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inchiesta la ricetta anticrisi del Comune moda il trionfo del denim società coppie in crisi viaggi i mille volti del Portogallo Valentina Passalacqua Brindare rosso nell'era della green economy

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inchiesta la ricetta anticrisi

del Comune

modail trionfo del denim

società coppie in crisi

viaggi i mille volti

del Portogallo

Valentina PassalacquaBrindare rosso nell'era della green economy

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2 settembre duemiladieci sommario

di Anna Russo

ditoriale

In questo editoriale voglioparlare di uomini e donne.Non mi riferisco alla tra-

smissione televisiva natural-mente, ma a quell’incredibileintreccio di relazioni che lega-no indissolubilmente il mondomaschile e quello femminile.Indissolubilmente, nel bene enel male. Penso a Sakineh, ladonna iraniana condannata al-la lapidazione per adulterio edomicidio. Giudicata da un si-stema “maschio” che ha gra-ziato il suo presunto complicee non ha avuto (almeno inizial-mente) pietà per lei. Penso alleader libico Gheddafi che nel-la sua ultima visita a Roma, at-torniato da giovani e bellissimeamazzoni, ha tenuto lezioni sulCorano a cinquecento hostessspiegando loro che l’Islam è lareligione che maggiormente ri-spetta le donne. Questo, pro-prio mentre Sakineh trepidavain attesa di essere giustiziata.Penso a tutto ciò e mi indigno.Ma poi mi dico che il rapportouomo e donna è anche tanto al-tro, è ciò che in un vocabolariotrovereste sotto la voce amore,condivisione, complementa-rietà. E’ per questo che penso aSandra Mondaini. La sua mor-te non mi ha stupita, e non soloperché era malata. E’ come se,insieme a Raimondo, avesseperso la voglia e la forza di vi-vere. Indissolubilmente, nel be-ne e nel male.

Ma torniamo a noi e al no-stro 6Donna. Questo mese visegnalo l’inchiesta, che abbia-mo voluto dedicare ai “disastri”del Comune di Foggia, al defi-cit e alle relative conseguenzecome i tagli ai servizi, la vendi-ta del patrimonio comunale, lachiusura di alcuni impiantisportivi per i debiti con l’ac-quedotto, fino alla controversiasugli asili nido di cui, in realtà,l’ente non è l’unico responsa-bile. Vi consiglio, poi, di nonperdere lo speciale su come lecoppie in crisi vivono le vacan-ze estive, tema affrontato nelduplice aspetto legale e psico-logico.

In questo numero inaugu-riamo, inoltre, due nuove ru-briche. La prima è quella di po-litica, affidata a Micky De Finis,giornalista foggiano tra i piùesperti e competenti in mate-ria. La seconda abbraccia no-zioni di cultura e toponomasti-ca: curata dal professor NandoRomano, “apre una finestra”sulle strade di Foggia, offrendoinformazioni curiose e interes-santi sui personaggi a cui neglianni sono state intitolate, daquelli più famosi in ambito na-zionale e internazionale, aquelli legati alla storia della no-stra città. Affinché Rosati, Im-periale o De Prospero diventi-no qualcosa in più di sempliciindirizzi stradali.

4 Personaggio del mese• Valentina Passalacqua,

Ecominded Wine Producer

5 Attualità• Ad personam • Foggia, un nome, una strada...

6 Inchiesta• La coperta del soldato

5 Società• Coppie in crisi

10 Moda• Ecopelle, lacci e country style

11 Bellezza• Con “Nuova Immagine

per sentirsi reginette di bellezza

12 Architetto• Il regno dei più piccoli

13 Speciale Moda bimbi• I love shopping... anche per il bebè

14 Cure dolci• SOS piccoli traumi

16 Spettacolo• Giovani e impertinenti, il nuovo volto del teatro foggiano

18 Rubriche

21 Salute• Parliamo di alluce valgo

22 Cucina• Frutto e succo, nettare e delizia degli dei

23 Viaggi• I mille volti del Portogallo

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3settembre duemiladieci

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4 settembre duemiladieci personaggio

Immettere sul mercato un prodotto di qua-lità, capace di affermarsi anche in ambito in-ternazionale, valorizzando il territorio e ri-spettando l’ambiente. E’ la scommessa vinta daValentina Passalacqua, manager del settoreagroindustriale, che con i suoi vini ha conqui-stato premi prestigiosi in Asia ed Europa. Unastrada tutta in discesa per la giovane e deter-minata Ecominded Wine Producer che credefortemente nei dettami della green economy:energia elettrica da fonti rinnovabili, eco-com-patibilità dei materiali, attenta gestione delleacque, raccolta differenziata. Il risultato: unvino rosso e bianco, ma dall’animo “verdeecò”.

Il campo agroindustriale è da sempreconsiderato territorio maschile. Come è na-ta la sua passione per la viticoltura?

Non ne farei tanto una questione di gene-re anche perché è da quando sono nata cheseguo le attività legate all’agricoltura, mio pa-dre già da piccola mi portava con sé per se-guire le attività della campagna. Io mi sentomolto legata alla mia terra, è qui che sono cre-sciuta e credo nelle sue potenzialità. Il vino èl’espressione autentica di un luogo, ne è la sin-tesi naturale. Produrre vino significa per mediffondere i colori, i profumi ed il gusto della Pu-glia. Qui è radicata da sempre la mia famiglia,un gruppo imprenditoriale che in tutti i suoisettori ha sempre mostrato amore e rispettoper questi luoghi. Tra le nostre attività l’estra-zione della pietra di Apricena che si avvaleanche di un moderno ed avanzato sistema di

recupero degli inerti. Altra attività seguita èquella legata alla coltivazione di uva da tavo-la e ortofrutta, tutti prodotti da agricoltura bio-logica. E’ grazie alla storia imprenditoriale del-la mia famiglia che si è sviluppato un fortesenso di responsabilità che mi ha portato inpieno a sposare i valori della sostenibilità. Laparola chiave di questo concetto è il rispetto,non soltanto per l’ambiente, ma per la collet-tività, per i diritti delle persone. Solo così si ar-riva a una qualità totale. La mia è una filosofia“Ecominded”, una strada che bisogna per-correre se vogliamo tutelare il nostro futuro.

Quando ha capito che la passione potevadiventare anche fonte di guadagno?

Quando ho assaggiato il mio vino per laprima volta. Il vino pugliese costituisce ormaiuna eccellenza della nostra regione; questo,unito ad una sana “cultura del bere”, ha fattoscoccare la scintilla. Bere bene, con modera-zione, sta diventando ormai una buona abitu-dine e quello enogastronomico è un settore incontinua espansione.

Investire nell’agroindustria è un po’ unazzardo considerata la crisi che attanaglia ilsettore. Perché rischiare?

Qualità veicolata attraverso la sostenibilità.E’ questa la scommessa, scommessa che cam-mina con una tenacia tutta femminile. Si trat-ta di una ricetta che in Italia in pochi seguo-no: partire oggi in questa maniera ci faràtrovare in una posizione di forza tra cinque an-ni. Di questo ne sono sicura.

Lei ha da poco ottenuto un grande suc-cesso in Asia. Per affermarsi all’estero ritie-

ne che basti presentare unprodotto di qualità o pensaci siano altri fattori o capa-cità personali che aiutano?

Asia ma anche Germa-nia, è proprio di questi gior-ni, infatti, la notizia di unaaltro prestigioso riconosci-mento per il Don Settimio, ilnostro Montepulciano bio-logico, che ha guadagnatouna medaglia d’argento alMundus Vini, la più impor-tante rassegna enologica te-desca. La qualità è l’impre-scindibile punto di

partenza, a questa va aggiunta la sincerità e laserietà nei rapporti, farsi percepire come uninterlocutore serio ed affidabile. Negli altriPaesi poi la nostra filosofia Ecominded è giàriconosciuta e si colloca sotto l’innovativo om-brello della green economy. Questo ci pone inuna posizione di vantaggio competitivo nelmercato estero.

Quanto l’essere donna l’ha avvantaggia-ta o svantaggiata nel suo mestiere?

L’intuito, la caparbietà sono qualità fem-minili che mi hanno aiutato… certo in alcuniambienti la donna imprenditrice suscita an-cora scetticismo, ma questo rende la sfida an-cora più interessante.

Ha mai considerato il suo lavoro d’in-tralcio per la vita familiare? Come riesce agestire lavoro, casa, famiglia?

Il tempo è la risorsa scarsa per eccellen-za, è lui il peggior nemico. La lotta è quotidia-na ma è proprio dai miei familiari che trovo laforza per conciliare i diversi impegni. Pensosempre che sto facendo qualcosa per loro, perlasciare un mondo migliore a mia figlia. Altrostimolo è dato dalla consapevolezza di poter da-re delle opportunità di sviluppo al mio territo-rio.

La sua ricetta personale per far uscirel’economia italiana dalla crisi…

L’economia deve essere reale e guardarein faccia alle persone. Si torna ai concetti

precedenti, il profitto deve essere in sintoniacon tutto il resto, altrimenti prima o poi gliscompensi si pagano. Una economia che vaincontro alla realtà che sa essere concreta,questo è il mio auspico.

Si parla spesso di donne mercificate,pronte a scendere a compromessi in nomedel dio successo. Ritiene che sia questa lastrada per affermarsi?

Ovviamente no. Dare peso esclusiva-mente al fattore estetico toglie credibilità alledonne.

Quale consiglio darebbe a quei giovaniche pensano che lasciare il Sud sia l’unicomodo per trovare lavoro?

Il consiglio è quello di non mollare, di in-vestire sulla propria preparazione. Abbiamo bi-sogno di giovani preparati, capaci e caparbiche non devono andare a fare la fortuna di al-tre aziende, ma devono essere linfa per quel-le locali. Oggi con un click fai affari con l’Asia,la localizzazione ha poco peso per lo sviluppodel business.

Ha un modello di donna?Non un modello in particolare, se devo

pensare a qualcuna però, in questo momentopenso a Sakineh, è il simbolo di una battagliache tutti dobbiamo combattere. Purtroppo intanti angoli del mondo i diritti fondamentaliper le donne sono ancora lontani dall’essereacquisiti.

Anna Russo

L’ERA DELLA GREEN ECONOMY

Valentina Passalacqua, Ecominded Wine ProducerCARTA D’IDENTITÁ

Nome ValentinaCognome PassalacquaNata a S.Giovanni Rotondo Il 29/08/1975Residente a ApricenaProfessione EcomindedWine ProducerHobby ViaggiareLibro L’Alchimistadi Paulo CoelhoFilm Il Rapporto Pelicancon Julia Roberts

Quando enogastronomia ed ecologia vanno a braccetto cullate dal dio Bacco

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5attualità settembre duemiladieci

Chi era Maria Grazia Barone?FOGGIA, UN NOME, UNA STRADA...

Accompagnamento alla famiglia in situazione di separazione e divorzio,sostegno a tutti i genitori che a causa di questo evento sono in grave conflittualità.E’ l’obiettivo che si propone l’associazione Separarsi-Bene, costituita lo scor-so mese con la finalità di attenuare i disagi dei separati, ma soprattutto quellidei figli. La particolarità di questa nuova associazione consiste nell’unione enella sinergia della professione dell’avvocato con quella di mediatori e consulentifamiliari sistemico-relazionali A.I.M.S (Associazione Internazionale MediatoriSistemici). Si pone come obiettivi principali la tutela dei minori che oggi sonopiù di un milione coinvolti nelle separazioni, la difesa della famiglia in cui si ac-centra il futuro della società, la tutela del principio della co-genitorialità, il so-stegno alla singola persona. Essa ha come utilità sociale promuovere e svi-luppare la cultura della mediazione e consentire l’emergere delle potenzialitàdella mediazione familiare, un processo che contribuisce al benessere delle fa-miglie e quindi della società. I mediatori dell’associazione incoraggiano unapproccio cooperativo alla risoluzione dei problemi: gli ex partner, non piùconiugi, ma genitori vengono aiutati a risolvere i contrasti sorti in conseguen-za del loro divorzio e ad educare i figli secondo una genitorialità condivisa.Mediatori e consulenti aiutano le parti a trovare valide alternative a superarela crisi. Ci sono aspetti nel conflitto coniugale che non possono trovare acco-glimento in un’aula di giustizia. Forse anche questa impossibilità rientra fra lecause dell’alto numero delle tragedie familiari che si sono avute soprattuttonegli ultimi tempi. Infatti i provvedimenti che si applicano alla separazioneappaiono a volte inadeguati e superficiali rispetto alle esigenze della fami-glia, accrescendo conflitti che producono “orfani di stato” con genitori vivi maimpegnati nella loro guerra coniugale, inconsapevoli di procurare ai loro stes-si figli una violenza psicologica, i cui effetti sono permanenti negli anni, poi-ché sempre più spesso strumentalizzati e utilizzati come merce di scambio nelgroviglio delle questioni di separazione. Per i figli vedere i propri genitori chenon riescono a mettersi d’accordo per amor loro, fa male. Pertanto i professio-nisti dell’associazione ritengono che sia indispensabile far cadere le conflittualitàconiugali prima ancora che possano diventare veri strumenti di offesa o l’av-vio ad un percorso senza ritorno. “La capacità di separarsi civilmente – com-mentano - è il modo migliore per chiudere dignitosamente un capitolo della pro-pria vita. E’ ormai noto a tutti che l’Autorità Giudiziaria non riesce a gestire intempi accettabili le controversie legali. Vige un sistema giudiziario nel campodelle separazioni farraginoso che non riesce a cambiare una cultura compas-sata e inadeguata ai tempi”. Con l’associazione Separarsi-Benesi raggiungonopiù in fretta accordi soddisfacenti anche sugli aspetti economici e patrimo-niali legati alla separazione e al divorzio, si invita ad assumersi la responsabi-lità di decidere della propria vita evitando soprattutto inutili sofferenze. L’as-sociazione offre anche consulenza legale gratuita ai nonni che hanno difficoltàad incontrare i propri nipoti.

Sede in via dei Conciatori 38. Web: [email protected]

Si vince solo se vincono tuttiNasce a Foggia un’associazione per separarsi bene

CONFLITTO CONIUGALE E MEDIAZIONE FAMILIARE

AD PERSONAM di Micky de Finis

Sfuma il turchino in un azzurro tutto stelle. Io siedo alla finestra, e guardo. Guardo e ascolto; però che in questo è tutta la mia forza: guardare ed ascoltare.

Le parole bellissime di Umberto Saba tornanoprepotentemente ad accompagnare quest’iniziod’autunno per una meditazione davvero particolaree direi anche necessaria perché il tempo che ora siapre richiede di necessità due condizioni che sonoracchiuse appunto nel guardare e nell’ascoltare lecose che intorno a noi si muovono, anche se sembra-no ferme, immobili come la tristezza.

Ecco che la forza delle parole riesce ancora a pre-servare un fascino potentissimo che il poeta triesti-no, a me caro sin dalla giovinezza, arriva a suggerirecome un antidoto molto forte per conservare e quin-di recuperare il valore della conoscenza in questa no-stra vita. “L’occhio non è mai sazio di guardare nél’orecchio è sazio di udire” ricorda il sapiente biblicoQohèlet.

Viviamo dunque un tempo di grande cambia-mento dove le stupidità sembrano prevalere adat-tandosi meravigliosamente, nel bene e nel male, inuna società che da l’idea di aver perso, smarrito il suosenso di appartenenza. E tuttavia, l’evidenza delle

cose mette ognuno di noi di fronte ad una serie di in-terrogativi terribilmente amari, che mi riportano al-la mente alcuni versi famosi di uno dei poeti che con-sidero tra i più grandi di tutti i tempi, Thomas S. Eliot.Era lui che si chiedeva “dov’è la vita che abbiamopersa vivendo? Dov’è la saggezza che abbiamo per-sa nel sapere? Dov’è il sapere che abbiamo perso met-tendo insieme nozioni?”.

E’ in questa difficile fase, in cui si capovolgonomolte verità e prevalgono le amenità, che bisognatrovare il coraggio di alzare gli occhi, appunto guar-dare oltre ponendo anche molta attenzione all’ascoltonella vicenda umana che ci riguarda, perché il sensodella vita torni ad essere l’asse centrale dei nostri gior-ni, nei nostri impegni, nelle cose che scegliamo di fa-re, nei momenti in cui decidiamo di cambiare il nostrodestino, sfidare gli eventi, aprirsi ad una nuova co-noscenza.

Si tratta di delicate operazioni introspettive, chevanno quasi a sfiorare una trascendenza tutta per-sonale e ci pongono di fronte ad una versione diver-sa del nostro modo di vivere e di essere, una sorta dialterità, di terzietà che si muove, si agita dentro dinoi solo quando il cambiamento diventa inevitabile,perché le cose non sono più quelle, perché i valorihanno perso di consistenza, non hanno più il colore e

neanche il calo-re che dava untempo fiato vivoe palpitante ainostri senti-menti.

