Liceo delle Scienze umane6.7 Scienze umane 19 6.8 Diritto ed economia 20 6.9 Matematica 20 6.10...

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Albenga Liceo delle Scienze umane Paritario D.M. 28.06.2002 _______________ Via Leonardo da Vinci 34 Tel. 0182 -554970 www.csdalbenga.it

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    Liceo delle Scienze umane

    Paritario D.M. 28.06.2002 _______________

    Via Leonardo da Vinci 34 Tel. 0182 -554970 www.csdalbenga.it

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    Indice

    1 Premessa 1

    2 La storia dell’istituto 2

    3 Il Progetto educativo 3

    4 Il Liceo delle Scienze umane

    4.1 Il Curriculum Studiorum 10 4.1.1 Curricolo Antropologico 11 4.1.2 Curricolo Classico 12 4.1.3 Curricolo Scientifico 13 4.1.4 Le indicazioni nazionali

    5 La proposta educativa e didattica 5.1 Obiettivi formativi 14 5.2 Obiettivi didattici trasversali 14 5.2.1 Obiettivi metacognitivi 14 5.2.2 Obiettivi cognitivi 15 5.3 Competenze al termine del primo biennio 15 5.4 Competenze al termine del triennio 16

    6 Le discipline di insegnamento 6.1 Lingua e letteratura italiana 17 6.2 Lingue e culture classiche 17 6.3 Lingua e cultura inglese 18 6.4 Storia 18 6.5 Geografia 19 6.6 Filosofia 19 6.7 Scienze umane 19 6.8 Diritto ed economia 20 6.9 Matematica 20 6.10 Fisica 20 6.11 Scienze naturali 21 6.12 Storia dell’Arte 21 6.13 Scienze motorie e sportive 21 6.14 Religione Cattolica 22

    7 La valutazione 7.1 Valore formativo della valutazione 23 7.2 Criteri di svolgimento degli scrutini 24 7.3 Attribuzione del voto di comportamento 27 7.4 Esami integrativi 29 7.5 Alunni diversamente abili 29

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    8 Le persone 8.1 I soggetti della scuola 31 8.1.1 I docenti 31 8.1.2 Gli studenti 35 8.1.3 I genitori 36

    9 Le funzioni strumentali 9.1 Orientamento in entrata 37 9.2 Orientamento in uscita 37 9.3 Educazione alla salute 37 9.4 Alternanza scuola/lavoro 38 9.5 Redazione del P.O.F. 38

    10 Organigramma del livello secondario di secondo grado 39

    11 Struttura organizzativa 41

    12 Informazioni di servizio 42

    13 Dipartimenti disciplinari di verticalità curricolare 43

    14 Progetti ed attività 14.01 Area compensativa o del recupero 44 14.02 Area scientifica 45 14.03 Area classica 45 14.04 Area italianistica 46 14.05 Area storico – filosofica 46 14.06 Area internazionale – Cultura lingua inglese 46 14.07 Area dei linguaggi umani 47 14.08 Educazione alla cittadinanza 48 14.09 Attività motoria, salute e benessere 48 14.10 Biblioteca 48

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    Premessa

    II riconoscimento dell’autonomia funzionale alle istituzioni scolastiche implica la capacità

    di ogni scuola di progettare e realizzare un proprio Piano dell'Offerta Formativa (POF).

    Tale impegno è esplicitamente richiamato dall'art. 3 del Regolamento attuativo dell'autonomia

    (DPR 8/3/1999, n. 275), entrato in vigore il 1° settembre 2000.

    L'elaborazione del POF rappresenta, quindi, un momento fondamentale nella vita di ogni

    scuola, un vero e proprio atto di indirizzo che impegna tutte le componenti scolastiche nei

    confronti degli "utenti" del servizio educativo e della più ampia comunità sociale.

    Il valore del POF non consiste solo nel documento che viene formalizzato con le delibere degli

    organi collegiali (del collegio dei docenti, per la parte educativa e didattica, e del consiglio di

    istituto per il quadro complessivo di riferimento), quanto piuttosto nel processo di autoanalisi e

    di miglioramento che innesca.

    Se, da un lato, infatti, consente alla scuola di mettere ordine nelle proprie iniziative

    progettuali, dall’altro, offre un quadro di riferimento entro il quale rappresentare in termini

    più unitari le molteplici attività didattiche ed educative promosse dall’istituzione.

    Questo documento è il POF del Liceo delle Scienze umane “Redemptoris Mater” del

    Centro Scolastico Diocesano di Albenga.

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    La storia

    Il Centro Scolastico Diocesano “Redemptoris Mater” viene istituito nel 1990 da S.E. Mons.

    Alessandro Piazza, Vescovo della Diocesi di Albenga – Imperia. In esso confluiscono due

    diverse istituzioni secondarie di secondo grado: il Ginnasio Liceo Classico “Don Bosco“(

    ric. leg. del 1930), funzionante presso il Seminario Vescovile, e l’Istituto Magistrale

    “Orsoline di Gesù” ( ric. leg. del 1936), funzionante in San Fedele di Albenga.

    Con l’ingresso nel Centro Scolastico Diocesano, acquisiscono la comune intitolazione

    “Redemptoris Mater“ e nel 1993 si trasferiscono nella sede della Casa del Tembien di Via

    Trieste, messa a disposizione dal nuovo Vescovo della Diocesi, S.E. Mons. Mario Oliveri.

    Con l’avvio dei corsi sperimentali nel 1990, le due istituzioni convergono progressivamente

    nella costruzione di un unico curricolo liceale in capo all’Istituto Magistrale “Redemptoris

    Mater”, articolato su due indirizzi, socio – psico –pedagogico e classico, secondo le

    proposte dei piani di studio della “Commissione Brocca”.

    Nel corso degli anni questo istituto ha saputo qualificare la propria vocazione alla

    formazione liceale ed è stato punto di riferimento educativo privilegiato per i giovani

    orientati agli studi universitari, al mondo dell’insegnamento primario e secondario e a

    quello delle professioni.

    In un territorio che concilia vocazione turistica e tradizione produttiva, il bacino di utenza

    dell’istituto si sviluppa sulla fascia costiera, da Imperia a Finale Ligure, e nel primo

    entroterra del comprensorio albenganese.

    Il 1 settembre 2010, con l’avvio della riforma dei Licei prevista dal processo di riordino

    dell’istruzione superiore, questo Liceo confluisce nel nascente Liceo delle Scienze umane e

    porta a progressivo completamento gli indirizzi sperimentali in atto. Dall’anno scolastico

    2012/2013 si trasferisce nella nuova sede di via Leonardo da Vinci ad Albenga.

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    IL PROGETTO EDUCATIVO

    Il Centro Scolastico Diocesano “Redemptoris Mater” è una istituzione della Diocesi di

    Albenga – Imperia posta al servizio di tutte le famiglie che intendono ispirarsi ai valori del

    Vangelo nell'educazione dei propri figli.

    In esso operano, con omonima intitolazione, una Scuola Primaria, una Scuola Secondaria di

    Primo Grado ed un Liceo, gà sperimentale “Brocca” ad indirizzi classico e socio – psico –

    pedagogico, che, a decorrere dall’anno scolastico 2010/2011, con l’avvio della riforma della

    scuola secondaria superiore, è confluito nella tipologia di Liceo delle Scienze umane. Sono

    tutte istituzioni scolastiche Paritarie, orientate ad operare in un’ottica di rinnovamento

    scolastico e di qualificazione del servizio culturale da offrire alle nuove generazioni,

    proiettate a perseguire le finalità culturali e la formazione umana dei giovani e a

    promuovere il completo e armonico sviluppo della personalità dei propri alunni.

    Suo elemento caratteristico è l'impegno a dare vita a un ambiente scolastico permeato dello

    spirito di libertà e di carità e a coordinare l'insieme della cultura umana con il messaggio

    evangelico.

    La proposta di un sapere per la vita, basato sulla sintesi tra cultura, fede e vita, è collocata a

    fondamento della sua auspicata originalità culturale

    La sua progettualità formativa si caratterizza così per una continua interazione tra sapere

    scientifico e mondi vitali, in cui tutte le componenti culturali, a cui la comunità scolastica fa

    riferimento per qualificare la propria identità formativa, sono coinvolte in quanto portatrici

    di valori, credenze e tradizioni.

    L’educazione religiosa vi è introdotta sia come insegnamento scolastico della religione, sia

    come risposta al problema del senso ultimo della vita. L’interazione tra fede e cultura

    arricchisce così la razionalità critica, la quale, provocata dalla fede, si apre a cogliere la

    sostanza della realtà più esaustivamente, contribuendo alla maturazione personale e

    professionale dei giovani, nel quadro degli "interventi di educazione, formazione ed istruzione mirati

    allo sviluppo della persona umana", (art. 1 del Regolamento sull’autonomia scolastica).

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    Pur essendo dichiaratamente configurato secondo la prospettiva dell'ispirazione cristiana,

    non svolge un servizio scolastico riservato ai soli cattolici, ma si apre a quanti mostrano di

    apprezzare e condividere una proposta educativa qualificata, offrendo così un servizio di

    pubblico interesse, anche a garanzia del pluralismo culturale ed educativo del nostro Paese.

    Nel momento in cui l’autonomia segna il passaggio da una scuola prevalentemente statale e

    centralizzata ad una scuola della società civile che riconosce e valorizza, secondo il principio

    di sussidiarietà, l’apporto di tutti i soggetti, questa scuola cattolica intende agire nella piena

    consapevolezza della sua identità sociale, culturale ed ecclesiale: una scuola che si qualifica

    sempre più come soggetto sociale al servizio di tutti gli alunni e delle famiglie, attraverso

    l'offerta di un valido progetto formativo, specifico nel suo riferimento al Vangelo, aperto

    nei contenuti e negli obiettivi educativi e culturali.

    L'opera educativa dell'Istituto si attua gradualmente nelle varie fasi della vita scolastica,

    avendo come centro le attività di apprendimento opportunamente integrate da attività

    religiose, culturali e ricreative compiute nel rispetto degli altri e delle loro idee.

    Il primo impegno che questa scuola cattolica intende attuare nei prossimi anni, nell’ambito

    dell’autonomia, è una piena e responsabile valorizzazione di tutti i soggetti sociali

    interessati: una "scuola a servizio della società civile" chiama infatti tutti i soggetti coinvolti

    nel processo educativo ad assumersi le proprie specifiche responsabilità.

