siglato dal Commissario Straordinario dr.Giovanni Pilati, dalla direttricedell’Acu, dott.ssa MaddalenaValli, e dal Comandante dellasezione della Polizia Stradaledi Udine, dott. GiuseppeStornello. Il protocollo nasceanche in accordo con il Pianoregionale della prevenzioneche prosegue nelle linee giàindividuate della prevenzionedell’incidentalità (domestica,stradale e sul lavoro) e del con-seguente carico di malattia edisabilità. Le statistiche infattidimostrano che tra le maggioricause di malattia e disabilitàche colpiscono i giovani, gliincidenti stradali rappresenta-no una percentuale importante e che tali eventi sono spesso cau-sati da fattori legati ai comportamenti umani, piuttosto che daproblemi infrastrutturali o dalle avverse condizioni meteorologi-che.

Già nel corso del triennio 2010-2013 le parti sopraccitate hannocondiviso le esperienze nel Progetto regionale SicuraMENTE conincontri formativi/informativi in tutte le scuole del territorioregionale, le parti come sopra rappresentate hanno convenuto disottoscrivere l’intesa allo scopo di consolidare formalmente ilrapporto di collaborazione tra Istituzioni pubbliche già avviato inoccasione del progetto regionale “SicuraMENTE”, rivolto ai gio-vani delle scuole secondarie di II grado della provincia di Udine,nonché delle altre esperienze agite sul territorio nel corso di que-sti anni, caratterizzate dall’obiettivo comune di favorire una cul-

tura della sicurezza stradale a favore di bambini, adulti e “terzaetà” (come ad esempio con la diffusione del corso “TrasportACIsicuri”).

Questa nuova collaborazione inoltre, si colloca sulla linea diintenti sancita dal protocollo d’intesa stilato tra le Aziende sani-

tarie della provincia di Udine el’Ufficio scolastico regionaleper il Friuli Venezia Giulia –Direzione Generale Ufficio VIIIAmbito territoriale per la pro-vincia di Udine, volto a favori-re e sostenere lo svolgimento alivello scolastico di attività nelcampo della Promozione dellaSalute: con questo ulterioreprotocollo si è consolidata lacollaborazione e fatto un passoavanti in questa direzione.

In relazione alla volontà diampliare anche ad altri gruppitarget la promozione dellasicurezza stradale e di consoli-dare quanto finora fatto, a

seguito anche delle indicazioni a suo tempo date all’AziendaSanitaria in fase di accreditamento all’eccellenza, si è deciso quin-di di formalizzare tale percorso comune anche al fine di unamigliore comunicazione e visibilità dell’operato.

Con la presente intesa le Parti esprimono la comune volontà dioperare concretamente al fine di porre in essere azioni per la rea-lizzazione dell’obiettivo primario di diffondere, promuovere emigliorare la “cultura della prevenzione” nel campo degli inci-denti stradali, al fine di una riduzione degli stessi, con una conte-stuale indubbia riduzione degli oneri per la collettività in terminisociali ed economici.

Silla Stel - Dipartimento di Prevenzione

e 6 scuole primarie, per un totale di843 bambini e relative famiglie coin-volte. In ogni scuola che ha partecipa-to al progetto si sono svolti due incon-tri: uno con le insegnanti per la presen-tazione del percorso e uno di sensibi-lizzazione con i genitori dei bambinisulla prevenzione degli incidentidomestici.

A partire dall’anno scolastico 2013-2014 ci si è avvalsi della collaborazio-ne-partecipazione della Croce RossaItaliana comitato di Palmanova. Infattinegli incontri di prevenzione degliincidenti domestici con i genitori edinsegnanti c’è stata anche la sensibiliz-zazione sulla disostruzione delle vieaeree pediatriche.

Numerosi i genitori e gli insegnantiche in seguito hanno partecipato allospecifico corso teorico-pratico dimanovre di disostruzione in età pedia-trica, organizzato dalla CRI e che pre-vede anche il rilascio di attestato delladurata biennale della CRI.

Alla fine del percorso sono statiraccolti dei questionari di valutazio-ne compilati dalle insegnanti perogni bambino e dei questionari digradimento rivolti specificatamentealle insegnanti che hanno seguito ilprogetto. Nel velario dell’ospedaledi Palmanova è esposto il poster cheillustra il progetto e i suoi risultati.