Con le foglie di questo autunno, forse la stagionepiù giusta per guardarci dentro, cerchiamo di capireveramente chi siamo. E per farlo davvero, gentilissi-me lettrici, per consumare cioè sino in fondo questopercorso di conoscenza interiore, credo si debba par-tire con una iniezione di felicità. D’altro canto, dalleparti dell’Irlanda ne raccontano una molto giusta: Dioti da il tuo volto. Sorridere tocca a te.

Alla prossima.

6Donna ringrazia Micky de Finis per aver accol-to l’invito di scrivere la rubrica “Ad personam” per ilnostro giornale. Consideriamo questa disponibilitàun gesto di attenzione e di amicizia preziosi, non so-lo per le ben note qualità letterarie di un giornalistache è per noi un bell’esempio di professionista di lun-go corso e di apprezzato intellettuale, ma anche perl’impegno civile e politico che ha sempre contraddi-stinto le sue passioni. Grazie.

La stagione della conoscenza

Vi siete mai chiesti da dove derivail nome di una strada? Come si chiama-va nel passato? Chi era il personaggiocelebrato? Un po’ per curiosità, un po’per diletto, 6Donna ha pensato di inau-gurare una rubrica dedicata alla topo-nomastica di Foggia con l’aiuto del prof.Nando Romano che tratterà delle vie delnostro capoluogo con rigore e sempli-cità.

Grandeggia fra i pochi nomi femminili nel-la toponomastica foggiana quello di Maria Gra-zia Barone cui sono dedicati una piazza, unastrada ed un cortile… “melius abundare quamdeficere”.

Afferma il prof. Maccheroni (1999) che, no-nostante i progressi di fine 800, l’andamento del-la mortalità di inizio ’900 avrebbe consentito soloal 37-38% dei nati di giungere ai 60 anni, mentreoggi lo consentirebbe al 90% dei neonati e al 95%delle neonate. Maria Grazia Barone, nata nel1844, vedova senza figli del Marchese GiacomoCelentano, seppe inserirsi in questo processo nonfacendo una semplice donazione: il lascito, di9.000.000 di lire del 1919, data della sua morte,era finalizzato alla costruzione di una casa per lacura di anziani poveri, ciò che voleva dire che El-la aveva perfettamente capito che le trasforma-zioni della società, la diffusione dell’igiene, la pro-gressiva evoluzione della sanità e l’interazione diquesti fattori con l’aumento del tenore di vita, ave-vano bisogno di interventi concreti come, per

esempio, la cura degli anziani poveri altrimentiabbandonati a se stessi. Chi volesse scorrere lepagine de Il Giornale patrio, redatto a Foggia, daCarlo Maria ed Andrea Villani dal 1799 al 1864 epubblicato da Pasquale di Cicco, si può fareun’idea di quanto fosse precaria la vita nell’Otto-cento. La Casa, progettata da Carlo Celentani-Ungaro e costruita dall’impresa Matrella, sorge-va su 44.000 mq, di cui 7000 donati al Comune dadestinare a piazza; essa fu inaugurata nel 1934.Nel 1941 la signora Elvira Nannarone ne seguìl’esempio, istituendo un reparto per discendentidi famiglie distinte cadute in povertà. Ospedalemilitare durante la II guerra mondiale, riprese afunzionare subito dopo come ospizio.

Nel dialetto è intesa come: a Kattôrë ‘l’ospi-zio’, connesso con il latino CAPTARE ‘prendere’,da cui deriva anche akkattà ‘comprare, partori-re’; la voce era utilizzata in forma amabilmenteminacciosa verso i vecchi: “T’agghja manná a kat-tôrë a ttè! ‘Finirò per mandarti all’ospizio! (se nonti comporti bene)”.

A cura di Nando Romano

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6 settembre duemiladieci inchiestaa cura di Anna Russo

DISSESTO SI, DISSESTO NO: ALLA FINE IL DADO È TRATTO

Al via la manovra stringi-cinghiaPer Foggia un futuroall’insegna del risparmio,ma le emergenze restano tante

Le cifre sono enor-mi. Pensate al piùalto jackpot del

mondo, raddoppiategli importi e… certonon vi ritroverete le ta-sche piene di biglietto-ni, ma sicuramente visarete fatti un’idea deldisastro economico delcomune di Foggia. Già,perché si dice che i de-biti ammontino a 210milioni, euro più euro meno. E i debiti vanno onorati, Corte dei Conti imperat. Perfarlo, due strade: dichiarare il dissesto e commissariare, oppure stringere la cinghiafino a soffocare. Così, spesi gli ultimi euro per le bombole d’ossigeno, gli ammini-stratori hanno optato per la seconda strada, varando una mozione che tanto sa di re-spirazione/rianimazione bocca a bocca. Il dissesto verrà evitato con tagli dei bonus aidirigenti comunali, riduzione dell’indennità a consiglieri ed assessori, dismissione

di tutte le utenze nonfunzionali all’Ente, non-ché ulteriori economieincentrate sulla traspa-renza, sul controllo esulla riduzione dellespese garantendo co-munque il manteni-mento degli attuali li-velli occupazionali. Invendita, poi, una parteconsiderevole del patri-monio comunale. Come

si è arrivati alla difficile decisione? Attraverso una lunga riflessione che ha trovato lasua conclusione (o forse solo il suo difficile avvio) nella riunione del consiglio comu-nale del 9 settembre scorso. Se l’amministrazione riuscirà a salvare la baracca è diffi-cile da dire, speriamo che la manovra non si riveli come la coperta del soldato, sem-pre troppo piccola per coprire sia la testa che i piedi del milite in guerra.

Anna Russo

to a mettere il cartello vendesi su ca-se e mercati. L’opposizione, cheaveva chiamato alla sbarra il sinda-co per relazionare sui conti, lo accu-sa di aver fatto un lodevole comizio.Il consigliere Bruno Longo (PrimaFoggia) fa ironia (“Gianni Mongel-li è un politico a tutti gli effetti”), eda quegli stessi banchi arriva il con-siglio di andare a San Giovanni Ro-tondo per chiedere una grazia. Ca-tastrofico Luigi Miranda (Popolodella Libertà) che parla addiritturadella “più grave fase di degrado do-po la fine della Seconda GuerraMondiale”. La domanda ricorrente,leit motiv alla destra del Sindaco, èl’interrogativo “Il dissesto c’è o non

c’è?”, perché inun gioco di parole“se c’è c’è, e senon c’è non c’è”. Ilconsigliere Leo-nardo Iaccarino(Pdl) mette altracarne a cuocere: il contenzione conl’Aqp, l’Acquedotto Pugliese, com-porterà presto l’interruzione del ser-vizio idrico agli impianti sportivi co-munali, che saranno costretti adaprire in ritardo. E poi, si domanda ilconsigliere d’opposizione, era ne-cessario avviare i lavori al TeatroMediterraneo proprio nel periodoestivo e proprio in tempo di crisi? Eancora, l’annosa questione degli asi-

li nido: anche lì, il Comune non haonorato i propri debiti, ed ora i ge-stori non ne vogliono sapere di ve-nire a patti con l’Amministrazioneche ha partorito l’idea di un bonusper le famiglie. Lo scontro ha gene-rato un fisiologico ritardo che si tra-duce in un disagio per le famiglie.L’opposizione, dunque, non ha af-fatto apprezzato la relazione e havotato contro la manovra anti-dis-

sesto. Il risanamento passa anche at-traverso l’eliminazione delle sacchedi evasione ed elusione, la riduzionedei costi interni di organizzazionedegli uffici e la rigida ed inflessibileriscossione di canoni e sanzioni. Ildissesto secondo i calcoli di Mon-gelli, non dovrebbe gravare sui cit-tadini a mezzo Ici e Irpef. Il dissestonon c’è, almeno per il momento.

Mariangela Mariani

I rubinetti degli impianti sportivirischiano di restare a secco, i bambi-ni sono rimasti a casa perché l’asiloè chiuso, e per far cassa il Comunemette all’asta beni immobili. Il buconelle casse comunali è una voragi-ne: le somme oscillano continua-mente, in un’altalena di relazioni enumeri, a partire dalle rilevazionimosse dalla sezione regionale dellaCorte dei Conti che aveva lanciatol’allarme. Il conto di Palazzo di Cittàè in rosso, ma questa non è una no-vità, se non fosse che questa volta ilComune non riesce ad onorare i pro-pri debiti. Risultato: l’Amministra-zione può dichiarare il dissesto e, at-tivata la procedura, se ne torna acasa, oppure, conti alla mano, puòdecidere di rialzarsi operando tagliqua e là e recuperando somme di de-naro che possano dare una boccatad’ossigeno. Nella seduta del Consi-glio comunale del 9 settembre scor-so l’assemblea ha pronunciato il suo“rifiuto l’offerta e vado avanti”: il dis-sesto non conviene, e allora meglioseguire la strada indicata dall’otti-mistica relazione del primo cittadi-no Gianni Mongelli, che sin dalle pri-me pagine dimostra empiricamentecome già la manovra correttiva 2009abbia prodotto i primi risultati. “Ladichiarazione di dissesto è una iattu-ra per la nostra città – ha argomen-tato il sindaco - una cappa negativa,un peso che potrebbe soffocare i cit-tadini. Scongiurare il dissesto non si-gnifica, però, tirare a campare. La di-chiarazione di dissesto potrebbeessere la soluzione più comoda pernoi, ma dobbiamo adottare decisioniscomode”. Pensa ai giovani, gravatidall’onere di una città in dissesto, cherestino qui o che siano costretti adandarsene trascinandosi questo far-dello, come un’onta. E poi si doman-da perché il Comune non può orga-nizzare il proprio patrimonio se loStato vende le spiagge. Eppurel’Amministrazione ha già provvedu-

Lucia Lambresa e le “ricette anti-crisi”“Nessun taglio dei servizi, vogliamo solo eliminare gli sprechi”

Sull’orlo del precipizio, Lucia Lambresa èserafica e con il piglio della madre di famigliatiene i conti, con cauto ottimismo, a volte traditodall’imbarazzo di chi si rende conto che quellodei debiti è un brutto guaio. Vicesindaco, don-na di casa in Corso Garibaldi al civico di Mon-gelli, ha sempre lasciato il politichese nelle stan-ze del potere per parlare alla gente e anche inquesta occasione non si risparmia.

Quando sentono parlare di ricette antidis-sesto, i cittadini temono il taglio dei servizi aloro dedicati. Si può scongiurare questa ipote-si?

“Il concetto è inverso: parliamo del taglio deicosti dei servizi. Noi cercheremo di garantire tut-ti i servizi essenziali, intervenendo su eventualisprechi e, chiaramente, sui servizi che ritenia-mo non essenziali. Gli assessori non hanno nételefonini né auto blu, cercano di comportarsi co-me buoni padri di famiglia, e cercano di essere nelloro piccolo un esempio per i cittadini. Stiamo la-vorando al fine di evitare che la pressione fisca-le non sia commisurata alla qualità dei serviziche si offrono. Agiremo sicuramente con gran-

de buon senso, innanzitutto riducendo sempredi più tutte le fasce di sprechi, se ve ne sono, erazionalizzando i servizi in modo che si possanoottimizzare i costi”.

L’ipotesi del tracollo e, quindi, lo spettro diuna nuova Taranto sono lontani?

“Noi speriamo di sì. Anche perché, premet-tendo che Foggia non è nella stessa condizionein cui si trovava Taranto quanto alla debitoria,dalla eventuale dichiarazione di dissesto non ve-diamo alcun beneficio per i cittadini. È proprioquesto che ci convince a proseguire assumen-doci le nostre responsabilità”.

Parliamo dell’Amica. L’ex municipalizzataè stata recentemente messa in liquidazione, unamanovra che andava già ad iscriversi nella stra-tegia di risanamento e riorganizzazione del-l’amministrazione. Come andrà a finire?

“La situazione dell’Amica è delicatissimaperché quella dei rifiuti è una tassa che i cittadi-ni non amano particolarmente. Immaginiamopoi, quando il servizio si dimostra carente, comepossano accettare di pagare. Quindi, bisogneràverificare quanto costa effettivamente il servi-

zio di nettezza ur-bana e su questo ilcommissario liqui-datore Michele DiBari sta facendo unottimo lavoro, perpoi stabilire se ciòche pagano i citta-dini è commisurato a questo servizio o non lo è”.

La vertenza asili nido: i genitori sono pre-occupati per i tagli, e lo sono anche i lavorato-ri…

“Non abbiamo operato il taglio del 30 per-cento tout court, quindi non abbiamo inciso aprescindere sul costo indipendentemente dallamodifica del servizio. Abbiamo fatto esattamenteil contrario: abbiamo letto bene il regolamento,abbiamo modificato l’impostazione introducen-do il bonus per le famiglie e, chiaramente, poichéc’è anche un risvolto di tipo sociale, nel rispettodi quanto ci consente la legge, si faranno tutti ipassi necessari per garantire i livelli occupazio-nali”.

m.m.

La coperta del soldatoDebiti, tagli e cartolarizzazione: Comune, che disastro!

A palazzo di città c’è frenesia.Tutti a fare i conti per coprire le perdite e restare a galla

IL COMMENTO

Lucia Lambresa, vice sindaco di Foggia

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7inchiesta settembre duemiladieci

A.A.A. IL COMUNE (S)VENDE

E’ tempo di saldiDai beni messi in vendita l’ente ricaverà 60 milioni di euro

Strade dissestate, semafori rot-ti, troppe multe, pochi servizi, caldoeccessivo, quanta pioggia? Tuttacolpa del Comune. Capita così che,molto spesso, amiamo lamentarcidi tutti i piccoli e grandi disagi del-la vita quotidiana, attribuendonesempre la causa a chi amministra.Nella maggioranza dei casi è così,ma quando le responsabilità pen-dono anche da altre parti è giustorilevarlo. E’ il caso della vicenda de-gli asili nido convenzionati, che staimperversando in questi giorni. “La

questione degli appalti del servizioa strutture private non nasce oggi,ma viene da lontano”. A chiarirlo èLoredana Olivieri, segretario pro-vinciale della Flc Cgil di Capitana-ta, la federazione alla quale aderi-scono i lavoratori della scuola,dell’università, della ricerca e del-la formazione. “Essendo l’asilo nidocomunale, con i suoi 50 posti, in-sufficiente a rispondere al bisognodella città, l’ente comunale ha prov-veduto ad appaltare il servizio. Le fa-miglie hanno sempre pagato in ba-

se al reddito ed ilComune ha integratocon propri fondi, tantoche i bambini delle fa-miglie più bisognoseerano a totale caricodell’ente”. In passato siè sempre riusciti a ge-stire la situazione attra-verso tavoli di concer-tazione cui prendevanoparte sindacati, ammi-nistratori e gestori delservizio, nel tentativo di

mettere al primo posto la tutela del-le lavoratrici e la qualità del servizio.“Si è sempre cercato di fare i bandial meglio, ma i problemi non sonomai mancati. E’ capitato in passatoche eventuali ritardi dell’ammini-strazione nell’erogare i fondi rica-dessero direttamente sulle lavora-trici, le quali non percepivano glistipendi per mesi pur continuandoad offrire il proprio servizio”. Ilmeccanismo si è inceppato peròquando l’amministrazione comu-nale, a causa del deficit, ha deciso ditagliare indifferentemente tutti iservizi del 30%. Ha poi stabilito dicambiare il tipo di convenzione,“senza consultare i sindacati”, in-troducendo il sistema dei bonus chele famiglie potranno spendere nel-le strutture convenzionate. “La con-venzione con i gestori, inoltre, li vin-cola a mantenere i precedenti livellioccupazionali”. E qui i problemi. Igestori, ritenendo il contributo trop-po esiguo per mantenere in servi-zio tutte le lavoratrici, si sono rifiu-tati di aderire al bando ed hanno

avviato le prati-che di licenzia-mento. Il Comu-ne, da parte sua,ha alzato la postaoffrendo 650 eu-ro a bimbo, afronte dei prece-denti 550, ma igestori non han-no accettato lecondizioni rite-nendo comun-que la somma in-s u f f i c i e n t e .“Adesso i gesto-ri offrono il servi-zio da privati perevitare condizio-namenti sulla scelta del personale.Ad alcune lavoratrici è stato chie-sto di continuare a titolo di volonta-riato e questo è inaccettabile”. Ilbraccio di ferro dunque in realtà èormai tra sindacati e gestori e il Co-mune ha un ruolo marginale. A ri-metterci sono, in prima istanza, lelavoratrici, che non stanno perce-

pendo stipendio e, in alcuni casi,neppure la disoccupazione (nonavendo i gestori versato loro i con-tributi previdenziali) e le famiglie,che si vedono costrette ad affidarei bambini a asili nido privati, nel-l’attesa (o speranza) di utilizzare ilbonus ottenuto dal Comune.