    In particolare il Centro Scolastico Diocesano propone come mete educative:

    la maturazione culturale umana

    la formazione di una retta coscienza morale

    l'apertura agli altri

    l'approfondimento della scelta cristiana, per aiutare i giovani ad affrontare la

    vita con l'attuazione insieme positiva e critica di chi si ispira al Vangelo.

    La maturazione culturale si attua tramite un insegnamento che si apre a tutte le esperienze

    del mondo contemporaneo e a tutti i metodi che l'evoluzione delle scienze e delle

    tecnologie hanno divulgato e prepara una forma più universale di cultura umana che sia

    in grado di aiutare i giovani a rispondere alle sfide che i tempi propongono e ad inserirsi

    consapevolmente e responsabilmente nella società complessa nella quale sono chiamati a

    vivere.

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    La formazione di una retta coscienza morale si manifesta nell'onestà intellettuale, nella

    serietà del metodo di ricerca, nell'autonomia dai vari condizionamenti culturali e si esprime

    nell'adempimento responsabile dei propri obblighi, in un chiaro e consapevole senso della

    giustizia, sia nella comunità scolastica, sia nella società. La nostra scuola si propone di

    accompagnare i ragazzi nell'orizzonte della morale cristiana. Essa incomincia là dove un

    uomo decide liberamente di prendere come punto di riferimento la persona di Cristo come

    la più alta verità dell'uomo.

    L’apertura agli altri come dimensione essenziale della persona umana si sviluppa

    gradualmente:

    - nell'esperienza socializzante delle attività della scuola

    - nella conoscenza e nello studio dei problemi della società

    - attraverso un esplicito avvio di momenti di servizio (nella pratica dei "Servizi Sociali")

    per cogliere la forza educatrice dell'esperienza.

    Le mete educative che l'Istituto si propone escludono l'idea di cultura come privilegio e

    vogliono portare i giovani a respingere le aspirazioni puramente individualistiche (come la

    corsa al benessere, alla carriera, al successo) ed a riflettere sul valore educativo dell'ambiente

    e dello stile che le loro scelte creano in Istituto.

    L’approfondimento della scelta cristiana è per l'Istituto irrinunciabile completamento del

    suo impegno educativo, nella convinzione della incompiutezza di ogni visione dell'uomo,

    della società e della storia, che non affondi le sue radici nel mistero di Dio e nel progetto di

    umanità da Lui rivelato.

    Le scuole del C.S.D. si propongono, perciò, di presentare ai propri alunni il "lieto

    messaggio" di Cristo, offrendo loro la concreta possibilità di esperienze di vita cristiana

    vissuta, con iniziative comuni ed attività di gruppi spontanei, nel rispetto della loro libertà.

    La comunità educante si impegna ad attuare con coerenza questi orientamenti in un

    comune stile educativo che non offra messaggi contraddittori.

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    Gli insegnanti partecipano della responsabilità dell'Istituto e della sua finalità educativa. Essi

    invitano tutti coloro che entrano a far parte della comunità scolastica a condividere a pieno

    titolo l'ispirazione di questo Progetto Educativo ed a dare il proprio apporto per il

    raggiungimento delle mete in esso delineate.

    Tutti i docenti, religiosi e laici, nella comunità educativa sono corresponsabili sul piano

    delle scelte e delle decisioni educative, non solo su quello della didattica. Ad essi è affidato

    anche il compito di far passare i valori ispirati al Vangelo.

    Il personale direttivo (religioso o laico), come coordinatore dell'attività educativa e didattica,

    è l'interprete delle motivazioni ideali, animatore dell'offerta formativa e responsabile ultimo

    della realizzazione del progetto educativo della scuola.

    I collaboratori laici sono corresponsabili, assieme ai religiosi, della formazione dei giovani

    ed hanno un ruolo di primaria importanza per il raggiungimento delle finalità dell'Istituto

    attraverso la pratica quotidiana dell'attività didattica.

    Il ruolo proprio ed originario dei genitori nella comunità educativa della scuola cattolica è

    duplice:

    a) in quanto soggetti che contribuiscono a costruire in essere la scuola stessa, essi

    sono chiamati a dare il loro apporto in ordine alla gestione ed alla presenza

    educativa;

    b) in quanto soggetti adulti che hanno acquisito una esperienza di vita, forniscono un

    contributo qualificante alla elaborazione del progetto culturale ed educativo della

    scuola.

    I genitori hanno la prima e principale responsabilità nell'educazione dei figli. L'Istituto si

    rivolge non solo, come ovvio, a quelle famiglie che hanno fatto una chiara scelta di fede,

    ma anche a quelle che si dichiarano seriamente disponibili nei confronti dei valori di

    ispirazione evangelica presenti in questo documento. Per coerenza educativa essi sono

    invitati ad approfondirne le linee ispiratrici, partecipando attivamente alla vita della scuola, e

    ad armonizzare la loro azione educativa con quella della scuola.

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    Partendo dall’ascolto della “domanda educativa” degli studenti, questa scuola cattolica si

    impegna a far crescere la loro partecipazione e collaborazione, non solo attraverso gli

    Organi Collegiali, ma anche attraverso forme associative e iniziative comuni, aperte ai loro

    coetanei di altre scuole.

    Poiché non è riservata ai soli cattolici, ma si apre a tutti gli alunni, le cui famiglie o loro

    stessi intendono usufruire della sua proposta formativa, è disponibile al dialogo

    interculturale; essa, comunque, intende esprimere una sua preferenza, connessa con la

    tradizionale dimensione di popolarità: l'attenzione ai soggetti marginali e agli esclusi del

    sistema.

    Gli alunni non devono essere passivi destinatari, ma componente viva del processo

    formativo. La disponibilità ad accettare il Progetto Educativo, che all'inizio del corso di

    studi viene espressa a loro nome dai genitori, deve trasformarsi, con il crescere dell'età, in

    consapevole e responsabile adesione personale.

    Gli ex-alunni rappresentano la continuità dell'azione educativa dell'Istituto. Essi

    partecipano al suo programma di educazione collaborando, come singoli ed in forme

    associate, all'attività della scuola.

    Per assicurare la partecipazione, il Centro Scolastico Diocesano supporta al massimo livello

    gli Organi Collegiali previsti dalla legge e dà vita a proprie strutture di partecipazione.

    L'incontro tra le diverse componenti della comunità scolastica è indispensabile perché le

    differenti esperienze e competenze possano confrontarsi nell'approfondimento del

    Progetto Educativo, nella verifica della sua applicazione, nello studio e nell'elaborazione di

    nuove proposte.

    Con questa carta d'impegni programmatici, questa istituzione scolastica alimenta la

    speranza che anche attraverso di essa maturi in molti, nella società, la consapevolezza, il

    bisogno e il desiderio di "stare" nella scuola con pazienza, con fiducia, con amore

    preventivo, ma anche con aumentata e rinnovata competenza di fronte all'urgenza delle

    sfide educative.

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    Nonostante il permanere di condizioni difficili e anche precarie in cui si trova a operare,

    raccoglie l'invito rivolto dal Santo Padre nel suo discorso al termine dell'Assemblea

    Nazionale (30.10.99) a guardare avanti, ad

    "[…] andare oltre con coraggio" e "con un forte impegno reciproco, perché la scuola cattolica possa

    corrispondere sempre meglio alla propria vocazione e vedere riconosciuto il posto che le spetta nella vita

    civile dell'Italia".

    Si impegna, quindi, ad offrire un servizio scolastico corrispondente agli ordinamenti

    generali dell’istruzione, coerenti con la domanda formativa delle famiglie, tesa alla costante

    ricerca della qualità e dell’efficienza.

    I principi fondamentali con cui si armonizza il presente progetto educativo sono richiamati

    nei seguenti articoli della Costituzione italiana.

    «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle

    formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di

    solidarietà politica,economica e sociale» (art. 2).

    «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso,

    di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.(…)» (art. 3).

    «È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, (….)» (art.30).

    «L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.(….)» (art.33).

    «La scuola è aperta a tutti.(…)» (art. 34).

    Come Scuola Cattolica che opera nel territorio ingauno pienamente integrata nel “servizio

    pubblico di istruzione (Legge 62/2000)”, è consapevole di rivolgersi sia alla società civile,

    sia alla comunità ecclesiale, augurandosi che siano proficui il dialogo e il confronto:

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    a) con la comunità civile e con quanti operano nella scuola, per individuare le linee

    comuni di un servizio scolastico veramente teso alla promozione umana;

    b) con la comunità ecclesiale, per far sì che la scuola cattolica diventi davvero frontiera

    avanzata della preoccupazione educativa della Chiesa italiana e delle chiese locali.

    Si propone come comunità di vita, animata dai principi della cooperazione e della

    tolleranza, attraverso forme di convivenza sociale e di vita democratica, garantite dalla pre-

    senza di efficienti organi collegiali, espressione delle varie categorie operanti nella scuola.

    L’Istituto “Redemptoris Mater“ è scuola aperta a tutti, contro ogni discriminazione, legata a

    distinzione di sesso, stato sociale, cultura e religione; si ispira ai principi della tolleranza

    religiosa e del pluralismo etnico, culturale e linguistico, che cerca di valorizzare e di tutelare

    nei modi consentiti dalle leggi nazionali e dalle direttive europee.

    Si impegna ad accogliere tutti gli studenti che ne accettino il progetto educativo, purché

    muniti del titolo di studio prescritto, senza alcuna discriminazione; dichiara di favorire in

    ogni modo i processi di integrazione scolastica, sia degli allievi portatori di handicap, sia di

    quelli che vivono particolari situazioni di svantaggio.

    Si impegna, infine, ad offrire ai giovani che vivono l’età dell’obbligo scolastico e di quello

    formativo ogni possibile opportunità di orientamento scolastico e professionale, favorendo

    il loro reinserimento in percorsi alternativi di scuola, di lavoro e di formazione

    professionale, nel rispetto degli ordinamenti scolastici e della normativa che regola la

    formazione professionale.

    In questa prospettiva, l’Istituto “Redemptoris Mater“ garantisce l’ampliamento dell’offerta

    formativa, con iniziative, interventi e provvidenze, anche di natura economica, a vantaggio

    dell’utenza meritevole e bisognosa, per un effettivo esercizio del diritto allo studio, così

    come garantito dalla Costituzione italiana e dagli ordinamenti dello Stato e degli Enti locali.