Rosella Malaroda Dipartimento di Prevenzione

Lara Vecellio CRI Comitato di Palmanova

Da destra: dr. Giovanni Pilati, dott.ssa Maddalena Valli, dott. Giuseppe Stornello e dr.ssa Clara Pinna

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A.S.S.ieme per 5 minuti

Periodico Trimestrale dell’Azienda per i

Servizi Sanitari n. 5 -”Bassa Friulana”

Anno VIII - Numero 38novembre 2014

Reg. presso il trib. di Udinen. 29/06 del 28.06.2006

Direttore responsabile Flavio D’Agostini

Questo giornale éstampato su carta riciclata

RedazioneTiziana Bonardi

Clara BuratoElena Cussigh

Francesca De LucaMelania Fichera

Antonietta GuerraAntonella Laurenti

Marco LuigianoRosella MalarodaFrancesca Sirianni

Daniele TrentinPaola VirgolinGreta Zavattin

ContattiTel. 0432-921444Fax. 0432-921500

E-mail: [email protected]

Posta interna : Redazione giornale c/o Ufficio Relazioni con il Pubblico

Impaginazione e GraficaMarco Luigiano

LoghiDenis Battaglia

StampaTipografia OGV - Palmanova

Tel 0432 928392 -http://www.tipogv.it

A questo numero hanno collaborato:

Mario CorbattoStefano MeduriLuciano Pletti

Manuela PuntinArianna Sellan

Silla StelLara Vecellio

Valentina VidalMassimo Zuliani

I volontari di Una Mano per Vivere

Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi Avvisi

Call center unico:- PER PRENOTAZIONI PRESTAZIONI SANITARIE: lunedì-venerdì dalle 07.30 alle 18.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00;

- PER INFORMAZIONI SERVIZI SOCIALI: lunedì-venerdì dalle 09.00 alle 18.00, sabato dalle 09.00 alle 14.00

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Centrale operativa unica del Punto Unico d’Accesso PUA Dal 3.11.2014, nel Distretto Sanitario Est le due centrali operative del PUA di Cervignano del Friuli e Palmanova, sono accorpate inuna sede unica ubicata presso il Distretto Sanitario di Palmanova, in via Molin 21. La centrale operativa unica del PUA di Palmanova svolgerà le sue funzioni per i cittadini residenti (o con domicilio sanitario) in tuttii Comuni del territorio afferente al Distretto Sanitario Est.

Il nuovo portale aziendale

Il nuovo sito webdell'Azienda per i ServiziSanitari n. 5 "BassaFriulana" si è basata su 3principi fondamentali: ibisogni dei cittadini inprimo piano, l’accessibili-tà totale e la partecipazio-ne.

Il sito è stato concepitoper faciltare al massimo ilreperimento e la consul-tazione delle informazio-

ni, senza alcun tipo di barriera.

Il nostro nuovo sito web. http://www.ass5.sanita.fvg.it

Conferenza dei Servizi 2014

Il 16 dicembre 2014, con inizio alle ore 16.00, si terràl’annuale Conferenza dei Servizi dell’Azienda per iServizi Sanitari n. 5 “Bassa Friulana”a San Giorgio diNogaro presso laSala Consigliare -Piazza delMunicipio.La Conferenza deiServizi è il piùimportante momentodi comunicazioneistituzionaledell'Azienda; è l’in-contro pubblico tra l’azienda, i cittadini e le associazio-ni di volontariato nonché con tutti coloro che a diversotitolo partecipano all’attività dell’azienda.

Un altro anno insieme sta per concludersi.E’ stato un periodo intenso di cambiamenti e gravido di aspettative per il futuro.La dedizione al lavoro, l’affiatamento e la sempre costante e prioritaria attenzione per ilmalato hanno permesso anche quest’anno di mantenere importanti risultati. Di vero cuoreauguriamo a tutti Voi e alla Vostre famiglie di trascorrere un sereno Natale.

La Direzione

La Redazione nel rinnovare gli auguri della Direzione ringrazia gli affezionati lettori e tutti coloro che negli anni hanno

collaborato alla realizzazione del giornale.

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