Angela Dalicco

I debiti sono troppi, il comune vende. Ecosì come fanno i bambini che organizza-no i mercatini dei loro giocattoli usati per ra-cimolare qualche monetina da spenderein caramelle e gomme da masticare, an-che gli amministratori del Palazzo dei bot-toni si spogliano delle loro glorie.

Per racimolare, questa volta, non mo-netine ma milioni di euro che andranno acoprire una voragine di debiti. Già dal2006, infatti, l’Amministrazione guidatadall’allora sindaco Orazio Ciliberti, “pre-so atto dell’emersione di debiti fuori bi-lancio, ha deliberato di procedere al risa-namento dei medesimi tramite l’avviodella procedura di alienazione dei beni pa-trimoniali comunali” (del. 166 del 9 giu-gno 2006). In vendita 33 alloggi ad OrtaNova, 11 a Lucera, 107 a Carapelle, uno aNapoli, dalla vendita dei quali l’ufficio tec-nico comunale prevede di recuperare die-ci milioni di euro.

A questi si sommano quelli ubicati nelterritorio di Foggia ed esattamente: 112 al-

loggi di via Silvestri, un pa-lazzo in Viale Primo Maggio euno in via Don Luigi Sturzo,70 alloggi in via Saragat, 66 inviale Europa, a cui vanno ag-giunti circa 240 ettari di terre-ni per un valore complessivodi circa 35 milioni di euro.

I prezzi stabiliti per la ven-dita degli alloggi sono infe-riori a quelli di mercato, ungrande vantaggio per gli at-tuali inquilini, ma non man-cano le opposizioni da partedi alcuni sindacati che vor-rebbero investite in nuova

edilizia pubblica le somme ottenute dal-l’alienazione. Ciliegina sulla torta, poi, ilmercato di Piazza Padre Pio, tra via Guer-rieri e via dell’Immacolata, del quale, dopoquasi quarant’anni di attesa, i cittadini diFoggia comprenderanno finalmente de-stinazione e uso. Progettato, infatti, comecittadella commerciale, si pensò di tra-sformarlo in una infrastruttura culturale,ma nessuna delle due opportunità di im-piego si è mai concretizzata. Nei prossimimesi, base d’asta 3milioni e 100 mila euro,il Comune tenterà il colpaccio ottenendo,è quanto si spera, circa 12 milioni di eurodalla vendita dell’immobile liberandosi,allo stesso tempo, del pesante incompiu-to, oggetto di continui malumori.

Anna Russo

Asili nido: il deficit comunale non è l’unico responsabile del caos

Piove, governo ladro?Nel braccio di ferro tra sindacati e gestori, famiglie e lavoratrici ne fanno le spese

Loredana Olivieri, segretario provinciale della Flc Cgil di Capitanata

L’acqua non si nega anessuno. Questa sarebbe laregola. Ma se ogni regola hala sua eccezione, allora Fog-gia ne è un grande esempio.A farne le spese gli impian-ti sportivi comunali, ormai a secco da quando l’ac-quedotto Pugliese ha deciso di non fare più creditoall’ente di Corso Garibaldi. A farne le spese, anche,centinaia di sportivi foggiani che non hanno più unapalestra dove allenarsi. “Gli ingenti debiti plurien-nali dell’amministrazione comunale nei confronti del-l’AQP ci sono purtroppo piombati addosso come unmacigno” conferma Matteo Morlino, assessore alloSport e politiche Giovanili. “Abbiamo cercato dellesoluzioni. Certo pagare il debito pregresso spetta al-l’ente che, però, considerate le difficoltà economichein cui versa, non può continuare a farsi carico di tali spe-se. Se vogliamo risolvere il problema in tempi brevi,è necessario trovare un accordo con le società sporti-ve che utilizzano gli impianti”. La soluzione prospet-tata dagli amministratori è una sola e prevede che lesocietà sportive si intestino le utenze e si facciano ca-rico, di conseguenze, delle spese correnti. Non sonod’accordo però gli interessati. “Noi abbiamo semprepagato un affitto ad ore per l’utilizzo degli impianti –commenta Marco Nesso, direttore sportivo della Ma-si Foggia – e per oltre un anno ci siamo anche fatti ca-rico delle bollette relative al consumo di acqua del Pa-lazzetto Preziuso intestandoci il contratto. Noneravamo però l’unica società sportiva ad utilizzarlo, enessuna delle altre ha accettato di dividere le spese connoi. In quella situazione non potevamo continuare asobbarcarci di tali oneri per cui abbiamo annullato ilcontratto. Ora ci resta solo una strada da percorrere:chiedere ospitalità alle palestre scolastiche”.

a.r.

E fu così che l’acquedottochiuse i rubinettiA secco gli impianti sportivi dell’ente di Corso Garibaldi

BOLLETTE IN ROSSO: COMUNE INSOLVENTE

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8 settembre duemiladieci società

Con l’avvicinarsi della vacanzaestiva la coppia in crisi si pone di-nanzi ad alcune valutazioni emo-zionali. Le più frequenti, come si ri-leva anche dalla prassi giudiziaria,(che evidenzia un sensibile aumen-to, già nella tarda primavera, dei ri-corsi finalizzati ad ottenere la sepa-razione personale per mutuoconsenso o giudiziaria), presup-pongono scelte differenziate, a se-conda della volontà di ricorre-re alla separazione personale odi darsi una possibilità nuova econcreta.

La coppia in crisi, ed in ca-si frequenti uno deiconiugi/conviventi, avverte lanecessità di ottenere la sepa-razione personale in concomi-tanza dell’inizio delle vacanzeal fine di “liberarsi” del vec-chio rapporto ed approssimar-si con spirito libero all’estate,magari con un nuovo compa-gno già presente nella sua vita.

La domanda che soventemi viene rivolta nell’espleta-mento della mia attività pro-fessionale dal coniuge sepa-

rando è diretta ad ottenere certezzesulla data della udienza presiden-ziale, fortemente voluta entro il me-se di luglio, onde sentirsi libero davincoli personali nel periodo vacan-ziero. Altra tipologia di coppia si rin-viene nei casi in cui i coniugi deci-dono concordemente di darsil’ultima opportunità con la vacanzaestiva, nella speranza che le pro-blematiche che investono il rappor-

to sentimentale possano miracolo-samente risolversi con un periodo divacanza scevro da inquinamentiesterni. In tali casi, sovente, la va-canza estiva rappresenta, al contra-rio, una gabbia in cui i soggetti vo-lontariamente si pongono, unperiodo in cui l’intolleranza reci-proca subisce una forte impennatadovuta alla vicinanza continua deidue coniugi/conviventi per tutto il

tempo, svincolata per quelperiodo da spazi personaliricavati dal tempo dedicatoall’attività lavorativa o agliimpegni casalinghi, con laconseguenza che la speran-za di ricostruire il rapportosi vanifica oltre la loro vo-lontà conscia, soppiantatadal malessere che investeentrambi e che non trovauno sfogo alternativo se nonquello di ferirsi continua-mente, con la conseguenzache la fine della vacanza sipresenta come una libera-zione dall’altro, una fugadall’ ultima spiaggia.

Non può revocarsi in

dubbio che, in tali ipotesi la coppia incrisi debba avvalersi dell’ausilio de-gli esperti: ricorso alla mediazionefamiliare per porre le basi di un ac-cordo voluto e deciso da entrambi,in un ambiente neutro e scevro dacondizionamenti esterni ed autore-voli e finalizzato alla separazionepersonale o, in alternativa, ad avva-lersi di altre forme di assistenza te-rapeutica o sociale per dare al rap-porto una nuova e validaopportunità per ricominciare, dopoaver compreso le reali problemati-che del conflitto esistente.

Quanto analizzato potrebbesembrare ictu oculiun quadro dram-matico, in realtà va fatta una distin-zione delle problematiche, in termi-ni di gravità, che hanno generato lacrisi coniugale. Esiste, infatti, unaterza tipologia di coppia che riesce atrarre dalla vacanza estiva nuovo vi-gore, quelle che di base conserva-no un legame sentimentale profon-do, un rispetto reciproco, la cui crisi

trova le sue radici soltanto nellostress lavorativo e nel menage fa-miliare che per tutto l’anno ha crea-to un muro di incomunicabilità e unimpoverimento delle occasioni diapproccio amoroso e di dialogo at-tivo, nel senso che le parti, sovra-state dalle problematiche quotidia-ne che investono la vita, soprattuttonei casi di difficoltà economica che,inutile fare della retorica, rappre-senta uno dei più gravi problemicontingenti che affaticano forte-mente il rapporto d’amore, smetto-no di guardarsi negli occhi e di com-prendere l’altro, creandosi unmondo alternativo fitto di egoismi econdizionamenti. In tali casi, oveesiste la volontà di ritrovarsi, la va-canza estiva può rappresentare unvalido supporto per porre le basi diun nuovo inizio e ricominciare in-sieme, con una nuova linfa, il rap-porto di coniugio o di convivenzamore uxorio.

Avv. Rosa Schena

Vacanze estive: nuova linfa o ultima spiaggia?

EditorePublicentro Servizi Pubblicitari s.r.l.

Direttore ResponsabileAnna Russo

CaporedattoreAngela Dalicco

Hanno collaboratoMicky de FinisRosa CotugnoMaria Grazia FrisaldiMariangela MarianiSimona Guerrera

Rubrichearch. Antonietta Ciavarelladott.ssa Valeria Venturadott.ssa Marcella Bevilacquadott.ssa Maria Grazia Bellantuonodott.ssa Marilena Tomaiuolodott.ssa Floredana Arnòdott.ssa Stefania Farielloavv. Rosangela Loriso

Luigia De Vito

RedazioneFoggiaVia Tressanti, I trav. (vill. Artig.)Tel. 0881.56.33.26 - Fax 0881.56.33.19

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Mensile di attualità e informazione.Registrazione presso il Tribunale di Foggia

n° 2/2002 del 26/09/2002

La collaborazione è volontaria e gratuita. I testi e le foto da voi inviate non verranno restituite.

Questo numero è stato stampato in 43mila copie e distribuito gratuitamente a domicilio nella città di Foggia

Cosa c’è dimeglio che anda-re in vacanza conil proprio partner?Questa domandaè stata rivolta acento coppie, pri-ma della parten-za e dopo il ritor-no dal viaggio; èsconcertante, manon incomprensi-bile il risultato:una coppia su trenon ripeterebbel’esperienza.

Le cause ditale cambiamen-to di rotta sono daricercare nei fat-tori esogeni edendogeni cheoperano a corollario della coppiache va in vacanza.

Fattori esogeni, ossia che inter-vengono dall’esterno a modificarele situazioni, sono la scelta del luogodove andare, il posto in cui soggior-nare, gli amici o i parenti con cui,eventualmente, condividere il pe-riodo di vacanza.

Se ci accorgessimo - possibil-mente prima di prenotare i bigliettiin agenzia - che il nostro concetto divacanza “crociera, mare, sole ed

ozio infinito” non coincide esatta-mente con quello del partner “raf-ting, trekking, surfing for ever” ci ri-sparmieremmo una cocentedelusione; se fossimo abituati a con-dividere il nostro quotidiano conun’altra persona in giro per casa,non saremmo stupiti, dopo due gior-ni trascorsi h 24 con il partner, nellastessa camera d’albergo, di sperare:“come sarebbe bello se non rien-trasse a dormire!”.

Gli amici ed i parenti? Altra do-

lente nota. Se si decidesse di avva-lersi della compagnia degli uni o de-gli altri, converrebbe dedicare aquesta scelta una cura particolare;difatti, per un tacito accordo, dopo ilperiodo trascorso insieme in vacan-za, difficilmente ci si rivede in città,o quanto meno, passa molto tempoprima che ciò accada.

Per i fattori endogeni, ossia in-terni alla coppia, è opportuno ricor-dare che si arriva alla soglia dellapartenza con il bagaglio emotivo di

un intero anno trascorso sotto stress.Lo stress, come recita la defini-

zione scientifica, è quella condizio-ne aspecifica che permette all’orga-nismo di reagire e di adattarsi aqualunque sollecitazione venga adesso imposta dall’esterno.

Il problema nasce quando l’or-ganismo non riesce a reagire a que-ste sollecitazioni. Insorge, quindi, lafrustrazione e l’equilibrio omeosta-tico che ci garantisce il benesserepsico–fisico viene temporaneamen-te compromesso. Per queste pre-messe, si arriva alle agognate feriecon la carica di una bomba ad oro-logeria; questa carica negativa, tra-sportata all’interno di una situazio-ne di coppia già in crisi, rischia diessere la miccia per una mega esplo-sione. Se affrontata in maniera nonottimale, la vacanza è candidata adessere una ulteriore fonte di stress, lacui frustrazione può essere quella dinon avere via di scampo, perché lon-tani dal rifugio - casa ed impossibi-litati a raggiungerlo in breve tempo.

In ogni caso, se siete rientrati dapoco, usiamo la vacanza appena tra-scorsa come valido test per valuta-re il grado di feeling esistente tra noied il partner: se ne usciamo indenni,l’indice è al di sopra della media. Al-trimenti, meglio correre ai ripari!

Anita D’AtriPsicologa

Finchè morte non ci separi...La vacanza come termometro per valutare il grado di feeling

Tutti i fattori che possono portare alla rottura

Luglio come termine ultimo per liberarsi e a settembre si ricomincia

Coppie in crisi

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9settembre duemiladiecibenessere publiredazionale

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10 settembre duemiladieci moda

La donna d’autunno è casualchic, avvolta nei suoi jeans stretch,un irrinunciabile cult per tutte le oc-casioni. Le grandi griffe sciolgonoogni riserva davanti all’armadio: ildilemma esistenziale che contrap-pone in uno storico conflitto gonna epantalone si risolve nel primato deldenim shinny, strettissimo, e dei leg-gings, entrati di diritto nei cataloghipiù di due collezioni fa. La donna mo-derna delle due case di moda roma-gnole è aggressiva e grintosa, nelle si-tuazioni più formali, all’ora del the,nell’aderentissimo abito da aperiti-vo e con le mini rockettare del saba-to sera.

Il ritorno del tartan La stampascozzese torna prepotentemente inpasserella e va a nozze con l’ecopel-le e i jeans superslim che da semprefanno tendenza. Il tartan fa tenden-za e rinnova il denim, contaminato econtagiato con cautela nel risvolto diun polsino, il dettaglio che fa la dif-ferenza e spezza la monotonia delblack and white rattoppando sui go-miti la classica camicia.

Stile cowgirl Nelle varianti delrosa, verde acqua e marrone la stam-pa scozzese diventa country e sba-razzina, abbinata ai jeans superade-renti fino alla caviglia. Ma le cowgirlnon rinunciano all’eleganza: una

longuette è in grado di domare per-sino un’impertinentecamicetta countryche non perde la suaironia.

I volant chedal colletto scen-dono fino al puntovita sono l’dealeper i camicionicountry, decisa-mente menoattillati e piùinformali.

I ltrionfodel de-nim Lacamicia je-ans rivive nellastagione del de-nim indiscussoprotagonista.Nel lavaggiochiarissimo, dalsapore estivo,con prezioseborchie, o nelblu più intensocon le più classi-che taschine sulpetto, è il mustdelle case di mo-da che osano ri-

spolverando un capo Old Style. La siindossa come un tempo, aperta conun top a vista (con la variante di unacinta in vita) o chiusa e infilata neipantaloni (rigorosamente jeans).

Il particolare: lacci e toppe inecopelleToppe e strappi sono gli al-leati della moda denim che que-

st’anno si rimette i lacci e giocacon l’ecopelle. Le stringhe per-corrono tutta la gamba o rendo-

no un tubino nero aderente anco-ra piùs e x y,c o m eu nv e c -c h i ocorset-t o ,m a e -stro dis e n -suali-tà.

Ipanta-loni eshortsin eco-p e l l etorna-no sul-la sce-

na, propizia in tempidi borchie, lacci ecrocifissi. Nonmancano le guar-nizioni in pelo ele minuscolepaillettes dalleforme cangianti,applicate a borchiesu jeans e mini abiti.

Pantaloni alla turca emaxi maglie: comode, pregoCavallo basso, anzi bassissimo,per la donna che anche in autunnoindossa pantaloni alla turca, stret-ti sopra le caviglie e larghi fino alpolpaccio. Mascolino, intrigante,ma soprattutto comodo, il panta-lone dal cavallo basso non è so-lo jeans ma anche tessuti piùmorbidi ed eleganti. Domina-no il grigio, il verde spento,quasi petrolio, il beige ed il marrone.E per chi non vuole rinunciareallafemminilità, le maxi-maglie, miniabiti da indossare su leggings o pan-taloni. Super-strech e cortissimi gliabiti che seguono le forme della don-na giovane che ama vestire alla mo-da, con vertiginose scollature sullaschiena.