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    IL “CURRICULUM STUDIORUM” Il Liceo delle Scienze umane “Redemptoris Mater” indirizza allo studio delle teorie esplicative

    dei fenomeni collegati alla costruzione dell’identità personale e delle relazioni umane e sociali.

    Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le

    competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi.

    Assicura la padronanza dei linguaggi, delle metodologie e delle tecniche di indagine nel campo

    delle scienze umane.

    Affronta lo studio della civiltà classica e della cultura umanistica. Favorisce una formazione

    letteraria, storica e filosofica idonea a comprenderne il ruolo nello sviluppo della civiltà e

    della tradizione occidentali e nel mondo contemporaneo sotto un profilo simbolico,

    antropologico e di confronto di valori. Consente di cogliere le intersezioni fra i saperi e di

    elaborare una visione critica della realtà.

    Valorizza lo studio del nesso tra cultura scientifica e tradizione umanistica e guida

    all’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri della matematica, della fisica e delle

    scienze naturali. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità

    e a maturare le competenze necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca scientifica e

    tecnologica.

    Nella prospettiva di favorire al massimo livello il processo di maturazione dei propri allievi,

    il Liceo “Redemptoris Mater” utilizza obiettivi specifici per progettare Unità di

    Apprendimento (UDA) significative per i singoli allievi, consentendo di affiancare

    all’indirizzo ordinario delle Scienze umane, a curvatura antropologica, due aree opzionali,

    facoltative e alternative, con curvature classica e scientifica.

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    La curvatura antropologica Gli studenti, a conclusione degli studi del curricolo antropologico, dovranno:

    aver acquisito le conoscenze dei principali campi d’indagine delle scienze umane mediante gli apporti specifici e interdisciplinari della cultura pedagogica, psicologica e socio-antropologica;

    aver raggiunto, attraverso la lettura e lo studio diretto di opere e di autori significativi del passato e contemporanei, la conoscenza delle principali tipologie educative, relazionali e sociali proprie della cultura occidentale e il ruolo da esse svolto nella costruzione della civiltà europea;

    saper identificare i modelli teorici e politici di convivenza, le loro ragioni storiche, filosofiche e sociali, e i rapporti che ne scaturiscono sul piano etico-civile e pedagogico-educativo;

    saper confrontare teorie e strumenti necessari per comprendere la varietà della realtà sociale, con particolare attenzione ai fenomeni educativi e ai processi formativi, ai luoghi e alle pratiche dell’educazione formale e non formale, ai servizi alla persona, al mondo del lavoro, ai fenomeni interculturali;

    possedere gli strumenti necessari per utilizzare, in maniera consapevole e critica, le principali metodologie relazionali e comunicative, comprese quelle relative alla media education.

    Curricolo Antropologico (socio-psico-pedagogico)

    I II III IV V Lingua e lett. Italiana 4 4 4 4 4

    Lingua e cultura latina 3 2 2 2 2

    Lingua e cultura inglese 5 5 3 3 3

    Storia arte/musica 2 2 2

    Storia e geografia 2 3

    Storia e filosofia 5 5 5

    Religione 1 1 1 1 1

    Scienze umane 3 4 5 5 5

    Diritto ed economia 2 1

    Matematica/informatica 3 3 2 2 2

    Fisica 2 2 2

    Scienze 2 2 2 2 2

    Scienze motorie 2 2 2 2 2

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    La curvatura classica

    Gli studenti, a conclusione degli studi del curricolo classico, dovranno:

    - aver raggiunto una conoscenza approfondita delle linee di sviluppo della nostra civiltà nei suoi diversi aspetti (linguistico, letterario, artistico, storico, istituzionale, filosofico, scientifico), anche attraverso lo studio diretto di opere, documenti ed autori significativi.;

    - avere acquisito la conoscenza delle lingue classiche necessaria per la comprensione dei testi greci e latini, attraverso lo studio organico delle loro strutture linguistiche (morfosintattiche, lessicali, semantiche), anche al fine di raggiungere una più piena padronanza della lingua italiana in relazione al suo sviluppo storico;

    - aver maturato, tanto nella pratica della traduzione quanto nello studio della filosofia e delle discipline scientifiche, una buona capacità di argomentare, di interpretare testi complessi e di risolvere diverse tipologie di problemi anche distanti dalle discipline specificamente studiate;

    - saper riflettere criticamente sulle forme del sapere e sulle reciproche relazioni e saper collocare il pensiero scientifico anche all’interno di una dimensione umanistica.

    Curricolo Classico I II III IV V

    Religione 1 1 1 1 1

    Lingua e lett. Italiana 4 4 4 4 4

    Lingue culture classiche

    Latino e Greco 6 5 4 4 4

    Lingua e cultura inglese 5 5 3 3 3

    Storia arte/musica 2 2 2

    Storia e geografia 2 3

    Storia e filosofia 5 5 5

    Diritto ed economia 2 1

    Scienze umane 3 4 5 5 5

    Matematica/informatica 3 3 2 2 2

    Fisica 2 2 2

    Scienze 2 2 2 2 2

    Scienze motorie 2 2 2 2 2

    La curvatura scientifica

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    Gli studenti, a conclusione degli studi del curricolo scientifico, dovranno:

    aver acquisito una formazione culturale equilibrata nei due versanti linguistico-storico-filosofico e scientifico; comprendere i nodi fondamentali dello sviluppo del pensiero, anche in dimensione storica, e i nessi tra i metodi di conoscenza propri della matematica e delle scienze sperimentali e quelli propri dell’indagine di tipo umanistico;

    saper cogliere i rapporti tra il pensiero scientifico e la riflessione filosofica;

    comprendere le strutture portanti dei procedimenti argomentativi e dimostrativi della matematica, anche attraverso la padronanza del linguaggio logico-formale;

    saper utilizzare strumenti di calcolo e di rappresentazione per la modellizzazione e la risoluzione di problemi;

    aver raggiunto una conoscenza sicura dei contenuti fondamentali delle scienze fisiche e naturali (chimica, biologia, scienze della terra, astronomia) e una padronanza dei linguaggi specifici e dei metodi di indagine propri delle scienze sperimentali;

    essere consapevoli delle ragioni che hanno prodotto lo sviluppo scientifico e tecnologico nel tempo, in relazione ai bisogni e alle domande di conoscenza dei diversi contesti, con attenzione critica alle dimensioni tecnico-applicative ed etiche delle conquiste scientifiche;

    saper cogliere la potenzialità delle applicazioni dei risultati scientifici nella vita quotidiana.

    Curricolo Scientifico I II III IV V

    Religione 1 1 1 1 1

    Lingua e lett. Italiana 4 4 4 4 4

    Lingua e cultura latina 3 2 2 2 2

    Lingua e cultura inglese 5 5 3 3 3

    Storia arte/musica 2 2 2

    Storia e geografia 2 3

    Storia e filosofia 5 5 5

    Diritto ed economia 2 1

    Scienze umane 3 4 5 5 5

    Matematica/informatica

    Fisica Lab. scientifico 6 6 6 6 6

    Scienze 2 2 2 2 2

    Scienze motorie 2 2 2 2 2

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    La proposta educativa e didattica 1 Obiettivi formativi Il Collegio dei docenti, attraverso la sua programmazione educativa e didattica, si impegna a far raggiungere agli allievi i seguenti obiettivi formativi: 1. acquisire consapevolezza del valore intrinseco della cultura e della conoscenza, che si raggiungono, oltre che attraverso l’impegno individuale, anche attraverso l’apprendimento in classe. La scuola deve essere vista pertanto come luogo di elaborazione prima che di trasmissione del sapere. Nell’ambito di una cultura completa, si mirerà alla formazione di una personalità matura sul piano cognitivo e psicologico, di una coscienza critica che comprenda autonomamente i problemi etici e sviluppi consapevolmente e responsabilmente adeguati modelli di comportamento; 2. acquisire la consapevolezza che la scuola è una comunità in cui sviluppano il senso di responsabilità personale, dell’autonomia e della socializzazione; 3. acquisire atteggiamenti fondati sul rispetto e sulla collaborazione interpersonale e di gruppo, nel riconoscimento dei rispettivi ruoli; 4. essere partecipi della vita della comunità sociale, in vista della maturazione formativa dell’uomo e del cittadino. In tale ambito un’attenzione particolare è assegnata all’apprendimento dei moduli di Cittadinanza e Costituzione come previsto dalla legge n. 137 del 1/09/2008; 5. riconoscere la propria identità individuale attraverso un’attività di orientamento finalizzata a far emergere attitudini personali, anche attraverso lo studio delle varie discipline e il processo di valutazione e di autovalutazione. 7. acquisire il rispetto delle diverse culture, viste nel termine di confronto e occasione di crescita; 8. prendere consapevolezza dell’importanza di una corretta educazione corporea intesa come conoscenza e coscienza di se stessi, al fine di un benessere complessivo psico-fisico. 2 Obiettivi didattici trasversali Gli obiettivi di seguito enunciati riguardano l’insieme delle discipline e costituiscono le competenze trasversali acquisite mediante l’apprendimento. A questi obiettivi bisogna associare, quali elementi di specificazione, gli obiettivi particolari che attengono alle varie discipline di studio. Il raggiungimento degli obiettivi formativi richiede una loro articolazione attraverso l’attività didattica. Sono pertanto indicati gli obiettivi trasversali, distinti in obiettivi metacognitivi e obiettivi cognitivi. 2.1 Obiettivi metacognitivi 1. comprendere l’organizzazione e l’interrelazione tra i contenuti di ciascuna disciplina in oggetto; 2. comprendere i processi di acquisizione dei contenuti; 3. comprendere i metodi di applicazione delle conoscenze agli esercizi che ne richiedono l’uso; 4. riconoscere le possibili applicazioni di conoscenze e abilità acquisite allo svolgimento di ricerche complesse; 5. saper individuare gli aspetti problematici nell’acquisizione delle conoscenze proprie di ogni disciplina; 6. saper individuare e descrivere le difficoltà nell’applicazione di conoscenze e abilità all’esecuzione di attività complesse; 7. valutare autonomamente il grado di conoscenze, abilità e competenze raggiunto nei diversi ambiti disciplinari. 2.2 Obiettivi cognitivi

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    1. comprendere gli strumenti, i metodi, i problemi, le acquisizioni fondamentali delle discipline delle diverse aree; 2. presentare e discutere il valore delle opere letterarie, filosofiche, artistiche prese in esame in alcune loro sezioni rappresentative, facendo uso delle categorie specifiche delle diverse discipline e inquadrandole nel contesto storico entro cui si producono; 3. acquisire conoscenza dei fondamentali problemi su cui si è sviluppato il sapere scientifico, e dei metodi e delle soluzioni prodotti in ciascun ambito delle scienze fatte oggetto di studio; 4. interagire sul piano della comunicazione scritta e orale elaborando schemi logico-argomentativi adeguati alla individuazione di problemi complessi concernenti la realtà storico-sociale del nostro tempo; 5. applicare le conoscenze possedute a situazioni concrete sotto forma di esercizi guidati da docenti o esperti (interpretazione di opere d’arte, analisi sotto il profilo storico o sociologico di una determinata realtà territoriale; catalogazione di beni librari...). 3 Competenze al termine del primo biennio Comunicazione: 1. ascoltare, comprendere ed esporre informazioni, opinioni e richieste sostenendo le argomentazioni in modo adeguato sia a livello espressivo che a livello logico; 2. padroneggiare le strutture morfologico-sintattiche delle lingue, riconoscendo le parti del discorso, e le varie tipologie testuali; 3. acquisire il concetto di pluralità di significati, il rapporto tra linguaggi verbali e non verbali e la multimedialità. Operatività: 1. saper eseguire operativamente istruzioni verbali orali o scritte, oppure mettere in atto procedimenti illustrati con immagini; 2. passare da un codice ad un altro, mantenendo inalterato il referente (per esempio da un codice visivo ad uno verbale, da una lingua a un’altra); 3. riconoscere le varie tipologie testuali; 4. memorizzare schemi e strutture; 5. analizzare brani e situazioni. Senso storico: 1. collocare nel tempo e nello spazio i contenuti delle varie discipline, sapendo eseguire raffronti e collegamenti di tipo diacronico e sincronico; 2. padroneggiare le principali categorie storiche che sono alla base delle discipline (permanenza-mutamento, continuità-frattura, individuale-comunitario, identità-alterità nel tempo, rapporto uomo-ambiente, determinismo-libertà); 3. conoscere gli strumenti basilari della scienza storica (demografia, epigrafia, economia, politica, habitat). Abilità logiche: 1. saper eseguire operazioni logiche utilizzando il pensiero ipotetico deduttivo; 2. individuare analogie e relazioni tra fatti e concetti; 3. passare dai casi particolari a regole generali o leggi; 4. cogliere rapporti di causa ed effetto. Abilità linguistiche: 1. comprendere le strutture della comunicazione linguistica sul piano denotativo e connotativo e saperle applicare alla produzione propria.

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    Valutazione: 1. saper recepire e considerare criticamente le informazioni e le conoscenze distinguendo fatti, opinioni, ragioni, pregiudizi, ipotesi, teorie in base a criteri sia interni che esterni. 4 Competenze al termine del triennio Comunicazione: 1. 1.esprimersi oralmente in forme che raggiungano un buon livello di organicità, proprietà e correttezza formale; 2. sviluppare l’abitudine sia alla sintesi sia all’analisi argomentata; 3. saper elaborare testi di diversa funzione e su argomenti di diversa natura mediante gli strumenti seguenti: schema per punti e in forma concisa; riassunto entro spazi definiti, di singoli testi; sintesi di dati e concetti da più testi, con corrette citazioni e riferimenti alle fonti; 4. saper elaborare testi creativi sulla base di esperienze personali e di cognizioni riferibili a modelli letterari studiati; 5. acquisire un lessico specifico rigoroso; 6. saper usare codici specifici, simboli e immagini nei vari campi disciplinari; 7. riconoscere lo sviluppo letterario, le categorie della letteratura, i generi letterari nella storia, il rapporto tra autore e contesto, saper analizzare le correnti artistiche. Analisi: 1. saper analizzare un testo letterario, storico-filosofico o scientifico con gli strumenti di analisi tipici delle varie discipline; 2. analizzare un fenomeno e saperlo riprodurre in laboratorio; 3. saper schematizzare situazioni reali in termini quantitativi. Coscienza storica: 1. acquisire coscienza dell’evoluzione storica nei vari campi del sapere sia dal punto di vista delle strutture epistemologiche che delle istituzioni storiche, scientifiche e culturali e saper collocare adeguatamente nel tempo le tappe di tale evoluzione; 2. saper riferire eventi, opere e autori a un determinato contesto, distinguendo i vari aspetti o fattori (economici, sociali, politici, culturali) che vi concorrono. Abilità logiche: 1. saper riferire a principi unitari fenomeni apparentemente diversi e distinguere gli aspetti differenti di fenomeni apparentemente simili; 2. sapere in base a regole o leggi conosciute predire fatti e comportamenti; 3. saper utilizzare i principi più semplici della logica per costruire ragionamenti deduttivi (es. il principio della correlazione etc.). Valutazione: 1. avere un quadro esauriente dei vari modelli interpretativi di opere, eventi e fenomeni dei vari campi disciplinari; 2. saper esprimere valutazioni personali basate su parametri giustificativi.

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    Le discipline di insegnamento Le materie insegnate nel nostro istituto configurano il quadro di riferimento delle indicazioni nazionali relative al Liceo delle Scienze umane, arricchito delle curvature opzionali/facoltative classica e scientifica; esse sono qui sinteticamente presentate. I dettagli programmatici sono realizzati dai singoli dipartimenti disciplinari e vengono resi pubblici sul nostro sito, all’indirizzo www.csdalbenga.it. 1 Lingua e letteratura italiana Il compito dell’insegnamento di Lingua e Letteratura italiana si colloca all’interno di ciò che il Ministero della Pubblica Istruzione definisce Asse dei Linguaggi ed ha, quindi, l’obiettivo di fare acquisire allo studente la padronanza della lingua italiana nella ricezione e nella produzione, scritta e orale. In generale si assumono come proprie le indicazioni ministeriali per quanto riguarda la lingua e la letteratura: “La padronanza della lingua italiana è premessa indispensabile all’esercizio consapevole e critico di ogni forma di comunicazione. Il possesso sicuro della lingua italiana è indispensabile per esprimersi, per comprendere e avere relazioni con gli altri, per far crescere la consapevolezza di sé e della realtà, per interagire adeguatamente in una pluralità di situazioni comunicative e per esercitare pienamente la cittadinanza.” In particolare si riconosce l’essenziale valore formativo del patrimonio della letteratura italiana e straniera, e individua come obiettivo specifico della propria attività la trasmissione di tale patrimonio; la trasmissione non potrà essere disgiunta dall’educazione a una fruizione autonoma, critica, consapevole, volta a rendere esistenzialmente significativo l’incontro con gli autori e le opere della tradizione letteraria. 2 Lingue e culture classiche Il greco antico e il latino sono due lingue storicamente concluse, poiché non prevedono ulteriore sviluppo nel tempo, non esistendo più comunità viventi che le parlino. Perché dunque studiarle? 1. Per leggere nella loro lingua originale i testi degli autori più rappresentativi della civiltà greca e latina e penetrare a fondo, mediante lo strumento della conoscenza linguistica, un patrimonio storico-culturale di primaria importanza per comprendere la civiltà in cui viviamo; 2. per studiare sistematicamente codici di comunicazione altamente raffinati e complessi che, proprio in virtù della loro cessazione nel tempo, si offrono come oggetti più stabili all’analisi e alla riflessione linguistica: infatti, i concetti e i termini dell’analisi linguistica e grammaticale tradizionale si sono costituiti proprio sullo studio di queste due lingue antiche; 3. per sviluppare, attraverso l’analisi del testo, competenze logiche di alto livello: la strutturazione logica e retorica di molta parte dei testi classici, in prosa e in poesia, obbliga lo studente ad applicare deduttivamente ai testi le regole linguistiche apprese e, nel contempo, a stabilire induttivamente dall’osservazione diretta dei testi le tendenze e le varianti di comportamento morfologico e sintattico delle due lingue; inoltre, la distanza culturale di realtà e concetti rappresentati nelle opere degli autori classici, obbliga ad un continuo lavoro di interpretazione delle parole, affidato ad un ricco intreccio di ipotesi e verifiche, tale da configurarsi come un vero e proprio esercizio di metodo scientifico; 4. per consolidare, attraverso la consuetudine della traduzione, competenze espressive di livello avanzato: la traduzione di testi complessi nella sintassi, e ricchi nel pensiero e nel lessico, conduce lo studente ad un graduale incremento dell’ordine, della proprietà e della chiarezza nell’espressione, sia nell’esposizione orale, sia in quella scritta la quale, in particolare, diventa più puntuale nella ricerca e nell’organizzazione dei contenuti, più elaborata nella formazione dei periodi e delle frasi, e più incisiva e variegata nell’uso delle parole. Nel corso del primo biennio (I e II liceo) le ore settimanali dedicate al Greco e al Latino sono impiegate nello studio sistematico delle lingue, essenzialmente nei loro aspetti morfologico,