La chicca Nel guardaroba delladonna glamour non può mancare lapochette che si adatta ad ogni capo.

Imbattibileil fascino dellapelliccia,anche solo accennata in una giacca.Dopo il gilet e il cravattino, si apre lastagione del frac: la donna porta ipantaloni, ma è sempre più sensua-le.

Mariangela Mariani

I modelli di Denny Rose e Gaudì

sono in vendita presso “Lucciole e Lanterne”

Il trionfo del denim

Ecopelle, lacci e country style tutta la grinta della donna con i pantaloni

Maglia Gaudì

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11bellezza settembre duemiladieci

Professionalità, esperienza, cor-tesia. Sono questi gli elementi di-stintivi dell’ArtHair Studios Nuovaimmagine, diretto da Anna Conte-stabilee Savia Cardonenegli spazi,confortevoli e acco-glienti, di via Zuretti. Laloro conosciuta e ap-prezzata abilità profes-sionale ha permesso adAnna e Savia di esserepresenti anche que-st’anno, a Salsomag-giore Terme, tra i par-rucchieri ufficiali diMiss Italia, il prestigio-so concorso di bellezzache, a 71 anni dalla suaprima edizione, conti-nua ad affascinare mi-gliaia di ragazze, tuttein corsa per realizzare lo stesso so-gno: essere incoronata la più bellad’Italia.

“Si tratta di una vetrina impor-

tante e prestigiosa che ci vede im-pegnate ormai da 15 anni – spiegaAnna Contestabile – e che ci per-mette di entrare in contatto con unmicrocosmo di personaggi differen-

ti, ognuno conle proprie ca-ratteristiche edesigenze. Par-tecipare a MissItalia, inoltre,rappresentaun’importanteoccasione dicrescita, siaumana cheprofessionale,anche per il no-stro staff cheogni giornomatura e si

perfeziona in esperienza e compe-tenza”. E’ il caso di Marianna Garo-falo, ventiseienne foggiana, alla suaseconda esperienza a Salsomag-

giore Terme. Nel team di Anna e Sa-via (settore stilistico), nella tre gior-ni del concorso si è vista passare trale mani oltre 100 teste “coronate”,quelle delle reginette di bellezza,tutte in corsa per la stessa fascia e lostesso trono. “Miss Italia è una pa-lestra importante – ha spiegato Ma-rianna - i ritmi di lavoro in queste cir-costanze sono veramente serrati.Inoltre bisogna attenersi stretta-mente ad una serie di direttive chegarantiscono una certa omogeneitàtra le concorrenti, nel rispetto del lo-ro look naturale”. Tra le tante Missche si sono affidate alle mani delleprofessioniste di Nuova Immagine,anche la neo eletta Miss Italia, la fo-lignate Francesca Testasecca e An-na Rita Granatiero, bellezza man-fredoniana eletta Miss WellaProfessionals Puglia e arrivata ad unsoffio dal titolo finale.

“Con le ragazze in concorso,inoltre, si crea un rapporto di parti-colare confidenza: ci parlano delleloro ansie e delle loro paure, dei lo-ro sogni e dei loro amori. E per ognu-na bisogna avere una parola di con-forto o di incoraggiamento. Anchequesto fa parte del nostro lavoro”,continua Anna.

Se al concorso di Miss Italia bi-sogna attenersi ad un protocollo bendefinito, sono invece già stabiliti idiktat della stagione autunno-in-verno in materia di hairstyling. Conampi margini di libertà creativa.

“Che i capelli siano lunghi o cor-ti, lo styling della prossima stagionerichiede soprattutto volume e movi-mento, il tutto nell’ottica di un ge-nerale rispolvero dei mitici anni ’80.Si tratta di obiettivi - spiega Anna –che si possono ottenere facendo ri-corso alla permanente, must di que-gli anni, rivisitata e corretta al-la luce di tecniche e prodottinuovi, altamente profes-sionali, che permettono diavere una “permanentecosmetica” che preservail capello dallo shock chi-mico temuto nei tratta-menti di 30 anni fa, perla tranquillità delle no-stre clienti”.

Ampia scelta anchenelle colorazioni, dove vie-ne messo albando il colo-re piatto.“Le nuovetendenze si

rivolgono verso colori naturali, daibiondi caldi e sabbiati ai marronicioccolato e caffé, purché estrema-mente riflessati”.

Chiusa la parentesi dorata diMiss Italia, Nuova Immagine conti-nua ad offrire la stessa esperienza eprofessionalità alle clienti foggiane,coordinando uno staff di 15 elementi

altamente spe-cializzati nei

diversi setto-ri: dall’acco-glienza della

clientela alsettore tecni-co (colori e on-

dulazioni), dalsettore stili-

stico (foniste ehairstylist) alsettore tricolo-gico (cura della

cute e del capel-lo), per affidarsi in

tutta tranquillità al-le mani esperte

di chi operada anni nelsettore, consuccesso eaffidabilità.

Con lo staff di “ Nuova Immagine”per sentirsi reginette di bellezza

Anna e Savia professioniste dell’hairstyling, tra le parrucchiere ufficiali di Miss Italia 2010

E per l’autunno ormai alle porte, la parola d’ordine è volume. Tributo ai mitici anni ‘80

Marianna Garofalo nel Backstage di Miss Italia

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12 settembre duemiladieci architetto

CAMERETTA, SPAZIO CREATIVO

Il regno dei più piccoliDI ANTONIETTA CIAVARELLA

Per i vostri quesiti:[email protected]

Tel. 0881.563324

Rappresenta per i bambini il luogo dove stare bene per crescere meglioRiposare, giocare, studiare, so-

gnare, trascorrere il tempo soli o incompagnia degli amici: la cameret-ta è il regno dei più piccoli, il luogoche li vede crescere e cambiare, ma-turare desideri e scoprire le propriepassioni. Nel progettare questo spa-zio, dunque, occorre innanzitutto te-nere presente le loro esigen-ze, senza dimenticare però lasicurezza, la solidità e la qua-lità di forme e materiali. Nel-l’acquisto di mobili ed ogget-ti per la prima cameretta èbene tenere conto che que-st’ultima è uno spazio desti-nato ad evolversi nel tempo.

La camera dei ragazzipuò risultare il locale della ca-sa più “complicato” da arre-dare. Si rischia spesso di in-serirvi troppi elementi,sacrificando così l’indispen-sabile spazio libero oppure,all’opposto, di affidarsi a pochied essenziali componentid’arredo e ritrovarsi poi senza tuttociò che ci serve.

In riferimento all’organizzazio-ne dello spazio, per il bambino pic-colo bastano poche e semplici at-trezzature in aggiunta al posto perdormire che all’inizio sarà la culla,poi il lettino con le sponde e infine,

dai tre anni in su, il primo letto dagrande. Già nell’età prescolare albambino si prospettano nuove esi-genze e, di conseguenza, la came-retta richiede una diversa organiz-zazione, nella quale lo spazio per lostudio diventerà sempre più impor-tante. Questo spazio, di base, va do-

tato di un comodo scrittoio, possi-bilmente ben illuminato durante ilgiorno dalla luce naturale, e anche dipratici ripiani per i libri. Lo scrittoio,poi, deve essere strutturato in mododa poter ospitare il computer e laconsolle dei video-giochi, per asse-condare quello che oggi più piace ai

piccoli e ai ragazzi. Se si vuole cheil bambino impari a tenere tutto inordine, occorre inoltre mettergli adisposizione un armadio per gli abi-ti, cassetti, ripiani, contenitori tra-sportabili, strutture alle quali ap-pendere ciò che deve rimanere aportata di mano.

Quando poi il bambino diventagrande, le sue esigenze si allarganoe si fanno più articolate: la cameret-ta richiede costanti modifiche peradeguarsi a sempre nuove necessi-tà. Da qui l’importanza che l’am-biente sia progettato in modo daconsentire futuri spostamenti e fu-ture modifiche e che, per il suo alle-stimento, siano utilizzati mobili dal-la grande modularità, “dinamici”,in grado di trasformarsi al pari deiloro fruitori. In questa fase evolutivaè sovente richiesto che l’ambientesia suddiviso in più zone (lo studio, ilsonno, il gioco e l’ascolto), zone ma-gari diaframmate - se lo spazio loconsente - da strutture divisorie, chepossono essere ottenute con mobilio con semplici pannelli sovrappostio accostati.

Pareti attrezzate che si modifi-cano nel tempo, per assecondareogni cambiamento. Armadi privi dispigoli vivi, ottimi quelli con le antescorrevoli che, aperte, non ingom-

brano e nonpossono es-sere “scala-te”. Una del-le necessitàpiù ricorren-ti della ca-meretta èquella di do-ver aggiun-gere un let-to, e quasisempre perle ridotte di-mensioni dell’ambiente, si dovrà oc-cupare lo spazio di un letto soltantoo poco più. Da qui l’impiego dei let-ti sovrapposti: totalmente con la so-luzione a castello , ma anche sfal-sati con la soluzione ad angolo, oscorrevoli uno sopra all’altro. In al-ternativa si possono adottare altresoluzioni: quella dei letti ribaltabi-li che, una volta chiusi, restano con-tenuti all’interno di una “parete at-trezzata”; oppure quella dei letti ascomparsa che, dopo l’uso, si inse-riscono uno sotto l’altro o sottoun’apposita pedana; oppure quellacon un letto a terra e uno a soppalco.

Per quanto riguarda i materiali,sono impiegati vari tipi di legno evari succedanei del legno, con fini-ture laccate o verniciate oppure con

l’applicazione di rivestimenti diver-si. Il rivestimento in melamminico,poi, è resistente alle abrasioni, facil-mente pulibile e rispondente allenormative comunitarie in fatto di si-curezza. Ultimamente inoltre, dalleaziende orientate alla ricerca, vie-ne utilizzato il metacrilato in sosti-tuzione del vetro: si tratta di un ma-teriale robustissimo, infrangibile,proposto in un’ampia gamma di co-lori e in grado di personalizzare no-tevolmente le ambientazioni, ren-dendole più fresche e coinvolgenti,proprio grazie alle sue piacevoli va-rianti cromatiche. Per i pavimenticonviene tralasciare la moquette op-tare per il parquet trattato con oli ecere naturali ideale anche a chi pia-ce camminare scalzo...

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13settembre duemiladiecispeciale moda bimbi

Un autunno colorato per la moda dei più piccoli

I love shopping...anche per il bebè

Uno stile classico, fatto di gonnelline a pie-ghe o camicie che sembrano rubate dall’ar-madio del papà, ma an-che mise casual, conleggings e maxipull perle bambine e pantalonicon i tasconi e felpe colo-rate per i bambini piùsportivi. Il guardarobadei più piccoli per l’au-tunno/inverno 2010 pre-senta una grande varietàdi proposte, pensate dal-le case di moda per ac-contentare i gusti semprepiù esigenti dei nostribimbi, con un occhio allapraticità e vestibilità.

Mirtillo, ad esempio,per il prossimo autun-no/inverno riserva alneonato un ventaglio di proposte, con tutine ecompletini in cui convivono toni classici comeil rosa e il celeste, colori polverosi come il gri-gio assieme al prugna e tonalità più decise concombinazioni bicolore di bianco e nero o lattee rosso. Anche le stampe e i ricami hanno sa-pori diversi: romantiche stelline ricamate, buf-fi orsacchiotti o simpatici pinguini affiancanografiche che si rifanno al mondo dei motoci-clisti o scritte ironiche.

Grande varietà di temi anche nelle lineeper i più grandicelli, per collezioni che coniu-gano eleganza e praticità. Le bimbe potrannoscegliere abbinamenti più romantici, con ve-stitini in tessuto scozzese reinventato in colo-ri nuovi, nelle tinte del grigio e del fucsia, consottogonne plissettate, completi in velluto li-scio con una microfantasia a pois abbinati asoffici pull dai toni delicati. Più sofisticate le li-nee che si rifanno al mondo della moda pariginacon coprispalle, cappottini in maglia, scami-ciati, calze colorate e gonnelline in flanella.Per le bambine dall’animo più sportivo saran-no perfette le collezioni ispirate al mondo del-la danza, in colori forti, come il viola e il nero,

e dell’hip hop, con micro giacche e miniabitiin felpa, gonnelline a palloncino, leggings e

pantaloni stretch. I jeans sonoilluminati dal tono deciso delfucsia e del rosa “bubble”; legrafiche sono realizzate conapplicazioni di bottoni colora-ti. Anche per il capospalla, lascelta è ampia e variegata: siva dai cappottini in panno pe-sante o in lana, dal sapore mol-to british, nei colori pastello, aipiumini più pratici, con cap-puccio e tasconi, nei colori piùaccesi e vitaminici.

Anche i maschietti potran-no scegliere tra uno stile ca-sual, con giochi di righe, felperinnovate da effetti bicolore eaperture asimmetriche, grafi-che ispirate al mondo degli

sport collegiali americani, denim trattati, e lo-ok più bon ton che accostano la camicia “del pa-pà” a morbidi pantaloni gessati. Per le occa-sioni più formali vengono proposti pull tricota rombi o rigati in toni vivaci o in una mischiadi cashmere e cotone, più sofisticati. Il verdebrillante, giocato con discrezione, fa capolino

dai risvolti del denim, nelle righe dei tricot dalgusto sportivo o nelle t-shirts placcate.

Colore e righe hanno invece ispirato la col-lezione di Petit Bateau, il marchio per bimbibirichini e dinamici che vogliono giocare, muo-versi e fare ogni cosa vestendo capi comodi eeasy. Il brand francese presenta le rivisitazio-ni dei suoi pezzi basici, con un tocco di grigiochiné, che serve da filo conduttore alle celebrimillerighe o alle righe alla marinara, tratto di-stintivo del marchio. Poi tanti dolcevita, ma-glie tricot 100% lana lavorate a trecce, in cotonee lana a pois, oppure bicolori, giubbotti in vel-luto a coste, cappottini montgomery.

Nei negozi specializzati, come Poupon aFoggia, i clienti, oltre a contare sull’aiuto el’esperienza del personale, possono avereuna fidelity card, che permette alle mammedi ottenere il 10% di sconto su tutti gli acqui-sti, e di essere sempre informate sulle pro-mozioni durante la stagione.

Rosa Cotugno

Torna lo scozzese, ma in vestenew age al femminile

Per i maschietti ci si ispira ai college americani

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14 settembre duemiladieci cure dolci

A volte può essere davvero facile procu-rarsi un piccolo trauma: capita di urtare conle gambe un cassetto aperto o con il bracciola maniglia di una porta o, an-cora, di procurarsi una sbuc-ciatura scivolando su una su-perficie ruvida. Insomma, leoccasioni per farsi male nonmancano ma, per fortuna, nep-pure le strategie per attenuareil dolore e per evitare fastidio-se conseguenze.

A tale scopo, le terapie nonconvenzionali, omeopatia e fi-toterapia propongono alcunirimedi di primo soccorso e al-tri con cui proseguire la cura fi-no a miglioramento.

Bisogna fare attenzione,però, a scegliere il trattamen-to in base al tipo di trauma: se lapelle dopo l’urto non rimaneintegra bisogna evitare alcunirimedi e preferirne altri.

Foglia di verza da applicare sulla zonaper una ventina di minuti, dopo averla leg-germente battuta, per consentire la fuoriu-scita delle sostanze lenitive presenti.

Arnica montana 5CH è un valido rime-dio d’emergenza contro i traumi. Esiste sottoforma di granuli da sciogliere sotto la lingua eanche sotto forma di pomata: pratica da usa-re, va applicata con un leggero massaggio sul-la parte. Non va però assolutamente usata seci sono escoriazioni; inoltre, per alcune per-sone, può essere allergizzante, quindi occor-re limitarne l’uso a non più di sette giorni.

Calendula officinalis: in pomata deveavere una concentrazione del 20%. Esiste an-che in soluzione idroalcolica che, invece, de-ve essere al 10%. La pomata si applica con ledita, mentre la soluzione con un tamponino.

COME GUARIRE PIÙ IN FRETTAUna volta eliminato il dolore bisogna aiu-

tare la zona traumatizzata a guarire. Per que-sto occorre riportare alla normalità il tessutoche, dopo il trauma, tende ad accumulare li-

quidi e a creare ristagni disangue coagulato. Ciascunrimedio, dunque, svolge unapropria funzione specifica.

Argilla da usare in unimpasto con aceto di mele, haproprietà cicatrizzanti e dre-nanti. Si deve coprire la zonacon un centimetro di prepa-rato e lasciarla in posa perun’ora.

Sulfuricum acidum 5CHpermette di eliminare i rista-gni di sangue e ristabilisce lafunzionalità dei tessuti.