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    sintattico e lessicale. Non mancano però, già a questo livello dell’apprendimento, i necessari collegamenti tra l’osservazione delle lingue e la storia, la civiltà e le istituzioni entro le quali esse si sono formate. Lo studio è condotto attraverso la puntuale descrizione e memorizzazione degli aspetti linguistici di maggior rilievo, sempre accompagnata all’esercizio di traduzione da frasi o da brani di difficoltà gradualmente crescente, in conformità con l’arricchirsi e con l’intersecarsi degli apprendimenti teorici. Nel corso del secondo biennio (III e IV liceo) e dell’ultimo anno (V liceo), l’attività di traduzione dalla prosa, secondo una scansione che affronta testi di difficoltà via via maggiore, si accompagna ad uno studio ampio e sistematico della storia delle letterature greca e latina, secondo un piano che prevede la riflessione approfondita sugli autori, le opere, i generi e i temi di maggior fortuna nello sviluppo della civiltà europea. Tale riflessione è condotta attraverso letture commentate dei testi in lingua originale e in traduzione, e mediante l’accostamento ai contributi critici di maggior rilievo nella storia degli studi classici. 3 Lingua e cultura inglese Grazie allo studio della Lingua Straniera gli studenti avranno l’opportunità di ampliare la dimensione della comunicazione interpersonale che idealmente li porta oltre i propri confini attraverso il contatto e il confronto con modi, abitudini e valori di culture diverse. L’acquisizione di una competenza comunicativo-relazionale sarà graduale e costante lungo i cinque anni del percorso di studi. Dal livello iniziale A2, entro il quarto anno, si raggiungerà il livello B2 cui seguirà, nell’ultimo anno, un ulteriore approfondimento attraverso l’esplorazione di tematiche di carattere letterario e culturale, già iniziato con sistematicità nel secondo biennio. Si farà costante ricorso ad attività di carattere comunicativo, in cui le abilità linguistiche nei diversi livelli siano usate in una varietà di situazioni adeguate ai bisogni formativi dell’allievo. La lingua sarà acquisita in modo operativo mediante lo svolgimento di attività su compiti specifici e saranno privilegiati i testi orali e scritti che si riferiscano a tematiche motivanti, oltre che linguisticamente e culturalmente significativi. La produzione orale e scritta sarà mirata all’efficacia della comunicazione, alla fluidità del discorso ed al consolidamento di un sistema fonologico corretto e funzionale. Gli studenti si eserciteranno in attività sempre più autonome, per abituarsi gradualmente ad un uso consapevole, personale e sempre più idiomatico della lingua straniera. Gli interventi didattici e le esercitazioni si avvarranno il più possibile delle nuove tecnologie (LIM, Internet, piattaforma e-learning, ecc.) che sono ormai strumenti di comunicazione fondamentali. Al fine di rendere più incisivo il suo agire, il Dipartimento di Lingue Straniere promuove la realizzazione di una gamma di attività aggiuntive, opzionali, volte all’approfondimento delle competenze. 4 Storia Nel percorso liceale lo studente conosce i principali eventi e le trasformazioni di lungo periodo della storia dell’Europa e dell’Italia, dall’antichità ai giorni nostri, nel quadro della storia globale del mondo, e apprende i fondamenti della Costituzione repubblicana, quale espressione delle esperienze storicamente rilevanti del nostro popolo ed in rapporto ad altri documenti imprescindibili (dalla Magna Charta alla Dichiarazione universale dei diritti umani): in tal modo acquisisce molteplici concetti relativi alle istituzioni statali, ai sistemi politici e giuridici, ai tipi di società, alla produzione artistica e culturale, agli aspetti economici e demografici, e sviluppa, anche in relazione alle attività promosse dalle istituzioni scolastiche, le necessarie competenze per una vita civile attiva e responsabile; impara altresì a guardare alla storia e alla cultura umanistica come dimensioni significative per comprendere, attraverso la discussione critica e il confronto fra una varietà di prospettive e interpretazioni, le radici del presente e maturare la propria identità personale. 5 Storia e geografia L’approccio didattico, pur nel rispetto dei fondamenti epistemologici, tende a privilegiare la

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    modalità laboratoriale, che pone al centro lo studente quale protagonista del processo formativo. Questo approccio sollecita il docente a selezionare, all’interno dei contenuti delle discipline, quelli che ritiene realmente significativi per la sua classe e a preparare percorsi didattici che consentano agli studenti di acquisire autonomia di indagine e di interpretazione degli eventi del passato e capacità di orientamento nel presente. Attraverso un utilizzo massiccio delle fonti storiche, statistiche, cartografiche lo studente viene guidato nell’acquisizione del lessico specifico e delle categorie interpretative proprie delle discipline. Con questo contatto con le fonti si auspica di indurre lo studente a guardare la storia e la geografia come a dimensioni imprescindibili per comprendere, attraverso il confronto di prospettive e interpretazioni, le radici del presente in una dimensione spazio-temporale. 6 Filosofia Lo studio dello sviluppo storico del pensiero occidentale, dal pensiero greco alle correnti filosofiche contemporanee, mira a sviluppare nello studente l’attitudine a porsi domande sul processo conoscitivo, sulla natura della realtà e sul senso dell’esistere; a maturare la riflessione personale, il giudizio critico e l’attitudine all’approfondimento e alla discussione, nonché la capacità di argomentare una tesi pure in forma scritta. Anche grazie alla lettura, seppur parziale, dei testi, durante il suo percorso lo studente impara ad orientarsi sui problemi fondamentali del sapere filosofico (ontologia, conoscenza, etica, politica, estetica, logica, il rapporto con tradizioni religiose e altre forme di sapere, come il diritto) e a valutare criticamente le soluzioni proposte dai diversi autori, anche al fine di acquisire competenze relative a Cittadinanza e Costituzione (competenze chiave raccomandate dal Parlamento e dal Consiglio europei). Riflettendo criticamente sulle diverse forme di sapere, lo studente apprende a collocare il pensiero scientifico anche in una prospettiva umanistica e a comprendere le radici c concettuali delle principali questioni e correnti della cultura contemporanea. 7 Scienze umane Al termine del percorso liceale lo studente si orienta con i linguaggi propri delle scienze umane nelle molteplici dimensioni attraverso le quali l’uomo si costituisce in quanto persona e come soggetto di reciprocità e di relazioni: l’esperienza di se e dell’altro, le relazioni interpersonali, le relazioni educative, le forme di vita sociale e di cura per il bene comune, le forme istituzionali in ambito socio-educativo, le relazioni con il mondo delle idealità e dei valori. L’insegnamento pluridisciplinare delle scienze umane, da prevedere in stretto contatto con la filosofia, la storia, la letteratura, mette lo studente in grado di: 1) padroneggiare le principali tipologie educative, relazionali e sociali proprie della cultura occidentale e il ruolo da esse svolto nella costruzione della civiltà europea; 2) acquisire le competenze necessarie per comprendere le dinamiche proprie della realtà sociale, con particolare attenzione ai fenomeni educativi e ai processi formativi formali e non, ai servizi alla persona, al mondo del lavoro, ai fenomeni interculturali e ai contesti della convivenza e della costruzione della cittadinanza; 3) sviluppare una adeguata consapevolezza culturale rispetto alle dinamiche degli affetti. 8 Diritto ed economia Economia Al termine del biennio lo studente conosce i fondamentali elementi teorici costitutivi

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    dell’economia politica e comprende la natura dell’economia come scienza delle decisioni di soggetti razionali che vivono in società. E’ in grado di comprendere la dinamica delle attività della produzione e dello scambio di beni e di servizi e al tempo stesso prende in considerazione le dimensioni etiche, psicologiche e sociali dell’agire umano, che influiscono sull’uso delle risorse materiali ed immateriali. Diritto Al termine del percorso lo studente e in grado di utilizzare il linguaggio giuridico essenziale e comprende i concetti fondamentali della disciplina giuridica. Egli sa confrontare il diritto, scienza delle regole giuridiche, con le altre norme, sociali ed etiche, e riconosce i principi sui quali si fonda la produzione delle norme nel passaggio dalle civiltà antiche a quelle moderne. Conosce i principi fondamentali della Costituzione italiana, gli organi costituzionali e l’assetto della forma di governo del nostro paese. Egli apprende inoltre i principali istituti del diritto di famiglia. E in grado di comparare fra loro i principali ordinamenti giuridici, e conosce l’evoluzione storica e l’assetto istituzionale dell’Unione Europea. 9 Matematica La Matematica si presenta come una disciplina dalle indubbie valenze formative trasversali, indispensabile per realizzare il progetto culturale dell’istituto, in linea con il profilo in uscita previsto dalle Indicazioni Nazionali per un allievo che segua un percorso liceale. Non solo la struttura logico-formale della disciplina costituisce una matrice di riferimento atta a potenziare le capacità di astrazione ed intuizione, ma è anche evidente che essa contribuisce a raffinare le competenze comunicative degli alunni: nella dimostrazione di un teorema, ad esempio, la chiarezza delle premesse e delle tesi si deve coniugare con la sintesi, la coerenza logica e la persuasività dell’espressione. Non va, poi, sottovalutato il ruolo della Matematica nello sviluppo di un metodo di studio efficace: infatti tale disciplina scoraggia gli apprendimenti mnemonici, che si rivelano ben presto insufficienti o addirittura di ostacolo alla comprensione. La Matematica, inoltre, promuove l’acquisizione di competenze di cittadinanza, come l’abitudine a vagliare la coerenza logica delle argomentazioni proprie e altrui e l’attitudine a considerare gli aspetti quantitativi di un problema per formulare giudizi o previsioni. Frequentando il nostro istituto, un alunno responsabile e seriamente motivato ha certamente la possibilità di acquisire una preparazione di base adeguata ad affrontare i corsi di laurea scientifici. 10 Fisica Lo studio della Fisica negli ultimi tre anni di corso si inserisce nel quadro educativo generale dell’Istituto, inteso a promuovere l’acquisizione di capacità logiche, critiche ed espressive. Si rivela inoltre prezioso per sviluppare nello studente un rapporto equilibrato e riflessivo con la realtà: in questa prospettiva costituisce necessario completamento alla Matematica, abituando gli allievi al metodo induttivo affiancato a quello deduttivo proprio della Matematica. La Fisica fornisce, infatti, gli strumenti per cogliere, selezionare, rappresentare ed interpretare gli aspetti quantitativi della realtà stessa, abituando gli alunni a risolvere problemi di varia natura e a discriminare, sulla base di analisi razionali, gli aspetti principali da quelli secondari di un fenomeno o di una comunicazione. In questo modo la disciplina contribuisce a costruire quella forma mentale, squisitamente scientifica, che porta a gli allievi a elaborare stime e previsioni attraverso modellizzazioni matematiche della realtà. Un’attenta analisi dipartimentale degli aspetti epistemologici e strutturali della disciplina, ha operato una selezione dei contenuti da proporre, perseguendo una assimilazione sicura dei concetti, dei modelli e delle procedure fondamentali dell’indagine scientifica attraverso la trattazione accurata degli argomenti e lo svolgimento di un congruo numero di esercizi applicativi. 11 Scienze naturali