Calendula officinalis inpomata, la stessa del tratta-mento d’emergenza. L’appli-cazione può proseguire peruna decina di giorni perché ilprincipio attivo è riepiteliz-

zante, l’antinfiammatorio, immunostimolan-te e antisettico: cioè aiuta la ricostruzione deltessuto e previene le infiammazioni, reinte-gra le difese immunitarie presenti nella pellee protegge dall’infezione dei germi.

Angela Dalicco

Lividi e gonfiori sono le conseguenze più comuni di urti e colpi

SOS piccoli traumiCome porvi rimedio in modo naturalecon le terapie non convenzionali

Se i lividi compaiono spessoLa tendenza a formare lividi può dipendere da un’alimen-

tazione che non fornisce un corretto apporto di vitamine e so-stanze utili a mantenere elasticità e tonicità delle pareti dei va-si sanguigni.

VITAMINA C è contenuta in frutta e verdura (agrumi, ki-wi, frutti di bosco, cavolo, peperoni), rinforza le pareti dei vasi emigliora la fluidità del sangue. E’ sensibile al calore, quindi glialimenti si devono consumare crudi.

VITAMINA K è indispensabile per la coagulazione del san-gue. La sua carenza è rara, ma si può osservare una diminuzio-ne dopo l’uso prolungato di antibiotici. Può essere reintegratamangiando molta verdura a foglia verde (ma anche cavoli, aspa-ragi e broccoli).

FLAVONOIDI sono presenti nei pigmenti rosso-blu di al-

cuni frutti come ribes, uva e mirtilli. Hanno un’azione antiossi-dante: neutralizzano i radicali liberi, cioè proteggono dall’in-vecchiamento i tessuti, mantenendoli tonici ed elastici.

Un mix di tutte queste preziose sostanze lo si trova nei mir-tilli, per cui la loro presenza abituale nella dieta garantisce un ir-robustimento delle pareti dei vasi.

Anche la Centella Asiatica in tintura madre è un ottimo ri-medio contro la fragilità capillare: infatti, stimola la sintesi dicollagene e di fibroblasti, che danno sostegno alle pareti veno-se prevenendone lo sfiancamento.

Attenzione: la facilità ai lividi può anche dipendere da al-cuni disturbi della funzione delle piastrine, le cellule del san-gue che presiedono alla coagulazione, per cui se il problema èpersistente bisogna chiedere un parere al medico. a.d.

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15settembre duemiladiecifashion

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16 settembre duemiladieci spettacolo

Hanno animato i palchi e le piaz-ze della Capitanata con la vitalità deicaratteri della commedia dell’arte, ri-visitandoli per un pubblico più mo-derno in “Molière Rouge – Vietato aiminori di 400 anni”, uno spettacolobrillante liberamente ispirato a duefarse di Molière.

Sono gli attori della “Pci - picco-la compagnia impertinente”, giova-nissima compagnia teatrale foggia-na nata da poco meno di un anno conun ambizioso obiettivo dichiarato: ac-carezzare e deliziare il proprio pub-blico ponendosi come una ventata dioriginalità e freschezza nel panora-ma culturale dauno.

A presentare la giovane forma-zione è Pierluigi Bevilacqua, diretto-re artistico.

Come nasce la piccola compa-gnia impertinente?

La compagnia nasce dall’esigen-za comune ad un gruppo di attori, de-siderosi di cimentarsi in progetti tea-

trali originali,conferendo aglistessi un punto dicontatto con altreforme d’arte. Laprecedenza è an-data alla musicad’autore, capacedi narrare storiepiene di forzascenica. Per que-sta ragione, tra ifondatori dellacompagnia c’èanche Enrico Ci-belli, cantantedei Ratafiamm, band alla quale è af-fidata la “colonna sonora” di unospettacolo che produrremo il prossimoanno.

In che modo l’impertinenza vicontraddistingue? A quali modelli viispirate?

Più che di modelli parlerei di in-fluenze, tante. Non è detto che l’im-

pertinenza siarintracciabilesempre e solonella denuncia onel grottesco. E’un ingredientedi originalità checaratterizza ogniproduzione del-la compagnia,come nel caso di“Molière Rou-ge”.

A p p u n t o .Dopo il teatro-ragazzi, con lo

spettacolo “La gabbanella e il gat-to” liberamente tratto dall’omoni-mo romanzo di Sepulveda, è partitala tournèe “Molière Rouge”. Cheesperienza è stata? Cosa vi ha porta-to a scegliere la commedia dell’artee soprattutto Molière?

Molière e le sue prime farse rac-contano quel teatro istintivo e acer-

Con lo spettacolo “Molière Rouge - Vietato ai minori di 400 anni” hanno animato l’estate 2010 in Capitanata

Giovani e impertinenti, il nuovo volto del teatro foggianoPierluigi Bevilacqua, direttore artistico, illustra gli obiettivi e i progetti della piccola compagnia impertinente bo, fatto di lazzi e personaggi iperca-

ratterizzati che, all’interno di una sto-ria “facile”, smascheravano la socie-tà del tempo. Queste due farse (Ilmedico volante e La gelosia di Bar-bouille) costituiscono un terreno fe-condo per raccontare la storia senzatempo di una compagnia di giro, conun finale che dà spazio a quell’amoreche inevitabilmente lega pubblico eattori, attraverso un inedito punto di vi-sta che abbraccia, in un solo sguardo,palco e platea. E’ stata un’esperienzafaticosa ma piena di soddisfazioni, unlavoro duro e ricco di difficoltà, ma ifrutti raccolti sono stati ottimi.

La vostra è una compagnia conuna maggiore componente femmi-nile. L’impertinenza è donna?

Credo che l’impertinenza non ab-bia sesso, nonostante il più delle vol-te può essere più interessante sullelabbra di una donna. La nostra, peradesso, è una compagnia “ in rosa” e,vista la notevole propensione alla re-citazione delle nostre attrici, non ci di-spiace affatto. La loro passione è la

nostra forza, e il genere maschile del-la pci può ritenersi più che soddisfat-to (oltre che in ottima compagnia).

Quali sono i vostri progetti per ilfuturo?

“Molière Rouge” tornerà ad ani-mare le piazze della Capitanata laprossima estate. Nel frattempo conti-nueranno i progetti di teatro ragazzi:insieme a “La gabbianella e il gatto”,la compagnia ha in cantiere un lavo-ro su Darwin, dedicato agli alunni del-le scuole. Nella prossima primavera,invece, la piccola compagnia imper-tinente sbarcherà a Roma, dove pre-senterà “Milk”, uno spettacolo scrit-to e diretto da me, con attori romani.Una grande scommessa.

Agendanome: piccola compagnia

impertinentenascita: 7 novembre 2009segno: scorpionesoci: Pierluigi Bevilacqua, Enrico

Cibelli e AnnalisaFormiglia

spettacoli: “La gabbanella e il gatto”;“Molière Rouge - Vietato aiminori di 400 anni”

cast: Pierluigi Bevilacqua,Annamaria Casamassima,Stefano Corsi, Giuseppe Decollanz,Alessia Gonzalez, Sonia Ladogana, Tiziana Massimo, Viviana Soldani, Stefano Tornese

Sonia Ladogana e Stefano Tornese

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17settembre duemiladieci

L’OTORINO DI MARILENA TOMAIUOLO

Per i vostri quesiti:[email protected]

Tel. 0881.563326

Naso perennemente chiuso?

Il trattamento è medico, con cicli di corticosteroidinasali e antistaminici, o chirurgico

Ipertrofia dei turbinati nasali

IN POCHE PAROLE

La dieta dei bimbi

Frutta, latte, ma anche me-rendine e crema alle nocciole.Nulla manca nel menù idealeper i bimbi che crescono e stan-no tornando proprio in questigiorni fra i banchi. A mettere apunto i consigli per i bambini di4-10 anni, all’insegna della va-rietà, sono i ricercatori dell’Isti-tuto di medicina dello sport diTorino. Dalla dieta elaborata dairicercatori emergono non pochesorprese, come l’attenzione aigusti dei piccoli, rivelata dallapresenza di barrette alla noc-ciole, pane e Nutella, tavolettedi cioccolato ai cereali, ma an-che wurstel di tacchino, baston-cini di pesce e scaloppine di pol-lo. E risalta il fatto che non vengademonizzato nessun cibo, tantoche si prevede la presenza an-che delle merendine che, nono-stante quello che si pensa, al-l’interno di uno schema variatonon hanno una valenza negati-va, assicurano gli esperti. L’im-portante è non esagerare con leporzioni e rispettare i cinquemomenti alimentari che scandi-scono una giornata. Vietate, in-vece, le maratone davanti a pce tv. Risultato? Uno schema set-timanale che, senza rinunce, fa-vorisce il benessere, la crescitae la salute. Ed è particolarmen-te attento all’apporto calorico.La proposta punta alla qualitànutrizionale delle proteine dellatte e a garantire un controllonon punitivo dell’apporto digrassi e zuccheri. Un discorsospecifico lo merita il calcio: è es-senziale durante le fasi di cre-scita e per questo si sono privi-legiati prodotti che, per i loroingredienti, contribuiscono nel-l’arco dell’intera giornata al rag-giungimento dei livelli di ap-porto necessari. Altro elementocruciale, il primo pasto dellamattina, tra tutti, il più essenzia-le per la scuola e il rendimentoottimale, poichè deve garantirela giusta energia senza appe-santire. Ma non bisogna esseresolo attenti alle calorie che si in-troducono: i bambini devonoanche bruciarle, raccomandanogliesperti. Occhio dunque allapigrizia, evitando situazioni nel-le quali il tempo trascorso da-vanti alla tv o ai videogiochi ec-ceda un limite massimo di 1 orae 30 al giorno. La dieta idealeper i bambini che crescono,dunque, è caratterizzata da unbasso contenuto di grassi speciesaturi (sotto il 20-25%), un ap-porto di carboidrati intorno al50-55%, un importante conte-nuto proteico con particolare at-tenzione alle proteine del latte,poco sale, molte fibre, calcio efosforo (fondamentali nella fasedi accrescimento) e un correttoapporto di vitamine e altri mi-nerali indispensabili per l’orga-nismo. Per saperne di più, loschema si può consultare sulweb, cliccando sul sito dell’isti-tuto: www.imsto.it/dieta.html.(Fonte Adnkronos Salute)

L’ipertrofia dei turbinati inferioridel naso è un’affezione, sempre piùin crescita da alcuni anni, il cui uni-co sintomo può essere l’ostruzionenasale.

Occorre prima di tutto una pre-messa e cioè che il fisiologico ciclorespiratorio nasale è di tipo alter-nato, ovvero le narici funzionanouna per volta, alternandosi una al-l’altra, a volte l’accentuazione diquesto ciclo su base vasomotoriagenera il disturbo. La funzione deiturbinati è quella di riscaldare l’ariainspirata, attraverso il tessuto di cuisono formati, costituito da un in-treccio di capillari, allo scopo di ef-fettuare scambi gassosi molto velo-cemente; l’aspetto è di una virgolacon testa, corpo e coda e sono treper fossa nasale (inferiore, medio esuperiore).

La patologia colpisce adulti ebambini, quasi con la medesima fre-quenza e può originare da diversepatologie rinologiche.

La patogenesi dell’ipertrofia deiturbinati, infatti, è varia: in base al-l’età, all’epoca di insorgenza, alla fa-miliarità e allo stato emotivo. Infattiè più frequente che nell’infanzia eadolescenza alla base del disturbopossa esserci un’allergia respiratoria,mentre è meno frequente che sia lo

stesso nell’anziano, ove si può in-staurare un fenomeno detto rinopa-tia senile, legato all’atrofia delle mu-cose nasali.

Quindi tra le cause più frequen-ti della patologia troviamo: rinopa-tie allergiche, stagionali o perenni,rinopatie vasomotorie non allergi-che (a cellularità nota come da: eo-sinofili, neutrofili, mastociti), rino-patie con colonizzazione batterica,spesso associate a partecipazionedei seni paranasali e quindi classi-ficate come rino-sinusiti, rinopatiedistoniche legate ad alterazione delsistema nervoso autonomo che re-gola il ciclo nasale e la secrezioneghiandolare, spesso su base emoti-vo-ansiosa, rinopatie professionalida inalazione di vernici, vapori irri-tanti, tinture per capelli, rinopatievirali di breve durata (come quelleindotte dal raffreddore), riniti me-dicamentose indotte dall’abuso dispray nasali a base di vasocostritto-ri, che liberano il naso per qualcheora ma annullano col tempo la fun-zionalità dei turbinati, rinopatie or-monali, che si accentuano durante lagravidanza, con uso di contraccet-tivi orali o in caso di ipotiroidismo.

In condizioni patologiche si rea-lizza la “sindrome da iperreattivitànasale”, che consiste nell’aumenta-

ta risposta, per intensità e durata,della mucosa nasale ad uno stimolominimo in soggetti con predisposi-zione congenita o acquisita.

Il paziente si lamenta di avere ilnaso chiuso spesso in modo perenne,sia nelle ore diurne che notturne, tal-volta con accentuazione in decubi-to supino o laterale (rinopatia a ba-scula), meno spesso in manieraperiodica. In alcuni casi la conge-stione nasale si può associare a ri-norrea (naso che cola), starnutazio-ne, soprattutto mattutina, pruritonasale, espettorazione catarrale;condizioni, queste, che indicano uncoinvolgimento del sistema trige-minale, quindi su base allergica oeosinofila.

La diagnosi si effettua con

l’anamnesi completa di familiaritàallergica o assunzione di farmaci,l’esame clinico con rinofibroscopiamirato allo studio della morfologiadei turbinati e dei complessi ostio-meatali, la rinomanometria anterio-re che valuta l’entità dell’ostruzio-ne nasale, i Prick tests per escludereuna base allergica e la citologia na-sale allo scopo di identificare la cel-lularità della mucosa nasale.

Alla fine del percorso diagnosti-co di solito il trattamento è medicocon cicli di corticosteroidi nasali e/oantistaminici e successivo controllorinomanometrico, chirurgico nelleforme non più suscettibili di tratta-mento per il completo sfiancamentodella mucosa ormai degenerata deiturbinati.

Causate da esposizione solare, ormoni e gravidanzaDERMOESTETISTA DI LUIGIA DE VITO

Per i vostri quesiti: [email protected]

Tel. 0881.563326Macchie cutaneeal terzo posto dei problemi esteticiPer combatterle cosmesi e tecnologie di ultima generazione

Si chiama melanogenesi il processo che indu-ce la produzione di melanina, pigmento che dà co-lore alla pelle. La produzione di melanina è rego-lata dall’enzima tirosinasi e dal rame attraversoprocessi ossidativi degli stessi. I melanociti sonoabbondanti su aree cutanee come viso, braccia,mani e decolettè. Le melanine si classificano in:eumelanina, di colore marrone scuro o nero con-tenenti metalli come rame, zinco e modeste quan-tità di zolfo; feomelanina, di colore chiaro, con ele-vato contenuto di zolfo.

Ciascun individuo possiede entrambi i tipi dimelanina, ma in proporzioni diverse. Quella neo-formata migra dallo stato basale ai cheratinocitidegli strati cutanei più superficiali. Periodicamenteviene sostituita dal normale tour over della pelle(ogni 28 giorni circa). I fattori che stimolano la pro-duzione di nuova melanina sono: esposizione so-lare (63%); fattori ormonali (menopausa /andro-pausa - 32%); gravidanza 24%.

Sole e macchie. Si chiama foto-induzione; por-ta alla degenerazione epidermica con conse-guente apparizione di macchie iper pigmentate,rughe, secchezza cutanea, rilassamento della pel-le. I raggi UV aumentano la produzione di radica-li liberi.

Le macchie si classificano in:Efelidi: maggiormente localizzate nelle zone

foto esposte. Trattamento preventivo: utilizzare fil-tri alta protezione 360 giorni l’anno.

Lentigo senili: dovute adun aumento di melanociti e adun eccessivo accumulo di me-lanina nello strato corneoispessito a causa del rallenta-to turn over cellulare e alle va-riazioni o concentrazioni de-gli estrogeni e delprogesterone durante il ciclomestruale, in menopausa enei trattamenti ormonali so-stitutivi. Trattamento preven-tivo: idratare, esfoliare e sot-toporsi a trattamenti esteticidepigmentati.

Melasma o cloasma: pri-mo causato dall’uso di pilloleanticoncezionali associato all’esposizione solariquesto tipo di macchie non sempre scompare conla sospensione dell’assunzione del farmaco. Cloa-sma fuoriesce nella seconda fase della gestazio-ne, nelle donne brune viene accompagnata daun’iperpigmentazione della linea alba che va dal-l’ombelico al pube. Scompare dopo il parto o il pri-mo mestruo salvo casi in cui può persistere per me-si o anni. Trattamento preventivo: evitareesposizioni solari o usare schermi totali contro iraggi UVA e UVB.

Macchie bianche: è frequente rilevare la lorocomparsa. Queste sono dovute ad un eccessivo as-

sorbimento di alimenti deri-vati dal latte, condizione cheindica un accumulo di grassie muco diffuso nell’apparatorespiratorio e riproduttore,causa di squilibri ormonali (ti-roide, pancreas, ovaio, testi-coli). Trattamento preventi-vo: eliminare latte e derivatiaumentando il consumo dicereali integrali e verdure.

I farmaci che stimolano lamelanogenesi sono gli anti-staminici: ciproeptadina, di-fenidramina; antiparassitari:chinina, clorachina, tiaben-dazolo; diuretici: metolazo-

ne, amiloride, bendroflumetizide, furosemide; an-tinfiammatori non steroidei: diflunisal,fenibutazone, ibuprofene, ketoprofene, naproxe-ne; benzoil perossido, bergamotto, olio, oli di li-mone, lavanda, lime, legno di sandalo.

Rimedi Estetici. Al primo posto l’idratazionecon endocosmetici idonei che mantengono inequilibrio il regime idroelettrolitico, migliorando ilturn over cellulare. Eseguire almeno 1 volta al me-se, trattamenti viso con l’acido mandelico (schia-rente). Ottimi risultati li otteniamo anche con fo-to-ringiovanimento e biossigenazione, tecnologied’ultima generazione.

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1 settembre duemiladieci18

IN POCHE PAROLE

Il pomodell’amore

Settembre: si torna al quotidiano.Ritmi serrati, orari prestabiliti, problemidi tutti i giorni che travolgono im-mancabilmente noi ex vacanzieri fa-cendo svaporare il più delle volte glieffetti benefici della pausa estiva. Ilpassaggio dal clima di relax al solitostress rappresenta per molte personeun autentico shock psicofisico. Lo af-ferma una recente indagine del-l’ISTAT, secondo cui circa il 34% de-

gli italiani soffre del cosiddetto post-va-cation blues, o “stress da rientro”: apa-tia, irritabilità, mal di testa, problemidigestivi, insonnia, tra i sintomi più co-muni. Che fare allora per dribblarequesta fase, mantenere i benefici con-quistati durante le vacanze e riconse-gnarci agli impegni di tutti i giorni inpiena forma? Tra le varie strategie, l’at-tività fisica può essere come sempre digrande aiuto. Nella letteratura scien-tifica è ben documentato come l’eser-cizio fisico svolga un ruolo fonda-mentale nella gestione dello stress, ri-ducendo gli stati ansia e di nervosismo,migliorando la qualità del sonno e raf-forzando le difese immunitarie. Lo con-ferma uno studio dell’Università di Li-verpool che dimostra come il lavoromuscolare prodotto durante l’eserciziosportivo svolto quotidianamente ac-cresca il livello di tolleranza allo stress,contrastandone gli effetti negativi sul-la salute. I ricercatori inglesi hanno mi-surato infatti un calo del livello di stresspari al 40% in 20.000 soggetti sotto-posti a training della durata variabile

da tre a dodici settimane. Secondoun’analoga ricerca pubblicata sullaprestigiosa rivista Archives of InternalMedicine, praticare almeno due o trevolte la settimana uno sport come iljogging, il sollevamento pesi o il fitnessin palestra, riduce l’ansia del 20%.

Tutto ciò è possibile perché du-rante la pratica sportiva il nostro cer-vello sperimenta il cosiddetto eu-stress, uno “stress positivo” che azio-na una catena di mutamenti biochi-mici: da un canto aumentano i livelliematici delle beta-endorfine e della se-rotonina (i nostri narcotici naturali),dall’altro diminuiscono il cortisolo(l’ormone dello stress) e le catecola-mine (adrenalina e noradrenalina), so-stanze responsabili dello stato di ec-citazione, mentre in parallelo l’effettotermico del movimento genera unsentimento complessivo di relax. L’al-lenamento, inoltre, stimola il sistemaimmunitario, favorendo il rilascio diparticolari sostanze che rendono le cel-lule adibite alla difesa dell’organismopiù aggressive contro gli attacchi

esterni. In particolare, durante il trai-ning sportivo si assiste a un aumentodei cosiddetti “antiossidanti endoge-ni”, le sostanze che neutralizzano i ra-dicali liberi.

Tuttavia anche l’esercizio fisiconon è scevro di effetti collaterali, chevanno tenuti in debita considerazionee prevenuti. Contrariamente all’attivitàfisica svolta con regolarità e modera-zione, quella troppo intensa o occa-sionale produce nell’organismo unvero e proprio stress ossidativo, sca-tenando i radicali liberi anziché com-batterli. Tutto ciò può favorire sul lun-go periodo il processo d’invecchia-mento cellulare, provocando anchel’insorgere di gravi patologie. A taleproposito i ricercatori hanno indivi-duato una “tabella di marcia”, rite-nendo che brevi sedute di allena-mento della durata di trenta minuti,svolte da tre a cinque giorni alla set-timana, siano sufficienti ad alleviare isintomi dello stress. In breve, le va-canze sono di nuovo finite - e vabene - ma noi abbiamo un altro buonmotivo per concedere del tempo a noistessi, dedicandoci a un’equilibrata at-tività fisica da svolgere regolarmente,ma in tutto relax.

Il pomodoro è una pianta orti-cola appartenente alla famigliadelle Solanacee (Solanum Lyco-persicum); è nativo della zona delcentro-Sud America e della partemeridionale del Nord America,zona compresa tra i paesi del Mes-sico e del Perù. Gli aztechi lo chia-marono xitomatl: il termine tomatlindicava vari frutti simili fra loro, ingenere sugosi. Alcuni affermaronoche il pomodoro aveva proprietàafrodisiache, sarebbe questo il mo-tivo per cui i francesi anticamentelo definivano pomme d’amour,“pomo d’amore”. Questa radice èpresente anche in Italia: in certipaesi dell’interno della Sicilia, è in-dicato ancora oggi col nome dipùma-d’amùri (pomo dell’amore).E’ una pianta annuale i cui fruttisono bacche dal caratteristico colorerosso ed è alla base di molti piattidella cucina italiana. Il pomodoro,infatti, pur essendo entrato a farparte della cucina relativamentetardi rispetto ad altri alimenti, haconquistato una posizione di tuttorispetto nella nostra alimentazioneessendo l’emblema di piatti tipici ecaratteristici come la pizza e gli spa-ghetti al pomodoro. Viene utilizza-to quindi come elemento principa-le in molti sughi, a pezzetti o in pas-sata, ma anche nelle insalate e neisecondi piatti. Umile, ma ricco divirtù preziose, il pomodoro si è ri-velato un alimento salutistico dal-le molteplici proprietà benefiche; unvero alleato del benessere. Ricer-catori e nutrizionisti lo ritengono in-fatti un alimento amico della salu-te, per l’azione antiossidante e glieffetti positivi sul cuore e sulle ar-terie. Accanto a questi benefici, ne-gli ultimi anni è stata dimostratal’efficacia del pomodoro nella pre-venzione di alcune delle malattiepiù diffuse, come le patologie car-diovascolari e alcune tipologie di tu-mori. Queste scoperte, comprovateda numerosi studi condotti a livel-lo internazionale, hanno prodotto unprocesso di rivalutazione nutrizio-nale di questo ortaggio che meritaa pieno titolo l’appellativo di oro ros-so. Il pomodoro è un concentrato dibuona salute: ha un’azione rinfre-scante, aperitiva, astringente, dis-setante, diuretica e digestiva, so-prattutto nei confronti degli amidi.Una curiosità: il “pomodoro di Pa-chino” è il primo pomodoro IGP. Leprime coltivazioni risalgono al 1925lungo la fascia costiera della Sicilia,irrigati con acqua proveniente dapozzi freatici. Le temperature cli-matiche alte, l’elevata irradiazionesolare, la vicinanza con il mare chemitiga il clima e previene le gelatenotturne primaverili sono fattoriche fanno del “pomodoro di Pachi-no” un prodotto unico, dalle pecu-liari qualità organolettiche.

s.f.

Ricco di elementi nutritivi DI STEFANIA FARIELLO

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NUTRIZIONISTA

L’oro rosso, re della dieta mediterraneo

Il pomodoro può essere conside-rato l’ortaggio principe della cucinaitaliana, il re della dieta mediterra-nea, è la bacca più consumata almondo. Il pomodoro è ricco di ele-menti nutritivi: vitamina A, vitami-na B1, vitamina B2, vitamina B6, vi-tamina E, vitamina K e vitamina PP,ma soprattutto vitamina C, oltre a fo-sforo, ferro, calcio, boro, potassio,manganese, magnesio, iodio, rame,zinco, sodio, zolfo, acido citrico, aci-do malico, zuccheri, biotina, niaci-na, acido folico e provitamina A. Inol-tre è ricco di carotenoidi (tra cui illicopene), potenti antiossidanti ca-paci di catturare i radicali liberi equindi proteggere le cellule. I po-modori sono molto adatti a chi fa at-tività sportiva poiché sono ricchi dipotassio, utile per la prevenzione deicrampi muscolari. Mediamente 100grammi di pomodoro fresco conten-gono il 93% di acqua, il 3% di car-boidrati, lo 0,2% di grassi, l’1% diproteine e l’1,8% di fibre. L’apporto

energetico è di 100kJ (circa 20 Kcal). Èimportante rilevareche i grassi e le pro-teine sono presenti nei semi, cioè inquella parte che generalmente non èimpiegata per l’alimentazione uma-na. È adatto a chi deve sostenere unadieta ipocalorica poiché contiene po-chissime calorie. Nonostante il po-modoro abbia molte proprietà, nonè adatto a tutti, in particolare a quel-le persone che hanno problemi di di-verticolite, intolleranza alimentareo allergie; infatti l’istamina contenu-ta nel frutto è una delle principali so-stanze scatenanti allergie. E’ inoltreimportante sapere che il pomodoro,essendo un solanacea come la pata-ta e le melanzane, quando è acerboproduce una tossina, la solanina, ealtri glicoalcaloidi steroidali che du-rante la maturazione tendono ascomparire e al contrario con la ma-turazione aumenta il contenuto di li-copene. Grazie all’acido malico, al-

l’acido arabico e all’acido lattico, ilpomodoro favorisce la digestione. Lefoglie di pomodoro contengono l’al-fa-tomatina, contenuta esclusiva-mente nella parte verde della pian-ta, un alcaloide che presenta qualitàantibiotiche, insetticide, insettifu-ghe, funghicide e antibatteriche. Lesostanze insolubili sono rappresen-tate principalmente da polisaccari-di, ossia zuccheri complessi, quali:pectine, cellulosa, emicellulosa e li-gnina. Particolarmente importantesono le pectine che, combinate conaltri polisaccaridi, danno origine al-le protopectine, responsabili dellacompattezza e consistenza del frut-to che si riflette sulla viscosità e laconsistenza dei derivati industriali.Gli amminoacidi del pomodoro com-prendono: l’acido glutammico, l’aci-do aspartico, la treonina e l’aspara-

gina. Tra i pigmenti predominano icarotenoidi, in particolare il licopene(rosso), 87%, e il -carotene (giallo),7%. Il licopene possiede una spicca-ta azione antiossidante e da studi con-dotti in laboratorio, si è visto che ral-lenta la proliferazione di celluletumorali in vitroe in animali da labo-ratorio. Indagini epidemiologiche,hanno confermato la diminuzionedella mortalità per tumori alla pro-stata in uomini in età senile e presenileche per decenni sono stati forti con-sumatori di pomodori e derivati.Quanto a contenuto di licopene, bi-sogna riconoscere al pomodoro il pri-mato, essendo l’unico alimento, so-prattutto quando è maturo, acontenerne elevate percentuali (trac-ce sono presenti nel melone e in al-cuni crostacei): 11mg/100 g nella pol-pa e 54 mg/100 g nella buccia cheperò è meno biodisponibile nel pro-dotto crudo o poco cotto, infatti la cot-tura, indebolendo le fibre di cellulo-sa, rende il licopene più facilmentebiodisponibile per l’organismo, sep-pure degrada gran parte della vita-mina C che comunque ha un peso mi-nore nella composizione nutrizionaledel pomodoro. Il contenuto di licope-ne può aumentare, dopo la raccolta,con la maturazione del pomodoro,tuttavia quelli troppo maturi, a cau-sa di processi ossidativi, possono pre-sentare la comparsa di epossidi inde-siderati.

Povero di calorie, è utile nella prevenzione di tumori.Attenzione però: non è adatto a tutti

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DI MARCELLA BEVILACQUAESPERTA IN SCIENZE MOTORIE

Apatia, irritabilità, mal di testa, insonnia

Bastano brevi sedute di allenamento di trenta minuti, svolte da tre a cinque giorni alla settimana

Stress da rientro?Fare attività fisica aiuta a superarlo

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19settembre duemiladieci

IN POCHE PAROLE

La vaccinazione antinfluenzalerappresenta un mezzo efficace e si-curo per prevenire l’influenza e lesue complicanze e, dunque, ancheper ridurre la mortalità correlata. IlMinistro della Salute Ferruccio Fa-zio ha di recente emanato la Circolarecon le raccomandazioni per la pre-venzione dell’influenza stagionale2010-2011 che tengono conto del-l’attuale Livello di allerta pandemi-ca per il virus AH1N1. Al momento,nei paesi dell’Emisfero sud, entratinella stagione invernale e per i qua-li sono disponibili dati relativi allasorveglianza delle sindromi simil-in-fluenzali, l’andamento di queste ap-pare stabile o in lieve incremento,con una piccola percentuale di casilegata al virus pandemico, mentre ilresto delle sindromi è addebitabilead altri virus. La composizione delvaccino che sarà presto disponibileper la prossima stagione 2010-11 perl’emisfero settentrionale (in cui l’Ita-lia è compresa) è la seguente: anti-gene analogo al ceppo A/Califor-nia/7/2009 (H1N1), cosiddettoceppo “Pandemico”; antigene ana-logo al A/Perth/16/2009 (H3N2); an-tigene analogo al ceppo B/Brisba-ne/60/2008.

La campagna di vaccinazionestagionale, che partirà ad ottobre, èpromossa dal Servizio sanitario na-zionale ed è rivolta principalmenteai soggetti classificati e individuati arischio di complicanze severe, e avolte letali, in caso contraggano l’in-fluenza ed alle persone non a rischioche svolgano attività di particolarevalenza sociale. In particolare la vac-cinazione stagionale è raccomanda-ta a: Soggetti di età pari o superiorea 65 anni; bambini di età superioreai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65anni di età affetti da particolari pa-tologie; Donne che all’inizio dellastagione epidemica si trovino nel se-condo e terzo trimestre di gravidan-za; Individui di qualunque età rico-verati presso strutture perlungodegenti; personale che, permotivi di lavoro, è a contatto con ani-mali che potrebbero costituire fontedi infezione da virus influenzali nonumani. L’offerta di vaccino a questecategorie è gratuita ed attiva da par-te delle Regioni e Province Autono-me. Per conoscere nel dettagliol’elenco delle categorie cui offrireprioritariamente la vaccinazione, lealtre misure preventive nei confron-ti dell’infezione, insieme ad altre in-formazioni e alle indicazioni per lasorveglianza delle sindromi simil-in-fluenzali e dei virus influenzali cir-colanti nel nostro Paese, consultarela Circolare del 29 luglio 2010 sul si-to internet www.salute.gov.it.

DI MARIA GRAZIA BELLANTUONOPSICOLOGA Ultima tappa di un percorso segnato da indizi

Suicidio giovanileAnche un insuccesso scolastico o una delusione amorosa possono rappresentare una minaccia all’integrità psicologica

La balbuzie è un’alterazione del-la fluenza verbale e si presenta coninterruzioni o blocchi spasmodici du-rante la fonazione.

Ne esistono tre tipi: la balbuzieclonica, che si manifesta con la ripe-tizione continua e rapida di una sil-laba all’inizio della parola; la balbu-zie tonico-clonica, consistente nelrallentamento del flusso verbale se-guito da una accelerazione accom-pagnata da veloce ripetizione di sil-labe; la balbuzie tonica,caratterizzata dal blocco della paro-la ancor prima di pronunciarla se-guito da un arresto del respiro.

Sull’origine della balbuzie esi-stono diverse teorie: immaturità dellinguaggio, stati nevrotici e ansiosi,costrizione all’uso della mano destranel bambino mancino, componenteereditaria.

Perché insorge la balbuzie e ache età?

Spesso compare nell’età presco-lare, in concomitanza con l’inizio del-la scuola materna o l’inserimentonella scuola elementare, quandoquesto importante evento intervie-ne a modificare la vita del bambino.In tale circostanza la balbuzie dura,di solito, per un breve periodo, poiscompare in maniera definitiva epuò essere considerata un fenomenofisiologico.