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    Nel nostro liceo, il dipartimento di Scienze naturali ha scelto di attuare, nelle due ore settimanali, un percorso di progressiva acquisizione dei contenuti che, nelle prime classi del biennio ginnasiale, muove da una prospettiva maggiormente descrittiva ed esemplificativa degli argomenti di scienze della terra, chimica e biologia per arrivare, al liceo, al termine del curricolo, ad affrontare gli aspetti più complessi di queste tre discipline incentrati sulla costruzione di modelli e sull’interpretazione dei fenomeni. L’indagine scientifica è alla base del percorso di apprendimento anche nel nostro liceo fin dal primo biennio di studi e il metodo sperimentale è acquisito gradualmente in classe con strumenti multimediali come la lavagna interattiva per lo studio di simulazioni, filmati, esperimenti virtuali e sul campo in visite d’istruzione selezionate dalle insegnanti presso centri visita di enti regionali, parchi naturali e orti botanici. Per le classi del triennio liceale sono previsti stage presso laboratori di ricerca dell’Università degli studi di Genova nei dipartimenti di chimica, biotecnologie, scienze agrarie e ambientali e in particolare il quinto anno è dedicato all’approfondimento dei contenuti svolti negli anni precedenti e alla trattazione di tematiche di attualità scientifica anche mediante conferenze con relatori d’eccellenza nei diversi ambiti disciplinari. Particolare attenzione, a livello interdisciplinare, è data allo sviluppo delle scienze e alla loro prospettiva storica, nell’intento di aprire nuovi ambiti di interesse e di orientamento universitario, in vista del quale sono tenute in considerazione le esigenze formative degli allievi legate al successo nelle prove di ammissione alle facoltà scientifiche a numero chiuso. 12 Storia dell’arte L’insegnamento di Storia dell’Arte intende fornire agli allievi competenze necessarie a comprendere il valore storico-culturale dell’opera d’arte e del patrimonio artistico nelle sue diverse manifestazioni, a partire dai beni del territorio locale; è inoltre volto a far conoscere, attraverso l’arte, civiltà ed aree culturali diverse, educando così alla tolleranza e al rispetto degli altri. Tramite un percorso diacronico dalle antiche civiltà al Novecento e grazie ad approfondimenti tematici trasversali, gli allievi, nel corso del triennio, sono guidati a maturare un’adeguata comprensione del rapporto tra le opere d’arte e la situazione storico-culturale in cui sono state prodotte, e ad acquisire dimestichezza con i linguaggi specifici delle diverse espressioni artistiche, imparando a cogliere e descrivere i caratteri salienti, materiali e simbolici, dei manufatti esaminati. Elementi importanti in questo processo di crescita, sul piano operativo e nell’ottica della promozione della cultura scientifica anche in campo umanistico, sono i progetti d’Istituto “Alla scoperta dei beni culturali della città e del territorio” (in cui rientrano le Giornate FAI) e “Adottiamo un sito archeologico”, che vedono gli allievi protagonisti. 13 Scienze motorie e sportive I risultati di apprendimento attesi al termine del ciclo di studi prevedono che lo studente acquisisca la consapevolezza della propria corporeità intesa come conoscenza, padronanza, consapevolezza e rispetto della propria efficienza fisica; maturi un atteggiamento positivo verso uno stile di vita sano e attivo; colga le implicazioni e i benefici derivanti dalla pratica di varie attività fisiche svolte nei diversi ambienti; consolidi i valori dello sport; impari a confrontarsi e a collaborare con i compagni seguendo regole condivise per il raggiungimento di un obiettivo comune; applichi i metodi e le tecniche di lavoro per organizzare autonomamente un proprio piano di sviluppo/mantenimento delle capacità fisiche e di controllo della postura. Le competenze di cittadinanza riferite alla materia sono riconducibili a tre dimensioni: la persona (comprendere l’errore, individuare la correzione e rielaborare un corretto controllo motorio); le relazioni interpersonali (interagire nelle attività di squadra e di gruppo, comprendendo i diversi ruoli, valorizzando le proprie e le altrui capacità e gestendo le possibili conflittualità); le relazioni con le cose e l’ambiente (individuare le risorse personali adeguate per risolvere situazioni note e non note, funzionali alla salute e al benessere).

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    14 Religione cattolica Poiché l’insegnamento della Religione cattolica mira ad arricchire la formazione globale della persona con particolare riferimento agli aspetti spirituali ed etici dell’esistenza, in vista di un efficace inserimento dello studente nel mondo civile, lo studio della religione cattolica promuove nelle classi ginnasiali la conoscenza della concezione cristiano-cattolica del mondo e della storia, come risorsa di senso per la comprensione di sé, degli altri e della vita attraverso le domande di senso che l’uomo da sempre si pone e attraverso lo studio delle religioni principali. Nelle classi liceali, invece, lo studio della religione cattolica promuove lo sviluppo di un maturo senso critico e un personale progetto di vita, facendo riflettere lo studente sulla propria identità nel confronto col messaggio cristiano, aperto all’esercizio della giustizia e della solidarietà; pertanto, vengono affrontati il tema dell’identità in riferimento all’antropologia cristiana.

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    VALUTAZIONE Valore formativo della valutazione Considerati come fattori imprescindibili il legame programmazione-valutazione e la interpretazione nettamente distinta tra verifica come “misurazione” dell’apprendimento e valutazione del soggetto in formazione, il Collegio ribadisce il valore eminentemente formativo della valutazione, anche quando essa assuma valore numerico in particolari periodi dell’anno. In tale ottica, la verifica rappresenta più un momento di revisione critica delle conoscenze e delle competenze che un atto definitivo di giudizio delle attitudini, evitando una eccessiva attenzione al risultato concepito in termini di voti o di “promozione-bocciatura”. Infatti, il valore formativo più alto della valutazione consiste nella acquisita capacità dell’allievo di auto-valutarsi attraverso la consapevolezza critica dei risultati raggiunti. Elementi della valutazione Nella valutazione si tiene conto, oltre che dei risultati raggiunti in termini di apprendimento, anche di altre componenti che attengono alla personalità dell’alunno: impegno, serietà nello studio, crescita culturale, partecipazione critica. Perciò la valutazione non è soltanto il risultato di una media dei voti ottenuti nel corso di un periodo scolastico, non potendosi escludere gli elementi che sono stati individuati come obiettivi trasversali del biennio o del triennio. Congruo numero e periodicità delle verifiche Dal momento che le verifiche non possono limitarsi a rappresentare uno definitivo stato di fatto (salvo nell’esame o in una interrogazione finale), ma hanno lo scopo di accertare in un determinato momento il possesso di particolari conoscenze o abilità in vista di un eventuale e auspicabile recupero o, nei casi positivi, di un ulteriore incremento: 1. le valutazioni scritte sono, di norma, almeno tre per ciascun periodo. E' poi previsto un congruo numero di valutazioni orali. Il voto di una verifica orale può consistere anche nella valutazione degli interventi dal posto. Parte delle verifiche orali può essere svolta sotto forma di test o relazione scritta, secondo le necessità didattiche ravvisate dal docente; 2. al fine di evitare una concentrazione di interrogazioni e prove scritte, i Consigli di classe concordano modalità atte ad evitare la sovrapposizione di più verifiche scritte in una sola giornata e, ove possibile, l'eccessiva concentrazione di verifiche scritte in una settimana; 3. le verifiche scritte si svolgono ad opportuni intervalli, affinché sia consentito agli alunni il superamento di eventuali carenze. A tal fine gli elaborati dovranno essere riconsegnati corretti non oltre il 15° giorno dalla loro assegnazione (per i temi di italiano: 21° giorno), in tempo utile per poter rimediare a carenze evidenziate dalla verifica. Metodi e criteri: la trasparenza I criteri di valutazione sia per le prove scritte che per gli orali (elementi di valutazione, griglie eventuali e scale di valori o numeriche) sono comunicati agli alunni all’inizio dell’anno. Al fine di consentire una effettiva presa di coscienza della propria situazione e per avviare gli alunni verso l’autovalutazione l’alunno è messo al corrente dell’esito di tutte le verifiche, comunicando ed eventualmente giustificando il voto numerico. A questo scopo è particolarmente utile e raccomandabile per l'alunno e per la famiglia una frequente consultazione del diario nella parte riguardante voti, annotazioni e agenda.

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    Criteri di ammissione alla classe successiva L’ammissione di un allievo alla classe successiva viene deliberata dal Consiglio di classe, • verificato che il voto proposto è stato formulato dai singoli docenti sulla base di un congruo numero di verifiche orali, esercitazioni pratiche/scritte/grafiche svolte (in classe e per casa); • privilegiando sulla media aritmetica dei risultati l’effettivo miglioramento e la capacità di recupero accertate; • dopo le opportune registrazioni (sul registro personale) e comunicazioni alla famiglia/all’allievo (tramite registro elettronico, sul libretto e/o in colloqui individuali) dei risultati delle verifiche; • tenuto conto a) degli indicatori obiettivi raggiunti/competenze acquisite; b) della progressione dell’apprendimento rispetto ai livelli di partenza; c) della possibilità effettive dell’allievo di colmare le eventuali carenze riscontrate; d) della possibilità dell’allievo di frequentare con profitto l’anno scolastico successivo sulla base degli obiettivi minimi stabiliti per la classe; • solo in presenza di un voto positivo attribuito per il comportamento Tali criteri sono definiti al fine di assicurare omogeneità di procedure e di comportamenti nelle decisioni dei singoli Consigli di classe. I criteri sono da applicare anche in sede di valutazione degli studenti per i quali i Consigli di classe hanno disposto il rinvio della valutazione, a seguito di insufficienze da recuperare. Il Consiglio di classe è l’organo a cui è attribuita dalla legge la competenza esclusiva nella valutazione degli studenti; il Consiglio di classe opera collegialmente e giunge alla deliberazione delle valutazioni o con decisione unanime o con decisione assunta a maggioranza, per votazione, dai docenti della classe. A) Adempimenti propedeutici del Consiglio di classe I Consigli di Classe, riuniti in seduta di valutazione finale, esprimono inizialmente un giudizio complessivo sull’andamento scolastico dello studente, tenendo conto: 1. del quadro dei suoi risultati, con particolare attenzione: ai risultati del primo periodo; ad eventuali carenze emerse nel corso dell’anno; alla partecipazione a iniziative scolastiche o non scolastiche per il recupero delle carenze e all’esito delle prove per la verifica del loro superamento; 2. della frequenza e della partecipazione alla vita della scuola; 3. del livello di partenza e di quello raggiunto al momento della valutazione; 4. della qualità e della costanza dell’impegno personale nello studio; 5.del comportamento e delle relazioni costruite in classe con compagni e docenti; 6.della possibilità per lo studente di seguire proficuamente le materie dell’anno successivo. Per il periodo di valutazione in esame, i docenti formulano proposte di voto che scaturiscono da un congruo numero di prove orali e scritte svolte nel secondo periodo. Queste prove possono essere integrate con esercizi scritti, grafici e pratici, svolti a casa e a scuola, corretti e valutati, da cui si possa accertare il raggiungimento degli obiettivi propri di ciascuna disciplina. In sede di scrutinio il presidente invita il Consiglio di classe: 1. a considerare le valutazioni proposte dai docenti e a ratificarle o a modificarle sulla base dei parametri valutativi precedentemente concordati. Le proposte di voto non sufficiente sono verbalizzate con motivazioni indicanti in maniera analitica le carenze nei contenuti e nelle competenze fissati nella programmazione di materia; 2. a valutare il percorso di avvicinamento alle mete formative transdisciplinari fissate nella programmazione del Consiglio di classe.