Al contrario, se il bambino vive in

un contesto familiare tanto appren-sivo nei confronti di tale problemada farglielo vivere come un disagio,allora il fenomeno da fisiologico po-trebbe trasformarsi in patologico.

Quale terapia è utile per la bal-buzie?

Prima di iniziare qualsiasi trat-tamento, il logopedista avrà con ilpaziente un incontro propedeuticoalla cura, per cercare di assumereuna serie di informazioni fonda-mentali:

quando è insorto il disturbo;chi lo ha osservato per primo; le reazioni dei familiari; le reazioni del soggetto nel rela-

zionarsi con gli altri;se la balbuzie si accentua solo

in determinate situazioni o è costan-te;

l’età del soggetto balbuziente; se il sintomo gli impone di ri-

spondere a monosillabi; se non fa acquisti da solo perché

ha paura di parlare;se ha scelto un’attività o un hob-

by che richiedono marginalmente illinguaggio;

se evita di parlare quando si tro-va in ambienti affollati;

se prima di parlare pensa più epiù volte alla parola o alla frase chedeve pronunciare;

se il disturbo ha inciso più o me-no notevolmente sulla sua vita so-ciale;

se l’ambiente familiare accen-

tua in lui il disturbo. L’ incontro sarà, pertanto, utile

a fare conoscere il paziente nei suoitratti caratteriali, che sono, quasisempre, l’ansietà, la meticolosità, ilperfezionismo.

È compito del logopedista cer-care di tranquillizzare il soggetto,spiegandogli che essere balbuzien-ti non equivale ad essere malati co-me molti, a torto, ritengono, perché labalbuzie non è una malattia ma unsintomo.

Nel secondo incontro, il logope-dista lavorerà sul linguaggio del sog-getto puntando maggiormente sullinguaggio spontaneo, al fine di os-servarne la fluenza.

Provvederà, quindi, a fargli ri-petere sillabe e parole ed osserveràse ricorrono dei prolungamenti di al-cune lettere o dei blocchi silenti.

Considererà anche se il pazien-te, durante l’eloquio, presenta di-sarmonie respiratorie; se invece diusare una parola ne usa un’altra al-l’ultimo momento, perché ha diffi-coltà a pronunciarla; se ricorre ad ac-corgimenti verbali preparatori perpronunciare frasi o parole.

Quando, a conclusione di unaserie di incontri con il paziente, il lo-gopedista avrà capito la natura del-la sua balbuzie, potrà stilare la tera-pia più opportuna da intraprenderecon lui.

DI VALERIA VENTURALOGOPEDISTA Non una malattia, ma un sintomo

Nella cura è determinante anche il contesto familiareBalbuzie: quando l’ansia blocca la parola

Si è svolta il 9 e 10 Settembre la Giornata Mon-diale per la Prevenzione del Suicidio, un evento or-ganizzato dall’Associazione Internazionale per laPrevenzione del Suicidio, in collaborazione con l’Or-ganizzazione Mondiale della Sanità, al fine di pre-venire e comprendere un fenomeno sempre più di-lagante nel nostro Paese, in particolare tra i giovani.Sono proprio gli adolescenti, infatti, i soggetti più arischio di sperimentare quel senso di vuoto e di di-sperazione che induce a togliersi la vita o a tentaredi farlo dopo averci a lungo pensato.

Il suicidio è, infatti, la terza causa di morte gio-vanile in tutto il mondo, un dato allarmante, se sipensa che tale gesto è l’ultima tappa di un percorsosegnato da indizi e sintomi a volte trascurati. Spes-so, i pensieri di morte nascondono un disturbo de-pressivo e si accompagnano, quindi, ad un abbas-samento del tono dell’umore, a disturbi del sonno edell’alimentazione oltre che alla perdita di interes-se per la vita e per le attività di ogni giorno. Tali sin-tomi, tuttavia, sono comunemente riscontrabili ne-gli adolescenti, che in questa particolare fase dellavita vanno incontro a profonde modificazioni fisi-che e psicologiche legate alla crescita. Diventa alloradeterminante valutare la persistenza di tali com-portamenti nel tempo e l’effetto che essi provoca-no sul funzionamento sociale, scolastico o lavorati-vo dei giovani che li presentano.

In un quadro di questo tipo, caratterizzato dasentimenti di profonda tristezza e di autosvaluta-zione, anche un insuccesso scolastico o una delu-sione amorosa possono spingere al suicidio, poichédiventano una minaccia seria all’autostima e all’in-

tegrità psicologica, ancora fragile, dell’adolescen-te. Le piccole difficoltà di ogni giorno possono tra-sformarsi in ostacoli insormontabili, specie se ven-gono vissute in solitudine, lontano dagli occhiindiscreti o, talvolta, distratti, degli adulti. Questiultimi, infatti, non sapendo come comportarsi con iragazzi, rischiano di diventare invadenti o, al con-trario, indifferenti di fronte a queste manifestazionidi chiusura e di ritiro sociale. È importante, quindi,che il contesto familiare venga educato ad agire pre-ventivamente, in sinergia con le istituzioni scolasti-che e i servizi territoriali preposti, per ridurre i fattoridi rischio che determinano il suicidio giovanile. Traquesti, l’abuso di alcol e droghe, la presenza di di-sturbi di personalità o di problemi psichici, la ten-denza al ritiro sociale ed eventi di vita significativipossono costituire segnali d’allarme importanti, chedevono essere riconosciuti e interpretati per poter es-sere adeguatamente gestiti.

La prevenzione, dunque, rappresenta la primaforma di difesa da un fenomeno in preoccupantecrescita, quale quello del suicidio giovanile, di fron-te al quale la comunità si mostra, troppo spesso, sor-presa e impreparata.

Spetta agli adulti, infatti, prestare attenzione aquelle “silenziose richieste di aiuto” che gli adole-scenti tentano di inviare e negare allo stesso tempo.Rivolgersi ad uno psicoterapeuta per segnalare icambiamenti registrati nelle abitudini di vita del ra-gazzo o la presenza di eventuali fattori di rischio co-stituisce, quindi, una forma di prevenzione fonda-mentale per ridurre il pericolo di suicidio nei giovanie trattare la presenza di eventuali psicopatologie.

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Pianoantinfluenzale

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20 settembre duemiladieci

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DI ROSANGELA LORISOMOVIMENTO CONSUMATORI Tra tutele normative e rischi per il consumatore

Acquisti “on line”di servizi turistici

L’acquisto tramite internet diun servizio turistico, in particolaredi un viaggio ovvero di un pac-chetto con formula “tutto compre-so”, è un fenomeno ancora moltolimitato, sebbene in forte espan-sione.

Invero, trattasi di un fenome-no accompagnato da molteplici tu-tele normative, ma anche di qual-che rischio aggiuntivo per iloconsumatore rispetto alla tradizio-nale modalità di acquisto tramiteagenzia di viaggio.

E’ bene ricordare, infatti, cheall’acquisto di servizi turistici “on li-ne” si applicano non solo le normepreviste in materia di vendita dipacchetti turistici, ma anche le nor-me del Codice del Consumo, d.lgs.206/2005, in materia di contratticonclusi a distanza (art. 50-61 delCodice del Consumo).

Permangono, pertanto, in fa-vore del consumatore: il diritto diessere informato, il diritto di rece-dere dal contratto nel termine di 10giorni lavorativi dal momento del-la conclusione del contratto (c.d.diritto di ripensamento da eserci-tarsi a mezzo lettera raccomanda-ta a/r. sottoscritta dalla stessa per-sona che ha concluso il contratto),

il diritto di ricevere una copia car-tacea del contratto concluso.

Ma passiamo ora a valutare irischi connessi all’acquisto trami-te internet di un servizio turistico.

Il primo dei rischi è che il no-stro interlocutore scompaia nelnulla da un momento all’altro dopoaver incassato l’acconto.

Ma pur non incappando in unavera e propria truffa, occorre tenerpresente che, in caso di successiviproblemi, sarà molto più compli-cato ed in alcuni casi addiritturaimpossibile, far valere i propri dirittise la controparte è solo virtuale emanca di una sede fisica ovverotrovasi all’altro capo del mondo.

E’ quindi essenziale, prima diconcludere la transazione ed ef-fettuare i relativi pagamenti, valu-tare le caratteristiche del soggetto

col quale stiamo inte-ragendo, verificandol’esistenza di una se-de fisica, l’eventualeaffiliazione ad unaassociazione di cate-goria e, perché no,anche l’iscrizione alregistro delle impresedella Camera diCommercio e all’alboregionale delle agen-

zie di viaggio.La mancanza di una sola di

queste indicazione dovrà preoc-cupare il consumatore ed indurre lostesso a cambiare immediatamen-te interlocutore.

Potrebbe, infatti, trattarsi diuna truffa o, più semplicemente,di una agenzia improvvisata cheopera sul web senza autorizzazio-ne amministrativa e senza offriregaranzia alcuna al consumatore.

Sarà essenziale, inoltre, verifi-care sempre e con molta attenzio-ne la serietà ed affidabilità del sitointernet in quanto tale, esaminan-do quali soluzioni tecniche sianostate adottate e predisposte dal no-stro interlocutore per garantire la si-curezza dei pagamenti ed il ri-spetto delle norme in materia ditutela della privacy.

IN POCHE PAROLE

Disabilità e assistenza

Sono 2 milioni e 600 mila gliitaliani in condizione di disabi-lità che vivono in famiglia, dicui 80% senza servizi a domi-cilio. E’ quanto emerso nel cor-so della prima ‘Conferenza ita-liana sull’accesso alle curenelle malattie croniche’ orga-nizzata a Roma da Nps ItaliaOnlus (Network persone siero-positive). Oltre due milioni didisabili, dunque. Dato, a cui bi-sogna aggiungere i minori di 6anni, che secondo le stime sonocirca 200 mila persone. Ma ildato che fa riflettere e che la-scia sconcerto è che nell’80%dei casi questi nuclei familiarinon usufruiscono di servizi adomicilio pubblici. E la carenzaassistenziale non è colmataneppure dai servizi (non sani-tari) a pagamento: sono oltre il70% le famiglie che non si av-valgono di alcuna assistenza,né privata né pubblica. A fron-te della carenza di assistenza -secondo i numeri del rapportosulla non autosufficienza in Ita-lia 2010 - c’è però una richiestaesplicita: il 31,9% delle personedisabili che vivono sole e il46,8% delle famiglie in cui tut-ti i componenti sono disabili di-chiarano che avrebbero biso-gno di assistenza sanitaria adomicilio erogata dalla Asl.Mentre, in prospettiva, il pro-blema è destinato ad aggra-varsi con l’invecchiamento del-la popolazione. Attualmenteben 2 milioni di disabili sonopersone anziane. La disabilitàcresce infatti con l’età: è pari al9,7% della fascia di popolazio-ne dai 70 ai 74 anni, cresce finoal 17,8% nella fascia dai 75 ai79 anni per raggiungere il44,5% degli ottantenni. La per-centuale delle persone con di-sabilità di sesso femminile(6,1%) è il doppio di quella ma-schile (3,3%).

Un carico che ricade moltospesso sulle famiglie a frontedelle carenze di servizi assi-stenziali. Secondo l’Istat supe-ra il 10 % la quota delle fami-glie con almeno una personacon problemi di disabilità. Nel41,8% dei casi si tratta di per-sone disabili che vivono sole(35,4%) o di persone disabiliche vivono con altre personedisabili (6,4%). Nella maggio-ranza delle famiglie (58,3%), alcontrario, c’è almeno una per-sona non disabile che può farsicarico delle persone con disa-bilità che fanno parte della fa-miglia. (Fonte genitori.it)

E’ fondamentale verificare con attenzionela serietà ed affidabilità del sito internet

Niente più fila agli sportelli DI FLOREDANA ARNÒ

ENASCO

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PREVIDENZA SOCIALE

Per verificare la propria posizionecontributiva basta un clic

Estratto contributivoconsultabile on-line

Oltre 20 milioni di lettere sono par-tite dall’Inps per consentire agli assi-curati di controllare la propria posizio-ne contributiva. Si tratta di tutti coloroche hanno svolto attività di lavoro di-pendente nel quinquennio 2005-2009.Nella nota l’Istituto previdenziale met-te al corrente l’interessato della possi-bilità di consultare on-line il propriorendiconto contributivo, riferito a cia-scuna annualità, distinto per datore dilavoro. C’è da dire che le prime letteresono state già inviate a maggio e han-no raggiunto 200mila persone checompiono l’età pensionabile que-st’anno e nel 2011, mentre alla fine disettembre la comunicazione viene in-viata anche a tutti gli iscritti alla ge-stione separata dei parasubordinati.Per fruire del servizio è necessario di-sporre di un codice di accesso. L’assi-curato che è già in possesso del “Pin”Inps lo può utilizzare anche a questoscopo. Stessa procedura per chi dispo-ne della Carta Nazionale dei Servizi(Cns). Se invece il lavoratore non hané l’uno né l’altra, nella lettera del-l’Inps sono riportati otto dei 16 carat-teri del codice di accesso (Pin). Per ot-tenere il resto della password la

soluzione più veloce consiste nell’an-dare nella sezione “Attiva il tuo Pin”del sito dell’Ente e inserire i numeriche sono riportati nel retro della pro-pria tessera sanitaria. L’assicurato può,dunque, verificare se i dati in possessodell’Istituto, trasmessi dall’azienda percui ha lavorato, sono completi ed esat-ti e cioè: data di inizio e fine rapporto,l’imponibile contributivo, settimaneretribuite, accrediti figurativi ecc. Se

si riscontrano anomalie oinformazioni non correttec’è la possibilità di segna-lare gli errori direttamenteon-line dalla proceduraInps “Cud previdenziale”oppure rivolgersi ad un Pa-tronato. È importante aquesto punto ricordare, da-ta la nuova procedura tele-matica adottata dall’Inpsed il particolare controllo da effettua-re sulla propria posizione contributi-va, che negli uffici del Patronato50&Più Enasco, presenti in ciascuna

provincia, è stato previsto un apposi-to servizio gratuito con esperti opera-tori in grado di fornire tutte le infor-mazioni e i chiarimenti necessari.

Contributi e invaliditàA partire dal 2011 il prov-

vedimento sulla manovra eco-nomica rende più difficile la vita ai contribuenti morosi. La ri-scossione per il recupero di somme dovute all’Inps a qualsiasititolo verrà effettuata mediante la notifica di un avviso di paga-mento che diventa un titolo esecutivo. Sostituisce, quindi, la car-tella esattoriale e conterrà l’intimazione a pagare entro 90 gior-ni. In caso di mancato pagamento scatterà la proceduradell’esecuzione forzata sui beni del debitore. Questi avrà, co-munque, la possibilità di presentare ricorso amministrativo en-tro 90 giorni dalla notifica dell’avviso di pagamento. Se entro i90 giorni successivi non riceverà dall’Inps alcuna comunica-zione, il ricorso si intenderà accolto in quanto vale il principiodel “silenzio assenso”.La manovra ha previsto anche una stret-ta sulle pensioni di invalidità civile. Per le domande pre-

sentate del 1° giugno scorsol’assegno (257 Euro mensili) si

può ottenere se la commissione medica riconosce un grado diinvalidità di almeno 85. Non cambia, invece, il limite di redditoannuo personale, oltre il quale non si ha diritto all’assegno (4.409Euro nel 2010). E’ previsto poi che i medici che rilasciano cer-tificati falsi saranno soggetti, oltre che alle sanzioni penali, al-l’obbligo di risarcire all’erario l’intero importo pagato dall’INPSper tutto il periodo di godimento dell’assegno. E’ stato varato, inol-tre, un piano di controllo per verificare tra il 2010 e 2012 la po-sizione di 500 mila invalidi. Salvo sorprese, in sede di conversionedel decreto, non sono stati introdotti limiti di reddito per bene-ficiare dell’assegno (480 Euro mensili) che continua ad essereerogato agli invalidi al 100% che necessitano di assistenza con-tinua.