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    In questa fase i docenti che hanno tenuto personalmente gli interventi didattici ed educativi di recupero o integrativi informeranno il Consiglio di classe circa la frequenza e i risultati conseguiti dagli studenti. Nel caso di interventi affidati ad altro docente, sarà cura del docente del Consiglio che ha proposto le iniziative raccogliere i giudizi del collega esterno e darne comunicazione al Consiglio di classe stesso. B) Attribuzione del giudizio finale A seguito delle valutazioni espresse nel rispetto dei punti precedenti, il Consiglio di classe prenderà in esame: 1. i casi con sufficienza in tutte le discipline e che mostrano l’avvenuta acquisizione delle competenze formative programmate. Per questi casi il Consiglio delibererà la promozione all’anno successivo; 2. i casi con insufficienza in una o più discipline. In questa seconda fattispecie si determinano tre possibili esiti:

    a) giudizio di ammissione alla classe successiva in caso di insufficienza non grave (voto 5) in una sola disciplina, o non piena sufficienza in due discipline, ma con progressività nell’apprendimento e valutazione positiva negli indicatori di cui al punto precedente;

    b) il giudizio di non ammissione alla classe successiva;

    c) il rinvio della formulazione del giudizio.

    Più specificamente ed in dettaglio: • Caso b) Nel caso in cui il Consiglio di classe abbia rilevato in uno studente gravi o gravissime insufficienze, tali da determinare una carenza nella preparazione complessiva oppure abbia riscontrato diffuse insufficienze, anche non gravi, per inadeguato impegno e per mancata attitudine a organizzare il proprio studio in maniera autonoma, coerente con le linee di programmazione indicate dai docenti, lo studente sarà dichiarato non ammesso alla classe successiva, con adeguata motivazione della deliberazione adottata. Al fine di orientare secondo criteri oggettivi ed omogenei le deliberazioni dei Consigli di classe nei casi di cui al presente punto, è opportuno che un allievo possa non essere ammesso alla classe successiva se presenta: *) un numero di insufficienze gravi pari o superiore a 3; **) un numero di insufficienze pari o superiore a 4, di cui una grave; ***) un numero di insufficienze pari o superiore a 5. In tali evenienze i Consigli di classe, in sede di scrutinio, in considerazione delle gravi e diffuse lacune nella preparazione complessiva, nonché della evidente mancata acquisizione delle competenze necessarie per seguire proficuamente il programma di studio dell’anno successivo, procederanno alla stesura di un’analitica motivazione della mancata ammissione dello studente alla classe successiva. • Caso c) Nel caso in cui il Consiglio di classe abbia rilevato in uno studente insufficienze non gravi e/o gravissime, in presenza di impegno nello studio coerente con le linee di programmazione indicate dai docenti, il Consiglio stesso provvederà al rinvio della formulazione finale del giudizio di ammissione e/o non ammissione al termine delle iniziative di recupero e di verifica. La formulazione del giudizio di ammissione o non ammissione alla classe successiva dovrà essere assunta dal Consiglio, di norma, entro il 31 agosto dell’anno scolastico di riferimento e, comunque, prima dell’inizio delle lezioni dell’anno scolastico successivo. Nel caso di rinvio della valutazione finale, il dirigente scolastico comunica per iscritto alla famiglia le motivazioni delle decisioni assunte dal Consiglio di classe, indicando anche i voti proposti dai docenti in sede di scrutinio nella o nelle discipline nelle quali l’allievo non ha raggiunto la sufficienza e dando indicazioni d’ordine generale per il recupero. La compilazione delle lettere informative viene affidata al docente incaricato di classe, che le consegnerà in presidenza per l’inoltro.

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    Verifiche conclusive e integrazione dello scrutinio finale Salvo casi eccezionali, dipendenti da specifiche esigenze organizzative debitamente documentate, le iniziative di recupero, le relative verifiche e le valutazioni integrative finali hanno luogo entro la fine dell’anno scolastico di riferimento. In ogni caso, le suddette operazioni devono concludersi, improrogabilmente, entro la data di inizio delle lezioni dell’anno scolastico successivo. Le operazioni di verifica sono organizzate dal Consiglio di classe secondo il calendario stabilito dal Collegio dei docenti e condotte dai docenti delle discipline interessate, con l’assistenza di altri docenti del medesimo Consiglio di classe. Le verifiche per lo scrutinio differito, che possono svolgersi in forma scritta od orale, vanno inserite nel nuovo contesto dell’attività di recupero che si connota per il carattere personalizzato degli interventi, la novità dell’approccio didattico e i tempi di effettuazione degli interventi medesimi, che coprono l’intero arco dell’anno scolastico. Esse devono pertanto tener conto dei risultati conseguiti dallo studente non soltanto in sede di accertamento finale, ma anche nelle varie fasi dell’intero percorso dell’attività di recupero. Il Consiglio di classe, alla luce delle verifiche effettuate secondo i criteri di cui ai precedenti punti, delibera la integrazione dello scrutinio finale, espresso sulla base di una valutazione complessiva dello studente. Lo studente è ammesso alla classe successiva se tutte le insufficienze rilevate a giugno risultano sanate, nonché se gli esiti complessivi, valutati collegialmente, evidenziano il raggiungimento dei previsti obiettivi minimi disciplinari e formativi, alla luce di un evidente maggiore impegno, tenuto conto dei principi di cui ai punti sopra trattati. In tale caso è portata a conclusione la valutazione dei risultati finali ed è risolta la sospensione di giudizio deliberata nello scrutinio del mese di giugno. Sono pertanto pubblicati all’albo dell’istituto i voti riportati in tutte le discipline con l’indicazione “ammesso”. In caso di esito negativo del giudizio finale, sulla base di una valutazione complessiva dello studente, il relativo risultato viene pubblicato all’albo dell’istituto con la sola indicazione “non ammesso”. Nei confronti degli studenti per i quali sia stata espressa una valutazione positiva in sede di integrazione dello scrutinio finale al termine del terz’ultimo e penultimo anno di corso, il Consiglio di classe procede altresì all’attribuzione del punteggio di credito scolastico. La competenza alla verifica degli esiti nonché alla integrazione dello scrutinio finale appartiene al Consiglio di classe nella medesima composizione di quello che ha proceduto alle operazioni di scrutinio finale. Nel caso in cui le operazioni di verifica e di integrazione dello scrutinio finale abbiano luogo, in via eccezionale, dopo la fine dell’anno scolastico di riferimento, è assicurata la presenza dei componenti il Consiglio di classe eventualmente trasferiti in altra sede scolastica o collocati in altra posizione o posti in quiescenza. Al personale docente nominato fino al termine delle lezioni o dell’anno scolastico è conferito apposito incarico per il tempo richiesto dalle operazioni succitate. In ogni caso l’eventuale assenza di un componente del Consiglio di classe dà luogo alla nomina di altro docente della stessa disciplina secondo la normativa vigente.

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    Corsi di recupero estivi I corsi di recupero estivi si tengono in un periodo compreso tra la fine delle attività didattiche e le prime tre settimane del mese di luglio. Il Collegio dei docenti individua le discipline per le quali attivare i corsi. I singoli dipartimenti predispongono le eventuali prove scritte per l'esecuzione dello scrutinio differito. Le prove sono valutate secondo i criteri di misurazione e di valutazione adottati ordinariamente durante l’anno scolastico secondo quanto approvato dal Collegio dei docenti per le singole discipline. Cittadinanza e costituzione Secondo quanto stabilito dal Decreto legge n. 137 del 1/09/2008 i singoli Consigli di classe deliberanno come inserire nella programmazione i moduli della disciplina “Cittadinanza e Costituzione”. Insegnamento di discipline non linguistiche in lingua straniera In ottemperanza alla nota MIUR (prot. 4969 del 25.7.2014) relativa all'avvio dell'insegnamento di discipline non linguistiche (DNL) in lingua straniera secondo la metodologia CLIL, nelle classi del quinto anno si svilupperanno progetti/UDA interdisciplinari in lingua straniera (cfr punto 4.1 della succitata nota). Criteri per l’attribuzione del voto di comportamento Il voto di comportamento ( D.M. 05 del 16 gennaio 2009) viene attribuito secondo i seguenti indicatori.

    VOTO Descrittori Atteggiamento

    10

    A) Partecipa consapevolmente e criticamente sia alle lezioni, sia alle iniziative curricolari ed extracurricolare che la scuola propone, evidenziando maturità ed equilibrio.

    B) Esegue in maniera autonoma e puntuale le consegne. C) Coinvolge positivamente la classe nel dialogo educativo. D) Offre un originale contributo di disponibilità e di responsabilità alle iniziative

    del gruppo classe. E) Rispetta il Regolamento di Istituto e contribuisce alla sua positiva applicazione. F) Frequenta regolarmente le lezioni. G) Mantiene un comportamento rispettoso nei confronti dei compagni, dei docenti

    e di tutto il personale operante nell’Istituto. Rispetta gli ambienti, le strutture, i materiali.

    Partecipazione consapevole e

    propositiva

    9

    A) Partecipa con interesse e spirito critico sia alle lezioni, sia ad alcune iniziative curricolari ed extracurricolare che la scuola propone.

    B) Adempie i doveri scolastici con puntualità e precisione. C) Appare propositivo nel dialogo educativo. D) Offre un positivo contributo di disponibilità alle iniziative del gruppo classe. E) Rispetta il Regolamento di Istituto e contribuisce alla sua positiva applicazione. F) Frequenta regolarmente le lezioni. G) Mantiene un comportamento rispettoso nei confronti dei compagni, dei docenti

    e di tutto il personale operante nell’Istituto. Rispetta gli ambienti, le strutture, i materiali.

    Partecipazione puntuale e collaborativa

    8

    A) Partecipa con costanza alle attività che la scuola propone. B) Svolge con regolarità i compiti assegnati. C) Partecipa al dialogo educativo secondo le proprie attitudini. D) Collabora positivamente alle iniziative del gruppo classe. E) Rispetta il Regolamento di Istituto. F) Frequenta regolarmente le lezioni. G) Mantiene un comportamento sostanzialmente rispettoso nei confronti dei

    compagni, dei docenti e di tutto il personale operante nell’Istituto. Cura gli

    Partecipazione responsabile e diligente

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    ambienti, le strutture, i materiali.

    7

    A) Dimostra un interesse settoriale per le materie di studio. B) Non svolge con regolarità i compiti assegnati. C) Partecipa al dialogo educativo in modo parziale. D) Collabora raramente alle iniziative del gruppo classe. E) Ha ricevuto richiami scritti per comportamenti scorretti, pur se non

    particolarmente gravi. F) Frequenta con una certa regolarità le lezioni. G) Mantiene un comportamento globalmente corretto nei confronti dei compagni,

    dei docenti e di tutto il personale operante nell’Istituto. Non procura danni agli ambienti, alle strutture, ai materiali.

    Partecipazione selettiva nell’attenzione, nella

    partecipazione, nell’impegno

    6

    A) Dimostra un interesse superficiale verso la vita della scuola. B) Trascura di rispettare le consegne degli insegnanti. C) Manifesta scarsa partecipazione al dialogo educativo. D) Si relaziona marginalmente alle iniziative del gruppo classe. E) Ha ricevuto richiami scritti per comportamenti scorretti. F) Frequenta non regolarmente; è spesso in ritardo e non giustifica con puntualità. G) Mantiene un comportamento non sempre corretto, pur non provocando

    situazioni di pericolo per sé e gli altri.

    Partecipazione superficiale, quasi

    passiva: nell’attenzione, partecipazione,

    impegno e socializzazione

    5

    A) Dimostra un completo disinteresse verso le attività didattiche e le varie discipline di apprendimento, risultando di ostacolo al regolare svolgimento delle lezioni, come formalmente evidenziato dalle ammonizioni scritte del Consiglio di Classe.

    B) E’ sistematicamente scorretto nei confronti dei compagni, dei docenti e di tutto il personale operante nell’Istituto. I suoi comportamenti hanno determinato sanzioni gravi e/o ripetute.

    C) Falsifica le firme dei genitori. D) Non ha rispetto degli ambienti, delle strutture e dei materiali e risulta capace

    di provocare situazioni di pericolo per sé e per gli altri. Criterio applicativo in sede di scrutinio finale La valutazione insufficiente viene attribuita dopo attento e meditato esame del Consiglio di Classe, avendo accertato che lo studente:

    1. Nel corso dell’anno sia stato destinatario di almeno una sanzione che comporti l’allontanamento dalla comunità scolastica per un periodo superiore a 15 giorni.

    2. Non abbia dimostrato apprezzabili e concreti miglioramenti successivamente all’irrogazione delle sanzioni di natura educativa e riparatoria, non manifestando una positiva evoluzione del proprio comportamento in grado di evidenziare un processo di crescita e maturazione in ordine alle finalità educative.

    L’attribuzione di una valutazione insufficiente nel comportamento deve essere oggetto di chiara e completa verbalizzazione

    Comportamento scorretto,

    ostruzionistico e trasgressivo, con

    sanzionamento di gravi violazioni del

    Regolamento di Istituto

    4

    A) Si è reso responsabile di azioni in violazione delle norme di legge che implicano sanzioni penali ed è stato destinatario di provvedimenti disciplinari gravi e/o ripetuti.

    Comportamento trasgressivo del Codice

    Penale

    L’attribuzione collegiale del voto di comportamento sarà conseguente alla definizione dell’atteggiamento determinato in corrispondenza della maggioranza dei descrittori.

    ESAMI INTEGRATIVI 1. Svolgimento 1. 1. Gli esami integrativi verteranno sulle discipline indicate dalla norma. 1. 2. L’esame sulle discipline per cui il curriculum del corso di studi prevede anche la prova scritta, comprenderà anche una prova scritta per ciascuna di queste discipline.

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    2. Valutazione 2. 1. Le prove saranno valutate secondo i criteri di misurazione e di valutazione adottati ordinariamente durante l’anno scolastico, secondo quanto approvato dal Collegio dei Docenti per le singole discipline. 2. 2. Nel caso di rientri dall’estero il calcolo della media raggiunta deve comprendere anche il profitto ottenuto nelle discipline studiate all’estero. 2. 3. Per l’attribuzione del credito formativo restano fermi i criteri di valutazione adoperati nelle classi di riferimento. INTEGRAZIONE E VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Il Liceo Redemptoris Mater è sensibile da anni alle problematiche degli alunni diversamente abili per i quali vengono progettati e realizzati percorsi formativi che ne facilitino l’integrazione nella realtà, scolastica e non. Responsabili dell'integrazione sono, a pari livello, il docente di sostegno, se nominato,, il Consiglio di classe e l'intera comunità scolastica. Il processo di integrazione persegue obiettivi specificamente mirati allo sviluppo degli allievi con disabilità (autonomia; socializzazione; acquisizione di abilità e competenze psicomotorie, percettive, cognitive, comunicative ed espressive). Nel contempo, però, la cultura dell’integrazione rappresenta anche un’opportunità di crescita per l’intero gruppo classe, non solo favorendo l'acquisizione da parte di tutti gli alunni di una coscienza sociale condivisa, ma anche perché una scuola realmente inclusiva prevede nella quotidianità delle azioni da compiere interventi e progetti tali da dare risposte precise alle esigenze educative individuali. Criteri di misurazione e valutazione. La valutazione assume una valenza pregnante nel processo di integrazione degli alunni diversamente abili e la scuola deve attuare momenti di verifica che prendano in considerazione lo sviluppo della persona nella sua totalità, quindi è fondamentale il controllo degli apprendimenti e, parallelamente, il controllo dell’efficacia degli interventi volti a promuovere la piena partecipazione del soggetto alla realtà scolastica. La valutazione coinvolge, così come la programmazione, tutti gli operatori che ruotano attorno all’alunno. Laddove si faccia riferimento alla programmazione differenziata, la valutazione è totalmente individualizzata in quanto deve essere tale da mettere in luce i risultati conseguiti rispetto agli obiettivi previsti dal PEI. Le prove pertanto devono essere strutturate in modo da testare detti obiettivi e non devono necessariamente essere utilizzati gli stessi strumenti in uso nella classe e i criteri di valutazione delle prove individualizzate sono da ritenersi parimenti individualizzati. La valutazione, per il suo valore formativo, deve essere comunque espressa anche per le attività che sono svolte all’esterno della classe, in base a quanto stabilito nel PEI, su apposita scheda descrittiva tanto dell’attività svolta che di risultati conseguiti. Valutazione materie con obiettivi differenziati

    Rilievo Voto Modalità di raggiungimento dell’obiettivo Obiettivo non raggiunto con particolari

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    problematiche n.c. Mancata consegna, comportamento oppositivo Obiettivo non raggiunto 4 Totalmente guidato e non collaborativo Obiettivo raggiunto in parte 5 Totalmente guidato Obiettivo sostanzialmente raggiunto 6 Guidato Obiettivo raggiunto in modo soddisfacente 7 Parzialmente guidato Obiettivo pienamente raggiunto 8/9 In autonomia Obiettivo pienamente raggiunto 10 In autonomia, con sicurezza e con ruolo attivo

  • Albenga

    I DOCENTI Il lavoro del docente si realizza sia nell’attività svolta alla presenza dell’alunno, sia negli impegni fondamentali di curare la preparazione dei propri interventi e di valutare i risultati ottenuti. Per queste ragioni esso si esplicita nelle seguenti azioni:

    Orientare l’apprendimento degli alunni, insegnare e guidare, collaborando con gli alunni nel loro apprendimento e nella loro formazione;

    Stimolare il lavoro degli alunni e il loro impegno nello studio;

    Esaminare il rendimento degli alunni e verificare la qualità degli strumenti educativi e didattici;

    Informare, seguire e indirizzare i genitori degli alunni, dei quali l’insegnante è privilegiato collaboratore educativo;

    Curare il perfezionamento personale e professionale attraverso lo studio, la riflessione sul proprio lavoro e sul bagaglio di esperienze maturate, la partecipazione alla ricerca attiva in ambito pedagogico;

    Collaborare con gli altri docenti per il conseguimento degli obiettivi fissati. Nel processo d’insegnamento-apprendimento il docente agisce come guida nell’acquisizione significativa di conoscenze e competenze, che permettono di stabilire relazioni fra le nozioni precedentemente assimilate dagli alunni e le nuove. La qualità dell’apprendimento dipende fondamentalmente dalla qualità dell’insegnamento e quindi dalla qualità del lavoro dei docenti. Nel Centro Scolastico Diocesano “Redemptoris Mater” l’azione educativa del docente non è frutto di un’iniziativa solitaria, bensì solidale e coordinata. Il lavoro in équipe con gli altri insegnanti trova la sua ragion d’essere sia nella coerenza e nella continuità dei diversi tipi di apprendimenti, sia nella formazione degli alunni attraverso l’azione di orientamento offerto da ogni insegnante. E’ il Consiglio di classe che programma le attività di formazione e ne valuta la realizzazione, avendo cura di ottimizzare la fruizione delle risorse umane e materiali disponibili e di ricondurre ad unità i criteri educativi e metodologici, al fine di favorire la coerenza e la sistematicità dei processi. Ogni insegnante armonizza la propria programmazione con il piano didattico annuale di ogni classe e con gli indirizzi generali della scuola fissati dal Collegio dei Docenti. Il Centro Scolastico Diocesano programma annualmente attività di formazione collegiale dei docenti su tematiche professionali, educative ed istituzionali. L’incaricato di classe Ogni classe è affidata a un gruppo di docenti/tutor (componente docente del Consiglio di classe), coordinati dal docente Incaricato di classe, delegato dal dirigente del livello a condurre la classe nella sua attività ordinaria. L’insegnante incaricato di classe è il perno dell’attività docente e formativa di ogni classe: è il coordinatore di tutta l’azione educativa che nella scuola viene fornita alla classe che gli viene affidata e nella quale insegna una o più materie.

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    In particolare:

    coordina l’azione didattica degli insegnanti della classe e segue il rendimento scolastico di ognuno dei suoi alunni;

    cura gli adempimenti formali delle attività del consiglio di classe;

    indirizza la formazione di gruppo della classe e supporta il lavoro individuale dei docenti/tutor;

    è responsabile della disciplina della classe e del comportame