Le novità della manovra

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L’ Alluce valgo è unadelle patologie più diffu-se a carico del piede. E’caratterizzato da una de-formità del primo dito,l’alluce, appunto, checomporta una deviazio-ne laterale della falange,con lussazione dei desa-moidi, due piccole ossaentro le quali si troval’articolazione dell’allu-ce. In genere, questa de-formità è accompagnatada una tumefazione do-lente della parte esternadel piede, con un’ in-fiammazione da sfrega-mento con la calzatura.L’ alluce valgo si associaspesso al piede piatto, inquanto la ridotta curvatura dellapianta porta a sovraccaricare la par-te anteriore del piede e, nel tempo,può causare anche deformazioni alsecondo e terzo dito, definiti “ a mar-tello”, e persino ripercussioni gravisulle ginocchia, sulle anche e sullacolonna vertebrale. Chi soffre mag-giormente di questo disturbo è ladonna, soprattutto se vi sono casi diereditarietà. La causa dell’allucevalgo può essere primaria o conge-nita, ma anche secondaria o acqui-sita. In quest’ultimo caso, una re-

sponsabilità notevole può essere at-tribuita a modelli di calzatura ina-deguati alla fisiologia del piede, adesempio scarpe con tacco alto estrette in punta che costringono ilpiede a una posizione innaturale,accorciando il tendine di Achille. Inquesto modo si sposta eccessiva-mente il peso del corpo in avanti, pe-so che va a gravare su un’area piùpiccola rispetto alla pianta comple-ta, il che fa assumere ai piedi una po-sizione ruotata verso l’interno. Il pa-ziente che soffre di alluce valgo

prova dolore anche sotto la piantadel piede e, nei casi più gravi, ha an-che problemi legati alla deambula-zione. Le conseguenze estetiche ma,soprattutto, quelle funzionali, spin-gono a rivolgersi al medico. Chi sof-fre di questa patologia, deve usarecalzature adeguate. La scarpa mi-gliore è quella che riprende la for-ma naturale del piede, che forniscesostegno all’arco plantare e presen-ta una tomaia morbida, priva di cu-citure, con una suola flessibile al disotto della punta del piede, come lamaggior parte delle calzature spor-tive. E se proprio si vuole il tacco,questo non deve superare i quattro-cinque centimetri. Per chi è predi-sposto a questo disturbo sono utilidei plantari o delle calzature orto-pediche che hanno lo scopo di evi-tare un sovraccarico della parte an-teriore del piede. Esiste poi, incommercio, una vasta gamma di so-luzioni protettive per il piede, in si-licone puro, che alleviano il doloree il fastidio, eliminano l’attrito ec-cessivo, e proteggono dall’abrasio-ne; basta chiedere consiglio al pro-prio farmacista, che saprà indicarvila protezione migliore. Per risolve-re il problema in modo definitivo, bi-sogna ricorrere all’intervento chi-rurgico. Esistono diverse tecnicheper il trattamento dell’alluce valgo:alcune agiscono sull’osso, altre sul-le parti molli e altre ancora su en-trambi.

Prima dell’intervento è neces-sario però una precisa valutazioneclinico-radiologica del piede in sca-rico e sottocarico, stabilendo l’am-piezza in gradi della deviazione os-sea e tenendo conto anche dell’età,del sesso e dell’attività motoria delpaziente.

21salute settembre duemiladiecia cura della Farmacia Santa Rita

Parliamo di...Alluce valgo

Attenzione ai tacchi alti

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22 settembre duemiladieci cucina

“Ma del tuo amore si vanno tingendo lemie parole/ Tutto ti prendi tu, tutto. Eio le intreccio tutte in una collana infi-nita/ per le tue mani bianche, dolci co-me l’uva”. Dal Neruda di “Venti poe-sie d’amore e una canzone disperata”,risalendo agli antichi rimatori greci, iversi dei più grandi poeti hanno spes-so associato il colore e il sapore del-l’uva alla propria amata e hannoesaltato la gioia e l’ebrietàche il vinoprocuranegli uo-mini. An-che nellap i t t u r anon vi èmai statofrutto piùrappresenta-to: pensiamo alCaravaggio, che inpiù opere ritrasse gio-vani fanciulli con i ca-pelli abbelliti da com-posizioni di grappolid’uva e foglie di vite .La fortuna che haaccompagna-to da sem-pre questofrutto, nelletavole ditutto ilmondo, èstrettamentelegata a sua volta al frutto della sua spremitu-ra: il vino. Tanto che, se gli dei scelsero l’am-brosia come loro nettare e bevanda preliba-ta, si può proprio dire che gli uomini scelseroin quasi tutto il mondo proprio il vino, che fino

a qualche centinaio di anni fa mescevano convarie sostanze, tra cui spezie e miele, otte-nendo composti impossibili per i modernipalati. L’uomo fu subito attratto dal dolce sa-pore degli acini d’uva, inseriti a loro volta supiccoli rami chiamati raspi o rachidi, che co-stituiscono i grappoli. Dolcezza derivantedalla grande quantità di zuccheri (soprat-tutto glucosio e fruttosio) contenuti nella

polpa dell’acino, che ne costituisce il 75-85% del peso. Ma gli acini sono ricchi

di moltissime sostanze. A cosa si de-ve, ad esempio, quel piacevole sen-so di freschezza che procura unaleggera salivazione e che si perce-pisce in particolare nei vini giova-ni? Si deve alla presenza degli aci-di, in particolare quello tartarico, dicui gli acini sono ricchi. E a cosa si

deve la sapidità di unvino? Alle vitaminee ai minerali, la cuipresenza e quanti-tà ne determina-

no proprio lasapidità: co-

sì come itannini,presentin e l l abuccia,

sono i re-sponsabili

dell’astringen-za del vino, ossia

di quella piacevole ru-vidità al palato che si sente in par-

ticolare nei vini ben strutturati, magari invec-chiati in barrique di legno. E a riprova deibenefici che si ricavano dal consumo di uva eda un moderato consumo di vino, di recenteè stato scoperto che la buccia dell’uva rossa

contiene il resveratrol, una sostanza chimicache sembra funzionare da vero elisir di lungavita, riducendo patologie come l’obesità, il dia-bete e l’Alzheimer.

Le varietà di uva sono davvero numerosee possono variare nel colore (rossa, nera, bian-ca), nella dimensione degli acini, nel sapore,nel numero di semi; ma nel corso degli anni, ilmercato sembra essersi concentrato su quat-tro varietà. Prima fra tutte l’uva Regina: ha ori-gini millenarie nella lontana Siria e si presen-ta con grappoli grandi e lunghi formati daacini di forma ellittica giallo ambrati con pol-pa croccante. La Pizzutello, soprannominataanche “uva corna” per la caratteristica formaa corno degli acini, ha un colore verde-giallotrasparente e origini antichissime. L’uva Ita-lia viene prodotta in gran parte in Puglia e Si-cilia: si presenta con grandi grappoli a formadi piramide, grossi acini ovoidali giallo-dora-ti, croccanti, dal sapore dolce intenso e dal-l’aroma di moscato. La Red Globe è anchemolto diffusa: grappolo di grandi dimensionidalla forma conica, ha acini sferici molto gros-si di un color rosa intenso. E se i più grandichef mondiali si sbizzarriscono da tempo coninvenzioni culinarie che giocano sul contra-sto tra la dolcezza degli acini e sapori com-pletamente diversi… largo alla fantasia an-che ai fornelli!

Angela Dalicco

Dal piatto al bicchiere: i segreti dell’uva

Frutto e succo,nettare e delizia degli deiSe bevuto con parsimonia, il vino riduce patologie come l’obesità, il diabete e l’Alzheimer

RISOTTO ALL’UVA BIANCAIngredienti1 grappolo di

uva regina o piz-zutello – 80 gr diformaggio con lenoci – 900 ml dibrodo vegetale – 1bicchiere di vinobianco secco – 1cucchiaio di sca-logno tritato – 3cucchiai di olioextra vergine dioliva – 300 gr di riso per risotti

PreparazionePreparate il brodo vegetale. In una

casseruola larga e bassa, versate l’olio,lo scalogno e il riso. Fate prendere co-lore al riso per 3 – 4 minuti e aggiun-

gete il vino, fa-cendolo evapora-re a fiamma alta.Aggiungete ilbrodo bollente,poco per volta,mescolando ditanto in tanto conun cucchiaio di le-gno. Lavate easciugate l’uva,tagliando a metàgli acini ed elimi-

nando i semi. Dieci minuti prima di fi-ne cottura, aggiungete l’uva e cinqueminuti prima il formaggio tagliato a da-dini. Fate “asciugare” il risotto, aven-do l’accortezza di non farlo attaccareal fondo della casseruola. Spegnete eservite ben caldo.

TORTA DI UVA E FICHI

Ingredienti400 gr di farina fiore - 150 gr di fe-

cola di patate - 120 gr di zucchero - 150gr di burro - 4 uova – 1 pizzico di sale –1 bicchiere di latte – 400 gr di fichi fre-schi – uva bianca con chicchi medi –una bustina di lievito per dolci.

PreparazioneIn una terrina unite la farina, la

fecola, lo zucchero, il sale, il burrosciolto a bagnomaria e le uova.Amalgamate il tutto aggiungendo illatte poco per volta. Aggiungete i fi-chi, spellati e tagliati a pezzetti. Uni-te il lievito. Imburrate una pentola orivestitela con carta da forno. La-sciate riposare per 15-20 minuti. Ta-gliate i chicchi a metà per togliere isemi e rivestite la superficie della tor-ta con i mezzi chicchi, esercitandocon la mano una leggera pressioneperché affondino un po’ nell’impa-sto. Infornate nel forno preriscalda-to a 175° per circa cinquanta minuti.Per controllare la cottura, inseriteuno stuzzicadenti al centro: se estra-endolo è asciutto, il dolce è pronto.

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Pensate che la stagione estiva sia l’unicaadatta a viaggiare e che ormai l’aria autunna-le abbia portato via ogni velleità vacanziera?Vi sbagliate, perché ogni stagione è buona perconoscere nuovi lidi. L’importante è scegliereuna meta interessante e non troppo lontana.Un suggerimento ve lo offriamo noi di 6Don-na. Prendete la cartina dell’Europa, gettate l’oc-chio ad occidente… sì, proprio lì dove il Conti-nente confina con il grande Oceano e puntateil dito sul Portogallo. Meno battuto della vicinaSpagna, ha sicuramente fascino da vendere,gente accogliente, buona cucina, città dalle an-tiche tradizioni, villaggi di pescatori, fortezzemedievali ed una costa da mozzare il fiato. Untour del Portogallo non può che iniziare dallasua capitale, Lisbona, facilmente raggiungile inaereo con imbarco da Bari o Pescara. Città piut-tosto piccola, si sviluppa su sette colline lungole rive del fiume Tago che la taglia in due. Ilcuore di Lisbona è rappresentato dalla partebassa, la Baixa ricostruita dopo il terremoto del1755, mentre la vita notturna si gode nel quar-tiere del Chiado e, soprattutto nel Barrio Alto.Tra le attrazioni da non perdere a Lisbona visono il castello de São Jorge, il Museu CalousteGulbenkian, il Museu Nacional do Azulejo, laTorre de Belém. Da sempre Lisbona è celebreper la sua incredibile luce che irradia e rende an-cora più attraente il suo patrimonio storico. Inquesto gioco ottico di luci e ombre, il passato eil presente della città rivelano tutto il loro splen-dore nelle facciate degli antichi monumenti odell’architettura avanguardista. Lisbona è unmix di emozioni: mondana, raffinata, tradizio-nale e innovativa al tempo stesso. Un percorsoideale può iniziare dalla Torre di Belém e dalMonastero dos Jerónimos, entrambi parte delPatrimonio Mondiale e costruiti nel tipico stilemanuelino. Avventurarsi per i quartieri storicidi Lisbona significa conoscerne l’anima più se-greta: Alfama, Castelo e Mouraria, Bairro Alto,Chiado, Bica e la Baixa. Una panoramica di Li-

sbona vista dal Tejo, con i quartieri antichi di-sposti ad anfiteatro, è un’opportunità da nonperdere, anche grazie all’ulteriore luminositàche le acque del fiume regalano all’intero pro-filo metropolitano. Per qualche ora in più di re-lax, non esiste nulla di meglio di una sosta alParque das Nações, nella zona più orientaledella città. Attenzione però ad eventuali pro-poste “indecenti”: non èinusuale, infatti, essere av-vicinati da gente del postoche offre stupefacenti.L’importante è ignorare eproseguire lungo il propriocammino.

Da Lisbona è facilmen-te raggiungibile in giornatala verdeggiante località diSintra, eletta dalla famigliareale portoghese come luo-go di villeggiatura estiva.Dichiarata patrimonio del-l’umanità dall’Unesco nel1995, Sintra offre la possi-bilità di fare piacevoli pas-seggiate nel verde (è com-presa nel Parque Naturalde Sintra-Cascais che com-prende, oltre a Sintra, alcune località balnearidella costa) e di visitare gli eccentrici palazzifatti costruire dalla nobiltà portoghese.

Un’ora e mezzo di strada possono separa-re il diavolo dall’acqua santa. E’ questa, infat-ti, la distanza tra Lisbona e Fatima, uno deimaggiori riferimenti mariani del mondo, non-ché importante centro turistico. La storia di Fa-tima è quella di Jacinta, Francisco e Lúcia, trepastorelli che tra maggio e ottobre 1917 furonotestimoni di una serie di apparizioni della No-stra Signora del Rosario. Luogo di suggestionie mistero, Fatima è in grado di affascinare an-che i non credenti per la grande spiritualità cheemana da ogni pietra. Oltre al Santuario, è

d’obbligo una visita a ‘la Igreja Matriz’, le cap-pelle della Via Sacra e il Calvario.

A 300 chilometri dalla capitale c’è la bel-lissima città di Porto. Miscuglio di stili, offre aisuoi visitatori esempi memorabili di arte ro-manica, gotica, barocca, neoclassica che con-vivono perfettamente con le opere contempo-ranee della Scuola di Architettura locale, comeSerralves e l’edificio della Facoltà di Architet-tura. A Porto è irrinunciabile una passeggiatanel quartiere di Ribeira, caratterizzato da casedi pescatori, botteghe, ritrovi bohémien e ri-storanti raffinati. Non si può lasciare porto, sen-za aver gustato uno dei più famosi vini al mon-do: il Porto, prodotto nella Valle del Douro.Famosa per i suoivigneti disposti su terrazze, lavalle é stata dichiarata negli ultimi anni dal-l’Unesco Patrimonio dell’umanità.

Un’altra città che potrà deliziarvi con i suoipalazzi sontuosi e le chiese antiche è Braga, ilcui cuore è rappresentato da Praça Municipale dal lungo parco che si estende a est sull’Ave-nida dos Combatentes. Lungo il lato occidentaledella piazza, sotto il portico, si trovano due deipiù bei caffè di inizio ‘900 del Portogallo: CafèAstoria e Cafè Viana. Il monumento più presti-gioso della città è il Santuario di Bom Jesus do

23viaggi settembre duemiladieci

Trasgressione e tradizione innaffiate da un buon bicchiere di Porto

I mille volti del Portogallo

Un paese tutto da scoprire, dalle città ricche di storia alla costa atlantica, passando per i dolci vigneti a terrazze

Monte, caratterizzato da un’atmosfera misticae particolare; la vera attrazione è l’Escadaria doBom Jesus, cioè la scalinata. Da non dimenti-care la cattedrale di Braga, Sé Velha, la più an-tica di tutto il Portogallo.

Posizionata nel bel mezzo dell’Alto Alen-tejo si trova una delle più belle ed interessanticittà del Portogallo, Évora, nota per i suoi plen-didi edifici rinascimentali racchiusi in un centrostorico estremamente ben conservato e cintoda mura. A rendere ancora più piacevole il sog-giorno in questa città è la vivace atmosfera stu-dentesca e l’abbondanza di strutture turistiche.Anche i dintorni di Évora non sono carenti diattrattive turistiche. Una tra tutte è rappresen-tata dal villaggio fortificato di Monsaraz, chesorge sulla sommità di una collina a 190 metri sullivello del mare ed è visibile a km di distanza. Po-co distante dal confine spagnolo, Monsaraz sisviluppa all’interno di mura ed è dominato dalcastello da dove si può avere una splendida ve-duta panoramica del desolato Alentejo.

Se il tempo non è un vostro nemico, allora viconsigliamo una visita anche ad Aveiro, nelcentro del Portogallo, una delle più belle cittàdel Paese. Avvolta nella luce della Ria e dei suoitanti canali, su cui scivolano le prue coloratedelle barche da pesca, è considerata la piccolaVenezia. La Ria è una tavolozza di colori: dalblu, al viola, all’arancio e all’oro. Scoprire i mo-numenti e il profilo architettonico di Aveiro dalfiume è una delle emozioni più belle che si pos-sano provare. Prendendo come punto di par-tenza il Canal Central, dove si allineano edificidei primi del secolo, la scoperta di questa città èun piacere a cui è difficile rinunciare. Il vivacemercato del pesce, la cappela del Senhor dasBarrocas, il bel portale della chiesa della Mise-ricórdia e una passeggiata sul lago del Parco In-fante D. Pedro, sono alcune delle rotte più bel-le per addentrarsi nel suo fascino senza tempo.

Simona Guerrera

In alto a sinistra il Monastero dos Jerònimos (Lisbona).Accanto la Torre de Belem (Lisbona).In basso il Santuario di Fatima.

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24 settembre duemiladieci